Behind those eyes

di fleacartasi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tabella e note ***
Capitolo 2: *** Indossa il tuo amore come fosse odio ***
Capitolo 3: *** E improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura ***
Capitolo 4: *** Indugia sulla punta della lingua ***
Capitolo 5: *** Puoi dormire mentre guido ***
Capitolo 6: *** Disarmarti con un sorriso ***
Capitolo 7: *** Sotto questa luce artificiale ***
Capitolo 8: *** Le vecchie abitudini sono dure a morire ***



Capitolo 1
*** Tabella e note ***


SyllablesOfTime





Syllables Of Time Writing Challenge
Autore:
Cheshiresara [Fleacartasi]

1. Indossa il tuo amore come fosse odio

2. Puoi dormire mentre guido

3. Disarmarti con un sorriso

4. E improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura

5. Sotto questa luce artificiale

6. Le vecchie abitudini sono dure a morire

7. Indugia sulla punta della lingua

Progresso: 7/7













NOTE

Bene, ecco il mio nuovo progetto! *risatina stupida*
Era già da un po' che volevo tornare a scrivere su Kyouya e Haruhi, complici anche le ultime due fic pubblicate da _BellaBlack_ su di loro che mi sono piaciute particolarmente. Ve le consiglio se siete fan di questo bellerrimo pairing, basta cercare nella categoria di Host Club per trovarle! Poi sono capitata sulla community “Syllables of time”, ho visto i prompts... E non ho resistito, in parole povere XD
Non credo che ci saranno spoiler sui capitoli più recenti del manga, ma se dovesse succedere provvederò a mettere un avvertimento così non rovinerò la sorpresa a chi non è in pari con la storia. E' una raccolta, quindi ogni aggiornamento sarà una fic a sé di lunghezza varia.
L'immagine l'ho trovata sull'amico Google, e ho aggiunto il testo/titolo. All'inizio ho faticato a credere che quello fosse
davvero Kyouya, ad essere sincera, sembra piuttosto OOC come atteggiamento o_O Poi ho letto che fa parte dell'omake del volume 12, anche se non l'avevo mai vista prima di un paio di giorni fa... In ogni caso mi piace, è diversa dal solito (anche per Haruhi, che preferisco in ogni caso con i capelli corti!).
Ho problemi con l'HTML della tabella, non riesco a farla diventare di una dimensione decente senza sballare tutte le righe... Abbiate pazienza ^^'

Ora la smetto di blaterare e vi lascio la prima one-shot, enjoy!

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Capitolo 2
*** Indossa il tuo amore come fosse odio ***




Indossa il tuo amore come se fosse odio



Visto che sei qui, vuoi fare qualcosa?” (*)
“Qualcosa?”
“Sai... Non è ovvio, tra un uomo e una donna?” L'aveva spinta contro il muro, in modo che non potesse muoversi.
Trovò l'interruttore, e la stanza diventò buia, nonostante i deboli raggi lunari che filtravano attraverso le tende.
“Huh? Perché hai spento le luci?”
“Dopo tutto, puoi pagare il costo dei fiori con il tuo corpo” La strinse, facendola spostare fino al materasso. “Dici che non ti importa delle differenze fra uomo e donna” Si inginocchiò sul pavimento, in modo che il suo viso fosse all'altezza di quello di lei. “Ma io sono un uomo, potrei molestarti in qualunque momento” Fece una pausa, osservando la sua reazione. “E tu, come donna, non riusciresti ad opporti” La fece sdraiare, e posò la mano sinistra su quella destra di lei. Le loro dita si intrecciarono, affondando nell'imbottitura troppo soffice. Erano calde, scivolose sotto la sua pelle.
“Ti consiglio di pensare al fatto che sei un bersaglio facile, prima di decidere che non ti importa. Dipende da te se vuoi giocare a fare l'innocente, ma se rimanessi indifesa faresti un errore”

Haruhi era immobile, gli occhi che lo guardavano senza apparente timore, le braccia composte, abbandonate lungo i fianchi. E quel vestito, così diverso dai pantaloncini da due soldi che indossava quando Ranka o i gemelli non si divertivano ad usarla come manichino. La stoffa era sparsa sulle lenzuola, simile ad una corolla di petali di un rosa stucchevole.
La preferiva con l'uniforme maschile, senza ornamenti frivoli che coprivano la sua semplicità quasi imbarazzante, affatto costruita.

Non hai paura di me?

Senza occhiali i contorni di quel viso sottile erano sfocati, ma poteva leggere la sua espressione con chiarezza.
“Kyouya-senpai non mi farebbe nulla” Disse, continuando a restare ferma. “Perché anche se mi molestassi non ne trarresti profitto” La sua voce era la stessa, pacata e priva di rabbia, che manteneva in ogni circostanza. “Ho ragione?”
A quel punto la lasciò andare, permettendole di alzarsi.


* * * * *


Haruhi possedeva la rara capacità di comprendere il vero carattere di chi la circondava.
All'inizio era solo una studentessa senza uniforme, che era stata scambiata per un ragazzo e non si era nemmeno premurata di far notare l'errore. Era difficile non notarla in una scuola prestigiosa come l'Ouran, con il suo aspetto trasandato e l'assenza di una limousine che l'attendesse all'uscita.
Poi era stata costretta a trasformarsi in un host, per ripagare il vaso da otto milioni di yen che aveva rotto per colpa della sua goffaggine.
Infine, con il trascorrere dei mesi, era diventata semplicemente Haruhi Fujioka, una ragazza che di stupido o impacciato non aveva nulla.
Eppure, pochi minuti prima, quella stessa ragazza che aveva imparato, suo malgrado, ad ammirare, non aveva colto una semplice, elementare, evidenza.


* * * * *


Hai ragione” Aveva riso, piano. “Davvero una bella risposta”
Lei si sedette, restandogli a fianco.
“Sei davvero interessante, sai?” Si rimise gli occhiali, e ogni tratto del viso di Haruhi fu di nuovo nitido.


* * * * *


All'inizio l'aveva fatto per Tamaki.
Aveva giocato al ragazzo cinico – l'attento tesoriere del club che voleva approfittarsi di lei per una questione di soldi - per farle capire che non poteva comportarsi in modo così irresponsabile. Sapeva che ad Haruhi, abituata ad agire d'istinto, non sarebbe bastata una semplice ramanzina. Le interessavano i fatti, non i discorsi, ed era l'unico ad averlo capito.
Sì, il suo piccolo piano era nato per fare un favore all'amico.


* * * * *


Allora, hai capito adesso?”
“Sì” Aveva sollevato l'indice, come se stesse spiegando qualcosa ad un bambino. “Ho capito che Kyouya-senpai è sorprendentemente gentile”
Cosa?” Le domandò, colto di sorpresa.
“Stavi difendendo Tamaki-senpai” Spiegò lei, alzandosi. “Hai fatto la parte del cattivo apposta per farmelo capire, non è così?”
Kyouya rimase in silenzio.


* * * * *


Le sue intenzioni erano chiare, e, sarebbe riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Era altrettanto chiaro, però, che non aveva fatto bene i conti con quel caleidoscopio di reazioni inaspettate che Haruhi Fujioka riusciva a suscitare in chi la conosceva. Lui stesso non ne era immune, non poteva negarlo.
Mentre la guardava, la pelle leggermente illuminata dal chiarore della luna, Kyouya aveva finalmente compreso che c'era un altro motivo, il vero motivo, per cui si trovavano su quel letto, in quella stanza.
Era così sciocco, così banale che gli era sfuggito fino a quel momento, fino a quando non aveva incontrato quegli occhi castani spalancati.


* * * * *


Kyouya, hai della crema? La mia scottatura brucia come...”
Era stata l'entrata di Tamaki ad interromperli, prima che potesse rispondere ad Haruhi.
In un attimo si era ritrovato in corridoio, lasciando spazio ad una delle melodrammatiche scenate di gelosia del Lord.
“Profitto, eh” Sussurrò, dirigendosi verso le scale.


* * * * *


Come avrebbe potuto spiegarle quella strana, assurda, sensazione che provava?
Il suo unico talento innato – che non aveva avuto bisogno della fatica, delle ore trascorse sui libri per cercare di eguagliare i risultati dei fratelli – era la facilità con cui dava vita a piani e complotti. Era solo un gioco, certo, un semplice divertimento.
Ma era dannatamente bravo, a divertirsi così.
Non avrebbe saputo trovare una strada diversa, per confessare ad Haruhi i suoi sentimenti.

Il buio, quel sorriso sghembo da Re dell'ombra, il fruscio delle coperte mentre la faceva stendere, le loro dita che si sfioravano, la provocazione che lei aveva colto subito.

Non hai paura di me, Haruhi?

Voleva spaventarla, perché non era in grado di farla affezionare a lui in altro modo.


* * * * *


(*) I dialoghi sono tratti dalle scanlations in inglese del capitolo nove del manga, e sono stati tradotti liberamente da me.



* * * * *


NOTE

Bene, primo prompt andato! Non potevo non iniziare con La scena, era una tentazione troppo forte XD
Non so se essere soddisfatta o meno, non mi ero mai lanciata sull'introspezione di Kyouya... Se non altro non così tanto. Personaggio che mi dà diversi problemi, oh sì, ma non riesco a non adorarlo incondizionatamente ^^'
Commenti e/o critiche sono sempre ben accetti, of course!

Alla prossima,
Flea.



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Capitolo 3
*** E improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura ***




E improvvisamente sono diventato parte del tuo passato, la parte che non dura



Gli comparve davanti all'improvviso, con uno dei suoi sorrisi strani, così sinceri che si chiese come potessero essere veri.
Non gli erano mai piaciuti, i sorrisi di Fujioka.
Immerso nel suo cinismo, preoccupato di non rivelare mai la sua parte più umana, non era mai riuscito a fidarsi davvero di quegli spicchi luminosi di labbra e denti.
“Congratulazioni, Kyouya-senpai!” Esclamò, osservando il diploma arrotolato che l'altro stringeva. “Cosa si prova a diplomarsi?”
“Sollievo, suppongo” Rispose, senza particolare entusiasmo.
“Sollievo, eh?” Ripeté Haruhi. “Che strano, l'anno scorso Mori-senpai e Honey-senpai sembravano malinconici... E qui attorno sono tutti tristi” Indicò alcune di ragazze, poco distanti, che piangevano a dirotto mentre si facevano scattare foto ricordo.
L'Ouran aveva ingaggiato una decina di fotografi professionisti, che continuavano ad accecare tutti i presenti con i loro flash, e Kyouya osservò l'espressione scandalizzata di Haruhi con un certo divertimento. Non aggiunse nulla, limitandosi a studiare le studentesse con aria assente.

Quanto tempo ti ci vorrà, questa volta?

Haruhi si sfiorò il mento con l'indice. “Mi chiedo...”
Il ragazzo sorrise.

E' solo una ragazzina senza un conto in banca, eppure non riesco a nasconderle nulla.
Mi chiedo se tu stia dicendo la verità” Terminò lei.
In quel momento, Tamaki apparve dal nulla accanto a loro. “
Mamma!” Gridò, con gli occhi lucidi, simili a due piattini da tè. “Papà è così triste!” Gli gettò le braccia al collo, rischiando di soffocarlo.
“Tamaki, per favore” Sibilò Kyouya, fulminandolo con un'occhiata minacciosa. “Mi stai soffocando! Perché non vai a farti fotografare con loro?” Propose, indicando il crocchio di ragazze che li stava guardando con aria adorante.
“Sei proprio una mamma crudele...” Esclamò lui, contrariato. “Se proprio non vuoi papà vicino vado da loro, che mi apprezzeranno”
Kyouya increspò le labbra, limitandosi a fargli un cenno. In fondo, quei siparietti idioti gli sarebbero mancati.
Tamaki, prima di raggiungere le ammiratrici, si rivolse ad Haruhi. “Lasciami ancora dieci minuti, poi ti riaccompagno a casa” Le sussurrò, in tono all'improvviso più basso, serio, gentile.
“Fai con calma” Disse la ragazza, sfiorandogli leggermente la mano con le sue. “E' il tuo giorno, Tamaki”
Fu allora che ebbe la conferma che gli serviva.
In questi gesti veloci, che erano sfuggiti al resto della sala, aveva colto un'intimità che gli era estranea. Sapeva che non erano più semplici amici da tempo, ma non aveva mai voluto arrendersi del tutto all'evidenza. Aveva voluto illudersi che le sue deduzioni fossero sbagliate, ma non poteva più sperare.
Era in quel nome, in quelle poche lettere pronunciate piano, nella voce di Haruhi e nei suoi occhi, un po' più grandi nel momento in cui avevano incontrato quelli di Tamaki.

Ecco la tua sconfitta, Kyouya.

Tutto bene?”
La sua voce lo distolse da quei pensieri. “Certo, benissimo” Si sistemò gli occhiali, nascondendo il viso. “In fondo hai ragione, sai? Mi sento un po' triste” Fece correre lo sguardo fino al suo migliore amico, che rideva con aria rilassata. “Ma non dirlo a nessuno”
Lei annuì, allegramente.

Era già scivolato nel passato di Haruhi, senza fare rumore. L'aveva lasciata andare, senza nemmeno provare a trattenerla, senza lottare.
Per la prima volta nella sua vita, aveva capito che non sarebbe stata una sfida, un gioco in cui impegnare le proprie capacità. Ci sarebbe stato solo più dolore, una risata di scherno più stridula, un riflesso crudele.

Ecco la tua sconfitta silenziosa, Kyouya.

Del resto, eri conosciuto come Re nell'ombra.



NOTE

Un breve episodio ambientato durante la cerimonia di consegna dei diplomi, alla fine del terzo anno di Kyouya e Tamaki.
Siccome il manga non è ancora terminato e non si sa quali saranno i prossimi avvenimenti, considerate il tutto come frutto del mio povero cervellino bacato ;)


Ringraziamenti

Siorachan: ti ringrazio! A me Kyouya e Haruhi insieme piacciono tantissimo... Peccato che, come hai detto anche tu, le possibilità che hanno sono praticamente zero T_T Beh, meno male che ci sono le fic per consolarci! XD

_BellaBlack_: grazie mille cara! Non ti preoccupare, anch'io spesso non ho tempo (o voglia ^^') di recensire anche se seguo una storia... Si fa quel che si può! Sono contenta che ti sia piaciuta, La scena è irresistibile *_*

Kimly: grazie mille! A me la coppia Tamaki/Haruhi proprio non piace, non so perché... Anche se ho letto delle belle fic su di loro, proprio non mi convincono ^^' Sono contenta che ti sia piaciuta, alla prossima!


See you soon!
_ Flea _

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Capitolo 4
*** Indugia sulla punta della lingua ***




Indugia sulla punta della lingua



[NB. Questa storia è ambientata durante l'episodio 26 dell'anime]



La sottrasse a Tamaki, senza che potesse quasi rendersene conto, ed iniziarono a ballare. Attorno a loro, le clienti del club squittivano estasiate, senza perdersi un solo movimento.
Haruhi si lasciava guidare, i passi incerti nascosti dall'orlo dell'abito bianco. Si affidò al ragazzo, certa che conoscesse il valzer, e gli rivolse uno sguardo sereno.
Kyouya non aveva affatto intenzione di rivelarle che odiava ballare, e che aveva osato ribellarsi a tuo padre solo quando, anni prima, aveva cercato di fargli prendere lezioni di danza.
Certo, solo quella volta... Prima di oggi.


*


Non aveva mai sprecato un'occasione, in quegli anni.
Suo padre gli ripeteva di continuo di agire, di non lasciare che gli eventi prendessero il sopravvento su di lui. Non poteva deluderlo, non poteva permettersi un passo falso senza compromettere il suo intero futuro.
Era diverso dai suoi fratelli, il cui ruolo era stato definito fin dal momento in cui erano nati. Avevano faticato, erano stati i migliori, ma sapevano che la ricompensa era là, ad attenderli. Una carriera prestigiosa, le redini dell'impero di famiglia, la ricchezza.
Tutto.


*


Sei silenzioso, Kyouya-senpai”
Continuavano a volteggiare, senza curarsi dei commenti. “C'è già troppo rumore qui attorno” Si stupì di quanto fosse minuta, leggera, con il vestito che si allargava attorno alle sue gambe.

Diglielo.

Lei annuì, con espressione concentrata, abbassando subito lo sguardo.
“Devi fare un passo indietro, uno di lato e poi unire i piedi” Le suggerì, notando i suoi sforzi.
“Arigato” Rispose, con gratitudine. “Non sono per niente brava a ballare...”
“Serve solo un po' di pratica”
“A te piace?”
“Ho modi migliori per occupare il tempo” Ribatté, con diplomazia.
“Vuoi smettere?”
Kyouya si affrettò a negare, stringendole la vita con più forza. “No, aspettiamo che finisca questo pezzo”
“La musica è così bella” Convenne Haruhi, chiudendo gli occhi. “Riesce a portarti lontano”


*


Da quando era entrato alle medie, Kyouya non aveva mai trascorso un pomeriggio con Yoshio senza parlare di affari, di alleanze, di nemici. Non era così stupido da aspettarsi sorrisi affettuosi o regali, ma la freddezza del padre l'aveva ferito più di quanto avrebbe mai ammesso.

Devi essere il migliore della scuola.
Devi imparare a trattare con i figli dei nostri soci.
Devi stare attento.
Non mi accontenterò più solo di questo, dovresti esserne consapevole.

Aveva trascorso la sua vita a cercare di capire come soddisfarlo, come superare le sue aspettative e renderlo orgoglioso. A volte, mentre la vista gli si sdoppiava per la stanchezza, avrebbe voluto correre nel suo studio, aprire quella porta, urlare – guardami, papà. Non vuoi capire che sono semplicemente tuo figlio?
Poi la rabbia svaniva, con la stessa velocità con cui era esplosa. Avrebbe fatto tutto quello che gli avrebbero ordinato, ed era inutile cercare una via d'uscita.


*


Kyouya-senpai, la musica è finita” Gli fece notare Haruhi, con gentilezza.
Si guardò attorno, notando gli sguardi incuriositi che li aggredivano. “Ancora un attimo” La pregò. “Per favore”
Lei rimase ferma, senza replicare.

Diglielo.

Tra tutte quelle persone, in un angolo, c'era anche Yoshio.


*


Era stato facile appropriarsi della compagnia.
I Tonnerre non erano abbastanza abili nelle compravendite, e con poche mosse li aveva esclusi dalla competizione. Uno strano brivido gli aveva percorso la schiena quando aveva premuto l'ultimo tasto, anche se le sue dita non avevano tremato. Mentre la schermata del computer cambiava, annunciandogli il successo dell'operazione con un'asettica riga sottolineata in rosso, si era concesso un sospiro di sollievo.


*


Hai riportato indietro Tamaki” Disse. “Ci sei riuscita”
“E' stato anche merito vostro, lo sai. Non avrei concluso nulla da sola, e Tamaki-senpai sarebbe partito”
“Ti sbagli” Inclinò leggermente il capo. “Ma se vuoi te lo lascerò credere”


*


La tentazione l'aveva sfiorato, doveva ammetterlo.
L'oggetto dei suoi desideri, il potere a cui aspirava da sempre, era finalmente suo. Avrebbe potuto piegare suo padre, costringerlo a diventare un suo sottoposto. Un dirigente qualunque, in un mare di facce qualunque, costretto a riconoscere sua superiorità del terzogenito rispetto ad Akito ed Eiichi.

Cosa proveresti, papà?

Poi, mentre si lasciava cullare da quella prospettiva, aveva visto Haruhi.
Guardava il campanile, la presa salda sul manico del carrello del tè, la giacca bianca illuminata dai raggi del sole pomeridiano, l'espressione assente.

Cosa penserebbe lei?

Era tornato a digitare in fretta sulla tastiera, e pochi minuti dopo aveva chiuso il portatile con un gesto secco.


*


Okaa-san! Okaa-san!” Tamaki iniziò a saltellare vicino a loro, tirandosi i capelli biondi, con gli occhi pieni di lacrime. “Lascia che balli con Haruhi, okaa-san!” Urlò, facendo levare una fragorosa risata dal pubblico. “Lei è mia figlia, è doveroso che balli con il proprio padre...”
“Tamaki-senpai, devi proprio gridare a questo modo?” Intervenne Haruhi, freddandolo con uno sguardo seccato.
Tamaki si bloccò a mezz'aria, mentre piroettava, simile ad una statua di ghiaccio. “Mia... Mia figlia...” Balbettò. “La mia
unica figlia mi tratta in questo modo! Otou-san è disperato, disperato! E' diventata così problematica...”
Lasciando l'amico in preda ai suoi deliri genitoriali, Kyouya attirò Haruhi ancora più vicino a sé. Nessuna delle ragazze, troppo occupate ad assieparsi attorno al Lord, notò quel gesto.
“Kyouya-senpai?”

Diglielo.
Dille che nessuno ti aveva mai difeso di fronte a Yoshio.
Dille che nessuno aveva mai capito chi fossi in così poco tempo.
Dille che non ti importa di quella fottuta società, adesso. Che hai trovato qualcosa di più importante. Che hai capito, grazie a lei.
Che sai che non potrai mai averla, eppure...

Arigato, Haruhi” Le sussurrò all'orecchio, prima di posare le mani sulle sue spalle e farla voltare. “Vai da quel baka, adesso”
La spinse in avanti, in direzione dell'amico, facendole quasi perdere l'equilibrio. Haruhi si girò verso di lui, gli occhi sgranati e un'espressione sorpresa sul viso.

Dille...

Kyouya le rivolse un breve inchino, guardandola, in piedi accanto a Tamaki, le mani già intrecciate con quelle del ragazzo. Un attimo dopo iniziarono a muoversi, mentre i fuochi d'artificio esplodevano alle loro spalle.


*


Kyou-chan, Kyou-chan!” Honey si fece strada fino a lui, reggendo un piatto con una grossa fetta di torta alle fragole. A poca distanza, Mori e i gemelli gli sorrisero. “Ne vuoi un po' anche tu?” Gli domandò. “So che non ti piacciono i dolci, ma magari ti farà diventare meno triste” Aggiunse, in modo che solo lui potesse sentirlo.
Kyouya ricambiò quello sguardo, all'apparenza ingenuo. “D'accordo” Disse, infine, accettando una forchettata di torta.
I fuochi continuavano ad illuminare il cielo di verde e viola, ovattando le voci e la melodia allegra suonata dall'orchestra.


*


La fragola era fresca, insopportabilmente dolce.
Cercò di non masticare il piccolo frutto, sperando che mitigasse il gusto metallico che gli inquinava la bocca – amaro, troppo persino per lui. Eppure era convinto che quel sapore sgradevole non se ne sarebbe andato tanto in fretta.

Si divertiva ad indugiare, sulla punta della sua lingua, come quelle parole che non aveva avuto il coraggio di pronunciare.

Haruhi e Tamaki ballavano ancora, senza fretta.


* * * * *



NOTE

Come ho già scritto in apertura, questa one-shot è basata sull'anime, precisamente sull'episodio 26, che non ha corrispettivo nel manga (il personaggio di Eclair in quest'ultimo non esiste).
E' un missing moment ambientato durante il ballo finale: Haruhi non parla con nessuno, limitandosi a farsi “sballottare” da un membro del club all'altro, ma mi piace troppo quando arriva il turno di Kyouya... Sarà il mio animo da shipper che si immagina cose anche dove non ci sono, ma quel suo inchino alla fine e quel sorrisetto mi sanno molto di rassegnazione. E poi la spinge da Tamaki, buaaaaaaah! ç___ç Così ho pensato che dovevo scriverci qualcosa sopra, ed ecco qui.
Yoshio, come avrete capito è il nome del padre di Kyouya. Akito è il figlio di mezzo (il suo nome è citato nel manga), Eiichi è il maggiore (nome inventato, ho preso il primo che mi è capitato sotto gli occhi in una lista trovata su internet ^^'). Okaa-san vuol dire mamma, otou-san invece papà.


Ringraziamenti

Siorachan: ti ringrazio! Hai ragione, Kyouya rimane il re nell'ombra fino alla fine... Poveraccio ç__ç

_BellaBlack_: cara, grazie! Nemmeno io riesco ad odiare Tamaki, anche se lo preferivo all'inizio del manga, quando la sua parte più seria non veniva fuori ogni due secondi ^^' E' solo che non me lo vedo proprio con Haruhi... Sigh! Sì, la scorsa fic era decisamente amara, ma anche questa non scherza ù_ù

Kimly: grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto il dialogo tra Haruhi e Tamaki, non ero molto sicura proprio perché non mi piacciono come pairing... Mi è andata bene ;)


So che questa raccolta sembra un inno alla depressione, ma ci saranno anche uno o due episodi allegri... Povero Kyouya, diamogli anche un po' di gioia ogni tanto XD

Ringrazio anche chi ha semplicemente letto o è passato di qui, alla prossima!

Flea.



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Capitolo 5
*** Puoi dormire mentre guido ***



Puoi dormire mentre guido




Kyouya-senpai?”
“Ciao, Haruhi”
“Cosa ci fai qui?” Domandò Haruhi, senza il minimo tatto, spostandosi dalla soglia e facendogli segno di entrare.
Lui non si mosse. “Sono venuto per darti un passaggio”
“Un passaggio? E per dove?”
“C'è la riunione degli ex-studenti dell'Ouran, oggi pomeriggio” Spiegò. “A Karuizawa”
“La riunione!” Esclamò Haruhi. “Me n'ero dimenticata...”
“Davvero?” Commentò, con ironia, per nulla sorpreso dalla reazione della ragazza.
Lei scrollò le spalle. “Pazienza, tanto avevo già deciso di non andarci”
Sul viso di Kyouya si dipinse un'espressione sorpresa. “Come?” Esclamò. “Voglio dire...” Si affrettò ad aggiungere, ricomponendosi. “Posso sapere perché non vuoi venire?”
“Beh” Rispose Haruhi. “Hikaru e Kaoru vengono spesso a trovarmi, e le facoltà che frequentano Tamaki-senpai, Honey-senpai e Mori-senpai non sono molto lontane dalla scuola di legge. Anzi, a volte mi sembrano
troppo vicine” Aggiunse, facendo una smorfia al pensiero degli agguati che Tamaki le tendeva all'uscita delle lezioni. “Perché dovrei perdere tempo per andare a Karuizawa? Non devo incontrare nessun altro”
“Capisco” Le labbra del ragazzo si piegarono quasi impercettibilmente in un sorriso. “Il tuo ragionamento è inattaccabile, non è il caso di insistere” Le sue pupille scintillarono, dietro le lenti degli occhiali. “A presto, Haruhi” La salutò, allontanandosi in fretta.
Haruhi rimase a guardarlo mentre tornava in strada, l'aria fresca di aprile che gli scompigliava i capelli scuri e si infilava sotto la semplice maglietta nera.


* * * * *


Chi era, Haru-chan?” Suo padre comparve in soggiorno con aria assonnata, strofinandosi gli occhi. Il mascara gli era colato su tutte le guance, e l'ombretto verde acceso gli arrivava alle sopracciglia.
“Papà, dovresti imparare a struccarti prima di andare a dormire” Lo rimproverò Haruhi. “Era Kyouya-senpai, comunque” L'incontro con l'ex compagno le aveva gettato addosso una strana inquietudine, di cui non riusciva a liberarsi.
“Oh, Kyo-chan!” Chiocciò Ranka. “Un così bel ragazzo... Misterioso e affascinante!”
Papà!” Esclamò la figlia, esasperata.
“E' la verità, Haru-chan” Piagnucolò, dirigendosi verso il bagno e aprendo il rubinetto. Fece scorrere l'acqua per un paio di minuti, prima di infilare la testa direttamente sotto il getto. “Come sta? Da quando ha finito il liceo non mi ha più chiamato, mi mancano le sue telefonate” Ranka tornò sulla soglia, il viso immerso in un grosso asciugamano. “E anche tu non lo vedi da tanto, vero? Non come i gemelli e quel Tamaki... Sempre tra i piedi, a qualunque ora!” Aggiunse, spiando la figlia con gelosia malcelata.
“Non lo vedo da tanto” Ripeté Haruhi, senza prestare attenzione al siparietto, ormai quasi giornaliero, del padre.
“Insomma, non capisco come-”
“Non lo vedo...”
“A
qualunque ora, Haru-chan, non so se ti rendi conto che-”
“Devo uscire” Lo interruppe la ragazza, recuperando la felpa che aveva abbandonato su una sedia ed indossandola in fretta. “Ti chiamo più tardi, d'accordo?”
“Devi uscire? Per andare dove? Mi chiamerai?” Esclamò Ranka, inseguendola lungo il corridoio. “Haru-chan, aspetta!”
La porta d'ingresso dell'appartamento, però, si era già chiusa dietro ad Haruhi.
“Haru-chan, non hai mai voluto un cellulare, come farai a chiamare il tuo adorato padre?” Gridò l'uomo, osservandola mentre svoltava l'angolo correndo.


* * * * *


Kyouya-senpai!” Haruhi si fermò, piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.
“Non sei mai stata brava negli sport, vero?” Kyouya abbassò il finestrino anteriore dell'auto, osservandola mentre respirava rumorosamente. “Eppure da qui a casa tua ci sono solo pochi metri”
“Ho deciso di venire a Karuizawa” Disse lei, ignorando il suo commento sarcastico. “Se l'offerta è ancora valida”
Kyouya alzò le spalle. “Se proprio ci tieni” Le indicò la portiera alla sua sinistra, invitandola a salire.
Haruhi girò attorno alla macchina, lasciandosi cadere sul sedile posteriore.
“Stiamo aspettando qualcun altro?” Domandò il ragazzo, voltandosi per guardarla con un sopracciglio inarcato.
“Beh... Il tuo autista”
“Haruhi, come avrai notato sono al volante” Ribatté Kyouya, alzando ancora di più il sopracciglio. “Ho preso la patente, sono perfettamente in grado di guidare” Aggiunse poi, notando la sua espressione perplessa. “Ora se non ti dispiace dovresti sederti davanti, così non sarò obbligato a guardarti attraverso lo specchietto per almeno due ore e mezza”
“Ma...”
“Arriveremo in ritardo, se non ti sbrighi”
“D'accordo” Annuì, prima di alzarsi.


* * * * *


Haruhi si sistemò meglio contro il poggiatesta, osservando la periferia di Tokyo che le scorreva davanti. Chiuse gli occhi per un momento, ascoltando il rumore del traffico.
“Puoi dormire, non mi offenderò”
Si voltò appena verso destra, osservando il profilo di Kyouya. Sembrava concentrato sulla guida, eppure non gli era sfuggito quel suo breve istante di cedimento. “No, non sono stanca”
“Io lo sarei, se avessi studiato per un mese fino a tardi per preparare un esame” Rispose lui, senza distogliere lo sguardo dalla strada.
“Io... Aspetta,
tu come fai a sapere che ieri avevo un esame?”
Solo allora l'espressione del ragazzo mutò lievemente. “Me l'ha detto Ranka-san, mi sembra ovvio. E mi sembra altrettanto ovvio che
tu non l'abbia detto a nessuno, altrimenti Tamaki e i gemelli ti sarebbero stati con il fiato sul collo per cercare di aiutarti e non saresti riuscita a concludere nulla”
“Mio padre?
Cosa?” Esclamò Haruhi. “Ma mi ha detto che...” Non terminò la frase, tornando a fissare alcuni vecchi palazzi, ingrigiti dall'inquinamento.

Non lo vedi da tanto, vero?

Cosa ti ha detto?”
“Niente” Ribatté, lasciando scivolare le dita sulla morbida pelle del sedile. “Niente di importante”
“D'accordo, allora. Il viaggio sarà ancora lungo” La informò, sistemandosi gli occhiali. “E dovresti dormire”
“Io...”
“Non vorrei essere cacciato dalla riunione per essere arrivato insieme ad uno zombie impresentabile. In mezzo ai nostri ex-compagni ci sono futuri soci per la mia famiglia, non posso perdere quest'occasione”
“Non sei cambiato per niente!” Haruhi scoppiò a ridere, godendosi l'irritazione del ragazzo. “Ti ringrazio, comunque”
“Posso sapere per cosa?”
“Sai che mi piace Karuizawa, e che sono molto stanca, e sei passato a prendermi anche se non eri obbligato a farlo. Mi hai anche aspettato, perché sapevi che alla fine sarei venuta. Mi sembra abbastanza per ringraziarti, non credi?”
“Credo che tu debba davvero stare zitta e riposarti, adesso”
“Mi ha fatto piacere rivederti” Disse, con un sorriso. “Dovremmo incontrarci più spesso, anche se studiamo in università lontane”
“Sono sempre molto impegnato, ma vedrò cosa posso fare”
“Kyouya-senpai?”
“Mh?”
“Non avevi mai guidato anche se hai preso la patente, vero?”
“Non capisco cosa te lo faccia pensare, Haruhi”
Lei osservò le sue dita, così strette attorno al volante da sembrare esangui, e le sue guance accaldate, e trattenne un'altra risata. “Hai ragione, non so perché l'ho pensato” Convenne, prima di abbandonarsi al sonno.


* * * * *



NOTE


Eccomi! Scusate per la latitanza, ma dal 9 al 17 sono stata via (finalmente un po' di vacanza *_*), e prima tra una cosa e l'altra non ho trovato il tempo per scrivere. Ora dovrò ricominciare a studiare per gli esami, ahimè, ma cercherò di riprendere un ritmo regolare.
Questo episodio non è proprio come volevo che fosse, ma tutto sommato non mi dispiace. E Kyouya non ne esce a pezzi, è già qualcosa XD
In Giappone, se non sbaglio, la guida è a destra, quindi mi sono adeguata. Ho cercato su internet la distanza fra Tokyo e Karuizawa: non ho trovato granché, ma in un qualche blog ho letto che in macchina ci si mettono più o meno due ore. Ho preso quest'informazione per buona, ma non garantisco nulla ^^' Non so se si usino i raduni degli ex-alunni, è una mia pura invenzione, e ho scelto Karuizawa perché molti ricchi hanno una casa lì (come si dice nell'anime, e credo anche nel manga)... Del resto farla in città sarebbe stato troppo normale, e stiamo parlando dell'Ouran :D


Ringraziamenti


Kimly: vero, in quella scena è shippabile con tutti! Forse (e sottolineo forse ^^') persino con Tamaki. Questa volta l'aggiornamento è un po' in ritardo, ma spero ti sia piaciuto lo stesso!

Mugen: grazie! Ho cercato di far vedere il lato nascosto, ma poi nemmeno tanto, di Kyouya. E' difficile da rendere senza snaturarlo troppo, spero di continuare a fare un buon lavoro ;)

_BellaBlack_: grazie mille! Hai ragione, forse finora la terza è la più amara. Con questa ho cercato di descrivere una situazione più allegra, anche se (purtroppo) altrettanto improbabile... Ma io continuo a tifare per loro due, a costo di ignorare tutta la vicenda del manga XD

Kaho_chan: che bello, sono anche la mia coppia preferita *_* Immagino che si sia capito, oltretutto... Evviva la Kyouya/Haruhi! Concordo sulla chimica, è tutto giocato sulle frasi non dette, sui gesti. Sono bellissimi, hanno quel mistero che alla Tamaki/Haruhi, secondo me, manca. Dovremo consolarci con le fic, perché il manga non dà più soddisfazione ai nostri animi di shipper ù_ù

Siorachan: ti ringrazio! Honey mi è abbastanza indifferente come personaggio, ma a volte è il più saggio di tutti, nonostante quell'aria da bambinetto. Ho pensato di fargli fare una brevissima apparizione, perché difficilmente scriverò qualcosa che abbia lui come protagonista ^^' Il Tamaki/Haruhi secondo me trasmette meno come pairing, anche se ho letto un paio di storie su di loro che mi sono piaciute... Poi dipende dai gusti personali ;)

elyxyz: grazie mille per le recensioni, sei stata gentilissima a lasciarmene addirittura tre! Sono contenta che Kyouya sia IC, ho sempre paura che risulti troppo... “molle”, non so bene come dire XD Grazie ancora!


Che bello, mi avete lasciato tanti commenti! Me felicissima, davvero grazie! *___*

Non mi rimane che salutarvi, spero che il prossimo aggiornamento arrivi in fretta.

See ya!

_ Flea _

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Capitolo 6
*** Disarmarti con un sorriso ***




Disarmarti con un sorriso





Si può sapere perché mi hai fatto venire qui?” Senza nemmeno salutare il ragazzo che le sedeva accanto, Haruhi incrociò le braccia. “Anzi, si può sapere perché mi hai fatto rapire dalle tue guardie del corpo?”
La limousine si insinuò fra il traffico, circondata dalle auto che si dirigevano verso la periferia in lunghe file tortuose.
“Ho bisogno di nuovi scatti per il set primaverile del Club” Kyouya non distolse gli occhi dal portatile, continuando a scrivere in fretta. “Mancano solo i tuoi”
“Non potevamo scattarle a scuola?” Protestò lei. “Non ho tempo per queste stupidaggini”
“Queste stupidaggini, come le chiami tu, ci permettono di non avere debiti, al contrario di
qualcunoSi curò di sottolineare con cura l'ultima parola, guadagnandosi un'occhiata colma di esasperazione. “In ogni caso abbiamo bisogno di un'ambientazione diversa per ogni set, altrimenti le clienti si annoierebbero”
“Io devo studiare!” Gridò quasi, furibonda.
“Dovevi studiare anche quando avevo prenotato il fotografo la scorsa settimana, e non ho insistito. Ma ora ho bisogno di quelle foto” Sollevò lo sguardo, e le lenti degli occhiali scintillarono minacciosamente. “Pensavi davvero che avresti potuto evitarle?”
Haruhi sospirò. “Mi sbagliavo, a quanto pare”



* * * * *



Avanti, Fujioka-san, più spontaneo!”
Come aveva scoperto, con sommo orrore, non appena erano scesi dall'auto, ad attenderli c'era un
vero set, con un fotografo professionista ed almeno cinque assistenti del tutto superflui.
Nell'ultima mezz'ora, Haruhi aveva seguito le istruzioni dell'uomo, tentando allo stesso tempo di non rendersi ridicola. Impresa disperata, dato che era odiava farsi fotografare e si sentiva osservata da innumerevoli paia di occhi alquanto critici.
Doveva ammettere, però, che lo scenario scelto era davvero suggestivo. Si trovavano in un parco che non conosceva, pieno di alberi di ciliegio in fiore, e i raggi tiepidi del sole filtravano fra i rami disegnando ombre allungate. Approfittando di un attimo di pausa, chiuse gli occhi e cercò di isolarsi, assaporando la sensazione di calore che la avvolgeva.
“Voglio più petali per terra!” Il fotografo, un certo Shionoya, rovinò subito quell'istante di pace. “Più petali!”
Due assistenti si affrettarono ad avvicinarsi, rovesciando ai piedi di Haruhi un grosso sacco colmo di petali rosa.
“Come procede, Shionoya?” Kyouya si era deciso a spegnere il computer, ed era comparso accanto all'uomo.
“Stiamo migliorando, Ootori-sama” Rispose Shionoya, riprendendo tra le mani l'enorme macchina digitale e tornando a scattare. “Ma il modello è troppo rigido. Glielo devo dire, perfino Morinozuka-san era più spontaneo. Cerchi di essere più a suo agio!” Gridò poi, rivolgendosi ad Haruhi.
“Non sarò mai a mio agio in una situazione assurda come questa!” Ribatté Haruhi, nervosa.
“Ootori-sama, cosa devo fare? Non avremo mai le foto che le servono, se continuiamo così...”
“E' un problema”
“Perché non l'aiuta lei?” Una ragazza dai capelli corti, che fino a quel momento era rimasta in disparte, si rivolse a Kyouya. “Non abbiamo avuto problemi con lei, Ootori-sama, e potrebbe spiegare al suo compagno come fare”
Lui le rivolse uno sguardo omicida. “Non credo che-”
“E' un'ottima idea, Shoko!” Esclamò Shionoya, con entusiasmo. “Faremo qualche foto in coppia, per fargli prendere confidenza con l'obiettivo... Solo pochi minuti, Ootori-sama, glielo prometto” Si affrettò ad aggiungere, notando l'espressione minacciosa del ragazzo.
“Non credo di poter insegnare nulla a Fujioka”
“La prego! Questa luce è assolutamente
perfetta, ma durerà ancora poco. Ne va della qualità del lavoro”
Kyouya si sistemò gli occhiali, e rimase in silenzio per quella che sembrò un'eternità.
Haruhi, ancora in piedi in mezzo a quel cumulo dal profumo dolciastro, sapeva che stava valutando gli eventuali vantaggi che avrebbe potuto trarre.
“D'accordo” Acconsentì infine lo studente, facendo esalare un rumoroso sospiro di sollievo all'intero staff. “Ma mi aspetto almeno il venti per cento di sconto dopo la mia prestazione extra, Shionoya”
Shionoya spalancò la bocca senza molta eleganza, per protestare.
“Se le mie condizioni non ti piacciono Fujioka potrà tornare domani e continuare senza di me” Aggiunse, senza curarsi di reprimere quel sorrisetto diabolico che era il suo marchio di fabbrica. “Ma questo ti obbligherebbe a saltare la tua gita con la famiglia, se non sbaglio”
La bocca di Shionoya diventò ancora più larga, mentre la gelida brezza che accompagnava il Re nell'ombra iniziava a spirare sui prati.



* * * * *



Mi sorprende che tu ti sia fatto convincere, Kyouya-senpai”
“Ho accettato solo perché sapevo che in questo modo non avrebbero potuto rifiutarmi uno sconto. Il mio tempo è troppo prezioso per sprecarlo gratis”
“Giusto, il tempo è denaro” Disse Haruhi, ironica.
“Siamo pronti, Ootori-sama!”
Kyouya si rivolse alla ragazza, cercando di dominare un moto d'irritazione. “Cerchiamo di sbrigarci, per favore”
“Come se io fossi felice di essere qui...”
“Dobbiamo vendere quello che può piacere alle nostre clienti” Proseguì l'altro, come se stesse recitando per uno spot. “Basterà qualche posa preconfezionata, niente di troppo impegnativo”
“Posa preconfezionata?” Ripeté Haruhi, perplessa. “Com'è possibile mettersi in una posa
preconfezionata? Parli come se fossimo due confezioni di ramen istantaneo!”
“Strano paragone, ma abbastanza calzante” Mentre parlava, Kyouya piegò il capo di lato ed incrociò le braccia, ammiccando.
“Perfetto, Ootori-sama!” Si complimentò subito Shionoya. “Fujioka-san, cerchi di imitarlo per favore!”
Haruhi, trattenendo a stento una smorfia, incrociò le braccia a sua volta e cercò di sembrare misteriosa e affascinante.
“Avanti, ora un po' di movimento...”
“Per movimento intende questo” Il ragazzo si voltò, in modo da mostrare un solo lato all'obiettivo, e stese il braccio destro in avanti, puntando l'indice verso il gruppetto di assistenti. Come tocco finale, aggiunse un'altra espressione tenebrosa ed inarcò ad arte il sopracciglio.
Splendido!”
“Ehm... Senza offesa, ma mi sembra di essere un supereroe. Un supereroe piuttosto ridicolo, per la precisione” Osservò Haruhi, accingendosi ad assumere la stessa posizione.
“Capisco come ti senti, ma devi fidarti di Shionoya. E' rumoroso e piagnucola in continuazione, ma il calendario che ha preparato l'anno scorso si è esaurito in mezz'ora”
“E io capisco cosa intendevi adesso con preconfezionato” Sbuffò lei, piegandosi come una sorta di contorsionista.
“Anche a me non piace essere fotografato, se può consolarti”
“Non è difficile da capire!” Esclamò Haruhi, scoppiando a ridere. “Devi davvero odiare le macchine fotografiche... Ma lo fai per il club, lo so. Non pensi solo al profitto, ma anche a chi potrebbe essere felice con qualche semplice pezzo di carta. E forse lo fai anche per me, visto che sei qui ad aiutarmi. Perciò grazie, Kyouya-senpai” La sua risata si trasformò in un sorriso aperto, sincero.
Kyouya non riuscì a ribattere. Si limitò ad annuire, mentre le sue pupille si dilatavano per la sorpresa.
Mentre Haruhi continuava a sollevare le braccia, sistemare meglio la gamba, scostarsi una ciocca di capelli dalla guancia e quant'altro, rimase immobile ad osservarla.
Gli sembrava che l'ombra di quel sorriso luminoso aleggiasse ancora sul suo viso.



* * * * *



Non la ringrazierò mai abbastanza, Ootori-sama!” Strillò Shionoya, mentre gli consegnava una busta con gli scatti definitivi. “Grazie a lei Fujioka-san è venuto benissimo, davvero. Spero che sarà soddisfatto del nostro lavoro anche questa volta”
“Ne sono sicuro” Kyouya infilò la busta nella tasca della giacca, e strinse la mano dell'uomo.
Mentre stava per salire sulla limousine, Shoko lo raggiunse. “Ootori-sama, ha dimenticato questo!” Esclamò la ragazza, consegnandoli un cd. “Sono tutte le foto che abbiamo fatto oggi, in fondo ha pagato anche per queste”
“Grazie, Shoko” Rispose gentilmente, prima di salire in macchina.
“Le guardi, sono sicura che ne troverà alcune che vorrà tenere” Gli consigliò lei.
“Vorresti dire
vendereLa corresse Kyouya, abbassando il finestrino. “Le metterò online stasera stessa, e poi potrò buttare questo cd”
Shoko scosse il capo. “Ho detto tenere” Ripeté, salutandolo con la mano mentre si allontanava.



* * * * *



Cosa stai guardando, Kyouya-san?” Fuyumi, che aveva appena terminato di svuotare i cassetti della camera del fratello, cercò di sbirciare lo schermo del portatile.
“Solo delle foto di Haruhi che sono state scattate oggi, neesan” Rispose lui, cercando di non fare caso al disordine creato da Fuyumi. “Sono per il club”
“Ma ci sei anche tu!” Esclamò lei, osservando avidamente le immagini che scorrevano sul computer.
“Queste sono delle prove, le venderò sul sito”
“Oooh, questa è carina” Fuyumi gli strappò il mouse dalla mano, impedendogli di proseguire. “Davvero carina!”
“Neesan, per favore, potresti-” Quando osservò meglio la foto, però, Kyouya si interruppe.
Eccolo di nuovo, quel sorriso, immortalato dall'obiettivo.
Era probabile che Shionoya non se fosse nemmeno reso conto, ma aveva catturato l'istante esatto in cui Haruhi aveva regalato al compagno uno spicchio di sincerità. Una sincerità tale che era riuscita a zittirlo, lui che voleva sempre avere l'ultima parola.
“Dovresti conservarla” Gli suggerì la sorella maggiore. “Sei così serio ed affascinante mentre guardi la tua amica!”
Lui scosse il capo. “Gli affari sono affari, Fuyumi-san”
“Assomigli ogni giorno di più a nostro padre, Kyouya-san, incominci quasi a farmi paura”
“Mi hai fatto un complimento, sai?”
Mentre Fuyumi si dirigeva verso il cassetto della biancheria, che in un primo momento era riuscito a sfuggire alla sua opera di distruzione, Kyouya tolse la foto dalla cartella destinata ad essere caricata sul sito dell'Host Club.
In fondo, pensò, Shoko aveva ragione.



* * * * *



NOTE

Ecco a voi il quinto aggiornamento, questa volta in tempi più brevi. Che dire, non ne sono pienamente soddisfatta. Forse è il prompt, che al momento della scelta mi ispirava ma che poi ho avuto difficoltà ad usare... In ogni caso c'è qualcosa che non quadra, ma è il meglio che sono riuscita a scrivere T_T
Ho fatto fare una breve apparizione anche a Fuyumi, la sorella maggiore del nostro Kyo. E' così diversa da lui, sono un duo adorabile *_* Mi piacerebbe molto trovare una fic su loro due, magari qualcosa di comico che coinvolga anche gli altri due fratelli. Chissà, magari la scoverò prima o poi ;)


Ringraziamenti


Sono un po' di corsa, quindi scusatemi ma dovrò rimandare le risposte alle recensioni al prossimo episodio. In ogni caso grazie mille a Iry_kun, Siorachan, elyxyz e Kaho_chan che mi hanno lasciato dei bellissimi commenti (<3), e a chi ha letto!


Alla prossima,
Flea.




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Capitolo 7
*** Sotto questa luce artificiale ***


Sotto questa luce artificiale




Hai appena detto una cosa che solo Tamaki-senpai avrebbe detto” Haruhi rideva, divertita, con gli occhi chiusi e le nocche che le sfioravano la bocca. “Vi assomigliate più di quanto pensi, Kyouya-senpai”
Kyouya la scrutò con attenzione, poi arricciò le labbra. “Forse hai ragione” Convenne, restando serio. “Questo genere di cose piacciono a Tamaki e ai gemelli, potrei comprarne alcune” Rigirò fra le dita le barrette al melone, scuotendo leggermente la scatola. “Haruhi, il portafogli per favore” Disse poi, allungando l'altra mano verso la ragazza.
“Oh, sì, devo pagare anche questi...” Sospirò lei, porgendogli il borsellino.
“Farò in modo che Tamaki ti restituisca il doppio dei soldi” Kyouya le restituì gli yen che aveva avanzato, e ritornò a concentrarsi sulla confezione che aveva appena acquistato. “Cereali al melone... Mi chiedo come siano”
“Puoi assaggiarli”
Il ragazzo la guardò come se fosse una pazza. “Non mi piacciono molto i dolci, come sai. Tanto meno quelli industriali”
“Kyouya-senpai!” Esclamò Haruhi, esasperata. “Perché non la smetti di far finta di odiare tutto? In fondo sei rimasto, anche se avresti potuto avere una limousine qui fuori ad aspettarti in dieci minuti... E non tirare fuori di nuovo la scusa del mal d'auto, non ho intenzione di crederci” Lo rimproverò, impedendogli di ribattere.
“D'accordo, allora” Rispose, cercando di restare impassibile.
E non doveva essere facile, dopo che una comune mortale, per di più matricola, l'aveva appena sgridato. L'aveva sgridato in mezzo a quell'assurdo centro commerciale, come se avesse avuto a che fare con un bambino di cinque anni intento a fare i capricci. E lo stava fissando con quell'espressione compita, forse in attesa delle sue scuse per il suo comportamento sprezzante ed irrispettoso.
In tutta risposta, Kyouya prese una barretta, l'annusò con sospetto ed infine l'addentò, masticando con cura.
“Allora, com'è?” Indagò Haruhi.
“Sarà piena di grassi idrogenati, e chissà quanti coloranti e altre schifezze ci saranno. Per non parlare di-”
“Senpai!” Lo interruppe. “Ti ho solo chiesto se ti piace il gusto”
Kyouya abbassò gli occhi, come se avesse potuto trovare la risposta in mezzo a quei piccoli cereali glassati. “Nonostante tutto... Sì, lo ammetto, ho mangiato di peggio” Concesse, con espressione quasi sofferente.
Odiava ammettere di aver avuto torto, era risaputo.
“Sono contenta” Disse semplicemente Haruhi, rubandogli il resto dello snack ed addentandolo. “Anche a me piacciono”
La guardò mentre mangiava, senza curarsi della gente che passava loro accanto né dei venditori che cercavano di attirare la sua attenzione. Sembrava del tutto a suo agio, isolata in un mondo dove esisteva solo quella che i poveri consideravano una delizia a buon mercato. La carta plastificata dell'involucro, di una tonalità accesa di verde, rifletteva la sgradevole luce artificiale del centro commerciale.
“Scommetto che ti è piaciuto anche l'hamburger, Kyouya-senpai” Azzardò, dopo aver terminato, osservandolo di sottecchi.
“Non esagerare, adesso” Rispose lui, avviandosi verso un espositore di porcellane.
Haruhi si affrettò a raggiungerlo, con un sorriso che nascose accuratamente al suo accompagnatore.



* * * * *



NOTE

Un missing moment ambientato durante il capitolo 28 del manga (o, se preferite, durante l'episodio 17 dell'anime, molto simile).
Kyouya ed Haruhi si fermano a guardare i dolci al melone prima di finire dal venditore di vasi finti, si scambiano solo poche battute ma io ho allungato il dialogo. Per chi non lo ricordasse, Haruhi, all'inizio, ride perché Kyouya si è interrogato sull'uso dei meloni nell'industria dolciaria... In effetti sembra Tamaki, in quella scena XD
Sono relativamente soddisfatta del risultato, anche se questa one-shot è breve. La prossima, e ultima, dovrebbe essere più lunga!


Ringraziamenti

Kimly: grazie, sono contenta che la scena della foto ti sia piaciuta... Non mi convinceva tanto ^^'

Siorachan: i prompt sono come un terno al lotto! Sono una bella sfida e servono anche a far venire l'ispirazione... Però a volte ti fregano anche :D Fuyumi e Kyouya sono adorabili, speriamo davvero che qualcuno scriva su di loro! Io la richiesta implicita l'ho ripetuta, chissà che qualcuno ci ascolti prima o poi ;) Grazie per il commento!


A presto,
Flea.

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Capitolo 8
*** Le vecchie abitudini sono dure a morire ***




Le vecchie abitudini sono dure a morire




Vuoi uscire con me, Haruhi?”
“Come?”
“Vuoi uscire con me?” Ripeté Kyouya, senza scomporsi. “E non come amici o compagni di scuola”
“Perché vorresti uscire con me, Kyouya-senpai?”
“Perché mi piace la tua compagnia” Rispose. “Cosa c'è di strano? Ho pur sempre sedici anni, no?”
“Uh” Haruhi annuì, senza sembrare convinta. “A volte faccio fatica a crederci, ma suppongo che sia così”
“Ora dovresti darmi una risposta, se non ti dispiace. E' così che funziona, sai”
Lei affondò le bacchette nel piatto, ancora colmo di riso, e le girò fra i chicchi con aria distratta. “D'accordo” Disse infine, tornando a guardarlo.
“Ti farò chiamare dalla segretaria, allora” Si alzò, afferrando il vassoio con i resti del suo pranzo. “Ti va bene domani pomeriggio?”
“Non dovresti chiamarmi
tu? E' così che funziona, sai”
Kyouya si limitò a sorriderle, sfiorandole la mano con la propria mentre si allontanava.



* * * * *



Sei venuta”
“Ti ho detto che l'avrei fatto, perché avrei dovuto cambiare idea?” Haruhi prese posto di fronte a Kyouya, togliendosi il cappotto.
“Le ragazze a volte lo fanno” Rispose, scrollando le spalle.
“Beh, allora non sono molto furbe” Commentò lei, appendendo la giacca allo schienale della poltrona imbottita.
Le vetrate dell'elegante sala da tè si affacciavano su una via trafficata, sferzata da una pioggia battente. I passanti si urtavano di continuo con gli ombrelli, ed entravano nei negozi e nelle caffetterie per ripararsi dall'acqua e dal vento gelido.
Un cameriere si avvicinò con un carrello, servendo loro almeno una decina di torte diverse, ed altrettante varietà di tè.
“Non sapevo che cosa ti piacesse, così ho ordinato un po' di tutto” La informò Kyouya, mentre l'uomo finiva di servirli.
“Non dovevi spendere così tanto” Lo ammonì subito Haruhi, osservando i dolci dall'aspetto invitante. “E perché ci siamo solo noi in questa stanza?” Si guardò intorno, soffermandosi sugli stucchi elaborati, sui mobili intarsiati e sulle porcellane esposte in meticoloso ordine. Le sembrava di trovarsi in un museo. “Comunque grazie”
“Mio padre viene spesso qui per incontri di lavoro con i clienti più importanti, questa stanza è riservata per la mia famiglia da anni” Spiegò l'altro, impassibile, ignorando il rimprovero.
“Dovevo immaginarlo...”
“Hai i capelli bagnati” Osservò una minuscola goccia cadere sulla guancia della ragazza. “Perché non hai voluto che ti passassi a prendere?”
“Perché c'è la metro. Non ho bisogno che sprechiate tempo e benzina per me, abito molto lontano”
Kyouya non riuscì a trattenere una risata. “Non cambierai mai, Haruhi”
“Ora posso sapere perché mi hai chiesto di uscire?” Si servì una fetta di Sacher, e versò nella tazza di porcellana del tè nero.
“Mi sembra di avertelo già detto”
“L'hai fatto, ma non hai detto la verità. Dov'è il profitto, Kyouya-senpai?”
“Dritta al punto, come sempre”
Haruhi sorseggiò la bevanda, piacevolmente calda. “Credo di conoscerti troppo bene”
“D'accordo, allora” La guardò, restando in silenzio per un istante. “Ranka-san mi ha pagato”
A quelle parole, rischiò di strozzarsi. “
Cosa?”
“Hai capito bene: mi ha pagato perché uscissi con te. Era stufa di vederti sempre sola, o così mi ha detto, e ha pensato di chiedermi questo favore. E' convinta che nessuno potrebbe essere meglio di me, e non posso darle torto. Ranka-san ha sembre avuto buon gusto” Sul suo volto si dipinse un'espressione compiaciuta. “Ovviamente, sapeva benissimo che non avrei accettato senza un tornaconto personale. Oltretutto non ha proprio gradito il fatto che tu abbia rifiutato Hikaru...”
“Ehi, un momento!” Protestò Haruhi, ancora sconvolta. “
Mio padre sa di Hikaru?”
“Le notizie volano”
“E ti ha
pagato per uscire con me?” Proseguì, senza ascoltarlo. “E'... E'... Lo ammazzerò non appena arriverò a casa. Non mi importa della prigione, lo ammazzerò!”
“Non avrei voluto dirtelo, ma hai insistito”
“Devo andarmene subito, potrei tornare in tempo... Prima che esca per andare al bar...” Sibilò Haruhi, furiosa.
A quel punto, Kyouya scoppiò a ridere.
“Lo trovi divertente, senpai?” Disse, fulminandolo con lo sguardo. “Al contrario di
certe persone, noi riusciamo a malapena a comprare da mangiare e a non farci tagliare la luce... Ma lui paga te, il ragazzo più ricco di tutto il Giappone, per invitarmi in questa stupida sala da tè!”
Kyouya continuò a ridere, cercando di contenersi. “E' così difficile credere che voglia davvero uscire con te, Haruhi?”
Lei, che stava già prendendo il cappotto e l'ombrello, si fermò.
“Rispondimi, per favore”
“Beh, lo è. Proprio non capisco quale...”
“Profitto possa avere, lo so. Eppure è facile da capire” Si alzò, girando attorno al tavolo, e le si fermò di fronte. Prima che potesse parlare, le sfiorò le labbra con le sue. “Il mio concetto di guadagno è abbastanza ampio” Disse, con calma, tornando a sedersi.
Haruhi gli rivolse un'occhiata vacua. “Kyouya-senpai?”
“Sì?”
“Mi hai baciato, per caso?”
“Credo che tu conosca la risposta. E per favore, non chiedermi perché l'ho fatto”
“Sai, ormai è un'abitudine”
“Ranka-san non mi ha pagato, stavo solo scherzando”
Tu che scherzi sui soldi? Il mondo sta iniziando a girare al contrario, è l'unica spiegazione possibile!”
“Adesso voglio chiederti io perché sei venuta senza fare obiezioni” Incrociò le dita sotto al mento, in attesa.
“Uhm” Rifletté Haruhi. “Perché mi andava, suppongo”
“Avanti, puoi dirmelo. Non mi offenderò” Ribatté Kyouya. “Cosa vuoi farmi capire? Quale parte nascosta del mio ego vuoi farmi conoscere? Non ho dimenticato la giornata al centro commerciale”
“Anche tu non riesci ad abbandonare le vecchie abitudini, Kyouya-senpai” Rispose Haruhi. “Non tutti hanno dei secondi fini, e soprattutto non ne ho io. Sono venuta perché mi andava” Questa volta fu lei ad alzarsi: gli si avvicinò, facendogli un cenno con il capo. “Ti va di riaccompagnarmi a casa?”
Lui annuì, seguendola fuori dal locale.
La pioggia continuava a cadere, e il freddo sembrava ancora più intenso. Il cielo di novembre, del colore del piombo, incombeva su Tokyo come una cappa.
Mentre aspettavano la limousine, al riparo sotto la tettoia, Kyouya le sfiorò le dita come aveva fatto il giorno precedente. “Mi è piaciuto questo appuntamento”
Haruhi si voltò a guardarlo. “Perché, era un appuntamento?” Esclamò, sorpresa, facendolo sospirare per l'esasperazione.



* * * * *



NOTE

Ed ecco l'ultimo episodio di questa raccolta dedicata a Kyouya ed Haruhi. Volevo un finale allegro, quindi l'ho lasciato per ultimo.
L'ambientazione è volutamente “piovosa”, perché la loro mi sembra una coppia molto adatta al tempo grigio e freddo... Lo so, è una cosa idiota XD
Non so se troverò ancora l'ispirazione per scrivere su questi due personaggi, ma spero proprio di sì.
Ringrazio chiunque abbia letto, seguito, commentato, aggiunto ai preferiti o alle storie seguite: non pensavo che avrei ricevuto così tante recensioni! Grazie mille!


Ringraziamenti

Kimly: ti ringrazio! Anche a me quell'episodio è piaciuto molto proprio perché svelava qualcosa in più su Kyouya. Spero di tornare a scrivere su Host Club, sempre se l'ispirazione rimanga ^^

elyxyz: hai ragione, Haruhi alla fine riesce sempre a manovrare Kyouya :D Ti ringrazio per i commenti!

Kaho_chan: Anch'io avrei voluto più dialogo fra i due... Per una volta che erano soli senza Tamaki e gli altri attorno XD Grazie mille per la recensione!

Wherena: Sono contenta che questa raccolta ti sia piaciuta... Personalmente adoro questa coppia, come avrai capito ;) Davvero grazie!


Alla prossima :)

Flea.

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