Un abito da sera

di terryoscar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un abito da sera ***
Capitolo 2: *** L’ André furioso ***
Capitolo 3: *** Discussioni da osteria ***
Capitolo 4: *** Maschio e maschio ***
Capitolo 5: *** L'amante di mio figlio ***
Capitolo 6: *** Finalmente tutto è chiaro ***



Capitolo 1
*** Un abito da sera ***


Un abito da sera
 
 
 
Sono irrequieto, non riesco a crederci, Oscar si sta preparando per andare a un ballo vestita da donna! … È impazzita, eccome se è impazzita!
Lo fa per il Conte. È fuori di sé, secondo me non si rende conto che il suo non è amore ma ne è solo affascinata … almeno lo spero.
Ma possibile che faccia tutto questo per Fersen?! Eppure sa bene che quell’uomo non solo è innamorato delle Regina ma è anche il suo amante.
Oscar non può veramente amare un uomo che non la ricambia, non può scendere a compromessi per un’illusione. No, devo farla ragionare, non so come ma la porterò alla ragione! … Non voglio che si renda ridicola.
 
 
 
“André! André!”
“Nonna sono qui!”
“La carrozza è pronta?”
“Si, sto aspettando la principessa.”
“Scherza pure ma sappi che Oscar è bellissima nel suo abito …”
“Una donna è bella qualunque cosa indossi, non è certo uno stupido abito femminile a rendere diversi!”
“Ehh ma cosa dici?! Ma ti pare che sia normale che una donna indossi abiti maschili?”
 
Mio nipote deve essere impazzito!
 
“Non ci trovo nulla di strano, sono solo convenzioni sociali!”
“Oh ma stasera sei di cattivo umore, si può sapere cosa ti prende?”
“Nulla! Non ho nulla, sono solo stanco.”
“Eh no, dovrai condurre la carrozza che porterà la nostra Oscar a Versailles!”
“Si, lo so! Nonna di ad Oscar che l’attenderò a cassetta.”
“Ma come a cassetta! Dico sei diventato pazzo?”
“Oscar decide di indossare un vestito da donna e sarei io il pazzo?”
“Certo! Devi aspettarla qui e condurla alla vettura!”
“Non sono il suo cavaliere. Mi raggiungerà alla carrozza, come ha sempre fatto.”
“Ohhhh Nipote sei dispotico!”
“Dille che l’aspetterò fuori!” lascio il salone in tutta fretta e prendo posto a cassetta.
 
Se Oscar crede che l’accompagni alla carrozza e le chiuda anche lo sportello beh si sbaglia di grosso! Io non la consegno a quello sbruffone del Conte! …
Che sciocche che sono le donne! … Ed io che pensavo che lei fosse diversa, invece mi sbagliavo!”
 
 
 
 
“Oscar sei bellissima! Sono sicura che al ballo incanterai tutti anche se dubito che qualcuno ti riconoscerà!”
“Nonna, dov’è André?”
“Ti sta aspettando alla carrozza, io davvero non capisco quello sciocco!”
“Non capisco, André mi sta aspettando, dov’è il problema?!” domando mentre mi osservo allo specchio.
“Doveva accompagnarti alla vettura e non aspettarti a cassetta come se fossi un uomo e peggio ancora come se fossi suo fratello! … Fratello?! Ma cosa dico!? Sei qui davanti a me vestita con questo splendido abito che cucii per te tanto tempo fa ed io mi rivolgo a te come se fossi un maschio! … Certo che la follia di tuo padre è stata contagiosa.”
“Almeno per stasera mio padre non c’entra nulla …”
“Per fortuna che è fuori con il suo esercito altrimenti sai che putiferio avrebbe scatenato se ti avesse vista?”
“Mio padre non mi preoccupa, ho sempre preso le mie decisioni. Adesso scusami, raggiungo André.”
“Aspetta, ti accompagno!” sussurro mentre sistemo lo strascico del vestito.
 
 
Faccio strada ad Oscar, raggiungo la vettura e dal basso dico: “André, Oscar è qui!”
Abbasso lo sguardo, la vedo. Per qualche istante rimango in silenzio, ammiro la sua bellezza, sembra una dea, nel suo abito chiaro, che la fascia e le mette in risalto quello che normalmente nasconde, e nasconde ciò che di solito lascia vedere. Ed io che temevo avesse l’aspetto di uno spaventapasseri …… no, lei è aggraziata sempre, anche con un  abito per lei inusuale e le scarpine. Poi riacquisto la mia freddezza e con tono perentorio rispondo: “Bene, possiamo partire!”
“ANDRE’! Ma cosa dici?! Come sarebbe che potete partire?!”
“Nonna, forse non devo accompagnare il Colonello Oscar alla reggia?”
“Si, ma …”
“Ma nulla!” la guardo e con tono perentorio concludo: “Sbrigati Oscar, si sta facendo tardi! Non vorrai arrivare in ritardo!?”
Ascolto le parole di mio nipote e ribatto: “Ma non è possibile! È così che ci si comporta con una dama?”
“Dama?! Nonna, se in questo momento Oscar impugnasse la spada sarebbe capace di far scappare chiunque! MUOVITI OSCAR!” aggiungo le ultime parole con un urlo, quasi un grugnito, scocciato. Dannazione, si è agghindata così per lui!!
Osservo il mio amico di sempre e ribatto: “Hai fretta?”
“Certo! Devo andare a Parigi a ubriacarmi!”
Nanny ribatte: “COME?! Ma sei impazzito!”
“Nonna, ti assicuro che stasera il pazzo non sono io!”
Sento la voce perentoria di Oscar: “Ora basta! Se non volevi accompagnarmi, avresti potuto chiedere a Jacques di farlo!”
Con tono altrettanto perentorio continuo: “Sta tranquilla, ti accompagnerò io!” poi guardo mia nonna. “Non aspettarci, faremo tardi. Buona notte!”
“Buona notte un’accidenti! Se solo provi a lasciare Oscar alla reggia per andare a Parigi, giuro che al tuo rientro ti colpirò con il mattarello senza pietà!” guardo Oscar, il mio viso e i miei modi si addolciscono. “Divertiti e non pensare alle sciocchezze di mio nipote.”
“Grazie nonna!” Sussurro mentre salgo sulla vettura.
La nonna rimuove il predellino  e borbotta: “Ma guarda un po' cosa mi tocca fare!”
 
 
Osservo divertito la nonna e severo concludo a gran voce: “SI PARTE ALLA CONQUISTA DI VERSAILLES! AHHHHH ….”
Ascolto le parole di mio nipote e con altrettanto rigore ribatto: “SEI UNO SCREANZATO! EPPURE HAI RICEVUTO UN’OTTIMA EDUCAZIONE!”
 
 
 
Sono seduto a casetta, tiro su lo sguardo al cielo, stasera la luna è così limpida che sembra quasi di poterla toccare, quante stelle! Eh si, la luna, le stelle, tutto renderà romantico questo dannatissimo ballo! … Se solo penso ad Oscar stretta tra le braccia dello svedese …..
Sono al bivio, la strada si divide in due: quella che porta a Versailles e l’altra che porta in aperta campagna. Se Oscar pensa che io la consegni a quel libertino si sbaglia! Non lo farò MAI!
 
 
 
 
Sono seduta nella carrozza, non posso negare di sentirmi emozionata, sarò a Versailles ma questa volta presenzierò in questa nuova veste.
Però ammetto di sentirmi a disagio, nessuno sospetterà che dietro a questo abito femminile in realtà si nasconde il Comandante delle Guardie Reali! …
Tutto questo per … Fersen.
 
 
 
La carrozza prosegue veloce, attraverso un boschetto fiancheggiato da un torrente. La strada è sterrata ed in parte fangosa a causa delle piogge dei giorni scorsi. Centro un paio di buche, la rabbia, l'offesa e non so neppure io cos'altro, si impossessano di me. Tiro le redini, fermo i cavalli e scendo rabbioso.
 
 
 
Sono seduta comodamente all'interno della carrozza, osservo le mie scarpine femminile, è la prima volta che le indosso, come sono buffe! .... Improvvisamente sento un tonfo, la carrozza prende una grossa buca poi si arresta. Mi affaccio dal finestrino, attiro l'attenzione del conducente. "ANDRE', COSA SUCCEDE? IMMAGINO CHE SI SIA STACCATA UNA RUOTA!"
"Accidenti! Maledizione! Maledetto ballo, maledetta carrozza! OSCAR! Tu e le tue idee!" sbotto scocciato, e adesso come tiro fuori la carrozza da questo pasticcio?
"André, si può sapere cosa ti prende?! Non ti ho mai visto così furioso, sei fuori di te."
"Lo saresti anche tu, al mio posto! Accidenti! Va che cavolaccio dei cavolacci! Sai cosa ti dico? Se vuoi andare al ballo ..... vacci da sola! Tu e le tue idee! Pessime idee!"
"COSA?! Vorresti lasciarmi qui e andartene?" rispondo scandalizzata, lui vorrebbe abbandonarmi qui, con questo abito e le scarpine, disarmata …….
"Esatto! Se vuoi andare al ballo .... vacci da sola! Magari a piedi! Tanto con quelle scarpine.....forse per domani sarai arrivata! E certo, le solite scarpe erano troppo comode, vero? Anche i tuoi soliti panni! Certo certo ......"
Spalanco gli occhi e sussurro: "Non ti ho mai visto tanto arrabbiato ...."
"E io non ti ho mai vista .... così!" Sbotto indicandola con una mano. Per lui si è agghindata così! E come se non bastasse è bellissima! Assurdo! Lui non la merita! Donnaiolo ….. ma perché le donne innamorate diventano così stupide? Innamorata …. Oscar non può essere innamorata di quel …. Quel …. Sgrunt.
Sento il viso avvampare, sussurro: "Ecco ... ma io non ho mai indossato abiti femminili ..."
"ESATTO!!! MAI!!!!!"
"Ma perché ti arrabbi così tanto? Io davvero non ti capisco!"
"Neppure io ti capisco!! Neppure io!! E adesso .... vuoi farmi la grazia di scendere? E aiutarmi con la carrozza? O vuoi che restiamo qui in attesa di non so bene cosa? Forse che venga lui a salvarci?!!"
"... Ma ... vorresti che io ... André ma dico, sei davvero impazzito? Vorresti che io ti aiutassi a sistemare la ruota vestita così?"
"Certo!!!" Rispondo sempre più furioso
"Ma ... Insomma André, dimmi perché stasera sei tanto antipatico! Forza, avanti dimmelo!"
"E tu perché ti sei agghindata così?"
Arretro di un passo, le parole di André mi mettono in difficoltà e balbetto: "Co ... come ... pe ... perché?!"
"Esatto! Perché?  Allora? Rispondimi!"
"Ecco ... io ... io ..." tiro fuori la grinta del comandante che è in me e ribatto: "Ma, insomma, cosa vuoi sentirti dire?"
"La verità! Forza! Perché ti sei vestita così? Forse i tuoi abiti non ti piacciono più? "
"Che domanda!? Certo che amo i miei vestiti!"
"E allora? Forza ..... dimmelo! Adesso!"
"Ma ... Insomma lasciami in pace!"
"No! Tu .... tu .... tu non hai bisogno di conciati così per essere bella! Solo un cieco non lo vedrebbe! Tu sei bella, Oscar. Sei bella dentro, nell'animo, e sei bella fuori! Anche e soprattutto con i tuoi soliti panni! Accidenti a te .... e a lui!"
" ... Lu ... Lui!? ... Ma ..."
"Ma niente! Lui non ti merita! È questa la verità! E soprattutto .... ama lei! E tu non ami lui, non puoi amarlo! Accidenti!"
"André ... io ..."
"Tu tu tu tu ..... tu cosa?"
"Io ..." lo guardo dritto negli occhi. "Tira fuori la carrozza dalla buca!"
"Per accompagnarti dal quel .... quel damerino che si nasconde dietro le gonne della .... di tu sai chi!! NON TI MERITA!!! Accidenti!!!!"
"Ma ..." abbasso il capo, sussurro: "So perfettamente che  ... Fersen è l'amante della Regina ..."
"ESATTO!!! E tu ..... tu cosa ti aspetti, da lui? Che cambi idea, forse? OSCAR!!! Sii seria! Torna ad essere te stessa!!! Come può anche solo piacerti uno che dice di amare una donna, peraltro sposata, e nel frattempo saltare di letto in letto?!!!!"
"Andrè, io ..." abbasso lo sguardo. "Sono una sciocca ..."
"Beh ... adesso non esagerare ...... tu ...." mi avvicino a lei, osservo il suo sguardo basso, intimidito, forse spaesato. "Tu ...... non sei sciocca, tu sei perfetta, Oscar. Perfetta."
Afferro con rabbia le vesti e ribatto: "Con questa roba sono ridicola! ... André, debbo riconoscere che come sempre hai ragione! ... Su tiriamo fuori la carrozza da questa buca."
"Bene!! Tu controlla i cavalli mentre io ..... spingo!!"
"Si ..." mi avvicino ai cavalli, afferro le briglie e con forza tiro e con tono perentorio dico: "Forza belli muovetevi!" i cavalli ce la mettono tutta, tirano, nitriscono, cominciano a muovere i primi passi. Uno di loro posa lo zoccolo sulle mie gonne, mi sento tirare con forza fino a sentire uno sonoro strappo. "L'abito si è strappato! ... Beh ... pazienza, tanto non lo indosserò più! .... André forza!"
"Forza ..... come se fosse facile!!! Convinci i cavalli a tirare di più!!!" Spingo con tutta la forza che ho, d'improvviso la carrozza si muove, rapida, ed io scivolo a terra. Vedo i cavalli allontanarsi mentre Oscar si ritrova con il vestito distrutto, le gambe bene in mostra e schizzata di fango addosso.
"Che disastro di serata!"
"Poteva andare peggio non trovi?"
"Già ... riconosco che è solo merito tuo se non mi sono resa ridicola ... però ... Oh André!" mi alzo da terra e mi getto nelle sue braccia. È terribile amare e non essere corrisposti." Calde lacrime mi bagnano il viso.
Oscar si è gettata tra le mie braccia, che emozione! ... Corrispondo al suo abbraccio, sento il calore del suo corpo, accarezzo i suoi capelli e con voce roca sussurro: "Lo so, è terribile amare e non essere riamati. Solo chi soffre può sapere ..."
Alzo la testa, lo osservo un poco perplessa, lui come può ..... "Andrè? Forse .... anche tu?!!"
" ... Credi che tu sia l'unica a soffrire per un amore corrisposto? Beh ti sbagli!"
"Ah ... e .... chi sarebbe la .... fortunata?!" Domando sospettosa senza neppure rendermi conto che sono quasi nuda.
"Tu!"
"I.....io?!! Cioè ..... tu ...... " Mi sento arrossire per l'imbarazzo, mi rendo improvvisamente conto di essere abbracciata ad Andrè, con il vestito strappato, le gambe in vista, il petto esposto .....
"Si, tu! ... Io ti amo ... credo di averti sempre amata ..."
"Ma ........ tu non ..... non me lo hai mai detto .... tu ...... non hai mai fatto nulla per .... per .... farmi capire che ... che ... O Signore, che confusione!!"
"Ma se tu non hai fatto altro che correre dietro a Fersen! Come potevo dirti: Oscar, ti amo!?"
"Avresti potuto ...... dirlo, en français, con parole tue ..... facile!!"
"E a cosa sarebbe servito?! Ti sei invaghita del Conte o sbaglio?"
"Io io io ...... non lo so!!!"
"Adesso che lo sai, cosa intendi fare?"
"Io … io ... non lo so .... tu .... e io ... insomma ... noi ..."
"Rispondi alla mia domanda: vuoi ancora prendere parte al ballo?"
"NO!!!! Certo che no!!! Ma ti pare che ... dopo tutto quello che ci siamo detti ...... Andrè ...... dimmi, stai bene?"
"Non dovrei?!"
"NOOOO!!!" Rispondo sempre più imbarazzata e perplessa.
"Non riesco a capirti."
"Neppure io, in verità! Forse .... è meglio tornare a casa, Andrè. Molto meglio!"
"Anche perché non potresti presentarti a corte così, in questo modo!" la scruto, vedo il suo viso e le sue mani sporche di terra, il vestito strappato, il petto scoperto, le sue gambe lunghe e affusolate.
Sento lo sguardo di Andrè addosso, sento le guance diventare rosse, sono confusa. Mi allontano di un passo ed aggiungo: "A...Andiamo. Torniamo a casa!"
Prima che Oscar salga sulla carrozza, dico: “Sei davvero innamorata di Fersen?”
Mi giro di scatto e ribatto: “Mi hai riportata alla ragione, Fersen è l’amante della Regina ed io non posso e non devo umiliarmi in questo modo!” mi guardo l’abito. “Sono stata una sciocca, ho rischiato di cadere nel ridicolo: io … vestita in questo modo per … un uomo che non mi ama e mai mi amerà! … Andrè, mi dispiace di averti ferito, è terribile amare e non riessere riamati.” Salgo sulla scaletta.
“Oscar, sarò il tuo rifugio.  Sempre lo sarò!”
“Tutto questo è un incubo, preferisco dimenticare. Andiamo, André!”

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Capitolo 2
*** L’ André furioso ***


L’ André furioso
“André, si può sapere cosa è successo?”
“A cosa ti riferisci?”
“Ho visto dalla finestra Oscar entrare di corsa, mi è parsa sporca e con l’abito strappato.”
“Ahh … ho capito! … Beh diciamo che meglio essere sporchi e indossare un abito strappato che una figuraccia!”
 
Vedo mio nipote sorridere, di un sorriso nervoso, quasi arrabbiato. Sarcastico, forse. Ma cosa sta succedendo tra questi due?
 
“COSA?! Ma che cosa dici?! Ma stasera sei davvero impazzito?! Perché Oscar dovrebbe fare una figuraccia?”
“Non ho detto che dovrebbe ma che l’avrebbe fatta! E adesso scusami, devo cambiarmi, come puoi vedere anch’io ho gli abiti sudici.”
 
Osservo mio nipote, si passa una mano fra i capelli, spettinati, ha la camicia fuori dai pantaloni, in disordine. Ed è sporco, di terra, fango e non so cos’altro.
 
“L’ho notato! Ma cosa è successo?”
“Nulla di importante, si è solo staccata una ruota della carrozza.”
“Santo cielo ma come è successo?”
“Devo spiegartelo?”
“Che impertinente, certo che no! Ma Oscar non è rimasta sulla vettura?”
“Invece no, mi ha aiutato a tirare fuori la carrozza dalla buca.”
“Vestita così?”
“Così come?”
“Da donna!! Eh mi farete impazzire voi due! Mi farete impazzire!!!”
“Non capisco! Che differenza c’è se il passeggero sulla carrozza è vestito da uomo o da donna? Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse e oltre a lei ed i cavalli non c’era nessuno. Ti è chiaro adesso?”
“E il ballo?”
“Ballo?! Nonna siamo finiti dentro a un burrone e ti preoccupi di uno stupido ballo dove Oscar avrebbe dovuto esibirsi?”
“Ma … ma … André sei … sei un impertinente!”
“Impertinente o no, dico solo la verità!”
“Ma quale verità?”
 
Andrè sembra essere completamente impazzito, con gli occhi spalancati, due occhiaie viola ed uno sguardo ……. È impazzito. ne sono sicura, è impazzito.
 
“Quella di mostrarsi a dei nobili debosciati!”
“Ohhh sono basita … esterrefatta …”
“Lo sarei stato io se Oscar avesse preso parte a quel ridicolo ballo e adesso scusami!”
“Un momento! Dopo averti ascoltato mi viene un dubbio: hai fatto cadere di proposito la carrozza in quel burrone?”
“Che? Ma cosa dici?”
“Dico che hai impedito ad Oscar di prendere parte al ballo, vero André?”
“Secondo te, avrei messo di proposito in pericolo la vita di Oscar?! Nonna, hai forse bevuto un bicchiere di troppo?”
“Ma come ti permetti!?”
“Mi permetto, visto che mi accusi di certe cose!”
“André!”
“André! André! André! … E basta! È stata una serata orribile …”
“Perché siete finiti in una buca!”
“No! Perché ho visto Oscar vestita da donna!”
“Come?! Orribile perché Oscar si è vestita da donna!? … Ma … ma …”
“Ma nulla! Vado a dormire!”
“Ohhh! Ho sentito fin troppe sciocchezze … meglio che vada ad aiutare Oscar! Povera ragazza, chissà come sarà delusa!”
Mentre lascio il salone ribatto: “Delusa?! Sarebbe rimasta delusa se si fosse esibita per un branco di pervertiti mentre io l’ho salvata!”
Vedo mio nipote allontanarsi. “Oh screanzato! … Povera Oscar, che serata da dimenticare!”
 
 
 
 
 
Sono nella mia stanza, getto via con rabbia le scarpine, poi passo davanti alla specchiera, osservo le ciocche ribelli, i capelli un poco spettinati. Il mio viso è sporco dal fango, anche il mio vestito lo è.
 
“Devo liberarmi di questo stupido abito ma come faccio?! … L’apertura del corsetto è dietro la schiena, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti ….”
 
TOC TOC …
 
Mentre mi affanno a slacciarmi il vestito, digrigno: “Giuro che se è André, lo ammazzo! … Accidenti a lui, sono sicura che l’ha fatto di proposito a finire nella buca …”
 
TOC TOC
 
“AVANTI!”
 
Entro in tutta fretta, vedo Oscar intenta a liberarsi dell’abito. “Aspetta! Ti aiuto! …”
“Fa presto nonna, altrimenti giuro che me ne libero con un colpo di lama!”
 
Osservo Oscar, è davvero decisa a distruggere questo magnifico vestito. E pensare che è così bella con quell’abito addosso.
 
“COSA?! Ma stasera siete tutti diventi matti?!”
“Tutti chi?”
“Tu e André!”
“André?! … Meglio non nominarlo!”
“Ma cosa ti ha fatto e soprattutto perché non hai raggiunto la reggia?” domando mentre slaccio il corsetto.
“Chiedilo a lui!”
“E invece lo chiedo a te!”
“Meglio di no, sono troppo arrabbiata.” Dalla specchiera vedo scendere le gonne, rimango con la lingerie, corsetto e calzoni femminili. Vedo la nonna spalancare la bocca. “Cosa ti succede? Perché mi guardi così?”
“Sei troppo bella! Peccato che nessun uomo ti possa ammirare.”
“Ma non dire sciocchezze! Io non ho bisogno di nessun uomo!”
“Invece tutte le donne hanno bisogno di uomo e TU mia cara sei una donna come le altre!”
 
 
Sento dei passi poi una voce molto familiare: “E invece ti sbagli nonna, Oscar François de Jarjayes è un uomo …” la guardo imbarazzato ma mi delizio di una visione celestiale, Oscar indossa un corsetto che mette in risalto il petto e le spalle, i calzoni femminili coprono appena le sue ginocchia, vedo le sue gambe sottili e armoniose. Mi perdo per qualche istante, continuo: “Oscar è un uomo dalla testa ai … piedi …”
 
Vedo André guardarmi come non l’ha mai fatto. Ho l’impressione che il suo sguardo mi accarezzi, mi guarda da capo a piedi, con uno sguardo strano, sembra che voglia ……. Non so neppure io cosa vuole. So solo che i suoi occhi sono carichi di desiderio, arrossisco ma poi ritorno in me. Afferro con forza le gonne che sono scese giù e mi copro il petto. Ho voglia di urlare ma le grida della nonna precedono le mie.
 
“ANDREEEEE’ FUORI DI QUI! COME TI PERMETTI DI ENTRARE SENZA BUSSARE?!”
“Mi … mi … dispiace … ecco … io ho visto la porta socchiusa non pensavo che … che ….”
 
 
Santo cielo quanto è bella! Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Mi sento attratto da lei come fosse una calamita, non posso distogliere gli occhi, non posso smettere di guardarla. Voglio imprimermi ogni parte della sua pelle nella mia mente, le sue spalle candide, le sue braccia snelle su cui spicca la piccola cicatrice di quando salvò la Delfina, e anche me alla fine, da morte certa. E il suo petto …… ha il petto!!
 
André continua a guardarmi ma stavolta con desiderio. Arrossisco e in coro alla nonna, urlo: “FUORIIII!”
“Si …. si …” esco di corsa e dal corridoio balbetto: “So … sono ve .. venuto perché … devo parlarti …”
“DOPO! ADESSO DEBBO CAMBIARMI!”
La nonna continua: “VOI DUE MI FARETE IMPAZZIRE! ANDRE’ VA VIA!!”
“Va … vado, nonna …”
 
 
Rimango sola con Oscar e sistemandomi la cuffietta domando: “Dimmi, cosa c’è tra te e mio nipote?”
“CHE?! COSA?! Ma nonna ti senti bene?”
“Certo che sto bene ma André, André è troppo sfacciato con te!”
“Ma che discorsi fai?! Mi pare ovvio siamo cresciuti come fratello e … fratello!”
“E no! Forse prima eravate fratello e fratello ma adesso, adesso beh … almeno stasera non ti ha guardata con una sorella!”
“NONNA! Ma che ti succede?!”
“A me nulla ma a voi!”
“NOI! Oh basta, sono stanca di questa orribile serata. Ora, se non ti dispiace, lasciami da sola!”
“Si, certo … ti lascio ma sappi che voi due non me la raccontate giusta!”
“Certo che possiedi molta fantasia! Buona notte!”
“Buona notte! Grunt …” Digrigno mentre lascio la camera.
 
Lo sapevo io che fare crescere questi due assieme non sarebbe stata una buona cosa! E neppure educare Oscar come fosse un maschio.
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono nella mia stanza ..… sono a dir poco sconvolto. Ho visto Oscar con indosso la biancheria intima femminile, quanto è bella! ..… Certo, so perfettamente che è bella anzi bellissima ma vedere le sue spalle, le sue braccia, il suo punto vita così sottile messo in risalto dal corsetto e poi le sue gambe …. Oddio che visione! … Lo ammetto, sto impazzendo, il desiderio di lei non mi fa più ragionare. 
Chissà cosa avrà pensato quando mi ha visto entrare?! … Che dire di mia nonna!? Mi ucciderà. A proposito chissà perché non è ancora qui per la ramanzina?!
 
TOC TOC
“ANDRE’! ANDRE’ APRI!”
“Eccola! Povero me!” sussurro mentre apro la porta. “Avanti, dimmi tutto quello che  ti passa per la testa e poi lasciami solo!”
Entro a passo marziale e ribatto seccata: “Dimmi, cosa c’è tra te e Oscar!”
 
La nonna entra decisa, mi punta un dito contro al petto, furiosa.
 
“COSA?! E poi sarei io a dire sciocchezze!?”
“Smettila di scherzare! Stasera ne hai dette e fatte fin troppo! Cosa credi, che non abbia capito come hai guardato Oscar?! Sono una donna anch’io!”
“Ih ih ih … beh a guardarti non riesco a immaginarti donna …”
“Brutto maleducato!”
“Mi hai interrotto, lasciami parlare! Intendevo dire che non riesco a immaginarti ragazza e donna.”
“Ohhhh ma … ma …. Comunque non è di me che voglio parlare ma di Oscar!”
“Cosa hai da dire sul suo conto?”
“Tu devi stare alla larga da lei!”
“Non ne vedo il motivo, visto che il Generale mi ha messo al suo fianco per proteggerla!”
“Per proteggerla non per vederla nuda!” sbotto davvero esausta e scocciata.
“Nuda?! Ma se era vestita!”
“Vestita? Tu ritieni che fosse vestita?”
“Certo! Indossava un corsetto … ridicolo e dei calzoni … beh indossava biancheria femminile.”
“Intima! Era biancheria intima che solo un marito può vedere e tu non lo sei!”
“Nonna hai finito? Sai, desidero dormire, sono stanco.”
“Di cosa vuoi parlare con lei?”
“Volevo solo scusarmi per i miei modi, nulla di più!”
“Mi stai dicendo la verità?”
“Ho per caso l’aria di chi mente?”
“Non lo so, ammetto che non ti riconosco più! Il tuo atteggiamento mi fa capire che tu … tu …”
“Io cosa?”
“Che tu … André, l’hai guardata come un uomo guarda una donna!”
 
La verità è così lampante, lui la ama. Andrè ama Oscar.
 
“Forse Oscar non è una donna ed io non sono un uomo?!”
“Smettila di scherzare! Hai capito benissimo cosa sto dicendo?”
“Tranquilla nonna, la virtù di Oscar non verrà compromessa dallo sguardo del suo attendente.”
“Finiscila! Certe cose accadono anche tra … tra …”
“Tra? … Avanti continua!” Domando divertito.
“Anche tra persone che non sono della stessa estrazione sociale.”
“Beh … in fondo Dio ci ha fatti tutti uguali!”
“SMETTILA!”
“Adesso scusami, ho sonno!”
“Meglio andare a dormire …. Meglio per tutti. Buona notte nipote!”
“Buona notte nonna!”
 
 
 
 
 
Mia nonna è andata via da un po', faccio avanti indietro per la stanza, è notte fonda e non ho sonno. L’unica soluzione è andare via, magari in qualche locanda ad affogare i dispiaceri! Oscar non è nemmeno venuta a cercarmi eppure le avevo detto che dovevo parlare. Beh … meglio che vada! ….
 
Afferro la giacca che è posta sulla sedia, mi avvicino alla porta, l’apro con forza e con irruenza esco e mi scontro violentemente con qualcuno ….
 
Mi avvicino alla porta di André sono in procinto di bussare quando si apre all’improvviso e viene a sbattermi contro, cado. In pochi secondi sono sdraiata sul pavimento e André è su di me.
Siamo viso contro viso, digrigno stizzita: “André ma cosa ti prende? Possibile che tu stasera ce l’abbia con me?”
Oscar è sotto di me, sento il profumo dei suoi capelli, i suoi respiri affannati. La guardo, è rossa in viso, sussurro: “Io non ce l’ho con nessuno e tanto meno con te …”
“Non mi sembra, visto che è tutta la sera che sei dispotico con me. E adesso, se non ti dispiace, alzati!”
“Agli ordini Comandante!” Ribatto mentre mi inebrio per qualche istante di quel contatto, poi mi appoggio sui gomiti e mi sollevo, seppure un poco a malavoglia. Com’era bello sentire il suo profumo così vicino.
“Cosa fai, mi prendi in giro?” Ribatto mentre mi alzo da terra e mi sistemo la giacca.
“Io non prendo in giro nessuno. Per caso non sei il Comandante delle Guardie Reali ed io il tuo attendente?”
“Tu … tu …”
“Io cosa?”
“Stasera sei davvero insopportabile!”
“Sarò anche insopportabile ma tu stasera sei stata una sciocca!” poi la guardo e continuo: “Ahhh vedo che sei rinsavita! … Hai rimesso i tuoi vestiti non uno stupido abito da donna!”
“Sarò stata anche una sciocca ma poco fa non mi è sembrato di vederti infastidito a guardarmi in abbigliamento intimo femminile! Evidentemente sai anche apprezzare le donne in gonnella!” aggiungo sarcastica.
“Idiozie, le tue sono tutte idiozie! Me ne vado, non ho alcuna voglia di litigare con te!”
“Aspetta, dove stai andando?”
“Cosa ti importa!?”
“Come sarebbe, cosa mi importa!? Forse non mi hai detto di raggiungerti oppure ho capito male?”
“No, non hai capito male, volevo parlarti ma adesso non ne ho più voglia! … A domani Comandante!” dico lasciando il corridoio a passo spedito, che brutta serata!!
“ASPETTA GRANDIER!”
“Non urlare! Mi sembri tuo padre!”
“COSA?!”
 
Mi volto e la osservo, è furiosa proprio come il generale, steso sguardo, stesse pose, stesso atteggiamento.
 
“Lo vedi? Sei identica a lui, nessuno può contraddirti che diventi aggressiva e violenta.  Attenta Oscar, rischi di non trovare marito! Nemmeno Girodelle ti chiederebbe in moglie se solo vedesse la tua espressione in questo momento!”
“GIRODELLE!? Ma cosa c’entra Girodelle adesso?”
Rallento il passo, mi volto e ribatto: “Non dirmi che non hai fatto caso al suo sguardo?”
“Quale sguardo?”
“Al modo in cui ti guarda!”
“Certo che hai davvero molta fantasia! Però ho notato che poco prima, quando sei entrato in camera mia senza bussare, mi hai guardato in un modo che non mi è piaciuto affatto!”
Mi avvicino, siamo naso contro naso, domando: “In effetti ti ho guardato come un uomo guarda una donna. Ammetto che per un istante, un piccolissimo istante, avevo dimenticato che di fronte avevo il Comandante Jarjayes e ti chiedo di perdonarmi! Perdonami se ti ho rovinato la serata con quel … donnaiolo di Fersen, perdonami se ti ho costretta ad aiutarmi a riparare la ruota, perdonami se il tuo bel vestito si è sciupato e soprattutto perdonami se poco fa, guardandoti, ho avuto pensieri peccaminosi per il mio Comandante!” mi allontano appena. “Adesso scusami!”
Le parole di André mi confondono, sussurro: “Dove vai?”
“Te l’ho detto, vado ad ubriacami!”
“Vengo con te!”
“Con me?! Ma perché?”
“Anch’io ho voglia di ubriacarmi …”
“Non ne vedo il motivo o forse …. Ah si, magari vuoi dimenticare che stasera ti ho rovinato la serata con quel … idiota!”
“Bada André ancora una parola …”
“Mi infilzi? Avanti fallo pure, tanto la mia vita non vale nulla!”
“Sei uno sciocco! Comunque verrò con te a Parigi, sella i cavalli!”
“Agli ordini Comandante! … Come sempre …” mi allontano, sento dietro di me i passi di Oscar.
“Ancora una sola parola e giuro …”
“Non è il caso che tiri fuori la spada, tanto con la voglia di vivere che ho in questo momento mi lascerei trafiggere volentieri.”
“Stasera sei fuori di te!”
“Forse tu no?”
“Forse!” Ribatto mentre lo seguo.

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Capitolo 3
*** Discussioni da osteria ***


Discussioni da osteria
 
 
Abbiamo quasi raggiunto Parigi, André ha portato al galoppo il suo cavallo. Stargli dietro è davvero difficile ma non impossibile! Adesso gli faccio vedere io!
 
Lancio al massimo il mio César, lo affianco, lo guardo, mi ignora, urlo: “SEI IMPAZZITO?! TI RENDI CONTO CHE STAI SFIANCANDO I CAVALLI?”
“IL MIO, SEMMAI! POTRESTI ANCHE RALLENTARE!”
“BASTA ANDRÈ! … LA TUA RABBIA MI HA DAVVERO STANCATA!”
Rallento, pian piano porto al passo il mio cavallo, Oscar mi fiancheggia. La guardo e con tono impertinente ribatto: “Hai detto che sei stanca?! Ho sentito bene?”
“Certo che hai sentito bene! … Hai una strana luce negli occhi, a cosa stai pensando?”
“Penso che è una delle poche volte che parli al femminile! Quindi finalmente riconosci di essere una donna!”
“Co … come?!”
 
 Andrè deve essere impazzito, completamente impazzito!
 
“Hai sentito benissimo!”
“Sei uno sfacciato!”
“Lo so, è tutta la sera che me lo ripeti.”
“Ehm … basta! Ormai siamo alle porte di Parigi, manca poco per arrivare all’osteria …”
“Quindi Mademoiselle vorreste ubriacarvi?! Uhm … mai visto una donna ubriaca.”
“ANDRE?!!!” sbotto ormai esasperata.
“Oh beh  … a Versailles ho visto uomini alticci ma donne ubriache … mai!”
“Grunt … BASTA! Se hai qualcosa da dirmi dimmelo in faccia!”
“Ih ih ih … Certo ma prima voglio bere un bicchiere!”
“Codardo!”
“Lo ammetto. Lo sono, sono un cordato ma solo con te e soprattutto per colpa tua!”
“MIA?! Ma … che cosa stai dicendo?!”
“Dico ciò che è!”
“E allora abbi il coraggio di dirmi il motivo del tuo atteggiamento!”
“Come hai detto, Parigi è alle Porte ed io, come hai appena asserito, sono un codardo e da buon codardo prima mi ubriaco e poi ti dirò tutto ciò che mi passa per la testa! … AHHHHH ….” Incito Alexander al galoppo.
Vedo André allontanarsi, urlo: “ASPETTA! ANDRÈ SEI UN VIGLIACCO! … TORNA INDIETRO!” … uff è tutto inutile. Meglio andargli dietro tanto non è serata! E pensare che in questo momento sarei dovuta essere a Versailles … tra le braccia di … di quel donnaiolo di Fersen! ….” Vedo la figura di André allontanarsi sempre di più, urlo: “ANDRÈ ASPETTAMI!”
 
 
Sento i capelli scompigliati dal vento, non sento più la voce di Oscar, forse ha deciso di tornare a palazzo. Se crede che anche questa volta io le vada dietro si sbaglia. Ho deciso che affogherò i miei dispiaceri e lo farò. Non sono un ubriacone e non intendo diventarlo ma stasera sto troppo male. Urlo: “ED È SOLTATO COLPA TUA OSCAR FRANÇOIS DE JARJAYES!”
Il mio cavallo continua a correre ma all’improvviso sento ancora la sua voce: “COLPA MIA?! DI COSA MI ACCUSI, ANDRÈ GRANDIÈR?”
“AHHH SEI QUI!? CREDEVO CHE TE NE FOSSI ANDATA!”
“NIENTE AFFATTO, VERRÒ CON TE!”
“COME VUOI!”
 
 
 
Parigi
 
Leghiamo i cavalli alla staccionata posta in prossimità della locanda, vedo André che con un gesto provocatorio quasi mi fa l’inchino.

“Prego!”
“Smettila André!” rispondo scocciata, se è la guerra che vuole, guerra avrà!
“Sono o no il tuo attendente?!”
“Non mi hai mai fatto la riverenza e non vedo perché dovresti cominciare da stasera!? … E poi tu per me sei il mio amico e …”
“In effetti siamo amici …”
“Basta!” ribatto mentre entro nella locanda. Mi guardo intorno, è gremita di uomini, alcuni bevono, altri giocano a carte, altri ancora scherzano a gran voce. Vedo alcuni tavoli vuoti mentre mi dirigo nell’angolo più appartato, il garzone si avvicina, domanda: “Signori, cosa desiderate da bere?”
Sento la voce di André: “Due cioccolate calde!”
L’oste ribatte: “Cioccolate calde?! Ma … non preferireste del vino o un liquore?”
“No! Cioccolata calda!” poi guardo Oscar. “Oh beh … io posso decidere per me ma se il Signore qui presente vuole del vino!”
“Per me va bene una tazza di cioccolata!” rispondo sempre più stizzita, con tono un poco acido.
 
Ma cosa vuole dimostrare adesso?
 
L’oste domanda: “Vi mando due belle femmine da compagnia?”
Guardo André, sorrido e con espressione sarcastica, sussurro: “Oh beh per quello che mi riguarda non desidero alcuna compagnia ma se il Signore …” indico André. “Lo desidera …”
André ribatte: “Per stasera non voglio impegnarmi con nessuna donna, è una serata per soli uomini!” Vedo l’espressione infastidita di Oscar, e con atteggiamento rabbioso raggiunge il tavolo. “Su, portaci ciò che ti ho chiesto!”
“La cioccolata calda arriva subito!” Ribatte il garzone. “Bah … dove si è mai visto che due uomini vengano in un’osteria per bere una cioccolata calda!? … Bah … certo che in questo posto accadono cose strane!”
 
 
 
Oscar è seduta di fronte a me, mi guarda in malo modo, sussurro: “Qualcosa che non va? Forse volevi del vino? … Beh … se è così potevi dirlo!”
“Ma tu, non sei venuto qui per ubriacarti?”
“Ho cambiato idea! … Voglio tornare a casa sobrio e soprattutto nel pieno delle mie facoltà mentali! … Ma perché mi guardi come se volessi …”
“Ti guardo e basta! … André, sinceramente non pensavo che tu venissi in questo posto per intrattenerti con le donne!”
“Cosa te lo fa pensare?”
“Ma se poco fa hai detto al garzone che per stasera non vuoi impegnarti con nessuna donna perché questa è una serata per soli uomini!”
“Però! Perbacco! Vedo che fai molta attenzione alle mie parole!”
“Dunque ammetti che vieni in questi posti per spassartela!”
“….”
“Non rispondi?! E così, vero?”
La guardo dritto negli occhi e ribatto: “Siamo amici, e tra amici possiamo parlare apertamente …”
“Dunque è così?”
“Sei strana! Ma perché ti da fastidio che un amico possa intrattenersi con le donne mentre non sei affatto gelosa se Fersen è l’amante della … beh … sai di chi!?”
Le parole di André mi irritano, scatto in piedi e digrigno: “Cosa c’entra Fersen?!”
“Scccc … meglio abbassare i toni, lo sai che i nobili non sono ben visti in certi posti!”
Vedo arrivare l’oste con il vassoio, dentro ci sono le due tazze colme di cioccolata fumanti. Le posa sul tavolo e sussurra divertito: “Ecco qua! Spero che siano di vostro gradimento. Se in qualsiasi momento cambiaste idea, vi mando le più belle ragazze di cui disponiamo.”
Oscar ribatte stizzita: “Ho detto che non ci servono!”
L’oste sorride e continua: “Beh … non è il caso di alterarsi tanto e poi secondo me proprio Voi avreste bisogno di compagnia … siete strano, agitato. Ecco un poco di compagnia non Vi farebbe male!”
Vedo André sghignazzare divertito e con tono perentorio digrigno: “Ancora un’altra parola e ti cambio i connotati!”
Alzo le braccia in segno di resa e dico: “No, no, ritiro tutto ciò che ho detto! … Se permettete torno al mio lavoro.”
“Sparisci!”
 
Mi allontano in tutta fretta e mormoro tra me: “Accidenti! Chi l’avrebbe detto che un gracilino simile avesse tutta questa grinta!? Ed io che pensavo a tutt’altra cosa! … Uhm … credo che tra i due, il maschio dominante sia il biondo e non il moro. Meglio che mi allontani, non voglio che il padrone si arrabbi con me a causa di una rissa.”
 
 
“Ah ah ah ah …”
“André, si può sapere perché stai ridendo? Ti stai divertendo vero?”
“Ad essere sincero, si, molto, mi sto divertendo moltissimo! Ed è tutto merito tuo ih ih … è tutta la sera che sono di buon umore.”
“Ah ma davvero?! Quindi io ti avrei messo di buon umore, giusto?” domando con tono un poco inquisitorio.
“Giusto! … Ih ih ih …”
“La tua risata mi da fastidio!”
“Beh se ti davo fastidio, potevi rimanere a casa, io non ti ho costretto a seguirmi! Comunque …. Ah ah ah …”
“Piantala!”
“No, aspetta! Tu davvero non hai capito perché il garzone ha insistito soprattutto con te?”
“Perché … cosa avrei dovuto capire?”
“Ah ah ah … Oscar!! Ah ah ah …”
“Smettila di ridere e dimmi a cosa stai pensando!”
 
Non sopporto Andrè quando fa così! Con quel sorrisetto … accidenti a lui!
 
“Ih ih ih … l’oste ha pensato che io e te … ih ih ih …”
“Io e te cosa?” domando sempre più furiosa e scocciata.
“Che io e te ce la intendiamo ovviamente non come uomo e donna ma come uomo e uomo ah ah ah …”
“Ehm … ma dico …”
“Ah ah ah … su non fare quella faccia e beviamo la cioccolata calda! Ih ih ih …”
“Non la voglio più!” rispondo scioccata mentre sposto la tazza della cioccolata.
“Sei proprio sicura?” domando mentre sorseggio la mia. “Uhm … buona!”
“Sicura!”
“Beh allora se non ti dispiace bevo anche la tua!” allungo la mano e tiro a me la tazza ma Oscar mi blocca e se la riprende.
“Lascia! Ci ho ripensato!”
La sua mano è sopra la mia, la guardo e con tono sarcastico continuo: “Attento Monsieur, il garzone ci guarda scandalizzato!”
“Scandalizzato?!”
“Ti ha visto accarezzare la mia mano! Ih ih …”
La ritiro immediatamente e ribatto: “Che sciocchezza!” sorseggio tutto d’un fiato la cioccolata. “Bene, possiamo andare!”
“Dove?”
“A casa!”
“Niente affatto! Voglio rimanere ancora un po' e poi io non ho ancora finito, voglio gustarmela molto lentamente!”
“Accidenti André, ti stai divertendo vero!? E poi mi hai detto che ti saresti ubriacato per dirmi tutto quello che pensi di me. Vorresti farlo con la cioccolata?”
“Oscar, Oscar, non ti conviene che mi ubriachi …”
“Ah no?!” domando sarcastica. “Figuriamoci! Voglio, esigo, pretendo … ordino che ti ubriachi!”
“Altrimenti …”
“Altrimenti cosa?”
“Lascia stare!” finisco di sorseggiare il liquido, mi alzo, tiro fuori una moneta e la lascio sul tavolo. ”Meglio andare, è stata una serata molto particolare.”
Lo seguo, usciamo dalla taverna, vedo André mettere il piede nella staffa della sella e dico: “Prima di tornare, voglio sapere cosa pensi di me!”
 
La guardo intensamente negli occhi, non resisto, le rubo un piccolo bacio.
 
Il garzone li segue con lo sguardo, li osserva, si affaccia fuori la porta e con tono canzonato dice: “Lo sapevo!! Voi due siete una coppia!”
 
Sento la voce dell’oste, mi allontano dalla bocca di André, lo spingo con forza e con uno slancio monto a cavallo, dico: “André sei impazzito?! Giuro che te la farò pagare!”
“Oscar aspetta!” la vedo sfrecciare con il suo cavallo, la inseguo, urlo: “ASPETTA! LASCIAMI SPIEGARE …. IO TI AMOOOO …”
 
Il Garzone ironicamente conclude: “Lo sapevo, il biondino domina e il moro subisce! Ah ah ah ….”
 
 
 
Sono fuori di me, sento il cuore esplodere nel petto, non ho mai provato una sensazione simile! Ma cosa mi è successo? … Anzi cosa è successo ad André!? E’ pazzo e se crede che io l’assecondi, si sbaglia di grosso!
Porto al galoppo il mio César, sento i capelli scompigliarsi, la rabbia, la confusione si impadroniscono delle mie emozioni. Corro corro …
André mi ha baciata … ma cosa gli passa per la testa?! … E poi ho sentito le sue parole: ti amo … ma è uno scherzo? Beh con me non si scherza, nessuno deve burlarsi di me! …. Appena l’avrò di fronte mi dovrà spiegare cosa gli passa per la mente! …. Devo precederlo, l’aspetterò nelle scuderie e non mi sfuggirà! … Imbocco la scorciatoia che mi porterà a palazzo Jarjayes.
 
 
 
 
 
“CORRI, CORRI ALEXANDER … CORRI!”
Ma cosa ho fatto?! Ho baciato Oscar! … Io ho avuto il coraggio di baciarla! … Devo essere ubriaco … ma no, ho bevuto solo della cioccolata, non sono ubriaco! … E adesso come farò a guardare Oscar negli occhi!? … Come farò ad affrontarla? Che pessima serata, è successo di tutto, forse sono davvero impazzito!?
Ma no, se l’amo è naturale che ho perso il controllo! La sogno tutte le notti, anche ad occhi aperti, la vorrei sempre con me e invece devo bramare e … soffrire perché quella sciocca si è invaghita di quel … donnaiolo?!
Basta, adesso non nasconderò più i miei sentimenti e se a lei non le starà bene, me ne andrò!
 
 
 
Dopo una lunga corsa entro nelle scuderie, lego César, questa volta non attenderò André per liberarlo dalla sella, lo farò io! …
Mi siedo su una panca, ma l’emozione è tale che non riesco a restare seduta a lungo. Mi alzo, vado avanti indietro, vedo in un cesto alcune mele ne prendo due una l’addento e l’altra gliela porgo al mio cavallo.
“Uhm … vedo che la gradisci! Soprattutto dopo una folle corsa che abbiamo fatto… ed è tutta colpa di André!” sento il cuore battere all’impazzata. “Nessuno ha mai osato farmi una cosa simile, nessuno! André ha osato baciarmi … mi ha rubato il … primo bacio…” sento le guance riscaldarsi, il cuore continua a battere forte. “Accidenti a te André Grandièr!” sento lo scalpitio di un cavallo, si avvicina sempre più, deve essere lui. “Non voglio che si accorga di me, potrebbe scappare!” mi nascondo dietro una trave, attendo. Eccolo, sta entrando.
 
 
 
Sono sceso dal cavallo ed entro nelle scuderie, mi guardo intorno, mi accorgo che Cesar è legato, mormoro: “E così Madamigella Oscar è arrivata prima di me! … Uhm …” scruto ogni angolo delle scuderie. “OSCAR … OSCAR SEI QUI? …. Non c’è… sarà in camera sua.” Mi rassegno a non trovarla ma la luce della luna riflette in un angolo, vedo appena la sua ombra, si è nascosta. E così vuole giocare?! Bene, io starò al suo gioco! Lego Alaxander e a voce alta dico: “Mio caro amico hai mai avuto a che fare con una donna? Beh io si, e ti assicuro che portano solo guai!
 
 
 
Accidenti no, anzi, maledetto a te Grandièr! Quindi hai avuto molte donne!? Grrrr…. Come hai osato baciarmi?! Questa me la paghi!”
 
 
“Alexander, sapessi, per poco il garzone non vuotava il sacco, se solo Oscar avesse saputo che io lì vado spesso a divertirmi con ….”
 
Basta, non resisto … adesso saranno guai!
Esco dal mio nascondiglio, avanzo verso di lui e a con tono altero e fiero irrompo. “André Grandièr!”
Fingo di sorprendermi dalla sua presenza, sobbalzo, mi giro e balbetto: ”O … Oscar …. Co … cosa fai qui? Credevo che fossi solo!”
“E invece sono qui e non sei solo!” avanzo. “Quindi sei un assiduo frequentatore di quella maledettissima taverna?”
“IO?! Ma cosa dici?”
“Avanti, confessa che sei un maledetto donnaiolo!”
“IO? Ma Oscar sei forse impazzita? Io … io … a me le donne non piacciono!”
“BUGIARDO!” rispondo decisa e sempre più furiosa.
“Bugiardo io?! Ma cosa ti fa pensare che io … vada con le donne?”
Arrossisco, sento le gote calde, abbasso lo sguardo e ribatto: “Ti ho appena sentito, l’hai detto! Tu vai a donne!”
“Ehm …? E anche se fosse? Non sono forse un uomo libero?”
Mi avvento con l’intento di colpirlo ma lui mi afferra il braccio, mi blocca, siamo naso contro naso, sguardo contro sguardo. Mi ritrovo tra le sue braccia, sussurra: “A me le donne non piacciono … mi piaci solo tu!” e mi bacia ancora …
Mi divincolo con forza, con le mani spingo contro il suo petto, digrigno: “Come osi baciarmi dopo esserti … insulsato con altre donne?”
“Insulsato? Ma che termine sarebbe?”
“Non fare il finto tonto, hai capito benissimo!” con il braccio mi pulisco la bocca.
“Ti fa ribrezzo che un servo ti abbia baciato?”
“Mi fa ribrezzo che un uomo che si sollazza con le altre donne mi abbia baciato!”
“E Fersen? Lui non ti avrebbe fatto ribrezzo?”
Le parole di André mi feriscono, sollevo il braccio e lo colpisco in pieno volto ma lui non demorde, mi afferra per la nuca, mi porta a se e mi bacia con fervore.
“Ti amo! Sappi che un maledetto servo ti ama più della sua stessa vita!” La bacio ancora fino a buttarla sul fieno. Sento Oscar sciogliersi tra le mie braccia, non riesco a crederci, si arrende. Sento il suo cuore palpitare, sussurro: “Tu … tu mi ami, lo so, lo sento.” La bacio ancora e ancora ….

 
 
 

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Capitolo 4
*** Maschio e maschio ***


 
Maschio e maschio
 
 
 
 
André ed io siamo immersi dal fieno, sono sotto di lui, sento il suo contatto, le sue mani affondano tra i miei capelli, mi accarezza. Sento i suoi baci sul collo, sul viso, sulla bocca. Mi irrigidisco …
 
“Oscar … Oscar, io ti amo da impazzire ….”
Lo allontano con forza, digrigno: “Se non mi lasci stare giuro che ti ammazzo!”
“No, non può essere … ti ho sentita poco fa, hai ricambiato i miei baci …”
“Maledetto presuntuoso, lasciami!”
“Guardami negli occhi e dimmi che non provi nulla per me ed io ti lascerò ...”
“André ma cosa ti prende? Tu… tu … non ti sei mai comportato in questo modo!” Rispondo evitando il suo sguardo, sempre più imbarazzata e confusa. Accidenti, ma quando Andrè mi confonde?
“Guardami! Non evitarmi e dimmi che non mi ami!”
Punto le mani contro il suo petto e con tono minaccioso continuo: “Ma ti rendi conto che io e te siamo … cresciuti insieme e …” non riesco a finire la frase che sento la voce di Andrè terminare la mia frase.
“E allora?! Non sono tuo fratello e tu non sei mia sorella. Forse non possiamo innamorarci l’uno dell’altra? Oppure …” mi sollevo un poco da lei e la guardo intensamente. “Forse non mi ritieni all’altezza del tuo amore perché sono un servo?”
Lo spingo con forza e ribatto: “Ma che sciocchezze dici?! Tu vali più di tutti quegli stramaledetti nobili che sono a corte ma tu …” mi alzo dal fienile, tento di liberarmi dai fili di paglia.”
“Io cosa?”
“Non dovevi mancarmi di rispetto!” rispondo decisa e tagliente. “Di questo sono certa, non avresti mai dovuto mancarmi di rispetto, dannazione a te!”
Mi tiro su dal pagliaio e sussurro: “Evidentemente non ho saputo corteggiarti nel modo che tu avresti voluto ma ciò non toglie che ti amo!”
“Smettila!” Ribatto tentando di lasciare le scuderie ma André afferra la mia mano.
“Aspetta!” la porto a me.
Tento di liberarmi ma la stretta è troppo forte. “André!!! Ora basta! Lasciami andare!”
“Se io non fossi io ma fosse Fersen ad abbracciarti in questo momento, avresti ceduto?”
Le parole di André mi irritano, raccolgo tutte le mie forze, lo allontano e lo colpisco con uno schiaffo in pieno volto. “Le tue parole mi hanno terribilmente offesa! André, non credo che potrò mai perdonarti!”
“Hai ragione, ti ho offesa e ti chiedo scusa ma una domanda me la devi concedere! …”
Rallento il passo, sento la voce di André giungere severa ma al contempo supplichevole.
“Stasera eri intenzionata a conquistare il Conte, dimmi, cosa avresti fatto se lui ti avesse contraccambiata nonostante sapessi che il suo cuore appartiene a un’altra donna? Ti saresti accontentata ad essere la sua amante?”
Mi volto di scatto, sussurro: “Cosa?!  Andrè sei forse impazzito?”
“Oh forse pensi che avrebbe lasciato la Regina per te e ti avrebbe sposata?”
“ANDRE?!” Urlo ormai sull’orlo dell’esasperazione.
Punto il dito contro di lei. “Ricordati che nessun uomo potrà mai amarti come IO ti amo e per Fersen saresti solo un amore passeggero! …  E adesso se vuoi, non rivolgermi più la parola! … Anzi, ho deciso di lasciare palazzo Jarjayes!” rimetto la sella ad Alexander …
Le parole di André mi hanno sconvolta, lo vedo sellare il cavallo. “Adesso fai la vittima? Ti ricordo che mi hai offesa, denigrata, e ….”
La guardo severamente. “Eh?!”
“Mi hai …”
“Baciata? Dichiarato il mio amore? Ebbene si, l’ho fatto e non me ne pento! Sappi che ti amo da sempre e mi fa impazzire vederti soffrire per un uomo che non ti ama e che per lui potresti essere solo un’avventura! Una delle tante avventure che si concede, il nostro Conte!”
“ANDRE’!!!!”
“Scusa la franchezza ma è ciò che penso! E adesso scusami!” Metto il piede nella staffa.
“UN MOMENTO! Stasera mi hai detto di tutto adesso tocca a me!”
Con il piede nella staffa, mi giro, la guardo. “Parla ma fa in fretta!”
Incrocio le braccia, e con tono provocatorio domando: “La disperazione ti porterà nuovamente in quella taverna e magari troverai consolazione con una di quelle donne?”
“Ti importerebbe?”
Annuisco.
“Avanti! Dimmi, ti importerebbe?”
Stringo i pugni e con tono rabbioso ribatto: “Sei una bestia come tutti gli altri! Ti intrattieni con le altre donne e poi dici che mi hai amato da sempre. André sei un bugiardo!”
Tolgo il piede dalla staffa e ribatto: “Se è questo che pensi di me allora non hai capito nulla!”
“Vorresti negarlo?”
“Di amarti MAI!”
“NO! Di andare a letto con le altre donne!” lancio uno sguardo di sfida.
Avanzo, Oscar indietreggia.
“Non osare toccarmi e rispondimi!”
“Vuoi sapere se quando vado con le altre penso a te?”
“André sei uno sfacciato!”
“Stasera ormai non mi riconosco nemmeno io! … Allora vuoi sapere se mentre sono in intimità con una donna è a te che penso?”
“BASTA!” Andrè è sempre più sfacciato ed io non intendo sentire le sue parole!
“Ti importa? Sei Gelosa?”
“RISPONDI!”
 
All’improvviso sento tuonare la voce del Generale: “SI PUO’ SAPERE COSA SUCCEDE QUI? Perché discutete? … André invece di discutere con Oscar devi occuparti di lei e proteggerla.”
 
Per fortuna che il Generale non ha sentito nulla, faccio un bel respiro, guardo Oscar, è visibilmente imbarazzata. Rispondo: “Signore, Oscar ed io stiamo parlando dei turni nella Guardia Reale che disporrà nei prossimi giorni!”
“Uhm … se è così, me ne vado!”
“Vengo anch’io padre! Domani avrò una giornata piuttosto pesante e si è fatto troppo tardi!”
“Bene, Oscar, andiamo!” Mi allontano dalle scuderie al fianco di mio padre lasciando André da solo.
 
 
 
Vedo Oscar allontanarsi con il Generale, se crede che mi arrenda, si sbaglia di grosso, la nostra conversazione non finisce qui!
 
 
 
 
 
 
 
E’ notte fonda, tiro su lo sguardo al cielo, stasera c’è la luna piena, il cielo è stellato anche se continuo a camminare fianco a fianco con mio padre, il mio pensiero è rivolto ad Andrè. Mi ha stretta tra le sue braccia, mi ha baciata più volte, anche se sono arrabbiata per la libertà che si è preso, debbo ammettere che ho provato una strana sensazione, quasi piacere e il mio cuore batte ancora forte per l’emozione. Forse quello sfacciato era proprio ciò che desiderava ottenere da me: le sue attenzioni.
L’idea che possa aver stretto altre donne a sé e averle baciate mi da immensamente fastidio! … E se l’avesse fatto Fersen?! Oh no, ma che sciocca che sono! Perché sto pensando a lui?! André ha ragione: non merita alcun mio pensiero, è un donnaiolo, non si accontenta solo della Regina ma corteggia altre donne e non si tratta di pettegolezzi di corte, l’ho visto …
André ha ragione, sono una sciocca. Ma perché penso ad André e mi urta pensarlo tra le braccia di altre donne? … Stava per fare una confessione intima quando mio padre ci ha interrotti …
 
 
“Oscar! Oscar!”
La voce di mio padre mi distrae dai miei pensieri, sussulto appena, mantengo la calma di sempre e con tono freddo e distante rispondo: “Cosa c’è Padre?”
“Cosa succede a te?! … Sei strana, assente … forse hai problemi con André?”
Il nome di André mi fa sobbalzare il cuore dal petto, sento i battiti accelerare, nascondo le mie emozioni, ribatto: “Non ho alcun problema con lui. Perché me lo chiedete?”
“Perché poco fa stavate discutendo …” vedo mia figlia perdere la sua freddezza. “Mi sono sbagliato?”
“E’ stata una Vostra impressione, André ed io stavamo discutendo dei turni che sto disponendo per la prossima settimana. La prossima settimana andrò in licenza, Girodelle assumerà il comando.”
“Pensi di rimanere a palazzo?”
“No. Andremo ad Arras.”
“Uhm … andrete …”
Rallento il passo, vedo una strana luce negli occhi di mio padre, un sospetto. “Cosa avete?! Forse Vi sorprende che vada a trascorrere qualche giorno nella tenuta di Arras?”
“ … No. Ci sei sempre andata … con André.”
“Ma certo! … Padre, siete strano, le Vostre parole sono cupe, sospettose. A cosa pensate?”
“Nulla! Nulla!”
“Se avete qualcosa da dirmi, preferisco che me lo diciate senza alcun problema!”
Oscar ed io sostiamo all’ingresso del palazzo, ci scambiamo un lungo sguardo fatto di silenzio poi sussurro: “Forse ho sbagliato con te …”
“Cosa?! … Se è lecito posso sapere in cosa avreste sbagliato con me?”
“… Niente! … Non badare alle mie parole, ho avuto una brutta giornata, ho appena lasciato il mio reggimento e sono stanco.  La nostra, è una vita molto dura e immagino che lo sia anche per te!”
“E per questo motivo che poco fa, mi avete detto che forse avete sbagliato con me? Forse volevate che conducessi la vita di una dama annoiata? No, grazie! Padre, sono contenta di essere cresciuta come un uomo!”
“ … Uhm … ma non lo sei! …”
“Cosa?”
 
Adesso davvero qui si esagera! Prima Andrè che mi bacia, ora mio padre che mi dice che non sono un uomo … qui sta andando tutto al contrario! Tutto!
 
“Entriamo in casa! Il gelo della notte comincia a farsi sentire e tra poche ore entrambi dobbiamo tornare ai nostri regimenti! … A proposito, Stasera non eri di servizio!?”
“Infatti! … André ed io abbiamo trascorso una serata a Parigi.”
“Uhm … immagino in qualche osteria di infima categoria.”
“Criticate le mie scelte? … Padre, solo trascorrendo qualche ora al contatto con il popolo si comprendono i veri problemi della Francia e la nostra Regina dovrebbe preoccuparsi più dei suoi sudditi che organizzare sfarzosi balli a corte!”
“OSCAR! … Non sono questioni che ci riguardano!”
“Padre!”
“Meglio andare a dormire!” dico varcando il portone. “Tua madre è a Versailles …”
“No, è qui a palazzo.”
“Bene, vado da lei!”
“Con permesso, Padre!” Concludo correndo per lo scalone.
 
 
Osservo mia figlia andare via di corsa. E’ notte fonda e lei stava discutendo con André … ne sono certo! … E’ inutile che lo neghi, non sono nato ieri!
 
 
Ho lasciato le scuderie, voglio evitare di incontrare il Generale, aveva un’aria circospetta, non vorrei che mi mettesse in imbarazzo con le sue domande. Meglio che entri dalla porta secondaria, quella  che accede alla cucina.
Entro, non c’è nessuno e non mi stupisco, visto che è molto tardi!
Ma ho deciso che non andrò a letto se prima non avrò parlato con Oscar, abbiamo un discorso in sospeso!
 
Lascio la cucina e quasi in punta di piedi salgo lo scalone e percorro il corridoio che mi porterà nella stanza di Oscar. Mi guardo in giro, non vorrei che il Generale o Madame mi vedessero entrare a quest’ora nella stanza della loro figlia.  Sarebbe il colmo se pensassero male di me, di lei, visto che tra noi non c’è nulla!”
Sono quasi vicino alla sua stanza, mi guardo le spalle ancora una volta, non c’è nessuno, busso.
 
 
 
Apro appena la porta della mia stanza, controllo il corridoio senza essere visto. Mi rendo conto che Andrè avanza, con in mano una candela, a passo leggero. Ogni tanto si guarda intorno, come se volesse assicurarsi che nessuno lo stesse seguendo. Non mi piace, non mi piace affatto tutto ciò. Avanza e raggiunge la stanza di mio figlio, ecco dove voleva andare! Ma è piena notte! Cosa vuole da Oscar? Questi due non mi convincono affatto.
 
 
 
 
Sono sdraiata sul letto, non mi sono liberata nemmeno dei miei vestiti perché non ne ho voglia. Sto pensando ancora ad André, che brutta notte, da dimenticare!
 
TOC TOC
 
"Chi sarà a quest'ora?!” domando mentre guardo le lancette dell'orologio che segnano le due. "Forse sarà mio padre!? .... AVANTI!"
Sento la voce di Oscar, apro la porta ed entro veloce, mi guardo attorno e richiudi rapido. Faccio un bel respiro, nessuno mi ha visto entrare nella stanza di Oscar.
Avanzo nella stanza, poso la candela sul tavolo del salottino mentre mi rendo conto che Oscar sembra sorpresa di vedermi.
"Forse speravi fosse qualcun altro? Che so ... svedese?!"
"Ancora con questa storia?! Ora basta! Io a ... Fersen nemmeno ci penso e poi ... tu devi ancora spiegarmi .... spiegarmi ..."
"Spiegarti ... cosa? Parla Oscar! Per una volta, parla! Fai chiarezza!" Rispondo mentre avanzo verso di lei.
"Tu ... mi hai detto poco fa che ... si, insomma quando ti intrattieni con le tue ... donnine pensi a ... chi?"
"Oh Santa pazienza! Donnine ... ma che razza di termine! Comunque ... se proprio vuoi saperlo ... è a te che penso! TE! Mettitelo bene in testa! Sempre e solo te."
Arrossisco, annuisco ma poi ribatto: "Non si direbbe, visto che al Garzone hai fatto intendere che tu ... si, insomma hai capito benissimo." Aggiungo sempre più imbarazzata.
"E tu ... hai lasciato intendere di essere gelosa! Cosa significa?" Domando deciso.
"Gelosa chi!? Io?! Tu piuttosto come hai osato ... baciarmi?" Domando sottovoce.
"E tu ... come hai osato rispondere al mio bacio?!" Aggiungo sarcastico sorridendo.
"I ... io ... co ... cosa?! Ma come osi parlarmi così? Tu ... tu ... mi hai ... costretta."
"Costretta? Oscar ... sii seria! Avresti potuto allontanarmi ... ma non lo hai fatto. Se non vuoi essere onesta con me ... almeno sii con te stessa! Ti è piaciuto. E basta!"
Sento le gote bruciare per l'imbarazzo, fuori di me ribatto: "Tutto mi sarei aspettata da te, tranne che sentirmi dire una cosa simile! André, ed io che ti credevo un gentiluomo! Adesso sparisci! Va via dalla mia stanza!"
"Si si ... vado. Ma tu ... cerca di essere onesta con te stessa! E ammettilo ... sono un gran bel uomo, io! E tu ... mia cara ... hai gradito il bacio, eccome se lo hai gradito. E no, non era lussuria ... so bene di cosa parlo. La tua risposta a quel bacio non era lussuria! Meditaci Oscar"
Fuori me, mi avvento su di lui, alzo la mano per colpirlo  ma lui mi afferra per i polsi, mi guarda negli occhi e mi ruba l'ennesimo bacio.
"Buona notte, Oscar! E rilassati, essere così aggressiva non ti fa affatto bene!"
“Grunt …” lo fronteggio e ribatto: “Sei assurdo! Non puoi andare via così senza avermi detto …”
“Se penso a te mentre sono con altre donne?”
“SEI UNO SFACCIATO!?”
“Sccc potrebbe sentirci il Generale e saremmo nei guai seri!”
"Non me ne importa nulla!! Sei uno sfacciato! Un ... un .... un donnaiolo! Ecco cosa sei! Un uomo di facili costumi!!"
Incrocio le braccia, e con atteggiamento sbarazzino, sussurro: "Io con altre donne?! uhm ... non sono mica Fersen che dice di amare disperatamente la Regina e poi fa il cascamorto con le dame di corte!?"
"No! Hai ragione! Tu preferisci le cameriere delle osterie alle nobildonne! O forse .... forse hai avuto qualche avventura anche alla Reggia? SI!!! Deve essere così!! Che stupida che sono!" Aggiungo come colta da un’illuminazione! Anche alla Reggia è stato corteggiato, non ho alcun dubbio! Dannazione!!
"E se così fosse!? Ti importerebbe qualcosa?!"
"A me? E perchè mai dovrebbe? Nel tuo tempo libero ... fai ciò che credi! Purchè ... TU non comprometta l'onore dei De Jarjayes! Sei pur sempre il mio attendente! Ed io esigo un comportamento irreprensibile!" Rispondo tutta fiera, dannato Andrè! Questa me la paghi, eccome!
La guardo intensamente e mormoro: "Confessa! ... Tu mi ami come io amo te!"
"COSA?!! Ma ... ma ... come ti vengono certe .. certe ... Oh basta! Vattene, ho sonno!"
"Perché sei arrossita?"
"Io NON sono arrossita!! Ed ora esci! Buona notte Andrè!"
Con audacia avanzo verso di lei, l'afferro nuovamente per le braccia e sussurro: "Si, me ne andrò ma prima ti darò il bacio della buona notte!" mi avvento sulla sua bocca, la bacio, la stringo a me con ardore, mi allontano appena: "Ti amo da impazzire, sei la mia vita, il mio tutto." La bacio ancora ....
Sento Oscar ribellarsi ma pian piano la sento sciogliersi, quasi a corrispondere il mio bacio. E' timida, inesperta ... come me ...
 
 
 
André mi bacia, sono confusa ma al contempo mi piace, sento il cuore battere così forte che temo che possa sentirlo ed io non voglio! E' troppo arrogante, adesso gli darò una bella lezione!
Prima mi abbandono tra le sue braccia e poi con tutte le mie forze gli pesto un piede.
 
"AHI!!! Ma sei peggio di una cavalla impazzita!"
"E' soltanto colpa tua André Grandièr! E visto che non vuoi andare via con le buone, lo farai con le cattive!"
 
Continuo a saltellare per la stanza, il piede mi fa male poi la sento sguainare la spada, Oscar me la punta contro.
 
"Prendi l'altra se non vuoi morire disarmato!"
"E' la guerra che vuoi?! Ebbene guerra avrai!" afferro l'latra spada che è posta in un angolo della stanza, incrociamo le lame e dico: "Sono pronto, in guardia!"
“Bene! Avanti … fatti sotto!” André ed io incrociamo le lame, incominciamo a duellare.
 
 
 
 
 
Sono sdraiato nel mio letto, mi giro e rigiro, prima ho visto Andrè nel piano nobile, è andato in camera di mia figlia, è inutile negarlo ancora, Oscar è una gran bella figlia. E Andrè è un uomo ... come faccio a dormire tranquillo sapendo che un uomo è in camera di mia figlia?
Poi d'improvviso sento il rumore delle spade, dei colpi decisi, forti. Scosto le coperte e mi alzo rapido.
"Marguerite!! Presto, svegliati! E' successo qualcosa di grave!!"
Sento scendere la cuffietta sugli occhi, la sistemo e con la voce impastata dal sonno sussurro: "Si ... è vero ... non sarà entrato qualche ladro?"
"Vado a vedere, Marguerite!!" Afferro la spada ed esco scalzo nel corridoio, con la lama pronta all'uso. Raggiungo la stanza di mia figlia, il rumore arriva proprio da qui. Spalanco la porta e li vedo, Oscar e Andrè, intenti in quello che è apparentemente un duello, anche se ha qualcosa di assolutamente sensuale, c'è una strana tensione della stanza, ed un profumo di ... è assurdo! Assurdo!!
"VOI DUE!!! ESIGO UNA SPIEGAZIONE! SUBITO!!"
La porta della mia stanza si spalanca susseguita dalla voce di mio padre che irrompe come un tuono. Vedo André rallentare, la sua attenzione è rivolta a mio padre, ne approfitto, non resisto, ho deciso di vendicarmi: con la lama squarcio la sua camicia a brandelli e con finto rammarico, sussurro: "Ohhh mi dispiace André ... senza volerlo ho tagliato la tua camicia ma è soltanto colpa della tua distrazione!" sorrido sarcastica. "Lo sai che non bisogna voltare le spalle al nemico!? Tutto sommato ti è andata bene!" poi guardo mio padre. "Ci stiamo semplicemente allenando, potete tranquillamente tornare a dormire!"
"Allenando? In camera tua? In piena notte? Ma chi vuoi prendere in giro, Oscar! Voi due state ... state ... insomma! Non sono di certo nato ieri! Certe cose le ho fatte anche io! Con tua madre, ovviamente! Ma solo dopo il matrimonio e ... e BASTA!!!!"
 
Sento la voce di mio padre, sbraita furioso ed al contempo imbarazzato.
 
"Ah ah ah ah ... Padre ma cosa dite?! André ed io ci stiamo allenando e lui ... lui ... ah ah ah ..."
André sussurra: "Generale ma a cosa state pensando?! Oscar ed io ci stiamo allenando ..."
"L'avete sentito?! E poi André non è certo un uomo di facili costumi anche se è un frequentatore di osterie, vero amico mio?"
"BASTA!!!! Andrè, esci subito dalla stanza di MIA figliA!!" Sbotto furioso calcando bene sull'ultima lettera.
Con le dita sfioro la lama e con tono sarcastico continuo: "Padre, André ed io abbiamo avuto un piccolo diverbio riguardo alle mie abilità di spadaccino. Vedete?! Lui è convinto che sia fuori allenamento e poiché domani pomeriggio mi è stato affidato l'incarico di scortare Sua Maestà la Regina, André si è offerto gentilmente di allenarsi con me a quest'ora! ... Vero André!" Vedo entrare mia madre  nella mia stanza. "André difenditi! Non vorrai mica che mio padre pensi che tu mi abbia mancato di rispetto? Digli che è nostra abitudine allenarci nelle ore più impensabili! Forza!! Non fare quella faccia colpevole se sei innocente!"
"Si certo, Generale! E' ... è come dice Vostra figlia, Signore" rispondo sempre più imbarazzato.
Guardo dall'alto in basso André e borbotto: "Ho l'impressione che voi due mi stiate mentendo! Sono sicuro che state litigando!"
Marguerite interviene: "E anche se fosse?! In fondo sono adulti e la questione non ci riguarda!" prendo il braccio di mio marito. "Augustin, credo che siamo di troppo: io non mi alleno da un pezzo, mi hai trascurata, accidenti a te e al tuo esercito e tu francamente stai esagerando. Andiamo a dormire, ho sonno! Anzi, no! Con tutto questo trambusto non ho più sonno. Andiamo in sala d'armi come ai vecchi tempi, mi è venuta voglia di tirare di spada!"
 
“Marguerite ma è tardi! E poi sono anni che non mi fai una richiesta simile!”
“Appunto! Sarebbe ora!”
“Non scherzare e andiamo a dormire!” guardo André in malo modo, continuo: “Sono quasi le tre e non vorrete svegliare la servitù!?”
“Avete ragione Signore!” rispondo mesto mentre lascio la stanza di Oscar.
Marguerite ed io attendiamo che André lasci la stanza di nostra figlia e dico: “C’è un tempo in cui un padre debba farsi da parte nella vita del proprio figlio ma …” la guardo dritto negli occhi. “Non dimenticare che sei una donna e come tale hai l’obbligo morale di rispettare il tuo casato! Sei il mio erede e come tale hai l’obbligo di comportarti!”
Le parole di mio padre mi lasciano basita, taccio per qualche istante ma poi ribatto sarcastica: “Io non ho mai dimenticato di essere il Vostro erede come non dimentico di essere nata donna …”
Guardo con sospetto mio figlio: “Che cosa intendi dire?”
“Che non dovreste preoccuparVi per me, so bene quali sono i miei doveri come so perfettamente cosa voglio!”
“Vuoi dire che ti interessa André come uomo?”
Sgrano gli occhi, le ennesime parole di mio padre mi stupiscono, sussurro: “E’ questa l’impressione che avete di me?”
“Sono uomo e come tale ho visioni diverse, meglio dire, più argute di quelle femminili! Ma non dimenticare mai che sei una Jarjayes!”
Vedo mia madre sbadigliare, si aggrappa al braccio di mio padre e sussurra: “Ma ti sembrano discorsi da fare a quest’ora?! Come hai detto poco fa, sono quasi le tre di notte ed io sono stanca!”
“Ma non avevi detto che non avevi più sonno?! Volevi addirittura duellare!”
Appoggio la testa sul braccio di mio marito e continuo: “Buona notte Oscar!”
“ … Buona notte Madre …”
Mia moglie quasi mi trascina via, l’assecondo ma appena percorriamo il corridoio, dico a bassa voce: “E’ inutile che reciti con me! Anche tu hai inteso che Oscar e André sono attratti l’uno dell’altra!”
“Si, può darsi! E in tal caso cosa potresti fare se non approvare?”
“Marguerite sei impazzita?! Oscar è l’erede dei Jarjayes e André, André è un …”
“Un bel ragazzo buono, generoso, altruista e soprattutto ama incondizionatamente nostra figlia!”
“Vuoi dire che tu … avevi già capito?”
“Augusti ricordi cosa mi dissi tempo fa?!”
“Cosa?”
“Che inevitabilmente se metti la paglia accanto al fuoco scoppia un indomabile incendio. Come è successo a noi!”
“Non scherzare!”
“Non scherzo! E poi se André e Oscar dovessero legalizzare il loro rapporto quindi decidessero di sposarsi, basterà chiede l’autorizzazione al Re ed è fatta! … La Regina non si opporrebbe e il Re, come sappiamo, l’accontenta sempre!”
Guardo severo mia moglie e domando: “Sono amanti?!”
Spalanco gli occhi e ribatto: “Amanti?! Ma cosa vuoi che ne sappia?!”
“Ma se hai appena detto …”
“Hai frainteso. E non fare quella faccia! Ora dimmi, quanti nobili e servi se la intendono? Oscar e André non sono forse uomo e donna?”
“Marguerite, non urtarmi!”
“Non voglio urtarti ma è la realtà delle cose! Augustin forse quando hai affiancato André a nostra figlia … padron … volevo dire a nostro figlio, non hai pensato che un giorno potessero innamorarsi? Amarsi? Diventare amanti? E si, hai sentito bene! Ho detto amanti! … Oppure credevi che non si sarebbero mai guardati come maschio e femmina ma come maschio e maschio!?”
“BASTA! Ti proibisco di burlarti di me! … Questa faccenda va risolta immediatamente.”
“Come?”
“Domani parlerò con André!”
“Meglio che gli eventi facciano il loro corso.”
“Vuoi dire che tu approvi che quei due se la intendano e manchino di rispetto la nostra famiglia!?”
“Chissà … magari decidono di sposarsi e ti daranno il tanto agognato erede ma questa volta un vero erede maschio!”
“Non scherzare!”
“Ho l’aria di chi scherza? Io parlo sul serio anche se sono le tre di notte. E poi Oscar non ha bisogno di sposare un nobile!”
“Ah no?! Perché?”
“E’ o non è il nostro erede?”
“Certo che lo è!”
“Quindi rimarrà il Conte Jarjayes e in quanto agli averi la nostra famiglia ne ha in abbondanza per almeno dieci generazioni quindi non ha bisogno di sposare un nobile!”
“Tu fai tutto così facile!”
“Ma lo è! E adesso torniamo in camera nostra, ho davvero sonno!”
“Uhm …. Vent’anni fa quando ho portato André in questa casa mai avrei pensato che mi sarei trovato di fronte a una situazione simile!”
“Anche se non te l’ho mai detto, invece, io l’avevo messo in conto.” Sussurro mentre entriamo in camera e chiudo la porta.

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Capitolo 5
*** L'amante di mio figlio ***


L’amante di mio figlio
 
Albeggia appena, sento il gallo cantare, accidenti per colpa di André non ho chiuso occhio per tutta la notte! Tra due ore dovrò essere a Versailles ma io comincio a sentire la stanchezza di una serata orribile. E pensare che io volevo solo andare a un ballo a corte. Vabbè, avrei voluto andarci in abiti per me inconsueti ma alla fine … sarebbe stato solo un ballo!
Mi rigiro nervosamente nel letto, sbraito: “Accidenti a te André! … Riconosco che avevi ragione: se mi fossi presentata a quel dannato ballo vestita da donna, sarei caduta nel ridicolo e magari quello sbruffone di Fersen mi avrebbe riconosciuta ed io … Oh ma che imbarazzo!”
Mi urta riconoscere che André ha avuto ragione ma poi … è successo tutto il resto!
“Ehhh ma stasera, dopo il turno di guardia a corte mi recherò in quella dannata osteria, devo sapere la verità: André è o non è un libertino?”
Se coì fosse, dovrà starmi alla larga. Guai a lui se oserà solo sfiorarmi con un dito, lo infilzo senza alcuna pietà!
 
Mi rigiro ancora, la tensione sale. “Basta! Sono troppo agitata. Meglio che mi prepari per prendere servizio a corte. Non voglio André tra i piedi, andrò da sola! … Uscirò prima di lui, così non mi troverà!” osservo sul tavolo. “Bene, ci sono biscotti e frutta, saranno sufficienti per fare colazione.
Mi vesto in tutta fretta mentre mangio un biscotto, poi afferro una mela ed esco rapida dalla mia stanza. Voglio andare a Versailles a riprendere il mio posto!
 
 
 
 
 
 
Entro nella toilette, mi avvicino al catino per rinfrescarmi un po'.
Mi asciugo appena quando sento bussare con vigore.
“Ma chi sarà a quest’ora?! Uhm … solo due persone bussano in questo modo: il Generale e … Oscar.” Afferro la camicia con l’intento di indossarla ma continuano a bussare con impazienza, poi sento LA voce.
 
“André apri! Non importa se non sei presentabile, apri!”
 
“Ma è il Generale! Cosa vorrà a quest’ora!?” appoggio la camicia sulla spalliera della sedia, mi porto intorno al collo l’asciugamano e apro in tutta fretta. “Generale, è successo qualcosa?”
“Debbo parlarti!”
Timidamente mi sposto, sussurro: “Prego Generale …”
Osservo il petto nudo del giovane, è in imbarazzo e ordino: “Su presto, infilati la camicia!”
“Si … Sissignore!” mi libero dal collo l’asciugamani e in tutta fretta indosso la camicia. Il Generale mi osserva, che imbarazzo! Ma cos’avrà mai da osservarmi così! Mi scruta, mi osserva, si sposta appena. Sembra che mi stia studiando, come se volesse leggermi dentro.
 
Continuo a guardare André e con tono grave domando: “Cosa c’è tra te e mia figlia?! Sarò più chiaro, siete amanti?”
Spalanco gli occhi, sussulto e ribatto: “Cosa?! Ma Generale cosa dite!?” Rispondo scandalizzato mentre mi sento sempre più sotto osservazione, neppure fossi un animale raro. E il generale è lì, davanti a me, fiero, dritto, impettito, a controllare ogni mia mossa, ogni mio movimento.
“Allora?! Forza rispondi!”
“Ma Signor Generale, con tutto il rispetto ma è forse uno scherzo?!”
“Ho l’aria di chi sta scherzando?”
“No, ma … dovete riconoscere che … ma Signore cosa Vi fa pensare una cosa simile?”
“Il vostro atteggiamento! Credi che sia nato ieri?!” lo guardo negli occhi. “Ti rifarò la domanda e ti ordino di rispondermi! … Sei l’amante di mio figlio?!”
“Ma …”
“ALLORA?!”
“No!” Rispondo deciso.
“Uhm … Ciò che ho visto, smentisce le tue parole!”
 
Sento il tono pacato del generale, continua ad osservarmi, senza dare segni di emozione alcuna. Freddo, calcolatore, forse. Ma il suo sguardo … fa paura. Certo che tiene in pugno il suo reggimento con uno sguardo!
 
“Ma Signore, l’ho già detto: Oscar ed io ci stavamo allenando tutto qui!”
“Ho visto fin troppa complicità e poi mia figlia coff … coff … volevo dire, Oscar, Oscar aveva una strana luce negli occhi e poi ti ha lacerato la camicia come se si fosse vendicato di te. André. C’è troppa confidenza tra voi!”
“Mi pare ovvio, Signore, Oscar ed io siamo cresciuti insieme!”
“E con ciò?! Non sarebbe la prima volta che un nobile e un attendente diventino … amanti …”
“Non è il nostro caso. Oscar, mi ha sempre visto come un amico, nulla di più!”
“Ti piace? … L’ami?”
“Ma Signore …”
“TU ami mio … mia figlia?”
“Ma …”
“Basta tergiversare, voglio la verità! Sii uomo!”
Tiro fuori tutto il mio orgoglio e ribatto: “Ebbene si, Signor Generale! Io amo Oscar, l’amo da sempre e per lei farei qualsiasi cosa … le darei anche la mia vita. E adesso che lo sapete, fate di me ciò che volete. Sono disposto a subire la Vostra ira.” Lo guardo negli occhi con fierezza. “Ma voglio che sia chiaro che io ed Oscar non siamo amanti!”
“Uhm … Ti ama?”
Sento il tono del generale, divenuto leggermente sospettoso, come se stesse già pensando ad altro. Spalanco le braccia in segno di resa e sussurro: “Io credo di non esserle indifferente ma è confusa ….”
Tiro fuori la pipa, l’accendo e comincio a tirare qualche boccata. Poi mi avvicino al balcone, vedo una figura minuta recarsi alle scuderie, la riconosco. “Ma cosa fa a quest’ora?”
Seguo timidamente il Generale, domando con voce timida: “A chi Vi riferite, Signore?”
“A mio figlio!” mi giro, lo guardo. “Dopo quanto mi hai detto dovrei dire a mia … figlia.”
“Non capisco …” guardo fuori la vetrata, vedo Oscar lasciare le scuderie al galoppo con Cesar. “Ma dove va a quest’ora?”
“è ciò che mi chiedo! Se ne va senza di te! … Ciò significa che avete litigato come fanno due innamorati!”
“Innamorati?” domando dubbioso.
 
 Innamorati, lei ed io? Davvero il generale ha detto ciò, riferito a noi due, a me e … a Oscar?!
 
“Vorrei chiederti il motivo della Vostra discussione …”
“Ma …”
"Ma niente! Tu devi spiegarmi cosa sta accadendo tra te e mio .. coff .... mia figlia! Ora! Chiaro? E vedi di essere sincero"
" ... Generale, ciò che mi chiedete è imbarazzante. E' una questione personale ..."
"Esatto! Se Oscar è femmina ... è mio dovere preservare il suo onore di donna! Quindi ... parla!"
"Ma ... come devo spiegarVi che è una questione ... troppo intima!?"
"ALLORA SIETE AMANTI! Esigo riparazione, ora!" Sbotto furente.
Sgrano gli occhi e con un filo di voce sussurro: "Volete dire che ... se Oscar ed io fossimo amanti, mi obblighereste a sposare Vostra figlia?"
"Ti obbligo a batterti con me, come prima cosa. E dopo che ti avrò dato una sonora lezione, e bada bene che ne sono ancora in grado, ti trasformerò in Andrèe affinché tu possa sposare mio figlio! Chiaro?" Rispondo sempre più furioso. “Esigo soddisfazione!”
"Ma io ..."
"Tu nulla! E poi non mi hai ancora spiegato il motivo della Vostra discussione. PARLA!"
"Ecco ... Oscar pensa che io ... io sia un libertino. Ma giuro che non è così, io l'amo e non sono MAI stato con nessuna donna ... solo … lei ..."
"AAAAHHHH! QUINDI LO AMMETTI!  SIETE AMANTI!" Mi avvento su André e lo afferro per la camicia, strattonandolo in malo modo.
“Signore, io …”
“Tu niente! Lo ha appena ammesso, nessuna donna, solo lei, solo MIA figlia!! Dannato … hai osato fare ciò che non avresti mai dovuto fare … sotto il mio tetto, per di più!!”
"Ma ... ma ... io non intendevo questo ... arg ... avete ... frainteso ..."
"Sono parole tue! Dannazione! Ora c'è una sola soluzione: un matrimonio riparatore!"
Ancora una volta sgrano gli occhi, mormoro: "Oscar mi ucciderà ..."
"Pazienza! Basta che lo faccia dopo il matrimonio!"
“Ma Signore io …”
“Tu niente! André, mi hai deluso profondamente!”
“Io Signore?!”
“Si, tu! E poi … ma dico … con tutti i damerini di corte com’è possibile che mio figlio abbia scelto te come amante!?”
“Ma …”
“Certo, sei un ragazzo discreto oltre che prestante … André, qualcuno sospetta di voi?!”
 
Ecco, ora il generale ha nuovamente quello sguardo, quel tono di voce. Povero me … che brutta notte … e che brutto risveglio. Però … mi ha ordinato di sposare Oscar …
 
“Ma cosa volete che ne sappia!? Sono sempre stato al fianco di Oscar come attendente e …”
“Si, certo, ma a quanto pare l’hai servita in tutto e per tutto! … Oh ma quando Oscar tornerà, mi sentirà, giuro che mi sentirà! … Andrè anche se è molto presto sono sicuro che Oscar si sia recata a corte …”
“Lo penso anch’io …”
“Su presto cosa aspetti?! Va da lei! Quei maledetti nobili potrebbero fare illazioni sul vostro conto. Seguila!”
“Agli ordini Signore!”
Sfodero la spada, gliela punto alla gola e digrigno: “Ma prima dovrai batterti con me! Hai osato oltraggiare mia figlia e devo salvaguardare l’onore della mia famiglia! Avanti, impugna la tua spada!”
Alzo le braccia in segno di resa e sussurro: “Non è ciò che avete inteso ma se è questo che volete, fate di me ciò che volete. Io … non posso impugnare alcuna arma contro il padre della donna che amo. Uccidetemi se volete, sono qui.”
“Uhm … mi stai provocando, André?!”
“No. Non lo farei mai. Amo Oscar e non farei mai nulla che potrebbe recarle un dolore e poi come devo farVi capire che tra me e lei non c’è mai stato nulla di ciò che pensate?!”
“Questo ti fa onore ma rimani un vigliacco! Adesso lo neghi?”
“Non nego di amarla ma non le ho mai mancato di rispetto.”
“Ne sei scuro?”
“Si …”
“Allora sei un’idiota!”
“Ma …”
“Basta! Visto che hai deciso di non difenderti allora non mi resta che darti un taglio simbolico …”
 
Mi irrigidisco, un poco preoccupato, non vorrà tagliarmi … lì!
 
“Sta calmo, non ti farò del male, mi servi vivo! Da te, voglio dei nipoti anzi un nipote, l’erede!“
“Ehmm?! Ma è uno scherzo?”
“Vorresti forse che il mio nome finisca con Oscar?”
“Ma …”
“Oppure vuoi che un altro la sposi?!”
“NOOOOO … piuttosto che vederla unita ad un altro uomo, mi ammazzo!”
“Ecco! E poi in tutta onestà chi la sposerebbe?! Mio figlio è troppo mascolina, solo tu potresti domarla… forse! … Beh adesso serve l’ultimo tassello della mia vita: un erede. E TU … André, me lo darai!” alzo la lama e riduco la sua camicia a brandelli. “Ecco, ho lavato l’offesa! Adesso a corte potranno anche sapere che mio figlio è l’amante del suo attendente, ed io ho lavato l’onta!”
“Signore, state bene?”
“Corri da Oscar! Via! E mi raccomando, non voglio che nessuno sospetti di voi! … CORRI!”
“Sissignore, agli ordini!” dico mentre lascio la mia stanza. “Oscar mi ucciderà … lo so, lo sento ….”
Sento le urla del Generale raggiungermi: “BACIALA! VEDRAI CHE TI ACCETTERA’!”
“Povero me! E adesso come farò a raccontarle tutto?!”
 
 
 
 
 
Ho tirato César al galoppo senza fermarlo, finalmente varco il cancello della Reggia, attraverso i giardini fino a raggiungere la piazza d’armi. Arresto il passo del mio cavallo, scendo e lo lego. Al mio passaggio vedo i miei soldati mettersi sugli attenti, a passo spedito mi accingo ad entrare nel mio ufficio ma alcuni passi accompagnati da una voce mi fanno voltare.
“Tenente Girodelle!”
 “Colonnello, Vi sta aspettando il Conte di Fersen!”
Sussulto, replico: “Il Conte di Fersen?! Cosa vuole?”
“Non saprei, mi ha detto solamente che desidera parlare con Voi!”
Con tono severo domando: “Dov’è?”
“Vi attende nel Vostro ufficio.”
Annuisco e lo raggiungo. Con un tocco deciso appoggio la mano sulla maniglia della porta, l’apro. Vedo Fersen seduto di fronte alla mia scrivania, appena si accorge della mia presenza, si alza e mi fa l’inchino.
Se penso alla follia che stavo per commettere ieri, mi sento morire … non voglio che Fersen si accorga del mio imbarazzo, devo comportarmi con freddezza, come ho sempre fatto.
Lo guardo e con voce fredda e distante domando: “Cosa succede? Perché mi stavate aspettando?”
“Buongiorno madamigella Oscar!”
“Siamo nel mio ufficio, sono il Colonnello Oscar François de Jarjayes!”
“Si, avete ragione, scusatemi.”
“Avanti, cosa avete da dirmi?”
La fronteggio e con tono pacato, continuo: “Sono qui per chiedere il Vostro aiuto.”
Con tono sprezzante ribatto: “Se volete che Vi copra affinché Vi incontriate con la Vostra Dama, sappiate che io non mi presto a nulla di sconveniente nei suoi confronti!”
“Ma … Comandante, Vi supplico di aiutarci …”
“Forse è la Vostra Dama che ha chiesto il mio aiuto?”
“No, no!”
“E allora la nostra conversazione non ha ragione di proseguire!”
“Ma … Oscar perché non volete comprendere?”
“Il mio compito è quello di proteggere la Regina Maria Antonietta e non prestarmi alle Vostre tresche, Conte!” rispondo fredda e decisa.
 
Obbedire agli ordini della mia Regina è una cosa … aiutare questo fedifrago che salta di letto in letto … proprio no!
 
“ …. Oscar siete così fredda! …” avanzo, la guardo con disperazione, sussurro a bassa voce: “Vi chiedo un poco di comprensione, forse … scusate il mio ardire ma … forse Voi non avete mai amato?”
“FEERSEN!!”
“Scusate se Vi ho recato disturbo… mi dispiace! … Oscar, solo chi ama può comprendere ed io mi sono illuso che mi avreste aiutato. Dimenticavo che Voi siete un soldato e come tale Vi comportate. Però sono sicuro che se foste stato al mio posto, avreste compreso. Scusatemi!”
Sento la voce di André fare irruzione: “Oscar, tutto bene?”
“Certo che si! Il Conte di Fersen stava lasciando il mio ufficio.”
 
Mi inchino nuovamente e mi congedo senza proferire parola.
 
Chiudo la porta, mi avvicino ad Oscar e domando: “Cosa voleva da te?”
“Cosa ti importa?” Rispondo mentre guardo Andrè dritto negli occhi.
“Mi importa eccome, visto che ci siamo baciati una, due, tre e tante altre volte!”
“Ma lasciami in pace!”
“Sono geloso, lo capisci?! Cosa voleva Fersen da te!”
Lo guardo dritto negli occhi e ribatto: “Mi sono recata a Versailles prima del dovuto perché non gradivo la tua presenza quindi ti ordino di sparire!”
“Impossibile!”
“André!”
“Credo che d’ora in avanti per te sarà inevitabile avermi accanto.”
“Ma cosa stai farneticando?”
“Oscar, tuo padre è venuto in camera mia ..”
“Mio padre!? Quando?” Domando un poco allarmata. Mio padre … mio padre ordina, e non va affatto bene!
“Poco fa!”
“E si può sapere cosa voleva da te?”
“Lui …” avanzo, la fronteggio. “E’ convinto che siamo amanti …”
“COSA?! Ma è impazzito?! … Tu cosa gli hai detto?”
“Non mi ha lasciato spiegare. Pensa, mi ha sfidato a duello per …”
“CHE?! Ma …”
“Ovviamente mi sono rifiutato di incrociare la spada con lui ma …”
“MA?!”
“Vuole che ripari al torto che ti ho fatto.”
“Al torno che mi hai fatto?! Quale torto? A cosa si riferisce?”
“Allora non hai capito?! Il Generale è convinto che siamo amanti ed io devo sposarti!”
Spalanco la bocca ma le parole rimangono prigioniere.
“Oscar, cosa c’è?! Perché fai quella faccia stravolta?”
“Come sarebbe perché!? … Mio padre pensa che siamo amanti e per giunta vuole che tu mi sposi ed io non dovrei essere stravolta?! … Credevo che l’unico fuori di testa fossi tu e invece mio padre lo è ancora più di te!”
Incrocio le braccia e con tono sarcastico sussurro: “Certo, se al mio posto ci fosse stato Fersen magari avresti esultato, vero Oscar?!”
Lo afferro per il bavero e digrigno: “Bada André, ancora una parola e giuro che non tornerai a casa vivo!”
Mi lascio prendere dall’emozione, non resisto, mi avvento sulla sua bocca e la bacio, poi sussurro: “Io ti amo e so che non ti sono indifferente …”
“Maledetto presuntuoso, lasciami!”
“Si, ti lascerò andare ma prima dimmi cosa voleva Fersen da te! Sono terribilmente geloso …”
La stretta di André mi mette in difficoltà, non riesco a liberarmi, digrigno: “Lasciami andare … potrebbe entrare uno dei miei soldi …”
“Si, hai ragione ma prima …” la bacio ancora …
 
 
 
Ho appena montato di guardia, sento il Comandante Oscar discutere animatamente con qualcuno, devo intervenire, poi sento la voce del Tenente Girodelle: “Soldato, cosa succede?”
“Tenente, sento delle voci nell’ufficio del Comandante, temo che sia accaduto qualcosa di grave.”
“Andiamo a vedere!” Il soldato ed io spalanchiamo la porta, vediamo il Colonnello Jarjayes tra le braccia del suo attendente, si baciano! Spalanco gli occhi, non ci posso credere! Ed io che la voglio per me! … Non è possibile! Preferisce André a un nobile?! … Mi rendo conto che anche il soldato ha visto tutto e ordino: “Se vuoi ancora vivere, guai se proferisci parola!”
“Sissignore!” mi allontano e dico tra me: “ … Ih ih ih … però e noi soldati che pensiamo che il Colonello Oscar sia fatta di ferro!? E con chi poi?! Con il suo attendente! Bah!”

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Capitolo 6
*** Finalmente tutto è chiaro ***


Finalmente tutto è chiaro
 
 
Sono nel mio ufficio, stretta ad André, mi bacia.
La lucidità e la freddezza hanno la meglio. Mi divincolo con forza, lo spingo, gli punto il dito contro e con voce autoritaria dico: “Non osare toccarmi, donnaiolo impenitente!”
“Cosa?! Solo perché ti ho confessato che ti amo e ti ho baciata, sarei un donnaiolo impenitente?”
“Non è così! Tu stesso ieri sera hai detto al garzone dell’oste che …. Basta! Sai bene a cosa mi riferisco e ne abbiamo già parlato!”
Osservo Oscar, tutta fiera ed imbronciata, con le braccia incrociate al petto ed i capelli arruffati.
Avanzo di qualche passo ma Oscar arretra, insisto: “Non intendo farmi insultare ingiustamente! Non è come pensi, io non sono come quel damerino che è appena uscito di qui!”
“Non ti credo!”
“Uhm … capisco che sei gelosa …”
Spalanco gli occhi, sussurro: “Io gelosa!?”
“Si …” avanzo. “Gelosa. Hai sentito bene, quindi mi ami!?” Avanzo ancora.
 
Vedo Andrè sorridere, di quel suo sorriso impertinente che non vedevo da anni ormai. Scanzonato, sicuro di sè, impertinente. Esattamente come era da ragazzo.
Indietreggio, ribatto: “Sta lontano! Sei presuntuoso e arrogante.”
“Ne sei davvero sicura?”
“Si, certo!”
“Cosa te lo fa pensare?”
“E tu come fai ad asserire che io …” arrossisco in viso. “Io …”
“Che tu mi ami?!”
“Si, esatto!”
“Semplice! Ti dà o non ti dà fastidio l’idea che possa avere avuto delle avventure?”
Le guance avvampano sempre di più. “Maledetto!”
 
TOC TOC
 
Ritrovo il piglio del Comandante e dico: “La nostra conversazione finisce qui. Torna a palazzo e rimanici!”
“Il mio compito è quello di restare qui al tuo fianco e poi se tuo padre mi vedesse arrivare senza di te, mi farebbe un mucchio di domande e poi non dimenticare che vuole annunciare il nostro matrimonio perché sei stata mia, almeno è ciò che pensa.”
“Grunt …”
 
TOC TOC …
 
“AVANTI!” urlo furiosa, con tono autoritario ed astioso, vedo il sottoufficiale entrare e mettersi sugli attenti.
“Colonello, i soldati sono pronti, aspettano Voi!”
“Adesso arrivo!” rispondo con tono secco. Mentre lascio il mio ufficio concludo: “Precedimi a casa André e non farti vedere da mio padre! Gli parleremo al mio ritorno!”
“Ma come, non vuoi che venga con te? Scortare la Regina è un compito arduo, potresti avere bisogno di me.”
“Non ho bisogno di nessuno!” Concludo sbattendo la porta.
 
Vedo Oscar andare via, non posso obbedire, e se avesse bisogno di me? Anche contro la sua volontà, io sarò al suo fianco!
 
 
 
Sono alla testa ai miei uomini, vedo il tenente Girodelle e il  Maggiore Rigeaux raggiungermi a cavallo, affiancarmi, il primo dice: “Comandante Oscar,  Sua Maestà e i principini sono pronti per partire per il Trianon!”
“Tenente Girodelle, Voi con il Vostro gruppo di soldati marcerete a destra! Voi  Maggiore l’affiancherete a sinistra!”
“SISSIGNORE!”
In sella al mio Cesar mi assicuro che tutto proceda per il meglio, perlustro il circondario, mi assicuro che lo spiegamento dei soldati sia al loro posto. Mi metto alla testa dei soldati e ordino: “SOLDATI AVANTI!”
Ci mettiamo in marcia, durante il tragitto scruto con attenzione il percorso, sembra che tutto sia tranquillo.
Ormai siamo quasi arrivati al Trianon quando sento alle mie spalle una gran confusione, grida, rumore di zoccoli di cavalli. Tiro le redino del mio Cesar, mi volto, vedo André seguito da Girodelle. Ma cosa sta succedendo?!”
 
Vedo l’attendente del Comandante Oscar fare irruzione nella fila dei soldati, urlo: “EHI TU, DOVE CREDI DI ANDARE?”
“TENENTE, DEVO RAGGIUNGERE OSCAR!”
“NO! NON PUOI, TORNA INDIETRO!”
 
Ignoro le parole di Girodelle, lancio più che posso al galoppo il mio Alexander. Ecco … finalmente intravedo la sua chioma dorata, urlo: “OSCARRRRR ….”
La voce di Girodelle mi raggiunge: “ANDRE’ TORNA INDIETRO!”
 
 
Allertata dall’imprevista confusione, ordino ai miei soldati: “OCCHI APERTI! SE DOVESSE ACCADERE QUALCOSA VI RITERRO’ RESPONSABILI!”
“SISSIGNORE!”
Ascolto appena le loro voci, raggiungo André seguito da Girodelle a gran voce domando: “Si può sapere cosa succede?”
“Oscar, a circa dieci metri, ho intravisto alcuni uomini appostati tra i cespugli!”
Tiro con forza le redini nel tentativo di cambiare direzione, Cesar si impenna, ordino: “Girodelle assumente il comando!”
“Ma Comandante Voi non potete andare da solo!”
Ignoro le sue parole, spingo Cesar al galoppo, sento dietro di me la presenza di André, mi segue.
Ancora qualche metro, mi avvicino ai cespugli, vedo due uomini armati di dinamite, si sentono scoperti, la lanciano in aperta campagna spaventando i cavalli del mio regimento. Dopo poco tutto ritorna alla calma, tento l’inseguimento, André non demorde, è dietro di me.
Corro corro al galoppo ma è tutto inutile, degli assalitori ormai non c’è più traccia, si sono dileguati. Rallento il cavallo portandolo al trotto, André mi affianca.
“Era tutto organizzato ma fortunatamente l’attentato è fallito.”
“Ti avevo detto di tornare a casa!” rispondo astiosa, incurante del fatto che Andrè mi ha reso un servigio.
“Per fortuna non ti ho ascoltata altrimenti sarebbe accaduto il peggio!”
“Uhm … Beh … adesso non ho più bisogno di te, puoi anche andare!” dico senza dargli diritto di replica. Riporto Cesar al galoppo e raggiungo Girodelle.
“Comandante …”
“Girodelle, erano dei ribelli ma il piano è stato sventato. Sua maestà e i principini come stanno?”
“Stanno bene, solo un poco di spavento.”
“Girodelle, ormai siamo alle porte del Trianon, non c’è più pericolo. Assumente il Comando!”
“Sissignore!”
 
Corro lontano dai miei soldati, non so nemmeno dove sto andando. Nella mia testa c’è solo una gran confusione.
 
 
 
Non vedo più Oscar, si è dileguata nell’immenso delle praterie. Forse è meglio che la lasci tranquilla, non voglio che si senta perseguita. E poi quando tornerà a palazzo, dovrà chiarire il malinteso che ho creato con il Generale.
Oscar sa che l’amo, è inutile che insista.
Con un lieve colpo, colpisco sui fianchi del mio Alexander e parto al galoppo.
 
 
 
 
Senza nemmeno rendermi conto sono appena entrata a Parigi! …
Porto al passo il mio Cesar, mi aggiro per le vie, davanti a me lo scenario è sempre lo stesso: miseria e povertà.
 
Dopo quanto accaduto mi sento disorientata, penso ad André e anche a mio padre che dovrò affrontare al mio rientro. Dovrò chiarire con lui che è stato tutto un malinteso. Ma in che situazione mi ha messa André?!
Continuo a vagabondare per le strade di Parigi finché o forse volutamente mi ritrovo davanti alla taverna dove sono stata con André. Senza pensarci, scendo dal mio cavallo, lo lego alla staccionata ed entro.
 
 
Vedo entrare il biondino … uhm … stavolta è solo! Chissà dove ha lasciato il suo moretto?!
Mi avvicino, sfodero il mio miglior sorriso e domando: “Posso aiutarVi?”
“Si.”
“Visto che questa volta siete solo, volete compagnia?”
“No!”
“Tranquillo Monsieur, sono un uomo discreto, non dirò nulla al Vostro amico!”
“Cosa?!”
Con un gesto della mano, indico un gruppo di ragazze. “Guardate che scelta avete! Ce ne è per tutti i gusti: bionda, mora, rossa, bruna e se volete anche un paio insieme non è in problema!”
“Non sono qui per questo!”
“Oh, forse volete un bicchiere di vino?”
“Voglio delle informazioni!”
“Riguardo a cosa?”
“Al mio amico.”
“Il moro dagli occhi verdi?”
“Si, lui!”
“Ohhh ma come Vi ho già detto poc’anzi, io sono un uomo discreto e non mi permetterei mai, dico mai, di dare alcun genere di informazioni dei clienti.”
“Ho capito.” Tiro fuori dalla tasca una moneta e gliela porgo. “Adesso?”
“Ih ih ih … oh beh se proprio insistete!” afferro la moneta e la infilo in tasca. ”Dite, cosa volete sapere?”
“Il mio amico viene spesso qui?”
“Da solo, intendete?”
“Da solo o in compagnia, io voglio sapere se è un frequentatore di questo posto!”
“Una volta alla settimana, precisamente il Mercoledì.”
“Cosa viene a fare?”
“Solitamente ordina qualcosa da bere …”
“E?”
“E?”
“Avanti, hai inteso benissimo! Con chi si intrattiene?”
“Ahhhh Voi volete sapere se è un frequentatore di donne!?”
“E allora?” domando al limite del nervosismo, possibile che quest’uomo non capisca?
“No, no, MAI!”
“Mai?! Nemmeno una sola volta?”
“Nemmeno una sola volta! … Oh beh le ragazze se lo contendono, appena lo vedono fanno a gara per potersi rinchiudere in camera con lui, ma nulla!”
“Ne sei sicuro?”
“Non vedo perché dovrei mentirVi?! … Ih ih ih … dovreste vederlo … Appena si avvicina una ragazza e lo tocca, allontana le sue mani … ih ih … infatti le ragazze sono sicure che il moro abbia gusti differenti, non so se mi spiego!? Oh scusatemi, non vorrei averVi offeso.”
“Portatemi del vino!”
“Sissignore!”
Prendo posto in un angolo della taverna, vedo avvicinarmi una donna con lunghi capelli rossi, mi sorride e con audacia domanda: “Quanto mi dai?”
“Nulla!”
“Suvvia, almeno offritemi qualcosa da bere!”
La scruto, con un cenno la invito a sedersi. La donna sorride.
“Grazie Monsieur! Posso ordinare ciò che voglio?”
“Si, ma a patto che mi rispondi!”
“Cosa volete che Vi dica?”
Vedo l’oste portarmi il vino e dico: “Domandatele cosa desidera!”
“Oh bene, bene, vedo che avete cambiato idea! Ih ih … Dimmi Susette, cosa vuoi!”
“Dell’arrosto, formaggio e del pane e della frutta. Ah si, anche una bottiglia di vino!”
Guardo il biondino e domando: “Posso?”
“Certo! Madame, è mia ospite!”
“Perfetto. Vado!” Dico allegro.
Sorrido al biondino mettendo in mostra il mio decolté e domando: “Cosa volete sapere?”
“Conosci un avventore di nome André?”
“André?! Beh ne conosco tanti con questo nome, datemi una sua descrizione!”
“E’ moro, alto, occhi verdi e solitamente si intrattiene il Mercoledì da solo!”
“Ahhh si, quell’André! È così che si chiama il Vostro accompagnatore!? Che meraviglia di uomo!” Le parole della donna mi infastidiscono, meraviglia … sgrunt. Cerco di dissimulare il mio livore.
“Si, lui! Allora?” domando con tono acido.
“Cosa volete sapere?”
“Qualche volta si è intrattenuto con Voi o con altre ragazze.”
“Oh certo che Voi non avete mezzi termini! …”
“Dunque?”
“Ohhh Magari!
“Volete dire che …”
“Ahhh… purtroppo mai! Che farei per andare a letto con un uomo tanto bello, affascinate e profumato come quello! … Dovete sapere che i miei clienti sono sudici, ubriaconi, rozzi e puzzolenti. Invece il bel Andrè è così … così … brrrr mi vengono i brividi al solo pensiero di farmi spogliare da lui.”
 
Le parole di questa donna mi infastidiscono fino a sentirmi gelosa.
Arriva l’oste con il vassoio colmo di pietanze, tiro fuori una moneta. “Grazie!” mi alzo dal tavolo.
“Un momento!”
Mi sopraggiunge la voce della donna. “Cosa volete?”
“Monsieur, volevo ringraziarVi per la cena.” vedo il biondino allontanarsi di qualche passo. “Aspettate!”
Mi volto. “Cosa volete?”
“Non voglio che pensiate che non sia in grado di fare il mio lavoro e se desiderate, posso dimostrarvelo!”
“Non capisco cosa intendete dire?”
“Vedete, io ci provo in tutti i modi per far reagire il Vostro amico ma nulla non ci riesco, sembra morto …”
Sgrano gli occhi, sussurro: “In tutti i modi?”
“Si! Lo accarezzo ma allontana le mie mani con disgusto, tento di baciarlo ma mi scansa e addirittura una volta l’ho toccato lì … ma niente, è tutto morto! … Beh almeno con me!”
“Cosa?!”
“E non fate quella faccia! Si, l’ho toccato lì sotto, ma appena l’ho accarezzato è saltato dalla sedia come se fossi il diavolo in persona!  Nemmeno se le mie mani fossero dinamite! … Sig … Peccato che non sia attratto dalle donne! …”
“Ma …”
“Eh si, è l’unica spiegazione! …  Al bel André piacciono gli uomini e per noi ragazze rimane soltanto una bella tentazione! Brrr … mi vengono i brividi solo a sentire il suo profumo! Peccato!” dico ingoiando con ingordigia il primo boccone. “Vorrei andarci a letto e guardare con desiderio i suoi meravigliosi occhi verdi, toccare il suo petto e soprattutto il suo fondoschiena!”
 
Le parole di questa donna mi disgustano! Ma peché?! André è mio amico, non riesco ad immaginarlo in atteggiamenti intimi con una donna …
 
“Ahhh un’ultima cosa, Monsieur! Se vedete André, ditegli che se dovesse cambiare parrocchia, la prima donna voglio essere io, visto che almeno sono riuscito a toccarlo là!”
 
Ancora una volta le parole di quella donna mi infastidiscono, esco in tutta fretta dall’osteria, slego il mio cavallo e parto al galoppo.
 
Il vento fresco del tardo pomeriggio mi scompiglia i capelli, davanti a me c’è una immensa distesa di prateria e … gli occhi verdi di André.
Corro, corro, ma i miei sentimenti sono sempre più confusi, sento il cuore palpitare, ammetto di sentirmi gelosa e lusingata perché lui non è stato con alcuna donna … beh almeno con quelle della taverna! … Però la gelosia mi assale. Non credevo di essere tanto gelosa di lui ….
 
 
 
 
 
Nell’attesa di conversare con il mio erede cammino avanti e indietro per lo studio mentre la mia pipa fumante ha sollevato una nuvola bianca. Mi avvicino alla finestra, vedo André seduto in giardino su di una panca, è pensieroso. Credo che stia aspettando Oscar proprio come me!
E’ incredibile anche se non impossibile: mio figlio Oscar e André sono amanti. Chissà da quanto tempo?!
Devo immediatamente risolvere il problema, in casa mia non voglio che accadono certe oscenità!
Comunque sono stato davvero ingenuo, come ho potuto non pensare a una simile eventualità?! … In fondo mio figlio Oscar è … una donna, una bellissima donna.
 
 
 
 
Varco il cancello di Palazzo Jarjayes, con lentezza porto al passo il mio Cesar. Mi guardo intorno, non c’è nessuno, c’è un silenzio irreale. Pian piano il mio cavallo si avvicina alle scuderie, entro.
Scendo da cavallo, lo libero dalla sella e la ripongo al suo posto poi afferro una mela posta in un cesto e gliela porgo, accarezzo il suo muso.
“Buona vero? Riposa! Domani faremo una lunga corsa.”
A passo lento lascio le scuderie, infilo le mani in tasca e percorro il sentiero che conduce ai giardini.
Cammino con lo sguardo abbassato, osservo i ciottoli che sono sul mio cammino, di tanto in tanto con il piede li lancio via. Tiro su la testa, osservo il cielo illuminato dalla luna piena. Mi soffermo a guardare le stelle.
All’improvviso sento un fruscio provenire da dietro i cespugli. Appoggio la mano sull’elsa e tiro fuori la spada dal fodero.
“Chi c’è là dietro? … Avanti, vieni fuori!” Vedo un’ombra avvicinarsi, odo dei passi.
“Calmati, e metti via la spada!”
Riconosco la sua voce. “André cosa fai nascosto tra i cespugli?”
“Forse ti stavo aspettando!”
“Scusami, sono stanca e non desidero litigare con te.”
“Non voglio litigare. Ti stavo aspettando per scusarmi con te e per trovare una soluzione con tuo padre.”
“A mio padre ci penserò io e in quanto a scusarti, a cosa ti riferisci?”
“A tutto!”
Annuisco e lo guardo negli occhi.
“Ad avermi derisa perché ho indossato un abito da donna? Per aver stupidamente perso la testa per Fersen? O per avermi dichiarato il tuo amore?”
“A tutto. Non ne avevo il diritto.”
“Sei sempre stato sincero con me quindi non vedo perché dovresti scusarti.”
“Quindi non sei arrabbiata con me?” domando pieno di speranza, forse non tutto è perduto.
“No!”
“Oscar sei strana, forse ti è successo qualcosa?”
“Non mi è successo niente.”
“E’ tardi. Vuoi dirmi dove sei stata?”
“Ti importa?”
“Mi importa tutto di te …”
Sorrido e ribatto sarcastica: “Ma come, non ti sei appena scusato per avermi dichiarato il tuo amore?”
“Ti piace burlarti di me, l’hai sempre fatto …”
“Ti irrita la mia ironia?”
“No … mi piace tutto di te.” Rispondo sincero, mettendomi completamente a nudo, ormai non ho nulla da perdere.
“André, mi rendo conto che tu conosci tutto di me mentre io no.”
“Cosa vorresti sapere? Avanti, chiedimelo e ti aprirò il mio cuore.”
“Ecco … Ti sei mai innamorato prima …”
“Di te?! Mai! In tutta la mia vita ho amato soltanto te.”
Arrossisco ma trovo tiro fuori tutto il mio coraggio e domando: “Anche fisicamente?”
Spalanco gli occhi, tentenno. “Ma …”
“Allora?”
“Oscar …”
“Se non mi rispondi, significa che mentre dicevi di amarmi non sdegnavi la compagnia di altre donne! In fondo sei un uomo, cosa dovevo aspettarmi!?” rispondo sarcastica.
 
Anche lui è come tutti gli altri uomini, vogliono una cosa soltanto, seppure dicono di amare una donna, ne voglio altre nel loro letto.
 
"Oscar ... sono un uomo, hai ragione. Ti ho sognata, e mentre ti sogno io ... ma non ho mai sfiorato nessuna donna.”
" ... Tu ... mi stai dicendo la verità?"
"Certo! Non avrei motivo di mentirti, non trovi? Allora ... non sei arrabbiata?"
"Arrabbiata? No ..."
"Bene, ora non resta che risolvere la situazione con tuo padre ..."
"Cosa gli diremo?"
"Che è stato tutto un malinteso ... e poi speriamo che comprenda, se è questo che desideri" Aggiungo in un sospiro, certo che io la sposerei anche subito!
"Ecco ... io ... NO! Non è ciò che desidero."
"Eh ... cosa desideri, Oscar?!"
Mi avvicino, prendo le sue mani, lo guardo intensamente. "Desidero dividere la mia vita con te, se lo vorrai ..."
"Oscar ... è l'unica cosa che desidero!!" Rispondo sorpreso e commosso, mentre sento le mani di Oscar tremare un poco, osservo i suoi occhi lucidi e sinceri, mi perdo in lei.
"André ..." mi sciolgo nel suo abbraccio. "Sono stata una sciocca! ... Ho creduto di amare Fersen e invece ho scoperto che è te che amo e sono profondamente gelosa del mio compagno di una vita."
"Oscar...." sussurro piano mentre la stringo a me, osservo i suoi occhi, il suo sorriso. Non resisto, avvicino le mie labbra alle sue e mi perdo in un bacio, prima timido, impacciato. Poi la sento rispondere al mio bacio, con le mani appoggiate al mio torace, stretta a me.
Mi allontano appena dalla sua bocca, sussurro: "Ti voglio bene André ... io ti amo ..."
"Oscar ..... ti amo, ti ho sempre amata ... Amore mio ..."
 
 
 
Dall'alto del mio studio osservo due figure, sono Oscar e André, si stanno baciando. Ora non possono più negare di essere amanti, li ho visti con i miei occhi.  Oscar e André si amano ed è giusto che io dia loro il mio consenso. Ovviamente non mi fa piacere che siano amanti ma pazienza! A tutto c'è rimedio. Adesso non mi resta che aspettarli!
 
 
La stringo a me, la bacio, le sussurro: "E' un sogno! E' valsa la pena aspettarti. Adesso niente e nessuno potrà separarci!"
 
 
 
 
Sono affacciato dalla finestra del mio studio, ho visto Oscar e Andrè rientrare, finalmente. Ora tocca a noi, chiarire una volta per tutte questa faccenda!
Li vedo che si avviano verso l'entrata del palazzo, esco dallo studio e li attendo in punta alle scale, forte, fiero, imponente.
 
 
Saliamo le scale allegri, fianco a fianco. Alzo la testa e vedo mio padre, dritto, impettito, con le mani dietro alla schiena, attenderci in punta alla scalinata. Indossa un completo elegante ma non la sua divisa, serio, sobrio e raffinato, con la sua immancabile parrucca boccolosa in capo. E adesso non ci resta che prepararci alla battaglia. Faccio un bel respiro, alzo lo sguardo e lo punto dritto nei suoi occhi, così simili ai miei, specchio della sua anima, così come i miei lo sono della mia.
 
Scruto dall'alto i due con tono grave dico: "Buona sera!"
"Buonasera, Padre!" Rispondo fiera e decisa.
"Buonasera, Signor Generale"
"Dobbiamo parlare, andiamo nello studio."
"Si, certo. Come desiderate, Padre!" Rispondo decisa, poi lo seguiamo ed entriamo nello studio. E' ormai tardi, alcuni candelabri illuminano l'ambiente. Un'ampia scrivania di noce scura, alcune poltrone abbinate, rivestite di un tessuto cremisi. E poi dei mobili scuri che fungono da libreria. Mio padre ci fa segno di accomodarci sulle due poltrone gemelle, poste dinnanzi alla massiccia scrivania, dietro alla quale si sistema lui. Prende la pipa in mano, la tocca, la sistema, mentre con lo sguardo sembra volerci soppesare.
"Oscar, André mi ha detto o meglio fatto intendere che tra voi due c'è un rapporto che va oltre l'amicizia. Cosa mi dici a tal proposito?"
"Ecco Padre, dopo questa sera posso dirVi che in effetti è così!"
"E prima di questa sera?"
"Prima ... siamo cresciuti assieme, Padre. Ho considerato Andrè come un fratello ... " aggiungo un poco imbarazzata lasciando la frase in sospeso.
Guardo dritto negli occhi André e domando: "Se Oscar sta dicendo la verità, perché mi hai mentito? Mi hai detto che siete amanti!"
"Signore ... Oscar ed io abbiamo avuto uno scambio di idee piuttosto vivace, negli ultimi giorni. Scusatemi, Signore."
"Dunque mi hai mentito oppure me l'hai fatto intendere affinchè io ti concedessi la mano di mio ... mia figlia?"
“Io … io la amo da sempre”
"E?"
"Eh ... ora anche lei ama me. Quindi Signore, vorrei chiedervi ufficialmente la sua mano"
"Questo l'avevo capito ma non mi spiego perché mi hai fatto credere che siete amanti!"
"Perchè ... abbiamo discusso e ... ecco ... io ... volevo che Oscar capisse quanto tengo a lei!"
"E volevi che lo comprendesse in questo modo!? ... André, prima che voi arrivaste, sono stato convocato dal Generale Bouillè, sai cosa mi ha detto?!" vedo André schiudere le labbra ma gli impedisco di ribattere. "Alcuni soldati vi avrebbero sorpresi mentre ..." guardo mia figlia. "Vi baciavate! Adesso tutti a corte pensano che siate amanti!"
"Signore, non è come sembra. Lo so che le circostanze sono a nostro sfavore ... ma Vi prego di credermi .."
"Oh basta! Padre, noi ora ci amiamo e vogliamo sposarci. Il passato non ha alcuna importanza. Questa sera ho capito che è con Andrè che voglio dividere la mia vita. Vi chiedo gentilmente di acconsentire alle nostre nozze, come erede del nostro augusto casato!"
" ... Uhm ... era ciò che volevo sentirti dire! ... A maggior ragione dopo quanto successo in caserma. Santo cielo André! Ma dico, non potevi dichiarare il tuo amore a mio figlio da un'altra parte? E se Oscar non ti avesse accettato, sai le chiacchiere che si sarebbero fatte sul conto del Colonnello Jarjayes?! Oscar, non solo lei ma tutta la famiglia Jarjayes sarebbe caduta nel ridicolo anche se, in questo momento tutti a corte pensano che siate amanti, perfino la Regina!"
"Come ... la Regina? Ma ... Padre, noi non siamo amanti, non lo siamo mai stati! Questo ve lo assicuro sul mio onore di soldato!" Rispondo fiera e decisa.
"Ma a Versailles pensano ben altro."
"A Versailles pensano sempre tante cose ... e poche corrispondono al vero, lo sapete bene. Dunque Padre, acconsentite a queste nozze?!"
"Ma certo che accetto! Ma tornado al discorso di prima, ciò non toglie che vi hanno scoperti che vi baciavate."
"Signore ... Vi assicuro che non è accaduto nulla" Sussurro sempre più imbarazzato, però ha acconsentito alle nostre nozze!
"Ma come nulla!? L'hai baciata nel suo ufficio si o no?"
"Ecco .... si, Signore"
"E vi hanno visti! Adesso non ci resta che annunciare il vostro matrimonio così smetteranno di fare pettegolezzi sul vostro conto anche se ne dubito, visto che Oscar sposerà il suo attendente! ... Magari penseranno che davvero c'è una tresca tra voi e magari che ..." guardo il ventre di mio figlio. "Domani mattina mi recherò a corte per chiedere il permesso alle loro maestà di farvi sposare!"
"Grazie Signore!"
"Padre ... perchè mi osservate così?!" domando mentre sento lo sguardo di mio padre addosso.
"Lascia stare! Meglio non sapere!" sento bussare, è mia moglie. “Marguerite, mi fa piacere che tu sia qui! Domani andrai a Parigi con Oscar a scegliere il suo abito da sposa! Oscar sposerà André quanto prima!"
"COSA?!! Oh ma, davvero? Oscar ... figlia mia!! Sono ... così felice!!"
"Grazie madre!"
"Andrè ... vieni qui, figliolo! Fatti abbracciare! Sono sicura che renderai felice mia figlia!"
"Sarà Oscar a rendere felice me."
"Vi renderete felice a vicenda, ne sono sicura!! Tra quanti mesi si terrà il matrimonio? E l'annuncio del fidanzamento! Oh Augustin! Sono felice!"
"Mesi?! Ma quali mesi?! Oscar e André si sposeranno entro la fine del mese!"
"Augustin ma cosa dici?! Tra due settimane sarà Maggio!"
"E allora? Non capisco dove sia il problema, Marguerite! Prima si sposano e meglio è!" aggiungo tutto fiero.
 
 Nel caso ci sia già un piccolo Jarjayes in viaggio … e per prevenire eventuali cambi di idea!
 
 
"Ma perché tutta questa fretta? Lo sai che per organizzare un matrimonio ci vuole del tempo?!"
André ribatte: "Madame, io non posso certo parlare per Oscar ma per quanto mi riguarda, anche una cerimonia modesta per me andrebbe bene ma l'ultima parola spetta ad Oscar."
"Io ..." Osservo mia madre, "Madre, non voglio una grande festa, come per le mie sorelle. Voglio una cosa per pochi intimi, semplice."
"Quindi due settimane sono più che sufficienti!" Ribatte il Generale.
"Ma no!! E la festa di fidanzamento? Augustin ... si sposa l'ultima delle nostre figlie ..."
Guardo dritto negli occhi prima André poi Oscar, chiedo: "Voi sentite il bisogno della festa di fidanzamento?"
"No Padre, sapete bene che non amo molto le feste."
"Perfetto! Visto che voi due avete fretta meglio non perdere tempo!" Rispondo secco.
"OH!! Voi Jarjayes siete impossibili!! Oscar!! Come puoi assecondare tuo padre? Ma davvero, non capisco il perchè di tutta questa fretta!"
"Marguerite sei troppo all'antica! Ormai certi dettagli andrebbero aboliti! Bene, io vado a dormire. Domani avrò un mucchio di cose da fare, andiamo Marguerite!"
"Era ciò che volevo sentire!" prendo il braccio di mio marito. "Adesso possiamo andare!"


Vedo mio padre lasciare lo studio in compagnia di mia madre, sussurro sotto voce: "André, tu hai capito il perché di tutta questa fretta di mio padre per farci sposare?"
"Credo proprio di si! ... Oscar, lui non ha creduto a una sola parola di ciò che abbiamo detto."
"Sarebbe?" Domando timorosa.
"Non dirmi che non hai capito che non ci credo."
"Forse, ma voglio che me lo dica tu!"
"Lui pensa che siamo amanti e che tu stia aspettando un figlio."
"Cosa?!" Spalanco gli occhi terrorizzata.
"Possibile che non ti sia venuto il sospetto?"
"Beh ... si, mi ha guardata ma ..." arrossisco.
Mi avvicino e con tono giocoso sussurro: "Sinceramente mi fa piacere che sia sorto questo malinteso ..."
"ANDRE!"
"Su, non fare quella faccia! Guarda il lato positivo della situazione, tra due settimane saremo sposati, non sei contenta? Io si, tanto! Sinceramente non vedo l'ora che tu sia mia!"
"ANDRE' Sei ... uno sfacciato!"
"Dopo trent'anni?! No, solo che non ti resisto più!" Mi avvento sulle sue labbra e la bacio con ardore.
 
 
 
 
 
Augustin ed io ci allontaniamo dallo studio, domando: "Ma cosa ti è saltato in testa? Perché vuoi che Oscar si sposi tanto presto e addirittura non dobbiamo dare la festa di fidanzamento?"
"Marguerite, possibile che tu sia tanto ingenua? Quei due sono amanti chissà da quanto tempo e se hanno deciso di non aspettare è perché tua figlia ci renderà nonni!"
"Ma come fai a dirlo? E' forse una tua supposizione?"
"Secondo te, un uomo vicino ad una donna va oltre? NOOOO ... le voci sono troppo insistenti ed io sono sicuro che quei due chissà da quanti anni hanno una tresca!"
"Dici?!"
"Certo!"
"E come fai a sostenere che Oscar sia incinta?"
"Ancora?! Ma se te l'ho già spiegato! E poi conosci la storia del secchio e del pozzo?"
"No."
"A furia di calare il secchio nel pozzo alla fine si stacca la corda. Ed è ciò che è successo a quei due!"
"Augustin!"
"Si?"
"Meglio andare a dormire, sragioni."
“Io non sragione, sono logico e realista!”
“Si, certo …”
"Certo!!!"
 
 
 
Normandia, cinque anni dopo
 
 
Sonnecchio disteso sulla sabbia, mi lascio accarezzare dal caldo di fine estate. Schiudo gli occhi lentamente, accanto a me non vedo ne mia moglie e nemmeno mia figlia. Sussurro spaventato: “Oscar, Sophie dove siete?”
 
Vedo André sollevarsi di scatto, attiro la sua attenzione mentre io e nostra figlia siamo immerse nelle acque del mare, sorrido, con le mani attiro a me Sophie, accarezzo la sua testa e spostandole i capelli dal viso, dico: “Guarda tuo padre, ci sta cercando!”
“Voglio che venga anche lui a farsi il bagno con noi!”
“Aspetta, adesso glielo dico! …. Andrè! Dai pigrone, alzati, vieni ad immergerti nelle acque calde del nostro splendido mare!”
 
Mi volto al suono della voce della mia Oscar, la vedo, è stretta a Sophie. Mi alzo, mi libero della camicia, tiro su l’orlo dei pantaloni. “Per ciò che può servire?! Tanto i pantaloni si bagneranno comunque!” guardo a terra, vedo posti i pantaloni di mia moglie. “Non è possibile! … Oscar si sta facendo il bagno senza i pantaloni! Oh ma è davvero un diavoletto! E’ inutile, non cambierà mai! Ah ah ah …”
Vedo André avvicinarsi alla riva, sta per entrare in acqua, tra un’immersione e l’altra gli dico: “Ma cosa fai?! Vuoi davvero entrare in acqua vestito?”
“Si da il caso che non sono vestito, mi sono tolto la camicia!”
“Ah ah … Si da il caso che stai entrando in mare con i pantaloni quindi sei vestito!”
“Vuoi che me li tolga?”
“Certo! Oppure non indossi le culottes?”
“Certo che le ho, e tu sei una sfacciata!”
“Sfacciata io? Sei o non sei mio marito?!”
“Ma che domanda!”
“Oh quante storie che fai André! Ah se io potessi mi libererei anche della camicia ma non posso, sono una femmina! Ah ah ah …”
“Ti piace provocare, vero?”
“La mia non è affatto una provocazione! Sono o no, una donna?! E come tale possiedo qualcosa in più di te ah ah ah … Muoviti! Togliti i pantaloni e vieni qui!”
Vedo Sophie bagnata dalle calde acque sorridere, lascia le mani di sua madre e regalandomi uno dei suoi bellissimi sorrisi, batte le mani, e dice: “Vieni con noi! Voglio giocare a cavalluccio!”
 
Sorrido, mi libero dai pantaloni e li getto poco più lontano dalla riva, immergo i piedi nell’acqua, e senza pensarci corro, mi tuffo e le raggiungo.
 
Vedo André dapprima sparire nel mare per poi riemergere, con un gesto deciso si libera gli occhi dalla chioma folta. E’ raggiante, felice con un paio bracciate ci raggiunge!
“Finalmente sei arrivato!”
Accarezzo il viso di mia figlia, è felice, sussurra: “Sei bravissimo papà!” mi tende le mani, la prendo in braccio.
 
Vedo mia figlia felice in braccio a suo padre, con un gesto allontano la mia chioma bionda dal viso, sorrido e mi immergo nell’acqua.
 
Vedo mia moglie nuotare, indossa una lunga camicia bianca che non lascia nulla all’immaginazione, è bellissima! Vedo mia figlia battere nuovamente le mani per la gioia. “La mamma è davvero forte, più di te!”
“Ah ah ah ah … spero che tu diventerai come lei! Ah ah ah …”
 
Dopo essermi allontanata un poco, torno indietro, ancora qualche bracciata e mi ritrovo davanti a mio marito e mia figlia. Mi immergo ancora e con uno slancio esco fuori, sorrido felice, afferro le braccia di mio marito e lo bacio. “Buon compleanno André!”
“Credevo che te ne fossi dimenticata.”
“Scherzi?! Come potrei dimenticare il compleanno dell’uomo più dolce e più buono del mondo!?”
Mi perdo nell’azzurro dei suoi occhi. “Oscar … ti amo tanto!”
Con voce sbarazzina ribatto: “Lo so! Mi ami così tanto che presto daremo un fratellino o sorellina a Sophie!” guardo la faccia stupita di André. “Cosa c’è?! Forse non ti piace il regalo di compleanno?”
“Ma …”
“Ma niente!” mi immergo ancora, nuoto ancora per qualche metro poi ritorno dalla mia famiglia. André continua a guardarmi stupito ma appena mi avvicino protesta.
“Cosa fai?! Aspetti un bambino e ti metti a nuotare?!”
“Smettila! Mi sembri mio padre!” poi guardo le culottes. “Visto che è meglio farsi il bagno senza pantaloni?”
Osservo con desiderio la camicia bagnata sul corpo di mia moglie. “ … Non dovresti … dovresti nuotare e … e ..”
“E?!”
Continuo a guardarla con bramosia. “Basta … ti piace stuzzicarmi, vero?! Sei sempre stata molto dispettosa!” dico a mia figlia: “Spero che quando crescerai, tu non diventi un diavoletto come  tua madre! Ah ah ah …”
“Ah ah ah … E’ ora di uscire, comincio a sentire freddo!” dico mentre precedo mio marito.
 
Vedo Oscar allontanarsi, la guardo, quanto è bella! Mi fa impazzire! …. Non mi resta che seguirla con Sophie in braccio.
 
Esco dall’acqua, afferro un telo e mi precipito da mia figlia che è in braccio ad André, l’avvolgo e la stringo a me. “Vieni dalla mamma! … Hai freddo?”
“Si …”
 
Osservo mia moglie, quanto è affettuosa con sua figlia! … Prendo un telo e la copro.
 
“Grazie André! Sei sempre tanto caro.”
“Mi avevi detto che sentivi freddo …”
“Adesso un poco meno!”
Ci sediamo sulla sabbia, Sophie è tra noi, André mi posa un braccio sulle spalle, mi bacia con tenerezza, sussurra: “Grazie amore mio!”
“Grazie a te, mio amato e dolcissimo André … ti amo tanto ….”

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