Quella volta in cui è andato tutto bene

di AlexV_
(/viewuser.php?uid=338683)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Date ***
Capitolo 2: *** Il mio posto nel mondo ***



Capitolo 1
*** First Date ***


Regina Mills è una donna bellissima e affascinante, sindaco di Storybrook, una ridente cittadina del Maine.
 Capelli corvini, profondi occhi scuri, e carnose labbra rosse.
Sempre elegante, avvolta in completi costosissimi e decollete vertiginose, attirava lo sguardo di chiunque la incrociasse, Emma compresa.
Lei, detective di Storybrooke , si limitava ad osservarla da lontano, a domandarsi come mai una donna tanto bella, intelligente e affascinante, fosse sola da così tanto tempo, per poi trovarsi spesso immersa in sogni ,anche non troppo casti sul sindaco. E proprio per questo, cercava di interagire con lei il meno possibile, perchè in sua presenza diventava una completa IDIOTA.
Non riusciva a concentrarsi per via di quella dannata cicatrice che spuntava appena dal labbro superiore di Regina. Calamita per i suoi occhi, Emma si perdeva a guardarla, e tutto intorno perdeva il volume, non ascoltava più, non capiva più nulla di quello che le dicesse, come in un acquario, o forse in un sogno.
Era la prima volta che si sentiva così, al cospetto di una donna. Eppure nel suo passato lontano da Storybrook ne aveva avute molte di relazioni, qualcuna più duratura di altre, ma in tutte aveva avuto il controllo assoluto del suo cuore, della sua testa.
E questo le faceva pensare che Regina Mills fosse diversa da tutte le donne con cui era stata. Le faceva pensare che forse valeva la pensa provare ad essere di nuovo felice, che sarebbe stato bello rientrare in una casa in cui qualcuno ti aspetta, o avere qualcuno da aspettare a casa.
E così, una mattina di inizio marzo, decise che avrebbe dovuto iniziare a conoscere meglio Regina Mills. Sentiva dentro di sé la necessità di avvicinarsi a lei, e salvarla dalla torre in cui lei stessa si era rinchiusa.

Ignara di tutti ciò, Regina Mills sentì bussare alla porta del suo ufficio.
"Avanti" disse, senza alzare gli occhi dai documenti che stava compilando.
Emma non sapeva chi le stesse dando il coraggio di entrare in quell' ufficio, ma fece un bel respiro e aprì la porta.
Quando la vide il cuore le fece una capriola nel petto, la salivazione si azzerò e ...niente, Emma Swan aveva perso ogni capacità di formulare una frase di senso compiuto perchè Regina Mills era perfetta in quel completo Blu Notte, con bottoni oro che si chiudevano giusto all' altezza di una scollatura vertiginosa.
Non avendo risposta, il sindaco alzò gli occhi trovandosi inaspettatamente il Detective Swan impalata davanti la scrivania, con due caffè in mano.
"Buongiorno Miss Swan, posso fare qualcosa per lei?" Chiese Regina , alzando un sopracciglio , e scostando leggermente la sedia dalla scrivania.
Emma si ridestò dalla trance in cui era caduta, e cercò di mettere insieme tutti i pezzettini in cui si era sciolta.
“S-sindaco Mills, buongiorno” balbettò confusamente , poggiando il caffè sulla sua scrivania. “ Questo è per lei “ si schiarì la voce e aggiunse
“ ho pensato che potesse farle piacere” e si sedette di fronte a lei, facendo un grosso sorso dal suo caffè, nel quale avrebbe voluto annegare, sparire, sciogliersi.


Regina rimase senza parole.
Era la prima volta che qualcuno facesse un gesto così carino e disinteressato per lei. Un gesto così semplice, gentile. E si meravigliò che quel gesto provenisse proprio dal Detective Swan, con cui aveva avuto pochissimi contatti, almeno fino a quel momento.
Perché da allora le pause caffè tra le due donne iniziarono ad essere sempre più frequenti. Emma le portava in ufficio il suo caffè, Nero, amaro e bollente, e Regina le faceva trovare lì una merenda, che lei stessa aveva preparato, perché in quei piccoli momenti rubati, avevano iniziato a parlare, a conoscersi, forse perfino a confidarsi, e aveva scoperto che Emma era sempre affamata, e che i dolci erano il suo punto debole.

Emma invece, aveva capito in quegli incontri brevi ma anche profondi, che Regina era sì la donna Bella, indipendente e forte che appariva, ma era anche fragile, e bisognosa di amore. E voleva essere a tutti i costi lei, a darglielo.
Ci volle una sera intera al Rabit Hall, l’unico bar che restava aperto di notte a Storybrook,e qualche birra di supporto per dare il coraggio ad Emma di scriverle quel messaggio.
Lo schermo di Regina si illuminò, e al sindaco parve molto strano, nessuno mai le scriveva, non di certo a quell’ ora. Era un messaggio di Emma.

* Detective Swan* : “passo a prenderti domani alle 19:30, non accetto rifiuti”.

* Regina * : “ Mi sta chiedendo un appuntamento Miss Swan?”
* Detective Swan : “ forse..”
Regina si ritrovò a sorridere davanti allo schermo, e a pensare che era da molto tempo che non si sentiva così a suo agio con qualcuno. E per quanto le potè sembrare strano quel messaggio, si era ritrovata ad esserne felice.
Il giorno seguente arrivò in fretta, ed Emma trascorse ogni minuto di quella giornata a maledirsi per quell’ insana idea che aveva avuto .
Cosa poteva mai avere lei da offrire a Regina? Ma ormai il danno era fatto, e lei non avrebbe mai potuto tirarsi indietro. Per cui aveva trascorso il giorno intero cercando di rendersi presentabile, passabile, pur sapendo che non sarebbe mai stata all’ altezza del sindaco Mills.
Alla fine aveva optato per un pantalone nero a vita alta, una camicia bianca ed una giacca casual a completare l'outfit.
E così Emma, ritardataria cronica, era stata quella volta puntualissima. Alle 19:29 aveva bussato alla porta di Villa Mills, imprecando contro se stessa nella sua testa. Qualche istante dopo la porta si aprì mostrando una Regina Mills, se possibile, ancora più bella del solito. Un tubino nero le fasciava il corpo statuario, fermandosi giusto sopra il ginocchio. Gambe toniche e ambrate, rese ancora più slanciate dal sandalo gioiello che Regina aveva scelto per quell’ occasione. Trucco leggero e Capelli perfetti, a incorniciarle il volto.
Emma pensò di poter svenire da un momento all’ altro risucchiata dal turbinio di emozioni e di pensieri che quella visione le aveva scaturito.
Impiegò qualche secondo a ricomporsi, attingendo ad ogni briciolo di forza e di contegno che aveva dentro di sé , perché quella sera lei doveva essere perfetta.
“ R-regina , sei meravigliosa.” Le disse porgendole il braccio per aiutarla a scendere i pochi gradini che dividevano la porta d’ ingresso dal patio.
“ Devo dire che anche tu non sei male Em-ma” le sorrise la mora, con uno strano, insolito guizzo di felicità nel cuore.
Emma la condusse verso la macchina, e le apri fiera lo sportello.
“Quanta galanteria..” La punzecchiò il sindaco.
“ Ho pur sempre un appuntamento con una Regina..devo essere all’ altezza” sorrise Emma.
Il viaggio in auto fu breve, appena una decina di minuti...Il detective aveva scelto un ristorante appena fuori Storybrook, perché desiderava un posto tranquillo, dove non le conoscessero. Certamente non perché voleva tenere nascosta Regina, anzi. Avrebbe voluto camminare fieramente mano nella mano con lei, mostrare al mondo intero che quella donna così perfetta , fosse al suo fianco.
Ma era appena il prima appuntamento e il detective  voleva solo  passare una serata lontana da occhi indiscreti, in cui lei fosse semplicemente Emma e non il detective Swan, e il sindaco Mills fosse semplicemente Regina.
L'imbarazzo di quella insolita situazione svanì presto, e le due donne si trovarono a trascorrere una serata piacevole, leggera piena di risate e tenerezza.
La risata cristallina di Emma faceva vibrare il cuore di Regina, e il detective si perdeva a vedere gli occhi brillanti della mora fissi su di sè, sorridenti.
Non c'erano stati silenzi imbarazzanti, il cibo e il vino fecero il loro dovere regalando alle due donne una serata che non si aspettavano fosse tanto perfetta.
Al termine della cena Regina chiese di dividere il conto, ma il detective  pagò, fingendosi platealmente offesa, e rubandole la promessa di una passeggiata sul molo. Regina accettò sorridendo, conscia che quella fosse solo una scusa per non far terminare quel loro primo appuntamento, che ad essere totalmente onesti , nemmeno lei voleva terminasse.
Passeggiarono in silenzio, godendosi la brezza piacevole di una sera di inizio estate, tenendosi sotto braccio prima, fino a quando Emma non ebbe il coraggio di far scorre il proprio braccio lungo quello della mora, fino ad arrivare alle sue mani, e ad incrociare le proprie dita alle sue. Fu totalmente naturale il modo in cui le loro mani si cercarono e si trovarono, in un incastro perfetto.
Un'ora e tante risate più tardi, Emma riportò Regina a casa, scese dall' auto, e come ad inizio serata porse il braccio alla mora per accompagnarla alla porta.
"Sono stata molto bene stasera" sussurrò Regina. Avvolta nel buio della sera , Emma non potè accorgersi che la bellissima e fortissima Regina Mills stava arrossendo.
Emma la tirò a sè, abbracciandola. " Anche io, Regina. " le sussurrò all'orecchio.
Si sciolse dall'abbraccio e si allontanò lentamente dalla mora che invece la trattenne stringendole la mano.
"E' la prima volta che esco con qualcuno che non ha come primo scopo il portarmi a letto.. qualcuno che vuole trascorrere semplicemente del tempo con me.." Stavolta Emma aveva visto il rossore sulle sue gote, e aveva risalito quel gradino che le divideva. Le poggiò dolcemente una mano sul viso.
"Regina.. tu.. sei meravigliosa.. e io ti mentirei se dicessi che non mi è mai passato per la testa..." Emma sospirò cercando di riordinare i pensieri confusi dal vino e dalla vicinanza di Regina " ma per me sei importante..ecco.. e io voglio fare le cose per bene con te..tu sei molto di più di una bella donna..io non voglio il tuo corpo..cioè non voglio solo quello..io voglio il tuo cuore."
Regina sorrise per quella dichiarazione così confusa, pura e sincera. E pensò che fosse lo specchio preciso della donna che aveva di fronte.
Respirò profondamente, si alzò leggermente sulle punte, e appoggiò le sue labbra carnose su quelle di Emma, in un morbido, dolcissimo bacio a stampo.
"Buona notte detective" le sussurrò.
"Buona notte signor Sindaco" .

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il mio posto nel mondo ***


Nota dell' autrice: Buongiorno ragazzi! Scusate l'assenza di queste settimane, ma sono stata molto impegnata con il lavoro.. ho deciso di continuare la mia storia, mi andava di darle ancora un paio di capitoli per  cercare di renderla completa.
Spero che ciò che ha partorito la mia immaginazione possa piacervi, e se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate con le recensioni. Un abbraccio a tutti , G. 

 

 

E così Emma era andata via, non prima di aver atteso che Regina chiudesse la porta alle sue spalle.

Le aveva lasciato un' ultima occhiata languida e si era diretta verso il suo maggiolino giallo, pronta a tornare a casa. 

Ma persa nei suoi pensieri, nel ricordo di quella bellissima e inaspettata sensazione delle carnose labbra del sindaco Mills sulle sue, non si era resa conto che ormai era più di un ora che vagava per la città.

Si apprestò così a rientrare in quel piccolo e vuoto appartamento in cui abitava , sicura che quella notte non avrebbe chiuso occhio.

Regina invece, dopo un tiepido bagno rilassante e la sua routine di bellezza, si era messa a letto  e incredibilmente era scivolata in un dolcissimo sonno rigenerante .

Quando il mattino seguente si svegliò  si sentì leggera, come forse non accadeva da anni, e pensò tra sè e sè che doveva essere merito di quella biondina impacciata e maldestra, che inciampava continuamente sui suoi stessi piedi, e che oramai da troppo tempo era caduta nel suo cuore.

 

il telefono di una Emma ancora addormentata vibrò per l' arrivo di un sms.

*Regina* : "Sceriffo buongiorno. Che ne pensa di passare a fare colazione da me? Vorrei sdebitarmi per tutti i caffè di questi mesi...e per ieri ovviamente "

 

Emma si stropicciò gli occhi, e sbadigliando rumorosamente rilesse il messaggio. Un sorriso fin troppo grande apparve sul suo viso assonnato.. voleva dirle che certo che le andava.. che si sarebbe teletrasportata lì se fosse stato possibile, forse addiritura si sarebbe catapultata.. ma non poteva farlo, e non poteva nemmeno dirglielo.. doveva mantenere un certo contegno. 

Così si ricompose e le scrisse:

 

*Detective Swan*: "Sindaco Mills buongiorno a lei.. quale  onore. Sente già la mia mancanza? " 

Si pentì il secondo dopo aver inviato quello stupido sms, e poi aggiunse: "Se mi concede 30 minuti, accetto con piacere."

 

 

E così Emma si alzò dal letto e dopo una bella doccia rinfrescante, uscì di casa col suo solito giacchetto di pelle rossa indosso.

Camminava a passo svelto quando guardando l'orologio, si accorse che erano trascorsi poco piu di 20 minuti dall'arrivo del messaggio di Regina.
Lei,Emma  Swan , sveglia e già pronta alle 9:00  di sabato mattina, durante il suo unico giorno di festa? Dio cosa le aveva fatto quella donna?
Un incantesimo?

 

E così pochi minuti dopo, aveva raggiunto il 108 di Mifflin street, bussò al maestoso portone che si ergeva nella villa di Regina, e non potè che spalancare la bocca quando aprendosì le mostrò una versione inedita dell' integerrimo sindaco.

Era la prima volta che Emma vedeva Regina Mills così, come dire, al naturale. 
Non che non fosse bellissima come sempre.. era solo diversa.
Il viso, senza il trucco scuro che era solito adornarlo, appariva più delicato e gentile, quasi sbarrazzino.

E sembrava anche più giovane ora che non era avvolta da quei completi attillatissimi che indossava in municipio.
Quella mattina la mora i
ndossava un Jeans  chiaro, e un candido maglione bianco con lo scollo a V. Stranamente non indossava i tacchi, aveva invece delle  Sneaker blu a completare l'outfit.
La scollatura, profondissima, era invece sempre presente.

Regina: " Miss Swan, benvenuta, si accomodi  pure"

 Le fece spazio e le indicò la strada verso la cucina,  dove un' enorme tavolo di marmo nero era imbandito con ogni ben di Dio. 

Emma spalancò la bocca davanti a quella visione, inebriata dal profumo dei croissant, e delle crostate alle mele . 

Pensò di trovarsi in paradiso .

 "Regina, se volevi fare colpo.. ci sei riuscita...ma mi avevi già conquistata ieri.. " Accennò un sorriso timido,  e con  gli occhi luminosi e azzurrissimi
 si rivolse a Regina. 

"Quanto tempo ci hai messo per preparare tutto questo?"  
Disse agitando le mani come una bambina impaziente, e il sindaco si ritrovò a pensare che era bellissima così impacciata e sfrontata al tempo stesso.

 Mangiarono con gusto le prelibatezze che Regina aveva preparato con maestria,
o meglio, il sindacò mangiò elegantemente la sua crostata,
Emma invece divorò tutto quello che aveva sotto mano.
Quella donna doveva avere un pozzo al posto dello stomaco, eppure aveva una linea invidiabile.

"Vedo che ha gradito la colazione" sussurrò la mora, con un sorriso malizioso sul viso."Non è che la troverò fuori dalla mia porta ogni mattina ?"

"Come se le dispiacesse, signor sindaco" Rispose sfacciatamente Emma, con ancora lo zucchero a velo attorno alle labbra.

Regina scoppiò in una fragorosa risata, lasciando interdetta Emma, che si domandava se stesse ridendo per quello che aveva detto, o per qualcosa che aveva fatto senza neanche accorgersene.

In tutta risposta Regina si era avvicinata a lei, accentuando lentamente il suo ancheggiare , fino a raggiungere la bionda .

Si chinò a un soffio dal suo viso, e con un tovagliolino le pulì le labbra, sussurrandole  "forse..."

 

Emmà per poco non cascò dalla sedia, assalita dalla troppa vicinanza del sindaco, dal soffio del suo respiro sulla pelle e dal suo inconfondibile profumo alle mele. 

Regina, divertita dalla reazione della donna di fronte a sè , si allontanò ancheggiando come pochi minuti prima, sicura che gli occhi della ragazza adesso stessero vagando un po' più in giù del dovuto.

Ben presto  quelle colazioni divennero davvero una routine per le due donne. Nei giorni lavorativi, Emma continuava a portarle il caffè in ufficio, mentre il sabato Regina cucinava per lei ogni tipo di prelibatezze.

E con il tempo alle colazioni si erano aggiunte le pause pranzo,ora al diner di  Granny, ora nell'ufficio dell'una o dell' altra, a seconda di quanto erano state impegnative le loro giornate.

E spesso cenavano anche insieme, a casa di Regina, perchè Dio quella donna era un portento in cucina.
Adorava le sue lasagne, e tutti i manicaretti che la mora le preparava, ma il suo momento preferito veniva dopo, quando  potevano mettersi sul divano insieme a guardare qualche serie tv . 

Emma  si appoggiava contro il bracciolo , e Regina , nella maniera più naturale possibile si accoccolava tra le sue gambe. 

E al diavolo le serie tv, i film o qualsiasi altro programma televisivo fosse trasmesso , quella donna, forte, bellissima e fiera, appoggiata su di sè, era per Emma lo spettacolo più bello sui cui si potessero posare i suoi occhi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4067605