Frangments

di Ailis_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Yin&Yang ***
Capitolo 3: *** Blood&Milk ***
Capitolo 4: *** Innocence and Bastard ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Frangments

 


Prologo



Sono piccoli “frammenti” di una coppia, la SasuHina, divisa in tre shot. Ognuna viene narrata da un diverso personaggio, che elencherò qui sotto in modo che sia più chiaro. Ecco intanto i tre motivi da me scelti. Sono posti in ordine rispetto a come si presentano nella raccolta.


1.Sasuke è il nero, Hinata il bianco. Si completano
2.E' candore e pudicizia, macchiato da peccato e passione
3.Sas'ke non si fa scrupoli ad essere freddo, menefreghista e bastardo con Sakura e Ino. Ma come potrebbe con Hinata? E' impossibile nuocere a qualcuno di tanto candido.


E i narratori di ogni shot:

I° shot: Kiba
II° shot: Hanabi
III° shot: Naruto


Questa raccolta ha partecipato al concorso “Il Manifesto” indetto da Globulo Rosso e classificatasi III°. Riportato qui sotto il giudizio.



"Frangements",
di Bimba_Chic_Aiko

7,5 punti, stile
7,5 punti, correttezza grammaticale
6 punti, IC
9 punti, rispetto dei Warning del contest
7,5 punti, trama/originalità.
per un totale di 38 punti.




Hai scelto una coppia davvero complicata. I due personaggi, vale a dire Hinata e Sasuke, sono due delle figure più difficili ideate da Kishimoto.
Sasuke non si apre. Sasuke non è Sasuke se si rende vulnerabile. E qui lo è. E anche tanto.
Ok, è impossibile renderlo completamente IC, ma nelle tue shot, soprattutto nell'ultima, hai fatto si che lui si mostrasse davanti a Naruto, che mostrasse un lato di lui che nessuno dovrebbe mai conoscere.
Non l'ha mai fatto e non lo farà mai. Forse avresti dovuto rimarcare sul suo lato di stronzo/bastardo con le ragazze. Sarebbe stato più incline alla sua natura.
Per quanto riguarda Hinata, anche lei un pochetto OOC. Meno di Sasuke, ovviamente. E' fragile, timida e candida, ma non vile .
La Hyuga è orgogliosa e coraggiosa, sa quando alzarsi e mettersi a giocare. Piangere di fronte al suo adorato, non credo sia da lei.
Nonostante tutto, certe tue frasi mi hanno davvero colpito. Lasciando da parte il carattere dei due pg, il tuo stile è davvero interessante. A volte, come ho già detto, sono rimasta stupita da frasi tanto profonde... Peccato forse per le troppe interruzioni. Molte frasi potevano essere formulate in altri modi, togliendo quelle virgole che spesso, incespicavano la lettura e stroncavano la fluidità.
Le tre conclusioni sono troppo frettolose e devi stare più attenta allo stile dei narratori: anche loro devono essere dipinti in un certo modo.
Kiba non parlerebbe o penserebbe mai in quel modo. Troppo aulico...
Per finire, è difficile pensare a dei motivi plausibili per una coppia simile, ma quelli che mi hai offerto sono abbastanza scontati. I primi due, addirittura, sono praticamente la stessa cosa: uno è l'opposto dell'altro, lui il passionale e lei la purezza. Il bianco e il nero, fanno si che si crei un mix tra i due pg totalmente differenti.
Non per questo, non ho apprezzato la descrizione che ne hai fatto. Il tuo stile è buono, dovresti soltanto migliorare la punteggiatura e la fluidità, in quanto a lessico vai alla grande!
Apprezzo la scelta della coppia, però. Ti sei impegnata davvero tanto. Essendo una coppia originale, hai dato il meglio di te!
Spero tu sia d'accordo con me.
Complimenti! Un' ottima raccolta!

Hina



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Yin&Yang ***


Frangments

Frangments




Sasuke è il nero, Hinata il bianco.
Si completano.”



Ero seduto con Akamaru sotto il mio solito albero, a pranzare dopo l'estenuante allenamento mattutino con i miei compagni di Team.
Shino sedeva accanto a me, in completo silenzio, come suo solito.
Hinata, invece, stava pranzando a qualche albero di distanza da noi insieme a Sasuke.
Si, proprio quel Sasuke.
Se qualcuno me l'avesse detto due mesi prima, probabilmente gli avrei sonoramente riso in faccia. Erano troppo diversi.
Non credevo che due mondi così opposti potessero, in qualche modo, incontrarsi e, soprattutto, attrarsi.
Eppure, avevo dovuto ricredermi.
Pensandoci, non sarebbe stato fuori luogo paragonarli al bianco e al nero.
Hinata, ovviamente, era il bianco: puro e incontaminato, poteva sembrare solo apparentemente innocuo. In realtà, era un colore capace di splendere e di mostrare più tenacia di molti altri, più fittizi, che sapevano solo nascondersi sotto una facciata di apparente forza.
Proprio per questo, chi meglio di lei poteva rappresentare questo colore?!
Sasuke, invece, era simile al nero: inesplicabile e sconosciuto, con recessi tanto nascosti che nessuno avrebbe mai potuto illuminarlo davvero del tutto.
Erano un po' come il giorno e la notte, insomma.
Ognuno completava l'altro con la sua semplice presenza.
Più li guardavo e più me ne convincevo.
Hinata aveva appena strappato un pezzo del suo panino e l'aveva ceduto all'Uchiha con un sorriso timido. Lui l'aveva guardata, ma c'era qualcosa di strano nei suoi occhi.
Però non era il solito sguardo altero: osservava la mia compagna di team come se stesse guardando il tesoro più prezioso che il mondo avesse potuto donargli.
Come un fedele guarda alla sua divinità, ecco.
Erano spensierati: sembrava che niente potesse distruggere quel mondo che si era creato intorno a loro, quell'aura di pace che sembrava urlare al mondo di rallentare, di fermarsi addirittura per non disturbare.
Osservando bene i loro gesti, mi venne in mente che ruotavano l'uno intorno all'altro, probabilmente senza rendersene conto.
Ogni gesto, ogni piccola movenza...sembrava avere come creatore, destinatario e centro l'altro, come se l'amato fosse un polo di gravità a cui ruotare intorno.
Non potevo che guardarli stupito e, lo ammetto, anche un po' invidioso. Non fraintendiamo, volevo bene ad Hinata come ad una sorella.
Quello che invidiavo era quell'amore perfetto che sembrava averla conquistata. Quel sentimento che la avvolgeva in ogni minuto della sua vita e che, in ogni secondo, la faceva sentire speciale.
Osservandoli pensai che, dopotutto, non era poi così assurdo che quei due si fossero innamorati: era l'uno la metà dell'altro. Si completavano alla perfezione.
Sorrisi e tornai al mio pranzo.


To be Continued...

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Capitolo 3
*** Blood&Milk ***


Frangments

Dedicato a tutte le Black Cat <3

 

E' candore e pudicizia, macchiato da peccato e passione.”



Ero notte inoltrata. Aveva da poco smesso di piovere, ma la luna ancora non si vedeva, nascosta da una coltre piuttosto spessa di nuvole scure.
Avrebbero dovuto essere tutti a letto, però non mi stupii di vedere una figura nera uscire di soppiatto dalla finestra della stanza di Hinata e correre oltre il cancello.
Avevo notato le sue fughe da qualche giorno, ma avevo pensato che non fossero affari miei. E, di conseguenza avevo deciso di non impicciarmi.
Però, in quella notte, non riuscii a resistere alla tentazione e, nonostante il mio buon senso mi dicesse che era una cosa sbagliata, la seguii.
Hinata era veloce, più di quanto pensassi, ma riuscii a starle dietro senza che lei si accorgesse di me.
Quando ci fermammo eravamo arrivate ad una piccola cascata incastrata tra anfratti di rocce coperte di piccole gocce scintillanti. Su una di queste rocce, si stagliava contro il resto dell'ambiente fiabesco la figura di un uomo.
Vidi mia sorella avvicinarsi a lui che, nel frattempo, si era voltato per accoglierla tra le sue braccia. In quel momento, si aprì un varco tra le nuvole e la luce della luna illuminò, seppur fievolmente e per un secondo, il volto dello sconosciuto.
Quando vidi chi era, impallidii e sgranai gli occhi: Sasuke Uchiha, il traditore.
Il mio primo pensiero fu di andare di corsa ad avvisare l'Hokage e, con lei, tutta la squadra Anbu. Mi sentivo tradita dal comportamento della mia stessa sorella.
Ma poi qualcosa mi impedì di muovermi: era una sensazione strana, provocata dalla vista di Hinata e del suo giovane amante.
Non facevano niente: si guardavano negli occhi. Eppure, l'intensità di quello sguardo era tale da costringermi a distogliere il mio anche da quella distanza. Era come se una ventata proveniente dai loro due corpi mi avesse investita, sconvolgendomi e inchiodandomi al mio posto.
Più li guardavo e più una strana sensazione mi balenava nella mente. All'inizio, avevo pensato che fosse solo una storia di sesso.
Invece, quello era amore vero. L'idea, o meglio, la consapevolezza mi colpì con la forza di un temporale d'estate, inaspettato e violento, mentre avvertivo l'ardore dei loro sguardi reciproci: era tale da riuscire a scuotere anche me, Hanabi Hyuga.
Fecero l'amore, ma era qualcosa di diverso dal volgare desiderio dei sensi. Nei loro movimenti, nel modo in cui le mani si intrecciavano e le loro labbra si cercavano c'era più della lussuria.
Sembrava quasi essere un bisogno sconvolgente che si saziava con la sola presenza dell'altro. Pensai che il loro rapporto era più complesso di quanto avessi creduto di primo acchito: era candore e dolcezza, macchiata dal peccato e dalla passione.
Mi allontanai in silenzio, conscia di questa nuova realtà, sapendo che non sarebbe stato giusto dividere due anime che, evidentemente, si appartenevano.


 

 

E ora rispondo alle recensioni:

@ Globulo Rosso: beh, avevo già detto tutto quando mi hai scritto il giudizio, quindi penso di non dover aggiungere nulla; credo però sia il caso di dirti che è stato un piacere partecipare al tuo concorso, indipendentemente dal risultato.

@ Chandelora: Wow! Sono veramente strabiliata. No, anzi, lusingata. Non sai quanto sia stato piacevole per me ( e per il mio ego) leggere la tua recensione. Mi ha fatto piacere sapere di essere riuscita a trasmetterti qualcosa con le mie parole. Era quello che volevo e che tu l'abbia colta e che questo ti abbia emozionata è per me, scrittrice, una grande soddisfazione.
Spero di leggere una tua recensione anche a questo secondo capitolo.

 

 

 

To be Continued...

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Capitolo 4
*** Innocence and Bastard ***


Frangments

Sas'ke non si fa scrupoli ad essere freddo, menefreghista e bastardo con Sakura e Ino. Ma come potrebbe con Hinata?
E' impossibile nuocere a qualcuno di tanto candido.”


Io e Sasuke camminavamo per le strade di Konoha diretti all'Ichiraku per cenare dopo una giornata di duro allenamento. Pioveva ed entrambi eravamo al riparo sotto i nostri rispettivi ombrelli. Sasuke era silenzioso come sempre, ma non era importante: io parlavo abbastanza per entrambi.
Si fermò di colpo, costringendomi a fare altrettanto mentre lo guardavo, interrogativo. Aprii la bocca per chiedere il motivo della sua improvvisa fermata, ma, prima che potessi pronunciare anche solo una vocale, indicò qualcosa davanti a sé con un cenno della testa.
Mi voltai e vidi Hinata seduta sulla panchina di cemento, senza ombrello e completamente bagnata, le gambe raccolte al petto. I lunghi capelli corvini le incorniciavano il viso dalla pelle candida, mentre le spalle erano scosse da leggeri singhiozzi.
Quando si rese conto della nostra presenza, alzò i grandi occhi nivei su di noi. Erano lucidi, pieni di lacrime che si mischiavano, cadendo, alle gocce di pioggia. Aprì la bocca una, due, tre volte, ma in nessuna di queste riusci a dire qualcosa e, alla fine, abbassò il capo, sconfitta, poggiandolo sulle ginocchia.
Mi investì un moto di incredibile tenerezza: sembrava proprio un cucciolo ferito; era impossibile farle del male, così delicata e fragile, e mi chiedevo chi fosse stato la causa del suo dolore.
Una creatura tanto pura non avrebbe dovuto stare tanto male: mi sembrava una grande ingiustizia, oltre che sbagliato.
Mi mossi automaticamente verso di lei, ma fui preceduto da Sasuke che si era già seduto al suo fianco, incurante dell'acqua che scorreva sul cemento della panchina e che, in un attimo, gli impegnò i vestiti. Il suo ombrello riparava entrambi e, incredibile a dirsi, la stava abbracciando.
Abbraccio era forse una parola troppo “forte”: si limitava a cingerle le spalle con un braccio, guardandola in silenzio.
Rimasi comunque interdetto: non avevo mai visto Sasuke stringere nessuno, in nessuna occasione. Pensavo addirittura che fosse incapace di un tale gesto di affetto. Eppure, eccolo lì: stretto ad Hinata, mentre lei continuava a piangere lacrime amare sulla sua spalla.
E fu questa visione a sconvolgermi più di tutto. Fin da quando lo conoscevo, Sasuke non si era mai fatto scrupoli a essere menefreghista e, dovevo proprio ammetterlo, bastardo con Sakura e Ino.
Era sempre stato freddo e altero, nonostante loro continuassero a rincorrerlo.
Ino voleva qualcuno che la facesse divertire, che la proteggesse, ma non era mai stata davvero innamorata di lui: semplicemente seguiva la moda.
Sakura, invece, era tutta un'altra storia: lei aveva amato davvero Sasuke e, nonostante tutto, ero quasi sicuro che ancora adesso sentisse qualcosa per lui, anche se molto più debole rispetto al passato.
Eppure, a lui non erano mai interessate, nessuna delle due. A dire il vero, non l'avevo mai visto interessarsi a nessuna ragazza.
Invece, era proprio lui a sedere al fianco della giovane più dolce di Konoha; era proprio la sua la mano che correva sulla chioma di Hinata, cercando di trasmetterle un minimo di forza e di conforto.
Era diverso, semplicemente, dal Sasuke che, ogni giorno, si allenava con me. Guardai ancora una volta Hinata, percependo l'incredibile aura di fragilità che le volteggiava attorno.
Forse, anche Sasuke l'aveva colta.
In fondo, pensai era normale che Sasuke non riuscisse ad essere così algido e indifferente anche con lei: come si poteva nuocere ad un essere così candido e intoccabile?
Li guardai, sorridendo e pensando a quanto fossero incredibilmente...non trovavo la parola adatta..teneri? Dolci? Idilliaci?
Forse un po' tutto insieme, ecco.
D'un tratto, mi venne in mente che, da qualche settimana, Sasuke parlava spesso di una ragazza che aveva incontrato, senza rivelarmene il nome. Quando lo faceva, gli occhi gli si illuminavano di colpo e mi sembrava essere un'altra persona.
Il modo in cui Sasuke fissava Hinata...andava al di là del semplice affetto, oltre l'ammirazione. Vidi l'inizio di un sentimento nuovo nel cuore del mio compagno che, pensai, avrebbe forse potuto spazzare via il dolore che sapevo albergarvi.
Ne vidi il principio, senza però riuscire a scorgervi la fine. Era come il mare o il cielo: entrambi infiniti e, entrambi, colmavano quelli che, altrimenti, sarebbero stati grandi buchi neri.
Se Sasuke era il mare, sperai che Hinata fosse un pesce per potervisi immergere e colmarlo con la sua presenza.
Se Sasuke era il cielo, allora sperai che Hinata diventasse la luna per potervici vivere giorno dopo giorno e rischiarare, con la sua luce fine e radiosa, le tenebre della notte.
Li guardai e capii chi fosse la “ragazza misteriosa” di cui Sasuke parlava e compresi il perché di quei pensieri che la mia mente aveva formulato poco prima. Sapevo solo che erano, in qualche modo, giusti e veri.
Sorrisi e mi allontanai, scoccando un ultima occhiata all'insolita coppia ancora stretta in quell'abbraccio che pareva non voler finire, prima di andarmene ghignando interiormente mentre percepivo lo sguardo di riconoscenza di Sasuke.
Ah, Sasuke, mi devi una cena. E il mio sorriso si allargò ancora di più.

 

 

 

 

 

 

;Angolo dell'Autrice;...
E finalmente ho concluso di pubblicare questa raccolta. E' stata breve, certo, ma mi è rimasta dentro.

Chandelora: la tua recensione, come quella prima, mi ha veramente commossa! Sapere che qualcuno legge e, come me, ama questa storia e, soprattutto, questo coppia...beh, è una grande emozione!
Spero che anche questo nuovo capitolo ti sia piaciuto.


E con questo, l'autrice si inchina e...

sipario.


 The End

 

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