La sanguinosa ragnatela dell'amore-Fanfiction Multifandom

di martadenile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO- Festa al castello rosso ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1- A cena da Murdo ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2-La fitta ragnatela d'amore di Dakaria ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3- Drammi e telefilm ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4-Alto tradimento ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5- Una barista diabolica ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6-Tutti contro Murdo ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7-Arrivano i soccorsi ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8-Aureliana si trova qui ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9- Medium Mortis ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10- Dispersi e Spaesati ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11- Il giusto prezzo ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12-Nepotismo e Indagini ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 13- Malvagità e Sirene ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 14-Trappole,imbarazzo e feste a tema ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15-Rapimenti e spedizioni ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16-Imprevisti e Contrattempi ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17- Redenzione e Prepotenza ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18- Accordi e buone azioni ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19- Strategie e Leggende ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20-Maghe oscure, flirt e vero amore ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21- Patti,allenamenti e sotterfugi ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22- Racconti e Metamorfosi ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23-Successo,baci e magia imbarazzante ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24-Sospetti, romanticismo e bliglietti d'addio ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25-Cambio di programma ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26-Evasioni, pargoletti e indagini ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27- Rivelazioni e Ammutinamenti ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28-Jason Valentine ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29-Riunioni Speciali e Trattati di pace ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30-Rimpatriate e Nuovi Inizi ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO 31-Il piano di Cherry ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32- Nuovi incontri e Telepatia ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33-Passi avanti, Flashback e Punizioni ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO 34-Amori tormentati, Iscrizioni e Nuove Sfide ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35- Feste d'addio e sentimenti ostili ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36-Matrimoni, Sogni di Gloria e grossi guai ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37-Giuramenti, Salvataggi e Leggende ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38- Romanticismo, Nuove Regole e Alleanze Inaspettate ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39- Piani elaborati, patti sigillati e appuntamenti misteriosi ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40-Trip magici, baci inaspettati e vittorie schiacchianti- ***



Capitolo 1
*** PROLOGO- Festa al castello rosso ***


                                         {UNIVERSO 4920D}

 

                                   -Transilvania,25 Ottobre 2023 ore 0:03-

Sylvania e Dakaria sedevano all'interno della carrozza, in totale silenzio. Erano sette anni che non tornavano in Transilvania. Entrambe avvertivano la stessa sensazione, estremamente difficile da descrivere: un misto di gioia, nostalgia e terrore. Sylvania sapeva già che tutti l'avrebbero fissata, ma non le importava. Nonostante la sua natura di Dhampyr si era ambientata benissimo nel mondo umano ed aveva una propria boutique in centro, dove vendeva vestiti in stile cottagecore. Per questo aveva deciso di violare il dress code della festa di sua cugina,vestendosi e truccandosi completamente di rosa.L'opposto di Dakaria, che era quasi struccata (se non fosse stato per la matita nera) ed indossava dei jeans skinny di pelle nera, un crop top fatto dello stesso materiale e una giacca in jeans corta del medesimo colore.Erano in viaggio da un po' e sapevano che presto sarebbero arrivate al castello di Sorina, anche conosciuto come "Castello rosso'' per via del suo caratteristico colore. La cugina doveva compiere ventisei anni, mentre loro ne avevano ventuno. Dakaria poggiò la mano su quella della sorella e le lanciò uno sguardo eloquente: non avrebbe lasciato che niente e nessuno la ferisse, a costo di rovinare il compleanno con una bella rissa vecchio stile. Sylvania le sorrise. Dakaria era testarda come un muro e si metteva sempre in un sacco di guai, ma era la migliore sorella che si potesse desiderare. "Chissà perché non si sono ancora motorizzati da queste parti' chiese Sylvania. Dakaria fece spallucce. "I vampiri sono esageratamente melodrammatici, dovresti saperlo meglio di me'' rispose Daka. Sylvania ridacchiò.Sua sorella aveva ragione: i vampiri avrebbero sempre scelto lo stile alla comodità, era così che erano fatti e niente li avrebbe cambiati, nei secoli dei secoli.Qualche minuto dopo, la carrozza si fermò:Erano arrivate a destinazione. Scesero dal mezzo, ringraziando il cocchiere e pagandogli la corsa.Il castello rosso si stagliava davanti ai loro occhi ,con le alte torri dai tetti appuntiti. Fecero qualche passo e raggiunsero la porta. Bussarono tre volte ed attesero che qualcuno aprisse.Si trovarono davanti una donna pallida e allampanata che indossava un tailleur nero, portava gli occhiali e aveva i capelli scuri raccolti in uno chignon. Doveva essere l'organizzatrice degli eventi. "Quali sono i vostri nomi?'' chiese la donna ,con una voce nasale. "Dakaria e Sylvania Tepes'' rispose Daka, leggermente scocciata. I modi di fare di quella donna erano decisamente troppo snob per i suoi gusti.Sylvania abbassò lo sguardo, sperando che Dakaria non ne combinasse una delle sue.La donna si sistemò gli occhiali ed aprì un block notes dalle pagine nere. Lo sfogliò per circa due minuti, poi estrasse una penna rossa e segnò due v sul foglio con fare svogliato."Siete in lista, potete entrare''disse, scostandosi per farle passare.Sylvania fece un sospiro di sollievo e Dakaria le sorrise, dopodiché si presero per mano. Non fu difficile capire dove fosse la festa: l'assordante musica rap di Eminem faceva tremare ogni muro della struttura.Una volta arrivate nella sala principale rimasero senza fiato: nel mezzo della stanza c'era un enorme pista da ballo rossa piena di gente che danzava, circondata da lunghissime tavolate dalle tovaglie del medesimo colore piene di cibo e bevande a base di sangue.Sylvania strinse la mano di Dakaria: la festa era molto più affollata di quando si aspettasse. Dakaria capì e le sussurrò all'orecchio "Tranquilla S, vado a cercarti qualcosa di umano da bere, sono sicura che Sorina avrà fatto preparare qualcosa per noi'' Sylvania annuì. Dakaria si allontanó da lei, dirigendosi ad uno dei tavoli. Ad ogni tavolo c'era un servitore vestito completamente di rosso. Dakaria si avvicinò ad uno di essi e gli sorrise. "Sono Dakaria Tepes, la cugina di Sorina. Come saprà io e mia sorella siamo per metà umane e lei si chiedeva se ci fosse qualcosa da bere di più...umano, magari un alcolico per possa aiutarla a sciogliersi un po' '' disse,facendo l'occhiolino.Il servitore fece spallucce. "Non abbiamo niente del genere qui'' rispose con voce apatica. Dakaria aggrottò le sopracciglia. Stava per montare su tutte le furie, quando qualcuno bussò alla sua spalla. Si girò di scatto, rimanendo a bocca aperta: davanti a lei c'era la ragazza più bella che avesse mai visto. Indossava un top di pelle nero con scollo a cuore ed una minigonna dello stesso colore e materiale,con due fibie sulla destra.Gli occhi erano truccati divinamente: sulla palpebra superiore c'era una linea di eyeliner parecchio alta che finiva con una coda all'insù, mentre il sotto era abbondantemente decorato da della matita nera. Gli occhi erano color verde foglia,enormi. I capelli erano lunghi e mossi, di uno stupendo rosso naturale,sciolti.Anche lei indossava una giacca di jeans nera. Ai piedi portava degli anfibi borchiati. Era più alta di Dakaria di qualche centimetro, complice forse il fatto che quest'ultima indossasse delle semplici converse nere decorate da rose rosse. I lineamenti erano decisamente piacevoli: volto squadrato, sguardo intenso, naso lungo e dritto, labbra leggermente carnose (nonostante il rossetto viola scuro le facesse sembrare più sottili). La ragazza le sorrise. "Hey, mi chiamo Aureliana. Ho sentito quello che hai detto. Capisco perfettamente tua sorella, io mi sono trasferita a New York da piccola per studiare canto, non esco mai senza qualche bevanda umana'' disse con voce sensuale, tirando fuori dalla borsa una bottiglia di vodka panna e fragola: la preferita di Sylvania. Dakaria saltellò ed applaudì. "Aureliana, chiunque tu sia, sei la mia salvatrice!" esclamò."Potresti prestarmela?'' aggiunse poi. Aureliana la guardò dritta negli occhi, facendo un sorriso e mordendosi il labbro inferiore. "Certo che puoi'' sussurrò. Dakaria arrossì, allungando la mano e prendendo la bottiglia.



Sylvania prese un lungo respiro. Dakaria sarebbe stata lì a momenti, doveva soltanto aspettare.Murdo Dako era appoggiato con la schiena contro al muro, gli occhi verdi fissi sull'orologio. Sua sorella aveva insistito molto per farlo andare a quella festa ed aveva promesso di tornare subito ,ma ci stava mettendo più del previsto. Quello era il party più noioso al quale avesse mai partecipato. Almeno finché non la vide: una macchia rosa che spiccava in mezzo al rosso e al nero.Erano passati parecchi anni, ma Sylvania Tepes era facilmente riconoscibile. Il volto a forma di cuore, il naso all'insù, gli occhi azzurri leggermente a mandorla, i lunghi capelli biondi.E ovviamente il suo stile nel vestiario, così umano. I capelli erano lasciati sciolti tranne per due ciocche davanti che erano legate sulla nuca, lasciando un ciuffo libero sul davanti.Il vestito sembrava uscito da una fiaba: completamente in tulle, color rosa cipria.Le maniche erano a sbuffo, lo scollo a cuore e la gonna lunga fino alle caviglie. Esso era stretto nella parte superiore e si apriva nella parte inferiore, diventando sempre più largo, era completamente ricoperto di brillantini argentati ed aveva un piccolissimo fiocco nero a livello del ventre.La presenza di Sylvania al party poteva significare solo una cosa:Dakaria era tornata: dopotutto, quelle due non si separavano mai. Murdo aveva dei grandi rimpianti nei suoi confronti: avrebbe voluto scegliere lei alla musica e seguirla nella città umana in cui si era trasferita, eppure non aveva avuto il coraggio di deludere così i suoi genitori e i fan. Ma se le Tepes erano tornate significava che aveva un'occasione per recuperare. Si riscosse quindi dal proprio torpore, dirigendosi verso di lei.Sylvania aveva sempre avuto un carattere affabile, era sicuro che se le avesse spiegato la situazione lei avrebbe deciso di darle una mano a riconquistare la sorella.



Una volta presa la bottiglia, Dakaria aveva deciso di presentarsi e fare due parole con Aureliana.Dopotutto le stava facendo un grande favore, mostrare un po' di cortesia era il minimo. Inoltre quella ragazza era così...magnetica.La guardava direttamente negli occhi, senza abbassare mai lo sguardo. Aureliana aveva una vita a dir poco straordinaria: si era trasferita a New York da piccola insieme alla madre per imparare a cantare, ed una volta cresciuta aveva cominciato a lavorare all'ospedale per potersi mantenere da sola gli studi e procurarsi il sangue.Nonostante fosse una vampira ,ella nutriva un certo interesse per gli umani ed adorava il loro cibo e le loro bevande ,specialmente quelle dolci ed alcoliche.Dopo qualche minuto Aureliana si riscosse, ridacchiando. "Non dovresti tornare da tua sorella?'' mormorò, fissando nuovamente i suoi occhioni in quelli di Dakaria, che abbassò gli occhi per nascondere l'effetto che la ragazza aveva su di lei."Potremmo cercarla insieme'' propose Daka, alzando nuovamente gli occhi e puntandoli in quelli di Aureliana.Successivamente le prese la mano.Dakaria non era per nulla timida e quella ragazza la intrigava molto:Perchè avrebbe dovuto nasconderlo? Aureliana la seguì .Le due arrivarono nel punto esatto dove Daka aveva lasciato Sylvania. Tuttavia,di Sylvania non c'era traccia. "Vuoi che ti aiuti a cercarla?'' chiese Aureliana. Dakaria sospirò. Sapeva che cercare Sylvania era la cosa migliore da fare, ma Aureliana era davvero bella ed erano molti anni che non sentiva le farfalle nello stomaco ... "Sono sicura che starà bene'' disse quindi. Aureliana fece spallucce. "La beviamo noi questa?'' esclamò,indicando la bottiglia. Dakaria annuì, con un grosso sorriso dipinto in volto.

                                     -Qualche minuto prima-

Sylvania aggrottò le sopracciglia. "Murdo?'' disse poi. Il ragazzo dai capelli corvini annuì. "Vieni con me sul tetto, c'è qualcosa di cui ti vorrei parlare'' aggiunse. Sylvania si guardò attorno: sapeva che la cosa migliore sarebbe stata cercare Dakaria, ma Murdo aveva uno sguardo malinconico, quasi disperato. Sylvania era troppo buona per negare aiuto a qualcuno, specialmente qualcuno che conosceva. "D'accordo'' sospirò.Salirono le scale che portavano al tetto,senza dire una parola. Una volta arrivati, Murdo inspirò profondamente, poi disse: "Senti, so che sono passati sette anni ma...io non ho mai dimenticato Daka. Avrei dovuto rinunciare al mio gruppo per lei, avrei dovuto seguirla...'' gli occhi verdi del ragazzo si riempirono di lacrime. Sylvania poggiò una mano sulla sua spalla. "Murdo, so che questo è un ricordo molto doloroso per te, ma se non mi spieghi cosa hai in mente non potrò aiutarti...'' Murdò chiuse gli occhi, cercando di calmare le proprie emozioni: Sylvania aveva ragione. "Voglio che tu mi aiuti a riconquistarla'' disse ,seccamente. Sylvania strabuzzò gli occhi. Che COSA? Dakaria l'avrebbe uccisa se avesse saputo una cosa simile, ma lei e Murdo erano stati una coppia così bella e lui sembrava davvero pentito..."E va bene'' rispose Sylvania "Ti aiuterò. Da dove cominciamo?''.

Dakaria e Aureliana avevano iniziato a bere. Quando la bottiglia arrivò alla metà le due ragazze decisero che era ora di saltare nella mischia. Si ritagliarono uno spazio al centro della pista da ballo,cominciando a muoversi a ritmo.Aureliana aveva poggiato il proprio corpo su quello di Dakaria, muovendosi sinuosa. Dakaria aveva caldo, molto caldo, ed il cuore batteva talmente forte che pareva esplodere. Aureliana continuava a muoversi e a ridere e Dakaria fece lo stesso. 

"Voglio che tu dica a Dakaria che siete entrambe invitate a casa mia per cena. Tu non ti presenterai,Daka sì'' spiegò Murdo. Sylvania non credeva affatto che quella fosse la strategia migliore, ma se Murdo era così convinto del suo piano chi era lei per fermarlo? "Credo che si possa fare'' rispose quindi. Aveva un debole per le persone in difficoltà e Murdo sembrava davvero preso da Daka, come se fosse passato soltanto un giorno dalla loro separazione e non sette anni. 

Mentre Daka e Aureliana ballavano la musica cambiò: da rap a reggaeton. Certo che Sorina aveva proprio dei gusti strani in fatto di musica. Sentendo quel ritmo Aureliana si scatenò, muovendo i fianchi e il sedere più forte di prima e continuando a strusciarsi su Dakaria,portando le mani dietro al suo collo. Daka era completamente ipnotizzata, rapita dal suo sguardo e dalle sue movenze. E fu così che tra un sorso e l'altro, tra una mossa e l'altra, le mani di Aureliana finirono ad accarezzare i corti capelli castani di Dakaria, le loro labbra si unirono e le due cominciarono a baciarsi appassionatamente davanti a tutti.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1- A cena da Murdo ***


                                   -CAPITOLO 1- "A cena da Murdo''

                                  -Transilvania, 26 Ottobre 2023 ore 19.30-

Sylvania aveva osservato Daka per tutto il giorno: dopo la festa il suo atteggiamento era cambiato radicalmente.Aveva un perenne sorriso ebete e viveva incollata allo smartphone. Per questo non aveva ancora trovato il modo per dirle della cena."Ci vediamo stasera?'' seguito da un' emoji che faceva l'occhiolino.Leggendo quel messaggio Dakaria si illuminò: Aureliana era davvero interessata a lei? Sylvania avrebbe tanto voluto restarne fuori, ma aveva promesso a Murdo che l'avrebbe aiutato, quindi prese coraggio e camminò verso il letto di sua sorella. "Daka?'' mormorò. Dakaria alzò gli occhi dal telefono. "Dimmi, S'' rispose quindi. "Murdo ci ha invitato a cena per le ventuno'' continuò Sylvania. Dakaria impallidì."Murdo? Intendi dire il mio ex,quello che mi ha scaricato per una chitarra?'' rispose Daka, accigliata. "Non ci penso nemmeno'' aggiunse ,incrociando le braccia al petto. "E poi quando ti avrebbe invitata, scusa?'' domandò, incredula. Sylvania alzò gli occhi al cielo. "Non ti ha lasciato per la sua chitarra, Daka, sai che la cosa è molto più complicata...'' Daka sbuffò."Rispondi alla mia domanda, Sylvania'' sbottò. "Ieri, alla festa, quando mi hai abbandonato in mezzo a una folla di sconosciuti dopo avermi promesso che saremmo restate insieme'' rispose Sylvania. Dakaria sospirò. Sua sorella era davvero troppo gentile per rifiutare l'invito di una delle poche persone che conoscevano nel circondario ed era stata lei a lasciarla sola per stare con una sconosciuta...glielo doveva."D'accordo, S, ci sarò'' disse quindi. "Alla grande!" esclamò Sylvania, sorridendo e avviandosi verso l'uscita "Rircordati di prepararti per tempo'' aggiunse, prima di chiudere la porta dietro di sé. Dakaria annuì, poi cominciò nuovamente a muovere le dita sullo schermo dello smartphone. "Scusami, rossa....ho un noioso impegno con mia sorella, una cena da un vecchio amico poco gradito'' aggiunse un' emoji piangente, poi continuò a digitare. "Che ne dici di domani?'' seguito dall'emoji a forma di cuore. "Certo Daka, nessun problema, spero che quell'impegno non sia troppo tedioso'' seguito da un' emoji che mandava un bacio. Ecco la risposta di Aureliana. Quella ragazza era davvero mitica: Daka era stata così fortunata a conoscerla.

"Okay, Murdo. Ho convinto Daka. Quando si accorgerà che io non ci sono se ne andrà sicuramente...sai che ha poca pazienza. Hai circa quaranta minuti. Fai del tuo meglio, mi raccomando'' seguito da una faccina sorridente. Questo fu il messaggio che Sylvania inviò a Murdo, dopodiché cancellò la conversazione. 
 

-Ore 20:55-

Dakaria si guardò allo specchio: non aveva alcuna voglia di impegnarsi, dopotutto Aureliana non ci sarebbe stata. Indossò quindi una semplice canotta nera senza maniche ed un altro paio di jeans skinny neri, accompagnati dalle stesse converse che aveva indossato alla festa. Era completamente struccata e  aveva fissato i suoi capelli ai lati con il gel in modo che le punte volgessero verso l'alto. "Sylvania? sono pronta, tu a che punto sei?'' strillò quindi, alla volta del bagno.Dopo pochi minuti la sorella entrò.Indossava un abito con lo scollo a cuore, stretto nel busto e largo nella parte inferiore.Era lungo fino alle ginocchia, a quadretti bianchi e rosa.Ai piedi portava delle ballerine in stile mary jane, color rosa cipria. I capelli biondi erano alzati in uno chignon sul retro della nuca, fatta eccezione per il ciuffo frontale,lasciato sciolto. Gli occhi erano decorati da un ombretto rosa bubblegum, le labbra da un rossetto nude. "Scusami tanto, Daka...ho promesso ad Helene che le avrei parlato in videochiamata per almeno quaranta minuti'' mormoró, dispiaciuta. Dakaria sgranò gli occhi,ma decise di non dire nulla. Dopotutto le doveva un favore. "Quaranta minuti, S, non uno di più. Altrimenti tornerò e avrai molte spiegazioni da darmi''. Sylvania annuì,sorridendo nel modo più convincente che conoscesse :"Ovvio Daka,ti ho forse mai deluso?'' disse.Sentendo quelle parole, Dakaria si calmò. "Bene, allora io chiamo la carrozza. A tra poco'' esclamò, salutando rassegnata e dirigendosi all'ingresso del castello di famiglia.

-21:05-

Dakaria bussò alla porta del castello di Murdo con espressione accigliata. Che avrebbe dovuto dirgli? le aveva spezzato il cuore e ora che aveva finalmente trovato qualcuno che le interessasse ecco che ricompariva. Inspirò profondamente. "Sono soltanto quaranta minuti, poi Sylvania verrà a salvarmi'' pensò tra sè e sè. Dopo qualche secondo spuntò Murdo, con un sorriso a trentadue denti."Ciao, Daka!" esclamò, un po' troppo entusiasta per i suoi gusti. "Ciao, Murdo'' bofonchiò Dakaria, alzando gli occhi al cielo e chiudendo la porta alle sue spalle. Murdo le fece strada, portandola nell'elegante sala da pranzo. Al centro c'era una lunga tavolata imbandita,piena dei suoi cibi preferiti. Murdo le spostò la sedia per farla sedere. Lei aggrottò le sopracciglia,sedendosi e avvicinando rumorosamente la sedia alla tavola. "Ne è passato di tempo!'' disse Murdo. Dakaria avrebbe voluto dire "Da quando mi hai piantato per il tuo gruppo musicale? Tranquillo stronzo, me lo ricordo come fosse ieri'' ma decise di mordersi la lingua buttandosi sulla bottiglia di sangue che aveva di fronte. "Già'' rispose poi. C'era qualcosa di strano nell'atmosfera: candele nere ovunque, fiori, musica romantica....che diavolo aveva in mente quell'idiota? "Mi sei mancata molto...la tua originalità, la tua creatività....tu eri la mia musa, la mia musica non è la stessa senza di te''sussurrò Murdo, riempiendo il bicchiere di sangue e cominciando a sorseggiarlo. "Immagino'' lo freddò Daka, fulminandolo con lo sguardo.Il ragazzo dai capelli corvini sembrava nervoso, continuava ad accarezzarsi con la mano la parte rasata della testa e ad aggiustarsi il lungo pendaglio che portava al collo."Mi sono pentito molto di non averti seguito'' c'era un che di malinconico nei suoi occhi verdi che parevano ancora più brillanti grazie all'ombretto nero. Ma Daka non ci sarebbe cascata. Ricordava ancora la dolce sensazione delle labbra di Aureliana sulle sue e non avrebbe lasciato che una chimera del passato rovinasse il suo sfavillante futuro immaginario,per quanto potesse suonare infantile.Un silenzio opprimente calò sulla stanza.Murdo si alzò di scatto, dicendo che doveva andare al bagno. Uscì dalla sala e si rintanò in corridoio, estraendo il proprio smartphone."Che devo fare? è più fredda di un ghiacciolo'' seguito dall' emoji con la lacrima. Leggendo quel messaggio, Sylvania sospirò. "Chiedile della sua passione per i film...chiedile come si trova alla nuova università, non essere egocentrico o melenso e soprattutto non essere non mettere musica romantica. Metti Blood Red Sandman dei Lordi, è il suo pezzo preferito. Buona fortuna'' seguito dall'emoji col pollice alzato. Murdo lesse il messaggio e sorrise: forse non era tutto perduto. "Grazie di tutto, S'' seguito da un'emoji sorridente.Inviò il messaggio, poi tornò al tavolo. Cambiò musica e guardò Daka. "Sylvania mi ha parlato della tua passione per il cinema, dice che hai iniziato una nuova università...ti va di parlarne?'' non appena sentì la sua canzone preferita ,i lineamenti di Dakaria si rilassarono. Parlò a Murdo di quanto adorasse studiare cinema, del suo primo film sui vampiri che era stato un successo, della sua passione per gli horror e delle competizioni scolastiche che aveva vinto. Risero insieme e per qualche momento Dakaria dimenticò quanto fosse stato stronzo, continuando a la conversazione sui suoi lavori tra un boccone di carne al sangue e l'altro.

-21:35-

Non appena finirono di mangiare, Murdo le porse la mano. "Che ne dici di ballare?'' chiese. Dakaria aggrottò le sopracciglia. Era forse appropriato ballare con il proprio ex dopo essersi invaghita di Aureliana?Guardò l'orologio. Mancavano solo dieci minuti. Ce la poteva fare. Annuì e si alzò, cominciando a ondeggiare vicino a lui a ritmo di musica. Si scatenarono con i pezzi dei Lordi e Daka dovette ammettere che si stava divertendo. Di certo non sarebbe mai tornata sui suoi passi, ma magari avrebbero potuto rimanere amici.Fu in quel momento che qualcuno varcò la soglia della sala da pranzo. "Cos'è tutto questo baccano, fratello?'' disse una voce femminile. Una voce che Daka conosceva benissimo. Impallidì, girandosi lentamente. Che ci faceva Aureliana lì? era completamente struccata ed indossava una camicia da notte nera in pizzo che lasciava poco all'immaginazione , i capelli legati in una coda di cavallo laterale. Non appena vide Dakaria, la sua espressione mutò."Tu e...mio fratello? come hai potuto? Credevo che tra voi fosse finita. Sai che c'è? non mi rivedrai mai più, fottuta bugiarda" sbottò , mentre i suoi grandi occhi diventavano lucidi. Suo...fratello? Aureliana era la sorella di Murdo? Daka rimase ferma come una statua, con gli occhi spalancati. Cosa diavolo era successo? Non poteva lasciarla andare così,doveva parlarci. Lasciò la stanza, correndo dietro alla ragazza, sperando di riuscire a farla ragionare.



Rimasto solo,Murdo si grattò la testa, confuso. Che cosa diavolo c'era tra Daka e sua sorella? E per quale motivo Sylvania non gli aveva detto nulla? "Vieni qui immediatamente. La situazione ha preso una piega molto strana e tu devi aiutarmi'' digitò Murdo, poi inviò il messaggio. 

Seduta sul proprio letto, Sylvania sbuffò. Perché si faceva sempre trascinare nei casini di tutti? Si alzò in piedi, rassegnata,chiamò una carrozza ed uscì dal castello. 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2-La fitta ragnatela d'amore di Dakaria ***


Quando Dakaria la raggiunse,Aureliana era già arrivata all’ultimo gradino.  Per intercettarla dovette usare il teletrasporto. Arrivò prima a metà scala, poi di fronte alla porta della camera. Aureliana la guardò ,furibonda.“Non capisci il vampirese? Non voglio vederti mai più!” strilló.Dakaria sospirò. “Ti prego,Aureliana…devi ascoltarmi. Ti prometto che non è come sembra’’ Aureliana sbuffò, riducendo i suoi grandi occhi a due fessure. “Hai due minuti’’ disse poi.Dakaria procedette quindi con la spiegazione. Disse che Sylvania era troppo gentile per dire di no ad un conoscente e che le doveva un favore per averla abbandonata alla festa, che non sapeva che Murdo fosse suo parente e che erano da soli soltanto perchè Sylvania aveva avuto un contrattempo, ovvero tutta la verità. Aureliana annuì. “Direi che ha senso…scusami se ho dubitato di te’’ mormorò quindi,leggermente imbarazzata. Dakaria rise. “Non importa, almeno abbiamo trovato un modo per vederci stasera! A proposito, posso entrare?’’ chiese con un sorriso malizioso. In tutta risposta, Aureliana aprì la porta e le fece segno di seguirla. “Se avessi saputo che ci saremmo viste mi sarei vestita meglio’’ disse Aureliana, giochicchiando con la coda. “Anche io’’ ridacchiò Dakaria. Entrambe si sedettero sul letto,guardandosi intensamente negli occhi.


-22:00-

Sylvania Tepes bussò alla porta del castello di Murdo.Quando il ragazzo aprì, Sylvania notò che era più pallido del solito. “Che diavolo è successo?’’ chiese, aggrottando le sopracciglia. Murdo le fece segno di seguirla, ed entrambi si sedettero su un enorme divano in pelle nera davanti ad un camino spento. “Ho fatto come mi hai detto, ho messo la sua musica preferita, abbiamo parlato della sua passione per il cinema, si è sciolta e ci siamo persino messi a ballare, poi è arrivata Aureliana e…’’ Sylvania alzò la mano in segno di stop. “Aureliana? Chi è?’’
Murdo sospirò. “La mia sorellastra’’ Sylvania annuì. “La scena è stata davvero strana: Aureliana si è arrabbiata tantissimo, sembrava quasi gelosa e Dakaria è rimasta impalata, dopodichè l’ha seguita su per le scale’’ Sylvania si grattò il mento. “Dakaria non mi ha parlato di nessuno, ma alla festa mi ha piantato in asso ed è sparita. Per tutto il giorno successivo è rimasta incollata al telefono con un sorriso ebete’’ spiegó. Murdo rimase di stucco.“Ora che ci penso, anche Aureliana è sparita per tutta la festa ed è rimasta tutto il giorno chiusa in camera sua ascoltando canzoni d’amore’’ Entrambi si guardarono, poi alzarono gli occhi al cielo. Se ci fosse stato qualcosa tra quelle due le cose stavano per diventare decisamente tese e complicate.

 

-Nel frattempo-
 

Dakaria ed Aureliana si stavano coccolando, condividendo i propri pareri sui più svariati argomenti. Daka aveva poggiato la testa sul ventre di Aureliana, sdraiandosi per metà sul letto, mentre Aureliana era rimasta seduta. Dakaria le stava parlando del mondo del cinema, ovvero ciò che l’aveva spinta a restare fra gli umani, nonchè  suo argomento di conversazione preferito. “Vorrei tanto fare un cortometraggio originale, qualcosa come una storia saffica tra un’aliena e un’umana nel bel mezzo di una terribile guerra tra i loro  pianeti…tu potresti essere la protagonista’’ Aureliana sorrise. “Certo, e tu potresti essere la co-protagonista’’ Dakaria scosse la testa. “Io sono la regista, non l’attrice’’ Aureliana fece spallucce. “Allora dovrai trovarti un’altra protagonista, perché l’unica ragazza che voglio baciare sei tu’’ aggiunse, poi si piegò fino a portare le sue labbra su quelle di Dakaria, baciandole delicatamente.

 

-Intanto-

Il silenzio più totale era calato nella stanza. Aureliana e Dakaria INSIEME? Insomma, il fatto che Dakaria fosse pansessuale non era un mistero, ma tra tutte le persone al mondo doveva scegliere proprio la sorellastra del suo ex? Sylvania non sapeva cosa dire. Murdo era mortificato. I suoi occhi ora erano più malinconici di prima .Avrebbe davvero voluto aiutarlo ma se Dakaria aveva il cuore impegnato sarebbe stato impossibile farle cambiare idea. Improvvisamente un suono interruppe il silenzio. Sylvania si alzò: veniva dalla sala da pranzo.
Murdo la seguì ed entrambi videro la borsa di pelle nera di Dakaria appoggiata alla sedia. Murdo guardò Sylvania, come per chiederle il permesso. Sylvania annuì con riluttanza. Non avrebbe mai voluto violare la privacy di Daka, ma era davvero brutto sapere che la sua gemella le avesse nascosto qualcosa di simile.
Quindi presero il suo telefono e capirono tutto.
“Conoscerti è stata la cosa più bella della serata…sono felice di essere tornata in Transilvania’’ seguito dall’ emoji con l’occhiolino. Questo era il primo messaggio che Dakaria aveva inviato ad Aureliana. “Anche per me è stato bellissimo, erano anni che non vedevo qualcuno con uno stile così rock…per non parlare di quanto baci bene’’ seguito da tre cuori rossi. Il secondo messaggio tra le due, inviato da Aureliana. “Anche tu non te la cavi malaccio a baci, rossa…’’ seguito da tre emoji che mandavano il bacio. Il terzo messaggio, scritto da Daka.
“Difficile non impegnarsi con una bellezza come te…dovresti iscriverti a Miss Succhiasangue 2023’’
un’altra emoji con l’occhiolino. Il quarto messaggio, scritto da Aureliana. “Credo che tu stia parlando di te stessa, credimi avresti molte più possibilità di me’’ seguito da tre cuori neri. Il quinto messaggio, scritto da Daka. Ad ogni messaggio il volto di Murdo si faceva più scuro e Sylvania si sentiva sempre più dispiaciuta. Sia per Dakaria che sarebbe stata molto delusa se avesse scoperto ciò che stava facendo, sia per Murdo che aveva involontariamente illuso, sia nei confronti di sé stessa per essersi fatta coinvolgere in un casino tale.

 

Dakaria ed Aureliana continuarono a baciarsi fino a trovarsi nel centro del letto, sdraiate l’una sopra l’altra.
Le loro lingue si intrecciavano mentre le mani scendevano sempre più in basso. Passarono qualche minuto ad accarezzarsi a vicenda , poi Aureliana si tolse il pigiama e Dakaria la imitò,  tornando sotto di lei per godersi altri baci, mentre la mano della rossa scivolava pericolosamente verso le sue mutande. Dakaria non la fermò, così Aureliana capì che era arrivato il loro momento.Era sorprendentemente in anticipo per i suoi piani, ma forse era meglio così.Che senso aveva aspettare se si piacevano così tanto?

“Dunque è così…il cuore di Dakaria è occupato’’ mormorò Murdo. Sylvania annuì, mettendo il telefono di Dakaria dove l’aveva trovato. “E come se non bastasse, è stata la mia sorellastra a rubarmi il posto’’ sbuffò. Sylvania sospirò, poi lo abbracciò. “Mi dispiace molto, Murdo…volevo davvero aiutarti.Non sapevo nulla di Aureliana, altrimenti te l'avrei detto’’ Murdo chiuse gli occhi lasciandosi circondare dalle braccia di Sylvania, cercando di trattenere le lacrime. “Non ti preoccupare, S, non è colpa tua… ti va di bere qualcosa di umano mentre mi scolo un po’ di sangue? non voglio stare solo, mi serve un’amica…soprattutto sapendo quello che sta succedendo quasi sicuramente sopra la mia testa’’ Sylvania annuì. “Ce l’hai un po’ di vodka panna e fragola?’’ chiese quindi, leccandosi i baffi.


 



 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3- Drammi e telefilm ***


Ovviamente, Murdo aveva una bottiglia di vodka panna e fragola, che fu molto felice di offrire a Sylvania.“Senti Murdo,che ne diresti di guardare un film interattivo con me?’’ chiese Sylvania dopo un po’.Nemmeno lei era contentissima di ciò che sua sorella stava facendo sopra la sua testa,inoltre a Murdo serviva una buona distrazione.Così accesero la tv che era posta esattamente sopra al camino. Sylvania si sintonizzò su Netflix nella sezione ‘’bambini’’ e selezionò “Barbie’s Epic Road Trip’’. Forse non era il film adatto ad un vampiro di ventitrè anni che viveva in un castello gotico, ma lei adorava Barbie,quindi a Murdo non restava che adattarsi. Il film cominciò e decisero che sarebbe stato lui a prendere la prima scelta. “Quindi, Barbie? a che si brinda? ai sogni o al destino?’’chiesero i personaggi della storia.Murdo prese il telecomando e selezionò “Ai sogni’’. Non aveva intenzione di rinunciare a Daka, che era il suo più grande e profondo sogno. Dopo qualche minuto arrivò la seconda scelta. Stavolta sarebbe stata Sylvania a scegliere. Decise di prendere la strada panoramica, facendo saltare a Barbie e alla sua migliore amica il provino ed accontentando Ken. La terza scelta arrivò. Murdo decise che avrebbero visitato il Dino Park aspettando a consegnare il cane. Arrivò la quarta scelta. Sylvania scelse di farsi fare la previsione preistorica. Murdo decise di fare il picnic tra Barbie e Ken rinunciando alle storie dell’orrore attorno al fuoco.
Sylvania decise di non indagare sul rumore.
Murdo decise di far guardare le stelle cadenti a Barbie e
Ken sul tetto del camper. Sylvania decise che sarebbero andati alla fiera a consegnare Truffles. Murdo decise di far cantare a Barbie e alla sua amica il pezzo corto, in modo tale da far finire Barbie e Ken sulla ruota panoramica più romantica del mondo. Sylvania aveva deciso che Barbie era pronta per essere più di un’amica per Ken, così i due si erano baciati sulla giostra.

Nel frattempo Aureliana e Dakaria si accarezzavano assaporandosi a vicenda,talmente coinvolte dall’atto che stavano compiendo e dal piacere che da esso proveniva da essersi completamente dimenticate dei rispettivi fratelli. Quando stavano insieme era tutto al massimo, come in un bellissimo film romantico, divertente e peccaminoso tutto insieme. Sembrava che il tempo si fosse esteso all’infinito, come se le stagioni i giorni e i minuti si fossero fermati e non esistesse null’altro che quel momento, i loro corpi avvinghiati e le loro lingue che esploravano l’una il corpo dell’altra. Dakaria non aveva mai sentito nulla del genere e dentro di sé desiderò che quel momento non finisse mai.


Vedendo il finale del film, Murdo applaudì, mentre Sylvania si asciugava le lacrime di commozione dovute alla scena romantica di qualche minuto prima.
“Non mi sarei mai aspettato che avrebbero incontrato Jacinda e che avrebbero fatto il provino, e nemmeno che Ken la seguisse a New York! Questo film è veramente geniale!’’ esclamò Murdo. Sylvania ridacchiò. Dopotutto il film sembrava essergli  piaciuto parecchio. Decisero quindi di ricominciare da capo, per  poter esplorare gli altri finali. 


-23.00-

Aureliana e Dakaria erano sdraiate senza vestiti nel letto, abbracciate, soddisfatte e sorridenti. “Wow rossa, è stato…’’ sussurrò Dakaria “Assolutamente meraviglioso’’ concluse Aureliana. “Pensi che ci sarebbe qualche problema se dormissi qui?’’ chiese Dakaria.
Aureliana scosse il capo. “Ne sarei più che felice’’ rispose, dandole un bacio sulla fronte. “Che ne dici di guardare qualcosa in tv?’’ propose quindi Daka. “D’accordo’’ sorrise Aureliana. “Scegli tu, dopotutto sei tu l’esperta di cinema’’ aggiunse. “Ti piacciono gli splatter?’’ chiese Dakaria. “E me lo chiedi? è ovvio che mi piacciono!” rispose Aureliana. Così accesero la tv, la collegarono a Netflix e cominciarono a guardare Slasher. Dakaria aveva scelto la seconda stagione, perchè era la sua preferita. Si intitolava “Colpevoli’’ ed aveva una trama misteriosa, complicata e sanguinolenta. Era sicura che Aureliana l’avrebbe adorata.

 

La seconda volta che guardarono il film, fu Sylvania ad iniziare, ed anche lei decise di brindare ai sogni.
Murdo decise quindi di prendere la strada breve.Sylvania decise di utilizzare il gps di Skipper arrivare in tempo alla consegna del primo cane. Entrambi risero alla battuta di Ken sulle mucche. Murdo decise di non campeggiare a Roswell e di andare avanti con il viaggio.Sylvania decise che sarebbero andati tutti a ballare in discoteca.Murdo decise che avrebbero approcciato Jacinda in maniera tranquilla, ma finì per fare fare una figuraccia a Barbie e alla sua migliore amica.Sylvania decise di andare sul sicuro e far ordinare a Barbie dei pancake per sua sorella al posto dei waffle.
Murdo decise che Ken sarebbe andato a prendere i pop corn. Sylvania scelse che avrebbero fatto la canzone lunga, saltando la ruota panoramica con Ken.
Barbie e la sua migliore amica furono così ingaggiate dal Talent Scout e si trasferirono a Londra. Quel finale rese Murdo un po’ malinconico, dunque decisero di ripartire da capo.

-23:30-

Le sinapsi di Aureliana stavano andando a fuoco. Chi poteva essere il misterioso killer che uccideva a sangue freddo  chiunque gli si parasse davanti?
La storia era davvero ben fatta, il background, i flashback, il ritmo incalzante. Già dalla prima puntata la rossa si sentiva coinvolta. Dakaria sorrise. Non aveva mai avvertito tanta complicità con nessuno, fatta eccezione per Sylvania e…beh, Murdo. Ma erano passati sette anni e lui aveva fatto la sua scelta. Quindi ora stava a lei scegliere e preferiva di gran lunga guardare verso un luminoso futuro che tornare sui propri passi.Lei ed Aureliana si capivano alla perfezione, avevano lo stesso stile, gli stessi gusti e una grande intesa sessuale. Murdo cosa le aveva dato? soltanto una grandissima delusione. Prese la mano di Aureliana  e la strinse: non l’avrebbe lasciata andare per niente al mondo. 

 

Sylvania e Murdo rimasero esterrefatti: dopo aver brindato ai sogni e aver scelto la strada panoramica avevano campeggiato a Rosewell e Sylvania aveva deciso di rischiare indagando sul rumore durante il pic nic, rimanendo così intrappolati nel loop spazio temporale nel quale gli alieni li avevano portati all’inizio, proprio come aveva detto la piccola Chelsea.
“Questo è il finale più strambo di sempre’’ rise Sylvania.

“Sono assolutamente d’accordo’’ disse Murdo, ridendo a sua volta. Decisero quindi di cominciare nuovamente il film da capo, facendo altre scelte.

 




 

-0.00-

 

Aureliana era sempre più presa dalla storia. Dakaria aveva detto che c’erano tre stagioni e che ognuna aveva una storia a sé, ma che quella che stavano guardando era la sua preferita.La trama andava avanti a ritmo sempre più incalzante e si faceva sempre più macabra ed interessante. Dakaria aveva davvero un gusto sopraffino in fatto di cinema: Aureliana era sicura che sarebbe diventata una bravissima regista horror.
O magari di qualche altro tipo. Guardando lo stile di Daka si sarebbe dato per scontato che sarebbe diventata una regista di film inquietanti,ma quella ragazza era piena di sorprese e non si poteva sapere quale genere avrebbe scelto. Aureliana sospirò, sperando che il fatto di essere la sorella di Murdo non si mettesse tra loro due. Dakaria le piaceva veramente tantissimo e non voleva perdere la sua occasione. Tuttavia ,a Daka non sembrava importare molto di Murdo. L’aveva seguita su per le scale abbandonandolo a sè stesso, aveva fatto sesso con lei ed aveva deciso di rimanere per la notte. Se le fosse interessato qualcosa di Murdo si sarebbe comportata in un altro modo…o almeno così sperava.

 





-6:00-

Dopo aver guardato il film più e più volte e aver fatto diverse scelte, esplorando ogni finale e decidendo di cominciare la serie “Barbie Dreamhouse Adventures’’
Murdo e Sylvania si erano addormentati sul divano, mentre le puntate continuavano a scorrere sullo schermo,inavvertitamente appoggiati l’uno all’altro.

Anche Dakaria e Aureliana dormivano, ma avevano spento la tv da molto tempo per farsi le coccole, addormentandosi abbracciate. Aureliana era sdraiata dritta con la testa di Dakaria sul petto, ed entrambe dormivano sonni beati: il miglior secondo appuntamento di sempre.

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4-Alto tradimento ***


                      -27 Ottobre 2023,Ore 9:00-

 

Dakaria ed Aureliana si svegliarono ancora abbracciate,con due grandi sorrisi stampati in volto.Si baciarono,si diedero il buongiorno e decisero di scendere per fare colazione.Passando per il soggiorno rimasero sorprese:Murdo e Sylvania dormivano sul divano,l'uno appoggiato all'altro.Dakaria aggrottò le sopracciglia, Aureliana ridacchiò e fece spallucce.Si diressero quindi  in cucina a consumare la tanto agognata colazione.

 

-Ore 10:30-

 

Sylvania fu la prima a svegliarsi. Aprì gli occhi e non appena vide che aveva dormito addosso a Murdo arrossì e balzò in piedi come se fosse stata morsa da una tarantola.Non gli avrebbe detto nulla, dopotutto era stata una semplice casualità e poi lui era innamorato di Daka.Inoltre Sylvania aveva deciso di chiudere con l'amore da quando Jacob(il suo primo e unico amore) era scomparso misteriosamente,diversi anni prima. Si era divertita e la sua amicizia con Murdo le piaceva tantissimo,era dispiaciuta per la sua situazione e avrebbe cercato di aiutarlo,ma i suoi sentimenti per lui si fermavano lì.Decise quindi di accantonare la questione e seguire le voci in cucina.Una volta entrata, trovò Dakaria e Aureliana che flirtavano allegramente, mangiando dei pancake con crema di scarafaggi assortiti,burro e sciroppo d'acero con api.

Tossicchió,imbarazzata. "Buongiorno S,che ci fai qui?" domandò dunque Dakaria, raggiante."Buongiorno Daka! Niente di che, siamo rimasti a vedere un film interattivo fino a stamattina e poi ci siamo addormentati senza rendercene conto" rispose Sylvania. "Vuoi dei pancake?" chiese quindi Dakaria,indicando il piatto pieno sulla mensola della cucina.Sylvania annuì,procurandosi un piatto e riempiendolo di pancake. Sylvania mangiò la sua colazione con un grande peso sul cuore: dal modo in cui Daka guardava Aureliana era chiaro che per Murdo non ci sarebbe stata alcuna chance. Tuttavia lei era troppo sensibile per dirglielo e specialmente non voleva perdere l'unico amico che avesse trovato nella sua terra natia. Dakaria era troppo occupata a vivere la sua fiaba d'amore per accorgersene, così Sylvania non disse nulla,almeno finché non sentì un rumore provenire dal soggiorno.Allora balzò in piedi e tirò Daka per un braccio. "È meglio che Murdo non ti veda" disse. Dakaria si divincolò. "Chissenefrega,lui non è mio padre!" esclamò ,baciando Aureliana appassionatamente. Sylvania alzò gli occhi al cielo."Dobbiamo andare Daka.Abbiamo promesso a Sorina che avremmo pranzato con lei,e sai quanto è permalosa" sbuffò Sylvania. Dakaria allontanó il volto da quello di Aureliana,poi le diede una dolce carezza sulla guancia."Scusami rossa ma la mia presenza è richiesta altrove…ti scriverò appena possibile" sussurrò dolcemente. "Ci conto, bellezza" rispose Aureliana, facendole l'occhiolino.Così Sylvania e Dakaria uscirono dal castello di Murdo.Mentre saliva sulla carrozza, Sylvania fece un sospiro di sollievo. Era riuscita ad evitare a Murdo il dolore di vedere Daka e sua sorella insieme.


Murdo Dako si svegliò, leggermente stordito dal troppo sangue bevuto. La testa gli girava,ma aveva un'importante conversazione da affrontare con sua sorella,una di quelle che non potevano essere rimandate.Così si presentò in cucina con il suo sguardo più minaccioso,sussurrando a denti stretti:"Io e te dobbiamo parlare,subito".Aureliana rise,tagliando un pezzo di pancake e portandolo alla bocca. "E di cosa?" aggiunse, sarcastica come sempre.Ma Murdo non aveva affatto voglia di scherzare,non dopo ciò che aveva visto la notte prima. "Di Daka" rispose Murdo. "D'accordo" disse Aureliana. "Ci siamo conosciute alla festa di compleanno di Sorina, ci siamo ubriacate insieme e ci siamo baciate per tutta la notte sulla pista da ballo. Abbiamo flirtato in chat per tutto il giorno e ieri sera quando è salita ci siamo baciate, abbiamo fatto sesso e ci siamo guardate una bella serie TV,ci siamo coccolate, abbiamo dormito abbracciate.Poi ci siamo svegliate,ci siamo baciate e abbiamo flirtato per tutta la colazione" aggiunse,giuliva. Gli occhi di Murdo si ridussero a due fessure. "Devi chiudere con lei, immediatamente" esclamò quindi. Aureliana si alzò di scatto, guardandolo dritto negli occhi. "Altrimenti?" lo sfidò."Beh,puoi scordarti di cantare nella mia band,niente più trampolino di lancio" rispose Murdo,sicuro di sé. Aureliana fece spallucce. "Troverò un altro trampolino di lancio" rispose ,per nulla infastidita. Murdo la afferró per un braccio e strinse. "Se non lasci immediatamente  Dakaria, dirò alla mamma che ti piacciono le ragazze.Lei è molto tradizionalista,non credo ti lascerebbe a comando della famiglia se lo scoprisse" Aureliana sgranó gli occhi.Davvero suo fratello l'avrebbe venduta per una ragazza? I suoi grandi occhi verdi si velarono di lacrime.Poi il suo sguardo si indurì. Alzò il braccio e diede a Murdo un fortissimo pugno nello stomaco,che lo fece cadere sul pavimento piegato dal dolore. "Fanculo,Murdo" esclamò quindi,poi aprì la finestra e libró in volo nell'aria del mattino, diretta verso chissà quale meta.L'importante era allontanarsi il più possibile dalla sua incasinata famiglia.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5- Una barista diabolica ***


Aureliana volò per parecchie ore, alla massima velocità. Era assolutamente furibonda per via del tradimento di Murdo. Se il fratello avesse parlato alla madre dei suoi gusti sessuali avrebbe perso tutto. Sua madre l’avrebbe diseredata,non sarebbe più potuta tornare in Transilvania. Inoltre sua madre era  membro del consiglio vampiresco.Ciò significava che avrebbe potuto farle togliere i poteri, rendendola una semplice mortale. Aureliana non voleva nemmeno pensarci.L’esilio era il peggiore dei destini per una vampira. Lei e Murdo erano sempre stati molto uniti, che gli era preso? Ormai non importava più. Il danno era fatto. Ora  sarebbe stata costretta a scegliere tra il suo stato di vampira,amministratrice ed esponente della famiglia Anghelescu e la sua relazione con Daka. Aveva un mal di testa pazzesco e non sapeva che strada prendere.Dopo altre ore di volo e incessante rimuginamento decise di atterrare, trovandosi davanti ad una piccola chiesetta gotica da cui proveniva una musica rock assordante: quella dei Krypton Krax. Aureliana sbuffò. Per quanto cercasse di scappare da Murdo, lui la raggiungeva. Non aveva voglia di sentire la sua voce (nemmeno registrata) dunque decise di riprendere il suo volo. Passarono altre ore, ed Aureliana era assolutamente esausta. Quando atterró si ritrovó in una stradina stretta, buia e silenziosa. Di fronte a lei c’era un minuscolo pub,dal quale proveniva una bassissima e spettrale musica classica.Il pub era semivuoto. Aureliana tirò un sospiro di sollievo: ecco il posto perfetto per struggersi e riflettere sulla propria situazione. Non appena fu entrata, la barista inclinò la testa di lato,incuriosita. “Interessante scelta di abbigliamento’’ disse poi, con un tono al contempo scherzoso e pungente. Solo allora Aureliana si rese conto di essere ancora in pigiama. Si ravvivò la chioma rossa con un gesto e fece spallucce, sedendosi su uno sgabello situato davanti al bancone. “Giornata pesante’’ mormorò. “Capisco’’ annuì la barista. “Vorrei una pinta grande di zero positivo’’ disse Aureliana. La barista sorrise. “Wow, deve essere stata una giornata davvero infernale’’ commentò, provvedendo a riempire la pinta fino all’orlo per poi porgerla ad Aureliana.”Puoi dirlo forte’’ ribattè Aureliana, bevendo metà pinta in un solo sorso.“Fammi indovinare: drammi in famiglia’’ aggiunse  la barista,passando lo straccio sul bancone. Aureliana aggrottò le sopracciglia. “Come lo sai?’’ chiese quindi. La barista fece spallucce. “So molte cose, Aureliana Anghelescu’’ rispose, con nonchalance.
Gli occhi di Aureliana si ridussero a due fessure. La barista rise di gusto. “Avanti, sei la sorellastra di una rock star, davvero ti aspetti che la gente non ti riconosca?’’.“Non ne voglio parlare’’ ringhiò Aureliana. La barista ripose lo straccio, posando i gomiti sul bancone. “Scommetto che Murdo ha qualcosa a che fare con il tuo malumore’’ aggiunse. Aureliana annuì. “Quello è un vero stronzo’’ sbuffò. “Ha minacciato di farmi esiliare ed ora ho una scelta da prendere…ma non so che fare’’ successivamente si prese la testa tra le mani: le girava tutto e avvertiva un fortissimo dolore al petto. Alzò gli occhi verso la barista, poi balzò in piedi. “Grazie di tutto, credo di dover tornare a casa ora’’  disse, incamminandosi verso l’uscita. “Che fai, lasci la pinta a metà? Pensavo avessi lo stomaco più forte’’ la sfidò la barista. Aureliana alzò gli occhi al cielo, teletrasportandosi fino al bancone e finendo di bere. Non appena l’ultimo sorso scese lungo la sua gola essa cominciò a stringersi,il cuore accelerò i battiti ed il dolore al petto si fece insopportabile. La testa le girava sempre più e l’ossigeno sembrava non arrivarle più. La barista fissava la scena con un sorriso trionfante stampato in volto. Fu allora che Aureliana capì: aveva messo qualcosa nella pinta, qualcosa di velenoso per i vampiri. “D-Daka…devo avvisare D-Daka….’’ sussurrò, con il poco fiato che le era rimasto. Con le ultime forze cercò il proprio smartphone, ma ricordò di essere uscita senza borsa. Era praticamente spacciata. Una lacrima le scese lungo il viso, mentre la vista si faceva sempre più appannata, il dolore al petto più forte e la testa più leggera.Infine stramazzò a terra, inghiottita dal buio.

 

 La barista uscì da dietro il bancone, alzando le maniche della camicia nera  fino al gomito. Camminò fino al punto in cui Aureliana aveva perso i sensi, piegandosi per carezzarle il volto. “Non devi più preoccuparti di lei, rossa…ci siamo noi adesso’’ sussurrò. Si caricò il corpo di Aureliana sulle spalle ed uscì dal locale, diretta alla propria autovettura.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6-Tutti contro Murdo ***


  -30 Ottobre 2023, ore 22:30-

Dakaria sbuffò, fissando il proprio smartphone.Aveva scritto ad Aureliana tantissimi messaggi, ma nessuno di essi aveva ottenuto risposta.Erano tre giorni che la sua rossa la ignorava totalmente. Avrebbe voluto parlarne con Sylvania, ma quando la sorella le aveva raccontato di aver aiutato Murdo cercando di incastrarla in una cena romantica aveva deciso di averne abbastanza. Erano tre giorni che Daka non usciva dalla camera, mangiando poco e niente e dormendo sonni decisamente agitati. Che fine aveva fatto Aureliana? Daka avrebbe voluto andare al suo castello, ma non voleva fare la figura della ragazzina appiccicosa. E poi era troppo orgogliosa. Se Aureliana l'avesse usata come storia di una notte sarebbe stato proprio da perdente strisciare alla sua porta dopo tre giorni di assoluto ghosting. Così decise che sarebbe restata lì, indossando la stessa felpa nera col cappuccio e gli stessi leggins in pelle del medesimo colore,a fissare lo schermo finchè Aureliana non fosse tornata.Tirò su col naso: Per quale motivo Murdo si era intromesso in quel modo nella sua vita? E perchè tra tutti proprio la sua fidata Sylvania aveva deciso di voltarle le spalle rendendosi sua complice? "Fanculo tutto'' mormorò, sdraiandosi sulla schiena e coprendosi il volto con le mani.
 

 

Nel frattempo, Sylvania stava pulendo e sistemando il castello. Avrebbe dovuto farlo insieme a Daka, ma era davvero troppo imbarazzata per aver rovinato le cose tra lei ed Aureliana.
Mentre asciugava il lavandino, il suo telefono cominciò a squillare. Era Murdo. Sylvania alzò gli occhi al cielo.Anche se Dakaria non gliene aveva parlato, Sylvania sapeva che Aureliana la stava ignorando. Daka non si buttava giù così facilmente, e poi stava sempre a fissare lo schermo con aria malinconica."Che si fotta''disse quindi, cliccando il tasto rosso. Passò alla pulizia dei piani, con uno straccio bagnato e lo spray alla candeggina. Il telefono suonò di nuovo: sempre Murdo. Cliccò nuovamente il tasto rosso per interrompere la chiamata. Voleva che Murdo sapesse da che parte stava veramente, ovvero quella di Daka, per quanto gli dispiacesse per lui e adorasse la loro amicizia. Finì i piani e passò alla scopa. Grazie al cielo aveva il teletrasporto, altrimenti ci avrebbe messo tutto il giorno a pulire quell'enorme castello. Ed ecco che mentre spazzava Murdo chiamò di nuovo. E chiamò anche quando spolverò, passo lo straccio, fece i vetri e rifece i letti. Tranne quello di Dakaria, che non la degnò di uno sguardo e rimase a fissare lo schermo come ipnotizzata, trattenendo a stento le lacrime. Sylvania sospirò. Che stava succedendo? Dakaria non piangeva mai. Abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe, sentendosi terribilmente in colpa. Le chiamate di Murdo erano sempre più insistenti.Così ,Sylvania decise di bloccare il suo numero.Poi prese un cambio pulito, il tappeto per non bagnare il pavimento e un paio di ciabatte, entrando in doccia. Si insaponò i capelli ed il corpo, pensando ad un modo per risolvere il problema, fare pace con Daka e far tornare le cose tra lei e la rossa come prima. 
Poi si sciacquò il corpo, uscì dalla doccia, indossò il suo accappatoio giallo limone con i fiori rosa e cominciò a pettinarsi i biondi capelli, asciugandoli col phon ed aprendo la finestra per far uscire l'umidità ,mettendosi a canticchiare. Improvvisamente, un rumore la spinse a spegnere il phon. Spostò lo sguardo verso la finestra: Era Murdo. Sylvania alzò gli occhi azzurri al cielo. "Senti, Murdo. Tua sorella ignora Daka da giorni e lei è depressa, non fa che fissare il telefono e indossa la tuta della tristezza. Non mi farò mai più coinvolgere da te. Hai più di 300 anni, sbrigatela da solo'' lo freddò Murdo sospirò, abbassando lo sguardo per evitare quello di Sylvania. "Sylvania...mia sorella è sparita da tre giorni'' mormorò quindi."Sai che c'è? Non ti credo. Scommetto che è una tua trovata per attirare l'attenzione di Dakaria'' commentò Sylvania,tornando ad asciugarsi i capelli con il phon.Murdo estrasse qualcosa dalla tasca. "Non ci credi? Ecco la prova'' disse quindi, estraendo uno smartphone dalla tasca. Sylvania spense quindi il phon, andando a sedersi sul letto e controllando il telefono. Non c'erano dubbi: apparteneva ad Aureliana. Sylvania impallidì, e gli occhi di Murdo si velarono di lacrime. "Cos'è che non mi stai dicendo?'' chiese Sylvania guardandolo dritto negli occhi. Murdo abbassò nuovamente lo sguardo, rimanendo muto. "Ti ho fatto una domanda'' incalzò Sylvania, alzandogli il mento con il palmo della mano."Ho minacciato Aureliana di fare coming out al posto suo con nostra madre, cosa che equivarrebbe all'esilio immediato e alla revoca dei poteri vampireschi nonché dell'immortalità...'' Sylvania sgranò gli occhi. "Tu hai fatto COSA?'' strillò quindi, imbufalita. "L'ho minacciata e le ho stretto il braccio, mi sono preso un bel pugno nello stomaco che mi ha ribaltato, poi è uscita dalla finestra volando e non è più tornata'' continuò Murdo. Sylvania scattò in piedi. "Non ci posso credere. Ti sei bevuto il cervello? Tua sorella potrebbe essere ovunque e se le fosse capitato qualcosa sarebbe solo colpa tua. Minacciarla di esilio solo perchè Dakaria la preferisce a te? Chi diavolo ti credi di essere? sei un mostro!"
inveì Sylvania. "S-sylvania...io...'' balbettò Murdo.In tutti gli anni in cui erano stati amici non aveva mai visto Sylvania arrabbiata, ma in quel momento era fuori di sé, con le gote rosse e gli occhi che sembravano saltarle fuori dalle orbite."A cuccia, Kraken. Devo parlare con mia sorella. Resta lì seduto e aspetta il mio ritorno.Tu hai combinato questo casino e tu ci aiuterai a risolverlo. E non dire un'altra parola, altrimenti potresti prendere un pugno anche da me'' sibilò.Murdo sospirò, annuendo mestamente. Sylvania aveva assolutamente ragione: era stato un vero egoista e un completo idiota.Sylvania scese quindi le scale, raggiungendo la camera di Dakaria e spalancando la porta. "Daka?'' nessuna risposta. Entrò nella stanza e la vide con le cuffie alle orecchie, mentre piangeva fissando leggere gocce di pioggia scivolare sul vetro della finestra. La scosse per una spalla, ma Daka si divincolò."Vattene, Sylvania Tepes. Sei l'ultima persona con cui vorrei parlare'' esclamò a voce un po' troppo alta, senza nemmeno togliere le cuffie. Sylvania sbuffò, poi le tolse un auricolare. Dakaria si girò verso Sylvania, scura in volto. "Che diavolo vuoi, guastafeste? Siete stati tu e il tuo amichetto a far scappare Aureliana da me. Almeno abbi l'accortezza di lasciarmi soffrire in pace''Sylvania non disse nulla, sapeva che le sarebbe bastato mostrarle il cellulare per farle capire che qualcosa non andava. Fu esattamente ciò che fece: tirò fuori lo smartphone di Aureliana e lo mostrò a Dakaria.Daka rimase senza fiato. "Che significa?'' chiese aggrottando le sopracciglia, confusa. "Siediti, è meglio''disse Sylvania, prendendo posto accanto alla sorella e prendendole la mano. "Aureliana è...scomparsa, da tre giorni. Ha avuto un litigio con Murdo. Lui l'ha minacciata di fare coming out al posto suo con la madre, cosa che l'avrebbe fatta esiliare e devampirizzare ...Così ha volato fuori dalla finestra e non è più tornata'' il cuore di Dakaria cominciò a battere ad un ritmo senza precedenti. Saltò in piedi, agitando i pugni in aria e strillando: "Dov'è quel bastardo? Lo prendo a cazzotti, lo ammazzo, lo faccio a pezzi, lo disintegro, gli do fuoco con gli occhi, gli taglio la testa e la appendo al cancello!"In quel momento, la porta si chiuse. "Sono qui'' disse Murdo. Daka si lanciò in avanti cercando di colpirlo al volto, ma Sylvania si mise in mezzo e fermò la sua mano. "Daka, se vogliamo sperare di trovarla dobbiamo collaborare. La troveremo e quando sarà nuovamente tra le tue braccia potrai dargli tutte le botte che vuoi".Murdo strabuzzò gli occhi, aprendo la bocca per dire qualcosa, ma Sylvania lo guardò talmente male da ridurlo ad un rassegnato mutismo.Dakaria sospirò."Hai ragione S. Ma come possiamo sapere dove è andata? Potrebbe essere andata ovunque'' mormorò sconsolata, sedendosi nuovamente sul letto. "Facile, Daka. Porteremo qui Ludo ed Helene. Con i suoi poteri di chiaroveggenza Ludo potrà sicuramente aiutarci a memorizzare i suoi spostamenti, mentre Helene beh... diciamo che in questo momento ti farebbe comodo una spalla su cui piangere, ed io ti ho delusa. Quindi, che ne pensi?'' chiese timidamente Sylvania, sedendosi accanto a sua sorella.Dakaria sorrise. "Ma certo! Non vedo l'ora che arrivino!''esclamò, abbracciando Sylvania, che si strinse forte a lei. Murdo rimase in piedi, lontano dalla scena, a contemplare l'enormità della stupidaggine che aveva combinato. 

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7-Arrivano i soccorsi ***


-31 Ottobre 2023, Ore 2:30- 

E fu così che Ludo Schwarzer ed Helene Steinbrück furono prelevati dai loro caldi e comodi letti in Germania per volare fino alla città dei vampiri.Ludo ascoltò attentamente ogni dettaglio, poi spostò di lato i suoi lunghi capelli rossi di natura. "Mi serve un oggetto appartenente a lei, ma non uno qualunque, uno che sia stato usato massimo ventiquattro ore prima della sua scomparsa'' disse, camminando avanti e indietro. "E devi portarmi nel punto esatto dal quale ha saltato per volare via.Ultimo ma non per importanza, devo avere una ciocca dei suoi capelli e la possibilità di dormire nel suo letto'' aggiunse continuando a camminare nervosamente per la stanza. Helene sbadigliò, alzando la mano. "Io che ci faccio qui, esattamente?'' chiese quindi, con gli occhi socchiusi. Daka le porse la mano. "Dormi pure darling, mi darai supporto morale domani'' disse prendendo Helene in braccio e volando fino ad una delle numerose stanze per gli ospiti libere nel castello. La coprì, le accarezzò il volto delicatamente e poi tornò nella propria camera. "Per quale motivo devi dormire nel suo letto? Sei per caso un pervertito o roba simile?'' chiese Murd,dubbioso.Ludo lo fulminò con lo sguardo. Sylvania decise quindi di intervenire. "Gli serve perchè lui è in grado di viaggiare nei sogni degli altri e potrebbe riuscire a creare una connessione con lei'' spiegò quindi . Murdo fece spallucce. "E va bene. Ludo sarà mio ospite, ma voglio che ci siate anche voi altri, persino la bella addormentata. O tutti o nessuno'' esclamó.Dakaria alzò gli occhi al cielo."E va bene'' sibilò,scoccandogli un'occhiataccia.

-31 Ottobre 2023, Ore 9:55-

Ludo fissò il tavolo intensamente, cercando di controllare se ci fosse tutto.C'erano la forchetta che aveva usato per mangiare i pancake la mattina della scomparsa (Murdo odiava fare i piatti e la servitù era in vacanza vampiresca fino a Gennaio),La sua spazzola piena di capelli e Murdo gli aveva disegnato una X con lo scotch nel punto esatto da cui Aureliana aveva spiccato il volo. "Bene'' annuì."Datemi qualche ora per lavorare, appena avrò novità mi farò sentire''Sylvania, Dakaria e Murdo annuirono. Helene stava ancora dormendo, Sylvania l'aveva trasportata in volo fino al castello di Murdo.

-Ore 14:30- 

Dakaria aveva deciso di andare a fare un giro assieme ad Helene. Come aveva ammesso lei stessa Sylvania l'aveva delusa, ed Helene era la sua migliore amica.Inoltre voleva distrarsi un po' per lasciare a Ludo il tempo di trovare una pista attendibile. Avevano deciso di andare in un teatro vampiresco a vedere un'opera lirica.Non era esattamente il loro stile,ma nella terra dei vampiri non c'erano cinema, serie tv oppure sale giochi, quindi decisero che la sarebbero fatta andare bene. Dakaria sospirò. Stare vicino ad Helene la aiutava parecchio,ma la preoccupazione per ciò che poteva essere successo alla sua amata cresceva ogni secondo di più.

-Ore 16:00-

Sylvania era chiusa a chiave in una delle stanze degli ospiti nel castello di Murdo.Non aveva intenzione di fargli compagnia. Era stato davvero perfido. Aveva minacciato e ferito Aureliana. Aveva ferito Dakaria ed aveva deluso le sue aspettative.Di certo non meritava bene o comprensione da nessuno, almeno non in quella specifica situazione.

Nel frattempo, Murdo malediceva sé stesso ed il giorno in cui era nato. Come aveva potuto essere così egoista da minacciare Aureliana in quel modo? Ora sua sorella era scomparsa e non aveva nessun'altro da incolpare. Inoltre, dopo aver fatto una cosa del genere aveva sicuramente perso ogni chance di riconquistare Daka.Possibile che a 300 anni passati bastasse una semplice cotta per fare errori simili? Per quale motivo aveva vissuto fino ad allora se l'affetto provato per sua sorella era evaporato per un'assurda gelosia senza fondamento? era stato lui a rinunciare a Daka. Sarebbe potuto saltare sul treno ma era rimasto a guardare, ed ora il treno era partito. Avrebbe soltanto preferito rendersene conto quando sua sorella era ancora accanto a lui. Sospirò, mentre le lacrime solcavano il suo pallido volto.

-Ore 18:00-

Finalmente l'opera lirica finì, anche se non era stata affatto male. La storia era decisamente avvincente, anche se molto macabra.Dopotutto cos'altro ci si poteva aspettare da uno spettacolo per vampiri? Helene e Daka uscirono dal teatro, sedendosi su un muretto. Dakaria aveva lo sguardo spento e stanco. Helene poggiò la testa sulla sua spalla."La ami molto, vero?'' chiese quindi. "Come lo sai?'' chiese Dakaria. "Non ti ho mai vista così a pezzi, nemmeno quando Murdo...'' Helene fece una pausa, cercando le parole esatte. "Mi ha scaricata per la sua band come se fossi stata un escremento puzzolente?'' concluse Daka. Helene rise, e anche Dakaria. "Comunque sì...so che praticamente non la conosco ma quello che sento per lei è così...forte. La sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi...tutto di lei è così vampiro galatticamente fantasmagorico'' continuò Daka. Helene sorrise "Sembra proprio una tipa in gamba'' rispose quindi."Già...non posso credere di averla persa'' commentò Daka, abbassando lo sguardo."Hey'' la interruppe Helene, alzandole il mento con il palmo della mano. "Tu non hai perso proprio nessuno. Ludo sa quello che fa, si è allenato molto in questi anni per affinare il suo dono.Vedrai che entro la fine di questa giornata avremo qualcosa su cui indagare''. Dakaria sospirò, chiudendo gli occhi e ricordando ogni momento con la sua rossa, mentre una lacrima scendeva sul suo viso. "Lo spero proprio'' sussurrò quindi.

-Ore 20:00-

Lo stomaco di Sylvania si mise a brontolare. Aveva una fame pazzesca,ma non voleva rischiare di incrociare Murdo, così rimase in camera. Poi prese il suo smartphone e cominciò a digitare. "Come sta?'' messaggio inviato ad Helene."Non benissimo...sembra davvero scoraggiata. Spero che Ludo arrivi presto ad una conclusione...'' seguito da una faccina triste. Questa fu la risposta di Helene.Sylvania aprì la finestra, inspirando profondamente e sperando che quella storia si risolvesse il prima possibile.

-Ore 21:30-

Murdo era seduto sul divano in mutande, bevendo sangue direttamente da una sacca. Stava guardando una serie tv sui vampiri: The vampire diaries. Elena amava Stefan mail fratello Damon gli faceva concorrenza, poiché Elena era identica alla donna che aveva amato più di ogni altra: Katherine Pierce. Damon era decisamente il cattivo, esattamente come lui. Come avrebbe mai potuto la protagonista scegliere di amare un cattivo? Era per questo che Dakaria aveva scelto Aureliana e non lui. Perchè Aureliana era romantica ed affidabile come Stefan, mentre Murdo era egoista ed imprevedibile come Damon.Lui era il cattivo. E per i cattivi non poteva esserci un lieto fine nemmeno nei film, figurarsi nella realtà.

-Ore 22:30-

Dakaria ed Helene non erano ancora rientrate.Daka non voleva assillare Ludo, ed Helene era molto contenta di passare del tempo con la sua migliore amica, anche se lo stomaco cominciava a brontolare.Così Daka si alzò in volo portandosi Helene in braccio, tornando al Castello dei Tepes. Tutti erano da Murdo e loro potevano cucinare qualcosa e guardare qualche film horror senza essere disturbate. Dakaria avrebbe adorato portare la sua migliore amica fuori a cena,ma Helene era umana e non mangiava né sangue né scarafaggi, così optarono per pizza surgelata e pop corn al caramello (che lei e Sylvania si erano portate dietro dalla Germania). Decisero di guardare l'ultimo film della saga di Halloween. Il loro killer preferito era Michael Myers.Nonostante il più prolifico dei Serial killer nei film fosse Jason Voohrees di Venerdì 13,loro trovavano che Michael fosse molto più inquietante e che avesse molto più stile. Dakaria scongelò la pizza con lo sguardo infuocato e nello stesso modo fece scoppiare i popcorn,Helene prese il topping al caramello e ce lo versò sopra,poi si sedettero comodamente sul divano e schiacciarono play.

-Ore 23:00-

Sylvania non riusciva a dormire, così decise di guardare qualche puntata di Barbie Life in the dreamhouse. Quanto avrebbe voluto essere al posto di quelle bambole... Barbie aveva una casa perfetta,un fidanzato perfetto,le amiche perfette e un perfetto armadio.Invece lei era stata delusa dal suo unico amico e per quanto riguardava Daka era stata lei a deluderla.Barbie e le sue sorelle litigavano raramente e in genere facevano sempre pace entro la fine della puntata.Quanto avrebbe voluto essere lei ...Invece si era infilata in quell'intricata e sanguinosa ragnatela d'amore,ed il risultato era stato catastrofico. "Ben mi sta" pensò tra sé e sé."Daka mi dice sempre di non aiutare chiunque,forse avrei semplicemente dovuto darle ascolto".

-Ore 0:30-

Murdo continuò la sua maratona di The vampire diaries. Il suo personaggio preferito era assolutamente Katherine Pierce.Era così stilosa,aveva carattere, sapeva cavarsela da sola,era intelligente e si vestiva quasi sempre di nero, proprio come la sua Daka.... sospirò.Perchè qualsiasi cosa gli faceva pensare a lei?

-1 Novembre 2023,3:45-

Ludo aveva passato tutta la giornata a cercare di rintracciare Aureliana.Aveva

usato i suoi capelli per fare una pozione che potesse collegare la mente della ragazza alla propria anche da una certa distanza,mescolando undici volte in senso orario e sette in senso antiorario con la posata da lei utilizzata per mangiare i pancake.Aveva bevuto un sorso come era descritto nel libro di incantesimi,poi si era seduto a gambe incrociate nel punto esatto del davanzale dal quale Aureliana aveva spiccato il volo,stringendo la spazzola con una mano e la posata con l'altra.Per tutto il resto del tempo era rimasto in meditazione,sussurrando l'incantesimo cerca persone per ore ed ore. C'era soltanto un problema:Non riusciva a dormire.Niente sonno,niente visioni.Sospiró esausto,fissando un punto imprecisato del soffitto.

-Ore 10:30-

Sylvania aprì gli occhi.La prima cosa che avvertì fu una tremenda fame.Non aveva scelta:doveva uscire dalla stanza,anche a costo di incrociare Murdo.Così prese un bel respiro ed indossó il suo vestito color crema con le maniche lunghe e svasate e una cintura ad esso cucita decorata con dei fiori,pettinó i capelli legandoli in due trecce, indossó un'enorme molletta a forma di fiore viola e lilla ed uscì di soppiatto. Scese lentamente le scale,sperando di non incrociare Murdo,ma passando dalla sala si accorse che quel problema non c'era: Murdo dormiva in mutande sul divano,ancora seduto con una sacca di sangue squarciata nella mano e il petto sporco.Sylvania storse il naso: sarà anche stata una mezza vampira,ma l'odore del sangue la faceva vomitare. Tirò un sospiro di sollievo ed andò in cucina.Guardando nel frigo si accorse che Murdo aveva comprato un sacco di cibo umano,forse per fare una buona impressione su Daka. "Chissà dove ha preso questa roba" pensò tra sé e sé,preparandosi una bella tazza di tè al mirtillo e i cornflakes al cioccolato.

Dakaria ed Helene avevano finito di guardare tutta la saga di Halloween,quindi stavano ancora dormendo.Helene si era addormentata sul divano, Dakaria direttamente sul tappeto. Russavano della grossa e almeno in quel momento non sembravano troppo in pensiero per la situazione.

-Ore 12:30-

Murdo si svegliò di soprassalto,poi abbassò lo sguardo sul proprio petto:era un disastro,aveva sangue ovunque,le ossa gli dolevano per la posizione scomoda che aveva adottato e la testa gli esplodeva. Avrebbe tanto voluto chiarire con Sylvania e pranzare con lei,ma sapeva che ciò che aveva fatto era troppo grave per essere compreso o perdonato,persino da un cuore puro come quello di Sylvania. Decise quindi di trascinarsi in cucina camminando come uno zombie, prendere un'altra sacca di sangue e tornare alla seconda stagione di The vampire diaries.Non poteva avere Daka come fidanzata o Sylvania come amica,ma almeno aveva Katherine e Caroline per rifarsi gli occhi.Consolazione decisamente magra dato che Dakaria era e sarebbe sempre stata la più bella del mondo,ma era pur sempre meglio di niente.

-Ore 17:00-

Ludo era rimasto sveglio tutta la notte,ed attorno ai suoi occhi c'erano delle occhiaie scure. Ma nonostante questo aveva fatto una colazione veloce colazione con lo yogurt alla banana trovato nel frigo di Murdo alle 11:30,tornando immediatamente a meditare ripetendo l'incantesimo ancora ed ancora.

-Ore 19:00-

Helene e Dakaria si erano svegliate, decidendo di preparare delle bistecche per cena. Nessuna delle due nominò Ludo, Sylvania, Aureliana oppure Murdo.Si misero d'accordo per guardare tutta la saga di Venerdì tredici e quando la cena fu pronta si piazzarono sul divano coi loro piatti,iniziando con il primissimo film, quello in cui la colpevole era la Signora Voohrees. 

-Ore 21:00-

Sylvania aveva fame, di nuovo.Ma decise che avrebbe aspettato qualche ora, per evitare il rischio di incontrare Murdo.Decise quindi di guardare altre puntata di Barbie Life in the dreamhouse, immaginando di essere famosa e felice quando Barbie.

-2 Novembre 2023,Ore 1:00-

Murdo era nuovamente ricoperto di sangue,aveva squarciato l'ennesima sacca e ai suoi piedi c'era un cimitero di altre sacche mezze vuote.Continuava a guardare The vampire diaries.Inizialmente pensava fosse roba per ragazze,ma si accorse che quella serie gli piaceva davvero molto,tanto da fargli quasi dimenticare i propri guai,o forse quello era da attribuirsi alla sbronza di sangue? Non ne aveva la più pallida idea.

-Ore 9:30-

Ludo era ancora in posizione meditativa,quando improvvisamente venne colto da un sonno senza precedenti: balzò in piedi,sorridendo compiaciuto.Era sicuro che quel sonno gli avrebbe portato molto più che un consiglio: la soluzione del mistero di Aureliana,o perlomeno il primo tassello del puzzle.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8-Aureliana si trova qui ***


                          -31 Ottobre 2023, Ore 2:45-

Non appena poggiò la testa sul cuscino, Ludo cadde in un sonno profondo, ma per niente tranquillo. Si guardò attorno: vicino a lui c'erano delle nuvole. Stava forse...volando? Ma certo, era chiaro. L'incantesimo di collegamento aveva funzionato, Ludo stava rivivendo gli istanti successivi alla scomparsa di Aureliana.Per essere un sogno premonitore non sembrava così terribile, almeno non in quel momento. Il vento gli scompigliava i lunghi capelli, ed egli fluttuava nell'aria come un' aquila reale. Tutto sembrava così piccolo da lassù ed il suo corpo era così leggero... continuò a volare per un tempo indefinito,poi atterrò. Davanti a sè vide una piccola chiesa gotica, dalla quale proveniva una musica assordante che lui non aveva mai sentito, ma che per qualche ragione lo fece innervosire. Era come se Aureliana fosse infastidita dalla voce del cantante. Gli ci volle qualche secondo per riconoscerla: era la voce di Murdo. Quindi tornò nuovamente in volo.Volò nuovamente per un periodo di tempo incalcolabile, finché il suo corpo non diventò pesante e le articolazioni cominciarono a bruciare.Poi,atterrò nuovamente.Questa volta di fronte a lui c'era un bar semivuoto, dal quale proveniva una lugubre e bassissima musica classica. Alla vista di quel posto il suo animo si distese, come se Aureliana avesse finalmente trovato un posto tranquillo dove riflettere sui propri guai. Entrò nel bar. La barista fece un commento sul suo modo di vestire, ed abbassando gli occhi Ludo vide che Aureliana era uscita in pigiama. Ludo osservò la barista con attenzione. Ella aveva la carnagione più chiara che avesse visto, era persino più pallida di un vampiro. Il volto era a forma di cuore e i lineamenti talmente delicati da sembrare pennellate tracciate da un artista.Il naso era leggermente a patata e le labbra erano decisamente carnose, almeno per una caucasica.Le sopracciglia erano disegnate o forse tatuate (Ludo non se ne intendeva molto).Gli occhi erano pesantemente truccati di nero sia sotto che sopra, mentre le labbra erano decorate da un rossetto color rosso rubino.I capelli erano color rosso fuoco, fatta eccezione per qualche ciocca frontale color nero corvino. Aveva tre piercing al labbro, due posti alle estremità laterali del labbro inferiore,uno esattamente nel mezzo.Indossava un choker nero di pizzo con una stella d'argento, a cinque punte. I capelli erano lisci, legati in una coda alta. Indossava una camicia nera con le maniche lunghe, decorata da una fantasia bianca a forma di ragnatela. Ludo rimase senza fiato per qualche secondo: era davvero bella ed anche con la camicia abbottonata fino al collo si notavano le protuberanze dei seni decisamente più grandi della norma. Ma guardandola avvertì anche qualcos'altro: c'era qualcosa di sinistro in lei, un'aura oscura che veniva sprigionata da ogni suo poro. Aureliana non sembrava essere troppo in imbarazzo per la questione del pigiama, si ravvivò i capelli con un gesto e si sedette su uno sgabello al bancone. Si giustificò dicendo che la sua giornata era stata pesante, poi ordinò una pinta di zero positivo. Bevve metà pinta in un sorso.La barista sembrava sapere un po' troppo su di lei: la chiamò per nome, indovinò che aveva drammi in famiglia, indovinò che Murdo era la causa del suo malumore. Un po' troppe "coincidenze", che secondo l'esperienza di Ludo non esistevano. Poco dopo aver bevuto dal bicchiere, la testa cominciò a girargli ed un forte dolore si impadronì del suo petto, come se tutti i suoi muscoli si stessero sciogliendo. La testa giravacome se fosse sull'ottovolante. Dunque si alzò in piedi e sentì Aureliana dire che doveva andarsene. La barista la sfidò con una frase decisamente stupida,ed in quel momento Ludo capì che quella bellissima e letale donna aveva qualcosa a che fare con la sparizione di Aureliana.Quello che avvenne dopo fu soltanto una conferma: una volta finita la pinta, la sua gola si chiuse. Stava letteralmente soffocando. Si alzò, cominciando a barcollare. La testa girava sempre più vorticosamente e il dolore al petto divenne praticamente insopportabile. La barista fissava la scena, con un sorriso diabolico e trionfante stampato in volto. "D-Daka....devo avvisare....D-Daka...'' disse la voce di Aureliana. Cercò lo smartphone, ma si accorse di aver lasciato la borsa a casa. Il dolore aumentò, ancora e ancora, mentre la testa si faceva più leggera.Sentiva un fortissimo dolore in tutto il corpo, i battiti del cuore erano fuori controllo, i muscoli si contorcevano in maniera innaturale ed aveva caldo. Molto caldo. Troppo caldo, come se stesse letteralmente andando a fuoco. La vista si faceva sempre più annebbiata.L'ossigeno smise gradualmente di arrivare. La sensazione di soffocamento era sempre più forte, insieme a quella di star scivolando altrove...Ludo avrebbe voluto urlare, ribellarsi,alzarsi in piedi e prendere la barista a calci. Tuttavia,poteva soltanto restare sul pavimento ad agonizzare, sperando che quel dolore passasse presto. Una lacrima gli scese lungo il viso, poi sussurrò "Ti amo tanto, D-Dakaria...'' e tutto si fece buio. Il dolore cessò. Ludo si sentì poi sollevare verso l'alto, trovandosi ad osservare il corpo di Aureliana dall'alto. Non aveva dubbi: Aureliana era morta. E ad avvelenarla era stata quella barista. 

-31 Ottobre 2023, Ore 9:30-

Quel giorno, Sylvania decise di alzarsi prima. Non sapeva quanto tempo ci sarebbe voluto prima che Ludo trovasse una soluzione. E non poteva di certo rimanere chiusa in camera per altri giorni solo per togliersi dall'imbarazzo di incrociare Murdo. Fu così che i due si incontrarono in cucina. Murdo stava bevendo una sacca di sangue direttamente dal mezzo, senza preoccuparsi del fatto di starsi macchiando tutto il petto, nudo.Sylvania indossava un top viola chiaro con un fiocco di strass nel mezzo ed una gonna gialla a balze, che arrivava poco sopra al ginocchio. I capelli erano legati in due chignon identici ai lati della testa. Gli occhi erano truccati da un ombretto dorato più chiaro all'interno e più bronzeo verso l'esterno dell'occhio, mentre sulle labbra aveva un lucidalabbra glitterato. Murdo non le diede nemmeno il buongiorno. Sylvania alzò gli occhi al cielo, volando verso la dispensa. Prese il pane a fette e il burro d'arachidi, quindi tornò a sedersi vicino a Murdo, facendosi un panino e mordendolo con gusto. Una volta svuotata la sacca, Murdo la buttò per terra, poi emise un rumorosissimo e fastidioso rutto.Alzò gli occhi annebbiati dal troppo sangue verso Sylvania, poi biascicò: "Ho iniziato una nuova Serie Tv, si chiama The Vampire Diaries...se vuoi possiamo vedere qualche episodio insieme, in onore dell'amicizia che io ho rovinato essendo un cazzone nei confronti di entrambe le nostre sorelle...'' Sylvania posò il panino, guardando Murdo dritto negli occhi. Sapeva che ciò che aveva fatto era sbagliato, che era tutta colpa sua e che aveva fatto soffrire Daka, ma vederlo così le spezzava il cuore. Non poteva abbandonarlo a sé stesso, altrimenti si sarebbe autodistrutto. Sbuffò, riprendendo in mano il panino."D'accordo'' mormorò . Murdo si alzò, le prese la mano e la portò fino al salotto.Le gote di Sylvania si tinsero di rosso. Ma come si permetteva? decise comunque di far finta di niente, lasciando che lui le tenesse la mano anche una volta arrivati sul divano. Dopodiché premettero play.

-Nel frattempo-

Helene e Daka avevano finito la saga di Venerdì 13, si erano strafogate di gelato ed avevano parlato di tutto, tranne che di Aureliana e della situazione in cui Murdo li aveva cacciati. Almeno, fino a quel momento. Dakaria sapeva di non poter fingere per sempre ed era passato un sacco di tempo..."Credi che Ludo abbia trovato qualcosa?'' mormorò, mordendosi nervosamente il labbro inferiore. Helene sospirò. "Non lo so, Daka. Non mi intendo di magia o roba simile. Ma ricorda che l'importante non è quanto ci mette, l'importante è che la trovi'' rispose Helene. "Sì....come no'' sospirò Daka, estraendo il proprio smartphone e sedendosi su una piccola poltrona di pelle nera posta nell'angolo più buio della stanza. Cominciò a leggere i suoi messaggi con Aureliana, rivivendo ogni loro momento: la prima conversazione, il primo ballo, il primo bacio, la loro prima notte insieme...tutto tra loro era stato velocizzato, eppure a Daka sembrava di conoscerla da una vita. Le mancava come poche cose al mondo. Dakaria strinse i pugni ed aggrottò le sopracciglia, infuriata. Ma chi si credeva di essere quel Murdo? era la seconda volta nella sua vita che si ritrovava con il cuore spezzato per colpa sua. Non era giusto. No, non lo era affatto. E il coinvolgimento della sua gemella nella questione la faceva arrabbiare ancora di più. Lei  e Sylvania erano praticamente inseparabili, parlavano di tutto,cosa l'aveva spinta ad aiutare quel cialtrone lasciando che i suoi deliranti sentimenti nostalgici interferissero con il loro rapporto? Alzò lo sguardo verso Helene.
I suoi occhi color nocciola erano velati di lacrime l'espressione era attonita.Era chiaro come il sole che avrebbe voluto aiutarla, ma non sapeva come.Così Daka poggiò il telefono, alzandosi in volo fino a raggiungere l'amica e abbracciandola forte. Si strinsero forte, singhiozzando silenziosamente al centro del salotto del Castello dei Tepes.

Mentre Murdo e Sylvania guardavano la tv in soggiorno, Ludo camminava avanti e indietro per la stanza che gli era stata assegnata. Con quale cuore avrebbe comunicato a Murdo e Daka che Aureliana era morta? Tutti contavano su di lui per risolvere quel casino, ma era arrivato tardi,dannatamente tardi...Ricordò le immagini che aveva visto prima di morire. Tutti ricordi di Dakaria ed Aureliana, che si susseguivano senza sosta come una serie tv o un amv su youtube. Se Dakaria amava Aureliana quanto Aureliana l'amava sarebbe stato davvero difficile dire la verità. Sospirò,sedendosi sul letto, chiudendo gli occhi e poggiando le mani sulle proprie ginocchia. Quando era ancora in vita, suo nonno l'aveva avvertito: il suo dono sarebbe sembrato poche volte qualcosa di utile o positivo. Sarebbe stato più simile ad un enorme fardello, che non tutti potevano portare senza perdere la testa.Era quella la vera domanda: Ludo era abbastanza forte per sopportarlo? C'era solo un modo per scoprirlo:Prendere un respiro profondo e comunicare ciò che aveva visto, mettendo fine a quella storia il prima possibile. Afferrò quindi lo smartphone dal marsupio poggiato sul letto, mandando un messaggio a Daka, Helene, Murdo e Sylvania:"Troviamoci tutti in biblioteca tra quindici minuti. Ho delle notizie da darvi e non sono affatto positive''.E fu così che l'intero gruppo si recò in biblioteca, ognuno in perfetto orario.Sulla sua sinistra c'erano Daka ed Helene, abbracciate e speranzose.Sulla destra c'erano Murdo e Sylvania, nervosi e pieni di sensi di colpa.Ludo era in piedi in mezzo a loro, sentendo il proprio cuore rimbombare nelle orecchie.Cercò comunque di mantenere un'aria impassibile.Non voleva aggiungere peso allo tsunami di sofferenza che avrebbe inevitabilmente travolto la stanza una volta che la verità sul destino di Aureliana sarebbe venuta a galla. "Ieri notte ho avuto un sogno premonitore. Aureliana ha volato per parecchie ore, poi si è fermata in un pub. Ha ordinato una pinta di zero positivo, l'ha bevuta ed è...morta''disse quindi. Nella stanza calò il gelo. "Che cosa? Che significa morta? Tu dovevi aiutarci!" urlò Daka, mentre le lacrime esplodevano sul suo viso come un fiume in piena.Avrebbe voluto prendere Ludo per i capelli e scaraventarlo fuori dalla finestra.Helene la trattenne. "Non è colpa sua, Daka...lo sai...'' Dakari annuì, poggiando la testa sulla spalla dell'amica e scoppiando in un pianto inconsolabile e straziante.Murdo impallidì, sgranando gli occhi. Aprì la bocca come per dire qualcosa, poi si congelò nuovamente. Sylvania lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime. "Murdo...'' mormorò quindi, cercando di abbracciarlo. Murdo scosse la testa, sotto shock, poi corse verso la prima finestra e volò via. Sylvania lo seguì. Non poteva immaginare come si sentisse in quel momento, ma poteva capire quanto avesse bisogno di un'amica, specialmente dopo aver bevuto tutto quel sangue. "Che mi dici dell'assassina,Ludo?'' chiese Helene, mentre accarezzava i capelli di Daka. Ludo la descrisse per filo e per segno, ed Helene (che aveva un grande talento per il disegno) prese un foglio e una matita, riportando fedelmente ogni dettaglio comunicato da Ludo. I due si fissarono, perplessi. "Ti dice qualcosa?'' chiese Ludo ad Helene.Helene scosse la testa. Lentamente, Dakaria alzò la testa. La sua vista era appannata e i suoi occhi rossi, ma cercò di asciugarli al meglio possibile. Doveva scoprire chi aveva ucciso la sua amata e tagliarle la testa con le proprie unghie. Inspirò profondamente, cercando di mettere a fuoco, poi impallidì. "Io la conosco...è Julyana Alisa Victorovna, una delle più famose VampiInfluencer su Vampigram'' disse quindi.Helene aggrottò le sopracciglia. "Perchè mai una VampiInfluencer avrebbe dovuto avvelenare Aureliana?'' chiese poi, dubbiosa. "E io come faccio a saperlo? Forza, Helene, dobbiamo trovarla e vendicare Aureliana. Che stiamo aspettando? Sai che le visioni di Ludo non sbagliano mai'' disse, prendendola per un braccio e tentando di alzarsi in volo insieme a lei. Helene si divincolò. "Questa storia non mi convince, Daka, sento che c'è qualcosa che non sappiamo...'' Dakaria ridusse gli occhi a due fessure. Stava per cantarne quattro ad Helene per andare a farsi vendetta da sola, quando accadde qualcosa di decisamente bizzarro. Gli occhi di Ludo si fecero vitrei. Il ragazzo cominciò a camminare per la stanza come uno zombie. Prese la penna e la matita, girò il foglio e disegnò un rettangolo. Poi divise il rettangolo in tre sezioni tramite delle linee. Cominciò a scrivere ad una velocità sovrumana,senza nemmeno guardare il foglio, con lo sguardo fisso su un punto imprecisato della stanza. Poi si riprese, abbassando lo sguardo verso il foglio, leggendolo e mostrandolo alle ragazze. Sopra al rettangolo aveva scritto "Reame degli Spiriti''. Nella parte superiore del rettangolo c'era scritto: Loveville, Regno di Venere. Nella parte in mezzo c'era scritto: Greyville, regno di Minerva. Nella parte inferiore c'era scritto: Darkville, Regno di Mania. Ma non era tutto: all'interno dell'ultima parte c'era un puntino, con scritto "Aureliana si trova qui''. Ludo sorrise, trionfante.Daka aggrottò le sopracciglia. Che significa, Ludo? "Che Aureliana non è morta, almeno, non ancora. La sua anima si trova probabilmente in periodo di transizione, succede quando si viene rapiti da qualche entità oscura proveniente dal regno degli spiriti.Secondo i miei calcoli dovevamo avere quindici giorni,ma ne sono passati cinque quindi ne abbiamo soltanto dieci...compreso oggi'' il cuore di Daka divenne leggero come una piuma.Riprese a respirare: certo non sembrava un gioco da ragazzi, ma aveva una possibilità di riavere Aureliana tra le braccia, cosa che non sentiva di poter dare per scontato. "Come procediamo?'' chiese quindi Helene. "Io e te dobbiamo trovare il libro dell''Evocator e preparare l'incantesimo, Daka recupererà Murdo e Sylvania. Compiremo il rito ed apriremo la porta fra il regno dei morti e quello dei vivi, poi ci recheremo nel regno degli spiriti. Dovremo arrivare fino a Darkville, che equivale al vostro "Inferno", in modo tale da salvare Aureliana" spiegò Ludo.

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9- Medium Mortis ***


Murdo volava a zig zag nel cielo della Transilvania. Il suo cranio bolliva e la testa girava come le pale di un ventilatore. Gli occhi verde smeraldo erano pieni di lacrime.Che aveva fatto? Aveva ucciso sua sorella. Ecco cosa. Aveva perso Dakaria. Aveva deluso Sylvania. Aveva distrutto tutto ciò che amava. Che sarebbe stato di lui, ora? Senza la sua amata, senza sorella e senza la sua unica vera amica. La vista era annebbiata e continuava a perdere quota, volando in tondo in una spirale appiccicosa di dolore e senso di colpa. Più il dolore si faceva forte, più le lacrime inondavano il suo viso, più perdeva quota e più il mal di testa gli ottenebrava i sensi. Emise un grido di pura disperazione. Era ora per lui di andarsene. Si sarebbe lasciato cadere. Sapeva che un vampiro non poteva morire se non avvelenato o trafitto nel cuore, ma voleva sentire tutto il dolore del suo corpo che si sfaldava contro il terreno, per espiare tutte le sue colpe.Così, smise di volare e si lasciò cadere, come un corpo senza vita. Cominciò a precipitare, pensando a tutti i momenti passati con sua sorella, con Dakaria, con Sylvania. Aveva sbagliato in passato, nel presente e di certo avrebbe sbagliato in futuro. Sapeva fare solo questo: far appassire tutto, come i fiori che i vampiri estinguevano al loro passaggio. Lui non era altro che una malattia, un cancro nel cuore della Transilvania che avrebbe portato soltanto morte e distruzione. Sylvania cercava Murdo, urlando il suo nome a gran voce, ma la sua condizione di mezza vampira la rendeva decisamente più goffa e lenta, complice il poco uso che ella faceva dei propri poteri vampireschi. Improvvisamente, sentì un urlo. 

Era Murdo. Poi lo vide, in lontananza: si stava lasciando cadere. Sylvania inspirò profondamente, poi chiuse gli occhi e si concentrò al massimo per aumentare la propria velocità. Tutto il suo corpo bruciava ed il suo cervello stava per esplodere, ma il suo corpo cominciò a muoversi più velocemente. Il respiro le mancava ed il suo cuore batteva come non mai, ma riuscì a raggiungere Murdo. Una volta arrivata aprì gli occhi, circondando Murdo con le proprie braccia e volando più in alto. Murdo aggrottò le sopracciglia, confuso. Chi mai avrebbe potuto seguirlo per salvargli la pelle? A chi mai poteva importare di lui dopo tutto ciò che aveva fatto? alzò lo sguardo e vide una cascata di capelli biondi. "S-sylvania?'' mormorò incerto e stordito. Sylvania volò fino al tetto di un piccolo ristorante, poggiò Murdo e si sedette accanto a lui. "Che diavolo ti è saltato in mente?'' lo rimproverò. Murdo sospirò, singhiozzando, senza la forza di parlare. Sylvania lo abbracciò, poggiando la sua testa sul proprio petto e carezzando la rasatura sul lato della sua testa."Perchè mi hai salvato? Io non me lo merito, ho ucciso mia sorella, ho spezzato il cuore a Daka...io non valgo niente...perchè perdi il tuo tempo con me?'' mormorò Murdo.
"Perchè ti voglio bene. E tu non hai ucciso Aureliana. Tu hai detto una cosa terribile, sicuramente non vincerai il premio di fratello dell'anno e di certo non andrai in paradiso, ma è stata quella donna ad avvelenarla'' disse Sylvania, seguitando ad accarezzare i capelli corvini del giovane vampiro. "Ci vendicheremo. Daka troverà quella donna e le staccherà la testa a morsi, ne sono sicura'' aggiunse quindi. Murdo chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime fluissero liberamente. In quel momento sentirono un rumore sul tetto. Sylvania alzò gli occhi: era Daka, con un sorriso a trentadue denti. Almeno finchè non vide la scena da vicino. Si grattò la testa, confusa. "Che diavolo state facendo, voi due?'' Murdo e Sylvania sciolsero l'abbraccio. "Dakaria..perchè stavi sorridendo? Credevo fossi triste per la morte di...'' Dakaria si librò in volo, facendo una capriola e tornando in piedi. "Aureliana non è morta, S!'' Sylvania sgranò gli occhi. "Che significa?'' chiese Sylvania, confusa.Dakaria procedette quindi alla spiegazione. Parlò della mezza possessione momentanea di Ludo, del disegno, del regno degli spiriti, del libro dell'Evocator e di Julyana. 
Murdo e Sylvania sbatterono le palpebre all'unisono, scioccati dalla valanga di notizie appena ottenute. Stavano per recarsi nel regno degli spiriti per affrontare una pericolosa missione verso gli inferi per salvare l'anima di Aureliana, ed avevano anche il tempo contato. Eppure entrambi sorrisero vedendo Daka tanto esaltata che i suoi occhi nocciola brillavano come due supernove. "Che state aspettando? dobbiamo sgommare, non c'è un minuto da perdere!" esclamò Dakaria, librandosi in volo ad una velocità impressionante. Murdo e Sylvania la seguirono. 

Nel frattempo Helene e Ludo avevano preso il libro dell'Evocator e stavano procedendo alla lettura del rito. "Abbiamo bisogno della cenere di un cadavere innocente,il sangue di un peccatore, ali di falene notturne, una ciocca di ognuno dei nostri capelli e
una chiave arrugginita della quale non conosciamo l'utilità'' lesse Helene.
"Che significa l'ultima frase?'' chiese Ludo, confuso. Helene alzò gli occhi al cielo, sbuffando. "Credevo fossi tu lo stregone. Significa che non dobbiamo sapere quale porta apre'' rispose ,con sufficienza. Ludo sospirò. "Che altro dice?''  chiese quindi. "Abbiamo bisogno delle zampe di un ragno viola dai settanta occhi transilvano, il cervello di un corvo morto massimo da ventiquattr'ore e della rugiada mattutina'' concluse Helene, storcendo il naso. "Dobbiamo davvero berci questa roba?'' chiese.Ludo annuì, gravemente. Lo stomaco di Helene si contorceva al solo pensiero, ma era stata chiamata per sostenere Daka ed era esattamente ciò che aveva intenzione di fare. Quando Dakaria, Sylvania e Murdo tornarono vennero aggiornati sul rito della Medium Mortis e sugli ingredienti che si sarebbero dovuti procurare. Tutti convennero che il sangue di Murdo era perfetto per il secondo punto della lista. Dakaria disse che sapeva esattamente dove trovare qualsiasi tipo di insetto, così a lei fu affidata la ricerca delle falene notturne ed il ragno viola dai settanta occhi. Per quanto riguardava il corvo, Murdo disse che ne avrebbe trovato (ed ucciso) uno, per essere sicuro che fosse morto da meno di ventiquattr'ore.Successivamente avrebbe saccheggiato la tomba di un bambino. Nessuno propose alternative e nessuno si oppose, dunque partì in volo per assolvere il proprio compito nel minor tempo possibile. Anche Dakaria si librò in volo, in cerca degli insetti. Sylvania disse che si sarebbe occupata della chiave, andando da tutti gli antiquari della città per vedere se avessero qualcosa del genere. Ludo aveva alcuni ingredienti magici nel suo kit da viaggio, tra i quali figurava la rugiada mattutina.A Ludo ed Helene non restava che aspettare. I due amici si guardarono, annuendo gravemente. Sapevano che ciò che stavano facendo non era un gioco, sapevano che sarebbero potuti non tornare. Helene allungò la mano verso quella di Ludo, stringendola."Non preoccuparti, insieme possiamo vincere qualsiasi battaglia'' disse,guardandolo negli occhi e sorridendo. Ludo sorrise a sua volta, cercando di nascondere la paralizzante paura che la consapevolezza della pericolosità di quel viaggio nell'oltretomba portava. 

-Ore 11:00-

Murdo aveva saccheggiato la tomba ed ucciso il corvo, Dakaria aveva trovato gli insetti e Sylvania aveva trovato la chiave.Era ora che il rito si compiesse. Si sedettero tutti in cerchio sopra ad un telo viola con un pentacolo nero disegnato sopra. Attorno a loro c'erano delle candele nere, tutte accese. Ognuno di loro aveva un calice d'argento di fronte Ludo sedeva nel mezzo, con una zuppiera d'argento in mano. Prese quindi tutti gli ingredienti della lista,mescolandoli nella zuppiera con la chiave arrugginita mentre ripeteva le parole magiche riportare sul libro dell'Evocator."Mortiferum pulvis,defendat nos ex frigore ultra'' gli altri si tenevano tutti per mano."Impuro sanguine dirige nos per abyssum'' continuò Ludo, mescolando nuovamente . "Tenebris alis,nos adducere ab anima quod quaerimus'' La tensione nell'aria era palpabile. Ludo aveva davvero paura di quello che stava per succedere, ma doveva rimanere completamente concentrato sull'incantesimo per aprire la porta che separava il mondo dei vivi da quello dei morti. "Comae, quod venisti de bulla,serva nostrum cerebrum de fallacia felicitate de inferis'' Ludo cominció a sudare.Era davvero la cosa giusta da fare portare tutti loro- compresa un'umana- nel regno degli spiriti?
Forse no, ma a quanto pare era l'unica opzione possibile.Continuò quindi il rito come se nulla fosse. "Clavis te ducere ad terminus,reduces nos ad vitam per decem lunas''
Ludo continuò a mescolare,al massimo della sua concentrazione. "Aranea manus,nos adducere ad propositum.Avis cerebri,adiuva nos evadere mortiferum carcerem''
Ludo deglutì: l'incantesimo era quasi finito."Ros mane,benedicte renascentiae nostrae opportuno tempore" Ludo inspirò profondamente.Mancava davvero poco. "Ita aperta spiritus ostium accipe nos in spiritu regnum, cum mortiferum mixtisque erit immundus guttura nostra'' prese ognuno dei bicchieri e vi versò la miscela. Ludo aveva già spiegato a tutti che dovevano bere nello stesso momento, lui compreso.Bevvero quindi tutti la schifosa poltiglia, cosa che costò loro una grande fatica, specialmente ad Helene e Sylvania. "Sit magica fiet,ut fides nos comitetur in hoc usu et libera nos a damniatone nos ad vitam reducens,postquam victoriam adepti'' Ludo pronunciò le ultime parole dell'incantesimo, sentendo un grande sonno impadronirsi delle sue membra. Sbadigliò e così fecero tutti gli altri, cadendo addormentati uno dopo l'altro, finché non rimase sveglio nessuno.


-Quattro giorni prima-

Aureliana aprì gli occhi, lentamente. Che le era successo? l'ultima cosa che ricordava era di aver messo piede in un pub semivuoto, con una lugubre musica classica in sottofondo: poi, il buio. Alzò leggermente la testa. La sua vista era appannata. Cercò di mettere a fuoco la figura che sedeva alla sua sinistra. Dopo qualche secondo riuscì a vederla nitidamente. Si trattava di una bellissima ragazza sui vent'anni, dalla carnagione abbronzata. Gli occhi erano leggermente a mandorla, color cioccolato, molto somiglianti a quelli di un cerbiatto . I capelli della ragazza erano color castano chiaro. Le ciocche davanti erano tirate indietro, fissate dietro la nuca in una coda alta. In testa aveva un cerchietto dorato che ricordava una versione in miniatura di quelli portati nell'antica roma.Il resto dei capelli scendeva liscio sfiorandole la vita. Aveva una corporatura esile ed indossava un vestito azzurro senza maniche, attillato. Le labbra erano decorate da un rossetto color carne. Le palpebre erano ricoperte da un sottile strato di ombretto marrone e da una leggera linea di eyeliner,seguito da una quasi impercettibile coda all'insù all'estremità dell'occhio.Non appena vide che si era svegliata, emise un gridolino, sorridendo e saltellando sul posto. "Sonyaaaas! chiamate Wren, la nostra ospite è sveglia'' urlò quindi, con una voce acuta e leggermente infantile. Qualche secondo dopo, nella stanza entrò un uomo.Egli aveva la carnagione chiara, un filo di barba e i capelli cortissimi, quasi completamente rasati. Gli occhi erano color nocciola, ed indossava un camice bianco da medico. La ragazza si alzò, lasciando il posto all'uomo. "Ciao, Aureliana. Sono il dottor Wren Kingston. Come ti senti?'' le chiese l'uomo, accennando un sorriso. Aureliana aggrottò le sopracciglia, cercando di parlare.Aveva la bocca impastata. "A-acqua...'' sussurrò. Rumore di passi, poi la ragazza le porse un bicchiere. Aureliana lo vuotò in un colpo, poi tossì, passando il bicchiere al dottore."Io..mi sento disorientata. Non ricordo nulla, solo di aver messo piede in un pub....''
disse quindi. "Lo sappiamo. La mia cara amica Julyana è proprietaria di quel locale. Dice che sei entrata e poco dopo hai perso i sensi. Ricordi cosa stavi facendo prima di entrare lì?'' chiese Wren. Aureliana annuì. "Ho volato per parecchie ore'' disse quindi.
Sia la ragazza che Wren aggrottarono le sopracciglia, confusi. "Volato?'' ripetè Wren, decisamente basito. Altro rumore di passi. "Aureliana è una vampira transilvana, Wren. Loro possono volare'' disse quindi una profonda e sensuale voce femminile. 
Aureliana si grattò la testa. "Come fa a saperlo?'' chiese al dottore. Al posto suo rispose la ragazza dal vestito azzurro. "Qetsiyah è una strega molto potente, sa un po' di tutto''
disse. Aureliana fece spallucce. Wren si rivolse quindi alla nuova arrivata. 
"È possibile che il troppo volare abbia abbassato la sua pressione facendole perdere i sensi?'' Qetsiyah annuì. "Molto più che possibile, direi praticamente sicuro''
rispose. "Che mi consigli di fare?'' ribattè Wren. Qetsiyah uscì dalla stanza, poi tornò con un foglio di carta che porse al medico. "Capisco. Porta il foglio ad Alex. Ti aiuterà con il composto".Qetsiyah annuì,prendendo nuovamente il foglio e lasciando la stanza. Aureliana annusò l'aria: profumava di spezie e cannella. Wren si rivolse quindi ad Aureliana. "Non preoccuparti, Alex e Qetsiyah ti rimetteranno in piedi. Aspetta solo che arrivino con il medicinale. Sonya ti terrà compagnia'' disse. Aureliana annuì,ed il dottore lasciò la stanza. Era rimasta di nuovo sola con la ragazza dal vestito azzurro."Ciao, io sono Sonya Herfmann,ma tutti qui mi chiamano Sonya Numero Uno''si presentò la ragazza, porgendole la mano. Aureliana la strinse debolmente. Aveva un'emicrania pazzesca e le sembrava che la stanza girasse su sé stessa. "Dove mi trovo, Sonya?'' chiese Aureliana. "Ti trovi alla SHB, la mia sorellanza'' 
Aureliana inclinò il capo. "Sorellanza?'' Sonya annuì. "Un gruppo di ragazze in cui ci si sostiene a vicenda facendo tutto insieme e vivendo sotto lo stesso tetto. Hanno dei nomi composti da tre lettere. Solitamente stanno nelle università e hanno nomi greci, ma io sono stata espulsa. Così ho comprato una casa, mi sono trovata delle amiche e ho fondato questa sorellanza indipendente. L'acronimo sta per Sonya Herfmann Bitches. Vivo qui con le altre Sonya, dalla due alla otto.Qetsiyah è Sonya Numero Quattro, Alex è Sonya numero sette e Wren è il suo fidanzato'' spiegò. Aureliana sorrise."Sembra un bel posto, è lontano dalla Transilvania?'' chiese.
"Nient'affatto'' sorrise Sonya. Aureliana tirò un sospiro di sollievo. "Ti dispiacerebbe lasciarmi sola? vorrei riposare un po''' aggiunse. Sonya annuì, alzandosi dal divano e dirigendosi verso l'uscita. "Buon riposo Aury, ci vediamo poi'' disse, facendole l'occhiolino, mandandole un bacio e ravvivandosi la coda con un gesto della mano. Aureliana chiuse gli occhi, cadendo in un sonno profondo.

-Presente, Regno degli Spiriti-

Quando Sylvania aprì gli occhi si trovò in quella che sembrava essere la sala d'attesa di un ospedale.I muri erano bianchi e alle sue spalle c'erano delle ampie finestre. Era seduta su una sedia di plastica gialla. Nelle sedie accanto a lei c'erano Ludo ed Helene. La stanza era gremita di gente. "Che è successo? Dove ci troviamo? Dove sono gli altri?'' sussurrò Sylvania. Helene fece spallucce. "Non ne ho la più pallida idea'' sussurrò in risposta.Ludo si guardò attorno, preoccupato. Dove diavolo erano finiti?Nel mezzo della stanza c'era uno schermo con dei numeri e dei nomi.Sylvania osservò il tabellone: i loro nomi erano i prossimi."Sylvania Tepes , Helene Steinbrück e Ludo Schwarzer'' disse una voce meccanica.Una porta automatica si aprì in lontananza, poi due ragazze camminarono verso di loro.Una delle due aveva un look decisamente particolare: indossava una sorta di armatura, i capelli castani erano legati in varie piccole trecce fisssate sulla nuca, gli occhi verdi erano pesantemente truccati di nero. Il trucco arrivava fino alle tempie, scendendo sugli zigomi come delle lacrime. L'altra invece aveva un aspetto abbastanza normale. Indossava una semplice canotta nera, dei jeans e degli anfibi.Aveva un rossetto color pesca sulle labbra e una sottilissima riga di eyeliner sulle palpebre. Erano entrambe molto attraenti. La seconda ragazza aveva i capelli castani con dei riflessi più chiari sulle punte, mossi e lasciati sciolti. "Benvenuta a Loveville, Sylvania'' disse la seconda ragazza, porgendole la mano. "Sono Hayley Marshall e sarò la tua guida nel mondo degli spiriti''Sylvania le strinse la mano. La ragazza con l'armatura si rivolse a Ludo. "Benvenuto a Loveville, Ludo. Sono Lexa Kom Trikru e sarò la tua guida nel mondo degli spiriti''
Ludo strinse la sua mano. La porta si aprì di nuovo. Rumore di tacchi, poi apparve una terza ragazza. Aveva il volto a forma di cuore ed occhi sorprendentemente azzurri.I capelli erano biondi e mossi,tutti da un lato, ed indossava uno stupendo completo giallo stile anni ottanta. Aveva un grande sorriso stampato in volto."Benvenuta a Loveville, Helene. Io sono Heather McNamara e sarò la tua guida nel mondo degli spiriti'' esclamò entusiasta, porgendo la mano ad Helene.Helene la strinse. "Dobbiamo andare ora'' disse Lexa. "Prego, seguiteci, vi faremo fare un tour del posto'' disse Hayley. Sylvania, Ludo ed Helene si guardarono, spaesati.Dov'erano Murdo e Dakaria? L'incantesimo aveva funzionato? qual'era il prossimo passo?Heather scoppiò a ridere davanti alle loro espressioni attonite. "Avanti ragazzi, non mordiamo mica! Capisco che la morte sia una brutta esperienza, ma se siete qui significa che siete i buoni, e i buoni si divertono ovunque vadano'' esclamò, entusiasta . I tre sospirarono, alzandosi in piedi. Dopotutto, che altra scelta avevano?

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10- Dispersi e Spaesati ***


Dakaria si svegliò: era sdraiata sul pavimento di una stanza dalle medie dimensioni, con due finestre minuscole e uno strano aggeggio tecnologico. Somigliava molto ad un distributore automatico di sigarette. Daka si alzò, massaggiandosi la schiena: avvertiva un certo dolore da quelle parti. Nonostante questo, arrancò fino alla strana macchina."Benvenuta a Greyville! Prego, inserire nome e cognome'' disse una voce di donna palesemente artificiale, mentre una tastiera touch appariva sullo schermo. "Dakaria Tepes''digitò Daka, poi premette invio. "Creazione pacchetto benvenuto in corso'' continuò la macchina, poi ci fu un suono metallico. Daka si abbassò e vide uno sportello con un foro rettangolare.Infilando la mano al suo interno trovò un mazzo composto da tre chiavi, con un cartellino che recitava "Palazzo 0m4rt49677, appartamento 040920B''.Il mazzo era accompagnato da uno smartphone con inserite le coordinate stradali di una certa Strada 09.Improvvisamente, palmare vibrò, ed arrivò una notifica. "Recarsi alla metropolitana, prendere la linea rossa, scendere a Greyville-04. Prendere la strada 09, camminare per venti minuti, alla vostra sinistra troverete il condominio 20. Lì conoscerete il vostro coinquilino.Cordiali saluti, Team Greyville''. Dakaria si grattò la testa, confusa.Dove si trovava? Dove erano tutti gli altri? Ludo aveva forse sbagliato incantesimo?Si sedette nuovamente sul pavimento, sbuffando. Improvvisamente il fortissimo rumore di una sirena riempì la stanza. "IL PROSSIMO, IL PROSSIMO, USCIRE DALLA CABINA E SEGUIRE LE ISTRUZIONI!" una luce rossa cominciò a lampeggiare dal soffitto.Dakaria si coprì le orecchie. "USCIRE DALLA CABINA E SEGUIRE LE ISTRUZIONI''strillava la macchina, come impazzita. "E va bene, me ne vado!" esclamò Daka, dando un calcio alla macchina prima di uscire dalla porta.Non appena uscita vide delle scale che portavano verso il basso. Sospirò. La sua unica opzione era quella di seguire le istruzioni e recarsi in quel maledetto condominio, magari il suo coinquilino avrebbe potuto spiegarle dove si trovava e per quale motivo e magari aiutarla a tornare da dove era venuta, visto che chiaramente non era nel regno degli spiriti. Era tutto decisamente troppo terreno. La gente per strada attaccata ai cellulari, il cielo grigio, la leggera pioggia che cadeva, le macchine imbottigliate nel traffico, i semafori.Scese le scale finchè non si trovò davanti un'enorme mappa. Cercò la linea rossa e dopo qualche minuto di maledizioni in vampiresco riuscì a trovarla. Doveva scendere alla fermata 0m4rt49677, che si trovava a quindici minuti di cammino dalla mappa, verso sinistra. Quindici minuti? Ma quanto diavolo era grande quel posto? Era davvero possibile che ci fossero tutte quelle fermate? sulla mappa era indicato chiaramente che le fermate partivano dalla 0m4rt40001 fino alla 0m4rt45000. Dakaria fece spallucce, camminando in direzione della fermata. Quando arrivò aveva il fiato corto, così decise di evitare le scale, volando dritta dentro alla metropolitana (che per sua fortuna non era ancora partita).Consultò la mappa: Si trovava alla fermata Greyville00-Capolinea, quindi avrebbe dovuto aspettare quattro fermate per raggiungere la Greyville-04. Daka aspettò la propria fermata, mordicchiandosi nervosamente le unghie e tamburellando le dita sui finestrini, impaziente, occupando tre posti solo per appoggiare le gambe. Questo atteggiamento le valse qualche occhiataccia, ma non era nulla alla quale Daka non fosse abituata, visto il suo temperamento bellico. Una volta arrivata guardò lo smartphone: avrebbe dovuto camminare per venti minuti. Provò ad alzarsi in volo, ma il telefono non funzionava.Inspirò profondamente, cercando di mantenere la calma. I successivi trentacinque minuti furono un vero e proprio incubo per lei, che aveva sbagliato strada per ben due volte, con il telefono che si bloccava ogni cinque minuti e continuava a cambiare coordinate.Una volta arrivata al palazzo 20 era assolutamente stremata. Talmente stremata da non aver nemmeno voglia di provare le chiavi. Suonò quindi al campanello 0m4rt49677B."Parla Elijah Mikaelson. Voi chi siete?'' Dakaria alzò gli occhi al cielo. Da dove diavolo veniva quel tizio, dal 1700? "Sono Dakaria Tepes, suppongo che tu sia il mio coinquilino" disse Daka, alzando le chiavi con il cartellino verso la telecamera del citofono.Infine, la porta si aprì. Daka volò per ben tre piani prima di trovare l'appartamento.Quella era la città più ordinariamente noiosa e tecnologica che avesse mai visto, non c'era alcuna possibilità che si trattasse dell'aldilà: tutto era così mortalmente tipico.Sull'uscio ad aspettarla c'era un uomo sui trentacinque anni. I capelli erano neri, impeccabilmente sistemati ed ingellati. Indossava un elegantissimo completo nero accompagnato da una cravatta bordeaux. Gli occhi erano scuri e lineamenti piacevoli.Aveva un sorriso cordiale stampato in volto. Reggeva un bicchiere di...Dakaria acuì il proprio olfatto. Era Proprio...sangue! Daka aggrottò le sopracciglia. Quell'uomo non era assolutamente pallido e non aveva canini evidenti. Che fosse un umano a cui mancava qualche rotella? Elijah rise. "Dal tuo cognome evinco che tu sia una vampira transilvana.Io sono un Vampiro Originale, abbiamo dato vita ad un'altra razza di vampiri, con caratteristiche differenti dalle vostre. Ma è una lunga storia, perché non entriamo?'' disse quindi. Dakaria fece spallucce, seguendolo.Elijah la scortò fino ad una cucina molto semplice, di medie dimensioni. C'era un tavolo nel mezzo, apparecchiato ed imbandito alla perfezione, con delle candele al centro. Dakaria alzò gli occhi al cielo: non un'altra cena non programmata con un vampiro cascamorto che ,tra l'altro, non veniva nemmeno dalla linea di Dracula. "Meglio che ti sieda. La morte non è un'esperienza per tutti...una buona bistecca al sangue ti restituirà un po' di lucidità'' commentò Elijah, spostando elegantemente una sedia ed invitandola a sedersi. Daka sgranò gli occhi. "La...morte?''chiese quindi.Elijah annuì. "Ci troviamo a Greyville, detta la zona di mezzo, nel regno degli spiriti'' spiegò dunque. Dakaria era assolutamente basita. "Mi stai dicendo che l'incantesimo di Ludo è riuscito?'' Elijah inclinò la testa di lato, bevendo un goccio dal bicchiere. "Ludo? chi sarebbe?'' Dakaria sospirò. Elijah aveva ragione, per spiegare tutta la storia ci voleva molto tempo. E lei non aveva intenzione di stare in piedi per ore per una semplice questione di orgoglio. Spiegò quindi ad Elijah di Murdo, di Aureliana, dei poteri di Ludo e del motivo per cui si trovava lì. "Ma non capisco...se l'incantesimo ha funzionato, perchè siamo stati separati?'' Elijah si guardò attorno, nervosamente, poi riportò lo sguardo su Dakaria. "Beh...siete stati smistati'' Daka aggrottò le sopracciglia. "Smistati?'' Elijah annuì. "Divisi in base alla purezza della vostra anima. I veri puri di cuore finiscono a Loveville, gli impuri a Darkville, e quelli che non sono completamente buoni né completamente cattivi...finiscono qui, a Greyville'' disse poi. Dakaria impallidì."E come possiamo fare per riunirci?'' Elijah sospirò. "Non potete fare proprio nulla...il sistema è automatico,e ognuno resterà nella propria zona senza potersi muovere'' Dakaria chiuse gli occhi. Elijah aveva ragione: era davvero troppo da sopportare, aveva bisogno di una bistecca. "A meno che...'' aggiunse Elijah, mentre Dakaria avvicinava la sedia al tavolo e afferrava le posate per tagliare la bistecca. "Non troviate il modo di mettervi in contatto con Cherry Croissant'' concluse.Dakaria scoppiò a ridere. "Cherry Croissant? Chi diavolo è? la pasticcera dei morti?''Elijah scosse la testa. "No,mia cara. Cherry Croissant è l'investigatrice più brillante e famosa di questo mondo, l'unica che ha la libertà di viaggiare liberamente per il regno''Dakaria appoggiò le posate. Allora c'era qualcosa che potesse fare per tornare insieme agli altri e salvare Aureliana! "E come la trovo?'' Elijah fece spallucce. "Non sei tu che trovi Cherry, è Cherry a trovare te'' rispose, bevendo un altro sorso dal proprio bicchiere.Dakaria sbuffò, tornando alla sua bistecca. Doveva assolutamente trovare un modo per rintracciare quella detective. Aveva solo dieci giorni per salvare la sua amata.Senza i suoi amici sarebbe stato praticamente impossibile,visto e considerato che Aureliana si trovava a Darkville, che a quanto pare era la discarica dell'aldilà, piena di gente malvagia, corrotta e pericolosa. Daka era coraggiosa, ma non stupida. Non ce l'avrebbe mai fatta da sola, non senza un vero vampiro a proteggerla. Per quanto odiasse Murdo, lui era il più potente del gruppo insieme a Ludo. Solo loro due potevano garantirle la protezione necessaria.Sospirò. Chissà dove si trovava Sylvania...probabilmente a Loveville. "Beata lei" pensò tra sè e sè, avventandosi sulla bistecca in maniera decisamente poco elegante,cosa che fece sogghignare Elijah.


-Nel frattempo-

Murdo si svegliò nel bel mezzo di una strada impolverata. Era notte fonda e la strada era circondata da enormi e maleodoranti fabbriche abbandonate dai vetri rotti, dalle quali proveniva un rumore assordante di musica rock.C'erano anche delle bettole chiassose, al di fuori delle quali tutti si spintonavano, insultavano e picchiavano.Si massaggiò la tempia: si sentiva come se  un treno gli fosse passato sopra. Aveva dolori ovunque, e la sua testa stava per letteralmente per scoppiare. Inspirò profondamente, poi si librò in volo, in cerca di un posto più tranquillo dove potersi riposare. Volò per qualche ora, poi trovò un fitto bosco distrutto, pieno di alberi morti e senza foglie, completamente carbonizzati.Tutto era nero come la pece, ed il terreno era incenerito ed arido. Murdo lo sorvolò per qualche altra ora, avvistando un enorme castello rosso posto in cima ad un angusta montagna.Le luci erano spente, ma era sicuro che qualcuno ci abitasse. Magari avrebbe potuto capire dove era finito: quello stregone da quattro soldi doveva aver sbagliato qualcosa durante il rito della Medium Mortis. Murdo storse lil naso: avrebbe dovuto sapere che non ci si poteva fidare di un umano, per quanto grandi fossero le sue abilità. Atterrò davanti alla porta, bussando. L'enorme portone si aprì ,scricchiolando, ma nessuno  si palesò. Murdo entrò con sicurezza, camminando all'interno del salone principale.Tutto era rosso lì dentro: i mobili, le pareti, il pavimento...e c'era una grande statua al centro dell' atrio. La statua raffigurava una donna completamente vestita di nero,con delle corna e delle ali dello stesso colore. Ci mise qualche secondo a riconoscerla: era la statua di Lilith, la madre dei Demoni. Murdo deglutì: forse entrare lì dentro non era stata poi una grande idea. Improvvisamente, la statua si mise a ridere, e la donna dal colorito cereo prese il volo. "Sciocco vampiro. Che ci fai nella mia dimora?'' chiese quindi, con tono di superiorità. "Ecco, io non so dove mi trovo, dovevo andare nel regno degli spiriti a salvare l'anima di mia sorella, ma l'incantesimo deve essere andato storto e io non so che fare'' mormorò Murdo, incerto. Lilith rise di nuovo, scuotendo la testa. "Non mi interessa affatto.Ora sei qui, quindi hai soltanto due scelte: diventare il mio pasto o unirti alla mia schiera di fedeli servitori'' tuonò Lilith,leccandosi il labbro inferiore rivelando una fila di denti aguzzi. Murdo si librò in volo in pochi secondi, sfondando un'enorme vetrata rossa. "Scappa pure, tanto non sfuggirai ai miei demoni!'' minacciò Llilith. Poi schioccò le dita. Un plotone di orrende creature simili a enormi gargoyle uscì volando dalla vetrata, diretto verso Murdo.

-Nel frattempo-

Sylvania era senza fiato: Loveville era stupenda, praticamente la copia esatta della Malibù che sognava guardando Barbie Life in the Dreamhouse. Il sole splendeva, ovunque c'erano ristoranti stupendi, c'era un bellissimo mare con un'enorme spiaggia.Helene era abbastanza impressionata, ma era troppo preoccupata per Daka per potersi godere il giro di cortesia. Ludo era silenzioso e preoccupato. Perché non erano tutti insieme? Come avrebbero fatto a riunirsi? quel posto era davvero il massimo, ma non avevano tempo da perdere: la vita di Aureliana dipendeva interamente da loro, così come la felicità di Dakaria. Lexa gli camminava accanto, senza dire una parola.Heather aveva preso Helene sotto braccio. Le stava elencando tutte le possibilità che Loveville offriva, con un tono a dir poco entusiasta. Helene non l' ascoltò nemmeno: tutta quella positività le faceva venire il mal di testa, vista la situazione spinosa in cui si trovavano.Hayley e Sylvania erano in testa al gruppo. "E questa è Loveville. C'è la spiaggia, molti ristoranti gourmet, dei bellissimi bar, le spa, le biblioteche, le librerie, i negozi di vestiti...tutto gratis ovviamente. Hai solo l'imbarazzo della scelta'' spiegò Hayley, mentre gli occhi azzurri di Sylvania brillavano, mentre si guardava attorno con un sorriso trionfante. "Questo posto è meraviglioso... che ho fatto per meritarmi di venire qui?'' chiese Sylvania, esterrefatta. Hayley fece spallucce. "Se sei qui significa che la tua anima è pura, quindi hai fatto tutto ciò che di buono potevi fare nella vita''Sylvania arrossì. "Non ho mai fatto niente di speciale, ecco...io...'' Hayley scoppiò a ridere. "Non essere troppo modesta, Loveville è per pochi'' aggiunse quindi,con un tono quasi materno. Sylvania saltellò sul posto: tutti i suoi sogni stavano per diventare realtà. Era così contenta che quasi si dimenticava della reale motivazione per cui erano lì...Per questo Helene la prese per il braccio, tirandola verso di sé. "Che stai facendo, S? Murdo e Daka sono spariti e noi dobbiamo arrivare a Darkville, altrimenti Aureliana sarà spacciata'' le sussurrò all'orecchio con tono severo. Sylvania sospirò. "Scusami Helene...hai ragione. Dobbiamo concentrarci sul riunire il gruppo e salvare Aureliana.Non avrei dovuto farmi distrarre. Alla fine del tour ci riuniremo e cercheremo una soluzione tutti insieme'' disse quindi. Helene sorrise. "Sapevo che avresti capito'' aggiunse,facendole l'occhiolino e tornando da Heather.

-Intanto,a Darkville-

Murdo volò il più veloce possibile, avvertendo la presenza dell'armata oscura di Lilith alle proprie spalle. Cominciava a sentirsi indolenzito dopo tutte quelle ore di volo Almeno sapeva che l'incantesimo di Ludo aveva funzionato. La madre dei demoni poteva essere in un solo posto...Darkville, l'equivalente paranormale dell'Inferno umano. Sbuffò: sapeva perfettamente perchè la sua anima si trovava lì. Se non avesse tradito Aureliana non si sarebbe trovato in quella situazione. Inspirò profondamente: cominciava a perdere quota e le sue ossa dolevano dalla prima all'ultima.Doveva atterrare.Planò sulla foresta.Sapeva che a piedi non avrebbe avuto alcuna possibilità di seminare l'orda, ma usando il teletrasporto probabilmente avrebbe aumentato le proprie chance. Purtroppo non poteva usare l'ipnosi, poiché tutti sapevano che i demoni e i loro sottoposti erano al gradino superiore della catena alimentare rispetto ai vampiri. Così si spostò con il teletrasporto più che potè, anche se l'orda era sempre più vicina. Era assolutamente esausto.Quanto tempo era passato? Improvvisamente un gargoyle lo afferrò, strattonandolo e portandolo verso l'alto. Murdo chiuse gli occhi: per lui era la fine. Ecco quale sarebbe stata la punizione per aver voltato le spalle a sua sorella: fare da servo per l'eternità alla regina dei demoni. Rumore di foglie, poi un grido acuto e stridente riempì tutto. I gargoyle urlarono a loro volta. Murdo venne lasciato cadere. Aprì gli occhi, massaggiandosi la schiena:l'armata oscura era sparita. Al suo posto c'era una pallida ragazzina che doveva avere otto o nove anni. I capelli erano lunghissimi e neri, gli occhi enormi, intensi e scuri, circondati da occhiaie viola. Indossava un vestito bianco ed era completamente scalza.Murdo aggrottò le sopracciglia: quella bambina aveva appena fatto fuggire l'armata con un semplice urlo? alzò gli occhi verso di lei.La bambina sorrise, porgendole la mano ed aiutandolo a rimettersi in piedi. "Io sono Samara, piacere. Devi essere nuovo oppure molto stupido per essere andato a disturbare Lilith'' ridacchiò quindi.Murdo sospirò, spiegandole tutta la storia. "E ora sono disperso in questa foresta, senza nessuna idee su dove andare o cosa fare per ritrovare i miei amici e salvare mia sorella'' concluse. Samara gli offrì nuovamente la mano. "Seguimi, conosco qualcuno che potrebbe aiutarti'' disse dunque. Murdo si guardò intorno: quella ragazzina non aveva un aspetto molto raccomandabile e poteva essere pericolosa vista la sua forza dei suoi poteri, ma non aveva altra scelta. Lei sembrava conoscere il posto. Forse avrebbe davvero potuto aiutarlo. Prese la sua mano, seguendola all'interno della fitta boscaglia. 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 11- Il giusto prezzo ***


Murdo avanzava nella foresta con cautela, facendosi guidare dalla ragazzina."Si può sapere perché hai rischiato tanto? Lo sanno tutti che da Lilith bisogna stare alla larga'' chiese Samara. Murdo notò che parlava in modo decisamente maturo per la sua età,forse per via del posto in cui era o per via della sua morte prematura,dopotutto il vampiro non poteva sapere quando era morta o quanti anni avesse effettivamente.Murdo sospirò. "Non sono mai stato qui. Vedi, io non sono veramente morto. Io, la mia ex, sua sorella, la loro migliore amica e il loro migliore amico abbiamo fatto l'incantesimo della Medium Mortis, per raggiungere Darkville e salvare l'anima di mia sorella'' spiegò.Samara fece un attimo di pausa, continuando a camminare, poi aggiunse "Salvarla da cosa? dalla morte? non mi sembra un grande piano''. Murdo scosse la testa."Mia sorella non è morta, è stata rapita da una Vampinfluencer di nome Julyana Alisa Victorovna, la sua anima è sospesa e abbiamo dieci giorni per recuperlarla'' Samara annuì. "Ora capisco tutto...è stata rapita da Mania'' disse quindi.Murdo aggrottò le sopracciglia. "Mania?'' mormorò incredulo. "La dea romana del caos e degli spiriti, è lei a governare su Darkville'' Murdo deglutì. Dunque Julyana in realtà era Mania? le cose diventavano sempre più complicate."Per quale motivo fa questo?''chiese quindi Murdo. Samara fece spallucce. "E chi lo sa? Mania è imprevedibile, non ha una logica, altrimenti che Dea del caos sarebbe?'' fu la risposta di Samara.Murdo annuì, la ragazzina non aveva tutti i torti. "Dunque, dove sono i tuoi amici?'' incalzò Samara. "Non lo so...dovevamo venire qui tutti insieme ma quando mi sono svegliato ero solo'' rispose Murdo. Samara annuì nuovamente. "Si tratta del sistema di smistamento automatico. Una volta arrivati qui si viene messi in una delle tre zone, in base alla purezza del proprio cuore. Loveville è governato da Venere, dea romana dell'amore. Lì possono entrare soltanto i veri puri di cuore. Poi c'è Greyville, governato da Minerva,la dea romana della guerra giusta. Lì ci vanno quelli che non sono abbastanza puri per Loveville né abbastanza impuri per Darkville. Somiglia molto alla terra dei vivi" Samara fece una pausa es alzò lo sguardo verso Murdo, confusa. "Tu sembri un bravo ragazzo, perchè sei qui?'' Murdo abbassò lo sguardo. "La mia ex ragazza di cui sono ancora innamorato ora sta con la mia sorellastra. In preda alla gelosia l'ho minacciata di fare coming out al posto suo, così lei è scappata...'' sospirò. "Insomma, è colpa mia se Mania l'ha rapita''Samara ridacchiò. Murdo alzò gli occhi al cielo. "Che c'è da ridere?'' Samara fece spallucce. "Sembri molto pentito, ma per stare a Darkville è una motivazione abbastanza futile'' spiegò dunque. Murdo si grattò il mento. "Tu avrai al massimo nove anni, che hai fatto di così terribile per parlare in questo modo?'' chiese. Samara fece spallucce."Beh...ho posseduto una videocassetta che liberava il mio spirito vendicativo ed uccidevo chiunque la guardasse'' aggiunse, con nonchalance. Murdo deglutì e sgranò gli occhi.Forse seguirla non era stata l'idea del secolo. Samara scosse la testa e rise nuovamente. "Non devi preoccuparti, una delle mie due madri mi ha liberato. Lei è una detective ed ha accesso a tutte le aree, persino quella dei vivi. Ha liberato il mio spirito adottandomi insieme a sua moglie. Mamma potrebbe vivere a Loveville, ma ha scelto di stare qui perchè la mia altra mamma preferisce Darkville'' Murdo era davvero sorpreso."Devono amarsi molto...sei fortunata'' Samara sorrise dolcemente. "Lo so''disse poi. "Mi stai portando da loro?'' chiese Murdo. Samara annuì."Esattamente. Se pagherai il giusto prezzo mamma potrebbe aiutarti a riunire il tuo gruppo e salvare tua sorella. Lei non fallisce mai'' aggiunse, orgogliosa."Il giusto prezzo? che significa? non ho soldi con me'' Samara rise di nuovo."Tranquillo, una volta arrivati capirai da te'' disse. Murdo fece spallucce."Se lo dici tu''.


-Nel frattempo, a Loveville-

Sylvania, Hayley, Helene, Heather,Ludo e Lexa erano in spiaggia, cercando di capire il da farsi. Hayley aveva infatti capito che c'era qualcosa che turbava i nuovi arrivati e quindi i tre avevano deciso di coinvolgere le loro guide, dopotutto loro conoscevano l'aldilà molto meglio.Sylvania indossava un costume intero color giallo limone, trovato nell'armadio della sua Dreamhouse.Sì, perché a Loveville ognuno aveva la casa dei propri sogni. La sua era identica a quella di Barbie nella serie Life in the Dreamhouse di Netflix.Heather indossava un bikini giallo con le coppe a triangolo. Il costume di Lexa era intero,color verde smeraldo. Hayley indossava un costume intero nero con scollo a v e lacci laterali.Helene indossava un bikini rosa leopardato con le coppe a triangolo che aveva trovato nella sua moderna villa con piscina. Ludo indossava dei semplici pantaloni da uomo stile hippie multicolore con fantasia a toppe. Aveva legato i suoi lunghi capelli rossi in una coda bassa. Heather si era fatta i codini, Helene ed Hayley li avevano lasciati sciolti e Sylvania si era fatta le trecce. "Dunque" esordì Hayley. "Facciamo un breve riassunto'' continuò. "Sylvania ha una gemella di nome Dakaria, che sette anni fa era fidanzata con un vampiro transilvano che fa parte di una band. Lui ha deciso di non seguirla nel mondo umano per non abbandonare la sua band. Sylvania e Dakaria sono tornate in Transilvania per il compleanno della cugina. Alla festa Dakaria si è presa un colpo di fulmine per una ragazza'' concluse. "Esattamente'' disse Sylvania. Heather prese la parola. "Sylvania invece alla festa ha incontrato Murdo, che le ha chiesto aiuto per riconquistare Dakaria.Non sapendo nulla della ragazza misteriosa ha accettato'' Helene annuì. Lexa prese la parola. "Una volta scoperto che la sua sorellastra, Aureliana, aveva preso il suo posto, Murdo è andato su tutte le furie e ha minacciato di rovinarla facendo coming out al posto suo'' aggiunse, con una smorfia di disgusto. "Aureliana è volata via, è entrata in un pub ed è stata rapita da Mania, che l'ha portata a Darkville'' disse Hayley.Ludo aggrottò le sopracciglia. "Mania?'' chiese poi. "Mania è la dea romana del caos e degli spiriti. Governa Darkville come Venere governa Loveville ,mentre Minerva governa Darkville'' Sylvania si grattò il mento. "Dunque Julyana in realtà è Mania?'' Lexa annuì. Helene alzò la mano in segno di stop. "Fermi tutti. Darkville? Greyville? Venere? Minerva? non ci sto capendo nulla'' aggiunse. "Il regno degli spiriti è diviso in tre parti: Loveville, governato da Venere, dea romana dell'amore. Qui entrano solo i veri puri di cuore. Greyville invece è governato da Minerva, dea romana della guerra giusta.Lì vanno quelli che non sono abbastanza puri per Loveville ma non abbastanza impuri per Darkville. Somiglia molto al regno mortale. Infine c'è Darkville, dove vanno quelli che voi chiamate peccatori, governato da Mania'' Helene annuì. "Ma perchè Mania rapisce le persone?'' chiese Ludo. Heather fece spallucce. "E chi lo sa? lei è la dea del caos e comanda tutta Darkville, non ha certo bisogno di dare spiegazioni'' Sylvania sospirò."Quindi siamo stati separati per via delle differenze nei nostri cuori'' abbassò gli occhi. Perchè Daka non era a Loveville con loro? "Che succede?'' chiese Hayley, poggiandole una mano sulla spalla. "Daka...mi chiedo perchè non sia qui...spero non sia finita a Darkville'' Lexa intervenne "Tua sorella ha mai ucciso o ferito molto qualcuno di proposito?'' Sylvania scosse la testa. "No, certo che no...Daka è soltanto un po' casinista, ogni tanto si mette nei guai per la sua lingua lunga e per i modi sgarbati'' rispose.Heather sorrise. "Allora si troverà sicuramente a Greyville. Lì non è bello come qui, dicono sia un po' noioso, ma di certo non corre alcun pericolo'' spiegò.Sylvania fece un sospiro di sollievo. Ludo prese dunque la parola."Tutto molto interessante, ma come facciamo noi a riunirci, raggiungere Darkville  e salvare Aureliana?'' chiese. Le tre guide si guardarono a vicenda."In teoria è vietato viaggiare per le zone, ma noi conosciamo qualcuno che potrebbe aiutarvi a rintracciare Cherry Croissant'' disse Hayley. Sylvania aggrottò le sopracciglia.  "Chi è Cherry Croissant?'' domandò. "La detective più famosa e brillante dell'aldilà, unica anima che può muoversi liberamente nelle tre zone'' spiegò Lexa. Heather emise un gridolino eccitato. "Non ha mai fallito alcuna missione, sono una sua grande fan. Mi piacerebbe tantissimo conoscerla!" esclamò. "Dunque è deciso, andremo dalla mezza sirena tutti insieme. Lei ci aiuterà di sicuro'' concluse Hayley.


-Greyville-

Dakaria finì il suo pasto in completo silenzio. Elijah osservava tutte le sue mosse, ma non disse nulla finché non ebbe finito di mangiare. "So che non sei dell'umore adatto,ma in quanto coinquilino ho il dovere di parlarti delle regole di Greyville'' esordì quindi il vampiro.
Dakaria sbuffò. "Me ne infischio delle regole'' rispose quindi. "Beh se vuoi continuare a vivere in un appartamento e non in mezzo alla strada è meglio che tu mi dia ascolto'' ribattè Elijah. Dakaria annuì, svogliatamente. "D'accordo, spara'' aggiunse. "Inanzitutto devi trovarti un lavoro. In secondo luogo dobbiamo contribuire equamente alla pulizia della casa ed alla preparazione pasti.Le spese vanno divise in due.Siccome stasera ho cucinato io, tu laverai i piatti'' Daka alzò gli occhi al cielo.Sembrava di essere tornata al campus. Elijah la scortò quindi nella sua camera da letto.La camera era decisamente piccola. Muri grigi, niente finestre, un letto singolo al centro ed un piccolo comodino accanto ad esso, con una minuscola lampada poggiata sopra."Che devo fare per trovare lavoro?'' chiese Daka. "Controlla il tuo smartphone'' rispose Elijah. Daka annuì. "Quindi ora devo fare i piatti e poi mettermi a cercare un lavoro''esclamò, con espressione disgustata. Elijah rise. "Tu che lavoro fai?'' chiese Daka."Io faccio il consulente di stile. Le mie principali clienti sono le Chanel, ovvero le nostre tre vicine di casa. Loro hanno una boutique d'alta moda. Questo però è successo dopo il mio arrivo, inizialmente facevo il fattorino delle pizze e loro le pulizie in ospedale'' rispose Elijah. Fantastico, quindi doveva cominciare dal basso. "Va bene, per oggi ho sentito abbastanza notizie nefaste'' disse Daka. "Buonanotte Elijah,grazie di tutto'' aggiunse, sorridendo debolmente. "Di nulla, fammi sapere come procede la tua ricerca'' rispose Elijah, poi si ritirò, entrando nella sua camera e chiudendo la porta a chiave.Dakaria riunì tutti i piatti e li portò al lavello, sperando che qualcun' altro del gruppo trovasse una soluzione prima che lei morisse di noia.


-Darkville-

Dopo qualche minuto di totale silenzio Murdo e Samara giunsero in un largo spiazzo di terreno in mezzo agli alberi,completamente vuoto. Murdo aggrottò le sopracciglia.Non aveva detto che l'avrebbe portato dalle sue madri? La migliore detective dell'aldilà non aveva nemmeno una casa? Samara si schiarì la gola, poi urlò : "Voglio farmi un bel gelato con crema, mirtilli e cioccolato!" Murdo rimase esterrefatto. Dal nulla spuntò un enorme castello di almeno quattro piani, in stile gotico, completamente nero.La porta si aprì e ne uscì una ragazzina dai tratti asiatici, che doveva avere circa quattordici anni. Era decisamente bassa, aveva i capelli rosa, indossava un vestito nero e delle calze al ginocchio dello stesso colore, accompagnate da delle ballerine rosse in stile Mary Jane. I capelli erano lunghi fino alla base del collo e la frangetta si fermava poco sopra le sopracciglia. Aveva un fodero legato alla vita. Estrasse una katana dall'impugnatura bordeaux,decorata da esagoni bianchi.
I suoi occhi a mandorla erano ridotti a due fessure, ed avanzava minacciosamente verso di lui. Murdo deglutì: di certo non avrebbe potuto ucciderlo, ma era quasi sicuro di essere ancora in grado di sentire dolore. "Che ti avevo detto a proposito di portare sconosciuti al castello, Sam?'' mormorò severamente, rivolta a Samara. Poi si girò verso Murdo, puntando la spada verso di lui. Samara si mise prontamente in mezzo. "Calmati, Yuno.Ha bisogno della mamma, la sua situazione è complicata, e sono quasi sicura che sia pronto a pagare il prezzo dei suoi servigi'' spiegò quindi. Yuno scosse la testa, agitando la katana nell'aria. "Quasi non è abbastanza'' ringhiò poi. Prese la mira e stava per tirare un fendente, diretto alla gola di Murdo. Ci fu un fruscio. Murdo sbatté le palpebre.Davanti a lui c'era Katherine Pierce in persona, l'antagonista della Serie Tv che stava guardando. Aveva fermato la spada con una mano sola. "Se tua sorella l'ha portato qui deve avere dei motivi validi. Metti via questa spada e accogli il nuovo ospite come si deve'' disse, con fare autoritario. Yuno ripose la spada nel fodero, sbuffando ed abbassando gli occhi. "Sì, madre'' mormorò poi. "Seguimi'' disse a Murdo. Katherine, Murdo, Samara e Yuno entrarono nel castello. Murdo si guardò attorno, stranito: se all'esterno tutto era nero, all'interno tutto era rosa. I muri erano color rosa bubblegum, pieni di foto e ritratti di famiglia. L'ampia scala rosa era color cipria. Seduta su una poltrona in stile gotico color fucsia e nera c'era donna a dir poco formosa, che fumava una sigaretta.I capelli tendevano al rosso, legati in una coda laterale.Gli occhi erano verdi ed era completamente struccata. Indossava un pigiama rosso, in pizzo. Le spalline erano molto sottili e le coppe faticavano a contenere i grandi seni. Il pigiama era a pantaloncino. La pancia della donna era molto prominente e i fianchi abbastanza larghi, mentre le gambe erano più affusolate.Si alzò, spegnendo la sigaretta ed andandogli incontro."Sono Cherry Croissant, la detective più gettonata dell'aldilà. Qual'è la tua incombenza?''chiese . "Sono Murdo Dako. Ho combinato un casino per colpa della mia gelosia.Mia sorella è stata rapita da Mania e portata qui. Abbiamo compiuto il rito della Medium Mortis tramite un amico stregone per salvarla, ma una volta arrivati qui siamo stati separati.Non so che fare per ritrovarli, sono davvero disperato, pagherei qualsiasi prezzo...'' spiegò Murdo, avvilito. La donna annuì, con un grande sorriso stampato in volto. "Qualsiasi prezzo...eh?'' aggiunse. Fece qualche secondo di pausa, giochicchiando con la collana a forma di ghigliottina che portava al collo."Dimmi, Murdo Dako. Qual'è la cosa a cui tieni di più al mondo?'' chiese quindi.Murdo sospirò. "Il mio amore per la mia ex ragazza, Dakaria'' rispose.Cherry si grattò il mento. "D'accordo, potrei aiutarti a riunire il gruppo. Ma tu dovrai rinunciare ad ogni ricordo che hai di lei'' disse la donna. Murdo rimase senza fiato.Dimenticare Daka? come avrebbe potuto? Non importava. Dakaria aveva fatto la sua scelta e Mania aveva rapito Aureliana a causa sua. Era il minimo che potesse fare."Accetto le tue condizioni'' disse quindi il vampiro. Cherry annuì. "Fantastico. Ma a trovarla dovrete pensarci da soli, a meno che anche i tuoi amici non paghino il prezzo''aggiunse Cherry. Murdo annuì. "Una volta che ci saremo riuniti ne parleremo e vedremo il da farsi'' Cherry sorrise. "Molto bene'' aggiunse. "Sam, Amore, voi preparate l'incantesimo ruba ricordi. Yuno, prepara i documenti del contratto'' disse poi, riferita alla propria famiglia. "Sembra distrutto, Signor Dako. Che ne dice di fermarsi per la notte?''propose quindi Cherry.Murdo sbadigliò. Effettivamente un po' di riposo gli avrebbe fatto bene. "Lei è davvero gentile Signora Croissant, accetto volentieri'' rispose Murdo, facendo un inchino. Quando voleva sapeva essere un vampiro decisamente galante. Quella donna avrebbe salvato la vita di Aureliana, quindi meritava il massimo rispetto.-Loveville-Sylvania, Helene e Ludo avevano seguito le loro guide su una barca a motore.Qualche minuto dopo arrivarono ad un'isola che aveva qualcosa di famigliare:Sylvania non poteva credere ai suoi occhi.Si trattava dell'isola di Mako, presente in due delle sue Serie Tv preferite:h2o e Mako Mermaids. Poco prima di toccare terra, una sirena spuntò dall'acqua. "Che siete venuti a fare?'' domandò, con tono scortese."Siamo qui per vedere Danyella'' rispose Hayley. La sirena annuì, poi si allontanò nuotando. Fecero il giro dell'isola, poi attraccarono. "La villa di Danyella si trova in un posto un po' sperduto, dovremmo camminare un po' '' Helene fece spallucce. "E che problema c'è? Sylvania sa volare!" esclamò quindi. Hayley scosse la testa. "Siamo in troppi, dovrebbe fare troppi viaggi per portarci tutti lassù. Faremo alla vecchia'' aggiunse.Helene sbuffò.Cominciarono a camminare sulla sabbia, diretti verso una zona boschiva che portava ad un'alta montagna, che torreggiava l'isola.

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 12-Nepotismo e Indagini ***


                                       -Greyville-


Dakaria aveva passato tutta la notte sveglia,in cerca di un lavoro.Purtroppo avevano tutti a che fare con il pubblico. Daka sapeva perfettamente di non poter lavorare a contatto con le persone. Aveva un atteggiamento troppo arrogante,zero pazienza e la lingua troppo lunga. Nonostante le occhiaie e la stanchezza aveva deciso di preparare la colazione, per ringraziare Elijah di averle cucinato la cena. Il suo nome suonava parecchio americano, dunque aveva deciso di preparare una classica colazione statunitense:Uova e bacon. Quando Elijah si svegliò trovò un piatto pieno di bacon ben cotto e uova strapazzate ancora calde, tutto intriso nel sangue delle sacche trovate in frigorifero,ovviamente. "Buongiorno'' aveva bofonchiato Daka. Non sapeva nemmeno perché aveva preparato il proprio piatto, la ricerca infruttuosa le aveva chiuso lo stomaco.Si sedette al tavolo, stuzzicando il cibo con la forchetta. "Buongiorno Dakaria,come è andata la ricerca?'' Dakaria alzò gli occhi al cielo, mentre Elijah mangiava di gusto la ricca colazione. "Non ho trovato nulla. Solo lavori che hanno a che fare con il pubblico.Io non sono tagliata per quella roba'' rispose Daka. Elijah sorrise, soddisfatto." Se vuoi ho una proposta...ma potrebbe essere ugualmente spiacevole per te'' disse. Dakaria fece spallucce. "Spara" rispose. "Le Chanel cercano una donna delle pulizie.Sono ragazze che in vita erano ricche, maleducate, fastidiose e viziate. Chanel Oberlin, la loro leader,è veramente insopportabile. Tuttavia suppongo che pulire per loro sia meglio che vivere per strada, inoltre l'appartamento non è poi così grande"
spiegó Elijah. Daka sbuffò. "E va bene, che devo fare?'' rispose. Elijah mandò giù un boccone di squisito uovo al sangue, poi aggiunse "Oggi ho un incarico a casa loro, dovrai venire con me e presentarti'' fece una pausa, squadrandola da capo a piedi. "Ovviamente,non potrai presentarti vestita così'' aggiunse. "Hey! che significa?'' chiese Daka, accigliata. "Le Chanel sono molto superficiali, non farebbero mai fare le pulizie ad una vampira punk'' rispose Elijah. "E dove trovo dei vestiti consoni?'' chiese Daka, con fare sarcastico. "Non preoccuparti cara, te li procurerò io. L'importante è che tu non faccia storie e indossi il completo'' rispose Elijah, finendo la colazione. Dakaria annuì, mestamente.Una volta finito di mangiare, Elijah prese i piatti e li portò al lavandino, cominciando a lavarli. "Io oggi ho molti appuntamenti, mentre non ci sono dovresti pulire la casa''disse quindi. "E per quale motivo?'' sbuffò Daka. "Perchè io ho un lavoro e tu ancora no'' rispose Elijah, sorridendo. "E va bene, dimmi, dove posso trovare il materiale necessario?'' mormorò avvilita. "Questo è lo spirito!" rise Elijah.


-Darkville-

Murdo aveva dormito abbastanza, era ora di trovare i suoi amici. Scese quindi al piano di sotto. Trovò Samara e Katherine sedute attorno al tavolo ad aspettarlo. Sul tavolo c'era una tovaglia nera con in mezzo un pentacolo bianco e attorno ad esso delle candele nere, accese. capotavola c'era una coppa d'oro e rubini, mentre nel mezzo del tavolo era posta una zuppiera. Murdo alzò gli occhi al cielo: aveva quasi dimenticato del prezzo da pagare. Si sedette sulla sedia a capotavola. "Quale schifoso beverone dovrò scolarmi stavolta?'' chiese. Katherine rise. "Frutto dell'albero di Loveville a cubetti,lacrime di qualcuno a cui è stato spezzato il cuore, ali della mosca bianca di Greyville,terra di bosco di Darkville e unghie di gatto randagio'' aggiunse.Murdo sbuffò. "Andiamo avanti'' sibilò. Katherine aggiunse gli ingredienti nella zuppiera, poi mescolò il tutto con un mestolo dorato. Versò la poltiglia nel bicchiere e lo porse a Murdo."Bevi lentamente, a piccoli sorsi, finché Samara non finisce di recitare l'incantesimo'' aggiunse."Amantes fructus,advenit in medio cordis Murdo'' mormorò Samara. Murdo bevve dunque il primo sorso. "Miserabilis lacrimae,capere eius amores Dakaria'' Murdo bevve il secondo sorso. "Alis albis, memoriam eius captionem''Murdo bevve il terzo sorso. "Patriam terra,furantur memoriam et affectus'' Murdo bevve il quarto sorso. "Feline ungues,ad me omnes affectus et memorias
Dakaria,nobis dare usque in aeternum'' Katherine fece un segno con la mano.Murdo bevve il resto della pozione, poi la sua testa cominciò a girare.Stava forse per svenire di nuovo? La magia era molto più irritante di quanto avesse potuto immaginare.

-Isola di Mako-

Sylvania, Hayley e Lexa erano in testa al gruppo, arrampicandosi con dedizione e chiacchierando affabilmente fra loro. Helene, Ludo ed Heather erano rimasti indietro, sbuffando e lamentandosi. Dopo qualche ora raggiunsero tutti la cima della montagna, trovandosi davanti ad una grande villa viola con un portico e dei gradini. Sylvania salì i gradini, arrivando all'ingresso.Attaccato alla porta c'era un biglietto:"Sono andata nel mare Orientale per due giorni, non cercatemi (se non per motivi urgenti)Aspettate pazientemente il mio ritorno. Baci, Danyella''. Sylvania tornò indietro con il biglietto e lo mostrò agli altri. "Non è possibile" sbuffò Ludo. "E ora che dovremmo fare? Abbiamo già poco tempo!" si lamentò Helene.
"Mi state dicendo che ho camminato sotto il sole rovinandomi la pelle per il niente?'' aggiunse Heather. Lexa fece spallucce. Hayley non sapeva cosa dire. Sylvania riportò il biglietto dove lo aveva trovato. Le lamentele si facevano sempre più forti e la sua testa stava per scoppiare. Improvvisamente dalla casa spuntò una stupenda ragazza dai capelli color platino, con una lunga frangetta e una treccia laterale.Indossava un abito a fascia aderente plissettato ricoperto di paiettes, azzurro. Ai piedi portava dei sandali bianchi decorati da pietre blu e conchiglie. Nella parte destra della testa aveva un grande fermaglio a forma di rosa, di colore blu e bianco. La ragazza sorrise, salutandoli. "Sono la sorellastra di Danyella,mi chiamo Sirena. Se volete posso chiedere alle altre di salire in superficie per questi due giorni, così almeno avrete compagnia''
Sylvania spalancò la bocca: "Sei una vera sirena?'' Sirena annuì. "Posso nuotare con te?'' chiese Sylvania, speranzosa. "Ovviamente'' sorrise Sirena, poi si diressero tutti quanti verso la grotta, ovvero il punto di riferimento e di incontro delle sirene di Mako. 

-Darkville-

 

Murdo era rimasto svenuto per qualche ora, così era stato portato sul divano.Quando aprì gli occhi, trovò Katherine e Samara che lo fissavano. Si sedette, stropicciandosi gli occhi. "Che c'è da guardare?'' chiese,stranito."Mi chiedevo se conoscessi una certa Dakaria Tepes...hai qualche ricordo a proposito?'' lo interrogò Katherine.Murdo si grattò il mento. "Dakaria è la gemella della mia migliore amica Sylvania, ma non la conosco molto. Non ci ho mai avuto a che fare. E menomale aggiungerei, non ha un temperamento molto affabile'' Katherine e Samara si scambiarono uno sguardo complice, poi lasciarono la stanza. Dopo qualche minuto entrò Cherry. Indossava un completo estivo color rosso fuoco: il crop top arrivava poco sotto al seno e al centro aveva un buco a forma di cuore, circondato da piccoli diamanti finti. La minigonna era a vita alta ed arrivava circa all'inizio della coscia. Ai piedi portava delle ballerine rosse a punta con un fiore sul davanti ed una perla al centro. I suoi occhi erano coperti da un paio di occhiali rosa a forma di cuore allungato e i capelli legati in una particolare pettinatura. I capelli davanti erano tirati indietro e fissati sulla nuca tramite una coda, il resto dei capelli mossi era sciolto ed indossava una coroncina argentata. Aveva con sé un trolley rosso. "Yuno? Sei pronta?''chiese, voltandosi verso le scale. Yuno la raggiunse qualche minuto dopo. Indossava una sorta di uniforme scolastica giapponese color lilla, col colletto bianco e un fiocco rosso sul davanti.La gonna era di un viola più scuro, a pieghe, lunga fino a metà coscia.Le calze al ginocchio erano bianche ed indossava delle ballerine nere in stile Mary Jane.I suoi capelli erano legati in due codini e portava con sé un trolley rosa."Dove sono i tuoi occhiali da sole, figliola?'' chiese Cherry, carezzandogli dolcemente la testa. Yuno aprì la valigia, indossando un paio di occhiali da sole rossi. "Allora, Murdo Dako, sei pronto per recuperare i tuoi amici?'' domandò Cherry. Murdo si alzò in piedi, di scatto."Dove siamo diretti?'' chiese Yuno "A Loveville, più precisamente all'isola di Mako''rispose Cherry, poi estrasse un telecomando. "Tenetevi forte a me'' disse, poi schiacciò il pulsante a forma di cuore(non prima di aver dato un bacio sulle labbra a Katherine e uno sulla fronte a Samara) Dopodiché, i tre scomparvero.

                                                 -Greyville-

Dopo aver pulito i piani e la polvere, aver passato la scopa e per ultimo lo straccio, Dakaria aveva deciso di rilassarsi guardando la tv.Dopo qualche ora, la porta si aprì. Era Elijah, che reggeva un costume da cameriera a dir poco ridicolo. La parte sopra era bianca ed aveva il collo alto,con un fiocco rosso legato attorno. Era una specie di camicia con le maniche a sbuffo, dei merletti al centro e dei piccoli bottoni. La gonna era rosa scuro con il bordo bianco, coperta da un grembiule del medesimo colore a sua volta bordato di bianco. Come se non bastasse c'erano anche un cappello da lavoro rosa bubblegum e degli stivali texani rosa con un piccolo tacco. Si alzò in piedi, scuotendo il capo."Te lo puoi scordare, Elijah'' disse Daka, con espressione disgustata. Elijah fece spallucce."Divertiti a dormire sotto al ponte'' mormorò, dirigendosi verso l'uscita.Daka sbuffò. Indossare quella ridicola uniforme era la sua unica possibilità.Così lo fece, seguendo Elijah all' appuntamento con fare rassegnato. Elijah suonò e la porta fu aperta da una ragazza abbastanza bassa e formosa. Ella aveva i capelli biondo platino, legati in un alto chignon e decorati da una coroncina argentata composta da vari fiori.Indossava un tubino fucsia e argento, peloso. Ai piedi indossava delle scarpe décolleté color fucsia, a punta.Erano decorate da gemme finte e il tacco era alto almeno dieci centimetri. Gli occhi erano truccati di rosa e di bianco, mentre le labbra erano colorate da un rossetto fucsia scuro. "Salve, Elijah'' sorrise la ragazza, poi cambiò espressione."Ciao, sguattera'' aggiunse con sufficienza. "Salve Chanel Numero Cinque, dove posso trovare Chanel numero uno?'' chiese Elijah. "Nel suo guardaroba, ovviamente''rispose la ragazza. Elijah entrò e Dakaria stava per seguirlo, quando un'altra ragazza la fermò, prendendola per il braccio. Era magra e bassina (se non fosse stato per i tacchi alti) indossava un paio di paraorecchie rosa chiaro ed un abito del medesimo colore,con una cintura in vita e dei fronzoli pelosi sul finale. Ai piedi portava dei sandali rosa chiaro molto spessi e decisamente alti, abbastanza per farla sembrare alta quanto Dakaria.Gli occhi erano truccati da un ombretto argentato mentre le labbra erano decorate da un lucidalabbra rosa glitterato. Masticava una gomma e guardava malissimo Daka."Dove credi di andare, sguattera? dobbiamo mostrarti le cose da fare alla boutique''disse la seconda ragazza. Dakaria aggrottò le sopracciglia. "Alla boutique?''domandò quindi. "Certo, oggi pulirai lì. Quando Chanel è con Elijah nessuno può stare in casa'' rispose quella che aveva aperto la porta. Dakaria fece spallucce."D'accordo'' sbuffò,seguendo le due ragazze e chiudendo la porta alle proprie spalle.

 

Chanel guardò Elijah, sorridendogli ed abbracciandolo. Lui la strinse con riluttanza. "Quindi, a quale abito pensavi per stasera?'' chiese egli, facendo un passo indietro per sottrarsi alla sua morsa. "Oh Elijah, sei sempre così professionale! facciamoci un drink prima, Cinque ci ha preparato una caraffa di bloody mary con del vero sangue...il mio''sussurró Chanel, facendo l'occhiolino. Elijah aggrottò le sopracciglia, annuendo.Chanel andò in cucina, prese la brocca e due bicchieri di cristallo.La casa delle Chanel era piccola come tutte le altre, ma non era grigia.Chanel numero tre e numero cinque avevano dipinto tutto di rosa. Chanel numero Uno aveva era l'unica ad avere una camera da letto:La seconda era adibita ad armadio, quindi le altre due dormivano su un divano letto posto in soggiorno. Elijah sorseggiò il bloody mary,storcendo il naso. Come si poteva trattare così le proprie migliori amiche nonché coinquiline? Davvero dei vestiti erano più importanti di loro? Chanel bevve il bloody mary, cercando di non vomitare. Odiava il sangue, il solo odore la faceva sentire male, ma adorava Elijah.Voleva mettersi con lui e sganciare quelle due sfaccendate una volta per tutte, escludendole dagli affari con uno stratagemma concordato con il proprio avvocato ediventando l'unica proprietaria della boutique. La prima parte del piano era quella di sedurre Elijah, per questo si era fatta trovare con una vestaglia nera trasparente che mostrava la lingerie dello stesso colore.I capelli biondo dorato erano sciolti e a boccoli, anche se i capelli di Chanel erano lisci. Gli occhi erano decorati da dell'ombretto grigio scuro finemente sfumato e le labbra da un rossetto rosso acceso. Chanel aveva fatto i compiti ed aveva scoperto l'identità di una delle fiamme più ardenti di Elijah, una certa Katerina Petrova. Katerina era sposata con Cherry Croissant, la più famosa detective dell'aldilà. "Allora, El-j, che ne dici di questo bloody mary?'' chiese Chanel, mordicchiandosi le labbra e accarezzandogli una spalla. Elijah lo buttò giù in un sorso. "Molto buono Chanel, ma ho un altro appuntamento dopo questo, cerchiamo di sbrigarci''rispose Elijah, sorridendo educatamente. Trovava davvero di cattivo gusto quella brutta imitazione di Katerina. Chanel rise, obbligandosi a finire il bloody mary a sua volta."Ma certo! Prima però volevo chiederti una cosa...'' si avvicinò a lui, poggiando le labbra sul suo orecchio. Elijah tentò di nascondere il disgusto. Chanel non era affatto brutta ma aveva un carattere orribile ed era decisamente troppo piena di sé per essere il suo tipo di donna. "Mi accompagneresti alla festa dep quartiere, stasera?'' Elijah annuì, sorridendo.Voleva vedere la faccia che Chanel avrebbe fatto nel vedere Dakaria. Perchè ovviamente si sarebbe presentato con lei, non avrebbe sopportato un'intera serata a fianco di quell'oca viziata. "Mostrami le opzioni che abbiamo'' disse Elijah, facendo cenno all'armadio. Chanel lo prese sottobraccio e lo scortò fino alla cabina."Bene, sguattera" disse la ragazza con i paraorecchi. Devi ordinare ogni vestito per taglia e colore, ci devi mettere al massimo mezz'ora."Prima però devi pulire tutti i ripiani e i camerini da cima a fondo'' aggiunse l'altra. "Poi devi controllare gli ordini e fare i pacchi'' disse quella con i paraorecchi. "Per il resto devi solo stare qui ad aspettare, accogliere i clienti e vendere più roba possibile'' concluse l'altra. Dakaria impallidì. "Ma io sono la domestica, non una commessa!" esclamò. "Beh, se vuoi tenerti il lavoro sei tutto quello che noi diciamo'' disse la ragazza coi paraorecchi. "E cambiati quel vestito dopo aver finito di pulire e riordinare'' aggiunse l'altra. "Noi andiamo al cinema. Saluti!" esclamò quella con i paraorecchi, prendendo l'altra sotto braccio. Dakaria sbuffò, mandando ad Elijah mille maledizioni in vampirese.

 

                                                  -Loveville,Isola di Mako-

 

Cherry,Yuno e Murdo ricomparvero su una spiaggia. "Ciao Cherry!" una ragazza la salutò da lontano, avvicinandosi poco a poco. Murdo la osservò: si trattava di una ragazza mediamente alta, molto magra. Indossava un vestito grigio scuro decorato da delle paiette e dei sandali neri. Gli occhi erano azzurri e i capelli color castano scuro, lasciati sciolti.Al lato della testa aveva un piccolo fiore rosa e giallo decorato da delle perle bianche al centro. "Ciao, Ryn!" rispose Cherry. Yuno la abbracciò. "Zia Ryn, da quanto tempo!"esclamò poi. Ryn scompigliò i capelli di Yuno, sorridendo. "Anche io sono felice di vederti, fragolina'' disse poi. Successivamente indicò Murdo. "Lui chi è?'' chiese. "Un vampiro transilvano, ha ceduto i ricordi della sua amata in cambio di un mio servigio, ecco perché siamo qui'' rispose Cherry. "Capisco, lasciate pure a me i bagagli. Sirena ha detto di aver portato un nuovo gruppo alla grotta'' rispose Ryn. "Grazie mille amica mia'' Cherry abbracciò Ryn e le diede un bacio sulla guancia. "Di nulla cara, a dopo!" esclamò Ryn, allontanandosi con i bagagli. Murdo sussultò: era possibile che Cherry avesse già trovato i suoi amici? 

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 13- Malvagità e Sirene ***


-27 Ottobre 2023,Darkville-

Qualche ora dopo aver bevuto l'intruglio di Qetsiyah,Aureliana si sentiva molto meglio.
Si era alzata dal divano diretta in cucina, poiché il suo stomaco aveva iniziato a brontolare.Non appena arrivata si stropicciò gli occhi: in quella casa era tutto così dannatamente rosa. Lo erano i muri,il frigorifero,i ripiani e i mobili della cucina, le tende, i tappeti...e il vestito della ragazza che stava seduta con le gambe accavallate su uno sgabello al bancone della cucina. Ella era molto pallida. I capelli erano lunghi e ricci, di uno stupendo rosso naturale.Il naso era leggermente a patata, le labbra a forma di cuore. Ma non fu questo a stupire Aureliana, bensì il colore delle sue iridi: rosse come il fuoco. La ragazza indossava un vestito in tulle rosa chiaro, dalla gonna svasata. Esso terminava ad inizio coscia ed era impreziosito da dei dettagli neri:una cintura in vita e una decorazione in pizzo floreale che partiva da una spalla fino ad arrivare poco sotto al fianco, sulla parte destra. La ragazza reggeva un calice, ovviamente rosa. Indossava dei sandali neri lucidi aperti sul davanti, con un tacco altissimo.Avvicinandosi, Aureliana sentì nell'aria l'odore ferroso del sangue: anche la ragazza era una vampira. Aureliana sorrise, salutandola con la mano. La ragazza rispose con un cenno della testa. "Tu devi essere la nuova sorella..io sono Sonya Numero Otto, anche conosciuta come Victoria'' esordì quindi la rossa. "E mi dispiace, ma non divido la mia scorta con nessuno'' aggiunse, ridacchiando e scolandosi tutto il bicchiere.
Aureliana serrò la mascella e strinse i pugni. Chi diavolo si credeva di essere quella ragazza? stava per perdere la calma, quando qualcun'altro entrò nella stanza.Aureliana si girò, incuriosita. Si trattava di una ragazza alta e molto magra. Indossava un tubino fucsia aderente, decorato da pailettes, con il collo alto. I sandali erano rosa e il tacco era basso. I capelli erano castani e lisci, tirati indietro da un cerchietto tempestato di finte gemme rosse. "Avanti, Numero Otto, dalle quel sangue...non vorrai che Sonya si arrabbi'' disse la ragazza, camminando a passo spedito verso Victoria. "Fatti gli affari tuoi,Numero Sette '' sibilò Victoria, alzandosi in piedi ed andandole incontro con fare minaccioso. La ragazza dai capelli castani puntò i propri occhi color cioccolato in quelli rossi della sua "avversaria''. "Altrimenti?'' la sfidò .Victoria rise di gusto. "So che non posso ucciderti...ma posso comunque farti molto male, non te lo dimenticare'' sibiló Victoria. "Suvvia, Numero Otto. Devo forse ricordarti che c'è una taglia sulla sua testa e che se ti buttassimo fuori Lilith e il suo esercito di baby vampiri ti farebbero a pezzi?'' interruppe una voce.Un'altra ragazza era entrata dalla porta. Era abbastanza bassa e molto giovane.Ad occhio e croce Aureliana le diede sedici anni. Indossava un crop top rosa con bretelle incrociate dietro il collo, degli shorts in jeans e delle infradito rosa decorate con un fiore sul davanti.Il volto era a forma di cuore. I capelli color biondo dorato erano alzati un una coda. Gli occhi erano enormi, azzurri come il cielo. Victoria alzò gli occhi al cielo."Andate a farvi fottere, non condivido niente con nessuno'' sbuffò. Aureliana osservò la scena, decisamente perplessa. Sonya non aveva detto che si amavano come sorelle e facevano tutto in pace ed armonia? Un rumore di tacchi riempì la cucina. "Alex, Bethany, non serve discutere con questa wannabe repressa'' disse la nuova arrivata. Indossava un vestito in ecopelle di un rosso sgargiante e delle scarpe decoltè del medesimo colore. Il tacco era alto almeno dodici centimetri. I capelli erano biondi e scendevano verso la fine delle spalle in perfetti boccoli.Gli occhi erano piccoli e azzurri. Era l'unica truccata delle presenti: ombretto grigio sulle palpebre e rossetto rosso fuoco. Aveva un fiocco rosso posto sul lato della testa.Si avvicinò al frigo e digitò dei numeri su un display. Il frigo si aprì e la ragazza vestita di rosso afferrò una sacca di sangue, facendo l'occhiolino a Victoria e dirigendosi verso Aureliana, porgendole il bottino. "Abbiamo tutte la combinazione del frigo, non ci serve la tua approvazione'' commentò, rivolta Victoria. "Vattene a fanculo,Charlotte. Te la farò pagare'' la ragazza vestita di rosso ridacchiò. Le altre due fecero lo stesso."Dovresti davvero rilassarti,Numero Otto, il tuo atteggiamento è patetico'' disse la ragazza dai capelli castani. "Già...sono passati anni da quando JD ti ha friendzonato per Sonya...è ora che te ne faccia una ragione'' aggiunse la ragazza bionda con la coda. Aureliana non sapeva che dire: c'era davvero molta tensione in quel gruppo, cosa che Sonya aveva completamente omesso. Victoria balzò in piedi, furibonda, precipitandosi fuori dalla stanza. La ragazza vestita di rosso si sedette al bancone, facendo segno alle altre due di seguirla, poi si mise a gesticolare, rivolta ad Aureliana.La ragazza castana e quella bionda avevano già raggiunto il bancone."Forza nuova ragazza, facciamo un po' di conoscenza!" esclamò quindi.Aureliana fece spallucce, sorridendo e raggiungendole, sperando di tornare in Transilvania il prima possibile.Sonya aveva detto che si trovava lì vicino e ora si sentiva meglio, inoltre Dakaria le mancava tantissimo e non poteva nemmeno scriverle.


-Greyvile, presente-

Dakaria aveva passato tutto il pomeriggio (e la sera) a lavorare alla boutique.
Aveva dovuto indossare un vestito rosa in tulle, a balze. Aveva persino dovuto fingere di saperne qualcosa di moda umana. In più era stata obbligata ad essere gentile con le oche griffate che entravano dalla porta. Era assolutamente snervata ed il suo morale era sotto le scarpe, ma almeno era riuscita ad arrivare viva alla chiusura. Aveva ricevuto un messaggio di invito da Elijah ad una certa festa di quartiere.Daka non aveva alcuna voglia nè alcun motivo per festeggiare, ma Elijah le aveva trovato il lavoro e l'aveva praticamente implorata di non lasciarlo solo con Chanel,dunque aveva deciso di andarci. Chiuse la boutique con le chiavi che trovò dietro la cassa, poi si diresse all'appartamento per prepararsi. Di certo non sarebbe andata alla festa vestita da meringa gigante, nemmeno per tutto l'oro del mondo.

 

"Mi scusi, ma sono le otto e mezza di sera. Capisco che possa essere un'emergenza, ma io prendo appuntamenti solo fino alle diciotto. Sono diretto ad una festa con la mia coinquilina e non ho intenzione di darle buca per via del suo poco preavviso'' disse Elijah alla cliente che aveva appena telefonato, cercando di mantenere un tono pacato. "Lei non capisce, signora... Dakaria sarà qui a momenti e io andrò a quella festa.Cerchi pure un altro consulente, non mi importa. Se questa commissione fosse stata così urgente, avrebbe dovuto organizzarsi per tempo.Le auguro una deliziosa serata'' aggiunse.Attaccó,sospirando. Lavorare a contatto con il pubblico poteva essere davvero assurdo.

In piedi fuori dalla porta dell'appartamento, Chanel numero tre estrasse il telefono."SOS. Elijah ha intenzione di portare la sguattera con sé alla festa. Che devo fare?''digitò, poi inviò il messaggio a Chanel. "Mettila fuori gioco.Questa è la mia serata, niente deve mettersi tra me ed Elijah'' fu la risposta di Chanel. "Ricevuto, avviso Cinque'' rispose Tre. "SOS: Lavoro per Chanel. Dobbiamo impedire alla sguattera di raggiungere la festa. Ci incontriamo davanti al cafè che sta a metà strada tra il nostro condominio e la boutique. Con un po' di fortuna dovremmo incrociarla. Non tardare'' digitò Tre, inviando il messaggio a Cinque. 

-Loveville,Isola di Mako-

Cherry,Yuno e Murdo entrarono nella Grotta delle Sirene mentre Ryn si occupava dei loro bagagli.Il posto era decisamente affollato e la musica reggaeton rimbombava su ogni parete . Al centro c'era una pozza d'acqua di medie dimensioni, brulicante di sirene.Anche il bancone del bar era pieno, ed ovunque c'erano sirene danzanti in forma umana. "Hey, Cherry!" esclamò una delle ragazze nella pozza. I suoi lineamenti erano talmente delicati che sembravano quelli di una bambola. La ragazza era asiatica ed aveva i capelli biondi e lunghi, legati sul retro da un fiocco rosso. Portava un bikini rosa a forma di conchiglia. "Cherry, tuffati con noi!" esclamò un'altra bellissima ragazza dai tratti orientali, dai capelli lisci blu di media lunghezza, accompagnati da una frangetta corta.Indossava un bikini azzurro a forma di conchiglia. "Avanti Cherry non fare la timida, presentaci i tuoi amici!" esclamò un'altra ragazza della stessa etnia, dai lunghi capelli viola scuro lasciati sciolti. Indossava un bikini viola a forma di conchiglia. Un'altra ragazza salutò Cherry con la mano. Anche lei era asiatica ed aveva i capelli ricci color arancione, lasciati sciolti.Indossava un bikini arancio a forma di conchiglia. "Avanti, non fate i timidi, c'è posto per tutti!'' esclamò un'altra ragazza. Aveva i tratti orientali, i capelli biondo cenere e la frangetta lunga fino alle sopracciglia. Indossava un bikini giallo a forma di conchiglia.L'unica delle ragazze che non disse nulla aveva i capelli lisci, color verde scuro. Anche lei aveva la frangetta e portava un bikini verde a forma di conchiglia.Sotto lo sguardo esterrefatto di Murdo, Cherry e Yuno si tolsero i vestiti, tuffandosi nella pozza in lingerie. Murdo si sedette vicino alla pozza. "Ciao, mi chiamo Sara, tu chi sei?'' gli chiese la ragazza dai capelli arancio, porgendogli la mano. "Piacere Sara, sono Murdo''
la ragazza dai capelli blu nuotò vicino a loro. "Ciao Murdo, io sono Hanon!"
si presentò.

"Zia Coco!" strillò Yuno,abbracciando la ragazza col bikini giallo."Allora, Lucia, come va?'' chiese Cherry alla ragazza bionda che indossava il bikini rosa."Tutto bene, grazie. Che ci fai qui?'' chiese quindi Lucia. Da sotto l'acqua spuntò la ragazza dai capelli viola. "Già, Cherry, che ci fai qui?' esclamò, intromettendosi nella conversazione. Lucia la spruzzò con l'acqua. "Aspetta il tuo turno, Karen!" esclamò quindi. Cherry rise. "Calme ragazze, posso spiegarlo ad entrambe!" disse poi.

"Che ci fai da queste parti?'' chiese Hanon. Murdo sospirò. "Per qualche motivo che non ricordo ho litigato con mia sorella,lei è scappata ed è stata rapita da Mania.Io e alcuni miei amici siamo venuti qui tramite il rito della Medium Mortis, ma ci siamo divisi e ora...'' ci fu uno spostamento d'acqua, poi la ragazza dai capelli verdi si rivolse a Murdo. "Aspetta,hai detto Medium Mortis? Com'è? è doloroso? ho sempre voluto provarlo ma sono morta prima'' disse poi, ridacchiando. Hanon applaudì, divertita. "Wow Murdo, hai attirato l'attenzione di Rina, è una cosa molto rara'' aggiunse. "Beh....in realtà non fa affatto male. Mi sono semplicemente addormentato nel mondo dei mortali e mi sono svegliato qui'' spiegò Murdo. Rina sbuffò, poi ci fu un altro spostamento d'acqua.Murdo sbatté le palpebre e la ragazza era sparita. "Non te la prendere, lei è fatta così'' disse Hanon. Murdo fece spallucce. "Spero di non risultare sgarbato, ma non sono qui per fare nuove conoscenze. Sto cercando i miei amici. Abbiamo i giorni contati per salvare mia sorella'' disse. Hanon annuì, inclinando la testa di lato e grattandosi il mento. "Descrivimi un po' questi amici, noi siamo sempre qui. Magari posso darti qualche indicazione'' esclamò poi, sorridendo. Anche Murdo sorrise, portandosi una mano sul cuore. "Se mi aiutassi, ti sarei grato per l'eternità'' aggiunse.

 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 14-Trappole,imbarazzo e feste a tema ***


Greyville-


Mentre si metteva lo smalto alle unghie dei piedi, Chanel Numero Cinque ricevette il messaggio di numero Tre. Alzò gli occhi al cielo: con Numero Uno c'era sempre qualcosa da fare. Grazie al cielo era stata previdente e dal momento in cui aveva scoperto che Elijah aveva una coinquilina vampira aveva deciso di fare una bella scorta d'aglio, in caso si fosse intromessa. Aprì il suo armadio, tirando fuori gli scatoloni. Erano parecchi, ma Numero Cinque era la più sveglia tra le Chanel (anche se veniva sempre trattata come l'ultima ruota del carro) e si era procurata un carrello per trasportare il tutto. Ovviamente il palazzo aveva un ascensore, quindi non sarebbe stato un problema. Mise il tappo allo smalto e decise che avrebbe finito più tardi, dopotutto le mancavano solo tre dita.Caricò il carrello, estrasse le chiavi, chiuse l'appartamento e si diresse verso l'ascensore: Dakaria non aveva chance. L'avrebbero stanata. 

Numero Tre aspettava nervosamente nel punto stabilito: ma perchè quell'inetta di Cinque doveva sempre creare problemi? secondo i suoi calcoli Dakaria sarebbe passata da lì 
dopo dieci minuti. Se Cinque non si fosse presentata avrebbe mandato a monte il piano di Numero Uno. Tre non voleva pagare le conseguenze degli errori di Cinque, così prese il cellulare e cominciò a digitare. "Ma dove diavolo sei, idiota? Se mandi a monte il piano di Chanel ci taglierà la testa. Porta qui quel tuo culo grasso,immediatamente'' messaggio inviato a Numero Cinque. Mentre spingeva il pesante carrello, Cinque sospirò.Numero tre non aveva un briciolo di cervello o pazienza in tutto il corpo. Cinque si chiese per quale motivo stava ancora con quelle due stronze dispotiche, poi fece spallucce.L'importante in quel momento era intrappolare la sguattera, evitando così l'ira di Chanel.Dopo circa sei minuti, Numero Cinque arrivò sul posto. "Finalmente, dove diavolo ti eri cacciata? E cos'è questa roba?'' inveì Tre. "Sta zitta e fai come dico, Non abbiamo molto tempo. Cinque disse a tre di indossare una collana d'aglio. Ne indossò una a sua volta,poi estrasse due fucili ad acqua rosa e ne porse uno a Tre."Fucili ad acqua? Hai intenzione di bagnarla a morte?'' si lamentò Tre. Cinque alzò gli occhi al cielo. "Fai semplicemente come dico. Appena arriva la sguattera comincia a spararle, specialmente in faccia'' Numero tre sbuffò. "D'accordo'' aggiunse quindi. Mancava pochissimo: da lì a qualche minuto Dakaria sarebbe passata e loro l'avrebbero tolta dai giochi, almeno per quella notte.


-Loveville- 

"Uno di loro è pallido e alto. Ha i capelli rossi di natura e veste come un figlio dei fiori.
Una di loro invece è bionda, ha gli occhi color nocciola e un'espressione contrariata la maggior parte del tempo. La mia ex è mediamente alta, porta i capelli castani corti. Ha gli occhi color nocciola, è molto pallida ed ha dei canini evidenti'' spiegò Murdo.Hanon scosse la testa. "Non ho visto nessuno di loro...sei sicuro di non aver dimenticato qualcuno?'' Murdo si siede una pacca in fronte. Ma certo...si era dimenticato di Sylvania!"La sorella della mia ex è alta più o meno quanto lei, ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Indossa sempre fantasie assurde, è pallida ed ha due canini abbastanza evidenti. Molto probabilmente indossa qualcosa di giallo'' aggiunse Murdo."C'è qualche possibilità che indossasse un enorme cappello in paglia con un fiore giallo nel mezzo?'' chiese Hanon. Murdo applaudì: sembrava proprio ciò che Sylvania avrebbe indossato su un' isola. "Certo che so dov'è: era con Hayley Marshall, Heather McNamara e Lexa Kom Trikru. Loro sono andate tutte in spiaggia, ma lei ha visto quanto c'era da fare qui dentro ed ha deciso di dare una mano alle cameriere'' spiegò Hanon.Murdo sorrise: Sylvania era decisamente la più pura di cuore di tutte le creature, non c'era da stupirsi che fosse finita a Loveville. "Eccola!" esclamò Hanon, indicando un tavolino nell'angolo. Murdo seguì il suo dito con lo sguardo. Non c'era dubbio: si trattava proprio di Sylvania! Indossava un tubino giallo di paillettes e delle semplici infradito dello stesso colore, decorate da un fiore sul davanti. I capelli biondi erano legati in due trecce e la testa era coperta dall'enorme cappello di paglia citato poco prima. Murdo emise un grido di soddisfazione. "Grazie mille, Hanon, come posso ripagarti?'' chiese, estasiato."Beh, potresti offrire un giro a me, Cherry, Yuno, Lucia, Rina, Karen, Coco e Sara'' rispose Hanon. "E con cosa dovrei pagare?'' chiese Murdo, grattandosi il mento.
"Dovrai dare sette baci a sette diverse cameriere'' rispose Hanon. Murdo impallidì.
Da quando aveva chiuso con Daka si era concentrato sulla missione e non aveva più pensato alle ragazze, nonostante fosse pieno di groupie adoranti. Era un po' arrugginito sull'argomento...ma come Cherry aveva detto tutto aveva un prezzo e senza Hanon non avrebbe mai ritrovato i suoi amici. "D'accordo'' annuì. Fatemi pure la lista di ciò che volete prendere. 

                                                                   -Greyville-

Mentre camminava verso il proprio appartamento, Dakaria rifletteva sul look che avrebbe adottato alla festa. Certo lei era un maschiaccio e si vestiva sempre casual, ma Elijah ci teneva molto all'eleganza, quindi decise che avrebbe fatto uno sforzo. Avrebbe potuto indossare la sua maglia nera con i lacci ai lati e le maniche lunghe a righe rosse e nere, gli shorts in pelle e le converse a righe blu e nere. Inoltre si sarebbe truccata gli occhi di nero ed avrebbe messo il rossetto viola scuro. Poi,per aggiungere un tocco ancora più rock avrebbe indossato un cerchietto nero con gli spuntoni di metallo. Sicuramente non sarebbe stata elegante quanto Elijah, ma almeno avrebbe indossato qualcosa di diverso dai suoi soliti jeans skinny e canotta nera. Avrebbe anche potuto indossare le calze al ginocchio a righe rosse e nere, per fare pendant con le maniche della maglia. Mentre camminava, estrasse una sigaretta dalla tasca, portandola alla bocca e accendendola. Prima di uscire dalla boutique aveva deciso di indossare nuovamente l'uniforme da cameriera. La detestava, ma era sempre meglio degli stupidi vestiti per snob venduti dalle Chanel. Prese qualche boccata dalla sigaretta, rilassando le spalle.
Stava per passare davanti ad un cafè, la strada era deserta. Fece un passo ed un altro ancora...poi successe l'inspiegabile: Chanel Numero Tre e Chanel Numero cinque saltarono fuori all'improvviso:Al collo portavano corone d'aglio. Daka fece cadere la sigaretta e cominciò a tossire fortissimo, indietreggiando. Fu allora che le due la circondarono, cominciando a spruzzarle addosso qualcosa con dei fucili ad acqua. Non appena sentì il bruciore che la sostanza le provocava, capì che si trattava di acqua benedetta. Le Chanels continuarono a spruzzare finchè a Daka non cominciò a girare la testa. Successivamente, si accasciò sul marciapiede. La sigaretta accesa bruciava ancora a terra. Numero Tre la calpestò, spegnendola."Bene'' disse Numero Cinque. "Ora la mettiamo sul carrello, la copriamo con una coperta e la portiamo al garage che Chanel ha affittato per le emergenze. Lì la incateneremo e riempiremo la stanza d'aglio, così sarà fuori dai piedi finchè non la libereremo'' Numero Tre sorrise, compiaciuta. "Devo ammettere che non sei così tonta, Cinque. A volte anche tu hai delle buone idee'' Numero Cinque sorrise a sua volta. "Grazie, Tre, nemmeno tu sei così male,tutto sommato'' rispose. Le due si batterono il cinque, poi caricarono il corpo di Daka sul carrello, coprendolo con una coperta pelosa rigorosamente di colore rosa. 


                                                         -Loveville-

Murdo inspirò profondamente, dirigendosi al bancone. Sara, la sirena dai capelli arancioni, gli aveva dato una mentina. Si sentiva estremamente in imbarazzo, ma un accordo era un accordo. Una volta arrivato, la barista gli sorrise. "Che ti serve, tesorino?'' Murdo alzò gli occhi al cielo. "Devo offrire sette drink...quante cameriere ci sono?'' la barista ridacchiò.
"Ce ne sono solo sei, spiacente'' Murdo sbuffò. Stava per girare i tacchi, quando la barista aggiunse "Ma contando la volontaria di oggi arriviamo a sette''. Murdo trasalì. "L-la volontaria?'' balbettò.Conosceva già la risposta,ma era talmente esterrefatto da essa che dovette assicurarsi che fosse come credeva. "Lì, nel tavolo all'angolo, quella con l'enorme cappello di paglia''. Sylvania. Avrebbe dovuto baciare Sylvania. Non che la trovasse una brutta ragazza, ma l'aveva sempre vista come un'amica, in tutti gli anni in cui si erano frequentati non le aveva mai chiesto di uscire o di diventare qualcosa di più....chissà per quale motivo,che ricordasse era sempre stato single. Sospirò. A quanto pare era un altro dei sacrifici che doveva fare per rimediare al danno causato. Baciò così le sei cameriere, una ad una. Erano una più bella dell'altra, ma Murdo non provò nulla. Era come se il suo cuore fosse bloccato...come se appartenesse a qualcuno,ma non ricordasse a chi. Ad ogni modo, si avvicinò a Sylvania, con fare impacciato. Lei stava pulendo un tavolo. Appena lo vide ebbe un sussulto e lo abbracciò. "Murdo! Finalmente ti ho ritrovato! Che fine avevi fatto? Io sono qui con Helene e Ludo!" Murdo ricambiò l'abbraccio.
"Aspetta un attimo'' si rabbuiò Sylvania. "Perchè Daka non è con te?'' 
chiese. Murdo sospirò, sciogliendo l'abbraccio. "Sono finito a Darkville, Sylvania...
sono entrato nel castello della madre dei demoni facendola arrabbiare a morte, sono stato inseguito da un'orda di gargoyle. Una ragazzina di nome Samara mi ha salvato, la figlia di Cherry Croissant, un'investigatrice...'' Sylvania lo fermò, esterrefatta."Cherry Croissant? Ma è quella che cercavamo!" Murdo sorrise. "Bene, perchè io e la sua figlia adottiva siamo venuti qui per recuperarvi e recupereremo anche tua sorella" Sylvania saltellò sul posto, applaudendo. "Evviva, finalmente questa missione sta prendendo la piega giusta!" Murdo abbassò lo sguardo. Si era quasi dimenticato del bacio. Tossicchiò nervosamente. Sylvania aggrottò le sopracciglia. "Che ti prende?''chiese. Murdo si guardò nervosamente attorno poi balbettò:"E-ecco,vedi...''
Sylvania si grattò il mento. "Scusami Murdo,ma non ti seguo'' ribattè quindi. Murdo prese un bel respiro, poi circondò la schiena di Sylvania con le braccia e portò le labbra sulle sue, schiudendole leggermente. Sylvania fu colta di sorpresa e diventò rossa come un pomodoro, ma non si mosse. Schiuse anche lei le labbra, stringendosi a lui.Le loro lingue si incontrarono in una magica danza e i loro cuori batterono all'unisono.Entrambi avvertirono la stessa sensazione: era come il più bel sogno che avessero mai fatto, come ricevere i biglietti per vedere la propria squadra preferita, come vincere un milione alla lotteria...anzi molto, molto meglio.Era come se nient'altro esistesse e loro fluttuassero nello spazio infinito, senza congelare a morte.Udirono una risata.Era Hanon. Era uscita dalla pozza e ora era in forma umana. Indossava un bellissimo abito azzurro in tulle,con le spalle scoperte e le maniche svasate, decorato da finti brillantini.Ai piedi portava dei sandali marrone chiaro, ed in mano aveva un cocktail, quello che gli umani chiamavano "Angelo azzurro''. Murdo si allontanò da Sylvania.
"Che c'è da ridere?'' chiese, aggrottando le sopracciglia. Hanon giocicchiò con una ciocca dei propri capelli. "Ti ho preso in giro...non era affatto necessario che tu baciassi tutte queste ragazze'' disse poi. Murdo strinse i pugni. "Che significa, esattamente?''
ci fu uno spostamento d'aria, poi Rina apparve davanti a lui. Anche lei era in forma umana e indossava un vestito da cocktail color verde scuro. "Non alzare la voce con la mia migliore amica, vampiro'' sibilò, disgustata. Un sospirò si unì al coro.Si trattava di Sara:
anche lei era in forma umana. Indossava un vestito da cocktail color arancione, dalla gonna lunga fino alle caviglie.La gonna era svasata e il vestito era decorato da migliaia di finte gemme arancioni. Aveva portato le due ciocche davanti sul retro, fissandole sulla nuca tramite un fermaglio a forma di conchiglia, anch'esso arancio. " Calmatevi...tutti e due. Sono sicura che Hanon ha buona spiegazione per ciò che ha fatto''  disse Sara. Hanon fece per aprire la bocca, ma fu interrotta da Coco. Anche lei era in forma umana ed indossava un vestito da cocktail giallo limone completamente in tulle,con una cintura in vita,decorata da un piccolo fiocco nel mezzo. Anche le ballerine che portava ai piedi erano gialle."Vedete, è tutta colpa mia...ha fatto una scommessa con me'' Sara si diede una manata sulla fronte. "Coco, non hai più dodici anni. E tu Hanon, come hai potuto ascoltare questa tonta?'' Sylvania stava morendo dall'imbarazzo e gli occhi di Murdo erano ridotti a due fessure. "Adesso basta!'' esclamò una voce: si trattava di Karen.Indossava un vestito da cocktail viola scuro con uno spacco sulla destra, ricoperto di paiettes. "Se Lucia scopre questa bravata non ci farà più salire sulla terra ferma. Ora Hanon e Coco dovranno rimediare'' sussurrò quindi. "Per nostra fortuna Lucia è ancora nella pozza a chiacchierare con Cherry e Yuno'' disse Sara. "Bene'' aggiunse Karen, rivolgendosi a Murdo. "Che possiamo fare per farci perdonare?'' chiese Sara."Mia sorella è stata rapita da Mania. Il viaggio potrebbe essere pericoloso e della magia di sirena potrebbe farci comodo...per sdebitarvi verrete con noi'' dichiarò Murdo. Hanon e Coco impallidirono, abbracciandosi. "R-apita da M-mania?'' balbettò Coco."Te lo puoi scordare'' ribattè Hanon. "Preferite che riferisca a Lucia ciò che avete fatto?'' rispose Murdo. entrambe abbassarono lo sguardo. Rina fece spallucce, poi Karen prese la parola."Verremo anche noi. Inventeremo qualche scusa convincente per Lucia, queste due tonte non durerebbero due minuti a Darkville ...'' disse. "Giaá,dovrete beccarvi il pacchetto completo'' concluse Sara. Murdo fece spallucce. "Più siamo meglio è, giusto Sylvania? chiese quindi, rivolgendosi alla sua migliore amica. Sylvania sbatté le palpebre. Le sue gote erano ancora rosse e il suo cuore batteva all'impazzata.Dopo la scomparsa di Jacob aveva chiuso con l'amore e non si sarebbe mai aspettata di provare qualcosa per Murdo ma...quel bacio aveva smosso qualcosa in lei, qualcosa che probabilmente non sarebbe mai tornato al proprio posto. 

-Darkville,28 Ottobre 2023-

Il giorno prima Aureliana aveva passato ore a parlare con Charlotte DiLaurentis (questo era il nome della ragazza vestita di rosso) , Alex Drake (la ragazza alta con i capelli castani) e Bethany Young (la sedicenne con la coda di cavallo).Avevano giocato ad obbligo o verità e si erano divertite molto. Avevano fatto una maschera facciale tutte insieme e successivamente avevano guardato The Nun. Avevano passato tutta la nottata a chiacchierare, così quando qualcuno bussò alla sua porta (alle tre del pomeriggio) Aureliana stava ancora dormendo. Tuttavia, il bussare fu così insistente da destarla dal suo sonno. Aprì la porta in intimo, con i capelli scompigliati e gli occhi ancora socchiusi.  "Buongiorno, nuova arrivata'' disse la ragazza sulla porta. Aureliana sgranò gli occhi, sorpresa: sul viso della ragazza c'erano delle protuberanze, come delle cicatrici. Erano concentrate sulla fronte e sugli zigomi. I capelli erano color castano scuro, tirati indietro sul davanti e lasciati sciolti sulle spalle.Era alta più o meno quanto lei.
Il fisico era scolpito e snello, con le curve ai punti giusti (specialmente il seno, che era di dimensioni notevoli vista la sua magrezza).Il vestito che indossava era molto particolare:
il bustino era nero mentre la gonna era rosa, ricoperta da uno strato nero trasparente.
Ai piedi indossava dei semplici sandali neri, con un tacco di dimensioni medie.Gli occhi erano decorati da un ombretto rosso glitterato sia sopra che sotto, mentre il rossetto era  color rosso fuoco. "Buongiorno..'' bofonchiò Aureliana, ancora stordita. "Io sono Ontari, ma qui mi chiamano Sonya Numero Sei''si presentò. "Devi venire con me. Sonya ha intenzione di dare una festa stasera per salutarti visto che tra poco tornerai in Transilvania. Vuole assicurarsi che tu sia perfettamente vestita e truccata e specialmente che tu segua il tema della festa''
Aureliana sbuffò. Ontari la prese per un braccio e la portò fuori dalla camera.
Aureliana sbadigliò, seguendola come una specie di zombie.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15-Rapimenti e spedizioni ***


     -Loveville,Isola di Mako-


Mentre Murdo e Sylvania discutevano i termini dell'accordo con le sirene, il cellulare di Yuno squillò."Ciao Neens!" esclamò Yuno.Si trattava di Nina Hopkins, anche detta Nina The Killer, sua migliore amica insieme a Jane Arkensaw (detta Jane the killer),Shion Sonozaki e Kotonoha Katsura. "Dove ti trovi in questo momento, Y?'' chiese Nina, seria. "Sono a Mako con zia Lucia e le sue amiche...perchè me lo chiedi?''Nina ignorò la risposta. "Dove si trova tua madre?'' chiese, sbrigativa. "Sta bevendo una caipiroska chiacchierando con zia Lucia...'' Yuno fece una pausa. "Neens, che è successo?'' aggiunse, mangiucchiandosi un'unghia. Il tono della sua migliore amica non prometteva niente di buono. "Devo parlare con Cherry'' insistè Nina. "Neens, non farmi incazzare, Non sono una bambina. Dimmi subito che cosa sta succedendo'' la freddò Yuno.Dall'altra parte del telefono, Nina sospirò. "D'accordo'' disse.Procedette quindi con la spiegazione. Yuno impallidì, sgranando gli occhi e riattaccando. Prese sua madre per un braccio e la trascinò fuori dalla pozza. Cherry si divincolò. "Che ti prende, baby?'' chiese. Gli occhi di Yuno si riempirono di lacrime. "Ma-mma....qualcuno ci ha tradito''Cherry aggrottò le sopracciglia. "Che significa?'' Yuno inspirò profondamente, abbassando lo sguardo sul pavimento. "Lilith ha rapito mamma Katerina e Samara'' mormorò, affranta.Cherry diventò rossa dalla rabbia. "Che COSA?'' esclamò. "Dobbiamo tornare a Darkville, subito'' aggiunse. "E che ne facciamo del vampiro transilvano e del suo gruppo?''chiese Yuno. "Semplice, verranno con noi. Ha condotto lui Lilith alla nostra porta, è suo dovere aiutarci. Radunali tutti in spiaggia e spiega loro l'accaduto'' rispose Cherry, stringendo i pugni e cercando di trattenere le lacrime.

                                                                           -Greyville-

Elijah guardò l'orologio: Chanel era in ritardo, ed anche Dakaria. Si trovava già alla festa, che era stata allestita all'interno del campo da basket della scuola del quartiere, che raggruppava le anime di ragazzini e ragazzine dalle elementari alle superiori. C'era una pista da ballo, un dee-jay e molti tavoli pieni di punch e stuzzichini.Bevve un po' di sangue dalla fiaschetta che aveva nella tasca del completo grigio perla che indossava. Al collo aveva una cravatta azzurro ghiaccio e ai piedi delle scarpe nere lucide molto eleganti. Chanel era all'ingresso della festa. Aspettava il messaggio di okay delle sue minions. "Tutto a posto Chanel, minaccia neutralizzata. Puoi andare'' il cellulare di Chanel vibrò: era un messaggio di Numero Cinque. Aprì le porte della palestra, con un sorriso vittorioso stampato in volto. Non appena la scorse, Elijah notò con disgusto che la ragazza stava ancora cercando di imitare Katerina,ignorando completamente l'outfit che lui le aveva consigliato. Indossava un tubino da cocktail nero con maniche trasparenti dello stesso colore, decorate da farfalle.I capelli biondi erano acconciati perfettamente e scendevano in perfetti boccoli fino alla fine delle sue spalle. Gli occhi erano truccati di grigio: più scuro ai lati, argentato nel mezzo.Il rossetto era rosso fuoco. Elijah la vide prendere due bicchieri e versarci del punch, tirare fuori una fiaschetta e correggerne uno con del sangue. "Zdraveĭ, lyubov'' (Ciao,amore) disse Chanel in un terribile finto accento bulgaro, porgendogli uno dei due drink."Kak e v raya, angele moĭ?" (Come va in paradiso,angelo mio?) aggiunse, prendendo un ricco sorso dal proprio bicchiere.Elijah avrebbe voluto vomitare. Stava davvero tentando di sedurlo imitando la sua ex?  "Po-skoro e ad, skŭpa" (Sembra più l'inferno,cara) disse Elijah. Il sorriso di Chanel si spense. Tossicchiò, imbarazzata."Dimmi El-j, ti piace ballare?'' chiesei Chanel. "Per nulla'' ribattè Elijah, educatamente. Sospirò,guardando nuovamente l'orologio. Dakaria aveva promesso che ci sarebbe stata. Che fine aveva fatto? 
Improvvisamente, il suo cellulare vibrò "Ciao El-j, sono io, la tua Daka. Mi dispiace molto ma non potrò esserci stasera'' seguito da una faccina piangente. "Mi farò perdonare Inima Mea,Jur'' seguito dall'emoji del bacio. Elijah aggrottò le sopracciglia.Quel messaggio era decisamente sospetto, Dakaria non si sarebbe mai espressa in quel modo. Chanel si scatenò in una risata palesemente finta, poi gli si appese al braccio. "Hey khubav mŭzh, che fai, chatti con altre al nostro appuntamento?'' ridacchiò, sbattendo le ciglia. "Dakaria ,non so cosa ti sia successo ma non è il momento di scherzare. Qui è un vero incubo. Devi raggiungermi subito. Ne va della mia sanità mentale'' digitò Elijah, inviando il messaggio a Daka.

Chanel Numero Tre sbuffò. "Non sembra molto contento di stare con Chanel...che ingrato, la maggior parte degli uomini si farebbero a pezzi per una possibilità con lei'' commentò. "Beh'' disse Numero Cinque."Forse non è perfetta quanto crede, dopotutto'' ribattè Cinque, con un enigmatico sorriso stampato in volto. Numero tre si grattò il mento. C'era forse qualcosa sulla faccenda che Cinque stava nascondendo al resto del gruppo?

                                 -Loveville,Isola di Mako-

Murdo e Sylvania avevano seguito Yuno ed avvisato Ludo, Helene e le proprie guide. Anche le sirene di Lucia erano presenti,insieme a lei.Cherry si era posta nel mezzo. Si schiarì la voce. "Ascoltate bene, Lilith ha rapito due delle persone che amo di più al mondo. Per recuperarle dobbiamo essere pronti a tutto e realizzare un piano che non possa fallire. Avete qualche idea?''chiese. Lexa alzò la mano. "Sul biglietto di Danyella c'è scritto che sarebbe andata nel Mare Orientale. Se la conosco bene so dove si trova: a Luffy Island.Lì ci sono i suoi amici pirati ,che potrebbero aiutarci e la sua magia è molto forte come ben sai" disse. Anche Rina alzò la mano. "L'unico Clan più potente di quello di Lilith è quello dei Morningstar,governato dalla figlia di Lucifero, che ha reso Lilith ciò che è oggi. Propongo di andare da loro a cercare un'alleanza'' aggiunse. Cherry guardò i presenti, uno ad uno. "Sono entrambi ottimi piani. Ci divideremo in due gruppi e seguiremo entrambe le piste'' esclamò Cherry. "Sylvania,Sara, Coco, Hanon,Lucia,Heather ed Helene andranno a Luffy Island'' aggiunse."Karen,Hayley, Lexa,Ludo, Murdo,Rina e Yuno verranno con me dai Morningstar'' concluse. Tutti annuirono, in silenzio. Cherry era molto alla mano ma sapeva essere davvero autoritaria quando voleva. Sylvania deglutì, poi alzò la mano. "Che mi dice di Daka? e di Aureliana? che ne sarà della nostra missione?'' chiese, fissando i propri occhi in quelli di Cherry. "Se mi aiuterete a salvare la mia famiglia non solo riunirò il vostro gruppo ma salverò la vostra amica senza chiedervi nulla oltre a ciò che Murdo ha già pagato'' Sylvania si grattò la tempia. "Cos'avrebbe pagato Murdo?'' chiese, confusa. "Ha rinunciato ai suoi ricordi sentimentali di Dakaria. Non prova più niente per lei né ricorda che sono stati insieme'' intervenne Yuno. Sylvania sgranò gli occhi. Non sapeva se prenderla come una cosa positiva oppure negativa. Certo, se Murdo non era più innamorato di Daka tra loro ci sarebbe potuto essere qualcosa in più...ma lei aveva giurato di aver chiuso con l'amore e non era sicura di poter superare il trauma di Jacob.Alzò gli occhi al cielo, scoccando un'occhiataccia a Coco ed Hanon.Per colpa di quella stupida scommessa e di quel bacio ora aveva le idee più confuse di prima.Alle parole di Yuno, Murdo scoppiò a ridere. "Io e Dakaria...insieme?'' scosse la testa "Non starei con quella bisbetica nemmeno se mi dessero tutti i soldi del mondo, la mia ragazza ideale è tutt'altro t...'' aggiunse, girandosi verso Sylvania e sorridendole.Avrebbe dovuto difendere la sorella, ma qualcosa le diceva che 
la soluzione migliore fosse quella di accantonare la questione. Avevano molte cose da fare, persone da salvare e pochissimo tempo. Sorrise a sua volta, fissando i suoi occhi in quelli di Murdo.


                                                                      -Greyville-

Dakaria era incatenata al pavimento di un garage pieno zeppo d'aglio.
Ce n'era letteralmente ad ogni angolo.Che se ne facevano due umane di tutto quell'aglio? Che voleva Chanel da Elijah? Dakaria avrebbe cercato di urlare, ma le Chanel avevano camminato per parecchio ed era quasi sicura che nei dintorni non ci fosse anima viva. Che poteva fare? tutta quella storia era assurda. Lei non conosceva nemmeno Elijah e non aveva alcun interesse in lui o in quella stupida festa. Quelle teste di rapa platinate non avevano capito proprio nulla. Come se a lei piacesse stare in quel posto schifoso senza l'amore della sua vita, lontana dai suoi migliori amici e dalla sua gemella, lavorando per delle psicopatiche che l'avevano persino segregata al primo giorno di lavoro. Quanto avrebbe voluto che Sylvania, Helene e Ludo fossero con lei...Daka mise in pausa i pensieri per qualche secondo. Ludo le aveva regalato una collana per il suo compleanno, decorata da una pietra magica. Le aveva detto che poteva essere usata solo una volta e solo in caso di emergenza. Tutto ciò che doveva fare era toccarla e pensare intensamente alla persona con cui voleva comunicare. Il messaggio doveva essere molto breve, poiché l'effetto sarebbe durato al massimo due minuti. Dakaria strinse forte la collana con entrambe le mani e dalla sua bocca uscirono parole che non comprendeva: "Socius Meus,quod longe. audi rogatio mea auxilio.Egeo intrare animo tuus.Animus apertus et accipio nuntius meus.Animus meus rogat te auxilium.Aperi animum et audi meus proximus verba''.La collana si illuminò. Ludo le aveva detto che quando la collana si sarebbe illuminata avrebbe dovuto riferire il messaggio,che sarebbe stato inviato telepaticamente."Elijah, aiutami! Le Chanels mi hanno cosparso di aglio ed acqua santa e poi mi hanno incatenato in un garage in mezzo al nulla. Allontanati da loro ,sono delle pazze e sono pericolose! Aiutami per favore ,non so come uscire da qui...'' Dakaria avrebbe continuato, ma la luce della collana si era spenta. Beh, almeno ora qualcuno sapeva che era stata rapita e da chi.



                                                           -Loveville,Isola di Mako-

I gruppi erano pronti per separarsi.Sylvania non disse nulla a nessuno, ma era segretamente eccitata per quella missione. Per prima cosa sarebbe stata lontano da Murdo, cosa che le avrebbe dato tempo per riflettere sui controversi sentimenti che provava per lui ora che si erano baciati. Inoltre Helene sarebbe stata anche un po' con lei. Era la migliore amica di Dakaria, ma anche la sua e non avevano passato insieme nemmeno un attimo di tranquillità da quando Helene era arrivata. E poi Sylvania adorava le sirene, specialmente quelle con cui aveva a che fare: erano le protagoniste di Mermaid Melody, il suo anime preferito.Hayley le aveva spiegato che il multiverso era fatto in modo tale che alcuni universi paralleli venissero mostrati in via telematica in altri.Quelle sirene non erano esattamente quelle che aveva visto in tv, erano una versione diversa, ma navigare (e chissà, forse anche nuotare) con loro sarebbe stato fantastico, ne era sicura.Cherry aveva affidato il ruolo di Capitano a Sara, quindi la nave sulla quale stavano viaggiando era completamente arancione e sulla vela c'era una sirena dai capelli e dalla coda del medesimo colore, che indossava un bikini a forma di conchiglia arancio, proprio come quello che Sara indossava nella realtà. Lucia avrebbe fatto la navigatrice.Visto il casino che avevano combinato ad Hanon e Coco era stato affidato il grado di mozzi. Stavano lavando la nave con lo straccio e ovviamente Sylvania si era offerta di aiutarle: voleva passare del tempo con Helene, ma il suo buon cuore non le avrebbe permesso di abbandonare due delle sue sirene preferite al mondo al loro destino.Mentre passava lo straccio, Sylvania si era messa a canticchiare una canzone, la prima che le era venuta in mente. Dopo qualche minuto si rese conto che era una canzone dei Krypton Krax. Una canzone d'amore, scritta e cantata da Murdo.Sospirò. Prima di quel bacio l'aveva sempre visto come un amico, ma da quel momento in poi ogni ricordo che aveva di lui sembrava diverso, più romantico, più dolce..."A che pensi, amica? hai lavato quel punto quattro volte!" esclamò Hanon. "E-ecco,i-io....'' balbettò Sylvania. Coco ridacchiò. "Avanti, amica, sputa il rospo!" esclamò poi. Sylvania sospirò. "Ho dei sentimenti controversi nei confronti di Murdo.Il nostro bacio è stato così...super vampiro galattico meravigliosamente epico.Mi sembrava di volare tra le stelle. Ed ogni ricordo che ho della nostra amicizia ora sembra qualcosa di più...'' gli occhi di Hanon cominciarono a brillare. "Visto, Coco? abbiamo fatto una buona azione, abbiamo contribuito alla nascita di un amore!" Coco applaudì. "Non è così semplice, ragazze. Murdo era innamorato di Daka fino a poche ore fa, e se gli interessassi soltanto perché non ha più ricordi di lei?'' Hanon fece spallucce."Amica, il passato è passato! Se l'incantesimo di Cherry ti ha spianato la strada che male c'è?'' disse. "Esatto, e poi siete così carini insieme, siete fatti per essere una coppia. Voi due non vi lascereste come hanno fatto loro'' aggiunse Coco. "Se l'avesse amata veramente l'avrebbe scelta quando poteva, ma se sceglie te ora sono sicura che non se ne pentirà mai'' Sylvania sorrise. Se Daka l'avesse vista innamorata di Murdo l'avrebbe presa a calci nel sedere, ma Dakaria non c'era e le sue nuove amiche sirene la stavano aiutando tantissimo. Si fece insegnare qualche canzone di mare da poter cantare mentre pulivano, chiacchierando ridendo e scherzando, dirette verso Luffy Island e Danyella.


                                                                  -Greyville-

Chanel continuava a parlare di cose inutili e per nulla interessanti, bevendo bicchieri  su bicchieri di punch. Era completamente ubriaca ed ora gli sculettava addosso, palpandolo e strusciandosi su di lui. "Andiamo amorino, sciogliti un po'!" esclamò."Io sono Chanel Oberlin, molti uomini pagherebbero per essere al posto tuo, Signor Muso Lungo'' aggiunse. "Magari con la vera Chanel Oberlin, non con la brutta copia della mia ex...'' mormorò Elijah, a denti stretti. "Che hai detto, tesoro?'' chiese Chanel. "Nulla. Stavi dicendo?'' Elijah sorrise cordialmente, controllando il proprio smartphone. Nessun messaggio da parte di Dakaria. Erano passate tre ore, dove diavolo si era cacciata? Improvvisamente i suoi occhi si fissarono su un punto imprecisato sugli spalti e nella sua mente apparve un'immagine: Dakaria legata in un garage pieno d'aglio. "Elijah, aiutami! Le Chanels mi hanno cosparso di aglio ed acqua santa e poi mi hanno incatenato in un garage in mezzo al nulla. Allontanati da loro ,sono delle pazze e sono pericolose! Aiutami ,per favore ,non so come uscire da qui...'' fu soltanto un fugace sprazzo, ma fu sufficiente perché Elijah capisse tutto."Scusami, Chanel. Ho un impegno lavorativo molto importante. Grazie della serata, ci vediamo in giro'' Elijah prese la sua mano e la baciò. Chanel andò in brodo di giuggiole."Sbogom lyubov,sledvashtiyat pŭt izvedi me na vecherya" sussurrò, facendogli l'occhiolino e dandogli un bacio sulla guancia. Elijah alzò gli occhi al cielo, salutandola con un inchino e dirigendosi verso l'uscita."Ciao amore mio, come va in paradiso?'' "La prossima volta mi porti a cena?'' ma chi si credeva di essere? Inoltre il suo bulgaro faceva schifo, sembrava preso da Google Traduttore. Una volta uscito estrasse il telefono dalla tasca, componendo il numero e schiacciando la cornetta verde.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16-Imprevisti e Contrattempi ***


 


                                         -Darkville-


Cherry,Karen,Lexa,Ludo, Murdo,Rina,Yuno ed Hayley erano tornati a Darkville.Nello specifico al castello Croissant-Petrova. Nell'atrio trovarono una piacevole sorpresa: alcuni membri del Clan Laughing avevano deciso di aiutarli nell'impresa. C'erano Nina e Jane the killer,Masky,Hoodie,Ticcy Toby,Homicidal Liu ,Kotonoha Katsura e ovviamente il leader, Laughing Jack. C'erano anche le due migliori amiche di Samara: Sally e Maria Ushiromiya. "Samara è una di noi,non abbiamo intenzione di lasciarla indietro.Sono sicuro che te la caveresti benissimo anche senza il nostro aiuto,pensa a noi come ad un piano b.So anche che avete un piano a " disse Laughing Jack,rivolto a Cherry.Cherry annuì."Siete una risorsa molto preziosa Jack,lo apprezzo molto.Il nostro piano è appellarci al Clan Morningstar" rispose. "In questo caso siamo fortunati" disse Nina,sorridendo. "La migliore amica mia,di Jane ,Yuno e Kotonoha ne fa parte" Cherry sorrise trionfante."Bene.Chiamatela e fate in modo che ci faccia ricevere ufficialmente da Sabrina e Caliban" esclamò. Yuno estrasse il telefono e chiamò Shion. Dopo qualche squillo a vuoto, Shion rispose. "Hey Y, come butta?" ridacchiò Shion.Yuno sospirò."Non molto bene. Mia madre e mia sorella sono state rapite dal clan di Lilith" aggiunse.Shion fece silenzio per qualche secondo. "Immagino che tua madre voglia chiedere udienza a Sabrina e Caliban" affermò."Esattamente" ribatté Yuno. "Nessun problema.Entro domani avrete la vostra risposta,spero proprio di potervi essere d'aiuto" mormorò Shion, sinceramente dispiaciuta per l'amica. "Grazie mille Shion,ti voglio bene.A domani" rispose Yuno."Ti voglio bene anch'io" disse Shion,poi riattaccò.Tutti i presenti avevano lo sguardo fisso su Yuno. "Entro domani avremo la nostra risposta" esclamò.Tutti annuirono. "Che facciamo nel frattempo?" chiese Nina. Jane fece spallucce. Yuno prese Nina per mano"Io,te,Jane e Kotonoha possiamo fare una specie di pigiama party fra amiche in camera mia" disse,incamminandosi con Nina verso la scalinata color cipria.Jane e Kotonoha le seguirono. "Avete una TV?" Chiese Liu.Cherry indicò loro la stanza della tv e tutti i membri del clan Laughing tranne Maria,Sally e Jack entrarono. Jack prese Maria per mano e Cherry prese Sally. Avevano intenzione di farle giocare in cucina,dovevano essere molto spaventate dalla situazione e preoccupate per Samara.Rina si sedette sulla prima poltrona che trovó per giocare ad un videogioco horror sullo smartphone.Ludo sbadigliò,poi chiese a Cherry se si potesse riposare.Il permesso fu accordato e Ludo fu scortato fino alla camera degli ospiti.Lexa si stiracchió. "Credo che andrò a fare una passeggiata nei boschi" disse .Murdo stava per dire qualcosa,ma Lexa lo freddò con lo sguardo, così decise di farsi gli affari suoi.Hayley chiese a Cherry se avesse del sangue da bere.Anche Murdo era assetato, così si unì a lei e agli altri in cucina. Karen entrò in cucina, chiedendo a Cherry se il castello avesse una piscina.Cherry le rispose che ce n'era una con un piccolo scivolo ad acqua al quarto piano. Karen ringraziò, sorrise e cominciò a salire la scalinata color cipria. 

                                                     
                                        -Greyville-


Il telefono squilló a vuoto per qualche secondo,poi l'interlocutore di Elijah rispose. "El? Perchè mi stai chiamando? Non dovresti essere con Chanel?" aggiunse. "Lei dov'è?" ringhiò Elijah.Ci fu momento di silenzio."Lei chi?" chiese la persona all'altro capo del telefono. Elijah sbuffò."Dakaria" disse, serio.Altro momento di silenzio,una risatina in sottofondo."Mai sentita nominare" disse l'interlocutore."Senti,Libby, Chanel Numero Cinque o come diavolo vuoi farti chiamare.Io ti amo e sto bene con te,ma sono stanco di nascondermi e specialmente delle angherie di Chanel.Hai una scelta da fare:puoi dirmi dov'è Dakaria,denunciarle e metterti con me, oppure non dirmi nulla e interrompere ogni rapporto con me" disse Elijah,tagliente come la lama di un rasoio. Chanel Numero Cinque inspirò profondamente.Amava Elijah,lo amava davvero.Da quando lui aveva iniziato a lavorare per Chanel erano usciti di nascosto ed era la persona migliore che avesse mai conosciuto,sotto ogni punto di vista. La sua amicizia con le Chanels era tossica e lei lo sapeva molto bene.Loro la maltrattavano e si approfittavano di lei. La scelta era davvero semplice."Vediamoci davanti alla boutique,ti porterò da lei" mormorò Numero Cinque,dispiaciuta."Ti amo,El" aggiunse. Elijah sorrise."Ti amo anch'io,Numero Cinque" aggiunse. "Puoi chiamarmi Libby d'ora in poi" lo corresse Chanel Numero Cinque."In questo caso...Ti amo, Libby.Dammi qualche minuto e ti raggiungo" rispose Elijah, riattaccando e incamminandosi verso la boutique.

                               -Darkville,28 Ottobre 2023 ore 21:30-

Ontari aveva spiegato ad Aureliana che il tema della festa sarebbe stato quello dei supercattivi iconici. Aureliana scelse Crudelia Demon. Si era messa in testa una parrucca
spettinata di media lunghezza, metà nera e metà bianca.Aveva indossato un vestito in ecopelle con scollo a v che metteva in risalto il seno (nonostante ne avesse poco)
anch'esso diviso in due metà dello stesso colore della parrucca.Il vestito era aderente e lungo fino alle caviglie, con uno spacco sulla gamba sinistra.Ai piedi indossava delle decollete rosse a punta, dal tacco leggermente troppo alto per i suoi gusti. C'erano anche dei curiosi accessori: una mantella pelosa bianca con le macchie nere, guanti rossi al gomito, un anello a forma di cuore in finto rubino. C'era anche un reggi sigarette stile vintage con dentro una vera sigaretta (Aureliana non era una fumatrice incallita, ma ogni tanto si concedeva qualche tiro). Per gli occhi aveva scelto l''ombretto nero e un'altissima riga di eyeliner seguita da una lunga coda, mentre nella parte inferiore aveva usato la matita nera. Per le labbra aveva scelto il rosso fuoco. Si guardò allo specchio: il costume era uscito benissimo.Una volta arrivata alla festa si guardò attorno, curiosa. Voleva scoprire quali personaggi avessero scelto le altre. Individuò una ragazza che non aveva mai visto, vestita da Ursula. L'abito era stupendo: nero con lo scollo a cuore. La parte inferiore della gonna aveva dei "veri" tentacoli. La ragazza portava al collo una grande collana con una conchiglia gialla e ai piedi degli stivali di pelle al ginocchio dal tacco medio. In testa aveva una parrucca bianca che ricordava vagamente quella di Maria Antonietta. Proprio in quel momento si stava baciando con un ragazzo più giovane di lei, vestito da Capitan Uncino.Egli indossava una lunga parrucca nera riccia,baffi e uncino finti.Una lunga giacca rossa in stile piratesco il cui bordo interiore era nero a righe dorate. I pantaloni neri erano lunghi fino al ginocchio le calze erano bianche e le scarpe nere, lucide ed eleganti. Aureliana si intenerì: erano davvero una bella coppia e i loro costumi erano perfetti. Abbassò lo sguardo:chissà cos'avrebbe indossato Daka a una festa simile.Qualcuno le picchiettò sulla spalla: era Sonya Numero Uno. Indossava la versione sexy del costume della Regina di Cuori.I suoi capelli castano chiaro erano alzati in un perfetto chignon. Il vestito aveva le maniche corte rosse. Il busto era bianco con tre cuori rossi,il resto del vestito era nero (tranne la sottogonna, che era rossa come le maniche).La parte nera era bordata d'oro.Indossava delle calze bianche al ginocchio con un fiocco e degli altissimi tacchi neri aperti sul davanti.In testa aveva una corona di cartone color oro con dei cuori sopra, uno rosso al centro e due ai lati sempre color oro. Per l'occasione aveva sbiancato la sua pelle con un fondotinta decisamente troppo chiaro. Sugli occhi aveva messo un ombretto glitterato color azzurro cielo e sulle labbra aveva disegnato un cuore con il rossetto rosso."Hey, Aury, cos'è quel muso lungo?'' Aureliana stava per rispondere, ma Sonya la interruppe. "Ti presento il mio fidanzato,Jason Dean'' cinguettò. Il ragazzo era di media altezza, vestito da Jack lo Squartatore. Cilindro nero, mantello vittoriano nero e rosso.
Bastone in una mano, finto pugnale nell'altra. Una fila di bottoni dorati sul ventre, lunghi pantaloni neri e scarpe nere lucide. Anche lui aveva usato il cerone per sembrare più pallido. Anche sotto al trucco si notavano i suoi stupendi lineamenti: occhi azzurri leggermente a mandorla,naso leggermente a patata, labbra carnose. Sorriso enigmatico e sguardo magnetico. Eppure c'era qualcosa di strano in lui...qualcosa che le faceva venire i brividi. Il ragazzo sorrise, porgendole la mano. "Puoi chiamarmi JD,nuova sorella. Siamo contenti che tu abbia scelto di festeggiare con noi'' Aureliana strinse la sua mano con riluttanza, accennando un sorriso falso. "Figuratevi, grazie a voi per avermi invitata''ribattè. Sonya avvertì che Aureliana non era esattamente dell'umore, così prese JD per un braccio e lo trascinò sulla pista da ballo. "Cerca di rallegrarti, tesoro,è una festa ,non un funerale!" esclamò Sonya ,prima di andarsene. Aureliana sospirò. Forse Sonya aveva ragione. Si guardò attorno, magari avrebbe trovato qualcuno di interessante con cui parlare. Vicino al tavolo degli alcolici vide una ragazza con un costume davvero  ben fatto e (a parer suo) molto rivoluzionario. Quello di ''Him'' delle superchicche, il diavolo con la gonna rosa. Il costume era veramente accurato. La ragazza aveva colorato tutta la faccia di rosso. Il vestito era rosso ed aveva le maniche lunghe. Il colletto era in tulle rosa, così come la gonna.Alla vita portava una cintura nera. Portava anche dei leggins rossi e degli stivali neri al ginocchio dal tacco basso. Aveva persino le orecchie a punta e le chele. Aureliana si avvicinò a lei, sorridendole e complimentandosi con lei per il costume. La ragazza ridacchiò, puntando gli occhi nei suoi. "Grazie mille, Aury'' rispose la ragazza. Aureliana la riconobbe immediatamente: era Bethany! dopotutto,quegli occhioni azzurri erano inconfondibili."Mi aiuteresti a bere qualcosa? faccio un po' fatica con queste'' disse Bethany, sventolando le chele finte in aria. Aureliana ridacchiò. "Certo, che ti va?'' chiese Aureliana. "Vodka alla menta'' rispose Bethany. Aureliana aggrottò le sopracciglia. "Non sei un po' troppo giovane per bere alcol?'' Bethany fece spallucce. "Siamo tutte sotto la responsabilità di Sonya. A lei non importa'' ribatté quindi. "Questo lo vedremo'' disse Aureliana, cercando Sonya nella folla. Di certo non avrebbe fatto bere una minorenne prendendosi la responsabilità diretta della cosa. Mentre si dirigeva verso la pista da ballo, si scontrò con una ragazza che riconobbe subito: era Alex, vestita da Black Lady dell'anime Sailor Moon. Il costume era molto ben fatto: parrucca color rosa chiaro con i due chignon sui lati della testa e i lunghissimi codini.Luna nera capovolta disegnata sulla fronte. Rossetto nero e spessissima linea di eyeliner che prendeva tutta la palpebra. Aveva persino le lenti a contatto rosse. Aureliana si avvicinò al suo orecchio. "Hai per caso visto Sonya Numero Uno?'' le chiese. Poi spostò lo sguardo nuovamente su Bethany: un'altra ragazza aveva preso il suo posto e le stava dando da bere la famigerata vodka. La ragazza indossava il costume della contessa Du Barry, proveniente dall'anime Lady Oscar. I capelli biondi erano stati cotonati
e raccolti da una treccia posta esattamente tra la fronte e la nuca. Indossava un vestito decisamente ingombrante, stile 1700.Aveva lo scollo a cuore che rivelava un seno abbastanza prosperoso .Il colore generale dell'abito era verde scuro, tuttavia aveva dei dettagli viola in tulle sulle maniche e sullo scollo.La gonna nella parte centrale era azzurro color carta da zucchero. Indicò la scena con la mano. "Alex quella ragazza sta facendo bere alcol a Bethany senza aver chiesto l'autorizzazione a Sonya, dobbiamo fermarla, è contro la legge degli umani!" esclamò Aureliana. Alex rise."Qui alla SHB le regole sono diverse.La ragazza vestita da Contessa è Charlotte'' aggiunse poi, prendendola per il braccio e dirigendosi verso Charlotte e Bethany. "Avanti, andiamo a farci un bicchierino con loro!" esclamò, entusiasta.

-Loveville,imbarcazione diretta a Luffy Island,nel Mare Orientale-

Sylvania aveva passato parecchie ore insieme ad Hanon e Coco, lucidando tutta la nave e intonando canti di mare. Lucia era sul ponte insieme ad Helene. Erano entrambe silenziose e guardavano verso l'orizzonte. Heather aveva preso un asciugamano e si era sdraiata sotto al sole. Le tre mozze (Coco,Hanon e Sylvania) riposero gli attrezzi,stremate e pronte per una bella dormita. "Quanto ci metteremo ad arrivare a Luffy Island?'' chiese Helene, rivolta a Lucia. "Secondo i miei calcoli saremo lì tra dodici ore'' rispose Lucia. Helene non se la cavava molto in matematica, ma doveva impegnarsi per capire quanti giorni avevano ancora a disposizione per salvare Aureliana. Cercò di ragionare: avevano eseguito il rito il primo Novembre. Avevano dieci giorni a disposizione. Dal momento in cui le loro strade si erano separate dovevano essere passati almeno due giorni, dunque doveva essere il tre Novembre. Di conseguenza, mancavano soltanto otto giorni. Non avevano fatto alcun progresso. Sospirò,sperando che la questione famigliare di Cherry non interferisse troppo con la missione originale, poi sbadigliò: da quanto non dormiva?  "Vado a riposarmi'' disse, rivolta a Lucia. "Buon riposo'' sorrise Lucia, continuando a rimirare l'orizzonte e salutandola con la mano

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Capitolo 18
*** Capitolo 17- Redenzione e Prepotenza ***


                                                          -28 Ottobre 2023, ore 23:04-

Alex e Aureliana si diressero verso Bethany e Charlotte.Decisero quindi di giocare a "non ho mai" per passare il tempo.Sulla pista da ballo c'era la coppia Ursula\Capitan Uncino che si scatenava,insieme a Sonya Numero uno e JD. Aureliana riconobbe Victoria. Era vestita da Erzsébet Báthory, la contessa sanguinaria.Indossava un vestito stile 1500.Esso era rosso,con le maniche lunghe e viola scuro.Portava un'enorme collana fatta di perle con una finta gemma nera.I polsini delle maniche erano bianchi.In vita aveva una cintura a palline ed i suoi capelli erano stati raccolti sulla testa tramite una treccia che arrotolata in uno chignon. Stava chiacchierando con un'altra ragazza,travestita da Catwoman. Indossava una tuta di ecopelle che metteva in mostra un fisico ben scolpito e un seno abbastanza grande vista la costituzione.La tuta era decorata da borchie argentate.Ai piedi portava degli stivali neri al ginocchio, anch'essi in pelle, dal tacco medio. I capelli e il volto erano parzialmente coperti dalla maschera con le orecchie da gatto, fatta dello stesso materiale della tuta.Le labbra erano decorate da un rossetto viola scuro.Dal fisico sembrava Ontari. Aureliana stava bevendo litri di alcol,senza aver alcun effetto.Le sue tre amiche invece erano ubriache marce e facevano fatica a capire persino dove si trovassero. Ad ogni modo, il gioco continuò. Poco dopo arrivò Qetsiyah, vestita da maga circe.Indossava una parrucca viola, con uno chignon dietro la nuca. Il resto dei "capelli" era sciolto.Indossava un vestito color verde acqua,con un profondo scollo che arrivava quasi al ventre ed uno strappo vicino alla gamba destra.Portava una grande cintura dorata in vita e dei vistosi bracciali ai polsi. C'era anche un'altra ragazza, travestita da Harley Quinn.Il volto era stato sbiancato con del cerone. I capelli rossi e neri erano alzati in due codini.Gli occhi erano truccati abbondantemente di nero, sia sopra che sotto.Le labbra erano bordate di rosso più scuro mentre al centro il rossetto era rosso intenso. Il suo costume era in pelle, rosso e nero.Il grande seno era talmente in vista che pareva quasi esploderle. Aveva tre piercing sulle labbra. Le unghie delle mani erano decorate da smalto nero.I pantaloni in pelle erano divisi in due metà, una rossa e una nera.Ogni metà era decorata da quattro rombi che ne formavano uno più grosso, del colore opposto al pantalone.Il bustino era diviso a metà, sempre degli stessi due colori. Esso era stretto in vita da una struttura di lacci rossa. Aureliana ci mise un po' a riconoscerla: era la barista del pub...come avevano detto che si chiamava? Julyeta? Aureliana lo ricordava.Qetsiyah raggiunse Aureliana, sorridendole. "Vedo che il mio intruglio ha funzionato, come ti senti?'' domandò quindi. "Sto benissimo, grazie'' rispose Aureliana. "Ciao cara...io sono Julyana, l'amica di Wren, quella che ti ha soccorso, ho un bar in transilvania'' disse la ragazza vestita da Harley Quinn, porgendole la mano. Aureliana la strinse. "Come ti trovi con le SHB?'' chiese quindi Julyana. "Mi trovo molto bene, specialmente con loro tre'' disse, indicando Bethany,Alex e Charlotte. Julyana ridacchiò. "Sei stata tu a ridurle in questo stato?'' chiese poi. Aureliana fece spallucce. "Volevano giocare a non ho mai'' rispose. "Hey tu, levati dalle scatole, stiamo ancora giocando!" biascicò Bethany, inciampando sui suoi stessi piedi e cadendo in terra. Gli occhi di Julyana si ridussero a due fessure. Rifilò uno sguardo eloquente a Charlotte. "Scusala Julyana...sai che regge poco l'alcol...credo che sarebbe meglio se io e Alex la portassimo a darsi una rinfrescata'' Julyana sorrise, soddisfatta. "Già,molto meglio'' aggiunse. Charlotte e Alex alzarono Bethany da terra e la portarono verso il bagno. Aureliana aggrottò le sopracciglia. Non era Sonya a comandare la SHB? le sue amiche non avevano avuto paura di Victoria, una vampira incazzata con gli occhi rossi, perchè avevano paura di una semplice umana? Aureliana fece spallucce. Guardandola meglio, la riconobbe: Bloody_Jules , una delle più famose Vampinfluencer su Vampigram. Chissà perchè non l'aveva riconosciuta prima..."Toglimi una curiosità'' disse Aureliana,rivolta a Julyana. "Dimmi'' rispose Julyana, riempiendosi un bicchiere di vodka alla fragola. "Perchè una Vampinfluencer famosa come te dovrebbe aprire un pub nel bel mezzo del nulla?'' chiese Aureliana. Julyana fece spallucce. "La zona in cui ho costruito il pub è abbastanza isolata, ci vado quando voglio stare lontano dai riflettori. E poi raramente vengo riconosciuta'' rispose. Aureliana la fissò attentamente:c'era qualcosa che non le tornava in quella storia, come se Julyana nascondesse qualcosa, qualcosa di grosso. "Verrai anche tu con me in Transilvania domani?'' chiese Aureliana. Julyana fece spallucce, estraendo una fiaschetta dalla tasca, riempiendo un bicchiere di sangue e porgendoglielo. "Che ti importa di domani? pensa a questo momento e divertiti!" esclamò quindi, allontanandosi verso la pista da ballo.Aureliana storse il naso. "Che ti interessa di domani?'' quella tizia era fastidiosa e molto sospetta.Il modo in cui aveva trattato le sue amiche le aveva lasciato l'amaro in bocca. Le conosceva da poco ,ma erano ragazze a posto. Julyana non faceva nemmeno parte della sorellanza, chi era per dare loro degli ordini? bevve il bicchiere di sangue in un sorso, poi si diresse verso il bagno, per sincerarsi che Bethany stesse bene.

                                                             -Darkville, Presente-

L'urlo di gioia di Yuno svegliò tutto il castello. La prima a cascare dal letto fu Nina, prontamente recuperata da Kotonoha prima di toccare il terreno. Jane sgranò gli occhi, rimanendo nel letto e sbadigliando. "Che diavolo succede?'' bofonchiò quindi. "Sabrina e Caliban ci riceveranno per le 15!" strillò Yuno, saltellando su sé stessa.Quando le ragazze scesero, tutti quanti le stavano aspettando nell'atrio. Non avevano ben capito che stesse succedendo, ma il grido di Yuno suggerì che ci fossero delle buone notizie. Yuno si mise al centro dell'atrio e annunciò con allegria che sarebbero stati ricevuti per le 15. Cherry e Jack si appartarono per parlare di cose da leader, come il discorso da fare ai Morningstar e come convincerli a dar loro una mano. Rina era ancora nello stesso angolo con lo smartphone in mano, giocando allo stesso videogioco. Non c'era alcuna traccia di Toby, Hoodie o Masky. Sally e Maria giocavano alla cerimonia del tè nella stanza di Samara, cercando di non pensare a ciò che le era accaduto:dopotutto non potevano farci nulla, non prima di essere ricevuti. Erano le undici, ciò significava che avevano quattro ore per prepararsi.Jane,Nina e Kotonoha sbadigliarono. "Noi abbiamo ancora sonno, svegliaci quando sarà l'ora'' dissero a Yuno, tornando nella sua stanza. Yuno fece spallucce, dirigendosi in cucina per fare colazione.Entrò canticchiando una canzone giapponese che ascoltava quando era ancora viva, pensando di essere sola. Non appena vide Liu saltò in aria. "L! Avresti potuto avvisarmi! Mi hai spaventata a morte!" esclamò quindi. Liu fece spallucce, alzando i suoi grandi occhi verde smeraldo verso il soffitto.I capelli erano color castano chiaro,lisci e selvaggi, tanto da coprirgli quasi gli occhi. I suoi lineamenti erano molto delicati e il viso era segnato da cicatrici, compreso il collo. Yuno e Liu avevano lo stesso gruppo di amici, ma non si conoscevano molto.Lui non era molto loquace. Soltanto Laughing Jack conosceva la sua reale storia (e ovviamente suo fratello Jeff,che detestava con tutto sé stesso). Gli altri sapevano soltanto che i problemi di Liu e la sua morte avevano qualcosa a che fare con la follia di Jeff.Più o meno come per Jane, che però adorava condividere la sua storia e specialmente parlare male di Jeff, il suo acerrimo nemico. Per questo Nina ci usciva di nascosto.Si frequentavano da molti mesi,ma Yuno era l'unica a saperlo tra le sue migliori amiche e nel gruppo.Non aveva intenzione di dire nulla a nessuno,tantomeno a Liu. Nina e Liu erano abbastanza amici, ma se avesse saputo della sua relazione con Jeff non le avrebbe mai più rivolto la parola. Liu rimase seduto in silenzio,giochicchiando con un coltello, mentre Yuno mangiava la sua colazione: un buonissimo e tradizionale tsukemono accompagnato da zuppa di miso e riso al curry. Quando finì di mangiare Yuno si alzò, camminò fino al lavandino, pulendo le stoviglie, asciugandole e riponendole. Poi si stiracchiò,uscendo dalla cucina. "Io esco, mi alleno un po' con la mia katana''   disse prima di avviarsi. Liu la fermò dalla gonna. Yuno strinse i pugni,ma cercò di restare calma. Liu aveva un terribile passato segnato dalla follia del fratello. Persino nell'aldilà era costretto a passare del tempo con lui nello stesso Clan. "Dimmi, L'' disse."Ti sfido a duello'' rispose Liu, estraendo una mannaia dallo zaino appoggiato ai suoi piedi. Yuno sorrise. "Ci sto'' rispose. Liu sorrise a sua volta, dopodiché aprirono la porta del castello e si addentrarono nel bosco.

-Greyville-

Elijah corse incontro a Libby, circondandola con le braccia e poggiando le labbra sulle sue.
Lei si strinse a lui,ricambiando il bacio. Le loro labbra si schiusero e le loro lingue si incontrarono. Poi si allontanarono l'uno dall'altro e Libby lo portò al garage.
Estrasse le chiavi ed aprì la porta. Elijah rimosse l'aglio dalla stanza e Libby tolse le catene a Dakaria. Dakaria si alzò,inveendo contro di lei. "Che ci fai qui, brutta stronza? Che diavolo di problemi avete voi altre? rapite spesso la gente?'' Libby abbassò lo sguardo,prendendo la mano di Elijah. Elijah la strinse. Dakaria rimase esterrefatta."Tu...te la fai con...lei?'' esclamò, aggrottando le sopracciglia. "Dakaria, la situazione è molto più complessa di ciò che può sembrare. Io e Libby ci frequentiamo ormai da un anno, di nascosto. La sua amicizia con le Chanels era tossica e io l'ho spinta a rifletterci,così ha preso una scelta'' disse Elijah. Libby prese un profondo respiro."Ho intenzione di ufficializzare le cose con Elijah e denunciare le Chanel per il tuo rapimento.Però non so come fare per cancellare le prove del mio coinvolgimento in esso...'' Dakaria si grattò il mento. "Non pensare che io ti abbia perdonato per avermi riempita d'acqua santa. Siccome mi hai liberato e vuoi fare la cosa giusta ti darò una mano'' Libby sorrise. "Quali sarebbero queste prove?'' chiese Dakaria. "Si tratta di messaggi'' Dakaria annuì. "Dobbiamo procurarci tutti i telefoni coinvolti e distruggerli.Il tuo, quello di Chanel Numero Uno e quello di Chanel Numero Tre'' Libby impallidì,sgranando gli occhi."E come potremmo mai fare? loro non ci permetteranno mai di mettere le mani sui loro telefoni'' esclamò,preoccupata. Dakaria fece spallucce."Noi vampiri transilvani possiamo far prendere fuoco alle cose con il solo sguardo. Devi soltanto nasconderti da qualche parte e chiamarle.Io mi nasconderò a mia volta e fonderò i loro telefoni'' disse poi."Wow'' esclamò Libby,sinceramente colpita. "Scusa se ti ho chiamata sguattera e ti ho fatto fare il mio lavoro...'' Dakaria si grattò il mento. "A proposito di lavoro, se le Chanel vanno in galera io che faccio?'' domandò poi. "La boutique è grande, metteremo un muro nel mezzo e potrai aprirne una tua,con il tuo stile. Saranno le mie scuse per averti cosparso di acqua santa'' rispose Libby. "Super mega vampiro meraviglioso!" esclamò Daka. Elijah e Libby risero. "Avanti, abbiamo ancora una missione da compiere. Manda un messaggio alle Chanels per sapere dove si trovano'' disse Daka,tornando seria.
Libby estrasse il cellulare e cominciò a digitare.

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Capitolo 19
*** Capitolo 18- Accordi e buone azioni ***


                                                               -Darkville-

Una volta arrivate le quindici, tutti si erano organizzati e stavano marciando verso  il castello dei Morningstar, che poi era una chiesa gotica abbandonata dipinta da Lucifero (quando ancora era lui il capo,molto tempo prima) di uno sfavillante rosso intenso. Tutti camminavano in fila. Nina e Yuno si tenevano la mano. Jane e Kotonoha facevano lo stesso. Rina era ancora attaccata al  telefono, persino mentre camminava. Karen le confiscò il telefono, prendendola a braccetto. Rina sbuffò, Karen rise.Lexa marciava silenziosa, persa nei suoi pensieri, così come Ludo. Murdo era parecchio nervoso:secondo i suoi calcoli mancavano soltanto otto giorni al loro ritorno nel mondo dei vivi. Sperava di risolvere alla svelta la questione del rapimento della famiglia di Cherry, per poter salvare sua sorella e chiederle scusa,anche se non ricordava il motivo per cui si erano scontrato. Toby,Masky e Hoodie borbottavano fra di loro, ridacchiando. Avevano sentito molto parlare delle bellezze  del Clan Morningstar. Non vedevano l’ora di scoprire se le voci erano vere. Liu camminava distante da loro,con il cappuccio della felpa nera alzato. Il duello era stato veramente avvincente e lui se l’era cavata,ma Yuno l’aveva comunque stracciato. Quella ragazza aveva uno stile invidiabile con la katana. Chissà, magari una volta compiuta la missione avrebbe potuto prendere lezioni da lei. E poi Yuno era così…carina. Arrossì leggermente,poi scosse la testa. Assolutamente no.Lui aveva chiuso con l’amore. Ci aveva già provato una volta e non aveva funzionato.Sbuffò,spostando lo sguardo verso gli  alberi morti che lo circondavano ,per togliersi quello stupido pensiero dalla testa. Jack e Cherry guidavano il gruppo,mentre Hayley badava a Sally e Maria. Dopo qualche ora di camminata arrivarono davanti alla chiesa. Cherry prese il battacchio a forma di testa demoniaca e lo battè sei volte, come da istruzioni. La porta sì aprì,scricchiolando. Davanti a Cherry e Jack si stagliò un uomo decisamente alto: sicuramente più di due metri, ma comunque più basso di Jack, che era alto due metri e tredici. L’uomo indossava una tuta da meccanico blu e una maschera bianca ed aveva i capelli castano chiaro.Reggeva un  coltello nella mano sinistra. Jack si spostò velocemente, mettendosi tra Cherry e l’uomo. Egli era l’uomo nero, Michael Myers in persona. Seguace o no, di lui non ci si poteva fidare. Jack ridusse gli occhi a due fessure, mentre l’uomo lo fissava impassibile. Toby diede una gomitata a Hoodie. “Hey Hoodie, quel tizio non sembra la versione adulta di Masky?’’ il ragazzo dalla felpa gialla, con i capelli castano chiaro e con una maschera bianca  sogghignò: effettivamente quel tizio avrebbe potuto essere suo padre. Furono attimi di tensione per tutti ,poi arrivò una voce femminile. “Possono entrare, Michael. Hanno appuntamento per le 15’’  disse la voce. Michael fece spallucce e rientrò nella chiesa, camminando verso chissà quale meta. Davanti ai loro occhi c’era ora una ragazza che ad occhio e croce doveva avere diciassette anni. Era abbastanza alta ,per essere una donna. La corporatura era molto esile. Gli occhi erano grandi, color azzurro cielo. I capelli erano biondo fragola,tirati indietro da una fascia color arcobaleno e per il resto lasciati sciolti, lisci. Indossava una giacchetta di jeans senza maniche con un crop top bianco con una margherita blu disegnata al  centro e una lunga gonna fucsia semi trasparente. Ai piedi portava delle converse rosa. L’ombretto sulle palpebre era color perla,glitterato, mentre il rossetto era color pesca. La ragazza sorrise e fece un inchino,alzando i lembi della gonna.“Benvenuti al quartier generale dei Morningstar, io sono Myrtle Myers’’ si presentò.Cherry annuì.Aveva sentito la storia della sorella minore di Michael che si era unita a lui nella follia omicida. Certo si sarebbe aspettata un aspetto meno…principesco?“L’ennesima dimostrazione che l’abito non fa il monaco’’ pensò tra sè e sè. “Sabrina e Caliban riceveranno i vostri leader, mentre voi li aspetterete insieme a me e al resto del clan’’  aggiunse. “Seguitemi, avanti!” esclamò, spalancando la porta. Masky divenne tutto rosso sotto la maschera, così come Hoodie e Toby. Si batterono il cinque tra loro: le voci erano proprio vere! uno ad uno tutti i componenti del gruppo entrarono e Myrtle chiuse la porta alle loro spalle.

                                    -Mare Orientale-

Sylvania si svegliò di soprassalto. Le voci di Hanon e Coco gridavano “Terra! Terra! Siamo arrivate a Luffy Island!” Sylvania si stiracchiò, sbadigliando. La porta si aprì: era Sara.“Come prima cosa ci rifocilleremo al Ristorante Grande Blut. Vieni sul ponte, c’è un baule pieno di vestiti e trucchi per tutte’’ disse Sara,con fare materno. Sylvania sorrise e annuì, poi uscì dal letto e si diresse verso il ponte. Scelse un abito rosa chiaro  leggermente scollato con due coppe tonde e la gonna svasata, decorato da delicati fiori fucsia. Ai piedi mise delle ballerine lucide color cipria, con due piccoli fiocchi sulla punta.Legò le ciocche di fronte sulla nuca tramite uno chignon e lasciò il resto dei suoi capelli biondi e mossi sciolti.Per gli occhi scelse un ombretto bianco perla e un lucidalabbra trasparente.Per aggiungere un tocco fiabesco ,mise un fiocco rosa sullo chignon. Sara era stupenda:indossava un vestito arancione in sequin  stile sirena, ricoperto di glitter e con uno scollo a v. I suoi capelli erano legati sulla nuca in un elegante chignon mosso. Sugli occhi aveva messo un ombretto arancio chiaro sia sopra che sotto, mentre le labbra erano decorate da un rossetto dello stesso colore, cosparso di glitter. Al collo portava ancora la sua collana arancio a forma di conchiglia, abbinata a degli orecchini glitterati dello stesso colore e forma. Coco aveva scelto un abito da cocktail monospalla,decorato da grandi fiori gialli. Ai piedi portava dei sandali gialli decorati da dei fiori. I suoi capelli color cenere erano sciolti e non indossava alcun tipo di trucco. Hanon indossava un vestito color azzurro chiaro, fatto completamente in tulle, con le maniche lunghe,semitrasparenti.Lo scollo era a forma di cuore ed il vestito era tempestato da fiori del medesimo colore dell’abito.Portava dei tacchi alti dello stesso colore,aperti sul davanti e ricoperti di glitter.Anche l’ombretto color ghiaccio era glitterato e il rossetto blu scuro decorato da altri glitter.I capelli color turchese scendevano ordinatamente sulla sua spalla, legati in una treccia a spina di pesce. Helene indossava un vestito da cocktail rosso dalla scollatura dritta, bordata di pelliccia. Aveva persino dei guanti di velluto senza dita lunghi fino al gomito
e una striscia di velluto attorno al collo. I suoi capelli biondi erano alzati in una coda, con una treccia sulla parte anteriore della testa.Aveva scelto un ombretto rosso glitterato e un rossetto color viola scuro,mentre ai piedi portava dei tacchi alti chiusi sul davanti con i cinturini incrociati sulla caviglia,di colore rosso. Heather indossava un vestito da ballo color giallo limone, dalla gonna lunga fino ai piedi, decorato da fiori del medesimo colore. I capelli erano sciolti e mossi. Per gli occhi aveva scelto un ombretto dorato e un rossetto color carne.Ai piedi portava dei semplici sandali neri  lucidi dal tacco basso. Lucia indossava un vestito da cocktail rosa il cui busto era coperto di glitter,la gonna svasata era in tulle. I suoi capelli erano alzati in due codini legati tramite due lacci in tulle rosso a forma di fiocco.Indossava un ombretto rosa più scuro ai lati e più chiaro al centro,glitterato. Per le labbra aveva scelto un rossetto fucsia. Ai piedi portava delle ballerine intonate al rossetto, anch’esse glitterate.Ora sì che erano pronte per farsi una bella scorpacciata al Ristorante Grande Blu, dove le ragazze carine non pagavano mai. 

 

                                                -Darkville-

Jack e Cherry furono scortati fino alla sala del trono da Myrtle. “Buona fortuna’’ disse la ragazza, congedandosi. Cherry indossava un vestito nero in stile corsara, con le maniche a sbuffo e i lacci sui fianchi. Ai piedi portava le fedeli ballerine rosse con un fiore davanti.I capelli ramati erano alzati in due codini alti e portava un cerchietto decorato da piccoli teschi e rose nere.Sugli occhi aveva una riga molto spessa di eyeliner e le labbra erano nere. Jack indossava il suo solito completo da clown a righe nere e bianche, impreziosito sulle spalle da della pelliccia nera. I due si guardarono, poi annuirono ed aprirono la porta.I muri della stanza erano neri ed il corridoio era circondato da statue di demoni. Per terra c’era un tappeto rosso. Sul fondo della sala una luce brillava su due troni, posti in cima a una scalinata rossa. Entrambi i troni erano rossi all’interno e dorati all’esterno. Sabrina e Caliban si tenevano per mano, aspettando che i loro ospiti si avvicinassero. Arrivati alla fine della scalinata Cherry e Jack si inchinarono. “Dunque’’ disse Sabrina. “Qual’è il motivo della vostra visita?’’ Cherry si alzò in piedi, lisciandosi la gonna svasata con le mani. “Ho accolto nel mio castello un vampiro transilvano che ha disturbato Lilith. Ora lei ha rapito mia moglie e una delle mie figlie’’ spiegò. Caliban prese la parola. “Chiedete il nostro aiuto perché sapete che la magia di Lucifero è l’unica più potente di quella di Lilith’’ esclamò, per nulla sorpreso.Jack annuì.”Esattamente, maestà’’ aggiunse. Sabrina indossava un abito da ballo rosso, con lo scollo a cuore e le maniche all’avambraccio, con una lunghissima e scintillante gonna rossa. I suoi capelli color platino erano lunghi fino al mento,mossi. La corona che aveva in testa era nera ,decorata da spuntoni argentati e rubini. Sugli occhi aveva un ombretto color grigio scuro e una sottile linea di eyeliner, le labbra erano decorate da un rossetto rosso fuoco.Caliban indossava un completo elegante.La giacca era rossa all’esterno e nera all’interno. I tre bottoni nel mezzo erano neri, così come i pantaloni.Entrambi avevano i piedi scalzi. I capelli mediamente lunghi color sabbia di Caliban erano legati in una coda ed indossava un’enorme corona nera decorata da teschi.Caliban e Sabrina si fissarono a lungo, poi lei prese la parola. “Accettiamo di aiutarvi se tutti voi vi unirete al Clan Morningstar’’ spiegò. Cherry aggrottò le sopracciglia.Tutti loro? si riferiva solo ai loro clan o anche ai forestieri che li accompagnavano? “Mi perdoni, maestà. Che intende dire con tutti noi?’’ domandò Cherry,titubante. Sabrina sorrise, inclinando la testa di lato. “Mi riferisco agli appartenenti del Clan Laughing e alla famiglia Croissant-Petrova’’ ribatté quindi.Jack e Cherry si guardarono.Non era esattamente la soluzione del secolo, ma che altro avrebbero potuto fare? “Accettiamo le sue condizioni,maestà’’ disse Cherry.“Da questo momento in poi faremo tutti parte dello stesso clan’’ aggiunse Jack.“Bene” disse Caliban, sorridendo. Sabrina annuì. “Aspettateci pure in soggiorno, vi raggiungeremo fra poco per disquisire sulla strategia che adotteremo per battere Lilith’’
aggiunse. Jack e Cherry si inchinarono nuovamente. “Grazie mille della possibilità, vostra maestà’’ dissero all’unisono, tornando sui loro passi e chiudendo la porta alle loro spalle.

-Greyvile-

Dakaria si era librata in volo fino alla finestra dell’appartamento delle Chanels.Da terra, Libby fece suonare il telefono di Chanel Numero Tre. Numero Tre, che stava già dormendo, si destò dal suo sonno, rispondendo. “Che diavolo vuoi,Cinque?’’ bofonchiò. Era il momento: Daka si concentrò sul telefono,usando lo sguardo infuocato.Lo smartphone scoppiò,rompendosi in mille pezzi e prendendo fuoco. Numero Tre lo buttò a terra gridando, cercando di spegnere il fuoco con un piede. Dakaria rise e atterrò vicino a Libby ed Elijah. “Il cellulare di Numero Tre è andato. Ora dobbiamo rintracciare Numero Uno’’ Libby fece spallucce. “Scommetto che è ancora ad ubriacarsi alla festa ’’ esclamò. Si recarono dunque alla festa, nascosti dietro gli spalti. Libby fece suonare il telefono di Chanel, che lo estrasse soltanto per schiacciare il tasto rosso. Tuttavia, quel tempo fu sufficiente per Daka, che fece esplodere il secondo smartphone. Quello di Libby era già stato distrutto. Libby e Daka risero davanti alle grida di Chanel,dandosi il Cinque.Uscirono dalla porta, poi Elijah porse a Libby il proprio telefono, guardandola negli occhi con fare eloquente. “Sai quello che devi fare’’ disse, serio.Libby annuì e Dakaria alzò il pollice facendole l’occhiolino e sussurrando: “Ce la puoi fare!” Libby ridacchiò, componendo il numero delle forze dell’ordine di Greyville. “Polizia di Greyville, chi parla?’’ Libby inspirò profondamente. “Sono Libby Putney, appartamento 0m4rt49677a’’ ribatté Libby. Rumore di tasti in sottofondo. “Per quale motivo ci ha chiamato, signorina Putney?’’ chiese il poliziotto. “Le mie coinquiline, Sadie Swenson e Chanel Oberlin, hanno rapito e incatenato la nostra vicina di casa Dakaria Tepes in un garage.Lei vive nell’appartamento 0m4rt49677b e può testimoniare’’ rispose Libby,sicura di sé come non mai. “D’accordo signorina Putney, vi aspettiamo domani alle 9:30 per la denuncia’’ disse il poliziotto. “Non mancheremo. Grazie mille’’ disse Libby,poi riattaccò.“Abbiamo un appuntamento per domani alle 9:30” esclamò, gioiosa. Elijah sorrise, abbracciandola e baciandola. Daka alzò gli occhi al cielo e vedendo la bellezza delle stelle pensò alla sua Aureliana:il dramma delle Chanels l’aveva distratta dalla sua missione. Aveva soltanto otto giorni a disposizione per salvare Aureliana: una volta risolta la questione della denuncia avrebbe cercato attivamente un modo per lasciare Greyville. E questa volta non avrebbe fallito.

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19- Strategie e Leggende ***


-Castello di Lilith-

Katerina Petrova e Samara Croissant-Petrova erano state rapite da poco,
ma avevano già capito come funzionavano le cose a palazzo. Lilith aveva affidato loro dei compiti,in quanto ultime arrivate nella servitù. Il loro compito era quello di pulire il castello e cucinare i pasti. Come tutta la servitù indossavano delle tute arancio da carcerate. Se non altro Lilith aveva senso dell’umorismo.In quel momento stavano pulendo la camera da letto di Lilith. Era una camera regale dove il rosso e l’oro erano i colori principali, con un enorme letto a due piazze e un comodino. In un angolo c’era un piccolo tavolino con attorno due sontuose poltrone.Il soffitto era dorato e il lampadario aveva molteplici enormi lampadine che illuminavano la stanza di giallo. Katerina stava facendo il letto,mentre Samara spolverava il tavolino. Alzando lo sguardo verso la parete che aveva di fronte, la sua attenzione fu catturata da un ritratto ad olio. Rappresentava due giovani ragazzi, una femmina ed un maschio. La ragazza indossava un vestito nero attillato che metteva leggermente in mostra un seno di medie dimensioni, con le spalline strette.Il volto della ragazza era tondeggiante, i capelli erano di un colore misto tra l’arancione e il biondo fragola, lunghi fino al mento,mossi. Il naso era dritto e stretto e le labbra leggermente carnose.I suoi occhi erano blu,leggermente a mandorla. Il suo braccio era posto dietro la schiena del ragazzo che aveva accanto. Il ragazzo aveva il volto a diamante,con un mento  appuntito.I capelli erano di media lunghezza, scompigliati e mossi, color sabbia. Le sopracciglia erano spesse,le labbra sottili ed i denti leggermente appuntiti. Anche i suoi occhi erano piccoli, dello stesso colore della ragazza.Il naso era leggermente a patata. Indossava una t-shirt nera decorata da un teschio argentato ricoperto di brillantini e dei pantaloni in neri. La ragazza portava ai piedi delle converse nere con le rose rosse,lui invece indossava degli anfibi borchiati. Entrambi avevano un anello identico al dito. La montatura era in argento e al centro c’era un enorme rubino, con una “M” argentata nel mezzo. Una volta finito di fare il letto, Katerina passò al comodino. Prese il prodotto e lo spruzzò, poi passo lo straccio e infine asciugò con un altro straccio. “Hai finito, Sammie? abbiamo ancora molte stanze da fare’’ sospirò poi. Non poteva nemmeno usare i suoi poteri magici, perché Lilith le aveva messo degli enormi bracciali ai polsi che  le impedivano di farlo e rendevano le sue braccia ancora più pesanti.Samara non rispose, rapita dal ritratto. Katerina le picchiettò dolcemente sulla spalla “Che guardi, Sammie?’’ chiese  dolcemente.  “Chi sono quei  ragazzi? non mi pare di averli visti qui in giro’’ rispose Samara.  “Te lo racconto mentre passo la scopa, ma solo se tu passerai lo straccio’’disse Katerina. Samara annuì. Katerina iniziò quindi a passare la scopa.“Quelli sono Jonathan e Clarissa Morgenstern. Vengono da un universo parallelo al nostro. Lì ci sono delle creature chiamate Shadowhunters. Il loro sangue è un misto tra quello umano e quello angelico. Il loro compito è quello di  proteggere gli umani dai demoni’’ Samara annuì, affascinata. “Il padre dei ragazzi si chiamava Valentine.Aveva delle idee a dir poco radicali, che lo portarono a condurre esperimenti su Jocelyn, la sua fidanzata incinta. Così Jonathan crebbe con sangue demoniaco ed i suoi poteri erano troppo forti, dunque fu affidato a Lilith. Jocelyn scappò con Clarissa nel mondo degli umani per proteggerla da Valentine,cambiando identità’’ continuò Katerina. “Wow, sembra abbastanza contorto’’ commentò Samara. Katerina ridacchiò, poi aggiunse :” Aspetta di sentire il resto ’’ Samara alzò il pollice in segno di okay. “Gli Shadowhunters si riunivano in istituti, uno per ogni città. Jonathan entrò in uno di essi sotto mentite spoglie per rapirla, ma finirono per innamorarsi. Quando Clarissa scoprì che era suo fratello e tutta la verità capì che il loro amore era più forte di qualsiasi cosa. I due cercarono di scappare abbandonando le rispettive missioni, ma furono uccisi da un altro Shadowhunter, Jace Wayland, che a sua volta aveva avuto una storia con Clarissa’’ continuò Katerina.Samara ascoltava, ipnotizzata. “Devi sapere che Lilith non ha sempre avuto un clan suo, prima era a servizio di Lucifero, nel Clan Morningstar, insieme a Clarissa, Jonathan e agli attuali membri del Clan Lilith. Stanchi di prendere ordini si ribellarono e Lilith riuscì a creare il proprio Clan.Per punirla,Lucifero catturò Jonathan e Clarissa, portandoli chissà dove. Da allora nessuno ha più avuto loro notizie’’ concluse Katerina. “Che bella storia, mamma…è un peccato che abbia un finale così triste’’ mormorò Samara.Katerina le scompigliò i capelli. “Vedila così, coniglietto: ovunque siano stanno insieme, che era ciò che desideravano di più al mondo’’ aggiunse poi. Samara sorrise.“Hai ragione, dopotutto il loro amore era più forte di qualsiasi cosa’’ ribatté.Katerina le carezzò dolcemente una guancia, poi le mise lo straccio in mano.“Ora tocca a te passare il pavimento…e ricordati di strizzare bene, altrimenti ci mette una vita ad asciugare’’ disse Katerina. Samara annuì, dandole un bacio sulla guancia.“Certo, mamma. Grazie della storia, sono contenta che tu sia qui con me, anche se mi mancano tanto mamma Cherry e Yuno…’’ Katerina l’abbracciò, poi le sussurrò all’orecchio:”Non preoccuparti, sono sicura che non ci abbandoneranno. Verranno a prenderci, dobbiamo solo resistere e mantenere un profilo basso’’ Samara annuì, prendendo lo straccio e cominciando a passarlo sul pavimento della camera. 


 

                                                       -Luffy Island-

Sylvania,Sara,Coco,Hanon ,Lucia,Helene ed Heather erano entrate al Ristorante Grande Blu. Erano state accolte con gentilezza ed accompagnate ad un tavolo con vista mare. Tutto nel ristorante era blu: i muri, i tavoli, le sedie. Su tutti i muri erano ritratte sirene o piratesse sexy. Sylvania si leccò le labbra, guardando il menù: c’erano molti pesci rari.Decise che avrebbe preso una pasta al pesce stella e cavalluccio marino, tanto per cominciare. Heather avrebbe ordinato dei semplici gamberetti con salsa rosa. Helene avrebbe iniziato con una bella bistecca di pesce diamante.Le sirene si fissarono tra di loro, imbarazzate: su quel menù c’erano soltanto pietanze a base di pesce. Loro non avrebbero  mai mangiato i loro amici. Lucia, Hanon e Coco decisero che avrebbero preso una semplice insalata.Sara sbuffò, mentre il suo stomaco brontolava.Non aveva voglia di insalata né tantomeno di pesce. Strinse i pugni. “Basta così, io vado in cucina a dirne quattro allo Chef’’ inveì dunque, alzandosi in piedi. Sylvania la trattenne. “Quella di parlare con lo chef mi sembra una buona idea, ma forse dovresti mandare qualcuno di più gentile, come Coco oppure…Heather’’ disse. Sara riflettè qualche secondo, poi tornò a sedersi.
“Vai tu, Heather. Spiega il problema allo chef e fatti dare un menù alternativo per noi’’ Heather annuì, sorridendo cordialmente ed alzandosi in piedi, diretta verso la cucina.

                                                    -Darkville-

Cherry e Jack fecero il loro ingresso nell’atrio. I membri del clan Morningstar, quelli del Clan Laughing, le guide e i forestieri erano in attesa dell’arrivo di Caliban e Sabrina,proprio come loro . O almeno, la maggioranza. Due ragazze erano sedute l’una sopra l’altra su una poltrona, baciandosi appassionatamente. Una delle due aveva i capelli rossi e lisci, legati  in una coda. L’altra invece aveva i capelli castano scuro, lunghi e lisci. Masky,Hoodie e Toby erano rimasti senza fiato davanti ad un altro membro del clan: una ragazza leggermente abbronzata, dai lunghi capelli mossi color rosso fuoco lasciati sciolti. Gli occhi erano piccoli e le iridi rosse,il naso corto e stretto, le labbra sottili. Il trucco era composto da  da un ombretto rosso glitterato e una sottile linea di eyeliner, le labbra invece erano decorate da un rossetto dello stesso colore dei capelli.Indossava un vestito in velluto rosso,con una scollatura a v che arrivava fino alle caviglie e degli altissimi tacchi chiusi sul davanti dello stesso colore del vestito. Aveva un fisico davvero sensuale, con un seno notevole e una vita strettissima. Ella ridacchiava, sorseggiando un bicchiere di rosè bianco da una coppa di cristallo rossa, mentre i ragazzi la fissavano ipnotizzati. Tutti tranne Liu, che si guardava le unghie con la schiena appoggiata contro al muro. Jane,Nina,Yuno, Shion e Kotonoha si erano messe in un angolo, mormorando fra loro segreti da migliori amiche. Maria e Sally giocavano con le bambole, sedute sul pavimento. Michael Myers e Jason Voorhees rimanevano silenziosi ai lati opposti della stanza, esattamente come Liu. Mion, la gemella di Shion  chiacchierava con una ragazza abbronzata dai capelli castano scuro. Altre due ragazze vestite completamente di nero (una con i capelli rossi e la pelle bianca e una con la pelle più scura, occhi a mandorla e i capelli nero corvino legati in due trecce) stavano guardando un film horror sullo smartphone ad un volume un po’ troppo alto. Cherry e Jack ragionavano fra loro, chiedendosi se avessero dovuto avvisare o no Sabrina e Caliban della collaborazione con le sirene e del fatto che stessero coinvolgendo Danyella. Entrambi concordarono che dovevano essere completamente trasparenti ,dopotutto ora facevano parte del loro Clan.

                                                   -Greyville-

La denuncia era avvenuta e  le Chanel furono escluse dalla proprietà della boutique, condannate a ripulire le strade di Greyville. Libby aveva mantenuto la promessa, facendo costruire un muro in mezzo alla boutique ed Elijah aveva sponsorizzato la ristrutturazione del negozio nello stile di Dakaria ed anche i vestiti  stile punk rock che Dakaria aveva cominciato a vendere. Libby ed Elijah avevano ufficializzato la loro unione, trasferendosi entrambi nell’appartamento delle Chanels. Ciò significava che prima o poi a Daka sarebbe stato affidato un altro coinquilino.Tutto sembrava andare bene, ma Daka non era affatto felice. Lei voleva stare con Aureliana e tornare nel mondo dei vivi. Voleva salvare la sua anima. Libby e Chanel erano davvero gentili, ma lei doveva trovare un modo per andarsene da Greyville al più presto.Non voleva però ferire i suoi nuovi amici, che si erano impegnati così tanto per trovarle un buon lavoro. Ad ogni modo aveva deciso di prendersi  
un giorno di ferie, per riflettere sul da farsi. Accese la tv ed una pubblicità attirò la sua attenzione.Davanti ai suoi occhi c’era una ragazza alta e magra,perfino più pallida di un vampiro.Aveva i capelli viola e lisci, di media lunghezza. Indossava una specie di costume da bagno nero e un mantello viola scuro, con un ampio cappuccio alzato.Gli occhi erano viola e le labbra nere. Nel mezzo della sua fronte c’era una sorta di rubino a forma di rombo. “Hai un desiderio proibito che nessuno ti aiuta a realizzare? Rivolgiti alla maga Raven. Un primo incontro costa solo 100 Greycoins… che aspetti?’’ disse la ragazza, facendo l’occhiolino. “Ci troviamo a Greyville-02, strada 15, condominio 22 .Siamo aperti ventiquattr’ore su ventiquattro,prendete la linea blu della metropolitana. Vi aspetto numerosi’’ aggiunse, poi sparì in una nube di fumo viola.  Dakaria balzò in piedi: aveva ancora qualche soldo avanzato dalla sponsorizzazione di Elijah. Avrebbe preso i 100 Greycoins dalla cassa  ed avrebbe raggiunto Raven, in  modo tale da lasciare Greyville e salvare la sua amata. 


                                         -Darkville-

Infine, Caliban e Sabrina giunsero nell’atrio. Tutti smisero di fare ciò che stavano facendo, inchinandosi a loro, poi si rialzarono. “Dunque, Cherry Croissant, che avevi in mente?’’ chiese Sabrina. “Vostra maestà,abbiamo un accordo con un gruppo di sirene ed altri forestieri. Loro sono andati su Luffy Island, nel mare orientale di Loveville, per cercare Danyella’’ Caliban" annuì. “La sirena mezza strega, eh? Ben fatto,dicono che sia molto potente’’ esclamò poi. Sabrina sorrise, compiaciuta. “Buona idea, Cherry. Ora passiamo alla strategia di attacco’’ aggiunse quindi. “Cosa sapete fare tu e Yuno?’’ domandò Caliban. “Yuno è un’abilissima spadaccina, ha una katana sempre con sè.Yuno, mostragliela’’ disse Cherry. Yuno si avvicinò a Sabrina, porgendole la propria Katana. Sabrina tirò un fendente o due. “Complimenti Yuno,proprio una bella arma’’ disse. Yuno si inchinò “La ringrazio ,maestà’’ disse poi. Sabrina restituì la katana a Yuno. “Io sono brava ad investigare ed ho la possibilità di muovermi per tutto il regno degli spiriti. In casi speciali posso perfino tornare nel reame dei vivi’’ disse Cherry. Sabrina annuì, impressionata. “Jack, che sapete fare tu e i tuoi?’’ chiese quindi. Io posso creare illusioni che confondono la mente e le mie braccia si allungano a mio piacimento.I miei sono tutti dei serial killer, ma devo avvertirla, non sono molto organizzati’’ rispose Jack. Sabrina guardò Caliban. “La ragazza con la katana potrebbe aiutarli a imparare un po’ di tecnica e disciplina’’ disse lui.Sabrina annuì. “E sia. Yuno Croissant-Petrova, ti affido gli ex membri del clan Laughing perché tu li addestri. Hai tempo finchè Danyella e le sirene non si metteranno in contatto con Cherry’’ Yuno annuì. “Certo maestà, farò del mio meglio. Nina, Jane, Shion, Kot, Hoodie, Masky,Liu, Toby,venite con me. Inizieremo subito’’ aggiunse quindi.  “Jason, accompagnali in palestra’’ ordinò Sabrina,rivolta ad un uomo alto circa quanto Michael, che indossava una maschera da hockey ed aveva una motosega in mano. Una ragazza dai tratti asiatici e dai capelli verdi,identica a Shion, alzò la mano. “Vostra maestà, credo che sarebbe utile per la missione che anche io e Rena fossimo addestrate’’ chiese . disse. Sabrina acconsentì.Jason scortò tutti per le scale, verso la palestra. “Loro si occuperanno di lottare con la sicurezza primaria di Lilith, le sette sorelle del purgatorio’’ disse Sabrina. “Chi di voi ha poteri magici?’’ chiese Caliban. Ludo alzò la mano. “Io sono uno stregone’’disse poi. Anche Murdo alzò la mano. “Come vampiro transilvano ho qualche potere, come il volo, il teletrasporto,l’ipnosi e lo sguardo infuocato’’ aggiunse. Caliban sorrise. “Tu ed il clown parlerete tra voi di come i vostri poteri ci possano essere utili’’ disse. Murdo annuì,avvicinandosi a Jack.. Anche Karen alzò la mano. “Io e Rina possediamo il canto delle sirene’’ esclamò. Sabrina annuì. “Questo potrebbe essere molto utile per distrarre i gargoyle ed allontanarli dal castello…unitevi a Murdo e Jack, magari i loro poteri potrebbero essere utili combinati coi vostri’’ aggiunse. Lexa alzò la mano. “Anche io so combattere, sono stata un comandante. Chiedo il permesso di affiancare Yuno nell’addestramento’’ chiese.  Sabrina acconsentì. Lexa cominciò a salire le scale, diretta verso la palestra. “Agatha, Dorcas’’ disse Sabrina rivolta alle due ragazze che poco prima stavano guardando il film. “Vi unirete al forestiero coi capelli rossi e a Roxy per creare delle trappole magiche che possano servire da distrazione’’ le ragazze annuirono. Hayley alzò la mano. “Che ne sarà delle bambine?’’ domandò,riferita a Sally e Maria. “Non siamo dei folli. Loro rimarranno qui, e tu le proteggerai’’ disse Caliban. “Non è carino abbandonare una Signora, lasciamo Jason o Michael  qui a proteggerle’’ disse Sabrina. Caliban annuì. “Vicky, Raquelle, Hester’’ disse Sabrina, rivolta alle due ragazze che si baciavano e alla ragazza dai capelli castano scuro. “Voi partirete ora per il castello di Lilith. Vi infiltrerete nella servitù e tramite un mio incantesimo vedrò e sentirò tutto ciò che voi sentirete’’ le ragazze annuirono. Cherry alzò la mano. “E cosa faremo una volta arrivati davanti a Lilith? Che le diremo per spingerla a liberare mia moglie e mia figlia?’’ chiese. Sabrina sorrise in maniera enigmatica. “Non preoccupatevi. So perfettamente cosa fare.Concentratevi sulla distruzione della sua rete di protezione ed avremo la vittoria in pugno’’ spiegò. Cherry sospirò. “D’accordo’’ disse. “Vado a controllare che i ragazzi non si feriscano durante gli allenamenti’’ aggiunse, dirigendosi verso la palestra.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20-Maghe oscure, flirt e vero amore ***


                                                  -Greyville-


Daka era uscita di casa in fretta e furia. Indossava una semplice tuta nera e delle sneakers.Era struccata ed aveva i capelli spettinati,ma non le importava. Si alzò il cappuccio della felpa chiudendo la cerniera, prendendo le chiavi e dirigendosi alla propria boutique per procurarsi i 100 Greycoin di cui aveva bisogno. Una volta recuperati i soldi si recò alla fermata della metropolitana,prendendo la linea blu e scendendo a Greyville-02, proprio come aveva detto Raven nella pubblicità. Estrasse quindi lo smartphone, inserendo le coordinate "Strada 15,Condominio 22''. Camminò per svariati minuti, circa quarantacinque,poi si trovò in un vicolo stretto e buio. "Andate dritti e prendete la strada 15'' disse la voce digitale del navigatore. Daka entrò nella stradina a passo spedito. "La destinazione si trova alla vostra sinistra'' aggiunse il navigatore. Dakaria aggrottò le sopracciglia: il piccolo negozio che si trovava davanti ai suoi occhi sembrava completamente abbandonato.Le porte e le finestre erano sigillate da degli enormi pannelli in sughero ed il palazzo, l'unico presente nella stradina, cascava a pezzi.Dakaria strinse i pugni, sbuffando. Che razza di scherzo era quello? entrò su google, cercando il numero della maga Raven. Una volta rintracciata cliccò sul numero e successivamente sulla cornetta verde. Il telefono squillò per qualche secondo, poi una voce di donna profonda e misteriosa disse: " Parla Raven, la maga oscura. Con chi ho il piacere di parlare?'' Dakaria si schiarì la voce. "Ho visto la pubblicità in tv. Ho preso la linea blu, sono scesa a Greyville-02 e ora mi trovo nella strada 15, al numero ventidue'' esclamò, irritata. Momento di silenzio. "Capisco'' disse Raven. "Attenda in linea''concluse. Una lugubre marcia funebre sostituì la sua voce. Dakaria alzò gli occhi al cielo, poi schiacciò la cornetta rossa. Si voltò, cercando di trattenere le lacrime e tornando sui propri passi. "Cara, dove stai andando? Sono qui'' era la voce di Raven. Quando si girò, Dakaria rimase senza parole. Al posto del fatiscente negozietto c'era ora un negozio completamente nuovo. Il tendone era a righe viola e nere,i muri erano viola 
e la porta nera. I vetri erano decorati da corvi neri e viola finemente dipinti a mano. Sopra al tendone torreggiava la scritta: "Raven- Maga dell'impossibile'' attaccato alla porta c'era un cartello viola con la scritta nera "Aperto''.Il pomello della maniglia era a forma di teschio. Dakaria sbatté le palpebre, stordita dalla sorpresa e camminando verso il negozio. Raven le sorrise, facendo segno di seguirla, chiudendo la porta alle sue spalle per poi mormorare alcune frasi incomprensibili. "Scusami tanto cara, tutto quello che ha a che fare con me è protetto da una magia. Non voglio perditempo, quindi la pubblicità ed il numero sono accessibili solo alle persone che ne hanno veramente bisogno'' spiegò, sedendosi su una poltrona viola e invitando Dakaria a fare lo stesso. In mezzo alle poltrone c'era un tavolino in legno d'ebano, con sopra una teiera viola decorata da teschi e due tazzine dalla stessa fantasia. "Vuoi un po' di tè caldo?'' chiese Raven.Dakaria annuì. Raven versò il tè in una delle due tazzine, poi la porse a Dakaria. "Dimmi, cara. Quale sarebbe il tuo desiderio impossibile?'' chiese dunque Raven. "La ragazza che amo è stata rapita da un'entità oscura e portata a Darkville. Io e i miei amici abbiamo eseguito il rito della Medium Mortis per raggiungere l'aldilà e salvarla, ma siamo stati separati per via dello smistamento. Mi è stato detto che esiste un'investigatrice in grado di aiutarmi, ma non ho nessun modo per mettermi in contatto con lei...in quale altro modo posso muovermi da Greyville a Darkville?" rispose Daka. Raven sorrise, inclinando la testa di lato. "C'è soltanto un'opzione: devi unirti ad un clan demoniaco e rimanerci fino alla fine dell'incantesimo .Sappi però che quando morirai dovrai tornare a Darkville ed al tuo clan, è un patto estremamente vincolante'' spiegò poi. Dakaria sospirò. Il pensiero di non rivedere più Libby ed Elijah la rendeva leggermente triste, ma mai quanto immaginare un futuro senza Aureliana, Sylvania, Helene e Ludo. "D'accordo, lo farò'' disse Daka, svuotando la tazzina di tè in un solo colpo e versandosene un'altra. "I clan demoniaci abbastanza potenti per fare una cosa simile sono due, rivali fra loro: Il Clan Lilith e il Clan Morningstar. Quale dei due preferisci?'' chiese Raven. Dakaria fece spallucce. "Tu quale sceglieresti?'' ribatté. "Io ti consiglierei i Morningstar.Lilith è molto capricciosa e tratta i membri del suo clan come schiavi, facendo indossare loro tute arancioni da prigione. Sabrina e Caliban sono molto autoritari e leggermente eccessivi, ma sono dei bravi leader e tengono davvero ai membri del loro clan'' spiegò Raven,versandosi una tazzina di tè. "E sia'' disse Dakaria."Mi unirò al Clan dei Morningstar. Dove devo firmare?'' aggiunse. Raven si alzò in piedi, offrendole la mano: "Seguimi'' mormorò poi. 


                            -Loveville,Ristorante Grande Blu, Luffy Island-

Dopo qualche minuto di confusione ( quel posto era davvero enorme) Heather riuscì a raggiungere la cucina principale. Aprì la porta, entrando. La cucina era completamente blu, piena di persone completamente identiche tra loro. Avevano tutti l'aspetto di un uomo bianco sui venticinque anni.Lineamenti marcati,nordici. Molto carino. Mento appuntito, occhi azzurri e capelli biondo platino uniti a lievi sfumature biondo cenere. "Abbinamento sublime'' pensò Heather tra sè e sè. Un lunghissimo ciuffo copriva interamente l'occhio destro. Indossava un completo formato da giacca e pantaloni neri, cravatta dello stesso colore e scarpe nere lucide. Heather si grattò il mento, confusa. Sapeva perfettamente chi fosse Sanji, ma non sapeva esistessero tante versioni di lui, nè che fosse così attraente. Heather tossicchiò, imbarazzata. "Posso avere la vostra attenzione?'' esclamò poi. Nessuna risposta: i Sanji continuarono a cucinare, lavare, impiattare e via dicendo, senza degnarla di uno sguardo. Stava per andarsene, quando una porta si spalancò. "Buongiorno,madame. Parlare con loro è inutile...sono dei cloni il cui unico compito è mandare avanti il ristorante'' disse una voce. Heather si girò e lo vide:il Sanji Originale, poggiato con la schiena allo stipite mentre fumava una sigaretta.Heather annuì. "D'accordo'' aggiunse, leggermente imbarazzata dalla propria ingenuità.Sanji le fece segno di avvicinarsi. Heather camminò nella sua direzione, titubante. "Qual'è il suo nome,Madame?'' chiese Sanji. Heather sorrise, porgendogli la mano."Mi chiamo Heather McNamara'' rispose, mentre Sanji le stringeva delicatamente la mano.Un brivido d'eccitazione le percorse la schiena."Heather, che nome stupendo. Mi lasci dire che è un onore averla qui...la sua bellezza farebbe invidia a Venere stessa. Per caso siete parenti?'' mormorò Sanji, puntando gli occhi in quelli di Heather. Heather ridacchiò, facendo spallucce. "Non che io sappia'' disse. "Ad ogni modo...non sono l'unica bellezza rara qui dentro'' mormorò. Sanji sorrise, piacevolmente sorpreso da quel complimento. Le donne di solito non reagivano così bene alle sue avance, chissà per quale motivo. Ma questa Heather era diversa: spontanea, ingenua...dolce,allegra.Il sole fatto persona. Chissà,magari questa volta sarebbe finita diversamente. "Di cosa volevi parlarmi, Heather?'' chiese Sanji. Heather arrossì: non poteva credere di aver quasi dimenticato la motivazione per cui era entrata in cucina."La maggioranza delle persone al mio tavolo sono sirene. Sul menù ci sono solo piatti a base di pesce, così mi hanno mandato a chiedere se ci fosse un menù alternativo'' balbettò quindi. "Ma certo'' annuì Sanji, entrando nella stanza alle proprie spalle ed uscendone con in mano il menù alternativo. "Eccolo qui. Verrò personalmente al vostro tavolo a servirvi. Per farmi perdonare della svista siete tutte invitate a festeggiare con la mia ciurma, stasera alle nove e mezza. Specialmente tu...Heather'' disse Sanji.Il cuore di Heather aumentò i battiti. "Certo,Sanji.Grazie mille, ti aspetto al tavolo''sussurrò Heather, facendogli l'occhiolino e dandogli un bacio sulla guancia.Sanji la osservò mentre si allontanava, con un grande sorriso stampato sulla faccia: aveva dovuto provarci con innumerevoli ragazze con risultati disastrosi, ma la fortuna gli aveva finalmente sorriso inviandogli la ragazza perfetta. Spense la sigaretta lasciandola in un posacenere dentro la stanza, poi indossò un grembiule bianco, prese una penna ed un taccuino ed andò a cercare Heather e le sue amiche.(Si era dimenticato di chiederle a che tavolo fossero sedute).


                                     -29 Ottobre 2023, ore 8:30-


Aureliana aveva passato il resto della festa a ballare insieme ad Alex, Bethany e Charlotte. Nonostante questo si era svegliata abbastanza presto. Si trovava bene alla sorellanza, ma era ora di tornare in Transilvania ,tra le braccia della sua amata Daka.Scese le scale fino alla cucina, dove trovò una coppia che si scambiava effusioni proprio sul piano della cucina. La ragazza aveva le sopracciglia spesse, il naso a patata e le labbra carnose. Gli occhi erano color cioccolato.I capelli erano decisamente selvaggi:una zazzera di ricci con una riga in mezzo. Il colore di base era un rosso ramato accompagnato da delle meches più chiare, tendenti al miele. Indossava un completo in pelle rosa, composto da un top semplice dalla linea dritta e dei pantaloni lunghi.Aveva una grande cintura nera decorata da borchie legata in vita ed ai piedi portava anfibi neri lucidi, borchiati anch'essi. La ragazza doveva avere sui ventisei anni.Il ragazzo era pallido, con gli occhi piccoli e azzurri.Il naso era a patata e le labbra sottili. I capelli erano in piedi, color biondo scuro naturale. Non appena la videro, i due si divisero. La ragazza le sorrise, porgendole la mano. "Buongiorno! tu devi essere Aureliana. Io sono Luna, ma qui mi chiamano Sonya Numero Due'' Aureliana strinse la mano "Piacere'' ribatté educatamente, nonostante la fretta. "Io sono Jacob Barton, il fidanzato di Luna'' disse il ragazzo. "Piacere di conoscervi...non mi sembra di avervi mai visto'' commentò Aureliana. Luna ridacchiò. "Ieri alla festa eravamo travestiti da Ursula e Capitan Uncino'' disse Jacob. "Probabilmente è per questo che non ci hai riconosciuto''. "Ma certo!" esclamò Aureliana. "Complimenti, i vostri costumi erano strepitosi!" aggiunse. "Grazie mille, cara. Vuoi un po' di caffè corretto sangue?'' chiese Luna.Aureliana annuì. "Sarebbe un gesto veramente gentile, grazie''. Luna si diresse al frigo, digitando la password e procurandosi una sacca. Si diresse poi nella zona del lavandino, procurandosi una tazza.Riempì la tazza per metà di sangue, poi si diresse alla caffettiera elettrica e riempì l'altra metà di caffè. Tornò da Aureliana, porgendole la tazza con un sorriso cordiale stampato in volto. "Grazie mille'' disse Aureliana. Luna fece spallucce."Nulla di che''. Rispose, prendendo Jacob per mano e lasciando la stanza. I due erano alti più o meno uguali ma Jacob era decisamente più giovane di Luna:era evidente che non potesse avere più di diciannove anni. Aureliana rimase in cucina, sorseggiando il suo caffè. Doveva ammettere che la SHB le sarebbe mancata. Dietro tutto quel rosa e quei drammi c'erano delle persone davvero valide. Ma la sua casa era la Transilvania, nello specifico...Daka. Aureliana sentì la tv accendersi in soggiorno."Un allarme meteo colpisce ogni zona dell'est europa: pioggia,vento e grandine. Allarme rosso, nessuno spostamento autorizzato fino a nuovo ordine'' disse la voce della giornalista in tv. Aureliana sobbalzò, facendo cadere la tazza. Nessuno spostamento autorizzato? significava che non avrebbe potuto andarsene da lì, nemmeno volendolo, finché il tempo non fosse migliorato. Si prese la testa tra le mani, sedendosi al bancone della cucina. Non andava bene. Non andava affatto bene.


-In un punto imprecisato nel tempo e nello spazio, presente-

Clarissa Morgenstern servì la colazione a suo marito, come tutte le mattine.Bacon appena scottato e uova all'occhio di bue. Jonathan le sorrise.Si trovavano all'interno della loro cucina, in pieno stile anni 50. Le vetrate erano ampie e facevano entrare molta luce. Il pavimento era costituito da mattonelle a forma di rombo, in un'alternanza di giallo e nero. I mobili erano di due colori: giallo e verde acqua. Clarissa indossava un abito da cocktail nero a trapezio. Nei capelli portava una fascia rossa. Gli occhi erano truccati di bianco perla con una sottile linea di eyeliner, le labbra erano decorate da rossetto color pesca e aveva un finto neo dipinto tra il naso e le labbra. I capelli biondi di Jonathan erano perfettamente ingellati e appiattiti contro la nuca, con una netta linea laterale. Indossava una camicia bianca con sopra un gilet nero. La cravatta e i pantaloni erano dello stesso colore, le scarpe anche, eleganti e lucidate di recente. Ai piedi di Clarissa c'erano delle semplici ballerine rosse lucide. Una volta finito di servire la colazione a Jonathan, si mise a lavare i piatti. "Sono felice che oggi rimarrai a casa dal lavoro,caro...così potremo passare un po' di tempo in famiglia'' esclamò Clarissa. Jonathan annuì, gustandosi la colazione. "Simon e Jocelyn dormono ancora?'' chiese quindi. Clarissa annuì, teneramente."Sai che quando non hanno scuola adorano dormire fino a tardi'' rispose. Jonathan finì la colazione. Clarissa lavò i piatti, li asciugò e li mise al loro posto."Che ne dici di fare un giro al drive in?'' chiese Jonathan. Clarissa ridacchiò."Non possiamo, Johnny...ci sono i bambini!" Jonathan rise, poi la circondò con le braccia, portando le labbra sulle sue e schiudendole. Lei fece lo stesso e le loro lingue si unirono in una magica danza: quella del vero amore.Mentre si baciavano, si guardarono intensamente negli occhi. Sapevano che quella non era la realtà,bensì una trappola inventata da Lucifero.Sapevano che Jocelyn e Simon non erano davvero i loro figli. Sapevano che tutti i loro amici, colleghi, vicini e via dicendo non erano reali. Sapevano che era tutta una simulazione. Ma a loro non importava: loro due erano reali, così come il loro amore ed avevano cresciuto Jocelyn e Simon con gioia ed entusiasmo. Li adoravano. Non era poi così male essere intrappolati in un posto imprecisato del tempo e dello spazio,almeno finchè sarebbero restati insieme. 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21- Patti,allenamenti e sotterfugi ***


                                                      -Greyville-


Dakaria aveva seguito Raven in un'enorme stanza in mattoni rigorosamente viola, senza mobili.Sul pavimento della stanza c'era un enorme pentacolo con al centro una testa demoniaca, in marmo. Raven prese un cuscino viola dai bordi argentati e lo pose esattamente sulla testa di demone. "Ascolta attentamente le mie istruzioni. Siediti sul cuscino, leggi ripetutamente e ad alta voce ciò che c'è scritto sul foglio che sto per darti e pensa intensamente al tuo desiderio'' spiegò Raven, porgendo a Dakaria un foglio di pergamena ingiallito dal tempo. Dakaria annuì, si sedette sul cuscino e prese un profondo respiro.Cominciò quindi a leggere le parole scritte sul foglio: somigliavano molto a quelle pronunciate da Ludo durante il rito della Medium Mortis."Stellam matutinam,angelum pulcherrimum tradita est tibi ex patre tuo.Ego confido in lumine tuo et renuncio Deo Patri.Abrenuntio terra amoris ut serve tibi.Audiri ad petitinem cordis mei quid ego rogabat te per cogitationes meas.In commutationem anima mea erit tibi centum annos.Ego serviam tibi in tenebris terra et convertam magnitudinem ad nomen tuum.Stellam matutinam det votum meum. Anima mea parata est ut serve tibi centum annos post mortem meam.Testor cum capite Iuro illud in corde meo ,Testor sanguine.Obsecro te.Imple votum cordis mei'' dopo la prima lettura non successe nulla. Così Dakaria lesse ancora. Ed ancora, ed ancora. Ad ogni lettura si concentrava sempre di più sul trovare Aureliana. Dopo due o tre ore qualcosa cambiò:le pareti della stanza cominciarono a tremare, una luce rossa pulsava dal pentacolo. Un fumo nero riempì tutto facendola tossire e infine il pentacolo cominciò a scottare. Quando il fumo fu diradato Dakaria si trovava in tuttì'altro posto, in compagnia di un giovane ragazzo sui diciassette anni. Egli era altissimo e magro.I capelli erano lunghi fino alle spalle, mossi e biondo platino.Le sopracciglia erano chiare, gli occhi grandi e azzurro ghiaccio. Sotto gli occhi aveva delle leggere occhiaie. Il volto era squadrato, il mento appuntito.Il naso era leggermente a patata e le labbra erano carnose.Era senza maglietta ed indossava dei jeans skinny in ecopelle rossa, con ai piedi delle converse nere con stringhe e dettagli rossi.Dakaria inclinò la testa di lato: non sembrava affatto un demone. Decise comunque di non dire nulla, sua madre le aveva insegnato a non giudicare dalle apparenze e non voleva giocarsi l'unica possibilità che aveva di raggiungere Aureliana. Il ragazzo camminò verso di lei, sorridendole e porgendole la mano. "Benvenuta, Dakaria Tepes. Io sono Sybil Morningstar, uno dei due figli di Lucifero.Faccio il ricognitore per il Clan Morningstar.Attualmente in clan è guidato dalla mia gemella Sabrina e da suo marito Caliban. Sei consapevole del fatto che pronunciando qui questo incantesimo hai accettato di servire il clan Morningstar dal momento della tua morte fino a 100 anni?'' Solo successivamente Daka si accorse che il ragazzo aveva in mano una cartelletta nera con dei fogli e che aveva una penna in mano. Daka alzò la mano."Mi dica, signorina'' disse Sybil. "Cosa si intende per momento della morte? Voglio dire ora sono qui tramite la Medium Mortis ma dovrò tornare a casa fra dieci giorni e di conseguenza non posso restare per cento anni'' spiegò. Sybil rise. "Non si preoccupi, signorina. Durante la Medium Mortis l'anima è ancora viva, come se fosse in vacanza. I 100 anni partiranno dal momento in cui lei morirà effettivamente'' aggiunse. Dakaria annuì. "D'accordo, ci sto'' esclamò poi. "Metta le firme dove ci sono le x '' disse Sybil con fare molto professionale, passandole la cartelletta. Dakaria firmò tutto, poi tornò la cartelletta al proprietario. "Dunque il suo desiderio è raggiungere immediatamente la signornina Aureliana Anghelescu'' affermò Sybil. Dakaria annuì."Da ciò che so io la Signorina Angelescu è stata rapita da Mania, colei che governa tutta Darkville'' Dakaria aggrottò le sopracciglia. "E con ciò?'' ribatté, leggermente irritata.Sybil fece spallucce. "Probabilmente Mania sa chi sei e se ti presentassi lì non avresti alcuna chance di salvare la signorina Aureliana'' disse. Dakaria alzò gli occhi al cielo,incrociando le braccia. "Dove vuoi arrivare?'' ringhiò. Sybil fece nuovamente spallucce, cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza. "Io potrei darti dei poteri demoniaci molto utili per combatterla al momento opportuno, un modo per contattare i tuoi amici e una nuova identità ed aspetto come copertura'' spiegò Sybil. "E quale sarebbe il prezzo?'' chiese Daka. "400 anni a servizio del Clan Morningstar'' rispose Sybil. Dakaria strinse i pugni. 400 anni? era troppo per chiunque. Poi pensò a tutti i momenti passati con Aureliana. Ii baci, le risate, i drammi, le lotte, a tutto ciò che l'aveva portata a quel momento..."Abbiamo un accordo'' disse dunque,offrendo la mano a Sybil, che le porse nuovamente la cartella per sigillare il nuovo contratto.

                                  
                       -Castello Croissant-Petrova (Darkville)-


Yuno e Lexa erano poste al centro della palestra. "Ascoltate'' disse Lexa. "Uccidere delle persone indifese che non se lo aspettano è un gioco da ragazzi. Uccidere delle entità sovrannaturali con spade che spuntano dalle braccia che hanno passato tutta la vita a difendere e proteggere la madre dei demoni non lo è affatto'' Yuno annuì. "Esattamente ragazzi.Le sette sorelle del purgatorio sono toste e hanno qualcosa che non non abbiamo: la magia. Sono impossibili anche solo da ferire. Il nostro compito è quello di tenerle occupate il più tempo possibile in modo da lasciare il castello senza difese. Niente atti di eroismo, giocheremo in difesa. Anche se ci allenassimo per cento anni non saremo mai forti come loro'' spiegò poi. "Detto questo, ora Yuno interpreterà una delle sorelle ed un volontario o volontaria tra voi interpreterà sé stesso durante la battaglia'' disse Lexa. Shion Sonozaki, Kotonoha Katsura e Liu fecero un passo avanti. Lexa rise. "Avevo detto uno'' disse. Poi fece spallucce. "Sono sicura che Yuno riuscirà a gestirvi tutti quanti, una sorella del purgatorio ci riuscirebbe'' Yuno annuì,sicura di sé. Shion avanzò sul lato destro puntando il fianco di Yuno, ma lei colpì il suo ginocchio (ovviamente avevano delle spade finte) spingendola ad indietreggiare,imprecando. Kotonoha saltò sulla schiena di Yuno e le circondò il collo con le mani. Yuno le diede un morso alla mano, facendola urlare. Kotonoha lasciò la presa, cadendo per terra. L'unico che ebbe il fegato di attaccarla in modo leale fu Liu, che cercò di arrivare direttamente allo stomaco. Yuno lo guardò dritto negli occhi, deviando il fendente e dandogli un colpo alla spalla. Liu non si arrese: si allontanò in corsa, cercando di scivolare per terra in modo da raggiungere una delle gambe di Yuno. Yuno si spostò, dandogli un colpo all'avambraccio. Liu si rialzò, scagliandosi contro di lei e puntando alla sua gola. Yuno fece lo stesso. Infine entrambi erano riusciti ad eludere le sicurezze l'uno dell'altra. Se fosse stato un vero combattimento sarebbero morti entrambi nello stesso momento. Si guardarono negli occhi per quella che parve un'eternità, poi si sorrisero, stringendosi la mano per farsi i complimenti e facendosi l'inchino a vicenda. "Mi piace il tuo spirito di intraprendenza,L'' commentò Yuno, facendo arrossire Liu. Liu fece spallucce "Non è nulla di che, ero in vantaggio solo perché tu mi hai allenato prima'' mormorò. Yuno gli diede un' amichevole pacca sulla spalla. "Sei troppo modesto L, sei un guerriero nato, le farai nere!" esclamò. Liu scosse la testa "E tu sei troppo ottimista. Puoi essere brava quanto vuoi ma non sei una sorella del purgatorio.Inoltre l'allenamento è appena iniziato'' ribatté Liu, con il fiato corto per la battaglia. Lexa tossicchiò. Yuno e Liu si distolsero da ciò che stavano facendo, ricordandosi di essere in una stanza piena di gente. Questo fece arrossire anche Yuno. Lexa sospirò.Non c'era tempo per le cotte adolescenziali: dovevano allenarsi. Danyella sarebbe stata lì molto più presto di quanto si potesse immaginare. "Bene, ora mettetevi tutti in fila, in ordine di età. Il più piccolo o la più piccola davanti e il più grande o la più grande in fondo''.Vi insegnerò come proteggervi dalle coltellate dirette alla gola. Yuno e Liu hanno combattuto bene, ma hanno perso entrambi. Quella del mirare alla gola è una mossa saggia ed efficace, che le sorelle del purgatorio conosceranno a memoria. Quindi dovete assolutamente imparare come difendervi da un attacco di questo tipo. Yuno e Liu andranno nell'angolo in fondo, ad sfidarsi nuovamente finché non ci sarà un vincitore.Liu sorrise soddisfatto, guardando dritto negli occhi di Yuno. Yuno si leccò il labbro inferiore: "Fatti sotto,caro'' disse, mettendosi a correre e ridacchiando. Liu alzò gli occhi al cielo, ma non potè fare a meno di ridere a sua volta, rincorrendo Yuno.


                                                     
                                       -Castello di Lilith-



Vicky Miller, Hester Ulrich e Raquelle Gomez bussarono alla porta del castello di Lilith,che si aprì da sola con uno scricchiolio. Vicky indossava un crop top verde scuro in raso 3 jeans skinny in pelle. Ai piedi portava delle converse nere con le borchie. I capelli rossi erano alzati in una coda e gli occhi nocciola truccati da ombretto color perla. Le labbra carnose erano decorate da del rossetto rosa bubblegum. Raquelle indossava un vestito senza maniche dal collo alto, a stampa leopardata. La base era bianca, le macchie nere.Ai piedi portava delle scarpe col tacco alto, rosse e decorate da glitter, chiuse sul davanti.I suoi capelli castano scuro scendevano mossi lungo la schiena con la solita riga laterale. Sugli occhi color cioccolato aveva messo dell'ombretto e dell'eyeliner nero, mentre sulle labbra sottili un lucidalabbra nude opaco.Hester indossava un vestito rosso monospalla che stava molto bene con la sua carnagione leggermente scura,il cui collo era decorato con del tulle. I capelli castano scuro erano legati in una coda bassa, lasciati lisci.Le labbra carnose erano decorate da del rossetto rosso corallo e gli occhi da un ombretto argentato.L'abito aveva uno spacco sulla gamba sinistra. Ai piedi portava dei sandali neri aperti sul davanti, con un tacco di discreta altezza. Nonostante la porta si fosse aperta, nessuno venne ad accoglierle. Vicky fissò i propri occhi color nocciola in quelli della sua fidanzata Raquelle, che storse il naso appuntito. Le due si presero per mano,incerte sul da farsi. Hester alzò gli occhi al cielo, si ravvivò la coda con una mano ed spalancò la porta, entrando con sicurezza nel castello di Lilith."Venite o no?'' esclamò con sufficienza poco prima di entrare. Vicky e Raquelle avevano sospirato, muovendosi a rallentatore ed entrando, senza mai lasciarsi la mano. Una volta che la porta fu chiusa, la statua di Lilith prese vita.Raquelle ebbe i brividi. Strinse più forte la mano di Vicky,che ricambiò la stretta. "Cosa siete venute a cercare qui, Stelle del Mattino? guai?'' tuonò Lilith. Hester scosse la testa. "Niente affatto. Vogliamo entrare nel tuo Clan per rinnegare quei falliti di Caliban e Sabrina'' aggiunse poi. "E cosa vi ha fatto cambiare idea?'' Hester non sapeva cosa dire.Lanciò uno sguardo eloquente a Raquelle,che capì subito prese la parola. "Hanno fatto entrare la feccia di quel clown a strisce bianche e nere nel nostro clan. Fastidiosi ragazzini caotici con mille omicidi alle spalle. Non è così che si fa onore al nome di Lucifero'' la spalleggiò Vicky. "Inoltre sai che ti sfiderà e noi vogliamo stare dalla parte di chi vince'' aggiunse Hester.Lilith si grattò il mento, poi scoppiò in una fragorosa risata. "E va bene.Siete dentro'' esclamò infine. Le ragazze fecero un sospiro di sollievo. "Ma sappiate che qui non siamo nè al circo nè alla fashion week. Struccatevi e buttate via quei vestiti. D'ora in poi sarete le mie servitrici e indosserete soltanto le tute arancioni che gli umani danno ai carcerati'' aggiunse Lilith. Le ragazze sbiancarono, ma cercarono di mantenere la calma. Non sarebbero rimaste lì per sempre, giusto il tempo per conoscere i punti d'entrata ed uscita del castello.O almeno così speravano.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22- Racconti e Metamorfosi ***


Sara stava già cominciando a perdere la pazienza, quand'ecco che Heather tornò con un sorriso a trentadue denti stampato in volto e un menù sirene.Lo porse a Sara, poi si sedette.Sara rimase a dir poco impressionata:c'erano ricette di ogni tipo fatte con coralli e vegetali magari che avevano già raggiunto la loro morte naturale. Così sia le sirene che Heather,Sylvania e Helene ebbero un lauto pasto, che durò molte ore. Furono servite come promesso dal Sanji originale, che non fece mancare ad Heather sguardi provocatori, sorrisi e complimenti a profusione. Heather si pavoneggiava.In maniera buffa e tenera, non in una maniera arrogante e fastidiosa. Dopo il pasto decisero che avrebbero fatto una giornata in spiaggia. Sylvania coronò il suo sogno di nuotare assieme alle sirene, Heather ed Helene invece fecero gossip tutti il giorno sotto al sole mentre curavano l'abbronzatura. Certo,Helene era preoccupatissima per Daka e voleva trovare Danyella al più presto, ma non voleva incorrere nelle ire di Sara: tutti sapevano che le sirene di Loveville avevano grandi poteri ed erano molto permalose. Decise quindi che avrebbe tenuto a freno il nervosismo, seguendo la corrente come la situazione richiedeva. Il pranzo fu così gustoso che decisero di tornare al Grande Blu anche per la cena, cosa che rese Sanji felicissimo. Durante la cena Heather informò le ragazze che Sanji le aveva invitate a festeggiare con la sua ciurma. Loro avevano accettato di buon grado. Tutte avevano notato l'affinità tra Heather e Sanji, così, per puro spirito di sorellanza femminile, si tolsero i tacchi e indossarono vestiti più casual.Le sirene indossarono tutte un tank top dal collo alto del loro colore caratteristico (arancione per Sara,giallo per Coco,azzurro per Hanon,Rosa per Lucia). Sylvania aveva indossato una canotta gialla con fiore verde nel mezzo. Le sirene avevano indossato tutte gli short in jeans,mentre Sylvania aveva scelto un'ampia gonna a pieghe color giallo limone, che arrivava fino alle caviglie. Tutte le ragazze avevano deciso di legare i capelli in una coda. Tutte tranne Helene, che aveva deciso di mantenere il suo outfit. Le sembrava una cosa da bambini mettersi in ombra perché Heather potesse mettersi in mostra con Sanji nel bel mezzo di una missione così importante. Heather si era cambiata, indossando un vestito ancor più sontuoso. Il vestito era giallo, con lo scollo a v. Lo scollo era decorato da fiori gialli e le maniche lasciavano scoperte le spalle. Il bustino era stretto e metteva in mostra il seno quasi inesistente e la vita stretta.La gonna era in tulle e si allargava attorno a lei, lunga fino alle caviglie.Sara aveva portato indietro i capelli sul davanti legandoli sulla nuca in una voluminosa treccia, il resto del capelli era sciolto.Indossava un ombretto dorato sia sopra che sotto l'occhio e un rossetto color rosso fuoco.Ai piedi indossava delle ballerine Mary Jane gialle, che però erano coperte dalla gonna.Le ragazze le avevano persino fatto indossare una piccola corona argentata simile a quella che davano alle reginette del ballo della scuola. Quella era la sua serata, e tutte erano dalla sua parte.Tutte tranne Helene, che non vedeva l'utilità di quella farsa vista l'urgenza della missione "salvare Aureliana e trovare Dakaria''.

-Nel frattempo ,Sotteranei di Luffy Island-

Danyella guardò Buggy negli occhi, intensamente, cominciando ad accarezzare il suo corpo. La luce della luna che filtrava dalla minuscola finestra della cella, facendo luccicare i suoi lunghi capelli biondo platino. Ella indossava un meraviglioso reggiseno argentato formato da piccoli anelli, non portava le mutande. Buggy era a petto nudo. Erano sdraiati l'uno sopra l'altro, sulla brandina. Si guardarono intensamente negli occhi, poi le loro labbra si unirono e le loro lingue danzarono armoniosamente tra di loro. Buggy cominciò ad accarezzare i fianchi di Danyella, che sospirò leggermente sulle sue labbra. Danyella, che strusciò i propri fianchi su quelli di Buggy. Nonostante egli indossasse ancora le mutande, Danyella sorrise accorgendosi dell'effetto che il suo movimento aveva su di lui. Gli leccò una guancia, arrivando al collo e succhiando la pelle con forza. Lui emise un gemito, spingendo la propria vita verso quella di lei ed accarezzandole la schiena.Danyella ridacchiò.Non aveva affatto fretta di finire: era sempre impegnata e non aveva mai tempo per andare a trovare il clown del suo cuore:Voleva che quel momento durasse più a lungo possibile.

-Spiaggia di Luffy Island-

Sanji,Luffy,Usopp,Zoro e Nico Robin erano seduti attorno al fuoco. Sanji aveva raccontato loro che una ragazza bellissima aveva accettato le sue avance e nessuno ci aveva creduto, così lui aveva deciso di dimostrarglielo. Quando le ragazze giunsero, Nico Robin inclinò la testa di lato: era uno spettacolo davvero strambo. Cinque di loro avevano un look casual, canottiere dal collo alto di diversi colori,shorts e infradito intonate alle canotte. Erano tutte struccate e portavano la coda. Una era completamente vestita di rosso, sexy e provocante. Sembrava uscita direttamente dagli anni 30, ed era una bandiera rossa che camminava. Ma la più strana era sicuramente quella vestita di giallo:sembrava pronta per partecipare ad un concorso di bellezza. Non appena si avvicinarono, Nico Robin notò che lo sguardo della principessa del ballo si era illuminato non appena aveva visto Sanji. Allora era vero, per una volta una donna ricambiava le sue avance da quattro soldi. Tutti erano silenziosi e nessuno diceva nulla, così Sylvania decise di rompere il ghiaccio. "Ciao a tutti, mi chiamo Sylvania Tepes'' disse, facendo un inchino subito dopo. "Vengo dalla Transilvania, sono per metà vampira e sono qui tramite il rito della Medium Mortis, per salvare l'anima dell'amore della mia sorella gemella Daka, che è stata rapita da Mania''. Usopp applaudì, facendole posto vicino al fuoco. "Wow, questa sì che sembra un'avventura avvincente, dicci di più!" esclamò poi. "Certamente, lo farò dopo che le mie amiche si saranno presentate'' rispose Sylvania, sorridendo cordialmente. Lucia fece un passo avanti. "Io sono Lucia Nanami, principessa dell'Oceano Pacifico del Nord. Ora mi sono stabilita a Mako Island, Loveville, con le mie amiche Coco, Hanon,Sara, Rina e Karen''. Hanon fece un passo avanti."Io sono Hanon Hōshō,Principessa Sirena dell'Oceano Atlantico del Sud, faccio parte del gruppo di Lucia''.Sara si mise accanto ad Hanon. "Io sono Sara, la principessa sirena dell'Oceano Indiano.Anche io faccio parte del gruppo di Lucia,ma durante questa missione sarò il Capitano'' disse.Coco fece un passo avanti. "Io sono Coco,principessa sirena dell'Oceano Pacifico del Sud. faccio parte del gruppo di Lucia'' un ragazzo con il cappello di paglia si alzò, porgendo la mano a Sara. "Sono Monkey D Luffy, il capitano di questa ciurma'' disse poi.Sara gli strinse la mano. "Fate spazio alle nostre amiche sirene'' disse Luffy. I membri della ciurma si spostarono, facendo sedere Lucia, Hanon,Coco e Sara. Una ragazza dai capelli arancio prese la parola. "Ciao a tutte, io sono Nami, la navigatrice.Non per essere indiscreta , ma... che fine hanno fatto Karen e Rina?'' chiese. Helene fece un passo avanti. "Io sono Helene Steinbrück. Migliore amica di Sylvania e Dakaria. Sono una semplice umana che ha voglia di poggiare il culo sulla sabbia'' esclamò. Tutti risero, facendole posto. Heather rimase impalata, con un sorriso ebete e lo sguardo fisso su Sanji."Manchi solo tu, reginetta del ballo'' disse un ragazzo dai capelli verdi, con tono apatico. "Ecco..io..sono Heather McNamara. Al liceo facevo parte di un gruppo di bullette che comandava la scuola, anche se ero più una seguace. Poi una di noi si è alleata con un pericoloso psicopatico di nome Jason Dean e ha ucciso la nostra leader. Jason Dean voleva far esplodere la scuola, ma la nostra amica l'ha fermato'' mormorò Heather. Tutti rimasero abbastanza impressionati. "Qui ci sono abbastanza storie per tutta la notte'' esclamò Sanji, facendo spazio accanto a sé. "Su, siediti accanto a me, così posso ascoltarti meglio'' aggiunse, facendole l'occhiolino. Heather arrossì leggermente, sedendosi accanto a lui. "Non per essere insistente, ma dove sono Karen e Rina?'' chiese nuovamente Nami. Sara fece spallucce. "Karen e Rina sono in missione altrove'' disse poi. Luffy si grattò il mento. "Fermi tutti, di quante missioni fate parte?''
le ragazze risero. "Chi va per prima?'' chiese Hanon. "Penso che sia giusto che parli prima Sylvania'' disse Lucia. Sylvania annuì, poi prese a parlare. "Io e la mia sorella gemella Dakaria siamo nate e cresciute nella città dei vampiri, in Transilvania. Quando avevamo dodici anni ci siamo trasferite in una piccola città in Germania, la città d'origine di mia madre. Siamo cresciute e ci siamo trasferite ad Amburgo. Io ho aperto una boutique di vestiti fatti a mano, passione che ho scoperto quando avevo quattordici anni. Dakaria invece si è iscritta all'università per studiare cinema. Daka aveva un fidanzato vampiro, Murdo Dako. Ha chiesto a Murdo di seguirla nel mondo umano, ma lui ha scelto la sua band. Ho dimenticato di dire che Murdo è un cantante famoso. Sette anni dopo siamo state invitate alla festa di compleanno di nostra cugina in Transilvania.Io e Daka ci siamo perse di vista. Ho incontrato Murdo, pentito della sua scelta, che mi ha chiesto aiuto nel riconquistare Daka. Io ho accettato e ho incastrato Daka in una cena romantica con lui. Ma c'era una cosa che non sapevo...alla festa Dakaria aveva incontrato una ragazza di cui si era invaghita, Aureliana. Durante la cena è venuto fuori che Aureliana era la sorellastra. Murdo ha dato di matto e l'ha minacciata di fare coming out al posto suo con 
la madre omofoba, così Aureliana si è incazzata ed è scappata. Dunque è stata rapita da Mania. Abbiamo contattato il nostro migliore amico stregone Ludo e la nostra qui presente migliore amica Helene per aiutare moralmente Daka. Abbiamo fatto il rito della Medium Mortis ma le nostre anime sono state separate. Fortunatamente Murdo è finito a Darkville e si è imbattuto in Cherry Croissant, che credo conosciate tutti. Lei ha accettato di aiutarci e sarebbe stato grandioso se non fosse che...'' Sara alzò la mano, in segno di stop.
"La missione di Sylvania ed Helene è quella di trovare Dakaria riunendo il loro gruppo e salvare Aureliana dalle grinfie di Mania. Hanno ancora otto giorni a disposizione''
aggiunse quindi. "E che mi dici della vostra missione? chiese Nico Robin. "La missione mia, di Hanon,Coco e Lucia era quella di recarci qui e trovare la mezza sirena, Danyella'' rispose. "Danyella? noi la conosciamo, possiamo dirvi dove si trova!" esclamò Luffy.
Nami prese la parola. "Frena, Luffy. A cosa vi serve Danyella?'' chiese.Lucia prese la parola. "Appena arrivato a Darkville, Murdo ha disturbato Lilith ed è stato inseguito dai suoi gargoyle. Cherry l'ha salvato. Si sono conosciuti così. A Lilith non è piaciuto il comportamento di Cherry ed ha rapito sua moglie la sua figlia minore. Abbiamo bisogno della magia di Danyella per liberarle'' Nami annuì. Usopp alzò la mano."Non voglio essere indiscreto, ma perchè nessuno risponde alla domanda precedente? Dove sono Karen e Rina?'' Coco prese la parola. "Sono andate a Darkville per trattare con il Clan Morningstar ed allearsi con loro. Sono gli unici abbastanza potenti da contrastare Lilith'' disse. "Se Sylvania e il suo gruppo hanno il tempo contato, per quale motivo cercano di aiutare Cherry?'' chiese Nico Robin. Helene prese la parola. " Perchè Cherry è l'investigatrice più famosa di tutto il regno e ci ha promesso di aiutarci a trovare Aureliana senza pagarne il prezzo se libereremo la sua famiglia'' Nami annuì. "Tutto chiaro, sembrate tipe a posto.Vi porteremo da Danyella domani'' disse Sanji. "Parlaci un po' di te, Heather, sono curioso di conoscerti'' mormorò poi, mettendo il braccio dietro la sua spalla. Heather si poggiò a lui con fare civettuolo. La ciurma era sbalordita: i ripugnanti metodi di Sanji avevano funzionato su una ragazza da urlo:un vero e proprio miracolo divino.

                                                 -Greyville, bottega di Raven-

"Ripassiamo il piano'' disse Sybil. "Il tuo nome è Ana Lucia Kiryu. Sei stata adottata da degli umani in giappone che ti avevano fatto fare una magia per fermare i tuoi poteri.Tuttavia tua sorella maggiore che doveva prendersi cura degli affari di famiglia in Transilvania è scappata con un umano. Così i tuoi veri genitori sono venuti da te, hanno annullato la magia e ti hanno riportata in Transilvania, rivelandoti che il tuo vero nome è Larissa Covaliov e che d'ora in poi ti dovrai occupare tu degli affari di famiglia,dimenticando la tua vita in Giappone. Sei assolutamente distrutta e non sai che fare, vorresti scappare ma non sai dove, sei disperata. Dovrai piangere molto'' aggiunse.Dakaria alzò gli occhi al cielo. "Non sono brava a piangere'' ribatté. Sybil fece spallucce."Abbiamo una magia anche per questo ma ti costerà altri cent'anni di servizio...''Dakaria fece spallucce. Chi li contava più, ormai? "D'accordo, è tutto chiaro. Quando cominciamo?'' chiese Daka. "Adesso'' rispose Sybil, schioccando le dita e facendo apparire uno specchio. Agitò le mani in aria,mormorando strane parole simili a quelle che Ludo aveva pronunciato durante il rito della Medium Mortis. "Tenebris magicae,dirige manum meam.Mutat speciem Dakaria. Exprimit cogitationes suas,donec retexam processum ipse'' disse. "Ora, Daka, guarda nello specchio ed immagina una ragazza completamente opposta a te nell'aspetto e nel carattere.Tua sorella Sylvania non vale, devi inventarla da zero'' aggiunse. Dakaria annuì. Chiuse gli occhi ed immaginòuna lunga cascata di boccoli biondo dorato. Li riaprì e vide che i suoi capelli erano mutati, diventando esattamente come li aveva immaginati. Chiuse nuovamente gli occhi ed immaginò piccoli occhi verdi e azzurri,un naso appuntito e delle labbra mediamente carnose.Un viso a diamante, dal mento appuntito. Delle sopracciglia sottili e delle fossette.Immaginò di essere più bassa ed esile. Aprì gli occhi: la sua trasformazione era quasi completa."Manca solo il vestito'' disse Sybil. Daka sbuffò. "E va bene'' disse, chiudendo gli occhi ed immaginando il vestito più rosa e vistoso che le venisse in mente,accompagnato a degli scomodissimi tacchi alti fucsia con paillettes, aperte sul davanti. Sybil applaudì."Bene, ora passiamo alla magia per piangere'' disse poi. "Che devo fare?''chiese Dakaria. Sybil cominciò nuovamente ad agitare la mani in aria. "Tenebris magicae,adiuva me. Dat sensus et fragilitas Dakaria. Lacrimas operatur,ad sonum huius verbi'' mormorò. "Ora inventa una parola. Ogni volta che la dirai scoppierai a piangere''.Daka fece spallucce. "Okay, la parola sarà vita'' ribatté. "Bene. Ora apriremo un portale e tu andrai in Transilvania, al pub di Mania. Ti farai rapire e raggiungerai Aureliana.Studierai la situazione dall'interno e quando avrai trovato un modo per liberarla invocherai me tramite una collana che io ti darò. Dakaria tossicchiò, impaziente. "Meno chiacchiere e più fatti, apri questo portale e portami dall'amore della mia vita'' esclamò, determinata. 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23-Successo,baci e magia imbarazzante ***


                                                        -Mondo dei vivi, Transilvania-

Sybil aveva aperto un portale e la nuova Dakaria era spuntata davanti al pub di Julyana, o meglio di Mania. Aveva l'aspetto immaginato, ora doveva soltanto lagnarsi un po' e farsi avvelenare. Sybil le aveva assicurato che non si poteva essere uccisi durante la Medium Mortis, visto che tecnicamente si trattava di una vera e propria morte (anche se temporanea). Entrò nel pub, stando attenta a non inciampare: quei dannati cosi erano scomodissimi, quale persona sana di mente li avrebbe indossati di propria volontà? Si diresse verso il bancone, sedendosi su uno sgabello e facendo la faccia triste. Mania stava pulendo dei bicchieri. Dakaria tossicchiò, attirando la sua attenzione.Ella sorrise. "Che succede, zuccherino?'' chiese poi. Dakaria avrebbe voluto strapparle tutti i capelli. Non era da lei fare la piagnucolona. Grazie al cielo c'era la magia di Sybil ad aiutarla. "La mia vita sta andando a pezzi'' esclamò, prendendosi la testa fra le mani.
Qualche secondo dopo, le lacrime scorrevano copiose dai suoi occhi come la cascata del Niagara. Mania le porse un fazzoletto. Dakaria lo usò per asciugarli, singhiozzando. "Che ti è successo? Sono una barista, di me ti puoi fidare'' esclamò Mania con un tono melenso evidentemente finto. "Il mio nome è Ana Lucia Kiryu. Sono cresciuta in Giappone, da umana. Andava tutto bene ma un giorno due vampiri sono entrati a casa mia e mi hanno rivelato che i miei genitori adottivi erano stregoni e che mi avevano fatto una magia...poi i vampiri hanno annullato la magia e ho scoperto che anche io sono una vampira. Poi mi hanno presa e portata qui, dicendo che il mio vero nome era Larissa Covaliov e che da questo momento in poi dovrò occuparmi degli affari di famiglia, perchè la mia sorella maggiore è scappata con un umano'' disse Dakaria, come pattuito.Dakaria notò che l'effetto delle lacrime stava svanendo. "Non posso cambiare vita così, all'improvviso'' ed ecco che le lacrime magiche tornarono, dando a Dakaria molti plausibilissimi singhiozzi. Dakaria alzò gli occhi in quelli della barista, poi mormorò, con gli occhi pieni di lacrime: "Vorrei avere un posto in cui scappare, un'alternativa, una qualsiasi...ma non ne ho nessuna'' affermò poi, sconsolata .Mania inclinò la testa di lato."Dimmi, Larissa...'' Dakaria singhiozzò più forte. "Preferisco Ana Lucia'' singhiozzò.Mania sospirò. "D'accordo. Ana Lucia, quanti anni hai?'' chiese Mania."N-ne ho diciannove'' mormorò Dakaria. "Bene, allora posso offrirti una bella pinta di zero positivo per farti dimenticare i problemi. Sarà gratis. Che ne dici?'' Dakaria avrebbe voluto alzarsi in piedi e fare la danza della gioia, ma si limitò ad annuire mestamente. Finalmente si sarebbe riunita con l'amore della sua vita. Mania riempì la pinta di zero positivo e gliela passò.Dakaria lo bevve lentamente, in circa venti minuti. Doveva sembrare una sbarbatella, dopotutto. Una volta bevuta l'ultima goccia, la testa cominciò a girarle e la gola a bruciare, mentre l'ossigeno veniva meno. Bene. Mania l'aveva avvelenata. Ciò significava che sarebbe stata rapita. Fece del suo meglio per non sorridere, mentre cadeva a terra svenuta.

                                                   - Spiaggia di Luffy Island-


Dopo parecchie ore, ognuno di loro aveva raccontato nel dettaglio la propria storia. Avevano cominciato a cuocere marshmallow. Hanon e Coco fissavano l'acqua, nostalgiche. Le nuotate notturne erano le migliori. Sanji lo notò. Decise quindi di usare questa cosa a suo vantaggio: voleva baciare Heather in acqua, ma prima doveva farla entrare. Sanji si alzò in piedi,indicando Hanon e Coco. "Credo che le nostre amiche sirene vogliano farsi una nuotata. Che ne dite, ci uniamo?'' chiese. Tutte le sirene si alzarono, togliendosi i vestiti e gettandosi in acqua. Usopp e Luffy corsero in acqua direttamente coi vestiti addosso. Nami e Nico Robin rifiutarono educatamente. Sanji si girò verso Heather, che era ancora seduta. Le porse la mano. "E-ecco, io non voglio rovinare il vestito e...'' Sanji la guardò dritta negli occhi, rimanendo in silenzio per qualche minuto. Gli occhi di Heather caddero sulle sue labbra. Quanto avrebbe voluto baciarlo nell'acqua, sotto la luna piena della mezzanotte. Sarebbe stato semplicemente perfetto.Saltò in piedi."Al diavolo il vestito" pensò, prendendo la sua mano. Sanji sorrise, Heather ricambiò, poi corsero verso il mare, ridendo come matti.

 

                                -Castello Croissant-Petrova,Darkville-

Yuno e Liu si erano allenati tutto il pomeriggio, ma finivano sempre in parità. Certo quel loro piccolo incontro privato si stava dimostrando inutile per la missione, ma estremamente stimolante per entrambi.Standogli vicino, Yuno notò che aveva una bellezza mozzafiato. Insomma era pieno di cicatrici e tutto quanto, ma i suoi occhi verdi brillavano come perle e la sua pelle bianca sembrava emanare luce come la luna. A Yuno stava piacendo sfidarlo...forse un po' troppo. Avrebbe voluto levargli la spada di mano e gettarsi fra le sue braccia. Tuttavia,tutti sapevano che Liu aveva chiuso con l'amore. La sua ultima storia era finita in maniera tragica. Nessuno aveva indagato, ma tutti erano sicuri che la sua fidanzata fosse stata uccisa da suo fratello, Jeff. Yuno cercò quindi di concentrarsi sulla lotta, tentando di attaccarlo al fianco. Ovviamente Liu aveva già previsto la sua mossa, che bloccò prontamente. Mirò dritto alla gola di Yuno, ma lei gli fece lo sgambetto, facendolo cadere sul tappeto. Liu si alzò in piedi, prendendo fiato per qualche secondo. "Sei già stanco?'' lo provocò Yuno, mordendosi il labbro."Nemmeno per idea, fatti sotto'' esclamò Liu, mettendosi in posizione di attacco.Nel frattempo, Lexa e Cherry osservavano i ragazzi lottare. Nina e Jane erano davvero ottime spadaccine per la loro età. Avevano riflessi migliori, si muovevano più velocemente, non perdevano una battaglia. Quasi come se qualcuno le avesse addestrate...ma Jack aveva detto che i suoi erano un branco di Serial Killer solitari: non aveva senso."Lo penso anch'io'' commentò Cherry. Lexa si riscosse. "Che cosa?'' chiese, sbigottita.. "Che il livello di preparazione di Jane e Nina sia sospetto'' rispose Cherry.Lexa aggrottò le sopracciglia. "Ma come diavolo...'' esclamò Cherry fece spallucce. "Non sono la detective più famosa del mondo degli spiriti per niente'' rispose. Lexa ridacchiò.Si era quasi dimenticata che Cherry fosse una celebrità.

                                                                 -Mare di Luffy Island-

Sanji ed Heather entrarono in acqua. Lui la prese in braccio, lei emise un gridolino.
Sanji cominciò a girare su sè stesso. Heather rise, lo guardò negli occhi e gli diede un bacio sulla guancia. Lui si fermò, poggiando le proprie labbra su quelle di lei, poi le schiuse.Lei fece lo stesso. Ed ecco il momento perfetto: un bacio appassionato tra due teneri amanti appena conosciuti sotto la luna di mezzanotte, in uno specchio d'acqua cristallino. Le sirene si godettero lo spettacolo. Tutte tranne Sara, che si era allontanata come suo solito.Hanon e Coco stavano discutendo animatamente. "Murdo e Sylvania sono la coppia migliore!" esclamò Hanon. "Te lo sogni, cocca. Heather e Sanji lo sono'' ribatté Coco. "Murdo e Sylvania si conoscono e piacciono da molto più tempo'' disse Hanon. "Lui era innamorato della gemella e si sono baciati per una stupida scommessa, invece Heather e Sanji hanno fatto tutto da soli'' inveì Coco.
Lucia rise. "Ragazze, se non abbassate la voce si accorgeranno di noi e rovineremo il loro momento'' sussurrò quindi. Hanon e Coco decisero di smettere di parlare, lasciando che i biondi si godessero quel momento catartico.

                                                  -Castello Croissant-Petrova-

La ragazza dai capelli rossi, quella che era stata ammirata dai ragazzi (il cui nome era Roxy Red) aveva deciso di lavarsene le mani. "Sono una succubus, non una strega, occupatevene voi'' aveva detto a Ludo, Agatha e Dorcas. Così avevano fatto.Avevano preparato della polvere stordente che poteva alterare la percezione spazio temporale portando chiunque la respirasse in una specie di ipnosi in cui riviveva i proprii momenti passati, una pozione che faceva innamorare di chiunque si guardasse in quel momento e un'altra che poteva far perdere completamente i ricordi per ventiquattr'ore.Ludo sbadigliò.Avevano lavorato molto, era ora di farsi un bel pisolino. Si avviò verso la porta, ma Dorcas e Agatha (le due ragazze che guardavano il film horror a volume un po' troppo alto) gli sbarrarono la strada. "Ecco, ora che abbiamo finito di lavorare...'' iniziò Dorcas. "Abbiamo un favore da chiederti'' concluse Agatha. "La cosa è un po' imbarazzante, ma qui non ci sono altri stregoni maschi, dunque...'' continuò Dorcas."Abbiamo bisogno di aiuto per un incantesimo'' concluse Agatha. Ludo aggrottò le sopracciglia. "Che tipo di incantesimo?'' le due si presero per mano. "Ecco, noi siamo fidanzate e vorremmo due figlie, entrambe somiglianti a noi'' disse Dorcas."La magia di Lucifero è molto potente, quindi possiamo decidere l'aspetto e il sesso delle bambine'' aggiunse Agatha. "Ma ci servono gli ingredienti giusti'' continuò Dorcas."E ce ne manca uno'' concluse Agatha. Ludo si grattò il mento. "Che ingrediente vi manca?'' Dorcas ridacchiò. Agatha alzò gli occhi al cielo. "Ci serve il seme di uno stregone'' disse Agatha. Ludo arrossì, balbettando. "I-io, ecco...non credo di essere la persona giusta per...'' Agatha scoppiò a ridere. "Non in quel senso, idiota. Non condivido la mia rossa con nessuno'' disse poi,portando il braccio dietro alla schiena di Dorcas e stringendola a sé. Dorcas gli porse un contenitore in vetro con un tappo. "Basta che tu ne riempia la metà'' spiegò. Ludo sorrise,imbarazzato. "Certo ragazze, non vi deluderò...vi farò sapere quando avrò ciò che vi serve, ora vado a dormire'' disse, stiracchiandosi. "Grazie mille, forestiero, sei un grande!" esclamarono Dorcas e Agatha, in coro, dopodichè si presero per mano e si misero a danzare per la gioia: finalmente avrebbero potuto costruire la loro famiglia.

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Capitolo 25
*** Capitolo 24-Sospetti, romanticismo e bliglietti d'addio ***


                                                              {Darkville, Castello Croissant-Petrova}

Mentre i ragazzi si allenavano per combattere le sette sorelle del purgatorio e gli stregoni lavoravano alle trappole-incantesimo,Jack e Murdo erano andati sul tetto per parlare di quello che potevano fare durante la missione unendo i loro poteri. "Una volta arrivati davanti al castello, tu mi alzerai in volo e andremo verso il covo dei gargoyle di Lilith. Quando saremo lì uniremo il tuo potere di persuasione al mio di illusione per obbligarli a seguirci. Il piano sembra semplice ma non sappiamo quanto tempo servirà ai ragazzi per aprire il passaggio a Sabrina. Dunque devi allenarti a volare con me in braccio.Io posso combatterli con le mie braccia allungabili, ma tu dovrai volare per molto tempo e io ho un peso non indifferente'' spiegò Jack. Murdo aveva lo sguardo fisso sul sole.Pensava ai tempi in cui i vampiri e le streghe italiane dell'Altopiano di Asiago non avevano ancora stretto l'accordo e i vampiri dovevano nascondersi dal sole. Ora invece bastava un gioiello incantato per poterlo ammirare direttamente. Il sole...il giallo...il tetto...Sylvania.Pensando a lei, il suo cuore cominciò a battere come non mai. L'aveva sempre data per scontata, ma quel bacio aveva cambiato tutto. Ricordò tutti i propri momenti no.Sylvania aveva guardato la tv con lui la sera in cui aveva scoperto che...che cosa? ricordava di essere stato molto triste per qualche motivo, ma non ricordava quale.Sylvania l'aveva salvato quando si voleva precipitare a terra. Aveva accettato di aiutarlo a... a fare cosa? ricordava chiaramente di aver chiesto aiuto a Sylvania per qualcosa, ma non ricordava cosa.Che gli stava succedendo? Poi ricordò: aveva stretto un patto con Cherry e lei aveva chiesto il suo ricordo più caro, dunque ora non lo aveva più.Forse era quel ricordo a trattenerlo dal vedere la realtà: Sylvania era bella, simpatica, dolce.Lo aveva sempre capito, aiutato e consolato. E quel bacio era stato semplicemente...Jack batté le mani con forza, attirando l'attenzione di Murdo.Murdo si riscosse. "Hai sentito una parola di quello che ti ho detto?'' chiese Jack ,accigliato. Murdo scosse la testa. "Senti io posso capire che tu ami la biondina, ma qui c'è di mezzo la vita di tua sorella, in caso te lo fossi dimenticato''. Murdo sbiancò. Come era possibile che..."So anche leggere la mente'' disse Jack, alzando gli occhi al cielo.Murdo deglutì: che terribile figura aveva appena fatto."Hai ragione, Jack.Non mi sarei dovuto distrarre. Puoi ripetere?'' Jack ripetè. Murdo annuì e posò le mani sotto le sue ascelle, poi si alzò in volo. Doveva allenarsi il più possibile. Tutti erano sicuri che Danyella sarebbe arrivata presto. Doveva assolutamente riuscire a liberare la famiglia di Cherry il prima possibile, in modo tale da liberare Aureliana e tornare a casa. Allora avrebbe potuto parlare con Sylvania e chissà, magari avrebbero potuto portare la loro relazione al livello successivo, se lei lo avesse voluto.

                                                                                 {SHB}

Dakaria aprì gli occhi: sentiva un profumo buonissimo. Floreale ma al contempo pungente...l'odore di Aureliana. Si riscosse, mettendosi a sedere e sgranando gli occhi.Ora sì che aveva davvero gli occhi lucidi.Era ancora più bella di quanto la ricordava..."Hey, stai bene?'' chiese Aureliana, leggermente confusa. Dakaria avrebbe voluto dirle chi era, ma doveva stare molto attenta. Prima doveva capire come funzionavano le cose da quelle parti. Sospirò, asciugandosi gli occhi. La sua riunione d'amore avrebbe dovuto aspettare...ancora. Fece spallucce, sorridendo: almeno ora poteva parlarci e vederla. "Mi sento un po' stordita, ecco'' mormorò Daka. Aureliana annuì."Julyana ha detto che appena entrata nel suo pub sei svenuta. Forse è stata colpa della pioggia e della grandine'' Daka aggrottò le sopracciglia. "L'allerta meteo che c'è da qualche giorno, quella che si è abbattuta su tutto l'est europa'' continuò Aureliana.Dakaria capì: Aureliana non aveva ancora realizzato di essere stata rapita né dove fosse in realtà."Già...'' disse Daka massaggiandosi le tempie. "Volare nella tormenta non è stata una grande idea, ma ero così...disperata'' aggiunse. Aureliana le poggiò una mano sulla spalla. "Stai tranquilla, Ana Lucia. Qui non si sta poi così male'' disse Aureliana."Dove siamo esattamente?'' chiese Daka, spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. I capelli lunghi erano davvero una noia. "Ci troviamo alla SHB. Si tratta di una sorellanza. Di solito si trovano nelle università statunitensi e hanno nomi greci. Ma Sonya Herfmann (che qui chiamano Sonya #1) si è trasferita qui nell'est europa dopo essere stata espulsa, ha comprato una casa e ha deciso di formare una sorellanza tutta sua. L'acronimo sta per «Sonya Herfmann Bitches».Queste ragazze sono un po' troppo fissate con il rosa e con la moda, ma sono simpatiche e fanno sempre festa. Anche se io vorrei tornare a casa, dalla mia Daka...'' Aureliana abbassò gli occhi.Sentendo quelle parole, il cuore di Daka fece una capriola. "Di chi si tratta?'' chiese, accennando un sorriso. "Lei è la ragazza che amo...la conosco veramente da poco. Ci siamo incontrate ad una festa. So che sembra affrettato ma quello che sento per Dakaria va oltre ogni regola o logica...è come se fossimo fatte per stare insieme'' spiegò Aureliana, con gli occhi verdi che brillavano. "Sembra meraviglioso'' disse Daka."Anche io vorrei tornare a casa mia..in Giappone'' aggiunse poi. Doveva mantenere la propria copertura. "Come va la testa?'' chiese un uomo dai capelli color nocciola corti, che indossava un camice bianco, apparso all'ingresso della sala. Dakaria saltò in piedi. "Sto benissimo, grazie'' disse poi. "Come hai detto che ti chiami?'' chiese Daka, rivolta ad Aureliana, inclinando la testa di lato."Aureliana Anghelescu'' rispose la rossa. "Io sono Ana Lucia Kiryu'' rispose Daka. "Bel cognome'' ribatté Aureliana. "Grazie mille'' disse Daka, mordendosi il labbro.Doveva cercare di trattenersi, almeno finché Aureliana non avesse scoperto chi era in realtà. Tossicchiò. "Che ne dici se ti presento qualcuna delle altre?'' chiese Aureliana. Dakaria annuì.Aureliana la scortò fino alla sala. Sul mega divano rosa, davanti alla televisione, c'erano Sonya, JD, Luna , Ontari e Jacob. Le coppie si stavano baciando. L'unica che stava davvero guardando la tv era Ontari.Aureliana tossì, attirando l'attenzione di tutti. "Ciao ragazzi, lei è Ana Lucia. Anche lei è una vampira transilvana che si è sentita male volando nella tormenta. Ora sta bene, quindi ve la presento'' disse poi. Dakaria fece un passo avanti. "Lei è Sonya Herfmann, il capo della sorellanza.Lui è Jason Dean, il suo fidanzato. Lei è Ontari (qui però la chiamano Sonya Numero Sei). Lei è Luna (Sonya Numero Due) e quello è il suo fidanzato, Jacob Barton'' Dakaria rimase congelata sul posto. Jacob? Lui era stato il primo ragazzo di Sylvania, il suo unico grande amore...averlo perso l'aveva cambiata e spinta a rinunciare all'amore. Era sparito molti anni prima. Allora era stata Mania a rapirlo...ecco perchè era sparito nel nulla. Daka si sforzò di far finta di nulla."Ciao a tutti. Vi piacciono i film horror?'' chiese, cercando di cambiare argomento.Tutti annuirono. "Che ne dite di Scream 4? è un classico ed è uno dei miei preferiti!" tutti si trovarono d'accordo. Dakaria si sedette vicino ad Ontari, poi si collegarono alla tv e cominciarono a guardare il film. Aureliana sospirò, guardando attentamente Ana Lucia. Il film che aveva suggerito era uno dei preferiti di Daka. Durante la loro lunga conversazione in chat aveva spiegato che le sarebbe piaciuto molto farne un reboot, un giorno. Spostò lo sguardo verso la finestra: la pioggia non smetteva di scorrere e la grandine batteva contro i vetri, violentemente. Era un miracolo che Ana Lucia fosse arrivata intera al pub di Julyana,volando in quel tifone. Un miracolo ,oppure ...qualcosa di terribilmente sospetto. Ana Lucia sembrava una di cui potersi fidare, ma forse era Julyana a mentire. Passava spesso molte ore chiusa in una stanza con Sonya e trattava sempre tutte con sufficienza. Inoltre tutte sembravano fingere di adorarla, ma in realtà erano spaventate da lei. Che l'allerta meteo fosse una scusa per tenerla lì contro la sua volontà? Non ci aveva mai pensato. Scosse la testa, sedendosi vicino ad Ana Lucia. Avrebbe guardato il film e solo dopo avrebbe parlato con Ana Lucia delle proprie perplessità. Per qualche motivo quella ragazza l'attirava, era come se la conoscesse da una vita.Certo, non era la sua Daka, ma era bello pensare di poter avere un'amica sincera. Bethany, Charlotte ed Alex erano molto simpatiche ed avevano legato molto, ma il loro rapporto era superficiale. Invece Ana Lucia le ispirava molta fiducia, per qualche inspiegabile motivo.

                                                                     -Luffy Island 8:00-

Heather e Sanji erano sdraiati a letto, abbracciati e senza vestiti. Il loro bacio aveva sbloccato qualcosa dentro di loro. Così Heather aveva seguito Sanji sulla barca (più precisamente nella sua stanza), dando sfogo alle voglie che quel nuovo incontro aveva scatenato. Nonostante fosse stata l'avventura di una notte, era stata davvero speciale. Era stato tutto molto dolce, delicato...perfetto. Sanji sorrise, accarezzando i capelli di Heather. Si era addormentata con la testa sul suo petto. Sanji sapeva che era molto presto e avrebbe voluto lasciarla dormire, ma lei doveva concludere la sua missione. Era passato un altro giorno, il che significava che a Sylvania e Dakaria restavano solo sette giorni per salvare Aureliana. La svegliò dolcemente, riempiendo il suo viso di baci. Heather aprì gli occhi, sorridendo e baciandolo sulla bocca.Lui ricambiò. Le loro lingue si incontrarono. Il cuore di Sanji batteva fortissimo, così come quello di Heather. Sanji si scansò, controvoglia. "Mi piacerebbe molto passare altro tempo con te. Ma ho promesso al tuo gruppo che vi avremmo condotti a Danyella'' sussurrò poi, guardandola negli occhi. Heather annuì. "Che ne dici se prima facciamo colazione insieme sulla spiaggia,solo io e te?'' rispose Heather. Sanji sorrise. "Adoro quest'idea'' disse poi, dandole un bacio sulla fronte.Heather chiuse gli occhi: non era mai stata così felice in vita sua.

                                                                 -Greyville, Appartamento 0m4rt4040920a-

  "Cari Libby ed Elijah.Siete stati davvero gentili con me. Avete fatto di tutto per aiutarmi ad inserirmi.La boutique che mi avete costruito era bellissima.Mi stavo affezionando a voi due e forse anche un po' a Greyville...ma non posso vivere una vita senza Aureliana. Andrò dalla magaRaven, la troverò, la salverò e tornerò in Transilvania.Mi dispiace per tutti i Greycoins che vi ho fatto buttare nell'attività,ma una vita senza di lei non può essere vita per me. Elijah, sei il gentleman più educato e di classe che io abbia mai conosciuto e Libby, ti sei dimostrata molto più di ciò che sembravi: sei divertente, coraggiosa, simpatica e dolce. Vi auguro il meglio.Spero che passerete il resto della vostra esperienza nell'aldilà felicemente insieme. Vi prometto che prima di andarvenepasserò da voi, vi restituirò tutti i Greycoins (compresi i 100 che spenderò da Raven) e vi saluterò come si deve. Baci, vostra Daka'' Libby sospirò, porgendo il biglietto ad Elijah. Ora che era rimasta senza amiche sperava che Daka potesse legare con lei. Elijah sorrise, divertito e sorpreso al contempo:dopotutto la Tepes aveva trovato un modo per aggirare il sistema e raggiungere la sua amata. Si guardarono, sorridendo. Anche se aveva perso un'amica, Libby sperava che tutto andasse bene per Daka e che riuscisse a salvare la sua amata. Lo stesso valeva per Elijah.Entrambi le erano molto grati: se non fosse stato per il suo arrivo probabilmente Libby sarebbe rimasta Chanel Numero Cinque e non avrebbe mai potuto uscire con Elijah alla luce del sole. 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25-Cambio di programma ***


                                 -Luffy Island, ore 10:45-

Heather si era riunita a Sara, Coco, Hanon,Lucia,Sylvania ed Helene.Lei e Sanji erano arrivati mano nella mano, scherzando tra loro come bambini. Sanji aveva detto che avrebbe presentato Danyella alle ragazze per le undici. Sara spese i quindici minuti rimanenti pensando al modo migliore per spiegare la situazione a Danyella. Sylvania si chiedeva quale sarebbe stato il prezzo dei suoi servigi: quelli di Cherry erano costati molto a Murdo.Heather e Sanji erano talmente assorbiti dalla loro bolla d'amore da non rendersi conto di ciò che accadeva attorno. Helene aveva un sorriso soddisfatto: finalmente stavano facendo dei concreti passi avanti nella missione. Alle undici in punto, Danyella apparve in lontananza. Man mano che si avvicinava, Sara analizzava un nuovo dettaglio della sua persona. La donna era abbastanza bassa. Doveva essere alta poco più di un metro e cinquanta. Gli occhi erano di un verde dorato, i lineamenti erano decisamente duri:il naso era lungo e presentava una leggera gobba.Le labbra erano abbastanza carnose, i denti davanti erano leggermente sporgenti.Le sopracciglia erano castane e folte. I capelli scendevano argentei in morbidi boccoli, lunghi fino alle spalle.La riga era laterale.Il corpo era tonico e ben messo.Non era nè grassa nè magra,il seno era abbastanza abbondante rispetto alla corporatura.Indossava un vestito con un profondo scollo a v che lo metteva parecchio in mostra,decorato da strane forme geometriche argentee che somigliavano a dei ventagli.La gonna era lunga, con uno spacco che partiva dalla coscia destra, mettendo in mostra la suddetta gamba.Ai piedi portava vertiginosi sandali glitterati color argento. Sembrava essere molto sicura di sé.In effetti ,aveva fascino da vendere.Una volta arrivata,si spostò i capelli dal viso con fare da diva, esaminando le ragazze una ad una."E queste chi sarebbero?'' esclamò con tono di sufficienza, alzando un sopracciglio, rivolta a Santi. Sara tossicchiò. "Sai perfettamente chi siamo.Siamo il gruppo di Lucia'' rispose Sara, cercando di mantenere la calma. Odiava le persone che si davano delle arie. "Non mi riferivo a voi Sara cara, mi riferivo a queste altre tre...'' aggiunse Danyella, ridacchiando. Helene strinse i pugni. Stava per dire qualcosa.Sylvania poteva sentire la sua rabbia. Gli occhi color nocciola di Helene si ridussero a due fessure. Stava per aprire bocca, ma Sylvania intervenne. "Perdonaci Danyella, ma questa è una questione di vita o di morte. Un mio amico ha bisogno dell'aiuto di Cherry Croissant per salvare una persona a noi cara ma ora Cherry ha bisogno di aiuto per salvare sua moglie e sua figlia da Lilith. Ci siamo rivolti al Clan Morningstar ma il Clan di Lilith è molto potente, ci serve tutto l'aiuto possibile'' disse Sylvania, tutto d'un fiato. Sentendo quelle parole, Danyella cambiò atteggiamento. "Katerina è stata rapita da Lilith?'' mormorò. Sylvania annuì gravemente. "Sia lei che Samara'' rispose Sylvania. Danyella sospirò."Capisco.Cherry è una mia grande amica e il suo lavoro è fondamentale per tutte le anime dell'aldilà...certo che vi aiuterò'' disse, sorridendo debolmente. Sara prese la parola."E quale sarà il prezzo?'' domandò, austera. Danyella rise. "Ci stavo proprio arrivando. Il mio innamorato si chiama Buggy. Buggy è un pagliaccio ex pirata, rinchiuso nei sotterranei di Luffy Island'' Sara scosse la testa: sapeva dove Danyella stava andando a parare."Suppongo che tu voglia il nostro aiuto per liberarlo'' aggiunse quindi, alzando gli occhi al cielo. "Esattamente. Voglio che esca da quella prigione sano e salvo e che mi segua nella missione'' rispose Danyella. Sara strinse i pugni. Sarebbero state punite da Venere stessa se fossero state beccate a liberare un prigioniero. Ma senza l'aiuto di Danyella i Morningstar avrebbero potuto fallire e così le vite di Katerina e Samara sarebbero state perse...senza contare quella della sorella di Murdo. "Abbiamo un accordo, cara?''incalzò Danyella, inclinando la testa di lato con un sorriso e porgendo la mano a Sara.Sara scambiò una veloce occhiata d'intesa con il resto del gruppo, poi strinse la mano di Danyella. "Abbiamo un accordo'' ripetè.



                            -Darkville, Castello Croissant-Petrova-



Nina stava facendo una doccia, dopo aver passato tutto il giorno ad allenarsi. Fingersi una novellina non era poi così facile. Aveva notato gli sguardi vigili di Lexa e Cherry.probabilmente le abilità sue e di Jane erano troppo elevate per non essere notate.Da una parte questo la riempiva di gioia, dall'altra la preoccupava. Lei e Jane avevano giurato di non dire mai nulla a nessuno del Clan. Era un segreto fra loro. Lo era sempre stato e lo sarebbe rimasto. Si insaponò il corpo con la spugna, prese il doccino con la mano e si sciacquò, poi passò ai capelli. Una volta finito di sciacquare i capelli uscì, indossando un accappatoio viola e arrotolandosi un asciugamano rosso di medie dimensioni sui capelli creando un turbante.Successivamente si buttò sul letto,di schiena, sospirando.Dove si era cacciato Jeff? Jack diceva che erano parecchi giorni che cercava di contattarlo, ma nulla. E se si fosse unito ad un altro clan? Se avesse incontrato una Serial Killer più pazza e migliore di lei?'' le paranoie le facevano mancare l'aria. Chiuse gli occhi, cercando di calmare il proprio respiro, ma fu interrotta dalla suoneria del suo telefono. Lo alzò di malavoglia, guardando il numero: "Jason The Toymaker''. Ora che ci pensava erano molti giorni che Jason non tornava. Lui era spesso in giro a cercare nuove vittime, ma solitamente tornava dai membri del clan entro tre settimane."Pronto?'' rispose. "Ma ciao, Nina cara. Come stai? Non ci sentiamo da un po', spero tu stia bene'' Nina sbuffò. "Non è il momento Jason. Che fine hai fatto? E che devi dirmi di tanto importante?'' esclamò poi. "Niente di che, solo una cosuccia...ho cambiato Clan. Sto con Lilith ora. Suppongo che tu ti stia chiedendo che fine ha fatto Jeff'' disse Jason con voce melliflua. "Che intendi dire con -cambiato clan-?'' rispose Nina. "Come ho già detto,  sto  con Lilith ora'' rispose Jason, con nonchalance. "Ovviamente, ho dovuto darle un piccolo pegno per mostrarmi utile... una vampira molto sensuale e una piccola bimba inquietante'' aggiunse poi.Nina sgranò gli occhi. Cercò di aprire la bocca, ma non riuscì a dire nulla. Era lui il traditore.Lui aveva rivelato a Lilith la parola d'ordine per arrivare al Castello Croissant-Petrova.C'era lui dietro a tutto. "Anche Jeff si è unito al Clan?'' chiese Nina."Non esattamente'' aveva risposto Jason. Nina deglutì, balzando in piedi e cominciando a camminare velocemente avanti e indietro. "So che di recente vi siete uniti ai Morningstar. Lilith ancora non lo sa...ma io me l'aspettavo e ho portato il caro Jeff con me come assicurazione'' ridacchiò Jason. "Che intendi dire?'' ringhiò Nina, sentendo la rabbia pervadere ogni centimetro del suo corpo. "So che non sei molto intelligente, Nina cara.Quindi te lo spiegherò in due parole: se i Morningstar faranno una mossa verso Lilith, il tuo amato Jeff morirà'' ribatté Jason. "Come so che fai sul serio?'' chiese Nina.Ci fu un momento di silenzio, poi la voce di Jeff. "Scusami se non mi sono fatto sentire...Jason ci ha traditi e mi ha rapito. Se voi cercherete di attaccare Lilith, lui mi ucciderà. Qualsiasi scelta farai sappi che sono fiero di te e ti amo tantissimo. Nessun'altra serial killer potrà mai essere pazza o brava ad uccidere quanto te'' gli occhi di Nina divennero lucidi. "Ti amo anch'io Jeff...non temere, ti salverò a tutti i costi'' singhiozzò. Jason riprese il telefono, ridendo. "Sei davvero patetica, Nina cara'' aggiunse. "Non la farai mai franca. Io ti troverò, ti torturerò, ti ucciderò, taglierò il tuo cadavere a pezzi, li triturerò ed io e Jeff ti trasformeremo in hamburger'' strillò, con gli occhi fuori dalle orbite . Ma Jason aveva riattaccato. Nina si tolse velocemente l'accappatoio di dosso e l'asciugamano dalla testa.Legò i capelli in una coda tramite un elastico decorato da un fiocco rosso. Indossò la prima cosa che trovò, ovvero una canotta nera e un paio di shorts sportivi di colore viola, con delle righe bianche ai lati. Indossò le infradito nere e si precipitò per le scale.Doveva avvisare tutti del cambio di piano: non potevano avvicinarsi al Castello di Lilith. Dovevano concentrarsi sul rintracciare Jason tramite la magia e salvare Jeff.Una volta giunta nell'atrio, trovò Agatha e Dorcas che amoreggiavano su un divano di pelle nera. Tossì,attirando la sua attenzione. "Devo vedere Sabrina. Subito'' disse poi.Le ragazze risero, continuando a baciarsi. Nina si mosse velocemente verso di loro, afferrando Dorcas per un braccio. La trascinò fuori dalle braccia di Agatha e le mise una mano attorno al collo, stringendo. Agatha sbiancò, guardandola con terrore. "Voglio vedere Sabrina, subito. Altrimenti Dorcas muore'' sibilò Nina. Agatha si alzò, correndo verso la sala del trono. Qualche minuto dopo, Sabrina e Caliban entrarono nell'atrio. "Che sta succedendo qui?'' tuonò Sabrina. Nina lasciò andare Dorcas, che cadde a terra spaventata,correndo tra le braccia di Agatha. Nina sospirò. Non si aspettava la presenza di Caliban. "E.N., Ora nell'atrio del castello'' digitò velocemente sul proprio smartphone, inviando il messaggio a Jane. "Allora?'' incalzò Caliban. "Ho scoperto chi è il traditore.Si tratta di Jason The Toymaker. Lui ha saputo che ci siamo uniti a voi e ha rapito uno dei nostri. Se muoveremo un passo contro di loro lo uccideranno. Dobbiamo assolutamente cambiare piano, trovare Jason e salvare Jeff'' spiegò Nina. Sabrina scosse la testa."Niente da fare. Abbiamo già deciso quale piano seguire. Avete i vostri ordini, eseguiteli. Sacrificare uno di voi sarà un buon modo per dimostrare la vostra fedeltà al nostro Clan'' disse poi. Nina sorrise."Immaginavo che l'avresti detto'' sussurrò cupamente, estraendo uno stilo e disegnandosi sul braccio la runa della velocità. Due secondi dopo teneva Sabrina per il collo, puntandole la lama dei serafini alla gola. "Niente da fare, sua maestà'' ridacchiò Nina."Cercheremo Jason e salveremo Jeff. Oppure morirete entrambi'' aggiunse .Caliban fece per muoversi, ma si trovò una lama angelica puntata alla gola da Jane.Sabrina guardò verso Caliban, sconvolta. Nina e Jane erano delle shadowhunter? Questo significava che avrebbero davvero potuto cancellare le loro anime per sempre. Non avevano scelta: dovevano trovare Jason e salvare questo Jeff. "Agatha, Dorcas. Prendete il forestiero e Jack. Fate ciò che dovete fare per trovare il traditore e salvare Jeff'' mormorò Sabrina, sconfitta. Nina guardò Jane, stupita. Certo, aveva scritto "Emergenza Nephilim'' nel messaggio, ma Jane odiava Jeff. Perchè la stava aiutando? Jane alzò gli occhi al cielo.Lasciarono andare Sabrina e Caliban, che corsero a nascondersi nella sala del trono.Jane rise, guardando Nina. "Che c'è da ridere?'' ringhiò Nina. "Credevi davvero che io non sapessi che tu e Jeff uscite di nascosto?'' rispose Jane. Nina abbassò lo sguardo."Scusami...so che lo odi. Non volevo deluderti, io...'' Jane le alzò il mento con la mano, sorridendole. "Non mi devi alcuna spiegazione. Jeff è un essere spregevole ma ognuno ha i suoi gusti e la libertà di frequentare chi vuole'' disse poi. "Non ti avrei mai abbandonato in una situazione simile'' aggiunse. Nina si commosse, abbracciando Jane.



                                     -Castello di Lilith-



"Non mi fai paura,Jason'' sibilò Jeff. Jason fece spallucce. "Non devi temermi. Tu mi servi solo per controllare i loro movimenti. Non sei altro che una pedina, Jeff caro'' esclamò quindi. Jeff rise. "Ti senti  potente solo perché Lilith ti ha donato parte dei suoi poteri demoniaci. Senza quelli ti avrei già ucciso e mangiato ,esattamente come ha detto Nina'' Jason fece nuovamente spallucce. "Eppure sei qui legato ad una sedia, alla mia mercè'' mormorò, con un sorriso vittorioso stampato sul volto."Sei soltanto un illuso. Nina non mi lascerà mai indietro. Lei è la serial killer più pazza che conosco e so che troverà un modo per salvarmi'' esclamò Jeff, fiducioso. Jason alzò gli occhi al cielo. "Suppongo che il detto sia vero...chi di speranza vive, disperato muore'' disse poi, schioccando le dita e facendo cucire la bocca di Jeff tramite i propri poteri, ridendo mentre lo guardava dimenarsi e cercare di imprecare. "Spero che Nina arrivi presto'' pensò Jeff, tra sè e sè, chiudendo gli occhi.

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Capitolo 27
*** Capitolo 26-Evasioni, pargoletti e indagini ***


                             -Loveville, Luffy Island, ore 16:45-

Danyella, Sanji, Heather, Coco, Hanon, Lucia, Sara,Sylvania ed Helene avevano passato sei ore a perfezionare il loro piano. Secondo Danyella c'era soltanto una guardia, un certo Drakul Mihawk, un ex pirata malvagio che aveva fatto un patto con Venere per evitare di finire a Darkville, accettando di fare la guardia al carcere per pirati malvagi situato su Luffy Island. Il piano era semplice: Sylvania,Coco ed Hanon avrebbero usato i loro poteri per distrarre la guardia e farla allontanare dal carcere. Helene ed Heather avrebbero fatto da distrazione, dicendo di essere inseguite da qualcosa o qualcuno. Danyella, Lucia e Sanji sarebbero entrati nel carcere e avrebbero fatto evadere Buggy. Sara sarebbe rimasta di guardia al corridoio dove si trovava la cella, per sicurezza.Ognuno era al proprio posto: Sylvania stava volando sugli alberi scuotendone le chiome per attirare l'attenzione di Mihawk,mentre Hanon e Coco intonavano canti spettrali per rinforzare l'effetto. Helene ed Heather aspettavano che la guardia si allontanasse dalla porta per entrare in azione. Qualche minuto dopo, ciò avvenne. Sylvania aveva i brividi soltanto a guardarlo, aveva un aspetto spaventoso: era alto e pallidissimo. Gli occhi erano color oro intenso. Portava un cappello nero a tesa larga,decorato da un enorme ciuffo di piume bianche. La barba era ben curata eppure aveva una forma strana. I baffi erano angolari ed erano rivolti verso l'alto,mentre il resto della barba circondava la sua mascella. Dalla barba partiva una specie di pizzetto, anch'esso rivolto all'insù. Indossava un lungo cappotto bordeaux e nero. Esso era aperto sul davanti, mostrando il suo fisico asciutto. Il cappotto aveva le maniche lunghe ed era lungo fino ai piedi. Il viso era spigoloso.Portava  dei pantaloni grigi con una cintura in vita, ed ai piedi degli stivali neri alti fino al ginocchio. Al collo portava un'enorme crocifisso dorato. Sulla spalla portava un'enorme spada, dall'elsa dorata. In realtà non c'era nulla di così spaventoso nel suo aspetto, sarebbe persino potuto risultare affascinante. Era il suo sguardo ad essere inquietante.Era privo di qualsiasi emozione,lo sguardo di un killer professionista che non si sarebbe fermato davanti a niente. Sylvania deglutì, continuando a volare da un albero all'altro, sperando con tutto il cuore che il loro piano funzionasse. Nascosta nella foresta, Heather tremava di paura. Non le piaceva affatto quello spadaccino con il broncio e senza Sanji si sentiva persa. Helene prese la sua mano e la strinse, guardandola negli occhi. "Heather, so che hai paura e che queste cose non fanno per te. Ma è fondamentale che le cose vadano come previsto. Danyella deve aiutare Cherry a salvare la sua famiglia così lei ci aiuterà a salvare Aureliana. So che non hai chiesto di fare parte di tutto questo ma noi stiamo rischiando tutto per la nostra missione. E credo che ormai si possa dire che tu sei una di noi...'' disse,comprensiva ma seria. Heather annuì, sorridendo debolmente. "Sono la tua guida, non potrei mai abbandonarti'' rispose. "Al mio tre?'' sorrise Helene. Heather annuì.Quando Helene arrivò al tre, le due si misero a correre verso il carcere, fingendosi spaventate.Sapevano che la guardia le avrebbe fermate per chiedere loro cosa stesse succedendo. Heather ed Helene avrebbero tirato la spiegazione alle lunghe, dando agli altri la possibilità di entrare nel carcere e portare Buggy fuori dalla cella. Danyella aveva precedentemente rubato e clonato la chiave con la magia. Come previsto, la guardia fermò Heather ed Helene, che si finsero confuse e spaventate. Cominciarono a raccontare ciò che avevano visto e sentito nella foresta, mentre Sylvania insieme ad Hanon e Coco continuavano il loro show di rumori rendendo la storia ancora più credibile.Fu così che Lucia, Sanji,Sara e Danyella entrarono nel carcere, approfittandosi della confusione, esattamente come avevano pianificato. Arrivarono senza problemi al corridoio dove si trovava la cella . Sara rimase di guardia, creando uno scudo protettivo che non avrebbe lasciato passare nessun'altro tranne Sanji, Buggy, Danyella e Lucia. Una volta arrivata davanti alla cella,Danyella sorrise e mostrò la chiave a Buggy, che cominciò ad applaudire, saltando su sè stesso. Danyella infilò la chiave nella toppa, aprendo la porta della cella e gettandosi fra le braccia di Buggy. I due si baciarono appassionatamente, stringendosi forte.Lucia usò la sua magia per vedere come stavano andando le cose all'esterno: la guardia sembrava credere alla storia di Heather ed Helene. Aveva chiesto alle due di rimanere ferme dov'erano, sfoderando la spada ed avventurandosi nella foresta. "Via libera, possiamo andare'' disse Lucia, rivolta a Sanji. Sanji annuì, tossicchiando per interrompere le effusioni dei due amanti. Danyella fece un passo indietro, accarezzando il volto di Buggy. Lui sorrise, mormorando: "Ci sei riuscita, alla fine. Sono molto fiero di te'' Danyella rise. "Ovvio che ci sono riuscita, sono una delle più potenti streghe dell'aldilà'' ribatté, ravvivandosi la chioma argentea e prendendolo per mano. "Dobbiamo andare ora'' disse poi. Buggy annuì, seguendola. Lucia, Sanji, Danyella e Buggy si diressero verso Sara, che si unì a loro. Andarono verso la porta del carcere, convinti di averla fatta franca.In quel momento, qualcuno si stagliò davanti a loro: era Mihawk. Lucia e Danyella si guardarono, spaesate. Mihawk si mise a ridere. "Cosa abbiamo qui? Un tentativo di evasione? originale'' aggiunse, alzando gli occhi al cielo e brandendo la spada. "Mi dispiace, il vostro amico clown non andrà da nessuna parte'' concluse, minaccioso. Sara sbuffò. Danyella era molto confusa: Mihawk era l'unica guardia che avesse mai visto, ed erano sicuri che fosse andato nella foresta. Mihawk fece spallucce. "Capisco la tua confusione, mezza strega. Vista la mia efficienza, sono stato clonato. I cloni sorvegliano l'esterno, mentre io rimango all'interno e agisco quando c'è un'emergenza'' Sara incenerì Danyella con lo sguardo, pensando a tutte le conseguenze di ciò che avevano tentato di fare. Venere avrebbe potuto declassarle, mandarle a Greyville o addirittura a Darkville...o persino metterle in quello stesso carcere. Mihawk cominciò a correre, con la spada in mano. Sara prese un profondo respiro. Doveva fare qualcosa. Forse non ci sarebbe riuscita, ma valeva la pena tentare per salvare il suo gruppo dall'esilio. Dopotutto, lei era il Capitano. Si frappose fra Mihawk e gli altri, fermando la sua spada con uno scudo magico color arancio brillante. "Fatti da parte, sirena'' grugnì lui. Sara rise. "Non credo proprio. Ho una proposta per te'' aggiunse. Mihawk inclinò la testa di lato. "TU hai una proposta per ME?'' domandò, sprezzante."Esatto'' ribattè Sara. "Non sei stanco di rimanere chiuso qui dentro? Non ti manca girare il mondo vivendo avventure di ogni genere? Noi stiamo andando a Darkville per sfidare Lilith e salvare la famiglia di Cherry Croissant. Dopodichè sfideremo Mania in persona'' aggiunse. Mihawk si fermò per qualche secondo, con lo sguardo fisso in quello di Sara, poi si riscosse, scuotendo la testa. "Non esiste. Ora spostati, prima che ti faccia a pezzettini'' sibilò ."Beh, se verrai con noi potrai controllare il prigioniero e la nostra magia è forte, cloneremo entrambi. Venere non lo scoprirà mai e tu farai il tuo dovere, in qualche modo..'' incalzò Sara. Mihawk sospirò. Effettivamente era chiuso in quel carcere da anni. Era ovvio che gli mancasse l'avventura ed era evidente che quel gruppo aveva molta carne sulla brace in quel senso. Abbassò la spada, rassegnato. "D'accordo. Ma se cercherà di fare qualcosa di vagamente criminale lo riporterò qui'' Sara annuì. Mihawk rimise la spada nel fodero. Sara gli porse la mano "Abbiamo un accordo?'' chiese. Mihawk annuì, stringendo la sua mano e ripetendo "Abbiamo un accordo''.

       
                  -In un punto imprecisato nel tempo e nello spazio-

 

Dorcas, Agatha, lo straniero e persino Sabrina avevano fatto di tutto per riuscire a trovare Jason the Toymaker, colui che aveva tradito il clown Laughing e rapito il fidanzato di Nina, la serial killer psicopatica che -chissà come o perché - era una Shadowhunter.Nina e la sua amica Jane minacciavano di distruggere per sempre lei e Caliban se non avessero trovato una soluzione al più presto. Così, Sabrina aveva deciso di giocare il proprio asso nella manica. Avrebbe voluto tenerlo per il gran finale, ma le circostanze l'avevano costretta ad usarlo subito. Si era così recata nel falso Universo creato da suo padre Lucifero. In quell'universo erano imprigionati Clarissa e Jonathan Morgenstern, il figlio di Lilith e la sua fidanzata (nonché sorella). Sabrina cercò di trattenere il disgusto.Quei due erano assolutamente fuori di testa, ma erano la sua unica occasione per far ragionare Lilith. Li avrebbe liberati ed usati come moneta di scambio. Era sicura che Lilith avrebbe rinunciato a qualsiasi ostaggio per riavere i suoi protetti. In quel momento si trovava davanti alla loro casa. Un cottage in mattoni gialli in pieno stile anni cinquanta, con il tetto marrone. Davanti alla casa c'era un giardino dal prato perfettamente tagliato, al centro del quale c'era un lungo vialetto. Sabrina bussò alla porta. Clarissa aprì. Indossava un vestito rosso fuoco. Il bustino era stretto,mentre la gonna era ampia. Essa aveva un sottogonna in pizzo. Ai piedi portava delle ballerine nere aperte.I capelli erano cotonati e mossi, perfettamente fermati in boccoli dalla riga laterale da della lacca. Sul lato sinistro della testa portava un enorme fiore. Il vestito aveva una cintura nera sulla vita. Gli occhi erano decorati da dell' ombretto per metà argento e per metà arancio scuro, perfettamente sfumato. Una riga di eyeliner nero sopra e sotto completava l'opera. La coda era abbastanza lunga ed appuntita, rivolta all'insù. Sulle labbra portava un rossetto color rosso intenso.Il vestito rendeva giustizia alle sue curve abbondanti, mentre il make- up e la pettinatura facevano risplendere i capelli color biondo fragola e gli occhi verde foglia. Non appena vide Sabrina, Clarissa fece un passo indietro, aggrottando le sopracciglia. "Che ci fai qui, figlia di Lucifero?'' esclamò, incenerendo Sabrina con lo sguardo. Sabrina sospirò."Lilith ci ha dichiarato guerra e ora siamo sotto la minaccia diretta di due Shadowhunter...ho una proposta per te e Jonathan'' aggiunse. Clarissa fece spallucce."Perché dovrebbero interessarmi i problemi del tuo stupido clan? Jonathan non c'è, sta lavorando. Ora, se permetti, torno ad occuparmi dei miei figli'' ribatté, cercando di chiudere la porta. Sabrina la tenne aperta con la magia."Credevo che sareste stati contenti di ottenere la libertà dopo tutti questi anni'' disse Sabrina, con nonchalance. Clarissa sospirò,scostandosi per farla entrare. Clarissa offrì del tè a Sabrina. Discussero a lungo.Era ovvio che Clarissa volesse la libertà, ma voleva sapere il parere di Jonathan. Dopo qualche ora, Jonathan rientrò. Si tolse cappello e giacca, sorridendo a Clarissa e recandosi in cucina con un grande sorriso, che si smorzò non appena vide Sabrina. Clarissa rassicurò Jonathan. Entrambi si sedettero al tavolo. Entrambi espressero la volontà di essere liberi,ma ad una sola condizione: i loro figli, Jocelyn e Simon sarebbero diventati reali e li avrebbero seguiti a Darkville. Sabrina guardò i bambini: la femmina avrebbe dovuto avere sei o sette anni. I suoi capelli erano biondo fragola come quelli di Clary, mentre gli occhi erano azzurri come quelli di Jonathan.La bambina indossava un vestito rosa con le maniche a sbuffo. La gonna era ampia e decorata da fantasie infantili. Il maschio era più piccolo. Doveva avere sui quattro, massimo cinque anni. I suoi capelli erano biondi come quelli di Jonathan, mentre gli occhi erano verdi come quelli di Clary.Indossava una maglia a righe marroni e gialle assieme ad una salopette marrone. Sabrina alzò gli occhi al cielo. In teoria non avrebbe potuto fare una cosa del genere, ma la sua vita e quella di Caliban erano davvero preziose per lei. "D'accordo'' sbuffò infine. "Potete portare i vostri pargoli con voi''.

                                             -SHB, Presente-

Dopo la fine del film, Aureliana aveva sussurrato qualcosa all'orecchio di Ana Lucia: "Andiamo sulla terrazza, c'è qualcosa di cui ti vorrei parlare''. Ana Lucia aveva annuito, seguendola sulla terrazza. "Non hai affrontato alcuna tempesta per arrivare al pub, non è così?'' disse Aureliana, seria, puntando i propri occhi in quelli di Ana Lucia. Ana Lucia sospirò. "Esattamente. Non sapevo come dirtelo ma...ti hanno mentito. Ovunque si trovi questo posto, non è vicino alla Transilvania'' mormorò. Aureliana sospirò. "Sapevo che c'era qualcosa sotto'' esclamò, determinata. Dakaria dovette mordersi la lingua. Non poteva dirle chi era veramente e nemmeno dove si trovavano. Doveva andare a piccoli passi, fingere di essere confusa quanto lei e portarla lentamente verso la verità. "Possiamo indagare insieme ,se vuoi'' disse Ana Lucia. Aureliana annuì. "Da dove cominciamo?'' aggiunse. Aureliana si grattò il mento. "Dovremmo iniziare spiando Julyana. Ha un effetto strano sui membri della sorellanza e viene spesso di notte a parlare con Sonya Numero Uno. Stanotte ci apposteremo vicino alla sua camera e aspetteremo che Julyana arrivi per origliare la conversazione e fare luce su questa storia'' disse poi.Ana Lucia annuì, sorridendo. Daka era davvero fiera della sua Aureliana: nonostante tutto ciò che le era successo continuava a mantenere il suo carattere forte, la sua ambizione e la sua determinazione. Era davvero bello averla di nuovo accanto, anche se come semplice amica (almeno finché non fosse arrivato il momento di dirle la verità).

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Capitolo 28
*** Capitolo 27- Rivelazioni e Ammutinamenti ***


 

{DISCLAIMER:Se trovate qualche errore legato alla punteggiatura o ai caratteri è dovuto al  fatto che il mio pc è da riparare e sono costretta ad usare il tablet,mi scuso per il disagio}




 

                                                  {Darkville} 

 

Sabrina aveva liberato Clarissa,Jonathan,Jocelyn e Simon Morgenstern,portandoli al castello dei Morningstar. Ora non restava altro da fare che affidare i genitori ad Agatha e Dorcas,mentre i bambini sarebbero rimasti con Hayley.Sabrina diede loro istruzioni precise:dovevano cancellare Lilith dalla memoria di Clarissa e Jonathan.L'incantesimo si sarebbe spezzato solo una volta liberati tutti gli ostaggi (Jeff compreso). Successivamente,Sabrina si recò nella propria camera da letto.Disegnó un pentacolo di sale sul pavimento e si sedette al centro,con le gambe incrociate.Chiuse gli occhi e cominciò a mormorare la formula che le avrebbe permesso di proiettarsi astralmente nella Sala del trono di Lilith. Quando riaprí voi occhi,essi erano completamente bianchi,vitrei.Era riuscita a proiettarsi con successo davanti alla porta del castello. "Hey,tu! Cerchi guai? Allontanati immediatamente da qui" tuonó la settima sorella del purgatorio,quella che chiamavano Lucifer.Sabrina rise,alzando un sopracciglio. Lucifer estrasse la sua lama. Ella era pallida ed aveva dei lunghi capelli nero corvino.La fronte era coperta da una frangetta. I capelli erano lisci,lasciati sciolti. Nonostante l'espressione adirata aveva dei lineamenti molto delicati.Naso alla francese,mento spigoloso e grandi occhi rossi come il sangue. "Non fingere di non conoscermi,Lu-lu. Tu e le tue sorelle mi avete praticamente cresciuta. Lucifer sgranó gli occhi, inclinando la testa di lato. "Sabrina?" mormorò,incerta.Lucifero sospirò."Mi dispiace piccola peste ma qui non entra nessun Morningstar,ordini di Lilith" disse.Sul volto di Sabrina apparve un sorrisetto diabolico."Nemmeno una che ha in custodia i suoi figli preferiti?" sussurró. Lucifer aggrottò le sopracciglia."Hai liberato Jonathan e Clarissa?" Sabrina annuì."E ti dirò di più,hanno anche due figli" aggiunse.Lucifer abbassò l'arma. "Come so che non stai mentendo?" domandó,scettica. Sabrina poggió le mani sulla sua tempia, mostrandogli l'intero incontro con i due e l'arrivo al castello. Lucifer impallidí.Poi annuì,proponendo la sua arma e facendosi da parte.Successivamente inviò tramite il cervello un messaggio a tutti i servitori di Lilith,dalle sue sorelle ai gargoyle,dai bambini vampiri alle donne delle pulizie:nessuno doveva impedire a Sabrina di arrivare alla sala del trono.

 

Sabrina arrivò così incolume fino alla sala del trono,scortata da Lucifer.Non appena vide Sabrina,Lilith montó su tutte le furie,alzandosi in piedi e inveendo contro Lucifer. "Sei impazzita,per caso? Nessun Morningstar può varcare la mia soglia e uscirne vivo.Uccidila,subito!" tuonò la madre dei demoni.Sabrina sorrise,poggiando la mano sulla spalla di Lucifero."Mostrarglielo" sussurró poi. Lucifer si incamminò verso il trono,titubante.Una volta arrivata,Lilith prese una ciocca dei suoi capelli forconi e tiró violentemente la sua testa verso il basso."Che ti prende,mobile? Torna indietro e obbedisci ai miei ordini"Sabrina rivolse lo sguardo altrove.Non aveva mai capito perché le sette sorelle avessero seguito Lilith. Erano così legate...e Lilith era dispotica e assolutamente insopportabile.Lucifer strinse i denti,alzando le mani e poggiandole sulle tempie di Lilith, mostrandole ciò che Sabrina aveva mostrato a lei poco prima.Lilith lasciò i capelli di Lucifer,rivolgendosi a Sabrina."Dove si trovano? Consegnameli subito" Sabrina scoppió a ridere."Non così in fretta,cara Lilith. Vedi, le mie streghe hanno fatto loro un piccolo incantesimo.Non si ricorderanno di te finché tutti gli ostaggi non saranno liberi" aggiunse. "La ragazzina e la moglie della signorina Croissant" replicó Lilith. "Non solo, Uno dei tuoi ha rapito Jeff the Killer e minacciato di ucciderlo" disse Sabrina.Lilith alzó un sopracciglio:"Stai forse insinuando che uno dei miei o.  servitori abbia agito di sua volontà?" esclamò,stupefatta.Sabrina annuì. "Lo so per certo" ribatté,puntando i propri occhi nocciola in quelli di Lilith. "Sai anche il suo nome?" chiese Lilith

Sabrina annuì nuovamente."Si tratta del tuo ultimo acquisto,Jason The Toymaker" disse poi.Lilith sorrise. "Grazie della dritta,figlia di Lucifero,ma non credo mi interessi in questo momento" esclamò,alzandosi in volo verso Sabrina ed estraendo i suoi artigli. "Ti uccideró e pdenderó i miei progetti dal tuo castello con la forza,non importa se non mi ricorderanno" scoppiò a ridere,alzando la mano e puntando dritta  verso gli occhi di Sabrina."È stato davvero stupido da parte tua venire qui senza protezione" aggiunse Lilith, sferrando il graffio.Le sue unghie toccarono il nulla.Sabrina rise."Credevi davvero che mi sarei presentata sola e disarmata? Era soltanto una prova,per vedere come ti saresti comportata.Visto che l'incantesimo attuale non ti ha convinta legheró la mia vita a quella dei tuoi progetti,forse allora sarai disponibile ad un trattato civile tra i nostri due clan" ribattè Sabrina,facendo spallucce e dirigendosi verso la porta.Lilith alzó gli occhi al cielo,tornando sul trono e incrociando le braccia."E va bene.Troviamoci qui alle 15:00 di questo pomeriggio.Obbligheró quel Toymaker a consegnarmi l'ultimo ostaggio e tu mi restituirai i miei protetti. " esclamó Lilith.Sabrina si giró verso di lei, con un sorriso trionfante stampato in volto. "Spero per te che riesca a comportarti in maniera decente,perché sarò accompagnata da due Shadowhunter" concluse Sabrina, salutando con la mano e scomparendo in una fitta nube di fumo rosso.Nel sentire la parola "Shadowhunter" Lilith era diventata più pallida del solito,cosa che fece ridacchiare Lucifer.Lilith la incenerí con lo sguardo."Che ci fai ancora qui? Trova Jason The Toymaker e portalo 0da me.Chiedi a tua sorella Satan di portare qui la moglie e la figlia di Cherry Croissant ed avvisa tutte le tue sorelle dell'incontro,voglio che siano tutte presenti" urló.Il volto di Lucifer tornó serio."Come desiderate,grande Lilith" mormoró,facendo un inchino e lasciando la Sala del trono per adempiere ai suoi doveri.

 

                                                 {SHB,ore 23:35} 

 

Aureliana e Ana Lucia si erano nascoste nel grande armadio situato nello studio di Sonya Numero Uno una volta vista entrare Julyana dalla porta.Dopo qualche minuto di attesa,le due entrarono nella stanza. "Quanto manca alla fine dell' acquisizione dell'anima di Aureliana?" chiese Julyana. "Pochi giorni,Mania" mormoró Sonia.Julyana sbuffó,sbattendo una mano sulla scrivania."Quanti giorni?" sbottó.La voce di Sonya si ridusse ad un sussurro strozzato."Io...non lo so.Non sono brava in matematica" rispose,titubante.Julyana sospiró."Alcune Sonyas hanno riferito di aver visto Aureliana e la nuova ragazza sul terrazzo mentre comportavano qualcosa.Tu ne sai nulla?" Sonya scosse la testa,poi fece spallucce."Ad Aureliana piacciono le ragazze,forse si è presa una cotta per lei" suggerí. "Non credo proprio.Aureliana è innamorata di una certa Daka.Quando l'ho avvelenata ha detto il suo nome poco prima di morire" ribatté Julyana."Non saprei che dire a riguardo" mormoró Sonya."Beh,questa è la tua sorveglianza.Scendi dalle nuvole e scopri cosa tramano,altrimenti sarà il tuo amato Jason Dean a pagare" sibiló Julyana. Sonya inspiró profondamente,volgendo lo sguardo al pavimento."Non preoccuparti,Mania.Sarà fatto" disse."Bene" rispose Julyana."Ci troviamo qui tra una settimana esatta,alla stessa ora.Sonya fece un inchino."Arrivederci,Signora" aggiunse,mentre Julyana usciva a passo spedito dalla stanza.

 

                                         {Darkville,Castello di Lilith,ore 15:00}

 

Sabrina aveva chiesto ad Agatha e Dorcas di fare un ulteriore incantesimo per unire temporaneamente  la sua vita a quella di Jonathan e Clary,annullando l'incantesimo

sulla memoria,che si era rivelato un fiasco.Aveva lasciato che si togliessero i vestiti anni 50 e aveva dato loro dei vestiti moderni: Clarissa aveva scelto un tubino in pelle nera che lasciava perfettamente le sue curve,abbinato ad una giacca rossa dello stesso materiale e da degli anfibi neri con il tacco largo ricoperto di spintoni,insieme a delle calze a rete nere. Per il trucco aveva scelto uno smokey eye rosso con un'altissima linea di eyeliner nero accompagnato da una lunga codina laterale.Per le labbra aveva scelto un rossetto viola,talmente scuro da sembrare nero. I lunghi capelli ramati erano legati in due trecce. Jonathan aveva scelto una t-shirt nera con un teschio rosso,una giacca di pelle nera e dei jeans skinny in pelle rossa,accompagnati da un paio di semplici anfibi neri.I mossi capelli color grano erano scompigliati. Nina e Jane avevano deciso di vestirsi comode: felpa viola e pantaloni sportivi aderenti a righe bianche e nere per Nina, tuta Total black per Jane.I capelli di entrambe erano alzati in una coda.Il fiocco di Nina era rosso,quello di Jane era nero.Anche Sabrina aveva optato per la comodità,in caso le cose andassero male.Indossava un semplice maglione rosso,dei leggins neri in pelle e delle converse a quadretti rossi e neri.I suoi capelli biondo platino lunghi fino al mento erano fissati dal suo caratteristico cerchietto rosso. Non appena arrivarono al castello, notarono subito che c'era qualcosa di strano.Non c'era nessuno a fare la guardia.Si avviarono verso la sala del trono,con fare sospettoso. Non appena aprirono la porta,capirono che la loro non era una semplice sensazione, ma stava davvero succedendo qualcosa.Le sorelle del purgatorio erano ferme sull'attenti con gli occhi vitrei, che erano verde smeraldo invece che rossi. Lilith era in un angolo,identificata.Ci fu uno schiocco di dita,poi Satan si avviò verso la porta con fare robotico, sbarrandola e tornando in fila con le altre.Una risata malefica riempí la sala.Sabrina alzó gli occhi verso il trono e lo vide: Jason the Toymaker era sdraiato sul trono con un sorriso serafico stampato in volto e un anello dorato con incastonato un enorme rubino,che pulsava di luce rossa.Sabrina impallidí: quando Lilith era stata bandita,Lucifero la trasformó in pietra.Una giovane strega,ultima esponente della potente famiglia Valentine, le fece un anello per aggirare la maledizione.Il rubino che Jason portava al dito.Come era possibile? solo qualcuno con sangue Valentine nelle vene avrebbe potuto toccarlo.Sabrina sgranó gli occhi,rimanendo congelata su sé stessa."Benvenuta mia cara.Suppongo che tu e i tuoi compagnucci abbiate molte domande da farmi.Prego,sedete".Schioccó le dita e cinque sedie apparvero ai piedi della scala che si trovava di fronte al trono."Non vedo l'ora di raccontarvi la mia storia" aggiunse.

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Capitolo 29
*** Capitolo 28-Jason Valentine ***


(DISCLAIMER:Il Capitolo è stato scritto dal tablet, quindi potrebbe avere qualche problema di punteggiatura)

Sabrina fissò Jason The Toymaker con orrore,senza muoversi di un millimetro. Lui scoppiò nuovamente a ridere, poi schioccò le dita per la seconda volta.Sabrina,Clary,Jonathan,Nina e Jane volarono sulle sedie. Cercarono di divincolarsi,ma era come se vi fossero stati incollati."Bene" esclamò Jason,alzandosi in piedi e passandosii le mani sui vestiti come per pulirli,nonostante fossero immacolati. Scese le scale del trono, mettendosi a passeggiare in cerchio intorno ai suoi ostaggi. "Siamo in presenza di ben quattro Shadowhunters.Asmodeus,perquisisci la ragazza con il fiocco rosso in testa" disse Jason,indicando Nina con fare teatrale.Una ragazza identica a Lucifer (tranne per il fatto che era più giovane) si mosse verso Nina. I suoi capelli erano color biondo oro,lisci,legati in due codini.La fronte era coperta dalla frangetta. Sabrina la guardó attentamente: Non era la solita Asmodeus. Lei e Belzeebub erano le più burlone fra le sorelle.Suo loro volti c'era sempre un sorrisetto di sfida e i loro occhi rossi brillavano d'entusiasmo. La Asmodeus che stava sequestrando l'arma a Nina,invece,non aveva alcuna espressione.I suoi occhi emanavano uno strano bagliore verde smeraldo e sembrava completamente insensibile al dolore.La lama angelica le stava letteralmente bruciando la pelle,ma la sua espressione non era cambiata."Beelzebub,perquisisci la ragazza dai capelli neri" aggiunse Jason. Beelzebub era praticamente identica ad Asmodeus. Portava i codini ed aveva i capelli biondo oro. L'unica differenza era che i suoi erano mossi e leggermente più corti. Aveva la stessa espressione persa della sorella,ed anche lei sembrava insensibile al dolore.Entrambe reggevano la spada angelica senza avere alcuna reazione,mentre essa bruciava lentamente le loro mani. "Brave ,ragazze.Portate quelle armi fuori dalla Sala del trono. Entrambe annuirono,aprendo la porta e lasciando la stanza."Leviathan, perquisisci la ragazza dai capelli rossi" proseguí Jason. Leviathan somigliava molto alle sorelle,ma era più vicina in età  a Lucifer che ad Asmodeus e Beelzebub.I capelli di Leviathan erano color verde pistacchio.Anche lei aveva la frangetta ed i capelli erano mossi,lasciati sciolti.Si avvicinó a Clary,,cominciando a frugare ovunque.Jonathan la incenerí con lo sguardo."Satan,perquisisci il ragazzo dai capelli biondi" Satan corse verso Jonathan, copiando i movimenti di Leviathan.Satan era molto somigliante a Leviathan,per non dire identica,tranne per un dettaglio: i suoi capelli erano bianchi. Nessuna delle due trovò niente.Clarissa e Jonathan "vivevano" da anni come semplici umani e avevano appeso le spade angeliche al chiodo. Sabrina era disperata. Si girò verso la porta,che era sorvegliata da altre due sorelle del purgatorio: Belphegor e Mammon. Belphegor era identica a Lucifer. Stessi capelli lisci e nero corvino,stessa frangetta. I capelli di Belphegor erano alzati in una coda.Mammon invece aveva i capelli color castano chiaro,lisci.Ovviamente aveva la frangetta come tutte le altre ed erano lasciati sciolti. Satan e Leviathan non trovarono nulla addosso a Jonathan e Clary,così Jason fece loro segno di tornare in fila. Loro obbedirono,mettendosi accanto a Mammon e Belphegor. Sabrina fece un sorriso vittorioso:"Ti sei dimenticato di me.Sono la figlia di Lucifero,anche io ho le mie armi" esclamò. Aveva in mente l' incantesimo perfetto per liberare le sette sorelle dal controllo mentale di Jason. Fece per aprire la bocca.Jason schioccó le dita e la sua bocca sparí.Una lacrima scivolò lungo la sua guancia. "Ora che abbiamo fatto gli onori di casa,spero che i miei spettatori siano pronti per lo spettacolo" disse Jason.Schioccó le dita e la location cambiò. Si trovavano in una stanza d'ospedale. Nel letto,con indosso un camice bianco,c'era una donna dai lineamenti delicati. Naso all'insù,carnagione olivastra, lunghi capelli color castano chiaro,mossi. Accanto a lei c'era un uomo pallido. Aveva gli occhi verdi ed i capelli rossi.La donna aveva in braccio due neonati, uno avvolto da una coperta verde acqua ed uno avvolto da una coperta viola."La nostra storia ha inizio molto,molto tempo fa,quando il potente stregone Lucian Valentine sposó l'umana Isabella Morganti.Ebbero due gemelli eterozigotii,un maschio e una femmina.Li chiamarono Jason e Catarina" spiegó. Schioccó  le dita e la scena cambiò nuovamente.C'erano due bambini sui tre/quattro anni,che giocavano amabilmente con le costruzioni,insieme. La femmina era identica alla madre,il maschio era identico al padre. "I due bambini ebbero un' infanzia felice,crescendo in armonia.Almeno finché non iniziarono a studiare la magia" continuó Jason, con una smorfia disgustata dipinta in volto.Altro schiocco di dita,altro cambio di scena.Il signor Valentine si trovava in una serra con i due bambini, che ora avevano circa sei o sette anni. Egli chiese loro di mostrargli i progressi che avevano fatto nell'ultima settimana. Jason schioccó le dita e la scena si fermó. "Devo fare un piccolo appunto: io avevo passato tutta la settimana ad allenarmi,mentre Catarina non aveva nemmeno aperto il libro.Lei era riuscita a far spuntare un cespuglio di fiori durante la lezione precedente,io non ero riuscito a far spuntare nulla" disse,poi la scena ripartí.Il piccolo Jason si impegnó al massimo,riducendo gli occhi a due fessure, gesticolando e recitando la formula magica alla perfezione. Le prime due volte il terriccio situato nel vaso davanti a lui rimase invariato.Alla terza volta esso cominciò a muoversi e spuntò una minuscola margherita. Il signor Valentine applaudí, entusiasta."Bravissimo Jason,hai fatto grandi progressi!" esclamó. Il piccolo Jason sorrise,fiero. "Ora tocca a te,Catarina" disse il Signor Valentine,rivolgendosi alla sorella. Catarina fece un movimento casuale con il braccio e un' enorme quercia spuntò nel bel mezzo della serra,lasciando il Signor Valentine senza parole.Catarina si grattò il mento,confusa. Poi inclinó la testa di lato,ridacchiando."Scusami,papà.Ero distratta,hai detto qualcosa?" Il signor Valentine corse verso Catarina,la prese in braccio e riempì le sue guance di baci."Sarai la più grande strega Valentine mai vista!" esclamó poi,alzandola in alto e tornando su sé stesso. Il sorriso scomparve dal volto del piccolo Jason. Seguirono altre scene,molto simili alla prima.Più Catarina cresceva piú i suoi poteri aumentavano senza che lei dovesse compiere alcuno sforzo,mentre Jason passava tutto il tempo sui libri di magia per ottenere risultati quasi nulli. "Le cose andarono cosí per molti,molti anni.Catarina fu accettata nella migliore scuola di magia del mondo magico,mentre io fui rifiutato da ogni scuola magica esistente e finii per frequentare la scuola pubblica per umani", continuò Jason. "Fu cosí che mio padre rinunció ad insegnarmi la magia e io mi chiusi completamente in me stesso,rifugiandosi nella passione per la musica e cominciando a studiare chitarra"concluse. "Finché…"  la scena cambió. Jason doveva avere almeno diciannove anni ed era seduto su degli scalini,strimpellando la chitarra.Indossava un'ampia felpa color grigio scuro con il cappuccio e dei jeans skinny neri.Ai piedi portava delle converse rosse.I suoi occhi verdi erano pieni di malinconia. Improvvisamente,una ragazza si diresse verso di lui.Era molto carina: grandi occhi azzurri, naso a patata,labbra leggermente carnose.I capelli erano color nero corvino,con meches blu e viola scuro. Gli occhi e le labbra erano pesantemente truccati di nero.Indossava un top di pelle rossa e una gonna scozzese viola con righe e pizzo nero.Portava delle calze a rete nere e degli anfibi neri pieni di borchie."Ciao,sono Megan.So che sei uno stregone per metà e che hai bisogno di aiuto" disse la ragazza,porgendogli la mano.Jason la prese e la scena finì. Ennesimo cambio di scena.Ora Jason era seduto su un pentacolo fatto di cenere circondato da candele nere accese,con un libro in mano."Megan era un demone minore a servizio di Leviatano,il mostro degli abissi infernali.Mi disse che se lo avessi convocato e gli avessi consegnato l'anima di mio padre,alcuni dei suoi poteri sarebbero passati a me.Cosí mi liberai dei miei genitori, una volta per tutte" commentó Jason.Sabrina,Nina, Jane, Clarissa e Jonathan assistettero all'omicidio dei genitori di Jason,compiuto da un terrificante ed enorme polpo oscuro. Subito dopo, Catarina era entrata nella stanza,con le lacrime agli occhi."Che hai fatto,Jason?" aveva mormorato."Zitta,sorellina" aveva esclamato Jason.La bocca di Catarina era sparita.Poi aveva battuto le mani,aprendo un portale e spingendo sua sorella al suo interno."Con i miei nuovi poteri ho invitato Catarina in un altro universo,rendendola stupida e cancellando i suoi ricordi" disse Jason. "Da quel momento in poi ho cercato una sostituta,una gemella perfetta che rinunciasse a tutto per me…ma nessuna delle prescelte era alla mia altezza" proseguì.Scene di omicidi raccapriccianti si svolgevano davanti agli spettatori,inorriditi. Persino Nina si sentiva disturbata da quella storia."Dunque ho deciso di morire e venire a Darkville .Unirmi ad un clan minore,tradirlo per un clan maggiore, annientarne il leader e prendere il suo posto.Quando ho sentito che mia cugina Marjorie aveva creato questo gioiello per Lilith ho capito che il mio destino era quello di governare questo clan,per poi conquistare ed inglobare tutti gli altri,a partire dai Morningstar.Mentre Jason parlava ,le scene continuavano a susseguirsi. Jason che faceva il patto con Lilith,Katerina e Samara che venivano rapite,Jason che rapiva Jeff,che chiamava Nina al telefono,che torturava Jeff e infine sfilava l'anello a Lilith, che si era trasformata in pietra.Successivamente,Jason aveva ipnotizzato tutti i servitori del Clan Lilith per sottometterli al suo volere.Jason schioccò le dita e tornarono nella Sala del trono. Jason salí nuovamente le scale ,sedendosi sul trono."Dunque,la situazione è questa.Il Clan di Lilith ora appartiene a me.Voglio che anche il Clan Morningstar mi appartenga.Dunque,chi di voi vuole unirsi a me?Sappiate che l'alternativa è una tortura lunga e dolorosai" aggiunse,facendo apparire un enorme cilindro d'acqua.Nessuno disse una parola nè fece alcun gesto.Jason fece spallucce."Capisco.Suppongo di dovervi torturare  tutti per poi ipnotizzare voi e  i vostri amici.Come volete,non ho tempo da perdere" disse.Schioccó le dita,facendoli finire tutti nel cilindro d'acqua.I cinque si dimenavano  confusamente,mentre l'ossigeno lasciava lentamente i loro polmoni e l'acqua entrava nelle loro narici,rendendo le loro teste sempre piú leggere.


 

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Capitolo 30
*** Capitolo 29-Riunioni Speciali e Trattati di pace ***


(SEMI-DISCLAIMER)
Questo capitolo è stato scritto per il 99% da tablet, quindi avrà ancora qualche problema con la punteggiatura, ma la buona notizia è che ho risolto il problema con il pc quindi tutto tornerà come prima dal prossimo capitolo in poi.

 

 

{Darkville ,Castello Morningstar,Sala da Pranzo,ore 14:30}

 

Come  concordato con Sabrina, Caliban aveva riunito tutti gli appartenenti al Clan (vecchi e nuovi) nella sala da pranzo.Essa aveva i muri rossi.Alle pareti erano appesi moltissimi ritratti a olio raffiguranti Lucifero,Sabrina e lo stesso Caliban. Del gemello di Sabrina,il cui nome era Sybil,non c’era traccia. Al centro della sala era posto un lunghissimo tavolo illuminato da un lampadario in oro,vecchio stile,pieno di candele bianche accese.La tovaglia era apparecchiata e davanti ad ogni piatto vuoto c'era un bicchiere di vetro contenente una candela bianca,accesa. Caliban era seduto a capotavola,gli appartenenti al Clan occupavano gli altri posti. Caliban indossava un completo molto elegante. La giacca era rossa,con le maniche lunghe ed il colletto nero. I pantaloni erano neri. I capelli biondi erano raccolti in una coda. Come all'inizio di ogni riunione speciale,avrebbe cominciato con l'appello. "Agatha Night" esclamó. Agatha alzó la mano,ribattendo:"Presente,maestà". Indossava un vestito nero in pelle.Esso aveva il collo alto e le maniche lunghe. I capelli neri erano come sempre legati in due trecce.Gli occhi a mandorla erano truccati da una spessa linea di eyeliner e il rossetto era nero.Caliban annuí, segnando una v vicino al suo nome,poi procedette con l'appello." Cherry Croissant" la detective alzó la mano.I suoi capelli rosso fuoco erano legati in una coda di cavallo.Era struccata ed indossava un maglione rosso e dei leggings neri.Sotto agli occhi aveva delle profonde occhiaie."Presente" mormoró nervosamente,mordicchiandosi un' unghia.Caliban segnò una v vicino al suo nome. "Eva Beatrice" continuò.Un silenzio imbarazzante riempì la stanza. Caliban sbuffó.Effettivamente erano molti giorni che Eva Beatrice non si faceva vedere,insieme alla sua compagna di stanza,Rena Ryuugu.Caliban  segnó una x vicino al nome di Eva Beatrice,che avrebbe ricevuto un messaggio di fuoco contenente  un ammonimento. "Hoodie" proseguí. Il ragazzo con la felpa gialla e la maschera nera con decorata da occhi e  bocca rossi alzó la mano. "Presente" disse.Caliban segnó una v vicino al suo nome. "Jason Voorhees" l'uomo con la maschera da hockey alzó la mano,emettendo un grugnito. Caliban segnó una v vicino al suo nome. "Karen" la sirena dai capelli viola e i lineamenti asiatici alzó la mano."Presente".Indossava un tubino glitterato color lilla. L'ombretto sugli occhi era viola,cosí come il rossetto. Caliban segnó una v vicino al suo nome. "Kotonoha Katsura" la ragazza asiatica dai lunghi capelli neri e lisci alzó la mano "Presente" mormorò, timidamente. Caliban segnó una v vicino al suo nome. La ragazza indossava una divisa scolastica tipica giapponese composta da una giacca nera con un fiocco rosso,una gonna nera a pieghe e delle calze al ginocchio del medesimo colore."Laughing Jack" il pagliaccio bianco e nero alzó la mano,ridacchiando ed esclamando "Presente" Caliban alzó gli occhi al cielo,segnando una v vicino al suo nome. "Lexa" La ragazza dai capelli castani intrecciati e gli occhi pesantemente truccati di nero alzó la mano."Presente" esclamò solennemente.Caliban annuí,compiaciuto dalla sua serietà,segnando una v vicino al suo nome. "Liu" il ragazzo dai capelli castano chiaro e il volto segnato da due cicatrici alzò la mano."Presente" mormorò,senza entusiasmo.Indossava una felpa nera col cappuccio e una sciarpa a righe grige e nere.Caliban segnó una v vicino al suo nome. "Ludo" il ragazzo dai lunghi capelli rossi alzó la mano.Indossava una lunga tunica azzurra semitrasparente,decorata da fantasie floreali e dei pantaloni color camoscio. Caliban segnó una v vicino al suo nome."Masky" Il ragazzo dai capelli castani con indosso un cappotto color caramello e una maschera bianca con occhi e bocca neri alzó la mano."Presente" Caliban segnó una v vicino al suo nome."Michael Myers" l'uomo con indosso la tuta da meccanico blu e la maschera bianca con i capelli castani alzò la mano,senza emettere un fiato.Caliban segnò una v vicino al suo nome. "Mion Sonozaki" la ragazza asiatica dai capelli verde smeraldo alzati in una coda alzó la mano. "Presente" esclamò.Indossava una t-shirt gialla a mezze maniche e un paio di jeans. Caliban segnó una v vicino al suo nome. "Murdo Dako" il vampiro dai capelli neri alzò la mano. I suoi occhi verdi erano circondati da matita nera,sia sopra che sotto.Indossava un maglione giallo,cosa che lasciò tutti abbastanza perplessi.Di solito indossava sempre vestiti neri.Murdo sorrise,mostrando i canini ed esclamando:"Presente".Caliban segnò una v vicino al suo nome.”Myrtle Myers’’ la ragazza dai capelli color biondo fragola alzò la mano, sorridendo. “Presente’’ disse. I suoi capelli mossi erano legati in una coda laterale. Una treccia le attraversava la nuca, tenuta ferma da delle mollette viola chiaro a forma di farfalla. Indossava una felpa nera,aperta, decorata da una fantasia a forma di ossa. La maglia sottostante era del medesimo colore. Sul petto c’era una scritta grigia glitterata “Thrill’’. Indossava dei pantaloncini corti color oro, scuri. Ai piedi portava delle calze al ginocchio nere e blu e delle converse nere.Sugli occhi aveva dell’ombretto argentato mentre la bocca era decorata da un lipstick arancio glitterato.Caliban fece un cenno con la testa, aggiungendo una v vicino al suo nome. "Rena Ryuugu" il silenzio caló nuovamente nella stanza.Come previsto,anche Rena era assente. Caliban segnó una x vicino al suo nome,mandando un ammonimento anche a lei. “Rina’’ la sirena dai lineamenti asiatici e ii capelli verde scuro legati in due codini alzò la mano,bofonchiando con fare apatico, mentre masticava una gomma:”Presente’’. Indossava uno spesso maglione verde scuro. Caliban segnò una v vicino al suo nome."Roxy Red" la ragazza abbronzata dai capelli rossi alzò la mano.Indossava un vestito in pelle rossa con uno scollo a v,che metteva in mostra il  seno prosperoso."Presente,maestà" mormorò con fare provocante,facendo l' occhiolino.Caliban non ebbe alcuna reazione.Si limitó ad aggiungere una v vicino al suo nome."Shion Sonozaki" una ragazza identica a Mion alzò la mano.Indossava una canottiera bianca con un fiocco nero e una minigonna in jeans.I capelli color verde smeraldo erano sciolti  e portava un fiocco giallo sulla nuca.Gli occhi erano truccati con dell'ombretto argentato e le labbra erano decorate da un lucidalabbra trasparente. "Presente" rispose elegantemente. Caliban segnó una v vicino al suo nome ."Ticcy Toby" il ragazzo con i grandi occhiali di plastica dalle lenti arancio e una mascherina grigia sulla bocca alzò la mano."Presente" disse.Caliban segnó una v vicino al suo nome. "Yuno Gasai" la ragazza asiatica dai capelli rosa chiaro alzó la mano.Indossava una felpa nera col cappuccio che le copriva la testa e come sua madre Cherry aveva le occhiaie."Presente" bofonchió stancamente.Cherry alzó una mano e afferró quella di Yuno.Erano molto preoccupate per Katerina e Samara.Caliban segnò una v vicino al nome di Yuno."Come da protocollo,daremo dieci minuti per arrivare alle due assenti" esclamò Caliban.Circa cinque minuti dopo,si udí un gran trambusto in corridoio. "Avanti Rena,muoviti!" esclamó una voce."Facile parlare per te,tu non hai il mio aspetto!" ribatté un'altra voce."Non è così male e comunque non se ne accorgerà nessuno" di nuovo la prima voce."Non è poi cosí male? Ringrazia il cielo di non essere viva altrimenti ti avrei squartato come un pollo!" ed ecco la seconda voce. I membri del Clan si guardarono tra loro,perplessi.Caliban sospirò,poggiando una mano sulla propria fronte. Sapeva già cosa era accaduto: Eva Beatrice doveva aver ignorato il divieto di fare pozioni che le era stato imposto e quel genio di Rena doveva averne bevuta una per sbaglio,proprio come tutte le volte precedenti. "Agatha,vai a recuperarle e falle sedere" sbuffó Caliban."Sì,maestà" disse Agatha,alzandosi in piedi e dirigendosi in corridoio.

Pochi secondi dopo dalla porta entrarono due giovani ragazze.Una delle due portava i capelli a caschetto,castano chiaro.La sua fronte era coperta da una frangetta e gli occhi erano blu.Indossava un vestito in stile gotico.Il vestito era viola nella parte superiore mentre la sottogonna era fatta di pizzo nero.Portava degli stivali neri alti e un cappello bianco e nero.Reggeva un buffo bastone dorato dall'impugnatura a forma di ala e aveva un sorriso decisamente forzato. L'altra ragazza era completamente coperta:Indossava una felpa grigia molto spessa e dei jeans skinny neri,delle converse azzurre,degli enormi occhiali da sole e una mascherina chirurgica.Agatha le fece accomodare l'una accanto all'altra,poi chiuse le porte e tornó al suo posto. "Ben arrivata,Eva Beatrice" commentó Caliban,sarcastico.

"Salve,maestà.Quel completo le sta davvero d'incanto" rispose la ragazza. "C'è per caso qualcosa che vorresti condividere col gruppo?" aggiunse Caliban. I membri del clan avevano cominciato a storcere il naso: un terribile fetore aleggiava nella sala da pranzo,odore di decomposizione."Ecco...io.." balbettó Eva Beatrice."Lei ha di nuovo tentato di creare una pozione che la riportasse in vita,io l'ho bevuta per sbaglio e ora sono uno zombie" intervenne Rena.La sua voce non era acuta come al solito.Era rauca e molto bassa,come se venisse da in fondo ad un pozzo."Bene.Sistemeremo la questione quando Sabrina sará qui.Ora possiamo cominciare la riunione" disse Caliban.Rena ebbe una violenta scossa di tosse.Eva Beatrice impallidí,spostando lo sguardo verso la parete.Era davvero nei guai."Dunque...c'è stato un cambio di programma riguardo alla questione Lilith" cominciò a spiegare Caliban.

 

   {Nel frattempo,nella stanza dei giochi del Castello Morningstar}

 

Hayley non credeva ai propri occhi: era davvero diventata una sirena.La sua coda arancio sembrava vera,così come l'acqua del mare,i pesci e i coralli. Per tirare le sue amiche su di morale,infatti,Maria Ushiromiya aveva usato la sua magia dell'illusione per tramutare tutti in sirene (tritone nel caso di Simon) e ora Hayley,Sally,Simon,Jocelyn e la stessa Maria avevano delle bellissime code..Nuotavano nel mare,cantando.Hayley sospirò,pensando a sua figlia,Hope.Avrebbe tanto voluto poter passare del tempo con lei.Vedendola triste,Sally la prese per mano.Hayley le sorrise,intonando una canzone e tutti si voltarono verso di lei,incantati dalla sua bellissima voce.

 

{Darkville,Sala del Trono,Castello di Lilith}

 

Jason rideva istericamente,mentre Sabrina,Jonathan,Clary,Nina e Jane soffocavano lentamente.Sapevano che era un' illusione,dopotutto erano già morti,ma questo non 

rendeva la tortura meno spiacevole.La loro testa girava,si sentivano leggeri,sempre più leggeri...Sabrina cercó di non piangere.Forse quella era la fine che si meritava,che tutti loro si meritavano.Erano anime impure,dopotutto.Cercó di tenere gli occhi aperti,ma era sempre più difficile.Erano passati pochissimi minuti,eppure sembravano ore.Nonostante i suoi pensieri autocommiseratori ,decise comunque di provare a migliorare la situazione.Dopotutto Clarissa e Jonathan avevano dei figli e lei aveva Caliban e il suo clan.Uní le mani tra loro,usando tutta la concentrazione che le rimaneva per mandare una richiesta d'aiuto telepatica tramite i suoi potreri demoniaci.Doveva essere un messaggio sintetico ma anche  rendere l'idea del pericolo che stavano correndo. "Sala del Trono di Lilith", ammutinamento in corso. Leader del Clan fuorigioco .Necessario intervento immediato" Sabrina scolpí quelle parole nella sua mente, ripetendole  come un mantra.Stava utilizzando tutta la sua energia e ad ogni ripetizione si sentiva più debole.Socchiuse gli occhi,cercando di tenere duro,anche se sapeva perfettamente che di lí a poco i suoi poteri sarebbero venuti meno.Una lacrima di amarezza le solcó il viso,mentre perdeva il segnale.Improvvisamente,una luce rossa catturò i suoi occhi.Poi,un urlo.L'urlo più potente che avessero mai sentito.Quell'urlo trafisse le loro orecchie rimbombando per tutto il loro corpo,riportandoli alla coscienza.Ogni vetro presente nella sala si ruppe,compresa la gabbia d'acqua in cui erano intrappolati. Uno schiocco di dita,poi il nulla.Tutto era intatto,come se nulla fosse mai stato rotto.Il contenitore dove erano intrappolati era sparito e anche l'acqua che era entrata nei loro polmoni in quei quattro minuti.Sabrina alzó lo sguardo verso il trono:Jason era stato catturato da una sorta di enorme laccio fatto di fumo rosso e ora fluttuava vicino al soffitto.Sabrina abbassò lo sguardo e vide due ragazze: una bionda e una mora. La bionda era più alta di circa cinque centimetri.Aveva la carnagione chiara,grandi occhi azzurri, il naso dritto e le labbra sottili.Il viso era squadrato.I capelli erano chiarissimi e lisci,con la riga a sinistra.Era molto magra ed indossava un vestito da cocktail rosso scuro, con un generoso scollo a v e una lunga gonna con un profondo spacco che mostrava la gamba sinistra. L'ombretto era argento nella parte anteriore della palpebra e nero all'estremità.Le labbra erano decorate da un rossetto rosso chiaro. Ai piedi indossava degli stivali al ginocchio lucidi,con il tacco basso e largo. La ragazza mora aveva più forme ed il viso tondo.Il naso era più corto e stretto.Gli occhi erano più piccoli e lo sguardo era più intenso,quasi intimidatorio. I suoi capelli erano castano scuro,raccolti in una coda alta. Portava un cerchietto nero con degli spuntoni argentei.Indossava un top di pelle nero a collo alto e una minigonna.Una giacca borchiata del medesimo colore e degli anfibi con la suola bassa.I suoi occhi erano pesantemente truccati di nero,sia sopra che sotto.Il rossetto era viola scuro. Portava degli orecchini neri a forma di teschio."Per il potere di cui sono investita in quanto capoclan del Clan di Asmodeo, io dichiaro te,Jason Valentine detto The Toymaker un traditore di Darkville ,condannandoti al Vuoto" tuonó la ragazza dai capelli biondi.I suoi occhi diventarono rosso fuoco e Jason cominciò ad urlare,mentre sulla sua fronte veniva marchiata a fuoco l'immagine di una nuvola con una croce al centro."Puoi andare,ora" aggiunse poi sarcastica,schioccando le dita.Jason sparí in una nube di fumo rosso e non rimase nulla di lui se non l'anello dei Valentine,che cadde sul pavimento. Poi le ragazze cominciarono a scendere la scalinata.Gli occhi delle sorelle del purgatorio erano tornati al loro solito rosso.Lucifer corse verso Sabrina,abbracciandola.Jane aiutò Nina a rialzarsi e Clary poggiò la testa sul petto di Jonathan. Sabrina si strinse forte Lucifer,poi si alzò.Davanti a lei c'erano le due ragazze. Vedendola da vicino, Sabrina notó che la bionda indossava una corona nera decorata da rubini ovali. "State bene?" chiese quindi,inclinando la testa di lato e sorridendo. Sabrina sorrise a sua volta,sospirando."Ce la siamo vista brutta, non so dove saremmo se non fosse  stato per il vostro intervento." ribatté,grata. "Dovevo farlo,ho sentito il tuo messaggio e non potevo lasciare mia madre in balia di un pazzo megalomane che le avrebbe rubato il trono" Sabrina aggrottó le sopracciglia.Sua madre? La ragazza dai capelli biondi rise,porgendole la mano."Sono Regina Asmodai,figlia di Lilith e Asmodeo e Leader del Clan di Asmodeo" Sabrina strinse la sua mano."Piacere di conoscerti,Io sono Sabrina Morningstar,figlia di Lucifero e Leader del Clan di mio padre insieme a mio marito Caliban".

Dopo che la stretta di mano fu sciolta,Regina usó il suo turbine di fumo rosso per alzare l'anello da terra e rimetterlo al dito di Lilith.Non appena il gioiello toccó il suo dito,la madre dei demoni si riscosse,tossendo vigorosamente e volando fino al suo trono."Che diavolo è successo qui?" tuonò. Non appena sentì la sua voce,gli occhi di Jonathan si illuminarono.

"Madre?" mormorò,con gli occhi lucidi.Non appena lo vide,Lilith sgranò gli occhi.Entrambi corsero l'uno verso l'altro,incontrandosi a metà della scalinata del trono e abbracciandosi.

Clarissa li seguí poco dopo,unendosi all'abbraccio.Poi,qualcuno bussò sulle spalle di entrambe. Si voltarono all'unisono,trovandosi una lama angelica puntata alla gola. Jane puntava la spada verso Regina,Nina puntava la spada verso Sabrina. "Hey,biondina,hai dimenticato qualcosa" esordí Jane. "Già,ridacci Jeff,subito" aggiunse Nina.Jane le diede una gomitata,e Nina tossì,imbarazzata."Volevo dire gli ostaggi appartenenti al nostro Clan"

si corresse.Jane annuí,compiaciuta. Non appena aveva visto le Shadowhunter puntare le armi, la ragazza mora aveva fatto per muoversi,ma Regina aveva alzato la mano in segno di stop,cosí si era limitata a incenerire le due adolescenti con lo sguardo. "Non siate irragionevoli,come potrebbe Sabrina sapere dove sono gli…" esclamò Sabrina. In tutta risposta,Regina schioccò le dita e tutti gli ostaggi apparvero.Katerina,Samara,Jeff...e non solo.C'erano anche Hester,Vicky,Raquelle e...Dorcas. Nina e Jane abbassarono le armi,mentre Jeff cominciò a correre verso Nina,abbracciandola e poggiando le labbra sulle sue.Nina lo strinse più forte che poteva, schiudendo le labbra e cercando la lingua di Jeff.Ovviamente le loro lingue si incontrarono poco dopo,dando vita ad un bacio appassionato e noncurante del pubblico.Jane guardò bene la ragazza mora,sgranando gli occhi:"Ma tu sei…" la ragazza sorrise compiaciuta,muovendo la propria coda con un gesto della mano."Karolina Stojanova,detta la Sardonic Banshee" aggiunse.Jane cominciò a saltare su se stessa,battendo le mani."Tu sei un idolo per me,sei riuscita a passare da un universo all'altro possedendo innumerevoli versioni alternative di te stessa riuscendo a non farti beccare per anni" Esclamó,ammirata. Sabrina aggrottò le sopracciglia,dirigendosi verso Dorcas."E tu che ci fai qui? Non dovresti essere alla riunione Speciale indetta da Caliban al nostro castello?" Dorcas fece spallucce. “Non sono realmente qui, questa è una proiezione astrale’’ rispose con nonchalance. Sabrina aggrottò le sopracciglia. “Questo non spiega il motivo per cui tu sia qui’’ Dorcas sospirò.”Caliban mi aveva mandato a recuperare Hester,Vicky e Raquelle.Ma quando sono arrivata erano strane…avevano gli occhi verdi come un semaforo e hanno cercato di attaccarmi…so che non possono farmi del male in questo stato, ma mi hanno comunque spaventata.Ho provato a scappare, ma la porta era  chiusa,così mi sono nascosta…poi sono apparsa qui’’ Sabrina annuì, sorridendo. “Suppongo abbia senso,mi dispiace che tu abbia vissuto un momento simile’’ aggiunse, abbracciandola.Dorcas sorrise a sua volta, ricambiando l’abbraccio. Regina si avvicinò nuovamente a Sabrina, mentre Nina e Jeff si unirono a Jane negli elogi alla “Sardonic Banshee’’. Regina prese Sabrina sottobraccio e salì insieme a lei le scale del trono. Nel frattempo le sorelle del purgatorio si erano aggiunte all’abbraccio tra Lilith, Jonathan e Clarissa.Una volta arrivate a due scalini dal trono Regina tossì, attirando l’attenzione di sua madre, che sciolse l’abbraccio e si rivolse a Sabrina, alzando un sopracciglio. “Che vuoi da me, Morningstar?’’ sibilò, sprezzante.Sabrina fece spallucce e si scambiò uno sguardo complice con Regina:Lilith era sempre la solita. “Beh, ora che io ho i miei ostaggi e tu hai tuo figlio e la sua sposa, mi chiedevo se potessimo firmare un trattato di pace’’ esclamò Sabrina, speranzosa, porgendole la mano. Lilith alzò gli occhi al cielo. “Un trattato di pace con una Morningstar? mai e poi mai!’’ tuonò, incrociando le braccia al petto. Regina le accarezzò un braccio. “Madre…se non fosse stato per il messaggio telepatico di Sabrina io non sarei qui e Jason Valentine avrebbe preso il controllo del tuo  Clan…dalle una possibilità’’ mormorò dolcemente. Lilith sbuffò, prendendo la mano di Sabrina e stringendola. “E va bene, trattato di pace sia’’ concluse, brusca. Regina si grattò il mento, rivolgendosi a Clarissa e Jonathan:

’’Stavo pensando che voi due non avete ancora avuto un matrimonio effettivo, potremmo siglare la pace celebrandolo ed invitando i membri del clan di Sabrina’’ Clarissa e Jonathan si guardarono a lungo negli occhi, poi sorrisero, accettando la proposta di buon grado. Lilith annuì a malincuore.”D’accordo,Morningstar.Tu e il tuo Clan siete invitati al matrimonio di mio figlio che si terrà qui domani alle nove di sera’’ Sabrina fece un inchino. “Vi ringrazio, maestà’’ esclamò, facendo un occhiolino complice a Regina. “Con il vostro permesso, torno al castello, c’è ancora una famiglia da riunire’’ aggiunse, salutando tutti, scendendo le scale,radunando i membri del suo clan e trasportandosi nell’atrio del loro covo tramite la magia.

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Capitolo 31
*** Capitolo 30-Rimpatriate e Nuovi Inizi ***


{DISCLAIMER:Questi capitoli saranno leggermente più lunghi rispetto ai precedenti, poichè sono gli ultimi. La storia finirà attorno al Capitolo 40}.

 

                                                                        -SHB-

 

Dopo aver sentito la conversazione tra Julyana o meglio Mania e Sonya Numero Uno, Aureliana aveva cominciato a tremare, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Acquisizione dell’anima? Avvelenata? Poco prima di morire? lei era…morta? si trovava nell’aldilà? rimase ferma nell’armadio, completamente sotto shock. Ana Lucia sospirò, cingendo il fianco di Aureliana col braccio, aiutandola a camminare fuori dall’armadio e dalla stanza in cui si trovavano. La portò in volo fino alla terrazza dove avevano ideato il piano, la più isolata di tutta la SHB. Una volta arrivata lì, Aureliana scoppiò. “I-io sono m-orta? Sono morta. Julyana, Mania…chiunque sia…mi ha ucciso e io…’’ le lacrime aumentarono, mentre il cuore sembrava scoppiarle nel petto dal dolore. “Non rivedrò mai più la mia amata Daka….Daka….Daka!” cominciò a ripetere quel nome come un mantra, mentre si inginocchiava sulla terrazza, singhiozzando  incontrollabilmente e tenendosi il petto.
Dakaria decise che era arrivato il momento di rivelarle la sua vera identità.Sybil le aveva infatti donato un anello in argento con al centro un rubino romboidale, dotato di poteri magici.Chiunque avesse indossato l’anello sarebbe stato in grado di vedere oltre la magia che aveva trasformato Dakaria in Ana Lucia, rivelando  il suo vero aspetto. Dakaria si inginocchiò vicino ad Aureliana, prendendole una mano e infilando il gioiello magico sul suo anulare. “Daka…Daka!” Aureliana teneva gli occhi chiusi, continuando a disperarsi. Dakaria passò lentamente la mano sulla guancia di Aureliana. “Aureliana…’’ sussurrò.
Aureliana sgranò gli occhi: stava forse impazzendo? le sembrava di aver sentito la voce di Dakaria .Quando la vide, rimase senza parole.”D-aka?’’ sussurrò confusa, aggrottando le sopracciglia. Dakaria asciugò le lacrime di Aureliana con la mano. “Sono io, rossa, sono sempre stata io…’’ aggiunse, poggiando le mani ai lati del viso di Aureliana.Dakaria puntò i propri occhi nocciola in quelli verdi di Aureliana, che si illuminarono. “Ma come è possibile?’’ chiese Aureliana, portando le mani ai lati del viso di Dakaria e sorridendo. “Ci troviamo nel regno degli spiriti. Julyana in realtà è Mania, dea romana del Caos e della morte. Lei è la guardiana di Darkville, il posto dove finiscono le anime impure” Aureliana annuì. Era davvero confusa, ma era sicura che la spiegazione di Dakaria le avrebbe fornito gli elementi per comprendere meglio  la situazione in cui si trovava.”Il regno degli spiriti è diviso in tre parti. La prima si chiama Loveville ed è governata da Venere, lì finiscono le anime completamente pure.La seconda si chiama Greyville.Lì finiscono le anime che non sono abbastanza pure per Loveville né altrettanto impure per Darkville,governata da Minerva” Aureliana alzò una mano, in segno di stop. “Aspetta un attimo…come fai tu a sapere tutte queste cose?’’ chiese .Dakaria ridacchiò. “Hai ragione,sarei dovuta partire dall’inizio.”Io e Sylvania abbiamo due migliori amici, un maschio e una femmina. Il nostro migliore amico maschio si chiama Ludo Schwarzer ed è uno stregone. Tramite un incantesimo ha scoperto quello che ti era successo e così abbiamo compiuto il rito della Medium Mortis.Questo incantesimo ci permette di restare qui senza essere morti, per dieci giorni’’ Aureliana annuì, interessata, alzandosi in piedi e abbracciando Dakaria, che fece lo stesso. “Abbiamo partecipato tutti quanti quanti. Io, Sylvania, Murdo,Ludo ed Helene’’ Aureliana aggrottò le sopracciglia.“Murdo? credevo mi odiasse’’ Dakaria scosse la testa. “Murdo è un idiota geloso, ma non ti odia affatto. Quando credevamo fossi morta ha dato di matto’’ Aureliana sogghignò. In effetti era proprio un comportamento da Murdo. “Ad ogni modo, siamo partiti tutti insieme, ma siamo stati divisi’’ Aureliana si grattò il mento, incuriosita. “Divisi?’’ chiese. Dakaria annuì.“Il regno degli Spiriti è dotato di una specie di filtro che manda le anime in una zona oppure in un’altra in base alla  loro purezza. Io sono finita a Greyville ed ho incontrato un vampiro molto gentile ed educato, di nome Elijah. Elijah mi ha spiegato come funzionano le cose da queste parti e mi ha detto che l’unico modo per viaggiare tra una zona e l’altra è quello di trovare Cherry Croissant, che non è una pasticcera ma la detective più famosa del regno degli spiriti, unica anima che può muoversi liberamente tra le dimensioni’’ continuò Daka. “Quindi l’hai trovata?’’ domandò Aureliana. Dakaria scosse la testa. “In realtà no. Mentre ero a casa mia a Greyville ho visto una pubblicità.Una certa maga Raven diceva di poter esaudire qualunque desiderio. Quindi sono andata da lei e lei mi ha detto che c’era un modo per venire da te: quello di fare un patto con un demone di Darkville, promettendo la mia anima al Clan di cui egli fa parte e rinunciando a Greyville, trasferendomi a Darkville dopo la mia vera dipartita e diventando parte del suo Clan’’ Aureliana sospirò, abbassando lo sguardo. “Dimmi che non l’hai fatto…’’ sussurrò. Dakaria le prese il volto con le mani, alzandolo. “Certo che l’ho fatto. Ho fatto un patto con il figlio di Lucifero, Sybil Morningstar. Lui ha fatto in modo che io potessi cambiare il mio aspetto e tornare nel mondo dei vivi, facendomi rapire da Mania e tornando da te.Lui mi ha donato quest’anello per poterti rivelare la verità al momento opportuno’’ Aureliana posò le labbra su quelle di Dakaria, che si schiusero.Le loro lingue si incontrarono e le due si strinsero forte, baciandosi appassionatamente. Il bacio durò qualche minuto,dopodichè Aureliana si staccò, scompigliando i capelli di Daka. “Tu sei pazza. Vendere la tua anima a un demone per una con cui sei uscita due volte?’’ aggiunse. Dakaria scosse la testa. “No, l’ho venduta per l’amore della mia vita’’ sussurrò poi. Le due si guardarono intensamente negli occhi, sorridendo e accarezzandosi i capelli a vicenda. Poi, l’espressione di Aureliana s’incupì.“Aspetta un attimo…se per unirti a me hai dovuto farti rapire significa che…’’ Dakaria annuì, tristemente. “Proprio così, non so dove ci troviamo. Sicuramente siamo a Darkville, ma questo deve essere un posto segreto.Non conosco le leggi delle tre dee, ma non credo sia una buona cosa prendere delle anime dal  mondo dei vivi prima del tempo’’Aureliana annuì. “Capisco…Dunque la nostra unica speranza sono gli altri membri del gruppo’’ sussurrò. “Esattamente. Dobbiamo solo sperare che loro abbiano un piano per tirarci fuori di qui prima che il nostro tempo scada’’ Aureliana aggrottò le sopracciglia.“Il nostro tempo?’’ chiese. Dakaria annuì, gravemente. “Se per qualche motivo tu rimarrai qui, rimarrò anche io’’ gli occhi di Aureliana tornarono lucidi, poi si riscosse. “Assolutamente no.Non lascerò che tu muoia. Ci dev’essere qualcosa che possiamo fare.Pensaci, Daka. Cosa possiamo fare per metterci in contatto con il resto del gruppo?’’ esclamò, determinata. Daka si grattò il mento. “Hai mai sentito parlare della telepatia vampiresca?’’ chiese. Aureliana annuì. “Sì, ne ho sentito parlare. Solo i vampiri più anziani ed esperti lo sanno fare, ma noi siamo in due e ho sentito che più si è legati al destinatario del messaggio più è probabile che il messaggio arrivi. Murdo e Sylvania hanno un legame di sangue con noi…potrebbe funzionare’’ ribatté Aureliana, sollevata. “Bene’’ annuì Dakaria. ”Ora che abbiamo un piano d’azione è meglio se torniamo nelle nostre stanze.Domani sera proveremo a metterci in contatto con loro’’ concluse.


                                -Loveville, Luffy Island-

Heather, Sanji, Danyella, Buggy,Mihawk, Sara, Coco, Hanon, Lucia, Sylvania ed Helene si erano recati sulla barca di Sara. Prima di essere trasportarti a Darkville volevano cambiarsi d’abito, per entrare nello spirito della missione. (Tutti tranne Mihawk, che si era rifiutato).Sara aveva deciso di indossare un maglione arancio in pelliccia sintetica,dal collo alto e dalle maniche lunghe. Al maglione aveva abbinato un paio di jeans skinny neri, dotati di cerniera e chiusi da un bottone. Ai piedi aveva indossato degli anfibi arancio con le stringhe e le suole nere.Sopra al maglione portava una giacca in pelle sintetica, nera, lasciata aperta. I suoi capelli arancioni erano legati in una coda alta. Indossava degli orecchini neri a forma di conchiglia cuneiforme. Sugli occhi aveva steso soltanto una spessa linea di eyeliner nero, mentre le labbra erano decorate da un rossetto matte color arancio scuro. Hanon aveva copiato il look di Sara  quasi interamente, tranne per il fatto che il suo maglione era blu e non arancio e lo stesso valeva per i suoi anfibi. La giacca e i jeans erano praticamente uguali. Hanon aveva legato i suoi capelli in due trecce e portava degli orecchini azzurri a forma di stella marina. Anche lei aveva usato soltanto l’eyeliner per gli occhi, ma il suo rossetto era blu scuro.In quanto leader del gruppo, Lucia aveva deciso di unirsi. Indossava anche lei un maglione in pelliccia sintetica (il suo era color fucsia) e dei jeans skinny in pelle sintetica nera, degli anfibi con le stringhe ( i suoi erano fucsia e neri).Non indossava orecchini e i suoi capelli biondi erano lasciati sciolti. Indossava un berretto in pelle sintetica, nero, stile poliziotta. Anche lei aveva messo soltanto l’eyeliner sugli occhi mentre il rossetto era fucsia scuro. Coco aveva deciso di dissociarsi dalla scelta delle proprie amiche.Lo stile punk non faceva  per lei. Scelse dunque di indossare una felpa gialla senza cerniera dalle maniche lunghe, raffigurante una piccola sirena dai capelli mossi blu e dalla coda rosa. La gonna era lunga e a portafoglio, gialla. Era decorata da grandi fiori  bianchi. Ai piedi mise dei semplici sandali gialli dal tacco basso. I suoi capelli color cenere erano alzati in due codini e indossava un cerchietto in metallo dorato tempestato di conchiglie. Per gli occhi aveva scelto un ombretto glitterato color oro, per le labbra un lipstick trasparente anch’esso glitterato. Anche a Danyella era piaciuta la scelta di Sara,Hanon e Lucia così aveva deciso di ispirarsi a loro. Indossava un mini abito increspato con scollo asimmetrico, color argento. Sopra ad esso indossava una giacca nera in pelle lasciata aperta, delle calze a rete e degli anfibi neri con le borchie. Anche i suoi capelli erano sciolti e indossava un berretto identico a quello di Lucia. Per gli occhi aveva scelto un ombretto argento glitterato accompagnato da un’abbodante linea di eyeliner nero,mentre sulle labbra aveva messo del rossetto rosso fuoco. Heather aveva indossato un dolcevita bianco dalle maniche lunghe,abbinato ad una salopette a quadretti gialli e neri. Ai piedi portava delle ballerine lucide gialle e delle calze al ginocchio bianche. I suoi capelli biondi erano sciolti, fatta eccezione per i due ciuffi davanti che erano stati legati sul retro tramite un grande fiocco giallo.Sugli occhi aveva dell’ombretto dorato accompagnato da una sottile linea di eyeliner, mentre per le labbra aveva scelto un rossetto rosa chiaro. Helene indossava un vestito rosso in pelle sintetica, dalle maniche lunghe e dal collo alto.La gonna si fermava all’inizio delle cosce. Ai piedi indossava delle decollete rosse e lucide dal tacco molto alto. I suoi capelli erano sciolti e portava un berretto identico a quello di Lucia tranne per il colore: quello di Helene, infatti, era rosso. Sugli occhi aveva messo l’ombretto grigio scuro accompagnato da una linea abbondante di eyeliner, mentre sulle labbra aveva un rossetto viola scuro. Sanji di solito indossava sempre lo stesso vestito, ma decise di cambiarlo per rendere felice Heather. Mantenne il modello,cambiando il colore da nero a giallo banana. Aveva cambiato giacca e pantaloni, ma non le scarpe e la cravatta, che rimasero neri. Quello che ci mise di più a prepararsi fu Buggy. Aveva infatti chiesto di potersi lavare e di poter nuovamente truccare il suo viso come faceva quando era ancora libero. I suoi capelli turchesi erano alzati in due codini e indossava un cappello da corsaro arancio, decorato dal simbolo dei pirati. Anche lui aveva deciso di adattarsi allo stile di Danyella.Indossava una camicia nera, abbinata ad uno scintillante completo argento. Il gilet era accompagnato da un papillon. Ai piedi portava degli stivali neri da cowboy.Sulla fronte aveva disegnato due ossa incrociate. Sopra e sotto ad entrambi gli occhi aveva fatto dei triangoli blu e vicino ad uno dei due aveva disegnato un piccolo cuore argento glitterato,in onore della sua amata.La bocca era grottescamente piena di rosso, che si estendeva fino alle guance, mentre la sua pelle rosa era stata coperta da del cerone bianco opaco.Sylvania indossava un semplice vestito giallo decorato da piccoli fiori bianchi.La gonna era lunga fino alle caviglie e ai piedi portava delle ballerine glitterate color oro. Sopra al vestito portava un coprispalla bianco con le maniche a tre quarti.I suoi capelli biondi erano legati in una treccia a lisca di pesce laterale che poggiava sulla sua spalla. Sulla nuca portava un fiore di plastica arancione. Per gli occhi aveva scelto un ombretto rosa chiaro, mentre per quanto riguardava le labbra aveva scelto un rossetto color pesca.Una volta che tutti furono pronti, Sara si diresse da Mihawk. “Siamo pronti’’ aveva detto, con un sorrisetto di sfida stampato in fronte. Mihawk cercò di non scomporsi, ma doveva ammettere che Sara sapeva come valorizzarsi. Quei vestiti sembravano fatti apposta per lei, non soltanto per la sua bellezza ma anche per il suo carattere forte. Proprio non riusciva a capire perchè era Lucia la leader del gruppo e non lei. Sara era molto più autoritaria e determinata…uno schiocco di dita lo riportò alla realtà. “Sei con noi?’’ la voce di Sara, che lo guardava con le sopracciglia aggrottate. Mihawlk tossicchiò imbarazzato. “Perdonami, ho dormito poco. Ci sono’’ rispose, cercando di mantenere il solito tono apatico.”Bene, ci incontriamo tutti al timone per compiere l’incantesimo che ci porterà a Darkville, seguimi’’ ribatté Sara, dirigendosi verso il timone.Mihawk la seguì, cercando di fare del suo meglio per non guardarle il fondoschiena, fallendo miseramente. Sara ridacchiò, ma non disse nulla. Una volta arrivati, trovarono tutti gli altri riuniti attorno al timone. “Siamo tutti qui, bene’’ esordì Danyella. “Ora vi chiedo di mettere tutti quanti le vostre mani sul timone, chiudendo gli occhi e concentrandovi sull’immagine che vi sto trasmettendo telepaticamente. Quella chiesa è il posto dove dobbiamo materializzarci. Tenete le mani sul timone e concentratevi su quell’immagine. Svuotate la mente. Nel frattempo io reciterò la formula’’. Tutti poggiarono le mani sul timone, chiudendo gli occhi e concentrandosi sull’immagine della chiesa gotica che Danyella aveva proiettato nelle loro menti, mentre lei pronunciava l’incantesimo che li avrebbe portati lì, nell’antica lingua delle sirene, sconosciuta persino a Lucia e alle sue amiche.

 

                                                                                               -Darkville, Castello di Lilith,15:20-

Sabrina sbatté le palpebre, confusa.Perchè si trovavano ancora nella Sala del trono? Lilith scoppiò a ridere. Sabrina alzò gli occhi al cielo. Regina scosse la testa, divertita, scendendo le scale e raggiungendola. “La magia dei Morningstar non funziona qui dentro, non quando mia madre è in carne ed ossa’’ disse. Sabrina sospirò. “E come faremo a tornare al castello?’’  Regina sorrise. “Non c’è problema, vi ci porteremo con la carrozza volante di mia madre. I gargoyle la trasporteranno e Leviathan li guiderà. Io vi farò da accompagnatrice, il viaggio è un po’ lungo, sono circa quaranta minuti di volo’’ aggiunse. Sabrina annuì. “Grazie mille, Regina’’ ribatté, facendo un inchino e facendo segno a Nina, Jane, ,Raquelle,Vicky,Hester, Dorcas, Katerina, Samara e Jeff di seguirla.Regina invece fece un cenno con la testa a Leviathan e la ragazza dai capelli verdi si accodò.

                                                                                    
 -Atrio del castello Morningstar, 15:20-

Qualche minuto dopo Heather, Sara,Coco,Hanon,Lucia,Sylvania,Helene,Danyella, Sanji, Buggy e Mihawk apparvero nell’atrio del castello dei Morningstar: era assolutamente deserto.Non si sentiva volare una mosca. “Credevo che avremmo dovuto prendere parte ad una battaglia’’ esclamò Danyella. Sylvania si grattò il mento, sorridendo imbarazzata.“Già,anche io’’ aggiunse. Helene sbuffò. “Ma che fine hanno fatto Ludo e Murdo?’’ chiese, irritata. Mihawk lanciò un’occhiataccia a Sara, che alzò gli occhi al cielo. Heather e Sanji si tenevano per mano e commentavano l’arredamento del posto, troppo presi dal loro amore per preoccuparsi della situazione in cui si trovavano.Lucia fece spallucce. “Magari siamo arrivati in ritardo’’ ipotizzò.”E chi se ne importa?’’ rise Buggy. “Facciamo una festa!” Hanon e Coco batterono le mani. “Mi sembra un’idea fantastica!” esclamò Hanon. Coco cominciò a saltellare sul posto. “Possiamo, Lucia? ti prego!” esclamò,speranzosa. Lucia e Sara si scambiarono uno sguardo. Sara si voltò verso Danyella. “Tu che ne pensi?’’ chiese.Danyella fece spallucce. “Beh, noi abbiamo rispettato la nostra parte dell’accordo, siamo qui.Sono loro ad essere in torto. Io direi che l’idea della festa non è così male’’ rispose Danyella. Sara fece spallucce. “D’accordo, festa sia!” esclamò dunque. Danyella trasformò l’atrio in una pista da ballo luminosa e fece apparire dei divanetti in pelle argento, delle lunghe tavolate piene di stuzzichini, un’enorme torta e delle casse per la musica incantate. Soltanto lei e il resto del gruppo potevano sentire la musica. Su richiesta di Hanon e Coco creò anche un angolo karaoke. Hanon e Coco si misero a cantare insieme.Heather, Sanji, Buggy e Danyella si scatenarono sulla pista da ballo. Sara,Lucia e Sylvania si fiondarono sulla torta, una red velvet a tre piani stra piena di panna. Helene rimase nell’angolo, cupa. Secondo i suoi calcoli era il 4 Novembre. Avevano soltanto sette giorni per salvare Aureliana. Adorava Sylvania ma a volte il suo spirito accondiscendente era decisamente d’intralcio.Mihawk si era sdraiato su uno dei divanetti, togliendosi il cappello ed usandolo per coprirsi la faccia,nascondendo uno sbadiglio. La musica era forte ma lui non dormiva da parecchio tempo. Non era esattamente  il posto migliore per riposare, ma era troppo stanco per lamentarsi.Chiuse semplicemente gli occhi, sperando che nessuno l’avrebbe notato.


                                                                      -Nel frattempo,Nella Sala delle riunioni del Clan Morningstar,al terzo piano-

Caliban sospirò,massaggiandosi le tempie.La riunione stava andando per le lunghe. Cherry Croissant e sua figlia Yuno non avevano visto di buon grado il fatto di non essere state coinvolte nel piano di salvataggio della loro famiglia, così si era visto costretto a rivelare il vero motivo per cui avevano dovuto agire diversamente, cosa che aveva scatenato il panico in tutto il resto del gruppo. C’era chi voleva che Jane e Nina fossero espulse (dopotutto il connubio Shadowhunter-Serial Killer non faceva impazzire nemmeno lui e Sabrina) questo aveva fatto infuriare Jack e i membri del suo clan, che ora minacciavano di lasciare i Morningstar. C’era un gran casino e tutte le voci si sovrapponevano, dandogli un gran mal di testa. Infine, prese la sua decisione. Anche se due Shadowhunters potevano essere una risorsa preziosa, il loro temperamento e la loro condotta indicavano che fossero più un pericolo che altro.Si prese qualche minuto per pensare al modo migliore per comunicare la notizia a Jack e al resto del suo clan senza renderli nemici dei Morningstar. Quando lui e Sabrina avevano reclamato il trono non avrebbe immaginato che comandare potesse essere così complicato.

 

                                                                        -Atrio del Castello dei Morningstar, ore 16:00-

Sabrina salutò Regina calorosamente,dopodichè scese dalla carrozza insieme agli altri e aprì la porta del suo castello. Ciò che vide la lasciò senza fiato:l’atrio del castello era stato trasformato in una discoteca da quattro soldi. Sulla pista da ballo c’erano due coppie: una formata da clown e una donna vestita da palla da discoteca umana, una composta da due biondi vestiti di giallo. In un angolo c’erano due ragazze asiatiche, che facevano il karaoke, una bionda vestita di giallo e una dai capelli turchesi che indossava un maglione in pelliccia sintetica e dei jeans skinny neri. Vicino ad un tavolo c’erano due ragazze bionde, una asiatica e una caucasica, insieme ad un’altra ragazza asiatica dai capelli arancio legati in una coda alta. Si stavano ingozzando di torta,ridendo e scherzando fra loro. Seduta su uno dei divanetti c’era un’altra ragazza bionda, vestita di rosso, dall’aria accigliata e su un altro dei divanetti era sdraiato, immobile, un uomo che indossava una giacca da pirata, con un cappello nero decorato da una paglia bianca sul volto.Ma la cosa più strana era un’altra:non si sentiva alcuna musica. Gli occhi di Sabrina si ridussero a due fessure.Raquelle e Vicky si erano approfittate della confusione per avere una fetta di torta a loro volta, Hester e Dorcas si erano messe a ballare sulla pista insieme a Nina e Jeff.Jane,Katerina e Samara erano rimasti sull’uscio, confusi. Sabrina schioccò le dita, cercando di far sparire tutto quanto,fallendo miseramente.Nonostante questo, tutti si fermarono. La magia di Sabrina non era stata del tutto inutile:aveva fermato la musica incantata.Non appena si accorse della gaffe, Danyella schioccò le dita, facendo sparire tutto e prendendo Buggy sottobraccio, dirigendosi verso la padrona di casa con un sorriso di circostanza stampato in volto. Sylvania fece spallucce: almeno era riuscita a mangiare un po’ di torta. Heather e Sanji si erano messi in un angolo, imbarazzati. Vicky e Raquelle sbuffarono: non erano nemmeno riuscite a finire la loro fetta di torta. Jeff e Nina continuarono  a ballare,noncuranti dell’assenza di musica e della presenza altrui. Dorcas e Hester erano tornate da Sabrina, cercando di trattenere le risate. “Salve, sua maestà’’ esordì Danyella, facendo un inchino. Sabrina la incenerì con lo sguardo. “Chi diavolo siete e che ci fate qui?’’ sibilò. Danyella ridacchiò. “Così mi offendete,Maestà. Io sono Danyella, la strega più potente di Loveville, metà sirena e metà strega. Questo gruppo di giovani sirene è venuto da me per chiedere la mia assistenza in una battaglia. ma qui non c’era nessuno’’ ribattè Danyella. Sabrina alzò gli occhi al cielo. “Questo non spiega perché stavate facendo una festa a casa mia senza permesso’’ Danyella sospirò. “Siamo qui per aiutare il vostro Clan a liberare Katerina e Samara Croissant-Petrova,come ci è stato richiesto’’ ribatté Danyella. “Non ci serve il vostro aiuto, sono proprio qui, dietro di me. Ora potresti spostarti? Devo andare al piano di sopra’’ sibilò Sabrina. Danyella sospirò, spostandosi per farla passare. “Ho l’impressione che ci odi a morte’’ ridacchiò Buggy. Danyella fece spallucce.“Non importa, non rimarremo qui a lungo. Una volta che la famiglia di Cherry sarà riunita lasceremo questo posto e partiremo per la vera missione’’ ribattè, ridendo sotto i baffi.


Poco dopo,Sabrina scese le scale, insieme al resto del clan. Infine Caliban e Jack avevano trovato un punto d’incontro decidendo di tenere separati i due clan.Non appena Cherry e Yuno videro Katerina e Samara, corsero verso di loro, entusiaste. Cherry prese Katerina in braccio e poggiò le labbra sulle sue. Katerina schiuse le labbra e le loro lingue si incontrarono, dando vita ad un bacio passionale e romantico al contempo. Yuno aveva preso Samara in braccio, accarezzandole i capelli e riempiendola di baci sulla fronte. 

Agatha era corsa verso Dorcas e anche loro si erano baciate. Ludo e Murdo erano corsi verso Sylvania ed Helene. Ludo ed Helene si erano scambiati un abbraccio amichevole, mentre Murdo aveva baciato nuovamente Sylvania. Sylvania aveva ricambiato, seguendo il suo istinto. Quando il bacio finì, Sylvania diventò rossa come un peperone e si sentì molto in imbarazzo. Erano successe talmente tante cose che non aveva avuto modo di pensare a ciò che voleva fare con Murdo: Hanon e Coco avrebbero potuto avere ragione, ma se Cherry non gli avesse tolto i ricordi di Daka lui non l’avrebbe nemmeno guardata. Non sapeva cosa credere e non aveva tempo di pensarci: ora che Cherry aveva recuperato la sua famiglia, infatti, avrebbero potuto dedicarsi alla loro missione,  salvare Aureliana e trovare Dakaria. Nel frattempo, la famiglia Croissant-Petrova fece un abbraccio di gruppo e Karen corse verso Sara, stringendola forte. Sabrina aveva lasciato che gli amici e i partner si riunissero, poi si era diretta verso Cherry. “Suppongo che ora dobbiate andare’’ esordì.
Cherry annuì. “Esattamente’’ rispose Cherry. “Tutta la famiglia Croissant-Petrova partirà per un’avventura!” Yuno e Katerina sorrisero: non vedevano l’ora. Samara, tuttavia, non sembrava così entusiasta…sospirò, fissando il pavimento con fare abbattuto. Cherry si inginocchiò accanto a sua figlia,sussurrandole qualcosa all'orecchio. Samara fece lo stesso.

Cherry si rialzò, sussurrando qualcosa all’orecchio di Katerina. Katerina annuì, poi si diresse verso Jack. Katerina e Jack parlarono per qualche secondo, poi Katerina tornò dalla sua famiglia. “Jack ha detto che non c’è alcun problema, potrai passare un po’ di tempo con le tue migliori amiche alla sede del loro clan’’ disse Katerina, scompigliando dolcemente i capelli di Samara. “Grazie, mamme!” esclamò Samara, saltellando su sé stessa. Sabrina si recò nella stanza delle bambine, per comunicare a Hayley che era ora di tornare a Loveville e spedire Simon e Jocelyn al Castello di Lilith per riunirli ai genitori. Anche Jack si recò lì, per recuperare Sally e Maria, poiché anche il Clan Laughing sarebbe tornato al proprio covo, rispettando l’accordo raggiunto con Caliban. 

 

E fu così che Sylvania, Murdo, Ludo, Helene,Hayley,Lexa,Heather,Sanji,Cherry, Katerina,Yuno, Buggy e Danyella si prepararono alla partenza, così come il Clan Laughing. Jack aveva notato qualcosa di molto strano in Liu: da quando aveva cominciato ad allenarsi con Yuno non le staccava gli occhi di dosso, e lo stesso valeva per Yuno. Yuno prese Cherry per il braccio,sussurrandole qualcosa all’orecchio. Cherry annuì, dirigendosi verso Jack e parlando con lui. Jack fece segno a Cherry di aspettare e si diresse verso Liu.
Liu annuì. Cherry fece segno a Liu di seguirlo. “Liu ha fatto…amicizia con Yuno in questi giorni e ha deciso di seguirci nella nostra impresa’’ Yuno e Liu si sorrisero, prendendosi per mano.Katerina aggrottò le sopracciglia. Che diavolo era successo durante la sua assenza? Cherry tornò da lei, dandole una leggera gomitata. “Non ora, tesoro’’ sussurrò. Katerina ridacchiò,annuendo. “Agli ordini’’ ribatté, sarcastica. Cherry le diede un bacio a stampo, poi si sorrisero,prendendosi per mano. “Qualcun’altro vuole unirsi a noi?’’ chiese Cherry, rivolta ai membri del Clan Laughing e a quelli del Clan Morningstar. Myrtle alzò la mano. “Vi prego, maestà…posso andare con loro?’’ aveva chiesto a Sabrina e Caliban. I due si erano scambiati uno sguardo, poi avevano acconsentito. Myrtle trotterellò verso Cherry.“Tu sei?’’ chiese Cherry, porgendole la mano. “Io sono Myrtle Myers’’ sorrise Myrtle, stringendo la mano di Cherry.”Voi che farete?’’ chiese Cherry, rivolgendosi a Lucia.Lucia fece spallucce. “Penso che per noi sia più sicuro tornare a Mako. Voi che ne pensate, ragazze?’’ Rina,Hanon, Coco e Karen si dissero d’accordo. “La missione potrebbe essere troppo pericolosa, specialmente per Hanon e Coco’’ disse Karen. “E poi mi sto annoiando’’ sbuffò Rina. Lucia ridacchiò,annuendo. Sara scosse la testa. “Chiedo il permesso di scortarli nell’avventura’’ esclamò. Lucia annuì. “Permesso accordato’’. “Perfetto.Sembra che siamo al completo. Pronti a partire?’’ tutti annuirono. “Aspetta un secondo’’ disse Sara. “Non manca qualcosa?’’ si guardò attorno e vide Mihawk, profondamente addormentato sul pavimento dell’atrio. Buggy alzò gli occhi al cielo. Sperava che lo dimenticassero, per darsi alla fuga con Danyella. Sara camminò verso Mihawk, scuotendolo. Mihawk spalancò gli occhi, guardandosi attorno, confuso. “Che è successo?’’ bofonchiò. Sara rise, scuotendo la testa. Quando non faceva il duro era quasi tenero. “I nostri servizi non sono più richiesti qui, è ora di partire per una nuova avventura’’ ribatté Sara,sorridendo e porgendogli la mano.Lui la strinse, alzandosi in piedi e arrossendo leggermente.Sara gli lanciò uno sguardo eloquente:doveva ammettere che per essere un’ inquietante guardia carceraria era decisamente attraente. Non le sarebbe dispiaciuto baciarlo. Lui lasciò immediatamente la sua mano, ricomponendosi e tornando alla solita espressione apatica, dirigendosi verso gli altri. Sara sospirò, seguendolo. Cherry salutò e ringraziò Sabrina, affidando Samara a Jack e salutandolo con un abbraccio amichevole. “Bene, ora poggiate tutti le mani su di me. Vi spiegherò tutto, ma prima dobbiamo fare un salto nel Vuoto’’ esclamò Cherry, con fare enigmatico. Mihawk e Sara si guardarono, confusi. Che aveva in mente la detective? nonostante la loro perplessità poggiarono le mani su di lei, e pochi secondi dopo sparirono dall’atrio dei Morningstar.

                                                                  -Punto imprecisato nel tempo e nello spazio-

Il gruppo si materializzò su una collina. In realtà, le colline erano tre: una al centro, più piccola e una identica a destra. Quella dove si trovavano era sulla sinistra rispetto alle altre.
Sulla cima delle due colline più grandi c’erano due porte che si ergevano sul nulla: quella sulla collina destra era rossa, quella sulla collina sinistra (dove si trovava il gruppo) era nera.
Sylvania tossì,imbarazzata. “Scusami, Cherry, ma dove ci troviamo?’’ chiese. Cherry fece spallucce. “Ci troviamo nel secondo crocevia degli universi, un posto dove il tempo non esiste’’. Sylvania annuì. “E che diavolo ci facciamo qui?’’ chiese Helene,infastidita.“Per il momento, mi aspetterete qui, mentre io andrò verso quella porta’’ ribatté Cherry, indicando la porta nera. Gli occhi di Katerina si ridussero a due fessure: quella porta poteva significare soltanto una cosa: Cherry era lì per incontrare Rascal, anche detto il guardiano del Vuoto. Rascal era un irritante Jolly che ci provava sempre con Cherry, sostenendo che in passato,quando le era ancora viva, loro due avrebbero avuto una relazione. Katerina non poteva sapere se fosse vero o meno, perché dopo la morte Cherry aveva perso la memoria. Non ricordava nulla della sua vita, nemmeno il suo nome. Il nome che aveva ora le era stato dato da quella che ora era la sua migliore amica, Vienne Godefroy. Vienne l’aveva accolta ed aiutata durante i suoi primi giorni a Darkville. “Non se ne parla. Io vengo con te’’ esclamò dunque, decisa. Cherry sorrise. “D’accordo. Katerina verrà con me.Sara, ti affido il comando finchè non torno. Yuno si accigliò. “Perchè lo chiedi a lei? Io sono tua figlia’’ si lamentò. Cherry le scompigliò i capelli.”Tu sei un’adolescente, lei è un’adulta’’. “Ma non è valido. Sono morta, non sarò mai un’adulta!” Katerina rise. “E va bene, ti nomino vice capo in mia assenza’’ ribatté. Yuno saltellò su sé stessa, felice.Detto ciò, Cherry e Katerina si presero per mano, materializzandosi davanti alla porta. Cherry fece per appoggiare la mano alla maniglia e una nebbia viola glitterata le avvolse. Davanti ai loro occhi apparve Rascal.“Maria Sole, mon amour, sei tornata!” esclamò, prendendo la mano di Cherry e baciandone il palmo. Cherry scosse la testa, nascondendo la mano dietro alla schiena. “Che succede, cara? hai recuperato la memoria e vuoi tornare col tuo unico vero amore?’’ ridacchiò Rascal, inclinando la testa e facendo tintinnare i campanelli legati ai suoi capelli. Katerina lo incenerì con lo sguardo:odiava tutto di lui. I suoi capelli in piedi, divisi in tre:la parte sinistra era gialla, la parte al centro era rossa,la parte sinistra era blu.    Odiava i campanelli legati ad ognuna delle estremità dei capelli, del medesimo colore della parte sulla quale erano posti ed il loro continuo ed insopportabile tintinnio. Odiava il suo mento appuntito,le orecchie a punta e i due ciuffi viola che coprivano la sua fronte e l’occhio sinistro.Odiava il suo sorriso beffardo, la sua voce acuta, il suo naso alla francese.Odiava la maschera bianca che copriva gli occhi azzurri come il cielo.Odiava la stupida mantella viola che copriva il collo e il petto, legata da una cintura rossa.Odiava la stupida tuta stretta che indossava, bianca fino a inizio coscia e viola nella parte inferiore. Odiava i suoi stupidi stivali di pelle dal tacco basso e dalla punta in su.Odiava la cintura gialla che portava in vita,i braccialetti rossi che portava ai polsi.Le sue lunghe unghie colorate di nero, la sua figura asciutta.Odiava il collare rosso che portava al collo e il suo irritante sorriso di sfida. Ma più di tutto odiava il pensiero che la sua Cherry potesse esserci stata a letto, o peggio…averlo amato. Strinse i pugni, prendendo sua moglie sottobraccio. “Il suo nome è Cherry, ed è mia moglie’’ sibilò, diretta a Rascal. Lui ridacchiò, facendo un inchino. “Scusami tanto. Karina Polova, giusto?’’ Katerina divenne rossa dalla rabbia. “Il suo nome è Katerina Petrova, Rascal. La donna più bella di tutti gli universi e di tutte le dimensioni e l’unica con cui voglio stare’’ Cherry prese la parola, risoluta,cingendo il fianco della sua amata. Rascal rimase senza parole per qualche secondo.Katerina gli fece la linguaccia, mostrandogli il dito medio. Rascal sospirò, alzando le mani in segno di resa. “D’accordo, signore, non serve scaldarsi. Cosa vi porta qui?’’ Katerina rilassò le spalle, inspirando profondamente. L’espressione di Cherry tornò amichevole. “Ci serve un congegno speciale…uno che sia in grado di togliere energia magica, uno abbastanza potente da rendere una divinità una persona comune’’ spiegò quindi Cherry. Katerina impallidì.Che aveva intenzione di fare sua moglie?
Rascal rise. “Beh, potrei avere quello che vi serve, ma voglio qualcosa in cambio’’ ribatté. Katerina aggrottò le sopracciglia. “Tranquilla, non ho intenzione di chiedere nulla alla sua Signora…soltanto un passaggio’’ aggiunse Rascal. Cherry si grattò il mento. “Che tipo di passaggio?’’ chiese. “Voglio tornare nel regno dei vivi’’ ribatté Rascal.Cherry sospirò.“D’accordo, ma dovrò cancellare tutti i tuoi ricordi e dovrai rinunciare ai tuoi poteri oscuri’’ esclamò. Rascal fece spallucce. “Affare fatto’’ rispose, offrendo la mano a Cherry che  la strinse. Nel momento in cui la sua mano toccò quella di Rascal, una strana scossa elettrica attraversò il suo corpo. Rascal la guardò negli occhi, come se volesse dirle qualcosa. Cherry ritrasse la mano,distogliendo lo sguardo. “Cosa ci proponi?’’ chiese Cherry. Rascal schioccò le dita e nella sua mano apparve una carta raffigurante un collare di cuoio rosso simile ad una piccola cintura, con una grande campanella dorata al centro.Cherry alzò un sopracciglio. “Una carta?’’ Rascal scosse la testa. “Allunga la mano’’ disse. Katerina si antepose a lei, infilando la mano nella carta ed estraendo il collare. “Come funziona?’’ chiese Katerina, facendo suonare la campanella. “Semplice, lo mettete al collo della divinità da voi scelta, se vi rimarrà per almeno dodici ore diventerà un’ umana priva di poteri e tornerà nel mondo dei vivi, senza alcun ricordo del Regno degli Spiriti’’ Cherry sorrise, soddisfatta. “Perfetto.Ora tocca a me’’ rispose. “A noi’’ la corresse Katerina. Ovunque Rascal andasse con Cherry, ci sarebbe andata anche lei. Rascal alzò gli occhi al cielo, posando una mano sulla spalla di Cherry e Katerina l’abbracciò, poggiando la testa sul suo petto.


                                                                           -Mondo dei Vivi, 4 Novembre 2023 ore 17:15-

Cherry, Katerina e Rascal si materializzarono in un vicolo. “Pronto a rinunciare ai tuoi poteri ed ai tuoi ricordi?’’ chiese Cherry.Rascal annuì. Cherry schioccò le dita e il suo aspetto da Jolly scomparve, lasciando spazio ad un normale ragazzo di circa diciassette anni. La pelle era candida, gli occhi erano verdi e azzurri, i capelli erano rossi naturali, lunghi fino al collo.Le sue unghie erano tornate normali ed indossava una semplice t-shirt e un paio di jeans  scuri larghi accompagnati da una giacca anch’essa in jeans ma più chiara. “Rascal?’’ chiese Katerina. Il ragazzo inclinò la testa di lato. “Tu chi sei? Io chi sono? Che ci faccio qui?’’ domandò, leggermente angosciato. Cherry gli poggiò una mano sulla spalla, guardandolo negli occhi per vedere se stesse mentendo. Nessuna bugia, i suoi ricordi erano andati, così come i suoi poteri. “Noi ti abbiamo trovato steso per terra in questo vicolo…dovresti andare all’ospedale. Entra in un bar, fatti dare un telefono e chiama il numero d’emergenza’’Il ragazzo si grattò il mento, confuso. Katerina lo prese quindi sotto braccio, entrando in un bar e rivolgendosi al barista. “Abbiamo trovato questo ragazzo in stato confusionale in un vicolo, dovrebbe chiamare un’ambulanza’’ il barista annuì, alzando il telefono. “Siediti qui e non ti muovere’’ disse, rivolta al ragazzo. Il ragazzo annuì, sorridendole. “Grazie mille, se non fosse stato per te non avrei saputo che fare’’ esclamò, riconoscente. Katerina rimase sconvolta: persino la voce acuta e fastidiosa era scomparsa. Infine, sorrise, salutandolo con la mano. “Addio, Rascal, buona fortuna’’ disse, uscendo dal bar e tornando da Cherry. Dopodiché Cherry e Katerina tornarono dove avevano lasciato tutti gli altri, nella seconda zona di mezzo tra gli Universi.


 

                                                                                                   -Zona di mezzo tra gli Universi-

“Mi sta ancora fissando?’’ mormorò Sylvania, rivolta ad Helene. “Sì, ti sta fissando con fare ebete’’ ridacchiò Helene. Sylvania sospirò. “Io non ti capisco’’ si intromise Heather.“Lui è un bellissimo ragazzo, andate d’accordo, fra voi c’è sintonia e si vede che ti piace, qual’è il problema?’’ chiese. Sylvania stava per aprire la bocca per rispondere,quando Myrtle si intromise. “Sylvania crede che Murdo la voglia solo perché Katerina e Samara gli hanno fatto dimenticare Dakaria. E non ha tutti i torti’’ Helene fece spallucce. “La rossa non ha tutti i torti’’ Heather alzò gli occhi al cielo. “E chi se ne importa? il destino ha voluto che lui dimenticasse ed ora vuole te, che c’è di male in questo?’’ Liu e Yuno si stavano sfidando ad una sfida di corsa su e giù per la collina. Buggy e Danyella erano sdraiati l’uno sopra l’altra, sul prato, baciandosi con passione e trasporto. Mihawk era seduto all’ombra di un albero. Sara era seduta sotto ad un altro albero. Ogni tanto, i loro sguardi si incrociavano, ma entrambi facevano finta di nulla.Murdo era seduto sul prato vicino a Ludo, Hayley e Lexa.“Cosa credete che ci facciamo qui, in realtà?’’ chiese Hayley. “Nulla di buono’’ rispose Lexa.“Come fai a dirlo?’’ chiese Ludo, incuriosito. “Quella è la porta del Vuoto. Si tratta di un’entità malefica che inghiotte gli Universi riempiendoli di tristezza e che punta a inghiottire tutti gli Universi esistenti. Qualsiasi cosa esca da quella porta, di sicuro non può essere positiva’’Hayley sospirò, giochicchiando con un filo d’erba. “Spero che Cherry sappia quello che sta facendo’’ commentò. Proprio in quel momento, Cherry e Katerina ricomparvero, davanti a loro. “Certo che so quello che sto facendo. Ve lo spiegherò presto, ma prima dobbiamo andare a trovare una persona’’ disse. “Tutti qui, si torna nel Regno degli Spiriti!” urlò Katerina. Tutti poggiarono le mani su Cherry, scomparendo nuovamente. 

 

                                                                                                      -Darkville-


Si materializzarono in un vicolo buio e stretto, alla fine del quale c’era una vecchia taverna in disuso, abbandonata e piena di ragnatele. Tutti si guardarono tra di loro, interdetti.Helene stava per dire qualcosa, ma Katerina le fece segno di tacere. Cherry cominciò a cantare la canzone che aveva concordato con Vienne, la sua migliore amica. Si trattava di Dernière Danse, una canzone francese cantata da una cantante di nome Indila. Ogni volta cambiavano canzone, per essere sicure che nessuno indovinasse mai il loro codice segreto. Cherry non era molto intonata ed il suo francese non era dei migliori, ma davanti ai suoi occhi e a quelli dei suoi compagni di viaggio apparve un elegantissimo locale dai muri rossi. Era adornato da ampie vetrate e di fronte ad esso c’erano cinque tavolini in legno chiaro di forma quadrata, con quattro sedie per uno. Era coperto da un tendone rosso con la scritta “Bienvenue’’ in corsivo, bianca.Aveva delle grandi vetrate e all’interno si vedevano vari scaffali ripieni di bottiglie di vino. C’era anche un piano superiore,con delle finestre bianche adornate da piccoli tendoni rossi ed i muri erano decorati da bellissime piante rampicanti dai fiori rossi. Tutti rimasero senza parole, seguendo Cherry e Katerina all’interno del locale.

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Capitolo 32
*** CAPITOLO 31-Il piano di Cherry ***


                                                                    -Darkville-


Sylvania, Murdo, Ludo,Helene,Hayley,Lexa,Heather,Yuno,Liu, Myrtle, Sara, Mihawk, Buggy e Danyella seguirono Cherry e Katerina all'interno dell'elegante taverna apparsa al posto della catapecchia che avevano visto poco prima.L'interno era diverso da come sembrava dall'esterno:Cherry e Katerina erano sedute su degli alti sgabelli davanti al bancone di un bar molto chic.La parte sotto del bancone era bianca,mentre quella sopra era nera.Dietro al bancone erano appese delle foto in bianco e nero di alcune delle celebrità più iconiche:da Elvis a Marylin,da Audrey Hepburn a Madonna, fino a Michael Jackson e Britney Spears. Gli sgabelli avevano la parte del sedile nera, quella sotto era bianca. Il pavimento era a quadri bianchi e neri.Sopra al bancone c'era un grande quadrato nero sul quale erano montati degli eleganti fari che creavano una luce soffusa. Poco lontano dal bancone c'erano dei tavoli bianchi con delle poltroncine nere di pelle.Dietro al bancone c'erano perfino tre tv. E ovviamente una parete piena di scaffali in vetro bianco e nero, ripieni di alcolici. Dietro al bancone c'era una ragazza bellissima: il volto era leggermente squadrato e la pelle leggermente abbronzata, tendente al pallido.Il naso era piccolo e stretto, leggermente a patata. I suoi occhi erano piccoli e scuri, dallo sguardo intenso.I capelli erano neri e mossi, lunghi fino alle spalle.La ragazza aveva uno stile impeccabile: indossava un completo in pelle sintetica,con una fantasia in bianco e nero.Il top aveva lo scollo a cuore. I pantaloni erano stretti all'inizio e larghi sul fondo. I capelli erano pettinati perfettamente, con la riga di lato.Essi erano tenuti in ordine da una molletta argentea posta sul lato destro della testa.Ai piedi indossava delle décolleté nere, dal vertiginoso tacco a spillo. Gli occhi erano truccati da una sottile linea di eyeliner, mentre le labbra carnose erano decorate da un rossetto rosso chiaro,decisamente intenso. Il gruppo decise di mandare Sylvania e Myrtle a sentire la conversazione, per cercare di capire cosa stesse succedendo. Myrtle si sedette accanto a Cherry, mentre Sylvania si sedette accanto a Katerina. Gli altri si sedettero ai tavoli, in attesa. Non appena Myrtle e Sylvania arrivarono, la ragazza dietro al bancone smise di parlare, rivolgendo loro un'occhiata indagatrice ed alzando un sopracciglio. "E questi chi sarebbero?'' chiese a Cherry. Cherry sospirò. "Alcuni di loro mi hanno assunto per trovare una loro amica, gli altri si sono uniti a noi durante il cammino'' spiegò. La ragazza mora fece spallucce, sorridendo e porgendo la mano prima a Myrtle poi a Sylvania. "In questo caso piacere, sono Vienne Godefroy, la migliore amica di Cherry,nonché prima persona che ha incontrato dopo la morte'' aggiunse. Sylvania e Myrtle si presentarono. "Non che non mi faccia piacere la vostra visita ma...che ci fate qui?'' chiese Vienne. "Potrebbero servirci le tue speciali abilità di hackeraggio per compiere la missione'' ribattè Katerina. "Mi servono più dettagli'' rispose Vienne, grattandosi il mento, dubbiosa. "Servono anche a loro'' disse Cherry."Che ne dici di spostarci in una stanza che abbia un tavolo abbastanza grande per farci stare tutto il gruppo?" Vienne annuì, schioccando le dita. Improvvisamente, l'ambiente cambiò. Tutti si ritrovarono in una stanza dalle pareti nere, completamente buia. Erano seduti su dei divanetti bianchi a led con al centro un tavolino dello stesso colore, anch'esso illuminato da luce a led. "Okay tesoro, è arrivato il momento di condividere il tuo piano con noi'' disse Vienne, con un grande sorriso, incoraggiando Cherry. Il resto del gruppo l'acclamò, entusiasta: non vedevano l'ora di scoprire come la grande detective avrebbe risolto il caso di Aureliana.



Fu così che Cherry cominciò a illustrare il suo piano. "Prima che io vi dica di cosa si tratta, voglio che sappiate che capirò se qualcuno di voi non vorrà farne parte dopo aver saputo'' esclamò, seria. "Partiamo dall'inizio. Dovete sapere che il sistema automatico di smistamento delle anime non è sempre esistito. Una volta bisognava fare una lunga fila ed attendere il proprio turno per poter essere smistati. Nel 1903 una strega rivoluzionaria di nome Monique Godefroy inventò il sistema di smistamento automatico, risolvendo così il problema alla radice. Come potrete intuire, Monique è l'antenata di Vienne. Questo significa che conosce i segreti del sistema di smistamento e sa come aggirarlo'' tutti annuirono, confusi. "Vi chiederete perchè dovremmo aggirarlo. Ecco...ad alcuni di noi serviranno delle nuove identità. Ci infilteremo nel concorso di bellezza di Loveville il cui premio è passare una settimana con Venere, dopodichè...'' Cherry inspirò profondamente. "La rapiremo e le metteremo al collo un collare che un jolly maligno mi ha dato. Questo collare le toglierà i poteri e la renderà umana se verrà indossato per più di dodici ore. Useremo Venere come merce di scambio per ricattare Mania e farci restituire le anime che ha rubato''.Lexa si alzò in piedi, di scatto. "Ti ha dato di volta il cervello? Rapire Venere? comprendo che visti i tuoi privilegi da detective tu non lo capisca, ma alcuni di noi si sono guadagnati il loro posto a Loveville tramite una vita di sacrifici e scelte difficili'' Hayley prese la parola."Concordo con Lexa. E poi che diavolo di piano sarebbe? Perchè non parliamo con Venere e non facciamo in modo che Ludo le mostri le prove che Mania è colpevole?'' Yuno scosse la testa. "Smettetela di fare le saputelle. Se sapeste guardare oltre il vostro naso sapreste che quello di mia madre è un piano perfetto, perchè...'' Myrtle intervenne. "Mania e Venere stanno insieme da quando erano adolescenti'' dissero Yuno e Myrtle al contempo. Lexa e Hayley sgranarono gli occhi, impallidendo. Lexa scosse la testa. "Non ci credo. Non avete alcuna prova. Voi siete pazze. Io mi chiamo fuori e inoltre ho anche intenzione di denunciarvi'' Buggy alzò gli occhi al cielo, per poi ridacchiare. "E perchè lo reputi così impossibile, signorinella? Non lo sai che gli opposti si attraggono?'' esclamò, facendo l'occhiolino a Danyella. Helene fece spallucce. "Cherry è la più famosa investigatrice del Regno degli Spiriti, è normale che sappia cose che voi non sappiate. Io credo che il suo piano sia buono''. Liu prese la parola. "A meno che non esista un modo di verificare se le parole di Cherry sono vere oppure no, questa discussione non ha senso'' esclamò, pacato come sempre. Sara prese la parola. "Io sono una sirena, potrei usare il canto della verità su di lei'' Sylvania aggrottò le sopracciglia, alzando timidamente la mano. "Scusate l'intromissione, cos'è il canto della verità?'' "La magia delle sirene risiede nella loro voce. Il canto della verità è un canto che obbliga chiunque lo senta a dire la verità, creatura magica o no, a meno che non si tratti appunto di una sirena'' spiegò Danyella. "E cosa ci serve per farlo funzionare?'' chiese Ludo, incuriosito. "Andando a logica credo serva semplicemente qualcuno che faccia la domanda a Cherry mentre Sara canta...'' Mihawk scosse la testa."Se dobbiamo fare qualcosa di così pericolosamente folle non basta una certezza del novantanove per cento. Qui ci sono tre streghe: Danyella, Katerina e Vienne. Potrebbero convergere i loro poteri per entrare nella testa di Cherry e mostrarci la verità, mentre Sara canta'' spiegò. Vienne sembrava scettica. Si girò verso Cherry, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Cherry fece lo stesso. Parlarono in quel modo per qualche minuto, poi Vienne si girò verso tutti gli altri, sorridendo e annuendo. "Sono pronta. So per certo che ciò che dico è vero, quindi fate pure tutti i test che volete'' esclamò Cherry.Sara cominciò ad intonare il canto della verità. Danyella, Vienne e Katerina si presero per mano, formando un cerchio attorno a Cherry e mormorando mentalmente l'incantesimo di lettura della mente. "Venere e Mania stanno insieme fin da quando sono adolescenti e sono innamorate. Venere non ci crederà mai. Difenderebbe Mania e direbbe che Ludo non è abbastanza potente perché la sua testimonianza valga qualcosa" disse Cherry, come ipnotizzata. Le sue iridi verdi e azzurre erano diventate viola ed avevano uno strano ed inquietante bagliore, la sua voce sembrava quasi artificiale. Le streghe chiusero gli occhi, impegnandosi al massimo perché a tutto il resto del gruppo arrivasse forte e chiaro il pensiero di Cherry.Una sfilza di strane immagini invase la loro mente:Cherry che scherzava con Venere, Cherry che sognava Venere, Cherry che cercava di baciare Venere, Venere che la rifiutava, Mania e Venere che si baciavano in giardino mentre Cherry era accovacciata dietro ad un cespuglio, piangendo lacrime amare. Katerina intuì cosa sarebbe venuto dopo e ruppe il cerchio, interrompendo la magia. "Avete visto abbastanza'' disse brusca. Gli occhi di Cherry erano pieni di lacrime. Katerina la circondò amorevolmente con le braccia, togliendole le lacrime con le dita e riempiendo il suo viso di baci mentre accarezzava i suoi capelli, sussurrandole frasi d'amore.Anche gli occhi di Vienne erano lucidi. Inspirò profondamente, tornando seduta sul divanetto mentre Cherry poggiava la testa sul petto di Katerina, singhiozzando. Vienne tossicchiò, tornando in sé. "Dunque? le credete oppure no?'' chiese, gli occhi ridotti a due fessure. Hayley la guardò dritta negli occhi, piena di compassione."L-lei sta bene? Che è successo tra loro?'' Heather si unì alla conversazione. "Già, che è successo dopo?'' chiese. Sylvania diede man forte alle due. "Cherry sembra sconvolta, magari se sapessimo potremmo aiutarl...'' Sylvania non riuscì a finire la frase, poiché Vienne battè fortissimo le mani sul tavolino. "Come ha detto Katerina,avete visto abbastanza. Vi ho fatto una domanda, limitatevi a rispondere''. "D'accordo'' sbuffò Lexa. "Sono d'accordo, procediamo con il piano''. Nel frattempo,Cherry si era ripresa ed era tornata a sedersi sul divanetto, con Katerina in braccio. Vienne schioccò le dita, facendo apparire un computer portatile apple con la custodia rossa. "Bene, ora lavoreremo su quelli di voi che devono cambiare identità'' Murdo si grattò il mento, confuso. "Credevo che il sistema di smistamento fosse fatto di pura magia, che c'entra il computer?'' Vienne rise, facendo spallucce. "Hai ragione, non c'entra nulla, ma rende l'idea ed è molto chic'' rispose, per poi rivolgersi a Cherry. "Quali di voi hanno bisogno della falsa identità?'' chiese con un sorrisetto, pronta all'azione.

                                                                                                                                   
                                                       -Qualche ora dopo-


Vienne aveva passato le ultime tre\quattro ore a discutere del piano con Cherry e il suo gruppo. La cosa più ovvia era dare una falsa identità a quelli che non erano stati smistati a Loveville e per Cherry, Katerina , Yuno e Danyella, che erano troppo famose e avrebbero attirato troppa attenzione.Ovviamente anche Mihawk doveva cambiare aspetto, visto che aveva lasciato Luffy Island senza l'autorizzazione di Venere.Vienne aveva inventato tre "personaggi'' per la famiglia Croissant-Petrova::Cherry sarebbe diventata Raquelle Muñoz, Katerina sarebbe diventata Barbara Millicent Roberts e Yuno sarebbe stata Will Vandom. Raquelle e Barbara sarebbero state fidanzate e Will sarebbe stata la cugina più piccola di Barbara. Murdo sarebbe stato Ryan Muñoz,il gemello di Raquelle. Liu sarebbe stato Matt Olsen, il fidanzato di Will (Yuno). Anche se i due non avevano detto niente a nessuno, infatti, era evidente che durante gli allenamenti avessero iniziato una relazione sentimentale e che continuassero a farlo, pur negandolo. Mihawk sarebbe stato Ryan Shirogane e Buggy sarebbe stato il suo gemello, Eric Shirogane. Sarebbero stati due caucasici adottati da giapponesi. Danyella si sarebbe trasformata in Ariel Seashell (Fidanzata di Eric Shirogane) e avrebbe partecipato al concorso, usando la sua magia per vincere e avvicinarsi a Venere in modo tale da farle indossare il collare rendendo possibile il rapimento. Myrtle sarebbe stata Skipper Roberts, la sorella di Barbara. "Bene, ragazzi: la storia è questa. Siete morti per un tragico incidente tra due auto causato da un semaforo difettoso. In una macchina c'erano Raquelle,Ryan Muñoz, , Barbara,Will, Matt e Skipper.Nell'altra c'erano Ariel, Eric e Ryan Shirogane. Vivevate tutti a Malibù ma siete dei completi sconosciuti'' spiegò Vienne. "Per quanto riguarda quelli che già appartenevano a Loveville ovvero Sylvania,Ludo,Helene, Hayley,Lexa,Heather e Sara, voi dovrete fare finta di nulla. Dovrete dire che come loro guide avete deciso di portarle a fare un giro panoramico a Luffy Island perché Helene si annoiava'' Helene aggrottò le sopracciglia. "Perchè io?'' chiese. Vienne fece spallucce, ridacchiando: "Sei la più polemica tra i tre, la nostra copertura deve reggere'' Helene alzò gli occhi al cielo,mentre Ludo e Murdo risero:non sarebbero riusciti a descriverla meglio. "Ad ogni modo credo che qualcuno di voi dovrebbe iscriversi al concorso, per non destare sospetti'' aggiunse Vienne. Heather cominciò a saltare, con la mano alzata: "Io, io, lo faccio io!"  Anche Sylvania alzò la mano, arrossendo. "Piacerebbe tanto anche a me provare'' disse.Vienne applaudì, sorpresa. "Benissimo. Ora che avete il vostro piano, devo soltanto trovare un' identità falsa per me e il mio fidanzato. Anche noi parteciperemo alla missione e ovviamente io e Cherry-volevo dire Raquelle- ci iscriveremo al concorso a nostra volta'' esclamò poi. Danyella aggrottò le sopracciglia. "Perchè dovreste partecipare, sapendo che vincerò io?'' Cherry fece spallucce,scambiandosi uno sguardo complice con Vienne. Si misero schiena contro schiena e puntarono le mani in avanti, mimando una pistola. "Mai sprecare un'occasione per esibirsi!" esclamarono poi, ridendo e abbracciandosi amichevolmente. "Allora partecipo anch'io!" esclamò Katerina, correndo verso di loro e trasformando l'abbraccio tra migliori amiche in un abbraccio di gruppo. "Amore? che sta succedendo? ti aspettavo al bar per il nostro solito aperitivo pre cena'' un ragazzo vestito in stile anni sessanta apparve dal nulla.Indossava una maglia dal collo alto dalle maniche lunghe, color grigio scuro.Anche i pantaloni erano grigi,tuttavia erano molto più chiari.Portava una cintura nera in vita e ai piedi dei mocassini neri in pelle, accompagnati da eleganti calze nere. Il ragazzo era decisamente attraente: capelli corti in piedi,color castano chiaro.Il viso era squadrato, le labbra leggermente carnose e il naso perfettamente dritto.Anche lui era leggermente abbronzato ed anche la sua carnagione tendeva comunque al chiaro. Vienne si allontanò da Cherry e Katerina abbracciando il suo fidanzato e baciandolo alla francese con molta passione, davanti a tutti. Dopodiché lo prese per mano, facendolo sedere accanto a lei su uno dei divanetti a led, presentandolo al gruppo e spiegandogli ciò che avevano intenzione di fare. Non appena Vienne concluse il suo racconto, Alexandre (era questo il suo nome) sbatté le palpebre, esterrefatto. "Rapire Venere? sembra un'impresa molto ardua'' disse.Vienne gli scoccò un'occhiata eloquente. "Ma se qualcuno può farlo sei tu, amore mio!" Vienne gli diede un bacio sulla punta del naso, facendolo arrossire. "Io e Alexandre saremo Daphne Blake e Fred Jones, fidanzati e amici di Ariel, Eric e Ryan Shirogane, che ovviamente erano nella macchina con loro'' spiegò Vienne, saltando in piedi e schioccando le dita, facendo tornare tutti nel bar chic dell'inizio. "Ci rimane soltanto una cosa da fare: aperitivo e cena tutti insieme, dopodichè si parte per Loveville!" tutti esultarono, tranne Mihawk ed Helene,altamente risentita. Era possibile che soltanto a lei interessasse ritrovare Daka e salvare Aureliana? dopotutto Sylvania era sua sorella! decise di sedersi in disparte, sperando che la pagliacciata finisse alla svelta e che la vera missione cominciasse presto.

                                                                                                                                     
                                                                    -SHB-

 

Victoria, Luna ed Ontari si trovavano presso il bar della sorellanza, bevendo un drink insieme. Quando Sonya era in giro si facevano chiamare Sonya Numero Otto, Sonya Numero Due e Sonya Numero Sei. I numeri andavano in base all'ordine di arrivo di ognuna. Quando in giro non c'era nessuno usavano i loro veri nomi. "Avete sentito il nuovo scoop?'' chiese Luna, mescolando il suo cocktail con l'ombrellino. Ontari aggrottò le sopracciglia. "Quale scoop?'' chiese, incuriosita. Victoria si era limitata a fare spallucce, scolandosi l'ennesimo bicchiere di whisky. "Pare che Aureliana e Ana Lucia abbiano una sorta di relazione...Bethany ha detto di averle viste appartarsi sul balcone segreto e Qestyiah sostiene di averle viste baciarsi. "Impossibile'' ribatté Ontari. "Non ricordi che Aureliana è innamoratissima di quella Daka? Ne parlava così tanto che ho deciso di evitarla per risparmiare le mie povere orecchie'' Luna fece spallucce. "Sì ma ha anche detto che sono uscite soltanto due volte...magari ha deciso di concedersi una scappatella, dopotutto le due non stanno nemmeno insieme...'' Ontari annuì:dopotutto Luna non aveva tutti i torti."Certo che è strano che si siano legate così velocemente, Ana Lucia è praticamente appena arrivata...'' esclamò Ontari. Luna fece spallucce. "Sono entrambe ragazze attraenti, non ci vuole molto per prendersi un colpo di fulmine'' ribatté.Victoria aggrottò le sopracciglia, pensando a tutto ciò che Ontari e Luna si stavano dicendo: Aureliana era davvero troppo innamorata di Dakaria ( ne aveva parlato tanto nei giorni precedenti che lo sapevano perfino i muri) per avere una scappatella simile. Stava succedendo qualcosa di strano. Qualcosa di davvero molto strano. Victoria cominciò a giocare con i propri riccioli rossi, chiedendosi se fosse il caso di far rapporto a Mania riguardo quel bizzarro duo. Le sarebbe piaciuto molto, ma non aveva alcuna prova. Decise che, da quel momento in poi,sarebbe stata la loro ombra, scoprendo cosa stavano tramando e finendo per ottenere un grande riconoscimento dalla Dea del caos e della morte.

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Capitolo 33
*** Capitolo 32- Nuovi incontri e Telepatia ***


Helene era seduta ad un tavolino,il più lontano possibile dal bancone. Tutti gli altri (tranne Mihawk, che si era seduto in disparte) stavano festeggiando, bevendo e chiacchierando come se nulla fosse. Tamburellò nervosamente le dita sul tavolo. Quanto avrebbe voluto una sigaretta. Da quanto non fumava? Helene era una fumatrice occasionale, fumava sì e no tre sigarette a settimana. Era stata così presa dalla storia di salvare Daka che se n'era completamente scordata. Il nervosismo che provava in quel momento però, la spingeva a desiderare una sigaretta quanto avrebbe desiderato una bottiglia d'acqua se fosse stata nel deserto. Secondo i suoi calcoli, doveva essere il 4 Novembre del 2023, sera. Potevano essere le otto oppure le nove di sera. Helene sapeva che nel regno degli Spiriti il tempo non esisteva e che esistevano molti universi in cui la data era diversa, dai quali provenivano tutti gli altri spiriti. Tuttavia se la cavava bene in matematica, abbastanza bene da sapere che la serata sarebbe andata per le lunghe e che avrebbero sprecato un altro giorno. Sbuffò, distogliendo lo sguardo dalla chiassosa marmaglia ed indirizzandolo fuori dalla finestra. Fu così che la vide: una ragazza che fumava una sigaretta.Helene la osservò attentamente. Il suo stile di vestiario era decisamente particolare:indossava un vestito in tulle, color arcobaleno.Il vestito non aveva spalline ed aveva lo scollo a cuore.Il bustino era stretto e metteva in evidenza la sua vita snella, mentre la gonna scendeva ampia fino alle ginocchia. Ai piedi indossava degli anfibi neri borchiati e sopra al vestito una giacca in pelle rossa. La ragazza era decisamente magra e mediamente alta, poco meno di un metro e settanta. I suoi capelli castani scendevano lisci fino alle spalle. Gli occhi erano piccoli, leggermente a mandorla, scuri. Il naso era dritto, dalla punta leggermente arrotondata.Il viso era spigoloso e le labbra sottili. Gli occhi erano truccati da un ombretto grigio scuro sfumato, mentre le labbra erano decorate da un lipstick trasparente decorato da glitter.La pelle era leggermente olivastra.Osservandola bene, Helene notò una certa somiglianza con Katerina, la moglie di Cherry Croissant. Non erano esattamente identiche, ma sembravano parenti. I capelli della ragazza erano sciolti e in testa portava un cerchietto, anch'esso color arcobaleno. Anche la ragazza sembrava nervosa. Cercando di passare inosservata, Helene si alzò, uscendo dal negozio e approcciando la ragazza con un grande sorriso. La ragazza la squadrò da capo a piedi. Osservò attentamente i suoi lunghi e lisci capelli color biondo oro, il cappello rosso da poliziotta, i suoi occhi color nocciola,Il naso lungo e stretto e le labbra carnose. La ragazza dai capelli castani si soffermò a lungo sul suo vestito in pelle, poi annuì, sorridendo ed alzando il pollice in senso di approvazione. "Wow'' esclamò successivamente. "Hai stile da vendere'' aggiunse, facendo l'occhiolino. Helene ridacchiò, compiaciuta, facendo cenno al vestito della ragazza con la testa. "Non credo di essere l'unica qui a sapere come farsi notare'' ribatté Helene, ricambiando l'occhiolino."Vi ringrazio, Milady" aveva risposto la ragazza, alzando leggermente i lembi della gonna arcobaleno per fare un piccolo inchino. Ridacchiarono all'unisono, poi Helene le porse la mano, presentandosi. La ragazza fece lo stesso.Il suo nome era Aurora Fields. "Sarei troppo indiscreta se ti chiedessi una sigaretta?'' domandò Helene, leggermente imbarazzata. La ragazza fece spallucce. "Tranquilla, non mi muovo mai senza almeno due pacchetti di riserva,te lo regalo'' aggiunse, porgendole il pacchetto di Winston rosse con un sorriso cordiale. "Ti ringrazio'' disse Helene, mettendo il pacchetto nella tasca della sua giacca e portando la sigaretta alla bocca.Non dovette nemmeno chiedere l'accendino, poichè Aurora accese la sua sigaretta pochi secondi dopo, portandone un'altra alla bocca e accendendo anche quella. Aurora fumava decisamente più di tre sigarette alla settimana, ma non erano affari suoi: le aveva praticamente appena salvato la vita. "Che ci fai qui, Helene Steinbrück?'' Aurora ruppe il silenzio. Helene fece spallucce. "Voglio dire...come sei morta?'' incalzò Aurora, guardando Helene dritta negli occhi. "Ecco io...non sono esattamente morta. Sono qui per salvare la ragazza della mia migliore amica. Lei è stata rapita da Mania e noi abbiamo fatto il rito della Medium Mortis per poter salvare la sua anima'' Aurora annuì, grattandosi il mento. "E cosa ti turba tanto?'' Helene inspirò profondamente, stringendo i pugni. "Non sono affatto turbata'' sibilò, interrompendo il contatto visivo stabilito da Aurora e volgendo lo sguardo altrove. Aurora rise. "Non sei molto brava a nascondere i tuoi sentimenti'' aggiunse. Helene sbuffò. "D'accordo. Te lo dirò, ma soltanto se mi racconterai la storia della tua morte e il motivo per cui sei qui'' esclamò quindi. Aurora annuì. "Mi sembra corretto'' ribatté con un sorriso enigmatico stampato in volto. "Non so da quale universo tu provenga o a che punto siate nella linea temporale,ma la mia storia è cominciata nel 2014, quando mia sorella Katarina ha cominciato a flirtare con il mio ex ragazzo, che nel frattempo cercava di conquistare anche me...'' Helene ridacchiò, scuotendo la testa. "Che c'è?'' chiese Aurora, alzando un sopracciglio, leggermente offesa. "Nulla...sono soltanto felice di essere figlia unica. Capirai quando sarà il mio turno di raccontare'' rispose Helene, divertita. "D'accordo'' Aurora inspirò profondamente, riprendendo il racconto.
 

                                                              -SHB-


"Ana Lucia'' e Aureliana si erano chiuse nella camera di quest'ultima. Dovevano ancora finire la Serie Horror che avevano iniziato la notte del loro primo appuntamento ufficiale. Ana Lucia era sdraiata sul letto e Aureliana era accanto a lei,con la testa poggiata al suo petto. Aureliana avrebbe voluto saltare dalla gioia: non poteva credere di aver ritrovato la sua Daka.Certo, si trovavano in una situazione a dir poco spinosa, ma erano insieme e lo sarebbero state in ogni caso. Questo dava ad Aureliana una sensazione di benessere, come se il suo cuore fosse avvolto in un piumino di gioia. Non importava quale vita avrebbe dovuto vivere (o non vivere, secondo i punti di vista) se Dakaria fosse stata accanto a lei tutto sarebbe andato bene. Anzi, sarebbe andato alla perfezione. Le due stavano commentando la serie, condividendo le proprie teorie su chi fosse il killer (Dakaria fingeva di non averla mai vista prima per non rovinare la sorpresa finale ad Aureliana) ridendo, scherzando e facendosi le coccole. In piedi sul balconcino della camera, Victoria sogghignò, scattando delle foto con la sua fotocamera. La risoluzione non era delle migliori (dopotutto veniva dal 2006) ma sarebbe stato abbastanza per portare le prove della relazione tra Ana Lucia e Aureliana a Mania. Era davvero strano:durante i giorni della sua permanenza alla SHB Aureliana si era spesso confidata con Alex, Charlotte e Bethany. Victoria aveva orecchie ed occhi dappertutto e ricordava con chiarezza che Aureliana aveva detto di aver guardato la serie che in quel momento stava guardando con Ana Lucia durante il suo primo appuntamento con Dakaria. Victoria inclinò la testa dai riccioli rossi, incuriosita. Rimase ad osservare per qualche secondo, poi sparì. Poco dopo, qualcuno bussò alla porta. Aureliana mise l'episodio in pausa, mentre Ana Lucia si alzò in piedi per aprire la porta: si trattava di Bethany. I suoi capelli biondi erano legati in una lunga treccia laterale, che poggiava sulla sua spalla sinistra. Indossava un abito da cocktail giallo, il cui bustino era ricoperto di paillettes color oro e argento. Lo scollo era a cuore.In vita portava un nastro giallo decorato da un fiocco. La gonna era lunga fino a metà coscia, in tulle. In testa portava una piccola corona argentata, che ricordava quella delle reginette del ballo studentesco. Ai piedi portava delle ballerine gialle glitterate decorate da due fiocchi sulla punta. Gli occhi erano truccati con dell'ombretto rosa glitterato, mentre le labbra erano decorate da un lipstick arancio scuro,anch'esso cosparso di glitter. "Wow,Bethany...sei vestita molto bene. Qual'è l'occasione?'' chiese Ana Lucia, propinandole un sorriso di circostanza. Bethany fece spallucce. "Domani è il sesto anniversario di Sonya e JD'' aggiunse. "Sono contenta che ti piaccia'' aggiunse, sorridendo. Ma il suo sorriso si spense quasi subito. Entrò nella stanza, chiudendo a chiave sia la porta della camera che quella del balconcino. Poi tirò le tende, accendendo la tv ed alzandola ad un volume stratosferico. Aureliana balzò in piedi. "Bethany? che ci fai qui? e perchè ti comporti in questo modo?'' chiese, aggrottando le sopracciglia. Bethany cinse entrambe le ragazze per le spalle e le avvicinò a sé. 
"Ascoltatemi bene: non so cosa stiate facendo, ma potreste avere dei guai. Luna ed Ontari hanno detto a Victoria che Alex vi ha visto appartarvi sul balcone e Qestyiah giura di avervi visto baciare. Tutti credono che sia strano che dopo aver parlato di quella Dakaria tutto il tempo Aureliana decida di intraprendere una relazione con l'ultima arrivata in così poco tempo, me compresa'' sussurrò nelle loro orecchie. "E questo che dovrebbe significare?'' chiese Aureliana. "Significa che tutti sanno che c'è sotto qualcosa e Victoria vuole usare questa vicenda come scusa per entrare nelle grazie di Sonya e che io sono la vostra unica alleata. Dunque, dovete dirmi esattamente quello che sta succedendo. Solo in questo modo potrò proteggervi'' ribatté, seria. Ana Lucia ed Aureliana si guardarono negli occhi, a lungo.Successivamente, Ana Lucia sospirò, annuendo. Se Bethany aveva ragione erano in un mare di guai, dunque la cosa migliore era dirle la verità, sperando che la ragazzina potesse effettivamente aiutarle. 

                                                 
                                                              -Darkville-


Helene era esterrefatta. "Fammi fare un piccolo riassunto. Tu e tua sorella Katarina siete stare adottate da una coppia di donne, quindi in realtà non eravate parenti nonostante vi somigliaste molto. Tu ti sei innamorata di lei ma ti sei dovuta rassegnare al fatto che fosse etero. Poi ti sei fidanzata con questo Alex, lui ti ha tradita mettendo incinta un'altra e se n'è andato. Dopo qualche anno è tornato e ha ripreso la sua relazione con te cercando di riconquistarti. Nel frattempo si è fatto sedurre da Katarina e infine ha scelto lei dicendoti che non voleva nulla di serio ma voleva continuare a farsi lei senza impegno?'' Aurora annuì. "E tutto questo cosa ha a che fare con la tua morte?'' chiese Helene, grattandosi il mento. Aurora sospirò. "Ho ricevuto un messaggio anonimo che prometteva di aiutarmi ad avere la mia vendetta, così ho accettato. Ci siamo dati appuntamento ma si è rivelato una specie di fanatico (o fanatica, aveva il volto coperto) che odiava le mie madri e mi ha uccisa'' Helene abbassò gli occhi. "Ma è...terribile'' commentò, costernata. Aurora rise. "Non preoccuparti. Si tratta del passato...non so esattamente da quanto tempo io sia qui ma è decisamente abbastanza per aver superato il trauma. Mi sono rifatta una vita e ho un piccolo "club" di amiche ,sfortunate quanto me. Dividiamo una stanza in una delle fabbriche abbandonate nella strada più chiassosa di Darkville. Inizialmente è stata dura, ma poi ci siamo fatte forza a vicenda. Questo posto può anche essere divertente se impari a prenderlo con la giusta filosofia'' Helene era davvero colpita. "Aurora, sei davvero tosta. Hai una forza d'animo davvero invidiabile'' commentò, con gli occhi che brillavano. Aurora fece spallucce."Se la vita ti dà dei limoni fai una limonata. Si dice così,no?'' ribatté con un sorriso.Helene annuì, ridacchiando e mordendosi il labbro. Quella ragazza era piena di sorprese."Io ho vuotato il sacco.Ora tocca a te'' disse Aurora,accendendosi l'ennesima sigaretta.Helene inclinò la testa di lato, sorridendo. "D'accordo. Tutto è cominciato il venticinque Ottobre del duemila e ventitré, pochi minuti dopo la mezzanotte...'' esordì Helene, mentre Aurora continuava a fumare la sua sigaretta, guardandola intensamente negli occhi e facendola arrossire leggermente. 

 

                                                              -SHB-


Bethany si sedette sul letto di Aureliana, senza parole. "Quindi voi due sapete di Mania?'' Ana Lucia (ovvero Dakaria) e Aureliana annuirono. "E credevate comunque di poterla fare franca?'' incalzò Bethany. Entrambe annuirono, nuovamente. Bethany portò la mano  sulla fronte, dandosi una piccola pacca. "Avete idea di chi sia lei? Mania è la regina di Darkville, Signora del Caos e della Morte...se scopre che Dakaria l'ha ingannata potrebbe spedirla nel Vuoto, e da lì non si torna'' le sgridò dunque. Ana Lucia sbuffò. "Stai tranquilla, biondina, abbiamo un piano'' ribatté, offesa dalla mancanza di fiducia di Bethany.I grandi occhi azzurri di Bethany si ridussero a due fessure. Li puntò dritti in quelli di Ana Lucia. "Beh allora vi consiglio di agire subito perché la nostra stanza è di fronte alla vostra e Charlotte ha visto Victoria farvi delle foto con una fotocamera antiquata. Era sul vostro balcone'' disse. Aureliana aggrottò le sopracciglia. "E in che modo questo può metterci in pericolo?'' chiese, confusa. Bethany ridacchiò. "Dimenticavo che sei nuova qui. Victoria è una vera stronza. Sono anni che origlia ogni conversazione delle Sonyas. Spera che un giorno avrà un gossip tanto succulento da convincere Mania a trasformare la Sonya Herfmann Bitches nella Victoria Sutherland Bitches'' Aureliana rimase senza parole. Se Victoria aveva sentito tutte le conversazioni che lei aveva fatto nei giorni prima con Alex, Charlotte e Bethany significava che sapeva la storia della serie tv che stavano guardando, dunque aveva gli elementi per collegare Dakaria ad Ana Lucia... Bethany annuì."Esattamente. Victoria sa tutto e probabilmente entro domani o peggio entro oggi, lo dirà a Mania e lei ci metterà pochi secondi a capire cosa sta succedendo'' Ana Lucia e Aureliana si guardarono intensamente negli occhi, annuendo. Non potevano più rimandare, dovevano provare la telepatia vampira prima che fosse troppo tardi.



                                           -Qualche minuto dopo-


Aureliana ed Ana Lucia erano sedute sul tappeto con le gambe incrociate, l'una di fronte all'altra. Si strinsero le mani e chiusero gli occhi, concentrando tutto il potere che avevano  in un solo pensiero. Aureliana pensò intensamente a Murdo, il suo fratellastro. Ripercorse il loro rapporto accidentato e tutto ciò che provava per lui: rimorso per essersi innamorata della sua ex, risentimento per la sua minaccia di rivelare la sua omosessualità ai genitori omofobi, l'affetto incondizionato che provava per lui, il modo in cui scherzavano quando andavano d'accordo e l'innata competitività che scorreva tra loro fin dall'infanzia. Prese tutti quei sentimenti e cercò di incanalarli in quell'unico pensiero, nella speranza di stabilire una connessione tra le loro menti. Dakaria fece lo stesso: pensò ad ogni momento passato con Sylvania, da quelli belli a quelli brutti. I momenti in cui erano state in disaccordo.Il modo in cui il lato vampiro di Daka si scontrava spesso e volentieri con il lato umano di Sylvania e la delusione che aveva provato quando aveva scoperto che Sylvania si era messa d'accordo con Murdo (fratellastro di Aureliana nonché suo ex fidanzato) per incastrarla in una cena con lui, facendola litigare con Aureliana. Chiusero gli occhi, concentrandosi al massimo sui rispettivi fratelli e sulle sensazioni e sentimenti che provavano per loro, sperando fosse abbastanza per raggiungerli.


                                                      -Darkville-


Sylvania aveva bevuto qualche cocktail di troppo, ed aveva finito per lanciarsi in un monologo riguardante i suoi sentimenti tormentati nei confronti di Murdo insieme a Vienne, la migliore amica di Cherry. Fortunatamente per Sylvania, Vienne era una strega molto potente ed aveva fatto in modo che Murdo non sentisse una parola, pur trovandosi a pochi metri da loro. "Tesoro...io credo che ci sia soltanto un modo per risolvere la questione'' esordì Vienne sorseggiando un Mojito. Al contrario di Sylvania, Vienne reggeva l'alcol molto bene. A vederla dall'esterno non si sarebbe detto che aveva bevuto. La sua voce era ferma e i suoi occhi vigili.I suoi gesti risultavano eleganti e misurati. "Devi parlare con Cherry e fare in modo che gli restituisca i ricordi'' esordì dunque. Sylvania scosse la testa. "Questo non è possibile...'' biascicò Sylvania. "I ricordi di Murdo sono il prezzo per i suoi servigi, se verranno restituiti dovremmo pagarla in qualche altro modo oppure non ci aiuterà più...'' Vienne poggiò entrambe le mani sulle spalle di Sylvania, guardandola dritta negli occhi. "Ascoltami bene, cara.Io sono la sua migliore amica e la conosco come il palmo della mia mano. Se tu le chiedessi di restituire i ricordi a Murdo soltanto per qualche minuto, giusto il tempo per verificare se i suoi sentimenti per te sono reali e chi fra voi due sceglierebbe, sono sicura che accetterebbe'' Sylvania arrossì. "M-a io...'' mormorò, abbassando lo sguardo verso il pavimento. Vienne rise, scompigliando leggermente i capelli biondi di Sylvania. "Non hai abbastanza confidenza da chiederglielo. Capisco...lo farò io. Vado a cercarla, tu fatti aiutare da qualcuno e bevi un bicchiere d'acqua. Risolverò tutto, promesso''
ribatté Vienne, donando a Sylvania un sorriso incoraggiante. Sylvania sorrise a sua volta, abbracciandola. "Grazie mille, Vienne...ti devo un favore'' disse. Vienne ricambiò l'abbraccio per pochi secondi, poi la salutò. Poteva sembrare una mossa rude, ma per aiutarla veramente doveva parlare con Cherry, dunque a Sylvania non dispiacque affatto.Si sedette su uno degli sgabelli situati dietro al bancone, poggiandosi ad esso col gomito e posando la propria mano sulla guancia, guardando verso Murdo e sospirando. Chissà cosa avrebbe scelto di fare se avesse avuto ricordo dei suoi sentimenti per Daka...chissà se i sentimenti che diceva di avere per lei erano veri oppure un semplice effetto collaterale della perdita dei ricordi.

Murdo stava parlando con Ludo delle sue perplessità riguardo Sylvania. Il loro primo bacio era stato meraviglioso ed anche il secondo, ma aveva notato che da quando i gruppi si erano riuniti lei aveva preso le distanze da lui.Cercava di evitarlo in tutti i modi e lo guardava sempre da lontano. Nei suoi occhi azzurri c'erano malinconia, delusione...dubbi. Per quale motivo avrebbe dovuto dubitare dei suoi sentimenti? Murdo non riusciva proprio a capire.
Ludo cercava di fare il vago, propinandogli frasi di circostanza. Tanto Murdo era talmente preso dal suo dramma che non avrebbe afferrato alcun consiglio. Di certo non poteva dirgli la vera motivazione per cui Sylvania dubitava di lui...Murdo aveva "venduto'' quel ricordo in cambio della salvezza di Aureliana. Se Ludo glielo avesse restituito raccontandogli la storia il piano sarebbe andato a monte e Aureliana sarebbe stata persa per sempre. 

 
Improvvisamente, una voce si insinuò nella testa di entrambi. "Sylvania....Murdo....Sylvania...Murdo...ci sentite?'' Sylvania tentò di scendere dallo sgabello, ma finì per scivolare. Sarebbe caduta sul pavimento se Murdo non avesse usato la supervelocità vampirica per prenderla al volo. "Sylvania...sono io..Daka...mi senti?'' Sylvania portò le mani sulle proprie tempie, socchiudendo gli occhi. "Murdo? Sei lì? Rispondi, accidenti a te! Sono io, Aureliana...ti ricordo che se mi trovo in questo pasticcio è colpa tua quindi il minimo che puoi fare è aiutarmi ad uscirne!" la voce di Aureliana rimbombò nella testa di Murdo, forte e chiara. Sylvania si aggrappò disperatamente a Murdo. "C'è qualcosa che non va...ho bevuto troppo, sento strane voci nella mia testa...aiutami'' mormorò, con le lacrime agli occhi. "Non credo abbia qualcosa a che fare con l'alcol, Sylvania. Anche io sento una voce'' ribatté Murdo, prendendola in braccio e portandola verso il tavolino più lontano dal bancone. Si sedette sulla sedia, continuando a tenerla in braccio e guardandola negli occhi. "Ascoltami, Sylvania. Credo che le nostre sorelle ci stiano cercando di contattare tramite la telepatia vampirica. Ora ho bisogno che ti concentri. Stringi le mie mani e pensa intensamente a Dakaria.Segui la sua voce e visualizza il suo aspetto nella tua mente.Devi concentrare tutto il potere che hai. So che hai bevuto ma è davvero importante che tu ce la metta tutta'' disse. Sylvania annuì, stringendo le sue mani e facendo come le era stato detto.

 

                                                                 -SHB-


Bethany era seduta sul letto. Faceva ciondolare le gambe avanti e indietro, osservando Aureliana ed Ana Lucia che si tenevano le mani.Erano sedute sul pavimento con le gambe incrociate, l'una di fronte all'altra, da quasi tre ore. Bethany era confusa: il loro piano era quello di meditarci sopra? fece spallucce. Forse era qualcosa di legato alla loro natura. Aureliana le aveva spiegato che i vampiri transilvani avevano dei poteri diversi rispetto ai vampiri comuni. Potevano volare, teletrasportarsi per brevi tratti,dare fuoco alle cose con gli occhi. Forse potevano anche comunicare telepaticamente. La sedicenne sbuffò: qualsiasi cosa stessero facendo, era molto noiosa da guardare. Decise quindi di spaparanzarsi sul letto prendendo il telecomando e cambiando Serie Tv.Stare a fissarle non sarebbe stato loro di nessun aiuto.Questi erano i suoi pensieri mentre cercava gli episodi di "Gossip Girl'', la sua serie tv preferita.


                                                      -Reame della Mente-


Aureliana e Dakaria si trovarono in un posto buio e nebbioso.Si strinsero la mano."Significa che sta funzionando?'' sussurrò Aureliana. Dakaria scosse la testa."Non ne ho la minima idea'' ribatté.Dopo qualche minuto apparvero Murdo e Sylvania.Sylvania sembrava messa parecchio male, farfugliava parole a caso ed era in braccio a  Murdo. Dakaria lo incenerì con lo sguardo. "Che diavolo hai fatto a mia sorella?'' sibilò.Murdo sgranò gli occhi, sorpreso. "Aureliana? Dakaria? state bene?'' chiese, felice e preoccupato al contempo. "Prima rispondi alla sua domanda'' disse Aureliana, incrociando le braccia al petto. Murdo sospirò. "Non è come sembra. Abbiamo trovato Cherry Croissant e il nostro gruppo si è allargato. Eravamo in una specie di locale magico a Darkville. La proprietaria è la migliore amica di Cherry. Abbiamo coniato un piano per salvarvi e poi abbiamo fatto un aperitivo e Sylvania ha bevuto troppo, stava cadendo dallo sgabello così l'ho presa al volo. Poi abbiamo sentito le vostre voci'' spiegò. Dakaria alzò gli occhi al cielo e Aureliana sbuffò. "Quindi mentre noi siamo qui a rischiare la vita voi fate aperitivi, molto confortante'' commentò. "Non importa'' sospirò Dakaria. Non abbiamo molto tempo."Mania porta le sue vittime in una grande villa che chiamano SHB. Si tratta di una specie di sorellanza come quelle nei campus americani delle Serie Tv. La presidentessa si chiama Sonya Herfmann e ci sono altre ragazze con lei che vengono chiamate Sonya Numero Uno, Due, Tre e così via in base all'ordine di arrivo.Le ragazze sono sette ma due di loro hanno dei fidanzati.Crediamo che siano stati rapiti anche loro. Non sappiamo dove ci troviamo, è come se questo posto fosse isolato da qualsiasi cosa, come se Mania avesse creato una dimensione a parte per tenerci le anime che rapisce'' esclamò, seria. Murdo annuì. "Non dovete preoccuparvi. Cherry ha un piano molto brillante e prima dell'undici Novembre sarete libere'' ribattè", altrettanto serio e risoluto. Aureliana aggrottò le sopracciglia."Non abbiamo molto tempo. Mania sospetta che qualcosa non vada e se scoprirà la vera identità di Dakaria la spedirà nel Vuoto'' esclamò, preoccupata. Murdo si grattò il mento."Che intendi dire con vera identità?'' chiese, confuso da quell'informazione. "Ho fatto un patto con un demone per cambiare il mio aspetto e farmi rapire da Mania. Ecco come ho trovato Aureliana. Ma ora Mania sospetta di noi e una delle ragazze della sorellanza mi farà saltare la copertura'' spiegò Dakaria. Murdo annuì. "Non preoccuparti, Dakaria. Cherry ha amicizie nel Vuoto, io stesso l'ho vista entrare e uscire indenne dalla porta che lo custodisce. Andrà tutto bene. Tenete duro'' disse Murdo. Corse verso la sorella,abbracciandola e sussurrando:"Mi dispiace per quello che ti ho detto, non lo pensavo. Ti voglio bene e se sei felice con Daka allora sono felice per voi.Potrai mai perdonarmi?" Aureliana ricambiò l'abbraccio, senza dire nulla. Una volta sciolto l'abbraccio ridacchiò, scompigliando i capelli neri del fratello. "Non preoccuparti, non è colpa tua se sei nato un po' tardo'' commentò con un sorriso sarcastico. Murdo scoppiò a ridere. "Mi mancano le tue frasi ad effetto.Tornerai presto insieme a noi'' ribattè. Nel frattempo, Dakaria si era avvicinata a Sylvania, accarezzandole il volto. "Sylvania? Sono io'' aveva sussurrato poi. Sylvania aveva sgranato gli occhi. "Daka? Dove sei finita? Che ti è successo? Stai bene?'' mormorò, con il fiato che puzzava di alcol e la confusione negli occhi. Dakaria le diede un bacio sulla fronte. "Sto bene, Sylvania. Mi hanno smistato a Greyville e lì ho conosciuto una strega che mi ha presentato un demone con cui ho fatto un patto e ora sono con Aureliana nel posto dove Mania tiene le anime che rapisce.Ho spiegato tutto a Murdo, appena ti riprendi capirai meglio'' Sylvania cominciò a singhiozzare. "Mi dispiace per quello che ho fatto, io pensavo che lo volessi anche tu, non sapevo di Aureliana...mi manchi tanto e ti voglio bene'' disse mentre le lacrime attraversavano il suo bel volto a forma di cuore.Dakaria asciugò le lacrime della sorella con le mani, sorridendole. "Non hai fatto nulla di male. Anche io ti voglio bene. Non devi avere paura.Nonostante quel nome ridicolo Cherry è una che sa il fatto suo e sicuramente riuscirà a salvarci entrambe'' aggiunse. Sylvania chiuse gli occhi, sorridendo. Dakaria strusciò il proprio naso su quello della sorella,che fece lo stesso. Entrambe ridacchiarono. Un improvviso bagliore squarciò le tenebre. La luce più forte che ognuno di loro avesse mai visto li accecò, poi il nulla.

                                                 
                                                                 -SHB-


Aureliana ed Ana Lucia aprirono gli occhi, saltando in piedi e abbracciandosi gioiose."Ce l'abbiamo fatta!" esclamarono, danzando e ridendo. Bethany mise in pausa l'episodio, dirigendosi verso di loro. "Avete trovato un modo per evitare che Mania spedisca Daka nel Vuoto?'' chiese con gli occhi che brillavano dalla curiosità. Ana Lucia scosse il capo, sorridendo. "Molto meglio...ho trovato il modo per uscirne qualora ci dovessi finire e per salvare tutte voi da Mania e da questo posto'' esclamò, entusiasta. Bethany sgranò gli occhi, grattandosi il mento. Non era sicura di voler essere liberata, ma era contenta che Aureliana avesse una possibilità di salvezza, così si mise a festeggiare con loro.Decisero di mettere della musica, danzando e ridendo tutte insieme.

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Capitolo 34
*** Capitolo 33-Passi avanti, Flashback e Punizioni ***


                                                          -Darkville-


Dopo aver ascoltato l'intera storia, Aurora annuì, stupita."Ora capisco il motivo del tuo commento '' replicò, ridacchiando. "Dunque voi siete qui perché la grande Cherry Croissant ha un piano segreto per aiutarvi a salvare la vostra amica, che comprende andare a Loveville'' Helene annuì. Poi, si grattò il mento. "Ora che ci penso tu non mi hai detto perché hai bisogno dei servizi di Vienne ' domandò.'Aurora fece spallucce. "La questione è semplice: voglio trovare la mia madre biologica. Lei era molto giovane quando mi ha avuta,aveva solo diciassette anni. Nonostante questo aveva deciso di crescermi, anche se mio padre l'aveva lasciata. Purtroppo però è stata investita da un pirata della strada e sono finita in adozione'' Helene abbassò gli occhi."Wow, mi dispiace, non volevo essere indiscreta...'' mormorò. Aurora le alzò il mento con due dita, sorridendo. "Non importa, ti avevo promesso che avrei spiegato le mie motivazioni, quindi la tua domanda era lecita'' Helene sorrise a sua volta. "Dimmi, com'è Cherry nella vita privata? Io la adoro, sono la sua più grande fan!" chiese quindi Aurora, entusiasta."Beh potrei dire che è...eccentrica, autoritaria, leggermente folle e che ha una passione per i piani pericolosi e complicati'' commentò Helene. Aurora saltellò su sé stessa, battendo le mani. "Esattamente come me la immaginavo. Me la faresti conoscere? Ti prego!'' domandò, su di giri. Helene annuì. "Certo, ma prima devi cantare la canzone che hai concordato con Vienne per poter entrare'' ribatté Helene. "Giusto'' rispose Aurora. Ci fu un momento di silenzio, durante il quale le due si guardarono intensamente negli occhi. "Magari possiamo entrare tra qualche minuto e fumare un'altra sigaretta insieme'' propose Aurora, mordendosi il labbro inferiore. Helene annuì, inclinando la testa di lato ed interrompendo per qualche secondo il contatto visivo, cercando di controllare il battito del suo cuore. Quella ragazza era davvero attraente e aveva praticamente ammesso di essere attratta dalle donne, ma lei non voleva perdere tempo come facevano tutti gli altri. Avevano una missione da compiere. Daka aveva bisogno di lei ed era la sua migliore amica. "Soltanto una,poi rientriamo'' rispose dunque Helene, estraendo una sigaretta dal pacchetto che Aurora le aveva regalato e portandola alla bocca.Aurora annuì, vittoriosa, facendo lo stesso.


Murdo e Sylvania si trovarono al punto di partenza, confusi e spaesati. Sylvania era spaesata per via del troppo alcol e dell'incontro inatteso. Murdo invece era confuso dalle proprie parole. Perchè si era scusato con Aureliana? non ricordava di averle fatto nulla di male. Eppure aveva il ricordo sfocato di una litigata...una litigata che riguardava Aureliana e Dakaria. Perché mai si era arrabbiato tanto alla notizia? Non aveva un rapporto molto intimo con Dakaria...eppure ricordava la rabbia che aveva provato e le parole che aveva utilizzato, almeno a tratti. Aggrottò le sopracciglia, facendo tamburellare le dita sul tavolo. "Stai pensando al motivo per cui hai detto quelle parole ad Aureliana, vero?'' biascicò Sylvania, distogliendo lo sguardo da lui. Sembrava delusa. Murdo annuì, speranzoso, guardando Sylvania dritta negli occhi. "Tu ne sai qualcosa?'' chiese. Sylvania scosse la testa, poi poggiò le proprie labbra su quelle di Murdo, che schiuse le sue. Le loro lingue si incontrarono e si baciarono dolcemente.Infine, Sylvania si ritrasse, accarezzando il volto di Murdo e sussurrando :"Quanto vorrei che i tuoi sentimenti per me fossero reali''. Successivamente poggiò la testa sulla spalla di lui, chiudendo gli occhi. Murdo cercò di svegliarla per ottenere delle spiegazioni, ma ormai si era addormentata. Decise quindi di trasportarla in braccio fino ad Alexandre, il fidanzato di Vienne, per chiedergli una stanza per la notte.

Vienne aveva intercettato Cherry ed avevano parlato a lungo della situazione di Murdo e Sylvania. Ovviamente Cherry aveva accettato di far tornare i ricordi a Murdo per qualche minuto per aiutare entrambi a fare chiarezza sui loro sentimenti. Poteva sembrare fredda e autoritaria ma sapeva perfettamente cosa significava soffrire per amore, per via della sua cotta non ricambiata per Venere. Era successo poco dopo la sua morte, quando Venere aveva collaborato con Minerva per creare posti di lavoro a Greyville per le anime di Darkville che si fossero rivelate pentite delle proprie azioni oppure molto virtuose nella quotidianità.Era in quel programma che aveva conosciuto la sua Katerina, ma la loro relazione amorosa era iniziata molto dopo, per via di un evento decisamente traumatico che le due avevano vissuto insieme. Vienne e Cherry stavano parlando appunto di questo. Cherry fece spallucce, prendendo la bottiglia di vodka panna e fragola posta davanti a lei sul bancone e bevendo un generoso sorso. Una volta posata la bottiglia, sorrise alla sua migliore amica."Non preoccuparti Vienne...questo è il passato. Ho avuto quella reazione soltanto perché l'incantesimo mi ha fatto rivivere quei momenti. Ma questo aperitivo dovrebbe essere una specie di festa e ora ho la vita che ho sempre sognato...uniamoci agli altri, domani parlerò con Sylvania e restituirò i ricordi a Murdo'' concluse, prendendo l'amica sotto braccio e sollevando la bottiglia con l'altra mano per portarla con sé.


                                                -Qualche ora dopo-


La festa era andata per le lunghe e Cherry aveva bevuto molto, così come Katerina. Tuttavia, nessuna delle due era stupita. Erano entrambe delle grandi festaiole ed entrambe reggevano l'alcol benissimo. Erano state sistemate da Vienne in una camera bellissima (il locale era anche un bed and breakfast). Le pareti della camera erano color panna tranne per quella che stava dietro al letto matrimoniale, che era nera. Nella parete c'era uno spazio vuoto a forma di rettangolo che fungeva da testata per il grande letto. Le federe e le lenzuola erano bianche mentre la coperta era rossa.Nella parete nera erano ritagliati altri due triangoli che fungevano da scaffali per libri. Vicino agli scaffali c'era una graziosa lampada a forma di fiore ed accanto ad essa c'era una poltroncina tonda, bianca all'esterno e rossa all'interno.Accanto alla poltroncina c'era una scrivania ed accanto alla scrivania c'era un'altra poltroncina in pelle rossa, più bassa.La stanza era illuminata da piccoli fari rotondi che si trovavano sul soffitto e le tre grandi finestre poste di fronte alle due poltroncine e alla scrivania erano coperte da una spessa tenda rossa ondulata,che ricordava quelle usate a teatro. Katerina e Cherry si erano baciate con passione. I baci di Katerina non si erano limitati alla bocca: aveva baciato tutto il corpo di Cherry, arrivando fino alla parte più sensibile e facendole avere un orgasmo decisamente intenso. Cherry aveva ricambiando il favore accarezzando le parti intime di Katerina e penetrandola con le dita, finendo il lavoro con la lingua. Anche Katerina aveva avuto un orgasmo soddisfacente ed entrambe si erano addormentate sfinite e mezze nude, l'una nelle braccia dell'altra.

Poco dopo, Cherry si "svegliò'' in un posto completamente diverso.Si trovava in una piccola stanza d'ospedale dalle pareti completamente bianche.Il mobilio era decisamente scarso: c'era soltanto un minuscolo comodino con due scompartimenti e le ruote.Anche il letto era abbastanza modesto, dotato di sponde di plastica.Cherry si trovava seduta su quest'ultimo. Si alzò in piedi, lentamente. Era molto buio. Toccò uno degli interruttori che erano posti vicino alla testata del letto, accendendo la luce e camminando fino al minuscolo bagno. Esso era dotato di un lavandino, un piccolo specchio ovale, un gabinetto e una doccia. Guardando nello specchio, Cherry trasalì: il suo riflesso non le somigliava per niente.Tanto per cominciare, la ragazza nel riflesso era molto più piccola di lei. Avrebbe potuto avere al massimo diciassette anni.Era magra ed aveva le sopracciglia sottili, con i capelli biondi lunghi fino alla base del collo, tinti. Questo si poteva evincere dall' estesa ricrescita castano scuro che occupava metà della testa. Cherry si avvicinò allo specchio, cominciando a notare qualche somiglianza: aveva gli occhi dello stesso colore, il naso era più o meno della stessa forma (nonostante fosse più stretto) ed anche le labbra erano somiglianti alle sue (anche se meno carnose) inoltre anche il volto della ragazza era a cuore anche se sprovvisto delle paffute guance di Cherry.Insomma di certo non era il suo riflesso ma sarebbe potuta essere sua sorella minore, oppure sua figlia...il rumore della porta della stanza distolse Cherry dalle sue considerazioni. Nonostante questo, fece in tempo a notare che la ragazza indossava una vestaglia completamente bianca, finemente ricamata e che portava un braccialetto da ricovero al polso.Cherry portò il polso sotto la luce dello specchio, cercando di leggere la scritta . "Maria Sole Mainieri, 29\01\1993,Riverdale'' Cherry si grattò il mento. Maria Sole? Non era forse il soprannome che Rascal aveva scelto per lei? inspirò profondamente. Che diavolo stava succedendo? E chi era entrato nella stanza? prima di uscire,il suo sguardo si soffermò su un calendario appeso al muro accanto alla porta del bagno, che recitava "Febbraio 2009''. Un altro rumore provenne dall'esterno del bagno: un tintinnio di campanelle decisamente familiare.

Una volta uscita dal bagno, Cherry perse il controllo della situazione (o meglio la "visione" divenne un normale sogno). Il tintinnio proveniva da Rascal. Non appena l'aveva visto, Maria Sole era saltata tra le sue braccia, baciandolo. Rascal aveva ridacchiato, ricambiando il bacio e sollevandola da terra. Il bacio divenne sempre più spinto e passionale. Rascal prese Maria Sole in braccio e la poggiò sul letto. "Ci hai pensato?'' aveva sussurrato al suo orecchio, cominciando a baciarle il collo."Sì...voglio farlo'' aveva sussurrato Maria Sole, in risposta, mentre Rascal le toglieva di dosso la vestaglia. Maria Sole carezzò il suo viso,soffermandosi sulla maschera bianca che il jolly portava e sollevandola. "Ma solo ad una condizione'' aveva aggiunto. Rascal aveva inclinato la testa di lato, incuriosito, facendo tintinnare le campanelle della propria chioma colorata. "E quale sarebbe?'' sussurrò poi."Voglio che tu tolga la maschera e la parrucca...voglio vederti come sei mentre lo facciamo'' ribatté Maria Sole. A Cherry vennero i brividi: la voce di Maria Sole era spaventosamente simile alla sua. "Come ero, vorrai dire...io sono morto, ricordi?'' Maria Sole scosse la testa, leccando il labbro inferiore di Rascal e togliendogli la maschera. "Sai cosa voglio dire'' aggiunse. Il ragazzo fece spallucce, levandosi la parrucca. Il volto di Rascal era identico a quello che aveva preso quando era stato riportato in vita: capelli rossi di natura, lisci e lunghi fino alla base del collo, rotondi occhi verdi e azzurri, naso a patata, labbra sottili, carnagione molto chiara e viso ovale. "Molto meglio'' aveva ridacchiato Maria Sole, abbassandosi le mutande e aprendo le gambe mentre aspettava che il ragazzo si togliesse i vestiti. Una volta finito di svestirsi lui entrò dentro di lei, provocandole non poco dolore. Nonostante questo Maria Sole non lo fermò. Affondò i propri denti nella sua spalla ,assecondando i suoi movimenti. Cherry era assolutamente imbarazzata. Che Rascal avesse ragione sul fatto che da giovani si frequentassero? la visione aveva a che fare con la scossa elettrica che aveva sentito quando aveva stretto la mano di Rascal per siglare il loro accordo? E se non si trattasse di un sogno...se fosse stato un ricordo? Cherry utilizzò questi pensieri per non concentrarsi sulle sensazioni che stava provando. Sapeva che i sogni non si potevano controllare ma non aveva alcuna voglia di eccitarsi facendosi Rascal, anche se a quanto pareva lui era stato la sua prima volta. Passò una quantità di tempo indescrivibile, poi i due ragazzi si erano sdraiati insieme nel letto. Maria Sole poggiò le labbra su quelle di Rascal e Rascal schiuse la bocca. Le loro lingue si unirono, poi lui le sussurrò all'orecchio "Ti amo, Maria Sole'' Maria Sole gli diede un bacio sulla guancia, sussurrando a sua volta "Ti amo anche io, Rascal''. Wow. Cherry era decisamente sconvolta. Rascal era stato il suo primo amore? E quando si erano conosciuti era già morto? O forse si trattava semplicemente di un delirio dovuto ai fumi dell'alcol? tutti quei pensieri rimasero nella sua testa anche quando il sogno cambiò, fino a che non aprì gli occhi, il mattino seguente. 



                                        -5 Novembre 2023, ore 9:30-



Cherry aveva aperto gli occhi da poco. Non riusciva a dimenticare quel sogno. Prima di tutto se si trattava davvero di un sogno perché inizialmente poteva controllare i movimenti di Maria Sole? E perchè tutti quei dettagli così realistici? Cherry aveva ventisette anni quando era morta. Il che significava che era nata nel 1993, proprio come Maria Sole.Dunque nel 2009 avrebbe avuto la stessa età che Maria Sole aveva nel sogno. Poi c'erano le somiglianze tra loro due. E le insinuazioni di Rascal avevano tutt'altro effetto nel suo cervello dopo aver sognato quell'amplesso. Lui la chiamava sempre Maria Sole e le chiedeva sempre se si ricordasse la loro storia, sembrava preso e molto nostalgico riguardo l'argomento. Si alzò dal letto, sedendosi sulla poltroncina di pelle rossa e portando le ginocchia al petto, mordicchiandosi un'unghia. Che avrebbe dovuto fare?Katerina dormiva ancora, beata. Ovviamente Cherry avrebbe voluto parlarne con lei, ma prima aveva bisogno di indagare ulteriormente, di capire cosa significasse. Decise così di vestirsi in fretta e furia. Indossò una canottiera rosso scuro con delle scritte nere (dal collo alto) e un paio di leggins, legò i suoi capelli rossi in una coda laterale. Sparse un po' di ombretto argentato sulla propria palpebra, applicò il mascara sulle ciglia e mise il lipgloss rosso leggermente trasparente sulle labbra. Inspirò profondamente. C'era soltanto una cosa da fare: andare nel mondo dei vivi. Avrebbe cercato su internet informazioni su Maria Sole Mainieri, per capire chi fosse e in quale modo fosse collegata a lei. Ma non poteva sparire in quel modo, aveva bisogno di qualcuno che andasse con lei. Prese il proprio telefono e aprì Whatsapp, aprendo il contatto di Vienne, memorizzata come Mon Cœur. "Ti aspetto al bar fra venti minuti. Devo andare in un posto e ho bisogno che tu venga con me'' digitò, per poi inviare il messaggio. Dopodichè indossò le sue converse rosse, lasciando la stanza di soppiatto per non svegliare Katerina.



                                                  -Nel frattempo-


Sylvania socchiuse gli occhi, emettendo un grido di dolore. Le scoppiava la testa. Era come se qualcuno le avesse segato in due il cervello. Portò le mani alle tempie, sforzandosi per aprire gli occhi del tutto. Si trovava in un letto.Come ci era finita? Aveva ricordi molto confusi della sera precedente. Aveva bevuto decisamente troppo. Aveva visto l'aperitivo come un tempo morto inutile che le faceva pensare troppo a Murdo e alla loro situazione, così aveva cercato di rimediare con l'alcol, nonostante non fosse affatto una grande bevitrice. Ed ecco il risultato: all'alba della prima missione non riusciva nemmeno a mettersi seduta dal mal di testa. "Ti sei svegliata, vedo'' disse una voce. Sylvania alzò gli occhi al cielo: era Murdo. Murdo si alzò in piedi, sorridendogli e porgendogli una grande tazzina verde. "Bevi questo, vedrai che ti aiuterà''Sylvania scosse la testa. "Grazie mille, ma non ho mai sopportato la caffeina'' commentò con una smorfia. "Non è caffè'' ribatté Murdo.Sylvania prese la tazza fra le mani, annusando e restituendola a Murdo. "Credevo di essere stata chiara...il fatto che io sia una mezza vampira non implica che mi piaccia il sangue umano'' Murdo scosse la testa, ridacchiando. "Non è nemmeno sangue umano'' aggiunse. Sylvania sbuffò. "E cos'è allora?'' chiese, infastidita."Avanti...bevine un sorso, vedrai che ti rimetterà in piedi'' incalzò Murdo. Sylvania fece spallucce, bevendo un sorso dalla tazza. Non appena il liquido toccò la sua lingua, la ragazza sgranò gli occhi. I suoi canini si allungarono fino a spuntare dal labbro superiore. Era la cosa più buona che avesse mai assaggiato: era sicuramente sangue,ma non era ferroso come quello umano. Era...dolce, come il cioccolato ma aveva un retrogusto aspro, come il whisky. Bevve tutta la tazza in pochissimi sorsi e quando ebbe finito il mal di testa era sparito. Si sentiva forte ed energica come mai prima. Inclinò la testa di lato, sorridendo a Murdo con i canini ancora fuori, leccandosi le labbra. "Wow, è la cosa più buona che io abbia mai assaggiato, di cosa si tratta?'' chiese, incuriosita. Murdo fece spallucce. "Sangue di vampiro, baby'' sussurrò, ridacchiando e scompigliandole teneramente i capelli.



                                              -5 Novembre 2023,ore 11:40-


Sylvania,Murdo,Ludo,Helene,Hayley,Lexa,Heather,Sanji,Cherry,Vienne,Katerina,Yuno,Liu,Myrtle,Sara,Mihawk,Buggy,Danyella ed Alexandre erano stati convocati al bar da Cherry e Vienne. Katerina si era accorta che qualcosa non andava. Si era svegliata alle dieci e Cherry non c'era.L'aveva chiamata al telefono per chiederle il motivo di quell'assenza e le era stato risposto che Vienne l'aveva invitata a fare colazione insieme. Peccato che Vienne non fosse una persona mattiniera e Katerina si era accorta del sonno movimentato di Cherry.Nonostante questo,aveva deciso di rimandare. Mancavano sempre meno giorni alla scadenza ed era ora di entrare nel vivo della missione. Rapire una dea e infiltrarsi nel suo regno sotto copertura non era uno scherzo e doveva restare lucida per poter aiutare quei poveri ragazzi. Dopotutto l'andamento della sua relazione non era una loro responsabilità e avevano già sacrificato abbastanza, era ora di portare loro i risultati promessi. Prima di partire, Murdo e Sylvania avevano spiegato a tutti il modo in cui erano entrati in contatto con Aureliana e Dakaria (o meglio come Aureliana e Dakaria erano entrate in contatto con loro)
e avevano riferito le poche informazioni aggiuntive riguardo Mania che erano state rivelate loro da Dakaria. Poi, Vienne aveva ripassato le identità di ognuno ascoltando tutte le richieste sull'aspetto (ognuno avrebbe potuto scegliere come apparire), mentre Katerina osservava Cherry da lontano per cercare di capire cosa stesse succedendo, senza dare nell'occhio.Era stata una vampira per la maggior parte della sua vita ed era sopravvissuta a parecchie situazioni di stress prolungato.Di certo non avrebbe perso la testa per un'inezia simile, ma era altrettanto certo che avrebbe scoperto la verità, qualunque essa fosse.

                        -Sala d'aspetto di Loveville,Ore 13:30-

Dopo aver ripassato ogni aspetto del piano ed aver scelto il loro aspetto, il gruppo si divise in due metà: Sylvania,Ludo,Helene,Hayley,Lexa e Sanji erano tornati su Luffy Island per recuperare la barca arancione usata da Sara e dalle altre per recuperare Danyella. Sarebbero rientrati a Loveville come se niente fosse e le guide avrebbero detto di averli portati in gita. Tutti gli altri si trovavano nella sala d'aspetto di Loveville. Le pareti erano bianche e anche i pavimenti. Al centro della stanza c'era un grande tabellone con scritti dei nomi e dei numeri. Erano tutti seduti su delle sedie di plastica,poste vicino ai muri. Cherry era diventata Raquelle Muñoz. Il suo aspetto era cambiato notevolmente, tranne per un dettaglio: la detective non aveva rinunciato ai suoi chili "di troppo'', che lei adorava. Tutto il resto era completamente diverso. Il pallore della sua pelle era stato sostituito da un' uniforme e liscia pelle olivastra. I suoi grandi occhi verdi e azzurri erano diventati piccoli e scuri. Il naso lungo si era accorciato ed assottigliato e la punta si era arrotondata. Le labbra erano diventate più carnose. Il volto a cuore adesso era squadrato e i capelli rosso fuoco erano diventati castano scuro, lisci. Erano legati in una lunga coda dietro la sua schiena, pettinati con la riga di mezzo. Nonostante la differenza fisica, però, Cherry non aveva rinunciato al proprio stile: indossava infatti un vestito rosso in tulle dallo scollo profondo, che metteva in mostra il prosperoso seno grazie ad una scollatura decisamente abbondante. Le maniche del vestito erano semitrasparenti e passavano dietro le spalle. Esse avevano anche un'altra particolarità: finivano sulle mani, come guanti senza dita.Le unghie erano lunghe e laccate di rosso ed ai piedi portava delle ballerine lucide rosse con delle finte pietre nere sulla punta. Sugli occhi portava un' abbondante linea di eyeliner, mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosso ciliegia che faceva sembrare le labbra ancora più grandi. Le sopracciglia erano ad ali di gabbiano ed aveva un neo sulla guancia sinistra,accanto alla fine del naso. Anche l'aspetto di Katerina era cambiato notevolmente. Al contrario di Cherry, Katerina aveva deciso di cambiare completamente sia il proprio aspetto che il proprio stile, per avere maggiori possibilità di successo nel passare inosservata. Barbara Millicent Roberts aveva la pelle chiarissima, il volto a diamante e dei vivaci occhi azzurri. Al contrario di Katerina, che aveva la pelle olivastra e degli intensi occhi scuri. I capelli di Barbara erano di un biondo chiarissimo.Il naso era dritto e appuntito e le labbra erano sottili. La fronte era coperta da una frangetta. I capelli erano lunghi fino alle spalle. Scendevano su di esse in una cascata di delicati boccoli. Essi erano alzati sul retro da un mollettone a forma di fiore fucsia. Barbara indossava un top bianco a mezza manica, abbinato a una lunga gonna rosa bubblegum in tulle e ad un paio di sandali dorati con il tacco a spillo. Sugli occhi aveva dell'ombretto trasparente tempestato da glitter dorato e le labbra erano decorate da un lucidalabbra color rosa perla. Barbara era anche più bassa di Katerina, di almeno cinque o sei centimetri. Raquelle era più alta di Cherry di soli due centimetri. Anche l'aspetto di Myrtle era abbastanza cambiato. Ora era Skipper Roberts.Il suo volto appuntito era diventato più tondo. Il naso stretto era diventato a patata e le labbra sottili erano diventate carnose. Gli occhi erano rimasti azzurri, ma la forma era completamente cambiata: da piccoli a enormi. Skipper indossava un top nero senza maniche, con una stella bianca nel mezzo, dei pantaloncini in jeans con l'orlo ripiegato, una giacca fucsia completamente tempestata di paillettes aperta sul davanti e degli stivali converse lunghi fino al ginocchio,viola con le stringhe bianche. I suoi capelli biondo fragola erano diventati castani. Lisci, lasciati sciolti, pettinati con la riga di lato. Tra i capelli aveva delle meches color viola scuro. Il suo trucco era molto semplice: mascara per le ciglia e un lucidalabbra trasparente per le labbra. Era più bassa di circa tre centimetri.Skipper sembrava molto più piccola di Barbie e Katerina. Loro dimostravano almeno venticinque anni, mentre Skipper ne mostrava diciassette. Almeno questo non era cambiato, dato che Myrtle aveva davvero diciassette anni. Anche l'aspetto di Danyella era completamente cambiato: il suo viso appuntito e i suoi lineamenti marcati erano spariti, lasciando spazio a un delicato viso a forma di cuore. Gli occhi erano diventati tondi e color verde smeraldo. Il naso lungo era diventato piccolo, con la punta rivolta all'insù.Le labbra erano diventate sottili. I capelli argentei erano diventati di un rosso naturale molto chiaro, mossi.Le sopracciglia si erano assottigliate. Era dimagrita parecchio e sembrava almeno dieci anni più giovane. Danyella dimostrava sui trent'anni, mentre Ariel Seashell ne dimostrava venti. Ariel era anche molto più alta di circa venti centimetri.Indossava un crop top viola dotato di sottili spalline, completamente ricoperto da piccole paillettes. Il crop top era abbinato a un paio di jeans verdi ed ai piedi portava delle infradito gialle dalla suola leggermente rialzata. Sugli occhi aveva dell'ombretto lilla accompagnato da una sottile linea di eyeliner argento, mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosa chiaro. I capelli si erano accorciati parecchio: ora scendevano mossi verso la base del collo, con la riga laterale e lungo ciuffo che quasi copriva l'occhio sinistro. Al collo portava una collana di perle bianche. Seduto vicino a lei c'era Buggy, o meglio Eric Shirogane. Anche l'aspetto del pagliaccio era cambiato completamente: ora era un affascinante ventenne muscoloso dalla mascella squadrata. I suoi occhi erano enormi ed azzurri come il cielo,i lineamenti talmente delicati che sembravano disegnati da un artista. I capelli erano neri, tagliati a spazzola. Il ragazzo era davvero altissimo: un metro e ottantasette. Indossava una semplice t-shirt bianca dalle maniche corte e dei jeans neri, accompagnati da un paio di scarpe eleganti e nere, lucide.I suoi capelli erano perfettamente acconciati. Ariel ed Eric si tenevano per mano, scambiandosi sguardi languidi. Mihawk (ovvero Ryan Shirogane) alzò gli occhi al cielo. Il suo aspetto era identico a quello di Eric, tranne per il fatto che i suoi capelli erano biondi e lisci, lunghi fino alla base del collo ed aveva una leggera barba. Indossava una tuta nera formata da dei semplici pantaloni e una felpa oversize con il cappuccio, che teneva in testa. Le sopracciglia di Ryan erano più folte ed inclinate rispetto a quelle di Eric, cosa che gli donava quell'aspetto minaccioso e misterioso che Mihawk adorava di sé stesso.L'aspetto di Liu non era cambiato molto: il suo volto a diamante era diventato squadrato, il suo naso sottile si era allungato diventando dritto e le sue narici si erano ingrandite. I capelli erano rimasti dello stesso colore, soltanto più lunghi. Gli occhi erano rimasti grandi ma ora erano color cioccolato, contro il verde foglia degli occhi di Liu. Le labbra erano leggermente più carnose. I capelli erano sciolti e lisci, lunghi fino alle spalle.Le cicatrici che gli attraversavano il volto erano sparite. Il colore della pelle era rimasto invariato. L'altezza era cambiata di pochi centimetri, circa due in meno. Matt Olsen era alto un metro e ottantotto. Indossava una camicia bianca accompagnata da una giacca verde aperta e da dei jeans scuri. Ai piedi portava delle semplici sneakers nere. La sua età era rimasta pressoché invariata.L'aspetto di Yuno era invece cambiato completamente: i suoi lineamenti asiatici erano scomparsi, sostituiti dai lineamenti caucasici di una ragazza di circa vent'anni. Gli occhi erano piccoli, color nocciola. Il naso era corto e all'insù. La carnagione era piacevolmente rosea. Il volto era a forma di cuore ed anche lei aveva i capelli rosso naturale. Erano tagliati a caschetto, lunghi fino al mento. Era pressoché struccata: mascara per gli occhi e rossetto color mattone per le labbra.Will Vandom indossava una felpa fucsia dotata di cappuccio, dei leggins neri e delle converse rosse. Era più bassa di Yuno di almeno otto centimetri. L'aspetto di Vienne era cambiato molto: la sua pelle olivastra era diventata pallida. I piccoli occhi scuri erano diventati grandi e verdi. Il naso era rimasto piccolo, ma la punta era più stretta. Le labbra erano più sottili, così come le sopracciglia, che risultavano anche più arcuate. I capelli erano lunghi fino alle spalle ed erano rimasti mossi, ma il loro colore era cambiato. Erano rossi, ma di due o tre tonalità più scuri rispetto a quelli di Will e Ariel. Erano pettinati con la riga di lato e poggiavano tutti sulla sua spalla destra. In testa portava un cerchietto viola. Al collo aveva un foulard verde. Indossava un completo viola scuro. Esso era formato da una maglia attillata a maniche corte che lasciava scoperta una striscia di pelle e da dei pantaloni a vita alta del medesimo colore, leggermente larghi. Ai piedi indossava delle decolletè rosse dal vertiginoso tacco a spillo. La corporatura di Daphne Blake era diversa da quella di Vienne. Daphne era molto più magra, era undici centimetri più alta ed aveva un seno piccolo, quasi inesistente.Anche l'aspetto di Fred Jones era opposto a quello di Alexandre: I capelli di Fred erano biondo chiaro. Aveva lo stesso taglio di capelli di Eric ma i suoi erano leggermente più lunghi, sistemati ad arte in un effetto voluminoso e volutamente scompigliato.Gli occhi di Alexandre si erano ingranditi ed erano diventati azzurri. Il volto si era assottigliato. Le labbra non avevano subito grandissime variazioni. Il colore della pelle era chiarissimo rispetto al colore naturale di Alexandre. Indossava una polo bianca dal colletto azzurro ed al collo portava un foulard arancio.Indossava dei jeans chiari leggermente larghi e delle converse gialle. Fred era molto più magro di Alexandre, e non aveva i suoi muscoli. L'altezza era rimasta invariata. Ryan Muñoz era completamente diverso da Murdo: volto squadrato, carnagione olivastra, occhi piccoli e scuri. Il naso si era accorciato ed allargato. Le sopracciglia erano molto più folte, aveva un accenno di barba ed i capelli erano corti e castani.Era molto più muscoloso di Murdo. Era anche più alto di circa cinque centimetri, un metro e ottantacinque in totale. Erano tutti abbastanza nervosi: il tabellone avanzava,lento. Ogni volta che un nome veniva pronunciato si apriva una porta, dalla quale entrava una guida.Vienne aveva spiegato loro che quella sarebbe potuta essere una complicazione. Le guide sarebbero state sempre con loro e loro avrebbero dovuto trovare il modo di non farsi scoprire pur avendole sempre alle costole. Se Venere avesse scoperto i loro intenti li avrebbe probabilmente spediti nel Vuoto.

Dopo quella che sembrò loro un'eternità, i loro nomi cominciarono ad essere chiamati. Barbara Millicent Roberts (Katerina) fu chiamata per prima. Dalla porta entrò una ragazza decisamente bassa, che arrivava a malapena al metro e cinquantacinque. La sua pelle era abbronzata ed i suoi capelli erano lunghi e mossi, di color rosso intenso. Gli occhi erano dolci e color nocciola. Indossava un vestito rosa senza spalline con una cintura nera decorata da un fiocco, posta in vita. La gonna era lunga fino al ginocchio. Sugli occhi aveva dell'ombretto color caramello e le labbra erano decorate da un rossetto color pesca. I capelli erano sciolti, domati da qualche molletta sulla parte frontale. Sembrava molto giovane, doveva avere al massimo diciotto anni. La ragazza sorrise, abbracciando Barbara\Katerina. Katerina avrebbe voluto spingerla via:non era una grande amante del contatto fisico. Tuttavia ora era la dolce Barbara Roberts, che si vide costretta a ricambiare l'abbraccio. "Benvenuta a Loveville, Barbara. Io sono Cat Valentine, la tua guida'' esclamò la ragazza, con una voce acuta e leggermente infantile. Se non altro la sua guida non sembrava così sveglia, sarebbe stato molto facile tenerle nascosto il piano. Cat la prese quindi per la mano, saltellando e canticchiando mentre si dirigeva verso la porta d'entrata di Loveville. La guida di Raquelle\Cherry, invece, sarebbe stata una bella gatta da pelare. Si trattava di una ragazzina di massimo quindici anni, ma guardando nei suoi occhi blu intenso Cherry capì quanto doveva essere sveglia. I capelli erano lisci, color blu scuro. Gli occhi erano molto grandi ed il naso all'insù. Le labbra erano sottili. Il volto era a cuore. Nonostante fosse struccata era davvero bella. Bella, elegante e composta. La fronte era coperta da una frangetta.I capelli erano lasciati sciolti, decorati da due mollette azzurre poste vicino alle tempie. La ragazzina era molto magra ed indossava un vestito in tulle azzurro, a collo alto. Esso scendeva a balze fino a poco sotto le ginocchia. Ai piedi indossava dei sandali bassi del medesimo colore. Sorrise cordialmente a Raquelle\Cherry, porgendole la mano. "Mi presento, sono Chloe Hawkins. Sarò la tua guida per i primi giorni. Benvenuta a Loveville, Raquelle Muñoz, spero ti troverai bene''.Nonostante la sua età la sua voce era profonda e posata.Il fatto che avesse cambiato il discorso di benvenuto faceva capire quanto fosse peculiare la sua personalità. Raquelle\Cherry sorrise, seguendo Chloe verso la porta d'ingresso per Loveville. E fu così che, uno a uno, tutti quanti furono chiamati e scortati dalla loro guida all'interno di Loveville. Tutti tranne Murdo, che era rimasto seduto sulla sedia di plastica per tutto il tempo, chiedendosi se il suo turno sarebbe mai arrivato. Si era praticamente addormentato sulla sedia, quando sentì pronunciare il suo nome. Si alzò in piedi, di scatto. Dalla porta entrò una ragazza dal viso tondo.Gli occhi erano piccoli, quasi a mandorla,color nocciola.Il naso era piccolo e dritto, le labbra a forma di cuore. I capelli erano color biondo dorato, lisci. Erano pettinati con la riga laterale ed erano talmente lunghi che arrivavano fino alla schiena. Indossava un crop top nero senza maniche e dei pantaloncini in ecopelle nera. Portava anche una giacca dello stesso colore e materiale dei pantaloncini e degli anfibi borchiati. Gli occhi erano circondati da una leggera linea di eyeliner sia sopra che sotto mentre il rossetto era color pesca.Aveva un volto amichevole, ma furbo. Murdo doveva stare molto attento: quella ragazza sarebbe sicuramente stata un ostacolo nel piano. "Benvenuto a Loveville, Ryan Muñoz. Io sono la tua guida e ti aiuterò durante i tuoi primi giorni a Loveville. Mi chiamo Lexi Branson'' esclamò la ragazza, cercando di trattenere le risate per l'aspetto sconvolto che "Ryan" aveva (probabilmente si era addormentato). "Seguimi, ti farò fare un primo tour del luogo'' aggiunse , facendosi seguire verso la porta d'ingresso. Murdo inspirò profondamente, seguendo Lexi: finalmente la missione che avrebbe salvato sua sorella (e quella di Sylvania) era iniziata.


                                                          -SHB-

Ana Lucia\Dakaria, Bethany ed Aureliana avevano festeggiato fino a tardi. Bethany era talmente stanca che si era addormentata sul pavimento. Aureliana e Ana Lucia erano abbracciate nel letto, come sempre. Improvvisamente, una voce riempì ogni stanza della SHB, insieme a una sveglia fastidiosissima. "Riunione Speciale nell'Atrio, ogni membro della sorellanza dovrà recarsi immediatamente lì''. Bethany si alzò, lentamente. Anche Aureliana ed Ana Lucia si alzarono.Aureliana abbracciò forte Ana Lucia, ed anche Bethany si unì all'abbraccio. Sapevano tutte cosa stava per succedere: Mania avrebbe spedito Dakaria nel Vuoto, smascherandola davanti a tutti.E fu esattamente ciò che accadde, davanti alle facce esterrefatte di tutte le Sonyas, compresa la Numero Uno. Tutte tranne Victoria, che aveva un grande sorriso vittorioso stampato in volto."Vi ho riunite tutte qui perché qualcuno ha aggirato il nostro sistema. Questa ragazza si chiama Dakaria Tepes e si è intrufolata nella nostra sorellanza con l'inganno. Ha svelato ad Aureliana il nostro segreto con l'intento di portarla via da noi. Credo sappiate tutte quale sarà la sua punizione'' tuonò Mania. Charlotte, Alex e Bethany si erano avvicinate ad Aureliana. "Per il potere di cui sono investita in quanto Dea della Morte e del Caos nonché sovrana di Darkville, dichiaro te, Dakaria Tepes una traditrice di Darkville, condannandoti al Vuoto'' gli occhi di Mania divennero di un viola intenso. Sprigionavano una strana luce. Dakaria urlò, mentre sulla sua fronte veniva marchiata a fuoco l'immagine di una nuvola con una croce al centro. Gli occhi di Aureliana si riempirono di lacrime, quando Mania schioccò le dita e Dakaria sparì, lasciando soltanto l'anello che Sybil le aveva lasciato. Charlotte, Alex e Bethany si strinsero ancora di più attorno a lei, confortandola. Mania non ebbe la minima reazione davanti al dolore di Aureliana o alla sorpresa dipinta sul volto delle Sonyas. "Lo spettacolo è finito, potete tornare a dormire'' concluse. "Tutte tranne Sonya Numero Uno e Sonya Numero Otto'' aggiunse, con un sorriso che non prometteva nulla di buono. "Voi due verrete con me nell'ufficio di Sonya Numero Uno. Abbiamo molto di cui parlare''.Sonya Numero Uno deglutì: dall'espressione di Sonya Numero Otto (Victoria) sembrava che lei avesse a che fare con l'accaduto. Che lei si fosse accorta di ciò che Sonya non aveva intuito? E cosa significava per lei? Mania l'avrebbe punita? lasciò la mano del suo fidanzato Jason Dean, riluttante, dandogli un lungo bacio sulle labbra che lui ricambiò. Al ragazzo non restò che guardare la sua fidanzata seguire la Dea del Caos e della Morte con la testa bassa, terrorizzato da ciò che sarebbe potuto accadere. 

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Capitolo 35
*** CAPITOLO 34-Amori tormentati, Iscrizioni e Nuove Sfide ***



                                                                                                     -Loveville-



Non appena aveva visto la sua guida, Myrtle era rimasta senza fiato, specialmente quando si era presentata. Aveva detto di chiamarsi Briana Cochran... ma come poteva essere possibile? la sua Briana Cochran, suo primo amore (nonché colei che le aveva tolto la vita)era un androide creato in  laboratorio. Possibile che avesse un'anima? E possibile che fosse finita a Loveville nonostante avesse ucciso due persone? Certo, lei e suo fratello Michael erano degli assassini, ma questo non rendeva meno ignobile il suo gesto. Ad ogni modo, aveva dovuto far finta di niente. In quel momento non era Myrtle, era Skipper Roberts.Skipper veniva da Malibù e dunque non poteva sapere ciò che era successo ad Haddonfield. L'aveva squadrata da capo a piedi: forse non era la Briana che lei conosceva, probabilmente veniva da un altro universo in cui era umana e in cui non aveva ucciso nessuno. Tuttavia, aveva lo stesso senso dello stile. Sembrava pronta per camminare su un red carpet. Indossava un vestito rosa chiaro con lo scollo a v e le maniche sottili, tempestato di paillettes di un rosa leggermente più scuro rispetto al resto del vestito. Anche la gonna era leggermente più scura rispetto al corpetto. Scendeva larga fino all'inizio della coscia. Ricordava molto quella di una ballerina di danza classica. Ai piedi portava dei sandali rosa chiaro dal tacco vertiginoso. Esse erano decorate da degli inserti in ecopelle sulla caviglia e sulle dita. Portava una borsa a tracolla dello stesso materiale, di un rosa più caldo rispetto a quello delle scarpe e del vestito, con una sottile catena argentata come manico. I suoi capelli color caramello erano lisci, lasciati sciolti (tranne per il ciuffo davanti, che era stato portato indietro e assicurato in uno chignon composto da trecce sulla nuca). Gli occhi color miele erano decorati da dell'ombretto fucsia, mentre le labbra da un lipstick rosa malva. Aveva lo stesso viso a cuore, lo stesso sguardo determinato, lo stesso naso dritto e leggermente a patata, le stesse guance tonde della sua Briana. Briana non sembrava aver notato quanto Skipper fosse sconvolta. Le stava facendo fare un giro panoramico di Loveville. Dalla strada dedicata ai negozi di vestiti a quella dedicata al cibo, dalla strada dedicata alle sale giochi alla zona Luna Park, fino ad arrivare alla spiaggia. Per tutto quel tempo, Briana non stette zitta nemmeno un secondo. Illustrava con gioia e dettagli ogni angolo di quel posto, mentre Myrtle moriva dentro. Stava rivivendo ogni ricordo che aveva con Briana: da quando si erano conosciute a quando le aveva trafitto il cuore con il suo braccio meccanico. Briana era un'ape regina molto diversa dalle altre. Rispettosa, gentile, inclusiva, spiritosa.La prima volta che l'aveva incontrata l'aveva difesa dalla capo Cheerleader che le stava impedendo di entrare nella squadra. Aveva creato un suo club di teatro per farci entrare Myrtle e tutte le ragazze che erano state escluse e derise dalle "Mean Girls'' della scuola. Averla accanto era così...strano. Una parte di lei avrebbe voluto gettarsi fra le sue braccia, l'altra avrebbe voluto riempirla di pugni per aver scelto la sua missione al loro amore.Ma poteva davvero biasimarla? Michael aveva sparso molto sangue e non si sarebbe mai fermato. Nessuno sarebbe mai stato al sicuro in un mondo in cui lui era vivo. Inoltre Briana era un androide e non poteva ignorare gli ordini del suo creatore. Myrtle cercava di annuire sorridendo, trattenendo le lacrime allo scopo di coprire i suoi veri sentimenti."Questa è l'ultima tappa. La spiaggia più bella ed isolata di Loveville.Ti andrebbe di farti una nuotata, Skipper?'' disse Briana. Myrtle\Skipper non ebbe alcuna reazione. Era troppo persa nei suoi ricordi. Fu allora che Briana notò il suo stato d'animo. Poggiò una mano sulla sua spalla, guardandola dritta negli occhi. "Hey, tutto bene?'' mormorò.Gli occhi di Myrtle si riempirono di lacrime. Stava facendo la tipica espressione che Briana faceva quando si preoccupava per qualcuno. "No....non va tutto bene...lei mi ha ucciso e io la amo e non so cosa pensare...''si lasciò scappare Myrtle, poggiandosi sul petto di Briana e cominciando a singhiozzare."Lei? di chi stai parlando?'' chiese Briana, confusa. "Credevo fossi morta in un incidente stradale'' aggiunse. Myrtle\Skipper impallidì: l'aveva fatta davvero grossa. Si ricompose, alzandosi e facendo qualche passo indietro, asciugandosi le lacrime. "Parlo di mia sorella, Barbie...era lei a guidare. So che non l'ha fatto apposta ma io ero troppo giovane per morire e tutto sembra così...esageratamente assurdo'' ribatté dunque. Briana sospirò, offrendole la mano. "Ti capisco molto bene. Vieni a sederti con me sulla spiaggia. Guarderemo le onde e ti racconterò la storia della mia morte'' Myrtle\ Skipper annuì, sollevata. Era riuscita a cavarsela per un pelo. 

-Poco dopo-

Briana e Skipper si erano sedute sulla sabbia, con lo sguardo rivolto verso il mare. Myrtle\Skipper aveva le gambe incrociate. Briana si era tolta i tacchi e aveva portato le ginocchia al petto. "Sono morta a diciassette anni. Vengo da Haddonfield, in New Jersey.Quando ero solo una neonata,mio fratello maggiore Michael uccise tutta la nostra famiglia e io venni data in adozione. Circa un mese prima della mia morte Michael mi trovò e mi rivelò che ero sua sorella. Più precisamente, mi mostrò un articolo di giornale, per qualche strano motivo ha smesso di parlare'' Briana fece una pausa, sospirando. Myrtle\Skipper aggrottò le sopracciglia. Suo fratello Michael? Briana inspirò profondamente, riprendendo a parlare."Non ne vado fiera ma sai...lui mi avrebbe ucciso e io ero una ragazza emarginata che faceva fatica a fare amicizie'' Briana abbassò lo sguardo verso i propri piedi. "Per sentirmi meglio tenevo un diario, o meglio una lista di persone che avrei voluto uccidere.La mostrai a Michael e stringemmo una specie di tacito accordo. Lui mi avrebbe risparmiata ed aiutata ad uccidere quelle persone.Poi ho incontrato Myrtle...il mio primo amore. Mi difese dalle Mean Girls della scuola che non volevano farmi entrare nella squadra delle cheerleaders e creò un club di teatro per far sentire incluse me e le altre ragazze che erano state vessate e discriminate'' il cuore di Myrtle fece una capriola: la storia della Briana che aveva davanti era identica alla sua. "E com'è finita?'' mormorò.Sperava che la storia di Briana fosse finita meglio. "Ci siamo innamorate, potevamo essere felici ma...ho scoperto che era un androide creato in laboratorio per tracciare ed uccidere mio fratello. Myrtle ha provato a farmi ragionare, dicendo che avrei potuto essere scagionata e la colpa sarebbe ricaduta su Michael, che sarebbe morto quindi non avrei avuto alcuna ritorsione da parte sua. Ma lui era pur sempre mio fratello ed ero stata io a fornirgli quei nominativi e a compiere la maggior parte dei delitti. Mi misi in mezzo....e lei trafisse sia il mio cuore che quello di mio fratello col suo braccio meccanico, uccidendoci" concluse Briana. Myrtle era esterrefatta.Ora capiva quello che stava succedendo. La Briana che le faceva da guida veniva da un universo alternativo dove i ruoli erano invertiti. Lei era l'androide e Briana la sorella del killer. "Wow...mi dispiace tanto. Dev'essere stata dura per te...'' sussurrò Myrtle, cercando di nascondere la tempesta di emozioni che la scoperta aveva provocato in lei. "Abbastanza. La cosa più strana è che nonostante tutto, lei mi manca e la amo ancora...mi chiedo se gli androidi abbiano un'anima e se la rivedrò mai, il che non ha senso perchè è colpa sua se sono morta...probabilmente ti sembrerò matta'' ribattè Briana, guardandola dritta negli occhi. Myrtle\Skipper rivolse lo sguardo verso il mare, facendo spallucce. "Non credo che tu sia matta. Sei soltanto...umana. L'amore è una cosa strana'' aggiunse, sospirando. Briana poggiò la testa sulla sua spalla, guardando verso il mare, emettendo l'ennesimo sospiro.Uno strano silenzio riempì l'aria e il cuore di Myrtle sembrava esploderle nel petto. Di quel passo avrebbe rovinato la sua copertura. Decise così di cambiare argomento. "Ma se hai ucciso delle persone, cosa ci fai a Loveville?'' chiese, rompendo il silenzio.Il volto di Briana cambiò completamente. Un grande sorriso le illuminò il volto. "Ti sembrerà strano ma sono qui grazie alla mia migliore amica. Si chiama Kyo Chihye, viene dalla Corea. Quando sono morta la sua famiglia ha lasciato Haddonfield e si è trasferita a New Orleans. Quando ha compiuto diciannove anni si è iscritta alla Wallace University ed è entrata in una sorellanza femminile, la Kappa Kappa Tau. La presidentessa si chiamava Chanel Oberlin e chiamava le sue amiche Chanel numero due,Chanel numero tre e così via.Kyo era Chanel Numero Quattro. Chanel Numero Due (Il cui vero nome è Sonya Herfmann) ha ucciso Kyo per sbaglio durante una litigata e lo spirito di Kyo ha cominciato a perseguitare la sorellanza. Cherry Croissant in persona è stata affidata al caso ed ha scoperto della mia amicizia con Kyo. Ha chiesto a Venere di potermi portare con sé durante l'indagine e come premio per aver convinto Kyo a tornare in sé trovando la pace ed accettando di venire nel regno degli Spiriti ho ottenuto la cittadinanza onoraria di Loveville. A proposito di Kyo, lei è qui. Le scrivo un messaggio, così te la presento!" esclamò Briana, alzandosi, rimettendosi i tacchi e togliendo la sabbia dal suo abito. Myrtle\Skipper fece spallucce, sorridendo ed alzandosi a sua volta. "Buona idea, perchè no. Potremmo andare a bere qualcosa insieme!" aggiunse, mentre Briana tirava fuori il cellulare. 


                                                -Vuoto, Universo 4920F-


Non appena Mania aveva schioccato le dita, Dakaria era stata travolta da una nube di glitter color lilla, che si era diradata lasciandola seduta su un alto muro di mattoni dorati. Daka si guardò attorno: il paesaggio era boschivo, con alberi molto alti. Non c'era traccia di presenza umana, tranne una piccola tenda arancione posta ai piedi dell'alto muro, di fronte a lei. Daka si alzò in piedi, prendendo il volo e atterrando vicino ad essa. Non appena atterrò, una ragazza della sua stessa altezza uscì dalla tenda, con un'espressione decisamente poco amichevole. La ragazza era talmente pallida che la sua pelle sembrava quasi porcellana ed aveva un fisico asciutto, privo di particolari curve. Il suo volto era appuntito e i suoi occhi erano di un color ambra molto intenso.Il naso era dritto e sottile, così come le labbra. I suoi capelli erano mossi e lunghi fino all'inizio della sua schiena, color castano ramato tendente allo scuro. Indossava un vestito blu scuro dallo scollo tondo, senza maniche. Il vestito era lungo fino a inizio coscia, con un piccolo spacco sulla sinistra. Ai piedi portava delle ballerine nere lucide e le gambe erano nude. "Tu chi sei? Che ci fai qui?'' ringhiò la ragazza, riducendo i propri occhi a due fessure. Dakaria si grattò il mento, cercando un modo semplice per spiegare la situazione in cui si trovava. "Ecco, mi sono recata con i miei amici e mia sorella nell'aldilà tramite un incantesimo fatto da il mio amico stregone per salvare la mia quasi ragazza che è stata rapita dalla Dea del Caos e della Morte.Io ho cercato di ingannarla e lei mi ha spedito nel Vuoto, ovvero un'entità maligna e quasi onnipotente che inghiotte gli universi per far soffrire chiunque ci viva...a quanto pare quello è uno di questi'' esclamò quindi. La ragazza dai capelli castani alzò gli occhi al cielo."Capisco, sei completamente matta. Che tipo di creatura sei? Una fata? Un vampiro fatato come me oppure un vampiro stregato?'' Daka aggrottò le sopracciglia. Vampiri fatati? Vampiri stregati? Fate? di che diavolo stava parlando? "Sono una vampira transilvana'' ribatté Daka. La ragazza inclinò la testa di lato. "Vampiri transilvani? Che tipo di vampiri sono? Come avviene la trasformazione? Da dove venite?'' domandò, inquisitoria, cominciando a camminare attorno a Dakaria come un avvoltoio."I vampiri transilvani non si trasformano...nasciamo così. Veniamo dal Conte Dracula, il primo vampiro della storia. Anche se a dire la verità io sono vampira soltanto per metà, mia madre è umana'' La ragazza scoppiò a ridere, cinicamente. "Mi prendi in giro? Cosa sei, una spia degli stregati?'' aggiunse, sospettosa. "E come saresti arrivata da questa parte del muro?''Daka fece spallucce. "Ero posata su quel muro lassù, quando ho visto la tua tenda e ho volato fino a qui'' la ragazza aggrottò le sopracciglia per l'ennesima volta. "Tu sai....volare?''la interrogò. Dakaria annuì. "E puoi provarlo?'' incalzò la ragazza .Dakaria annuì nuovamente. "Se ti fidi e mi salti in braccio, sì'' aggiunse. La ragazza sbuffò,acconsentendo.Dakaria la alzò di peso, mettendosi a correre per prendere lo slancio, poi prese il volo e portò la ragazza in cima al muro. La ragazza era sconvolta. "Wow...stai dicendo la verità''esclamò, stupita. "Io sono Isabella Gilbert-Swan, ma tutti mi chiamano Bella'' disse, porgendole la mano. Dakaria la strinse. "Piacere, io sono Dakaria Tepes'' sorrise poi. "Se la tua storia è vera significa che non sai nulla di ciò che sta accadendo qui'' disse Bella. Daka annuì. "Esattamente, non ne ho la più pallida idea'' rispose. "Ci troviamo a Mystic Forks. Una volta questa piccola città apparteneva alle fate, poi sono arrivati i Vampiri Stregati. Gli stregati sono nati dalla magia di una potente strega che ha creato un incantesimo per proteggere i suoi figli dai lupi mannari.I figli di questa strega vengono chiamati Vampiri Originali e quelli che noi chiamiamo Vampiri Stregati provengono da loro. Il leader degli stregati,Stefan Salvatore, era venuto in pace accompagnato da vampiri che bevevano soltanto sangue di animale. Ma suo fratello Damon l'ha trovato e insieme alla fidanzata Katherine Pierce ha portato vampiri assetati di sangue fatato che hanno ucciso e trasformato moltissime fate per prendere il controllo di Mystic Forks. Così le fate hanno creato i Vampiri Fatati, quelli come me. I vampiri fatati hanno delle caratteristiche diverse rispetto agli stregati.Il sole non li uccide, si limita a far brillare la loro pelle come se fosse fatta di gemme preziose e ognuno di loro ha un potere personale legato a qualche loro abilità di quando erano ancora normali fate. I primi Vampiri Fatati sono stati i Cullen.I Cullen erano fate provenienti da un altro posto ,trasferitesi da poco.Si sono offerti volontari per provare la loro fedeltà alle fate di Mystic Forks. I Vampiri fatati hanno anche un'altra differenza rispetto agli Stregati, i loro occhi cambiano in base al sangue che bevono. Quelli che bevono sangue umano hanno gli occhi rossi, quelli che bevono sangue animale hanno gli occhi color ambra, come i miei. Ad ogni modo la guerra finì in parità e fu eretto questo muro, che divide Mystic Forks a metà. Da un lato ci sono le fate e i vampiri fatati, dall'altro gli Stregati. Damon e Katherine sono stati sconfitti dalle fate e dagli Stregati che erano con Stefan, ma le fate non vollero comunque fidarsi di loro. Nessuno di noi può attraversare questo muro, tranne...te. A quanto pare la tua natura di Vampira Transilvana ti permette di attraversarlo, e non sai quanto ne abbia bisogno''spiegò Bella. "Ma non posso chiederti di fare una cosa del genere, si tratta di infrangere gli accordi, avremo dei grossi problemi, si tratta di una spinosa questione di famiglia e non sarebbe giusto coinvolgerti...tuttavia sei la mia unica speranza'' Bella sospirò. Daka le sorrise, incoraggiante, poggiando una mano sulla sua spalla. "Calmati, Bella. Spiegami il motivo per cui è così importante per te attraversare questo muro'' esclamò. "Io ho una sorella, si chiama Elena Gilbert-Swan. Durante la guerra si è innamorata di Stefan. Come ringraziamento per averci aiutato noi fate abbiamo trovato un modo di rendere i vampiri Stregati fertili. Elena e Stefan hanno avuto una figlia. Sarebbe dovuto andare tutto bene ma a quanto pare c'è una malattia che colpisce le fate che rimangono incinte dei vampiri. Lei ha cominciato a soffrirne poco dopo il parto e sta morendo. Nonostante questo non vuole essere trasformata e Stefan la rispetta troppo per farle una cosa del genere. Anche io la rispetto ma è mia sorella e se devo trasformarla in una Vampira Fatata per tenerla in vita lo farò, che lei lo voglia o no. Allora, hai intenzione di aiutarmi?' Dakaria annuì."Certo che ti aiuterò. Ho anch'io una sorella e al posto tuo farei la stessa cosa. Salta in braccio, si va dall'altra parte'' aggiunse, sorridendo e sollevando Bella per poi riprendere il volo, diretta verso la parte opposta rispetto a quella dove aveva trovato la tenda di Bella.
 

                                                    -Loveville- 


Katerina\Barbara aveva chiesto alla sua guida qualche minuto di privacy per parlare con la sua fidanzata, Cherry\Raquelle. La guida di Katerina aveva parlato con la guida di Cherry ed entrambe avevano acconsentito a lasciarle andare in un ristorante giapponese per un pranzo intimo.Mentre mangiavano il loro sushi, Katerina decise di affrontare la questione di petto."Dove sei stata stamattina? So che non sei stata a colazione con Vienne. Lei non è una tipa mattiniera e se ti ha seguito significa che c'è sotto qualcosa '' sussurrò, guardando Cherry\Raquelle dritta negli occhi. Cherry sospirò. "D'accordo, te lo dirò, ma non devi dare di matto'' sussurrò in risposta. Katerina annuì. "Stanotte ho fatto un sogno. Io ero molto più giovane e magra, avevo i capelli biondi,mi trovavo in un ospedale e...ho fatto sesso con Rascal, dicendogli che lo amavo'' Katerina alzò gli occhi al cielo. "Magnifico, ora devo essere gelosa di un tizio coi capelli rossi che vaga nel mondo dei vivi inconsapevole del fatto che mia moglie ha fantasie sessuali su di lui'' sibilò, mentre i suoi occhi si riducevano a due fessure. Cherry\Raquelle scosse la testa. "Non è affatto come credi. Ho notato degli strani dettagli nel sogno. Sul braccialetto che portavo c'erano scritti un nome, un luogo ed una data di nascita. Nel bagno c'era un calendario del duemilaenove. La ragazza del sogno sembrava avere diciassette anni ed era quella l'età che avevo nel duemilaenove'' ribatté Cherry. "Sono tutta orecchi'' sussurrò Katerina, non ancora completamente convinta."Io e Vienne siamo andate nel mondo dei vivi per utilizzare internet in modo da scoprire se si trattasse di delle coincidenze e....non lo erano. C'era un giornale del 2020 con la mia fotografia. Annunciava la mia morte. Il mio vero nome è Maria Sole Mainieri.Sono nata il 29 Gennaio del 1993, a Riverdale. Si tratta di una cittadina posta nella contea di Rockland. A quanto pare nell'estate del 2007 ho ucciso una mia coetanea spingendola da una rupe e sono stata messa in una struttura psichiatrica ad Haverstraw, un'altra città appartenente alla contea di Rockland. Sono rimasta lì fino al Gennaio del 2020...E sono morta misteriosamente durante l'estate di quello stesso anno. Avevo un gruppo di amici e sono tutti scomparsi. Sono morta lanciandomi dal campanile di una vecchia chiesa abbandonata. Potrebbe sembrare un suicidio ma gli inquirenti dicono di aver avuto delle prove secondo le quali io mi sarei lanciata per scappare da qualcuno'' Katerina sgranò gli occhi. "Significa che...'' Cherry annuì. "Esattamente. Credo che qualcuno abbia ucciso me e i miei amici per vendicarsi di quello che io ho fatto nel 2007'' Katerina si grattò il mento."E che c'entra Rascal con tutto questo?' chiese Katerina\Barbara.' Cherry abbassò la voce ulteriormente, per non attirare l'attenzione di nessuno. "Il suo vero nome era Harvey Richmond. Era ricoverato nel mio stesso ospedale psichiatrico e si è suicidato nell' Halloween del 1995, indossando un costume da Jolly.Aveva diciassette anni. Il sogno mi fa pensare che per qualche motivo io potessi vederlo e che io e lui abbiamo avuto una relazione. Credo che lui sia stato la mia prima volta ed il mio primo amore. E credo anche che sia stato lui a restituirmi i ricordi. Quando gli ho stretto la mano per siglare il nostro accordo ho sentito una strana scossa'' spiegò Cherry.Katerina sospirò. "Capisco. Non che saperlo aiuti molto la mia gelosia patologica nei tuoi confronti, ma sono felice che tu stia ricordando chi eri quando eri in vita. Che hai intenzione di fare con queste informazioni?'' chiese dunque, incuriosita. Cherry\Raquelle prese la sua mano, sorridendo entusiasta. "Volevo parlarti proprio di questo. Quando questa storia di Aureliana sarà finita io, tu e Vienne parleremo con Danyella e torneremo indietro nel tempo per scoprire cosa mi è successo.C'è solo un problema: dobbiamo capire da quale universo provengo'' Katerina annuì. "Tranquilla, tesoro, io ti aiuterò a scoprirlo e risolveremo l'omicidio tuo e dei tuoi amici,insieme'' Cherry si alzò in piedi, poggiando le sue labbra su quelle di Katerina\Barbara. Katerina schiuse le labbra e le loro lingue si incontrarono, davanti ai volti scioccati delle anime presenti nel ristorante.

                     
                                                       -Nel frattempo-



La guida di Ariel\Danyella si chiamava Kelsey Heinz. Sembrava molto giovane, poteva avere al massimo quindici anni. Sembrava anche molto sportiva: indossava una tuta composta da una felpa arancione chiaro con cappuccio e dei pantaloni larghi di un arancio di qualche tono più scuro. Sulla felpa e su una gamba dei pantaloni era disegnata una linea rappresentante il battito cardiaco, in nero. La carnagione di Kelsey era molto chiara e il suo volto era appuntito. Il naso era dritto e leggermente arrotondato sulla punta. Gli occhi erano piccoli e color nocciola. Le labbra erano sottili. Non indossava alcun tipo di trucco, nemmeno il mascara. I suoi capelli erano legati in una coda laterale, di un meraviglioso biondo fragola. Kelsey era più bassa di Ariel\Danyella di circa dieci centimetri. Era entusiasta e parlava molto. Le stava mostrando i suoi posti preferiti a Loveville. Ariel\Danyella le lasciò fare il suo tour, che durò circa mezz'ora. In realtà l'unica informazione che le importava era quella legata al concorso. Cosa doveva fare per iscriversi? Questa era la vera domanda. Vincere quel concorso era la parte più importante del piano. Quando Kelsey concluse 
il suo monologo, chiese ad Ariel\Danyella che ne pensava. "Vedi, Kelsey, è tutto molto interessante e questo posto è stupendo, ma volevo chiederti informazioni su quel concorso'' disse con fare vago, indicando una locandina che rappresentava Venere e recitava "Candidati a Miss Loveville, il tuo tempo con Venere ti aspetta!" Kelsey non fu per nulla insospettita da quella domanda e spiegò ad Ariel\Danyella che avrebbe dovuto parlare con una delle organizzatrici, Jenna Sommers. Fu talmente gentile da accompagnarla a casa sua.La casa era abbastanza piacente, pur senza essere eccessiva. I muri erano bianchi, il tetto era color grigio scuro, con un comignolo. La casa era dotata di un lungo vialetto e da un prato molto curato, con l'erba tagliata corta e dei cespugli. La casa aveva anche un bellissimo portico, sostenuto da delle colonne bianche dall'aspetto leggermente antico.Kelsey e Ariel \Danyella suonarono alla porta. Aprì una donna sui trent'anni.Il suo aspetto casual e alla mano la faceva sembrare molto più giovane. I suoi capelli erano dello stesso colore di quelli di Kelsey, legati dietro la testa in una specie di chignon basso improvvisato.
Indossava un golf color giallo limone, decorato da delle fantasie floreali. Ad esso aveva abbinato un top estivo senza maniche, azzurro e un paio di jeans scuri, stretti ai fianchi e larghi verso il fondo. Ai piedi portava dei sandali neri dal tacco medio. Il trucco era leggerissimo: un po' di ombretto glitterato per gli occhi e del semplice lucidalabbra trasparente per le labbra. Gli occhi della donna erano tondi, color miele. Il naso era dritto e le labbra carnose. Il fisico era asciutto e l'atteggiamento gentile. Sorrise ad entrambe, invitandole in casa ed offrendo loro del tè. Una volta seduta sul divano, mentre sorseggiava il suo tè, Danyella decise di fare la sua mossa. "Senti, Jenna. Kelsey mi diceva che sei una delle organizzatrici di Miss Loveville. Io sono appena arrivata ma in vita ho partecipato a parecchi concorsi ed ero brava, così mi chiedevo cosa dovessi fare per partecipare'' esclamò , inclinando la testa di lato con un sorriso cordiale. "Ma certo! Non preoccuparti cara Ariel. Tutti sono benvenuti nel nostro concorso e tu sei molto carina ,sicuramente avrai dei talenti meravigliosi. Vado a prenderti il foglio che dovrai compilare e riportare da me per rendere effettiva l'iscrizione'' ribattè Jenna, entusiasta.Comparve poco dopo, con il foglio in mano. Visto che ormai aveva fatto il suo dovere, Danyella\Ariel decise di dedicarsi ad un po' di sano gossip. "Dimmi, Jenna, come funzionano le cose da queste parti? Ci sono novità succulente?'' domandò, continuando a sorseggiare il gustosissimo tè al mirtillo che le era stato offerto. 

                   
   
                                                         -Qualche ora dopo-


Mihawk\Ryan aveva chiesto alla sua guida di allontanarsi per un attimo da suo fratello e dalla sua ragazza. Odiava vederli pomiciare e amoreggiare tutto il tempo...gli faceva pensare a Sara. Già...Sara. Mihawk non era interessato all'amore e nemmeno nelle relazioni.Ma quella ragazza era davvero tosta. Era determinata, furba, intelligente, originale ed anche bellissima. I suoi lunghi capelli arancio, i suoi lineamenti asiatici, il suo sguardo intenso, i suoi commenti taglienti...tutto in lei gli faceva battere il cuore. Alla sua guida non sembrava importare. Si chiamava Lily Kiss. Era bassa e decisamente magra. Era molto giovane, sui quindici anni. Il suo volto era a forma di cuore, molto armonico. Nonostante fosse di etnia caucasica, i suoi occhi erano leggermente a mandorla, color ambra.Il naso era dritto e stretto. Anche le labbra erano a forma di cuore. La sua pelle era pallida. I capelli erano mossi e lunghi fino alle spalle,color biondo oro. Indossava un vestito color giallo limone, in tulle.Le spalle erano scoperte e le maniche erano basse.Il corpetto aveva uno scollo a v ed il vestito era decorato da inserti bianchi. Portava delle calze bianche al ginocchio e delle ballerine glitterate color oro. In testa aveva un cerchietto bianco decorato da rose gialle.Sugli occhi portava dell'ombretto dorato e sulle labbra un lipgloss color pesca. Stava digitando qualcosa al telefono. Mihawk sospirò. Cosa avrebbe mai potuto offrire una guardia carceraria burbera con un passato tormentato a una come Sara? Nulla. E, razionalmente parlando, non avrebbe voluto sprecare nemmeno un pensiero per lei.Eppure da quando i gruppi erano separati non smetteva di pensarla...seguirla era stata una pessima idea, dopotutto.

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Capitolo 36
*** Capitolo 35- Feste d'addio e sentimenti ostili ***


                                                                                                                                       -SHB-


Sonya e Victoria erano sedute di fronte alla scrivania nell’ufficio della Presidentessa della SHB. Mania sedeva di fronte a loro, con uno sguardo penetrante e ombroso che non prometteva nulla di buono. Sonya stava trattenendo il respiro. Aveva una strana sensazione nello stomaco: sentiva che quell’incontro avrebbe avuto effetti nefasti sulla sorellanza e su di lei. Teneva i propri occhi nocciola leggermente a mandorla fissi sull’enorme ritratto che la raffigurava, appeso alla parete dietro alla sedia di Mania, chiedendosi per quanto tempo ci sarebbe rimasto. Aveva i brividi di freddo, nonostante indossasse una pelliccia color azzurro carta da zucchero. Victoria, d’altra parte, non era per nulla nervosa. Aveva cercato per anni di rubare il posto a Sonya e finalmente aveva segnato un colpo vincente. Mania era molto dispotica ed intransigente, specialmente sulla sicurezza della sua “piccola” attività illecita.Avrebbe sicuramente punito Sonya per non essersi accorta dell’inganno e premiato lei per la sua lungimiranza. Mania rimaneva in silenzio, prolungando l’agonia della povera Sonya ( e quella del fidanzato Jason Dean, che era rimasto seduto sulle scale dell’atrio fumando nervosamente una sigaretta,impotente davanti al potere di Mania e preoccupato per il futuro della sua amata). “Sonya’’ esordì Mania, alzando un sopracciglio. Sonya cercò di guardare la dea in faccia, sperando di riuscire a trattenere le lacrime. “Molti anni fa ti ho portata qui, dopo un tuo incantesimo tramite il quale hai manifestato il tuo desiderio di uscire dall’ombra di Chanel Oberlin e creare una sorellanza tutta tua’’ continuò la dea. Sonya annuì, debolmente. “E io ti ho dato tutto. Sei diventata Sonya Numero uno ed hai avuto tutte le consorelle che desideravi, denominate Sonyas. Ti ho persino lasciato scegliere il nome della sorellanza’’ Mania stette in silenzio per qualche secondo,guardando Sonya fissa negli occhi. Sonya fece del suo meglio per smettere di tremare, senza alcun successo. La sua mente era davvero turbata. Tutta la sua vita le stava passando davanti. Forse seguire Mania nel Regno degli Spiriti era la scelta sbagliata. Chanel era una stronza egoista ed egocentrica, ma almeno non l’avrebbe mai spedita nel Vuoto, come invece avrebbe potuto fare Mania.Inoltre, se Mania le avesse tolto il titolo di Presidentessa, avrebbe rinunciato alla sua vita mortale per il nulla. Beh, non esattamente per il nulla…almeno aveva trovato l’amore.“Eppure,non hai saputo tenere la sorellanza che tanto desideravi al sicuro. Hai messo tutte noi in pericolo. Se fossero riuscite ad usare la loro telepatia vampiresca per raggiungere l’esterno sarebbe stata la fine per noi. Sei stata ingannata e non ti sei accorta di nulla perchè eri troppo preoccupata a fare l’ape regina e a sfondarti di alcol e sesso durante le tue inutili e superficiali feste a tema’’ incalzò Mania. Sonya divenne pallida, mentre Victoria dovette fare del suo meglio per trattenere una risata. Mania sospirò. “Dunque, non posso fare altro che punirti per questo’’ aggiunse la dea. Gli occhi di Sonya divennero lucidi.Decise di chiuderli, per evitare di dare un’ulteriore soddisfazione a Victoria. “Tutto tranne il Vuoto’’ ripeteva tra sé e sé. “Dunque non sarai più la Presidentessa di questa sorellanza. Cambierà tutto. Il nome della sorellanza, quello delle consorelle, le regole, l’arredamento. Tutto sarà a immagine e somiglianza dell’unica tra voi che ha dimostrato di avere a cuore questo progetto più di sé stessa…la qui presente Victoria Sutherland.Ora sei pregata di uscire, mentre io e la nuova Presidentessa decideremo il da farsi’’ Sonya inspirò profondamente. Era ovviamente sconvolta per aver perso la sorellanza, ma se non altro poteva andare a piangere fra le braccia del ragazzo che amava. Si alzò così mestamente, facendo un mezzo inchino e dirigendosi verso la porta con gli occhi fissi sui propri sandali argentati decorati da glitter, chiedendosi se avrebbe potuto mantenere il suo stile una volta che Victoria avesse riscritto le regole. “Dimenticavo’’ aggiunse Mania, quando Sonya si trovava sull’uscio della porta. “D’ora in poi il tuo nome sarà Victoria Numero Otto’’,concluse. Victoria ridacchiava. Quella notizia le colpì il petto come una pugnalata: era di nuovo l’ombra di qualcun’altro. Almeno alla Kappa Kappa Tau era la seconda, ora sarebbe stata l’ottava. Le lacrime inondarono il suo viso, mentre scappava dall’ufficio in cerca del suo Jason Dean e delle sue consorelle. Aveva ancora un party a tema da organizzare: l’ultimo da Presidentessa. Promise a sé stessa che sarebbe stato epico.


                                       -Qualche minuto dopo-


Sonya aveva riunito tutte le consorelle nella stanza della tv.Luna, Charlotte,Bethany,Ontari, Alex,Qestyiah, Aureliana, il suo fidanzato Jason Dean e quello di Luna,Jacob Barton. Il suo viso era pieno di trucco sciolto. Nonostante questo, si mostrò allegra.Doveva organizzare la festa migliore che fosse mai stata vista dalle consorelle mentre erano ancora le sue Sonyas. Il problema era che in quegli anni avevano usato praticamente qualsiasi tema ed era difficile trovarne uno in così poco tempo. Ricordava di aver discusso con Mania per tre massimo quattro ore quando avevano creato insieme la SHB, dunque era probabile che anche Victoria ci mettesse lo stesso tempo. “Care Sonyas. Vi ho riunite qui perché tra quattro ore non sarò più la Presidentessa della sorellanza. Mania ha eletto Victoria come nuova presidentessa e lei cambierà tutto. Il nome della sorellanza, le regole, e ovviamente i nostri nomi. Io sarò l’ultima ruota del carro, Victoria Numero Otto’’ le consorelle rimasero sconvolte. Sconvolte ed arrabbiate. Tutte odiavano Victoria e tutte sapevano quanto fosse pazza e meschina. Se lei fosse salita al comando, il loro paradiso si sarebbe trasformato in un inferno. “Per questo ho deciso che organizzeremo una grande festa, l’ultima prima di diventare le minion di Victoria’’ aggiunse. La proposta fu accolta da applausi e incoraggiamenti. “Quindi, dobbiamo concentrarci e scegliere il tema migliore che sia mai stato visto ad una festa ambientata qui. Avete qualche idea?’’ concluse Sonya,con un sorriso a trentadue denti. Adorava le feste ed adorava organizzarle. Preferiva concentrarsi sull’ultima giornata di gioia che avrebbe avuto piuttosto che pensare all’eternità di sofferenza che avrebbe dovuto affrontare di lì a poco. 

                                 
                                                           -Mare di Loveville-


Sara era in piedi sul ponte della nave, con lo sguardo fisso verso il mare, pensando a Mihawk. I suoi occhi così intensi, il suo stile unico, i suoi ricci scuri…il suo atteggiamento schivo. Tutto in lui gridava “allarme rosso’’. Eppure era la prima volta che si sentiva attratta da qualcuno, almeno da quando era arrivata nel Regno degli Spiriti. Avrebbe voluto baciarlo, stringerlo a sè, sentirsi sua… ma sapeva che un uomo del genere non avrebbe mai ceduto ai propri sentimenti. Era evidente che anche lui era attratto da lei. Ma Mihawk era la persona più apatica, chiusa ed inespressiva che avesse mai incontrato.Per lui esisteva soltanto il suo lavoro. Solo per questo aveva deciso di seguirla. Sara non si credeva certo così speciale da poterlo cambiare. Sospirò. Era così assorta nei suoi pensieri che non notò Heather che si avvicinava, indossando un bel completo giallo in tulle e reggendo un bicchiere di Champagne che probabilmente Hanon o Coco avevano fatto apparire come regalo d’addio. Quando la vide, sussultò.“Allora’’ esordì Heather, con un sorriso furbo in volto. “Che ne pensi di Mihawk?’’ aggiunse, ridacchiando. Sara impallidì.Si girò verso Heather, gli occhi scuri ridotti a due fessure. “Cosa dovrei pensare di uno che dice una parola ogni dieci anni? Non penso assolutamente niente di lui. Non mi interessa di lui. Non ho tempo per questo. Non ho tempo per lui e non ho tempo per le tue stronzate’’ inveì ad alta voce, voltando le spalle ad Heather e dirigendosi con passo spedito verso la sua stanza, almeno lì sarebbe stata sola. “Visto, ragazze? Ve l’avevo detto che si è presa una cotta per lui’’ esclamò Heather, rivolta al resto del gruppo, che si era nascosto in un angolo. Sylvania si alzò in piedi, sbuffando. “Non è affatto divertente, Heather. I suoi sentimenti la fanno stare male. Forse dovresti considerare l’opzione di crescere’’ la rimproverò, seguendo Sara. Avrebbe sicuramente avuto bisogno di qualcuno con cui parlare dei suoi sentimenti controversi. E chi poteva capirla meglio di lei? Heather alzò gli occhi al cielo. “Sembra che oggi il diavolo si sia impossessato delle ragazze presenti sulla barca’’ commentò, sarcastica e per nulla pentita, bevendo il bicchiere di Champagne in un sorso e correndo fra le braccia di Sanji. 

                

                                                        -Universo 4920F-


Dakaria e Bella erano riuscite a passare dalla parte opposta del muro abbastanza alla svelta. Bella aveva studiato per almeno un paio di mesi le strade dell’altra parte tramite alcune amiche fate e alla loro magia. Il tratto iniziale era il peggiore, poiché la città principale degli Stregati sorgeva esattamente attaccata al muro. Dunque dovevano passare in mezzo ad una calca di Stregati senza essere notate. Bella sapeva che le possibilità di farcela erano vicine allo zero. Ma durante i due mesi di progettazione aveva studiato alcuni metodi. Dopo aver verificato che Daka fosse in grado di portarla dall’altra parte si era fatta riportare alla sua tenda, recuperando la borsa di vestiti e oggetti che aveva riempito. Ora Daka e Bella indossavano cappelli in testa e grandi occhiali da sole, insieme a enormi anelli sulle dita. Bella indossava anche una pelliccia gigante e degli stivali neri al ginocchio. Nessuno doveva notare la sua pelle da Fatata. Dakaria sarebbe passata più inosservata, ma decise di assecondare lo stile di Bella per non farle saltare la copertura. La prima cosa che dovevano fare era camminare per circa venti chilometri, superando la città ed arrivando al bosco. La casa di Stefan ed Elena era molto lontana dalla capitale e dai piccoli villaggi sparsi per il bosco, in cima ad una collina. Stefan si era ritirato dal suo ruolo di leader per dedicarsi a quello di marito e di padre e a Elena non erano mai piaciute molto le persone. Con la loro velocità vampiresca non ci avrebbero messo molto. Eppure, Bella si sentiva svuotata. Da quanto tempo non si nutriva? Si era talmente concentrata sul piano che aveva dimenticato di prendersi cura di sé stessa. Cercò di non far notare a Dakaria il suo stato di salute.Non la conosceva, ma la sua reazione alla proposta di aiutarla le faceva pensare che la ragazza tendesse a preoccuparsi molto del benessere altrui. Sarebbe stata capace di far saltare il piano per assisterla e Bella non se lo poteva proprio permettere. Nonostante la testa cominciasse a girarle, non disse nulla. Daka e Bella si limitarono a camminare a passo abbastanza spedito, a braccetto, facendo finta di parlare del più e del meno. 

   
                                                                      -SHB,Mezz’ora dopo-


Tutti avevano cercato un’idea originale per l’ultima festa di Sonya, ma nessuna di quelle idee l’aveva convinta. Aveva bisogno di qualcuno di senza limiti, con una mente forgiata dall’agio e dal lusso, una persona folle, una che non aveva la minima idea di cosa volesse dire “trattenersi’’. Sonya inspirò profondamente: non credeva ai suoi pensieri, ma aveva bisogno di contattare Chanel. Sapeva come fare per mettersi in contatto con il mondo dei vivi. Bastava addormentarsi nel mondo dei morti e pensare fortemente alla persona che si voleva contattare. Prese Qestyiah per il gomito e la portò in un angolo della stanza, sussurrandole all’orecchio. ,Qestyiah annuì, seguendola fuori dalla stanza. 

Fu così che Sonya bevve la potente pozione del sonno di Qestyiah, alla ricerca della dispotica sociopatica dalla quale aveva cercato di scappare per tutta la vita. Una volta arrivata, Sonya rimase senza parole. Si trovava per caso in un…manicomio? Che diavolo era successo a Chanel? Sonya attraversò il lungo corridoio guardando dentro ad ogni stanza, finché non ne vide una con dei paraorecchie attaccati alla maniglia. Sonya aprì la porta lentamente. Chanel era sdraiata nel letto. Indossava una semplice vestaglia bianca e i suoi lunghi capelli biondi erano quasi completamente spariti, sostituiti da un’altissima ricrescita nera. Chanel era estremamente pallida e sembrava persino più magra del solito. Sonya si sedette sul suo letto, toccandole la spalla. Chanel sussultò.Non appena la vide, sgranò i propri occhi color nocciola. “Chanel Numero Due? Che ci fai qui?’’ sussurrò, confusa. Sapeva che se avesse fatto rumore le infermiere l’avrebbero sedata. “Stavo per chiedere la stessa cosa a te’’ esclamò Sonya, alzandosi in piedi e incrociando le braccia. “Che ci fai qui, Chanel? tu eri bella, ricca, popolare. Come sei finita in manicomio? Dove sono le altre Chanel?’’ Chanel sospirò, abbassando gli occhi e sedendosi sul letto. “Il vice-decano Munsch ci ha obbligato ad accettare delle perdenti nella sorellanza. Una di loro non era male, nonostante portasse un busto. Visto che tu eri sparita mi mancava una Chanel, così l’ho resa la numero sei’’ gli occhi di Chanel divennero lucidi. “Chad mi ha tradita con lei e l’ha messa incinta, così io l’ho spinta dalle scale e lei è morta’’ concluse, coprendosi il viso con le mani e cominciando a singhiozzare. Sonya si sedette accanto a lei, accarezzandole la schiena. “Chanel…sono io, la tua Numero Due. Mi dispiace di non essere stata una buona amica con te e di essere sparita così. Ma sai che non ti giudicherei mai…dimmi tutto’’ Chanel abbracciò Sonya, poggiando il viso sulla sua spalla mentre le lacrime sgorgavano dai suoi occhi come fiumi in piena. “Le altre Chanel mi hanno denunciata e sono stata giudicata mentalmente instabile e internata qui per il resto della vita’’ concluse Chanel. Anche gli occhi di Sonya erano lucidi ora. Accarezzò lentamente i capelli di Chanel, poi le alzò il mento con due dita, guardandola dritta negli occhi.“Chanel, tu sei la più grande leader che io abbia mai conosciuto. Sei bella, piena di talento e sei simpatica, a modo tuo. Uscirai da questo posto e diventerai una star, ne sono sicura’’ esclamò quindi. Le lacrime di Chanel si trasformarono in un sorriso.“Grazie, numero Due, mi sei mancata, come mi mancano tutte le Chanel’’ mormorò Chanel.”Ho una domanda da farti. Chi ti ha ucciso? Abbiamo trovato il tuo corpo e hanno detto che era morte naturale ma tu eri troppo giovane…dimmi la verità .’’Sonya sospirò. “Ho fatto un incantesimo di magia nera per avere ciò che avevi tu. Una sorellanza di cui essere presidentessa, delle mie minion e un ragazzo figo” Chanel annuì, mestamente. “Ci sei riuscita?’’ chiese, accennando un sorriso. Sonya sospirò, abbassando lo sguardo verso il pavimento della stanza. “Sì…ma ora la presidenza mi è stata tolta. Una delle mie minion ha fatto un lavoro migliore del mio e adesso addio Sonya Herfmann Bitches e addio Sonyas. Diventerò Victoria Numero otto’’ rispose Sonya. Sonya e Chanel sospirarono al contempo. “Sono venuta qui perché in questi anni mi sono specializzata in feste a tema e mi serve un tema da urlo per l’ultima festa che potrò mai organizzare come presidentessa’’ concluse Sonya. Chanel sorrise, elettrizzata. “Beh, sei venuta dalla persona giusta. La tua sorellanza è fatta da persone che hanno rinunciato alla vita mortale per vivere come consorelle per sempre, giusto?’’ chiese. Sonya annuì. “Bene’’ disse Chanel. “Allora ho l’idea perfetta per la tua festa indimenticabile’’ Sonya sorrise, abbracciando nuovamente Chanel. “Sapevo che tu avresti saputo aiutarmi. Qualsiasi cosa succeda, sarai sempre la numero uno per me, e mi pento tantissimo di averti abbandonata’’ mormorò.Chanel si strinse a lei, chiudendo gli occhi. “Non importa. Sei qui, ora, la mia prima visita in otto anni. Conta solo questo’’ ribatté", confortata dalla presenza di Sonya.



                                                          -Mare di Loveville-


Sylvania aveva seguito Sara fino alla sua camera. Bussò delicatamente alla porta. “Non voglio parlare con nessuno!” esclamò Sara ,dall’interno. “Sara, sono io, Sylvania. Credimi, io ti capisco. Mi sono innamorata di un ragazzo che probabilmente è interessato a me solo perché non ricorda che in realtà ama mia sorella. So come ci si sente in una situazione come la tua. Quando la tua testa sa che non dovresti farlo ma il tuo cuore spinge in quella direzione con la forza di un treno e non poterne parlare con nessuno per paura di peggiorare la situazione…So quanto è dura. Se in questo momento non vuoi parlarne ti capisco, ma sappi che io ci sarò quando sarai pronta’’ sospirò Sylvania, prima di voltare le spalle alla porta per tornare dagli altri. Inaspettatamente la porta di Sara si aprì. La sirena dai tratti asiatici e i capelli arancioni era in piedi sull’uscio, con un sorriso cordiale. “D’accordo, biondina, mi hai convinto. Parlerò con te dei miei sentimenti controversi per Mihawk e ascolterò le tue lagne per quel vampirucolo dai capelli lunghi.Ma chiariamo una cosa: io non sono innamorata di nessuno’’ esclamò. Sylvania annuì,ridacchiando ed entrando nella stanza, sedendosi sul letto.

                       
         
                                                      -Loveville, tavola calda in centro-

 

Myrtle\Skipper sedeva in una tavola calda situata nel centro di Loveville. Il locale sembrava una casa delle bambole. I muri erano rosa baby e il pavimento era fatto di piastrelle quadrate rosa bubblegum e nere. I divanetti erano decorati da fantasie zebrate e leopardate, fatte di pelliccia sintetica. Anche i tavoli erano decorati dalle stesse fantasie. Briana sorseggiava un enorme milkshake alla vaniglia contenuto da un bicchiere in vetro, strapieno di panna e con una ciliegia sulla punta. Myrtle\Skipper aveva ordinato un milkshake alla fragola, mentre Kyo aveva ordinato un pumpkin spice latte. La ragazza era davvero molto carina e alla moda. La pelle era pallidissima e i lineamenti molto delicati.Gli occhi erano grandi e color cioccolato.Erano decorati da dell’eyeliner rosa, mentre le labbra sottili erano messe in risalto da un lucidalabbra color ciliegia.I capelli erano lunghi e lisci, color biondo fragola. Scendevano sciolti sulle spalle, fatta eccezione per una piccola porzione di capelli che era legata sul retro della nuca da un elastico bianco peloso. Indossava dei grandi orecchini a forma di cerchio e un vestito a quadretti bianchi e rosa, dal bustino stretto e la gonna a pieghe. Ai piedi indossava dei sandali argento dal vertiginoso tacco a spillo. Nonostante il suo aspetto glamour si era comportata in maniera molto gentile. Si era presentata con educazione e aveva coinvolto Myrtle\Skipper nella sua conversazione con Briana, o meglio nella loro sessione di gossip. Myrtle si sentì sollevata: in quel momento si sentiva come una normale ragazza delle superiori, come si sarebbe sentita se non avesse mai incontrato Michael e se non avesse mai ucciso quelle persone. Era spensierata e parlava di cose futili, rideva. La presenza di Kyo illuminava la stanza e la sua personalità divertente ed esuberante era riuscita per qualche minuto a distararla dai dolorosi flashback che apparivano nella sua mente ogni volta che guardava la sua guida. Chissà come sarebbero andate le cose se anche nel suo universo ci fosse stata una Kyo…Myrtle\Skipper fece spallucce, continuando a ridere e scherzare. Il passato era passato ed in quel momento si sentiva più felice che mai, seppur consapevole che prima o poi avrebbe dovuto fare pace con il suo passato. 

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Capitolo 37
*** Capitolo 36-Matrimoni, Sogni di Gloria e grossi guai ***


                                      -Darkville ,Qualche giorno prima, ore 21:00, Castello di Lilith-

 

Gli appartenenti ai i tre Clan erano riuniti in un’enorme stanza dalle pareti nere, seduti attorno a una lunga tavola imbandita. Anche la tovaglia sul tavolo era nera. I piatti e le posate, invece, erano rossi, così come i calici posti in fronte. Sul tavolo c’erano anche delle candele accese. Alcune erano rosse, altre erano nere. Erano accompagnate da vasi di vetro nero lunghi e stretti, pieni di rose rosse. Poco lontano dal tavolo sorgeva un palcoscenico dal pavimento nero. Lo sfondo era coperto da una grande bandiera rossa decorata da un’immagine di Lilith: era la bandiera del suo clan. Come da tradizione, entrambi gli sposi erano vestiti di rosso. Il vestito di Clarissa era diviso in due parti:la parte superiore era in pelle e metteva in risalto il suo seno prosperoso. Le sottili spalline dell’abito erano decorate da pelliccia rossa. La gonna era in tulle, ampia e a balze. Sotto l’abito portava degli anfibi neri e rossi in pelle, lunghi fino al ginocchio. La gonna era talmente lunga da ricoprirli quasi interamente.All’ abito erano abbinati alcuni accessori:dei guanti rossi in pelle lunghi fino al gomito, enormi orecchini neri a forma di pentacolo e una corona nera decorata da diamanti rossi. I suoi capelli ramati erano stati allungati con la magia e legati in una lunga treccia a lisca di pesce che poggiava sulla spalla sinistra,decorata da piccole gemme rosse e nere. Gli occhi erano truccati da abbondante eyeliner mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosso acceso. Teneva un bouquet di rose nere tra le mani, avvolto da raso rosso. Jonathan indossava una corona identica a quella di Clarissa. Il suo abito era decisamente elegante. Un completo di giacca e pantalone dalla base nera, decorato da ghirigori rossi vagamente floreali. Ai piedi portava dei mocassini rossi. I suoi capelli biondi erano stati ingellati e tirati indietro. Gli occhi erano truccati da ombretto e matita nera mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosso sangue. In mezzo a loro c’era Lilith, che aveva deciso di rendere il suo aspetto più umano per sottolineare l’importanza della cerimonia e della riunione con i suoi “figli” perduti. Si era trasformata in una magnifica donna sui cinquant’anni. Il volto era squadrato, la pelle molto chiara. Gli occhi erano grandi, di un colore misto fra l’azzurro e il verde. Il naso era pronunciato ed appuntito, le labbra mediamente carnose. I suoi capelli erano ramati, mossi e lunghi. Scendevano sciolti fino alla schiena. Gli occhi erano truccati da dell’ombretto grigio scuro mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosso. Indossava una collana molto vistosa, composta da diamanti neri e rossi. L’ abito era semitrasparente, di colore rosso. Era tempestato da piccole gemme di un rosso più scuro. In testa portava un copricapo fatto di rose rosse e nere. Il suo fisico era asciutto, privo di particolari forme.Ai piedi portava delle decolletè rosse completamente ricoperte da gemme nere, dal vertiginoso tacco a spillo. Davanti a lei c’era un piccolo tavolo in vetro nero decorato da una tovaglia rossa. Nel mezzo del tavolo c’era un coltello a serramanico nero decorato da teschi del medesimo colore e da fiamme rosse, accompagnato da due sontuosi calici neri decorati da gemme rosse. I testimoni erano in piedi accanto agli sposi. Jonathan aveva scelto quello che era stato il suo migliore amico per molto tempo (prima che Lilith si ribellasse a Lucifero): il fratello di Sabrina Morningstar, Sybil. Clarissa invece aveva scelto Bree Tanner, una dolce vampira “bambina” (aveva quindici anni al momento della sua morte) che faceva parte del Clan di Lilith con la quale aveva legato molto prima che arrivasse la ribellione e la punizione di essere confinata in un universo fasullo insieme a Jonathan. Bree indossava un tubino rosso molto semplice e dei sandali dello stesso colore dal tacco basso. Ii capelli erano stati legati in una treccia laterale come quella di Clarissa, che poggiava sulla spalla sinistra. Bree era completamente struccata se non fosse stato per un po’ di mascara sulle ciglia e per le labbra decorate da del rossetto nero. La sua pelle era pallidissima, i suoi occhi rossi. I lineamenti erano molto delicati e i capelli erano mossi, color castano scuro. Bree era una ragazza molto semplice e nonostante l’importanza della cerimonia aveva deciso di restare fedele a sé stessa, anche se significava essere meno interessante da guardare. Era il giorno di Clarissa e di Jonathan, non il suo. Sybil sembrava essere di tutt’ altro avviso: era la persona più appariscente dell’intera stanza. Indossava un completo nero decorato da fiamme rosse ricoperte di gemme. I capelli solitamente bianchi erano neri con le meches rosse, lasciati sciolti e perfettamente lisci, con la riga in mezzo. Indossava una corona identica a quella di Jonathan. Il suo trucco era molto particolare: ombretto nero decorato da gemme rosse che creavano una linea su tutta la palpebra per poi finire in un elegante coda all’insù abbinato a del rossetto nero,tempestato di gemme rosse. Le unghie erano ricoperte di smalto nero decorato da fiamme rosse e portava a sua un bouqet identico a quello di Clarissa. Tutto in lui sembrava urlare “Sono qui per rubare lo show’’, ma non era una cosa intenzionale.Dopotutto, Lo stile eccentrico era una delle principali caratteristiche della sua personalità ed entrambi gli sposi lo sapevano molto bene. L’ombretto nero era stato messo anche nella parte inferiore della palpebra, facendo sembrare gli occhi azzurri due diamanti di ghiaccio iincastonati nel suo viso perfettamente simmetrico. Il tutto era accompagnato dal suo solito sorriso arrogante, che non lasciava mai il suo volto. Bree era leggermente imbarazzata da tutti gli occhi che aveva addosso, mentre Sybil si stava godendo ogni momento della cerimonia, come se si trovasse su una passerella. Bree indossava una semplice tiara argentata, decorata da minuscole gemme rosse. I posti erano stati assegnati con estrema accuratezza in modo che ogni clan restasse unito. In prima fila erano seduti (ovviamente) gli appartenenti al Clan di Lilith. Un enorme stuolo di vampiri bambini pallidi, dagli occhi rossi. Ognuno aveva un vestito diverso ma ogni outfit era basato sui colori principali, come tutto il resto nella stanza. Erano truccati ed acconciati come degli adulti. Sembravano i piccoli partecipanti di un concorso di bellezza gotico. In mezzo a loro erano sedute le guardie di fiducia di Lilith: le sette sorelle del purgatorio, ovvero le uniche del suo clan che avevano avuto il lusso di poter scegliere come vestirsi, truccarsi e acconciarsi i capelli. Quella seduta più vicina al palco era ovviamente Lucifer, la più grande delle sorelle nonché capo delle guardie. Indossava un abito rosso scuro. Lo scollo era a cuore e la gonna arrivava circa a metà coscia. Le spalle erano scoperte. L’abito aveva degli inserti in pizzo: delle lunghe maniche svasate e uno strato che partiva dal collo, creando un effetto “vedo-non vedo’’ nella zona del petto. Indossava delle calze a rete rosse e ai piedi delle décolleté nere lucide, dal vertiginoso tacco a spillo. Gli occhi rossi erano stati truccati da dell’ombretto del medesimo colore accompagnato da una sottile linea di eyeliner nero che finiva in una codina. Le labbra erano decorate da del rossetto nero. I capelli neri e lisci erano legati in un pomposo chignon intrecciato fissato sulla nuca da invisibili forcine, decorato da glitter rossi. In testa aveva una corona nera identica a quella di Clarissa. A due o tre sedie di distanza sedeva Satan, che al contrario della sorella maggiore aveva optato per un look semplice. Indossava un abito in raso dello stesso colore, decisamente largo. Le maniche erano lunghe e lo scollo era alto. Ad esso aveva abbinato dei collant neri e dei semplici anfibi in pelle dello stesso colore. Gli occhi erano truccati soltanto da una sottile linea di eyeliner nero e le labbra da un lucidalabbra rosso chiaro. I capelli bianchi e mossi erano legati in una coda laterale e in testa indossava un cerchietto nero con degli spuntoni argentati. Era una guardia, non la principessa del castello.A Satan era molto chiaro questo concetto, alle sue due sorelle più giovani,Asmodeus e Beelzebub, evidentemente no. Erano sedute l’una accanto all’altra e sembravano pronte per un gala cinematografico. Indossavano lo stesso abito. Esso era rosso e ricoperto di glitter, con un’enorme scollatura a v che lasciava scoperta quasi tutta la zona del petto (fatta eccezione per i capezzoli). Il vestito era lungo fino a inizio coscia. Ai piedi indossavano delle ballerine in stile Mary Jane nere, decorate da borchie: quelle di Asmodeus erano dorate, quelle di Beelzebub argentate. Gli occhi di entrambe erano truccati da dell’ombretto nero ricoperto di gemme rosse mentre le labbra erano decorate da del rossetto viola scuro tempestato di gemme nere. Entrambe indossavano delle calze al ginocchio. Nere con fiocco rosso per Asmodeus, rosse con fiocco nero per Beelzebub.Le due si somigliavano veramente molto, tanto da essere quasi sempre scambiate per due gemelle. Per la cerimonia avevano deciso di fare un piccolo “scherzo’’ legato alle acconciature. Vista la loro somiglianza e il fatto che avevano i capelli dello stesso colore (biondo dorato tendente allo scuro) le due venivano riconosciute soltanto perchè Asmodeus aveva i capelli lisci mentre quelli Beelzebub erano mossi. Dunque, per l’occasione, avevano deciso di “scambiarsi’’ le pettinature. I capelli di Asmodeus erano legati in due codini alti mossi, mentre quelli di Beelzebub in due codini alti lisci. Asmodeus aveva in testa una tiara rossa, Beelzebub una tiara nera. Ma visto che si erano scambiate le pettinature, tutti quanti credevano che fosse il contrario, cosa che le faceva sbellicare dalle risate per qualche strana ragione conosciuta soltanto a loro due. Per quanto riguardava le restanti tre sorelle, avevano deciso di indossare la solita uniforme da guardie. Essa era formata da una giacca rossa accompagnata da una camicia bianca e da una cravatta rosa. I pantaloni erano lunghi e neri. Ai piedi portavano degli stivali alla caviglia in pelle nera. Leviathan, Belphegor e Mammon avevano deciso di non truccarsi e di mantenere le solite acconciature. Leviathan aveva lasciato sciolti i suoi capelli mossi color verde pistacchio, Belphegor portava i capelli lisci e neri alzati in una coda laterale come sempre e Mammon aveva lasciato sciolti i suoi capelli lisci color castano chiaro. Lilith aveva fatto vestire in modo elegante perfino i Gargoyle, che erano appollaiati sui davanzali delle finestre poste vicino al soffitto. In seconda fila erano seduti gli appartenenti del Clan di Asmodeo, la cui leader era la figlia biologica di Lilith e Asmodeo, Regina Asmodai. La ragazza era, come sempre, bellissima ed elegante. Indossava un vestito dalla base rossa, ricoperto da tulle nero.Il vestito aveva un leggero scollo a v. Il bustino era stretto e decorato da inserti neri dalla forma floreale. La gonna era ampia e scendeva lunga e vaporosa fino ai piedi. I capelli biondi erano stati legati ed alzati in due chignon formati da trecce. Indossava un copricapo identico a quello di Lilith. Gli occhi azzurro cielo erano truccati da dell’ombretto argento mentre le labbra erano decorate da del rossetto color pesca. Il vestito avvolgeva perfettamente il suo corpo facendo risaltare la figura longilinea. Nell’ultima parte della tavolata era seduto il Clan Morningstar. Metterli in fondo era stata una specie di piccola vendetta da parte di Lilith, una specie di protesta per aver dovuto siglare un trattato di pace in cui non credeva. Sabrina e Caliban, i leader del Clan Morningstar, avevano deciso di fare finta di nulla. Anche loro erano molto eleganti. Sabrina indossava uno sgargiante vestito rosso ricoperto da glitter argentati. Il corsetto era stretto e su di esso erano ricamati dei piccoli fiori dello stesso colore del vestito. La gonna era in tulle, molto ampia e costituita da vari strati ondulati. Ai piedi portava delle ballerine rosse glitterate. Gli occhi erano truccati da una semplice linea sottile di eyeliner nero mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosso acceso.In testa portava una corona identica a quella di Clarissa. I suoi capelli biondo platino erano stati allungati con la magia e legati in due trecce. Caliban indossava un elegante completo rosso scuro formato da giacca e pantaloni e dei mocassini neri in pelle. Anche i suoi capelli color sabbia erano stati allungati con la magia per poterli legare in due trecce identiche a quelle della moglie. Gli occhi erano pesantemente truccati da matita nera sopra e sotto l’occhio, mentre le labbra erano decorate da un rossetto rosso intenso. Indossava una corona identica a quella di Sabrina. La tavola era gremita di sussurri e mormorii. Tutti erano impazienti di sentire il discorso che Lilith aveva scritto (o che aveva fatto scrivere a qualcuno dei suoi servitori). Ad ogni modo ognuno dei presenti era molto curioso di sentire le parole che avrebbe usato per descrivere le circostanze in cui si era creata quell’alleanza. Avrebbe avuto il coraggio di ammettere di essere stata salvata dalla figlia di Lucifero davanti a tutte quelle persone? questa era la domanda che si stavano facendo tutti, e di lì a poco avrebbe avuto la loro risposta. 

 

                                             -Lunedì 6 Novembre 2023,Spiaggia di Loveville, ore 8:30-

 


Heather e Sylvania stavano mangiando un gelato sedute sulla sabbia. Erano arrivate a Loveville circa un'ora prima e si erano dirette a casa di Jenna Sommers per iscriversi a Miss Loveville. Sulla strada del ritorno avevano notato un carretto dei gelati, così avevano deciso di fare una deviazione. Da quando avevano fatto l’iscrizione, Sylvania era diventata taciturna. Era strano per lei. Leccava il gelato papaya e vaniglia che aveva comprato, lo sguardo perso verso l’orizzonte. Heather aveva scelto cocco e fragola. Avrebbe voluto chiederle cosa c’era che non andava, ma non voleva fare altri disastri. Sulla nave aveva alzato un po’ il gomito e non si era resa conto di aver ferito i sentimenti di Sara. A volte la sua lingua lunga rovinava le cose,ma Heather non era una cattiva ragazza. Forse l’aver passato gli ultimi anni della sua vita insieme a due stronze come Heather Duke ed Heather Chandler l’aveva condizionata più di quanto pensasse. Lei voleva farsi delle amiche, amiche vere. Più osservava Sylvania più si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto il giorno prima. “Mi dispiace molto per quello che ho fatto a Sara. Non sono cattiva è solo che ho avuto un brutto esempio dalle amiche che ho avuto negli ultimi anni della mia vita e ad essere onesta tendo a farmi trascinare a volte’’ esordì dunque. Sylvania si riscosse, sorridendole dolcemente e poggiando una mano sulla sua spalla. “So che non sei cattiva, Heather. Non ce l’ho con te. Sono rimasta in silenzio perchè vorrei poter vincere il concorso, ma so che non succederà perchè saremo proprio noi a truccarlo facendo vincere Danyella’’  sospirò dunque. Gli occhi di Heather si intenerirono. Successivamente, sospirò a sua volta. “Sai, non volevo dirlo per non sembrare sciocca, ma anche io vorrei poter vincere’’  Sylvania poggiò la testa sulla spalla di Heather, che prese ad accarezzarle i capelli. “Magari possiamo iscriverci a un concorso nel mondo dei vivi’’ ribattè dunque Sylvania.Heather fece spallucce. “Ma non sarebbe la stessa cosa, qui si parla di essere la punta di diamante di un piano studiato a tavolino per rapire una dea’’ Sylvania sospirò nuovamente. Era sollevata di essersi confidata con qualcuno. Almeno sapeva di non essere l’unica ad avere delle aspirazioni in quel gruppo. Certo, Heather era una ragazzina di diciassette anni, ma lo era da almeno trentacinque anni (era morta nel 1988) e questo la rendeva una specie di adulta, nonostante il suo aspetto non cambiasse più. Rimasero entrambe in silenzio, fissando il mare e sognando la gloria. 

                                       

                                           -8:50, Loveville-

 

Skipper\Myrtle si era svegliata da poco. Era stata la sua suoneria a svegliarla. Le avevano affidato una casa niente male: era moderna, colorata e molto tecnologica. Il letto era enorme per una persona sola ed aveva un materasso ad acqua. Si mise seduta sul letto, guardandosi intorno e rimuginando. Forse se si fosse comportata meglio nella vita avrebbe potuto vivere così per sempre. Era superficiale da parte sua volersi redimere per una cabina armadio automatizzata? probabilmente. E comunque non aveva senso piangere sul latte versato: quella a Loveville non sarebbe stata nient’altro che una breve gita. Si alzò dal letto, stiracchiandosi e guardandosi allo specchio. Indossava una maxi t-shirt senza maniche color viola scuro lunga fino alle ginocchia. I suoi capelli castano chiaro erano spettinati. Scese di sotto per mangiare la colazione. Si preparò un milkshake alla fragola usando il frullatore di ultima generazione e mise della musica tramite Alexa. Le sarebbe piaciuto molto avere dei pancake con il topping al cioccolato, ma il frigo era vuoto. Decise dunque di prendere una cannuccia e sedersi sul divano, chiedendo ad Alexa di accendere Netflix. Non aveva voglia di guardare nulla di complicato, quindi scelse uno dei suoi cartoni animati preferiti: Superhero girls. Qualche minuto dopo, il frigorifero cominciò a suonare. Myrtle\Skipper sbuffò: forse quella casa era difettosa. Quando aprì lo sportello rimase a bocca aperta. C’erano dei pancake e del topping al cioccolato. Wow, quel posto era proprio forte. Scaldò i pancake e li ricoprì di cioccolato, continuando a guardare la tv seduta dietro la penisola della cucina. Rimase lì per circa mezz’ora, senza rendersi conto di aver dimenticato il telefono in camera. Fu così che il campanello suonò. Myrtle\Skipper corse davanti al citofono, ovviamente dotato di telecamera. Merda, era Briana. Non poteva farsi vedere da lei così. Ovviamente, la sua guida era al massimo della forma e dello stile, come sempre. Arrossì al pensiero di essere vista così da lei, poi scosse la testa. Doveva rimanere concentrata sulla missione. Quella non era la sua Briana. Era la sua guida, una delle inconsapevoli pedine del piano di Vienne. Non poteva avere sentimenti per lei. Dunque schiacciò il tasto che apriva il cancello, sospirando e vergognandosi come una ladra per le sue condizioni sforzandosi comunque di apparire sorridente e cercando in tutti i modi di scacciare i flashback che inevitabilmente la colpivano ogni volta che guardava Briana. 


                                                             -SHB-

 

Subito dopo aver parlato con Chanel, Sonya aveva comunicato a tutti quale sarebbe stato il tema della festa: come sarebbe stata la vita di ognuno di loro se non fossero stati portati nel mondo degli Spiriti secondo la loro immaginazione, insomma, quello che sognavano di diventare quando erano ancora vivi. Grazie alla magia di Qetsiyah fu abbastanza facile trasformare la stanza della tv in una stanza da festa, con tanto di tavoli pieni di stuzzichini, dolci, striscioni e palloncini ovunque. C’erano persino una sala da ballo illuminata con una grande palla da discoteca e una piscina. Ognuno di loro indossava un costume ispirato al loro desiderio. Sonya era (ironia della sorte) vestita da Chanel. Indossava una maglia bianca semitrasparente dalle maniche lunghe. Dal collo della maglia scendevano due strisce di tessuto che lei aveva legato in un fiocco. Appoggiata sulle sue spalle c’era una pelliccia rosa con leggere sfumature nere. A completare il costume c’era una parrucca bionda legata in una coda di cavallo abbinata a degli enormi occhiali da sole tondi e neri. Indossava anche una gonna a scacchi bianca e nera lunga fino a fine coscia e delle calze al ginocchio bianche. Ai piedi portava ancora i suoi sandali argentati.Jason Dean indossava una tuta da prigione arancio con tanto di numero, visto che sognava di fare il dinamitardo (non per scopi politici ma per vomitare la sua rabbia nei confronti del mondo in maniera eclatante). La cosa metteva Sonya leggermente a disagio, ma ormai era praticamente morta dunque non avrebbe potuto fare male nè a lei nè a nessun’altro in quella casa. Qetsiyah era vestita da sposa secondo lo stile della grecia antica. Nonostante il dolore per il tradimento di Amara e Silas e tutto ciò che ne era conseguito, il suo unico desiderio era sempre stato quello di sposarsi con Silas ed essere il suo vero amore. Alex, Charlotte e Bethany si erano vestite in stile Avril Lavigne nei primi duemila. Il loro sogno era quello di mettere su una girl band tutte insieme e fare successo. Ontari indossava dei vestiti insoliti: una sorta di armatura nera accompagnata da un lungo mantello. Gli occhi erano pesantemente truccati di nero fino alle tempiee formavano delle specie di lacrime appuntite che scendevano verso le guance. In mezzo alla fronte aveva uno strano simbolo in ferro, una sorta di piccolo sole. Il suo sogno era diventare una Heda, che dalle sue parti era l’equivalente di essere una regina. A quanto pareva Ontari veniva da un universo distopico dove il futuro dell’umanità era distrutto da una catastrofe nucleare e i sopravvissuti avevano formato una nuova società, simile a quella dei vichinghi.Luna era vestita da sirena. Luna veniva dallo stesso universo di Ontari, ma al contrario suo non voleva essere una Heda e si era rifugiata in una piattaforma sul mare creando un popolo tutto suo. Le piaceva molto l’acqua. Jacob si era vestito da star del cinema. Tutti sembravano divertirsi. Erano praticamente obbligati a farlo, Sonya per prima. Tutti sapevano che Victoria era una psicopatica contorta e sadica che sicuramente avrebbe fatto fare loro una vita odiosa. Quello poteva essere davvero l’ultimo party della loro vita. Decisero quindi di non pensare al doloroso futuro che li aspettava, godendosi il momento presente mentre ancora potevano. Sonya prese una bottiglia di vodka alla fragola da uno dei secchi del ghiaccio, prendendo un lungo sorso e portando la bottiglia con sé sulla pista da ballo, insieme al suo fidanzato. Per quanto si impegnasse, però, non riusciva a smettere di pensare a Chanel e alla terribile sorte che le era capitata. Si sentiva piena di pentimento: forse se lei non l’avesse abbandonata non sarebbe finita in manicomio per omicidio. Nonostante questo, cercò di sopprimere i suoi sentimenti. Per quanto la sorte di Chanel fosse stata brutta, non sarebbe mai stata brutta quanto quella di Sonya e delle sue -ancora per poco- minions. 

 

                                                                -Vuoto,Universo 4920F-

 

Per quanto cercasse di comportarsi in maniera normale, Bella non si sentiva affatto bene. Aveva dato la priorità al piano e aveva ignorato i morsi della fame e ora la sua testa diventava più leggera ad ogni passo, mentre il corpo sembrava sempre più pesante. Nonostante questo rimase a braccetto con Dakaria per tutto il tempo. Poi, improvvisamente, la testa cominciò a girare ad una velocità impossibile e tutto divenne nero. Bella si accasciò a terra sotto gli occhi esterrefatti di Dakaria. Il cuore di Daka cominciò a battere fortissimo. Che le era successo? Aveva bisogno di aiuto. Doveva chiedere aiuto a qualcuno. Dakaria sapeva che Bella non avrebbe voluto questo ma era completamente in panico e non era nota per le sue capacità da stratega. Era istintiva e raramente si fermava a pensare alle conseguenze delle sue azioni. E fu esattamente ciò che fece: corse all’interno di quello che sembrava un bar e chiese aiuto, facendosi seguire fino ad arrivare a Bella. Due o tre stregati l’aiutarono a portare bella all’interno del locale offrendole un divanetto sul quale poggiarla. Successivamente decisero di toglierle la pelliccia, gli occhiali da sole e tutti gli accessori che potevano appesantirla. Non appena la videro, il comportamento degli stregati cambiò e Dakaria si rese conto di quello che stava succedendo: si erano accorti che Bella era una Fatata. Sospirò, alzando gli occhi al cielo. Chissà cosa sarebbe successo loro. Il gruppo si allontanò da lei, chiudendo la porta a chiave.Dakaria si morse un polso e cercò di far entrare il sangue nella bocca di Bella. Una volta che le gocce riempirono le sue labbra pallide, Bella spalancò gli occhi, affondando i canini nel polso di Dakaria. Dakaria si sentì decisamente stupida. Perché aveva chiesto aiuto quando avrebbe potuto semplicemente dare il proprio sangue a Bella in un posto dove non sarebbero state in pericolo? chiuse gli occhi, inspirando profondamente. Doveva restare calma. Sarebbe andato tutto bene. Gli stregati non sapevano quale tipo di vampiro lei fosse e non conoscevano le sue abilità. Dunque se le cose si fossero messe davvero male avrebbe avuto dalla sua l’elemento sorpresa. 

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Capitolo 38
*** Capitolo 37-Giuramenti, Salvataggi e Leggende ***


                                                         -Vuoto, Universo 4920F-


Dakaria aveva dovuto usare il potere del teletrasporto a breve raggio per salvarsi dalla sete incontrollabile di Bella, che finalmente era sveglia. Si guardò intorno, confusa. Passò da sdraiata a seduta e aggrottò le sopracciglia, incrociando le braccia. "Dimmi che non è come penso'' commentò, rivolta a Dakaria. Dakaria fece un sorriso imbarazzato. Bella sospirò. "Che ci succederà ora?'' chiese Dakaria, preoccupata. Bella alzò gli occhi al cielo. "Ci cattureranno e ci porteranno in una delle loro prigioni finché qualcuno proveniente dalla mia parte del muro ci verrà a prendere'' rispose Bella con fare irritato.

E così fu. Una stregata dai capelli biondi legati in una coda laterale era entrata nel bar. Si era presentata come Lexi Branson. Indossava una sorta di divisa in pelle nera. Il suo volto era squadrato e i suoi occhi leggermente a mandorla. Il naso era sottile ed appuntito, le labbra carnose e la carnagione leggermente olivastra. La donna aveva detto di essere il capo delle guardie. Come Bella aveva annunciato, vennero scortate in una macchina nera guidata da un'altra guardia fino ad una sorta di centrale. Lexi non le lasciò sole un momento. Erano state ammanettate con delle speciali manette magiche (tra i vampiri stregati c'erano anche le streghe) che annullavano completamente i poteri di qualsiasi tipo di vampiro. "Addio effetto sorpresa'' pensò Dakaria mentre osservava la città degli stregati al di là del finestrino. Come se non bastasse, anche la cella in cui le misero era stregata. Niente poteri vampireschi là dentro. Una volta che la cella fu chiusa a chiave le due furono lasciate sole, ma le guardie non tolsero loro le manette. Bella era furiosa. "Mi dispiace molto per la situazione, io non ho pensato alle conseguenze...'' mormorò Dakaria. Bella non la degnò di uno sguardo. "E ora come faremo a portare a termine il piano?'' pensò Dakaria tra sè e sè, mentre si sedeva sul pavimento della cella, piena di rimorso e con gli occhi lucidi per il grave errore commesso. 

 

                                   -Darkville ,Qualche giorno prima, ore 21:15, Castello di Lilith-

 

Finalmente il momento del discorso di Lilith era arrivato. Si schiarì la voce, inspirando profondamente. "Come tutti i presenti in questa sala sanno, tra il Clan Morningstar e quello di Lilith c'è sempre stata un 'asprissima rivalità, per ovvi motivi. Io ho sfidato Lucifero per avere un Clan tutto mio e da quel momento i nostri due clan sono sempre stati nemici.Sapete anche che sono una tradizionalista e che non cambio idea facilmente. Tuttavia...''Lilith fece una pausa. Regina Asmodai e Sabrina Morningstar si scambiarono uno sguardo complice. "In questi giorni ho avuto modo di vedere con i miei occhi le capacità della nuova generazione. Sabrina Morningstar si è dimostrata una sovrana di gran lunga migliore di suo padre. Ha riportato i miei adorati figli adottivi da me liberandoli dalla tortura che Lucifero aveva affibbiato loro ed ha salvato il mio Clan da un traditore. Certo il merito va anche alla mia talentuosa figlia, Regina Asmodai, leader del Clan di Asmodeo. La determinazione che hanno dimostrato ha fatto in modo che il mio pregiudizio fosse oscurato dai loro meravigliosi risultati, così abbiamo riunito tutti voi qui per siglare la pace e per celebrare l'amore tra Jonathan e Clarissa Morgenstern tramite un vero matrimonio svolto secondo le usanze del Clan di Lilith''. Tutti i presenti cominciarono ad applaudire, facendo arrossire Sabrina e Regina. In effetti era vero: la nuova generazione era molto meno diabolica ed egoista rispetto a quella precedente. I leader della nuova generazione erano più assennati e misurati, spinti dall'amore nei confronti del clan piuttosto che da assurdi ed egoistici sogni di gloria personali come invece era capitato a Lucifero,Lilith e molti altri. Forse quel primo passo poteva sembrare piccolo, ma non aveva precedenti. Lilith era sempre stata una signora della guerra tra Clan e non aveva mai sottoscritto alcun accordo di pace in tutti gli anni del suo regno. Si trattava di un evento unico e miracoloso, che avrebbe lasciato un'importante impronta nella storia di Darkville. Ora mancavano solo due cose: la cerimonia e la festa. Dopodiché l'accordo sarebbe stato legalmente riconosciuto dalle autorità di Darkville. 

 

                                                  - Loveville, Lunedì 6 Novembre 2023-Ore 8:55-


Cherry\Raquelle e Katerina\Barbara sedevano in una caffetteria insieme alle loro guide, Cat Valentine e Chloe Hawkins. Si erano svegliate di buon ora per recarsi a casa di Jenna Sommers, in modo tale che Raquelle potesse iscriversi a "Miss Loveville''. Jenna aveva chiesto anche a Barbara se fosse interessata, ma lei aveva declinato l'invito. Katerina adorava mettersi in mostra ma quell'iscrizione riguardava Cherry e Vienne. Era una cosa fra migliori amiche e lei non voleva fare la mogliettina guastafeste. Cherry\Raquelle e Vienne\Daphne avevano messaggiato di nascosto per tutto il giorno precedente, cercando un cavillo che permettesse loro di iscriversi come coppia. Daphne era già passata il giorno prima a casa di Jenna chiedendole di trovare una compagna di talento per potersi esibire in quanto da sola non ci sarebbe mai riuscita, per via dell'ansia da palcoscenico. Fu così che Jenna propose a Raquelle\Cherry di essere la compagna di concorso di Daphne (secondo il regolamento era fattibile a patto che ci fosse soltanto un duo in tutto il concorso). Cherry\Raquelle e Vienne\Daphne si erano anche accordate sul fingere di incontrarsi in quella stessa caffetteria alle 9:10. Vienne\Daphne e la sua guida sarebbero entrate "casualmente'' in quel posto all'orario stabilito. Raquelle avrebbe quindi fatto finta di riconoscere Daphne dalla foto che Jenna le aveva mostrato e quindi le avrebbe comunicato di essere la sua compagna di concorso, dopodiché le avrebbe chiesto di unirsi a lei nella colazione. Tutto era stato calcolato fino all'ultimo per non destare alcun sospetto.Forse era un po' infantile da parte loro mettere in pericolo l'intero piano per esibirsi insieme. Tuttavia le due si vedevano raramente e la preparazione dell'esibizione per il concorso sarebbe stata la scusa perfetta per passare un po' di tempo fra loro senza consorti di mezzo. 

 

                                  -Darkville ,Qualche giorno prima, ore 21:35, Castello di Lilith-

 

"Eccoci dunque arrivati alla parte più importante di questo rituale. Tramite il loro sangue gli sposi giureranno amore eterno, puro e leale nei confronti dell'altro, recitando i loro personalissimi giuramenti scritti allo scoccare della mezzanotte di ieri. Clarissa Morgenstern, puoi procedere'' concluse Lilith. Clarissa tossì leggermente, estraendo un biglietto piegato in quattro dal bouquet che teneva in mano."Caro Jonathan. Il nostro amore non è mai stato facile. Nel mondo dei vivi era visto come un legame contro natura. Abbiamo avuto una breve felicità a Darkville. Tuttavia essa è stata distrutta dalla ribellione e siamo stati confinati in una dimensione fasulla per quello che credevamo essere il resto della nostra non-vita. Quel posto avrebbe dovuto essere un'isola di sofferenza, ma tu sei riuscito a farmi sentire a casa anche in quella trappola orchestrata da Lucifero. Insieme a te tutto sembra migliore, fantastico. Fantastico come i nostri due figli, le nostre maratone di film classici e i nostri allenamenti per non perdere la mano nel combattimento. Questo è un giorno davvero speciale e sono contenta di essere morta per te, perchè in questo modo potremo vivere per sempre felici e contenti. Ti amo, grazie di tutto. Tua, Clarissa''. La folla scoppiò in un grande applauso. Una volta finito di leggere il giuramento, Clarissa prese il coltello a serramanico dal tavolo ferendosi il palmo.Dopodichè rimise il coltello a posto e prese uno dei due calici, posizionandolo sotto la mano ferita e facendo cadere il sangue al suo interno. Nel frattempo, Jonathan cominciò a leggere il suo giuramento. "Cara Clarissa. La nostra unione è sempre stata sofferta. Abbiamo sempre dovuto lottare. Prima contro i pregiudizi degli Shadowhunters e poi contro Lucifero. Battaglia che, purtroppo, abbiamo perso. Eppure anche nella sconfitta averti accanto è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Ho passato tutta la vita a sognare un amore puro e vero come il nostro e ora che ce l'ho mi rendo conto che nessun sogno potrebbe mai essere bello quanto la nostra realtà. Grazie di tutto, ti amo più di quanto le mie parole possano esprimere''. Dopo aver finito di leggere anche Jonathan prese il coltello, tagliandosi il palmo nello stesso punto. Successivamente poggiò il coltello sul tavolo, afferrando un calice e sanguinando al suo interno. Dopo un paio di minuti, Lilith prese di nuovo la parola. "Ora scambiatevi i calici e siglate la vostra promessa bevendo il sangue della vostra metà'' esclamò. E così fecero. Clary prese il calice che Jonathan le porse e Jonathan fece lo stesso.Bevvero dai calici nello stesso momento. Nel frattempo Lilith schioccò le dita, facendo apparire i due figli di Jonathan e Clary, Jocelyn e Simon. I due bambini erano vestiti ed acconciati proprio come i genitori, come se fossero due versioni in miniatura degli sposi. Reggevano un braciere e dei particolari attizzatoi sui quali erano stampate le iniziali di Clarissa e Jonathan. Lilith tolse il coltello dal tavolo per fare spazio al braciere. Successivamente mise i giuramenti degli sposi al suo interno, schioccando le dita e facendo bruciare il carbone al suo interno. Jonathan e Clary poggiarono i calici vicino al braciere. "E ora i vostri testimoni suggelleranno la vostra unione, marchiando a fuoco l'iniziale della vostra metà sulla parte del corpo da voi scelta, in questo caso la base del collo. I bambini porsero gli attizzatoi a Bree e Sybil. Sybil avrebbe avuto l'onore di marchiare Jonathan a fuoco con una "C'' alla base del collo, Bree avrebbe avuto l'onore di marchiare a fuoco una "J'' alla base del collo di Clarissa. Gli sposi si spostarono per fare spazio ai testimoni, che misero gli attizzatoi nel fuoco tenendoli per qualche minuto. Dopodichè i testimoni si spostarono facendo spazio agli sposi e marchiandoli. "E qui si conclude il matrimonio ufficiale tra queste due anime speciali, i miei amati figlioli Jonathan e Clarissa!" concluse Lilith. Tutti si alzarono per applaudire e gli sposi si baciarono. Bree arrossì fino ai capelli quando Sybil l'abbracciò dal nulla. Anche Jocelyn e Simon si abbracciarono. Sul palco scoppiò una bomba di brillantini rossi e neri, dopodichè fu calato il sipario. 

 

                                                                    -SHB-


La festa era iniziata da appena un'ora, quando Sonya aveva deciso di lasciare la stanza. Per quanto ci provasse non riusciva a smettere di pensare all'orribile fine che Chanel aveva fatto e alla fine che avrebbero fatto tutte le S onyas, lei compresa. Nessun party epico poteva ridarle la Presidenza o far uscire Chanel da quel manicomio. Aveva bisogno di fumare una sigaretta. Sonya non aveva il vizio del fumo, ma il suo fidanzato sì, così se n'era procurata una e si era recata sulla terrazza. Poco dopo, fu raggiunta da Qetsiyah."Va tutto bene?'' chiese la strega dai capelli scuri e mossi raccolti in un'elegante pettinatura formata da trecce. Sonya sospirò, inspirando il fumo per poi espirarlo qualche secondo dopo. "Il mio incontro con Chanel non è stato esattamente come me lo aspettavo" mormorò. "Che intendi dire?'' domandò Qetsiyah, aggrottando le sopracciglia e grattandosi il mento. "Chanel si trova in manicomio da diversi anni. Ha ucciso una consorella dopo aver scoperto che andava a letto con il suo ragazzo e le altre Chanel l'hanno fatta arrestare'' ribattè Sonya con fare abbattuto. Qetsiyah inspirò profondamente. "Nessuno può capirla meglio di me, lo sai bene'' esclamò poi. Sonya le rivolse un debole sorriso, accarezzandole la spalla con fare amichevole. "Tuttavia'' aggiunse Qetsiyah, sorridendo. Sonya aggrottò le sopracciglia, confusa. "Potrei aver trovato il modo di risolvere tutti i nostri guai, compresi quelli della tua nemica-amica'' concluse. "Di cosa stai parlando?'' chiese Sonya, ancora più confusa. "Si tratta di una leggenda che gira da anni tra le streghe. Nel 2014 una promettente strega della Congrega di New Orleans fu uccisa. Il suo nome era Madison Montgomery. Gira voce che una volta arrivata a Darkville la ragazza non si sia arresa ed abbia fatto un patto con il demone Mammona per avere la vita eterna e il potere di fare qualasiasi cosa.In cambio, Maidson deve offrire al demone cinque sacrifici all'anno. Potremmo contattare Madison e offrire Chanel come sacrificio'' spiegò Qetsiyah. "E in che modo potrebbe aiutarci?'' chiese Sonya. fece spallucce. "Se ciò che si dice di lei è vero, significa che la sua magia potrebbe superare quella di Mania. Madison potrebbe fornirci un oggetto per comunicare con l'esterno. A quel punto, ricatteremo Mania minacciando di dire la verità a Venere e Minerva. In questo modo sarà obbligata ad esaudire qualsiasi nostra richiesta. Tu riavrai la presidenza e la tua amica Chanel diventerà una di noi" concluse. Sonya applaudì,spegnendo la sigaretta a metà e abbracciando Qetsiyah .Si allontanò di qualche passo, saltellando dalla gioia. "Credo che sia un'idea meravigliosa! Sei la migliore, Sonya Numero Quattro!" esclamò dunque. "Hai mai avuto dubbi?'' esclamò Qetsiyah, scoppiando a ridere e applaudendo a sua volta.

 

                                                           -Vuoto, Universo 4920F-


Dakaria cominciava a spazientirsi. Quanto tempo era passato? Bella non faceva altro che restare incollata alle sbarre, con lo sguardo fisso verso il corridoio. Dakaria si accorse di avere fame, un po' di sonno e bisogno di andare in bagno. Ovviamente non poteva sopperire a nessuno dei suoi bisogni. Aveva provato ad utilizzare le proprie abilità da vampira transilvana, ma nessuno dei suoi "trucchetti'' aveva funzionato. Aveva provato col teletrasporto a corto raggio, con il volo e anche con lo sguardo infuocato.Non era cambiato nulla. Le streghe dovevano essere molto in gamba da quelle parti se la loro magia riusciva a bloccare abilità che non conoscevano nemmeno. Dopo svariati tentativi, Dakaria si era arresa. Ogni tentativo di comunicare con Bella si era rivelato una perdita di tempo. E ora che avrebbe fatto? Chiuse gli occhi, cercando di immaginarsi insieme a sua sorella e non in quella dimensione sfortunata. Dopo una quantità indefinita di tempo, una porta si aprì.Lexi e un'altra donna si avvicinarono alla cella. "Siete libere, la vostra garante è arrivata'' esclamò Lexi, aprendo la cella e togliendo loro le manette. La donna che avevano davanti era sicuramente molto eccentrica. Indossava una pelliccia sintetica lilla lasciata aperta. Al di sotto della pelliccia portava un maglione blu abbinato a una gonna a vita alta. La base era bianca, decorata da cerchi neri. In testa portava un copricapo dello stesso colore e tessuto della pelliccia. Gli occhi erano coperti da enormi occhiali da sole marroni. Era decisamente robusta,con seno, pancia e fianchi più che abbondanti. I capelli erano di media lunghezza, color biondo ramato chiaro, mossi. Il volto era tondo, le labbra sottili e il naso lungo e appuntito, con una piccola gobba quasi invisibile nel mezzo. Le labbra erano decorate da un rossetto viola chiaro. Lexi scortò la donna, Bella e Dakaria fuori dalla caserma. "E tu chi diavolo sei?'' sibilò Bella, rivolta alla donna. La donna scoppiò a ridere. Gli occhi di Bella si ridussero a due fessure. "Non sto scherzando.Dimmelo subito!i'' inveì, stringendo i pugni. Daka decise di non intromettersi, aveva già combinato abbastanza guai. "Sono Magdalena Salvatore, la sorella di Stefan. Colei che ti ha mandato le lettere per avvisarti della salute di tua sorella Elena. D'ora in poi non dovrete più nascondervi. Ho dichiarato che siete mie ospiti per motivi familiari. Vi porterò io da Stefan ed Elena'' ribattè la donna, che doveva avere sui ventott'anni (almeno all'apparenza). Il broncio di Bella si trasformò in un sorriso. Abbracciò la ragazza di slancio. "Ti ringrazio davvero, Magdalena. Anche se non mi conosci hai deciso di informarmi delle condizioni di salute di mia sorella, questo può significare solo una cosa: nonostante tu sia una stregata, hai un animo puro''.Magdalena rise nuovamente. "Lo prenderò come un complimento. Ora andiamo a mangiare qualcosa'' concluse. Dakaria sorrise: finalmente avrebbe potuto sopperire a quasi tutti i suoi bisogni (per quanto riguardava il sonno avrebbe dovuto resistere qualche altra ora). 

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Capitolo 39
*** Capitolo 38- Romanticismo, Nuove Regole e Alleanze Inaspettate ***


                                                         -Mondo dei Vivi,Universo 4920K-

Sonya si era recata nella propria camera, dopodichè aveva bevuto la pozione del sonno di Qetsiyah per poter tornare da Chanel. Madison aveva bisogno di un'anima e Chanel odiava la sua vita in manicomio. Se Chanel avesse accettato la proposta di Sonya, avrebbe potuto unirsi alla SHB. Qualsiasi altra ragazza avrebbe detto di no, ma Sonya sapeva che la prospettiva di rimanere una giovane e bella ragazza parte di una sorellanza cool e vivere di feste a tema era letteralmente il sogno della vita di Chanel. Almeno, della Chanel che conosceva. Erano passati anni, dopotutto. Sonya si trovò nuovamente nel corridoio bianco. Ora sapeva dove trovare la stanza di Chanel. Aprì la porta e fu accolta con un grande abbraccio. "Sonya! Sei tornata! e sei vestita da..me!" aveva esclamato Chanel, saltellando su sé stessa ed applaudendo, con un grande sorriso stampato in volto. Sonya ricambiò l'abbraccio. "Certo che sono vestita da te, essere te era il mio sogno, ricordi?'' ridacchiò Sonya. Una volta sciolto l'abbraccio,Chanel sospirò, sedendosi sul bordo del letto e abbassando lo sguardo sulle orribili ciabatte di spugna che indossava. "Sei me, quando ero ancora qualcuno'' mormorò successivamente, mentre gli occhi nocciola si riempivano di lacrime. "Mi manca molto la Kappa'' aggiunse. Sonya si sedette accanto a lei, permettendole di poggiare la testa sulla spalla e accarezzandole i capelli biondi. "Sai, Chanel, sono qui proprio per farti una proposta'' esclamò Sonya. Chanel alzò la testa, aggrottando le sopracciglia. "Che tipo di proposta?'' ribattèl. Sonya spiegò a Chanel la soluzione proposta da Qetsiyah.Le disse della leggenda di Madison e del sacrificio, offrendole la possibilità di fare nuovamente parte di una sorellanza. Chanel accettò di buon grado.Poi, Chanel cominciò a fare delle domande a Sonya riguardo la vita nel mondo degli spiriti, più precisamente alla SHB. Sonya rimase seduta accanto a lei rispondendo alle domande, ridendo e facendo gossip.

                                                                   -SHB-

Nel frattempo, Qetsiyah stava lavorando all'incantesimo di localizzazione. Non aveva a disposizione alcun campione che provenisse da Madison, così aveva dovuto affidarsi alla magia oscura della mente. Era molto pericolosa e aveva delle conseguenze non indifferenti sul corpo, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non diventare la minion di Victoria. La strega dai capelli neri sedeva nel mezzo di pentacolo che aveva tracciato usando il suo sangue, circondata da candele nere. Doveva usare tutta la sua forza mentale per riunire tutte le informazioni che aveva su Madison. Sapeva che si trattava di una ragazza di etnia caucasica.Doveva essere abbastanza bassa, sicuramente meno alta di un metro e sessanta. I capelli erano biondi. Nella vita era stata una strega promettente e una star del cinema. Era morta a diciassette anni ma era tornata in vita dunque in quel momento doveva averne circa trentadue. Ovviamente visto il suo potere non ne avrebbe dimostrati più di venticinque. La sua figura era sicuramente esile. Era egoista, arrogante, vanitosa. Doveva essere sicuramente una figura nota. Una persona con la sua vanità avrebbe sicuramente sfruttato il potere per accrescere il proprio ego. Per il momento non aveva altri elementi. Dopotutto quello che sapeva proveniva dalle leggende che avevano cominciato a girare tra le streghe circa nove anni prima. Nonostante nessuno avesse delle vere e proprie prove, alcune streghe erano riuscite ad avvicinarsi a lei, vedendola di sfuggita o riuscendo addirittura a parlarci. Qetsiyah era molto più potente di ognuna di quelle streghe ed era anche molto più determinata. Doveva soltanto rimanere seduta in quell'esatto punto, concentrandosi nel ripetere nella propria testa tutte le informazioni che aveva ancora e ancora, come un mantra. 


                                                                      -Loveville-


Yuno\Will e Matt\Liu non erano mai stati così felici. Ora che avevano cambiato luogo, nome e aspetto potevano vivere la loro storia d'amore senza riserve. Fare colazione scambiandosi effusioni in pubblico, baciarsi sott'acqua mentre nuotavano nel mare, pranzare mentre si tenevano per mano. Passeggiare a braccetto mangiando un gelato, dormire abbracciati, coccolarsi prima di dormire, pomiciare al cinema. Finalmente erano soltanto due ragazzi della loro età, liberi da tutti i traumi della loro vita. Stavano vivendo il loro sogno. Sapevano che una volta tornati a Darkville avrebbero di nuovo sentito tutto il peso del loro bagaglio emotivo, ma sapevano anche che quella pausa sarebbe stata un toccasana per la loro relazione, anche se avevano deciso di non renderla ancora ufficiale. Avevano tutta l'eternità per conoscersi meglio e capire se tra loro potesse funzionare. Ma in quel momento il loro ruolo nel piano era secondario e avevano tutto il tempo di fare tutto ciò che purtroppo a Darkville non potevano fare, e non avevano intenzione di sprecare quell' opportunità.

Nel frattempo, Sylvania si stava concentrando sul talento che avrebbe presentato alla giornata dei talenti per Miss Loveville. Sarebbe stato due giorni dopo. Lei aveva deciso di mostrare il suo talento per creare abiti e aveva chiesto a Sara di farle da modella. In questo modo avrebbero potuto restare lontano da Murdo e Mihawk affrontando insieme i loro sentimenti controversi mentre portavano avanti il piano. Sylvania aveva trovato un negozio di cucito in centro e aveva comprato stoffe di ogni tipo, ma non solo. Aveva comprato anche bottoni, cinture, paillettes, glitter,piume. Aveva comprato qualsiasi cosa le sembrasse abbastanza originale per i tipi di abiti che le piaceva creare. Si era messa a cucire parecchi modelli, ispirandosi allo stile cottagecore unito al fairycore. Aveva in mente bustini con lacci ricoperti di paillettes di varie forme, maniche a sbuffo e larghe gonne in tulle. Inserti colorati, fiocchi e altre decorazioni sfavillanti. Voleva creare degli abiti degni di una principessa delle fate. Certo non poteva vincere, ma almeno poteva distinguersi. Era una consolazione davvero magra e Sylvania si sentiva davvero stupida, ma dentro di sé sentiva di avere una possibilità di vincere. Non era un'intuizione legata alla logica, era qualcosa che sentiva nel cuore. Sapeva di avere una possibilità. Ovviamente non lo aveva detto a nessuno, se non a Sara. Anche se poteva sembrare dura, sotto quella corazza c'era una sirena pronta ad ascoltare e consolare chi era disposto a fare lo stesso con lei, nonché una grande quantità di saggezza. Sara le aveva consigliato di non pensare al risultato, concentrandosi sul proprio lavoro e sul dare il meglio di sé. Sylvania era d'accordo con lei. La cosa più importante era che il piano riuscisse e l'allentamento che stava facendo tramite la creazione di quegli abiti avrebbe potuto aiutarla con la sua boutique nel mondo dei vivi una volta che Aureliana fosse stata al sicuro. Quindi la bionda dhampyr aveva deciso di concentrare tutta sè stessa nelle sue creazioni, per dimenticare la complicata situazione con Murdo e il desiderio di vittoria immotivato che era nato in lei nel momento esatto in cui Vienne aveva chiesto se qualcun'altro avesse voluto partecipare al concorso. Dopotutto era fortunata di aver trovato una ragazza come Sara che poteva comprenderla e supportarla senza giudicarla e anche di aver vissuto un'avventura epica come quella, visitando il mondo degli spiriti e scoprendo come funzionava l'aldilà.



                                                    -Qualche giorno prima, Castello di Lilith-


Dopo la cerimonia la sala era stata trasformata tramite la magia in un' enorme stanza da ballo stile 1800. Il pavimento era in legno d'ebano mentre le pareti erano color rosso sangue,decorate da inserti neri. La stanza era piena di sontuosi lampadari neri decorati da gemme rosse e da candele in alternanza dei due colori. Ai margini della sala c'erano delle lunghe tavole imbandite di stuzzichini di ogni tipo: dolce, salato, alcolico, c'erano persino delle bottiglie di sangue per i vampiri. Sybil stava bevendo un bicchiere di vino rosso mentre osservava le coppie ballare. Al centro della pista c'erano ovviamente Jonathan e Clarissa e vicino a loro ballavano i due figli , Simon e Jocelyn. Attorno a loro ballavano le coppie ospiti, alcune molto note e chiacchierate mentre altre sembravano essersi formate di recente. La figlia di Lilith aveva portato la sua storica fidanzata, Clarissa Tepes. Il suo vero nome era Clarissa Dorsey e sebbene non "vivesse" a Darkville era una vera e propria celebrità, per via della sua interessante storia. Originariamente era una semplice casalinga che viveva a New York, nel 1963. Almeno all'apparenza. In realtà proveniva da una stirpe italiana di streghe maledette condannate ad uccidere (o ad essere uccise, a seconda del caso specifico) la persona che amavano. Il caso di Clarissa però, era il più complicato.Lei era l'unica tra le doppelganger Macellari ad aver ucciso il marito per una ragione. Aveva scoperto che lui si frequentava con un'altra, alle sue spalle.Così aveva finto di andare dai suoi parenti per qualche giorno, aspettando che lui portasse l'amante a casa.Dopodichè, aveva sigillato ogni possibile uscita ed aveva dato fuoco alla casa. Successivamente era andata dai suoi parenti ma il senso di colpa l'aveva spinta a consegnarsi alla polizia qualche giorno dopo.Ed era lì che le cose si facevano ancora più interessanti: tutti a Darkville sapevano che il Conte Dracula aveva una città segreta tutta sua, situata su una montagna in Transilvania, di cui era stato sovrano per secoli. Durante quel tempo aveva divorziato da tutte e tre le sue mogli e non aveva eredi. Aveva così deciso di cercare tra gli umani un erede per poter finalmente andare in "pensione'' e godersi la vita eterna senza doveri monarchici. Quando aveva sentito la storia di Clarissa aveva deciso di farla evadere dalla prigione e trasformarla in vampira, cedendole trono e cognome. Molti anni dopo Clarissa e Regina avevano collaborato insieme a Cherry Croissant (la detective più famosa dell'aldilà) ad un caso che coinvolgeva la città dei vampiri e si erano innamorate. Proprio come Regina, Clarissa era una ragazza attraente e di classe. Pelle pallida, volto a diamante, naso dritto, labbra sottili, lineamenti delicati. Gli occhi erano verdi, tendenti al dorato. I suoi capelli erano di un rosso ramato tendente al chiaro, lunghi fino alla schiena e mossi. Era alta circa un metro e settantacinque ed aveva un fisico esile e privo di particolari curve. La pelle era perfetta. Indossava uno stupendo vestito aderente in pelle rossa, senza spalline, lungo fino ai piedi. Ai piedi portava degli stivali lunghi fino al ginocchio, dal tacco largo e basso, in pelle nera. I suoi capelli erano sciolti tranne per le due ciocche frontali che erano state legate sulla nuca tramite un bellissimo fermaglio composto da rose rosse e nere. Le braccia erano coperte da guanti lunghi dello stesso colore e materiale degli stivali. Le due ragazze erano molto innamorate e conoscevano molto bene le basi del ballo. Vederle ballare era un vero e proprio spettacolo di grazia, eleganza e tecnica. C'era poi una coppia di cui non aveva mai sentito parlare, formata da due individui decisamente eccentrici (persino per i canoni di Sybil). La ragazza era abbastanza alta e decisamente paffuta. Il seno era molto grande e pieno, così come i fianchi e la pancia. Il viso era al contempo tondo (per via del peso) e squadrato. Gli occhi erano intensi ed arroganti, di certo non aveva problemi di autostima. Il naso era dritto e leggermente lungo rispetto al volto. Le labbra erano sottili, la pelle chiara ed i capelli erano lunghi fino alle spalle, lisci e color blu scuro, legati in due codini alti e decorati da un cerchietto di rose rosse. Il ragazzo era più alto della ragazza di circa dieci centimetri ed era magrissimo. I capelli erano lunghi, lisci e castani. Il naso era lungo e dritto. Gli occhi erano grandi, color nocciola. Le labbra erano leggermente carnose. Erano gli unici in tutta la sala ad aver infranto il dress code. La ragazza indossava un tubino viola scuro ricoperto di paillettes, scollatissimo e decisamente corto (arrivava a malapena a inizio coscia). Le spalline erano sottili. Le gambe erano nude e ai piedi portava delle ballerine rosse glitterate. Il ragazzo indossava dei pantaloni blu decorati da fiori rossi e una veste semitrasparente in stile hippie dalla base blu, decorata da fantasie floreali dorate. I suoi capelli erano legati in una treccia laterale ed in testa indossava un cerchietto uguale a quello della ragazza. Sembravano usciti da un libro fantasy sugli elfi. Il loro modo di ballare era diverso da quello di tutti gli altri, era come se seguissero un ritmo tutto loro, che soltanto loro conoscevano. Guardandosi intorno, Sybil notò un'altra coppia mai vista. Essa era formata da un ragazzo alto un metro e settantacinque con evidenti origini native-americane.Era molto bello. Mascella definita, pelle color caramello, naso a patata, labbra sottili, denti pulitissimi ed un accenno di barba. La ragazza era bassa e formosa.Sembrava l'esatto opposto del suo cavaliere: occhi azzurri, capelli biondo platino e pelle chiarissima. Guardandoli era evidente che non fossero ancora una coppia consolidata, forse avevano iniziato a frequentarsi da poco. Nonostante questo, erano davvero carini e secondo Sybil c'era del grande potenziale fra i due. C'erano anche molte coppie formate da ragazze: Agatha e Dorcas Night, che indossavano un vestito identico e portavano la stessa acconciatura, come se fossero gemelle. Vicky e Raquelle, le due pazze festaiole. Oltre a loro, erano rimaste solo due coppie sulla pista da ballo: la famosissima coppia formata dalla strega giapponese Himari Matsumoto e dalla famigerata "Sardonic Banshee'', Serial Killer che aveva seminato il terrore per anni nel mondo magico possedendo tramite la magia nera varie versioni di sé stessa sparse per gli universi e lasciandosi dietro una lunghissima scia di sangue: l'unica ed inimitabile Karolina Stojanova. Era stato proprio quel caso a far incontrare Regina e Clarissa. L'ultima coppia invece era una novità. Sybil aveva riconosciuto la famosissima Nevena Demitrov-O' Lennon. Era una serial killer ossessionata con il sangue che uccideva le sue vittime per poterlo bere insieme al suo gemello Nayden. La ragazza bionda, magra e terribilmente stilosa che si scambiava effusioni con lei, invece, non l'aveva mai vista, ma promise a sé stesso di presentarsi durante la festa per chiederle qualche consiglio di moda: Seduta vicino a Shion Sonozaki ( che conosceva benissimo, visto che faceva parte del suo stesso clan) c'era una giovane ragazza asiatica che non aveva mai visto. Era vestita secondo la tradizione giapponese: indossava uno stupendo kimono in velluto semitrasparente. Esso era rosso alla base con dettagli neri (tra cui l'obi perfettamente legato in un fiocco). I suoi lunghi capelli neri erano legati in un interessante intreccio di chignon decorato da fiori rossi e neri, come da tradizione. Anche il trucco seguiva la tradizione giapponese: Il volto era completamente ricoperto da cerone bianco.Sugli occhi aveva una leggerissima linea di eyeliner e alle estremità un accenno di ombretto rosso perfettamente sfumato.Le labbra erano state truccate in modo tale da sembrare a forma di cuore, con un rossetto rosso acceso. La ragazza sembrava molto giovane, doveva avere al massimo diciassette anni. Il fisico era esile e minuto, tuttavia aveva un seno decisamente grande rispetto al resto del corpo. I suoi lineamenti erano delicatissimi. Gli occhi erano grandi e neri, il naso era piccolo e grazioso, il volto era a diamante e le labbra sottili. Il suo stile unico e la sua bellezza avevano catturato l'attenzione di Sybil. La cercò con lo sguardo, ma non la vide da nessuna parte. Così si diresse verso Shion, sussurrandole qualcosa all'orecchio. Shion rispose indicando una grande scala nera dal corrimano rosso che si trovava dalla parte opposta della stanza. Sybil salì gli scalini uno ad uno, trovandosi davanti una porta-finestra che dava su un'ampia terrazza. Aprì la porta e trovò la ragazza intenta ad osservare le stelle. Anche Sybil adorava guardare le stelle. Si avvicinò a lei con passo felpato, per poi toccare delicatamente la sua spalla. La ragazza ebbe un sussulto, girandosi di scatto. "Salve, signorina'' disse Sybil, sorridendole e facendo un inchino. "Mi dispiace molto di averla spaventata. Ho notato la sua bellezza ed eleganza durante il rito e vorrei chiederle di concedermi un ballo'' aggiunse, prendendo la sua mano ed inginocchiandosi davanti a lei. La ragazza ridacchiò, imbarazzata. "Certo, perchè no...ma come facciamo con la musica? Io non ballerò davanti a tutte quelle persone'' mormorò successivamente, titubante. Sybil si alzò, schioccando le dita. Una tipica musica giapponese riempì l'aria. La ragazza sorrise poggiando le mani sulle spalle di Sybil. Sybil portò le mani sui fianchi della ragazza e cominciarono a danzare sotto la luna piena.Durante la danza Sybil tenne i propri occhi color diamante fissi in quelli della ragazza, ammirando la sua bellezza e la sua grazia. Il cuore di Kotonoha stava esplodendo. La sua unica esperienza amorosa era stata quella disastrosa che aveva portato alla sua morte. Il suo fidanzato Makoto l'aveva tradita con Sekai Saionji, così lei aveva ucciso entrambi e si era suicidata. Aveva solo sedici anni ai tempi dell'accaduto. E ora eccola lì, a danzare amorevolmente con lo stiloso, gentile, stravagante e divertente figlio di Lucifero in persona. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di distogliere lo sguardo per l'immenso imbarazzo di essere corteggiata da un principe così meraviglioso, ma scelse di osare ricambiando lo sguardo, aspettando che il biondo facesse la sua mossa. Sybil non si fece attendere troppo. Aveva visto quella scintilla negli occhi di Kotonoha. Era interessata. E anche lui lo era. Voleva conoscerla. Aveva avvertito qualcosa nel momento in cui i loro occhi si erano incrociati, una specie di brivido. Posò quindi le labbra su quelle di lei, schiudendole. Lei schiuse le labbra a sua volta e le loro lingue si incontrarono, mentre continuavano a danzare al ritmo meraviglioso e sereno di quella canzone esotica.



                                                                    -SHB-



Le consorelle erano troppo occupate a divertirsi per notare l'assenza di Sonya e di Qetsiyah.Non volevano pensare ad altro che a quell'ultima festa. Non volevano sapere cosa avrebbe fatto Victoria con tutto il potere che aveva ottenuto. La rossa non era mai andata d'accordo con nessuna e voleva la presidenza soltanto per vendicarsi di tutti i torti che credeva di aver subito. Nessuno avrebbe mai voluto essere alle sue dipendenze. Sonya era una Presidentessa giusta e assennata che aveva a cuore le consorelle e non le aveva mai fatte sentire delle tirapiedi. Victoria d'altro canto avrebbe sicuramente sfruttato ogni occasione per umiliarle e farle soffrire. La festa andò avanti per molto tempo, quando all'improvviso la musica si fermò e tutte le consorelle apparvero nell'atrio, di fronte alla scala principale.In cima alla scala c'erano Victoria e Mania. Guardandosi attorno, le consorelle si accorsero che le modifiche erano già state apportate. La SHB non era più un'elegante casa moderna dai muri rosa e bianchi. Adesso era un datato castello in pieno stile vampiresco, arredato con vecchi mobili in stile gotico e pieno di ritratti ad olio di Victoria. Si guardarono tra loro, sconvolte.Victoria ridacchiò. Finalmente poteva vendicarsi di tutti i soprusi che aveva subito in quel posto. Indossava un meraviglioso abito da ballo a sirena, ricoperto da glitter, color rosso intenso. Lo scollo era v. L'abito era talmente lungo da coprirle i piedi. I capelli ricci,rossi e mossi erano sciolti. In testa portava una corona dorata piena di rubini. Sugli occhi aveva dell'ombretto rosso accompagnato da una sottile linea di eyeliner nero, mentre sulle labbra aveva un rossetto viola talmente scuro da sembrare nero. Il trucco scuro faceva risaltare la pelle pallida e gli occhi rossi. Indossava anche una pelliccia bianca aperta, senza maniche. Mania indossava un semplice vestito in pelle rossa, accompagnato da degli stivali neri dello stesso materiale dotati di tacco a spillo. I capelli neri e rossi erano legati in due codini alti. Gli occhi chiari erano ricoperti da un ombretto nero in stile smokey eye molto pronunciato, mentre le labbra erano decorate da del semplice lipgloss rosa quasi trasparente. Dopo qualche secondo, Mania prese la parola. "Come tutte sapete d'ora in poi questa sorellanza non sarà più conosciuta come Sonya Herfmann Bitches, bensì come Victoria Sutherland Vampires. Molte cose cambieranno qui dentro, ma non è compito mio elencarvele. Date il benvenuto alla vostra nuova Presidentessa!" esclamò, applaudendo. Nessuna delle consorelle applaudì. Victoria fece qualche passo avanti, alzando gli occhi al cielo. "So che non piaccio a nessuna di voi, così come nessuna di voi piace a me.Tuttavia mi sono guadagnata la Presidenza e ora tutto andrà secondo i miei piani. Tanto per cominciare, non ci saranno più abiti da sgualdrina color pastello, almeno non per voi. D'ora in avanti sarete le mie cameriere e passerete il tempo a pulire il castello e ad accontentare i miei capricci. Non ci saranno più feste e quelle tra voi che hanno un fidanzato lo dovranno lasciare. Potrete indossare soltanto i vostri vestiti da cameriera e non potrete truccarvi o sciogliere i vostri capelli, che saranno legati in dei modesti chignon. La notte dovrete indossare delle semplici vestaglie da notte bianche. Potrete sciogliere i capelli soltanto mentre dormite. Passerete il resto dell'eternità a servirmi e nessuna di voi potrà dirmi no o mancarmi di rispetto. Ci penserà Mania con la sua magia. Sarete obbligate ad obbedirmi, servirmi e darmi sempre ragione, a partire da domani. Tutto chiaro?'' Victoria decantò il proprio discorso con estremo sadismo e con un grande sorriso vittorioso stampato in volto. Le consorelle divennero pallide. Avrebbero passato il resto della vita come sciatte cameriere single obbligate a servire Victoria? Quello sì che era un vero inferno."Perfetto. Ora potete andare nella vostra camera. Victoria ha deciso che le cameriere avranno un'unica grande stanza piena di semplici letti singoli in ferro,dotati di semplici materassi e lenzuoli'' disse Mania. Le consorelle stavano per lasciare l'atrio, quando Victoria tossì per finta, scoppiando a ridere. "Cameriere, dov'è l'applauso per la vostra regina?'' chiese, sarcastica. Le mani delle consorelle cominciarono a battere fra loro, come possedute. Victoria fece un inchino, godendosi i volti struccati, abbattuti e rassegnati delle sue nuove domestiche.



                                                                   -Nel frattempo-



Qetsiyah era talmente concentrata sull'incantesimo che non si accorse del cambio di outfit e pettinatura che aveva subito, non notò nemmeno le modifiche apportate all'edificio. La testa le doleva immensamente, come se fosse trafitta da mille chiodi. Il naso aveva cominciato a sanguinare e si sentiva sempre più debole.La vista era ormai appannata quando una ragazza dai capelli biondi apparve davanti a lei. La ragazza schioccò le dita e Qetsiyah si sentì immediatamente meglio. "Salve, sorella, qual buon vento ti porta qui?'' chiese la ragazza. Qetsiyah si alzò in piedi, facendo un inchino. "Mi chiamo Qetsiyah e sono qui per offrirti un'alleanza'' Madison annuì, fissando i propri occhi color nocciola in quelli color cioccolato di Qetsiyah. "So perfettamente chi sei. La strega che ha dato origine ai vampiri stregati.Mi dispiace molto per come ti ha trattato Silas, tu sei molto più bella di quella sciacquetta di Amara'' ridacchiò poi. Qetsiyah impallidì, sgranando gli occhi. Madison scosse la testa. "Non essere così stupita. Sei abbastanza famosa nel mondo delle Streghe. Più per la tua bellezza e le tue capacità che per la tragedia amorosa,stai tranquilla'' aggiunse, facendole l'occhiolino e schioccando nuovamente le dita.Tra le mani di Qetsiyah apparve un bicchiere di Gin decorato da un piccolo ombrellone di carta viola. La strega dai capelli scuri aggrottò le sopracciglia. Si trovava in un appartamento molto chic e lussuoso con grandi finestre che davano su New York. L'arredamento era sfarzoso ed eccentrico. Le pareti erano decorate da piccoli quadrati bianchi e neri. Il pavimento era in parquet. Madison dimostrava persino meno di quanto credesse, sembrava una diciottenne. Indossava un vestito da cocktail nero decorato da fantasie floreali dorate, dallo scollo a v. L'abito era aderente e molto corto. Come previsto, Madison era magrissima. I suoi capelli biondi erano legati in una treccia laterale che poggiava sulla spalla destra. Indossava un cerchietto dalla base dorata, decorata da grandi pietre nere. Ai piedi portava dei sandali dorati,dotati di tacchi a spillo da dodici centimetri. Indossava anche una giacca aperta dalle lunghe maniche, leopardata. Guardandola sembrava una semplice ragazzina viziata fissata con le diete, la moda e i ragazzi, di certo non aveva l'aspetto di una delle streghe più potenti al mondo. Gli occhi erano decorati da dell'ombretto dorato e da una sottile linea di eyeliner nero, mentre le labbra erano decorate da un rossetto nero decorato da glitter dorati. Madison schioccò di nuovo le dita, facendo apparire un bicchiere di Gin nella propria mano e sedendosi su uno dei due divani di pelle presenti nella stanza. Fece segno a Qetsiyah di sedersi accanto a lei. "Bevi un bicchierino con me, poi ascolterò la tua proposta'' aggiunse, sorridendo educatamente. Qetsiyah sospirò. Poteva davvero fidarsi di quella ragazza? Probabilmente no. Ma non aveva altra scelta.Quello era l'unico modo per salvare la sorellanza e la sua amica Sonya. Così si diresse verso Madison, sedendosi accanto a lei e facendo un brindisi per poi mettersi a sorseggiare l'alcolico che le era stato offerto. 

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Capitolo 40
*** Capitolo 39- Piani elaborati, patti sigillati e appuntamenti misteriosi ***


Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete

                                                       -Vuoto, Universo 4920F-



Magdalena aveva portato Bella e Dakaria in un ristorante che offriva servizi alberghieri. Dakaria fu molto felice di constatare che proprio come i Dhampyr anche i Vampiri Stregati potevano mangiare cibo umano. I Fatati,invece, potevano nutrirsi solo di sangue. Durante quel pasto Dakaria ebbe la possibilità di studiare Bella e Magdalena da vicino. Bella sembrava decisamente introversa, parlava poco e a bassa voce, come se non volesse disturbare. Magdalena, d’altro canto, era esuberante, rumorosa e logorroica. Dakaria ebbe la possibilità di farle molte domande riguardo la razza dei Vampiri Stregati e anche riguardo quella dei Vampiri Fatati. Magdalena era molto aperta al confronto e interessata a conoscere la razza dei Vampiri Transilvani. Dakaria si sentiva quasi a casa in quell’universo: Da dove veniva lei c’era soltanto un modo di essere vampiri, invece lì si erano sviluppate addirittura due specie diverse con caratteristiche proprie. Dakaria avrebbe voluto avere più informazioni riguardanti la guerra, ma decise di evitare l’argomento. Era evidente che Bella e Magdalena erano state ai poli opposti durante il conflitto e non voleva di certo trasformare quella riunione fortuita in una rissa, attirando altra attenzione indesiderata. Dopo qualche ora decisero di aver mangiato e parlato a sufficienza. Dakaria era molto stanca e anche Magdalena. Bella, d’altro canto, non aveva bisogno di dormire e non avrebbe potuto farlo nemmeno volendo. Nonostante questo Magdalena prenotò e pagò tre stanze. Dakaria e Magdalena si infilarono immediatamente nel letto, mentre Bella si armò di fogli, penne e pennarelli e decise di passare la notte ad architettare il piano per trasformare Elena contro la sua volontà senza che Stefan si intromettesse. Odiava dover calpestare così la volontà di sua sorella, ma non poteva lasciarla morire. Durante la conversazione tra Dakaria e Magdalena aveva imparato di più sulle abilità di Daka. Non poteva soltanto volare. Poteva anche accendere un fuoco con la mente e teletrasportarsi per brevi distanze. Bella sorrise vittoriosa, cominciando a scrivere. Le abilità di Dakaria avrebbero reso il suo piano molto più semplice. Era stata una vera fortuna incontrarla. 




                                                -Loveville, 6 Novembre 2023, Ore 20:05-



Dal momento in cui era stata alla tavola calda con Briana e Kyo, Myrtle\Skipper non si era più separata da loro. Avevano passato tantissimo tempo insieme e si erano divertite molto.Erano state in spiaggia quasi tutto il pomeriggio, avevano fatto il bagno e preso il sole. Mentre prendevano il sole avevano parlato delle loro opere preferite, dalla musica ,ai libri ,alle Serie Tv. Myrtle\Skipper era rimasta impressionata dal fatto che i gusti della Briana che le faceva da guida erano gli stessi della Briana che aveva amato e conosciuto prima della tragedia. Anche Briana sembrava stranita dalle risposte di Myrtle\Skipper. Forse anche lei aveva amato una Myrtle che aveva gli stessi gusti. Ad ogni modo l’energia e la simpatia di Kyo erano riuscite a smorzare la tensione. Anche Kyo si era accorta che stava succedendo qualcosa, ma non voleva versare benzina sul fuoco. Dunque aveva deciso di portare le due al cinema. Avevano mangiato pop corn, caramelle, torta e gelato e avevano guardato più di un film. Poi erano andate a cena in un ristorante e successivamente alla Sala Giochi, dove avevano giocato a bowling e ad altri giochi come quello in cui ci si sfidava nel ballo. Dopodiché Kyo le aveva invitate entrambe a casa sua per un pigiama party. In quell’esatto momento stavano giocando a Obbligo o Verità. Le prime domande erano state abbastanza semplici. Per il momento, nessuno aveva scelto obbligo. “Questo turno è di Skipper. Siccome sono stata io a porle la domanda nel turno precedente, tocca a te, Bri’’ disse Kyo. Il cuore di Myrtle\Skipper cominciò a battere all’impazzata. Briana sorrise, grattandosi il mento.Skipper aveva scelto verità, dunque doveva porle una domanda. “Qual’è stato il tuo primo amore?’’Myrtle\Skipper sgranò gli occhi, come se fosse stata raggiunta da un proiettile. Le sue labbra si mossero d’istinto, prima che la mente potesse suggerire una risposta più saggia. “Bri…’’ stava per dirlo. L’aveva sulla punta della lingua. Briana Cochran, la te del mio universo.Fortunatamente, riuscì a correggersi in tempo. “Britney Spears’’ concluse, arrossendo. Kyo rise, applaudendo. “Non sapevo ti interessassero le donne’’ esclamò. Myrtle\Skipper fece spallucce, ridacchiando a sua volta. “Forse la mia faccia non è saffica, ma la mia anima e il mio cuore lo sono di certo’’ ribatté sarcastica. “Bella risposta’’ commentò Briana, mordicchiandosi il labbro inferiore. E così anche a Skipper piacevano le ragazze. Bene, molto bene. “Ora tocca a te, Bri. Obbligo o Verità?’’ toccava a Skipper fare la domanda. Briana lesse chiaramente nei suoi occhioni azzurri la volontà di restituirle l’imbarazzo ponendole lo stesso quesito. Dunque fissò i suoi occhi nocciola in quelli di Skipper, sorridendo vittoriosa ed esclamando “Obbligo’’. Essendo il suo primo Obbligo, la palla passava a Kyo, che era la prima delle tre nell’ordine. Myrtle\Skipper sospirò. Kyo si schiarì la gola sorridendo in maniera astuta. “Bacia la persona più attraente in questa stanza’’ disse poi. Briana mantenne il contatto visivo con Myrtle\Skipper per molto tempo. La fissava così intensamente che Myrtle\Skipper era quasi sicura che avrebbe scelto lei. Dopo qualche secondo, tuttavia, si alzò ed andò a rovistare nella propria borsa, estrasse uno specchietto e lo baciò.Kyo scosse la testa, mettendo un finto broncio. “Non sei altro che un’imbrogliona!” esclamò, lanciando un cuscino in faccia a Briana, che scoppiò a ridere lanciando un cuscino in testa a Kyo. Myrtle\Skipper attese qualche secondo, poi si unì alla battaglia dei cuscini. Il comportamento di Briana era davvero strano. Perché le aveva posto quella domanda? E perché la fissava in quel modo? Gli interrogativi erano tanti ma lei era solo di passaggio a Loveville e la cosa migliore da fare era quella di tenere le debite distanze non andando oltre all’amicizia, nonostante il sentimento che la presenza di Briana scatenava in lei. 

   

                                                                  -Qualche ora prima, Loveville- 

 

Per quanto si impegnasse, Ludo non riusciva a calmare l’ansia che sentiva. Lui era uno stregone. Era riuscito (seppur con fatica) a portare delle persone vive nel Regno degli Spiriti. Allora perchè non riusciva a localizzare Aureliana e Dakaria? Certo, senza i loro oggetti personali l’incantesimo diventava più arduo. Avrebbe potuto usare la magia oscura della mente, ma in quel caso avrebbe dovuto rinunciare a Loveville finendo a Darkville dopo la sua vera morte. Ludo era stato una brava persona per tutta la sua vita e di certo non voleva macchiare la sua “fedina penale”. Avrebbe potuto chiedere aiuto, ma non voleva che gli altri sapessero quanto debole fosse la sua magia in realtà. Studiava da anni, perché non riusciva ad eseguire gli incantesimi che conosceva ormai a memoria? Era davvero frustrante. Lui era il migliore amico di Dakaria. Avrebbe dovuto essere lui a salvarla. Non quel gruppo di sconosciute sciroccate. Eppure ogni volta che provava a localizzarle, falliva. Aveva provato in tutti i modi. Aveva provato con la magia elementale (quella legata ai quattro elementi), ma nessuno di essi era riuscito a rivelare alcunché. Aveva provato con la magia dei sogni. Aveva provato persino con la magia dello spirito,insieme tanti altri tipi di magia secondaria scovati nella biblioteca posta nella sua casa di Loveville, perfettamente fornita di libri sull’argomento. Erano due giorni che ci provava, due giorni di completo fallimento. Certo, era possibile che Mania avesse nascosto l’ubicazione di Aureliana in modo tale da non farsi scoprire, ma allora perché non riusciva a localizzare nemmeno Dakaria? In uno scatto di rabbia, Ludo buttò tutti i libri i sul pavimento, finendo in singhiozzi in mezzo ad essi. Si sentiva così inutile ad abbattuto. Avrebbe dovuto essere il più potente del gruppo. Era l’unico che aveva i poteri magici (oltre alle sconosciute, ovviamente). Perché non riusciva mai a farne una giusta? rimase seduto tra i libri per un tempo indefinito, tenendosi la testa e affogando nel dispiacere. 

Dopo essersi sfogato aveva deciso di guardare la tv. Forse gli avrebbe fatto bene un rewatch della sua serie tv preferita. E così fu. Gli episodi e gli snack che aveva trovato in cucina riuscirono -almeno per qualche minuto- ad alleviare la sua tristezza,nonostante sentisse ancora tutta l’amarezza del suo fallimento. Sapeva che distrarsi dal proprio dolore non lo avrebbe reso meno pesante, ma che altro poteva fare? Sospirò, chiudendo gli occhi e chiedendo all’universo un miracolo per riuscire a rendersi davvero utile. Improvvisamente ogni luce della casa si spense e la tv cambiò immagine. Non stava più trasmettendo l’episodio della serie, bensì una strana e leggermente inquietante pubblicità.

 

Si trattava di una ragazza molto pallida, dai capelli viola e lisci, lunghi fino al mento.Indossava un body nero in pelle sintetica che fasciava perfettamente la sua figura asciutta, dalle maniche lunghe. La ragazza sembrava abbastanza alta. Indossava un mantello viola scuro, con un ampio cappuccio alzato.Gli occhi erano viola e le labbra nere. La fronte era decorata da un rubino a forma di rombo nel mezzo. "Hai un desiderio proibito che nessuno ti aiuta a realizzare? Rivolgiti alla maga Raven!” stava dicendo la ragazza, con un timbro di voce basso e sensuale. “Io posso aiutarti a tirare fuori i tuoi talenti nascosti, che aspetti?’’ aveva aggiunto, facendo l’occhiolino. “Se sei interessato ai miei servigi recati al teatro di Loveville domani, 7 Novembre 2023, alle dieci di sera.Ti aspetto, Cavaliere Rosso” aveva concluso con fare misterioso. Poi le luci tornarono e la tv cominciò nuovamente a trasmettere la Serie Tv. Ludo aveva il cuore in gola. Per quale motivo le luci si erano spente? Che razza di servigi offriva quella maga? E perché aveva detto “Cavaliere Rosso’’? Lei non poteva vederlo attraverso lo schermo…giusto? Ludo sospirò. Forse l’unico modo per riuscire a fare la differenza nel piano migliorando la propria capacità magica era proprio quello di incontrare Raven. Dopotutto si trovava a Loveville, era quasi sicuro che esistesse una legge secondo la quale nessuno poteva fare del male in quell’area del Regno. Decise dunque di continuare il rewatch della serie, sentendo finalmente la tensione alleviarsi. Forse quella pubblicità era la risposta dell’universo alla sua supplica e forse c’era ancora una possibilità di riuscire a salvare Dakaria e la sua ragazza senza l’aiuto di nessuno, diventando finalmente l’eroe della storia.

 

                                                        -Mondo dei Vivi, Universo 4920K, 23:55-

 


Qetsiyah aveva parlato a lungo con Madison.La bionda aveva manifestato la propria curiosità sull’outfit da cameriera che indossava, facendole capire che Victoria aveva già cambiato le regole. Qetsiyah aveva dunque spiegato la propria situazione e Madison aveva deciso di aiutarla accettando l’anima di Chanel come moneta di scambio. Le aveva dato appuntamento a mezzanotte. In quel momento, Qetsiyah e Sonya si trovavano nella mente di Chanel, al manicomio in cui era ricoverata. Qetsiyah aveva dato a Chanel una pozione per fare in modo che la sua anima potesse lasciare il corpo per recarsi all’appuntamento. La morte sarebbe sembrata naturale.Quella volta sarebbe stato molto più facile arrivare a Madison, poiché sarebbe stata lei stessa a chiamarle. Tutto quello che le tre dovevano fare era tenersi per mano attorno ad un pentacolo fatto con il loro sangue, circondate da candele nere accese, aspettando l’invito. Dopo qualche minuto, a mezzanotte esatta, la porta magica fu aperta e le tre ragazze si trovarono in salotto. Madison indossava una vestaglia rossa semitrasparente decorata da del pizzo nero, lunga fino ad inizio coscia ,dal profondo scollo a v. I capelli biondi e lisci erano legati in una coda e indossava una fascia rossa decorata da pietre nere. Era quasi del tutto struccata, se non fosse stato per un po’ di mascara sulle ciglia e per il rossetto color pesca. Salutò Qetsiyah con due baci sulle guance, dopodichè porse la mano a Sonya. Non appena la vide da vicino,Sonya impallidì: era la copia esatta di Chanel. Stesso volto squadrato, stesso naso appuntito, stesse labbra carnose. Stessa tonalità di pelle, stessa altezza (Madison indossava delle pantofole rosse e nere pelose), stesso tipo di corporatura. Aveva persino lo stesso sguardo e lo stesso atteggiamento di Chanel ai tempi d’oro. Madison aggrottò le sopracciglia, inclinando la testa e sorridendo, incuriosita. Piantò i propri occhi nocciola in quelli di Sonya, ridacchiando ed esclamando: “Cos’è che ti turba, piccola colomba?’’ Sonya scosse la testa, abbassando gli occhi ed evitando lo sguardo di Madison. “Che succede?’’ chiese Qetsiyah preoccupata, poggiando una mano sulla spalla di Sonya. “Pensa che io sia identica alla sua amica Chanel, fisicamente e caratterialmente…almeno prima che fosse internata’’ rispose Madison con nonchalance. Sonya si scambiò uno sguardo confuso con Qetsiyah. A quanto pare la telepatia era uno dei poteri di Madison. Qetsiyah sospirò. Era stata talmente presa dall’incantesimo da non essersi accorta della somiglianza tra le due. “Chanel, so che sei lì, perché non entri?’’ disse Madison. Solo in quel momento Sonya si accorse che Chanel non le aveva seguite. Chanel entrò dalla porta, titubante. La verità era che si vergognava delle condizioni in cui era. Non appena la vide, Madison sgranò gli occhi. Quella ragazza era davvero identica a lei. Madison si avvicinò a Chanel, accarezzandole una guancia ed osservando il suo volto da vicino. “Non devi preoccuparti, cara. Sei stupenda così come sei..Sonya ha ragione, potremmo essere gemelle’’ disse dunque. Chanel sorrise, lusingata.Successivamente, Madison si girò verso Qetsiyah, aggrottando le sopracciglia. “Sarebbe lei il sacrificio?’’ chiese dunque. Qetsiyah annuì. “Niente da fare. Ho altri piani per lei’’ ribatté Madison. Qetsiyah inspirò profondamente. Sapeva di non potersi fidare. "Rilassati, Q. Non ho detto che il nostro accordo è saltato. Ho semplicemente un’altra proposta da farti’’ esclamò Madison. “Che tipo di proposta?” si fece avanti Sonya, sospettosa. “Voi avrete ciò per cui siete venute, mentre io andrò nell’Universo di Chanel per farla scappare, dopodichè diremo ai tabloid che è la mia gemella scomparsa nata per coincidenza identica a me perchè mio padre era donatore presso una banca del seme’’ spiegò Madison. Sonya si grattò il mento, insicura. “Avanti Sonya, ti credevo migliore di così. Capisco che Chanel ti manchi, ma in questo modo sarà viva e diventerà famosa, realizzando il suo sogno!” disse Madison. Sonya aggrottò le sopracciglia, incrociando le braccia al petto. “E tu come fai a sapere del suo sogno?’’ Madison fece spallucce. “Semplice, le ho appena letto nella mente’’ aggiunse. Sonya camminò verso Chanel, prendendole le mani e guardandola negli occhi. “Sei sicura di voler restare con lei?’’ sussurrò dunque. Chanel fece spallucce. “Non credo di avere molta scelta. Se lo farò voi avrete ciò che vi serve e io potrò realizzare il mio sogno di essere presentatrice, se non lo farò voi dovrete sottostare a Victoria e io marcirò in quel manicomio’’ Sonya annuì, abbracciandola. Chanel ricambiò l’abbraccio. “Dunque abbiamo un accordo?’’ chiese Madison, rivolta a Qetsiyah.Qetsiyah annuì. “Bene!” esclamò Madison. “Ora berremo qualche drink, ci conosceremo meglio e faremo una piccola festa. Dopodichè voi avrete il dispositivo che vi serve per ricattare Mania e Chanel avrà la libertà’’. 

 

                               
                                                                        -Vuoto, Universo 4920F-

 

Dopo essersi riposata e aver fatto una buona colazione, Dakaria era pronta a trasportare in volo Bella e Madgalena fino alla casa di Elena e Stefan. Quella mattina era stata Bella a monopolizzare la conversazione, mentre beveva bicchieri su bicchieri di sangue appena uscito dalla botte.Aveva illustrato il piano con dovizia di particolari: Magdalena sarebbe stata l’esca, incaricata di allontanare il più possibile Stefan dalla stanza di Elena. Nel frattempo, Bella si sarebbe avvicinata ad Elena, mordendola e trasformandola in una Vampira Fatata. A quel punto Stefan si sarebbe accorto che qualcosa non andava,ma Dakaria avrebbe fatto la guardia, usando lo sguardo infuocato per sbarrare la strada a Stefan. Avrebbe acceso un fuoco davanti alla porta, concentrandosi per non dare fuoco alla stanza. Doveva essere una semplice misura di sicurezza per tenere Stefan a distanza. Una volta chiariti i ruoli, decisero di mettersi in viaggio. Dakaria prese per mano Bella e Magdalena e si librò in volo, seguendo le indicazioni di quest’ultima, diretta verso la casa dei Gilbert-Salvatore. 

 

                                         
                                                                      -Loveville, Ore 23:00- 

 

Myrtle\Skipper non riusciva a chiudere occhio.Dopo la battaglia di cuscini avevano fatto una maschera di bellezza. Successivamente si erano fatte make-up e capelli a vicenda, provando i vestiti di Kyo e facendo una specie di sfilata. Poi avevano bevuto una tazza di cioccolata calda, chiacchierando del più e del meno. Era stato allora, circa un’ora prima, che Kyo aveva sganciato la bomba: a quanto pareva, a casa sua c’era un solo letto, matrimoniale. Lei avrebbe dormito sul divano-letto, che però aveva soltanto un posto. Ed eccola lì, sdraiata nel letto di Kyo accanto a Briana, con il cuore che batteva così forte che sembrava esplodere. Briana, dal canto suo, dormiva beatamente, rigirandosi su sè stessa. E fu così che accadde: Nel sonno, Briana la circondò con le braccia, poggiando la testa sul suo petto e mormorando: “Myrtle….’’ Myrtle\Skipper sospirò. Aveva ragione, la Briana che le faceva da guida conosceva un’altra versione di lei, la Myrtle Myers del suo universo. “Ti amo…Myrtle’’ continuò Briana. Myrtle impallidì:Non solo quella Briana conosceva l’altra Myrtle…ma l’amava.Così come lei amava (o meglio, aveva amato) la Briana del proprio universo. Nonostante l’imbarazzo, però,il suo cuore si era calmato. Certo,aveva deciso di tenere le distanze, ma Briana stava dormendo e non aveva idea di chi fosse in realtà. Non c’era nulla di male nell’addormentarsi abbracciata a lei, questo capitava anche alle amiche. Si addormentò dunque con un grande sorriso stampato in volto e delle guance rosse che smentivano completamente il suo ultimo pensiero. 

 

                                                               -Vuoto, Universo 4920F-


Dopo circa tre ore di volo, Dakaria planò su una collina situata alla fine di una fitta foresta, insieme a Magdalena e Bella. La casa di Stefan ed Elena era molto più piccola e semplice di quanto Daka avesse immaginato. Sembrava una specie di cottage, bianco ed azzurro, ad un piano solo. Bella aveva spiegato nuovamente il piano a Dakaria e Magdalena, dopodichè Magdalena aveva suonato il campanello.Dopo qualche minuto, Stefan aveva aperto la porta. Aveva un aspetto sconvolto e reggeva in braccio due neonati di circa quattro mesi. Uno dei due neonati era vestito di verde, mentre l’altro era vestito di arancio. Stefan era molto pallido,persino per essere un vampiro. I suoi intensi occhi verdi erano circondati da occhiaie violacee ed il suo sorriso educato non riusciva a nascondere la sua preoccupazione.“Salve, sorella. Che ci fai qui?’’ Magdalena lo salutò con la mano, spostandosi e facendo spazio a Bella, che camminò verso Stefan puntando i propri occhi ambrati nei suoi. “Ciao, Stefan. Da quanto tempo. Sono qui per vedere Elena, tua sorella mi ha detto che sta male,spero di non disturbarti” aveva esclamato con determinazione e una punta di sarcasmo. Stefan si accigliò, aggrottando le sopracciglia e spostando lo sguardo su Magdalena. “Che significa tutto questo?’’ chiese, visibilmente infastidito. “Aveva il diritto di sapere, Stefan. Ed ha il diritto di vedere sua sorella, prima che…’’ ribattè prontamente Magdalena. Stefan abbassò gli occhi, ferito. “Mi dispiace molto per la tua situazione, Stefan’’ disse Dakaria, facendosi avanti. Stefan alzò gli occhi su di lei, confuso. “E questa chi sarebbe?’’ chiese. Bella fece spallucce. “Una mia amica di penna che è venuta a trovarmi da molto lontano. Dunque…non ci inviti ad entrare?’’ rispose, continuando a fissare Stefan direttamente negli occhi. Ci fu qualche secondo di silenzio, durante il quale la tensione si sarebbe potuta tagliare con un coltello, poi Stefan sospirò, facendo qualche passo indietro per farle entrare. “Entrate pure’’ mormorò sconfitto, rivolgendo uno sguardo infastidito alla sorella, che fece finta di nulla, prendendo Dakaria per mano e chiudendosi la porta alle spalle. 

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Capitolo 41
*** Capitolo 40-Trip magici, baci inaspettati e vittorie schiacchianti- ***


 

                                                   {PICCOLA PRECISAZIONE}

         La storia dovrebbe finire con il capitolo 43, quindi questo sarà leggermente più lungo del solito. 

 

                                   -Teatro di Loveville,7 Novembre 2023, Ore 22:00-

 

Ludo aveva riflettuto a lungo su cosa indossare all'appuntamento con Raven. Se proprio doveva condividere la propria debolezza con qualcuno,preferiva farlo con stile ed eleganza.Aveva passato in rassegna ogni abito presente nell'armadio della sua casa a Loveville, in cerca di qualcosa di adatto. Alla fine aveva scelto una veste color rosso sangue. Le maniche erano lunghe e strette.I suoi lunghi capelli rossi naturali e mossi erano sciolti e nascosti dall'ampio mantello in velluto rosso che aveva deciso di indossare sopra la veste. Esso era così lungo che toccava il pavimento ed era dotato di un cappuccio che copriva quasi del tutto il suo bel viso.Ai piedi indossava un paio di mocassini rossi in pelle. Aveva portato con sé anche una grande borsa rossa che aveva riempito con alcuni dei volumi più interessanti della sua biblioteca. Ed eccolo lì, ad aspettare una perfetta sconosciuta davanti ad un teatro dalll'insegna spenta. Si sedette su uno dei gradini, mangiucchiandosi le unghie con fare nervoso. Ludo era un ragazzo riservato ed odiava parlare dei suoi sentimenti,soprattutto delle sue insicurezze. Inoltre, quella pubblicità gli aveva messo non poca inquietudine.Come era possibile che la tv funzionasse se mancava la corrente? E per quale motivo Raven aveva citato il "Cavaliere Rosso''? quei pensieri uniti alla brezza notturna contribuirono a dargli i brividi. La città era deserta. Una parte di lui avrebbe voluto andarsene,ma l'altra non vedeva l'ora di sbloccare il proprio potenziale magico. Sentiva il bisogno di diventare il protagonista della narrativa, di essere colui che avrebbe salvato la situazione. Tuttavia, Raven non si era ancora fatta viva. Erano passati quindici minuti:della maga nemmeno l'ombra. Ludo sospirò, alzandosi e cominciando a scendere le scale per tornare a casa. Era stato uno stupido a fidarsi di quella pubblicità. Non era abbastanza forte per poter fare la differenza e non lo sarebbe mai stato. Quando stava per superare l'ultimo gradino, fu sorpreso da una folata di fumo viola che lo circondò, annebbiandogli la vista.Cominciò a tossire,socchiudendo gli occhi e cercando di coprire la bocca con il mantello. Dopo qualche minuto, il fumo si diradò. Al suo posto apparve Raven. Il suo abbigliamento era diverso da quello della pubblicità,ma si trattava senza dubbio di lei. La pelle era ancora più candida di quanto sembrasse in tv. Il rubino in mezzo alla fronte era più splendente,mentre gli occhi erano più profondi e...seducenti. Raven indossava un completo in pelle nera che fasciava il suo corpo in maniera impeccabile. Era composto da un top dallo scollo a cuore e da dei pantaloni lunghi. I capelli erano nascosti dallo stesso mantello viola scuro che portava nella pubblicità. "Benvenuto, Cavaliere Rosso. Non preoccuparti, hai fatto la scelta giusta'' mormorò Raven con voce bassa e sensuale. Vederla da vicino sotto la luce della luna faceva un certo effetto...Ludo deglutì, scuotendo la testa. Certo, era molto che non si avvicinava ad una ragazza attraente e misteriosa con il suo stesso interesse per le arti magiche, ma la cosa più importante era trovare Aureliana e Dakaria prima di quella sciroccata dai capelli cremisi. Raven ridacchiò, come se gli avesse letto nel pensiero, facendolo arrossire. "Sei pronto ad iniziare il viaggio che cambierà la tua vita?'' aggiunse la maga,guardandolo dritto negli occhi. Ludo annuì. Raven gli porse la mano, Ludo l'afferrò. I due furono avvolti dalla nube di fumo viola, che portò Ludo a tossire ancora una volta.Apparvero in un posto diverso. Si trovavano in una stanza dalle pareti nere e dal pavimento viola, con al centro un grande tavolo sul quale era poggiato un calderone insieme a varie bottiglie in vetro di diverse forme, contenenti strani liquidi colorati. Sul tavolo c'erano anche una tavola Ouija e un libro di magia aperto. "Benvenuto nel mio antro, Cavaliere Rosso'' esclamò Raven, facendo un inchino. La stanza era illuminata da lugubri candele viola e nere che fluttuavano in aria, in un moto perpetuo. Ludo si guardò attorno, impressionato. Era l'antro magico più peculiare che avesse mai visto. 

 

                                     -Nel frattempo, Loveville, Villa di Briana Cochran-

 

Myrtle\Skipper e Briana erano sedute ad un tavolino rotondo sorseggiando dei cocktail,in attesa dell'arrivo di Kyo. Si trovavano nella stanza più sensazionale di tutta la casa: un' enorme piscina al coperto. Il tetto era arcuato e composto da vetro massiccio. La piscina era rettangolare e l'acqua era tanto pulita da potercisi quasi specchiare. Briana aveva preparato un Coca Malibù per sé stessa e una Caipiroska per Myrtle.Kyo era in ritardo di almeno quindici minuti. Ai lati della piscina erano sistemate innumerevoli sdraio bianche disposte in file ordinate. Briana indossava uno stupendo costume da bagno intero color beige, dal design particolare.Aveva due aperture, una poco sotto il seno e una sulla pancia. Le coppe del reggiseno erano increspate ed il costume era decorato da tre rose finte molto chic disposte una sopra l'altra, equidistanti. Il costume era molto sgambato.Fasciava il suo corpo tonico e formoso alla perfezione.Non appena l'aveva vista, Myrtle era arrossita.Non aveva potuto fare a meno di chiedersi se a contatto con l'acqua sarebbe diventato trasparente e i flashback del meraviglioso seno di Briana l'avevano colta di sorpresa.Era davvero strano come il tempo passasse ma quei ricordi diventassero sempre più vividi.Per togliersi dall'imbarazzo Myrtle aveva tossito complimentandosi con Briana per gli occhiali da sole bianchi a goccia che indossava e per la sua pettinatura. Briana aveva riso in maniera furba, come se avesse intuito le vere intenzioni di Myrtle. Probabilmente era così: Myrtle non riusciva ad essere subdola, soprattutto al cospetto di Briana. I capelli di Briana erano legati in una coda alta, composta da boccoli, le sue labbra erano decorate da un rossetto color malva. Myrtle\Skipper indossava un semplice bikini rosso a fascia.Il suo fisico era asciutto e privo di particolari forme. Nonostante questo, Briana dovette concentrarsi al massimo per guardarla in faccia mentre parlavano del più e del meno. La tensione sessuale fra le due si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Dopo quasi mezz'ora, Briana scrisse un messaggio a Kyo. Dovevano iniziare il film (la piscina era dotata di un maxi schermo che si poteva abbassare o alzare a seconda della volontà,sul quale si poteva riprodurre qualsiasi cosa) . Si trattava di una commedia romantica dark fantasy riguardante l'amore tra due ragazze. Era stata proprio Kyo a scegliere il film, per questo le due si interrogavano sul motivo della sua assenza.Dopo qualche minuto Kyo avvisò Briana che non ci sarebbe stata per colpa di un mal di stomaco,tramite messaggio. Briana fece spallucce. Il cuore di Myrtle\Skipper cominciò a battere sempre più forte. Sarebbe rimasta da sola con Briana in costume, guardando un film romantico? Inspirò, finendo il cocktail in un sorso. "C'è qualche problema, cara?'' la provocò Briana, puntando i propri occhi marroni in quelli azzurro cielo di Skipper. Myrtle\ Skipper scosse la testa, sorridendo. Briana le offrì la mano, facendo cenno con la testa alla piscina. "Andiamo, allora'' esclamò. Myrtle\Skipper prese la mano di Briana e si lasciò dirigere verso la piscina, pregando un Dio in cui non aveva mai creduto di non commettere sciocchezze che avrebbero potuto rovinare il piano di salvataggio architettato da Cherry.

 

                                                          -Vuoto, Universo 4920F-



Una volta entrate, Stefan offrì loro la pizza fatta in casa che stava preparando mentre badava ai suoi figli, Alexia e Jeremy. I piccoli erano gemelli, un maschio e una femmina. Elena era troppo debole per occuparsi di loro (per ovvi motivi). Dakaria e Magdalena accolsero con gioia l'offerta. Bella si limitò a chiedere del sangue. Stefan stappò per lei una bottiglia di sangue animale che teneva nel frigo. Bella preferiva quello umano ( non direttamente dalla vena), ma si sarebbe accontentata. Aveva un grande autocontrollo per essere una vampira "neonata'', dunque poteva permettersi di bere sangue umano da sacche o bottiglie senza diventare una bestia feroce, al contrario di Stefan che era condannato a una dieta di sangue animale,poiché non riusciva a controllare la sua sete.Ad ogni modo, Magdalena e Dakaria fecero del loro meglio per conversare e rendere la situazione meno pesante mentre si gustavano la pizza. Stefan rispondeva a monosillabi, impegnato nell'imboccare prima Alexia e poi Jeremy. La tensione continuava a rimanere alta. Bella era davvero arrabbiata. Come aveva potuto Stefan nasconderle una cosa simile? Se non fosse stato per Magdalena sua sorella sarebbe morta e lei non ne avrebbe saputo nulla, non avrebbe potuto nemmeno darle l'ultimo saluto. Cercò di calmare i nervi bevendo un bicchiere di sangue dietro l'altro. Avrebbe voluto spaccargli la faccia, ma sapeva che doveva resistere, per il bene del suo piano e per Elena. Stefan era troppo debole per imporre la propria volontà su quella della moglie? nessun problema. Ci avrebbe pensato Bella. Elena l'avrebbe odiata per il resto della sua vita eterna, ma in cuor suo, Bella sapeva che trasformarla era la scelta migliore per tutti,persino per Stefan. Anche Magdalena e Dakaria lo sapevano. Qualsiasi creatura con un minimo di cervello sarebbe stata d'accordo con lei, ma Stefan era troppo accecato dall'amore per capire il suo punto di vista. Bella cercò di tenere a bada il nervosismo per tutto il pranzo. Mancava poco. Una volta che le sue "aiutanti" avessero finito di nutrirsi, il piano sarebbe iniziato. Toccava a Magdalena dare il segnale d'inizio, rovesciando "per sbaglio'' il suo bicchiere di sangue sul pavimento. Allora Dakaria avrebbe chiesto di andare al bagno.Bella si sarebbe offerta di accompagnarla ed entrambe avrebbero raggiunto la stanza di Elena. Fu così che andò. Magdalena rovesciò il bicchiere, ridacchiando e scusandosi. Stefan sbuffò e si alzò per prendere uno straccio. A quel punto, Dakaria chiese dove si trovasse il bagno. Come preventivato ,Bella si offrì di accompagnarla. Stefan era troppo occupato a brontolare e pulire per accorgersi di quello che avevano in mente. Bella entrò nella stanza di Elena con passo felpato e si sedette accanto a lei sul materasso. Nel vedere la sorella in quelle condizioni, i suoi occhi si riempirono di lacrime. Elena era quasi irriconoscibile: era eccessivamente magra e pallida, con delle terribili occhiaie rosse sotto gli stupendi occhi cioccolato che sembravano ormai spenti e senza vita. Indossava una camicia da notte color azzurro carta da zucchero, con lo scollo a v e le maniche lunghe. Bella strinse la mano di Elena, che aggrottò le sopracciglia, sussurrando debolmente: "Tu non dovresti essere qui...ho detto a Stefan di non dire a nessuno della malattia...'' l'agitazione le procurò una profonda scarica di tosse. Bella sgranò gli occhi: sua sorella stava sputando sangue. Sospirò, scuotendo la testa ed accarezzando i lisci capelli castano scuro di Elena. "Andrà tutto bene, sorellina. Sono qui per salvarti...'' sussurrò a sua volta, dandole un bacio sulla fronte. Elena sgranò gli occhi, scuotendo la testa. "No Bella. Non puoi farlo. Io non voglio trasformarmi...perderei i miei poteri e non potrei mai più fare figli!" Bella spostò lo sguardo verso Dakaria, che si era messa in posizione con le orecchie tese. Quando Stefan sarebbe arrivato, lei avrebbe creato il muro di fuoco, impedendogli di entrare."Elena...non posso lasciarti morire. Tu devi vivere. Per Stefan, per Alexia, per Jeremy, per me...'' mormorò Bella. fu proprio in quel momento che Stefan smise di pulire e cominciò ad avviarsi verso la camera. Dakaria chiuse gli occhi, concentrandosi al massimo e facendo un gesto teatrale con le mani. Davanti alla porta si formò un altissimo muro di fuoco. Dakaria rimase con le mani tese e gli occhi chiusi, usando tutta la propria forza e il proprio ingegno per limitare l'incendio ed evitare di bruciare l'intero cottage. "Non voglio farlo, Bella...ti prego. Lasciami andare'' sussurrò Elena, guardando la sorella negli occhi. Bella deglutì. Lo sguardo di Elena la diceva lunga sul suo pensiero a riguardo. Era terrorizzata dal diventare una vampira. Ma Bella aveva fatto la sua scelta. Non l'avrebbe lasciata morire,non quando c'era un'alternativa valida. Chiuse gli occhi cercando di fermare le lacrime. "Non posso, Elena...'' aggiunse. L'urlo di Elena squarciò il silenzio quando la sorella affondò i canini nel suo collo, riempiendola del veleno che serviva per trasformare una fata in un Vampiro Fatato. Tutto ciò avvenne sotto gli occhi impotenti ed infuriati di Stefan. Non poteva attraversare la parete di fuoco, sarebbe stato un suicidio. "Che diavolo hai fatto?'' gridò contro sua sorella, prendendola per un braccio e scaraventandola verso la fine del corridoio per poi inginocchiarsi piangendo davanti alla porta.

 

                                   -Loveville,Villa di Briana Cochran, un'ora e quarantacinque dopo- 

 

Briana stava guardando l'enorme schermo davanti ai suoi occhi ,con le gambe immerse nell'acqua.Era seduta su un materassino a forma di anello con diamante. Anche Myrtle era molto presa dalla pellicola, sdraiata sul materassino a forma di bocca. La storia era molto interessante. Parlava dell'astio tra due razze che si trovavano a convivere forzatamente, i vampiri e le sirene cannibali. Le due protagoniste provenivano ognuna da una razza diversa. Nonostante questo si erano innamorate e avevano cercato in tutti i modi di prevenire la guerra, fallendo miseramente. Mancavano soltanto cinque minuti alla fine. Gli occhi di Myrtle\Skipper erano pieni di lacrime. Le due amanti dovevano salutarsi per l'ultima volta,prima che la guerra iniziasse ufficialmente. Una delle due protagoniste aveva gli stessi capelli biondo scuro di Briana e gli occhi azzurri. Era molto alta e magra. Faceva la parte della vampira, dunque aveva uno stile di vestiario gotico basato principalmente sul nero e sul rosso. Il volto era appuntito e il naso pronunciato, la carnagione era pallida.La sirena era bassa e formosa, dalla pelle abbronzata e gli occhi verdi, con dei bellissimi capelli ramati che portava in minuscole trecce legate alla testa. Dopo un lunghissimo discorso su quanto fosse ingiusto il loro destino e su quando avrebbero voluto restare insieme, arrivò l'ultima scena. La sirena abbracciò la vampira e la portò sott'acqua con sé, baciandola con dolcezza e passione mentre passava le mani fra i suoi capelli. Davanti a quella scena, entrambe sgranarono gli occhi. Quelli di Briana si riempirono di lacrime che non riuscì a fermare. Lo schermo si ritirò e le luci si riaccesero, ma Briana non aveva ancora smesso di piangere. Si era tolta gli occhiali da sole e si era coperta il volto con le mani, singhiozzando. Myrtle\Skipper si tuffò nell'acqua, nuotando nella sua direzione e abbracciandola, per poi poggiare la testa sul suo petto. "Che succede, Bri?'' sussurrò con dolcezza.Briana abbassò le mani e guardò Myrtle\Skipper direttamente negli occhi mentre le lacrime continuavano a cadere. "Non è niente, ecco io...ho pensato alla mia ex ragazza...si chiamava Myrtle'' nell'udire quelle parole, il cuore di Myrtle salì fino alla gola ed una morsa si impadronì del suo stomaco. Myrtle\Skipper sospirò, accarezzando la guancia di Briana. "Ti capisco. Anche io avevo una ragazza, a Malibù, prima dell'incidente. Quello del bacio sott'acqua era il nostro cliché romantico preferito e ci eravamo promesse di ricrearlo quest'estate durante la nostra vacanza insieme.Poi..." Briana sospirò a sua volta. "Sei morta'' aggiunse. Myrtle\Skipper annuì, sorridendo. "Io ho confessato, ora tocca a te!" concluse. Briana annuì gravemente, spostando lo sguardo da Myrtle\Skipper alla superficie cristallina dell'acqua. "Non ci crederai ma...quello del bacio sott'acqua era anche il nostro cliché romantico preferito e anche noi avremmo dovuto ricrearlo l'estate in cui...in cui...'' spiegò Briana,scossa da violenti singhiozzi. "In cui sei morta?'' suggerì Myrtle\Skipper, stringendosi più forte a lei. "In cui mi ha uccisa'' disse Briana, coprendosi nuovamente il viso. Myrtle\Skipper era sotto shock: Il suo universo e quello di Briana erano identici, tranne per il fatto che nel suo era stata lei a morire per mano di Briana. "Mi dispiace molto, Briana. Non posso capire ciò che senti quando ci pensi, ma posso dirti che il passato non è importante come credi. Saremo anche morte ma siamo in un posto pazzesco, viviamo in case stupende e abbiamo amiche superlative...siamo piene di nuove opportunità, dobbiamo solo imparare a coglierle'' sussurrò Myrtle\Skipper, prendendo Briana per i fianchi e portandola in acqua con sé. Briana aggrottò le sopracciglia. "Che fai?'' chiese, a metà tra la sorpresa e la confusione. "Colgo un' opportunità...se tu sei d'accordo'' ribatté Myrtle\Skipper, accarezzando i capelli di Briana e guardandola negli occhi. "So che non sono lei, ma potremmo comunque provare, per sapere come ci si sente...'' concluse Myrtle\Skipper. Briana sorrise, stringendosi a lei. "Ci immergiamo al tre'' mormorò Myrtle.Contarono insieme fino a tre, scendendo sott'acqua e unendo prima le labbra, poi le lingue. Briana accarezzava la schiena di Myrtle\Skipper, mentre Myrtle\Skipper aveva deciso di approfittare della situazione per toccare il meraviglioso fondoschiena della sua anima gemella. Avrebbe dovuto essere preoccupata, dopotutto di lì a qualche giorno avrebbe dovuto lasciare Loveville. Tuttavia il bacio era così dolce e coinvolgente che Myrtle\Skipper non riuscì a pensare ad altro se non a quel meraviglioso momento e al fatto che finalmente il suo sogno di baciare Briana sott'acqua si fosse avverato. 

 

                                                       -Antro di Raven-

 

Raven aveva fatto accomodare Ludo in un piccolo soggiorno dalle pareti e dal pavimento dello stesso colore della stanza precedente. Il soggiorno era dotato di un grande camino nero nel quale bruciava un fuoco viola. Di fronte al camino erano poste due poltrone di pelle dello stesso colore. Successivamente, si era recata in un'altra stanza per preparare una tisana alla mora. Dopo qualche minuto aveva porto a Ludo una grande tazza nera decorata da un teschio bianco, ripiena di liquido violaceo. Raven si sedette sulla poltrona accanto a quella di Ludo, reggendo una tazza viola scuro decorata da un cuore nero spezzato. Rimase in silenzio di fronte a lui, sorseggiando il liquido. Ludo aveva provato a fare lo stesso, ma la bevanda era troppo calda, così aveva deciso di aspettare un po'. Dopo circa quindici minuti la tisana si freddò e Ludo la bevve in un solo sorso. Cominciò a tamburellare con le dita sul bracciolo della propria poltrona, tenendo lo sguardo fisso sull'orologio a forma di ragnatela nera posto di fronte ai suoi occhi. Raven non sembrò essere intaccata dalla sua impazienza. Sorseggiava lentamente la tisana, con gli occhi socchiusi. Passò mezz'ora,poi quaranta minuti, poi un'ora. Raven non aveva ancora finito la sua tazza. Sembrava che la ragazza avesse fatto un incantesimo per rallentare il tempo. Dopo un'ora e mezza, Ludo non riuscì a trattenersi e prese la parola, tossicchiando per attirare l'attenzione di Raven. "Dunque, che devo fare adesso?'' aveva chiesto,apprensivo. Raven ridacchiò, finendo la tazza in un sorso. "Mi chiedevo quando ti saresti deciso a parlare'' ribatté con un sorriso sarcastico."Seguimi'' disse poi, portandolo nella prima stanza. "So che sei impaziente di risolvere il problema delle tue amiche,ma prima di fare qualsiasi cosa devi scoprire per quale tipo di magia sei portato'' spiegò Raven, schioccando le dita e allineando sul tavolo alcune delle pozioni colorate che Ludo aveva visto poco prima. Ludo si grattò il mento, confuso. "Per quale tipo di magia sono portato?'' ripeté. Raven annuì. "Dovrai bere una pozione che ti porterà nella parte inconscia del tuo cervello e ti farà affrontare alcune prove che riveleranno quale tipo di magia è più compatibile con te'' spiegò, schioccando le dita ed accendendo un fuoco sotto al calderone posto sul tavolo. Poi cominciò a versare pozioni di vari colori nel calderone, mescolando il tutto con un mestolo. "Mi stai dicendo che non posso fare niente per diventare l'eroe di questa storia?'' mormorò Ludo, deluso. Raven lo guardò dritto negli occhi, facendolo arrossire. "Esatto. Ma puoi sempre essere l'eroe della tua'' esclamò seria. Aspettò qualche minuto ,dopodiché versò nel calderone una busta piena di una polvere color celeste chiaro,luccicante. Mescolò per qualche altro minuto, poi spense il fuoco schioccando nuovamente le dita. Si diresse nel soggiorno, prendendo la tazza dalla quale aveva bevuto Ludo, tornò nella stanza delle pozioni per riempirla e la porse al ragazzo.Ludo deglutì. Era un po' spaventato dalle prove che avrebbe dovuto affrontare, ma non voleva fare la figura del codardo.Sorrise, prendendo la tazza."Quanta ne devo bere?'' chiese. Raven sorrise a sua volta. "Tre tazze intere'' spiegò. Ludo annuì, procedendo. Una volta finito di bere la terza tazza, la sua testa cominciò a girare ed un grande sonno si impadronì delle sue membra. Raven batté le mani tra loro e Ludo cominciò a fluttuare fino ad una camera da letto. Raven lo seguì, sedendosi sul letto vicino a lui e sorridendogli, per poi dargli un bacio sulla fronte. "Buona fortuna'' sussurrò, stringendogli la mano. L'ultima cosa che Ludo vide prima di perdere i sensi fu il volto rassicurante e sorridente di Raven. Di solito era molto più scorbutica, ma rivedeva sé stessa da giovane in lui, cosa che la spingeva ad aprirsi, abbassando le difese.

 

                                                              -SHB-


Sonya,Qetsiyah e Chanel avevano bevuto e socializzato parecchio. Sonya aveva ragione: Madison e Chanel erano due gocce d'acqua, anche per quanto riguardava il carattere. Fu una serata piacevole. Una sorta di pigiama party versione sorellanza.Le ragazze crearono insieme una maschera per il viso, poi guardarono la serie tv "Love at First Bite'', la più famosa e drammatica fra le serie tv adolescenziali sui vampiri, mentre bevevano vodka alla fragola e mangiavano patatine alla paprika. Poi era arrivato il momento delle confidenze scottanti. Avevano giocato a un gioco inventato da Madison: "Domanda bella\ Domanda brutta''. Madison faceva pescare da una scatola chiusa una pallina. Se la pallina fosse stata bianca la domanda sarebbe stata bella, se invece fosse stata nera sarebbe stata una domanda scomoda o legata ad argomenti poco piacevoli. Bevvero tanto che rimasero a dormire da lei. Sonya e Qetsiyah si svegliarono a pomeriggio inoltrato. Madison era già sveglia e stava guardando il suo reality show preferito in tv. La bionda fece apparire una colazione ben fornita per le due e le liberò dal mal di testa tramite la magia. Infine consegnò loro il dispositivo per cui erano venute. Si trattava di un portacipria rotondo color fucsia, dotato di specchietto. C'erano del blush in polvere, tre tipi di ombretti e un piccolo pennello posto al centro. Lo specchietto era circondato da minuscole lampadine che si accendevano ogni volta che veniva aperto. Madison aveva spiegato loro che chiunque avesse utilizzato quella cipria o quell'ombretto per truccarsi avrebbe potuto comunicare con chiunque. Le ragazze ringraziarono Madison di cuore. Sonya era un po' triste, poiché non poteva salutare Chanel come avrebbe voluto. D'altro canto, grazie al dispositivo di Madison, avrebbe potuto parlarci quando voleva. Qetsiyah e Sonya avevano salutato Madison calorosamente, tornando alla SHB, o meglio, alla VSV. Non appena vide il proprio riflesso, Sonya si sentì svenire. Senza trucco era pallida come un cencio e quei vestiti da cameriera non erano affatto in armocromia. Le sembrava di essere un'estranea in casa sua. L'arredamento era pesante, scuro e pacchiano. Le sue ex minion erano vestite allo stesso modo. Struccate, sciatte, stanche. Pulivano ogni angolo di quel delirio gotico con estrema precisione, sospirando. Victoria era seduta su un trono oro e rosso, limandosi le unghie. Era l'unica truccata e vestita decentemente. Stava bevendo del sangue da un calice dorato, sorridendo e beandosi della fatica delle "consorelle''. Non appena le vide, Victoria cominciò a tossicchiare, facendo loro cenno di avvicinarsi. Sonya e Qetsiyah inspirarono profondamente, prendendosi per mano e dirigendosi "al suo cospetto''. Gli occhi rossi di Victoria si strinsero fino a diventare due fessure. "Dunque...dove eravate finite? Il vostro turno di lavoro è iniziato ore fa'' commentò, ridacchiando con malignità. "Perdonami, Victoria'' mormorò Qetsiyah, facendo un inchino. "Come posso rimediare?'' aggiunse. Un sorriso sornione apparve sul volto di Victoria. "Per via del tuo ritardo, Salterai la cena e dovrai pulire ogni angolo del pavimento con uno spazzolino da denti per bambole.In questo modo sarai da esempio alle altre'' esclamò Victoria, godendosi ogni secondo del proprio mandato come Presidentessa. Sonya aggrottò le sopracciglia. Avrebbe voluto romperle il naso. Qetsiyah strinse più forte la sua mano. Doveva far finta di nulla se voleva il tempo per ricattare Mania e far tornare tutto come prima. Sonya sospirò. "Certamente, Victoria, come desideri'' ribatté Qetsiyah. "Dove posso trovare lo spazzolino?'' aggiunse. Victoria schioccò le dita, facendo apparire un minuscolo spazzolino rosa firmato Barbie per poi porgerlo a Qetsiyah.Qetsiyah lasciò la mano di Sonya, prendendo lo spazzolino e congedandosi rispettosamente da Victoria, diretta ad eseguire i suoi ordini. Prima che se ne andasse, Victoria le disse che avrebbe trovato i detersivi in quella che una volta era la stanza delle feste. "E tu che mi dici, Sonya?'' incalzò Victoria, disgustata. Sonya alzò il dito medio. "Fanculo, Victoria. Io non sarò la tua sguattera. Non ho intenzione di fare nulla, anche se ciò significasse soffrire la fame per l'eternità. Di certo non posso morire di nuovo'' sibilò,puntando i propri occhi color cioccolato in quelli rossi di Victoria, che scoppiò a ridere. "Sai che se volessi potrei obbligarti a farlo. Tuttavia vederti soffrire la fame per l'eternità sarà ancora più divertente, specialmente quando Jason Dean scoprirà di non poter più entrare qui e ti lascerà'' ribatté con arroganza.Sonya impallidì. Che significava? Perché il suo fidanzato non sarebbe dovuto entrare? si sentì mancare. Jason Dean non poteva lasciarla...lui la amava...giusto? abbassò gli occhi sul pavimento. Non poteva farsi distrarre dalle provocazioni di Victoria. Doveva salvare le sue minion e l'unico modo per farlo era fare buon viso a cattivo gioco. Alzò gli occhi al cielo, fingendosi sconsolata. "Fanculo JD. Senza la Presidenza non sono più niente...'' mormorò con fare triste. "Rimarrò sul mio letto a piangere per il resto della mia non vita'' concluse. Victoria applaudì. "La disperazione ti dona, Victoria Numero Otto. Puoi ritirarti nella camera comune, la trovi dove una volta c'era la tua stanza'' la congedò. Sonya si diresse verso la stanza indicata da Victoria. Successivamente, chiuse la porta a chiave e si sedette sul letto, estraendo il portacipria di Madison e fissando il proprio riflesso,determinata. Era ora di riportare le cose alla normalità e di dare a quella megalomane di Victoris ciò che si meritava, una volta per tutte.


Sonya prese il pennello e lo sfregò all'interno del blush, poi lo alzò e cominciò a passarlo sulle guance. Per qualche strano motivo che doveva essere legato alle nuove ed assurde regole di Victoria, esse non si colorarono. Chiuse gli occhi, sperando che il dispositivo funzionasse comunque. Doveva radunare tutti i dettagli possibili riguardanti Mania. Madison le aveva spiegato che più il pensiero era preciso, prima il messaggio avrebbe raggiunto il destinatario. E fu così che la superficie dello specchio si increspò, diventando completamente nera. Dopo qualche minuto dall'altro lato dello specchio apparve una versione di Mania che Sonya non aveva mai visto. Senza trucco, con i capelli legati un una coda. Gli occhi verdi e azzurri sembravano molto più piccoli, le labbra sottili e il l naso molto più tondo. Vista così sembrava quasi...umana. "Ciao,Mania'' disse Sonya, alzando un sopracciglio. Mania sussultò e qualcosa le cadde di mano. Era uno spazzolino. Mania si trovava nel bagno di qualcuno. Sicuramente non era il suo. Le pareti erano color rosa baby, decorate da fiocchi bianchi. Che le voci sulla sua relazione con Venere fossero vere? Sonya tossicchiò, cercando di concentrarsi. Mania si abbassò verso il lavandino per sciacquarsi la bocca, liberandosi del dentrificio rosa. Poi aveva guardato verso Sonya, sgranando gli occhi. "Sonya? Come hai fatto a contattarmi? Non dovresti essere in grado di comunicare con il resto del Mondo degli Spiriti'' sibilò, accigliandosi. Sonya fece spallucce. "Ho ottenuto una mano da un'amica con dei grandi poteri. Con questo dispositivo posso contattare chiunque io voglia...comprese Venere e Minerva'' esclamò Sonya, sorridendo vittoriosa. "Se non vuoi che sappiano del tuo piccolo progetto extracurricolare farai meglio ad ascoltare la mia richiesta'' concluse. "Come osi minacciarmi, stupido puffo? Io sono una divinità!" tuonò Mania. Qualcuno alle sue spalle aprì la porta. Sonya non credeva ai suoi occhi: si trattava proprio di Venere. "Che succede, tesoro?'' chiese la divinità dell'amore, passando una mano fra i propri capelli dorati e sgranando gli occhi azzurri come il mare. Sonya alzò un sopracciglio, guardando Mania dritta negli occhi. A quanto pareva, Venere non poteva vederla. Almeno, non ancora. "Va tutto bene, tesoro, ho solo un po' di mal di testa'' ribatté Mania, avvicinandosi a lei e baciandole la fronte. Venere sospirò, facendo spallucce e sorridendo. "Ti aspetto di là'' aggiunse, facendo l'occhiolino e chiudendo la porta alle sue spalle.Sonya ridacchiò."Sei una divinità con un segreto da mantenere. Un segreto che potrei spifferare a chiunque'' aggiunse. Mania sospirò, abbassando lo sguardo verso il pavimento. Quella mocciosa aveva ragione.L'unico modo per tenere segreto ciò che aveva fatto a quelle ragazze era accontentarla. "Che diavolo vuoi?'' sbuffò dunque, esasperata. "Penso che tu sappia cosa voglio'' commentò Sonya, lanciandole un'occhiata eloquente. "E va bene.Tornerai la presidentessa di quella stupida sorellanza. Stasera chiarirò le cose con le altre'' concluse Mania. Sonya annuì, sorridendo e mandandole un bacio. "A stasera, cara'' commentò sarcastica. Dopodiché chiuse lo specchietto, sdraiandosi sul letto con un grande sorriso stampato in volto. Ci era riuscita davvero, aveva ricattato la Dea del Caos e della Morte. 

 

                                                      -SHB, Quella sera- 

 

Mania si era recata alla SHB, truccata come al solito. Indossava un vestito in pelle color rosso scuro, senza spalline.Il vestito era lungo fino a fine coscia e ai piedi indossava degli stivali neri dello stesso materiale, lunghi fino al ginocchio. I capelli rossi e neri erano raccolti in un voluminoso chignon fissato sulla nuca. In quel momento, Mania aveva fatto scendere Victoria dal trono e aveva radunato il resto delle consorelle nell'atrio. Sonya era accanto a lei, con un sorriso radioso. Victoria era talmente arrabbiata che sembrava le fumassero le orecchie. Era arrabbiata e...confusa. Che cosa stava succedendo? Perché Sonya sorrideva in quel modo? Anche le consorelle erano confuse. Esauste e confuse. Guardando le loro espressioni era chiaro quanto poco avvezze fossero alle pulizie e ai lavori domestici. Sembrava che avessero lavorato per una settimana al posto che per due giorni. Mania tossicchiò, ottenendo la loro attenzione."Care consorelle, vi ho riunite qui per darvi una notizia importante che riguarda la Presidenza'' esordì."Credo di aver giudicato Sonya troppo frettolosamente. Dopotutto è sempre stata lei la vostra leader e questo posto è sempre stato pieno di gioia e soddisfazione'' continuò Mania. "Per questo motivo ho deciso di restituire la Presidenza a lei, ripristinando le vecchie regole con effetto immediato'' concluse, profondamente a disagio. In quell'esatto momento l'arredamento cambiò,tornando la villa governata da colori pastello che era prima. Tutte le stanze tornarono alla normalità e anche gli outfit e il trucco delle consorelle, che si misero ad applaudire urlando dalla gioia. Anche l'outfit di Sonya si trasformò. La divisa da cameriera lasciò il posto ad un top argenteo dallo scollo a v accompagnato da una minigonna bianca. Le gambe erano nude e ai piedi portava delle décolleté appuntite color argento ,dotate di tacco a spillo. I suoi occhi erano decorati da un ombretto argento glitterato e da una lieve linea di eyeliner nero, mentre le labbra da un rossetto color mirtillo. I suoi capelli castano chiaro erano lisci e legati in una coda alta. Era tornata divina, grazie al correttore ed al bronzer .L'aspetto malaticcio aveva lasciato spazio a una meravigliosa carnagione omogenea color caramello, che faceva risaltare i suoi occhi scuri leggermente a mandorla. " Bentornate, consorelle!'' esclamò Sonya, entusiasta. Le altre erano in visibilio,contente che quel terribile incubo fosse finito. "C'è solo una nuova regola...d'ora in poi Victoria, anzi Sonya Numero Otto, dormirà in una polverosa soffitta e potrà indossare solo la sua divisa da cameriera. Non si potrà truccare e non potrà tenere sciolti i capelli tranne quando dorme. In più non sarà più invitata a nessuna delle nostre feste e dovrà pulire tutti i giorni ogni angolo della casa con uno spazzolino di Barbie per il resto dell'eternità'' aggiunse Sonya, supportata da grida di approvazione e applausi scroscianti. La faccia di Victoria divenne rossa dalla rabbia. "Mania!" gridò. Ma ormai era troppo tardi, la Dea della Morte e del Caos si era dileguata e Sonya aveva vinto. Le sarebbe toccato fare da sguattera a lei e alle sue amiche per il resto dei suoi giorni. Le ragazze invitarono i loro fidanzati (Sonya contattò Jason Dean) e decisero di fare una festa per celebrare il ritorno della gioia e del divertimento, ma soprattutto delle Sonya Herfmann Bitches. Tutte tranne Victoria, che andò a dormire nella soffitta polverosa. Il giorno dopo avrebbe dovuto pulire la stanza delle feste da cima a fondo, era meglio risparmiare le energie.

 

                                          -Loveville, Villa di Barbara\Katerina e Raquelle\Cherry-

 

Raquelle\Cherry sedeva sul divano insieme a Barbara\Katerina. Le due indossavano solo l'accappatoio. L'accappatoio di Cherry\Raquelle era leopardato mentre quello di Barbara\Katerina era rosa.Stavano guardando "Love at first Bite'', la loro serie tv preferita sui vampiri, mentre indossavano una maschera viso purificante. A metà della terza puntata, lo smartphone di Raquelle\Cherry ricevette una notifica.Raquelle\Cherry lasciò la mano di Barbara\Katerina per controllare chi le avesse scritto. Si trattava della sua migliore amica, Daphne\Vienne. "Ho sentito che Sara e Sylvania hanno fatto amicizia. Si dice stiano sempre insieme per evitare i loro sentimenti tormentati. Quando hai intenzione di restituire i ricordi a Murdo?'' recitava il messaggio. Raquelle\Cherry sgranò gli occhi. I ricordi di Murdo. Era stata così presa dal piano per rapire Venere che si era dimenticata della promessa fatta a Sylvania. Rifletté per qualche secondo, poi digitò il messaggio di risposta. "Lo faremo una volta finito il concorso. Sei d'accordo?'' Raquelle\Cherry schiacciò invio, poi posò lo smartphone sul tavolino di fronte al divano. Dopo qualche minuto, il telefono ricevette un'altra notifica."Assolutamente d'accordo'' fu la risposta di Vienne. Barbara\Katerina alzò un sopracciglio, mettendo in pausa la tv. "Cosa bolle in pentola?'' domandò con un sorrisetto furbo. Raquelle\Cherry ridacchiò. "Ti racconterò tutto, ma prima devo andare a fare altri pop corn al caramello...li abbiamo finiti'' aggiunse, agitando il contenitore di plastica vuoto. Katerina acconsentì. Raquelle\Cherry si recò in cucina, portando con sé la bacinella.

 

                                 -Mare di Loveville,8 Novembre 2024,Ore 10.30-


Ariel\Danyella e Buggy\Eric avevano deciso di approfittare dei giorni di fiacca per vivere il loro idillio romantico alla luce del sole. Avevano preso dei gelati in centro e noleggiato una piccola barca. Ariel\Danyella aveva usato la magia per far funzionare i remi. I due avevano giocato come dei bambini, leccando l'uno il gelato dell'altro. Una volta che i coni furono finiti, avevano cominciato a baciarsi. Prima con dolcezza, poi con foga. Successivamente, avevano cominciato a spogliarsi e Ariel\Danyella aveva fermato la barca. Buggy\Eric stava baciando il suo collo con voglia. "Che ne dici di farlo in acqua? Siamo parecchio distanti dalla spiaggia'' sussurrò Danyella, sfilandosi il vestito e rimanendo in intimo. Buggy si allontanò da lei, spogliandosi completamente e gettandosi in acqua. Ariel\Danyella si morse il labbro,sfilandosi le mutandine e buttandosi in acqua col reggiseno addosso. Le piaceva. Color azzurro carta da zucchero, decorato da fiori rossi e bianchi, semitrasparente. Una volta raggiunto Buggy\Eric, Ariel\Danyella lo abbracciò, circondando i suoi fianchi con le gambe. Buggy\Eric la tirò a sè, gemendo e penetrandola.Ariel poggiò le braccia sulle sue spalle, cominciando a muoversi lentamente su e giù, poggiando la bocca su quella di lui e schiudendola , baciandolo con passione. 

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