Oltre la realtà La storia di Alex Green

di Cara Jaime
(/viewuser.php?uid=763125)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Il Motel ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: La Città ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: La biblioteca ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 La Ricerca ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Fuoco ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Corvi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Il Bivio ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Il Motel ***


Immagine di copertina

Alex Green, un giovane americano con occhi azzurri e capelli scuri, aveva iniziato il suo viaggio alla ricerca di un nuovo inizio. La biblioteca storica di famiglia, situata nel remoto Maine, gli era stata tramandata da suo padre, ed era determinato a portare avanti la tradizione. Il sole dell'ovest si stava abbassando all'orizzonte quando Alex prese l'autostrada deserta fuori Los Angeles.

Stanco dopo ore di guida, decise di fare una breve sosta in un motel a conduzione familiare. Il parcheggio era scarsamente illuminato dai deboli lampioni arancioni, e l'edificio sembrava trascurato. Una sensazione inquietante lo pervase mentre si avvicinava alla reception. Si guardò nervosamente intorno, ma non riuscì a vedere nessuno. Scosse la testa per scacciare la sensazione e prenotò una stanza.

Dopo aver pagato la stanza e aver ottenuto la chiave, Alex si diresse alla sua camera. Una doccia calda gli sembrò la soluzione perfetta per rilassarsi dopo una lunga giornata di viaggio. Mentre l'acqua scorreva su di lui, gli occhi si chiusero stanchi, e cadde in un sonno profondo.

I sogni erano strani e inquietanti. Immagini oscure di figure oscure si intrecciavano con voci che sussurravano parole incomprensibili. Alex si agitò nel sonno, ma non riuscì a svegliarsi. L'atmosfera onirica si intensificò, e gli sembrò di sentire passi furtivi nell'oscurità. Una figura sfuocata si avvicinò, ma non riusciva a distinguerne i tratti.

La mattina successiva, Alex si svegliò, sentendosi intrappolato in una realtà distorta. Si alzò dal letto, confuso, e si diresse alla reception per restituire la chiave della stanza. Tuttavia, quando arrivò, la reception era deserta. Suonò il campanello e chiamò a gran voce, ma nessuno rispose.

L'inquietudine aumentò mentre lasciava la chiave sulla reception e si diresse verso la sua auto. Tuttavia, quando cercò di avviarla, il motore non diede alcun segno di vita. Guardò il cruscotto e si accorse che tutti i numeri erano scritti al contrario.

Sconcertato, Alex scese dall'auto e si rese conto che il motel sembrava essere abbandonato da anni. La nebbia rossastra, simile alla polvere del deserto, avvolgeva tutto, limitando la visibilità. Estrasse il suo smartphone per cercare aiuto, ma il dispositivo rimase spento, nonostante i suoi tentativi frenetici.

La paura lo assalì quando si rese conto che non c'era segnale telefonico e che la linea del telefono fisso dell'ufficio era morta. Si sentiva come se fosse stato catapultato in un mondo sconosciuto, in cui le leggi della realtà sembravano crollare.

Alex si sentì completamente solo, circondato da un'atmosfera inquietante e surreale. Con il cuore che gli batteva forte, si chiese cosa fosse successo e cosa avrebbe fatto adesso. Avrebbe mai trovato una via d'uscita da questo strano e inquietante posto?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2: La Città ***


Alex Green decise così di provare a cercare gli altri ospiti del motel; il posto aveva dieci stanze, quindi c'era una buona possibilità che riuscisse a trovare almeno un paio di persone. Così fu. Bussando a tutte le porte, Alex si imbatté in un un uomo slanciato, sulla settantina, quasi calvo; aveva un'espressione spenta e chiaramente non vedeva dall'occhio sinistro, poiché era velato. Alex si presentò, ma prima di spiegare la sua situazione notò una figura gemente in sottofondo; aguzzò la vista per distinguerne meglio i contorni, ma la vista gli era preclusa dall'uomo anziano.

«Lei è sua figlia?» domandò Alex.

«No,» rispose il vecchio, atono. «L'ho trovata così, in un'altra stanza. Non credo sia del tutto sana di mente.»

«Qual è il suo nome?» incalzò il giovane.

«Non lo so. Non fa che dondolare e piangere.» Nel frattempo, il vecchio si scostò dall'uscio, facendo un gesto per invitare Alex all'interno.

«E il suo, signor...»

«Wagner. Peter Wagner.»

Alex diede una rapida occhiata alla stanza; c'erano solo due letti, molti vestiti erano ammassati su tavolo e sedie nell'angolo sinistro accanto alla porta, nessuna luce. Il pavimento era polveroso, come se non venisse pulito da anni.

«Cosa ci fate qui?» domandò; di nuovo, una spiacevole sensazione di inquietudine si impadronì del giovane Green. Il vecchio e la ragazza sembravano intrappolati in quel posto almeno quanto lui.

«Lei non so. Io aspetto...» disse Wagner.

«Aspetta... che cosa?» chiese Alex, incuriosito. Il vecchio scrollò le spalle.

«Non lo so più nemmeno io ormai.»

«Aspetti... da quanto tempo siete qua?»

Wagner fece spallucce e gli mostro il quadrante del suo Rolex; le lancette erano ferme sull'una e undici del tre settembre.

«Oggi, cioè, ieri, quando sono arrivato era l'ultimo di ottobre,» commentò Alex, confuso.

«Non so che dirti,» ribatté il vecchio.

Il giovane si avvicinò alla ragazza e tentò di parlare con lei, ma sembrava completamente distaccata da tutto ciò che la circondava.

Mentre Alex cercava di stabilire una connessione con la ragazza e di comprendere meglio la situazione, il vecchio Peter Wagner raccontò di come le cose si fossero evolute nel motel. Descrisse come, inizialmente, le lancette dell'orologio si fossero mosse normalmente, ma poi si fossero bloccate improvvisamente e come il tempo sembrasse essersi fermato. Non c'erano segni di vita al di fuori del motel, e i tentativi di comunicare con il mondo esterno erano stati vani.

Nel frattempo, la ragazza nella stanza continuava a dondolarsi e a gemere in un linguaggio incomprensibile. Alex si accorse che aveva una strana cicatrice sull'occhio sinistro, simile a quella che aveva visto sul volto di alcune figure nei suoi strani sogni.

Mentre la discussione si faceva più intensa tra Alex e Peter, un rumore sinistro echeggiò attraverso il motel. Le finestre iniziarono a vibrare, e la nebbia rossastra fuoriuscì da crepe invisibili nel pavimento. Poi, all'improvviso, sagome oscure e minacciose iniziarono a emergere dalla nebbia. Erano creature fatte di sabbia, nebbia e ombre, dagli occhi vuoti e le braccia allungate.

Con le creature oscure che si avvicinavano minacciose, Alex, Peter e la ragazza si resero conto che rimanere al motel era ormai pericoloso. Dovevano cercare risposte e rifugio altrove. Insieme, si misero in viaggio attraverso la nebbia rossastra che sembrava avvolgere il motel, dirigendosi verso la città più vicina.

Man mano che si avventuravano nella nebbia, la realtà sembrava distorta, e il paesaggio cambiava in modo inquietante. Edifici in rovina e ulteriori figure spettrali apparivano e scomparivano nella nebbia, mentre il terreno sotto i loro piedi sembrava cedere e mutare.

Dopo un'ora di cammino, raggiunsero una cittadina abbandonata, in cui l'aria era densa di una tensione silenziosa. Non c'erano segni di vita, solo edifici vuoti e negozi chiusi da tempo. Alex si rese conto che questa non poteva essere la città in cui avevano intenzione di cercare aiuto, ma un'altra dimensione inquietante, in cui il tempo e lo spazio sembravano sfuggire al controllo.

Mentre si addentravano ulteriormente nella città, Alex notò un edificio particolarmente grande e sinistro, che si rivelò essere:
 

1. Una chiesa abbandonata: Potrebbero cercare rifugio in una chiesa, sperando che sia un luogo di protezione contro le forze oscure che li circondano. Tuttavia, potrebbero scoprire che la chiesa ha una storia oscura e segreta.

2. Una vecchia biblioteca: Dato il background di Alex come bibliotecario, potrebbero cercare una biblioteca nella speranza di trovare indizi o riferimenti a eventi simili nel passato. La biblioteca potrebbe contenere antichi libri o documenti che forniscono informazioni cruciali.

3. Un vecchio manicomio: Un manicomio abbandonato potrebbe essere un luogo inquietante in cui cercare rifugio, ma potrebbe anche essere pieno di segreti e orrori nascosti. Potrebbero incontrare altri sopravvissuti o scoprire dettagli sulla storia dell'istituzione.

4. Una stazione di polizia dismessa: Potrebbero cercare aiuto in una stazione di polizia abbandonata, sperando di trovare armi o comunicazioni funzionanti. Tuttavia, potrebbero scoprire che la stazione è stata abbandonata in circostanze misteriose.

5. Un vecchio teatro o cinema: Un teatro o cinema abbandonato potrebbe offrire una via di fuga dalla nebbia rossastra. Potrebbero trovare antiche proiezioni o spettacoli che rivelano indizi sulla loro situazione.


Clicca per votare.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3: La biblioteca ***


Oltrepassando i confini della città, Alex Green e i suoi sventurati compagni scoprirono di trovarsi ad Emery, nello Utah. Il cartello che recitava il nome del luogo era ricoperto di polvere e rampicanti, dando a presagire che nemmeno esso fosse popolato. Incastonata in un paesaggio desertico e arido, circondata da ampi spazi aperti, colline ondulate e un cielo vasto e aperto, Emery emanava un senso di isolamento e un'atmosfera che sembrava fuori dal tempo.

Camminando per le larghe strade deserte e spazzate dal vento che sollevava la polvere, il gruppo raggiunse la biblioteca, un edificio modesto e accogliente situato al centro della città. La sua architettura rifletteva uno stile tradizionale e semplice, con una facciata in mattoni rossi che conferiva un'atmosfera familiare e rassicurante nonostante l'oscurità perenne. Una piccola insegna in legno scuro con il nome della biblioteca si ergeva sopra l'ingresso principale.

Alex entrò per ultimo, assicurandosi di chiudere a chiave la porta e barricarla con un basso mobile lì vicino. Il suo sguardo si posò sulle finestre impolverate; in caso di un nuovo attacco da parte delle creature di sabbia, pensò che sarebbe stato prudente anche quelle.

«Wagner, aiutami a cercare qualcosa con cui barricare le finestre.»

Peter, che stava aiutando la ragazza a sedersi, si girò e annuì.

«Bella pensata, ragazzo.»

I due uomini si recarono sul retro della biblioteca, in cerca di materiali utili e trovarono alcuni scaffali da biblioteca montati a metà, gli attrezzi poggiati su un tavolo accanto; a quanto pare qualcuno aveva iniziato a montarli, ma poi aveva interrotto il lavoro.

«Queste andranno benissimo,» commentò Alex iniziando a smontare. Ridotti i mobili a semplici tavole, ne carico alcune sottobraccio e iniziò a trasportarle nella sala lettura principale. «Ci serviranno anche...»

«Martello e chiodi,» lo precedette Wagner, mostrando gli arnesi come trofei. «Tu porta le tavole e io le assicuro alle finestre.»

Dopo circa un'ora di lavoro, le finestre erano barricate e Alex cominciò a sentirsi un po' più al sicuro.

«Ha fatto un ottimo lavoro, signor Wagner,» osservò Alex.

«Sono carpentiere,» rispose Peter riponendo gli utensili.

 

Scartabellando tra i documenti storici della città venne alla luce la sua origine mineraria. Infatti, alle pendici delle montagne vicine vi sono ancora i resti della miniera che ha dato i natali a Emery. La cava era ricca di carbone; negli anni, scavando ulteriormente, vennero scoperti giacimenti di uranio, petrolio, sale, materiali da costruzione e minerali preziosi e semi-preziosi.

«Verrebbe da chiedersi come mai la città non si sia ingrandita più di tanto,« commentò Wagner.

«Questo articolo dice che ci sono stati dei problemi con le concessioni da parte dello Stato. L'azienda mineraria e il Governo non raggiunsero un accordo per continuare gli scavi,» rispose Alex.

«Ma non è stato quello a mandare in malora la miniera. Guarda.» Peter passò al giovane un altro articolo, più recente.

«Qui dice che i minatori iniziarono a morire come mosche e nessuno ne sapeva il motivo. Le ispezioni condotte non avevano portato a nessuna scoperta rilevante.»

«Il prete iniziò a insinuare che avessero scavato troppo a fondo e avessero raggiunto l'inferno.» Wagner fece una risata mista a un colpo di tosse. Alex lo guardò ilare.

«Non crede al soprannaturale, signor Wagner?»

«No,» replicò decisamente il vecchio, scuotendo il capo. «Comunque, dato che siamo incastrati in questa situazione e sembra che non ne usciremo per molto, puoi chiamarmi Pete,» concluse l'uomo anziano, porgendo la mano ad Alex.

«È un piacere, Pete,» sorrise il giovane Green. «Ascolta, credo che abbiamo esaurito le opzioni qui in biblioteca. Voglio uscire a cercare una via d'uscita da questo incubo.»

«Non posso lasciarti andare la fuori da solo, ragazzo,» protesta Wagner.

«E chi rimarrebbe a badare alla ragazza?» Entrambi gli uomini voltano la testa verso di lei.

«Devo ammettere che hai ragione,» sospira Peter, osservando pensierosamente la giovane donna, che dal momento in cui sono entrati ha continuato la sua routine di gemiti e dondolii.

«Bene. Faccio presto.» Alex si diresse verso la porta e scostò il mobile, quando si sentì trattenere un braccio, proprio mentre stava abbassando la maniglia della porta. Girò la testa e si ritrovò faccia a faccia con Peter, che lo fissava dritto negli occhi con espressione seria.

«Fa attenzione.»

Il ragazzo annuì ed uscì.

 

La miniera era troppo lontana da raggiungere, per il momento, quindi Alex decise di dirigersi alla chiesa; i registri della parrocchia avrebbero potuto contenere informazioni storiche non disponibili in biblioteca ed era il luogo più vicino alla biblioteca.

La chiesa di Emery, situata a una certa distanza dalla biblioteca, si ergeva imponente contro il cielo vasto e aperto del deserto. La sua architettura era di stile tradizionale, con una facciata in mattoni rossi che donava un aspetto accogliente nonostante l'apparente desolazione della città. La chiesa era adornata con vetrate colorate che lanciavano riflessi cangianti sulla strada di fronte.

Mentre Alex si avvicinava, notava i segni del tempo sulla struttura. Il tetto spiovente era punteggiato da alcune tegole mancanti, e l'intonaco delle pareti mostrava segni di scrostature. Tuttavia, la croce d'ottone sulla sommità della chiesa brillava ancora sotto la luce del sole.

L'ingresso principale della chiesa era affiancato da due alte porte di legno massiccio, e Alex notò che una di esse era socchiusa, con l'oscurità all'interno che si stagliava contro la luce del giorno. La chiesa emanava un'atmosfera di silenzio e mistero, con solo il sussurro del vento a interrompere il quieto deserto circostante.

Mentre Alex entrava nella chiesa, notava le pareti rivestite di legno scuro e i banchi di legno che si estendevano lungo l'ampio corridoio centrale. Vetrate colorate disegnavano immagini sacre e creavano giochi di luce sul pavimento. L'odore di incenso e di vecchio legno impregnava l'aria, conferendo un senso di solennità al luogo.

Nel presbiterio, l'altare principale si stagliava in un angolo, ornato di candele ormai consumate e fiori secchi. Alex si sentiva in qualche modo fuori posto in quel santuario silenzioso, ma aveva l'impellente desiderio di esplorare la chiesa alla ricerca di risposte o indizi sul destino di Emery.

Alex si introduce nell'ufficio del parroco; guardandosi attorno, nota un diario appoggiato sullo scrittoio, così vi si avvicina e lo apre per leggerlo.

 

Diario del Parroco Johnathan

Data: 15 Ottobre

Ho pregato per giorni e notti ininterrotti, implorando il Cielo di svelarmi i misteri di Emery. La città è avvolta da un velo di oscurità, e l'atmosfera qui è opprimente. Ho sentito le voci delle anime perdute sussurrare tra le mura della chiesa, e i miei sogni sono stati infestati da visioni terribili.

Data: 20 Ottobre

Non riesco a ignorare le connessioni sinistre tra la miniera e i misteri che circondano la città. I minatori che hanno scavato le profondità della terra hanno risvegliato qualcosa di antico e orribile. Sono convinto che abbiano sfondato il velo tra il nostro mondo e l'aldilà. Sono le anime dei minatori che camminano tra noi, affamate e vendicative.

Data: 25 Ottobre

Ho scoperto antichi testi e leggende che raccontano di una maledizione che si è abbattuta su Emery. Si dice che la terra stessa sia impregnata di rabbia e tormento. Non so se potrò mai trovare una via per placare la sua ira.

Data: 30 Ottobre

La città è condenmata. Non so quanto tempo potremo ancora resistere prima che le forze oscure che circondano Emery ci travolgano completamente. Ho cercato di tenere la fede, ma la paura e il terrore crescono ogni giorno. Cosa posso fare per proteggere il mio gregge?

Data: 1 Novembre

I segni del Male sono ovunque. Sono circondato da demoni di sabbia e ombra. Non ho più speranza. Ho fatto tutto ciò che potevo per proteggere i miei parrocchiani, ma ora temo che le tenebre abbiano vinto.

Data: 5 Novembre

Ho accettato il mio destino. Ho rinunciato alla fede, ma spero che qualcuno un giorno possa svelare il mistero di Emery e porre fine a questa maledizione. Che Dio abbia pietà delle nostre anime tormentate.

 

Alex finì di leggere il diario del prete, i pensieri cupi e angoscianti del parroco pesavano sul suo animo, e l'atmosfera nella chiesa sembrava essere diventata ancora più tetra. Il silenzio della navata principale era rotto solo dal suo stesso respiro affannato.

Tuttavia, l'orrore che sentiva all'interno della chiesa si trasformò in un terrore ancora più grande quando udì un suono inquietante provenire dall'esterno. Un sibilo sinistro e strascicante risuonò nell'aria, seguito da un'altra sinistra melodia composta da passi pesanti che si avvicinavano. Le creature di sabbia e ombra stavano attaccando la chiesa.

Il cuore di Alex iniziò a battere freneticamente mentre cercava una via d'uscita. La situazione era diventata critica. L'unico pensiero che gli venne in mente fu il messaggio scritto con vernice spray nera sul muro della chiesa: «Stazione di Polizia. Rifugio sicuro.«

Senza esitazione, Alex abbandonò il diario, lasciando il suo nascondiglio nell'ufficio del prete, e si diresse verso l'uscita principale. Il terrore lo guidò attraverso le porte aperte e all'aperto.

Mentre correva lungo il sentiero sterrato che portava alla strada principale, Alex notò i segni spray nero, le frecce e le scritte che indicavano la direzione verso la stazione di polizia. Seguendoli con determinazione, si rese conto che quella era la sua unica speranza di sfuggire alle creature che gli davano la caccia.

Le creature si avvicinavano sempre di più, i loro ruggiti di rabbia risuonavano nell'aria. Alex accelerò il passo, con la paura che gli avesse spezzato il fiato. Doveva raggiungere la stazione di polizia e sperare che il vice sceriffo, o ciò che rimaneva di lui, fosse ancora lì ad aspettarlo.

Il corridoio della stazione di polizia era cupo e freddo, i muri erano macchiati da anni di negligenza. Alex sentiva il cuore battere selvaggiamente mentre il vice sceriffo, un uomo determinato e risoluto, si stava preparando per l'inevitabile attacco delle creature che avrebbero presto sfondato la porta rinforzata.

Con un respiro profondo, il vice sceriffo afferrò l'impugnatura del suo fucile a pompa e si preparò a scagliare la porta aperta. Un boato rimbombò nell'aria quando la porta si aprì, rivelando una marea di creature oscure che si avvicinavano rapidamente. Gli occhi del vice sceriffo erano freddi e risoluti mentre premeva il grilletto del fucile.

I proiettili fischiarono nell'aria e colpirono le creature, che si dissolsero in nuvole di sabbia e ombra. Il vento si prese rapidamente le loro forme, e le loro voci sinistre si trasformarono in lamenti sussurranti. Era come se il vento avesse riacquistato ciò che era stato preso.

Tuttavia, una delle creature era più astuta delle altre. Aveva afferrato il braccio di Alex e lo stava trascinando indietro verso il caos inarrestabile del deserto. Alex urlò mentre cercava di resistere alla sua presa, ma sembrava che la sua fine fosse ormai giunta.

Ma il vice sceriffo non avrebbe permesso che ciò accadesse. Con una velocità sorprendente, si avvicinò alla creatura, imbracciò il fucile e sparò un colpo preciso. La creatura si disintegrò istantaneamente, rilasciando la sua presa su Alex.

La porta si richiuse con un tonfo sordo dietro di loro, e il vice sceriffo si girò verso Alex. Entrambi stavano recuperando il fiato dopo l'incontro con le creature oscure.

Il vice sceriffo si presentò come John Mitchell, e mentre la tensione si allentava, iniziarono a scambiarsi storie sulla loro incredibile situazione.

«Quindi ci sono altri due sopravvissuti?» domandò John.

«Sì, li ho lasciati in biblioteca, dopo averla barricata. Pensi che riusciremmo a portarli qui?»

«Sai sparare?» Il vice sceriffo Mitchell allungò una pistola ad Alex.

«No, ma posso imparare,» rispose determinato il giovane Green.

«Bene. Ti faccio un corso accelerato.»


Nel frattempo, Peter Wagner si era seduto accanto a Sarah, la ragazza misteriosa. Continuava a cercare di stabilire un contatto con lei, anche se sembrava ancora in uno stato di profonda confusione.

In silenzio, Peter le porse una bottiglia d'acqua, sperando che avrebbe bevuto un po'. Sarah accettò la bottiglia e bevve con gesti goffi, come se non avesse mangiato o bevuto per molto tempo. Poi, con una voce flebile e graffiante, pronunciò il suo primo suono coerente da quando erano arrivati a Emery.

«Sarah,» sussurrò, il suo volto si illuminò di speranza mentre guardava Peter. «Il mio nome è Sarah.»

Peter sorrise, sollevato nel cuore da questa piccola vittoria. Aveva finalmente scoperto il nome della ragazza, un passo in avanti nell'opera di comprensione della loro situazione e nel tentativo di aiutarla a recuperare la sua sanità mentale.

«Sarah, è un bel nome,» disse Peter gentilmente. «Siamo qui per aiutarti, Sarah. Tutto andrà bene.»

La scoperta del nome di Sarah rappresentava un raggio di speranza in mezzo all'oscurità e alla paura che li circondava. Era un piccolo segno di umanità in una situazione altrimenti sovrastante, e Peter era determinato a fare tutto il possibile per aiutare Sarah a superare gli orrori di Emery.

Peter si avvicinò con gentilezza a Sarah, cercando di stabilire un contatto più profondo con lei. La ragazza lo guardò con occhi spaventati, ma sembrava disposta a rispondere alle domande.

«Sarah, prima di tutto, sei al sicuro qui con noi,»disse Peter con calma. «Posso chiederti da dove vieni, cosa ricordi del tuo passato?»

Sarah iniziò a parlare con voce flebile, cercando di raccogliere i frammenti dei suoi ricordi. «Vengo da... una piccola cittadina,» mormorò. «Mi chiamo Sarah Foster, e... ero un'insegnante.»

Peter annuì con comprensione. «Va bene, Sarah Foster. Era una piccola città qui nello Utah?»

Sarah annuì, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. «Sì, si chiamava Emery.»

Peter era sbalordito. «Emery? La stessa città in cui ci troviamo adesso?»

Sarah annuì nuovamente, questa volta con più convinzione. «Sì, ma... tutto è cambiato. Era diverso. Non posso spiegare... le cose che ho visto.»

Peter cercò di tranquillizzarla. «Capisco, Sarah. Stai vivendo un'esperienza molto strana. Ma siamo qui per aiutarti a capire cosa sta succedendo.»

Le risposte di Sarah avevano sollevato nuove domande, e Peter sapeva che dovevano scoprire di più sulla storia di Emery e su come fosse legata alla situazione attuale. Ma ora avevano fatto un piccolo passo avanti nel comprendere chi fosse Sarah e da dove venisse. Era un inizio, anche se la verità che stavano per scoprire poteva essere ancora più spaventosa di quanto avessero immaginato.

Peter continuò a parlare con Sarah, cercando di raccogliere i frammenti dei suoi ricordi. Con gentilezza, le chiese: «Sarah, cosa è l'ultima cosa che ricordi prima di svegliarti in questa situazione?»

Sarah chiuse gli occhi per un istante, cercando di raccogliere i ricordi. Poi, con voce tremante, disse: «L'ultima cosa che ricordo è... essere andata a dormire nella mia casa a Emery. Era una notte come tutte le altre. Ma poi, quando ho aperto gli occhi, ero qui, in questa... realtà distorta.»

Peter annuì con comprensione. «Quindi, sei passata da una notte tranquilla nella tua città a trovarvi in questo incubo. E cosa hai visto da allora, Sarah?»

Le lacrime iniziarono a scorrere sugli occhi di Sarah mentre ricordava le creature, il deserto rossastro, e il senso di terrore che l'aveva avvolta da quando si era risvegliata. «Mostri... creature oscure. E il mondo è cambiato. Non riesco a spiegarlo.»

Peter sapeva che c'era qualcosa di molto più grande dietro tutto questo, ma doveva raccogliere ulteriori informazioni per capire appieno la situazione. La testimonianza di Sarah rappresentava un altro tassello del puzzle, anche se il quadro complessivo rimaneva ancora oscuro e spaventoso.

La biblioteca di Emery tremò sotto l'assalto delle creature oscure. Le finestre barricatate vibrarono mentre le creature tentavano di sfondarle, i loro lamenti sinistri riempivano l'aria. Dentro la biblioteca, Peter e Sarah erano stretti l'uno contro l'altro, i loro volti esprimevano terrore mentre le ombre minacciose danzavano fuori.

 

Le creature sembravano inarrestabili, e Peter sapeva che la situazione stava diventando insostenibile. Era impotente, incapace di proteggere Sarah da queste creature che sembravano venire da un incubo.

Ma improvvisamente, da fuori, risuonarono degli spari. Un boato di fucili e il ruggito delle creature si mescolarono nell'aria. La porta principale della biblioteca si aprì di scatto, rivelando le figure di Alex e John.

«Correte!» gridò Alex, tendendo una mano a Peter e Sarah. «Siamo qui per portarvi in un luogo più sicuro!»

Senza pensarci due volte, Peter e Sarah afferrarono le mani tese verso di loro e seguirono Alex e John fuori dalla biblioteca. Le creature di sabbia tentarono disperatamente di seguirli, ma i proiettili di John le facevano dissolvere in niente mentre si avvicinavano.

Riuscirono a raggiungere la stazione di polizia, con le creature dietro di loro, ma finalmente al sicuro all'interno. Era un attimo di respiro, ma sapevano che dovevano scoprire cosa stava succedendo a Emery e come avrebbero potuto sopravvivere a questa notte terrificante.

Alex raccontò a John ciò che aveva scoperto sulla storia della miniera di Emery e sul misterioso declino della città. Mentre parlavano, John ascoltava attentamente e annuiva occasionalmente. Quando Alex ebbe finito, John sembrò preoccupato ma non sorpreso.

«Conosco la storia della miniera,« ammise John. «E so che è un luogo pericoloso. Ma è anche l'unico posto in cui potremmo trovare delle risposte. Il problema è che le creature che popolano questa città ci metteranno i bastoni tra le ruote.»

Alex annuì. «Hai ragione. Abbiamo bisogno di un piano, e dobbiamo trovare un modo per tenere a bada le creature mentre esploriamo la miniera.»

 

Ora tocca a te. Quale mezzo possono usare Alex e John per respingere le creature mentre attraversano la città per fare provviste e raggiungere la miniera? Clicca per votare.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 La Ricerca ***


«Campanelli,» disse Sarah, interrompendo la conversazione tra i due uomini; Alex e John si voltarono verso di lei con aria sorpresa. «Poi vi serviranno del fuoco e dell'incenso, preferibilmente la salvia bianca.» Mentre parlava, Sarah scarabocchiava su un pezzo di carta, che poi allungò allo vice sceriffo. «Ecco, ho segnato sulla mappa dove potete trovare i materiali,» aggiunse. John prese la mappa porta dalla giovane donna, osservando quest'ultima con sospetto.

«Ho due domande.» L'uomo si rivolse a Sarah con fare inquisitorio. «Domanda numero uno: come fai a sapere cosa tiene lontane queste creature? Domanda numero due: come fai a sapere dove trovare i materiali che ci servono?»

«Insegnavo alla scuola di Emery,» narrò Sarah. «Diversi dei miei studenti provenivano dalla riserva vicina. Ero particolarmente vicina alla nonna di uno di loro che mi ha trasmesso alcune conoscenze degli antichi sciamani. Per rispondere alla tua seconda domanda, sono cresciuta in questa città. Solo,» Sarah si strinse le braccia attorno, scossa da un brivido, «che quasi non la riconosco più ormai. Spero che i posti che ho segnato sulla mappa siano ancora intatti.»

John si soffermò a lungo a osservare la giovane insegnante.

«Se la può far sentire più tranquillo, John, mentre eravamo in biblioteca da soli, Sarah mi ha raccontato di aver vissuto qui e di essere stata un'insegnante, prima di tutto questo.»

«Cosa ci facevi al motel?» sorse spontanea la domanda di Alex.

«Cercavo di scappare...»

«Da cosa?» Sarah si limitò ad alzare lo sguardo e nei suoi occhi il giovane bibliotecario lesse un profondo terrore.

«Va bene. Muoviamoci,» intervenne bruscamente John. Imbracciò il fucile, caricò la cartucciera a tracolla e passò un paio di caricatori ad Alex. «Queste dovrebbero bastare. Al nostro ritorno ci spiegherai come usare queste... protezioni,» concluse rivolgendosi a Sarah. Lei annuì; Wagner aveva allungato un braccio con fare protettivo attorno alle sue spalle. John sollevò una palpebra di metallo che copriva lo spioncino. «Tutto calmo per ora. Non aprite a nessuno, a meno che non sentite la voce di uno di noi,» raccomandò all'uomo anziano e alla ragazza. Quindi uscì seguito da Alex.

Ora tocca a te.

Sarah ha marcato diversi luoghi in cui recuperare le risorse necessarie a proteggere i due uomini che andranno a esplorare la miniera, ma quale sarà il primo posto che visiteranno?

1. Negozio di Antiquariato/Chiesa: Un piccolo negozio di antiquariato potrebbe contenere vecchie campane o campanelli decorativi, considerati oggetti interessanti per gli acquirenti. Le chiese spesso utilizzano campanelli o campanelli per cerimonie e funzioni liturgiche. Una piccola chiesa nella città potrebbe essere una fonte ideale.

2. Stazione di Benzina/Camini delle case: Un vecchio distributore di benzina potrebbe avere taniche di carburante rimaste. Il carburante può essere utilizzato per creare fuoco. Camini nelle Case: Esplorando le case abbandonate, potrebbero trovare vecchi camini che contengono legna o carbone, utili per accendere fuochi di protezione.

3. Negozio di Articoli Religiosi/Bottega di Artigianato: Se la città aveva una chiesa o un luogo di culto, potrebbero cercare in un negozio di articoli religiosi per trovare incenso o candele benedette. Un negozio di artigianato potrebbe avere oggetti profumati, tra cui incenso, come parte della loro merce.

Clicca qui per votare.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5: Fuoco ***


Alex e John procedettero con cautela attraverso le strade deserte di Emery, avvicinandosi alla stazione di benzina nella speranza di trovare le taniche di carburante necessarie. La struttura sembrava spettrale, con insegne sbiadite che scricchiolavano al vento e pompe arrugginite che testimoniano il passato abbandonato della città.

All'ingresso della stazione di benzina, una campana a vento improvvisamente sospesa suonò debolmente, creando un suono incantevole che riecheggiò nell'aria silenziosa e deserta. Un brivido percorse la schiena di Alex mentre entravano nell'area principale.

Una volta dentro, iniziarono a cercare tra gli scaffali polverosi e le scaffalature arrugginite alla ricerca di taniche di carburante rimaste. Fortunatamente, trovarono un deposito nel retro della stazione che sembrava non essere stato completamente saccheggiato.

Mentre Alex cercava, John notò un vecchio carrello con bottiglie vuote e un accendino. "Queste bottiglie potrebbero esserci utili," suggerì, prendendo alcune bottiglie vuote. "Possiamo riempirle di carburante per creare molotov e tenerci al sicuro."

Dopo qualche ricerca, Alex sollevò trionfalmente una tanica di carburante che sembrava ancora utilizzabile. "Abbiamo quello che ci serve per il fuoco," disse, sorridendo a John. "Ora dobbiamo solo trovare i campanelli e l'incenso."
Con il carburante a disposizione, il duo lasciò la stazione di benzina e si diresse verso la prossima destinazione, sperando di riuscire a raccogliere le risorse restanti per la loro missione di protezione contro le creature di sabbia.

Ora tocca a te.

Rimangono altre due location da visitare per recuperare i materiali rimanenti. Dove si dirigeranno i nostri eroi?

1. Negozio di Antiquariato/Chiesa: Un piccolo negozio di antiquariato potrebbe contenere vecchie campane o campanelli decorativi, considerati oggetti interessanti per gli acquirenti. Le chiese spesso utilizzano campanelli o campanelli per cerimonie e funzioni liturgiche. Una piccola chiesa nella città potrebbe essere una fonte ideale.

2. Stazione di Benzina/Camini delle case: Un vecchio distributore di benzina potrebbe avere taniche di carburante rimaste. Il carburante può essere utilizzato per creare fuoco. Camini nelle Case: Esplorando le case abbandonate, potrebbero trovare vecchi camini che contengono legna o carbone, utili per accendere fuochi di protezione.

Vota

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6: Corvi ***


Mentre Alex e John si avventuravano più a fondo nella città di Emery, la loro ricerca di campanelli e incenso li portò in direzioni opposte. Un improvviso suono cupo e misterioso echeggiò attraverso le strade deserte, mettendo entrambi in allarme.

Alex alzò lo sguardo in aria, cercando di identificare la provenienza del suono. "Sembra provenire dalla parte nord della città," disse con una nota di preoccupazione nella voce.

John si strinse nelle spalle. "Dobbiamo trovare quei materiali, ma potrebbe essere pericoloso dividersi."

"È rischioso, ma se riusciamo a procurarci tutto il necessario più velocemente, potremmo essere meglio preparati per affrontare qualsiasi cosa abbia causato quel suono," rispose Alex, guardando verso la direzione del rumore.

Decisero di dividere temporaneamente i loro sforzi: Alex si diresse verso sud alla ricerca di campanelli, mentre John si diresse verso nord per trovare l'incenso. Avevano concordato di ritrovarsi in un punto centrale della città non appena avessero raccolto tutto il necessario.

Mentre Alex attraversava le strade deserte, i suoi passi echeggiavano in un sinistro silenzio. Le case abbandonate sembravano osservarlo con finestre vuote e porte sbattute dal vento. Il suono di ogni passo era un'eco solitaria nella quiete della città fantasma.

Nel frattempo, John si diresse verso il lato nord, avvicinandosi al suono inquietante. Mentre si avvicinava, notò che la luce del giorno cominciava a declinare, gettando lunghe ombre su strade deserte. Una strana sensazione di inquietudine lo pervase mentre proseguiva verso l'origine del suono.

Mentre Alex si addentrava nel negozio di antiquariato alla ricerca di incenso, le sue dita scorrevano tra oggetti dimenticati e polverosi. Vecchi orologi da tasca, statuette di porcellana e lampade incrociavano il suo cammino. Alla fine, in un angolo, scorse un piccolo scaffale con una varietà di bastoncini di incenso e contenitori antichi.

"Questa potrebbe essere la nostra soluzione," pensò Alex mentre raccoglieva una manciata di bastoncini di incenso. Mentre si avviava verso l'uscita, un sibilo proveniente dal fondo del negozio lo fece sobbalzare. Si voltò di scatto, cercando di individuare l'origine del suono, ma tutto sembrava immobile.

Nel frattempo, John aveva raggiunto la bottega di artigianato Navajo. Un'atmosfera avvolgente di oggetti colorati e artigianato tradizionale riempì i suoi sensi. Mentre si avvicinava al banco del proprietario, notò una fila di campanelli ornamentali appesi a una parete.

"Questi potrebbero fare al caso nostro," pensò John, afferrando alcuni campanelli con cura. Mentre si dirigeva verso l'uscita, un leggero suono tintinnante accompagnò ogni suo passo.

Fuori dalla bottega, alzò lo sguardo verso il cielo. Il suono misterioso e cupo che aveva attirato la loro attenzione aveva ora un'origine chiara: un'enorme formazione di corvi neri che volteggiavano sopra la città. Era uno spettacolo impressionante e sinistro allo stesso tempo.

La sua mente iniziò a correre, pensando a quale potesse essere il significato di quel volo di corvi. Mentre si chinava per guardare più attentamente, notò che i corvi si dirigevano verso la parte sud della città, nella stessa direzione in cui si trovava Alex. Un senso di inquietudine lo attraversò mentre si chiedeva cosa potesse averli attirati in quella direzione.

John si precipitò attraverso le strade deserte di Emery, cercando il negozio di antiquariato dove Alex aveva deciso di cercare l'incenso. Mentre correva, la sua mente era pervasa da pensieri di preoccupazione per il suo compagno e da domande su cosa avesse potuto causare quel volo di corvi.

Quando finalmente raggiunse il negozio di antiquariato, la porta era socchiusa. Spalancandola con ansia, entrò cercando Alex. Il suono dei suoi passi echeggiò tra gli scaffali di oggetti dimenticati.

"Alex?" chiamò, la voce carica di tensione. "Dobbiamo andarcene da qui, c'è qualcosa di strano con quei corvi."

Ma il negozio sembrava vuoto. Un silenzio inquietante si era impossessato dell'ambiente, interrotto solo dal sibilo del vento che filtrava attraverso finestre crepate.

John procedette con cautela verso il fondo del negozio, dove aveva sentito il sibilo poco prima. Incontrò uno sguardo ansioso, cercando indizi della presenza di Alex. Fu allora che vide una delle finestre spalancarsi con un cigolio sinistro, facendo volare via alcune delle tende impolverate.

Il suono dei corvi si intensificò all'esterno, creando una sinfonia agghiacciante. John avvertì un brivido lungo la schiena. "Alex!" chiamò di nuovo, stavolta con un tono di urgenza.

Si diresse verso la finestra spalancata e, guardando fuori, scorse una visione che lo fece rabbrividire. Un'orda di corvi neri si librava nell'aria sopra il negozio di antiquariato, formando un'ombra oscura che sembrava preannunciare un evento sinistro.

In quel momento, il suono cupo si fece più forte, come se i corvi stessero comunicando qualcosa. John sentì un senso di impotenza mentre cercava freneticamente di capire cosa stesse accadendo e dove potesse essere finito Alex.

Mentre John cercava disperatamente Alex nel negozio di antiquariato, la sua ansia cresceva con ogni passo. La sinistra sinfonia dei corvi continuava a riempire l'aria, contribuendo a un'atmosfera già carica di tensione.

John esplorò ogni angolo del negozio, spostando tende polverose e ispezionando scaffali traballanti. Nonostante la sua ricerca, Alex sembrava essere scomparso nel nulla.

Decise di tornare all'ingresso del negozio, sperando di trovare qualche indizio o segno di Alex. Mentre si avvicinava alla porta, notò qualcosa di insolito: una traccia di bastoncini d'incenso accesi che bruciavano su un vecchio candelabro vicino alla finestra spalancata.

I bastoncini emettevano una sottile colonna di fumo profumato, creando un'atmosfera surreale nel negozio. Era come se qualcuno avesse acceso l'incenso proprio prima che John arrivasse.

La sua mente iniziò a connettere i punti. Forse Alex aveva lasciato quei bastoncini d'incenso come traccia, un segno della sua presenza o della sua intenzione di tornare. Tuttavia, l'assenza di Alex in quel momento era ancora un mistero.

John, incerto su cosa fare, decise di aspettare. Sedette su una poltrona polverosa vicino alla finestra spalancata, scrutando ansioso l'orizzonte. La schiera di corvi neri continuava a volteggiare sopra il negozio, ma di Alex non c'era ancora traccia. La sua mente era colma di preoccupazione e domande senza risposta.

Mentre John aspettava ansioso nel negozio di antiquariato, il suono dei corvi continuava a riempire l'aria, formando una colonna sonora sinistra per l'incerto destino di Alex. L'atmosfera era carica di tensione, e la sensazione di qualcosa di soprannaturale si faceva sempre più intensa.

Improvvise ombre si muovevano fuori dalla finestra, proiettando figure alate sulle pareti polverose del negozio. Il cuore di John batteva veloce mentre cercava di distinguere forme umane tra gli uccelli neri che danzavano nel cielo. La sua preoccupazione per Alex cresceva ad ogni minuto che passava.

Dopo un'eternità di attesa, John udì il cigolio della porta dell'antiquariato. Il suo cuore balzò in gola mentre si girava di scatto verso l'ingresso. Una figura si stagliava nell'ombra, rivelando finalmente la presenza di Alex.

"Alex!" esclamò John, alzandosi di scatto. "Dove sei stato? Cosa sta succedendo?"

Alex, visibilmente scosso, entrò nel negozio. "Ho visto qualcosa," disse con voce ansante. "Devo dirti tutto."

Si sedettero tra gli oggetti dimenticati del negozio, mentre Alex raccontava della sua strana esperienza. Parlando di creature fatte di sabbia, del misterioso motel nel deserto, e della sensazione di essere intrappolato in un luogo che sfidava ogni logica. John ascoltava attentamente, il suo volto esprimeva incredulità mista a preoccupazione.

"Questi corvi, sono parte di tutto questo," disse Alex, guardando fuori dalla finestra. "Non so cosa significhi, ma so che sono legati a qualcosa di molto più grande di noi."

John, dopo un momento di riflessione, sospirò. "Dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo rimanere qui ad aspettare che tutto questo accada."

Alex annuì. "Hai ragione. Abbiamo bisogno di risposte, e credo che la chiave sia nella miniera di Emery. C'è qualcosa sotto quella città che nessuno vuole farci sapere."

John, sebbene scettico, accettò l'idea. "Ma come affrontiamo quelle creature di sabbia?"

Alex sorrise debolmente. "Ho un'idea. Abbiamo bisogno di incantesimi di protezione. Possiamo cercare nella biblioteca di Emery, magari troveremo qualcosa che ci sarà utile."

I due decisero di mettersi in viaggio verso la biblioteca, consapevoli che le risposte alle loro domande e la salvezza dalla minaccia delle creature di sabbia potevano trovarsi nei documenti storici della città. La strada che avevano di fronte era ancora lunga e piena di incognite, ma entrambi sapevano che era l'unico modo per sopravvivere a questa oscura e inspiegabile vicenda.

Alex e John avanzavano per le deserte strade di Emery, un passo dopo l'altro, con il peso dell'ignoto sulle spalle. Il volo costante dei corvi neri conferiva all'aria un'atmosfera cupa e minacciosa, mentre il loro canto persistente sembrava essere una sinistra melodia di avvertimento.

Arrivati alla biblioteca, la facciata in mattoni rossi sembrava resistere al passare del tempo, ma le finestre polverose e la porta che cigolava all'apertura davano l'idea di un luogo dimenticato. Mentre entravano, la luce fioca delle lampade tremolanti aggiungeva un tocco di mistero all'ambiente.

La biblioteca, una volta luogo di sapere e tranquillità, ora trasudava un'atmosfera diversa. Ombre danzanti sembravano muoversi tra gli scaffali, mentre il soffitto sembrava sussurrare antichi segreti. Alex e John si addentrarono tra i corridoi, cercando risposte nei documenti storici della città.

In un angolo remoto, trovarono una sezione dedicata alla storia della miniera di Emery. Man mano che sfogliavano i documenti ingialliti, emerse un quadro oscuro. Rapidi scavi, esplorazioni in profondità e poi improvvisamente il silenzio. Le pagine rivelavano i misteri insoluti che circondavano la miniera.

"Guarda questo," disse John, indicando un articolo che parlava delle leggende locali legate alla miniera. "Il prete sosteneva che scavando troppo profondamente avessero aperto un varco tra il nostro mondo e qualcos'altro."

Alex alzò lo sguardo, i suoi occhi incontrarono quelli di John. "E quei corvi? Cosa centrano con tutto questo?"

I due amici si guardarono per un momento, cercando di comprendere la connessione tra i corvi, le creature di sabbia e la storia misteriosa della città.

Improvvisamente, uno stormo di corvi si scagliò contro le finestre della biblioteca, creando un tumulto di piume nere e becchi contro il vetro. Alex e John si coprirono istintivamente il viso, cercando di proteggersi dall'assalto alato.

La pressione dei corvi sembrava aumentare, come se volessero impedire ai due uomini di scoprire la verità. Con risolutezza, Alex si avvicinò a una finestra e gridò contro lo stormo.

"Cosa volete da noi? Cosa nasconde Emery?"

Ma i corvi non risposero. Continuarono il loro assalto frenetico, come se le risposte fossero celate nel loro oscuro canto. La biblioteca, teatro di segreti sepolte, sembrava reagire all'inquietante presenza degli uccelli.

Alex e John sapevano che per trovare la verità e proteggersi dalle creature di sabbia, dovevano decifrare il messaggio di quei corvi. Con il cuore carico di incertezza, si prepararono ad affrontare il prossimo passo del loro viaggio, conscio che ogni passo li avvicinava sempre di più al cuore oscuro di Emery.

 

Scegli il destino di Alex e John:

  1. Esplorare la miniera: Decidi di addentrarti nelle viscere della terra, seguendo l'antico percorso dei minatori. Forse lì troverai le risposte che cercate.

  2. Cercare alleati: Ritieni che la forza stia nell'unità. Decidi di cercare altri sopravvissuti nella città, sperando di formare un gruppo più numeroso e resistente contro le creature.

  3. Indagare sulla storia di Emery: Decidi di concentrarti ulteriormente sulla ricerca nella biblioteca. Scavi più a fondo nei documenti storici, sperando di scoprire indizi sulla connessione tra la città e l'oscura minaccia.

  4. Affrontare direttamente i corvi: Ritenendo che i corvi siano la chiave per comprendere l'enigma, decidi di cercare un modo per comunicare con loro o seguirli per vedere dove ti condurranno.

  5. Cercare un luogo sicuro per riposare: La tensione e la paura sono palpabili. Ritieni che sia essenziale trovare un rifugio sicuro per pianificare i prossimi passi senza essere costantemente sotto attacco.

Scegli attentamente, poiché ogni decisione plasmerà il destino di Alex e John in questa misteriosa e inquietante avventura.

Vota

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7: Il Bivio ***


Con decisione, Alex e John optano per l'opzione di esplorare la miniera, seguendo le tracce dei minatori che un tempo lavoravano nelle profondità della terra. Con le loro torce a illuminare l'oscurità, si avventurano nei corridoi polverosi e labirintici.

Man mano che procedono più in profondità, il freddo diventa più intenso e l'atmosfera più oppressiva. I rumori provenienti dalle viscere della terra sembrano sussurrare segreti sepolti da lungo tempo. Le pareti della miniera, segnate dagli strumenti degli scavatori, raccontano una storia di fatica e sacrificio.

Dopo un po', Alex e John notano una biforcazione nel tunnel. Da una parte sembra continuare il percorso principale della miniera, mentre dall'altra si intravede un passaggio più stretto e angusto. Devono decidere quale strada prendere:


1. Seguire il percorso principale: Decidono di continuare a seguire la strada principale della miniera, sperando di trovare risposte più velocemente.

2. Esplorare il passaggio più stretto: Optano per il passaggio più stretto, incuriositi da ciò che potrebbero scoprire in quella direzione apparentemente meno frequentata.

Scegli con saggezza, poiché ogni passo avanti li avvicina sempre di più alla verità celata nelle profondità della miniera di Emery.


Vota

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4067568