Tra bivi e porte scorrevoli

di musa07
(/viewuser.php?uid=93538)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bivio ***
Capitolo 2: *** Risoluzione 1 - Tooru sceglie di usare il contenuto della boccetta ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 – Risoluzione 2: Tooru non usa il contenuto della boccetta e non cambia il passato ***



Capitolo 1
*** Bivio ***


 
Questa storia partecipa alla challenge
“tra bivi e porte scorrevoli”
indetta da
Ashla sul forum
Ferisce la penna,
il cui scopo è quello di creare una storia
nella quale il protagonista ad un certo punto si trova
a dover affrontare un bivio, appunto, una scelta.
I due capitoli successivi narreranno quindi
la storia dal punto di vista della scelta compiuta.
 
 
 
 
 
“Tra bivi e porte scorrevoli”
 
 
 
 
Bivio
 
 
 
Tooru era convinto si fosse trattato di un sogno. Non poteva essere altrimenti.
Eppure…
 
Eppure quando aprì gli occhi e lanciò un’occhiata verso la scrivania, eccola che la vide. Quella piccola ampollina di plastica trasparente.
Buttando fuori pesantemente l’aria si mise prono, portando una mano a coprire gli occhi, per poi scostarla e lanciare nuovamente uno sguardo alla scrivania.
Con un ulteriore sbuffo, scalciò via le coperte e si alzò dal futon con un rapido movimento. Sapeva che se non avesse avuto un atteggiamento risoluto, ci avrebbe rimuginato per giorni. Settimane. Mesi…
 
Sentendo le assi di legno del parquet scricchiolare sotto ai piedi nudi, arrivò all’oggetto incriminato.
Prese l’ampolla tra le mani e ne osservò il contenuto facendola roteare tra le dita.
Veramente quel liquido di un verde tranquillizzante che c’era dentro, poteva permettergli di cambiare un evento del passato?
Tooru chiuse il palmo, gettando ora un occhio al cestino dei rifiuti a fianco della scrivania.
Non avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò! Non rinnegava nessun giorno della sua vita, né – tanto meno – le scelte fatte e compiute, però…
Però l’ennesima sconfitta contro la Shiratorizawa del giorno prima, nella finale che permetteva di strappare il biglietto per i Campionati Nazionale, bruciava ancora. E tanto.
Tooru riaprì il palmo della mano, ad osservare nuovamente la boccettina, indeciso.
Dopotutto, si chiese, se gli era stata data quella possibilità, perché non approfittarne?
 
 
 
Continua…

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Risoluzione 1 - Tooru sceglie di usare il contenuto della boccetta ***


 Risoluzione 1: Tooru usa il contenuto della boccetta
 
 
Erano passati esattamente sette anni da quell’evento.
E Tooru si era sentito in colpa fin dal preciso istante in cui aveva svitato il tappo di quell’ampollina.
In colpa e un traditore.
Nei confronti di se stesso, dei suoi compagni, della sua famiglia, dei loro stessi sostenitori…
E non aveva gioito neppure per un istante.
Come aveva potuto fare una cosa del genere? Lui, che era un condottiero nato – non a caso era nato lo stesso giorno del grande Alessandro Magno – sempre avanti in prima linea, a testa alta.
Lui che non scappava mai di fronte alle difficoltà.
Lui che era non solo l’alzatore della squadra, e quindi colui il quale ne orchestrava le azioni, ma anche e soprattutto ne era il capitano. E li aveva condotti, con quella sua scelta egoistica, a un vero e proprio stillicidio. Perché la squadra non era pronta ad affrontare i Campionati Nazionali e l’aveva vista disgregarsi davanti ai suoi occhi. Forse perché, con quel peso opprimente del senso di colpa, di aver ingannato, non ci aveva creduto lui per primo abbastanza. E, al contempo, si dava dello stupido per non essere stato in grado di sfruttare quell’occasione.
 
Ma da tutta quell’esperienza una cosa non era cambiata. Il suo orgoglio.
Quel sentimento di rivalsa, di riscatto, quasi di espiazione per ciò che aveva fatto accettando quel compromesso diabolico di cambiare un evento del proprio passato, era divampato come un fuoco dentro di lui.
E Tooru aveva dimostrato, stava dimostrando!, al mondo intero il suo valore.
Inarrestabile.
Aveva iniziato a splendere ancora di più, la sua luce a rifulgere, perché mai niente e nessuno avrebbero potuto offuscarla.
 
Perché laddove i più in qualcosa che si conclude vedono solo una fine inesorabile, un condottiero, un re vede un nuovo inizio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 – Risoluzione 2: Tooru non usa il contenuto della boccetta e non cambia il passato ***


Aveva buttato l’ampollina.

Addirittura, per esser certo di non ripensarci e recuperarla dal cestino della spazzatura della cucina, era praticamente uscito in pigiama, mettendosi su il giaccone e indossando le scarpe da ginnastica ed era andato di corsa fino al parchetto alla fine della strada, dove sapeva che la mattina presto passavano gli addetti della nettezza urbana a svuotare i cestini.

Perché aveva il dubbio che magari non oggi, né domani, ma magari tra qualche anno, la tentazione di cambiare qualche evento del passato, si sarebbe di sicuro presentata. Ma, allora, in quel caso le ampolline per cambiare gli eventi avrebbero dovuto essere infinite. Un po' come quando si gioca a qualche videogioco, dove perfino il game over ti permette comunque di ricominciare da capo una nuova partita. E Tooru non voleva cadere in quel loop infinito.

Ovvio era che, rientrando a casa, ora a passo lento, a capo chino perso nei suoi pensieri, si chiedeva come sarebbero potute andare le cose se avesse cambiato il passato. Magari sarebbe andato tutto nello stesso identico modo, perché c’era anche questa possibilità, e di sicuro si sarebbe sentito ancora più frustrato. Certo era che se la Aoba avesse vinto e, andando ai Nazionali, si fosse fatta notare, magari anche lui sarebbe riuscito a farsi notare come giocatore e alzatore, calcando palazzetti di più ampio raggio invece che quelli della sola prefettura di Miyagi. E, magari, avrebbe evitato di prendere sempre più in considerazione l’idea di andarsene in Argentina, lontano da casa per chissà quanto tempo (se non per sempre…), per migliorarsi a livello pallavolistico e agonistico. Anche in questo caso si apriva in bel dilemma davanti a lui. Se non fosse riuscito a spiccare il volo neppure in Argentina, sotto la guida di uno dei colossi della pallavolo mondiale? Che batosta pazzesca sarebbe stata per lui. Per lui che non si vedeva far altro nella vita che non fosse giocare a pallavolo.

Tooru sospirò sconsolato. Troppi “se” e troppi “ma”; sarebbe stato veramente necessario aver accesso ad un numero illimitato di ampolline per cambiare il passato. Ma, forse, si sarebbe perso il gusto della sfida. Il gusto di essere in grado anche di fronte ad un avvenimento non di successo, di cambiare il percorso.

Rinfrancato da questo pensiero, Tooru sollevò nuovamente il volto verso l’alto.

Perché laddove alcune persone vedono la fine, altri vedono nuovi inizi.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4062814