Spy X Family Special Mission: Operation Amber

di Davemarine99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** Raccolta informazioni ***
Capitolo 3: *** Mission 1: Avvicinamento ***
Capitolo 4: *** Breccia ***
Capitolo 5: *** Prime rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Scoperte ***
Capitolo 7: *** Mission 2: Pianificazione ***
Capitolo 8: *** Risoluzione del mistero ***
Capitolo 9: *** Fine dei giochi ***
Capitolo 10: *** Dichiarazione ***
Capitolo 11: *** Scelte ***
Capitolo 12: *** Per ogni fine c'è un nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


È il 6 maggio e sono finalmente iniziate le vacanze per gli studenti dell’Eden College, ciò significa che l’Operation Strix sarà in pausa per almeno un mese, ma come si sa le spie non riposano mai. 

Loid/Twilight: “Allora Handler, quale missione mi tocca questa volta? 

Sylvia/Handler: “E’ una missione molto diversa da quelle affrontate in precedenza, visto che in questo caso dovrai partire per gli Stati Uniti.” 

Loid/Twilight: “EH?! Perché così lontano?!” 

Sylvia/Handler: “Siamo stati contattati da un procuratore distrettuale che ci ha letteralmente pregato affinché mandassimo proprio te per questa missione. Grazie a degli appoggi politici qui a Westalis è riuscito a risalire a noi e soprattutto a te.” 

Loid/Twilight: “E di cosa dovrei occuparmi?” 

Sylvia/Handler: “Sua figlia è scomparsa da due settimane, e le ricerche non stanno dando alcun risultato. La ragazza si chiama Rachel Amber, e questa è una foto che ci ha mandato il padre. 

Loid/Twilight: *Loid osserva la foto* “Sai se il padre è coinvolto in qualche scandalo politico o subisce minacce da gruppi criminali?” 

Sylvia/Handler: “Purtroppo no, e la distanza di certo non aiuta, quindi dovrai cercare tu le informazioni inerenti a James Amber oppure provare a chiederglielo di persona.” 

Loid/Twilight: “Sai che mi stai mettendo in una posizione difficile? Come lo spiego a Yor e Anya che dovrò partire per gli Stati Uniti?” 

Sylvia/Handler: “Possiamo tranquillamente farle unire a te per il viaggio, e poi per la scusa non c’è da preoccuparsi, visto che il procuratore ti ha raccomandato alla Blackwell Academy per aprire un tuo sportello con cui parlare agli studenti.” 

Loid/Twilight: “COSA?! Non mi hai dato neanche il tempo di dirti se avrei accettato o meno che hai già preparato tutto?” 

Sylvia/Handler: “Perché so già che andrai, visto che non sei un cuore di pietra da lasciare che dei genitori stiano in pena per la figlia scomparsa, in più ho visto che guardavi la foto di Rachel intensamente, come se capissi ciò che sta provando il padre in quel momento. Non è che ti stai affezionando alla tua famiglia di facciata?” 

Loid/Twilight: “Non scherzare, l’ho guardata intensamente solo per memorizzare i dettagli del suo viso, non farti strane idee. In più sai bene che dopo la fine dell’Operation Strix la copertura sarà ufficialmente terminata e non avrò più nulla a che fare con loro.” 

Sylvia/Handler: “Sarà. In ogni caso la partenza è stabilita per l’8 maggio e partirete la sera, in modo tale da non incorrere nel jet lag e arrivare la mattina senza alcun problema. Il 9 maggio ti vedrai alle 10:00 presso la casa di James Amber per raccogliere tutte le informazioni per affrontare la missione, e alle 11:30 ti dirigerai alla Blackwell per l’incontro col preside Wells in merito alla tua raccomandazione, da lì in poi gestirai come vuoi le tue giornate. Avrai solo due settimane di tempo per affrontare la missione, non un giorno di più.” 

Loid/Twilight: “E’ anche più di quanto ho bisogno, posso farcela anche in una sola settimana.” 

Sylvia/Handler: “Lo so bene, ma preferisco che ti prenda del tempo in più, così se dovesse verificarsi un imprevisto avrai un salvagente a portata di mano.” 

Loid/Twilight: “Per quanto riguarda la casa…” 

Sylvia/Handler: “Anche per quello ci ha pensato il signor Amber, e ha fatto in modo di farti avere una casa distante 20 minuti dalla scuola. Quasi dimenticavo, le regole per il trasporto degli animali fuori dai confini sono davvero stringenti, perciò il vostro cane rimarrà qui.” 

Loid/Twilight: “Sarà difficile spiegarlo ad Anya, ma ci proverò. Nel caso chiederò a Franky di tenermelo per questo periodo di tempo, sperando non faccia storie. 

Sylvia/Handler: “Abbiamo finito, in bocca al lupo.” 

Dopo aver definito i termini della missione, Twilight si diresse verso casa, cercando di trovare le parole giuste per spiegare la partenza verso gli Stati Uniti. 

Loid: *Apre la porta* “Sono a casa.” 

Anya: “Ciao papà!” 

Yor: “Bentornato Loid.” 

Loid: “Ho bisogno di parlarvi di una cosa importante, possiamo sederci?” 

Yor: “Certo.” 

Loid: “Tra due giorni partirò per gli Stati Uniti, e starò via due settimane per dare supporto psichiatrico agli studenti di una scuola, e vorrei veniste anche voi con me per questa trasferta.” 

Yor: “E’ una bellissima notizia Loid, ma non so se a lavoro mi concederanno di prendermi le ferie già adesso, e in più Anya non è ancora troppo piccola per un viaggio così lungo?” 

Loid: “Hai ragione Yor.” *Anya legge i pensieri di Loid* “Da un lato è comodo che non vengano così che possa occuparmi di trovare la ragazza scomparsa con calma, solo che non vorrei rimanessero da sole per tutto questo tempo, o i vicini potrebbero sospettare che io tradisca Yor.”  

Anya: “WOW! Papà deve occuparsi di una missione di ricerca, che emozione!” “Mamma, andiamo assieme a papà negli Strati Uniti!” 

Loid: “Stati Uniti Anya, non strati!” 

Anya: “Voglio comunque andarci, ti prego mamma.” 

Yor: “Sei sicura Anya? È molto lontano e non so se potrebbe piacerti o meno.” 

Anya: “Non importa.” 

Loid: “Frena l’entusiasmo Anya, anche perché devo darti un’altra notizia: se entrambe veniste con me Bond non può venire, visto che le regole per il trasporto degli animali sono molto rigide e sarebbe complicato partire.” 

Anya: “Non è giusto, deve venire anche Bond!” 

Loid: “Non sono io a fare le regole, mi piacerebbe che venisse anche Bond ma non si può fare; perciò, devi decidere se rimanere qui con Bond oppure partire e affidarlo a qualcuno per due settimane.” 

Bond: *Guarda verso Anya* “Woof.” 

Bond prevede il futuro e fa vedere ad Anya che ad occuparsi di lui per quel lasso di tempo ci sarebbe stato Franky, e che non doveva affatto preoccuparsi di rimanere senza di lui visto che poi si sarebbero rivisti. 

Anya: “Sei sicuro Bond?” 

Bond: “Woof!” *Lecca la guancia di Anya, che sorride* 

Anya: “Bond mi ha detto che per lui va bene se parto.” 

Loid: “Mi dispiace che non possa venire, mi farò perdonare da entrambi. In ogni caso vado da Franky, sperando accetti la mia richiesta.” 

Yor: “Non converrebbe un dog-sitter o lasciarlo in qualche pensione per cani?” 

Loid: “Preferisco lasciarlo a una persona di fiducia, e di lui mi fido.” 

Yor: D’accordo Loid, poi per quanto riguarda il mio lavoro spero davvero che mi vengano date le ferie in anticipo, così da partire tutti insieme.” 

Loid contatta Franky per incontrarlo al bar, e gli parla di tutta la faccenda legata alla missione e al fatto che lui deve occuparsi del cane per due settimane. 

Franky: “EHHHHHHHH?! SEI DIVENTATO MATTO?!” 

Loid/Twilight: “Non urlare, finiranno per sentirci.” 

Franky: “Hai una bella faccia tosta a farmi una richiesta simile, voglio ricordarti che sono un informatore, non un dog-sitter; quindi, scordati che per due settimane mi occupi di quella palla di pelo, e non credere che stavolta tu riesca a corrompermi perché non ci riuscirai. 

Loid/Twilight: “Sbaglio o tu hai problemi nel cercare una donna?” 

Franky: “E con questo?” 

Loid/Twilight: “Si dice che un cane possa aiutare molto da questo punto di vista, e considerando quanto è addestrato Bond, potresti senza alcun problema instaurare un dialogo con qualche ragazza.” 

Franky: “Beh, ha senso.” 

“Loid/Twilight: “In più avresti a disposizione casa nostra per due settimane, il che non è poco.” 

Franky: “Hmmmmmm, DANNAZIONE E VA BENE! Ti avviso però che, se non concludo nulla anche con Bond mi dovrai pagare gli interessi.” 

Loid/Twilight: “Direi che abbiamo trovato un accordo.” 

Loid era riuscito a sistemare la faccenda con rapidità e precisione, così da poter partire senza alcun problema. Il giorno dopo sarebbe stato il turno di Yor chiedere un periodo di riposo sia alla Garden che all’ufficio nel quale lavorava. 

Garden: “Così Thorn Princess ci stai chiedendo se puoi prenderti un periodo di riposo di due settimane per seguire tuo marito fuori da qui?” 

Yor/Thorn Princess: “Esatto. So bene che avrei dovuto avvisarvi molto prima, ma sono stata avvisata anch’io in maniera del tutto inaspettata. Se volessi mantenere la copertura, questa potrebbe la giusta occasione.” 

Garden: “Considerando quanto hai lavorato bene nel corso degli anni, possiamo concederti questo favore, ma ricordati che questa sarà la prima e ultima volta che ci avvisi in questo modo. La prossima volta non saremo così gentili, tienilo a mente. 

Yor in seguito ne ha parlato anche al suo responsabile, che nonostante la perplessità iniziale, ha concesso che lei partisse per queste due settimane senza alcun problema vista la dedizione nel suo lavoro.  

Camilla: “Cosa?! Domani parte per gli Stati Uniti?” 

Yor: “Sì, per fortuna il responsabile mi ha concesso queste due settimane di ferie per stare con Loid e Anya, quindi è andato tutto liscio.” 

Camilla: “Eppure non ci ha detto nulla sul fatto che stavate organizzando questo viaggio.” 

Yor: “Anch’io sono rimasta sorpresa da tutto, perché è stata una chiamata improvvisa che Loid ha ricevuto, e ora devo avvisare anche mio fratello Yuri prima che possa scoprirlo da solo e dare di matto.” 

Camilla: “Ho saputo da Dominic che oggi Yuri lavorerà fino a tardi; quindi, se vuole posso farglielo sapere e dirgli di passare da lei domani mattina per salutarla.” 

Yor: “E’ fin troppo gentile Camilla, la ringrazio per la premura.” 

E così entrambi i coniugi Forger riuscirono senza troppi problemi a liberarsi per il viaggio ad Arcadia Bay, nella quale Loid avrebbe dovuto occuparsi della scomparsa di Rachel Amber senza che la famiglia scoprisse quello che stava accadendo. Nella giornata tra il 7 e 8 maggio la famiglia preparò tutto il necessario, come ad esempio abiti più casual per incontri più informali, e abiti più formali ma che si adeguassero al contesto americano. La mattina dell’8 maggio arrivò a casa loro Yuri. 

Yuri: *Sbatte la porta ed entra* “SORELLA MIAAAAAA! TI PREGO NON PARTIRE! COME FARÒ SENZA DI TE TUTTO QUESTO TEMPO?! 

Yor: “Tranquillo Yuri, starò via solo due settimane, vedrai che non ti accorgerai neanche del tempo che passa” dice in tono imbarazzato 

Yuri: *Guarda verso Loid* “Tu brutto scriteriato come osi portare Yor in un luogo così lontano e pieno di pericoli?! Sai quanti problemi hanno gli Stati Uniti con le armi da fuoco?!” 

Loid: “Avresti ragione se fossimo diretti in Texas, ma Arcadia Bay è una città che si trova in Oregon e che ha a malapena 1.000 abitanti, quindi rilassati.” 

Yuri: “Rilassati un corno, sai quante volte ho sentito dire: “E’ una piccola città dove si conoscono tutti e non succede mai niente.” E poi succedono le peggio tragedie. Immagino che tu non sappia di quella ragazza scomparsa proprio ad Arcadia Bay di recente.” 

Yor: “Di cosa stai parlando Yuri?” 

Yuri: “Il 22 aprile è scomparsa una ragazza di 19 anni di nome Rachel Amber, e la polizia sta brancolando nel buio. Si teme possa essere stata rapita visto che il padre è il procuratore distrettuale della città, e tu vorresti portare mia sorella in un luogo del genere?” 

Loid: “Anche Yuri ha fatto i compiti a casa, devo cercare di rassicurarlo oppure per come è fatto sarebbe capace di non farci partire.” “Ascolta Yuri, non possiamo sapere se quella ragazza sia stata rapita oppure no. Considera che da quelle parti hanno una mentalità diversa dalla nostra, e che magari la ragazza è scappata perché voleva cambiare vita e quindi senza dire nulla è andata via. Ti assicuro che, se dovessi notare qualcosa che possa mettere in pericolo Yor e Anya, le proteggerei con tutto me stesso, anche a costo della vita.” 

Yuri: “E’ incredibile come questo Loid riesca sempre a cadere in piedi anche nei momenti in cui sembra con le spalle al muro, gliene devo dare atto.” “D’accordo Loid, potrebbe anche essere una teoria plausibile la tua; quindi, voglio darti un minimo di fiducia e lasciarvi partire, ma ti assicuro che, se dovessi notare che Yor ha anche solo un capello fuori posto… 

Yor: “ADESSO BASTA YURI!” 

Yuri: “Ma sorella mia…” 

Yor: “Posso capire la tua preoccupazione, ma devi anche capire che sono una donna sposata, e il seguire Loid in questo viaggio è qualcosa che faccio per la nostra famiglia. Ti voglio bene Yuri, ma ti chiedo di evitare queste scenate, perché facendo così sembra che tu non tenga affatto a me.” 

Yuri: “Hai ragione, stavolta sono andato oltre anche per i miei standard. Ti chiedo solo di stare attenta e fine, per il resto goditi il viaggio e portami qualche souvenir.” 

Yor: “Promesso.” 

E così Yuri, pur con qualche riserva, ha dato la sua benedizione per il viaggio che i Forger avrebbero dovuto intraprendere. Anya ha rivolto un caloroso saluto a Bond e ha chiamato la sua amica Becky per salutarla, e fu così che iniziò la missione speciale: Operation Amber.

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Capitolo 2
*** Raccolta informazioni ***


Giovedì 9 maggio ore 8:45 

La famiglia Forger arriva ad Arcadia Bay, e il primo luogo in cui si dirigono è il Two Whales dove poter fare colazione, ma una chiamata costringe Loid a dirigersi da James Amber prima del previsto. 

Loid: “Scusate, ma temo di dovermi allontanare. Sono stato chiamato da uno dei responsabili della Blackwell che vuole incontrarmi, se tutto va bene dovrei raggiungervi per ora di pranzo.” 

Yor: “Non preoccuparti Loid, metticela tutta!” 

Anya: “Forza papà, stendili tutti.” 

Loid si dirige verso casa di James Amber, mentre Yor e Anya entrano all’interno del Two Whales, venendo serviti da Joyce 

Joyce: “Benvenuti da Two Whales.” 

Yor: “Ehm… salve.” 

Joyce: “Tutto bene?” 

Yor: “Sì… Scusi se le sembro fuori dal mondo, ma è la prima volta che mi trovo lontano da casa e non so come comportarmi.” 

Joyce: “Non c’è alcun problema, se ha bisogno d’aiuto per qualunque cosa non esiti a chiedere signora…?” 

Yor: “Forger, Yor Forger. Lei invece come si chiama?” 

Joyce: “Mi chiamo Joyce Price, molto piacere” *si stringono la mano* 

Anya: *Legge i pensieri di Yor* “Per fortuna non le ho rotto la mano, ero così in ansia che temevo di usare troppa forza.” “La mamma è davvero incorreggibile.” “Io invece mi chiamo Anya, e voglio tanto bene alla mamma.” 

Joyce: “Ohhhh, ma che dolce che sei Anya. E dimmi un po’, cosa ti andrebbe di mangiare?” 

Anya: *Legge i pensieri di Joyce* “Quanto vorrei che Chloe mi dicesse ciò che dice questa bambina alla madre” “Chi è Chloe?” “Oh cavolo, perché gliel’ho chiesto?” 

Joyce: “Oh scusate, probabilmente avrò pensato ad alta voce e non me ne sarò accorta. Se vuoi saperlo Chloe è mia figlia, ed è molto più grande di te. Magari la prossima volta che ci vediamo ti parlerò di lei, ma ora dimmi che cosa vorresti per colazione.” 

Anya: “Per fortuna non mi ha scoperto, devo stare attenta a non farmi scoprire.” “Avete qualcosa con le arachidi?” 

Joyce: “Abbiamo il burro d’arachidi, che con la marmellata e il pane tostato sicuramente ti piacerà tantissimo.” 

Anya: “Mamma voglio questo per colazione!” 

Yor: “Va benissimo Anya, per me invece vanno bene i waffle belga e un caffè.” 

Joyce: “Perfetto, a breve arriveranno i vostri ordini.” *Joyce si allontana* 

Anya: “Mamma, vado un attimo in bagno.” 

Yor: “Vuoi che ti accompagni?” 

Anya: “Tranquilla mamma, tanto è qui vicino.” 

Dopo essere andata in bagno, Anya percepisce i pensieri di tutti coloro che sono presenti all’interno del Diner, dai poliziotti che devono iniziare il servizio alle persone che a breve sarebbero dovute andare al lavoro, ma c’è una persona che coglie immediatamente la sua attenzione, specie per i suoi pensieri su Rachel Amber, e quella persona è Frank Bowers. Frank in quel momento stava mangiando i suoi fagioli, e Anya decise di avvicinarglisi. 

Frank: *Sente qualcuno che lo strattona dai pantaloni* “Cosa vuoi mocciosa?” 

Anya: “Cosa mangi?” *Lo fissa intensamente* 

Frank: “Se proprio ti interessa sto mangiando fagioli, e vorrei continuare a farlo senza avere te che mi fissi con quegli occhi da pesce lesso.” 

Anya: “Pesce lesso?” 

Frank: “Esatto, quindi lasciami mangiare in santa pace.” 

Anya: “Io mi chiamo Anya, tu come ti chiami?” 

Frank: “Sei sorda o cosa?! Ti ho detto che sto mangiando, quindi levati dalle palle prima di farmi perdere la pazienza. Non hai una mamma o un papà che ti tengono d’occhio?” 

Anya: “Papà è al lavoro, la mamma invece è laggiù.” 

Frank: “Bene, ti riporto da lei.” 

Frank si alza e prende per la manica Anya, che senza fare storie si fa riportare da Yor. 

Frank: “Ehi, riprenditi tua figlia.” 

Yor: “Oh… grazie.” 

Frank: “Cerca di tenerla d’occhio, così evito altre rotture da parte sua e finisco di mangiare tranquillamente.” *Frank si allontana* 

Anya: “Il mio tentativo di avvicinamento è fallito, dovrò escogitare un piano b per avvicinarmi a quel tizio.” 

Joyce: Ecco i vostri ordini: pane tostato con marmellata e burro d’arachidi per la piccola Anya, e waffle belga e caffè per Yor. 

Yor: Molte grazie Joyce, ah prima che te ne vada vorrei chiederti una cosa: sai chi è quell’uomo che ha riportato qui Anya? Non ho avuto il tempo di chiederglielo che è tornato subito al suo tavolo, e ho preferito non disturbarlo. 

Joyce: Si chiama Frank Bowers, e prima che veniate a saperlo da altri, è uno spacciatore.” 

Yor: “EHHHHHH?! QUELL’UOMO È UNO SPACCIATORE?! 

Joyce: “Non agitarti Yor, mi dispiace avertelo detto in modo così diretto. Non è una cattiva persona nonostante il suo lavoro.” 

Yor: “Scusa per la mia reazione, sono rimasta un po’ di sasso nello scoprirlo. Se dici che non è una persona cattiva mi fido.” 

Joyce: “Grazie per la fiducia Yor, ma adesso devo tornare a servire gli altri clienti, spero ci saranno altre occasioni per parlare, buona colazione.” 

Yor: “Lo spero anch’io, buon lavoro.” 

Giovedì 9 maggio ore 9:30 casa Amber 

Intanto Loid era arrivato a casa della famiglia Amber in netto anticipo, venendo accolto prima da Rose Amber, e poi da James Amber. 

Loid/Twilight: “E’ un piacere fare la vostra conoscenza, ma voglio che andiate dritti al punto di questa situazione, così da potervi aiutare nella ricerca di vostra figlia. 

James: “Come vuole. Intanto possiamo dirle che nostra figlia Rachel non è scappata come molti dicono, ma temiamo possa essere stata rapita.” 

Loid/Twilight: “Lei è coinvolto in qualche scandalo politico, oppure ha avuto qualche problema con dei criminali qui in città? Deve essere sincero perché, se omette dei dettagli ci metterò più tempo nella ricerca, e io voglio concludere al più presto.” 

James: “In passato ho avuto problemi con un criminale chiamato Damon Merrick, che ha accoltellato mia figlia 3 anni fa, ma è morto.” 

Loid/Twilight: “E sa com’è morto Merrick?” 

James: “Allora si disse che ad ucciderlo sia stato il suo migliore amico Frank Bowers, ed era vero.” 

Loid/Twilight: “Molto bene. Sua figlia ha un fidanzato o una fidanzata, o anche una migliore amica con la quale si vedeva spesso?” 

James: “Ha una fidanzata che si chiama Chloe Price e che veniva piuttosto spesso a casa nostra, e volevo informarla del fatto che la casa che le ho fornito è vicina a quella della famiglia Price, così se vorrà avere accesso a più informazioni saprà come fare.” 

Loid/Twilight: “La ringrazio per la disponibilità, per il resto cercherò le informazioni da solo.” 

James: “Un’ultima cosa: Chloe Price ha perso il padre 5 anni fa ed è in pessimi rapporti col patrigno David Madsen, che è anche il responsabile della sicurezza della Blackwell Academy.” 

Loid/Twilight: “Interessante, di certo se riuscissi ad avvicinarmi ai Price potrei ottenere un numero di informazioni non indifferente, e magari riuscire ad accedere ai fascicoli del responsabile della sicurezza potrebbe aiutarmi a trovare Rachel Amber.” “La ringrazio per tutto, di certo tutto questo mi sarà di grande aiuto per ritrovare sua figlia.” 

Loid esce di casa per dirigersi alla Blackwell, ma viene raggiunto da Rose. 

Rose: “Aspetti!” 

Loid/Twilight: “Signora Amber, tutto bene?” 

Rose: “Non proprio, mio marito non le ha detto tutto quello che sa.” 

Loid/Twilight: “Lo avevo intuito. Suo marito è un buon bugiardo, ma la mia esperienza mi aiuta a capire perfettamente chi ha qualcosa da nascondere e chi no, e per questo voglio ringraziarla per essersi fatta avanti.” 

Rose: “Si figuri. Ciò che voglio dirle riguarda me e Rachel: io non sono la vera madre di Rachel, ma è Sera Gearhardt.  

Loid/Twilight: “Sarei disonesto se dicessi che non me l’aspettavo, perché i suoi lineamenti, i capelli e gli occhi mi avevano già fatto capire che lei non fosse la madre naturale di Rachel. Può darmi qualche informazione in più in merito a Sera? 

Rose: “Le ultime cose che so di lei risalgono a 3 anni fa, quando si era completamente disintossicata dall’uso di droghe, poi però da quando Rachel si è ripresa da quella ferita non si è saputo più nulla di lei. Mio marito ha sempre tenuto nascosto questo fatto a Rachel perché non voleva che soffrisse ulteriormente, anche se alla fine è venuta a conoscenza del fatto lo stesso.” 

Loid/Twilight: “La ringrazio di cuore per queste informazioni, non capisco però perché non ne abbia parlato prima quando c’era anche suo marito?” 

Rose: “Non vuole che si parli di Sera, e non volevo potessero generarsi attriti, visto che in queste ultime settimane stiamo con i nervi a fior di pelle.” 

Loid/Twilight: “Capisco.” 

Rose: “La prego, riporti *sigh* nostra figlia a casa, non può *sigh* immaginare il dolore che stiamo vivendo questi giorni, lei è la nostra unica speranza.” 

Loid/Twilight: “Le prometto che farò tutto il necessario per trovare Rachel, ha la mia parola.” *Le tende la mano* 

Rose: “Grazie”  

Rose invece di stringergli la mano, abbraccia Loid che rimane in un primo momento senza parole, in quanto non abituato a gesti così affettuosi, ma che decide di ricambiare. Dopo essere andato via dalla residenza della famiglia Amber, Loid si dirige verso la Blackwell Academy, arrivando anche in questo caso in netto anticipo di 30 minuti come accaduto con la famiglia Amber. Viene accolto dal preside Wells, che lo fa sedere nel suo ufficio per discutere della raccomandazione ottenuta da James Amber. 

Giovedì 9 maggio ore 11:00 Blackwell Academy 

Wells: “E’ un piacere fare la sua conoscenza signor Forger, è un grande onore per noi avere una figura così rinomata come la sua qui alla Blackwell.” 

Loid: “Si figuri, anzi sono io il primo a essere onorato per l’occasione che mi è stata data, visto che occuparsi della salute mentale degli studenti è una cosa importantissima, visto che sono il nostro futuro, e la scuola deve aiutarli in questo percorso.” 

Wells: “Parole sagge le sue signor Forger. Tornando a noi, lei è stato raccomandato dal signor James Amber in quanto, secondo lui, dopo la sparizione di Rachel, gli studenti hanno bisogno di sfogarsi, essere ascoltati e chi meglio di una figura come la sua. Ha portato con sé il curriculum?” 

Loid: “Certo, ora lo prendo” *Apre la valigetta e gli porge il suo curriculum* 

Wells: “Non sono solito rimanere sorpreso da quanto leggo, ma il suo curriculum è davvero di altissimo livello. Si è laureato all’università di Aarhus in Danimarca, parla fluentemente cinque lingue e ha lavorato nei più prestigiosi centri psichiatrici d’Europa. Per me questo vale più di mille parole, da domani le metteremo a disposizione una camera dove poter operare al meglio.” 

Loid: “La ringrazio molto per l’estrema disponibilità.” 

Wells: “Benvenuto alla Blackwell.” *Si stringono la mano* “Bene, se vuole possiamo iniziare il tour della scuola, così che studenti, insegnanti e personale scolastico possano conoscerla.” 

Loid: “Per me va benissimo.” 

Appena usciti dalla presidenza, la prima persona che incrociano è David Madsen, il responsabile della sicurezza della Blackwell. 

Wells: “Signor Madsen, le presento Loid Forger, da qui in avanti si occuperà della salute mentale degli studenti.” 

Loid: “Piacere di conoscerla” *Gli tende la mano* 

David: “…” 

Loid: “Qualcosa non va?” 

David: “Nulla. Benvenuto alla Blackwell” *Gli stringe la mano e poi se ne va* 

Loid: “Per caso ho detto qualcosa di strano?” 

Wells: “Non ci faccia caso, il signor Madsen è una persona molto diffidente, specie dopo la scomparsa di Rachel Amber.” 

Loid: “Altro che diffidente, nutriva forte ostilità nei miei confronti pur non conoscendomi. Devo fare attenzione a questo tizio, o rischio che possa intuire qualcosa.” “Ora è tutto chiaro. Possiamo proseguire?” 

Wells: “Certo.” 

Il preside e Loid proseguono il giro, ed entrano nella classe in cui si tiene la lezione di fotografia. 

Wells: “Scusi se interrompo la lezione professor Jefferson, ma volevo presentare agli alunni il dottor Loid Forger, rinomato psichiatra che lavorerà qui alla Blackwell.” 

Jefferson: “Nessun problema, anzi è un piacere per me incontrare una persona come il signor Forger. Io sono Mark Jefferson, insegnante di fotografia della Blackwell.” *Gli tende la mano* 

Loid: “Non capisco perché, ma quest’uomo mi trasmette inquietudine, eppure è l’opposto di Madsen. Ok Twilight, magari è solo la stanchezza del viaggio, cerchiamo di non saltare subito a conclusioni affrettate.” “Il piacere è tutto mio” *Gli stringe la mano per poi rivolgersi agli studenti* “E’ un enorme piacere trovarmi qui alla Blackwell… 

Victoria: “Taylor, non pensi anche tu che quel Loid sia davvero bellissimo?” Dice sottovoce  

Taylor: “A chi lo dici, tra lui e Jefferson sono indecisa su chi sia più bello.” 

Mentre le due ragazze discutono, Loid si accorge di loro e interrompe il discorso per parlare con loro. 

Loid: “Ehi ragazze, scusate se il discorso è troppo lungo e melenso, ma a breve finirà. Già che ci siamo, potete dirmi i vostri nomi?” 

Victoria: “I…Io mi chiamo Victoria Chase.” 

Taylor: “Io sono Taylor Christensen” 

Loid: “Piacere di conoscervi. Bene ragazzi, qui ho finito, da domani sarò operativo per parlare con chiunque abbia un problema di cui voglia discutere. Buona lezione a tutti.” 

Dopo essere andati via, Loid e il preside Wells si dirigono nella classe di scienze dove oltre alla professoressa Grant, c’è anche Nathan Prescott. Dopo le dovute presentazioni, Loid rifà lo stesso discorso fatto nella classe precedente, ma che viene interrotto direttamente dallo stesso Nathan. 

Nathan: “Che palle, quanto deve andare avanti questo strazio?! Lo abbiamo capito che è uno psichiatra, ora può anche uscire.” 

Loid: “Solo perché non ti interessa ciò che dico, non deve valere lo stesso per i tuoi compagni; quindi, se non vuoi ascoltare non farlo.” 

Nathan: “Non mi dica ciò che devo fare, e voglio ricordarle che a pagare il suo stipendio è mio padre; quindi, tenga a freno la lingua oppure si ritroverà in mezzo alla strada prima di subito.” 

Loid: “Quindi la Blackwell viene finanziata dal padre di questo ragazzo. Di certo la sua arroganza è ben motivata, visto che se lo volesse chiamerebbe il padre per uscire da ogni tipo di situazione. Devo tenerlo buono, visto che potrebbe sapere, se non essere coinvolto dietro alla scomparsa di Rachel Amber.” “In tutto ciò non ci siamo ancora presentati: io sono Loid Forger, tu come ti chiami?” 

Nathan: “Mi chiamo Nathan Prescott, se lo imprima bene in mente questo nome.” 

Loid: “Chiaro. In ogni caso Nathan, voglio che tu sappia che, se hai bisogno di parlare con me di qualsiasi cosa, non c’è nessuno che te lo impedisce.” 

Nathan: “Già vado da uno psichiatra, non ho bisogno di un’altra persona che prova a psicoanalizzarmi, quindi si faccia gli affari suoi.” 

Loid: “Ogni psichiatra ha un suo metodo per affrontare i problemi dei propri pazienti, di conseguenza non è detto che l’esperienza con me possa essere uguale. La scelta è tua, se te la sentirai sarò pronto ad ascoltarti, e questo vale per chiunque.” 

Dopo questo discorso, Loid e il preside Wells escono dall’aula, con quest’ultimo che guida Forger nelle varie zone della scuola, come la palestra e la piscina. Loid ha già un’idea chiara su com’è strutturata la scuola, gli manca solo un’idea sulle persone presenti alla Blackwell, così da poter risalire al colpevole o a qualcuno legato a lui. 

Loid: “E’ stato un giro molto istruttivo, la ringrazio per avermi guidato nella scuola preside Wells.” 

Wells: “Si figuri, domani le farò conoscere anche il nostro bidello Samuel, che nell’ultima settimana è stato assente per una brutta influenza.” 

Loid: “Oh mi dispiace, spero si sia ripreso.” 

Wells: “Di certo starà bene, allora ci vediamo domani alle 10:00 signor Forger.” 

Loid: “A domani.” 

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Capitolo 3
*** Mission 1: Avvicinamento ***


Dopo essere uscito dalla scuola, Loid si dirige al Two Whales, dove ad attenderlo fuori al diner c’erano Yor e Anya.

Yor: “Allora Loid, com’è andata?”

Loid: “Da domani sarò operativo alla Blackwell.”

Anya: “BRAVISSIMO PAPÀ!” *Gli corre incontro per abbracciarlo*

Yor: “Sono fiera di te Loid.”

Loid: “Smettetela, così mi mettete in imbarazzo.” Dice in tono scherzoso “A proposito, cosa avete fatto mentre non c’ero?”

Yor: “Una cameriera che lavora in questo diner ci ha consigliato di andare ad ammirare la vista della città dal faro, e non puoi immaginare quanto fosse bello il paesaggio da lassù.”

Anya: “In più mi ha fatto provare il burro d’arachidi, ed è anche meglio delle arachidi. Quando torniamo a casa facciamone scorta.”

Loid: *Accenna un sorriso* “E va bene Anya. Che ne dite se andiamo a fare la spesa e poi andiamo a vedere la casa che ci hanno dato?”

Anya: *Legge i pensieri di Loid* “La casa dei Price è praticamente vicina alla nostra, il che può essere una buona occasione per iniziare a stringere un rapporto con loro e ottenere informazioni importanti. Per presentarci vorrei portare loro qualcosa, un dolce come…” “Una torta.”

Loid: “Eh?”

Anya: “Perché non cucini una torta quando torniamo a casa?”

Yor: “Anya non carichiamo papà di altre cose da fare dopo la giornata di oggi, la torta la preparerà un altro giorno.”

Loid: “Tranquilla Yor, Anya mi ha dato una bella idea su cosa fare dopo pranzo, e una torta è quello che ci vuole.”

Yor: Sei sicuro Loid? Se vuoi posso cucinare io la torta.”

In quel momento le facce di Loid e Anya sbiancano

Loid: “Yor non deve assolutamente cucinare quella torta, se gliela presentassi ai Price nella migliore delle ipotesi si ritroverebbero un’intossicazione alimentare in piena regola, e rischierei di inimicarmeli.”

Famiglia Price: “COME AVETE POTUTO FARCI MANGIARE QUESTA ROBA?! VOLEVATE FORSE AVVELENARCI?! SPARITE DALLA NOSTRA VISTA!”

Loid: “Nella peggiore delle ipotesi rischierebbe di sterminare l’intera famiglia, e addio informazioni.”

Anya: “Se mamma cucina quella torta quella donna gentile non mi farà più mangiare il burro d’arachidi.”

Loid: “Non preoccuparti Yor, non sono affatto stanco, anzi sono pieno di energie.” Dice in modo nervoso “Se vuoi puoi aiutarmi nella preparazione, per il resto mi occupo di tutto io.”

Yor: “Ok.” Dice con tono sconsolato “Spero di imparare a cucinare come si deve e dare una mano a Loid in cucina.”

Dopo questa breve chiacchierata, la famiglia Forger va al supermercato procurandosi tutti gli ingredienti necessari per il pranzo, oltre che per la torta che sarebbe stata al cioccolato con bagna ai frutti di bosco e ripieno di crema chantilly. Dopo aver fatto la spesa, arrivano finalmente a casa, che si presenta come moderna ma con elementi che richiamano all’arredamento della loro vecchia casa a Westalis, affinché potessero percepire un senso di familiarità con l’ambiente.

Giovedi 9 maggio ore 15:30

Mentre Loid e Yor sono intenti a preparare la torta, Anya guarda fuori dalla finestra, e notando passare Joyce decide di farlo notare anche alla madre.

Anya: “Mamma guarda, c’è la signora del burro d’arachidi.”

Yor: “Oh, è vero.”

Loid: “Vi state riferendo alla cameriera del diner?”

Yor: “Esatto Loid, la signora Price è stata molto gentile con noi questa mattina.”

Loid: “Ho sentito bene, ha detto davvero Price?! Questa sì che è fortuna, devo sfruttare questo momento al meglio” “Ehi Yor, stavo pensando una cosa: e se portassimo questa torta ai Price? Sarebbe il minimo visto quanto sono stati gentili con te e Anya.”

Yor: “Certo Loid, perché no.”

Loid: “Perfetto, allora dopo che avremo finito con la torta, ci cambieremo e andremo a fargli visita.”

Giovedì 9 maggio ore 16:45

Dopo aver preparato la torta ed essersi cambiati, la famiglia Forger si dirige a casa dei Price.

Loid: *Bussa alla porta*

Joyce: *Apre la porta* “Oh, salve.”

Loid: “Buon pomeriggio a lei signora Price, io sono Loid Forger, marito di Yor e padre di Anya, e volevo ringraziarla per la sua gentilezza dandole questa torta.”

Joyce: “La ringrazio molto per il gesto, non c’era bisogno di tutta questa premura. Entrate pure, a breve dovrebbero rientrare anche mia figlia e mio marito.”

Dopo essere entrati, la famiglia Forger si siede al tavolo assieme a Joyce.

Yor: “Non mi aspettavo ci saremmo reincontrate così presto Joyce, il bello è che siamo anche vicine di casa.”

Joyce: “Sono contenta di questa cosa, anche perché sembrate davvero delle belle persone, e…”

Chloe: *Apre la porta* “Sono a casa… e voi sareste?”

Loid: “Io sono Loid Forger, lei è mia moglie Yor e questa piccolina è Anya, siamo i nuovi vicini di casa. Tu sei la figlia di Joyce, è corretto?”

Chloe: “Esatto, mi chiamo Chloe”

Anya: “I tuoi capelli blu sono bellissimi.”

Chloe: “Oh… grazie. Immagino che questa torta l’abbiate portata voi?”

Yor: “Sì, non farti problemi e prendine pure una fetta.”

Anya: “Vai tranquilla, anche perché se l’avesse fatta la mamma sareste finiti tutti in ospedale.”

Yor: “Perché dovete ricordarmi che non sono brava in cucina.” Dice con tono sconsolato

Joyce: “AHAHAH, siete davvero molto teneri, si vede che vi volete bene.”

Loid e Yor: “Ehm… Grazie” *Arrossiscono*

Anya: “La mamma e il papà fanno pucci pucci.”

Loid e Yor: “ANYA!” Urlano imbarazzati

Joyce non riesce a trattenere le risate, mentre Chloe accenna un sorriso, per poi decidere di sedersi e assaggiare la torta dei Forger.

Loid: “Com’è la torta Chloe?

Chloe: “Ho assaggiato di peggio.”

Anya: *Legge i pensieri di Chloe* “Cazzo se è strabuona, ma col cavolo che glielo faccio capire.” “Questa Chloe è davvero strana.”

Joyce: “Come mai siete venuti qui ad Arcadia Bay?”

Loid: “In verità mi sarei dovuto muovere da solo, ma la mia famiglia ha deciso di seguirmi, e mi occuperò degli studenti della Blackwell Academy aprendo uno sportello di ascolto per gli studenti.”

Chloe: “Non ti invidio affatto amico, al contrario.”

Loid: “Perché? Non mi è sembrata così male a prima vista.”

Chloe: “Tra gente come Nathan Prescott, Victoria Chase e il Vortex Club c’è il peggio dei figli di papà, un branco di stronzi ricconi senza arte né parte.”

Joyce: “Chloe ti prego, c’è una bambina che ascolta, evita di usare certe parole almeno per adesso.”

Chloe: “Perché? Tanto quando crescerà userà anche lei queste parole, tanto vale che le senta ora.”

Yor: “Loid questa torta è davvero ottima, come sempre non ti smentisci mai ai fornelli.” Dice cercando di allentare la tensione

Anya: “Mamma ha ragione, è strabuona.”

Loid: “Stra?” “Dove hai sentito questa parola Anya?”

Anya: “Accidenti l’ho rifatto, devo trovare un modo per uscirne!” “L’ho sentita da Becky!”

Loid: “Becky conosce questa parola? Quella ragazzina mi stupisce.”

Anya: “Fiuuu. Devo stare più attenta, per fortuna ho trovato un modo per scamparmela. Scusa Becky, ma sei la prima a essermi venuta in mente.”

Joyce: “In ogni caso mi fa davvero piacere vedere come siete uniti, così scherzosi ma al tempo stesso affettuosi l’uno nei confronti dell’altro.”

Loid: “La ringrazio delle belle parole signora Price. La nostra famiglia può sembrare perfetta ma non lo è, siamo semplici persone unite dall’affetto e dall’unione che c’è l’uno nei confronti dell’altro, visto che ritengo che la famiglia sia anche una responsabilità. Bisogna prendercene cura e mai darla per scontata.”

Sentendo quelle parole Chloe ha in mente lo stesso discorso che fece James la prima volta che lo conobbe a casa di Rachel, e in quel momento risponde a Loid in merito al suo discorso.

Chloe: “Che montagna di stronzate.”

Joyce: “CHLOE!”

Chloe: “Ho detto solo la verità, visto che gente come questo Loid crede di sapere cosa sia una famiglia, ma non è altro che una persona falsa che sa mascherare tutto alla perfezione! NON SEI ALTRO CHE UNA BRUTTA COPIA DI JAMES AMBER!”

Loid: “Se mi ha paragonato in questo modo a James Amber, è molto probabile che sappia più di quanto lui e la moglie mi hanno detto.”

Joyce: “Chloe ora basta, scusati perché stai andando oltre.”

Yor: “Chloe per favore smettila, Anya si sta spaventando e non posso sopportare che tu insulti in questo modo Loid. Non lo conosci per poter dire queste cose.”

Chloe: “Tu invece puoi dire di conoscerlo? Perché non mi sembra che tua figlia somigli tanto a te o a tuo marito.”

Loid: “Hai ragione, infatti somiglia molto di più alla mia prima moglie.”

Chloe: “Lo immaginavo, e che fine ha fatto sua moglie? L’ha tradita e abbandonata per questa bambola di porcellana oppure…”

Loid: “E’ morta per una malattia due anni fa. Yor l’ho conosciuta mesi dopo la morte di mia moglie, ci siamo piaciuti e ci siamo resi conto di amarci, anche la stessa Anya ha accettato subito Yor nella nostra famiglia, tanto che ci siamo sposati un anno fa. Anche se potrò sembrarti falso questa è la verità, quello che vedi sono io in tutto e per tutto, nessuna maschera e nessun imbroglio, io amo la mia famiglia con tutto me stesso.”

Chloe a stento riesce a trattenere le lacrime, rendendosi conto di aver sbagliato in merito al giudizio su Loid, decidendo di correre di sopra senza dire una parola a nessuno.
 

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Capitolo 4
*** Breccia ***


Joyce: “Vi chiedo scusa dal profondo del cuore per quanto successo con Chloe. Non so se sapete di Rachel Amber…”

Yor: “Intende la ragazza scomparsa?”

Joyce: “Proprio lei. Chloe e Rachel sono fidanzate da quasi 3 anni, e la sua scomparsa quel giorno l’ha devastata. Non potete immaginare quanto mi fa male vedere mia figlia struggersi così tanto per lei, visto che ha già perso suo padre cinque anni fa per un incidente d’auto.”

Yor: “Comprendo ciò che sta passando Chloe, anche io e *sigh* mio fratello abbiamo perso nostro padre e nostra madre, ed è un dolore indescrivibile.”

Loid: “Quindi suo marito è anche il patrigno di Chloe?”

Joyce: “Esatto, ma i rapporti tra loro due sono sempre stati molto tesi, perché Chloe non lo ha mai accettato come membro della famiglia. Tre anni fa c’era stata una piccola apertura sia da parte di David che di Chloe, ma è stato solo un fuoco di paglia, e con la scomparsa di Rachel il clima è così teso che ormai finiscono per discutere ogni singolo giorno.”

Loid: “Ci dispiace molto essere venuti in un momento così difficile, se avessimo saputo…”

Joyce: “Non deve preoccuparsi, anzi è stato un bene che siate venuti qui, persone come voi sono difficili da trovare, e un po’ di spensieratezza in un momento difficile come questo ci vuole.”

Loid: “Avrei un favore da chiederle signora Price.”

Joyce: “Dica pure signor Forger.”

Loid: “Non punisca sua figlia per quanto successo poco fa. Anch’io in passato ho perso delle persone a me care, e ognuno di noi reagisce in modo diverso alla perdita di qualcuno, che sia chiudendosi in sé stesso o arrabbiandosi col prossimo. Io capisco Chloe pur non conoscendola, si vede che soffre ma non vuole darlo a vedere e usa il suo carattere spigoloso per non rimanere ferita di nuovo.”

Joyce: “Lei è una persona davvero speciale, sua moglie e sua figlia sono fortunati ad averla. Non punirò mia figlia, ma non era mia intenzione in ogni caso.”

Yor: “Senti Joyce, so che non dovrei mettermi in mezzo a questioni che riguardano la vostra sfera familiare, ma posso andare a parlare con Chloe?”

Joyce: “Per me va bene, anche perché sono sicura che Chloe preferirebbe confidarsi con uno sconosciuto che con me o David, perciò non farti problemi.”

Anya: “Posso accompagnarti mamma?”

Yor: “No Anya, devo parlare con Chloe di cose tra adulti; perciò, preferisco che tu rimanga quaggiù con papà.

Anya: “Uff, e va bene.”

Yor sale di sopra

Loid: “Scusi signora Price…”

Joyce: “Puoi chiamarmi anche Joyce e darmi del tu, se lo fa persino Yor che è così timida, dovresti farlo anche tu.”

Loid: “D’accordo Joyce, ti dispiace se faccio un giro per casa, sono curioso di vedere com’è.”

Joyce: “Certo, fai pure.”

Anya: *Legge i pensieri di Loid* “Molto bene, questo è il momento giusto per cercare informazioni su Rachel, devo essere preciso ma al tempo stesso rapido, oppure Joyce finirà con l’insospettirsi o che il marito rincasi mentre sono ancora in azione.” “Vorrei dare una mano alla mamma e al papà, ma è meglio se li lascio agire da soli, altrimenti finirei solo per essere un peso.”

Loid: “Mi raccomando Anya, fa la brava mentre sei con Joyce.”

Anya: “Promesso.”

Loid entra subito nel garage di David, cercando subito di usare il computer, che ovviamente ha bisogno di una password per accedere.

Loid: “Era ovvio che uno come lui avesse una password, ma devo scoprirla alla svelta. Se fossi David certamente metterei una password che possa simboleggiare un evento, magari un anniversario o un primo incontro, visto che, per quanto ostile se ha trovato una donna come Joyce qualità dovrà pur averne. Non posso chiederlo a Joyce così all’improvviso o sembrerebbe sospetto; perciò, dov’è che nasconderei quel qualcosa che mi ricorda quell’evento in particolare? Nella macchina, che dal modello sembra guidi solo David, perciò controllerò lì. Come immaginavo, la data è il 27 novembre 2008, quando andò al diner Two Whales, proviamo questa come password. Bingo.

Loid riesce a entrare subito nel computer di David

Loid: “Questo David avrebbe dovuto fare l’investigatore privato, non il capo della sicurezza. Ha spiato Rachel ovunque andasse, e da come leggo aveva una relazione con Frank Bowers, quello che ha ucciso Damon Merrick. Se Chloe venisse a saperlo ne uscirebbe distrutta “Perché ti stai preoccupando di una cosa tanto futile Twilight?! Pensa alla missione.” Ha portato anche della droga nella scuola; questa situazione non mi piace affatto, devo assolutamente avvicinarmi a Bowers, di certo saprà molto di più in merito a questa vicenda. Per quanto riguarda Madsen devo fare attenzione, visto che potrebbe spiare persino me se nutrisse sospetti nei miei confronti.”

Mentre Loid era impegnato nella ricerca di informazioni, Yor era andata a parlare con Chloe.

Yor: *Knock knock* “Chloe sono Yor, ti dispiace se entro?”

Chloe: “Fai pure.”

Yor vedendo la camera di Chloe rimane in un primo momento a bocca aperta, per poi riprendere la sua compostezza.

Chloe: “Qualcosa non va?”

Yor: “Ehm… No! Sono solo rimasta un attimo sorpresa dallo stile della tua camera, è molto… ribelle.”

Chloe: “Lo prendo come un complimento. Ti va una canna?”

Yor: “No grazie.”

Chloe: “Ascolta, se sei venuta qui per farmi la predica sappi che non ho la benché minima voglia di ascoltarti, visto che devo sentire sia quelle di mia madre che del coglionello.”

Yor: “E il coglionello sarebbe…”

Chloe: “David, il marito di mia madre.”

Yor: “Perché questo soprannome?”

Chloe: “Perché è stato nell’esercito, ed è un coglione.”

Yor: “Oh, e tutto chiaro. Comunque, non sono venuta a farti la predica, sono venuta per parlare. Capisco come ti senti Chloe…”

Chloe: “Cazzate! Voi adulti dite sempre così, ma poi siete i primi a non mettervi mai nei panni di chi soffre.”

Yor: “Tua madre ci ha raccontato di Rachel, e dell’incidente in cui è stato coinvolto tuo padre.”

Chloe: “…”

Yor: “Io e mio fratello Yuri abbiamo perso entrambi i nostri genitori, ed è un dolore che comprendo perfettamente. Ho dovuto iniziare a lavorare da molto giovane per permettere a mio fratello di studiare, ed era così riconoscente per i miei sforzi che si sforzava persino di mangiare ciò che preparavo, sapendo quanto facesse schifo. Per quanto riguarda Rachel sono sicura che la ritroveranno, non perdere le speranze.”

Chloe: “Prima di Rachel avevo una migliore amica di nome Max, alla quale volevo un bene dell’anima e che credevo sarebbe rimasta insieme a me per sempre. Purtroppo, dopo la morte di mio padre i suoi genitori si sono trasferiti a Seattle, e da lì in poi lei non mi ha più scritto o telefonato, e quella ferita non è mai guarita. Sono andata da psicologi che non sapevano fare il loro cazzo di lavoro, e mi sono ritrovata ferita e abbandonata a me stessa, ma Rachel è stata un faro in mezzo a questo mare di merda. Ora che anche Rachel è sparita, temo che anche lei possa avermi abbandonato, e non riuscirei a sopportare un’altra ferita come questa.”

Yor: “Se mi hai confidato tutto questo, vuol dire che stai iniziando a fidarti di me.”

Chloe: “Vacci piano, te ne ho parlato perché avevo bisogno di sfogarmi, e tu rispetto a tanti altri non mi hai giudicato o fatto sentire sbagliata.”

Yor a questo punto prende l’iniziativa e stringe Chloe al suo petto.

Chloe: “P…Perché?!”

Yor: “Vuoi tenere tutti lontani per paura di essere ferita, e per questo ti sei creata uno scudo per allontanare chiunque, persino tua madre. In realtà però vuoi che qualcuno al tempo stesso vada oltre questo scudo e veda la vera te, e io l’ho vista, per questo ti sto tenendo stretta a me come se fossi mia figlia.”

Chloe a questo punto si lascia andare ad un pianto liberatorio, stringendosi attorno a Yor.

Yor: “Shhh, va tutto bene. Piangi quanto vuoi, liberati di tutta questa tristezza.

Nel frattempo, Anya è di sotto assieme a Joyce e iniziano a parlare.

Anya: *Legge i pensieri di Joyce* “Sono preoccupata per Chloe, spero che ritrovino Rachel, è triste vederla così.” “Signora, sta bene?”

Joyce: “Sì Anya, scusa se ti sembro sovrappensiero, ma quanto accaduto prima mi ha un po’ destabilizzato.”

Anya: “Tutto si sistemerà, glielo assicuro.”

Joyce: “Mi piace la tua positività Anya. Senti vuoi qualcosa da bere?”

Anya: “Posso avere la cioccolata calda?”

Joyce: “Certo, ora te la preparo subito.”

Loid: “Eccomi qui, ha fatto la brava Anya?”

Joyce: “E’ stata bravissima, infatti si è meritata una cioccolata calda.”

Loid: “Ma che brava che sei Anya.” “Se fosse così collaborativa anche quando studia, riuscirebbe a ottenere le 8 stelle in men che non si dica.”

David: “Sono a casa… di nuovo lei?”

Loid: “Chi non muore si rivede signor Madsen.”

David: “Cosa ci fa qui?”

Loid: “Visto che ora siamo vicini di casa, ho voluto portare un omaggio da parte mia, di mia moglie e mia figlia, ed è una torta. Anya saluta il signor Madsen” *La prende in braccio*

Anya: *Legge i pensieri di David* “Calma David, evita di dare di matto. Questo tizio non mi piace affatto, ma devo evitare questioni visto che c’è la figlia qui davanti; perciò, ingoia il rospo fino a quando non se ne va.” “Questo tizio non mi piace, ma farò la brava per aiutare papà.” “Salve.”

David: “E’ silenziosa sua figlia.”

Loid: “Fa così quando è molto stanca, e tra il volo, l’arrivo e tutto il resto è stata una giornata stancante per tutti; quindi, aspetto che mia moglie finisca di sopra con Chloe e poi togliamo il disturbo.”

David: “Con Chloe?!”

Joyce: “Chloe ha avuto una discussione con Loid, e Yor è salita di sopra per cercare di calmarla e parlarci.”

David: “Buona fortuna, Chloe non la starà neanche ascoltando, e la farà uscire dalla camera a suon di insulti.”

Intanto, Yor e Chloe escono dalla stanza e scendono dalle scale.

Chloe: “COSA?! Gli hai dato uno schiaffo tanto forte da farlo sanguinare?”

Yor: “Ero totalmente ubriaca e ho finito per usare troppa forza.”

Chloe: “Altro che troppa forza, sei stata un cazzo di bulldozer.”

Yor: “Lo so AHAHAH.”

Chloe: “Mi piace quando sei più te stess… Oh ciao David.”

David: “Ciao Chloe.”

Loid: “Bene, ora che c’è anche Yor direi che è il momento di togliere il disturbo.”

Anya: “E la cioccolata?"

Yor: “Quando torniamo a casa te ne preparo una bella tazza Anya.”

Loid: “Ha ragione Yor, poi i Price avranno le loro cose da fare. Ci ritorneremo un’altra volta, o se loro vogliono possono venire da noi senza alcun problema.”

Joyce: “Per noi sarebbe un piacere riavervi in casa nostra.”

Dopo aver salutato la famiglia Price, i Forger ritornano a casa.

David: “Di cosa parlavate?”

Chloe: “Nulla che possa interessarti.”

David: “Invece mi interessa eccome, visto che ho sentito che lei ha dato uno schiaffo a qualcuno.”

Joyce: “David ti prego, almeno per oggi cerchiamo di stare tranquilli.”

David: “Voglio prima chiarire questa faccenda, visto che trovo offensivo che Chloe abbia confidenza con gente che a malapena conosciamo, e noi veniamo sempre trattati a pesci in faccia.”

Chloe: “Ti domandi anche il perché? Perché tu non mi ascolti mai, pensi che comportandoti da generale io diventi una persona più responsabile quando non fai altro che farti detestare. Sarai stato anche nell’esercito, ma ciò non giustifica i tuoi atteggiamenti.”

David: “Tieni a freno la lingua, e rispondi alla mia domanda su cosa vi siete dette.”

Chloe: “Vuoi saperlo? Bene, te lo dico. Mi ha parlato del fratello che non approvava il matrimonio tra lei e il suo attuale marito, e perché stava andando oltre gli ha dato uno schiaffo. Ecco tutto.”

David: “Ora è tutto chiaro, ci vai d’accordo perché è una donna violenta.”

Chloe: “Che cazzo hai detto?”

Joyce: “Ora stai esagerando David, se dici che è una donna violenta stai sbagliando di grosso. L’ho conosciuta oggi al diner ed è una donna molto dolce, che tiene alla figlia così come al marito, smettila per una buona volta di essere così sospettoso.”

David: “Beh certo adesso è colpa mia, tanto sono sempre io quello cattivo e che non capisce come si sentono gli altri.”

Chloe: “INFATTI TU NON CAPISCI UN CAZZO DI COME SI SENTONO GLI ALTRI, ALTRIMENTI SARESTI FELICE CHE IO SIA RIUSCITA A TROVARE UN MOMENTO DI SERENITÀ DOPO LA SCOMPARSA DI RACHEL!”

David: “…”

Chloe: “Ho bisogno di stare da sola.”

Chloe sale di sopra, mentre Joyce e David si siedono e parlano

Joyce: “Stavolta Chloe ha ragione, hai esagerato e ora siamo punto e a capo.”

David: “Ora sono io quello che passa per il cattivo? Una famiglia di sconosciuti di cui non sappiamo nulla che è così gentile da portarci una torta e anche aiutare Chloe? Scusa se non credo alle favole Joyce.”

Joyce: “Non ti sto chiedendo di credere alle favole David, ma di superare questo scetticismo che ti blocca ormai da anni. So benissimo quanto hai sofferto in passato, ma ciò non deve renderti paranoico anche nei confronti di persone che hanno intenti positivi. I Forger sono brave persone, e ti posso assicurare che se li avessi visti interagire tra loro ti saresti ampiamente ricreduto come anche Chloe ha fatto, per questo l’hai vista serena.”

David: “Non lo so Joyce.”

Joyce: “Ti prego David, so che non ti fidi, ma anche solo provare ad avere un rapporto civile con loro sarebbe già qualcosa. Se non vuoi farlo per loro o per te stesso, fallo per me e Chloe.”

David: “Per voi ci proverò, ma ti avviso che se noto qualunque cosa strana intorno a loro, sistemerò la faccenda a modo mio.”

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Capitolo 5
*** Prime rivelazioni ***


Giovedì 9 maggio ore 18:30

Dopo essere usciti dalla casa dei Price, la famiglia Forger ritorna a casa.

Loid: “E’ stata più stancante del previsto la giornata di oggi.”

Yor: “A chi lo dici, devo dire però che mi spiace molto per quella famiglia, specie per Chloe.”

Loid: “Quando siete scese insieme l’ho vista molto più rilassata e tranquilla, e mi ha fatto piacere vederla così grazie a te Yor.”

Yor: “Ma dai io non ho fatto nulla di che, ci ho solo parlato e fine.” Dice imbarazzata

Anya: “La mamma è fin troppo modesta”

Yor: “Comunque ho notato che David mi guardava in modo ostile, forse ho detto qualcosa che non gli è andato a genio?”

Loid: “Non farci caso, quel tizio è praticamente diffidente con tutti, anche stamattina alla Blackwell mi sono presentato e mi ha guardato in cagnesco.”

Anya: *Legge i pensieri di Yor* “Quell’uomo non mi piace. Non lo ucciderò per non fare un torto a Joyce, ma se prova a darci noie la pagherà.” “La mamma mi fa paura!” “Puoi preparare la cioccolata mamma?”

Yor: “Certo tesoro, ora la faccio subito, intanto scaldo anche del tè per noi Loid.”

Dopo aver preparato le bevande, la famiglia Forger si gode il momento in assoluta tranquillità, bevendo e senza pensare a quanto accaduto prima o a Rachel Amber.

Loid: “…”

Yor: “…”

Anya: “…”

Yor: “Loid se sei stanco posso cucinare lo stufato, almeno così per stasera puoi rilassarti.”

Loid: “Ti ringrazio Yor.”

Dopo la cena tutti i membri della famiglia Forger sono andati a dormire, pronti per il giorno successivo

Venerdì 10 maggio ore 8:30

Dopo essersi svegliata, Chloe si veste e scende di sotto a fare colazione.

Chloe: “Ehi mamma.”

Joyce: “Sei mattiniera oggi Chloe.”

Chloe: “Già. C’è un motivo per cui mi sono svegliata così presto, però una domanda: David è in casa?

Joyce: “No, è già uscito da mezz’ora.

Chloe: “Bene, perché un’altra discussione come quella di ieri non l’avrei retta. Se non fosse un problema vorrei andare a casa dei Forger.”

Joyce: “Certo che no, anzi mi fa piacere che tu vada a trovarli.”

Chloe: “Bene.”

Joyce: “Non vuoi farlo sapere a David per evitare questioni?”

Chloe: “Perché è un cazzo di paranoico che mi avrebbe proibito di andarci, e con tutta sincerità mi sto stufando del suo atteggiamento odioso.”

Joyce: “Ieri ho parlato con David, e ti ho dato ragione su quanto accaduto, in più ha promesso che avrebbe cercato di instaurare un rapporto civile con loro.”

Chloe: “Sempre che non li faccia scappare prima.”

Dopo aver fatto colazione, Chloe esce di casa e raggiunge la famiglia Forger.

Chloe: *Knock knock*

Yor: *Apre la porta* “Oh ciao Chloe, che sorpresa averti qui.”

Chloe: “Vi disturbo?”

Yor: “Oh certo che no, entra pure.” *Si sentono Anya e Loid discutere*

Anya: “Non voglio studiare!”

Loid: “Anya ne abbiamo già parlato, non puoi passare due settimane senza fare i compiti. Un minimo devi studiare.”

Chloe: “Salve gente.”

Loid: “Ciao Chloe, che sorpres… *Anya corre verso Chloe* Ehi dove scappi!”

Chloe: “Ok, ho interrotto qualcosa?”

Loid: “Nulla di che, solo Anya che non ha voglia di studiare.”

Chloe: “La capisco, studiare è una gran rottura. Dimmi un po’, cosa devi fare?”

Anya: “Oggi devo studiare scienze.”

Chloe: “Una volta mi piaceva questa materia, poi sono cresciuta.”

Loid: “In ogni caso, come mai sei qui?”

Chloe: “Volevo scusarmi per la sfuriata di ieri, sono andata oltre anche per i miei standard.”

Loid: “Siamo noi a doverci scusare, non sapevamo di Rachel e della situazione a casa tua, e abbiamo finito col creare ulteriori tensioni tra di voi.”

Chloe: “Ormai la situazione in casa è così da molto tempo, quindi non preoccupatevi.”

Loid: “Vorrei chiederti una cosa Chloe: visto che tu sei brava in scienze, perché non aiuti Anya con i compiti? Ovviamente verrai pagata, ma se non vuoi non c’è alcun problema, ci penserò io stasera e Yor durante la giornata.”

Chloe: “Per me va bene”

Anya: *Legge i pensieri di Chloe* “Devo mettere da parte 3.000$ per pagare Frank, non posso fare la schizzinosa, perciò, aiuterò questa bambina con i compiti” “Non so quanti sono 3.000$, ma sembrano tanti, in più è lo stesso che io e la mamma abbiamo incontrato al diner.”

Loid: “Ottimo, per gli orari come…”

Chloe: “Sono sempre libera, quindi non farti problemi.”

Loid: “Dalle 9:00 alle 13:00 e per ogni giorno ti pagherò 500$.”

Chloe: “COSA?! Davvero mi darai tutti quei soldi?”

Loid: “Assolutamente sì, la disponibilità economica non mi manca, perciò ti darò quanto meriti.”

Chloe: “Beh… grazie. Bene Anya, andiamo a studiare.”

Anya: “Non avevi detto che studiare era una rottura?”

Chloe: “Beh ho cambiato idea, andiamo adesso.”

Loid: “Molto bene, in questo modo dovrei riuscire a ottenere sempre più la sua fiducia e ottenere le informazioni che mi servono, intanto ora devo avviarmi alla Blackwell e memorizzare nomi e volti di tutti gli studenti.” “Bene Yor, io vado al lavoro, a stasera.”

Yor: “A stasera Loid.”

Venerdi 10 maggio ore 9:30 Blackwell Academy

Wells: “Buongiorno signor Forger, anche oggi è venuto in anticipo.”

Loid: “Preferisco essere previdente.”

Wells: “Capisco. Le mostro lo studio in cui lavorerà a contatto con gli studenti. *Camminano* Eccolo qui, inoltre troverà tutti i fascicoli degli studenti della Blackwell, in modo da avere un quadro generale su ognuno di loro.”

Loid: “La ringrazio molto.”

Wells: “L’orario di lavoro va dalle 10:00 alle 13:00, e dalle 14:00 alle 17:00 dal lunedì al venerdì.”

Loid: “Va bene.”

Dopo che il preside Wells ha lasciato il suo studio, Loid analizza per filo e per segno i nomi di tutti gli studenti e le caratteristiche in poco più di 20 minuti. Dopo aver memorizzato tutti i nomi, Loid attende e tra i primi studenti c’è una ragazza dai capelli lunghi e rossi, naso alla francese, occhi grigi e lineamenti del viso molto delicati. L’età della ragazza è di 17 anni, e si chiama Kelly Davis.

Kelly: *Knock knock*

Loid: “Entra pure.”

Kelly: *Apre la porta* “Buongiorno Dr. Forger, sono Kelly Davis.”

Loid: “Il piacere è tutto mio Kelly, prego siediti pure.”

Kelly: “D’accordo.” *Si siede*

Loid: “Bene Kelly, possiamo iniziare la seduta. Da cosa ti senti di voler partire per iniziare a parlare?

Kelly: “Ecco… vorrei parlarle di un evento che mi è successo due settimane prima della scomparsa di Rachel Amber, a una festa del Vortex Club. I ricordi sono annebbiati, e al momento sto ancora cercando di rimettere *sigh* insieme i pezzi di quanto successo.”

Loid: “Guardami Kelly, fai un respiro profondo e cerca di elaborare i frammenti di quel che ricordi.”

Kelly: “D’accordo. Quella sera non avevo bevuto molto, ma ero comunque stordita, come se mi avessero sedata. Ero praticamente a pezzi, e l’unica cosa che ricordo era una stanza totalmente bianca in cui sentivo i clic di una fotocamera, da lì in poi il vuoto.”

Loid: “Se è accaduto due settimane prima della scomparsa di Rachel, la persona coinvolta è di sicuro legata alla Blackwell.” “Ne hai parlato con qualcuno? Col preside o anche con la tua famiglia?”

Kelly: “Il preside Wells liquiderebbe il tutto come la fantasia di una ragazza ubriaca, anche perché il Vortex Club è finanziato da Sean Prescott, per questo motivo è intoccabile. Per la mia famiglia meglio stendere un velo pietoso: mio padre è in carcere mentre per mia madre non esisto, quindi neanche ci provo.”

Loid: “Non hai nemmeno degli amici qui alla Blackwell che potrebbero aiutarti?”

Kelly: “No, preferisco essere invisibile piuttosto che bullizzata.”

Loid: “Cosa ti ha spinto a voler venire qui oggi?”

Kelly: “La scomparsa di Rachel mi stava logorando, perché non potevo immaginare che ancora una volta a causa del Vortex Club, qualcuno avrebbe rischiato la vita. Sapendo che sarebbe venuto uno psichiatra qui alla Blackwell, ho preso coraggio e le ho parlato di questa situazione.”

Loid: “Hai fatto la scelta giusta.”

Kelly: “Cosa farà adesso che sa queste cose?”

Loid: “Annoterò il tutto, e farò in modo che queste informazioni vadano alla polizia senza che il tuo nome esca da qui.” “Spero mi creda, non posso certo dirle che userò queste informazioni per trovare Rachel per conto mio”

Kelly: “Non violerebbe il segreto professionale in questo modo?”

Loid: “Lo posso violare per giusta causa, e ciò che mi hai detto è importante per trovare quella ragazza. Posso immaginare che tu abbia paura Kelly…"

Kelly: “Ce l’ho, specie perché qui la polizia non è altro che la guardia privata dei Prescott; perciò, temo che se lei dovesse divulgare cose simili sul Vortex Club rischierebbe il posto.”

Loid: “Io sono qui per aiutare voi studenti e offrirvi un sostegno, e di certo meglio perdere il posto facendo la cosa giusta piuttosto che far passare del tempo col rischio che Rachel non venga ritrovata.”

Kelly: “Grazie per queste parole, è bello sapere di poter avere ancora fiducia nelle persone.”

Loid: “Mi fa piacere sentirlo. Ora quello che devi fare è molto semplice: non parlare di quanto successo né con i professori né con gli studenti, lo farai solo dopo il ritrovamento di Rachel, in modo tale che il colpevole venga incarcerato con testimonianze al seguito. So che sembra una frase scontata, ma si risolverà tutto.”

Kelly: “Se me lo dice lei però che andrà davvero tutto bene, trasmette un’energia positiva che non saprei descrivere.”

Loid: “Mi fa piacere sentirlo. Hai altri dubbi o vuoi parlarmi di altro?”

Kelly: “No, ma la ringrazio per la premura. Arrivederci dottore.”

Loid: “Arrivederci Kelly” *Si stringono la mano*

Intanto a casa Forger:

Chloe: “Accidenti, com’è possibile che non comprendi un concetto tanto semplice? Eppure, la fotosintesi clorofilliana non è complicata.”

Anya: “Non è complicata per te, ma per me la sinapsi clonidina non è facile.”

Chloe: “EHH?! Ma ca…volo, neanche il nome riesci a pronunciare correttamente?!”

Yor: *Entra in stanza* “Immagino che stiate avendo un po’ di difficoltà.”

Chloe: “Un po’? Capisco ora il perché Loid mi abbia pagato così tanto, è difficile aiutarla con lo studio.”

Yor: “Sentite, perché non riposate mentre vi preparo una cioccolata calda? In questo modo ripartirete con la giusta energia.”

Chloe: “Grazie Yor, è quello che ci vuole.”

Anya: “Evviva, la cioccolata calda.”

Yor: “Bene, allora vado a prepararla.” *Esce dalla stanza*

Anya: *Legge i pensieri di Chloe* “Yor è davvero dolcissima e disponibile, oltre ad essere bellissima.” *Fissa Chloe con un sorriso stampato sul volto* “Ti piace la mamma non è vero?”

Chloe: “COSA?! Non scherzare, mi sta più simpatica di te e di tuo padre, ma non significa che mi piaccia, visto che non è nemmeno il mio tipo.” “Capisce questo ma non ciò che studia, i misteri della vita.” “Se per te non è un problema, posso farti una domanda personale?”

Anya: “Spara!”

Chloe: “Ieri tuo padre ha parlato della sua prima moglie e del fatto che fosse morta per malattia, posso chiederti come l’avete vissuto quel periodo?”

Anya: “…” *Tiene la testa bassa senza rispondere*

Chloe: “Se non te la senti di rispondere lo capisco, immagino sia ancora una ferita aperta.”

Anya: “Scusa ma ora non me la sento di rispondere.”

Chloe: “Non preoccuparti, anzi scusami per questa domanda inopportuna.”

Anya: “Accidenti, non mi aspettavo una domanda così personale. Per fortuna non ha insistito, ma se voglio ottenere la sua fiducia e aiutare papà dovrò dirle qualcosa in futuro.” “Mi abbracci?”

Chloe: “Ehm… certo” *Si abbracciano* “Non mi aspettavo di certo che ci rimanesse così male. Devo provare a tirarla su di morale.” “Senti Anya, quando ero piccola ero solita giocare con la mia migliore amica ai pirati, invece di studiare per oggi vogliamo giocare insieme?”

Anya: “Che bello! A me però piacciono di più le spie.”

Chloe: “Allora tu sarai Anya la spia dei 7 mari, mentre io sarò il capitano Barbablù.”

Anya: “Che bello!”

Venerdì 10 maggio ore 13:00 Blackwell Academy

Dopo aver dialogato con gli studenti, per Loid è il momento di pranzare, e va al dormitorio maschile, dove per la prima volta ha l’occasione di conoscere Samuel, il quale è seduto sulla panchina intento a mangiare.

Loid: “Lei deve essere Samuel, piacere di conoscerla. Io sono Loid Forger, molto piacere.”

Samuel: “Il piacere è tutto mio.” *Si stringono la mano*

Loid: “Ho saputo che è stato male per via di un’influenza, spero si sia ripreso.”

Samuel: “E’ davvero molto premuroso da parte sua preoccuparsi della mia salute, di persone come lei se ne contano poche. Comunque, sì ora sto bene.”

Loid: “Mi fa molto piacere, e cosa mangia lei per pranzo?”

Samuel: “Mi sono preparato la quinoa con verdure, lei invece?”

Loid: “Stufato. È il piatto forte di mia moglie.”

Samuel: “Quindi lei è sposato?”

Loid: “Sì, e ho anche una figlia.”

Samuel: “Sono sorpreso.”

Loid: “Come mai?”

Samuel: “Perché vedendola così non mi sembra una persona da matrimonio, tutto il contrario.”

Loid: “Immagino lo dica perché avrà conosciuto e visto tante persone nella sua vita per capirle a prima vista.”

Samuel: “Forse più viste che conosciute. Sono un osservatore molto attento, e le persone tendono a ignorarmi; quindi, non ci vuole molto a capire come agiscono, il loro carattere e molto altro.”

Loid: “E’ molto interessante il suo punto di vista, allora mi dica cosa pensa di me da quel poco che sa.”

Samuel: “Come vuole. Lei mi dà l’impressione di essere una persona altruista, ma al tempo stesso molto fredda e distaccata, come se non volesse creare dei legami per ferire qualcuno.”

Loid: “Ha un futuro come indovino, e perché mi sono sposato secondo lei se non volevo creare dei legami?”

Samuel: “Forse perché ha trovato in quella persona con cui sta un legame, e da un lato è felice perché ha superato quella diffidenza che l’ha portata a essere un lupo solitario, ma dall’altro teme che tutto ciò non durerà, come se quella felicità che ha provato dopo tanto tempo potesse svanire da un momento all’altro.”

Loid: “Parla come se mi conoscesse, eppure non stiamo parlando da neanche dieci minuti. Una curiosità: lei ha idea di cosa possa essere successo a Rachel Amber?”

Samuel: “Perché questa domanda?”

Loid: “Da quando sono qui in città si sta parlando molto di questa ragazza scomparsa, e visto che lei è una persona molto attenta, mi piacerebbe avere una sua opinione sulla vicenda.”

Samuel: “Ciò che posso dirle è la sintesi di Rachel Amber: è una ragazza camaleontica. Si adatta a tutto e a tutti, e di conseguenza ha finito col perdersi e non ha mai ritrovato sé stessa.”

Loid: “Pensa possa essere finita in qualche giro pericoloso?”

Samuel: “Temo di sì, e il fatto che è scomparsa durante una festa del Vortex Club ne è la dimostrazione. Rachel era…è una ragazza che ha sempre desiderato fuggire da qui, e avrebbe fatto di tutto pur di raggiungere il suo scopo.”

Loid: “Questo dialogo è stato molto costruttivo, la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, e mi scusi se l’ho disturbata.”

Samuel: “Non si preoccupi, anzi mi ha fatto molto piacere parlare con lei signor Forger, per questo lasci che le dia un consiglio.”

Loid: “Mi dica pure.”

Samuel: “Nessuno in questa città è come appare. La prego di fare attenzione, specie qui alla Blackwell.”

Loid: “Ok… grazie.”

Dopo che Samuel si è alzato, Loid si accorge della presenza di Nathan che lo spia, ma viene prontamente notato.

Loid: “So che ci sei Nathan, vieni fuori.”

Nathan: “Perché si sta interessando così tanto di Rachel Amber?!”

Loid: “Non me ne sto interessando, è saltato fuori l’argomento con Samuel ed ero curioso, ecco tutto.”

Nathan: “Le consiglio di seguire il consiglio di quello stramboide, e di fare attenzione e di non fare domande troppo personali."

Loid: “Ascolta Nathan, ti dispiacerebbe se andassimo a parlare nel mio studio?"

Nathan: “Come vuole.”

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Capitolo 6
*** Scoperte ***


Venerdì 10 maggio ore 12:00 casa Forger

Dopo aver giocato con i pirati, Chloe e Anya sembra abbiano trovato la giusta sintonia, tanto da permettere a Chloe di godersi un momento di serenità dopo la scomparsa di Rachel.

Chloe: “Allora vice-capitano Anya, cosa ha scoperto in quell’isola su cui siamo sbarcati?” Dice con tono marinaresco

Anya: “Capitano Barbablù, attraverso le mie abilità di spia dei 7 mari, ho saputo che c’è un tesoro gigantesco, pieno di dobloni, diamanti e rubini.”

Chloe: “Arrrrrrrr, le sue capacità mi lasciano sempre senza parole.”

Anya: “Nel suo caso senza occhio AHAHAH”

Yor: *Sghignazza* “Scusate, ma la battuta di Anya è stata azzeccata, non potevo non ridere.”

Chloe: “Ci sta. Senti Yor, per quanto riguarda…"

Yor: “Se sei preoccupata per i soldi non c’è problema, ti pagheremo quanto concordato, anche perché hai fatto comunque divertire Anya, e tanto basta. Per lo studio ci penseremo io e Loid.”

Chloe: “Sembrate davvero straperfetti, altre persone mi avrebbero mangiata viva. La prossima volta farò studiare Anya.”

Yor: “Quindi ci sarà una prossima volta?”

Chloe: “Già, mi trovo così bene da voi che starei qui per sempre.”

Yor: “Se vuoi puoi rimanere qui per pranzo, ma immagino tu debba ritornare poi dai tuoi genitori.”

Chloe: “Ti prego Yor, non associare David a un genitore. Joyce è un genitore, lui no.” Dice contrariata.

Yor: “Ok… scusa.”

Chloe: “Fa nulla, comunque non preoccuparti perché mia madre è andata al lavoro questa mattina e tornerà direttamente alle 18:00, idem per lui.”

Yor: “Bene, allora ti andrebbe dello stufato?”

Chloe: “Certo. Sbaglio o Anya ieri ha detto che cucini da schifo?”

Anya: “Tutto tranne lo stufato, quello è davvero buono.”

Chloe: “Ascolta, mia madre è una brava cuoca, e lavora al Two Whales da diversi anni. Se vuoi posso chiederle se domani può aiutarti a cucinare qualcosa di diverso?”

Yor: “Davvero?! Sarebbe fantastico. Grazie Chloe! *La abbraccia forte*

Chloe: Ok… Stai stringendo… un po’… troppo! *Yor molla la presa* “Ma come fai ad avere una forza simile?! Neanche David che è un militare sarebbe capace di fare questo.”

Yor: “Diamine! Per l’emozione stavo finendo per stritolarla, devo stare attenta o la prossima volta rischio di spezzarle la schiena.” “Oh, scusa Chloe! Seguo dei corsi di autodifesa e faccio palestra regolarmente, ecco spiegato tutto.”

Chloe: “No che non è chiaro, a meno che tu non abbia Arnold Schwarzenegger o Chuck Norris come istruttori. Devi farmi da istruttrice, e non accetto no come risposta.”

Yor: “Mi dispiace Chloe, ma temo di doverti dire di no. Se fosse stato in un altro momento avrei accettato, ma tra la scomparsa di Rachel e la situazione in casa tua, non vorrei creare ulteriori casini insegnandoti cose che possano metterti in pericolo.”

Chloe: “Sono già stata in situazioni di pericolo e ne sono comunque uscita, avere una base di autodifesa sarebbe ancora meglio.”

Yor: “Non nel tuo caso. Chi mi dice che in futuro non possa incontrare qualcuno armato di pistola e che per fare l’eroina non finisca uccisa?”

Chloe: “Cristo santo che rompipalle che sei, sei anche peggio di mia madre quando fai così.”

Yor: “Sarò anche una rompipalle, ma lo faccio perché ti voglio bene e non voglio che per fare la dura che non sei finisca con persone poco raccomandabili come Frank Bowers.”

Chloe: “Cosa? Conosci Frank?”

Anya: “Lo abbiamo incontrato ieri al diner, e si è irritato perché non lo lasciavo mangiare in pace e mi ha riportato dalla mamma.”

Yor: “Non sembra una cattiva persona, ma il fatto che spacci mi ha messo in allerta.”

Chloe: “Infatti non è una cattiva persona, ma lo diventa se qualcuno ha un debito con lui, e purtroppo io ho un debito di 3.000$ con lui.”

Yor: “COSA?! E’… uno scherzo vero?

Chloe: “Ok che ho un senso dell’umorismo tutto mio, ma non fino a questo punto. Gli ho chiesto un prestito così da usare quei soldi per scappare con Rachel, ma la sua scomparsa mi ha praticamente messo nei casini.”

Yor: “Ascolta Chloe, se hai il contatto di Frank, chiedigli se oggi potete incontrarvi da qualche parte. Ti darò i soldi per pagare il debito che hai con lui. So di essere impulsiva e che praticamente ti conosco da nemmeno un giorno, ma non meriti certo tutto quello che ti è successo.”

Chloe: *Sigh* “Cazzo sei riuscita a farmi commuovere di nuovo. Grazie di tutto” *La abbraccia*

Yor: “Figurati. Ora contattalo.”

Chloe contatta Frank via chat

Chloe: Yo Frank ho i tuoi soldi.”

Frank: “Il primo aprile è passato da un pezzo Price, non sono in vena di scherzi.”

Chloe: “Neanch’io. Dove e quando possiamo vederci?”

Frank: “Vediamoci alla spiaggia alle 16:00, ma ti avviso che se cerchi di fregarmi non la passerai liscia.”

Fine conversazione

Chloe: “Spiaggia di Arcadia Bay ore 16:00.”

Yor: “Bene.”

Venerdi 10 maggio ore 13:30 Blackwell Academy

Loid: “Bene Nathan, ora che siamo nel mio studio possiamo parlare senza occhi indiscreti.”

Nathan: “Stavo pensando la stessa cosa, e già che ci siamo, meglio chiarire tutto e subito.”

Loid: “Hai ragione. Visto che siamo qui perché non mi parli un po’ di te.”

Nathan: “Scherza vero?! Non sono qui per una seduta, ma per dirle di farsi gli affari suoi in merito a Rachel Amber.”

Loid: “Me lo dici come se stessi indagando sulla sua scomparsa, ti sembro forse un detective o una spia?”

Nathan: “Non mi importa cosa è lei, si ricordi che qui comandano i Prescott; perciò, fa bene a fare ciò che le dico.”

Loid: “Oppure? Mi fai licenziare? Io ho le spalle coperte a livello economico, e questo lavoro lo faccio soprattutto per aiutare gli studenti come te, perché è ovvio che tu abbia bisogno di supporto.”

Nathan: “COSA NE SA DI ME?! IO NON HO BISOGNO DELL’AIUTO DI NESSUNO!”

Loid: “Se urlare ti fa stare meglio sfogati pure.”

Nathan: “FOTTITI! NON HO INTENZIONE DI RESTARE QUI NEANCHE UN SECONDO DI PIÙ, ME NE VADO!” *Sbatte la porta*

Dopo che Nathan se n’è andato, Loid esce dallo studio spiandolo non facendosi notare, e lo vede mentre parla con Mark Jefferson.

Jefferson: “Ti si è sentito urlare fino al corridoio, menomale che quasi tutti sono fuori dalla scuola. Mi spieghi cosa ti è saltato in mente? Parliamo altrove, nell’aula di fotografia che ora è vuota.”

Nathan e Mark raggiungono l’aula di fotografia, con Loid che li raggiunge senza farsi vedere.

Nathan: “Non è stata colpa mia, quello psichiatra mi sta irritando come pochi, se fosse per me gli avrei già sparato.”

Jefferson: *Schiaffeggia Nathan* “Dannazione Nathan, già la situazione è tesissima per la scomparsa di Rachel, se ti ci metti anche tu non finirà bene, perciò riprendi il controllo!”

Nathan: “E come dovrei fare? Sono più di due settimane che Rachel è rinchiusa nella Dark Room, e…"

Jefferson: “Questo perché hai sbagliato il dosaggio per stordirla; infatti, si è svegliata prima del previsto e l’abbiamo dovuta tenere lì, altrimenti l’avrei riportata al dormitorio come abbiamo già fatto con le altre.”

Loid: “Le altre? Quindi Kelly quando ha parlato di quella stanza e dei clic c’erano loro due dietro.”

Nathan: “E con quel Loid cosa facciamo?”

Jefferson: “Non credo ci darà problemi visto che fa solo il suo lavoro, ma se dovesse notare qualcosa di sospetto ci penserò io, ma intanto tu cerca di non fare altre cazzate e cerca di dimostrarti collaborativo nei suoi confronti, non voglio altri problemi.”

Nathan: “Va bene prof. Jefferson.”

Jefferson: “Bene, ora vattene!”

Venerdì 10 maggio ore 16:00 spiaggia di Arcadia Bay

Dopo aver pranzato e aver aiutato (per quanto possibile) Anya con i compiti, Chloe, Yor e Anya raggiungono la spiaggia dove incontreranno Frank per pagare il debito.

Yor: “Non avrei dovuto portare Anya, ma anche lasciandola sola a casa sarebbe comunque esposta ai pericoli, oh cavolo perché ora sono così agitata?!”

Chloe: “Ehi Yor, guardami negli occhi, andrà tutto bene. Pago Frank e torniamo subito in macchina, niente di più niente di meno. Anya neanche si accorgerà di quanto sta succedendo.”

Anya: “Che emozione, sembra di essere in un film.” “Posso farvi compagnia?”

Yor: “No Anya, tu rimani in qui in macchina per la tua sicurezza, e non dire nulla al papà di quanto fatto oggi. Promesso?”

Anya: “Promesso.”

Chloe e Yor raggiungono il camper di Frank, con la prima che bussa al suo camper.

Frank: *Apre la porta* “Credevo venissi da sola.”

Chloe: “Problemi?”

Frank: “Se hai i miei soldi puoi portarti dietro chi vuoi, ma sbaglio o tu sei la madre della mocciosa di ieri?

Yor: “Quella che chiami mocciosa si chiama Anya.”

Frank: “Ricordavo bene allora, beh poco importa. Datemi i soldi e smammate.”

Chloe dà i soldi a Frank, ma si accorge che quest’ultimo indossa un braccialetto.

Chloe: “Dove hai preso quel braccialetto?”

Frank: “Da un’amica e fatti gli affaracci tuoi. Ora che ho i miei soldi non voglio più saperne…”

Chloe: “E’ il braccialetto di Rachel. Perché cazzo ce l’hai addosso?

Frank: “Calmati bella, ok? È un regalo.”

Yor: “Chloe mantieni la calma, ci sarà di certo una spiegazione plausibile…”

Frank: “Non vi devo alcuna spiegazione, è chiaro?”

Chloe: “Non dire cazzate, quello è il braccialetto di Rachel. Dammelo subito, stronzo!”

Frank tira fuori il coltello, ma con prontezza Yor lo disarma all’istante bloccandolo a terra.

Frank: “Brutta stronza! Lasciami subito!”

Le urla di Frank attirano Pompidou che sta per attaccare Yor, ma quest’ultima lo stordisce colpendo i suoi punti di pressione, facendolo addormentare all’istante per poi bloccare nuovamente Frank.

Frank: “Se hai fatto del male al mio cane…”

Yor: “Sta bene, ho applicato pressione in punti non vitali facendolo addormentare, quindi non hai di che preoccuparti. Piuttosto dovresti preoccuparti per te stesso, e faresti meglio a parlare se non vuoi che ti rompa il braccio.”

Frank: “Va bene, lasciami e vi dirò tutto.”

Yor: “Fai un movimento sospetto o prova anche solo a minacciarci di nuovo e giuro che preferirai la morte a quello che ti farò io.” *Molla la presa*

Frank: *Si alza* “Il braccialetto è di Rachel, ma non l’ho rubato o altro, me lo ha dato di sua sponte.”

Chloe: “Stronzate.”

Yor: “Chloe, lascialo finire.”

Frank: “Io e Rachel siamo fidanzati da un anno, e l’ultima volta che l’ho vista è stata per una festa del Vortex Club alla Blackwell Academy, cioè il giorno in cui è scomparsa. Se non ci credete ho le prove nel camper, non sto mentendo o altro.”

Yor: “Bene, facci strada e mostracele.”

Frank con in braccio Pompidou, Chloe e Yor entrano nel camper, col primo che posa il cane nella sua cuccia e va a recuperare le prove, che sono foto e lettere d’amore di Rachel nei confronti di Frank.”

Frank: “Eccole qui, siete contente adesso?”

Yor e Chloe osservano il materiale, e Frank non stava mentendo.

Chloe: “Mi fa star male sapere che Rachel ha posato per Frank… e che gli ha scritto lettere d’amore. Non riesco a credere che si scopasse Frank! Mi ha mentito spudoratamente!”

Yor: “Chloe non so cosa dire, sono dispiaciuta quasi quanto te.”

Chloe: “Come se te ne importasse veramente.”

Yor: “Cosa?”

Chloe: “Ormai tutti continuano a deludermi. Mio padre è morto, la mia migliore amica non si fa sentire da anni, mia madre se la fa con uno stronzo, Rachel mi tradisce e io dovrei credere che una persona che conosco da un giorno tenga davvero a me?”

Yor: “Sai che mi stai ferendo in questo modo? Credi che io non tenga a te?”

Chloe: “Nessuno ci tiene a me, fottetevi tutti!” *Esce dal camper*

Yor: “Chloe!” *Esce dal camper*

Frank: “Che giornata del cazzo!”

Chloe e Yor risalgono in macchina e ripartono all’istante verso casa.

Anya: *Legge i pensieri di Yor* “Non credevo che la situazione sarebbe degenerata fino a questo punto, mi dispiace solo per Chloe che ora è distrutta.” *Legge i pensieri di Chloe* “Perché l’universo ce l’ha con me? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Mi sento sola e sono distrutta.” “Chloe vuoi un abbraccio?”

Chloe: “…”

Yor: “Anya non credo che Chloe sia dell’umore giusto, ora è un po’ stanca.”

Chloe: “Già, stanca delle persone. Ti do un consiglio Anya: fidati solo di te stessa, il mondo fa schifo.”

Yor: “Perché dirle questo? Il mondo non è solo nero Chloe, e il fatto che tu continui a credere che sia colpa degli altri non farà altro che farti cadere in un baratro sempre più profondo.”

Chloe: “Parli tu che hai una vita perfetta, mentre io sono qui più arrabbiata di prima.”

Yor: “La mia vita non è perfetta, e mi ha fatto male sentire che non ti fidi di me dopo quello che ho fatto per aiutarti.”

Chloe: “Hai ragione, è solo che sono stanca di essere delusa in continuazione da chiunque, e che la paura di essere ferita mi porta a ferire per prima in modo tale da non rimanerci male.”

Yor: “Non puoi andare avanti così Chloe, in questo modo farai solo del male a te stessa e non affrontando i problemi finirai solo per crearti una corazza che servirà solo a chiuderti sempre più.”

Chloe: “Sei sicura di non essere tu la psichiatra e tuo marito il casalingo?”

Yor: “Piantala AHAHAH, in ogni caso se volessi parlare con qualcuno vai da Loid, lui sa come trattare le persone."

Chloe: “Ho bisogno di pensarci su, ora voglio solo tornare a casa e stare per fatti miei.”

Dopo aver guidato per diversi minuti, Chloe fa scendere Yor e Anya a casa loro.

Yor: “Chloe, non dimenticare che hai delle persone che ti vogliono bene, e che per qualunque cosa puoi contare non solo su di noi, ma anche sulla tua famiglia.”

Chloe: “Lo so.”

Venerdi 10 maggio ore 17:15

Sulla via del ritorno, Loid riflette su quanto accaduto oggi alla Blackwell Academy.

Loid: “Samuel aveva ragione, e avevo ragione sul fatto che quel Jefferson mi trasmettesse una strana sensazione. Il problema ora è risalire a questa Dark Room, di certo l’hanno portata in un posto isolato, ma non posso andare a tentoni o finirei col perdere solo tempo. Domani risalirò al contatto di Frank Bowers, potrebbe essere di fondamentale importanza per trovare quella ragazza.

Mentre cammina Loid viene avvicinato da David Madsen, che nel frattempo era uscito prima da lavoro.

David: “Vuole un passaggio?”

Loid: “La ringrazio.” *Entra in macchina*

Mentre sono in macchina, David prende la parola.

David: “Ho promesso a mia moglie che avrei cercato di mantenere un rapporto civile con lei e la sua famiglia, ma visto che siamo da soli andrò dritto al punto: lei signor Forger non mi piace affatto.”

Loid: “Non mi conosce neanche e ha già tratto le sue conclusioni in così poco tempo?”

David: “Le persone come lei sono facili da capire: un bell’uomo con un lavoro di spicco, gentile, amorevole e con una bella famiglia alle spalle. Non è altro che una bella maschera dietro a una sequela di bugie e segreti che nasconde.”

Loid: “Invece di concentrarsi sugli altri credendo di essere il detentore della verità, si domandi il perché Chloe la odia.”

David: “Non si permetta a dirmi come gestire il rapporto con Chloe!”

Loid: “Crede davvero che comportandosi come quando stava nell’esercito la renderà una brava persona? Niente affatto, anzi è già tanto che non sia scappata di casa o sia finita uccisa per mano di qualche criminale.”

David: “Chloe le ha detto che stavo nell’esercito?”

Loid: “No, mi è bastato osservarla per capirlo: linguaggio del corpo, tono di voce e poco più. Posso solo immaginare quello che ha passato, ma ciò non giustifica la sua diffidenza verso il prossimo e il trattamento che riserva agli studenti della scuola. Ho parlato con loro oggi durante le sedute, e alcuni sono spaventati dal suo atteggiamento autoritario, dicono che voglia mettere delle telecamere dentro la scuola.”

David: “Mi pare ovvio, visto che se fossero state messe prima Rachel non sarebbe scomparsa.”

Loid: “Quindi per lei è giusto privare gli studenti della loro privacy facendoli sentire come in 1984? Ha un’idea completamente distorta di cosa sia la sicurezza.”

David: “Lei continui a fare il suo lavoro, mentre io mi occupo del mio.”

Loid: “Se lei lavora così come si occupa di Chloe, deve rivedere completamente il suo metodo. Non si è mai preoccupato di Nathan Prescott, o forse lei fa il forte con i deboli ma con i forti tiene la testa bassa?”

David: “Sono stufo del suo atteggiamento, io so quello che faccio, e di certo non ho bisogno consigli da parte di uno che ha una moglie violenta e che tiene vicino a una bambina così piccola. Che razza di padre è lei?”

Loid: “Quindi lei sta giudicando Yor da una semplice conversazione avuta con Chloe?! Mia moglie è una persona dolcissima che tira fuori i denti solo quando necessario; perciò, non si azzardi minimamente a insinuare che lei sia violenta con mia figlia!”

Dopo essere stati diversi minuti in silenzio, David fa scendere Loid a casa sua, con quest’ultimo che prima di andarsene gli parla.

Loid: “Mi deve scusare se le sono sembrato supponente o arrogante, perché tutto sono tranne che questo. Anch’io ho sofferto quanto lei, ho perso delle persone a me care, e ho perso mia moglie due anni fa per una malattia. Yor è venuta nel momento peggiore della mia vita supportandomi e riuscendo a essere una madre per Anya, che non è una cosa facile. Non dico di diventare all’improvviso un padre amorevole o una figura gentile e scherzosa, ma almeno provi a non basare la sua vita sul controllo e il possesso, perché così finirà col perdere tutto.”

David: “…”

Loid: “Le auguro buona serata.” *Scende dalla macchina*

Dopo essere uscito dalla macchina, Loid entra in casa.

Loid: “Sono a casa.”

Anya: “Bentornato papà.”

Yor intanto è seduta con la testa tra le nuvole, non accorgendosi di Loid.

Loid: “Yor? Ehi Yor.” *Le tocca la spalla*

Yor: “AAAAAAHHHHHH CHI È LÀ?!”

Loid: “Calma Yor, sono Loid.”

Yor: “Oh ciao Loid, scusami se non ti ho salutato.”

Loid: “Non c’è problema. Va tutto bene?”

Yor: “Sì tranquillo, ero sovrappensiero e non ti ho notato.”

Loid: “So quando c’è qualcosa che non va, sai bene che puoi parlarmi di quello che vuoi. Ok che non siamo una vera coppia, ma bisogna sostenersi a vicenda nei momenti di difficoltà.”

Yor: “Grazie Loid. Comunque, oggi è stata una giornata piuttosto sfiancante, ho discusso con Chloe.”

Loid: “Ah, mi dispiace. Chloe è una brava ragazza, ma per tutto quello che sta passando purtroppo diventa difficile stringerci un rapporto. A proposito io domani mattina ho delle commissioni da fare, ma ci sarò per tutto il resto della giornata, quindi faremo tutto ciò che volete.”

Anya: *Legge i pensieri di Loid* “Domani mattina mi travestirò da agente di polizia per avvicinarmi a Frank Bowers, in questo modo potrò ottenere le informazioni che mi servono in merito a Rachel Amber, sperando sia collaborativo e di sbrigare la faccenda al più presto.” “Oh no, se papà incontra quel tipo potrebbe venire a sapere di quanto successo oggi, e non vorrei litigasse con la mamma per questo.” “Posso venire con te domani papà?”

Loid: “No Anya, devo sbrigare cose piuttosto importanti, ma prometto che ci sarò per tutta la giornata appena finito.”

Anya: “Uff, va bene.”

Intanto David ritorna a casa, con Chloe seduta in cucina persa tra i suoi pensieri.
David: “…”

Chloe: “Devi dirmi qualcosa?”

David: “Vorrei parlarti.”

Chloe: “Bene, sono qui. Parliamo.”

David: “Chloe, ieri mi sono comportato male nei tuoi confronti, ho visto com’eri sorridente e invece che esserne felice ho finito col rovinare tutto perché non sopportavo l’idea che ti confidassi con degli sconosciuti e non con me e Joyce.”

Chloe: “Sai perché non parlo mai di ciò che sento a te e alla mamma? Perché se lo dicessi a mia madre lei te lo verrebbe a riferire all’istante, e tu capendone ben poco di sentimenti umani non faresti altro che trattarmi con sufficienza come se fossi un soldatino.”

David: “Ti ho trattata in quel modo per renderti una brava persona.”

Chloe: “Non è così che funziona David, io avevo bisogno di essere confortata, di un sostegno. L’unica cosa di cui mi pento è aver trattato più volte mia madre male quando non se lo meritava, ma tu ci hai messo il carico da 90 facendo l’esatto opposto per aiutarmi.”

David: “Perché me ne stai parlando adesso e non me ne hai parlato tre anni fa?”

Chloe: “Perché ora mi stai ascoltando e non soltanto sentendo. Non so quale santo in paradiso debba ringraziare, ma questa volta ho avuto l’occasione di parlare con una persona normale, e non con uno stronzo paranoico!”

David: “Non posso darti torto, ho sbagliato tutto lo sbagliabile in questi tre anni, e con la scomparsa di Rachel invece che darti supporto ho finito per essere ancor più possessivo di prima.”

Chloe: “Il primo passo per ricostruire un rapporto è ammettere i propri errori.”

David: “E il secondo?”

Chloe: “Di quello ne riparleremo dopo che Rachel verrà ritrovata, ora ho bisogno solo che ogni piccolo pezzo della mia vita si ricomponga, e Rachel è il primo.”

David: “Va bene.”

Chloe: “Se per te va bene, domani Yor vorrebbe venire qui per farsi aiutare dalla mamma a cucinare.”

David: “Quella famiglia continua a non convincermi, ma è solo un mio problema, perciò va bene se viene.”

Chloe: “Grazie”

David: “Non c’è di che.”

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Capitolo 7
*** Mission 2: Pianificazione ***


Sabato 11 maggio ore 9:00

Loid: “Ci vediamo più tardi.”

Yor: “A dopo Loid.”

Anya: “Ciao papà.”

Dopo essere usciti tutti di casa, Loid si dirige al Two Whales dove è certo di incontrare Bowers, mentre Yor e Anya vanno a casa dei Price. Mentre si dirige verso il diner, Loid riesce a cambiarsi senza farsi notare e a procurarsi un distintivo falso, col quale potrà ingannare Frank e ottenere le informazioni che gli servono. Dopo essere arrivato al Two Whales, Loid raggiunge Frank.

Loid: “Lei è Frank Bowers?

Frank: “Sì, cosa vuole?”

Loid: “Sono l’agente Thompson della polizia di Arcadia Bay, ho bisogno di farle alcune domande in merito alla scomparsa di Rachel Amber.”

Frank: “Oh cazzo. Ascolti agente, io non so niente riguardo a Rachel e alla sua scomparsa, quindi mi lasci mangiare in pace.”

Loid: *Si siede* “So della sua relazione, così come so cos’è successo con Damon Merrick; perciò, non le conviene mentire a un pubblico ufficiale. Se mi dirà tutto ciò che sa, questa conversazione rimarrà tra me e lei.”

Frank: “Ringrazi che siamo in un luogo pubblico. L’ultima volta che l’ho vista è stato il 22 aprile, cioè quando si è tenuta la festa del Vortex Club alla Blackwell.”

Loid: “So anche che nella scuola veniva portata droga venduta da lei, il che significa che avrà sicuramente una lista clienti.”

Frank: “Ciò significa che qualcuno presente alla Blackwell è coinvolto nella sua sparizione?”

Loid: “Non posso dirglielo, ma mi assicurerò di usare quelle informazioni per ritrovare Rachel Amber. Mi dispiace essere stato così brusco, però era necessario per ottenere le informazioni che mi servivano.”

Frank: “Le informazioni si trovano nel mio camper, se vuole può aspettare fuori altrimenti può anche seguirmi, ma la avviso che ho un cane.”

Loid: “Nessun problema, ho un cane anch’io, quindi non ho paura.”

Frank e Loid si dirigono nel camper del primo, dove Pompidou rimane in disparte.

Loid: “E’ molto tranquillo il suo cane.”

Frank: “Di solito è molto territoriale, ma dopo la brutta esperienza di ieri credo che ora abbia bisogno di stare tranquillo.”

Loid: “Se posso chiedere, cosa è successo?

Frank: “Una stronza coi capelli neri lo ha addormentato usando una tecnica sui punti di pressione, non l’ho capita neanche io.”

Loid: “Una donna coi capelli neri? Potrebbe essere Yor?! Aspetta prima di saltare a conclusioni Twilight, ora è meglio concentrarsi sulla lista, poi le parlerò.” “La ringrazio per avermi dato la lista.”

Frank: “Di solito i poliziotti mi stanno antipatici, lei però un po’ meno. Spero riusciate a trovarla.”

Loid si allontana e va verso il faro, il luogo più isolato di Arcadia Bay dove analizza tutti i clienti presenti nella lista.

Loid: “Frank ha usato dei nomi di cani per i suoi clienti, beh considerando che è un amante dei cani ci sta. Nathan qui è col nome di rottweiler, molto azzeccato. Aspetta, c’è anche Chloe… un debito di 3.000$, ma come diavolo ha fatto ad accumulare un debito simile?! Il pensiero che quella donna di cui parlava Frank fosse Yor è sempre più insistente, e credo sia proprio lei visto che il debito risulta cancellato. Perché non me ne ha parlato?! Calma Twilight, intanto analizziamo le date in cui si sono visti Frank e Nathan per cercare un collegamento a questa Dark Room. Eccola qui, la data del 22 aprile, qui entrambi si sono visti due volte. “Forniture per festa” Il problema è che non c’è il luogo in cui si sono visti, e a questo punto l’unica cosa che posso fare è cercare nel cellulare di Nathan questo lunedì, visto che nel weekend è tornato dalla sua famiglia. Ok Twilight è ora di tornare da Yor e Anya.”

Intanto Yor e Anya

Yor: *Knock knock*

Joyce: *Apre la porta* “Ciao Yor, ciao anche a te Anya.”

Anya: “Salve!”

Yor: “Ciao Joyce, immagino che già saprai perché sono qui, sperando di non crearti disturbo.”

Joyce: “Non crei alcun disturbo, anzi mi fa piacere vedervi qui. Chloe mi ha detto che avevi bisogno di un aiuto in cucina.”

Yor: “Esatto, però ti avviso che sono una totale incapace tranne che per lo stufato; infatti, è Loid a cucinare mentre io collaboro evitando le preparazioni principali facendo qualcosa di secondario.”

Joyce: “Ho capito tutto, intanto entra e poi ti spiegherò tutto.”

Yor: *Entra in casa* “Salve David.” Dice con tono neutro

David: “Salve signora Forg…”

Yor: “Mi chiami Yor.”

David: “D’accordo.” *Si stringono la mano* “Ahi… ha una stretta di mano bella forte.”

Yor: “Già.”

Anya: *Legge i pensieri di Yor: “Te l'avrei rotta la mano, ma per Joyce e Chloe è meglio tenere un rapporto civile anche con lui.” “Dov’è Chloe?”

Chloe: “Stavate parlando di me?”

Yor: “Ehi Chloe, tutto bene?”

Chloe: “Sì… tutto bene. Mamma ti dispiace se te la rubo un paio di minuti, devo parlarle di cose da donne.”

Yor: “Chloe se hai bisogno di un assorbente puoi chiedermelo senza problemi.”

Chloe: “COSA?! Ma che hai capito, non ho bisogno di quello, devo parlarti di un’altra cosa.”

Yor: “Oh cavolo, scusa Chloe, ho frainteso.”

Joyce, David e Anya se la ridono sotto i baffi per quanto accaduto, con Chloe che sale di sopra assieme a Yor.

Yor: “Ok, di cosa devi parlarmi?”

Chloe: “Volevo scusarmi per ieri, mi sono comportata da totale stronza nei tuoi confronti, quando mi hai aiutato tantissimo.”

Yor: “Non devi preoccuparti, capisco che eri arrabbiata per quello che hai scoperto, e quindi ti sei lasciata andare dicendo cose infelici, ma è tutto passato.”

Chloe: “Ieri ho anche parlato con David, e per la prima volta dopo tre anni finalmente non l’ho visto come il coglionello, ma come una persona che ha sofferto e che sta provando finalmente a mettersi nei miei panni.”

Yor: “Mi fa piacere sentirtelo dire, vuol dire che qualcosa sta finalmente cambiando.”

Chloe: “Questo lo potrò dire solo quando Rachel verrà ritrovata.”

Yor: “Lo capisco, beh ora scendiamo.”

Chloe: “Ok.”

Dopo essersi parlate, Chloe e Yor scendono di sotto, con quest’ultima che è terrorizzata dal fatto di poter fare danni in casa di Joyce per via delle sue scarse doti culinarie.

Joyce: “Ok Yor, partiamo da una colazione molto semplice, e cioè uova e pancetta. Guarda come le preparo e fai esattamente ciò che faccio io, così da non sbagliarti.”

Yor: “Tutto chiaro.”

Dopo aver assistito e assaggiato il piatto di Joyce, Yor procede alla preparazione del piatto, e inaspettatamente non presenta nessun problema.

Joyce: “E’ buono. Hai fatto un bel lavoro Yor.”

Yor: “Davvero?! G…Grazie Joyce, è davvero bello sapere di non aver fatto un disastro!”

Joyce: “Anche se avessi fatto un disastro non c’era alcun problema, visto che dagli errori si impara e si può fare meglio.”

David: “Una curiosità: non ha qualche amica o collega che poteva aiutarti in questo?”

Yor: “Beh una volta una collega di nome Camilla ci ha provato, e tra i tagli che mi sono fatta e l’averle danneggiato il tagliere, ci è mancato poco non mi cacciasse da casa sua. È stata lei però a darmi l’idea dello stufato, che è l’unica cosa che so cucinare.”

David: “Chiaro.”

Anya: “Ora la mamma sa cucinare una cosa in più, che bello!” “Almeno adesso non preparerà più quelle colazioni da schifo.”

Sabato 11 maggio ore 10:15

Loid: *Knock knock*

Joyce: *Apre la porta* “Ciao Loid.”

Loid: “Ciao Joyce, per caso Yor e Anya sono ancora qui da voi?”

Joyce: “Sì, stanno in cucina.”

Loid: “Grazie.” *Entra in casa* “Ehilà.”

Yor: “Ehi Loid, hai fatto presto.”

Loid: “L’impegno che ho dovuto sbrigare è stato più veloce del previsto, quindi ci ho messo poco.”

Anya: *Legge i pensieri di Loid* “Devo trovare il modo per parlare sia con Chloe che con Yor di quanto accaduto senza coinvolgere i coniugi Price, altrimenti rischierei di lacerare i rapporti tra le due famiglie. Potrei provare a convincerle ad andare al faro per guardare la città, ma non sembrerei credibile, a meno che Anya… “Papà, hai detto che, quando saresti tornato avremmo fatto ciò che chiedevamo? Bene allora voglio andare al faro con te, la mamma e Chloe.”

Loid: “Sembra sempre che Anya riesca a leggermi nel pensiero, ma penso che voglia semplicemente stare in compagnia di chi vuole bene.” “Se è questo che vuoi Anya ti accontenterò, ma bisogna vedere che ne pensa Chloe.”

Chloe: “Per me va bene, anche se vorrei sapere da Anya cosa ci trova in me tanto che mi vuole sempre con lei?”

Anya: “Prima di tutto perché abbiamo giocato insieme ai pirati, poi perché sei una forza e i tuoi capelli blu ti fanno sembrare un personaggio figo di un videogioco. Voglio un’amica come te.”

Chloe: “Vuoi un’amica ribelle e che fuma erba? Beh, se sei contenta tu.” Dice sorridendo

David: “Per la questione dell’erba farò finta di non aver sentito.”

Chloe: “Ok gente meglio andarsene, vi aspetto fuori.” *Esce di casa*

Joyce: “Prima che andiate via vorrei ringraziarvi per quanto state facendo per Chloe, non la vedevo così serena da molto tempo, ed è grazie a voi.”

David: “Già. Loid per quanto riguarda ieri, mi dispiace essere stato così maldisposto nei tuoi confronti, a quanto pare, mi sono fatto un’idea sbagliata di te.”

Loid: “Nessun problema David, capisco fossi preoccupato per la situazione in casa e a scuola, e che di conseguenza il mio arrivo ti abbia portato a essere preoccupato, ma è acqua passata.”

David: “Lo stesso vale per te Yor, ho detto delle cose orribili sul tuo conto, e mi dispiace aver pensato certe cose.”

Yor: “Va bene così, l’importante è esserci chiariti.”

Loid: “Beh ora andiamo, ci si vede.”

Dopo essere usciti di casa, la famiglia Forger e Chloe salgono in macchina diretti verso il faro, con Anya e Chloe sui sedili posteriori mentre Loid e Yor davanti. Dopo diversi minuti alla guida, finalmente arrivano al faro, e dopo alcuni minuti di camminata finalmente giungono al faro di Arcadia Bay.

Anya: “Posso stare stesa sull’erba?”

Loid: “Va bene, ma non allontanarti e rimani nei pressi del faro, così non ti perdiamo.” “Bene, così Anya non ci sentirà parlare.”

Loid, Yor e Chloe ammirano in silenzio la vista seduti sulla panchina.

Loid: “La vista da qui è meravigliosa.”

Chloe: “Hai straragione, infatti qui vengo sempre per trovare un momento di tranquillità.”

Yor: “Ci venivi con Rachel?”

Chloe: “Già, però posso dire che anche voi non siete male come compagnia.”

Yor: “Grazie. Questo luogo è così suggestivo che vorrei che il tempo si fermasse e godere di questo attimo per sempre.”

Loid: “Però così non sarebbe più solo un momento. In ogni caso devo interrompere questo momento e parlare con entrambe, e non sono buone notizie.”

Yor: “Cosa succede?”

Loid: “Il nome Frank Bowers vi dice qualcosa?”

Yor: “C…come lo sai?”

Loid: “Arcadia Bay è una città piccola, e basta davvero poco affinché una cosa si sappia in giro. Chloe come hai fatto ad accumulare un debito simile con quella persona? Ti rendi conto che hai rischiato di mettere te stessa e la tua famiglia in pericolo?”

Chloe: “Ho sbagliato e me ne rendo conto, ma Frank non è una persona cattiva, altrimenti non avrei corso un rischio così grande chiedendogli 3.000$.”

Loid: “Quindi non conta il fatto che abbia ucciso un uomo?”

Yor: “COSA?! Chloe questo non me lo avevi detto!”

Chloe: “Ok lasciate che vi spieghi. Se hai sentito certe voci alla Blackwell è chiaro che lì tutti sappiano ma in realtà nessuno sa. Frank mi ha salvato la vita tre anni fa da Damon Merrick, uno spacciatore che aveva accoltellato Rachel e rapito la madre di Rachel per ordine di James Amber.”

Loid: “Aspetta, ti riferisci al procuratore distrettuale?”

Chloe: “Già, quell’uomo è un cazzo di bugiardo, e per evitare che Rachel soffrisse ulteriormente non le ho detto la verità su suo padre su richiesta di Sera.”

Loid: “Quel bastardo! Mi ha usato manipolando le informazioni a suo piacimento sapendo che non ne ero a conoscenza!” “…”

Yor: “Loid, va tutto bene?”

Loid per un istante si incupisce, ma subito dopo riprende il controllo.

Loid: “Sì…va tutto bene. In ogni caso è un bene che nessuna di voi si sia fatta male.”

Chloe: “Sembra che tu abbia visto un fantasma quando ho nominato James Amber, sei sicuro di stare bene?”

Loid: “Certo, sono rimasto solo sorpreso dal fatto che una persona che sembrava onesta abbia agito in modo tanto orribile. Voglio solo chiedere a te e a Yor di non fare più nulla di tanto avventato, soprattutto per evitare pericoli ad Anya.”

Chloe: “Peccato che Rachel non si trovi da sola, e la polizia sta brancolando nel buio da settimane. Dovrei stare ferma mentre lei potrebbe essere chissà dove?”

Loid: “Non ti sto dicendo questo, se hai informazioni che possano aiutare vai dalla polizia, ma non improvvisarti investigatrice rischiando di farti del male.”

Chloe: “E tu allora che mi dici? Sei uno psichiatra o sbaglio, qualche studente avrà nominato Rachel durante le tue sedute?”


Loid: “Nessuno l’ha nominata, e anche se lo avessero fatto dovrei andare alla polizia per informarli di possibili risvolti, e non dirli a un civile.”
Chloe: “Cazzo mettiti nei miei panni, se tua figlia venisse rapita non vorresti sapere da qualcuno dove poterla trovare? Rachel per quanto abbia sbagliato merita una seconda possibilità, ti prego *sigh* parla.”

Loid: “Mi dispiace Chloe, ma non posso coinvolgere dei civili. Se tu, Yor o Anya doveste essere ferite o, peggio, non me lo potrei mai perdonare, cerca anche tu di comprendere la mia posizione.”

Chloe sentendosi ferita dalle parole di Loid, si alza e si allontana senza dire una parola. Yor decide di seguire Chloe per cercare di rassicurarla.

Yor: “Chloe fermati.”

Chloe: *Si ferma* “Cosa vuoi?!”

Yor: “So che sei arrabbiata per quello che ha detto Loid, ma lui sa ciò che fa. Fidati di lui.”

Chloe: “Perché ti fidi così tanto di lui?”

Yor: “Perché anche nei momenti più disperati Loid ha sempre avuto i nervi saldi e affrontato ogni situazione al meglio, che fosse con Anya, con la scuola o a casa. Può sembrare una persona fredda e razionale a una prima impressione, ma credimi se ti dico che, se fosse per lui cercherebbe Rachel in capo al mondo pur non conoscendola.”

Chloe: “Peccato che lui non abbia la stessa fiducia in te o in me, visto che non ci ha nemmeno detto come ha saputo di ieri.”

Yor: “In verità lo ha detto.”

Chloe: “Peccato che Frank non sia così stupido da spifferare ai 4 venti con chi fa affari o meno; perciò, Loid ha saputo di ieri soltanto parlandoci.”

Yor: “Perché avrebbe dovuto parlarci?”

Chloe: “Forse qualcuno a scuola gli ha parlato di qualcosa in merito a Rachel e ha provato a cercare informazioni per conto proprio. Non so cosa lo spinge a volerla cercare, ma sta di fatto che lui sa qualcosa, e se non vuole dirmelo cercherò le informazioni per conto mio. Se tu vuoi continuare ad aiutarmi o meno sei liberissima di farlo.”

Yor: “Chloe io voglio aiutarti, non per andare contro Loid, ma perché non voglio che tu possa finire in guai ben più grossi, e già ieri abbiamo camminato sul filo del rasoio.”

Chloe: “Ma se sei stata una gran figa ieri, hai buttato giù Frank come un sacco di patate!”

Yor: “Perché tu hai agito in maniera impulsiva e ho dovuto agire di conseguenza, altrimenti avremmo potuto ottenere lo stesso quelle informazioni senza che lui e il cane si facessero male.”

Chloe: “…”

Yor: “Scusa se ti sembro aggressiva, ma d’ora in poi voglio che agiamo con la massima cautela, e devi prometterlo.”

Chloe: “Ok promesso. Come pensi di agire allora?”

Yor: “Se Loid ha trovato informazioni su Rachel alla Blackwell Academy, è lì il posto da cui dobbiamo partire. Tu hai qualche idea su chi possa aver rapito Rachel?”

Chloe: “La prima persona che mi viene in mente è Nathan Prescott, un riccone viziato che nell’ultimo periodo sta abusando di droghe e medicinali ed è seguito da uno psichiatra.”

Yor: “Se è così allora non c’è solo lui dietro, ma per forza un’altra persona.”

Chloe: “Dici?”

Yor: “Sì. Un ragazzo con problemi di questo tipo non ha la lucidità per agire in modo tanto preciso, deve essere qualcuno dietro. Dobbiamo scoprirlo.”

Anya: “Voglio esserci anch’io!”

Yor: “Anya… Hai ascoltato tutto?”

Anya: “Già… voglio fare come Bondman e smascherare i cattivi insieme a voi.”

Yor: “Non se ne parla Anya, ieri è stato un caso eccezionale, ma ora sarebbe anche peggio visto che stiamo parlando di una ragazza rapita e non voglio che corri pericoli.”

Chloe: “Invece non penso sia una cattiva idea. Se vieni con Anya e dici di essere qui per trovare Loid passeresti meno nell’occhio, e io di certo avrei più libertà di manovra visto che ci venivo alla Blackwell.”

Anya: “E poi cosa è successo?”

Chloe: “Sono stata espulsa. Ti avevo detto che ero una ribelle.”

Yor: “Mi tocca darti ragione Chloe. Ok Anya verrai anche tu, ma starai sempre vicino a me qualunque cosa accada, chiaro?”

Anya: “Va bene mamma, starò sempre con te.”

Yor: “Conviene tornare da Loid, non vorrei si preoccupasse.”

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Capitolo 8
*** Risoluzione del mistero ***


Lunedì 13 maggio ore 10:30

Le giornate di sabato e domenica sono trascorse in modo del tutto tranquillo: dopo la discussione avuta con Loid, Chloe ha cercato di mantenere un rapporto civile per evitare problemi, e la giornata seguente la famiglia Price e Forger ha pranzato insieme condividendo un momento di serenità, dove sembrava che tutti i problemi e i piani da preparare il giorno successivo non fossero una priorità. Anya ovviamente sapeva tutto, sia su Mark Jefferson e Nathan Prescott sia del piano architettato da Chloe e Yor per trovare Rachel, risultando quindi la variante impazzita che avrebbe potuto segnare la fine della ricerca della ragazza.

Yor: “Ricapitoliamo il piano.”

Chloe: “Ci presentiamo alla Blackwell Academy verso ora di pranzo, ci dirigiamo verso il dormitorio maschile dove c’è la stanza di Nathan Prescott e io andrò a perquisirla mentre tu rimarrai fuori a fare la guardia. Se noti qualcosa di sospetto mi fai uno squillo ed esco all’istante.”

Yor: “Esatto. La sicurezza c’è ma non è molto pressante, e per quanto riguarda Loid se lo vedrò gli dirò che ho voluto fargli una sorpresa, sperando ci creda.”

Chloe: “Andrà tutto bene, con te al mio fianco sento che niente di sbagliato potrà accadere.”

Yor: “A me preoccupa più Anya, non volevo coinvolgerla di nuovo in questa roba.”

Chloe: “Anya è una bambina molto coraggiosa, saprà cavarsela anche meglio di noi.”

Anya: “Esatto, diventerò una spia provetta e sconfiggerò i cattivi.”

Yor: “Loid si arrabbierà moltissimo se e quando scoprirà di questa cosa, già al faro è stato più calmo di quanto mi aspettassi.”

Chloe: “Loid è fin troppo razionale, dovrebbe cercare di essere più rilassato, come lo è stato ieri a pranzo.”

Yor: “Lui tiene molto a me così come tiene ad Anya; quindi, non vuole che io e lei ci facciamo male.”

Chloe: “E’ una domanda un po’ personale, ma tu ami Loid?”

Yor: “Eh?! Certo! P…perché non dovrei?” Dice con voce tremolante e imbarazzata

Chloe: “Non lo so, più che una coppia sposata sembrate una coppietta di ragazzini che non si è neanche data il primo bacio, almeno a me date questa impressione.”

Yor: “Non scherzare Chloe, io e Loid siamo molto intimi, solo che non ci piace fare effusioni in pubblico e simili. E poi non per vantarmi ma sono un’ottima baciatrice.”

Anya: *Legge i pensieri di Yor* “Perché non sto zitta?! Un’ottima baciatrice? Ma se le uniche volte che ho provato a dare un bacio a Loid è finita sempre male.” “La mamma è uno spasso.”

Chloe: “Ora mi hai incuriosito.”

Yor: “Che intendi?” Dice con tono preoccupato

Chloe: “Se sei un’ottima baciatrice come dici devi dimostrarmelo. Ti sfido a baciarmi.”

Yor: “COSA?!”

Chloe: “Ho detto baciami, adesso.”

Yor: “Te lo puoi sognare Chloe. Per prima cosa sono una donna sposata, e seconda cosa non sono lesbica.”

Chloe: “Neanch’io sono lesbica visto che ho avuto esperienze con entrambi i sessi, e poi non tradiresti Loid visto che tra noi non c’è quel tipo di rapporto, è semplicemente un bacio dato senza alcun sentimento.”

Yor: “Mi dispiace Chloe ma mi tiro indietro.”

Chloe: “Beh io ci ho provato, e accetto la tua scelta.”

Anya: *Legge i pensieri di Chloe: “Non mi aspettavo un rifiuto così netto. O è davvero innamorata di Loid oppure non ha mai davvero baciato qualcuno, il che sarebbe piuttosto strano per una donna sposata.” “Chloe potrebbe insospettirsi, meglio se la porto a giocare in camera con me.” “Mamma, Chloe può venire in camera a giocare con me?”

Yor: “Certo Anya.” "Menomale che è intervenuta Anya, non avrei retto un secondo di più questo imbarazzo!"

Anya e Chloe entrano in camera.

Anya: “Volevi un bacio dalla mamma non è vero?”

Chloe: “Tanto è inutile nasconderlo, certo che sì. Mi piace un casino, è bellissima, è dolce ma sa anche farsi valere quando serve, praticamente è una dea scesa in terra.”

Anya: “Peccato che la mamma voglia bene al papà, quindi non hai possibilità.”

Chloe: “Lo so, ma almeno speravo di strapparle un bacio. Tu che stai sempre con loro, sono davvero intimi come dice Yor oppure no?”

Anya: “Ecco… sono affiatati, ma anche qui non si scambiano molte effusioni.”

Chloe: “Lo immaginavo, eppure sono sposati da un anno. Si vede che la loro relazione è un po’ diversa da quelle a cui sono abituata, perciò non chiederò oltre.”

Anya: “Ti ricordi quando mi hai chiesto come abbiamo vissuto io e il papà la morte della mamma?”

Chloe: “Sì.”

Anya: “Papà ha sempre cercato di mostrarsi forte per me, cercando di sorridere e di rallegrarmi sapendo quanto ero triste. Poi una notte l’ho visto piangere seduto a tavola, e lì ho capito quanto papà fosse fragile. Quando è arrivata Yor ha ritrovato quella felicità perduta, e ora anch’io sono felice sapendo che lei è una brava persona, ma soprattutto una brava mamma.”

Chloe: “Perché me lo stai raccontando adesso?”

Anya: “Perché ieri, oltre a sentire quanto vi siete detti tu e la mamma, ho sentito tutto il discorso su Rachel, e non volevo pensassi che papà fosse insensibile e non gliene importi nulla. Papà ha a cuore le persone.”

Chloe: “Per avere sei anni sei molto sveglia, visto che sembra sempre che tu sappia cosa gli altri stiano pensando. Beh, essendo figlia di uno psichiatra non c’è da stupirsi.”

Intanto alla Blackwell Academy

???: *Knock Knock*

Loid: “Avanti.” *La porta si apre* “Oh ciao Nathan.”

Nathan: “…”

Loid: “Perché hai quello sguardo teso? Entra pure.”

Nathan: *Si siede*

Loid: “L’ultima volta che ci siamo visti la situazione si è scaldata inutilmente, ora vorrei che parlassimo senza alcun problema. Parlami un po’ di te.”

Nathan: “…”

Loid: “Nathan ascolta, se ti hanno costretto a venire qui dovevi rifiutarti, perché non posso di certo aiutarti se tu per primo non vieni di tua spontanea volontà. Quando ti sentirai pronto io ci sarò, non c’è alcun…”

Nathan: “Samantha.”

Loid: “…È per caso il nome della tua ragazza?”

Nathan: “Era. Ci siamo… mi ha lasciato più di un anno fa.”

Loid: “Purtroppo Nathan sono fasi del rapporto, si vede che lei non provasse più quel sentimento e abbia voluto lasciarti invece che farti soffrire ulteriormente.”

Nathan: “Non capisce, è stata tutta colpa mia. In un momento di rabbia ho finito per urlarle addosso cose che mi vengono i brividi solo a pensarci, e da dopo quel momento non mi ha rivolto più la parola.”

Loid: “Mi dispiace molto Nathan, purtroppo la rabbia è un sentimento che se non elaborato può finire con l’ucciderci dentro, e che può fare del male anche a chi ci sta intorno.”

Nathan: “Secondo lei non lo so?! Sono anni che prendo continuamente medicine su medicine, e col cazzo che mi hanno aiutato, e ho finito comunque col perdere l’unica persona che ci tenesse davvero a me.”

Loid: “E riguardo Victoria Chase che mi dici? So che siete ottimi amici.”

Nathan: “Lei è una brava ragazza, ma come me si porta dietro un cognome pesante, e per questo motivo preferisce atteggiarsi e non mostrare il suo lato fragile. Forse è solo questo e la fotografia che ci accomuna, mentre per il resto siamo due persone totalmente agli antipodi.”

Loid: “Capisco. Ti do un consiglio Nathan, poi sei libero di seguirlo o meno: staccati da Arcadia Bay e prenditi del tempo per te stesso. Hai qualche parente fuori da qui col quale potresti stare?”

Nathan: “C’è mia sorella che è arruolata nei corpi di pace in Brasile, ma poi perché le sto parlando di questo?”

Loid: “Se vuoi fermarti non c’è alcun problema.”

Nathan: “Sì… forse è meglio chiuderla qui.”

Nathan senza dire altro esce dallo studio.

Loid: “Se Nathan ha deciso di venire qui ci sono due possibilità: o ha deciso di volere aiuto oppure è in combutta con Jefferson affinché non pensino che io sospetti di loro. Sono quasi certo sia la seconda possibilità, perché pur dicendomi cose così private sta attento a non aprirsi più del necessario. In ogni caso non ho ottenuto molte informazioni, a questo punto non mi rimane che entrare in camera sua e cercare delle prove su dove si trova Rachel.

Poco dopo essere uscito dallo studio, Nathan chiama il prof Jefferson.

Jefferson: “Com’è andata?”

Nathan: “Sembra sia andato tutto liscio, non mi ha fatto domande su Rachel e si è concentrato unicamente su di me.”

Jefferson: “Visto? Te lo avevo detto che faceva solo il suo lavoro e che quella roba di Rachel fosse solo una coincidenza. In ogni caso, hai nascosto tutte le prove?

Nathan: “Sì, sono in camera mia nascoste in un luogo sicuro, e se anche qualcuno ci provasse è difficile che le trovi.”

Jefferson: “Meglio prevenire che curare.”

Lunedì 13 maggio ore 12:30 Blackwell Academy

Yor, Anya e Chloe entrano alla Blackwell dirigendosi verso il dormitorio maschile, e incrociano il professor Jefferson.

Jefferson: “Voi chi sareste?”

Yor: “Salve, io sono Yor Forger, la moglie di Loid Forger. Questa piccolina nostra figlia Anya, e lei è Chloe la nostra babysitter.”

Chloe: “Yo.”

Jefferson: “Non sapevo che il signor Forger fosse sposato, posso dire senza giri di parole che lei è davvero una bella donna?”

Yor: “Ah... la ringrazio.”

Jefferson: “Ciao piccola Anya.”

Anya: *Legge i pensieri di Jefferson* “Non so quanto possa fidarmi di Nathan, ma nel caso in cui quello psichiatra sospettasse qualcosa, posso rapire sua moglie e sua figlia, mentre per quanto riguarda questa Chloe se la uccidessi nessuno lo noterebbe. La fortuna comincia a girare.”

Anya si stringe attorno alla madre per la paura, perché oltre a leggere quei pensieri, percepiva come un qualcosa di sinistro attorno a quell’uomo, cosa che non le era mai capitata prima.

Yor: “Anya va tutto bene? Stai tremando come una foglia."

Anya: “Ho... paura... mamma!” Dice sul punto di piangere

Jefferson: “Ho detto qualcosa che non va? Forse sua figlia non ama molto gli sconosciuti.”

Yor: “Al contrario, Anya è una bambina molto vivace a cui piace interagire, non capisco perché...”

In quel momento Yor venne colta da un sospetto, come se Anya avesse percepito qualcosa di strano in quel professore dall’aria calma e pacata, e in quel momento evitò di agire in modo violento per non creare problemi, ma da quel momento il suo tono di voce si fece più deciso e aggressivo.

Yor: “In ogni caso siamo qui perché vorrei salutare mio marito, possiamo aspettarlo qui nel dormitorio maschile?”

Jefferson: “Certo, non c’è alcun problema. Ora mi dispiace ma devo andare, è stato un vero piacere conoscervi.” *Si allontana*

Yor: “Chloe, riporta Anya a casa. Mi occuperò io di cercare le prove.”

Chloe: “Cosa?! Abbiamo detto che avremmo fatto questa cosa insieme, perché vuoi che mi ritiri?”

Yor: “Anya è spaventata, e non voglio coinvolgere più nessun innocente in questa storia, perciò vattene e non fare questioni.”

Chloe: “Riguarda quel professore vero? Credi che Anya fosse spaventata da lui per qualche motivo?”

Yor: “Anya non si è mai spaventata in questo modo, e questa cosa è un campanello d’allarme. Questa cosa sta degenerando e non mi piace affatto, perciò fidati di me e torna a casa assieme ad Anya.”

Chloe: “Devi promettermi una cosa: se trovi il luogo in cui si trova Rachel, dobbiamo andarci insieme. Promettimelo!”

Dopo un attimo di esitazione, Yor guarda intensamente negli occhi Chloe e mentre le porge Anya le dice:

Yor: “Va bene, te lo prometto.”

Anya: *Legge i pensieri di Yor* “Mi dispiace averti mentito Chloe, ma non posso rischiare che tu muoia, così come non posso lasciare che Anya rimanga coinvolta in questo. Risolverò la faccenda a modo mio!”

Chloe e Anya si dirigono alla macchina, ma poco prima di partire Anya parla a Chloe.

Anya: “La mamma ti ha detto una bugia, agirà da sola per non coinvolgerti.”

Chloe: “Sei diventata anche telepate per caso?

Anya: “Devo dirti una cosa, ma devi giurarmi che questa cosa rimarrà tra me e te, e niente bugie.”

Chloe: “Va bene, ciò che dirai rimarrà tra noi. Te lo giuro.”

Anya: “Sono per davvero una telepate, posso leggere nel pensiero di chiunque, anche della mamma e del papà.”

Chloe: “Wow, è davvero incredibile come cosa! Sai invece che io sono Wonder Woman?” Dice con tono ironico

Anya: “Chloe sono serissima, non sono delle fantasie da bambina e posso provartelo. Pensa a Rachel e a degli elementi specifici come il vostro primo incontro o altre cose importanti per te.”

Chloe: “Se è per farti contenta ok.”

Chloe inizia a pensare ad eventi specifici con determinate date e cose che solo lei e Rachel sanno.

Anya: “Tu e Rachel vi siete incontrate la prima volta il 6 maggio 2010 a un concerto dei Firewalk, e il giorno dopo avete marinato la scuola e avete beccato suo padre baciare la sua ex moglie e madre di Rachel, ma lei non lo sapeva e nemmeno tu. Il giorno dopo ancora tu ti sei fatta espellere per proteggerla e hai preso il posto di una ragazza per lo spettacolo teatrale La Tempesta, in seguito tu e lei vi siete baciate."

Chloe non si aspettava tutto ciò, e rimane in silenzio per un intero minuto cercando di elaborare quanto successo. Non si aspettava che quella bambina avesse un potere simile.

Chloe: “Quindi se ho capito bene, riesci a leggere nella mente delle persone? Quindi quando rispondevi a una persona senza che questa ti facesse una domanda era perché gli leggevi nel pensiero? Cazzo sembra di essere in un videogioco o in un anime, e in tutto ciò non sei stata scoperta dai tuoi genitori?”

Anya: “Sono sempre stata attentissima nell'usare i miei poteri, e questa è la prima volta che decido di rivelare a qualcuno che li ho, perché voglio aiutare a trovare Rachel.”

Chloe: “Quindi quando ti sei spaventata con Jefferson, era perché stava pensando roba negativa in merito a Rachel o a tuo padre?”

Anya: “Chloe, quell’uomo intende rapire me e la mamma e uccidere te se scopre che papà sta cercando informazioni su Rachel.”

Chloe: “Ok... è tutto chiaro. Ora se non ti dispiace scendo dalla macchina e vado a riempirlo di calci nelle palle fino a quando non mi dice dov’è Rachel!”

Anya: “Chloe no, così finirai solo per cacciarti nei guai, dobbiamo agire come farebbe Bondman, e cioè con discrezione.”

Chloe: “Perché dovrei? Tanto alla fine ciò che ho ottenuto è sapere che Rachel si scopasse Frank, a meno che tu non sappia qualcosa che io non so.”

Anya: “Il mio papà ha con sé il registro clienti di Frank, e se la mamma ottiene le informazioni dalla stanza di Nathan possiamo combinarle e arrivare a Rachel.”

Chloe: “...”

Anya: “Ormai manca poco e non possiamo fare errori dovuti alla fretta; perciò, ci occuperemo di mettere insieme le prove dopo che la mamma e il papà le avranno ottenute.”

Chloe: “Va bene, però appena finita questa storia voglio risposte sia da parte di Loid che di Yor, e tranquilla non dirò nulla del tuo potere. Ti va di andare al Two Whales? C’è mia madre di turno, e ora un pranzo gratis è quello che ci vuole.”

Anya: “Evviva, il pranzo gratis!”

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Capitolo 9
*** Fine dei giochi ***


Dopo che Chloe e Anya se ne sono andate, Yor si dirige in maniera fulminea verso il dormitorio maschile, ma prima decide di chiedere informazioni per capire dove si trova la camera di Nathan, e la persona a cui chiede è Samuel.

Yor: “Salve, avrei bisogno di un’informazione...”

Samuel: “Lei deve essere Yor Forger, la moglie di Loid Forger.”

Yor: “Come fa a saperlo?!”

Samuel: “Suo marito Loid mi ha parlato di lei, e essendo che conosco molto bene un po’ tutti qui alla Blackwell, ho dedotto che lei fosse la moglie visto che non l’ho mai vista.”

Yor: “Giusto.” “Calma Yor, stavi già pensando di ucciderlo senza neanche fermarti a riflettere.” “Può sembrare una domanda un po’ strana, ma sa per caso dov’è la camera di Nathan Prescott?”

Samuel: “Sembra molto agitata, si sieda qui e prenda un po’ di fiato.”

Yor: “Non ho bisogno di riprendere fiato, ho solo bisogno di sapere dov’è quella camera.”

Samuel: “Si vede che lei ha un carattere molto diverso da quello di suo marito.”

Yor: “Cosa intende?”

Samuel: “Intendo dire che suo marito Loid è una persona metodica, precisa e fredda quando si tratta di fare qualcosa di importante. Lei invece Yor è l’opposto, decisa ma al tempo stesso istintiva e guidata dai sentimenti quando c’è di mezzo qualcuno di importante.”

Lo sguardo di Yor inizia a farsi sempre intenso, e l’intenzione di uccidere quell’uomo fa sempre più breccia nella sua mente, ma Samuel non abbassa lo sguardo.

Yor: "Come diavolo fa a sapere queste cose, e soprattutto chi è lei?"

Samuel: “Io sono Samuel, un bidello che lavora da anni qui alla Blackwell e che ha imparato a conoscere le persone, a capire ciò che provano. Il tuo sguardo ora è pieno di rabbia, ma che in realtà vuoi indirizzare a ben altre persone e non a me. Non sei una cattiva persona Yor.”

Yor in quel frangente inizia a calmarsi, e il suo sguardo ritorna a essere quello di sempre.

Samuel: “Non posso dirti dov’è la camera di Nathan, ma basta che controlli le lavagnette degli studenti e la troverai in un istante. Questo è tutto ciò che posso dirti.”

Yor: “L'ho aggredita verbalmente e per poco non rischiavo di farle del male, perché mi ha aiutato comunque?”

Samuel: “Te l’ho detto, perché non sei affatto una cattiva persona. Vedi a un occhio superficiale tu e Loid sembrate delle persone qualunque, ma a un occhio più attento basta notare quanto siate persone davvero speciali, e che agite per il bene del prossimo in modo molto diverso l’uno dall’altro. Tu e lui siete legati da un filo sottile, e ancora non ve ne siete resi conto.”

Yor si dirige all’interno dei dormitori controllando ogni singola lavagnetta, e tra queste c’è né una con su scritto “I Prescott controllano questa città”, da lì capisce che la stanza 111 è quella di Nathan. Yor non prova neanche a scassinarla ma apre la porta con un calcio, e proprio in quel momento c’è una persona che meno di tutte si aspettava di trovare: Loid.

Yor: “Loid?”

Loid: “Yor.”

Yor: “Perché sei qui dentro?”

Loid: “Immagino per lo stesso motivo per cui sei anche tu qui.” *Le mostra la busta contenente il cellulare di Nathan*

Yor: “Dammela!”

Loid: “Parleremo di quanto successo dopo, ora dobbiamo solo andarcene prima che Nathan ritorni.”

Yor: “Ti ho detto di darmi quella busta, sei sordo o cosa?!”

Loid: “Cosa non ti è chiaro di andare via? In più con tutto questo rumore qualche studente finirà per sentirci.”

Loid prova ad uscire dalla porta, ma prima che possa farlo Yor gli sfila la busta dalle mani e si dirige verso l’uscita senza aspettarlo, ma Loid la blocca.

Yor: “Spostati!”

Loid: “Yor ti prego ascoltami, stiamo parlando della vita di una ragazza, quel cellulare è importante per risalire a dove si trova.”

Yor: “Da quanto va avanti questa recita?”

Loid: “Di quale recita stai parlando?”

Yor: “Ora sto iniziando a mettere insieme i pezzi: le tue assenze improvvise, quella “terapia d’urto”, ora questa partenza improvvisa nello stesso periodo nel quale è scomparsa la figlia di un procuratore distrettuale.”

Loid: “Cosa vuoi Yor?”

Yor: “Voglio la verità Loid, se me la dirai ti restituirò la busta e ti aiuterò con la ricerca di Rachel.”

Loid: “Oppure?”

Yor: “Cercherò Rachel per conto mio, ma a differenza tua non sarò così discreta. Valuta bene la scelta.”

Loid non ha neanche il tempo di elaborare un piano che Nathan entra nel dormitorio, con Yor che fa in tempo a nascondere la busta.

Nathan: “Cosa ci fate nel mio dormitorio?!”

Loid: “Ehi Nathan, vedi mia moglie Yor è venuta a farmi visita, e voleva vedere com’era fatta la scuola.”

Nathan: “E io dovrei bermi questa stronzata? Lo sapevo che c’era qualcosa che non andava, già da quando c’era quella stronza di Chloe e la mocciosa coi capelli rosa a spiarmi fuori dalla scuola.”

Yor: “Che cosa le hai fatto?!” Dice con tono minaccioso

Nathan: “Nulla di che, ho solo messo in chiaro cosa succede a chi vuole cercare di fottermi!” *Mostra la pistola*

Yor a quel punto esplode e la sua rabbia la guida verso Nathan, che in un secondo si ritrova disarmato e con il polso fratturato, nella sorpresa di Loid.

Nathan: “CAAAAAAAAZZOOOOOOOOO! MI HAI ROTTO IL POLSO BRUTTA PUTTANA!

Yor: “Non preoccuparti, a breve proverai dolore non solo al polso, ma anche in tutto il resto del corpo.”

Nathan: “AIUT...”

Nathan non ha neanche il tempo di urlare che Yor gli blocca la bocca con la mano, stringendogliela fino a fargli sputare sangue. Loid a quel punto, ripresosi dall’intontimento iniziale, riprende il controllo e cerca di fermare Yor.

Loid: “Yor... ti prego fermati. Non è così che risolveremo la situazione.” dice affranto

Yor: “Ha fatto del male ad Anya e Chloe, avrà ciò che si merita.”

Loid: “Non possiamo saperlo, può anche averci mentito per spaventarci. Fermati finché sei in tempo.”

Yor in un primo momento esita, e in quel breve istante allenta la presa su Nathan, che cerca di dire qualcosa.

Nathan: “svo ffando”

Loid: “Che hai detto Nathan? Yor lascialo parlare.”

Yor a quel punto prova a fidarsi di Loid e lascia parlare Nathan

Nathan: “Stavo bluffando, non ho sfiorato con un dito quelle due.”

Yor: “Se stai mentendo giuro che...”

Nathan: “Te lo giuro, è la verità. Mi dispiace, ti prego *sigh* non farmi del male. Ho sbagliato, perdonami!”

Yor in quel momento si rende conto di aver passato il limite, e in quel momento molla la presa su Nathan che si accuccia vicino al muro.

Loid: *Si avvicina a Nathan* “Ascoltami Nathan, mi dispiace per quanto successo. Nessuno doveva farsi male ed essere coinvolto direttamente in questo schifo. So che c’è Jefferson dietro al rapimento di Rachel, e che tu sei semplicemente un suo burattino; perciò, parla e vedremo di sistemare questa situazione.”

Nathan: “...”

Loid: “Pensa ai genitori di Rachel come stanno soffrendo, rivogliono solo la loro figlia. Tu non sei una persona cattiva, e questo è innegabile, ma non per questo devi essere complice di chi ti sta manipolando per sfruttare Rachel in chissà che modi.”

Nathan: “l ile”

Loid: “Cosa hai detto?”

Nathan: “C’è un fienile poco distante dalla scuola, appartiene alla famiglia Prescott. È in una zona isolata, ma dovrebbe essere facile trovarlo. Lì sotto c’è Rachel, e il codice è 542.”

Loid: “Grazie Nathan.”

Nathan: “C’è un’ultima cosa.”

Pochi minuti prima

Anya: “Evviva, il pranzo gratis!”

Poco prima di partire, Anya percepisce i pensieri di Nathan, ma in maniera molto flebile, forse perché ancora stordita dal suo incontro precedente con Jefferson. A questo punto in maniera del tutto istintiva scende dalla macchina, con Chloe che la insegue, e raggiunge il parcheggio dove Jefferson e Nathan stanno parlando.

Chloe: “PERCHÉ SEI SCAP...”

Anya: “Shhhhh, guarda lì e non facciamo rumore.”

Anya e Chloe si mettono a distanza di sicurezza per sentire cosa hanno da dirsi Jefferson e Nathan.

Nathan: “Professore, io ormai sono sull’orlo di un esaurimento, e ho paura che quello psichiatra sappia qualcosa. Mi dica cosa fare.”

Jefferson: “D’accordo. Ora ascoltami. Vai in camera tua e recupera cellulare con prove annesse e portale al fienile, e lì discuteremo con Rachel di quanto successo cercando di convincerla a non dire nulla di quanto accaduto.”

Nathan: “E’ sicuro che funzionerà?”

Jefferson: “Ti ho mai mentito Nathan? Fidati di me.”

Anya: *Legge i pensieri di Jefferson* “Povero sciocco, non ha idea che lo userò come capro espiatorio per l’omicidio di Rachel. Se lo merita visto che ha mandato tutto a puttane come al suo solito.”

Chloe: “Hanno parlato di fienile, e l’unico che si trova ad Arcadia Bay è poco distante da qui. Ora sappiamo dov’è Rachel.”

Anya: Chloe... Q... quel Jefferson vuole uccidere Rachel e far ricadere la colpa su Nathan. Dobbiamo fare qualcosa o la farà franca.

Chloe: “CAZZO! Vale ancora la possibilità dei calci nelle palle?”

Anya: “Dobbiamo seguirlo e ottenere le prove delle sue malefatte, così finirà dritto in gattabuia.”

Chloe: “Andare dritti nella tana del lupo? Sei più coraggiosa di quel che pensassi.”

Dopo che Jefferson si è allontanato con la macchina, Chloe e Anya ritornano nel van, ma vengono notate da Nathan il quale, terrorizzato dal fatto che hanno ascoltato tutto, decide di tornare in camera sua al più presto per prendere il cellulare e tornare nella Dark Room.

Presente

Yor: “STAI DICENDO CHE CHLOE E ANYA SONO DIRETTE ANCHE LORO AL FIENILE?!”

Loid: “DOBBIAMO MUOVERCI!”

Yor: “Aspetta Loid, non possiamo di certo lasciarlo qui, potrebbe avvisare Jefferson e dargli un vantaggio.”

Loid: “Hai ragione, ma non possiamo neanche portarlo con noi. L’unica cosa è che David lo tenga d’occhio, sperando capisca la situazione.”

Nathan, Loid e Yor escono dal dormitorio, con quest’ultima che tiene il primo per il colletto, così da impedirne la fuga. Proprio all’uscita incrociano David, solito fare la sua ronda per i dormitori.

David: “Loid mi spieghi cosa sta succedendo? Degli studenti mi hanno chiamato per dei rumori che venivano dal... perché Nathan Prescott è ridotto così, tenuto anche in quel modo da Yor?”

Loid: “David ti prego, so che la situazione è fuori di testa anche per te, ma devi tenere d’occhio Nathan e chiamare la polizia, avvisandoli di andare al fienile.”

David: “Non dirmi che...”

Loid: “Rachel è lì.”

Yor: “Anche Chloe e Anya sono dirette lì, ti prego fai in fretta. Se esitiamo Jefferson potrebbe fare loro del male.”

David: “Chloe... LO SAPEVO CHE QUEL FIGLIO DI PUTTANA AVEVA QUALCOSA CHE NON ANDAVA!”

Loid: “So che ti stiamo chiedendo un grande sforzo, ma devi fidarti di noi, e ti promettiamo che risponderemo a tutte le tue domande quando questa storia sarà finita.”

David: “Voglio venire con voi, voglio aiutare Chloe e inchiodare quel bastardo di Jefferson.”

Yor: “Non possiamo portarti, ascoltaci e fai quello che ti abbiamo chiesto. Tieni d’occhio Nathan e chiama la polizia, e ti giuriamo che a Chloe non verrà torto un capello!”

David: “...”

Loid: “Anch’io sono un padre, e so come ti stai sentendo. Se non vuoi farlo per noi fallo per Chloe, è questione di vita o di morte.”

David: “D’accordo... chiamerò la polizia e terrò d’occhio Nathan.”

Loid: “Grazie David.”

Loid e Yor si dirigono nella macchina del primo, dirigendosi a tutta velocità verso il fienile, e intanto iniziano a parlare.

Loid: “Prima di arrivare al fienile, vogliamo parlare di quanto successo?”

Yor: “Va bene”

Loid: “Quell’attacco contro Nathan, lo sguardo che gli hai rivolto e il modo in cui hai agito erano tutto meno che da persona ordinaria. Ci sarei dovuto arrivare già dal giorno del colloquio, ma adesso è chiaro che tu sia molto diversa da come appari Yor.”

Yor: “Lo stesso si potrebbe dire di te Loid, persino Chloe si è accorta di quanto non sembrassimo una coppia sposata ma dei fidanzatini in erba, così come si è resa conto che agivi in modo strano, e da lì ho messo insieme tutti i pezzi.”

Loid: “E dire che doveva essere un lavoro semplice, e invece mi sono fatto scoprire come un principiante, anche tu però non sei stata da meno a irrompere sfondando una porta.” dice ironicamente

Yor: “Già AHAHAH, anch’io ho agito da testa calda senza riflettere.”

I due sorridono nonostante l’accaduto, e quel momento fa ritrovare alla coppia un minimo di serenità.

Loid: “Te la senti di raccontare ad Anya quanto accaduto?”

Yor: “Non lo so, lei si è affezionata così tanto a me, a noi, che non riuscirei a spezzarle il cuore. Sento che nonostante sia tutta una recita, ho ritrovato quella serenità familiare che mi mancava da anni con voi due.”

Loid: “Già, neanch’io potrei fare lo stesso. È difficile ammetterlo visto il mio carattere, ma mi sono davvero affezionato a te Yor, e nonostante le bugie che ci siamo detti, sento come se lo avessimo fatto a fin di bene, e non con intenti deviati.”

Yor: *Arrossisce* “G... grazie Loid. C'è una cosa che devo dirti: vedi...”

Loid: “Siamo arrivati!”

Poco prima in macchina tra Chloe e Anya

Anya: “Pensi che ci noterà?”

Chloe: “Sono abbastanza distante, e in più so dov’è il luogo; quindi, tengo la distanza di sicurezza per non insospettirlo.

Anya: “Come una vera spia!” dice esaltata

Chloe: “Ascolta Anya, non ti dirò di rimanere in macchina perché farai sicuramente di testa tua, ma devi fare ciò che ti dirò: io ti darò questo cellulare col quale riprenderai tutto quello che avverrà senza farti vedere, mentre io cercherò di estorcere una confessione a quello stronzo. Siamo intesi?”

Anya: “E come pensi di fare senza un’arma?”

Chloe: “Credevi davvero che Chloe Price non fosse attrezzata? TA-DAAN!” *Le mostra la pistola*

Anya: “Cavolo, una pistola, come l’hai ottenuta?”

Chloe: “Dalla tua reazione sembra che tu ne abbia già vista una, comunque l’ho presa dall’armadietto del mio patrigno, dato che dopo quel brutto incontro con Frank ho preferito evitare di andare in giro disarmata e col rischio di non essere di alcun aiuto.”

Anya: “Ti restano 2/8 di munizioni!”

Chloe: “Cosa?”

Anya: “E’ una battuta di Bondman. Comunque sai come si usa vero?”

Chloe: “Ehm... più o meno sì, ma sta tranquilla che non la userò per sparare, ma giusto per mettere strizza a quel tizio.”

Anya: “Siamo arrivati, vedo il fienile.”

Chloe e Anya arrivano al fienile dove è parcheggiata la macchina di Jefferson, il quale non è presente all’esterno. Le due trovano un passaggio dal quale riescono a entrare nel fienile, ma non c’è nessuno.

Chloe: “Che strano, non c’è nessuno qui dentro.”

Anya: “Laggiù c’è un portello, ed è anche già aperto.”

Chloe: “Sei stata veloce.”

Chloe e Anya scendono e trovano una porta blindata con un codice da applicare, ma essendoci entrato già Jefferson c’è bisogno solo di aprirlo.

Chloe: *Parla a bassa voce* “Ascolta, hai ancora la possibilità di andare via, te la senti davvero di affrontare questa cosa?”

Anya: *Scuote la testa per dire sì*

Chloe: “Va bene. Se la situazione degenera, scappa e chiama la polizia, non pensare a me e piuttosto mettiti in salvo. Me lo prometti?”

Anya: “Promesso.”

Chloe apre la porta blindata, ed entra assieme ad Anya con la pistola puntata ad altezza uomo, ma prima che possa fare un altro passo, Anya strattona il pantalone di Chloe.

Anya: “E’ dietro quella tenda, ci ha sentite!” Dice impaurita e a bassa voce

Chloe: “Merda! E ora che faccio?!”

Anya: “Lancia un barattolo nella sua direzione, se lo distrai non avrà tempo di capire cosa succede e reagire, poi corri e tienigli puntata la pistola.”

Chloe esegue quanto detto da Anya, e riesce nel suo intento in quanto Jefferson, distratto dal barattolo arrivato nella sua direzione, non si accorge di Chloe.

Chloe: “ABBASSA QUEL TREPPIEDE O TI SPARO! SBRIGATI!”

Jefferson: “Chloe Price, non immaginavo che ci saremmo rivisti in questa circostanza. Se stai cercando Rachel è proprio lì davanti a te.”

Chloe si volta e quello che vede la fa quasi urlare dalla rabbia: Rachel è rannicchiata vicino a un muro, completamente stordita e incapace di capire cosa stia succedendo attorno a lei.

Chloe: “Figlio di puttana, CHE COSA LE HAI FATTO?!”

Jefferson: “Se vuoi incolpare qualcuno dovresti incolpare Nathan Prescott, è lui che ha mandato tutto a puttane visto che la dose che ha dato a Rachel non l’ha stordita come doveva, altrimenti sarebbe già a casa dal suo paparino.”

Chloe: “Tu sei malato, e ti ripeto di posare QUEL TREPPIEDE DEL CAZZO E METTERTI A TERRA.”

Jefferson: “Puoi urlare quanto vuoi, ma so benissimo che non premerai quel grilletto. Rachel mi ha parlato molto di te nelle occasioni che passavamo insieme, e mi ha detto che ti avrebbe lasciato per partire con me a Los Angeles e diventare una modella. Lei era innamorata di me.”

Chloe: “No... non è *sigh* vero... STAI MENTENDO!” *BANG*

Chloe spara un colpo di pistola, ma che colpisce a terra verso Jefferson come colpo di avvertimento.

Chloe: “Ultimo avvertimento: fai ciò che ti dico o ti sparo in testa.”

Jefferson: “Ok, sei tu il capo.”

Jefferson sta per posare il treppiede, ma con un gesto fulmineo lo lancia contro Chloe che si distrae il tempo necessario affinché Jefferson la disarmi e la tenga bloccata a terra, giocando molto sulla sua forza. Anya riprende tutto spaventata da quanto sta accadendo.

Jefferson: “Stupida puttana, credevi davvero che sarei stato immobile a farmi trattare così? Beh, ora vedrai quanto mi divertirò con te e la tua amichetta Rachel!”

Chloe: “LASCIAMI PSICOPATICO!”

Chloe si dimena il più possibile per sfuggire a Jefferson, il quale la colpisce con una serie di calci allo sterno e allo stomaco.

Jefferson: “Visto che non ti calmi, mi toccherà somministrarti un po’ di medicina, ti calmerai all’istante.”

Presente

Loid e Yor arrivano al fienile trovando l’entrata chiusa col lucchetto, ma Yor senza farsi attendere rompe il lucchetto dandogli un calcio col suo tacco.

Loid: *Guarda sorpreso Yor*

Yor: “Ho esagerato?”

Loid: “No, sono io a doverci fare l’abitudine.”

Appena entrano notano già da subito il portello aperto, così come la stessa porta blindata. All’improvviso sentono Chloe urlare, e corrono subito da lei.

Jefferson: “Visto che non ti calmi, mi toccherà somministrarti un po’ di medicina, ti calmerai all’istante.”

Yor appena sente Jefferson pronunciare quelle parole, si avvicina in maniera furtiva dietro di lui mentre è intento a preparare la siringa per Chloe.

Yor: “Temo che per te si sia ribaltata la situazione.”

Jefferson istintivamente prova a colpire alla gola Yor con la siringa, ma lei lo blocca all’istante, lanciandogli uno sguardo così potente e pieno di furia omicida da farlo spaventare.

Jefferson: “Ok, non c’è bisogno di arrivare a questo, possiamo trovare un acc... *CRACK* AAAAAHHHHHHH CRISTO SANTO!”

Loid: *Entra in scena* “E’ finita Jefferson.”

Jefferson: “Tu?!”

Loid: “David Madsen ha chiamato la polizia, che sarà qui a momenti. Quello che hai cercato di fare a Chloe è stato ripreso da Anya, e ci sono anche dei testimoni di ciò che tu e Nathan avete fatto. Il tuo castello di carte è crollato, e Rachel è salva.”

Yor tiene a terra Jefferson così da non farlo rialzare, mentre Loid aiuta Chloe per sincerarsi delle sue condizioni.

Loid: “Stai bene?”

Chloe: “Sono stata peggio, ora mi importa di controllare Rachel.”

Loid: “Voglio controllare anch’io, visto che da com’è ridotta potrebbe non riconoscerti, in più non dobbiamo sollecitarla troppo, ma anzi cercare di tenerla tranquilla fino all’arrivo dei soccorsi.”

Loid e Chloe si avvicinano a Rachel.

Loid: “Ciao Rachel, io mi chiamo Loid Forger, e sono qui assieme a Chloe per aiutarti. Jefferson non potrà più farti del male, e a breve potrai rivedere la tua famiglia.”

Rachel: “...”

Loid: “Ascoltami Chloe, io starò qui a fianco a Rachel per assicurarmi che non faccia movimenti inconsulti, tu intanto cerca coperte o qualcosa di simile per tenerla al caldo, ma prima aiutami a stenderla.”

Chloe: “… Sì.”

Dopo aver aiutato Loid a stendere Rachel, Chloe cerca qualunque cosa possa tenere al caldo Rachel prima dell’arrivo dei soccorsi, ma ciò che trova è ben altro.

Chloe: “Loid... ho trovato dei faldoni con dei nomi, c’è anche quello di Rachel.”

Loid: “Non toccare nulla, sono prove importanti e non dobbiamo contaminarle per nessun motivo.”

Anya: “Papà, posso darti una mano?”

Loid: “Mi dispiace che tu sia rimasta coinvolta in tutto questo Anya, se non è troppo per te puoi stare vicino a Rachel, visto che ora sembra stia dormendo; quindi, devi solo guardarla.”

Anya: “Agli ordini.”

Loid: “Brava piccolina.” *Si alza e si dirige verso Chloe* “Chloe, ti avevo detto di non toccare quei... stai piangendo?”

Loid si avvicina e quello che vede lo lascia senza parole: nel faldone di Rachel ci sono molte foto di lei esanime e un’altra in cui è cosciente e arrabbiata ma legata con del nastro adesivo.

Loid: “Che razza di mostro scatterebbe delle foto simili?”

Jefferson: “Mostro? Io sono un artista caro Loid, ed è per questo che Rachel si è innamorata di me.”

Chloe: “Sta zitto.”

Yor: “Vuoi che ti spezzi anche il braccio oltre al polso? Chiudi il becco!”

Jefferson: “Se vuoi puoi anche uccidermi, tanto non ho più nulla da perdere... o forse me la potrei cavare con poco e uscire subito di prigione.”

Loid: “Con tutte le prove che abbiamo puoi stare certo che in prigione ci finirai per molti anni.”

Jefferson: “Chi lo sa, forse con qualche aggancio potrei anche cavarmela con una decina d’anni di prigione, e la vostra cara figlioletta allora avrà l’età giusta per essere il prossimo soggetto dei miei scatti.”

Yor: *Gli torce il braccio* “Non osare... nominare Anya... oppure ti farò annegare nel tuo stesso sangue. Se volessi potrei ucciderti in un secondo, ma di fronte a mia figlia non agirò come un’assassina, perché per lei sono una madre amorevole e combattiva, non un essere viscido come te.”

Loid: *Stringe il pugno dalla rabbia* “Vuoi provocarci per ottenere qualche tipo di reazione, ma l’unica che otterrai è quella di farti svenire dal dolore se non stai zitto.”

Prima che Jefferson possa dire altro, finalmente arriva la polizia.

Berry: “E voi chi sareste... Chloe Price?”

Chloe: “Agente Berry?”

Loid: “Vi conoscete?”

Chloe: “Già, tra multe non pagate e reati minori, sono di casa nella loro caserma.”

Berry: “Anche in situazioni come queste il senso dell’umorismo non ti manca mai.”

La polizia perlustra la Dark Room e arresta Jefferson.

Berry: “Mark Jefferson, lei è in arresto per il rapimento di Rachel Amber. Ha il diritto di rimanere in silenzio, qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato durante l’interrogatorio. Se non può permettersi un avvocato, gliene sarà assegnato uno d’ufficio.”

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Capitolo 10
*** Dichiarazione ***


Dopo l’arresto di Jefferson, Rachel viene portata in ospedale per accertamenti sul suo stato fisico e mentale, mentre Chloe e la famiglia Forger viene portata alla centrale di polizia per spiegare le motivazioni per cui fossero finiti nella Dark Room. Anya essendo una bambina viene tenuta fuori dall’interrogatorio, con un agente di polizia che le tiene compagnia.

Anya: “Nessuno di noi sarà arrestato vero?”

Agente: “No, stiamo solamente facendo delle domande per sapere le dinamiche di quanto successo, puoi stare tranquilla."

Anya: *Legge i pensieri dell’agente* “Povera bambina, come hanno potuto i genitori coinvolgerla in qualcosa di tanto pericoloso?” “Meglio non controbattere, speriamo solo di tornare a casa a breve.”

Due ore dopo

Dopo questo lasso di tempo, finalmente Chloe, Loid e Yor vengono rilasciati. Intanto arrivano anche David e Joyce.

Joyce: “Chloe, oh mio dio stai bene?” *La abbraccia*

Chloe: “Sì sto bene.”

Loid: “Dovete scusarci, vi dobbiamo delle spiegazioni.”

David: “E’ il minimo che ci dobbiate delle spiegazioni.”

Tutti quanti escono dalla stazione, e Loid, senza accennare al suo lavoro da spia, racconta quanto accaduto a Joyce e David.

Loid: “Mi sono messo alla ricerca di Rachel, e so che sembra strano visto che sono solo uno psichiatra, ma essendo che la scuola da cui è sparita è la stessa nella quale avrei operato, sembrava quasi destino.”

Joyce: “E’ una domanda banale, ma perché? Avrei capito se avessi un legame con Rachel o la sua famiglia, ma hai finito col rischiare la tua vita, quella di Chloe e anche quella della tua famiglia.”

Loid: “Tutto è partito quando sono stato da voi la prima volta, e la sofferenza di Chloe e di conseguenza la tua Joyce mi hanno dato la sensazione di una pugnalata, e già il giorno dopo a scuola, tra ragazzi e collaboratori con cui ho parlato, era saltato fuori che Rachel fosse sparita durante una festa del Vortex Club, nel quale era coinvolto Nathan Prescott.”

David: “Non avresti fatto prima a dire tutto alla polizia invece che agire nell’ombra come un criminale?!”

Loid: “Ho sentito opinioni poco lusinghiere sulla polizia di Arcadia Bay, e per questo motivo volevo avere tutte le prove necessarie, altrimenti mi sarei dato la zappa sui piedi.”

Joyce: “Se non volevi coinvolgere la tua famiglia e altri, come hanno fatto Chloe, Anya e Yor a ritrovarsi in quel posto?”

Yor: “Per quello ti rispondo io Joyce: Ho saputo che Chloe aveva un debito con Frank Bowers, e temendo che questo avrebbe potuto metterla in pericolo le ho detto che avrei pagato la cifra che doveva a lui. Solo che da lì abbiamo scoperto che Frank frequentava Rachel, che Loid nascondeva qualcosa e abbiamo cercato di trovare le informazioni in parallelo con Loid. Quando poi ho chiesto a Chloe e Anya quest’oggi di andarsene, non avrei potuto immaginare che sarebbero andate al fienile.”

Anya: “E’ colpa mia se io e Chloe ci siamo messe in pericolo.”

Loid e Yor: “COSA?!”

Anya: “Io e Chloe dovevamo andare al Two Whales, ma sono uscita dalla macchina e ho raggiunto il parcheggio dove c’erano quei due, e allora ho proposto a Chloe di seguire quel professore che mi metteva tanta paura. Volevo fare come Bondman e fare qualcosa di buono, ma ho solo messo in pericolo Chloe e tutti voi.”

Loid: “Anya ascolta, so benissimo che tu sei sempre disposta ad aiutare gli altri, come quando mi guidasti da quel ragazzino che stava annegando in piscina. Ci sono casi però nei quali si deve chiedere aiuto a chi di dovere. Tutto questo non è un film o un episodio di Bondman, ma è la vita reale, e bisogna riflettere prima di prendere decisioni come queste.”

Yor: “Loid ha ragione. Tu Anya sei una bambina coraggiosa, ma devi imparare che non conta solo il coraggio, ma anche capire che può essere una lama a doppio taglio. In ogni caso l’importante è che tutti stiamo bene.”

Joyce: “Hai ragione. Io e David ci siamo presi un bello spavento, ma sapere che Rachel è stata ritrovata e che nessuno di noi si è fatto male mi ha tranquillizzata.”

David: “Già. Chloe per quanto riguarda te, meriteresti una punizione sia per quanto successo con Anya che per avermi rubato la pistola...”

Chloe “Beh ci sta.”

David: “... Ma per questa volta ti becchi solo una bella strigliata, visto che per quanto tu sia stata irresponsabile, hai trovato Rachel grazie all’aiuto di quella famiglia, e mi hai dimostrato che alla fine non ce l’hai col mondo intero, ma che ogni tanto anche tu cerchi di dare fiducia al prossimo.”

Chloe: “Ah... grazie David.”

Yor: “Visto che la situazione si è risolta, che ne direste di andare all’ospedale per controllare come sta Rachel?”

Chloe: “Già, andiamo!”

Lunedì 13 maggio ore 17:30 Ospedale di Arcadia Bay

Le famiglie Forger e Price arrivano nell’ospedale dov’è ricoverata Rachel, e Chloe chiede alla reception la stanza in cui è ricoverata Rachel, ed è la 781, la stessa in cui venne ricoverata 3 anni prima dopo la coltellata di Merrick. Vicino alla stanza c’è il Dr. Stevens, lo stesso medico che si occupò di operare Rachel tempo prima.

Stevens: “Signorina Price, chi non muore si rivede.”

Chloe: “Già, una curiosa coincidenza. Mi può dire come sta Rachel?”

Stevens: “Per fortuna non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono stabili, ha bisogno solo di riposo e di reidratarsi a dovere. Entro domani dovrebbe riprendere conoscenza, mentre per ristabilirsi ci vorranno diversi giorni."

Chloe: *Sigh* “La ringrazio. C’è già qualcun altro in camera?”

Stevens: “Ci sono i suoi genitori.”

Le due famiglie entrano in camera.

Chloe: “Hey.”

Rose: “Chloe!” *La abbraccia* “Abbiamo saputo che anche tu sei rimasta coinvolta da quanto successo, stai bene?”

Chloe: “Ora che Rachel è salva sì, ed è quello di cui mi importa di più in questo istante.”

Rose: “E voi sareste?”

Yor: “Non abbiamo ancora avuto occasione di presentarci: io sono Yor Forger, lui è mio marito Loid mentre lei è nostra figlia Anya.”

Rose: “Io sono Rose Amber, mentre lui è mio marito James.”

James: “Ho saputo dalla polizia che avete aiutato nel ritrovamento di Rachel, e di questo non posso che esservi grato con tutto me stesso fino alla fine dei miei giorni.”

Loid lancia uno sguardo fugace a James, che capisce fin da subito che il primo vuole parlargli in privato.

Loid: “Scusate, il dovere chiama.”

Yor: “Mi raccomando, non rimanere in bagno tutta la giornata.” dice ironicamente

Anya: “Già, il papà soffre di incontinenza.”

Loid: “ANYA! Non è vero che soffro di incontinenza, e poi non dovresti dirlo davanti a degli sconosciuti.”

Tutti in quel momento si mettono a ridere, dato che tutta la tensione accumulata nelle scorse settimane finalmente è andata a dissiparsi.

James: “Anch’io devo andare al bagno, se vuole l’accompagno.”

Loid: “Grazie.”

Loid e James si dirigono in bagno, e quest’ultimo prende la parola.

James: “Voglio ringraziarla immensamente per quanto ha fatto, sapevo di aver scelto la persona giusta per questo lavor...”

James non ha neanche il tempo di finire la frase che Loid lo prende per il colletto e lo sbatte contro il muro.

James: “CHE COSA LE PRENDE?! È DIVENTATO MATTO?!”

Loid: “Lei mi ha mentito!”

James: “D... Di cosa sta parlando?!”

Loid: “Le dice niente il nome Sera Gearhardt?”

James: “Come lo ha scoperto?”

Loid: “Credeva veramente che non sarei andato fino in fondo?! Le ricordo che sono una spia, non un mercenario.”

James: “Lei non sa come sono andate davvero le cose, non faccia conclusioni affrettate.”

Loid: “Quindi mi sta dicendo che non ha veramente assoldato uno spacciatore che uccidesse la sua ex moglie e che ha quasi ucciso sua figlia per non farle incontrare la sua vera madre?! Che razza di padre è lei?!”

James: “Come se lei sapesse cosa significa essere padre. Crede che non sappia della sua Operation Strix e del fatto che la sua famiglia non è altro che una recita? Eviti di farmi la morale, è l’ultima persona a dovermela fare.”

Loid a quel punto lascia andare James

Loid: “E’ vero, non siamo una vera famiglia, ma non per questo io non voglio bene ad Anya e Yor. A differenza sua io non ho messo i miei interessi personali sopra quelli degli altri, e quello che ho fatto è stato per permettere che nessun bambino piangesse per la morte della propria famiglia. Nel corso del tempo mi sono affezionato molto a loro due, stessa cosa da parte loro, e mi creda se le dico che Yor e Anya sono la cosa migliore che mi sia capitata da anni che faccio questo lavoro.”

James: “...”

Loid: “Se lei ci tiene davvero a sua figlia come afferma, le deve dire la verità su quanto successo.”

James: “Non può chiedermi questo, mia figlia mi odierebbe a vita se sapesse ciò che ho fatto.”

Loid: “Se non lo farà lei lo farà senz’altro Chloe. Sa benissimo quanto quella ragazza ha sofferto, e di certo cercherà di essere sincera con Rachel con tutta sé stessa dopo questa esperienza traumatica. Veda lei se perdere completamente l’affetto di sua figlia o ricostruirlo nel tempo, è sua la scelta.”

Loid esce dal bagno, seguito subito da James, ed entrambi ritornano nella stanza di Rachel.

Loid: “E’ stato un piacere incontrarvi, ma adesso vorrei tornare a casa vista la giornata di oggi. Che ne dici Yor?”

Yor: “Già, ci stavo pensando anch’io. Ora abbiamo solo bisogno di riposarci e pensare al domani. Che ne dici Anya?”

Anya: “Va bene.”

Dopo aver salutato i presenti, la famiglia Forger esce dall’ospedale e si dirige verso casa

Lunedì 13 maggio ore 21:30

Dopo essere tornati a casa e aver cenato, la famiglia Forger si concede del tempo nel più completo silenzio. In seguito, Anya è crollata per la stanchezza ed è andata a dormire, mentre Loid e Yor sono ancora svegli.

Loid: “...”

Yor: “...”

Loid: “Andiamo a dormire?”

Yor: “No, vorrei riprendessimo quel discorso iniziato in macchina, poi andremo a dormire.”

Loid: “D’accordo.”

Yor: “Prima che arrivassimo al fienile, avrei voluto dirti cosa provavo in quel momento, e ora voglio farmi coraggio e dirtelo.”

Loid: “Puoi farcela.”

Yor: “D’accordo. Vedi quando abbiamo iniziato questo finto matrimonio non credevo sarebbe durato, ma poi più passava il tempo più mi sono resa conto che Anya si era affezionata a me, e il sentimento era reciproco. Io mi sono iniziata a ingelosire quando sapevo che lavoravi a contatto con Fiona, e questo perché mi sono resa conto di essermi innamorata di te Loid!”

Loid: “Mentirei se dicessi che non lo immaginavo.”

Yor: “Quando oggi ho scoperto ciò che stavi facendo, temevo che tutto sarebbe finito, e che di conseguenza non avrei potuto più abbracciare Anya, ma soprattutto passare il tempo assieme a te. È la prima volta che sono così diretta, ma io ti amo Loid.”

Loid: “Io non sono bravo nell’esprimere i sentimenti, e quando lo faccio spesso mento, ma ora voglio essere sincero con te Yor: quando ci siamo conosciuti non avrei mai immaginato di poter maturare un affetto così forte nei tuoi confronti, e nonostante i nostri difetti riusciamo a completarci e ad affrontare le difficoltà che si parano davanti a noi. Anch’io provo lo stesso per te Yor, mi ci è voluto un po’ per capirlo, ma anch’io ti amo!”

Loid e Yor si fissano intensamente, col primo intento a sfiorare dolcemente la guancia di quest’ultima, per poi lasciarsi andare ad un bacio. Loid tocca i capelli di Yor, per poi stringerla a sé, mentre quest’ultima sentiva il cuore batterle all’impazzata, sia perché era il suo primo bacio, sia perché si era resa conto di non aver mai desiderato Loid come in quel momento, tanto da stringergli le braccia attorno al collo per sentirlo più vicino a sé. Dopo il bacio Loid e Yor tornano a fissarsi intensamente, con entrambi che presentano un respiro affannoso, emozionati per il bacio che si sono appena dati.

Yor: “Andiamo in camera da letto!”

Yor prende per mano Loid e vanno in camera da letto, dove riprendono a baciarsi con ancora più intensità di prima, per poi iniziare a spogliarsi. Loid durante il rapporto cerca di andarci piano, cercando di essere dolce e comprensivo vista la prima volta di Yor, mentre quest’ultima non è dello stesso avviso, ma anzi si dimostra molto passionale durante il rapporto. Entrambi alla fine per quanto diversi, sono riusciti a esprimere prima a parole e poi nei fatti l’amore che non sapevano di provare l’uno nei confronti dell’altro, riuscendo finalmente a baciarsi prima, e a fare l’amore poi.

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Capitolo 11
*** Scelte ***


Martedì 14 maggio ore 8:30

Nella giornata di ieri Chloe è rimasta con Rachel fino a sera, per poi andarsene anche lei a casa assieme a David e Joyce, rimanendo in silenzio in macchina, ma con un'espressione serena che ha permesso ai due di tirare un sospiro di sollievo, visto che finalmente Chloe aveva ritrovato del tutto la serenità riaccumulata un minimo coi Forger, e riavuta completamente col ritrovamento di Rachel.

Chloe: “Buongiorno.”

Joyce: “Buongiorno.”

David: “Ben svegliata, hai dormito bene?”

Chloe: “Non dormivo così bene da settimane, e finalmente aggiungerei. Senti David a proposito di ieri... scusa se ho rubato la pistola dall’armadietto.”

David: “Accetto le tue scuse Chloe, e ti dico anche che comprendo perfettamente ciò che volevi fare, ma un’arma va saputa usare, perché altrimenti finisce che diventa una lama a doppio taglio. Se Anya fosse rimasta ferita o, peggio, per quanto quella famiglia ti voglia bene, non te lo avrebbe mai perdonato.”

Chloe: “Già... ho finito con l’agire emotivamente senza pensare alle conseguenze. Almeno me lo hai fatto notare senza comportarti da stronzo, ed è un passo avanti anche questo.”

David: “Anch’io ti devo delle scuse Chloe, in questi tre anni non ho fatto altro che essere ostile nei tuoi confronti e di Rachel, e non sono mai riuscito a rendermene conto fino ad adesso, ma ora è giusto che anch’io faccia un passo indietro e riconosca i miei errori.”

Chloe: “E’ molto maturo ciò che hai detto, accetto le tue scuse.”

Joyce: “Mi commuove vedere che finalmente siete riusciti a mettere da parte il vostro orgoglio per riconciliarvi, penso che l’arrivo di quella famiglia abbia davvero giovato davvero tanto.”

Chloe: “Lo penso anch’io. La prima volta che li ho conosciuti pensavo fossero la classica famiglia borghese che punta all’apparenza e che in sostanza vale 0, ma mi sono dovuta ricredere totalmente. In ogni caso più tardi vado da loro, così gli chiedo se vengono all’ospedale per trovare Rachel.”

David: “Cerca solo di non improvvisarti investigatrice mentre sei diretta lì.”

Chloe: “David Madsen che fa una battuta? Cos’è oggi il giorno del contrario?”

David: “Sono 3 anni che ti conosco, qualcosa da te l’ho imparato.”

Chloe: “Non a fare le battute, questo è certo.”

Chloe e David scoppiano in una fragorosa risata dettata soprattutto dall’imbarazzo del momento, con Joyce che si unisce a loro godendosi il momento. Dopo colazione Chloe si dirige a casa Forger.

Chloe: *Knock knock*

Loid: *Apre la porta* “Ehi ciao Chloe.”

Chloe: “Ciao Loid, posso entrare?”

Loid: “Non chiederlo neanche, ormai sei di casa.”

Chloe entra in casa

Anya: “Ciao Chloe!” *la rincorre per abbracciarla*

Chloe: “Ehi piccolina.” *La prende in braccio*

Yor: “Ciao Chloe.”

Chloe: “Ciao Yor, wow vedo che avete preparato parecchia roba per la colazione, posso sedermi?”

Yor: “Certo. Immagino che tu sia qui non solo per la colazione, ma anche perché vuoi sapere se veniamo anche noi a trovare Rachel.”

Chloe: *Si siede e fa sedere Anya accanto a sé* “Mi hai letto nel pensiero” *fa l’occhiolino ad Anya*

Anya: “Perché hai sbattuto l’occhio Chloe? Ti ci è finita della polvere?”

Chloe: “No, ho soltanto... lascia perdere.”

Yor: *si siede e accanto a lei anche Loid* “Comunque io e Anya verremo insieme a te, mentre Loid ci raggiungerà durante la sua pausa; quindi, ci saremo tutti.”

Loid: “Infatti.”

Chloe: “Sbaglio o c’è qualcosa di diverso in voi due?”

Loid: “A cosa ti riferisci? Non mi sembra sia cambiato nulla da ieri a oggi.”

Chloe: “Davvero? Beh, allora non ho visto per davvero le vostre mani stringersi sotto il tavolo come due innamorati. *Lancia uno sguardo d’intesa ad Anya*

Anya: *Legge i pensieri di Chloe* “Accidenti Anya questa la capiresti anche tu, basta che mi lanci uno sguardo d’intesa!” “Non so cosa voglia dirmi, ma accontentiamola.” *Ricambia lo sguardo di Chloe. *

Loid: “Cosa sono quegli sguardi tra voi due? Siete passate ai messaggi in codice?”

Chloe: “Voi comunicate a modo vostro, mentre io e Anya a modo nostro.”

Loid: “Non posso obiettare. Comunque, ora devo andare al lavoro.”

Yor: “Buon lavoro Loid.”

Loid e Yor in modo del tutto naturale si scambiano un bacio, con Chloe che attende l’uscita del primo per parlare con Yor.

Chloe: “Ok, cosa succede?”

Yor: “A che ti riferisci?”

Chloe: “Non fare la finta tonta, mi riferisco a quel bacio.”

Yor: “Scusa cosa c’è di male? È mio marito e quindi lo bacio.”

Chloe: “Non mi riferisco al bacio in sé. Fa strano che tu mi abbia detto che non amate le effusioni in pubblico, ma poi vi siate dati quel bacio davanti a me e Anya, per non dimenticare che, quando te l’ho proposto io eri rossa come un peperone per l’imbarazzo.”

Yor: “Ci credo che fossi rossa, visto che mi stavi chiedendo un bacio nonostante fossi sposata, e soprattutto non avevo mai baciato una donna. Aspetta, non sarai mica gelosa?”

Chloe: “COSA?! IO GELOSA?!”

Yor: “Credi forse che non l’abbia capito? Il modo in cui mi guardavi, o quando hai provato a propormi quel bacio sperando che accettassi. Non so se tu ci hai provato con me per una sorta di vendetta nei confronti di Rachel o perché ti piaccio per davvero, ma io Chloe amo Loid, e ciò è innegabile.”

Chloe: “Non so neanche più cosa provo, né per te né per Rachel. Dovrei essere felice perché Rachel è viva, ma adesso ho paura ad affrontare la verità, non riuscirei a gestire un tradimento tale da parte sua.”

Yor: “Chloe ascolta, capisco benissimo la tua paura, ma nascondersi non è la soluzione. Io per te provo un sincero affetto come una madre potrebbe provarlo per una figlia, ma è solo quello. Mi dispiace che tu abbia frainteso tutto, perché era l’ultima cosa che volevo.”

Chloe: “Lo immagino, sono io ad essermi fatta dei castelli in aria, e lo stress di questo periodo ha solo accentuato il tutto. Voi tre, ma tu in particolare Yor, sei stata un angelo custode venuto in uno dei momenti peggiori della mia vita dopo la morte di mio padre, e di questo non posso fare altro che ringraziarti. Stavo per mandare di nuovo tutto a puttane come faccio sempre, menomale che mi hai fatto ragionare.”

Yor: “Ora ascoltami: andiamo all’ospedale a trovare Rachel, rimaniamo fin quando non viene anche Loid e poi andiamo a festeggiare al Two Whales. Ti sembra una buona idea?”

Chloe: “E’ un’ottima idea, andiamo allora.”

Ore 10:00 Ospedale di Arcadia Bay

Chloe, Yor e Anya arrivano all’ospedale, e proprio all’esterno della stanza ci sono James e Rose.

Chloe: “Allora?”

James: “E’ sveglia, stava chiedendo di te per sapere quando arrivassi. Non farla attendere oltre.”

Chloe non si fa attendere, e assieme a Yor e Anya entra nella camera di Rachel, commossa nel vedere che stava bene

Rachel: “Ehi.”

Chloe: *Sigh* “Ehi!”

Rachel: “Di nuovo qui eh?”

Chloe: “Ci hai preso gusto a finire qui, eppure il cibo è una merda.”

Rachel: “AHAH Ahi, cerca di non farmi ridere, sono ancora piena di dolori. Loro due chi sono?”

Yor: “Finalmente possiamo conoscerci, anche se in maniera non proprio convenzionale. Io sono Yor Forger, mentre lei è mia figlia Anya. In giornata dovrebbe raggiungerci anche Loid, e siamo quelli che assieme a Chloe ti hanno salvato la vita.”

Rachel: “Beh... grazie.”

Chloe: “Come stai?”

Rachel: “Insomma, ho avuto giornate migliori, ma anche peggiori. Senti Chloe… *Qualcuno entra nella stanza*

Loid: “Ehilà, come va?"

Yor: “Loid, ma non dovresti essere a lavoro?!”

Loid: “Beh...”

Flashback

Ore 9:15 Blackwell Academy

Loid raggiunge la scuola, ma nota una schiera di giornalisti intenta a cercare lo scoop in merito a quanto successo. Appena notato Loid, i giornalisti si fiondano su di lui

Giornalista 1: “Dottor Forger, può spiegarci come è finito a salvare Rachel Amber?”

Loid: “Per favore, devo andare a lavorare.”

Giornalista 2: “Dottor Forger, crede che quanto accaduto avrà ripercussioni sulla stabilità economica della Blackwell Academy?”

Loid: “Che razza di domanda è? E poi vi dovete spostare.”

Giornalista 3: “Dottor Forger, ha discusso col preside Wells di quanto successo? Crede che continuerà a lavorare alla Blackwell nonostante quanto successo?”

Loid a quel punto riesce a scansare tutti i giornalisti e con la sua velocità raggiunge per tempo l’ingresso della Blackwell Academy, seminando i giornalisti che non possono entrare nella scuola. Ad attendere Loid all’ingresso ci sono il preside Wells, David Madsen e addirittura Sean Prescott, per parlare in particolare di quanto successo a Nathan poco prima del ritrovamento di Rachel.

Wells: “Dottor Forger, prima di tutto vogliamo sentitamente ringraziarla per aver ritrovato Rachel Amber, e di questo non possiamo che esserle grati. Tuttavia, non possiamo soprassedere su quanto successo poco prima con Nathan Prescott.

Prescott: “Esattamente. Mio figlio ne è uscito con un polso rotto e dei lividi, questa cosa è del tutto inaccettabile!”

Loid: “Così come è inaccettabile che il proprio figlio giri armato in una scuola e sia stato complice di un rapimento.”

Prescott: “Cosa ha detto?! Le ricordo che qui alla Blackwell comandiamo noi, perciò tenga a freno la lingua.”

Wells: “Signori vi prego, stiamo calmi. Dottor Forger, capisco perfettamente che lei avesse buone intenzioni, ma perché non ne ha parlato con la polizia o con lo stesso responsabile della sicurezza?”

Loid: “Perché col signor Madsen non si era creata l’occasione per stringere un buon rapporto fin da subito, e questo mi ha bloccato dal parlagli di quanto stessi facendo; invece, per quanto riguarda la polizia, mi è stato detto che fosse al soldo dei Prescott, e per questo motivo volevo prove certe del coinvolgimento di Nathan e del prof. Jefferson.”

David: “Mi dispiace essere stato così ostile fin dall’inizio. Se avessi agito in maniera diversa forse Rachel sarebbe stata trovata prima e Chloe non sarebbe rimasta coinvolta.”

Loid: “E’ tutto sistemato, ormai Rachel è al sicuro e i responsabili pagheranno per quanto hanno fatto.”

Prescott: “E tra questi responsabili c’è mio figlio.”

Loid: “Vuole forse le prove di quanto successo o le testimonianze? Beh, attenda in tribunale e lì capirà quanto lei sia stato un padre orribile per suo figlio. Se invece di pensare a vantarsi di quanto la sua famiglia sia più ricca e migliore degli altri, si fosse concentrato a capire i sentimenti di suo figlio, a quest’ora non avrebbe di certo cercato l’approvazione di uno psicopatico narcisista come Jefferson.”

Prescott: “Non sa di cosa sta parlando.”

Loid: “Certo che lo so! Se Yor non avesse avuto sangue freddo nel bloccare Nathan sarebbe potuta finire in tragedia.”

Wells: “La prego dottore. Sappiamo benissimo che quella di sua moglie Yor è stata legittima difesa, confermata dalla polizia e dallo stesso Nathan.”

Loid: “E allora dov’è il problema?”

Wells: “Mi dispiace, ma dobbiamo licenziarla.”

Loid: “Cosa?”

Prescott: “Se si venisse a sapere che lei è riuscito a compiere un’effrazione e un furto, può immaginare quante persone allontanerebbero i figli dalla Blackwell, e già la situazione in cui versa Nathan non sta facendo navigare in buone acque né la Blackwell né il Vortex Club.”

Loid: “Quindi questo è il ringraziamento per aver ritrovato Rachel Amber?”

Prescott: “A questo punto poteva anche non impegnarsi così tanto, visto che poi avrebbero interrotto le ricerche. Di certo la polizia non avrebbe sprecato ulteriori fondi per una ragazzina che se l’è cercata.”

Loid: “Calmati Twilight, non cadere nella provocazione di questo soggetto.”

Prescott: “Era ovvio che dalla reputazione e dal tipo di vita che conducesse che prima o poi sarebbe finita male, e infatti è quasi morta solo ed esclusivamente per colpa sua.”

Loid a questo punto, stufo della situazione e sapendo di non avere più nulla da perdere, sta per colpire con un pugno dritto in faccia Sean Prescott, ma si ferma poco prima che il pugno lo raggiunga. A quel punto di alza.

Loid: “Non vale neanche la pena che mi sporchi le mani con gente simile, e a proposito del mio licenziamento non disturbatevi, perché sono io ad andarmene. Arrivederci.”

David: “Loid ha ragione, e so che il mio gesto varrà poco, ma con tutta sincerità non me la sento più di rappresentare la sicurezza di questo istituto, perciò do le mie dimissioni.”

Loid: “David non c’è...”

David: “No Loid, anch’io ho le mie colpe in tutto ciò, ho sbagliato a non fidarmi di te sin da subito e ho rischiato che persone innocenti potessero farsi male o peggio. Ho bisogno di tempo per me stesso.”

Presente

Chloe: “Quindi David si è dimesso per quanto successo? Devo dire che l’ho rivalutato ancora di più dopo quanto hai raccontato.”

Yor: “Mi spiace molto che tu abbia perso il lavoro per colpa loro.”

Loid: “Non importa, alla fine è stata comunque un’esperienza formativa, e in più ho salvato una ragazza. A proposito, come stai Rachel?

Rachel: “Come ho già detto, sono stata molto peggio. La ringrazio per avermi salvata, le devo molto.”

Loid: “Figurati. Mi spiace interrompere questo momento, ma vorrei parlare da solo con Rachel per qualche minuto se non vi dispiace.”

Rachel: “Va bene, ma solo per qualche minuto.”

Yor, Anya e Chloe escono dalla camera

Rachel: “Di cosa vuole parlarmi?”

Loid: “Di questa.” *Le mostra una lettera*

Rachel: “Come ha fatto ad averla?”

Loid: “Chloe mi ha parlato di come oltre al faro il vostro luogo di riferimento fosse anche la discarica, e mi è bastato pochissimo per trovare questa lettera.”

Rachel: “Immagino abbia già capito dal contenuto a chi si riferisce quella lettera. So cosa vuole dirmi.”

Loid: “So che hai tradito sia Chloe che Frank, e che questa lettera parla di Jefferson.”

Rachel: “Esatto.”

Loid: “Rachel ascolta, io non sono nessuno per giudicarti, visto che anch’io ho commesso degli errori, specie per delle bugie. Tu sei una ragazza giovane, hai dalla tua l’età e alla Blackwell eri una studentessa promettente come poche. Smettila di essere ciò che non sei, perché così facendo farai soffrire non soltanto le persone a te care, ma soffrirai anche tu fingendo sempre. Ora ti farò una domanda e voglio che tu sia sincera: cosa provi per Chloe?”

Rachel: “Le voglio bene, ma non la amo, e forse non l’ho mai davvero amata.”

Loid: “Diglielo allora, non fare l’errore di mandare avanti un rapporto se mancano le fondamenta. Spesso solo il voler bene ad una persona non è sufficiente per una relazione, perché altrimenti sia tu che Chloe finirete col diventare come tante coppie che vanno avanti per inerzia, con discussioni continue e rimpianti sulla propria vita.”

Rachel: “Ho bisogno di pensarci su, ma è difficile dire una cosa del genere a una persona con la quale ho condiviso così tanto.”

Loid: “Non posso di certo costringerti a rivelare a Chloe tutto quanto. Valuta tu se il gioco vale la candela, perché una bugia prolungata all’infinito non farà altro che generare una spirale di problemi. Pensaci su.”

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Capitolo 12
*** Per ogni fine c'è un nuovo inizio ***


Venerdi 17 maggio

Dopo quanto successo nella Dark Room, la situazione nei giorni a seguire è radicalmente cambiata: a seguito dell’abbandono di Loid, molti studenti della Blackwell hanno protestato proprio perché ritenevano la figura del Dottor Forger fondamentale, in quanto comprensivo e determinante nell’aiutare gli studenti, tra cui la stessa Kelly Davis. Quest’ultima è poi stata d’aiuto alla polizia nei giorni a venire riportando per quanto ricordasse ciò che le era accaduto, mettendo di conseguenza il Vortex Club sotto una cattiva luce per aver permesso che molte donne fossero rapite. Le famiglie Price e Forger si sono poi viste più spesso nel corso dei giorni, consolidando la propria amicizia, ma proprio questo giorno arriva una chiamata di Handler.

Sylvia/Handler: “Come sempre è stato un successo Twilight, complimenti.”

Loid/Twilight: “E’ andato quasi tutto liscio tranne alcuni problemi, ma per fortuna questa missione è terminata.”

Sylvia/Handler: “A proposito, visto che hai terminato la missione con così largo anticipo e che non sei più legato alla Blackwell, abbiamo preparato il biglietto per te e la tua famiglia per questo lunedì. Tornerete a casa un po’ prima per riprendere l’Operation Strix.”

Loid/Twilight: “...”

Sylvia/Handler: “Twilight tutto bene? Perché non rispondi?”

Loid/Twilight: “Nulla, va tutto bene. Ci rivediamo a Westalis, passo e chiudo.”

Dopo la chiamata, Loid parla a Yor e Anya

Loid: “Devo darvi una notizia: Torneremo a Westalis questo lunedì, di conseguenza rimarremo qui meno del previsto.”

Yor: “Beh, sapevamo non sarebbe durata. L’unica cosa per cui mi dispiace è lasciare Chloe che si è affezionata a noi, e vedrà tutto ciò come un altro abbandono.”

Loid: “Lo so... quando verrà glielo diremo, così se vorrà venire a salutarci lo farà.”

Yor: “Hai ragione.”

Anya: “Sei triste papà?”

Loid: “No Anya, sono solo un po’ stanco.”

Qualche ora dopo

Chloe: *Knock knock*

Loid: *Apre la porta* “Ciao Chloe... sembri giù di corda, va tutto bene?”

Chloe: “No. Posso entrare?”

Loid: “Certo.”

Chloe entra in casa sedendosi all’istante, con Loid e Yor che si siedono per capire cosa sia successo.

Yor: “Chloe, cosa succede?”

Chloe: “Io e Rachel ci siamo lasciate.”

Due ore prima alla discarica di Arcadia Bay

Chloe: “Ciao.”

Rachel: “Ehi.”

Chloe: “Come stai?”

Rachel: “Sapendo che Jefferson è in carcere sono molto più tranquilla.”

Chloe: “A proposito di questo ho bisogno di parlarti. Ho aspettato che uscissi dall’ospedale per non caricarti di ulteriore stress. Jefferson nella Dark Room mi ha detto che tu e lui avevate una relazione. Ha detto la verità?”

Rachel: “…Sì. So di aver commesso uno sbaglio imperdonabile, solo che ero così ansiosa e impaziente di lasciare Arcadia Bay che ho finito per lasciarmi coinvolgere in tutto questo casino.”

Chloe: “Almeno hai avuto la decenza di ammettere il tuo sbaglio, spero che tu abbia fatto lo stesso con Frank.”

Rachel: “Ci siamo visti e gli ho parlato di quanto accaduto. Non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi, semplicemente mi ha detto di andarmene dal suo camper e di non farmi più viva.”

Chloe: “Fossi stata al posto di Frank sarei stata ben più volgare e cattiva, ma si vede che l’avrai beccato di buon umore. Per quanto riguarda tuo padre…"

Rachel: “Mi ha raccontato tutto. Mi ha parlato di Sera, di Merrick e tutto il casino che si è generato. In quel momento non ho parlato per cinque minuti buoni, e alla fine gli ho detto che ci sarebbe voluto del tempo affinché si riguadagnasse la mia fiducia.”

Chloe: “Per una volta tuo padre ha tirato fuori le palle.”

Rachel: “Immagino che tu abbia già capito il motivo per cui ti ho chiesto di vederci qui alla discarica, e non era solo per parlare di queste cose. Voglio dirti una cosa Chloe.”

Chloe: “Ti ascolto.”

Rachel: “Forse ho capito a distanza di tre anni perché mio padre non volesse che io incontrassi Sera: sono identica a lei. Sono finita col diventare una persona che nonostante abbia tutto non si sentiva soddisfatta di ciò che aveva, finendo per cercare in altri quel qualcosa che credevo mi mancasse, con Frank prima e Jefferson poi.”

Chloe: “...”

Rachel: “Ho finito col ferirti immeritatamente, e non voglio che succeda più questo. Per questo credo che sia più giusto per entrambe prendere strade diverse.”

Chloe: “Va bene.”

Rachel: “Non mi aspettavo una risposta così netta.”

Chloe: “Sai Rachel, credevo davvero di conoscerti, di aver imparato finalmente a conoscere ogni tuo pregio e difetto, e invece sei stata capace di sorprendermi in negativo. Sono d’accordo col terminare la relazione perché tanto so che non faremo altro che farci del male a vicenda dopo quanto successo, e non ho bisogno di essere ferita ulteriormente dopo tutto questo.”

Rachel: “Mi dispiace tantissimo Chloe, non volevo finisse così!”

Chloe: “Purtroppo però è andata così. Alla fine, non abbiamo fatto altro che alimentare sia i nostri lati migliori che peggiori l’una dell’altra, e forse abbiamo veramente bisogno di prendere una strada diversa. Cosa farai adesso?”

Rachel: “Come già detto cercherò di risolvere la situazione con mio padre, e se non dovesse funzionare vorrebbe dire che era destino e tornerò alla mia opzione principale: andare a Los Angeles. Tu invece?”

Chloe: “Non ne ho idea, ho bisogno di riflettere e capire cosa farne del mio futuro. Forse andrò a lavorare da mia madre al Two Whales, o forse me ne andrò anch’io, in ogni caso devo schiarirmi le idee.”

Rachel: “Ti auguro in bocca al lupo Chloe.”

Chloe: “Crepi il lupo. È ironico che proprio in questo posto inizia e finisce tutto: qui è dove mi sono dichiarata a te tre anni fa, e adesso tu decidi di chiudere questa relazione.”

Rachel: “Già, un cerchio che si apre e che si chiude. Ci si vede Chloe.”

Chloe: “Ci si vede Rachel.”

Presente

Chloe: “E questo è tutto.”

Loid: “E’ stata una decisione sofferta, ma credo che sia stata anche la più giusta. C’è stata grande maturità da parte di entrambe nel chiudere questa relazione.”

Chloe: “Già. Avrò bisogno di tempo per elaborare tutto quanto, ma almeno Rachel è viva, e tutto ciò rende il tutto solo dolceamaro.”

Loid: “Chloe devo parlarti di una cosa: lunedì noi torniamo a casa.”

Yor: “Ci spiace lasciarti, ma Loid deve riprendere il suo lavoro a Westalis, e Anya deve riprendere con lo studio e la scuola.”

Chloe: “... Lo immaginavo. Sapevo non sareste rimasti a lungo, ma almeno è stato bello finché è durato. Mi avete aiutato più di quanto mi aspettassi, e di questo non posso che ringraziarvi.”

Anya: “Ci rivedremo Chloe?”

Chloe: “Non lo so, vedremo cosa ci riserverà il futuro. In ogni caso verrò a salutarvi all’aeroporto prima della vostra partenza.”

Loid: “Ci fa molto piacere.”

Lunedì 20 maggio ore 9:00 aeroporto

A seguito dell’annuncio della propria partenza, molti studenti della Blackwell hanno scritto messaggi d’addio a Loid, dimostrando quanto ci tenessero a lui nonostante sia rimasto poco, cosa che ha sorpreso lo stesso interessato, sorridendo alle centinaia di messaggi di supporto. Chloe ha cercato di sfruttare questi ultimi giorni con i Forger, passando varie giornate insieme a loro e organizzando un ultimo pranzo tra loro e la sua famiglia, dove finalmente sembrava che il rapporto con David, passo dopo passo, stava venendo ricostruito.

Loid: “Il nostro volo è alle 10:00, perciò se volete farvi un giro in aeroporto non c’è problema, e intanto passiamo il tempo mentre aspettiamo Chloe.

Yor: “D’accordo Loid, a dopo.”

Mentre Yor e Anya vanno a fare un giro in cerca di qualcosa, mentre Loid si ferma ad un bar per prendersi un caffè, ma poco prima di iniziare a berlo una ragazza lo blocca.

Sconosciuta: “S…scusi.”

Loid: “Ha bisogno di qualcosa?”

Sconosciuta: “P…posso scattarle una foto?”

Loid: “Certo, fai pure. È per un concorso scolastico o cosa?”

Sconosciuta: “Nulla di tutto questo, mi piace scattare foto, e lei è un soggetto perfetto. Sembra uscito da un’altra epoca. Tenga in mano il caffè mentre le scatto la foto.” *Scatta la foto* “Grazie mille.”

Loid: “Senti perché non ti siedi qui, ho preso questa fetta di torta e non penso di mangiarla tutta, ti andrebbe di dividerla?”

Sconosciuta: “La ringrazio molto.” *Si siede*

Loid: “Dimmi un po’, tu di dove sei?”

Sconosciuta: “Sono proprio di Arcadia Bay, ma sono tornata solo oggi dopo cinque anni.”

Loid: “Se sei tornata vuol dire che ti mancava la città.”

Sconosciuta: “Non è soltanto quello, sono tornata soprattutto per la mia migliore amica, che ho finito col trascurare e adesso ho paura che lei non voglia più parlarmi.”

Loid: “Beh, non puoi saperlo se non provi a parlarci.”

Sconosciuta: “Il fatto è che io sono andata via pochi giorni dopo la morte di suo padre, e durante il suo funerale. Non può immaginare com’era distrutta, e io come un’insensibile ho finito per abbandonarla e fare finta che tutto andasse bene per non affrontare quanto successo.”

Loid: “Ascolta, tutti noi nella nostra vita commettiamo errori più o meno gravi, ma quando ci si rende conto dello sbaglio si può sempre rimediare. Già il fatto che tu hai maturato questa consapevolezza è un passo in avanti, e se parlerai di come ti sei sentita alla tua migliore amica potrà perdonarti come anche non farlo, ma meglio fallire sapendo di averci provato che vivere nel rimpianto.”

Sconosciuta: “Ha ragione. A causa del mio carattere fin troppo passivo ho sempre finito per essere ciò che gli altri volevano, ma ora voglio essere me stessa e affrontare questa situazione. Mi ha fatto bene parlare con lei, è stato di grande ispirazione signor… non le ho chiesto il nome.”

Loid: “Mi chiamo Loid, tu invece?”

Sconosciuta: “Mi chiamo Max.”

Loid: “E’ stato un piacere conoscerti Max, ma ora devo andare via, mia moglie e mia figlia mi staranno aspettando.”

Max: “Arrivederci.”

Ore 9:30

Loid, Yor e Anya si riuniscono, e nel frattempo arriva anche Chloe per salutarli.”

Chloe: “Ehi, sono ancora in tempo per salutarvi? I miei vi mandano tanti cari saluti, ma non ce l’hanno fatta a venire a salutarvi.”

Yor: “Manda loro i nostri saluti e digli di non preoccuparsi.”

Chloe: “Allora ci salutiamo qui?”

Yor: “Già, ma ciò non significa che questo sia un addio, ma è un arrivederci. Potrai venirci a trovare quando vuoi, non farti problemi.”

Chloe: “Vedremo.”

Yor: “A proposito, avevamo ancora una sfida in sospeso: ti ricordi quel bacio che non ti ho dato?”

Chloe: “Eh?”

Yor si avvicina di scatto a Chloe, ma invece di baciarla sulla bocca come si sarebbe aspettata, le da un bacio sulla fronte, lasciando di stucco un po’ tutti.

Chloe: “Ok, questa non me l’aspettavo.”

Yor: “Ci si vede Chloe.”

Chloe saluta la famiglia Forger, e ripensando a quel bacio rimane impietrita per alcuni secondi, ma qualcuno la smuove dal torpore.

Max: “Chloe.”

Chloe: “Max?”

Max: “Quanto tempo è passato.”

Ore 20:00 Westalis

La famiglia Forger ritorna finalmente a casa, e ad accoglierli c’è Franky con Bond.

Loid: “Siamo a casa.”

Anya: “CIAO BOND!” *Gli corre incontro e lo abbraccia* “Mamma, papà, io e Bond andiamo a giocare in camera. Ciao cespuglio”

Franky: “Mi chiamo Franky.” *Si rivolge a Loid* “Bentornato, parliamo dopo di com’è andata negli Stati Uniti?”

Loid: “Yor può anche ascoltare, visto che sa già tutto.”

Franky: “EHHHHH?! Come diamine hai fatto a farti scoprire da lei?”

Loid: “Ho abbassato la guardia, e per favore evita commenti visto che non ho bisogno di qualcuno che metta il dito nella piaga.”

Franky: “Allora anche la spia Twilight ha i suoi punti deboli.”

Yor: “Si vede che il mio fascino lo ha colpito al punto da averlo distratto.”

Loid: “Piantatela." *sogghigna*

Franky: “Stai ridendo? Questo viaggio ti ha cambiato parecchio.”

Loid: “Parlando d’altro, sei riuscito a combinare qualcosa con Bond al tuo fianco?”

Franky: “Ho conosciuto una ragazza proprio grazie a Bond, speriamo solo che la conoscenza diventi qualcosa di più. Beh, è stato un piacere, ma ora tolgo il disturbo.”

Loid: “Ci si vede.”

Yor: “Ciao Franky.”

Dopo averlo salutato, Loid e Yor si mettono a parlare

Loid: “Ci hai colto tutti alla sprovvista quando hai dato quel bacio sulla fronte a Chloe, questo viaggio ti ha cambiata parecchio.”

Yor: “Così come ha cambiato anche te Loid, e il fatto che tu ti sia dichiarato è stata una sorpresa. Non mi sarei mai aspettata che il nostro rapporto sarebbe cambiato così tanto in queste settimane.”

Loid: “Questo viaggio è stato una sorpresa a tutti gli effetti, e ci ha permesso di essere ancora uniti. Voglio che la nostra famiglia rimanga così anche dopo che sarà finita tutta questa storia, voglio vivere serenamente con te e Anya una vita serena e felice, senza più bugie o tranelli.”

Yor: “Oh Loid *Sigh*, anch’io voglio restare insieme a te e ad Anya. Sarà difficile spiegarlo a Yuri, ma sono certo che capirà quanto siamo legati. Ti amo Loid!”

Loid: “Ti amo Yor!” *Si baciano*

FINE.

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