Una sigaretta

di _feelings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una sigaretta ***
Capitolo 2: *** Penombra ***
Capitolo 3: *** Parole non dette sotto la neve ***



Capitolo 1
*** Una sigaretta ***


L'aria era fresca, umida, odorava di camini accesi e foglie bruciate. Gli alberi erano quasi spogli, pronti per l'inverno. Le nuvole erano un filtro grigio, opprimente.
Era una sensazione indescrivibile, si poteva soltanto odorare, vedere, toccare.
Seduta sul marciapiede bagnato, fumava una sigaretta.
"Chissà come andrà oggi con lui" si chiedeva.
Lui.
Che grande mistero la vita. Un mese prima era convinta che l'esistenza fosse una follia, un prezzo troppo alto da pagare.
Ora sorrideva.
Neanche l'umidità che tanto detestava riusciva a rovinare quel sorriso trattenuto a stenti.
Buttarsi ad occhi chiusi così, non era proprio nel suo stile.
Ma il corpo sa cosa è giusto fare.
E andava bene così.
Quel corpo, già.
Quel corpo lo sapeva.
Lo sapeva che con il suo ex non avrebbe mai funzionato, ma non aveva il coraggio di ammetterlo. Era una sfida troppo grande con se stessa, ci aveva provato con tutto il suo cuore perché non voleva rendersi conto di quello che può essere la vita.
Nella vita si può, anzi, si deve sbagliare.
Ma lei no.
Lei voleva avere ragione anche su ciò che era impossibile controllare. Eppure il suo corpo ripudiava con tutte le sue forze quella persona.
Lo riteneva un estraneo.
O forse lo era.
Forse non lo aveva mai conosciuto davvero.
Mentre rimuginava, quella sigaretta era già finita. Ne prese un'altra dal pacchetto.
"Forse un'altra è troppa", pensava ad alta voce.
Ma cosa poteva essere troppo, dopo tutto quello che aveva subito? Non era nulla in confronto.
Riprese il percorso mentale in cui si era ingarbugliata.
In tre anni il suo sistema nervoso continuava a chiederle quando avrebbe concluso quella relazione, non vedeva l'ora di dimenticarsene. Erano stati tre anni di amnesia, un coma farmacologico per tutto il male accumulato. 
Eppure la vita, già, la vita.
La vita le aveva regalato un bagliore di speranza.
Non era un cavaliere, non era un eroe. Era una semplice persona.
Era come una carezza sul viso, delicata, gentile.
Si era intrufolata di soppiatto dentro la sua testa e non aveva nessuna intenzione di andarsene. Quasi si sentiva in colpa di aver lasciato la porta aperta ad una salvezza.
Eppure era lì, ancora seduta sul marciapiede, ad aspettare quella salvezza.
 
 
"Fumare ti fa male, vieni qua"
 
Era arrivato.

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Capitolo 2
*** Penombra ***


Novembre inoltrato.

Il pomeriggio buio, pungente, umido.

Ora si trovavano sul suo letto, distesi uno a fianco all'altro.

Lei su un fianco.

Le coperte coprivano metà dei loro corpi, l'aria fredda pizzicava i lembi di pelle scoperti.

Lui su un fianco.

La guardava mentre lui si lasciava tenere il viso tra le mani.

I polpastrelli morbidi accarezzavano la guancia ruvida, l'indice disegnava delicatamente la forma delle sue labbra.

Un sospiro.

Quanto esprime un gesto, quasi un riflesso involontario.

Buttare fuori lentamente l'aria in segno di resa.

Quale dolce sconfitta.

Un leggero slancio per baciare quelle labbra che stava assaporando con il tatto.

 

 

Come si può spiegare un momento così intenso e semplice?

Si interrogava su cosa fosse.

È intrecciato nelle dimensioni e nel tempo.

Si fonde con il Tutto

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Capitolo 3
*** Parole non dette sotto la neve ***


Passavano le serate a scrutarsi l'anima con uno sguardo. Agli occhi dei meno attenti potrebbe sembrare una attività noiosa per due ventenni, ma come può esserlo per due giovani che hanno scoperto l'amore?

Rimanevano sdraiati uno sopra l'altro, uno da parte e l'altro rannicchiato, entrambi seduti.

Non importava la comodità.

L'amore ha poco a che vedere con il mondo esterno, in quei momenti c'erano solo loro due e il resto si sgretolava come castelli di sabbia sotto al Sole.

 

Una volta uscirono in giardino, si gelava. Era uno degli inverni più freddi mai percepiti da entrambi.

Lui era in piedi sotto al porticato. Tremava. Quasi era buffo vederlo teso dal freddo mentre sorrideva; lei era inzuppata sotto alla neve con la bocca aperta pronta a cogliere qualche fiocco fresco.

Dopo una buona mezz'ora si era infreddolita pure lei. Corse sotto al porticato, ovviamente perdendo l'equilibrio qua e là, e si lanciò verso di lui per un abbraccio.

"Ti sei divertita eh?"

"Sì, erano anni che non vedevo la neve" sorrise.

"dammi un bacino" continuò lei.

"ma sei tutta gelida"

"appunto!"

Si chinò verso di lei per porle un leggero bacio sulle labbra. La differenza di altezza era notevole, ma in qualche modo si incastravano bene.

Di nuovo quegli sguardi. Ad un tratto non c'era più il freddo, l'umidità, la neve. C'erano loro due e basta.

Stavano uno davanti all'altro.

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