Dao

di Smeralda Elesar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Equilibrio ***
Capitolo 3: *** Paura ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


Benritrovati! Avevo voglia di tornare a scrivere su Shen. Stavo pianificando una long fiction, ma poi su you tube mi sono imbattuta nelle interviste del canale MullighanBrothers ed ho scoperto il maestro Shi Heng Yi. Da lì è stata tutta strada in discesa a trovare il canale di Shi Heng Yi e di Shaolin online (che vi lascerò più giù nelle note).

Non è un trattato filosofico, prendetelo più come un mio esperimento.

Vi lascio alla lettura di…

 

 

Dao

 

“Ci sono solo due errori sulla strada per diventare un maestro: non intraprendere il cammino, e non percorrerlo fino alla fine”

 

Credevo che mentissero.
Temevo che mentissero.
Avevo paura di intraprendere il cammino che mi proponevano perché avevo il terrore di non trovare nulla alla fine.
Non volevo assolutamente ammettere paure o debolezze perché temevo che ne sarei stato schiacciato, e temevo che loro non volessero davvero aiutarmi o che non avrebbero saputo come fare.
Temevo che, una volta liberata la matassa che mi portavo dentro, sarebbe stata fuori controllo e pronta a sopraffarmi.

Mi sbagliavo.
Ora lo so.
Credevo che fosse debolezza quando ho detto a Maestro Shifu.
"Io non ce la faccio più! Aiutami! Mostrami la via!"

Mi sono odiato in quel momento: in lacrime, senza la forza di reggermi in piedi, schiacciato, a implorare aiuto.

È stata una delle decisioni migliori che ho preso in vita mia.
Ora so chi sono.
Ho guardato dentro me stesso ed ho trovato le cose più terribili e quelle più innocenti.
Ho imparato la compassione.
Ho pianto e urlato di dolore, ed ho permesso al mio maestro di raccogliermi e di confortarmi.
Il suo desiderio di guarirmi mi ha guarito.
La sua sincera volontà che io trovassi pace ha portato la pace nel mio cuore.
Perché se chi aveva motivo di odiarmi voleva per me la guarigione, allora davvero per me poteva esserci speranza.

È stato un cammino lungo, difficile, ma adesso sono grato di averlo potuto percorrere.
Sono grato di essere qui.
Sono grato di essere vivo.

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Bentornati di nuovo! Qui posso blaterare più ampiamente, quindi mettetevi comodi se vi va di continuare.

Ho scoperto questi canali e sono subito entrata nel mood di “Kung Fu Panda”, però serio.

Ok, so che accostare “Kung Fu Panda” e “serio” è improbabile, ma fate uno sforzo.

Tra l’altro molti dei concetti che ho trovato nei video li avevo già visti proprio in “Kung Fu Panda”, quindi è un film molto più serio di quello che sembra, e questo vuol dire che chi ci ha lavorato ha fatto bene il suo lavoro, con ricerche approfondite.

Vi lascio tutti i link utili nel caso anche voi vi appassionaste alla filosofia del Dao.

 

MullighanBrothers ( https://www.youtube.com/watch?v=xezSaswqX30 )

 

Master Shi Heng Yi https://www.youtube.com/@ShiHengYiOnline/videos

 

Shaolin online https://www.youtube.com/@shaolin.online

 

A proposito di maestri, credo che ci sarà una presenza frequente di Maestro Shifu, tanto da indicarlo assieme a Shen come personaggio.

Credo che Shifu potrebbe capire Shen molto bene proprio perché sono simili su tante cose, come mi ha fatto notare qualcuno nelle recensioni su “Chi tu scegli di essere” .

Incazzosi, perfezionisti, e con una certa avversione per Po, solo che Shifu ha superato tutte queste cose, e quindi può essere di esempio per Shen per come superare i suoi difetti.

A proposito: grazie ancora per tutto l’affetto che avete dimostrato per quella storia!

Spero che questo capitolo introduttivo vi incoraggi a continuare la lettura.

L’aggiornamento non sarà fisso, faccio appello alla vostra pazienza e buona volontà.

 

Smeralda E. Elessar

 

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Capitolo 2
*** Equilibrio ***


E rieccoci qui! È passato tanto tempo, non ve ne ruberò altro. Buona lettura del secondo capitolo.

 

Equilibrio

 

Shen camminava accanto a Maestro Shifu in silenzio.

Si stavano allontanando dal Palazzo di Giada lungo un sentiero che correva attorno alla collina.

Shen non aveva nemmeno chiesto dove fossero diretti.

Lo seguiva, in attesa di cosa sarebbe successo.

Shifu non lo guardava. Sapeva perfettamente dove andare, e non controllava nemmeno se lui lo stesse seguendo o no.

Il sentiero salì e loro sbucarono su un terrazzamento che affacciava a strapiombo sulla vallata.

Era del tutto spoglio, privo della foresta che circondava il palazzo, e l’unica cosa che spiccava era un albero dal tronco scuro ed ammantato di fiori bianco rosati.

Shifu si fermò vicinissimo al tronco sorridendo, e lo toccò leggermente.

A Shen diede la strana impressione che il panda minore stesse salutando un vecchio amico.

-Shen, ti presento l’albero sacro della Valle della Pace: il sacro pesco della celestiale saggezza-

Per un attimo Shen ebbe l’ancora più assurda impressione che avrebbe dovuto salutarlo, e si trattenne all’ultimo momento dal rendersi ridicolo.

Il maestro lo stava a guardare, e lui rimase in silenzio ad aspettare che dicesse qualcos’altro.

Forse avrebbe voluto presentargli anche i fili d’erba uno per uno.

-Ti ho portato qui perché è un bel posto per iniziare un nuovo percorso, non ti pare?-

Shen si guardò attorno.

Le montagne erano montagne e l’albero era un albero.

-Perché davvero mi hai portato qui?-

-Non sei il tipo che si lascia distrarre, non è vero? Bene allora. Dovremo occuparci di cosa farai mentre starai con noi-

Il pavone non si curò minimamente di nascondere la smorfia di fastidio.

-Cosa vi aspettate? Non ho intenzione di fare niente che mi tolga quel poco di dignità che mi resta-

-Né io ti chiederei niente che sia umiliante o irrispettoso-

-E allora cosa? Che devo fare qui?-

Odiava la sfumatura di panico che la sua voce stava prendendo, ed ancora di più odiava che Shifu se ne fosse accorto ed avesse risposto con un’espressione così comprensiva.

-Questo è un tempio, Shen. Un rifugio dove imparare e dove guarire. Tanto per essere chiari fin dal principio, io non ho mai detto ai miei allievi cosa dovevano fare. Ognuno di loro ha uno stile di kung fu diverso perché quello che facciamo qui è riconoscere le abilità delle persone e aiutarli a svilupparle nel modo migliore possibile. È quello che vorrei aiutarti a raggiungere: scoprire quali sono le tue abilità e creare per te una nuova via che non sia di distruzione-

Shen scosse la testa contrariato.

Tutto quel discorso gli aveva già dato il voltastomaco.

-Io non sono in grado di fare nulla di buono come lo intendete voi. Io sono distruzione-
-Non è vero, tu sei molto di più-
-E cosa sono, allora?-
-Sei le tue abilità, Shen. Un ponte è un ponte. Puoi usarlo per trasportare un esercito e la guerra o puoi usarlo per trasportare provviste di cibo e medicine per un villaggio in difficoltà.  Può essere assediato dai banditi o può servire a velocizzare commerci che giovano a tutti. Devi scegliere cosa fare con le tue abilità. Se ti assicurerai sempre di non fare del male a nessuno, nessuna tua abilità sarà malvagia.-
Il piccoletto ne sembrava davvero convinto, così convinto che Shen era tentato di lasciarsi convincere a sua volta.

Era una possibilità, una speranza, forse.
-Ma lo stesso non posso cancellare ciò che ho fatto. Perché tenermi qui?-
Non sapeva nemmeno lui se era arrabbiato, spaventato, o che altro, sapeva solo che non gli piaceva per niente quella cosa che aveva iniziato a strisciargli sottopelle.

Mantenne lo sguardo fisso su Shifu in attesa della sua risposta.
-Lo scopo della vita è creare equilibrio. Cosa significa per te equilibrio?-

-Le cose in equilibrio sono quelle stabili-

-Esatto, le cose. Per le vite delle persone, equilibrio significa esplorare entrambi gli estremi. Non voglio dire che una persona pacifica debba compiere per forza azioni dannose per conoscere anche l’altro lato della situazione, ma bisogna conoscere il meglio ed il peggio di -

Shifu tacque per un momento, ma Shen sentiva che non aveva ancora finito.

-Ci sono persone che se solo ne avessero il coraggio compirebbero i peggiori crimini. È la codardia a fermarli, ma questo non vuol dire che siano migliori di chi invece li compie davvero. In te non c’è vigliaccheria, e questo è insieme un bene ed un male-

-La vigliaccheria è mediocrità. Io non accetterò mai di essere mediocre-

-No, non potresti essere mediocre nemmeno volendo. Per questo hai bisogno di ribilanciare la tua vita. Ricordi cosa ti ho detto una volta? Costruire invece di distruggere?-

Shen ci pensò su. Non era sicuro di esserne capace.

-Hai fatto cose orribili, è vero, e non puoi cambiarle. Però puoi cambiare le tue azioni. Puoi aiutare delle persone da ora in poi. Riporta equilibrio nella tua vita, Shen. Fino ad ora hai esplorato il peggio che una persona può essere, adesso puoi rivolgerti verso il meglio-
-Non ho intenzione di farmi stravolgere nel mio carattere!-

-Non devi stravolgerti. È molto più complesso di così. Vedi, la vita ci mette davanti a delle circostanze, e noi non possiamo scegliere se affrontarle o no. Possiamo solo scegliere come. E ogni volta che ne affrontiamo una, il modo in cui lo abbiamo fatto cambia una parte di noi e getta le basi per i passi successivi. Non devi cambiare la tua essenza, ma devi imparare a muoverti nel mondo nel modo migliore possibile per te e per gli altri-

-E se dovessi fallire? Se le cose dovessero andare peggio?-
-Non fallirai. Io sono il tuo maestro, ti indicherò il modo migliore di percorrere la tua via-
-Perché? Perché aiutarmi?-

-Questo è un argomento molto complesso, che preferirei affrontare tra un po’ di tempo. Hai già abbastanza a cui pensare-

-No, io voglio saperlo adesso. Perché tenermi qui?-
-E va bene, se vuoi saperlo subito te lo dirò. Perché tu meriti di trovare pace. Con il tempo ho capito che ogni dolore che infliggiamo agli altri è un riflesso di un dolore che ci portiamo dentro. Io vorrei che tu riuscissi a guardare dentro di te con la più totale sincerità, e che riuscissi a riconoscere e a guarire le ferite che hai dentro-

Adesso Shen era veramente nauseato.

Quei discorsi erano troppo simili a quelli della capra, e lui odiava essere trattato in quel modo!

Sentiva tutto l’antico astio verso di loro tornare a ribollirgli dentro; l’unica cosa che lo tratteneva dal dare in escandescenze era che si sentiva tornare a quando era in prigione, consumato dalla sua stessa rabbia, e lui non voleva tornare ad essere in quello stato.

-Posso fare cose che non facciano danno a nessuno- rispose a fatica, usando tutte le sue forze per controllarsi -Ma voi non farete mai, mai, di me un penitente-

Raccolse le ali sotto le maniche ed andò via da lì, lontano dal panda minore e dalle sue lezioni.

Avrebbe trovato la strada del ritorno da solo, ed anche se non l’avesse ricordata, preferiva vagare piuttosto che farsi guidare di nuovo da lui!

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Cantuccio dell’Autore

 

Sono tornata!

Spero che stiate passando le feste al meglio che potete.

Non ho molto da aggiungere sul capitolo se non il capitolo stesso.

Grazie per essere ancora qui a leggere.

 

Smeralda E. Elessar

 

 

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Capitolo 3
*** Paura ***


Paura

 

Il sole stava calando e l’arena del Palazzo di Giada era già in penombra.

Shen si era fermato a riprendere fiato dopo aver fatto esercizio con il suo dao, con l’arma posata di traverso sulla spalla.

Era confortante, in un certo senso, potersi aggrappare alla familiarità del dao.

Era rimasto l’unica cosa immutata della sua vita, ed era un sollievo trovarsi a contatto con qualcosa che lo ancorava al suo passato ed alla sua identità.

Lo sentì accanto a sé appena un momento prima che gli parlasse.

-Sei stanco?-

Shen scrollò le spalle.

-Niente di grave-

Ma il panda rosso non si dava per vinto così facilmente.

In questo era fin troppo simile all’altro panda.

-Credi che non capisca quando un allenamento è stato pesante? Mi dedico al kung fu da quasi tutta la vita ed ho addestrato molti allievi-

-Anche se fosse, cosa cambierebbe?-

-Come possiamo aiutarti se non ci dici quando sei stanco o quando stai male?-

-Non ho bisogno del vostro aiuto! Mi basterà mangiare qualcosa e dormire stanotte-

-Hai difficoltà a dormire la notte?-

-Basta con tutte queste domande! Se l’intenzione è ancora quella di salvarmi, il modo è decisamente pessimo!-

Se ne pentì immediatamente.

I suoi scatti di insofferenza gli sembravano capricci, e se ne vergognava quando ormai gli erano sfuggiti.

Il panda minore però non se la prendeva mai.

-Non cerco di salvarti. Non potrei nemmeno volendo. Vedi, Shen, solo noi possiamo salvare noi stessi. Vuoi sapere perché?-

Sembrava l’inizio di una delle loro strambe idee.

Per un attimo Shen pensò di rifiutare, ma non voleva fare la figura dell’ennesimo capriccio.

-Perché?-

-Se tu non ti fossi fatto delle domande, se non avessi accettato di cambiare punto di vista, non saresti qui. Saresti in prigione a vita, o saresti morto per le ferite, o saresti stato giustiziato. E invece sei qui a parlare con me. Questo ci dimostra che tu hai il potere di cambiare il tuo destino, e che hai il potere di cambiarlo in bene-

-Mi avete sempre detto che era stato il panda a salvarmi. Cos’è, la versione cambia a convenienza?-

-No, io ho detto che era stata la pietà del guerriero dragone a tenerti in vita, non a salvarti. La volontà di salvare un’altra persona non può assolutamente nulla, se questa non decide di agire-

Qualcosa di amaro lo fece contorcere per il disgusto.

-Oh, adesso sì che mi sento meglio! Immagino sia una bella soddisfazione per tutti voi sapere che alla fine ho dato ragione al panda-

-Non è mai stata una gara, Shen, e la ragione non è mai da una sola parte-

-Che dovrei fare, adesso?-

-Comincia da te stesso. Devi trovare uno scopo per la tua esistenza, ma per sapere cosa vuoi davvero prima devi sapere chi sei davvero-

-Io lo so chi sono!-

-Shen, ascoltami. Come tutti noi, tu conosci solo una parte di te stesso. Ci sono cose che devi ancora scoprire-

-Ad esempio?-

-Perché non hai amici? Perché allontani tutti, non ti apri mai con nessuno, non permetti a nessuno di sapere che sei in difficoltà e di aiutarti?-

-Cosa? Io… io non…-

-Perché neghi la realtà? Di cosa hai davvero paura?-

-Basta!-

Shen odiava suonare così spaventato, ma aveva dovuto fermarlo!

Shifu accettò la cosa con un cenno di assenzo.

-Le mie scuse. A volte esagero. Non ti conosco ancora così bene da capire subito quali sono i tuoi limiti e rispettarli. Confido che con il tempo riuscirò ad evitare questi errori-

-Se ti aspetti che ti permetterò di tormentarmi, hai sbagliato tutto. Questa discussione finisce qui-

Shen si voltò ed andò via.

Non controllò se il piccolo panda lo stesse seguendo o meno, o se avesse altro da dirgli.

Non voleva sentire altro.

Fortunatamente era calata la notte, e avrebbe potuto starsene nella sua benedetta solitudine almeno fino al mattino dopo.

***

Sarebbe stato così grave se se ne fosse andato dallo studio? Il modo in cui il panda minore lo aveva guardato appena era entrato non gli era piaciuto per niente.

-Ho ripensato a quello che è successo ieri. Mi dispiace di essere stato troppo pressante, ma ho capito anche un’altra cosa. Io non ho la tua fiducia, non è vero?-

“Certo, figurarsi se molla l’osso!”

-Non so di cosa parli- replicò Shen ostinato.

-Questa risposta già dice molto. Posso provare a spiegarti?-

Shen gli fece cenno di andare avanti.

-Chiudi gli occhi-

-Cosa? Perché?-

-Perché te lo sto chiedendo io. Per favore-

Riluttante, Shen fece come gli era stato chiesto.

-Molto bene. Ora tieni gli occhi chiusi. Per quanto tempo pensi di riuscire a stare così, sapendo che io sono vicino a te, ma senza potermi vedere?-

Un’ondata di panico gli fece riaprire gli occhi di scatto.

-Che diamine…?!-

-Ha visto? Tu non ti fidi di me. Perché?-

-Tsk! Starmene con gli occhi chiusi mi sembra una cosa assurda! Non mi viene in mente nessuna buona ragione per farlo-

-E cosa ti viene in mente, allora?-

-Che è una richiesta totalmente senza senso, oppure…- si interruppe di colpo.

-Oppure?- lo incoraggiò il panda.

-Che è una trappola!-

Gli era uscito in un modo terribile!

Si era sentita tutta la sua paura di essere ingannato, ferito, ed umiliato!

Guardò il panda e con suo sommo orrore capì che aveva capito.

Odiava essere guardato in quel modo!

Era ad un passo dallo scappare via ma non voleva fare di nuovo la figura del debole che fuggiva davanti a loro.

-Shen? Ho la tua parola che non mi farai del male?-

-Che razza di domanda è? Sai che non posso. Ho giurato. Per quanto voi facciate di tutto per farmene pentire-

Un mezzo sorriso passò per un attimo sul muso di Shifu.

-Hai ragione, lo hai giurato. Allora ti credo. So di non avere niente da temere con te-

Shen non sapeva cosa aspettarsi. Era ovvio che non volesse rovinare la sua reputazione rompendo un giuramento, e gli sembrava molto stupido che Shifu glielo stesse domandando.

Shifu chiuse gli occhi.

Rimase di fronte a lui, appoggiato al bastone, con le palpebre perfettamente serrate.

Era irritante.

Shen sapeva cosa voleva dirgli. O meglio, lo capiva troppo bene e meglio di quanto avrebbe voluto.

-Cosa vorresti dimostrarmi con questo?- gli chiese.

-Che esiste anche la via del dar fiducia agli altri-

-E allora? Se tu sei talmente stupido da fidarti di me non vuol dire che debba esserlo anche io-

-Credi che ti farei del male?-

-No-

-E allora perché hai paura?-

Shen aprì il becco per rispondere, ma si accorse che non sapeva cosa.

Lui sapeva che non gli volevano fare del male, ma non lo sentiva dentro.

Dentro aveva ancora paura di loro.

-Tu hai paura quando non hai tutto sotto controllo. Hai paura a cedere il controllo di te stesso agli altri perché hai paura che si comporterebbero come tu ti comporteresti nei confronti di chi avesse fatto quello che hai fatto tu. Chiunque si metta sulla tua strada per ostacolarti, o ancora peggio chiunque ti rechi un danno, scatenerebbe la tua vendetta, non è vero? Credi ancora che dovremmo vendicarci di te?-

-Sarebbe più comprensibile-

-Perché tu conosci solo la vendetta. Imparerai che esiste anche il perdono, ed allora non avrai più bisogno di avere paura-

Shifu aprì gli occhi e lo osservò solo un attimo.

-Vorrei che tu ci riflettessi. Adesso puoi andare, se vuoi-

Shen era ancora disgustato.

All’inizio non riuscì a reagire, troppo schifato da tutto quello che Shifu gli aveva detto.

La cosa che più lo inorridiva era che lui capiva quello che il maestro gli aveva detto.

Lo rifiutava con tutte le sue forze perché era rivoltante, ma il ragionamento filava in ogni sua parte.

Voleva dire qualcosa, qualsiasi cosa pur di non starsene lì impalato in silenzio, ma non trovava nulla.

Nella sua mente c’era il vuoto più totale, come il silenzio totale dopo una delle sue cannonate.

Alla fine se ne andò perché non sopportava più lo sguardo di Shifu su di sé.

***

Imparerai che esiste anche il perdono. Allora non avrai più bisogno di avere paura.

Lo odiava!

Nel buio della stanza si sentiva soffocare perché non poteva muoversi: se si fosse sfogato con il movimento come aveva bisogno di fare avrebbe certamente fatto rumore, e l’ultima cosa di cui aveva bisogno era attirare l’attenzione di qualcuno di loro!

Decise di uscire.

Di andare fuori dagli alloggi, lontano da loro e dalla loro comprensione.

Dal loro perdono.

Sparì nella notte silenzioso come un fantasma ed altrettanto irrequieto, senza una meta.

Qualsiasi movimento andava bene, purché lo distraesse dalle parole che aveva incastrate in testa.

Imparerai che esiste anche il perdono. Allora non avrai più bisogno di avere paura.

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Bentornati!

Era parecchio che non aggiornavo!

Lo studio sta diventando sempre più profondo. Ho tanti appunti, ma alcuni sono decisamente trooppoooo… angst, e quindi non credo che li pubblicherò mai. Almeno non nella forma in cui sono adesso.

Mi sono resa conto che sono rimasta molto indietro con le copertine delle mie storie, non appena le avrò ultimate le troverete sulla mia pagina facebook “il mondo di Smeralda” .

Grazie per aver letto anche questo capitolo, alla prossima.

 

Smeralda E. Elessar

 

 

 

 

 

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