Walls could talk

di tbhhczerwony
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #04 ***
Capitolo 2: *** #03 ***
Capitolo 3: *** #01 ***



Capitolo 1
*** #04 ***


...Non ho nemmeno iniziato e devo fare già una confessione.
 Questa fanfic è in realtà una versione one-shot (per la verità flashfic in termini di lunghezza) di un estratto che ho scritto per un capitolo della mia longfic, che è in inglese, ma ogni tanto quando non mi va di tradurre faccio una versione alternativa che può essere un po' più friendly sia per me che per voi. Non so se tradurrò mai la longfic dato che sto già pensando a quella di Winx (cancellai quella di Dragon Ball e quella di Pokémon per lo stesso motivo) però son contento di aver avuto l'opportunità di partecipare a questa iniziativa di Torre di Carta, che aveva il prompt perfetto per la dinamica di questi tre!
Quello che pensa Botan in questa oneshot è un po' un pensiero che ho avuto anche io. È vero, Yusuke e Koenma non hanno chissà quale chimica (basta vedere la compatibilità tra cancro e bilancia, which they are) ma questa viene poi costruita. Alla fine Yusuke è una delle uniche persone di cui Koenma può fidarsi appieno, e il loro legame diventa sempre più forte. Sogno di scriverci una slow burn, ma vedremo. Per ora vi lascio a questa flash, spero vi piaccia e che strappi qualche sorriso! <3

 

#04: A viene beccato da C a fare qualcosa con B


 


 

Succedevano sempre cose bizzarre all’interno del palazzo di Enma. Chi risiedeva lì da più tempo ammetteva persino che in passato successero fatti più grotteschi, e che in quel periodo si fossero solamente calmati col passare del tempo.

Botan poté giurare di sentire delle urla, di tanto in tanto. Fortunatamente non grida di terrore, era risaputo che l’ormai re Koenma conquistava non pochi cuori con quel suo aspetto affascinante, ma l’angelo della morte non poteva certo aspettarsi di sentire una voce insolita dall’ufficio del dio: quella di Yusuke. Era pur vero che Urameshi non era più un detective del mondo degli spiriti, di conseguenza non stavano facendo nulla di male. Tuttavia era durato talmente poco che Botan pensava di esserselo immaginato, anche perché aveva sempre pensato che i due non avessero chissà quale chimica.

A distanza di una settimana e qualche giorno, però, Botan notò le porte dell’ufficio semi-chiuse. Sarebbe stato il caso di riparare le porte scorrevoli, spesso non tendevano a chiudersi completamente tanto erano vecchie e logore, consumate dai secoli alle loro spalle. Non ci diede tanto peso, doveva solamente entrare per consegnare dei documenti al re. Finché non sentì la voce di Koenma provenire da dentro l’ufficio.

«Guarda che non è così grave»

«Forse non lo è per te,» Botan riconobbe subito la voce di Yusuke, «Ma ti ricordo che io ho una ragazza, e che tu adesso sei un re. E se qualcuno mettesse in giro qualche voce?»

«Sai quante ce ne sono state nei secoli» Koenma roteò gli occhi al cielo, «E tu hai un’idea molto limitata dell’amore. Ma so che se la nostra relazione andasse avanti in questo modo i tuoi sentimenti prenderebbero il sopravvento»

«Non mi innamorerei mai di uno come te.» Yusuke incrociò le braccia. Anche se aveva appena affermato il contrario, Botan poté notare le punte delle sue orecchie colorarsi di un rosso acceso. «Anche se ho un interesse fisico non vuol dire necessariamente che provi qualcosa»

Il giudice della morte alzò un sopracciglio, «Questo è da vedere» 

Fu in quel momento che gli prese i fianchi con entrambe le mani, con i loro volti a pochi centimetri di distanza. Botan rimase senza fiato, non poteva credere a quello che stava vedendo e sentendo. Mai si sarebbe aspettata di vederli così intimi. Prima che la mano del dio potesse scendere verso il fondoschiena dell’ex detective, lei bussò subito su una delle porte scorrevoli, che si aprirono davanti a lei. Il rumore li fece separare quasi subito, a loro malgrado.

«Maestà, le ho portato i documenti che le servivano!» esclamò, porgendo la pila di fogli con entrambe le mani.

«Grazie, Botan» Koenma andò a sedersi davanti alla sua scrivania, seguendo con lo sguardo l’angelo della morte che poggiava sul tavolo i fogli. Il dio spostò successivamente lo sguardo su Yusuke, «È sempre un piacere parlare con te, buona giornata»

Yusuke non poté far altro che aggrottare leggermente le sopracciglia. 

«Certo… è stato un piacere anche per me.»

 

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Capitolo 2
*** #03 ***


Salve salvino, hello! È la seconda settimana a cui partecipo all'iniziativa 1 settimana, 5 prompt di Torre di Carta, stavolta con il terzo prompt che mi ha proprio fatto pensare a loro!
Questo capitolo è molto più delicato rispetto al precedente, quindi penso che cambierò rating e metterò i giusti avvertimenti. Non so perché ma ormai per me il giovedì è il giovedì dell'angst, perché ogni giovedì c'è sempre qualcosa di triste che mi viene in mente da scrivere. Non so neanche da dove sia nata questa cosa. La oneshot nasce principalmente perché, si sa, Koenma conosce tutte le date di morte dei mortali. Visto che si è affezionato ad alcuni di loro, è normale che rimanga scosso a vedere una data che li coinvolge.
Atsuko, la madre di Yusuke, è canonicamente alcolista sia nel manga che nell'anime, ma considerando che nel manga Yusuke fuma e nell'anime no, ho pensato che probabilmente la giovane madre non fosse solamente alcolista. Ho sempre questi headcanon allegri, mamma mia. Vi lascio alla oneshottina!
 

#03: Prepararsi a dire qualcosa di negativo


 

Yusuke e Koenma stavano diventando sempre più uniti, ogni giorno che passava. E proprio per questo motivo Koenma non riusciva a capire come dargli una brutta notizia. Quel giorno il dio della morte ricevette le nuove date di aspettativa della dipartita di alcuni mortali, sia nel mondo degli umani che quello dei demoni. Tra quelli, trovò proprio il nome di Atsuko Urameshi, con annessa data 13 ottobre 2000.

Era il 28 settembre, quel giorno. Ma considerando per quanti secoli aveva vissuto il dio, due settimane sarebbero passate come niente. Aspettò che Yusuke finisse le sue ore di lavoro serali prima di convocarlo in via straordinaria. La cosa fece piuttosto preoccupare l’ex detective, dato che non lavorava più per lui e avevano deciso di mettere da parte le formalità. Quindi per quale motivo avrebbe dovuto chiamarlo con tanta serietà?

Koenma fece aprire subito i cancelli una volta sentito il citofono squillare, e accolse subito Yusuke appena sentì bussare la porta dell’ufficio, che questo chiuse dietro di sé.

«Allora, che cos’è successo? Dimmi che non ci sono altri squinternati che vogliono aprire portali o cose simili» 

Il re tirò un leggero sospiro, anche se Yusuke aveva superato da un po’ i vent’anni il suo modo di parlare ed esprimersi rimaneva sempre lo stesso. Ciò non lo rassicurava.

«No, ma è una cosa altrettanto seria. E riguarda te»

Lo sguardo di Yusuke cominciò sorprendentemente ad addolcirsi.

«…Ho fatto qualcosa che non dovevo fare? Ho preso il tuo lettore mp3 in prestito senza dirtelo, ma te lo posso restituire subito»

«Che—? No, non è per quello, che stupidaggine!» si fece scappare il dio, «Scusami, non volevo alzare il tono di voce, però è una cosa veramente difficile da dire e… ho paura che sia altrettanto difficile da risolvere.»

«Figurati, scusa tu piuttosto» l’ex detective posò le mani sulle sue spalle, «Fa’ con calma, non ti metto fretta»

Koenma annuì lentamente, prendendo un respiro profondo.

«Yusuke… tua madre morirà tra due settimane.»

Yusuke sgranò gli occhi, mollando la presa dalle spalle del partner divino.

«…È uno scherzo?»

«Non scherzerei mai su queste cose, è il mio lavoro» ricordò il dio, «Oggi ho ricevuto le date dei prossimi che moriranno, tra quelli c’era scritto che Atsuko Urameshi sarebbe morta a ottobre di quest’anno» Vedendo che il ragazzo lo ascoltava in silenzio, continuò, «Come già sai, so tutto su di lei. So della sua storia con l’alcol, la droga, e quant’altro. In questi giorni devi averla rivista, ha avuto una ricaduta?»

Yusuke alzò lo sguardo verso di lui, «…Non lo so. Tu pensi che morirà di overdose?»

«Potrebbe, come no» Koenma abbassò appena le sopracciglia, «Ti consiglio di stare più tempo con lei in questi giorni. Posso venire con te se ce n’è bisogno»

«No,» il ragazzo scosse la testa, «Quella è talmente testarda che non si farebbe convincere quando sono solo, figuriamoci se siamo in due. Tu resta qui e pensa a ciò che devi fare»

Koenma annuì. «Fai attenzione anche tu»

«…Perché me lo dici?»

«Non si sa mai.»

 

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Capitolo 3
*** #01 ***


Hello again! Questo prompt mi ha fatto pensare a uno degli headcanon che non lasciano mai in pace il mio cervello, e ringrazio ancora Torre di Carta per questo!
Siccome però tradurre le fanfic che scrivo in inglese è una gran faticaccia, qua dovrò semplicemente esporre i miei headcanon piano piano, poco alla volta, con fanfic sporadiche. Questa è perlopiù introspettiva dalla parte di Yusuke (ma certe parti possono essere considerate anche di Koenma stesso), che sente delle voci riguardanti il suo attuale partner e che sia stato molto più spaventoso in passato di quanto non lo sia attualmente.
Koenma viene presentato inizialmente con una forma tutt'altro che adulta nonostante nel primo arco avesse 666 anni, e di conseguenza già quello ha fatto dubitare non poco di sé. Ma se invece avesse mantenuto quella forma intenzionalmente per non sembrare così terrificante come pensa? In ogni caso vi lascio alla fanfic, o sennò sproloquio come mio solito! ;__;

 


#01: Giustizia divina


 

Yusuke sentì una voce di corridoio in giro per il palazzo reale del mondo degli spiriti. Si diceva che Koenma fosse molto più spaventoso in passato, questo perché i mortali portavano più rispetto alle divinità in quel periodo, in confronto a quel poco che gli si poneva di questi tempi recenti. Probabilmente non era solamente quello; conoscendo Koenma era anche intuibile che non volesse più dare un’impressione sbagliata di sé stesso, non voleva che alcune persone—al di fuori di quelle che se lo meritavano, per esempio chi doveva essere punito—lo vedessero in maniera diversa.

A lui piaceva essere visto come una divinità amichevole. Negli anni novanta si era creata un’intesa invidiabile con il Team Urameshi, che rimase per gli anni a venire. Per questo non voleva che lo vedessero veramente infuriato, mentre impartiva il suo giudizio divino. Quello per cui erano conosciuti gli Enma.

Cosa avrebbero pensato di lui? Forse che in realtà era un mostro. Che il vero sé stesso non era il Koenma che avevano conosciuto.

Yusuke non sapeva se queste voci fossero vere. Ma a lui non importava, sarebbe sempre stato il suo Koenma.

 

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