Esistendo (Vol.03)

di Kokus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 ***
Capitolo 2: *** 02 ***
Capitolo 3: *** 03 ***
Capitolo 4: *** 04 ***
Capitolo 5: *** 05 ***
Capitolo 6: *** 06 ***
Capitolo 7: *** 07 ***
Capitolo 8: *** 08 ***
Capitolo 9: *** 09 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***



Capitolo 1
*** 01 ***


esistendo.01
004. Accendino
Torre di Carta



Yusaku sbuffò stizzito nel momento in cui constatò di non avere un accendino con sé.
Era una serata autunnale particolarmente gelida e cupa e lui non sapeva cosa fare — voleva solo fumare una sigaretta, l'unica cosa certa in quel momento, ma non avendo l'accendino con sé non poteva fare chissà quanto.
Era talmente immerso nei suoi pensieri da non rendersi conto che qualcuno gli si era avvicinato e, con un movimento fluido ed elegante, gli aveva sfilato la sigaretta dalle labbra.
Sussultò quando realizzò che si trattava di Ryoken.
«Torniamo a casa insieme, Yusaku» gli disse mentre portava la sigaretta alle labbra e avvicinava l'accendino alla punta. «Lasciamoci ogni cosa brutta alle spalle».
E Yusaku non riuscì a trattenere le lacrime.
Ma lo seguì verso casa.

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Capitolo 2
*** 02 ***


esistendo.02
005. Crema
Torre di Carta



Il gelo era ormai arrivato.
Yusaku lo sapeva soprattutto perché, suo malgrado, dopo essersi dimenticato di indossare i guanti per uscire si era ritrovato le dita e le nocche delle mani ricoperte di taglietti rossi, un mosaico di bruciore e fastidio impossibile da sopprimere.

«Yusaku, fammi vedere».
«Non è niente, tranquillo».
«Per favore».
Come poteva resistergli?
Alla fine cedette e lasciò che Ryoken gli esaminasse le mani.
Il ragazzo recuperò dal bagno un tubetto di crema e cominciò a spalmarlo sulla sua epidermide vessata dai taglietti.
(Il sollievo fu immediato).
«Grazie…» sussurrò, mentre osservava le mani di Ryoken carezzare le sue.
«E per cosa? Ti ho promesso che mi sarei preso cura di te e così sarà. Per sempre».
E in quel per sempre ci credeva anche Yusaku.

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Capitolo 3
*** 03 ***


esistendo.03
008. Bottiglia
Torre di Carta



Yusaku poggiò la bottiglia di rum sul tavolino e guardò Ryoken dritto negli occhi.
«La scorsa volta non siamo riusciti a berlo perché… beh, è successo quel che è successo, ma questa sera prima di arrivare a quel punto gradirei offrirti un bicchiere un rum».
Ryoken ridacchiò divertito, avvicinandosi a lui.
«E se lo bevessimo dopo?» parlò con tono languido, sfiorandogli le labbra con le proprie.
Yusaku fremette da capo a piedi.
«Io… io… oh, andiamo, volevo davvero offrirti un bicchiere di rum!» protestò, le gote ridotte a un ammasso di carne bruciata.
A quel punto, Ryoken non riuscì più a trattenersi e lo baciò.
La bottiglia di rum poteva ancora aspettare.

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Capitolo 4
*** 04 ***


esistendo.04
009. Peluche
Torre di Carta



Yusaku stringeva a sé il morbido coniglietto di peluche che Ryoken gli aveva donato.
L'aveva vinto per lui giocando al tiro a segno e Yusaku non poté che sentirsi lusingato per quella galanteria.
«Ti piace?» gli domandò Ryoken con un sorriso.
Solo in quel momento Yusaku si rese conto del modo in cui stava stringendo tra le braccia il coniglietto di peluche, con amore e anche protezione.
«Sì, molto. Amo i conigli e questo peluche è adorabile. Ti ringrazio per avermelo regalato».
«Mi sembrava il minimo. Magari un giorno…» Ryoken si interruppe, arrossendo appena.
«Sì…?» lo incalzò Yusaku.
«… magari un giorno mi stringerai allo stesso modo in cui stai stringendo ora quel peluche. Ne sarei onorato».
E Yusaku non poté fare a meno di arrossire a sua volta.

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Capitolo 5
*** 05 ***


esistendo.05
013. Glicine
Torre di Carta



Il profumo di Yusaku era particolare.
Ryoken aveva avuto modo di rendersene conto con lo scorrere del tempo: più gli stava accanto e più realizzava che stare accanto a Yusaku era come trovarsi all'ombra di un glicine, perfetto e armonioso, dolce e sensibile come solo lui sapeva essere.
Ryoken amava far scorrere le dita delle mani tra i suoi capelli blu e bearsi di quell'effluvio che lo aveva completamente conquistato; amava sentirsi così vivo al suo fianco, così umano, così innamorato.
Yusaku era il suo bel glicine, stupendo e immortale.
Era la sua primavera perenne, il suo piccolo angolo di paradiso.
(Era tutta la sua vita).

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Capitolo 6
*** 06 ***


esistendo.06
017. Armadio
Torre di Carta



Quando Yusaku aprì l'armadio, era già in ritardo sulla tabella di marcia di cinque minuti.
Cielo, proprio all'ultimo doveva accorgersi di un alone per nulla gradevole che imbrattava la sua camicia bianca?
Lui e Ryoken avevano in programma quella cena con gli amici da settimane e l'ultima cosa che voleva era arrivare al ristorante con l'affanno.
Si sfilò la camicia e iniziò a rovistare nell'armadio alla ricerca di un indumento di ricambio; quando Ryoken lo raggiunse, non aveva ancora trovato nulla di adeguato.
«Yusaku».
«Lo so, lo so, siamo in ritardo, è che—»
Ryoken lo prese per i fianchi e lo fece voltare verso di sé.
«A me non dispiace affatto» disse, e lì Yusaku capì.
Sorrise maliziosamente. «Se la metti così…»

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Capitolo 7
*** 07 ***


esistendo.07
018. Ballare
Torre di Carta



Una tra le cose che Yusaku più amava di Ryoken era, senza ombra di dubbio, la sua imprevedibilità.
Ryoken era sempre in grado di sorprenderlo nei modi più disparati, come quella sera che gli aveva proposto di scegliere tre canzoni a testa e ballare sulle loro note
(e le loro parole).
Yusaku non aveva mai ballato in vita propria, ma gli era bastato l'invito di Ryoken nel centro del salotto e avvolgere le braccia attorno al suo collo per sentirsi al sicuro e completamente a suo agio.
Forse non sarebbero mai diventati dei ballerini provetti, ma anche solo girare in tondo con lo sguardo fisso negli occhi del suo amore era bello.
(Era un dono della vita).

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Capitolo 8
*** 08 ***


esistendo.08
021. Tablet
Torre di Carta



C'era un momento della giornata che Yusaku amava particolarmente: era durante la sera, prima di andare a dormire, quando lui e Ryoken si accoccolavano a letto a leggere qualcosa.
Ryoken prediligeva i romanzi, mentre Yusaku le riviste scientifiche online a cui si era abbonato e che sfogliava sempre sul suo tablet.
C'erano delle volte, però, in cui Yusaku non riusciva proprio a concentrarsi sullo schermo del tablet, come quella sera.
E la “colpa” era tutta di Ryoken: perché era bello da vedere, anche solo mentre leggeva l'ultimo romanzo che aveva scelto, che Yusaku provò il forte impulso di baciarlo.
(E lo fece).
E allora il mondo divenne un posto più accogliente.

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Capitolo 9
*** 09 ***


esistendo.09
024. Specchio
Torre di Carta



Quando Ryoken gli sfiorò l'interno coscia un'altra volta ancora, Yusaku non riuscì più a trattenere un gemito sommesso.
Ciò che rendeva quella situazione ancora più erotica era il fatto che il tutto stesse avvenendo davanti lo specchio della loro camera da letto e guardare Ryoken mentre gli infondeva piacere era quanto di più intrigante avesse mai vissuto.
Erano entrambi molto eccitati e le erezioni che svettavano tra le loro gambe erano un segno evidente del desiderio viscerale che nutrivano l'uno per l'altro.
Ryoken poggiò le labbra sul suo collo e Yusaku sospirò di piacere.
«Ti voglio» sussurrò al suo orecchio e Yusaku per tutta risposta lo baciò.
«Ti voglio anch'io. Subito».
(Ora. Immediatamente).
(Sono tuo. Sono sempre e solo tuo).

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Capitolo 10
*** 10 ***


esistendo.10
040. Vischio
Torre di Carta



«Se in questo momento ci trovassimo sotto il vischio, mi baceresti?»
Yusaku non sapeva come mai avesse posto quella domanda a Ryoken, era il frutto di un coraggio che non credeva di possedere e del quale, una misera frazione di secondo dopo, se ne pentì amaramente.
Si trovavano a una festa ogni angolo della casa era addobbato con del vischio; ben più di una coppia si era già baciata o era in procinto di farlo.
E Yusaku… aveva forse perso l'unica possibilità che aveva con Ryoken.
Questi lo guardò con una punta di sorpresa nello sguardo, poi sorrise dolcemente.
«Non ho bisogno del vischio per baciarti. Sempre che tu lo voglia».
Yusaku ricambiò lo sguardo, poi avvicinò le labbra alle sue.
«Certo che sì».

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Capitolo 11
*** 11 ***


esistendo.11
064. A abbraccia B
Torre di Carta



Ryoken sapeva che alcune volte le risposte più semplici potevano rivelarsi le più efficaci.
Non era sempre necessario fare grandi cose per rendere felice qualcuno, in alcuni casi bastava davvero poco.
Eppure c'erano volte in cui, anche se Yusaku gli chiedeva solo un abbraccio, Ryoken avrebbe voluto fare tanto di più.
(Se si trattava di Yusaku, poi, avrebbe fatto anche l'impossibile).
Yusaku era sprofondato tra le sue braccia e Ryoken avrebbe voluto donargli il mondo intero.
Pareva sul punto di spezzarsi da un momento all'altro, così fragile e indifeso, eppure al contempo bellissimo e perfetto.
E se i suoi abbracci erano in grado di farlo rimanere tutto intero, Ryoken l'avrebbe abbracciato.
Per una vita intera più quella successiva.
(E quella successiva ancora).

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Capitolo 12
*** 12 ***


esistendo.12
100. Fermata dell’autobus
Torre di Carta



I loro respiri si perdevano nella nebbia.
Era mattina presto, faceva freddo e tremavano da capo a piedi, ma a loro non importava.
Avevano un autobus da prendere e quella fermata era l'unico motivo che ancora li teneva ancorati in quella città da cui volevano fuggire.
Yusaku aveva riempito il proprio zaino con l'indispensabile, eppure avvertiva un peso abnorme gravare sulle sue spalle.
Cercò la mano di Ryoken e la trovò, e allora si senti un po' più leggero.
«Andrà tutto bene, Yusaku. Te lo prometto».
«Lo so. Mi fido di te».
Quando l'autobus arrivò, Yusaku strinse istintivamente più forte la mano di Ryoken.
Salirono, si sedettero vicini e si strinsero forte.
Erano pronti a ricominciare insieme.

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