言葉 (Parole)

di LubaLuft
(/viewuser.php?uid=1264191)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Schermaglie ***
Capitolo 2: *** Gravità ***
Capitolo 3: *** Sguardi ***
Capitolo 4: *** Piuma ***
Capitolo 5: *** Connessione ***
Capitolo 6: *** Fulmine ***
Capitolo 7: *** Dubbio ***
Capitolo 8: *** Nessuno ***
Capitolo 9: *** Dubbio (reprise) ***
Capitolo 10: *** Tramonto ***



Capitolo 1
*** Schermaglie ***


Schermaglie 

[Tooru e Hajime]

“Sei proprio stronzo.”

Hajime glielo dice mentre lo osserva di taglio, seduto con lui sugli spalti.
In campo, corvi e aquile si azzuffano.
Glielo dice anche perché Tooru non capisce. 
 
È un chirurgo sotto rete, batte servizi supersonici, tiene insieme la squadra nonostante, a turno, tutti si divertano a picchiarlo.
Eppure, Tooru non capisce, neanche con le pallonate che Hajime gli rifila quando flirta con le ragazzine.
No, proprio non ci arriva.
 
“Bene, Iwauccio, tempo di andare a casa…”
Ma poi, fuori, Tooru lo prende sotto braccio, gli infila negli occhi i suoi occhi nocciola, liquidi come seta.
“Iwauccio, io sarò pure stronzo…. Ma tu proprio non capisci…”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Gravità ***


Gravità 


[Kei]

È alto e sottile, eppure ha il cuore di piombo.

Quando salta, il centro della terra lo reclama. È il punto più nascosto, il nucleo dove brucia la sua delusione, il motore che alimenta la sua insoddisfazione. Salta solo a metà.

Esclude diverse possibilità: che possa farcela, che possa fermare la palla, che gli piaccia fermare la palla.

Dopotutto, è solo un club. 

Sono solo centosessantadue metri quadrati in cui ci si muove in dodici come dei forsennati, a un ritmo sincopato e discorde.

Eppure, Shirabu sbaglia l’alzata a Ushijima e il corvo si risveglia.

 

Matteta yo

Aspettavo. 

 

Ed è la palla a raggiungere il centro della terra.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sguardi ***


Sguardi



[Shoyou]

Il primo sguardo di Kageyama lo inchioda al muro.

È freddo come il ghiaccio, il ghiaccio che resiste tra le ombre della montagna. 

Una montagna che lo schiaccia.

Il suo piccolo esercito in rotta si sfalda contro la rete.

Che cosa hai fatto durante questi tre anni?…

 

Ha corso.

Saltato.

Sperato. 

Ma non è bastato.

 

[Tobio]

L’ultimo sguardo di Hinata sono lacrime infuocate, luce alla luce tramonto.

Il sole si inchina di fronte alla montagna, ma non smette di bruciare.

Se tu sei il Re che regna sul campo, allora ti sconfiggerò!…

 

E, mentre si allontana, tutto resta sospeso, come un’alzata.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Piuma ***


Piuma 


 
 
 

[Asahi e Yu]

La palla si deforma sotto la mano grande di Asahi, diventa un proiettile colorato che si abbatte, ancora una volta, sul muro di ferro di Date.

L’impatto la rende ancora più veloce, la sua rotazione è micidiale mentre disegna un angolo acuto e punta verso terra.

E poi arriva Yu che si lancia leggero, come una piuma.

Il suo palmo scende morbido sul parquet, lo accarezza quasi.

È una piuma a sorreggere le spalle larghe dell’Asso, le sue ossa grandi e fragili. Una piuma piena di lividi.

La palla cade dritta sulla sua piccola mano, rimbalza sul dorso e si trasforma.

 

Un regalo per Kageyama.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Connessione ***


Connessione 



[Tobio e Shoyou]

Inizia tutto con un formicolio. 

Le sinapsi si attivano e trasmettono il comando alle dita, sotto forma di impulsi. 

Le dita si muovono, sono già impazienti.

Gli avambracci si allungano, lentamente salgono verso l’alto e si posizionano sotto la traiettoria sporca, infida ed eccentrica della palla, recuperata con disperazione come fosse l’ultima palla a volare sull’ultimo campo della terra.

È invece è la prima. È lo zero cartesiano, la molecola partorita da una nuova alchimia.

Arriva sui polpastrelli di Tobio e viene domata immediatamente, riconfigurata, restituita, ed è un regalo inaspettato per Shoyou.

Le suole scricchiolano mentre corre verso rete, l’aria sibila e sbam.

Farfalle nello stomaco.

Troppe.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Fulmine ***


Fulmine 

[Ittetsu e Keishin]

Ittetsu gli chiede il cellulare con un un unico gesto, imperioso, della piccola mano.

Keishin glielo dà senza fiatare, e improvvisamente, i kanji che formano la parola “先生” assumono per lui un'ulteriore sfumatura di significato, quella di “boss.

Lo osserva.

Le lenti quadrate emettono bagliori minacciosi, ed è come quando il cielo, ancora azzurro e disseminato di uccelli, annuncia che sta arrivando la prima tempesta d’autunno.

La voce intanto sibila ma resta dolce, mentre Hinata, il fuggitivo, dall’altra parte si accartoccia.

Quel sibilo dolce gli smuove cose che ancora non ha imparato a riconoscere.
Scende come un fulmine lungo la schiena di Keishin. Il primo vero fulmine della sua vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Dubbio ***


Dubbio 

[Wakatoshi e Tooru]

Una faglia che si allarga.
Una lenta macchia d’olio, un torrente che esce dagli argini. 
Un’eco, dove prima c’era solo silenzio, l’ombra lunga della sera sul volto di chi ha già perso e di chi perderà.
Una distanza impercettibile, che si scava in millimetri e in secondi. 
Un'alzata per sempre impossibile.

Ed è forte dubbio che non si tratti solo di inutile orgoglio ma di un primo assaggio di disperazione.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Nessuno ***


Nessuno

[Daichi e Koushi]


Yui conta i passi.

Raggiungerlo.
Salutarlo.
Parlargli.
Chiederglielo.
Sorridergli. 
Sorridergli di nuovo.

Riuscirci.
Può farlo! Si schiaccia le mani sulle guance prima di arrivare davanti alle scale che portano al club.

E poi, si ferma. Perché sulle scale c’è anche Suga.

Ed è lui che invece lo raggiunge.
Lo saluta.
Gli parla.
Glielo chiede.
Gli sorride.
Gli sorride di nuovo.

Yui conta i loro passi.
Sono tanti, troppi.
Intrecciati come le loro dita mentre scendono insieme, come se non ci fosse nessuno a guardarli.

Nessuno, come lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Dubbio (reprise) ***


Dubbio (reprise)

[Wakatoshi e Tooru]

Maledetto Ushiwaka.

Ti ho avuto davanti per anni, come un muro.
Scavalcarti era impossibile, aggirarti pure. 

Maledette le mie notti insonni a cercare inutilmente i tuoi punti deboli.
Maledetta la tua voce profonda, senza pieghe o incrinature.

Maledetta la tua sicurezza.
Maledetta la tua insolenza.
Maledette la tua mano sinistra e la tua forza bruta.

Eppure, Tooru si chiede ora come sia possibile che quella stessa mano si stia aprendo lenta sul suo addome nudo.

Che accarezzi invece di colpire, che segua la linea dei suoi obliqui anziché le cuciture della palla.

Perché sia così calda.

Perché nell’attimo perfetto che brucia ogni sua resistenza, mentre i suoi occhi si chiudono bruci anche il suo ultimo dubbio.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Tramonto ***


Tramonto 

[Tetsurō e Kei]

Viso aperto. Sguardo sornione.
Sorriso di sfida. Mani sui fianchi.

Occhiataccia.

Sorriso sghembo ma più sottile (mani sempre sui fianchi).

Occhiataccia.
 

Sorriso curioso. Braccia incrociate.

Occhiataccia (ma con meno convinzione).

Sorriso un po’ incerto.

Occhiataccia (altrettanto incerta).

Sguardo serio.

Sguardo altrettanto serio.

Di nuovo un sorriso, stavolta accennato ma è lì, sul muso del gatto, mentre il sole tramonta ed è il momento di ripartire.

Di nuovo un’occhiataccia - che si aggrappa alle lenti degli occhiali come l’ultimo raggio di sole e la polvere della strada -  ed è già diventata impazienza.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4072488