Danza Macabra

di Lilith315
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Fidanzamento ***
Capitolo 2: *** Il Ballo del Re ***
Capitolo 3: *** La Bestia ***
Capitolo 4: *** Il Tenente ***
Capitolo 5: *** Aspettative ***
Capitolo 6: *** Il Narciso ***
Capitolo 7: *** Eros e Thanatos ***
Capitolo 8: *** Specchi Infranti ***
Capitolo 9: *** La coppa del mondo di Quidditch ***



Capitolo 1
*** Il Fidanzamento ***


Il suono delle risate rimbombava per le scale, dove le due bambine si rincorrevano, con lunghi capelli svolazzanti e i vestiti che volteggiavano ad ogni salto. Attraversarono la casa e uscirono nel patio, dove i loro genitori erano troppo impegnati a discutere per notare la loro presenza.

 

"Cygnus, prepara la carrozza, non farmelo ripetere", disse Druella al marito in tono minaccioso.

  
"Utilizzeremo la polvere volante, e questo è quanto."
 

"Preferirei morire piuttosto che sporcare uno dei nostri vestiti con quella polvere schifosa," schernì lei, arricciando il naso. "Che mezzi di trasporto umilianti. Non siamo plebei, lo sai."

 

"Siamo già in ritardo, cara," sibilò Cygnus, pronunciando l'ultima parola con veleno tra i denti.

 

"Il tempo è denaro solo per chi non ne ha. Possiamo permetterci di arrivare in ritardo." Druella si guardò intorno. "Mipsy!"

 

L’elfa domestica strillò di paura. Druella la guardò appena.

 

"Vai a preparare i thestral."

"Subito, padrona." Mipsy si inchinò profondamente e poi scomparve con uno schiocco.

 

"Perché non possiamo smaterializzarci lì?" chiese Cygnus con disperazione.

 

"Non voglio che alle ragazze venga il mal di pancia," disse la signora con tono pratico.

 

Bellatrix osservò sua madre con uno sguardo irritato: notò che i suoi capelli biondi erano pettinati in modo elegante e che indossava un abito di pizzo nero scollato, sul collo un girocollo decorato con un unico grande smeraldo.

 

Indossavano tutti abiti simili, nella stessa tonalità di nero, come era tradizione.

La maggiore prese per mano la sorellina e cominciò a camminare verso la donna alta e bionda.

 

"Eccovi!" Druella ispezionò le sue figlie con cura maniacale: notò che i capelli corvini di Bellatrix erano perfettamente acconciati e decorati con un adorabile fiocco, mentre i capelli meno crespi di Andromeda erano lasciati sciolti.

 

Senza una parola la donna diede le spalle alle sue figlie e svegliò brutalmente la più piccola dal pisolino.

 

"Svegliati, Cissy! Andiamo a cena da Nonno Pollux." Narcissa sembrava stordita e confusa.

 

La figlia più giovane di Druella era una bambina molto calma e raccolta, raramente piangeva o faceva i capricci, ma i suoi occhi color ghiaccio e le labbra rosa imbronciate le davano un costante sguardo irritato e giudicante.

 

Non cercò nemmeno di nascondere il suo disappunto mentre si alzò con cautela dal divano e tese la mano ad Andy, che procedette a prenderla e ad accarezzarle delicatamente i capelli dorati e le guance paffute.

 

All'improvviso l'elfa riapparve, riprendendo a malapena fiato.

 

"La carrozza è pronta, padrona." Mipsy teneva la testa bassa, le mani che si contraevano nervosamente lungo i fianchi.

"Era ora!" Impaziente, Druella si avvicinò a grandi passi. "Pulisci la casa mentre siamo via."

 

Le ragazze faticarono a tenere il passo con la madre. Nel giardino, Cygnus le stava aspettando.

 

L'uomo dai capelli corvini accarezzava l'aria con delicati colpi della mano.

 

Bellatrix guardò suo padre come se fosse matto. Il patriarca notò la confusione delle sue figlie, quindi prese la ragazza per la vita. Sembrava turbata.

 

All'improvviso, le guidò la mano in avanti, finché la bambina non toccò una consistenza calda e vellutata. Sembrava un animale vivo, che respirava delicatamente.

 

"Cos'è questo, padre?"

 

"Questo, Bella, è un thestral; è un essere magico che può essere visto solo da coloro che hanno visto la morte stessa."

 

Bellatrix sussultò eccitata.

 

"Tu lo vedi? Chi hai ucciso?"

 

"Certo che posso vederlo!" Cygnus evitò di proposito di rispondere alla seconda domanda, sperando che se ne dimenticasse.

 

"Voglio toccarlo anch'io!" Andromeda iniziò a saltellare, sperando di attirare l'attenzione di suo padre.

 

Tutte e tre le ragazze accarezzarono la bestia, che sembrava molto soddisfatta delle calde attenzioni.

 

"Sono un gradito acquisto per il Maniero." Druella spiegò. "Una parte del giardino diventerà una stalla e, quando sarete abbastanza grandi, un tutor vi insegnerà a cavalcarli."

 

Sembrava particolarmente orgogliosa del loro nuovo acquisto: era stata tutta un'idea sua e, sebbene all'inizio suo marito non fosse d'accordo, era riuscita a ottenere ciò che voleva. Adesso sembrava abbastanza convinto e lei non vedeva l'ora di mostrare i suoi nuovi giocattoli a sua cognata.

 

I thestral avevano messo tutti di buon umore, soprattutto le tre sorelle, che già sognavano ad occhi aperti le loro avventure con i loro bei destrieri. Presero ciascuno posto nella carrozza e partirono. Il silenzio non durò a lungo.

 

"Che cosa sembra?" Andromeda strizzò gli occhi verso lo spazio vuoto davanti alla carrozza, curiosa.

 

"Voglio vederlo, padre," gorgogliò Narcissa. L'eccitazione l'aveva svegliata completamente, era insolitamente energica.

 

Bellatrix rimase stranamente silenziosa, e se qualcuno le avesse prestato attenzione, avrebbe notato che aveva le labbra arricciate in un sorrisetto, i suoi occhi che scintillavano maliziosamente.

 

Il viaggio andò liscio e prima che se ne rendessero conto arrivarono a destinazione.

 

Il Maniero di Nonno Pollux si trovava in una fitta foresta magicamente incantata. Stregata in modo che i Babbani non potessero disturbare i suoi abitanti, per la maggior parte si trattava di coppie di purosangue in pensione che godevano (o per lo più, tolleravano) la reciproca compagnia. 

 

Pollux si dilettava con tornei di scacchi magici, anche se non riusciva mai ad arrivare al primo posto, e così usava queste riunioni per esercitarsi e lamentarsi della sua sfortuna con qualche povera vittima, di solito i suoi figli: Alphard e Cygnus.

 

La casa era incredibilmente alta e alla vista piuttosto disarmonica: l'influenza dell'esterno del periodo neo-gotico si scontrava con l'interno di ispirazione roccocò. Gli specchi veneziani e i letti regali erano decisamente troppo stravaganti e, invece di trasmettere classe e eleganza, sembravano di cattivo gusto e scadenti, molto "noveaux-rich" come spesso diceva Druella.

 

Si pensava che le nuove modifiche fossero state apportate da nonna Irma, giudicando la sua scarsa capacità di abbinare i colori.

 

Le ragazze scapparono dalla carrozza, ansiose di sgranchirsi le gambe. Mentre agitavano cautamente le braccia dove pensavano potessero essere i thestral, i loro genitori scesero graziosamente dalla carrozza e si diressero verso la porta d'ingresso. Druella fece chiamare le ragazze dal marito e si assicurò che non ci fosse un capello fuori posto prima di bussare.

 

La spessa porta di pino si aprì immediatamente e un elfo domestico sconosciuto gli diede il benvenuto. ‘Deve trattarsi di un nuovo acquisto’, immaginò Druella.

 

"Padroni, benvenuti." Si inchinò così profondamente che il naso quasi toccò il suolo.

 

Ignorando l'orrenda creatura, i Black cercarono gli altri membri della famiglia. Seguirono i suoni delle chiacchiere e delle risate gracchianti, che li condusse verso una grande camera che veniva spesso utilizzata per celebrazioni importanti.

 

Tutto nella stanza era mal abbinato.

 

C'erano specchi con la cornice dorata e divani bianchi immacolati che erano quasi accecanti, illuminati dai numerosi lampadari di cristallo che pendevano dal soffitto eccessivamente alto.

 

Il tavolo da pranzo era decorato con un centro tavola lavorato a maglia e un vaso color avorio pieno di piume arancioni e verdi.

 

In fondo alla stanza c'era un tavolo cerimoniale color nocciola scuro, finemente intagliato, su cui era abbandonato un brutto busto di un uomo grasso con baffi a punta, insieme a due pugnali scuri e un posacenere di ossidiana.

 

Non era raro che tutta la famiglia si riunisse per la consueta condivisione di notizie, strategie aziendali e qualche occasionale pettegolezzo. Tuttavia, in questa occasione sembrava che l’aria fosse densa di tensione. Era chiaro che si stava evitando un argomento di discussione, ma che tuttavia avrebbe dovuto essere inevitabilmente affrontato.

 

Zia Lucrezia era seduta accanto a suo fratello Orion, i suoi sussurri si fondevano con quelli degli altri, il chiacchiericcio amplificato dall'alto soffitto.

 

Suo marito Ignatius fu lasciato alle prese col suocero, un'espressione addolorata dipingeva il suo viso. Orion ascoltava con uno sguardo vacuo, desiderando di poter essere altrove.

 

Dall'altro lato della stanza, il resto della famiglia stava a disagio, conversando per tenere a bada qualsiasi silenzio imbarazzante. Walburga sembrava essere l'unica con aria serena; sedeva comodamente su un divano, con le gambe divaricate in modo poco femminile.

 

Lo zio Alphard fu il primo a notare l'ingresso del fratellino.

 

"Alla fine hai deciso di presentarti," rise. Subito il resto della famiglia si è precipitato a salutarli, probabilmente solo come scusa per sciogliere la tensione, e alcuni ne approfittarono per soffocare le graziose ragazzine con eccessivo affetto.

 

Irma pizzicò immediatamente ciascuna delle bambine sulle guance.

 

"Lasciami tenere in braccio la piccola Cissy!" Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, prese tra le braccia la bambina di due anni. Narcissa sembrava piuttosto a suo agio nel petto morbido e nelle braccia carnose di sua nonna.

 

"Abbiamo lo stesso mento, non credete?"

Irma Black nata Crabbe non era considerata una donna attraente, ma aveva alcune caratteristiche degne di nota: il suo doppio mento era decorato con una graziosa fossetta, un tratto che aveva trasmesso a tutti i suoi nipoti; le sue orecchie erano piccole e sempre ornate con pesanti gioielli e i suoi occhi color miele avevano palpebre pesanti e folte ciglia nere.

 

La donna aveva una presenza molto calda e accogliente. Al contrario, suo marito Pollux aveva occhi neri e penetranti e zigomi alti, che gli conferivano un aspetto regale e severo.

 

Dopo un freddo benvenuto da parte di zia Cassiopea, che probabilmente era ancora arrabbiata perché suo nipote non aveva chiamato nessuna delle sue figlie come lei, strinsero la mano a Sir Arcturus Black e ai suoi fratelli: Lycoris e Regulus.

 

Arcturus era il capo della casata, e il suo primo e unico figlio Orion era l'erede della nobile e più antica casata dei Black, un titolo che comportava molte pressioni e responsabilità.

 

La passività e l'incompetenza dell'erede erano spesso argomento di discussione per la famiglia, spaventata per l'enorme fortuna rinchiusa nel caveau condiviso alla Gringott.

 

Lo stesso Arcturus era molto scontento dell'incompetenza di suo figlio e capì che sposarlo con una famiglia sconosciuta avrebbe potuto portare al disastro: suo figlio aveva bisogno di una moglie forte e astuta che lo sostenesse. Tuttavia, mettere il destino della loro nobile famiglia nelle mani di una sconosciuta era un rischio che nessuno era disposto a correre.

 

A ventotto anni, Orion non mostrava alcun interesse per il matrimonio. Non era raro rimanere celibe nella loro famiglia (lo erano entrambi i fratelli di Arcturus), tuttavia l'erede aveva più obblighi della maggior parte di loro, e questo era uno di quelli. La mancanza di interesse di Orion per l'argomento stava rendendo suo padre furioso, che quindi prese in mano la situazione.

 

Sedettero, pronti per la cena, con i capi dei rispettivi rami alle estremità opposte del lungo tavolo, alla rispettiva destra il resto della famiglia era seduto in ordine gerarchico.

 

Per i primi minuti l'unico rumore fu il tintinnio degli utensili contro i piatti d'oro, finché qualcuno non ruppe il silenzio.

 

"Ho visto il nuovo Ministro del Dipartimento per l'Applicazione della Legge sulla Magia. il sanguemarcio ha persino osato salutarmi la settimana scorsa," schernì Regulus. "Di anno in anno diventano sempre più audaci, è assurdo!" Sperava di rompere il ghiaccio  e mettere suo nipote a suo agio.

 

"Lo so! Hanno anche osato ispezionare la nostra casa,” ha espresso Cassiopea. "Non mi libererò del mio pugnale, non mi interessa se è illegale."

 

"Non preoccuparti Cass. Poche monete d'oro e si piegheranno come puttane, come fanno sempre," disse Pollux rassicurando la sua amata sorella.

 

"Pollux, per favore! Usare un linguaggio così volgare davanti ai bambini."

 

"Irma cara, l'unica cosa oltraggiosa è che le mie bellissime nipoti dovranno passare il resto della loro vita in mezzo a questa sporcizia."

 

"A proposito, Bella ha già manifestato la sua magia?" chiese Irma dolcemente, pronta a coprire la sua nipote più grande di complimenti.

 

Dopo aver ascoltato la domanda della moglie, il vecchio Pollux si bloccò, insieme a Cassiopea.

 

Cygnus ha colto al volo l'opportunità di vantarsi della sua primogenita.

 

"Normalmente un bambino inizia a manifestare il primo segno di magia all'età di sette anni,” disse, con un sorrisetto sul volto. "Ma sono già passate alcune settimane dal primo incantesimo accidentale di Bellatrix, ne siamo molto orgogliosi."

 

I due visibilmente si tranquillizzarono e, dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa, continuarono a mangiare.

 

"Non mi aspetto niente di meno dalla nostra nobile famiglia." Disse Arcturus, con fermezza.

 

Bellatrix si raddrizzò sulla sedia, un espressione altezzosa sul visetto: ricevere complimenti dal capo della casata era un grande onore.

 

"Grazie, Sir Arcturus," disse la bambina di sei anni, sorridendo maliziosamente. "Papà ci ha comprato anche i thostral, non vedo l'ora di cavalcarli."

 

"Intendi i thestral, mia cara? Che delizia!"

 

Druella finalmente colse l'occasione per mettersi in mostra.

 

"Li abbiamo acquistati solo la settimana scorsa, ho pensato che sarebbe stato un modo grazioso per insegnare alle ragazze la classe e il portamento. Naturalmente si prenderanno cura di loro, non è mai troppo presto per dare loro qualche responsabilità."

 

"Padre non ci ha detto che aspetto hanno, li vedete anche voi?" chiese speranzosa Andromeda, sentendosi ora autorizzata a parlare.

Si udì una risata sinistra dal lato del tavolo di Walburga.

 

"Vostro padre, zio Alphard e io abbiamo visto il nostro primo thestral nello stesso momento." Walburga ridacchiò, come se ricordasse qualcosa di divertente.

 

"Chi avete visto morire?" chiese Bellatrix eccitata.

 

Walburga sollevò lentamente la testa e alzò teatralmente il braccio, indicando uno dei tanti elfi domestici decapitati che incombevano sopra di loro, ognuno con un'espressione terrorizzata.

 

La ragazza più grande immediatamente notò l'elfo che stava imboccando sua sorella minore. Poi si trascinò il pollice sul collo con un movimento lento, lasciandolo scivolare da un orecchio all'altro, mettendo in mostra il suo sorriso sdentato. L'elfo tremava di paura.

 

Dopo un attimo di silenzio, Arcturus si schiarì la gola.

 

"Abbiamo fatto la nostra chiacchierata, ora è il momento degli affari importanti." Si alzò, sollevando il bicchiere sopra la testa.

 

"Vorrei brindare alla coppia: i lati della nostra famiglia si uniranno. Possa questa unione benedirci con eredi forti che porteranno avanti il nome della famiglia. E, naturalmente, come vuole la tradizione, cederò la proprietà di Grimmauld Place a Walburga e Orion, insieme all'onore e alla responsabilità che ne deriva. Possano i nostri antenati guidarvi con giudizio. Mi ritirerò dalla carica di capo famiglia una volta celebrato il matrimonio."

 

Dopo aver guardato ogni membro della famiglia, guardò dritto davanti a sé, incrociando lo sguardo di Pollux che si alzò, pronto a dare la sua benedizione alla coppia.

 

"Ben detto! Il tuo Orion e la mia Walburga, insieme, guideranno la nostra famiglia con saggezza e purezza degne dei nostri antenati."

 

Poi alzò la coppa piena in alto.

 

"Alla coppia, e alla nostra nobilissima e antica casata!"

 

L'attenzione del tavolo si spostò su di loro: Walburga stava soffocando un sorriso, e stava in piedi con un'aria di importanza e orgoglio. Orion, d'altra parte, sembrava che avesse appena ingoiato un rospo. Si mosse a disagio sulla sedia.

 

Dopo che suo padre lo guardò severamente, Orion si alzò e si avvicinò lentamente all'altro lato del tavolo. Walburga fece altrettanto. Si incontrarono al centro, a pochi passi dagli altri.

 

Si inginocchiò davanti a lei e tirò fuori una scatola di pelle nera da sotto le vesti.

 

L'apertura della scatola rivelò un anello, un cimelio di famiglia tramandato di generazione in generazione. Era argento brillante con un imponente smeraldo, incorniciato da piccoli diamanti. All'interno dell'anello era inciso il motto della famiglia.

 

Una al dito della nuova padrona, la coppia venne guidata dai rispettivi padri al tavolo cerimoniale. Sul tavolo erano disposti due calici vuoti, ciascuno decorato con lo stemma di famiglia, separati da un coltello nero finemente intagliato.

 

Arcturus e Pollux consegnarono silenziosamente il coltello ai loro figli. Ciascuno di loro si tagliò i palmi delle mani e lasciò gocciolare alcune gocce di sangue nei calici cerimoniali.

 

Presero il calice del loro partner, unirono le loro braccia e bevvero. L'ormai ex patriarca sorrise soddisfatto e alzò ancora una volta il bicchiere.

 

"Toujur Pur!"

 

"Toujur Pur!"

 

Tutti alzarono il bicchiere e bevvero con gioia. I fidanzati misero a posto i calici e i loro occhi si incontrarono. Lo sguardo soddisfatto e determinato di Walburga era l'esatto opposto di quello attonito del suo promesso sposo.




ATTENZIONE NOTE:
La storia è una traduzione di Danse Macabre su Ao3, se volete fare pratica di inglese o volete anticipazioni potete cercarla lì.
Ricopre gli eventi dal 1957 al 1981, ed è completamente canon-compliant, ovvero verranno seguiti gli eventi canonici dei libri più qualche informazione extra e inventata da me ma che non scredita la materia di base.

Sono attualmente a 19 capitoli, ma devono essere revisionati e tradotti in italiano, cercherò di postare in contemporanea le due versioni.
Sapendo che siamo già a quasi 50 mila parole di contenuto vi autorizzo a bruciarmi la casa se dovessi sparire e lasciare la mia opera incompiuta... ma datemi tempo per favore.

verranno messe nelle note le spiegazioni di certe decisioni e riferimenti ai libri, per sicurezza e perchè la mia pignoleria non guarda in faccia a nessuno... spero di non avervi annoiato... è solo l'inizio.

Il prossimo capitolo sarà il vero primo capitolo e sarà ambientato 5 anni dopo, personalmente considero questo capitolo come un prologo.

Grazie mille della vostra attenzione e buone feste.






 

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Capitolo 2
*** Il Ballo del Re ***


I lampi di luce calda e accecante non riuscirono a disturbare Walburga, che rimase impassibile come sempre, guardando dritto nell'obiettivo.

Tra le sue braccia dormiva il suo bambino, imperturbabile, mentre il maggiore, Sirius, l'erede, sedeva in grembo a suo padre, imitando la sua espressione annoiata.

Le sue unghie affondavano sulla sua spalla.

Dietro la coppia c'erano Arcturus, Pollux e sua moglie.

Orion guardò il suo secondogenito. Regulus aveva un viso da cherubino, incorniciato da riccioli scuri. Aveva preso il nome dal suo amato zio, morto subito dopo la nascita del suo primogenito, e dal suo austero padre.

La paternità non aveva curato l'indifferenza di Orion, né la sua passività. Si sentiva a suo agio nel fatto che sua moglie si prendesse cura dell'istruzione dei figli, così come degli investimenti della famiglia.

"Ora una con tutta la famiglia," disse il fotografo, facendo cenno a tutti di avvicinarsi.

Il resto della casata aspettava da una parte, fuori dall'inquadratura.

Si avvicinarono tutti alla famiglia nucleare, in posa, ignorando gli ospiti che avrebbero dovuto intrattenere.

La mano di Cygnus poggiava sulla spalla di Bellatrix e Narcissa si sedette sulle sue ginocchia, mentre Andromeda teneva la mano di Druella.

Lo zio Alphard stava goffamente al centro, con un bicchiere di whisky incendiario in mano.

Il resto della sala da ballo era riempito dal rumore delle risate e chiacchiere degli ospiti, che aspettavano pazientemente che i proprietari finissero i loro affari.

"Va bene così," disse la matriarca, congedando il fotografo con un gesto della mano.

La famiglia si disperse. Orion fuggì immediatamente nel suo studio, mantenendo lo sguardo saldamente fisso sul terreno sotto i suoi piedi, per evitare di stabilire un contatto visivo con chiunque.

Alphard lasciò che Andromeda bevesse un sorso del suo drink, ridacchiando, e prima che lei potesse iniziare a tossire se ne andò velocemente per scappare in un angolo privato, dove iniziò a chiacchierare con zia Cassiopea, cercando di nascondere il suo divertimento.

Walburga schioccò le dita irritata:

"Kreacher, porta i bambini di sopra, è ora del loro pisolino."

Il vecchio elfo si affrettò verso il neonato, che al momento era tenuto in braccio da sua cugina.

"Cissy, dai Regulus alla servitù, fai la brava!" rimproverò Druella.

La ragazzina dai capelli dorati rivolse all'elfo uno sguardo diffidente, quasi odioso, e strinse il bambino contro il suo petto.

"Kreacher si prenderà cura di padron Regulus, non preoccupare, Miss Cissy," promise.

La bambina di sei anni lo guardò con diffidenza, ma alla fine cedette.



Le più importanti famiglie magiche erano state invitate al ballo per celebrare la nascita del nuovo arrivato della Nobile casata dei Black.

Dopo molti anni, Narcissa riuscì finalmente a riconoscere la maggior parte delle persone presenti, gli estranei che vedeva durante la maggior parte delle funzioni.

Si erano formati piccoli gruppetti di persone sparsi per la stanza.

I Nott e i Parkinson chiacchieravano animatamente con i Crabbe. Nonna Irma ne approfittò per controllare come stessero i suoi parenti.

Notò suo zio Caspian parlare con sua madre, con il cuginetto Evan al suo fianco.

Si avvicinò alle sorelle al centro della stanza, dove stavano ascoltando suo padre spettegolare con i suoi colleghi o, come spesso lo chiamava, parlare d'affari.

"Vorremmo congratularci ancora con voi, Lady Black. Avete organizzato una celebrazione meravigliosa, ci scusiamo per non aver potuto partecipare a quella precedente."

"Non sono necessarie scuse, signora Rowle. Come avrebbe potuto essere presente? Non eravate stata invitata."

Le labbra di Walburga si curvarono in un sorriso falso, mentre si divertiva a testare i limiti della donna.

"Certamente," rispose, umiliata.

"Deve essermi passato di mente." La signora Rowle respirò animatamente per riprendersi, e il signor Rowle tentò disperatamente di cambiare argomento per il bene di sua moglie.

"Ho sentito che Tuft si dimetterà all'inizio del nuovo anno."

"Un imbecille incompetente, non mi sorprende minimamente," ha commentato il vecchio Pollux Black.

"Anche se, devo ammettere che il possibile successore potrebbe essere molto peggio."

Intervenne uno dei colleghi di Cygnus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio. "Sono solo voci, tutti sanno che non accadrà, faremo in modo che non accada."

"Vorrei essere sicuro quanto te, Corvus. Tuttavia, considerando che stiamo perdendo potere sul ministero anno dopo anno, la possibilità di un Primo Ministro sanguemarcio sta diventando estremamente allarmante," disse Cygnus.

"Anche considerando l'opzione peggiore, se Leach dovesse venire eletto, sono certo che se minacciassimo di dimetterci lui dovrà fare altrettanto, tutti sanno che portiamo avanti noi il ​​ministero, che senza le nostre generose donazioni non andrà da nessuna parte."

Cygnus, stanco di discutere con persone inesorabilmente testarde, cercò di cambiare argomento.

"Probabilmente hai ragione, vecchio amico."

Cygnus pose rapidamente fine a quella noiosa conversazione. Fece il suo miglior sorriso e iniziò la sua recita.

"Quasi dimenticavo di fare i complimenti al giovane Rodolphus, essere Prefetto è un grande onore. Devi essere molto fiero, Corvus."

Il signor Lestrange guardò altezzosamente il figlio maggiore. "Che gentile da parte tua ricordarlo, la tua memoria non ti tradisce mai."

"Vorrei che fosse vero, ma dovrò chiederti di ricordarmi l'età di Rabastan. Bellatrix andrà a Hogwarts l'anno prossimo, speravo andassero insieme."

Il signor Black sperava di spostare l'attenzione sulla figlia maggiore.

"Rabastan ha l'età della tua Andromeda, sembra solo più grande. Ma sono sicuro che sarà un onore per Rodolphus accogliere Bellatrix a casa Serpeverde, non è vero, figliolo?"

"Sì, padre," rispose educatamente Rodolphus, senza però incontrare lo sguardo di nessuno.

Rodolphus Lestrange era davvero un ragazzo strano: il suo sguardo vacuo distraeva, i denti storti e i capelli scuri non aumentavano il suo fascino.

Bellatrix era divertita: era chiaro che il signor Lestrange aveva bisogno di avvicinarsi a suo padre, e usare suo figlio Prefetto era uno scambio equo. Dopotutto un alleato, o meglio ancora un ostaggio, sarebbe stato molto utile.

Proprio mentre Corvus stava per continuare, una voce lo interruppe. Era profonda e fredda, sia nel tono che nel ritmo.

"Spero che tu stia educando tuo figlio nel migliore dei modi, Corvus. Sei stato terribilmente assente ultimamente. Dove sei stato in quest'ultimo mese? Romania, se non sbaglio?"

L'attenzione si è spostata sull’oratore. Narcissa si sentiva turbata. Non riconobbe l'uomo, né il ragazzo accanto a lui, che, supponeva, fosse suo figlio.

Il ragazzo non dimostrava più di otto anni, aveva capelli d'un biondo pallido e lunghi fino alle spalle, gli occhi grigi lo facevano sembrare norvegese piuttosto che inglese.
 
C'era senza dubbio una innegabile somiglianza tra lui e suo padre. Il naso dell'uomo, però, era leggermente adunco, a differenza di quello del bambino, più lungo e delicato,e sfoggiava dei baffi ben curati, aveva lunghi capelli raccolti ordinatamente in una coda bassa.

Se un uomo era abbastanza arrogante da mettere apertamente in discussione una famiglia potente come i Lestrange, allora doveva provenire lui stesso da una famiglia nobile, se era così, perché lei non riconosceva l'uomo e il ragazzo misterioso con gli occhi tristi.

Non sembrava un "neo ricco", l'uomo si atteggiava come un purosangue importante.

La bambina notò la spilla sul petto dell'uomo, era nera e verde, con un drago sputafuoco su ciascun lato, al centro c'era una "M" maiuscola scritta in corsivo.

La moglie del suo prozio Arcturus era una Macmillan, lo stemma di famiglia tuttavia non somigliava a quello sul petto dell'uomo, sperando che l'uomo facesse parte delle sacre 28, solo la famiglia Malfoy rimaneva come opzione.

Distratta dai suoi pensieri, non notò l'aria rarefatta che circondava la stanza.

"Albania. Ed è stato un grande onore accompagnarLo nel suo primo viaggio.
Si ricorderà di chi è disposto a fare sacrifici per la nostra causa."

Il signor Lestrange trattenne a malapena la sua rabbia. Prima che potesse continuare, il signor Black si intromise tra i due.

"Penso che queste siano questioni che non dovrebbero essere discusse con i bambini nella stanza, non sei d'accordo, Abraxas?" rispose Cygnus, cercando di mantenere il controllo.

"Chiaramente." Rispose il misterioso uomo biondo. Walburga batté velocemente le mani due volte.

"I bambini vadano a giocare altrove, i balli stanno per cominciare."

I bambini secondo la tradizione purosangue erano i pupilli sotto i quindici anni, quando venivi ufficialmente accolto nell’alta società.

Momentaneamente incantata, la ragazza venne presa per mano da Andromeda e condotta fuori dalla stanza, al piano superiore.

Notò il ragazzo pallido parlare con Crabbe e Goyle, non aveva molta confidenza con quest'ultimo ma era lontanamente imparentata con i Crabbe tramite sua nonna, quindi pensò che ci si potesse fidare del ragazzo.

"Crabbe, posso parlarti un momento?"
Il ragazzo dall'aria stupida annuì.

Una volta sola in un angolo cominciò a fare domande.

"Chi è il ragazzo biondo?"

"Si chiama Lucius, della famiglia Malfoy, ha un anno più di noi."

"Perché non lo conosco, non era al ballo di Sirius due anni fa?"

"No." Semplicemente rispose il ragazzo.

Narcissa ribolliva di rabbia, una persona che non era stata invitata all'evento più importante del decennio, come riportava la Gazzetta del Profeta, non era degna di essere alla sua presenza;

O peggio, e se la famiglia del ragazzo fosse stata invitata e avesse rifiutato,’chi credono di essere?’', pensò la bambina, non presentarsi al ballo in onore dell'erede della loro casata aristocratica. Assurdo.

"Grazie, Crabbe."

Il ragazzo paffuto sorrise luminosamente e tornò dai suoi amici, vide subito gli sguardi curiosi degli altri due, chiaramente interrogativi sul loro amico.

Il ragazzo biondo -Lucius- la fissava, e lei non osava distogliere lo sguardo.

"Chi stai guardando?"

Interruppe Bellatrix, il piccolo Evan Rosier le teneva la mano, e lei lo trascinava come un cane attraverso la stanza in modo piuttosto rude.

Rimasta sola con le sorelle, Narcissa chiese: "Di cosa stavano parlando?"

"I Cavalieri di Walpurgis." Rivelò Bellatrix con sinistra eccitazione.

"Chi?"

"C'è una voce che circola da un po', su un mago oscuro, che ha il potere di rivaleggiare Silente. Dicono che voglia creare un nuovo mondo per noi purosangue e restituirci il potere che avevamo una volta. Il padre di Evan è uno dei suoi più fidati, lo ha incontrato a Hogwarts. Me lo ha detto lui stesso."

‘Questo spiega perché Bellatrix scompare sempre con lo zio Caspian durante i pranzi Rosier-Black’, pensò Narcissa.

"Anche Lord Lestrange è uno dei suoi seguaci?" chiese Andromeda.

"Visto il modo in cui parlava credo che sia altamente probabile, quasi certo."
Bellatrix monopolizzò la conversazione, come sempre.

"Ma Bella, padre dice sempre che siamo già il meglio del meglio, perché dovremmo avere bisogno di lui?" Cissy rispose altezzosamente.

"Perché i sanguemarcio e i traditori sono gelosi di noi e vogliono toglierci il potere. Non hai sentito parlare del possibile nuovo primo ministro, e delle ispezioni senza fine nelle nostre case, reclamando i nostri vecchi artefatti magici, a cosa pensi che servano? Scuse patetiche per rinchiuderci ad Azkaban e portarci via tutto il nostro oro. È già cominciato, Cissy, sei semplicemente troppo giovane per vederlo."

Bellatrix notò che le sue sorelle tremavano di paura e le rassicurò immediatamente con un forte abbraccio.

"Non dovete preoccuparvi, vi proteggerò sempre."

"Nostro padre non permetterà ai sangue sporco di portarci via il nostro maniero, vero, Bella?" chiese Narcissa, preoccupata.

"Certo che non lo farà."

Bellatrix fece del suo meglio per calmarle.

"Avete visto prima come quella vacca grassa stava attaccata al sedere di zia Walburga, piuttosto patetico." La ragazza dai capelli corvini cambiò argomento, cercando di rassicurare le sue sorelle.

"Di chi parli?"

"Della signora Rowle, chiaramente."

"Bella, quanto sei scortese; è solo incinta." Rispose Andromeda, rimproverando la sorella.

"Queste sono solo voci, Andy."
"Ma potrebbe esserlo."
"Vedendola è altamente probabile."
"Cissy!"

Tutte e tre sogghignarono sgraziatamente e continuarono a spettegolare.

"A proposito di ruffianate, Lord Lestrange sembrava troppo ansioso di farti accogliere da suo figlio a Hogwarts." disse Narcissa, dopo aver dato una rapida occhiata a Rabastan, assicurandosi che fosse abbastanza distante.

"Esattamente, e sono sicuro che i soldi del papino non c'entrino niente con il fatto che sia diventato Prefetto."

"Andiamo, Bella. Forse se lo meritava."
Disse Andromeda, dando allo strano ragazzo il beneficio del dubbio.

"Si sa che i Prefetti vengono informati del loro status durante l'estate, allora perché ha ricevuto la sua lettera solo adesso? Non ci credo. So solo che quando diventerò Prefetto sarà perché me lo sarò meritato.”

"Vuoi dire SE, Bella."

"Voglio dire QUANDO, Andy!"


Mentre gli adulti ballavano e chiacchieravano, i bambini giocavano, formando piccoli gruppi, rispecchiando le dinamiche e l'atteggiamento dei loro genitori.

Le ragazzine rimasero insieme tutta la notte, ignorando completamente il resto degli invitati; facendo eccezioni occasionali per Evan, controllandolo di tanto in tanto per assicurarsi che non masticasse il tappeto della zia.

Prima di accorgersene, gli altri bambini furono congedati e pronti a tornare a casa;
Loro, tuttavia, lo avrebbero trascorso il resto delle vacanze di Natale a Grimmauld Place con il resto della famiglia.

Una volta soli tutti andarono subito a letto, le tre sorelle erano così esauste che cedettero subito al sonno, abbracciate nel letto king size.

La notte che seguì fu senza sogni; una volta arrivato il mattino i raggi del sole penetrarono oltre le tapparelle, disturbando fastidiosamente il loro sonno.

Tuttavia, fu il vecchio elfo domestico a svegliarle brutalmente.

"La padrona dice alle signorine che la colazione è pronta, Kreacher deve dire alle signorine di scendere." Disse Kreacher con la sua voce gracchiante.

Stordite e in abiti da notte, le ragazze camminarono per le scale sbadigliando e stropicciandosi gli occhi.

L'elfo si era già smaterializzato ed era impegnato a dare da mangiare al giovane Sirius, che sputò di proposito tutto quello che gli finiva in bocca, solo per far dispetto al povero Kreacher.

Orion stava sorseggiando il suo tè al gelsomino mentre leggeva la Gazzetta del Profeta, mentre Alphard sbirciava dalla sua spalla.

"Eccovi qua, vi siete divertite ieri sera?" Chiese gentilmente nonna Irma.

Nessuno in realtà voleva sentire una risposta onesta, quindi tutte e tre risposero passivamente annuendo e mormorando in modo affermativo.

Poi gli adulti continuarono le lamentele sconclusionate nei confronti dei loro cosiddetti "ospiti".

"Annunciare la gravidanza durante la festa per MIO figlio, certe persone non hanno senso della vergogna," ha commentato Walburga.

"Te l'avevo detto." Sussurrò Andromeda a Bellatrix.

"Voleva solo rubarti un po' di attenzione. È chiaro che si sentiva intimidita, soprattutto dopo che l'hai umiliata davanti a tutti." Druella cercò di confortare sua cognata.

Fu allora che Narcissa, che stava mescolando il suo porridge, chiese:

"Madre, il signor Malfoy è un uomo importante?"

"Perché me lo chiedi, e come fai a sapere chi è?" chiese Druella, piuttosto infastidita dalle domande della figlia.

"Dalla spilla sul petto, c'era sopra lo stemma della sua famiglia."

"Beh, almeno è bello sapere che hai prestato attenzione alle mie lezioni."

La bambina allora esortò con impazienza la madre a rispondere alla domanda, ma fu ignorata.

"È il consigliere del Ministro sui pregiudizi Babbani, è in stretto contatto con lui;
e dici di averlo riconosciuto solo dalla spilla?" rispose misericordiosamente Cygnus, che sembrò molto colpito.

"Perché volevi saperlo?" Poi aggiunse.

"Volevo solo sapere se era abbastanza importante da aver partecipato alla celebrazione di Sirius due anni fa, o se gli ha mancato di rispetto non presentandosi, tutto qui."

Tutta la sala rise, divertita dal tono offeso della ragazzina.

"Oh cielo, è molto carino da parte tua preoccuparti per tuo cugino." Lodó Irma, contenendo una risatina divertita.

"E poi aveva troppe cose di cui preoccuparsi in quel momento." Alphard sussultò, sembrava che stesse trattenendo il fiato, pronto a sputare un argomento di conversazione succoso.

Ma prima che potesse fare la grande rivelazione, il vecchio Arcturus lo interruppe, volendo essere lui a dirlo.

"Stava organizzando il funerale della moglie, lei è morta misteriosamente e nessuno sa come. La gente ne ha parlato per settimane quando accadde!"

"NOI ne abbiamo parlato per settimane e penso ancora che sia colpevole." Walburga si unì alla conversazione.

"Ma queste sono solo voci." Druella specificò.

"Voci a cui credevo fermamente, e ci credo ancora."

"Walburga, per favore. Credi davvero che abbia qualcosa a che fare con tutto questo?"

"Ne sono certa. I Malfoy hanno prodotto un unico erede per generazioni e i nomi delle loro mogli non sono registrati nel loro albero genealogico ufficiale alla Gringott, è chiaro che hanno qualcosa da nascondere!"

"Devi ammettere che è sospetto, Druella," disse Cygnus, difendendo sua sorella.

"Possiamo per favore smetterla di spettegolare come scolarette? Vieni qui Cygnus, gioca contro di me."

Considerando la passione di Pollux per i pettegolezzi e le lamentele era chiaro che fosse solo una scusa per intrappolare suo figlio in un'altra partita a scacchi magici.

"Quest'anno vincerò, lo sento."

Mentre i due giocavano, Arcturus si alzò.

"Dato che stavamo parlando di famiglie potenti prima che il discorso si dissipasse in inutili chiacchiere, lasciate che vi faccia una domanda ragazze: cosa rende la nostra nobile famiglia la più potente di tutta l'Inghilterra, Bellatrix?"

"La nostra influenza al ministero?"
Rispose la bambina, incerta.
Non del tutto soddisfatto, Arcturus continuó.

"Andromeda?"
"I legami che abbiamo con altre famiglie purosangue."

"Narcissa?"
"La nostra discendenza."

"Queste sono tutte risposte corrette, ma voglio che voi guardiate l'arazzo di famiglia."

Era glorioso, si ergeva su due piani, lunghi e intricati rami dorati e verdi decoravano i nomi degli antenati della casa, tuttavia pochi volti e nomi furono bruciati, a rappresentare il loro tradimento.

"Guardate i vostri nomi."

"Che hanno di speciale?" chiese Bellatrix, irritata.

"Ci sono. La maggior parte delle famiglie purosangue dimezza le proprie risorse, trascurare le donne della famiglia potrebbe portare alla perdita di un possibile pezzo chiave. Tutti i membri della nostra casata hanno la stessa importanza."

Il suo sguardo si fece improvvisamente più cupo e indicando uno degli anonimi volti bruciati aggiunse:

"E le stesse aspettative, quindi è meglio che voi siate all'altezza e non le deludiate.
Tutti siamo uguali, tutti siamo sacrificabili."

Le ragazze si interrogavano spesso sulla contraddizione della loro famiglia, tutto quello a loro donato poteva essere tolto senza esitazione dalle medesime persone, la paura di perdere soldi, potere e prestigio era niente in confronto al 'vuoto', essere dimenticate e portare vergogna alla famiglia era davvero il destino peggiore di tutti.

"È tutto chiaro, ragazze?"

"Sì, Sir Arcturus." Risposero le sorelle a capo chino.

La mattina continuò in silenzio, mentre le sue sorelle giocavano, correndo per la stanza, Narcissa salì silenziosamente in grembo a suo padre, osservando incuriosita la partita, con la testa appoggiata sul suo collo.

"Regina in E-5"
La mossa pose fine alla partita.

"Bella partita, padre. Comunque adesso devo andare, ho degli affari importanti da sbrigare."

"Possiamo venire con te, padre?" Chiese la ragazzina.

Cygnus era chiaramente di buon umore quel giorno.

"Solo se vi preparate in un lampo."

Una volta pronti i quattro scesero al camino e, prima di scomparire nel mezzo di fumi verdi, ripeterono tutti: "Knockturn Alley!"

La famiglia era circondata da un vicolo buio, era chiaro che stava succedendo qualcosa di sospetto.

"Adesso ragazze statemi molto vicine e non separatevi. Non ci vorrà molto."

Evitando maghi dall'aspetto strano e continuando a camminare si ritrovarono davanti a un negozio polveroso.

"Magie Sinister" diceva l’insegna.

"Ricordavi, non separatevi e non toccate assolutamente nulla."

Incitò l'uomo con tono autorevole. Narcissa guardò Bellatrix, sembrava insolitamente eccitata, notando la curiosità di sua sorella Bella sussurrò:

"È qui che LUI lavorava."

Una volta entrati l’uomo salutò il proprietario: Caractacus Burke.

"Signor Burke, buonasera." Salutò educatamente, Cygnus.

"Mr. Black, è sempre un piacere. Che adorabili signorine mi avete portato!"

Disse il vecchio negoziante, sorridendo ampiamente e mostrando i suoi denti giallastri.

"Ho bisogno che mi teniate alcuni oggetti, dietro compenso ovviamente."

"Queste ispezioni stanno sfuggendo di mano; sono tempi duri per tutti."

"Gli affari stanno andando a rilento?"

"Niente affatto, ma avrò bisogno di un nuovo assistente da quando Riddle se n'è andato. Ha sentito che la signora Smith è morta di recente? Che peccato, era una delle mie migliori clienti."

"Assassinata nientemeno che dal suo elfo domestico!" Entrambi gli uomini sembravano disgustati e arrabbiati allo stesso tempo.

Mentre il padre era impegnato a conversare, ciascuna sorella colse l'occasione per sbirciare con discrezione gli strani oggetti intorno a loro, facendo attenzione a non perdere di vista il padre, non osavano disobbedire ai suoi ordini, ma lanciandosi sguardi giocosi ogni volta che qualcuno vedeva qualcosa di accattivante o semplicemente divertente.

Bellatrix stava per voltarsi, finalmente abbastanza coraggiosa da avventurarsi nel negozio da sola, in quel momento la mano ferma di Cygnus premette contro la sua spalla, poi le afferrò saldamente il polso e la tirò fuori dal negozio.

Le sue sorelle seguirono obbedienti.

Bella continuò a camminare guardandosi dietro, passo dopo passo l’insegna diventava illeggibile.









ATTENZIONE NOTE:
effettivamente la decisione di pubblicare il primo capitolo poco prima delle vacanze di Natale non è stata geniale...ma vabbè 

questo (vero) primo capitolo si svolge intorno alle vacanze di Natale del 1961, Sirius e Regulus sono nati e saranno personaggi molto importanti.
il vecchio Regulus e Lycoris sono morti, non potevo gestire 70 membri della famiglia.

famiglie importanti sono presentate, Lestrange e Malfoy, ma anche nomi noti come Crabbe e Goyle, e per alcuni Rosier.

il titolo viene dal fatto che uno dei significati di Regulus è proprio principe o piccolo re. 

i riferimenti ai libri iniziano già, viene infatti implicitata la morte di Habziba (come cazzo si scrive? vabbè avete capito) e quindi di conseguenza la coppa di Tassorosso.
il diadema di corvonero è stato recuperato in Albania, ma non sta ancora ad Hogwarts. 
la situazione politica è stata esplorata dalla Rowling su pottermore tempo fa, ma come ho detto, considererò canoniche le informazioni che non smentiscono la materia di base. inoltre penso abbia molto senso che voldemort salga al potere grazie a un malcontento comune dei purosangue.

per ora è tutto, i prossimi due capitoli sono praticamente pronti.
grazie mille della vostra attenzione <3

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Capitolo 3
*** La Bestia ***


ELETTO NUOVO MINISTRO:

NOBBY LEACH DIVENTA IL PRIMO PRIMO MINISTRO NATO BABBANO DELLA STORIA DELLA MAGIA




 

Il titolo era oscenamente grande e sotto c'era una foto che mostrava il nuovo Primo Ministro che sorrideva trionfante mentre stringeva la mano al suo predecessore.

 

Inutile dire che nessuno del circolo purosangue fosse contento della notizia, e leggere quell'articolo sulla Gazzetta del Profeta lasciò loro l'amaro in bocca.

 

Quasi due intere pagine occupate per descrivere queste elezioni come un passo verso il progresso e l’accettazione, e sostanzialmente rappresentando Leach come il candidato perfetto.

 

Cygnus sospirò, irritato. Sedeva al suo solito posto accanto al caminetto, con un segugio obbedientemente seduto ai suoi piedi.

 

"Quindi questo è il mondo in cui vivranno le mie figlie."

 

"Così sembra," rispose la moglie con disinvoltura, impegnata nella lettura del suo romanzo.

 

"Questa è una cosa seria, Druella. Ti rendi conto che il primo anno di Bellatrix a Hogwarts sarà con un sangue sporco come Ministro della Magia? Che disonore."

 

Gettò la Gazzetta del Profeta sul tavolo, facendo drizzare le orecchie al cane.

 

"Non solo, ma con degli insegnanti così incompetenti... Se non fossi così affezionato alla tradizione le avrei mandate tutte a Durmstrang!"

 

Druella alzò lo sguardo dal suo romanzo.

 

"Penso che tu stia coinvolgendo troppo le ragazze in questioni politiche. Voglio che Bella si diverta e faccia amicizia a Hogwarts, quindi per favore non sembrare troppo scontroso a cena oggi."

 

Abbassò di nuovo lo sguardo sulle pagine. "Non voglio che tu la sconvolga, è così entusiasta di andare finalmente a scuola."

 

Cygnus rifletté sulle parole della moglie, accarezzando la testa del cane.

 

"Hai ragione come sempre, mia cara." Si alzò e il cane guardò con curiosità.

 

"Oggi andremo tutti a Diagon Alley, per prendere tutto ciò di cui Bella ha bisogno." Baciò dolcemente la guancia di Druella e si sedette accanto a lei sul divano.

 

"E comprarti un vestito nuovo."

 

Lei sorrise e, dopo essersi guardati maliziosamente, tornò a leggere. Cygnus riprese in braccio il Profeta e voltò pagina rumorosamente.

 

"Bartemius Crouch e coniuge annunciano la nascita del loro primogenito: Bartemius Crouch Junior... Che originalità."



 

Le tre bellissime sorelle si rilassavano e chiacchieravano nel loro luogo preferito del maniero: la sala di Astronomia.

 

Non c'era bisogno della luce delle candele per illuminarla, il soffitto era magicamente incantato per replicare le costellazioni della galassia. Il cielo era collegato alla sfera di cristallo poggiata sull'armadio, per poter zoomare su qualsiasi area di interesse.

 

È stata creata per scopi accademici, tuttavia nelle mani di una bambina era solo un aggeggio visivamente gradevole.

 

Comodi divani neri e un bellissimo tavolo in mogano donavano alla stanza un'elegante 'savoir faire', il tappeto ricordava l'intricato disegno del loro famoso albero genealogico, ma la parte più preziosa era la biblioteca, piena di libri scelti o regalati a ciascuna di loro.

 

Bellatrix stava giocando con una bambola Voodoo, un souvenir della luna di miele dei loro genitori di cui si erano incautamente dimenticati. Piantò degli aghi negli occhi della bambola mentre le sue sorelle la guardavano con crescente preoccupazione.

 

"Bella, e se fosse collegato a una persona? Potresti fare del male a qualcuno!"

Andromeda, come sempre, cercò di essere la voce della ragione.

 

Bellatrix alzò gli occhi al cielo. "Tranquilla, Andy. Non vedo nessun capello. E poi, se funzionasse, non sarebbe comunque legata a una persona rispettabile."

 

Prima che Andromeda potesse rispondere, Narcissa chiese aiuto a sua sorella per regolare il planetario. Lanciò alla sorella di mezzo uno sguardo di avvertimento, cercando di evitare conflitti inutili.

 

Dopo essersi stancate dello spazio chiuso, decisero di andare in giardino.

 

Bella prese a braccetto Andromeda e scesero le scale in fretta, inciampando l'una nei piedi dell'altra.

 

Il giardino del maniero era un paradiso verde. Le tre ragazze hanno sempre saputo quanto fossero fortunate rispetto ai loro cugini, costretti a vivere nella claustrofobica casa della città.

 

Grimmauld Place era la storica casa di famiglia, ma un posto molto triste in cui crescere.

 

Il giardino era perfettamente simmetrico, con siepi che conducevano allo spiazzo circolare, al centro del quale sorgeva una fontana in marmo. Era piuttosto noiosa in design, eppure i rampicanti che la decoravano le conferivano un tocco antico e intrigante.

 

Bellatrix saltò davanti a sua sorella e Andromeda temette che fosse diretta alle stalle, dove la sua amata thestral, Euriale, stava sicuramente riposando a quest'ora del giorno. Fu presto ovvio che non dovesse preoccuparsi, Bellatrix si stava dirigendo verso il capannone, dove le loro scope erano conservate.

 

Le due ragazze più piccole seguirono la sorella. Bellatrix aprì la porta e si udì un ringhio. Non appena la ragazza dai capelli corvini mise piede dentro il segugio iniziò ad abbaiare.

 

"Argo, stai zitto!"

 

"Bella, lo stai spaventando," piagnucolò la figlia di mezzo.

 

"Lo sto spaventando? la cagna non smette di abbaiare!"

 

"State calme e non muovetevi, prima o poi si calmerà." Narcissa era paralizzata dalla paura, tuttavia cercò di mantenere la calma e di non peggiorare la situazione.

 

"Non me ne vado senza le nostre scope!"

 

Bellatrix si avviò lentamente verso le scope guardando negli occhi il cane, testarda come sempre.

 

Al fatidico passo il segugio saltò e le morse la caviglia.

 

"QUESTO È TROPPO."

 

Dopo aver sentito l'urlo della sorella, Andromeda iniziò a correre.

 

Argo si lanciò in avanti, ringhiando alle sue calcagna. Andromeda corse più velocemente che le sue gambe potevano portarla, quasi atterrando di faccia più volte. Narcissa guardò con orrore mentre Argo inseguiva sua sorella.

 

Bellatrix recuperò rapidamente tre scope e ne lanciò una a Narcissa, che armeggiò per prenderla.

 

"Andiamo, forza!" Bellatrix saltò sulla sua scopa, tenendo saldamente l’altra tra le mani, e Narcissa la seguì.

 

 Si lanciarono dietro ad Andromeda, che in qualche modo era ancora davanti al segugio, anche se di poco.

 

"Cissy, non sono abbastanza veloce!" Bellatrix passò la scopa in più a Narcissa.

 

"Porta questo ad Andy!" Non appena Narcissa afferrò la scopa, corse via a velocità innaturale.

 

La bionda raggiunse rapidamente la bruna che stava scappando, con le lacrime che le rigavano il viso, e cercò di attirare la sua attenzione.

 

"Andy," agitò la scopa in aria. "Guarda sù!"

 

Narcissa abbassò la scopa, cercando di portarla a distanza sufficiente.

Andromeda provò a saltare, ma non riusciva ad afferrarla e i tentativi falliti la rallentavano.

 

Il segugio si stava rapidamente avvicinando a lei, Andromeda riusciva a malapena a sentirlo nonostante il suo ansimare. Si stava stancando.

 

"Sei troppo in alto, vieni un po' più vicino!"

 

Andromeda alzò freneticamente le braccia e inciampò, riprendendosi a malapena.

 

"NO, mi morderà!"

 

La minaccia era a pochi centimetri di distanza.

 

"NARCISSA!" Con riluttanza, la più giovane si abbassò notevolmente , e Andromeda afferrò la scopa, cercando di salirci sopra il più velocemente possibile.

 

Il segugio infernale saltò e le morse la lunga gonna, la sua mascella forte la trattenne anche mentre si alzava da terra, lasciandola andare solo quando Andromeda ebbe raggiunto un bel po' di altezza.

 

Le tre sorelle volarono via.

 

"Grazie per l'aiuto, Cissy," disse amaramente Andromeda, ancora scossa dalla caccia.

 

"Non sono io quella che è scappata come una codarda!"

 

"Solo perché eri troppo spaventata anche solo per muoverti!"

 

"IO STO BENE, COMUNQUE," interruppe Bellatrix, ricordando loro la sua ferita. La sua caviglia sanguinava ancora e sembrava essere di un verde paonazzo.

 

Le due si zittirono subito. Proprio mentre il senso di colpa le travolgeva, la maggiore scoppiò a ridere e fu presto raggiunta dalle sue sorelle, che si erano presto dimenticate del loro litigio.

 

Ridacchiando, le sopravvissute raggiunsero la porta d'ingresso, raccontando l'avventura come se non l'avessero vissuta in prima persona.



 

Druella si diresse verso l'atrio e lì fu accolta dalla vista delle tre figlie, sudate e scompigliate. Notò che la maggiore zoppicava.

 

"Bellatrix, stai sanguinando!"

 

"Proprio così, madre. Grazie per averlo notato."

 

"Non usare quel tono con me. Esigo di sapere cosa è successo. Non posso lasciarvi sole neanche per un secondo."

 

"È stato il cane! Sono passate due settimane e ancora non ci riconosce,” spiegò la più giovane.

 

Appena quelle parole uscirono dalla sua bocca la donna si guardò drammaticamente alle spalle, rivolgendo al marito uno sguardo giudicante e carico di astio.

 

"Mi hanno assicurato che fosse adeguatamente addestrato,” cercò di giustificarsi Cygnus.

 

"Lo vedo,” disse la donna indicando la ferita. "Spero che intenda fare qualcosa al riguardo."

 

Cygnus si alzò brutalmente dal divano di pelle nera e cominciò a camminare a passo spedito, portando con sé la sua bacchetta.

 

Il resto della famiglia, dopo essersi scambiati sguardi perplessi e curiosi, corse a seguirlo, alcuni più velocemente di altri. L'uomo si portò il pollice e l'indice alla bocca e fischiò rumorosamente.

 

La bestia corse, riconoscendo il suo padrone, agitando giocosamente la coda.

 

Una volta abbastanza vicino l'uomo gridò: "AVADA KEDAVRA.”

 

Tra lo sguardo compiaciuto di Bellatrix e quello sconcertato di Narcissa, Andromeda era troppo scioccata per reagire visibilmente.

 

Si avvicinò lentamente all'animale immobile, quegli occhi spenti non somigliavano a quelli sanguinari che l'avevano aggredita prima, giurava che anche il colore del suo pelo sembrasse meno vivido.

 

"Perché l'hai fatto, padre?" balbettò la bambina, mentre le lacrime le accecavano la vista.

 

"Ha ferito tua sorella." Rispose con ovvietà.

 

Mentre l'uomo si voltava per tornare a casa, guardò lentamente di nuovo sua figlia.

 

"Che questo ti sia di lezione, Andromeda. Non mordere mai la mano che ti nutre."

 

Mentre gli altri tornavano a casa lei rimase in ginocchio, incapace di alzarsi.

 

Non importa quanto ci provasse, non riusciva a smettere di piangere.






 ATTENZIONE NOTE: Il capitolo è ambientato ad Agosto del 1962, siamo molto vicini al primo anno di Bellatrix. Onestamente è il capitolo che mi piace di meno, è praticamente un filler. Ma è necessario per introdurre il ministro e Barty junior, che saranno molto importanti in futuro. La bestia rappresenta le loro scelte future… Ps i thestral sono chiamati come le gorgoni, non è particolarmente originale ma mi sembravano nomi adeguati, Bella=Stheno, Andy=Euriale, Cissy=Medusa.

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Capitolo 4
*** Il Tenente ***


Bellatrix stava guardando il soffitto mentre le sue sorelle dormivano al suo fianco.

Il suo piede si muoveva velocemente, quasi tremando, imitando il dondolio di una culla.

"Smettila di agitarti." Andromeda mormorò contro la sua spalla.

I suoi occhi erano ancora aperti, grandi e scuri, in contrasto con il suo pallore come due gocce d'inchiostro su carta bianca.

Mancava ancora un giorno al primo settembre, ansia e aspettative erano alle stelle.

"Sei sveglia?" chiese retoricamente la più giovane, i suoi occhi gelidi e acuti sbattevano ritmicamente, le sue ciglia dorate brillavano alla luce dell'alba.

All'improvviso si alzò sui gomiti, osservando Bellatrix dall'alto, sorridendo maliziosamente.

"Cosa c’è? Hai paura?"

"Paura. Io? Per favore, non farmi ridere, Cissy."

"Ma c’è l’hai,"

Narcissa scese dolcemente, premendo la guancia contro quella della sorella, sperando di essere di conforto.

"Non devi preoccuparti, Bellatrix. Sei una Black, tutti sapranno che non devono scherzare con te, devi solo realizzare il tuo scopo."

"Ho uno scopo?" chiese Bella, divertita dalla stranezza di sua sorella.

"Tutto e tutti hanno uno scopo."

"Tipo cosa?"

"Hai notato che gli abiti che indossiamo nel maniero sono sempre bianchi o in colori pastello, fuori solitamente indossiamo colori più scuri, quale pensi che sia il motivo?"

La ragazza dai capelli neri era confusa, ma incuriosita, spostò la testa di lato verso la bionda.

"Poiché sono più facili da macchiare, una macchia d'erba ha un colore diverso da una macchia di cibo, quindi nostra madre può individuare immediatamente cosa stavamo facendo senza bisogno di guardarci. Ci hai mai pensato?"

Bellatrix continuava a guardare la sorella minore, senza sapere se fosse solo la sua paranoia o un'osservazione intelligente, era tipico di Narcissa analizzare eccessivamente le situazioni.

"Qual è allora il mio scopo?" Le due ora erano faccia a faccia, i loro nasi si toccavano, gli occhi neri guardavano quelli azzurri.

"Rendere felice la nostra famiglia, ovviamente. Ma puoi crearti uno scopo tutto tuo."

"Sei così strana."

Narcissa prese il suo cuscino e lo sbatté contro la testa di Bella, svegliando Andromeda nel processo.

"Perché non potete comportarvi bene per una volta?" Poi si alzò dal letto, scoprendosi aggressivamente dalle coperte.

La più giovane la seguì subito, le afferrò il polso con la mano, poi le sussurrò qualcosa all'orecchio.

"È così che vuoi trascorrere il nostro ultimo giorno con Bella? Non voglio che se ne vada con voi che litigate."

Andromeda mantenne la testa bassa, e dopo una rapida occhiata alla sorella maggiore fece il suo miglior sorriso finto, e continuò a ignorare la questione.

Narcissa alzò le sopracciglia e sorrise, orgogliosa di aver manipolato ancora una volta la situazione. Fece a Bella un occhiolino scherzoso, poi suggerì di scendere per fare finalmente colazione.

Il porridge aveva cioccolato al posto dei soliti mirtilli, e il succo di zucca era più dolce del solito, l'elfo preparò addirittura il budino per l'occasione.

"La colazione di domani sarà ancora più buona." Commentò Cygnus.

Tutti continuavano a sorridere strettamente, quasi spaventati di rompere la strana tensione che circondava la stanza, le tre non erano mai state separate prima, e Bellatrix giurò che sua madre avesse ordinato alle sue sorelle di non lamentarsi della sua partenza.

Non l'hanno affrontata una volta, Narcissa ne ha parlato solo quel giorno. La stessa Bellatrix era preoccupata per il futuro, non vedeva l'ora che arrivasse domani, tuttavia si chiedeva se la sua assenza potesse cambiare il loro equilibrio naturale o la loro chimica.

"Quasi dimenticavo, Bellatrix; è meglio che te lo dia oggi, domani avremo altre cose di cui preoccuparci,"

Frugò lentamente nella tasca dei pantaloni e sul tavolo fu posizionata una scatolina nera, all'interno c'era un enorme anello color argento dal design pacchiano, il grande teschio occupava gran parte dello spazio, attorno ad esso il motto di famiglia era inciso, sembrava piuttosto pesante e scomodo.

"Questi anelli sono stati tramandati da generazioni, i tuoi cugini avranno quelli di Lucretia e Orion, questo era di mia sorella, Andromeda avrà quello di Alphard e Narcissa il mio."

Bellatrix indossò con riluttanza l'anello sovradimensionato, Cygnus lo colpì con la bacchetta e immediatamente l'anello si rimpicciolì per adattarsi all’ anulare della sua nuova proprietaria. Bellatrix falsamente ringraziò suo padre per il dono.

"Inutile dirlo, mi aspetto che tu finisca a Serpeverde." Ricordò, gelidamente.

"Ovviamente."

Il resto del giorno procedette con ritmi lenti, Bella aspettava pazientemente che la giornata finisse.

Ogni ticchettio dell'orologio sembrava un'eternità, Bella osservava le sue sorelline controllarla, sbirciando dispettosamente dai loro libri, lanciandole sguardi occasionali e poi tornando furtivamente alle loro attività, notò però che non solo la stavano ignorando ma anche che non interagivano nemmeno tra loro.

La quiete era davvero insolita per il maniero. Sembrava un gioco assurdo e la prima a rompere il silenzio sarebbe stata considerata la perdente, tutte le ragazzine erano troppo orgogliose per ammettere la sconfitta.

Una volta congedata dalla cena Bellatrix andò a letto, notando di non essere seguita, si rese conto che la sua ultima notte a casa, sarebbe stata anche la prima da sola.

Non ricordava una sola notte trascorsa in solitudine, c'era sempre il russare leggero di Andromeda o gli abbracci stretti di Narcissa a ricordarle che non era sola.

Piena di rabbia e risentimento la streghetta andò a letto, ma non appena le coperte nascosero il suo corpo sentì bussare leggermente alla porta.

Senza permesso le due ragazze entrarono nella stanza, per un secondo guardarono entrambe negli occhi la loro sorella maggiore, insicure, chiedendo perdono.

Una volta insieme nel letto Bella si ritrovò nel mezzo, come molte sere prima, sentì entrambe le sue braccia essere tenute dalla bruna e dalla bionda. Sembrava l'imitazione di un abbraccio vero, era pieno di affetto ma anche di disperazione e malinconia. Sapeva che questo era il loro modo di dire ‘ci mancherai'.



Diagon Alley era vivace come sempre, mentre Druella si lamentava della gente comune, la famiglia era estasiata.

"Sembra che abbiamo tutto, manca solo la bacchetta."

Cygnus rivolse alla figlia uno sguardo giocoso, lasciando il meglio per ultimo. Venne praticamente trascinato verso "Olivander’s”, mentre Druella aspettava fuori, volendo avere un po' di spazio per sé.

Una volta dentro le tre streghe esaminarono attentamente il negozio, muovendo la testa su e giù, a destra e sinistra, per memorizzare ogni dettaglio.

Poi fece il suo ingresso un uomo dai capelli grigi.

"Mr. Black, è un piacere vedervi. Queste devono essere le vostre adorabili figlie, il tempo passa sicuramente in fretta! Chi è la fortunata?"

Bellatrix si fece avanti spavaldamente.

"Vediamo… forse una bacchetta di sequoia…vediamo..."

Dopo un rapido colpo diverse scatole furono distrutte. "No, non va bene...ma certo!"

Una volta finito di blaterare tra sé e sé il signor Olivander tirò fuori una lunga bacchetta, era marrone scuro, non lucidata e piegata, sembrava rurale e obsoleta.

"Provala, signorina Black."

Dopo un rapido movimento fu chiaro che quella fosse la sua bacchetta.

"Proprio come mi aspettavo. Noce, 12 e 3/4 pollici, nucleo di drago. Questa è una bacchetta molto potente, adatta a un possessore talentoso; si aspetta grandi cose da lei."

Bellatrix armeggiò la bacchetta come una spada, chiaramente molto soddisfatta dalla descrizione. Dopo che suo padre pagò con un sorriso sul volto, tutta la famiglia marciò con grazia verso la stazione ferroviaria.

Con gelosia di Bellatrix armeggiò la sua bacchetta, ignorando tutto ciò che la circondava.

Indossavano tutti i loro abiti migliori, rifiutandosi di confondersi con la folla Babbana, una decisione che costò alla famiglia diverse occhiate curiose, ma a loro non importava, dopotutto era un giorno speciale.

Non che avesse molta importanza, considerando che la maggior parte della popolazione dei Maghi non sapeva comunque come mimetizzarsi.


Una volta sicuri che tutto fosse a suo posto, i libri, le vesti e il gufo, la famiglia si salutò.

"Spero di non essere imbarazzato dalle lamentele dei tuoi professori. Comportati bene, Bellatrix. Il tuo comportamento si riflette su tutti noi."

La ragazza dai capelli scuri ignorò il noioso 'consiglio' di suo padre e diede un'ultima occhiata alle sue sorelle, i cui occhi erano pieni di lacrime non versate.

"Stai attenta," Druella, solitamente equilibrata e composta, si stava sforzando di non apparire emotiva di fronte a sua figlia. Le accarezzò il viso con le mani curate e prese rapidamente le distanze.

"Prometti di scriverci," disse Andromeda, la sua voce era più acuta e lamentosa.
Contro i costumi purosangue le tre si abbracciarono forte, salutandosi finalmente.

Una volta sul treno salutò per l'ultima volta la sua famiglia, il suo viaggio era appena iniziato.

Trascorse i primi minuti sul treno ignorando i ragazzi e le ragazze anonime che avevano osato sedersi accanto a lei, chiacchierando tra loro, rifiutandosi anche di dare il suo nome. Era inutile parlare con persone non degne di interazione.

Ogni tanto emetteva risatine di superiorità, divertita per l'ignoranza e la curiosità riguardo alla misteriosa scuola.

"In quale casa vuoi essere?"

Le chiesero alcuni dei ragazzi senza nome. Dopo aver alzato la testa e chiuso gli occhi rispose: "Serpeverde...ovviamente."

L'intero reparto fu colto di sorpresa dalla porta, aperta con forza.

Bellatrix fu sorpresa di incontrare il figlio maggiore di Lord Lestrange, Rodolphus. Sembrava stanco e respirava rumorosamente.

"Black, ti ​​ho cercato ovunque, una signorina della tua nobile casata non dovrebbe sedere con esseri inferiori. Se vuoi, sei la benvenuta nella carrozza dei Prefetti."

Senza dire una parola la streghetta dai capelli corvini si alzò, e con uno sguardo di superiorità seguì il ragazzo più grande.

L'invito era stato rivolto con falsa cortesia e riluttanza, chiaramente un obbligo da parte del signor Lestrange. Aveva considerato di rifiutare, ma capiva che un alleato del Prefetto poteva essere essenziale nei suoi piani futuri, inoltre non voleva condividere una carrozza con ragazzi di discendenza sconosciuta, non voleva stare seduta vicino a nessuno a dire il vero,ma questa sembrava l'opzione migliore.

Poi il ragazzo alto si fermò e aprì una delle porte a metà strada.

"Ho fatto uscire gli studenti all'interno, puoi avere il dipartimento tutto per te. Puoi stare qua o trascorrere il resto del viaggio in piedi. Non mi interessa quanto tu sia importante, non lascerò che una matricola si sieda vicino a me.”

Bellatrix sorrise divertita, ed entrò lentamente nella sua area riservata.

"Se mio padre te lo chiedesse, ti sei seduta con me, chiaro?"

Il suo tono autorevole non la intimidì, ridacchiò divertita e chiuse la porta.

Una volta raggiunta la Sala Grande, i ragazzini del primo anno sussultarono di meraviglia per via delle candele fluttuanti, il soffitto incantato e il delizioso odore di cibo. Bellatrix, d’altro canto, guardò dritta davanti a se senza mostrare nessuna espressione, dato che era cresciuta circondata da lusso e meraviglia nulla poteva stupirla.

Fu perfino in grado di capire che l’incantesimo usato per il soffitto era lo stesso utilizzato nella sala di Astronomia del suo maniero. Niente di nuovo.

L'attesa è stata praticamente inesistente, dopo soli quattro nomi il prossimo è stato il suo. Lo dichiarò il professor Lumacorno con più chiarezza ed entusiasmo di quelli precedenti.

Una volta chiamata la bambina marciò verso lo sgabello, premurandosi di mantenere una postura dritta, con passi pesanti e fieri raggiunse la sua destinazione.

Non appena il vecchio cappello rovinato le toccò la testa gridò: "Serpeverde!"

Il tavolo applaudiva furiosamente per la prima e probabilmente la più importante new entry.

Poche persone furono smistate in Serpeverde quell'anno; ricordava solo un ragazzo Carrow dalle spalle storte e gli occhi piccoli, smistato poco dopo di lei, e una ragazza bionda dall'aspetto sgradevole con un cognome sconosciuto.

La peste -Rita- ha provato anche ad avvicinarla, sicuramente incuriosita dalle attenzioni che stava ricevendo. A Bellatrix non piacevano i pettegoli.

Trascorse la cena memorizzando e interagendo con persone degne di essere ricordate mentre mangiava in silenzio.

Per lo più studenti più grandi, entusiasti di incontrarla.

Una volta che tutti ebbero finito, il ragazzo Lestrange si alzò.

"Quelli del primo anno con me, vi mostrerò l'ingresso del dormitorio."

I bambini seguivano il loro superiore a passi piccoli e brevi, borbottando tra loro. Una volta nei sotterranei tutti guardarono il muro scuro, aspettando con curiosità la grande rivelazione.

"Ora fate molta attenzione, come potete vedere le pareti sono divise in sezioni dai pilastri,” disse il ragazzo indicando sopra di lui.

“L'ingresso è tra il quinto e il sesto da destra, quindi ricordatevelo.Dopo qualche tentativo diventerà automatico. La password per questa settimana è ‘Gemini’, quindi non dimenticatela, non la ripeterò... Ora seguitemi."

Una volta ripetuta la password direttamente sul muro vuoto, l'enorme serpente di rame che poggiava sul pavimento improvvisamente prese vita e strisció attraverso il muro, una volta superato si rivelò una porta dall'aspetto antico.

La sala comune era maestosa, aveva chiaramente un incantesimo contro l'umidità considerando che era situata sotto il Lago Nero.

Aveva un fascino antico e rurale, i divani e le poltrone in pelle nera si abbinavano perfettamente all'atmosfera, erano disposti numerosi tavoli per lo studio e alcune scacchiere magiche erano a disposizione.

Lampadari di vetro, statue di famosi maghi decoravano la stanza, insieme a tappeti e dipinti dall'aspetto costoso.

Tuttavia la parte più impressionante era il soppalco, utilizzato come balcone dagli studenti. Era chiaramente un posto ricercato, uno che doveva occupare. Un enorme finestra di vetro si ergeva dal pavimento al soffitto, illuminando misteriosamente la stanza.

Lei si avvicinò con curiosità, appoggiando la mano contro il vetro freddo. Presto il suo riflesso venne accompagnato da uno molto più alto.

"Se qualcuno ti dice di aver visto una sirena sta mentendo, è uno scherzo per prendere in giro quelli del primo anno... quindi... non cascarci."

Disse il Prefetto alle sue spalle.

"Lo terró a mente." Disse Bellatrix.

"Beh... buonanotte Black."

Bellatrix poi riprese a guardare, con la mano sul vetro freddo e il suo riflesso che la guardava.







ATTENZIONE NOTE:
Siamo finalmente arrivati al primo settembre 1962
Sono introdotti personaggi conosciuti come Amycus Carrow e Rita Skeeter, che saranno molto importanti…voi sapete perché 

Gli anelli sono semi canonici. Potete vedere bella e Cissy indossarli nei film. Un anello simile viene nominato intorno a pagina 100 nell’ordine della fenice, era di Orion e di default di Regulus, almeno secondo questa storia, ecco perché krecker ci teneva così tanto.

La sala comune è nei sotterranei, ma per le descrizioni e l’entrata mi sono ispirata a ‘Hogwarts Legacy’, anche lo scherzo della sirena viene da lì 
L’ho trovato molto carino, quindi ho deciso di renderlo un ‘inside joke’ tra serpeverde 

La bacchetta è completamente canonica nella descrizione ma la curvatura è un’invenzione del film…ma era troppo iconica per tagliarla 
Non nego che ci stia volendo più del previsto per lo sviluppo della trama, ma penso si giusto approfondire i rapporti tra personaggi.

Spero di non avervi annoiato , un grandissimo abbraccio <3 

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Capitolo 5
*** Aspettative ***


Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

 

RISULTATI ESAMI DEL SECONDO ANNO:

 

Voti di promozione:

Eccezionale(E)

Oltre ogni previsione (O)

Accettabile(A)

 

Voti di bocciatura:

Scadente (S)

Desolante(D)

Troll(T)

 

Bellatrix Druella Black  ha conseguito:

 

- Astronomia ‘E’

- Difesa contro le arti oscure ‘E’

- Erbologia ‘A’

- Incantesimi ‘O’

- Storia della magia ‘E’

-Pozioni ‘E’

-Trasfigurazione ‘O’





 

Cygnus Black stringeva con cura il pezzo di carta mentre sorrideva soddisfatto, e lo passò al membro della famiglia più vicino che doveva ancora ammirarlo.

 

"Peccato per quella 'A', Erbologia è sempre stata comunque una materia inutile."

 

Ha commentato Druella, orgogliosa della figlia ma irritata dalla minima imperfezione.

 

"Sono molto contento Bellatrix, in quanto prima della nuova generazione non hai deluso. Il resto dell'aristocrazia purosangue saprà che la nostra casata è ancora in grado di produrre stregoni capaci!"

 

"Cygnus, per favore. Lascia che la ragazza si goda il suo successo... Siamo molto orgogliosi, cara."

 

Disse la vecchia Irma, mentre coccolava il suo nipotino più giovane, poi fece scendere il piccolo Regulus dalle sue ginocchia e diede a Bella un leggero bacio sulla guancia.

 

"Grazie, nonna."

 

Bellatrix si beava dell'attenzione e degli elogi, dopo tutto il duro lavoro sono stati sicuramente meritati.

 

I primi due anni a Hogwarts non furono come si aspettava, procedettero lentamente e con noia, nessuno dei suoi compagni di scuola era degno della sua attenzione, tanto meno della sua amicizia, gli unici che le interessavano erano quelli molto più grandi, pronti a insegnarle incantesimi sconosciuti o coprirla durante le passeggiate notturne che faceva da sola.

 

Ma ora i Prefetti su cui poteva contare si erano diplomati, quindi doveva formulare una nuova strategia, ecco perché era davvero contenta che Andromeda l'avrebbe seguita in meno di un mese, avrebbe finalmente avuto un'amica di cui fidarsi e confidarsi.

 

Tuttavia, Andromeda sedeva sul tavolo da pranzo a testa bassa, l'asticella imposta dalla sorella maggiore sembrava irraggiungibile, la sua genialità peggiorava l'ansia che già aveva, sapeva di non poter essere al di sotto delle aspettative della sua famiglia.

 

La famiglia non l'aveva mai elogiata più di tanto, spesso complimentava lo spirito audace e ribelle della sorella maggiore, atteggiamento solitamente considerato inelegante e problematico per una giovane donna, eppure Bellatrix sembrava essere sottoposta a regole create esclusivamente per lei.

 

Narcissa era fisicamente diversa dal resto dei cugini, i suoi capelli dorati e i suoi occhi freddi non corrispondevano al tradizionale aspetto della famiglia, tuttavia il suo viso a punta, gli occhi all'insù e il naso somigliavano a quelli del padre, la sua bellezza e il suo atteggiamento calmo la facevano sembrare falsa, come una bambola.

 

Cavalcava il suo thestral e suonava il pianoforte con grazia disumana, durante le funzioni familiari era sempre composta e posata.

 

Il suo portamento naturale e la sua eleganza erano le caratteristiche più ammirate in Narcissa, crescendo circondata da sorelle maggiori e adulti ha finito per imitarne i comportamenti.

 

Andromeda però a volte riusciva a scorgere i segni dell'infantilismo che la sorella cercava disperatamente di nascondere, come quando fingeva di non emozionarsi prima di aprire un regalo, o quando chiudeva adorabilmente gli occhi ascoltando una melodia, mentre muoveva leggermente le dita, indovinando le note.

 

Andromeda era considerata troppo tenera e mite, tra la passione ardente e il portamento gelido si trovava nel mezzo.

 

Nessuno glielo aveva mai detto direttamente, ma i continui moralismi degli adulti la facevano sentire come se non fosse abbastanza.

 

Ed essere la figlia e cugina di mezzo non era facile.

 

Poi guardò il suo cuginetto, che ora aveva cinque anni, l'Erede della Nobile e Antichissima Casata dei Black: Sirius.

 

Essendo il primogenito le aspettative per lui erano molto più grandi e pesanti delle loro, spesso si sentiva a disagio dopo che Sirius veniva rimproverato per inutili e piccoli errori, questo atteggiamento non faceva altro che rendere il ragazzino scontroso ed instabile.

 

L'atteggiamento ribelle del fratello maggiore era compensato dal minore.

 

Regulus era un ragazzo tranquillo e ben educato, i suoi silenzi erano molto diversi da quelli di Narcissa, lei era un'osservatrice e parlava solo quando lo trovava appropriato, Regulus sembrava avere qualcosa da dire ma non riusciva a farlo, i suoi occhi erano sempre acquosi, come se dovesse scoppiare a piangere da un momento all'altro.

 

"Sono sicuro che Andromeda sarà altrettanto brava… come passa in fretta il tempo."

 

Disse Pollux accarezzando distrattamente la sua medaglia di finto oro.

 

"Lux, per favore, togliti quella paccottiglia. Sei ridicolo!"

 

"Mi ci sono voluti più di cinque anni per vincerla, cara. Quindi mi vedrai indossarla per almeno altrettanto tempo."

 

"Cosa penseranno gli altri?"

 

"Che sono un fantastico giocatore di scacchi, ovviamente."

 

Andromeda era felice che l'attenzione fosse stata spostata da lei ancora una volta, ma la sua angoscia fu notata da Bellatrix.

 

"Hanno ragione, Hogwarts non granché. È piuttosto noiosa, onestamente."

 

Ovviamente non capiva, ma apprezzava i suoi sforzi.

 

Poi le sussurrò all'orecchio: "Dovremo tenere un basso profilo fino al mio quinto anno, quando diventerò Prefetto, poi ci divertiremo tantissimo."

 

"Che cosa faremo?

 

"Non lo so ancora... ma sarà fantastico, fidati di me." Disse prima di farle l'occhiolino scherzosamente.

 

I loro nonni erano ancora impegnati a litigare come bambini, finché Cygnus non fece il grande sacrificio, e propose a suo padre un altro incontro, 'non vorrai arrugginirti' disse.

 

Come la melodia di una sirena Narcissa fu attratta dal tavolo degli scacchi, posizionò silenziosamente una delle sedie e osservò la partita con occhi curiosi e bocca chiusa.

 

Mossa dopo mossa il gioco procedeva più velocemente del solito, Cygnus chiaramente non ne aveva voglia.

 

Dopo che il vecchio spostò la torre, la bambina prese vita, unì teneramente le mani a coppa e si avvicinò a suo padre, cercando di sussurrargli qualcosa, ma fu brutalmente respinta.

 

"Narcissa! Ho da fare, stai zitta oppure vai a giocare con i tuoi cugini!"

 

Offesa, guardò male suo padre, trattenendo le lacrime, saltò giù dalla sedia e andò dai suoi cugini più piccoli.

 

Sirius era pieno di energia, correva per casa, giocava a rincorrersi con il povero Kreacher, che era una vittima riluttante piuttosto che un compagno di giochi.

 

Walburga non voleva sprecare la sua voce e ordinò al fedele elfo di intrattenere suo figlio mentre chiacchierava con sua cognata.

 

Decidendo di non preoccuparsi del bambino di cinque anni, raggiunse la nonna, che stava ancora soffocando il piccolo Regulus di attenzioni.

 

Il ragazzo sembrava piuttosto a disagio, i suoi occhi neri erano allarmati e spalancati per l'ansia, non riuscì a reprimere un brivido di paura dopo che la vecchia Irma gli pizzicó troppo forte le guance, tipico di lei, lo faceva a tutti i suoi nipoti, lo chiamava 'blush naturale', e diceva che li facesse sembrare più vivaci, qualunque cosa significasse.

 

Provando pietà per il bambino inventò gentilmente una scusa per salvarlo, dopo averlo condotto via e aver accarezzato le sue guance paffute, come faceva con lei la sorella maggiore, prese uno dei suoi libri e gli lesse una storia.

 

Bellatrix e Andromeda stavano ancora parlando tra loro, ma poi la prima fu chiamata dalla zia.

 

Giunti faccia a faccia, Walburga strinse con le proprie le mani della nipote, mentre accarezzava l'anello che un tempo era stato suo.

 

Osservando la pagella commentò:

 

"I tuoi voti sono brillanti. Serpeverde è stata come ti aspettavi?"

 

"Sì, zia Walburga."

 

"Hai intenzione di seguire ‘Rune Antiche’ l'anno prossimo?"

 

"Sì, insieme ad Aritmanzia."

 

"Fantastico, fantastico. Stai già sanguinando?"

 

"Come scusa?"

 

Bellatrix guardò sua zia con uno sguardo interrogativo, scioccato e un po' disgustato.

 

Walburga era tanto scortese quanto imprevedibile. Non era una sorpresa che pochissime persone tollerassero la donna o addirittura interagissero volentieri con lei.

 

Era difficile da spiegare, ma Bellatrix ha sempre avuto la profonda sensazione che il suo atteggiamento fosse guidato dalla necessità di avere il controllo di ogni situazione, non importava il modo. Voleva chiaramente una reazione da parte sua.

 

“Scusami, volevo dire, hai già le mestruazioni?" chiese la donna, ignorando l'espressione sbalordita di Bella.

 

"Adesso hai, quanto, quattordici anni?"

 

"Ho tredici anni da un mese." Rispose Bellatrix, offesa.

 

"Solo tredici anni, sembri più grande, meglio così."

 

Sentendosi profondamente a disagio, inventò una scusa insensata per scappare e tornò dalla sorella minore.

 

"Cosa ti ha detto?" chiese Andromeda.

 

"Quella donna è pazza, ti dico."

 

Le due ragazze si allontanarono disperatamente dalla pazza e raggiunsero Narcissa e Regulus nel loro angolo.

 

Dopo uno sguardo curioso la maggiore sussurrò: "Credimi, non vuoi saperlo."

 

Di solito alla bionda non piaceva essere ignorante riguardo ai segreti, ma considerando che il volto di Bellatrix mostrava disgusto più che intrigo o divertimento, pensò che questa volta fosse meglio farsi gli affari suoi.

 

Dopo attimi di pace il camino si animò e Alphard ne uscì circondato da fumi verdi;

 

l'attenzione della sala si spostò sul nuovo arrivato e, dopo essere stato accolto prima dai genitori e dai fratelli, l'uomo si diresse verso la nipote.

 

"Andy, proprio colei che stavo cercando. Partirò in Francia tra due giorni e resterò tutto il mese, quindi dovevo essere presente oggi per dartelo personalmente."

 

Si avvicinò delicatamente al suo livello mettendosi in ginocchio, imitando scherzosamente una proposta di matrimonio, aprì con enfasi la scatola con l'anello dentro, glielo mise attorno all'anulare e ne aggiustò la misura.

 

"Ho indossato questo anello nel periodo più bello della mia vita, fa rivivere così tanti ricordi. Spero che sarà lo stesso per te, indossalo con orgoglio, la tua vita sta per iniziare e Hogwarts sarà il primo capitolo."

 

"Cosa ho fatto da adesso?" Chiese scherzosamente la bambina.

 

"Questo è solo un flashback, o un incipit."

 

L'anello era ormai tramandato, doveva abituarsi al peso e alla struttura robusta, ma non poteva esserne più orgogliosa.

 

Alphard era senza dubbio il suo zio preferito, non capì mai se avesse effettivamente un lavoro, viaggiava di tanto in tanto con il suo 'caro amico', felice e celibe, troppo libero per avere legami, eccetto la sua famiglia.

 

Tornava sempre con regali sfarzosi ed esotici per i suoi nipoti.

 

A ogni viaggio attendevano il suo ritorno con ansia, in parte a causa di tali doni, ma soprattutto per le sue storie, alcune erano troppo assurde per essere vere.

 

Una volta tornó da Budapest con una bacchetta completamente diversa, quando gli fu chiesto il perché lui rispose di averla scambiata con un casinò magico in cambio di un misterioso manufatto, si scoprì che l'aveva semplicemente rotta sedendocisi sopra accidentalmente.

 

"Zio, puoi comprare a me e a Regulus delle nuove scope, per favore. Quelle francesi sono decisamente migliori di quelle inglesi."

 

Da quando Sirius nacque, Alphard ebbe occhi solo per lui, cercò di mascherare i suoi favoritismi come meglio poteva ma tutti potevano vederlo; l'atteggiamento giocoso, energico e talvolta arrogante di Sirius fece sì che suo zio lo vedesse come una piccola versione di se stesso, o almeno quello che avrebbe voluto essere.

 

Andromeda non riusciva a nascondere la sua gelosia nei confronti di suo cugino per averle rubato il suo posto nel cuore dello zio.

 

Si chiedeva se sarebbe stata ancora la favorita se fosse nata maschio.

 

Spesso faceva affidamento su Alphard per consigli su problemi che non poteva capire; il suo sesso li teneva separati, e sicuramente sarebbe peggiorato con la pubertà.

 

Mentre Sirius si legherà a lui attraverso il Quidditch e scherzi, le sue costole saranno ingabbiate in un corsetto stretto, incapace di muoversi, incapace di respirare.

 

Andromeda guardò la propria mano con determinazione, il destino l'ha resa donna ma le ha anche donato un premio di consolazione.

 

Non importa quanto Sirius fosse legato ad Alphard, il suo anello sarà sempre suo.





 

ATTENZIONE NOTE:

Siamo ad Agosto 1964.

Prima di tutto vi devo dire che questi capitoli in particolare sono molto ‘unreliable narrator’, dato che parlano di due ragazzine preadolescenti, nella narrazione viene espressa la loro ansia e i loro dubbi e complessi.

La famiglia tecnicamente non tratta Andromeda in maniera differente, ma giustamente dato che Bella è molto brillante si sente insicura.

Dubitate di ciò che dicono i personaggi, se vedete delle incongruenze è perché tutti in questa storia sono bugiardi, infami e ipocriti.

I miei Reader inglesi pensano io stia creando una famiglia tossica ma non è nulla di diverso dall'esperienza media di un italiano.

Ora la domanda importante: perché Walburga è così fottutamente strana e stronza? 

Volevo renderla abusiva ma non in maniera fisica, così ho preso ispirazione da MIA zia. 

Ma dobbiamo ricordare che è una donna intrappolata in un matrimonio tossico con un marito inutile e un figlio indisciplinato.

I precedenti possessori degli anelli riflettono la sorte dei presenti. Walburga si sente intimidita dal talento di Bella. È fiera di lei, ma le ricorda troppo la se stessa da giovane.

Un tocco di classe è che lei non si è disturbata a venire di persona per passare l'anello alla nipote, al contrario di Alphard.

Scusate per il lungo rant (ma tanto le note si skippano sempre). BUONE FESTE<3





 

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Capitolo 6
*** Il Narciso ***


La pioggia cadeva dal cielo, conferendo a Black Manor un'atmosfera desolante.

 

Il vento doveva ancora arrivare, ciò rendeva il canto delle gocce ancora più ipnotizzante.

 

Era l'ottavo giorno di Settembre e la solitudine aveva finalmente colpito la ragazza dai capelli dorati che fissava la finestra.

 

Narcissa sospirò profondamente, il primo anno lontano dalle sorelle si stava rivelando ancora più duro del previsto.

 

Il silenzio era sconosciuto alla bambina, le giornate erano sempre occupate dalle risate di Bellatrix e Andromeda o dai litigi infantili.

 

Narcissa era molto paziente per una bambina di nove anni, tollerava le buffonate delle sue sorelle e le rimproverate di sua madre, ma ciò che non sopportava era la totale ed evidente indifferenza di suo padre.

 

Cygnus Black era poco più che un fantasma nella vita delle sue figlie, la loro educazione era fornita da un tutore generosamente pagato e la loro etichetta veniva insegnata dalla stessa Druella.

 

I momenti principali di interazione erano solitamente durante le lussuose cene di famiglia organizzate da zia Walburga, o quando permetteva loro di accompagnarlo al suo lavoro al ministero, lavoro che probabilmente era sconosciuto a lui stesso.

 

Quest'ultimo evento era particolarmente contraddittorio e impegnativo per la bambina, sapeva che suo padre stava usando il tempo raramente condiviso insieme come scusa per mostrare le sue bellissime figlie ai suoi "colleghi".

 

E anche se Narcissa desiderava disperatamente essere notata e ricevere complimenti, i commenti degli altri purosangue la facevano solo sentire ancora più fuori posto.

 

"La tua primogenita sembra la tua copia carbone, Cygnus."

 

"Che bei capelli, sembrano una cascata dorata."

 

"La piccola ha i tratti di sua madre, Druella dev'essere così orgogliosa."

 

Durante quelle visite avevano il permesso di soggiornare nel suo ufficio, gli oggetti più eclatanti erano i ritratti appesi al muro, ogni anno le immagini venivano aggiornate, non c'era un solo ministro o semplice impiegato che non si soffermasse a guardare le bambine sorridenti.

 

La sorella maggiore sorrideva mentre guardava dritto verso l'osservatore, quasi in modo provocatorio; Andromeda sorrideva in maniera più dolce, a differenza della sorella, anche con gli occhi.

 

Invece, lei era ferma. Il dipinto avrebbe potuto essere scambiato per uno babbano se la bambina non avesse chiuso gli occhi con un movimento lento.

 

Narcissa era convinta che suo padre la disprezzasse, questa era la sua spiegazione per il suo strano nome.

 

Mentre le sue sorelle portavano nomi di stelle e costellazioni, lei era relegata a un fiore. Cosa sono le stelle immortali e irraggiungibili paragonate a una semplice pianta?

 

Cygnus stava lavorando nel suo studio, ignorando completamente la sua esistenza, giurò che stesse usando la loro elfa domestica per farsi materializzare il cibo in stanza solo per ignorarla.

 

Il suo ufficio privato al Maniero era molto più disordinato rispetto all'altro che aveva al Ministero.

 

Narcissa e le sue sorelle sono entrate nell'ufficio del padre solo un paio di volte.

 

L'odore dei sigari costosi avvelenava l'intero corridoio, pezzi di cibo erano rimasti mezzi mangiucchiati sul tavolo di mogano.Spesso macchiavano la pila disordinata di documenti.

 

Le uniche decorazioni che valeva la pena ricordare erano le due foto incorniciate in oro: una era una foto obsoleta di loro cinque, Narcissa era così piccola che Bellatrix era quella a tenerla in braccio.

 

L'altra foto ritraeva i suoi genitori il giorno del loro matrimonio, lui la abbracciava da dietro, entrambi guardavano dritto verso la telecamera con un sorrisetto appena percettibile.

 

Vicino a loro c'era un artefatto aberrante, era un enorme fermacarte che somigliava ad una palla di neve, all'interno del liquido giallastro galleggiava un dito mozzato, era curato e dall'aspetto femmineo con un anello ossidato.

 

Probabilmente sua madre stava spettegolando mentre sorseggiava il tè con le sue amiche sofisticate, in quel momento anche la sua noiosa compagnia le sembrava un sogno.

 

All'improvviso, la bambina si alzò in piedi, un passo alla volta si ritrovò davanti alla porta del padre, e poi bussò forte e aggressivamente.

 

"SÌ?" Disse Cygnus in tono seccato.

 

Narcissa aprì la porta con un movimento fluido e veloce, il profondo odore di fumo la colpì in faccia.

 

Poi continuò a fissare l'uomo con occhi arrabbiati.

 

"Cosa vuoi, Narcissa? Cosa c'è di così importante da..."

 

"Perché mi odi, padre?" Disse, interrompendo bruscamente.

 

"Di cosa stai parlando, ragazzina?"

 

Cygnus rimase immobile con un'espressione confusa, poiché non si aspettava manifestazioni così infantili da parte di sua figlia.

 

La bambina bionda iniziò a marciare attraverso la scrivania di suo padre finché non furono a pochi centimetri di distanza.

 

"È chiaro che non ti piaccio, perché? È perché non assomiglio alle mie sorelle? È così? Non mi dai mai la tua attenzione, non ti prendi mai la briga di passare del tempo con me!"

 

Questa volta fu Cygnus a interromperla.

 

"Non passo molto tempo nemmeno con Bella e Andy, sono una persona molto occupata..."

 

"Beh, passi ancora meno tempo con me. È così ovvio, padre. Ecco perché le hai chiamate come costellazioni, come vuole la tradizione di famiglia, mentre io sono solo uno stupido fiore!"

 

Narcissa terminò il suo sfogo e incrociò le braccia imbronciandosi, aspettando una risposta.

 

L'uomo intimidatorio rimase in silenzio per qualche istante finché non chiese:

"Non ti piace il tuo nome, è un peccato, è quello a cui ho pensato di più.

Ti ho mai raccontato la storia del giorno in cui sei nata?"

 

Narcissa scosse la testa a destra e a sinistra.

 

"Era il 29 gennaio 1955, uno dei tre giorni più freddi dell'anno, i cosiddetti "giorni della merla". Tua madre avrebbe dovuto partorire tra poche ore e così ci precipitammo al San Mungo, mentre tutti erano troppo impegnati a chiacchierare, pensando all'imminente arrivo del neonato. Io ho mantenuto la testa bassa mentre tenevo stretta tua madre, assicurandomi che non inciampasse a causa della scivolosità.

 

Continuavo a guardare la breve strada tra la nostra carrozza e l'ingresso dell'ospedale mentre camminavo a passo sicuro, è stato allora che ho notato un bellissimo narciso in piena fioritura, completamente circondato dalla neve.

 

Il resto del cortile era completamente ghiacciato, eppure il fiore si ergeva con arroganza, prendendosi gioco delle erbacce comuni e brutte che lo circondavano, quelle deboli che si lasciavano vincere dal freddo.

 

Quando ho visto l'oro dei tuoi capelli ho capito che era un segno. Quindi vedi, Narcissa, il sognatore guarda il cielo, ma è l'uomo saggio, che si inchina alla terra, quello che non cadrà mai sui suoi passi."

 

Concludendo il suo discorso Cygnus ammiró la sua figlia più giovane, e anche se stava cercando di nascondere un sorriso scherzoso poteva dire che era contenta della spiegazione.

 

Senza dire una parola la piccola saltellò via per la stanza, dimenandosi allegramente, e poi, dopo un'ultima occhiata, si avviò verso la porta.

 

Mentre stava per aprirla, fu chiamata da suo padre.

 

"Vieni a sederti con me."

 

Cygnus trasfigurò una sedia da uno dei suoi posacenere. Faccia a faccia Narcissa non riusciva a guardare suo padre negli occhi, non volendo apparire debole si concentrò invece sul suo naso, una tattica che sua madre le aveva insegnato.

 

Respirava profondamente e rumorosamente, l'ufficio di suo padre odorava di muschio e dei suoi sigari costosi, era spesso disordinato e disorganizzato, non importa quante volte l'elfa ordinasse le sue pergamene.

 

Si aspettava una punizione e invece dopo un fruscio della sua bacchetta e una formula a lei sconosciuta venne chiamata una scacchiera, i piccoli pezzi la attraversarono e si fermarono dopo aver raggiunto le loro posizioni.

 

"Guardi sempre le partite durante le nostre riunioni di famiglia, perché?"

 

"Mi intrattengono."

 

"Hai imparato qualcosa?"

 

Lo guardava negli occhi, ma non sapeva bene come rispondere.

 

Stanco del silenzio, prese uno dei pezzi e lo avvicinó davanti al suo viso.

 

"Questo, come si muove?"

 

"La torre si muove verticalmente e orizzontalmente."

 

Soddisfatto, ne prese un'altro.

"Questo?"

 

"Il cavaliere.."

 

"Il cavallo," corresse.

 

"Il cavallo fa due passi avanti e poi può andare a sinistra o a destra per un altro passo."

 

"In ogni direzione?"

 

Capì di non essersi espressa al meglio quindi prese il pezzo e mimò la mossa sulla scacchiera.

 

"Mmm, molto bene. Gioca con me, sarai il bianco."

 

Impose l'uomo con autorità.

 

Narcissa aveva difficoltà a giocare per la prima volta, anche se avete memorizzato tutte le mosse, la sua strategia era ovviamente carente, non ci volle molto per essere sconfitta, il suo re venne ridotto in cenere.

 

"Faremo un'altra partita domani, alle 22, non farmi aspettare."

 

"Dovrei dormire a quell'ora."

 

Si ritrovò confusa, suo padre era sempre stato un uomo preciso ed esigente, desideroso di seguire le regole, chiedendole di infrangerne una da lui dettata fece sospettare Narcissa di una trappola, quindi rispose diligentemente.

 

"Nessuno ti obbliga a venire."

 

"Se esco di nascosto e vengo scoperta, Mipsy lo dirà sicuramente a madre, mi coprirai?" Cercò di giustificarsi.

 

"No. Devi arrivarci da sola."

 

I suoi occhi azzurri incontrarono quelli scuri di suo padre, che avevano in loro una scintilla insolita, giurò che fosse divertimento, e forse curiosità; una cosa era certa, aveva catturato il suo interesse e non lo deluderà.

 

Narcissa si alzò gentilmente e andò verso la porta, e prima di chiuderla mostrò il suo miglior ringhio audace.

 

"Ci vediamo domani sera. Buonanotte, padre."

 

"Buonanotte, Cissy."




 

ATTENZIONE NOTE:

Beccatevi due capitoli in una volta dato che sta per iniziare la sessione.

8 Settembre 1964.

 

Come ho già detto questo capitoli non sono oggettivi. Cygnus non è un padre assente. Narcissa è solo molto viziata e quando non le viene dedicata la massima attenzione, reagisce in malo modo.

 

Il nome di Narcissa, e il suo colore di capelli, sono sempre stati oggetto di discussione nel fandom e alcuni pensano che sia motivo di complessi per lei.

 

Ho sempre trovato che fosse un ‘headcanon’ estremamente cretino. Quindi la questione si fermerà con questo capitolo. 

 

I compleanni delle sorelle verranno rivelati col passare della narrazione e saranno molto importanti per il simbolismo della storia. Non voglio spoilerare ma posso dire che il 29 è un numero associato alla paternità, e infatti si riferisce al rapporto complesso che Narcissa e suo padre avranno.

 

Non so nulla sull’astrologia, non ho scelto secondo quei criteri.

 

Ps. Ricordatevi del dito mozzato ;)



Pss. Mi sono scordata di dire che gli anelli con la magia di sangue servono a rispondere a una domanda che mi sono posta per molto tempo: “esiste un metodo per verificare se un figlio è legittimo?” Mi sembra impossibile che una famiglia fanatica come i Black non avesse un modo per accertarsi di ciò. Alla domanda “cosa succede in caso di adulterio?” Sarà data risposta a tempo debito ;)  

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Capitolo 7
*** Eros e Thanatos ***


Andromeda si strinse la cravatta verde e argento tra il pollice e l'indice, mentre camminava meccanicamente verso la sua classe, Bellatrix era accanto a lei, balbettando tra sé.

 

"Purtroppo per te non ci sono molti purosangue nel tuo anno, solo Lestrange è degno di nota, immagino anche McNair. Che schifo, non ti invidio ,Andy. Immagino che dovrai passare del tempo con il mio gruppo, non ti preoccupare ,non ti lascerò da sola."

 

Mise poi il braccio intorno alla spalla di sua sorella in modo possessivo, che Bellatrix probabilmente riteneva affettuoso.

 

"Non devi preoccuparti.”

 

"TU Non preoccuparti, Andy. Ho ancora un'ora prima della mia prima lezione di Antiche Rune. Finalmente posso studiare materie interessanti. Non vedo l’ora che arrivi il sesto anno per poter abbandonare Trasfigurazione, Silente è un pazzo Babbanofilo, quel vecchio cretino. Oh, ecco l'aula, ci vediamo dopo."

 

Andromeda cercava di nascondere il suo nervosismo, Bellatrix era al terzo anno e sembrava già molto rispettata dai suoi compagni di classe.

 

Era la prima volta che doveva interagire con persone senza le istruzioni dei suoi genitori o l'approvazione delle sue sorelle, temeva di svegliarsi un giorno con una strilettera a colazione e di essere umiliata davanti a tutti.

 

Respirando profondamente entrò nell'aula, considerando che gli altri studenti indossavano cravatte dorate pensò di dover condividere la sua prima lezione con Tassorosso.

 

Lei era seduta in seconda fila, perfetta se vuoi avere una visuale decente senza passare per il cocco dell'insegnante.

 

Un Tassorosso dai capelli biondo sporco si sedette accanto a lei, lo ignorò facilmente, incerta sul suo status sociale.

 

Con passi bitorzoluti entrò un vecchio grasso e calvo, dal sorriso solare.

 

"Benvenuti a tutti voi, ragazzi.Sono onorato di essere la vostra prima lezione qui a Hogwarts. Mi chiamo Horace Lumacorno e sarò il vostro professore di pozioni."

 

Ha poi magicamente incantato un pezzo di gesso per scrivere il suo nome sulla lavagna in elegante corsivo.

 

Dopo aver spiegato gli ingredienti della pozione e a cosa servissero, dimostrò i passaggi singolarmente, la pozione era di un verde intenso e profumava di menta, chiaramente una pozione facile per i primini.

 

 "Adesso potete fare coppia con i compagni accanto a voi , è facilissima da replicare, avrete 30 minuti."

 

Il biondo si voltò verso di lei e con un sorriso incerto le porse la mano. Era ruvida e callosa, molto insolita per un undicenne.

 

"Piacere di conoscerti, mi chiamo Ted. Sembra che saremo soci per oggi." Stava cercando di mascherare il suo imbarazzo con un grande sorriso, senza riuscirci.

A malincuore la ragazza gli strette la mano, era sgradevole al tatto.

"Andromeda." semplicemente rispose.

 

Il ragazzo si dimostrò piuttosto dotato in materia, correggendo misure sbagliate e passandole prontamente gli ingredienti.

 

Una volta che la pozione ebbe la giusta viscosità e colore verdastro, la lasciarono riposare come dicevano le istruzioni.

 

"Cosa ti è successo alle mani?" "Oh-abbassò lo sguardo, esaminandosi le sue mani -mio padre fa il falegname, a volte lo aiuto in piccoli lavori."

 

"Un falegname? Che cos'è?"

 

"Sai, un falegname." Ted era chiaramente confuso.

 

Andromeda lo guardò stranamente, quasi impaurita, e con esitazione chiese:

 

"Tuo padre... è un Babbano?" "Sì, ovviamente."

 

" E tua madre?"

 

"Anche lei."

 

Andromeda era a un passo da un attacco di panico, non aveva mai parlato con un Nato Babbano prima, se la sua famiglia lo avesse scoperto sarebbe stata sicuramente punita, fraternizzare con una essere inferiore, era in grossi guai.

 

"Vedo che qualcuno ha già finito. Devo ammettere che non sono sorpreso.

Considerando che la sua nobile famiglia ha sempre avuto un'attitudine per questa materia, Miss Black. 10 punti per Serpeverde... E 10 punti per Tassorosso."

Aggiunse l'uomo grassoccio dopo aver notato il ragazzo.

Ted la guardava con odio mentre lei teneva la testa bassa. "Oh, ho capito."

 

 La lezione era terminata e il ragazzo uscì velocemente dalla stanza a passi pesanti, voltandosi notò Rabastan sorridere soddisfatto, probabilmente pensava che avesse messo al suo posto il ‘sangue marcio’.

 

Era meglio così.

 

Le voci dei suoi compagni Serpeverde coprivano il rumore delle posate contro i piatti, il menù del giorno era delizioso come sempre, eppure Andromeda non riusciva a mangiare.

"Che ti è successo, non hai fame?" Chiese Bellatrix, seduta accanto a lei.

 

"Sì, io... Lumacorno mi ha dato dieci punti oggi."

 

Cambiò argomento Andromeda, sperando di non essere più messa in discussione.

"Ben fatto." disse la più grande abbracciandola di lato.

Numerosi gufi presero d'assalto gli studenti con lettere e pacchi..

 

Riconubbe il gufo nero del padre, che trasportava una scatolina, decorata con un fiocco verde, aprendola le sorelle trovarono al suo interno tanti dolci, con una lettera profumata alla rosa.

 

'Spero di non mancarvi troppo.

Con amore

Cissy

 

"Che carino. Se non hai capito, si aspetta che le scriviamo oggi."

 

"Lo so. Lo faremo sicuramente."

 

Andromeda era abituata ai metodi pragmatici della sua sorellina, Narcissa non spiegava mai cosa volesse, dava solo suggerimenti, alcuni più confusi di altri, e si aspettava che tu li capissi.

 

"Attenzione, attenzione per favore. Grazie a tutti, ho un annuncio da fare."

 

Il preside Dippet colpì delicatamente un cucchiaino d'argento contro il bicchiere.

 

"Prima di tutto volevo ringraziare il professor Seagreen per la bella idea. Quest'anno il club dei duellanti farà un torneo, se andrà bene diventerà un evento annuale. Queste sono le regole:

 

1. Le categorie saranno sei, una per ogni anno. Come probabilmente avrete capito, possono partecipare solo gli studenti dal secondo al settimo anno.

 

2. L'evento durerà tutto l'anno.

 

3. Ci devono essere un minimo di 20 studenti in totale per ogni anno, se questo numero non verrà soddisfatto la categoria verrà cancellata.

 

4. Solo i primi tre di ogni categoria guadagneranno punti per le loro case e ,ovviamente, un trofeo. I dettagli del sistema di punti verranno spiegati attraverso un manifesto nella Sala Grande.

Posso però anticipare che il vincitore del settimo anno guadagnerà 150 punti.

 

5. Questa è la regola più interessante, quindi prestate molta attenzione. Si chiama 'il ruba-punti'."

 

La Sala Grande, che non era mai stata così silenziosa, riprese la sua solita vitalità al sentire della misteriosa regola. Bisbigli curiosi sorgevano da tutti e quattro i lunghi tavoli.

 

"Gli studenti che arriveranno primi potranno sfidare uno degli altri vincitori degli anni superiori, se riescono a sconfiggerli il vincitore aggiungerà i punti del suo avversario ai propri.

So che vi state chiedendo: 'e se una persona viene sfidata e sconfitta due volte?' Beh, in quel caso perderà i punti che valeva inizialmente più una metà.

Se si dovesse sconfiggere un avversario che ha già vinto, si ruberanno tutti i punti che ha guadagnato. Se siete interessati, date il vostro nominativo al Professor Seagreen, grazie per l'attenzione."

 

Un secondo dopo è iniziato il caos. Gli studenti entusiasti discutevano tra loro, alcuni già formulando strategie e analizzando le possibili minacce.

 

"Firmerai , Bella?" Chiese la sorella di mezzo, conoscendo già la sua risposta.

 

"Certo, non hai sentito? Finalmente qualcosa di interessante da fare. Saresti dovuta venire prima, sorella. Evidentemente sei un portafortuna."

 

Una volta nella sala comune Serpeverde, tutti gli studenti stavano prestando molta attenzione al prefetto del quinto anno Albert Runcorn, in piedi sul tavolo di marmo. Sembrava incredibilmente alto, la sua voce graffiante era insolitamente alta, mentre cercava di catturare l'attenzione dei presenti.

 

"Se vogliamo guadagnare più punti dobbiamo avere una strategia. Penso che bisogni avere più persone possibili sul podio, non solo il primo posto."

 

"Chi se ne frega, il primo posto è quello con più punti." commentò stupidamente un ragazzo alto e magro, dal naso lungo e affilato e dai capelli folti.

 

"Hai sentito il preside Dippet,Travers? Solo il primo classificato può essere sfidato e perdere i punti, quindi abbiamo bisogno di rinforzi."

 

"Esattamente. Grazie, Hopkirks." disse il Prefetto all'esile strega che lo aveva difeso.

 

"Se ci iscriviamo tutti ci saranno maggiori possibilità di vincere." aggiunse Mafalda Hopkirks, aggiustandosi i suoi pesanti occhiali tondi.

 

"Penso che avremmo maggiori possibilità se qualcuno di noi aiutasse dietro le quinte, qualche 'Confundus' qua e là per assicurarsi quante più posizioni possibili sul podio." Runcorn suggerí.

 

"Quindi non iscrivetevi se non avete la possibilità di farcela."

 

"Se mi è consentito fare un'osservazione, credo sarebbe più saggio se i giocatori di Quidditch non partecipassero al torneo. Li stancherà e li distrarrà. La combinazione dei punti guadagnati da entrambi ci assicurerà la vittoria della Coppa delle Case." Commentò Stuart Craggy.

 

"Il nostro capitano ha ragione, AVETE SENTITO TUTTI? I membri della squadra di Quidditch non possono partecipare. Se ognuno di noi farà la sua parte finiremo l'anno vittoriosi!" Urlò solennemente Runcorn, agitando tutta la sala comune.

 

Il resto dell'anno fu completamente agitato, i prefetti condividevano i loro orari in modo che gli altri studenti potessero allenarsi sul terreno di Hogwarts senza essere scoperti di notte.

 

Fatta eccezione per il quinto e il settimo anno, che erano molto impegnati a studiare per gli esami G.U.F.O. e M.A.G.O. gli studenti più grandi erano perennemente impegnati ad allenare i più giovani.

 

Anche se Andromeda non poteva partecipare, ogni notte veniva spinta ad alzarsi dal letto da sua sorella.

 

Osservò Bellatrix disarmare abilmente un ragazzo del quinto anno, Bartley Snyde, e non riusciva a nascondere il suo divertimento.

 

La nuova sfida aveva riunito tutta la casa, nel bene e nel male. Ognuno aveva la sua parte di compiti, alcuni dovevano spiare le altre case o ferire "casualmente" il nemico.

 

La sala comune era piena di studenti più grandi che aiutavano i giovani a studiare praticando incantesimi.  Andromeda dovette ammettere che questa unità e solidarietà aveva contribuito a vedere Serpeverde sotto una luce ancora migliore.

 

Alla fine di aprile, la squadra di Quidditch aveva sconfitto Tassorosso, 250 contro 170, lasciando solo due partite alla grande finale.

 

Il capitano Craggy pensava che probabilmente sarebbe stata contro Corvonero, che l'aveva cacciatori veloci e battitori precisi.

 

Il giorno successivo fu il giorno della finale partita per il terzo anno. Bellatrix, ovviamente, era uno dei finalisti.

 

Attualmente stava combattendo con Amycus Carrow, che era stato sconfitto da un Corvonero la settimana prima, Mabel Chalice. L'altra finalista.

 

Amycus, già classificata al terzo posto, stava mostrando a sua sorella i movimenti della bacchetta del suo avversario e spiegandole i suoi punti deboli.

 

La partita si sarebbe svolta alle 16 in punto, ovviamente i duelli più attesi sono stati quelli tra gli allievi più grandi, ma la finale ha raccolto tantissimi sostenitori e studenti interessati, pronti a veder svelarsi il campione del terzo anno.

 

Il lungo corridoio venne liberato dalle altre persone, lasciando agli avversari il loro spazio, mentre i due si posizionarono ai lati opposti della stanza.

Il professor Seagreen annunciò l'inizio:

 

"L’incontro comincerà a breve, devo ricordare al pubblico di non distrarre o infastidire i concorrenti, ora procediamo:

 

Per la casa Corvonero... MABEL CHALICE... e per la casa Serpeverde... BELLATRIX BLACK."

 

Una volta presentati, ciascuno ricevette numerosi applausi dalle proprie case.

 

"Mi aspetto una partita leale, ora inchinatevi rispettosamente... E cominciamo!"

 

Le ragazze si inchinarono e subito andarono entrambe in posizione aggressiva.

 

La Corvonero però non volle attaccare per prima, sperando che fosse il suo avversario a fare una mossa, il suo desiderio si avverò. Immediatamente, Bellatrix iniziò a lanciare i suoi incantesimi.

 

"Stupeficium!" Chalice fu colta di sorpresa, arretrando di pochi passi, avendo lanciando un "Protego" un momento troppo tardi.

 

La ragazza provò però a rispondere con lo stesso attacco, ma Bellatrix lo respinse con facilità.

 

"Lacarnum Inflamarae." La bacchetta storta di Bella sputava fiamme rosse che bruciarono il braccio della Corvonero, facendole cadere via la bacchetta.

 

Mentre si inginocchiava per prenderla fu colpita da un altro incantesimo.

 

"Locomotor Mortis!" Grazie a questo le sue gambe erano state incollate insieme, facendola inciampare terra, non avendo mobilità della parte inferiore del corpo si trascinò con le braccia, cercando di raggiungere la sua bacchetta.

 

Bellatrix attese pazientemente che il suo avversario stesse a pochi centimetri di distanza dalla bacchetta tanto bramata, prima di colpirla ripetutamente, lanciando maledizioni offensive.

 

"Stupeficium! Stupeficium !Stupeficium !"

 

Mable era sul pavimento urlando di dolore, il Professor Seagreen corse da loro per fermare Bellatrix.

 

"BASTA!... La vincitrice è Bellatrix Black."

 

Mentre i Serpeverde celebravano il loro campione, i Corvonero erano preoccupati della situazione di Mabel, che ferita, venne portata  da Madam Pomfrey.

 

La sala comune si stava festeggiando il successo di sua sorella, mentre Andromeda era di nuovo circondata dal suo gioiosi compagni di casa, festeggiava cercando alcolici nella sala comune e dando pacche sulle spalle del primo anno con facce rossastre ubriache, pensava a cosa cantava il cappello parlante all'inizio dell'anno.

 

'a Serpeverde incontrerai i tuoi veri amici, quelle persone astute che usano ogni mezzo per raggiungere i loro fini.'

 

Forse, quello era davvero il posto giusto per lei.

Note autrice: spinta dagli effetti delle gocce per dormire e dalla rottura di cazzo che è la mia vita, ho deciso di pubblicare. ogni errore sarà corretto quando avrò indietro i miei punti di quoziente intellettivo. Spero vi stia piacendo, siamo ormai nel 64 e due persone destinate si sono incontrate oggi. Preparatevi perché ci saranno un marea di personaggi e soprattutto OMICICI, ma al tempo debito, quindi state tranquilli .fate attenzione a nomi come Runcorn, Hopkinks a Travers, che sicuramente vi sono familiari :3 Piccola Easter egg: il nome Snyde, vi ricorda qualcosa ;] ?

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Capitolo 8
*** Specchi Infranti ***


RISULTATI DEL SECONDO ANNO:

1. Gideon Prewett: Grifondoro, 20 punti

2. Edgar Bones: Tassorosso, 10 punti

3. Fabian Prewett: Grifondoro, 5 punti

 

RISULTATI DEL TERZO ANNO:

1. Bellatrix Black: Serpeverde, 40 punti

2. Mabel Calice: Corvonero, 30 punti

3. Amycus Carrow: Serpeverde, 25 punti

 

RISULTATI DEL QUARTO ANNO:

1. Jaxon Rivers: Corvonero, 60 punti

2. Penelope Marblemaw: Tassorosso, 50 punti

3. Rowan Grove: Corvonero, 45 punti

 

RISULTATI DEL QUINTO ANNO:

1. Benjy Fenwick: Grifondoro, 80 punti

2. Alecto Carrow: Serpeverde, 70 punti

3. Albert Runcorn: Serpeverde, 65 punti

 

RISULTATI DEL SESTO ANNO:

1. Augustus Rookwood: Serpeverde, 100 punti

2. Frank Paciock: Grifondoro, 90 punti

3. Caradoc Dearborn: Tassorosso, 85 punti

 

RISULTATI DEL SETTIMO ANNO:

1. Dorcas Meadowes: Serpeverde, 150 punti

2. Marlene McKinnon: Grifondoro, 110 punti

3. Ethel Dustfinger: Tassorosso, 105 punti

 

RISULTATI FINALI:

Serpeverde: 470 punti

Grifondoro: 325 punti

Tassorosso: 250 punti

Corvonero: 145 punti



 

Gli studenti in verde e argento parlavano animatamente tra loro, mentre il prefetto del settimo anno era impegnato a mantenere il silenzio.

 

L'attenzione gli veniva rubata dai vincitori, ognuno riceveva elogi e pacche sulla schiena. La differenza di punti aveva messo tutti a proprio agio e, considerando il successo della squadra di Quidditch, un po' di sfrontatezza era aspettata.

 

"'Sonorus'... scusatemi! State zitti!" Travers ruppe il silenzio, e i timpani di tutti, catturando finalmente l'attenzione su di se.

 

"Prima di tutto volevo un applauso per le persone sul podio!"

 

Applausi scoppiarono da tutti gli angoli della sala comune, i vincitori potevano essere riconosciuti dalla soddisfazione e dal sorrisetto che dipingeva i loro volti.

 

"Come sapete, domani si combatteranno gli ultimi duelli, quindi bisogna formulare una strategia... Black, pensi di poter vincere contro Rivers?"

 

"Decisamente." Sorrise altezzosamente Bellatrix.

 

"Perfetto, quindi anche se Fenwick dovesse sconfiggere Rookwood saremo comunque in vantaggio, anche solo di cinque punti... No, anzi, così non va."

 

"E se invece sfidasse Meadowes?" Chiese intelligentemente Runcorn.

 

"Non oserebbe, lo sanno tutti che Dorcas è imbattibile e imbattuta". Rispose Mafalda, sorridendo dolcemente alla stessa Dorcas Meadowes.

 

"Sono d'accordo, il problema più grande rimane Rookwood." Continuò, Travers.

 

"Smettila di parlare di me come se non fossi nemmeno qui, andrò bene!"

 

"Smettila tu con questi patetismi, domani sarai sicuramente sfidato e tutti ci aspettiamo che tu vinca." Commentò freddamente Runcorn.

 

"SONO IL PRIMO DEL MIO ANNO, DOPO TUTTO, HO VINTO!"

 

"Perché abbiamo distratto Paciock per te, e Fenwick è un duellante molto abile... Siamo preoccupati per una ragione." Ricordò Travers, che era ancora in piedi sul tavolo di marmo, e ora aveva rivelato a tutti l'informazione sconosciuta, mettendo in imbarazzo Augustus.

 

"Avrei potuto vincere comunque, posso battere FENWICK, avrei potuto battere Meadowes, se avessi voluto!"

 

Dopo che l'ultima parola fu pronunciata, la stanza si riempì di risate audaci.

 

Sentendosi imbarazzata per essere stata inclusa nell'umiliazione, Dorcas Meadowes  intervenne, cercando di rassicurare il suo compagno di casa.

 

"Sono sicura che Augustus se la caverà benissimo. Penso che sarà meglio allenarci insieme per domani. Che ne dici, Augustus?"

 

Guardandola, i suoi occhi avevano preso uno strano scintillio, erano pieni di malizia.

 

"Hai assolutamente ragione, Dorcas. Facciamo pratica insieme."

 

La coppia lasciò la sala comune per andare nella foresta, vicino al lago.

 

"Così va meglio. Carrow, dove sei?"

 

Si presentò una ragazza paffuta dai capelli rossi, dalle spalle spioventi e un viso poco attraente, che salutò il prefetto con un cenno del capo.

 

"Sei il miglior Serpeverde del tuo anno, e hai già duellato con Fenwick. Allenati con Black oggi e mostra le solite mosse di Fenwick a Rockwood, Merlino sa se ne avrà bisogno."

 

Alecto Carrow ordinò velocemente alla Serpeverde più giovane di seguirla, per poi guardarsi indietro, aspettando di essere obbedita. Ignorando le richieste di Alecto, Bellatrix guardò sua sorella minore.

 

"Non vieni?" chiese Bella.

 

"Non ho dormito bene tutto l'anno per questo stupido torneo, inoltre devo fare i compiti di Incantesimi."

 

"Copiali da qualcun altro, dai. Domani è il mio grande giorno."

 

Andromeda non sapeva come rispondere, spinta ad accompagnare la sorella ai suoi allenamenti notturni non riusciva a stare al passo con tutti i compiti. Si applicó principalmente in Incantesimi e Trasfigurazione, perché non c'era modo di imbrogliare in un l'incantesimo, ma riuscì a copiare alcune scartoffie e a mantenere voti più che dignitosi.

 

Sapeva, tuttavia, che alcune lacune accademiche l'avrebbero messa in difficoltà il prossimo anno.

 

"Mi dispiace, sono così stanca. Ma domani ti sosterrò. Lo prometto."

 

Qualcuno avrebbe dovuto fare la vedetta durante l'allenamento a tarda notte, ma stavolta non sarebbe toccato a lei.

 

I mesi precedenti furono un continuo nascondino, soprattutto tra le due case rivali, così diverse tra loro eppure entrambe così desiderose di infrangere le regole.

 

Essere scoperti avrebbe potuto compromettere diversi punti e, soprattutto, mettere in grossi guai i Prefetti che sostenevano questo enorme piano.

 

Andromeda, però, oggi non voleva avere niente a che fare con tutto ciò, e andò nella sua camera da letto.

 

Non appena la sua testa incontrò il cuscino crollò nel sonno.



 

Nessuno aveva la minima intenzione di perdersi l'ultimo spettacolo.

 

Principalmente perché verrà presentato davanti a tutta Hogwarts alla fine del pranzo.

 

Combattimenti rapidi e pieni di suspence, fatti a posta per far sudare di ansia gli studenti.

 

Bellatrix mangiò con forza, trascinando la forchetta come se pesasse una tonnellata, quasi soffocando mentre ingoiava il suo ultimo boccone.

 

Finalmente, arrivò il momento.

 

"Ora che avete tutti lo stomaco pieno, penso che sia ora di fare ai vostri amici un meritato applauso.

Il campione del secondo anno: Gideon Prewett!"  il Preside Dippet indicò alla sua sinistra un ragazzo alto e dai capelli rosso fuoco, che si alzò dal tavolo di Grifondoro, inchinandosi comicamente e accogliendo gli applausi.

 

Ai suoi lati, un altro ragazzo, quasi identico a lui, e una ragazza più grande dai capelli rossi e viso paffuto, battevano le mani con più entusiasmo di tutti.

 

Quando il Preside presentò Bellatrix, lei si alzò, a testa alta e con un sorriso audace sul viso.

 

Dippet li ha presentati tutti e uno dopo l'altro tutti si sono alzati in piedi per  rappresentare le loro case.

 

C'era almeno un vincitore per casa, ad eccezione di Tassorosso, che anche senza primi posti aveva più di cento punti in più di Corvonero.

 

"Congratulazioni a tutti per il vostro successo, ci vediamo tra un'ora fuori, il round finale sta per iniziare."

 

L'intero corpo studentesco si mosse freneticamente dalle proprie sedie, alcuni andarono a sostenere psicologicamente i loro amici, altri già occupavano le sedie, assicurandosi di avere la migliore visuale possibile per i duelli.

 

Nel cortile della scuola è stato realizzato per l'occasione un enorme patio, parte dell'arredamento e oggetti casuali erano stati  temporaneamente trasfigurati dal Professor Silente per fungere da piattaforma per l'evento.

 

Contrariamente alle selezioni, tutti i professori erano presenti e pronti a sostenere i loro prediletti, quindi imbrogliate era troppo rischioso in questo caso, ciò mise a disagio la maggior parte dei Serpeverde.

 

"Perchè abbiamo aiutato Augustus? Stiamo rischiando la Coppa delle Case solo per 10 punti, avremmo dovuto lasciare vincere Paciock." Travers sospirò, pentendosi del suo coinvolgimento nella truffa.

 

"Penso ancora che abbiamo preso la decisione giusta, Fenwick non riuscirebbe a sconfiggere Meadowes... Paciock invece." Rispose Runcorn, rassicurandolo.

 

"Hai ragione come sempre, Albert." Ora convinto, Travers si guardò intorno, assicurandosi che nessuno lo avesse sentito.

 

Individuò Frank Paciock in persona, chiacchierando allegramente con una ragazza  cicciottella e molto graziosa, dai capelli castani tagliati corti. Travers la ricordava dai duelli del sesto anno, Alice, quello era il suo nome.

 

La fidanzata di Paciock.

 

Ricordava che si fosse guadagnata il quarto posto, il podio le venne rubato dal Tassorosso Dearborn.


Intanto, Andromeda era in terza fila, insieme ad altri Serpeverde anonimi, notó i campioni salire sulla pedana e vennero posizionati in ordine di età. Bellatrix la salutò con entusiasmo, e lei rispose con un occhiolino scherzoso.

 

Una volta seduti tutti gli insegnanti in prima fila, il Preside Dippet si alzò e si diresse con cautela al centro del palco.

 

"So che siete tutti molto ansiosi in questo momento, quindi non vi farò aspettare."

 

I sei campioni aspettavano, mentre venivano guardati con curiosità e entusiasmo dall'intera scuola, ma nessuno aveva più occhi addosso della vincitrice del settimo anno: Dorcas Meadowes.

 

"Miss Meadowes, complimenti per la sua vittoria, vediamo se qualcuno ha il coraggio di sfidarla. Mr. Rookwood, desidera sfidare la signorina Meadowes?"

 

Chiese Dippet in modo retorico, più per cortesia in realtà, sapendo che entrambi fossero Serpeverde, sarebbe stato stupido accettare la sfida.

 

"SÌ." Rispose Rookwood.

 

Le altre tre Case urlarono eccitate, mentre i Serpeverde sputarono a Rookwood le peggiori oscenità.

 

"Cosa sta facendo quel cretino? ROOKWOOD, QUESTO NON FA PARTE DEL PIANO!" Gridò Travers, già sudato per l'ansia.

 

Andromeda era circondata dal caos, alzando la testa notò Bellatrix fuori di sé, solo un occhio esperto poteva notare il fuoco che ardeva nelle sue pupille e il sussulto delle sue mani, tremanti di rabbia.

 

"ORDINE, ORDINE!" Disse il preside.

 

"Serpeverde si conferma la casa più imprevedibile! Che il primo incontro abbia inizio!"

 

Mentre gli altri liberarono il palco per lasciare spazio al match, Dorcas osservava il suo avversario, ancora stupita dalla situazione.

 

I due si inchinarono educatamente e presero immediatamente una posizione offensiva.

 

Rookwood attaccò per primo con un "Impedimenta", che Dorcas schermò facilmente e rispose con tre "Stupefy", Augustus fu colto di sorpresa e lo scontro prontamente finì. "Petrificus Totalus." Dorcas poi lo lanciò letteralmente dal palco.

Lo scontro è stato veloce e unilaterale, era chiaro che il primo posto di Dorcas fosse meritato, al contrario di quello di Augustus.

 

"Miss Meadowes vince, il suo punteggio è ora di 250 punti." Punti inutili dato che erano di Serpeverde dall'inizio.

 

Rookwood venne riportato con forza sul palco, mentre Dorcas venne premiata con un applauso imbarazzante.

 

Sembrava molto scontenta di essere stata coinvolta nell'idea assurda del suo compagno di casa.

 

Guardò verso Mafalda, che la rassicurò con uno guardo, perdere di proposito sarebbe stato peggio.

 

"Ora procediamo rapidamente al prossimo duello, signor Fenwick." Dipped prontamente introdusse il nuovo sfidante, il Grifondoro sprizzava sicurezza e un po’ di spavalderia. 

"Vuole sfidare la signorina Meadowes per 250 punti... o Mr. Rookwood per 150 punti!"

 

"Mi piacerebbe sfidare Rookwood."

 

L'intera casa Serpeverde era frustrata o addirittura furiosa con il vincitore del sesto anno, che aveva buttato dalla finestra mesi di preparativi.

 

Se prima perdere contro i Grifondoro era un problema, ora con una sconfitta precedente davanti era una catastrofe. Prima le due case sarebbero state perfettamente in parità, ma ora, grazie alla stupidità di Rookwood se i Grifondoro avessero vinto sarebbero stati in vantaggio di oltre 150 punti.

 

Lo scontro era circondato da un'ansia palpabile, alcuni studenti tentarono addirittura di intervenire contro le regole, solo per essere fermati da compagni più coscienziosi, che ricordarono loro la vicinanza dei docenti nella platea.

 

Il duello durò più di quello contro Meadowes, Augustus provò ad attaccare il Grifondoro con forza disperata, sapendo che perdere non era un'opzione.

 

Tuttavia Fenwick continuava ad agitare la bacchetta con compiaciuta arroganza e bloccava ogni attacco.

 

Dopo un ‘Incarcerus’ e un potentissimo "Stupefy" Rookwood venne sconfitto.

 

Fenwick si inginocchiò vittorioso sul pavimento con le braccia aperte in aria mentre si godeva il tifo folle della sua casa.

 

"Mr. Fenwick vince la partita per Grifondoro, che ora è in vantaggio con 475 punti, mentre Serpeverde è ora a 320 punti."

 

Il Serpeverde a terra venne trascinato ancora una volta sul patio, questa volta per salvarlo dall'ira dei suoi compagni.

 

"Questa giornata sta diventando ogni secondo più imprevedibile ed emozionante, ora è il turno del signor Rivers... Desidera sfidare il signor Fenwick per 230 punti... il signor Rookwood per 225 punti... o la signorina Meadowes per 250 punti?''

 

Il giovane Jaxon però declinò ogni avversario, si aspettava di essere sfidato da Bellatrix nel match successivo, e considerando che Corvonero si era piazzata ultima, prese la decisione più intelligente, non volendo perdere punti inutilmente.

 

"Molto bene, allora possiamo passare alla prossima sfidante... Miss Black."

 

Bellatrix si avvicinò con passi pesanti, impugnava la bacchetta come una spada, i suoi occhi ancora bruciavano d’ira.

 

"Vuole sfidare il signor Rivers per..."

 

"Voglio sfidare Fenwick."

 

Gli spettatori rimasero ancora una volta scioccati, non si aspettavano che il ragazzo del quinto anno venisse sfidato da uno studente così giovane, soprattutto dopo l'umiliazione subita da Rookwood.

 

Dopo un frettoloso inchino gli avversari si fronteggiarono.

 

Andromeda era molto preoccupata che il risentimento che i Serpeverde provavano per Augustus potesse essere trasferito a Bellatrix dopo la sua sconfitta, non si era allenata per affrontare Fenwick, non conosceva le sue mosse o i suoi punti deboli.

 

Il piano originale era quello di sfidare Rivers e guadagnare facilmente 60 punti, ma il lato ribelle di sua sorella prese il comando, sfidare un ragazzo così abile e esperto era un'assurdità .

 

Fenwick osservò la ragazzina con un sorrisetto beffardo, notando ancora una volta l'eccessivo orgoglio di Serpeverde.

 

Lui, con tutta calma, prese una posizione difensiva, curioso, e attese la mossa della ragazza.

 

"Rictusempra!" Bellatrix lanció il suo primo incantesimo.

Andromeda rimase sorpresa dal suo casting, 'rictusempra' era un incantesimo che provocava prurito su tutto il corpo, veniva usato principalmente per scherzi, non si aspettava che Bella lo usasse.

 

Tuttavia notò che i movimenti di Fenwick non erano precisi come prima, era chiaramente disturbato.

 

Mentre lui cercava di coglierla alla sprovvista con un potente ‘Stupeficium’, lei cercò di fare lo stesso.

 

Prevedibilmente, Bellatrix fu quella che fu maggiormente colpita dall'incantesimo, che non venne lanciato con la massima forza, il prurito disturbava ancora Fenwick.

 

Bella era sul bordo del patio, lanciò furiosamente due 'Lacarnum Inflamarae' che la indebolirono molto, sapendo che non sarebbe durata a lungo, fece un ultimo sforzo.

 

Il Grifondoro usò 'Aguamenti' per spegnere il fuoco sulla sua manica, Bella ne approfittò, lanciando un ‘Incarcerus’ per paralizzarlo.

 

Lui, sfortunatamente, riuscì a proteggersi, e il panico salì sul volto di Bella.

 

Lei, esausta, cercò di bloccare i suoi incantesimi offensivi che tentavano di farla cadere dal palco, dichiarando la sua sconfitta.

 

Ha provato a rispondere con un debole "Stupefy" e quando l'avversario si mosse per bloccarlo, fece l'impensabile.

 

"BOMBARDA!" Indicò di proposito il pavimento accanto a lui, non perché non volesse ferirlo, ma perché sapeva che sarebbe stata punita se ciò fosse accaduto.

 

L'incantesimo fece esplodere parzialmente il pavimento e parte di esso fu scagliato contro gli spettatori, che urlarono allarmati.

 

Distratti dall'esplosione e dalle urla, Bella colse la sua ultima possibilità.

 

"incarcerus!" Ora completamente immobilizzato, Fenwick si rese conto della sua sconfitta e cedette.

 

Tutta l'arena rimase per un attimo in completo silenzio e poi, ancora a bocca aperta, il Preside Dipped dichiarò la sua vittoria.

 

"Miss Black vince la partita per la casa Serpeverde, che ora è a 550 punti! Mentre Grifondoro ora è a 245!"

 

I Serpeverde impazzirono, urlando oscenamente di gioia e di furore animalesco, alcuni tentarono addirittura di raggiungere il palco per stringere la mano alla vincitrice, la situazione era così disperata che fu lo stesso Preside a imporre l'ordine.

 

"Suvvia, un po’ di silenzio! Un vincitore deve ancora essere sfidato, se lo desidera... Signor Prewett, è pronto alla sfida?"

 

Non appena il suo nome fu pronunciato, Gideon Prewett guardò i suoi fratelli con panico.

 

Bellatrix lo guardò immediatamente, e con respiri pesanti e occhi spalancati alzò la bacchetta verso di lui, con un'espressione terrificante.

 

"Dai, puoi batterla." Con umorismo, ha commentato suo fratello Fabian, con un ‘pollice in su’.

 

"Ti aspetti che io batta una ragazza del terzo anno, che ha battuto uno del quinto anno, che ha  battuto uno del sesto anno. Ma va a cagare..."

 

Poi rivolse la sua attenzione al preside: "Mi rifiuto", disse.

 

Alcuni Grifondoro rimasero delusi dalla sua decisione, ma chiunque avesse più di una cellula cerebrale avrebbe saputo che era la migliore.

 

"CIÒ CONCLUDE I DUELLI, SERPEVERDE VINCE CON 550 PUNTI, TASSOROSSO È SECONDO CON 250 PUNTI, POI GRIFONDORO CON 245, E ALLA FINE CORVONERO CON 145."

 

Inutile dire che Bellatrix venne trattata come una divinità alla festa.

 

Dorcas e Bellatrix erano sulle spalle di due ragazzi dell’ultimo anno, portate in giro trionfalmente, whisky incendiario e burrobirra venivano lanciati in aria e bevuti con gioia, la musica era altissima.

 

Andromeda osservò sua sorella venire venerata, se lo meritava, tutti sapevano di aver vinto la coppa delle case praticamente per via del suo intervento.

 

Grazie al suo duello finirono l'anno con più di 200 punti in più della seconda classificata, Corvonero, che riuscì effettivamente a sconfiggerli a Quidditch e vincere la coppa.

 

Mentre i bambini ballavano e venivano incoraggiati a provare l'alcol rubato, i più grandi continuavano ancora a complimentarsi con le giovani streghe per la loro vittoria.

 

Andromeda non riusciva a essere felice, sopra di loro levitava Augustus, incapace di muoversi, le sue labbra erano sigillate e il suo viso era coperto di brutte bolle rosse e brufoli, le lacrime nei suoi occhi erano visibili dal basso.

 

Mentre alcuni dei suoi compagni di casa gli lanciavano qualcosa ridendo sguaiatamente, si rese conto, tristemente, che questo posto non era poi così diverso da casa sua.



Note Autrice:
Bella a tutti, spero stiate bene.
in questo capitolo sono stati droppati un sacco di nomi importanti, personaggi che torneranno più avanti.
vi consiglio di non cercare nomi che non riconoscete, dato che la maggior parte sono canonici. Così non saprete se moriranno o no. Ps c'è molta gente morta in sta storia.

ovviamente avrete riconosciuto i nomi più importanti come Travers, Runcorn,Rookwod, Alecto Carrow ecc.
i gemelli Prewett, fratelli di Molly Weasley (si, la ragazzina che applaude il fratello é lei) saranno particolarmente importanti, e secondo ilcanone erano abili duellanti, quindi mi sono sentita costretta nel farli partecipare. E si, sono i nipoti di Ignatius Prewett, infatti non so se lo sapete ma il secondo nome di Percy Weasley è proprio Ignatius.

Frank  e Alice Paciok sono nominati ma non volevo fargli sfidare bellatrix prima del dovuto, é anti climatico. Ma vi posso assicurare che quasi tutti i membri dell'ordine e dei mangia morte torneranno. 

Ps ma quanto è in character per Tassorosso arrivare secondi anche senza aver fatto nulla lol




 

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Capitolo 9
*** La coppa del mondo di Quidditch ***


"Possiamo andare adesso?"

 

Il giovane Sirius bombardò ancora una volta sua madre con domande inutili, mentre il resto della famiglia correva su e giù per la tenda condivisa.

 

"NON VEDI CHE SONO OCCUPATA!"

 

"Dobbiamo andare ai nostri posti!" Il ragazzo agitava con impazienza la veste della donna.

 

"LA PARTITA INIZIA TRA UN'ORA, COSA VUOI CHE FACCIA? INVENTARE UNA GIRATEMPO CHE VA AVANTI COSÌ NON DEVI ASPETTARE? PER LA BARBA DI MERLINO, SIRIUS, NON TI SOPPORTO!"

 

Walburga in realtà non stava facendo nulla, erano i suoi fratelli e suo suocero a controllare gli accessori inclusi nella loro tenda.

 

Era abbastanza spaziosa, ogni coppia aveva la propria stanza, mentre le sorelle e i fratelli condividevano due enormi letti king size. Non per mancanza di soldi, ma gli adulti ipotizzano fosse più facile controllare i bambini se limitati in uno spazio limitato.

 

"Va bene, è l'ora del gioco d'azzardo, piazzate il vostro preferito!"

 

Il volto solitamente cupo e rugoso di Arcturus era ora pieno di gioia. Per ogni partita importante di Quidditch piazzava la sua scommessa consultando tutta la famiglia.

 

Il vecchio non era l'unico ad emozionarsi, tutta la famiglia non vedeva l'ora che iniziasse la partita, anche Orion, che di solito era così indifferente ad ogni situazione, non poteva più aspettare, e mascherava la sua ansia passeggiando da un angolo all'altro.

 

Arcturus si sedette alla scrivania e preparò piuma e inchiostro per prendere in considerazione le opinioni di tutti.

 

"Cominciamo, Orion?"

 

"L'Australia, sicuramente. Sono imbattibili."

 

"È quello che pensavo." L'uomo dai capelli grigi sorrise, il gioco d'azzardo e il Quidditch erano le loro uniche passioni condivise. Per la prima volta dopo tanto tempo l'uomo sembrava davvero contento, se non orgoglioso, di suo figlio.

 

Al termine dell'interrogatorio si decise di scommettere 50.000 galeoni sulla vittoria dell'Australia, con un margine da 30 a 60 punti. I cugini erano interessati solo a vedere la loro prima partita da professionisti, non gli importava molto chi l'avesse vinta.

 

Infine, uscendo dalla tenda, la famiglia si è diretta verso lo stadio. Da lontano si sentivano le risate e le urla emozionate. Circondato da sostenitori e da pochi selezionati, il Primo Ministro nato babbano era impegnato.

 

Tuttavia, una volta riconosciuta la nobile famiglia, interruppe immediatamente ciò che stava facendo per accoglierli.

 

"Mr. Black, che coincidenza, stavo proprio parlando di lei, questa deve essere la sua famiglia. Il piacere è tutto mio."

 

Per quella che sembrò un'eternità ogni membro fu incerto su come procedere, indeciso tra odio aperto e falsa cortesia.

 

Cygnus, la persona con cui il Ministro stava effettivamente parlando, scelse per tutti la seconda opzione, e gli strinse la mano.

 

"Ministro Leach, che piacere. Questa è mia moglie, Druella, e le mie bellissime figlie. Naturalmente conosce mio zio, Lord Arcturus Black."

 

Non appena Cygnus pronunciò il suddetto nome, il Ministro si avvicinò prontamente per stringergli la mano.

 

"Ma certo," disse il Ministro, stringendogli la mano con eccessivo entusiasmo.

 

Orion, formalmente il nuovo patriarca, rimase indietro, senza osare interrompere o far riconoscere a nessuno la sua presenza.

 

"Temo che dobbiamo affrettarci ai nostri posti, dobbiamo ancora comprare i souvenir e riunirci col resto."

 

Suggerì Cygnus, temendo che Arcturus potesse essere troppo ostile nei confronti del suo capo.

 

"Non c'è fretta, signor Black. Devo ammettere che mi è dispiaciuto molto che abbiate rifiutato il mio invito nella tribuna d'onore."

 

Disse il vecchio, voltandosi verso di lui con un sorriso forzato.

 

"Non era mia intenzione offenderla, ma nella mia famiglia il Quidditch è preso molto sul serio. E come può vedere siamo piuttosto numerosi e non potremmo tollerare di essere separati."

 

"Le avrei trovato tutti i posti necessari, come vede ho invitato altri colleghi."

 

"Non preoccupatevi. Saremo comunque accanto a lei. È praticamente la stessa fila."

 

"Beh, almeno lasciatemi portare le sue figlie e nipoti in tribuna, è la migliore vista dello stadio."

 

L'uomo tentò pateticamente, di nuovo, di guadagnarsi il favore di Cygnus, senza risultati.

 

"Siamo ancora una volta onorati, ma ripeto:’non ci separeremo’."

 

Questa volta Cygnus non riuscì a nascondere la sua irritazione, ma fortunatamente, forse, venne interrotto.

 

"Commovente," commentò l'uomo biondo.

 

"Ah, Abraxas, eccoti. Conosci già il signor Black, vero? Del dipartimento dei trasporti magici."

 

I due, a malincuore, si strinsero la mano.

 

"Lord Malfoy e suo figlio saranno seduti con me, insieme al signor Bones, capo dell'ufficio Passaporta, e al signor Crouch, dell'ufficio Applicazione della legge sulla Magia. Credo che li conosca tutti e, naturalmente… il signor Jacknife.”

 

Nemmeno la menzione del famoso giocatore di Quidditch bastò a convincerli.

 

"Anche le loro famiglie sono invitate, c'è molto spazio in tribuna." Rimarcò.

 

Il Ministro ha poi indicato delle persone dietro di loro, le quali, notato il cenno, si avvicinarono per presentarsi.

 

Il consigliere del ministro era noto ai Black, ma non avevano molta familiarità con le altre due famiglie, quasi nessuna, a dire il vero.

 

Bartemius Crouch e Edmund Bones, seguiti da rispettivi coniugi e figli, si presentarono con gentilezza e un po' di imbarazzo.

 

"Peter è occupato," menzionò vagamente il signor Crouch, giustificando l'assenza del giocatore di Quidditch.

 

"Il vecchio Bartemius qui presente mi ha gentilmente offerto aiuto con l'interpretazione," disse il Ministro, dando una pacca sulla spalla all'uomo.

 

"Vous aussi parlez français?”" chiese Druella, con curioso entusiasmo.

 

“Une des nombreuses langues que je parle.” Rispose Crouch.

 

"Barty parla più di cento lingue," disse la moglie di Crouch, che lo teneva dolcemente per braccio.

 

"Duecento, mia cara." Corresse Crouch, con un lieve sorriso.

 

La donna sganciò le loro braccia per dargli una lieve pacca sulla spalla.

 

“Oh, perdonami. Stavo cercando di farti sembrare umile di fronte ai tuoi colleghi.

 

Rispose scherzosamente la signora Crouch, provocando una debole risata a tutti i presenti.

 

La signora Crouch poi guardò alla sua destra, notando Sirius e il piccolo Regulus in piedi accanto a Kreacher.

 

"Siamo così contenti di non essere gli unici ad aver portato il loro elfo domestico. Junior ha solo quattro anni. Avevamo bisogno di una piccola mano. I suoi figli sono così ben educati, Lady Black."

 

Disse a Walburga, complimentandosi.

 

Fingendo di essere d'accordo, per vantarsi dei suoi figli, Walburga annuì altezzosamente.

 

"Sono d'accordo, Lady Crouch. Inoltre, la sua elfa sembra molto sana, è ereditaria?"

 

"Non è vero? No, Winky è il nostro ultimo acquisto, desidera una raccomandazione?"

 

"Sì, grazie. Kreacher è un servitore leale, ma sta invecchiando. Non passerà molto tempo prima che la sua testa venga esposta nel mio soggiorno."

 

La donna dall'aspetto esile sembrava incerta, non capendo se la signora Black stesse scherzando o no. Cercò di ritrovare suo marito per poter andare con una scusa, ma si formarono piccoli gruppi e Bartemius Crouch scomparve dalla sua portata.

 

Mentre le loro madri parlavano, i piccoli Regulus e Barty furono presi per mano dai loro elfi domestici, apparentemente parlando con entusiasmo dell'imminente partita.

 

Regulus sembrava molto contento di incontrare un nuovo elfo domestico.

 

Il signor Bones, notando la sua spiegazione delle connessioni tra passaporte stava annoiando Cygnus, cambiò argomento e presentò gentilmente i suoi figli.

 

"La piccola Amelia ha otto anni e Edgar quattordici, è il miglior cacciatore di Tassorosso. Siamo sicuri che l’anno prossimo diventerà Prefetto.”

 

Il signor Bones parlava dei suoi figli con orgoglio, mettendo in imbarazzo il maggiore. Il ragazzo bruno si nascose dietro il lungo mantello del padre, cercando di mascherare la sua timidezza.

 

La piccola Amelia dai capelli biondi guardò divertita il fratello, godendo del suo disagio.

 

"Bellatrix lo è appena diventata, il mese prossimo andrà al quinto anno, Andromeda..."

 

"Bellatrix Black," disse il signor Bones, sorpreso.

 

“Mi perdoni l'interruzione, signor Black. Edgar mi ha parlato di sua figlia... si è classificato secondo quando era al secondo anno, nel torneo di duelli."

 

"Ah sì, il torneo. Bellatrix è già una strega talentuosa e straordinaria in così giovane età." Disse altezzosamente Cygnus.

 

"Deve essere molto orgoglioso di lei."

 

“Sono orgoglioso di tutte le mie figlie. Anche Andromeda è eccezionale. Ha ottimi voti e suona magnificamente il violino.”

 

Il signor Bones poi rivolse la sua attenzione alla ragazza dai capelli dorati in piedi accanto a suo padre.

 

Il signor Bones piegò la colonna vertebrale per essere al livello della bambina, mentre sosteneva il suo peso sulle ginocchia, aveva gentili occhi castani e la sua testa aveva una grande zona calva al centro che non corrispondeva al suo atteggiamento giovanile e al viso senza rughe.

 

"E chi è questa signorina?"

 

"Lei è Narcissa, la mia figlia più giovane. Inizierà il primo anno il mese prossimo. Come può immaginare, ho grandi aspettative ma pochissime preoccupazioni."

 

Ha spiegato Cygnus, parlando a nome di sua figlia. La sua mano protettiva stringeva la sua spalla.

 

"Oh davvero, che bell'anno per iniziare la scuola. Tutti parleranno della Coppa."

 

"Il mio Lucius farà il secondo anno, il tempo vola. Sei ancora così giovane, Cygnus, in confronto a tutti noi. Sei sicuro di non voler provare ad avere un maschio? Sei ancora in tempo."

 

Il signor Malfoy sorrideva maliziosamente mentre il suo piccolo duplicato era al suo fianco, senza osare dire una parola.

 

Cygnus ribolliva di rabbia, mentre Mr. Bones non riusciva a mascherare il suo disagio e si avvicinava silenziosamente alla moglie, che era impegnata a chiacchierare con Bartemius Crouch e parte dei Blacks. I suoi figli lo seguirono silenziosamente.

 

Abraxas prese il silenzio di Cygnus come una vittoria e stava per uscire di scena.

 

"Per che cosa?"

 

Gli uomini rimasero scioccati dall'intervento della ragazzina dai capelli dorati.

 

"Scusa, stavi dicendo qualcosa?"

 

"Sì, in realtà. Mio padre non aveva alcun obbligo di dare un erede alla famiglia, è il terzo figlio di un membro della casata cadetta. Zio Orion è il patriarca, e ha figli maschi, ben due. Temo che la sua argomentazione non abbia alcun senso. La mia famiglia ha già un erede e altro ancora. Lei però, signor Malfoy, ne hai solo uno, se dovesse succedere qualcosa la sua prestigiosa stirpe si estinguerebbe. Perché non si è risposato quando poteva?"

 

Tutti e tre la stavano fissando come se le fosse cresciuta una seconda testa, a bocca aperta, il padre di Narcissa si ricompose rapidamente.

 

"È così che disciplini le tue figlie, Cygnus? Mi aspetto subito delle scuse. Non sono mai stato così insultato ."

 

Narcissa si pentì del suo intervento, aveva fatto arrabbiare il consigliere, ma aveva ancora più paura di aver messo in imbarazzo suo padre. Non si era mai comportata male in pubblico prima, ma non poteva sopportare di assistere a quella mancanza di rispetto.

 

"Peccato, perché mia figlia non si scuserà."

 

L'uomo sbuffò dal naso, la bambina quasi temette che stesse per sputare.

 

"Fffth. Andiamo, Lucius."

 

Abraxas superò i due, seguito dalla sua piccola ombra, che lanciò a Narcissa uno sguardo gelido.

 

L'undicenne era molto spaventata e aspettava il rimprovero del padre, ma fu sorpresa dalla sua risata, seguita subito dopo da quella di lei.

 

Potevano ancora sentire l'uomo che li fissava.


Bartemius Crouch era un uomo sulla quarantina, dai profondi baffi e vispi occhi neri, mentre parlava in modo troppo animato la sua fronte mostrava una piccola vena, che lo faceva sembrare piuttosto irritato anche quando non lo era. In quel momento stava discutendo con il suo collega, il signor Bones, contro l'ostinata Cassiopea.

 

"Per l'ultima volta, Miss Black. Non possiamo legalizzare la caccia ai Babbani, sua zia ci ha già provato e ha fallito."

 

Disse pazientemente il signor Bones, con le sopracciglia bionde inarcate per il disagio.

 

"Araminta era una grande donna, inoltre non dico che dovremo ucciderli tutti, naturalmente selezioneremo alcuni prescelti, per divertimento."

 

"Guarda che ora, la partita sta per cominciare, è meglio entrare nell'arena."

 

Disse il vecchio Bartemius mentre controllava un orologio che non aveva, si riunì con la moglie, che sembrava altrettanto esasperata.

 

Bartemius poi raccolse suo figlio da terra e pronunciò parole irriconoscibili, alle quali suo figlio replicò.

 

“Junior adora parlare in Mermish.” La signora Crouch spiegò.

 

“Capisce già 10 lingue, questo ragazzo sarà un grande mago.” Disse Bartemius, accarezzando, con un po' troppa forza, la testa del figlio.

 

Le famiglie si salutarono e si separarono.

 

Il Ministro salutò e sorrise in modo un po' troppo aggressivo.

 

Nobby Leach non se la stava passando molto bene come Primo Ministro. Molti purosangue si dimisero e rifiutarono di finanziare il Ministero, sabotando attivamente la sua carriera, ma lui desiderava disperatamente la loro approvazione.

 

Si dice che abbia corrotto l'Organizzazione Interna del Quidditch per ospitare le partite. "lo sport unisce i popoli", questo era il motto della campagna di marketing. Qualcosa però non andò come previsto dal Ministro, l'Inghilterra venne eliminata ai quarti, lasciando Francia e Australia a contendersi il titolo.

 

Gli spalti si riempivano di tifosi entusiasti, erano passati quasi cinquant'anni dall'ultima volta che l'Inghilterra aveva ospitato la Coppa del Mondo.

 

La folla andò ai propri posti con passi pesanti e grida forti.

 

Fu allora che Bellatrix si fermò in mezzo alle scale, bloccando parte della sua famiglia nel processo.

 

“Abbiamo dimenticato i souvenir e gli snack!” urlò la ragazza, cercando di sovrastare le grida e gli applausi dei tifosi.

 

Cygnus, alzando gli occhi al cielo irritato e maledicendo il Ministro, tirò fuori un sacco di galeoni dalla sua veste e lo porse con cura a Bellatrix.

 

“Tu e le tue sorelle andate a comprare spuntini per tutti e qualche souvenir per i vostri cugini. Ci sono tremila galeoni lì dentro. Confido che tu sia abbastanza intelligente da ritrovare la strada. E sbrigati! Mancano solo dieci minuti."

 

Mentre la famiglia si riuniva ai Rosier, che aspettavano accanto a loro con il loro figlioletto, Evan, e la coppia Prewett, le tre sorelle si affrettarono a raggiungere le bancarelle di souvenir, proprio fuori dallo stadio. 

 

La fila non era così lunga come temevano, poiché la maggior parte delle persone era abbastanza intelligente da acquistare il cibo molto prima.

 

“Voglio due Omniocoli, tre anelli di mela, cinque acid pops, due zucchero filato, dieci teschi di gelatina, tre bacchette di pretzel, undici rospi alla menta piperita, una statuetta del capitano della squadra francese, venti cioccorane…”

 

Continuò il ragazzo davanti a loro, che dopo una rapida occhiata riconobbero come quello di prima. Il figlio di Lord Malfoy. Lucius Malfoy.

 

Il cassiere si affrettò a ritirare tutti gli articoli richiesti.

 

"Mi restano solo otto teschi di gelatina e tre acid pops." Disse l'uomo.

 

"Bene." Rispose Lucius, seccato.

 

"Dannazione!" Disse ad alta voce Narcissa.

 

“Andromeda, puoi andare in un altro stand per vedere se hanno altri lecca lecca acidi?!”

 

Gridò la bambina, assicurandosi che sua sorella la sentisse.

 

"Abbiamo solo cinque minuti." Ha spiegato Andromeda.

 

"Per favore! Sono i miei preferiti!” 

 

“No, Narcissa! Non sono il tuo elfo domestico!"

 

Disse ad alta voce Andromeda, rendendo la più giovane visibilmente irritata.

 

Quando l'uomo finalmente presentò al ragazzo biondo un enorme sacco, chiese il suo pagamento.

 

"Duemila e trecento galeoni."

 

Lucio portò bruscamente sul tavolo due pesanti sacchi d'oro.

 

"Tenga il resto." Gli disse.

 

Si voltò, superò le sorelle e colpì con forza Narcissa con la spalla.

 

Troppo stupita per fare qualcosa, non rispose alla spinta.

 

Le tre si affrettarono a ordinare e salirono le scale a passi veloci, perdendo per strada qualche cioccorana.

 

Le tre figlie consegnarono al padre il denaro rimasto, venti galeoni, al resto della famiglia un Omniocolo ciascuno e disposero gli spuntini.

 

Tutti erano finalmente seduti, agitati dall'attesa.

 

Mentre Narcissa passava in segreto a suo cugino due rane di cioccolato, notò che Regulus sembrava preoccupato e stava guardando alla sua destra, verso la tribuna del ministro.

 

"Winky mi ha detto che ha paura dell'altezza."

 

Spiegò Regulus, provando compassione per l'elfo domestico.

 

Narcissa era piuttosto confusa dall'interesse del cugino verso i servi, ma si costrinse a rassicurare il ragazzo.

 

Poteva vedere chiaramente la tribuna. L'elfo domestico tremava dalla paura, ma i Crouch, impegnati a giocare con il figlio, non sembravano preoccuparsene.

 

Rivolse la sua attenzione ai Malfoy, Abraxas chiacchierava con il Ministro, mentre suo figlio masticava un rospo alla menta, ignorando la ragazza accanto a lui, che lo guardava adorante.


Ignatius Prewett utilizzò i minuti rimasti per rivolgersi a suo suocero.

 

"Volevo ringraziarti ancora una volta, Sir Arcturus. I miei nipoti sono così grati per la tua generosità. Molly, Gideon e Fabian non potevano credere che avessi trovato per loro i biglietti per la finale."

 

"Sì, certo. Non distrarmi, Ignatius, il Ministro sta per parlare."

 

Arcturus ignorò prontamente suo genero; ha fornito ai nipoti dell'uomo biglietti di bassa qualità. Naturalmente non voleva avere estranei accanto alla sua famiglia, tuttavia ogni occasione era buona per mostrare la sua influenza.

 

Tutti guardarono il ministro mentre si avvicinava al confine della recinzione, dopo aver sussurrato: "Sonorus", e dopo aver puntato la bacchetta alla gola, inizió il suo discorso:

 

"Benvenuti alla 708 esima edizione della Coppa del Mondo di Quidditch, è un grande onore presentare questo evento."

 

Di solito, presentare e commentare la partita era un onore riservato al Ministro dei Giochi e degli Sport Magici, o ad un giocatore di Quidditch in pensione particolarmente amato.

 

Ma quest'anno, a causa della sua impopolarità, il ministro Leach ha insistito per presentare lui stesso l'evento.

 

“Non continuerò a blaterare ancora. Quindi, ho il piacere di presentarvi il commentatore di questa partita, un grande applauso per il leggendario battitore dei Wimbourne Wasps, appena in pensione: Peter Jacknife!”

 

I fan urlarono eccitati, dando il benvenuto a chi volevano davvero vedere.

 

"Grazie a tutti e grazie, ministro Leach, per questa bella presentazione."

 

I due si strinsero velocemente la mano mentre Jacknife prendeva il posto del ministro.

 

“Sarà una partita come poche altre, entrambe le squadre sono pronte e assetate di vittoria. Presentiamoli. Sulla sinistra: LA FEROCE AUSTRALIA!"

 

Quando l'uomo indicò l'angolo sinistro, lo stadio si riempì di luci verdi e blu, i colori della squadra che, animata, prese la forma di un canguro salterino.

 

Il canguro venne improvvisamente distrutto dagli artigli di un enorme gallo blu e oro, che annunciò l'ingresso della squadra francese.

 

“E a destra, in tutta la loro audacia, LA FRANCIA!” Commentò Jacknife.

 

La partita iniziò, e subito i francesi segnarono, mentre i Black sospiravano di delusione, i Rosier esultarono.

 

Caspian e Hortensia Rosier si scambiarono un bacio veloce e il piccolo Evan batté le mani.

 

"Druella, non so se lo sai ma gli australiani sono quelli verdi." Disse Cygnus, deluso dal tradimento della moglie.

 

"Non rinnegherò le mie radici francesi, Cygnus."

 

"Spero che le tue radici valgano 300.000 galeoni." Disse l'uomo con freddezza.

 

Dopo uno splendido gol che ha pareggiato i conti, Regulus interruppe suo padre per chiedere chiarimenti sul gioco.

 

Aspettandosi di essere ignorato come sempre, il ragazzo fu sorpreso dalla insolita allegria di suo padre.

 

L'uomo mise il piccolo sulle ginocchia, mentre indicava i giocatori e parte dell'arena ne spiegò ogni funzione e nome.

 

"Chi è quello all'angolo?"

 

"Quello è il cercatore. Solo lui può salvare la squadra segnando 150 punti, è il membro più importante."

 

"Ero il cercatore di Serpeverde." Aggiunse Alphard con orgoglio.

 

Era la prima volta che Regulus si sentiva così preso in considerazione dal padre. I due commentarono insieme il gioco, Orion era felice di spiegare i dubbi del figlio con nozioni storiche e teoriche interessanti.

 

Walburga e Sirius erano disinteressati e sembravano quasi costretti ad assistere alla partita.

 

Andromeda e Bellatrix guardavano con occhi scintillanti, mentre Narcissa non riusciva a godersi la partita. Era troppo offesa da quello che era successo prima, non solo ma il suo vestito era particolarmente scomodo.

 

Frugando nella tasca sentì qualcosa di duro e dalla forma strana, doveva essere la cosa che le pungeva il fianco.

 

Non poteva credere ai suoi occhi, aveva in tasca i restanti tre lecca lecca acidi. Confusa, ma senza mettere in dubbio la situazione, iniziò immediatamente a mangiare il suo dolce preferito.

 

Tutti erano in delirio, il battitore della squadra australiana si è infortunato ed è stato sostituito, cosa che mise di pessimo umore Orion e Arcturus.

 

La tensione era palpabile e il tempo stringeva.

 

"Mancano solo pochi minuti, la Francia ci sorprenderà tutti?!" Disse Jackinfe, alimentando l'ansia degli spettatori.

 

Il nuovo battitore australiano riuscì a respingere il cacciatore francese con un bolide, impedendogli di segnare.

 

"E QUESTA È LA FINE, L'AUSTRALIA È CAMPIONE DEL MONDO, CON 50 PUNTI DI MARGINE!"

 

Gridò con trasporto il commentatore, anche la famiglia Black esultò furiosamente, felice di aver vinto.

 

Le tre sorelle si abbracciarono felici, impegnate a festeggiare. Narcissa non si accorse dei gelidi occhi azzurri che la fissavano dalla tribuna del Ministro.




 

Note autrice:

 

Non ricordo l'ultima volta che ho postato ma tra poco in inglese uscirà il prossimo capitolo, quindi devo mettermi in pari.

 

Prima di tutto devo chiarire che siamo nell'agosto 1966. Tra poco ci sarà la trama vera (chi può fare 10 capitolo di incipit se non io), ho un po' esagerato ma dovevo mettere le premesse per la storia.

 

Iniziamo: è bene precisare che il padre di Lucius, Abraxas, non è così vecchio come dice Narcissa, ma ha almeno 5 anni in più del suo. In questa storia Cygnus è nato nel 1928 non 1938 come dice la Rowling (che palesemente è una sega in matematica).

 

Quindi ha avuto Bellatrix a 23 non 13 anni.

A si sa che per i bambini un 40enne è vecchio.

 

I più attenti avranno notato la presenza di personaggi molto marginali come Amelia Bones, non temete ritorneranno.

 

Molly, Gideon e Fabian nominati di nuovo, diciamo che loro sono l'unico collegamento con gli Weasley della storia e quindi ci serviranno più tardi.

 

I prezzi dei galeoni sono un po' sfasati ma vedrò come sistemarli in futuro.

 

Finalmente vediamo i Crouch e sorpresa: Winky! Ovviamente tutto sto capitolo è una citazione al libro, dove succede la medesima cosa.

 

Bartemius sarà fondamentale per le vicende politiche della storia, così come il suo bravissimo figlio.

 

Ho deciso di farlo chiamare ‘Junior’ dai genitori, come se lo vedessero come una copia del padre (ho sempre trovato sta usanza degli americani inquirente e parecchio strana, dai un nome vero a tuo figlio!) 

 

Non penso la nominerò mai per nome ma la signora Crouch si chiama Nuntia in questa storia.

 

I Rosier (eccetto Evan) non avranno una parte particolarmente importante ma saranno citati spessissimo.

Poiché sono gli unici ad avere un rapporto diretto con Voldemort, dato che i genitori delle sorelle (così come il resto dei Black) non si sono ancora avvicinati ai Mangiamorte.

 

Probabilmente non l'ho specificato ma i guerrieri di Walpurgis sono i proto Mangiamorte, praticamente i membri del club di lumacorno nel flashback del pensatoio che vede Harry, noi li vedremo quindi tutti, anzi alcuni li abbiamo già visti.

 

Peter Jacknife è un oc ma che ci servirà per la sottotrama del Quidditch (c'è tutto in sta cazzo di storia), non è ministro dello sport come Ludo bagman, solo un giocatore particolarmente famoso. 

 

(Comunque si, ci sarà anche Ludo Bagman) 

 

Non penso di avere altro da dire, grazie a tutti e buona giornata <3

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