Marry me

di micchan91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Matrimonio ***
Capitolo 2: *** Contratto ***
Capitolo 3: *** Intervista e bowling ***
Capitolo 4: *** Casa e scuola ***
Capitolo 5: *** Ballo e casa ***
Capitolo 6: *** Finale ***



Capitolo 1
*** Matrimonio ***


Tutto il mondo era in fermento. Capitava rare volte nella vita di avere la possibilità di assistere al matrimonio di una celebrità e internet in poche ore era stato preso d'assalto. 
< I biglietti per il concerto/matrimonio di Stiles con Theo sono finiti in soli venticinque minuti dall' apertura della prevendita, un vero e proprio record > dopo le parole del giornalista Stiles spense la tv e si lanciò in bocca un cioccolatino, sorridendo felice. Prese poi il fedele cellulare dalla tasca e lo alzò davanti al viso, ridacchiando al messaggio che Theo gli aveva mandato, felice quanto lui della notizia. 
Stiles aveva venticinque anni ed era nel mondo della musica da quasi sei anni, senza contare gli anni passati a postare video su youtube prima che qualcuno lo notasse veramente. Aveva incontrato Theo tre anni prima e avevano iniziato fin da subito la loro relazione, Stiles si era lasciato con l'ex solo poche settimane prima, ma sentiva di non riuscire a stare da solo, come se stando da solo la sua credibilità sarebbe andata a farsi benedire. Aveva fatto coming out fin da subito e i suoi fan avevano straordinariamente preso bene la notizia, lo seguivano in tantissimi ed era praticamente una star di livello internazionale, le sue canzoni erano spesso al primo posto in classifica e non c'era luogo dove andasse che veniva preso d'assalto da tutti. Non che questa vita non gli andasse stretta a volte, di certo quando aveva iniziato a postare le sue canzoni su you tube non avrebbe mai immaginato di arrivare ad un tale livello, era sempre stato un ragazzo estroverso e amava essere circondato da persone, solo che a volte era troppo...non era solo da quanto? mesi forse...
< Wow, i biglietti sono andati a ruba > e infatti Scott entrò pochi istanti dopo con il suo fedele pad in mano, sorridendo felice e lanciandosi sul divano accanto a Stiles. Il ragazzo gli battè il cinque ridacchiando, iniziando a bere un frullato proteico schifoso, ma molto utile per mantenere una pelle sana e brillante.
< Non pensavo che così tanta gente ci tenesse ad esserci > disse sinceramente stupito, all'inizio non aveva accettato di buon grado l'idea di sposarsi davanti a tanta gente per il loro matrimonio. Ovviamente era stata di Theo la proposta, "perchè non sposarsi sul palco, dopo il concerto? Con milioni di persone come testimoni!" e al cantante l'idea non era piaciuta granchè, aveva sempre pensato al matrimonio come a qualcosa di intimo, suo padre e sua madre si erano sposati in una piccola chiesetta nella città di Beacon Hills, sposarsi di fronte a milioni di persone gli sembrava...sbagliato. Poi però Theo lo aveva coinvolto nei preparativi e grazie al suo entusiasmo  Stiles ci aveva preso gusto ad organizzare il tutto, adesso non vedeva l'ora che arrivasse il grande giorno. 
< Ovvio che ci tengono, ti adorano > le parole di Scott lo riscossero dai suoi pensieri e gli sorrise ancora.
< E sappi che il tuo vestito è finalmente pronto, hai le prove finali domani > lo avvertì, come sempre affidabile e puntuale. Era il suo migliore amico fin da quando erano piccoli e mentre Stiles trovava divertente cantare e postare video su youtube Scott trovava divertente gestire le visualizzazioni e i commenti, diventare il suo assistente personale era stata una cosa quasi inevitabile con l'avvento della fama.
< Sto per sposarmi Scott... > soffiò Stiles osservando un tik tok di Theo dove ballava e faceva cuori con le dita "dedicati all'amore della mia vita".
< Già, davanti a milioni di persone. Vedi di non cadere > rise e Stiles lo fissò imbronciato.
< E' successo una volta sola! La smetti di rinfacciarmelo?! > sbuffò, ma sorrise divertito al ricordo di lui che si faceva tutti i gradini di sedere ad uno dei suoi ultimi concerti, aveva riso così tanto che non era riuscito a cantare per ben dieci minuti, le persone lo avevano adorato.  Scott sorrise divertito a sua volta, poi gli diede una pacca amichevole sulla gamba e si alzò, elencandogli tutti i suoi prossimi appuntamenti.
...
Derek poggiò la tazza di caffè sul tavolo della cucina e sbadigliò lievemente, osservando sua figlia ancora seduta al tavolino, presissima dall'ennesimo video di questo famosissimo matrimonio tra Stiles e Theo. 
< Per favore Laura, niente cellulari a tavola > sospirò lievemente mentre afferrava la sua ventiquattrore piena di documenti, pronto per uscire ed andare a lavoro. Osservò sua figlia sbuffare e mettere il cellulare in tasca per poi sorridergli lievemente.
< Prima o poi mi spiegherai perchè odi tanto la tecnologia > disse affiancandolo e lanciandosi lo zaino su una sola spalla.
< Io non odio la tecnologia > ribattè l'uomo mentre camminavano verso la macchina.
< Semplicemente non capisco come si possa vivere col cellulare sempre in mano > aggiunse mettendo in moto e sorridendo all'ennesimo sbuffo della figlia. L'adolescenza era dura, senza una madre sempre presente poi lo era ancora di più e spesso a Derek sembrava di vivere su tutt'altro pianeta rispetto alla figlia, però si volevano bene, si rispettavano e soprattutto Laura era, almeno adesso, serena, era tutto quello che desiderava.
< Ricordati papà, contatti minimi > disse Laura quando Derek ebbe parcheggiato e l'uomo le rivolse un sorrisetto.
< Tutti e due nella stessa scuola, chi l'avrebbe mai detto > disse ironico e lei gli fece una smorfia prima di avviarsi verso l'ingresso, accelerando il passo per far capire al padre che non voleva entrare insieme a lui.
< Buona giornata > gli urlò oramai lontana e Derek scosse la testa con aria rassegnata e divertita, afferrando la sua ventiquattrore dal sedile posteriore per poi chiudere la sua bellissima camaro vintage.
< Anche a te > le urlò di rimando. 
Quando entrò in classe trovò Erika seduta sulla scrivania, stava mandando furiosamente una lunga serie di messaggi e Derek si ritrovò a sospirare per l'ennesima volta quella mattina.
< Ancora Tyler? > sbuffò e lei annuì senza alzare lo sguardo dal telefono.
< Deve capire che ha fatto il più grande errore di tutta la sua vita lasciandomi! > disse seria e solo quando ebbe finito di digitare alzò lo sguardo, sorridendo a Derek, che le fece un mezzo sorriso di rimando. Per fortuna qualsiasi commento sul fatto che Erika stesse rasentando lo stalkeraggio venne interrotto dalla campanella e Derek potè iniziare la sua lezione di matematica, la cosa che più gli piaceva nella vita.
Finite le lezioni fu occupato con la sua classe di ragazzi del club di matematica, per la prima volta dopo anni erano riusciti a qualificarsi alle olimpiadi e si stavano tutti allenando duramente. Derek sperava solo che anche Laura si unisse a loro, era sempre stata bravissima in matematica, ma aveva mollato la squadra dei mateatleti della sua vecchia scuola quando si era bloccata all'ultima domanda in finale, andando totalmente nel panico e non riuscendo a rispondere. Da lì erano iniziati diversi problemi con i compagni e così ora l'aveva trasferita nella sua di scuola, sperando che le cose potessero migliorare. Le stava comunque dando il suo tempo, sapeva che prima o poi sarebbe tornata a fare gare. 
Come al solito salutò i suoi alunni con il loro motto e sorrise ad ognuno di loro mentre uscivano, ritrovandosi poi Erika davanti.
< Ho una grande notizia > disse e Derek sentì un brivido percorrergli la colonna vertebrale, quando Erika aveva quel sorriso non era mai una bella cosa.
< Tu e Laura verrete con me al concerto! > e infatti Derek lo sapeva che non era per niente una grande notizia! Scosse subito la testa.
< Non sono tipo da concerti > disse serio, fissandola negli occhi così che capisse quanto era serio. 
< E poi non dovevi andarci con non mi ricordo come si chiama/quanto è dannatamente figo/farò pentire Tyler di avermi mollata? > sospirò e lei alzò gli occhi al cielo.
< Mi ha dato buca! Ma per fortuna non ho venduto il terzo biglietto come avevo preventivato e ci andremo io, te e Laura! > esclamò allegra e Derek scosse ancora la testa.
< Erika davvero, io non vengo, nulla sulla faccia di questa terra mi convincerà a venire > disse serio, convinto delle sue parole. 
Fu per questo che quando varcò l'ingresso del grande teatro all'aperto insieme a centinaia di persone ancora non aveva capito come avevano fatto a convincerlo. Forse era stata colpa di Laura, dei suoi urletti felici e dei suoi progetti su come si sarebbero dovuti vestire tutti, o forse lo avevano drogato...in fondo quella tazza di thè gli era sembrata sospetta. 
< Oh mio dio, è fantastico! > urlò Laura afferrando la sbarra che li separava dal palco, erano davvero vicini, Erika era stata davvero fortunata ad aver preso quei biglietti. Derek chiuse un momento gli occhi e cercò di isolarsi da tutto quel caos, non era mai stato amante dei posti affollati, a lui piaceva sentire la musica comodamente a casa sua, con un bel disco di musica classica o jazz, senza urla o spintoni, magari con un bel libro in mano, sprofondato sulla sua poltrona preferita. Non aveva mai ascoltato Stiles o Theo, ma sapeva che tipo di musica facevano perchè di tanto in tanto il volume delle cuffiette di Laura superava quello umanamente consentito. 
Il teatro era strapieno, la gente urlava a più non posso, la band che doveva aprire il concerto suonava musica commerciale per Derek scadente, ma per fortuna Stiles non si fece attendere molto, evidentemente troppo impaziente di arrivare al grande momento. Televisione e social non avevano fatto altro che parlare di quel momento, del vestito costosissimo che avrebbe indossato Stiles, di come si sarebbero sposati in grande stile... a Derek tutto quello sembrava un'enorme pacchianata, ma quando Stiles salì sul palco con un enorme sorriso sentì il cuore scaldarsi, quel ragazzino tutto occhi e sorriso sembrava davvero felice e anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce aveva davvero una bella voce. Stiles cantò una canzone dietro l'altra, scatenandosi in balli sempre più complicati e strizzandosi in abiti sempre più attillati e striminziti finchè non si mise a cantare una sua versione di "Like a virgin", accompagnato da ragazze vestite da suora che fecero alzare un sopracciglio a Derek con aria davvero, ma davvero contrariata. Laura ridacchiò e gli diede una leggera gomitata.
< Dai papà, lasciati andare! > gli urlò per sovrastare la musica, Derek era l'unico che non aveva ballato, era rimasto fermo a fissare il palco con aria a volte tranquilla, altre annoiata, altre ancora sconvolta, mantenendo segretamente una piccola attrazione per quel ragazzo sul palco. Derek si limitò a fissare la figlia con le sue sopracciglia che parlavano per lui e lei si limitò a ridere ancora mentre Erika gli passava il cartellone con la scritta "Marry me" per potersi sbracciare meglio nella speranza di farsi notare dal cantante o da uno dei suoi fighissimi e nudissimi ballerini. Stiles finì di cantare e osservò la folla con un ampio sorriso e un lieve fiatone.
< Allora gente, vi sta piacendo il concerto? > chiese ed ottenne un enorme boato in risposta, lui ridacchiò lievemente e si mise una mano sulla fronte per schermarsi gli occhi dalla luce, come se stesse cercando qualcosa tra la folla.
< Ci sono castani tra di voi? > chiese sorridendo e il boato si fece più intenso.
< Io però ne sto cercando uno in particolare, è bello, talentuoso, molto sexy > rise mordendosi il labbro con aria maliziosa e se non avesse avuto in mano il  cartellone Derek si sarebbe tappato le orecchie per le urla che lanciava la gente dietro e accanto a lui.
Fu in quel momento che Theo salì sul palco e Derek potè giurare di sentire la terra tremare sotto i suoi piedi per quanto le persone stavano andando in visibilio, soprattutto quando i due si baciarono.
< Ci vediamo tra poco gente! Devo andare a mettere un vestito speciale! > urlò Stiles rosso in viso, genuinamente felice ed emozionato e uscì dal palco continuando a salutare con la mano. Fu il turno di Theo di cantare, Derek lo osservò immobile come per Stiles, ma quel ragazzetto non gli piaceva nemmeno la metà di quanto gli era piaciuto Stiles, soprattutto perchè le canzoni erano volgari, tutto l'opposto di quelle del ragazzo che stava per sposare.
Dietro le quinte Stiles era circondato da gente, lo truccavano, gli asciugavano il sudore, gli sistemavano il perfetto vestito da sposo, tempestato di diamantini che avrebbero brillato di una luce intensa sotto i riflettori.
< Sei bellissimo > gli disse Heater, la ragazza che si occupava delle pubbliche relazioni, dopo avergli scattato una foto. Stiles prese un bel respiro, si lisciò il vestito e tese l'orecchio, Theo era alla sua ultima canzone, poi sarebbe uscito, avrebbero cantato il loro primo duetto "marry me" e poi si sarebbero scambiati  le promesse, ancora non gli sembrava vero.
Attese il segnale per salire sulla pedana che lo avrebbe riportato sulla parte alta del palco, ma qualcosa intorno a lui non andava. 
< Che guardano tutti? > soffiò guardandosi intorno, erano tutti concentrati sui propri cellulari e di tanto in tanto gli lanciavano strane occhiate. Immediatamente iniziò ad agitarsi, non gli piacevano quelli sguardi e sentiva il cuore battere rapido. Quando Scott lo raggiunse gli bastò un solo sguardo per capire che non era tutto nella sua testa.
< Che succede Scott? > chiese agitato e l'amico distolse lo sguardo, rigirandosi un momento il cellulare nella mano.
< Scott! > lo richiamò allarmato e lui tornò a guardare negli occhi il cantante.
< Non è niente Stiles > tentò di mentire sistemandogli la giacca, ma Stiles allungò una mano verso di lui.
< Dammi il cellulare allora! > disse serio, ma Scott si affrettò ad allontanarglielo.
< Scott dammi il cellulare ho detto > ribattè e fece per scendere dalla pedana per andare a cercare il suo di cellulare, ma Scott sospirò e gli allungò il telefono, consapevole che l'amico lo avrebbe comunque scoperto prima di salire sul palco.
< Magari è finto > sussurrò non credendoci nemmeno lui mentre Stiles sbloccava il cellulare e trovava già aperta una pagina di cronaca. C'era un titolo scritto a caratteri cubitali "Il promesso sposo di Stiles lo tradisce con lo staff" e sotto un video di Theo ed Heater che si baciavano nell'hotel dove avevano soggiornato solo poche settimane prima. Stiles sentì lo stomaco contrarsi e un conato salirgli fino in bocca, ma si costrinse a rimandarlo giù e alzò lo sguardo su Scott che lo fissava con aria dispiaciuta. Stiles gli ridiede il cellulare e si guardò intorno, si sentiva stordito, tutto gli arrivava ovattato e quello non era certo un buon segno. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma il tecnico gli fece cenno che stava per salire.
< Stiles > lo chiamò Scott, ma come un automa il cantante si andò a posizionare al suo posto, fissando il muro davanti a se con la mente vuota.
Quando sentì il meccanismo attivarsi e la pedana iniziare a muoversi fu come smettere di respirare, iniziò a tremare lievemente e sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Erano talmente annacquati che per un momento le luci dei faretti lo accecarono e li chiuse di scatto. La banda iniziò a suonare, i ballerini iniziarono a muoversi, ma Stiles era immobile sul palco. Alla fine prese un bel respiro, aprì gli occhi e alzò il microfono all'altezza della bocca, ma quando la aprì non ne uscì alcun suono. Tutti lo fissavano inteneriti pensando all'emozione del momento e la banda ricominciò l'introduzione della canzone che avrebbe dovuto iniziare a cantare. 
< No...no scusate, potete fermare la musica? > riuscì a dire senza che la voce gli tremasse e la banda smise subito di suonare. Derek lo fissò alzando lievemente un sopracciglio, Stiles era bellissimo con quell'abito e i capelli sistemati, ma dell'emozione che lo accompagnava fino a poco prima non c'era nessuna traccia, anzi sembrava qualcuno sul punto di scoppiare, Derek conosceva bene quella sensazione. 
< Voi siete tutti qui per il matrimonio... > disse Stiles iniziando a scendere i gradini, lentamente, con la paura di cadere perchè le gambe non volevano collaborare e quella volta non ci sarebbero state risate.
< Credete tutti nell'amore, vero? > chiese stringendo il microfono e come per ogni domanda che poneva gli rispose un unico boato.
< L'amore è una cosa meravigliosa, è quella cosa che ti fa svegliare la mattina col sorriso sulle labbra...mio padre e mia madre si amavano tantissimo ed io ho sempre voluto un amore come il loro > non era mai una buona cosa parlare dei suoi genitori, soprattutto di sua madre, lo destabilizzava e infatti sentì subito gli occhi farsi più umidi. 
< Merda > soffiò Scott da dietro le quinte, Stiles stava per crollare. Theo si avvicinò a lui con un grande sorriso.
< Non sapevo volesse fare un discorso, che carino > ridacchiò allegro, ma Scott gli sbattè il cellulare sul petto.
< Non sapevi nemmeno di questo vero?! > sbottò irritato e Theo sbuffò dopo aver letto il titolo, poi alzò lo sguardo sul palco.
< Risolvo subito > disse allontanandosi, convinto che un semplice gesto d'amore avrebbe sciolto Stiles e che sarebbe continuato tutto come prima. Stiles nel frattempo era arrivato al bordo del palco.
< Sapete invece cosa ho imparato io dell'amore? > chiese a voce così bassa che le persone faticarono un po' a sentirlo.
< Che è una bugia, tutta una bugia > si rispose da solo mordendosi il labbro, stava per crollare, stava per avere un crollo nervoso, una crisi di pianto e un attacco di panico davanti a milioni di persone, non sarebbe stato come cadere dalle scale e ridere, sarebbe stato orribile. Si morse forte il labbro e chiuse gli occhi , trattenendo un singhiozzo.
< Potete accendere le luci sotto al palco? > chiese prima di sentire le lacrime uscire e i tecnici le accesero. Stiles si mise ad osservare la folla sotto di se, ma non vedeva volti, vedeva cellulari, file e file di cellulari che lo riprendevano, che riprendevano la sua crisi, pronti a postarlo sui social, dove la sua sofferenza sarebbe stata data in pasto agli haters, già li sentiva i presentatori dei talk show sfregarsi le mani, avrebbero parlato di lui per anni...la sua carriera rovinata. Si passò una mano sulla bocca mentre le persone iniziavano a sussurrare, non capivano cosa stesse succedendo. Fu poco prima di crollare che gli occhi di Stiles ne incontrarono un paio verde. Derek lo stava guardando preoccupato, lì fermo in mezzo a quel mare di cellulari, con il cartello stretto in mano. Stava pensando che qualsiasi cosa fosse successa non doveva essere bello trovarsi nella posizione di Stiles.
< Sapete, mia madre mi diceva spesso una cosa... > iniziò Stiles senza staccare lo sguardo da Derek.
< Se vuoi ottenere qualcosa di diverso devi fare qualcosa di diverso > aggiunse e allungò un braccio con la mano tesa verso Derek.
< Si, ti sposo > disse serio e Derek per un momento si guardò intorno, poi si ricordò del cartello e abbassò lo sguardo su di esso per un momento prima di tornare a guardare Stiles che lo fissava con sguardo speranzoso, a Derek sembrava qualcuno sull'orlo del baratro.
< Oddio Derek! Vai > gridò Erika strappandogli dalle mani il cartello e spingendolo verso il palco
< Ma... > soffiò Derek voltandosi verso sua figlia, ma lei sembrava più emozionata che contrariata.
< Dai papà vai! > gli gridò e quasi come se non avesse nessun controllo sul proprio corpo Derek si ritrovò sul palco, davanti a Stiles. Questo gli prese delicatamente la mano e gli sorrise lievemente.
< Sposiamoci > soffiò stringendogliela delicatamente e Derek davvero non sapeva perchè non si stesse mettendo ad urlare, tutto quello era assurdo, non si trattava di un finto matrimonio, ma di un matrimonio vero. Avrebbe potuto staccare la mano da quella del cantante, dirgli che era pazzo e andarsene, nessuno gliene avrebbe fatto una colpa, forse avrebbe dovuto subire qualche ora di ramazina da parte di Erika e di sua figlia, ma almeno non si sarebbe trovato in quella situazione, in fondo si trovava davanti uno sconosciuto, non gli doveva nulla.
Qualcosa però nello sguardo di Stiles lo fece restare fermo dov'era, con la mano in quella del cantante, bollente come un tizzone ardente  e quegli occhi luminosi e pieni di speranza.
< Ok, facciamolo > si ritrovò a sussurrare e si beò del piccolo sorriso che gli fece l'altro. I due si avvicinarono all'officiante che li guardava confuso.
< Quindi...sposi lui? > sussurrò a Stiles che annuì mentre il mormorio di tutti gli spettatori faceva da sottofondo e i social  stavano letteralmente esplodendo per quella svolta dei fatti così inaspettata.
< Allora, vuoi tu Stiles Stilinski prendere il qui presente The... > l'officiante si bloccò a metà nome e si voltò verso Derek.
< Derek Hale > disse lui senza distogliere lo sguardo da Stiles, che invece fissava l'officiante con l'aria di stare per scoppiare.
< Derek Hale, come tuo legittimo sposo, di amarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi? > chiese e Stiles gli strinse un momento la mano con forza, poi si voltò verso Derek e gli regalò un bel sorriso.
< Si, lo voglio > esclamò ad alta voce e Derek fu sicuro di sentire chiaramente tutti i commenti delle persone giungere distinti fino a loro e la tentazione di scappare si ripresentò, ma rimase lì, mani nelle mani dello sconosciuto che stava per sposare.
< Vuoi tu Derek Hale sposare il qui presente Stiles Stilinski e amarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi? > chiese poi l'officiante guardando Derek. Un si e sarebbe fatta, avrebbe sposato un perfetto sconosciuto davanti a milioni di altri perfetti sconosciuti...e davanti a sua figlia! Chissà se Page stava guardando la televisione in quel preciso momento.
< Si >  e dalle sue labbra uscì quella semplice parola. Derek Hale, l'uomo meno impulsivo sulla faccia della terra, colui che programmava anche le più piccole cose aveva sposato un cantante nel bel mezzo di un concerto.
< Bene, vi dichiaro marito e marito > e in un attimo le labbra di Stiles furono su quelle di Derek e per un secondo tutto sembrò sparire. Le persone che urlavano felici ma confuse, i giornalisti che urlavano per sovrastare la folla e dare la notizia, le mille voci che si accalcavano una sopra l'altra, tutto svanì su quelle labbra. Si baciarono per diversi istanti, poi Stiles si staccò e lo fissò negli occhi, si staccò da lui e tenendolo per un polso lo trascinò fuori dal palco. Derek vide qualcuno correre sul palco e urlare.
< Beh signori, questo è stato del tutto inaspettato! Stiles preso dall'emozione non tornerà a salutare temo, grazie per essere stati qui! Per scusarci all'uscita troverete tutti un piccolo gadget per ricordarvi della giornata... > la voce si  perse in altri rumori mentre procedevano rapidi dietro le quinte. Pochi minuti dopo un ragazzetto moro e con la mascella un po' storta li affiancò, iniziando a parlare fittamente con Stiles che non aveva mollato per un attimo il polso di Derek, come se fosse l'unica cosa a cui aggrapparsi per non crollare.  Derek era troppo stordito per capire cosa si stessero dicendo, ma per lui fu istintivo mettersi a protezione di Stiles quando vide avvicinarsi Theo a tutta velocità.
< Come cazzo ti è venuto in mente?! Davvero Stiles?! Hai sposato questo... > e fece un gesto sprezzante per indicare Derek con aria schifata.
< Invece di me? ME! > gridò cercando di superare Derek e Scott che si era messo accanto al più grande per proteggere l'amico.
< Vaffanculo Theo! Devi starmi lontano! > gridò Stiles scavalcando Scott per poter spintonare Theo. Derek notò con stizza che tutti quelli che erano lì avevano solo tirato subito fuori i cellulari e stavano riprendendo.
< Tra tutti proprio con Heater! Mi avevi detto che potevo stare tranquillo! Che le donne non ti piacevano! > gridò colpendolo al braccio.
< Che vuoi da me?! Avevamo litigato e tu mi avevi detto di non farmi più vedere > sbottò Theo e Stiles lo fissò indignato, serrando la presa sul polso di Derek.
< Quindi ora sarebbe colpa mia? > urlò furioso e Derek lo tirò istintivamente indietro mentre Scott si metteva tra i due.
< Mettete via quei maledetti cellulari! E cancellate il video, ricordo tutte le vostre facce, se finisce su internet vi denuncio tutti > urlò spingendo Stiles verso l'uscita.
< Va a casa Stiles > gli disse serio riuscendo a spingerlo fuori, per fortuna i paparazzi erano stati allontanati dalla sicurezza così che poterono arrivare alla macchina senza problemi. Derek non sapeva se salire o no con Stiles, ma la presa sul suo polso era ancora salda e venne trascinato in macchina. Scott li fissò entrambi con aria preoccupata.
< Ci vediamo fuori > disse alla fine chiudendo lo sportello e la macchina partì pochi istanti dopo.
Per qualche momento a Derek fischiarono le orecchie, dopo tutto quel caos il silenzio faceva quasi male e Stiles non stava spiccicando una sola parola, fissava dritto davanti a se come in trance, poi lo vide prendere un bel respiro e sentì le dita allentare lentamente la presa sul suo polso, sembrava quasi consapevole che una volta tolta la mano sarebbe crollato e sembrò prendersi il suo tempo. Derek rimase ad osservarlo per tutto il tempo senza dire nulla e sospirò consapevole quando Stiles, una volta poggiata la mano con cui teneva il suo polso sulle proprie gambe si chinò in avanti e scoppiò in un pianto disperato, coprendosi il viso con le mani.


Angolino dell'autrice
Ed eccomi con un altra Au! (giuro che quella sulla sirenetta la finisco presto!)
Scritta di getto mentre guardavamo il film con mia figlia  a casa con l'influenza (maledetta scuola ToT) e senza molto tempo per rileggerla e ricontrollarla, quindi spero non ci siano troppi errori. L'ho divisa in più capitoli altrimenti sarebbe stata troppo lunga, ma spero vi piaccia <3 A presto, bacini <3

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Capitolo 2
*** Contratto ***


Derek non era mai stato bravo a consolare le persone, con i suoi studenti se la cavava, ma solo perchè quando avevano un problema sentimentale o una qualche crisi poteva mandarli da Erika senza pensarci due volte, ora invece era chiuso in macchina con Stiles, suo marito, gli faceva ancora strano pensarci e quello stava piangendo disperato da quasi dieci minuti oramai. Lentamente allungò una mano e gli accarezzò la schiena, ma Stiles non sembrò nemmeno sentirlo.
< Come ha potuto farlo? Perchè scelgo sempre le persone sbagliate di cui innamorarmi?  > singhiozzò all'improvviso parlando a nessuno in particolare e Derek sospirò piano, continuando ad accarezzargli la schiena con movimenti lenti, sperando che Stiles si riprendesse. La macchina sfrecciava veloce per le strade e il cellulare di Stiles non la smetteva di squillare tra chiamate e messaggi finchè Stiles non lo afferrò e lo lanciò verso i sedili anteriori con un ringhio esasperato.
< Fanculo a tutto! > sbottò premendosi le mani sul viso, poi prese un lungo respiro e sembrò calmarsi un pochino. Si asciugò gli occhi senza migliorare granchè la situazione, poi si girò verso Derek e lo fissò intensamente.
< Mi dispiace > soffiò e Derek non capì per cosa si stesse scusando. 
< Invecchierà male secondo te? > chiese poi Stiles di punto in bianco e stavolta Derek intuì subito a cosa si riferisse e gli rivolse un piccolo sorrisetto.
< Malissimo, già ha iniziato a perdere i capelli, si nota > mentì e Stiles si mise a ridacchiare tra le lacrime.
< Fosse vero...diventerà sempre più figo > sospirò con aria triste.
< Beh, tu lo sarai sicuramente di più > ribattè subito Derek, non era tipo da smancerie, ma aveva imparato molto dai film che si guardava Laura. Stiles gli sorrise grato e si mise comodo, guardando un momento fuori dal finastrino.
< Sarebbe dovuto essere il giorno più felice di tutta la mia vita > sussurrò più a se stesso che a Derek che nonostante non potesse vederlo gli sorrise comprensivo. Alla fine prese coraggio e aprì bocca per dire qualcosa, ma in quel momento la macchina si fermò e Scott aprì lo sportello, abbracciando subito fortissimo Stiles che si strinse a lui. Scott poi guardò Derek e sembrava volerlo inondare di domande, invece si limitò a fargli cenno di scendere. Derek aprì lo sportello e si ritrovò nel freddo della serata, prese un bel respiro e si calmò un momento, era stato letteralmente travolto da mille emozioni in una sola ora, non ne era davvero abituato. 
< Dammi il tuo numero di cellulare > la voce di Scott lo riscosse dai suoi pensieri e annuì, dettandogli il numero di cellulare.
< Mi farò sentire domani in mattinata, hai bisogno di un passaggio a casa?  > chiese dopo esserselo segnato.
< No, mi ha scritto una mia amica, mi passa a prendere tra poco, è con mia figlia > disse dopo aver guardato il cellulare.
< Ha anche una figlia > sentì pigolare Stiles e Scott sospirò.
< Non è in condizioni adesso, risolveremo questa...cosa...ok ? > disse guardando Stiles preoccupato.
< Certo > disse serio guardando Stiles a sua volta.
< Starà bene? > chiese poi e Scott alzò le spalle.
< E' una bella botta da digerire > disse sincero.
< Ma è un tipo forte, se la caverà > aggiunse e Derek annuì mentre Scott chiudeva lo sportello dell'auto.
< Posso chiederti perchè hai accettato? > chiese poi a bassa voce.
< Ho aiutato qualcuno in difficoltà, tutto qui > rispose sincero e Scott annuì pensieroso.
< Domani, otto e mezza, vedi di rispondere > disse, poi si infilò in macchina accanto a Stiles che gli fece solo un lieve gesto di saluto prima che la macchina partisse a tutta velocità.
La mattina seguente Derek si svegliò con un gran mal di testa, Erika e Laura gli avevano fatto una testa tanta, lo avevano riempito di domande, stordito di urletti e chiesto almeno diecimila volte cosa sarebbe successo da quel momento in poi, solo che Derek non aveva idea di cosa sarebbe successo da quel momento in poi. Non si era pentito di ciò che aveva fatto, Stiles aveva bisogno di aiuto, probabilmente se Derek non avesse accettato quell'assurda proposta di matrimonio Stiles sarebbe crollato come era crollato in macchina e quelle sono cose che non puoi fare di fronte a tutta quella gente. Derek conosceva bene la sensazione di stare per affogare nelle tue stesse lacrime, di non vedere via d'uscita. Quando Page l'aveva mollato dopo essersi trovata un altro "molto più amorevole di lui", lasciandogli la bambina da crescere Derek aveva passato un gran brutto momento, non poteva immaginare se avesse scoperto di essere tradito proprio pochi istanti prima del matrimonio e di fronte a tanta gente, Stiles era stato coraggioso ad uscire comunque, Derek sarebbe solo che scappato.
Mandò giù un'aspirina dopo aver fatto colazione e guardò il telefono, erano quasi le otto e mezza e alle otto e vent'otto il telefono iniziò a suonare, un numero sconosciuto.
< Pronto? > rispose al primo squillo.
< Sono Scott > rispose l'altro con efficenza e con l'aria di uno che non ha tempo da perdere.
< Come sta? > chiese però Derek.
< Dorme, sono riuscito a farlo addormentare poco fa > rispose spiccio. 
< Possiamo vederci? Ho troppe cose da fare > chiese poi sospirando stanco, dal tono si intuiva non avesse chiuso occhio nemmeno lui.
< Certo, oggi sono libero > rispose Derek finendo di mandare giù il suo caffè.
< Ti scrivo quando e dove, a dopo > e senza nemmeno aspettare una risposta attaccò. 
Derek fissò il cellulare per un momento come se potesse mandare uno sguardo di disapprovazione a Scott tramite quello, poi se lo rimise in tasca e si preparò un altro caffè, sarebbe stata una lunga giornata.
Nel frattempo Scott stava lavorando senza sosta, era riuscito a convincere Stiles a dormire solo da poco, aveva staccato tv, cellulare e tablet e quando li aveva riaccesi erano quasi esplosi dalla quantità di cose che la gente aveva postato. Le persone erano impazzite per questo matrimonio a seguito del tradimento, si chiedevano chi fosse Derek che sembrava non possedere facebook, istagram, tik tok o qualsiasi altra cosa. Scott sospirò e si mise a controllare ogni cosa, cancellando le cose brutte e pregando di non trovare online il video della litigata nel backstage. Chiamò qualcosa come cento persone tra cui il padre di Stiles, iperpreoccupato per il figlio, e sentiva un mal di testa premere sempre più forte sulle tempie. Stava lavorando solo da un paio d' ore quando sentì la tv accesa in camera di Stiles e quando entrò trovò Stiles seduto sul letto con il piumone addosso come una corazza che guardava un programma mattutino.
< Stiles mollerà presto questo Derek e si sposerà con il facchino che li accompagnerà in luna di miele, poi lascerà anche lui per sposarsi con lo stuart dell'aereo > stava ridendo il presentatore.
< Questo ragazzo non sa proprio stare da solo! > rise ancora, prima che Scott trovasse il telecomando e spegnesse.
< Non guardare questa robaccia > gli disse sedendoglisi accanto e Stiles sospirò, togliendosi di dosso il piumone. 
< Parlano tutti del matrimonio > disse atono, stropicciandosi gli occhi con aria stanca.
< Doresti dormire >  gli disse invece Scott, ma Stiles scosse piano la testa.
< Non ci riesco, continuo a fare incubi > sussurrò per poi avvicinargli la mano col palmo rivolto verso l'alto per farsi dare il cellulare.
< No che non te lo do, devi riposare > e Stiles sbuffò, guardandolo contrariato.
< Voglio chiamare mio padre > disse sincero e Scott lo guardò come per dire "fai altro e ti uccido". 
Dopo la chiamata con suo padre Stiles si sentiva totalmente senza forze, ma di dormire non se ne parlava.
< Hai già contattato Derek? > chiese a Scott che annuì.
< Tra poco dovremmo vederci, gli porterò i documenti da firmare, credo che con una buona somma e un contratto di riservatezza possiamo cavarcela. E' un uomo buono, non ha nessun social quindi non credo cerchi fama > rispose e Stiles annuì, ma si fece pensieroso.
< Cosa c'è Stiles? Ti sento pensare da qui > disse Scott alla fine.
< E se...restassimo così? Sposati intendo > disse serio e il moro alzò un sopracciglio.
< Non vi conoscete nemmeno  > ribattè e Stiles annuì.
< Già, ma io ho sempre programmato tutto nella mia vita e guarda com'è finita...magari questa pazzia potrebbe portare a qualcosa di buono > disse alzando le spalle. 
< E poi se lo lasciasse subito cosa direbbe la gente? Si Stiles ha ragione, meglio provare a far funzionare le cose! > esclamò Lydia entrando nella stanza. Anche Lydia era una vecchia amica e si occupava dell'immagine pubblica di Stiles fin dal primo giorno, era sempre stata brava in quello.
< Ovviamente dovrà essere d'accordo anche il ragazzone, ma da come l'ha guardato su quel palco dubito che si tirerà indietro > ghignò porgendo prima a Scott e poi a Stiles due grossi bicchieri di caffè.
< Giocheremo su questo, sulla loro relazione, una cosa nuova, fresca e genuina! Una rivincita su tutto ciò che di brutto ha fatto Theo! > esclamò digitando veloce sul suo cellulare, organizzando già tutti i progetti che aveva in mente.
< Organizzeremo interviste, foto, vi faremo seguire da un cameramen giorno e notte... > poi si bloccò sorridendo e alzò lo sguardo sui due.
< Oggi abbiamo la giornata piena, quindi Scott va a prendere Derek e tu Stiles va a farti una doccia e preparati, sei orribile > disse col suo solito tatto da regina dei ghiacci.
< Ah, Theo non mi è mai piaciuto, non hai perso niente e ieri è lui quello che ci ha fatto una gran brutta figura, non tu > aggiunse mentre Stiles si dirigeva in bagno, lui deviò per darle un breve abbraccio, poi si chiuse in bagno mentre Scott usciva.
Derek era arrivato all'appuntamento pochi minuti prima di Scott, si era portato dietro Erika per supporto morale, ma se ne stava ampliamente pentendo visto che lei non era per niente di supporto.
< Scott > salutò quando lo vide e quello gli fece un cenno di saluto, poi sospirò.
< Ho parlato con Stiles, lui vorrebbe provare a far funzionare le cose > disse storcendo un po' il naso.
< Funzionare le cose in che senso? > chiese Derek confuso, sinceramente si era aspettato che gli proponessero un divorzio lampo o qualche altro trucchetto che usavano i ricconi per scampare ai loro matrimoni finiti male.
< Provare ad essere una coppia. Farebbe bene anche all'immagine pubblica di Stiles, lo allontanerebbe dall'associazione con Theo e aiuterebbe a risollevare un pochino le cose. In fondo alla gente tu piaci > disse serio e Derek lo fissò con entrambe le sopracciglia parecchio aggrottate.
< Io non credo di... > iniziò contrariato.
< Sei mesi, ti chiedo solo sei mesi  > ribattè Scott senza farlo finire.
< Ovviamente verrai ricompensato a dovere > aggiunse passandogli un foglio, una sottospecie di contratto in cui offrivano una cospicua somma per il tempo che Derek gli avrebbe offerto. All'uomo quella storia non piaceva affatto.
< Pensaci Derek, non avevi bisogno di soldi per i tuoi cari studenti? > gli disse Erika dopo aver sbirciato il foglio.
< Ti daranno quasi il triplo che se firmi il divorzio! Il triplo delle cose che potrai comprare ai tuoi studenti  > continuò saltellando.
< Lui farebbe di tutto per i suoi studenti! Sono tipo la sua vita. Fanno gare di matematica sai? > ghignò guardando Scott che le rivolse un sorriso confuso.
< Esistono gare di matematica? > soffiò ed Erika annuì con vigore.
Intanto Derek pensava rapido come non aveva mai pensato in tutta la sua vita, aveva accettato di sposare Stiles sull'onda del momento, non si aspettava certo che la cosa sarebbe andata avanti oltre quel breve attimo del concerto. Aveva da tutelare sua figlia, se stesso, i suoi studenti...però...
< Stiles è davvero d'accordo con tutto questo? > chiese serio e Scott annuì di nuovo.
< E' stato lui a proporlo > rispose sincero e Derek sospirò piano, ignorando Erika e i suoi tentativi beceri di convincerlo, lei avrebbe adorato essere la migliore amica del marito di Stiles Stilinski.
< Ok, sei mesi. Ma dovranno esserci delle regole. Mia figlia non dovrà essere coinvolta e nemmeno i miei studenti o il mio lavoro > disse serio riconsegnando il foglio a Scott. 
< Va bene, troveremo una soluzione > disse quello sorridendogli grato mentre Erika faceva una cosa vergognosa chiamata "il balletto della vittoria" che fece desiderare nuovamente a Derek di non essersela portata.
Ovviamente non riuscì a non farla salire sulla grande macchina che li avrebbe portati a casa di Stiles.
< Erika per favore, contieniti > sussurrò mentre uscivano dal lussuoso ascensore del lussuoso condominio.
< Ma come fai tu a startene così tranquillo Derek?! > sbuffò lei in risposta, tutto intorno a loro urlava "ricchezza", erano in uno dei grattacieli più lussuosi della città, era tutto fantastico e quando entrarono nell'appartamento ad Erika per poco non cadde la mascella per quanto teneva la bocca aperta, a Derek invece non interessava nulla, non aveva mai compreso uno stile di vita come quello dei cantanti o delle persone famose in generale e probabilmente non l'avrebbe mai compreso. I due vennero accompagnati da Scott attraverso i corridoi fino a trovarsi in un ampio e luminoso salotto pieno di persone. Tra loro comparve Stiles, senza trucco, spettinato e con una tuta extralarge addosso sembrava molto più piccolo di quanto non fosse sembrato al concerto. Vedendolo così non lo si sarebbe mai collegato al ragazzo seminudo che solo poche ore prima ballava sensualmente su un palco davanti a milioni di persone.
< Eih > esclamò sorridendo, sembrava decisamente meno sconvolto di ieri anche se le profonde occhiaie facevano intuire che non avesse dormito molto. Stiles si staccò dalle persone con cui stava parlando e si avvicinò a Derek, ma più si avvicinava e più sembrava imbarazzato, tanto che quando fu davanti all'uomo allungò prima la mano per stringergliela, poi aprì le braccia come se volesse abbracciarlo, poi ricambiò idea e gli diede la mano.
< Ciao... > soffiò imbarazzato dandogli una pacca sul braccio e Derek gli rivolse un sorriso teso, quella probabilmente era una delle situazioni più imbarazzanti della sua vita, in più c'erano decine di persone che li fissavano, mettendolo ancora più a disagio. 
< Ciao io sono Erika! Ho portato io Derek al concerto, ce l'ho trascinato se proprio vogliamo dirla tutta quindi sono un po' il vostro cupido! > esclamò Erika mettendosi in mezzo e abbracciando Stiles che ridacchiò allegro.
< Allora credo di doverti ringraziare > le disse dolcemente stringendola per un attimo e la ragazza sembrò sul punto di rimettersi ad urlare, Derek pregò che non lo facesse, ma lei fece una cosa ancora più imbarazzante, tirò fuori il cellulare e chiese a Stiles di poterlo registrare mentre diceva "Tyler hai fatto una grande cazzata a lasciarla". Stiles la guardò confuso e divertito e aprì la bocca, indeciso su cosa dire, ma per fortuna venne trascinato via da una ragazza che iniziò a tamponargli la faccia con del trucco per cancellare le occhiaie. Stiles lanciò uno sguardo di scuse ad entrambi e Derek ed Erika rimasero in disparte a guardare Stiles registrare un video di lui che preparava un frullato dal colore improponibile, elogiando quanto fosse buono e salutare.
< Non credo possa funzionare > sbuffò Derek dopo poco, beccandosi un'occhiata da parte di Erika e di Scott.
< E' il suo lavoro > ribattè Scott guardandolo male per un momento.
< Non si può vivere con il cellulare sempre acceso, la sua vita è online ventiquattrore su ventiquattro, posta tutto ciò che fa su internet > disse Derek scuotendo la testa.
< Cerca almeno di conoscerlo, Stiles è molto altro oltre a ciò che vedi online > fu tutto ciò che disse Scott mentre Stiles si riavvicinava a loro, sorridendogli ancora imbarazzato, insieme a lui c'era Lydia che dopo essersi presentata iniziò ad elencare ciò che avevano da fare, primo tra tutte un'intervista.
< Hai letto l'e-mail che ti ho mandato stamattina? > sbuffò quando vide che Derek la guardava senza capire.
< Io non controllo spesso le e-mail > ribattè lui mentre tutti lo guardavano come se fosse un alieno.
< Tutti controllano le e-mail > ribattè semplicemente Lydia e Derek alzò le spalle.
< Io no > rispose facendo ridacchiare Stiles.
< E come ti organizzi se non controlli le e-mail? > chiese Lydia con un tono glaciale e Stiles la guardò un momento con il classico sguardo da "vacci piano con lui"
< Beh facile, dalle sette alle quattro sono occupato con la scuola, poi ho il club di matematica dopo scuola e tre pomeriggi a settimana ho mia figlia a casa quindi sto con lei. A parte questo sono piuttosto libero > rispose semplicemente alzando le spalle.
< Cazzo, mi ero scordato che ha una figlia > sentì soffiare Stiles e si voltò pronto a fronteggiarlo per chiedergli se aveva qualche problema con quella cosa, ma lo sguardo che gli rivolse il cantante gli fece capire che no, non aveva problemi con quello, piuttosto era preoccupato di aver creato lui problemi con la figlia.
< Spero che non sia arrabbiata > disse infatti appena i loro sguardi si incrociarono.
< No, in realtà era più che entusiasta > rispose sincero, Laura aveva urlato per ore su quanto era felice che suo padre avesse accettato di sposare Stiles e lo aveva guardato malissimo quando Derek le aveva detto di non farsi troppe storie in testa, perchè non sarebbe mai andata da nessuna parte quella cosa del matrimonio e non sarebbero certo diventati una famiglia. 
< Oh, bene > soffiò Stiles, poi si morse il labbro un momento, indeciso se chiedere o no una cosa.
< E...la madre? > sussurrò alla fine e Derek sospirò piano.
< Siamo divorziati > rispose abbastanza tranquillo, tornando a chiedersi se avesse visto ciò che era accaduto, probabilmente si visto che ne parlavano ovunque, ma non lo aveva chiamato quindi evidentemente non aveva intenzione di parlarne. 
< Sei almeno gay? > sbuffò Lydia pochi istanti dopo.
< Lydia! > la richiamò Stiles tra i denti e lei gli fece un sorriso da schiaffi.
< Sono bisessuale > rispose Derek con un mezzo ringhio, quella Lydia non gli stava simpatica per niente, cosa che non sembrò turbare minimamente la ragazza che rivolse anche a lui lo stesso sorriso da schiaffi che aveva rivolto a Stiles.  
< Tornando ai nostri impegni, cercheremo di incastrare tutte le nostre cose con le tue cose > disse calcando molto sulle parole "nostre" e "tue" e Derek le rivolse a sua volta un sorriso omicida.
< Ti ringrazio > disse falsamente e vide Stiles mordersi il labbro per non ridere.
< Vedi però di controllare le e-mail da oggi in poi o giuro che inizio a urlare > disse prima di girare i tacchi, allontanandosi poi rapidamente.
< Jackson! Quel caffè?! > le sentì urlare prima che sparisse in un altra stanza.
< Scusala, è sempre stata molto autoritaria anche da piccola > ridacchiò lievemente Stiles.
< Ho avuto una cotta enorme per lei quando ero piccolo, prima di capire che mi piaceva molto di più il suo fidanzato > disse affiancando Derek.
< Grazie per aver accettato, io voglio davvero provare a far funzionare le cose > sussurrò per non essere sentito da nessuno, ma Derek non potè rispondere che vennero circondati di gente che doveva prepararli in vista della loro prima intervista di coppia.
< Non funzionerà > ripetè Derek quando, una volta arrivati nel backstage dell'intervista, una ragazza continuava a pettinargli la barba con un micropettinino.
< Si che funzionerà Derek > ripetè Erika per l'ennesima volta.
< Guarda su > disse la ragazza dandogli un ultima sistemata al trucco e Derek fissò con aria esasperata il soffitto.
< Non sono davvero tipo da queste cose Erika, interviste, messaggi promozionali...Stiles ci sguazza qui dentro, io voglio solo tornare a casa e leggermi un bel libro > sospirò, ignorando lo sguardo comprensivo della truccatrice. Erika invece sbuffò piano.
< Dai Derek, Stiles ti piace, si vede > rispose lei sincera e Derek serrò le labbra, era vero, Stiles gli piaceva ma...
< Non lo conosco nemmeno > sospirò piano.
< Appunto, conoscilo! > ribattè lei dandogli una pacca sulla spalla.
< Sei mesi non sono tanti...in sei mesi posso abbordare con facilità uno dei suoi ballerini strafighi > ridacchiò e Derek la guardò male per un momento prima di scuotere la testa, poi si alzò e raggiunse Stiles in corridoio. Il cantante aveva un semplice completo bianco mentre Derek era vestito con un completo nero, entrambi si guardarono come se vedessero un bellissimo quadro prezioso e se Stiles era abituato ad essere guardato così per Derek era una novità. Non che la gente non lo trovasse attraente, in fondo era un bell'uomo, ma si nascondeva sempre in maglioni sformati e vestiti passati di moda e stava sempre rintanato da qualche parte, le occasioni di farsi guardare erano davvero poche.
< Sei bellissimo > gli sussurrò Stiles quando furono vicini.
< Grazie, anche tu stai bene > rispose lui iniziando a camminare, torcendosi lievemente le mani.
< So che può spaventare. Tu sii te stesso e vedrai che andrà tutto bene > gli disse accarezzandogli per un momento il dorso della mano con la nocca.
< Dubito che me stesso sarebbe qui > borbottò Derek e Stiles ridacchiò piano.
< Beh se non te la senti... > iniziò.
< Posso andarmene? > lo bloccò Derek prima che potesse finire la frase e Stiles si voltò verso Scott che gli camminava subito dietro.
< Lui non aveva accettato? > chiese con tono un po' preoccupato.
< Certo che lui ha accettato > rispose subito Scott con un'occhiata ammonitrice a Derek.
< Lui vi sente > sbuffò Derek alzando gli occhi al cielo.
< Ho accettato Stiles, ma questo non significa che mi piaccia fare queste cose > disse e vide Stiles serrare le labbra per un momento, ma non potè ribattere perchè dall'interno della sala conferenza il presentatore li stava chiamando.
< Andiamo ragazzone > soffiò prima di stamparsi in faccia un bel sorriso ed uscire nella stanza, subito seguito da Derek, ma senza sorriso

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Capitolo 3
*** Intervista e bowling ***


Un incubo, quell'intervista era un fottuto incubo. I giornalisti facevano domande a manetta con il chiaro intento di coglierli in fallo, chiedevano cose personali, molto personali, cose che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere ad uno sconosciuto, ma quelle persone non sembravano avere pudore. Derek era stato in silenzio per tutto il tempo, in fondo gli avevano detto di essere se stesso e lui era quello, un uomo che faceva parlare le sue sopracciglia al suo posto. Più volte aveva visto giornalisti fissarlo intimoriti dopo che li aveva guardati male per aver chiesto della loro vita sessuale, come se stessero insieme da anni e non da solo un giorno. Per fortuna Stiles sembrava nato per fare quello e svicolava ogni domanda, riuscendo a rispondere senza mai realmente rispondere o dando risposte sarcastiche che facevano ridacchiare tutti, aveva un bel caratterino il ragazzo. 
< Secondo te è romantico sposare un perfetto sconosciuto? > chiese un giornalista e Stiles sorrise gentilmente a Derek, sfiorandogli un momento la mano prima di rispondere al posto suo come sempre.
< E' una cosa impulsiva, per anni ho tenuto a bada questo mio lato, ho programmato ogni cosa, ho fatto piani e progetti...e guardate dove sono finiti i miei piani...sulle labbra di una delle mie assistenti > ridacchiò Stiles con una punta di amarezza alla fine. 
< Quindi hai pensato che sposare uno sconosciuto... > iniziò quello, ma Stiles lo bloccò.
< Non ho pensato, è questo il punto. Per una volta ho seguito il cuore invece della testa e sento che potrebbe essere stata la cosa giusta > e nel dirlo arrossì lievemente mentre Derek sentì per un breve istante il cuore sfarfallare. 
< Non sapete niente l'uno dell'altro però, ci avete pensato bene? > lo smontò ancora il giornalista e Derek sentì chiaramente la gamba del cantante iniziare a muoversi nervosamente su e giù, nascosta agli occhi indiscreti della gente davanti a loro.
< La gente si conosce ogni giorno senza sapere nulla dell'altro. Entra in un bar e conosce l'amore della sua vita in un cliente che prendeva il caffè seduto proprio alla sedia accanto, o basti pensare a tutte le app di incontri > si intromise Derek con la felicità dei giornalisti.
< Perchè questo dovrebbe essere diverso? > aggiunse Stiles.
< Beh mi sembra ovvio, perchè voi vi siete sposati > ribattè l'uomo e Derek sbuffò lievemente, iniziavano ad essere ripetitivi.
< Si, ci siamo sposati e ora impareremo a conoscerci > disse un po' duramente. 
< Sentite, ieri sera ero al concerto reggendo un cartello che chiedeva di sposarmi, lui ha detto di si ed io non ho accettato perchè lui è bellissimo > e Derek per un momento si pentì per averlo detto davanti a tutte quelle persone, ma continuò come se niente fosse, ignorando il sorrisetto malizioso del cantante.
< L'ho fatto perchè in quel momento sentivo che era la cosa giusta da fare > terminò.
< Quindi vi siete guardati e avete detto si > disse una donna con aria scettica e Derek davvero, avrebbe voluto prendere il tavolo e scaraventarlo via, poi si voltò verso Stiles e i due si guardarono intensamente negli occhi per qualche istante, gli occhi di Stiles sembravano risucchiare via tutto il resto.
< Si, esatto > soffiò incantato.
< E non vi sembra una cosa frivola? > la voce della donna era davvero fastidiosa, tutti erano davvero fastidiosi. Derek sentì una vena pulsare sulla testa e si voltò verso la donna.
< Il matrimonio storicamente è sempre stato un contratto, una transazione. Tu mi dai una giovenca e io ti do una moglie, l'amore non c' entrava nulla con il matrimonio e magari è proprio lì che le persone inciampano adesso. Magari così facendo le cose andranno benissimo, non si può mai sapere come e se funzionerà tra due persone sia che si conoscano da tutta una vita sia che si conoscano solo da poche ore > e davvero Derek stava parlando anche troppo per i suoi gusti.
< Questo lo dice perchè è divorziato? E' il suo secondo matrimonio giusto? > chiese un altra donna e Derek strinse un momento i pugni, doveva aspettarselo che facessero ricerche su di lui.
< Si, ero sposato > soffiò.
< Con una donna? > chiese ancora insistente.
< Si > disse tra i denti. 
< Non vorrà fallire di nuovo > continuò e Derek stava davvero per alzarsi e mandarli tutti al diavolo.
< Non puoi dire di aver vissuto se non hai fallito, chi di noi ha fatto sempre tutto bene? > si intromise Stiles bloccando quella che sarebbe potuta diventare una catastrofe aggiungendoci una battuta delle sue, poi si alzò e fece cenno a Derek di fare altrettanto.
< Quello che abbiamo fatto è una follia, ma potrebbe essere la cosa migliore che ci sia mai capitata. Quindi non ci resta che aspettare, il tempo ci dirà se avevamo ragione noi o se avevate ragione voi > e detto quello salutò ed uscì, decretando che per quel giorno avevano finito.
< Sei stato bravo > disse a Derek una volta fuori.
< Mi dovrai insegnare a comunicare così bene con le sopracciglia > ridacchiò poi sfiorandogliene una con l'indice e quella schizzò verso l'alto, facendo ridere Stiles.
< Ecco, proprio così. Mai viste sopracciglia così espressive  > rise, poi lo abbracciò per un istante.
< Giuro che cercheremo di non stravolgere troppo la tua vita, adegueremo i vari impegni ai tuoi > disse staccandosi ed incamminandosi verso la macchina. 
< Credo sia un po' tardi per quello > disse Derek a mezza voce e Stiles ridacchiò ancora.
< Le attenzioni non fanno per me > aggiunse e Stiles gli sorrise comprensivo.
< Lo so, possono soffocare a volte > sussurrò aprendo lo sportello della sua auto.
< Ma ti giuro che non lascerò mai che le cose ti travolgano, ti ho tirato in mezzo a questo casino, ma voglio davvero provare a far arrivare questa cosa da qualche parte...anche se non dovesse diventare amore > disse sincero e Derek per un istante sentì il desiderio di baciarlo.
< Allora, dove andrai ora? > chiese tossicchiando e allontanandosi di mezzo passo per bloccare quell'impulso.
< Londra, devo registrare un paio di cose > rispose prima di venire richiamato da Scott, già seduto in macchina.
< E' tardi > gli disse semplicemente senza alzare gli occhi dal palmare che aveva in mano.
< Allora ci vediamo al prossimo servizio fotografico > disse Derek con un mezzo sorriso.
< Mi raccomando, controlla l'agenda e le e-mail > gli ricordò Scott e Derek tirò fuori il cellulare per sventolarlo davanti al ragazzo.
< Lo farò > disse notando l'espressione inorridita del moro. 
< OMG! Quel coso non manda nemmeno messaggi! Di che anno è?! > esclamò facendo ridacchiare Stiles mentre Derek alzava ancora una volta il sopracciglio.
< Omg, li manda i messaggi > lo prese in giro facendogli il verso, facendo ridere di gusto Stiles e Derek capì di essere fregato quando pensò solo per un istante che avrebbe fatto di tutto per sentire ancora quella risata.
< Ma molto lentamente > fu per questo che aggiunse queste altre parole, quasi sussurrandole per metterci più enfasi e facendo aumentare le risate del cantante.
< Lo adoro > gli sentì dire e chiuse lo sportello, salutando i ragazzi con la mano mentre partivano, ripetendo a se stesso che era fottuto, letteralmente fottuto.
Nonostante Stiles fosse lontano e nella sua agenda non ci fosse niente se non i suoi soliti impegni era comunque tartassato dai paparazzi, se li ritrovava ovunque, per fortuna non fuori scuola, anche se lì ci pensavano i suoi studenti a stordirlo di domande, ma erano davvero fastidiosi. Per fortuna tra i suoi sguardi assassini, Erika e il suo modo di mandarli via senza essere sgarbata (una volta erano fuori con il cane ed erano dovuti rientrare subito perchè non gli davano tregua ed Erika aveva guardato tutti con un sorriso sfrontato e aveva esclamato "il cane non fa la cacca se viene fissato, ma io la faccio solo se mi guardano, quindi magari se siete fortunati..."  e si era portata una mano come per slacciarsi i pantaloni, i paparazzi si erano volatilizzati all'istante mentre lei rideva malefica e nonostante tutto Derek l'aveva adorata) e le varie minacce di Scott via e-mail ai vari tabloid per cui lavoravano Derek riusciva ad avere più o meno la sua vita normale. Stiles gli aveva mandato qualche messaggio, ma aveva capito presto che Derek non guardava quasi mai il cellulare e aveva rinunciato, limitandosi a qualche informazione di tanto in tanto. 
Con sua figlia le cose andavano come al solito, come promesso era stata lasciata fuori da tutto, nessuno ne parlava online e nessuno la importunava, ma lei ovviamente insisteva, voleva conoscere Stiles e sapere tutto di quella nuova e strana relazione del padre. Era super felice di poter dire a tutti di essere in qualche modo la figlioccia di Stiles Stilinski e  torturava le orecchie di Derek con tutte le sue richieste per incontrarlo.
< Laura ne abbiamo parlato, non so se questa cosa andrà avanti > sospirò Derek all'ennesima richiesta.
< E allora?! Io intanto voglio conoscerlo! Non è giusto che tu sei sposato con Stiles ed io non posso approfittarne! > sbuffò lei incrociando le braccia al petto. 
< Laura, per adesso è tutto solo una facciata, mi hanno addirittura truccato per le interviste. Il mondo di Stiles è falso e molto ipocrita e non voglio che tu ti ci avvicini finchè non capirò dove arriverà tutta questa storia > disse serio, non avrebbe esposto la figlia al mondo di Stiles se poi si sarebbero lasciati. 
< Fra l'altro non credo proprio che tua madre approverebbe > aggiunse davanti allo sguardo scocciato di lei, ottenendo in riposta solo un sopracciglio alzato, sua figlia gli assomigliava sempre di più. 
< Ok, conversazione chiusa > sbuffò a quel punto alzandosi, poi tirò fuori il cellulare e sentì Laura trattenere il fiato.
< Tu hai un iphon?! > esclamò.
< Ah si, me l'ha mandato Lydia, almeno riesco a tenermi aggiornato meglio > disse contrariato, glielo aveva inviato qualche giorno prima, dopo che per l'ennesima volta non aveva letto le e-mail.
< Questo suona quando hai qualcosa da fare Derek! Io non posso gestire anche te e la tua fobia dei telefoni! > gli aveva detto con voce glaciale per poi attaccare, ignorando ogni minima protesta. 
< Comunque devo andare a prepararmi, ho una partita di bowling tra poco > disse dopo che il cellulare aveva trillato, ricordandogli l'impegno.
Un'ora e mezza dopo Derek si trovava seduto sullo scomodo divanetto della pista da bowling, osservando Scott tirare la palla verso i birilli tra le prese in giro di Stiles, sarebbe anche potuta essere una cosa piacevole, ma l'enorme videocamera puntata su di lui lo rendeva nervoso. Oltre alla telecamera poi c'erano i cellulari di tutti sempre attivi, facendo video  e postando tutto su almeno tre social diversi.
< Dai ragazzone, fammi vedere che sai fare > ghignò Stiles passandogli una delle palle più pesanti.
< Immagino non sia un problema giocare con questa > soffiò senza farsi sentire dagli altri, sfiorandogli per un momento il bicipite che spuntava da sotto la maglia.
< No che non lo è > ghignò sfrontato Derek avvicinandosi alla pista. Non giocava a bowling da quando era ragazzo, probabilmente l'ultima volta che ci aveva giocato lui e Paige erano fidanzati. Pregò solo un momento di non fare una figuraccia mandando la palla nel fosso laterale e tirò, riuscendo a fare spare al secondo lancio.
< Te la cavi > disse Stiles afferrando una delle palle meno pesanti e Derek non riuscì a trattenere un ghignetto.
< Non usi la mia stessa palla? > chiese e Stiles lo guardò fintamente offeso.
< Non tutti sono dotati di tutto quel ben di dio ragazzone > disse infilando le lunghe dita nel buco della palla e per un breve istante Derek si ritrovò a fantasticare su quelle stesse dita, chissà come sarebbero state attorno alla sua erezione...
< Vediamo se sai fare di meglio > gli disse dopo aver tossicchiato un istante.
< Io? Meglio di te? Oh non so davvero se riesco > disse avvicinandosi alla pista e Derek si concentrò sul tabellone del punteggio, non avrebbe guardato il suo sedere perfettamente fasciato nel pantaloni davanti alla telecamera per niente al mondo. Quando lo sentì esultare i suoi occhi tornarono alla pista.
< Strike è meglio di spare, giusto? > gongolò e Derek assottigliò lo sguardo, quella era una sfida! Sfida che perse miseramente, Stiles era bravissimo, ma Derek non si divertiva così da anni, c'erano stati addirittura momenti in cui si era totalmente dimenticato di essere ripreso e si era lasciato andare a battutine e doppi sensi, per fortuna sussurrati così piano da non poter essere registrati. Stiles però reagiva sempre con quel sorrisetto malizioso e passandosi la lingua sulle labbra, cosa che a lungo andare avrebbe fatto impazzire Derek, se lo sentiva.
< Ora devo andare > disse una volta finita la partita, dopo aver guardato l'orologio. Non che avesse impegni, ma se voleva stare concentrato il giorno seguente avrebbe dovuto farsi abbastanza ore di sonno.
< Di già? > chiese Stiles dispiaciuto, poi sussurrò qualcosa a Scott.
< Noi abbiamo la festa > disse il moro ad alta voce e Stiles sembrò ragionare un momento, poi sorrise all'amico.
< Andate voi > disse e tornò a guardare Derek.
< Dove abiti? > gli chiese e Derek sentì il cuore battere furiosamente nel petto mentre  salutava gli altri ed usciva all'esterno con Stiles, senza sapere cosa avesse in mente il cantante. 

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Capitolo 4
*** Casa e scuola ***


Qualsiasi cosa avesse pensato Derek nel breve tragitto fino alla macchina era sbagliata, infatti con loro due in auto c'era il fedele cameraman e Derek continuava a sentire la vena pulsare sempre più forte. Arrivarono a casa abbastanza rapidamente e quando aprì la porta un enorme cane lupo gli venne incontro, ma invece di salutare lui come al solito si lanciò su Stiles, iniziando a fargli le feste.
< Wow! > rise il cantante facendogli le carezze, il cane in piedi era alto quasi quanto lui.
< Non ti facevo tipo da cane sai? Più da gatto > gli disse dopo che Derek fu riuscito a staccarglielo di dosso, osservando con gli occhi lievemente sgranati l'enorme quantità di peli che aveva lasciato sulla sua costosissima maglietta, ma Stiles sembrava non badarci. 
< Solitamente non è così espansivo  > borbottò Derek ancora un po' scioccato per la reazione del suo cane, solitamente se ne stava sulle sue e ringhiava, per Derek era perfetto perchè odiando le interazioni con le altre persone nessuno si avvicinava più di tanto.
< Gli piaccio > gongolò Stiles  sorridendo, poi si guardò intorno e chiese un tour della casa, ma Derek guardò prima lui, poi il cameraman.
< Senti, si potrebbe saltare questo episodio? > sussurrò. Stiles capì immediatamente e fece un cenno all'uomo che era con loro, sorridendogli tranquillo.
< Ci vediamo domani > gli disse gentilmente e quello se ne andò dopo aver salutato, lasciandoli soli. Immediatamente entrambi sentirono il peso dell'imbarazzo, così Derek si affrettò a mostrargli casa.
< Invece la casa è proprio da te > sussurrò quando gli ebbe mostrato tutto, sfiorando la copertina di alcuni libri con un dito.
< Grazie? > rispose Derek a mo' di domanda e Stiles ridacchiò, ma si limitò a lanciargli un sorriso enigmatico senza dare ulteriori spiegazioni.
< Lei è tua figlia? > chiese poi quando arrivò col dito ad una foto incorniciata di una ragazza che somigliava tutto a Derek.
< Si, è in quella fase in cui è ancora la mia bambina, ma non vuole avere nulla a che fare con me > rispose con un sorriso divertito.
< L'adolescenza è un periodo difficile, io ho letteralmente fatto impazzire mio padre > disse Stiles sorridendo intenerito ai ricordi.
< Non sono mai stato un ragazzino facile e l'adhd non aiutava > sussurrò confessando a Derek un segreto molto importante della sua vita a dimostrazione che si fidava, Derek si affrettò ad accarezzargli un momento il braccio in una silenziosa risposta, sapeva che dire qualcosa sarebbe stato superfluo e Stiles gli sorrise grato. 
< Tutt'oggi prendo l'adderal più volte al giorno, ma devo dire che l'iperattività aiuta quando hai milioni di cose da fare e solo dodici ore a disposizione > ridacchiò.
< Si, penso di si > disse Derek divertito. 
< Che è successo con la madre di Laura? > chiese poi Stiles per cambiare argomento, ma subito scosse la testa.
< No scusa, non sono affari miei > si corresse alzando le mani, ma Derek gli sorrise tranquillo.
< Nessun problema > disse alzando le spalle, oramai aveva superato la fase in cui solo parlare della sua ex lo faceva stare male.
< Semplicemente ci siamo fidanzati da ragazzini e ci siamo sposati molto giovani, dopo Laura le cose si sono complicate e lei non tollerava più il mio modo di essere, soprattutto dopo la morte dei miei genitori e di mia sorella mi sono chiuso molto e lei questo non lo ha sopportato. Ci siamo allontanati sempre di più, poi lei ha trovato qualcuno che le desse ciò che voleva e se n'è andata, ci dividiamo il tempo con Laura e abbiamo raggiunto una buona dose di serenità e di equilibrio, anche se ci è voluto del tempo  > spiegò e pochi istanti dopo le braccia di Stiles erano intorno a lui, stringendolo forte senza dire nulla. Restarono abbracciati per diverso tempo senza dire una sola parola, ascoltando l'uno il respiro dell'altro, si erano confessati due cose molto importanti, cose che nel bene o nel male creano un legame, si fidavano l'uno dell'altro e questo per entrambi voleva dire già molto.
< Per quello che vale, per me sei un uomo fantastico > sussurrò alla fine Stiles strofinando per un momento il naso contro il suo petto e Derek gli accarezzò i capelli in un muto ringraziamento, era fantastico come Stiles riuscisse ad interpretare tutti i suoi gesti non accompagnati dalle parole, solo Laura ci riusciva. 
< Scusa > soffiò poi quando si staccarono e Derek gli accarezzò un momento la guancia col pollice, poi Stiles rilasciò andare il fiato con uno sbuffo imbarazzato e adocchiò l'altalena che Derek aveva messo anni prima per Laura e che non aveva il coraggio di staccare. 
< Hai un'altalena! > esclamò entusiasta e ci si andò a sedere sopra, dondolando lentamente.
< Sai, io credo davvero nel matrimonio > gli disse sincero guardandolo negli occhi con tanta intensità da farlo vacillare. 
< Laura mi ha detto che non sei mai stato single da quando sei famoso > ribattè Derek e Stiles sembrò ragionarci su.
< No, effettivamente no > sussurrò. 
< Ma è come se...non lo so Derek, sento che senza qualcuno accanto io sia...nessuno > sussurrò scuotendo lievemente la testa.
< Tu? Ma se sei famosissimo, hai tipo nove milioni di follower > ribattè e Stiles sorrise divertito.
< Non è per la fama. Non lo so Derek... è complicato > sospirò abbassando lo sguardo su suoi piedi.
< E' questione di credibilità, forse. Sai che non sono mai stato candidato a niente? Ero in una spirale depressiva davvero brutta...e poi ho incontrato Theo...e lui mi ha dato questo > disse tirando fuori dalla maglietta un ciondolo. Derek si avvicinò per osservarlo, ignorando il moto di gelosia che la consapevolezza che Stiles avesse addosso qualcosa che gli aveva regalato Theo gli aveva smosso.
< Canta > lesse sul ciondolo.
< Significa non lasciarli vincere, sono un cantante gay, faccio musica diversa dagli altri, probabilmente non vincerò mai nulla...ma non lascerò che tutto questo mi abbatta e continuerò per la mia strada > disse sorridendo triste, probabilmente il ricordo di Theo gli aveva guastato l'umore. 
< Per quanto mi riguarda non hai bisogno di alcun riconoscimento, sei bravissimo, anche se nessuno ti candiderà mai a chissà che premio. La gente ti ama, penso basti questo no? > gli disse sincero e Stiles si sporse lievemente in avanti, sfiorando le labbra di Derek con le proprie in qualcosa che poteva definirsi un bacio.
< Sono felice di aver scelto te> soffiò per poi alzarsi. 
< Ti lascio andare a dormire, domani mattina hai lezione > disse e Derek si sentì un po' morire nel doverlo salutare, ma si limitò ad annuire.
< Hai bisogno di un passaggio? > chiese però subito dopo.
< Sta venendo Scott a prendermi > rispose sventolando il cellulare per fargli capire che gli aveva scritto.
< Buona notte allora > soffiò mordendosi lievemente il labbro.
< Buona notte > rispose Derek allontanandosi da lui ed essendo girato non potè leggere la leggera delusione negli occhi di Stiles, ma sapeva di stare facendo la cosa giusta, non doveva farsi coinvolgere troppo, non subito.
Le giornate si susseguirono veloci, dopo quella serata Derek e Stiles si erano avvicinati un po' di più e Derek era un po' più aperto nei suoi confronti, stava iniziando a vedere il vero Stiles oltre alla facciata che mostrava sui social. Una sera gli aveva persino confessato che a volte odiava quella vita, che c'erano momenti in cui desiderava poter essere un normale venticinquenne e Derek si era quasi sentito in dovere di rinvitarlo a casa sua per fargli passare delle tranquille serate a chiaccherare o a fare cose piacevoli come guardare un film mangiando pop corn caramellati, cosa di cui Stiles gli era davvero grato. Derek si stava anche abituando alle telecamere, gli davano sempre meno fastidio nonostante avrebbe davvero preferito vederle sparire, ma almeno riusciva a comportarsi in maniera più rilassata. Stava anche iniziando a fare amicizia con Scott e Lydia che erano onnipresenti nella vita di Stiles e sentiva che le cose potevano davvero funzionare in qualche modo.
Dopo tre mesi dal loro matrimonio Derek fece un'altra cosa che non avrebbe mai creduto di poter fare, si trovò sul red carpet con Stiles, vestito super elegante e con un gran groppo in gola, se odiava avere intorno una sola telecamera lì era letteralmente circondato.
< Che devo fare? > sussurrò a Scott che gli sorrise incoraggiante.
< Sorridi e sta vicino a Stiles, tutto qui > rispose lui e Derek così fece, grato di non dover spiccicare nemmeno mezza parola, ci pensava il cantante a parlare per lui, salvandolo come aveva fatto all'intervista da tutte le domande che gli venivano fatte. Derek si limitò a sorridere lievemente e tenere stretta la mano di Stiles nella sua, facendogli di tanto in tanto lievi carezze col pollice in uno dei suoi muti ringraziamenti e Stiles aumentava per un istante la stretta per rispondergli.
 Erano a farsi le foto quando sentì Stiles irrigidirsi al suo fianco e rilasciare un sospiro tremulo e quando spostò lo sguardo notò Theo poco lontano, stava venendo nella loro direzione con un sorriso strafottente stampato in faccia.
< Stiles > salutò ignorando totalmente Derek che lo fissò malissimo.
< Theo > soffiò Stiles, la rabbia per il tradimento col tempo era sfumata, lasciando nel cantante solo tanta amarezza, tristezza e senso di abbandono per una relazione durata tre anni e finita così all'improvviso e così tragicamente. Derek gli strinse per un momento il polso e Stiles gliene fu grato, la presa di Derek sembrava tenerlo ancorato al presente e a se stesso.
< Sei bellissimo stasera > si complimentò.
< Grazie > soffiò tra i denti. 
< Io dopo tutto questo andrò in Spagna, la nostra casa delle vacanze ti ricordi? Magari potresti raggiungermi lì, come ai bei vecchi tempi > sussurrò e Derek serrò la presa sul suo polso mentre Stiles fissava il suo ex senza dire niente, con uno sguardo che a Derek non piaceva affatto. 
< Pensaci, ti aspetto lì > disse alla fine Theo facendogli l'occhiolino per poi allontanarsi senza nemmeno aspettarsi una risposta, quasi come se sapesse in qualche modo di avere già vinto. Il cantante prese un lungo e tremante respiro, poi sorrise a Derek che non ebbe il coraggio di dire niente, Stiles nemmeno disse nulla, ma il suo sguardo parlava per lui e Derek ne ebbe paura, ci stava pensando, Stiles stava pensando di tornare da Theo.
Nonostante questo però nessuno dei due parlò nuovamente di Theo e di ciò che era successo e le loro vite ripresero come prima.
Stiles era super impegnato tra scrivere le nuovi canzoni, cantare ai vari eventi, andare alle feste e tanto altro mentre Derek si stava impegnando molto con il club di matematica, erano quasi arrivate le semifinali, in più Laura si era finalmente unita al loro gruppo e Derek ne era entuisiasta, ne aveva parlato a Stiles e lui si era mostrato davvero molto interessato, in fondo a scuola era un secchione a quanto sembrava, in matematica poi era davvero bravo. Alla fine Derek aveva fatto uno sforzo e avevano iniziato a sentirsi al cellulare, soprattutto perchè i periodi in cui erano separati si allungavano sempre più spesso. Era piacevole parlare con Stiles, spesso si trovava a ridere, cosa che non faceva da davvero molti anni e in più sentiva di poter parlare di tutto al telefono con lui. Sempre più spesso si erano ritrovati a flirtare apertamente, facendo battute e doppi sensi e ancora più spesso Derek dopo aver chiuso la telefonata con Stiles si era dovuto chiudere in bagno per una sessione in solitaria, cosa che valeva anche per Stiles. L'unica cosa era che continuavano a girarsi intorno senza mai fare realmente qualcosa, quando stavano insieme stavano bene, ma non si erano più baciati o altro e flirtavano per lo più telefonicamente, quando erano l'uno di fronte all'altro erano molto più contenuti e Derek sapeva che era colpa di quelle maledette telecamere. Stava rimuginando su quelle cose mentre era al club di matematica quando Erika bussò alla porta con un enorme sorriso.
< Ragazzi, smettete di fare ciò che state facendo! > esclamò allegra e Derek la guardò di traverso.
< Non puoi interrompere la lezione Erika > le disse serio, ma lei lo ignorò e incitò ancora i ragazzi a chiudere i libri.
< C'è un ospite per voi! > disse felice e in quel momento Stiles si affacciò nella stanza, provocando urletti da parte di tutti i ragazzi mentre Derek si alzava di scatto.
< Stiles > sussurrò avvicinandosi senza sapere cosa fare, poteva abbracciarlo? Doveva mantenere una certa distanza? In fondo era suo marito, ma lui era il professore...
< Eih, ero da queste parti e...ho pensato di fare un saluto, spero non ti dispiaccia > gli disse imbarazzato dandogli un lieve abbraccio, togliendolo dall'impaccio di decidere.
< No, nessun problema, assolutamente > disse, voltandosi verso i suoi studenti per ammonirli con lo sguardo di fare i bravi dato che avevano già iniziato con battutine e risatine.
< Allora ragazzi, lui è Stiles, vedete di comportarvi bene > disse serio cercando di placare l'entusiasmo.
< Signor Stiles, cosa ci trova nel signor Hale?  > rise uno dei ragazzini e Stiles si voltò verso l'uomo e sorrise.
< Beh, è sexy > ridacchiò e alcune delle sue studentesse annuirono.
< Poi è buono, intelligente, divertente > aggiunse e Derek sbuffò livemente alle risposte negative dei suoi studenti al "divertente".
< E non mi ha tradito con la mia assistente, questo è già tanto > concluse con aria divertita.
< Ok, basta domande > Derek bloccò subito il fiume di domande che stava sicuramente per partire.
< Noi ci stavamo allenando, ma se vuoi puoi restare > disse e Stiles annuì felice, andandosi a sedere sulla cattedra. La lezione continuò relativamente calma finchè Derek non chiamò sua figlia alla cattedra.
< Lei è tua figlia? > soffiò Stiles con un sorriso emozionato che scaldò il cuore di Derek, l'uomo si era dimenticato di informare Stiles del fatto che la figlia era entrata nel club quindi sicuramente il cantante non pensava di trovarla lì. Per un istante Derek ebbe un forte istinto di protezione nei confronti di Laura, ma Stiles sembrava così felice che Derek seppe di potersi fidare.
< Ciao > sussurrò emozionato Stiles quando Laura fu vicino a lui come se fosse Laura la persona famosa e lui un semplice studente.
< Ciao > rispose lei abbracciandolo per un istante.
< Sono felice di conoscerti > sussurrò per poi mettersi vicino al padre che le sorrise, iniziando a farle diverse domande che avrebbero probabilmente fatto alla gara.
< Sono sicuro che andrete benissimo alla semifinale > disse dopo che la figlia ebbe risposto correttamente a tutte le domande senza nemmeno pensarci troppo.
< Si ma Laura ha paura a parlare in pubblico! > esclamò ad un certo punto uno dei compagni e Laura sospirò piano, la sua era una vera e propria fobia, si bloccava e non riusciva a ragionare se messa sotto pressione, ma ci stava lavorando.
< E allora? Anche io ho paura sai? > esclamò Stiles prima che Derek potesse dire qualcosa e tutti si voltarono verso di lui.
< Tu? davvero? > chiese scettico uno di loro e Stiles annuì.
< Certo! Dovreste vedere come mi tremano le mani prima di ogni evento. La sera prima poi non riesco a dormire e se non ci fosse il mio amico Scott a ripetermi mille volte che andrà tutto bene scoppierei in lacrime prima di ogni concerto > rise scendendo dalla cattedra.
< E sapete un'altra cosa? Una volta ad uno dei miei concerti ho scordato le parole della mia stessa canzone > disse ridendo a quel ricordo, ma ovviamente nessuno voleva credere che una cosa del genere fosse possibile.  Stiles allora si voltò verso Derek.
< Possono usare un momento il cellulare o il computer? > chiese e Derek annuì, i suoi studenti sembravano pendere dalle sue labbra e l'uomo era curioso di vedere cosa avrebbe fatto e anche di vedere se davvero aveva scordato le parole.
< Cerca il mio concerto di tre anni fa, ti basterà digitare "Stiles dimentica le parole al concerto" > disse ad uno dei ragazzi e quello si affrettò a farlo, aprendo poi uno dei tanti video su you tube che avevano più o meno lo stesso titolo. Subito la voce di Stiles rimpì l'aula, nel video Stiles aveva un bellissimo abito azzurro  e cantava divinamente come al solito, ma all'improvviso il primo piano sulla sua faccia mostrò un'espressione confusa, come se non ricordasse più nulla e la sua voce si spense lentamente, sovrastata dalla musica. Stiles nel video non ballava e non cantava più e la sua espressione diceva chiaramente "non ricordo più le parole". Riprese a cantare dopo solo pochi istanti, ma era stato palese che fossero state le persone che cantavano a ricordargli tutto.
< Ok basta così > disse Stiles spegnendo il video.
< Visto? Questo sono io che dimentico le parole di una mia canzone, tra l'altro scritta da me, in diretta tv. Capita, può succedere a chiunque, ma la cosa più brutta è che dopo che ti è successo una volta resta la paura. Ogni volta pensi " e se succedesse di nuovo?" e così vai nel pallone e rischi di sbagliare ancora e ancora > esclamò.
< E allora che hai fatto? > chiese Laura.
< Semplice, ho spostato la mia attenzione su qualcos'altro, ho creato delle coreografie così difficili che la mia testa era totalmente concentrata su quello e le parole venivano da se > rispose e la ragazzina gli sorrise, capendo la strategia e a Derek si scaldò il cuore, aveva provato per settimane a consolare Laura per ciò che era capitato, ma non l'aveva mai vista serena di fronte a questo argomento. 
< Quindi concentrarsi sul ballo mi fa dimenticare quanto ho paura e tutto si sistema > disse Stiles, poi fece quel suo solito sorriso, quello che Derek aveva iniziato a conoscere e amare...Stiles stava avendo un'idea.
< Avrei bisogno delle casse, ne avete? > chiese ad Erika che annuì entusista prima di correre fuori per andare a prenderle nell'aula di musica.
< Su aiutatemi > esclamò poi Stiles iniziando a spostare i banchi verso il muro per far spazio.
< Che vuoi fare? > sussurrò Derek e Stiles si limitò a fargli l'occhiolino. 
< Tranquillo ragazzone, tu dovrai solo fare il tuo lavoro > rise, poi sistemò le casse e le collegò al suo cellulare.
< Basso mi raccomando > si limitò a dire Derek e Stiles ridacchiò, sussurrando un divertito "noioso" e facendo partire una delle sue canzoni. Pochi istanti dopo la sua classe stava ballando con Stiles davanti a tutti.
< Dai Derek, fa le domande > rise dopo poco senza far smettere di ballare i ragazzi e l'uomo lo fissò confuso per un momento, poi scosse la testa con aria divertita e iniziò a fare domande ai suoi studenti. Tutti rispondevano ridendo, ma rispondevano bene. Una volta terminate le domande Derek li osservò mettersi in cerchio e ballare uno alla volta e quando fu il turno di Stiles i due non smisero di guardarsi negli occhi nemmeno un istante. Derek aveva notato Lydia sulla porta che faceva un video, probabilmente una diretta, ma per una volta non gli importava, aveva occhi solo per Stiles e per i suoi studenti, così felici e sereni. Anche Erika si gettò nel cerchio, ma quando Stiles gli fece cenno di raggiungerlo Derek scosse la testa, ridendo lievemente quando i suoi studenti intonarono un coro di "buuu" divertito nei suoi confronti.
< Lasciamogli quel poco di dignità che gli resta > lo prese in giro allora Stiles staccando la musica, raccontando ai ragazzi della loro partita a bowling. Probabilmente in qualsiasi altro momento o con qualsiasi altra persona Derek si sarebbe risentito di essere preso in giro di fronte ai suoi studenti, ma Stiles nonostante stesse raccontando della sconfitta di Derek aveva un tono così fiero e dolce che sembrava elogiarlo, così quando Stiles gli si avvicinò gli sorrise dolcemente, reprimendo per l'ennesima volta l'istinto di baciarlo.
< Anche se... > sentì dire a Stiles con un ghignetto e prima che potesse dire o fare qualcosa sentì il petto del cantante attaccarsi alla sua schiena e bloccargli le braccia, poi Stiles mise le braccia sotto le sue, facendole comparire ai lati del suo corpo. Pochi istanti dopo la voce melodiosa di Stiles cantava senza musica e le mani del ragazzo iniziarono a muoversi. La classe scoppiò a ridere mentre sembrava che le braccia di Stiles in realtà fossero quelle di Derek, il cantante le muoveva sensualmente, facendo mosse ridicole che facevano ridere di gusto tutti. Durò solo pochi istanti prima che Derek protestasse, ma si zittì quando sentì per un momento le labbra di Stiles posarsi sulla sua nuca prima di staccarsi ridacchiando. 
< Scusa, scusa > ridacchiò divertito mentre Derek combatteva per non arrossire, ignorando i brividi che ancora scendevano sulla sua schiena. I due si guardarono negli occhi e il suono della campanella li fece sobbalzare entrambi.
< Vi aspetto fuori > disse Stiles a quel punto, uscendo dall'aula dopo aver salutato calorosamente i ragazzi. 
Quando Derek e Laura uscirono da scuola trovarono Stiles seduto sul cofano della camaro con un cappellino e degli occhiali da sole e fece ad entrambi un enorme sorriso.
< Ora voi due venite a casa mia > disse zittendo le proteste di Derek con un lievissimo bacio che ebbe il potere di far fare a Laura un urletto così acuto da spaventare un povero uccellino posato su un albero li vicino.
< A casa mia, a cena > soffiò ad un nonnulla dalle sue labbra per poi raggiungere la macchina e Derek prese un lungo respiro prima di salire sulla camaro e metterla in moto, seguendo Stiles fino a casa sua.

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Capitolo 5
*** Ballo e casa ***


Note. la canzone che canterà Stiles quando sale sul palco al ballo è la canzone del film pixar Elemental, secondo me è troppo adatta a lui e Derek <3


Laura non fece che saltellare eccitata per tutto il viaggio, Derek aveva detto di volerla tenere fuori dalla loro vita, ma la figlia era così felice e Stiles era stato così gentile con lei in classe che non ce l'aveva fatta a dire di no, sperò solo di non pentirsene in futuro, Laura aveva già subito l'abbandono della madre, non voleva darle altri traumi. 
Quando entrarono in casa Stiles era già lì, si era cambiato e indossava abiti più comodi, ma sempre alla moda e li accolse con un caloroso sorriso. 
Faceva strano vedere Laura e Stiles interagire, il cantante era molto accorto nei suoi confronti, sembrava camminare sui gusci delle uova e Derek lo apprezzava molto, ma ovviamente la figlia era un terremoto di domande, girava da una parte all'altra della casa senza sosta, urlando per qualsiasi cosa vedeva. Ovviamente come promesso da Stiles non c'erano telecamere, Laura doveva essere lasciata fuori, per quello l'atmosfera era ancora più rilassata e mentre cenavano con cibo d'asporto costosissimo Derek si sentì per la prima volta dopo tanto tempo in pace con se stesso. Erano un bel quadretto, loro tre a mangiare attorno al tavolo, ridendo e scherzando su cose sciocche, cantando e parlando di matematica...Derek seppe con certezza che quella era la sua felicità e per un attimo ne fu spaventato. Sapeva di volerci andare piano e che nulla era ancora sicuro, ma si ritrovò a sperare che quello fosse il loro futuro.
Finito di mangiare Derek andò in bagno e quando tornò trovò Stiles al pianoforte che suonava qualcosa e Laura che lo osservava rapita, poggiata tranquillamente a fianco del pianoforte. 
< Allora, mio padre ti piace? > sentì chiedere a Laura, diretta e schietta come sempre e l'uomo alzò gli occhi al cielo.
< E' noioso a volte, ma è intelligente e dolce > aggiunse e Derek affrettò il passo per bloccare quella conversazione. Stiles smise di suonare ed osservò Laura con un sorriso intenerito.
< Sai? Tuo padre mi ha detto che tu sei la sua parte migliore > disse svicolando alla grande la domanda.
< E se tu sei la sua parte migliore allora so perfettamente che tuo padre è una persona meravigliosa > aggiunse alzandosi per poi voltarsi verso Derek, guardandolo per un momento con tutta l'intensità di cui era capace, bloccando l'avanzata di Derek e le parole che stava per dire. 
< Mi ha fatto piacere avervi qui > disse accarezzando per un istante i capelli di Laura che sorrise emozionata e Derek tentò di ignorare le farfalle che gli vorticavano nello stomaco nel vederlo interagire a quel modo con la figlia, così si voltò verso un enorme appendiabiti pieno di borse glietterate.
< Queste sono tue? > chiese con un ghignetto e Stiles gli fece una smorfia indispettita.
< A parte che non ci sarebbe nulla di male anche se usassi le borse > iniziò avvicinandosi a lui.
< Però no, sono per un organizzazione benefica con cui collaboro, devo spedirle domani in mattinata > rispose mentre Laura sfiorava una borsa con ammirazione sussurrando un "è stupenda" con voce tremante.
< La vuoi? E' tua > e Stiles subito la tolse dal gancio e gliela diede. Laura guardò un momento il padre per chiedergli silenziosamente il permesso e come al solito Derek dovette combattere contro il suo primo istinto di scuotere la testa e dirle di posarla, perchè quella borsa era troppo vistosa per una ragazzina, perchè non doveva accettare cose in regalo così facilmente, perchè era comunque un piccolo passo dentro il mondo dello spettacolo e dell'opulenza, ma alla fine le sorrise, annuendo lievemente perchè quel regalo era da parte di Stiles, perchè entrambi si stavano sorridendo complici, perchè amava vedere sua figlia felice.
< Con questa farai un figurone al ballo > rise Stiles dopo avergliela messa in spalla e Laura riprese  a fare i suoi urletti e saltelli, ringraziando Stiles a profusione prima di correre nella camera da letto del cantante, dove si trovava un enorme specchio, per potersi rimirare.
< Grazie > disse Derek quando Laura non fu più a portata d'orecchio.
< Di nulla, mi fa piacere vederla felice > e Stiles disse le parole giuste mentre si sedeva sul divano.
< Dovrei riportarla a casa ora > disse Derek dopo aver guardato il grande orologio appeso sulla parete e Stiles annuì con aria dispiaciuta, ma Derek nonostante avesse detto che doveva andare lo raggiunse e si sedette sul divano accanto a Stiles che nel frattempo si stava sfilando le scarpe per potersi mettere comodo. Stiles gli lanciò un sorriso felice e confuso, ma  non disse nulla per far notare a Derek che si era accomodato invece di chiamare la figlia per andare via.
< Sei un bravo insegnante > disse invece.
< Stare in classe con te oggi è stato emozionante > aggiunse spostandosi per essergli più vicino, le loro spalle si toccavano.
< E tu hai reso molto felici i miei studenti > disse Derek fissando tutto tranne che Stiles, consapevole che se l'avesse guardato avrebbero incominciato a pomiciare sul divano come due adolescenti. Dopo qualche istante però non ce la fece più e voltò il viso, venendo immediatamente calamitato dalle labbra di Stiles. Stavano per baciarsi quando Scott entrò in salotto.
< Biglietti per domani per Barcellona presi! > esclamò allegro, bloccandosi quando notò i due sul divano.
< Oh...scusa, credevo fossi solo > disse indietreggiando lentamente come se potesse tornare indietro nel tempo e non essere mai stato lì. Stiles si irrigidì e sospirò piano mentre Derek tornava a guardarlo, senza voglia di baciarlo stavolta.
< Barcellona, in...Spagna > sussurrò ricordando le parole di Theo.
< Ho degli amici lì, hanno un hotel...mi hanno invitato > sussurrò Stiles senza guardarlo, stava palesemente mentendo. 
< Ok... > Derek si alzò dal divano e si passò nervosamente una mano sul viso, poi fece qualche passo verso la porta, ma si bloccò per rivoltarsi verso Stiles.
< Senti, se sei convinto che sia Theo la persona con cui devi stare vai, ti ci porto io se vuoi > disse serio e Stiles sobbalzò, senza il coraggio di alzare lo sguardo.
< Ma se hai anche solo il minimo dubbio vieni con me all'apertura dell'anno scolastico domani sera >  e stavolta Stiles alzò lo sguardo, aveva gli occhi lucidi mentre lo fissava confuso e speranzoso.
< Non te lo dico ne come marito ne come amico, perchè alla fine non sono nessuno dei due, ma se torni da Theo non stai commettendo l'ennesimo errore? Di nuovo? Avevi detto di voler ottenere qualcosa di nuovo facendo cose nuove e questo invece è un vecchio schema > esclamò serio col cuore che batteva a mille, voleva lottare per Stiles, dopo tanto tempo sentiva di voler lottare per tenersi qualcuno al suo fianco, ma non lo avrebbe mai costretto a restare, non se non lo voleva davvero. Si sentì un po' morire quando Stiles non gli rispose, tornando a fissarsi le mani con l'aria di qualcuno che stesse per piangere e sospirò pesantemente, riprendendo a camminare verso la porta per chiamare Laura.
< E' un invito al ballo questo? > la voce di Stiles lo fece bloccare per la seconda volta e quando si voltò il ragazzo gli stava sorridendo mentre una sola lacrima scorreva sulla sua guancia. Derek gli sorrise a sua volta e notò Laura fissarli con un sorriso emozionato, segno che avesse sentito tutto o almeno l'ultima parte, così non aggiunse nulla, salutò Stiles, prese Laura per mano e tornarono a casa.
Stiles non gli scrisse e non si fece sentire per tutto il giorno seguente e Derek giurò di sentire il cuore battergli nelle orecchie mentre se ne stava davanti all'ingresso per il ballo scolastico, in attesa di vedere se Stiles sarebbe andato da lui o se magari in quel momento era  in Spagna a farsi baciare da Theo. A quel pensiero storse il naso con aria nauseata e prese un bel respiro, intimandosi di non pensarci. Attese altri dieci minuti e stava davvero per rinunciare quando vide la macchina di Stiles accostare vicino al marciapiede. Lo sportello si aprì e il cantante si lanciò giù ridendo per qualcosa che doveva avergli detto Scott. Aveva un bellissimo completo color sabbia che gli fasciava perfettamente il fisico e Derek ricordò a se stesso che erano a scuola, non doveva sbavare. Subito gli andò incontro e Stiles gli sorrise emozionato e felice.
< Eih > disse semplicemente.
< Eih > soffiò Derek porgendogli il braccio.
< Non avevo un accompagnatore al mio ballo sai? > ridacchiò Stiles prendendogli il braccio per entrare  dentro con lui.
< Non ci credo > ribattè Derek accarezzandogli per un momento la mano.
< Nah, ero abbastanza sfigato all'epoca > rise, voltandosi poi verso Derek.
< Ma ora sono davvero un uomo fortunato > sussurrò stringendogli un momento il braccio con affetto e i due entrarono nella sala adibita al ballo.
< Wow, che bello > disse mentre Erika informava tutti di lasciare i cellulari all'ingresso, Derek era stato chiaro con tutti, se Stiles veniva non ci sarebbero stati video o foto, sarebbe stata una cosa solo loro, nemmeno gli studenti avrebbero avuto foto ricordo. L'unico che poteva lavorare era il fotografo ufficiale del ballo e infatti Stiles e Derek si misero in posa per la foto di rito, ridendo come due adolescenti. Stiles fece poi cenno al cameraman che lo seguiva e gli diede la serata libera.
< Sorveglianza addio > rise incamminandosi nella sala, seguito da Derek. I due ovviamente non riuscirono mai a star soli, venivano continuamente avvicinati da studenti e insegnanti che chiedevano un autografo o di poter parlare con Stiles, ma per fortuna dopo un po' tutti tornarono al loro gruppo d'amici e al loro divertimento e Stiles e Derek ebbero un po' di calma. Si sedettero ad uno dei tavoli e si sorrisero.
< Che dobbiamo fare quindi? > chiese Stiles.
< Oh facile, dividere e separare > rispose Derek con aria divertita, indicando uno dei professori che cercava di separare un ragazzo che pomiciava con una ragazza in maniera un po' troppo spinta.
< Ma questa è cattiveria > ridacchiò Stiles scuotendo la testa. 
< E poi sarebbe imbarazzante se qualcuno dovesse separare noi > ghignò malizioso, facendo strozzare Derek con ciò che stava bevendo. Stiles si mise  a ridere e gli diede delle pacche sulla schiena per poi alzarsi.
< Beh, io vado a ballare, tu che fai? > chiese con aria di sfida, ma Derek non l'avrebbe mai accettata quindi si mise comodo e gli fece cenno che poteva anche andare.
< Ti fisserò da qui, pronto a dividere e separare se dovesse servire > disse e Stiles scosse la testa con aria divertita, ma non andò a ballare, si rimise seduto con uno sbuffo divertito.
< Prima o poi ti trascinerò a ballare, sappilo > lo minacciò giocosamente, puntandogli contro una forchetta di plastica rosa e Derek ghignò.
< Non ci riuscirai mai > disse schiccherando la forchetta per fargliela cadere dalle dita.
< Sono riuscito a farti avere un iphon, riuscirò anche a farti ballare > borbottò Stiles dopo aver tentato ridicolmente di afferrare la forchetta in modo che non cadesse, fissandola con astio quando si spiaccicò rovinosamente a terra e Derek non riuscì a trattenere una risata.
Alla fine la serata passò in maniera piacevole, Stiles non aveva più cercato di trascinarlo a ballare nonostante avesse spesso e volentieri ballato al suo fianco, anche seduto al tavolo, canticchiando ogni canzone che veniva sparata a tutto volume dalle casse. Avevano passato il tempo chiaccherando e bisticciando perchè Stiles voleva lasciar pomiciare tutti mentre Derek cercava di fare il suo lavoro, finendo però ogni volta per dare retta al cantante, facendo finta di non vedere i baci che si davano gli studenti e finendo per fissare Stiles che canticchiava facendo mossette ridicolmente sexy. 
Ad un certo punto Derek lo perse di vista e quando sentì tutti gli studenti urlare si voltò automaticamente verso il palco, dove Stiles stava prendendo in mano il microfono con un largo sorriso.
< Voglio fare un regalo a tutti voi per ringraziarvi per avermi invitato qui stasera, è stato davvero un onore passare del tempo con tutti voi > esclamò sincero ottenendo in risposta un boato di urla incomprensibili proprio come al suo concerto, poi parlò rapidamente con i ragazzi della band che pochi secondi dopo iniziarono a suonare una delle nuove canzoni di Stiles. 
Come al concerto Derek rimase incantato a guardarlo, quando cantava Stiles aveva una luce particolare negli occhi e tra l'altro aveva scelto una canzone che sembrava parlare di loro due, della loro storia. 
< Anche se siamo diversi, vedo i miei sogni dai tuoi occhi, volo via, vola via con me... > stava cantando fissandolo negli occhi e il loro sguardo non deviò nemmeno un istante. Si riscossero entrambi solo quando partì l'applauso fragoroso per la fine della canzone. Derek vide Stiles prendere un lungo respiro, poi sorrise a tutti e fece un inchino. Dopo aver salutato i suoi colleghi, salutato Laura che sarebbe andata a casa della madre e salutato gli studenti lui e Stiles uscirono nel freddo della sera. Da dopo la canzone i due sembravano quasi storditi e quando si guardarono si parlarono senza dire niente. Venti minuti più tardi erano a casa di Derek, non si erano detti quasi nulla e quando Stiles posò la giacca sul divano Derek mise su una canzone del suo disco preferito, poi si voltò verso Stiles e lui gli sorrise dolcemente, avvicinandosi lentamente.
< Balla con me > soffiò prendendogli la mano e Derek stavolta non disse di no, ma gli strinse delicatamente la mano e insieme iniziarono a dondolare sul posto, cullati dalle dolci note di una delle musiche preferite di Derek.
< Sono felice Derek > soffiò Stiles senza smettere di ballare e Derek strofinò per un momento la barba contro il suo collo.
< Anch'io > sussurrò e voltò il viso, catturando finalmente le labbra di Stiles in un bacio che non aveva nulla di casto. 
< Stiamo davvero per farlo ascoltando...com'è che si chiama? Goulè? > ridacchiò Stiles quando Derek lo lasciò cadere sul letto, il disco che continuava a girare.
< E' perfetto per fare ciò che stiamo per fare > ribattè Derek baciandogli la striscia di pelle visibile dalla camicia un po' aperta. Stiles gemette lievemente.
< Perchè, cosa stiamo per fare? > chiese prendendolo un po' in giro e in risposta Derek gli diede un piccolo morso.
< Stiamo per passare quella che probabilmente sarà la notte più bella della mia vita > rispose tirandogli via i pantaloni. Stiles ridacchiò eccitato e stava per ribattere quando anche l'intimo volò sul pavimento, ma qualsiasi battuta o risposta sagace si perse in un gemito erotico mentre Derek andava a dargli piacere con la bocca. 
Quella fu veramente una notte magica per entrambi, avevano fatto l'amore sul letto, poi sul divano, infine anche sul bancone della cucina, la musica che non aveva mai smesso di suonare nemmeno per un istante e quando Derek aprì gli occhi si ritrovò in una bolla di felicità, ma quando vide che il letto era vuoto si tirò a sedere di scatto.
< Hai pensato che me ne fossi andato eh? > ridacchiò Stiles dalla porta, mollemente poggiato contro lo stipite. Indossava una camicia di Derek che gli copriva quel tanto che bastava e Derek si ritrovò eccitato in pochi istanti.
< Avrai pensato che ero già tornato alla mia solita vita, che come ogni popstar che si rispetti dopo una notatta di sesso sfrenato ero già tornato ai miei impegni...e invece indovina un po'? Ho spostato l'intervista che dovevo fare stamattina > disse gattonando sul letto per poi sedersi sul bacino di Derek, muovendo il sedere in maniera sensuale.
< Ah si? > soffiò Derek afferrandogli i fianchi, alzandogli di poco la camicia per scoprire la pelle liscia.
< Si, sono tutto tuo stamattina > ghignò autopenetrandosi e gemendo piano.
< Anche se sappi che Lydia ti ha mandato le peggio maledizioni > gemette e Derek sorrise divertito.
< Me ne farò una ragione > disse prima di ribaltare le posizioni, divertendosi come sempre a spegnere la parlantina di suo marito facendolo gemere.
Alla fine passarono la mattinata a letto, per Stiles era un sogno, erano anni che non passava una mattinata nella nullafacenza totale, anche quando era sdraiato a riposare aveva il cellulare in mano, aveva sempre social da aggiornare, messaggi a cui rispondere, cose a cui pensare.
< Sai vero che potrebbe essere sempre così? Non sei costretto a fare quello che fai > gli disse Derek dopo che Stiles ebbe pensato tutto quello ad alta voce.
< Sai che non posso, è il mio lavoro > ribattè subito il cantante mettendosi più comodo contro il petto di Derek.
< Però...di tanto in tanto potrei provare a staccarmi un po', a restare un po' solo > sussurrò e Derek gli sorrise.
< Ok, ti sfido allora > disse divertito, aveva capito che a Stiles piacessero molto le sfide, infatti il ragazzo lo fissò subito con aria incuriosita.
< Ti sfido a fare tutto da solo, niente Scott che ti programma le cose, niente hairstilist, niente truccatrice, niente Lydia, niente di niente...farai tutto tu > disse facendolo sbuffare divertiuto.
< Praticamente mi vuoi morto > ribattè sorridendo, ma quando si tirò su gli porse la mano per sancire la sfida.
< Ok, ma tu ti aprirai un account sui social > disse e Derek scosse la testa.
< Pensaci, per te che insegni potrebbe essere molto utile > aggiunse prima che Derek potesse dire di no anche a voce e si mise ad elencare tutti i lati postivi.
< Ok > sbuffò alla fine Derek.
< Trattare con te nudo davanti però non vale > aggiunse alzandosi per potersi rivestire dato che avevano entrambi da fare nel pomeriggio e Stiles gli lanciò una lunga occhiata.
< Non dirlo a me > soffiò mordendosi il labbro, afferrandolo per un polso e trascinandolo nuovamente sul letto per una "sveltina prima di andare" a cui Derek non potè proprio dire di no.

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Capitolo 6
*** Finale ***


La sfida che gli aveva lanciato Derek non era facile per niente, ma Stiles era testardo, così testardo che sconvolse Derek.
< Hai davvero appena lanciato una pietra contro la porta-finestra? > esclamò sconvolto e divertito. Erano davanti ad una delle case vacanze di Stiles e Derek gli aveva impedito di chiedere aiuto a Scott perchè il cantante non ricordava dove avesse nascosto la chiave. Stiles infilò la mano nella vetrata rotta e aprì la porta da dentro, sorridendo soddisfatto mentre l'allarme smetteva di suonare dopo aver digitato il codice.
< Siamo dentro, problema risolto > ribattè entrando in casa con aria soddisfatta.
< Tu sei pazzo > disse il professore entrando a sua volta.
< La farò riaggiustare > disse Stiles alzando le spalle e Derek scosse la testa con aria divertita. Da quando avevano fatto l'amore il loro rapporto era diventato solido, Stiles stava mantenendo la sua promessa e aveva iniziato a fare più cose da solo, Derek si sforzava di postare qualcosa sui social ed entrambi sembravano finalmente andare nella stessa direzione, avevano trovato un buon compromesso tra i loro due poli opposti.
< Ok, credo sia questo > borbottò Stiles premendo un tasto, ma invece di accendere la luce accese il camino e lo fissò malissimo, come se fosse colpa del fuoco e non colpa di Stiles se si era acceso.
< Beh, almeno compensa il freddino che arriva dalla porta-finestra rotta > ridacchiò Derek, beccandosi un'occhiataccia divertita a sua volta.
< Questo è colpa della tua sfida > brontolò lanciando via il telecomando dopo aver rinunciato e Derek scosse ancora la testa, abbracciandolo da dietro e baciandogli la spalla, capendo che il camino sarebbe stato utile perchè di lì a poco entrambi sarebbero stati nudi...
Nei giorni successivi si susseguirono disastri, come Stiles che accese il frullatore senza coperchio, zozzando se stesso, i suoi costosissimi vestiti e i suoi costosissimi mobili della cucina, e belle cose, come il mezzo milione di followers che avevano iniziato a seguire Derek e ciò che faceva, facendo avvicinare la gente alle gare di matematica e dando voce  e speranza a molti ragazzini che venivano presi in giro e bollati come nerd, adesso molti associavano le olimpiadi di matematica al sexy marito di Stiles. 
Ovviamente il cantante era sempre il primo a mettere mi piace e a commentare ogni singola cosa postasse Derek, anche se erano per lo più foto dei ragazzi, dei loro compiti e dei loro risultati, ma era molto fiero di ciò che stavano crando.
Il giorno del suo compleanno Derek si svegliò per la prima volta con il cellulare pieno di auguri da milioni di persone in tutto il mondo, gli faceva strano essere consciuto da tutti oramai, ma poteva sorvolarci sapendo ciò che di buono stava portando la sua pagina. Ovviamente non rispose a nessuno che non fossero persone che conosceva, ma fece un post di ringraziamento dopo che Erika gli ebbe fatto una testa tanta sulla gratitudine. Stiles doveva lavorare, ma a Derek non pesava, non era mai stato il tipo da festeggiare il suo compleanno, per questo si stupì molto nel trovarselo sotto casa poco dopo cena con in mano una benda nera e un enorme sorriso stampato in faccia.
< Ti fidi di me? > gli chiese.
< Ovvio che no > rispose subito Derek, ma si lasciò mettere la benda docilmente, ascoltando la risata cristallina di Stiles.
< Non dovevi lavorare? > gli chiese Derek una volta in macchina.
< Ho staccato prima, ci tenevo a farti questo regalo > rispose accarezzandogli la mano. Viaggiarono abbastanza a lungo da preoccupare Derek e quando scesero Stiles lo accompagnò per qualche metro.
< Spero per te che non sia qualcosa che sai che non farò, ho esaurito la scorta di socialità aprendomi la pagina sui social > borbottò e Stiles ridacchiò, sfilandogli la benda.
< Tranquillo, siamo solo noi > soffiò mentre gli occhi di Derek si posavano sull'enorme ruota panoramica che si stagliava davanti a loro. Subito si voltò verso Stiles che gli fece un enorme sorriso.
< Ti sei ricordato > soffiò emozionato. Aveva raccontato a Stiles mesi prima che quando era piccolo andava in quel parco divertimenti con sua madre ad ogni compleanno e che l'ultima volta che ci erano venuti era chiuso, sua madre ci era rimasta così male e gli aveva promesso che l'anno dopo ce lo avrebbe riportato, ma poi era morta e Derek non era più tornato lì.
< Vogliamo salire? > disse semplicemente Stiles avviandosi verso la ruota panoramica e Derek gli strinse forte la mano, quella era la cosa più bella che qualcuno avesse mai fatto per lui. 
< Esprimi un desiderio > disse Stiles tirando fuori un pasticcino e accendendo una candelina quando furono nel punto più alto della ruota. Derek soffiò la fiamma, poi sorrise a Stiles.
< Si è già avverato > soffiò baciandolo dolcemente e sentì che le cose potevano davvero andare bene. 
Quella sensazione rimase lì nel suo petto fino a pochi giorni dopo, quando Theo entrò nel teatro dove stavano facendo le prove per le finali. Tutti i ragazzi ovviamente iniziarono ad urlare entusiasti mentre Stiles, al fianco di Derek, si irrigidì come sempre.
< Scusate, ha insistito per entrare > disse Erika mentre Derek mandava i ragazzi fuori dal teatro, per fortuna l'allenamento era finito e i genitori erano venuti a prenderli.
< Stiles! Grandi, gradissime notizie! > esclamò Theo prendendo le mani del cantante e ignorando come sempre Derek.
< Ti hanno candidato come miglior interpretazione vocale ai Grammy > disse e Stiles lanciò un urlo felice premendosi poi le mani sulla bocca.
< Con la nostra canzone, Marry me! > aggiunse e Stiles si lanciò su Scott, iniziando a saltare e a urlare felice, poi si voltò e abbracciò anche Derek.
< Sapevo che era solo questione di tempo Stiles, te l'avevo detto che ti avrebbero notato > disse Theo e Stiles si staccò per sorridergli. 
< E c'è anche un'altra cosa. Farò un concerto tra qualche giorno, è in diretta streaming e avrà molta visibilità, abbiamo pensato che potresti fare una sorpresa e salire sul palco anche tu, aiuterebbe tantissimo per far votare la canzone > disse e Scott annuì, segno che si erano parlati e probabilmente già accordati. Stiles smise di saltellare e si morse il labbro, palesemente combattuto.
< Non c'è nessuno dei nostri ballerini in città > tentò, ma Theo alzò le spalle.
< Possiamo fare la versione che volevamo far uscire dopo la cerimonia  > ribattè.
< Con così poco preavviso...>  sussurrò ancora Stiles spostando il peso da un piede all'altro, sempre più combattuto. 
< Non lo so Theo > soffiò poi voltando lo sguardo verso Derek, che gli fece un mezzo sorriso e si allontanò con una scusa senza dire nulla, si sentiva nervoso a arrabbiato col mondo come non lo era da tempo. Pochi secondi dopo però Stiles lo raggiunse.
< Derek...ti prego non offenderrti, è una grande occasione per me > gli disse e Derek strinse un attimo i pugni.
< Certo che lo è, ma posso ricordarti che le premiazioni sono solo stronzate? Non hai bisogno di vincere nulla per sapere quanto vali > rispose con tono nervoso, non gli piaceva vedere Theo vicino Stiles, non gli piaceva vedere con quanta facilità Stiles rientrasse nei vecchi schemi e non piaceva vedere che ancora il cantante sentisse il bisogno di ricevere gratificazioni inutili.
< Vieni con noi, mi farebbe piacere averti lì > disse lui e Derek scosse la testa, non potè nemmeno rispondere che vennero raggiunti da tutti, Theo compreso, che strinse Stiles per un momento.
< Ciao tesoro, ci vediamo presto > disse per poi allontanarsi e subito dopo Scott e Lydia erano al fianco di Stiles.
< Dobbiamo organizzare le prove e tutto ciò che serve > disse Lydia lanciando un'occhiata di traverso  a Derek, come per rimproverarlo di quel suo comportamento, poi afferrò Stiles per un braccio e iniziò a trascinarlo via.  Il cantante voltò un attimo il viso verso di lui, guardandolo smarrito, ma Derek si limitò a fargli un gesto di saluto con la mano. Quando fu nuovamente solo si concesse di dare un pugno alla porta, prendendo poi un bel respiro, era stato uno sciocco a credere che Stiles avrebbe rinunciato a tutto, che si sarebbe accontentato di stare con lui e con Laura e che avrebbe rinunciato a quello stupido premio.
I giorni prima del concerto Stiles e Derek si sentirono poco e niente, soprattutto perchè Derek era molto freddo nei confronti di Stiles e il cantante era sempre più oberato di impegni. Il fatidico giorno arrivò anche troppo presto per i suoi gusti, Derek alla fine non era andato con Stiles e si trovava davanti alla tv con Erika e Laura, entrambe gli lanciavano sguardi preoccupati mentre digrignava i denti, ascoltando Theo dire cose come "nonostante alla fine non mi abbia sposato Stiles resterà per sempre la mia famiglia" e cose simili e quando Stiles fece la sua comparsa sul palco era più bello che mai. Gli avevano pettinato i capelli in modo che sembrassero una corona ed indossava un abito dorato che mostrava il fisico nel modo giusto e nonostante Theo gli ronzasse intorno era Stiles a catalizzare l'attenzione di tutti. Derek osservò come Stiles e Theo si guardavano negli occhi, presi nella loro canzone, la canzone che avevano scritto pensando al loro matrimonio e quando finì non gli piacque per niente il modo in cui si sorrisero.
< Alza il culo e corri al garden > disse subito Laura, fissandolo seria. 
< Papà, lui ama te, io lo so e lo sai tu, va a ricordarglielo > aggiunse e Derek si alzò anche se di malavoglia, prendendo le chiavi della camaro e uscendo di casa. 
Quando arrivò lì venne portato però da un'altra parte, tutti quanti si erano spostati ad un locale per festeggiare, Stiles si era cambiato e i suoi capelli erano tornati normali, sembrava raggiante e quando vide Derek gli corse subito incontro.
< Sei venuto > disse felice, prendendogli le mani.
< L'hai visto? > chiese poi e Derek annuì.
< Si, l'ho visto. Sei stato meraviglioso > rispose accarezzandogli per un momento la mano col pollice.
< Possiamo parlare? > chiese poi a mezza voce e Stiles lo guardò preoccupato per un momento, poi senza lasciargli la mano lo accompagnò in un punto dove potevano essere soli nonostante fossero ancora visibili da tutti. Derek si fermò un momento a fissare Theo che su un piccolo palco stava cantando una canzone che parlava di seconde occasioni.
< Seconda occasione... > soffiò amaro scuotendo la testa.
< E' solo una canzone Derek > ribattè Stiles serio, guardandolo con crescente ansia e preoccupazione.
< Vedo che non sembra esserci più aria di crisi tra di voi > disse allora l'uomo con serietà.
< Si chiama professionalità Derek > ribattè Stiles un po' sulla difensiva, lasciandogli la mano e fissandolo stranito, incrociando le braccia al petto in un inutile tentativo di difesa. 
< Non credo che sia solo una canzone...> soffiò più a se stesso che al marito.
< So che per te tutto questo è una cosa importante, ma...io non sono a mio agio con questa situazione > disse poi e Stiles aggrottò per un momento le sopracciglia.
< Cosa significa Derek? Che stai cercando di dirmi? > chiese agitato e Derek scosse la testa maledicendosi, non era quello il discorso che avrebbe voluto fare, ma non riusciva a ragionare, la musica alta, i suoi sentimenti e i suoi pensieri in subbuglio, in quel momento Derek sentiva solo di non voler soffrire e che la via più facile per farlo era allontanarsi, da Stiles, dalla situazione, da tutto.
< Questa cosa non può funzionare > disse e Stiles spalancò gli occhi.
< Quindi sei venuto fin qui per lasciarmi?  > soffiò con gli occhi lucidi e Derek si sentì un po' morire per quella cosa, lui non voleva lasciare Stiles, Stiles era la cosa più bella che gli fosse mai capitata. Ma c'era troppo caos, troppa gente, non riusciva a ragionare e a far uscire le parole giuste. Aprì la bocca per rispondere, ma Theo dal palco iniziò a chiamare Stiles.
< Dai, vai, ne parliamo dopo > disse Derek a mezza voce, ma Stiles scosse la testa.
< No che non ne parliamo dopo! > esclamò, ma venne afferrato per un braccio da uno degli invitati per accompgnarlo da Theo.
< Si, ne parliamo dopo > ripetè Derek osservando Stiles camminare verso il palco, ma senza mai smettere di guardarlo con quello sguardo ferito. Stiles distolse lo sguardo solo un momento per guardare Theo fare il suo discorso, discorso che Stiles non stava per niente ascoltando, ma quando tornò a guardare dove prima c'era Derek non vide nessuno, l'uomo se n'era andato. 
Stiles e Derek non si sentivano da ormai due settimane, Derek si era gettato a capofitto sul lavoro ed era stato categorico con Erika e Laura, non voleva parlane. Cercava di ignorare i social, pieni di foto di Stiles e Theo, nessuna compromettente, ma per via della promozione della canzone per fare in modo che venisse votata erano sempre insieme. 
Nel frettempo una nuova canzone di Stiles era stata rilasciata dal cantante e Derek aveva pianto per la prima volta dopo anni quando l'aveva sentita, sapeva che parlava a lui, ma non voleva ascoltare. 
Sei mesi dopo il loro matrimonio Derek trovò Scott davanti a scuola, lo guardava con aria di rimprovero, ma mantenne un atteggiamento professionale mentre gli porgeva un assegno.
< Come pattuito > disse, ma Derek scosse la testa.
< Non li voglio > disse serio, ma Scott glielo mise in mano.
< Lo ha fatto intestare alla scuola, sapeva che non l'avresti accettato > sbuffò.
< E poi se non lo prendi l'accordo prematrimoniale non è valido, potresti scriverci un libro o rivenderti la storia > aggiunse quasi infastidito e Derek fece un gesto di stizza.
< Pensi davvero che potrei mai farlo?! > sbottò e Scott lo fissò negli occhi, in quei mesi avevano fatto amicizia, ma Scott era più amico di Stiles, era normale si schierasse dalla sua parte e non da quella di Derek.
< Io non penso niente Derek, so solo che hai mollato il mio migliore amico nel momento più importante per lui. So che Stiles sta uno schifo e non se lo merita quindi prendi questo assegno e fottiti! > disse tra i denti.
< Io tifavo per te, volevo che funzionasse perchè per la prima volta vedevo Stiles realmente felice > sbuffò poi con aria più calma dopo essersi passato una mano sul viso.
< Beh mi dispiace averti deluso > borbottò Derek mettendosi l'assegno in tasca con aria nervosa.
< Lo sai vero che Stiles e Theo non stanno insieme? > sospirò Scott dopo che un autobus con un'enorme foto di Stiles e Theo abbracciati fu passato al loro fianco, facendo sospirare pesantemente Derek.
< Sono ovunque, social, cartelloni, tv....io devo proteggere me e mia figlia > scosse la testa con aria quasi rassegnata.
< Stagli accanto ok? > aggiunse prima di salire in macchina, mettendo in moto e partendo senza aspettare una risposta.
Derek fu felice che le finali erano alle porte, almeno aveva qualcosa su cui concentrarsi per non pensare a Stiles e a tutta la storia, lasciava che fosse Erika a pensare alla parte social e andava avanti un po' in automatico cercando di ignorare tutte le notizie. 
La sera prima della finale se ne andò a letto molto presto, consapevole che Stiles e Theo fossero ad un talk show serale, insieme come sempre, a parlare della loro canzone. 
Infatti Stiles in quel momento non faceva che agitarsi dietro le quinte della sala di registrazione televisiva, una delle sue assistenti gli aveva ricordato che la matemaratona sarebbe stata il giorno seguente e il cantante in quel momento provava solo tanta nostalgia per Derek, per i ragazzi e per la spensieratezza che provava ogni volta che era con loro. Erano settimane che tutto lo stress era tornato prepotentemente a farsi spazio nella sua vita, non riusciva più a stare alla sfida di Derek di fare tutto da solo, era di nuovo sempre circondato da gente, sempre al cellulare per promuovere se stesso e la sua canzone e in quel momento si stava preparando psicologicamente ad affrontare le domande spinose che gli avrebbero fatto.
< Stiles, stiamo per andare in onda > gli disse una ragazza e lui le sorrise lievemente, poi si stampò in faccia un bel sorriso ed uscì nello studio televisivo, salutando le persone urlanti e andandosi a sedere accanto a Theo. 
Per la prima volta in via sua sentì un'intervista come qualcosa di terribile, il prensentatore non faceva che fare battutine e quando disse che l'ultima canzone che Stiles aveva scritto era per Theo sentì un conato di vomito, la canzone non era per Theo, era per Derek, parlava di quanto fosse perso senza Derek, di quanto gli mancasse, Theo non c'entrava nulla e mai ci sarebbe c'entrato. Scosse la testa e smise di ascoltare il presentatore che ciarlava di un possibile ricongiungimento tra di loro.
< No > disse poi all'improvviso, interrompendo il fiume di parole dell'uomo.
< No io...mi dispiace, forse non è il momento più adatto per una confessione ma...io non voglio tornare indietro! Sono stanco di continuare a fare gli stessi errori, io voglio davvero qualcosa di diverso > esclamò, poi si chinò per dare un bacio sulla guancia a Theo.
< Mi dispiace > sussurrò e si alzò, lasciando lo studio, oramai stava diventando una costante lasciare le cose all'improvviso. Si fiondò fuori dallo studio televisivo ignorando i fotografi e si trovò subito Scott al suo fianco.
< Dove stai andando? > chiese agitato.
< A Beacon Hills > rispose Stiles con un sorriso, lì si sarebbero svolte le finali e lì è dove il suo cuore gli diceva di andare.
< Oh, ok ti prenoto l'aereo... > iniziò a dire, ma Stiles lo bloccò.
< No, faccio da solo, non sarà così difficile no? > rise salendo in macchina. Quando arrivò all'aereoporto creò un bel po' di scompiglio, le persone lo indicavano facendo urletti, ma Stiles corse dritto fino alla prima cassa disponibile.
< Ho bisogno di un biglietto per Beacon Hills  > esclamò col fiatone, aveva corso come non mai in vita sua. La ragazza ci mise qualche secondo per riprendersi dallo schock, ma poi gli sorrise dispiaciuta.
< Mi dispiace, è tutto pieno > disse e Stiles si sentì sprofondare.
< Ma io devo andare a Beacon Hills! > disse disperato.
< C'è un volo che parte domani alle diciotto > disse ancora la ragazza.
< No! Io devo essere lì stasera! La matemaratona finisce domani a mezzogiorno! > esclamò disperato, poi si voltò verso le persone,
< Offro cinquemila dollari a chiunque mi ceda il posto per il volo per Beacon Hills > urlò.
< Non può comprare il biglietto di un altra persona  > lo avvertì la donna con gentilezza e Stiles si voltò  verso di lei con aria confusa.
< Davvero? > chiese cadendo dalle nuvole e in quel momento arrivò Scott con un fiatone peggio del suo. Dopo aver ripreso fiato gli allungò un biglietto.
< L'ultimo biglietto per Beacon Hills, bastava prenderlo online > ansimò e Stiles subito lo strinse forte a se.
< Non saprei proprio come farei senza di te > soffiò.
< Ma tu lo sapevi che non si possono comprare biglietti da altre persone? > chiese poi e Scott lo guardò come per dire "fai sul serio?".
< No Stiles, non si può > soffiò e Stiles lo guardò sempre più sconvolto prima di abbracciarlo di nuovo e salutarlo per salire sull'aereo in partenza.
Quando scese dall'aereo Stiles si maledisse per non essere veramente in grado di far molto da solo, non aveva pensato ad un maledettissimo cappotto e stava congelando, così fece ciò che sapeva fare meglio, comprò il cappotto di uno dei passeggeri, gli stava enorme, ma meglio di niente. Ovviamente la fortuna non voleva essere dalla sua e quando afferrò il telefono per chiamare un taxi quello si spense per via della batteria morta. Stiles lo fissò disperato.
< Qualcuno ha un caricabatteria? > chiese alle persone accanto a se, ricevendo sorrisi di scuse insieme a risposte negative, e davvero Stiles era troppo abituato ad ottenere tutto ciò che chiedeva quando lo chiedeva.
< Ce l'ho io > esclamò una voce a lui familiare e quando si voltò vide Erika, subito la abbracciò.
< Oddio Erika > disse grato di vedere un volto amico.
< Mi ha scritto Scott  > gli disse Erika per poi staccarsi.
< Che ci fai qui? > chiese poi guardandolo con un po' storto, come Scott era schierato con Stiles Erika era schierata con Derek.
< Beh, ho mollato Fellon nel bel mezzo di un'intervista e sono venuto a congelarmi le chiappe a Beacon Hills, secondo te perchè? > sbuffò divertito ed Erika gli sorrise, poi osservò il suo cellulare.
< Cavolo, mancano solo novanta minuti, non ce la faremo mai > disse guardandosi intorno, poi senza preavviso si lanciò in strada, facendo urlare Stiles. L'autobus inchiodò e il conducente aprì la porta, guardando Erika con gli occhi sgranati.
< Ma sei pazza?! > sbottò.
< Senti, Stiles Stilinski, hai presente? Ecco, questa icona della musica deve arrivare dall'amore della sua vita! Lui ha promesso che ci sarebbe stato per la finale e se non ci sarà infrangerà non solo il suo sogno, ma il sogno di tutte le persone che hanno creduto nel vero amore! > esclamò mentre il conducente la fissava come se fosse pazza.
< Lei deve accompagnarci alla matemaratona! > aggiunse salendo un gradino per salire.
< L'icona le darà duemila dollari > aggiunse Stiles quando vide che l'uomo stava probabilmente per chiamare la polizia e sospirò di sollievo quando quello gli fece cenno di salire, partendo poi per la loro meta. Stiles pregò solo di fare in tempo.
Nel frattempo la squadra di Derek e quella avversaria erano pari, appena finita la pausa si sarebbe disputato il round ad eliminazione diretta, decretando così se avrebbero vinto loro o i loro avversari, già tre volte campioni. 
Derek aveva incoraggiato i suoi ragazzi ed era tornato al suo posto, poi era stato raggiunto dal professore dell'altra squadra che molto subdolamente gli aveva proposto di ritirarsi, giocando sulla difficoltà di sua figlia nel rispondere in pubblico. Derek non saltò alla gola solo perchè c'erano i suoi studenti.
< Ti piacerebbe eh? > ringhiò guardandolo malissimo.
< I miei ragazzi si sono allenati tanto e se perderanno lo faranno su quel palco, io ho fiducia in loro > disse e quello alzò le mani sorridendo divertito, Derek si limitò a lanciargli uno sguardo assassino, poi prese un lungo respiro e sorrise incoraggiante alla sua squadra.
Alla fine stavano andando alla grande finchè Laura non venne chiamata sul palco. Tutti si misero a incoraggiarla mentre saliva tremante sul palco, prendendo un bel respiro. Il giudice fece la sua domanda e subito lei si mise al lavoro, ma a quanto sembrava la squadra degli avversari oltre ad essere brava era anche scorretta, sapevano della sua difficoltà e uno di loro iniziò a prenderla in giro. Venne immediatamente ripreso dal giudice, ma oramai il danno era fatto, Laura era bloccata e stava andando nel panico. Cercò il padre con lo sguardo e Derek strinse forte i pugni prima che gli venisse in mente una cosa...cosa avrebbe fatto Stiles se fosse stato lì? Subito prese a muovere i piedi, ricreando la piccola coreografia che aveva inventato il cantante, sorridendo incoraggiante a Laura. La ragazza lo fissò per qualche secondo, poi sorrise a sua volta e si mise a ballare insieme a Derek, ignorando le risatine di tutti. Laura tornò a contare e rispose proprio nell'istante in cui la campana della fine del tempo suonava.
< La risposta è corretta, ma purtroppo il tempo è scaduto > disse il giudice dando la vittoria agli avversari. Laura soapirò con aria abbattuta, ma Derek la raggiunse sul palco e la abbracciò forte.
< Sono fiero di te > le disse sincero mentre lei scosse la testa.
< Ho perso > singhiozzò.
< Sei salita su questo palco, hai superato le tue paure, se non è una vittoria questa non so proprio cosa può esserlo > le disse stringendola forte.
< E' vero, sei salita lì sopra anche se avevi paura ed è questo che conta  > la voce di Stiles li fece voltare entrambi.
< Sai, ho sentito dire che se vuoi qualcosa di diverso devi fare qualcosa di diverso > disse sorridendo a Derek.
< E se noi fossimo troppo diversi? > chiese lui fissandolo intensamente.
< E se invece non lo fossimo? > ribattè subito Stiles.
< L'ho detto mesi fa e lo ripeto Derek Hale, sei la cosa più bella che mi sia capitata > disse e afferrò un cartellone, lo aveva preparato poco prima mentre Laura era sul palco e Derek  non potè fare a meno di ridere quando lo lesse.
< Marry me > sussurrò mentre Stiles lo guardava da sotto al palco con il cartello stretto in mano. Poi Stiles si fece passare un altro cartellone da Erika e lo sostituì a quello che aveva in mano.
< Again > sospirò divertito Derek leggendo ancora e sorrise con amore a Stiles. Laura strinse le braccia del padre e lo fissò emozionata con un largo sorriso.
< Dai papà > sussurrò piano, annuendo per dare una seconda volta la sua benedizione.
< Stiles ti rende felice, ci rende felici > aggiunse a bassa voce per non farsi sentire dagli altri e Derek non potè fare altro che darle ragione, il periodo con Stiles per quanto caotico e  folle era stato uno dei più felici della sua intera vita. Sorrise a sua figlia, poi si voltò verso Stiles e allungò una mano verso di lui, ripetendo a sua volta il gesto che aveva fatto il cantante al concerto.
< Si, ti sposo > disse con amore e Stiles allargò il suo sorriso, poi lasciò cadere i cartelloni a terra e salì sul palco con un'agile falcata, attirando Derek in un lungo bacio e per la prima volta Derek se ne fregò di tutto, non gli importava di essere il professore, che tutti li stessero guardando e riprendendo, che sua figlia stesse facendo i suoi soliti urletti e che tutti gli occhi fossero fissi su di loro, prese Stiles e gli fece fare una specie di casquè senza staccarsi dalle sue labbra.
< Ti amo Stiles > soffiò quando si staccarono e Stiles gli sorrise ancora con le guance deliziosamente arrossate.
< Ti amo anche io Derek > disse accarezzandogli la guancia per poi riprendere a baciarlo. Ogni tassello della loro vita era finalmente al posto giusto.

Un anno più tardi...

< Ciao a tutti ragazzi! Oggi è una giornata speciale! Grazie ancora per gli auguri! E guardate un po' chi c'è qui? Il mio sexy marito! Quanto è sexy con lo smoking mh? > la voce squillante di Stiles si diffondeva per la diretta istagram da qualche minuto e quando inquadrò Derek lui si limitò ad alzare gli occhi al cielo con aria divertita, fare un cenno di saluto alla telecamera del cellulare per poi allontanarsi senza dire una parola.
< Il mio logorroico marito gente! Dice tutto senza dire niente > rise Stiles facendo la rima e Derek si voltò verso di lui per lanciargli un'occhiataccia divertita e Stiles gli mandò un bacio, leggendo divertito i commenti lasciati dai loro fan, la diretta stava esplodendo.
< Ora devo andare ragazzi, stanno arrivando gli sposi! A presto > e mandato un bacio alla telecamera Stiles chiuse la diretta, si infilò il cellulare in tasca e raggiunse Derek, infilando una mano nella tasca posteriore dei suoi attillatissimi pantaloni eleganti.
< Potresti evitare di palparmi il sedere almeno di fronte a mia figlia? > soffiò Derek, ma si tradì con un sorrisetto. Stiles gli sorrise e si voltò a guardare Laura che, seduta al tavolo dietro di loro, stava chiaccherando animatamente con Lydia. 
< No > rispose semplicemente il cantante dandogli una strizzatina leggera prima di togliere la mano dalla sua tasca, accoccolandosi meglio a Derek e sorridendo intenerito quando nella grande sala addobbata fecero il loro ingresso Erika e Boyd, stretti nei loro bellissimi vestiti da sposi. Boyd era il professore che aveva portato alle finali la squadra avversaria di Derek, tra lui ed Erika era stato amore a prima vista e Stiles li aveva shippati fin da subito, ridendo ogni qual volta Derek borbottava qualcosa sul fatto che Boyd gli stesse sulle scatole. Infatti anche in quel momento Derek aveva un cipiglio infastidito sul viso, cipiglio che Stiles si affrettò a baciare.
< Avanti, sono felici insieme > sussurrò dolcemente sulle sue labbra e Derek sbuffò infastidito prima di baciarlo a sua volta.
< E' passato troppo poco tempo, poteva aspettare per sposarlo > brontolò e Stiles rise ancora.
< Senti da chi viene il pulpito > lo prese in giro con amore per poi abbracciarlo.
< Sono felice Derek > ripeteva spesso quella frase, come se volesse far sapere costantemente a Derek quanto lo rendesse felice. Immediatamente il cipiglio di Derek si trasformò in un sorriso.
< Lo sono anche io > disse ed era vero. Era felice, lui e Stiles avevano trovato un equilibrio perfetto tra popolarità e vita privata, Stiles aveva allentato un po' la presa sui social anche se per Derek lucidava un po' troppo spesso il suo meraviglioso trofeo che faceva bella vista di se sul caminetto a casa loro. Il professore dal canto suo aveva un po' rivalutato i cellulari e i social, aveva iniziato a lavorarci e insieme a Stiles avevano fatto tante cose interessanti e buone in quell'anno. Davvero, Derek non poteva desiderare altro. 
Quando dalle casse del dj partì una delle canzoni di Stiles il cantante si staccò, iniziando a ballare lievemente sul posto, poi sorrise divertito a Derek e allungò la mano verso di lui, con gli occhi che brillavano di felicità.
< Balla con me Derek > disse e il professore prese un bel respiro, non si era mai fatto convincere a ballare da Stiles, non in pubblico almeno, ma quello era un giorno speciale, era un anno che lui e Stiles si erano riscambiati le promesse sotto una grandissima luna scintillante dopo la finale delle olimpiadi di matematica, solo loro due e nessun altro. Alla fine rilasciò andare il fiato e fece un passo avanti, seguendo Stiles che indietreggiava ballando fino alla pista. Quando Derek afferrò i fianchi di Stiles e si mise a ballare non trattenne una risata nel sentire l'urlo felice di sua figlia e dei suoi amici e baciò suo marito, ignaro che sul cellulare di Lydia, in diretta, tutto il mondo si stava scatenando in un unico commento.
"L'amore vince sempre"



Angolino dell'autrice
Ed è finita! Grazie mille per aver letto fin qui, spero davvero che vi sia piaciuta! Ci vediamo presto con altre storie (ne ho un bel po' da pubblicare XD )
Bacioni <3

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