ALLA SCOPERTA DI NOI

di ValeAlcazar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap..1 ***
Capitolo 2: *** 2 cap.2 ***



Capitolo 1
*** Cap..1 ***


ALLA SCOPERTA DI NOI Prima parte Spin off Le stagioni del cuore Sequenza estiva Jarjayes, Alta Provenza, agosto1985 Oscar e Andrea, insieme alla loro figlioletta Carlotta, di quasi 3 anni, avevano deciso quell'anno di trascorrere parte delle loro vacanze presso il villaggio di Jarjayes, borgo montano dell'Alta Provenza, dove Oscar attraverso meticolosi studi con Andrea, aveva scoperto che proprio da quella località aveva origine la sua discendenza. La piccolina di casa, di carattere molto vivace e molto curiosa, impegnava i genitori in passeggiate ed escursioni dove poter scoprire fiori e piante nuove, tant'è che i suoi genitori scherzando ipotizzavano il suo futuro come botanica. Era piacevole anche per Oscar e Andrea immergersi in quel verdeggiante e rilassante paesaggio, differente dal luogo pianeggiante della campagna toscana dove vivevano. Una mattina Andrea era uscito presto con Carlotta, mentre Oscar dopo colazione aveva deciso di andare a visitare il paese, era rimasta infatti colpita da tutta una serie di negozietti e bancarelle di antiquariato che si snodavano lungo il centro del villaggio. Era il regno dei collezionisti, dove avrebbe potuto trovare qualcosa d'interessante per i loro studi, ma lo scopo di Oscar era anche quello di cercare qualcosa di raro da poter regalare ad Andrea che da lì a qualche giorno avrebbe festeggiato il suo trentunesimo compleanno. Oscar, si fermò in varie bancarelle, frugando tra il mucchio di libri, alcuni vantavano valore e pregio altri erano ristampe di testi che aveva già avuto modo di approfondire nei suoi studi. Continuando la sua passeggiata, l'attenzione di Oscar venne attirata da una vetrina dove spiccavano oltre che mobili più o meno restaurati, anche volumi sistemati in perfetto ordine per anno di pubblicazione. Incuriosita entrò, l'antiquario si mise a sua disposizione, cercando di venirle in aiuto. "Bonjour Madame, posso aiutarla in qualche modo?" "Bonjour Mousier." salutò Oscar lasciando trapelare dall'accento la sua origine "Sarei interessata a libri che trattano l'origine di questo Borgo e alle antiche famiglie nobili del posto in particolare dei De Jarjayes" "Oh Madame siete italiana?" disse in italiano stentato "Guardi in quello scaffale a sinistra, potrebbe trovare qualcosa. Poco tempo fa, mi hanno portato dei piccoli volumetti che non ho avuto modo di visionare completamente, ma che potrebbero interessarle." disse indicando una parte del piccolo ambiente "Merci Mousier." In mezzo a tutti quei volumi, perfettamente allineati per grandezza e volume, dopo averne visionato alcuni, Oscar notò un libricino. Fu attratta da quel minuscolo volumetto, foderato con una copertina di velluto nero, lo aprì, ciò che lesse le fece sbarrare gli occhi per lo stupore. Scritto sulla copertina interna in bella grafia capeggiava il nome Augustin Reynier De Jarjayes Non riusciva a credere ai suoi occhi, il taccuino del Generale Jarjayes era tra le sue mani...tremava. Era ben tenuto, solo i margini dei fogli erano un po' consumati e i fogli ingialliti dal tempo. Ora tutto quello che voleva sapere sulla sua antenata e del suo compagno, la storia della sua famiglia e chissà cos'altro potevano essere soddisfatti. Sfogliò curiosa...in prima pagina vi era una data poco leggibile ********** Anno domini 1746 Mancano pochi giorni al mio matrimonio con la mia Marguerite, la amo tanto, avremo una vita fantastica. Tutto è pronto, si danno tutti un gran da fare affinché tutto sia perfetto, soprattutto Nanny che da qualche mese ha occupato il posto di Rose che vista l'età e la sua malattia è andata a vivere con la figlia. È stata una vera fortuna averla con noi e Marguerite le è già molto affezionata. La mia futura sposa merita che tutto sia perfetto. ************ Oscar continuò a sfogliare le pagine. Dall'emozione di aver trovato quel prezioso taccuino sentì le lacrime punzecchiarle gli occhi pronte a venire fuori. Doveva leggere con cura quel taccuino quindi dopo essersi calmata e ricomposta si avvicinò all'antiquario. "Madame ha trovato qualcosa d'interessante? Vedo che ha un libricino in mano...è interessata a quel volumetto?" "Sì, è interessante e lo cercavo da un po', sono stata molto fortunata. Da quanto è in suo possesso, se lo ricorda?" "Me lo hanno portato non più tardi di 20 giorni fa. Hanno svuotato una vecchia casa appartenuta ad uno storico parigino, non molto lontano da qui e il nuovo proprietario ha dato via tutto." "Quanto le devo per questo volumetto?" "Madame, lei ha un fascino carismatico, ho visto che leggeva quel libricino e aveva gli occhi lucidi...dev'essere importante per lei." "Ha ragione Mousier, potrebbe contenere informazioni sulle origini della mia famiglia." "Quand'è così lo prenda pure...è suo." "No, Mousier...voglio pagare il dovuto." "Lo consideri un regalo per la sua famiglia." "La ringrazio molto. Tornerò a prendere un regalo per mio marito che tra pochi giorni festeggerà il suo compleanno. Sicuramente un'altro libro antico, è un archivista e appassionato di vecchi libri e pergamene." "Allora cercherò qualcosa di specifico e lo metterò via per lei, così potrà scegliere quello che più riterrà possa piacere a suo marito." "La ringrazio Mousier, a presto." salutò e uscì Ancora frastornata dallo scorrere di quelle pagine, una volta uscita dalla bottega si diresse verso la piazzetta del paese, sedutasi in disparte su una panchina, vicino ad un grande e maestoso olmo, s'immerse nuovamente nella lettura del libricino. Oltre alla menzione delle nozze venivano citate le nascite delle prime figlie del Generale e di Madame Marguerite che si erano susseguite ad intervalli regolari, portando sconforto tra le pareti domestiche in quanto il bramato ed agognato figlio maschio non arrivava. Una sezione con data 25 dicembre 1755 era completamente dedicata alla nascita di quella che sarebbe stata l'erede del Casato, la sesta figlia femmina a cui il Generale aveva imposto un nome maschile Oscar François, avrebbe non solo portato avanti la prestigiosa Casata, ma avrebbe intrapreso la carriera militare su suo volere. Oscar chiuse il prezioso taccuino, doveva assolutamente tornare da Andrea, fargli sapere d'averlo trovato. Corse alla piccola casetta dove alloggiavano, entrò rossa in viso per l'emozione. Andrea a vederla in quello stato preoccupato le chiese "Oscar, amore. Che ti è successo?" "Andrea..." disse con un filo di voce "L'ho trovato..." mostrandogli il taccuino che aveva in mano "Che cosa hai trovato? Oscar spiegami, ti prego." "Il taccuino del Generale, quello che abbiamo cercato per anni. Guarda qui...Augustin Reynier De Jarjayes." Ora quello sbalordito e senza parole era Andrea. Gli raccontò del piccolo negozietto in centro, dell'attrazione che ebbe per quel volumetto in mezzo ai grossi volumi, alla commozione quando scoprì a chi appartenesse, a quel poco che era riuscita a leggere seduta sulla panchina e alla corsa fatta per dargli la notizia. Ora non restava che leggerlo e sapere cos'altro contenesse. Dovettero desistere dal consultarlo ulteriormente per via di Carlotta che volle a tutti i costi giocare un po' con la madre. Dopo aver accontentato la piccola giocando e aver pranzato, misero la piccolina a fare il riposino, Andrea e Oscar si sedettero al fresco del piccolo portico davanti casa e impazienti iniziarono a sfogliare il taccuino per scoprire qualcosa di più. Lessero varie pagine dove, dopo la nascita di Oscar erano annotati principalmente i progressi e la testardaggine di quest'ultima, la loro attenzione fu catturata da un episodio scritto con un tono più emozionato. ********** Settembre 1760 Oggi arriverà in casa nostra un bambino, il nipote di Nanny. Ha perso entrambi i genitori. Aveva perso la madre figlia di Nanny e adesso anche il padre è venuto a mancare. Mi è dispiaciuto tanto per la morte della dolce Éléonore, anche se è stata con noi solo qualche anno era dolce e gentile, ora l'unica che può prendersi cura del bambino è Nanny. Le ho dato il permesso di portarlo qui a vivere con noi, così mio figlio avrà anche un riferimento maschile della sua età con cui rapportarsi. Io per via delle mie missioni non posso sempre essere presente, sto via per lunghi periodi. Il piccolo André Grandier, da come lo descrive Nanny ha capelli neri come il padre e gli occhi verdi di Éléonore avrà la sua stessa educazione, spero che tutto vada bene. Sono ansioso di conoscerlo e capire se ho fatto la scelta giusta, conoscendo Nanny e la figlia non può che avere già delle basi di buona educazione, poi mi ha assicurato che è un bambino tranquillo e riflessivo anche se ancora così piccolo, meglio, così calmerà quella testa calda di Oscar. ********** Oscar e Andrea leggendo quelle poche righe rimasero stupefatti...eccolo, il nome che cercavano e che avrebbe dissipato i dubbi sulla storia del Capitano delle Guardie e il suo attendente, era lì, sotto ai loro occhi finalmente. Adesso avevano in mano le basi su cui poter continuare e dare un preciso indirizzo alle loro ricerche. Non sarebbe stato facile ma data la caparbietà di entrambi, si sarebbero immersi negli archivi e scartabellato manoscritti e fonti settecentesche per riuscire a ricostruire l'intricata vicenda delle loro origini. "Andrea ci pensi? La professoressa Fournasier non aveva torto quando a suo tempo ipotizzò che era probabile una tua possibile discendenza dall'attendente di Oscar, André Grandier, ne abbiamo la prova adesso." "No aspetta Oscar. Sapevamo già che André Grandier era l'attendente del Capitano De Jarjayes ma non sappiamo ancora se stavano insieme. Continuiamo a leggere il taccuino del Generale forse ci saranno altre informazioni riguardo ad André Grandier...sono curioso di sapere qualcosa in più su questo mio "avo"." Lo lessero finché la bimba non si svegliò, reclamando la loro presenza...poco importava, ormai lo avevano trovato e lo avrebbero ripreso dopo cena, adesso era il momento di dedicarsi a lei. L'emozione per quel ritrovamento non li abbandonò per tutto il pomeriggio e la sera. Dopo cena ripresero in mano il taccuino. Vi erano varie annotazioni sul suo lavoro e qualche episodio di vita militare. Leggevano con avidità quelle pagine dove in alcuni punti la scrittura, per via del tempo trascorso, era leggermente sbiadita ma comprensibile. Avevano già letto più di metà del taccuino e non avevano ancora trovato ciò che speravano il Generale avesse potuto annotare...la conferma che il Comandante Oscar François De Jarjayes ed il suo ex attendente erano una coppia...ed ecco una data cruciale che si palesò sotto ai loro occhi. ********** 14 Luglio 1789 No, non posso, anzi, non voglio credere a quello che il soldato Alain De Soisson della Guardia Metropolitana è venuto a dirmi. Oscar e André, sono morti. Si sono uniti al popolo in rivolta ed hanno perso la vita. Le parole usate dal soldato De Soisson sono state "Signor Generale, v'informo che il mio Comandante Oscar François è deceduta il 14 Luglio durante l'assalto alla Bastiglia preceduta il giorno prima dal mio amico André Grandier deceduto il 13 con un colpo di fucile in pieno petto che non gli ha lasciato scampo. Voglio che sappia anche che, il Comandante e André la sera prima si erano uniti promettendosi amore eterno, per questo saranno sepolti uno accanto all'altro su una collina di Arras. Volevo solo informarvi Generale, perché sono già stati composti e sono in viaggio scortati dal resto della mia compagnia per il posto stabilito." Tu ed André vi siete uniti? Vi siete sposati? So che André ti amava, me lo aveva confessato quella sera che volevo punirti per il tuo tradimento alla Corona. Quando vi è arrivato l'ordine l'ho raggiunto nelle scuderie trovandolo a sellare i cavalli prima che partiste per Parigi qualche giorno fa. Gli ho augurato di cuore che non gli succedesse nulla di male. Gli ho sempre voluto bene a quel ragazzo come se fosse stato un figlio. Gli ho anche detto che avrei caldeggiato la vostra unione se fosse stato un nobile perché ero sicuro che ti avrebbe resa felice. Ora lo sei Oscar? Lo sei? Dimmelo ti prego! Sei felice adesso con lui? Siete felici ragazzi miei? Perdonami se sono stato troppo duro con te figlia mia. Perdonatemi entrambi! Ora sarete insieme per sempre. Mi chiedo come farò a dirlo a tua madre e a Nanny." ********** Andrea era sconvolto, Oscar era visibilmente commossa. Piangeva calde lacrime, con la testa appoggiata al suo Andrea che vista la commozione per quelle parole le accarezzava il capo per calmarla. Era vero...il Comandante Oscar François e André Grandier si erano uniti come marito e moglie. Non c'erano più dubbi adesso, era scritto lì dallo stesso Generale De Jarjayes. Avrebbero letto il seguito l'indomani, adesso non sarebbero riusciti ad andare avanti...l'emozione era troppo forte per quella storia d'amore iniziata e finita in un alito di vento. Trascorsero una notte praticamente insonne, ripensando a quello che avevano letto. Dopo colazione Andrea come solito portò la loro piccolina a fare una passeggiata mentre Oscar rimase per finire di consultare il taccuino, con la promessa che al loro ritorno sarebbero andati in paese per il pranzo, fare una lunga passeggiata per distarsi un po' e godersi la vacanza. Il taccuino continuò dopo l'annotazione della morte di Oscar e André con altri avvenimenti luttuosi che sconvolsero la vita del Generale. Anche la vecchia governante, nonna di André, era deceduta la notte stessa di aver saputo della morte dei ragazzi e dopo qualche tempo anche la sua amata moglie si spense. Era rimasto solo, il resto della sua famiglia trovò rifugio fuori dalla Francia quindi in salvo. Si era buttato a capofitto sulle missioni che il suo Reggimento doveva portare a termine. Negli anni a venire le annotazioni sul taccuino, riguardavano le sue missioni e le difficoltà nel mantenere l'ordine in tutto il Paese, ormai quasi del tutto fuori controllo. L'unico scopo rimasto era riuscire a salvare i Sovrani che, nel frattempo erano tenuti prigionieri dai rivoltosi dopo la fuga ma che anche con enormi sforzi era fallito miseramente a Varenne. L'ultima, breve annotazione risaliva agli inizi del mese di Settembre dei primi dell'800. ********** 6 Settembre 1802 Sento che le forze stanno ormai per abbandonarmi. Sono giorni che non riesco più ad alzarmi da questo letto neanche per sedermi in poltrona. Sento vicina la mia fine. Chiedo il perdono di Dio per tutte le mancanze che ho compiuto in questa mia vita. Spero di ritrovare e la mia amata Marguerite e di rivedere mia figlia Oscar e il suo André. ********** Gli occhi di Oscar erano appannati dalle lacrime che dopo rigavano il suo viso alla lettura di quell'ultima nota. Il Generale nel suo letto di morte, sperava ardentemente di poter rivedere la sua amata sposa e i suoi ragazzi e chissà se il suo desiderio si era poi avverato. Seduta sulla panchina sotto al portico e il taccuino ancora in mano attese il ritorno di Andrea con la loro figlioletta. Mentre si avviavano raccontò al marito quello che c'era scritto sulle ultime pagine rimaste del taccuino. Andrea guardò con dolcezza la sua Oscar e le sorrise vedendo ancora la commozione che traspariva dai suoi occhi. "Oscar mancano ancora alcuni giorni alla fine della nostra vacanza. Quando torneremo a Firenze avviseremo il Professor Grassi Mariani e Yvette, che siamo in possesso del taccuino del Generale De Jarjayes, penso che dovremmo invitarla da noi così da studiarlo meglio, anche se quello che volevamo sapere è scritto a chiare lettere." Oscar annuì. "Sai cosa mi sorprende di tutta questa storia a parte le nostre origini?" chiese Andrea "Credo d'immaginarlo" rispose Oscar "Ah sì?" "Che io e te ci siamo innamorati come la mia antenata e il suo André." "Già! È proprio così! Chiamala coincidenza, ma io credo che ci hanno messo loro lo zampino, tu che ne pensi?" chiese Andrea prendendo per mano Oscar "Dici che siano stati loro a farci incontrare? Che abbiano in qualche modo condizionato la nostra vita?" "E se siamo loro del 1700 e ci siamo rincontrati?" "Ma dai Andrea smettila" "Non sto scherzando...pensaci. Guarda caso io mi chiamo Andrea e tu Francesca Oscar tu le assomigli come una goccia d'acqua, non posso dire lo stesso per me perché non c'è nessun ritratto che li ritrae insieme e che faccia vedere l'aspetto di André." "L'aspetto no, ma il Generale quando scrive dell'arrivo di André a Palazzo dice che ha i capelli neri del padre e gli occhi verdi della madre e tu mio caro bel maritino hai i capelli neri e gli occhi verdi più belli che ho mai visto." "Beh, allora ho ragione io mia cara. Sono stato attratto da te come una calamita appena ho incontrato i tuoi bellissimi occhi blu, come se ti conoscessi da sempre. Potremmo essere stati loro in un'altra vita e dopo 200 anni ci siamo riconosciuti amore mio....a me piace pensarlo, a te no?" "Non dirlo troppo in giro però o ti rinchiuderanno in mezzo ai matti e ti riporteranno lontano da me." lo canzonò ridendo ma posandogli un bacio a fior di labbra subito dopo. Andrea rise a sua volta e dopo aver preso in braccio la piccola Carlotta la strinse a sé "Con voi due mi sento l'uomo più fortunato di questo mondo, vi amo e amo da impazzire te Oscar." "Ti amo tanto anch'io Andrea"

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Capitolo 2
*** 2 cap.2 ***


ALLA SCOPERTA DI NOI Seconda parte Spin off Le stagioni del cuore Sequenza estiva Passarono un paio di giorni, mentre erano in centro a fare la solita passeggiata per portare la piccola Carlotta sulle giostre situate nella piazza principale, Oscar fece ritorno nella bottega dell'antiquario per cercare il regalo per Andrea. "Buonasera Madame, che piacere rivedervi. Capitate a proposito, se non foste venuta voi qui da me mi ero ripromesso di venirvi a cercare." "Buonasera a voi Monsieur, il piacere è mio. Innanzitutto non vi ringrazierò mai abbastanza per il dono del prezioso volumetto...è stato molto gentile da parte vostra. Scusate, ma avete detto che sareste venuto a cercarmi?" "Sì è così. Vedete Madame sistemando il resto delle scatole nel retrobottega mi sono ritrovato tra le mani un altro libricino. Mi sono reso conto aprendolo che risale al 1700 e che forse avrebbe potuto suscitare il vostro interesse...venite ve lo mostro. Eccolo, anche questo è ben conservato come vedete. Oscar, prese delicatamente quel volumetto, dalla semplice copertina nera, apertolo, in mezzo alla prima pagina ancora si leggeva una scritta in una chiara e bella calligrafia corsiva, un nome André Grandier Oscar ebbe un tuffo al cuore, non era possibile che in così pochi giorni avesse trovato, quasi per caso, i due importanti diari che non si era nemmeno sicuri esistessero veramente e che chissà per quale forza del destino fossero arrivati fino a loro proprio in quel momento le testimonianze legate alla storia della famiglia di cui era discendente. Adesso non le restava che dedicarsi a quel "Journal" come appariva sulla copertina prima del nome di chi apparteneva. "Monsieur, non sapete quanto vi sia grata, sono pagine che non avrei minimamente pensato di trovare e leggere." Questa volta Oscar non lo sfogliò, avrebbe scoperto Andrea il suo contenuto. Lo fece confezionare e lo pose dentro la borsa, non avrebbe detto niente al marito essendo il suo regalo di compleanno. I giorni trascorsero tra escursioni nelle vicine colline, cavalcate nei dintorni e passeggiate al fresco della sera in centro del piccolo borgo. Finalmente arrivò il giorno tanto atteso...il compleanno di Andrea. Quella mattina si alzò all'alba, preparò la tavola per la colazione, poi tornò in camera si sedette al bordo del letto, lo guardava innamorata mentre Andrea dormiva ancora beatamente. Gli accarezzò la testa affodando la mano tra quei ricci neri, morbidi e lucenti. Andrea a quel tocco si mosse, aprì gli occhi e le sorrise. "Buongiorno signora Grandieri." "Buongiorno e buon compleanno amore mio." si abbassò per baciarlo. Nel frattempo anche la piccolina si era svegliata e con i suoi gridolini festanti salì sul letto abbracciando e baciando il padre. "Babbo, babbo, auguri." Era stata Oscar a dire alla piccola, la sera prima mettendola a letto, che appena alzata doveva fare gli auguri al padre. "Grazie tesoro mio." rispose Andrea stringendola al petto sotto lo sguardo dolce della moglie. "Dai pigrone, alzati che la colazione ci aspetta." lo canzonò Oscar ridendo prendendo la figlia in braccio e portandola con lei in cucina. Dopo la colazione tra una risata e una coccola Oscar andò in camera per prendere il regalo da dare ad Andrea. "Cosa mi hai preso? Non dovevi farmi necessariamente un regalo, tu, il tuo amore e Carlotta siete il mio più bel regalo per il resto della mia vita." "Non immagini neanche cos'è. Non potevo non darti questo regalo e tra poco scoprirai il perché...dai, aprilo!" incalzò impaziente Oscar Con un sorriso divertito Andrea scartò il pacchetto, guardò il volumetto girandoselo tra le mani, quando si decise ad aprire la prima pagina, sbarrando gli occhi increduli lesse con un filo di voce il nome posto al centro della prima pagina "Andrè Grandier" Rimase imbambolato per qualche attimo poi disse "È proprio quello che penso Oscar?" "Sì. Non potevo crederci neanch'io quando l'antiquario me lo ha mostrato qualche giorno fa. Stavolta non l'ho sfogliato, voglio che sia tu a scoprire cosa c'è scritto." "Grazie amore mio, grazie davvero." "Siamo stati fortunati che in così breve tempo abbiamo trovato entrambi i diari e dallo stesso antiquario. Poi ti racconterò dove li ho trovati." promise Oscar "Questa vacanza e questo compleanno rimarranno stampati nella mia memoria." "Allora...oggi voglio trascorrere questa bellissima giornata con voi, al diario penserò domani, tanto non scappa, ormai è in mano nostra. Dai prepariamoci per uscire. Andando in giro con Carlotta ho scoperto un ristorantino caratteristico, ho già prenotato." "Bene, andiamo a prepararci piccolina?" esortò Oscar "Sììììì" fu la risposta della bimba saltellando gioiosa sotto lo sguardo divertito di Andrea e Oscar Durante il pranzo Oscar raccontò quello che l'antiquario aveva fatto e che quando trovò il secondo diario aveva pensato di rintracciarla sicuro potesse interessarle. La giornata trascorse serenamente tra i festeggiamenti e dedicandosi l'uno all'altra felici di essersi trovati in quel borgo al momento giusto. Per concluderla, Oscar tornando a casa, volle fermarsi in una pasticceria per comprare un dolce e continuare i festeggiamenti per la gioia della piccola Carlotta che a cavalcioni sulle spalle del padre canticchiava felice. Dopo la cena Oscar chiese ad Andrea di accomodarsi nel portico e di aspettare lì, lei e la piccola Carlotta andarono in cucina. La piccola si stava divertendo insieme alla madre a posizionare le candeline sulla torta, ogni tanto tuffava il suo ditino nel dolce per poi leccarselo facendo facce buffe a cui Oscar non riusciva a trattenere una risata. Dopo averle accese si diressero verso il portico cantando la canzoncina di auguri. Dopo aver spento le candeline e togliendole dalla torta, Andrea notò le impronte che la loro piccola peste aveva lasciato, guardò Oscar che ridendo fece spallucce, prese la bimba in braccio posizionandola sulle sue ginocchia ridendo immaginando la scena. Quella bellissima giornata era arrivata alla sua conclusione, era tempo adesso di mettere a letto la piccola che si era addormentata tra le braccia di Oscar con il visino sporco di cioccolato e dedicarsi un po' a loro due. La mattina seguente Andrea, dopo colazione, uscì per recarsi in centro dall'antiquario, voleva ringraziarlo per aver donato ad Oscar il taccuino del Generale Jarjayes e per aver conservato il diario di André Grandier, pensando addirittura di cercarla personalmente, per farglielo avere. Entrò nel piccolo negozietto ricco di libri, Andrea affascinato pensò: <>. Scorse l'antiquario al bancone, si avvicinò e con garbo si presentò "Bonjour mousier, mi chiamo Andrea Grandieri, sono il marito della signora a cui qualche giorno fa ha donato il taccuino del Generale De Jarjayes e venduto il diario di André Grandier. Non può immaginare che grande regalo ci ha fatto e che aiuto ci ha dato con quei diari. La ringrazio dal più profondo del cuore...posso farle una richiesta?" "Bonjour a lei mousier Grandieri...Jean-luc, mi chiami Jean-luc. È stato un grandissimo piacere potervi aiutare anche se il merito non è propriamente mio. Quando sua moglie ha trovato il diario dei De Jarjayes era visibilmente commossa, poi mi ha spiegato e quando ho trovato il secondo diario, una volta capito che era dello stesso periodo ho pensato che poteva interessarle ma non credevo fossero collegati alla stessa famiglia. Ad ogni modo sono felice che abbiate trovato ciò che cercavate. Se posso mousier, vi aiuto volentieri...cosa vi serve?" "Le lascio il mio indirizzo e il mio numero di telefono, se dovesse trovare qualche altra cosa di quel periodo o della famiglia De Jarjayes, quadri, libri che vanno dalla metà del 1700 ai primi del 1800, potrebbe cortesemente avvisarmi?" "Sarò ben felice di farlo mousier Grandieri." Dopo aver ringraziato ancora una volta l'antiquario fece rientro a casa, prese il diario e sistemandosi nel portico iniziò a leggerlo. Lo aveva lasciato in camera senza aver letto una sola riga perché voleva trascorrere il suo compleanno insieme ad Oscar e alla piccola Carlotta...adesso era curioso di sapere cosa contenevano quelle pagine. Sfogliò con cautela, per il timore di rompere quel sottile filo di segretezza dei pensieri di André e la voglia di sapere cosa vi fosse scritto tra quelle pagine. Aprì il diario ed iniziò a sfogliarlo ********** Anno domini 1769 Da poco Oscar ha preso il comando delle Guardie Reali al servizio di Sua Maestà, Re Luigi XV . La sua vita da militare come desiderava suo padre è iniziata, so che farà un ottimo lavoro. La sua tempra combattiva, la caparbietà e il suo senso del dovere mi portano a pensare che sarà un ottimo Capitano delle Guardie Reali, anche se io avrei preferito avesse fatto un'altra scelta, non la condivido ma la rispetto. Io sarò al suo fianco e farò di tutto per proteggerla da tutto e da tutti. Il Generale mi ha messo accanto a lei per questo compito e lo farò senza fatica alcuna. L'appoggerò e sosterrò quando sarà necessario farlo, ma sarò pronto anche a consigliarla e ad affrontarla se lo riterrò opportuno in caso stia sbagliando a valutare il pericolo. ********** Andrea continuò a sfogliare il diario...non era aggiornato giorno per giorno. Vi erano lunghi periodi di assenza, probabilmente, pensò Andrea, per i compiti che aveva come attendente alla Reggia al fianco di Oscar François. Erano per lo più notizie sulla vita di Corte, che Oscar mal sopportava, perchè a suo dire covo di malelingue e di complotti, dei suoi sforzi per cercare di captare notizie per sventare qualche pericolo ai danni dei nuovi Sovrani, soprattutto riguardanti la Regina, mal vista perché giovane, inesperta a volte ritenuta dal carattere superficiale e soprattutto austriaca. Ma scriveva anche dei battibecchi affettuosi che aveva con la nonna ed episodi di vita quotidiana a Palazzo Jarjayes Poi trovò uno scritto diverso da tutto quello che aveva letto fino a quel momento. ********** Più passa il tempo e più mi rendo conto che l'affetto che provo per te Oscar sta mutando. Non posso avere altri sentimenti che non siano d'affetto fraterno e di amicizia nei tuoi riguardi, ma so per certo che sono più intensi quelli che provo in questo momento. Non posso amarti, non devo amarti, eppure il mio cuore batte all'impazzata anche solo ad un tuo sguardo. Lo starti accanto mi rende la persona più felice del mondo. Se questo è Amore, lo custodirò dentro di me. Ti amo Oscar e sempre ti amerò. ********** Andrea leggendo quelle poche righe non riuscì ad andare avanti. Chiuse il diario e rimase con lo sguardo perso nel vuoto. Gli sembrò di violare quei pensieri che André aveva lasciato su quei fogli. Oscar, rientrando dal portico con la figlia, lo guardò e notò il suo sguardo perso nel vuoto, non sapeva cosa il marito avesse letto, si avvicinò a lui poggiò una mano sulla sua spalla e gli chiese "Andrea amore, che ti succede?" Lui sembrava non averla sentita, si era estraniato dal mondo circostante. "Andrea, che hai? Mi stai mettendo paura...che hai letto sul diario? Ti prego rispondimi!" Andrea alle domande della moglie si ravvide "Tranquilla amore mio, niente di grave." Avvicinò il diario verso di lei e anche Oscar con timore aprì quelle pagine e lesse il suo contenuto. Si rese conto che André aveva iniziato ad amare la sua antenata e come in una promessa fatta, nessuno avrebbe mai saputo quello che provava per lei. Capì che non sarebbe stato facile per lui provare quei forti sentimenti e tenerli nascosti. I due ragazzi decisero che per il momento era abbastanza...avrebbero continuato più tardi, dovevano metabolizzare quello che avevano solo ipotizzato ma che adesso era chiaro e reale. Quella sera stessa godendosi la frescura della sera sotto al portico Andrea riprese in mano il diario. Continuò da dove aveva interrotto. Tra le annotazioni di vita quotidiana, André lasciava su quei fogli lo struggimento del suo cuore per quell'amore che doveva rimanere nascosto a tutti i costi agli occhi del mondo, compresa la sua amata. Un altro di quei versi attirò l'attenzione di Andrea ed Oscar. ********** Il mio cuore ha perso mille battiti Oscar, quando ho visto e letto nei tuoi occhi l'amore che provi per Fersen..Dimenticalo, non immagini quanto soffro, vorrei gridarti che sei la mia vita. Ti amo Oscar ********** Andrea e Oscar si guardarono "Oscar François era innamorata di un altro uomo? Fersen? Quel Fersen? Non era quello che si diceva fosse l'amante della Regina Maria Antonietta?" chiese Oscar "Sì, credo si parli di lui." rispose Andrea "Ora capisco il dolore di André nelle sue parole. Fersen era un Conte, un nobile, lui un semplice attendente, un servo. Non avrebbe avuto nessuna chance con lei Quindi prima di André, Oscar François si era già innamorata." riflettè Oscar con un filo di voce Continuarono curiosi nella lettura sperando di saperne di più. ********** Una visione celestiale è apparsa stasera davanti a me Splendida, un raggio di sole nel tuo abito da sera. Meravigliosa creatura che irradia grazia e bellezza Una profumatissima rosa delicata ma contornata di spine Mi strazia il cuore che tu lo abbia fatto per lui. Non si accorgerà mai che donna unica e speciale sei. Amami e saprò amarti come meriti ********** Leggere quelle righe e sapere che Oscar François aveva indossato un abito da sera probabilmente per il Conte Fersen lasciò senza parole i due ragazzi. Dopo un attimo di sbigottimento ripresero la lettura del diario ********** La tua lontananza mi sta annientando. Non mi perdonerò mai per quello che ti ho fatto. Il mio compito era di difenderti, e non sono riuscito a proteggerti dal mio folle amore. Non avrei mai immaginato di confessarti i miei sentimenti in quel modo ma immaginarti lontana da me mi fa male da morire. Te ne sei andata per stare da sola...lo capisco ma non allontanarmi dalla tua vita. Perdonami se puoi. Ti amo Oscar. ********** Glielo aveva confessato quell'amore, a leggere quei versi, in modo irruento e disperato. Chissà cosa era successo? Continuarono a sfogliare trovando altri versi. ********** Vedo uno sguardo nuovo quando mi guardi. Quanto vorrei fosse amore. Dimmi che mi hai perdonato amore mio Finché potrò voglio vedere il tuo amore per me nei tuoi occhi. Non so per quanto ancora posso guardare il tuo bellissimo viso, i tuoi occhi blu come il mare e i tuoi meravigliosi capelli che come fili d'oro puro librano liberi al soffio del vento. Ogni attimo passato a guardarti lo fisso nella memoria per ricordarlo quando il buio si farà perenne. Ti Amo Oscar. ********** Vi erano pagine e pagine di versi dedicate ad Oscar. Era riuscito tramite un nuovo amico ad arruolarsi nei soldati della Guardia e seguire così la sua Oscar anche se gli aveva detto di non volere più che lui si occupasse di lei. André annotava anche le giornate trascorse in caserma e qualche avvenimento che preoccupava non poco per la grave situazione che si stava prospettando per le sorti della Francia. L'ultima nota scritta da Andrè risaliva proprio ad un paio di giorni prima dello scoppio della Rivoluzione...il giorno prima della sua morte. ********** Vivo queste note la mattina del 12 Luglio 1789 Ieri il Ministro Necker è stato costretto a dimettersi ed è stato sostituito da un uomo, noto per la sua decisa opposizione alla causa popolare. La folla si è radunata un po' ovunque, ma soprattutto nel parco del Palazzo Reale. Tutti hanno cercato di procurarsi delle armi. Ci sono stati degli scontri a Place Vendome che è presidiata dagli uomini della Royal Almond, scontri che hanno provocato diversi feriti. C'è stato anche un morto nel Giardino dell Tuileries. La città vive nella paura e nell'incertezza. E l'alba del nuovo giorno che sta nascendo, forse ci riserverà altri disordini e nuove violenze. ********** I ragazzi erano, un po' alla volta, riusciti a leggere tutto il diario di André. Oscar era commossa dai versi scritti da André per Oscar. Si ricordò della nota scritta dal Generale, quando uno dei sottoposti di Oscar era andato ad informarlo della loro morte. Aveva detto che si erano uniti la sera prima e si erano giurati amore eterno. Il ricordo la rese triste tutto ad un tratto...trovare l'amore e perderlo nello stesso momento. Andrea vide la moglie con gli occhi lucidi e lo sguardo triste "Oscar amore mio, che ti succede?" "André ha amato Oscar per tutta la vita, sperando che anche lei lo ricambiasse e proprio quando l'amore finalmente li ha uniti la morte li ha portati via." "Amore mio, loro vivono insieme felici in noi. Racconteremo la loro vita e li faremo rivivere amandoci come si sono amati loro." "Sì, lo faremo." Era tempo di tornare a casa. Avevano trovato i due diari che raccontava parte della loro storia e delle loro origini. Avrebbero informato il Professor Grassi Mariani e la professoressa Yvette Fournasier. Era il momento di approfondire le loro ricerche e scoprire qualcosa di più.

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