Horrible Dream-Quando decisi di incasinarmi la vita da sola! di Cherasade (/viewuser.php?uid=44243)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capelli rosso cangiante e una famiglia stralunata ***
Capitolo 2: *** Attrazione Fatale e Superquark ***
Capitolo 3: *** Incontri e scontri tra piedistalli ***
Capitolo 4: *** Cuba Libre e Balli Ravvicinati ***
Capitolo 5: *** Quando Alvaro mi disse che i sogni son desideri ***
Capitolo 1 *** Capelli rosso cangiante e una famiglia stralunata ***
blanke
Horrible Dream-Quando
decisi di incasinarmi la vita da sola!
Capelli rosso cangiante e una famiglia
stralunata
Si sa
spesso le cose finiscono per complicarsi,spesso basta un attimo per incasinarti
la vita e farti piombare in una spirale di avvenimenti,che intrecciandosi fra
loro non fanno altro che mandarti a spasso nei meandri dei sentimenti,facendoti
perdere anche un po’ il lume della ragione e la consapevolezza di quello che
accade o sta per accadere.
Spesso quei momenti si
fanno densi,pieni di significati che poi alla fine gli attribuisci solo tu …
ogni tanto ti spaventi e credi di impazzire,ma nonostante questo ogni giorno ti
guardi allo specchio e sai con precisione che sei tu quella riflessa e non uno
stupido ologramma che ti somiglia e ti guarda con la faccia da deficiente e ti
scruta senza motivo.
Così ti rassegni e pensi
che in fondo ormai non ci puoi fare molto se sei quella che sei,se ti capita
quello che ti capita,e ti convinci in una maniera o nell’altra ad affrontare
quello che arriva facendo affidamento in quelle forze,che poi spesso non sai di
avere.
Dalia.
Il mio nome è questo,e
in effetti fa anche un po’ di scena sentito così,buttato là a brucia pelo come
se mi chiamassi che so … Giovanna … nome contro cui io non ho perfettamente
nulla … ma che sicuramente è più
diffuso del rognosissimo Dalia …
Se un anno fa avessi
saputo quello che adesso vi sto raccontando probabilmente avrei aperto una
grossa crepa nel terreno e mi ci sarei conficcata a mo di ombrellone pur di
evitare tutti i guai che ne sarebbero venuti dopo.
Sapevo già dalla tenera
età di 7 anni di essere una sfigata predestinata,da quando mia sorella in un
gesto di delicatezza suprema mi aveva offerto un po’ del suo lecca lecca,di
quelli simpatici,rosa e che se fischi suonano,ed io contenta avevo anche
accettato,spinta da quell’improvvisa sua gentilezza … che si dimostrava tre
volte l’anno feste comprese.Peccato che con tutta la delicatezza che si
ritrovava quel diavolo in gonnella ,quella maledettissima caramella unita al suo
esile braccino si dimostrò peggio di un gancio destro sferrato da un
pugile.Arrivò sul mio dente diritto e preciso fracassandomelo
irrimediabilmente,all’inizio nemmeno mi resi conto dell’accaduto per la velocità
degli eventi,ma quando vidi il sangue sgorgare a mo di fontanella dalla mia
gengiva lesa incominciai a piangere a dirotto maledicendo il mio triste
destino,mia sorella e quei maledettissimi lecca lecca attenta denti del cavolo
.
Mi ero abituata all’idea
di essere inseguita dalla sfiga, di conviverci e sapere che ogni cosa avrei mai
fatto,me la sarei ritrovata fra le scatole come una fastidiosa zanzara nella calura afosa di
agosto.
Ma certamente la mia
fervida fantasia mai si sarebbe potuta immaginare di cadere nel più banale e
stupido dei cliché esistenti su questa faccia di
pianeta.
Mai avrei pensato di
poter perdere COMPLETAMENTE la testa per la persona meno appropriata fra
tutte.
Mai e dico e giuro
,facendo il patto di sangue avrei creduto di
innamorarmi,
Della persona sbagliata
,nel momento sbagliato, e perfino nel posto sbagliato.
Se non si chiama sfiga
questa!
Driiiin driiin …
uno,due,tre,quattro BOOOOOM !!!
Ed ecco che la sveglia
fa un bellissimo volo fracassandosi contro la parete di fronte,era quasi
simpatica
Se solo non avesse osato
svegliarmi alle sette di mattina il mio primo giorno di vacanze forse,e dico
forse,troneggerebbe ancora simpaticamente sul mio
comodino.
In fondo quella sveglia
mi era simpatica…anni addietro me l’aveva regalata Sabrina,la mia migliore
amica,accampando la scusa che io ero priva di qual si voglia senso del tempo ,e
che visto che la mattina facevo sempre tardi ed il suo scooter certamente si era
rotto a furia di aspettarmi con il motore acceso,aveva trovato giusto regalarmi
quell’orribile aggeggio infernale … Peccato insomma che la sua morte non era
stata delle migliori… avrei dovuto spiegarglielo, se me ne avesse dato il tempo
prima di azzannarmi al collo in stile Vampire!
Pigramente mi rigirai
dall’altra parte del letto trascinandomi anche le coperte che ormai quasi non
servivano più,stavo ancora ringraziando ogni santo in paradiso per aver fatto
concludere nel migliore dei modi il mio quarto anno di liceo classico,e quale
modo migliore se non continuare a dormire beatamente dopo un lungo anno di
stress ed affanni dovuti a quel carcere che gli altri erroneamente definivano
SCUOLA?
Ripresi a
sonnecchiare,gustando quella pace ritrovata ma che ahimè durò
poco.
Nemmeno tre secondi dopo
la mia guerra con la sveglia ,un enorme baccano arrivò in camera mia,facendomi
svegliare del tutto,mi misi seduta al centro del letto con l’aria di chi avrebbe
volentieri soffocato chi aveva osato interrompere i suoi amati sogni,e appresi
che il motivo di tanto baccano era l’allegra combriccola entrata in camera
mia.
Mio fratello Manuel più
grande di me di cinque anni e con una scia di cuori infranti dietro di sé al
contrario della sottoscritta,armeggiava fra i miei scaffali cercando qualcosa di
indefinito,non prestando affatto attenzioni al suo telefono che come un
indemoniato aveva deciso di lanciarsi nella reinterpretazione di “nothing else
matters” dei Metallica a più non posso.
Mia sorella Gaia che
invece era più piccola di me di tre anni e decisamente precoce in questioni di
cuore,frugava nel mio armadio facendomi domande a raffica su un tipo di quarta
che aveva adocchiato e che secondo lei sarebbe stato perfetto per essere il suo
ragazzo.
Ma io rincoglionita come
ero non avevo colto nemmeno la metà delle domande che mi poneva e continuavo a
guardare come una matta dall’espressione indecifrabile quello che stava
accadendo in camera mia ,e che mi ricordava una crociata o una guerra di
secessione in piena regola,avrei voluto urlare e dire a quei due matti di uscire
immediatamente ma la mia voce evidentemente aveva deciso di andare a festeggiare
la fine della scuola in qualche località turistica ,abbandonando me in
quell’estrema situazione di pericolo.
Così senza nessun’altra
speranza di continuare a dormire,mi alzai avvilita dal mio dolce lettino
maledicendo ancora una volta il mio triste destino,incominciando a bestemmiare
mentalmente chiunque avrebbe osato da oggi in poi di fare una cosa del
genere.
Arrivai in cucina e mi
sedetti su una delle sedie impagliate che avevamo comprato qualche mese prima
per arredare casa nuova,ci eravamo trasferiti in preda ad un raptus.Mia madre
improvvisamente aveva deciso che la nostra vecchia casa non si adattava più alla
sua pace interiore e che sarebbe stato più consono trasferirsi in una zona più
propizia all’energia positiva che cercava.Così dall’oggi al domani ci eravamo
trovati con i bagagli fuori dalla porta e nostra madre che tutta contenta ci
elencava i numerosi vantaggi karmici che avremmo ottenuto da tale inusuale
trasferimento e nostro padre che assecondandola ci sorrideva bonariamente con
l’aria di chi la sa fin troppo lunga.
La tazza di latte che
avevo davanti mi sembrava un mondo meraviglioso,certo c’era da dire che ero
ancora abbastanza addormentata da immaginare un mondo alternativo nel liquido
eppure,era così bianco e così tremendamente buono che facevo fatica a
respirare,non sapevo da dove provenisse quell’amore per quella bevanda eppure
ogni volta che ne facevo un sorso mi mandava in estasi,perché pur essendo
semplice era la cosa più genuina che avrei mai potuto trovare in giro con i
tempi che correvano.
-tesoro se hai finito
sparecchia tu io ho da fare con Alvaro pensa che quel matto ancora non si è
abituata alla casa nuova ! Quindi non posso far altro che stargli vicino!-
Cantilenò contenta mia madre,Alvaro altri non era che il suo fantasmino
personale,mia madre agli occhi della gente sicuramente poteva risultare un po’
stramba con tutte le sue manie,e certamente lo era,non era da tutti conversare
amabilmente all’ora del thè con un fantasma di nome Alvaro che per giunta le
suggeriva come arredare casa e come realizzare ottimi manicaretti.Però era
l’unica donna che avessi mai conosciuto a saper tirar fuori il lato positivo di
ogni singola cosa,era capace di essere ottimista anche durante un attacco alieno
o un’esplosione atomica in piena regola… a volte la invidiavo avrei voluto
essere davvero come lei,sempre così solare con la testa fra le nuvole,una
persona che nonostante l’età si dimostrava sempre bambina dentro,cosa che
secondo mio padre era un suo pregio e un suo difetto allo stesso
tempo.
Io invece mi trovavo ad
essere anche troppo “lugubre” … certo non vestivo con abiti simil Dark,non mi
truccavo come Moira Orfei al gran galà del circo oppure non andavo enumerando in
giro le mie gigantesche tragedie,ma certamente non sprizzavo allegria da tutti i
pori sempre e comunque … poco da dire in fondo cosa mai ci sarebbe stato da
essere tanto contenti nel vivere in una piccola cittadina nei dintorni di Napoli
dove la cosa migliore che puoi fare è startene a casa il sabato
sera.
Spesso mi sentivo in
gabbia,come rinchiusa in un posto che non mi apparteneva,per modi di pensare e
per personalità,andavo decisamente contro corrente dalle mie parti. Non ero per
nulla quella che gli altri avrebbero definito una “Napoletana verace” no
signore! Ero l’esatto opposto,non
che non amassi Napoli,ma certe volte la mentalità spesso rimasta all’antica
delle persone si faceva notare e questo mi infastidiva e mi faceva sentire come
in un mondo a parte dove molte cose che per gli altri erano all’ordine del
giorno, per me diventavano sogni utopistici,una cosa difficile da sopportare per
una ragazzina con grandi sogni ed ambizioni più grandi di
lei.
In definitiva non vedevo
l’ora di scappare anche se sembrava tremendamente brutto da dire e da
fare.
-amoreeeeee il campanello vai ad aprire è Sabry!-
sentì mia madre urlare dallo spazio
“conversazione” ,ovvero
lo spazio adibito per le chiacchierate con Alvaro.
Andai ad aprire la porta
e venni letteralmente travolta da una furia dai capelli rosso cangiante che
faceva girare ad una velocità inverosimile una borsa…che certamente non avrei
mai voluto essere io.
-ma che cavolo è mai
possibile che i miei devono rompere le palle già di primo mattino? Ma dico io
non hanno una vita loro da controllare invece di pensare sempre alla mia?
Quesssstaa coscia nun va propo benne-aveva addentato la MIA brioche e continuava
a parlare come se fossi in grado di tradurre il
papuaniese
-gentilmente Sabry
potresti smetterla si mangiare la MIA colazione e parlare in modo decente visto
che non capisco un “H” di quello che stai farneticando?e visto che ci sei perché
non spieghi dall’inizio?così evito di ricorrere ai miei poteri di sensitiva per
capire quello che succede!-Ironizzai io guadagnandomi un’occhiata degna di
Hannibal Lecter in persona.
-ho detto che questa
cosa non va proprio bene…stanno sempre a dire “e non fare questo qua e non fare
quello là”…ma insomma ,sarò anche in grado di prendere delle decisioni per conto
mio!-urlò in preda ad una crisi isterica ingoiando l’ultimo boccone delle mia
brioche e guardandomi come se si aspettasse una risposta a breve termine e per
di più anche sensata,
-ed esattamente quale
decisione vorresti prendere di grazia?-le chiesi scettica inzuppando un biscotto
nel latte,sapevo com’era fatta quella pazza di Sabry e sapevo perfettamente come
erano fatti i genitori,erano persone logiche e ragionevoli e se le andavano
contro in una decisione ,cosa che facevano assai raramente visto che lei era
figlia unica,non c’era altra spiegazione se non che fosse una cosa completamente
assurda o pericolosa,come l’ultima volta che aveva deciso di praticarsi un
piercing labiale da sola.
-voglio tingermi i
capelli…-dichiarò con l’aria da bambina innocente sbattendo anche le lunghe
ciglia nere alla bambi che si ritrovava.
-ancora!? Non ti sembra
un po’ prestino? E di che colore poi ,dopo il giallo fluo, il rosso cangiante
,ed il blu elettrico? Te li vuoi forse fare viola metallico?-buttai là ironica
sapendo il suo smisurato amore per i colori eccentrici e le tinture
improbabili.
-oh ma come hai
fatto?Allora è vero che sei sensitiva!!!-La guardai come si potrebbe guardare la
fatina dei denti dopo che si è venuta a fregare il dentino ,appena caduto, da
sotto il cuscino …
-tu sei tutta matta ti
ritroverai a 30 anni senza nemmeno un pelo e dovrai comprare le parrucche
sintetiche per avere una parvenza di capelli e non sembrare un alieno-affermai
lapidaria con il mio solito ottimismo alle stelle.
-non ti sembra di avere
una visione del futuro piuttosto tragica? Insomma…me li sarò tinta si e no tre o
quattro volte…ci sono donne che passano la vita a tingerseli!-ribattè lei in
cerca di una ragione che sapeva che da me non sarebbe arrivata,ero decisamente
d’accordo con i genitori…anche se poteva sembrare antipatico quando ci voleva ci
voleva!
-Sabry fa n’po’ come ti
pare tanto la testolina bacata è tua e anche i capelli…cosa vuoi che m’importi
se ti cadranno tutti entro i 25 anni-mi guardò in cagnesco e afferrò un’altra
merendina stizzita dall’evidente sconfitta,
-lo sai che quando ti ci
metti sei molto più efficace dei miei? Dovrebbero ingaggiarti e darti uno
stipendio mensile per tutte le cose stupide che riesci a non farmi
fare…diventeresti straricca e compreresti una villa tipo quella di
quell’antipatica di Paris Hilton-la
sua faccia assomigliava ad un’emoticon di MSN…una di quelle che aveva gli occhi
chiusi e la bocca curvata ad “u” e faceva segno di si…avessi potuto l’avrei
convertita in emoticon per quanto era verosimile e
spassosa.
-e che mi dici del tuo
caro amorino Cristian?...avete litigato di nuovo o il mare è tranquillo per
oggi?-sogghignò con espressione malefica.
Lei e Cristian,il mio
ragazzo da tre anni,non andavano d’accordo per nulla,non facevano altro che
prendersi a battutacce e con risposte velenose,era un odio che era nato dal
primo momento che si erano conosciuti ,e da allora non ero riuscita a far
cambiare idea sull’altro a nessuno dei due nonostante le varie uscite insieme ,e
le varie volte che li avessi supplicati di provare ad andare
d’accordo.
Ma con Cristian
ultimamente le cose non andavano nella migliore delle maniere,anzi forse non
andavano affatto.
Stavamo insieme da tre
anni eppure il nostro rapporto sembrava essere arrivato ad una situazione di
stallo irreversibile,specialmente da parte mia.Sentivo che qualcosa dentro di me
era cambiato e che si ribellava di rimanere in silenzio.Non facevamo altro che
litigare per le cose più disparate e stupide,riuscivamo a stare senza vederci in
completo silenzio per giorni durante un litigio ,almeno finché uno dei due non
decideva di fare il primo passo verso la tanta agognata
riappacificazione.
Sapevo fin dall’inizio
che Cristian non era propriamente fatto per me,non avevamo molto in comune,anzi
forse quasi nulla,ci piacevano cose diverse e difficilmente trovavamo punti di
incontro o compromessi perché paradossalmente l’unica cosa che avevamo in comune
era il carattere fin troppo forte ed orgoglioso che spesso ci metteva in
contrasto e ci faceva litigare.
-mmmm-la mia più che una
risposta fu una smorfia abbastanza esplicativa,visto che Sabry scoppiò a ridere
come un’ossessa,si divertiva troppo…LEI!
-allora per cosa avete
litigato stavolta? Ancora qualcosa di stupido o vi siete evoluti allo stadio
successivo?Quello in cui le cose importanti sono il colore delle scarpe e quanto
fa 2+2?-continuò a sollazzarsi ironica morendo dal ridere al pensiero delle MIE
precedenti litigate con il MIO ragazzo
-bha…quello si è
ammattito,dice che il mio tono di voce quando litighiamo lo infastidisce…ma non
mi posso mica cambiare le corde vocali santo Dio…vorrei proprio sapere che
cavolo vuole da me,se non gli si dice si a tutto e non si fa la bambolina senza
cervello ,non è contento-sparai tutto d’un botto per liberarmi da quel peso che
dalla sera prima mi opprimeva il petto.
-non credi sia ora di
prendersi un po’ di tempo per riflettere? Secondo me lo sai anche tu che
fondamentalmente non è più con lui che vuoi stare…a mio sempre modesto parere
non l’ami più altrimenti non litighereste per queste stronzate e oltretutto
sentireste il bisogno di vedervi invece di stare lontani per
scempiaggini-continuò diventando seria e tornando a mettersi composta su quel
povero sgabello,
-uhm…è difficile Sa!Come
faccio? Sono anni che sto con lui,non posso prendere e lasciarlo di botto come
nulla fosse,è una parte importante della mia vita,e non la vedo senza di lui.
Solo che forse se sapessi di poter continuare ad essere sua amica sarebbe tutto
più facile,almeno non avrei il terrore di perderlo irrimediabilmente,è quello
che mi blocca ! Il sapere che quel cretino una volta che ci saremo lasciati si
dimenticherà anche come mi chiamo…non so che cazzo fare!- farfugliai lasciando
cadere la testa sul tavolo disperata.
Sabry mi abbracciò e
sorrise comprensiva arruffandomi il pagliericcio che avevo in testa al posto dei
capelli.
-stasera lo vedi?-mi
chiese in maniera dolce sorridendomi ancora…mostrandosi
comprensiva,
-si…mi ha chiamata mi ha
chiesto se stasera volevo uscire con una combriccola di amici suoi…è tornato uno
dei suoi migliori amici da una
vacanza in Russia…e gli hanno organizzato una festicciola di ben tornato…non che
la cosa mi alletti molto…sai come sono fatti gli amici…sono quei classici tipi
tutti “yo” che se la tirano da morire…eviterei volentieri di andarci anche
perché ogni volta che mi vedono non fanno altro che rompermi le palle…ma se
rifiuto è capace di martellarmi come un chiodo e non ne ho proprio voglia-asserì
rassegnata al mio triste destino accasciando nuovamente la testa sul
tavolo
-non fare la depressa
Dal!...Se vuoi vengo con te e ti faccio compagnia… pensa che enorme sacrificio
faccio pur di non farti abbattere da sola-rise lei contenta,le sorrisi di
rimando.Per fortuna avevo lei che era pronta a sorbirsi una serata di
frecciatine velenose pur di farmi stare su di morale.
-Mamma che caldo
oggi…non ho nemmeno un cavolo da fare mi annoio da morire-Manuel fece la sua
scenica entrata in cucina con tanto di petto nudo,la sigaretta gli penzolava
dalle labbra ancora spenta e i pantaloncini lasciavano davvero poco da
immaginare,specie alla povera Sabry che era cotta di mio fratello da tempo
immemorabile,ogni volta che lo vedeva o se ne parlava ,incominciava a cambiare
colorito passando dalle tonalità del viola, per finire al rosso acceso simile ai
suoi capelli cangianti.
In sua presenza non
riusciva a spiaccicare mezza parola,anche perché lui non faceva altro che
prenderla in giro per il suo carattere così timido,gli avevo ripetuto svariate
volte di evitare di farlo ma Manuel si divertiva troppo e lo faceva non solo con
lei,ma con tutti…un difetto per me ma un pregio per
molti.
Lo guardai di sottecchi
andare al frigorifero a prendere una limonata,passai il mio sguardo su Sabry,gli
occhi le luccicavano e le guancie le si erano imporporate di un bel colorito
rosso…Ah l’amour!
-Manu saresti pregato di
evitare di girare per casa come se non ci fossero persone normali-sbraitai io
infastidita dal suo comportamento arrogante e
pretenzioso
-scusa e chi sarebbero
le persone normali?...Tu per caso?-disse incominciando a ridere,lo fulminai e mi
alzai per andargli incontro furibonda
-come osi brutto beota!
Non lo sai che dovresti trattare con i guanti la sorellina minore invece di fare
il deficiente!-gli urlai contro ergendomi in tutta la mia altezza,che era almeno
10 cm in meno a lui ,puntandogli contro il mio famoso indice accusatore
-ahhh ma sta zitta
tappa..-disse dandomi un leggero buffetto sulla fronte per liquidarmi e
chiudersi in camera sua,classico atteggiamento di mio
fratello.
Mi voltai verso Sabry
che in tutto questo non aveva proferito parola standosene buona buona seduta
sullo sgabello di fronte al bancone blu della cucina,
-mi chiedo perché non
riesci a dirgli nemmeno “buongiorno coglione”-sbuffai
io
-lo sai che sono timida
e poi tuo fratello è un tipo particolare…mi vergogno troppo-biascicò diventando
di nuovo viola al solo pensiero di lui,
-per particolare intendi
stronzo,sbruffone ed egoista?-le chiesi sinceramente interessata all’opinione
che avevano le persone di quel beota di mio fratello,lei mi guardo di traverso
come avessi detto un’eresia,una blasfemia sul suo Dio
personale
-ma che dici stupida!
Lui è solo un tipo solare- affermò convinta,anche se non sapevo esattamente da
dove l’avesse presa tutta quella convinzione,la conversazione più lunga che
avevano avuto era stata quando lei si era fatta male venendo in bici da me ,mio
fratello la incontrò a metà strada intenta a piangere disperatamente con le
ginocchia sbucciate,vedendola in quello stato anche Mr cuor di ghiaccio decise
di darle una mano e se la portò in spalla fino a casa visto che la sua bici era
talmente sfasciata che era impossibile rimetterla in
piedi.
Credo che sia stata quella la volta in cui Sabrina vide
il mio antipatico fratello sotto un’altra luce,facendola innamorare perdutamente
di chissà che cosa. Forse un giorno l’avrei scoperto…o magari compreso come
minimo.
Angolo
Autrice:
Ok il primo capitolo è andato!
Spero che qualcuno sia sopravvissuto
fino alla fine e mi dica un po' cosa ne pensa xD
Mi piacerebbe ricevere qualche
recensione per sapere se ne vale la pena di continuare a scrivere
questo
sclero momentaneo!
Arrivederci a presto Chera
^______^ |
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Attrazione Fatale e Superquark ***
blanke
Attrazione Fatale e
Superquark
Ero
depressa.
Ebbene ,ero in
piena crisi depressiva,avevo mille motivi per esserlo,non per ultimo il fatto
che guardandomi nello specchio avrei volentieri dato mille capocciate per
romperlo, e togliermi dalla faccia quell’aria attonita e distrutta di chi ha
appena dichiarato guerra all’immagine riflessa.
Insomma avevo i
fianchi troppo larghi,il sedere troppo all’insù…mi chiedevo da dove fossero
venuti all’improvviso questi attributi esagerati che prima non c’erano,dovevano
essere sicuramente stati tutti i gelati e le schifezze trangugiati con la Giò
,durante le ore scolastiche a cazzeggiare.
Fanculo al vestito
bianco che evidenziava tutta la ciccia! Pensai mentre con stizza lo toglievo e
lo gettavo malamente sul letto come fosse stato l’arma del delitto appena
compiuto.Sbuffai sonoramente passandomi una mano nei capelli castani che,come
degli indemoniati ,dopo tre quarti d’ora di fatica,mezza bottiglietta di
balsamo,e tanto ma tanto olio di gomito ,adesso sembravano,e ci tengo a
sottolineare il “sembravano”, quasi ordinati e lisci.
Mi buttai sul letto
a peso morto,sperando che nel quarto d’ora successivo succedesse una qualche
tipo di catastrofe che per “sfortuna” non mi avrebbe permesso di andare a quella
maledetta festicciola fra scimmie analfabeti e puzzolenti.
Odiavo ritrovarmi
in mezzo a quei ragazzi,non che io fossi di chissà quale finezza,anche io spesso
mi lasciavo andare a gare di rutti e epiteti poco carini degni di uno
scaricatore di porto in una stazione di sosta ,ma almeno conservavo un minimo di
dignità e amor proprio…o comunque un po’ di rispetto per chi avevo intorno senza
la necessità incombente di urlare ogni sette secondi una
parolaccia…
A volte erano
davvero insopportabili,specie quando decidevano di giocare al gioco “chi prende
più in giro Dalia vince il premio” erano viscidi,stupidi e maniaci e la cosa più
oltraggiante era che il mio presunto ragazzo,non solo non faceva nulla per
metterli a freno,e legare la loro lunga lingua in un nodo ben stretto,anzi! Si
Univa anche lui al loro simpatico gioco ripetendomi come una mitraglietta spara
tutto che erano solo battute fra amici …si amici SUOI
però!
Avevo perso il
conto di tutte le volte che per questo avevamo litigato,spesso Cristian mi aveva
ripetuto che facevo troppo la schizzinosa e che non sapevo stare agli scherzi e
subito mi offendevo…ma cosa ci potevo mai fare io, se i suoi amici non capivano
dove terminava quella striscia sottile chiamato confine? L’avrei volentieri
strozzato.
Mi rialzai dal
letto,decisa a mettere fine a quella tortura il più presto
possibile.
Sconsolata e
disperata aprì il mio armadio con la faccia di chi si stava preparando
all’imminente battaglia del secolo,mi ci tuffai letteralmente dentro e
incominciai a tirarne fuori ogni singolo straccio pur di trovare qualcosa che mi
stesse bene e al tempo stesso non mi facesse sembrare una balena sottoposta a
una liposuzione urgente dai risultati discutibili.
-TADAAAAN!-urlai
trionfante uscendo tutta felice da quella giungla fatta di abiti
conturbanti,avevo tirato fuori tutta contenta un vestitino viola
semplicissimo,con delle stampe floreali che amavo da morire qualche tempo prima
,ma che ,per qualche strana ragione avevo dimenticato di
possedere…
Il mio armadio a
volte era peggio degli armadi sparitori di Harry Potter.
Lo indossai in
fretta e furia ,prima che la mia testa potesse ripensarci e mandare impulsi poco
attendibili al mio corpo,infilai un paio di ballerine del medesimo colore e mi
truccai con un quasi inesistente strato di trucco…che non amavo troppo visto che
mi faceva sentire “appiccicaticcia” d’estate.
Mi catapultai fuori
dalla porta ormai pronta e mi diressi in soggiorno
battagliera.
In fondo mancava
ancora una mezz’ora abbondante prima che Sabry e Cristian passassero da me ed
era meglio perdere un po’ di tempo davanti alla Tv a criticare
qualcuno,ultimamente era diventato il mio sport preferito.
Ovviamente la tv
era occupata da mio fratello che si stava ingozzando di patatine e qualche altro
genere indefinito di porcheria mentre guardava uno stupido reality su MTv
…quello dove dei genitori invasati con un serio problema di idolatria per il
proprio figlioletto prediletto,decidevano di rovinargli la sua relazione
tentandolo con qualche puttanella di turno che gli si strusciava addosso con
fare da pornodiva.
-ma è possibile che
tu debba guardare solo queste porcherie in televisione? Non puoi guardare
qualcosa di più istruttivo?-chiesi a mio fratello sedendomi sul divano al suo
fianco appoggiando i piedi sul tavolinetto di legno massello,con il rischio che
se mi avesse visto mia madre probabilmente sarei finita a far compagnia ad
Alvaro.
-ed è possibile che
tu non ti fai mai i maledettissimi fatti tuoi? Cosa dovrei guardare sorellina?
Superquark forse? Che c’è fai sogni erotici su Piero angela?Hai il fetish per il
marciume adesso?-sfoderò uno dei suoi sorrisetti malefici,che volentieri gli
avrei strappato dalla faccia a suon di pizzichi piccoli e
cattivi
-sempre meglio fare
sogni erotici su Piero Angela che perdere il pomeriggio a guardare quattro
sgallettate che perdono il loro tempo appresso ad un tipo che in più è anche
fidanzato!-ribattei io convinta
-almeno quelle
sgallettate sono sexy…tu invece mi sembri un panda uscito da una lavastoviglie
accesa…e credimi questo è un complimento-lo guardai di traverso,mi chiedevo
perché dovesse sempre essere così antipatico nei miei confronti,non faceva altro
che dirmi quanto fossi indecente…era vero che il bello della famiglia era lui
con quei folti capelli nerissimi e gli occhi color del ghiaccio uniti al suo
fisico muscoloso-ma-non-troppo,ma non c’era bisogno di ricordarmi ogni giorno
quanto somigliassi ad uno sbaglio genetico,o ad un obbrobrio mostruoso ,
piuttosto che ad una ragazza di diciassette anni .
-ma fammi il
piacere,l’unica cosa che hanno quei coccodrilli in calore sono due tette e un
culo,anche Sabry è meglio di loro…!-sbottai io arrabbiata,anche se cercavo di
non darlo a vedere visto il mio troppo presente orgoglio,
-Sabry?-l’espressione di mio fratello si corrucciò,spostò lo sguardo
altrove e si grattò la testa con fare lascivo,
-ed ora che c’entra
Sabry?-mi chiese innocentemente,anche se a me la sua reazione puzzava e non
poco,
-non so se te ne
sei accorto preso come sei ad usare le ragazze come Kleenex,ma Sabry è una
bellissima ragazza,e non una di quelle lì matte e oche…oltre ad essere bella ha
un cervello…ma tu cosa ne puoi mai capire se il concetto più elevato che
comprendi è “albero buono,fuoco cattivo”-conclusi velenosa sperando di averlo
colpito e affondato.
Manuel sorrise
sghembo inclinando la testa di lato come a voler riflettere per un
secondo
-certo che me ne
sono accorto-affermò-e l’unico motivo per il quale non ho usato anche lei come
un “kleenex” come dici tu è perché è amica tua…altrimenti un giro sulla “Sabry
Mobile” me lo sarei fatto molto volentieri da tempo-lo guardai stupita da
quell’improvvisa confessione.
Non avevo mai
scorto nessun tipo di interesse da parte di mio fratello nei confronti di quella
che era la mia migliore amica,a volte sapeva fingere davvero
bene.
Forse se Sabry
l’avesse saputo sarebbe stata contenta,ma io non lo ero altrettanto,sapevo
perfettamente quanto mio fratello sapesse diventare cinico con le
ragazze.
Me ne ero accorta
l’anno precedente,quando dopo essere andato a letto con una ragazza dell’ultimo
anno della mia scuola,l’aveva lasciata ancora prima di uscire dalle
lenzuola.
La poverina ci era
rimasta talmente male da arrivare a pregarlo di darle una possibilità,come se
fosse colpa sua il comportamento ignobile di mio fratello,che tra l’altro non
sapevo da dove provenisse…in fondo non eravamo stati educati così…i nostri
genitori per quanto pazzi e sclerotici,avevano sempre avuto un amore saldo e
forte non certamente così incostante come i suoi.
Lui di tutta risposta ci provò con la
migliore amica.
Sfasciò
un’amicizia.Fu davvero bastardo all’epoca,e ancora oggi dubitavo del fatto che
se ne fosse realmente pentito.
Manuel si alzò e mi
lanciò il telecomando con noncuranza,
-buona fortuna con
Piero…spero che sappia soddisfarti meglio di quel cretino che ti ritrovi come
fidanzato-sogghignò ancora andando via con la sua solita espressione da “io sono
il padrone del mondo!”
ODIOSO.
Ecco l’unica parola
che avrebbe potuto descriverlo ai miei occhi,sicuramente c’era qualcosa che non
mi avevano detto,sicuramente quando era nato l’avevano scambiato con il mio vero
fratello,ed ora la sua copia buona si ritrovava a vivere una vita davvero
orribile per colpa sua!
Decisi di smettere
con i miei vaneggiamenti mentali,altrimenti sarei diventata pazza prima di
vedere se saremmo davvero morti tutti nel 2012 o se i Maya avevano cannato di
brutto.
Sbuffai ancora una
volta e guardai l’orologio,mancavano dieci minuti e la tortura avrebbe avuto
inizio.
Che strazio atroce
sarebbe stato.
Riversai la testa
all’indietro sul divano,chiudendo gli occhi appena,non feci in tempo nemmeno a
sbadigliare che il campanello suonò come un ossesso.
Mi alzai e andai ad
aprire.
Quello che mi
trovai di fronte fu una Sabry corrucciata e lievemente
nervosa.
La guardai
stralunata per quell’improvviso stravolgimento d’umore,insomma l’avevo sentita
solo qualche ora prima al telefono
ed era felice come una pasqua perché sua sorella l’avrebbe portata con sé a
Londra a fine estate,sapeva essere davvero lunatica anche
lei.
-che hai ?-le
chiesi di getto ,non sopportando di vedere quell’espressione afflitta sul suo
bel volto
-nulla…mi sono solo
resa conto che sono infelice!-mi dichiarò come fosse la cosa più normale da
pensare in un caldo pomeriggio di giugno con il sole che ti sbatte in faccia
l’estate appena nata,
-infelice? E perché
mai? Ti sei ammattita nel tragitto da casa tua a casa mia forse?-la rimproverai
facendola entrare in casa per aspettare Cristian,
-mi sono resa conto
che ho bisogno di qualcuno al mio fianco,voglio un fidanzato DAAAA!-piagnucolò
lei aggrappandosi al braccio e facendo una faccina disperata delle
sue,
-se vuoi te lo
regalo al compleanno-proposi,lei mi guardò tutta contenta
-davvero?-gli occhi
le sbrilluccicavano,un emoticon vivente!
-certo che
si!-affermai risoluta!
-o al massimo se
vuoi mi offro io per una notte se paghi bene-all’improvviso Manuel sbucò dal
nulla,guardando Sabry in maniera piuttosto maliziosa,
se non avesse già
avuto i capelli rossi,sarebbero arrossiti anche loro fino alla radice e
oltre.
-su Sab…non mi
diventare così rossa adesso…hai tempo per esserlo…in altre situazioni…magari
più…come dire calde?-Ammiccò sempre lui mandandola KO,
Stavo seriamente
sperando che Sabry non decidesse di svenire in quel momento,aveva una faccia
sconvolta,come chi ha appena visto un asino volante con le ali viola a poise
bianchi.
lo guardai di
traverso per l’ennesima volta in quella giornata che si stava rivelando davvero
più lunga del previsto.
-Manuel perché non
vai a dire le tue sconcerei in camera tua davanti alle porcherie che hai sotto
il letto e di cui mamma non sa niente!-sbottai ,facendo riferimento alla sua
piccola collezione personale di porno in cassetta e
similari.
Lui tentennò un
secondo ,passando dall’incazzato al divertito.
-e tu come fai a
saperlo? Per caso ne hai avuto bisogno sorellina?-disse e rise sguaiatamente
mentre se ne tornava in camera sua tutto felice.
-mio fratello è
capace di farmi uscire fuori dai gangheri…non lo sopporto-ma Sabry non dava
segni di ripresa,sembrava essere entrata in uno stato di trance non
reversibile,coma cerebrale.
Le sventolai una
mano aperta davanti agli occhi
-ohyy terra chiama
Sabry ,terra chiama Sabry rispondete!-le
urlai in un orecchio con tutta la voce che avevo in
corpo.
-scusa…ma lo sai
tuo fratello mi fa quest’effetto…specie se dice certe cose-sussurrò con aria
trasognata!...
Non la
capivo,cavolo si era offerto come gigolò mica come fidanzato a
vita!
A volte credevo che
,per stare con mio fratello avrebbe accettato anche una cosa del genere contro
ogni mia aspettativa e ogni suo principio.
Improvvisamente
però cambiando le previsioni,si riscosse e mi guardò soddisfatta,anche troppo
per i miei gusti,
-che carino il tuo
vestito…-sogghigno-me lo presti vero?-chiese con l’aria da cucciolo coccoloso
,sapeva come farsi dire di si la ragazza!
Ora che lo notavo
anche lei era davvero carina,aveva messo una mini di jeans con una canotta nera
e delle converse jackass nere,il tutto le stava bene sul suo fisico asciutto
anche se non troppo slanciato,e poi Sabry era bravissima con i
particolari,indossava sempre collane e bracciali perfetti con quello che
metteva,facendo risaltare l’insieme e donando a tutto un tocco di originalità
che la contraddistingueva,e in più i suoi capelli erano identici a quelli di
Blake Lively* come pettinatura e forma,in effetti era uno schianto,anche se non
credevo se ne rendesse pienamente conto a volte.
Il campanello suonò
per l’ennesima volta,e ancora una volta andai ad aprire,ogni minuto più annoiata
ed esasperata per quello che avrei dovuto sopportare di li a
poco.
Stavolta era
Cristian,più scorbutico del solito che mi guardava con aria di
rimprovero,
chi sa stavolta che
avevo combinato senza nemmeno saperlo,forse avevo pestato una formica che gli
era simpatica,o magari avevo pensato qualcosa che gli aveva dato fastidio o
magari,ancora,avevo sognato qualcosa che non gli andava bene…che
stress!
-non ci dovevamo
incontrare in piazza?-esordì arrabbiato mentre mi dava un bacio sulla
guancia,mantenendo comunque il tono a metà fra l’esasperato e il
nervoso.
Cavolo era vero! Me
l’ero completamente dimenticata,era difficilissimo trovare parcheggio nei
dintorni di casa mia…ero davvero imbranata,stavolta aveva
ragione!
-scusa scusa scusa
scusa – chiesi a raffica ,sperando di essere ancora in tempo ,e di riuscire ad
evitare di litigare per quella sera almeno.
-ok non fa
niente,ma la prossima volta scrivitelo…magari in fronte così lo leggi mentre sei
intenta a specchiarti-buttò lì velenoso,facendomi ricordare i miei dissapori con
quella stupidissima lastra riflettente.
-Cristian-salutò
Sabry che in tanto ci aveva raggiunti.Certo non era il più felice dei saluti,ma
almeno ci provava.
-Sabrina-salutò a
sua volta Cristian,a volte…anzi spesso mi sembravano due bambini intenti a farsi
la lotta.
Mi chiedevo come
era possibile essersi tanto antipatici a vicenda senza nemmeno conoscersi in
realtà.
Era una cosa che
non mi andava molto giù,specie perché odiavo chi giudicava dalle apparenze,anche
se dovevo ammettere che Cristian sin dal primo momento non era stato
gentilissimo con la mia migliore amica.
Presi le chiavi di
casa,salutai mia madre lasciando perdere mio fratello di proposito,che ancora
guardava Sabrina come si guarda una torta alla nutella,e ci avviammo all’auto
per andare alla festa che si sarebbe tenuta in una piccola saletta che il mio
ragazzo ed alcuni amici avevano affittato qualche mese prima per cazzeggiarci
quando volevano.
*************
Aleksey,detto Alek,
era da sempre stato uno dei migliori amici di Cristian,si conoscevano dai tempi
della scuola ed erano sempre andati d’accordo visto il legame fraterno che li
legava.
Io dal canto mio
non lo conoscevo molto,e l’avevo visto in tutto si e no due
volte.
Non era una persona
che conoscevo bene quindi,ma in un certo modo,anche se era un controsenso con
quello che professavo,a pelle non mi era molto simpatico.
Forse perché, anche
lui come me,spesso rimaneva sulle sue e non si lasciava conoscere facilmente
dalle persone esterne alla sua cerchia di amici…pochi eletti
ovviamente.
Sapevo poco di
lui,giusto quel tanto che all’inizio mi aveva raccontato Cristian,per darmi
un’idea generale di lui e non fare figuracce quando l’avrei
incontrato.
Lui era di origine
Russa,ma da piccolo era stato adottato insieme al fratello più grande da una
famiglia italiana.
La loro infanzia
sicuramente non doveva essere stata molto facile,al contrario
dell’adolescenza,che per quanto ne sapevo era stata davvero ottima visto il
meraviglioso legame,che a detta di Cristian,aveva instaurato con i genitori
adottivi.
La saletta dove
arrivammo pochi minuti dopo era un posto ASFISSIANTE!
Dentro c’erano
stipati più di una ventina di ragazzi e ragazze,compresi noi,che non erano
molti,ma considerando il ridotto spazio del posto,consumavano anche troppo
ossigeno!
Tutti
ridevano,bevevano e una nuvola di fumo denso e grigio si alzava sopra le nostre
teste minaccioso e maleodorante,sarei voluta tornare a casa
all’istante!
Era perfino meglio
stare a litigare con mio fratello Manuel piuttosto che
quello.
Mi voltai verso
Sabry,che aveva un’espressione alquanto corrucciata,probabilmente ,vista la sua
faccia,non la pensava in maniera tanto lontana dalla mia.
-dopo essere
entrata in questo posto sono sicura che avrò un cancro ai polmoni e morirò entro
i venti anni-annunciò catastrofica dirigendosi al tavolo dove c’era da
bere,
-concordo
pienamente,non ho visto tutto questo fumo nemmeno durante l’attacco delle torri
gemelle…-Cristian ci lanciò uno sguardo alquanto contrariato,poi sbuffò e andò
ad abbracciare l’amico che non vedeva da un po’.
Alek,come tutti lo
chiamavano,non era cambiato molto dall’ultima volta che l’avevo
visto.
Portava sempre i
capelli biondi,lunghi fino alle spalle e rasati ai lati,raccolti in un
codino.
L’espressione era
sempre quella imperturbabile di qualche tempo fa,solo lo stile nel vestire si
era evoluto in qualcosa che a primo acchito mi sembrava davvero
obbrobrioso.
Vestiva di nero,in
stile Cybergoth, gli occhi color del ghiaccio erano pesantemente truccati di
matita nera e rossa, e qualche piercing si era aggiunto dalle parti della bocca
a quelli che prima già c’erano.
Uno scolapasta
vivente insomma.
Mi voltai
dall’altro lato per non fissare oltre quella scena
raccapricciante,
Non capivo perché
un ragazzo si dovesse conciare così,dire che si era imbruttito era un eufemismo
bello e buono.
Di solito quello
stile mi era sempre piaciuto,sempre…si però addosso alle ragazze…addosso ad un
ragazzo aveva un che di raccapricciante.
-Dalia a che
pensi?...-mi chiese Sabry vedendomi assorta
-ad Alek-risposi
criptica,lei sogghignò “sotto i baffi”
-ahaha…che c’è
fascino per il proibito?-
-no Sabry
raccapriccio per il proibito-ci tenni a precisare in maniera breve e
concisa,
-ma dai non dire
cazzate che te lo stai mangiando con gli occhi-la guardai stupita e
scioccata,
-ma che dici!!!...è
davvero raccapricciante…guarda come è vestito,è davvero inquietante!-affermai
risoluta;
-sarà…-mi rispose
poco convita continuando a bere la sua red bull corretta alla vodka alla
fragola.
Sabry a volte aveva
certe idee assurde!
Angolo Autrice:
In questo capitolo ho
voluto risaltare il rapporto che ha Dalia con il Fratello Manuel,sono entrati in
scena nuovi personaggi
come Cristian che ha fatto la sua prima comparsata e Aleksey il suo
migliore amico.
So
che questi capitoli possono risultare un po' lenti e tediosi,ma sono
l'inizio,mano mano diventeranno migliori (si spera xD)
Spero di non avervi annoiato troppo xD
*-Blake Lively è l'attrice che in "Gossip
Girl" Interpreta la protagonista ,Serena Van Der Woodsen,per il modo di portare
i capelli di Sabry mi sono ispirata a lei visto che ha una "chioma" di tutto
rispetto,per chi fosse interessato allego il link per darvi un'idea di come me
li immagino,ma ovviamente Rossi--->
http://images.askmen.com/photos/blake-lively/39626.jpg
Angolo recensioni:
Mab-Ciao Matta! Grazie per la recensione
sei stata anche fin troppo buona xD sono contenta che i personaggi ti risultino
verosimile e che lo scritto ricalchi l'idea originale xD renderò sicuramente
onore al DYLIBOY (L) xD...Alla prossima Darling!
Alyssa Ryan-Ciao e grazie per la
recensione xD avevo quasi perso le speranze,pensavo non avrebbe recensito
nessuno xD...Sono contenta che il mio modo di scrivere e il primo capitolo ti
risultino piacevoli,per quanto riguarda Manuel...bhe...non c'è che dire nella
mia testa è sicuramente il personaggio con maggiore bellezza fisica di tutta la
storia...quindi in definitiva si è un gran figo xD Alla prossima spero
continuerai a seguirmi Kiss!
GiuGiu_94-Grazie molte per la recensione
^____^ sei stata davvero gentilissima e anche troppo buona...Ancora non sono
abituata a sentirmi dire che scrivo bene xD quindi la tua recensione mi ha fatto
molto più che piacere,spero di essere stata abbastanza celere
nell'aggiornamento,ho fatto prima che ho potuto...spero continuerai a leggere
visto che mi farebbe molto piacere! Alla prossima Kiss
Inoltre ringrazio:Mab e Alyssa Ryan per
avermi aggiunta nei preferiti e le 61 persone che
hanno solo letto.
Alla prossima Chera
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML
Editor
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Incontri e scontri tra piedistalli ***
blanke
Incontri e scontri tra
piedistalli
Fumo,fumo ovunque dalla prima all’ultima particella sub atomica di quella
saletta era annichilita dal fumo e ne trasudava da ogni singolo
poro.
Non si respirava,tossivo ogni tre secondi in cerca di uno spiraglio
d’aria che tardava ad arrivare,o che forse probabilmente in tutta sincerità,mai
sarebbe arrivato.
Sabry in preda ad una crisi isterica si era fatta venire a prendere dal
padre un quarto d’ora pirma ,chiedendomi perdono mille volte per il fatto che mi
abbandonava al mio triste destino fumoso e
cialtrone.
Ma in fondo la capivo ,come si faceva a rimanere in un posto del genere
senza morire di intossicazione era ancora un mistero anche per
me.
Mi sedetti sulla prima sedia disponibile ,accanto al tavolo delle
bevande,guardando gli ALTRI divertirsi come matti.E ovviamente fra gli ALTRI era
compreso anche il mio ragazzo,tutto preso nel fare la lotta con un tipo di nero
vestito e pieno di catene ovunque,temevo seriamente che più che farsi male con
le mani si sarebbe fatto male con tutta quella ferraglia penzolante,degna di un
negozio di ferramenta ben fornito.
Mi versai un po’ di vodka alla fragola,per la serie “affogo i dispiaceri
nell’alcool” e bevvi in un sorso solo nella vana speranza di ubriacarmi,sapendo
che in ogni caso non ci sarei mai riuscita visto che ero completamente immune
alle sbronze,che sfiga!
Ero troppo presa da quei sentimentalismi con il mio cervello
ansante,anche per accorgermi che qualcuno si era seduto al mio fianco e mi
fissava sbilenco con aria interrogativa e perplessa
insieme.
-Ti annoi?-quella domanda così diretta mi sorprese,mi voltai di scatto e
mi scontrai con un paio di occhi ghiaccio che conoscevo,non mi aspettavo di
certo una domanda da lui,specie una domanda del genere,così a bruciapelo,come se
mi avesse chiesto l’orario,o che so,di passargli la
bottiglia.
Alek mi fissava in attesa di una risposta ,che tardava ad arrivare,grazie
al momentaneo scollegamento del mio cervello,decideva di abbandonarmi sempre nei
momenti meno opportuni ,LUI.
Non sapevo perché ma c’era qualcosa che mi aveva legato la lingua e non
mi permetteva di emettere anche il più piccolo e insignificante suono,dalla mia
bocca,ancora mezza aperta,non usciva nulla.
-Il gatto ti ha mangiato la lingua per caso?-mi chiese versandosi a sua
volta qualcosa da bere,sorridendo beffardo,finalmente ripresi le mie facoltà
mentali e con non poco sforzo riuscì a rispondere,
-si in effetti non mi sto divertendo…e anche se avessi un gatto sta
sicuro che la lingua la terrei al sicuro IO -risposi velenosa come al mio
solito,restando sulla difensiva,anche se magari non ce n’era tanto
bisogno.
-magari-ponderò lui-se non fossi troppo occupata a startene sul tuo
piedistallo personale,anche tu ti divertiresti un po’ non ti pare?-buttò lì con
noncuranza, senza nemmeno guardarmi in faccia,lo guardai con tanto d’occhi,chi
era lui per venirmi a parlare di piedistalli? A stento mi conosceva il
ragazzo!
-Forse io me ne starò su di un piedistallo,ma il tuo è decisamente più
alto del mio…e poi si sa che i piedistalli sono posizioni precarie ,da lì non si
può far altro che cadere…tu da quanto sei caduto?-le mie risposte velenose
però,sembravano sortire l’effetto contrario che avrei voluto,lui sembra
divertirsi sinceramente.
-ma brava hai fatto i compiti a casa…lo sai che non si studia solo teoria
ma anche pratica?-rispose caustico,ignorando deliberatamente la mia
domanda-frecciatina,lo guardai torva,con un occhiata di
fuoco,
-ti ripeto che non sono su nessun piedistallo-risposi arrabbiata per la
sua presunzione che mi stava dando anche troppo sui nervi per i miei gusti,senza
contare il fatto che per quella sera la mia dose di infinita pazienza era
affogata,solo lei,nei bicchieri di vodka che felici e contenti sguazzavano nel
mio stomaco provato.
-si vede lo sai?...ecco perché sei seduta qui in disparte a parlare da
sola e a bere vodka alla fragola,hai la socializzazione di un bradipo morto…da
quando se n’è andata la tua amica non hai nemmeno provato a parlare con altre
ragazze…hai per caso paura che ti mangino? Qui non commettiamo atti di
cannibalismo non ti preoccupare vai tranquilla-il suo sarcasmo era di quelli
indisponenti e menefreghisti,se prima mi faceva orrore per come si vestiva e
conciava,adesso mi era anche antipatico in una maniera allucinante,non
sopportavo quel suo modo di fare, mi rimproverava dicendomi di essere
altezzosa,quando per primo il suo comportamento era superbo e da pallone
gonfiato,magari avessi avuto uno spillo con me per sgonfiarlo una volta per
tutte!
-Guarda che non sei esattamente nessuno per venirmi a dire come mi devo
comportare…io di certo non ti vengo a dire come vestirti…e credimi un paio di
diritte le avrei anche,ma rispetto il tuo comportamento e il tuo modo di
pensare,quindi evita di farmi la paternale se non voglio socializzare con un
branco di scimmie analfabete e puzzolenti-ero arrabbiata,e si vedeva,anche se
lui di rimando mi guardava divertito,quel suo comportamento mi ricordava mio
fratello,avrei voluto prenderlo a testate e vedere il sangue sgorgare,ero più
arrabbiata di King Kong e Godzilla messi insieme in una partita di football
americano.
-non capisco come facciate tu e Cristian a stare insieme,siete due mondi
a parte, in comune non avete nulla…è vero che l’amore è proprio cieco ma con voi
deve aver presto proprio una gran sbandata-ironizzò ancora,divertendosi
palesemente ad osservare la mia reazione anche troppo cristallina,visto il
colorito che sicuramente aveva tinto le mie guance color rosso
carminio.
Sulla mia fronte si scavò un solco profondo quanto un burrone,il
nervosismo alle stelle,le mani che si torturavano a vicenda e le orecchie mi
fischiavano per la rabbia,ero incapace anche a parlare per quante gliene avrei
dette.
Lui rise ancora,alzandosi,
-insomma lui è il giorno e tu sei la notte,lui è il bianco e tu sei il
nero…non siete simili per niente…siete un’accoppiata poco vincente…tu sei…più
simile a me-concluse,sorprendendomi di nuovo,per poi voltare le spalle e tornare
in mezzo alla mischia come se non ci fossimo mai nemmeno detti
“ciao”.
Improvvisamente ogni tensione si sciolse,e i muscoli si rilassarono
lasciando spazio alla perplessità.
Avevo appena avuto la mia più lunga conversazione con Aleksey,che mi
aveva fatto capire che non saremmo mai andati d’accordo,eppure lui affermava che
,eravamo simili.
Gli uomini! Mai una volta che ti facessero capire
qualcosa.
Afferrai sottomano un tramezzino e ancora perplessa lo addentai con
noncuranza,ero davvero stanca,e quella serata sembrava non voler finire
mai,avrei pagato oro per riavere il mio letto ,che quella mattina mi era stato
indegnamente rubato!
*****************
-DALIAAAAAAA DALIUCCIAAAAAAAAAAAAA DALIA DALIA DALIA DALIAAAAAAAAA-Una
voce,una voce che mi chiamava,una voce INSISTENTE ,che continuava a
chiamarmi.
Mi infilai indecentemente sotto le coperte,la tragedia si stava
ripetendo,ANCORA!!!
La porta della mia camera si aprì e con un tonfo sbatté contro la parete
lilla della mia camera.
Manuel a peso morto si lanciò sul letto,rompermi le scatole era
indubbiamente il suo sport preferito!
-ma che cavolo vuoi!-strillai ,con la voce ancora completamente impastata
dal sonno,lanciandogli in faccia il cuscino nella speranza che almeno quella
mattina la smettesse.
Ma di tutta risposta,il mio caro fratellino cominciò a parlare a
macchinetta,a farneticare di qualcosa che ,non mi sembrava avere un
senso,qualcosa di veramente assurdo per essere solo le dieci e due minuti di
mattina.
-Manuel perché non te ne vai fuori dai coglioni e non mi lasci dormire in
santissima pace?!-bestemmiai sperando che capisse.
-Ma come,io invito te e la tua amica,alla festa più IN di tutta l’estate
e tu mi mandi al creatore? Che ingrata che ho come sorella!-mi rispose lui
indignato,intanto la sua affermazione era riuscita a catturare la mia
attenzione,come ridestata, misi mezza testa fuori dalle lenzuola per guardarlo
in faccia.
-Festa? Quale festa?-chiesi io curiosa,
-come non sai nulla delle feste che organizza Andrea frascati per
inaugurare l’estate? –lo guardai sconvolta,sveglia del tutto,mettendomi a sedere
sul letto con le gambe incrociate,stile Buddha.
-Ma fai sul serio?-ero praticamente incredula,tutti conoscevano le feste
di Frascati,dalla matricola più insulsa al diplomando più figo di quasi tutti
gli istituti superiori della città,e l’unica cosa certa,era che se non c’eri
sulla lista non saresti mai entrato,nemmeno a pagar
oro.
Si narravano cose indicibili su quelle feste,dal consumo di droga
gratuito,a stanze del sesso.Non che io volessi fare cose del genere
intendiamoci,anzi per la maggiore ero fortemente contro la
droga,
e poi molto probabilmente non tutte le cose che si blateravano in giro
erano vere,ma la curiosità di andarci l’avevo da quando avevo cominciato il
ginnasio ,e ne ero venuta a conoscenza,sentendone parlare da due oche di
quinta,che come squinternate si vantavano del fatto di essere sempre invitate
sin dal primo anno.
Non ero mai riuscita a procurarmi quel famoso posto sulla
lista,nonostante le conoscenze che avessi,era praticamente impossibile,era come
chiedere oro gratis!
-Manuel tu menti!-dissi guardandolo arrabbiata e risoluta, puntandogli
contro il petto il mio indice accusatore,
-no che non mento cretina,ho la possibilità di portare due
persone!...quindi se volete venire tu e quella svitata della tua amica per me va
bene,tanto i miei amici non ne hanno bisogno ,e sono posti in più-concluse lui,io sorrisi felice,e gli saltai
addosso come presa da una strana e inquietante
frenesia,
-ahhhh ma che belllooooooooo allora non sei inutile come credevo! A
qualcosa servi anche tu!-ovviamente mio fratello mi guardò di sbieco,e dopo
avermi scaricato come un sacco di patate di nuovo sul letto, mi guardò con aria
di superiorità come suo solito.
-Non credere che questo sia un favore,ovviamente vorrò qualcosa in
cambio,non so cosa ,e non so quando.Ma sappi che te lo chiederò,e quando lo farò
la risposta giusta non sarà “no”-concluse profetico,quasi mi
terrorizzava.
Ma decisi di non pensarci per il momento,in fondo cosa mai avrebbe potuto
volere da me di così improbabile,da farmi pentire di aver
accettato?
-ok!...ehm…la festa…quand’è?...e dov’è?-gli chiesi,ricordandomi di non
saperne nulla
-La festa è al Nocturna sabato...quindi dopodomani…vedi di avviarti da
adesso,per il restauro che ti serve ,due giorni sono anche pochi-concluse
chiudendosi la porta alle spalle.
Il solito stronzo,nulla di cui stupirsi o prendersela,ormai c’avevo fatto
il callo.
Felice saltellai giù dal letto,pronta a dare la buona notizia a
Sabry.
Il Nocturna* era uno dei locali più in voga nella mia città,non era il
classico locale da fighettini stra griffati,ben si un posto alquanto alternativo
ma molto frequentato.
Anche lì entrarci era un’impresa,non solo per il costo abbastanza alto
del biglietto,che tendeva a svuotare le tasche del povero malcapitato,ma più che
altro perché era a numero chiuso,la famosa lista comandava anche
lì!
Vi ero entrata solo una volta,grazie all’amicizia che aveva mio fratello
con un buttafuori,e ancora,estasiata,ricordavo com’era
fatto.
Dentro vi era un’atmosfera davvero
singolare,
sul tutto il perimetro del locale erano disposti divanetti in pelle nera
, con tavolini bassi del medesimo colore,ma lucidi e brillanti come diamanti di
cristallo.
Le finestre che affacciavano sul mare erano ricoperte di tende di seta
rosso sangue e pizzo nero,legate agli angoli con legacci di velluto scuro e
morbido,in stile tardo barocco;
Il bancone situato un po’ più in alto rispetto al resto della sala,era
illuminato da luci psichedeliche fra il rosso,il fucsia e il verde acido,ed era
fatto di un materia lucidissima,nel retro facevano bella mostra di sé ogni tipo
di alcolico possibile e immaginabile ,ed intorno vi erano disposti molteplici
sgabelli sempre in pelle,ma rossi stavolta.
Il piano di sopra possedeva un pavimento trasparente,che quindi faceva in
modo che di sotto si vedesse quello che accadeva sulla pista da ballo,ai quattro
angoli della sala c’erano cubiste vestite a tema;
La sera in cui io per pura fortuna riuscì ad entrarci,erano vestite da
infermiere,ma non in stile porno soft come nel resto delle
discoteche,
si avvicinavano molto di più allo stile
fetish-dark.
In fondo l’atmosfera che si respirava in quel locale era quella,fra
divanetti in pelle,luci psichedeliche e tendaggi di pizzo
nero.
Nel complesso era uno dei locali più particolari e suggestivi che avessi
mai visto,e ritornarci,stavolta con un invito,non mi dispiaceva affatto,anche se
mi ci avrebbe di nuovo riportato quell’antipatico presuntuoso di mio fratello,e
questo non avrebbe fatto altro che gonfiare il suo ego,già così tronfio a
dismisura.
Sabry dall’altro lato della cornetta aveva raggiunto uno stato di
esagitazione di livelli inimmaginabili,non tanto perché saremmo andate
finalmente ad una festa decente,no certo che no,
quanto perché a quella festa ci avrebbe portate
Manuel.
Sabry aveva una concezione davvero strana di mio fratello,probabilmente
era persa non di lui,
quanto dell’idea che aveva di lui,visto che non lo conosceva poi molto,e
quel poco che lo conosceva,era sotto mentite spoglie,peggio di un agente
dell’FBI in copertura.
Chiusi la chiamata,per cercare di conservare almeno un minimo di udito e
sensibilità al mio orecchio destro.
Ma sulla mia testa già si era fatto strada un enorme dilemma,che per
dimostrare la sua ingombrante presenza,faceva campeggiare un enorme punto
interrogativo grosso e nero sulla mia testa,a mo di marchio nero dei
mangiamorte.
Cristian.
Un nome tutto un programma,mi potevo anche dimenticare di andare a quella
festa con il suo consenso,non me l’avrebbe mai permesso senza la sua
presenza,nemmeno fosse stato sotto stupefacenti,
e non sapevo come fare.
Dirglielo o non dirglielo? Questo era il
dilemma.
Sapevo benissimo che,in caso avessi fatto outing avremmo litigato a
morte,e molto probabilmente non mi avrebbe rivolto la parola per una
settimana,ma se in caso contrario non gliel’avessi detto,non solo avrei tradito
la sua cieca fiducia nei miei confronti,ma avrei anche rischiato la rottura
irreparabile fra noi due e la nostra relazione già fin troppo provata e
strascicata di suo.
Non mi raccapezzavo,volevo andarci era vero,ma non a costo di perdere il
mio ragazzo.
L’unico modo sarebbe stato non dirgli nulla,e pregare tutti i santi in
paradiso che lui non lo scoprisse da solo.
Avevo deciso,per quei due giorni successivi avrei passato mezza giornata
al giorno,a pregare tutti i santi da me conosciuti e
non.
I due giorni successivi li passai nel terrore più totale di tradirmi da
sola,
misuravo ogni parola,ero attenta ad ogni sillaba che usciva dalla mia
enorme boccaccia,non ero brava a mentire,specie alle persone a cui
fondamentalmente tenevo,e tutta la mia incapacità la stavo dimostrando in quel
momento.
-amore stasera che fai?-Cristian mi guardò interrogativo,mentre
passeggiavamo tranquillamente per il centro il sabato
mattina.
Lo guardai terrorizzata,come se al posto di una semplicissima domanda,mi
avesse posto un quesito alla “saw”,deglutì forzatamente,mentre il mio cervello
si metteva in moto per trovare una scusa plausibile nei successivi tre secondi e
otto millesimi
-stasera?-chiesi infine arrendendomi al fatto che,al mio cervello
servivano sicuramente più di tre secondi.
-si stasera,sei forse sorda?-disse guardando distrattamente una vetrina e
lanciandomi poi uno sguardo in obliquo per nulla
convinto
-Mary…ehm…mia cugina Mary è venuta da Milano e volevo passare un po’ di
tempo con lei visto che si ferma pochissimo-la mia faccia rasentava il rosso più
rosso di tutta la scala cromatica,il mio sguardo si era abbassato e
improvvisamente il pavimento monotono del centro commerciale diventò la cosa più
interessante da osservare nel raggio di qualche kilometro,mentre le mie mani
avevano deciso di lanciarsi in un tango forsennato e davvero poco carino a
vedersi.
-Mary ? Ma non era venuta appena due settimane fa? Che ci fa di nuovo qui
,non ha da fare con l’uni?-mi chiese sinceramente interessato,ma lanciando me
nel pallone.
Incominciai ad arrotolarmi una ciocca di capelli attorno ad un dito,e a
balbettare come una balbuziente grave e afona
-ehm..uhm…eh eh…-risi cercando di mascherare il palese
nervosismo,attirando l’attenzione del mio ragazzo che intanto si era voltato,non
trovando più interessanti i boxer in vetrina
-eh bhe si…però sai com’è Mary…non ha mai voglia di studiare ed è tornata
perché…ehm perché…deve prendere non so che cosa dalla vecchia casa-inventai al
momento,rimanendo sul vago il più possibile.
Cristian mi guardò davvero poco convinto,e per un attimo temetti sul
serio che avesse capito
-si so com’è tua cugina. Allora credo che stasera me ne starò a casa a
studiare,sono un po’ indietro con filosofia e mi voglio portare un po’
avanti-tirai un sospiro di sollievo che per fortuna non era stato
notato.
Ma mi ripromisi di non mentire più per almeno altri trenta,o
quarant’anni.
*****
Sempre la stessa storia,jeans per aria,scarpe sul pavimento,magliette
buttate alla rinfusa sul letto in cerca di quella giusta,che però sembra proprio
non esserci.
Manuel bussava alla porta ripetutamente come un forsennato,avevo solo
altri dieci minuti e le mie condizioni certamente non erano delle
migliori.
Il trucco non era finito,i capelli erano ancora mezzi lisci stile
spaghetto,e mezzi ricci stile pettinatura di Maria Antonietta di Francia alla
corte di Versailles ,avevo su un paio di jeans a sigaretta,ad un piede un
decolleté nero con il tacco altro,all’altro una ballerina tempestata di
paillettes sempre nere, ovviamente non avevo deciso quale delle due mi avrebbe
sopportato per tutta la serata.
Attonita,come al solito,guardavo le maglie disposte sul mio letto che a
loro volta sembravano guardarmi in attesa della loro esecuzione lenta e
agonizzante,sbuffai inviperita,il tempo sembrava sempre andare decisamente
contro di me.
Manuel bussò per l’ennesima volta
-e che cavolo ma che stai facendo? Una seduta di chirurgia Extreme
all’ultimo secondo? Guarda che se fai schifo,fai schifo non ci puoi fare molto
eh!- mio fratello un giorno avrebbe vinto il premio nobel per la gentilezza e la
premura.
Avrei voluto tanto aprire la porta,e pestargli un piede con la scarpa
tacco 12,ma non lo feci.
Sapevo perfettamente che vederlo nel suo tale splendore,mi avrebbe fatto
cadere in uno stato catatonico peggiore di quello in cui già imperversavo da tre
quarti d’ora abbondanti.
Chiusi gli occhi,e pescai una maglia a casaccio per tagliare la testa al
toro.
Mi capitò fra le mani un top nero che dietro era completamente aperto,e i
due lati si tenevano fra di loro,solo grazie a dei cordoncini
dorati.
Lo guardai scettica.
Poco male,ormai il destino aveva scelto per me, non l’avrei scomodato una
seconda volta.
Infilai il top come un’ossessa,finì di truccarmi il più velocemente
possibile,anche se questo comprendeva il mettermi la matita nera sugli occhi
come una non vedente,infilai l’altra scarpa con il
tacco.
E poi me ne resi conto.
La mia testa era divisa,in due fazioni ,come se l’una avesse litigato con
l’altra e non si decidessero chi delle due avrebbe dovuto averla
vinta.
Bella roba.
Non avevo tempo per lisciarli,ma nemmeno per arricciarli,e certamente non
potevo lasciarli così.
DISASTRO.
L’unica mia possibilità era tirarli su in una coda di cavallo
serratissima.
Guardai l’orologio e mi accorsi che entro due minuti mio fratello,se non
mi fossi trovata fuori da quella casa e in macchina,avrebbe scatenato
l’armagaddon molto meglio di qualsiasi cavaliere dell’apocalisse venuto da
chissà dove.
Presi la spazzola e veloce legai l’ammasso informe che avevo in testa e
ogni tanto osavo definire capelli,e mi precipitai,borsetta e cellulare alla
mano,giù da Manuel,che mi guardava spazientito.
-te l’avevo detto io che non avresti concluso nulla,sei un cesso
uguale-concluse gurdandomi dall’alto in basso come suo solito,mia madre lo
guardò contrariata e Gaia,vittima anche lei dei continui “complimenti” di mio
fratello mi guardò comprensiva
-sta zitto cretino!-l’apostrofò lei-sei uno schianto sister!-mi disse
facendomi sorridere
-Manuel ogni tanto potresti anche mostrare un po’ di gentilezza alle tue
sorelle,sei sempre così scorbutico e malefico nei loro confronti-disse mia
madre,senza nemmeno alzare la testa dal mazzo di “carte dell’angelo” che aveva
comprato in chissà quale mercatino new age dei miei
stivali.
-io non sono scorbutico e malefico-rispose lui risentito-sono solo
realista,preferisco dirglielo io ,così almeno lo sanno che lo dico per il loro
bene-lo guardai sconvolta,a volte i suoi ragionamenti contorti erano peggio
delle chiacchierate di mamma con Alvaro,o delle fantasticherie di Gaia su
Michael Jackson,pace all’anima sua.
Lo afferrai per un polso e lo trascinai fuori dalla porta
sgraziatamente,trascinandomi su quei trampolini che avevo al posto delle
scarpe,quanto mi mancavano le mie converse!
-Andiamo sottospecie di troglodita, non ho intenzione di restare oltre ad
ascoltare le tue manie di protagonismo…CIAO MAMMA CIAO GAIA-le due mi risposero
in coro con un sonoro “ciao” divertito,e finalmente salimmo in macchina pronti
per andare a prelevare Sabry dal suo personale manicomio.
Angolo
Autrice
* Il
Nocturna ovviamente è un locale completamente inventato da me,magari ne
esistessero di così dalle mie parti!!
Avendo notato che il personaggio di Manuel ha un forte
ascendente,ho deciso di fare dei capitoli dal suo punto di vista più in là,e
anche dal punto di vista della nostra povera Sabry,così almeno molte cose,e
molti comportamenti,specialmente quello di Manuel nei confronti di
Dalia,verranno spiegati.Ovviamente ogni cosa a tempo debito xD.
Recensioni
Mab-sono contenta che ami me e Manuel,mi fa proprio piacere,ho
notato che comunque è un personaggio che piace,e molto presto ci sarà
un bella sorpresina per i fan della coppia Sabry/Manuel,ovviamente,da brava
malefica non anticipo niente xD ,tu continua a seguirmi (e a farti rompere le
palle su msn) e vedrai che non ti deluderò muhahaha.xoxo
Chera
GiuGiu_94-Ebbene Alek in effetti non passa inosservato,è un
personaggio molto importante ai fini della storia,ma non anticipo nulla,anche se
ho notato di avere lettrici perspicaci xD,non ti scusare se ci hai messo
tempo,l'importante è che tu in ogni caso abbia letto e mi fa davvero
piacere,anche se le recensioni sono pochine,mi fate sentire meno abbandonata! Da
quanto ho capito sei anche tu una fan di Manuel,vorrei capire come mai abbia
preso così tanto questo personaggio visto che probabilmente è il più antipatico
e scontroso della storia,il fascino del bello e bastardo per caso?...ti farà
piacere sapere che a breve su di lui e Sabry ci sarà una bella sorpresina,che
spero gradirete! Grazie ancora per i complimenti,non tutti meritati xD,ci
sentiamo alla prossima (spero) xoxo Chera.
Inoltre ringrazio Alice102 per avermi inserita fra i
preferiti e nelle seguite,e OOgloOO per avermi aggiunta nei seguiti.Un grazie di
cuore anche a chi ha solo letto e ha perso un po' di tempo sulla mia
storia.
Alla prossima
Chera
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML
Editor
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Cuba Libre e Balli Ravvicinati ***
blanke
Cuba Libre e Balli
Ravvicinati
Io e Manuel
eravamo posteggiati sotto casa di Sabrina,che stranamente tardava ad
arrivare.Uno dei suoi più grandi pregi era senza dubbio la puntualità,non
capitava spesso che facesse tardi,o che la dovessi aspettare per più di tre o
quattro minuti,anche perché per lei valeva la regola del “non fare agli altri
quello che non vorresti venisse fatto a te”,ovviamente questa regola si
scontrava un po’ con la mia poca puntualità cronica,ero sempre in ritardo a
differenza sua,ma in tutti quegli anni in cui lei aveva passato la metà delle
ore ad aspettarmi non me l’aveva mai fatto pesare.Per questo la definivo una
santa.
Manuel dal canto
suo stava perdendo evidentemente la pazienza,annoiato,picchiettava le dita
affusolate sul volante,sbuffando di tanto in tanto,giusto per ricordarmi che non
gli andava di aspettare.
Ovvio,Manuel nella
sua ancora breve vita,non aveva mai dovuto attendere per nulla,nemmeno per il
caffè la mattina.
Tutto quello che
voleva in una maniera ,o nell’altra ,lo riceveva tre secondi esatti dopo averla
chiesta.
Che si trattasse
di un bicchiere o di uno stuolo di donne con ormoni esagitati non faceva
differenza.Lui aveva tutto e subito.
-mi sa che anche a
Sabrina serve una sveglia,a Natale gliela regalo io-ironizzò ,fissando ancora
una volta le lancette del suo orologio da polso in acciaio e pelle nera,che
inesorabili scandivano il tempo che passava.
-vedrai che tra
poco arriva,non è da lei fare tardi,sicuramente ci sarà una spiegazione.Magari è
solo in crisi pre festa e non sa cosa mettersi- gli risposi ,facendo spallucce e
tornando a fissare il grande portone di mogano scuro ancora
chiuso.
-Non capisco
perché voi ragazze dobbiate farvi tutte queste turbe mentali.Nella maggior parte
dei casi in feste del genere,tutto quello che qualche ora prima avete scelto con
cura per indossarlo,finisce sul pavimento di un privè o sulla moquette di una
macchina malandata.Allora a che scopo agghindarsi come alberi di Natale,che tra
l’altro a volte vi rendono anche ridicole,insomma se una è brutta; non capisco
perché voglia arrivare ad una bellezza artefatta.bisognerebbe essere coscenziose
accettare il proprio destino,rassegnarsi,e avanti la prossima-concluse
magistralmente il suo discorso con un retrogusto piuttosto
maschilista.
In un certo senso
aveva anche ragione,ma non capivo il suo accanirsi,e il suo ricercare la ragione
sempre e comunque,anche quando non ce n’era un evidente
bisogno.
Lo lasciai
perdere,tornando a sbuffare in direzione del finestrino mezzo aperto,che
lasciava entrare il vento già caldo di giugno.
Finalmente Sabry
fece la sua trionfale apparizione.
Di tempo
sicuramente ce ne aveva messo,ma il risultato su di lei faceva completamente un
altro effetto.
Era perfettamente
in tema con la serata,non c’erano assolutamente
dubbi.
Aveva indossato
una mini,davvero mini,di pelle nera,con un corsetto dello stesso materiale; che
sul davanti si allacciava con nastri di organza rossi e risaltava il suo seno
prosperoso e il suo fisico asciutto e ben
proporzionato.
Un paio di stivali
che le arrivavano al ginocchio,le calzavano i piedi,fasciandoli su due
trampolini davvero vertiginosi,ma che su di lei non davano segno di dare
l’effetto di un equilibrista.
I capelli rossi
erano sciolti ,lievemente arricciati,e le contornavano il viso perfettamente
truccato.
Era bellissima,non
avrei potuto usare parole differenti,l’avrebbero sminuita e non di
poco.
Mi voltai verso
Manuel,per osservare la sua reazione,evidentemente dalla sua faccia non
discordava troppo dalla mia,vista la sorpresa che era scritta a chiare lettere
cubitali in grassetto nero sul suo volto.
Risi
sorniona,divertendomi un mondo a vedere tutte le teorie di mio fratello crollare
come castelli di carte,e ironicamente gli offrì un tovagliolino di
carta
-asciugati la
bava,non vorrei sporcassi la tappezzeria-gli dissi mentre Sabrina saliva in auto
raggiante ed euforica come poche volte l’avevo
vista.
Mio fratello mi
guardò torvo,e passò ad osservare dallo specchietto retrovisore Sabry,facendo
finta di niente.
-scusatemi tanto
ragazzi per il ritardo,ma non riuscivo a trovare le chiavi di casa,e i miei
stasera non ci sono,e poi Inferius oggi ha deciso di miagolarmi intorno come un
assatanato,non so cosa gli sia preso,prima o poi quella palla di pelo mi farà
impazzire-sbuffò lei pensando al suo gatto,Inferius
appunto.
-i tuoi sanno che
stasera torni tardi o non gli hai detto direttamente nulla?-chiesi
divertita,conoscendo già l’enorme fantasia che aveva Sabry nel raccontare
storielle ai genitori,che altrimenti non le avrebbero fatto fare esattamente
nulla ,oltre casa scuola e chiesa ovviamente.
-naaa non ho detto
nulla,sono entrambi fuori per lavoro,e a telefono gli ho detto che sarei stata a
dormire da te per stanotte perché da sola mi annoiavo,se la sono bevuta,speriamo
solo non chiamino a casa tua per sapere come sto,non saprei davvero che scusa
inventarmi e non vorrei mettere te nei guai-
-ma dai figurati,i
tuoi in dieci anni che vieni a dormire da me il sabato non hanno mai fatto una
telefonata,figurati se gli passa per la testa di farla proprio
oggi-
-i miei sono
imprevedibili,pensano sempre che sia nascosta dietro a qualche angolo a
pomiciare con il primo teppista che mi capita a
tiro-
-e non è così?-si
intromise Manuel nel nostro discorso,guardando Sabry,che intanto si era
ammutolita,dallo specchietto retrovisore
-no…cioè…no io non
sono proprio così…non pomicio ad ogni angolo-farfugliò facendo ridere di gusto
Manuel
-non ad ogni
angolo? Allora dove,ad ogni traversa?-
-no…non intendevo
in questo senso! Intendevo che non vado pomiciando in giro con il primo che mi
capita a tiro…non la trovo una cosa divertente-alla fine della frase sparata
fuori come un cannone spara la palla,Sabry aveva preso il colore delle frecce di
direzione dell’auto.
-però con me ci
pomiceresti al primo angolo,vero?- l’espressione del bastardello era delle più
ingenue che si potessero vedere in giro,come se le stesse facendo quella
domanda,davvero in maniera genuina,senza malizia o secondo
fine.
Sabry spalancò gli
occhi,nonostante mio fratello la punzecchiasse continuamente,ancora non era
abituata a quelle sue battutine che avevano tutto tranne
castità.
-io ecco…io non
credo che sia una domanda da farsi-balbettò davvero poco convinta,torcendosi le
mani.
-e perché
mai?...insomma non c’è nulla di male,per esempio io pomicerei volentieri con te
,sai?-
Sabrina
Longobardi,detta Sabry assunse un colore violaceo,simile ad una melanzana
matura,che mi fece seriamente pensare che stesse per avere una
congestione.
Mollai uno
scappellotto dietro la testa di mio fratello,con la rabbia che intanto mi
montava dentro.Non sopportavo che si comportasse così con Sabrina,per me lei era
una sorella.
Intanto eravamo
arrivati davanti al Nocturna,il locale era strazeppo perfino
fuori.
Un centinaio fra
ragazze e ragazzi se ne stavano pazienti e non,fuori all’uscita,aspettando che
il buttafuori cercasse i loro nomi sulla lista per farli
entrare.
Alcuni abbattuti
per non esserci litigavano con gli omaccioni posti alle porte,altri sconfitti e
sconsolati se ne tornavano alle loro macchine a testa bassa,maledicendo il fatto
di non avere avuto conoscenze migliori.
Istintivamente un
sorriso si allargò sul mio volto,io quell’anno ce l’avevo fatta,dentro di me
esultava di felicità a mò di cartone animato
giapponese.
Sabry mi strinse
la mano contenta,non rendendosi conto che,su di sé attirava molti sguardi,e di
certo non la guardavano perché sembrava una ragazza
intelligente.
Un po’ la
invidiavo,aveva quella bellezza così prorompente,mentre io al suo confronto
sembravo una formichina spaurita in attesa del raggio di luce regalatole dalla
grande regina madre.
Ma in fondo mi
andava bene anche così,ero contenta di quella che ero,e in ogni caso di me non
avrei cambiato nulla,nemmeno i fianchi troppo larghi e il sedere troppo
sporgente per i miei gusti.
Mio fratello si
guardava intorno,come se cercasse qualcuno con lo sguardo e non riuscisse a
trovarlo,eppure che io sapessi i suoi amici erano tutti già dentro,e di ragazze
da usare quella sera ancora non ne aveva
trovate.
-Manuelll che
bello allora sei venuto mi fa davvero piacere-una voce calda e maschile ci
arrivò alle spalle.
Non era una voce
che conoscevo,cos incuriosita mi voltai per vedere chi
fosse.
Manu si sciolse
dall’abbraccio amichevole,e fui scioccata nel vedere che niente popodimenoche
,l’organizzatore della festa,Andrea,il tipo che eternamente nessuno conosceva di
persona ma che era comunque un Dio,abbracciava mio fratello come se lo
conoscesse da un eternità o due.
La mia bocca di
aprì,come per voler dire qualcosa,ma in stile trota la richiusi senza trovare
nulla di intelligente da dire.
Anche Sabrina
sembrava abbastanza sorpresa,e mi guardava con aria interrogativa come se io
avessi dovuto sapere qualcosa in più su questa
faccenda.
-e dimmi chi delle
due è tua?-sentì la voce del fantomatico Andrea,porgere questa “gentile” domanda
a mio fratello,che per nulla scandalizzato,al mio contrario ,sorrise
guardandoci.
-nessuna delle due
in realtà.Lei è Dalia mia sorella e lei è Sabrina la sua migliore amica-disse
lui presentandoci a Mr.posso tutto perché sono un
Dio.
Lui ci guardò come
si guardavano delle pietanze servite in maniera impeccabile e dall’aria
succulenta,già mi dava sui nervi!
-piacere di
conoscervi Andrea-disse poi porgendoci la mano in segno di
saluto
-Dalia-risposi
atona,senza mostrare il benché minimo
interesse,
Sabrina dal canto
suo,guardava allegramente oltre il ragazzo,come se non si fosse nemmeno accorta
della sue esistenza,come se fosse solo un
insetto.
Andrea la guardò
infervorato,come se la cosa lo divertisse,come se fosse una specie di
sfida.
-e tu meravigliosa
creatura devi essere Sabrina-le chiese richiamando la sua attenzione che fino a
qualche secondo prima era catalizzata sul cielo e le
stelle.
Lei lo guardò come
fosse una mosca sulla sua torta di compleanno,ed arricciò lievemente le labbra
infastidita.
-si in effetti mi
chiamo proprio Sabrina-la sufficienza nella sua voce era chiaramente palese,cosa
che fece ridere Manuel,Andrea lo guardò
scettico.
-ragazzi venite vi
faccio entrare io-disse poi porgendo il braccio a Sabry,che per quella volta lo
lasciò fare.
Il locale
all’interno era esattamente come lo ricordavo,a parte la musica ancora più alta
dell’ultima volta,le troppe persone e il fumo colorato che invadeva ogni singolo
centimetro cubico.
Manuel si staccò
da me,e in un nano secondo lo persi fra la folla,disorientata guardai davanti,e
vidi Sabry che stava per essere risucchiata a sua volta da quel vortice di
persone che ballavano,le afferrai un braccio e lei si lasciò tirare
indietro,mentre lasciava andare il braccio di un non troppo contento
Andrea.
-ammazza se c’è
casino qui oh-esclamò forte per far si che anche se c’era musica potessi
ascoltarla.
-non ci vedo
nulla! È tutto troppo,troppo…fumoso ecco-non si vedeva ad un palmo dal
naso,peggio della nebbia in dicembre inoltrato,
-dai facciamoci
spazio e andiamoci a prendere qualcosa da bere che qui si muore-mi prese la mano
e ci facemmo spazio fra la folla a spallate varie,suscitando un sacco di sguardi
non troppo benevoli.
Arrivammo al
bancone,e miracolosamente riuscimmo perfino a sederci mentre sorseggiavamo i
nostri Cuba libre.
Ma dieci metri più
in là,su un divanetto che tanto avevo adorato la prima volta che ero entrata in
quel locale,vidi qualcosa che mi inorridì e mi pietrificò come se,mi trovassi in
un libro di Harry Potter e mi avessero appena lanciato un “pietrificus
totalus”.
Aleksey,se ne
stava seduto in mezzo ad altri amici a sorseggiare divertito un drink,e a
chiacchierare nonostante la musica altissima.
Lasciai andare il
bicchiere terrorizzata.
Se c’era
lui,poteva esserci potenzialmente il mio ragazzo,e potenzialmente se mi avesse
vista io sarei morta.
Afferrai il
braccio di Sabry e la guardai terrorizzata
-oddio oddio
oddio-piagnucolai guadagnandomi occhiate
perplesse
-cosa c’è
Dal?-disse guardandosi intorno e cercando di individuare la causa del mio cambio
d’umore.
-guarda lì,guarda
lì…no anzi no non guardare…oddio-dicevo come una forsennata,indicando il salotto
dove era seduto Alek,Sabry si voltò con
discrezione
-oh oh…qui c’è
qualcuno che potrebbe essere nei guai-mi disse mentre aveva perfettamente
afferrato il concetto.
-e adesso? E se mi
vede? E se lo dice a Cris? O cazzo sono fritta-esclamai
frustrata,
-allora,la
discoteca è piena,quante possibilità ci sono che vi incrociate o che Cris sia
qui quando ti ha detto che se ne stava a casa? Sta tranquilla,ora ci alziamo e
ci defiliamo il più lontan-
-Daliaa-non fece
in tempo a finire la frase che il biondo sorridente e perplesso si dirigeva
verso di noi,bicchiere alla mano.
Mi portai una mano
alla fronte disperata,bene ero pronta al plotone di esecuzione,sentivo già la
puzza di cadavere.
-hey ciao!-disse
sorridente avvicinandosi a me e Sabry
-ciao-risposi più
atona di prima,stavo facendo progressi
-e tu cosa ci fai
qui? Cris mi aveva detto che eri con tua cugina…e lei non mi sembra una tua
cugina-finì ironico come al suo solito,ammiccando in direzione della mia
migliore amica non proprio casta quella sera,per tutte le barbe di merlino,in
che casino mi ero cacciata!
Sorrisi
nervosamente.
-eh eh bhè…sai
come vanno queste cose…tu ci sei,poi cambia…poi succedono…e alla fine sono
successe-conclusi con ovvietà senza sapere nemmeno io cosa andavo
blaterando,Sabrina mi guardò contrariata,non ero brava a inventare scuse al
momento,Alek invece mi guardava palesemente divertito,se tutto era andato
bene,aveva già perfettamente capito che ero lì in
incognito.
-non credo che
Cristian sarebbe contento che tu sia qui sai-mi punzecchiò il
biondo,divertendosi
-lo so…ma io…oh
cavolo-abbassai la testa affranta,Sabry mi diede una pacca sulla spalla in segno
di consolazione.
-Dai Dal non fare
quella faccia,per stavolta faccio finta di non averti vista…a patto
però…-
-a patto?-chiesi
scettica,non sapendo dove voleva andare a
parare,
-a patto che balli
con me,da solo mi annoio e non trovo una degna
accompagnatrice,quindi-
-quindi ti serve
una ruota di scorta e giustamente hai pensato a me-conclusi io acida al suo
posto
-bhè se preferisci
posso sempre andare a fare una telefonata-ribattè lui mentre si accingeva ad
andare
-no no …ok ok…ma
non più di un paio di balli,io non sono capace-accettai rassegnata il mio
angoscioso destino,fatto di bugie e balli.
-bene-disse
sorridendo lui-poso il bicchiere e torno,non
sparire-
Si inabissò fra la
folla,e sconsolata guardai Sabrina,
-è palese-se ne
uscì lei come avesse appena risolto un caso importante,degno della signora
Fletcher
-cosa è palese- il
fatto che ero perplessa lo era di sicuro
-più ti guardo e
più sono sicura che lui ti piaccia-spiegò la rossa con
ovvietà
-ma che vai
dicendo,ma se non lo sopporto nemmeno,è più attraente una lucertola di quel coso
biondo e strano-
-oh Dal ma a chi
la vuoi dare a bere,te lo mangi con gli occhi,e ti conosco abbastanza bene da
sapere che non balleresti mai solo per non rischiare la pelle,lui ti piace,ne
sono convinta-
Guardai Sabrina
come di solito guardavo mia madre mentre conversava con
Alvaro.
-Sabry il cuba
libre deve proprio averti dato alla testa-
-Dalia il cuba
libre non l’ho nemmeno finito,lui ti piace ne sono
certa-
-chi ti
piace?-chiese Alek,sbucato da chissà dove,facendo diventare me stavolta come il
colore della pelle rossa del sediolino
-oh nessuno
nessuno,non ascoltarla è brilla e l’auto non le fa bene,probabilmente sta già
impazzendo prima del rincoglionimento senile-dissi mentre convinta lo trascinavo
in pista per un braccio.
Peccato che,Dalia
e Ballo,non erano due parole che andavano d’accordissimo nella stessa frase,anzi
nello stesso periodo.
Ero un piccolo
legnetto,che si atteggiava a libellula,non ero nemmeno capace di muovere qualche
passetto elementare,zero spaccato,zero con il
codino.
Alek di tutta
risposta invece,sembrava essere nel suo ambiente
naturale.
Ballava rapito
dalle frenetiche note di “Horrible Dream “ di Ayria,la testa all’indietro,gli
occhi chiusi,le labbra invitanti socchiuse come a volerti richiamare,mentre con
la lingua giocherellava con quel maledettissimo piercing che aveva proprio al
centro del labbro inferiore.
Avrei voluto
strapparglielo a morsi,e vedere cosa si provava a sfiorare quelle labbra,che,ora
che le guardavo più attentamente erano così belle e perfette da sembrare
disegnate .
Mi stupì dei miei
stessi pensieri,non capivo esattamente da dove provenissero,da dove nascesse
quell’improvviso impulso,provavo ad attribuire tutto all’alcool,ma sapevo di non
essere nemmeno lontanamente brilla.
E sapevo anche
che,me ne stavo al centro della pista,senza muovermi o accennare alcun chè come
un’ebete a fissarlo,e a desiderare delle cose non proprio
pure.
Dovevo essere
decisamente impazzita,magari quei fumi colorati spacciati per effetti di
scena,in realtà altri non erano che fumi tossici che mi avevano dato al
cervello.
Non c’era altra
spiegazione plausibile a quei miei pensieri.
Alek riaprì gli
occhi e mi guardò sorridendo.
Si avvicinò al mio
orecchio,e le sue labbra sfiorarono la mia pelle,una serie di piccole scosse si
propagarono per tutto il mio corpo,facendomi venire la pelle d’oca,la sua voce
mi carezzava la pelle,e il suo profumo mi bruciava le narici,averlo così vicino
non mi faceva per niente bene.
-quando ti ho
chiesto di ballare,non intendevo che devi stare ferma al centro della pista a
fissarmi mentre IO ballo,mi piacerebbe se muovessi il sedere anche tu,per almeno
tre secondi-mi disse tagliente,mi vergognai profondamente,si era accorto che lo
fissavo,che figura da cretina beota
-te l’ho detto non
son tanto capace-replicai debolmente,
in risposta lui si
avvicinò ulteriormente al mio corpo,poggiò le mani saldamente sui miei fianchi
facendo aderire anche troppo i nostri bacini,e mi
guidò
-vedi,segui
me,magari sembri più intelligente-disse,mentre tornava a ballare non facendosi
nemmeno passare per l’anticamera del cervello l’idea di staccarsi da
me.
La sua vicinanza,e
il suo tocco,mi confondevano,mi inquietavano,e non riuscivo a capire perché,non
mi davo pace.
Che avesse avuto
ragione Sabry?
Possibile che
nemmeno me ne fossi accorta?
L’unica percezione
che conservavo in quel momento,erano le sue mani che mi guidavano,e la sua bocca
vicinissima al mio collo.
Fu inevitabile,mi
lasciai andare,facendo finta che il resto non esistesse,mi sentivo in balia di
me stessa,e avrei voluto che non finisse
presto.
Sapevo che era
sbagliato,e fondamentalmente non volevo ammetterlo nemmeno a me stessa,ma
l’unica cosa che volevo era che continuasse.
Non ci capivo più
nulla,tutto ruotava intorno a me vorticosamente,mi scostai e guardai Alek in
volto,per poi fare bruscamente un passo
indietro.
Non potevo
continuare,non capivo cosa stava accadendo,il perché di quelle sensazioni così
forti con la sua vicinanza,il perché quando mi era così vicino non volevo altro
che ci restasse per sempre.
Era qualcosa di
inspiegabile.
-che ti prende?-mi
chiese mentre lo guardavo con gli occhi spalancati,dovevo sembrare una
matta.
-io…ecco…io io…non
posso-dissi semplicemente,lui mi guardò come se fosse appena cascato dalle
nuvole
-e perché non
puoi?-nella sua voce trapelava un misto di ironia e curiosità-guarda che non ti
mangio-
-non è per
questo,è….il ballo…non riesco a lasciarmi andare,non fa proprio per me-buttai
lì,cercando di essere il più credibile
possibile.
-ma se fino a tre
secondi fa ti eri lasciata andare,dai ! Non dire cazzate-cercò di tirarmi di
nuovo,ma non volevo,dovevo assolutamente trovare un modo per andarmene e far
finta che,quello non fosse mai e mai accaduto
-e tu chi
saresti?-Manuel come suo solito sbucò al mio fianco dal nulla,guardò Alek con
aria di superiorità,e tirò me per la mano.
Mi sentivo
bistrattata.
-Aleksey-rispose
semplicemente,come se il suo nome dovesse bastare a presentare la sua intera
persona,si guardarono in cagnesco qualche
secondo,.
-e tu chi
saresti?-non mi piaceva per nulla la piega che quella serata che tanto avevo
aspettato aveva preso,davvero per nulla.
-Manuel,suo
fratello-Vidi l’espressione tirata di Alek rilassarsi,ed aprirsi in un sorriso
divertito,come se gli avessero tolto un’enorme
preoccupazione
-ah bhè,in questo
caso scusa,pensavo fossi qualche stupido…sono un amico di Dalia comunque-Anche
Manuel si era visibilmente rilassato,e mi aveva lasciato andare il
braccio
-a dire il vero ho
pensato la stessa cosa-sorrise divertito-comunque se ci devi provare con mia
sorella,possibilmente fallo quando non ci sono-guardai Manuel diventando di
tutti i colori,come gli venivano certe idee ,doveva aver fatto due chiacchiere
con Sabrina!
-non ci stavo
provando con tua sorella-rispose risentito,anche se non riuscivo a leggere sul
suo volto il resto delle sue emozioni,come se ci fosse qualcosa che
l’angosciasse.
-si si come no,e
io sono babbo natale sceso dal polo sud per farsi una birra-l’ironia di Manuel a
volte era davvero fuori posto.
Alek era
evidentemente scocciato,era tornato a fissare mio fratello in
cagnesco.
-io vado Dalia,i
miei amici mi aspettano,ci vediamo in giro-concluse dandomi un bacio sulla
guancia e sparendo tra la folla.
Guardai Manuel
inviperita,e gli tirai uno schiaffetto sul
braccio
-ahio!-
-ma perché devi
essere sempre così stronzo e cretino-gli urlai contro dirigendomi verso
l’uscita,dove Sabry mi aspettava.
Per mettere fine a
quella penosa e traballante serata.
Angolo
Autrice
Come vedete qualcosa nella testolina della povera Dalia incomincia a
smuoversi qualcosa,mentre il suo solito fratello non fa altro che punzecchiare
lei e la povera Sabry all'infinito.
Chissà che questo suo comportamento non nasconda altro.
Ho notato in ogni caso che questa storia non risquote un gran
successo,non riesco a raggiungere nemmeno le 5 recensioni per capitolo xD e
questo è davvero demoralizzante,mi toglie ogni voglia di scrivere,mi piacerebbe
se qualcuno recensisse,anche per dirmi che fa schifo,almeno sarebbe un
inizio!
Ho deciso in ogni caso che,se per i prossimi due o tre capitoli non
vedrò nessun miglioramento,di non postarla più,e di tenerla solo per me,visto
che in ogni caso ci sono affezionata.Spero di arrivare almeno alle 5 recensioni
per capitolo...ci spero davvero tanto ç____ç
In attesa ringrazio quelli che hanno solo letto,e Cupidina 4ever per avermi aggiunta nei preferiti
(un'anima Pia xD)
Chera
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML
Editor
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Quando Alvaro mi disse che i sogni son desideri ***
blanke
Quando Alvaro mi disse che "I sogni son
desideri"
Tic Tac.Sono una
stronza.Tic Tac.mi sento male.Tic Tac.Quest’orologio ha rotto.Tic Tac.Adesso lo
spengo.Tic Tac.Ma perché deve andare sempre così?.Tic.
Do un pugno alla
sveglietta ed è la seconda che rompo questo
mese.Fanculo.
Ho mal di testa,è
mattina presto,mio fratello è di sotto,e io sono una
stronza.
-evviva Dalia è
depressa-sbraito contro il comodino,dove ho battuto per l’ennesima volta
l’alluce,vedo le stelline girarmi intorno alla testa a mo di corona,come nei
cartoni animati giapponesi.
-ma quanto sono
sfigata,ma tutte a me devono capitare-mugugno contro lo specchio,mentre cerco di
dare un contegno a quello strano essere che ci vedo riflesso e che ha due borse
sotto gli occhi degne della collezione autunno-inverno 2009 di Louis
Vuitton.
Mi do una
spazzolata,cerco di struccarmi con una salviettina struccante dai residui della
sera prima.
Già la sera
prima,bella serata,davvero bellissima,da perderci la
testa.
Ma che razza di
cretina che sono stata,sarei dovuta restarmene a casa a guardare “colazione da
Tiffany” con una mega vaschetta di gelato al cioccolato sulle gambe,accucciata
sul salotto di casa mia con Alvaro che mi faceva compagnia come al
solito.
Avrei sicuramente
evitato brutti incontri e strani pensieri.
Davvero
strani.
Tutta colpa di
quella maledetta di Sabrina e di quello stupido di mio
fratello.
Mi voltai
indietro,e guardai Sabry ancora addormentata come un sasso sul mio
letto.
Accidenti a lei e
alle idee malsane che mi mette in testa,deve essersi ammattita andando dietro a
mio fratello,che poi quello si sa è già matto di suo,quando è nato deve aver
sbattuto la testa forte forte…non ci sono altre spiegazioni plausibili
altrimenti.
Sabry borbottò
qualcosa nel sonno,ma feci finta di non sentire,aveva la brutta abitudine di
parlare anche quando dormiva,come se non bastasse quello che diceva da
sveglia.
Mi diressi come
uno zombie appena resuscitato,in cucina.
Mia madre
trotterellava allegramente fra i fornelli,preparando latte,caffè e altra roba
strana che mangiava solo lei,sotto lo sguardo contrariato di mio padre,che come
un santo,pucciava i suoi “abbracci” nella tazza di latte
mattutina.
Mio fratello se ne
stava seduto al tavolo,intento a leggere un giornale con la sua solita aria
annoiata,Gaia invece se ne stava allegramente spaparanzata sul divano a fare
zapping fra i programmi demenziali della Tv lasciando poi acceso sulla
simpaticissima Mtv.
-buongiorno-borbottai ,cercando di attirare meno attenzione
possibile.
Mio fratello alzò
lo sguardo dal giornale,e mi regalò uno dei suoi soliti sorrisetti
strafottenti
-dormito bene
sorellina?...o i sensi di colpa ti attanagliavano lo stomaco? Ho sentito che ti
lamentavi-mi chiese,facendo riferimento alla scorsa serata,che ancora vivida
campeggiava nella mia testa già troppo provata.
Lo guardai
disgustata,non sopportavo le sue allusioni,specie se erano solo le nove di
mattina e io non ero riuscita a chiudere occhio,Tra i tripli salti mortali di
Sabry,e i pensieri incombenti che non ne volevano proprio sapere di andare a
farsi un giro lontani da me,
-sensi di colpa? Quali sensi di colpa
cara?-mi chiese la mamma preoccupata
-nessuno-risposi
atona,cercando di troncare quella stupida discussione sul nascere,e non dare
adito a mia madre,che aveva la fantasia fin troppo galoppante,di ricamarci
su.
-Ah nessuno? Tu lo
chiami nessuno il tipo con cui ieri ti strusciavi al centro della pista tutta
contenta?-mi chiese mio fratello tornando a guardare il suo
giornale
-non mi
strusciavo,quello è il migliore amico di Cristian-precisai,sperando che capisse
che non c’era nulla di anormale,più o meno…
-ah davvero? Ma il
tuo ragazzo i migliori amici se li sceglie tutti così? Si vedeva da lontano un
miglio che ti faceva il filo,sono sicuro che se non fossi arrivato io avrebbe
allungato anche le manine quel perfido elfo
domestico-
-ma che cavolo
dici Manu,ma è possibile che incominci a sparare cavolate già di primo
mattino,ma non vai mai in pausa?-gli chiesi esasperata,incominciando a bere la
mia solita tazza di latte e pan di stelle
-santo Dio Dalia,a
volte mi sembri una poppante,ma secondo te uno che ti mette le mani sul sedere e
si struscia come un gatto in calore,non ci sta
provando?-
-i gatti maschi
non vanno in calore Manuel- ribattei piccata io
-si si,come
vuoi…ma quello ci stava provando,sono un ragazzo e certe cose quando si tratta
dei miei simili le capisco-
-tuoi simili?
Guarda che non ci sono simili tuoi al mondo,tu sei
unico-
-si si lo so lo so
che sono unico nel mio genere e che altri esseri al mio confronto sono sporca
plebaglia mia cara sorellina,ma sai da Dio quale sono capisco il comportamento
di voi umili mortali,e ti ripeto che sono sicuro che quello se avesse potuto
avrebbe allungato le manine-
-è vero è
vero!-sbucò Sabry dalla mia camera,tutta pimpante pronta ad appoggiare la tesi
traballante di mio fratello,mentre in una mano teneva ancora il tubetto di
dentifricio straboccante e lo spazzolino,che agitava a più non posso per
richiamare su di lei la nostra attenzione.
-oh sta zitta
Sabry,mi hai già creato troppi impicci-
-ma guarda che è
vero,tu te lo mangi con gli occhi,e lui sarebbe prontissimo a farsi mangiare
come un bel budino al cioccolato-ammiccò lei con uno sguardo che tutto
aveva,tranne sensualità
-buooono il budino
al cioccolato!-urlò Gaia deficientemente da sopra il divano,mi misi una mano
sulla fronte,perché le persone che conoscevo dovevano avere il quoziente
intellettivo pari a quello di un babbuino con metà cervello di prima
mattina?
-vedi Dal,ieri
sembrava proprio che cercasse il contatto fisico con te…e mi sono chiesta,da
brava genia che sono,se non fosse perché tu gli piaci,per quale motivo dovrebbe
ricercare un contatto? Inoltre sapendo che sei la fidanzata del suo migliore
amico? Non c’è altra spiegazione,senza contare che io da lontano vi osservavo,e
lo vedevo come si avvicinava! Qui gatta ci cova-disse poggiando il mento sul
dorso della mano,tipico segno di qualcuno che prova a ragionare…peccato che lei
sragionasse palesemente!
-ma quale gatta
cane e canarino!-sbraitai io,già avevo mille grilli per la testa,se poi mio
fratello e Sabry si coalizzavano nell’ opera “rincoglioniamo Dalia” era la
fine.
-Voi dite solo
stupidate,a lui non piaccio,lui è il migliore amico di Cris capite? Non farebbe
mai una cosa del genere,si conoscono dall’asilo,sarebbe una carognata
assurda,quindi smettetela e mettete da parte queste idee kamikaze che vi vengono
per la testa,se mai ne avete una,sto seriamente incominciando a pensare che
siete fatti per stare assieme voi due- Sabrina come suo solito arrossì e abbassò
lo sguardo,Manuel distolse il suo e tornò a guardare il
giornale,
-io te l’ho detto
come la penso,poi vedi un po’ tu,quando ti ci metti sei di coccio
sorella-concluse non badando più a noi.
Mi rinchiusi in
bagno,cercando un po’ di quella privacy che a casa mia sembrava non esserci
mai.
La mia abitazione
era qualcosa a metà fra un accampamento per poveri disabilitati mentali,barboni
e simil Darkettoni senza casa e un accampamento profughi della
papuasia,
c’era da
aspettarselo in ogni caso,i miei genitori adoravano avere gente intorno ad ogni
ora,si divertivano tantissimo,specie se quelle persone erano amici strani miei o
di mio fratello,con mia madre ci andavano a nozze,e sicuramente anche Alvaro
apprezzava.
Mi rintanai sotto
il getto caldo e rassicurante della doccia,sperando che in qualche modo l’acqua
riuscisse a lavare via le sensazioni della serata prima,che se,da una parte mi
avevano fatto contorcere le budella per la sensazione di vitalità,dall’altra mi
avevano quasi fatto dare di stomaco al pensiero della mostruosità che ero
arrivata a pensare.
Desiderare il
migliore amico del mio ragazzo.
Che carognata
assurda.
Improvvisamente,in
quell’accordo magico di pensieri e acqua calda qualcosa venne a
mancare…
-MANUELLLLLLL
CHIUDI QUELLA SCHIFOSISSIMA ACQUA FREDDA PER L’AMOR DEL CIELO!!!-urlai
esasperata,sempre la stessa storia,si divertiva troppo a farmi congelare sotto
la doccia.
E anche quel
giorno la mia pausa di tre minuti e nove secondi era andata a farsi
benedire.
******
-amore che hai ?
Sei strana-passeggiavo placidamente per le vie piene di negozi di
Napoli,
Cristian mi
guardava con aria interdetta,come se d’improvviso mi fossero spuntate due
antennine luminose al posto delle orecchie e avessi cominciato a parlare il
Marziano,ovviamente lui non poteva immaginare che il mio problema era cinque
passi più avanti,aveva i capelli di un colore improbabile e si chiamava
Aleksey.
-non ho nulla
‘mo…tutto ok-sorrisi io,cercando di dare una parvenza di serenità che non
c’era,con l’effetto opposto,visto che Cris mi strinse di più la mano,già
sudaticcia da fare schifo,e con aria trafelata mi tirava per raggiungere
Alek
-dio sono
stanchissimo,stanotte non ho chiuso occhio,ho fatto tardissimo-disse disse il
biondo,come per voler rompere il silenzio che si era creato,così denso da poter
essere tagliato con il coltello,
-ah ma poi sei
andato alla festa di Frascati?-tirò in ballo il mio ragazzo,facendomi andare di
traverso la coca cola,e guardare in tralice il suo amico,che mi sorrise
rasserenante.
-si ci sono
andato,ma comunque non è stata un gran che,dopo tutte le cazzate che sparano e
solo una festa piena di fighettini da fare schifo che si tirano a lucido per la
vetrina-decretò lui,stiracchiandosi appena,sedendosi su una panchina di fronte
alla stazione,
-quindi niente
conquiste all’orizzonte?-ovviamente Cristian fremeva dalla voglia di arrivare a
quel particolare,quando ci si metteva era peggio di me e Sabry messe insieme a
spettegolare di Gossip Girl.
-Nemmeno per
idea,le ragazze lì dentro sembravano incellophanate dalla testa ai piedi,avevo
il terrore che se ne avessi toccata una avrei dovuto pagare alla cassa la
confezione rotta-ironizzò Alek,con l’aria disgustata al pensiero della sera
prima.
Da una parte fui
felice che non accennò nemmeno a me,ma dall’altra desiderai che facesse anche un
piccolo riferimento al nostro ballo,anche solo per farmi capire che non mi
considerava come quelle pseudo barbie glitterate da mettere nel cestone dei
giocattoli,anche se all’epoca non capivo da dove nascesse quel
desiderio.
-ah bhè mi
dispiace,ultimamente vai sempre in bianco-rise sguaiatamente il mio
ragazzo,facendo allusione a qualcosa che sicuramente non avrei voluto
ascoltare,anche se presi com’erano dai loro discorsi da maschi sembravano
completamente dimentichi della mia fantasmina presenza lì con
loro.
-meglio così,non
ci tengo ad andare con dei manichini vestiti chanel-sbadigliò incurante,e quasi
scocciato,guardandosi la punta delle scarpe
vacuamente,
-bha…non so te ma
ogni tanto i bisogni “umani” li dovresti anche soddisfare,mica puoi andare
avanti con i film porno-ed ebbi la conferma che,si erano sicuramente dimenticati
di me,certi particolari avrei davvero fatto a meno di saperli,con tutta la
felicità possibile ed immaginabile.
-io non guardo i
film porno-Rispose Alek indignato,come se gli avessero appena detto qualcosa di
orribile e raccapricciante,
-si si certo e io
sono Ghandi e non mi sono mai fatto una sega-la delicatezza del mio ragazzo
spaventava anche me,mi chiedevo come si comportasse quando io non c’ero,visto
che quando c’era certamente non sembrava un gran stinco di
santo.
-Cristian hai la
finezza di un elefante che cammina su una gamba sola in una
cristalleria-
-ma cavolo è vero!
Da quant’è che non vai con una? Uno,due mesi?,io impazzirei…dovresti trovarti
una ragazza,almeno avresti sempre una pronta ad “aiutarti”-a quel punto,lo
guardai davvero contrariata,non potevo credere che quelle parole uscissero dalla
sua bocca,e io cos’ero il tappetino per i
piedi?
-sei un porco
quando ti ci metti guarda-gli disse il biondo,sempre più apatico e
indignato.
-ancora? Non sono
un porco sono solo realista,vero amore?-Lo guardai con lo sguardo più
incattivito che avevo nel mio vasto repertorio,quello avrebbe dovuto bastargli
per tacere.
-certo…davvero
realista-ironizzai,arrabbiata e leggermente delusa dalle sue
parole.
-non mi dire che
te la sei presa-sembrava veramente sorpreso,come si faceva ad essere così
insensibili e menefreghisti ancora me lo stavo
chiedendo.
-ma no
guarda,perché avrei dovuto? Solo perché consideri una fidanzata al pari di una
bambola gonfiabile? Mica sono matta è una cosa normalissima-mi guardò torvo,se
c’era una cosa che non sopportava era il mio sarcasmo,ogni volta lo mandava in
bestia,
-ma dai,non farla
tragica,alla fine lo sai che ti amo-cercò di raccapezzare lui,cosa che serviva
molto poco a quel punto.
-in effetti Dalia
non ha torto,non sei stato per nulla delicato-si intromise Alek,lo guardai
sorridendo appena,cosa che a entrambi passò inosservata…anche perché all’inizio
nemmeno me ne ero resa conto da sola.
-come faccio ad
essere delicato se è quello che penso?-continuò lui,convinto di avere più che
ragione.
-Evidentemente
pensi male-tagliai di nuovo corto io,cercando di mettere fine a quella patetica
e inutile discussione a tre.
-Dalia evita di
alterarti,stiamo solo scherzando-disse,anche se quello che si era alterato,era
evidentemente lui.
-a me non sembra
proprio sai,a volte mi chiedo come fai ad avere idee così poco …poco…NORMALI
ecco!-Vidi la sua faccia tramutarsi letteralmente in una maschera di rabbia,mi
morsi il labbro inferiore,forse un po’ avevo
esagerato
-Dalia se devi
sparare queste cazzate saresti pregata di andarti a fare un giro lontana da
me-il sguardo si era notevolmente incattivito,e Alek passava in rassegna il suo
sguardo da Cris a me,incerto sul da farsi
-su ragazzi
smettetela non mi sembra il caso di litigare per una stronzata del
genere-disse,cercando di quietare le acque fin troppo mosse accendendosi
un’altra di quelle che sembravano sigarette…
Cristian lanciò a
terra il mozzicone della sua sigaretta appena
finita,
-ti accompagno a
casa andiamo-disse infine ,avviandosi avanti e lasciando me ed Alek indietro a
guardarci confusi.
Il portone di casa
mia era sempre aperto,ogni volta che ci arrivavo davanti stavo per cinque
secondi a chiedermi per quale motivo nessuno mai si prendesse la briga di
chiuderlo oltre a me,
se un giorno
fossero entrate persone poco raccomandabili l’unica colpa sarebbe stata
dell’impudenza delle persone.
Era a questo che
pensavo mentre Cristian mi baciava per salutarmi prima di entrare,sotto lo
sguardo attento,anche fin troppo,di Alek appoggiato ad un auto rosso sporco poco
più in là.
-tu vai a casa
ora?-gli chiesi,più per abitudine che reale
interesse,
-no,ho delle cose
di cui parlare con Aleksey-la sua espressione si fece pensosa e mi rivolse uno
sguardo preoccupato,che ricambiai con perplessità,non aveva mai chiamato Alek
con il suo nome intero,non era un bel segno.
-ok…ci vediamo
domani allora-salutai io prima di lasciarli e rivolgere un ultimo sguardo fugace
al biondo che continuava a fissarmi.
Entrai in casa
trafelata,come una che è appena scampata all’esecuzione della pena di morte,e
stanca mi lasciai andare sul divano accanto a mia sorella,che da quando me ne
ero andata qualche ora prima,sembrava non essersi mossa di un centimetro da
lì.
Cantava un
motivetto che avevo già sentito da qualche parte,ma che la mia testa si
rifiutava probabilmente di ricollegare a qualcosa,anche perché se tutto fosse
andato secondo i piani,sarei arrivata ad uno di quei gruppetti novelli che non
sapevano nemmeno dove stava di casa la musica
vera.
-ma sei qui da
quando me ne sono andata?- le chiesi sconcertata,lei mi guardò da dietro i suoi
occhiali da vista Dolce&Gabbana con il suo solito sguardo acquoso e
vacuo,
-si…la mamma mi ha
detto di stare ferma perché appena faccio qualcosa combino guai…e che lei non
poteva starmi dietro perché doveva parlare con Alvaro oggi a proposito di non so
che cosa…sta diventando sempre più matta,a volte mi chiedo se la storia di
Alvaro sia una cosa normale,va bhè che lei è sempre stata stramba…ma insomma un
po’ di chiarezza non sarebbe male non trovi Daliuccia?- Se c’era un soprannome
che io odiavo e che lei usava sempre era “Daliuccia”,la guardai di
traverso
-Gaia se mamma ha
deciso di intraprendere un’amicizia trascendentale con un fantasma invisibile di nome
Alvaro,saranno anche fatti suoi,insomma finche non nuoce nessuno non vedo dove
sia il problema se poi Alvaro esiste o non esiste…è un po’ come avere un amico
immaginario con cui sfogarsi,non cambia molto non trovi?-feci
spallucce,seriamente poco propensa ad andare a dire a mia madre che la storia di
Alvaro era davvero pazzoide.
-bha…non so te ma
io gli amici preferisco averli veri-disse lei
risoluta
-ma va…a te piace
averli punto e basta.-biascicai e le strappai il telecomando dalle
mani,togliendo finalmente Mtv dalla mia vista.
********
“sentivo
una voce pronunciare dolcemente il mio nome all’ orecchio,era sensuale e mi
sfiorava dolcemente la pelle con quel solletico leggero. Due occhi cristallini
fecero capolino e mi incantarono,non riuscivo più a muovere nemmeno un muscolo,e
sembrava che l’aria non filtrasse più dai polmoni,che non entrasse più nel mio
corpo,tanto immobile da non sembrar vero.Delle dita affusolate si intrecciarono
con quelle della mia mano,rendendola calda e piacevole,una sensazione di
benessere mi invase completamente.
Tutto
era ovattato,immerso in qualcosa di surreale e silenzioso,una nebbiolina opaca
in quel posto inesistente mi impediva di vedere chi avessi di fronte,ma
nonostante questo quegli occhi erano così vividi e
lucenti...
Un
dito mi accarezzò delicatamente il contorno del volto,e poi improvvisamente come
un fulmine nel più sereno dei cieli,qualcosa di morbido e terribilmente bello si
poggiò sulle mie labbra donandomi un bacio che potei quasi sentire sul serio
bruciarmi la bocca.
-Solo
tu Dalia…solo tu-“
Sobbalzai nel
letto,svegliandomi all’improvviso,avevo il lenzuola attorcigliato intorno al
corpo,sintomo che nel sonno dovevo essermi agitata parecchio,ancora
ansimavo,avevo la fronte imperlata di sudore e la bocca arida come il
deserto.
Nonostante tutto
ancora ricordavo perfettamente quegli occhi nel mio
sogno,
maledivo il fatto
di essermi svegliata,avrei voluto continuare a vagare in quel posto e scoprire
chi era che mi aveva donato quelle sensazioni tanto vivide e reali,anche se in
fondo al petto qualcosa mi sussurrava un nome
indesiderato.
Mi asciugai la
fronte con una mano stancamente ,e guardai la nuova sveglia rosso
fiammante,saldamente incollata al comodino,segnare le 03.24,c’era ancora tutta
la notte davanti.
Poggiai i piedi a
terra,e un senso di nausea e instabilità mi colse d’improvviso,aspettai qualche
secondo e accendendo la lucina sul comodino mi avvicinai alla scrivania per
prendere l’acqua e fare un sorso.
Fu lì che notai
qualcosa fuori posto,un piccolo fogliettino ripiegato su se stesso,faceva bella
mostra di sé lì sulla mia scrivania,dove la sera prima non c’era
nulla.
Incuriosita lo
sollevai e lo esaminai come se potessi trovarvi chissà quale strana traccia,o
chissà cos’altro.
Lo aprì,e una
piccola frase scritta in calligrafia piccola e aggraziata campeggiava al centro
del foglio,era tanto ben delineata e tanto ricercata come scrittura da sembrare
arrivata direttamente dall’ottocento.
“I
sogni son desideri.
Alv.”
Lo rilessi più e
più volte,cercando di dare una conclusione logica a quello che
accadeva,
Ma quella frase e
quella firma proprio non sparivano,e sembravano leggermi dentro come un
indovino,poi sorrisi,e ripiegai il piccolo biglietto poggiandolo da dove l’avevo
preso quasi con riverenza.
-Hai proprio
ragione Alv-sussurrai alla stanza vuota continuando a sorridere mesta e
tranquilla.
In fondo in fondo
mia madre,non era poi tanto matta,pensai prima di riaddormentarmi
serena.
Angolo Poco Serio
dell'autrice
Che bello poter postare di nuovo! Da quando è ricominciata la scuola
non ho avuto un attimo di tempo,nonostante avessi il capitolo già bello e
pronto.
Come vedere le cose si complicano,Dalia è confusa e Sabry e suo
fratello non l'aiutano di certo.
Cristian si insospettisce e soprattutto di che mai dovrà parlare con
Alek di così importante?
Spero che vi interessi abbastanza da continuare a
leggere!
E poi le sei recensioni e gli 8 preferiti mi hanno resa davvero
contenta! Vi ringrazio tanto e spero che continuerete
a leggere e commentare,perchè mi aiuta molto...se voleve potete anche
esprimere qualche consiglio o opinione ^______^
Recensioni:
Alina 95-Ti straringrazio
per i complimenti mi hanno fatto sciogliere davanti al pc...me non merita tanto
x'D...comunque tranquilla la continuerò...sarebbe un peccato non farlo del
resto,come hanno detto le altre!...Spero continuerai a seguirmi e recensire...e
ti ringrazio tantissimo per avermi aggiunta fra i preferiti è davvero un
onore!
Vannagio-Ringrazio
tantissimo anche te! Implori umilmente? Oddio non mi dire queste cose che poi mi
monto x'D scherzo scherzo,comunque tranqui continuerò,tu continua a seguirmi mi
fa tanto piacere,un bacio!
Mab-Come al solito ci
prendi xD in effetti il bello ancora non è PER NULLA arrivato,e il carattere di
Cristian l'hai inquadrato alla perfezione! è davvero proprio così...anche se un
po' per lui...meglio che mi sto zitta xD che poi dico troppo....XDEbbene
ebbene...che belli gli amori galeotti...quand'è che avrò il piacere di leggere
qualcosa di tuo? Sei bravissimissima anche tu! Un bacio e Onore al
DYLIBOY!
Ukyu93-Grazie per la
recensione mi ha fatto tanto piacere sapere che hai voglia di sapere come
continua! Ho proprio deciso di continuarla quindi tranquilla...spero solo che
continuerai a seguirmi e recensire mi farebbe immensamente felice oltre ad
essere un grande onore ! Un bacio e alla prossima !
Cupidina 4ever-Ciao! che
bello risentirti,è stato un piacere nominarti nel chap! le tue recensioni mi
fanno sempre piacere e sapere che il capitolo ti è piaciuto è davvero una cosa
che mi da tanta voglia di continuare a scrivere questa storia. Tuo fratello si
chiama Manuel? ahahaha che coincidenza! è un nome che adoro
particolarmente,anche se il mio Manuel è un po' bastardello xD ma vedrai che ci
saranno sviluppi interessanti per entrambe le coppie scoppiate xD Mi fa piacere
sapere che per te la mia storia merita di essere letta...è un gran onore! Spero
di risentirti alla prossima recensione ^_________^ un bacio e scusa se mi sono
tanto dilungata!
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML
Editor
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=389352
|