La diciottesima luna 2 - 20 years after

di Allen Glassred
(/viewuser.php?uid=1134215)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 20 anni dopo ***
Capitolo 2: *** Ossa nemiche ***
Capitolo 3: *** Incomprensioni ***
Capitolo 4: *** Luna nera, terrore della morte ***
Capitolo 5: *** Luna oro, bagliore della purezza ***
Capitolo 6: *** Luna blu come un oceano in tempesta ***
Capitolo 7: *** Vincent ***
Capitolo 8: *** Un nuovo pericolo ***
Capitolo 9: *** Shilo ***
Capitolo 10: *** The golden King and the Eclipse ***
Capitolo 11: *** Le porte dei Re ***
Capitolo 12: *** Vanitas, Rin e Dracula ***
Capitolo 13: *** Luna e Kevin ***
Capitolo 14: *** Il ritorno di Vanitas Lunettes ***
Capitolo 15: *** Il ritorno di Dominique ***



Capitolo 1
*** 20 anni dopo ***


Sono trascorsi circa una ventina d’anni dagli ultimi eventi: a Veritas sembra essersi finalmente ristabilita la pace. Dopo la morte di Dominique e l’arresto di Vincent, Vanitas ha recuperato il suo trono e non solo. Infatti la maledizione del Re Pazzo è regredita fino a scomparire quasi del tutto, seppur l’anima di Vanitas Lunettes non sia stata ancora del tutto sigillata in quanto la sorgente non è mai stata trovata e distrutta. Lui ed Ivy sono tornati al palazzo di Veritas assieme al resto della famiglia, e dopo le gemelle hanno avuto altri due figli: Kevin di circa diciotto anni, ed Ivar di circa sedici. Rosina e Dante hanno trovato il coraggio di dichiararsi e, dopo la battaglia con Vincent si sono sposati ed ora sono finalmente marito e moglie, ed il loro matrimonio prosegue serenamente e senza alcun tipo di intoppo, per la felicità di quelli che per i due sono diventati come figli e dei loro nipoti acquisiti. Anche Garry e Jeanne stanno vivendo degli splendidi anni di pace: la Principessa ed il cacciatore hanno avuto un’altra bimba, di nome Juliette in memoria della madre di lui e, insieme a Luca stanno vivendo a Villa Perry: Garry è ormai il nuovo capofamiglia e, dopo la sua nomina le famiglie rimanenti hanno deciso che umani e vampiri possono vivere insieme, dato che ora è in vigore un trattato di pace. Tuttavia, solo una cosa offusca la loro felicità: né l’uno né l’altra sono infatti riusciti a scordare che, dopo la nascita della figlia di Dominique e Jeanne qualcuno tentò di rapirla. Ovviamente il colpevole fu cercato per anni ed anni, ogni singolo cacciatore ed umano si mise in moto per aiutare, assieme ai vampiri. Ma le ricerche non ebbero successo: chi tentò di rapire la piccola Fukiko Lunettes Hikari sembrerebbe essere stato inghiottito dalla terra stessa, nessuno è in grado di fiutare il suo odore o dove si trovi, non un singolo indizio, nulla di nulla. Solo grazie al marito ed alla famiglia Jeanne ha superato questo duro momento, assieme al trauma di aver dovuto uccidere suo marito Dominique e porre così fine al suo controllo su di lei, oltre a sventare la minaccia di sue eventuali ritorsioni su sé stessa e sulla sua famiglia. Sua figlia le chiede spesso di raccontarle di suo padre, ma tutto ciò che Jeanne si limita a fare è dirle di non parlare di quell’uomo, che era malvagio e che deve lasciare semplicemente che la sua anima bruci all’inferno, dov’è giusto che stia dopo tutto ciò che ha fatto. Più volte la ragazza ha tentato di saperne di più, ottenendo solamente di essere zittita. Anche per Mina Veghner e la sua famiglia ci sono stati molti cambiamenti: la giovane cacciatrice ha dato alla luce un bimbo, il figlio di Dominique: Jean Jaques. Ma nonostante la sua paternità la donna non ha mai dubitato del suo amore per lui, l’ha amato e cresciuto assieme ai figli che, nel frattempo, ha avuto con il suo nuovo marito. Infatti, da circa sedici anni è sposata con il Re del Clan della Luna Indaco, Giyu. Da lui la donna ha avuto due figli: Shilo e Men. Con sua sorpresa la figlia è davvero molto somigliante a suo fratello e, se dev’essere sincera la cosa la turba un po' anche se ha sempre cercato di nasconderlo. Non ha mai parlato ai figli di loro zio, anche se Shilo chiede spesso di lui e vorrebbe saperne di più. Ma ogni volta che prova a parlarne con la madre, lei si arrabbia e le dice di cambiare argomento: quell’uomo è morto e sepolto, ed i morti vanno lasciati dove stanno senza disturbarli ulteriormente. Se nemmeno Jean Jaques chiede mai del padre, non vede perché debba essere Shilo ad insistere per saperne di più su suo fratello. Ma questo sta inevitabilmente creando problemi tra madre e figlia, che più passa il tempo più diventa ribelle ed insofferente alle regole.

 

Ed è così anche quel giorno. La famiglia Ichinomiya/Lunettes ha deciso di vivere ancora a Veritas, dopo essere stati ad Avalon ed aver appurato che per ora, tornare nel regno della Luna Indaco sarebbe troppo pericoloso e che la minaccia di Muzan è ancora presente. Mina avrebbe voluto ritrovare Melody e dare una lezione al re giallo, che come ha ribadito più volte non le fa la minima paura. Ma suo marito ha preferito che non lo facesse: nulla avrebbe reso Giyu più felice di riavere con sé la sua bambina, che ormai sarà già una giovane donna, e vivere con la sua famiglia nel suo regno. Ma la sua priorità ora è salvaguardare Mina ed i loro figli, oltre a Melody stessa. La lontananza dalla figlia lo distrugge, tuttavia sa che è necessaria. Almeno, fino a quando il Re Giallo non sarà stato rimesso al suo posto e non avrà pagato la pena per i suoi crimini. Ma fino ad allora, ha deciso che tornare ad Avalon non è saggio ed ha deciso, assieme alla moglie, di continuare a vivere a Veritas e stare lontano il più possibile da Melody.

 

A Palazzo Lunettes l’ennesima discussione attira l’attenzione di Giyu e Men: padre e figlio stavano per scendere le scale e recarsi in sala da pranzo per la colazione, quando le urla di due donne sono giunte alle loro orecchie. “ Ma che succede? “. Chiede il quindicenne erede del Clan della Luna Indaco, mentre il padre scuote il capo come a dirgli che non ne sa nulla.

 

“ Suppongo siano ancora Shilo e la mamma “. Fa semplicemente un giovane poco più dietro di loro: apparentemente è la copia del padre, se non fosse per i capelli più corti.

 

“ Jean Jaques, fratello mio! “. Fa semplicemente Men, mentre l’altro lo saluta con un cenno della mano. “ Tu credi davvero stiano ancora litigando per quel motivo? “. Chiede, mentre Jean Jaques sospira pesantemente.

 

“ E per che cosa se no? Shilo non fa altro che chiederle quella cosa, ma la mamma è troppo testarda e la zittisce subito. Ed ecco che si innescano sempre questi litigi: ormai sono all’ordine del giorno, anche se non capisco come mai mamma sia così dura ed irremovibile in questa sua decisione. In fondo, nostra sorella non sta chiedendo la luna o qualcosa di pericoloso. È solo curiosa, ma ho paura che l’atteggiamento della mamma la porterà a compiere qualche stupidaggine. Ma non so più come fare per dirlo a mamma senza che si infuri anche con me “. Fa semplicemente, per poi sospirare pesantemente. “ Sarà meglio fermarle “. Sentenzia solamente, prima di avviarsi verso la sala da pranzo nella quale, come aveva previsto due donne stanno discutendo animatamente.

 

Shilo stringe a sé una foto, mentre la madre tenta di avvicinarsi per sottrargliela. “ Adesso basta! “. grida infuriata Mina Veghner, mentre alle sue grida la più piccola si allontana ulteriormente.

 

“ Lasciatemi in pace! “. Protesta, non accorgendosi nemmeno dei fratelli e del padre appena sopraggiunti. “ E’ solo una fotografia! La voglio conservare, non capisco cosa vi disturba adesso?! “. Grida furiosa la corvina, stanca di essere rimproverata dalla madre senza ricevere spiegazioni. “ Non posso entrare in quella stanza, non mi parlate di lui e mi strillate contro se solo lo nomino! Almeno, lasciatemi questa dannata foto! “. Continua la principessa del clan della luna indaco, mentre una lieve coltre di neve si deposita sullo sgabello in metallo poco distante e mentre la madre prova ancora, vanamente, a riappropriarsi di quella fotografia che tanto la disturba sia in possesso della figlia.

 

“ Solo una fotografia?! “. Si arrabbia Mina, stanca dell’atteggiamento ribelle della figlia che, le fa rabbia il solo pensiero, è comunque lo stesso che aveva il suo gemello: più passa il tempo, più Shilo diventa la copia femminile di Dominique e questo la disturba tantissimo. E purtroppo, non è la sua copia solo fisicamente ma anche caratterialmente, sotto molti punti di vista. “ Sei entrata in quella stanza senza il mio permesso! Non avresti mai dovuto farlo, non sai cos’avresti potuto provocare! “. Continua la sua sfuriata la madre, mentre Shilo scuote il capo con enfasi.

 

“ Ah si?! Solo perché voglio sapere di mio zio?! Siete ridicola, madre! “. Sbrocca alterata la ragazza, ricevendo forse per la prima volta in vita sua un sonoro ceffone che, cogliendola alla sprovvista la fa quasi cadere a terra se non fosse per la prontezza del padre, che l’afferra al volo. Per un secondo nella stanza regna il più totale ed assoluto silenzio: Giyu e Men sono shoccati da quanto appena visto, Jean Jaques parrebbe innervosito. La mano di Mina trema, mentre Shilo porta una mano sulla guancia bruciante di dolore a causa dello schiaffo ricevuto dalla madre e mentre una spessa coltre di nebbia circonda tutto quanto si trova nella stanza, per poi scomparire in tante piccole gocce umide, la temperatura aumenta drasticamente mentre la ragazza scosta i capelli dal viso, sul quale erano finiti dopo lo schiaffo.

 

“ S… Shilo, scusami, io… “. Fa per parlare sua madre, ma a quelle parole la ragazza si allontana ulteriormente da lei, staccandosi in modo più dolce ma comunque deciso dalla presa del padre: stringe forte la foto di Dominique, come fosse una reliquia sacra. Il suo sguardo carico d’ira si illumina per un istante di cremesi e passa rapidamente all’oro, un vetro s’infrange come reagisse ad un potere ad esso affine mentre quella luce scompare dagli occhi della ragazza dopo qualche secondo, mentre finalmente lei prende parola.

 

“ Vi odio! “. Grida solamente la fanciulla, prima di scappare letteralmente dalla sala sotto lo sguardo del padre e dei fratelli, mentre sua madre da prima rimane sconvolta: ha visto chiaramente il potere della luna rossa attivarsi in sua figlia seguito da quello della luna oro, lo ha visto e sa che non può essere solo quello ereditato da lei: la donna osserva atterrita la vetrata andata in frantumi grazie al potere della figlia, manifestatosi per un singolo istante ma abbastanza potente da frantumare il vetro. Un potere latente e del quale, probabilmente, nemmeno la stessa Shilo è consapevole. In seguito Mina cerca di inseguirla, vanamente.

 

“ Shilo! Torna qui! “. Grida semplicemente la figlia di Pierre e Joe, vanamente: sua figlia ha afferrato il soprabito ed è uscita da palazzo senza nemmeno starla a sentire e decisamente fuori dai gangheri: nemmeno suo padre si è mai permesso di schiaffeggiarla, sua madre invece lo ha fatto per una sciocchezza e per lei, la cosa è intollerabile. Giyu è il primo ad avvicinarsi alla moglie, prendendola tra le braccia e cercando di tranquillizzarla mentre, dal canto suo Mina avverte il risentimento della figlia e trema preoccupata.

 

“ Non lo pensava davvero: vedrai che appena si calmerà, tornerà e farete pace. Ti vuole bene, sei sua madre “. Tenta di rassicurarla, ma lei non pare affatto calma.

 

“ Giyu, il suo potere, i suoi occhi… occhi cremesi! Aveva gli occhi cremesi, seguiti da occhi dorati! “. Fa solamente la cacciatrice, mentre il marito la guarda preoccupato: da che ne sa, sua figlia ha ereditato solo il suo potere ma è anche vero che, con l’età che avanza potrebbe star manifestando anche l’eredità della madre.

 

“ Magari è una tua eredità, no? In fin dei conti, anche tu possiedi quel potere “. Fa, mentre Mina scuote il capo con ancor più enfasi.

 

“ Ti dico di no! Quello non era un potere ereditato da me, non lo era… “. Giyu capisce al volo cosa la moglie voglia dire, ma davanti ai figli preferisce rimanere in silenzio per non turbarli. Ma a quel punto è Jean Jaques a farsi avanti.


“ Ma come avete potuto schiaffeggiarla? “. Chiede solamente: nonostante il suo tono calmo il suo sguardo brucia, una caratteristica purtroppo ereditata da suo padre. “ Aveva semplicemente chiesto che le parlaste! Anche una spiegazione sommaria, per iniziare! Per farle capire perché evitate di parlare di vostro fratello come fosse il demonio in persona. Chiedeva di tenere una dannata foto, di entrare in una dannata stanza! Perché dovete sempre essere così testarda?! “. Fa semplicemente il corvino, mentre Giyu cerca di sedare gli animi prima che anche Jean Jaques litighi con sua madre.

 

“ Adesso dobbiamo solo ritrovare Shilo, vi prego: evitate di litigare “. Fa, ed a quelle parole il figliastro annuisce. A prendere parola è stavolta Men, rimasto sin ora in silenzio.

 

“ Dobbiamo trovarla, prima che si addentri nella Terra di nessuno: lì ci sono ancora dei ribelli ed in oltre, quel luogo non appartiene a nessun clan. Nessuno la difenderebbe se le capitasse qualcosa “. Fa, mentre Mina si mette entrambe le mani tra i capelli, maledicendo sé stessa ed il ricordo di Dominique che, anche da morto sta continuando a creare guai all’interno della sua famiglia.

 

“ La mia bambina… “. Mormora solamente, mentre suo marito le da un bacio sul capo.

 

“ Tranquilla amore mio, sta tranquilla: la troveremo “. Sussurra, ma la cacciatrice scuote il capo terrorizzata alla sola idea che alla sua Shilo possa capitare qualcosa e non capacitandosi di come abbia potuto perdere le staffe in quel modo con lei.

 

“ Va bene: io esco a cercarla. Non può essere andata lontana. Andrò a vedere per le strade del regno, al di là del confine non credo sia ancora giunta “. Fa semplicemente il primogenito di Mina, mentre lei e Giyu annuiscono.

 

Due bellissime adolescenti dalla chioma bionda e dagli occhi blu stanno camminando per le strade di Veritas. Chiunque le veda nota che sembrano quasi una mela divisa a metà, tanto sono simili. La prima ha un meraviglioso abito blu, la seconda ne indossa invece uno sui tono dell’azzurro. Una tiene i capelli sciolti, l’altra in una lunga treccia. “ Non so, dici che abbiamo fatto bene ad uscire da sole? “. Chiede semplicemente la maggiore delle due gemelle, mentre a quelle parole l’altra annuisce semplicemente, gustandosi il suo cono gelato tranquilla.


“ Certo che si! “. Fa, non curandosi di essersi sporcata la bocca di gelato. “ Non ne potevo più, di rimanere chiusa tra quattro mura e con Kevin ed Ivar che non fanno altro che prendermi in giro per la storia del fidanzato “. Fa la minore, mentre la sorella ride lievemente a quella frase: non c’è dubbio, anche se sono gemelle hanno caratteri opposti. L’una ha ereditato il carattere calmo della madre, l’altra quello più impulsivo del padre.


“ Eh hai ragione, a volte i nostri fratelli sono insopportabili “. Arrossisce lievemente Luna Hikari, mentre sua sorella Amalia la canzona e le dà una lieve gomitata.

 

“ Ah ah… qualcuna qui è arrossita! Non appena ho nominato un certo principe dalla chioma corvina “. Ridacchia, mentre a quelle parole Luna sbuffa sonoramente, cercando di togliere alla sorella quel ghigno strafottente.

 

“ Eddai! Sei una vera scema! “. Fa, imbronciandosi lievemente e mentre l’altra continua a ridere. “ Oh! Guarda un po' quel giovane “. Fa ad un certo punto la primogenita di Vanitas ed Ivy, mentre la sorella si volge nella stessa direzione e sgrana gli occhi.

 

“ Accipicchia che schianto! “. Fa solamente, mentre la sorella non può fare a meno di osservare il corvino e sentire come una sorta di familiarità con lui. Le due sorelle continuano a camminare ma, distraendosi finiscono per urtare proprio il medesimo giovane di cui l’erede al trono si è accorta poco prima.


“ Oh cielo! “. Fa solamente la maggiore, preoccupata. “ Vi siete fatto male? “. Fa, inginocchiandosi per poi porgere la mano guantata al corvino, che la osserva qualche istante per poi in fine accettare il suo aiuto: posa la mano su quella della fanciulla, ma non appena quell’innocuo contatto è stabilito entrambi avvertono una scossa percorrere il loro corpo: entrambi percepiscono nell’altro il potere degli Hikari e dei Lunettes al medesimo tempo. “ Scusate davvero, sono un’imbranata! “. Si china la fanciulla, scusandosi e mentre l’altro la osserva qualche momento. Solo in seguito la riconosce.

 

“ Ma voi siete le principesse “. Fa, mentre a quelle parole anche Amalia arrossisce vistosamente per poi prendere parola a sua volta, porgendo la mano come stesse salutando un vecchio amico.

 

“ Io sono piacere, Amalia di conoscerti! “. Fa senza tanti preamboli, mentre lui la guarda un po' stranito. Accorgendosi della gaffe commessa, la fanciulla avvampa come un semaforo e se possibile ancor più di prima. “ Cioè, io… oh insomma hai capito! “. Sentenzia, mentre stringe la mano del ragazzo che invece, fa un inchino rispettoso e fa il baciamano ad entrambe.

 

“ Io sono Jean Jacques Veghner Lunettes invece “. Si presenta, mentre a quelle parole le due principesse sussultano.

 

“ Il figlio di Mina Veghner? “. Chiede semplicemente Luna, mentre lui annuisce a quella domanda.

 

“ Si, precisamente “. Ammette senza troppe remore, per poi sospirare pesantemente. “ Mi dispiace non poter restare a lungo, ma purtroppo devo correre a cercare mia sorella: è fuggita da casa e la devo ritrovare, prima che si metta nei guai “. Ammette sincero, mentre a quelle parole Amalia prende parola.

 

“ Vostra sorella? “. Chiede, mentre lui annuisce a quella domanda.

 

“ Si, mia sorella Shilo: la figlia di mia madre e del mio patrigno, re Giyu “. Fa solamente, anche se di fatto per lui è Giyu il suo solo padre, il solo che abbia mai conosciuto ed il solo che lo abbia amato e protetto sin da quando è nato. Ed il solo che voglia considerare come genitore, aggiungerebbe il corvino: non ha mai voluto saper nulla del suo padre biologico, accontentandosi della spiegazione della madre e capendo che era un mostro, che la neo regina indaco non ama neppure nominare o ricordare seppur di fatto, fossero gemelli: le ha fatto del male e chiunque faccia del male a sua madre, pensa Jean Jacques, è automaticamente suo nemico. Nessuno, nessuno può toccare sua madre e sua sorella e far loro del male e… la preoccupazione per la medesima sorella lo riscuote violentemente dai suoi pensieri. “ Non è che l’avete vista? È corvina, capelli lunghi. Indossa un mantello indaco “. Fa, mentre le due pensano un momento se possono aver incontrato quella ragazza, ma in seguito scuotono il capo in gesto di diniego.


“ No… ci dispiace “. Sussurra solamente Amalia, mentre lui sbuffa sonoramente.

 

“ Maledizione, Shilo! Ma dove diavolo sei? “. Sbuffa, per poi inchinarsi alle due Principesse in segno di rispetto. “ Grazie comunque: purtroppo la mia preoccupazione per mia sorella non mi consente di restare oltre. Spero di poterci rivedere in altre occasioni “. Fa, mentre le due fanno un inchino a loro volta per poi annuire. Una volta sole, le due sorelle si guardano in volto sconcertate.

 

“ E.. era davvero lui? “. Chiede solamente Amalia, mentre Luna annuisce.

 

“ Oh si che era lui: Jean Jacques Lunettes! Il figlio di Dominique! Il Principe dei Lunettes, insomma! Il solo erede vivente della stirpe dei Lunettes, oltre a Fukiko e Mina! “. Precisa semplicemente e quasi balbettando, mentre la gemella porta una mano alla bocca decisamente incredula.

 

“ Oh cielo! Non avrei mai creduto di incontrarlo proprio qui “. Ammette, mentre la gemella annuisce a quella sua affermazione.


“ Puoi dirlo forte! Non è facile incontrarlo, sta sempre chiuso a palazzo Lunettes e raramente esce da lì! “. Risponde, mentre la maggiore delle sorelle Hikari non può fare a meno di fissare la direzione presa da Jean Jacques, arrossendo vistosamente al pensiero di quell’incontro che probabilmente, non dimenticherà tanto facilmente o tanto presto.



Ciao a tutti i miei fans, come state? Ed eccoci qui, con il primo capitolo della diciottesima luna parte due. COnosciamo qui, in particolar modo, i figli di Mina e di Giyu ed il figlio di Mina e Dominique, oltre alle due principesse figlie di Vanitas ed Ivy, ormai cresciute e diventate due bellissime, giovani donne. Che ne pensate? Shilo litiga furiosamente con la madre e fugge, si caccerà nei guai? Seguitemi e lo saprete!

La diciottesima luna parte uno la trovate qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3913694&i=1

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ossa nemiche ***


Un giovane dalla lunga chioma corvina cammina su e giù per la sala del trono, abbastanza contrariato. Dietro di lui, ad ogni passo la scia di ghiaccio che si lascia alle spalle diviene sempre più evidente mentre, spazientito, un altro ragazzo dai capelli del medesimo colore, ma di un taglio più corto, prende finalmente parola. “ Kevin “. Lo chiama solamente, mentre il più grande non sembra nemmeno dargli retta e continua a camminare nervoso su e giù per la sala. “ Kevin, calmati…. “. Ripete ancora una volta il minore, senza tuttavia essere minimamente ascoltato. “ Oh, per amor di Dracula! Kevin Hikari! Ti vuoi fermare due secondi?! “. Si spazientisce in fine il ragazzo, mentre l’altro arresta bruscamente il suo passo e si volge di scatto verso di lui.


“ Ivar! “. Lo chiama solamente, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Mi vuoi spiegare come posso stare calmo, in un simile momento? “. Chiede, mentre il fratello minore sbuffa sonoramente.

 

“ Potresti iniziare sedendoti e facendo respiri profondi? Potresti iniziare evitando di gelare l’intero palazzo? Perché è ciò che farai, se non ti dai una calmata “. Continua con più calma, ma nulla sembrerebbe far desistere il maggiore e men che meno lo calma.

 

“ Ah, appena tornano mi sentono! Eccome, se mi sentono! “. Si altera, per poi andare a sedersi sul trono di suo padre e cercando di seguire i consigli del fratello, prima di gelare il palazzo intero.

 

“ Suvvia, non ti scaldare! “. Si alza dalla propria sedia Ivar, guardando intensamente l’altro: lo stesso, identico colore degli occhi. Lo stesso colore che tutti i membri del clan Hikari posseggono, dopo tutto, proprio come aveva predetto Vanitas Lunettes tempo addietro. “ Saranno andate a fare una passeggiata, che sarà mai? Sono due adolescenti, hanno bisogno di uscire da queste quattro mura! “. Cerca ancora di farlo ragionare, ottenendo solamente che il fratello si irriti maggiormente.

 

“ Ti ricordo Ivar, che chi cercò di rapire nostra cugina Fukiko è ancora là fuori! I ribelli sono ancora a piede libero e tu mi dici semplicemente di star calmo? “. Chiede, non riuscendo minimamente a calmarsi. “ Luna ed Amalia sono due donne e sono uscite da sole, senza contare che sono due delle eredi al trono! Sono un bersaglio anche sin troppo facile! Era per questo che non volevo uscissero per conto proprio! Cosa credi, che mi divertissi a proibire loro anche solo di uscire per andare a giocare con gli amici? “. Chiede, mentre per un momento il fratello abbassa lo sguardo: certamente, da un lato comprende cosa stia cercando di dirgli Kevin, tuttavia… la voce dell’altro lo riporta bruscamente alla realtà. “ Ma era… è tutt’ora necessario, riesci a comprenderlo? “. Chiede, ripensando all’infanzia sua e delle gemelle, anche prima dell’arrivo di Ivar: seppur fosse il fratello minore, lui ha sempre protetto le sorelle in quanto primo erede maschio della famiglia. Non le ha quasi mai fatte uscire da palazzo da sole, se volevano vedere qualche amichetto era questi ad essere portato a palazzo, ma Luna ed Amalia sono uscite molto raramente da quando, al parto di Jeanne qualcuno di non identificato cercò di sottrarle la neonata appena data alla luce. Questo mise in allarme non solo Vanitas ed Ivy, ma anche tutta quanta la famiglia: si decise di tenere le eredi più al sicuro possibile, di cercare di evitare che avessero contatti con il mondo esterno a meno che non fossero accompagnate da qualcuno in grado di difenderle, in caso di bisogno. Perchè ormai è chiaro a tutti: chi cercò di rapire Fukiko dev’essere qualche ribelle, ancora fedele a Vincent o, ancor peggio a Dominique. E persone di questa risma, tutti quanti lo sanno, non avrebbero scrupoli a prendersela anche con delle ragazzine.

 

“ Fratello… “. Inizia il discorso Ivar, raggiungendo il maggiore e mettendosi al suo fianco mentre lui rimane seduto sul trono. “ Credimi, io ti capisco! Davvero, ti capisco perfettamente: anche io ho molta paura che possa accadere qualcosa alle nostre sorelle, cosa credi? “. Chiede, posandogli una mano sulla spalla per potergli far sentire la sua presenza e fargli capire che potrà sempre contare su di lui, in qualunque momento o circostanza. “ Ma non è tenendole rinchiuse che risolveremo il problema: ricorda che più un uccellino è tenuto in gabbia, più avrà voglia di volare libero ed esplorare il mondo. Riesci a comprendere? “. Chiede, mentre Kevin annuisce: eccome se ha capito. Suo fratello vuol dirgli che più le gemelle saranno tenute “ prigioniere “ in quel palazzo o soffocate di attenzioni, più la voglia di trasgredire sarà grande e rischierà, così, di metterle nei pasticci.


“ Allora, cosa mi consigli? “. Chiede semplicemente, sentendo sulle sue spalle il peso di essere il primo erede maschio della famiglia e di dover proteggere a tutti i costi le sorelle, malgrado queste siano più grandi di lui. A quella domanda Ivar sorride lievemente, scompigliandogli i capelli come sempre, quando cerca di tirarlo su di morale in modo particolare.

 

“ Intanto, togli quel broncio: se Luna ti vedesse così, fuggirebbe a gambe levate e la terrorizzeresti “. E gli fa un lieve occhiolino, mentre l’altro avvampa violentemente e, per sbaglio ghiaccia interamente un mobile lì vicino.

 

“ S… scemo! “. Fa solamente, con quei modi che ricordano molto quelli della madre ma allo stesso tempo quelli del padre, quando si ritrovarono dopo tutti gli anni di lontananza in cui lei credette di essere la figlia biologica di Haruka e Juliette.

 

“ Ed in secondo luogo, rilassati un po'! Fa una passeggiata sotto la luna blu, che a breve sorgerà! Smetti di pensare a quelle due e pensa solamente a svagarti, che ne dici? “. Continua il minore, ridendo un po' ed afferrando il braccio di Kevin, quasi trascinandolo con sé.

 

“ Ma alla luna blu mancano alcune ore! “. Protesta il maggiore, mentre l’altro continua a trascinarlo con sé.

 

“ E allora, nel tempo che rimane ci divertiremo insieme, io e te! Una giornata tra uomini! “. Continua, trascinandolo letteralmente e mentre l’altro non riesce in alcun modo a sottrarsi.

 

“ Ivar, piano! Finiremo per cadere! “. Tenta solamente, ma il fratello non sembra aver idea di lasciarlo libero e, uscendo, non si rende conto che due persone lo stanno osservando.

 

Vanitas osserva la moglie qualche istante, mentre lei sorride lievemente. “ Sono davvero adorabili “. Sentenzia solamente la regina, mentre lui ridacchia un po'.

 

“ Ivar ti somiglia, sai? “. Chiede, mentre lei osserva i figli uscire da palazzo, diretti probabilmente in giardino. “ Ha la tua stessa esuberanza “. Prosegue colui che tutti conoscono come il re bambino, mentre a quelle parole lei annuisce lievemente.

 

“ Devo darti ragione, sai? Invece, Kevin è un mini te fatto e finito “. Ridacchia un po', mentre lui la osserva con un lieve broncio.

 

“ Ehi! Guarda che avere un mini me come figlio, dovrebbe essere un onore per te “. Fa, mentre lei continua a ridere.

 

“ Oh si si, non mi bastavano gli sbalzi d’umore del padre. Dovevamo pure fotocopiarti “. Scherza, continuando a ridere e contagiando ben presto anche lui. “ Seriamente: credi abbiamo fatto bene a lasciare sole Luna ed Amalia? Con tutto quello che è successo al parto di Jeanne… “. Fa, mentre lui le prende la mano e sorride lievemente, rassicurandola.

 

“ Credo sia stata la scelta più saggia: noi saremo sempre qui a proteggerle, ma devono fare le loro esperienze anche al di fuori di queste quattro mura “. Fa, trovando il pieno consenso della moglie.

 

“ Si: credo tu abbia ragione. In oltre, ora a Veritas regna la pace: non saranno alcuni ribelli a turbarla nuovamente. Non più “. Precisa, mentre lui annuisce. In quel momento tuttavia, un messaggero giunge ad interrompere il momento tra i due sposi.

 

“ Mio signore e signora, perdonate la sfacciataggine: non intendevo interrompervi, ma c’è un messaggio urgente per voi “. Sentenzia, inchinandosi ed attendendo il consenso per poter proseguire.

 

“ Che cosa succede? Di chi è il messaggio? “. Chiede solamente Vanitas, perplesso: cosa può mai esserci di così urgente, si chiede? La risposta arriva ben presto, lasciandolo letteralmente di sasso.

 

“ Il messaggio arriva da Sabrie, dal Clan della Luna Rossa “. Precisa, mentre in quello stesso istante il sangue nelle vene del giovane re si gela istantaneamente.

 

“ Il Clan della Luna Rossa? “. Chiede: erano vent’anni che non sentiva più parlare della prima luna demoniaca superiore, dopo le barbarie commesse da Ace negli altri regni e dopo la caduta di alcuni pilastri, il primo Pilastro sembrò essersi fermato e non commise più altre stragi. Questo insospettì gli altri re, che comunque strinsero un’alleanza tra loro per preservare la pace nei loro regni, ergendo una potente barriera e promettendosi aiuto reciproco in caso di bisogno. “ E cosa vorrebbero da noi? “. Continua di lì a poco il Re, mentre il messaggero inizia a parlare dopo alcuni istanti.

 

“ Il re Rubino vorrebbe invitarvi al ballo della Luna Rossa, che si terrà tra pochi giorni. Precisamente, subito dopo quello della Luna Blu “. Spiega, mentre Vanitas guarda in faccia la moglie, che ricambia il suo sguardo sconcertata.

 

“ Invitarci al ballo della Luna Rossa? A Sabrie? State scherzando? “. Chiede, ma in tutta risposta l’altro fa un cenno di diniego con il capo, proseguendo il discorso e riportando il proseguo del messaggio, parola per parola.

 

“ Il re Rubino si offenderebbe molto, se voi e la regina rifiutaste il suo invito e di indossare gli abiti che sono stati fatti apposta per voi. Al ballo ci saranno anche il principe e la principessa “. Precisa, mentre Ivy rimane ancor più sconcertata a quelle parole.

 

“ Anche Garry e Jeanne? Ma che cosa significa? “. Chiede, mentre Vanitas scuote il capo.

 

“ Non lo so, ma non mi farò prendere in giro in questo modo a Ace. È chiaro che ha un secondo fine, per invitarci nel suo regno al ballo in onore della sua luna. Lui mi odia, Ivy: non credo nella sua buona fede “. Ammette, la moglie d’altro canto non può dargli torto: è risaputo che Ace Baskerville odia suo marito, allora perché tutto un tratto, si dimostra così amichevole? Cosa c’è dietro?

 

“ Beh, non hai tutti i torti: l’odio di Ace per te è risaputo ed è più che chiaro che se ti, se ci ha invitati c’è sotto qualcosa. Tuttavia… “. La regina riflette su un’altra cosa: è vero che il primo Pilastro deve avere qualcosa in mente, tuttavia sa anche che rifiutare l’invito li farebbe sembrare estremamente maleducati agli occhi di tutti. “ … se ora rifiutiamo il suo invito, non solo sembreremo maleducati agli occhi di tutti ma daremmo anche l’impressione di temerlo. E sicuramente, questo non è quello che vogliamo “. Fa, trovando il consenso del marito: certo che no, pensa. Non vuole che si pensi che il clan della luna blu, che il re zaffiro tema quello rubino: sono entrambi due lune maggiori, le lune demoniache più forti. Non ha alcun motivo di temerlo. “ Se Ace ha in mente qualcosa, lo scopriremo: credo che una perlustrazione nella tana del lupo, non ci farebbe poi male. Ci basterà tenere occhi ed orecchie bene aperti. Forse, riusciremo a scoprire cosa c’è dietro “. Conclude la regina, mentre Vanitas annuisce alle sue parole e, in seguito osserva attentamente il messaggero.

 

“ E sia “. Fa solamente, mentre l’altro rimane in ginocchio in segno di rispetto. “ Io e mia moglie accettiamo l’invito: verremo al ballo della Luna Rossa, a Sabrie “. Conclude, per poi congedare l’uomo che, una volta porti i propri rispetti si avvia verso l’uscita. Una volta soli il giovane re sospira pesantemente, mentre la moglie gli pone una mano sulla spalla e sorride lievemente.

 

“ Prima o poi, mi dirai perché Ace ti odia così tanto: siete appunto, le due lune demoniache più potenti, le prime mai apparse. Dovreste andare d’accordo, non scannarvi a vicenda “. Fa, mentre lui sospira pesantemente ancora una volta.

 

“ Non è colpa mia se Ace ha dato di matto ed ha iniziato ad attaccare tutti i clan demoniaci e se, dopo vent’anni, torna a far parlare di sé. Come hai detto: andremo a quel ballo e scopriremo cosa c’è dietro “. Fa, evitando accuratamente di rispondere alla domanda della moglie. La donna se ne accorge, ma preferisce non insistere: non vuole innervosire Vanitas, sa che se avrà bisogno di parlarle, lo farà quando sarà il momento giusto. Fino ad allora, il motivo dell’astio tra lui ed Ace rimane avvolto nel mistero.

 

Nello stesso istante, le ricerche di Shilo stanno proseguendo.

 

È da un po' di tempo che Men, Giyu, Mina e Jean Jacques stanno perlustrando le strade di Veritas senza tuttavia aver successo: Shilo sembra essere scomparsa nel nulla, non si riesce a trovarla e nessuno sembrerebbe nemmeno averla vista. La donna si appoggia al muro di un’abitazione, portandosi le mani al viso e scoppiando in lacrime. “ E’ tutta colpa mia! “. Fa solamente, mentre a quella vista suo marito le si avvicina e, in seguito la stringe in un abbraccio per tentare di rassicurarla.

 

“ Ehi! Tesoro, non fare così, vedrai che la troveremo “. Mormora solamente il re indaco, ma nemmeno le sue parole sembrano quietare l’animo della Principessa dei Lunettes.


“ No! No, invece! È tutta colpa mia! Anzi: è colpa di quel bastardo di mio fratello! Anche da morto, continua a creare problemi! Maledizione, Giyu! Dove può essere nostra figlia? “. Chiede, mentre lui continua a cercare di calmarla.

 

“ Basta! Non pensare più a quell’infame, ci ha già fatto abbastanza male: ora è morto e sepolto da oltre vent’anni, non dobbiamo nemmeno più nominarlo, d’accordo? “. Chiede, accarezzando il viso della moglie e cercando di rassicurarla. “ Shilo non si sarà sicuramente addentrata nella Terra di Nessuno: sono sicuro che si trova qui intorno, dobbiamo solo pazientare e vedrai che la ritroveremo “. Fa, ma la moglie scuote il capo.


“ No, di questo passo non la troveremo mai! “. Continua ostinata, mentre il suo terzogenito le si avvicina e le mette una mano sulla spalla.

 

“ Madre… “. Mormora solamente Men, mentre lei posa una mano su quella di lui e sospira pesantemente.

 

“ Credo che solo una persona possa aiutarci, Giyu: lui sicuramente, saprà cosa fare “. Sentenzia, mentre il marito la osserva qualche istante e mentre lei non lascia per un solo istante la mano del figlio. “ Si, so che è da tanto che non lo vediamo. Ma è necessario chiedere il suo aiuto, se vogliamo trovare la nostra Shilo prima che accada una disgrazia “. Trema alla sola idea: se pensa che sua figlia è dispersa a causa del suo eccessod ‘ira, la sola che prenderebbe a schiaffi è solo sé stessa. E se ora accadesse qualcosa alla ragazza, non se lo perdonerebbe mai per tutto il resto dei suoi giorni. È la voce di suo marito ad interrompere i suoi pensieri.

 

“ Aspetta! Vuoi forse….? “. Mormora solamente il re indaco: non è contrariato, solo molto sorpreso. Perché ha già capito a chi si stia effettivamente riferendo la moglie ed a chi voglia chiedere aiuto. Mina ricambia il suo sguardo, asciugandosi le lacrime e più determinata che mai.

 

“ Si: dobbiamo chiedere aiuto a Garry! Sono sicura che lui riuscirà a ritrovare nostra figlia, con l’aiuto dei suoi Hunters “. Assicura la corvina, mentre Giyu riflette un momento e mentre osserva i figli, che come se avessero capito ciò che il padre vuol dire annuiscono quasi all’unisono.

 

“ Ho sempre desiderato conoscere il capofamiglia dei Perry! “. Sentenzia Men, incoraggiando così i suoi genitori.


“ Andiamo! Per ritrovare Shilo, ogni alleato è prezioso ed il tempo stringe: tra poco calerà il sole e sorgerà la luna blu, non c’è tempo da perdere “. Gli fa eco Jean Jacques, mentre Mina fa loro cenno di avvicinarsi e, in seguito li stringe in un forte abbraccio.


“ Vi amo con tutta me stessa, figli miei “. Sussurra solamente, mentre seppur inizialmente sorpresi anche loro, di lì a poco, ricambiano l’abbraccio della madre.

 

“ Anche noi vi amiamo, madre: amiamo voi e nostro padre, ed anche Shilo. Vedrete che la ritroveremo, sana e salva “. Assicura Jean Jacques, mentre alle sue parole e ad un cenno di quello che per lui è un figlio a tutti gli effetti, anche Giyu si unisce finalmente a quell’abbraccio.

 

“ Avete ragione: dobbiamo andare da Garry e Jeanne e chiedere il loro aiuto. Ed insieme, ritroveremo Shilo prima del sorgere della luna blu “. Assicura il re indaco, approvando a tutti gli effetti la decisione presa dalla moglie. La moglie che, dopo molto tempo è disposta a chiedere aiuto all’ex marito pur di ritrovare la sua amata figlia, prima che accada qualcosa di davvero irreparabile. Perché ormai, solo poche ore li separano dal sorgere della Luna Blu.

 

La ragazza dalla chioma corvina varca quell’invalicabile confine che le è sempre stato proibito attraversare: il confine tra Veritas e la Terra di Nessuno. Da ciò che sa, questa terra è la così detta zona neutra e non è comandata da nessun re, per tanto nessuno la caccerà via e lei ha davvero bisogno di restare sola, in questo momento. Ripensa alla lite con la madre e porta una mano alla guancia, decisamente arrabbiata. “ Mi ha dato uno schiaffo! Dico io, uno schiaffo! Uno schiaffo per una stupida fotografia! È inammissibile! “. Borbotta infuriata la corvina, spostando alcuni rami di alberi ed addentrandosi in quelle terre sconosciute. “ Ed anche questo posto! Qualcuno mi spiegasse perché mai è proibito entrarvi? Sono solo alberi e sterpaglie e non vedo nessuno di pericoloso! I ribelli sono scomparsi da anni, quindi perché tutto questo mistero? Non capisco! “. Continua la secondogenita di Mina e Giyu, mentre una strana sensazione di gelo la investe improvvisamente. “ Tanto, a casa non ci torno! No signore! Se lei non vuole dirmi la verità, vorrà dire che la scoprirò per conto mio! “. Continua caparbia la ragazzina che, anche nella sola espressione ricorda suo zio in versione femminile. “ Tanto lei mi odia, solo perché assomiglio a mio zio! Non riesco davvero a comprenderla! Come se io avessi qualche colpa! “. Continua il monologo, prima che un fruscio la faccia arrestare ed appoggiare ad una corteccia. “ Ma che cosa…? “. Mormora, accorgendosene solo ora: è giunta senza volerlo, accanto ad un cimitero abbandonato. E lei crede di sapere di che cosa si tratti: porta le mani alla bocca, incredula. “ Ma questo è il cimitero dei traditori! Quello in cui coloro che hanno tradito il sovrano vengono gettati, senza nemmeno una degna cerimonia funebre! “. Mormora tra sé e sé la corvina, mentre la curiosità si impadronisce di lei. “ Forse lui è qui? “. Si chiede: una domanda piuttosto legittima, dato che sa che suo zio così come Vincent erano traditori e che il primo è morto per mano di Jeanne e l’altro è chiuso in manicomio. Ma grazie all’ostinatezza di sua madre, che non le parla mai di quegli eventi, la ragazza non è nemmeno al corrente se suo zio sia stato seppellito nella tomba di famiglia oppure qui, in questo luogo tetro ed oscuro che odora di morte e sangue. “ Oh che diavolo! Se lo voglio sapere, non mi resta che una cosa da fare… “. Si fa coraggio la Principessa dei Lunettes, alzandosi fiera da terra. Ancora una volta, il suo atteggiamento ricorda quello del gemello di Mina: con un ghigno strafottente si pulisce l’abito dalla polvere, per poi avvicinarsi sicura ai cancelli di quel cimitero. “ Il cimitero in cui tutti i traditori vengono seppelliti. Tutti i quattordici regni demoniaci lo utilizzano, per dar sepoltura a chi attenta alla vita del re o lo tradisce. Se mio zio era un traditore, allora forse… “. Mormora la ragazza, riflettendo: ci sono parecchie tombe, considerato il fatto che tutti i quattordici re usano questo cimitero come una sorta di “ deposito eterno “, un luogo dove seppellire e dimenticare chi attenta alla loro vita o li tradisce in modo grave, così grave da non poter ricevere redenzione o perdono. “ Forza, Shilo! Non ti farai mettere paura da dei semplici cadaveri? Sono morti e sepolti, non ti faranno nulla! “. Si incoraggia, scostando seppur a fatica il pesante cancello. “ Accidenti! Com’è duro! “. Fa semplicemente la corvina, riuscendo a scostarlo in fine, quel tanto che basta a farla passare. “ Oh, finalmente! “. Continua e, senza più esitare varca quella soglia. Forse per un colpo di vento o forse no, non appena l’erede della luna indaco entra il pesante portone si chiude alle sue spalle, emettendo un cigolio degno dei migliori film horror. Shilo si volge un istante a guardarlo, deglutendo due volte ma in seguito, facendosi coraggio. “ Coraggio, Shilo! Vai e scopri la verità! “. Fa e, finalmente le sue gambe la soccorrono e tornano a rispondere ai suoi comandi. Avanza lentamente, leggendo uno ad uno i nomi su quelle tombe mal curate. Poi una cosa la fa sussultare: alcune sembrano essere state profanate, aperte. “ Cos’è successo qui? “. Mormora, incapace di trovare la forza di avvicinarsi: per fortuna pensa, solo alcune tombe sono aperte e magari è lei che si sta facendo mille ed inutili paranoie. Magari pensa, quelle tombe aperte si sono semplicemente sfondate ed aperte dopo tanti anni d’incuria totale e non c’è nulla di misterioso dietro. In seguito sono due tombe in particolare ad attirare la sua attenzione: le lapidi sono legate tra loro da una catena di platino, che lei fa per toccare ma che al solo contatto le brucia la mano. “ Ahi! “. Mormora solamente la ragazza, mentre lentamente l’ustione si rigenera. “ Platino? “. Chiede stupita: argento e platino sono solitamente usati sulle tombe dei cacciatori, per distinguerle da altri umani comuni e per impedire a qualunque vampiro di violarle o profanarle, un caso qualche trattato di pace venisse infranto. “ Due Hunters? “. Giunge a quella conclusione la corvina: chi è seppellito in quelle tombe devono senza dubbio essere due Hunters. Ma la vera domanda è: che ci fanno nel cimitero dei traditori? Cos’avranno mai fatto di così grave, per essere seppelliti in quel tetro luogo e tra i vampiri? E soprattutto… “ Chi sono? “. Continua la principessa scarlatta, prima di chinarsi e scostando le erbacce da quelle tombe, sulle quali i nomi sono leggibili seppur a fatica. “ Accidenti, come sono consumati! “. Sbuffa sonoramente la giovane, per poi assottigliare lo sguardo e, in fine, scandendo le lettere e capendo cosa ci sia scritto. “ Victoria… “. Inizia, scostando altre erbacce dalla tomba alla sua destra. “ e Gerard… “. Fa, per poi concludere la lettura una volta estirpate le ultime erbacce. “ … Yaman? “. Chiede più a sé stessa: non ha mai sentito questo cognome, ma un brivido freddo passa lungo la sua schiena non appena lo legge, come se le incutesse paura. “ Ma chi erano? “. “ Victoria e Gerard Yaman… “. Sussurra, mentre una voce alle sue spalle la fa sussultare: qualcuno l’ha raggiunta senza che nemmeno lei se ne accorgesse.

 

“ Quei due sono i peggiori: hanno osato levare la mano sul Re Oro e lo uccisero, quasi trent’anni fa. Ma questo è un periodo indicativo: forse mi sbaglio “. Sogghigna da sotto il cappuccio colei che, sicuramente è una ragazza. “ Mi riferisco ovviamente, al vecchio re oro “. Continua, per poi afferrare una spada. “ E tu sei nel nostro territorio! “. Conclude, aggredendo la corvina che, con l’abilità degna della figlia di un Pilastro afferra il proprio pugnale da sotto la gonna, difendendosi.

 

“ Non sapevo che i cimiteri avessero un proprietario! “. Esordisce, mentre l’altra la osserva: una scintilla dorata passa nei suoi occhi, la sabbia crea una sorta di tempesta attorno a loro ma non le accieca né danneggia.

 

“ E io non credevo che la spazzatura proveniente dai regni denominaci si spingesse sin qua! Ma ora ti insegno io a stare al tuo posto, microbo! “. Continua la fanciulla che, con un’abilità sorprendente maneggia la spada come fosse un abile ed addestrato soldato. Con un affondo ben assestato riesce, in fine, a gettare a terra Shilo che per fortuna, non perde la presa sul proprio pugnale. “ Te lo dico una sola volta: qui, chi appartiene ai regni demoniaci non è il benvenuto. Vattene! “. Grida furiosa, i suoi occhi ancora iniettati di luce dorata.

 

“ Non ci penso nemmeno! “. Fa semplicemente Shilo, afferrando la lama della spada e fermando così il fendente con una mano. “ Sono qui per avere risposte e non me ne andrò senza averle avute! Che ti piaccia o no! “. Prosegue e, con un’abile mossa riesce a tirare l’arma a sé ed a far cadere la fanciulla, i cui lunghi boccoli castani fanno capolino dal cappuccio.


“ Bastarda… “. Mormora solamente, mentre una nuova voce blocca sul nascere un suo possibile contrattacco.

 

“ Ora basta! “. Comanda solamente quella voce che, per un momento è familiare anche a Shilo. Ma quand’è pensa, che l’ha sentita se nemmeno conosce costui? “ Ma guarda guarda: una ragazzina proveniente da Veritas! E dal suo odore, appartiene al clan Lunettes “. Esordisce, tenendo in spalla come se nulla fosse un cadavere. A quella vista Shilo grida, mentre una donna l’afferra da dietro e le punta un pugnale alla gola.

 

“ Non muoverti, ragazzina! “. Le ordina, mentre la corvina sbianca terrorizzata: ma chi sono questi tre? Perché mai il cimitero dei traditori sarebbe il loro territorio? “ Porta rispetto al nuovo capo dei ribelli “. Continua. “ Ora, in ginocchio! “. Fa colei che ha tutta l’aria di essere una soldatessa. Tuttavia, Shilo riesce a capirlo, la sua divisa non appartiene alle guardie reali di Veritas.

 

“ Lascia stare “. Fa solamente lui, che con un solo cenno ferma l’altra che, in segno di rispetto abbassa lo sguardo e si allontana dall’altra ragazza. Lui si volta verso la fanciulla precedentemente gettata a terra, allungandole la mano per poterla aiutare. “ Sei davvero maleducata: hai attaccato la padrona di questo cimitero e ti sei messa a curiosare. Hai creato scompiglio in un territorio che non è il tuo, come dovrei reagire ora? “. Ghigna maligno: quel ghigno è una delle poche cose visibili di lui, che ancora tiene il cappuccio ed un mantello a coprire interamente il proprio vestiario. Tuttavia Shilo non si lascia intimidire: anche gli occhi di lui brillano di un’intensa luce oro per qualche istante, mentre quelli della precedente ragazza tornano di un azzurro naturale.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, afferrando la mano di lui ed alzandosi mentre l’altra donna in divisa militare l’abbraccia, assicurandosi che stia bene.

 

“ Non ho paura! “. Fa solamente Shilo: non le importa chi diavolo sia quell’uomo o chi siano quelle donne! Niente e nessuno è mai riuscito ad intimidirla e così sarà anche ora! “ Sono qui per avere delle risposte e non me ne andrò senza averle avute! Me ne infischio, se voi avete reclamato questo cimitero come vostro! Io ci sono entrata e finirò di esplorarlo! “Quale ostinazione, pensa l’uomo misterioso. In seguito il suo sguardo dorato torna di un colore naturale, incontrando quello gemello di lei.

 

“ Hai gli occhi di lui… “. Mormora, ghignando compiaciuto ed avvicinandosi a Shilo. Prima che la ragazza possa fare un passo è nuovamente bloccata dalla presa della soldatessa, che afferra i suoi polsi e li immobilizza dietro la sua schiena.

 

“ Ma voi chi siete?! “. Chiede solamente la fanciulla, mentre l’uomo misterioso getta il cadavere a terra come se nulla fosse. Shilo ha un moto di disgusto, mentre senza esitare l’altro pianta un ago in ciò che è rimasto di quel povero corpo, estraendo da esso un liquido oro.


“ Zydrate oro: una delle migliori che esista, seppur questa appartenga solo ad un volgare traditore. Vuoi provarla? “. Sussurra, mentre Shilo trattiene il disgusto quanto più può e scuote il capo con enfasi. “ Ah no? Così mi offendi, sai? Questo antidoto può fungere anche da droga: può davvero farti star meglio ed alleviare il tuo dolore “. Continua, mentre lei scuote nuovamente il capo e chiude gli occhi qualche istante. A quel rifiuto, lui sogghigna lievemente. “ Ovvio: per una principessa, questa zydrate di bassa qualità non basta. Ad una come te, serve quella di un re “. Continua, facendo sgranare gli occhi alla corvina in totale shock. “ Ah! Se ti chiedi chi sia quest’uomo: è uno dei nobili che anni fa, aiutò Gerard e Victoria Yaman ad uccidere il mio predecessore “. Continua, mentre una spessa coltre di vetro copre buona parte del terreno e mentre, nel solo vedere quella zydrate anche gli occhi di lei diventano di un intenso oro. “ Ecco, bene! Eccolo qui, il potere che scorre nelle tue vene: il tuo vero potere, quello che probabilmente ti è sempre stato precluso di conoscere ed esplorare. Quello che probabilmente, la tua adorata mammina ha soppresso per paura che si rivelasse e che il destino di tuo zio si abbattesse anche su di te “. A quelle ultime parole, la ragazza sgrana gli occhi sconcertata.

 

“ Cosa?! “. Chiede, mentre i suoi occhi le bruciano come mai prima d’ora. “ Che significa?! Tu conoscevi mio zio Dominique?! “. Chiede, mentre dai suoi occhi iniziano a scendere lacrime di dolore.

 

“ Se lo conoscevo? Oh… credimi, gli sei più vicina di quello che credi “. Assicura, osservando una tomba lì vicina ed avvicinandosi a lei, afferrandole il mento: la ragazza piange per il dolore agli occhi, dai quali di lì a poco inizia a sanguinare.


“ Fa male! Mi fanno male gli occhi, basta! “. Piange, mentre lui e la donna che ancora tiene immobilizzata Shilo si guardano con un ghigno complice.

 

“ E chi lo avrebbe mai detto, che dopo vent’anni mi sarei trovato faccia a faccia con la figlia di Mina? “. Chiede lui, per poi proseguire di lì a poco. “ La figlia della Principessa Dorata “. Conclude, mentre la ragazzina dalla chioma corvina quasi sviene a causa del dolore e mentre, nei suoi occhi, compare per un istante lo stesso kanji che compare in quello di lui: Upper Rank Seven. Luna superiore numero sette: la luna oro. Un kanji che solitamente appare solo negli occhi dei quattordici re o di chi ne è un discendente diretto, seppur da che si sappia, Shilo non ha legami con il re oro. Almeno, non che lei sappia.



Ciao miei cari fans, come state? Ecco qui il secondo capitolo della diciottesima Luna, che ne pensate? Mentre Vanitas ed Ivy ricevono un invito da Ace e mentre Mina decide, assieme al marito ed i figli, di chiedere aiuto a Garry per ritrovare la figlia, Shilo si inoltra in un cimitero non comune: il cimitero dei traditori, dove dai quattordici regni deminiaci vengono seppelliti i traditori della peggior risma. Lì, la ragazza fa uno strano incontro: un misterioso uomo i cui occhi da azzurro si tingono d'oro, così come i suoi, e due donne, tra cuiuna soldatessa molto preparata. Di chi si tratta? Cosa succederà alla figlia di Mina e Giyu? Riusciranno a trovarla in tempo, prima che i profanatori di tombe e nuovi ribelli le facciano del male? Seguitemi e lo saprete!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incomprensioni ***


Dopo diverso tempo di viaggio, in cui in special modo la regina dalla chioma corvina si è chiesta se la soluzione proposta sia la più saggia, la famiglia Ichinomiya giunge finalmente nei territori degli Hunters. Mina non può fare a meno di riflettere: crede siano anni che non rimette piede in quei luoghi. Solitamente, è sempre stata Jeanne ad andare da lei ma, da un po' di tempo a questa parte le due donne hanno perso i contatti. “ Ah… Jeanne mi ucciderà, per non averle detto che sono tornata a Veritas e che alla fine, non ci siamo trasferiti ad Avalon “. Ride lievemente la regina indaco, mentre a quelle parole anche il figlio Men ride un po'.

 

“ Non vedo l’ora di conoscerla: da come la descrivete, sembra una tosta! “. Fa, ed a quel punto è il fratello maggiore a prendere parola ed annuire.

 

“ Hai ragione, sai? Lady Jeanne è una donna molto forte, ed anche suo marito non è da meno: ho sentito dire che furono loro gli artefici della sconfitta di mio padre, anni fa “. Fa senza remore e quasi senza pensarci, per poi notare la madre rabbuiarsi lievemente e capendo la gaffe commessa. “ Oh cielo, madre scusatemi! Non avrei dovuto… “. Fa, ma a quelle parole Mina scuote il capo e lo ferma con un cenno della mano, prima che possa proseguire la frase e sospirando pesantemente.

 

“ No, Jean Jacques: non ti devi scusare “. Sentenzia, mentre anche Giyu e Men si sorprendono: di solito infatti, se solo si nominava il nome di Dominique Mina scattava come una molla. Ora invece, quasi sembrerebbe essere calma. Non dicono che sia tranquilla: il suo sangue scorre velocissimo, è turbata. Ma non per questo sembrerebbe agitata o arrabbiata, questo no. Non c’è odore d’ira nelle sue emozioni, questo sia Giyu che il figlio lo percepiscono. “ Hai fatto bene: sono passati vent’anni da allora, non è giusto continuare a non nominarlo come fosse ancora in vita. Come potesse ancora farci del male: non è giusto dargli ancora tutto questo potere su di noi. Credo lo abbia avuto anche per troppo tempo, quando era in vita “. Fa semplicemente la donna, sedendosi su una panchina seguita, di lì a poco, dal figlio maggiore e da quello minore. Il marito le mette invece una mano sulla spalla. “ Anzi: se mi fossi decisa prima a parlare di quel mostro, se avessi affrontato i miei demoni tempo fa, forse a quest’ora vostra sorella Shilo non sarebbe scomparsa chissà dove “. Sussurra, mentre l’odore del rimorso di Mina giunge alle narici degli altri tre vampiri. Jean Jacques abbraccia la madre, abbraccio al quale di lì a poco si aggiunge il fratello.

 

“ Comprendo le vostre ragioni e sono sicuro, anche mia sorella lo farà. Vedrete che vi chiarirete in men che non si dica, non appena la ritroveremo quel litigio sarà solo un brutto ricordo “. La rassicura, mentre Men le stringe la mano per farle sentire la sua vicinanza e mentre Giyu osserva i figli e la moglie, sorridendo orgoglioso dei suoi due fantastici eredi.

 

“ Madre? Posso farvi una domanda? “. Chiede ad un certo punto Men. La donna annuisce, mentre lui riflette: sa che forse la farà infuriare, tuttavia è davvero molto curioso e non può più trattenere tale curiosità, ha bisogno di sapere. Mina annuisce, mentre il figlio prende parola di lì a poco. “ Vorrei sapere di mio zio. Vorrei sapere perché lo odiate tanto, se era il vostro gemello. Insomma, so che ha tradito il re. Ma anche Vincent Hikari lo ha fatto, eppure non lo detestate tanto quanto detestate il vostro gemello, anche se è morto. Perché? Cosa successe? “. Chiede. Giyu e Jean Jacques si preparano: sicuramente Mina farà una sfuriata memorabile a Men e dovranno essere pronti a calmarla, se non vogliono si scateni una lite come quella con Shilo. D’altra parte il primo istinto della donna è questo: alzarsi e gridare al figlio di non nominare mai più Dominique, chiedergli cosa diavolo gli salta in mente di nominarlo proprio ora, in un simile frangente? In seguito riflette più attentamente: no! No, pensa: non può continuare a commettere lo stesso errore! Già ha litigato furiosamente con la figlia, già sono alla sua disperate ricerca dopo la sua fuga. Vuole davvero che accada anche con Men? Vuole davvero che la sua testardaggine e la sua incapacità di affrontare i suoi stessi demoni interiori, pregiudichino anche il rapporto con suo figlio? O è ora pensa, che finalmente si apra con i figli? In fondo sono adulti, possono comprendere come andarono le cose e magari, quando avranno tutte le informazioni su quanto successo, la curiosità su quel mostro di suo fratello cederà il posto a qualche altro sentimento che, spera, li allontanerà definitivamente anche dal suo solo ricordo. La figlia di Pierre e Joe fa un sospiro profondo, per poi accarezzare il viso di Men ed in seguito, dopo essersi voltata verso di lui, quello di Jean Jacques.

 

“ Mio Dio: più passa il tempo, più rivedo nei tuoi occhi quelli di lui. Quelli di mio fratello, il mostro che ha rovinato le vite di molti membri della nostra famiglia… “. Lascia la frase a metà, stringendo forte la mano del figlio maggiore con quella libera, l’altra ancora tenuta dal minore. “ Tuttavia, tesoro mio, non pensare mai che tua madre non ti ami: non pensare che rivedendo lui in te, io ti odi. Non è così e non lo sarà mai “. Sentenzia, mentre lui sussulta: credeva di aver celato quel sentimento, invece sua madre lo ha smascherato in un soffio di Eolo. Credeva di aver mascherato la paura: la paura che sua madre rivedesse suo padre in lui e che per questo lo potesse odiare, anche se certamente non ha chiesto lui di somigliare così tanto a colui che lo ha generato.

 

“ Madre… “. Cerca di dire, mentre lei sorride lievemente e gli accarezza il viso, stessa cosa che fa con Men di lì a poco ed ancora una volta.


“ Siete i miei adorati figli: vi amo tutti allo steso modo. Darei la vita, per ognuno di voi. Ed anche quando eri ancora nel mio grembo, Jean Jacques, lo avrei fatto: avrei dato la vita, pur di darti alla luce e farti sopravvivere “. Inizia a raccontare, mentre il figlio la osserva incredulo. “ Sai, se non fosse stato per l’aiuto di Giyu e di Garry e Jeanne, se non fosse stato per la mia famiglia, probabilmente sarei morta di parto: sin dai primi mesi di gravidanza infatti, il mio corpo si dimostrò debole e non riuscì a sopportare il tuo potere. Rischiai non so quante volte di perderti, ma questo non è mai importato a quell’infame che ti ha generato: sapeva di essere il più forte di noi due, che alla nascita e anzi, ancora nel grembo di nostra madre era stato lui a ricevere più potere di me e ne approfittava continuamente “. Spiega, ricordando come, quando era incinta di Jean Jacques, avesse un disperato bisogno del potere di Dominique e di come lui glielo negò, fino a quando non glielo concesse in punto di morte. “ Non gli importava né di te e né di tua sorella, Fukiko. Se penso a cos’ha passato Jeanne al suo fianco, quando erano sposati, io mi sento quasi fortunata. Fortunata ad aver evitato tutto questo, fortunata a non essere cresciuta insieme a lui. Fortunata che, quella notte di molti anni fa, tuo nonno Antoine e tua nonna Veronica abbiano deciso di dividermi dal mio gemello ed affidarmi a coloro che oggi, io ritengo ancora i miei genitori “. Fa, mentre Jean Jacques capisce che la madre si sta senza dubbio riferendo a Pierre e Joe, i suoi nonni.

 

“ Un momento: ma se era così crudele, come mai avete deciso di avere un figlio con lui? Cosa vi ha spinta? “. Chiede ingenuamente Jean Jacques, non sapendo come invece andò veramente in quella notte di ventun anni prima. A quella legittima domanda tuttavia, la madre stringe più forte la presa sulla sua mano e trema lievemente. “ Madre? Tutto bene? “. Chiede il corvino, mentre lei sospira pesantemente: trova dentro sé stessa la forza. Ora che ha iniziato pensa, deve terminare. I suoi figli hanno il diritto di sapere tutto quanto e lei dev’essere coraggiosa, ora non è più una bimba o una ragazzina impaurita. È la luna consorte di Giyu, regina del clan della luna indaco! Una donna adulta! Deve essere forte, lo deve essere anche se quei ricordi la fanno ancora rabbrividire, deve affrontare i suoi demoni e forse, pensa, proprio i suoi figli saranno l’ancora a cui aggrapparsi per non ricadere nella disperazione e forse nel rimorso, nella rabbia e nel dolore che da vent’anni cerca di seppellire dentro di sè.

 

“ Non fu una cosa volontaria “. Sentenzia, mentre il maggiore sbianca come mai prima d’ora. “ Tuo padre non accettava i rifiuti, non ammetteva un no come risposta. Ed il fatto che io e Jeanne lo respingessimo in continuazione, unito probabilmente alla sua già complicata situazione ed alla sua precaria salute mentale, lo fece completamente uscire di senno. Al punto di approfittare di una notte di luna rossa, per avere da me ciò che non avevo mai voluto dargli: il mio corpo, oltre al mio sangue “. Spiega, mentre il figlio non può fare a meno di lasciare la sua mano e portare la propria tra i capelli, sconvolto.

 

“ V… Volete dire che io sarei nato da uno stupro? “. Chiede, mentre lei afferra di nuovo la sua mano e lo guarda intensamente.


“ Tesoro, guardami “. Quasi ordina, mentre lui la guarda ancora decisamente shoccato e mentre sia Giyu che Mina avvertono in lui mille e contrastanti sentimenti, talmente tanti da essere impossibile da decifrare, al momento. “ Tesoro! Tu sei mio figlio ed io ti amo, questo ti deve bastare. Hai capito? Non conta come sei venuto al mondo, conta ciò che tu farai di questa vita che ti è stata data! Conta che tu sei una persona completamente diversa da colui che ti ha generato e che sei il mio adorato figlio, conta solo questo! Capito? “. Chiede, mentre lui annuisce seppur ancora un po' scosso. “ Tu e quel traditore non avete nulla a che spartire e non lo avrete mai, anche se hai il suo sangue nelle vene. Hai capito? “. Ripete, mentre lui annuisce e mentre il fratello lo osserva qualche istante, afferrandogli la mano libera e sorridendo lievemente.

 

“ Per me, rimani sempre e solo il mio fratellone! Niente potrebbe cambiare questo “. Lo rassicura a sua volta, mentre l’altro sente la commozione salire e sovrastare tutte le altre emozioni.

 

“ Grazie, Men… grazie davvero “. Risponde solamente l’altro corvino, mentre sua madre sospira pesantemente.

 

“ Se odio tanto mio fratello è per ciò che ha fatto non solo a me, ma anche a tutta quanta la nostra famiglia “. Ammette, guardando Men e dando finalmente una risposta al suo quesito. “ Tuo zio era un violento, un traditore ed uno stupratore. Non si fermava di fronte a niente e nessuno, credimi: nemmeno di fronte a sua moglie incinta ebbe pietà. Continuò a picchiarla e maltrattarla, malgrado stesse aspettando quella che oggi è tua cugina Fukiko “. Spiega, mentre anche il figlio minore rimane agghiacciato a quel racconto. “ Rischiò più volte di far perdere la bambina a Jeanne, infischiandosene altamente se era sua figlia e pensando solo a sé stesso. Non gli bastò ricattare Jeanne e minacciare la vita di Garry e Luca, oltre a quella della famiglia Velasco, per obbligarla a sposarlo. Non gli bastò tradire il re e contribuire all’ascesa al trono di un usurpatore… “. Fa, mentre a quelle parole Jean Jacques riflette un istante.

 

“ Parlate di Vincent, giusto? “. Chiede, mentre Mina annuisce.

 

“ Si: parlo proprio di Vincent Hikari. Il principe rinnegato, del quale mio fratello era il braccio destro. Anche se io penso che, in fine, Vincent fosse solo un burattino in mano al burattinaio “. Continua, pensando tutt’ora ciò che pensava vent’anni prima: il vero nemico, il più temibile e spietato è sempre stato Dominique che, complice il rapporto tra loro è sempre riuscito a manipolare Vincent ed a fargli fare ciò che voleva, ovviamente complice il fatto che il minore odiasse il fratello per essere stato cacciato e per ciò che era successo a Kaname, quella lontana notte. “ Dominique era molto più potente e spietato di Vincent, anche se agli occhi di tutti era solo il suo braccio destro: riusciva a dominare il potere di due lune senza difficoltà. Il potere della luna rossa e quello della luna blu, proprio come oggi riesci a fare tu, Jean Jacques “. Spiega al figlio, per poi guardarlo per un momento. “ Jeanne subì l’indicibile da parte di quel mostro, fino a quando Nox non decise di chiederci aiuto: quella che oggi è la dama di compagnia di Madame Rosina, quasi ventun anni fa fu la salvatrice di Jeanne e permise che venisse liberata da quel matrimonio senza amore “. Ammette, ricordando quei drammatici giorni proprio come se fosse accaduto solo l’altro ieri. “ Garry decise di salvare l’amore della sua vita, ma da soli non ce l’avrebbero fatta. Non nelle condizioni attuali, almeno: infatti a quei tempi, Garry era ancora umano. Seppur fosse un Hunter molto potente, non aveva speranza contro il suo rivale. Lo sapevamo noi e lo sapevano anche tuo zio Michael e tuo nonno Pierre, che decisero di andare a dargli man forte nel salvataggio “. Spiega, mentre Jean Jacques rimane letteralmente strabiliato.

 

“ Quindi fu Garry Perry a salvare la vita a Jeanne ed a sconfiggere vostro fratello, madre? Con l’aiuto di mio nonno e mio zio? “. Chiede, mentre la donna rimane per un momento in silenzio e mentre i flashback di quella battaglia passano nella sua mente come un film.

 

“ Tuo nonno, tuo zio e Garry diedero del filo da torcere a quella canaglia di mio fratello: la Terra di Nessuno fu teatro di un’epica battaglia, in cui mio padre sfoderò forse per la prima volta i proiettili di platino contro un avversario. Nel frattempo, Jeanne morse Garry e lo riportò al suo status di vampiro “. Continua, mentre Jean Jacques rimane esterrefatto.

 

“ Il vampiro che avrebbe sempre dovuto essere, in quanto erede di Kaname Hikari “. Sussurra, mentre la madre annuisce.

 

“ Esattamente “. Fa, per poi riprendere il racconto. “ Ma nemmeno questo bastò: il potere di Dominique era grande, in oltre aveva anche quello della Luna Oro anche se effettivamente, nessuno ha ancora capito come facesse a possederlo “. Spiega, facendo sussultare il figlio che istintivamente, porta una mano all’occhio sinistro. “ Tesoro? Stai bene? “. Chiede la corvina, mentre lui annuisce solamente.

 

“ Come? Certo! Sto bene, madre: deve essermi entrato qualcosa nell’occhio, accidenti “. Si giustifica, mentre lei annuisce e mentre la voce del figlio minore la riporta alla realtà.


“ Ma come faceste a sconfiggere un vampiro tanto forte, che possedeva il potere di tre lune demoniache superiori? Non è una cosa da poco! “. Chiede elettrizzato e spaventato al tempo stesso il ragazzino. A quelle parole sua madre gli accarezza amorevolmente i capelli, prendendo parola di lì a poco.

 

“ Io e tuo padre creammo una cura: una cura che potesse inibire il potere della Luna Rossa, la fonte principale del potere di Dominique. Fu così che riuscimmo a neutralizzarlo e, non potendolo perdonare per ciò che le aveva fatto, capendo che non si sarebbe mai fermato, Jeanne gli sparò con la pistola antivampiro di mio padre. Che nel frattempo, era già stato morso e trasformato “. Spiega, omettendo il fatto che dopo aver ricevuto il proiettile di platino, Dominique fosse ancora vivo. Che abbia chiesto a lei di divorare la sua vita rendendola, di fatto, la sua vera assassina. Questo pensa, in pochissimi lo dovranno sapere.

 

“ E questa figli miei, è la storia di Dominique Lunettes Hikari “. Fa ad un certo punto Giyu, mentre alle parole del padre Men non può fare a meno di riflettere.

 

“ Eppure, mi rifiuto di credere che sia nato malvagio “. Fa, spiazzando il padre, la madre e lo stesso fratello. “ Insomma! Deve essere successo qualcosa che lo abbia reso il mostro che era, ne sono sicuro “. Fa, mentre Mina lo osserva un momento e, di lì a poco sospira pesantemente.

 

“ Non lo so, tesoro: forse è stato un fatto accaduto molti anni prima, nella sua infanzia. Quando ha dovuto divorare la vita di nostra madre, per evitarle di morire tra atroci dolori e sofferenza. Forse fu questa la causa, non lo so “. Ammette, mentre entrambi i figli l’abbracciano istintivamente.

 

“ Vi vogliamo bene, madre. Non sapete quanto “. Sussurra solamente Men, mentre lei ricambia il gesto con dolcezza.

 

“ Anche io vi amo “. Sussurra e, una volta sciolto l’abbraccio è Jean Jacques a prendere parola.


“ Una volta ritrovata Shilo, dovrete raccontare anche a lei la verità. Credo sia l’unico modo per convincerla della vera indole di mio padre, per farle capire che deve star lontana anche dal suo solo ricordo. Altrimenti, più le precluderete le risposte che cerca più rischierà di mettersi in seri guai cercandole “. Fa, mentre Mina annuisce: suo figlio pensa, ha ragione: Shilo deve sapere la verità esattamente come, ora, la sanno anche i suoi fratelli. Ma prima bisognerà trovarla e per questo, avrà bisogno dell’aiuto dell’ex marito e di Jeanne.

 

Dopo poco tempo, finalmente la famiglia Lunettes Ichinomiya giunge di fronte ad un imponente villa: quella in cui anche lei, per diverso tempo visse pensa la giovane dalla chioma ebano. Suo marito la osserva per qualche istante, per poi prendere parola di lì a poco. “ Mina? “. La chiama, attirando così la sua attenzione. “ Sei sicura di star bene? “. Chiede, mentre a quella domanda la donna annuisce con determinazione.

 

“ Certo! Coraggio, bussiamo “. Fa semplicemente, esitando un momento prima di bussare alla porta di quella che è villa Perry, dove ormai da oltre vent’anni, Garry e Jeanne vivono.

 

Una ragazza dalla chioma argentea apre la porta di lì a poco: ha gli occhi degli Hikari ed un’espressione che ricorda del tutto quella di Garry, mentre chi le sta davanti la osserva qualche istante e senza proferire parola. La fanciulla inclina leggermente la testa di lato, per poi prendere parola di lì a poco. “ E voi chi siete? “. Chiede solamente: non è ingenua, in quelle persone avverte il potere di una luna demoniaca. Anzi, si corregge: di più di una. “ Sento in voi il potere delle lune demoniache, ma non so chi siate e cosa volete da noi… “. Mormora solamente, mentre Mina rimane sorpresa: chi è quella ragazza? Non la conosce, ma sembra veramente la copia più giovane fatta e finita di Garry!

 

“ Ecco, noi… veramente noi cercavamo… “. Ma una seconda voce, una voce che la cacciatrice ben conosce interrompe sul nascere ogni sua possibile frase.

 

“ Juliette! Si può sapere chi è alla porta? “. Chiede colui che, da oltre vent’anni è il capofamiglia della famiglia Perry: Garry. Non è cambiato affatto in tutti quegli anni, sembra ancora essere il ragazzino di vent’anni prima come, d’altronde, non è cambiata la sua ex consorte.

 

“ Ciao, Garry… “. Mormora solamente Mina, ancora in imbarazzo e guardando l’ex marito per qualche istante. Lui rimane da prima in silenzio, decisamente sorpreso: erano anni ed anni che non vedeva Mina, ed ora eccola lì alla sua porta e con quella che, senza dubbio dev’essere la sua famiglia.


“ M… Mina? “. Chiede sorpreso l’Hunter, mentre un’altra persona lo raggiunge di lì a poco.

 

“ Garry! Si può sapere che succede? Chi era alla porta? “. Chiede un’eternamente giovane donna, i cui capelli si sono solo un po' allungati ma per il resto, proprio come il marito non è cambiata di una virgola: rimane sempre la bellissima principessa di Veritas, erede di Kaname Hikari e Rosina, colei che Mina non vede da ormai un po' d’anni.

 

“ Ciao anche a te, Jeanne “. La saluta, mentre la donna rimane un po' sorpresa: credeva che Mina e la sua famiglia fossero infatti andati ad Avalon, il regno di Giyu.

 

“ Mina? “. Chiede in un sussurro, mentre la donna annuisce di lì a poco.

 

“ Mi dispiace essere piombata a casa vostra in questo modo, ma ho bisogno del vostro aiuto! Vi prego, non so a chi altri rivolgermi! “. Ammette, esausta: è tutto il giorno che cerca senza sosta la figlia, non si è fermata nemmeno un attimo e la preoccupazione si fa sempre più schiacciante. Jeanne avverte i sentimenti della donna, così si scansa per farla entrare mentre il marito chiude la porta, ancora un po' interdetto.

 

“ Perdonami, non ti ho presentato mia figlia minore: Juliette Perry Hikari “. Fa ad un certo punto l’Hunter, mentre Mina alza lo sguardo e lo punta alla ragazza dai lunghi capelli argentei, che di lì a poco giunge ad una conclusione.


“ Allora, voi siete Mina Veghner! La prima moglie di mio padre! “. Fa, mentre lei annuisce semplicemente ed arrossisce, lievemente in imbarazzo.

 

“ Eh già, sono proprio io. Non sapevo avessi avuto un’altra figlia “. Fa, rivolgendo un sorriso alla ragazza per poi rivolgere la parola all’ex marito. Lui porta una mano dietro al capo, ridendo lievemente.


“ Eh ma nemmeno tu ti sei più fatta viva! Come potevo dirtelo? “. Chiede, mentre Mina si trova costretta a dargli ragione. “ Dimmi, cosa ti porta qui? È successo qualcosa nel vostro regno? “. Chiede, mentre a farsi avanti è stavolta Giyu.

 

“ E’ da un po' che non ci si vede, Garry “. Fa, salutando il suo vecchio amico. “ Perdonaci se siamo piombati a casa tua in questo modo, ma abbiamo davvero bisogno d’aiuto “. Ammette, mentre l’argento gli mette una mano sulla spalla e sorride lievemente.

 

“ Avete fatto bene a venire: ve l’avevamo detto, io e Jeanne ci saremmo sempre stati per voi. In qualsiasi occasione “. Fa, mentre Men lo fissa imbambolato. Anzi, più che altro fissa la pistola antivampiro posata sul mobile ed in seguito l’hunter di fronte a lui.


“ Tu sei Garry Perry? Non posso crederci! Ho sentito parlare di te! “. Sentenzia il ragazzino che, senza nemmeno presentarsi sorpassa il padre e punta lo sguardo indaco in quello dell’altro. “ Wow! Un vero hunter! Un capofamiglia nientemeno! “. Sentenzia elettrizzato, mentre sul viso dei suoi genitori si dipinge un’espressione imbarazzata.

 

“ Men! Insomma, comportati bene! “. Lo rimprovera suo padre, ma il ragazzino non parrebbe neppure sentirlo: solitamente non si comporta così, tuttavia è ora troppo elettrizzato da questo incontro per ricordare le buone maniere.

 

“ Il mio nome è Men Ichinomiya Lunettes! E sono il figlio di Mina e Giyu “. Porge la mano come si conviene, mentre Garry lo osserva: non c’è dubbio che quel ragazzino assomigli parecchio a sua madre, almeno nel carattere.

 

“ Io sono Garry Perry Hikari, ma immagino tu lo sappia già “. Ride lievemente, mentre l’unico che rimane in disparte è Jean Jacques. “ Mentre tu devi essere Jean Jacques, ho indovinato? “. Chiede così, direttamente e spiazzando l’altro. Come ridestato da un sogno, l’erede dei Lunettes sussulta per poi fare un inchino rispettoso.


“ Si, sono Jean Jacques Lunettes Veghner “. Sentenzia, presentandosi come si conviene e mentre Garry annuisce semplicemente.

 

“ Accipicchia, come sei cresciuto: l’ultima volta che ti ho visto eri davvero una cosina minuscola, ora sei già un giovane uomo “. Sentenzia, notando inevitabilmente la somiglianza di Jean Jacques con suo padre, ma non volendo dir nulla per evitare di turbarlo. “ Ma coraggio! Non state lì sulla porta! Entrate e ditemi perché siete qui “. Fa, mentre Jeanne gli fa eco.

 

“ E perché in tutti questi anni non vi siete fatti vivi! Vi meritereste una bella tirata d'orecchi! Nemmeno sapevo aveste avuto un figlio! “. Li rimprovera, mentre Mina arrossisce lievemente.

 

“ Hai ragione: avrei dovuto venire a trovarvi più spesso. Ma siamo sempre in tempo a rimediare, non trovate? “. Chiede, trovando il consenso di tutti e mentre suo marito prende parola di lì a poco.

 

“ Siamo qui per nostra figlia “. Ammette, mentre sia Garry che Jeanne rimangono quanto meno sorpresi.

 

“ Vostra figlia? Avete avuto anche una figlia? “. Chiede semplicemente Jeanne. “ E dove diamine è? Perché diamine non avete portato qui lei e Men, quando sono nati? Perché non ce li avete presentati? “. Chiede semplicemente Jeanne, mentre a quelle parole Mina abbassa lo sguardo.

 

“ Mi dispiace: so che avrei dovuto venire più spesso, ma come ho detto possiamo rimediare ora, no? “. Chiede, trovando il consenso di tutti e mentre Garry riprende parola di lì a poco, sua figlia d’altro canto punta lo sguardo a Men senza mai distoglierlo.

 

“ Ma cos’è successo a vostra figlia? Come mai non è qui con voi? “. Chiede il giovane Hunter, ed a quelle parole è Mina a riprendere parola.


“ Ecco… “. Mormora, cercando le giuste parole e mentre il flashback della lite con sua figlia passa in loop nella sua mente. “ Dopo un violento litigio con me, nostra figlia Shilo è scappata. La stiamo cercando da ore, senza successo: tra poco sorgerà la luna blu e se si dovesse addentrare nella terra di nessuno, le conseguenze sarebbero catastrofiche! “. Ammette, mentre Garry e Jeanne si guardano preoccupati.

 

“ Per questo siamo qui: pensiamo che magari, con il vostro aiuto e con quello dei vostri Hunters, forse potremmo ritrovarla prima che accada una disgrazia “. Ammette, mentre Garry annuisce.

 

“ Capisco “. Fa solamente, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Posso aiutarvi con le ricerche, anche se chi è al momento alla guida di più Hunetrs è mio figlio “. Ammette, mentre Juliette prende parola di lì a poco.

 

“ Si! Mio fratello è alla guida di molti hunters di papà, sono sicura che vi darà aiuto! Vado subito a chiamarlo! “. Esordisce e, senza dar tempo agli altri di ribattere si fionda su per le scale.

 

“ Grazie davvero, per tutto “. Fa solamente Mina, mentre il suo ex marito appoggia una mano sulla sua per rassicurarla.

 

“ Troveremo tua figlia a tutti i costi, non temere! Ho molti hunters sotto il mio comando, così come li ha mio figlio. Non negherà il suo aiuto, vedrai! Insieme ce la faremo “. La incoraggia, mentre di lì a poco un bel giovane dalla chioma bruna scende le scale o meglio, viene trascinato giù da esse dalla sorella minore.


“ Piano! Vai piano, così cadremo giù dalle scale! “. Protesta il maggiore, mentre lei lo trascina.


“ Zitto! Abbiamo bisogno del tuo aiuto! “. Fa, mentre a quelle parole Luca Perry punta lo sguardo ai loro ospiti, riconoscendoli.


“ Lady Mina? Voi qui? “. Chiede imbambolato e sorpreso, mentre a quella domanda lei sorride lievemente.

 

“ Ciao, Luca! Da quanto tempo. Sei... “. Non fa nemmeno in tempo a terminare la frase: il figlio maggiore di Garry e Jeanne lascia la mano della sorella, fiondandosi ad abbracciare la donna alla quale, lo sa bene, deve davvero molto.

 

“ Credevo vi foste scordata di noi! Da quanto tempo era che non ci vedevamo? “. Chiede semplicemente il futuro capofamiglia dei Perry, mentre Mina sorride lievemente e ricambia il suo abbraccio.

 

“ Sei già diventato un giovane uomo! Mi sono persa molto, ma sono sicura che potremo rimediare “. Fa, mentre l’altro si ricompone un momento, seppur mettendo un lieve broncio: in quanto a temperamento, non c’è che dire ha ereditato molto dalla madre e da suo zio Vanitas.


“ Avevate promesso che saremmo stati in contatto, ma siete scomparsa! Voi e tutta la vostra famiglia siete scomparsi per chissà quanto tempo! E non è giusto “. Incrocia le braccia al petto contrariato, mentre suo padre gli scompiglia lievemente i capelli.

 

“ Coraggio, smetti di brontolare! Avrei tempo dopo per offenderti, ora c’è un problema “. Ammette, mentre l’altro non ha idea di togliere quel broncio che, a parere di Mina lo rende davvero adorabile e proprio come quando era un bambino.

 

“ Mi dispiace davvero, di essere stata lontana. Ma non avrei mai voluto mettervi in pericolo, per questo sono stata in disparte. Mi dispiace “. Si scusa, mentre il figlio maggiore di Garry e Jeanne toglie il broncio e torna ad essere serio di lì a poco.

 

“ In pericolo? “. Chiede semplicemente, mentre di lì a poco Giyu da man forte alla moglie, proseguendo la spiegazione.

 

“ Vedete, il mio regno non è più un luogo sicuro: mio cognato Muzan lo ha attaccato, uccidendo la mia prima moglie e costringendomi ad abbandonare mia figlia. Sono scappato a Veritas e qui ho incontrato colei che oggi è l’amore della mia vita “. Sorride lievemente, prendendo la mano di Mina che, dopo aver ricambiato il suo sorriso continua la spiegazione.


“ Sapendo che Muzan stava ancora dando la caccia a Giyu, decidemmo di continuare a vivere a Veritas ma preferimmo mantenere i contatti con meno persone possibili. Per evitare che il re giallo potesse far loro del male “. Ammette, mentre a quelle parole Garry gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Non dovete temere per la nostra sicurezza: ci difenderemo anche contro re Muzan, se sarà necessario. Ma non isolatevi più, per favore: siamo una famiglia e la famiglia si protegge sempre. Ci proteggeremo sempre l’uno con l’altro “. Assicura con determinazione, mentre di lì a poco anche Luca gli fa eco.

 

“ Eh! E solo per questo, siete stati lontani? Guardate che io prendo a calci nel sedere anche un Pilastro, se osa far del male alle persone a cui tengo! Non c’è alcun pericolo! “. Assicura, facendo ridere lievemente Mina. “ Ma ditemi, cosa vi serve? Mia sorella mi ha trascinato giù per le scale, dicendo che avete bisogno di me per qualcosa. Ma non ho capito cosa sia “. Fa, mentre Mina gli da spiegazioni di lì a poco.


“ Abbiamo bisogno che ci aiutiate a ritrovare mia figlia! “. Esordisce, mentre l’altro la osserva perplesso. “ Dopo un litigio con me, mia figlia minore Shilo è scappata. Non riusciamo a trovarla, se dovesse giungere alla Terra di Nessuno e se sorgesse la luna blu, non oso immaginare le conseguenze! “. Spiega, mentre il figlio maggiore di Garry e Jeanne annuisce semplicemente.

 

“ Certo che vi aiuterò! Vero, padre? “. Chiede, mentre Garry annuisce. “ Ma ditemi: perché vostra figlia è scappata? Insomma, nessuno le ha detto che in quei luoghi non si deve andare? Che è pericoloso? “. Chiede ingenuamente, mentre Mina abbassa lo sguardo e stringe lievemente la gonna del proprio abito.

 

“ E’ fuggita dopo una lite con me, che non volevo parlarle… insomma… non volevo raccontarle di suo zio. Così lei si è infuriata, ha detto che mi odia ed è fuggita “. Racconta, mentre Luca sospira pesantemente: purtroppo ricorda benissimo chi sia quel mostro di Dominique, i suoi incontri con lui sono rimasti indelebili nella sua mente e, in special modo quello di quando cercò di ucciderlo a villa Velasco. Quegli occhi iniettati di luce cremesi che lo guardavano con il fuoco dell’odio riflesso in essi pensa, non li scorderà finché avrà vita ed ancora lo terrorizzano.

 

“ Ah bene! Anche da morto, quel bastardo continua a creare problemi! “. Fa, mentre una nuova voce gli risponde in modo tagliente.

 

“ Ritira quello che hai detto! “. Esordisce qualcuno dalla lunga chioma corvina, che di lì a poco entra in casa con decisamente poca grazia ed eleganza. “ Tu non lo conoscevi! Come ti permetti di parlare di lui in questo modo?! “. Continua, mentre Mina quasi sviene nel notare chi sia entrato.


“ D… Dominique?! “. Chiede sconvolta: chioma corvina, sguardo di ghiaccio e divisa militare da alto ufficiale indosso, quella persona pensa, non può che essere lui! “ Aspetta! Ma tu sei morto! Come…? “. Fa, mentre la fanciulla si volge di scatto verso di lei.

 

“ Ehi! Io dico, ti sembra forse che sia un maschio? “. Chiede, indicando le proprie forme e sfoggiando un ghigno che fa passare un brivido freddo in tutto il corpo di Mina mentre, al posto di quella ragazza rivede invece qualcun altro. “ Io sono una ragazza! “. Continua la fanciulla, mentre Garry le si avvicina e le scompiglia lievemente i capelli.

 

“ Fukiko, non dovresti essere così maleducata con i nostri ospiti! E poi, lei è Mina Veghner! “. Presenta la sua ospite, che osserva interdetta la copia carbone versione femminile di suo fratello.

 

“ Ah! Allora sei mia zia! “. Fa semplicemente la corvina, per poi schiarirsi la voce. “ Ehm! Volevo dire: siete la mia nobile zia! Scusate, non volevo essere villana “. Fa, mentre Mina la osserva qualche momento e si riprende dall’iniziale shock.

 

“ Quindi tu sei Fukiko! Insomma, ti ho vista che eri una neonata, ora sei una bellissima donna… in abiti militari? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole Garry annuisce orgoglioso.

 

“ Si! “. Fa, continuando di lì a poco. “ Fukiko è entrata a far parte delle guardie reali ed oggi è stata promossa a capitano! Vanitas ed Ivy hanno molta fiducia in lei, dicono che sa farsi valere e che sarà un’ottima guida per i loro soldati “. Sentenzia, mentre Luca scuote il capo contrariato.

 

“ Mio zio sta commettendo un errore! “. Sentenzia, mentre a quelle parole tutti si volgono verso di lui. “ Questa è la figlia di quel bastardo che lo ha tradito! Che ha reso la vita infernale a me, a mia madre, a voi stessi! Ma come fate a fidarvi? Come fate a fidarvi di chi porta in sé lo stesso gene malvagio di Dominique e non solo, lo difende pure? “. Chiede, mentre Mina rimane strabiliata a quelle parole. “ Oh! Ovviamente, non mi riferisco a voi! Voi siete diversa, così come vostro figlio… “. Continua il giovane Hunter, scusandosi con Mina ma non con la sorella. La sorella, che a quelle parole stringe i pugni in ira.

 

“ Luca! “. Lo chiama solamente la madre, mentre lui la guarda come a chiederle cosa c’è che non va e credendo realmente di essere nel giusto. La temperatura aumenta vertiginosamente, mentre gli occhi di Fukiko si tingono di cremesi per qualche istante. “ Fukiko! Tesoro, calmati: non è successo nulla “. Tenta poi Jeanne, facendo per avvicinarsi alla figlia ma mentre il figlio riprende parola di lì a poco.

 

“ Cosa c’è? La verità fa male? Sto solo dicendo le cose come stanno! Quel mostro che tanto difendi mi ha fatto troppo del male, non potrò mai perdonarlo né fidarmi di chi ha i suoi stessi geni e che pure lo difende! “. Prosegue, mentre suo padre lo fulmina con lo sguardo. Sta per prendere parola, ma la figliastra è più rapida.

 

“ Io ti giuro che ti farò pentire di queste parole! Lo farò, parola mia! “. Sbrocca alterata la corvina, mentre il suo potere esplode di colpo e frantuma una vetrata. “ Non ne posso più di te e del tuo atteggiamento! Come fosse colpa mia quanto è successo anni fa! “. Sbrocca alterata la corvina, mentre sul pavimento si forma una sottilissima lastra di vetro. A quelle parole il fratello ribatte, senza pensare alle conseguenze delle sue azioni e né al fatto che ci siano degli ospiti.

 

“ Smettila con questa sceneggiata, non renderti ridicola ed accetta la realtà! Quell’uomo era un mostro ed ha avuto ciò che meritava, né più né meno! “. Ma a quelle parole la sorella alza di scatto lo sguardo: uno sguardo dorato, uno sguardo carico d’odio che sia a Jeanne e Garry che alla stessa Mina ricorda quello di suo padre, in tutto e per tutto. Senza che nemmeno se ne renda conto la fanciulla scaglia uno spuntone di vetro in direzione del maggiore che, solo per un soffio riesce a scansarsi ed evitarlo. “ Ecco! Lo dicevo io! Il suo stesso gene malvagio… “. Fa per proseguire, ma sua madre si innervosisce a quelle sue parole.

 

“ Luca “. Lo chiama solamente, mentre lui si volge verso di lei e convinto che riceverà man forte. “ Stai zitto! “. Esordisce la Principessa, trattenendosi dallo schiaffeggiare il figlio e mentre Garry si avvicina alla figliastra.

 

“ Tesoro, tranquilla: non è successo niente. Quel somaro di tuo fratello non intendeva dire ciò che ha detto. Vero?! “. Chiede, con un tono che fa trasparire quanto in realtà sia alterato e quanto non gli piaccia questo atteggiamento. Fukiko afferra e stringe forte la mano di colui che per lei è il padre, che solo con il suo tocco riesce a calmarla un po' e l’abbraccia, stringendola forte. “ Coraggio, è tutto passato “. Continua il capofamiglia dei Perry, mentre suo figlio abbassa lo sguardo. Mina lo nota, così gli si avvicina e gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Mi spieghi perché hai detto quelle cose a tua sorella? “. Chiede, mentre lui scuote il capo e sente mille e più emozioni dentro di sé.

 

“ Perchè continua a difendere quel mostro che mi ha distrutto la vita! Perché porta i geni malvagi di quell’uomo che ha cercato di cavarmi gli occhi solo perché uguali a quelli di mio padre, che ha cercato di uccidere me ed i miei genitori adottivi! Perché difende il mostro che ancora oggi, mi perseguita nei miei peggiori incubi e non mi fa riposare tranquillo, di colui al quale non è mai importato nulla nemmeno di lei, sin da quando era nel grembo di nostra madre! Ecco perché! “. Fa, mentre la sorella lo guarda shoccata.

 

“ Non è vero… “. Mormora solamente, tremando: purtroppo anche Jeanne ha commesso lo stesso errore di Mina e non ha parlato alla figlia di suo padre, esattamente come la cugina non ha mai parlato del fratello ai suoi figli. E questo astio tra Luca e Fukiko pensa la bionda, forse è stato anche in parte causato da lei. Forse pensa, suo marito ha ragione: dovrebbe parlare con Fukiko quanto prima, sfatare quella falsa immagine che ha di suo padre e farla finalmente rendere conto di chi realmente fosse Dominique Lunettes Hikari: la ragazza è forte e sicuramente saprà superare quel duro colpo, la scoperta di quella brutta verità che sin ora le è stata tenuta nascosta per proteggerla anche dal solo ricordo di quel pazzo che l’ha generata. Perché a volte si sa, un’amara verità può essere meglio di una dolce ma pericolosa bugia.

 

“ Luca, ora smettila “. Sentenzia risoluta la bionda, avvicinandosi alla figlia. “ Tua sorella non conosce tutta la verità, lo sai bene: mi sono sempre rifiutata di parlarle di suo padre. Non ha tutte le informazioni per poter valutare la situazione in modo obiettivo “. Sentenzia, mentre anche la figlia la osserva: i suoi occhi tornano di un azzurro ghiaccio naturale, il fratello d’altro canto tiene lo sguardo basso: non lo sapeva, pensa. Credeva che Fukiko fosse stata messa al corrente di tutto, per anni è stato così. Cosa significa invece, che non ne sa nulla? Sapeva che Jeanne non le aveva mai parlato di Dominique, ma credeva lo avesse fatto Garry o qualcun altro. Per questo era così arrabbiato: perché la sorella difendeva Dominique, malgrado sapesse la verità si chiedeva? Ora invece, scopre che per anni è stato un vero e proprio deficiente! Ha ripudiato la sorella… letteralmente per nulla!

 

“ Lasciate stare, madre “. Mormora solamente la corvina, per poi staccarsi gentilmente dalla presa del padre ed asciugandosi le lacrime: lei è un soldato, pensa. Lei è il capitano delle guardie reali, non deve piangere! Deve essere forte in tutte le situazioni, sempre e comunque. “ Non serve a nulla: vostro figlio mi odia solo per il fatto che porto dentro di me il gene di mio padre, come ha detto e ripetuto praticamente sin da quando sono nata. Da quando ha iniziato ad infierire ed a farmi sentire sempre diversa ed esclusa dalla famiglia, come fosse stata una mia decisione nascere dall’uomo che lui tanto odia. Non voglio più il suo perdono o la sua approvazione “. Sentenzia ora fredda la ragazza, una freddezza che mette paura a Mina: conosce quel tono, conosce quel modo di fare. Purtroppo pensa, anche suo fratello era così: rifiutato dalla sua stessa famiglia, ha iniziato ad odiarli fino a diventare il mostro che era, permettendo alla rabbia di prendere il sopravvento assieme alla follia che in fine, lo hanno portato al suo tragico destino. Ma non vuole che una cosa del genere si verifichi anche con sua nipote: no, pensa. No: farà di tutto perché ciò non avvenga.

 

“ Tesoro, no: non dire cose delle quali potresti pentirti. Coraggio! Siete fratello e sorella, vedrai che… “. Tenta la corvina, ma l’altra scuote il capo con enfasi.

 

“ No, zia. Sono stufa di lui e di tutto questo, sono stufa di essere incolpata o sentirmi diversa ed inadeguata. Questo avrà termine e l’avrà oggi stesso “. Sentenzia, mentre sua madre la guarda sorpresa da quelle parole.

 

“ Aspetta, no! Dovete cercare di risolvere il problema e, una volta che lo avrete fatto potrò raccontarti la verità su quanto accaduto vent’anni fa. Ma ti prego, non andare via: abbiamo già una fuggitiva in famiglia, non ce ne serve una seconda “. Fa la bionda, mentre a quelle parole sua figlia la osserva accigliata.

 

“ La mamma ha ragione! Siamo una famiglia, risolveremo tutto! “. Esordisce in fine Juliette, fiondandosi ad abbracciare la maggiore e gettandola quasi a terra. “ Non dar retta a quel deficiente di nostro fratello! Rimani qui! La mamma, papà, io… abbiamo bisogno di te! E se a lui non sta bene, beh, se ne farà comunque una ragione perchè io non ti lascio andar via! “. Fa la ragazza dalla chioma argento, guardando arrabbiata il fratello e facendogli desiderare di sprofondare nel pavimento in quello stesso istante. La maggiore sospira pesantemente, per poi portare le mani ai lati del viso di Juliette e stringendolo lievemente.

 

“ E va bene, ma lo faccio solo per te e per mamma e papà “. Precisa, mentre un imbarazzante gelo cala nella stanza. “ Beh! Chi è questa fuggitiva? “. Chiede ad un certo punto la corvina. “ Magari, con le guardie reali riusciremo a trovarla prima! Ma mi serve sapere chi sia e com’è “. Sentenzia, mentre sua zia la guarda per qualche istante e sospira sollevata: sa che qualcuno dovrà parlare a Luca e spiegargli un paio di cose, così come Jeanne dovrà raccontare a Fukiko la verità su suo padre. Risolveranno questa situazione, ma prima pensa, bisogna ritrovare sua figlia.


“ Mia figlia Shilo, lei è la fuggitiva. È scomparsa dopo un litigio con me e… “. Ma la nipote la interrompe poco prima che termini la frase, con un cenno della mano.

 

“ Ho sentito abbastanza “. Fa, recuperando la sua risolutezza e sistemando la propria spada. “ Radunerò alcuni uomini: vedrete che la ritroveremo, non preoccupatevi “. Fa, mentre Mina l’abbraccia e mentre di riflesso, forse per la prima volta in vita sua Luca Perry avverte un profondo senso di colpa e vergogna al tempo stesso. E questo ovviamente, non può sfuggire a suo padre e sua madre, che riflettono: una volta trovata Shilo, una riunione di famiglia sarà d’obbligo.

Salve a tutti, come va? Ed ecco il capitolo tre di questa storia, che ve ne pare? Ritroviamo il piccolo Luca ora cresciuto ed avere già delle grandi incomprensioni con la sorella, per poi scoprire che è in errore e che Fukiko non ha mai conosciuto la verità su suo padre, per questo lo difende tanto. Cosa succederà ora? La crepa tra i due fratelli potrà essere sanata, ora che anche loro zia Mina ha fatto ritorno? Shilo è ancora scomparsa ed ovviamente, Garry non esita ad offrire il suo aiuto per ritrovarla. Ma ce la faranno davvero entro il crepuscolo, o la ragazza si troverà da sola ad affrontare gli effetti della luna blu? cosa potrebbe accaderle in tal caso? Seguitemi e lo scoprirete!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Luna nera, terrore della morte ***


Veritas, molti anni prima degli eventi narrati.

 

La giovane donna dalla chioma rossa osserva perplessa l’altrettanto giovane uomo dalla chioma argentea di fronte a lei. Da prima nessuna parola esce dalle sue labbra, in seguito riesce a dire qualcosa che assomigli ad una risposta alla sua strampalata proposta. “ Cosa? “. Chiede: in realtà pensa, più che aver dato una risposta ha posto solamente un’altra domanda, ma è talmente sconcertata da non riuscire a fare altro.

 

“ Suvvia! “. Fa a sua volta lui, guardandola come se le avesse detto la cosa più ovvia del mondo. “ Hai sentito benissimo! “. Continua, mentre lei spalanca maggiormente gli occhi in segno di totale shock. “ Sposami, Joe! “. Ripete la proposta lui, per poi porgerle un mazzo di fiori e suscitando lo sconcerto di lei.

 

“ Ma io sono già sposata da anni! Cosa ti salta in mente? “. Chiede incredula. Ma neanche questa risposta sembra far desistere l’eterno giovane dalla chioma argento, che ancora una volta si comporta come le stesse chiedendo la cosa più naturale del mondo.

 

“ E beh? Posso far preparare i documenti del divorzio in un momento, se vuoi! O puoi fare come noi vampiri, che se vogliamo possiamo tenere più di un consorte! Che problema c’è? “. Ripete, ma a quelle parole la giovane Joe Veghner incrocia le braccia al petto, scuotendo il capo.

 

“ Antoine… “. Lo chiama, rivelando che quell’uomo non è altri che Antoine Hikari. “ … ma ti è dato di volta il cervello? “. Chiede poi la matriarca della famiglia Veghner, dandogli un lieve pugno sul capo come fossero vecchi amici. “ Di un po'! Ti pare questo il modo di fare?! Dopo la morte di Veronica sei scomparso, ora ricompari dopo anni e mi fai un’assurda proposta di matrimonio? “. Chiede arrabbiata, mentre lui la osserva con un lieve ghigno, un ghigno che impedisce alla donna di proseguire la sua sfuriata ulteriormente.

 

“ Non potrò rimanere a lungo, infatti! Ma quando me ne andrò, voglio portarti con me! Voglio che diventi mia moglie! “. Ripete, mentre lei scuote il capo ancora una volta.

 

“ No “. Risponde semplicemente la rossa, non mettendo comunque altra distanza tra di loro. “ Non posso: io amo mio marito e con lui ho una famiglia che adoro. Non lascerò tutto quanto, non lascerò l’uomo che amo per andare chissà dove. In oltre, ho anche due figli: chi si occuperebbe di Michael e Mina, se me ne vado? “. Mormora, mentre lui la guarda realmente perplesso, come non si aspettasse una simile risposta.

 

“ Portali con te, no? In fondo, Mina è mia figlia! E non mi farei problemi a crescere anche Michael, se questo è il tuo problema “. Continua, mentre la donna scuote ancora una volta il capo.

 

“ Ma mi stai ascoltando? “. Chiede semplicemente, riprendendo parola di lì a poco. “ Sono sposata, amo mio marito! Non lo abbandonerei mai e né accetterei di avere due consorti. Io sono umana e sono cresciuta con certi valori, molto diversi da quelli di voi vampiri “. Spiega, mentre lui la osserva qualche istante e, come se nulla fosse getta a terra i fiori.

 

“ Sei solo una ragazzina viziata “. Protesta, dandole le spalle qualche istante e mentre lei lo guarda di sbieco.

 

“ Parla quello che dopo anni piomba nel mio giardino e pretende che fugga con lui, abbandonando mio marito e la mia famiglia “. Si acciglia maggiormente Joe, mentre lui sbuffa sonoramente ed afferra qualcosa dalla tasca.

 

“ Allora, almeno accetta questo! “. Fa, per poi lanciare letteralmente qualcosa in direzione della donna che, colta alla sprovvista riesce comunque ad afferrarlo.

 

“ U… un anello? “. Chiede, stupefatta: tra le sue mani c’è un anello dalla pietra nera, tuttavia alcune sfumature blu sono presenti su di essa e la rendono davvero unica. “ Ma non poso, io… “. Ma lui la interrompe, avvicinandosi a lei e prendendole le mani nelle proprie.

 

“ Accettalo, come segno dell’amicizia tra i Veghner e gli Hikari “. Quasi sussurra, mentre lei sussulta lievemente a quel contatto. “ Avrei voluto davvero che accettassi la mia proposta, ma se proprio non vuoi lascia almeno che ti dimostri che la nostra amicizia non è stata intaccata da questo rifiuto. Che comunque andrà, gli Hikari ed i Veghner si aiuteranno sempre gli uni con gli altri e che continueremo ad impedire che quell’uomo… “. Non finisce la frase, mentre lei annuisce per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Se è un regalo che dimostra l’amicizia tra gli Hikari ed i Veghner, suppongo che sarebbe scortese rifiutare “. Finalmente sorride la rossa, mentre lui prende l’anello dalle sue mani.

 

“ Non è esattamente questa la circostanza in cui avrei voluto infilare un anello al tuo dito, ma suppongo di dovermi accontentare, no? “. Chiede ironico l’argento, ridendo lievemente e facendo ridere lievemente anche lei.

 

“ Sei sempre il solito “. Fa, mentre lui infila l’anello al suo dito: un anello che sicuramente, pensa la donna, non toglierà mai più. “ Dove andrai? “. Chiede ad un certo punto, ricordando che lui le ha detto che se ne sarebbe andato a breve. A quella domanda lui rimane in silenzio, in seguito un lieve ghigno compare sul suo viso.

 

“ Un giorno ci rivedremo: un giorno non molto lontano. Al trentesimo compleanno di Dominique e Mina “. Precisa, mentre la donna non capisce il senso di quella frase. “ Ma fino ad allora, vorrei portare con me almeno un bel ricordo della seconda donna che abbia mai amato, oltre alla mia Veronica “. Prosegue, prima di attirarla a sé senza darle il tempo di rendersene conto, così come non le da il tempo di rendersi conto del bacio che le ha appena dato: il loro primo ed ultimo bacio, che lei non ha la forza di respingere, forse presa troppo di sorpresa o forse, perché in fondo al suo cuore non desidera farlo. Seppur non ricambiando, chiude gli occhi qualche momento e, quando li riapre è nuovamente sola in giardino: istintivamente porta un dito al labbro, riflettendo se sia il caso di informare o meno il marito di quanto accaduto.

 

Per un momento cade un irreale ed imbarazzante silenzio a Villa Perry: il primo istinto di Luca sarebbe avvicinarsi alla sorella per poterla sfiorare come non ha mai fatto in vent’anni, parlarle. Ma dopo aver abbozzato un passo, si arresta bruscamente e di questo anche suo padre si accorge. “ Ragazzi… “. Mormora solamente il capofamiglia dei Perry, mentre Juliette stringe così forte la sorella da quasi toglierle il fiato.

 

“ Juliette, così non respiro! “. Esordisce la maggiore, mentre la sedicenne erede di Garry e Jeanne scuote il capo ancora alquanto contrariata e fulminando con lo sguardo il fratello.

 

“ Eh no! Stavolta non ti lascio andare a piangere da qualche parte, da sola! Rimani qui, con me! Fallo per me, per favore “. Mormora, mentre a quella sorta di supplica l’altra guarda i genitori, poi la zia ed in fine la sorella, ma mai il fratello.


“ Se fossi invece tu a venire con me? “. Chiede, guardando poi i genitori. “ Padre, madre: Juliette ha sempre desiderato vedere dei soldati veri a parte la sottoscritta. In oltre, sarebbe un’ottima occasione per farle conoscere i suoi zii ed i cugini: posso portarla a palazzo con me? “. Chiede semplicemente, mentre marito e moglie si guardano per qualche istante.

 

“ No “. Fa semplicemente Jeanne, shoccando entrambe le figlie e mentre Juliette si prepara a sfoggiare uno dei suoi memorabili bronci. “ No, perché tu e Luca andrete immediatamente a cercare Shilo, insieme “. Precisa, mentre la figlia ed il figlio la guardano sconcertati.

 

“ No! “. Tenta la corvina, mentre suo padre prende parola di lì a poco.

 

“ Invece si! “. Fa solamente il capofamiglia dei Perry, per poi proseguire di lì a poco. “ Noi ci recheremo a palazzo assieme a vostra sorella, così le faremo vedere tutto ciò che desidera. Credo sia ora di far visita a Vanitas ed Ivy, tu che dici cara? “. Chiede, mentre Jeanne annuisce. “ Mina, tu puoi guidare i miei Hunters: ti daranno ascolto, riconoscono ancora la tua autorità anche se non sei più mia moglie. I veterani lo spiegheranno a quelli nuovi, non ci sarà problema “. Spiega, mentre lei osserva i presenti ed in seguito, pone una mano sulla spalla del marito.

 

“ Credo che Giyu sarà una guida migliore: io non sono più una così brava leader, rischierei di fare dei pasticci “. Sorride lievemente, per poi guardare i nipoti che invece, non sembrano affatto dell’idea di voler partire assieme.

 

“ Io e Men andremo dai nonni “. Esordisce in fine Jean Jacques, prendendo parola e cercando di smorzare la tensione. “ Nostro nonno è un vampiro, potrebbe riuscire a fiutare l’odore di Shilo e capire dove sia. In oltre, avere anche gli Hunters dei Veghner con noi ci farà davvero comodo “. Continua, mentre Garry annuisce.

 

“ Sei un bravo stratega, complimenti “. Esordisce, facendo arrossire lievemente l’altro. “ Ora che abbiamo tutti quanti i nostri compiti, che ne dite di eseguirli? Dobbiamo trovare Shilo al più presto ed il tempo stringe. In oltre, se iniziasse a piovere sarebbe più difficile fiutare il suo odore “. Fa, mentre Fukiko scuote energicamente il capo.

 

“ No e poi no! “. Fa, innervosita. “ Non andrò con vostro figlio, non ci pensate proprio! “. Continua, con quello sguardo che è tanto simile a quello di suo padre, così tanto da mandare i brividi lungo il corpo di chi ha avuto la sfortuna di incrociare il cammino di Dominique. A quelle parole tutti osservano Luca: nessuno se non lui può sbloccare la situazione, di questo sono consapevoli tutti incluso lui stesso. Il giovane erede della famiglia Perry sembra afferrare al volo la situazione: mettendo da parte la vergogna provata per il proprio stesso errore, si avvicina ed afferra la mano della minore. “ Ehi! Lasciami subito! “. Protesta la corvina, mentre lui la tira con sé: per quanto la giovane provi a ribellarsi, non riesce a concludere assolutamente nulla. Suo fratello è molto più forte di lei, malgrado non abbia mai utilizzato il potere nascosto nel suo sangue: il potere della luna blu. Tuttavia pensa, lei non è certo tipa da arrendersi facilmente: continua a dimenarsi, mentre lui continua a trascinarla come si trattasse di un fuscello e nulla più. “ Lasciami! “. Continua la corvina, vanamente: tanto più prova a ribellarsi tanto più lui stringe la presa. “ Insomma! A che gioco stai giocando?! “. Chiede solamente la ragazza, stanca di essere trascinata come fosse un pupazzo e nulla più. Da parte sua invece, suo fratello non le risponde: la trascina con sé fino alla foresta vicina a Villa Perry, mentre lei si guarda intorno. “ Se provi ad attaccarmi, io...”. Non finisce la frase: in un soffio di Eolo si ritrova immobilizzata alla corteccia di un albero, un potere che non ha mai sentito prima la tiene letteralmente inchiodata ad essa. “ Cosa…? “. Mormora solamente, mentre per la prima volta suo fratello usa il suo potere: il potere della Luna Blu che, seppur usato in minima parte riesce ad immobilizzare la minore tra lui e l’albero.

 

“ Scusami! “. Una parola: una parola che lascia letteralmente spiazzata la ragazza, che sente il cuore accelerare i battiti in modo pauroso. “ Scusami, per come ti ho trattata in tutti questi anni! Scusami per essere stato un cretino totale! Credevo tu conoscessi la natura di Dominique e che malgrado questo, lo difendessi: per questo mi infuriavo! Non capivo perché continuassi a proteggere il mostro che ci aveva fatto del male, ma in realtà sbagliavo tutto! Non avevo idea che nessuno ti avesse raccontato come stanno le cose, che nessuno ti avesse messa in guardia su chi era tuo padre in realtà. E so che ti ho detto delle stronzate che ti hanno fatta stare male, ma ti prego: perdonami “. Continua il discorso lui, lasciandola strabiliata ed osservandola con quegli occhi che per la prima volta, brillano di un’intensa luce blu.

 

“ Questo non cambia nulla: tu mi odi perché sono sua figlia ed ho i suoi stessi geni, lo hai detto chiaramente! Non cambierebbe assolutamente nulla, anche se io conoscessi questa famigerata verità! E non cambierebbe il male che mi hai fatto con le tue parole, con il tuo odio! “. Sbrocca la corvina, scuotendo il capo. “ Addirittura, credi che possa tradire il re esattamente come fece mio padre! Invece, sai perché oggi indosso questa divisa?! Sai perché sono voluta diventare un soldato?! “. Chiede, mentre le forti emozioni di Fukiko investono il fratello come un fiume in piena: sono così tante che neanche riesce a decifrarle, ma avverte in esse rabbia e dolore al tempo stesso, sentimenti che lo fanno sentire ancor più male per come si è comportato in tutti quegli anni. “ Ah no? Non lo sai, certo! Non lo sai, perché quando cercavo di dirtelo eri impegnato ad odiarmi o a paragonarmi a mio padre! “. Continua arrabbiata, furiosa, la giovane ragazza i cui occhi si iniettano per un solo istante di un’intensa luce rossa. “ Indosso questa divisa perché volevo fossi fiero di me! “. Esordisce, mentre a lui sembra che una pugnalata lo colpisca in pieno petto. “ Volevo essere forte, volevo dimostrarti che anche io valgo! Che anche io merito di far parte della famiglia! Che sarei stata una protettrice esemplare per il mio re, la mia regina e per tutta la famiglia reale! La mia famiglia, anche se tu non lo accetti! “. Sbrocca la corvina, per poi scoppiare in lacrime: è stanca. Stanca di reprimere le sue emozioni ed assumersi il ruolo di forte: no, pensa. No, lei non è forte come crede, pensa: anche lei è debole, anche lei piange ed ha bisogno di sfogare le sue emozioni. La ragazza inizia a tremare, mentre i suoi occhi si tingono d’oro ed una sottile lastra di vetro si posa sul terreno. Luca se ne accorge, ma no: no pensa, non gli importa più. Afferra la sorella per la vita e, senza darle tempo di protestare la stringe in una presa quasi dolorosa.

 

“ Tu non mi devi dimostrare nulla! Nulla! Sono io a dover dimostrare a te che sono un bravo fratello, sono io a doverti chiedere perdono per tutto! Quindi, ora smetti di piangere! “. Continua, ma in realtà anche lui sta piangendo come non ha mai fatto. Forse arrabbiata e forse scossa da quelle parole, lei posta una mano tra i suoi capelli e li tira lievemente, senza tuttavia fargli male. Entrambi piangono, ma entrambi non lo sanno ancora: riuscirà davvero Fukiko, a perdonare il fratello? Una cosa però, la sanno: dovranno andare insieme a cercare Shilo, gli ordini dei loro genitori sono chiari e non possono disobbedire.

 

Villa Veghner, qualche ora dopo.

 

Michael Veghner entra nel salone di quella che è casa sua: il giovane erede di Pierre e Joe non ha infatti ancora trovato l’amore e seguita a vivere assieme ai genitori, aiutandoli nella formazione di nuovi Hunters che, negli ultimi tempi sono sempre più ma, per la gioia di tutti sono una generazione di pacifisti ed accettano di buon grado la convivenza con i vampiri e non solo: ritengono quasi un onore che sia proprio Pierre, il capofamiglia divenuto vampiro, ad addestrarli ed insegnare loro cose del tutto nuove e sconosciute. “ Padre, madre “. Sussurra solamente il giovane dalla chioma bionda, entrando in salone ed attirando così l’attenzione dei genitori: Pierre è di fatto rimasto tale e quale, un eterno giovane dalla lunga chioma rossa ma che ogni tanto, da quando è vampiro deve portare una benda sull’occhio sinistro per un motivo che nemmeno alla stessa moglie è concesso sapere. Per quanto riguarda la matriarca invece, i suoi capelli si sono leggermente allungati ma per il resto, il passare del tempo non sembra nemmeno averla scalfita: è rimasta la bellissima ed affascinante donna di vent’anni prima, non un’imperfezione fa sfoggio di sé su quel viso perfetto. E forse la spiegazione è più semplice di quanto sembri: in lei scorre il sangue di Antoine, forse sta continuando tutt’ora ad agire e la mantiene giovane ed in salute. Infatti, da quando ha nuovamente bevuto il sangue del principe, l’ultima volta che lei e Pierre lo videro vent’anni prima, la matriarca non ha mai più sperimentato anche un semplice raffreddore, il suo corpo sembrerebbe quasi immune ad ogni malattia e la cosa, lo sa anche lei, solleva molto sia suo marito che suo figlio.

 

“ Figliolo, eccoti “. Sentenzia ad un certo punto Pierre, distraendo la moglie dai propri pensieri. “ Credevo avresti allenato ancora un po' i giovani che sono giunti per l’addestramento “. Fa semplicemente il rosso, ma il figlio scuote il capo per poi andarsi a sedere tra suo padre e sua madre, mettendo le braccia sulle loro spalle ed attirandoli a sé. “ Ehi, che c’è? Qualcosa non va? “. Gli chiede semplicemente suo padre, ma lui scuote il capo.


“ No! Semplicemente, avevo voglia di abbracciarvi! Sapete, prima lo facevo più spesso con Mina. Ma da quando è tornata ad Avalon con suo marito, ammetto di sentirmi un po' solo “. Fa, senza avere la minima idea che invece, Mina e la sua famiglia sono sempre rimasti a Veritas. A quelle parole, sia Pierre che Joe stringono il figlio in un abbraccio.

 

“ Anche a noi manca tanto tua sorella, così come i nostri nipotini “. Ammette la rossa, mentre il figlio chiude gli occhi qualche istante.

 

“ In ogni caso, sono così felice di avere voi al mio fianco. Entrambi “. Precisa, ricordando il timore di vent’anni prima: credeva che una volta scoperta la trasformazione di Pierre, gli altri Hunters avrebbero preteso una punizione e li avrebbero emarginati. Ma si sbagliava: vedendo come Kevin ed Hans accolsero la notizia e sapendo che anche lo stesso Garry è un Hikari, le reclute ed i veterani non hanno fatto nulla di ciò che invece si aspettava Michael. Alcuni hanno persino iniziato ad ammirare suo padre e vollero essere allenati personalmente da lui, pensando che potesse insegnare loro delle cose che solo i vampiri possono conoscere.

 

“ Anche noi, siamo davvero felici di essere qui insieme a te: dopo quella terribile battaglia, ammetto che mi sono sentito spacciato per più di una volta. Avevo paura che il mio corpo potesse rigettare il morso o chissà che altro, ho impiegato anni prima di ridestarmi ed assimilare il potere di Dominique. Ma ehi! Tuo padre è forte, quindi… “. Non finisce la frase, mentre il figlio ride lievemente.

 

“ Avete ragione! Voi siete davvero una delle persone più forti che io conosca: sono così orgoglioso, di avervi come padre “. Sentenzia, rendendo fiera la madre e quasi commuovendo il padre. Ed anche il grande Pierre Veghner si sarebbe lasciato andare alla commozione, se non fosse per una domestica la quale, silenziosamente entra nel salone per poi fare un inchino rispettoso.

 

“ Miei signori, c’è una visita per voi. I nostri ospiti dicono che è urgente, devono assolutamente parlare con voi “. Fa la bionda, mentre entrambi i coniugi si guardano sorpresi.

 

“ Ma chi è? “. Chiede Pierre, ma la sua frase, ogni sua eventuale domanda viene troncata sul nascere: per un minuto gli si gela il sangue nelle vene, così come al figlio ed alla moglie. “ C… cosa? Non… non è possibile… “. Sussurra agitandosi, mentre la donna osserva i due giovani appena entrati nel salone.

 

“ Dominique? Giyu? Se è uno scherzo...”. Fa semplicemente la donna, agitata. I due ragazzi ridono lievemente a quelle parole ed a quegli sguardi, mentre il più grande riprende parola di lì a poco.

 

“ Ok, detesto quando succede “. Esordisce, mentre il più giovane continua a ridere lievemente. “ Davvero, non lo sopporto: anche voi, non ci riconoscete? Capisco il piccolo, ma io? “. Continua, mentre Michael finalmente comprende. Si mette a ridere a sua volta, alzandosi dal divano.


“ Uffa, succede sempre così con chi non ci conosce “. Sbuffa sonoramente il più giovane, mettendo un broncio del tutto uguale a quello della madre.

 

“ Padre, madre! Rilassatevi: sono solamente Jean Jacques e Men! “. Esordisce Michael, per poi prendere parola di lì a poco. “ Li vediamo talmente spesso, che nemmeno li abbiamo riconosciuti “. Fa con una malcelata ironia, mentre a quelle parole è Joe la prima ad alzarsi.

 

“ B… brutti stupidi! Volevate farmi morire di paura?! “. Esordisce la rossa, correndo ad abbracciare i due nipoti e stringendoli forte a sé. “ Santo cielo, come siete cresciuti! Siete… siete bellissimi! Ormai siete due giovani uomini! Mi siete mancati tanto! “. Continua poi la donna, mentre i nipoti la stringono in un forte abbraccio.

 

“ Ma ora siamo qui! Ci dispiace, ma non abbiamo potuto venire prima: sarà mia madre a darvi tutte le spiegazioni, ma ora ci serve il vostro aiuto! “. Fa ad un certo punto Jean Jacques, andando dritto al punto senza troppi giri di parole: in situazioni normali si sarebbe soffermato più a lungo sulle spiegazioni, ma il tempo stringe e sua sorella va ritrovata quanto prima. Joe, Pierre e Michael lo osservano preoccupati, mentre il rosso fiuta la preoccupazione del nipote e gli si avvicina di un passo.

 

“ Cos’è successo? “. Chiede semplicemente, mentre a quelle parole i fratelli Lunettes si guardano in viso: Men annuisce, dando campo libero al fratello per poter dare spiegazioni ai loro nonni.

 

“ Ecco… si tratta di Shilo “. Sentenzia solamente il corvino, per poi raccontare tutto quanto a Pierre, Joe e Michael e riflettendo: ormai è quasi calato il sole, se sua sorella non verrà ritrovata potrebbe davvero cacciarsi in guai seri.

 

Nello stesso istante, a palazzo Hikari.

 

Ivy si guarda allo specchio per qualche istante, sistemando la sua acconciatura e riflettendo: lei e Vanitas hanno accettato di partecipare al ballo della Luna Rossa, ma si chiede se in fine abbiano fatto la scelta più saggia? Certo, pensa: razionalmente si. Sarebbe stato scortese rifiutare, avrebbe dato motivo ad Ace di screditarli davanti agli occhi di tutti. Ma una strana sensazione non l’abbandona, una cosa più forte di lei. Dopotutto pensa, saranno in un territorio nemico e la luna rossa potrebbe indebolire lei e suo marito, così come Garry e Jeanne. Già, pensa: chissà se suo fratello e sua sorella avranno accettato l’invito? Il filo dei suoi pensieri viene interrotto da un lieve bussare alla porta. “ Avanti “. Risponde solamente la regina, posando la spazzola e mentre dalla porta entra un giovane del tutto identico al padre, quanto meno fisicamente.

 

“ Madre, sono io: scusate se vi disturbo, ma stasera non riesco a chiudere occhio “. Ammette, mentre a quelle parole la donna lo guarda sorpresa.

 

“ Kevin! Tesoro, ma tu non disturbi mai “. Fa, per poi alzarsi per poter abbracciare il suo terzogenito. “ Dormire? Ma se non è ancora calata la notte! “. Esordisce, mentre lui annuisce lievemente. “ Stai bene? “. Chiede poi, mentre lui sospira pesantemente.


“ Si! Cioè, fisicamente sto bene, davvero! Ma è questa sensazione di gelo che non se ne va, mi sta facendo riposare male la notte. Così ho pensato di provare a dormire di giorno, con il medesimo risultato: è praticamente impossibile “. Ammette sincero, mentre la madre lo porta a sedersi sul letto accanto a lei, per poi abbracciarlo con dolcezza.

 

“ Shhh… va tutto bene tesoro, va tutto bene. Vedrai che è solo un momento passeggero: magari è il tuo potere che si sta sviluppando! Hai provato a parlarne con tuo padre? “. Chiede, mentre a quelle parole lui scuote il capo un paio di volte.

 

“ No: ha già molti grattacapi di cui occuparsi, il difficile rapporto con Ivar e il regno da governare… insomma, non voglio dargli altri problemi “. Spiega, mentre sua madre annuisce semplicemente.

 

“ Allora ti aiuterò io, come posso: magari, uno di questi giorni facciamo visita a mio zio. Sono sicura che lui ne saprà qualcosa. O magari Lord Pierre… “. Riflette la corvina, mentre suo figlio annuisce e chiude gli occhi qualche istante, posando il capo sul grembo della madre.

 

“ Vi voglio bene, madre “. Mormora solamente, mentre lei capisce che il figlio ha bisogno di sentirsi rassicurato, che in quel momento è molto fragile ed ha bisogno di lei. Lei, che sorridendo lievemente gli accarezza dolcemente i capelli.

 

“ Anche io ti voglio bene, tesoro “. Fa, per poi proseguire di lì a poco. “ Sai, anche tuo padre si calmava solo in questo modo quando era vittima della maledizione del Re Pazzo. Credo che voi due vi assomigliate davvero molto, più di quanto credete “. Continua poi la regina, mentre il figlio annuisce solamente. Ed è vero: le coccole di sua madre pensa, sono la sola medicina alla sua agitazione ed inquietudine. Ivy invece riflette: quella sensazione di gelo, anche lei l’ha avvertita di recente. Ed è quasi sempre accaduto durane una notte di eclissi lunare. Anzi, si corregge: in una notte di Luna Nera. Delle voci riscuotono sia lei che il figlio. “ Ma cosa succede? “. Fa semplicemente la regina, mentre il figlio torna a sedersi lentamente per poi alzarsi.

 

“ Lo so io: papà ed Ivar. Di nuovo “. precisa, intuendo che suo padre ed Ivar devono aver avuto un ennesimo litigio. “ Andiamo a controllare “. Fa solamente il corvino, mentre la madre annuisce e lo segue fuori dalla stanza.

 

Ivar Hiakri esce da palazzo, i nervi a fior di pelle. D’altro canto, suo padre lo osserva gelidamente e senza avere idea di fermarlo. “ Signore! “. Lo chiama semplicemente Dante, che ha assistito a tutta la scena. “ Vanitas! “. Lo chiama per nome, riscuotendolo così dai suoi pensieri. “ Vuoi deciderti a seguirlo?! “. Chiede, mentre il suo re scuote il capo un paio di volte.

 

“ Tornerà, come ha sempre fatto: deve solo sbollire la rabbia “. Fa, mentre il maggiordomo lo guarda accigliato.

 

“ Ok, tornerà! Ma non ti sembra di aver esagerato? “. Chiede, incontrando lo sguardo del Re Bambino di lì a poco. “ Ti ha solo chiesto un po' d’attenzione! E tu gli hai risposto con freddezza, la freddezza con cui lo tratti da quando è nato! E ti stupisci se si è innervosito? “. Chiede, incrociando le braccia al petto.

 

“ Dante, andiamo! Lui sa che gli voglio bene, ma non tollero certi atteggiamenti! Non dev’essere rammollito, lui è il Principe di Veritas! Deve essere forte, deve… “. Ma a quelle parole l’altro sospira pesantemente.

 

“ Quando fai così, non sei poi così diverso da tuo padre “. Sentenzia, lasciando l’altro strabiliato e mentre il maggiordomo afferra il mantello. In quel momento anche Ivy e Kevin lo raggiungono, mentre l’arancione scuote il capo.

 

“ L’ha fatto di nuovo, eh? “. Sospira pesantemente la regina, mentre l’altro annuisce.

 

“ Si: lo vado a riprendere, prima che sorga la luna blu e si cacci nei guai “. Sentenzia semplicemente il maggiordomo, mentre la regina si avvicina a suo marito e lo osserva severa.

 

“ Di nuovo? “. Chiede, posando entrambe le mai sui fianchi e mentre lui alza gli occhi al cielo.

 

“ Si! Si è comportato da femminuccia, lo sai bene che non tollero certe cose “. Sentenzia, mentre lei lo osserva sempre in quel modo e mentre Kevin rimane in disparte.

 

“ Ivar non è fatto per le armi, lo sai: preferisce stare lontano dai campi di battaglia, ma questo non lo rende debole. Questo non disattende le tue aspettative su di lui, questo non fa di nostro figlio un cattivo principe per il regno. Non hai mai pensato che forse, ha preso l’indole della famiglia Knight? “. Chiede la corvina, ricordando che i Knight sono specializzati nel campo medico e che Ivar ha sentito numerose volte delle imprese di suo zio Kevin e degli altri membri della famiglia. “ E dimmi, non hai pensato che magari preferirebbe intraprendere altre strade, come quella del medico? Hai pensato a quante persone curerebbe, con il suo potere? Dovresti cercare di capirlo, se non vuoi realmente trasformarti nella copia di nostro padre e che la vostra storia finisca allo stesso modo “. Lo rimprovera la donna, mentre lui la guarda senza ribattere. “ So che ami Ivar tanto quanto le gemelle e Kevin, ma forse gli farebbe piacere anche sentirselo dire. O semplicemente, che tu glielo dimostrassi. “. Prosegue la corvina, mentre lui sbuffa sonoramente.

 

“ Non lo so, Ivy. Non lo so: se non si può difendere con le armi, se ne ha paura, come potrà mai proteggersi in caso qualche nemico lo attacchi? “. Chiede, mentre Kevin gli mette una mano sulla spalla e sorride lievemente.

 

“ Ivar è un Hikari! Non gli serve certo una spada per dimostrare la sua forza “. Fa solamente, orgoglioso del fratello e della persona che è. “ Non dobbiamo forzare la sua natura: se vorrà prendere in mano un’arma, sarà per sua scelta ma non per imposizione: cosa di buono, potrebbe venire da una forzatura? Proprio niente “. Continua solamente, trovando il consenso della madre e, di lì a poco anche quello di suo padre.

 

“ Ma la prossima volta che mi paragonerai a nostro padre, ti terrò il broncio per tutta l’eternità “. Borbotta solamente, mentre Ivy ride lievemente e gli da un bacio sulla guancia.

 

“ Agli ordini, mio re “. Ride un po', per poi proseguire la frase. “ Anche Luna ed Amalia, tra poco dovrebbero rientrare “. Sentenzia, mentre a quelle parole Kevin si irrigidisce lievemente, per poi avvampare di colpo.

 

“ Eh? Si è vero! Io credo che tornerò in camera a cercare di riposare, magari stavolta è quella buona! “. Fa, dando un rapido bacio sulla guancia ai genitori e sfrecciando su per le scale.

 

“ Ma che ha? “. Chiede solamente Vanitas, mentre a quella domanda la moglie ride lievemente.

 

“ Eheh… lo so io, lo so io “. Ride ancora, mentre suo marito la osserva sorpreso e confuso al tempo stesso.

 

“ Ok ma spiega anche a me! “. Fa, andandole dietro e seguendola in giardino.

 

Nello stesso istante, Ivar Hikari sta camminando per le vie di Veritas. Da prima sembra molto arrabbiato, in seguito alcune lacrime cadono dai suoi occhi senza che se ne possa rendere conto: si appoggia al muro di un’abitazione lì vicina, dando un calcio ad un sasso e sbuffando sonoramente. “ Stupido re zaffiro! “. Fa, evidentemente ancora infuriato con il padre. “ Non mi costringerà mai a combattere con un’arma! Non voglio e se mi dovrò difendere, avrò i miei poteri per poterlo fare! La sua reazione è come sempre esagerata “. Mormora tra sé e sé, non accorgendosi che qualcuno sta osservando da un pezzo questo suo monologo, troppo preso dal cercare di sbollire la collera e la delusione che sente al tempo stesso. “ Ma tanto, il problema non è se non lotto con le armi! Il problema è che non sono mio fratello, non sono perfetto come lui! “. Sbuffa il Principe di Veritas, dando un forte calcio ad un sasso e ghiacciando l’area davanti a lui. “ E chi se ne frega! Io non ho bisogno di lui e della sua approvazione! Io non ho bisogno di nessuno! “. Continua, mentre una risata femminile lo fa sussultare.

 

“ Però, che caratterino per essere un semplice ragazzino! “. Esordisce una bellissima donna, i cui tratti sono tuttavia celati da un cappuccio. Solo alcune ciocche dei suoi capelli argentei fuoriescono da esso, mentre Ivar si volge di scatto verso di lei: la sua sola presenza riesce istantaneamente a metterlo in soggezione, una cosa mai capitata nemmeno con suo padre stesso in tutti quegli anni.

 

“ E tu chi cavolo sei? “. Chiede solamente e senza troppi fronzoli il quartogenito di Vanitas ed Ivy, con quello sguardo che ricorda indubbiamente quello di suo padre e che fa sorridere o meglio, sogghignare la nuova arrivata la quale, questo si può notare, indossa un meraviglioso abito di color nero tenebre degno di una regina.

 

“ Hai davvero il caratteraccio di tuo padre e tuo nonno, non c’è il minimo dubbio in merito! “. Fa, mentre il principe si acciglia maggiormente e mentre lei fa un passo verso di lui. “ Perchè tu sei il figlio di Vanitas ed Ivy, vero? Se non sbaglio… “. Fa un passo avanti, lui di riflesso ne fa uno indietro: ma che gli prende, si chiede? È come se improvvisamente si sentisse oppresso da un pesante macigno. “ … sei il più piccolo! Ivar! “. Esordisce in fine la donna che, con una velocità disarmante raggiunge il ragazzo e gli afferra un polso, l’altra mano posata sul suo viso.


“ E tu chi sei? Come mi conosci?! “. Chiede preoccupato il più giovane, mentre lei passa le unghie affilate e colorate di nero sul suo viso, senza tuttavia scalfirlo con il minimo graffio.

 

“ Sei davvero bello! Assomigli molto a tuo padre, ma posso scorgere in te anche dei tratti di tua madre… “. Si ferma un istante, per poi concludere di lì a poco. “… della mia Ivy “. Continua, mentre a quelle parole lui rabbrividisce ma, ancor più lo fa quando la donna gli tocca il viso.

 

“ Ma voi siete gelida! “. Sentenzia, mentre l’oscurità sembra improvvisamente opprimerlo. Un momento pensa il più giovane: oscurità? Da dove viene? Che lui sappia, c’è un solo clan al mondo in grado di richiamarla con tanta facilità.

 

“ Devi riferire un messaggio a tua madre: un messaggio da parte mia “. Gli occhi della donna si tingono totalmente di nero, agghiacciando sul posto Ivar.

 

“ La regina ossidiana! La regina Nera! Voi… voi siete la sovrana del clan della luna nera! “. La riconosce il ragazzo, mentre lei gli avvicina il viso all’orecchio.

 

“ Hai indovinato “. Sentenzia, per poi fare per prendere parola. Ma delle voci la fanno desistere: lascia la presa sul polso di Ivar che, completamente senza forze e solo con quel tocco da parte di quella donna, finisce con il cadere in ginocchio a terra ed ansimando pesantemente. E quando riesce ad alzare nuovamente lo sguardo, quando la sensazione di oppressione scompare, il principe si rende conto che anche la misteriosa donna è scomparsa. Anche se sul suo polso è rimasto comunque un vistoso livido. I suoi pensieri vengono interrotti da qualcuno, che gli appoggia una mano sulla spalla.


“ Ivar! “. Lo chiama solamente, mentre il giovane si volge perplesso verso di lui. “ Ivar! Fratello, che hai? “. Chiede Kevin Hikari, mentre l’altro scuote il capo per un paio di volte.


“ Non è nulla. Ma tu? Che ci fai qui? “. Chiede solamente, mentre l’altro lo osserva accigliato: lo stesso, identico sguardo di sua madre quando si arrabbia, non c’è ombra di dubbio in merito.

 

“ Lo chiedo io a te! Scappare in quel modo, ma hai una vaga idea di come ci siamo preoccupati? Tra poco sorgerà la luna blu! Cos’avresti fatto a quel punto? Come saresti riuscito a controllarti, dato che il nostro potere è ancora instabile?! “. Lo rimprovera severamente il maggiore, mentre a quelle parole l’altro si libera dalla sua presa.

 

“ Se sei qui per rimproverarmi, risparmia il tuo tempo! E non dirmi che eravate preoccupati! Scommetto che solo a te e la mamma è importato della mia scomparsa: le gemelle sono troppo occupate a fare le principesse perfette, mentre al re zaffiro non importa un accidenti della mia sorte! Tanto, per lui sono solo un rammollito! “. Sbrocca il più piccolo, mentre a quella frase il maggiore lo afferra ed in seguito, lo stringe in un forte abbraccio.


“ Idiota! Tutti eravamo preoccupati per te! Incluso nostro padre “. Fa, mentre l’altro si stringe a lui, finalmente rassicurato e sentendosi meglio dopo lo sfogo. “ Ma… ma che odore hai addosso? “. Chiede ad un certo punto Kevin, mentre l’altro lo osserva decisamente perplesso.


“ Eh? Di che odore vai parlando? “. Chiede, mentre il fratello gli afferra il polso e lo annusa un istante.

 

“ Parlo di questo odore! Ivar, che è successo? “. Chiede, mentre l’altro lo osserva stranito da quella reazione. In seguito il maggiore nota un’altra cosa, che lo lascia decisamente perplesso. “ E questo livido? Chi diavolo te lo ha fatto?! “. Si arrabbia immediatamente, mentre l’altro gli mette a sua volta una mano sulla spalla e cerca di calmare il fratello, nel quali occhi e per un breve istante si è acceso un bagliore blu. “ Chi ha osato metterti le mani addosso? Chi è l’idiota già defunto? “. Continua poi il corvino, mentre Ivar scuote il capo e cerca di farlo calmare, prima che ghiacci l’area circostante con il suo potere.

 

“ Sta calmo! Non è successo nulla, dico davvero! Io… “. Esita un momento ma, di lì a poco e notando lo sguardo – letteralmente – omicida del fratello si affretta a proseguire la frase. “ Ecco, io ho solo incontrato una donna… “. Esita un istante, mentre l’altro si calma ed osserva il minore negli occhi. “ Beh… oh insomma! Ho incontrato la regina del clan della luna nera! Ma ti giuro, non so cosa volesse esattamente! “. Si affretta a spiegare, mentre il maggiore lo osserva se possibile ancor più alterato. “ Quella donna mi ha solo detto di riferire una cosa alla mamma, ma non mi ha detto che cosa fosse: quando sei arrivato è fuggita “. Ammette, mentre Kevin rimane perplesso e cerca di darsi una calmata.

 

“ Un messaggio? “. Chiede, mentre un’improvvisa oppressione costringe entrambi i fratelli in ginocchio: senza che nemmeno se ne rendessero conto si è infatti fatta sera, ma nei cieli di Veritas non pare brillare alcuna luna: né la pallida e né la blu sono apparse, ma i due fratelli avvertono un forte potere opprimerli e costringerli in ginocchio, il polso di Ivar inizia a far male. “ Fratello! Che hai?! “. Chiede ad un certo punto Kevin, mentre l’altro porta una mano al polso e lo stringe forte.

 

“ Non lo so, ma fa malissimo! ” . Fa, ed in effetti il livido sul suo polso pare essersi esteso: è chiaro che qualcosa non va, pensano entrambi i fratelli Hikari. Un’improvvisa aria gelida fa svenire istantaneamente tutte le persone presenti, tutti ma non i due giovani che, increduli, non possono far altro che assistere impotenti a quanto sta accadendo. “ E’ ancora quella sensazione, Kevin! “. Fa solamente Ivar, mettendo così in guardia Kevin. “ E’ la sensazione di prima: come se un grande potere stesse eclissando il mio! Non sento più il potere della luna blu… “. Sussurra, mentre l’altro riflette un momento, per poi annuire shoccato ed incredulo.


“ Nemmeno io… “. Sussurra, mentre anche lui lo sente: è come se un enorme potere avesse eclissato il suo, indebolendolo all’istante. “ Ma… la gente! Sono tutti… “. Ma una risata fuori luogo lo fa immediatamente smettere di parlare, mentre alcune figure fanno la loro comparsa davanti a loro, come fossero letteralmente emersi dalle tenebre.

 

“ Oh, tranquilli: non sono morti, sono solo svenuti. Per il momento “. Sentenzia una voce che immediatamente fa correre un brivido gelido lungo la schiena dei due fratelli.

 

“ Già, ma mi chiedo per quanto “. Sogghigna la figura di fianco a quella che ha appena parlato. “ In fondo, sono solo degli schifosi umani: mi chiedo proprio perché Vanitas accetti questa feccia, nel suo regno “. Sibila indignato, posando un piede su una persona. Una terza figura gli afferra il braccio, attirandolo indietro.

 

“ Basta così, Pavi “. Lo rimprovera severamente, chiamandolo per nome e mentre l’altro annuisce, seppur sbuffando sonoramente.


“ Luigi… “. Mormora solamente, mentre una donna li sorpassa: un suo solo sguardo basta a zittire entrambi ed a far loro abbassare lo sguardo, mentre la prima figura palesatasi fa un passo verso i due fratelli, ancora inginocchiati: afferra il viso ad Ivar, scrutandolo centimetro per centimetro.

 

“ Occhi colore del ghiaccio, capelli color dell’ebano e il potere della Luna Blu nelle vene. Un’ espressione perennemente arrabbiata, ma che in realtà cela solo una grande tristezza e desiderio di essere accettato: si, assomigli decisamente a tuo padre, Ivar Hikari “. Lo chiama per nome, mentre Kevin cerca di alzarsi da terra.


“ Lascia andare mio fratello, o ti giuro che…! “. Ma a quelle parole una donna lo ferma: è la donna che ha in precedenza ammutolito i due più giovani e che è comparsa ad Ivar.

 

“ Non ti consiglio di fare un altro passo, Kevin Hikari “. Fa, mentre delle lame di tenebre sono ora puntate al figlio maggiore di Vanitas ed Ivy: un passo falso e per lui sarebbe la fine.

 

“ Io so chi siete! “. Fa ad un certo punto il corvino, mentre il fratello cerca di avvicinarsi a lui.


“ Fratello! “. Fa solamente, ma con velocità disarmante uno dei due ragazzi di prima lo immobilizza a terra, afferrandogli i capelli. “ Tu…! “. Si indispettisce subito, mentre l’altro ragazzo osserva severamente il più giovane.

 

“ Pavi! “. Lo richiama nuovamente, mentre l’altro non ha idea di togliere il piede da sopra Ivar, men che meno di mollare la presa sui suoi capelli.


“ Mio signore, ora è tutto vostro: potete avvicinarvi senza problemi, non vi attaccherà “. Sentenzia, mentre a quelle parole è stavolta negli occhi di Ivar che si accende una luce blu brillante.

 

“ Prova a lasciarmi andare, così vedrai la lezione memorabile che ti darò! “. Fa alterato: anche senza un’arma pensa, nulla gli vieterebbe di dare una lezione a questo arrogante. Ma la voce del primo uomo fa ammutolire tutti quanti.

 

“ Basta così! “. Fa solamente, mentre solo alzando la voce riesce a mettere soggezione a tutti, eccetto all’uomo dalla chioma argentea che gli è accanto ed alla donna. “ Non vi faremo del male, se voi rimarrete zitti e fermi e ci ascolterete “. Prosegue, mentre Ivar lo guarda ed immediatamente sussulta: gli occhi di quell’uomo sono totalmente neri! Allora pensa, allora ci aveva visto giusto! Allora, loro sono…

 

“ Il re ossidiana! Il clan della Luna Nera! “. Fa solamente il giovane principe, capendo che non è che in cielo non ci sia alcuna luna: la luna nera è sorta ed ha eclissato quella blu appena apparsa. “ Prima la regina, ora voi tutti! Cosa… che cosa volete?! “. Chiede il più giovane, mentre il re ossidiana si inginocchia per arrivare alla sua altezza.

 

“ Sei davvero la fotocopia di tuo padre. A differenza di tuo fratello, nel quale rivedo la mia Ivy “. Sussurra solamente, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Siamo qui per proporti un’alleanza: molto presto accadranno cose brutte, molto brutte. La guerra tra i Clan è solo agli inizi, non c’è in ballo solo il clan della luna rossa o quello della luna gialla. Anzi: non ci sono in ballo solo i pilastri e le lune demoniache “. Precisa, mentre il più giovane lo osserva sconvolto: qualcosa gli dice che quell’uomo non sta mentendo, ma a che cosa si riferisce? Certamente, non ha nemmeno la forza per domandarglielo o per far uscire una singola sillaba dalle proprie labbra. “ Qualcosa di molto più grande sta per mettersi in moto e, se vuoi salvarti, il solo modo è unirti alla nostra causa “. Sentenzia, mentre l’altro scuote il capo con enfasi.

 

“ Mai! “. Fa semplicemente e ritrovando finalmente la voce, mentre è ora la donna a prendere parola.


“ Forse, prima di lui dovremmo convincere i suoi genitori. Non ti sembra, mio re? “. Chiede, ma a quelle parole lui scuote il capo.


“ No: al momento opportuno, il re e la regia zaffiro mi incontreranno a volto scoperto. Ma non è oggi il giorno “. Sentenzia, mentre Kevin ed Ivar lo osservano sconcertati.


“ Voi… come conoscete i nostri genitori? E come conoscete noi due? “. Chiede il maggiore, mentre il re della Luna Nera sogghigna malignamente.

 

“ Oh, i tuoi genitori li conosco sin troppo bene. Così come te e tuo fratello: non potrebbe essere diversamente “. Continua il discorso, mentre l’altro lo osserva strabiliato. “ Cosa c’è? Non dirmi che non lo avverti… “. Continua, mentre a quelle parole è qualcun altro a rispondere per Ivar.


“ Magari lui no, ma io si! Io lo avverto eccome, bastardo! “. Sentenzia una voce che il Re ossidiana conosce sin troppo bene. “ Avanti: leva subito le mani di dosso a mio figlio e ridesta le persone, prima che per te e per i tuoi accoliti finisca davvero male “. Lo minaccia colui che anche i fratelli Hikari riconoscono benissimo.

 

“ Padre! Madre! “. Fa solamente Kevin, mentre poco più indietro al suo re fa la sua comparsa anche lei: Ivy Hikari, conosciuta anche come la regina zaffiro. “ Ma come avete fatto a trovarci? “. Chiede sorpreso, mentre sua madre gli accarezza il viso ed immediatamente, il controllo esercitato dalla regina ossidiana si spezza.

 

“ Io e tuo padre abbiamo percepito che in questa zona del regno, qualcosa non andava. In oltre, la luna nera ha eclissato quella blu: poteva significare solo una cosa… “. Lascia la frase in sospeso, mentre gli occhi dell’altra si tingono di nero a sua volta, mentre punta lo sguardo sulla regina zaffiro.

 

“ Ivy Hikari… “. Mormora solamente, mentre d’altro canto il suo re fissa colui che non è altri che Vanitas: zaffiro ed ossidiana l’uno di fronte all’altro, la seconda luna maggiore contro la sesta.

 

“ Non azzardatevi più ad aggredire i miei figli o la mia famiglia: andatevene dal mio regno, non siete i benvenuti qui “. Sentenzia gelido il figlio maggiore di Kaname e Luna, mettendosi al fianco della moglie e liberando Ivar dal controllo della luna nera. “ La prossima aggressione, la considererò una dichiarazione di guerra. E badate bene: non ho pietà per i miei nemici “. Conclude colui che tutti conoscono come il re bambino, ghiacciando buona parte dell’area circostante. Ghiaccio che ben presto si tinge del nero dell’oscurità.


“ Vuoi forse minacciarmi, re zaffiro? “. Lo sfida ancora una volta il suo rivale, mentre Ivy guarda suo marito ed in seguito scuote il capo: non deve lasciarsi provocare da lui. Una guerra tra Pilastri ora non porterebbe a nulla di buono, specie dopo che Ace ne ha distrutti diversi e sta cercando di prendere il potere assoluto, divenendo il solo Re e la sola Luna Demoniaca presente. Anche se sono anni che non attacca più nessuno, la guardia non deve mai essere abbassata e certamente, Veritas non può permettersi di avere un nuovo nemico da tenere a bada. “ Non dubito della tua forza: dopotutto, tutti sanno che cos’hai fatto a tuo padre. Di come lo hai ucciso e di come hai conquistato il titolo di Pilastro, a soli dodici anni: a quell’età, già riuscivi a controllare un potere immenso. Il potere della seconda luna demoniaca maggiore, una delle due più potenti. Ma dimmi… “. In un istante e senza che nessuno possa far nulla, il potere del Re Ossidiana eclissa anche quello di Vanitas, immobilizzandolo e permettendo così all’altro di avvicinarsi a lui, prendendogli il mento tra due dita. “ … ti sei mai fermato ad ascoltarlo? Prima di colpirlo con la spada… “. I loro occhi si incontrano, mentre per la prima volta dopo decenni persino a Vanitas corre un brivido freddo lungo la schiena. “ Anzi: sei davvero certo che in fine, conoscessi tutta la verità? Che non ci fosse altro, dietro la morte di tua madre? “. Chiede, mentre a quel punto il re zaffiro riesce a riprendere il controllo di sé stesso: i suoi occhi si tingono di un blu intenso, mentre la luna blu torna ad essere sovrana dei cieli di Veritas.

 

“ Come osi nominare mia madre! Nemmeno la conoscevi, nemmeno conoscevi mio padre! Allora… “. Ma si blocca: l’altro sogghigna malignamente, un ghigno che volente o nolente, gli ricorda tanto il suo.

 

“ Tu credi davvero che Re Kaname sia morto, in quella fatidica notte? “. Fa, ma prima che Vanitas possa ribattere ed in una tetra risata, il suo avversario scompare in un turbine nero, seguito dai suoi accoliti e mentre, lentamente, la gente riprende conoscenza. Il figlio maggiore di Kaname e Luna stringe forte i pugni, ma in seguito si deve calmare: infatti, ora c’è un problema maggiore dato che, alla scomparsa dei nemici Ivar è svenuto, mentre sul suo polso il vistoso livido fa bella mostra di sé.



Salve miei fans, ed eccomi qui dopo una lunga assenza! Come state? Allora, che ne dite di questo nuovo capitolo? Abbiamo conosciuto meglio i figli maschi di Vanitas ed Ivy: Kevin, molto simile alla madre, ed Ivar, molto simile al padre ma dal quale sembra essere più distante, al punto da avere un violento litigio con lui. Il principe fugge, ma sulla sua strada incontra il clan della Luna Nera. Intanto, Shilo è ancora scomparsa e tutti si stanno adoperando per cercarla e trovarla, dagli Hunters ai vampiri, purtroppo senza successo. Cosa succederà ora? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Luna oro, bagliore della purezza ***


Nessuno saprebbe dire alla giovane quanto tempo sia passato: pochi minuti? Un’ora, due cinque? No, riflette: la notte è appena calata, quindi non dev’essere passato molto tempo da quando tutto quanto è accaduto. Da quando, nel cimitero dei traditori, si è imbattuta in alcune misteriose figure. Shilo non ricorda molto altro: ricorda di aver intrapreso una breve lotta con una delle tre figure, ma è stata immobilizzata da… da cosa si chiede? Si sforza, poi un flash passa nella sua mente: vetro. È stato vetro misto ghiaccio ad immobilizzarla, mentre un fortissimo calore le ha tolto il respiro fino a farla svenire. E no: non era paragonabile al calore del fuoco, era ben altro. Era… “ Il calore del sole… “. Sussurra solamente la corvina, mentre chi la tiene in braccio sogghigna. Shilo è stordita: chi la tiene in braccio, si chiede? Perchè le sembra di provare nostalgia verso quella persona? Perché è intimorita ma, al tempo stesso è come se conoscesse da sempre quest’uomo? Perché in un certo senso, l’odore del suo sangue le ricorda quello di sua madre?

 

“ Era ora che ti svegliassi: iniziavo a stancarmi, di vederti stecchita come uno stoccafisso “. Sentenzia perentoria una voce femminile, mentre Shilo apre gli occhi di scatto mentre si accorge di essere stata posata da qualche parte. Istintivamente la principessa indaco scatta in piedi, facendo per attivare il suo potere e mentre i suoi occhi si tingono del colore della luna di Giyu.

 

“ E voi chi diavolo siete?! Dove sono?! “. Fa semplicemente l’erede di Giyu e Mina, ma improvvisamente una potente fitta al cuore la fa letteralmente cadere a terra, portando una mano chiusa a pugno accanto ad esso e respirando affannosamente.

 

“ Come osi rivolgerti in questo modo al mio signore? “. Si innervosisce la donna in abiti militari, mentre il suo oscuro potere impedisce a Shilo di richiamare quello della Luna Indaco.

 

“ Tu… sei la donna di prima! “. Fa la corvina, ricordando di come quella donna l’abbia immobilizzata in un soffio di Eolo, come se nemmeno lei fosse la figlia di uno dei Pilastri. Innervosita, la soldatessa esercita maggiormente il proprio potere.

 

“ Il mio nome è Amber e sono l’Eclissi Lunare stessa. Colei che con il suo potere, può oscurare il potere delle Lune Demoniache “. Sentenzia risoluta, mentre Shilo si sente sempre più male e tossisce sangue, non reggendo quell’oscuro potere su di sé.

 

“ Amber, ora finiscila “. La rimprovera il misterioso uomo, mentre a quelle parole lei smette di far star male Shilo, che riprende a respirare seppur in modo irregolare.

 

“ Ma questa patetica ragazzina deve imparare cosa sia il rispetto! “. Si lamenta la ragazza più giovane, che ora Shilo può vedere bene: è davvero molto bella e gliene deve dare atto. Ha lunghi boccoli bruni ed occhi di ghiaccio, indossa un abito dorato da principessa che lei si potrebbe solamente sognare seppur di fatto, anche lei sia una principessa. Ma purtroppo, lei e la sua famiglia non hanno mai potuto far ritorno ad Avalon a causa di suo zio Muzan, per tanto non le è mai stato possibile “ sfoggiare “ il rango che realmente le appartiene: quello della Principessa Indaco.

 

“ Hai ragione e sbagli al tempo stesso “. Fa nuovamente il misterioso uomo, ghignando verso Shilo e facendole capire di aver letto ogni suo singolo pensiero. “ Tu sei una Principessa. Ma non quella indaco, o meglio: non solo “. Precisa, mentre a quelle parole Shilo si alza a fatica. “ Perdona i modi di Marni, non è abituata a vedere estranei “. Continua, rivelando così che il nome della ragazza in abito da principessa è Marni.

 

“ Cosa vuoi dire? Chi siete voi? E dove sono? “. Mormora solamente la fanciulla, mentre a quelle domande lui ghigna ma non si toglie il cappuccio.

 

“ Guardati intorno, ma cherie: dove credi di essere? “. Chiede, mentre la corvina si osserva intorno: i colori prevalenti in quel palazzo sono il bianco ma ancor più l’oro, così come la luna piena che ora regna sovrana nel cielo.

 

“ La… la Golden Land?! “. Chiede sconcertata: ha sentito parlare di quel luogo, la Golden Land. Regno della Luna d’oro: la settima Luna demoniaca superiore, decaduta dopo la morte del vecchio re che, non avendo eredi non ha potuto passare il testimone a nessuno. O almeno, questo è ciò che le è stato detto.

 

“ E la vincitrice porta a casa il gioco in scatola “. Fa la ragazza più giovane, ironica e tagliente. A quelle parole l’altra la guarda in ira: quello sguardo strafottente e quell’aria arrogante non le piacciono. Vorrebbe darle una lezione, ma si trattiene: cosa accadrebbe se la colpisse? Non sembra essere una semplice serva a giudicare da come sta vicina al misterioso uomo, che abbraccia come nulla fosse. “ Padre! Perché avete portato qui quest’insulsa ragazzina? Sporcherà il pavimento, guardate com’è lercia! “. Fa, indicando gli stivali sporchi di fango di Shilo e mentre l’altra capisce: quella ragazza deve essere senza dubbio la figlia di quell’uomo. La principessa dorata! Un momento: ma se lei è la principessa, significa che quell’uomo…

 

“ Il re dorato! Voi… voi siete il re d’oro! “. Fa semplicemente la fanciulla, indietreggiando di qualche passo e sentendosi le gambe tremare, come se da un momento all’altro potessero abbandonarla e cedere. Ma la soldatessa la sorregge prima che cada, facendola appoggiare a sé.

 

“ Sei qui per avere le risposte che cerchi, bambina “. Le sussurra all’orecchio, mentre Shilo trema un po'. “ Tranquilla! Non eserciterò più il mio potere su di te, altrimenti il mio sposo potrebbe punirmi severamente “. Ridacchia, mentre Shilo realizza rapidamente la situazione.

 

“ Cosa?! Ma se sei sua moglie… se sei sua moglie, dovresti essere la regina dorata! “. Fa, riflettendo un istante: così come sua madre alla morte di Margherita è diventata la nuova Luna Consorte di suo padre Giyu, così questa donna dovrebbe, a rigor di logica, essere la luna consorte del Re dorato. Ma una risata la interrompe immediatamente.

 

“ Tecnicamente, io sono la sua seconda moglie. La regina dorata è ancora viva, ma non è più insieme al suo re. E così io sono solo potuta diventare l’eclissi lunare, dopo la cerimonia d’iniziazione “. Spiega, mentre osserva suo marito che ancora non ha tolto il cappuccio, come a voler celare la sua vera identità.

 

“ E… e perché sono qui? “. Chiede ancora più turbata di prima Shilo, sentendo ancora quella strana sensazione: è come se in un certo senso, già conoscesse quell’uomo.

 

“ Amber te l’ha detto: sei qui per avere le risposte che cerchi. Quelle risposte che tua madre non ti ha mai voluto dare “. Con un solo cenno attira la ragazza a sé, afferrandole il mento tra due dita e guardandola attentamente. “ Le risposte su Dominique e sulla sua vera fine “. Continua, mentre il sangue nelle vene della ragazza si gela all’istante.

 

“ Voi come… come… come lo conoscete, mio zio?! “. Chiede semplicemente, mentre il suo abito cambia improvvisamente: indossa ora un vestito molto simile a quello di Marni ed è di colore dorato, i suoi capelli raccolti in un’elaborata acconciatura. “ Ma che mi succede?! “. Chiede sorpresa, reggendosi sui tacchi che si è trovata ad indossare di sorpresa e stando attenta a non cadere a terra.

 

“ Tua madre è la Principessa Dorata, di conseguenza lo sei anche tu e devi indossare gli abiti che ti appartengono “. Sentenzia semplicemente lui, mentre Shilo sgrana gli occhi sconcertata.


“ Mia madre è che cosa?! “. Chiede, mentre lui sogghigna un momento.

 

“ La Principessa dorata della profezia del vecchio re. Colei che è sempre stata accanto alla regina dorata, negli ultimi anni “. Fa, mentre Shilo trema: un ennesimo segreto, pensa. Un ennesimo segreto che sua madre le ha taciuto, a questo punto si chiede quanto conosca realmente la donna che l’ha data alla luce? “ Non così bene, mia piccola Shilo “. Le accarezza il viso lui, mentre la giovane si accorge che ancora una volta, quell’uomo ha letto i suoi pensieri come invece non riesce a fare lei con lui. “ Ti ho portata qui perché a Veritas stava per sorgere la Luna Blu: saresti stata molto male, se ciò fosse avvenuto. Ed io ho bisogno che tu sia nel pieno delle tue forze, per ascoltare ciò che ho da dirti. Mentre invece la luna oro, no… lei non ti può far male, perché il clan della Luna Oro è quello a cui, almeno per metà, appartieni ed apparterrai sempre. Malgrado le bugie di Mina “. Fa, mentre lei trema leggermente ed i suoi occhi si tingono di un oro intenso. “ Ah! Sei davvero bellissima! Sono sicuro che tuo zio sarebbe fiero di te e di quanto gli somigli “. Fa, mentre lei sente dolore agli occhi, nei quali appare nuovamente il precedente kanji seppur in modo meno doloroso. Lui le afferra le spalle, facendola volgere verso la finestra ed obbligandola ad osservare la luna oro, alta nel cielo ed incontrastata sovrana della Golden Land. “ Lascia che il suo potere scorra in te, Shilo: questo è il tuo destino, quello dal quale tua madre ti ha allontanata da quando sei nata “. Sentenzia il re oro, mentre lei si sente sempre più strana: è debole ma allo stesso tempo la più forte del mondo, un potere dirompente scorre in lei. “ Ed ora, lascia che ti racconti la verità: di chi era realmente Dominique Lunettes e di come tua madre fu la responsabile della sua morte “. Fa, mentre Shilo sente come se il suo cuore fosse impazzito, tanto batte forte.

 

“ Mia… mia madre? Lei… lei uccise suo fratello gemello? “. Chiede, mentre lui sogghigna lievemente.

 

“ Ah, fa ancora male... “ Si lascia sfuggire, mentre Shilo lo guarda stranita e mentre lui le afferra la mano, stringendola fino a farle male. In seguito la porta con sé fuori dalla sala del trono, trascinandosela letteralmente dietro per tutto il corridoio e mentre Amber e Marni li seguono senza dire nulla. “ Preparati a sapere tutta la storia, mia cara “. Continua poi il re d’oro, per poi lasciare ad Amber la giovane fanciulla, che si sente afferrare per le spalle dalla donna e mentre lui, con noncuranza, apre la porta di una stanza che fino a quel momento, neanche la stessa Marni aveva visto. Ed immediatamente la più giovane sente come se il suo cuore si fosse fermato.


“ Ma… quel ritratto! “. Fa sconcertata, mentre Amber la sorregge da dietro.

 

“ Ti presento Dominique Lunettes Hikari: tuo zio “. Sentenzia solamente lui, mentre la ragazza osserva sconcertata il ritratto dell’eterno giovane in abiti militari: ora capisce che cosa intendeva sua madre, pensa. È davvero la sua copia carbone al maschile, persino il loro sguardo è letteralmente uguale. “ Tuo zio, che fu ucciso da tua madre e da Jeanne e Garry Hikari “. Sentenzia, osservando il ritratto e portando una mano accanto al cuore, mentre a quelle parole Shilo rimane agghiacciata.

 

“ Ma la mamma ha detto che fu Lady Jeanne ad uccidere mio zio… nella… nello scontro finale, quando fu liberata dal suo matrimonio senza amore… “. Mormora solamente la corvina, mentre a quelle parole lui stringe lievemente i pugni e non distoglie lo sguardo dal ritratto, mai, nemmeno per un momento.

 

“ Oh mia cara, ciò che loro chiamano liberazione io lo chiamo furto “. Continua, per poi proseguire il discorso di lì a poco. “ Anni prima, già una volta Jeanne abbandonò il suo promesso sposo all’altare per quel dannato cacciatore. Poi, quando il suo prezioso Garry la lasciò e lei si scoprì incinta di suo figlio, chiese a tuo zio di fare da padre alla creatura. Riesci a crederci? Lo cerò solamente per appioppargli il suo dannato bastardo, come se lui potesse semplicemente scordare tutto quanto e crescere il figlio di un hunter come suo! Ma puoi solo pensarci? Una cosa inconcepibile, per uno come Dominique “. Sibila, mentre lei scuote il capo sconvolta.

 

“ Ma perché tutto questo? Perché questa guerra tra due fratelli? Perché questo… questo… “. Si sente improvvisamente debole la ragazza, un intenso calore la pervade: il calore del sole, lo può giurare. Il sole, si chiede? Ma se il sole non è alto in cielo, allora come…? “ Cosa mi state facendo? “. Mormora solamente la corvina, mentre si sente afferrare da qualcuno che non è Amber: è lui, pensa. È stato colui che ne è certa è il re oro, ad afferrarla e stringerla a sé così forte da toglierle il fiato, mentre una parte del suo immenso potere la indebolisce.

 

“ Spiegartelo non basterebbe: forse, dovresti vedere la storia con gli occhi di chi c’è stato in prima persona “. Sussurra al suo orecchio lui, mentre finalmente toglie il cappuccio e mentre Shilo osserva prima lui ed in seguito il ritratto. Vorrebbe parlare ma è come se la sua gola fosse totalmente secca e la sua voce le fosse stata sottratta. Amber osserva per un istante suo marito, per poi prendere parola.

 

“ Ne sei sicuro? Facendolo, non potrai più tornare indietro. Facendolo, loro sapranno “. Sussurra, mentre lui ghigna.

 

“ Loro non sapranno, perché la mia cara Shilo sa bene da che parte stare “. Accarezza lentamente il collo della ragazza, che sta ancora tremando sconcertata dopo aver visto chi in realtà sia il re oro. “ Vero? “. Domanda, mentre lei non ha nemmeno il tempo di rispondere: senza darle tempo di dire nulla, lui le lecca il collo lentamente ed in seguito, affonda le zanne in esso. Shilo quasi grida di dolore: crede sia il primo morso che riceve e non riesce a distinguere che sensazioni le stia dando. Dolore, piacere… cos’è quella sensazione sconosciuta? Perchè si chiede, ora è così debole? È davvero questo ciò che si prova ad essere morsi contro il proprio volere e che i vampiri paragonano senza remore ad uno stupro? E soprattutto: se lei avesse saputo che stava per essere morsa, si sarebbe davvero sottratta o avrebbe lasciato che accadesse? In fondo se ci riflette, quell’uomo è stato la sola persona sincera con lei: sua madre l’ha ingannata e le ha tenuto nascosta tutta la storia che lei voleva sapere e… il filo dei suoi pensieri viene interrotto, mentre mille ricordi non suoi invadono la sua mente e mentre il marchio d’appartenenza al clan della luna oro compare sul suo braccio, mentre sul suo collo compare quello di colui che la afferra al volo prima che finisca a terra, stringendola a sé mentre la giovane erede di Mina e Giyu sviene e, come chiusa in una sorta di sogno, vede quella che è stata l’ultima battaglia di suo zio Dominique e soprattutto, la sua reale fine. Una lacrima furtiva cade dai suoi occhi, mentre il re oro sogghigna, sicuro di sé. “ Bentornata a casa, mia piccola Shilo: principessa del clan della luna oro “. Sussurra solamente, come avesse la certezza matematica che la ragazza, una volta sveglia, accetterà quel ruolo senza battere ciglio. Ma quale siano le ragioni che lo hanno spinto a tutto questo, come faccia a conoscere la storia di Dominique così bene, questo ancora nessuno lo sa.

 

“ Cosa vuoi fare con lei? “. Chiede solamente Amber, mentre lui accarezza il viso di Shilo e, in seguito, riprende parola.

 

“ Lasciamo che assimili i miei ricordi. Poi, sarà libera di tornare dalla sua preziosa mammina. Certo, sempre ammesso che voglia ancora farlo “. Sogghigna il re oro, prendendo in braccio Shilo e volgendosi verso le scale. “ Marni, vieni con me: dobbiamo occuparci a dovere della nostra ospite, non ti pare? “. Chiede, mentre sua figlia annuisce senza battere ciglio seppur un po' confusa.

 

“ Come volete, padre… “. Mormora solamente, mentre Amber appare invece ancora piuttosto dubbiosa.

 

Il giorno arriva rapidamente a Veritas, ed all’alba Mina si riunisce al marito, Garry, Jeanne ed ai figli Jean Jacques e Men. “ Allora? “. Chiede solamente la Principessa, mentre Garry le fa eco di lì a poco.

 

“ L’avete trovata? “. Chiede, mentre Mina scuote il capo ed in seguito, esausta e sconvolta finisce per cadere a terra in ginocchio.

 

“ No “. Mormora solamente, dando un forte pugno al terreno e mentre Giyu le si avvicina subito, inginocchiandosi accanto a lei. “ Non riusciamo a trovarla! Abbiamo perlustrato ogni angolo di Veritas, senza successo! Ed ora rimane un solo luogo… “. Mormora, guardando verso l’entrata della Terra di Nessuno. “ Basta! Io vado a cercare mia figlia, non importa se è un luogo proibito! “. Fa solamente la donna, mentre sia l’ex marito che il marito la trattengono.

 

“ Mina, aspetta! “. Fa semplicemente Garry, per poi scuotere il capo. “ Andiamo da Vanitas ed Ivy! Sicuramente sarà meglio se ci accompagnano anche loro! Due Pilastri sono meglio di uno solo, in quel luogo maledetto e pieno di pericoli! “. Tenta di farla ragionare, mentre anche suo marito la tiene ferma seppur a fatica.

 

“ Garry ha ragione! Andiamo da tuo cugino e facciamoci accompagnare da lui! È una Luna Superiore ed è sicuramente più forte di me, nessuno di coloro che si nasconde in queste terre dimenticate da Dio oserebbe attaccarci con lui al nostro fianco! Ragiona! “. Tenta ancora, ma la donna sembra irremovibile nel voler andare da sola, infischiandosene dei pericoli.

 

“ Appunto! Sono terre dimenticate da Dio, piene di pericolo! Come posso lasciare la mia piccolina in un luogo simile!? Ben sapendo che è lì solo per colpa mia! Io devo andare a cercarla, ora! “. Grida, mentre lo sguardo di Jean Jacques si posa inevitabilmente su Jeanne: la donna sembra essere pensierosa, così l’erede dei Lunettes decide di avvicinarsi.

 

“ Lady Jeanne? State bene? “. Chiede, mentre lei sussulta un istante.

 

“ Oh! Perdonami, non volevo sussultare… “. Non finisce la frase, mentre lui le pone gentilmente la mano sulla spalla.

 

“ Ma ho la voce simile a quella di mio padre, vero? Non preoccupatevi, ci ho fatto l’abitudine. Anche se per me quell’uomo non è nulla, purtroppo porto dentro di me i suoi geni e gli somiglio molto: ho imparato a conviverci “. Ride lievemente, mentre lei annuisce seppur un po' imbarazzata: non intendeva certamente paragonare Jean Jacques a Dominique, ma purtroppo la loro somiglianza è davvero impressionante ed evidente a tutti. “ A cosa pensavate? “. Chiede poi il corvino, mentre lei decide di confidarsi con il giovane.

 

“ Molti anni fa, al mio parto qualcuno cercò di sottrarmi la mia Fukiko “. Ammette, mentre il giovane la ascolta con interesse e corruga lievemente la fronte. “ Una donna di nome Amber, che si auto proclamò nuovo capo dei ribelli dopo la morte di Dominique e la caduta di Vincent. Disse che dovevo darle quella bambina, ma per fortuna io e Garry riuscimmo ad evitare che ce la portasse via. Da allora non ci furono più altri attacchi, ma mi chiedo se ora Shilo non abbia incontrato i ribelli o quella donna? “. Sussurra, stando attenta: non vuole che Mina senta una cosa simile o rischierebbe davvero di farle commettere qualche follia. Jean Jacques comprende, così si allontana un momento in compagnia della donna.

 

“ Chi era questa Amber? E perché voleva vostra figlia? Non ha senso… “. Mormora solamente l’erede dei Lunettes, mentre Jeanne riflette un momento per poi dargli una risposta, scuotendo il capo.

 

“ Jean Jacques, io non so chi sia questa Amber. Ma so che indossava una divisa da alto ufficiale e che i colori di essa erano prevalentemente oro e bianco. Oro, capisci? “. Chiede, mentre il corvino annuisce. “ I colori delle guardie reali della Golden Land “. Conclude la Principessa di Veritas, mentre a quelle parole il ragazzo sgrana gli occhi un momento, incredulo e shoccato.

 

“ Aspettate! Volete dire che dietro ci sarebbe…? “. Chiede solamente, mentre Jeanne scuote il capo un paio di volte.

 

“ Io non lo so, ma posso dirti una cosa: prima di morire, tuo padre aveva sottratto della Zydrate oro. E durante il nostro ultimo scontro, indovina che potere ha usato? “. Chiede, mentre il più giovane riflette un momento.

 

“ I poteri del re oro… “. Sussurra, mentre Jeanne annuisce. “ Un momento! Ma i poteri dei Pilastri non possono essere sottratti e le loro armi passano da padre in figlio o figlia, queste sono le regole! Nessuno ha l’autorità per sottrarre i poteri dei Pilastri se non le stesse Lune Demoniache, in oltre la Luna Oro è decaduta da anni “. Sussurra, stando ben attento che la madre non senta nulla e mentre la bionda sospira pesantemente.

 

“ E se questa Amber e tuo padre avessero lavorato entrambi per il nuovo re oro? Se fosse tornato? “. Chiede poco convinta, così com’è poco convinto Jean Jacques.

 

“ Ma se lavorava solo per lui, come ha fatto il vostro primo marito a richiamare la spada di vetro? Quell'arma, entrambi sappiamo chi la può usare. Solo un discendente diretto del Re Oro precedente, o qualcuno a cui è stato ceduto il potere della settima Luna Superiore in modo legittimo “. Fa, mentre Jeanne rabbrividisce alla sola idea, al solo pensare che la sua ipotesi sia vera.

 

“ E se tuo padre ci fosse riuscito? Se avesse ripristinato la Luna oro? Se… “. Non finisce la frase, mentre il ragazzo scuote il capo un paio di volte.

 

“ Prega, Jean Jacques… “. Mormora, mentre lui la osserva preoccupato. “ Prega affinché queste ipotesi siano errate. Perché in caso contrario, ci troveremmo di fronte ad un enorme problema “. Ammette senza mezzi termini la donna, mentre un improvviso rumore la fa sussultare e, dalla foresta oscura, una figura emerge dalle tenebre.

 

Shilo sta camminando nella foresta oscura già da un po'. A dire il vero pensa, non sa nemmeno come abbia fatto a raggiungere quel luogo: tutto ciò che si ricorda è che fino a poche ore prima si trovava alla Golden Land, che ha incontrato il Re Oro e che lui l’ha morsa, ma il seguito è per lei solo un enorme schermata nera nella sua mente. “ La mia testa… “. Mormora solamente l’erede di Giyu e Mina, mentre i ricordi passano nella sua mente come fossero un film. “ Ed ora? Come faccio a ritrovare la strada di casa? “. Mormora, per poi riflettere: casa? Vuole davvero tornare a casa, si chiede? Vuole davvero tornare da sua madre, sapendo tutte le bugie che le ha raccontato? Mille e più pensieri affollano la sua mente, mentre un rumore la fa sussultare. Immediatamente la giovane afferra il pugnale che tiene nascosto sotto la gonna, pronta a difendersi. E solo ora lo nota: sta ancora indossando l’abito dorato. Ma non ha tempo per riflettere su questo: altri passi, uno spostamento d’aria. “ Vieni fuori!! “. Grida, lanciando il pugnale in una direzione precisa. Immediatamente il lieve odore di sangue che percepisce è succeduto da una risata: non è fastidiosa ma le mette i brividi.

 

“ Complimenti, vedo che tua madre ti ha addestrata proprio bene. Anche se credo che buona parte del merito sia di tuo padre: dopotutto, Giyu è uno dei pilastri demoniaci, quale maestro migliore? “. Chiede lievemente sarcastico – perché di un uomo si tratta – colui che lentamente emerge – letteralmente – dall’ombra della foresta, che rimane sempre tenebrosa malgrado sia ormai giorno.

 

“ E tu come conosci i miei genitori? “. Chiede ansiosa la ragazza, mentre la misteriosa figura le si palesa davanti in men che non si dica: si è spostato grazie al favore dell’oscurità e non si è fatto scorgere, fino a giungere di fronte alla fanciulla che ora, lo osserva incredula. “ Chi sei? “. Sussurra solamente, eppure il suo cuore le dice che non deve temere: quell’uomo non le farà nulla di male, non è pericoloso. Lui non le da da prima alcuna risposta, tuttavia sogghigna a quella sua domanda.

 

“ Ti do un indizio: più sono presente e meno vedrai. Sono molto vicino all’elemento della nona luna demoniaca. Allora? Chi sono? “. Chiede, mentre Shilo indietreggia di un passo e quasi inciampa nel proprio stesso abito.

 

“ L’oscurità…? “. Chiede in un sussurro, mentre l’altro le si avvicina e, con una velocità sorprendente le afferra il mento tra due dita, immobilizzandola e costringendola così a guardare i suoi occhi, tinti del colore della luna nera malgrado essa non sia fisicamente presente nei cieli di Veritas.

 

“ Hai ragione: appartengo al clan della luna nera, coloro che eclisseranno le altre lune demoniache “. Sentenzia risoluto, mentre lei sgrana gli occhi sconcertata. “ Oh! Assomigli molto alla mia Mina, ma… “. Si ferma, mentre lei rimane un momento impietrita: cosa vuol dire quell’uomo con “ la sua Mina “? Che altro segreto c’è dietro? La voce di lui interrompe ogni suo pensiero. “ Ancor più, mi ricordi il mio Dominique: sei davvero la sua fotocopia sputata, mia cara Shilo “. Fa, mentre la ragazza agghiaccia sul posto e mentre gli occhi di quell’uomo tornano azzurro/verde. Lo stesso azzurro di quelli di Dominique, lo stesso azzurro di quelli di sua madre e dei suoi, pensa Shilo.

 

“ Aspettate! Ma allora voi… voi siete… “. Mormora solamente lei, mentre la sua bocca si asciuga improvvisamente e come se la saliva le fosse stata del tutto prosciugata.

 

“ Ti conviene affrettare il passo, prima che il re ossidiana giunga qui e ti veda. Sai, ora che hai addosso l’odore dei Re oro non vorrei mai che ti scambiasse per una sua emissaria e ti attaccasse “. Sentenzia, mentre Shilo lo guarda sorpresa e mentre lui fa un passo indietro, allontanandosi nuovamente.

 

“ Aspettate!! Ditemi almeno se siete voi…? “. Chiede, mentre l’altro sogghigna e, proprio com’è giunto scompare nelle tenebre, mentre la strada del ritorno è ora per Shilo ben visibile. La stessa Shilo che rimane immobile qualche momento, per poi sussurrare una sola parola.

 

“ Nonno…? “. Mormora solamente, avendo intuito che colui che ha incontrato può essere una sola persona: suo nonno, Antoine Hikari. Sa che appartiene alla Luna Nera, quindi i conti tornano. Ed una domanda la assilla nuovamente: dovrà parlare di questo a sua madre, o tacere? Mentre si fa queste domande, finalmente il tunnel di oscurità che è la foresta oscura, la Terra di Nessuno, ha finalmente fine e la corvina si trova di fronte ad un gruppo che ben conosce.



Salve miei fans, come state?! Ed eccomi con un nuovo capitolo! Che ne dite? Il re oro fa la sua comparsa e rivela la verità a Shilo sulla morte di Dominique, una verità che sembra sconvolgere la secondogenita di Giyu e Mina. Cosa farà la ragazza, che nella strada del ritorno si imbatte anche in suo nonno Antoine? Rivelerà tutto alla madre o succederanno cose inaspettate? Chi è davvero il re oro? Perchè è così vicino a Shilo? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Luna blu come un oceano in tempesta ***


Veritas, molti anni prima degli eventi narrati.

 

L’allora decisamente giovane uomo dalla chioma arancione giunge alla sala del trono, illuminata dalla sola luce della luna blu. Rispettoso si inchina, ben sapendo che chi lo ha convocato è già presente e lo sta scrutando silenziosamente. “ Maestà, mi avete fatto chiamare? “. Chiede solamente Dante, mentre la prima cosa che nota è una bimba: la piccola di circa tre anni lo osserva curiosa, rimanendo in braccio a colui che senza dubbio deve essere suo padre.

 

“ Si, ti ho fatto chiamare “. Fa solamente l’eterno giovane dalla chioma bruna, dietro di lui il ritratto del precedente Re che in un certo senso, sembra quasi stia osservando i due uomini. La piccola si aggrappa maggiormente a suo padre, mentre d’altro canto lui non sembra aver idea di lasciarla andare.

 

“ Cosa posso fare per voi? “. Chiede semplicemente il maggiordomo, sorridendo lievemente in direzione di colei che è la principessa Ivy, secondogenita di Re Kaname e della Regina Luna.

 

“ Devi far andare via le guardie. Tutte “. Precisa, mentre a quella frase l’uomo rimane decisamente sconvolto.

 

“ Le guardie? Ma perché mai? Così voi, la Regina ed i vostri figli sarete completamente indifesi! “. Fa solamente, ma a quelle parole Kaname Hikari scuote lievemente il capo.


“ Toccherà a te, proteggere Luna e soprattutto i nostri figli. Devi giurare, Dante: non lasciare mai che nessuno faccia loro del male. Nemmeno se dovessi levare la spada su di me dovrai esitare, mi hai sentito? “. Fa con risolutezza, una risolutezza così simile a quella della figlia da far quasi impressione.

 

“ Non capisco! Perché mi dite questo? Cosa sta succedendo? “. Chiede, ma a quella frase il suo re sembrerebbe sentirsi decisamente poco bene: riesce appena in tempo a posare Ivy a terra, poi un atroce dolore alla testa lo costringe a portarsi una mano ad essa. “ Maestà! “. Fa allarmato Dante, avvicinandosi e mentre l’altro gli fa cenno di non farlo.


“ Sto bene “. Mormora solamente, mentre uno spirito nero che la piccola vede chiaramente gli posa una mano sulla spalla.

 

“ Sicuro? Molto presto la mia maledizione si compirà, mio caro Kaname. La maledizione del Re Pazzo si abbatterà anche su di te “. Continua maligno lo spirito che ora, ha le stesse sembianze dell’uomo del ritratto: Vanitas Lunettes.

 

“ Tacete, lurido bastardo… “. Mormora solamente il re, consapevole che tutto ciò è colpa sua: da quando ha eseguito il rituale, interrotto poi da sua moglie, lo spirito di suo suocero ha ripreso a tormentarlo sia in sogno che da sveglio.

 

“ Maestà, vi prego… che cosa sta succedendo? “. Chiede, mentre la piccola si avvicina a suo padre che a sua volta, nella mano sinistra, stringe un filatterio.

 

“ Proteggi Luna ed i miei figli! “. Gli ordina il suo re, i suoi occhi si iniettano di una luce blu ma in seguito, per la prima volta anche di una nera.

 

“ Buon Dio! I vostri occhi! “. Fa solamente il maggiordomo, notando il kanji nell’occhio del suo re: da prima è upper rank two, seguito nota un altro kanji nell’altro occhio: è… “ Upper rank six? Cosa significa? “. Mormora solamente, mentre l’altro sembrerebbe stare meglio nel giro di poco tempo.

 

“ A volte mio caro Dante, per affrontare un mostro è necessario crearne uno peggiore “. Fa, mentre Dante scuote il capo sbigottito e confuso. “ Fai come ti ho detto: richiama tutte le guardie e fa il modo che stasera, mia moglie ed i miei figli e anche mio nipote non siano a palazzo “. Sentenzia, mentre Dante continua a non capire e mentre Ivy torna da suo padre, preoccupata nel vederlo stare male in quel modo.

 

“ Padre! Che cosa avete? “. Chiede preoccupata la piccola, mentre lui la osserva un istante ed in seguito la prende nuovamente in braccio, stringendola quasi fino a farle male.

 

“ Non è nulla, piccola mia. Non è nulla, ma stasera devi stare vicina alla mamma ed ai tuoi fratelli, ok? E devi ascoltare tutto quello che Dante ti dirà di fare “. Fa, mentre lei scuote il capo senza capire e confusa.

 

“ Ma io non voglio lasciarvi da solo, se state male! “. Fa con l’innocenza tipica dei bimbi, abbracciandolo. Da prima, persino Kaname Hikari rimane in silenzio e senza parole, in seguito ricambia l’abbraccio di sua figlia.

 

“ Lo faccio per te e per i tuoi fratelli, Ivy. E per la mamma “. Sussurra solamente, mentre lei non capisce il senso di quelle parole, non per ora almeno. Poi sente un intenso dolore, mentre metà dei suoi poteri e delle sue memorie viene definitivamente, almeno per ora, sigillata dal morso di suo padre e dal suo sigillo. Un sigillo che solo il morso di un altro Hikari potrebbe spezzare: non l’ha resa umana, ma sa che per la piccola è meglio così, che per ora non dovrà ricordare questo loro “ momento “ e che agli occhi di tutti, il suo potere dovrà sembrare più normale possibile. Soprattutto pensa, agli occhi dell’uomo del ritratto. Agli occhi del re pazzo, che in quel momento sta già pianificando la sua spietata vendetta. Ma qualcosa sta anche per sfuggire al suo controllo.

 

Dante esce bruscamente da quel ricordo, accanto a lui la moglie. Rosina lo osserva preoccupata, posandogli una mano sul braccio. “ Cosa succede? “. Chiede solamente, mentre l’altro sospira pesantemente.

 

“ Non lo so, Rosina: c’è qualcosa che non va. Più penso alla morte della Regina Luna, più penso che ci sia qualcosa che ci sfugge “. Fa solamente, mentre lei abbassa lo sguardo per un momento.

 

“ Tutti sappiamo che fu colpa mia: se allora non avessi avvertito Kaname del piano di Luna, allora lei sarebbe riuscita a fuggire e mettersi in salvo con i suoi figli “. Mormora, mentre a quelle parole il marito percepisce il suo disagio. Scuote il capo un paio di volte, accarezzandole il viso per darle conforto.

 

“ Lo credetti anche io, per lungo tempo: credetti davvero che fossi tu, la responsabile della morte di Luna. Che se non fosse stato per te, allora non sarebbe successo nulla. Ma ad oggi, non ne sono più così sicuro “. Rivela, mentre la donna lo guarda decisamente incredula.

 

“ Ma che cosa… cosa ti ha fatto cambiare idea? “. Chiede, mentre a quella legittima domanda il maggiordomo decide di tornare seduto, assieme alla moglie che lo segue di lì a poco. Prende tra le proprie le mani guantate di lei, per poi finalmente dare spiegazioni.

 

“ La mattina di quella che sarebbe poi stata la notte degli inganni, re Kaname mi convocò “. Rivela, mentre la madre di Jeanne lo osserva incredula. “ Mi disse di far ritirare le guardie e di far andare via sua moglie, suo nipote ed i suoi figli. Che qualcosa stava per accadere e non solo… “. Continua, mentre Rosina scuote il capo sorpresa.

 

“ Mandare via le guardie e la sua famiglia? Ma cosa… perché lo ha fatto? “. Chiede, d’altro canto il marito scuote il capo come a dire che non ne ha idea.

 

“ Non lo so, mia cara. Ma so una cosa: quella notte, Kaname Hikari aveva già il potere della Luna Nera malgrado all’epoca, fosse il pilastro della Luna Blu. Stava sorreggendo due pilastri, una cosa che avrebbe distrutto anche il più forte tra i vampiri. In oltre, tra le mani aveva un filatterio: lo vidi con i miei occhi star male, accusare gli stessi sintomi che vent’anni fa aveva accusato anche Vanitas. E questo mi da da pensare… “. Fa, mentre la bionda porta la mano libera alla bocca.

 

“ Credi che in tutto ciò, c’entri Vanitas Lunettes? Credi davvero che la sua maledizione abbia potuto agire anche su Kaname, che non era suo diretto discendente? “. Chiede, mentre il maggiordomo riflette un istante.

 

“ Era come se il Re volesse mettere al sicuro la sua famiglia, intendo tutta la sua famiglia. Mi chiedo quindi, perché uccidere poi la moglie? Perché plagiare i Perry ed i Delacour e fargli uccidere la donna che solo la mattina, mi ordinò di proteggere e di portar via da palazzo? Non ha senso, a meno che… “. Lascia la frase a metà, ma Rosina può ben intuire il proseguo.

 

“ Successe altro… qualcosa che noi ignoriamo! “. Fa, mentre il marito non può fare a meno di annuire.

 

“ Esattamente. Qualcosa che ha a che fare con il potere della Luna nera ma soprattutto, con il re pazzo “. Ammette, mentre istintivamente lei lo abbraccia, preoccupata.

 

“ E se Kaname stesse cercando di proteggere Luna ed i loro figli da qualcosa di più grande? E qualcosa fosse poi sfuggito al suo controllo? “. Chiede, ed a quelle parole il maggiordomo annuisce un paio di volte.

 

“ Può essere, ma purtroppo non lo sapremo mai: il solo a poter rispondere sarebbe lo stesso re Kaname, ma tutti noi sappiamo che è morto “. Ammette, ma una nuova voce lo fa sussultare.

 

“ Ma il clan della luna nera no! “. Fa, mentre a quelle parole i due si alzano di scatto, in allarme e credendo che qualcuno si sia introdotto a palazzo. Tuttavia, in seguito riconoscono il proprietario di tale voce e si quietano un momento, in special modo Rosina che, sentendo quella persona parlare lo aveva scambiato per il defunto primo marito, dato il tono di voce praticamente identico.

 

“ Ivar! “. Lo chiama Rosina, mentre anche Dante si precipita ad aiutare il suo principe, notando che fatica a reggersi in piedi e si sta appoggiando al muro per non cadere a terra.

 

“ Principe Ivar! Cos’è successo? “. Chiede solamente, cercando di aiutarlo a camminare fino alla poltrona e mentre l’altro scuote il capo.

 

“ Portatemi da mio padre e mia madre: devo dire loro una cosa molto importante “. Sentenzia, faticando improvvisamente e molto di più a reggersi in piedi e sentendo di sudare freddo: il marchio della Luna Nera mette in circolo in lui il potere del sesto pilastro, che scontrandosi con quello della Luna Blu che già possiede gli crea malessere. Dante e Rosina non esitano un istante: non hanno tempo da perdere, pensano: se Ivar sta male, solo i suoi genitori possono aiutarlo prima che la situazione precipiti.

 

Vanitas ed Ivy sono invece alla sala del trono: non hanno seguito Rosina e Dante in salone, preferendo rimanere tranquilli in vista del ballo della Luna Rossa a cui dovranno partecipare quella sera stessa. “ Devi far pace con Ivar “. Sentenzia ad un certo punto lei, seria e puntando lo sguardo sul maggiore. Notando però lo sguardo del marito, la regina zaffiro prosegue la frase prima che lui le dia una risposta. “ Eh no, signorino! Non fare quella faccia da “ ho sempre ragione io e mio figlio è un pappamolle! “. Avrà le sue ragioni per non voler impugnare un’arma, gliele hai mai chieste? “. Chiede, mentre lui la osserva da prima scandalizzato per essere stato messo a tacere, in seguito sospira pesantemente.

 

“ Io… no “. Mormora solamente, quasi in imbarazzo nel dover ammettere che nemmeno si è sforzato di chiedere ad Ivar come mai non voglia usare le armi. Di ammettere che non si è neanche sforzato di parlargli e provare a fargli cambiare idea, di ammettere che ha preferito ignorarlo semplicemente e giudicarlo dall’alto del suo piedistallo.

 

“ Appunto! Invece, dovresti sforzarti di farlo o finirai per perderlo per sempre “. Lo rimprovera un po' duramente, per poi sospirare pesantemente. “ Zuccone! “. Continua, mentre lui la osserva lievemente imbronciato: lo stesso broncio della madre, ma questo lui non lo può sapere e men che meno lei.

 

“ Non è colpa mia! Ivy, io sono fatto così! Non mi piace mostrare i miei sentimenti, preferisco rimanere… “. Ma è la moglie a finire la frase per lui.

 

“… freddo come il ghiaccio? Perchè è questo che sei con lui: sei freddo, come il ghiaccio che governa la nostra luna “. Fa, ma mentre il marito sta per dire altro qualcuno entra nella sala del trono, interrompendoli. “ Dante, Rosina! “. Fa solamente la regina, per poi notare anche il figlio. “ Ivar! Ciao, tesoro “. Lo saluta con un abbraccio, mentre invece suo padre rimane immobile nella sua posizione, guardando altrove ed ancora imbronciato, come avesse realmente ragione lui ed Ivar torto malgrado, solo poche ore prima sia stato lui stesso a salvarlo dal clan della luna nera, assieme alla moglie.


“ Madre “. Sussurra solamente il corvino, sorridendo lievemente e cercando di mascherare la nausea appena sopraggiunta, il sudore freddo ed il malessere generale.

 

“ Ma dove sei stato?! Eravamo tutti in ansia, dopo quello che è successo in paese! “. Lo rimprovera lei, dandogli un lieve pugno sul capo e mentre inevitabilmente, il suo quartogenito nota la reazione di suo padre.

 

“ Quasi tutti, vorrete dire “. Precisa amareggiato, mentre a quelle parole Vanitas si volge verso di lui. Vorrebbe dire qualcosa, ma Ivar continua la conversazione con sua madre. “ Sono qui per parlarvi di una cosa che mi è successa, quando sono andato a Veritas da solo “. Fa, attirando inevitabilmente anche l’attenzione del Re Zaffiro.

 

“ Di cosa si tratta? “. Chiede la regina, avvertendo poi sul suo quartogenito un odore ben preciso, diverso ma allo stesso tempo simile a quello suo e di Vanitas. “ Ivar? Cos’è successo a Veritas? “. Chiede, mentre Dante e Rosina annuiscono ed incoraggiano il ragazzo a parlare.

 

“ Coraggio, tesoro… “. Lo incoraggia Rosina, mettendogli una mano sulla spalla e mentre finalmente il giovane principe prende coraggio, iniziando così a parlare di quanto gli è accaduto.

 

“ Ho incontrato il Clan della Luna Nera ed il loro re in persona, ma questo credo lo sappiate anche voi dato che eravate presenti “. Sentenzia, mentre a quelle parole suo padre scatta in piedi e mentre Ivy lo guarda preoccupata.

 

“ Dio mio! Che cosa ti hanno fatto che noi ignoriamo?! “. Chiede allarmata la regina zaffiro, mentre l’altro scuote il capo e cerca immediatamente di rassicurarla.

 

“ Non mi hanno fatto niente, madre “. Mormora, nascondendo sotto la manica il marchio e facendo capire con lo sguardo anche a Dante e Rosina di far silenzio su quell’argomento. “ Però sembravano molto interessati a voi, specialmente la Regina Ossidiana. Mi ha riferito di volervi incontrare e così è per il suo re “. Ammette, mentre a quelle parole Ivy abbraccia il figlio ed in seguito è suo marito a prendere parola.

 

“ Sapevo che stavano tramando qualcosa! Lo sapevo! Vent’anni di assoluto silenzio, solo per sferrare un attacco ora! “. Fa solamente, mentre lei stringe forte Ivar a sé e mentre d’altro canto suo fratello non sembra affatto calmo: si avvicina ad Ivar e, con scatto fulmineo gli afferra il braccio dolente. “ Ma sento odore di menzogna: cos’è che stai nascondendo, Ivar Hikari? “. Chiede, per poi vedere la smorfia di dolore dipinta sul viso del figlio e capendo che è il braccio: gli fa male. “ Dimmi che altro è successo!? “. Grida arrabbiato, ghiacciando il pavimento e mentre suo figlio chiude gli occhi qualche istante, lacrime di dolore cadono da essi.

 

“ Lasciatemi! Mi fate male! “. fa solamente e, come se solo ora si fosse riscosso dai suoi pensieri il re zaffiro lascia la presa sul braccio di Ivar, per poi rompere di netto la manica della sua camicia e scoprendo così il braccio del figlio, mentre l’altro sgrana gli occhi sconcertato e spaventato al tempo stesso dalla reazione che suo padre potrebbe avere a quella vista.

 

“ Un marchio di appartenenza…? “. Mormora solamente, mentre suo figlio lo osserva un momento. “ Bravo! Visto che cos’hai ottenuto, ad uscire senza armi?! Complimenti! Ora sei uno di loro! Ora appartieni al clan della luna Nera! “. Fa, senza neanche degnarsi di ascoltare il figlio e mentre Ivy lo osserva incredula: sta commettendo di nuovo lo stesso errore.

 

“ Vanitas! “. Lo richiama solamente lei, mentre lui la guarda come a chiederle perché si sia alterata con lui. “ Se continui così, se continuiamo così non andremo da nessuna parte! Hai provato almeno a chiedere a tuo figlio come sta?! Gli hai chiesto come sia successa una cosa simile?! Gli hai chiesto se gli serve qualcosa?! Gli hai dato una parola, una sola parola di conforto?! No! Lo hai subito accusato… “. Fa solamente, mentre per la prima volta anche il secondo Pilastro è costretto al silenzio e si rende conto di essersi comportato da vero cretino. Tuttavia il figlio riprende parola, con quella risata sprezzante che non può sapere è molto simile a quella di suo nonno o peggio: a quella del suo bisnonno, il re pazzo.

 

“ Lasciate perdere, madre: so già come la pensa vostro fratello su di me, non serve dissimulare “. Sentenzia, mentre lei sente nettamente, nella sua mente, il crack creato dalla crepa appena creatasi nel rapporto tra padre e figlio. “ Volevo solo informarvi di quanto accaduto, mettervi in guardia. Tranquillo padre, non vi avrei mai chiesto di aiutarmi con il marchio! Me la caverò da solo “. Sentenzia risoluto e senza l’ombra di lacrime il sesto principe di Veritas: troppe ne ha versate pensa, ora è tempo di essere risoluto. Chi è inaspettatamente colpito da quelle parole è invece suo padre: per la prima volta sente come se le parole del figlio fossero un pugnale, un pugnale che gli è appena stato conficcato in pieno petto e che fa davvero male. Un male che tuttavia, sa di essersi meritato grazie al suo atteggiamento. “ Ed ora, maestà, non voglio farvi sprecare altro tempo con me: andate pure dalle gemelle o ancor meglio, dal vostro erede prediletto. Sono sicuro che avete molto da fare con loro “. L’odore della collera ma anche del malessere di Ivar è percettibile a tutti i vampiri presenti: Dante e Rosina abbassano lo sguardo, Ivy guarda il marito con aria di rimprovero e lui d’altro canto fissa Ivar, che sta per uscire dalla sala del trono. Ed improvvisamente il panico lo invade: se davvero suo figlio uscirà da quella porta pensa, lo perderà per sempre. Perderà per sempre suo figlio, se ora varcherà quella soglia uscirà anche dalla sua vita e lo spingerà verso i loro nemici: il clan della Luna Nera. Ed agisce istintivamente.

 

“ Fermo! “. Grida solamente, ghiacciando la maniglia della porta e mentre l’altro rimane incredulo: per poco anche la sua mano non rimaneva completamente ghiacciata, deve ammettere che il potere di suo padre è davvero vasto. Poi riflette: è ovvio pensa, che sia così. Dopotutto è o non è il secondo pilastro? La seconda Luna Demoniaca maggiore, la seconda più forte e seconda solo a quella rossa?

 

“ Che altro volete? “. Chiede freddo il corvino: perfetto, pensa Ivy! Due iceberg che si scontrano, cosa potrà mai scaturirne? “ Voglio andare in camera mia, da dove sicuramente non potrò darvi noia “. Continua il minore degli eredi, ma l’altro fa alcuni passi verso di lui.

 

“ Invece non ci vai: decido io, se puoi uscire o no da qui. Decido io se abbiamo finito “. Sentenzia, mentre suo figlio si volge verso di lui, incredulo e sbigottito.

 

“ Prego? “. Chiede solamente, me in un soffio di Eolo si ritrova bloccato in un abbraccio: crede sia il primo in sedici anni che riceve da suo padre. “ Ma che… cosa… ?“. Sussurra incredulo, mentre l’altro lo stringe fino a fargli male, fino a togliergli letteralmente il respiro: Dio pensa, quanto è stato stupido in tutti questi anni! Si: è stato un vero stupido, per rinunciare a quella sensazione che sta provando ora nel dare un abbraccio vero e sincero a suo figlio.

 

“ Idiota! Non dirlo mai più! “. Protesta il re bambino, mentre suo figlio non capisce: cos’è ora, ad averlo fatto alterare in quel modo? “. Non dire più che tengo più alle gemelle o a Kevin! Non è vero! Non lo è mai stato! Idiota! Cretino! “. Continua il corvino, mentre suo figlio rimane letteralmente a bocca aperta: non aveva mai sentito Vanitas parlargli in quel modo prima di quel momento e non crede nemmeno che siano state le parole della madre a scuoterlo.

 

“ Ma è quello che è sempre emerso dal vostro comportamento “. Inizia anche lui, sfogandosi e dicendo finalmente ciò che a lungo non ha mai fatto emergere. “ Con loro avete sempre dimostrato affetto, con me no! Mai una parola d’affetto, un gesto! Nulla di nulla! Che altro dovevo pensare?! “. Chiede, mentre l’altro non pare aver idea di mollare la presa su di lui.

 

“ Avevo paura di perderti! Volevo a tutti i costi che usassi un’arma perchè temevo di perderti! E senza rendermi conto ho finito per farti del male! Ma non l’ho fatto apposta: io ti voglio bene, brutto idiota! Non hai idea… non sai come io sia stato male, da quando sei nato ad oggi! Di come fossi terrorizzato all’idea che la maledizione del re pazzo colpisse te, dato che non lo aveva fatto con Kevin e non poteva agire sulle tue sorelle. Non hai idea di come mi sia sentito, quando ho capito che non avresti usato armi per difenderti! Di come mi sia sentito male pensando che in quel modo saresti stato più vulnerabile, senza una protezione! Neanche tua madre, nessuno lo sa ma io si: ogni notte, da quando eri appena nato venivo a controllare di nascosto se il fantasma del tuo bisnonno si fosse manifestato a te e ti stesse dando noie! Ogni notte mi sveglio ancora con il terrore che quell’uomo possa ancora farti del male, anche se ormai la sua maledizione dovrebbe essere spezzata! “. Ammette, ben sapendo che invece, finché la sorgente non sarà distrutta suo nonno non può dirsi definitivamente morto o sconfitto. “ Non ti azzardare mai più a credere che ami di più Kevin o le tue sorelle, che li metterei prima di te! Non l’ho mai fatto e voglio che tu ne sia assolutamente convinto! Hai capito?! “. Continua, mentre suo figlio non sa che cosa rispondere: le emozioni di Vanitas sembrano come un fiume in piena che sta straripando. Non riesce nemmeno a decifrarle tutte e forse, non si sta impegnando nemmeno a farlo. “ Puoi perdonarmi, per tutto quello che è successo? Puoi darmi una seconda possibilità? “. Chiede solamente, lasciando Ivar esterrefatto da quelle parole ma allo stesso tempo scoppiando in lacrime, che tuttavia questa volta non sono di dolore.

 

“ Certo che lo voglio! Non aspettavo altro che me lo chiedeste! “. Fa solamente, mentre Rosina, Dante ed Ivy osservano la scena commossi. Ma il momento dura decisamente poco: Vanitas si trova costretto a sorreggere il figlio, che sente una forte nausea e quasi cade a terra totalmente privo di forza.

 

“ Ivar! “. Lo chiama solamente, sentendogli la fronte. “ Sei bollente… “. Mormora solamente, tremando istantaneamente: conosce i sintomi. Conosce benissimo quei sintomi e la cosa lo fa tremare al solo pensiero. “ No… “. Sussurra poi, mentre il figlio guarda il marchio.

 

“ Il marchio.. padre… il marchio mi fa male… “. Mormora, mentre Vanitas osserva il marchio della luna nera: si sta espandendo a vista d’occhio e sta facendo soffrire Ivar.

 

“ Maestà… “. Mormora solamente Dante e mentre, per la prima volta, anche lo stesso Vanitas non sa come comportarsi: non sa come fare a rimuovere il marchio in quanto non lo ha mai fatto e non sa come placare le sue sofferenze, non essendo mai riuscito nemmeno a placare le proprie quando, anni prima, era vittima della maledizione del Re Pazzo.

 

“ Che voi siate maledetto, padre. Che voi siate maledetto… “. mormora solamente il re zaffiro, come se improvvisamente avesse capito chi sia il re ossidiana dall’odore preciso emanato dal suo marchio. E giurando a sé stesso che, se mai succedesse qualcosa ad Ivar, gliela farà pagare personalmente e questa volta in modo definitivo.

 

Sabrie, regno del fuoco. Dominio incontrastato del Clan della Luna Rossa, alcune ore dopo.

 

L’eterno giovane dalla chioma corvina fissa la luna rossa alta nel cielo: una luna che tuttavia, sta lentamente assumendo il tono del color cremesi. “ Che bella… la luna cremesi non poteva comparire in un momento più propizio “. Sogghigna sicuro di sé colui che non è altri che Ace Baskerville, mentre un giovane molto simile a lui e dagli stessi capelli corvini ed occhi color oceano lo raggiunge poco dopo: indossa abiti regali e, per un istante anche il suo sguardo è puntato sulla luna cremesi alta nei cieli di Sabrie.

 

“ Padre… “. Mormora solamente, mentre l’altro non si volge ancora a guardarlo, seppur gli stia dando attenzione. “ Tutto è pronto per il ballo della Luna Rossa: i primi invitati arriveranno a breve “. Continua poi il giovane erede di Ace ed Alexis, mentre la regina e la principessa Emilia raggiungono poco dopo i due.

 

“ Bene: anche loro hanno accettato l’invito. Non mancherà molto al loro arrivo “. Fa solamente il quartogenito di Allen e Risa, mentre a quelle parole è la moglie a farsi avanti.

 

“ Cos’hai in mente? Hai sempre odiato Vanitas ed ora lo inviti al ballo della Luna Rossa, perché? “. Chiede schietta la regina rubino, mentre suo marito nonché fratello maggiore si volge finalmente verso di lei, mentre i suoi occhi si iniettano della stessa luce riflessa della sua luna: un intenso color cremesi.

 

“ Ma io ho invitato sia Vanitas che sua moglie, se non sbaglio “. Fa, con un ghigno che non promette niente di buono e di questo, anche sua moglie e sua figlia si accorgono. “ Forse è ora che il mio ex migliore amico sappia che a differenza degli altri re, a me non dispiacerebbe affatto avere più di una moglie. Dopotutto, la nostra legge lo permette “. Ride lievemente, mentre Alexis lo osserva a dir poco stizzita.

 

“ Tu cosa?! “. Chiede solamente, per poi far aumentare vertiginosamente la temperatura nella stanza. “ Devo ricordarti che sono io tua moglie? La sola ed unica regina rubino? La tua luna consorte, in caso lo avessi scordato! “. Continua, mentre lui sogghigna e le si avvicina lentamente, notando un bagliore rosso negli occhi della sorella.

 

“ Ma certo, non ho dimenticato chi sia stata la mia prima scelta! “. Fa, mantenendo quel ghigno e mentre sua moglie non accenna a calmare la propria collera per quanto udito. “ Ricorda che ti avrei sposata anche se fossi rimasta umana, se anche fossi ancora stata una serva e non fossi stata la figlia di mio padre. Sei tu la mia prima scelta e la donna che amo, ma perché non far incazzare come si deve gli altri re rubando loro le mogli? Specialmente quel damerino da due soldi di nostro cugino “. Sentenzia, ricordando che purtroppo, gli Hikari ed i Baskerville condividono anche un legame di parentela essendo stati Rin ed Ivonne fratello e sorella. “ Se combatteranno con rabbia, saranno più facili da sconfiggere. Come fu per Shneizel, Ryan, Strauss e Castiel. E per il re verde… “. Continua, ricordando come abbia subdolamente usato le regine per poter così indebolire e sconfiggere i loro mariti che, in preda all’ira e preoccupandosi delle sorti delle mogli hanno finito per combattere in preda all’ira, consumando quasi tutta la propria zydrate e diventando facili bersagli. “ Anche per il re acquamarina è stato così. Purtroppo però, lui è stato più furbo ed è riuscito a nascondere la pietra. Non sono riuscito a sottrarre il potere della roccia ed ho lasciato una bambina orfana di madre. Peccato… “. Continua, mentre Alexis lo osserva decisamente scandalizzata.

 

“ Se pensi che ti lascerò fare una cosa simile… “. Mormora, mentre sua figlia le si avvicina preoccupata. Ma a quelle parole suo marito non sembra affatto turbato.

 

“ Mi stai sfidando? “. Chiede solamente e tagliente, mentre lei volge lo sguardo altrove: non ribatte più, ma non significa che stia approvando che suo marito voglia prendere altre donne in spose come nulla fosse. “ Andiamo, Alexis! Sai che amo solo te, non c’è bisogno che ti arrabbi così “. Precisa, mentre lei lo guarda altrettanto tagliente e mentre la temperatura non accenna a diminuire, un mobile prende fuoco di lì a poco e fa sussultare i due eredi.

 

“ E tu come la prenderesti, se ora ti dicessi che voglio altri re come sposi oltre a te? Eh? Cosa diresti? Accetteresti passivamente?! “. Sbrocca la regina rubino, mentre a quelle domande lui la stringe maggiormente a sé e lei sente il chiaro odore dell’ira provenire da suo fratello. “ No, eh? Allora mi spieghi perché io dovrei accettare il tuo piano?! “. Continua, mentre a quelle parole lui la afferra violentemente per le spalle e due laghi di lava incandescente si specchiano l’uno nell’altro.

 

“ Ti ucciderei con le mie mani, se facessi una cosa simile “. Assicura, mentre a quella risposta che lei già sapeva, anche Alexis annuisce un paio di volte e, senza esitare afferra il proprio pugnale da sotto il vestito e lo punta al suo re, sogghignando lievemente.

 

“ Farai bene a ricordarti questa risposta. E farai bene a ricordare che siamo fratello e sorella, anche se solo da parte di padre. Quindi, le tue reazioni potrebbero anche essere uguali alle mie: anche io potrei ucciderti, se oserai fare una cosa simile. Anche se si tratta di un piano “. Commenta, mentre una nuova figura entra nella stanza: ha i lineamenti molto simili a quelli di Alexis, ma i capelli corvini di Ace.

 

“ Padre, madre! Se dovete litigare, almeno fatelo dopo il ballo “. Sentenzia il bellissimo giovane, mentre a quelle parole i suoi genitori si calmano un momento ed i loro occhi tornano naturali, del loro azzurro oceano.

 

“ Konstantin “. Lo chiama Alexis, rivelando il nome del ragazzo, nonché terzogenito suo e di Ace. “Non preoccuparti per noi, non è successo nulla. Ma dimmi, tu sei pronto per stasera? “. Chiede, mentre il ragazzo annuisce un paio di volte.

 

“ Si! Sono pronto e non vedo l’ora di conoscere le eredi della Luna Blu “. Sentenzia, mentre suo padre lo fulmina con lo sguardo. “ Scherzavo! Non vi arrabbiate “. Continua poi Konstantin Baskerville. “ In oltre, non mi sembra che abbiate invitato le principesse! Quindi non preoccupatevi “. Fa solamente il ragazzo, mentre suo padre non sembra nemmeno volergli dare una risposta e lo sorpassa, una ventata d’aria molto calda investe il terzo principe del regno così come sua sorella, che si trova lì accanto a lui. “ Non volevo farvi arrabbiare… “. Mormora solamente Konstantin, capendo lo stato d’animo del padre che evidentemente, pensa, non ha gradito o scherzo. A quella frase finalmente Ace si ferma, poco prima di uscire da quella che è la sala del trono.

 

“ Lo so “. Risponde solamente, mentre suo figlio sorride lievemente e mentre, di lì a poco, Emilia lo raggiunge per poterlo così seguire fuori dalla sala del trono.

 

“ Vengo con voi “. Fa solamente la gemella di Tristàn, che invece decide di rimanere assieme al fratello ed alla madre che, nonostante tutto sembrerebbe essere ancora un po' contrariata. Alle parole della secondogenita il re rubino annuisce solamente, prendendo una sua mano nella propria esattamente come farebbe un cavaliere con una dama.

 

“ Va bene: anche noi dobbiamo prepararci per il ballo di stasera e credo che anche tua madre ed i tuoi fratelli debbano farlo. Non perdiamo tempo “. Fa solamente, mentre la figlia annuisce semplicemente ed in seguito scambia uno sguardo con la madre, per poi capire il messaggio insito in esso ed annuire lievemente. Una volta sola con i due figli, Alexis Baskerville sospira pesantemente ed in seguito si appoggia al davanzale della finestra, osservando la luna cremesi alta in cielo e sospirando pesantemente. Vedendola così assorta è Tristàn a fare una mossa: si avvicina alla madre, poggiandole una mano sulla spalla e facendola volgere verso di lui. Dal canto suo invece, la regina rubino posa una mano su quella del figlio che, di lì a poco riprende parola.

 

“ State tranquilla! Vedrete che Emilia lo farà ragionare: sappiamo tutti quanti del forte legame che ha con nostro padre, che è la sola a cui darebbe ascolto. Vedrete, lo convincerà a lasciar perdere quel piano assurdo “. Assicura l’erede, mentre Alexis sospira pesantemente, per poi chiudere gli occhi qualche istante.

 

“ Spero tanto che tu abbia ragione, figlio mio. Spero tanto che sia così “. Continua, mentre la luna cremesi diviene più luminosa che mai, a ormai poco tempo dall’inizio di quello che sarà il ballo in suo onore.

 

Nel frattempo, Shilo si è finalmente riunita a sua madre ed alla sua famiglia.

 

La giovane erede della luna indaco si è istintivamente fiondata ad abbracciare suo padre, non appena uscita dalla foresta oscura grazie all’aiuto di un misterioso individuo che forse, tuttavia, lei ha riconosciuto: è infatti convinta che quell’uomo fosse suo nonno Antoine e che l’abbia aiutata lui ad uscire dalla foresta, spianandole la strada per giungere sana e salva dalla sua famiglia. Una volta riuniti e ringraziato chi li ha aiutati nelle ricerche, la famiglia reale di Avalon è tornata a quella che è la loro casa. Shilo non ha ancora rivolto la parola alla madre, Men rimane accanto alla sorella e non la forza a parlare mentre Giyu continua ad osservare il collo della figlia. “ Men, credo che per te sia ora di ritirarti nelle tue stanze “. Fa ad un certo punto il re indaco, spiazzando così il suo erede che d’altro canto, non può fare a meno di guardarlo sorpreso.

 

“ Come? Ma… “. Cerca di dire il ragazzo, ma lo sguardo di suo padre lo ammutolisce istantaneamente: ha sempre avuto un timore quasi reverenziale per lui malgrado, di fatto, il re della luna calante non abbia mai sfiorato neppure con un dito nessuno dei suoi figli. Alla lieve protesta del minore è Jean Jacques a prendere parola, guardandolo un momento.


“ Si, Men: andiamo a letto, sono stanco anche io e credo che la mamma e Shilo debbano chiarirsi, da sole “. Fa, mentre Giyu annuisce un paio di volte: Jean Jacques ha capito al volo il suo messaggio e gli ha dato man forte, quel ragazzo è davvero intelligente pensa mentre, di lì a poco i due fratelli salgono le scale, lasciando così i tre soli. “ Bene, ed ora tocca a te “. Sentenzia solamente il re indaco, osservando un istante la sua terzogenita con quella serietà che, ogni volta, riesce a mettere la corvina in totale soggezione. “ Ma si può sapere dove diavolo sei stata?! “. Chiede, facendo sussultare la figlia. “ Tua madre, io ed i tuoi fratelli eravamo in ansia per te! Abbiamo anche dovuto scomodare i tuoi nonni, Garry e Jeanne… ora mi aspetto una spiegazione e che sia convincente! “. Continua il re indaco, mentre la ragazza stringe forte la gonna del suo abito. “ E dove hai trovato questo vestito? Si può sapere che hai fatto, in quelle ore in cui sei stata via?! “. Continua la sfuriata il corvino, mentre lei stringe gli occhi qualche istante e reprime le lacrime, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Sono stata lontana dalle bugie di questa donna! “. Si arrabbia, indicando sua madre che d’altro canto, a quelle parole rimane stupefatta. “ Cosa c’è?! Ora volete negare di avermi mentito, per una vita intera?! “. Sbrocca la terzogenita di Mina, che da parte sua sbianca a quelle parole tanto dure e mentre suo marito osserva prima lei, poi loro figlia.

 

“ Ma che diavolo stai dicendo?! Sei uscita di senno? Chiedi scusa a tua madre! “. Le ordina suo padre, ma questa volta la giovane principessa scuote il capo con enfasi.


“ No! No e poi no! Mi spiace padre, ma anche se siete voi non posso obbedirvi! Non posso scusarmi, quando non ho nessuna volontà di farlo e risultando solamente un’ipocrita! “. Continua, mentre Giyu e Mina si guardano e per un istante, non sanno nemmeno che diamine pensare o dire.

 

“ Ok è chiaro che quando sei stata via è successo qualcosa: vuoi spiegare cos’è? E perché stai dicendo queste parole a tua madre? “. Chiede con più calma il re indaco, sapendo bene che perdendo le staffe peggiorerebbe solamente le cose.

 

“ Certo! Ve lo dico subito: ho incontrato delle persone che finalmente mi hanno aperto gli occhi, padre! Ho incontrato qualcuno che mi ha rivelato le menzogne di mia madre e mi ha finalmente detto la verità sulla morte di mio zio! Che è stata lei a divorare la sua vita, che non fu il proiettile platino ad ucciderlo ma che fu mia madre a dargli il colpo di grazia! “. Sentenzia solamente Shilo, mentre a quelle parole Mina sente di poter cadere a terra da un momento all’altro e, accorgendosi di questo suo marito la sorregge per evitarlo. In seguito la sorpresa della donna lascia spazio alla collera, una collera che non ha mai dimostrato nei confronti dei figli ma che in quel momento, alle parole di Shilo divampa come un incendio in una foresta.

 

“ Ancora! Possibile che anche da morto, quel bastardo debba rovinare le nostre vite?! “. Sbrocca, ma a quelle parole una sottile lastra di vetro copre il pavimento, mentre gli occhi di sua figlia divengono oro.

 

“ Non parlate così di lui! “. Si innervosisce, per poi proseguire di lì a poco. “ E’ stato il re oro a dirmi la verità! Lui, insieme alla sua seconda regina e alla principessa dorata, mi hanno mostrato la realtà! Ho vissuto in prima persona quel giorno, gli ultimi momenti di Dominique… come fossero stati i miei! Ho avvertito ogni sensazione sulla mia pelle, ogni pensiero nella mia mente… il dolore atroce dato da quel proiettile platino… ogni singola cosa! Ma come avete potuto fare questo?! “. Chiede, mentre finalmente anche Mina prende parola.

 

“ Tuo zio era un mostro! Un violento, uno stupratore! Un sadico omicida che godeva nel far del male alle persone, inclusa la sua stessa sorella! Ecco chi era l’uomo che stai proteggendo a spada tratta! “. Continua, mentre Shilo porta una mano al marchio d’appartenenza presente sul suo collo. “ Tu… non hai una vaga idea di cosa quel maledetto mi abbia fatto passare! A me, a Jeanne, a tutta la nostra famiglia! Ed ancora ti ostini a difenderlo! “. Continua, ma a quella frase la ragazza sbrocca nervosa.

 

“ Allora ditemelo!! “. Alza la voce, per poi scuotere il capo al silenzio tombale della madre. “ Cos’è, mi avete mentito una vita intera ed ora non potete essere sincera, almeno una volta?! “. Continua, mentre un raggio dorato fa comparire degli spuntoni di vetro su una parete retrostante. “ Il re oro mi ha raccontato tutto! E no, non è come dite! Ho visto i suoi ricordi, mi ha detto chi sono realmente e chi siete voi! “. Fa, puntando il dito alla madre che, vedendo quel potere rabbrividisce sconvolta: lo conosce, lo conosce sin troppo bene! “ Cosa c’è Principessa dorata?! Non parlate più?! “. Chiede la figlia, con quel ghigno che ricorda maledettamente quello di Dominique: il ghigno di chi non ha paura di niente e di nessuno, il ghigno di chi crede di poter semplicemente ottenere ciò che vuole senza alcun problema, senza pensare a ciò che gli altri potrebbero invece desiderare di fare.

 

“ Dominique… “. Mormora solamente Mina, mentre il marito le si avvicina e le pone le mani sulle spalle, scuotendo il capo.


“ Mina, non farlo… “. Mormora solamente, mentre per lei è una cosa più forte di lei: nella figlia non può fare a meno di rivedere suo fratello e la cosa la sconvolge. Certamente, sa che non è colpa sua se gli somiglia così tanto e che è purtroppo colpa della genetica. Tuttavia, ora che sta iniziando anche a comportarsi come lui la paura assale la giovane regina di Avalon: e se Shilo crescesse esattamente come suo fratello? Se in fine, diventasse la sua copia femminile tanto fisicamente quanto nel carattere?

 

“ Ha i suoi occhi… “. Mormora solamente, ricordando la battaglia finale in cui una luce oro passò negli occhi del suo gemello, ricordando di come riuscì a rievocare la spada di vetro che avrebbe dovuto essere solo del pilastro dorato e di come fosse riuscito a far comparire la luna oro, come se nulla fosse. “ Giyu, guardala! Ha i suoi stessi occhi, il suo sguardo! “. Continua, terrorizzata. D’altro canto il re indaco la scuote un paio di volte, per farla tornare in sé e mentre la figlia la osserva senza ancora proferire parola.

 

“ Basta, Mina! Ma che ti succede? Shilo non è tuo fratello, anche se gli somiglia così tanto! Cerca di tornare in te! “. La rimprovera, ma quel tono un po' duro serve effettivamente a far tornare in sé la regina indaco, che annuisce semplicemente.

 

“ Aveva ragione il re oro… odiate così tanto vostro fratello da riversare la vostra rabbia su di me. Aveva ragione, quando diceva che non avreste mai potuto amarmi perché assomiglio a colui che più odiate… “. Mormora solamente Shilo, tenendo una mano sul marchio e mentre suo padre la osserva un momento.


“ Un momento! Ma il re oro non dovrebbe essere morto? “. Chiede, mentre Shilo scuote il capo un paio di volte.

 

“ Sono rimasta sorpresa quanto voi, quando lui e quelle due donne mi hanno portata al palazzo dorato… “. Fa, mentre Giyu la guarda decisamente incredulo.

 

“ Alla Golden Land? Sei stata alla Golden Land?! “. Chiede, per poi proseguire di lì a poco. “ Sei entrata nel dominio della luna oro e non ti è successo nulla? “. Chiede, mentre la figlia scuote il capo un paio di volte.

 

“ Qualcosa è successo, in verità “. Fa, mentre i toni sembrano calmarsi ma non la rabbia della ragazza verso sua madre, che ritiene le abbia mentito e che la detesti, a causa della sua somiglianza con suo zio. “ Mi avete chiesto dove ho preso questo vestito? Ebbene… mi è semplicemente comparso addosso, quando ho varcato la soglia del palazzo dorato e quando il re oro mi ha morsa “. Sentenzia, mentre sua madre la guarda shoccata. A quel punto, nemmeno il marito riesce a trattenerla: Mina afferra violentemente il braccio di Shilo, togliendole la mano dal collo e vedendolo chiaramente, il marchio di possessione del re oro.

 

“ Dimmi che non lo hai fatto...” . Sussurra, per poi proseguire. “ Dimmelo!! “. Grida, mentre la temperatura aumenta vertiginosamente ed i suoi occhi si tingono di cremesi. “ Dimmi che non gli appartieni! Dimmi che non sei entrata a far parte del clan della luna oro! “. Continua, scuotendo con enfasi la ragazza che, a quella domanda scuote il capo.

 

“ Sto seriamente pensando di accettare la sua proposta, invece! “. Fa, per poi continuare di lì a poco. “ Visto che è stato il solo a non mentirmi, visto che è il solo che ha cercato di aprirmi gli occhi! Visto che non posso fidarmi nemmeno della mia stessa madre, forse è il caso che accetti il mio ruolo di principessa della Golden Land! “. Continua, mentre Giyu cerca di sedare gli animi.

 

“ So che non pensi realmente quelle parole: tu ami tua madre esattamente come ami me ed i tuoi fratelli. Non ci lasceresti mai per un perfetto estraneo “. Continua, mentre la figlia lo guarda per qualche momento: la rabbia lascia il posto alla paura, come se temesse di dire una cosa a suo padre. Tuttavia, alla fine decide: prende il coraggio a due mani, scuotendo lievemente il capo.

 

“ Padre, voi sapete bene che non è un estraneo. Sapete bene chi sia il re oro in realtà “. Quelle parole ghiacciano istantaneamente Mina, mentre il marito non pare eccessivamente sorpreso. “ Almeno, così ha detto lui: ha detto che voi avete capito la sua identità da molto tempo, molto prima di tutti gli altri. E che siete decisamente molto sveglio, per appartenere alla schiera della lune minori “. Sentenzia, mentre a quelle parole Giyu sembrerebbe farsi serio e pensieroso.

 

“ Allora avevo ragione io, quel lontano giorno… “. Mormora, mentre la moglie si avvicina istintivamente alla figlia e mentre il re indaco ricorda una breve conversazione con Garry, alla fine della battaglia con Dominique.

 

“ Shilo, ascoltami… “. Mormora solamente, mentre la figlia non sottrae questa volta la mano alla sua presa, seppur stia tremando un po': non è di collera, sono le sue emozioni che la stanno travolgendo come un fiume in piena e che la ragazza fatica a controllare: suo padre ha ragione, ovviamente ama sua madre. Ma è anche ferita dal suo comportamento, nello scoprire che le ha raccontato un sacco di menzogne si è sentita come pugnalare migliaia di volte, alla schiena ed al petto. E questo le ha fatto tantissimo male, le sue ferite interiori stanno tutt’ora sanguinando. “ So che ti ho ferita e che ti ho mentito: mi dispiace! Ma se l’ho fatto è stato per proteggerti, per non farti mai scontrare con il solo ricordo di quel maledetto bastardo che era il mio gemello. Ma così ho solo finito per avvicinarti di più a lui, che seppur morto continua a farmi del male, a farne a tutti noi. Puoi perdonarmi? “. Chiede, mentre a quelle parole sua figlia sembra riflettere un momento ed in seguito, posa la mano libera su quella di lei.

 

“ Solo se mi racconterete tutto. E con tutto, intendo tutta la verità dal principio alla fine “. Fa, mentre Mina annuisce: deve assolutamente farlo, pensa. Così come ha fatto con Men e con Jean Jacques, così deve raccontare anche a Shilo tutta la storia. Tuttavia, Giyu non sembra affatto tranquillo.

 

“ Tesoro? Tutto bene? “. Chiede solamente la donna, non ottenendo risposta. È a quel punto la figlia a farsi avanti.

 

“ Padre? Qualcosa non va? “. Chiede, mentre a quelle parole il re indaco osserva la figlia qualche istante, per poi prendere parola.

 

“ Dimmi: hai mai visto il volto del re oro? “. Chiede, ed a quella domanda Shilo annuisce.


“ Se l’ho visto? Si: certo, l’ho visto chiaramente “. Fa, mentre il re della luna calante guarda la moglie che, sospirando pesantemente estrae dalla tasca del vestito la foto che ha sottratto a Shilo qualche tempo prima, come se avesse capito dal solo sguardo del marito ciò che sta pensando.

 

“ E dimmi: era lui? “. Chiede, mentre la ragazza prende tra le mani la fotografia. Per un attimo rimane in silenzio, attimo in cui i genitori sperano vivamente che lei smentisca la loro teoria. Ma la voce di lei li riporta bruscamente alla realtà.

 

“ Si! “. Conferma, mentre sua madre sbianca ancora una volta. “ Si, ne sono sicura: il re oro era proprio lui! “. Fa, mentre i sovrani di Avalon si guardano decisamente sconvolti: ora capiscono perché la settima luna maggiore si sia avvicinato a Shilo e l’abbia portata alla Golden Land, ora ogni cosa combacia perfettamente!

 

“ Mina… “. Mormora solamente Giyu, guardando seriamente la sua sposa. “ Temo che il problema sia più serio del previsto “. Conclude, per poi afferrare entrambe le sue donne ed abbracciandole forte. “ Ma qualunque cosa accada, non temete: stavolta ci sono io con voi. Nessuno oserà farvi nulla. Nessuno “. Precisa, mentre la sua mente ripercorre la battaglia di vent’anni prima: quella contro Dominique, in cui fu proprio sua moglie a dare il colpo di grazia al fratello divorando la sua vita.

 

“ Giyu, che cosa facciamo? Se è davvero lui, temo sia più di un grande problema. Specialmente ora che è un pilastro a tutti gli effetti: ha covato odio per noi per oltre vent’anni ed ora si è avvicinato a nostra figlia, io… “. Trema lievemente la donna, mentre Shilo riflette un momento.

 

“ Il re oro e la sua famiglia hanno detto che il cimitero dei traditori è un loro territorio “. Fa, mentre i genitori la guardano straniti: come fa la figlia a conoscere quel tetro luogo? “ Quando sono fuggita, ho pensato che in quel luogo avrei trovato risposte su mio zio: ero sicura che fosse stato seppellito laggiù, in quanto traditore e per aver aiutato Vincent Hikari a fare ciò che ha fatto, vent’anni fa. So che non avrei dovuto disobbedire e mi dispiace davvero, non lo farò più! Ma credo dobbiate sapere cos’ho scoperto laggiù “. Sentenzia, mentre sua madre la stringe maggiormente a sé come se, da un momento all’altro temesse di perderla nuovamente.

 

“ Ma no, tesoro: mio fratello è stato seppellito qui a Veritas, accanto a tua nonna Veronica. Vanitas non ha voluto seppellire suo cugino in quel tetro luogo: malgrado lo avesse tradito, aveva già perdonato Vincent risparmiandogli la vita, così ha deciso di dare una degna sepoltura anche a Dominique che comunque, aveva una parte del suo stesso sangue ed apparteneva alla famiglia reale. Non credo lo abbia perdonato, credo sia semplicemente stato un gesto di rispetto verso il ruolo che un tempo quel folle aveva nella famiglia e tra le guardie reali, come loro capitano e cavaliere del re “. Spiega la corvina, mentre Shilo annuisce lievemente.

 

“ In oltre, in quella terra ho notato una cosa stranissima. Mi ero ripromessa di chiedervi spiegazioni, ma in fine la rabbia mi ha offuscato il giudizio e non l’ho fatto “. Ammette, mentre sia Mina che Giyu e Shilo vanno a sedersi sul divano: entrambi abbracciano la figlia come a volerla proteggere da qualcosa che solo loro sanno e mentre la principessa indaco riprende parola di lì a poco. “ Ho visto la tomba di quelli che sembravano due Hunters: Victoria e Gerard Yaman “. Spiega, mentre i genitori si guardano sorpresi.


“ E perché mai degli Hunters sarebbero stati seppelliti nel cimitero dei traditori, assieme alla spazzatura di tutti i quattordici regni demoniaci? Assieme ai più meschini traditori, coloro che non hanno nemmeno meritato una degna sepoltura nel loro regno? “. Chiede semplicemente Mina, per poi lasciare che la figlia prosegua il suo racconto.

 

“ Non lo so: già di per sé era strano vedere due Hunetrs seppelliti in quel luogo, ma la cosa inquietante è che sono stati seppelliti nello stesso modo in cui si da sepoltura ai Pilastri ed ai vampiri più potenti: delle spesse catene di platino legavano le loro lapidi e le connettevano l’una con l’altra, come se fosse stato messo una sorta di incantesimo o sigillo. Da prima sembrava fosse la sepoltura degli Hunters, che per protegegre le loro tombe mettono catene argento oplatino per impedire ai vampiri di profanarle. Ma quelle catene erano disposte in modo troppo particolare ed erano troppo spesse “. Spiega la corvina, mentre sia Giyu che Mina rimangono sorpresi da quelle parola. In seguito Giyu sussulta.


“ Caro? Cosa succede? “. Chiede semplicemente sua moglie, mentre lui decide di dare spiegazioni di lì a poco.

 

“ Quando ero molto piccolo, mio padre mi parlò di una cosa “. Inizia il discorso, mentre la moglie e la figlia lo ascoltano con apprensione. “ Dissero che ad uccidere il precedente re oro furono degli Hunters. E che la loro punizione per questo atto, per aver ucciso un Pilastro e per di più una luna superiore, fu essere seppelliti nel cimitero dei traditori e con disonore. In oltre, si vociferava che tali Hunters avessero ricevuto il morso e che per tanto, il loro destino fosse già stato segnato: a quei tempi infatti, secondo il codice dei cacciatori chi veniva morso avrebbe dovuto suicidarsi o essere ucciso dai suoi stessi compagni “. Fa, mentre Mina annuisce un paio di volte.

 

“ Come successe a Miranda Heinemann, la moglie di Xerxes… “. Fa, mentre il marito annuisce e riprende parola di lì a poco.


“ Il nome della famiglia a cui appartenevano quegli Hunters, era Yaman… “. Sussurra, mentre Shilo sente di dover proseguire il racconto di lì a poco.

 

“ Infatti, secondo il re oro quei due erano traditori e meritavano di stare in quel luogo! Padre… a questo punto, credo che la leggenda che vi raccontava il nonno fosse una verità: Victoria e Gerard Yaman hanno realmente ucciso il re oro, ecco perché sono stati seppelliti in quel modo. E forse è vera anche la storia del morso, così si spiegherebbero le catene di platino così spesse… “. Mormora, mentre Mina riflette un istante ed in seguito sembra avere un’idea.


“ Potrei parlarne con i miei genitori: sicuramente ne sapranno più di noi altri, che siamo troppo giovani per ricordare quegli eventi “. Fa, mentre il marito conviene con lei che questa potrebbe essere una buona soluzione: sicuramente pensa, così come suo padre era informato sulla storia degli Yaman, ugualmente lo saranno Pierre e Joe. “ Ma dicci: come sei finita alla Golden Land? Come hai fatto ad incontrare il re oro? “. Continua in apprensione la corvina, mentre la figlia decide di rispondere a quelle domande.

 

“ Lui era già lì: sembrava quasi che mi stesse aspettando, anche se all’inizio le due donne che devono essere sua moglie e sua figlia mi hanno attaccata. Lui era diverso: era come se avesse voluto che mi trovassi lì, come se mi avesse attirata lì di proposito “. Riflette, per poi proseguire la frase. “ E quella donna, sua moglie: è sicuramente un soldato e non è la regina dorata “. A quelle parole i sospetti di Mina e Giyu trovano maggior conferma: la descrizione corrisponde perfettamente a quella di…

 

“ Amber… “. Mormora solamente la regina indaco, mentre Shilo la guarda sorpresa. “ Vuol dire che quella donna e quel folle si sono sposati? Ed hanno anche una figlia… “. Continua poi la nuova regina indaco, mentre la voce della figlia la fa bruscamente uscire dai suoi pensieri.

 

“ Si! Si chiama proprio Amber! Ed ha detto di non essere la regina dorata, in quanto la prima moglie del re oro è ancora viva. Lei è diventata l’eclissi lunare, dopo la cerimonia d’iniziazione “. Spiega, mentre a quelle parole suo padre e sua madre si guardano in volto decisamente sconcertati. Giyu è il primo ad alzarsi, per poi afferrare il proprio mantello.

 

“ Ho sentito a sufficienza “. Sentenzia, mentre la moglie e la figlia lo guardano preoccupate. “ Dobbiamo assolutamente avvertire Garry e Jeanne, ora! Non c’è tempo da perdere “. Fa, mentre la figlia scuote il capo un paio di volte.

 

“ Mi dite che succede?! “. Chiede solamente, mentre Mina le mette una mano sulla spalla.

 

“ Dobbiamo spezzare il legame tra te ed il re oro, subito! Non c’è tempo da perdere: se è davvero chi temiamo noi, quel marchio porterà solamente dei guai “. Spiega, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ No! So benissimo che tali rituali richiedono una grandissima quantità di Zydrate! Ed io non voglio mettere in pericolo voi o mio padre! Non se ne parla! “. Fa con risolutezza la ragazza, i suoi genitori la guardano: se da un lato sono ovviamente preoccupati, dall’altro sono orgogliosi di lei e della donna che sta diventando, una donna che pensa comunque al bene della famiglia a dispetto del proprio. Ma come possono loro, da genitori, accettare una cosa del genere?

 

“ Siamo i tuoi genitori! Spetta a noi proteggerti e se ciò significherà metterci in pericolo, così sia “. Sentenzia il re indaco, ma a quelle parole Shilo scuote il capo con enfasi.


“ No! “. Si ostina, per poi parlare di lì a poco e concludendo il discorso. “ Ho accettato volontariamente il morso, ho accettato volontariamente di entrare a far parte del clan della Luna Oro. E questo potrebbe non essere un male: se sono con lui, potrò controllare il re oro e capire il suo piano! Sempre che ne abbia uno “. Continua, mentre Mina la guarda preoccupata. “ Affronterò le conseguenze delle mie azioni, com’è giusto che sia. Ma non permetterò mai a voialtri di esporvi ad un pericolo così grande: è vero, siete i miei genitori e dovete proteggermi. Ma questo è anche il dovere di un figlio, dopotutto: devo proteggere i miei genitori da una scelta che è mia, solo mia. Non potete pagare voi per un mio errore “. Spiega, mentre suo padre la osserva un istante. In seguito un lieve sorriso si forma sul suo viso, mentre mette una mano sulla spalla della ragazza.

 

“ Ah! Sei tale e quale a tua madre, eh? Testarda e battagliera, non ti arrendi mai e quando prendi una decisione è quella “. Fa, mentre la ragazza scuote il capo e parla apertamente.

 

“ Potete dirlo chiaramente, padre: questa descrizione corrisponde più ad un’altra persona, seppur mai madre abbia alcuni di questi tratti “. Fa, per poi osservare la foto nelle sue mani. “ Assomiglio così tanto a mio zio, eh? “. Mormora solamente, mentre la madre trova il coraggio di annuire e per la prima volta senza arrabbiarsi.

 

“ Oh si: assomigli a mio fratello, come una goccia d’acqua. Sia fisicamente che caratterialmente, siete una mela divisa a metà “. Ammette con amarezza, per poi proseguire di lì a poco. “ Tuttavia, non permetterò mai che il tuo destino sia uguale a quello di mio fratello. Non lo permetterò mai “. Precisa ancora una volta, mentre la figlia finalmente la abbraccia.

 

“ Va bene, mi voglio fidare di voi “. Risponde semplicemente la neo principessa dorata, che tuttavia non può fare a meno di ripensare al momento del morso. Alla sensazione che le ha dato, all’effetto che il veleno delle zanne ha avuto su di lei, al potente legame che hanno creato e che da ora in poi, la legherà indissolubilmente al re dorato. In seguito la ragazza ed i genitori portano lo sguardo alla foto. “ Il re dorato… io credo nasconda molti più segreti di quelli che noi pensiamo, sapete? “. Chiede solamente Shilo, mentre anche i genitori concordano su questo: solo il fatto che il re oro sia vivo, effettivamente, è un mistero che va risolto quanto prima.



Salve a tutti! Ed ecco qui il sesto capitolo, forse uno dei più lunghi mai scritti. Allora, che ne pensate? Abbiamo come prima cosa un flashback di Dante, che ricorda coem la mattina di quella che sarebbe stata la notte degli inganni, il re gli ordinò di mandar via le guardie e la sua famiglia. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Intanto Ivar sta male, a causa del marchio della Luna Nera. Vanitas ha sospetti su chi sia il re ossidiana, mentre giura che se così sarà e se succederà qualcosa a suo figlio, gliela farà pagare. Shilo intanto ha un duro confronto con la madre, per poi perdonarla e raccontarle quanto le è succeso, incluso il suo legame con il misterioso re oro. Cosa succederà adesso? Che conseguenze porterà il legame tra Shilo e colui che i genitori temono di aver riconosciuto? Chi erano i misteriosi Yaman? Cos'avranno comemsso, per essere seppelliti nel cimitero dei traditori? Avranno veramente assassinato loro il precedente Re Oro? Se si, perchè? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Vincent ***


Nello stesso momento, poco prima del calar del sole a Villa Veghner arrivano dei misteriosi ospiti.

 

Pierre Veghner accoglie gli ultimi invitati, dopo che sia Kevin ed Allen che la moglie ed il figlio hanno preso posto, con lui a capo della “ tavolata “. “ Mi fa piacere vedervi! Entrate ed accomodatevi, la riunione inizierà a breve “. Mormora solamente il rosso, mentre tre persone entrano a loro volta nella stanza.

 

“ e’ sempre un piacere rivederti, Pierre “. Risponde solamente la donna dalla chioma bruna, ora lasciata libera ed affiancando il marito.

 

“ Mi chiedo solo il motivo di questa riunione, dopo così tanto tempo “. Risponde quest’ultimo, per poi sorridere lievemente. “ Salve Pierre, Joe “. Fa solamente, salutando i vecchi amici e mentre è questa volta la rossa a prendere parola.

 

“ Hans, Anna, Lukas! Sedetevi pure e benvenuti a Villa Veghner “. Fa solamente, mentre Lukas e Michael si salutano dopo tanto tempo che non si sono visti.

 

“ Ma dov’eravate finiti? Potevate almeno fare una visita, una volta ogni tanto! “. Li rimprovera un po' il figlio maggiore dei Veghner, mentre Anna sorride lievemente a quelle parole.

 

“ Hai ragione, credo che questa cosa vada corretta al più presto: non dev’essere necessaria una riunione, per vederci nuovamente “. “ Ma diteci: dove sono Garry, Jeanne, Mina e Giyu? “. Chiede poi la donna, mentre a quella domanda è Pierre a dare una risposta.

 

“ Hanno delegato il loro voto a me, Joe e Michael. E d’altro canto io stesso ho preferito non disturbarli: dopo quanto successo con Shilo e dopo essere stati a lungo impegnati nella sua ricerca, hanno davvero bisogno di riposare “. Sentenzia il capofamiglia dei Veghner, trovando l’assenso di tutti i presenti in sala e mentre Hans gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Mi spiace per il brutto momento che avete passato con Shilo: l’importante è che ora si sia risolto tutto per il meglio “. Fa, mentre l’amico di una vita annuisce lievemente.

 

“ Grazie, Hans: hai ragione è stato un brutto momento, ma ora è tutto risolto. Tuttavia, la motivazione della riunione di stasera c’entra anche con quanto successo a mia nipote “. Ammette, mentre anche i Delacour prendono posto.

 

“ Spiegati meglio, Pierre: cosa c’è di così importante da convocarci tutti a quest’ora? “. Chiede ad un certo punto Kevin, rimasto sin ora in silenzio. Pierre prende posto a sua volta, per poi chiudere gli occhi qualche istante e come cercasse le giuste parole. In seguito posa le mani sul tavolo, sospirando pesantemente e finalmente dando una spiegazione.

 

“ C’è un problema molto grande, o meglio: potrebbe esserci “. Ammette, mentre gli altri si guardano in viso sorpresi. “ Vedete, ho appena sentito mia figlia e mi ha raccontato quanto successo a Shilo: a quanto pare, sembrerebbe che qualcuno abbia reclamato il cimitero dei traditori come proprio “. Spiega, mentre a quelle parole Hans lo osserva decisamente confuso.

 

“ E tu come fai a saperlo? Voglio dire, come fa tua figlia a saperlo? Non dirmi che si è trovata faccia a faccia con qualcuno di pericoloso? “. Chiede, mentre il rosso scuote il capo un paio di volte.

 

“ No, non lei: si tratta di mia nipote, che dopo un litigio è fuggita di casa e si è addentrata nel cimitero dei traditori alla ricerca della tomba di suo zio “. Spiega, mentre stavolta è Anna a parlare.

 

“ Ma tutti sanno che Dominique è seppellito a palazzo Lunettes, accanto alla regina Luna, la Principessa Veronica ed a Vanitas ed Ivonne Lunettes “. Fa, ma a quelle parole Pierre la smentisce, scuotendo il capo.

 

“ Purtroppo, Mina non ha mai parlato a Shilo di Dominique. Malgrado le insistenze della figlia. Non le ha mai nemmeno detto dove fosse stato seppellito, terrorizzata dalla sola idea che la sua bambina potesse anche solo avvicinarsi alla memoria di quel folle. Ma il suo netto rifiuto di darle spiegazioni è stato la causa principale del violento litigio tra madre e figlia: Shilo è fuggita e lì, al cimitero dei traditori ha visto, tra l’altro, le tombe di Gerard e Victoria “. Sentenzia, ed a quelle parole Kevin stringe lievemente i pugni in ira.

 

“ Ah, ti prego Pierre! Non nominare quegli schifosi traditori e la loro famiglia! Voglio solo cancellare dalla memoria anche il solo fatto di averli conosciuti “. Spiega, mentre l’altro capofamiglia annuisce lievemente.

 

“ Hai ragione, ma questa non è la sola cosa che è successa: vedete, in quelle ore in cui è stata lontana è stato un altro re a prendersi cura di Shilo, se così vogliamo dire “. Ammette, confondendo ulteriormente gli altri. “ Sto parlando del re del clan della Luna Oro “. Sentenzia perentorio, agghiacciando sul posto gli altri presenti. Il primo a riprendersi dal comprensibile shock è proprio Hans, che sbatte le palpebre un paio di volte e solo in seguito trova il coraggio di parlare.


“ Aspetta! Ma la settima luna maggiore è decaduta cinquant’anni fa! Lo sappiamo tutti! Alla sua morte, il precedente re oro non aveva eredi! Quindi il suo pilastro è caduto, la Golden Land è stata distrutta da questo evento ed ovviamente, la luna oro fu sigillata… “. Mormora, ma quelle parole non sembrano far mutare espressione a Pierre: il capofamiglia dei Veghner rimane sempre serissimo, nei suoi occhi passa per un istante un bagliore rosso.

 

“ Ti assicuro che un re oro c’è “. Sentenzia, mentre i flashback della battaglia con Dominique e ciò che vide, le sensazioni date dal suo morso, passano nella sua mente come fossero un film in loop sullo stesso punto da anni ed anni. “ E noi lo abbiamo incontrato “. Sentenzia, mentre Lukas scuote il capo con enfasi.

 

“ Non abbiamo mai incontrato il pilastro dorato, perché come dice mio padre è decaduto! Da oltre cinquant’anni! Sicuramente c’è un errore, Lord Pierre: Shilo deve essersi confusa. Magari ha incontrato il re giallo ed ha scambiato il bagliore nei suoi occhi per un bagliore dorato “. Fa, mentre il rosso scuote il capo.


“ Credete veramente che non riconoscerei il mio padrone? “. Sibila in modo impercettibile, riprendendo a parlare normalmente di lì a poco. “ Credete sul serio che non riconoscerei la zydrate nuovamente attiva del mio padrone? L’ho percepita non appena Shilo ha rimesso piede a Veritas, malgrado siamo a kilometri di distanza: ciò significa che quell’uomo ha morso mia nipote “. Sentenzia, mentre Allen si decide finalmente a prendere parola a sua volta.

 

“ Il tuo padrone? Non riesco a capire! Spiegati! “. Fa semplicemente il viola, mentre a quelle parole il rosso porta una mano al punto in cui, vent’anni prima, ricevette il morso.

 

“ Il re dorato ha portato Shilo alla Golden Land, legandola a lui con un morso. E non solo: mia nipote ha riferito che le ha mostrato i ricordi dello scontro con Dominique, come li avesse vissuti in prima persona. In oltre c’è la sua seconda moglie: non è mai diventata regina dorata ma solo l’eclisse lunare, in quanto la vera regina dorata è ancora viva e vegeta seppur non sia al fianco del suo re “. Spiega, d’altro canto gli altri sono ammutoliti ed agghiacciati.

 

“ Mi stai dicendo che… “. Mormora solamente Hans, impallidendo all’istante. “ No! Mi rifiuto di crederci! Sappiamo tutti che cosa successe quel giorno! Non c’è spazio per i dubbi! “. fa solamente il capofamiglia dei Delacour, mentre Anna osserva Pierre sconvolta.

 

“ Lo so, Hans! Lo so bene cosa successe quel giorno, dato che l’ho vissuto in prima persona! Eppure non c’è spazio per i dubbi: tutti sappiamo che quell’uomo era un folle! Può aver rubato la zydrate oro dal cadavere del precedente sovrano ed averne rubato i poteri. Anche se non mi spiego come abbia padroneggiato le sue armi… “. Mormora, mentre Kevin rimane agghiacciato a sua volta ed immediatamente capisce perché Garry, Jeanne, Giyu e mina non siano presenti.

 

“ Quindi tu credi che quell’uomo sia il re dorato?! Che sia diventato un Pilastro? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole risponde una nuova voce femminile.

 

“ Lo penso anche io: Lord Pierre potrebbe aver ragione “. Sentenzia, mentre dalla porta appare una giovane donna dagli occhi di ghiaccio. “ Perdonate il ritardo, ma come saprete anche voi, da Berlhive la strada è lunga. Ed io sono appena stata a trovare mio padre in quel luogo “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre tutti quanti rimangono per un istante attoniti a quella vista.

 

“ E voi chi siete? Qui è in corso una riunione, non… “. Fa per dire il figlio di Hans ed Anna, ma a quelle parole la donna dai lunghi boccoli corvini entra nella stanza, prendendo posto e sfoggiando un ghigno strafottente che ad alcuni è ben familiare.

 

“ In quanto ultimo membro vivente, assieme a mio padre, del mio casato, credo di avere ogni diritto di sedere a questa tavola “. Sentenzia, per poi decidersi a presentarsi. “ Il mio nome è Magdalena. Magdalena Heinemann, la figlia di Xerxes Heinemann e della sua defunta sposa, Miranda. Spero di non aver fatto troppo tardi per questa mia prima riunione ufficiale “. Fa, mentre un po' tutti quanti la osservano increduli, ma non Kevin.

 

“ Stai tranquilla, Mag: non sei troppo in ritardo “. Sentenzia, mentre lei sorride lievemente all’uomo al quale deve tutto. L’uomo senza il quale sarebbe morta, dopo l’arresto di suo padre. “ Signori, questa giovane donna è Magdalena Hainemann e, in quanto sola erede vivente di Xerxes è qui in sua vece, come capofamiglia del suo casato “. Sentenzia, per poi dare le dovute spiegazioni di lì a poco. “ So che siete confusi e credo di dovervi delle spiegazioni “. Ammette, mentre tutti si trovano concordi su questo. “ Vedete, poco prima del suo arresto fu Xerxes a supplicare me ed Hans di occuparci di sua figlia. Così faccemmo: la proteggemmo, facendola crescere al sicuro a Villa Knight dove nessuno l’avrebbe mai potuta cercare. Volevamo semplicemente rispettare il desiderio di suo padre: tenerla nascosta il più possibile, evitando che fosse esposta a pericoli. Evitando che la setssa sorte della madre potesse toccare a lei “. Spiega poi l’argento, mentre Magdalena sorride a colui che è il suo padrino.


“ Grazie, padrino “. Ringrazia sincera, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Ma ora signori, non posso più semplicemente volgermi dall’altra parte: quando ho saputo quanto successo a Shilo Ichinomiya, non ho potuto fare a meno di chiedere il permesso di partecipare alla riunione di questa sera ed offrire il mio sostegno “. Fa, mentre anche gli altri devono un momento riprendersi ma in seguito, prendono parola e danno il benvenuto a Magdalena come nuova capofamiglia degli Heinemann. “ In quanto al re oro, anche mio padre aveva sospetti, oltre vent’anni fa. All’epoca ero molto piccola, ma me lo ricordo bene: diceva che il pilastro dorato era risorto e con esso la sua luna, il suo regno ed il suo re “. Spiega, per poi guardare Pierre che per un momento, in lei rivede lo sguardo risoluto di Xerxes. “ E credo che noi tutti ormai, conosciamo l’identità del re oro e perché si sia avvicinato proprio a Shilo “. Spiega, mentre Lukas riprende il discorso di lì a poco, scuotendo il capo.

 

“ Ditemi che non è vero… “. Mormora solamente, per poi cercare di tremare il tremito nella propria voce. “ E cosa dovremmo fare ora? “. Chiede, mentre è stavolta suo padre a parlare.

 

“ Innanzi tutto, proteggere coloro che sono legati in qualche modo al re oro. In seguito signori, credo che la sola soluzione possibile sia chiedere aiuto agli Hikari: ancora una volta, vampiri ed Hunters dovranno collaborare “. Spiega, trovando l’unanime assenso dei compagni.

 

La sera giunge rapidamente anche a Sabrie.

 

La luna rossa regna sovrana nei cieli del regno del fuoco, mentre i suoi indiscussi sovrani la osservano dalla grande vetrata di una finestra. “ Stai tranquilla: andrà tutto bene “. Sentenzia solamente il re del clan della luna rossa, mentre la moglie sospira pesantemente e posa una mano sul vetro, indirizzando nuovamente lo sguardo a quella luna il cui riflesso si rispecchia in essi, rendendoli per un istante un lago di lava incandescente.


“ Sai, me lo auguro veramente… “. Ammette Alexis Baskerville, per poi portare lo sguardo al marito. “ Non solo sarà il ballo del debutto in società dei nostri figli, ma ci saranno anche i nostri fratelli: spero solo che non combinino dei guai, dato che anche gli Hikari saranno presenti “. Sussurra solamente la regina rossa. A quelle parole tuttavia, Ace non parrebbe scomporsi eccessivamente e si sistema meglio il mantello, di colore rosso e con lo stemma dei Baskerville su di esso, fatto con i colori dell’oro.

 

“ Sta tranquilla: chi comanda qui, sono io. Non potranno fare niente senza il mio permesso. È vero che sono il secondo e terzo re di Sabrie, ma sopra di loro… “. Non finisce la frase, lei gli mette una mano sulla spalla ed annuisce.

 

“ Ci sei tu. Lo so, solamente ho paura che possa succedere qualcosa… “. Fa, per poi proseguire di lì a poco. “ E tu? Hai abbandonato quel tuo stupido piano? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole ed invece di infuriarsi, lui sogghigna ed osserva dritto di fronte a sé.

 

“ Perchè? Sei ancora gelosa, malgrado ti abbia spiegato tutto quanto? “. Chiede, mantenendo quel suo ghigno e mentre lei sbuffa sonoramente, incrociando le braccia al petto.

 

“ Quanto ti odio quando fai così! Stupido fratello che non sei altro! “. Si imbroncia la regina rubino, per poi sospirare pesantemente. “ Ma suppongo che come moglie, io non abbia altra scelta che assecondarti “. Fa, mentre lui annuisce solamente e ripensa al suo piano. Alexis nel frattempo legge silenziosamente le emozioni del marito, percependo lo scorrere del suo sangue. “ Ace? “. Lo chiama solamente, mentre lui si volta finalmente verso di lei. “ Tu… tu la ami? Ti sei innamorato di lei, seppur l’abbia vista solo poche volte? “. Chiede solamente, mentre lui da prima la osserva sorpreso. Solo in seguito si ricompone, porgendole il braccio e riflettendo: non ha visto quella donna esattamente “ poche volte “, come forse gli altri credono. Ma questa pensa, questa è una storia che ora terrà solo per sè.

 

“ Andiamo: il ballo sta per iniziare ed i nostri illustri ospiti stanno arrivando. Non vorrai arrivare tardi? “. Chiede, mentre lei rimane immobile per un momento. In seguito pensa non sia opportuno far alterare suo marito: si aggrappa al suo braccio, per poi annuire.

 

“ Hai ragione! Andiamo allora “. Fa, mentre lui rimane fermo un istante e riorta lo sguardo al di fuori della finestra.


“ Alexis? “. la chiama solamente, attirando così la sua attenzione e come se stesse a sua volta leggendo le emozioni della moglie. “ Stasera, la luna è più bella che mai… “. Mormora solamente e questa frase, che nel linguaggio dei vampiri ha un ben specifico significato, fa sorgere un lieve sorriso sul viso di lei.

 

“ Hai ragione: stasera, la luna è proprio bellissima… “. Mormora a sua volta la regina rubino, riuscendo dopo tanto tempo a far sorridere anche il suo re.

 

Heichen House, nel medesimo istante.

 

Un uomo in camice bianco entra in una stanza: la stanza dove, da oltre vent’anni il suo miglior paziente è rinchiuso. A dire il vero pensa il dottore, quell’uomo non gli sembra affatto pazzo: è estremamente intelligente e calmo, non c’è mai stato bisogno di alcun trattamento e neppure di sedarlo, seppur al momento il re non abbia ordinato il suo rilascio. Ed il medico si chiede come mai, dato che tra l’altro quella persona appartiene alla famiglia reale. “ Buonasera, Vincent “. Lo chiama semplicemente l’anziano, sistemandosi gli occhiali. A quel saluto, colui che non è altri che Vincent Hikari si volge verso di lui: in quegli anni non è affatto cambiato, solo i suoi capelli si sono un po' allungati ma nulla di eccessivo. Il suo sguardo è calmo e sereno, mentre osserva l’uomo al cui deve molto. Fu infatti grazie a quel medico se riuscì a superare i suoi traumi, tra cui la morte del suo braccio destro e tutto il resto.


“ Buonasera, dottor Mendibil: cosa vi porta qui? “. Chiede con calma il Principe di Veritas, mentre l’altro gli si avvicina senza assolutamente nessun timore, posandogli una mano sulla spalla.

 

“ Hai una visita! “. Fa solamente, annunciando la cosa come fosse un raro evento. A quelle parole il biondo lo osserva qualche istante, per poi annuire semplicemente.

 

“ Fai passare chiunque sia: non mi va molto di uscire dalla mia stanza “. Spiega, mentre l’anziano annuisce leggermente.

 

“ Va bene. È ancora per quel motivo? “. Chiede, mentre il minore dei fratelli Hikari fa cenno di no con il capo.


“ No: mi da solamente fastidio la luce, dottore “. Mormora solamente, mentre l’altro annuisce ed in seguito si allontana dalla stanza. D’altro canto invece, Vincent non muta la propria posizione: rimane accanto alla finestra, ad osservare la luna blu. I suoi effetti non sembrano più provocargli noia eccessiva, in quegli anni pensa, ha imparato bene a controllarsi e questo anche grazie all’aiuto del Dottor Mendibil, al quale sa di dover molto. I suoi pensieri vengono interrotti di lì a poco: una bella donna dai capelli corvini, legati in una crocchia, entra per prima. La segue un giovane dalla chioma bionda e dagli occhi del tutto identici a quelli degli Hikari, un giovane che comunque rimane sempre un passo indietro rispetto alla donna.

 

“ Vincent? “. Lo chiama solamente lei, mentre il principe degli Hikari si volge verso di lei.

 

“ Nox? “. Chiede sorpreso, mentre la donna annuisce semplicemente, mentre l’ombra di un sorriso si dipinge sul suo volto.

 

“ Si, sono io maestà “. Fa, mantenendo il titolo che come principe, in ogni caso, gli spetta di diritto. “ Vedo che state bene, nonostante il tempo trascorso in questo luogo “. Sentenzia, mentre lui annuisce semplicemente.

 

“ Mia cara Nox, diciamo pure che i pazzi sono la fuori e che nemmeno la metà dei pazienti chiusi qui dentro lo è realmente. Io sono uno di essi: la parte più sana di Heichen House “. Sentenzia, per poi puntare lo sguardo sul giovane dietro di lei.

 

“ Oh, ancora oggi non è di molte parole. Eppure non è la prima volta che vi vedete “. Fa solamente la donna, facendo alcuni passi indietro e lasciando che il ragazzo si faccia avanti. “ Coraggio, Nathan! Non essere timido “. Lo incoraggia la donna, mentre lui annuisce e saluta educatamente, così come gli è stato insegnato. A quella vista il minore dei fratelli Hikari non può fare a meno di sogghignare qualche istante, avvicinandosi al giovane ed alla donna.

 

“ Hai fatto davvero un ottimo lavoro con lui, Nox: tuo figlio sembra un nobile a tutti gli effetti, anche solo dal portamento e nonostante la sua timidezza “. Sentenzia il biondo, rivelando che il ragazzo non è altri che il figlio di Nox anche se, chi lo osserva bene, potrebbe dire tutto tranne che sia figlio di Herik.

 

“ Grazie, ma ho semplicemente fatto del mio meglio: dopo la morte di mio marito sono rimasta completamente sola a crescerlo, sono lieta di essere riuscita a far di lui un uomo di cui essere orgogliosa “. Fa, accarezzando con amore la chioma di Nathan e rivelando che purtroppo, suo marito Herik è scomparso anni addietro.

 

“ Un vero Hikari… “. Mormora solamente il principe di Veritas, per poi guardare la donna con serietà. “ Pensi di dirlo a qualcuno, un giorno? “. Chiede, ma a quella parole lei sospira pesantemente.

 

“ Non lo so: la mia signora potrebbe comprendere, ma cosa farebbero gli altri membri della famiglia? “. Chiede, mentre lui la osserva un momento. “ Pensateci: se sapessero di chi è figlio, lo vedrebbero allo stesso modo? O inizierebbero a disprezzarlo? O addirittura lo caccerebbero? Io non voglio questo per mio figlio, non dopo i sacrifici di Herik per crescerlo come fosse suo, non dopo tutto quello che ho passato per permettere la sua sopravvivenza. Sin da quando era ancora nel mio grembo ho lottato per Nathan, ora non voglio esporlo ad inutili pericoli “. Spiega, ma a quelle parole Vincent non parrebbe essere molto convinto.

 

“ Il passato ci raggiunge sempre, mia cara Nox. E così è per la verità, che prima o poi viene sempre a galla. Hai detto bene: hai sempre lottato per Nathan, non vuoi lottare per i suoi diritti come erede? “. Chiede, mentre la donna scuote il capo un paio di volte.

 

“ Si vedrà con il tempo, per ora preferisco non dire nulla: la vostra famiglia non deve sapere della vera paternità di mio figlio, anche se sono consapevole che prima o poi percepiranno la sua zydrate. Che prima o poi, sarà impossibile nasconderla. Ma fino a quel giorno, voglio che Nate abbia una vita più tranquilla possibile “. Spiega, trovando mezzo consenso da parte dell’altro.

 

“ Se ne sei convinta… “. Fa solamente, mentre il suo sguardo incrocia quello gemello di Nathan. “ Anche se suonerebbe bene, come nome: Nathan Hikari “. Ammette, per poi andare a sedersi ed invitando i due a fare lo stesso. “ In ogni caso: sono davvero contento, di vedervi qui. Effettivamente mi sentivo un po' solo “. Ride un po', mentre sia la donna che il giovane ragazzo prendono a loro volta posto a sedere.


“ Avete saputo qualcosa? “. Chiede poi la corvina, proseguendo di lì a poco. “ Intendo: sapete quando verrete rilasciato? Oramai sono trascorsi vent’anni e siete totalmente rinsavito “. Fa, mentre d’altro canto Vincent riflette un momento, per poi scuotere il capo un paio di volte.

 

“ Non una parola: non so nulla sul se e quando uscirò da qui. Come sai, l’ultima parola ce l’ha mio fratello. E dati i nostri trascorsi...”. Mormora, ripensando inevitabilmente a suo fratello Vanitas ed a tutto quello che è successo tra loro. Notando il suo sguardo, Nox gli pone una mano sulla sua e sorride lievemente.

 

“ Lui vi ha perdonato, così come ha fatto vostra sorella! Certo, i traumi sono difficili da superare ma sono certa che il re e la regina sono andati oltre quei drammatici eventi. Ora siete un uomo nuovo e lo sanno anche loro “. Spiega, mentre lui annuisce un istante e non sottrae la mano dalla presa della donna.

 

“ Chissà. Staremo a vedere, se il tempo ti darà ragione o meno… “. Mormora, mentre Nathan si alza e, istintivamente e come avesse avvertito le emozioni di Vincent, si china ad abbracciarlo.

 

“ Certo che lo sanno. Non temete: vostro fratello e vostra sorella vi hanno perdonato e vedrete, molto presto vi faranno rilasciare “. Lo rassicura mentre, un po' sorpreso, anche il biondo ricambia in fine il suo abbraccio. Ed un pensiero balena nella sua mente: spera pensa, che il ragazzo abbia ragione e che presto, potrà essere un uomo libero.



Salve miei cari! Ed ecco qui il settimo capitolo, stavolta più corto ma ricco di colpi di scena: Vincent è ancora chiuso in manicomio, mentre Nox lo va a trovare con il figlio. Un figlio concepito con un Hikari e cresciuto da Herik fino alla di lui morte, ma chi sarà il padre biologico di Nathan? Il ballo della luna rossa sta per iniziare, ma a chi si riferirà Alexis? Chi è la donna che Ace dovrebbe amare, oltre lei? A Villa Veghner si presenta Magdalena Heinemann, erede di Xerxes. E tutti sono concordi sulla presunta identità del re oro, ma chi è in realtà il settimo Pilastro? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Un nuovo pericolo ***


L’ora fatidica è finalmente giunta: il ballo della luna rossa sta per iniziare e quest’ultima regna come sovrana incontrastata nei cieli di Sabrie, rendendoli quasi illuminati a giorno. Tutti gli ospiti sono ormai giunti a palazzo Baskerville, inclusi Vanitas ed Ivy.

 

Il re e la regina zaffiro rimangono per qualche momento immobili, ad osservare il palazzo del re rubino. La regina avverte immediatamente il turbamento di suo marito, così gli poggia una mano sulla spalla. “ Tutto bene? “. Chiede solamente la corvina, riscuotendolo dai suoi pensieri. Richiamato alla realtà dalla voce della sorella, l’eterno giovane dalla chioma ebano da prima sussulta, per poi annuire.

 

“ Come? Oh si: sto bene, non ti preoccupare “. Fa, ma lei pare crederci davvero poco. Senza dire nulla gli accarezza dolcemente il viso, per poi farlo volgere verso di lei.

 

“ Allora perché sembri pensieroso? Qualcosa non va? “. Chiede, mentre lui rimane un momento in silenzio, per poi prendere la mano della moglie nella sua e baciandogliela.

 

“ Tranquilla! Sono solo un po' indebolito dalla luna rossa, ma credo sia una cosa normale: in fondo, questo è il dominio dei Baskerville. Anche se in parte abbiamo il potere della luna cremesi, sicuramente non è sufficiente per farci resistere ai suoi effetti se ci troviamo nel suo territorio, no? “. Chiede, mentre un’altra voce interrompe il giovane re.

 

“ Avete ragione! Anche io e mia moglie siamo indeboliti dalla luna cremesi, ma suppongo che ci dobbiamo solo adattare “. Sentenzia il giovane dalla chioma argentea: accanto a lui c’è sua moglie ed entrambi sono vestiti di rosso, proprio come i due sovrani che li stanno fissando decisamente sorpresi. “ Ah! Non guardateci così! Nemmeno noi sappiamo perché siamo stati invitati e siamo rimasti sorpresi nel ricevere l’ invito, assieme a questi begli abiti “. Sentenzia poi l’argento, mentre Ivy è la prima a prendere parola di lì a poco.

 

“ Garry? Jeanne? “. Chiede, decisamente sorpresa. Sta per chiedere altro, ma è stavolta suo marito a precederla.

 

“ Ma si può sapere che cosa ci fate qui? E con questi abiti? “. Chiede, mentre sua sorella scuote le spalle come a dire che non ne ha la minima idea.

 

“ Noi siamo stati invitati dal secondo re di Sabrie: Zwei Baskerville “. Sentenzia, mentre Vanitas ed Ivy si guardano in faccia sorpresi. “ E Garry non è qui come Hunter, ma come principe della luna blu “. Prosegue, insospettendo ulteriormente sia il fratello che la sorella.

 

“ E noi siamo stati invitati da Ace, invece. Nientemeno che il re rubino in persona, nonostante tutti sappiano quanto mi odi ha invitato me e la mia regina al ballo in onore della luna rossa, dopo vent’anni di assoluto silenzio “. Fa, per nulla convinto che tutto ciò sia una banale coincidenza. Garry parrebbe riflettere qualche istante, portando una mano sotto il mento ed in seguito scuotendo il capo.

 

“ Non ci resta che scoprire quale sia il piano del re rubino e dei suoi fratelli, allora. Perché sono sicuro che se ci hanno portati qui, avranno sicuramente qualcosa in mente “. Sentenzia, trovando il pieno consenso dei fratelli e della moglie, alla quale di lì a poco porge il braccio. “ Non ci resta che entrare, dunque “. Fa, mentre anche Jeanne annuisce e mentre, di lì a poco tutti e quattro si incamminano.

 

Il forte odore d’incenso quasi stordisce i quattro, indebolendoli istantaneamente. Eppure pensa Jeanne, non sembra una trappola preparata per loro o per chissà chi altri: quel profumo tanto intenso e diverso da quello a cui sono abituati loro è semplicemente e puramente utilizzato a scopo “ decorativo “, se così si vuol dire. “ Incenso… “. Mormora solamente la donna, mentre suo marito annuisce un paio di volte e cerca di recuperare le forze, abituandosi gradatamente al nuovo e molto intenso odore.

 

“ Si, questo è senza dubbio aroma d’incenso “. Mormora, guardandosi attorno e notando solo ora le tante candele che illuminano i corridoi. “ A quanto pare, al re rubino piacciono proprio tanto le candele… “. Fa poi l’argento, mentre Vanitas non può fare a meno di annuire.

 

“ Per chi è praticamente fatto di fuoco come lui, una candela rappresenta un modo come un altro di rimanere vicino al suo elemento ed allo stesso tempo, tiene alta la temperatura nella stanza “. Fa, per poi proseguire di lì a poco. “ A lui sono sempre piaciute, le candele… “. Mormora tra sé e sé, essendo udito solo dalla moglie che, sentendo quelle parole ma fingendo di non averlo fatto non può far altro che avvalorare la sua tesi: Ace e Vanitas si conoscevano da tanto tempo, ma non capisce perchè suo marito non voglia parlargliene. “ Per quanto riguarda l’incenso, beh… forse gli ricorda l’odore del fuoco, chi può dirlo? Nessuno dopotutto, sa quale sia il vero odore che emanano le fiamme. Solo lui lo sa… “. Continua il discorso, mentre Ivy lo osserva un momento.

 

“ Sembri parlare per esperienza, come se conoscessi qualcosa che noi ignoriamo… “. Tenta, mentre Vanitas la osserva un istante ed in seguito ride lievemente.

 

“ Sto solo facendo supposizioni, tesoro: in realtà, nessuno può sapere cosa passa per la testa del re rosso. Men che meno io, ti pare? “. Fa, non convincendo per nulla la moglie ma sentendosi comunque abbastanza indebolito, così com’è per gli altri tre. “ Forza, ora andiamo al salone: non si dica che i sovrani della luna blu arrivano in ritardo al ballo “. Ride lievemente per smorzare la tensione, per poi avviarsi seguito dagli altri tre ed in seguito, entrando in quella che è la sala da ballo di palazzo Baskerville. La forte luce emanata dal lampadario quasi accieca i quattro, mentre da una grande vetrata la luna rossa emana i suoi raggi nella sala, illuminandola di un irreale colore rosso/arancio, data la presenza delle luci d’illuminazione.

 

“ Sembrerebbe che siamo in anticipo: il ballo non è ancora iniziato “. Fa solamente Jeanne, mentre Garry scuote il capo un paio di volte per poi, in seguito, darle una risposta.


“ E’ iniziato, solo che il re e la regina non sono ancora qui. E la cosa sembra strana “. Fa, trovando il consenso di Ivy che, passato il primo momento di sorpresa e, lo deve dire, ammirazione per lo sfarzoso arredamento che richiama i colori dell’oro e del rosso, prende parola.

 

“ In oltre, perché solo noi siamo qui? Perché non sono stati invitati anche i re e le regine degli altri clan? “. Chiede, ma alla sua domanda è una nuova voce a rispondere.

 

“ Beh, con quello che mio fratello ha fatto ad alcune lune, superiori ed inferiori, dubitavamo fortemente che gli altri re e regine avrebbero accettato un invito da parte sua. O da qualunque Baskerville “. Precisa colui che ha appena fatto la sua comparsa: capelli argentati ed occhi di ghiaccio, senza dubbio è un Baskerville ma allo stesso tempo i suoi occhi sono di una tonalità diversa da quelli di Ace. Indossa il mantello della sua famiglia anche lui, così come la donna dalla lunga chioma corvina che gli è affianco. Quindi ci sono pochi dubbi in merito: la coppia appartiene alla famiglia reale. Nel sentire quella voce Jeanne sussulta lievemente, per poi volgersi a vedere di chi si tratti.

 

“ E voi chi siete? “. Chiede solamente Garry, intervenendo nel discorso di lì a poco e mentre la moglie sembrerebbe essere piuttosto scossa: ha riconosciuto chi sia quell’eterno giovane.

 

“ Sono colui che vi ha invitati qui, Garry Hikari “. Sentenzia l’altro giovane dalla chioma argento, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Zwei Baskerville, il fratello maggiore di Ace e secondo re di Sabrie “. Fa, mentre il suo sguardo tagliente si sposta su Jeanne. “ E voi dovete essere Jeanne Hikari, ho indovinato? “. Chiede, mentre lei rimane sorpresa: è molto raro che il così detto “ principe dal cuore di ghiaccio “ parli a qualcuno, figuriamoci la principessa di un clan nemico. Anzi: il solo fatto che abbia invitato lei e Garry è una stranezza, si trova a pensare la bionda che, nel sentirsi interpellata fa un lieve inchino e si presenta come si conviene.

 

“ Si, è così: io sono Jeanne Hikari, la figlia del precedente re di Veritas, Kaname, e di Rosina “. Fa, mentre l’altro sembra scrutarla per qualche breve istante. Solo in seguito riprende parola, facendo un gesto con il braccio in direzione della giovane donna dalla chioma corvina.

 

“ Lei è Diva Baskerville, la sorella gemella di Ace. Nonché mia moglie “. Continua, mentre anche l’altra fa un inchino in segno di presentazione, cosa che stavolta è Garry a ricambiare. Stesso Garry che in seguito le si avvicina, facendo un baciamano degno di un cavaliere e venendo imitato dal fratello. Ivy si presenta a sua volta, seppur rimanendo un po' sospettosa: tutto questo non la convince affatto, il suo sesto senso la sta mettendo in guardia. C’è qualcosa che non va, i Baskerville non sono diventati così cortesi con gli Hikari tutto un tratto e senza una ragione precisa. Ma per ora pensa la regina, reggerà il gioco senza porre domande. La voce di Jeanne la riporta alla realtà, seppur non sia a lei che la sorella si sta rivolgendo.

 

“ Perdonate la sorpresa, ma voi siete noto per non rivolgere la parola quasi a nessuno nel regno, ed ora avete invitato addirittura il principe e la principessa del clan nemico qui, a palazzo, al ballo di vostro fratello. Non posso fare a meno di chiedermene la ragione “. Fa semplicemente la bionda, calma ma concisa al tempo stesso. Segue un momento di silenzio ed un nuovo scambio di sguardi, mentre l’altro sogghigna quasi impercettibilmente: immaginava che quella donna fosse molto scaltra e non si sbagliava, deve aver intuito che sotto il suo invito si cela ben altro.

 

“ Beh, pensateci: noi siamo entrambi i bastardi della nostra famiglia e per questo non abbiamo ottenuto il posto che ci compete, o nel vostro caso lo avete ottenuto… ma a che prezzo? “. Chiede, mentre lei lo osserva decisamente stranita. “ Entrambi disprezzati dai nostri padri, odiati dalla nostra stessa famiglia per lungo tempo. Diciamo che mi sono sentito in sintonia con voi, madame. E volevo conoscervi di persona, quindi ho colto la palla al balzo “. Conclude, mentre Garry ricorda che è così, anche Zwei è il “ bastardo “ della famiglia Baskerville in quanto figlio di Kevin, il fratello esiliato del precedente re, e della precedente regina Risa. “ Ma ora basta parlare di queste cose: siamo qui per ballare, dopotutto “. Conclude l’eterno giovane dalla chioma argentea, mentre con un inchino invita la bionda a ballare. “ Mi vorreste concedere un ballo, madame Jeanne? Sarebbe un buon esempio per tutti, vedere il loro secondo re ballare con la principessa degli Hikari. No? “. Sogghigna, mentre Jeanne capisce che quell’uomo non è completamente sincero: quel ghigno pensa, le ricorda tanto quello di suo marito ai primi tempi: il ghigno di chi nasconde qualcosa. Tuttavia sa anche che rifiutare l’invito la farebbe risultare maleducata e non sarebbe un bene, specie considerando i delicati rapporti tra il clan della luna rossa e quello della luna blu. La giovane fa un cenno affermativo con il capo, mentre Garry fa un inchino a colei che è Diva Baskerville, invitandola così a ballare con lui come si conviene ad un gentil uomo. La giovane principessa dei Baskerville arrossisce lievemente, per poi annuire e posando una mano su quella di lui, accettando l’invito. Le coppie si uniscono alle danze, mentre Vanitas ed Ivy rimangono soli.

 

“ Sei convinta che fosse sincero? “. Chiede solamente il re zaffiro, mentre lei scuote il capo.

 

“ Nemmeno un po': aveva la stessa, identica espressione di nostro cugino prima che scoprissimo che era un traditore. L’espressione di chi nasconde molto più di qualcosa “. Sentenzia la regina, trovando il consenso del marito. “ Il lato positivo è che finché siamo al ballo, i Baskerville non potranno fare nulla e saranno costretti a stare buoni. Ma sono sicura che hanno in mente qualcosa “. Fa, mentre improvvisamente la luna rossa brilla come non mai: i suoi raggi, ora molto più potenti rispetto a prima, illuminano totalmente la sala di un rosso cremesi, mentre Vanitas riconosce bene cosa stia succedendo.

 

“ Eccolo. E’ lui… “. Mormora solamente, mentre tutti i presenti nella sala esclusi lui ed Ivy e Garry, Diva, Jeanne e Zwei si inchinano fino a quasi sembrare sdraiati al suolo.

 

“ Grazie a tutti voi, per essere intervenuti al ballo della luna cremesi. Un evento che non accade spesso e che va festeggiato nel migliore dei modi, dopotutto “. Sentenzia colui che è appena entrato, riferendosi sicuramente al fatto che la luna cremesi non compare molto spesso, essendo una subordinata se così si può dire, di quella rossa che invece regna sempre sovrana. “ Ma questa è una festa, siete qui per divertirvi. Avanti, alzatevi e che il ballo continui “. Conclude il proprio discorso, per poi puntare lo sguardo ai suoi “ ospiti speciali “, se così si può dire. “ Salve anche a te, re zaffiro “. Sibila solamente il re rubino, mentre d’altro canto sua moglie lo osserva un istante, così come Ivy osserva suo marito.

 

“ Ace Baskerville… “. Mormora solamente Vanitas, trovandosi finalmente faccia a faccia con il suo nemico e nemesi dopo lunghissimo tempo.

 

Nello stesso istante, in un altro luogo in cui la Luna nera è indiscussa sovrana.

 

La regina ossidiana entra in quella che è la sala del trono del suo palazzo, osservando colui che da un po' è seduto sul proprio trono. “ Mio re, cosa sta turbando il tuo animo? “. Chiede solamente la donna, mentre lui osserva un momento la pietra nera nelle proprie mani ed in seguito, dopo aver sentito di non essere più solo scostando lo sguardo da essa alla donna.

 

“ Mia regina, sei tu “. mormora solamente, mentre lei annuisce semplicemente. “ Dove sono Pavi e Luigi? Non dovevano essere a palazzo a sorvegliare l’area esterna? “. Chiede, mentre a quelle parole lei annuisce un paio di volte.

 

“ E così è: i nostri figli sono nell’area esterna del palazzo e la stanno sorvegliando, come hai ordinato loro. Possibile che non percepisca la presenza dei tuoi stessi figli? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole lui sospira pesantemente, alzandosi dal proprio trono e riponendo la pietra ossidiana nel proprio posto.

 

“ Sono un po' distratto, perdonami “. Mormora solamente, mentre lei rimane sorpresa: non crede di aver mai sentito il suo re domandarle scusa e la cosa la lascia decisamente sorpresa. “ Ho pensato a lungo a ciò che mi hai detto, circa il fatto di far visita ad Ivy “. Inizia poi il discorso il bruno, mentre la donna lo osserva sorpresa: davvero sta parlando di quell’argomento senza infuriarsi, si chiede? La cosa è strana, dato che ogni volta che gli chiedeva di vedere la fanciulla iniziava a gridare che non era il momento e che non voleva più sentire nulla sull’argomento.

 

“ E a che conclusione sei giunto? “. Chiede poi la regina ossidiana, mentre cerca di percepire i sentimenti del re. Ma la cosa non avviene: è come se la luna nera che ora regna sovrana nel cielo di Obscuria e che non emana alcuna luce, stesse cercando di proteggere nelle tenebre e nell’oscurità i sentimenti stessi del suo signore, rendendoli indecifrabili anche alla sua stessa regina.

 

“ Anche io desidero rivederla: la mia bambina è cresciuta ed è diventata una splendida donna, regina, moglie e madre. Vorrei tanto rivelarmi a lei ora, ma so che non è il mio turno. È il tuo “. Conclude poi, mentre la donna sgrana gli occhi sconcertata e credendo di aver capito male.

 

“ Mi… mi stai davvero dicendo che ho il tuo permesso? “. Chiede, come a volersi assicurare di non aver capito male. A quella domanda lui annuisce leggermente, per poi andare ad accarezzare lievemente il viso della sua regina.

 

“ Si, ma solo se sarà sola: nessun altro se non lei, siamo intesi? “. Chiede senza ammettere repliche: già gli costa molto permettere alla sua regina di mostrarsi ad Ivy, ma sa di doverglielo ed alla fine ha deciso di concederglielo, tuttavia è imperativo che sia solo lei a vederla anche se poi, sicuramente, l’identità della regina nera sarà resa pubblica da quella blu. È proprio la voce di sua moglie ad interrompere il filo dei suoi pensieri.

 

“ Perché non vieni anche tu? “. Chiede solamente, ma a quella domanda il suo re scuote il capo un paio di volte.

 

“ Non ancora: prima, ci sono delle cose che devo assolutamente fare. Poi forse, potrò chiarire le cose con la mia bambina “. La chiama nuovamente in quel modo, in quel modo con il quale a lei sola si è rivolto. A lei, la sua prima figlia femmina ed alla quale è sempre stato davvero molto legato, tanto quanto lo erano Luna e Vanitas. E a quei pensieri, la sua mente non può che tornare a molti anni prima, quando lui era ancora il re del clan della Luna Blu e Pilastro del ghiaccio.

 

Veritas, molti anni prima.

 

La bimba di circa tre anni raggiunge colui che sicuramente è suo padre in giardino: è ormai notte e la luna blu regna sovrana nel cielo, luna che l’uomo sta continuando a guardare da un po' seppur resistere ai suoi effetti sia, inaspettatamente, piuttosto difficile quella notte.” Padre…? “. Mormora solamente la piccola dalla chioma corvina, mentre a quel richiamo re Kaname si volge a vedere chi lo abbia chiamato, per poi sorridere lievemente: una cosa che fa solo in presenza di lei, la sua secondogenita ma prima figlia femmina.

 

“ Ivy, cosa fai in giardino a quest’ora? “. Chiede solamente, mentre lei si aggrappa al suo mantello e strofina i propri occhi.

 

“ Non mi sento bene! Ho tanta sete, anche se non capisco perché! E c’è quello spirito cattivo che continua a tormentarmi, a chiamare il mio nome! Ho paura! “. Ammette la principessa Ivy Hikari, mentre a quelle parole suo padre la guarda decisamente shoccato e, senza pensarci si china per poterla prendere in braccio.


“ Di che spirito vai parlando, tesoro? “. Chiede, mentre la piccola si aggrappa forte a lui e riprende a singhiozzare.

 

“ Una donna! Una donna dai capelli neri, questa è la forma che a volte assume quel fantasma nero! E mi chiama tutte le notti di luna blu, ma ancora di più quando la luna diventa rossa! Ho paura! “. Ripete, mentre Kaname riflette un istante ed allo stesso tempo, stringe forte a sé sua figlia.

 

“ E quella donna ti ha detto il suo nome o che cosa voglia? “. Chiede solamente, mentre sua figlia scuote il capo un paio di volte.


“ No! “. Fa solamente, mentre qualcun altro giunge in giardino in quel momento.

 

“ Kaname, ecco dov’eri… “. Mormora solamente la bellissima donna appena comparsa, tra le sue braccia un neonato ed accanto a lei un bimbo del tutto simile a lei, ma dagli stessi capelli corvini del padre e dai medesimi occhi blu zaffiro. “ Ivy! Tesoro, perché piangi? “. Chiede poi la donna dalla lunga chioma bionda, ora lasciata libera. A quella domanda suo marito fa un passo indietro, come a voler allontanare la figlia da lei. “ Kaname? Che cosa stai facendo? “. Chiede poi l’allora regina del regno, mentre a quelle parole lui scuote il capo.

 

“ Non lo so più! “. Fa, mentre la donna lo osserva stranita. “ Dimmelo tu, Luna! Cosa devo fare, per proteggere i miei figli dalla tua famiglia?! “. Chiede, mentre colei che non è altre che la regina Luna lo osserva sinceramente confusa e stranita.

 

“ Ma di che cosa stai parlando? Spiegati! “. Fa, mentre suo marito sembra calmarsi un po' ma in realtà, lei lo sa, non è affatto così.

 

“ Prima tuo padre, che anche da morto non fa altro che dar problemi a nostro figlio! Ora quella donna, che ha preso a tormentare nostra figlia! Cosa devo fare, Luna?! Dimmelo tu! “. Fa nuovamente il re, ghiacciando parte dell’area circostante e mentre la moglie osserva un momento il neonato tra le sue braccia, in seguito il figlio maggiore.

 

“ Vanitas, amore puoi tenere il tuo fratellino mentre parlo con papà? “. Chiede, mentre a quella domanda il maggiore degli eredi annuisce, prendendo tra le braccia il piccolo Vincent che per fortuna, non parrebbe accorgersi di nulla e seguita a dormire sereno. “ A che donna ti riferisci? Spiegami! “. Fa poi la regina, mentre anche lei fa involontariamente scendere la temperatura.

 

“ Tua madre! Ecco di chi sto parlando, Luna! Di tua madre, Ivonne Lunettes! “. Fa poi suo marito, agghiacciando sul posto la moglie. “ Perdonami… non volevo gridare con te. È solo che… “. A quelle parole la donna si precipita ad abbracciarlo, stringendo Ivy tra sé ed il padre e sembrando non volerli più lasciare. “ Luna? Tutto bene? “. Mormora solamente suo marito, notando lo sbalzo d’umore della moglie. A quelle parole lei annuisce, per poi invece negare con un cenno del capo.

 

“ Cosa significa, che mia madre sta perseguitando nostra figlia? Spiegamelo! Io non ne so nulla, la piccola non me ne ha mai parlato! Perché? Perché non hai mai detto nulla alla mamma, tesoro? “. Singhiozza la regina, mentre il marito sospira pesantemente e, di lì a poco posa la mano libera tra la lunga chioma della moglie.

 

“ Pensavo che foste impegnata con Vanitas e con il fratellino, per questo ho preferito parlarne solo con papà. Mi dispiace… “. Sussurra solamente la piccola, stringendosi maggiormente a Kaname e quasi in soggezione, cosa che la madre nota subito. E mille e più pensieri invadono la sua mente.

 

“ Com’è possibile che la mia bambina abbia pensato di confidarsi prima con suo padre che con me, che sono la sua mamma? Perché? Non avrebbe dovuto essere così… che cos’ho sbagliato? “. Si fa mille domande la bionda, mentre suo marito le posa una mano sul capo, scompigliandole lievemente i capelli.

 

“ Scusa, solo tu puoi avere un legame speciale con Vanitas? Così come tu ce l’hai con nostro figlio, io ce l’ho con nostra figlia! Non è niente di misterioso e non c’è nulla che tu abbia sbagliato. Assolutamente nulla: sei una madre fantastica “. La rassicura, mentre l’altra continua a singhiozzare lievemente.

 

“ Se lo dici tu… “. Borbotta solamente, ma il problema rimane pensa: anche sua madre sta interagendo con i suoi figli, esattamente come sta facendo suo padre. E la cosa non le piace. “ Come intendi procedere? “. Chiede poi la bionda, guardando il marito. Da prima c’è un silenzio quasi irreale, in seguito re Kaname riprende parola di lì a poco.

 

“ Fermerò entrambi, ma tu ed i bambini dovrete lasciare palazzo Hikari fino a nuovo ordine. E non ammetto un no come risposta “. Sentenzia perentorio il corvino, mentre a quelle parole la moglie sgrana gli occhi sconcertata, per poi scuotere il capo.

 

“ Se tu pensi che mi muoverò di un solo passo da qui ti sbagli di grosso, Kaname Hikari! “. Fa testarda la donna, mentre lui la guarda decisamente male.

 

“ Invece lo farai! Luna, questo non è un gioco! Per favore, devi darmi retta: prendi Vanitas, Dominique, Ivy e Vincent e vattene! Potrai tornare quando avrò risolto la cosa “. Sentenzia, ricordando che a palazzo con loro vive anche suo nipote, dopo la scomparsa di sua cognata e del fratello, che se n’è andato chissà dove ed ha – letteralmente – abbandonato suo figlio e chiesto al re di occuparsene. A quelle parole anche la regina alza nuovamente la voce.

 

“ Mai! Non me ne vado da casa nostra, mi hai sentita?! Non me ne andrò! Metterò al sicuro i bambini, ma io non ti lascerò solo! “. Tuona, mentre alcuni spuntoni di ghiaccio emergono dal terreno, stessa cosa che accade quando è lui a parlare.

 

“ Vuoi vedere che lo farai? Non ti permetterò mai di esporti ad un pericolo così grande, mai! “. Ribatte, mentre lei lo guarda decisamente indignata ed offesa.

 

“ Nessuno può dare ordini a Luna Lunettes. Nemmeno tu “. Puntualizza, mentre senza nessun preavviso prende tra le braccia la figlia e la stringe forte a sé. “ Vieni piccola mia, andiamo con la mamma ed i fratellini. Tuo padre ha bisogno di riflettere su molte cose “. E guarda nuovamente storto il marito, per poi addolcire lo sguardo e baciando più volte la fronte e le guance della sua secondogenita. “ Ah! Come sei bella, la mia bellissima bambina! “. Fa, mentre Vanitas prende la mano libera della madre e la osserva qualche istante, stando attento a non far cadere a terra il fratellino ancora tra le sue braccia.

 

“ Madre? “. Chiede solamente, chiamandola ed attirando così la sua attenzione. “ Perchè siete arrabbiata con mio padre? Che cos’è successo? Ha fatto qualcosa alla mia sorellina?! “. Chiede, mentre a quelle domande Luna sorride lievemente, chinandosi e dando un bacio sul capo al figlio.

 

“ Non pensare a queste cose da grandi, tesoro. Adesso, vieni con me e con Ivy e Vincent. Immagino che non sia facile per te, rimanere sotto la luna piena e controllarne gli effetti a pieno, eh? “. Chiede, scostando la frangia del figlio ed accarezzandogli il viso. “ Vi voglio così bene… “. Mormora poi la bionda, stringendo tutti e tre i figli in un abbraccio ed in seguito alzandosi, tenendo sempre in braccio Ivy e coccolandola un po'. “ Ivy? “. La chiama poi, mentre lei la osserva con quegli occhi così uguali a quelli del padre.

 

“ Si? “. Mormora solamente la piccola, mentre sua madre non smette di coccolarla e baciarle le guance con amore.

 

“ Perdonami “. Sussurra poi la bionda, mentre la piccola non riesce a capire come mai la madre sia così turbata. “ Perdonami, per non aver capito prima cosa ti stava succedendo. Mi prometti che da oggi, se ci saranno problemi di qualsiasi genere ne parlerai anche con me? Me lo prometti, amore mio? “. Chiede, sentendosi ancora in colpa per non essersi accorta del malessere della sua piccolina e del fatto che, da un po' di tempo a questa parte, lo spirito di sua nonna Ivonne ha cominciato a tormentarla. A quelle parole la bambina annuisce, mentre sua madre annuisce a sua volta. “ Sai vero, che ti voglio un bene immenso? Fino alla luna e oltre “. Mormora solamente, mentre la figlia annuisce. Sua madre le fa appoggiare il capo sulla propria spalla, annuendo a sua volta. “ Tranquilli, tesori miei: la mamma vi proteggerà a tutti i costi “. Sussurra poi, ripensando alla discussione avuta con il marito e, in seguito, avviandosi verso l’entrata di palazzo.

 

Veritas, medesimo istante.

 

Dante entra in quella che è la sala funebre di palazzo Lunettes, accanto a lui Mina, Giyu e Rosina. “ Grazie, per averci permesso di entrare malgrado siamo letteralmente piombati a casa vostra e senza il minimo preavviso… “. Mormora solamente l’arancione, mentre d’altro canto anche Giyu annuisce leggermente.

 

“ Non ha importanza: suppongo ci sia un motivo più che valido, per spingere voi e madame Rosina a venire qui nel cuore di una notte di luna blu… “. Lascia la frase a metà il re indaco, mentre la moglie osserva prima il marito ed in seguito i due inattesi ospiti.

 

“ Si: suppongo che anche voi abbiate avvertito qualcosa. Dopotutto, siete un pilastro e la sua Luna Consorte… “. Mormora solamente l’arancione, mentre Giyu annuisce leggermente.

 

“ Credo che vi riferiate alla presenza sconosciuta che si aggira per il regno, precisamente al Sancta Santorum… “. Fa, trovando l’assenso dell’altro. “ La porta degli Ichinomiya ha tremato assieme al mio pilastro, per un singolo istante “. Ammette, mentre la moglie gli fa eco di lì a poco.


“ Anche la porta dei Lunettes è nuovamente attiva, ed ha avuto un tremito. Anche se non sono il pilastro dorato, ne ho comunque avvertito la forza squilibrarsi per un singolo momento. Un solo istante, eppure… “. Non finisce la frase, Rosina d’altro canto le poggia una mano sulla spalla.


“ Ma nessun Lunettes è mai stato un pilastro dorato: il solo Lunettes ad essere stato uno dei pilastri era… “. E tutti e quattro osservano per qualche istante un ritratto: il ritratto di un uomo bellissimo, si può definire la controparte malvagia di Vanitas: stessi lineamenti, stessi lunghi capelli corvini, con la sola differenza che i suoi sono lasciati liberi e, cosa più importante, stessi occhi color zaffiro. Lo stesso uomo che, da moltissimi anni ormai, riposa in una bara di vetro molto simile a quella in cui fu Kaname Hikari per lungo tempo. “ Mi volete spiegare, perché non è mai stato seppellito? E la moglie? Perché anche lei…? “. Sussurra poi la seconda moglie dell’ex re di Veritas. A quelle parole è Mina a farsi coraggio: la sola in quella stanza, che porta una parte dello stesso sangue di quell’uomo e di quella donna nelle vene.

 

“ E’ la stessa domanda che ho fatto a mio cugino molti anni fa, quando mi disse che d’ora innanzi sarei stata io la proprietaria di questo palazzo. E quando mi mise in guardia, pregandomi di sorvegliare quest’uomo e questa donna “. Spiega, lasciando agghiacciati tutti i presenti. “ Mi disse che non erano stati seppelliti, semplicemente perché non sono definitivamente morti “. Quell’ultima frase fa sbiancare la stessa Rosina, che deve sorreggersi al marito per non cadere.

 

“ Ma è impossibile. Sappiamo tutti che vostro zio… che Kaname uccise quell’uomo, dando inizio al regno degli Hikari su Veritas. E che quella donna morì molto giovane, lasciando il marito solo e con due figlie piccole da crescere. Allora come…? “. Chiede, mentre Giyu decide di dare una spiegazione al posto di Mina, che osserva l’uomo nella bara ed in seguito, la donna nella bara accanto a lui: una vera copia di Ivy in questo momento. Sembra quasi stia dormendo malgrado, di fatto, sia morta da moltissimo tempo. Entrambi quei corpi sono in eccellente stato e bellissimi, come se il tempo si rifiutasse di sfiorarli e decomporne anche una singola cellula.

 

“ Fisicamente lo sono, ma non significa che lo siano anche nello spirito “. Spiega, mentre la moglie si volge verso i due increduli coniugi e decide di delucidarli meglio sulla situazione.

 

“ E’ vero: mio nonno e mia nonna sono morti ormai da anni ed i loro corpi giacciono qui, a palazzo Lunettes ed accanto a mio fratello, mia zia Luna e mia madre. Tuttavia… “. Sospira pesantemente, per poi trovare il coraggio di parlare di lì a poco. “ Entrambi i loro filatteri sono infranti e come sapete, già una volta il nonno ha posseduto mio cugino. Pare che ora la maledizione del re pazzo si sia arrestata, ma dopo stanotte temo che qualcosa di più grande si sia messo in moto. Che le anime di Vanitas Lunettes ed Ivonne stiano solo dormendo, in attesa di poter fare qualcosa di più grande “. A quelle parole Dante ricollega tutto quanto: la presenza che sente al Sancta Santorum, il tremore delle porte dei re e di conseguenza dei loro Pilastri… tutto ciò non è una coincidenza.

 

“ Cosa sta succedendo? “. Chiede in un sussurro, mentre a quelle parole è nuovamente Mina a parlare.

 

“ Non lo so, so solo che finché la sorgente non sarà distrutta non potremo dire che mio nonno e mia nonna siano morti. E forse non solo loro “. Spiega, guardandoli dritto in volto con espressione serissima. “ Mia figlia ha incontrato il re dorato: la Golden Land così come il suo pilastro sono nuovamente in piedi, la luna oro è stata totalmente ripristinata ed è tornata a tutti gli effetti a ricoprire il ruolo di settima luna crescente “. Fa, mentre i coniugi la osservano un po' spaesati.

 

“ Credete dobbiamo avvertire anche lui? In fondo è il suo pilastro ad aver tremato e la porta… “. Si blocca istantaneamente il maggiordomo, ricollegando tutto quanto ed ancora una volta. “ No… no! Non è possibile “. Sbianca e scuote il capo, mentre Mina guarda il marito un istante ma in seguito prende parola: sa che è lei sola a dover chiarire la situazione con Dante e Rosina.

 

“ La porta ad esso collegata è quella dei Lunettes. Non vi dice nulla questa cosa? “. Chiede, per poi proseguire di lì a poco. “ Ricordate anche voi la battaglia con mio fratello, no? Ricordate che richiamò la spada di vetro, che nel suo sguardo brillava una luce dorata e che addirittura riuscì, per qualche momento, a richiamare la luna oro. E che i suoi attacchi erano anche di plasma, sabbia e vetro. E che sapeva padroneggiare anche i poteri legati al sole: una cosa che un solo uomo può fare. Colui che è legato al pilastro i cui elementi sono sabbia, plasma e luce solare stessa… “. A quelle parole la mente di tutti i presenti, specialmente quella di Mina che l’ha vissuta in prima persona, sono invase dai ricordi di quel drammatico giorno. “ Quel giorno, alla fine della battaglia non fu Jeanne ad uccidere Dominique. Non fu il proiettile platino ad ucciderlo, ma fui io “. Trova la forza di rivelare, guardando i suoi interlocutori e mentre suo marito le prende la mano, annuendo leggermente e come a dirle che sta facendo la cosa giusta: deve parlarne con qualcuno, non possono affrontare tutto questo da soli e anche secondo lui, Dante e Rosina sono le persone più adatte. “ Divorai la sua vita ed il suo potere. Ma non interamente: gli lasciai la possibilità di morire con dignità. Una stilla di Zydrate rossa, che avrebbe alleviato seppur di poco i dolori dati dal platino e che avrebbero preceduto l’inevitabile… “. Rivela, mentre Rosina quasi cade a terra.

 

“ Tuttavia, una stilla di Zydrate non è sufficiente per mantenere in vita un vampiro. Si sa che ce ne vuole almeno un quarto del totale in corpo, altrimenti si va comunque incontro alla morte “. Fa Dante, a quelle parole trova il consenso del re indaco.

 

“ Avete ragione, Dante. Non ci furono dubbi in merito alla morte di Dominique, seppur il suo corpo non venne mai più ritrovato “. Mormora, ricordando come il corpo di Dominique scomparve subito dopo la morte, probabilmente preso da alcuni ribelli ancora suoi fedeli. “ Sappiamo tutti che quella tomba è vuota “. Fa, mentre entrambi i coniugi annuiscono: conoscono anche loro quella verità che solo gli Hikari sanno, ovvero che la tomba di Dominique è vuota in quanto il suo corpo scomparve, subito dopo la sua morte. E nessuno lo ritrovò mai.

 

“ Allora possiamo stare tranquilli, su quel lato: siamo sicuri che quel folle è morto, che i ribelli si tengano pure il corpo se ci tengono. Anche se non so cosa potrebbero fare con un cadavere “. Mormora l’arancione, trovando il tutto decisamente macabro. Ma pensa poi, dagli uomini di Dominique, da chi seguiva un mostro simile può aspettarsi questo ed altro, dopotutto. “ Maestà! Perché ritirate fuori questa storia ora? Cosa sta succedendo? “. Chiede poi, mentre Giyu e Mina si guardano un istante.

 

“ E’ questo il punto, Dante: se Dominique è riuscito ad usare l’arma di un Pilastro, doveva avere in sé anche la Zydrate per poterla controllare. Ma non una zydrate comune: doveva essere dello stesso colore dell’arma. Doveva quindi essere Zydrate oro. Ma rimane un mistero: nessuno se non i re possono utilizzare le proprie armi, questa legge è ineludibile: nemmeno per cessione si può far usare l’arma di un re ad un’altra persona. Ma abbiamo visto tutti quel folle usare la spada del re oro, richiamare la settima luna superiore e padroneggiarla come se fossero una cosa sola. In oltre, il re oro non si è solo avvicinato a nostra figlia Shilo: l’ha anche morsa “. Rivela tutto quanto, mentre l’altra coppia sgrana gli occhi sconvolta.

 

“ No… no! Lui è morto e sepolto, lo sappiamo tutti! Se così non fosse, ce ne saremmo accorti! Avrebbe agito prima, perché proprio ora? “. Chiede semplicemente il maggiordomo, mentre la regina indaco gli da una risposta di lì a poco.

 

“ Abbiamo il sospetto che il pilastro dorato sia lui: che in qualche modo abbia ingannato tutti quanti e la morte stessa. Non so perché non sia tornato a far parlare di sé in questi vent’anni, forse non poteva. Forse mi sto solo facendo castelli in aria, però… “. Giyu stringe la mano della moglie, scuotendo il capo.


“ Sai che non è così, Mina “. Mormora, mentre lei lo osserva preoccupata. “ Sai chi è il re oro, anche se ancora lo vorresti negare il tuo cuore lo sa. Anche se non so come diavolo sia possibile. Ma il problema ora, non sono solo i tuoi nonni: il problema di ora è lui… “. Mormora, osservando il ritratto che fino a quel momento è rimasto chiuso nella sala funebre: la famiglia Lunettes al completo. Antoine e Veronica assieme ai loro figli gemelli, Dominique e Mina. “ Se davvero vuole fare qualcosa alla nostra Shilo, se davvero è lui il re oro, se la vedrà con me: anche se sono una luna inferiore, ho il potere per abbatterne una superiore “. Sussurra poi il nono pilastro, mentre i suoi occhi si iniettano di luce indaco al solo pensiero: se davvero le loro teorie sono fondate pensa, proteggerà la sua famiglia a spada tratta e non permetterà a quell’uomo di mettere le mani su di loro, a qualsiasi prezzo.

 

“ Ma se è così, dobbiamo avvertire Garry e Jeanne! “. Fa ad un certo punto Rosina, tremando alla sola idea che quelle ipotesi si rivelino una verità concreta. Mina la osserva un momento, per poi scuotere il capo.

 

“ E a che scopo? Senza prove concrete, rischiamo solo di allarmarli per nulla. E loro ne hanno davvero passate troppe a causa di quel mostro, non me la sento di riaprire le loro vecchie ferite ed in fine magari, scoprire che mi sto sbagliando “. Spiega, trovando stavolta il consenso di Dante.

 

“ Madame ha ragione: non possiamo allarmare tutti senza avere alcuna certezza. E non possiamo nemmeno andare alla Golden Land “. Fa, mentre tutti annuiscono alle sue parole. “ Suggerisco di tenerci pronti ad affrontare entrambe le questioni, se dovessero peggiorare. E solo in caso di estrema necessità, avvertiremo anche il re e la regina. Ma solo se ce ne sarà davvero bisogno “. Suggerisce, mentre per un momento i raggi della Luna Blu illuminano il ritratto del fondatore del regno di Veritas: Vanitas Lunettes. Ritratto che, per un singolo istante sembra quasi sogghignare e più vivo che mai.


Salve miei cari, come state? Ed ecocmi qui con un nuovo capitolo, che ve ne pare? Il ballo della luna rossa ha ufficialmente inizio e ci sono già i primi incontri: Garry e Jeanne incontrano infatti colui che li ha invitati, Zwei Baskerville. Cosa accadrà ora che anche Vanitas ed Ace si trovano faccia a faccia, dopo tanto tempo? E cosa sta succedendo al Sancta Santorum? Perchè le porte dei re tremano, così come i loro pilastri? Sarà vero che il re oro è chi Mina, Dante, Rosina e Giyu sospettano? E se si, che ne sarà di Shilo? Non vi resta che seguirmi per scoprirlo!
Salve miei cari, come state? Ed ecocmi qui con un nuovo capitolo, che ve ne pare? Il ballo della luna rossa ha ufficialmente inizio e ci sono già i primi incontri: Garry e Jeanne incontrano infatti colui che li ha invitati, Zwei Baskerville. Cosa accadrà ora che anche Vanitas ed Ace si trovano faccia a faccia, dopo tanto tempo? E cosa sta succedendo al Sancta Santorum? Perchè le porte dei re tremano, così come i loro pilastri? Sarà vero che il re oro è chi Mina, Dante, Rosina e Giyu sospettano? E se si, che ne sarà di Shilo? Non vi resta che seguirmi per scoprirlo!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Shilo ***


Per qualche istante a palazzo Baskerville sembra che il tempo si sia fermato: due eterni rivali, ghiaccio e fuoco si ritrovano faccia a faccia dopo moltissimi anni. “ Salve anche a te, re zaffiro… “. Sibila solamente Ace Baskerville, mentre all’udito fine di un vampiro di classe nobile non possono sfuggire queste parole, seppur pronunciate in modo impercettibile. Anche alcuni nobili tuttavia, sembrano percepirle: i loro sguardi vagano infatti dal loro re al re zaffiro, decisamente preoccupati alcuni e sospettosi gli altri. Alcuni persino pronti a scattare, in caso ci fosse bisogno di difendere il loro sovrano dall’attacco di colui che è da diversi anni suo nemico.

 

“ Ace Baskerville… “. Mormora solamente l’erede di Kaname e Luna, senza dar peso agli sguardi degli altri vampiri e mentre quello di Allen e Risa non distoglie il proprio da lui per qualche, interminabile istante: zaffiro ed oceano uno contro l’altro, occhi così simili ma allo stesso tempo totalmente opposti, due forze della natura come il ghiaccio ed il fuoco pronte a scontrarsi ed annientarsi in qualsiasi momento. Solo dopo un po' tuttavia, il re rubino distoglie lo sguardo da quello di Vanitas e torna ad osservare gli altri ospiti, che nel frattempo si alzano nuovamente in piedi e mentre le danze riprendono di lì a poco.

 

“ Dovremmo salutare gli ospiti… “. Mormora solamente Alexis, sollevata che non si sia scatenato il pandemonio non appena hanno messo piede in sala e mentre suo marito sogghigna lievemente, porgendole nuovamente il braccio.

 

“ Hai ragione: salutiamo gli ospiti speciali “. Fa, mentre lei lo guarda preoccupata e si aggrappa al suo braccio, riflettendo un istante: è come se avvertisse una calma apparente prima di una grossa tempesta, come se sapesse che essere ad un ballo non fermerà certo suo marito dal fare qualcosa per provocare la seconda luna superiore. D’altra parte invece, Ivy stringe forte la mano di suo marito e lo guarda per un breve istante.


“ Stai bene? “. Chiede solamente, mentre lui fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Certo! Sto benissimo, probabilmente è la luna cremesi che mi sta un po' indebolendo. Ma sto bene “. Continua, mentre una lieve risata fuori luogo lo fa sussultare.

 

“ Luna blu come un oceano in tempesta! Da quanto non ci vedevamo? “. Chiede con sfacciataggine chi ha appena raggiunto la coppia, mentre entrambi si volgono a vedere chi gli ha rivolto la parola. “ Non credevo che avresti mai accettato il mio invito, Vanitas “. Continua la frase colui che non è altri che Ace Baskerville. “ Credo che tu conosca già mia moglie, Alexis “. Prosegue poi il re rubino, indicando con un cenno la sua sposa che, sentendosi chiamare fa un lieve inchino in segno di rispetto.

 

“ Non credo ci abbiano mai presentati, regina rubino. Ma sono felice di fare la vostra conoscenza “. Risponde semplicemente il re zaffiro, ricambiando l’inchino della giovane dalla chioma rosa e mentre l’altro le fa un baciamano, come si conviene ad un gentil uomo dopotutto.

 

“ Il piacere è mio “. Risponde poi la sorella minore, nonché moglie di Ace. “ E voi dovete essere… “. Mormora, mentre Ivy si sente osservata e così si riscuote dai suoi pensieri, facendo un inchino a sua volta.

 

“ Ivy Hikari! Sono Ivy Hikari, la secondogenita di re Kaname e della Regina Luna e regina di Veritas “. Si presenta, percependo improvvisamente uno sguardo di fuoco puntato su di lei.

 

“ Ah, la piccola Ivy! Avevo sentito dire che eravate scomparsa da palazzo, la notte in cui vostra madre fu assassinata. Una gran brutta tragedia, eh? “. Chiede semplicemente Ace, ma quella frase sembra innervosire Vanitas.

 

“ Ma come vedete, ora ho ritrovato la mia amata sorella ed è diventata mia moglie, oltre vent’anni fa “. Risponde in tono freddo come il ghiaccio, mentre l’altro non sembra essere intimidito da quel tono.

 

“ Oh, si: lo vedo. E vedo anche che la tua cara sorellina è diventata una bellissima donna, re blu “. Continua, mentre la corvina si sente improvvisamente a disagio e fa un passo indietro, come a voler porre maggior distanza. Tuttavia, non sa nemmeno lei quando sia successo o come, ma si ritrova nuovamente piuttosto vicina al re rosso, che scruta il suo viso per qualche istante ed in seguito pare quasi voler fiutare una cosa. “ Un’ex cacciatrice, nientemeno… “. Sussurra, mentre lei sgrana gli occhi qualche istante, per poi ricomporsi rapidamente e cercando le giuste parole, trovandole dopo alcuni istanti di smarrimento e sorpresa.

 

“ Sono stata cresciuta da uno dei cinque capifamiglia e dalla sua sposa, si: Haruka Perry e Juliette Knight, coloro che per me sono ancora i miei genitori “. Marca sull’ultima frase lei, mentre l’altro sogghigna lievemente.

 

“ Strano: come ha potuto vostro fratello, lasciare che cresceste con coloro che hanno assassinato vostra madre? Prima ha permesso che Vincent crescesse con i ribelli e conosciamo tutti com’è andata a finire la sua triste storia, poi con voi… “. Continua imperterrito, fiutando la collera dell’altro re crescere sempre più e compiacendosene, non risparmiando un ghigno provocatorio rivolto solo a lui e che dura il tempo di un istante, per poi tornare a guardare la regina zaffiro. “ Sapete, non riesco proprio a capire “. Continua con le provocazioni, mentre Vanitas stringe i pugni in ira e mentre la temperatura della stanza si abbassa un po'.

 

“ Adesso basta! Non credo tu possa giudicare alcun che, circa il passato mio e di Ivy o qualunque altra cosa che riguardi gli Hikari. Dopotutto, non eri nemmeno presente a quegli eventi e non ne sai abbastanza “. Sentenzia, mentre la moglie gli prende la mano nella propria e scuote il capo: capisce la collera di Vanitas ed anche a lei non piacciono queste frasi fuori luogo, tuttavia sa benissimo che fare scenate ora sarebbe l’ultima cosa da fare. Forse pensa, lo scopo di Ace è proprio questo: far si che si crei scompiglio e passare per vittima, fomentando così l’odio degli altri nobili per il clan della luna blu. E forse pensa, per questo non ha invitato gli altri re: sapeva bene che avrebbero dato man forte a Vanitas e non a lui, quindi ha preferito evitare. Una nuova risata fa uscire la regina dai suoi pensieri.

 

“ Come siamo suscettibili, vuoi che ti faccia portare una camomilla per calmarti? “. Chiede il corvino, mentre il re zaffiro riesce a calmarsi solo incontrando lo sguardo della moglie, che fa un cenno di diniego con il capo e gli fa capire di non rispondere alla provocazione. “ Comunque sia, siamo ad un ballo! Non siamo qui per litigare, ma per divertirci “. Continua il discorso la prima luna superiore, per poi afferrare improvvisamente la mano di Ivy nella propria. Alla regina passa un brivido di natura ignota lungo la schiena: non è paura, tuttavia è come se in quel momento ghiaccio e fuoco si fossero toccati e scontrati. E la stessa cosa accade ad Ace, che tiene la mano fredda di lei nella propria bollente, per poi posare un baciamano sul suo dorso, notando la corvina arrossire lievemente. “ Madame Ivy, mi concedereste questo ballo? “. Chiede poi e senza tanti fronzoli l’erede di Allen e Risa, mentre a quelle parole lei sussulta e per un momento non sa cosa fare. In seguito agisce: superando il disagio iniziale, in fine annuisce e fa un lieve inchino con il capo.

 

“ Si, accetto l’invito “. Fa solamente, sapendo che l’ultima cosa da fare ora è rifiutare. Vanitas vorrebbe ribattere, ma Alexis gli fa cenno di no con il capo.


“ Lasciate stare, Vanitas… “. Mormora solamente la regina rubino, ben consapevole del piano di suo marito e sospirando pesantemente. “ Siamo ad un ballo, non può succedere nulla di male. E se ora fate una scenata, passerete senza dubbio dalla parte del torto agli occhi dei nobili. Per ciò, cercate di stare tranquillo o farete esattamente ciò che mio marito vuole “. Spiega, mentre l’altro rimane decisamente strabiliato.


“ La regina rubino che parla in questo modo del suo re? Non capisco, madame Alexis: voi dovreste essere dalla sua parte, no? “. Chiede, mentre lei lo guarda un istante.

 

“ Se la pensate così, allora non conoscete proprio nulla di me e di mio fratello: raramente siamo in accordo su qualcosa, così è dai tempi in cui ci siamo conosciuti: non so se lo sapete, ma io a quei tempi ero solo la sua cameriera personale. Solo in seguito si scoprì che ero la figlia di Allen e di una cameriera. Non sono mai riuscita a ribellarmi a lui anche quando vedevo i suoi errori e purtroppo, anche se mio marito sbaglia molto più spesso di quanto si possa pensare lo amo così tanto che, nonostante tutto, lo assecondo e basta “. Spiega, lasciando decisamente senza parole Vanitas.

 

“ Una domestica? Eravate una domestica? Voi, la regina rubino...? “. Chiede stupefatto, mentre lei annuisce.


“ Già, lavorai a palazzo per lungo tempo senza sapere delle mie vere origini. Fino al ritorno di Ace a Sabrie: credo che il momento in cui i nostri cammini si incrociarono quel giorno, fu quello in cui la mia vita si sconvolse totalmente “. Spiega con calma la donna, una calma disarmante data la situazione. “ Mi innamorai subito di lui ed in seguito scoprimmo di essere fratellastri, in quanto anche io figlia dell’allora re. Ed in seguito ci avvicinammo, scoprii che anche lui ricambiava i miei sentimenti e ci sposammo. Ma ad attenderci ci fu una dura battaglia: quella contro nostro zio, Kevin Baskerville “. Ammette, ricordando di come, all’ultimo mese di gravidanza ed incinta dei gemelli che ora sono Emilia e Tristàn, anche lei volle combattere in quella terribile battaglia. “ In quell’occasione riuscii a chiudere con il mio passato: affrontai il vero assassino di mia madre e lo perdonai “. Rivela, mentre Vanitas la guarda sorpreso ancor più di prima.

 

“ Perdonato? Come avete fatto? Come avete potuto perdonare chi ha ucciso vostra madre? “. Chiede, mentre lei sospira pesantemente ed in seguito da una spiegazione.

 

“ Mio zio non era realmente malvagio: il suo atteggiamento era dovuto a qualcosa di più profondo, una ferita mai sanata. Il colpevole di tutto era solo uno: mio nonno, Rin Baskerville. Fu lui a crescere mio zio ed i suoi fratelli, incluso mio padre, senza un briciolo d’amore. Penso che quell’uomo non amasse neppure la sua stessa sposa: fu lui ad uccidere mia nonna, sottraendole giorno dopo giorno la sua zydrate. Ma questo suo gesto lo portò alla morte, per mano di mio zio e mio padre “. Spiega brevemente, per poi notare la sorpresa dell’altro. “ Ciò che voglio dire è che Kevin non ha mai saputo cosa volesse dire essere amato. Per questo il suo amore per mia madre era così sbagliato: credeva che ucciderla fosse una prova d’amore e chissà, forse aveva ragione. Dopotutto, per noi vampiri è la più grande prova d’amore, uccidere la persona che amiamo in caso sia necessario o lo riteniamo giusto. No? “. Chiede, mentre Vanitas si riprende un istante.

 

“ Ne so qualcosa, si: non ho mai ucciso nessuno che amavo, ma sarei stato pronto a morire per mano di Ivy se la situazione lo avesse richiesto “. Ammette, ricordando di come chiese alla moglie di ucciderlo, semmai la maledizione del re pazzo fosse progredita fino al punto di non ritorno.

 

“ Ah! Mi fa piacere parlare con qualcuno che non strepita e grida non appena esprimo idee diverse dalle sue! In oltre, a conti fatti noi saremmo anche cugini, no? Data la parentela tra i nostri nonni… “. Fa semplicemente la donna dalla chioma rosa, alleggerendo la conversazione e mentre anche Vanitas annuisce, come si fosse ricordato solo ora di questo dettaglio.

 

“ E’ vero! I nostri nonni erano fratello e sorella! Quindi i nostri genitori sono cugini, così come noi altri “. Risponde, per poi portare lo sguardo su una coppia al centro della sala. “ Che ha in mente vostro marito? “. Chiede così, a bruciapelo. “ Invitarci qui e addirittura ballare con la mia regina, perché? Possibile che sia solo una provocazione? “. Chiede, mentre Alexis sospira pesantemente.

 

“ Non chiedetemelo: io non so nulla dei piani di Ace. Ma so che non lasciarsi provocare è la miglior soluzione: siamo ad un ballo, non potrebbe mai fare nulla di pericoloso. Rilassatevi “. Sorride lievemente la rosa, mentre l’altro annuisce seppur ancora un po' incerto: forse Alexis ha ragione, ma questa storia non lo convince affatto ed ancor più, non lo convince vedere sua moglie così appiccicata a colui che un tempo era il suo migliore amico.

 

Intanto, anche qualcun altro è impegnato in una difficile conversazione. E quel qualcuno è Ivy Hikari.

 

Il ballo è iniziato da poco tempo, ed in quel lasso di tempo nessuno dei due ha mai parlato né si sono guardati. Solo quando i loro sguardi si incrociano, di lì a poco tempo, alla regina zaffiro corre un brivido lungo la schiena: è di nuovo quella strana sensazione, pensa. La sensazione che ghiaccio e fuoco si siano incontrati e scontrati, mentre finalmente è il re rubino a prendere parola, riscuotendola da quella strana sensazione. “ Sono contento che abbiate accettato il mio invito “. Mormora solamente, mentre lei lo osserva senza tuttavia interromperlo. “ Insomma, considerati i pessimi rapporti tra me e vostro marito… “. Lascia la frase a metà l’erede di Allen e Risa, mentre il suo sguardo non si scolla un momento da quello di Ivy, che d’altro canto non smette di ricambiare anche se un sottile brivido di ignota natura corre lungo tutto il suo corpo. “ E pensare che un tempo non molto lontano, i nostri clan erano davvero uniti. Fino al momento della rottura tra vostra nonna e mio nonno… “. Lascia la frase a metà, mentre a quelle parole la regina decide di dare una risposta.

 

“ Se è vero che rimpiangete quei tempi, avreste potuto sistemare le cose molto tempo fa: non so cosa sia successo tra i nostri nonni prima ed in seguito tra voi e Vanitas, ma non penso che se aveste chiesto un chiarimento mio marito vi avrebbe voltato le spalle: sta soffrendo anche lui per tutta questa situazione, ve lo posso assicurare “. Mormora solamente la regina zaffiro, mentre a quelle parole lui stringe lievemente la presa sulla stoffa del suo vestito rosso.

 

“ La rottura tra il clan della luna rossa e quello della Luna blu è ormai insanabile, non c’è più niente da fare. Anche se ora c’è la pace tra i due regni, potrebbe ben presto scatenarsi una guerra di proporzioni gigantesche: provate solo a pensare a cosa accadrebbe, se fuoco e ghiaccio si scontrassero. Se le prime due lune superiori entrassero in collisione “. Sussurra, per poi attirarla maggiormente a sé e stringendola, quasi fino a farle male e togliendole il fiato per un istante. “ Voi rimarreste vedova, data la sicura sconfitta di vostro marito. Sarebbe davvero terribile, no? “. Sussurra al suo orecchio il corvino, mentre lei non può fare a meno di spalancare gli occhi sconcertata.

 

“ Vedova… così come le mogli dei re ai quali avete tolto la vita? Sola, come le regine alle quali avete sottratto il marito imprigionandolo chissà dove? Finirei così, secondo voi? Con un regno distrutto, disperata e vedova? Se credete che vi permetterei di fare tutto ciò e che non reagirei al vostro attacco, allora mi state davvero sottovalutando, Ace “. Mormora solamente la regina. Quelle parole avrebbero normalmente innervosito il suo interlocutore, magari in un’altra circostanza sarebbe anche stato così. Ma stavolta così non è: nello sguardo gelido di Ivy, lui vede bruciare il fuoco. Il fuoco dei Baskerville dei quali, anche lei così come i fratelli e tutti i loro discendenti, fa parte in minima parte in quanto nipote di Ivonne, dopotutto. Le si avvicina nuovamente, tanto da metterla in soggezione ma non facendola allontanare da quella posizione: non deve mostrarsi impaurita, pensa. Deve essere forte e sicura di sé, altrimenti potrebbero esserci davvero dei problemi seri.

 

“ Il potere non viene dato, Ivy. Il potere va conquistato e sicuramente, non si può averlo senza un po' di dolore “. Sussurra ancora una volta il corvino al suo orecchio, mentre a quella nuova vicinanza lei arrossisce vistosamente. “ Pensate solo a vostro fratello: ha dovuto uccidere vostro padre per avere il potere che gli spettava di diritto, per poter diventare il nuovo pilastro della luna blu. E così fu per vostro padre, che uccise vostro nonno ed ottenne per sé il potere della Luna blu “. Continua a mormorare, stavolta sul collo di lei e mettendola decisamente in soggezione e disagio al tempo stesso, più di quanto già non lo fosse in precedenza. “ Per ottenere un grande potere serve un grande sacrificio, questa è la legge della natura. Una legge secondo la quale solo il più forte sopravvive, ed indovinate qual’è la luna superiore alla vostra e quella di vostro marito? La luna più forte di quelle mai apparse fino ad ora. E per tutte, intendo anche la luna illusoria: la luna sigillata, il lower rank zero “. Continua, mentre lei vorrebbe volgersi o per lo meno scansarsi, ma il suo corpo è paralizzato e non riesce ad agire in alcuna maniera. Nemmeno riesce a chiedere di che luna vada parlando Ace, niente di niente: persino le sue parole non sembrano voler uscire dalla sua bocca, che improvvisamente la donna sente quasi prosciugata di tutta la saliva. “ Provate a pensare se ora io mordessi questo vostro candido collo e prendessi il vostro sangue ed il vostro potere: sareste mia oppure morireste, in entrambi i casi verreste sconfitta da chi è non una, ma mille volte più forte di voi e di vostro marito “. Continua, mentre a quella frase lei cerca di scostarsi da lui.

 

“ Oppure sarà lui a darvi una lezione, se solo oserete sfiorarmi: se mi morderete senza permesso, sarebbe una dichiarazione di guerra contro Veritas e contro mio marito... “. Non finisce la frase, mentre lui la interrompe.

 

“ E se fosse esattamente quello che voglio? “. Chiede, agghiacciandola sul posto e proseguendo di lì a poco. “ Se volessi una guerra tra Veritas e Sabrie, solo per uccidere il mio rivale e reclamare per me la sua bella sposa? “. Prosegue, mentre la canzone ha termine e mentre lei si stacca da quella presa, portando una mano al collo e nel punto il cui le zanne dell’altro le hanno lasciato un graffio. Seppur non avendo affondato nel collo della corvina, ovviamente, qualche goccia del suo sangue è finita sulle labbra del re rubino.

 

“ A… a che gioco giocate? “. Sussurra solamente lei, mentre a quelle parole lui sogghigna decisamente sadicamente, per poi leccare via quel sangue che era finito sulle sue labbra e mentre, per un istante, nei suoi occhi color oceano passa una luce cremesi.

 

“ Ci rivedremo molto presto, Ivy: non vedo l’ora di affondare le zanne nel vostro candido collo “. Sembra quasi una promessa, mentre la regina zaffiro attende un momento: il graffio deve rigenerarsi, perché se lo vedesse suo marito niente e nessuno lo tratterrebbe dall’attaccare Ace e questo, senza dubbio, darebbe vita alla guerra tra Veritas e Sabrie. E lei certamente, non vuole permettere una cosa simile. È ancora una volta il re rubino a portarla fuori dai propri pensieri, sfiorandole i capelli con una mano e mettendo qualcosa tra di essi.

 

“ Cosa…? “. Mormora solamente lei, mentre lui la osserva qualche istante.

 

“ Il rosso vi dona, Ivy “. Fa, osservando poi la rosa rossa che le ha messo tra i capelli. Nulla di pericoloso, solamente un semplice fiore che Ivy decide di tenere, ammettendo che è davvero di rara bellezza e di un colore molto particolare. Fa per parlare, ma lui è più rapido e la attira nuovamente a sé, dopo averla afferrata per il polso. “ Comunque sia, il vostro sangue è davvero buono. Ed ora ne voglio ancora e credetemi, io ottengo sempre quello che voglio “. Sussurra solamente al suo orecchio, avvicinandosi nuovamente in modo che solo lei senta, facendole sgranare gli occhi a quelle parole. La corvina sta per ribattere, tuttavia lui la lascia libera ed in seguito si volta per andare altrove. “ Godetevi il ballo, non state lì impalata! Questa è una festa, dopotutto “. Ridacchia lievemente l’eterno rivale di Vanitas, allontanandosi e lasciando una Ivy decisamente sconcertata e confusa. Ma una cosa la sa: non deve dire nulla a Vanitas di quelle minacce, altrimenti potrebbe succedere una vera e propria catastrofe.

 

Nello stesso istante, qualcuno non riesce a prendere sonno. E quel qualcuno è Shilo.

 

La figlia di Mina e Giyu non riesce proprio a prendere sonno, dopo i recenti avvenimenti e quanto accadutole: il rapimento – se così si può definire -, il morso… tutti quei pensieri si affollano nella sua mente, così decide di uscire e chiarirsi un po' le idee sul da farsi. La giovane arriva al confine, poco prima di entrare nella Terra di Nessuno: stavolta non sarà così sciocca da mettersi nuovamente in pericolo, pensa la principessa indaco. Anzi… riflette, pensando alle parole del re oro: lei sarebbe davvero la legittima principessa dorata? Il ruolo che sua madre non ha mai ricoperto ma che le spetterebbe, potrebbe anche essere ereditato da lei? La corvina sbuffa sonoramente, guardando la luna blu alta nel cielo ed il suo riflesso nell’acqua del lago di fronte a lei. Ripensa alla lunga conversazione con suo padre e sua madre, oltre che i suoi fratelli: Men e Jean Jacques le hanno detto di pensare bene a ciò che fa, che una volta deciso non potrà più tornare indietro ma, in ogni caso, le hanno offerto il loro sostegno incondizionato e le hanno detto che per lei ci saranno sempre, qualunque sia la sua decisione finale. Per quanto riguarda i suoi genitori invece, le sono sembrati dibattuti: suo padre soprattutto, le ha sempre lasciato libertà di scelta, senza mai condizionare le sue decisioni ma mettendole sempre di fronte le conseguenze di quelle che per lui erano decisioni sbagliate. Sua madre, beh tutti sanno il rapporto tra le due donne, tutti sanno che da poco tempo si è risanato anche se ci sono molte domande senza risposta. Tuttavia riflette la corvina, quella sera i suoi genitori le sono sembrati unanimi nel dirle che non dovrebbe accettare quel ruolo, che il suo unico titolo deve essere quello di principessa indaco. Che si deve scordare della Golden Land e soprattutto del re oro. “ Si, fosse facile… “. Mormora solamente l’erede di Giyu e Mina, sospirando pesantemente e portando la mano al punto in cui è stata morsa. “ Io… non posso dimenticarlo e basta… “. Borbotta, risentendo sulla propria pelle il dolore misto a piacere provati quando ha ricevuto il suo primo, vero morso. Poi ripensa ad altro: a quando ha finalmente visto chi è il re dorato ed a quando le ha mostrato i suoi ricordi, svelandole la verità.

 

“ Luna indaco, fiducia ritrovata. Questo è il vostro motto, no? Ma mi chiedo se sia effettivamente così… “. Una voce: una voce la fa uscire dai suoi pensieri, mentre la luna assume immediatamente un’altra colorazione. Shilo sussulta, scattando in piedi e capendo dove sia il suo interlocutore.

 

“ Ma che cosa…? “. Mormora solamente, mentre la luna assume immediatamente un colore oro e mentre una parte dell’erba diviene vetro, dopo essere stata toccata da sabbia e plasma allo stesso istante. “ Sabbia, plasma e vetro… ma allora… “. Sussurra poi la corvina, mentre qualcuno salta finalmente giù da un albero e sogghigna lievemente.

 

“ Sai che questo posto fu il teatro dell’ultima battaglia tra tuo zio e tua madre, Garry e Jeanne? “. Chiede solamente colui i quali occhi sono iniettati di un’intensa luce dorata. Immediatamente anche quelli di lei sembrano rispondere alla sua sola presenza, tingendosi del medesimo colore e mentre in essi compare il kanji: upper rank seven. Solo che stavolta, non duole più. “ Proprio contro questo albero, credo che quel poveretto ci sia finito almeno cinque volte. Se guardi bene, il tronco è ancora sporco di sangue “. Continua poi il misterioso ed eterno giovane, posando una mano su quella corteccia e mentre lei fa un passo avanti, inclinando leggermente la testa di lato.

 

“ Ma cosa ci fate qui? Questo è il territorio di Veritas… “. Fa solamente, mentre lui sbuffa sonoramente ed in seguito scuote il capo, prendendo parola di lì a poco.

 

“ Sei già nella Terra di Nessuno: non te ne sei accorta? “. Chiede, mentre Shilo sussulta. “ Ma tranquilla, non sono certo qui per farti del male: rilassati, ma cherie “. Quasi le ordina, mentre i loro sguardi si incontrano e mentre lei annuisce. Solo ora lui sembra notare nuovamente il kanji nell’occhio della giovane: le si avvicina lentamente, prendendole il mento tra due dita ed obbligandola a puntare lo sguardo nel proprio. “ Che belli! I tuoi occhi, sono così simili ai miei! Ed ora quel kanji, non fa altro che confermare il tuo vero rango ed il tuo ruolo… “. Lascia la frase a metà, mentre lei rimane strabiliata qualche istante: perché pensa, solo quel lieve tocco ha fatto sussultare il suo cuore in quel modo e l’ha fatta avvampare?

 

“ Ma se accetto, cosa succederà? Se diventerò davvero la principessa dorata e parte del clan della luna oro, cosa accadrà? “. Chiede istintivamente la corvina, forse volendo solo sviare il discorso da quelle emozioni che prova e mentre lui non sembra intenzionato a darle una risposta, anzi: posa la mano libera sul suo cuore, percependone i battiti e di riflesso facendo sussultare lei, che per un momento si sente come se gli stessi raggi del sole l’avessero toccata tramite quella mano.

 

“ Il tuo cuore sta battendo all’impazzata, che cosa c’è? Non è paura, allora… “. Si ferma a metà frase: deve aver capito cos’è a far battere il cuore della ragazza in quel modo. Senza pensarci due volte la attira a sé, abbracciandola e scompigliandole i capelli come fosse una bambina. “ Ho capito! Cielo, chissà cosa direbbe la cara, dolce Mina se lo sapesse! Darebbe sicuramente di matto! “. Continua, mentre l’altra lo guarda leggermente storto: uno sguardo del tutto uguale a quello di lui, dopotutto.

 

“ E basta! Non è divertente! “. Continua in imbarazzo, ma invece di lasciarla lui la stringe maggiormente a sé.

 

“ Oh si, ma cherie! Hai ragione, non dovrei prenderti in giro ma ti assicuro, la situazione è quasi comica: lei ha passato anni ed anni ad odiarmi, tu invece… “. Non termina la frase, cercando di ricomporsi e tornando serio di lì a poco. “ Non ti stai divertendo, eh? “. Chiede solamente, mentre lei scuote il capo e si imbroncia.

 

“ Non è divertente che vi burliate dei miei sentimenti! “. Fa, mentre lui la osserva qualche istante e rivede sé stesso in lei: quante volte pensa, anche lui ha detto quelle parole? Quante volte pensa, anche lui ha assunto lo stesso, identico atteggiamento che ora sta assumendo Shilo? Scuote lievemente il capo, uscendo dai suoi pensieri per poi decidersi a riprendere parola di lì a poco.

 

“ Hai ragione: non ti dovevo prendere in giro “. Fa, mentre la luna oro continua a sostituire la luna blu nel cielo di quella che è la Terra di Nessuno. “ Anzi: è bello che ci sia qualcuno che mi ama, dopo tutto questo tempo… “. Mormora, mentre lei lo osserva sorpresa.

 

“ E vostra moglie e vostra figlia? Non vi amano? “. Chiede, mentre lui la osserva un istante e solo dopo alcuni momenti le da una risposta, che tuttavia non soddisfa le aspettative di Shilo.

 

“ Amo mia figlia e lei ama me, ti basti sapere questo “. Fa, mentre l’altra annuisce e decide di non indagare ulteriormente: l’ultima cosa che vuole pensa, sarebbe farlo innervosire. “ Allora? “. Spezza il silenzio lui, mentre la giovane lo lascia proseguire senza interromperlo. “ Accetterai il tuo ruolo? Diventerai la principessa dorata, come avresti sempre dovuto essere? “. Chiede, mentre lei riflette un istante. In seguito annuisce leggermente.

 

“ C’è un’alta possibilità che accetti, in effetti. Anche se i miei genitori non ne sarebbero contenti, per nulla. Anche se non sanno chi siete in realtà o meglio, ne hanno solo il sospetto “. Fa, mentre lui sogghigna leggermente a quelle parole.

 

“ Già, Giyu e Mina sono sempre stati molto perspicaci “. Fa solamente, posando una mano sulla corteccia dell’albero e mentre, lentamente, il vetro la ricopre. “ Ma stavolta le cose andranno in modo diverso “. Prosegue, mentre la ragazza gli si avvicina lentamente dopo che, per tornare accanto all’albero lui si era allontanato da lei. “ Vero, Shilo? “. Continua poi, mentre lei, con scatto fulmineo gli toglie il cappuccio.

 

“ Oh finalmente! Non mi piace parlare con le persone che non mostrano il volto, specialmente dato che so già chi siete “. Lui la guarda un istante, per poi incrociare le braccia e guardandola gelidamente, lo stesso sguardo che d’altro canto assume lei.

 

“ Mi piacciono le bamboline combattive. Ed il fatto che tu sia uguale a me mi piace ancora di più “. Commenta solamente, anche nei suoi occhi compare il kanji upper rank seven e la luna oro brilla più che mai. Shilo sta per ribattere, ma viene ammutolita all’istante: dopo il suo primo morso, a quanto pare il re oro le ha appena dato il suo primo, vero bacio. E la cosa non sembra neanche dispiacerle poi tanto. Da prima la figlia di Mina e Giyu rimane imbambolata, probabilmente non aspettandosi una cosa del genere o un risvolto simile della situazione, tuttavia in seguito chiude gli occhi un momento, prima di ricambiare il bacio con naturalezza e come se lo avesse sempre fatto, con la stessa intensità e portando una mano tra i capelli corvini dell’altro. Solo di lì a poco è obbligata a staccarsi, ansimando pesantemente e per poter riprendere fiato, totalmente rossa in viso e quasi shoccata da ciò che lei stessa ha provato durante quel bacio.

 

“ Siete impazzito?! Se è un altro dei vostri giochetti, stavolta avete esagerato! “. Mormora solamente la ragazza, percependo ancora il sapore dato da quel bacio sulle proprie labbra e la pelle d’oca non certo dovuta a freddo o paura e mentre, d’altro canto, lui sogghigna lievemente per poi leccarsi le labbra con fare provocatorio.

 

“ Non è un gioco, Shilo. E questo lo sai anche tu, dal momento in cui ti ho morsa: un morso che hai accettato di tua spontanea volontà “. Precisa, per poi proseguire di lì a poco. “ Così come hai accettato questo bacio. E non venirmi a dire che non hai percepito che si trattava di tutto fuorchè un gioco, perché non ti credo nemmeno un po' “. Conclude, mentre lei avvampa come un semaforo e trova il coraggio di prendere parola solo di lì a poco.

 

“ Se mio padre e mia madre lo sapessero, mi farebbero a pezzi con le loro stesse mani “. Borbotta, mentre lui osserva la sigaretta che tiene in mano e che ha appena acceso, limitandosi per ora ad osservare il fumo da essa emesso.

 

“ Non eri tu quella che voleva la verità ad ogni costo? Che odiava le bugie e pretendeva sincerità? Beh… “. La giovane ricambia quello sguardo gelido che lui le ha rivolto, senza tuttavia prendere parola ed aspettando che sia lui a finire il discorso. “ … la prima con cui dovresti essere sincera sei proprio tu stessa: smetti di nascondere chi sei e chi vuoi essere dietro quella facciata da brava ragazza e figlia obbediente. Accetta il tuo ruolo, anche se i tuoi genitori disapprovano. Dopotutto, questa è la tua vita. Non certo la loro “. La ragazza lo guarda ancora stranita, mentre lui afferra qualcosa dalla tasca: una cosa che ha il potere di far tornare alla più giovane una sete incredibile, come mai prima di quel momento. “ Ti piace, eh? “. Sogghigna, mentre lei lo guarda con quella luce oro che brilla nei suoi occhi.

 

“ Cosa…? Che cos’è...? “. Mormora solamente la ragazza, mentre lui stappa la boccetta come se nulla fosse e la guarda con un ghigno sadico e furbo al tempo stesso.

 

“ Zydrate oro. Ma non comune Zydrate oro: è la mia “. Precisa, avvicinandosi con una velocità sorprendente e gettando a terra la sigaretta, immobilizzando Shilo tra sé e l’albero. “ La vuoi, eh? “. Chiede, mentre la gola della ragazza si secca totalmente: ha sete. E non ha desiderio di bere solo quella Zydrate, vuole anche ben altra cosa: la sola che potrebbe placare la sua sete. “ Anzi… “. Continua lui, ferendosi il collo con la mano libera e come se nulla fosse, mantenendo la ragazza immobilizzata con un solo braccio. “ … li vuoi? “. Precisa, mentre anche il suo sangue sgorga da quel lieve graffio, ma quel tanto che basta a far perdere totalmente la testa all’altra: senza pensarci una volta, senza pensare alle conseguenze o ad altro, Shilo affonda finalmente le zanne nel collo del re oro: il suo primo morso, ma è come se lo avesse fatto da tutta una vita. Il suo morso è ordinato, come quello di un vampiro esperto. Ed insieme al sangue, probabilmente anche la zydrate oro inizia ad entrare in circolo nel suo corpo e, arrivati a quel punto, il legame con il re della Golden Land è ormai stretto ed infrangibile.

 

Palazzo Lunettes, stesso istante.

 

Mina si rialza da terra, dopo essere stata stordita. A seguirla sono i figli, mentre suo marito sembra essersi ripreso da poco tempo. “ Ahi… “. Mormora solamente la donna, mentre Men l’aiuta ad alzarsi.

 

“ Madre! Va tutto bene? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole lei annuisce, seppur sulla sua mano ci sia sangue: il sangue che esce ancora dal punto i cui è stata ferita al capo, non c’è dubbio. “ Ma si può sapere cos’è successo?! “. Chiede solamente il figlio del re e della regina indaco, mentre a quelle parole è suo padre a prendere parola.


“ Siete stati tramortiti, dopo che qualcuno si è introdotto a palazzo. Ovviamente non hanno potuto avere la meglio contro di me, ma evidentemente l’attacco era un diversivo: volevano ben altro che creare scompiglio “. Mormora solamente il re indaco, mentre a quelle parole Jean Jacques gli si avvicina.

 

“ Padre! State bene? Vi hanno fatto qualcosa? “. Chiede, mentre Giyu gli accarezza lentamente il viso e guarisce il graffio su di esso, per poi scuotere il capo.

 

“ Io sto bene, ma a quanto pare i ladri appartenevano all’esercito del re oro, uniti ad alcuni ribelli: ho visto chiaramente lo stemma ed i colori sulle loro divise. Delle divise militari, non ho dubbi in merito. Mentre io ho combattuto contro una donna che parrebbe corrispondere alla descrizione di Amber, i suoi uomini hanno trafugato… “. Si blocca un istante: è una cosa raccapricciante, eppure deve trovare il coraggio di dire la verità ai figli e soprattutto alla moglie.

 

“ Che cosa? “. Chiede solamente la donna, mentre lentamente la sua ferita al capo si rigenera. “ Che cos’hanno preso, Giyu? Perché quell’espressione? “. Chiede poi la regina indaco, mentre lui sospira pesantemente e prende parola solo di lì a poco.

 

“ Credo che dobbiate vedere di persona: non riguarda solo te o me, ma anche i nostri figli “. Fa, mentre gli altri tre iniziano realmente a preoccuparsi. Giyu sospira pesantemente, per poi aprire la porta della sala funebre dove, poco prima di essere tramortiti anche i tre erano arrivati e dove lui ha combattuto contro Amber e Xavier, vice capitano delle guardie reali della Golden Land.

 

“ Cosa sta succedendo…? “. Mormora solamente Mina, prima di entrare ed agghiacciare sul posto: istintivamente sta per gridare, ma la voce sembra quasi morirle in gola mentre i figli la sorreggono, a loro volta shoccati.


“ Perchè… perché…. Hanno fatto questo…? “. Mormora solamente Men, mentre sua madre è letteralmente pietrificata.


“ Non lo so “. Sussurra solamente Giyu, mentre raccoglie ciò che resta di un filatterio. “ Ma non hanno solo rotto il filatterio di Ivonne Baskerville, la moglie di Vanitas Lunettes e tua nonna… “. E guarda Mina, che ancora sotto shock avanza di qualche passo. “ Ma hanno anche profanato le tombe di Dominique e di tua madre, trafugandone i corpi. Anzi… “. Si ferma un istante, mentre Mina cade in ginocchio di fronte a quella che è sempre stata la tomba vuota del fratello. “ … hanno trafugato il corpo di tua madre, rotto il filatterio di tua nonna e profanato la tomba vuota di tuo fratello. Non so perché lo abbiano fatto, però la cosa non mi tranquillizza affatto “. Mormora, mentre Jean Jacques e Men osservano i genitori decisamente sbalorditi.


“ Tomba vuota? Cosa significa? “. Chiede Men, decisamente perplesso ma non arrabbiato. “ Mio zio era seppellito qui, assieme alla famiglia Lunettes tranne il bis nonno, che è stato spostato altrove. Come…? “. Mormora, mentre Jean Jacques si trova a dover sostenere il fratellino: troppe emozioni per lui, che è forse il più sensibile tra loro. Forse pensa, vedere quelle tombe aperte non gli fa molto bene.


“ Men, vieni via, andiamo. Potrai parlare dopo con la mamma… “. Tenta, ma una fitta nebbia sembra ricoprire il luogo mentre ogni cosa in metallo presente si ricopre di neve, mentre il ragazzo scuote il capo.

 

“ No! Io voglio sapere! Cosa significa tutto questo? Perché i ribelli e l’esercito del re oro hanno fatto questo? E che legame abbiamo noi con la Golden Land? Perché è evidente che la settima luna superiore ha più di un conto in sospeso con noi: prima si avvicina a Shilo, ora manda a profanare le nostre tombe di famiglia, a trafugare i cadaveri dei nostri cari e ad infrangere filatteri! Cosa sta succedendo?! “. Chiede, mentre il fratello cerca di calmarlo: capisce che Men non è arrabbiato, solo dannatamente confuso come, d’altra parte, anche lui e tutta la sua famiglia sono.

 

Sabrie, stesso istante.

 

Rumore di vetri infranti, un bicchiere cade a terra eppure, colui al quale è caduto non pare scomporsi eccessivamente. Anzi: osserva la luna cremesi alta nel cielo, mentre il suo riflesso si specchia nei suoi occhi. “ Era meglio se continuavate a dormire… “. Mormora solamente, per poi percepire una vibrazione nefasta nell’aria. Sta per dire altro, ma qualcuno parla prima che possa farlo anche lui.

 

“ Cosa stai tramando, Ace? “. Chiede solamente una voce che lui ben riconosce: da prima rimane in silenzio ed in seguito, sempre rimanendo di spalle a chi gli sta parlando si lascia andare ad una lieve ma scomposta risata.

 

“ Quale onore! Cosa porta il re zaffiro a rivolgermi la parola? Non eravamo eterni nemici? “. Chiede, mentre l’altro si avvicina, mettendogli una mano sulla spalla e stringendo lievemente ma con decisione la presa, obbligandolo a voltarsi verso di lui, i suoi occhi si iniettano per un istante di luce blu.


“ Te lo dirò una volta sola: stai alla larga da mia moglie. Ho visto il vostro ballo e non mi è piaciuto, anzi: non mi piace come le hai ronzato intorno dall’inizio della festa. Qual’è il tuo piano? Che cosa credevi di ottenere, provocandomi? “. Chiede, mentre l’altro sembrerebbe irritarsi.


“ Toglimi subito le mani di dosso… “. Sibila, mentre per un momento anche il re zaffiro avverte un calore così intenso da essere costretto a mollare la presa sulla spalla dell’altro, se non vuole rischiare di ustionarsi. “ Cosa c’è, re zaffiro? Temi forse che sia riuscito a convincere la tua regina a lasciarti e diventare la mia seconda sposa? Credi che lei abbia visto quanto sono differente da te… e che la cosa le sia piaciuta? “. Chiede dopo una breve pausa, mentre l’altro sembra alterarsi maggiormente.

 

“ Sta alla larga da me ed Ivy! Sta lontano dal nostro regno e dalla nostra famiglia, altrimenti ti assicuro che proverai il gelo del mio ghiaccio sulla tua pelle! “. Assicura, mentre a quella frase è il suo rivale a perdere la pazienza: con velocità disarmante gli si avvicina, afferrandolo per la camicia e mentre i suoi occhi brillano di luce cremesi.

 

“ Oh tranquillo, già quella volta mi hai fatto provare il tuo ghiaccio sulla mia pelle. Ed è uno dei motivi per cui ti detesto come nessun altro al mondo! “. Commenta, mentre un lieve terremoto costringe i due ad interrompere la loro rissa.

 

“ Sei stato tu? Il tuo esercito ha ripreso ad attaccare gli altri re? “. Chiede solamente Vanitas, mentre una scossa più forte fa quasi cadere entrambi e mentre il re rubino osserva la sua luna.


“ Idiota! Non ti sei nemmeno accorto di quali siano i pilastri che stanno tremando? “. Chiede, mentre sente una stranissima fitta corrergli lungo il corpo e mentre lo stesso accade a Vanitas.


“ Non è possibile! Sono… “. Non riesce a terminare la frase, mentre l’altro corvino annuisce.


“ Si: qualcuno sta attaccando direttamente i pilastri, al Sancta Santorum. E stavolta hanno preso di mira i nostri: quello del fuoco e quello del ghiaccio “. Sentenzia solamente il re della luna cremesi, mentre stringe lievemente i pugni in ira. “ Non potranno fare un gran che: prima di abbattere il mio pilastro, dovranno passare sul mio cadavere “. Sibila solamente, mentre Vanitas si riprende così com’è per il suo ex migliore amico.

 

“ Si può sapere cosa sai?! Che sta succedendo?! Chi attacca i pilastri?! “. Chiede solamente, mentre l’altro non da una risposta, ma si limita ad osservare un ritratto presente in sala: quello di suo nonno, Rin Baskerville. Il ritratto del quale, a Veritas, esiste l’altra metà: quella che rappresenta sua sorella minore, Ivonne Baskerville Lunettes.



Salve miei cari, come state? Ed eccomi con il capitolo nove, cosa ne pensate? Ace Baskerville sembra deciso a conquistare Ivy, così da portarla via al suo odiato rivale malgrado il disappunto della moglie. A palazzo Lunettes invece, le tombe di Dominique e Veronica sono state profanate ed il filatterio di Ivonne è rotto. Cosa comporterà tutto ciò? E chi sta attaccando i pilastri dei Re? Intanto la relazione tra il re oro e Shilo sembrerebbe evolvere rapidamente, ma chi è lui in realtà? Perchè si è avicinato alla figlia di Giyu e Mina? E cosa farà lei? Accetetrà il suo ruolo di principessa dorata? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** The golden King and the Eclipse ***


Veritas, circa vent’anni prima.

 

La famiglia Hikari è riunita a villa Veghner: lo scontro con Dominique è finito da poco, eppure tutti sanno benissimo che la battaglia non è finita e che rimane ancora un temibile avversario da battere: Vincent. Tutti sanno che questo periodo di pace è transitorio e che precede la calma prima della tempesta, vorrebbero cercare di goderselo il più possibile ma qualcosa lo sta impedendo. Vanitas è il primo a prendere parola, rivolgendosi alla sorella. “ Dimmi che lo avete trovato… “. Mormora solamente, mentre Jeanne scuote il capo.

 

“ No… “. Trova appena la forza di sussurrare, mentre il fratello si siede a peso morto sulla poltrona e porta una mano alla fronte. “ Non c’è traccia di lui, sembra sparito nel nulla “. Continua poi Jeanne, mentre Vanitas scuote il capo un paio di volte.

 

“ Cristo… “. Mormora solamente, mentre sua moglie gli mette una mano sulla spalla per confortarlo e mentre, di lì a poco è nuovamente la bionda a prendere parola.


“ Ma possiamo stare tranquilli! Sappiamo che è morto, se non lo avesse ucciso il proiettile che gli ho sparato lo avrebbe comunque fatto il platino che era in circolo nel suo corpo: non aveva scampo! È morto, anche se… “. Si blocca, a prendere parola è ora suo marito che, fino a quel momento è rimasto in disparte.

 

“ Ma la scomparsa del suo corpo turba anche me “. Ammette senza mezzi termini, mentre Mina rimane invece in silenzio e stringe lievemente i pugni. “ Per essere davvero certi di esserci liberati di lui, per evitare sgradevoli sorprese, avremmo dovuto fare un rito funebre appropriato e seppellirlo subito, per evitare problemi maggiori. Ma questo non è più possibile… “. Si ferma Garry, mentre finalmente Vanitas si alza dalla poltrona e cerca di farsi coraggio, anche se in fondo è decisamente scettico e sa benissimo che Garry ha ragione: suo cugino era un vampiro di classe nobile e molto potente, per assicurarsi che non potesse più tornare avrebbero dovuto praticare un rito funebre simile a quello di Vanitas Lunettes e la sua sposa. Ma ciò non è stato possibile, dato che il suo corpo è misteriosamente scomparso dal luogo dello scontro.

 

“ Jeanne ha ragione: se anche non lo avesse fatto il proiettile, sicuramente il platino lo avrebbe comunque ucciso. Non aveva scampo: il suo corpo sarà stato trafugato da qualche ribelle che gli è ancora fedele e vuole farci chissà cosa “. Ipotizza il re zaffiro, mentre anche Mina decide finalmente di prendere parola di lì a poco, dopo tutto quel tempo passato in silenzio ed a riflettere: è vero, Dominique non può più tornare. Lei stessa ha divorato la sua vita, quindi in ogni caso non c’è nulla da temere. Allora pensa, cos’è quest’oppressione innaturale che avverte all’altezza del petto? La paura che nonostante tutto questo, qualcosa stia ancora sfuggendo a loro tutti e che in seguito, questo “ qualcosa “ potrebbe portare a nefaste e tremende conseguenze. Come se in lei qualcosa si stesse agitando, ma non riuscisse a decifrarlo.

 

“ Cosa suggerite di fare? Diciamo la verità a tutti quanti? Che Dominique è morto, ma non sappiamo dove sia il corpo? “. Chiede, mentre suo cugino riflette un istante: in quanto re del clan della luna blu e capo degli Hikari, la decisione finale spetta comunque a lui. E questo, Vanitas lo sa benissimo: sembrerebbe essere piuttosto pensieroso per qualche istante, per poi decidersi a prendere parola ed a dare una risposta alla domanda della cugina.

 

“ No “. Una parola: una parola che fa sussultare tutti quanti i presenti. Come sarebbe a dire no? “ Se dicessimo a tutti gli altri una cosa simile, si scatenerebbe il caos ed i ribelli avrebbero maggior potere, più di quanto già non ne abbiano “. Sentenzia il re blu, per poi andare alla finestra ed osservando la luna alta nel cielo e come se da essa stesse cercando un consiglio. In seguito fa un cenno affermativo come se qualcuno gli avesse parlato, per poi continuare la propria spiegazione. “ Diremo a tutti che Dominique è morto e celebreremo il suo funerale ufficiale. Con una bara vuota “. Precisa, mentre la moglie e la cugina lo osservano un momento.

 

“ Ma sei sicuro che funzionerà? “. chiede solamente Jeanne, mentre il fratello annuisce con maggior decisione.

 

“ Certo che ne sono sicuro: diremo che preferiamo così, che preferiamo che nessuno veda com’è ridotto il corpo di Dominique dopo lo scontro e che preferiamo non infangare ulteriormente la sua memoria, per questo nessuno al di fuori della famiglia potrà vederlo. Tutti quanti vedranno solo una bara vuota, che verrà seppellita nella tomba di famiglia assieme alla zia ed a mia madre, dato che i nostri nonni sono stati spostati altrove “. Fa, trovando il consenso di Mina che, di lì a poco fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Sono d’accordo con Vanitas “. Sentenzia, mentre Ivy, Jeanne e Garry la guardano un istante. “ Nessuno dovrà sapere che il corpo è sparito, né noi impazziremo a cercarlo: l’ipotesi più plausibile è che qualcuno abbia trafugato il corpo di mio fratello, probabilmente un qualche ribelle a lui fedele. Non so cosa se ne potrebbero fare, ma una cosa la so: dal mondo di morti, Dominique Lunettes Hikari non potrà mai più tornare. Non rappresenterà mai più una minaccia, quindi seppelliamo questa storia assieme alla sua bara vuota “. Sentenzia, ed entrambe le cugine annuiscono. L’unico un po' dubbioso sembrerebbe essere Garry.

 

“ Spero solo che abbiate ragione e che in futuro, non dovremo mai avere a pentirci di questa decisione… “. Mormora, mentre Jeanne annuisce e gli appoggia dolcemente una mano sulla spalla.

 

“ E’ morto “. Sentenzia, guardandolo intensamente e mentre l’argento incatena lo sguardo in quello di lei. “ E’ morto e non tornerà, stai tranquillo. Questa è la decisione migliore, per chiudere definitivamente con questa storia e con il passato e poter affrontare Vincent a mente lucida “. Lo incoraggia la bionda, riuscendo a convincere il giovane dalla chioma argentea: si, pensa l’erede di Kaname e Juliette. Si, questa storia è definitivamente finita ed ogni timore, ogni cosa legata a quell’infame che ha rovinato la vita di tutti loro presenti, dovrà essere seppellita assieme alla sua bara vuota.

 

Golden Land, stesso istante.

 

Il giovane dalla chioma corvina rientra a quello che ormai, da vent’anni a questa parte è il suo palazzo. Ad accoglierlo sono le sue guardie reali ed il vice capitano, che si inchinano in segno di rispetto. “ Bentornato, maestà… “. Sussurra solamente Xavier, mentre l’altro lo osserva per qualche istante e solo in seguito annuisce lievemente. “ Se state cercando la regina e la principessa, Mademoiselle Marni è andata a dormire da un po', mentre madame… “. Non termina la frase, venendo interrotto dal suo re.

 

“ E’ alla sala del trono e di pessimo umore, vero? “. Chiede, mentre l’altro annuisce mestamente. A quelle parole il corvino sbuffa sonoramente, notando l'eclissi lunare presente nei cieli della Golden Land. “ Che palle… lo ha fatto di nuovo “. Continua, per poi guardare il suo sottoposto. “ Tu vai a dare un’occhiata al corpo, poi sorveglia la stanza di mia figlia: non devi mai perderla di vista, per nessun motivo “. Ordina, mentre l’altro annuisce.

 

“ E’ successo qualcosa? “. Chiede, mentre il suo re sembra riflettere un momento e solo in seguito decide di dargli una risposta.

 

“ Diciamo che stanotte, abbiamo rubato qualcosa di davvero molto importante da palazzo Lunettes. E se risaliranno a noi, potrebbero anche tentare di riprenderselo “. Spiega molto brevemente, per poi avviarsi verso la sala del trono. “ Occupati di Marni “. Ripete solamente, mentre l’altro annuisce semplicemente.

 

“ Si, vostra altezza… “. Mormora, prima di avviarsi verso le scale per poter così presidiare la stanza della Principessa, evitando che chiunque possa attaccarla o farle del male.

 

Nello stesso momento, il re oro entra in quella che è la sala del trono. Come si aspettava, la sua regina è lì ad attenderlo: indossa un lungo abito nero, che tiene scoperte le spalle. Le braccia sono parzialmente coperte dai guanti anch’essi neri, così come i lunghi capelli della donna che ora sono lasciati liberi sulle sue spalle. Il suo potere parrebbe essere cresciuto, infatti riesce a far permanere un’eclissi lunare totale per molto più rispetto ai primi tempi, tanto da essere riuscita ad oscurare addirittura la Luna Oro. “ Potevi anche evitare di oscurare la mia luna: sai benissimo che le eclissi indeboliscono noi pilastri “. Sibila solamente il corvino, mentre a quelle parole l’altra si volge di scatto verso di lui, i suoi occhi totalmente neri tornano lentamente di un color azzurro naturale di lì a poco.

 

“ Finalmente sei qui! “. Fa solamente, mentre lui la osserva lievemente accigliato. “ Beh, scusa tanto se sono furiosa! Dato che mio marito è sparito chissà dove per ore ed ore e, ora che è tornato, ha su di sé il fetido odore di una… “. Si ferma un istante, sul suo viso compare una smorfia di disgusto e sdegno. “ … una ragazzina che appartiene solo per metà al nostro clan “. Mormora solamente la corvina, mentre lui non muta espressione e capisce la ragione dell’ira della moglie. Ma questo non parrebbe affatto turbarlo, tutt’altro.

 

“ In effetti si, ho visto Shilo: punto primo, il suo non è fetore ma un aroma unico. E punto secondo, non conta che appartenga per metà al clan della Luna Indaco: se accetterà il suo ruolo, sarà totalmente mia e potrà ricoprire il ruolo che quell’ingrata di sua madre ha sempre rifiutato “. Commenta acido, mentre a quelle parole la donna stringe lievemente i pugni.

 

“ Che cos’hai fatto con quella ragazzina?! Perché hai il suo odore addosso?! Dimmelo subito! “. Ordina, mentre lui sembrerebbe alterarsi a quel tono.

 

“ Ho fatto quello che mi pare! Non ti devo alcuna spiegazione, anche se sei mia moglie! Sai benissimo come stanno le cose, quindi smettila con queste scenate inutili “. Quasi le ordina, mentre una scia di vetro ricopre il pavimento e mentre a quelle parole il potere dell’eclissi lunare si fa più forte, facendo addirittura sentire lievemente male la settima luna demoniaca.

 

“ Stai attento! Stai scherzando con il fuoco… “. Mormora, mentre lui sogghigna lievemente a quelle parole, dopo aver portato una mano all’altezza del cuore per un istante ma senza mai perdere la propria strafottenza.

 

“ Ricorda che il fuoco fa parte di me, quindi non mi fa paura “. Ribatte, mentre i loro sguardi si incontrano e si scontrano e mentre lei fa un passo verso di lui.

 

“ Non ti permetterò di mettermi in ridicolo, né davanti al popolo e men che meno di fronte ai nostri nemici! Io sono la tua regina, io! “. Continua alterata la corvina, calcando sulla parola io e non intimorendosi minimamente, sfidando addirittura il suo re. Ma a quelle parole lui sogghigna malignamente, come se in un certo senso si aspettasse quelle parole. Come se invece di farlo alterare, gli piacesse sentirle e non solo: è come se gli piacesse far alterare la moglie in quel modo, come se si divertisse a provocarla.

 

“ Sei l’eclissi lunare, Amber “. La chiama per nome, mentre lei lo osserva decisamente nervosa. “ La mia regina è ancora viva e vegeta, anche se è totalmente ignara del suo ruolo. Per ora “. Ride lievemente, ma questo sembra innervosire ulteriormente la moglie che nervosa, gli mette una mano sulla spalla e lo costringe a voltarsi totalmente verso di lei.

 

“ Ti avverto: non mi provocare, altrimenti alla tua preziosa Shilo potrebbe capitare qualcosa di brutto. E non solo a lei: prova a pensare se volessi attaccare la tua ignara regina dorata, oppure la tua amata sorellina “. Fa, mentre a quelle parole lui sembra diventare furioso ed i suoi occhi si iniettano di una luce dorata. “ Non dovresti sottovalutarmi, solo perché non sono una luna consorte a tutti gli effetti. Dopotutto, ho bevuto la tua Zydrate un’infinità di volte. O hai dimenticato… “. Mormora, per poi concludere la frase e sussurrando un nome sulle labbra del marito, dopo essersi messa in punta dei piedi per poter raggiungere la sua altezza. “ … Dominique? “. Fa, chiamandolo finalmente per nome e rivelando anche l’identità del settimo Pilastro: il re del clan della Luna Oro è nientemeno che Dominique, che tutti credono morto! Come si sia salvato tuttavia, rimane ancora un mistero. Almeno, per il momento. In un momento la donna si ritrova il polso stretto in una ferrea presa, ma invece di spaventarla la reazione del marito la porta solamente a sogghignare nuovamente. “ Cosa c’è? Ti preoccupa ancora la sorte di quelle due traditrici? Una si è sposata con un altro uomo subito dopo la tua morte, l’altra non ha mai accettato il vostro legame. Ti odiano entrambe, ma tu… “. Non finisce la frase: il vetro immobilizza i suoi piedi a terra ed infrange il suo controllo, la luna oro torna a splendere sovrana nei cieli della Golden Land mentre la sua luce sembra quasi specchiarsi negli occhi del suo decisamente furioso re.

 

“ Ti sto avvertendo, Amber: non mettere il naso nel mio passato. Non ti conviene provocarmi “. La minaccia apertamente, mentre a quelle parole lei sottrae il polso alla sua presa.

 

“ Come desiderate, maestà “. Mormora solamente, mentre la loro discussione viene improvvisamente interrotta da una terza presenza nella sala.

 

“ Padre? Madre? Che succede? “. Mormora solamente la ragazza di circa diciannove anni, dalla lunga chioma mogano e dagli intensi occhi di ghiaccio che tuttavia, ora brillano più che mai del colore della luna di cui è principessa: l’oro. Nel sentire quella voce entrambi smettono di litigare, volgendosi verso chi ha parlato.

 

“ Marni “. La chiama solamente sua madre, sorridendole lievemente e mentre i suoi piedi tornano ben presto liberi di muoversi, il vetro che li immobilizzava scompare. “ Tranquilla tesoro, non succede nulla “. La rassicura, mentre lei annuisce lievemente seppur ancora incerta. In seguito è finalmente suo padre a prendere parola, o meglio ad agire: senza dire nulla si avvicina alla sua terzogenita, accarezzandole dolcemente il viso. Quella dolcezza che certamente, non ha mai mostrato a nessuno se non a lei.

 

“ Il tuo sangue scorre velocissimo ed i tuoi occhi sono dorati: ti sta dando problemi la luna oro? “. Chiede solamente, mentre la ragazza annuisce leggermente.

 

“ E’ difficile, controllare gli istinti quando la luna oro è presente. In questo momento percepisco i miei desideri amplificati e soprattutto, una grandissima sete “. Ammette senza mezzi termini, mentre da prima lui la fissa un momento. Solo in seguito le porge la mano, sulla quale lei poggia la propria e mentre lui riprende parola di lì a poco.

 

“ Non devi reprimere la sete, Marni “. Mormora solamente, mentre lei non sa cosa rispondere a quelle parole: sa bene che reprimere la sete non è il massimo per un vampiro e che non dovrebbe essere fatto, ma d’altro canto non può certo mordere tutte le persone presenti a palazzo.

 

“ Ma… non posso andare a mordere ogni persona che si trova a palazzo. In oltre, il loro sangue è davvero di infimo livello: non potrebbe mai soddisfarmi a pieno “. Ammette la giovane Principessa dorata, mentre a quelle parole suo padre la fissa un istante, accarezzandole il viso con lentezza.

 

“ E chi ti ha detto di chiedere sangue ai nostri servi? “. Sussurra solamente, mentre lei lo osserva senza dire nulla: ha sempre avuto una reverenziale ammirazione per suo padre, potrebbe dire qualsiasi cosa che lei l’approverebbe senza battere ciglio. “ Sei o non sei mia figlia? “. Continua poi il settimo pilastro, mentre lei annuisce. “ Appunto, allora se hai qualche problema, devi rivolgerti a me. Solo a me “. Precisa poi, mentre lei arrossisce lievemente: anche se non lo sta bevendo, può percepire l’odore del sangue di suo padre dato che il suo viso è vicino al suo collo. Un sangue unico ma che al tempo stesso è così simile al suo, un sangue al quale è praticamente impossibile resistere. Infatti i suoi occhi brillano di luce oro, mentre alcune lacrime scendono dai suoi occhi: trattenersi sta diventando addirittura doloroso. “ Non trattenerti “. Mormora solamente il re oro, mentre lei crede di capire dove voglia arrivare.

 

“ Ma io… non posso! Siete mio padre… “. Sussurra solamente la bruna, mentre lui la abbraccia e porta la mano libera dietro al suo capo, che avvicina al proprio collo.

 

“ Appunto: sono tuo padre e tu ora hai bisogno di me. Quindi… “. Non finisce la frase: per la figlia è praticamente impossibile resistere oltre, l’influsso della luna oro le sta facendo perdere la ragione ed ora, quella che in lei comanda è la sua parte animale ed istintiva.

 

“ Non ce la faccio più… “. Mormora solamente, leccando lentamente il collo del corvino e mentre lui sogghigna, decisamente compiaciuto dal risultato ottenuto.

 

“ Allora, fallo “. Quasi le ordina, mentre finalmente la più giovane affonda le zanne nel suo collo, cercando così di placare sia i propri istinti che la sete incontrollabile che, praticamente da quando è nata, solo suo padre riesce a controllare. Ma certamente pensa la giovane, non è mai stata lei a bere il suo sangue direttamente “ dalla fonte “, se così si può dire. Ne ha sempre bevute minime dosi per riuscire a controllarsi, però quella sera pensa, tutto è diverso. E di questo se n’è resa conto anche sua madre, che tuttavia non proferisce verbo e rimane in silenzio, in attesa della prossima mossa del re oro. Ma certamente pensa, non scorderà l’odore di Shilo su quello che è so marito.

 

Regno di Obscuria, stesso istante.

 

Antoine cammina nervoso su e giù per la sala del trono, d’altro canto il fratello lo guarda piuttosto seccato. “ Antoine “. Lo chiama, mentre l’altro non gli da una risposta. “ Antoine! “. Lo chiama con maggior enfasi il re ossidiana, mentre l’altro smette per un momento di camminare, solo per riprendere dopo nemmeno un minuto. “ Si può sapere che diavolo ti prende? Calmati! O finirai per consumare il pavimento, a forza di camminare su e giù per la sala “. Lo ammonisce, mentre l’altro non riesce a tranquillizzarsi e scuote il capo.

 

“ Io non riesco a capire… “. Mormora solamente, mentre Kaname lo osserva decisamente accigliato. “ Chi può essere stato a trafugarlo? “. Continua, mentre il maggiore non lo interrompe ed attende che termini la frase. “ Chi può aver trafugato il corpo di mia moglie? E perché? “. Chiede: è venuto a conoscenza di quanto successo a palazzo Lunettes e non riesce davvero a capacitarsene. “ In oltre, profanare così la tomba di mio figlio e trafugare anche il suo corpo… “. Continua, mentre il re ossidiana prende finalmente parola, dopo aver lasciato sfogare il minore.

 

“ Antoine, quella bara è sempre stata vuota “. Rivela, mentre il fratello non capisce di cosa diavolo vada parlando. “ Dominique non è mai stato seppellito, perché non è mai morto: è vero, quel giorno mia figlia gli sparò un proiettile di platino. Ma era ancora vivo: fu tua figlia a divorare la sua vita e la sua Zydrate, credendo così di averlo ucciso. Ma così non fu: a Dominique rimase una stilla di Zydrate, quella oro. Fu probabilmente quella a tenerlo in vita per tutto il tempo, suppongo fino al momento della ripresa totale. E suppongo che qualcuno lo abbia aiutato, forse alcuni ribelli suoi fedeli “. Continua, mentre l’altro lo guarda shoccato.

 

“ Ma che cosa dici…? “. Sussurra solamente, riprendendo parola di lì a poco e con maggior furore. “ Tutti sappiamo che è morto! Sono oltre vent’anni che è così! Sono vent’anni che piango la morte di mio figlio, ed ora tu mi vieni a dire questo?! “. Continua, ma il corvino non sembra affatto dell’idea di mutare la propria opinione.

 

“ Ed io ti dico di no “. Continua, per poi proseguire di lì a poco. “ E non solo: credo sia stato proprio lui a far trafugare il corpo di Veronica: conosciamo tutti quanti il legame che aveva con la madre, probabilmente la voleva nel suo regno. E se te lo stai chiedendo: questi sono sospetti che ho iniziato a nutrire solo di recente. Se avessi anche solo sospettato, in questi vent’anni, che tuo figlio era vivo… “. Si blocca un istante, per poi proseguire di lì a poco. “ Se lo avessi saputo o solo sospettato, ti assicuro che ti avrei informato: non avrei mai permesso che soffrissi in quella maniera, nascondendoti una cosa simile. Te lo assicuro “. Prosegue, rimarcando il concetto per la terza volta e mentre Antoine sgrana gli occhi sconcertato, scuotendo il capo come stesse parlando con un folle.

 

“ Ma che dici?! Sei folle o cosa?! Mio figlio non aveva un regno! E una stilla di zydrate non basta a mantenere in vita un vampiro, a meno che non sia un... “. Fa, per poi bloccarsi. In seguito si accorge che invece il fratello sta osservando in una direzione precisa, al di là della finestra. “ … un pilastro… “. Conclude poi, non riuscendo a capacitarsi delle sue stesse parole: assurdo pensa, non può essere! Suo figlio non era un pilastro! Non era un re demoniaco!

 

“ Oh, non sai quanto invece ti sbagli, fratello mio… “. Mormora Kaname come avesse letto ogni pensiero dell’argento, per poi proseguire di lì a poco. “ Luna oro, bagliore di purezza… dopo anni ed anni, in fine sei risorta più gloriosa e luminosa che mai, eh? “. Quasi sussurra, mentre anche il fratello osserva nella stessa direzione: la direzione in cui si trova la Golden Land, regno della Luna Oro. Antoine sta per dire qualcosa, ma una voce femminile interrompe il colloquio tra i due fratelli.

 

“ Mio re… “. Sussurra solamente la donna dalla lunga chioma argentea, raccolta in un’elaborata acconciatura. Indossa uno splendido abito nero, sul capo una corona di ossidiana. “ Credo che questa sia la notte propizia: ho sentito che sono tornati a Veritas proprio poco fa, dopo il ballo della Luna Rossa “. Sentenzia, mentre l’altro torna a sedersi svogliatamente sul proprio trono.


“ Sei sicura di volerlo fare? Con tutti i pro ed i contro? “. Chiede, mentre lei annuisce con determinazione. “ E tu credi che così, cambierà idea? Credi che se sapesse chi sei, qualcosa cambierebbe in positivo? Non temi la sua reazione? “. Continua, la donna d’altro canto annuisce nuovamente.

 

“ Forse mio re, colui che teme la sua reazione sei proprio tu “. Fa solamente la donna, mentre lui la guarda ma non conferma né smentisce le sue parole. “ Altrimenti, perché non verresti con me? Tu più di noi tutti hai un legame con loro, con lei. Perché non vieni con me e la incontri? Perché non chiederle un chiarimento e raccontarle come stanno le cose? Perché non farle sentire la verità direttamente dalla tua bocca? C’è un’alta possibilità che reagisca male, si è vero: sono consapevole di questo rischio. Ma pensaci: io sono certa che non sarà così, che non reagirà nel modo che noi ci aspettiamo, o hai scordato il profondo legame che avevate, quando era ancora una bambina? Ancor più forte di quello che aveva con sua madre! Sono certa che non ti volterebbe mai le spalle, non lei “. Assicura la donna, mentre a quelle parole colui che è suo cognato si fa avanti, decisamente confuso e mentre il suo re scuote il capo.

 

“ No! “. Fa semplicemente, mentre lei sbuffa sonoramente. “ E questa è la mia ultima parola: se vuoi rischiare, fallo pure. Non te lo impedirò, ma io non ci sarò. Non stavolta “. Sentenzia perentorio e risoluto, mentre lei alza gli occhi al cielo qualche istante.

 

“ Testardo. Proprio come i tuoi figli, non c’è che dire “. Commenta solamente la donna, mentre Antoine si decide a prendere parola.

 

“ Ma che cosa volete fare, si può sapere? “. Mormora solamente l’argento, d’altro canto il re nero decide di dargli una risposta di lì a poco.

 

“ E’ da un po' di tempo che la mia regina mi chiede una cosa, che ha un desiderio. E credo che sia giunto il tempo di farglielo realizzare, seppur in parte: infatti, in questo suo desiderio io avrei dovuta accompagnarla verso la meta che si è prefissata. Ma non è ancora il momento per me, di rivelarmi. Non ora, almeno “. Spiega, mentre i suoi occhi si tingono di nero pece e mentre nei cieli di Obscuria, la luna nera regna sovrana e più potente che mai.

 

“ Non puoi o non vuoi? “. Chiede la regina ossidiana, mentre anche i suoi occhi si tingono di nero pece. C’è un rapido ed intenso scambio di sguardi tra i due sovrani, mentre di lì a poco lei scuote il capo. “ E’ quello che pensavo “. Conclude solamente la donna, afferrando poi il proprio mantello nero e dirigendosi all’uscita di palazzo, con una meta ben precisa in mente e da raggiungere quanto prima.



Salve a tutti, come va?! Ecco qui il capitolo dieci, cosa ve ne pare? Scopriamo finalmente chi sia il re oro: è Dominique! Sorpresa! Il personaggio forse più odiato da molti fa la sua ricomparsa, in veste di Pilastro Dorato! E con lui ci sono anche la sua terzogenita e la sua seconda moglie, Amber ( che già conoscevamo dai capitoli finali della diciottesima luna parte prima ). Intanto la regina nera sembrerebbe voler vedere qualcuno, ma chi sarà mai? Seguitemi e lo saprete!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Le porte dei Re ***


Nello stesso istante a Veritas.

 

Vanitas ed Ivy sono appena rientrati dal ballo della Luna Rossa: la regina parrebbe essere un po' turbata, tuttavia cerca di dissimulare davanti a suo marito. Sa benissimo che se Vanitas venisse a scoprire quanto successo tra lei ed Ace, sarebbe capace di aggredire il Re Rubino e scatenare così una guerra tra Veritas e Sabrie e certamente, non vuole questo. Eppure, se ci ripensa avverte ancora le zanne di Ace sul proprio collo e la cosa la turba e spaventa al tempo stesso. Malgrado il re rosso non abbia affondato i canini nel suo collo è riuscito comunque a graffiarla, assaggiando il suo sangue e promettendo che prima o poi, lo otterrà e questa, certamente, non le pareva solo una vuota minaccia. “ Ivy? “. Una voce la riporta alla realtà, mentre lei sussulta leggermente. “ Ivy, stai bene? “. Chiede solamente suo marito, mentre lei annuisce un paio di volte.

 

“ Oh si! Si, sto bene tranquillo. Ero solo sopra pensiero “. Ammette la donna, mentre Vanitas sembrerebbe essere piuttosto dubbioso. “ Tu? Stai bene? “. Chiede, mentre lui sospira pesantemente.

 

“ Non lo so: sento che qualcosa non va con i Pilastri. Il terremoto che c’è stato e le parole di Ace mi hanno un po' scosso, lo ammetto “. Sentenzia, mentre d’altro canto la moglie gli posa una mano sulla spalla.

 

“ Se sei così turbato, forse dovresti andare a controllare la situazione. So che se non lo farai, non riuscirai comunque a prendere sonno e ci penserai tutta la notte. Sbaglio? “. Chiede la corvina, mentre l’altro sorride lievemente.

 

“ Ma ne sei sicura? Insomma, non mi piace lasciarti sola a palazzo di notte… “. Fa, mentre lei annuisce con determinazione.

 

“ Ci sono i nostri figli a proteggermi, sono al sicuro! In oltre, non c’è nulla da temere: Veritas è in pace da oltre vent’anni “. Assicura, mentre lui annuisce alle parole della moglie e, incoraggiato da esse decide di partire subito per il Sancta Santorum: complice la notte di Luna Blu pensa, i suoi poteri sono amplificati e gli permetteranno di raggiungere il posto in davvero breve tempo.

 

Ed è quello che effettivamente accade: utilizzando solo una minima parte dei suoi poteri infatti, l’erede di Kaname e Luna riesce a giungere al Sancta Santorum, il luogo inaccessibile dove solitamente possono entrare solo i Pilastri o gli ex tali. Immediatamente un’aria gelida lo investe: qualcosa non va in quel luogo, la scossa di terremoto avvertita a Sabrie ne è la prova inconfutabile pensa il corvino. “ Fa troppo freddo… “. Sussurra poi il re zaffiro, non accorgendosi che qualcuno è già lì da un po'. È la voce di quest’ultima figura a richiamarlo alla realtà.

 

“ Padre? “. Sussurra solamente una voce, la voce di chi ben conosce ma che effettivamente, non dovrebbe essere qui: nessuno infatti lo ha visto uscire, altrimenti avrebbero avvertito lui o Ivy non appena sono tornati a palazzo. Vanitas si volta di scatto, osservando chi lo ha appena chiamato quasi shoccato.

 

“ Kevin? “. Chiede solamente, mentre il suo terzogenito annuisce. “ Ma… per amor di Dracula, cosa diavolo ci fai tu qui?! “. Chiede solamente il re zaffiro, mentre gli occhi del figlio continuano a brillare di un intensa luce blu e non accennano a tornare del loro colore naturale. “ Kevin! “. La voce di suo padre lo riscuote dai suoi pensieri, facendolo sussultare. “ Allora?! Aspetto una risposta! “. Lo scuote lievemente il re, dopo averlo afferrato per le spalle quasi senza rendersene conto. “ Questo posto è riservato solo ai Pilastri o agli ex tali! In oltre, per arrivare ci vuole diverso tempo e la strada non è facile, specie per chi non è uno dei re demoniaci! Allora, cosa ci fai qui?! Come ci sei riuscito?! “. Chiede, mentre il figlio scuote lievemente il capo ed alcune lacrime scendono dai suoi occhi. “ Kevin…? “. Lo chiama solamente suo padre, mentre l’altro inizia a scuotere il capo decisamente confuso e stranito.

 

“ Io non lo so! “. Fa solamente, scoppiando in lacrime sotto lo sguardo shoccato dell’altro. “ Non lo so! Mi ci sono trovato e basta! È come se da quando sono andato a dormire ad ora, la mia memoria fosse stata cancellata “. Confessa, mentre a Vanitas si gela il sangue nelle vene. Scuote lievemente il capo, non potendo credere che ciò che pensa sia vero.

 

“ Oh porca puttana… “. Mormora solamente, mentre istintivamente prende tra le braccia il figlio e lo stringe forte a sé, così forte da quasi fargli male: purtroppo pensa, conosce sin troppo bene quei sintomi. Ma sa anche che la causa di essi è stata sconfitta oltre vent’anni prima, allora…? “ Non preoccuparti, figlio mio! Non preoccuparti: risolveremo questo casino, insieme “. Assicura il maggiore, per poi stringere maggiormente a sé il figlio e mentre lui annuisce, calmandosi di lì a poco e rassicurato dalle parole di suo padre.

 

“ Credo sia meglio che io torni a casa… “. Sussurra, ma il re zaffiro fa un cenno di diniego con il capo. “ Come no? Ma allora che cosa…? “. Chiede, mentre Vanitas osserva il pesante cancello ed allunga la mano al figlio.

 

“ Come futuro pilastro del ghiaccio, anche a te dovrebbe essere consentito entrare. Non ci sono problemi “. Sentenzia solamente, mentre incerto suo figlio prende la sua mano.

 

“ O… ok… “. Mormora solamente il principe zaffiro, prima di seguire il padre al di là del cancello. A presidiare le porte sono due figure dalle parvenze piuttosto anziane, incappucciate. Queste si sorreggono ad un bastone ciascuna e, percependo la presenza di qualcuno sembrano “ destarsi “ dal “ sonno “ nel quale sembrerebbero essere cadute.

 

“ Non possiamo lasciarvi passare, re zaffiro “. Sentenzia solamente uno, mentre Vanitas lo osserva con un moto d’ira. “ Solo i Pilastri possono entrare in questo luogo sacro e quel ragazzo non lo è “. Precisa, indicando l’erede e mentre anche l’altra figura si fa avanti.


“ Dobbiamo proteggere i Pilastri e le porte dei Re da ogni intruso. Incluso il vostro erede “. Continua ostile, mentre Vanitas sta seriamente iniziando a perdere le staffe: riconosce benissimo le figure in questione. Sono le eterne guardie del Sancta Santorum, coloro che videro nascere le lune demoniache ed i pilastri, assieme ai primi re. Il loro compito è presidiare il luogo e proteggere tanto i pilastri quanto le porte dei re, una per ogni sovrano esattamente com’è per i Pilastri e per le pietre.

 

“ Ma che storia è questa?! Levatevi subito dalla mia strada, prima che mi arrabbi sul serio! . Continua innervosito il corvino, mentre gli altri si guardano in faccia: devono il massimo rispetto ad ogni re, tuttavia hanno un compito da assolvere.

 

“ Non possiamo! “. Si ostina il primo anziano mentre, stanco di questo tergiversare ed inutile resistenza, Vanitas decide di agire.

 

“ Adesso basta! Levatevi di torno! “. Si innervosisce, scansando i due e facendo cenno al figlio di seguirlo. Un po' incerto, Kevin lo osserva perplesso.

 

“ Siete sicuro…? “. Mormora solamente, osservando le figure che di rimando, ricambiano con uno sguardo indecifrabile. Uno sguardo al quale Kevin non riesce a resistere, sostenendolo per un solo istante ma in seguito, distogliendo il proprio.

 

“ Andiamo! “. Quasi gli ordina suo padre e, a quelle parole, il suo erede non può far altro che seguirlo, entrando assieme al padre nel luogo più sacro dei quattordici regni demoniaci. Non appena entrambi mettono piede nel “ santuario “ vengono nuovamente investiti da un’aria gelida, mentre istintivamente Vanitas porta lo sguardo ai Pilastri: quelli di Castiel, Daki e Ryan sono ormai decaduti, così come quello di Nike. Quelli di Strauss e Shneizel invece si stanno sorreggendo in piedi per miracolo, ma evidentemente gli eredi sono troppo deboli per sostenere il potere immenso ereditato dai padri, imprigionati o morti per mano di Ace. Il giovane re ed il suo erede sorpassano le porte dei Baskerville ed il pilastro rosso, avvertendo immediatamente un forte calore venire da entrambi ed investirli, probabilmente come una sorta di difesa. In seguito giungono alle porte degli Hiakri, poste esattamente dietro il pilastro blu che maestoso, si erge di fronte ad esse emanando un freddo che congelerebbe istantaneamente qualunque essere umano, ma non loro due. Vanitas sospira sollevato, posando una mano sul proprio Pilastro. “ Menomale, è ancora in piedi ed integro. E le porte degli Hikari sono chiuse “. Sussurra, mentre il figlio nota invece una lieve apertura nelle porte degli Hikari, ma per ora preferisce non dire nulla.

 

“ Uhm… si, per fortuna va tutto bene “. Sussurra solamente il giovane erede, mentre suo padre avanza senza dire altro: continuando a percorrere quello che è una sorta di grande cerchio, formato dai quattordici pilastri e dalle porte dei re, sorpassa il pilastro viola non sentendo nulla se non una lieve brezza in quanto è decaduto e la porta chiusa dei dei Landcaster, quello argento e le porte dei Rosa Rossa chiuse, percependo questa volta un fortissimo odore di acqua. In seguito è il turno del Pilastro arancione, sorpassando il quale alcuni roghi si propagano da esso e raggiungono le porte dei Forger, per proteggerle da eventuali invasori. In seguito è il turno del pilastro nero e delle seconde porte degli Hikari, in quanto è ormai evidente chi sia il re del clan della Luna Nera. Vanitas si sente quasi male, percependo una forte sensazione di oppressione non appena giunge vicino al pilastro nero, mentre il figlio lo soccorre. “ Padre! “. Lo chiama solamente, mentre lui lo osserva qualche momento e, solo dopo alcuni istanti riesce ad alzarsi da terra.

 

“ Sto bene, sto bene! “. Assicura, per poi proseguire di lì a poco. “ E’ solo la difesa del pilastro, non è nulla di grave… “. Continua, osservando al centro del “ cerchio “ il maestoso pilastro bianco. “ Guarda: è risorto anche il pilastro bianco. Il pilastro degli umani… “. Sussurra, mentre il figlio lo osserva stranito. “ Quel pilastro figliolo, è molto particolare: come vedi infatti è posto al centro, circondato dagli altri. Essi gli danno il loro potere per tenerlo in piedi e rinforzarlo, oltre a proteggerlo: infatti, il pilastro bianco è il solo sia solare che lunare. È il pilastro degli umani, il cui re compare una volta ogni circa cinquant’anni se non oltre “. Spiega, mentre Kevin ascolta ed osserva affascinato il pilastro bianco, che sembra circondato da un’aura spiritica potentissima.

 

“ Quindi esiste una luna bianca? “. Chiede, mentre Vanitas fa un cenno affermativo con il capo. “ E ditemi: esiste anche un re bianco? E come le altre lune, ha anche lui un elemento proprio? “. Chiede curioso, mentre suo padre annuisce ancora una volta.

 

“ Quando il re bianco farà la sua comparsa, potrà utilizzare i poteri legati allo spirito: questo è l’elemento della luna bianca. Suppongo esista anche un regno per il suo re e per questa luna demoniaca, che noi altri re demoniaci chiamiamo Uppper Rank Zero: la luna senza rango “. Sussurra, mentre il figlio annuisce. Poi un’altra cosa attira l’attenzione del secondo Pilastro. “ Ma non sono venuto qui per il pilastro bianco “. Continua, mentre né lui né il figlio lo notano ma, poste dietro il pilastro bianco ci sono delle altre porte: evidentemente, sono le porte del quindicesimo re.


“ Ma allora perché? “. Chiede a quel punto Kevin, non capendo perché il padre abbia voluto raggiungere questo luogo e decidendosi, in fine, a chiedere spiegazioni.

 

“ Quando ero a Sabrie, sia il pilastro di Ace che il mio hanno tremato “. Ammette, mentre il suo erede lo osserva sconvolto: sa bene che se i pilastri tremano, non c’è dietro nulla di buono. “ Così ho deciso di venire ad indagare. Certamente, non mi aspettavo di trovarmi davanti… questo “. Esita un momento, concludendo la frase di lì a poco e mentre, immediatamente, per entrambi è come se il calore del sole li avesse investiti in pieno e, davanti a loro, si erge maestoso il settimo pilastro: il pilastro oro, tenuto in piedi da catene di sabbia, plasma e vetro. Dietro di esso, quelle che senza dubbio sono le porte del suo nuovo re. “ Il pilastro dorato è risorto… “. Mormora solamente il re zaffiro, mentre suo figlio lo osserva qualche momento, incerto.

 

“ E non è una buona cosa? “. Chiede, mentre Vanitas posa un istante una mano sul pilastro dorato, ma deve spostarsi immediatamente: è a dir poco bollente, toccarlo a lungo per lui significherebbe perdere la mano.

 

“ Dipende, figlio mio: dipende tutto dal nuovo re dorato. Perché chi ha potuto ridar vita alla settima luna demoniaca, non può essere altri che lui… “. Sussurra, osservando il vetro che va a proteggere e sigillare istantaneamente le porte del settimo re. “… l’upper rank seven: la settima luna maggiore è di nuovo tra noi. Ecco cos’è stato a far tremare i pilastri “. Sussurra, mentre Kevin non pare effettivamente convinto. Anzi, ne è sicuro: ciò che ha fatto tremare il pilastro del fuoco e quello del ghiaccio non è stata la presenza di quello dorato, ma ha a che fare con la fessura aperta nelle porte degli Hikari.

 

Nello stesso istante, palazzo Hikari.

 

Ivy rientra a palazzo, dove ad accoglierla è suo figlio Ivar. Il suo quartogenito la saluta con un cenno, mentre lei lo osserva sorpresa. “ Ivar! “. Lo chiama, mentre lui la osserva qualche istante e senza dire nulla. “ Ma che fai in piedi a quest’ora? “. Chiede, mentre il suo quartogenito porta una mano dietro al capo e sorride in imbarazzo.

 

“ Luna blu… “. Ammette, mentre la madre comprende che per lui è difficile dormire per via della luna blu e dei suoi effetti. La regina sorride lievemente, avvicinandosi al figlio e prendendolo per mano.

 

“ La luna blu non dev’essere un problema per te, tesoro: è la tua luna, non dimenticarlo mai. Lei non ti farà mai del male, ti protegge “. Spiega, mentre lui la segue senza protestare.

 

“ Lo so, però a volte… “. Non fa in tempo a terminare la frase: alle sue narici giunge un odore particolare.” Cos’è questo…? “. Mormora solamente il quartogenito di Vanitas ed Ivy, che d’altro canto guarda il figlio con espressione sorpresa. “ C’è un odore particolare nell’aria… “. Sussurra, mentre improvvisamente il marchio sul suo braccio inizia a far male, a bruciare come mai prima d’ora.

 

“ Ivar! Tesoro, che cos’hai? “. Si allarma immediatamente sua madre, stringendo il figlio tra le braccia e mentre anche lei inizia a respirare piuttosto affannosamente.

 

“ La luna nera… qualcuno della luna nera è qui…! “. Avverte semplicemente il corvino, mentre la donna osserva fuori dalla finestra e sbianca: la luna blu è stata eclissata da quella nera, ecco perché lei ed il figlio si stanno sentendo male. “ State tranquilla, madre: vi proteggo io “. Mormora solamente il quarto erede di Vanitas ed Ivy, che seppur non possegga un’arma sa che farà di tutto per proteggere la madre, da qualsiasi attacco e da qualsiasi parte provenga. Nonostante la forte oppressione tuttavia, la regina riesce a rimettersi in piedi dopo alcuni istanti.

 

“ Coraggio figliolo! Dobbiamo chiamare qualcuno… “. Mormora solamente la corvine, prendendo il figlio per mano e scendendo così nuovamente le scale, per poter così raggiungere l’entrata. “ Coraggio! Un ultimo sforzo! “. Lo incoraggia la donna, mentre a metà scala Ivar cade in ginocchio ed i suoi occhi si tingono di blu, poi di nero pece, poi ancora blu in un continuo cambiare. “ Amore mio… “. Sussurra solamente Ivy, preoccupata ed ignara che qualcuno, fuori da palazzo, sta provocando tutto questo.

 

Una donna incappucciata osserva la luna nera alta in cielo, quella luna che ha completamente oscurato i cieli di Veritas: la sua luna, la luna della quale lei è indiscussa sovrana. “ Ah, da quanto tempo non mettevo più piede qui… “. Mormora solamente la donna, mentre la guardia dietro di lei la osserva un istante, in attesa di ordini. “ Tu puoi andare, ci penso io “. Sentenzia semplicemente la sovrana del clan della luna nera, mentre l’altro non può far altro che obbedire e scomparire in una folata nera, lasciando la donna sola. “ Uhm… “. Mormora solamente lei, posando una mano sul cancello che, come avesse riconosciuto un membro della famiglia si spalanca, permettendole di passare indisturbata. Le guardie cadono in un profondo stato d’incoscienza al suo solo passato, il suo lungo abito nero che tocca terra ma che lei non si cura di sporcare o meno. “ Casa dolce casa, finalmente “. Sogghigna solamente la regina ossidiana, prima di varcare quei cancelli e senza la minima esitazione, dirigendosi all’entrata. “ Oh… la fai difficile, eh regina zaffiro? “. Commenta, avvertendo il potere di Ivy opporsi al suo e soprattutto, notando il ghiaccio che blocca l’entrata. “ Ma ci vuole altro per tenermi fuori “. Continua poi la donna dalla lunga chioma, posando una mano sul ghiaccio ed utilizzando una parte irrisoria del proprio potere, sciogliendolo in un solo istante e sogghignando compiaciuta.

 

Ivy tiene Ivar dietro di sé, mentre il figlio la guarda decisamente preoccupato e contrariato al tempo stesso. “ Madre! In assenza di mio padre, devo essere io a proteggere voi e le mie sorelle! Ho anche il potere della luna nera, posso… “. Protesta il corvino, mentre lei scuote il capo un paio di volte e lo interrompe.

 

“ Questo nemico è troppo potente, non riusciresti a contrastarlo. Proprio perché ora, appartieni per metà al suo clan “. Precisa, mentre lui la guarda preoccupato. Ma non fa in tempo a dire altro: una folata di vento gelido investe entrambi, mentre la porta principale si apre come fosse stata fatta di semplice cartapesta.

 

“ Ivy? Sei Ivy, giusto? “. Commenta solamente la nuova arrivata, la cui sola voce fa gelare il sangue nelle vene della regina: non riesce a muovere un attacco contro di lei, la sua mente le ordina di farlo ma il corpo rimane immobile. “ Oh, tranquilla: voglio solo parlare con te. Non intendo attaccarti, se farai la brava “. Continua poi la donna, portando poi lo sguardo su Ivar e, non appena lo fa, le sofferenze del giovane cessano ed il marchio non duole più. “ Purtroppo, solo il mio re può aiutarti in maniera definitiva. Ma per un po' non dovresti più sentire dolore a causa della luna nera, mio caro “. Assicura, mentre gli occhi di lui tornano blu ed il suo sguardo sconcertato. La donna si avvicina senza remore, mentre Ivy si porta istintivamente davanti al figlio, più di quanto non lo fosse già.

 

“ Voi siete la regina nera! “. Sentenzia, mentre l’altra la osserva attentamente e solo in seguito sogghigna lievemente. “ Come avete fatto ad entrare?! “. Continua poi la regina zaffiro, mentre la sua avversaria la osserva, i suoi occhi tornano di un colore naturale.

 

“ Hai gli occhi di tuo padre, persino i suoi stessi capelli. Ed anche il suo stesso carattere “. Sentenzia semplicemente la donna, mentre Ivar rimane dietro la madre senza capire cosa stia succedendo. “ Posso capire la tua reazione, dopotutto non mi conosci. Ma ti assicuro, sono qui solo per parlare con te “. Continua la regina ossidiana, mentre d’altro canto la sua voce risulta dannatamente familiare alle orecchie di Ivy, che inizia a tremare.

 

“ Madre…? “. Mormora solamente Ivar, preoccupato e prendendo la mano della madre, per tranquillizzarla. “ Madre! Va tutto bene? “. Chiede poi il corvino, mentre la regina ossidiana lo osserva un istante.

 

“ Anche tu hai molti tratti di tuo nonno: più ti guardo, più vedo lui da ragazzo “. Assicura, mentre l’altro si intimidisce a quelle parole e si nasconde maggiormente dietro ad Ivy. “ Oh tesoro, perdonami: in tutti questi anni, non ho davvero potuto dirti la verità o chi ero. Solo ora il mio re mi ha dato il permesso di mostrarmi a te e di rivelarti chi sono “. Continua poi, mentre a quelle parole Ivy la guarda sconvolta.

 

“ In nome del cielo, chi diavolo siete veramente? Perché sembrate così interessata a me? “. Chiede la regina blu, mentre quella nera sembrerebbe riflettere un istante.

 

“ Accidenti, come te lo dico…? “. Fa, portando una mano le cui unghie sono smaltate di un lucido nero al cappuccio, che stringe di lì a poco. “ Credo non ci sia altra via se non quella più diretta, anche se potresti avere un piccolo shock “. Prosegue, per poi finalmente scostare il cappuccio. “ Io sono tua madre, Ivy! “. Continua, abbassandolo completamente e rivelando la sua lunga chioma argentea, una folata gelida investe Ivy ed Ivar, la regina è letteralmente sotto shock tanto che, improvvisamente, le gambe non la reggono più ed è costretta ad aggrapparsi alla ringhiera per non cadere.

 

“ Madre! “. Fa solamente mentre di fronte a lei, Juliette Knight la osserva seriamente: dopo moltissimi anni, finalmente madre e figlia sono di nuovo faccia a faccia. “ Non è possibile, voi… voi siete morta! “. continua poi la regina, mentre a quelle parole l’altra fa un passo verso di lei.

 

“ Ci sono tante cose che ti devo spiegare, ma per farlo dovrai venire con me ad Obscuria. A quel punto, io ed il mio re ti diremo ogni cosa. Per favore… “. Fa solamente la sorella di Kevin, mentre istintivamente Ivy indietreggia, ancora sotto shock.


“ Voi… voi eravate viva? E siete un vampiro! Siete la regina del clan della Luna Nera! “. Continua poi la donna, mentre sua madre sorride lievemente a quelle parole.

 

“ Andiamo, non dirmi che non hai capito? “. Chiede sfacciatamente, mentre Ivy sgrana gli occhi sconcertata: che diamine dovrebbe mai capire, si chiede? “ In quanto figli di Vanitas Lunettes, sia io che tuo zio siamo per metà vampiri. Fu tua nonna Brighitte a sopprimere la nostra natura. Fino a quando il mio re non mi ridiede la mia… “. Non si dilunga nei dettagli, mentre Ivy viene sorretta da Ivar prima che finisca a terra. Sta per dire altro, ma improvvisamente due persone fanno la loro comparsa in una ventata gelida.

 

“ Madre, credo sia ora di andare: nostro padre è preoccupato per voi “. Sentenzia uno dei due giovani, per poi puntare lo sguardo su Ivy e fare un teatrale inchino. “ Oh! I miei omaggi, regina zaffiro! “. Fa non lasciando comprendere se sia serio o ironico. “ Non credo ci abbiano mai presentati: il mio nome è Luigi, invece lui è mio fratello Pavi “. Sentenzia, indicando il fratello al suo fianco: potrebbero tranquillamente essere gemelli, se non fosse per i capelli più lunghi del secondo.

 

“ Cosa? Voi… voi come mi conoscete? Chi…? “. Balbetta solamente la corvina, mentre l’altro fa un passo verso di lei e sogghigna.


“ Non credo ci siamo presentati correttamente “. Precisa, prendendo la mano di lei nella propria e facendole un baciamano. “ Noi siamo Luigi e Pavi Hikari, eredi del clan della luna nera e del re e della regina ossidiana “. Precisa, lasciando l’altra letteralmente sconcertata, pietrificata dallo shock.

 

“ Sorella! Non vuoi venire a salutarci? Dopotutto, questo è il nostro primo incontro ufficiale! E vedo che non sei sola “. Parla finalmente Pavi, puntando il suo sguardo in quello di Ivar, facendo immediatamente tornare color nero pece gli occhi del più giovane. “ Nipote mio, ho sentito della tua grandezza e del marchio che ti è stato lasciato: ora appartieni ufficialmente al clan della luna nera, dovresti venire con noi ad Obscuria “. Continua, mentre Ivy crede di potersi sentir male in quello stesso momento: prima scopre che Juliette la donna che ha sempre considerato sua madre è ancora viva. Poi scopre che ha avuto altri due figli con il re nero, del quale lei ormai conosce l’identità, confermata da quelli che sono i suoi fratelli stessi. Ad interrompere il flusso dei suoi pensieri è proprio la voce del figlio, che scuote il capo con enfasi.

 

“ Mai! Io appartengo al clan della luna blu e qui rimarrò! Nel mio regno, nel mio palazzo! Con i miei genitori ed i miei fratelli! “. Sentenzia, con quello sguardo così simile a quello di suo nonno da far sorridere lievemente Juliette, mentre suo figlio sembra invece perdere le staffe.

 

“ Cosa?! “. Grida alterato, l’oscurità sembra opprimere tutti i presenti mentre i suoi occhi si fanno totalmente neri. “ Ti insegno io l’educazione, brutto moccioso! “. Si altera, ma sua madre gli blocca il passaggio con un braccio, scuotendo poi il capo.

 

“ Basta così: Pavi, Luigi. Andiamo a casa “. Sentenzia, mentre Ivy la osserva ancora shoccata ed incapace di proferire verbo. “ Ero venuta qui solo per rivedere la mia amata bambina, ora che l’ho fatto possiamo andarcene “. Sentenzia risoluta, con quell’autorità che la più giovane non le ha mai visto usare. “ Ivy “. La chiama poi l’argento, facendola sussultare ed uscire bruscamente dai suoi pensieri. “ Pensa bene alla tua decisione: un giorno, potresti pentirti di non avermi ascoltata “. Assicura ma, prima che la regina zaffiro possa parlare, la regina ossidiana afferra i figli e scompare assieme a loro in una ventata gelida e nera, mentre di lì a poco la figlia crolla in ginocchio, sconcertata e non riuscendo più a trattenere le lacrime, non sa se di gioia, di rabbia o di terrore.



Salve miei fans, ed eccomi qui on il capitolo undici! Che ve ne pare? Vanitas è al Sancta Santorum e percepisce che qualcosa non va. Kevin vde una delle porte dei re lievemente socchiusa, ma non dice nulla: avrà fatto bene o il suo gesto porterà a gravi conseguenze? Intanto la regina nera fa finalmente la sua comparsa e si rivela: non è altre che Juliette! Come avrà fatto a salvarsi dalla strage di oltre vent'anni prima a villa Perry? E perchè ora è la regina nera? Seguitemi e lo saprete!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Vanitas, Rin e Dracula ***


Sono passati alcuni giorni dagli ultimi eventi e le cose sembrerebbero essere stranamente tranquille.

 

Ivy ha deciso di parlare solo con Vanitas di quanto accaduto e della comparsa della regina nera e dei suoi figli. Ovviamente la cosa ha lasciato decisamente sconcertato il re bambino, portandolo a farsi mille domande che in fondo, sono anche quelle che si sta facendo Ivy: come ha fatto Juliette a sopravvivere? E perchè è ora dalla parte del re nero e non solo, gli ha anche dato due figli di cui non si sa praticamente nulla? In oltre, nel sapere che qualcuno è entrato a palazzo così facilmente e che ha eluso ogni sorveglianza, il re zaffiro è andato leggermente in paranoia ed ha deciso di aumentare a dismisura le misure di sicurezza, forse persino esagerando un po'. Ma su una cosa non è riuscito ad intervenire, o meglio su qualcuno: le gemelle e Kevin. Il re non vorrebbe che i suoi figli uscissero da soli e si esponessero al pericolo, ma non c’è stato verso di convincere né le gemelle e men che meno il fratello. Hanno assicurato che si sapranno difendere con le loro armi, in caso di pericolo. Hanno suggerito che invece lui si occupi di Ivar, che ha non pochi grattacapi a causa del marchio della luna nera seppur, grazie all’intervento della regina nera, ora gli dolga decisamente meno.

 

Quel giorno i tre eredi sono insieme, camminando per le strade di Veritas e salutando di tanto in tanto alcune persone, che ricambiano con inchini reverenziali. “ Secondo voi, zio Vincent uscirà da Heichen House? “. Chiede ad un certo punto Luna, mentre Amalia porta una mano sotto il mento e riflette un istante.

 

“ Non so, può essere: da quello che so, sembra che sia migliorato molto in questi vent’anni “. Sentenzia, mentre il fratello prosegue il suo discorso di lì a poco.

 

“ Anzi: sembra che, secondo il dottor Mendibil che lo ha in cura, in realtà non sia mai stato pazzo. Almeno, non del tutto “. Fa, mentre a quelle parole Amalia scuote lievemente il capo.

 

“ Beh, una persona che muove guerra al fratello solo per il trono, non è esattamente nel pieno delle sue facoltà “. Constata, trovando il leggero accordo degli altri due e la risposta del minore di lì a poco.

 

“ Bah, io credo che la mente fosse un’altra “. Fa, mentre le gemelle lo guardano incuriosite. “ Secondo me, chi manovrava i fili da dietro le quinte, il vero burattinaio era quello psicopatico di Dominique: ha manovrato nostro zio per fargli fare ciò che voleva lui, usandolo come suo burattino ed approfittando dell’odio che già Vincent nutriva per essere stato bandito da nostro padre, a suo tempo. Ma credo che se non si fosse avvicinato a quella serpe, nostro zio non avrebbe fatto ciò che ha fatto. Credo che in fine, avrebbe potuto chiarirsi con papà e che sarebbe potuto tornare a palazzo “. Sentenzia, esprimendo liberamente il suo pensiero. Forse un po' troppo liberamente, infischiandosene se qualcuno lo sente: una voce interrompe il suo discorso improvvisamente.

 

“ Scusate! Quando sua maestà il principe avrà smesso di sputare sentenze su un passato che non conosce, potrebbe gentilmente levarsi dalla strada e farci passare? “. Chiede una voce abbastanza irritata, mentre Kevin e le gemelle si volgono verso chi ha parlato. Immediatamente il cuore di Luna ha un sussulto: è lui, pensa! È quel giovane che lei e la sorella videro quel giorno, camminando per le strade di Veritas! Accipicchia, pensa la principessa: ora che lo guarda meglio, non può fare a meno di notare quanto sia affascinante.

 

“ Oh! Ma chi… “. Kevin si ferma di scatto, accorgendosi di chi gli ha parlato: non si conoscono molto, si saranno visti si e no una volta o due. Ma sa benissimo chi è quel ragazzo e soprattutto, di chi è figlio. Così come conosce la ragazza di fianco a lui, che saluta gentilmente. “ Ciao, Shilo! “. La saluta, mentre lei fa un timido sorriso e lo saluta a sua volta. “ Comunque sia: non credo proprio di star intralciando la strada! C’è spazio per entrambi “. Fa un ampio gesto con la mano l’erede di Vanitas, mentre colui che si rivela essere Jean Jacques Lunettes Ichinomiya scuote il capo un paio di volte.

 

“ Non solo siete un maleducato che parla di cose che non conosce, ma anche cieco? Non vedete che sta transitando un buon uomo con il suo carretto? Come pretendete che passiamo, io e mia sorella? “. Chiede tagliente, quello sguardo che tanto affascina Luna quanto fa alterare suo fratello e mentre l’uomo precedentemente menzionato rimane immobile, non sapendo se doversi spostare o meno.

 

“ Razza di sfacciato! “. Tuona il terzogenito di Vanitas ed Ivy, mentre una lieve coltre di ghiaccio ricopre il pavimento. “ Non accetto prediche, specie da chi condivide gli stessi geni malvagi di Dominique e che tra l’altro, gli somiglia in modo così irritante. Oh, escludendo i vostri fratelli e vostra madre, chiaramente: loro hanno solo avuto la sfortuna di essere legati dallo stesso DNA a quello psicopatico, ma non hanno nulla a che spartire con lui “. Precisa, anche se nota chiaramente la somiglianza tra Shilo e suo zio. Sembra piuttosto che ci siano dei vecchi rancori tra i due cugini che tuttavia si sono visti davvero poche volte o almeno, così sembrerebbe essere in apparenza. A quelle parole l’altro sembrerebbe perdere a sua volta le staffe: una spessa coltre di nebbia si deposita a terra e fa sparire il ghiaccio presente, mentre gli occhi del giovane si tingono prima di indaco ed in seguito di rosso.

 

“ Attento a come parlate, principino! Secondo la vostra logica, non dovreste fidarvi nemmeno di voi stesso: dopotutto, siete o non siete il cugino di Dominique a vostra volta? “. Chiede, ma questa volta niente e nessuno riesce ad impedire a Kevin di scattare e sferrargli un pugno che, colto di sorpresa, l’altro è costretto ad incassare. “ Brutto moccioso arrogante… “. Mormora solamente il primogenito di Mina, mentre Luna osserva il fratello sconcertata ed arrabbiata.


“ Kevin! Ma sei impazzito?! “. Fa, mentre Shilo soccorre invece Jean Jacques che, passato il primo momento ed alcuni istanti dopo essersi ripreso dal lieve stordimento scatta a sua volta, dando un pugno al rivale e facendolo cadere a terra, un occhio color indaco ed uno color rosso. “ Ha il potere di due lune! “. Si stupisce Luna, mentre il fratello si pulisce il sangue dal labbro con sguardo furente.

 

“ Certo, principessa: non dovreste sorprendervi. So controllare il potere delle lune di entrambi i miei padri: Dominique, mio padre biologico, e Giyu: il padre che mi ha amato e cresciuto, che appena nato e durante la gravidanza di mia madre mi ha nutrito con la sua zydrate, impedendo che morissi per la mancanza del sangue di mio padre. Devo tutto quello che sono a quell’uomo, gli devo la mia vita, la mia intera esistenza: infatti non mi ha solo donato la sua zydrate, ma anche il suo stesso sangue quando nacqui, legandomi così a lui ed accettandomi nel suo clan, senza remore “. Fa, mentre Luna fiuta l’odore della pura ammirazione che Jean Jacques prova verso il patrigno e sorride lievemente.

 

“ Un nobile gesto da parte del re indaco… “. Sussurra, non facendo in tempo a proseguire: un secondo pugno colpisce il suo interlocutore, che stavolta non resta con le mani in mano. In men che non si dica si scatena una violenta rissa tra Jean Jacques e Kevin: spuntoni di ghiaccio stanno per colpire il più grande, che a sua volta li scioglie con il potere della luna rossa e lancia un attacco con il potere della luna indaco, atterrando il principe. A quel punto anche Amalia e Shilo decidono di intervenire: entrambe afferrano i propri fratelli, trattenendoli dallo scannarsi a vicenda.

 

“ Basta! Fratello, fermati! “. Fa solamente Shilo, mentre d’altro canto anche Amalia fatica a trattenere Kevin.


“ Oh! Ora basta! “. Sentenzia solamente la principessa, dando un forte pugno al minore e riportandolo alla ragione, lasciando tutti quanti di sasso e mentre lui porta una mano al punto dolorante.

 

“ Ma… perché! Sei pazza?! “. Chiede solamente il minore, mentre la bionda scuote il capo con enfasi.


“ Cretino! Guarda con i tuoi occhi perché! “. Fa, indicando una Luna decisamente furiosa che, in un secondo, fa ghiacciare buona parte dell’area circostante con i suoi poteri ed i cui occhi brillano di un’intensa luce blu, oltre che di alcune lacrime di frustrazione.

 

“ L… Luna…? “. La chiama solamente lui, mentre la principessa scuote il capo alterata, per poi volgersi e correndo via da quel luogo, in imbarazzo ed arrabbiata al tempo stesso. “ Ehi! Luna, torna qui! “. Continua solamente il corvino, correndole dietro e scordando la lite con il cugino. A scusarsi ci pensa Amalia che, per la prima volta in imbarazzo fa un lieve ed impacciato inchino all’altro.

 

“ Sono mortificata, per quanto successo: di solito mio fratello non si comporta così male con gli altri e men che meno prende a pugni le persone senza una ragione. Non so cosa gli sia preso, davvero… “. Sussurra solamente, mentre Jean Jacques sospira pesantemente ed ogni ferita dovuta alla “ rissa “ con Kevin si rigenera in poco tempo.


“ State tranquilla, Principessa: ormai ci sono abituato, non mi stupisce più ricevere l’odio ed il disprezzo delle persone solo per il fatto di essere il figlio di Dominique “. Ammette, per poi riprendere il discorso di lì a poco. “ Porgete le mie scuse a vostra sorella: sono stato scortese e non avrei dovuto, qualsiasi fossero le ragioni “. Continua, per poi porgere il braccio a Shilo e facendo un ultimo inchino, che Amalia ricambia un po' stranita. “ Sarà meglio che io e mia sorella torniamo a casa, nostro padre e nostra madre saranno in pensiero per noi “. Fa, mentre Amalia fa un cenno affermativo con il capo, per poi salutare i due e riprendere a sua volta il cammino, dopo alcuni istanti.

 

Heichen House, stesso istante.

 

Vincent Hikari sta osservando fuori dalla finestra della propria “ stanza “, con uno sguardo misto tra il serio ed il preoccupato. Dietro di lui un uomo anziano, ancora umano al cento per cento: questi indossa un paio d'occhiali ed un camice bianco. “ Vincent? “. Sussurra solamente, quasi temesse di disturbare l’altro anche solo parlando, malgrado il biondo sia perfettamente cosciente della sua presenza dietro di lui. “ Vincent? Che cosa vi ha fatto trasalire? “. Chiede poi, notando il lieve sussulto dell’altro. A quelle domande, Vincent si volge per un istante ad osservarlo. Solo in seguito torna a guardare il cielo, riprendendo parola di lì a poco.

 

“ Il sole è stato coperto da una nuvola, dottor Mendibil… “. Sussurra solamente, mentre l’altro riflette: perché una cosa simile dovrebbe turbare Vincent? È normale che a volte, una nuvola passeggera oscuri il sole per poi diradarsi. Allora…? Il filo dei suoi pensieri viene interrotto proprio dalla voce del suo paziente favorito. “ Qualcuno si sta muovendo: qualcuno che è rimasto fermo per tanto, forse troppo tempo e che ora desidera tornare tra noi “. Continua enigmatico il biondo, prendendo dalla tasca un pezzo del filatterio che un tempo, conteneva l’anima oscura di suo nonno Vanitas.

 

“ Qualcuno avete detto? “. Chiede incuriosito Mendibil, per poi proseguire di lì a poco ed avvicinandosi lentamente. “ Di chi state parlando? “. Continua, ora quasi timoroso di porgere quella domanda e temendo di far infuriare Vincent. Ma così non è: il biondo non lo degna nemmeno di uno sguardo, mentre la nuvola da lui notata e che in precedenza si era diradata, torna nuovamente ad oscurare il sole per qualche momento.

 

“ Era meglio che continuasse a dormire, ancora per un po' “. Mormora solamente, non specificando di chi si tratta ed ignaro che qualcun altro, in un altro regno ha avuto lo stesso, medesimo presentimento che ha avuto lui.


Sabrie, regno del fuoco. Stesso istante.

 

Ace Baskerville tiene tra le mani un pezzo di metallo apparentemente innocuo, ma che in realtà è tutto fuorchè un oggetto comune e di poco valore. Davanti a lui un ritratto meraviglioso: il ritratto di un uomo dallo sguardo di ghiaccio e che per certi versi ricorda moltissimo quello di Dominique, capelli blu notte e vestiti regali. Indossa il mantello della famiglia Baskerville, tra le mani quella che è sempre stata la sua arma: la spada. Dietro di lui, sua moglie lo osserva senza ancora dire una parola. Solo di lì a poco Alexis Baskerville prende parola, abbassando lo sguardo. “ Ace… “. Mormora solamente, mentre lui non si volge verso di lei e continua a stringere tra le mani quel pezzo di metallo, così forte da farsi sanguinare seppur la cosa non gli rechi il minimo problema. “ Ace, mi dispiace! Io non lo sapevo, non ero in me! “. Ammette la rosa, mentre lui si volge finalmente a guardarla, il suo sguardo sembra però furioso e forse, pensa la regina, avrebbe preferito che continuasse a non guardarla.

 

“ Come hai fatto a cadere nel suo tranello?! Ti avevo detto di mettere delle protezioni, ma tu no! Tu e la tua maledetta ingenuità! Credevi davvero che ci avrebbe lasciato in pace! Credevi davvero che non avrebbe cercato un modo per… “. Si blocca di scatto: una risata nella sua testa, una risata che solo lui sente. Il corvino si porta le mani ai lati di essa, chiudendo gli occhi e scuotendo il capo con enfasi. “ Tacete, maledetto… “. Sibila, mentre la risata continua e mentre improvvisamente, una fiammata si dirige verso il dipinto ma non lo distrugge.

 

“ Molto presto… “. Continua la voce nella mente del primo pilastro, che alterato lancia una sfera di fuoco a quel ritratto. Tuttavia, stavolta il suo attacco gli ritorna indietro e lo colpisce, facendolo cadere a terra.

 

“ Ace! “. Lo soccorre Alexis, mentre lui si scansa malamente dalla sua presa. È evidentemente ancora furioso con lei, oltre che frustrato. Ha già provato non sa quante volte a distruggere quel quadro, vanamente: ogni attacco è risultato totalmente vano ed anzi, gli è ritornato indietro moltiplicato.

 

“ E’ tutta colpa tua! Guarda che hai fatto! “. Si sfoga il re rubino, mentre gli occhi della moglie si allagano di lacrime. “ Se solo mi avessi dato retta, ora non saremmo in questo casino! “. Continua, dando un forte pugno al pavimento fino quasi a farsi sanguinare la mano. A quelle parole anche lei decide di dire la sua, stanca di subire passivamente l’ira del fratello, nonché marito.

 

“ Se tu ti decidessi a mettere da parte la tua vendetta ed a chiedere aiuto al re zaffiro, allora la risolveremmo questa situazione! E… “. Ma lo sguardo di lui si fa ancor più furioso e si tinge di rubino, la temperatura nella sala aumenta paurosamente.

 

“ Io?! Io chiedere aiuto a quell’uomo?! Tu deliri, Alexis! “. Le grida alterato, come se la moglie avesse bestemmiato o detto chissà quale eresia. “ Risolverò da solo questo guaio! “. Fa, mentre il braccio destro torna a fargli male e la risata si fa sentire nuovamente.

 

“ E’ quello che credi tu, mio caro. È quello che credi tu, ma in fine le cose andranno esattamente come io desidero. Lo stanno già facendo “. Continua malignamente la voce, mentre delle gelide mani si posano sul viso della prima luna maggiore e mentre Ace deve scoprire il proprio braccio, tanto è il dolore che sente: una vistosa ustione da fuoco fa mostra di sé per qualche momento, per poi scomparire e mentre la moglie lo guarda allarmata.


“ Il marchio del re ti sta dando problemi? Anche a te? “. Chiede, per poi proseguire con coraggio ed ignorando il fatto che probabilmente, Ace si infurierà con lei. “ Santo cielo! Devi chiedere aiuto a Vanitas! Sono sicura che potrà aiutarti, ha già avuto a che fare con una cosa simile! “. Fa, mentre l’altro la osserva furente.

 

“ Anche di Strauss dicevi la stessa cosa! Ho risparmiato il re argento per questo, perché secondo te mi avrebbe aiutato! Invece si è creato un casino più grande, grazie a te ed alle tue geniali intuizioni! E te l’avevo perdonata, ma dopo quest’altro guaio… “. Continua, mentre una fiammella gira attorno ad entrambi, sia a lui che alla moglie. “ Maledetto… “. Mormora solamente il re rubino, mentre la moglie scoppia in lacrime: senza volerlo ha fatto un bel guaio, ed ora sarà davvero difficile se non impossibile rimediare. Ed in tutto questo, per un singolo istante quel ritratto di fronte a loro sembra sogghignare: il ritratto di Rin Baskerville.

 

Nella stessa situazione parrebbe essere Vanitas, a Veritas.

 

Il giovane re osserva il filatterio che tiene tra le mani, davanti a lui un ritratto di un bellissimo uomo del tutto simile a lui, con i suoi stessi occhi e capelli e persino il suo stesso mantello. Ironico, pensa: sono praticamente due fotocopie, eppure non potrebbero avere caratteri ed indoli più opposti. Il giovane re sospira pesantemente, osservando il marchio sul suo braccio sinistro. “ Sono oltre vent’anni che la maledizione del re pazzo si è arrestata. Eppure… “. Mormora solamente, guardando quello che è il ritratto di suo nonno, Vanitas Lunettes. “ La sua anima non è stata distrutta né sigillata, eppure sono riuscito a spezzare la maledizione. Ma questo vale per me: mi chiedo allora, chi sia ad averla su di sé adesso? “. Mormora: se né Kevin, né le gemelle e né Ivar hanno la maledizione del re pazzo, se nemmeno lui stesso la sente più su di sé, allora pensa, chi è a portarne il peso sulle spalle? “ Tutto questo è strano… molto strano “. Precisa, parlando a sé stesso dato che nella sala non c’è nessun altro se non lui. “ A meno che… “. Un atroce sospetto, che lo fa sussultare un istante. Il giovane re posa una mano su quel ritratto ed immediatamente una sensazione sgradevole lo pervade: una sottile lastra di ghiaccio ricopre il pavimento, mentre qualcun altro entra in quel momento nella sala.

 

“ Padre…? “. Mormora solamente colui che non è altri che Ivar Hikari, mentre sentendosi chiamare il re zaffiro si volge di scatto verso di lui. “ Scusate! Non intendevo disturbarvi “. Sussurra solamente il minore, mentre Vanitas scuote lievemente il capo e gli allunga la mano, invitandolo a raggiungerlo.

 

“ Non mi disturbi mai, figlio. Vieni “. Lo invita, ed a quelle parole e quel gesto il minore dei fratelli Hikari annuisce lievemente, avvicinandosi e ponendo una mano su quella del padre. In seguito il suo sguardo è calamitato proprio di fronte a loro, osservando quel maestoso ritratto e rabbrividendo istantaneamente.

 

“ Quell’uomo… vi somiglia moltissimo! È praticamente la vostra fotocopia! Si tratta forse…? “. Sta per chiedere se si tratti di un ritratto di suo nonno, Kaname. Ma Vanitas lo precede, dandogli una risposta che lascia un po' sconcertato il minore dei fratelli Hikari.

 

“ Quell’uomo figlio mio, era mio nonno: il tuo bisnonno, Vanitas Lunettes “. Spiega brevemente il re bambino, mentre il figlio sgrana gli occhi sconcertato: veramente pensa, suo padre ha ereditato moltissimo da suo nonno. E non parla solo del nome o del potere, ma anche dell’aspetto fisico. “ Si: colui che diede vita alla maledizione del re pazzo. Te ne ho parlato, no? “. Chiede il giovane re, mentre il figlio fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si, me ne avete parlato molto tempo fa “. Fa, mentre Vanitas sembrerebbe essere ancora piuttosto preoccupato. Questo ovviamente, non sfugge all’attenzione del figlio. “ Padre? Perché siete così pensieroso? “. Chiede, ma a quella domanda l’altro si riscuote leggermente.

 

“ Non è nulla! Ero solo perso nei ricordi, tutto qui “. Fa, ma quella blanda spiegazione non convince nemmeno un po' il suo quartogenito. Ivar vorrebbe chiedere altro, tuttavia decide di rimanere in silenzio e limitarsi ad osservare il dipinto ancora per un po', in silenzio esattamente come lo è il padre. “ Ivar? “. Lo chiama dopo un po' il giovane re, attirando così la sua attenzione. “ Tu ti senti bene, vero? “. Chiede di lì a poco, proseguendo dopo alcuni istanti. “ Si, insomma: non hai incubi, non senti voci e non hai strani dolori. Vero? Non ti è comparsa della febbre anomala o cose così? “. Chiede, mentre il figlio si chiede del perché di quelle domande così, all’improvviso.

 

“ Ma perché mi state facendo queste domande adesso? “. Chiede semplicemente il minore dei fratelli Hikari, ma suo padre lo fissa seriamente.

 

“ Tu rispondimi e basta: in fondo, un padre non può preoccuparsi della salute di suo figlio? “. Chiede, mentre seppur perplesso Ivar porta un dito sotto il mento, parlando di lì a poco.


“ No… nessun sintomo di quelli che avete elencato… “. Mormora, mentre Vanitas sospira sollevato. “ Padre? Qualcosa non va? “. Chiede poi il ragazzo, mentre finalmente il re zaffiro fa un lieve sorriso.

 

“ Oh no, tesoro: anzi, tu non sai quanto la tua risposta mi rallegri “. Sentenzia, abbracciando di colpo il figlio e cogliendolo decisamente di sorpresa. “ Non sai quanto… “. Continua poi, mentre Ivar, passato il primo momento di sorpresa ricambia il suo abbraccio, stringendosi a suo padre come non volesse più lasciarlo andare via.

 

“ Avverto lo scorrere del vostro sangue: di che cosa avete paura? “. Mormora solamente Ivar, mentre suo padre rimane sorpreso: è la prima volta che suo figlio è così diretto, ma la cosa non gli dispiace affatto.

 

“ Niente… “. Sussurra semplicemente il secondo pilastro, proseguendo di lì a poco. “ Niente, ho solo avuto paura di perderti… “. Continua, d’altro canto Ivar decide di non fare domande ma avverte ancora la paura di suo padre, seppur molto attenuata rispetto a prima. D’altra parte nemmeno Vanitas sa perché, ma in quel momento ha avuto paura che fosse stato Ivar ad ereditare la maledizione del Re Pazzo. Che con la storia di quanto successo con il clan della Luna Nera, anche qualcos’altro fosse successo o si fosse risvegliato. Ma per fortuna, così non parrebbe essere. “ Ehi… ti va di rimanere così, ancora per un po'? “. Chiede semplicemente suo padre, mentre suo figlio rimane ancora più sorpreso di prima, tuttavia si limita ad annuire ed a godersi quell’abbraccio che a lungo ha desiderato, ma che solo di recente ha in fine potuto avere.

 

Nel medesimo istante, Costaluna. Regno dell’acqua.

 

Il sole è completamente oscurato da una nuvola, mentre un eterno giovane dalla chioma azzurra osserva il ritratto di fronte a lui, tra le mani una rosa di colore rosso. Accanto a lui, un più giovane ragazzo osserva l’uomo ritratto: un uomo del tutto simile a lui ed a quello che è suo padre, che indossa il mantello argento del loro clan e dallo sguardo cinico e crudele. Tra le mani tiene quella stessa rosa rossa. “ Incredibile, dopo anni ed anni siete davvero tornato a darmi problemi…? “. Sussurra solamente il re del clan della luna argento, osservando poi il marchio a forma di cigno sulla sua mano. A quelle parole è l’altro giovane a prendere parola.

 

“ Padre, sono davvero felice che vi siate ripreso dalla prigionia e che siate potuto tornare… “. Mormora solamente il principe Liuva, erede di Strauss e Tea e futuro pilastro dell’acqua. “ Perchè ora sembrate così crucciato? Dovremmo festeggiare il vostro ritorno… “. Continua, mentre Strauss Rosa Rossa, quarta luna crescente e pilastro dell’acqua, rimane in silenzio qualche istante per poi dargli una risposta di lì a poco.

 

“ Si, ma non dimenticare che tua madre non è ancora qui con noi. In oltre… “. Esita un istante, mentre Liuva si accorge di dove sia puntato lo sguardo di suo padre. Immediatamente anche lui osserva il medesimo marchio ma sulla mano opposta che anche lui sfoggia: il marcio del cigno nero, la maledizione che da anni ha colpito la famiglia Rosa Rossa. “ Un regalo di mio padre… “. Mormora solamente Strauss, come se avesse letto i pensieri del figlio e ripensando a quando uccise il padre. Ed a quando, morente e furioso, Dracula Rosa Rossa scagliò su di lui la maledizione di Black Swan o Cigno Nero, che dir si voglia: avrebbe perso il suo regno, la sua sposa lo avrebbe abbandonato e lui sarebbe impazzito, facendo sprofondare il suo regno nelle tenebre e nella disperazione. Giurò che sarebbe tornato a farla pagare al figlio, che anche se ora il suo corpo moriva la sua anima sarebbe risorta ed avrebbe comunque portato a compimento la sua vendetta.

 

“ Il nonno? “. Chiede solamente Liuva, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Ma è morto tanti anni fa, come… “. Ma suo padre lo interrompe, prima che possa proseguire la frase e puntando lo sguardo all’uomo del ritratto.

 

“ E chi ti ha mai detto, figlio mio, che mio padre sia morto? “. Chiede, mentre un improvviso e potente acquazzone si scatena nel regno di Costaluna, più violento che mai. E questo certamente, nel regno dell’acqua non è certo un bel presagio.



Salve miei cari, ed ecco qui il capitolo dodici! Abbiamo diversi spezzoni, ma tutti coincidono su un unico fatto: Rin Baskerville, Vanitas Lunettes e Dracula Rosa Rossa sembrano essere ancora oggi temuti dai loro eredi e nipoti, nonostante la logica dica che sono ormai morti. Perchè? Cosa c'è mai da temere? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Luna e Kevin ***


Luna Hikari rientra a palazzo decisamente furiosa, dietro di lei il fratello. “ Luna! “. La chiama, ma lei non gli da alcuna risposta: butta malamente il mantello su una poltrona adiacente, sollevando lievemente il suo lungo abito blu e dirigendosi alle scale. “ Luna! Ti vuoi fermare?! “. La chiama ancora una volta il minore, mentre a quell’ennesimo richiamo la ragazza pare infuriarsi.

 

“ Vai a quel paese! “. Grida furiosa la principessa, mentre entra nella propria stanza seguita dal fratello. “ Esci dalla mia stanza! Ora! “. Fa poi la bionda, mentre l’altro scuote il capo con enfasi.


“ Eh no cara mia! Io non me ne vado! “. Si irrita, mentre la sorella lo guarda scandalizzata. “ Cos’è?! Difendi quel bellimbusto?! “. Chiede poi, mentre la maggiore lo guarda decisamente furente, i suoi occhi si iniettano di un’intensa luce blu ed il pavimento ghiaccia istantaneamente.

 

“ Quel bellimbusto?! Quel bellimbusto come lo chiami tu, che tu stesso hai aggredito! Senza una ragione, per di più! “. Continua la sfuriata la Principessa, mentre d’altro canto il principe la osserva a sua volta alterato, dando un forte pugno al muro e ghiacciando parzialmente la parete.

 

“ Solo il fatto che sia figlio di Dominique è una ragione sufficiente! Io non voglio che quell’uomo ti si avvicini, ti è chiaro ora?! Non voglio che si avvicini né a te né al resto della famiglia! E quel suo tono arrogante mi ha decisamente dato sui nervi! Non l’ho aggredito senza motivo, lui ha cercato la rissa con me! Anche senza muovere le mani! “. Continua, mentre alcune lacrime di frustrazione bagnano gli occhi di lei.

 

“ Ma se nemmeno lo conosci! Lo avrai visto si e no una volta! Che diavolo di problemi hai?! “. Impreca nuovamente la bionda, stanca di quell’atteggiamento a suo dire del tutto insensato da parte del fratello. “ Solo perché è figlio di un bastardo traditore, non significa che lo sia anche lui! Anche Fukiko è figlia di quel mostro, ma non mi pare tu la tratti con tanto disprezzo! “. Continua lo sfogo la fanciulla, mentre il fratello la interrompe se possibile ancor più bruscamente di prima.

 

“ Ma non è questo il punto! “. Grida, respirando lievemente affannosamente. “ E va bene! Non è solo perché è figlio di Dominique! Cioè, questo mi da fastidio ma non è… “. Si ferma: il respiro si fa sempre più irregolare. Di questo si accorge, ovviamente, anche Luna: immediatamente decide di accantonare il diverbio con il fratello, precipitandosi al suo fianco e mentre i suoi occhi tornano normali: ha capito benissimo che il malore di Kevin è serio e che non c’è tempo da perdere in diverbi che in questo istante, divengono di poco conto.

 

“ Kevin! Kevin, che ti prende?! “. Chiede allarmata, vedendolo impallidire più del normale e mentre il fratello si sente sempre più male e debole: le mani e le gambe tremano, tanto da faticare persino a reggersi in piedi. In oltre il respiro è quasi mozzato, le sue zanne sono bene in vista ed i suoi occhi sono iniettati di un’intensa luce blu. Ha un intenso dolore al polso, ma non ne capisce la ragione: tutto quello che sa è che gli sembra che il ghiaccio stesso stia ustionando la sua pelle dall’interno, la sensazione è davvero terribile mentre allo stesso tempo inizia a sudare freddo.

 

“ Maledizione! “. Impreca solamente l’erede di Ivy e Vanitas, mentre anche la gola inizia a fargli male o meglio, a bruciare: è come se avesse ingoiato del fuoco puro, contrastando con la sensazione che prova sul braccio e mentre allo stesso tempo sembra quasi che la sua saliva sia stata prosciugata.

 

“ Fa male! Fa male! “. Grida il giovane erede, stando talmente male da piangere quasi involontariamente, mentre la sorella lo accarezza senza più sapere come calmarlo: deve essere la prima volta che lo vede in quello stato e, d’altro canto, anche per Kevin dev’essere la prima volta che si sente così male. O se gli è successo lo ha nascosto al resto della famiglia, ma stavolta non ha proprio potuto evitarlo. Luna inizia ad agitarsi: si guarda nervosamente intorno, in modo quasi frenetico e quasi come fosse alla ricerca di qualcosa, una cosa qualsiasi che possa aiutarla a far stare un po' meglio il minore. Ma sa, dentro di sé, che quella è una vana ricerca: nessun oggetto presente nella stanza può far stare meglio Kevin in qualche modo.

 

“ Che cosa faccio?! Che cosa posso fare?! Dimmelo! “. Continua la maggiore, piangendo a sua volta e sentendosi dannatamente impotente: detesta vedere suo fratello in quelle condizioni, tuttavia non sa davvero come fare per aiutarlo e risolvere la situazione. “ Kevin… “. Sussurra solamente, per poi pensarci un istante e cercando di rimanere lucida: se si farà prendere dal panico anche lei pensa, sarà davvero la fine per entrambi e non sarà certamente utile al fratello! No, pensa la bionda: non deve agitarsi, deve rimanere lucida e razionale, anche se la situazione non è certo semplice da gestire. La ragione le direbbe di chiamare la madre o i fratelli, ma l’istinto le dice di fare ben altro, come se sapesse che non c’è tempo nemmeno per avvertire qualcuno, che ogni momento è prezioso. “ Un momento… “. Mormora solamente la primogenita di Ivy e Vanitas, riflettendo un istante su una cosa. “ Mi ricordo una cosa che mi diceva sempre la mamma, che cosa faceva quando doveva calmare papà, colpito dalla maledizione del re pazzo… “. Mormora solamente, mentre i loro sguardi si incontrano per un momento, quello del fratello decisamente stranito mentre quello di lei determinato e più sicuro. “ Ma si, certo! Ora so che cosa devo fare! “. Fa, giungendo alla sola conclusione possibile. Poi la giovane agisce: slaccia i bottoni del proprio coprispalle, che getta a terra lasciando così scoperto completamente il collo, portando i capelli dal lato opposto e guardando intensamente l’altro. “ Bevi! “. Sentenzia. Una parola: una sola parola che ha il potere di far avvampare Kevin.


“ No! Non lo farei mai, sei mia sorella e… “. Ma lei lo attira a sé, ferendosi il collo con un’unghia e facendosi così sanguinare, ben sapendo che a questo gesto lui non potrà mantenere a lungo il sangue freddo.

 

“ Come se la parentela costituisse un problema, per quelli come noi “. Sussurra la ragazza per poi osservare con la coda dell’occhio il minore, i cui occhi brillano ora della luce della luna degli Hikari. “ Bevi, ora! “. Fa semplicemente la bionda, mentre lui non riesce più a controllarsi: solo percependo l’odore del sangue di Luna, il suo autocontrollo se ne va decisamente a puttane. Lecca lentamente il collo di lei, provocandole una sensazione dl tutto nuova e facendole sfuggire un lieve sospiro di approvazione. Normalmente questo avrebbe imbarazzato da morire entrambi, tuttavia ora non è così: ora pensa Kevin, tutto ciò che desidera è bere quel sangue così prelibato ed unico.

 

“ Sei sicura…? Sai bene che un morso è un legame più intenso di un legame sessuale… sei sicura di volerlo? “. Chiede nel suo ultimo attimo di lucidità, prima che il suo lume della ragione venga definitivamente offuscato e mentre lei annuisce, sicura.

 

“ Non sono mai stata più convinta che come in questo momento: bevi. È quello che voglio, Kevin. Voglio donarti il mio sangue, voglio farti sentire meglio “. Sentenzia e, a quella rassicurazione lui non ha più dubbi: affonda le zanne affilate nel collo di lei, provocandole un intenso gemito di dolore misto piacere e facendola arrossire vistosamente, mentre istintivamente lui la spinge all’indietro e mentre, d’altro canto, lei lo asseconda ed indietreggia fino al letto, su cui di lì a poco entrambi cadono. Sempre seguendo l’istinto, la principessa porta una mano tra i capelli del minore, sui quali stringe lievemente la presa e mentre le sue guance si tingono di un rosso intenso. “ K… Kevin… “. Mormora solamente, mentre lui la guarda con la coda dell’occhio seppur stia ancora bevendo il suo sangue. “ Voglio che quando hai sete, tu ti rivolga solo a me. Soltanto a me, hai capito? “. Sentenzia perentoria la primogenita di Ivy e Vanitas, non avendo idea che anni prima anche suo padre abbia pronunciato le stesse parole, durante una delle prime volte in cui Ivy bevve il suo sangue e mentre in risposta lui affonda maggiormente le zanne, continuando a bere fino a quando la sete non si placa e, in un momento, staccandosi dalla sorella per poi ribaltare rapidamente la situazione: ora è lei a trovarsi sopra di lui, con gli occhi iniettati di un’intensa luce blu: non ha perduto una quantità eccessiva di sangue, dev’essere ben altro ad aver acceso in lei il desiderio intenso di sangue.

 

“ Anche tu, dovrai rivolgerti solo a me quando avrai sete. È chiaro? “. Fa semplicemente il corvino, non sapendo che è la stessa risposta che sua madre diede quello stesso giorno e mentre Luna rimane rossa in viso e respira irregolarmente, ma non certamente per un malore. “ E se ora hai sete… “. Non finisce la frase: la sorella quasi gli strappa la camicia di dosso, per poi scoprire il suo collo e leccandolo lentamente.

 

“ Ora, dammi da bere… “. Mormora solamente la bionda e, senza nemmeno chiedergli se ne sia sicuro o meno, come se già avesse ricevuto il suo consenso, affondando a sua volta le zanne nel collo di Kevin. Che a quel gesto, parrebbe essere tutt’altro che dispiaciuto, anzi: deve portare una mano alla bocca per evitare di emettere un qualsiasi tipo di suono, mentre la mano libera afferra con forza l’abito della sorella e stringe forte la presa su di esso, quasi a volerglielo strappare via a sua volta. Lo sanno entrambi: forse questa situazione, evolverà in ben altro che dei semplici morsi.

 

Ivy sente un forte odore di sangue, un odore del tutto nuovo pensa. “ Ma chi…? “. Mormora solamente, per poi sorridere lievemente. “ Ohoh… adesso ho capito… “. Fa solamente la regina, ridendo tra sé e sé e capendo cosa dev’essere successo.

 

“ Dopotutto, sarebbe stato così anche tra te e Vanitas se non foste cresciuti separati “. Sentenzia una seconda voce femminile, che Ivy riconosce immediatamente. “ Ciao, Ivy “. La saluta colei che non è altre che Rosina. La nobildonna sorride leggermente, mentre sia lei che Ivy si danno un bacio sulla guancia.

 

“ Rosina, che bello vedervi “. Fa semplicemente la corvina, per poi annuire leggermente. “ Voi dite? Anche per me e Vanitas sarebbe stato così? “. Chiede, riflettendo un istante e mentre la matrigna annuisce sicura.

 

“ Ma certo: sono sicura che sarebbe capitato anche prima, tra voi due “. Ridacchia un po', facendo avvampare Ivy e proseguendo la frase di lì a poco. “ Oh! A quanto pare anche per Kevin e Luna è giunto il momento di provare questa esperienza… “. Lascia la frase a metà, mentre Ivy annuisce lievemente. “ Sei preoccupata? “. Chiede poi l’altra donna, mentre lei scuote il capo.

 

“ Oh, no! Sono felice che sia successo, solo.. beh ecco, io li vedo sempre come i miei bambini, soprattutto Kevin. In oltre… “. Mormora, per poi riflettere un istante. “ … cosa dirà Vanitas, quando saprà che la sua bambina non è più tale? “. Chiede, mentre entrambe fanno un’espressione perplessa nell’immaginare come reagirà Vanitas, quando scoprirà dello scambio di sangue tra Luna e Kevin.


“ Ehm… glielo diremo al momento opportuno, che dici? “. Fa solamente la matrigna, trovando poi il consenso della figliastra: se Vanitas non si è ancora accorto di nulla pensano, sarà meglio tenerlo all’oscuro ancora per un po'.

 

Anche Dante fa un incontro di lì a poco: notando chi si trova davanti, il maggiordomo fa un inchino rispettoso. “ Oh! Salve, Dante “. Lo chiama Vanitas, mentre l’altro lo osserva qualche istante e solo in seguito prende parola.

 

“ Vanitas, Ivar! È bello vedervi “. Fa, come fossero anni che non vedeva il principe ed il suo re ma, nella realtà dei fatti, vivono nello stesso palazzo.

 

“ Dante, sembra che non ci vedi da giorni! Guarda che viviamo comunque nello stesso palazzo, eh! “. Lo prende un po' in giro Vanitas, ridendo un po' e mentre l’altro arrossisce lievemente. “ Comunque! È tutto pronto per il ballo? “. chiede poi il giovane re, mentre il maggiordomo annuisce a quella domanda.

 

“ Certamente! Tutto è stato preparato come hai ordinato e le persone nella lista sono state invitate. Anche se… “. Il maggiordomo non può fare a meno di osservare la lista nelle proprie mani, leggendo quei nomi e sospirando pesantemente. “ Vanitas… “. Fa, mentre il suo re interrompe sul nascere le sue possibili prossime parole, parlando con tono serio e deciso.

 

“ Sto semplicemente ricambiando un gesto, Dante “. Sentenzia, mentre il maggiordomo non può fare a meno di far trasparire la propria disapprovazione per tale “ ricambiare il gesto “. “ Oh andiamo, non guardarmi così! “. Fa poi il corvino, mentre l’arancione scuote il capo ancora una volta.

 

“ Ti dico che è una pessima idea! Una pessima idea! “. Rimarca, mentre il più giovane sbuffa sonoramente, stanco di spiegare all’uomo un concetto che già sa.

 

“ Non accadrà nulla! Saremo ad un ballo, con tantissime persone presenti! Non potrebbe far nulla, nemmeno se lo volesse! Per ciò, ora mettiti tranquillo e va a prepararti per stasera! Tutto dovrà essere perfetto, mi sono spiegato?” . Chiede, sbuffando sonoramente e mentre l’altro scuote il capo con enfasi.

 

“ Con quell’uomo presente, nulla sarà perfetto! Per favore, Vanitas! Cerca di… “. Ma stanco di quel continuo opporsi da parte del più anziano, l’altro lo rimprovera un po' più bruscamente.

 

“ Sei forse diventato sordo? Dante! Ti ho detto di andare a prepararti per il ballo e di non preoccuparti di nulla! Andrà tutto bene! “. Tuona, mentre l’altro sospira pesantemente, rassegnandosi: darà ascolto al suo re, ma nulla gli vieterà di tenere non uno ma entrambi gli occhi più che aperti, in caso dovesse capitare qualcosa di spiacevole. Perché con quell’uomo presente, pensa, tutto può essere possibile.

 

A Sabrie, nello stesso istante.

 

Anche il principe Tristàn non parrebbe stare troppo bene: è piuttosto pallido ed una forte nausea non pare volerlo abbandonare. Suo padre lo osserva per qualche istante, posando una mano sulla sua fronte. “ Non hai febbre… “. Mormora solamente. Poi riflette: se il figlio non ha febbre pensa, cosa può essere successo per ridurlo in quello stato? La risposta tuttavia, gli arriva quasi spontanea. “ Che voi siate maledetto… “. Mormora solamente, stringendo lievemente i pugni ed intuendo cosa sia in realtà il possibile male che affligge suo figlio, una collera sempre crescente fa tingere per un istante i suoi occhi di rubino, per poi tornare nuovamente normali e mentre l’altro corvino volge lo sguardo verso di lui, un po' preoccupato: avverte lo scorrere del sangue di suo padre e sa benissimo che è infuriato, tuttavia non ne capisce l’esatta ragione. Sa per certo che non ce l’ha con lui, ma allora a chi è rivolta pensa, l’ira del re rubino? Comunque, in questo momento non osa chiederglielo: l’ultima cosa di cui ha bisogno pensa, è far infuriare suo padre.


“ Padre, che vi prende? “. Chiede solamente l’erede maggiore di Ace ed Alexis quasi in un sussurro, mentre suo padre scuote lievemente il capo e d’altro canto il figlio prosegue la frase di lì a poco: ora pensa, oltre alla collera avverte anche la preoccupazione di Ace per il suo stato di salute. Certo, gli dispiace che suo padre sia in pensiero ma al tempo stesso non può fare a meno di sorridere lievemente, capendo quanto gli importi di lui. “ State tranquillo: verrò comunque, stasera. Non deluderò le vostre aspettative, vedrete che… “. Fa per proseguire il principe, pensando che suo padre sia contrariato perché crede che quella sera lui non potrà presenziare ad un particolare quanto importante evento. Ma suo padre quasi lo fulmina con lo sguardo, per poi avvicinarsi lentamente a lui e puntando il suo sguardo oceano in quello gemello al suo del figlio.

 

“ Ma che vuoi che mi importi di stasera?! Tristàn… “. Mormora solamente, avvicinandosi al suo primogenito e posandogli una mano sul viso: è un tocco bollente, come se il suo stesso corpo fosse fatto di fuoco ma tuttavia, non ustionasse minimamente il principe di Sabrie. “ Tu sei mio figlio, capisci? Ho rischiato di perderti una volta, quando ti abbandonai dopo la presunta morte di tua madre. Ma ora che ci siamo ritrovati… “. Non finisce la frase, mentre il figlio lo osserva un momento da prima sorpreso: crede sia una delle prime volte in tutto quel tempo, che suo padre mostra le sue reali emozioni così apertamente e di fronte a qualcun altro. Poi accarezza a sua volta il viso di suo padre, abbozzando un sorriso e tentando di rassicurarlo.

 

“ Ma ora siamo uniti “. Mormora, mentre Ace parrebbe essere tutt’altro che tranquillizzato da tali parole. “ Siamo uniti e più nessuno ci dividerà. Non lo permetteremo, né ad anima viva… “. E fa una pausa, il suo sguardo calamitato da quello di suo padre, incatenato ad esso senza mai distoglierlo, per nessun motivo. “ ...né ai defunti “. Precisa, terminando quella frase e mentre Ace annuisce, essendo tuttavia decisamente poco convinto: non dubita delle parole e della determinazione del figlio, dubita solo che possa competere con… i suoi pensieri vengono immediatamente interrotti dalla voce del suo primogenito. “ Presto starò meglio e finalmente, potrò accompagnarvi ad un evento importante: per me ed Emilia sarà un’occasione speciale! È la prima volta che debuttiamo in società in un regno che non è il nostro “. Fa, mentre finalmente suo padre abbozza un lievissimo sorriso e decidendo di cambiare discorso, allentando così la tensione che si era venuta a creare.

 

“ Non vorrei essere nei panni di tua madre, quando dirà ai gemelli ed a Konstantin che loro non possono venire “. Fa, pensando a come abbia deciso di non portare con sé i figli minori all’evento che si svolgerà la sera stessa ed a cui tutta la famiglia reale è stata invitata. Di questo il suo erede è rimasto decisamente colpito e, di lì a poco decide di fargli qualche domanda.

 

“ Ma perché no? “. Chiede solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Insomma, Konstantin è ormai adulto ed anche i gemelli sono abbastanza grandi per partecipare. Allora…? “. Chiede, ma a quelle domande che tuttavia in parte si aspettava e trova anzi legittime, Ace si limita a scuotere il capo.

 

“ Perchè non si sa mai cosa possa succedere, stanotte. Per quello che ne so, questo potrebbe essere un tranello: tu ed Emilia siete in grado di contrastare un nemico, ed in ogni caso io e tua madre potremmo intervenire per difendervi, se servisse. Ma Konstantin, Krad ed Hope no, ed io non voglio assolutamente rischiare “. Sentenzia determinato, mentre il figlio annuisce solamente: da un lato desidererebbe maggiori spiegazioni, ma sa anche che chiederle ora sarebbe perfettamente inutile e che suo padre non gliele darebbe, mai. Ma una cosa è certa: vuole tenere al sicuro i suoi figli minori da una cosa che per ora, rimane ignota.

 

Ad Obscuria, nel medesimo istante.

 

Il re ossidiana osserva la sua regina per qualche istante, mentre lei annuisce un paio di volte. “ Credo che anche tu dovresti incontrarla, Kaname… “. Mormora solamente Juliette Knighr Hikari, mentre colui che è il suo re la osserva senza ancora proferire verbo. “ Insomma! È pur sempre tua figlia, non credo ti rifiuterebbe “. Fa, riflettendo: certamente, Ivy potrebbe essere shoccata da un possibile incontro con suo padre e questo non lo mette in dubbio, tuttavia è convinta che non volterebbe mai le spalle a Kaname. “ So che avevate un profondo legame: credo che non si sia mai spezzato. Credo che ora che ha recuperato i ricordi interamente, Ivy avverta nuovamente quel profondo legame con te, esattamente come lo era quello di Vanitas con Luna dopotutto. E credo che dovresti chiarirti con lei, spiegarle la verità “. Continua poi l’argento, trovando il consenso di Antoine.

 

“ Juliette ha ragione, fratello “. Commenta solamente l’altro, mentre lo sguardo di ghiaccio del re ossidiana è ora puntato sul minore. “ Magari, se ti vedesse Ivy sarebbe disposta ad ascoltarti, ad intercedere per te con Vanitas “. Tenta, ma a quelle parole l’altro si innervosisce e, per un singolo istante i suoi occhi si tingono di un nero pece.

 

“ No! “. Fa solamente, mentre l’oscurità si fa opprimente. Così tanto che per un istante mozza persino il fiato della moglie e del fratello, mentre il re recupera lentamente il controllo di sé stesso dopo alcuni istanti. “ No “. Sentenzia nuovamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Ivy crede che io abbia fatto uccidere sua madre, mi odia. Per non parlare di Vanitas: dopo tutto quello che è successo tra noi, se ora mio figlio mi vedesse otterrei solo di farmi piantare in corpo la spada di ghiaccio. Ed io non voglio tutto ciò “. Sentenzia. A quelle parole un altro misterioso uomo si fa avanti: fino a quel momento era rimasto nascosto nell’ombra, ma ora ha deciso di parlare.

 

“ Posso dire la mia opinione, maestà? “. Chiede solamente, mentre Kaname si volge di scatto verso di lui: indossa un’alta uniforme militare, dai colori nero ed oro. “ Voi avete paura “. tre parole: tre parole che l’uomo pronuncia, senza nemmeno aspettare il consenso di parlare da parte del sovrano. “ Voi sapete benissimo di aver fatto del male a Vanitas, sapete cosa gli avete fatto. Così come sapete che anche vostra figlia ne è al corrente, per questo non volete mostrarvi a loro. In realtà, voi temete le loro reazioni ed in particolare, quella di Ivy che è la vostra figlia prediletta “. Continua, mentre quelle parole fanno lievemente innervosire Kaname, che nasconde comunque molto bene la sua collera. Il re ossidiana incrocia le braccia al petto, abbastanza nervoso.

 

“ Chi ti ha dato il permesso di parlare? “. chiede solamente e gelidamente, mentre l’altro affronta il suo sguardo senza temerlo minimamente. Certo, una cosa assai rara per un suddito comune, non temere lo sguardo di uno dei quattordici re demoniaci. “ Io non temo niente e nessuno! Io sono la sesta luna maggiore, una delle lune più potenti! Se volessi, potrei oscurare le altre tredici lune in un soffio di Eolo! Ed asserisci che avrei paura di… di due ragazzini in confronto a me?! “. Chiede, mentre d’altro canto l’altro non sembrerebbe turbato minimamente, nemmeno la collera del suo re lo turba né lo spaventa.

 

“ Si: lo dico e lo ripeto, voi avete paura “. Assicura, provocando ulteriore ira da parte dell’altro. “ Sono i vostri figli, maestà: temete il loro giudizio o peggio, il loro rifiuto. E lo temete anche più degli altri re messi insieme, questo ve lo posso garantire “. Continua sicuro, mentre a quelle parole il re nero perde le staffe: un attacco di pura oscurità si abbatte sulla parete, gli occhi del re sono completamente nero pece.


“ Fuori! “. Ordina, stanco di sentire quelle parole e decidendo di porre fine alla discussione quanto prima. “ Vattene fuori, ora! Non mi serve il tuo giudizio, men che meno una predica fa parte tua! Nessuno deve dirmi come gestire il rapporto con i miei figli, o pretendere di sapere come mi sento! Men che meno tu! Mi sono spiegato?! “. Tuona, infuriato e mentre la sua regina gli mette una mano sulla spalla per calmarlo. D’altra parte invece, il giovane militare sogghigna un istante, per poi scuotere il capo.

 

“ La vostra reazione furiosa non fa altro che confermare la mia tesi, maestà. Anche se cercate di negarlo, anche se sbraitate le cose non cambieranno “. Continua freddamente, per poi volgersi ed uscire dalla sala del trono. Juliette afferra la mano chiusa a pugno del marito, cercando di equilibrare il suo potere prima che commetta dei guai irreparabili, anche al loro stesso palazzo.

 

“ Lascia perdere, non ti arrabbiare “. Sussurra, mentre lui riesce a ritrovare la calma solo con il contatto con la sua luna consorte, che gli accarezza il viso con la mano libera. Juliette riflette: non le pare il caso di insistere ulteriormente sulla questione, se Kaname vorrà vedere Ivy o Vanitas stesso pensa, sarà solo lui a decidere il come ed il quando.

 

“ Vedi di tenerlo a bada, Juliette “. Sibila solamente il bruno, i cui occhi ritornano nuovamente normali seppur molto lentamente. “ Altrimenti, ci metterò davvero poco tempo a rispedirlo da dov’è venuto. E stavolta, per sempre “. Precisa, mentre lei annuisce ed in seguito sospira pesantemente, incrociando per un momento lo sguardo con quello di Antoine. Che d’altro canto, non può far altro che sospirare pesantemente ma decidendo, per ora, di non mettere lingua nella discussione o sull’argomento.



Salve a tutti! Eccomi con il tredicesimo capitolo, cosa ne dite? Luna e Kevin litigano, ma lui si sente improvvisamente male. Così la sorella decide di aiutarlo, nel solo modo possibile: dargli il suo sangue. Tuttavia le cose sembrano andare oltre tra i due fratelli. Intanto Dante sembra contrariato, ma da che cosa? Perchè il maggiordomo è così nervoso? Un uomo misterioso fa alterare il re ossidiana e pare che solo Juliette sia in grado di tenerlo " a bada ": di chi si tratterà mai? Seguitemi e lo saprete!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il ritorno di Vanitas Lunettes ***


È ormai pomeriggio inoltrato a Veritas e tutti si stanno preparando per il ballo della Luna Blu, che si svolgerà la sera stessa.

 

La principessa Luna cammina per i corridoi di palazzo, portando una mano al collo e riflettendo su quanto successo: ha dato il suo sangue al fratello, lo ha calmato con esso ed in seguito anche lei lo ha morso. Hanno creato un legame inscindibile tra loro, in oltre anche… blocca istantaneamente ogni suo pensiero, scuotendo il capo e rossissima in viso. “ Ma che mi ha fatto? Mi ha forse maledetta…? “. Borbotta solamente la bionda, senza sapere che questa fu la stessa reazione di suo padre quando si accorse di amare sua madre, credendo che il mal d’amore fosse invece una maledizione che gli aveva scagliato Ivy. “ Perchè mi sento così? Perché il mio cuore non accenna a calmarsi e sono perennemente rossa in viso? Non avrò la febbre? “. Mormora solamente, per poi portare una mano alla fronte e credendo di avere realmente la febbre. In seguito sospira pesantemente, per poi notare che qualcuno si sta avvicinando e tentando, vanamente, di recuperare un aspetto quanto meno decente e schiarendosi la voce. “ Oh! Salve, madre “. Fa solamente la principessa blu, facendo un lieve inchino e salutando sua madre. Ivy la osserva qualche istante, perplessa.

 

“ Luna? Tesoro, ma stai bene? “. Le chiede solamente, osservandola attentamente. “ Perché sei in veste da notte e spettinata? Il ballo è tra poche ore! Ti devi preparare “. Fa semplicemente la regina, ma a quelle parole l’altra avvampa nuovamente, nascondendo il viso tra le mani e lasciando sua madre ancor più perplessa. “ Luna? “. La chiama solamente, percependo dallo scorrere del suo sangue che la figlia è imbarazzata e mentre lei sbuffa sonoramente, per poi scostare una mano e guardando la maggiore con la coda dell’occhio.


“ Kevin mi ha maledetta! “. Sentenzia, mentre per un istante Ivy rimane sconcertata.


“ Tuo fratello ha fatto cosa? “. Chiede presa totalmente in contropiede, mentre d’altro canto sua figlia annuisce lievemente.

 

“ Si! “. Si ostina Luna, mentre Ivy non sa esattamente come reagire a quell’affermazione. “ Altrimenti, perché ogni volta che solo penso a lui il mio cuore batte all’impazzata e mi viene la febbre? Perché sento quasi un dolore fisico, se non sono con lui oppure se sta male? Madre! Mio fratello mi ha maledetta! Ed io gli ho pure dato il mio sangue! “. Fa allarmata la giovane erede, ma a quelle parole Ivy non può fare a meno di ridere leggermente, notando il marchio del morso sul collo della figlia e posandole una mano sulla spalla.

 

“ Sei proprio la fotocopia di tuo padre, lo sai? “. Chiede, mentre lei non capisce cosa possa c’entrare ora questo: è orgogliosa di assomigliare a suo padre, ma cosa c’entra con il suo male? “. Quando si innamorò di me, credeva che gli avessi scagliato qualche strana maledizione “. Rivela, mentre Luna sente di essere maggiormente avvampata a quelle parole. “ Ed io ti darò la stessa risposta che a suo tempo, Rosina diede a lui “. Prosegue poi la regina, prendendo le mani della figlia nelle proprie e scostandogliele dal viso. “ Amore mio, Kevin non ti ha lanciato alcuna maledizione! Tu sei semplicemente innamorata “. Sentenzia, mentre la figlia la guarda con sconcerto, arrossendo fino alle orecchie.

 

“ E… eh?! I… inna… morata…? “. Sussurra, mentre sua madre annuisce e mentre anche lei inizia a comprendere: ciò che è successo tra lei e suo fratello non è dovuto alla sola attrazione fisica, come inizialmente pensava. Dietro c’è ben altro: dietro c’è amore. Un amore che solo ora è sbocciato, dopo diverso tempo dalla sua nascita.


“ Si! Innamorata “. Fa solamente Ivy, per poi riflettere un istante. “ Oh cielo! Chissà come la prenderà tuo padre, quando lo verrà a sapere? La sua bambina è diventata una donna “. Ride un po' la regina, riuscendo a far ridere anche Luna.

 

“ Forse, dovremmo aspettare un po' a dirglielo? “. Chiede, trovando il consenso della corvina. “ E voi? “. Chiede di lì a poco così, senza nemmeno riflettere. “ Voi state bene, madre? “. Chiede poi, mentre Ivy la guarda come a chiederle perché le chiede una cosa simile. “ Non so, ultimamente vi vedo piuttosto pensierosa, stanca e stressata: va tutto bene? “. Chiede, ed a quella premura da parte della figlia l’altra non può fare a meno di sorridere dolcemente ed accarezzarle il viso lentamente e mascherando il suo reale stato d’animo: Luna non sa neancora del ritorno della nonna adottiva ed al momento almeno, Ivy preferisce non dirle nulla per non turbarla, così come ad Amalia e Kevin. Anche ad Ivar ha fatto promettere di mantenere il segreto, dicendo che parlerà quando si sentirà pronta. D’altro canto suo figlio ha accettato subito: questa cosa lo sa, spetta solo a sua madre ed a nessun altro, non può essere lui a rivelare una cosa del genere agli altri componenti della famiglia e non.

 

“ Si, tesoro: sto bene! Non preoccuparti per me “. Fa semplicemente la minore dei fratelli Hikari, riuscendo alla perfezione a mascherare il proprio reale stato d’animo e forzando un sorriso, per poi guardare i capelli della figlia e portandosi una mano al fianco, lievemente contrariata. “ Forza, signorina! Ora fila in camera tua, che ti sistemo questi capelli e ti aiuto a prepararti: sei in uno stato pietoso, a poche ore dal ballo! “. Sentenzia, mentre all’altra si illumina immediatamente lo sguardo.

 

“ Come quando ero piccola? “. Chiede facendo un lieve salto, come se in quel momento fosse tornata bambina e mentre sua madre annuisce leggermente a quella domanda, stavolta sorridendo sinceramente a quella reazione così spontanea.

 

“ Come quando eri piccola “. Conferma, mentre la figlia le salta letteralmente al collo, stringendola in un abbraccio e quasi gettandola a terra, tanto è l’impeto che ci mette.

 

“ Evviva! “. Fa solamente, mentre Ivy ricambia il suo abbraccio con dolcezza, stringendola a sé.

 

“ Piano! Altrimenti finiremo entrambe a terra! “. Ride un po' la corvina, per poi posare una mano tra i lunghi capelli della sua erede. “ Forza, ora andiamo “. Fa, mentre la figlia annuisce leggermente e si avvia verso la sua stanza.

 

La sera del ballo giunge rapidamente: molti degli ospiti inclusi altri Pilastri, sono già giunti a Veritas. La luna blu regna sovrana in cielo, più bella e luminosa che mai, richiamando quasi i colori dello zaffiro: un evento piuttosto raro, seppur ancora non si possa dire che sia sorta la così detta “ luna zaffiro “. Altri ospiti stanno giungendo in questo momento, tra cui uno dei più illustri: non appena infatti mette piede fuori dalla carrozza, tutti i presenti si gelano per un momento ed alcuni si chinano, mentre altri abbassano lo sguardo in un reverenziale timore. A seguire il giovane dalla chioma ebano è la moglie, in seguito i figli: Alexis Baskerville posa una mano su quella del marito, stando attenta a non inciampare nel suo lungo abito blu. “ Brr… che freddo… “. Mormora solamente la donna, stringendosi nello scialle che indossa e non abituata a tale temperatura: a Sabrie infatti ce n’è una decisamente più alta rispetto a quella di Veritas.

 

“ Dovevi immaginarlo: dopotutto, Veritas è il regno del ghiaccio “. Commenta semplicemente suo marito, dietro di loro la Principessa Emilia si aggrappa al braccio del gemello, il principe Tristàn. Il giovane erede sembra essersi del tutto ripreso dal malore avuto la mattina stessa ed è pronto a partecipare a quello che è il ballo della Luna Blu. La regina rubino rimane immobile per qualche momento e solo in seguito decide di riprendere parola, guardando il fratello un momento.

 

“ Secondo te, perché ci hanno invitati? “. Chiede solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Insomma: tutti sanno del pessimo rapporto tra te e Vanitas. Sapiamo tutti perché tu lo hai invitato al nostro ballo, ma lui? Perché lo ha fatto? “. Chiede, ed a quelle parole lui sogghigna lievemente e non parrebbe essere per nulla intimorito.

 

“ Entriamo e lo scopriremo, mia cara “. Fa, prima di incamminarsi assieme alla moglie ed i figli verso l’entrata di palazzo Hikari.

 

Al salone invece, tutti gli altri Pilastri sembrano essere arrivati assieme alle loro consorti e famiglie: re Zenitsu è accanto a Vanitas, dietro i lui la regina Aya e loro figlio, Emre. Poco distante da loro c’è Giyu, affiancato dalla moglie e dai figli. Il re indaco trema leggermente e certamente non per il freddo: è da quando una certa persona ha messo piede nella sala che è agitato e nervoso e di questo Mina se n’è accorta. “ Amore? Tutto bene? “. Chiede solamente la regina indaco, mentre suo marito fatica a controllarsi e scuote il capo: stringe fortissimo la presa sul bicchiere.

 

“ Padre! Così finirete per farvi male e rompere il bicchiere, se non allentate la presa… “. Tenta Shilo, posando una mano su quella di lui. “ Ma voi tremate… che cosa succede? “. Chiede, mentre Men avverte un odore molto familiare nella sala.

 

“ Come osa presentarsi qui, come se nulla fosse? “. Mormora solamente il re indaco, mentre la fonte della sua ira lo guarda con un ghigno cinico: accanto a lui una bellissima donna che, non appena fa la sua comparsa attira l’attenzione di Zenitsu. Il re rosa fa cadere il bicchiere, sconcertato.

 

“ Zenitsu! Cosa succede? “. Chiede solamente Vanitas, mentre l’altro da spiegazioni di lì a poco seppur il suo sguardo non si scosti dalla bellissima donna dalla lunga chioma bionda dietro a colui che non è altri che Muzan, re del clan della Luna Gialla.

 

“ Lei è mia sorella minore, Martha: non la vedevo da anni ed anni, da quando il re giallo l’ha letteralmente rapita e mi ha costretto a dargli il permesso di sposarla “. Sussurra solamente il biondo, mentre d’altro canto anche Giyu sembra tutt’altro che calmo: i suoi occhi si tingono di indaco intenso, Mina e Shilo tentano di calmarlo prima che succeda qualcosa di sgradevole mentre lo sguardo del corvino è puntato sulla bellissima ragazza dalla lunga chioma corvina che affianca Martha, poco più indietro rispetto al re giallo.

 

“ Padre, vi prego: qualsiasi cosa stia succedendo, cercate di mantenere la calma. Non vorrete creare un incidente diplomatico? “. Sussurra Jean Jacques, mentre a quelle parole Giyu si trattiene seppur a fatica, dal partire all’attacco e sferrare un pugno all’eterno rivale.

 

“ Ma perché state guardando quella ragazza? È la figlia del re giallo… “. Fa per dire Men, ma suo padre lo interrompe prima che possa proseguire.

 

“ No! “. Fa solamente, mentre l’altro non capisce. Come sarebbe a dire “ no “? Se non è la figlia di Muzan e Martha, allora chi è quella fanciulla? Accanto alla quale, un bellissimo ragazzo dalla chioma corvina sorride lievemente. “ Quel giovane è l’erede della regina Martha e di re Muzan: il principe Naveen. Ma lei… “. Deglutisce un paio di volte, mentre la ragazza lo vede a sua volta: immediatamente i suoi occhi si illuminano di gioia, cosa della quale anche Martha e Muzan si accorgono. La regina gialla fa per parlare, ma il marito è più rapido. Senza la minima paura si avvicina al cognato, sogghignando leggermente.

 

“ Giyu, da quanto tempo non ci vedevamo: sei fuggito da Avalon e da allora non hai più dato notizie di te. Hai addirittura lasciato sola tua figlia: ho dovuto occuparmi io delle sue ricerche e portarla ad Emperia. In fin dei conti è pur sempre mia nipote, no? Una delle eredi della Luna Gialla, non solo di quella indaco “. Chiede e precisa con fare provocatorio, proseguendo di lì a poco. “ Coraggio, Melody: perché non saluti tuo padre? “. Continua il re giallo, scostandosi lievemente e mentre finalmente, dopo oltre vent’anni, padre e figlia si ritrovano seppur non nel modo in cui il re indaco avrebbe voluto.

 

“ Padre! “. Fa semplicemente la figlia di Margherita e Giyu, facendo per avvicinarsi. Lo stesso fa lui, tra lo sconcerto della moglie e dei figli.

 

“ Melody…? “. Mormora solamente Mina: sapeva ovviamente, che Giyu aveva avuto una figlia con la sua defunta sposa, la regina Margherita. Ma sapeva anche che, proprio per proteggerla da suo zio era stato costretto ad abbandonarla. Che ci fa dunque, la principessa indaco accanto al re giallo? Quando padre e figlia stanno per abbracciarsi tuttavia, Muzan li divide in modo crudele, sotto lo sguardo furente dell’altro Pilastro.

 

“ Si, Melody! La figlia della mia amata sorella, non potevo lasciarla a dei volgari servi. Ti pare? In fondo è una principessa… “. Fa una pausa, sentendo che la collera di Giyu sta crescendo sempre più ma non avendone il minimo timore. Anzi: sembra quasi che la cosa lo compiaccia, sembra quasi voler provocare una reazione da parte dell’altro. “ … la principessa gialla! “. Conclude suo cognato, mentre il re di Avalon lo afferra bruscamente per la camicia.


“ Brutto bastardo! Come osi?! Quella è mia figlia! Se solo le hai fatto qualcosa fuori dall’ordinario, io ti ammazzo! “. Si infuria il re della Luna Calante, sibilando quelle parole e mentre il suo sguardo è ormai iniettato di luce indaco, mentre stringe lievemente la presa sulla camicia dell’altro.

 

“ Mi sei troppo vicino, nono pilastro. Stai al tuo posto! “. Ribatte il re della luna crescente nello stesso tono, mentre Giyu non ha idea di lasciarlo e non si lascia intimidire. Muzan sta per reagire, i suoi occhi si iniettano di un’intensa luce gialla. Sta per scagliare un attacco, ma Mina si frappone rapidamente tra i due: per fortuna nessuno si è accorto dello screzio, ma se i contendenti continueranno di questo passo pensa, non ci metteranno molto a farsi notare da tutti i presenti in sala.

 

“ Giyu, no! “. Sussurra solamente la corvina, riuscendo a calmare parzialmente il marito e guardando decisamente male Muzan. “ Non qui “. Precisa, mentre Melody osserva prima Jean Jacques, in seguito i gemelli. “ E anche voi, re giallo: smettete di provocare mio marito. Non è il momento di risolvere qualsiasi conto in sospeso abbiate “. Continua tagliente la nuova regina indaco, Giyu d’altro canto si calma un po', lanciando uno sguardo carico d’ira all’altro e mentre Mina si fa avanti di lì a poco: non degna il re giallo di uno sguardo, mentre sorride dolcemente alla figliastra.

 

“ Hai ragione: meglio non dare nell’occhio “. Mormora solamente il re indaco, mentre la moglie lo sorpassa di un passo, rivolgendosi ora alla fanciulla dalla chioma corvina.

 

“ Io sono Mina, loro invece sono i figli miei e di Giyu: Jean Jacques, Shilo e Men “. Sentenzia, facendo un lieve gesto verso i ragazzi e mentre tutti e tre fanno un inchino in segno di rispetto, presentandosi a loro volta seppur ancora un po' sconcertati, in special modo i gemelli: quella dunque è davvero Melody? La sorella di cui loro padre gli ha parlato tanto, ma che credevano che, date le circostanze, non avrebbero probabilmente mai incontrato. Da parte sua invece, Melody ricambia l’inchino e si fa avanti: osserva attentamente i fratelli, come fossero un dipinto prezioso che ha paura di rompere solo posandovi lo sguardo. Deve ammettere che nota parecchie somiglianze tra loro, malgrado abbiano madri diverse. E soprattutto pensa, colui che si chiama Men è davvero la fotocopia di loro padre e non solo nel carattere: infatti percepisce la sua zydrate, una potente zydrate indaco che si avvicina moltissimo in potenza a quella di Giyu e rafforzata da quella rossa, che l’erede ha ereditato in minima parte dalla madre oltre, ovviamente, ad una stilla di quella blu che è presente in chiunque appartenga alla famiglia Hikari, anche solamente in minima parte.

 

“ I miei fratelli… “. Sussurra solamente la ragazza, mentre Martha cerca con lo sguardo quello del fratello Zenitsu: uno sguardo supplichevole, uno sguardo di chi chiede aiuto. E non si accorge che invece, quello del marito è puntato sulla regina indaco da praticamente quando sono entrati in sala: uno sguardo di chi ha appena adocchiato una preda e che non intende lasciarsela sfuggire, per nessun motivo al mondo.

 

“ Voi dovete essere Mina, la nuova regina indaco. Mi chiedo solo perché non siate voluta tornare nel vostro regno? In fondo ora il regno della nebbia è senza una vera guida, non dovrebbe essere così “. Sogghigna il re giallo, mentre lei fa un lieve inchino di circostanza.

 

“ Si, il mio nome è Mina e sono la sposa di Giyu. E non credo di dovervi spiegazioni sul perché io e mio marito non siamo tornati ad Avalon, anche se immagino possiate già intuire la risposta a questa domanda “. Sentenzia tagliente, per poi proseguire di lì a poco e mentre anche Martha rimane sorpresa: nemmeno lei ha mai osato rispondere così a suo marito, questa Mina pensa, deve essere davvero una donna molto coraggiosa e che sa il fatto suo. Proprio la voce della luna consorte di Giyu interrompe bruscamente i pensieri della regina gialla. “ Il vostro attacco di vent’anni fa è stato molto violento, avete lasciato morte e devastazione nel regno. Ed oltretutto, avete anche ucciso vostra sorella in quello che è il palazzo indaco: non credo che mio marito vorrebbe tornare in quel luogo che gli evocherebbe solo sgradevoli ricordi, non ora al momento “. Prosegue e precisa, come a voler ribadire che un giorno lei e la sua famiglia prenderanno il posto che compete loro ad Avalon e che non è per la paura di Muzan se ora non lo hanno fatto, ma solo per rispetto ai sentimenti del re indaco. La donna non perde la sicurezza nel proprio sguardo, riuscendo a mettere in difficoltà anche Muzan: normalmente si sarebbe infuriato per questa risposta sfacciata, ma questa volta non è così. No: stavolta quello sguardo tagliente e quella determinazione lo stanno attraendo e non poco.

 

“ Conoscevo un uomo con quello sguardo… “. Mormora solamente, mentre lei sussulta leggermente a quelle parole e mentre il re topazio fa un passo verso di lei, quasi a volerle sfiorare il viso con la mano seppur non l’abbia nemmeno ancora alzata. “ Sapete, fu lui a chiedermi aiuto per attaccare il regno di Avalon. Ed io colsi la palla al balzo, per avere la mia giusta vendetta. Voi mi ricordate molto quell’uomo: il suo stesso fuoco negli occhi, la sua stessa determinazione, il non aver paura di nessuno. La stessa arcana bellezza... si, me lo ricordate decisamente “. Continua, per poi concludere. O meglio, questo sarebbe il suo intento. “ Aspettate: il suo nome era proprio… “. Ma viene interrotto: una lastra di vetro ricopre il pavimento, mentre una scia di plasma e fuoco la fa scomparire di lì a poco: Zenitsu e Vanitas si preparano alla difesa temendo un attacco: entrambi tengono una mano sull’elsa della propria spada e si mettono a difesa delle loro regine, Mina sente il gelo impadronirsi di lei così come Jeanne, presente anche lei alla festa assieme al marito ed ai figli Luca, Juliette e Fukiko.

 

“ Cos’è questa sensazione sgradevole…? “. Mormora la principessa degli Hikari: è una sensazione che non provava da oltre vent’anni, una sensazione che aveva addirittura scordato ma che ora è prepotentemente tornata a scuoterla. Una sensazione che provava solamente quando era in presenza di una persona, una soltanto.

 

“ Zenitsu… la avvertite anche voi? “. Chiede solamente il re blu all’undicesimo Pilastro, mentre il re rosa annuisce leggermente.

 

“ Eccome: una Zydrate estremamente aggressiva ma anche molto potente, propria solamente ad una luna crescente. Ed appartiene a… “. Non finisce la frase, mentre la giovane in abiti militari osserva sua madre, preoccupata.

 

“ Madre, che cosa succede…? “. Sussurra solamente Fukiko, notando anche il fratello rabbrividire. “ Fratello? “. Chiede poi, mentre istintivamente l’erede dei Perry si pone di fronte alle due sorelle e Garry di fronte alla moglie ed alle figlie, in un istintivo gesto di protezione: anche l’hunter ha avvertito infatti una sensazione che non provava da tanto tempo, una sensazione sgradevole che una sola persona in questo mondo era in grado di fargli provare, una sensazione che risveglia il suo naturale istinto di protezione verso la sua famiglia. Una cosa che non provava da ormai anni e che ammette, sperava di non dover mai più riprovare: un sottile brivido corre lungo il suo corpo, seppur il giovane erede dei Perry cerchi di nasconderlo e portandolo, finalmente, a dare una risposta alla figlia.

 

“ E’ impossibile! Lui… lui è all’inferno! “. Fa solamente, mormorando quelle parole più a sé stesso, come a volersene convincere e riconoscendo quel tipo di potere, mentre Jeanne impallidisce alla vista di chi è appena entrato: non indossa più alcun cappuccio a celare la sua identità, non ne ha più bisogno dato che, quella sera, ha deciso di giocare a carte o meglio, a volto scoperto. Dietro di lui una splendida donna: stavolta non è in alta uniforme ma è avvolta da un sontuoso abito nero con ricami oro, accanto a lui invece una bellissima giovane donna con indosso un abito dorato e con i suoi stessi, identici occhi di ghiaccio.

 

“ L’ho ucciso anni fa! Ne sono sicura! Ditemi che è un incubo… “. Mormora solamente Jeanne, mentre chi è appena entrato conclude la frase di Muzan.

 

“ Dominique: il suo nome era Dominique, non è vero maestà? “. Chiede, mentre tutti coloro che hanno avuto la sfortuna di incontrarlo vent’anni fa rabbrividiscono istantaneamente ed uno strano e reverenziale terrore li attanaglia, un terrore che si può provare solamente di fronte ad una Luna Crescente dopotutto. Solo Muzan rimane calmo, inchinandosi leggermente in quanto si trova di fronte ad una luna superiore, un re di rango superiore al suo attuale. “ Signori, che musi lunghi avete: sembra che abbiate visto un fantasma! “. Continua poi il re oro, fingendosi sorpreso della reazione dei presenti. “ Ops… forse è proprio così: per voi, io sono un fantasma. Vero? “. Sogghigna, mentre Mina trema come una foglia così come Jeanne: erano certe che quell’uomo fosse morto! È praticamente impossibile che potesse salvarsi, allora come…?

 

“ Come fa ad essere vivo? E per di più… “. Mormora solamente Garry, tenendo dietro di sé i figli e mentre Vanitas prende parola di lì a poco.

 

“ E’ un pilastro… “. Sentenzia, preoccupato: sapeva che la scomparsa del corpo del cugino non era un bel presagio, che solo con un appropriato rito funebre sarebbero stati certi al cento per cento che fosse morto. In oltre, sapeva perfettamente che suo cugino aveva imparato a padroneggiare i poteri della Luna Oro e che aveva richiamato la spada di vetro, arma propria solamente alla settima luna crescente. Ed in oltre sapeva che il Pilastro oro era stato ripristinato e ciò, di certo, era stato un grande campanello d’allarme. Ed infatti pensa, i suoi timori si sono rivelati fondati: colui che tutti credevano morto si è presentato al ballo degli Hikari, con una sfacciataggine inaudita e senza il minimo pudore, dopo tutto ciò che ha fatto passare alla maggior parte dei presenti in sala. E se ha fatto una cosa simile pensa Vanitas, se si è presentato senza neppure una guardia a proteggerlo e senza temere la reazione dei presenti, significa che ha acquisito la forza necessaria a potersi difendere da loro. E questo può significare una cosa soltanto. “ Dominique è un pilastro! È il re dorato, per questo è potuto sopravvivere al platino… “. Sussurra poi il re zaffiro, mentre Fukiko e Jean Jacques osservano prima i padri, poi le madri ed in fine il nuovo arrivato ed avvertendo istantaneamente un qualcosa di ignoto che li lega a lui, in qualche modo. Dal canto suo invece, al momento Amber rimane in silenzio così come la figlia, che non lascia un istante il braccio di suo padre ed in seguito punta lo sguardo su di lui, non potendo fare a meno di notare gli sguardi e le reazioni di tutti i presenti o meglio, quasi tutti: sguardi dal disgustati allo spaventati, addirittura alcuni terrorizzati.

 

“ Padre? Perché tutti hanno avuto questa reazione? “. Chiede solamente e sinceramente incuriosita, mentre a prendere parola è proprio Luca: i ricordi stanno invadendo la sua mente come un fiume in piena, l'attacco a villa Velasco da parte dei ribelli ed il momento in cui Dominique cercò di morderlo e di cavargli gli occhi, solo perché lo irritava che somigliassero a quelli di suo padre. Tutto ciò passa nella emnte del bruno come fosse un brutto film, quel maledetto film che non gli ha mai permesso di dormire sereno e che ancora oggi, malgrado sia un hunter esperto, gli ha lasciato un profondo trauma ed una cicatrice mai sanata nell’anima.

 

“ Mostro! Come hai fatto a sopravvivere?! “. Chiede furioso, mentre il corvino sogghigna sadicamente nel percepire la collera che la sua sola presenza scatena nel figliastro, se così lo si può definire dato che di fatto, ancora è sposato con Jeanne ed Amber è solo la sua seconda moglie.

 

“ E ci sei anche tu! Il piccolo Luca, vero? Devo dire che non sei cambiato molto. Soprattutto i tuoi occhi… “. Lo provoca, mentre Juliette prende il braccio del fratello e lo stringe, scuotendo il capo.

 

“ Non farlo “. Mormora solamente. Sa benissimo che Luca è furioso seppur non sia al corrente dei dettagli e del suo passato con Dominique, ma sa benissimo che se ora il maggiore attaccasse Dominique, uno dei Pilastri Demoniaci, le cose per lui non si metterebbero per nulla bene. A quella scena il corvino sogghigna maligno, proseguendo il suo discorso con fare provocatorio.

 

“ Chissà… forse la tua cara mammina non ha mirato bene, quella volta? “. Provoca deliberatamente il giovane cacciatore, come se percepisse ogni suo singolo pensiero. Ed a quel punto nessuno riesce a trattenere il primogenito di Garry e Jeanne: senza pensare alle conseguenze che il suo gesto può portare infatti, afferra la propria spada d’argento partendo all’attacco.

 

“ Se non sei morto allora, stavolta sarò io ad assicurarmi che sia così! Bastardo! Io non sbaglierò mira! “. Grida furioso, ma prima che possa solo sfiorare Dominique e mentre Marni si prepara a difendere suo padre, una potente barriera di sabbia protegge il padrone per poi scagliare il più giovane lontano da lui.


“ Luca! “. Grida Fukiko, soccorrendo il fratello e mentre gli occhi di suo padre brillano di un intenso color oro.


“ Impara a stare al tuo posto, piccolo bastardo che non sei altro “. Lo schernisce malignamente la settima luna crescente, mentre l’altro si riprende dalla botta presa volando contro la parete. “ Attaccare così un pilastro, malgrado il trattato di pace: meriti una punizione “. Sentenzia poi la settima luna crescente, ma a salvare la situazione è Zenitsu: il re rosa interviene nella disputa, prima che possa davvero succedere l’irreparabile.

 

“ Sono sicuro che non fosse sua intenzione farvi del male, maestà! Luca ha solo avuto un momento di collera, non si ripeterà: credo che noi tutti possiamo comprenderlo, dopotutto “. E guarda seriamente l’altro, che annuisce seppur furioso: non vuole gettare al vento il gesto di re Zenitsu, seppur in cuor suo sia furibondo. Stringe i pugni quasi fino a farseli sanguinare, d’altro canto Dominique non perde il ghigno tipico di lui, per poi riprendere parola di lì a poco e puntando lo sguardo su Jeanne, che trema di collera a sua volta: credeva davvero che il suo primo marito fosse morto e di essere libera dall’incubo. Certo, il suo matrimonio con Garry non è in pericolo e sicuramente Dominique non ha più potere su di lei, tuttavia la terrorizza l’idea che ora sia un pilastro e che sicuramente, si vorrà vendicare. È proprio la voce di lui ad interrompere i suoi pensieri.

 

“ Dimenticherò l’accaduto, ad una sola condizione “. Precisa, mentre il suo sguardo non si scosta un istante da quello di Jeanne come a voler risvegliare in lei i più brutti ricordi legati a quell’anno di matrimonio con lui. “ Tu dovrai ballare con me, Jeanne: dopotutto, sei o non sei mia moglie? La regina dorata, nientemeno “. Sogghigna, sotto gli sguardi contrariati di Garry ed Amber e mentre la bionda scuote il capo, scandalizzata. “ Suvvia! Non vorrai davvero che sia costretto a punire tuo figlio, per avermi attaccato? Non vorrai dirmi che anni fa lo hai salvato, per poi farlo morire oggi e così stupidamente? ” . Continua, ricattandola ora come allora utilizzando la sopravvivenza di Luca, come fosse una crudele ironia della sorte e mentre Garry sospira pesantemente, mettendo una mano sulla spalla della donna.

 

“ Ricorda: non può fare più nulla, specialmente ad un ballo in cui tutti lo terranno d’occhio. Anche se è un pilastro “. Precisa, mentre lei fa un profondo sospiro ed in fine annuisce, dando retta al marito ed accettando l’invito. Di lì a poco è Garry a fare una mossa: fa un lieve inchino ad Amber, che arrossisce lievemente a quel gesto inaspettato. “ Madame Amber, mi concedete un ballo? “. Chiede, mentre lei annuisce e posa una mano sulla sua. Una volta calmatosi è Luca a fare una nuova mossa che, se possibile, risulta ancor più inaspettata di quella fatta dal padre.

 

“ Principessa, sono spiacente per quanto successo: probabilmente vi sarete spaventata e non siete al corrente dei miei trascorsi con vostro padre. Permettetemi di scusarmi, invitandovi a ballare “. Fa solamente, mentre Marni avvampa come un pomodoro maturo a quel gesto.

 

“ Ecco, io… io… d’accordo “. Fa solamente, balbettando un po' ma in fine posando una mano su quella di lui, accettando l’invito. D’altra parte, Zenitsu torna da Vanitas e gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Grazie, per aver difeso mio nipote “. Fa solamente il re zaffiro, mentre il re quarzo scuote il capo lievemente.

 

“ Non dovete nemmeno dirlo: dopotutto, noi siamo amici “. Fa, mentre dalla porta entra l’ultima famiglia mancante: immediatamente la temperatura si fa bollente, mentre Ace Baskerville e la sua famiglia varcano la soglia della sala da ballo e mentre, immediatamente, il suo sguardo di fuoco incontra quello di ghiaccio del rivale.


“ Quanto caos, signori: ma qui non doveva esserci un ballo? “. Chiede solamente e con malcelata ironia il re rubino, senza mai distogliere lo sguardo dal rivale ma sopratutto, dalla sua sposa. “ Scusate il ritardo: abbiamo trovato traffico “. Continua ironico, mentre Vanitas prende la mano di Ivy: ha notato lo sguardo di Ace puntato su di lei e la cosa lo manda decisamente su tutte le furie.


“ Andiamo, mia regina: credo che sia ora che anche noi ci uniamo alle danze “. Sentenzia, mentre a quel contatto lei si sente decisamente più al sicuro ed annuisce, abbozzando un lieve sorriso.

 

“ Con piacere, mio re “. Fa solamente, mentre anche re Zenitsu e sua moglie Aya si uniscono ben presto alle danza, seguiti da quasi tutti gli altri che ancora non stavano danzando.

 

Il ballo sembrerebbe procedere senza alcun problema: le tensioni ci sono, ma tutti sono molto bravi a mascherarle per evitare sgradevoli inconvenienti. Jeanne è tornata dal marito, così come ha fatto Amber. Ace e Vanitas continuano a lanciarsi sguardi di fuoco, mentre con sorpresa Luca trova molto piacevole la compagnia di Marni e le ha chiesto di essere la sua dama per un secondo ballo. Fukiko rimane guardinga e sospettosa, come se da un momento all’altro si aspettasse un attacco. “ Ho bisogno di fumare… “. Mormora solamente la ragazza, mentre qualcuno al suo fianco ride leggermente a quelle parole.

 

“ Si, anche io “. Fa semplicemente il corvino, mentre lei fa un passo per potersi allontanare da lui. “ Ehi! Dopo tutti questi anni, ti pare questo il modo di rivolgerti a tuo padre? “. Chiede tagliente il re oro, mentre lei scuote lievemente il capo a quelle parole.

 

“ Mio padre è uno solo, ed il suo nome è Garry Perry “. Commenta semplicemente, senza accorgersi che per un momento, lo sguardo dell’altro si è tinto d’oro. È più che chiaro che a Dominique non vada a genio questa risposta, ma ciò che pensa rimane ancora un mistero.

 

La principessa Amalia è invece al terrazzo: sta sorseggiando qualcosa di alcolico dal bicchiere, ma la cosa non sembra farle particolarmente effetto. “ Ah! E io che credevo che fosse chissà che, per me non è nulla di speciale “. Borbotta solamente, mentre una voce la distrae dai suoi pensieri di lì a poco.


“ Allora, dovreste provare questo: è davvero forte, mia sorella non è riuscita a finirlo “. Ammette il giovane dalla chioma ebano, mentre la bionda si volge di scatto e fa un lieve inchino, un po' imbarazzata.


“ Oh! Principe Tristàn, non vi avevo sentito arrivare! “. Fa, mentre lui annuisce e le porge il bicchiere e, una volta che lei lo ha preso tra le mani, facendole un baciamano degno delle fiabe.

 

“ Non preoccupatevi “. la rassicura solamente lui, mentre lei annuisce leggermente. Il giovane la osserva qualche momento, mentre a sua volta lei osserva la luna blu. “ Si è creato un gran trambusto al ballo, quando il re oro si è rivelato “. Fa solamente il ragazzo, poggiandosi con la schiena al davanzale e mentre lei annuisce.

 

“ E’ vero: non conosco molto la storia di Dominique, ma so che fece tantissimo male alla mia famiglia. Specialmente a mia zia Jeanne, mio zio Garry e mio cugino Luca “. Spiega, mentre il principe annuisce distrattamente e sorseggia il proprio drink, posando poi il bicchiere di lì a poco.


“ Anche tra mio padre ed il vostro, sembra che ci sia tensione. Ma nemmeno io so perché, credo che nemmeno mia madre lo sappia “. Fa, Amalia d’altro canto sorseggia a sua volta il drink: Tristàn aveva ragione, pensa! Questo si che è forte!

 

“ Mi piacerebbe davvero, che tra i nostri clan si ristabilisse la pace “. Ammette, proseguendo di lì a poco. “ Lo vorrei tanto… “. Continua, mentre lui si perde un istante a guardarla. “ Viviamo tutti sotto la stessa luna, seppur sia di colori diversi. Eppure… “. Lascia cadere la frase a metà, mentre lui agisce: si avvicina a lei, prendendole il bicchiere dalle mani e posandolo accanto al proprio. “ P… Principe Tristàn? “. Mormora solamente la ragazza, balbettando leggermente e mentre lui l’attira a sé, per poi posarle una mano dietro la schiena e facendola avvampare. “ Ma cosa…? “. Chiede semplicemente la bionda, più rossa di un semaforo.

 

“ Principessa Amalia, vi prego di concedermi questo ballo “. Sentenzia solamente il corvino, mentre lei rimane un po' sorpresa da quella richiesta.

 

“ Ma qui la musica non si sente… “. Constata solamente, ma questo non sembra tuttavia fermare l’erede di Ace ed Alexis.

 

“ E allora? “. Chiede, iniziando a muovere alcuni passi ai cui, con sua massima sorpresa anche Amalia sa rispondere. “ Seguiremo semplicemente la melodia del cuore, no? “. Conclude il principe di Sabrie, mentre lei annuisce e si lascia finalmente andare: chiude gli occhi, immaginando una melodia che a quanto pare, combacia perfettamente con quella immaginata da Tristàn. “ Iniziamo a siglare questa pace tra i nostri clan con un ballo tra noi due, che ne pensate? “. Continua poi il ragazzo, mentre lei annuisce leggermente e si appoggia a lui, continuando a ballare sotto i raggi della luna blu. Ed in quel momento pensa Amalia, potrebbe giurare che il suo cuore abbia mancato più di un battito.

 

“ Principe… “. Mormora solamente la ragazza, non sapendo bene cosa esattamente vorrebbe dirgli. Lo guarda un momento, facendo per proseguire ma improvvisamente, una ventata gelida investe entrambi e, per un istante soltanto, interrompe il loro ballo. “ Ma che succede…? “. Mormora solamente lei mentre, nello stesso istante qualcun altro avverte delle sgradevoli sensazioni seppur una sia comune a tutti i presenti in sala: un’improvvisa sensazione di disagio, come se qualcuno di più autorevole dei pilastri stessi fosse appena giunto e la sua sola presenza mettesse a disagio gli altri invitati, malgrado di fatto non sia entrato nessuno nella sala.

 

Vanitas lascia cadere il bicchiere, così com’è per la moglie: entrambi rimangono interdetti qualche istante, per poi guardarsi in viso. Non sanno se l’uno abbia sentito ciò che l’altro ha sentito, ma entrambi sanno di essere stati investiti da una sensazione di gelo che certamente, non era dovuta alla luna blu presente in cielo. La stessa sensazione che investe anche gli altri Pilastri per qualche istante, una sensazione che stavolta accomuna solamente le lune demoniache, le loro regine e la loro progenie: Ace, Zenitsu, Dominique e Muzan avvertono la medesima sensazione, così com’è per Giyu ma anche per Garry. “ Sta succedendo… “. Commenta solamente Ace e quasi in un bisbiglio, mentre la moglie lo osserva un istante: vorrebbe chiedergli qualcosa, che cos’è che sta succedendo, tuttavia preferisce rimanere in silenzio mentre, nello stesso istante anche Kevin e Luna ed Ivar avvertono un gelo penetrare fino nel più profondo del loro essere, facendogli provare una sgradevole sensazione di disagio misto a paura, una paura quasi reverenziale che non hanno mai sentito prima d’ora, nemmeno con loro padre.


“ Kevin, Ivar... “. Mormora solamente la Principessa, mentre il minore annuisce come se già sapesse cosa la sorella gli vuole dire ed istintivamente Kevin li osserva entrambi, afferrando la mano del più piccolo come a volerlo proteggere da qualcosa al momento ignoto.

 

“ L’ho sentito anche io: era un freddo anomalo e che non veniva dalla luna blu: una sensazione di paura, un terrore quasi reverenziale che non ho mai avvertito prima di questo momento “. Mormora semplicemente Ivar, ma si trova ben presto costretto ad interrompere il discorso: Kevin inizia a tremare sempre di più. È come se avesse la febbre ma allo stesso tempo fosse stato messo in una ghiacciaia, tanto è il freddo che sente. “ Kevin? “. Lo chiama solamente il quartogenito di Vanitas ed Ivy, mentre anche Luna inizia a preoccuparsi percependo, dallo scorrere del sangue del minore, che c’è qualcosa in lui che non va. Ma che cosa possa essere, purtroppo nemmeno lei riesce a capirlo.

 

“ Fratello? Cosa c’è? “. Sussurra solamente la principessa zaffiro, mentre il fratello osserva un punto non preciso con gli occhi sbarrati e mentre, dopo oltre vent’anni uno spirito nero torna a fare la sua comparsa. Posa le mani sulle spalle del giovane, che in quel momento è il solo a poterlo vedere.

 

“ Guarda, tutti si stanno preoccupando per te: chissà cosa direbbero, se sapessero la verità…?” . Mormora maligno, mentre il principe porta entrambe le mani alle orecchie.

 

“ State zitto! “. Grida infuriato, mentre il suo potere ghiaccia buona parte del salone. Gli unici a non spaventarsi sono Ace e Dominique, Muzan osserva la scena con un pizzico di stupore così com’è per Giyu. Zenitsu invece, si trova costretto a soccorrere Vanitas.

 

“ Vanitas! Cosa vi prende?! “. Chiede allarmato il re rosa, mentre Vanitas avverte un dolore al capo ed una voce che purtroppo ben conosce, chiamare il suo nome. È tuttavia una voce lontana, ma che comunque gli da noie. Lo stesso parrebbe essere per la moglie: per la prima volta anche sua moglie non sembrerebbe star particolarmente bene. La fitta al capo ha colpito anche lei, che percepisce a sua volta qualcosa.

 

“ Ivy! Ivy! “. Continua a ripetere una voce di donna, mentre lei si guarda attorno seppur si renda conto dell’inutilità del gesto: quella voce è nella sua testa. “ Ivy! Mia amata, perché non mi raggiungi? Sono così tanti anni che ti sto… che ti stiamo aspettando “. Continua quasi in un bisbiglio, mentre lei si guarda attorno. Sta per dire qualcosa al marito, ma improvvisamente la loro attenzione è calamitata sul loro terzogenito.

 

“ Kevin! “. Fa solamente la regina, riprendendosi così com’è per il marito, le fitte sono sparite così come sono comparse: improvvisamente e senza lasciar traccia del loro passaggio. Loro non possono saperlo ma lo spirito nero continua a tormentare il giovane dalla chioma corvina, lo spirito nero che per anni hanno combattuto ed hanno, in fine, sigillato seppur parzialmente.


“ Andiamo, Kevin! Sai quale sarà il tuo destino “. Prosegue maligno, per nulla intimidito dallo scatto d’ira dell’altro. “ Sai qual’è la maledizione che hai ereditato da tuo padre, no? La maledizione che colpisce tutti i re o futuri tali della tua dinastia. La maledizione del re pazzo “. Continua maligno, mentre l’altro scuote il capo con veemenza. Nel frattempo anche Dante e Rosina si avvicinano, guardandosi in volto come se sapessero qualcosa che gli altri ignorano.

 

“ Dante… è lui! “. Fa solamente la donna, mentre l’altro scuote il capo e guarda per un istante la moglie.

 

“ Non dirlo, Rosina! Gli abbiamo promesso di non farlo… “. Non ne è convinto nemmeno lui, tuttavia il maggiordomo riceve un’occhiata da parte del suo principe: è un’occhiata severa, che quasi gli impone qualcosa. Lui sospira pesantemente, annuendo semplicemente e mentre Kevin ricomincia a sentirsi male, costretto ad allontanare lo sguardo dal maggiordomo e nuovamente tormentato da quella voce.

 

“ Oh bene… a quanto pare, non hai ancora informato i tuoi genitori di quanto successo! Bravo, mio caro: forse hai capito che in fine, la soluzione è una sola e che nessuno ci può far nulla… “. Sibila malignamente lo spettro, stringendo la presa sulle spalle dell’altro fino a fargli male.

 

“ Sta zitto! Non è vero! “. Continua Kevin, ma alle sue parole lo spirito lo deride ancora una volta.

 

“ Non sei riuscito a sconfiggere la maledizione. E se non accetterai il destino che tuo padre ha rifiutato, morirai. Proprio qui, proprio stanotte “. Continua malvagio lo spirito, che ora sta assumendo le proprie reali sembianze. “ Avanti! Fammi entrare, ora! “. Continua, mentre l’erede di Vanitas ed Ivy non riesce a trattenere alcune lacrime.

 

“ Ma cosa gli succede?! “. Chiede preoccupato Zenitsu, mentre Vanitas lo guarda come a dire che non lo sa. Anche se pensa, in fondo al suo cuore ha una mezza idea. Ma è talmente orribile che non vuole nemmeno contemplarla nei suoi peggiori incubi. “ Dobbiamo fare qualcosa! “. Continua il re rosa, mentre il re zaffiro si avvicina al figlio e lo stringe forte a sé, cercando di calmarlo e mentre l’altro si aggrappa con forza a lui.


“ E cosa volete fare? Ormai il destino di quel ragazzino è segnato… “. Sibila solamente Ace, mentre Muzan lo osserva come a chiedere maggiori spiegazioni e d’altro canto invece, Zenitsu scuote il capo.


“ Cosa devo fare? Ci sarà un modo per farlo stare meglio? “. Sussurra solamente il re rosa, mentre Vanitas scuote il capo.

 

“ Ha la febbre molto alta… “. Mormora, posando una mano sulla fronte del figlio e sentendolo davvero bollente. Usa il potere del ghiaccio per cercare di dargli sollievo, ma non sembrerebbe che questa mossa porti agli effetti desiderati. È come se ogni cellula del suo terzogenito stesse bruciando, lui può avvertire l’odore del suo dolore e della sua sofferenza ed il non poterci fare nulla lo fa semplicemente infuriare maggiormente. “ Credo che il ballo debba concludersi qui, io e mia moglie dobbiamo occuparci di nostro figlio. Zenitsu, potreste…? “. Mormora solamente il re zaffiro, mentre l’altro annuisce.

 

“ Vi aiuterò anche io, non temete: ditemi solo cosa volete che faccia “. Continua, mentre Vanitas lo osserva con gratitudine e mentre, malgrado la situazione Ace interrompe il momento con una risata cinica.

 

“ E tu credi davvero che una luna minore possa aiutarti? “. Chiede semplicemente, per poi proseguire di lì a poco: fa alcuni passi e con una sola occhiata brucia la manica della camicia di Kevin, senza arrecare alcun danno alla pelle del ragazzo ma mettendo in bella mostra il marchio sul suo braccio, mentre i presenti rimangono agghiacciati a quella vista.

 

“ No… “. Sussurra solamente il re bambino, trovando la definitiva conferma ai suoi sospetti e mentre il suo ex migliore amico annuisce seriamente, senza perdere la strafottenza così tipica di lui.


“ E’ la maledizione del re pazzo. È tornata e stavolta si è manifestata in tuo figlio, dato che tu l’hai arrestata molto tempo fa e per tuo nonno sei diventato un ospite inservibile, avendolo già rigettato una volta “. Spiega brevemente il pilastro del fuoco, mentre a quelle sue parole un terremoto scuote il regno.

 

“ Che cosa?! “. Fa solamente il re zaffiro, i suoi occhi iniettati di un’intensa luce blu. Il terremoto interrompe ogni sua possibile sfuriata: ha sentito chiaramente il suo pilastro tremare, così come anche gli altri re hanno avvertito il tremito dei propri. “ Cosa sta succedendo? “. Continua Vanitas, mentre suo figlio si sente sempre peggio ma, a differenza sua in passato, inizia a sputare sangue. “ Oddio! Kevin! “. Continua poi il corvino, mentre il suo ex migliore amico osserva la scena con sguardo gelido.

 

“ Te l’ho già detto a Sabrie: ormai è iniziata “. Fa, mentre il suo rivale lo guarda furioso. “ Ti consiglio di passare tutto il tempo che puoi con il tuo figliolo, perché da come la vedo io la maledizione del re pazzo è già al suo stadio finale “. Prosegue, mentre il suo rivale scuote il capo.

 

“ Cosa sta iniziando?! Non capisco! Dimmi ciò che sai, Ace! Dimmelo ora! “. Si altera la seconda luna maggiore, mentre la prima sogghigna lievemente.


“ Io non ti devo un bel nulla, re zaffiro: scoprilo da solo “. Conclude gelido, mentre Ivy tenta di confortare il figlio che invece, sente dei dolori sempre più atroci scuoterlo e come se ogni sua singola cellula stesse andando a fuoco.


“ Sto male… “. Mormora solamente l’erede al trono, mentre anche la sorella Luna gli si avvicina in allarme, prendendogli la mano.

 

“ No! Kevin! Ti prego, no! “. Grida disperata, sotto lo sguardo di Jean Jacques e dei suoi fratelli così come quello di tutti i presenti. Kevin tuttavia non parrebbe reagire: la febbre è davvero molto alta ed ora il marchio sul suo braccio è ben visibile e molto più esteso di prima: per il momento nessuno dei presenti in sala sa che cosa fare per poter aiutare il ragazzo e d’altro canto, chi lo sa non intende fare proprio nulla. E quel qualcuno sono i pilastri giallo, oro e rosso.



Salve miei cari, come state? Ed eccomi qui con il capitolo quattordici! Che ne dite? Dominique si è finalmente rivelato come re oro, cosa succederà adesso? perchè lo ha fatto proprio al ballo degli Hikari? A quanto pare la figlia di Giyu è in mano a suo zio Muzan, mentre la maledizione del re pazzo sembra ancora attiva e non solo: sta agendo su Kevin. Che nel frattempo, ha avuto la sua prima nott d'amore con la sorella, Luna. A cosa porterà tutto questo? Pensate che la loro storia ricalcherà quella dei genitori? Seguitemi e lo scoprirete!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Il ritorno di Dominique ***


Fukiko osserva la scena sconcertata: non sa esattamente che cosa stia succedendo, ma improvvisamente suo cugino ha iniziato a sentirsi male sotto lo sguardo dei presenti e nessuno sembrerebbe in grado di aiutarlo. Nemmeno i suoi genitori, che nel frattempo si sono avvicinati per poter dare una mano a Vanitas ed Ivy, possono far nulla. E questo sta decisamente facendo infuriare la secondogenita di Jeanne: la giovane stringe forte i pugni, mentre il fratello la guarda preoccupato. “ Sorella…? “. La chiama solamente, posando una mano su quella di lei ancora chiusa a pugno. “ Sorella ti prego, calmati: vedrai che ora troveranno una soluzione… “. Mormora, ma a quelle parole lei scuote il capo con enfasi.


“ Non posso più sopportare tutto questo… “. Sibila, d’altro canto Luca la capisce benissimo: anche per lui non è facile, rimanere lì immobile senza poter fare niente. Sta per dire altro, ma la sorella si volge rapidamente e, nascondendo alcune lacrime si dirige verso l’uscita.

 

“ Fukiko! “. La chiama semplicemente il maggiore, ma Juliette gli posa una mano sulla spalla e scuote il capo.

 

“ Lasciala andare: credo sia sconvolta, così come tutti noi. Tornerà quando starà meglio “. Sentenzia, senza accorgersi che un’altra persona è uscita dalla sala, sotto lo sguardo perplesso della moglie.

 

“ Madre? “. La richiama la figlia, riscuotendola dai suoi pensieri. “ Madre, cosa sta succedendo? “. Chiede, mentre colei che non è altre che Amber sospira pesantemente.

 

“ Non lo so, tesoro: non so né cosa stia succedendo, né cosa sia preso a tuo padre tutto un tratto “. Ammette, mentre Marni Lunettes torna a puntare lo sguardo su Kevin, abbastanza preoccupata. In seguito scuote il capo, decidendo di intervenire: non può rimanere con le mani in mano e vedere il giovane soffrire in quel modo, deve fare qualcosa. “ Marni? Dove vai? “. Chiede solamente sua madre, ma la figlia non le risponde: si fa largo tra la folla, chinandosi per poter arrivare all’altezza di Kevin.

 

“ La sua zydrate è in calo “. Sussurra solamente, mentre sia Vanitas ed Ivy che Garry e Jeanne la osservano sorpresi: la sola che è intervenuta ad aiutarli oltre a Zenitsu, Mina e Giyu è, per ironia della sorte proprio la figlia di Dominique. “ Deve riceverne subito dell’altra “. Continua la principessa dorata, mentre a quelle parole Vanitas annuisce leggermente.

 

“ Allora gli darò la mia, ora! Gliela darò anche tutta, se servirà… “. Ma colei che a conti fatti è sua cugina scuote il capo, posando una mano sul viso bollente di Kevin.

 

“ E’ troppo debole per ricevere la zydrate di un pilastro. Deve essere di una potenza pari alla sua, la zydrate di un erede “. Sentenzia, per poi annuire ancora una volta. Luna sta per parlare, sta per offrirsi volontaria per dare la propria zydrate. Ma Marni sorprende tutti ed ancora una volta, con la determinazione che, per fortuna o meno, ha ereditato proprio da suo padre. “ Gli darò la mia: non so se potrò arrestare il male che lo affligge, ma per lo meno lo aiuterò “. Sentenzia. Amber vorrebbe intervenire, tuttavia si ferma poco prima: in fondo al suo cuore pensa l’Eclissi Lunare, non vuole nemmeno lei che quel giovane muoia. Ed il gesto di sua figlia l’ha positivamente sorpresa, lo deve ammettere.


“ La vostra? Ma… “. Sta per protestare Luna, mentre l’altra principessa la guarda severamente.

 

“ Andiamo! La mia zydrate è più potente della vostra ma meno di quella di vostro padre, è perfetta! Volete davvero perdere tempo a protestare, o volete salvare vostro fratello? “. Chiede perentoria la bruna, mentre l’altra sta per ribattere. Con sua sorpresa tuttavia, proprio suo padre seda la lite.

 

“ La principessa dorata ha ragione! Luna, la sua zydrate è la più adatta e noi non abbiamo tempo da perdere in battibecchi! Tuo fratello sta male! “. Fa solamente il re zaffiro, mentre la figlia sospira sonoramente, costretta ad arrendersi. Ora pensa, il destino di suo fratello è, per ironia della sorte, nelle mani di Marni Lunettes.

 

Fukiko giunge in giardino, dando un forte pugno alla corteccia dell’albero e lasciando su di esso una vistosa traccia di vetro, che ben presto diviene sabbia e scompare. “ Perchè?! Perché sono così dannatamente inutile?! “. Mormora solamente, mentre una risata fuori luogo interrompe il suo sfogo. “ Chi va la?! “. Grida alterata, lanciando il pugnale e sicura che il colpo andrà a segno. Così pare essere: un odore di sangue giunge alle sue narici, un odore molto particolare ma simile al suo. Una nuova risata, la giovane sta per parlare ma colui che tiene la lama del pugnale tra due dita prende parola prima di lei.

 

“ Figlia mia, così mi ferisci! Ti pare carino, lanciare un pugnale contro tuo padre? “. Ghigna malignamente colui che, solamente facendo alcuni passi lascia a terra una vistosa scia di vetro. “ In oltre, hai davvero una pessima mira “. Commenta lievemente acido il corvino, mentre lei indietreggia istintivamente.

 

“ Non devo dar confidenza agli estranei “. Taglia corto, accendendosi una sigaretta o meglio, tentando di farlo: l’agitazione le impedisce persino di accendere l’accendino, cosa che la fa alterare maggiormente. “ Dannato affare! “. Tuona infuriata, mentre una scintilla accende improvvisamente la sua sigaretta.

 

“ Estraneo non direi, dato che sei mia figlia “. Sogghigna strafottente il re oro, mentre lei lo osserva da prima sconcertata dai suoi poteri, in seguito scuote il capo un paio di volte.

 

“ Mio padre è Garry Perry. Nessun altro “. Precisa, ma quelle parole sembrerebbero far alterare l’altro.

 

“ Tuo padre sono io, anche se quel maledetto cacciatore e tua madre giocano alla famiglia felice e tentano di cancellare la realtà. Ma la verità è che tu porti il mio stesso sangue nelle vene, sei la mia erede esattamente come lo sono Jean Jacques e Marni “. Continua tagliente, mentre la ragazza non si lascia intimidire: certamente, entrambi sono l’uno la copia dell’altra seppur di sesso opposto. Dominique è lo specchio di Fukiko al maschile, Fukiko è lo specchio di Dominique al femminile. E non solo nell’aspetto. La giovane soldatessa inclina leggermente la testa di lato, per poi proseguire la frase di lì a poco tempo.

 

“ Avremo anche lo stesso sangue, ma non siete mio padre: come ho già detto, mio padre è l’uomo che mi ha amata e cresciuta. E quell’uomo è Garry Perry “. Risponde determinata la corvina, ma questo fa decisamente perdere le staffe all’altro, che ancora una volta si sente derubato di ciò che è suo da quel maledetto cacciatore da due soldi. Anche ora che è un pilastro pensa, c’è sempre quella cosa, quella sgradevole sensazione che quell’uomo gli sia superiore in qualche modo. E non è disposto a tollerarlo ulteriormente, pensa mentre i suoi occhi si iniettano di una luce oro. La sua luna splende come non mai, ma non ha effetto su Fukiko. O meglio: invece di rinforzarla come dovrebbe la sta solo indebolendo, mentre una tempesta di sabbia la colpisce e la fa finire a terra, impedendole per un istante di respirare tanta è la potenza di quell’attacco. “ Brutto bastardo… “. Mormora solamente la corvina, finendo contro un albero e tossendo sangue: l’attacco si arresta di lì a poco, ma lei è spossata come avesse combattuto contro chissà quale tempesta o avesse portato chissà quale macigno.

 

“ Bene: vedo che mi somigli molto, per tua fortuna. Non avrei sopportato se fossi stata una debole come tua madre, o se avessi ereditato il carattere di quel rammollito che ti ha cresciuta. Ma sei una dannata ribelle: mi sa proprio che ti dovrò rieducare “. Commenta abbastanza seccato il corvino, mentre Fukiko fa per rialzarsi.

 

“ Provateci “. Sibila solamente, infischiandosene se è di fronte a suo padre o un pilastro: è stata attaccata e non intende rimanere inerte senza reagire. Sta per ribattere all’attacco subito, ma qualcuno interviene in sua difesa: un potente raggio colorato fa volare il re oro contro un albero poco distante, mentre la sua luna viene oscurata da un’altra: la quinta luna superiore, quella arancione. “ Ma chi…? “. Mormora solamente Fukiko, mentre dei roghi emergono dalla terra e la proteggono da un eventuale nuovo attacco.

 

“ Ora basta! “. Sentenzia risoluta una voce femminile, per poi proseguire di lì a poco tempo. “ Il mio nome è Suhan Forger, seconda erede di Re Shneizel e della Regina Elaine di Fonterossa: sono la nuova regina della luna arancione e non vi permetterò di ferire questa ragazza ulteriormente! O volete forse che avverta i suoi genitori? Che si crei un incidente diplomatico e che il trattato salti, dopo oltre vent’anni? Cosa ne penserebbero gli altri pilastri presenti al ballo? Non credo proprio che questo vi convenga, Dominique: già gli altri re a parte quello rosso e giallo non vi vedono di buon occhio, non vi consiglio di aggravare la vostra posizione “. Fa con determinazione la giovane ragazza, avvolta nel suo sontuoso abito arancione ereditato tempo addietro dalla madre. I suoi occhi sono iniettati del medesimo colore ed i suoi capelli di mogano sembrano quasi essere baciati dalla luce arancione della sua luna, creando alcuni riflessi su di essi. La sua figura e la sua sola presenza mettono soggezione a Fukiko.


“ La… la quinta luna crescente… “. Mormora, non riuscendo nemmeno a muoversi come se fosse stata saldamente incollata a terra. Tutt’altra è la reazione di suo padre, che non sembra per nulla intimidito dalla presenza della nuova arrivata o dalle sue parole.

 

“ Un pilastro donna…? “. Sibila solamente Dominique, riflettendo per un istante: non che non sia in grado di mettere al suo posto una donna, riuscendo tra l’altro a far salire di rango la propria luna. Tuttavia, sa che non è per lui il momento di combattere contro qualcuno, specie se quel qualcuno è una luna di rango superiore alla sua e seppur il suo pilastro sia una donna. Dovrà attendere ancora un po': se adesso dovesse attaccare nuovamente sua figlia pensa, finirebbe per inimicarsi la regina diaspro oltre a probabilmente Zenitsu. Vanitas è già suo nemico, così come Giyu. Se dovesse scoppiare uno scontro ora, avrebbe contro ben quattro Pilastri contro lui ed Ace e Muzan, i suoi soli alleati. E lo sa anche lui, le cose non finirebbero in suo favore se una tale ipotesi si verificasse. Nel frattempo la regina diaspro si china, porgendo la mano a Fukiko.

 

“ State bene? “. Chiede solamente, mentre l’altra annuisce seppur ancora piuttosto frastornata dall’attacco subito. “ Perdonatemi se mi sono intromessa nelle vostre faccende familiari, ma mi sembrava proprio che aveste bisogno d’aiuto… “. Prosegue poi la bruna, mentre Fukiko annuisce semplicemente ed in seguito posa una mano sulla sua, arrossendo lievemente: nientemeno che un pilastro è intervenuta in sua difesa! E non una qualunque, ma addirittura la quinta luna superiore!

 

“ Grazie… “. Mormora solamente e decisamente imbarazzata, mentre d’altro canto Dominique sbuffa contrariato.

 

“ Diciamo che per questa volta te la cavi, ragazzina. Ma non credere che sia finita qui: non scorderò l’affronto che ho subito stanotte “. Fa solamente, mentre Suhan si pone davanti alla ragazza e mentre dei roghi emergono dalla terra e proteggono entrambe.

 

“ Anche le minacce potrebbero essere considerate un attacco, re dorato: non tirate troppo la corda ed andatevene, è un consiglio “. Fa solamente Suhan: sa bene che pur essendo di due lune superiori alla sua contro Dominique avrebbe davvero scarse chance di vittoria, ma sa bene che per ora non è nelle intenzioni dell’altro combattere e su questo deve puntare. “ Andatevene: qui ci sono già abbastanza problemi, senza che ne creiate voi “. Conclude poi la bruna. Ma invece di innervosirsi, stavolta il re oro sogghigna lievemente.


“ Ci rivedremo molto presto, Suhan Forger: non scorderò nemmeno io, che avete osato minacciarmi “. La minaccia velatamente, mentre Suhan si volge verso Fukiko e le mette una mano sulla spalla.

 

“ Non temete: ora siete sotto la mia protezione, non vi capiterà nulla di sgradevole “. Assicura, mentre la soldatessa annuisce leggermente, imbarazzata dal fatto che sia dovuta intervenire una donna ad aiutarla ma allo stesso tempo ammirando la forza del pilastro arancione. “ Venite, rientriamo “. Mormora solamente la bruna, accompagnando poi Fukiko all’entrata. Quando le due donne rimettono piede alla sala da ballo tuttavia, la situazione non parrebbe migliorata ma quanto meno stabilizzata.


“ Cos’è successo…? “. Chiede semplicemente la corvina: Kevin sembra essere caduto in un profondo stato d’incoscienza, mentre una giovane dai boccoli mogano tiene una mano sul proprio braccio. Notando l’entrata in scena di Fukiko è Garry il primo ad avvicinarsi, mentre la figlia preferisce non parlargli di quanto accaduto: la priorità pensa, ora è soltanto Kevin. Se Garry sapesse cos’è successo, sicuramente si scatenerebbe un violento scontro tra lui ed il re oro e lei certo, non vuole questo. “ Oh! Perdonate la scortesia madame, ma… “. Mormora, vedendo Suhan. La regina arancione scuote il capo, posandogli poi una mano sulla spalla.

 

“ La priorità adesso è vostro nipote! Non pensate nemmeno a queste stupidaggini “. Lo rassicura annuendo, mentre l’altro annuisce ed avverte in lei il potere di un Pilastro. E gli pare di ricordare una cosa: ha sentito dire che anni prima, prima di perdere la vita per mano di Ace, re Shneizel avesse nominato suo successore l’unica figlia ancora rimastagli in vita: Suhan. E probabilmente pensa, quella ragazza è proprio lei. La voce di Fukiko interrompe i suoi pensieri.

 

“ Come sta Kevin? Cosa sta succedendo? “. Chiede poi la soldatessa, mentre Garry sospira pesantemente e le da una risposta solo di lì a poco, volgendosi verso il nipote e verso la ragazza che lo ha salvato, almeno per ora, da atroci dolori e patimenti.

 

“ La Principessa Marni ha dato la sua Zydrate a Kevin, per calmare i suoi dolori. Anche se nessuno sa che male lo affligge: dopo l’iniezione, tuo cugino è finito in coma. Una sorta di difesa del corpo, suppongo: non oso immaginare il dolore che prova “. Sussurra, mentre Fukiko rimane sbigottita e mentre il suo sguardo incontra quello di ghiaccio di Marni, che viene aiutata da qualcuno ad alzarsi.

 

“ Che spreco di zydrate… “. Mormora solamente il corvino, porgendo una mano alla figlia. La ragazza posa la propria su quella di lui, alzandosi da terra e scuotendo il capo. “ Non credo che ciò basterà: avete solo rallentato l’inevitabile “. Continua poi Dominique, anche lui rientrato in sala e mentre Jeanne lo osserva un istante: è come se quel folle che un tempo ha sposato sapesse qualcosa di questa storia, ma non lo volesse dire. Marni invece scuote il capo.

 

“ Non è uno spreco: anche se per poco, ho potuto alleviare i suoi dolori e ciò mi basta “. Commenta la sua erede, mentre lui la aiuta a sorreggersi in piedi e mentre tutti gli Hikari la osservano straniti: Marni sembra adorare suo padre e sorprendentemente lui adora lei, eppure sono così diversi nel carattere. Almeno in apparenza, certo. Ma è un fatto che lei non abbia esitato ad aiutare Kevin, un fatto che nessuno intende o vuole negare. A farsi avanti è proprio Ivy: infischiandosene totalmente del cugino e non degnandolo di un solo sguardo, la regina zaffiro si porta di fronte a Marni mentre, d’altro canto, Zenitsu aiuta alcuni servi a portare Kevin nelle sue stanze.

 

“ Grazie, per ciò che avete fatto stasera per mio figlio: siete stata coraggiosa, non lo dimenticheremo. Nessuno di noi lo farà “. Precisa, mentre l’altra arrossisce vistosamente: una luna consorte le sta facendo i complimenti e questo, oltre a metterla quasi in soggezione la fa arrossire vistosamente.

 

“ E’… è stato un piacere, io… “. Balbetta, ma qualcuno si fa avanti di lì a poco: qualcuno che è sempre stato al suo fianco ma che è stato ignorato dalla regina blu sin dal primo istante.

 

“ Ma che cattiva… “. Sibila solamente Dominique, mentre la cugina non può fare a meno di lanciargli un’occhiata tagliente. “ Dopo così tanti anni, ignorare così tuo cugino dopo che è scampato miracolosamente alla morte. Che cattiva, regina zaffiro “. Continua maligno, ed a quelle parole Ivy scuote il capo: non vorrebbe nemmeno degnarlo di una risposta ed il suo sguardo torna rapidamente a Marni.

 

“ Temo di dovermi congedare: parleremo in un altro momento “. Fa solamente la corvina, ma una salda presa sul suo polso la fa desistere: è una presa rovente, tanto da farla sussultare. Una stretta più calda del fuoco, paragonabile quasi al calore solare.

 

“ Ehi! Dove credi di andare, cugina? Non vuoi darmi il bacio di bentornato? “. Continua la settima luna superiore, mentre Ivy cerca vanamente di liberare il polso da quella presa.

 

“ Lasciami o giuro che chiamo mio marito “. Sibila a sua volta la corvina: non vorrebbe creare guai, non con la situazione delicata in cui ora sono tutti quanti e nelle condizioni in cui versa Kevin. Tuttavia non le va proprio a genio di essere toccata da quell’uomo, che d’altro canto non prende minimamente sul serio le sue parole. Anzi: con uno scatto attira maggiormente vicina a sé la cugina, facendola quasi inciampare.

 

“ Ho detto che voglio il bacio di benvenuto! Sono oltre vent’anni che mi devi un bacio, o l’hai dimenticato? “. Chiede con malcelata ironia e riferendosi a vent’anni prima, quando durante il loro scontro lui stesso “ mise in palio “ un bacio ed il sangue di Ivy, in caso avesse vinto lui. Lei lo guarda strabiliata, mentre d’altro canto suo cugino non sembrerebbe avere il minimo pudore: se possibile pensa la donna, non è affatto migliorato ma è peggiorato rispetto a quando, quel giorno, Jeanne credette di averlo ucciso. D’altro canto lui avverte i sentimenti di collera della corvina, ma la abbraccia con strafottenza e senza aver idea di lasciare la presa, mentre la figlia avverte i sentimenti di Ivy: ma perché pensa, suo padre è così odiato dalla sua stessa famiglia?

 

“ Insomma, lasciami! “. Protesta la donna, prima che una presa ferma e decisa annulli quella del re oro sul polso e sulle spalle della donna.

 

“ Non hai sentito cos’ha detto la signora? Lasciala “. Sussurra solamente colui che è intervenuto in difesa di Ivy, che si massaggia il polso dolorante e sul quale, presto, compare un livido rosso dovuto alla forte stretta subita.

 

“ Grazie, Giyu… “. Mormora solamente la corvina, notando che chi è intervenuto in sua difesa è il re indaco. Giyu annuisce, non mollando la presa sul polso dell’altro e guardandolo con occhi iniettati di luce indaco.

 

“ Non c’è di che “. Commenta solamente la seconda luna inferiore e nono pilastro, mentre l’altro ride lievemente a quell’intervento da parte del cognato.

 

“ Oh, quasi mi dimenticavo di salutare il mio caro cognato e la mia sorellina. Oltre ai miei cari nipotini, certo… se qualcuno si fosse degnato di presentarmeli “. Commenta semplicemente il re oro, mentre l’altro stringe maggiormente la presa sul suo polso.

 

“ Attento a come parli “. Mormora: è già innervosito dalla presenza di Muzan, quindi basterebbe davvero un nonnulla per fargli saltare definitivamente i nervi e portarlo ad attaccare l’altro, anche se è di due lune superiore alla sua oltre a detenere il rango effettivo di upepr rank. Ivy scuote il capo, poggiandogli una mano sulla spalla.

 

“ Andiamo: credo che la nostra priorità sia Kevin, ora. E magari con le vostre conoscenze mediche, riusciremo a venire a capo di questo mistero e sul male che lo affligge “. Lo calma la regina zaffiro, mentre il pilastro della nebbia e del metallo lascia la presa che ancora stava esercitando sul polso dell’altro, per poi annuire.

 

“ Hai ragione: la spazzatura non merita un secondo del nostro tempo. Andiamo, Kevin ha bisogno di noi “. Risponde il re indaco, porgendo il braccio alla cugina acquisita. Ivy d’altro canto si aggrappa al suo braccio, mentre Marni sospira pesantemente.

 

“ Ora mi racconterete perchè la vostra famiglia vi odia tanto? Incluso il vostro stesso cognato? “. Chiede solamente, mentre suo padre la osserva un istante ed abbastanza contrariato. Non è la domanda di Marni ad averlo alterato, più che altro è stato il fatto che ancora una volta, il re indaco lo abbia messo nel sacco se così si può dire. Tuttavia non può fare a meno di riflettere, mentre il suo sguardo incontra nuovamente quello del cognato: se la scorsa volta non arrivarono ad uno scontro diretto, pensa, questa volta c’è un’alta possibilità che ciò avvenga.

 

Veritas, moltissimi anni prima.

 

Un giovane uomo osserva un’altra persona, ormai morente. Colui la cui spada è imbrattata di sangue non riesce davvero a capire: perché pensa, quell’uomo sembra essere così calmo? In fondo sta morendo! La cosa che più temeva sta accadendo: il suo potere sta passando ad un’altra persona e lui sta perdendo non solo quello, ma anche la stessa vita. Eppure riflette il giovane capitano delle guardie reali, ciò non pare turbare il morente re. Una risata crudele lo fa bruscamente uscire dai suoi pensieri, mentre il suo polso fa sempre più male ed un marchio di possessione fa bella mostra di sé su di esso. “ Si può sapere che avete da ridere, maledetto?! “. Si infuria Kaname Hikari, mentre suo suocero non fa altro che deriderlo sprezzante, sputando ancora una volta sangue.

 

“ Io non morirò “. Sibila solamente Vanitas Lunettes, mentre l’altro lo osserva sconcertato. “ Non guardarmi con quella faccia, razza di ingenuo! Ma credevi davvero di riuscire ad uccidere uno come me? Ricorda che la morte, per noi vampiri è solo il principio! Quindi no… non morirò! “. Continua il più grande, mentre l’altro vorrebbe colpirlo nuovamente con la propria spada. Ma cosa deve fare, pensa? Ha praticamente prosciugato il sangue di quel pazzo, lo ha colpito a morte, il potere della luna blu appartiene ormai agli Hikari. Allora pensa, cosa tiene Vanitas ancora in vita? Non ha comunque tempo per farsi altre domande. “ Anche se non sarò più qui fisicamente, io non morirò. Sarò sempre qui in altri modi. Ed un giorno, io e lei ritorneremo… a riprendere il nostro regno “. Commenta solamente, prima di ridere malignamente. Kaname vorrebbe ribattere, ma non ne ha la possibilità: la Zydrate di suo suocero è totalmente esaurita e ciò può significare solo una cosa.

 

“ E’ morto…”. Mormora solamente il neo re, mentre Dante si avvicina lentamente a lui, quasi intimidito.

 

“ E’ davvero… ? “. Mormora solamente il giovanissimo maggiordomo, mentre il suo nuovo re annuisce. Sta per dire altro, tuttavia un forte dolore al polso lo fa desistere. “ Maestà! “. Lo soccorre preoccupato l’arancione, mentre nota sul polso dell’altro il marchio di possessione del precedente sovrano. “ Oh cielo…! “. Fa solamente e in allarme, mentre l’altro lo guarda e solo in seguito prende parola.

 

“ E’ la maledizione del re pazzo, Dante: una maledizione che mio suocero ha scagliato prima di morire, su tutta la dinastia Hikari. Ogni re maschio della stirpe Hikari dovrà portare sulle spalle questo fardello, fino a quando non sarà spezzata “. Spiega sofferente, mentre Dante lo guarda in allarme.

 

“ Volete dire che anche il principe Vanitas dovrà subire la stessa sorte? “. Chiede, per poi proseguire di lì a poco e dopo aver notato lo sguardo del suo sovrano. “ Vi prego! Dobbiamo avvertire la regina! Magari lei potrà aiutare, avendo lo stesso sangue di chi scagliò la maledizione “. Tenta, ma Kaname scuote il capo con enfasi.

 

“ No! “. Fa solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Punto primo, solo un puro Lunettes può spezzare la maledizione con il metodo tradizionale e Luna non lo è, essendo anche figlia di Ivonne. Solo mio suocero aveva il potere di spezzare la propria maledizione con il metodo tradizionale del sangue, solo ed esclusivamente lui. E punto secondo, non voglio assolutamente che Luna lo sappia “. Fa, strabiliando a dir poco il maggiordomo che, sconvolto, non può fare a meno di rimanere in silenzio qualche momento e come se stesse elaborando tali parole. Solo di lì a poco decide di parlare.

 

“ Ma cosa dite? Come possiamo…? “. Vorrebbe proseguire, ma il suo re lo afferra per le spalle in una presa così salda che, per un momento pensa il maggiordomo, teme quasi gliele voglia spezzare.

 

“ Tu non dirai nulla a Luna! Nulla! Non una parola! Hai capito, Dante?! “. Quella domanda suona quasi come un ordine, mentre gli occhi del re si iniettano di un’intensa luce blu forse per la prima volta. “ Ora voglio solo una cosa da te: una cosa alla quale non potrai sottrarti “. Continua, mentre l’altro lo guarda con occhi sgranati dalla sorpresa ed incapace di proferire verbo. “ Ti affido Luna e Vanitas: qualsiasi cosa mi dovesse succedere, voglio che sia tu ad occuparti di loro. Hai capito? “. Fa, mentre l’altro rimane shoccato: tutto si sarebbe aspettato, ma non che Kaname gli chiedesse una cosa del genere. “ Giuramelo “. Ripete poi il bruno, mentre l’altro chiude gli occhi un momento, portando una mano chiusa a pugno accanto al cuore.

 

“ Io Dante, da voi re Kaname, del principe e della regina così come dei vostri futuri eredi, accetto la cura. Non preoccupatevi di questo “. Assicura, mentre l’altro sembra quasi rassicurato. In seguito il suo sguardo torna alla luna blu, di cui ora è l’indiscusso sovrano. Poi riflette su un’altra cosa: come spiegare a Luna che suo padre è morto e perché? Come spiegarle che quell’essere non meritava altro se non la morte? Forse pensa, in questo potrà ancora una volta aiutarlo Dante.

 

Obscuria, regno delle Tenebre e dominio incontrastato del clan della Luna Nera.

 

Kaname Hikari riapre gli occhi di scatto: il respiro si è fatto irregolare, la fronte madida di sudore, nonostante Obscuria sia da sempre un regno molto freddo. “ Merda… “. Mormora solamente il re nero, cercando di calmarsi un istante. “ Di nuovo quel sogno… “. Continua, ma invece di sentirsi bene la situazione sembrerebbe peggiorare: non smette di sudare freddo, ha un’orribile sensazione di nausea mista ad agitazione, oltre ad una sensazione sgradevole di un peso proprio all’altezza del cuore e non per ultimo, il suo sangue scorre velocissimo, più del solito. I suoi pensieri vengono interrotti da una voce: sua moglie si è evidentemente svegliata, forse a causa del suo movimento brusco.

 

“ Che succede…? “. Mormora solamente ed assonnata Juliette, strofinandosi lievemente gli occhi e mentre lui porta nuovamente lo sguardo su di lei, per nulla calmo.

 

“ Scusa, non volevo svegliarti… “. Mormora, mentre lei gli mette una mano sulla spalla e percepisce immediatamente il suo malessere. “ Tuo padre… l’ho sognato di nuovo e quando quell’uomo compare nei miei sogni, non è mai un buon presagio “. Continua, mentre lei cerca di tranquillizzarlo.

 

“ Ehi “. Fa solamente, accarezzandogli i capelli con fare dolce. “ Era solo un sogno, stai tranquillo “. Sussurra, dandogli un bacio sulla guancia. Da prima la sensazione sgradevole provata dal re nero sembra passare, tuttavia il sollievo è di breve durata.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, prima che una potente fitta accanto al cuore lo faccia nuovamente star male, i suoi occhi si tingono prima di blu poi di nero improvvisamente.

 

“ Kaname! “. Lo chiama preoccupata Juliette, mentre lui non sembra stare troppo bene e mentre nello stesso momento, il braccio su cui un tempo faceva mostra di sé il marchio di Vanitas Lunettes riprende a fargli male. A causa del suo malore anche il pilastro nero trema, facendo percepire un lieve terremoto nel regno di Obscuria.

 

“ La maledizione… “. Sibila solamente il re ossidiana, mentre la moglie lo guarda in allarme. “ La maledizione del re pazzo è ancora attiva. E non ha colpito né me nè Vanitas: noi l’abbiamo spezzata. Rimane una sola opzione… “. Fa solamente, stringendo la presa sul braccio dolorante e guardando la sua regina, che ricambia il suo sguardo decisamente in allarme.

 

“ Kevin! Nostro nipote… “. Continua, mentre il re ossidiana annuisce: si. Si, pensa: colui che ora è stato colpito dalla maledizione del re pazzo è Kevin, il prossimo re maschio della dinastia Hikari. “ Kaname… cosa facciamo? “. Chiede poi la giovane donna dalla chioma argento, mentre il bruno la osserva: i suoi occhi non accennano a tornare normali, mentre lui si prepara a dare una risposta a quella domanda. E mentre nello stesso istante, anche Pavi e Luigi avvertono una sgradevole sensazione che li desta dal proprio sonno: qualcuno che porta in sé il loro stesso sangue, pensano, è in una situazione di grave pericolo.

 

Palazzo Hikari, stesso istante.

 

Fukiko è rientrata da un pò a palazzo, accompagnata da Suhan: le due donne sembrano aver fatto amicizia ed il pilastro arancione posa una mano sulla spalla della soldatessa, guardandola un istante. “ Siete sicura di star bene? “. Chiede premurosa, mentre Fukiko annuisce e sorride lievemente, grata per l’intervento della donna: non fosse stato per lei pensa, non sa come sarebbe uscita dallo scontro con suo padre. O meglio: con colui che è suo padre biologico, dato che per lei il suo solo padre è un altro uomo.

 

“ Si: sto bene, Mademoiselle Suhan. Grazie, per avermi difesa in giardino: il vostro intervento è stato provvidenziale “. La ringrazia ancora una volta la figlia di Jeanne, mentre l’altra scuote il capo.

 

“ Non mi dovete ringraziare: il re oro ha oltrepassato i limiti, qualcuno doveva rimetterlo al suo posto “. Fa solamente la bruna, per poi proseguire di lì a poco. “ Se vi dovesse dare ancora noia, non esitate ad informarmi: il regno di Fonterossa è alleato di Veritas e così è vostro alleato, quindi… “. Fa, lasciando intendere che per qualsiasi necessità non avrà alcuna esitazione a scontrarsi con il re oro e chiunque lo sostenga, facendo sorgere un lieve sorriso sul viso della corvina.

 

“ Grazie. Ed ora scusate, ma è meglio che torni dai miei genitori: saranno sicuramente preoccupati, in oltre vorrei sapere come sta mio cugino “. Sentenzia semplicemente la soldatessa. Suhan sta per rispondere, ma si blocca istantaneamente quando nota una persona nella sala. Questo non sfugge nemmeno a Fukiko, che prende parola di lì a poco. “ Ah! Si, mio padre è un Hunter ma è anche principe del clan della Luna Blu! Posso comprendere il vostro stupore “. Sentenzia, mentre lo sguardo di Suhan non si scosta un momento dall’uomo dalla chioma argentea: da prima non ci aveva fatto caso, anzi gli ha persino parlato tranquillamente. Ora invece sembrerebbe aver notato qualcosa che prima le è sfuggito, una cosa alla quale magari, solamente non voleva dar troppo peso. Tuttavia pensa la regina arancione, ora quella sensazione si è fatta troppo insistente e chiara per ignorarla.

 

“ Il re bianco…? “. Sussurra solamente, continuando a guardare colui che non è altri che Garry Perry Hikari. Ma per fortuna, la sua frase non viene udita da Fukiko che, di lì a poco decide di tornare dai genitori e dal fratello.

 

Nello stesso istante, anche la famiglia Lunettes sta tornando nel proprio regno. Eppure, per tutto il viaggio qualcuno non ha proferito una sola parola e quel qualcuno non è altri che il re oro. “ Mi stai ascoltando?! “. La voce della moglie lo riporta alla realtà, facendolo sussultare.

 

“ Che succede, Amber? Perché strilli? “. chiede esasperato, mentre lei sospira pesantemente e gli da una risposta solo di lì a poco.

 

“ E me lo chiedi? Ti ha dato di volta il cervello? Sfidare così un altro pilastro, una luna superiore alla tua! Volevi farti uccidere o che cosa? “.Continua la propria sfuriata se così si può dire, con le lacrime agli occhi. “ Cosa sarebbe successo, se fossi morto?! Cosa ne sarebbe stato del regno?! Cosa ne sarebbe stato di me e di Marni?! “. Si sfoga la donna, mentre per la prima volta lui sente un sentimento strano: di solito è sempre stato indifferente alle scenate della moglie, ma stavolta i sentimenti che sente provenire da lei e quelle lacrime lo hanno colpito profondamente e vederla così preoccupata, lo ammette, gli fa quasi tenerezza.

 

“ Ma sono vivo: cosa credi, che mi sarei fatto annientare da una donna? Ricorda chi hai sposato “. Fa, con quella boria così tipica di lui e con quel ghigno strafottente. “ Capitano! Alzate la testa e smettete di piangere! Siete o non siete la comandante dell’esercito della Golden Land?! “. Prosegue: inizialmente sembra quasi crudele, ma in realtà vuole solo far smettere di piangere Amber. Cosa che gli riesce di lì a poco: la donna lo osserva qualche istante, per poi annuire leggermente.

 

“ Sempre il solito gentile, eh? “. Chiede, mentre lui fa per rispondere. Tuttavia un’improvvisa e sgradevole sensazione si impadronisce di lui, mentre anche il re oro percepisce una fitta alla testa. “ cosa c’è?! Che ti succede?! “. Chiede in allarme Amber, mentre suo marito non sembra stare particolarmente bene.

 

“ Una strana sensazione… “. Mormora solamente Dominique, mentre volge lo sguardo verso il palazzo vicino al quale sono appena passati. “ Palazzo Lunettes… “. Sibila solamente, mentre una ventata d’aria gelida investe tutti e tre.

 

“ Il nostro palazzo, eh? “. Una voce: una voce sinistra che, pensa il re oro, non gli pare di aver mai sentito prima e se si, comunque l’ha sentita moltissimi anni prima. “ Ciao, nipotino mio: mi sei davvero mancato tanto, sai? “. Sussurra la voce di quello spirito nero, mentre l’altro pare innervosirsi a quelle parole.

 

“ Chi sei, maledetto?! “. Grida furioso, mentre istintivamente evoca la spada di vetro e lancia un attacco in una direzione casuale, facendo sussultare sia Marni che Amber. La Principessa dorata lo osserva qualche istante, strabiliata.

 

“ P… padre?! Tutto bene?! “. Chiede semplicemente la bruna, mentre lui ansima pesantemente e come se avesse dovuto correre migliaia di kilometri.

 

“ Bastardo… “. Mormora solamente, mentre una scia di vetro ricopre l’area circostante e mentre la moglie gli mette una mano sulla spalla. “ Maledetto bastardo… “. Ripete solamente il settimo pilastro, mentre la ventata gelida lo investe nuovamente e si dirige verso il palazzo. Quel palazzo in cui, molti anni prima, il re pazzo fu ucciso per mano del genero.

 

“ Ma a chi ti riferisci? “. Chiede preoccupata l’eclissi lunare, mentre a quella domanda suo marito non sembra da prima voler rispondere. Ma Amber nota chiaramente la sua agitazione.

 

“ Oh, come sei cattivo! Sono anni che non ci vediamo e tu tratti così tuo nonno? “. Continua imperterrito lo spirito nero, posando le mani artigliate sulle spalle del nipote e stringendo la presa. “ Sei crudele, Nick “. Continua, mentre a quelle parole l’altro perde definitivamente le staffe: detesta essere in questa situazione, sapere di avere un nemico ma non vederlo e non potersi difendere, non sapere mai dove comparirà, non avere il controllo della situazione lo fa andare in bestia.


“ Ti ho detto di stare zitto! “. I suoi occhi nei quali compare per un istante il kanji tipico dei pilastri, in questo caso upper rank seven, si tingono d’oro. “ Taci! Basta! “. Continua la sfuriata, lanciando attacchi casuali in tutte le direzioni e mentre il vetro ricopre anche i tronchi degli alberi. Stanco dopo quella sfuriata, il re oro pianta la spada di vetro a terra ed ansima pesantemente, mentre la moglie lo osserva preoccupata e stringe a sé la figlia, che ha spostato dalla traiettoria degli attacchi casuali di suo padre.

 

“ Nick… tutto bene…? “. Mormora solamente la donna, mentre lui la osserva qualche istante e si riprende un momento: no, pensa. No, non sta affatto bene: sente ancora quella presenza aleggiare intorno a lui e ciò gli da i nervi. In oltre pensa, ha quasi rischiato di colpire la moglie e la figlia con i suoi attacchi, tutto a causa di quell’uomo che si sta divertendo a fargli perdere il controllo come se lo conoscesse perfettamente e per tanto, sapesse come farlo uscire dai gangheri in men che non si dica.

 

“ Brutto bastardo… “. Sibila ancora una volta, mentre sua figlia gli si avvicina e cerca di calmarlo.

 

“ P… padre? “. Sussurra semplicemente. “ Forse, rivedere la vostra prima moglie e gli altri vostri figli non vi ha fatto bene. Forse, non avremmo dovuto andare a quel ballo e rivelarci… “. Ipotizza la principessa dorata, mentre lui scuote il capo un paio di volte.

 

“ Invece mia cara, il divertimento inizierà ora: non dimenticare che Jeanne mi ha sparato con un proiettile di platino e che quel cacciatore che ora ha per marito mi ha rovinato la vita: devo vendicarmi e credimi, stavolta non fallirò. Né con loro né con gli altri “. Taglia corto, riprendendosi dalla sfuriata, se così si può dire, di poco prima. “ Ma queste non sono cose adatte ad una principessa come te: dimentica quello che ho detto e torniamo a casa “. Fa solamente, mentre i suoi occhi tornano normali e mentre sua figlia annuisce incerta, sotto lo sguardo contrariato di Amber: lo sapeva, pensa. Lo sapeva: suo marito non riuscirà mai a tagliare i ponti con il passato e, soprattutto, con Mina e Jeanne. E forse pensa l'eclissi lunare, questo compito spetterà invece a lei: recidere ogni possibile legame tra suo marito ed il suo passato, incluse ovviamente sua sorella e la sua prima moglie. Le donne dalle quali, a quanto pare, anche dopo oltre vent’anni è ancora ossessionato.

 

In un luogo isolato di Veritas, nello stesso istante.

 

Un misterioso uomo tossisce sangue per l’ennesima volta: porta una mano alla bocca, sporcandola totalmente di liquido scarlatto così com’è per parte delle lenzuola, dato che in quel momento si trova a letto. “ Male… maledizione… “. Sibila solamente il misterioso individuo, continuando a tossire e tenendo una mano sulla maschera che indossa sul volto, maschera che cela i suoi occhi e la parte superiore del viso. Alterato la toglie, gettandola sul materasso e sapendo che in quel luogo, in casa sua nessuno se non poche persone potranno vedere il suo reale aspetto. “ Maledizione! “. Impreca ancora una volta, mentre una donna rientra nella stanza e lo vede soffrire in quel modo: immediatamente posa ciò che aveva tra le mani, correndo da lui.

 

“ Amore! “. Lo chiama, mentre lui continua a tossire sangue che a tratti, parrebbe quasi essere nero. “ Amore mio, che cosa ti succede?! “. Chiede preoccupata, mentre lui la osserva con la bocca ancora sporca di sangue.

 

“ S… Sanem? “. La chiama, come se per un momento non l’avesse nemmeno riconosciuta. Lei annuisce solamente, scostandogli una ciocca di capelli dal viso: quel viso tormentato dai segni di chissà quale battaglia, ma che a lei non fa la minima paura sfiorare. “ Cosa…? “. Non fa in tempo a terminare la frase: sputa nuovamente sangue, questa volta totalmente nero mentre la donna di nome Sanem osserva a terra: ormai pensa, non riesce neppure a contare quanti fazzoletti insanguinati siano sparsi in tutta la stanza.

 

“ Mio amato.. “. Mormora solamente, cercando di dar conforto al misterioso uomo che, di lì a poco riesce nuovamente a parlare.

 

“ Il mio corpo… anche dopo anni, sta ancora rigettando… “. Non termina la frase, mentre lei gli accarezza i capelli amorevolmente.

 

“ Non devi agitarti: quell’uomo ha promesso di aiutarti, devi solo pazientare ancora un po'… “. Sussurra semplicemente la fanciulla, mentre lo sguardo di lui è ora puntato all’incontrastata sovrana dei cieli di Veritas: la luna blu.

 

“ Ma per quanto? “. Sibila solamente l’uomo, cercando di calmarsi: sa bene che più si agita, più le conseguenze si riverseranno sul suo corpo già parecchio indebolito e questa è l’ultima cosa che deve accadere. “ Per quanto tempo dovrò attendere, Sanem? Per quanto tempo dovrò sopportare questo supplizio?! “. Chiede più a sé stesso, mentre lei gli accarezza con dolcezza i capelli e cerca di calmarlo, facendogli appoggiare il capo sulla propria spalla.

 

“ Il suo piano sta per realizzarsi: non manca molto, sta tranquillo. Presto ti darà la ricompensa che ti ha promesso e così, finalmente, tu potrai smettere di soffrire “. Mormora solamente la corvina, mentre l’uomo osserva dritto davanti a sé. Da un lato pensa, le parole della moglie lo rassicurano. Ma dall’altro invece, qualcosa gli dice che non sarà così semplice, per quell’uomo, realizzare i propri progetti. E questo implicherà senza dubbio complicazioni anche per lui stesso.

 

“ Io non ho più tutto questo tempo, Sanem. Non ne ho più… “. Sussurra poi l’uomo, chiudendo gli occhi qualche istante e notando la profonda ustione, o almeno è ciò che sembrerebbe essere, comparsa sul suo braccio: non è molto evidente, ma abbastanza da provocargli dolore. E questo lo sa, sicuramente è collegato al rigetto che ormai è da anni in atto nel suo corpo: un rigetto che pian piano sta consumando anche il suo stesso corpo, facendogli provare dolori indicibili ed oltre a fargli tossire sempre quel sangue ed indebolirlo come avesse percorso migliaia di kilometri, al punto di non permettergli nemmeno di alzarsi dal letto.

 

“ Forse dovremmo andare nuovamente a procurarti quell’antidoto. Chissà, se lo bevessi magari potresti stare meglio, per un po' per lo meno “. Ipotizza poi la fanciulla, mentre lui la guarda intensamente e si prepara a darle una risposta. Ma chi sia quest’uomo e quale sia il suo obiettivo, al momento rimane ancora ignoto.



Salve miei cari fans, eccomi qui con il nuovo capitolo! Come va? Che ne dite degli sviluppi della storia? Finalmente Dominique è uscito allo scoperto e non solo: ha aggredito la figlia, che è stata però difesa da Suhan. Il clan arancione e quello oro sono ufficialmente nemici, cosa succederà ora? Nel frattempo assistiamo ad un Kaname nuovamente tormentato dagli incubi, che significato avranno? In fine conosciamo un nuovo e misterioso personaggio, che tuttavia non sembra di godere di buona salute ed assistito da una donna misteriosa. Chi saranno? Cosa succederà adesso? Non vi resta che seguirmi e leggere il capitolo sedici, per scoprirlo! Baci, alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4061907