The dark Angel

di Astrid1912
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutti ogni tanto piangono ***
Capitolo 2: *** Figlio della morte ***
Capitolo 3: *** Dritto al cuore ***
Capitolo 4: *** Falling in love ***
Capitolo 5: *** Confusione ***



Capitolo 1
*** Tutti ogni tanto piangono ***


Gli occhi di Hazel si spalancarono:" vuoi dire che sei che tu figlio di Plutone?! Oddio che bello Tess sarà felicissima di conoscerti! " esclamò la ragazza palesemente piena di entusiasmo. Proprio in quel momento la porta si aprì e ne entrò una ragazza, probabilmente dell' età di Percy, coi lunghi capelli color ebano legati in una coda ricadente sulle spalle.Assomigliava in modo sorprendente a Hazel: gli stessi lineamenti dolci e il sorriso infantile, ma gli occhi erano quelli di Nico. La nuova figura emersa dalla soglia aveva dei fogli in mano che stava esaminando mentre parlava con un soggetto non ben definito:"Hei sono arrivati i moduli da compilare per-". Si interruppe quando una volta alzato lo sguardo incontro quello di Nico. "Oh...ciao! Tu sei?..." "Nico, Nico Di Angelo." La ragazza però sembrava aver ricevuto più domande che risposte. In tutto questo Leo aveva tirato fuori i pop corn e si stava godendo lo spettacolo insieme a Percy. "Anche lui è figlio di Plutone! È nostro fratello!" "Ade, sono figlio di Ade" precisò il ragazzo sull'immediato, ma nonostante ciò l'entusiasmo negli occhi di Hazel non si spense neanche un po'. D'altronde erano comunque fratelli Greci o Romani che siano.Il volto di quella intuì Nico essere Tess era un insieme di emozioni indecifrabili : felicità? Paura? Rabbia? Aprì bruscamente la porta e ne corse fuori mentre tutti guardavano sbigottiti il punto dove prima si trovava la figlia di Plutone.Nico non ne era sicuro ma gli sembrava di aver intravisto una lacrima. Hazel si congedò per andare in bagno molto scossa anche lei e Nico ne approfitto per salutare Valdez e proseguire con il tour. Lui e Percy camminarono in silenzio, vicini, troppo vicini. Ma perché è dovuto arrivare Percy che ci stravolge la vita? A noi piaceva la nostra esistenza da sfigato cronico e poi bum! Figlio di Poseidone a domicilio. Nico non riusciva a restare arrabbiato con Percy, non sapeva perché era così e basta. *𝘿𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Un altra ora yee! Possibile che le prime due ore(quella dove ha parlato con Jason e quella dove ha parlato con Will) siano passate così velocemente e l'ultima è sembrata infinita. Che schifo essere iperattivo. Con immensa gioia di Nico arrivarono alla palestra e una volta varcata l'enorme porta a ante, cosa c'era scritto? "maniglione antipatico"? Che schifo essere dislessico. Un biondo Alto e muscoloso sbagliò un sollevamento soltanto per vederli entrare. Ovviamente era Jason che si stava incamminando verso Percy con un sorriso che andava da un orecchi all'altro. Sulla panchina in fondo al campo c'era la ragazza più popolare della scuola:Piper McLean, capo delle cheerleader e fidanzata di Jason. Una ragazza coi capelli mossi e di un biondo puro si tuffò tra le braccia del figlio del mare. Percy sapeva sempre di mare era una cosa familiare che Nico adorava. Poi gli venne un groppo al cuore. Quella ragazza che stava baciando Percy era Annabeth Chase, ma certo era chiaro come il sole! Gli stessi capelli ribelli, gli stessi occhi grigi temporaleschi,gli stessi orecchini a forma di gufo, lo stesso sorriso di chi ne ha passate troppe, ma è sempre riuscito a venirne fuori.Nico li fissò per qualche secondo con le lacrime agli occhi poi corse via. Corse come aveva fatto Tess, senza dare spiegazioni a nessuno. Non gli fregava delle lezioni a cui non sarebbe andato o che conseguenze avrebbe avuto. Non gli fregava di cosa pensava la gente nel veder il ragazzino sfigato correre per i corridoi a lui importava soltanto reprimere quel sentimento. Quel sentimento che lo avrebbe portato fino in capo al mondo soltanto per vedere un suo sorriso. Quel sentimento che gli avrebbe fatto fare qualsiasi cosa pur per veder quella persona felice, per vedere Percy felice.Quello stramaleddeto, bellissimo essere. Nico non lo avrebbe MAI ammesso, ma aveva una cotta(o forse qualcosa di più) per Percy da ancora prima di scappare dal campo mezzosangue. Era troppo piccolo e non lo aveva ancora capito, ma per dopo quegli tutti quegli anni pensava a lui come a una stella da seguire nell'oscurità. Si sbagliava ovviamente Percy era chiaramente etero e ci aveva messo un pietra sopra, ma come si fa a mettere una pietra sopra il proprio cuore? * 𝘿𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Benissimo letteratura. No. Chissene frega. I corridoi man mano si svuotano e Nico in preda al panico aprì la porta di un ripostiglio e ci si infilò dentro. Stranamente la lampadina era già accesa e c'era qualcun' altro in quell buco di mondo. Nico adorava i ripostigli ecco perché ci si era infilato subito me se ne pentì. Seduto a gambe incrociate su un mucchio di cianfrusaglie c'era il solare William Andrew Solace. Il biondo non si accorse della presenza di Nico perché aveva le cuffiette infilate nelle orecchie e guarda lo schermo con poche e solitarie lacrime che gli rigavano il volto. Quando si accorse che era osservato Will alzò lo sguardo e gli occhi azzurri come l'infinito erano gonfi di pianto. Anche quelli di Nico lo erano, ma lo erano la maggior parte delle volte, invece Will.... "Hei, sei Nico giusto? " "Esatto" "Sei mai stato a long Island? " "Si" rispose con un filo di voce Il ragazzo "Ecco dove ti ho visto:al campo mezzosangue, giusto?" "Già" la nostalgia nella sua voce stupì anche se stesso. Invece l'assenza nelle parole di Will era spaventosa, tutti a scuola lo conoscevano come il popolare e solare Will Solace e Nico ebbe la sensazione di essere il primo a vedere quel suo latoEra strano. Ecco la parola per descrivere quel momento: strano "Nico hai pianto? " "Si ho pianto, ma anche tu" rispose sedendosi accanto al biondo, nella stessa posizione. Il ragazzo sentendo quelle parole tentò di asciugarsi le lacrime con l'orlo della manica ma ormai era evidente. "Si, ma io...non stavo piangendo....mi...mi era andato qualcosa nell'occhio." ma subito dopo averlo detto partì un altro magone e lo stesso fece Nico. Piansero insieme per non so quanto tempo, silenziosi entrambi, estranei nella loro bolla.

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Capitolo 2
*** Figlio della morte ***


*𝘥𝘳𝘪𝘯𝘯 * "Cos' ?ma va' " *𝘥𝘳𝘪𝘯𝘯𝘯𝘯 * "Dai non ho voglia di alzarmi" *𝘥𝘳𝘪𝘯𝘯𝘯𝘯𝘯𝘯𝘯𝘯𝘯𝘯 * "La mia vita fa già abbastanza schifo senza questa stupida sveglia che non la smette di suonare!" Nico si alzò di soprassalto,era tutto sudato, i capelli gli si appiccicavano al viso e gli pulsavano in modo tremendo le tempie. Scusate se non mi sono ancora presentata: io sono il subconscio di Nico Di Angelo.Quattordicenne, ossessionato da un gioco di carte, abbastanza intelligenze te lo concedo, ma non dimentichiamoci di basso, emo, strano, dark,socialmente selettivo, dai c'è la caviamo bene. Io sono la vocina nella testa di Nico che racconta la sua storia. Frequentava una scuola per "ragazzi dotati" in pratica una normale high School solo per ragazzi più grandi e intelligenti di lui te' pareva. Nico comunque è meglio che ti muovi perché sei in ritardo. Mentre il nostro ragazzo si prepara e non tenta nemmeno di pettinarsi i capelli ripensa al poco tempo che ha passato al campo mezzosangue. Dopo tutti quegli anni non aveva dimenticato la promessa di Percy ma non c'è la aveva più con lui per la morte di Bianca anzi lo aveva perdonato da molto tempo. Aveva passato notti insonni e molto peggio al alla fine era cresciuto e aveva compreso che non puoi cambiare i desideri delle Parche. Ogni tanto provava a focalizzare Percy:ricorda va il suo sorriso,i suoi occhi profondi dove era facile annegare e i suoi capelli neri come gli abissi e soffici come la spuma del mare. Non si ricordava della ragazza:Annabeth, ma il figlio di Poseidone aveva lasciato che sua sorella morisse per ritrovarla sperava che almeno si fossero messi insieme. Tutte le volte che provava a mettere a fuoco quel pensiero gli si apriva una ferita allo stomaco,come se l'idea di Percy insieme a una persona lo distruggesse. Non aveva ancora metabolizzato quel sentimento. *𝙙𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Nico io te lo detto che eri in ritardo. Mentre camminava nei corridoi Nico nessuno lo salutava,anzi meglio! Il suo armadietto era accanto a quello di Jason Grace, capitano della squadra di Baseball, fidanzato con la ragazza più popolare della scuola,biondo, alto, occhi azzurri, attraente tutte cose che Nico non era. "Hei Nic!" "Ti ho detto di non chiamarmi così" "Cosa?tranqui ascolta, oggi dovrebbe arrivare il mio migliore amico, che in realtà è anche mio cugino e io ho l'allenamento potresti fargli fare tu il giro della scuola?" "Nessun problema" Nico non aveva la forza di dire di no a uno il doppio di lui"verso che ora arriverà?" "Dopo la seconda ora, grazie Nic!" Ormai sconsolato Nico si dirigeva vero la classe, per fortuna che aveva algebra e la prof era sempre più in ritardo di lui. Visto che Nico era fortunato oggi non era una di quelle giornate. "Tranquillo signor Di Angelo faccia pure come le pare e piace, dai si sieda." Tutti si girarono a guardarlo e questa cosa non è che gli facesse molto piacere. Il sorriso caldo di un ragazzo biondo e lentigginoso lo investì e in quel momento nient' altro contava. "Mi sembra giusto ricominciare da capo. Io sono William Andrew Solace anche noto come Will. Sono il capitano della squadra di basket e mi servono nuovi membri . Che ne dite di venire a prendere una brochure, forza" Un gemito generale si levò dalla classe mentre tutti muovevano sedie e si alzavano Nico restava impassibile al suo posto. *𝙙𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Una mandria di bufali si riversò fuori dalla classe, tranne Nico che aveva un ora buca e decise di passarla in classe a scrutare il vuoto. "Hei, non hai preso un brochure, davvero non ti interessa?" "Mi dispiace dirtelo Solace ma non credo di avere le caratteristiche di un giocatore di basket" "Ho detto che mi potete chiamate Will" "Preferisco Solace" Will rise, incredibile come un sorriso possa scaldarti così tanto il cuore"sei simpatico, come ti chiami?" "Nico, Nico Di Angelo" "Ho già sentito questo nome,quanto anni hai?" "Quasi quattordici" "Mmmmm.Non riesco ancora a ricordarti, vedrai che mi verrà in mente" *𝙙𝙧𝙞𝙣𝙣𝙣𝙣𝙣 * Nico sì precipitò fuori dalla porta lasciando Will da solo, doveva fare da guida turistica al cugino di Jason-stafico-irresistibile-Grace. Arrivò giusto in tempo all ingresso principale della porta per veder varcare la soglia l'ultima persona che Nico si sarebbe mai immaginato di vedere. Era sicurissimo che non frequentasse quella scuola ma era impossibile che fosse il cugino di Jason a meno che anche lui non fosse un semidio, ma era lì, all'ingresso della scuola che lo guardava dritto negli occhi, Percy Jackson. "Nico?!" il figlio di Poseidone era sorpreso quanto lui nel vederlo li "oddio guarda come sei cresciuto, quanti anni avevi l'ultima volta che vi siamo visti? Dieci?" Nico che fino ad allora aveva cercato di guardargli le scarpe alzò lo sguardo che subito incrociò quello di Percy,non era cambiato molto,a parte per una ciocca di capelli grigia, non vi aveva pensato la notte che è scappato da campo ma c'è la aveva già allora. "Jason ha l'allenamento mi ha chiesto se posso farti da guida." Percy sembrava a proprio agio in Quell'ambiente Non era disorientato come lui appena arrivato, va be Nico tu avevi undici anni.Avevi passato un mese a cercare di allontanarti il più possibile da long Island e la scuola è stata la prima ad accettare un preadolescente scappato di casa, per fortuna che sei intelligente. "Da dove cominciamo?" esordì Percy battendo le mani "andiamo a vedere gli allenamenti di basket così puoi vedere Jason "menomale che Nico aveva altre due ore buche perché immaginò che quel tour sarebbe durato più del previsto. Ripeto Nico era molto fortunato perché la palestra era dall'altra parte della scuola. Mentre procede vano Nico ne approfitto per accorciare un po la durata della visita " andiamo lì c'è il club di cinese" Appena il ragazzo aprì la porta gli occhi di Percy si illuminarono:"hei,Frank non sapevo fossi qui. " Un ragazzo cinese, robusto e dell'età di Percy si giro di scatto e anche il suo sguardo si rischiarò:"Percy sei tu? Oddio è troppo bello vederti bro!" i due si abbracciarono lasciando gli altri sorpresi quanto Nico. I tre uscirono dall'aula chiudendosi la porta alle spalle:"Frank ti presento Nico Di Angelo, Nico lui è Frank Zang è uno dei sette della profezia, Nico ha trascorso una settimana ala campo mezzosangue è anche lui un semidio. Nico nella sua vita si era sentito tante volte fuori luogo ma decise che per quel giorno erano già troppe. "Leo possibile che siate tutti qui?" "Esattamente amico mio, dai sono appena andati via tutti entrate" Il club era tappezzato di marchingegni pericolanti e ognuno di essi aveva attaccato un post-it colorato che diceva "proprietà del superfigaccionedelux Leo Valdez, se lo toccate potreste essere colpiti da un raggio laser P.s.ovviamente scherzo P.s. del P.s. in realtà no. " Per il resto la stanza aveva in centro un tavolo da lavoro con ingranaggi sparsi per tutta la superficie. Al tavolo era seduta una ragazza con un anno in meno di Nico, aveva la pelle scura e i capelli Ricci color cannella le ricadevano sulle spalle, i sui occhi erano dorati. La ragazza gli rivolse un sorriso caldo"Nico, lei è Hazel, anche lei figlia della morte" *𝙘𝙞𝙖𝙤𝙤, 𝙚𝙧𝙖 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙢𝙞 𝙙𝙚𝙙𝙞𝙘𝙖𝙩𝙖 𝙖 𝙪𝙣𝙖 𝙛𝙖𝙣𝙛𝙞𝙘𝙩𝙞𝙤𝙣 𝙢𝙖 𝙚𝙘𝙘𝙤𝙢𝙞 𝙦𝙪𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙣𝙩𝙨𝙨𝙞𝙢𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙪𝙣𝙖 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙖 𝙨𝙚𝙧𝙞𝙚 𝙨𝙤𝙡𝙖𝙣𝙜𝙚𝙡𝙤, 𝙨𝙥𝙚𝙧𝙤 𝙥𝙞𝙖𝙘𝙘𝙞𝙖 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙪𝙣 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚́ 𝙖 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚*

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Capitolo 3
*** Dritto al cuore ***


Nei rari incontri nei corridoi non si guardavano, si limitavano a passare uno di fianco all'altro, sfiorandosi con la manica della camicia. Era un periodo difficile per Wil e Nico poteva capire più di chiunque altro: Sua madre li aveva trovato una ragazza e era intransigente sul fatto che alla fine la avrebbe sposata. Naomi Solace. Il nome di una donna severa che vuole controllo assoluto sulla vita del figlio. Will non è di nessuno! Non si può permettere di tentare di controllarlo! Lui è uno spirito libero che non deve seguire le regole per forza perché è speciale..... No Nico se te lo stai chiedendo non stai arrossendo. Cupido di merda. Che bisogno aveva di complicare la vita di un ragazzino sfigato?! Ma sì oggi andiamo a rendere uno schifo l'esistenza di qualcuno! Nico non poteva essere normale? Senza tutta sta menata dei sentimenti di vuoi non si capisce un emerito c***o! Nico non parlava più con percy, anzi evitava tutti i sette della profezia. Perché non riusciva ad aprirsi con loro? Insomma erano la cosa più vicina a degli amici che avesse mai avuto. Quel pomeriggio doveva recarsi in biblioteca per il corso di tutoraggio. Evidentemente nella scuola per ragazzi dotati ammettevano anche quelli un po' meno. Le Parche erano 𝘥𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 crudeli. Indovinate chi era lo stupido che Nico doveva sorbirsi? Esatto Perry Johnson!!! -dii immortales- tutto qui. Solo questo poteva esprimere la frustrazione di Nico: un imprecazioni. -hey Nico, fortuna che non sono capitato con un secchione rompipalle! - -su cosa hai problemi percy? - che entusiasmo che aveva. Nico si sedette di fianco a percy, sentiva il suo profumo di brezza arina, il suo fiato caldo sul suo collo e il battito veloce che scandita un tempo infinito. -credici o no, ma sono una schiappa in storia- il suo sorriso sarcastico un tempo per Nico affascinante e irresistibile ora ai suoi occhi era vuoto. -senti percy io ti posso aiutare, ma prima devo togliermi in peso e credo che sia il momento giusto- il figlio di Poseidone non osò interromperlo, lo guardava con gli occhi spalancati e attenti. -tu mi piacevi percy, fino a pochissimo tempo fa avevo una cotta per te...insomma sei carino, ma non sei il mio tipo- percy non sapeva che dire. Forse non aveva neanche capito il concetto. -ok.... Adesso mi aiuti in storia?- passarono la seguente ora e mezza a studiare 𝑙'𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑅𝑜𝑚𝑎. Si, percy era letteralmente il figlio di un duo greco e non conosceva la mitologia Romana!! Va be lui è fatto così è ed è perfetto così. Non più perfetto come un ideale di bellezza, ma perfetto in senso platonico. Annabeth venne a prenderlo , lui le mise un braccio intorno alla vita e arrossì appena dando uno sguardo di sfuggita a Nico che rispose annuendo col capo. -Nico tu vieni vero? Stiamo andando alla caffetteria con gli altri- Annabeth glielo chiese con così tanta disinvoltura che sembrava fossero amici di lunga data. Il figlio di Ade li seguì, si sedette tra Hazel e percy. Voleva davvero legare con la sorella. Passano i mesi e Nico finalmente sembra aver trovato il suo posto ed essere veramente felice. Poco prima delle vacanze primaverili si accorse che era un po' indietro con ginnastica e se voleva passare l'anno doveva alzare immediatamente il voto. A chi chiedere? Baseball con Jason? Nha. Nuoto con percy? Acqua, no grazie. Rimaneva Will Solace col basket. Ma si. A pennello in quel momento passò per il corridoio Will. -Solace!- lo chiamò il Moro. Lui si girò e gli rivolse un sorriso caldo e lentigginiso mente si toglieva la cuffietta. -ciao Nico! Che succede ho lezione di musica e sono già in ritardo- era la prima volta che mostravano di conoscersi in pubblico. -hey, sono indietro con ginnastica mi puoi aiutare?- Il sorriso del biondo se possibile si fece ancora più ampio e magnetico. -adesso vado a musica,sfoggio le mie abilità da figlio di Apollo e ci vediamo in palestra alle tre puntuale, ci vediamo dopo! - Così dicendo corse al corso di musica. Figlio di Apollo. Will non gli aveva mai detto il suo genitore divino. Il sorriso. Soltanto il suo sorriso. Magnifico. Solare. Innocente. Un po' come i capelli ribelli dello stesso colore del sole, stupendi e allo stesso tempo delicati. O gli occhi così azzurri da sembrare color dell'infinito. O le mani delicate e allo stesso tempo robuste . Le braccia così muscolare e allo stesso tempo protettive. Tutto in lui incarnava la perfezione. Completamente il contrario di Nico. Il ragazzo aprì la porta della sua camera e si stese esitante sul letto -mi...mi piace Will Solace- 𝘼𝙣𝙜𝙤𝙡𝙤 𝙖𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚: 𝙢𝙞 𝙨𝙘𝙪𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙜𝙡𝙞 𝙚𝙫𝙚𝙣𝙩𝙪𝙖𝙡𝙞 𝙚𝙧𝙧𝙤𝙧𝙞. 𝙈𝙞 𝙚' 𝙥𝙞𝙖𝙘𝙞𝙪𝙩𝙤 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞𝙨𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙚 𝙨𝙥𝙚𝙧𝙤 𝙥𝙞𝙖𝙘𝙘𝙞𝙖 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙖 𝙫𝙤𝙞 𝘼𝙣𝙜𝙤𝙡𝙤 𝙖𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚: 𝙢𝙞 𝙨𝙘𝙪𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙜𝙡𝙞 𝙚𝙫𝙚𝙣𝙩𝙪𝙖𝙡𝙞 𝙚𝙧𝙧𝙤𝙧𝙞.

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Capitolo 4
*** Falling in love ***


𝙋𝙤𝙫. 𝙒𝙞𝙡𝙡 -Solace! - il figlio di Ade era arrabbiato perché lo aveva messo in attacco. Era troppo carino quando si arrabbiava, sembrava un gattino nero che cercava di apparire spaventoso, ma faceva soltanto più tenerezza di prima. -secondo te IO posso andare in attacco?!Sei un idiota!- l'altro poté soltanto lasciarsi andare in un sorriso. - secondo me c'è la puoi fare benissimo tanto sono anch'io in attacco, ti posso proteggere- che bello essere maliziosi. Nico arrossì un bel po'. Tutti a scuola sapevano che era gay anche se non aveva ancora fatto coming out e questo era uno dei motivi per cui lo picchiavano. La sua ragazza era una di loro. Avevano litigato molto spesso per questo. NESSUNO poteva trattare male Nico. N-E-S-S-U-N-O. Nemmeno la sua promessa. Ogni volta che ci pensava il buco nel cuore tornava a sanguinare come la prima volta. Però lui era un medico, bastava bendarlo di nuovo, magari stringendo di più e tornava come nuovo. Tornava a essere il solito, solare, popolare, simpatico Will Solace! Alla fine avrebbe convinto sua mamma a non fargli sposare Drew. -ok....- rispose Nico. Passò qualche settimana e Nico migliorava, era portato. Certo era come dire....basso, ma se la cavava. Arrivò la prima partita della stagione. -Will non posso farlo- -Nico certo che puoi! Sei migliorato moltissimo e poi siamo contro una squadra scarsa, li battiamo sempre. - -si ma io sono entrato in squadra per i punti di ginnastica! Non per farmi massacrare da quei tipi- -Nico fallo per me!- -ok....ma se perdiamo è colpa tua! - che carinooo col broncioo. La partita era cominciata benissimo. Nico era un fenomeno! Quasi la metà dei punti erano suoi, essendo piccolo e sfuggevole nessuno riusciva a marcarlo. Nella sua tecnica c'era qualcosa di familiare....sembrava stesse combattendo con la spada. Schivava, si abbassava, e colpiva. Strano, lui era stato poco al campo, ma si vede che in camera sua si teneva occupato. Inoltre era un semidio quindi i mostri lo avranno attaccato di sicuro e ha dovuto imparare a difendersi. Cavolo se era bravo! I due si muovevano in sintonia come se si allenassero da anni. Si capivano al volo con uno sguardo. Si passavano la palla senza nemmeno guardarsi e mancavano quelli che potevano impedire all'altro il passaggio. A un certo punto però Nico inciampò. Poteva succedere, ma lui fece proprio una brutta caduta. Prese una storta e prima di volare per terra sfracellandosi la faccia trovò un buon appoggio: Will. Il figlio di Ade gli appoggio le mani al petto e caddero insieme in mezzo al campo. Nico alzò la tesa e la sua carnagione pallida si colorò di rosso. Avevano i nasi vicini, quasi si toccavano con la punta. I loro ali ti caldi e veloci per lo sforzo si univano e formavano una nuvoletta che fondeva le loro essenze. Sembrò un eternità ma probabilmente furono solo pochi secondi. Dagli spalti si sentivano trombette e urla confuse e lontane, poco importanti. A volte si sentiva un urlo del tipo "frocio! Il mio ragazzo! Prendetevi una camera! Fate schifo! - O robe del genere, ma non importava, in quel momento c'erano solo loro due e nient'altro era importante.

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Capitolo 5
*** Confusione ***


𝙋𝙤𝙫. 𝙉𝙞𝙘𝙤 Mandarono in panchina sia me che Will. Dicevano che il nostro comportamento era oltraggioso e irrispettoso per gli altri. Maledettissimo Will. È stato così bello sentirsi quasi sfiorare da lui. Non si parlarono fino alla fine della partita fino a che Will non gli chiede di andare con loro a festeggiare la vittoria - Nico dai vieni in fondo ci hai fatto vincere tu- luì annuì e seguì gli altri in pizzeria. Non era minimamente confrontabile a quella italiana, ma era buona comunque. Quando arrivò quella ai wurstel e patatine di Will lui era fuori che litigava con la sua ragazza. Le porte chiuse lasciavano passare solo poche parole, ma Nico riuscì lo stesso a seguire il filo del discorso: sfigato, tu, frocio, blah. Alla fine ebbe ragione Drew. Will si scusò con lei e rientrarono mano nella mano nel locale. La pizza di Nico non era più tanto buona. Tutti risero e mangiato no come bestie e Nico decise di tornarsene in camera. Salutò tutti, lanciò uno sguardo di sottecchi a Will, Drew se ne accorse e lo bacio a lungo. Il figlio di Ade sentì una morsa allo stomaco,si sentì arrossire violentemente e uscì di corsa. Arrivato a scuola si fiondò nel bagno della sua stanza e tirò fuori dalla spazzatura la sua vecchia amica o forse nemica. Co la lametta iniziò con un primo taglio, poco profondo ma efficace. Il secondo il terzo e il quarto di facevano sempre più profondi. Il sangue scorreva sulla braccia del ragazzo e gocciolava per terra lasciando chiazze di disperazione pura. 𝙋𝙤𝙫 𝙒𝙞𝙡𝙡. Quella sera Nico era strano. Ok si erano tipo quasi baciati ma nient'altro! Era andato presto e di corsa senza salutare Will. Drew gli aveva ficcato la lingua in bocca e non aveva avuto il tempo di parlargli. Tutti erano andati ormai e lui e la sua ragazza camminavano lungo il marciapiede. Lei gli si accolta al petto e lui non si muoveva di un millimetro. Non gli faceva ne caldo ne freddo. Certo odiava Drew perché bullizava Nico, ma non gli dava fastidio averla li. Era strano. Tutto in quel periodo sembrava strano. Camminavano e intanto Will pensava a quando Nico era arrivato al campo, lui aveva appena dieci anni e invece il figlio di Apollo già quattordici. Non si erano mai parlati troppo, aiutati qualche volta si, ma no avevano mai avuto un rapporto vero. Poi Nico era scappato e puff niente più figlio di Ade. Alla fine camminando erano tornati a scuola, si salutarono con un bacio a fior di labbra e Will decise di andare a parlare con Nico. Che carino che era quando arrossiva...quando metteva il broncio e quando provava a sembrare spaventoso con quella sua moda emo. La gente lo aveva ferito e deluso troppe volte. Anche lui lo aveva deluso. Non aveva detto a nessuno che si era preso una cotta per Bianca Di Angelo. Appena arrivata la campo risplendeva di luce argentata e questo abbagliò Will. La sera prima che partisse è andato da lei e ha provato a convincerla di non partire per stare con lui. Quasi lei accettò, ma poi si ricordò che era immortale e quindi aveva fatto no no con il dito a tutti gli uomini del mondo. Will si arrabbiò e la incitò a partire senza esitare. Le rivelò pure che aveva avuto un sogno in cui vedeva la sua morte. Ma era così arrabbiato che la convinse lo stesso a partire. Aveva privato Nico della sorella e della sua felicità. Arrivato davanti alla soglia della camera di Nico il figlio di Apollo notò che la porta età socchiusa e si intravedeva una luce provenire da dentro. Non bussò per paura che Nico dormisse, invece lo trovò incosciente sul pavimento del bagno, in un mare di sangue secco in parte. Una lametta per la barba stretta in mano. Will trattenne a stento un grido, ma le lacrime solcarono lo stesso il suo volto. Fece probabilmente un record mondiale nella corsa. Volò letteralmente in camera sua, prese la cassetta del pronto soccorso e con la stessa velocità tornò in camera del figlio di Ade. Si chinò su di lui e gli prese la guancia con la mano,accarezzandogli la pelle pallida e fredda e allo stesso tempo piena di emozioni. -Nico...non farti del male- riuscì a sussurrare col fiato strozzato. Il ragazzo aprì gli occhi varie ore dopo quando ormai era l'alba e il bendaggio completato. Will non aveva dormito, si era preso cura del moro per tutto il tempo. Cavolo se era figo. Il volto sottile e delicato trasmetteva intimidazione e la zazzera di capelli neri era così morbida che vi si poteva affogare dentro. I suoi occhi color ebano erano duri per le esperienze terribili passate, ma anche aperti al futuro. Era bellissimo. Anche con il sangue incrostato ai vestiti e nuove cicatrici sulle braccia. Era bellissimo per quel suo carattere diffidente e sofferente che aveva bisogno di qualcuno. Era davvero bello. -Nico adesso stai meglio io posso andare che tra poco iniziano le lezioni.- il figlio di Ade lo prese per il polso e lo fermò mentre stava per uscire dal bagno. -No... Resta- Will annuì con il capo e si guardarono negli occhi. Nero e azzurro uniti in una bellissima danza che sembrava infinita Le loro guance si tinsero di un rosa acceso. In qual momento Will aveva un unica certezza: non era più etero. Assolutamente no. Gay no di certo gli piacevano ancora le ragazze, ma il suo cuore ora era più grande. Pronto ad accogliere anche quelli del suo stesso sesso. Perché no? È una cosa normale. I sentimenti in questa età cambiano, si cambia il modo di vedere l'amore. Will sapeva a cosa sarebbe andato in contro, le prese in giro e gli omofobi. Che lo avrebbero fatto sentire ogni giorno più insignificante, ma a lui non importava. A lui bastava avere Nico a fianco.

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