You're my fantasy

di Prue Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I ***
Capitolo 2: *** capitolo II ***
Capitolo 3: *** capitolo III ***
Capitolo 4: *** capitolo IV ***
Capitolo 5: *** capitolo V ***
Capitolo 6: *** capitolo VI ***
Capitolo 7: *** capitolo VII ***
Capitolo 8: *** capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** avviso ***
Capitolo 10: *** capitolo IX ***
Capitolo 11: *** ... ***
Capitolo 12: *** capitolo X ***
Capitolo 13: *** XI ***



Capitolo 1
*** capitolo I ***


Mi chiamo Isabella Swan, Bella per gli amici, ho 18 anni e sono morta.

Era la sera di capodanno, io, mamma e Charlie stavamo tornado dalla festa che si era appena conclusa a casa Black. Improvvisamente l’auto colpì qualcosa e sbandando uscì fuoristrada. Nessuno di noi sopravvisse a quell’incidente. Beh non proprio nessuno.

Quando mi risvegliai mi trovavo in una piccola grotta immersa nel bosco. Ero sola e impaurita, ma nonostante stesse nevicando e io avessi addosso solo il vestito che avevo usato alla festa, ridotto ormai a brandelli, non avevo freddo. 

La gola mi bruciava. Mi tastai il collo per vedere se era a causa di qualche ferita, ma non avevo tagli seri, solo un paio di graffi.

Non riuscivo a capire, dove mi trovavo? Perché ero lì? E soprattutto perché il bruciore non accennava a diminuire? Più ci pensavo più questo aumentava, stava diventando insopportabile.

Improvvisamente sentii un profumo molto dolce, non sapevo cosa fosse ma li mio corpo si mosse istintivamente verso la sua fonte, era un puma, un grosso puma addormentato su un albero, ormai mi sembrava di avere dell’acido in gola, non sapevo cosa fare, fu l’istinto a venirmi in soccorso, senza neanche accorgermene saltai sull’albero, afferrai il grosso felino, che mi sembrava leggerissimo, non mi accorsi neanche che il povero animale cercava di liberarsi dalla mia presa, affondai i denti nelle sue carni e bevvi in nettare che ne fuoriusciva.

Appena mi resi conto di ciò che stavo facendo rimasi inorridita, ma non potevo fare a meno di continuare a bere il sangue di quell’animale.

Quando finii ero del tutto sconvolta. Mi accasciai ai piedi di un albero con quella che era stata la mia preda ai miei piedi, non riuscivo a sollevare gli occhi da quell’immenso felino completamente dissanguato. Avevo paura, paura di me stessa. Cosa mi era successo?

Poi una voce femminile, cristallina, non poteva essere umana.

<< Te l’avevo detto che c’era qualcuno! >>

Una ragazza minuta con i capelli corti e neri mi si avvicinò lentamente, ma mi resi appena conto di lei, la mia attenzione era stata catturata dalla fragranza che proveniva dal ragazzo che si trovava con lei, sapeva di mandorlo in fiore e sole. Quando alzai lo sguardo mi trovai di fronte all’essere vivente più bello che poteva esistere al mondo, doveva essere un angelo.

<< Ciao. Io sono Alice e questo è mio fratello Edward. >> disse il folletto dai capelli neri.

<< Bella >> riuscii a sbiascicare, mi sentivo come la bocca impastata, come se fossero passati giorni dalla mia ultima parola.

<< Come ti senti? >>

La voce di Edward era il suono più melodioso che io avessi mai sentito, non poteva esistere un suono altrettanto bello nell’universo, rimasi incantata dalla sua voce e dai suoi occhi color topazio. Dopo non so quanto mi resi conto che magari avrei anche dovuto rispondere alla sua domanda, ma tutto quello che riuscii a fare fu un cenno affermativo.

<< Vieni con noi >> disse Alice << andrà tutto bene. >>

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Capitolo 2
*** capitolo II ***


Ok più stupita di così non si può … ben 9 preferiti e 10 seguite!!!!!! Mi sembra impossibile!!! E anche 162 lette!!! Sono davvero lusingata!!! Un ringraziamento a emmajane e a stellalilly per i loro commenti…

Questo capitolo lo dedico alla mia sorellina e migliore amica angioletto19 che mi sopporta amabilmente… buon compleanno piccola!!!

Ma ora passiamo al cap… buona lettura!

E commentate numerosi!!!!

 

 

 

Avevo paura.

Come potevo essere certa che non avrei fatto del male a quei due ragazzi? Erano bellissimi l’immagine della perfezione, non avrei potuto sopportare di fare a loro quello che avevo fatto a quel povero puma.

<< Non ci farai del male. >> disse improvvisamente Alice, il piccolo folletto, rompendo il silenzio innaturale.

La guardai stupita: come aveva fatto a capire le mie preoccupazioni? In risposta alla mia muta domanda ottenni soltanto un sorriso smagliante.

Mentre la sorella mi sorrideva Edward mi guardava corrucciato. Avevo qualcosa che non andava?

Beh a parte i vestiti stracciati con i quali cercai di coprirmi il più possibile, ma inutilmente dato che la stoffa si strappava appena la sfioravo. Per aiutarmi Alice mi passò una felpa lunga, aveva lo stesso profumo di Edward.

Continuando a tranquillizzarmi Alice mi convinse a seguirli.

Non riuscivo a togliere gli occhi di dosso a Edward, anche se cercavo di non fissarlo apertamente, e notavo che anche lui continuava a guardarmi, ma sempre con quell’espressione tra l’irritato e il curioso. Ero leggermente intimorita da lui, ma nello stesso tempo anche molto attratta.

Camminammo a lungo ma non sentii la stanchezza, anzi mi sentivo molto riposata, come se invece di una camminata a passo sostenuto per diversi chilometri mi fossi appena fatta un rilassante bagno caldo, e pensare che non ero mai stata una grande sportiva, anzi diciamo proprio che io e lo sport, o meglio l’attività fisica in generale, siamo sempre esistiti in due universi differenti.

Quando uscimmo dal bosco mi ritrovai nel giardino posteriore di una immensa villa in stile coloniale la cui intera facciata posteriore era stata però sostituita con delle ampie vetrate a specchio, ero così affascinata da quella casa che mi resi appena conto che mi ci stavano facendo entrare attraverso la sontuosa entrata padronale.

Mi portarono nel salotto, anche se chiamarlo così era riduttivo data la sua grandezza, finemente arredato, nel quale mobili d’epoca e sicuramente molto preziosi trovavano  posto accanto ad altri così moderni da essere altrettanto introvabili, qui, comodamente seduti su un sontuoso divano, ci accolse una coppia che avrei definito “da copertina”.

Lui era biondo, alto ed estremamente pallido, come lo erano anche i ragazzi, non doveva avere più di trent’anni ed emanava un fascino inferiore solo a quello di Edward, lei aveva un viso dolcissimo contornato da una fluente chioma color mogano anche lei era molto giovane, sulla trentina come lui, ma ispirava un senso di pace e di protezione che mi fece sentire subito a mio agio, quasi a casa.

Improvvisamente mi tornarono in mente le immagini dell’incidente, ma dov’erano i miei genitori? Cosa era successo?

Alice si accorse della mia agitazione e cercò di calmarmi dicendomi che sarebbe andato tutto bene, ma io non riuscivo a rilassarmi.

<< Jass vieni ad aiutarci >> disse Edward come se stesse parlando all’uomo biondo, ma in realtà lui non si mosse, invece vidi scendere dal piano superiore un altro ragazzo anche lui pallidissimo e biondo, ma con un aria triste e riservata, appena questi mi tocco la spalla sentii una calma innaturale invadermi, si perché dentro di me sentivo come se le mie emozioni fossero state attutite da qualcosa di esterno, ci misi un poco a capire cosa fosse, quella sensazione che non mi apparteneva proveniva dal ragazzo che avevano chiamato Jass.

<< Bella stai tranquilla >> disse Alice << questo è Carlisle, nostro padre, e lei è Esme, nostra madre e lui è Jasper. >>

<< Ma dove sono? Cosa è successo? Dove sono i miei genitori? >> chiesi tutto d’un fiato per paura che la mia voce non mi sostenesse, anche se mi sembrò strana, più acuta e melodiosa quasi come il canto di un usignolo, nonostante fossi sconvolta da tutto quello che mi stava succedendo, una parte di me registrò questo suono che stranamente proveniva da me e ne rimase stupita, anche se la mia attenzione era quasi tutta concentrata sullo scopo di ricevere delle risposte dai miei ospiti.

<< Ti trovi a casa nostra >> disse Carlisle << siamo alla periferia di Forks. Non ti ricordi niente di quello che ti è successo? >>

Risposi che ricordavo che stavo tornando a casa, a Seattle, in macchina con i miei genitori e che avevamo sbattuto contro qualcosa e avuto un incidente e che poi mi ero risvegliata non so quanto tempo dopo in una grotta vicino a dove mi avevano trovata Alice ed Edward.

<< Molto singolare >> disse lui come se stesse parlando a se stesso << nient’altro? >>

<> risposi quasi urlando ma sentendomi sempre come sotto l’effetto di qualche tranquillante molto potente.

<< Qual è il tuo cognome Bella? >>

<< Il mio nome completo è Isabella Marie Swan, mio padre Charlie è un poliziotto e mia madre di chiama René. >> risposi ancora agitata.

Subito dopo mi fecero sedere sull’enorme divano dove prima erano seduti i padroni di casa.

<< Bella ora cerca di calmarti. Dobbiamo parlare di molte cose e tra queste anche dei tuoi genitori.>> disse Carlisle con voce calma e rassicurante.

 

 

 

La villa: http://static.blogo.it/deluxeblog/villa-mclean/villa_mclean_00.jpg

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Capitolo 3
*** capitolo III ***


Ecco a voi un nuovo cap… spero che vi piaccia anche se io non sono molto convinta che sia buono… boh fatemi sapere cosa ne pensate…

 

<< Bella ascolta >> cominciò Alice << quello che dobbiamo dirti non è bello, né facile da comprendere. Ma io so cosa è successo quindi cercherò di essere il più chiara possibile.>>

Mi stavo nuovamente agitando, così Jasper si avvicinò e per fermi calmare mi toccò il braccio.

<< Quello che avete urtato e che ha causato l’incidente era un… >>

<< Forza Alice >> disse Esme << sai che è necessario. >>

<< Si , lo so. Ma soffrirà. >>

Avevano appena mormorato quelle parole ma le avevo sentite come se fossero state dirette a me.

<< Per cosa dovrei soffrire? Qualcuno vuole spiegarmi qualcosa? >> non ce la facevo più dovevo sapere.

Mi guardarono tutti stupiti, ma lo stupore lasciò subito il posto alla compassione.

<< Mi dispiace tantissimo dovertelo dire Bella, ma i tuoi genitori sono morti. >> mi disse Alice con il bellissimo viso distorto dal dispiacere.

“Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Mi sentii come svuotata, non sentivo più neanche il mio corpo,non mi apparteneva più: ero rimasta sola al mondo.

<< E’ sotto shock. Non toccatela, non sappiamo come potrebbe reagire. >>

Era la voce di Carlisle, ma mi giunse come se mi stesse arrivando da un altro luogo. Nulla intorno a me aveva più senso. Se ero rimasta sola tanto valeva morire.

Ero sempre stata una persona un po’ solitaria, ma avevo sempre avuto i miei genitori su cui fare affidamento. Mia madre è la mia migliore amica. Era la mia migliore amica. Non potevo credere che non li avrei mai più rivisti.

Poi un immagine davanti ai miei occhi. Un volto. Il viso più bello mai visto.

<< Edward >>

Il mio fu appena un sussurro, ma tutti si resero conto che stavo tornando in me.

Mi accorsi in quel momento che avevo smesso di respirare, ma non ne avevo sentito il bisogno, ma solo un vago fastidio, non avevo più sentito gli odori che mi circondavano, e il più forte in quel momento era proprio quello di Edward che mi sedeva accanto. Mi stava guardando negli occhi con un misto tra dolore e desiderio, capii subito che era lo stesso sguardo che gli stavo rivolgendo io, insieme a una muta richiesta di aiuto.

Tutti gli altri si erano allontanati.

<< Bella, come ti senti? >> mi chiese Edward

Cominciai improvvisamente a singhiozzare e lui mi prese tra le sue braccia. Ma anche se volevo piangere le lacrime non arrivavano, così ero costretta a continuare in questo modo senza poter veramente sfogare il mio dolore.

L’abbraccio di Edward però era un rifugio di pace, mi tranquillizzai in poco tempo, anche se il dolore che provavo non accennava minimamente a diminuire.

<< Perché non riesco a piangere? >>

Chiesi appena la mia voce fu abbastanza ferma.

<< Bella subito dopo l’incidente ti è successo qualcosa >> mi rispose Edward    << qualcosa che ti ha salvato la vita. >> mi disse guardandomi nel modo più dolce che fosse possibile.

<< Dimmi Bella, ti senti diversa? Strana? >> mi chiese Carlisle

<< Prima nel bosco. Mi sono sentita molto strana. Mi bruciava la gola, ma non ero ferita, e poi ho sentito quell’odore buonissimo e ho attaccato quel puma, l’ho morso,ne ho… bevuto il sangue e poi… poi sono stata meglio. Ma cosa… >>

Lentamente la consapevolezza si fece strada dentro di me.

Ero sempre stata un’appassionata di libri e film fantasy,una passione che mi portava a leggere quasi tutti i libri di quel genere e a guardare praticamente tutti i fil m esistenti, anche quelli in bianco e nero,  ma non era possibile, non potevano esistere davvero, non potevo essere un … , no qualcuno mi stava prendendo in giro.

<< Ha capito. >> era stata Alice a parlare.

La guardai in modo interrogativo.

<< Vuoi dire che io sono diventata un … >> non riuscivo a concludere la frase, era più forte di me.

<< Dillo cara >> mi incoraggiò Esme << poi ti sentirai meglio. >>

Presi coraggio. << un vampiro!? >>

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Capitolo 4
*** capitolo IV ***


Se  del capitolo precedente non ero sicura figuratevi di questo…

Ho voluto fare un piccolo esperimento, infatti in questo cap il pov sarà di Edward, decisamente non so come me la sono cavata quindi vi prego di scrivermi la vostra opinione bella brutta o ripetitiva che sia.

Nel caso non vi dovesse piacere lo sostituirò mettendo di nuovo solo il pov di Bella.

Aspetto le vostre recensioni…

Voglio ringraziare emmajane ,Ed4e, bell e kikkikikki per le loro recensioni, le 18 persone che mi hanno inserito tra i preferiti e le 22 (oddio non ci posso credere!!!) che mi hanno messo nei seguiti. Grazie mille!!!

 

Pov Edward

 

Bella era sconvolta, erano ormai tre giorni che si era resa conto di ciò che era diventata. Non sapevo proprio come aiutarla, si era chiusa in se stessa, si rifiutava di uscire dalla camera, effettivamente la mia, in qui era scappata subito dopo essere riuscita a dire che ormai era diventata un vampiro.

Non so perché fosse andata proprio lì, era la stanza più distante, proprio in fondo al lungo corridoio del piano superiore, penso che fosse stato l’istinto a portarcela seguendo l’odore che in quella casa le sembrava di conoscere di più.

Era fuggita nello stesso momento in cui avevo allentato il mio abbraccio. Un abbraccio che non sapevo neanche io da dove veniva, sono sempre stato molto riservato, so solo che era da quando io e Alice avevamo trovato Bella nel bosco avevo voglia di stringerla a me, di proteggerla, nulla avrebbe dovuto ferirla. Per questo quando ho visto il dolore che si faceva strada nei suoi occhi, un dolore che anche io avevo provato molti anni prima, non ho potuto fare a meno di tenerla tra le mie braccia.

Anche gli altri si sono stupiti del mio atteggiamento, ma non mi interessava. Bella era al centro dei miei pensieri.

Ma ormai mi ero deciso. Bella non aveva più permesso a nessuno di entrare nella camera, nonostante Alice e mia madre ci avessero provato più volte, preoccupate di come poteva stare la nostra piccola ospite, ma adesso avrebbe dovuto far entrare me, l’avrei fatto che se l’avessi dovuta costringere, sapevo che aveva bisogno di parlare con qualcuno e poi c’era ancora una cosa che dovevo dirle.

In realtà avrei voluto dirle diverse cose, ma la mia educazione non me lo permetteva, quindi mi sarei limitato al minimo indispensabile, almeno per il momento.

Intanto avrei provato a entrare con le buone maniere, quindi andai a bussare alla porta, ma dopo un lungo silenzio, durante il quale avevo seriamente pensato di buttare giù la porta, Bella mi urlò che chiunque fosse non voleva vedere nessuno e di lasciarla sola.

Bene.

Se non voleva collaborare avrei usato metodi non proprio consoni.

La mia famiglia era al corrente dei miei piani nel caso di un insuccesso iniziale e proprio per questo si erano allontanati tutti da casa, in modo da non ostacolarmi. La più reticente ad andarsene era stata proprio Alice, ma lei sapeva che tutto sarebbe andato bene, altrimenti mi avrebbe impedito di farlo.

Perciò uscii di casa e andai sul retro, dove davano le enormi finestre della mia camera.

Non potevo entrare con la forza, come avevo pensato in principio, era pur sempre una vampira neonata e, anche solo per istinto, poteva attaccarmi se non facevo attenzione.

Quindi andai velocemente vicino al fiume che scorreva dietro casa e presi qualche sassolino, cercai quelli più piccoli e più leggeri in modo da non distruggere o rovinare i vetri, altrimenti Esme mi avrebbe ucciso.

Una volta trovato quello che mi serviva mi avvicinai a casa e cominciai a tirare i sassolini uno alla volta.

Subito dopo aver lanciato il primo vidi un movimento in camera, Bella si era alzata e si era messa in posizione di difesa spaventata che qualcosa la stesse attaccando, come avevo previsto, ma al secondo sassolino si rilassò rendendosi conto della mancanza di pericoli e si avvicinò alla finestra.

Che era assetata era molto evidente, gli occhi erano totalmente neri e le occhiaie decisamente pesanti, ma aveva lo sguardo più triste che potesse esistere, ma quando incrociò il mio allora fu come se riprendesse un barlume di vita, ma subito se ne andò rendendola ancora più triste di prima se possibile.

<< Posso salire? >> le chiesi sicuro che potesse sentirmi

L’unica risposta che ricevetti fu un sospiro e un cenno negativo.

Avevo capito. Sapeva qualcosa sui vampiri, sicuramente aveva letto qualche romanzo e aveva paura di far del male, a me e alla mia famiglia, per questo era disposta anche a sopportare la sete.

Quella ragazza era unica.

Non avevo mai visto un autocontrollo simile.

Ora però doveva capire che non c’era nessun pericolo che succedesse qualcosa di brutto.

Quindi saltai sul grosso albero che si trovava proprio di fronte a camera mia arrivando alla sua stessa altezza senza nessun problema. Bella mi guardava stupita, non riusciva a capire come fosse possibile.

<< Mi potresti aprire la finestra per favore? >>

Rimase ancora un attimo imbambolata e poi mi aprì continuando a guardarmi come se fossi un fantasma.

<< Bella, stai tranquilla, ora ti spiegherò tutto. >>

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Capitolo 5
*** capitolo V ***


Salve a tutti!!!!

Chiedo scusa per il terribile ritardo, ma ormai sono ricominciati i corsi all’università e ormai non so se potrò aggiornare molto spesso, anche perché posso connettermi solo nel finesettimana…

Beh ora sarà il caso che vi lasci al cap…

Volevo ringraziare Ed4e, emmajane, RenEsme_Carlie_Cullen, kira killer e starlight89 per le loro recensioni, i 27 seguiti, i 26 preferiti e anche coloro che leggono solamente…

Racensite in tanti!!!!

 

Pov Edward

 

Con un balzo entrai in camera, Bella mi guardava come se quello che aveva davanti agli occhi fosse frutto di un qualche sogno o di un sortilegio, per le i non poteva essere reale, ma io ero davanti a lei, il suo sguardo mi parlava, la sua mente mi rimaneva muta.

<< Bella >> dissi per cercare di scuoterla da quello stato di sorpresa senza farla spaventare, non ero ancora sicuro che non mi avrebbe attaccato.

Sembrò ritornare in se e la prima cosa che fece fu allontanarsi da me impaurita.

<< Non aver paura Bella >> dissi usando il mio tono più calmo << non ti farò del male. >>

<< Ma potrei fartene io. >>

Era stato appena un sussurro, ma l’avevo sentita chiaramente.

Era proprio come pensavo, dovevo farle capire che questo pericolo non poteva esserci, ma dovevo anche essere molto attento a non spaventarla.

<< Bella >> dissi avvicinandomi di alcuni centimetri << non devi aver paura di farmi del male, non me ne faresti mai… >>

<< MA SONO UN VAMPIRO!! >>  mi interruppe urlando <>

<< Potresti farmi male, questo te lo concedo, ma non credo che ti basterebbe mordermi per uccidermi, poi pensa un attimo, ti è venuta voglia di mordermi prima nel bosco o … di sotto? >> stavo per dire “quando eri tra le mie braccia” devo ammettere che era stato veramente bello poterla stringere a me.

Bella rifletteva su quello che le avevo appena detto.

<< Effettivamente no. >> disse dopo alcuni secondi << Stavo bene. Solo quando ho capito cosa sono ho avuto paura.>>

<< Ma non hai sentito la gola bruciare.>>

<< Si è vero. Ma… >> mi guardò con un guizzo di curiosità << tu come fai a sapere che sensazione ha un vampiro quando ha sete, e come hai fatto a saltare fin qua? >>

Ok era arrivato il momento delle spiegazioni. Con calma Ed. Cerca di dirle tutto con la massima tranquillità.

<< Bella c’è un motivo se non provi il desiderio di sangue con me e con la mia famiglia e per cui ne so così tanto di vampiri.>> feci un sospiro per scaricare la tensione << Tutto ciò che stai provando tu in questo momento l’abbiamo provato anche noi. >>

Attesi con calma una sua reazione senza muovere un muscolo.

<< Quindi… anche voi siete… dei vampiri? >>

Il suo tono di voce era tranquillo, quasi curioso.

<< Si, ma non devi aver paura. >> temevo che scappasse via.

<< Perché mai dovrei averne? >> quella ragazza era unica, non riuscivo mai a prevedere una sua reazione.

<< Vorrei solo sapere una cosa. >> disse con voce fredda, ma i suoi occhi tradivano una certa agitazione << Siete stati voi a… >>

<< NO! >> questa volta fui io a interromperla, ma non sopportavo l’idea che le i potesse pensare che era stato qualcuno di noi.

<< Bella noi siamo diversi dagli altri vampiri. Potremmo definirci vegetariani.>> Era come se sul suo volto fosse comparso un enorme punto di domanda che mi fece sorridere.

<< Beh, naturalmente,  non possiamo essere vegetariani come lo intendono le persone, ma non ci nutriamo di umani, sopravviviamo grazie al sangue animale. Se ci pensi anche da umani ci nutrivamo di animali, certo non è la stessa cosa, ma è meglio che… >>

<< Uccidere amici e parenti. >> concluse lei << Praticamente è come ciò che istintivamente ho fatto prima uscendo dalla grotta. >>

<< Si anche se credo che prima se ci fosse stato un essere umano nei paraggi non credo che saresti riuscita a evitare di attaccarlo. >>  mi guardò inorridita << Eri molto debole e l’istinto della sete si fa più forte quando siamo deboli, diventa quasi impossibile controllarlo anche per un vampiro esperto. >> dissi cercando di spiegarle.

Passò molto tempo in silenzio, continuando no so per quale motivo a mantenere una distanza di sicurezza. Dopo una decina di minuti non ce la feci più.

<< Potresti dirmi a cosa stai pensando? Il non poterti leggere mi rende difficile capirlo. >>

<< Stavo solo riflettendo >> disse come risvegliandosi << su questa storia del vegetariano e credo che potrebbe essere un’ottima scelta. Ma…scusa hai detto che non riesci a leggermi? >>

Cavolo questo avrei voluto dirglielo dopo con più calma, beh ormai tanto valeva spiegarle anche questo, avrei cercato di resistere ancora alla voglia di stringerla di nuovo a me.

<< Effettivamente si. >> cominciai un poco titubante << Sai io ho un potere,  posso leggere nella mente delle persone. >>

<< E potevi farlo anche prima? Intendo da umano >> la sua curiosità era evidente, quindi mi rilassai.

<< No ho avuto questo potere in seguito alla mia trasformazione, ma secondo Carlisle dovevo essere una persona molto comprensiva, sai uno di quelli che capisce cosa provi, cosa pensi solo guardandoti. Questa facoltà deve essersi ampliata fino a portarmi alla lettura del pensiero. >>

<< E sei l’unico a avere questo diciamo potere? >> mi chiese sempre più curiosa.

<< No anche mia sorella Alice e Jasper hanno un potere. Alice riesce a prevedere il futuro, o meglio vede il percorso delle persone nel momento in cui le intraprendono, quindi le sue visioni si basano sulle decisioni che vengono prese. Non sappiamo da cosa le derivi questo potere dato che era già una vampira quando si è unita alla nostra famiglia, un po’ come te, e non si ricorda nulla della sua vita da umana. Jasper invece ha la capacità di sentire e modificare i sentimenti di chi gli sta intorno, come ha fatto con te prima, eri troppo agitata e avevamo paura che potessi farti del male e lui ti ha calmata. >>

<< Si mi ero resa conto che quella calma non mi apparteneva. E come mai ha questo potere? >>

<< Beh secondo lui è perché era molto carismatico quando era in vita. >>

<< E i tuoi genitori non hanno nessun potere? >>

<< Beh loro non li considerano tali, ma Esme, credo che te ne sarai accorta, ha un grande istinto materno, mentre Carlisle ha una grande compassione, infatti lavora come dottore all’ospedale locale. Ormai il sangue umano per lui non è più un problema da tantissimi anni. >>

<< Credi che anche io potrei avere un potere? >> mi chiese con un pizzico di agitazione.

<< Non saprei. Ma il fatto che io non ti possa leggere non mi era mai capitato con nessun’altro al mondo. >>

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Capitolo 6
*** capitolo VI ***


Salve a tutti

Mi scuso immensamente per il ritardo,  avevo un po' perso l’ispirazione e fare avanti e indietro tutte le settimane dall’uni a casa non mi ha aiutato…domani me ne andrò a torino, chissà se il paesaggio piemontese mi farà venire qualche idea

Continuo a ringraziare tutti quelli che commentano la mia piccola follia, coloro che l’hanno messa tra i preferiti e tra le seguite, state aumentando sempre più e non potrei esserne più felice, ma ringrazio anche chi legge soltanto.

Ora vi lascio al cap prima che mi uccidiate spero che vi piaccia…aspetto le vostre recensioni…Prue

 

Pov Bella

 

Quante cose che avevo appreso nelle ultime ore. Dovevo cercare di fare un attimo di chiarezza.

Allora ero un vampiro, ma non dovevo aver paura perché, per chissà quale strano scherzo del destino, i ragazzi che mi avevano trovato in stato quasi catatonico dopo che mi ero cibata erano vampiri anche loro, come il resto della loro famiglia, ma invece di nutrirsi di esseri umani la loro dieta era a base di animali selvatici, il che era una cosa fantastica, dato che subito dopo aver saputo di essere un vampiro mi ero rintanata in una camera, penso quella di Edward, il suo profumo era ovunque là dentro, per paura di far loro del male.

Alcuni di loro poi avevano anche dei poteri e c’era la possibilità che avessi un qualche potere anche io.

Mi stupii della velocità con qui il mio cervello elaborò tutte queste informazioni, se fossi stata ancora umana di sicuro avrei avuto bisogno di qualche giorno per riprendermi da tutte quelle novità, ma il punto era proprio che non ero più umana.

Edward mi guardava un po' preoccupato, doveva aver paura di come potevo prenderla, tutte queste notizie, tutte insieme, forse cercava di capire come avrei reagito, ma mi sentivo estremamente calma.

Era come se tutto stesse acquisendo un senso, soprattutto quella sensazione che avevo provato appena entrata in quella casa, mi ero sentita subito come a casa, come se fosse stato il mio destino da sempre far parte di quella famiglia.

<< Bella >> sussurrò appena Edward << potresti dire qualcosa? Mi stai facendo impazzire… >>

È vero dovevo dirgli qualcosa.

<< Edward … va tutto bene. È stano ma sento che è tutto perfetto. Certo mi dispiace per la morte dei miei genitori, ma ora sento che la mia vita sta prendendo una direzione che non avrei mai immaginato, sento che sarà la cosa migliore che mi sia mai capitata. >>

Avevo lascito correre il miei pensieri e ne ero stata davvero felice, ora desideravo solo essere di nuovo stretta dalle sue braccia,  così mi avvicinai a lui che subito s’irrigidì ma poi mi venne incontro.

<< Non sai per quanto tempo ti ho aspettata. >> la voce di Edward era un sussurro tra i miei capelli << Il tuo profumo è il migliore che abbia mai sentito, mi attira a te. >>

Mi scostai leggermente da lui.

<< È quello che succede anche a me, penso che sia stato il tuo profumo a condurmi in questa stanza, è la tua vero? >>

Non ci fu bisogno di una risposta i nostri occhi, diventati ormai neri,  si erano incatenati, non riuscivo a distogliere lo sguardo e non volevo neanche farlo, potevo rimanere a guadarlo per sempre, ed effettivamente ora avrei potuto farlo, ma ora che avevo il suo viso così vicino volevo solo baciarlo.

Avevo appena finito di formulare il pensiero che notai come il viso di Edward si stesse lentamente avvicinando al mio, nel suo sguardo potevo leggere attesa, desiderio, passione e, no non era possibile, amore?

Quando a separarci rimasero solo pochi millimetri si fermò.

<< Se non vuoi… >>

Non gli lasciai neanche il tempo di terminare la frase, fui io a colmare lo spazio che ancora ci divideva.

Mi sembrò che il tempo si fermasse.  Mi sentii finalmente completa, era come se avessi finalmente trovato la mia anima gemella, la mia parte mancante.

Pian piano il nostro bacio si fece più profondo e passionale, il mondo si era completamente annullato, sentivo solo le sue braccia che mi stringevano e sentivo che niente avrebbe potuto disturbarci.

<< Bella … gli altri stanno tornando. >>

A quanto pare mi sbagliavo.

Non volevo sciogliere il nostro abbraccio, ma fui costretta a farlo nel momento stesso in cui Alice entrò in camera come una furia saltando mi addosso e cominciando a saltellare come una bambina.

<< Si!!!!! Che bello una nuova sorellina!!!!!!!!!!!!!!!! >>

Nel frattempo arrivò anche il resto della famiglia, così scendemmo in salotto dove si erano radunati.

Mentre scendevamo le scale Alice si mise a urlare << Bella si ferma con noi!!!! >>, in realtà io non avevo ancora deciso niente di definitivo, ma non vedevo altre possibilità e sinceramente non vedevo neanche un motivo per cercarle.

Quello che seguì alla dichiarazione di Alice fu che appena sceso l’ultimo gradino venni quasi stritolata da Emmet, che mi lasciò andare solo quando Rosalie gli fece notare che anche se ero un vampiro non doveva per forza stritolarmi, ma io avevo sentito soltanto un pochino di pressione più del normale.

Rosalie mi diede il benvenuto in famiglia, anche se dallo sguardo non ero sicura che fosse proprio convinta delle sue parole, Jasper non si avvicinò, notando il mio sguardo ancora diffidente a causa delle cicatrici che lo ricoprivano quasi interamente, ma mi accolse felicemente, ma la più contenta, secondo me anche più di Alice, era Esme, mi abbracciò calorosamente, proprio come una mamma fa con i suoi figli, e poi guardò Edward, non riuscii a interpretare lo sguardo che gli lanciò, forse speranza?

Trascorremmo il resto del pomeriggio chiacchierando tutti insieme, Edward non lasciava mai il mio fianco e io mi sentivo sempre più a mio agio.

Mi informarono così che dopo un paio di giorni sarebbe in cominciata la scuola, e che anche io avrei dovuto frequentare il liceo locale, per me andava bene ma come avrei fatto a non ammazzare qualcuno?

Per fortuna c’erano i miei nuovi fratelli e Edward, si sarebbero presi cura di me.

<< Ti porteremo a cacciare spesso >> disse Edward circondandomi le spalle con il braccio << al meno per il primo periodo, finché non riuscirai a resistere alla tentazione del sangue e poi cercheremo di avere quante più lezioni in comune possibili. >>

Perfetto, problema risolto.

Ma proprio ora che aveva nominato il sangue sentii la gola bruciare in un modo quasi insopportabile, il dolore occupava quasi tutto il mio cervello, e pensare che ora avevo anche tanto di quello spazio extra.

Jasper fu il primo ad accorgersene.    << Sarà il caso che Bella vada subito a caccia. >> disse con la voce leggermente tesa dal nervosismo, doveva aver sicuramente timore di quello che potevo fare essendo, come avevano detto loro, una vampira neonata.

Così io e Edward salutammo gli altri per andare a caccia, dato che il resto della famiglia si era già nutrita mentre io ero in camera di Edward.

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Capitolo 7
*** capitolo VII ***


Domando umilmente scusa…mi sto cospargendo il capo di cenere.

Sono in un ritardo mega…ma questo capitolo è nato in treno tra genova e torino e quindi purtroppo era rimasto scritto su foglietti sparsi che io con il mio ordine (ma dove) non riuscivo più a trovare…i’m so sorry.

Il cap è un po' cortino, ma vi assicuro ke il prox è già pronto, devo solo copiarlo  dato ke è stato iniziato nel viaggio di ritorno da torino e quindi anche quello è su carta (maledizione a me).

Spero che vi piaccia e sì sono un po' cattiva al momento con i nostri vampirelli preferiti, ma scusate chi l’ha detto ke deve sempre andare tutto bene?

Continuo a ringraziare tutti quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e le seguite, Ed4e che recensisce sempre ogni mio capitolo e anche tutti gli altri, un ringraziamento ai lettori, recensite anche voi…sono golosa di commenti…e infine un ringraziamento va anche ai miei coinquilini che si sorbiscono le mie sclerate e a mia mamma che mi ha incitato a continuare a scrivere.

Ora dopo tutti queste parole vi lascio al cap e se ce la faccio cercherò di postare anche il successivo…

 

Pov Bella

 

Se fossi stata ancora umana avrei detto che tra quegli alberi non poteva esserci vita, una nebbiolina sottile sembrava tagliare in due le montagne le cui vette si perdevano nella spessa coltre di nubi che copriva perennemente il cielo nello stato di Washington.

Ma io non ero più un essere umano e riuscivo a sentire il fremito che animava la foresta.

Era un paesaggio triste e lì mi sentivo davvero una creatura della notte, ma avevo Edward accanto e tutto quello che vedevo mi trasmetteva pace e amore.

Ci eravamo allontanati da casa Cullen correndo, e non mi ero minimamente stancata, cosa di cui mi ero stupita non essendo mai stata portata per lo sport, anzi possiamo anche dire che nella mia vita da umana ero una delle persone più scoordinate e sbadate presenti sulla faccia della terra, praticamente una calamita per i disastri, invece ora non mi ero neanche resa conto di aver preso velocità,  correre mi aveva resa euforica, solo quando mi resi conto che Edward non correva più al mio fianco mi fermai.

Lo trovai immediatamente appoggiato sensualmente ad un albero qualche centinaio di metri dietro di me che mi guardava con un sorriso sghembo, che non potrei definire che adorabile,  il quale mi fece perdere per qualche minuto la concezione del tempo.

Appena riacquistai un poco di lucidità mi avvicinai lentamente a lui.

<< Edward >> sussurrai.

<< Sei bellissima. La creatura più bella che io abbia mai visto. >>

Quelle parole mi spinse ro verso di lui,  era come se una forza magnetica ci stesse attraversando.

In un attimo mi ritrovai stretta fra le sue braccia, come se al mondo non fosse mai esistita altra cosa che non fosse stare con lui.

Le nostre labbra si avvicinarono nuovamente e , come qualche ora prima,  il bacio casto a fior di labbra si trasformò a poco a poco in qualcosa di più intenso e passionale.

Lui mi teneva stretta a se con una mano alla base della nuca, mentre l’altra vagava per la mia schiena accarezzandomela dolcemente, ma con una passione indescrivibile a parola, penso che se non fossi stata un vampiro le gambe mi avrebbero già ceduto, ma anche le mie mani accarezzavano la sua schiena facendomi apprezzare la sua muscolatura definita e perfetta.

Il mio cervello stava per partire per altri lidi, mentre il mio corpo voleva sempre di più, ma improvvisamente venni disturbata da qualcosa, qualcosa non andava, sentivo uno strano odore, anzi più una puzza, di sicuro non poteva essere un mortale, ma non era neanche un’animale. Però una cosa era più che certa: non eravamo soli.

Anche Edward si era accorto del cambiamento della situazione intorno a noi e si era irrigidito.

<< Stai calma Bella,  non c’è alcun pericolo, non ci faranno nulla. >>

Non capivo, chi è che non ci avrebbe fatto nulla.

<< Edward >> dissi allerta mentre controllavo ogni minimo movimento del bosco intorno a noi << cosa sta succedendo? Chi è che non ci farà nulla? >>

<< Ci sono dei licantropi qui intorno, hanno sentito il nostro odore e vengono a controllare. >>

Licantropi?

Ma allora esistevano veramente!

Beh, d’altro canto se noi vampiri esistevamo perché non potevano esistere anche i licantropi?

Man mano che si avvicinavano la puzza si faceva sempre più insopportabile, poi vedemmo giungere tre lupi enormi, erano grandi almeno quattro volte un lupo che si poteva  definire già di stazza grande, subito avanzarono con aria minacciosa, ma quando videro Edward rallentarono, quindi uno di loro si allontanò dal gruppo andandosi a rifugiare dietro un grosso cespuglio.

Dopo appena qualche istante comparve al suo posto un ragazzo a torso nudo dalla pelle ambrata, non lo riconobbi subito, ma i capelli tagliati cortissimi, ero convita che una volta erano molto più lunghi, ma perché?

Appena mi guardò in faccia fui letteralmente sopraffatta dai miei ricordi umani, erano così potenti che mi dovetti aggrappare a Edward per non rischiare di cadere per terra, riguardavano tutti quel ragazzo: ci conoscevamo da quando eravamo bambini ed eravamo amici, anche se ultimamente lui aveva dimostrato un certo interesse particolare nei miei confronti, che io però non contraccambiavo.

Ero stata a casa sua proprio la sera in cui morirono i miei genitori.

Era Jacob Black.

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Capitolo 8
*** capitolo VIII ***


Ciao a tutti.

Visto che sono riuscita a completare un nuovo cap!!!

Vi chiedo già scusa ma non mi sarà possibile aggiornare prima di due settimane…perdono!!!

Intanto x tutte le appassionate di Edward e Bella auguro una buona visione di New Moon…forza ragazze ormai mancano solo pochi giorni…pensate che io ho già prenotato il biglietto!!!

Dovrò fare una scorta di fazzoletti prima di andare al cine…

Vi comunico che anche qui x il momento non succede nulla di “interessante” ma il cap in qui succederà è già in fase di elaborazione…mi sa che mi piacciono i problemi in questo periodo …si è vero sono un po' perfida…

Ora vi lascio al cap…

Ancora un ringraziamento a tutti quelli che continuano a seguirmi e la mia angioletto 19 che è tornata a leggermi!!!

 

Pov Bella

 

Jacob,  il mio amico di tutta una vita,  era lì che mi guardava, non riuscivo a decifrare l’espressione del suo volto, cambiava troppo velocemente: stupore, dolore, mancanza, rabbia.

<< Jacob >> sussurrai tenendo stretta la mano di Edward.

<< Bella… >> era evidentemente sotto shock << tu sei…ma come…COME HAI OSATO MALEDETTO SUCCHIASANGUE!!! IO TI DISINTEGRO!!! >> urlò tremando e stringendo convulsamente i pugni.

<< Jacob calmati. >> dissi cercando di calmarlo e facendo un passo avanti in modo da trovarmi tra lui e Edward, mentre questi mi metteva le mani sulle spalle con un gesto che era sia tranquillizzante che  protettivo, nel frattempo anche gli altri due lupi avevano fatto lo stesso mio movimento, a quanto pareva anche loro volevano evitare lo scontro.

<< COME FACCIO!!! DIMMI COME POSSO CALMARMI DOPO QUELLO CHE TI HA…>>

<< NON E’ STATO EDWARD!!!!! >> urlai a mia vota bloccandolo totalmente.

Non solo era rimasto con la bocca aperta, ma aveva anche improvvisamente smesso di tremare, e forse anche di respirare, colto di sorpresa dalla mia reazione, non avevo mai alzato la voce in quel modo.

Sembrava che il mondo intero si fosse fermato,  come se stesse aspettando una qualche reazione da Jacob.

<< Jacob >> dissi rompendo il silenzio che ci circondava ormai da qualche minuto.

<< Come sarebbe a dire che non è stato lui? >>

Non sembrava neanche che fosse stato Jacob a parlare, la sua voce era totalmente diversa rispetto a quella del mio amico di sempre.

Edward accentuò la pressione sulle mie spalle tentando di trasmettermi sicurezza.

<< Non l’avrei mai fatto. Sai che c’è un patto tra noi. >> disse Edward con voce tranquilla e rassicurante, cercando di celare un minuscola nota di amarezza.

“ Patto? ” Non riuscivo a capire di cosa stesse parlando, ma ora non aveva nessuna importanza, dovevo far calmare il mio amico.

Solo in quel momento mi ero resa conto di una cosa: Edward mi aveva detto che c’erano dei licantropi vicino a noi e da quello che avevo visto Jake doveva essere per forza uno di loro!

<< Ma…tu…sei un licantropo! >>

<< Non è questo il problema. >> mi rispose con tono piatto.

<< Come no? Ma come è possibile? >> mi stavo agitando quindi Edward mi strinse la mano calmandomi.

<< Io sono nato così >> rispose Jake lanciando uno sguardo d’odio verso Edward << anche se sono venuto a sapere del mio potere solo da poco, ma tu…tu ora sei una succhiasangue! >>

Non sapevo cos’altro dire, d’altro canto non avevo scelto io quella situazione, non avevo avuto nessuna possibilità di scelta.

In quel momento arrivarono Carlisle, Alice e Emmet.

<< Buonasera >>disse cortesemente Carlisle rivolto a Jacob e ai suoi amici << vedo che avete conosciuto il nuovo membro della nostra famiglia. >>

<< In realtà conoscevo Bella molto prima che diventasse un… >>

<< Jacob >> un altro ragazzo, uno della tribù dei Quilleute come Jake, si unì a noi.

<< Carlisle, da quello che vedo potrei dedurre che avete rotto il patto, ma ho sentito ciò che Bella ha detto a Jake, quindi ascolterò la tua spiegazione. >>

<< Te ne sono grato Sam. >> rispose Carlislee poi raccontò di come Edward e Alice mi avevano trovato, non accennando però alla visione che Alice aveva avuto, di come io non mi ricordassi nulla di quello che mi era successo, che questo a volte poteva capitare se la trasformazione avveniva dopo uno shock, di come mi avevano accolto e spiegato ciò che ormai ero e le possibilità che potevo avere e di come io avessi accettato il loro aiuto. Gli fui molto grata del mancato accenno a me e Edward.

<< Se questo è tutto >> disse Sam quando Carlilse terminò << il patto non è stato infranto e non c’è alcun motivo perché questo debba accadere, quindi ognuno per la sua strada, ma ricordatevi che noi vi controlleremo sempre. >>

Detto questo si girò andandosene portando Jacob con sé, seguiti dagli altri due lupi.

Ero completamente bloccata.

Dopo qualche minuto mi accorsi che Edward mi stava abbracciando e anche che Carlisle e gli altri se ne erano andati.

<< Bella >> la voce di Edward era preoccupata.

<< Edward…ho avuto paura. >>

<< E’ normale che tu abbia avuto paura per la tua, diciamo, vita. >>

<< No >> dissi scuotendo violentemente la testa << non ho avuto paura per me, avevo paura di perderti. Non potrei mai più vivere senza di te. >>

Oddio cosa avevo fatto!

Senza rendermene conto avevo fatto parlare il cuore e avevo detto ciò di cui neanche io ero razionalmente a conoscenza.

Il viso di Edward si distese aprendosi nel sorriso sghembo che ormai adoravo, non riuscivo a staccare gli occhi da lui, ma se fossi stata ancora umana sarei decisamente arrossita.

<< Bella, so che magari ti sembrerà prematuro, ma ti ho aspettato per così tanto tempo che quasi non mi sembra vero che tu sia qui, quindi voglio dirtelo. ti amo. Non voglio più vivere senza di te. Fino ad ora la mia vita è stata vuota, tu hai reso la mia esistenza degna di essere vissuta. Quindi vuoi essere la mia compagna e stare con me per sempre? >>

Ero pietrificata. Ero consapevole, solo fino a qualche istante prima solo inconsciamente, dei miei sentimenti per Edward, ma non mi sarei mai aspettata che anche lui provasse lo stesso per me.

<< Credo di aver… >>

Gli impedii di terminare la frase mettendogli l’indice sulle labbra, mi avvicinai e lo baciai dolcemente cercando di trasmettere in quel bacio tutto quello che provavo per lui.

<< Suppongo che dovrei prenderlo come un si. >> disse Edward ridacchiando.

<< Si! >> dissi guardandolo negli occhi colma di felicità.

Ricominciammo a baciarci e i nostri baci si fecero più profondi e passionali, ma proprio mentre stavo per lasciarmi andare sentii un profumo che mi fece bruciare la gola come se ci avessero messo dentro un tizzone ardente.

<< Bella, sarà il caso di nutrirci non credi? >> disse Edward con la voce roca.

Annuii senza riuscire a parlare.

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Capitolo 9
*** avviso ***


mi spiace ma devo interrompere x un poco la storia causa il classico blocco dell scrittore...non preoccupatevi non finirà così, ma devo decidere come collegare quello che ho scritto al seguito che ho immaginato... spero di riuscire a fare presto chiarezza... un saluto a tutti Prue Cullen

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Capitolo 10
*** capitolo IX ***


Eccomi!!!!! Sono tornata!!!

Si lo so sono sparita per dei mesi ma posso dire che ora la storia ha ricominciato a muoversi in me... quindi penso che esami permettendo dovrei riuscire a postare abbastanza velocemente.

Volevo ringraziare deola98 (x quel cap dovrai aspettare ancora un pochino...ma poco poco :D ti voglio bene) Crazyangel84 Ed4e e RenEsmee_Carlie_Cullen per aver recensito lultimo capitolo che ho pubblicato ormai troppi mesi fa (è meglio ke non li vada a contare) e un ringraziamento anticipato a tutti quelli che leggeranno questo cap...sarei molto contenta se lasciaste un commentino...kiss

Pov Edward

La sinuosità dei suoi movimenti mi faceva impazzire, sembrava una lince pronta all’attacco. Aveva già atterrato un puma e un grizly e stava per seguirne un altro quando la chiamai.

<< Bella >>

Fu come se non mi avesse sentito, iniziò a correre e io la rincorsi, ma si bloccò praticamente subito girandosi di colpo e facendomi scontrare contro di lei facendoci cadere entrambi.

La guardai sorpreso e intimorito, si era lasciata andare agli istinti ed era una vampira neonata, non sapevo cosa poteva succedere, quali sarebbero state le sue reazioni, in più dato che non potevo leggerle la mente dovevo stare ancora più attento.

Mi guardò intensamente e poi scoppiò a ridere come una bambina trascinando anche me .

<< Oh Edward >> disse abbracciandomi. << Penso di non essere mai stata così felice! >>

Improvvisamente però il suo sguardo si rabbuiò divenendo triste.

<< Bella.  C’è qualcosa che non va? Sai che a me puoi dire tutto. >>

Ero preoccupato. Mi aspettavo una certa velocità nel cambiamento dei suoi stati d’animo, ma non poterle leggerle nel pensiero e non poter quindi sapere la causa di questi suoi cambiamenti mi faceva impazzire, ma lei non doveva capirlo, dovevo farla aprire con me, darle i suoi tempi.

<< Non posso fare a meno di pensare alla mia vita precedente. >> mi disse nascondendo il viso nell’incavo della mia spalla. << Soprattutto se penso a quello che ha detto Jake… >> la voce le tremò leggermente, come se avesse avuto paura della mia reazione alle sue parole.

<< Bella… >> dissi abbracciandola. Quel cane. L’avrei dovuto strozzare per come l’aveva trattata, per quello che le aveva detto.

Sapevo come si sentiva: il suo amico di una vita l’aveva fatta sentire come se non fosse più stata Bella, l’aveva trattata come un mostro. Anche a me era successo.

<< Bella, amore, so cosa provi. >> le dissi baciandole i capelli << Anche io dopo la trasformazione ho incontrato qualcuno che faceva parte della mia vita da umano. >>

<< Raccontami ti prego. >> mi disse con occhi tristi, ma decisamente curiosi.

<< Sono nato a Chicago nel 1901, quando avevo 17 anni mi ammalai di spagnola, in ospedale conobbi Carlisle, era il mio dottore, ormai stavo morendo e mia madre, che si trovava più o meno nelle mie stesse condizioni, non so per quale motivo chiese a Carlisle di salvarmi, di farlo per la sua anima. Quella notte mia madre, Elisabeth, morì e Carlisle mi trasformò.

Io però non ero come te e quindi, per un periodo, vivemmo in Alaska , in una zona disabitata e, per gli umani, inospitale. Rimanemmo là per circa otto anni, durante i quali io ebbi anche un periodo di ribellione contro Carlisle e le sue regole e andai via, ma dopo un anno tornai e conobbi Esme,  che nel frattempo era stata salvata da mio padre e ne era diventata la compagna.

Iniziammo a sentirci una famiglia. Esme si prendeva cura di me come una madre fa con un figlio,  ma sentivo ormai fortissima la mancanza dei miei cari e dopo quasi trent’anni ritornai a Chicago.

Scoprii che anche mio padre e mio fratello Ephram erano morti, quindi cercai l’unica persona che mi era rimasta, mia sorella Katherine. Non fu una cose semplice ma dopo circa un anno ci riuscii.

Si era sposata ed era andata a vivere a New York, per questo ci misi così tanto.

Non sapevo come fare per prepararla ad una mia visita, così una sera mi presentai semplicemente alla sua porta dicendo di essere un suo amico di Chicago che aveva urgente bisogno di parlare con lei in privato, suo marito, una persona semplice, benestante e dal buon cuore, acconsentì e mi fecero accomodare nell biblioteca, qualche istante dopo arrivò Katherine, io le davo le spalle, ma riconobbi immediatamente il suo profumo.

Stava facendo mille congetture su chi potessi essere, ma non riusciva a capire, d’altronde i nostri parenti erano tutti morti e i pochi amici che aveva a Chicago erano morti o dispersi in guerra.

Morivo dalla voglia di dirle chi ero, ma prima dovetti farle giurare due cose, pur sapendo quanto mia sorella odiasse i giuramenti:prima di tutto avrebbe dovuto ascoltare tutto quello che avevo da dire, quindi, ma si trattava più di un favore che di un giuramento, non avrebbe dovuto urlare o farmi cacciare prima che io avessi terminato il mio discorso, mentre per quanto mi riguardava io le giuravo che se ciò che avrebbe sentito non le fosse andato bene sarei uscito da quella casa e dalla sua vita per sempre.

Dovetti aspettare qualche minuto per la sua decisione, ma alla fine giurò.

Molto lentamente mi voltai verso di lei, avevo paura di spaventarla, appena vide il mio viso fece qualche passo indietro accasciandosi quindi su una poltrona dietro di lei, fui tentato di muovermi verso di lei per aiutarla ma mi fermò con un gesto della mano.

Le diedi qualche minuto per riprendersi, quindi, dopo un suo cenno, mantenendo sempre la distanza iniziai a raccontarle cosa mi era successo, ma nel momento stesso in cui pronunciai la parola “vampiro” percepii il rifiuto della sua mente, ma mi fece comunque terminare. Quando smisi di parlare si avvicinò per toccare il mio volto, ma appena sentì la mia pelle gelida si allontanò e mi disse: “tu non sei mio fratello, lui era un bravo ragazzo ed è morto. Tu sei solo un mostro.” >>

Guardai Bella negli occhi, se avesse potuto avrebbe sicuramente pianto.

<< E cos’hai fatto? >>mi chiese con voce tremante

<< Cosa avrei potuto fare? Mi congedai e uscii da quella casa. Mia sorella non poteva accettare la mia nova natura ed io non potevo imporle la mia presenza, ma non scomparii del tutto: le scrissi una lettera all’anno fino alla sua morte, informandomi su di lei e sulla sua famiglia ed aiutandola economicamente nei momenti di bisogno. Smisi di scrivere come Edward quando lei morì, ma tramite un notaio continuai a sostenere i suoi discendenti, e li sostengo tuttora, anche se ormai nessuno di loro si ricorda più di me, ma sanno che c’è qualche vecchio parente pronto ad aiutarli. >>

 

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Capitolo 11
*** ... ***


Salve a tutte. Avverto subito che non si tratta di un vero e proprio capitolo ma è solo una piccola descrizione che avevo scritto tempo fa sulla prima caccia di Bella. Quando ho pubblicato il capitolo ho deciso di non inserirla, ma poi mi dispiaceva ala sua assenza quindi eccola qua…

Colgo l’occasione per ringraziare le 359 persone che hanno letto il mio ultimo cap e Ed4e e RenEsmee_Carlie_Cullen per i loro commenti

Tranquille ragazze il mio è un ritorno definitivo

Pov Bella

Edward mi disse di chiudere gli occhi per individuare la mia preda e poi lasciare agire l’istinto.

Una volta chiusi gli occhi era come se il mio corpo si stesse muovendo da solo. Riaprii gli occhi, stavo correndo, solo il mio istinto mi guidava. Sentii che Edward mi stava seguendo, ma la mia attenzione era concentrata sul mio scopo.

La mia preda era un grosso cervo maschio, potevo quasi vedere il sangue scorrergli nelle vene. Arrivavo da sottovento, quindi l’animale non poteva accorgersi della mia presenza e del pericolo.

In meno di un secondo lo atterrai e morsi il suo collo lacerando la spessa pelle e la carne.

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Capitolo 12
*** capitolo X ***


Si lo so sono imperdonabile...il mio ritardo ormai è così tanto che mi sembrerebbe addirittura di prendervi in giro chiedendo scusa...però posso dire che ho scritto tanto in questo periodo quindi ci sono un po di cap pronti devono solo essere trascritti al pc...cercherò di farlo nel minor tempo possibile.

Anche se è passato parecchio tempo voglio ringraziare Lalayasha che ha lasciato un suo commento su ogni cap, leggerli tutti insieme è stato fantastico!!! Le mie (posso definirvi affezionate data la pazienza? ) Ed4e e RenEsme_Carlie_Cullen, Isabella v che con la sua ff “solo per un week – end mi sta facendo uscire fuori di testa negli ultimi mesi,  Austen 95 e Yle 94 non ti so rispondere, o meglio prima o poi si saprà , ma vorrei che foste voi a scegliere fatemi delle proposte, poi, tra quelle che mi piaceranno di più le metteremo ai voti !!! che ne dite??? Ha inizio il sondaggio “ CHI HA CREATO BELLA??? “(ps questo è anche un modo per voi lettrici silenziose anche io sono come voi basta anche solo un nome ma entrate nella storia anche voi!!! )

 

 

Pov Edward

Erano ormai un paio di settimane che Bella era entrata a far parte della nostra famiglia, del mio mondo,  della mia vita. La mia anima ecco che cos’è.

Non ci eravamo staccati neanche un attimo, ma non avevamo avuto modo di rimanere molto tempo soli, quindi i nostri desideri fisici erano rimasti insoddisfatti. Sì, nostri, perché nonostante mi fosse precluso l’accesso ai suoi pensieri , avevo imparato a leggere il suo sguardo.

I suoi occhi, che in poco tempo avevano abbandonato la loro colorazione cremisi per il miele più dorato, rispecchiavano la sua anima.

Ora guardandola capivo subito i suoi desideri e spesso, soprattutto negli ultimi giorni, il suo sguardo mi trasmetteva un desiderio profondo che si acuiva nei momenti in cui la sfioravo solamente.

Era un bisogno fisico il contatto con lei, mi bastava sfiorale una mano e l’ansia che altrimenti attanagliava il mio cuore svaniva lasciando posto alla voglia per la mia donna.

L’amore che provavo per lei era reale e ogni suo singolo movimento mi risultava così eccitante da farmi quasi impazzire dalla brama di lei, avveva risvegliato un lato di me che non avrei neanche immaginato di possedere.

Nel momento stesso in cui eravamo tornati dalla sua prima caccia avevo preso una decisione: il nostro atto d’amore non sarebbe stato qualcosa fatto in fretta come puro appagamento dei nostri desideri, volevo che fosse il più romantico possibile, di modo che l’avrebbe ricordato in eterno, ma per questo avevo bisogno di tempo e quindi il nostro ardore per il momento doveva rimanere insoddisfatto.

Oltre a noi quello che soffriva di più questa situazione era Jasper, che in certi momenti non riusciva a stare nella stessa stanza con Bella e me e doveva “sequestrare” Alice per interi pomeriggi.

Una sera, quando ormai era quasi tutto pronto, mentre ci trovavamo tutti in salotto, Carlisle tornando da lavoro disse: << Bella le vacanze sono finite da un poco e i miei figli non possono più assentarsi da scuola, altrimenti darebbero troppo nell’occhio. Tu te la senti di andare con loro? >>

Bella lo guardò intimorita.

<< Lo so cosa stai pensando, ma ti ho osservata attentamente e secondo me non dovresti aver problemi a interagire con gli umani fin da ora. >>

<< Siiiiiiiii!!!!!!!!! >> quel folletto di nome Alice si buttò addosso a Bella improvvisamente facendola cadere su di me.

<< Allora per prima cosa dobbiamo andare a caccia, poi torniamo e… >>

Mia sorella aveva continuato a parlare ma Bella e io non l’ascoltavamo, avevo letto il timore nei suoi occhi, ma anche io ero sicuro che potesse farcela, lei poteva fare tutto.

<< Sono sicuro che andrà tutto benissimo, stai tranquilla. >> le dissi sfiorando il suo naso con le mie labbra.

<< Bella!!! >> Alice, arrabbiata per il nostro mancato interessamento alle sue parole, la richiamò all’ordine.

<< Non hai neanche sentito quello che ti ho detto. Uff >>

<< Scusa Alice >> disse la mia donna separando i nostri sguardi << dimmi pure. >>

<< Dai muoviti andiamo a cacciare che altrimenti chiudono i negozi! >> disse quel folletto quasi trascinandola per un braccio.

<< Negozi? >> disse Bella stupita << Non vorrai mica dire che dobbiamo fare … >>

<< Shopping!!! >> dissero in coro le mie  sorelle e mentre i loro visi si illuminavano di gioia su quello del mio angelo  compariva un velo di disperazione che mi fece sorridere.

<< Edward ti prego salvami! >> disse tornando verso di me e nascondendo il volto nell’incavo della mia spalla.

<< Mi dispiace ma da quello che vedo nella mente di Alice sei condannata e con te tutti noi. >> le risposi abbracciandola.

<< Eh??? >> questa volta erano Jass e Emmet quelli stupiti.

Le loro donne si avvicinarono subito ai miei fratelli. << Non vorrete mica che portiamo tutti i pacchettini da sole… >> dissero con aria da bimbe << e poi tutti quegli uomini che ci guarderanno … >> << Veniamo. >>

Non avevano neanche finito la loro scenetta che i ragazzi avevano già accettato, avevano deciso al solo sentir pronunciare la parola “ uomini “ e devo ammettere che anche io avevo intensificato leggermente l’abbraccio in qui stringevo Bella a quella parola.

La gelosia è un’arma molto potente e le donne Cullen sanno bene come usarla.

Così dopo una rapida caccia eravamo tornati a casa per prepararci.

Veder Bella cacciare mi faceva ribollire il sangue e stavo ancora pensando ai suoi movimenti sinuosi mentre eravamo in macchina diretti al più grande centro commerciale si tutto lo stato si Washington: l’ Alderwood Mall a LYnnwood.

Subito Bella aveva avuto paura per la sua vicinanza con Seattle, ma in realtà nessuno la conosceva così bene da poterla riconoscere ora, lei stessa, la prima volta che si era guardata alla specchio dopo la trasformazione aveva stentato a riconoscersi.

<< Edward >>

La sua voce e una leggera stretta delle nostre mani incrociate sul cambio mi riscosse dai miei pensieri.

<< Vorrei vedere dove è accaduto. >>

Non aveva bisogno di dire altro, le sarei stato vicino.

<< Tutto quello che vuoi amore. >>

L’incidente. Me lo ricordavo bene. La visione di Alice era stata anche più improvvisa del solito ed aveva sconvolto sia lei che me, non l’avrei mai dimenticata.

La condussi nel luogo dov’era accaduto. Non c’erano quasi più tracce dell’evento che aveva cambiato la vita del mio amore, solo dei rami spezzati ed un lieve odore di benzina bruciata.

Bella si inginocchiò a terra, proprio dov’era stata l’auto dei suoi genitori. Non avevo bisogno del mio potere né di quello di Jasper per capire che il dolore la stava sommergendo, le sue spalle erano scosse da singhiozzi sempre più forti, ai quali però non potevano corrispondere delle lacrime con cui avrebbe potuto sfogare un po’ del suo dolore.

Feci l’unica cosa che potevo, l’abbracciai, non avevo altro modo per consolare il mio angelo.

Dopo un tempo che mi parve infinito Bella sollevò il viso, oltre al dolore nel suo sguardo però riuscii a vedere anche accettazione e un briciolo di felicità.

<< Ora almeno sono in pace. Non credo che avrebbero potuto capire la mia nuova condizione ed inoltre avrei rischiato di far loro del male. >> disse in risposta la mio sguardo confuso.

L’abbracciai ancora più forte e depositai un casto bacio sulle sue labbra.

 

 

 

Alderwood mall:    http://farm4.static.flickr.com/3237/3154567515_19d5c9234d.jpg?v=0

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Capitolo 13
*** XI ***


Pov Bella

Di solito alle persone danno fastidio le lacrime, si ha quasi paura di piangere, si ha timore di mostrarsi deboli.

Ricordo mio padre al funerale di nonno Swan quando, dopo aver detto le parole più belle con cui un figlio possa ricordare il proprio padre, era scoppiato in lacrime ed io, pur non essendo particolarmente avvezza a gesti d’affetto plateali con lui, non avevo potuto fare a meno di correre letteralmente da lui per consolarlo.

Non mi era mai sembrato così fragile come in quel momento, ma così lui stava sfogando il suo dolore, che aveva tenuto represso sia con me che con mia madre durante la malattia di mio nonno.

Come avrei voluto che io potermi sfogare nel pianto, ma l’unica cosa che potevo fare era essere scossa dai singhiozzi con Edward che  mi abbracciava cercando di consolarmi.

Quando riuscii a calmarmi capii che in realtà era meglio così e lo dissi a Edward che mi strinse maggiormente a se e mi diede un casto bacio.

Rimanemmo in quella posizione ancora per un poco.

Quando ci staccammo la mia mente si era concentrata su una domanda: chi era stato? Chi era che mi aveva resa quella che ero?

Edward  si accorse del mio cambiamento e mi chiese a cosa stessi pensando.

<< Stavo pensando che è meglio andare. >> gli mentii << Non  voglio affrontare la furia di Alice. >>

Non mi piaceva mentirgli,  ma al momento non ero in grado di aprire totalmente i miei pensieri e dopo aver depositato un altro bacio sulle mia labbra tornammo alla macchina.

In poco tempo arrivammo all’Alderwood Mall. Quel luogo mi terrorizzava, non ero mai stata un’amante dello shopping, anche perché la maggior parte delle cose che mi piacevano non erano mai state alla mia portata.

Appena scesi dall’auto ci ritrovammo con il resto dei Cullen.

<< Finalmente siete arrivati! Iniziavo a pensare che avevate trovato un passatempo migliore! >> subito dopo aver detto la sua battuta Emmet si prese uno scappellotto da Rose.

Se avessi potuto ora sarei stata viola per la vergogna, ma anche se non poteva accadere, nascosi comunque il viso nell’abbraccio di Edward e sentii dal suo petto un lieve ringhio di avvertimento per suo fratello, che però mi provocò una scarica d’eccitazione lungo la spina dorsale così forte che Jasper dovette usare un po’ del suo potere su di me.

Erano passate un paio di settimane dalla mia prima caccia e da allora non eravamo più riusciti  a rimanere soli a lungo e quindi il nostro desiderio era ancora lì, insoddisfatto.

Anche se c’erano momenti in cui credevo di impazzire avevo ormai capito che Edward aveva qualcosa in mente, ero veramente curiosa, ma non volevo neanche affrettare i tempi.

<< Ok piccioncini. Adesso basta. >>

Con il suo solito sorriso Alice mi trascinò via dalle braccia del mio vampiro preferito e con l’aiuto di Rose mi fecero entrare nel primo negozio.

Per quelle due fare shopping con me  voleva dire farmi entrare in un camerino dove dovevo aspettare e provare i vestiti mano a mano che li portavano, mentre loro correvano alla loro ricerca ad andatura più o meno umana.

All’incirca al ventesimo negozio mi incantai davanti ad una vetrina,  al centro in bella mostra c’era un vestito blu senza spalline, che arrivava poco sopra il ginocchio.

Non volevo che Edward lo vedesse subito, così decisi che sarei passata in quel negozio in un secondo momento, al riparo da sguardi indiscreti.

Mi lasciai trascinare in almeno altri quaranta negozi. Fortunatamente Edward non poteva leggere nel mio pensiero, continuavo a pensare a quel vestito e mi sarei vergognata da morire.

<< Ora ragazzi non è più il caso che veniate con noi. >> disse Rosalie ai nostri uomini anche se ormai era alquanto difficile riconoscerli al di sotto dei nostri acquisti.

<< Ma veramente >> Edward provò a protestare.

<< Dai piccolo Eddy… Lo sappiamo che vorresti stare sempre con Bella! >> disse Alice ridacchiando.

<< Beh … forse ci potrebbe servire … sai stiamo andando da Chantelle. >> gli disse Rose con un sorrisino sulle lebbra.

Penso che se avessimo potuto entrambi saremmo sprofondati dall’imbarazzo.

Così venimmo separati e mentre le ragazze continuavano a ridacchiare abbastanza sommessamente, i ragazzi, appena noi ci fummo distanziate un poco, scoppiarono a ridere dando delle pacche sulla schiena di Edward. Ero ancora più imbarazzata.

<< Bella non ti preoccupare… >> mi disse Alice << ho visto cosa vuoi e ti darò una mano. >>

Subito mi aprii in un largo sorriso.

Così mentre Alice sparì velocemente, Rose mi aiutò a scegliere un po’ di intimo, io cercai di moderare i pizzi e le trasparenze, ma appena Alice tornò la mia voce a riguardo si ridusse al colore e a volte neanche a quello.

Se fossi stata umana il mio viso avrebbe attraversato tutte le tonalità del rosso, ma dovevo ammettere che quei completino, anche se rispetto ai miei standard erano decisamente provocanti, erano stupendi.

Dopo circa un’ora tornammo dai ragazzi, io e Edward eravamo così imbarazzati che non riuscivamo neanche a guardarci, quando Alice, come per caso, mi spinse verso di lui, che mi accolse quasi come se non stesse aspettando altro ed io appena mi ritrovai tra le sue braccia mi sentii di nuovo bene.

Lo amavo immensamente e bastava un semplice abbraccio per emozionarmi.

<< Dai ragazzi andiamo a casa. >> disse Alice << E’ meglio che Bella vada di nuovo a caccia prima di domani. >>

<< Così ti sentirai più tranquilla. >> mi sussurrò Edward all’orecchio.

<< E poi abbiamo pochissimo tempo per preparala! >> disse saltellando Alice.

 

Un po' di Polyvore

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