La nostra casa sull' albero

di Lady_Malfoy 97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1  

 

Draco batté forte la porta del Manor incurante delle urla del padre, iniziò a correre a perdifiato percorrendo tutto l’ampio giardino di Malfoy Manor e fermandosi ai vertici della foresta, sempre di proprietà della loro famiglia, si guardò indietro e, constatando che nessuno lo stava rincorrendo (nemmeno quel misero elfo domestico), si inoltrò nella foresta. 

Gli era stato proibito l’accesso in quanto era l’unico confine che li separavano dal mondo babbano, i coniugi Malfoy avevano paura che il loro rampollo si trovasse faccia a faccia con qualche babbano che si addentrava di tanto in tanto ad esplorare quei bellissimi alberi o a fare del campeggio; e Draco proprio non ci teneva ad incontrare quella feccia! “Babbani, bah” pensò schifato, ma i suoi genitori se lo meritavano, per il suo settimo compleanno aveva chiesto un nuovo manico di scopa, Draco era abituato ad ottenere sempre ciò che voleva ma quella volta non era successo, aveva iniziato a strillare ma a quanto pare Narcissa era dell’idea che un manico di scopa nuovo fosse troppo pericoloso per il suo unico figlio. 

Così Draco si era ritrovato a camminare nella “Foresta Proibita” giusto per fare un dispetto, dopotutto se lo meritavano, o almeno così pensava il bambino. 

Gli alberi erano alti e si intravedeva il sole caldo di giugno fra le fronde, quel luogo gli metteva tranquillità e si ripromise di tornarci più spesso a giocare. 

Si fermò vicino ad una grossa quercia ed impallidì sentendo dei versi provenire da dietro il tronco del grande albero 

“Chi c’è?! Sei tu stupido elfo?! Vattene via!” urlò al vento, ma da dietro l’albero non spuntò Dobby bensì una bambina, poco più piccola di lui, aveva la pelle color caramello e degli occhioni verdi pieni di lacrime, indossava una salopette fucsia e una maglia bianca tutta sporca e sgualcita 

“Chi sei?” chiese Draco incuriosito e stranito allo stesso tempo, ma la bimba non rispose, continuò a guardarlo tirando su con il naso di tanto in tanto. 

Draco capì che era una babbana, la voce del padre riecheggiò nella sua mente ma lui la scacciò via e si avvicinò cauto 

“Tutto bene?” questa volta il tono di Draco si era addolcito e forse fu proprio questo che fece reagire la bimba  

“Io...Io...mi sono persaaaaa” iniziò subito a piangere sconsolata finché Draco non le toccò una spalla, lui rabbrividì, ma la bimba smise di piangere  

“Sei venuta qui con i tuoi genitori?”, la bimba annuì piano  

“Va bene andiamo a cercarli insieme” la bimba gli prese la mano ma lui si staccò come scottato  

“uhm scusa forse è meglio se stiamo distanti... “balbettò il biondo, la bimba senza dire niente si incamminò al suo fianco mantenendo le distanze  

“Come ti chiami?” le chiese sentendosi vagamente in colpa per aver rifiutato la sua manina calda 

“Alya” sussurrò la bimba  

“Io sono Draco!”, entrambi si avviarono sul sentiero che portava all’ uscita della foresta, verso il villaggio babbano, Draco finse di non sentire i richiami dei genitori provenienti da Malfoy Manor che riecheggiavano in tutta la foresta. 

Fu fin troppo facile trovare i genitori di Alya, la stavano cercando ai margini della foresta, draco si nascose dietro un albero e spinse Alya verso i genitori, che quando la videro l’abbracciarono piangendo, il biondo guardò incuriosito quella scena, un sacco di domande vorticarono nella sua mente. 

I genitori di Alya le chiesero come avesse fatto a ritrovare la strada, ma quando lei si girò in cerca di Draco, questo era sparito. 

 Alya tornò quasi ogni giorno nella foresta in cerca di quello strano bambino biondo, ormai aveva imparato la strada per arrivare fino alla grande quercia, ma di Draco nessuna traccia. 

                                                                                                                                     **

Ben arrivate/i !! intano grazie per essere arrivate/i fino a qui, lo apprezzo molto, questa sarà una storia con protagonisti DRaco Malfoy e un nuovo personaggio, spero di vedervi nei prossimi capitoli e mi farebbe molo piacere una recenzione da parte vostra! :) 


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Draco sbuffò esasperato e guardò la bimba sistemare una coperta patchwork sotto di lui; era appollaiato sulla quercia da 10 minuti ed era sicuro che, come da due anni a quella parte, Alya si sarebbe presentata sotto il grande albero. 

Alya si sdraiò a pancia in giù ed aprì un libro, immersa nella lettura non si accorse che qualcuno era atterrato vicino a lei. 

“Non demordi mai eh?” chiese una voce vagamente divertita, Alya strillò e si alzò perdendo l’equilibrio, una risata riecheggiò nelle sue orecchie; frustrata e innervosita prese un po' di terra umida, ne fece una pallina e la tirò al bambino; questo smise di ridere e la guardò disgustato. 

Alya lo guardò meglio: capelli biondi, quasi bianchi, era alto per avere nove anni e sembrava più maturo dell’ultima volta che lo aveva visto.... e poi quegli occhi grigi, come un mare in tempesta, non c’ erano dubbi.... 

“DRACO!!” urlò, si avvicinò a grandi passi ma si fermò a pochi centimetri, memore del loro primo incontro 

“Sapevo che non ti avevo sognato! Lo sapevo che esistevi davvero!” Disse trionfante, Draco sorrise per poi tornare serio, tirare fuori un fazzoletto di stoffa e pulirsi la guancia sporca di fango  

“Uhm scusa... Mi hai spaventata” disse lei guardandosi i piedi “Non mi aspettavo di trovare nessuno” “Allora come mai vieni qui da due anni ogni singolo giorno d'estate?”  chiese lui a brucia pelo, lei rialzò gli occhi come scottata e incastonò le sue iridi verdi a quelle argentee del biondo  

“mi piace questo posto” disse con voce candida  

“Anche a me”  

Entrambi tacquero e si studiarono per brevi istanti  

“Non hai amici?” chiesero all’ unisono, sorrisero, era chiaro che entrambi non avevano amici con cui passare quelle belle giornate di sole estivo. 

“Cosa leggi?” chiese Draco indicando il libro lasciato sulla coperta, gli occhi di Alya si illuminarono, si sdraiarono entrambi sulla coperta e iniziarono a parlare. 

Ci furono altre giornate come quelle e ben presto i due divennero migliori amici, un’amicizia impossibile a parere di Draco. Impossibile, segreta e bellissima. 

                                                                      *** 

Settembre era alle porte ma quell’ anno il caldo non accennava ad andarsene; 

“Draco! Draco! Oh andiamo Draco Vieni!” nessuna risposta. 

“Ti preeeego” Alya sorrise trionfante vedendo il biondo alzarsi pigramente e venire verso di lei svogliato, ormai lo conosceva molto bene e sapeva come convincerlo a fare qualsiasi cosa, Draco aveva un debole per lei anche se faceva il sostenuto, infondo era l’unica vera amica che aveva!  

“E questo cosa sarebbe?” le chiese guardando storto il piccolo coltellino “Non sei troppo piccola per avere certe cose?” chiese sorridendo sornione, Alya per risposta soffiò in modo sinistramente simile ad un gatto, anche lui la conosceva bene ormai e sapeva esattamente cosa dire per mandarla su tutte le furie  

“Sono solo un anno più piccola di te! Tu hai dieci anni non sei grande!” soffiò irata, il biondo rise, anche se aveva dieci anni ne dimostrava molti di più e non perdeva occasione per farne vanto e prendere in giro Alya. 

“Allora a che ti serve questo coso?” le chiese cercando di placare gli animi 

“Incideremo le nostre iniziali su questo tronco!” esclamò lei tutta soddisfatta e sorridente 

“Ah è una cosa così da babbani” disse disgustato il biondo, lei lo guardò triste, era abituata a quelle uscite da parte di Draco anche se con il tempo erano diventate sempre più rade, a volte era come se una parte di lui la detestasse e disgustasse; scosse la testa per quei pensieri, Draco ora la guardava colpevole con gli occhi verso il basso 

“Beh ho pensato che così potremmo saldare la nostra amicizia” disse dolce, gli occhi grigi scattarono verso i suoi e vi rimasero per 20 secondi buoni, il Draco di poco prima era scomparso.... 

“Passa qui quel coso piccola” e detto questo si mise ad incidere nel tronco della vecchia quercia una “D” in una calligrafia perfetta, calligrafia che stonava accanto alla “A” fatta dalla bimba, ma andava bene così, del resto le lettere rispecchiavano appieno gli autori 

“Ecco così è ufficiale Dray, saremo amici per sempre!” disse fiera Alya  

“Ci sto!”  

“E questo sarà per sempre il nostro rifugio!” continuò l’altra sorridendo  

“Giusto...Rifugio” a quelle parole gli occhi del biondo scintillarono, aveva un piano e aveva bisogno di Dobby per attuarlo. 


* ANGOLO DELLA SCRITTRICE* 
Grazie per essere arrivati/e fino a qui, spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e attendo con ansia le vostre recensioni, mi raccomando :)

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Alya vedeva le fronde della loro quercia in lontananza, sorrise ripensando al giorno prima e alle loro iniziali sul tronco, sobbalzò sentendo dei passi ma si rilassò subito vedendo Draco 

“Che ci fai qui?” chiese curiosa, mancavano parecchi metri prima di arrivare al loro posticino dove Draco l’aspettava sempre  

“Ho una sorpresa per te!” gli occhi grigi scintillavano e il cuore gli martellava nel petto 

“Avanti chiudi gli occhi e mettiti questa” le lanciò una fascia nera, lei lo studiò in viso per un paio di secondi prima di fare come le era stato detto. Draco avvicinò la mano tremante alla sua e intrecciò le dita in una presa ferrea, come se avesse paura di perdere il coraggio di stringerla, di toccarla. 

Alya sussultò al contatto, in quegli anni di amicizia non aveva mai osato toccarlo memore del loro primo incontro, lui era così, non amava il contatto fisico 

“Ti guido io” sussurrò lui e lei si affidò completamente, ormai aveva capito che Draco sarebbe riuscito a farle fare qualunque cosa, il perché non l'aveva ben capito 

In pochi istanti arrivarono alla vecchia quercia, Draco le mise la mano sul tronco e lei sentì le lettere intagliate, sorrise dolcemente e Draco le slegò la benda, sopra di lei si stagliava una piccola casetta in legno con due piccole finestrelle  

“Oh Draco è magnifica!” disse con voce piena di stupore “Ma come hai fatto in un giorno solo?” chiese stupita, lui la guardò con circospezione prima di parlare  

“E’ il nostro rifugio, ma devi promettermi che da questo momento in poi non racconterai mai a nessuno ciò che succederà, vedrai o sentirai” disse lui serio e tremante, ora che lo guardava meglio era più pallido del solito  

“Dray va tutto bene?” chiese lei preoccupata  

“PROMETTI” sibilò lui serio  

“v-va bene, prometto” balbettò, le fece segno di seguirlo, nella parte posteriore del tronco c’era una piccola scaletta in legno 

“Andiamo” disse Draco sorridendo nervosamente, aprì la piccola porta e sparì dentro l’abitacolo, Alya lo seguì trepidante  

“Sto sognando” pensò appena entrata nella stanza, la piccola casetta sull’ albero al suo interno si era trasformata in un'ampia stanza, c'era una libreria riempita a metà, due comode poltrone sopra un candido e soffice tappeto, dall’ altra parte della stanza c'era un piccolo tavolino rotondo e due sedie, un piccolo frigo e una porta che portava ad un piccolo bagno 

“Tutto questo... è impossibile!” sussurrò la bimba guardando fuori dall’ ampia finestra, si girò verso Draco in cerca di spiegazioni, questo deglutì e si preparò a parlare  

Ore dopo i due erano seduti a gambe incrociate sul comodo tappeto 

“Quindi questo tobby ha costruito questa casa?”  

“Dobby... e il suo nome non è importante” la corresse spiccio “L’ho progettata io stesso, è fornita di ogni incantesimo possibile: è insonorizzata e invisibile, solo chi tocca le due lettere incise sul tronco riuscirà a vederla, è comoda e spaziosa” snocciolò tutto fiero  

“Con il tempo la migliorerò vedrai, devo solo imparare i giusti incantesimi! Non vedo l’ora di iniziare il prossimo anno!”  e da lì iniziò a raccontare tutto ciò che sapeva su Hogwarts, la scuola di magia  

Magia... Alya non riusciva a crederci, anche se la prova lampante era proprio davanti ai suoi occhi, tutti quei racconti le frullavano in testa, ma uno in particolare le attanagliava lo stomaco 

“Dray io sono una babbana” sussurrò triste; Draco la guardò sentendosi in colpa, sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi, gli occhioni verdi scintillavano frementi in attesa di una risposta da parte sua, era raggomitolata su sé stessa come se cercasse di darsi conforto, vedendola così il biondo pensò al loro primo incontro e subito un calore gli riscaldò il cuore  

“Sei l’unica babbana che mi piace” sussurrò a sua volta arrossendo, Alya si catapultò fra le sue braccia ma questa volta lui non si ritrasse, la accolse e inspirò il suo profumo che gli ricordava i lillà. 

Quello era davvero il loro rifugio, Draco poteva essere sé stesso, poteva fare ciò che voleva, anche leggere un libro babbano, ma soprattutto poteva passare tutto il tempo che voleva con la sua unica amica babbana. 

“Ora potremmo incontrarci tutte le volte che vorremmo! Anche d’ inverno” disse lei estasiata. 


* ANGOLO DELLA SCRITTRICE*
Grazie per essere arrivati fino a qui! Mi farebbe molto piacere leggere alcune recensioni, vi vedo che leggete quindi ho biosgno di un vostro parere, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo alla prossima ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


“Dai ti prego fallo ancora Draco!” urlò Alya estasiata, il biondo sorrise compiaciuto ed agitò la bacchetta dove subito sprizzarono scintille verdi  

“WOOOOOOW” esclamò la bimba meravigliata, entrambi risero felici. 

                                                                  ** 

“Non preoccuparti ci vedremo presto”  

“Ti dimenticherai di me, conoscerai altri amici maghi come te e non verrai più” si lagnò lei guardando fuori dalla finestra; il sole caldo di fine agosto filtrava fra le fronde degli alberi illuminando la casetta sull’ albero 

“Ci rivediamo qui la vigilia di Natale e.…”  

“Il giorno del mio compleanno” lo interruppe lei, lui alzò gli occhi al cielo 

“Si piccola il 24 dicembre alias vigilia di natale alias il tuo compleanno” 

“Ecco...si va bene!” sussurrò finalmente convinta, a luglio si erano fatti un’altra promessa: non mancare mai al compleanno l’uno dell’altro  

“Starai attento vero? E ti impegnerai? Così poi potrai mostrarmi tutto quello che imparate” riprese Alya di nuovo sorridente  

“Contaci! Quelli come me la magia ce l’hanno nel sangue” lei storse il naso nel sentire quelle parole e lo guardò allontanarsi di corsa estasiato al solo pensiero di prendere l’espresso per Hogwarts il giorno dopo 

                                                                        ** 

“Oh andiamo Draco non ci vediamo da settimane e presto ripartirai resta ancora un pochino”  

“Alya te l'ho detto devo studiare, non per metterò a quella sanguesp.... alla Granger di essere migliore di me anche quest’ anno” Sospirò lui stanco fingendo di non aver notato lo sguardo di rimprovero  

“Non ci sei riuscito gli scorsi anni non vedo perché debba cambiare qualcosa questo terzo anno” continuò lei istigandolo, ci riuscì: lui la guardò sprezzante  

“Cosa vuoi capirne tu?! Se solo una babbana!” sputò con quel tono arrogante che non era solito ad usare, non con lei almeno... Alya indietreggiò, nell’ ultimo anno Draco si era alzato di parecchi centimetri, aveva ormai tredici anni e a volte faticava a controllare il suo caratteraccio  

“Chiedimi scusa Dray!” urlò lei indignata, lui abbassò il capo rendendosi conto di come l’aveva trattata ma non proferì parola, troppo orgoglioso 

“A volte non ti riconosco più” continuò lei con voce sgomenta “Buono studio e buon ritorno ad Hogwarts” e detto questo se ne andò sbattendo la porta. 

                                                                               ** 

Alya camminava velocemente tremante per il freddo, una torcia illuminava il sentiero coperto da un manto di neve fresca davanti a lei; era curiosa di vedere se Draco avrebbe tenuto fede alla loro promessa visto il brusco modo in cui si erano salutati l’estate prima. 

Toccò le iniziali sul tronco e subito la casetta apparve, si arrampicò sulla scaletta ed aprì piano la porta, anche se era da mesi che nessuno metteva piede lì dentro tutto era in ordine e pulito. 

Musica da orchestra proveniva dal Manor di Draco, i coniugi Malfoy dovevano aver organizzato la solita festa la Vigilia di Natale, Alya sorrise al pensiero del biondo chiuso in una stanza piena di purosangue aristocratici, lui odiava quei tipi di eventi mondani e trovava sempre il modo di scappare per raggiungerla. Si girò di scatto sentendo la porta aprirsi, riconobbe subito la chioma bionda che spiccava nel buio della notte, si guardarono per interminabili secondi e poi le si avvicinò porgendole una piccola scatolina di velluto nera  

“Buon compleanno” disse con voce roca, Alya prese la scatola con mani tremanti e l’aprì, un'espressione di sorpresa e meraviglia le si dipinse sul volto. La scatola conteneva due orecchini di smeraldo scintillanti che ricordavano il colore dei suoi occhi, erano piccoli ed eleganti  

“Io... Draco è.…è davvero troppo per me” balbettò lei, lo sguardò del biondo si fece serio 

“No non lo è, io...” sembrò in cerca delle parole giuste ma queste non uscivano, rimasero a guardarsi come due stupidi finché... 

“Mi dispiace” dissero all’unisono, si sorrisero dolcemente e si avviarono verso le poltrone, Draco prese un vaso di vetro ampio dalla libreria e con la bacchetta fra le dita sussurrò poche parole e subito un fuoco violetto riscaldò la stanza. 

**
Eccomi qui con un nuovo capitolo! spero che la storia vi stia interessando e spero che avrete il tempo per lasciare una recensione, anche piccina picciò mi basta, grazie <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Alya camminava beandosi del calore che trapelava fra le foglie, finalmente era di nuovo estate. Amava l’estate ma faticava ad ammettere di amare il tempo passato con Draco molto più della stagione in sé; aveva uno zaino in spalla ricco di provviste ed il regalo di compleanno per Draco, avevano deciso di comune accordo di spendere la notte del suo compleanno nella casetta sull’ albero. 

Organizzarsi non era stato facile poiché il biondo aveva dovuto fare tutto di nascosto costringendo gli elfi domestici a mentire ai coniugi Malfoy su un'improvvisa stanchezza e voglia di restare in camera indisturbato per non destare sospetti; diversi erano i genitori di Alya, certo la ragazza aveva detto che avrebbe passato la notte da un amico, ma in fondo che differenza c’era? I genitori non le avrebbero mai proibito di stare con il tanto acclamato amico, unico fra l’altro. 

“Hey Dray” salutò notando il biondo già all’ interno del loro rifugio, stava sistemando due sacchi a pelo su una delle poltrone, Alya tirò fuori il regalo e glielo porse sorridendo  

“Buon compleanno” Draco sorrise, sorriso che si allargò ancor di più scartando il regalo: un libro di letteratura babbana, lo sfogliò velocemente e poi lo mise sulla libreria vicino ad altri libri, anch'essi babbani  

“Grazie piccola!”  disse felice, da anni Alya gli regalava libri babbani, Draco non l’avrebbe ammesso neanche sotto cruciatus ma gli piaceva come scrivevano i babbani. 

Passarono il pomeriggio a leggere e scherzare beandosi l’uno della compagnia dell’altro. La notte calò in fretta, fin troppo in fretta a parere di Alya, stavano arrostendo Marshmallow al centro nella stanza utilizzando il tanto amato fuoco viola che Draco era così bravo a far apparire 

“...Così alla fine quello stupido pollo è riuscito a portarsi via metà del mio braccio” finì di raccontare lui mettendo in mostra il braccio dove si intravedeva una cicatrice quasi invisibile fatta da un ippogrifo. Alya iniziò a ridere a crepapelle ma per qualche ragione il gesto non infastidì Draco, anzi, si beò di quella risata cristallina reprimendo un moto di disgusto ripensando alla scena melensa di Pansy Parkinson davanti al suo braccio fasciato; ciò lo fece impensierire. 

Alya smise di ridere notando l’espressione seria del biondo, si soffermò a guardarlo meglio: stava crescendo, si era alzato ancora di qualche centimetro rispetto all’ inverno scorso, portava come sempre abiti formali anche se il colletto della camicia era slacciato, Draco lo allentava sempre quand’ era con lei, la pelle pallida come porcellana gli donava un aspetto statuario e non stonava con i capelli biondi sempre curati, lo sguardo si soffermò sulle labbra di Draco che tremavano appena, lei le trovò perfette ed arrossì al pensiero; cercò i suoi occhi e con sua sorpresa li incrociò subito, grigi come un mare in tempesta la guardavano con aria inquisitoria, arrossì violentemente e scosse la testa imbarazzata.  

“Tutto okay Alya?” la voce di Draco la riportò alla realtà, annuì sorridendo e si prepararono per dormire, i sacchi a pelo che il ragazzo aveva portato erano soffici e comodi, poteva sentire il corpo caldo di Draco tant’ erano vicini ma nessuno di loro parve farci caso 

“Buona notte Dray”  

“Buonanotte piccola” sussurrò lui con lo sguardo perso a guardare la luna che faceva capolino dalla finestra, sembrava pensieroso e Alya per un attimo pensò di chiedere se fosse la causa di quei pensieri ma il sonno ebbe la meglio. 

                                                                ** 

Alya camminava triste lungo il sentiero nella foresta, Draco sarebbe partito l’ indomani e proprio non era in vena di salutare l’ amico, avevano passato una bellissima estate, sempre insieme fatta eccezione per un weekend dove i suoi genitori l’ avevano trascinata al mare e l’ assenza di Draco per via della Coppa del mondo di quistich o una cosa simile... qualunque fosse il nome giusto il ragazzo impazziva per quello sport, tuttavia quand’ era tornato dall’ evento era parso preoccupato e sebbene cercasse sempre di godersi il tempo in compagnia di Alya, una ruga gli solcava la fronte di tanto in tanto. Lo trovò intento a scrutare le nubi scure evidentemente il tempo rispecchiava il loro umore 

“Dray...” disse lei a mò di saluto, lui si girò di scatto spaventato: non si era accorto della sua presenza. 

Draco evidentemente lesse la preoccupazione sul volto della ragazza perché si sforzò di sorridere, fece un mini-inchino e le fece cenno di avviarsi verso il loro rifugio, toccarono a turno le iniziali sul tronco e salirono le scale per poi entrare nella casetta sull’ albero. Il loro ultimo pomeriggio insieme volò come sempre, Alya aveva cercato in tutti i modi di distrarre il biondo dai propri pensieri ma con scarsi risultati 

“Insomma Draco che ti succede?” chiese sfinita, lui parve riscuotersi e la guardò con aria di scuse 

“è solo che non sono dell’umore giusto per partire domani” disse infine evitando il suo sguardo 

“Ma tu adori studiare in quella scuola e ogni anno non vedi l’ora di partire” obbiettò lei schietta 

“quest’ anno sarà diverso” disse il biondo “o forse... o forse non voglio abbandonare qui la mia unica amica” continuò sfoderando un sorriso sornione, era di nuovo il solito Draco 

“Beh ormai ci sono abituata... e poi ho le mie cose da far qui mica sto ad aspettarti!” mentì lei, scuola a parte quando Draco non c'era non aveva granché da fare. Lui sorrise conoscendo bene quale fosse la verità. Vennero distratti da delle scintille rosse in lontananza, un segnale degli elfi domestici di Malfoy Manor per avvertire il loro padroncino di tornare a casa.  

Alya guardò dalla finestra triste gli ultimi sprizzi di scintille e sussultò sentendo la voce di Draco vicinissima a lei  

“Io...quest’ anno sarà un anno particolare ad Hogwarts... non potrò tornare a Natale” disse serio, il cuore di Alya sprofondò, chiuse gli occhi inspirando a fondo  

“Forse è anche per questo che è così difficile dirti addio oggi” continuò lui, lei si girò con un sorriso credibile  

“Oh non dire sciocchezze quello è il tuo mondo, abbiamo avuto tutta l’estate per noi... ci rivedremo appena finirai l’anno” parlò con una finta voce leggera, ma sapeva che era ciò che doveva fare per rassicurare Draco “Io ti aspetto qui, non preoccuparti” continuò stringendogli la mano ed ignorando il nodo che le si era formato in gola. Lui sorrise rassicurato ma allo stesso tempo turbato dall’ effetto che la ragazza aveva su di lui  

“Allora...arrivederci” disse in tono algido sfoderando la miglior maschera di freddezza stile Malfoy, perché questo gli avevano insegnato ad essere nei momenti di debolezza come quelli e neanche Alya riusciva a renderlo umano 

“Arrivederci Malfoy” disse lei usando di proposito il suo cognome, dato il suo comportamento, guardò la schiena del biondo scomparire dietro la porta e come un fulmine i pensieri che mesi prima aveva scacciato tornarono nitidi nella sua mente, urlando per essere sentiti 

“Mi sono presa una cotta per Draco Malfoy. Il mio migliore amico. Un mago. Un mago che odia la mia normalità non magica. Che passa il suo tempo con me e non so perché. Oh, no”  

**
Allora, eccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia e spero vivamente che troviate il coraggio/ tempo/ voglia di lasciarmi una recensione, perchè vi vedo che leggete furbett* quindi *sguardo minaccioso* beh ci siampo capiti! 
Ah se vi va ditemi se avete delle preferenze di giorni e vedrò di venirvi incontro e aggiornare i capitoli quando più vi piace <3

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


“Alya sbrigati o perderemo il treno!” una presa le avvinghiò il polso e per risposta si divincolò ringhiando, una compagna di scuola l’aveva invitata a passare una giornata a Londra e lei annoiata aveva accettato pentendosene subito dopo  

“bugiarda” disse una vocina fastidiosa dentro la sua testa “non eri annoiata, stavi benissimo a casa, speri solo di incontrare LUI” Alya scacciò mentalmente la vocina e guardò Samantha cercare disperatamente di entrare a Kings Cross, non riusciva a capire dove trovava le forze per sgomitare tra la folla: erano partite all’ alba per arrivare in orario a Londra, avevano girato quelli che sembravano mille, anzi no, milioni di negozi e fatto moltissimi acquisti; Alya aveva acquistato solamente una camicetta verde smeraldo che metteva in risalto la sua pelle color caramello e richiamava il colore dei suoi occhi, aveva le maniche a sbuffo e una scollatura più profonda di quanto fosse avvezza a portare di solito, ma non aveva avuto altra scelta visto che mentre cercava di gustarsi un buonissimo gelato al cioccolato Samantha l’ aveva urtata per vedere l’ ultimo modello di scarpe di una qualche casa di moda di cui non ricordava il nome. Morale della favola? La sua bellissima t- shirt bianca era finita nel cestino. 

“Samantha aspettami dannazione” sbuffò spazientita, stavano salendo le scale a due a due e il caldo umidiccio di giugno non aiutava, l’altra ragazza rallentò alzando gli occhi al cielo, si fermarono a respirare e fu allora che lo sentì: un formicolio sulla nuca, il cuore iniziò a martellarle nel petto, si guardò intorno e notò molti ragazzini, uno le passò affiancò con un gufo in una gabbia e un baule grande. 

Sentì le gambe tremare ed aguzzò la vista cercando di capire da dove provenisse l’insolita folla, fu allora che lo vide. Era impossibile non notare i capelli così chiari da sembrare quasi bianchi, era in compagnia di un altro ragazzo con la pelle color ebano e ridevano di una qualche battuta, il cervello le si annebbiò. Doveva correre da lui, doveva parlargli, vedere quelle iridi argentee posarsi su di lei e sorriderle come solo con lei riusciva a fare. 

“ALYAAAAA!” un pizzicotto la fece sussultare e tornare alla realtà, si girò fulminando Samantha  

“Ma che ti prende?! Perderemo il treno stupida!” urlo la ragazzina con voce stridula 

“Samantha vaffanculo!” detto questo girò sui tacchi ignorando le proteste dell‘ altra ragazza, ne aveva avuto abbastanza. 

Sgomitò tra la folla accecata dalla smania di vederlo dopo quasi un anno passato a fantasticare sul loro prossimo incontro; urtò un ragazzino goffo con un rospo in mano che balbettò delle scuse ma lo ignorò, era a pochi metri dai due, il cuore le martellava nel petto, mancava poco.... 

Si bloccò di colpo come scottata, una ragazza aveva raggiunto i due prendendo sottobraccio il biondo sorridendo, Alya la guardò meglio: indossava dei vestiti succinti, aveva dei cappelli scuri tagliati a caschetto e una faccia che le ricordò un carlino, sembrava molto sicura di sé e lei la odiò dal primo istante. 

Il terzetto se ne stava appoggiato ad una colonna della stazione a pochi metri ma Alya non riusciva a muoversi, le gambe sembravano non rispondere ai comandi e si sentì sprofondare quando vide l’altra ragazza sussurrare qualcosa all‘ orecchio di Draco che annuì sorridendo, lei lo baciò sulla guancia lattea ostentando una risatina, il suo cuore mancò un battito, affianco il ragazzo moro alzò gli occhi al cielo e poi la notò e iniziò a guardarla incuriosito. 

Certo Alya non lo biasimava, doveva sembrare ridicola lì ferma in piedi fra una folla di persone che la urtavano, pallida e con la faccia sconvolta. Draco notò lo sguardo del compagno e guardò nella sua direzione, poi la vide. 

Era cresciuta in quei mesi, le sue forme erano più femminili e si intravedevano attraverso i jeans chiari attillati e la camicetta verde smeraldo scollata, i capelli neri erano raccolti in uno chignon disordinato e brillavano così come la sua pelle color del caramello, le labbra carnose erano aperte in un'espressione sorpresa e gli occhi verdi scintillavano nella sua direzione. Quando il verde incontrò il grigio tutto sembrò rallentare, tutto sembrò tornare al proprio posto ed entrambi i loro cuori accelerarono impazziti. 

Alya si sentì mancare il terreno sotto i piedi incrociando i suoi occhi e accennò un sorriso che però non venne ricambiato, l’altra ragazza notò gli sguardi dei due e disse qualcosa che fece ridere il ragazzo moro Draco non rise e distolse lo sguardo indifferente a quella che doveva essere una battutina, lei non contenta gli diede un bacio, questa volta sulle labbra ma Draco si staccò subito fulminandola. Alya giurò di aver sentito il proprio cuore fare CRAC, la vista le si annebbiò e sbattendo le palpebre vide la faccia di carlino avvicinarsi con aria superiore e chiedere 

“Ti sei persa carina?” sputò marcando l’ultima parola e la fissò con aria superiore, Alya deglutì spostando lo sguardo da lei al biondo che ora guardava il soffitto con aria annoiata, un odio profondo le attanagliò lo stomaco così come un senso di nausea per ciò che aveva appena visto; tuttavia, si costrinse a fare un'espressione seria e inarcando un sopracciglio disse con voce gelida 

“nient’ affatto! Mi chiedevo solo da quando i carlini fossero in grado di camminare e parlare” 

 L’ altra la guardò con un misto di stupore, rabbia, odio e furia e stava per ribattere ma una risata dietro di lei la fece girare, i due ragazzi si erano avvicinati e il moro rideva sguaiatamente  

“ahahah carlino...ahahah questa ahahah questa è buona” disse fra una risata e l'altra asciugandosi le lacrime, Draco cercò di nascondere un sorriso con scarsi risultati, incrociò gli occhi di Alya che però non sorridevano anzi mandavano scintille di rabbia traditi e lui non poté biasimarla, se solo avesse saputo quanto avrebbe voluto abbracciarla e inspirare il suo rassicurante profumo di lillà... 

Mise un braccio attorno alle spalle di Pansy arrossita e fremente di rabbia per la situazione e la fece girare  

“Andiamo mi sto annoiando fra questi babbani e gli elfi saranno qui a momenti per riportarci a casa” disse con voce melliflua. Il gruppetto si allontanò lasciandola lì impalata, il biondo si girò e le fece un occhiolino ma Alya non vi fece caso perché lacrime di rabbia roteavano giù dalle guance; a quella visione Draco volle correre indietro ma si trattenne e da bravo Malfoy controllò le proprie emozioni avviandosi verso l’uscita della stazione 

                                                                ** 

Alya si lavò la faccia con acqua gelida in uno dei piccoli bagni del treno era amareggiata, triste, arrabbiata e le sembrava di avere un macigno al posto del cuore. Perché Draco l’aveva ignorata facendo finta di non conoscerla? Forse perché uno stupido purosangue non poteva parlare a una misera babbana in pubblico? Ma soprattutto chi cazzo era quell’ oca che si portava appresso?! Si erano baciati quindi era abbastanza chiara la natura della loro relazione ma Alya non voleva crederci, non poteva... 

Sopirò triste, inforcò gli occhiali da sole e uscì dal bagno tornando al suo posto, i paesaggi scorrevano veloci fuori dal finestrino così come i suoi pensieri; era stata solo una stupida! Come aveva potuto prendersi una cotta per il suo migliore amico? Non l’avrebbe mai guardata in quel modo se neanche la riusciva a salutare in pubblico... le aveva già detto come la pensava no? Era solo una babbana.... 


*ANGOLO SCRITTRICE*
Ho deciso di continuare con la storia perchè cpmunque vedo che ci sono un bel pò di visualizzazzioni....tuttavia vi chiedo per favore di inserire anche un piccolo commento! Mi spronerebbe a continuare ..... 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Raccolse i folti capelli in una coda alta, legati così le arrivavano parecchi centimetri sotto le spalle, passò sulle labbra un po' di gloss e si guardò con occhio critico allo specchio: un po' di fard le colorava le guance mentre le lunghe ciglia avevano un velo di mascara, indossava una maglietta bianca brillantinata senza maniche e un paio di pantaloni cargo con stampa mimetica e scarpe da ginnastica bianche, non indossava accessori eccezion fatta per gli orecchini di smeraldo che non toglieva mai. Alya deglutì ansiosa, non sapeva se andare nella foresta visto quel che era successo il giorno prima; tuttavia, non le sembrava giusto buttare via quegli anni di amicizia per una stupida cotta adolescenziale e in più voleva capire come mai Draco non aveva avuto il coraggio di salutarla ignorandola, sospirò pesantemente e corse giù per le scale, diede un bacio a sua madre e si precipitò fuori di casa; attraversò la strada e imboccò subito il sentiero della foresta, con gli anni aveva imparato la strada a memoria: seguire il sentiero indicato e dopo la seconda curva andare a destra lasciando il sentiero principale per un altro sentiero piccolo e nascosto e da lì sempre dritto fino alla vecchia quercia. 

Quel pomeriggio gli uccellini canticchiavano allegri e il sole faceva capolino colorando e vivacizzando tutto il bosco, stava per imboccare il “sentiero nascosto” che portava alla quercia quando vide Draco camminare verso di lei velocemente, la mora lo guardò stranita poiché non si era mai spinto oltre il loro rifugio vicino al Manor, lui le corse incontro e l’abbracciò di slancio stringendola forte e sollevandola da terra di qualche centimetro. 

Alya urlò per quel gesto inaspettato anche se una parte di lei si beava di quel contatto e inspirava a pieni polmoni il profumo di Draco che sapeva di fresco, di pulito e di muschio bianco  

“Dray mettimi giù” disse seria ricordandosi dei fatti avvenuti il giorno prima, lui si allontanò di scatto e la guardò con un misto di tristezza e sensi di colpa. Alya gli fece un segno con la testa ed iniziò ad avviarsi verso il loro rifugio; Draco la guardò allontanarsi e fremette: era bellissima, i pantaloni le fasciavano le gambe lunghe e sinuose mentre i capelli raccolti sembravano brillare di luce propria e nel mezzo un bel sedere sodo che.... si diede uno schiaffo sulla fronte fermando subito quei pensieri; era una babbana, la conosceva da quando aveva cinque anni non poteva avere certi pensieri e poi era ancora una ragazzina sebbene fosse cresciuta dalla loro ultimo incontro l’estate scorsa. Draco si accorse che la ragazza si era voltata e lo guardava incuriosita e si rese conto di essersi fermato ad osservarla, scosse la testa e riprese a camminare dietro di lei 

Alya sentiva lo sguardo del biondo su di sé e ciò la fece arrossire mentre il cuore iniziò a battere impazzito. 

Arrivarono davanti alla quercia e di comune accordo decisero di sedersi sotto di essa visto la bella giornata, Draco insistette per premere le iniziali sul tronco così da far apparire la casetta e far sì che tutti gli incantesimi di protezione si attivassero; rimasero in silenzio per parecchi minuti finché la mora stanca di quel silenzio parlò 

“Cosa ci facevi così distante da qui prima?” lui stava guardando le fronde dell’albero e non si voltò nel risponderle “Dopo quello che è successo ieri temevo non venissi così ho deciso che avrei provato a raggiungerti...ovunque tu fossi” la sua voce era roca, Alya sorrise amara anche se il biondo non poteva vederla  

“Perché non sarei dovuta venire? Dopotutto non è ciò che ti aspetti da me Malfoy?” disse gelida lei, l’uso del cognome fece scattare la testa del biondo ma lei continuò imperterrita, gli occhi incatenati ai suoi  

“Sono come uno dei tanti libri che nascondi lassù” indicò con un cenno del capo la casetta sull’ albero “Una cosa a cui tieni e che tieni segreta, ti aspetti che rimanga sempre qui immobile ad aspettare il tuo ritorno...proprio come un oggetto di tua proprietà, uno svago estivo” non si era accorta di aver urlato le ultime parole, come non si era accorta di essersi alzata in piedi o del respiro corte con le gambe che tremavano. 

Draco si alzò fronteggiandola, ferito per le parole appena sentite ma allo stesso tempo consapevole che i gesti del giorno prima avevano fatto pensare quelle cose orribili ad Alya  

“Ho sbagliato piccola, mi dispiace io...” deglutì cercando le parole giuste “Non volevo che venissero a sapere di te, sei mia...sei troppo preziosa per me” non era mai stato bravo a esternare i suoi sentimenti e si maledì per tutto quello che le stava facendo passare, gli occhi smeraldo di lei erano lucidi e poteva vedere il respiro accelerato; le mise una mano sulla spalla e disse serio  

“Ti voglio bene Alya, sei l’unica amica che ho, non posso rischiare di perderti. Nessuno può sapere della tua esistenza” lei allontanò la mano del biondo, il suo cuore aveva mancato un battito sentendo la parola amica... ma forse era ora di farsene una ragione e dimenticare quella cottarella facendo tornare tutto alla normalità, scacciò quei pensieri tornando al presente 

“Oh non dirmi che mi hai trattata così solo per proteggermi! La verità è che di fronte ai tuoi...compagni … non avresti mai il coraggio di guardarmi, figuriamoci parlarmi” disse sempre con tono duro lei incerta se la parola “Compagni” fosse giusta  

“I nostri mondi non sono fatti per coesistere evidentemente” continuò visto che il biondo non proferiva parola, era tornato a guardare le fronde degli alberi che si muovevano lenti con il vento  

“Noi esistiamo solo qui, in questo posto, fuori da questa foresta quelli come me vengono odiati da quelli come te” Continuò ancora non arrendendosi, sputando fuori tutti i pensieri cupi che la notte prima si erano insinuati nella sua mente, gli occhi le pizzicavano ma si costrinse a continuare  

“Fuori da qui quelli come te odiano quelli come me” urlò sentendo lacrime di rabbia fuoriuscire  

“Fuori da qui quelli come te uccidono quelli come me” finì in un sussurrò, queste ultime parole fecero scattare il biondo che le si avvicinò a pochi centimetri restando in silenzio, cercando qualcosa da dire. Calde lacrime scendevano dagli occhi di Alya, lui le asciugò con i pollici sentendo un nodo in gola in quanto lui era la causa di quelle lacrime  

“ti odio” sussurrò lei evitando il suo sguardo. Draco le prese il mento e la costrinse a guardarlo 

“Qui siamo solo Alya e Draco, il resto non conta” disse con voce calda “Sei la cosa più preziosa che ho, sei l’unica che mi capisce davvero e l’unica persona a cui tengo” continuò con difficoltà, non era il tipo da frasi melense ma in tutti quegli anni non era mai riuscito a dirle quanto importante lei fosse, le diede un bacio in fronte ostentando sicurezza. 

Aveva baciato altre ragazze ad Hogwarts ma mai nessuno in quel modo così intimo, così puro. 

Alya si sentiva le ginocchia molli, faticava a reggersi in piedi dopo le parole e il bacio appena ricevuto, il cuore le scoppiava nel petto ma si costrinse a pensare che dietro quel gesto non ci fosse lo stesso tipo di affetto che lei provava per lui; doveva assolutamente farsi passare quell’ infatuazione per Draco. Con le guance in fiamme alzò lo sguardando sentendo la risata di Draco 

“ahahhaha piccola sei tutta rossa! Che ti prende?” rise ancora facendo arrossire ancora di più la ragazza che lo spinse offesa  

“Smettila Dray!” urlò goffa, il biondo stava per rispondere ma delle scintille blu in lontananza lo distrassero, lei lo guardò interrogativa fin’ ora aveva solo visto scintille rosse da parte dei servitori di Malfoy Manor che stavano ad indicare l’ora di tornare a casa prima di finire nei guai 

“Andiamo” disse lui improvvisamente serio prendendole un polso e trascinandola all’ interno della casetta, appena entrati Draco si guardò intorno con circospezione, si avvicinò alle finestre guardando fuori con la bacchetta sguainata  

“Draco cosa succede?” sussurrò Alya spaventata: non l’aveva mai visto così e poteva captare il suo nervosismo  

“Mio padre è tornato a casa” disse serio, una ruga gli solcò la fronte e la mora s’ incupì, non aveva mai sentito belle storie riguardanti il padre, tuttavia, ciò non spiegava il perché del suo comportamento. Draco prese una sedia dal tavolo e si sedette, stanco, raddrizzò le spalle e disse  

“Il signore oscuro ha fatto il suo ritorno” lei sussultò a quelle parole e si coprì la bocca con le mani come nel tentativo di reprimere un grido 

“Cosa? Quel...quello dei racconti?” Draco annuì sgomento e lei si abbandonò sulla sedia di fronte. Aveva sentito molte storie su quel pazzo, su come fosse collegato alla famiglia di Draco e su cosa facesse a quelli come lei, ma nei racconti si parlava anche della sua morte; lo guardò con una muta domanda così il biondo iniziò a raccontarle dell’anno scolastico appena passato. 

A fine racconto Alya tremava...un ragazzo era morto per colpa di quel pazzo e chissà cosa sarebbe successo da lì in poi... 

“Ma tu sei al sicuro vero?” Draco sorrise amaramente a quelle parole  

“Per ora” rispose “Finché non uscirà allo scoperto, poi staremo a vedere” guardò l’espressione di terrore sul viso della ragazza e si pentì di averle raccontato tutto ma tenerla all’ oscuro avrebbe solo peggiorato le cose, cercò di scherzare dicendo 

“Beh almeno avremmo un sacco di tempo per vederci quest’ estate visto quanto impegnato sarà mio padre” funzionò, le si formò un piccolo sorriso ma Draco si accontentò  

“Allora che libro mi hai regalato quest’ anno?” continuò e gioì vedendo il sorriso della mora allargarsi  

“Andiamo mancano ancora settimane intere!” sbuffò lei divertita. 

Entrambi decisero di dimenticarsi di quanto accaduto prima e regalarsi solamente un’estate piena di spensieratezza e godere appieno l’uno dell’altra. 

**
Ecco qui un altro capitolo, come sempre vi chiedo una recenzione con il vostro parere!, vi vedo che leggete ;)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Draco guardò le ultime scintille blu scomparire per lasciare posto al buio della notte, erano le due del mattino e suo padre era appena tornato a casa dopo tre giorni d’ assenza, chissà quali crimini aveva commesso in quei giorni per conto del Signore Oscuro... un movimento alle sue spalle lo fece girare, Alya si agitava nel sonno dentro il suo sacco a pelo, le si avvicinò e notò che un velo di sudore le imperlava la fronte, sicuramente stava avendo un incubo 

“No Draco...resta” sussurrò con tono agonizzante, lui si sdraiò a fianco a pancia in sù e le strinse la mano disegnando con il pollice dei ghirigori immaginari con fare rassicurante, non sapeva se fosse la cosa giusta da fare ma vedendo la mora calmarsi non si fermò, con lo sguardo rivolto verso il soffitto iniziò a pensare. 

Avevano passato un’estate idilliaca, avevano riso, scherzato, letto, giocato e parlato come non mai, lei si fermava spesso a dormire nel loro rifugio e l’assenza continua del vecchio Lucius fecero sì che anche Draco potesse restare facilmente per la notte. Aveva notato uno strano comportamento da parte di Alya e non era la prima volta che nei sogni la sentiva pronunciare il suo nome, inoltre spesse volte la trovava a fissarlo con sguardo assente per poi arrossire... insomma aveva capito di piacere alla mora e ciò lo mandava in confusione totale, aveva cercato di allontanarla parlando della Parkinson o trattandola proprio come una sorella ma la verità era che lui stesso sentiva il cuore accelerare quando quegli occhi color smeraldo si posavano su di lui. Si maledì per quei pensieri e sbuffò impotente passandosi la mano libera sugli occhi, stanco di quei pensieri e stanco di rinnegarli. 

Mancava solo una settimana dopodiché sarebbe ripartito per Hogwarts per affrontare il quinto anno, si convinse che standole distante per un po' tutte le emozioni provate durante l’ estate sarebbero scomparse... “Un Malfoy non prova emozioni” sibilò la voce di suo padre nella sua testa, Draco sospirò profondamente ma il peso sul petto non accennava ad andarsene, così si concentrò sulla mano calda che stringeva nella quale scorreva quel sangue sporco che doveva odiare, si girò nella sua direzione e proprio non trovò niente di sporco o da odiare in lei; chiuse gli occhi e  inspirò a pieni polmoni quel profumo di lillà addormentandosi in pochi istanti. 

                                                                                 ** 

Un raggio di sole la svegliò facendola borbottare “Dobbiamo cambiare le tende” si guardò intorno alla ricerca di Draco e lo trovò seduto sul tavolo circolare intento a scribacchiare quella che doveva essere una lettera. Come ogni mattina si era svegliato prima di lei, Alya alzò gli occhi al cielo e sussurrando un “Buongiorno Dray” si catapultò in bagno; si guardò allo specchio e cercò di domare i lunghi capelli scompigliati, li legò in una treccia e dopo essersi lavata i denti si sciacquò il viso con acqua fredda, aveva delle occhiaie violacee  segno degli incubi avuti quella notte, facendo spallucce finì di prepararsi dopotutto non le era mai importato un granché del suo aspetto, sapeva di essere una bella ragazza ma solo perché un sacco di ragazzi a scuola glielo avevano fatto notare cercando sempre di invitarla fuori con scarsi risultati. 

Tolse i pantaloncini e la t – shirt del pigiama indossando un vestitino azzurrino con maniche leggere a lanterna e una gonna a balze che le arrivava un po' sopra le ginocchia. Uscì dal bagno e arrossì sentendo lo sguardo di Draco su di sé. 

Draco era sconvolto da come anche il più semplice degli abiti riuscisse a starle così bene: il colore le faceva risaltare la pelle che sembrava scintillare mentre le balze del vestito si muovevano a ritmo delle gambe toniche e sinuose  

“Hai già mangiato?” chiese lei con ancora le guance color porpora, lui si riscosse da quei pensieri e rispose  

“Uhm sì, dovrebbe esserci ancora qualcosa in frigo, magari poi chiederò agli elfi di portare qualche provvista” la mora annuì iniziando a prepararsi un caffè, con la coda dell’occhio notò che Draco aveva riiniziato a scrivere sulla pergamena  

“Quindi ci rivediamo qui domani pomeriggio giusto?” richiamò la sua attenzione 

“Si esatto, devo tornare al Manor per non destare sospetti e sono sicuro che anche i tuoi genitori vorranno vederti” rispose lui voltandosi nella sua direzione pentendosene subito dopo: la mora si era chinata per aprire il mini-frigo e Draco aveva una perfetta visuale del suo sedere così perfetto! Sentì lo stomaco ingarbugliarsi e una sensazione di calore irradiarsi al basso ventre; tossicchiò imbarazzato e urtò la boccetta dell’inchiostro rovesciandola su tutto il tavolo 

“Cazzo!” esclamò, Alya corse ad aiutarlo tamponando il liquido blu che si spargeva mentre lui arrotolava la lettera  

“Che succede Draco? Sono io la sbadata fra noi due” chiese con una risatina, il biondo alzò gli angoli della bocca per formare un sorriso e disse  

“Mi sono distratto” se solo avesse saputo con cosa…. 

“E’ da quando mi sono alzata che sei distratto” lo rimproverò scherzosamente lei non avendo capito cosa fosse successo realmente “A chi scrivi di così importante?” continuò incuriosita 

Draco avrebbe potuto dire la verità ma non fuoriuscì il nome di Blaise Zabini bensì  

“stavo scrivendo a Pansy sai tra poco ci rivedremo, non vedo l’ora” sì maledì mentalmente notandola afflosciarsi e girarsi per nascondere i sentimenti che si irradiavano sul suo volto, ma quella era l’unica risposta sensata per tenerla lontana, per il bene di entrambi 

“Oh bene sì bene … uhm io vado” Alya raccolse le sue cose in fretta e senza voltarsi raggiunse la porta, Draco tentò di fermarla  

“Aspetta non hai nemmeno mangiato!”  

“Ci vediamo domani Malfoy” disse lei risoluta non voltandosi indietro, sapeva che se avesse visto quelle iridi color tempesta non sarebbe resistita a lungo. 

A Draco non sfuggì l’uso del cognome, lo odiò così come odiò sé stesso e tutti gli insegnamenti ricevuti dal padre; era un maestro nel far soffrire le persone … 

*ANGOLO DELL' AUTRICE*

Come sempre grazie per essere arrivati fino a qui! :) Grazie per le recensioni ricevute, mi aiutano a continuare la storia! quindi anche voi lettori/ lettrici silenziosi/e fatevi sentire... che vi vedo quando leggete ;) 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


L’ ultima settimana prima del ritorno ad Hogwarts volò, la passarono quasi sempre assieme tranne un giorno dove Draco era dovuto andare a Diagon Alley a prendere l’occorrente per il quinto anno. 

Alya aveva passato un’estate magnifica in sua compagnia, certo non era iniziata nei migliori dei modi alla stazione di King Cross ma dopo quell’ episodio tutto era cambiato; aveva notato che Draco non aveva più remore nello stringerle la mano o anche solo nel sorriderle, era sempre stato diffidente e algido fin da bambino ma qualcosa era cambiato quell’ estate.  

Alya aveva anche notato, però, che a volte il biondo sembrava combattuto ed era sempre pronto a instaurare un muro che li separava e la feriva; sospirò affranta ripensando alla mattina della lettera e cercò di cancellarne subito il ricordo. 

Incespicò sul sentiero e per poco non cadde a terra, un lembo del vestito si era impigliato in un cespuglio, sbuffò sonoramente cercando di resistere all’ impellente bisogno di correre a casa e cambiarsi d’ abito, era stato Draco a chiederle quel tardo pomeriggio di allontanarsi per un ‘ oretta e di tornare indossando qualcosa di bianco, aveva organizzato una sorpresa per la loro ultima serata insieme. Alya era elettrizzata anche se il vestito le causava non pochi problemi nel bosco, aveva trovato in fondo all’ armadio un abito bianco lungo in chiffon, aveva una scollatura a cuore e le spalle scoperte mentre le maniche svasate iniziavano da metà braccio. Si era anche truccata quella sera, oltre al solito velo di fard e lipgloss aveva messo un filo di matita nera attorno agli occhi così da marcare ancora di più il loro colore verde smeraldo, si era poi fatta aiutare da sua madre con i capelli che ora scendevano in onde ordinate sulla schiena, era grata che sua madre non avesse fatto tante domande aiutandola semplicemente e dicendole quanto fosse bella quella sera e Alya quella sera si sentiva insolitamente bella. 

Finalmente arrivò alla vecchia quercia ma non vide Draco così premette le iniziali sul tronco e subito la casetta apparve, ridacchiò notando sulla scala un pezzettino di carta., c'era scritto “Sali” in una calligrafia ordinata ed elegante. Salì con non poca fatica per via del lungo vestito e poi tremante aprì la porta. 

“Wow” disse con voce stupita, Draco aveva appeso dappertutto migliaia di lucine piccole che creavano un'atmosfera magica, le poltrone erano sparite e al loro posto sempre sul tappeto bianco c’ erano tanti grossi cuscini, lui stava al centro e la guardava sorridente, indossava degli abiti babbani un paio di jeans chiari con degli strappi qui e lì e una camicia bianca, i primi due bottoni erano slacciati e si intravedeva il petto che …. Arrossì mordendosi il labbro, era bellissimo, incrociò i suoi occhi e con piacere vi lesse apprezzamento ciò significava che anche lui non era indifferente al suo aspetto 

“Draco ma è stupendo!” disse lei per spezzare quel silenzio, lui le sorrise sornione  

“Visto? Serata babbana!” indicò qualcosa dietro di lei, seguì il suo sguardo e notò un televisore lo guardò stupita 

“Ma temo che dovrai accenderlo tu” borbottò grattandosi la testa, lei ridacchiò  

“E poi ci sono questi” tirò fuori dalla dispensa due enormi pacchetti di pop corn salati e dolci e gli occhi della mora s’ illuminarono  

“E poi non poteva mancare questa!” continuò sollevando due grandi cartoni di pizza con sguardo fiero, li posò sul tavolo beandosi dell’espressione sbalordita di Alya  

“E poi ovviamente ci sono io vestito...Così … insomma... da babbano” terminò l’ultima frase incerto  

Alya rise felice e si avvicinò a Draco  

“Sei stato bravissimo Dray! E stai benissimo vestito … così” arrossì dicendo l’ultima parte e fissò il pavimento  

“Si beh devo ammettere che hanno fatto tutto gli elfi” borbottò lui imbarazzato lei alzò la testa di scatto scioccata “Però l’idea è mia!” si difese lui calorosamente  

“Perché?” chiese incuriosita, Draco ci mise un attimo a rispondere, evitava il suo sguardo ma alla fine sospirò tornando a guardarla  

“Mi hai sempre detto di quanto ti piace guardare i.…uhm...film?” chiese una conferma con lo sguardo, la mora annuì “E poi dici sempre che ti piacerebbe vivere una serata normale babbana con me, insomma ho pensato che come ultima sera... e poi avevi detto che la pizza era il cibo più buono del mondo e che...”  

“Grazie Dray” lo interruppe lei abbracciandolo, inspirarono tutti e due beandosi l’uno del profumo dell’altra 

Fu molto divertente vedere Draco Malfoy mangiare sul pavimento con le mani una fetta di pizza, eppure anche in quella situazione riusciva a mantenere una certa eleganza; Alya gioì nel vedere i suoi occhi illuminarsi mentre gustava la pizza e guardare concentrato la “Scatola babbana” beandosi del sapore dei pop corn  

“Allora i babbani non sono poi così male no?” chiese lei a bruciapelo infilandosi una manciata di pop corn caramellati in bocca, Draco staccò gli occhi dalla televisione e meditò sulla risposta  

“Tu non sei male” si limitò a rispondere, ovviamente un Malfoy non le avrebbe mai dato la soddisfazione di dire che non tutti i babbani erano sanguesporco buoni a nulla. Alya alzò gli occhi al cielo esasperata  

“Però non sono stata io a scrivere quelli” e con un cenno indicò i libri babbani sulla libreria  

“Ma me li hai regalati tu” ribatté lui, lei rise scuotendo la testa; tornarono a guardare la tv e Alya notò che i due attori avevano iniziato a baciarsi, sentì una sensazione di formicolio e sembrava che il suo stomaco facesse le capriole; vide con la coda dell’occhio che Draco era imbarazzato quanto lei e deglutiva a disagio. Alya spezzò l’imbarazzo tirando un pop corn in faccia al biondo ridendo subito dopo notando l’espressione scioccata di Draco  

“Ah si piccola? Vuoi giocare?” chiese divertito lui, adorava la sua risata cristallina, si avvicinò minaccioso e iniziò a farle il solletico  

“Ahahahah no Dray! Ti prego ahahahah” la mora iniziò a ridere a crepapelle tentando di sgusciare dalla presa ferrea dell’altro, ora era sdraiata a pancia in sù sopra il morbido tappeto  

“Dove scappi?” chiese Draco con finta voce famelica lei rise di nuovo e in pochi secondi sentì il corpo del ragazzo sopra il suo, le teneva fermi i polsi e la guardava divertito 

Lui non sembrò fare caso alle loro posizioni, si avvicinò ulteriormente con il viso, così Alya poteva contare una ad una le sue ciglia bionde, il cuore batteva forte come impazzito e le guance le andarono a fuoco quando il ragazzo si passò la lingua sulle labbra, senza rendersene conto si era avvicinata ancor di più desiderosa di assaporare le labbra di Draco, nel frattempo la presa sui polsi aumentò. Chiuse gli occhi sentendo il respiro del biondo vicinissimo, le uscì un sospiro intriso di tutto il desiderio per quel contatto e poi sentì improvvisamente freddo. 

Draco si era staccato da lei velocemente, aprì gli occhi e lo vide in piedi girato verso la finestra, le mani stringevano spasmodicamente i capelli biondi; Alya si alzò a sua volta e lo fece così velocemente che la vista le si annebbiò per pochi istanti, si avvicinò cauta al biondo  

“Dray...?” sussurrò con tono interrogativo, notò le spalle del biondo abbassarsi e alzarsi velocemente, poi si girò e il suo viso non le piacque per niente, tanto che indietreggiò di pochi passi. Draco aveva un’espressione fredda, quasi cattiva, le ricordò molto la scena della stazione 

“Scusa io...non so che mi sia preso” disse con voce atona, come se parlasse del tempo, il cuore di Alya mancò un battito  

“Dray va tutto bene io...Noi...” non riusciva a trovare le parole giuste e l’espressione gelida del biondo la fece desistere dal continuare, lui sospirò e poi la sua voce tagliente riempì il silenzio  

“Mi dispiace è solo che sai... tutta l’estate senza... Mi manca Pansy”   

Le ginocchia le tremarono, la gola si seccò e il cuore sanguinò, non poteva credere a quello che aveva appena sentito.... aveva rovinato tutto, non volle dargli la soddisfazione di fargli vedere quanto l’aveva ferita, ma almeno poteva prendersi una soddisfazione: 

SCIAFF  

Lo schiaffo risuonò all’ interno della casetta, Alya aveva la mano che pizzicava, ma non importava, girò i tacchi e uscì di corsa lasciando Draco a massaggiarsi la guancia diventata rossa per il colpo appena ricevuto. 

Con le lacrime agli occhi Alya cadde nel sentiero buio, il vestito si strappò, ma non le importava non si era mai sentita così umiliata, ferita e tradita. Trovò l’uscita del bosco a tentoni, attraversò la strada e corse in camera sua desiderando di poter rimanere chiusa lì per sempre.


*ANGOLO DELLA SCRITTRICE*

Grazie per essere arrivati/e fino a qui ;) fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, mi fareste molto felice, anche perchè vi vedo che leggete u.u e allora lasciatelo un mini commmento no? 
Cercherò di aggiornare ogni venerdì massimo sabato, fatemi sapere se vi piace come idea ;) 
Alla prossima!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Draco misurava a grandi passi il pavimento della casetta sull’ albero sospirando pesantemente e guardando di tanto in tanto fuori dalla finestra, gli sembrava di soffocare e diede la colpa all’ abito da cerimonia che indossava a causa della solita festa a Malfoy Manor, in verità era in ansia: non sapeva se Alya si sarebbe presentata quella sera e considerando l’ora tarda ormai non ci sperava più. Eppure, era sicuro che la ragazza non avrebbe mai mancato alla promessa fatta tanti anni fa e quella sera (Il 24 dicembre) era il suo compleanno...non poteva non venire... 

Prima di partire per Hogwarts aveva pensato che standole lontano tutti quei sentimenti confusi sarebbero svaniti eppure in quei mesi così distanti tutto era peggiorato; non riusciva a togliere dalla sua mente il ricordo del loro ultimo incontro, di quanto stupido fosse stato nel cercare di allontanarla e nel ferire tutti e due quella sera, c’ era un’ altra cosa che non lasciava la sua mente: era il corpo di Alya sotto il suo e quelle labbra carnose che si schiudevano aspettando un contatto che però non era mai arrivato 

“DANNAZIONE” urlò lanciando il bicchiere con all’ interno del whisky incendiario che si frantumò lì vicino rovesciando liquido ambrato sul pavimento. Mancavano 10 minuti alla mezzanotte, fuori aveva iniziato a nevicare creando un’atmosfera magica su tutta la foresta, stava per gettare la spugna quando sentì qualcuno salire le scale, si voltò con il cuore trepidante... 

                                                                  ** 

Alzò gli occhi e un piccolo fiocco di neve le si posò sul naso, sorrise al cielo, adorava la neve. La solita musica proveniva dal Manor segno che la festa non era ancora finita, premette le iniziali sul tronco e guardò l’orologio 23.49 “Ottimo” pensò, aveva deciso di andare alla casa sull’ albero il più tardi possibile così da essere sicura di non incontrarlo per poi, appena possibile, rinfacciargli di non essere venuto e di non aver tenuto fede alla loro promessa. La mano tremò ma strinse ugualmente la maniglia ed entrò. 

Quello che Alya non si aspettava certo di vedere all’ interno della casetta era un altrettanto sconvolto Draco, si richiuse la porta alle spalle così da resistere alla tentazione di scappare, sollevò il mento e lo fronteggiò fiera  

“Sei venuta” sussurrò lui con tono sollevato, lei rimase rigida e mentre gli occhi del biondo ora le sorridevano i suoi rimasero di ghiaccio  

“Tengo sempre fede alle mie promesse Malfoy” la voce le fuoriuscì più dura di quanto volesse, lo vide abbassare il capo con aria colpevole ma ciò non la fermò dal continuare “Sono stupita tu sia qui piuttosto, non hai di meglio da fare? Sono sicura che in compagnia di Pansy-carlino saresti stato molto meglio” a quelle parole Draco alzò il capo e inarcò un sopracciglio biondo  

“Oh Alya smettila di fare la dura non ti si addice proprio"  

“Già quello è compito tu no?” si guardarono in cagnesco, non si erano accorti che entrambi avevano fatto dei passi avvicinandosi l’uno all’ altra attirati da una strana forza, proprio come due magneti;  

Draco si girò e prese una scatolina di velluto nera e gliela porse senza guardarla negli occhi, le mani si sfiorarono appena e entrambi repressero un brivido 

“Buon compleanno” sussurrò lui sbottonandosi i primi bottoni della camicia come per respirare meglio, Alya aprì la scatoletta e non poté fare a meno di esclamare “Oh!” era una collana con una catenina finissima in argento e un piccolo ciondolo di smeraldo, era la copia esatta degli orecchini che anni prima le erano stati regalati, l’adorava; un sorriso amaro le increspò le labbra  

“Devi smetterla” disse con voce strozzata, lui la guardò chiedendo spiegazioni  

“Ogni volte che fai una cazzata mi regali qualcosa di bello per farti perdonare...non basta questa volta Malfoy” continuò in tono freddo avvicinandosi per appoggiare la scatolina sul tavolo, lui le prese un polso costringendola a voltarsi nella sua direzione, entrambi ignorarono la scossa elettrica che sprigionò quel piccolo contatto 

“Sai che non è così...e sai che mi dispiace”  

“Non basta” replicò lei risoluta “Hai giocato con me...con i miei sentimenti!” urlò l’ultima parola spezzando il silenzio della notte, lui la guardò con un'ombra di paura negli occhi grigi 

“Non giocherei mai con i tuoi sentimenti” cercò di difendersi lui con voce flebile 

“Ah già giochi con quelli di tutti e due” lo canzonò lei, Draco le lasciò il polso e si allontanò come spaventato della piega che aveva preso la conversazione  

“Non so di cosa tu stia parlando” disse con voce mesta, Alya si avvicinò piano come un predatore pronto ad attaccare, lui indietreggiò ma non aveva via di scampo e restò appiccicato al muro  

“Sto parlando di questo” marcò l’ultima parola prendendo la mano del biondo e portandola sul suo petto dove si poteva sentire il suo cuore battere freneticamente, non sapeva da dove le veniva tutto quel coraggio, sapeva solo che voleva far vedere a Draco la verità 

“E questo” continuò spostando le loro mani sul petto di Draco dove il suo cuore stava battendo altrettanto veloce , lo guardò in cerca di una qualche reazione ma questa non arrivò, sembrava una statua di ghiaccio così si spinse oltre e allacciò le proprie mani dietro il collo del biondo, sprofondò il viso sul suo collo ed inspirò forte il suo profumo sentendosi a casa “Coraggio Draco” pensò notando che le braccia di lui erano rimaste lungo i fianchi, lui parve sentirla e sospirando poggiò le mani sui suoi fianchi, il suo respiro la solleticò ma non osò muoversi. Draco cercò il suo viso e lo trovò, tremò appena quando si fermò a pochi millimetri dalle sue labbra  

“Non posso” sussurrò affranto  

“Ci siamo solo io e te qui Dray” sussurrò lei di rimando, la frase parve riscuoterlo, invertì le posizioni così Alya si ritrovò con la schiena appoggiata al muro, la presa sui fianchi divenne più solida e iniziò a far sfiorare lentamente i loro nasi come in attesa di qualcosa  

“Draco” lo implorò lei e ciò parve riscuotere nuovamente il biondo che attaccò famelico le labbra di Alya che emise un gemito di sorpresa e desiderio, a quel suono Draco impazzì, le mani erano scese e non stringevano più i fianchi, le labbra di Draco la mordevano e succhiavano con passione come se attendessero quel momento da un‘ eternità, Alya passò le mani sui suoi capelli scoprendoli morbidissimi e al biondo quella mossa piacque molto, era come se non potessero più respirare e l’unico modo per sopravvivere fosse baciarsi. Draco la schiacciava sempre di più contro il muro e sentiva il suo corpo serrarla in una morsa ferrea alla quale non poteva scappare, certo l’ultima cosa che voleva fare era scappare! Era il primo bacio per Alya ed era proprio come se l’era immaginato, come se fosse la cosa più giusta del mondo.  

Si staccarono per riprendere fiato tutti e due ansimanti, tutti e due con le labbra gonfie e arrossate; Draco sembrò realizzare cos’ era appena successo perché d’ un tratto la sua espressione si fece sconcertata, spalancò gli occhi e le diede le spalle allontanandosi, lo sentì borbottare e alzando gli occhi ai cieli gli si avvicinò 

“Dray va tutto bene” gli toccò una spalla e lo costrinse a guardarla, era impallidito come se d’ un tratto si fosse reso conto di aver commesso un reato  

“Dray... davvero, va tutto bene” disse dolce lei, capiva tutto ciò che il suo migliore amico provava in quel momento, lui continuava a fissarla con espressione vacua  

“Draco Insomma!” urlò lei risvegliandolo, funzionò, si riscosse la guardò passando si una mano fra i capelli  

“Oh porco Salazar che ho fatto?!” disse a sé stesso, prese una sedia e si sedette fissando il vuoto, lei le si sedette vicina  

“Dray ti prego non rovinare tutto” disse con una punta di timore, aveva una paura folle che la parte Malfoy del ragazzo si risvegliasse e ferisse tutti e due “So cosa provi, credimi lo capisco, ti conosco da quando eravamo bimbi però ti prego non rovinare tutto, dimenticati di tutto questa sera” finì la frase con un tono implorante, Draco la guardò per almeno due interminabili minuti poi, dopo aver sospirato pesantemente, disse  

“Coraggio girati ti do una mano con quella” indicò la scatola di velluto dove all’ interno si trovava la collana di smeraldo, lei sorrise voltandosi e spostando i lunghi capelli di lato, rabbrividì sento il fiato caldo di Draco sul collo  

“Ah per la cronaca...baci bene piccola” detto questo le mordicchiò piano il collo facendola ridere e sospirare allo stesso tempo  

“Bentornato Dray” disse solo prendendogli la mano e guidandolo su una delle poltrone comode dove gli si accoccolò in braccio. 

 

ANGOLO DELLA SCRITTRICE

Beh che dire se non FINALMENTE Draco si è svegliato! Mi aspetto tante recensioni per questo capitolo mi raccomando eh ;) 
Alla prossima, un bacione 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Draco la prese per i fianchi e l’avvicinò unendo le loro fronti, lei sospirò ed il broncio che aveva aumentò 

“Piccola tra poco sarà buio devi tornare a casa” sussurrò il biondo spezzando il silenzio, lei scosse la testa e iniziò a fissare il pavimento, subito due dita le presero il mento costringendola a guardare verso l’alto dove incrociò quelle iridi color mare in tempesta che ponevano una muta domanda 

“Ho paura che se uscirò da quella porta ciò che è successo una settimana fa sparirà e tra cinque mesi rivedrò Malfoy non Draco” disse infine Alya, non sapeva resistere al suo sguardo  

“Non succederà, te lo prometto” bisbigliò lui come se avesse paura a far fuoriuscire quelle parole ad alta voce  

“Draco io ...sono solo una babbana...perché?” chiese affranta, un mucchio di domande e dubbi vorticavano nelle loro teste, avevano passato una settimana a sfiorarsi, baciarsi, abbracciarsi vivendo nella loro bolla privata, ma ora era arrivato il momento per Draco di tornare a scuola e la realtà era piombata come un macigno su di loro  

“Non lo so” rispose semplicemente, ed era vero, ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che era successo, di una cosa era certo, non riusciva a stare distante da Alya sebbene le voci e gli insegnamenti di suo padre urlassero nella sua testa tutto il tempo! Lei era tutto ciò che, in teoria, avrebbe dovuto odiare e disprezzare eppure guardandola non provava altro che affetto... se non amore 

“NO!” urlò forte una voce nella sua testa, si staccò velocemente dalla mora che lo guardò confusa 

“È tardi, devi andare, sai che non posso accompagnarti e non mi piace che vaghi per il bosco sola di notte… ti farò seguire da un elfo fino a casa” disse a mo' di scusa per il gesto improvviso 

“va bene…allora arrivederci” disse lei sospirando mentre si sistemava la giacca pesante e legava la sciarpa attorno al collo, rabbrividì appena pensando all’aria gelida che l’aspettava fuori dalla porta 

“mi raccomando studia” riprese ironico sapendo benissimo che Alya era fra le migliori studentesse della sua scuola 

“anche tu, batti la Granger” rispose lei facendogli l’occhiolino, Draco le si avvicinò e le posò un bacio sulla fronte inspirando il suo profumo, mentre lei si beava di quell’ultimo contatto 

“come vorrei che potessi usare il telefono almeno potrei sentirti di tanto in tanto” si lagnò la ragazza, Draco si allontanò e la guardò con uno sguardo furbo 

“ci sono altri modi per farti sapere che sto bene non preoccuparti” disse misterioso, lei lo guardò incuriosita e lui la spinse appena in modo giocoso “dai vai!” lei sorrise e si voltò aprendo la porta e calandosi giù dall’albero. 

Subito Draco si voltò e chiamò nella penombra della stanza “PEAKY” con un sonoro CRAC una piccola creatura apparve inchinandosi davanti al giovane ragazzo, indossava una solo una federa di un cuscino grigio nonostante il freddo e parlò con voce stridula e adorante 

“il padroncino ha chiamato?” 

“segui Alya e assicurati che arrivi sana e salva a casa, mi raccomando non farti vedere” disse Draco spiccio “… per favore” aggiunse alzando gli occhi al cielo, ecco quella era una cosa che aveva imparato negli anni: dopo Dobby (il loro precedente elfo domestico) era apparso Peaky e da subito Draco aveva iniziato a trattarlo meglio di quanto sua madre o suo padre facessero guadagnandosi così la piena fiducia di quest’ultimo; faceva comodo averlo dalla sua parte: si occupava della casetta sull’albero, di tanto in tanto controllava Alya mentre lui era a scuola, quando era insieme a quest’ultima lo avvisava del ritorno del padre o di quando fosse ora di riapparire al Manor senza destare sospetti. Certo gli costava non poca fatica trattarlo meglio ma ne valeva la pena 

“certo padroncino come desidera” sviolinò Peaky inchinandosi ancora di più 

“mio padre è tornato?” 

“no signorino non ancora ma sua madre ha chiesto di lei, Peaky ha detto che il padroncino era in camera sua a studiare e che non voleva essere disturbato” disse l’elfo tutto d’un fiato “poi Peaky si è dovuto chiudere le dita nel forno” piagnucolò mostrando delle bende sporche attorno alle dita affusolate. 

Draco scosse la testa e alzando gli occhi al cielo estrasse la Bacchetta “Ferula” sussurrò e subito le bende attorno alle dita scomparvero lasciando il posto a delle bene nuove e pulite, l’elfo iniziò a piagnucolare con gratitudine 

“PEAKY…. Alya per favore” gli ricordò il biondo e detto questo la creatura scomparve velocemente 

** 

“Alya tesoro sei tu?” la voce della madre la accolse mentre chiudeva la porta d’entrata, entrò nella cucina e sorrise vedendo sua madre impegnata a cucinare, le assomigliava molto, Alya però aveva la pelle più chiara e caramellata rispetto a quella scura della madre e gli occhi verdi del padre che entrò proprio in quel momento posandole un bacio affettuoso sulla guancia 

“com’è andata a scuola carina? Nessun pretendente spero” disse burbero  

“tutto bene papà grazie, lo sai che odio San valentino” i genitori alzarono gli occhi al cielo “com’è andata a te in ospedale?” suo padre era un medico e Alya un giorno sperava di seguire le sue orme diventando anch’essa medico 

“è stata una giornata movimentata” risero tutti e tre e poi, con lo zaino ancora in spalla, la ragazza si diresse in camera sua. 

Appoggiò le sue cose e accese la radio canticchiando distratta, qualcosa bussò alla finestra e per poco non le venne un colpo! Un gufo la fissava torvo, si avvicinò cauta e aprì la finestra, l’animale entrò e con un fruscio si posò sulla scrivania, Alya urlò e senti le voci preoccupate dei genitori dal piano di sotto 

“tutto okay tranquilli” urlò di rimando fissando il gufo, questo alzò una zampa e solo allora la ragazza notò che aveva qualcosa legato ad essa esitante si avvicinò e con mani tremanti slegò la busta dall’animale che subito volò via facendola sobbalzare di nuovo. 

“Draco” sussurrò meravigliata guardando il gufo allontanarsi, solo lui poteva averle mandato una lettera così, si ricordò di quando le aveva raccontato di come i maghi si scambiavano la posta e sorrise rigirandosi la busta fra le mani 

Il cuore scalpitava un po' per l’oggetto fra le mani, un po' per chi l’aveva inviato e tanto per l’incontro strano avuto con il pennuto! Tremante si accomodò sul letto a gambe incrociate e aprì la busta: una pioggia di coriandoli rossi schizzarono fuori da questa facendola urlare di nuovo per lo stupore, capovolse la busta e uscì una rosa rossa, dapprima minuscola e poi via via di grandezza normale, la annusò e con meraviglia notò che aveva lo stesso profumo di Draco, non c’era nient’altro ma questo bastò a farla ridere felice sdraiandosi sul letto tenendo stretto il fiore e beandosi di quel profumo… 

** 

Giugno era ormai alle porte e il tempo era stranamente afoso, Alya studiava per l’esame che si sarebbe svolto l’indomani, era concentrata sul libro quando un fruscio alla sua destra la fece voltare stranita. Questa volta sorrise al volatile che la fissava fiero porgendole la zampa, si alzò velocemente e corse alla finestra dove il gufo la aspettava, slegò veloce un rotolo di pergamena e tentò di aprirlo ma si distrasse notando che l’animale si accingeva a voltarsi e a prendere il volo 

“NO! Ti prego aspetta ho una lettera da dargli!” urlò sconsolata, l’animale parve capire le sue parole ma scosse la testa piumata come a voler dire che non rientrava nei suoi compiti accettare una lettera da parte sua e così com’era arrivato se ne andò 

Alya sbuffò srotolando la pergamena, aveva aspettato con ansia un secondo arrivo dell’animale ma questo da febbraio a quella parte non si era più presentato, storcendo il naso per le poche righe si accinse a leggere la scrittura elegante di Draco 

“Mia cara Alya presto sarò da te e potrò finalmente riabbracciarti, ci vediamo alla casetta sull’albero tra due giorni. 

Tuo, Draco” 

Sorrise passando il dito su quelle tre magnifiche parole “tuo”, sospirò felice dimenticandosi completamente del libro abbandonato sulla scrivania. 


**
Salve! Non mi perdo in chiacchiere oggi, vi faccio una semplice richiesta, se la storia vi piace lasciate una recensione! è davvero importante per me e mi aiuterebbe ad andare avanti. Ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Si sistemò nervosamente una ciocca dietro l’orecchio sfuggita alla lunga treccia fatta quel giorno e continuò a camminare sul sentiero della foresta che quel giorno era stranamente silenziosa, si sentivano solo i suoi passi fatti dalle All stars bianche e qualche fruscio sinistro provenire da diverse parti del bosco. 

Alya rabbrividì e accelerò il passo guardandosi intorno, il sudore le imperlava la fronte, il caldo non aveva accennato a diminuire in quei giorni e anche se si era vestita con una salopette di jeans corta e una maglietta bianca che le lasciava i fianchi scoperti, il caldo umido sembrava non darle tregua 

Sospirò felice notando di essere ormai vicina, in quei mesi non aveva fatto altro che fantasticare su ciò che sarebbe successe quando lei e Draco si sarebbero rivisti; il cuore accelerò impazzito e quando alzò lo sguardo lo vide in lontananza: indossava il solito completo nero perfetto, fatto su misura, anche se poteva intravedere i primi bottoni della camicia aperti, i capelli biondi erano un po' più lunghi del solito ed erano scompigliati proprio come piacevano a lei, aumentò l’ andatura e quando lo vide sorridere iniziò a correre e si catapultò fra le sue braccia facendolo crollare a terra. Draco rise e la strinse forte mentre lei affondava il viso nell’incavo del collo inspirando forte il suo profumo 

“Ciao Dray” sussurrò felice, lui la fece alzare e la ragazza notò che le braccia si erano irrobustite così come il torace, arrossì pensando di voler esplorare tutto il suo corpo e avvampò ancor di più quando Draco sfiorò le sue labbra, dapprima leggero come un battito d’ali e poi via via più famelico cercando un contatto più profondo, la mora lo accontentò e dischiuse le labbra facendo sì che le loro lingue si toccassero, dapprima timide e poi veloci e appassionate. Draco baciava davvero bene e la mandava in estasi, quando le fuoriuscì un gemito lui si staccò e la guardò sornione; lei con le gote arrossate cercava di riprendere fiato mentre lui sembrava completamente a suo agio, chissà quante altre ragazze aveva baciato così... cercò di scacciare quel pensiero anche se sapeva che Draco era popolare fra le ragazze della sua scuola e aveva sicuramente più esperienza di lei 

“Ciao piccola” disse lui soddisfatto non notando l’espressione rabbuiata della mora, con un cenno indicò l’albero e dopo aver premuto corrispettivamente le loro iniziali salirono le scale, la casetta era come sempre accogliente e Alya corse subito a versarsi un po' di limonata fresca che qualche elfo si era premurato di mettere nel mini -frigo 

“grazie per la rosa" parlò dopo aver sorseggiato la sua bibita, il sorriso del biondo si allargò facendo mancare qualche battito al suo cuore 

“Te l’avevo detto che mi sarei fatto sentire” disse con una scrollata di spalle 

“sì, ma non abbastanza" rispose piccata lei con una punta di rimprovero nella voce 

“Scusa non volevo destare sospetti" e lo disse con una tale sincerità che lei gli credette  

“mhn okay perdonato” rispose lei con finta aria di superiorità e, detto ciò, si ritrovò sulla poltrona con Draco intento a farle il solletico 

“Ahahah Draco smettilaaaaa” urlò con quanto fiato aveva in gola e il biondo si fermò finalmente guardandola sorridendo e spostandole una ciocca ribelle dal viso, la guardava intensamente con uno sguardo impenetrabile e iniziò a sfiorare con il pollice le labbra carnose di Alya che si schiusero sotto quel tocco; sentirono un tonfo sordo all’ improvviso e Draco scattò in piedi sguainando la bacchetta e correndo alla finestra, Alya lo seguì confusa e trattenne il fiato rumorosamente quando notò che una figura tutta vestita di nero si aggirava sotto di loro. 

Era una donna, aveva dei capelli ricci neri che le ricadevano disordinatamente sulle spalle e sul viso, aveva una carnagione lattea, il suo aspetto fisico era camuffato dai vestiti neri che portava; canticchiava muovendosi lentamente sotto di loro ed un tratto alzò la mano che teneva stretta una bacchetta grossa e ricurva e fece fuoriuscire un lampo di luce verde. 

Draco si irrigidì e si parò davanti ad Alya che urlò spaventata e si aggrappò al braccio del biondo allungando però il collo per vedere la scena. La donna aveva il viso rivolto verso l’alto, gli occhi di una pazza mandavano scintille di estasi mentre ciò che il raggio di luce verde aveva colpito cadeva a terra con un tonfo sordo; rigirò con la punta degli stivali di cuoio il corpo del piccolo scoiattolo e facendo spallucce si avviò verso Malfoy Manor. 

Draco si girò con ancora la bacchetta ben salda nella mano destra, guardando apprensivo Alya che era impallidita e aveva un’espressione sgomenta  

“Beh almeno ora abbiamo la certezza che gli incantesimi di protezione funzionano” disse abbozzando un sorriso, la mora lo guardò sbattendo le palpebre piano, sembrava stesse rivivendo la scena appena vista  

“Ha...ha...ucciso un … un...” balbettò con voce atona, Draco la guardò apprensivo, strinse la sua mano e l’accompagnò su una delle poltrone dove lei si sedette con un tonfo sordo  

“Oh credimi ha ucciso molto più che un animale nelle sua misera vita” commentò lui con un tono dispregiativo sedendosi accanto a lei 

“La conosci?” chiese la ragazza in un sussurro 

“Bellatrix” rispose lui “mia zia” aggiunse con voce amara, notò che gli occhi verdi di Alya lo fissavano pieni di domande così sospirando iniziò a parlare 

“E’ la sorella di mia madre, era rinchiusa ad Azkaban la prigione dei maghi...ti ricordi?” ad un cenno d’ assenso di Alya continuò “beh il Signore Oscuro ha fatto evadere un bel po' di gente mentre ero ad Hogwarts e lei è fra quelli, da quando è uscita viene a fare visita a mia madre specie nell’ ultimo periodo” si fermò appena sospirando, avrebbe voluto passare la giornata dimenticandosi di tutto beandosi della compagnia di lei che gli era mancata come non mai, non catapultare entrambi nella triste e pesante realtà  

“Non sembra ti piaccia molto” commentò la ragazza studiandolo in volto, lui fece un sorriso amaro e scosse il capo 

“E’ pazza e cattiva, segue alla lettera gli ordini del Signore Oscuro, sono sicuro che se sapesse di me e te non esiterebbe un solo istante prima di uccidere e torturare il suo stesso nipote, sangue del suo sangue, che sporca il buon nome della famiglia” Draco parlò con voce più dura di quanto volesse ed Alya non poté fare a meno di sentirsi in colpa, era lei la causa del cosiddetto “sporcare il nome della famiglia", gli strinse la mano comprensiva e incrociò gli occhi confusi di Draco che in un attimo lessero nei suoi il senso di colpa, gli si inginocchiò di fronte e le accarezzò piano la guancia  

“Oh piccola non devi sentirti in colpa” sussurrò lui con una voce dolce che usava raramente  

“Ma siamo io e il mio sangue il problema” sussurrò di rimando lei beandosi però del contatto 

“Sono gli insegnamenti che mi hanno inculcato fin da bambino il problema” disse in tono rassegnato risedendosi sulla poltrona accanto “Dovremmo fare più attenzione quest’ estate, non possiamo permetterci che qualcuno venga a conoscenza della tua esistenza e di...noi” continuò lui con lo sguardo rivolto verso il soffitto.  

“Si ma cosa siamo noi?” pensò Alya incerta se voler sapere la risposta o no, si concentrò sulle parole dette in precedenza dal biondo “Che vuoi dire con –nell' ultimo periodo-?” chiese ad alta voce  

“Hanno rinchiuso mio padre ad Azkaban” rispose Draco con voce tetra  

“COSA?!” spalancò gli occhi sbalorditi e dopo aver sospirato per l’ennesima volta il biondo iniziò a raccontare degli eventi appena accaduti al Ministero della Magia  

“Beh il suo capo deve essere furioso” commentò pensierosa lei a fine racconto, Draco rise cupamente  

“Oh sì”  

“Ma Dray tu sei al sicuro vero?” chiese lei preoccupata aspettando di sentire la solita risposta di Draco pronto a tranquillizzarla, quel giorno però la risposta cambiò facendola rabbrividire  

“Non lo so, non per molto” Draco era sfinito glielo si leggeva in faccia e Alya si maledì per non aver notato fin da subito la sua preoccupazione o il suo nervosismo, si alzò e gli si sedette in braccio abbracciandolo forte, lui si calmò all’ istante inspirando forte quel profumo di lillà che aveva il potere di tranquillizzarlo in pochi istanti  

“Andrà tutto bene” gli sussurrò all’ orecchio  

“Sono io l’uomo dovrei dirlo io a te” obbiettò lui facendole alzare gli occhi al cielo, lui sorrise finalmente e iniziò ad accarezzarle la schiena facendo ghirigori immaginari per poi scendere sempre più giù finché non la sentì trattenere il fiato, rise dentro di sé notando quanto innocente fosse Alya, non come le ragazze che aveva frequentato ad Hogwarts, lei era inesperta e tutto era nuovo per lei, era completamente in balia del biondo e ciò lo faceva impazzire. 

Draco iniziò a baciarla risalendo con le mani fino alla base del collo che strinse appena, Alya gemette quando iniziò a sentire la bocca del biondo lambirle la pelle sensibile del collo. Continuò a stuzzicarla per diversi minuti, lei in estasi sentiva solo le mani gentili ma decise di Draco percorrere tutto il suo corpo soffermandosi in zone dove il calore si faceva più intenso, quando si accorse che le suddette mani si accingevano ad aprire la lampo dei pantaloni si alzò di scatto pentendosene subito visto la sensazione di freddo che il suo corpo provava  

“scusa io... credo farei meglio a tornare a casa ...devo” balbettò guardando il soffitto sentendo le guance andare a fuoco, non sapeva come Draco si fosse spinto così in là e a dire la verità non era del tutto certa del perché l’avesse fermato, semplicemente il momento sembrava sbagliato. Abbassò lo sguardo e vide Draco con un'espressione stranita e frustrata, alzò un sopracciglio biondo notando che la mora lo fissava e subito questa distolse lo sguardo a disagio 

“Si, voglio scendere prima io per accertarmi che non ci siano pericoli... ma temo che dovremmo aspettare un po'” rispose con una voce strana, Alya si rigirò a guardarlo incuriosita e questo indicò verso il basso dove una protuberanza si stagliava sotto l’addome  
Arrossì ancora di più e corse in bagno lasciando un Draco insoddisfatto che la guardava con disapprovazione. 

 

*Angolo dell' autrice*

Salve! scusate l' assenza prolungata, avevo gettato la spugna con questa ff ma ho deciso di continuarla ugualmente, mi raccomando per me è molto importante sapere che ne pensate con una recensione! 
Io prometto che metterò un altro capitolo domani per farmi perdonare 

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Capitolo 13
*** capitolo13 ***


Alya fissò l’orologio cupa, Draco era in ritardo di almeno mezz’ ora e lui non era mai in ritardo. Posò il pacchetto sul tavolo e uscì dalla casetta sistemandosi sotto la vecchia quercia; il biondo si era raccomandato di stare o all’ interno della casa o attaccata all’ albero in modo che gli incantesimi di protezione la nascondessero da potenziali nemici quali la zia pazza. 

Bellatrix però era sparita da parecchi giorni e Draco le aveva assicurato che non si sarebbe presentata per molto tempo e soprattutto non il giorno del compleanno del nipote. 

Alya appoggiò la testa al tronco beandosi dei raggi di sole che filtravano attraverso le foglie, d’ un tratto sentì musica provenire dal Manor di Draco e si alzò in piedi incuriosita, si morse il labbro indecisa su cosa fare, non si era mai spinta oltre la quercia ma sapeva che dritto davanti a lei ad un paio di metri c'era l’entrata che portava al giardino di Draco  

Guardò in alto: la casetta era sempre lì immobile e sicura, guardò lungo il sentiero e in quello stesso istante la musica aumentò e un chiacchiericcio iniziò 

“Oh al diavolo” borbottò la ragazza avviandosi nella direzione dei suoni, si voltò appena come per assicurarsi che la casetta non sparisse e poi procedette quatta quatta per meno di un minuto, il bosco iniziava a diradarsi e via via gli alberi lasciavano spazio a dei grossi cespugli, c'era un prato verde brillante, sembrava innaturalmente perfetto come colore e non si stupì di ciò pensando ai racconti di Draco sulla madre e su quanto ci tenesse ad avere tutto il Manor in perfette condizioni. 

Si avvicinò abbastanza da notare un gazebo bianco con una piccola cerchia di persone, si acquattò dietro un grosso cespuglio dove nessuno poteva vederla e aguzzò la vista: i capelli biondi di Draco erano impossibili da non notare, al sole sembravano risplendere di luce propria, indossava uno dei soliti completi però la  solita giacca (probabilmente vista la giornata calda) non c'era, la camicia bianca era allacciata fino all’ ultimo bottone mentre quand’ era in sua compagnia Draco la sbottonava sempre dicendo di non dover essere sempre il perfetto purosangue con lei. 

Alya notò che l’espressione di Draco era seria e insofferente mentre parlava con due ragazzi robusti dall’ aria piuttosto stupida. Notò solo allora uno striscione bianco ed elegante con una scritta verde smeraldo “BUON COMPLEANNO DRACO”, da quello dedusse che gli avessero organizzato una festa a sorpresa, represse un moto di nervosismo, Draco aveva sempre passato ogni compleanno in sua compagnia non vedeva perché proprio quell’ anno le cose dovessero essere diverse. 

Una risata la fece rabbrividire di disgusto, Pansy rideva con altre due ragazze di una bellezza statuaria, entrambe bionde e dalla somiglianza, dedusse che fossero sorelle. 

Alya riconobbe anche il ragazzo moro della stazione, Blaise, a quanto raccontava Draco era il suo unico amico a scuola; riconobbe anche la signora Malfoy, aveva un’aria stanca e preoccupata ma allo stesso tempo emanava una sorta di potere sinistro. Guardava meravigliata quei maghi che facevano conversazione mentre bicchieri fluttuavano in aria così come eleganti servizi da tavolo colmi di leccornie, Peaky (l’elfo domestico dei malfoy) si aggirava di tanto in tanto eseguendo gli ordini che gli venivano dati velocemente. 

Pansy si avvicinò a Draco e subito le mani di Alya iniziarono a prudere per la voglia di usarle, si morse il labbro nervosamente e si costrinse a non alzarsi quando l’altra ragazza sussurrò qualcosa all’ orecchio del biondo con fare civettuolo, il biondo però sembrava freddo e distaccato e si allontanò appena facendo gioire Alya. Un pavone bianco le passò a fianco vicinissimo si spaventò e trattenne a stento un urlo, per fortuna in quel momento Blaise gridò “PEAKY altro whisky incendiario per me e il signor Malfoy pregoooo”, prendendo sottobraccio Draco che sorrise ringraziando l’amico, nessuno dunque si accorse della presenza della mora fra i cespugli. 

Vedendo Draco sorridere mentre beveva del liquido ambrato con l’amico Alya decise di tornare alla casetta ed aspettare lì il biondo, era certa che appena possibile sarebbe andato da lei ora era giusto che si godesse quel momento. 

** 

Il rumore di un bicchiere rotto la svegliò di soprassalto, si guardò intorno spaesata e notò che la notte era scesa sulla foresta, si era addormentata sul tavolo e nel sonno aveva urtato il bicchiere che ora giaceva per terra in mille pezzi, alzandosi sbadigliò e iniziò a pulire quel disastro, guardò l’ orologio confusa poiché ormai erano le 22.00 di sera e la festa doveva essere finita, o per lo meno si sarebbe aspettata di veder comparire Draco per chiederle scusa di aver mancato l’ appuntamento. 

Sentì dei rumori provenire da fuori e poi una risatina che le fece rizzare i capelli: Pansy. Corse alla finestra e spalancò gli occhi sorpresa. Pansy stringeva la mano di Draco trascinandolo fino a farlo appoggiare al tronco di un albero proprio di fronte ad Alya che guardava inorridita la scena, l’altra ragazza iniziò a baciare il collo del biondo che borbottò qualcosa ma non la spinse via 

“Oh no Draco ti prego non farmi questo” sussurrò Alya con voce sgomenta, una morsa le attanagliò lo stomaco mentre i due iniziavano a baciarsi, si staccarono dopo quella che parve un’eternità e Pansy rise soddisfatta sussurrando qualcosa all’ orecchio del ragazzo e subito dopo iniziò ad armeggiare con la lampo dei pantaloni di quest’ ultimo. Alya voleva vomitare, gli occhi bruciavano mentre scacciava via stizzita le lacrime amare che avevano iniziato a scendere prepotenti sulle guance, non riusciva a distogliere gli occhi dalla scena che le si parava davanti, il cuore le batteva furioso e ferito nel petto ma decelerò e mancò dei battiti quando vide che Draco aveva invertito le posizioni ed aveva sollevato la gonna dell’altra girandola verso il tronco dell’albero e aprendole le gambe 

“NO!” Alya urlò così come urlò Pansy, ma quello di quest’ ultima non era un urlo di dolore ma bensì di piacere dovuto al corpo di Draco sul suo.  

Con un tonfo sordo le ginocchia di Alya sbatterono sul pavimento della casetta, si strinse forte il capo poiché le sembrò di avere la testa in procinto di scoppiare, singhiozzava cercando di riprendere fiato ma respirare le faceva male. Non seppe quanto tempo passò, notò solo che Draco si stava richiudendo la lampo dei pantaloni con sguardo vacuo e d’ un tratto fissò il punto esatto dove si trovava la casetta sull’ albero 

“Sbrigati si saranno accorti che manchiamo” sibilò alla ragazza che gli sorrise compiaciuta  

“Oh calmati Dracuccio ci siamo andati tutti pesanti con il Whisky stasera e dubito si siano accorti della nostra assenza” detto questo gli baciò la guancia lattea e si avviò verso il Manor. Draco si ripulì la guancia come disgustato e dopo aver dato un'ultima occhiata alla vecchia quercia si avviò dietro di lei. 

** 

“Blaise non capisci lasciami andare ti prego” implorò  

“Dai amico ancora un altro bicchiere” biascicò il moro  

“Ne ho avuti già troppi e ho fatto una cazzata” sospirò Draco passandosi le mani fra i capelli esasperato  

“Eheh vi ho visti voi due...imboscarvi in un bosco...eheh” l’amico gli diede una sonora pacca sulla spalla “Ma gli avevi detto che era finita o sbaglio?” continuò confuso Blaise 

“Lascia perdere” tagliò corto il biondo, gli passò una piccola boccetta “Bevi questa ti aiuterà a tornare sobrio” e detto questo si avviò nel bosco dietro casa.  

Draco si sentiva sporco, quel pomeriggio la festa a sorpresa l’aveva lusingato ma allo stesso tempo moriva dalla voglia di correre da Alya, avevano esagerato con il whiskey incendiario e l’ultima cosa che ricordava era il corpo della Parkinson sotto il suo nel bosco, sperava solo che lei se ne fosse andata tempo prima.... 

Appena tornato al Manor aveva bevuto la pozione anti-sbornia che Peaky gli porgeva e un senso di colpa lo aveva pervaso, era come se avesse un macigno nel petto. Non si accorse che stava percorrendo gli ultimi metri di corsa e non si rese conto che toccando le iniziali sul tronco le mani tremavano; salì veloce le scale ed entrò nella casetta che però trovò vuota, sospirò sollevato, forse Alya era andata via ore prima.... con la coda dell’occhio notò sul tavolo un pacchettino, doveva essere il suo regalo di compleanno! Come da tradizione un bel libro babbano, lo scartò velocemente e lesse il titolo “Cime tempestose” sulla prima pagina c'era una dedica, Draco notò anche che sulla pagina c’ erano delle scie di gocce salate, il cuore gli sprofondò nel petto, c’ era solo un motivo per quelle lacrime versate, Alya doveva averlo visto insieme a Pansy; deglutì e lesse: 

 

“Gli ho dato il cuore e lui lo ha preso soltanto per stritolarlo a morte e scagliarmelo sulla faccia... Gli esseri umani sentono con il cuore, Ellen, e poiché lui il mio lo ha distrutto, non posso più provare alcun sentimento nei suoi riguardi”  

 

Draco strinse forte il libro, rilesse le parole e poi con un moto di rabbia lo lanciò lontano, deglutì sentendo la gola dolere e gli occhi inumidirsi.... 
 

*ANGOLO DELL' AUTRICE*

Eccomi qui come promesso con un nuovo capitolo! Ci tengo in particolar modo quindi mi raccomando mi aspetto un sacco di recensioni! 
Buona serata 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Si tamponò i capelli guardandosi allo specchio, storse il naso notando le grosse occhiaie bluastre che spuntavano sotto gli occhi, era anche più pallida del solito ma d’ altronde negli ultimi quattro giorni non aveva lasciato la sua stanza e aveva a malapena toccato cibo tutto per colpa di... 

“Smettila” si rimproverò ad alta voce, non voleva pensarci non poteva pensare a lui e a quello che era successo quella notte, gli occhi iniziarono a pizzicare e si maledì per quella debolezza, aveva lasciato fin troppo a Draco, gli aveva donato la sua amicizia, ogni sua piccola parte di sé, la sua anima ed il suo cuore... sospirò pesantemente indossando una tuta leggera anche se quella giornata era particolarmente fredda ed uggiosa, ironicamente quattro giorni prima il tempo rispecchiava il suo umore con quel sole accecante e il caldo atipico di giugno e altrettanto ironicamente quel giorno sembrava rispecchiare il suo nuovo umore: grigio, nero, freddo, tetro. 

“Ora basta Alya” disse sempre ad alta voce parlando allo specchio con determinazione, decise di uscire dalla sua stanza, i suoi genitori erano si erano preoccupati visto il suo comportamento degli ultimi giorni, perciò, voleva tentare almeno di tranquillizzarli. 

Scese in salotto trovando il padre intento a leggere un giornale sulla poltrona, mentre la madre guardava nervosa fuori dalla finestra, si girò di scatto sentendola arrivare e le sorrise radiosa  

“Tesoro! Finalmente! Hai fame?” Alya non rispose si limitò ad abbracciare la madre e sedersi sul divano accendendo la tv, il padre aggrottò le sopracciglia guardandola ma non disse niente, si limitò a chiudere il giornale e a guardare la tv con lei, Alya ringraziò mentalmente di avere due genitori così comprensivi.  

“Oh andiamo Zaira hai portato cibo per un esercito” borbottò il padre notando che la moglie aveva portato in salotto vassoi di cibo, Alya roteò gli occhi guardando esasperata il padre 

“Mamma non ho fame” vedendo lo sguardo di lei rabbuiarsi continuò “però questo sandwich al formaggio è proprio ciò che volevo” prese il panino e ne addentò un pezzo sotto lo sguardo compiaciuto della madre che tornò a guardare fuori dalla finestra, sembrava angosciata e poco dopo parlò 

“Oh, caro è lì da ore ed è tutto fradicio! Credo proprio che dovrai andare a chiedergli che ci fa lì” a quelle parole suo padre si alzò e si avvicinò alla moglie cingendole le spalle  

“Mi sa che hai ragione”  

“Forse si è perso povero ragazzo ha l’aria così triste!” disse Zaira con un tono preoccupato “E com’è carino con quei capelli biondi” continuò con fare civettuolo. Alya a quelle parole si strozzò con il panino, suo padre la raggiunse preoccupato e sua madre si voltò a guardarla confusa 

“Di chi state parlando?” chiese con un filo di voce e con le lacrime agli occhi sorseggiò un po' d’ acqua, sperava solo che fosse un brutto scherzo  

“Del ragazzo biondo qui di fronte! È lì in piedi al limitare del bosco da tutto il giorno, poverino e dovrà essere bagnato fradicio ma non accenna ad andarsene, non è vero Michael?” suo padre la guardò a lungo prima fare un cenno d’ assenso in direzione della moglie; Alya tremò sotto il suo sguardo, la conosceva molto bene e avevano lo stesso carattere ciò voleva dire che era impossibile nascondergli qualsiasi cosa... 

Chiuse gli occhi ed in spirò profondamente cercando di mantenere la calma, tremante si alzò e andò alla finestra, sussultò: Draco. 

Era proprio al limitare della foresta dove non aveva mai osato spingersi, guardava di fronte a sé verso la casa di Alya, lo scrosciare della pioggia lo bagnava ma non sembrava importargli, anche lui era più pallido del solito ed aveva delle brutte occhiaie sotto gli occhi grigi. Indossava il solito completo nero, anche la camicia era nera e vestito così i capelli biondi anch'essi bagnati risaltavano ancora di più e ricadevano disordinati sulla fronte. 

Solo una strada li separava. Fu un attimo e i loro occhi s’ incrociarono, Alya indietreggiò bruscamente e si premette una mano sul cuore che aveva iniziato a battere freneticamente come se volesse uscirle dal petto da un momento all’ altro  

“Alya ma che succede?” chiese sconvolta la madre, ma lei non l’ascoltò e non rispose, si diresse all’ entrata della casa, si sistemò il cappuccio della tuta nera sulla testa e strinse la maniglia, pronta ad uscire. Inspirò per tre volte profondamente e indossando una maschera di freddezza aprì il portone, attraverso a passo svelto il vialetto di casa e incrociò le braccia al petto come per ripararsi  

“TUM TUM TUM” il cuore le risuonava nelle orecchie e le gambe sembravano fatte di gelatina, attraversò la strada con un'espressione dura e si avvicinò al ragazzo tenendo però una distanza di sicurezza, la pioggia batteva forte e la bagnava ma non le importava; Draco non sembrava sorpreso di vederla, sembrava solo stanco e triste  

“Devi andartene i miei si stanno preoccupando” la voce le uscì dura e distaccata e fu proprio questo che fece fare un passo indietro al biondo che la guardò triste, lei strinse ancora di più le braccia al petto come per cercare di trattenersi dall’ abbracciarlo 

“Sono qui da questa mattina” parlò infine con un tono agonizzante  

“Si proprio per questo te ne devi andare”  

“Dobbiamo parlare ti prego...” Alya inarcò un sopracciglio, in tutti quegli anni non lo aveva mai visto così tuttavia ciò non bastava, si morse l’interno della guancia e parlò con voce ancora più fredda  

“Non abbiamo niente da dirci Malfoy, vattene” 

“non puoi dire sul serio” balbettò lui confuso  

“Oh credimi non sono mai stata più seria in tutta la mia vita” ribatté lei aspra, detto questo si voltò sentendo una stretta dolorosa allo stomaco  

“verrò anche domani, tutti i giorni se serve...finché non mi parlerai” urlò lui  

“Torna tra i tuoi simili Malfoy, è finita” lo disse senza voltarsi, la voce le si incrinò e non potendo sopportare altre corse in casa 

“Alya?!” chiesero i genitori preoccupati, si bloccarono alla vista della figlia con gli occhi pieni di lacrime  

“Che è successo con quel ragazzo?”  

“Lo conosci?” chiesero contemporaneamente i due, lei si avviò sulle scale  

“Non è più nessuno” disse con voce addolorata, quelle parole pronunciate dalla sua stessa bocca la dilaniarono dentro, corse in camera sua e si buttò sul letto singhiozzando 

** 

Si stiracchiò sbadigliando e guardò l’ orologio: 8.03, sbuffò pensando che le sarebbe piaciuto dormire alcune ore in più, aveva spiato Draco dalla finestra fino alle 3 del mattino quando l’ aveva visto alzarsi da terra e sparire nel bosco, erano passati tre giorni da quando gli aveva detto di andarsene eppure ogni giorno si era presentato al limitare del bosco, i suoi genitori continuavano a fare domande e aveva dovuto raccontare che lui era il famoso amico con  la quale la figlia passava la maggior parte del tempo in estate, aveva anche confidato alla madre di essere innamorata di lui e con sua sorpresa lei le aveva risposto che si vedeva lontano un miglio e che di un ragazzo così attraente se ne sarebbe innamorata pure lei!  

Sobbalzò sentendo la porta d’ entrata chiudersi, era domenica mattina e quel giorno suo padre non lavorava, si alzò e andò alla finestra e dopo aver visto la macchina del padre ancora nel vialetto scese al piano terra, stranamente sua madre dormiva ancora e in casa regnava il silenzio, si avvicinò alla finestra del soggiorno e guardò fuori  

“Oh cazzo” esclamo con il cuore in gola. Suo padre ancora in pigiama e vestaglia aveva attraversato la strada e stava parlando con Draco che evidentemente si era ripresentato all’ alba, li spiò da dietro le tende, i due discutevano animatamente ma alla fine il biondo abbassò il capo con aria colpevole, suo padre gli diede una pacca amichevole sulla spalla e si voltò tornando in casa, Draco non si mosse, anzi si mise a fissare il cielo con le mani nelle tasche. 

Il portone si aprì e Alya andò incontro a suo padre ma prima che potesse dire qualcosa questo la guardò alzando un sopracciglio come a sfidarla ad aprir bocca, lei sospirò pesantemente e corse in camera. 

Più tardi quello stesso giorno poco dopo l’ ora di pranzo sentì sua madre aprire il portone ed urlare “Non preoccuparti caro faccio in un  attimo” esasperata scese le scale di corsa e sperò che la sua ipotesi fosse sbagliata; guardò il padre che ghignò continuando a guardare la partita, inciampò ma alla fine arrivò alla finestra dove vide sua madre porgere del cibo a Draco che con le gote rosse prima rifiutava il cibo e poi lo prendeva sotto l’ insistenza della madre, se le cose fossero state diverse avrebbe riso molto a quella scena.... 

Draco incrociò il suo sguardo e le fece un cenno come a dire “lo vedi? Non demordo, sono ancora qui” ma lei alzando gli occhi al cielo tirò la tenda nascondendosi; la madre entrò gongolando ma si ricompose notando la figlia  

“Mi piacerebbe sapere da che parte state voi” sibilò Alya spostando lo sguardo dalla madre al padre che sbuffò prima di rispondere  

“Dalla tua naturalmente” Alya fece per parlare ma lui continuò “tuttavia non si può negare che quel ragazzo ti voglia bene e ci tenga alla vostra...amicizia” lei meditò a quelle parole, guardò in direzione della finestra mordendosi il labbro, poi la risatina di Pansy entrò prepotente nella sua mente 

“Sono stanca” sussurrò prima di fiondarsi in camera sua dove però la voce della madre la raggiunse forte e chiara  

“A me sembra un bravo ragazzo, una persona che sta soffrendo, si vede dai suoi occhi che c’ è qualcosa che lo lacera dentro” Alya rimase colpita da quella frase, Zaira lo aveva visto per brevissimo tempo; eppure, aveva colto nel segno. 

 

** 

La luna quella sera rischiarava il giardino, Alya era seduta sul dondolo a gambe incrociate e fissava il cielo scuro e le sue stelle, Draco le aveva insegnato a riconoscerle fin da bambina e la prima costellazione che aveva imparato era appunto quella del Drago che quella notte brillava più del solito. C'era una leggera brezza estiva anche se lei indossava dei pantaloncini corti morbidi e una maglietta a maniche corte, la temperatura si era di nuovo alzata in quei giorni e i telegiornali parlavano sempre di quanto fosse strano e mutevole il meteo in quei giorni. 

Aveva bisogno di prendere aria, di uscire dalla sua camera dove stava, a poco a poco impazzendo, il giardino le era sembrato il luogo perfetto dimenticandosi però che a pochi metri di distanza c'era lui, sentiva la sua presenza fare breccia prepotentemente nella sua mente e nella sua anima, tremò ma non per il freddo e si concesse di pensare a lui, alla loro amicizia e di tutto quello che avevano passato in quegli anni, chiuse gli occhi raggomitolandosi su sé stessa e viaggiò nei ricordi. 

Un senso di amarezza e nostalgia la pervase, avrebbe voluto tornare a quando erano bambini, le cose sembravano più semplici, certo fra loro le cose non erano mai state semplici ma nemmeno così complicate! Ma ora c'era di mezzo l’amore, perché si, Alya era innamorata di Draco e avrebbe dovuto essere la cosa più semplice del mondo invece era tutto così...così... 

“Uffa” disse a sé stessa asciugando una lacrima solitaria che era scesa da sola, senza permesso, come a ricordarle che loro erano lì pronte ad essere versate per quell’ amore impossibile. 

Allungò il collo e lo vide, camminava aventi e indietro, sembrava stranamente nervoso e guardava il cielo di tanto in tanto come in cerca di un segnale. Alya non capì mai il motivo, le gambe si mossero da sole e si ritrovò ad attraversare la strada a piedi scalzi, lui quando la vide si bloccò di colpo e con espressione sbalordita si piazzò la mano fra i capelli biondi spettinandoli. Lei si fermò mantenendo le distanze, incrociò le braccia al petto e lo guardò seria cercando di nascondere qualsiasi altra emozione dal viso e disse 

“Dimmi” 

 

*ANGOLO AUTRICE*

Eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia, aspetto una sincera recensione. Baci e alla prossima

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Draco deglutì parecchie volte prima di parlare, sembrava cercasse le parole giuste, non riusciva a sostenere lo sguardo di Alya, fissò i suoi piedi scalzi e il terreno attorno a loro mentre parlava 

“Ho fatto una cazzata” Alya sbuffò alzando gli occhi al cielo “No davvero, ho bevuto troppo, non ero in me... ho perso il controllo...mi hanno organizzato una festa a sorpresa... volevo venire da te lo giuro!”  

“Lo so vi ho visti alla festa” lo interruppe lei, Draco spalancò la bocca sorpreso 

“Eri in ritardo mi sono preoccupata...sono arrivata fino al limitare del tuo giardino e mi uhm sono nascosta fra i cespugli” spiegò lei imbarazzata, lui si avvicinò preoccupato 

“Sei pazza?! Ci sono incantesimi dappertutto!! Avrebbero potuto vederti o prenderti o…” si fermò e calmò all’istante sentendo la mano di lei sul braccio, la guardò sorpreso e lei tornò alla realtà staccandosi subito facendo alcuni passi indietro 

“Non è successo niente” sibilò “Poi sono tornata alla casetta… ti ho aspettato e ti ho visto con…” la voce le si incrinò e gli occhi si inumidirono e guardarono il biondo, che ricambiò lo sguardo anch’esso triste maledendosi mille volte in quanto era lui la causa del suo malessere 

“non l’avrei mai toccata mi devi credere Alya!” 

“è perché non avresti dovuto farlo?” chiese lei a bruciapelo, lui la guardò confuso 

“Per te… e me…” Draco balbettò stranito non era mai a corto di parole ma quella domanda lo spiazzò, sussultò sentendo la risata di scherno della mora 

“Ma io e te cosa Draco? La situazione tra me e te è sempre stata così confusa” le guance di Alya si arrossarono e il respiro accelerò, moriva dalla voglia di parlare di tutto quello che aveva provato negli ultimi giorni 

“la verità è che tu non mi hai mai vista come tua pari, non sei mai riuscito ad ammettere che mi volevi bene o che provavi dei sentimenti per me! Una Sanguesporco” urlò quell’ultima parola e ignorò lo sguardo ferito di Draco 

“Fin da piccolo ti sei costruito questo mondo con me dove cercavi di non farmi pesare le nostre differenze, tu ti sei costruito una vita all’ esterno di questa foresta ma io NO! Ti ho sempre aspettato e… ti ho sempre amato Draco” le lacrime che aveva cercato di trattenere ora scendevano calde ma non fece niente per rimuoverle, notò che anche gli occhi di Draco erano umidi ed evitava il suo sguardo. 

Alya gli si avvicinò sentendo il cuore battere frenetico, si alzò in punta di piedi e con mani tremanti gli prese il mento costringendola a guardarlo, quegli occhi color tempesta la guardavano con un dolore profondo, era così vulnerabile in quel momento… 

“Dobbiamo smettere di farci del male Dray” sussurrò inspirando forte il suo profumo che tanto le era mancato, non spostò lo sguardo e tenne i grandi occhi verdi incatenati ai suoi, un nodo allo stomaco le si formò sapendo le parole che avrebbe pronunciato 

“Dobbiamo smetterla di vederci Dray… è stato bello finché è durato… devi tornare nel tuo mondo” lo sguardo di lui si fece confuso e ferito a mano a mano che metabolizzava le parole appena sentite 

“Tu non appartieni qui” finì lei staccandosi da lui, lui si riavvicinò e le asciugò le lacrime con i pollici e appoggio la sua fronte a quella della mora che sospirò affranta, fece per parlare ma una sferzata di aria gelida fece rabbrividire entrambi 

In un attimo una nebbiolina fredda calò su di loro, Alya rabbrividì ulteriormente e con la pelle d’ oca si strinse a Draco, una tristezza infinita l’assalì e sentì Draco stringerla forte guardandosi intorno con aria cupa 

“Alya te ne devi andare” lei la guardò confusa mentre un senso di malessere le bloccava la bocca dello stomaco 

“Ora” disse in tono perentorio lui, allontanandosi e scrutando l’orizzonte nella notte buia  

“Dray ma che succede?” chiese sempre più confusa e spaventata lei 

“Dissenatori”  disse solo estraendo la Bacchetta e stringendola spasmodicamente 

“Entra in casa ti prego” la supplicò notando che la mora non si era mossa, 

“Vieni con me” sussurrò lei spaventata, Draco le aveva raccontato cose orribili sulle guardie di Azkaban e non riusciva a capacitarsi di come fossero arrivate lì 

“Non posso devo… Ho una riunione con lui” La voce di Draco dapprima seria s'intrise di paura, entrambi sapevano a chi si riferisse: il Signore Oscuro. Alya non riusciva a muoversi sentiva le gambe tremare e una paura folle di perderlo si era impossessata di lei, Draco le si avvicinò e le strinse le braccia scuotendola appena 

“Alya ascoltami bene non venire nel bosco, non seguirmi okay? Verrò io qui quando tutto sarà più tranquillo” ora la voce di Draco si era fatta di nuovo seria e tranquilla inoltre cercava di infondere fiducia alla mora che lo guardava con occhi sbarrati 

“Ti prego Alya entra in casa non costringermi ad usare la magia” fini in un sussurrò pregandola con lo sguardo e stringendo di più la presa  

Alya annuì soltanto e camminando all’ indietro si allontanò da lui continuando a guardarlo, lo vide sistemarsi l’abito scuro e pettinarsi i capelli, si voltò e raddrizzando la schiena sparì nel buio della foresta. 

 

*Angolo autrice*

Eccomi! scusate l' attesa! questo è un capitolo più corto rispetto agli altri, spero vi piaccia! Se vi va lasciate una recensione
Alla prossima 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Alya si asciugò; il sudore dalla fronte e guardò scocciata l’ultima erbaccia che svettava fiera nell’ aiuola del giardino. Erano passati tre lunghi giorni dalla sera in cui Draco era andato ad una riunione con Voldemort e non aveva avuto ancora sue notizie; gli aveva promesso di non seguirlo nel bosco e di aspettare il suo ritorno anche se ormai l’attesa mescolata al nervosismo la stavano facendo impazzire... Lo sguardo ferito di Draco fece capolino prepotente nella sua mente ma subito lo scacciò ricordando che le parole che aveva rivolto al biondo erano vere seppur dure, certo con l’arrivo dei dissenatori non avevano potuto finire il discorso ma era sicura che appena possibile sarebbe finalmente riuscita ad interrompere ogni rapporto con Draco “O forse no” pensò sconsolata scuotendo il capo Un sonoro CRACK la fece alzare di scatto, si guardò intorno con circospezione cercando di capire da dove provenisse quell’ insolito rumore, come sempre non c'era alcun movimento nel bosco di fronte casa e la strada era deserta, ma allora cosa poteva essere? “CRACK” questa volta la testa scattò verso l’ alto e capì che il rumore proveniva dalla finestra aperta della sua camera da letto, si precipitò dentro casa e fece a due a due gli scalini ignorando le domande della madre, spalancò la porta e con suo enorme disappunto trovò la camera vuota, non c'era niente fuori posto, le tende bianche svolazzavano leggere, i libri sulla scrivania erano proprio dove li aveva lasciati così come il pigiama che era ammucchiato su una sedia, il letto era in ordine e rifatto, il copriletto estivo era liscio e...Il cuore le saltò in gola notando un piccolo pezzettino di carta appoggiato sul suo cuscino, corse, inciampò ma alla fine riuscì a prenderlo e con il fiato corto lesse velocemente “Sto bene, resta dove sei” “Tutto qui?” non si rese conto di aver parlato ad alta voce tutta via quando sentì la sua voce delusa risuonare tra le pareti della stanza strappò il biglietto arrabbiata. ** Altri tre giorni erano passati da quando Alya aveva trovato il bigliettino e ancora nessuna traccia di Draco, la mora pensava che non lo avrebbe rivisto mai più, dopotutto non era forse quello che le aveva chiesto? Di tornare nel suo mondo? Ecco l’aveva accontentata. Strinse forte i pugni avvicinandosi alla finestra del soggiorno, ormai era quasi buio, l’ultimo sprazzo di rosso del tramonto stava scomparendo e nel cielo si potevano intravedere le prime stelle “..una vera tragedia!” si riscosse sentendo le ultime parole del padre e si girò guardando anch’ essa il notiziario, sobbalzò sgomenta portandosi le mani alla bocca davanti alla scena raccapricciante, il ponte di Brockdale aveva iniziato a muoversi sinistramente crollando poi con un sacco di persone ancora su di esso, stavano ancora cercando altre vittime ma il bilancio dei morti le fece salire un senso di nausea, Alya aguzzò la vista notando come il ponte si muovesse in modo strano, come se tutto d’ un tratto fosse fatto di gomma come se... “Impossibile” balbettò scioccata, i genitori non parvero sentirla mentre un’idea malsana si faceva largo nella sua mente, che ci fossero LORO dietro tutto questo? Scosse la testa come per cercare di cancellare quei pensieri e diede nuovamente le spalle alla televisione concentrandosi sul cielo ma qualcos’ altro attirò la sua attenzione: i biondi capelli di Draco erano impossibili da non notare al limitare del bosco! “Torno subito” urlò ai genitori mentre era già fuori dalla porta con una scarpa al piede e l’altra stretta in mano, si assicurò che non ci fosse nessuno e attraversò la strada andandogli incontro; si sistemò i capelli in uno chignon chiedendosi se fosse carina così, maledicendosi subito dopo per quel pensiero. Alya si bloccò di colpo guardando meglio il biondo era a pochi metri da lui, era dimagrito molto in quasi una settimana, il completo nero gli stava largo e i capelli biondi scendevano disordinati su tutto il viso che era più pallido del solito come se fosse stato malato e a dar credito a quell’ opzione erano le grosse occhiaie scure che aleggiavano sotto gli occhi scuri “Dray?” Alya sussurrò guardando preoccupata il giovane che si limitò a chinare il capo per poi voltarsi e avviarsi nel fitto della foresta. La mora si guardò attorno nervosa mordicchiandosi il labbro ma alla fine decise di seguirlo, inciampò una o due volte anche se ormai quella strada la conosceva a memoria, era distratta, lo sguardo era puntato sulla schiena insolitamente ricurva di Draco come se portasse un macigno, una sensazione orribile le attanagliò lo stomaco e fremendo si voltò indietro notando la poca luce proveniente dalla strada che l’avrebbe ricondotta a casa. Cadde rovinosamente a terra e maledì la sua distrazione, una mano bianca le si parò davanti ma lei la rifiutò alzandosi da sola, notò gli occhi del biondo allargarsi per poi tornare indifferenti, si voltò e riiniziò a camminare verso la casetta. Alya non sapeva cos’ era esattamente ma sentiva che c'era qualcosa di cambiato in lui e quel qualcosa non le piaceva affatto. Arrivarono sotto la quercia e le dita della mora indugiarono sulla D prima di sfiorare delicatamente la propria iniziale, subito la casetta apparve e Draco le fece segno di procedere. Varcò la soglia e fu come tornare a casa! Le era mancata così tanto! Si girò con gli occhi che luccicavano felici e un sorriso che però svanì notando che il biondo si era chiuso la porta alle spalle e ora sussurrava qualcosa con la bacchetta in mano, alzò lo sguardo e Alya indietreggiò deglutendo a vuoto, aveva letto qualcosa nei suoi occhi grigio tempesta: “Oblio” “Che ti hanno fatto?” sussurrò spaventata con gli occhi spalancati, tremava, non era sicura di voler sapere la risposta, lui la guardò intensamente senza dire una parola, infilò la Bacchetta in una tasca interna della giacca, strinse spasmodicamente la mandibola ma non parlò “CHE TI HANNO FATTO?!” Alya ripeté quelle parole, ma stavolta urlandole cercando di smuovere una qualsiasi reazione in lui che non tardò ad arrivare infatti si avvicinò a lei ma vedendola fare dei passi indietro spaventata si lasciò cadere a terra sbattendo forte le ginocchia. Alya lo guardò lì a terra con il capo chino, tremava anche lui e questo la fece avvicinare scacciò l’immagine brutale di un uccellino avvolto dalle spire di un serpente anche se era fin troppo chiaro che si stava avvicinando ad un serpente, non sapeva però se questo serpente avrebbe attaccato... La ragazza posò una mano sulla guancia di Draco e sentì un filo di barba incolta sfregarle la pelle sensibile, si concentrò sul calore della pelle e notò che scottava, pose la stessa domanda, per la terza volta ma con voce flebile e intrisa di dolore nel vederlo in quello stato “Che ti hanno fatto amore mio?” Alya si morse la lingua accorgendosi di aver usato un soprannome che fino ad allora aveva usato solo nella sua mente, sentendolo però il giovane alzò di scatto la testa e incatenò i loro sguardi, il cuore di Alya sprofondò leggendovi oscurità, dolore e agonia “No.…” sussurrò alzandosi e allontanandosi appena con le lacrime agli occhi, anche lui si alzò in piedi senza staccare lo sguardo da quegli occhi verdi smeraldo che ora chiedevano una prova di ciò che avevano letto dentro ai suoi. Draco fece uscire un flebile respiro e si slacciò il polsino sinistro della camicia, lentamente ne sollevò i lembi e scoprì l’avambraccio. Il tatuaggio del teschio, la cui bocca faceva fuoriuscire un serpente, si muoveva appena e il nero intenso risalvata ancora di più sulla sua carnagione diafana. “Oh no non tu ti prego!” le parole della giovane fuoriuscirono con un tono di supplica, Draco sapeva che lo stava pregando di contraddirla, voleva essere rassicurata che quello era solo un brutto sogno e che di lì a poco si sarebbe svegliata, magari fra le sue braccia “Mi dispiace” fu difficile far fuoriuscire quelle due parole per il biondo, sembravano incastrate in gola, la guardò e notò i suoi grandi occhi verdi ricolmi di lacrime e sentì il proprio cuore andare in frantumi poiché era lui, ancora una volta, la ragione del dolore riflesso nelle sue iridi, la colpa di quelle lacrime, il motivo per cui poteva sentire il cuore di Alya andare in mille pezzi...

 

*Angolo dell' autrice*

Bene bene! Sviluppo interessante in questo capitolo! Che ne pensate? 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Qualcosa di freddo le si posò sulla fronte mentre una voce dolce la chiamava 

“Lasciami stare” urlò a quella voce, voleva rimanere lì nel buio della sua mente, al sicuro; tuttavia, quella voce dolce la chiamò ancora questa volta però era intrisa di dolore, si costrinse così a riaffiorare piano piano da quell’ abisso e aprì gli occhi trovando un paio d’ occhi color grigio guardarla con apprensione, quegli occhi sembravano metallo fuso quella sera e dentro c’ erano talmente tanti sentimenti contrastanti che lei si costrinse a guardare altrove. Un panno freddo le cadde dalla fronte, si alzò a sedere sentendo la testa girare, guardò interrogativa Draco che si limitò a sussurrare con voce roca “Sei svenuta”. In pochi istanti ricordò le cose successe da quando aveva seguito il biondo nella foresta e una sensazione di nausea l’avvolse, scosse la testa come per scacciare quei ricordi per poi pentirsene subito in quanto una fitta la colpì alla nuca.  

Si massaggiò la testa sentendo un bernoccolo sotto le dita  

“Hai sbattuto la testa cadendo, ho cercato di afferrarti ma non ho fatto in tempo” Draco parlò con un tono di scuse, si tastò la giacca tirando fuori la bacchetta  

“Posso sistemarla in un secondo aspetta...”  

“NO” Alya sputò quella parola alzandosi velocemente dalla poltrona, la vista le si annebbiò per qualche istante ma non vi fece caso, mise più distanza possibile fra lei e il ragazzo che ora la guardava ferito  

“Non provare ad avvicinarti a me con quella cosa Malfoy” disse astiosa ignorando la stretta al cuore, lui sospirò pesantemente e si passò una mano fra i capelli, Alya non l’aveva mai visto così fragile e vulnerabile come in quell’ istante, chiuse gli occhi inspirando e sentendo il dolore di Draco perforarle la pelle  

“Perché proprio a te?” disse flebile, tremò sentendo la risata amara del biondo 

“Beh, la versione ufficiale è che ha un compito importante per me...una missione” deglutì e assunse un’aria preoccupata mentre un’ombra si faceva largo sul suo viso 

“E la verità qual è?’” chiese la ragazza sgomenta 

“Beh diciamo che è un buon modo per farla pagare al vecchio Lucius” Draco rise, ma era una risata forzata priva di gioia, in quanto ad Alya...beh non aveva mai avuto meno voglia di ridere  

“Se non dovessi...riuscire... In questa missione che ti è stata affidata...?”  

“Mi ucciderà” lo disse scrollando le spalle come se la cosa non lo toccasse affatto, ma Alya lo conosceva troppo bene, non le sfuggivano le mani tremanti né tantomeno l’espressione affranta e il colorito grigiastro, gli si avvicinò cauta e per la prima volta in quella lunga serata lo toccò. Fu un semplice tocco, leggero e caldo sulla mano di Draco ma bastò a far rabbrividire entrambi  

“Devi chiedere aiuto Dray, devi uscirne ora che sei ancora in tempo” disse con voce appena udibile, lui per risposta si allontanò di scatto e subito un nodo allo stomaco attanagliò entrambi  

“Uscirne? Non ho scelta!” il biondo urlò con rabbia ma Alya non si scoraggiò anzi parlò con più determinazione di prima  

“Si ha sempre una scelta Draco” lui rise amaramente e lei lo guardò offesa 

“Sono nato per QUESTO! E’ il mio destino!” lo disse con aria spavalda indossando una maschera che in tutti quegli anni aveva usato raramente con la mora  

“Ma Draco tu non sei come loro! Non sei un assassino!” questa volta urlò, voleva fargli capire chi fosse veramente, chi era il ragazzo di cui si era innamorata, Draco non Malfoy. Lui si avvicinò a grandi passi, le strinse forte gli avambracci facendola gemere, gli occhi pieni di una furia a lei sconosciuta fino a quel momento 

“Tu non sai chi sono al di fuori di queste quattro mura!” la stretta aumentò ma lei si costrinse a non emettere un suono, Draco la sovrastava non lasciandole via di scampo poteva sentire il suo corpo fremere  

“Non sai quello che ho fatto in passato” continuò lui accecato dalla rabbia, gli occhi erano di un grigio scuro e sembravano mandare lampi, non l’aveva mai visto così in tutti quegli anni, ma quello che aveva davanti non era Draco bensì Malfoy e non sapeva proprio come fare a riportare indietro dal baratro il suo Draco  

“Non sai quello che farò a quelli come te” sussurrò al suo orecchio, Alya rabbrividì a quelle parole, le braccia strette tra la presa ferrea del biondo dolevano, il cuore batteva all’ impazzata mentre il cervello si arrovellava cercando una via di fuga. L’ occhio cadde sulla tasca interna della giacca nera di Draco dove il manico della bacchetta scintillava come a volerla chiamare e un’idea le balenò in testa, era dannatamente pericolosa, non sapeva come avrebbe reagito Malfoy, sperava solo di riportare Draco indietro. 

Si divincolò dalla stretta del ragazzo che sorpreso da quel cambio di comportamento repentino attenuò la presa, lei con un movimento fulmineo gli prese la bacchetta e indietreggiò velocemente sfuggendo alle mani di Draco che prontamente avevano cercato di afferrarla, si sbilanciò e cadde rovinosamente a terra, indietreggiò strisciando sul pavimento con la bacchetta ancora tra le mani e si fermò solo quando la schiena toccò la parete dall’ altra parte della stanza, con il fiato corto lo guardò con aria di sfida, lui la guardò dapprima confuso e poi con aria di scherno disse malevolo 

“Che pensi di fare con quella Sanguesporco?” Alya boccheggiò in cerca di aria mentre il cuore mancava dei battiti, una parte di sé urlava ferita dalle parole di Malfoy mentre un’altra parte lucida lottava per riavere indietro Draco, si rialzò a fatica e con il fiato corto lo fronteggiò, mosse un passo verso di lui ma si bloccò colpita dagli occhi malvagi del ragazzo, strinse spasmodicamente la bacchetta e disse con un tono di supplica “Torna da me Draco” il ragazzo ghignò sprezzante facendo dei passi verso di lei con fare minaccioso.  

Alya inspirò profondamente sperando ardentemente che quello che stava per fare ne valesse davvero la pena, camminò verso di lui e fece cozzare i loro corpi per un breve istante, la bacchetta passò di mano e il suo proprietario la strinse nuovamente vittorioso, notò subito una stretta decisa al polso e guardò Alya puntarsi la bacchetta alla gola  

“Se sei davvero un mangiamorte uccidimi” gli disse con uno sguardo infuocato, la mano che gli stringeva il polso tremò ma non osò muoverla, il biondo la guardava come se fosse in lotta contro sé stesso, come un leone in gabbia 

“Fallo adesso” continuò lei con voce più decisa “Di sicuro sarà meglio che restare a guardare l’uomo che amo diventare un assassino” tremò notando delle scintille rosse fuoriuscire dalla bacchetta che era ancora puntata alla sua gola, il cuore le martellava forte nel petto e le gambe sembravano fatte di gelatina, mollò la presa sul polso di Draco che però non spostò la traiettoria della bacchetta, lo vide chiudere gli occhi e per un breve istante si preparò al peggio.  

Draco lasciò la presa e con un tonfo sordo la bacchetta cadde a terra, riaprì gli occhi e Alya sospirò sollevata riconoscendo il suo Draco, lei poggiò la fronte alla sua guardandola intensamente per interminabili minuti, lei vi lesse amore, un amore puro e sincero, quell’amore che le aveva sempre nascosto e mai mostrato così apertamente e Alya senza staccare lo sguardo avvicinò il suo viso posando le sue labbra su quelle soffici di Draco che emise un  gemito chiudendo gli occhi e stringendola forte a sé mentre si beava di quel contatto. Si staccarono dopo quelle che parvero ore, entrambi con le labbra gonfie ed arrossate, Alya lo guardò con occhi lucidi posando le mani sul suo petto, Draco giocherellò con una ciocca di capelli che le incorniciavano il viso, poi le sollevò il mento e incatenò per l’ennesima volta i loro sguardi 

“Non potrei mai farti del male Alya, ti amo” la voce del biondo spezzò il silenzio, lei sorrise sentendo quelle parole fuoriuscire dalle labbra di Draco e dimenticandosi di tutto quello che era successo lo abbracciò forte sentendo i loro cuori battere frenetici. Insieme.   

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Alya si alzò di scatto dalla poltrona facendo cadere sul pavimento il libro che stava leggendo, guardò ansiosa la porta che si apriva e non riuscì a non reprimere un sorriso vedendo entrare Draco. Erano passate alcune settimane dalla sera in cui il biondo le aveva confessato del marchio e dei suoi sentimenti, di comune accordo non avevano più parlato della missione affidata al biondo o del comportamento di quest’ ultimo, Alya si limitava ad aspettarlo nella casetta sull’ albero mentre lui sgattaiolava da lei in qualsiasi momento libero gli si presentasse. Durante i loro incontri Draco non parlava molto, era sempre teso e pensieroso, specialmente da quando la zia Bellatrix si era trasferita a Malfoy Manor, Alya cercava di distrarlo e di stargli vicina il più possibile anche se lei stessa era tesa e preoccupata. 

Lo guardò meglio e sospirò triste notando che era dimagrito ancora, delle occhiaie violacee gli incorniciavano gli occhi grigi, man mano che si avvicinava Alya notò che aveva dei tagli sulla guancia lattea mentre dei segni rossastri facevano bella mostra sui polsi, si portò le mani alla bocca orripilata mentre lui si avvicinava con aria stanca, le cinse i fianchi e avvicinando il viso al suo collo inspirò profondamente il suo profumo solleticandole la pelle sensibile dove poi posò un bacio  che la face rabbrividire, la trascinò fino alla poltrona dove si sedette comodamente facendola  accoccolare su di lui, Alya giocherellò con i bottoni della camicia  bianca del biondo, con l’ indice sfiorò un taglio ancora fresco sulla sua guancia e lo sentì rabbrividire  

“Che ti ha fatto?” sussurrò incerta sul voler sapere davvero la risposta  

“Lezione di Occlumanzia” spiegò a malincuore Draco “A quanto pare sono portato per questa branca della magia” scrollò le spalle cercando di rimanere indifferente, la guardò intensamente accarezzandole piano la guancia  

“M’ importa solo di tenere segreti i nostri incontri” disse con un cipiglio preoccupato, era sempre più difficile nascondere Alya ed i loro incontri alle invasioni prepotenti di sua zia ma in cuor suo sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerla 

“Sto diventando un  Griffondiota” borbottò grattandosi la testa, Alya lo guardò confusa e lui le sorrise posandole un bacio a fior di labbra  

“A quanto pare Bellatrix è in missione e non tornerà per un paio di giorni” il viso della mora s’ illuminò nel sentire quelle parole “Resti a dormire qui stasera?” l’unica risposta che Draco ricevette fu una risata cristallina seguita da un abbraccio caldo al profumo di lillà. 

** 

"Se mi applicassi di più in Trasfigurazione sono sicuro che questa poltrona potrebbe essere un comodissimo letto... Grande abbastanza per tutti e due" Draco ammiccò e ridacchiò notando l’espressione scandalizzata di Alya che poi lo spinse amichevolmente 

"Cos' hanno che non vanno i nostri sacchi a pelo?" borbottò lei guardano il loro giaciglio sul tappeto, Draco le cinse i fianchi da dietro e le sussurrò all' orecchio 

"beh ci tengono separati piccola" detto questo iniziò a baciarle il collo facendola rabbrividire, Alya emise un gemito sentendolo scendere fino alla clavicola e il biondo si staccò sorridendo trionfante, estrasse la Bacchetta sotto l'occhio vigile di Alya "Anche se..." con un gesto pigro trasformò i sacchi a pelo in un unico comodo materasso sul quale era adagiato un lenzuolo di seta verde scuro. Draco ridacchiò notando l'espressione sorpresa di Alya che fissava sconvolta il materasso, adorava la sua innocenza 

"La tua è solo pigrizia sono convinta che sei molto dotato per la trasfigurazione" 

"Mah quella vecchia megera non mi facilita di certo le cose..." Draco si bloccò notando l'espressione severa di Alya, la prese per mano e la trascinò sul materasso dove entrambi caddero con un tonfo sordo, ridacchiando felici 

"Non sei un pó troppo scomoda per dormire così?" sussurrò con voce fintamente innocente il biondo indicando i jeans stretti e la camicetta della mora che avvampò mordicchiandosi il labbro 

"Girati" Draco sbuffò a quelle parole e aprì la bocca per protestare ma un cuscino lo colpì forte in volto 

"DRAY" urlò in tono perentorio Alya non ammettendo repliche, il ragazzo si girò sbuffando divertito mentre lei si alzava velocemente e dopo essersi accertata che non la stesse spiando si slacciò velocemente i jeans e li fece scivolare a terra seguiti dalla camicetta, appoggiò i vestiti in ordine sulla poltrona affianco e intravide il suo riflesso nella finestra, portava un completino intimo in pizzo bianco che nella luce notturna sembrava brillare di luce propria, continuò a guardarsi con occhio critico finché una voce alle sue spalle non la fece rabbrividire "Sei bellissima Alya, vieni qui" Draco si era girato e la osservava con occhi pieni di meraviglia e lussuria, lei rabbrividì ancora di più quando il lenzuolo di seta sfiorò la sua pelle e cercò di coprirsi come meglio poteva ma la mano del biondo la fermò con decisione e la guardò con un sopracciglio alzato 

"Ho freddo" mentì lei arrossendo  

"È agosto" ribatté lui 

"Oh Dray smettila ti prego" lo supplicò lei, si era sempre sentita a disagio con il suo corpo non rendendosi mai conto di quanto fosse bella, in più anche se lo conosceva da quando erano bambini si vergognava a farsi vedere da Draco specie dopo che il loro rapporto di amicizia si era trasformato in amore. Un fruscio la distrasse da quei pensieri, si girò e notò che Draco si stava togliendo i pantaloni rimanendo con solo un paio di boxer neri che facevano risaltare ancora di più la sua carnagione chiara, sebbene fosse dimagrito parecchio Alya lo trovò attraente e sentì un formicolio nel basso ventre che la fece arrossire ancora di più 

"Vieni qui" sussurrò il biondo allargando le braccia, Alya gli si avvicinò e notò dei lividi violacei a livello del petto 

"Oh Dray..." non disse altro ma gli occhi umidi e il tono triste fecero capire al ragazzo che aveva notato gli ennesimi segni lasciati sul suo corpo da Bellatrix, le sorrise amaramente non volendo però affrontare l'argomento e godersi la serata con lei. Alya parve leggergli nel pensiero così si accoccolò fra le sue braccia inspirando forte il suo profumo e beandosi del contatto della sua pelle che, a contrario di quello che poteva sembrare, era bollente 

"Potremmo scappare" fu solo un sussurro ma nel silenzio notturno Draco la sentì forte e chiaro, si voltò appena e smise di accarezzarle i capelli, con la luce della luna che entrava dalle finestre sembrava che la sua pelle color caramello brillasse mentre il suo profumo forte di lillà lo stordiva, aveva uno strano potere su di lui, come mai nessuna prima d’ ora, si sforzò di tornare lucido 

"Ucciderebbe chiunque pur di trovarmi e farmela pagare" Alya tremò sentendo le sue parole, aveva la testa appoggiata sul petto del biondo e poteva sentire il suo cuore battere veloce proprio come il suo, iniziò a disegnare dei ghirigori immaginari sul suo petto con la punta delle dita e lo sentì rilassare sotto il suo tocco, il biondo sospirò pesantemente e disse  

 "Possiamo goderci questa notte insieme e non pensare ad altro?" la ragazza annuì e con un moto di coraggio si puntellò sui gomiti sovrastando Draco e avvicinandosi al suo viso, lo guardò per parecchi secondi prima di appoggiare le sue labbra su quelle del giovane che, con ancora gli occhi aperti la guardava piacevolmente sorpreso, si decise poi a chiudere a sua volta gli occhi e a bearsi di quel contatto, rendendo il bacio più infuocato. 

Si staccarono entrambi accaldati con le guance arrosate e il respiro corto, Draco la guardò famelico e invertì le posizioni ritrovandosi sopra la ragazza che gemette non appena sentì la bocca del ragazzo baciare e mordicchiare la pelle sensibile del collo, a quel suono lui impazzì, la guardò per un istante prima di scendere nell’ incavo dei seni ma  Alya aveva gli occhi chiusi e sembrava troppo concentrata a sospirare e godersi il tocco esperto delle mani di Draco così le slacciò velocemente il reggiseno e la vista dei suoi seni sodi e perfetti lo mandò in estasi, si accorse che ora la ragazza lo stava osservando timida come in cerca di approvazione e ciò lo sconvolse; le altre ragazze ad Hogwarts erano sempre pronte a farsi toccare da lui, non erano inesperte e sapevano ciò che volevano, inoltre Draco non riusciva a capacitarsi di come ogni centimetro della pelle di Alya lo eccitasse e mandasse in estasi. Senza staccare gli occhi da quelli verdi di lei iniziò a lambire la pelle del petto e sorrise trionfante quando lei richiuse gli occhi lasciandosi andare mentre una mano gli stringeva spasmodicamente i biondi capelli, Alya fece fuoriuscire un gemito roco così il ragazzo s’ interruppe, rise notando che la ragazza ora lo guardava contrariata, scese sicuro con le mani sull’ orlo degli slip sentendola tremare appena mentre un calore s’ impossessava del suo bassoventre, la guardò per interminabili istanti prima di far scivolare l’ indumento a terra.... 



*ANGOLO AUTRICE*
Beh gente, come sempre fatemi sapere cosa ne pensate!ci tengo molto

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Draco la toccava con mani esperte, le sembrava di avere la pelle incandescente mentre con il respiro accelerato cercava di restare lucida senza però avere buoni risultati. Impazzì quando le dita del biondo la toccarono proprio lì nella sua parte più sensibile, fu un tocco dapprima leggero e poi via via più deciso, il biondo si muoveva con maestria 

“Chissà quante ragazze avrà toccato per essere così bravo” pensò la mora rabbuiandosi improvvisamente, lui aumentò il ritmo facendole dimenticare quel pensiero molesto. Alya gemette forte mordendosi un labbro mentre le mani stringevano con forza e spasmodicamente il lenzuolo verde di seta. 

Draco rimase lì a guardarla contorcersi dal piacere sotto il suo tocco, negli anni aveva donato piacere a molte ragazze ma nessuna l’ aveva mai fatto sentire così appagato pur non avendo ricevuto niente in cambio, quando la vide raggiungere l’ apice si beò dell’ espressione lussuriosa che vide riflessa nel suo volto e si sentì al settimo cielo nel constatare che si era fatta toccare solo da lui, si riavvicinò al volto della ragazza e le diede un bacio leggero a fior di labbra mentre questa lo guardava stranito, si sdraiò affianco a lei con le braccia incrociate dietro la testa e cercò di ignorare le proteste del suo basso ventre che richiedeva attenzione immediata, con la coda dell’ occhio vide Alya imitare la sua stessa posizione e sospirare triste, lui chiuse gli occhi sperando di non aver rovinato tutto come suo solito  

“Ho fatto qualcosa di sbagliato?” bisbigliò Alya insicura, il biondo girò appena il volto notando che lo stava guardando nervosa mordendosi le labbra, con il pollice le liberò dolcemente la stretta dei denti e le sorrise sereno  

“È stato tutto perfetto piccola...” 

“Ma?”  

“Beh procediamo a piccoli passi no?” Alya spalancò la bocca sorpresa sentendo quelle parole  

“Stai scherzando vero?” chiese scettica, il volto serio di Draco confermò che, no, non stava scherzando  

“Draco Malfoy sicuro di star bene? Ero lì alla tua mercè e mi hai … insomma potevamo... forse... io” Alya aveva iniziato il discorso sicura di sé ma poi balbettò frasi disconnesse, mentre un pensiero fisso faceva breccia nella sua mente “Non gli piaccio”, si allontanò appena e giocherellò nervosa con le mani sentendo un macigno formarsi sul petto. Una stretta sicura le avvinghiò la vita trascinandola vicino, quando sentì il corpo caldo di Draco sul suo si tranquillizzò appena, si girarono entrambi su di un fianco ritrovandosi uno di fronte all’ altra, Draco le spostò una ciocca ribelle dal viso e disse  

“Abbiamo tempo, voglio solo godermi il momento” lo guardò poco convinta così continuò “Alya sei bellissima e credimi mi ci è voluta una forte dose di autocontrollo per non farti mia stasera” sorrise notando le gote rosse della ragazza visibili anche al buio “Arriverà il momento giusto, credimi” detto questo le baciò la fronte e chiuse gli occhi. Alya sentì la famosa sensazione di avere delle farfalle nello stomaco sentendo quelle parole, mai si sarebbe aspettata che Draco fosse così attento a prendersi cura di lei o di scegliere un momento giusto per fare l’amore, sorrise teneramente sfiorando una guancia del biondo che con ancora gli occhi chiusi inspirò rilassato 

“Buonanotte Dray”  

“Buonanotte piccola”  

** 

“Draco ti prego SVEGLIATI!” Alya lo scosse con aria preoccupata ma il ragazzo sembrava prigioniero dei suoi stessi incubi, l’aveva sentito agitarsi nel sonno per poi iniziare ad urlare parole sconnesse 

“SMETTILA DRAY!” urlò scuotendolo forte visto che il ragazzo aveva iniziato a ferirsi l’avambraccio, proprio dove c'era il marchio nero ed aveva iniziato a sanguinare. All’ ennesima scossa Draco aprì gli occhi spaventato e si allontanò velocemente dalla ragazza finendo sul tappeto, il torace si alzava ed abbassava velocemente, i capelli scompigliati ricadevano sul volto disordinati, sembrava un animale selvatico spaventato ma pronto ad attaccare. Alya gli si avvicinò cautamente e non vedendo alcuna reazione da parte del biondo gli cinse il volto con le mani costringendolo a guardarla, i suoi occhi sembravano fatti di metallo fuso, gli sorrise e disse con voce rassicurante  

“Tranquillo era solo un brutto sogno” il biondo parve tornare in sé e la ringraziò con lo sguardo, lei gli prese l’avambraccio che sanguinava ancora e abbozzò un sorriso  

“guarda quanto sangue puro stai sprecando Dray” il biondo sorrise finalmente e si allungò per prendere la bacchetta sussurro “Ferula” e una benda apparve e avvolse la ferita nascondendo così anche il Marchio 

“Beh potevo farlo anche io... alla babbana con un po' di garza e cotone” borbottò Alya guardando male la bacchetta, Draco emise una risata esasperata e quando si sdraiarono di nuovo a letto appoggiò la testa sul petto di Alya inspirando forte il suo profumo mentre lei iniziò a pettinare con le dita i suoi capelli biondi e morbidi come la seta sentendolo subito rilassare  

“Questi incubi, li fai spesso?” la ragazza spezzò il silenzio e sentì il biondo sospirare prima di rispondere 

“Solo ultimamente”  

“Mi dispiace” e lo disse con voce addolorata turbando Draco  

“Non fa niente, di solito ci metto molto di più a calmarmi” parlò con un nodo in gola mentre la consapevolezza di quanto fossero necessari l’una per l'altro li colpiva forte facendo battere veloce i loro cuori. 

Draco stava in piedi vicino alla finestra, sentiva il respiro tranquillo di Alya alle sue spalle che dormiva profondamente, ultimamente non riusciva a dormire molto anche se la presenza della ragazza l’aveva rilassato e fatto dormire molto più del solito, questa cosa lo sconvolgeva, lui era Draco Lucius Malfoy e non aveva mai avuto bisogno di nessuno, ma allora perché la sola presenza della mora bastava a tranquillizzarlo e fargli dimenticare qualsiasi cosa? Sbuffò frustrato, non era capace di capire quello che sentiva e quello che secondo gli insegnamenti ricevuti non doveva provare, eppure il cuore che batteva frenetico ogni volta che incrociava il suo sguardo o la sfiorava non lasciavano alcun dubbio...Amore. 

Si voltò a guardarla, era bellissima sotto i raggi della luna, ripensò al loro primo incontro, a quella bambina che lo aveva sorpreso, alla loro amicizia... 

Eppure, non erano nati per essere amici, la differenza del loro sangue era un chiaro segnale, eppure lei si era ostinata prima ad esserle amica e poi, dopo essersene innamorata, a volere qualcosa di più, anche se lui non aveva molto da offrirle, ma Alya non accettava una sconfitta e Draco sapeva che non gli avrebbe dato tregua, ma lui era Draco Malfoy mentre lei una piccola lurida Sanguesporco che doveva imparare a stare al proprio posto! Lontano da lui e da tutto ciò che lo riguardava... un vuoto s’ impadronì di lui mentre un sorriso amaro gli apparve sul volto insieme ad un’unica certezza: non sarebbe mai riuscito a lasciarla andare, nel bene e nel male. Si sdraiò nuovamente a fianco a lei e la prese fra le braccia stringendola forte, la sentì sussultare ma poi sospirò di sollievo nel vederla sorridere nel sonno, chiuse gli occhi e si riaddormentò scacciando i brutti pensieri. 

**  

“Dove pensi di andare?” Alya sussultò sentendo la voce di Draco spezzare il silenzio della stanza, si era svegliata presto quella mattina e stranamente il biondo dormiva ancora, certo visto gli incubi della nottata precedente non c'era da meravigliarsi che volesse riposare più del solito, tuttavia il ragazzo si era svegliato non appena aveva sentito dei movimenti accanto a lui, da quando la zia Bellatrix passava anche le notti nel Manor aveva imparato ad avere un sonno leggero ed a essere sempre all’ erta e pronto all’ azione. Alya si girò con aria colpevole e si mordicchiò il labbro, Draco le fece segno di sedersi sul materasso e lei si avvicinò sedendosi mantenendo lo sguardo verso il basso 

“Ecco Dray stavi dormendo, non volevo disturbarti” sussurrò “Non sarei mai sparita così ma ho promesso a mia madre che...oh lascia perdere” l’espressione della mora si rabbuiò improvvisamente, Draco le alzò dolcemente il mento con due dita e la guardò incuriosito  

“Alya... per favore ci conosciamo da troppo tempo...che succede?”  la mora sbuffò infastidita e iniziò a parlare  

“Il 31 Agosto c’è una festa, un ballo...Ci saranno tutti quelli della mia scuola, insomma sarà un super evento” lo disse con una nota di disgusto nella voce, Draco alzò gli occhi al cielo e le fece segno di continuare  

“Beh ho promesso a mia madre che ci sarei andata, si preoccupa che io...uhm ecco..non abbia amici.. A pparte...”  

“Apparte me” finì la frase lui con un velo di tristezza, lei annuì sbuffando  

“E oggi saremmo dovute andare a scegliere un vestito...però io non voglio andarci Dray” Draco la guardò a lungo prima di sospirare, sembrò cercare la forza per pronunciare quelle parole  

“Penso che dovresti andare” Alya lo guardò scioccata per poi protestare sonoramente 

“Ma Dray sarà la nostra ultima notte, il giorno dopo dovrai partire per Hogwarts...non...” non seppe come continuare, non voleva far capire al biondo quanto importante fosse per lei restare con lui fino all’ ultimo, prima di separarsi  

“Piccola” Draco la risvegliò da quei pensieri, le sfiorò delicatamente la guancia e lei lo guardò triste  

“Devi vivere la tua vita” Alya rabbrividì intuendo dove potesse andare a finire quella conversazione  

“Non tornerò fino alle vacanze di Natale e solo Salazar sa che succederà dopo....” la voce del biondo era calma e controllata ma dentro il petto del biondo un fuoco lo divorava, voleva allontanarla ma era troppo, troppo debole per farlo. Alya capì così sfoggiò un sorriso tremolante  

“Va bene Draco, ho capito... ci andrò” si sforzò ma la voce uscì triste lo stesso, il ragazzo si sporse e le diede un bacio a fior di labbra scompigliandole poi i capelli  

“Brava ragazza” si sorrisero complici e si bearono dei primi raggi del sole che penetravano dalla finestra illuminando la stanza, dopo parecchi minuti la mora parlò 

“La lontananza...sarebbe più facile se facessi qualche magia in più” il biondo si voltò a guardarla incuriosito “Ma sì, un modo per restare in contatto...sempre... se dovessi mancarti o.…se dovessi avere bisogno...Uhm di me” man mano che finiva la frase il viso le si faceva sempre più rosso, Draco ridacchiò vedendola così 

“Ah si? Cos' avresti in mente?” lo disse scherzando ma l’espressione della mora divenne seria facendogli morire il sorriso sulle labbra  

“Non sto scherzando Dray! Voglio sentirti, voglio sapere che stai bene specie...specie dopo...” deglutì guardando il suo avambraccio “Potresti... non so creare un portale? Esistono i portali? Che ne so... magari trasformare il bagno qui in un accesso ad Hogwarts così puoi tornare quando vuoi insomma... solo aprendo la porta e...” Alya si bloccò notando l’espressione concentrata di Draco, gli toccò la spalla per riportarlo indietro da qualsiasi pensiero gli stesse arrovellando il cervello ma lui si alzò velocemente ed iniziò a percorre la stanza a grandi passi, la ragazza lo guardava stranita mentre lo sentiva borbottare parole sconnesse  

“Montague....i Weasley” e poi ancora “Un passaggio...” e di nuovo “Montague... infermeria” ed infine “Magie Sinister”  detto questo si bloccò improvvisamente con lo sguardo perso nel vuoto, sembrava concentrato ma anche spaventato “Potrei provarci” esalò alla fine guardandola intensamente, si avvicinò velocemente e le baciò la fronte  

“Ci vediamo domani piccola, devo andare a Diagon Alley” detto questo s’ incamminò verso l’uscita velocemente senza voltarsi indietro 

“In che guai ti stai cacciando Draco Malfoy?” sbuffò e si avviò a sua volta verso casa propria

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