The moon 3: The cursed island

di Minerva1120
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Poor fools ***
Capitolo 2: *** Dinner with friends ***
Capitolo 3: *** Missing child ***
Capitolo 4: *** Dangers ***
Capitolo 5: *** Rapture ***
Capitolo 6: *** Álfheimr ***
Capitolo 7: *** Jörmungandr ***
Capitolo 8: *** The maze ***
Capitolo 9: *** The brothers Geri and Freki ***
Capitolo 10: *** Ragnarøkkr ***



Capitolo 1
*** Poor fools ***


Poor fools
 
Uscii fuori dal vulcano e andai ai bordi di esso per guardare le case di quei poveri stolti che stavano sotto di me, io sorrisi divertita e in quel momento la luce del sole incominciò a sparire, alzai lo sguardo e vidi la luna che si muoveva a coprire il sole, sapevo quello che stava per accadere, quei poveri schiocchi pensavano veramente di fermare me così? Che questo avrebbe impedito a me di ottenere quello che volevo, scoppiai a ridere divertit a e urlai -Poveri schiocchi! Pensate veramente di risolvere qualcosa? Pensate veramente che io mi fermerò?!? Continuate pure a fare questo patetico tentativo! Io tornerò, tornerò sempre e avrò quello che desidero! Ancora!...Ancora e Ancora!- Dissi lanciando lo specchio nel vulcano -niente potrà impedirmi di ottenere quello che io desidero, niente e nessuno può fermarmi.-
 
 

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Capitolo 2
*** Dinner with friends ***


Dinner with friends

Heilung in maidjan

Riapri gli occhi e sbadigliai stravolta prima di sentire il mio cellulare, che avevo impostato sulla sveglia incominciare a suonare, per fortuna mi ero svegliata prima perché una delle cose più odiose del mondo era svegliarsi a causa della sveglia ma la notte prima ero talmente stanca che avrei rischiato di dormire fino a tardi, mi alzai a sedere e recuperai il mio diario dallo zaino e incominciai a scrivere -“Diario di Yoki, data primo ottobre del duemila e quaranta, sono appena tornata da un viaggio di lavoro nella città di Garrison nel Nord Dakota, mi hanno chiamato per indagare su una creatura sconosciuta che ha detta di alcuni ubriachi si aggirava nella zona, in molti non ci avevano creduto, nemmeno la ragazza che mi aveva chiamato che aveva anche avuto il coraggio di darmi della ciarlatana, mi ha chiamato perchè sperava che il mio intervento avrebbe messo a tacere gli ubriachi, la donna mi ha pagato e quindi sono andata ad indagare come “Indagatrice di paranormale” come lo era mio padre e dopo qualche settimana di investigazione ho scoperto quale era la creatura che spaventava gli sbronzi della città, era un Rokurokubi, una creatura mitologica che di solito risiede in Giappone, gli Rokurokubi sono creature che sembrano in tutto per tutto agli umani a parte per il fatto che il loro collo ha la capacità di allungarsi quanto loro vogliono, non era una creatura pericolosa, al massimo facevano qualche dispetto agli umani per divertirsi a loro spese e in questo caso il Rokurokubi era una ragazza di diciassette anni, la ragazza non sapeva nemmeno di esserlo, non è la prima a cui accade, probabilmente la madre della ragazza che ha detta sua era morta da tempo lo era, comunque il mistero era svelato la Rokurokubi soffriva di sonnambulismo ma invece di alzarsi e camminare come ogni altro sonnambulo normale allungava il collo fino all’esterno della sua abitazione, visto che non era pericolosa non gli ho fatto niente a parte di avvisarla della sua condizione e premurarmi che facesse più attenzione soprattutto durante la notte, conoscevo abbastanza la gente e sapevo che se c’era qualcosa che la spaventava era soprattutto l’ignoto e una persona spaventata può diventare violenta.”- Finii di scrivere il mio diario e lo rimisi al suo posto e andai al posto guida, odiavo dormire nella mia auto, era vecchia e i sedili dietro erano molto scomodi ma quella notte ero talmente stanca che se non mi fermavo andavo a sbattere da qualche parte, l’unico problema al massimo era che qualche agente mi multasse per la sosta ma quella zona era deserta soprattutto di notte e l’unico poliziotto che c’era, un tipo con la faccia inquietante che mi ricordava tanto Ted Raimi, il fratello minore del regista Sam Raimi, era una persona gentile ma che per forza di cose ti metteva addosso una inquietudine appena lo vedevi, la prima volta che l’avevo conosciuto era notte fonda mi ero quasi presa un infarto ma per il resto era un tipo apposto che non gli creava problemi il vedermi dormire ai bordi della strada, mi infilai la cintura e partii verso il villaggio di The Stars, avevo finito il mio lavoro e per il momento non avevo niente in agenda quindi potevo tornare a casa, avevo un appuntamento al villaggio. Il mio nome è Yoki, sono una donna Nativo Americana Hopi di cinquant’anni, i miei capelli erano lunghi e neri legati con una coda di cavallo e gli occhi chiari, abitavo nel villaggio di The Stars, la capitale e unica città della Nazione Nativa, una nazione composta solo da Nativi americani come me. Accesi la radio e partii. -Buongiorno a tutti ecco le ultime notizie di oggi, Matt Morgan, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America è stato ufficialmente arrestato dopo lo scandalo scoppiato cinque anni fa quando suo figlio, Jason Morgan ha dichiarato che suo padre aveva permesso l’incarcerazione e la tortura di due ragazzi innocenti nella zona della morte.- -Se lo merita lo stronzo.- Pensai cambiando canale e mettendo sulla musica. Stavo guidando quando la musica iniziò ad avere interferenze -mmm la radio non prende più, devo mettere sulla stazione di Dylan.- Pensai cambiando stazione - -“Sapete ogni tanto mi sveglio alla mattina presto, quando mio marito ancora dorme e me ne vado in bagno a guardarmi allo specchio e mi sento disgustato dalla mia faccia, qualche hanno fa vi ho parlato della mia vita, delle violenze che subivo da mia madre, dei suoi continui abusi sia fisici che psicologici che mi hanno reso la vita un inferno, gli unici momenti felici per me erano quando andavo al campo estivo…ma per il resto del tempo, quando ero a scuola o con i miei amici indossavo una maschera, la maschera di un bambino, di un ragazzo felice che sorrideva sempre e sparava un sacco di battute ma non era nient’altro che una maschera e a volte, mi guardo allo specchio e mi sembra di indossarla ancora quella maschera, anzi di non averla mai tolta, che tutta la felicità che provo non sia reale ma solo una maschera che ormai ha ingannato anche a me  ….scusate…lavoro questa radio per mettervi di buon umore e guardate qui dove siamo andati a finire…sono una brutta persona, quanto lo era mia madre che mi ha convinto quando ero piccolo che ci fosse un mostro sotto il letto e c’era…era lei. Ora mettiamo un po’ di musica che ne dite di ascoltare Dream dei The Pied Pipers per far tornare il buon umore a tutti quanti?- Arrivai in città e parcheggiai la macchina davanti al negozio di alimentari, comprai una torta al cioccolato e mi diressi alla casa di Dylan e Silas e bussai alla porta -arrivo.- La porta si aprii e mi ritrovai davanti Dylan come mamma l’aveva fatto -sono in anticipo?- -No, sei perfettamente in orario, sono io che sono….in ritardo, entra pure che vado a vestirmi.- Entrai in casa e vidi Silas in cucina -ciao Yoki!- Silas e Dylan erano due uomini di una quarantina d’anni che a guardarli sembrano ancora due ventenni, Silas era un uomo che soffriva di albinismo totale dalla pelle bianca come il latte e i capelli lunghi e anche essi bianchi, un occhio di color grigio bluastro e l’altro occhio cancellato da un bruttissimo sfregio e il viso da bambolina mentre Dylan era un ragazzo dai capelli castani lunghi fino alle spalle, gli occhi scuri, le fossette, un eterno sorriso sul volto e un tatuaggio a forma di  zampa di lupo stilizzata sul braccio, ci conoscevamo da una ventina d’anni, li avevo conosciuti una notte di Luna piena mentre erano bloccati al campo estivo dove lavoravano in balia dei Lupi mannari, ho cercato di aiutarli spezzando la maledizione causata dalla famiglia proprietaria del campo estivo ma purtroppo avevo fallito e Dylan, insieme ad altri loro amici era diventato a sua volta un Lupo mannaro ed era costretto a vivere qui insieme a Silas nella Nazione Nativa per evitare di essere catturato ed essere forzato a diventare un arma per il governo. Chiusi la porta alle mie spalle -buonasera a te Silas, come state?- -Io e Dylan stiamo bene, ieri abbiamo festeggiato i dieci anni di matrimonio.- -Oh buon per voi!- -Grazie!...Dylan quanto ci vuole a trovare dei vestiti puliti?!?- -Arrivo! Ahi!- Dylan uscii fuori dalla con una chitarra classica in mano -e quella?- -È la mia, sto imparando a suonare la chitarra.- Disse Dylan sorridendo e mettendola nel suo contenitore -suonare è un bel hobby, anche io nel tempo libero suono la mia fisarmonica, be in realtà era di mia madre, ma adesso e mia, dove posso mettervi questa torta?  Poggiala pure sul tavolo è quasi pronto.- -Bene Dylan come ti sentii?...Mi sembravi triste oggi durante la tua trasmissione radio.- Alle mie parole vidi il labbro di Dylan tremare leggermente e lui scoppiò a piangere -oh Dylan!- Silas lo raggiunse e lo abbraccio -che succede?- -Ieri sono morti i nonni paterni.- -Oh…mi spiace…- Dissi io -e-erano l’ultima famiglia che mi rimaneva.- -Non hai dei nonni materni?- -Si, ma per me sono morti da anni, erano uguali a mia madre…quando…quando mia madre e...e mio padre sono morti sono andato a vivere con loro, erano felici di avermi a casa con loro, mi ricordo ancora l’ultima che ci siamo parlati.- -Anche io…- Disse Silas -quando è successo?- -Il giorno della partenza per il campo estivo…sai che gli ho detto? “Ricordatevi di prendermi i miei cereali preferiti”…che stupido.- Disse Dylan asciugandosi gli occhi -non vi siete veramente più parlati?- Dylan annui -si, sono finiti in casa anziani due anni dopo la mia scomparsa, li ha messi la sorella di mio padre…che non è un gran che come persona…sono…sono riuscito a spedirgli solo qualche lettera, volevo andarli a trovare ma loro mi hanno detto di non farlo.- -E hanno fatto bene, siamo ricercati Dylan, ti avrebbero catturato.- -Avevano ottant’anni. -Devono aver avuto tuo padre da molto giovani.- Commentai io -Be Dylan è nato quando i suoi avevano vent’anni e se fossi una donna con una buona probabilità quella notte di vent’anni fa Dylan mi avrebbe messo incinta lì.- Disse Silas divertito -ora che ne dite di mangiare?- -Che si mangia?- chiesi io -un Hot Brown1 fatto in casa.- Disse Silas servendoci da mangiare -mmm senti che profumino. -Silas si sedette a fianco a Dylan egli afferrò la mano -allora gli altri vi scrivono ancora?- Chiesi curiosa -si, Mia ci ha mandato di recente una foto di Luise, sua figlia, ha vinto il primo premio nella gara di Scacchi della sua scuola.- -Bello! E gli altri?- -Charlie si è sposato con Rhonda finalmente e Nana si è lasciata con a sua ragazza e ora frequenta un tipo, non penso che durerà.- Disse Dylan -tu invece che ci racconti Yoki? Come va il lavoro?- Mi chiese Silas -va bene, i clienti ci sono.- -Potremmo partecipare anche noi una volta?- Mi chiese Dylan -partecipare?- - Dylan annui -si, potremmo aiutarti qualche volta con un lavoro.- -Mmm vi state stancando di stare qua?- Gli chiesi io -Silas si sente un po’ giù.- -Il mio lavoro è pericoloso ragazzi.- -Lo sappiamo ma io e Dylan non siamo due incoscienti, possiamo aiutarti.- - Disse Silas -mmm ok, facciamo così, la prossima volta che riceverò una chiamata vi farò venire anche a voi.- -Bene!- Esclamarono i due -si, tanto mi occupo solo di cavolate, non vi succederà niente.- Dissi io, dopo cena ci sedemmo davanti alla tivù e Dylan l’accese e vidi partire il telegiornale che parlava ancora dell’arresto di Matt Morgan -l’hanno finalmente arrestato quello stronzo là!- Esclamò Silas -già, però conoscendo il governo per quanto ora si scuseranno con voi e tante altre belle paroline false quanto una moneta da dieci dollari probabilmente il governo vi vuole usare ancora per i loro sporchi scopi.- -Meglio che cambio canale allora.- Dylan cambiò canale e mettemmo un film e ci guardammo insieme, era un bel film fantascientifico uscito di recente.- -Ehi chi è questo attore? È praticamente la tua fotocopia Dylan.- -È Miles Robbins.- Disse Silas -non mi somiglia per niente commento Dylan.- Silas ridacchio divertito -abbiamo bisogno di un paio di occhiali Dylan? L’età comincia a farsi sentire?-- Gli chiese Silas divertito Dylan gli fece la linguaccia, finimmo di guardare film e poi aiutai Dylan ad aprire il divano letto -buona notte Yoki.- -Buona notte ragazzi!- -Notte Yoki, svegliaci pure se c’è qualche problema.- -L’unico problema che potrebbe accadere e sentire voi fare sesso, lo sapete che vi si sente dalla casa del vicino?  Gli chiesi io divertita -lo sappiamo, infatti è venuto a dirci infastidito di alzare il volume.- Salutai ancora i due che se ne andarono a letto e io feci lo stesso e prima di andare a letto come al solito diedi una ripassata al mio diario, li davo sempre una occhiata prima di andare a dormire per assicurarmi che non avessi dimenticato un appuntamento oh una roba simile ma vidi che era tutto a posto.- Rimisi il diario al suo posto e mi addormentai. Venni risvegliata dall’aroma di caffè, aprii gli occhi e vidi che era Dylan -mmm sono le sei del mattino, sei già sveglio?- Gli chiesi -non…non sono mai stato una persona che dorme molto.- Disse lui sbadigliando e prendendosi una tazza di caffè -ne vuoi una?- -No, grazie! Di recente ho bevuto un po’ troppo caffè quindi per un po’ ci darò un taglio alla caffeina, comunque ho sentito che avete assunto un nuovo Speaker alla radio -si, ma penso che lo licenzieranno, le sue trasmissioni sono così noiose che se non lo mandano subito via lo arresteranno per tentato omicidio, secondo te quanto gli darebbero per aver cercato di ammazzare di noia tutta la città?- -L’ergastolo probabilmente. -Dissi io divertita -troppo poco, lo sempre detto che per certi crimini ci vorrebbe la pena di morte.- Disse Dylan divertito uscendo di casa, io mi guardai in giro e notai uno strano album, Dylan rientrò con il giornale del giorno in mano -e quello che cos’è?- Gli chiesi curioso -me l’ha spedito mia nonna… la mia nonna materna…pensava che fosse carino darmelo.- Disse Dylan,  lo presi in mano e vidi che era un album di foto -lì posso dare una occhiata?- Chiesi a Dylan -fai pure, appena hai finito lo butti nella spazzatura per cortesia?- -Non lo vuoi tenere?- -Lui scosse la testa -no, non lo voglio.- Disse lui aprendo il giornale.
 
 
 
 
 
 
1.È un pane da toast contenente fette di tacchino, salsa Mornay, una spolverata di Parmesan cheese, peperoncino, e strisce di pancetta che veniva infine cotto al forno

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Capitolo 3
*** Missing child ***


Missing child
 
Aprii l’album e vidi una marea di foto di famiglia -questi sono i tuoi genitori?- Chiesi a Dylan, lui guardo con soggezione la foto di sua madre e annui, Dylan assomigliava parecchio a sua madre, le uniche differenze che avevano erano i capelli, i suoi erano lunghi e biondi e aveva un fisico da Bodybuilder, il viso da Barbie e un sorriso che a guardarlo era falsissimo, guardai le altre pagine e vidi pochissime foto di Dylan e trovai un articolo di giornale che diceva “tragedia alla scogliera degli innamorati: una macchina ieri mattina intorno alle nove è precipitata da una scogliera di settantasei metri, sul mezzo c’era una famiglia di tre persone fra cui i due genitori e il figlio adolescente, la moglie è morta sul colpo e il marito è morto successivamente all’esplosione dell’auto, il figlio della coppia è stato tirato fuori dall’auto in fiamme da un testimone  dell’accaduto e trasferito in ospedale in gravi condizioni.” In quel momento la porta della camera si aprii e arrivò Silas -buongiorno.- Lo saluto Dylan -buongiorno tesoro.- Disse Silas dando un bacio a Dylan, in quel momento mi suonò il cellulare, lo presi in mano e vidi che era un numero sconosciuto -è un cliente vero?- Mi chiese Dylan emozionato -pronto?- In quel momento sentii un pianto disperato -pronto?- -Pronto?!? Ho bisogno di aiuto! Per favore venga presto!- Esclamò una voce di donna -stia calma signora, dimmi dove devo venire e sono subito lì.- La donna mi diede l’indirizzo dove andare e io li dissi che sarei arrivata subito -hai un lavoro?- Io annui -possiamo venire con te?- Mi chiese Silas -va bene.- Facemmo rapidi colazione e poi uscimmo fuori dalla casa e Silas e Dylan salirono sui sedili posteriori -e quella macchina fotografica?- Chiesi a Dylan vedendolo con una Polaroid al collo -potrebbe tornare utile fare delle foto.- Disse lui -vero.- -Qual è il lavoro?- Mi chiese Silas curioso -non lo so, ma la donna la telefono sembrava disperata, quindi sarà meglio muoversi.- Disse lei, raggiungemmo l’indirizzo che era a due ore di macchina da lì e arrivammo a una casa vicino al mare circondata dagli alberi -posto carino dove stare.- Commentai io -se non fosse per il cesso che è all’esterno della casa ci farei un pensierino.- Disse Dylan, uscimmo dall’auto e vidi arrivare una donna dall’aria disperata -grazie per essere qui!- -Che succede signora?- -Mia figlia è stata rapita!- -Rapita?- La donna annui -si, alle cinque mi sono svegliata e ho visto che mia figlia non era in casa, ho pensato fosse andata in bagno e quando sono uscita ho visto che era tutto avvolto dalla nebbia, cosa insolita in questa stagione e ho sentito la mia Melody urlare di terrore dal molo, sono corsa subito a cercarla e ho visto questa donna, una donna dai lunghissimi capelli neri e vestita con un abito che pareva…fatto di fumo portarla via su una zattera bianca e svanire nella nebbia andando dritti davanti a se.- -Mmm.- -Hai una seconda zattera?- Lei annui -si ne una.- -Valla a preparare ti raggiungiamo subito.- Lei annui e io mi girai verso gli altri -che ne pensate.- -Penso che sia vero.- Disse Dylan -ho letto sul giornale di stamattina che di recente sono spariti molti bambini, e tutti sono scomparsi nei pressi del mare e alcuni testimoni parlano della donna indicata dalla signora e della nebbia che si alza.- -Mmm quindi non c’è solo una bambina in pericolo, dobbiamo sbrigarci, raggiungemmo il molo dove la donna aveva preparato la zattera -eccola qui…e questa è anche una foto della bambina.- Disse la donna -ok, aspettaci in casa.- La donna annui nervosa e io salii sulla barca seguita da Silas e da Dylan che era diventata bianco come un lenzuolo-hai ancora la paura dell’acqua?- Lui annui -speravo che con il tempo passasse e invece sembra diventare più forte.- Disse lui -tranquillo, non penso che dovremmo entrare in acqua, ti ricordi che altro diceva il giornale?- -S-Si…diceva che la polizia…la polizia stava...stava seguendo una pista, si erano accorti che sembrava che la donna portasse i bambini in un unico punto ma che non sono riusciti a capire dove.- -Sospetto.- Pensai io, io e Silas guidammo in avanti come aveva indicato la donna -mi pento già di avervi portato dietro.- Commentai io -perché?- Mi chiese Silas -qualcosa mi dice che ci aspetta qualcosa di pericoloso.- -Abbiamo deciso noi di venire, siamo adulti e vaccinati, non devi sentirti responsabile per noi.- Disse Silas, continuammo ad andare avanti con la zattera -mio padre quando era piccolo andava sempre in zattera è…è un peccato che tu non l’abbia conosciuto Silas.- -Non saremmo mai andati d’accordo.- Rispose Silas -cosa e perché?- -Perché era un codardo.- -Ehi! Mio padre non era un codardo!- Esclamò Dylan indignato -ha permesso a quella troia di tua madre di farti del male per quindici anni.- -Aveva paura!- -E allora? Era sempre tuo padre, il suo compito era proteggerti e non l’ha fatto, doveva prenderti e scappare via.- -La fai facile tu.- Commento Dylan -ragazzi la finiamo di litigare e pensiamo alla missione?- -Scusa, sono io… oh si sta alzando la nebbia.- Disse Dylan -l’ho vista.- Entrammo nella nebbia e dopo qualche minuto uscimmo dalla nebbia e in quel momento ci ritrovammo davanti a un’isola dall’aria abbandonata piena di case di legno dall’aria antica, ormeggiammo la barca al molo e notai una seconda zattera lì, mi avvicinai e vidi che la zattera era fatta d’ossa -cazzo.- Mi girai e vidi Dylan che prese la macchina fotografica per fare una foto non accorgendosi che la macchina era al rovescio e si acceco con il flash -bene mettiamo il punto della situazione.- Disse Silas divertito -be sono cieco e probabilmente moriremo tutti.- Disse Dylan -dimmi qualcosa che non so.- -Lo stomaco può digerire se stesso.- -Dimmi qualcos’altro che non so…qualcosa di meno inquietante.- Dylan sorrise e io presi il mio zaino e diedi ai due delle torce  e presi la mia -siete pronti?- I due annuirono -si, siamo pronti.- -Andiamo allora.- Incominciammo a incamminarci lungo il sentiero e notai una marea di torce, quelle da accendere con il fuoco, Dylan scattò una foto -questo posto sembra molto vecchio….ehi! Ma il sole si è fatto più alto?- Silas annui -si, sembra che sia fatta sera…non mi piace questa storia.- Arrivammo nei pressi di un villaggio fatto di legno -sembra un villaggio di vichinghi.- Commentai io provando a sbirciare nelle case mentre Dylan scattava una foto al villaggio -mmm, Yoki vieni a vedere!- Io mi avvicinai a Dylan e lui mi mostro la foto -c’è una impronta di mano insanguinata su quella porta…l’impronta si vede solo nella foto.- -Mmm fammi vedere.- Mi avvicinai alla porta che si vedeva nella foto provai ad entrare nella casa e vidi una pagina poggiata su un tavolo, lo presi in mano e vidi che c’era scritto sopra qualcosa -“la bastarda mi ha preso lo specchio, qualcuno deve averla avvisata maledizione! Adesso nessuno potrà fermarla.” Interessante.- Uscii fuori dalla casa -le tue foto fanno vedere qualcos’altro?- Dylan provo a riscattarne una. E stavolta apparvero sul terreno una serie di impronte -seguono il sentiero.- Commento Dylan -allora lo seguiremo anche noi, andiamo abbiamo ancora un po’ di luce.- Ci avviammo lungo il sentiero che si inoltrava fra gli alberi con Dylan che scattava foto ogni tanto per assicurarsi che le orme continuassero a seguire il sentiero -che hai trovato nella casa?- Mi chiese Silas -era una lettera, parlava di qualcuno che si lamentava del furto di uno specchio, che senza di esso non avrebbe mai potuto fermare una donna.- Dissi io -pensi sia la donna che ha rapito la bimba?- Io annui -si e questo vuol dire che la donna non è umana.- -Ma se non è umana che cos’è?- -Non lo so, potrebbe essere molte cose, forse troveremo qualche indiziò più avanti che ci aiuterà a scoprire la sua identità e come fermarla.- Avanzammo nei boschi mentre piano piano incominciava a calare la notte giungemmo in una grotta e vidi che era piena di vestiti, vestiti di bambini -sono…tantissimi.- Disse Silas -Dylan riesci a trovare i vestiti della bambina?- -Ci provo.- Dylan incominciò ad annusare l’aria e dopo qualche minuti tiro su una giacca rosa -è questa! Dall’odore è stata qui almeno due ore fa.- Disse Dylan -sei sicuro?- Gli chiesi io -il mio naso non mente è la sua, è l’unica giacca che ha ancora un odore della bambina addosso, tutte le altre sono…sono ormai inodori, anche se sento a loro addosso un vago odore di zolfo.- -Zolfo? Lo zolfo non si trova vicino ai vulcani?- Io annui -brutto segno e c’è l’odore su tutti i vestiti dei bambini?- Dylan annui -mmm ho una brutta sensazione su questa storia, temo che questi bambini qui non siano ormai più fra noi.- Dissi guardando i vestiti -pensi siano morti?- Io annui -sì e se non ci sbrighiamo anche la bambina che stiamo cercando farà la stessa fine, dobbiamo sbrigarci.- Presi la giacca della bambina mettendola nello zaino e vidi che era ormai scesa la notte, ancora non avevamo incontrato niente ma qualcosa mi diceva che adesso che era scesa la notte qualcosa ci sarebbe venuto incontro di certo.-

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Capitolo 4
*** Dangers ***


Dangers
 
Uscimmo dalla caverna e vidi che le torce sulle pareti erano accese -le ha accese qualcuno?- Si chiese Silas -magari questa isola ha ancora qualcuno che ci abita oltre la donna che stiamo cercando.- Disse Dylan-se è così perché non si fa vedere?- -Forse avrà paura?- -Oh ci vuole uccidere.- -Sei sempre negativo Silas.- Commento Dylan -no, sono realista tesoro.- Disse Silas prendendo la mano di Dylan e andando avanti, continuammo ad avanzare lungo il sentiero e vidi in lontananza una casa di legno e sentii delle voci “non gli darò mai la bambina!- Urlò una donna -ci ucciderà se non lo facciamo!- -Non ti permetterò di prenderla!-“ -Ehi!- Li chiamò Dylan correndo alla porta -Dylan aspetta!- Lo raggiungemmo e lui provo a bussare alla porta della casa -c’è qualcuno?- Chiese Dylan, le voci all’interno della casa si azzittirono, provammo ad aprire la porta e vidi che non c’erano nessuno -m-ma dove…dove sono andati a finire?- -Non possiamo esserceli immaginati.- Commenta io, in quel momento sentii il suono di un violino in lontananza -un violino?...viene dall’acqua..- Disse Silas -deve essere un Nøkk.- Dissi io -un cosa?- - Nøkk è uno spirito che suona musiche incantate con il violino per attirare le donne e i bambini e annegarli, non penso che sappia che siamo qui, quindi evitiamo di stare vicino all’acqua se è possibile.- Dissi io chiudendo la porta della casa -e le persone che abbiamo sentito? Erano reali?- -Forse erano fantasmi, fantasmi del passato.- Dylan fece una foto alla casa -vedi qualcosa di strano?- -Si, la porta nella foto è spalancata e dentro ci sono due cadaveri.- Disse Dylan -ma perché queste cose si vedono solo nella mia…aspettate ma questa non è la mia polaroid!....Devo aver preso per sbaglio la polaroid di Kuruk.- Disse Dylan, io mi avvicinai e gli presi la polaroid dalle mani per controllarla meglio e capii -questa non è una polaroid normale Dylan, hai preso la Camera Obscura di Kuruk, una macchina in grado di fotografare i fantasmi, l’ectoplasma e le immagini che loro ti vogliono proiettare.- -Quindi l’impronta di mano, quelle dei piedi e questi corpo sono opera dei fantasmi?- Io annui -non sono fantasmi cattivi altrimenti ci avrebbero già attaccato, probabilmente ci stanno aiutando, continuiamo a seguire le impronte fino a quando non ci ritrovammo davanti a un corridoio pieno di specchi ci addentrammo in esso e sentii una strana sensazione -c’è qualcosa che non va.- Dissi fermandomi e girandomi verso gli altri che si girarono verso di me ma vidi che il riflesso di Dylan non si era mosso -ma che….Dylan attento!- Il riflesso uscii fuori dalla specchio e afferrò Dylan da dietro -Dylan!- Urlò Silas cercando di afferrarlo ma inutilmente, Dylan venne trascinato dentro lo specchio -no! Dylan! Dylan!- Urlò Silas battendo sullo specchio, una mano spunto da esso e lo trascino dentro anche lui -cazzo!- Sentii una mano sfiorarmi e rapida mi scansai e vidi il mio doppio che sorrise con uno sguardo malefico e uscii dallo specchio, era uguale a me ma pieno di frammenti di vetro sulla pelle -dannazione!- Esclamai io facendo per prendere il fucile ma il mio riflesso mi saltò addosso spingendomi a terra e cercò di strapparmelo di mano -dammelo!- Colpii il mio riflesso in faccia con un pugno e quello cadde a terra e io afferrai il fucile e gli sparai in faccia e la testa gli esplose in milioni di frammenti -vetro.- Udii il rumore di vetro in frantumi, mi girai vidi Dylan venire gettato con violenza contro il muro -Dylan!- Urlai vedendo il suo doppio uscire dallo specchio, io gli sparai colpendolo in testa ma non gli fece niente, il doppio sorrise e raggiunse Dylan che lo colpii con un pugno in faccia-Dylan resiti!- Esclamai io -tranquilla c’è l’ha facc…ahi.-  In quel momento da un altro specchio uscirono fuori e Silas e il suo clone che se davano di santa ragione -Silas!- I due si girarono e io sparai al doppio di Silas e vidi Dylan spaccare la faccia del suo clone a terra -riposa in pezzi.- Disse Dylan pulendosi il naso dal sangue -tesoro tutto bene?- Gli chiese Silas raggiungendolo -sto bene, questo tizio ha avuto la peggio.- Disse Dylan mentre Silas li puliva il viso dal sangue -che cosa abbiamo appena affrontato?- Mi chiese Silas -non lo so, ma fatemi vedere nel mio manuale....forse c’è scritto qualcosa.- Dissi prendendo in mano e dando una occhiata al manuale -dice qualcosa?- -Mmm penso sia lo specchio del Doppelgänger, uno specchio maledetto, se ti specchi il tuo doppio esce da esso ti uccide prendendo il tuo posto. -Questa volta gli è andata male.- Disse Silas, ci alzammo in piedi e vidi che c’era una seconda serie di specchi -non sono gli unici Doppelgänger, ce ne sono altri tre nella seconda serie di specchi, Dylan passami la Camera Obscura.- Lui mi diede la macchina fotografica e io rapida scattai una foto agli specchi che andarono in mille pezzi -li ha distrutti?- -Questa macchina non serve solo a vedere i fantasmi, ma anche per cacciarli nel caso di fantasmi ostili.- Dissi io ridando la macchina a Dylan in quel momento da uno degli specchi uscii un foglio, Dylan lo prese in mano -“Quando ho comprato questo specchio durante uno dei miei viaggi ho subito pensato di metterlo qui, all’entrata del mio villaggio, ma da qualche tempo ho paura a passargli vicino, ho come l’impressione che il mio riflesso abbia vita propria, ma forse è solo la mia immaginazione, di recente non ho dormito molto, devo essere solo stanco.” Mi sa che non era solo la stanchezza…aaah….cazzo!- -Dylan! Tesoro tutto bene?- Gli chiese Silas vedendo che Dylan si teneva il fianco -non preoccupati sto bene.- -Fammi vedere testone…Merda è una brutta ferita, devo suturare.- Disse Silas prendendo la mano a Dylan e facendolo sedere su una roccia per suturargli la ferita -sei bravo a suturare le ferite.- Commentai io -grazie! Ho imparato grazie a un libro di medicina, pensa che la ferita all’occhio che mi ha fatto Dylan cinque anni fa me la sono ricucita io da solo.- -Non mi ci far pensare, mi sento ancora in colpa per il tuo occhio.- -Dylan tesoro e abbiamo già parlato, con la mia ferita non c’entri.- Lo rassicurò Silas -continui a ripeterlo come io continuo a sentirmi responsabile.- Silas sospiro e lì suturo la ferita -secondo te Yoki ci sono altri specchi in giro per l’isola -non lo so, questa isola non appare nel manuale.- -È normale?- Mi chiese Dylan -si, a volte certe cose sono più nascoste rispetto alle altre, ma comunque il foglio parlava di una cosa acquistata non c’è ne saranno altri ma è probabile che ci siano altre creature, dubito che quel Nøkk sia l’unica creatura presente sull’isola, avete finito?- Chiesi ai due -quasi fatto, ecco qui.- Silas finii di curare la ferita di Dylan e potemmo riprendere il viaggio e raggiungemmo un secondo villaggio un po’ più grande dell’altro e vidi una statua al centro del villaggio e lì vidi una statua di un Jǫtunn -un Jǫtunn - Commentai io -un cosa? -Gli Jǫtunn, sono una razza mitica di giganti dotati di forza sovraumana, questa statua è in onore del gigante Ægir,un gigante re del mare e inventore della birra nella mitologia norrena.- -Ma esiste veramente? -Bo! Certe creature non so se sono vere oh meno, alcune sono vere tipo i Lupi mannari, le Huldra ma altre cose non sappiamo se sono vere oh meno, il nostro mondo è molto complicato.- -Lo è un po’ troppo per i miei gusti.- Disse Silas Dylan fece la foto al villaggio e vidi un’altra impronta su una casa, andai a vedere e trovai dentro la casa una un diario con un foglio, lo presi in mano e lo lessi -“Altra gente è sparita a causa dello specchio posizionato dal capo villaggio, voglio andarmene da qui insieme a mia figlia, ma negli altri villaggi sono nervosi, dicono che qualcosa stia rapendo i bambini, qualcosa o qualcuno, alcune voci parlano di una donna che….” il resto della pagina è rovinato….ma questo è solo una conferma ulteriore al fatto che la donna che stiamo cercando non è umana, questo villaggio sembra molto antico quindi abbiamo a che fare con una donna immortale che probabilmente sacrifica i bambini in un vulcano, la domanda ora è lo fa perché vuole sacrificarli per qualcuno? Oh per se stessa?- Tornai dagli altri -che hai trovato nella casa? --Un biglietto che conferma che la donna che stiamo cercando è viva da anni, almeno da quando questo villaggio era abitato.- -Sembra da molto tempo fa, ma comunque siamo sicuri di essere ancora in America?- -Non credo.- Dissi io -penso che siamo finiti su un’isola maledetta che ormai non è più in nessun posto.- -Quindi siamo finiti in terra di nessuno? Che bello! Potremmo uccidere qualcuno e passarla liscia.- Commento Dylan -è chi dovremmo uccidere?- Dylan alzò le spalle divertito -non lo so.- Silas sorrise e io dissi di andare avanti, uscimmo dal villaggio e riprendemmo il sentiero e ci incamminammo ancora -sono le undici del mattino.- Commentai io guardando il mio orologio da polso -fra un’ora dovremmo fermarci per mettere qualcosa sotto i denti, se no non avremmo energie. -Dissi io -ma abbiamo da mangiare?- -Si, ho portato il Pemmican.- -Il che?- -Pemmican è una specie di carne secca che ha sfamato il mio popolo per secoli.- -È fatto di carne giusto?- -È carne secca come ho detto prima, fatto con le parti magre di daino, bisonte e frutta secca in polvere. -Ha l’aria di essere una bontà.- Commento Silas sarcastico -be in effetti non piace a molti.- Dissi io, continuammo a camminare quando Dylan si fermo -che succede?- Gli chiesi io -c’è una strana puzza più avanti.- Affermo lui -che genere di puzza?- Gli chiesi io -non lo so, ma è disgustosa.- Disse Dylan trattenendo un conato di vomito, andammo e arrivammo nei pressi di una caverna e sentii un odore disgustoso provenire da essa -cazzo! Ora lo sento fortissimo!- Esclamò Dylan -cerca di resistere.- Gli disse Silas mentre entravamo nella caverna e lì trovammo uno scheletro con le gambe devastate e un foglio affianco, Silas lo prese in mano e lo lesse -“Sono nei guai, ho visto un troll nella montagna con una caverna piena di provviste, i troll sono stupidi quindi ho pensato di venire qui a prendergli tutto, mia moglie mi diceva di non farlo che era pericoloso ma io non li ho dato retta, quel mostro è tornato prima del previsto, mi ha rotto le gambe e ora sono bloccato qui, dovevo ascoltare a mia moglie, adesso quel mostro mi mangerà…lo sento sta arrivando…dite a mia moglie che la amo.- Udimmo un verso spaventoso che fece tremare l’intera caverna -cazzo!- Esclamò Silas -Un troll, dannazione!- Esclamai io -adesso che facciamo?- -Non lo so, ho solo con me il mio fucile, non basterà contro il Troll e inoltre….l’unica cosa che possa spaventare un Troll e il fuoco, ma non posso accenderne uno visto che potrebbe far scappare Dylan.- -Ah è vero! Mi dimentico che oltre l’acqua Dylan ha paura del fuoco, non riusciamo nemmeno a coccolarci sul divano con il cammino acceso che Dylan va nel panico.- Dylan divenne rosso per la vergogna e Silas gli accarezzo la schiena -quindi se non possiamo accendere il fuoco che possiamo fare?- Mi chiese Silas -cerchiamo non farci vedere, venite.- Uscimmo dalla caverna e in quel momento il terreno incominciò a tremare, avanzammo ancora e vidi un marea di alberi e fra di essi c’era un troll, i troll erano creature che sembravano essere fatti di legno, molto alti e molto stupidi, io feci cenno a Silas e Dylan di fare silenzio e di seguirmi, e incominciammo a camminare accovacciati per fare meno rumore guardando il Troll che fissava la luna, feci cenno a Dylan e Silas di andare dietro un tronco, in quel momento sentii il troll muoversi e spaventati ci bloccammo sul posto, presi la mano di Silas e lui prese quella di Dylan e io provai a sbriciare e vidi il troll venire verso di noi, nel peggiore dei casi dovevo riuscire a distrarlo almeno per permettere a Silas e a Dylan di fuggire, il troll ci passo sopra e io vidi un sentiero più avanti che potevamo usare, io deglutii spaventata e feci cenno a Silas e Dylan di avanzare, ma appena feci per andare schiacciai un ramo che emise un forte scricchiolio -merda!- Il troll si fermo e si volto nella nostra direzione -merda! Silas! Dylan correte!- Scappammo via venendo inseguiti dal troll -dannazione!- Afferrai dalla mia borsa una pietra bianca completamente liscia e grande quanto un chicco d’uva e la lasciai cadere a terra e il troll andò a sbattere contro una specie di muro invisibile -ma cosa?- Le spiegazioni a dopo!-- Urlai correndo lungo il sentiero davanti, sentii il troll spaccare il “muro” e rapido ci seguii, raggiungemmo un ponte e io feci passare avanti prima Silas e Dylan e li andai dietro e ci ritrovammo davanti a un muro -cazzo! La strada è sbarrata!- Io mi guardai in giro spaventata e vidi che si poteva passare sotto -strisciate sotto presto!- Strisciammo sotto la pietra e feci cenno ai due di fare silenzio. Rimanemmo in silenzio e sentimmo il troll che si avvicinava, chiusi gli occhi nervosa e udii dei versi spaventosi, rimanemmo lì fermi a lungo sentendo il troll ancora lì fermo, chiusi gli occhi nervosa e dopo una decina di minuti il troll se ne andò via, io tirai un sospiro di sollievo -se ne è andato.- Dissi nervosa -usciamo di qui, andiamo, mi manca l’aria.-
 
 

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Capitolo 5
*** Rapture ***


Rapture 
 
Andammo in avanti e uscimmo da sotto quello spazio e sentii lo stomaco brontolare -mmm avete fame?- -Si.- Disse Silas, presi lo zaino e tirai fuori tre pezzi di Pemmican e gli porsi a ognuno il suo -è durissimo.- Commento Dylan addentandolo -era dentro nel mio zaino da un bel po’ quel Pemmican, si sarà un po’ indurito.- -altro che indurito, fra poco mi spacco un dente.- Disse Silas mordendolo -be almeno questa volta non sono io a rompere il dente a qualcuno.- -Perché hai rotto il dente a qualcuno?- Non l’ho fatto apposta, Kuruk mi ha regalato la sua chitarra, era una chitarra un pochino, ma solo un poco vecchia, appena ho provato a suonarla è partita una corda e un piccolo pezzo dello strumento che è volato dall’altra parte della stanza e ha rotto il dente ha un tipo. -Io scoppiai a ridere -deve essere stato imbarazzante.- Commentai io divertita -si, soprattutto grazie a Silas che è scoppiato a ridere e non ha smesso fino a quando non siamo andati a dormire è un peccato che non c’è l’abbia qui, potevo farvi sentire qualcosa di carino.- Commento Dylan sbadigliando -stanco?- -Un po’, tre giorni fa c’era la Luna piena e sono sempre un po’ stanco nei giorni a seguire.- -Se vuoi dormire un po’ può farlo, ci faremo una mezz’oretta di pausa.- Dylan si addormento aggrappandosi al braccio di Silas -con cosa hai fermato il troll prima?- Mi chiese Silas curioso -è una pietra magica, l’ha fatta lo sciamano del villaggio, non ho molte di queste cose con me quindi non posso abusarne. Dopo una mezz’oretta di pausa risvegliammo Dylan e riprendemmo il viaggio -le impronte sono ancora lì?-Chiesi io a Dylan -si ci sono ancora, ma visto che non ci troviamo davanti a un sentiero forse è meglio che seguite me.- Disse Dylan andando avanti, seguimmo Dylan e dopo una decina di minuti udimmo un pianto disperato -un uomo che piange…è più avanti.- Disse Silas, andammo a vedere e vidi un uomo rannicchiato a terra con in mano un fagotto dove forse c’era un neonato -ahem…signore?- -Non hai vinto puttana! Non l’avrai! Non l’avrai mai puttana! Mi hai sentito?!? Non l’avrai mai più!- Urlò uomo piangendo istericamente -signore?- -Dio! Mi dispiace tesoro! Guarda cosa mi hai fatto fare puttana! Guarda qui!- Io e gli altri ci guardammo confusi e in quel momento notai che nel fagotto non c’era un neonato, ma lo scheletro di un neonato -mio dio…è morto!- Esclamai io -s-sono morti entrambi.- Disse Dylan -scattagli una foto.- Dissi io Dylan scatto una foto e l’uomo si trasformò in uno scheletro -santo cielo!- Esclamò Silas -andiamocene via da qui.- Dissi io, raggiungemmo un villaggio dove c’era statua di Fenrir1 e sentimmo un voce provenire da una casa -ehi!- -Chi c’è?- Chiese  la voce, ci avvicinammo alla casa chi siete?- Ci chiese la voce proveniente dalla casa -siamo Yoki, Dylan e Silas, siamo qui per cercare una bambina che è stata rapita da una donna.- -Quella maledetta Changeling ha preso tutte le bambine nella città, la sua fame di gioventù è troppo grossa per essere estinta, la vostra bambina è spacciata.- -Ma…- In quel momento la casa venne avvolta dalle fiamme, Dylan urlò spaventato e scappò via -Dylan aspetta!- Rimasi a guardare scioccata la casa che andava in fiamme e poi corsi dietro a Dylan e Silas e lì vidi più avanti -tutto bene?- Dylan annui -si, scusate! Sono scappato come un dannato codardo.- Disse Dylan -era un altro fantasma quello?- Mi chiese lui -penso di si, questo ci è stato utile però.- -Vero, di che stava parlando? Che cos’è una Changeling?- Mi chiese Silas -è una specie di fata, una fata conosciuta per avere un unico desiderio, avere dei figli suoi ma non essendo in grado di poter terminare una gravidanza va nel mondo umano e rapisce le bambine per renderle figlie sue e trasformarle in altre Changeling.- -Ma la nostra le ammazza.- -Be a volte una Changeling può nascere falsata, in parole povere è una fata che non ha desiderio di maternità ma ha amore solo per se stessa, probabilmente questa vuole essere giovane per sempre e per farlo rapisce e uccide i bambini nel vulcano.- -Come facciamo fermarla?- -Mmm la prima pagina che ho trovato parlava di uno specchio, uno specchio che poteva fermarla ma ha detta della pagina è stato preso dalla Changeling.- Continuammo ad avanzare nel villaggio e per uscire da esso dovemmo entrare in un enorme edificio e ci ritrovammo in una specie di sala da pranzo piena di scheletri -merda!- Esclamai io vedendo degli scheletri di bambini massimo adolescenti impiccati al soffitto, trovai un biglietto, lo presi in mano e lessi -“non avrà mai i nostri bambini maledetta strega, c’è ne andremmo tutti quanti, li porteremo con noi in un posto dove non potrai mai prenderli.”- -Ehi Yoki vieni a vedere!- -Arrivo.- -C’è un avvertimento qui, dicono che ci sono delle cose chiamate Huldra più avanti, che cosa sono?- -Sono delle creature che mangiano gli uomini, per tenerle lontane ci vuole della luce.- -Quella delle torce andrà bene?- Chiese Silas -andranno benissimo.- Aprimmo il portone davanti a noi e una ventata d’aria fresca, uscimmo dall’edificio e avanzammo lungo il sentiero -le Huldra, sono creature di forma umanoide che hanno paura della luce, escono solo di notte per divorare chi viaggia nelle foreste.- Dissi io vedendolo delle scritte più avanti che parlavano di Askr ed Embla, l’Adamo ed Eva della mitologia Norrena, raggiungemmo una porta di legno e provai ad aprirla e appena lo feci sentii uno strano verso che pareva il ringhio di una donna -sono lì fuori.- Puntai la torcia e quella illumino una donna pallida come un fantasma magrissima con i lunghi capelli neri e le mani artigliate che fuggi -cavolo! Era quella un Huldra? Meno male che le descrivevano come donne bellissime.- Commento Dylan -quelle sono le giovani Huldra e probabilmente sono anche più pericolose delle vecchie, perché sono come le sirene non hanno bisogno di inseguirti per catturarti, ora andiamo, ricordatevi tenete alte le torce mi raccomando.- Dissi io, uscimmo dalla porta e cercammo di stare sul sentiero, sentii un rumore alla mia destra e rapida puntai la torcia illuminando una Huldra che si coprii gli occhi e scappò via, sentii altre Huldra tentare di avvicinarsi ma Silas e Dylan le allontanarono, continuammo ad avanzare e le Huldra incominciarono ad aumentare di numero -dannazione! Indietro!- Esclamai faticando a tenerle a bada -sono troppe!- Esclamò Silas -lo so!- In quel momento un Huldra mi colpii la torcia -merda!- Lei cercò di afferrarmi ma io la schivai, feci per recuperare la torcia quando in quel momento una folata molto forte ci colpii spazzando via le Huldra e buttandoci a terra -cristo!- Esclamai io rimettendomi in ginocchio, in quel momento fecero la loro apparizione quattro creature dai lunghi capelli neri come la loro pelle, le orecchie a punta, gli occhi gialli e le ali che ricordavano vagamente delle ali di farfalla -ma chi cazzo sono?- Le due creature puntarono Silas e Dylan -ehi! Lasciateli stare!- Feci per alzarmi ma uno di quei così mi tenne ferma a terra e vidi due di loro afferrare Silas -no! Lasciatelo!- Urlò Dylan liberandolo dalla presa di quei due ma venendo afferrato dal quarto tizio -lasciami!- Dylan si liberò della presa del tipo e fu in quel momento che ricevetti una botta in testa. -Merda!- Riaprii gli occhi e mi ritrovai distesa sull’erba e vidi Dylan a terra più avanti e Silas era sparito -cazzo! Dylan! Dylan- Lo raggiunsi e vidi che aveva del sangue alla bocca -Dylan! Sveglia!- Lui non si mosse e stavo per pensare al peggio quando notai che il petto si muoveva -grazie al cielo…sembra che stia…dormendo?- Lo controllai bene e vidi uno strano simbolo luminoso sul collo, una specie di incantesimo.- Presi la pietra di luna e gliela passai sul simbolo facendo una grossa x, il simbolo luminoso svanii e Dylan riaprii gli occhi -tutto bene?- -Io…Silas!- Urlò lui rimettendosi a sedere -non c’è.- -Lo hanno portato via! Lo hanno rapito!- Urlò Dylan -ho cercato di impedirglielo ma poi ho sentito un gran sonno. -Probabilmente avevano difficolta a stenderti e per metterti Ko devono averti lanciato qualche incantesimo per farti addormentare.- -E ci sono riusciti, ma perché hanno preso Silas? Cosa vogliono da lui?- -Non lo so….ma penso che lo scopriremo presto.- Commentai vedendo delle tracce di sangue -hai ferito uno di loro, questo ci permetterà di seguirli.- -Se hanno fatto del male ha Silas se la vedranno con me.-
 
 
 
 
 1: È un gigantesco lupo della mitologia norrena, nato dall'unione tra il dio Loki e la gigantessa Angrboða, assieme alla regina dei morti Hel e Jörmungandr.

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Capitolo 6
*** Álfheimr ***


Álfheimr
 
Seguimmo le tracce di sangue che per fortuna era abbondante e giungemmo a una specie caverna, entrammo dentro e trovammo un piedistallo con una specie di buco a forma di sfera, grande quanto una palla da calcio con davanti a sé sette porte -Álfheimer, Ásgarðr, Niflheimr, Jǫtunheimr, Múspellsheimr, Niðavellir, Vanaheim. Questi nomi sono strani.-  Commento Dylan -sono i nomi di quei regni.- io e Dylan sussultammo spaventati -c-chi c’è?- Chiesi io spaventata seguendo la voce e vedendo che ha parlare era un uomo, oh almeno era la testa di un uomo pelato, con una lunga barba e gli occhi che parevano fatti di diamanti verdi -e tu chi sei?- Gli chiese Dylan confuso -scusate, permettetemi di presentarmi, il mio nome è Mimir, il saggio e sono uno dei più grandi conoscitori di tutti i novi regni.- -Io sono Dylan è lei è Yoki.- -Piacere di conoscervi, che ci fate qui se posso chiedere? Cercate per caso un ragazzo umano dai capelli e la pelle bianca come il latte?- -Hai visto Silas?!?- -Si, poco fa ho visto il vostro amico che veniva portato via da quattro Svartálfar, degli elfi delle tenebre nel regno di Álfheimr, il regno degli Liósálfar, gli elfi di luce.- -Perché l’avranno portato lì?- Mi chiesi io -posso azzardare una ipotesi, gli elfi di Luce e tenebra sono da secoli in guerra e di recente agli Svartálfar è morta l’ultima femmina della loro specie, per non rischiare l’estinzione sono usciti a cercare un umana con sangue Svartálfar nelle vene per far continuare la specie e hanno trovato il vostro amico.- -Quindi vogliono….oh se lo scordano!- Esclamò Dylan -nessuno gioca all’inseminatore con mio marito e la passa liscia! Io vado a prenderlo!- Dylan provo ad aprire la porta per Álfheimr ma quella non si aprii -e dai! Apriti vecchia stupida…cazzo!- Dylan cadde a terra e Mimir disse -non potete passare così, per viaggiare fra i mondi vi serve il Bifrǫst.- -Il bi che?- - Bifrǫst è una chiave per poter viaggiare fra i mondi, conosco l’isola dove siamo, il loro Bifrǫst ce l’ha il capo villaggio nella sua dimora a mezz’oretta di cammino da qui, portatemi con voi, se gli chiedo io il Bifrǫst sono sicuro che ce lo cederà.- -Ma qui sull’isola non c’è più nessuno.- Dissi io  -c-come?- Chiese lui scioccato -si, questo posto sembra abbandonato da parecchio tempo.- -V-Volete dire che? Oddio…che hanno è?- -Il duemila e quaranta.- Disse Dylan-cavolo! È passato parecchio di tempo, non me lo aspettavo, da quando sono rimasto solo una testa il tempo per me passa in maniera diversa.-  -Be poco importa, andiamo in questo villaggio presto!- Esclamò Dylan, ma io non mi mossi -Yoki?- -Dylan…Se andiamo a salvare Silas non faremo in tempo a salvare la bambina.- Dissi io -ma…ma lui è in pericolo! Non lo possiamo abbandonare così.- -Lo so Dylan ma la bambina….- -Io non abbandono mio marito…tu pensa alla bambina, io penso a Silas.- Disse Dylan prendendo Mimir e uscendo dalla caverna -merda!- Pensai io, dovevo andare a salvare la bambina, ero stata assunta per questo.- Uscii dalla caverna e feci per andare in avanti ma non ci riuscii -dannazione. non posso lasciarlo andare da solo…cristo! Dylan!- -Sono qua!- Lo raggiunsi e lui sorrise -ci vieni ad aiutare?- -si.- -E la bambina?- -Se ci sbrighiamo possiamo salvare entrambi, perderemo tempo solo per recuperare il Bifrǫst, il tempo a Álfheimr trascorre in modo diverso, potremmo rimanere ore ma qui saranno passati solo pochi minuti.- -Allora sbrighiamoci.- Raggiungemmo il villaggio ed entrammo nella casa più grande e cercammo il Bifrǫst che ha detta di Mimir era una sfera di vetro color arcobaleno, io e Dylan incominciammo a cercare in giro per l’intera casa -l’ho trovata!- Esclamò Dylan mostrandomela -andiamo allora.- Tornammo dentro la caverna e mettemmo la sfera nel buco che si illumino e vidi partire una scia luminosa che andava verso la porta che diceva Ásgarðr, provai a girare la sfera e vidi la scia luminosa sposartisi verso la porta di Álfheimr -ecco fatto, prova ad aprire la porta Dylan.- Lui annui e provo ad aprire la porta e quella si aprii e da essa uscii una fortissima luce, ripresi in mano il Bifrǫst ed entrammo nella porta e ci ritrovammo in una dimensione notturna piena di stelle con un arcobaleno che conduceva a una seconda porta -tranquilli l’arcobaleno è tangibile, ma vi avviso di non guardare giù è anche semitrasparente.- Disse Mimir -troppo tardi.- Disse Dylan, attraversammo il ponte e raggiungemmo la seconda porta ritrovandoci in un enorme regno buio con una specie di albero luminoso color arcobaleno in lontananza -siamo arrivati durante la notte?- -No, c’è qualcosa che non va qui, non c’è la notte in questo regno, ok che l’ultima volta che sono venuto qui avevo un corpo oltre la testa ma sono sicuro che questo regno non ha una notte, ma solo un eterno giorno interminabile che…- In quel momento sentimmo delle urla e io e Dylan andammo a vedere e vedemmo due elfi delle tenebre uccidere un altro elfo dalla pelle bianca vestito con abito color verde acqua e il viso coperto a parte gli occhi -cazzo!- Esclamò Dylan -mmm penso di aver capito il problema, gli Svartálfar devono aver chiuso la fonte di luce in questo mondo.- -Be a noi non importa, dobbiamo cercare Silas.- - Visto il loro piano penso che dovremmo raggiungere quell’albero color arcobaleno, quello è l’albero della vita è lì probabilmente che hanno portato Silas, ma per farlo avremmo bisogno di aiuto, cerchiamo dei Liósálfar e chiediamo a loro se possono aiutarci nell’impresa .- -E dove li troviamo?- -I Liósálfar si trovano dove c’è la luce, trovate la luce e trovate gli Liósálfar.- -Mmm.- Io mi guardai in giro e vidi una luce in lontananza -potrebbe essere quella la luce che cerchiamo?- -Possiamo andare a vedere, ci deve essere una barca qui vicino.- -U-Una barca? Oddio!- Esclamò Dylan spaventato, trovammo la barca, che era una piccola barca a remi, salii sulla barca seguita da Dylan che mi seguii anche se tremava come una foglia -hai paura dell’acqua ragazzo?- Gli chiese Mimir -s-si, ho paura dell’acqua e non so nemmeno nuotare.- -Hai perso la capacità di nuotare?- Dylan annui -si, l’ho scoperto quasi a mie spese, sono quasi annegato il mese scorso, sono caduto dal molo che sta vicino a casa nostra, Silas era al lavoro e a me mi piace la brezza che c’è al molo ma quella volta, non mi ricordo nemmeno come ho perso l’equilibrio e sono caduto in acqua, se non fosse stato per Kuruk che per caso passava di lì sarei morto annegato, da allora Silas mi ha praticamente vietato di andare al molo mentre non era in casa.- -Allora non sarebbe meglio che ci aspettassi qui ragazzo? Durante il viaggio potrebbe succedere di tutto e…- -Non pensarci neanche! Mio marito è in pericolo e io lo salverò costi quel che costì!- Esclamò Dylan -ho fatto proprio bene a darvi gli anelli, si vede che erano fatti per voi, avete la stessa tempra dei miei genitori.- Dissi io -ma ora pensiamo alle cose serie, ora che ci ho pensato su non sappiamo niente di questi elfi, potrebbero parlare una lingua completamente diversa dalla nostra.- Disse Dylan -non preoccupatevi per quello, io sono un gran conoscitore di lingue, parlo anche quelle morte anche se queste non ho mai provato a parlarle da sobrio.- Disse Mimir divertito -sai molte cose.- Notai io -le devo sapere, io ero uno degli ambasciatori di pace fra i nove regni, il mio compito era quello di essere il mediatore fra due o più litiganti, ovviamente non sempre riuscivo a portare la pace come in questo caso, gli Liósálfar e Svartálfar si sono sempre odiati, era come se queste due razze fossero nate per odiarsi.- -E conosci anche gli altri regni?- -Certo, conosco tutti gli altri regni, conosco Ásgarðr che è la terra degli Æsir, gli dei celesti, pi c’è Jǫtunheimr, la terra dei giganti di ghiaccio, ormai disabitata da secoli, i giganti sono stati praticamente tutti sterminati dagli dei celesti, poi c’è Múspellsheimr, la terra dei giganti di fuoco, morti tutti anche loro come i loro confratelli ma quelli di fuoco hanno fatto una dura resistenza, poi c’è, Niðavellir, la terra dei nani, un ottimo posto dove andare se cerchi un’arma, i nani sono più bravi armaioli esistenti al mondo, poi c’era Vanaheimr, Miðgarðr che è la terra degli uomini e poi Niflheimr, la terra dei morti.- -Non era il Vallalah? Oh, come si chiami poi la terra dei morti per i Nordici.- - Il Valhalla era solo per le persone morte in battaglia, quei morti vengono scortati da Odino in persona che li usava anche per prepararsi per gli eventi del Ragnarøkkr .--Cavoli.- Commento Dylan, feci per chiedere qualcosa ma lasciai perdere, non era il tempo di certe domande.- -Mmm ragazzo posso fare una domanda che potrebbe essere…scomoda?- -Spara.- -Tu non sei umano vero? Almeno non completamente, ma non conosco la tua altra metà, non ho mai visto una creatura del genere.- -Sono un Lupo mannaro, a ogni luna piena, contro la mia volontà mi trasformo in un lupo senza pelo.- -Quindi sei stato maledetto?- -Si, purtroppo la maledizione è difficile da spezzare, dovrei uccidere il lupo che mi ha morso, ma non posso nemmeno cercarlo.- Disse Dylan -Ci hanno avvistato.- Notai vedendo degli elfi di Luce che erano uguali all’elfo che era stato ucciso prima che ci scrutavano seri -ci stanno solo scrutando per ora.- Commentai io -penso che stiano decidendo se siamo pericolosi o meno, sentono l’aura malvagia di Dylan.- -La mia aura malvagia?- -È colpa della maledizione, ora gli Liósálfar stanno decidendo se sei malvagio o meno, provo a parlare con loro per convincerli che non siamo una minaccia, mi potresti sollevare così gli posso parlare faccia a faccia.- Presi Mimir in mano e lo girai verso gli elfi e lui incominciò a parlargli nella sua lingua e dopo qualche minuto gli elfi si girarono e si allontanarono -allora?- -Il re dei Liósálfar ci vuole parlare.- -Li hai detto che abbiamo bisogno del loro aiuto?- Mimir annui -si, li ho spiegato di Silas, ora seguiamo quei Liósálfar.-Salimmo sull’isolotto su cui erano gli elfi e li seguimmo fino a una radura dove ci aspettavo un elfo di luce vestito con una armatura sgargiante che parlò a lungo con Mimir che dopo aver finto si rivolse a noi-ci aiuteranno?- -Lo farebbero ma non possono, la mancanza di luce li ha indeboliti, se vogliamo il loro aiuto dobbiamo ripristinare la luce a Álfheimer.- -E come facciamo?- Chiese Dylan -dobbiamo distruggere una sfera magica che la blocca, una volta tornata la Luce ci aiuteranno, per difendervi vi daranno delle armi.- -Io posso avere una spada? Da quando siamo alla Nazione Nativa io e Silas abbiamo imparato a combattere usando la Katane e anche a mani nude.- -Vi stavate annoiando molto a “The star” vedo.- Dissi io divertita -Silas voleva fare qualcosa di divertente in coppia anche se di solito in quel caso usiamo solo dei bastoni perché ci fomentiamo un po’ troppo nel combattere..- Ci diedero due spade e una piuma che indicava dove fosse la sfera e risalimmo in barca e seguimmo le indicazioni della piuma e giungemmo a un enorme palazzo e vidi delle guardie -ci sono delle guardie.- Disse Dylan -hai mai ucciso qualcuno tu?- Chiesi a Dylan -io…io no…almeno non di mia volontà.- -Be, se ne te la sentii puoi rimanere qui, ci penso io a salvare Silas.- -Io….no, vengo anche io!- -Ne sei certo perché.- -Vengo anche io, voglio salvare mio marito.- -Va bene, tu rimani qui, che a quelle due ci penso io.- Dylan annui e io guardai bene le guardie e notai che avevano un albero che mi permetteva di passargli sopra - mmm ho una idea, se sono abbastanza veloce forse .- Mi arrampicai sull’albero facendo attenzione a non farmi sentire e riuscii a raggiungere il punto sopra di loro, mi buttai dietro di loro e gli tagliai la testa a entrambi -via libera Dylan.- Lui mi raggiunse e buttammo i cadaveri in acqua -forza entriamo.- entrammo nell’enorme palazzo e  seguimmo le indicazioni della piuma cercando di eliminare le guardie che ci trovavamo davanti nel modo più silenzioso possibile, continuammo andare avanti e finalmente vidi il punto indicato dalla piuma e vidi una sfera galleggiante nera al centro di una piattaforma, la raggiungemmo e io presi la spada -tieniti pronto.- Dylan annui e colpii la sferra e quella si ruppe e io venni inondata dalla luce -cazzo!- Chiusi gli occhi e in quel momento sentii un canto, il canto di mia madre -mamma?- Aprii gli occhi trovandomi in uno strano punto oscuro quasi completamente privo di luce e vidi più avanti mia madre che se ne stava andando via-mamma?!? Mamma aspetta!- Urlai correndo verso di lei vedendola entrare in una porta -mamma!- La seguii e mi ritrovai nella foresta in Islanda, quella che stava vicino alla nostra casa -mamma!- -Yoki!- Mi voltai e vidi mia madre camminare fra gli alberi.- -Mamma aspettami!- Le corsi dietro e vidi che stava raggiungendo la nostra casa, lei raggiunse e aprii la porta prima di voltarsi verso di me -torna a casa Yoki! Ti stiamo aspettando!- Io raggiunsi  e feci per sfiorarli la mano sentii qualcuno afferrarmi con forza da dietro e trascinarmi via -no! Mamma! Mamma!-
 

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Capitolo 7
*** Jörmungandr ***


Jörmungandr
 
Fui trascinata fuori da un enorme cono di luce e gettata a terra -sei impazzita?!?- Mi chiese Dylan furioso -hai idea d quanto sei stata lì dentro?!?- -Stai calmo Dylan sono stata lì solo per pochi…- In quel momento notai almeno una cinquantina di cadaveri di elfi delle tenebre -No! Sei stata lì dentro per molto tempo! Io ti chiamavo! Ti chiamavo ma tu non tornavi!- Urlò Dylan -mio dio sei ferito!- Esclamai vedendogli una bruttissima ferita alla spalla destra e un pezzo di spada frantumata fianco sinistro -dopo aver ucciso cinquanta elfi delle tenebre è già tanto che hai solo quelle due ferite e meno male che non avevi mai ucciso nessuno.- Disse Mimir -mi dispiace Dylan, non mi sono resa conto che fossi lì da così tanto.- Mi scusai guardando Dylan che si sedeva stravolto -tutto ok?- -sto bene, sono …sono solo stanco.- Sentimmo un rumore e vidi arrivare gli  elfi di luce che ci raggiunsero e Mimir parlò con loro e uno di loro si avvicinò a Dylan -ma…- -Dylan tranquillo, ti vuole solo curare le ferite.- Disse Mirmir, l’elfo sparse una polverina dorata sulle ferite di Dylan che si rimarginarono -ahem…grazie.- -Hai bisogno di una pausa?- Dylan scosse la testa rimettendosi in piedi -no, c’è la faccio andiamo.- Dylan si rialzò in piedi e seguimmo gli elfi di luce verso l’albero della vita e raggiungemmo una finestra e andammo a vedere e ci ritrovammo davanti in una sala ovale bianca con l’albero color arcobaleno al centro della stanza e vidi Silas legato ad esso con delle radici colorate ai polsi che erano collegati a un elfo delle tenebre sotto di lui con legato ai polsi delle radici colorate -dobbiamo staccare quell’elfo da quelle radici.- Disse Mimir -ci penso io!- Disse Dylan corredo verso Silas mentre vedevo arrivare gli elfi di Luce -andiamo.- Attaccai Mimir alla mia cintura e partii dietro a Dylan che uccise tutti gli elfi di tenebre che gli si paravano davanti e uccise l’elfo legato all’albero ma appena lo fece le radici si staccarono dal corpo dell’elfo e rapide si legarono intorno ai suoi polsi -Ehi! Lasciatemi!--Dylan!- Cercai di raggiungerlo ma degli Svartálfar si misero in mezzo -levatevi!- Incominciai a combattere contro i due sentendo Mimir urlare istruzioni a Dylan -dannazione!- -Sbrigati! Fra poco sarà troppo tardi!- Urlò Mimir, riuscii a uccidere i due elfi e sentii Dylan urlare il nome di Silas spaventato, io andai a vedere e vidi Dylan che teneva Silas in braccio svenuto -Silas! Silas svegliati!- Urlò Dylan scuotendolo leggermente ma Silas non si mosse -Silas! Yoki! Silas non si sveglia!- Esclamò Dylan preoccupato -scusate l’interruzione, ma il re dei Liósálfar, ci sta consigliando di scappare!- -Andiamocene!- Dylan prese Silas in braccio e ritornammo alla barca e ce ne tornammo sull’isola di corsa, chiusi la porta per Álfheimr e vidi Dylan poggiare Silas a terra e provare a scuoterlo per svegliarlo ma senza successo -Silas…che gli succede perché non si sveglia?- -Non piangere Dylan, sicuramente è ancora vivo, non possono averlo ucciso gli serviva.- Dissi cercando di rassicurare Dylan che aveva gli occhi prossimi al pianto -Posso dargli una occhiata io?- Chiese Mimir -tu?- -Si, ho gli occhi magici io, che riescono a vedere quello che gli occhi normali non vedono, forse riesco a capire che cosa gli succede.- Presi Mimir dalla mia cintura e gli feci vedere Silas -è vivo?- Gli chiese Dylan -si è vivo tranquillo, ma ho capito perché non si sveglia.- -Perché?- -Be…….per dirlo in parole semplici…sta per diventare padre .-- -Cosa?!? - -V-Vuoi dire che non l’ho staccato in tempo dall’elfo?- Gli chiese Dylan -No, l’elfo l’hai staccato in tempo.- -Allora come…..oh.- Disse Dylan capendo -vuoi dire che adesso Silas aspetta un bambino da Dylan? Oh, santo cielo! Un cucciolo di Lupo mannaro era proprio quello che vi voleva!-Esclamai io -ma questo non spiega perché Silas non si sveglia.- -Appena l’albero della vita ha fatto il suo….lavoro si è attivato un incantesimo di sonno, ecco guardate qua.- Gli occhi di Mimir si illuminarono di luce dorata vidi  apparire un simbolo simile a quello che era apparso sul collo di Dylan, presi la pietra di luna e feci una X sul simbolo che sparii  -mmm.- -Silas!- Silas riaprii gli occhi rimettendosi a sedere -Silas!- Dylan abbracciò Silas con forza e lo sentii scoppiare a piangere -ehi Dylan! Dylan tesoro che succede?- Chiese Silas accarezzandogli la schiena -mi hai fatto preoccupare tantissimo!- Esclamò Dylan stringendolo con forza -mi dispiace, ma che è successo…e chi è la testa?- Chiese Silas -Lui è Mimir, ci ha aiutato a salvarti e per quello che è successo…per renderla breve degli elfi oscuri ti hanno rapito per usarti come madre surrogata, siamo venuti a salvarti ma nel farlo be…..non sei diventato papà di un elfo oscuro ma…di qualcos’altro.- -Cosa?!? Dylan?- Dylan divenne rosso per l’imbarazzo e si alzò in piedi -santo cielo! Ditemi che mi state prendendo in giro.-  Io scossi la testa -no, non è uno scherzo.- -Cristo santo!- Esclamò Silas sconvolto -Silas mi dispiace.- -Ne discuteremo più tardi Dylan, dov’è la bambina?- -La dobbiamo andare a salvare, abbiamo mollato tutto per venire a cercare te.- -Allora dobbiamo sbrigarci.- Disse Silas -arriviamo.- Uscimmo dalla caverna e accendemmo le torce -ci sono delle Huldra dei paraggi?- Chiese Mimir -si, fate attenzione ragazzi quando usciamo.- Silas annui -ok.- Uscimmo fuori dalla caverna e riuscimmo a raggiunge una porta di legno evitando le Huldra che per fortuna sembravano essere scappate via. ci chiudemmo la porta di legno alla spalle -ancora non ci credo che non ci sia più nessuno, conoscevo molta gente qui, era brava gente pacifica che viveva di quello che l’isola gli offriva.- -Ti hanno mai parlato di un problema che avevano con una Changeling.- Mimir scosse la testa -no, non me ne hanno parlato, ma conoscendo gli abitanti della città probabilmente non hanno voluto dirmi niente per la loro solita testardaggine, volevano affrontare tutti i loro problemi da soli anche quelli che non capivano.- -E questo li ha portati la morte.- Commento Dylan -abbiamo trovato un sacco di morti più indietro, prima di affrontare le Huldra…a proposito volevo chiedertelo prima, perché non hai il corpo?- Chiese Dylan a Mimir -Be è una storia vecchia, ormai direi anche molto vecchia visto che sono ormai passati i secoli, ero stato imprigionato in un albero da Odino in persona, si era arrabbiato con me perché ho collaborato con i giganti di Jǫtunheimr nel vano tentativo di fermare la guerra fra i giganti e gli Æsir, mi ha imprigionato in un albero per circa centonove anni, sono stato liberato da un uomo e un bambino che avevano bisogno del mio aiuto per raggiungere Jǫtunheim, mi hanno tagliato la testa e chiesto l’aiuto alla dea Freya per rianimare la testa, anche ufficialmente parlando non sono vivo.- -Sei una specie di morto vivente?- -Esattamente, ho aiutato i due a raggiungere il regno dei giganti e convissuto con loro per un po’ fino alla morte di entrambi che prima di morire mi hanno consegnato al capo di un villaggio per offrire la mia saggezza a loro, ma non mi ricordo come sono finito nella caverna, comunque qual è la creatura che hai detto prima.- - Changeling, tu sai come si riesce a batterne una?- -Certo, la si può battere usando lo specchio d’argento, uno specchio magico in grado di intrappolare la Changeling, poi bisogna buttare lo specchio nella lava per ucciderla.- -Cavoli…lo specchio probabilmente l’ha preso lei!- Esclamai io -allora non possiamo batterla!- Esclamai io -temo di no.- -Be ci conviene andare lo stesso, Davanti a noi c’è la vetta del Vulcano! Dobbiamo sbrigarci!- Io annui e corremmo verso la vetta del vulcano e Lì vidi la donna con la bambina -Tu! Lasciaci la bambina!- Urlai io, lei sorrise cattiva e si butto dentro un portale -no!- Esclamai io cercando di fermarla!- Ma il portale non era attraversabile -merda! Dove è andata?- Chiese Silas -penso che sia andata in un altro piano dell’esistenza.- Disse Mimir -merda! E adesso che facciamo?!?- Chiese Silas spaventato -io penso di avere una idea!- Esclamò Mimir -spara.- -Lo vedete quel corno lì?- Io mi girai e vidi un enorme corno -un corno e a che serve?- Chiesi io -serve per richiamare il Jörmungandr, lui ci potrà aiutare.- -Il Jörmungandr?- Chiese Dylan -si, il serpente del mondo, figlio di Loki e della gigantessa Angrboða lui è un enorme serpente che avvolge l’intero mondo.- Disse Mimir -ma è impossibile! Qualcuno l’avrebbe dovuto vedere!- Esclamò Dylan -Dylan a volte ci sono cose che le persone normali non riescono a vedere nemmeno se è sotto il loro naso, per esempio tu si vede che hai sofferto tanto nella tua vita.- Dylan abbasso lo sguardo -e tu come lo sai?- Gli chiese Dylan nervoso -perché esiste una creatura chiamata Álfur, una specie di fatina che nasce dalla prima risata di un bambino e quando l’umano che gli ha dato la vita soffre loro gli stanno accanto per cercare di consolarli prendendo anche l’aspetto dell’umano, c’è l’hai adesso tu, sulla tua spalla.-Io guardai sulla spalla di Dylan e lui fece lo stesso e io vidi scioccata apparire un Dylan in miniatura dai capelli corti, a petto nudo con le ali blu da farfalla monarca -cazzarola!- Esclamò Dylan scioccato vedendo la fatina che appena noto che Dylan la vedeva gli sorrise -cavoli pensai -chiamiamo Jörmungandr, ma come facciamo a chiedere aiuto a lui?- Chiesi a Mimir -non preoccuparti ti ricordo che io parlo tutte le lingue anche quelle morte, l’unico problema è che non so come mi accoglierà Jörmungandr, lui c’è l’ha a morte con Odino e gli altri Æsir per il massacro dei giganti e quando è avvenuto il fatto io ero ancora consigliere di Odino, ho cercato di fare di tutto per salvare i giganti ma non ci sono riuscito…potrebbe darmi la colpa per l’accaduto.- -Be non ci resta che scoprirlo.- Soffiai dentro il corno e in quel momento la terra incominciò a tremare e dal mare uscii fuori un enorme serpente ricoperto di spesse scaglie bianche come il latte e gli occhi rossi e la testa arrotondata e compressa con un muso corto e spatolato e la bocca piena di denti, Dylan spaventato andò a nascondersi dietro Silas e il serpente ci parlò nella sua lingua -auguratemi buona fortuna.- Disse Mimir incominciando a parlare con il serpente -ho buone notizie, si ricorda di me.- -Ti da la colpa per quello che è successo ai giganti?- Chiese Dylan Mimir scosse la testa -no, ha capito che ho cercato di fare il possibile per salvare i giganti, ora provo a chiedergli di aiutarci a raggiungere il piano dell’esistenza dove è andata la Changeling.- Mimir parlò con il serpente e si girò verso di noi -ci aiuterà, dice di aggrapparci al corno e che il ragazzo Lupo deve essere tenuto da qualcuno per sicurezza.- -C-Che vuole fare?-  Chiese Dylan spaventato -una cosa poco piacevole.- Io legai Mimir alla vita e mi aggrappai al corno con una mano mentre con l’altra tenevo Dylan e Silas fece lo stesso, il serpente si tuffo in acqua e in quel momento l’isola fu colta da una violenta scossa -dannazione! Che cavolo vuole fare il serpente?- -Pe raggiungere il piano dove si trova Changeling bisogna metterà l’isola sottosopra.- -S-Stiamo per…pe finire in acqua...no no no!- Esclamò Dylan spaventato tentando di liberarsi -Dylan tesoro calmati, va tutto bene io sono qui.- Disse Silas cercando di rassicurarlo -io..io ho paura! Ho paura!- Esclamò lui andando nel panico in quel momento l’isola ebbe un forte scossone e si rovescio, finimmo in acqua e perdemmo la presa sul corno, tenni stretto il polso di Dylan e l’acqua intorno a noi si tinse di un color rosso sangue, vidi una luce sopra di noi, riemersi dall’acqua e ci ritrovammo vicino a un molo, Dylan urlò per lo spavento e si trascino sopra il molo rannicchiandosi tremando spaventato in posizione fetale, Silas rapido lo raggiunse e io vidi con terrore che eravamo finiti su un’isola diversa tutta color rosso sangue con il cielo nero e un eclissi totale di sole, uscii sul molo e sentii Mimir sputacchiare l’acqua -bleah! È stato anche peggio di quanto mi aspettavo.- Io raggiunsi Dylan e Silas e vidi Dylan pallidissimo in volto che faticava a respirare -Dylan tesoro! Devi respirare, dai fai come me inspira ed espira, inspira ed espira, si bravo così.- Dylan riprese piano piano a respirare normalmente -meglio tesoro?- -S-Si.- Disse Dylan mettendosi a sedere -s-siamo arrivati?- Chiese lui -si….Dylan come ti senti? Oltre a essere scosso per via dell’acqua senti per caso che ti stai per trasformare?- Gli chiesi -no, perché me lo chiedi?- -C’è la luna piena.- Dissi guardando l’eclissi -vero, ma Dylan è normale, la sua pelle è del solito colore così come gli occhi.- Disse Silas -l’eclissi non gli fa niente per fortuna.- -Bene, direi che possiamo proseguire, ora non so se la creatura che stiamo inseguendo conosce le abilità di Jörmungandr, ma la sua presenza lo metterà di sicuro sull’avviso.- Disse Mimir -giusto, dobbiamo muoverci a raggiungere la vetta!- -Si, ma fate attenzione, questo il è il piano dell’eclissi, un piano di vita totalmente differente dal nostro, ci potrebbero essere delle creature a noi sconosciute.- Disse Mimir -terremmo gli occhi aperti tranquillo.-
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** The maze ***


The maze
 
Ci dirigemmo verso la vetta dell’isola, dovevamo salvare la bambina, ma come avremo fatto se non potevamo batterla? L’unica idea che i veniva in mente era di riuscire a strappare la bambina e a trattenere la Changeling mentre Dylan e Silas fuggivano con Mimir e la bambina ma non sapevo se c’è l’avrei fatta, mi morsi le labbra nervosa pensando che quella missione potesse rivelarsi un fallimento, le immagini di me Silas e Dylan morti mi fecero venire un brivido che venne interrotto da Silas -ehi Yoki guarda!- Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti a una enorme apertura nera con una specie di lapide davanti con su delle rune scritte sopra -Mimir riesci a leggere?- Gli chiesi girandolo verso le rune -mmmm qui dice che davanti a noi ci aspetta una prova.- -Una prova? Che genere di prova?- Chiesi io -il labirinto dei ricordi, in questo labirinto dovrete affrontare quello che per voi è il vostro ricordo peggiore e raggiungere la fine del labirinto senza morire.- -I-Il nostro ricordo peggiore?- Chiese Dylan Mimir annui -si.- -Ca-Cazzo.- Disse lui nervoso -dobbiamo proprio?- Chiese Silas -temo che questa sia l’unica strada che porta alla vetta.- Dissi io guardando il labirinto.- Dylan fece qualche passo in avanti avvicinandosi all’entrare e in quel momento si trasformo davanti ai nostri occhi, gli si accorciarono i capelli fino a di scoprirgli le orecchie e la maglietta verde divenne nera -D-Dylan?- -C-Che c’è? Ho qualcosa fra i denti?- -I capelli…- Dylan ci guardo confuso e provo a toccarseli -oh cazzo! Q-Qualcuno ha uno specchio?- Io ne tirai uno fuori dalla tasca e lui si guardo allo specchio -mio dio! Sono io a quattordici anni!- Esclamò Dylan scioccato -quattordici anni?!? Ma…Ma se sembri averne almeno diciassette…ma che mangiavi?- Gli chiesi stupita -ni-niente di che.- Disse Dylan nervoso massaggiandosi il polso -Dylan tutto ok?- -S-Si sto bene.- Disse lui, provai ad entrare anche io e divenni più bassa -Yoki?- Io mi guardai allo specchio e vidi che ero tornata una bambina -cavoli! Sono io a sette anni.- Dissi mentre Silas entrava anche lui, i capelli diventarono corti fino alle spalle e bagnati -allora che facciamo?- -Dovete entrare dentro e riuscire ad arrivare alle fine evitando di essere travolti ai vostri ricordi.- -Va bene.- Entrai per prima nel labirinto e in quel momento mi ritrovai circondata da tende indiane -merda! Il labirinto mi ha trasportato a quella volta che ha causa dell’intensa presenza di spiriti inqueti sono stata trascinata con la mente nel passato…devo andarmene da qui prima che...- In quel momento sentii il suono di cavalli tanti cavalli, vidi i bambini e le donne uscire dalle tende urlando spaventati -merda! Merda! Devi svegliarti Yoki! È tutto nella tua testa!- Urlai io mentre i soldati entravano nel villaggio incominciando a massacrare chiunque gli capitasse a tiro, spaventata cercai di correre verso la porte opposta del villaggio, quella volta ero riuscita a interrompere quella visione scappando via da quella zona, ma proprio in quel momento un soldato mi si parò davanti e capii subito che c’era qualcosa di strano, quelli della mia visione ovviamente non mi potevano vedere, ma quello sembrava avermi notato -deve essere colpa del labirinto.- Il soldato mi punto la sua arma contro, e mi sparò addosso mancandomi di poco e io scappai fra le tende vedendo le donne e bambini morire in massa, sentii il soldato venirmi dietro e sentii un secondo sparo che mi colpii a una gamba -cazzo!- Caddi a terra sentendo un dolore atroce alla gamba, mi girai e vidi il soldato puntarmi il fucile in faccia -Yoki usa la pietra di luna sul collo.- Mi urlò la voce di Mimir, io afferrai la pietra di luna e riuscii per mezzo secondo a schivare un proiettile, mi alzai in piedi e riuscii ad afferrare il soldato e fargli la x sul collo e il soldato esplose e io caddi a terra e in quel momento vidi arrivare altri soldati -esci dal villaggio presto!-Corsi fuori dal villaggio e appena lo feci la scena svanii e mi ritrovai di nuovo nel labirinto -tutto ok Yoki?- -Si, si sto bene.- Dissi io vedendo che ero ancora nel corpo di una bambina, sentii delle urla di terrore e dolore -Dylan?!? Dylan!- Seguii le urla e vidi Dylan più avanti e appena lo raggiunsi ebbi quasi un infarto, Dylan era pieno di lividi, il naso sanguinante, una scritta sanguinante sul braccio, un segno di mani al collo, la bocca spalancata e lo sguardo perso nel vuoto-Dylan!- Lo chiamai io, lo presi per un braccio ma lui sembrò nemmeno notarlo -Dylan? Dylan rispondi.- -Non ti può sentire, sta ancora lottando con il suo ricordo.- Disse Mimir -e sta vincendo?- -Per il momento no, devi lasciarlo andare adesso.- -Come?!? Ma non posso farlo!- -Non riuscirà mai a combattere i propri demoni se lo tieni fermo, siamo in un labirinto e lui deve attraversarlo sia quello fisico che nella sua mente.- Io lo lasciai andare a malincuore e Dylan se ne andò via riprendendo a urlare, le pareti del labirinto si spostarono separandoci e io ripresi a camminare sentendo ogni tanto urla e suono di zoccoli -il ricordo sta cercando di tornare.- Pensai io cercando di tenere a freno quel ricordo -Yoki! Dylan! Dove siete!- -Silas! Sono qui!- Silas mi raggiunse -tutto bene?- Gli chiesi -s-si..si sto bene, ho solo un po’ di nausea.- -Colpa delle gravidanza.- Commento Mimir -dov’è Dylan.- -L’ho visto poco fa, ma siamo stati separarti.- -Merda!- Silas fece per andare a cercarlo ma io l’afferrai per il polso  -fermo, non andare in giro da solo potrebbe essere pericoloso.- -Uff va bene.- Andammo a cercare Dylan e dopo una mezz’oretta sentimmo la sua voce chiamarci -Dylan! Siamo qui!- Urlai, lui ci raggiunse e vidi che aveva il viso ricoperto di sangue -Dylan…oh mio dio! Tesoro che ti è successo? Stai bene?- Gli chiese Silas raggiungendolo e abbracciandolo -Dylan chi ti ha ridotto in questo modo?- Gli chiese Silas -la…la mamma è stata lei...è successo la notte in qui mi hai detto di non telefonarti più perché non volevi più perdere tempo con un perdente come me.- A quelle parole Silas divenne rosso per la vergogna -mi avevi…mi avevi chiamato per parlarmi di….di quello che ti era successo…cristo! Che imbecille!- -Lascia perdere è passato, andiamocene di qui..- Andammo avanti e appena riuscimmo a trovare l’uscita ritornammo tutti con l’aspetto normale e senza ferite -uff siamo salvi, possiamo proseguire.- Uscimmo da quella zona e riprendemmo il cammino verso il vulcano.- -Mimir ho una domanda.- -Spara!- -Prima hai parlato di Odino, il dio Norreno, lui è reale?- Chiese Silas -certo che lo è, tutte le divinità esistono e prima che tu ponga la seconda domanda si, ogni nazione ha le sue divinità.- -Aspetta questo vuol dire che esistono gli dei greci, egizi, giapponesi….sono tutti veri?- Mimir annui -si che lo sono, ho avuto il piacere di parlare con ognuno di loro.- -E il dio cristiano esiste?- -No.- -Cavoli! Ma come funziona con i primi uomini?- -Semplice ogni nazione ha i suoi primi uomini.- -Interessante.- Commento Dylan -già, comunque curioso questo dio cristiano di qui parlate, fatemi indovinare la gente si massacra a causa sua.- Io annui -si, purtroppo.- Commentai io -lo immaginavo, cambiano le ere ma gli umani non cambiano mai, ma almeno posso dire che hai miei tempi la gente si massacrava per cose reali, non per le cose false.- Commento Mimir -vero, io non ci ho mai creduto in Dio, andavo in una scuola cattolica ma fin da piccolo pensavo che quello che ci raccontavano a religione fosse solo una favola per bambini troppo cresciuti.- Commento Dylan Raggiungemmo una specie di ponte di pietra a dodici metri di altezza, abbassai lo sguardo e vidi sotto di noi una foresta -fate attenzione a dove mettete i piedi si raccomandò Mimir -tranquillo nessuno di noi ha voglia di cadere di sotto.- Ci incamminammo lungo il ponte che era molto lungo e a un certo punto divenne molto stretto costringendoci a camminare in equilibrio, stavamo per arrivare alla fine quando improvvisamente il ponte sotto Dylan cedette. Lui perse l’equilibrio e cadde di sotto -Dylan!- Urlò Silas, Dylan andò a sbattere contro un albero e cadde a terra -Mio dio! Dylan! Dylan stai bene?- Lui si rimise a sedere dolorante -non preoccupatevi sto bene!- -Esclamò lui -ma come ha fatto a sopravvivere? Siamo a dodici metri di altezza.- Commento Mimir stupito -è grazie alla sua natura di lupo mannaro.- Disse Silas -sicuro di non aver niente di rotto?- Dylan annui -si, mi fanno un po’ male le gambe ma niente di rotto.- -Ok prova….- -Guarda guarda fratello! Carne fresca!- Esclamò una voce -m-ma chi?- -Oh no! Dylan scappa!- Urlò Mimir ma Dylan non fece in tempo nemmeno a muoversi che due enormi lupi saltarono fuori dagli alberi e gli furono addosso -Dylan!-Uno gli saltò addosso e lo azzannò con violenza alla gola, Dylan urlò per il dolore e vidi il sangue schizzare e il lupo lo trascino via insieme all’altro -Dylan!!-

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Capitolo 9
*** The brothers Geri and Freki ***


The brothers Geri and Freki
 
-Dylan!!!- Urlò Silas -oh mio dio! Oh, mio dio!- Urlò Silas in preda al panico -chi cazzo erano quelli?!? Chiesi a Mimir -quei due erano Geri e Freki, due fratelli lupo di proprietà di Odino e ormai in libertà, sono dei cacciatori che si mangiano tutto quello che si muove.- -N-No! No no no!- Urlò Silas -io me lo vado a riprendere!- Urlò Silas -sei impazzito?!? Sono pericolosi!- -Non me ne frega un cazzo!- Urlò Silas -Ok, calmati! Se vuoi veramente affrontare i due fratelli hai bisogno del fuoco, loro lo temono.- Silas annui e lo vidi correre verso un sentiero che lo portava alla foresta -quell’uomo è un bel po’ imprudente.- Commento Mimir -quando si parla di suo marito si…e inoltre ha sangue Comanche nelle vene e loro sono un popolo molto battagliero.- Dissi seguendo Silas che prese un bastone e avvolse della stoffa intorno alla punta di esso -hai dell’accelerante?- Mi chiese Silas -si, ho una bottiglia di olio combustibile con me.- Dissi io porgendoglielo -grazie. lui lo verso sul panno e accese la torcia e io feci lo stesso e Silas seguii le orme dei lupi e i segni di trascinamento e il sangue lasciati da Dylan e arrivammo a una caverna che puzzava di sangue, avanzammo lungo la caverna e arrivammo in un punto sopraelevato e vidi Dylan a terra sotto di noi, Silas non ci penso due volte e lo raggiuse, io deglutii nervosa temendo che fosse morto ma quando lì raggiunsi sentii Dylan che respirava affannosamente, mi avvicinai e vidi che aveva una brutta ferita sanguinante che prendeva quasi tutto il collo al collo e praticamente vomitava sangue-S-Si…Silas.- -Non sforzarti Dylan, sono qui.- -L-Loro…Loro… --Guarda fratello! Te l’avevo detto che c’erano altre due persone.- Disse una voce profonda -Geri e Freki…sono qui.- Disse Mimir spaventato-li ho sentiti. - Dissi vedendoli che ci stavano accerchiando -Silas dobbiamo muoverci in cerchio e proteggere Dylan dagli attacchi.- Silas annui e incominciammo a muoverci in cerchio attorno a Dylan preparandoci all’attacco, I due ci attaccarono e io e Silas li allontanammo con il fuoco - li possiamo uccidere?- -Mimir scosse la testa -no, sono immortali l’unica è intrappolarli da qualche parte ,ho una idea, la vedi quella porta?- Io mi girai verso dove stava guardando Mimir e vidi una porta bianca come il latte con sopra il simbolo di un lupo -me ne ero scordato ma prima di venire abbandonato nella grotta Geri e Freki erano un problema per il nostro villaggio, abbiamo pensato di rinchiuderli in quella porta, dove non potevano scappare, si vede che non sono riusciti a farlo.- -Sei sicuro Mimir?- -Si, anche se tu non lo vedi quest’isola è lo specchio dell’altra.- -Mmm ok! Ma prima pensiamo a salvare Silas e Dylan!- Presi dalla mia borsetta una pietra magica -Silas tieni questa.- -Che cos’è?- È una pietra magica, terra lontani i lupi nel caso pensino di tornare indietro.- -Fai attenzione.- -Tranquillo so il fatto mio.- Uscii dal cerchiò e sparai ai due lupi con il fucile -che roba è quella?!?- -Vuole farsi mangiare per prima? Accontentiamola, sarà il nostro antipasto!- I lupi non ci pensarono due volte a inseguirmi, io mi infilai dentro la porta venendo inseguita dai lupi -Infilati in quell’apertura!- Io mi infilai nell’apertura vene i lupi mi seguirono, uscii dall’apertura e continuai a correre e vidi più avanti una porta, mi infilai dentro essa e vidi che era un vicolo cieco-chiudi la porta.- Chiusi la porta e i lupi cercarono di sfondare -sopra di te Yoki.- Io alzai lo sguardo e vidi un buco, io mi arrampicai fino ad esso e i lupi sfondarono, io mi buttai dall’altra parte e chiusi la porta dietro di loro e la barricai e vidi una runa dorata apparire -una runa.- -Una runa di protezione, con quella non usciranno tanto presto da qui…- In quel momento la runa si spacco a metà -odio avere torto, corri!- Incominciai a correre scappai da una seconda fenditura e venni inseguita dai lupi -torna qui umana! Pensavi veramente di poterci intrappolare!- Uscii fuori dalla fenditura e mi ritrovai nella foresta, scappai nella foresta venendo inseguita dai lupi, corsi nella foresta e in quel momento sentii qualcosa stringersi intorno alla caviglia, caddi a terra e persi la torcia che cadde in un buco e in quel momento udii un brutto suono -m-ma che?- -Ti consiglio i scappare!- Corsi via e in quel momento ci fu una esplosione e l’intera foresta andò in fiamme e misi in fuga il lupi, un albero quasi mi cadde addosso, lo schivai per un soffio e scappai via tornando da Dylan e Silas -Silas! Dylan!- -Yoki! Vieni presto!- -Silas!- Corsi verso di lui e lo vidi tenere Dylan fra le sue braccia piangendo -cazzo! Silas che succede?!?-  -S-Sta morendo!- Esclamò lui piangendo -sto…sto cercando di fermare il sangue ma non ce l’ha faccio! E i battiti cardiaci e il respiro si stanno facendo sempre più deboli!- -Mimir lo esamino e disse -non è solo per la ferita, ha una infezione in corso causata dal morso che lo sta uccidendo.- -Dobbiamo fare qualcosa!- Urlò Silas spaventato -non possiamo fare niente, non conosco nessun modo per fermare quel tipo di infezione!- -No! Ci deve essere un modo!?! Ci deve essere!- Urlò Silas in preda al panico -mi va bene qualsiasi cosa! Anche morire al suo posto ma dobbiamo salvarlo!- Silas calmati!- -Io non mi calmò! Dylan è l’ultima famiglia che mi rimane! Non voglio perderlo!! - -Aspettate forse mi è venuto in mente qualcosa.- Disse Mimir -parla!- Esclamò Silas -forse c’è qualcuno che sa come salvarlo, quest’isola è riflesso di quella di prima, dobbiamo uscire dalla foresta e raggiungere la casa del vecchio eremita, lui al contrario mio conosce le cure a tutto! Forse ha qualcosa anche per noi.- -Andiamo.- Silas prese Dylan in braccio e seguimmo le indicazioni di Mimir fino a una casa molto grande, entrammo nella casa e Silas poggio Dylan su un letto -dobbiamo cercare il libro di medicina.- Disse Mimir, cercammo il libro e dopo vari minuti lo trovai -vedi se c’è qualcosa per i morsi dei due lupi.- Io aprii il libro e a un certo punto incrociai una pagina che parlava di un cinghiale chiamato Sæhrímnir, un cinghiale maledetto destinato a essere mangiato e tornare in vita ed essere di nuovo mangiato vivo - qui dice che la sua carne maledetta è l’unica cosa che è in grado di curare l’infezione causata da Geri e Freki, secondo questa mappa non vive troppo lontano.- Dissi girandomi a guardare Silas piangeva spaventato accarezzando il viso di Dylan, non potevo lasciarlo morire così -Silas.- -Avete trovato una cura!?!- -Si, l’abbiamo trovata, ora Silas tu stai qui a tenere d’occhio Dylan, io e Mimir andiamo a prendere la cura ok?- Silas annui e io e Mimir uscimmo dalla casa e ci dirigemmo verso la zona dove si trovava Sæhrímnir -la foresta sta ancora bruciando.- -Commento Mimir -questo terrà lontani i due fratelli. Come facevi a non sapere che Sæhrímnir poteva curare Dylan.- -Non so tutto io, soprattutto non so cose sulla medicina.- Disse Mimir, arrivammo nei pressi della zona e sentii il verso di un cinghiale -ecco Sæhrímnir.- Dissi io - Sæhrímnir, povero disgraziato.- Commento Mimir, andammo a vedere e vidi il cinghiale che si dirigeva verso la sua tana -uccidiamolo appena si riposa ok, aspettiamo qualche minuto.- Io annui e attesi qualche minuto e poi raggiunsi la tana del cinghiale e lo vidi che dormiva, gli sparai in faccia ammazzandolo, strappai un po’ di carne, feci per andarmene quando vidi una specie di disegno sul muro che attirò la mia attenzione, lo illuminai con la torcia e vidi che erano due persone che ricordavano Silas e Dylan -Silas e Dylan? - -Mh?- -Mimir guarda.- Gli mostrai il disegno -oh, il cinghiale deve aver fatto la sua tana nella caverna del profeta, i suoi disegni mostrano il futuro.- Disse Mimir, io guardai meglio il disegno e vidi che sopra i due c’erano scritti due nomi “Líf e Lífþrasir” -oh cielo!- Esclamò Mimir -cosa c’è?- -N-Non so se sia il caso di parlartene, magari non sono loro ma…- -Parla….- -Hai mai sentito parlare del Ragnarøkkr?- -No.- -Io si e molto spesso ai miei tempi, quando ancora lavoravo con Odino, lui temeva il Ragnarøkkr più di ogni altra cosa, in parole povere il Ragnarøkkr è la fine di tutto il creato.- -Cazzo!- -Si, ci sarà una battaglia finale fra Luce e ombra, molti dei moriranno, ci sarà un grosso incendio e alla fine arriverà la sommersione del mondo nell’acqua cosmica, la caduta degli astri e il collasso della volta celeste che porterà alla fine del mondo, Líf e Lífþrasir sarebbero gli ultimi esseri umani, sopravvissuti al Ragnarøkkr e destinati a vivere nel nuovo mondo e ripopolarlo.- -Quindi vuoi dire che Dylan e Silas…- -Non è detto, quei disegni li assomigliano molto ma non abbastanza per esserne certi.- -Ma se sono loro nel disegno…che succederebbe se Dylan morisse?- -Be il Ragnarøkkr verrà bloccato finche non nasceranno due umani degni del nuovo mondo…e ci vorrà molto tempo per farlo….vuoi lasciare morire Dylan?- -Cosa?!? Ma neanche per sogno, non mi perdonerei mai di aver fatto morire un mio amico, sai come capiremo se sopraggiungerà il Ragnarøkkr?- -Quando arriverà il Fimbulvinter, uno dei segni dell’arrivo del Ragnarøkkr, ma sapremo del suo arrivo solo questo inverno, se durerà più a lungo del solito vorrà dire che il Ragnarøkkr sta arrivando, ma lo ripeto non è detto che quei due sono Silas e Dylan, per quanto ne sappiamo questo potrebbe essere uno scherzo della Changeling.- -Tornai indietro di corsa e rientrai nella casa e raggiunsi Silas e Dylan -a-avete trovato la cura?- Ci chiese Silas spaventato -si, come sta?- - Sono riuscito a ricucirli la ferita e l’ho bendato….ma il suo respiro è ancora più debole di prima…e quella carne?- -È la cura, ma come facciamo a dargliela? È privo di sensi.- Guardai la carne e vidi che gocciolava, mi avvicinai a Dylan e provai a fargli cadere le gocce di sangue in bocca, all’inizio non successe niente ma poi vidi le labbra di Dylan muoversi leggermente, Dylan socchiuse gli occhi e sentii il suo respiro regolarizzarsi  -S-Silas..- -Dylan tesoro! Sei sveglio!- -C-Che è successo?- -Hai rischiato grosso, tieni mangia, questa ti farà stare meglio.- Dissi dandogli la carne, lui la prese e lui l’ha mangio e si rimise a sedere -m-mi sento strano…che è successo?- Chiese di nuovo -sei stato aggredito da due lupi, sei vivo per miracolo.- Dissi -mi hai fatto spaventare.- Disse Silas abbracciandolo -io…mi dispiace.- Dylan si rimise in piedi e disse-possiamo andare ora.- -Bene, sbrighiamoci, non manca molto al sacrificio.- Ci assicurammo che la ferita di Dylan non sanguinasse più e riprendemmo il cammino verso il vulcano.- -Credete che quei lupi non ci seguiranno più?- Chiese Dylan nervoso guardando dietro di sé -tranquillo, il fuoco li ha spaventati e si sono spinti nella parte più bassa dell’isola, non riusciranno tornare indietro facilmente.- -Meglio per noi, così avremo almeno un nemico in meno quando scapperemo dall’isola.- -Yoki?- -Si?- -Tutto bene?- Mi chiese Dylan -sto bene, perché me lo chiedi?- -Hai l’aria pensierosa.- -Sto…Sto solo pensando alla bambina tutto qui.- Mentii, in realtà pensavo a quel disegno, a quel disegno che mi ricordava Dylan e Silas, al Ragnarøkkr, al fatto che salvando Dylan forse avevo condannato alla morte una marea di gente e tutto per salvare la vita a un amico, mi girai a guardare Dylan che mi guardava perplesso -allora tu e Silas siete riusciti a discutere del bambino?- -Si, nonostante il casino c’è l’abbiamo fatta.- -Avete già deciso?- Dylan annui -si, io e Silas abbiamo deciso di non tenerlo.- -Oh peccato, secondo me sareste stati dei bravi genitori.- Commentai io -nah! Silas non vuole bambini e io nemmeno, se Silas lo tenesse dopo smetterebbe di amarmi.- A quelle parole mi bloccai e afferrai la spalla di Dylan -Dylan ma che stai a dire?- -La verità, in fondo sarebbe più facile amare lui che me, io sono sempre quello che li ha rovinato la vita.- Io lo guardai scioccata e scossi la testa -Dylan non so da dove ti arrivano certe idee ma sono sbagliate! Silas ti ama! Ti ama tantissimo Dylan, farebbe qualsiasi cosa per te, morirebbe per te! E anche se decidesse di tenere quel bambino tu rimarresti sempre la cosa più importante per Silas quindi non pensarci nemmeno per un secondo che Silas possa smettere di amarti per colpa del bambino.- Gli occhi di Dylan si fecero lucidi e incominciò a piangere -Dylan…- Presi un fazzoletto e gli asciugai gli occhi -Dylan ne hai parlato con Silas di questo problema?- Lui scosse la testa e io vidi Silas che ci guardava -perché non ci vai a parlare? Ne hai bisogno.- Dylan raggiunse Silas, io sorrisi e continuammo il nostro viaggio , dovevamo salvare quella bambina, ormai era l’unica cosa che ci rimaneva da fare. Arrivammo nei pressi di una galleria piena di specchi -oh guardate gli specchi del passato.- Disse Mimir -specchi del passato?- -Si, in questi specchi se li guardi puoi vedere i tuo passato, oh guarda! Quella è la volta che i giganti mi hanno regalato i cristalli, quel giorno ero talmente sbronzo che ho chiesto ai giganti di mettermi i cristalli sui capezzoli, mi sarei fatto chiamare “Mimir, l’uomo dai capezzoli magici” Silas scoppio a ridere divertito -sei un tipo particolare.- Commento Silas -lo sono quando sono ubriaco, ho anche rotto le scatole a Jörmungandr da sbronzo raccontandogli un sacco di mie storie passate come quando ero in servizio per Zeus, il dio greco e li raccontavo le sue imprese, Zeus per la maggior parte del tempo si faceva qualche amante o impediva a suo padre Crono di mangiarsi qualcuno, pensate che la dea Atena è nata direttamente da Zeus, un giorno si è svegliato con un brutto mal di testa e mi ha ordinato di spaccargli la testa e quando l’ho fatto da essa è uscita la dea Atena. --Mmm interessante.-

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Capitolo 10
*** Ragnarøkkr ***


Ragnarøkkr
 
Arrivammo nei pressi del vulcano e io mi girai verso Silas e Dylan -siamo quasi arrivati.- -Si, voi andate che io faccio il giro.- Disse Dylan -il giro?- Lui annui si, la prenderò da dietro, così forse avrei una possibilità di strappargli la bambina delle braccia.- -Ok, ma fa attenzione.- Lui annui e corse via e io e Silas ci dirigemmo verso la cima del vulcano e lo raggiungemmo e vidi la donna con la bambina in braccio -ehi! Changeling!- Urlai, la donna si giro verso di me e sorrise divertita -oh siete riusciti ad arrivare, pensavo che sareste morti al primo mostro ma invece siete sopravvissuti.- Disse lei sorpresa -ci hai sottovalutati, lascia andare la bambina!- Esclamai io -questa bambina serve a me!- Esclamò la donna -grazie a lei rimarrò giovane fino al prossimo bambino che dovrò prendere!- Urlò la donna afferrando la bambina per la caviglia e tenendola sopra la bocca del vulcano, in quel momento vidi spuntare Dylan dietro di lei che vedendo la bambina senza pensarci due volte la raggiunse afferrandola e cercando di strapparla alla donna -sporco umano! Pensi di potermi fermare?!?- La donna afferrò Dylan per il collo e lo sollevò in aria -Dylan no!- La donna spezzo il collo a Dylan e lo butto di sotto nel vulcano -no!- Urlò Silas correndo alla bocca del vulcano seguito da me e vidi Dylan qualche metro più sotto aggrappato con una mano mentre con l’altra teneva la bambina -oh grazie al cielo! Non è riuscita a romperglielo veramente, Silas pensa a Dylan io mi occupò della Changeling.- Dissi passandogli una pietra magica in modo che fosse protetto dagli attacchi della Changeling, non pensavo di poterla battere ma speravo di poter dare tempo a Silas, Dylan e alla bambina di fuggire -pensi veramente di riuscire a sconfiggermi umana?!?- Sono più forte di te!- Urlò la fata sollevandomi in aria e incominciando a gettarmi in giro come se fossi un burattino -oh mamma! Ora vomito!- Esclamò Mimir nauseato -Yoki! Prendi questo!- Io mi girai vidi Silas buttarmi uno specchio, grande quanto un libro -no!- Lo presi al volo e lo puntai contro la Changeling e quella venne risucchiata dentro ad esso e io caddi a terra e vidi Silas tirare su Dylan -ce l’hai fatta?- Mi chiese Silas -si, ma questo specchio?- -L’ho trovato io incastrato in una roccia del vulcano, mi sono ustionato le mani per prenderlo.- Disse Dylan mostrandomi le mani con delle brutte ustioni -ora che ce ne facciamo dello specchio?- Mi chiese Silas -distruggiamolo.- Dissi io gettandolo nel vulcano, appena lo specchio cadde nel vulcano l’isola fu colta da una forte scossa -merda!- -Corrette al corno di Jörmungandr!- Esclamò Mimir, feci per farlo quando improvvisamente l’isola si spezzo a metà separandomi da Dylan, Silas e la bambina -che succede!?!- Ci fu una seconda scossa e improvvisamente la terra sotto i piedi di Dylan cedette e lui cadde di sotto -Silas!- -Dylan!- Silas si buttò di sotto per raggiungere Dylan e in quel momento anche la terra sotto di me si sgretolò -merda!- Finii nell’acqua sottostante e vidi un vortice che mi attirava verso di se -no no!- In quel momento vidi cadere il corno di Jörmungandr -lo devo suonare!- mi diedi una forte spinta e raggiunsi il corno e lo suonai prima di essere colpita alla testa da qualcosa che mi fece perdere i sensi. -Yoki! Yoki!!- Aprii gli occhi confusa e mi ritrovai distesa in un prato, mi alzai a sedere confusa e vidi che ero tornata sull’isola, vicino alla bocca del vulcano e al corno dove avevamo richiamato per la prima volta il Jörmungandr -siamo salvi…Silas Dylan noi siamo…Silas? Dylan!- Esclamai io non vedendoli lì vicino, mi alzai in piedi e mi guardai in giro spaventata ma non li vidi -Mimir?- -N-Non avverto segni di vita qui vicino.- -No…No…- - Jörmungandr! Guarda! C’è il Jörmungandr!- Mi girai e vidi il Serpente del mondo dall’altra parte dell’isola -il serpente…- Corsi verso di lui e vidi Jörmungandr andarsene, raggiunsi la spiaggia di corsa e lì vidi Dylan, Silas e la bambina, privi di sensi sdraiati sulla spiaggia, mi avvicinai e vidi che Dylan e Silas si stringevano la mano, mi avvicinai e provai a sentire i segni vitali e vidi che erano vivi, li provai a scuotere -mmm.- Dylan e Silas si svegliarono -uff meno male state bene.- Dissi io sollevata -d-dove siamo?- Chiese Silas -siamo tornati sull’isola, il Jörmungandr ci ha salvati, per un attimo ho temuto di avervi perso entrambi.- - -E voi chi siete? Non siete la mia mamma.- Disse la bambina svegliandosi -no, però ti stiamo per riportare da lei.- Disse Dylan alla bambina che sembrava confusa e per fortuna non sembrava in grado di vedere Mimir, sarebbe stato un problema spiegare una testa parlante, per fortuna anche la bambina sembrava stare bene, anche se non sembrava ricordare niente dell’accaduto ed e era meglio così -che ore sono?-  Chiese Dylan -Qui, dice che sono le sette del mattino, abbiamo trascorso sull’isola un giorno e una notte, sarà meglio tornare di corsa a casa, la tua mamma sarà preoccupata. Dissi alla bambina tornando alla zattera, la bambina mi seguii senza pensarci due volte e venni raggiunto anche Silas e Dylan e ritornammo verso la terraferma quando si alzò di nuovo la nebbia -la stessa nebbia di quando siamo entrati.- Pensai, la superammo e mi voltai vedendo che l’isola era sparita -finalmente rivedo la luce del giorno, mi sembrava di essere da un secolo su quell’isola.- Disse Dylan -non posso che concordare con te.- Disse Mimir, ci avvicinammo alla riva e vidi la donna in piedi sul molo che appena ci vide esclamò -oh dio! Melody! Melody!- Urlò la donna -mamma mamma! La bambina saltò giù dalla zattera salendo sul molo e raggiunse la madre abbracciandola -la mia piccola, l’avete salvata!-Esclamò lei -è stato difficile ma ce l’abbiamo fatta.- Dissi io -grazie! Vi ringrazio tantissimo, ecco prendeteli! Questi sono per voi!- Disse dandomi mille dollari -vi ringrazio ancora.- Salutammo la donna e io diedi a Silas e Dylan la metà di essi -questi sono per voi, allora come vi è sembrato il lavoro?- -Pericoloso, ma in fondo ci siamo divertiti.- Disse Silas -già, abbiamo solo rischiato la morte una decina di volte, che sarà mai.- Disse Dylan, io sorrisi divertita e salimmo macchina e ci dirigemmo verso casa -Yoki?- -Si?- -Abbiamo fatto la seconda chiacchierata per il bambino e penso che riameremo fermi sulla nostra decisione.- Disse Silas -lo immaginavo.- -Io e Dylan non vogliamo diventare genitori, siamo felici così, non c’è posto nella nostra vita per un bambino, abbiamo già abbastanza preoccupazioni da soli.- Vi capisco.- Arrivammo al villaggio di The Stars e accompagnai i due a casa, facemmo per entrare in casa quando vidi che la porta era socchiusa, qualcuno era entrato in casa, tutto intorno sembrava tranquillo ma era meglio essere prudenti feci cenno a Silas e Dylan di stare fermi, afferrai il fucile e lo caricai ed entrai in casa e in quel momento vidi qualcuno alzarsi velocemente da dietro il divano -sor…- Rapida gli sparai -presa…oh no! La mia maglietta appena comprata, Rhonda mi ucciderà.- -Charlie!?!- Esclamò Dylan -te l’avevamo detto che fare una cosa a sorpresa ti avrebbe fatto solo sparare addosso.- -Nana? Mia?- Le altre due uscirono da dietro la poltrona -scusateci ragazzi, avevamo detto a Charlie che spuntare fuori all’improvviso non era una bella idea.- Disse Nana -vero, per tua fortuna Charlie non avevo i proiettili d’argento.- Dissi io mentre tutti e tre uscivano dal divano-ragazzi! Che bello vedervi!- Esclamò Dylan andando ad abbracciarli -che ci fate qui?- chiese Silas -volevamo farvi una sorpresa è da un secolo che non vi vediamo di persona.- Disse Nana -ti sei fatta crescere i capelli.- Disse Dylan guardando Nana che si era fatta crescere i capelli fino alla schiena -si, ti piacciono?- -Sono molto belli, tu invece Charlie sei invecchiato tantissimo.- Disse Silas divertito -sei simpatico come al solito tu.- -Non ti stanno affatto bene gli occhiali.-  Commento Dylan  -ehi non è colpa mia se al contrario vostro non sacrifico vergini per rimanere eternamente giovani…ehi Dylan che hai fatto al collo?- Gli chiese Mia notando la benda pregna di sangue -io niente tranquillo.- -Vi lascio soli, scommetto che avete tanto da parlare.- Dissi uscendo dalla loro casa -Yoki?- -Si Mimir?- Gli chiesi -Devo dirti una cosa importante.- Disse lui con tono serio, un tono troppo serio -cosa c’è?- -Il disegno… Líf e Lífþrasir sono veramente Dylan e Silas.- A quelle parole mi congelai sul posto -s-stai scherzando spero.- Mimir scosse la testa -mi puoi puntare verso la parete?- Io annui e i suoi occhi si illuminarono e vidi apparire le immagine del disegno ma anche delle rune -ma queste rune? Non c’erano sulla parete.- -No, almeno non in quella che hai visto tu, con i miei occhi sono riuscito a scoprire delle Rune segrete che dicono questo “il Ragnarøkkr cadrà sull’umanità massacrando uomini, donne e bambini portando quasi all’estinzione la specie umana, solo due giovani ragazzi di vent’anni Líf e Lífþrasir sopravvivranno, grazie a loro l’umanità potrà rinascere e vivere in un mondo purificato e ricco di risorse e dopo aver compiuto la loro missione i due “moriranno” per rinascere nel regno astrale e vivere la loro eternità li tornando nel mondo mortale solo per brevi visite.”- -Ma Silas e Dylan hanno quarant’anni ormai, non possono essere loro allora.- -Si invece visto che da quando abbiamo trovato quella immagine vedo che loro non stanno più invecchiando ma stanno ringiovanendo.- -Merda! Vuoi dire che stanno tornando verso i vent’anni?....Quanto ci metteranno?- -Tranquilla, al mondo rimangono ancora vent’anni prima di conoscere la propria fine.- A quelle parole io mi girai a guardare dentro casa, guardando Silas e Dylan che parlavano con i loro amici dalla finestra, per salvare Dylan avevo veramente condannato l’umanità -che hai intenzione di fare ora?- Mi chiese Mimir -niente, ho fatto la mia scelta quando ho salvato Dylan, ho scelto lui e Silas invece che il mondo, quando arriverà il Ragnarøkkr pagherò il prezzo della mia scelta e lo accetterò.-
 
Nove mesi dopo
 
-Dylan cerca di stare calmo è un parto cesareo, non è una operazione difficile.- Dissi cercando di rassicurare Dylan che tremava spaventato -non siamo in un ospedale normale, qui c’è la malasanità, anche questa operazione potrebbe andare male.- Disse lui spaventato -Dylan cerca di pensare positivo, probabilmente ti stai solo agitando per niente.- Disse Mimir, erano passati nove mesi, il bambino che Silas portava in grembo era pronto a nascere, nonostante cercassi di rassicurare Dylan sapevo che l’operazione era rischiosa, non abbiamo avuto molta possibilità di fare degli esami al bambino, l’unica cosa che sapevamo e che era un maschio. Sentimmo la porta aprirsi, Dylan si alzò in piedi e vidi entrare i dottori spingendo il letto dove c’era Silas ancora sotto anestesia seguito dal bambino che piangeva e ululava allo stesso tempo -Silas.- Dylan si avvicinò al letto e afferrò la sua mano-abbiamo dovuto metterlo sotto anestesia totale, ci sono state delle complicanze.- Disse il dottore, Dylan accarezzò la mano a Silas e io mi avvicinai a guardare il bambino e vidi che un neonato dai capelli castani e gli occhi blu -oh ma che carino, Dylan vieni a vedere.- Lui mi si avvicino e il neonato smise di piangere e incominciò a fissarci, io guardai Dylan e lo gli diedi una leggere gomitata -dai…so che lo vuoi fare.- Lui deglutii e prese il neonato in braccio e io sorrisi -ti assomiglia molto.  Dylan annui -già.- Disse lui rimettendo il bambino al suo posto -d-deve rimanere qui per forza?- -Ci sono le ultime formalità da fare, poi il bambino verrà messo in affido.- -Mmmm.- -Silas!- Ci avvicinammo al letto e Silas si svegliò -Silas tesoro come stai?- -Mmm sto bene….ma quello è il bambino?- -Si.- -Mmm e di chi ha preso?- -Mmm direi che ha la mia bellezza, la mia intelligenza e personalità ma tutto il resto sarà tuo.- -Per tua fortuna non posso alzarmi dal letto, altrimenti uno “schiaffo” in faccia non te lo toglieva nessuno -Yoki mi sa che devo andare a denunciare Silas per violenza domestica.- Disse Dylan divertito -scemo.- Io sorrisi e Dylan bacio Silas sul naso -adesso mi occuperò io di te per un po’ Silas.- Disse Dylan -ma tu ti prendi sempre cura di me Dylan.- Disse Silas, in quel momento ricevetti un messaggio sul telefono -mmm lavoro in vista mi sa.- Disse Silas divertito -che succede?- -Una donna chiede il mio aiuto per capire se c’è effettivamente un fantasma nella villa che ha appena acquistato.- -Buon lavoro.- Salutai i due e salii sulla mia macchina e poggiai Mimir sul sedile del passeggero e partii verso una nuova avventura.

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