Diamonds

di tbhhczerwony
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #11 ***
Capitolo 2: *** #12 ***
Capitolo 3: *** #46 ***
Capitolo 4: *** #26 ***
Capitolo 5: *** #44 ***
Capitolo 6: *** #65 ***
Capitolo 7: *** #119 ***
Capitolo 8: *** #130 ***



Capitolo 1
*** #11 ***



 

Yusuke pensava di non aver mai visto Koenma odiarsi tanto per qualcosa che difficilmente avrebbe potuto gestire. Prima gli scontri con i fratelli Toguro, in cui comunque il minore dei due era quello più fragile e il dio avrebbe voluto dargli una punizione meno severa di diecimila anni di torture prima che la sua anima venisse distrutta. 

Subito dopo, Shinobu Sensui. E fu un duro colpo, più dei fratelli Toguro. Sensui era un detective come lo era Yusuke, ma ad un certo punto la sua mentalità era cambiata drasticamente, dopo aver visto—e rubato—il Capitolo Nero. Koenma non poteva fare a meno che sentirsi in colpa per anni, voleva cercare di rimediare dove poteva e chiudere al più presto il varco che portava al mondo dei demoni.

Era lui il responsabile, perciò si sentiva in dovere di sconfiggerlo subito. Sensui sapeva anche che Koenma era troppo buono, e lo odiava per questo. Un dio non avrebbe dovuto essere così puro di cuore, non di fronte a queste avversità, non di fronte a qualcuno che voleva distruggere l’umanità. Perché nonostante tutto Koenma amava Sensui come se fosse ancora il suo detective.

E Yusuke non poteva che restare a guardarli, non conoscendo il loro passato.

 

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Capitolo 2
*** #12 ***



 

«Ti ricordi quando mi avevi raccontato di Sensui la prima volta?»

Koenma alzò un sopracciglio, incuriosito dall’improvvisa domanda di Yusuke. Distolse lo sguardo dallo schermo del computer, avanzando un po’ sulla sedia per guardarlo.

«Sì?»

Il giovane giocò con una penna appoggiata alla scrivania del dio, facendola ruotare tra le sue dita, «Avete mai…» fece una pausa, e scrollò timidamente le spalle, «Non so… ecco, tipo noi adesso…»

Koenma non riuscì a trattenere un sorrisetto, compiaciuto di questo lato timido di Yusuke che raramente vedeva, «Vuoi sapere se c’era qualcosa tra me e Shinobu?»

«Pff,» si fece scappare Yusuke, «Sono solo curioso… visto che è, tipo… la prima persona che chiami per nome oltre a me, volevi che tornasse tutto come prima…» il tono si abbassò gradualmente, «E cose così…»

Koenma incrociò le braccia, chiudendo gli occhi per visualizzare meglio i suoi ricordi, «Non so se sia la risposta che volevi sentire, ma no. Non c’è mai stato nulla tra di noi, se non un rispetto reciproco. Shinobu era già in una relazione con Itsuki in quel periodo, e non poteva esserne più felice, anche io lo ero per loro» spiegò brevemente, «Devo confessarti, però, che ammiravo Shinobu. Certo, ho provato una sorta di ammirazione anche per Kuroko, ma con Shinobu era diverso, tra di noi c’era qualcosa in più. Non farti prendere troppo da quello che dico, però, il nostro era un rapporto completamente platonico»

«Sarà» disse semplicemente Yusuke, «Ma immagino che il vostro legame fosse comunque forte»

Il dio tirò un leggero sospiro, «Sì, lo era» rispose, «Ma adesso cerchiamo di non pensare al passato, pensiamo al presente»

Il giovane annuì lentamente, rimanendo in silenzio. Alla fine, una risposta l’aveva ricevuta.


 

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Capitolo 3
*** #46 ***


#46: Musica anni Trenta


 

Quando Koenma andava a trovare Yusuke sulla Terra, non poteva fare a meno di notare quanto fossero cambiati i tempi, e con una velocità impressionante. Era il 19 ottobre 1997, mancavano poche ore al suo compleanno e Yusuke voleva dedicargli una piccola festicciola per inaugurarlo; sapeva che Koenma non adorava particolarmente le feste in grande stile con un sacco di persone—ne aveva avuto già abbastanza negli anni passati, quando veniva effettivamente ancora venerato come il dio che era—quindi organizzare qualcosa di privato per loro era perfetto.

Il motivo principale per cui Koenma visitava la Terra era proprio per comprare dei volumi di Sailor Moon e il merchandise uscito, tra lui e Genkai, Yusuke non capiva chi dei due fosse più nerd ed erano molto più anziani di lui. Ma se ciò lo rendeva felice, era disposto ad aiutarlo con la sua collezione. 

Una volta tornati a casa Urameshi, cominciarono ad organizzare qualcosa per il giorno dopo. Una semplice torta e dei dolcetti per accompagnarla.

«Però c’è un po’ troppo silenzio… se non ti va di accendere la TV, possiamo mettere un po’ di musica» propose Koenma, avvicinandosi allo stereo in salotto.

«Ah, non abbiamo molta roba… però ho visto che hai comprato qualcosa quando eravamo al negozio di videogiochi»

«Sì, non conosco il genere di musica che va di moda adesso, così ho preso qualcosa che mi piaceva ascoltare tempo fa!»

Yusuke guardò il dio rovistare tra le buste che avevano pigramente appoggiato sul divano, tirando fuori alcuni dei brani che aveva acquistato. «Frank Sinatra?»

«Ero un po’ triste di non aver trovato i miei cantanti preferiti, ma capisco perché non ce li abbiano, in fondo all’epoca non c’erano ancora i mangianastri e apparecchi simili» spiegò Koenma, «Però anche Frank Sinatra mi piace! Non guardarmi così, prova solo ad ascoltarlo»

Yusuke accennò un sospiro, «Va bene, mettilo»

Con un sorriso dolce, il dio fece come richiesto e lo stereo cominciò a riprodurre la musica. Nonostante tutto, Yusuke si ritrovò a muovere un po’ la testa o un piede a ritmo. Non era poi così male, soprattutto da ballare insieme.

 

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Capitolo 4
*** #26 ***


 

«Ragazzi, sbrigatevi! Il treno parte tra un po’!»

I quattro del Team Urameshi si erano riuniti a casa Kuwabara per andare insieme da Genkai. Hiei, prevedibilmente già pronto prima di tutti, si era messo dietro Kazuma che li aspettava. Yusuke controllava le ultime cose nella sua borsa a tracolla, mentre Kurama e Shizuru erano rimasti in bagno.

«Solo un attimo!» richiamò Shizuru, «Il makeup non si finisce mica da solo» borbottò poi, dando un’occhiata a Kurama che si stava lavando le mani prima di aprire un piccolo contenitore di plastica. «Da quando porti le lenti a contatto?» chiese successivamente lei.

«Da un po’ di tempo, ormai. Eh, già» le rispose Kurama con una risatina.

 

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Capitolo 5
*** #44 ***


#44: Cioccolata calda

 

Mukuro e Hiei erano soliti a visitare Kurama almeno ogni fine settimana, questo anche perché Mukuro stessa si stava affascinando alle culture degli esseri umani. Ogni sabato sera, Kurama metteva per loro un film Disney, i preferiti di Hiei erano Cenerentola e La sirenetta (segretamente perché i capelli delle suddette principesse gli ricordavano quelli dei due presenti).

Quella sera Kurama fece loro della cioccolata calda per accompagnare la visione del film. Mukuro e Hiei si accomodarono sul divano, prendendo le tazze fumanti che Kurama aveva lasciato sul tavolino.

«Oggi guardiamo Mulan! Sono sicuro che vi piacerà, specialmente a Mukuro» annunciò il demone volpe.

Mukuro sorseggiò la sua cioccolata, compiaciuta, «Sono curiosa»

 
 

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Capitolo 6
*** #65 ***


#65: Impacchettare un regalo

 

L’intero Team Urameshi decise di organizzare un Secret Santa, quell’anno. Non sapeva se per sfortuna o fortuna, ma Yusuke aveva pescato il nome di Koenma da dentro la ciotola con i nomi. L’unica cosa su cui sapeva di poter contare era il merchandise di Sailor Moon, ma il dio aveva praticamente tutto ed era difficile per Yusuke ricordarsi cosa mancava.

Arrivato al negozio, Yusuke iniziò a perlustrare tutta la corsia. «Ce l’ha, ce l’ha…» finché non arrivò a una particolare figure con Usagi e Chibiusa sedute insieme. Era sicuro di non averla mai vista.

Arrivato a casa dopo averla comprata, cominciò a impacchettare la scatola meglio che poteva. Era perfetta.

 

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Capitolo 7
*** #119 ***



 

Come quasi ogni Natale, il Team Urameshi al completo si riuniva nel tempio di Genkai. Si aiutarono a vicenda con le decorazioni, il servizio da tavola e infine l’albero. A quest’ultimo ci pensarono dopo, preferendo usare le decorazioni avanzate una volta che era finito lo spazio tra i muri. Probabilmente avevano esagerato con lo shopping.

Per un’atmosfera più consona a un tempio, chiesero a Hiei di accendere delle candele su determinati punti del salotto, perlopiù al centro tavola e nelle cassettiere.

«Manca qualcos’altro?» domandò Botan, «Posso andare a prenderla io!»

«Tu sei elettrizzata come ogni altro Natale, eh?» scherzò Yusuke, sapendo quanto la shinigami adorasse questa festività. Non sapeva nemmeno il perché. «Ho visto un negozio aperto qua vicino, certo che quest’area sta diventando più affollata con gli anni. Chi viene?»

«Io vi aspetterò qui, ho bisogno che Yukina mi aiuti a preparare le camere per voi» disse Genkai.

Shizuru si fece avanti, «Resto anche io, ma voi andate pur—»

«Anche io resto! Yukina avrà bisogno di aiuto!» esclamò Kazuma.

Hiei scosse leggermente la testa, resistendo all’impulso di dargli un calcio sugli stinchi. Kurama ridacchiò divertito, «Allora noi andiamo»

 

Mentre il resto del gruppo era uscito, Koenma arrivò per ultimo. Si guardò intorno al salotto vuoto, seppur non ci fosse nessuno ad accoglierlo sentì e riconobbe le energie dei pochi rimasti presenti, quindi entrò senza dire nulla. Ammirò le decorazioni sui muri, la tavola già apparecchiata e l’albero, che aveva una particolare luce mai vista prima. Però, proprio un bell’effetto, pensò. Chissà come avevano fatto.

Ma con un’occhiata più attenta poté notare che non erano delle semplici luci. Queste diventarono sempre più forti, più grandi, più calde. Sgranò gli occhi dal terrore, notando che in realtà l’albero stava prendendo fuoco. Ma chi aveva avuto la bella idea di mettere delle candele vicino all’albero? Cercò di fare il possibile soffiando su di esso, ma ovviamente era inutile. Perciò si affrettò in cucina, cogliendo alla sprovvista Shizuru e strappando la ciotola piena d’acqua dalle sue mani per rovesciarla sull’albero in fiamme. Fortunatamente sembravano essersi estinte.

«Ma insomma, che cosa le è preso?!» esclamò Shizuru.

«E me lo chiedi? Chi è che ha messo queste candele vicino all’albero? Stava andando a fuoco!» spiegò il dio.

La giovane donna fu colta da un’insolita sorpresa mista ad amarezza, «Ah… abbiamo chiesto a Hiei… di farlo»

Koenma abbassò le sopracciglia, per nulla sorpreso, «Ma tu guarda. Possiamo spostarle da un’altra parte o ancora meglio spegnerle, per favore? Stava per venirmi un infarto e sono appena arrivato»

Shizuru tirò un sospiro, «Sì, la aiuto io… scusi»

«Figurati»

 

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Capitolo 8
*** #130 ***


#130: Croccantini (per gatti)

 

Dopo il Natale passato al tempio di Genkai, era il momento di fare i preparativi prima di Capodanno. I due fratelli Kuwabara si ritrovarono inondati dai gatti del loro padre che non facevano altro che miagolare e lamentarsi richiedendo cibo. Notando che le scorte erano quasi finite, Kazuma uscì di casa per comprare altri croccantini, mentre Shizuru si arrangiava con quello che poteva e cercava anche di buttare giù qualche idea per il pranzo e la cena di Capodanno, iniziando a fare “meal prepping”. 

Ma distrarsi era molto facile, specialmente se presi dalla cucina. Alcuni dei gatti si riunirono a raccolta sotto il tavolo, sentendo l’odore tra il cibo che Shizuru voleva portare a casa di Genkai e il loro, goffamente lasciato là mentre la donna si concentrava sulle ricette.

«Sì, sì, ho capito… Kazuma sta per arrivare con gli altri croccantini, state calmi!» disse, chiudendo il libro di ricette sul tavolo, «Direi che va bene così, ora non mi resta che prepararli»

Shizuru rientrò in cucina, mentre il fratello tornò finalmente a casa.

«Eccomi!» la voce di Kazuma dopo il rimprovero di Shizuru era musica per le orecchie dei gatti, che lo seguirono a ruota. Una volta messi i croccantini nelle ciotole, il ragazzo sospirò di sollievo e andò a sedersi davanti al tavolo. Vide un sacco di piatti preparati e già chiusi, ma solo uno era aperto. L’aspetto era insolito, sembravano cereali al cioccolato. Ne portò qualcuno alla bocca, e dietro di lui Shizuru tornò dalla cucina. La sorella maggiore sgranò gli occhi, non sapendo come reagire.

«Kazuma, sono i croccantini dei gatti, quelli!»

Il ragazzo si voltò lentamente verso di lei, ecco perché avevano un sapore e una forma strana. «Ah… li ho visti e mi sembravano cereali…»

«Sei uno stupido!»

«Ma sei tu che li hai lasciati qui! Perché erano sul tavolo?!»

«Perché…» In effetti Kazuma non aveva torto. «…Me ne sono dimenticata»

Lui sospirò e mise la ciotola insieme alle altre, facendo riunire altri gatti che non erano riusciti a mangiare per il poco spazio. Per tre croccantini non gli sarebbe successo nulla.

 

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