Behind those eyes di fleacartasi (/viewuser.php?uid=2152)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tabella e note ***
Capitolo 2: *** Indossa il tuo amore come fosse odio ***
Capitolo 3: *** E improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura ***
Capitolo 4: *** Indugia sulla punta della lingua ***
Capitolo 5: *** Puoi dormire mentre guido ***
Capitolo 6: *** Disarmarti con un sorriso ***
Capitolo 7: *** Sotto questa luce artificiale ***
Capitolo 8: *** Le vecchie abitudini sono dure a morire ***
Capitolo 1 *** Tabella e note ***
SyllablesOfTime
Syllables
Of Time Writing Challenge Autore:
Cheshiresara [Fleacartasi]
|
1.
Indossa il tuo amore come fosse odio
|
2. Puoi
dormire mentre guido
|
3.
Disarmarti con un sorriso
|
4. E
improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte
che non dura
|
5. Sotto
questa luce artificiale
|
6. Le
vecchie abitudini sono dure a morire
|
7.
Indugia sulla punta della lingua
|
Progresso:
7/7
|
NOTE
Bene,
ecco il mio nuovo progetto! *risatina stupida* Era già da
un po' che volevo tornare a scrivere su Kyouya e Haruhi, complici
anche le ultime due fic pubblicate da _BellaBlack_ su di loro che mi
sono piaciute particolarmente. Ve le consiglio se siete fan di questo
bellerrimo pairing, basta cercare nella categoria di Host Club per
trovarle! Poi sono capitata sulla community “Syllables
of time”, ho visto i prompts... E non ho resistito, in
parole povere XD Non credo che ci saranno spoiler sui capitoli più
recenti del manga, ma se dovesse succedere provvederò a
mettere un avvertimento così non rovinerò la sorpresa a
chi non è in pari con la storia. E' una raccolta, quindi ogni
aggiornamento sarà una fic a sé di lunghezza
varia. L'immagine l'ho trovata sull'amico Google, e ho aggiunto il
testo/titolo. All'inizio ho faticato a credere che quello fosse
davvero
Kyouya,
ad essere sincera, sembra piuttosto OOC come atteggiamento o_O Poi ho
letto che fa parte dell'omake del volume 12, anche se non l'avevo mai
vista prima di un paio di giorni fa... In ogni caso mi piace, è
diversa dal solito (anche per Haruhi, che preferisco in ogni caso con
i capelli corti!). Ho problemi con l'HTML della tabella, non
riesco a farla diventare di una dimensione decente senza sballare
tutte le righe... Abbiate pazienza ^^'
Ora
la smetto di blaterare e vi lascio la prima one-shot, enjoy!
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Capitolo 2 *** Indossa il tuo amore come fosse odio ***
Indossa
il tuo amore come se fosse odio
“Visto
che sei qui, vuoi fare qualcosa?” (*) “Qualcosa?” “Sai...
Non è ovvio, tra un uomo e una donna?” L'aveva spinta
contro il muro, in modo che non potesse muoversi. Trovò
l'interruttore, e la stanza diventò buia, nonostante i deboli
raggi lunari che filtravano attraverso le tende. “Huh?
Perché hai spento le luci?” “Dopo tutto, puoi
pagare il costo dei fiori con il tuo corpo” La strinse,
facendola spostare fino al materasso. “Dici che non ti importa
delle differenze fra uomo e donna” Si inginocchiò sul
pavimento, in modo che il suo viso fosse all'altezza di quello di
lei. “Ma io sono un uomo, potrei molestarti in qualunque
momento” Fece una pausa, osservando la sua reazione. “E
tu, come donna, non riusciresti ad opporti” La fece sdraiare, e
posò la mano sinistra su quella destra di lei. Le loro dita si
intrecciarono, affondando nell'imbottitura troppo soffice. Erano
calde, scivolose sotto la sua pelle. “Ti consiglio di
pensare al fatto che sei un bersaglio facile, prima di decidere che
non ti importa. Dipende da te se vuoi giocare a fare l'innocente, ma
se rimanessi indifesa faresti un errore”
Haruhi era
immobile, gli occhi che lo guardavano senza apparente timore, le
braccia composte, abbandonate lungo i fianchi. E quel vestito, così
diverso dai pantaloncini da due soldi che indossava quando Ranka o i
gemelli non si divertivano ad usarla come manichino. La stoffa era
sparsa sulle lenzuola, simile ad una corolla di petali di un rosa
stucchevole. La preferiva con l'uniforme maschile, senza ornamenti
frivoli che coprivano la sua semplicità quasi imbarazzante,
affatto costruita.
Non
hai paura di me?
Senza occhiali i
contorni di quel viso sottile erano sfocati, ma poteva leggere la sua
espressione con chiarezza. “Kyouya-senpai non mi farebbe
nulla” Disse, continuando a restare ferma. “Perché
anche se mi molestassi non ne trarresti profitto” La sua voce
era la stessa, pacata e priva di rabbia, che manteneva in ogni
circostanza. “Ho ragione?” A quel punto la lasciò
andare, permettendole di alzarsi.
* * * * *
Haruhi possedeva
la rara capacità di comprendere il vero carattere di chi la
circondava. All'inizio era solo una studentessa senza uniforme,
che era stata scambiata per un ragazzo e non si era nemmeno premurata
di far notare l'errore. Era difficile non notarla in una scuola
prestigiosa come l'Ouran, con il suo aspetto trasandato e l'assenza
di una limousine che l'attendesse all'uscita. Poi era stata
costretta a trasformarsi in un host, per ripagare il vaso da otto
milioni di yen che aveva rotto per colpa della sua
goffaggine. Infine, con il trascorrere dei mesi, era diventata
semplicemente Haruhi Fujioka, una ragazza che di stupido o impacciato
non aveva nulla. Eppure, pochi minuti prima, quella stessa ragazza
che aveva imparato, suo malgrado, ad ammirare, non aveva colto una
semplice, elementare, evidenza.
*
* * * *
“Hai
ragione” Aveva riso, piano. “Davvero una bella
risposta” Lei si sedette, restandogli a fianco. “Sei
davvero interessante, sai?” Si rimise gli occhiali, e ogni
tratto del viso di Haruhi fu di nuovo nitido.
*
* * * *
All'inizio l'aveva
fatto per Tamaki. Aveva giocato al ragazzo cinico –
l'attento tesoriere del club che voleva approfittarsi di lei per una
questione di soldi - per farle capire che non poteva comportarsi in
modo così irresponsabile. Sapeva che ad Haruhi, abituata ad
agire d'istinto, non sarebbe bastata una semplice ramanzina. Le
interessavano i fatti, non i discorsi, ed era l'unico ad averlo
capito. Sì, il suo piccolo piano era nato per fare un
favore all'amico.
*
* * * *
“Allora,
hai capito adesso?” “Sì” Aveva sollevato
l'indice, come se stesse spiegando qualcosa ad un bambino. “Ho
capito che Kyouya-senpai è sorprendentemente gentile” “Cosa?”
Le domandò, colto di sorpresa. “Stavi difendendo
Tamaki-senpai” Spiegò lei, alzandosi. “Hai fatto
la parte del cattivo apposta per farmelo capire, non è
così?” Kyouya rimase in silenzio.
*
* * * *
Le sue intenzioni
erano chiare, e, sarebbe riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Era
altrettanto chiaro, però, che non aveva fatto bene i conti con
quel caleidoscopio di reazioni inaspettate che Haruhi Fujioka
riusciva a suscitare in chi la conosceva. Lui stesso non ne era
immune, non poteva negarlo. Mentre la guardava, la pelle
leggermente illuminata dal chiarore della luna, Kyouya aveva
finalmente compreso che c'era un altro motivo, il vero motivo,
per cui si trovavano su quel letto, in quella stanza. Era così
sciocco, così banale che gli era sfuggito fino a quel momento,
fino a quando non aveva incontrato quegli occhi castani spalancati.
*
* * * *
“Kyouya,
hai della crema? La mia scottatura brucia come...” Era stata
l'entrata di Tamaki ad interromperli, prima che potesse rispondere ad
Haruhi. In un attimo si era ritrovato in corridoio, lasciando
spazio ad una delle melodrammatiche scenate di gelosia del
Lord. “Profitto, eh” Sussurrò, dirigendosi
verso le scale.
* * * * *
Come avrebbe
potuto spiegarle quella strana, assurda, sensazione che
provava? Il suo unico talento innato – che non aveva avuto
bisogno della fatica, delle ore trascorse sui libri per cercare di
eguagliare i risultati dei fratelli – era la facilità
con cui dava vita a piani e complotti. Era solo un gioco, certo, un
semplice divertimento. Ma era dannatamente bravo, a divertirsi
così. Non avrebbe saputo trovare una strada diversa, per
confessare ad Haruhi i suoi sentimenti.
Il buio, quel
sorriso sghembo da Re dell'ombra, il fruscio delle coperte mentre la
faceva stendere, le loro dita che si sfioravano, la provocazione che
lei aveva colto subito.
Non
hai paura di me, Haruhi?
Voleva
spaventarla, perché non era in grado di farla affezionare a
lui in altro modo.
*
* * * *
(*) I dialoghi
sono tratti dalle scanlations in inglese del capitolo nove del manga,
e sono stati tradotti liberamente da me.
*
* * * *
NOTE
Bene,
primo prompt andato! Non potevo non iniziare con La
scena, era una tentazione troppo forte XD Non so se essere
soddisfatta o meno, non mi ero mai lanciata sull'introspezione di
Kyouya... Se non altro non così tanto. Personaggio che mi dà
diversi problemi, oh sì, ma non riesco a non adorarlo
incondizionatamente ^^' Commenti e/o critiche sono sempre ben
accetti, of course!
Alla
prossima, Flea.
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Capitolo 3 *** E improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura ***
E
improvvisamente
sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura
Gli comparve
davanti all'improvviso, con uno dei suoi sorrisi strani, così
sinceri che si chiese come potessero essere veri. Non gli erano
mai piaciuti, i sorrisi di Fujioka. Immerso nel suo cinismo,
preoccupato di non rivelare mai la sua parte più umana, non
era mai riuscito a fidarsi davvero di quegli spicchi luminosi di
labbra e denti. “Congratulazioni, Kyouya-senpai!”
Esclamò, osservando il diploma arrotolato che l'altro
stringeva. “Cosa si prova a diplomarsi?” “Sollievo,
suppongo” Rispose, senza particolare entusiasmo. “Sollievo,
eh?” Ripeté Haruhi. “Che strano, l'anno scorso
Mori-senpai e Honey-senpai sembravano malinconici... E qui attorno
sono tutti tristi” Indicò alcune di ragazze, poco
distanti, che piangevano a dirotto mentre si facevano scattare foto
ricordo. L'Ouran aveva ingaggiato una decina di fotografi
professionisti, che continuavano ad accecare tutti i presenti con i
loro flash, e Kyouya osservò l'espressione scandalizzata di
Haruhi con un certo divertimento. Non aggiunse nulla, limitandosi a
studiare le studentesse con aria assente.
Quanto
tempo ti ci vorrà, questa volta?
Haruhi si sfiorò
il mento con l'indice. “Mi chiedo...” Il ragazzo
sorrise.
E'
solo una ragazzina senza un conto in banca, eppure non riesco a
nasconderle nulla. “Mi
chiedo se tu stia dicendo la verità” Terminò
lei. In quel momento, Tamaki apparve dal nulla accanto a loro.
“Mamma!”
Gridò, con gli occhi lucidi, simili a due piattini da tè.
“Papà è così triste!” Gli gettò
le braccia al collo, rischiando di soffocarlo. “Tamaki, per
favore” Sibilò Kyouya, fulminandolo con un'occhiata
minacciosa. “Mi stai soffocando! Perché non vai a farti
fotografare con loro?” Propose, indicando il crocchio di
ragazze che li stava guardando con aria adorante. “Sei
proprio una mamma crudele...” Esclamò lui, contrariato.
“Se proprio non vuoi papà vicino vado da loro, che mi
apprezzeranno” Kyouya increspò le labbra, limitandosi
a fargli un cenno. In fondo, quei siparietti idioti gli sarebbero
mancati. Tamaki, prima di raggiungere le ammiratrici, si rivolse
ad Haruhi. “Lasciami ancora dieci minuti, poi ti riaccompagno a
casa” Le sussurrò, in tono all'improvviso più
basso, serio, gentile. “Fai con calma” Disse la
ragazza, sfiorandogli leggermente la mano con le sue. “E' il
tuo giorno, Tamaki” Fu allora che ebbe la conferma che gli
serviva. In questi gesti veloci, che erano sfuggiti al resto della
sala, aveva colto un'intimità che gli era estranea. Sapeva che
non erano più semplici amici da tempo, ma non aveva mai voluto
arrendersi del tutto all'evidenza. Aveva voluto illudersi che le sue
deduzioni fossero sbagliate, ma non poteva più sperare. Era
in quel nome, in quelle poche lettere pronunciate piano, nella voce
di Haruhi e nei suoi occhi, un po' più grandi nel momento in
cui avevano incontrato quelli di Tamaki.
Ecco
la tua sconfitta, Kyouya.
“Tutto
bene?” La sua voce lo distolse da quei pensieri. “Certo,
benissimo” Si sistemò gli occhiali, nascondendo il viso.
“In fondo hai ragione, sai? Mi sento un po' triste” Fece
correre lo sguardo fino al suo migliore amico, che rideva con aria
rilassata. “Ma non dirlo a nessuno” Lei annuì,
allegramente.
Era già
scivolato nel passato di Haruhi, senza fare rumore. L'aveva lasciata
andare, senza nemmeno provare a trattenerla, senza lottare. Per la
prima volta nella sua vita, aveva capito che non sarebbe stata una
sfida, un gioco in cui impegnare le proprie capacità. Ci
sarebbe stato solo più dolore, una risata di scherno più
stridula, un riflesso crudele.
Ecco
la tua sconfitta silenziosa, Kyouya.
Del resto, eri
conosciuto come Re nell'ombra.
NOTE
Un breve
episodio ambientato durante la cerimonia di consegna dei diplomi,
alla fine del terzo anno di Kyouya e Tamaki. Siccome il manga non
è ancora terminato e non si sa quali saranno i prossimi
avvenimenti, considerate il tutto come frutto del mio povero
cervellino bacato ;)
Ringraziamenti
Siorachan:
ti ringrazio! A me Kyouya
e Haruhi insieme piacciono tantissimo... Peccato che, come hai detto
anche tu, le possibilità che hanno sono praticamente zero T_T
Beh, meno male che ci sono le fic per consolarci! XD
_BellaBlack_:
grazie mille cara! Non ti preoccupare, anch'io spesso non ho tempo (o
voglia ^^') di recensire anche se seguo una storia... Si fa quel che
si può! Sono contenta che ti sia piaciuta, La scena è
irresistibile *_*
Kimly:
grazie
mille! A me la coppia Tamaki/Haruhi proprio non piace, non so
perché... Anche se ho letto delle belle fic su di loro,
proprio non mi convincono ^^' Sono contenta che ti sia piaciuta, alla
prossima!
See
you soon! _ Flea _
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Capitolo 4 *** Indugia sulla punta della lingua ***
Indugia
sulla punta della lingua
[NB.
Questa storia è ambientata durante l'episodio 26 dell'anime]
La sottrasse a
Tamaki, senza che potesse quasi rendersene conto, ed iniziarono a
ballare. Attorno a loro, le clienti del club squittivano estasiate,
senza perdersi un solo movimento. Haruhi si lasciava guidare, i
passi incerti nascosti dall'orlo dell'abito bianco. Si affidò
al ragazzo, certa che conoscesse il valzer, e gli rivolse uno sguardo
sereno. Kyouya non aveva affatto intenzione di rivelarle che
odiava ballare, e che aveva osato ribellarsi a tuo padre solo
quando, anni prima, aveva cercato di fargli prendere lezioni di
danza. Certo, solo quella volta... Prima di oggi.
*
Non aveva mai
sprecato un'occasione, in quegli anni. Suo padre gli ripeteva di
continuo di agire, di non lasciare che gli eventi prendessero il
sopravvento su di lui. Non poteva deluderlo, non poteva permettersi
un passo falso senza compromettere il suo intero futuro. Era
diverso dai suoi fratelli, il cui ruolo era stato definito fin dal
momento in cui erano nati. Avevano faticato, erano stati i migliori,
ma sapevano che la ricompensa era là, ad attenderli. Una
carriera prestigiosa, le redini dell'impero di famiglia, la
ricchezza. Tutto.
*
“Sei
silenzioso, Kyouya-senpai” Continuavano a volteggiare, senza
curarsi dei commenti. “C'è già troppo rumore qui
attorno” Si stupì di quanto fosse minuta, leggera, con
il vestito che si allargava attorno alle sue gambe.
Diglielo.
Lei annuì,
con espressione concentrata, abbassando subito lo sguardo. “Devi
fare un passo indietro, uno di lato e poi unire i piedi” Le
suggerì, notando i suoi sforzi. “Arigato”
Rispose, con gratitudine. “Non sono per niente brava a
ballare...” “Serve solo un po' di pratica” “A
te piace?” “Ho modi migliori per occupare il tempo”
Ribatté, con diplomazia. “Vuoi smettere?” Kyouya
si affrettò a negare, stringendole la vita con più
forza. “No, aspettiamo che finisca questo pezzo” “La
musica è così bella” Convenne Haruhi, chiudendo
gli occhi. “Riesce a portarti lontano”
*
Da quando era
entrato alle medie, Kyouya non aveva mai trascorso un pomeriggio con
Yoshio senza parlare di affari, di alleanze, di nemici. Non era così
stupido da aspettarsi sorrisi affettuosi o regali, ma la freddezza
del padre l'aveva ferito più di quanto avrebbe mai ammesso.
Devi essere il
migliore della scuola. Devi imparare a trattare con i figli dei
nostri soci. Devi stare attento. Non mi accontenterò più
solo di questo, dovresti esserne consapevole.
Aveva trascorso la
sua vita a cercare di capire come soddisfarlo, come superare le sue
aspettative e renderlo orgoglioso. A volte, mentre la vista gli si
sdoppiava per la stanchezza, avrebbe voluto correre nel suo studio,
aprire quella porta, urlare – guardami, papà. Non
vuoi capire che sono semplicemente tuo figlio? Poi la rabbia
svaniva, con la stessa velocità con cui era esplosa. Avrebbe
fatto tutto quello che gli avrebbero ordinato, ed era inutile cercare
una via d'uscita.
*
“Kyouya-senpai,
la musica è finita” Gli fece notare Haruhi, con
gentilezza. Si guardò attorno, notando gli sguardi
incuriositi che li aggredivano. “Ancora un attimo” La
pregò. “Per favore” Lei rimase ferma, senza
replicare.
Diglielo.
Tra tutte quelle
persone, in un angolo, c'era anche Yoshio.
*
Era stato facile
appropriarsi della compagnia. I Tonnerre non erano abbastanza
abili nelle compravendite, e con poche mosse li aveva esclusi dalla
competizione. Uno strano brivido gli aveva percorso la schiena quando
aveva premuto l'ultimo tasto, anche se le sue dita non avevano
tremato. Mentre la schermata del computer cambiava, annunciandogli il
successo dell'operazione con un'asettica riga sottolineata in rosso,
si era concesso un sospiro di sollievo.
*
“Hai
riportato indietro Tamaki” Disse. “Ci sei riuscita” “E'
stato anche merito vostro, lo sai. Non avrei concluso nulla da sola,
e Tamaki-senpai sarebbe partito” “Ti sbagli”
Inclinò leggermente il capo. “Ma se vuoi te lo lascerò
credere”
*
La tentazione
l'aveva sfiorato, doveva ammetterlo. L'oggetto dei suoi desideri,
il potere a cui aspirava da sempre, era finalmente suo. Avrebbe
potuto piegare suo padre, costringerlo a diventare un suo sottoposto.
Un dirigente qualunque, in un mare di facce qualunque, costretto a
riconoscere sua superiorità del terzogenito rispetto ad Akito
ed Eiichi.
Cosa
proveresti, papà?
Poi, mentre si
lasciava cullare da quella prospettiva, aveva visto Haruhi. Guardava
il campanile, la presa salda sul manico del carrello del tè,
la giacca bianca illuminata dai raggi del sole pomeridiano,
l'espressione assente.
Cosa penserebbe
lei?
Era tornato a
digitare in fretta sulla tastiera, e pochi minuti dopo aveva chiuso
il portatile con un gesto secco.
*
“Okaa-san!
Okaa-san!” Tamaki iniziò a saltellare vicino a loro,
tirandosi i capelli biondi, con gli occhi pieni di lacrime. “Lascia
che balli con Haruhi, okaa-san!” Urlò, facendo levare
una fragorosa risata dal pubblico. “Lei è mia figlia, è
doveroso che balli con il
proprio padre...” “Tamaki-senpai, devi proprio gridare
a questo modo?” Intervenne Haruhi, freddandolo con uno sguardo
seccato. Tamaki si bloccò a mezz'aria, mentre piroettava,
simile ad una statua di ghiaccio. “Mia... Mia figlia...”
Balbettò. “La mia unica figlia
mi tratta in questo modo! Otou-san è disperato, disperato! E'
diventata così problematica...” Lasciando l'amico in
preda ai suoi deliri genitoriali, Kyouya attirò Haruhi ancora
più vicino a sé. Nessuna delle ragazze, troppo occupate
ad assieparsi attorno al Lord, notò quel
gesto. “Kyouya-senpai?”
Diglielo. Dille
che nessuno ti aveva mai difeso di fronte a Yoshio. Dille che
nessuno aveva mai capito chi fossi in così poco tempo. Dille
che non ti importa di quella fottuta società, adesso. Che hai
trovato qualcosa di più importante. Che hai capito, grazie a
lei. Che sai che non potrai mai averla, eppure...
“Arigato,
Haruhi” Le sussurrò all'orecchio, prima di posare le
mani sulle sue spalle e farla voltare. “Vai da quel baka,
adesso” La spinse in avanti, in direzione dell'amico,
facendole quasi perdere l'equilibrio. Haruhi si girò verso di
lui, gli occhi sgranati e un'espressione sorpresa sul viso.
Dille...
Kyouya le rivolse
un breve inchino, guardandola, in piedi accanto a Tamaki, le mani già
intrecciate con quelle del ragazzo. Un attimo dopo iniziarono a
muoversi, mentre i fuochi d'artificio esplodevano alle loro spalle.
*
“Kyou-chan,
Kyou-chan!” Honey si fece strada fino a lui, reggendo un piatto
con una grossa fetta di torta alle fragole. A poca distanza, Mori e i
gemelli gli sorrisero. “Ne vuoi un po' anche tu?” Gli
domandò. “So che non ti piacciono i dolci, ma magari ti
farà diventare meno triste” Aggiunse, in modo che solo
lui potesse sentirlo. Kyouya ricambiò quello sguardo,
all'apparenza ingenuo. “D'accordo” Disse, infine,
accettando una forchettata di torta. I fuochi continuavano ad
illuminare il cielo di verde e viola, ovattando le voci e la melodia
allegra suonata dall'orchestra.
*
La fragola era
fresca, insopportabilmente dolce. Cercò di non masticare il
piccolo frutto, sperando che mitigasse il gusto metallico che gli
inquinava la bocca – amaro, troppo persino per lui. Eppure era
convinto che quel sapore sgradevole non se ne sarebbe andato tanto in
fretta.
Si divertiva ad
indugiare, sulla punta della sua lingua, come quelle parole che non
aveva avuto il coraggio di pronunciare.
Haruhi e Tamaki
ballavano ancora, senza fretta.
*
* * * *
NOTE
Come
ho già scritto in apertura, questa one-shot è basata
sull'anime, precisamente sull'episodio 26, che non ha corrispettivo
nel manga (il personaggio di Eclair in quest'ultimo non esiste). E'
un missing moment ambientato durante il ballo finale: Haruhi non
parla con nessuno, limitandosi a farsi “sballottare” da
un membro del club all'altro, ma mi piace troppo quando arriva il
turno di Kyouya... Sarà il mio animo da shipper che si
immagina cose anche dove non ci sono, ma quel suo inchino alla fine e
quel sorrisetto mi sanno molto di rassegnazione. E poi la spinge da
Tamaki, buaaaaaaah! ç___ç Così ho pensato che
dovevo scriverci qualcosa sopra, ed ecco qui. Yoshio, come avrete
capito è il nome del padre di Kyouya. Akito è il figlio
di mezzo (il suo nome è citato nel manga), Eiichi è il
maggiore (nome inventato, ho preso il primo che mi è capitato
sotto gli occhi in una lista trovata su internet ^^'). Okaa-san vuol
dire mamma, otou-san invece papà.
Ringraziamenti
Siorachan:
ti ringrazio! Hai ragione, Kyouya rimane il re nell'ombra fino alla
fine... Poveraccio ç__ç
_BellaBlack_:
cara, grazie! Nemmeno io riesco ad odiare Tamaki, anche se lo
preferivo all'inizio del manga, quando la sua parte più seria
non veniva fuori ogni due secondi ^^' E' solo che non me lo vedo
proprio con Haruhi... Sigh! Sì, la scorsa fic era decisamente
amara, ma anche questa non scherza ù_ù
Kimly:
grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto il dialogo tra Haruhi e
Tamaki, non ero molto sicura proprio perché non mi piacciono
come pairing... Mi è andata bene ;)
So
che questa raccolta sembra un inno alla depressione, ma ci saranno
anche uno o due episodi allegri... Povero Kyouya, diamogli anche un
po' di gioia ogni tanto XD
Ringrazio
anche chi ha semplicemente letto o è passato di qui, alla
prossima!
Flea.
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Capitolo 5 *** Puoi dormire mentre guido ***
Puoi
dormire mentre guido
“Kyouya-senpai?” “Ciao,
Haruhi” “Cosa ci fai qui?” Domandò
Haruhi, senza il minimo tatto, spostandosi dalla soglia e facendogli
segno di entrare. Lui non si mosse. “Sono venuto per darti
un passaggio” “Un passaggio? E per dove?” “C'è
la riunione degli ex-studenti dell'Ouran, oggi pomeriggio”
Spiegò. “A Karuizawa” “La riunione!”
Esclamò Haruhi. “Me n'ero dimenticata...” “Davvero?”
Commentò, con ironia, per nulla sorpreso dalla reazione della
ragazza. Lei scrollò le spalle. “Pazienza, tanto
avevo già deciso di non andarci” Sul viso di Kyouya
si dipinse un'espressione sorpresa. “Come?” Esclamò.
“Voglio dire...” Si affrettò ad aggiungere,
ricomponendosi. “Posso sapere perché non vuoi
venire?” “Beh” Rispose Haruhi. “Hikaru e
Kaoru vengono spesso a trovarmi, e le facoltà che frequentano
Tamaki-senpai, Honey-senpai e Mori-senpai non sono molto lontane
dalla scuola di legge. Anzi, a volte mi sembrano troppo
vicine”
Aggiunse, facendo una smorfia al pensiero degli agguati che Tamaki le
tendeva all'uscita delle lezioni. “Perché dovrei perdere
tempo per andare a Karuizawa? Non devo incontrare nessun
altro” “Capisco” Le labbra del ragazzo si
piegarono quasi impercettibilmente in un sorriso. “Il tuo
ragionamento è inattaccabile, non è il caso di
insistere” Le sue pupille scintillarono, dietro le lenti degli
occhiali. “A presto, Haruhi” La salutò,
allontanandosi in fretta. Haruhi rimase a guardarlo mentre tornava
in strada, l'aria fresca di aprile che gli scompigliava i capelli
scuri e si infilava sotto la semplice maglietta nera.
*
* * * *
“Chi
era, Haru-chan?” Suo padre comparve in soggiorno con aria
assonnata, strofinandosi gli occhi. Il mascara gli era colato su
tutte le guance, e l'ombretto verde acceso gli arrivava alle
sopracciglia. “Papà, dovresti imparare a struccarti
prima di andare a dormire” Lo rimproverò Haruhi. “Era
Kyouya-senpai, comunque” L'incontro con l'ex compagno le aveva
gettato addosso una strana inquietudine, di cui non riusciva a
liberarsi. “Oh, Kyo-chan!” Chiocciò Ranka. “Un
così bel ragazzo... Misterioso e affascinante!” “Papà!”
Esclamò la figlia, esasperata. “E' la verità,
Haru-chan” Piagnucolò, dirigendosi verso il bagno e
aprendo il rubinetto. Fece scorrere l'acqua per un paio di minuti,
prima di infilare la testa direttamente sotto il getto. “Come
sta? Da quando ha finito il liceo non mi ha più chiamato, mi
mancano le sue telefonate” Ranka tornò sulla soglia, il
viso immerso in un grosso asciugamano. “E anche tu non lo vedi
da tanto, vero? Non come i gemelli e quel Tamaki... Sempre tra i
piedi, a qualunque ora!” Aggiunse, spiando la figlia con
gelosia malcelata. “Non lo vedo da tanto” Ripeté
Haruhi, senza prestare attenzione al siparietto, ormai quasi
giornaliero, del padre. “Insomma, non capisco come-” “Non
lo vedo...” “A qualunque
ora,
Haru-chan, non so se ti rendi conto che-” “Devo
uscire” Lo interruppe la ragazza, recuperando la felpa che
aveva abbandonato su una sedia ed indossandola in fretta. “Ti
chiamo più tardi, d'accordo?” “Devi uscire? Per
andare dove? Mi chiamerai?” Esclamò Ranka, inseguendola
lungo il corridoio. “Haru-chan, aspetta!” La porta
d'ingresso dell'appartamento, però, si era già chiusa
dietro ad Haruhi. “Haru-chan, non hai mai voluto un
cellulare, come farai a chiamare il tuo adorato padre?” Gridò
l'uomo, osservandola mentre svoltava l'angolo correndo.
*
* * * *
“Kyouya-senpai!”
Haruhi si fermò, piegandosi sulle ginocchia per riprendere
fiato. “Non sei mai stata brava negli sport, vero?”
Kyouya abbassò il finestrino anteriore dell'auto, osservandola
mentre respirava rumorosamente. “Eppure da qui a casa tua ci
sono solo pochi metri” “Ho deciso di venire a
Karuizawa” Disse lei, ignorando il suo commento sarcastico. “Se
l'offerta è ancora valida” Kyouya alzò le
spalle. “Se proprio ci tieni” Le indicò la
portiera alla sua sinistra, invitandola a salire. Haruhi girò
attorno alla macchina, lasciandosi cadere sul sedile posteriore.
“Stiamo aspettando qualcun altro?” Domandò il
ragazzo, voltandosi per guardarla con un sopracciglio
inarcato. “Beh... Il tuo autista” “Haruhi,
come avrai notato sono al volante” Ribatté Kyouya,
alzando ancora di più il sopracciglio. “Ho preso la
patente, sono perfettamente in grado di guidare” Aggiunse poi,
notando la sua espressione perplessa. “Ora se non ti dispiace
dovresti sederti davanti, così non sarò obbligato a
guardarti attraverso lo specchietto per almeno due ore e
mezza” “Ma...” “Arriveremo in ritardo,
se non ti sbrighi” “D'accordo” Annuì,
prima di alzarsi.
*
* * * *
Haruhi
si sistemò meglio contro il poggiatesta, osservando la
periferia di Tokyo che le scorreva davanti. Chiuse gli occhi per un
momento, ascoltando il rumore del traffico. “Puoi dormire,
non mi offenderò” Si voltò appena verso
destra, osservando il profilo di Kyouya. Sembrava concentrato sulla
guida, eppure non gli era sfuggito quel suo breve istante di
cedimento. “No, non sono stanca” “Io lo sarei,
se avessi studiato per un mese fino a tardi per preparare un esame”
Rispose lui, senza distogliere lo sguardo dalla strada. “Io...
Aspetta, tu
come fai a sapere che ieri avevo un
esame?” Solo allora l'espressione del ragazzo mutò
lievemente. “Me l'ha detto Ranka-san, mi sembra ovvio. E mi
sembra altrettanto ovvio che tu
non l'abbia detto a nessuno,
altrimenti Tamaki e i gemelli ti sarebbero stati con il fiato sul
collo per cercare di aiutarti e non saresti riuscita a concludere
nulla” “Mio padre? Cosa?”
Esclamò Haruhi. “Ma mi ha detto che...” Non
terminò la frase, tornando a fissare alcuni vecchi palazzi,
ingrigiti dall'inquinamento.
Non
lo vedi da tanto, vero?
“Cosa
ti ha detto?” “Niente” Ribatté, lasciando
scivolare le dita sulla morbida pelle del sedile. “Niente di
importante” “D'accordo, allora. Il viaggio sarà
ancora lungo” La informò, sistemandosi gli occhiali. “E
dovresti dormire” “Io...” “Non vorrei
essere cacciato dalla riunione per essere arrivato insieme ad uno
zombie impresentabile. In mezzo ai nostri ex-compagni ci sono futuri
soci per la mia famiglia, non posso perdere quest'occasione” “Non
sei cambiato per niente!” Haruhi scoppiò a ridere,
godendosi l'irritazione del ragazzo. “Ti ringrazio,
comunque” “Posso sapere per cosa?” “Sai
che mi piace Karuizawa, e che sono molto stanca, e sei passato a
prendermi anche se non eri obbligato a farlo. Mi hai anche aspettato,
perché sapevi che alla fine sarei venuta. Mi sembra abbastanza
per ringraziarti, non credi?” “Credo che tu debba
davvero stare zitta e riposarti, adesso” “Mi ha fatto
piacere rivederti” Disse, con un sorriso. “Dovremmo
incontrarci più spesso, anche se studiamo in università
lontane” “Sono sempre molto impegnato, ma vedrò
cosa posso fare” “Kyouya-senpai?” “Mh?” “Non
avevi mai guidato anche se hai preso la patente, vero?” “Non
capisco cosa te lo faccia pensare, Haruhi” Lei osservò
le sue dita, così strette attorno al volante da sembrare
esangui, e le sue guance accaldate, e trattenne un'altra risata. “Hai
ragione, non so perché l'ho pensato” Convenne, prima di
abbandonarsi al sonno.
*
* * * *
NOTE
Eccomi!
Scusate per la latitanza, ma dal 9 al 17 sono stata via (finalmente
un po' di vacanza *_*), e prima tra una cosa e l'altra non ho trovato
il tempo per scrivere. Ora dovrò ricominciare a studiare per
gli esami, ahimè, ma cercherò di riprendere un ritmo
regolare. Questo episodio non è proprio come volevo che
fosse, ma tutto sommato non mi dispiace. E Kyouya non ne esce a
pezzi, è già qualcosa XD In Giappone, se non
sbaglio, la guida è a destra, quindi mi sono adeguata. Ho
cercato su internet la distanza fra Tokyo e Karuizawa: non ho trovato
granché, ma in un qualche blog ho letto che in macchina ci si
mettono più o meno due ore. Ho preso quest'informazione per
buona, ma non garantisco nulla ^^' Non so se si usino i raduni degli
ex-alunni, è una mia pura invenzione, e ho scelto Karuizawa
perché molti ricchi hanno una casa lì (come si dice
nell'anime, e credo anche nel manga)... Del resto farla in città
sarebbe stato troppo normale, e stiamo parlando dell'Ouran :D
Ringraziamenti
Kimly:
vero, in quella scena è
shippabile con tutti! Forse (e sottolineo forse ^^') persino con
Tamaki. Questa volta l'aggiornamento è un po' in ritardo, ma
spero ti sia piaciuto lo stesso!
Mugen:
grazie! Ho cercato di far
vedere il lato nascosto, ma poi nemmeno tanto, di Kyouya. E'
difficile da rendere senza snaturarlo troppo, spero di continuare a
fare un buon lavoro ;)
_BellaBlack_:
grazie mille! Hai
ragione, forse finora la terza è la più amara. Con
questa ho cercato di descrivere una situazione più allegra,
anche se (purtroppo) altrettanto improbabile... Ma io continuo a
tifare per loro due, a costo di ignorare tutta la vicenda del manga
XD
Kaho_chan:
che bello, sono anche la mia coppia preferita *_* Immagino che si sia
capito, oltretutto... Evviva la Kyouya/Haruhi! Concordo sulla
chimica, è tutto giocato sulle frasi non dette, sui gesti.
Sono bellissimi, hanno quel mistero che alla Tamaki/Haruhi, secondo
me, manca. Dovremo consolarci con le fic, perché il manga non
dà più soddisfazione ai nostri animi di shipper ù_ù
Siorachan:
ti ringrazio! Honey mi è
abbastanza indifferente come personaggio, ma a volte è il più
saggio di tutti, nonostante quell'aria da bambinetto. Ho pensato di
fargli fare una brevissima apparizione, perché difficilmente
scriverò qualcosa che abbia lui come protagonista ^^' Il
Tamaki/Haruhi secondo me trasmette meno come pairing, anche se ho
letto un paio di storie su di loro che mi sono piaciute... Poi
dipende dai gusti personali ;)
elyxyz:
grazie mille per le recensioni, sei stata gentilissima a lasciarmene
addirittura tre! Sono contenta che Kyouya sia IC, ho sempre paura che
risulti troppo... “molle”, non so bene come dire XD
Grazie ancora!
Che bello, mi
avete lasciato tanti commenti! Me felicissima, davvero grazie! *___*
Non mi rimane
che salutarvi, spero che il prossimo aggiornamento arrivi in fretta.
See ya!
_ Flea _
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Capitolo 6 *** Disarmarti con un sorriso ***
Disarmarti
con un sorriso
“Si
può sapere perché mi hai fatto venire qui?” Senza
nemmeno salutare il ragazzo che le sedeva accanto, Haruhi incrociò
le braccia. “Anzi, si può sapere perché mi hai
fatto rapire dalle tue
guardie del corpo?” La limousine si insinuò fra il
traffico, circondata dalle auto che si dirigevano verso la periferia
in lunghe file tortuose. “Ho bisogno di nuovi scatti per il
set primaverile del Club” Kyouya non distolse gli occhi dal
portatile, continuando a scrivere in fretta. “Mancano solo i
tuoi” “Non potevamo scattarle a scuola?”
Protestò lei. “Non ho tempo per queste
stupidaggini” “Queste stupidaggini, come le chiami tu,
ci permettono di non avere debiti, al contrario di qualcuno”
Si curò di sottolineare con
cura l'ultima parola, guadagnandosi un'occhiata colma di
esasperazione. “In ogni caso abbiamo bisogno di
un'ambientazione diversa per ogni set, altrimenti le clienti si
annoierebbero” “Io devo studiare!” Gridò
quasi, furibonda. “Dovevi studiare anche quando avevo
prenotato il fotografo la scorsa settimana, e non ho insistito. Ma
ora ho bisogno di quelle foto” Sollevò lo sguardo, e le
lenti degli occhiali scintillarono minacciosamente. “Pensavi
davvero che avresti potuto evitarle?” Haruhi sospirò.
“Mi sbagliavo, a quanto pare”
*
* * * *
“Avanti,
Fujioka-san, più spontaneo!” Come aveva scoperto, con
sommo orrore, non appena erano scesi dall'auto, ad attenderli c'era
un vero set, con un
fotografo professionista ed almeno cinque assistenti del tutto
superflui. Nell'ultima mezz'ora, Haruhi aveva seguito le
istruzioni dell'uomo, tentando allo stesso tempo di non rendersi
ridicola. Impresa disperata, dato che era odiava farsi fotografare e
si sentiva osservata da innumerevoli paia di occhi alquanto
critici. Doveva ammettere, però, che lo scenario scelto era
davvero suggestivo. Si trovavano in un parco che non conosceva, pieno
di alberi di ciliegio in fiore, e i raggi tiepidi del sole filtravano
fra i rami disegnando ombre allungate. Approfittando di un attimo di
pausa, chiuse gli occhi e cercò di isolarsi, assaporando la
sensazione di calore che la avvolgeva. “Voglio più
petali per terra!” Il fotografo, un certo Shionoya, rovinò
subito quell'istante di pace. “Più petali!” Due
assistenti si affrettarono ad avvicinarsi, rovesciando ai piedi di
Haruhi un grosso sacco colmo di petali rosa. “Come procede,
Shionoya?” Kyouya si era deciso a spegnere il computer, ed era
comparso accanto all'uomo. “Stiamo migliorando, Ootori-sama”
Rispose Shionoya, riprendendo tra le mani l'enorme macchina digitale
e tornando a scattare. “Ma il modello è troppo rigido.
Glielo devo dire, perfino Morinozuka-san era più spontaneo.
Cerchi di essere più a suo agio!” Gridò poi,
rivolgendosi ad Haruhi. “Non sarò mai a mio agio in
una situazione assurda come questa!” Ribatté Haruhi,
nervosa. “Ootori-sama, cosa devo fare? Non avremo mai le
foto che le servono, se continuiamo così...” “E'
un problema” “Perché non l'aiuta lei?”
Una ragazza dai capelli corti, che fino a quel momento era rimasta in
disparte, si rivolse a Kyouya. “Non abbiamo avuto problemi con
lei, Ootori-sama, e potrebbe spiegare al suo compagno come fare” Lui
le rivolse uno sguardo omicida. “Non credo che-” “E'
un'ottima idea, Shoko!” Esclamò Shionoya, con
entusiasmo. “Faremo qualche foto in coppia, per fargli prendere
confidenza con l'obiettivo... Solo pochi minuti, Ootori-sama, glielo
prometto” Si affrettò ad aggiungere, notando
l'espressione minacciosa del ragazzo. “Non credo di poter
insegnare nulla a Fujioka” “La prego! Questa luce è
assolutamente perfetta,
ma durerà ancora poco. Ne va della qualità del
lavoro” Kyouya si sistemò gli occhiali, e rimase in
silenzio per quella che sembrò un'eternità. Haruhi,
ancora in piedi in mezzo a quel cumulo dal profumo dolciastro, sapeva
che stava valutando gli eventuali vantaggi che avrebbe potuto trarre.
“D'accordo” Acconsentì infine lo studente,
facendo esalare un rumoroso sospiro di sollievo all'intero staff. “Ma
mi aspetto almeno il venti per cento di sconto dopo la mia
prestazione extra, Shionoya” Shionoya spalancò la
bocca senza molta eleganza, per protestare. “Se le mie
condizioni non ti piacciono Fujioka potrà tornare domani e
continuare senza di me” Aggiunse, senza curarsi di reprimere
quel sorrisetto diabolico che era il suo marchio di fabbrica. “Ma
questo ti obbligherebbe a saltare la tua gita con la famiglia, se non
sbaglio” La bocca di Shionoya diventò ancora più
larga, mentre la gelida brezza che accompagnava il Re nell'ombra
iniziava a spirare sui prati.
*
* * * *
“Mi
sorprende che tu ti sia fatto convincere, Kyouya-senpai” “Ho
accettato solo perché sapevo che in questo modo non avrebbero
potuto rifiutarmi uno sconto. Il mio tempo è troppo prezioso
per sprecarlo gratis” “Giusto, il tempo è
denaro” Disse Haruhi, ironica. “Siamo pronti,
Ootori-sama!” Kyouya si rivolse alla ragazza, cercando di
dominare un moto d'irritazione. “Cerchiamo di sbrigarci, per
favore” “Come se io fossi felice di essere
qui...” “Dobbiamo vendere quello che può
piacere alle nostre clienti” Proseguì l'altro, come se
stesse recitando per uno spot. “Basterà qualche posa
preconfezionata, niente di troppo impegnativo” “Posa
preconfezionata?” Ripeté Haruhi, perplessa. “Com'è
possibile mettersi in una posa preconfezionata?
Parli come se fossimo due confezioni di ramen istantaneo!” “Strano
paragone, ma abbastanza calzante” Mentre parlava, Kyouya piegò
il capo di lato ed incrociò le braccia, ammiccando. “Perfetto,
Ootori-sama!” Si complimentò subito Shionoya.
“Fujioka-san, cerchi di imitarlo per favore!” Haruhi,
trattenendo a stento una smorfia, incrociò le braccia a sua
volta e cercò di sembrare misteriosa e affascinante. “Avanti,
ora un po' di movimento...” “Per movimento intende
questo” Il ragazzo si voltò, in modo da mostrare un solo
lato all'obiettivo, e stese il braccio destro in avanti, puntando
l'indice verso il gruppetto di assistenti. Come tocco finale,
aggiunse un'altra espressione tenebrosa ed inarcò ad arte il
sopracciglio. “Splendido!” “Ehm...
Senza offesa, ma mi sembra di essere un supereroe. Un supereroe
piuttosto ridicolo, per la precisione” Osservò Haruhi,
accingendosi ad assumere la stessa posizione. “Capisco come
ti senti, ma devi fidarti di Shionoya. E' rumoroso e piagnucola in
continuazione, ma il calendario che ha preparato l'anno scorso si è
esaurito in mezz'ora” “E io capisco cosa intendevi
adesso con preconfezionato” Sbuffò lei, piegandosi come
una sorta di contorsionista. “Anche a me non piace essere
fotografato, se può consolarti” “Non è
difficile da capire!” Esclamò Haruhi, scoppiando a
ridere. “Devi davvero odiare le macchine fotografiche... Ma lo
fai per il club, lo so. Non pensi solo al profitto, ma anche a chi
potrebbe essere felice con qualche semplice pezzo di carta. E forse
lo fai anche per me, visto che sei qui ad aiutarmi. Perciò
grazie, Kyouya-senpai” La sua risata si trasformò in un
sorriso aperto, sincero. Kyouya non riuscì a ribattere. Si
limitò ad annuire, mentre le sue pupille si dilatavano per la
sorpresa. Mentre Haruhi continuava a sollevare le braccia,
sistemare meglio la gamba, scostarsi una ciocca di capelli dalla
guancia e quant'altro, rimase immobile ad osservarla. Gli sembrava
che l'ombra di quel sorriso luminoso aleggiasse ancora sul suo viso.
*
* * * *
“Non
la ringrazierò mai abbastanza, Ootori-sama!” Strillò
Shionoya, mentre gli consegnava una busta con gli scatti definitivi.
“Grazie a lei Fujioka-san è venuto benissimo, davvero.
Spero che sarà soddisfatto del nostro lavoro anche questa
volta” “Ne sono sicuro” Kyouya infilò la
busta nella tasca della giacca, e strinse la mano dell'uomo. Mentre
stava per salire sulla limousine, Shoko lo raggiunse. “Ootori-sama,
ha dimenticato questo!” Esclamò la ragazza,
consegnandoli un cd. “Sono tutte le foto che abbiamo fatto
oggi, in fondo ha pagato anche per queste” “Grazie,
Shoko” Rispose gentilmente, prima di salire in macchina. “Le
guardi, sono sicura che ne troverà alcune che vorrà
tenere” Gli consigliò lei. “Vorresti dire
vendere” La
corresse Kyouya, abbassando il finestrino. “Le metterò
online stasera stessa, e poi potrò buttare questo cd” Shoko
scosse il capo. “Ho detto tenere” Ripeté,
salutandolo con la mano mentre si allontanava.
*
* * * *
“Cosa
stai guardando, Kyouya-san?” Fuyumi, che aveva appena terminato
di svuotare i cassetti della camera del fratello, cercò di
sbirciare lo schermo del portatile. “Solo delle foto di
Haruhi che sono state scattate oggi, neesan” Rispose lui,
cercando di non fare caso al disordine creato da Fuyumi. “Sono
per il club” “Ma ci sei anche tu!” Esclamò
lei, osservando avidamente le immagini che scorrevano sul
computer. “Queste sono delle prove, le venderò sul
sito” “Oooh, questa è carina” Fuyumi gli
strappò il mouse dalla mano, impedendogli di proseguire.
“Davvero carina!” “Neesan, per favore,
potresti-” Quando osservò meglio la foto, però,
Kyouya si interruppe. Eccolo di nuovo, quel sorriso, immortalato
dall'obiettivo. Era probabile che Shionoya non se fosse nemmeno
reso conto, ma aveva catturato l'istante esatto in cui Haruhi aveva
regalato al compagno uno spicchio di sincerità. Una sincerità
tale che era riuscita a zittirlo, lui che voleva sempre avere
l'ultima parola. “Dovresti conservarla” Gli suggerì
la sorella maggiore. “Sei così serio ed affascinante
mentre guardi la tua amica!” Lui scosse il capo. “Gli
affari sono affari, Fuyumi-san” “Assomigli ogni giorno
di più a nostro padre, Kyouya-san, incominci quasi a farmi
paura” “Mi hai fatto un complimento, sai?” Mentre
Fuyumi si dirigeva verso il cassetto della biancheria, che in un
primo momento era riuscito a sfuggire alla sua opera di distruzione,
Kyouya tolse la foto dalla cartella destinata ad essere caricata sul
sito dell'Host Club. In fondo, pensò, Shoko aveva ragione.
*
* * * *
NOTE
Ecco
a voi il quinto aggiornamento, questa volta in tempi più
brevi. Che dire, non ne sono pienamente soddisfatta. Forse è
il prompt, che al momento della scelta mi ispirava ma che poi ho
avuto difficoltà ad usare... In ogni caso c'è qualcosa
che non quadra, ma è il meglio che sono riuscita a scrivere
T_T Ho fatto fare una breve apparizione anche a Fuyumi, la sorella
maggiore del nostro Kyo. E' così diversa da lui, sono un duo
adorabile *_* Mi piacerebbe molto trovare una fic su loro due, magari
qualcosa di comico che coinvolga anche gli altri due fratelli.
Chissà, magari la scoverò prima o poi ;)
Ringraziamenti
Sono
un po' di corsa, quindi scusatemi ma dovrò rimandare le
risposte alle recensioni al prossimo episodio. In ogni caso grazie
mille a Iry_kun,
Siorachan,
elyxyz
e
Kaho_chan
che
mi hanno lasciato dei bellissimi commenti (<3), e a chi ha letto!
Alla
prossima, Flea.
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Capitolo 7 *** Sotto questa luce artificiale ***
Sotto
questa luce artificiale
“Hai
appena detto una cosa che solo Tamaki-senpai avrebbe detto”
Haruhi rideva, divertita, con gli occhi chiusi e le nocche che le
sfioravano la bocca. “Vi assomigliate più di quanto
pensi, Kyouya-senpai” Kyouya la scrutò con
attenzione, poi arricciò le labbra. “Forse hai ragione”
Convenne, restando serio. “Questo genere di cose piacciono a
Tamaki e ai gemelli, potrei comprarne alcune” Rigirò fra
le dita le barrette al melone, scuotendo leggermente la scatola.
“Haruhi, il portafogli per favore” Disse poi, allungando
l'altra mano verso la ragazza. “Oh, sì, devo pagare
anche questi...” Sospirò lei, porgendogli il
borsellino. “Farò in modo che Tamaki ti restituisca
il doppio dei soldi” Kyouya le restituì gli yen che
aveva avanzato, e ritornò a concentrarsi sulla confezione che
aveva appena acquistato. “Cereali al melone... Mi chiedo come
siano” “Puoi assaggiarli” Il ragazzo la
guardò come se fosse una pazza. “Non mi piacciono molto
i dolci, come sai. Tanto meno quelli industriali” “Kyouya-senpai!”
Esclamò Haruhi, esasperata. “Perché non la smetti
di far finta di odiare tutto? In fondo sei rimasto, anche se avresti
potuto avere una limousine qui fuori ad aspettarti in dieci minuti...
E non tirare fuori di nuovo la scusa del mal d'auto, non ho
intenzione di crederci” Lo rimproverò, impedendogli di
ribattere. “D'accordo, allora” Rispose, cercando di
restare impassibile. E non doveva essere facile, dopo che una
comune mortale, per di più matricola, l'aveva appena sgridato.
L'aveva sgridato in mezzo a quell'assurdo centro commerciale, come se
avesse avuto a che fare con un bambino di cinque anni intento a fare
i capricci. E lo stava fissando con quell'espressione compita, forse
in attesa delle sue scuse per il suo comportamento sprezzante ed
irrispettoso. In tutta risposta, Kyouya prese una barretta,
l'annusò con sospetto ed infine l'addentò, masticando
con cura. “Allora, com'è?” Indagò
Haruhi. “Sarà piena di grassi idrogenati, e chissà
quanti coloranti e altre schifezze ci saranno. Per non parlare
di-” “Senpai!” Lo interruppe. “Ti ho solo
chiesto se ti piace il gusto” Kyouya abbassò gli
occhi, come se avesse potuto trovare la risposta in mezzo a quei
piccoli cereali glassati. “Nonostante tutto... Sì, lo
ammetto, ho mangiato di peggio” Concesse, con espressione quasi
sofferente. Odiava ammettere
di aver avuto torto, era risaputo. “Sono contenta”
Disse semplicemente Haruhi, rubandogli il resto dello snack ed
addentandolo. “Anche a me piacciono” La guardò
mentre mangiava, senza curarsi della gente che passava loro accanto
né dei venditori che cercavano di attirare la sua attenzione.
Sembrava del tutto a suo agio, isolata in un mondo dove esisteva solo
quella che i poveri consideravano una delizia a buon mercato. La
carta plastificata dell'involucro, di una tonalità accesa di
verde, rifletteva la sgradevole luce artificiale del centro
commerciale. “Scommetto che ti è piaciuto anche
l'hamburger, Kyouya-senpai” Azzardò, dopo aver
terminato, osservandolo di sottecchi. “Non esagerare,
adesso” Rispose lui, avviandosi verso un espositore di
porcellane. Haruhi si affrettò a raggiungerlo, con un
sorriso che nascose accuratamente al suo accompagnatore.
*
* * * *
NOTE
Un
missing moment ambientato durante il capitolo 28 del manga (o, se
preferite, durante l'episodio 17 dell'anime, molto simile). Kyouya
ed Haruhi si fermano a guardare i dolci al melone prima di finire dal
venditore di vasi finti, si scambiano solo poche battute ma io ho
allungato il dialogo. Per chi non lo ricordasse, Haruhi, all'inizio,
ride perché Kyouya si è interrogato sull'uso dei meloni
nell'industria dolciaria... In effetti sembra Tamaki, in quella scena
XD Sono relativamente soddisfatta del risultato, anche se questa
one-shot è breve. La prossima, e ultima, dovrebbe essere più
lunga!
Ringraziamenti
Kimly:
grazie, sono contenta che la scena della foto ti sia piaciuta... Non
mi convinceva tanto ^^'
Siorachan:
i prompt sono come un terno al lotto! Sono una bella sfida e servono
anche a far venire l'ispirazione... Però a volte ti fregano
anche :D Fuyumi e Kyouya sono adorabili, speriamo davvero che
qualcuno scriva su di loro! Io la richiesta implicita l'ho ripetuta,
chissà che qualcuno ci ascolti prima o poi ;) Grazie per il
commento!
A
presto, Flea.
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Capitolo 8 *** Le vecchie abitudini sono dure a morire ***
Le
vecchie abitudini sono dure a morire
“Vuoi
uscire con me, Haruhi?” “Come?” “Vuoi
uscire con me?” Ripeté Kyouya, senza scomporsi. “E
non come amici o compagni di
scuola” “Perché vorresti uscire con me,
Kyouya-senpai?” “Perché mi piace la tua
compagnia” Rispose. “Cosa c'è di strano? Ho pur
sempre sedici anni, no?” “Uh” Haruhi annuì,
senza sembrare convinta. “A volte faccio fatica a crederci, ma
suppongo che sia così” “Ora dovresti darmi una
risposta, se non ti dispiace. E' così che funziona, sai” Lei
affondò le bacchette nel piatto, ancora colmo di riso, e le
girò fra i chicchi con aria distratta. “D'accordo”
Disse infine, tornando a guardarlo. “Ti farò chiamare
dalla segretaria, allora” Si alzò, afferrando il vassoio
con i resti del suo pranzo. “Ti va bene domani
pomeriggio?” “Non dovresti chiamarmi tu?
E' così che funziona, sai” Kyouya si limitò a
sorriderle, sfiorandole la mano con la propria mentre si allontanava.
*
* * * *
“Sei
venuta” “Ti ho detto che l'avrei fatto, perché
avrei dovuto cambiare idea?” Haruhi prese posto di fronte a
Kyouya, togliendosi il cappotto. “Le ragazze a volte lo
fanno” Rispose, scrollando le spalle. “Beh, allora non
sono molto furbe” Commentò lei, appendendo la giacca
allo schienale della poltrona imbottita. Le vetrate dell'elegante
sala da tè si affacciavano su una via trafficata, sferzata da
una pioggia battente. I passanti si urtavano di continuo con gli
ombrelli, ed entravano nei negozi e nelle caffetterie per ripararsi
dall'acqua e dal vento gelido. Un cameriere si avvicinò con
un carrello, servendo loro almeno una decina di torte diverse, ed
altrettante varietà di tè. “Non sapevo che
cosa ti piacesse, così ho ordinato un po' di tutto” La
informò Kyouya, mentre l'uomo finiva di servirli. “Non
dovevi spendere così tanto” Lo ammonì subito
Haruhi, osservando i dolci dall'aspetto invitante. “E perché
ci siamo solo noi in questa stanza?” Si guardò intorno,
soffermandosi sugli stucchi elaborati, sui mobili intarsiati e sulle
porcellane esposte in meticoloso ordine. Le sembrava di trovarsi in
un museo. “Comunque grazie” “Mio padre viene
spesso qui per incontri di lavoro con i clienti più
importanti, questa stanza è riservata per la mia famiglia da
anni” Spiegò l'altro, impassibile, ignorando il
rimprovero. “Dovevo immaginarlo...” “Hai i
capelli bagnati” Osservò una minuscola goccia cadere
sulla guancia della ragazza. “Perché non hai voluto che
ti passassi a prendere?” “Perché c'è la
metro. Non ho bisogno che sprechiate tempo e benzina per me, abito
molto lontano” Kyouya non riuscì a trattenere una
risata. “Non cambierai mai, Haruhi” “Ora posso
sapere perché mi hai chiesto di uscire?” Si servì
una fetta di Sacher, e versò nella tazza di porcellana del tè
nero. “Mi sembra di avertelo già detto” “L'hai
fatto, ma non hai detto la verità. Dov'è il profitto,
Kyouya-senpai?” “Dritta al punto, come sempre” Haruhi
sorseggiò la bevanda, piacevolmente calda. “Credo di
conoscerti troppo bene” “D'accordo, allora” La
guardò, restando in silenzio per un istante. “Ranka-san
mi ha pagato” A quelle parole, rischiò di strozzarsi.
“Cosa?” “Hai
capito bene: mi ha pagato perché uscissi con te. Era stufa di
vederti sempre sola, o così mi ha detto, e ha pensato di
chiedermi questo favore. E' convinta che nessuno potrebbe essere
meglio di me, e non posso darle torto. Ranka-san ha sembre avuto buon
gusto” Sul suo volto si dipinse un'espressione compiaciuta.
“Ovviamente, sapeva benissimo che non avrei accettato senza un
tornaconto personale. Oltretutto non ha proprio gradito il fatto che
tu abbia rifiutato Hikaru...” “Ehi, un momento!”
Protestò Haruhi, ancora sconvolta. “Mio
padre sa di Hikaru?” “Le
notizie volano” “E ti ha pagato
per
uscire con me?” Proseguì, senza ascoltarlo. “E'...
E'... Lo ammazzerò non appena arriverò a casa. Non mi
importa della prigione, lo ammazzerò!” “Non
avrei voluto dirtelo, ma hai insistito” “Devo
andarmene subito, potrei tornare in tempo... Prima che esca per
andare al bar...” Sibilò Haruhi, furiosa. A quel
punto, Kyouya scoppiò a ridere. “Lo trovi divertente,
senpai?” Disse, fulminandolo con lo sguardo. “Al
contrario di certe
persone,
noi
riusciamo
a malapena a comprare da mangiare e a non farci tagliare la luce...
Ma lui paga
te,
il ragazzo più ricco di tutto il Giappone, per invitarmi in
questa stupida sala da tè!” Kyouya continuò a
ridere, cercando di contenersi. “E' così difficile
credere che voglia davvero uscire con te, Haruhi?” Lei, che
stava già prendendo il cappotto e l'ombrello, si
fermò. “Rispondimi, per favore” “Beh,
lo è. Proprio non capisco quale...” “Profitto
possa avere, lo so. Eppure è facile da capire” Si alzò,
girando attorno al tavolo, e le si fermò di fronte. Prima che
potesse parlare, le sfiorò le labbra con le sue. “Il mio
concetto di guadagno è abbastanza ampio” Disse, con
calma, tornando a sedersi. Haruhi gli rivolse un'occhiata vacua.
“Kyouya-senpai?” “Sì?” “Mi
hai baciato, per caso?” “Credo che tu conosca la
risposta. E per favore, non chiedermi perché l'ho fatto” “Sai,
ormai è un'abitudine” “Ranka-san non mi ha
pagato, stavo solo scherzando” “Tu
che
scherzi sui soldi? Il mondo sta iniziando a girare al contrario, è
l'unica spiegazione possibile!” “Adesso voglio
chiederti io perché sei venuta senza fare obiezioni”
Incrociò le dita sotto al mento, in attesa. “Uhm”
Rifletté Haruhi. “Perché mi andava,
suppongo” “Avanti, puoi dirmelo. Non mi offenderò”
Ribatté Kyouya. “Cosa vuoi farmi capire? Quale parte
nascosta del mio ego vuoi farmi conoscere? Non ho dimenticato la
giornata al centro commerciale” “Anche tu non riesci
ad abbandonare le vecchie abitudini, Kyouya-senpai” Rispose
Haruhi. “Non tutti hanno dei secondi fini, e soprattutto non ne
ho io. Sono venuta perché mi andava” Questa volta fu lei
ad alzarsi: gli si avvicinò, facendogli un cenno con il capo.
“Ti va di riaccompagnarmi a casa?” Lui annuì,
seguendola fuori dal locale. La pioggia continuava a cadere, e il
freddo sembrava ancora più intenso. Il cielo di novembre, del
colore del piombo, incombeva su Tokyo come una cappa. Mentre
aspettavano la limousine, al riparo sotto la tettoia, Kyouya le
sfiorò le dita come aveva fatto il giorno precedente. “Mi
è piaciuto questo appuntamento” Haruhi si voltò
a guardarlo. “Perché, era un appuntamento?”
Esclamò, sorpresa, facendolo sospirare per l'esasperazione.
*
* * * *
NOTE
Ed
ecco l'ultimo episodio di questa raccolta dedicata a Kyouya ed
Haruhi. Volevo un finale allegro, quindi l'ho lasciato per ultimo.
L'ambientazione è volutamente “piovosa”,
perché la loro mi sembra una coppia molto adatta al tempo
grigio e freddo... Lo so, è una cosa idiota XD Non so se
troverò ancora l'ispirazione per scrivere su questi due
personaggi, ma spero proprio di sì. Ringrazio chiunque
abbia letto, seguito, commentato, aggiunto ai preferiti o alle storie
seguite: non pensavo che avrei ricevuto così tante recensioni!
Grazie mille!
Ringraziamenti
Kimly:
ti ringrazio! Anche a me quell'episodio è piaciuto molto
proprio perché svelava qualcosa in più su Kyouya. Spero
di tornare a scrivere su Host Club, sempre se l'ispirazione rimanga
^^
elyxyz:
hai ragione, Haruhi alla fine riesce sempre a manovrare Kyouya :D Ti
ringrazio per i commenti!
Kaho_chan:
Anch'io avrei voluto più dialogo fra i due... Per una volta
che erano soli senza Tamaki e gli altri attorno XD Grazie mille per
la recensione!
Wherena:
Sono contenta che questa raccolta ti sia piaciuta... Personalmente
adoro questa coppia, come avrai capito ;) Davvero grazie!
Alla
prossima :)
Flea.
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