Frangments di Ailis_ (/viewuser.php?uid=42715)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Yin&Yang ***
Capitolo 3: *** Blood&Milk ***
Capitolo 4: *** Innocence and Bastard ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Frangments
Prologo
Sono
piccoli “frammenti” di una coppia, la SasuHina, divisa in tre shot. Ognuna viene
narrata da un diverso personaggio, che elencherò qui sotto in modo che sia più
chiaro. Ecco intanto i tre motivi da me scelti. Sono posti
in ordine rispetto a come si presentano nella raccolta.
1.Sasuke è il nero, Hinata il bianco. Si
completano 2.E' candore e pudicizia, macchiato da peccato e
passione 3.Sas'ke non si fa scrupoli
ad essere freddo, menefreghista e bastardo con Sakura e Ino. Ma come potrebbe
con Hinata? E' impossibile nuocere a qualcuno di tanto
candido.
E i narratori di ogni shot:
I° shot: Kiba II° shot: Hanabi
III° shot:
Naruto
Questa raccolta
ha partecipato al concorso “Il Manifesto” indetto da Globulo Rosso e
classificatasi III°. Riportato qui sotto il
giudizio.
"Frangements", di Bimba_Chic_Aiko
7,5 punti, stile 7,5 punti, correttezza grammaticale 6
punti, IC 9 punti, rispetto dei Warning del contest 7,5 punti,
trama/originalità. per un totale di 38 punti.
Hai
scelto una coppia davvero complicata. I due personaggi, vale a dire Hinata e
Sasuke, sono due delle figure più difficili ideate da Kishimoto. Sasuke non
si apre. Sasuke non è Sasuke se si rende vulnerabile. E qui lo è. E anche tanto.
Ok, è impossibile renderlo completamente IC, ma nelle tue shot, soprattutto
nell'ultima, hai fatto si che lui si mostrasse davanti a Naruto, che mostrasse
un lato di lui che nessuno dovrebbe mai conoscere. Non l'ha mai fatto e non
lo farà mai. Forse avresti dovuto rimarcare sul suo lato di stronzo/bastardo con
le ragazze. Sarebbe stato più incline alla sua natura. Per quanto riguarda
Hinata, anche lei un pochetto OOC. Meno di Sasuke, ovviamente. E' fragile,
timida e candida, ma non vile . La Hyuga è orgogliosa e coraggiosa, sa
quando alzarsi e mettersi a giocare. Piangere di fronte al suo adorato, non
credo sia da lei. Nonostante tutto, certe tue frasi mi hanno davvero
colpito. Lasciando da parte il carattere dei due pg, il tuo stile è davvero
interessante. A volte, come ho già detto, sono rimasta stupita da frasi tanto
profonde... Peccato forse per le troppe interruzioni. Molte frasi potevano
essere formulate in altri modi, togliendo quelle virgole che spesso,
incespicavano la lettura e stroncavano la fluidità. Le tre conclusioni sono
troppo frettolose e devi stare più attenta allo stile dei narratori: anche loro
devono essere dipinti in un certo modo. Kiba non parlerebbe o penserebbe mai
in quel modo. Troppo aulico... Per finire, è difficile pensare a dei motivi
plausibili per una coppia simile, ma quelli che mi hai offerto sono abbastanza
scontati. I primi due, addirittura, sono praticamente la stessa cosa: uno è
l'opposto dell'altro, lui il passionale e lei la purezza. Il bianco e il nero,
fanno si che si crei un mix tra i due pg totalmente differenti. Non per
questo, non ho apprezzato la descrizione che ne hai fatto. Il tuo stile è buono,
dovresti soltanto migliorare la punteggiatura e la fluidità, in quanto a lessico
vai alla grande! Apprezzo la scelta della coppia, però. Ti sei impegnata
davvero tanto. Essendo una coppia originale, hai dato il meglio di te! Spero
tu sia d'accordo con me. Complimenti! Un' ottima raccolta!
Hina
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Yin&Yang ***
Frangments
Frangments
“Sasuke è il nero, Hinata il
bianco. Si completano.”
Ero seduto con Akamaru sotto il mio
solito albero, a pranzare dopo l'estenuante allenamento mattutino con i miei
compagni di Team. Shino sedeva accanto a me, in completo silenzio, come suo
solito. Hinata,
invece, stava pranzando a qualche albero di distanza da noi insieme a
Sasuke. Si,
proprio quel Sasuke. Se qualcuno me l'avesse detto due mesi
prima, probabilmente gli avrei sonoramente riso in faccia. Erano troppo
diversi. Non
credevo che due mondi così opposti potessero, in qualche modo, incontrarsi e,
soprattutto, attrarsi. Eppure, avevo dovuto ricredermi. Pensandoci, non sarebbe stato fuori luogo
paragonarli al bianco e al nero. Hinata, ovviamente, era il bianco: puro e
incontaminato, poteva sembrare solo apparentemente innocuo. In realtà, era un
colore capace di splendere e di mostrare più tenacia di molti altri, più
fittizi, che sapevano solo nascondersi sotto una facciata di apparente
forza. Proprio per
questo, chi meglio di lei poteva rappresentare questo
colore?! Sasuke,
invece, era simile al nero: inesplicabile e sconosciuto, con recessi tanto
nascosti che nessuno avrebbe mai potuto illuminarlo davvero del
tutto. Erano un
po' come il giorno e la notte, insomma. Ognuno completava l'altro con la sua
semplice presenza. Più li guardavo e più me ne convincevo. Hinata aveva appena strappato un pezzo
del suo panino e l'aveva ceduto all'Uchiha con un sorriso timido. Lui l'aveva
guardata, ma c'era qualcosa di strano nei suoi occhi. Però non era il solito sguardo altero:
osservava la mia compagna di team come se stesse guardando il tesoro più
prezioso che il mondo avesse potuto donargli. Come un fedele guarda alla sua divinità,
ecco. Erano
spensierati: sembrava che niente potesse distruggere quel mondo che si era
creato intorno a loro, quell'aura di pace che sembrava urlare al mondo di
rallentare, di fermarsi addirittura per non disturbare. Osservando bene i loro gesti, mi venne in
mente che ruotavano l'uno intorno all'altro, probabilmente senza rendersene
conto. Ogni gesto,
ogni piccola movenza...sembrava avere come creatore, destinatario e centro
l'altro, come se l'amato fosse un polo di gravità a cui ruotare
intorno. Non
potevo che guardarli stupito e, lo ammetto, anche un po' invidioso. Non
fraintendiamo, volevo bene ad Hinata come ad una sorella. Quello che invidiavo era quell'amore
perfetto che sembrava averla conquistata. Quel sentimento che la avvolgeva in
ogni minuto della sua vita e che, in ogni secondo, la faceva sentire
speciale. Osservandoli pensai che, dopotutto, non era poi così assurdo che quei due
si fossero innamorati: era l'uno la metà dell'altro. Si completavano alla
perfezione. Sorrisi e tornai al mio pranzo.
To be
Continued...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Blood&Milk ***
Frangments
Dedicato a tutte le Black Cat <3
“E' candore e
pudicizia, macchiato da peccato e passione.”
Ero notte inoltrata. Aveva da poco smesso
di piovere, ma la luna ancora non si vedeva, nascosta da una coltre piuttosto
spessa di nuvole scure. Avrebbero dovuto essere tutti a letto, però non mi stupii di vedere una
figura nera uscire di soppiatto dalla finestra della stanza di Hinata e correre
oltre il cancello. Avevo notato le sue fughe da qualche giorno, ma avevo pensato che non
fossero affari miei. E, di conseguenza avevo deciso di non impicciarmi. Però, in quella notte, non riuscii a
resistere alla tentazione e, nonostante il mio buon senso mi dicesse che era una
cosa sbagliata, la seguii. Hinata era veloce, più di quanto
pensassi, ma riuscii a starle dietro senza che lei si accorgesse di
me. Quando ci
fermammo eravamo arrivate ad una piccola cascata incastrata tra anfratti di
rocce coperte di piccole gocce scintillanti. Su una di queste rocce, si stagliava
contro il resto dell'ambiente fiabesco la figura di un
uomo. Vidi mia
sorella avvicinarsi a lui che, nel frattempo, si era voltato per accoglierla tra
le sue braccia. In
quel momento, si aprì un varco tra le nuvole e la luce della luna illuminò,
seppur fievolmente e per un secondo, il volto dello
sconosciuto. Quando vidi chi era, impallidii e sgranai gli occhi: Sasuke Uchiha, il
traditore. Il mio
primo pensiero fu di andare di corsa ad avvisare l'Hokage e, con lei, tutta la
squadra Anbu. Mi sentivo tradita dal comportamento della mia stessa
sorella. Ma poi
qualcosa mi impedì di muovermi: era una sensazione strana, provocata dalla vista
di Hinata e del suo giovane amante. Non facevano niente: si guardavano negli
occhi. Eppure, l'intensità di quello sguardo era tale da costringermi a
distogliere il mio anche da quella distanza. Era come se una ventata proveniente dai
loro due corpi mi avesse investita, sconvolgendomi e inchiodandomi al mio
posto. Più li
guardavo e più una strana sensazione mi balenava nella mente. All'inizio, avevo
pensato che fosse solo una storia di sesso. Invece, quello era amore vero. L'idea, o
meglio, la consapevolezza mi colpì con la forza di un temporale d'estate,
inaspettato e violento, mentre avvertivo l'ardore dei loro sguardi reciproci:
era tale da riuscire a scuotere anche me, Hanabi Hyuga. Fecero l'amore, ma era qualcosa di
diverso dal volgare desiderio dei sensi. Nei loro movimenti, nel modo in cui le
mani si intrecciavano e le loro labbra si cercavano c'era più della
lussuria. Sembrava
quasi essere un bisogno sconvolgente che si saziava con la sola presenza
dell'altro. Pensai
che il loro rapporto era più complesso di quanto avessi creduto di primo
acchito: era candore e dolcezza, macchiata dal peccato e dalla
passione. Mi
allontanai in silenzio, conscia di questa nuova realtà, sapendo che non sarebbe
stato giusto dividere due anime che, evidentemente, si
appartenevano.
E ora rispondo alle recensioni:
@ Globulo Rosso: beh,
avevo già detto tutto quando mi hai scritto il giudizio, quindi penso di non
dover aggiungere nulla; credo però sia il caso di dirti che è stato un piacere
partecipare al tuo concorso, indipendentemente dal risultato.
@ Chandelora: Wow! Sono
veramente strabiliata. No, anzi, lusingata. Non sai quanto sia stato piacevole
per me ( e per il mio ego) leggere la tua recensione. Mi ha fatto piacere sapere
di essere riuscita a trasmetterti qualcosa con le mie parole. Era quello che
volevo e che tu l'abbia colta e che questo ti abbia emozionata è per me,
scrittrice, una grande soddisfazione. Spero di leggere una tua recensione
anche a questo secondo capitolo.
To be
Continued...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Innocence and Bastard ***
Frangments
“Sas'ke non si fa
scrupoli ad essere freddo, menefreghista e bastardo con Sakura e Ino. Ma come
potrebbe con Hinata? E' impossibile nuocere a qualcuno di tanto
candido.”
Io e Sasuke
camminavamo per le strade di Konoha diretti all'Ichiraku per cenare dopo una
giornata di duro allenamento. Pioveva ed entrambi eravamo al riparo
sotto i nostri rispettivi ombrelli. Sasuke era silenzioso come sempre, ma non
era importante: io parlavo abbastanza per
entrambi. Si fermò di colpo, costringendomi a fare
altrettanto mentre lo guardavo, interrogativo. Aprii la bocca per
chiedere il motivo della sua improvvisa fermata, ma, prima che potessi
pronunciare anche solo una vocale, indicò qualcosa davanti a sé con un cenno
della testa. Mi voltai e vidi Hinata seduta sulla
panchina di cemento, senza ombrello e completamente bagnata, le gambe raccolte
al petto. I lunghi capelli corvini le
incorniciavano il viso dalla pelle candida, mentre le spalle erano scosse da
leggeri singhiozzi. Quando si rese conto della nostra
presenza, alzò i grandi occhi nivei su di noi. Erano lucidi, pieni di lacrime
che si mischiavano, cadendo, alle gocce di pioggia. Aprì la bocca una,
due, tre volte, ma in nessuna di queste riusci a dire qualcosa e, alla fine,
abbassò il capo, sconfitta, poggiandolo sulle
ginocchia. Mi investì un moto di incredibile
tenerezza: sembrava proprio un cucciolo ferito; era impossibile farle del male,
così delicata e fragile, e mi chiedevo chi fosse stato la causa del suo
dolore. Una creatura tanto pura non avrebbe
dovuto stare tanto male: mi sembrava una grande ingiustizia, oltre che
sbagliato. Mi mossi automaticamente verso di lei, ma
fui preceduto da Sasuke che si era già seduto al suo fianco, incurante
dell'acqua che scorreva sul cemento della panchina e che, in un attimo, gli
impegnò i vestiti. Il suo ombrello riparava entrambi e,
incredibile a dirsi, la stava abbracciando. Abbraccio era forse una parola
troppo “forte”: si limitava a cingerle le spalle con un braccio, guardandola in
silenzio. Rimasi comunque interdetto: non avevo mai
visto Sasuke stringere nessuno, in nessuna occasione. Pensavo addirittura che
fosse incapace di un tale gesto di affetto. Eppure, eccolo lì:
stretto ad Hinata, mentre lei continuava a piangere lacrime amare sulla sua
spalla. E fu questa visione a sconvolgermi più di
tutto. Fin da quando lo conoscevo, Sasuke non si era mai fatto scrupoli a essere
menefreghista e, dovevo proprio ammetterlo, bastardo con Sakura e
Ino. Era sempre stato freddo e altero,
nonostante loro continuassero a rincorrerlo. Ino voleva qualcuno
che la facesse divertire, che la proteggesse, ma non era mai stata davvero
innamorata di lui: semplicemente seguiva la moda. Sakura, invece, era
tutta un'altra storia: lei aveva amato davvero Sasuke e, nonostante tutto, ero
quasi sicuro che ancora adesso sentisse qualcosa per lui, anche se molto più
debole rispetto al passato. Eppure, a lui non erano mai interessate,
nessuna delle due. A dire il vero, non l'avevo mai visto interessarsi a nessuna
ragazza. Invece, era proprio lui a sedere al
fianco della giovane più dolce di Konoha; era proprio la sua la mano che correva
sulla chioma di Hinata, cercando di trasmetterle un minimo di forza e di
conforto. Era diverso, semplicemente, dal Sasuke
che, ogni giorno, si allenava con me. Guardai ancora una
volta Hinata, percependo l'incredibile aura di fragilità che le volteggiava
attorno. Forse, anche Sasuke l'aveva colta.
In fondo, pensai era normale che Sasuke
non riuscisse ad essere così algido e indifferente anche con lei: come si poteva
nuocere ad un essere così candido e intoccabile? Li guardai,
sorridendo e pensando a quanto fossero incredibilmente...non trovavo la parola
adatta..teneri? Dolci? Idilliaci? Forse un po' tutto
insieme, ecco. D'un tratto, mi venne in mente che, da
qualche settimana, Sasuke parlava spesso di una ragazza che aveva incontrato,
senza rivelarmene il nome. Quando lo faceva, gli occhi gli si
illuminavano di colpo e mi sembrava essere un'altra
persona. Il modo in cui Sasuke fissava
Hinata...andava al di là del semplice affetto, oltre l'ammirazione. Vidi
l'inizio di un sentimento nuovo nel cuore del mio compagno che, pensai, avrebbe
forse potuto spazzare via il dolore che sapevo
albergarvi. Ne vidi il principio, senza però riuscire
a scorgervi la fine. Era come il mare o il cielo: entrambi infiniti e, entrambi,
colmavano quelli che, altrimenti, sarebbero stati grandi buchi
neri. Se Sasuke era il mare, sperai che Hinata
fosse un pesce per potervisi immergere e colmarlo con la sua
presenza. Se Sasuke era il cielo, allora sperai che
Hinata diventasse la luna per potervici vivere giorno dopo giorno e rischiarare,
con la sua luce fine e radiosa, le tenebre della
notte. Li guardai e capii chi fosse la “ragazza
misteriosa” di cui Sasuke parlava e compresi il perché di quei pensieri che la
mia mente aveva formulato poco prima. Sapevo solo che erano, in qualche modo,
giusti e veri. Sorrisi e mi allontanai, scoccando un
ultima occhiata all'insolita coppia ancora stretta in quell'abbraccio che pareva
non voler finire, prima di andarmene ghignando interiormente mentre percepivo lo
sguardo di riconoscenza di Sasuke. Ah, Sasuke, mi devi
una cena. E il mio sorriso si allargò ancora di più.
…;Angolo
dell'Autrice;...
E finalmente ho concluso di pubblicare
questa raccolta. E' stata breve, certo, ma mi è rimasta
dentro.
Chandelora: la tua
recensione, come quella prima, mi ha veramente commossa! Sapere che qualcuno
legge e, come me, ama questa storia e, soprattutto, questo coppia...beh, è una
grande emozione! Spero che anche
questo nuovo capitolo ti sia
piaciuto.
E con questo, l'autrice si inchina
e...
sipario.
The
End
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=406215
|