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Mi chiamo Isabella Swan, Bella per gli
amici, ho 18 anni e sono morta.
Era la sera di capodanno, io, mamma e Charlie stavamo tornado
dalla festa che si era appena conclusa a casa Black.
Improvvisamente l’auto colpì qualcosa e sbandando uscì fuoristrada. Nessuno di
noi sopravvisse a quell’incidente. Beh non proprio nessuno.
Quando mi risvegliai mi trovavo in una piccola grotta immersa nel
bosco. Ero sola e impaurita, ma nonostante stesse nevicando e io avessi addosso
solo il vestito che avevo usato alla festa, ridotto ormai a brandelli, non
avevo freddo.
La gola mi bruciava. Mi tastai il collo per vedere se era a causa
di qualche ferita, ma non avevo tagli seri, solo un paio di graffi.
Non riuscivo a capire, dove mi trovavo? Perché ero lì? E
soprattutto perché il bruciore non accennava a diminuire? Più ci pensavo più
questo aumentava, stava diventando insopportabile.
Improvvisamente sentii un profumo molto dolce, non sapevo cosa
fosse ma li mio corpo si mosse istintivamente verso la sua fonte, era un puma,
un grosso puma addormentato su un albero, ormai mi sembrava di avere dell’acido
in gola, non sapevo cosa fare, fu l’istinto a venirmi in soccorso, senza
neanche accorgermene saltai sull’albero, afferrai il grosso felino, che mi
sembrava leggerissimo, non mi accorsi neanche che il povero animale cercava di
liberarsi dalla mia presa, affondai i denti nelle sue carni e bevvi in nettare
che ne fuoriusciva.
Appena mi resi conto di ciò che stavo facendo rimasi inorridita,
ma non potevo fare a meno di continuare a bere il sangue di quell’animale.
Quando finii ero del tutto sconvolta. Mi accasciai ai piedi di un
albero con quella che era stata la mia preda ai miei piedi, non riuscivo a
sollevare gli occhi da quell’immenso felino completamente dissanguato. Avevo paura,
paura di me stessa. Cosa mi era successo?
Poi una voce femminile, cristallina, non poteva essere umana.
<< Te l’avevo detto che c’era qualcuno! >>
Una ragazza minuta con i capelli corti e neri mi si avvicinò
lentamente, ma mi resi appena conto di lei, la mia attenzione era stata
catturata dalla fragranza che proveniva dal ragazzo che si trovava con lei,
sapeva di mandorlo in fiore e sole. Quando alzai lo sguardo mi trovai di fronte
all’essere vivente più bello che poteva esistere al mondo, doveva essere un
angelo.
<< Ciao. Io sono Alice e questo è mio fratello Edward. >>
disse il folletto dai capelli neri.
<< Bella >> riuscii a sbiascicare, mi sentivo come la
bocca impastata, come se fossero passati giorni dalla mia ultima parola.
<< Come ti senti? >>
La voce di Edward era il suono più melodioso che io avessi mai
sentito, non poteva esistere un suono altrettanto bello nell’universo, rimasi
incantata dalla sua voce e dai suoi occhi color topazio. Dopo non so quanto mi
resi conto che magari avrei anche dovuto rispondere alla sua domanda, ma tutto
quello che riuscii a fare fu un cenno affermativo.
<< Vieni con noi >> disse Alice << andrà tutto
bene. >>
Ok più stupita di
così non si può … ben 9 preferiti e 10 seguite!!!!!! Mi sembra impossibile!!! E
anche 162 lette!!! Sono davvero lusingata!!! Un ringraziamento a emmajane e a stellalilly
per i loro commenti…
Questo capitolo lo dedico alla mia sorellina e migliore
amica angioletto19 che mi sopporta amabilmente…
buon compleanno piccola!!!
Ma ora passiamo al
cap… buona lettura!
E commentate
numerosi!!!!
Avevo paura.
Come potevo
essere certa che non avrei fatto del male a quei due ragazzi? Erano bellissimi
l’immagine della perfezione, non avrei potuto sopportare di fare a loro quello
che avevo fatto a quel povero puma.
<< Non
ci farai del male. >> disse improvvisamente Alice, il piccolo folletto,
rompendo il silenzio innaturale.
La guardai
stupita: come aveva fatto a capire le mie preoccupazioni? In risposta alla mia
muta domanda ottenni soltanto un sorriso smagliante.
Mentre la
sorella mi sorrideva Edward mi guardava corrucciato. Avevo qualcosa che non
andava?
Beh a parte
i vestiti stracciati con i quali cercai di coprirmi il più possibile, ma
inutilmente dato che la stoffa si strappava appena la sfioravo. Per aiutarmi
Alice mi passò una felpa lunga, aveva lo stesso profumo di Edward.
Continuando
a tranquillizzarmi Alice mi convinse a seguirli.
Non riuscivo
a togliere gli occhi di dosso a Edward, anche se cercavo di non fissarlo
apertamente, e notavo che anche lui continuava a guardarmi, ma sempre con
quell’espressione tra l’irritato e il curioso. Ero leggermente intimorita da
lui, ma nello stesso tempo anche molto attratta.
Camminammo a
lungo ma non sentii la stanchezza, anzi mi sentivo molto riposata, come se
invece di una camminata a passo sostenuto per diversi chilometri mi fossi
appena fatta un rilassante bagno caldo, e pensare che non ero mai stata una
grande sportiva, anzi diciamo proprio che io e lo sport, o meglio l’attività
fisica in generale, siamo sempre esistiti in due universi differenti.
Quando
uscimmo dal bosco mi ritrovai nel giardino posteriore di una immensa villa in
stile coloniale la cui intera facciata posteriore era stata però sostituita con
delle ampie vetrate a specchio, ero così affascinata da quella casa che mi resi
appena conto che mi ci stavano facendo entrare attraverso la sontuosa entrata
padronale.
Mi portarono
nel salotto, anche se chiamarlo così era riduttivo data la sua grandezza,
finemente arredato, nel quale mobili d’epoca e sicuramente molto preziosi
trovavanoposto accanto ad altri così
moderni da essere altrettanto introvabili, qui, comodamente seduti su un sontuoso
divano, ci accolse una coppia che avrei definito “da copertina”.
Lui era
biondo, alto ed estremamente pallido, come lo erano anche i ragazzi, non doveva
avere più di trent’anni ed emanava un fascino inferiore solo a quello di
Edward, lei aveva un viso dolcissimo contornato da una fluente chioma color
mogano anche lei era molto giovane, sulla trentina come lui, ma ispirava un
senso di pace e di protezione che mi fece sentire subito a mio agio, quasi a
casa.
Improvvisamente
mi tornarono in mente le immagini dell’incidente, ma dov’erano i miei genitori?
Cosa era successo?
Alice si
accorse della mia agitazione e cercò di calmarmi dicendomi che sarebbe andato
tutto bene, ma io non riuscivo a rilassarmi.
<< Jass vieni ad aiutarci >> disse Edward come se stesse
parlando all’uomo biondo, ma in realtà lui non si mosse, invece vidi scendere
dal piano superiore un altro ragazzo anche lui pallidissimo e biondo, ma con un
aria triste e riservata, appena questi mi tocco la spalla sentii una calma
innaturale invadermi, si perché dentro di me sentivo come se le mie emozioni
fossero state attutite da qualcosa di esterno, ci misi un poco a capire cosa
fosse, quella sensazione che non mi apparteneva proveniva dal ragazzo che
avevano chiamato Jass.
<<
Bella stai tranquilla >> disse Alice << questo è Carlisle, nostro padre, e lei è Esme,
nostra madre e lui è Jasper. >>
<< Ma
dove sono? Cosa è successo? Dove sono i miei genitori? >> chiesi tutto
d’un fiato per paura che la mia voce non mi sostenesse, anche se mi sembrò strana,
più acuta e melodiosa quasi come il canto di un usignolo, nonostante fossi
sconvolta da tutto quello che mi stava succedendo, una parte di me registrò
questo suono che stranamente proveniva da me e ne rimase stupita, anche se la
mia attenzione era quasi tutta concentrata sullo scopo di ricevere delle
risposte dai miei ospiti.
<< Ti
trovi a casa nostra >> disse Carlisle <<
siamo alla periferia di Forks. Non ti ricordi niente
di quello che ti è successo? >>
Risposi che
ricordavo che stavo tornando a casa, a Seattle, in macchina con i miei genitori
e che avevamo sbattuto contro qualcosa e avuto un incidente e che poi mi ero
risvegliata non so quanto tempo dopo in una grotta vicino a dove mi avevano
trovata Alice ed Edward.
<<
Molto singolare >> disse lui come se stesse parlando a se stesso <<
nient’altro? >>
<> risposi quasi urlando ma
sentendomi sempre come sotto l’effetto di qualche tranquillante molto potente.
<<
Qual è il tuo cognome Bella? >>
<< Il
mio nome completo è Isabella Marie Swan, mio padre
Charlie è un poliziotto e mia madre di chiama René. >> risposi ancora
agitata.
Subito dopo
mi fecero sedere sull’enorme divano dove prima erano seduti i padroni di casa.
<< Bella
ora cerca di calmarti. Dobbiamo parlare di molte cose e tra queste anche dei
tuoi genitori.>> disse Carlisle con voce calma
e rassicurante.
La villa:
http://static.blogo.it/deluxeblog/villa-mclean/villa_mclean_00.jpg
Ecco a voi un nuovo cap… spero che vi piaccia anche se io non sono molto
convinta che sia buono… boh fatemi sapere cosa ne
pensate…
<< Bella ascolta >> cominciò Alice << quello che dobbiamo
dirti non è bello, né facile da comprendere. Ma io so cosa è successo quindi
cercherò di essere il più chiara possibile.>>
Mi stavo nuovamente agitando, così Jasper si avvicinò e per fermi calmare
mi toccò il braccio.
<< Quello che avete urtato e che ha causato l’incidente era un… >>
<< Forza Alice >> disse Esme <<
sai che è necessario. >>
<< Si , lo so. Ma soffrirà. >>
Avevano appena mormorato quelle parole ma le avevo sentite come se fossero
state dirette a me.
<< Per cosa dovrei soffrire? Qualcuno vuole spiegarmi qualcosa?
>> non ce la facevo più dovevo sapere.
Mi guardarono tutti stupiti, ma lo stupore lasciò subito il posto alla
compassione.
<< Mi dispiace tantissimo dovertelo dire Bella, ma i tuoi genitori
sono morti. >> mi disse Alice con il bellissimo viso distorto dal
dispiacere.
Mi sentii come svuotata, non sentivo più neanche il mio corpo,non mi
apparteneva più: ero rimasta sola al mondo.
<< E’ sotto shock. Non toccatela, non sappiamo come potrebbe reagire.
>>
Era la voce di Carlisle, ma mi giunse come se mi
stesse arrivando da un altro luogo. Nulla intorno a me aveva più senso. Se ero
rimasta sola tanto valeva morire.
Ero sempre stata una persona un po’ solitaria, ma avevo sempre avuto i miei
genitori su cui fare affidamento. Mia madre è la mia migliore amica. Era la mia
migliore amica. Non potevo credere che non li avrei mai più rivisti.
Poi un immagine davanti ai miei occhi. Un volto. Il viso più bello mai visto.
<< Edward >>
Il mio fu appena un sussurro, ma tutti si resero conto che stavo tornando
in me.
Mi accorsi in quel momento che avevo smesso di respirare, ma non ne avevo
sentito il bisogno, ma solo un vago fastidio, non avevo più sentito gli odori
che mi circondavano, e il più forte in quel momento era proprio quello di
Edward che mi sedeva accanto. Mi stava guardando negli occhi con un misto tra
dolore e desiderio, capii subito che era lo stesso sguardo che gli stavo
rivolgendo io, insieme a una muta richiesta di aiuto.
Tutti gli altri si erano allontanati.
<< Bella, come ti senti? >> mi chiese Edward
Cominciai improvvisamente a singhiozzare e lui mi prese tra le sue braccia.
Ma anche se volevo piangere le lacrime non arrivavano, così ero costretta a
continuare in questo modo senza poter veramente sfogare il mio dolore.
L’abbraccio di Edward però era un rifugio di pace, mi tranquillizzai in
poco tempo, anche se il dolore che provavo non accennava minimamente a
diminuire.
<< Perché non riesco a piangere? >>
Chiesi appena la mia voce fu abbastanza ferma.
<< Bella subito dopo l’incidente ti è successo qualcosa >> mi
rispose Edward<< qualcosa che
ti ha salvato la vita. >> mi disse guardandomi nel modo più dolce che
fosse possibile.
<< Dimmi Bella, ti senti diversa? Strana? >> mi chiese Carlisle
<< Prima nel bosco. Mi sono sentita molto strana. Mi bruciava la
gola, ma non ero ferita, e poi ho sentito quell’odore buonissimo e ho attaccato
quel puma, l’ho morso,ne ho… bevuto il sangue e poi… poi sono stata meglio. Ma cosa…
>>
Lentamente la consapevolezza si fece strada dentro di me.
Ero sempre stata un’appassionata di libri e film fantasy,una passione che
mi portava a leggere quasi tutti i libri di quel genere e a guardare
praticamente tutti i fil m esistenti, anche quelli in bianco e nero,ma non era possibile, non potevano esistere
davvero, non potevo essere un … , no qualcuno mi stava prendendo in giro.
<< Ha capito. >> era stata Alice a parlare.
La guardai in modo interrogativo.
<< Vuoi dire che io sono diventata un … >> non riuscivo a
concludere la frase, era più forte di me.
<< Dillo cara >> mi incoraggiò Esme
<< poi ti sentirai meglio. >>
Sedel capitolo precedente non ero sicura
figuratevi di questo…
Ho voluto fare un
piccolo esperimento, infatti in questo cap il pov sarà di Edward, decisamente non so come me la sono
cavata quindi vi prego di scrivermi la vostra opinione bella brutta o
ripetitiva che sia.
Nel caso non vi
dovesse piacere lo sostituirò mettendo di nuovo solo il pov
di Bella.
Aspetto le vostre recensioni…
Voglio ringraziare
emmajane ,Ed4e, bell e kikkikikki per le loro recensioni, le 18 persone che mi
hanno inserito tra i preferiti e le 22 (oddio non ci posso credere!!!) che mi
hanno messo nei seguiti. Grazie mille!!!
Pov Edward
Bella era
sconvolta, erano ormai tre giorni che si era resa conto di ciò che era
diventata. Non sapevo proprio come aiutarla, si era chiusa in se stessa, si
rifiutava di uscire dalla camera, effettivamente la mia, in qui era scappata
subito dopo essere riuscita a dire che ormai era diventata un vampiro.
Non so
perché fosse andata proprio lì, era la stanza più distante, proprio in fondo al
lungo corridoio del piano superiore, penso che fosse stato l’istinto a
portarcela seguendo l’odore che in quella casa le sembrava di conoscere di più.
Era fuggita
nello stesso momento in cui avevo allentato il mio abbraccio. Un abbraccio che
non sapevo neanche io da dove veniva, sono sempre stato molto riservato, so
solo che era da quando io e Alice avevamo trovato Bella nel bosco avevo voglia
di stringerla a me, di proteggerla, nulla avrebbe dovuto ferirla. Per questo
quando ho visto il dolore che si faceva strada nei suoi occhi, un dolore che
anche io avevo provato molti anni prima, non ho potuto fare a meno di tenerla
tra le mie braccia.
Anche gli
altri si sono stupiti del mio atteggiamento, ma non mi interessava. Bella era
al centro dei miei pensieri.
Ma ormai mi
ero deciso. Bella non aveva più permesso a nessuno di entrare nella camera,
nonostante Alice e mia madre ci avessero provato più volte, preoccupate di come
poteva stare la nostra piccola ospite, ma adesso avrebbe dovuto far entrare me,
l’avrei fatto che se l’avessi dovuta costringere, sapevo che aveva bisogno di
parlare con qualcuno e poi c’era ancora una cosa che dovevo dirle.
In realtà
avrei voluto dirle diverse cose, ma la mia educazione non me lo permetteva,
quindi mi sarei limitato al minimo indispensabile, almeno per il momento.
Intanto
avrei provato a entrare con le buone maniere, quindi andai a bussare alla
porta, ma dopo un lungo silenzio, durante il quale avevo seriamente pensato di
buttare giù la porta, Bella mi urlò che chiunque fosse non voleva vedere
nessuno e di lasciarla sola.
Bene.
Se non
voleva collaborare avrei usato metodi non proprio consoni.
La mia
famiglia era al corrente dei miei piani nel caso di un insuccesso iniziale e
proprio per questo si erano allontanati tutti da casa, in modo da non
ostacolarmi. La più reticente ad andarsene era stata proprio Alice, ma lei
sapeva che tutto sarebbe andato bene, altrimenti mi avrebbe impedito di farlo.
Perciò uscii
di casa e andai sul retro, dove davano le enormi finestre della mia camera.
Non potevo
entrare con la forza, come avevo pensato in principio, era pur sempre una
vampira neonata e, anche solo per istinto, poteva attaccarmi se non facevo
attenzione.
Quindi andai
velocemente vicino al fiume che scorreva dietro casa e presi qualche sassolino,
cercai quelli più piccoli e più leggeri in modo da non distruggere o rovinare i
vetri, altrimenti Esme mi avrebbe ucciso.
Una volta
trovato quello che mi serviva mi avvicinai a casa e cominciai a tirare i
sassolini uno alla volta.
Subito dopo
aver lanciato il primo vidi un movimento in camera, Bella si era alzata e si
era messa in posizione di difesa spaventata che qualcosa la stesse attaccando,
come avevo previsto, ma al secondo sassolino si rilassò rendendosi conto della
mancanza di pericoli e si avvicinò alla finestra.
Che era
assetata era molto evidente, gli occhi erano totalmente neri e le occhiaie
decisamente pesanti, ma aveva lo sguardo più triste che potesse esistere, ma
quando incrociò il mio allora fu come se riprendesse un barlume di vita, ma
subito se ne andò rendendola ancora più triste di prima se possibile.
<<
Posso salire? >> le chiesi sicuro che potesse sentirmi
L’unica
risposta che ricevetti fu un sospiro e un cenno negativo.
Avevo
capito. Sapeva qualcosa sui vampiri, sicuramente aveva letto qualche romanzo e
aveva paura di far del male, a me e alla mia famiglia, per questo era disposta
anche a sopportare la sete.
Quella
ragazza era unica.
Non avevo
mai visto un autocontrollo simile.
Ora però
doveva capire che non c’era nessun pericolo che succedesse qualcosa di brutto.
Quindi
saltai sul grosso albero che si trovava proprio di fronte a camera mia
arrivando alla sua stessa altezza senza nessun problema. Bella mi guardava
stupita, non riusciva a capire come fosse possibile.
<< Mi
potresti aprire la finestra per favore? >>
Rimase
ancora un attimo imbambolata e poi mi aprì continuando a guardarmi come se
fossi un fantasma.
<< Bella,
stai tranquilla, ora ti spiegherò tutto. >>
Chiedo scusa per il terribile ritardo, ma ormai sono
ricominciati i corsi all’università e ormai non so se potrò aggiornare molto
spesso, anche perché posso connettermi solo nel finesettimana…
Beh ora sarà il caso che vi lasci al cap…
Volevo ringraziare Ed4e, emmajane, RenEsme_Carlie_Cullen, kira
killer e starlight89 per le loro recensioni, i 27 seguiti, i 26 preferiti e
anche coloro che leggono solamente…
Racensite in tanti!!!!
Pov
Edward
Con
un balzo entrai in camera, Bella mi guardava come se quello che aveva davanti
agli occhi fosse frutto di un qualche sogno o di un sortilegio, per le i non
poteva essere reale, ma io ero davanti a lei, il suo sguardo mi parlava, la sua
mente mi rimaneva muta.
<<
Bella >> dissi per cercare di scuoterla da quello stato di sorpresa senza
farla spaventare, non ero ancora sicuro che non mi avrebbe attaccato.
Sembrò
ritornare in se e la prima cosa che fece fu allontanarsi da me impaurita.
<<
Non aver paura Bella >> dissi usando il mio tono più calmo << non
ti farò del male. >>
<<
Ma potrei fartene io. >>
Era
stato appena un sussurro, ma l’avevo sentita chiaramente.
Era
proprio come pensavo, dovevo farle capire che questo pericolo non poteva
esserci, ma dovevo anche essere molto attento a non spaventarla.
<<
Bella >> dissi avvicinandomi di alcuni centimetri << non devi aver
paura di farmi del male, non me ne faresti mai… >>
<<
MA SONO UN VAMPIRO!! >>mi
interruppe urlando <>
<<
Potresti farmi male, questo te lo concedo, ma non credo che ti basterebbe
mordermi per uccidermi, poi pensa un attimo, ti è venuta voglia di mordermi
prima nel bosco o … di sotto? >> stavo per dire “quando eri tra le mie
braccia” devo ammettere che era stato veramente bello poterla stringere a me.
Bella
rifletteva su quello che le avevo appena detto.
<<
Effettivamente no. >> disse dopo alcuni secondi << Stavo bene. Solo
quando ho capito cosa sono ho avuto paura.>>
<<
Ma non hai sentito la gola bruciare.>>
<<
Si è vero. Ma… >> mi guardò con un guizzo di curiosità << tu come
fai a sapere che sensazione ha un vampiro quando ha sete, e come hai fatto a
saltare fin qua? >>
Ok
era arrivato il momento delle spiegazioni. Con calma Ed. Cerca di dirle tutto
con la massima tranquillità.
<<
Bella c’è un motivo se non provi il desiderio di sangue con me e con la mia
famiglia e per cui ne so così tanto di vampiri.>> feci un sospiro per
scaricare la tensione << Tutto ciò che stai provando tu in questo momento
l’abbiamo provato anche noi. >>
Attesi
con calma una sua reazione senza muovere un muscolo.
<<
Quindi… anche voi siete… dei vampiri? >>
Il
suo tono di voce era tranquillo, quasi curioso.
<<
Si, ma non devi aver paura. >> temevo che scappasse via.
<<
Perché mai dovrei averne? >> quella ragazza era unica, non riuscivo mai a
prevedere una sua reazione.
<<
Vorrei solo sapere una cosa. >> disse con voce fredda, ma i suoi occhi
tradivano una certa agitazione << Siete stati voi a… >>
<<
NO! >> questa volta fui io a interromperla, ma non sopportavo l’idea che
le i potesse pensare che era stato qualcuno di noi.
<<
Bella noi siamo diversi dagli altri vampiri. Potremmo definirci
vegetariani.>> Era come se sul suo volto fosse comparso un enorme punto
di domanda che mi fece sorridere.
<<
Beh, naturalmente,non possiamo essere
vegetariani come lo intendono le persone, ma non ci nutriamo di umani,
sopravviviamo grazie al sangue animale. Se ci pensi anche da umani ci nutrivamo
di animali, certo non è la stessa cosa, ma è meglio che… >>
<<
Uccidere amici e parenti. >> concluse lei << Praticamente è come
ciò che istintivamente ho fatto prima uscendo dalla grotta. >>
<<
Si anche se credo che prima se ci fosse stato un essere umano nei paraggi non
credo che saresti riuscita a evitare di attaccarlo. >>mi guardò inorridita << Eri molto
debole e l’istinto della sete si fa più forte quando siamo deboli, diventa
quasi impossibile controllarlo anche per un vampiro esperto. >> dissi
cercando di spiegarle.
Passò
molto tempo in silenzio, continuando no so per quale motivo a mantenere una
distanza di sicurezza. Dopo una decina di minuti non ce la feci più.
<<
Potresti dirmi a cosa stai pensando? Il non poterti leggere mi rende difficile
capirlo. >>
<<
Stavo solo riflettendo >> disse come risvegliandosi << su questa
storia del vegetariano e credo che potrebbe essere un’ottima scelta. Ma…scusa
hai detto che non riesci a leggermi? >>
Cavolo
questo avrei voluto dirglielo dopo con più calma, beh ormai tanto valeva
spiegarle anche questo, avrei cercato di resistere ancora alla voglia di
stringerla di nuovo a me.
<<
Effettivamente si. >> cominciai un poco titubante << Sai io ho un
potere,posso leggere nella mente delle
persone. >>
<<
E potevi farlo anche prima? Intendo da umano >> la sua curiosità era
evidente, quindi mi rilassai.
<<
No ho avuto questo potere in seguito alla mia trasformazione, ma secondo
Carlisle dovevo essere una persona molto comprensiva, sai uno di quelli che
capisce cosa provi, cosa pensi solo guardandoti. Questa facoltà deve essersi
ampliata fino a portarmi alla lettura del pensiero. >>
<<
E sei l’unico a avere questo diciamo potere? >> mi chiese sempre più
curiosa.
<<
No anche mia sorella Alice e Jasper hanno un potere. Alice riesce a prevedere
il futuro, o meglio vede il percorso delle persone nel momento in cui le
intraprendono, quindi le sue visioni si basano sulle decisioni che vengono
prese. Non sappiamo da cosa le derivi questo potere dato che era già una
vampira quando si è unita alla nostra famiglia, un po’ come te, e non si
ricorda nulla della sua vita da umana. Jasper invece ha la capacità di sentire
e modificare i sentimenti di chi gli sta intorno, come ha fatto con te prima,
eri troppo agitata e avevamo paura che potessi farti del male e lui ti ha
calmata. >>
<<
Si mi ero resa conto che quella calma non mi apparteneva. E come mai ha questo
potere? >>
<<
Beh secondo lui è perché era molto carismatico quando era in vita. >>
<<
E i tuoi genitori non hanno nessun potere? >>
<<
Beh loro non li considerano tali, ma Esme, credo che te ne sarai accorta, ha un
grande istinto materno, mentre Carlisle ha una grande compassione, infatti
lavora come dottore all’ospedale locale. Ormai il sangue umano per lui non è
più un problema da tantissimi anni. >>
<<
Credi che anche io potrei avere un potere? >> mi chiese con un pizzico di
agitazione.
<<
Non saprei. Ma il fatto che io non ti possa leggere non mi era mai capitato con
nessun’altro al mondo. >>
Mi scuso immensamente per il ritardo,avevo un po' perso l’ispirazione e fare
avanti e indietro tutte le settimane dall’uni a casa non mi ha aiutato…domani
me ne andrò a torino, chissà se il paesaggio piemontese mi farà venire qualche
idea
Continuo a ringraziare tutti quelli che commentano la mia
piccola follia, coloro che l’hanno messa tra i preferiti e tra le seguite,
state aumentando sempre più e non potrei esserne più felice, ma ringrazio anche
chi legge soltanto.
Ora vi lascio al cap prima che mi uccidiate spero che vi
piaccia…aspetto le vostre recensioni…Prue
Pov
Bella
Quante
cose che avevo appreso nelle ultime ore. Dovevo cercare di fare un attimo di
chiarezza.
Allora
ero un vampiro, ma non dovevo aver paura perché, per chissà quale strano
scherzo del destino, i ragazzi che mi avevano trovato in stato quasi catatonico
dopo che mi ero cibata erano vampiri anche loro, come il resto della loro
famiglia, ma invece di nutrirsi di esseri umani la loro dieta era a base di
animali selvatici, il che era una cosa fantastica, dato che subito dopo aver
saputo di essere un vampiro mi ero rintanata in una camera, penso quella di
Edward, il suo profumo era ovunque là dentro, per paura di far loro del male.
Alcuni
di loro poi avevano anche dei poteri e c’era la possibilità che avessi un
qualche potere anche io.
Mi
stupii della velocità con qui il mio cervello elaborò tutte queste
informazioni, se fossi stata ancora umana di sicuro avrei avuto bisogno di
qualche giorno per riprendermi da tutte quelle novità, ma il punto era proprio
che non ero più umana.
Edward
mi guardava un po' preoccupato, doveva aver paura di come potevo prenderla,
tutte queste notizie, tutte insieme, forse cercava di capire come avrei reagito,
ma mi sentivo estremamente calma.
Era
come se tutto stesse acquisendo un senso, soprattutto quella sensazione che
avevo provato appena entrata in quella casa, mi ero sentita subito come a casa,
come se fosse stato il mio destino da sempre far parte di quella famiglia.
<<
Bella >> sussurrò appena Edward << potresti dire qualcosa? Mi stai
facendo impazzire… >>
È
vero dovevo dirgli qualcosa.
<<
Edward … va tutto bene. È stano ma sento che è tutto perfetto. Certo mi
dispiace per la morte dei miei genitori, ma ora sento che la mia vita sta
prendendo una direzione che non avrei mai immaginato, sento che sarà la cosa
migliore che mi sia mai capitata. >>
Avevo
lascito correre il miei pensieri e ne ero stata davvero felice, ora desideravo
solo essere di nuovo stretta dalle sue braccia,così mi avvicinai a lui che subito s’irrigidì ma poi mi venne incontro.
<<
Non sai per quanto tempo ti ho aspettata. >> la voce di Edward era un
sussurro tra i miei capelli << Il tuo profumo è il migliore che abbia mai
sentito, mi attira a te. >>
Mi
scostai leggermente da lui.
<<
È quello che succede anche a me, penso che sia stato il tuo profumo a condurmi
in questa stanza, è la tua vero? >>
Non
ci fu bisogno di una risposta i nostri occhi, diventati ormai neri, si erano incatenati, non riuscivo a
distogliere lo sguardo e non volevo neanche farlo, potevo rimanere a guadarlo
per sempre, ed effettivamente ora avrei potuto farlo, ma ora che avevo il suo
viso così vicino volevo solo baciarlo.
Avevo
appena finito di formulare il pensiero che notai come il viso di Edward si stesse
lentamente avvicinando al mio, nel suo sguardo potevo leggere attesa,
desiderio, passione e, no non era possibile, amore?
Quando
a separarci rimasero solo pochi millimetri si fermò.
<<
Se non vuoi… >>
Non
gli lasciai neanche il tempo di terminare la frase, fui io a colmare lo spazio
che ancora ci divideva.
Mi
sembrò che il tempo si fermasse. Mi
sentii finalmente completa, era come se avessi finalmente trovato la mia anima
gemella, la mia parte mancante.
Pian
piano il nostro bacio si fece più profondo e passionale, il mondo si era
completamente annullato, sentivo solo le sue braccia che mi stringevano e
sentivo che niente avrebbe potuto disturbarci.
<<
Bella … gli altri stanno tornando. >>
A
quanto pare mi sbagliavo.
Non
volevo sciogliere il nostro abbraccio, ma fui costretta a farlo nel momento
stesso in cui Alice entrò in camera come una furia saltando mi addosso e
cominciando a saltellare come una bambina.
<<
Si!!!!! Che bello una nuova sorellina!!!!!!!!!!!!!!!! >>
Nel
frattempo arrivò anche il resto della famiglia, così scendemmo in salotto dove
si erano radunati.
Mentre
scendevamo le scale Alice si mise a urlare << Bella si ferma con noi!!!!
>>, in realtà io non avevo ancora deciso niente di definitivo, ma non
vedevo altre possibilità e sinceramente non vedevo neanche un motivo per
cercarle.
Quello
che seguì alla dichiarazione di Alice fu che appena sceso l’ultimo gradino
venni quasi stritolata da Emmet, che mi lasciò andare solo quando Rosalie gli
fece notare che anche se ero un vampiro non doveva per forza stritolarmi, ma io
avevo sentito soltanto un pochino di pressione più del normale.
Rosalie
mi diede il benvenuto in famiglia, anche se dallo sguardo non ero sicura che
fosse proprio convinta delle sue parole, Jasper non si avvicinò, notando il mio
sguardo ancora diffidente a causa delle cicatrici che lo ricoprivano quasi
interamente, ma mi accolse felicemente, ma la più contenta, secondo me anche
più di Alice, era Esme, mi abbracciò calorosamente, proprio come una mamma fa
con i suoi figli, e poi guardò Edward, non riuscii a interpretare lo sguardo
che gli lanciò, forse speranza?
Trascorremmo
il resto del pomeriggio chiacchierando tutti insieme, Edward non lasciava mai
il mio fianco e io mi sentivo sempre più a mio agio.
Mi
informarono così che dopo un paio di giorni sarebbe in cominciata la scuola, e
che anche io avrei dovuto frequentare il liceo locale, per me andava bene ma
come avrei fatto a non ammazzare qualcuno?
Per
fortuna c’erano i miei nuovi fratelli e Edward, si sarebbero presi cura di me.
<<
Ti porteremo a cacciare spesso >> disse Edward circondandomi le spalle
con il braccio << al meno per il primo periodo, finché non riuscirai a resistere
alla tentazione del sangue e poi cercheremo di avere quante più lezioni in
comune possibili. >>
Perfetto,
problema risolto.
Ma
proprio ora che aveva nominato il sangue sentii la gola bruciare in un modo
quasi insopportabile, il dolore occupava quasi tutto il mio cervello, e pensare
che ora avevo anche tanto di quello spazio extra.
Jasper
fu il primo ad accorgersene.<<
Sarà il caso che Bella vada subito a caccia. >> disse con la voce
leggermente tesa dal nervosismo, doveva aver sicuramente timore di quello che
potevo fare essendo, come avevano detto loro, una vampira neonata.
Così
io e Edward salutammo gli altri per andare a caccia, dato che il resto della
famiglia si era già nutrita mentre io ero in camera di Edward.
Domando umilmente scusa…mi sto
cospargendo il capo di cenere.
Sono in un ritardo mega…ma questo
capitolo è nato in treno tra genova e torino e quindi purtroppo era rimasto
scritto su foglietti sparsi che io con il mio ordine (ma dove) non riuscivo più
a trovare…i’m so sorry.
Il cap è un po' cortino, ma vi
assicuro ke il prox è già pronto, devo solo copiarlodato ke è stato iniziato nel viaggio di
ritorno da torino e quindi anche quello è su carta (maledizione a me).
Spero che vi piaccia e sì sono un
po' cattiva al momento con i nostri vampirelli preferiti, ma scusate chi l’ha
detto ke deve sempre andare tutto bene?
Continuo a ringraziare tutti quelli
che hanno messo la mia storia tra i preferiti e le seguite, Ed4e che recensisce
sempre ogni mio capitolo e anche tutti gli altri, un ringraziamento ai lettori,
recensite anche voi…sono golosa di commenti…e infine un ringraziamento va anche
ai miei coinquilini che si sorbiscono le mie sclerate e a mia mamma che mi ha
incitato a continuare a scrivere.
Ora dopo tutti queste parole vi
lascio al cap e se ce la faccio cercherò di postare anche il successivo…
Pov Bella
Se fossi stata ancora umana avrei detto che tra
quegli alberi non poteva esserci vita, una nebbiolina sottile sembrava tagliare
in due le montagne le cui vette si perdevano nella spessa coltre di nubi che
copriva perennemente il cielo nello stato di Washington.
Ma io non ero più un essere umano e riuscivo a
sentire il fremito che animava la foresta.
Era un paesaggio triste e lì mi sentivo davvero
una creatura della notte, ma avevo Edward accanto e tutto quello che vedevo mi
trasmetteva pace e amore.
Ci eravamo allontanati da casa Cullen correndo,
e non mi ero minimamente stancata, cosa di cui mi ero stupita non essendo mai
stata portata per lo sport, anzi possiamo anche dire che nella mia vita da
umana ero una delle persone più scoordinate e sbadate presenti sulla faccia
della terra, praticamente una calamita per i disastri, invece ora non mi ero
neanche resa conto di aver preso velocità,correre mi aveva resa euforica, solo quando mi resi conto che Edward non
correva più al mio fianco mi fermai.
Lo trovai immediatamente appoggiato sensualmente
ad un albero qualche centinaio di metri dietro di me che mi guardava con un
sorriso sghembo, che non potrei definire che adorabile,il quale mi fece perdere per qualche minuto
la concezione del tempo.
Appena riacquistai un poco di lucidità mi
avvicinai lentamente a lui.
<< Edward >> sussurrai.
<< Sei bellissima. La creatura più bella
che io abbia mai visto. >>
Quelle parole mi spinse ro verso di lui,era come se una forza magnetica ci stesse
attraversando.
In un attimo mi ritrovai stretta fra le sue
braccia, come se al mondo non fosse mai esistita altra cosa che non fosse stare
con lui.
Le nostre labbra si avvicinarono nuovamente e ,
come qualche ora prima,il bacio casto a
fior di labbra si trasformò a poco a poco in qualcosa di più intenso e
passionale.
Lui mi teneva stretta a se con una mano alla
base della nuca, mentre l’altra vagava per la mia schiena accarezzandomela
dolcemente, ma con una passione indescrivibile a parola, penso che se non fossi
stata un vampiro le gambe mi avrebbero già ceduto, ma anche le mie mani
accarezzavano la sua schiena facendomi apprezzare la sua muscolatura definita e
perfetta.
Il mio cervello stava per partire per altri
lidi, mentre il mio corpo voleva sempre di più, ma improvvisamente venni
disturbata da qualcosa, qualcosa non andava, sentivo uno strano odore, anzi più
una puzza, di sicuro non poteva essere un mortale, ma non era neanche
un’animale. Però una cosa era più che certa: non eravamo soli.
Anche Edward si era accorto del cambiamento
della situazione intorno a noi e si era irrigidito.
<< Stai calma Bella,non c’è alcun pericolo, non ci faranno nulla.
>>
Non capivo, chi è che non ci avrebbe fatto
nulla.
<< Edward >> dissi allerta mentre
controllavo ogni minimo movimento del bosco intorno a noi << cosa sta
succedendo? Chi è che non ci farà nulla? >>
<< Ci sono dei licantropi qui intorno,
hanno sentito il nostro odore e vengono a controllare. >>
Licantropi?
Ma allora esistevano veramente!
Beh, d’altro canto se noi vampiri esistevamo
perché non potevano esistere anche i licantropi?
Man mano che si avvicinavano la puzza si faceva
sempre più insopportabile, poi vedemmo giungere tre lupi enormi, erano grandi
almeno quattro volte un lupo che si potevadefinire già di stazza grande, subito avanzarono con aria minacciosa, ma
quando videro Edward rallentarono, quindi uno di loro si allontanò dal gruppo
andandosi a rifugiare dietro un grosso cespuglio.
Dopo appena qualche istante comparve al suo
posto un ragazzo a torso nudo dalla pelle ambrata, non lo riconobbi subito, ma
i capelli tagliati cortissimi, ero convita che una volta erano molto più
lunghi, ma perché?
Appena mi guardò in faccia fui letteralmente
sopraffatta dai miei ricordi umani, erano così potenti che mi dovetti
aggrappare a Edward per non rischiare di cadere per terra, riguardavano tutti
quel ragazzo: ci conoscevamo da quando eravamo bambini ed eravamo amici, anche
se ultimamente lui aveva dimostrato un certo interesse particolare nei miei
confronti, che io però non contraccambiavo.
Ero stata a casa sua proprio la sera in cui
morirono i miei genitori.
Visto che sono riuscita a completare un nuovo cap!!!
Vi chiedo già scusa ma non mi sarà possibile aggiornare prima di
due settimane…perdono!!!
Intanto x tutte le appassionate di Edward e Bella auguro una
buona visione di New Moon…forza ragazze ormai mancano solo pochi giorni…pensate
che io ho già prenotato il biglietto!!!
Dovrò fare una scorta di fazzoletti prima di andare al cine…
Vi comunico che anche qui x il momento non succede nulla di
“interessante” ma il cap in qui succederà è già in fase di elaborazione…mi sa
che mi piacciono i problemi in questo periodo …si è vero sono un po' perfida…
Ora vi lascio al cap…
Ancora un ringraziamento a tutti quelli che continuano a
seguirmi e la mia angioletto 19 che è tornata a leggermi!!!
Pov Bella
Jacob,il
mio amico di tutta una vita,era lì che
mi guardava, non riuscivo a decifrare l’espressione del suo volto, cambiava
troppo velocemente: stupore, dolore, mancanza, rabbia.
<< Jacob >> sussurrai tenendo
stretta la mano di Edward.
<< Bella… >> era evidentemente sotto
shock << tu sei…ma come…COME HAI OSATO MALEDETTO SUCCHIASANGUE!!! IO TI
DISINTEGRO!!! >> urlò tremando e stringendo convulsamente i pugni.
<< Jacob calmati. >> dissi cercando
di calmarlo e facendo un passo avanti in modo da trovarmi tra lui e Edward,
mentre questi mi metteva le mani sulle spalle con un gesto che era sia
tranquillizzante cheprotettivo, nel
frattempo anche gli altri due lupi avevano fatto lo stesso mio movimento, a
quanto pareva anche loro volevano evitare lo scontro.
<< COME FACCIO!!! DIMMI COME POSSO
CALMARMI DOPO QUELLO CHE TI HA…>>
<< NON E’ STATO EDWARD!!!!! >> urlai
a mia vota bloccandolo totalmente.
Non solo era rimasto con la bocca aperta, ma
aveva anche improvvisamente smesso di tremare, e forse anche di respirare,
colto di sorpresa dalla mia reazione, non avevo mai alzato la voce in quel
modo.
Sembrava che il mondo intero si fosse
fermato,come se stesse aspettando una
qualche reazione da Jacob.
<< Jacob >> dissi rompendo il
silenzio che ci circondava ormai da qualche minuto.
<< Come sarebbe a dire che non è stato
lui? >>
Non sembrava neanche che fosse stato Jacob a
parlare, la sua voce era totalmente diversa rispetto a quella del mio amico di
sempre.
Edward accentuò la pressione sulle mie spalle
tentando di trasmettermi sicurezza.
<< Non l’avrei mai fatto. Sai che c’è un
patto tra noi. >> disse Edward con voce tranquilla e rassicurante,
cercando di celare un minuscola nota di amarezza.
“ Patto? ” Non riuscivo a capire
di cosa stesse parlando, ma ora non aveva nessuna importanza, dovevo far
calmare il mio amico.
Solo in quel momento mi ero resa conto di una
cosa: Edward mi aveva detto che c’erano dei licantropi vicino a noi e da quello
che avevo visto Jake doveva essere per forza uno di loro!
<< Ma…tu…sei un licantropo! >>
<< Non è questo il problema. >> mi
rispose con tono piatto.
<< Come no? Ma come è possibile? >>
mi stavo agitando quindi Edward mi strinse la mano calmandomi.
<< Io sono nato così >> rispose Jake
lanciando uno sguardo d’odio verso Edward << anche se sono venuto a
sapere del mio potere solo da poco, ma tu…tu ora sei una succhiasangue!
>>
Non sapevo cos’altro dire, d’altro canto non
avevo scelto io quella situazione, non avevo avuto nessuna possibilità di
scelta.
In quel momento arrivarono Carlisle, Alice e
Emmet.
<< Buonasera >>disse cortesemente
Carlisle rivolto a Jacob e ai suoi amici << vedo che avete conosciuto il
nuovo membro della nostra famiglia. >>
<< In realtà conoscevo Bella molto prima
che diventasse un… >>
<< Jacob >> un altro ragazzo, uno
della tribù dei Quilleute come Jake, si unì a noi.
<< Carlisle, da quello che vedo potrei
dedurre che avete rotto il patto, ma ho sentito ciò che Bella ha detto a Jake,
quindi ascolterò la tua spiegazione. >>
<< Te ne sono grato Sam. >> rispose
Carlislee poi raccontò di come Edward e Alice mi avevano trovato, non
accennando però alla visione che Alice aveva avuto, di come io non mi
ricordassi nulla di quello che mi era successo, che questo a volte poteva
capitare se la trasformazione avveniva dopo uno shock, di come mi avevano
accolto e spiegato ciò che ormai ero e le possibilità che potevo avere e di
come io avessi accettato il loro aiuto. Gli fui molto grata del mancato accenno
a me e Edward.
<< Se questo è tutto >> disse Sam
quando Carlilse terminò << il patto non è stato infranto e non c’è alcun
motivo perché questo debba accadere, quindi ognuno per la sua strada, ma
ricordatevi che noi vi controlleremo sempre. >>
Detto questo si girò andandosene portando Jacob
con sé, seguiti dagli altri due lupi.
Ero completamente bloccata.
Dopo qualche minuto mi accorsi che Edward mi
stava abbracciando e anche che Carlisle e gli altri se ne erano andati.
<< Bella >> la voce di Edward era
preoccupata.
<< Edward…ho avuto paura. >>
<< E’ normale che tu abbia avuto paura per
la tua, diciamo, vita. >>
<< No >> dissi scuotendo
violentemente la testa << non ho avuto paura per me, avevo paura di
perderti. Non potrei mai più vivere senza di te. >>
Oddio cosa avevo fatto!
Senza rendermene conto avevo fatto parlare il
cuore e avevo detto ciò di cui neanche io ero razionalmente a conoscenza.
Il viso di Edward si distese aprendosi nel
sorriso sghembo che ormai adoravo, non riuscivo a staccare gli occhi da lui, ma
se fossi stata ancora umana sarei decisamente arrossita.
<< Bella, so che magari ti sembrerà
prematuro, ma ti ho aspettato per così tanto tempo che quasi non mi sembra vero
che tu sia qui, quindi voglio dirtelo. ti
amo. Non voglio più vivere senza di te. Fino ad ora la mia vita è stata
vuota, tu hai reso la mia esistenza degna di essere vissuta. Quindi vuoi essere
la mia compagna e stare con me per sempre? >>
Ero pietrificata. Ero consapevole, solo fino a
qualche istante prima solo inconsciamente, dei miei sentimenti per Edward, ma
non mi sarei mai aspettata che anche lui provasse lo stesso per me.
<< Credo di aver… >>
Gli impedii di terminare la frase mettendogli
l’indice sulle labbra, mi avvicinai e lo baciai dolcemente cercando di
trasmettere in quel bacio tutto quello che provavo per lui.
<< Suppongo che dovrei prenderlo come un
si. >> disse Edward ridacchiando.
<< Si! >> dissi guardandolo negli
occhi colma di felicità.
Ricominciammo a baciarci e i nostri baci si
fecero più profondi e passionali, ma proprio mentre stavo per lasciarmi andare
sentii un profumo che mi fece bruciare la gola come se ci avessero messo dentro
un tizzone ardente.
<< Bella, sarà il caso di nutrirci non
credi? >> disse Edward con la voce roca.
mi spiace ma devo interrompere x un poco la storia causa il classico blocco dell scrittore...non preoccupatevi non finirà così, ma devo decidere come collegare quello che ho scritto al seguito che ho immaginato...
spero di riuscire a fare presto chiarezza...
un saluto a tutti
Prue Cullen
Si lo so sono sparita per dei mesi ma
posso dire che ora la storia ha ricominciato a muoversi in me... quindi penso
che esami permettendo dovrei riuscire a postare abbastanza velocemente.
Volevo ringraziare deola98 (x quel cap dovrai aspettare ancora un pochino...ma poco poco :D ti voglio bene) Crazyangel84 Ed4e e RenEsmee_Carlie_Cullen
per aver recensito l’ultimo capitolo che ho
pubblicato ormai troppi mesi fa (è meglio ke non li
vada a contare) e un ringraziamento anticipato a tutti quelli che leggeranno
questo cap...sarei molto contenta se lasciaste un
commentino...kiss
Pov Edward
La sinuosità dei suoi movimenti mi
faceva impazzire, sembrava una lince pronta all’attacco. Aveva già atterrato un
puma e un grizly e stava per seguirne un altro quando
la chiamai.
<< Bella >>
Fu come se non mi avesse sentito,
iniziò a correre e io la rincorsi, ma si bloccò praticamente subito girandosi
di colpo e facendomi scontrare contro di lei facendoci cadere entrambi.
La guardai sorpreso e intimorito, si
era lasciata andare agli istinti ed era una vampira neonata, non sapevo cosa
poteva succedere, quali sarebbero state le sue reazioni, in più dato che non
potevo leggerle la mente dovevo stare ancora più attento.
Mi guardò intensamente e poi scoppiò
a ridere come una bambina trascinando anche me .
<< Oh Edward >> disse
abbracciandomi. << Penso di non essere mai stata così felice! >>
Improvvisamente però il suo sguardo
si rabbuiò divenendo triste.
<< Bella.C’è qualcosa che non va? Sai che a me puoi
dire tutto. >>
Ero preoccupato. Mi aspettavo una
certa velocità nel cambiamento dei suoi stati d’animo, ma non poterle leggerle
nel pensiero e non poter quindi sapere la causa di questi suoi cambiamenti mi
faceva impazzire, ma lei non doveva capirlo, dovevo farla aprire con me, darle
i suoi tempi.
<< Non posso fare a meno di
pensare alla mia vita precedente. >> mi disse nascondendo il viso
nell’incavo della mia spalla. << Soprattutto se penso a quello che ha
detto Jake… >> la voce le tremò leggermente,
come se avesse avuto paura della mia reazione alle sue parole.
<< Bella…
>> dissi abbracciandola. Quel cane. L’avrei dovuto strozzare per come
l’aveva trattata, per quello che le aveva detto.
Sapevo come si sentiva: il suo amico
di una vita l’aveva fatta sentire come se non fosse più stata Bella, l’aveva
trattata come un mostro. Anche a me era successo.
<< Bella, amore, so cosa
provi. >> le dissi baciandole i capelli << Anche io dopo la
trasformazione ho incontrato qualcuno che faceva parte della mia vita da umano.
>>
<< Raccontami ti prego.
>> mi disse con occhi tristi, ma decisamente curiosi.
<< Sono nato a Chicago nel
1901, quando avevo 17 anni mi ammalai di spagnola, in ospedale conobbi Carlisle, era il mio dottore, ormai stavo morendo e mia
madre, che si trovava più o meno nelle mie stesse condizioni, non so per quale
motivo chiese a Carlisle di salvarmi, di farlo per la
sua anima. Quella notte mia madre, Elisabeth, morì e Carlisle
mi trasformò.
Io però non ero come te e quindi,
per un periodo, vivemmo in Alaska , in una zona disabitata e, per gli umani,
inospitale. Rimanemmo là per circa otto anni, durante i quali io ebbi anche un
periodo di ribellione contro Carlisle e le sue regole
e andai via, ma dopo un anno tornai e conobbi Esme,che nel frattempo era stata salvata da mio
padre e ne era diventata la compagna.
Iniziammo a sentirci una famiglia. Esme si prendeva cura di me come una madre fa con un
figlio,ma sentivo ormai fortissima la
mancanza dei miei cari e dopo quasi trent’anni ritornai a Chicago.
Scoprii che anche mio padre e mio
fratello Ephram erano morti, quindi cercai l’unica
persona che mi era rimasta, mia sorella Katherine. Non fu una cose semplice ma
dopo circa un anno ci riuscii.
Si era sposata ed era andata a
vivere a New York, per questo ci misi così tanto.
Non sapevo come fare per prepararla
ad una mia visita, così una sera mi presentai semplicemente alla sua porta
dicendo di essere un suo amico di Chicago che aveva urgente bisogno di parlare
con lei in privato, suo marito, una persona semplice, benestante e dal buon
cuore, acconsentì e mi fecero accomodare nell
biblioteca, qualche istante dopo arrivò Katherine, io le davo le spalle, ma
riconobbi immediatamente il suo profumo.
Stava facendo mille congetture su
chi potessi essere, ma non riusciva a capire, d’altronde i nostri parenti erano
tutti morti e i pochi amici che aveva a Chicago erano morti o dispersi in
guerra.
Morivo dalla voglia di dirle chi
ero, ma prima dovetti farle giurare due cose, pur sapendo quanto mia sorella
odiasse i giuramenti:prima di tutto avrebbe dovuto ascoltare tutto quello che
avevo da dire, quindi, ma si trattava più di un favore che di un giuramento,
non avrebbe dovuto urlare o farmi cacciare prima che io avessi terminato il mio
discorso, mentre per quanto mi riguardava io le giuravo che se ciò che avrebbe
sentito non le fosse andato bene sarei uscito da quella casa e dalla sua vita
per sempre.
Dovetti aspettare qualche minuto per
la sua decisione, ma alla fine giurò.
Molto lentamente mi voltai verso di
lei, avevo paura di spaventarla, appena vide il mio viso fece qualche passo
indietro accasciandosi quindi su una poltrona dietro di lei, fui tentato di
muovermi verso di lei per aiutarla ma mi fermò con un gesto della mano.
Le diedi qualche minuto per riprendersi,
quindi, dopo un suo cenno, mantenendo sempre la distanza iniziai a raccontarle
cosa mi era successo, ma nel momento stesso in cui pronunciai la parola “vampiro”
percepii il rifiuto della sua mente, ma mi fece comunque terminare. Quando smisi
di parlare si avvicinò per toccare il mio volto, ma appena sentì la mia pelle
gelida si allontanò e mi disse: “tu non sei mio fratello, lui era un bravo
ragazzo ed è morto. Tu sei solo un mostro.” >>
Guardai
Bella negli occhi, se avesse potuto avrebbe sicuramente pianto.
<<
E cos’hai fatto? >>mi chiese con voce tremante
<<
Cosa avrei potuto fare? Mi congedai e uscii da quella casa. Mia sorella non
poteva accettare la mia nova natura ed io non potevo imporle la mia presenza,
ma non scomparii del tutto: le scrissi una lettera all’anno fino alla sua
morte, informandomi su di lei e sulla sua famiglia ed aiutandola economicamente
nei momenti di bisogno. Smisi di scrivere come Edward quando lei morì, ma
tramite un notaio continuai a sostenere i suoi discendenti, e li sostengo
tuttora, anche se ormai nessuno di loro si ricorda più di me, ma sanno che c’è
qualche vecchio parente pronto ad aiutarli. >>
Salve a tutte. Avverto subito che non si tratta di un
vero e proprio capitolo ma è solo una piccola descrizione che avevo scritto
tempo fa sulla prima caccia di Bella. Quando ho pubblicato il capitolo ho
deciso di non inserirla, ma poi mi dispiaceva ala sua assenza quindi eccola qua…
Colgo l’occasione per ringraziare le 359 persone che
hanno letto il mio ultimo cap e Ed4e e
RenEsmee_Carlie_Cullen per i loro commenti
Tranquille ragazze il mio è un ritorno definitivo
Pov Bella
Edward mi disse
di chiudere gli occhi per individuare la mia preda e poi lasciare agire l’istinto.
Una volta
chiusi gli occhi era come se il mio corpo si stesse muovendo da solo. Riaprii gli
occhi, stavo correndo, solo il mio istinto mi guidava. Sentii che Edward mi
stava seguendo, ma la mia attenzione era concentrata sul mio scopo.
La mia preda
era un grosso cervo maschio, potevo quasi vedere il sangue scorrergli nelle
vene. Arrivavo da sottovento, quindi l’animale non poteva accorgersi della mia presenza
e del pericolo.
In meno di un
secondo lo atterrai e morsi il suo collo lacerando la spessa pelle e la carne.
Si lo so
sono imperdonabile...il mio ritardo ormai è così tanto che mi
sembrerebbe addirittura di prendervi in giro chiedendo scusa...però
posso dire che ho scritto tanto in questo periodo quindi ci sono un po di cap
pronti devono solo essere trascritti al pc...cercherò
di farlo nel minor tempo possibile.
Anche se è passato parecchio
tempo voglio ringraziare Lalayasha che ha lasciato un
suo commento su ogni cap, leggerli tutti insieme è
stato fantastico!!! Le mie (posso definirvi affezionate data la pazienza? )
Ed4e e RenEsme_Carlie_Cullen, Isabella v che con la sua ff
“solo per un week – end mi sta facendo uscire fuori di testa negli ultimi
mesi,Austen
95 e Yle 94 non ti so rispondere, o meglio prima o
poi si saprà , ma vorrei che foste voi a
scegliere fatemi delle proposte, poi, tra quelle che mi piaceranno di più le
metteremo ai voti !!! che ne dite??? Ha inizio il sondaggio “ CHI HA CREATO BELLA??? “(ps questo è anche un modo per voi lettrici silenziose
anche io sono come voi basta anche solo un nome ma entrate nella storia anche
voi!!! )
Pov Edward
Erano ormai un paio di settimane che Bella era entrata
a far parte della nostra famiglia, del mio mondo,della mia vita. La mia anima ecco che cos’è.
Non ci eravamo staccati neanche un attimo, ma non
avevamo avuto modo di rimanere molto tempo soli, quindi i nostri desideri
fisici erano rimasti insoddisfatti. Sì, nostri, perché nonostante mi fosse
precluso l’accesso ai suoi pensieri , avevo imparato a leggere il suo sguardo.
I suoi occhi, che in poco tempo avevano abbandonato la
loro colorazione cremisi per il miele più dorato, rispecchiavano la sua anima.
Ora guardandola capivo subito i suoi desideri e
spesso, soprattutto negli ultimi giorni, il suo sguardo mi trasmetteva un
desiderio profondo che si acuiva nei momenti in cui la sfioravo solamente.
Era un bisogno fisico il contatto con lei, mi bastava
sfiorale una mano e l’ansia che altrimenti attanagliava il mio cuore svaniva
lasciando posto alla voglia per la mia donna.
L’amore che provavo per lei era reale e ogni suo
singolo movimento mi risultava così eccitante da farmi quasi impazzire dalla
brama di lei, avveva risvegliato un lato di me che
non avrei neanche immaginato di possedere.
Nel momento stesso in cui eravamo tornati dalla sua
prima caccia avevo preso una decisione: il nostro atto d’amore non sarebbe
stato qualcosa fatto in fretta come puro appagamento dei nostri desideri,
volevo che fosse il più romantico possibile, di modo che l’avrebbe ricordato in
eterno, ma per questo avevo bisogno di tempo e quindi il nostro ardore per il
momento doveva rimanere insoddisfatto.
Oltre a noi quello che soffriva di più questa
situazione era Jasper, che in certi momenti non riusciva a stare nella stessa
stanza con Bella e me e doveva “sequestrare” Alice per interi pomeriggi.
Una sera, quando ormai era quasi tutto pronto, mentre
ci trovavamo tutti in salotto, Carlisle tornando da
lavoro disse: << Bella le vacanze sono finite da un poco e i miei figli
non possono più assentarsi da scuola, altrimenti darebbero troppo nell’occhio.
Tu te la senti di andare con loro? >>
Bella lo guardò intimorita.
<< Lo so cosa stai pensando, ma ti ho osservata
attentamente e secondo me non dovresti aver problemi a interagire con gli umani
fin da ora. >>
<< Siiiiiiiii!!!!!!!!!
>> quel folletto di nome Alice si buttò addosso a Bella improvvisamente
facendola cadere su di me.
<< Allora per prima cosa dobbiamo andare a
caccia, poi torniamo e… >>
Mia sorella aveva continuato a parlare ma Bella e io
non l’ascoltavamo, avevo letto il timore nei suoi occhi, ma anche io ero sicuro
che potesse farcela, lei poteva fare tutto.
<< Sono sicuro che andrà tutto benissimo, stai
tranquilla. >> le dissi sfiorando il suo naso con le mie labbra.
<< Bella!!! >> Alice, arrabbiata per il
nostro mancato interessamento alle sue parole, la richiamò all’ordine.
<< Non hai neanche sentito quello che ti ho
detto. Uff >>
<< Scusa Alice >> disse la mia donna
separando i nostri sguardi << dimmi pure. >>
<< Dai muoviti andiamo a cacciare che altrimenti
chiudono i negozi! >> disse quel folletto quasi trascinandola per un
braccio.
<< Negozi? >> disse Bella stupita <<
Non vorrai mica dire che dobbiamo fare … >>
<< Shopping!!! >> dissero in coro le
miesorelle e mentre i loro visi si
illuminavano di gioia su quello del mio angelocompariva un velo di disperazione che mi fece sorridere.
<< Edward ti prego salvami! >> disse
tornando verso di me e nascondendo il volto nell’incavo della mia spalla.
<< Mi dispiace ma da quello che vedo nella mente
di Alice sei condannata e con te tutti noi. >> le risposi abbracciandola.
<< Eh??? >> questa volta erano Jass e Emmet quelli stupiti.
Le loro donne si avvicinarono subito ai miei fratelli.
<< Non vorrete mica che portiamo tutti i pacchettini da sole… >> dissero con aria da bimbe << e poi
tutti quegli uomini che ci guarderanno … >> << Veniamo. >>
Non avevano neanche finito la loro scenetta che i
ragazzi avevano già accettato, avevano deciso al solo sentir pronunciare la
parola “ uomini “ e devo ammettere che anche io avevo intensificato leggermente
l’abbraccio in qui stringevo Bella a quella parola.
La gelosia è un’arma molto potente e le donne Cullen sanno bene come usarla.
Così dopo una rapida caccia eravamo tornati a casa per
prepararci.
Veder Bella cacciare mi faceva ribollire il sangue e
stavo ancora pensando ai suoi movimenti sinuosi mentre eravamo in macchina
diretti al più grande centro commerciale si tutto lo stato si Washington: l’ AlderwoodMall a LYnnwood.
Subito Bella aveva avuto paura per la sua vicinanza
con Seattle, ma in realtà nessuno la conosceva così bene da poterla riconoscere
ora, lei stessa, la prima volta che si era guardata alla specchio dopo la
trasformazione aveva stentato a riconoscersi.
<< Edward >>
La sua voce e una leggera stretta delle nostre mani
incrociate sul cambio mi riscosse dai miei pensieri.
<< Vorrei vedere dove è accaduto. >>
Non aveva bisogno di dire altro, le sarei stato
vicino.
<< Tutto quello che vuoi amore. >>
L’incidente. Me lo ricordavo bene. La visione di Alice
era stata anche più improvvisa del solito ed aveva sconvolto sia lei che me,
non l’avrei mai dimenticata.
La condussi nel luogo dov’era accaduto. Non c’erano
quasi più tracce dell’evento che aveva cambiato la vita del mio amore, solo dei
rami spezzati ed un lieve odore di benzina bruciata.
Bella si inginocchiò a terra, proprio dov’era stata
l’auto dei suoi genitori. Non avevo bisogno del mio potere né di quello di
Jasper per capire che il dolore la stava sommergendo, le sue spalle erano scosse
da singhiozzi sempre più forti, ai quali però non potevano corrispondere delle
lacrime con cui avrebbe potuto sfogare un po’ del suo dolore.
Feci l’unica cosa che potevo, l’abbracciai, non avevo
altro modo per consolare il mio angelo.
Dopo un tempo che mi parve infinito Bella sollevò il
viso, oltre al dolore nel suo sguardo però riuscii a vedere anche accettazione
e un briciolo di felicità.
<< Ora almeno sono in pace. Non credo che
avrebbero potuto capire la mia nuova condizione ed inoltre avrei rischiato di
far loro del male. >> disse in risposta la mio sguardo confuso.
L’abbracciai ancora più forte e depositai un casto
bacio sulle sue labbra.
Di
solito alle persone danno fastidio le lacrime, si ha quasi paura di piangere,
si ha timore di mostrarsi deboli.
Ricordo
mio padre al funerale di nonno Swan quando, dopo aver detto le parole più belle
con cui un figlio possa ricordare il proprio padre, era scoppiato in lacrime ed
io, pur non essendo particolarmente avvezza a gesti d’affetto plateali con lui,
non avevo potuto fare a meno di correre letteralmente da lui per consolarlo.
Non
mi era mai sembrato così fragile come in quel momento, ma così lui stava
sfogando il suo dolore, che aveva tenuto represso sia con me che con mia madre
durante la malattia di mio nonno.
Come
avrei voluto che io potermi sfogare nel pianto, ma l’unica cosa che potevo fare
era essere scossa dai singhiozzi con Edward chemi abbracciava cercando di consolarmi.
Quando
riuscii a calmarmi capii che in realtà era meglio così e lo dissi a Edward che
mi strinse maggiormente a se e mi diede un casto bacio.
Rimanemmo
in quella posizione ancora per un poco.
Quando
ci staccammo la mia mente si era concentrata su una domanda: chi era stato? Chi
era che mi aveva resa quella che ero?
Edwardsi accorse del mio cambiamento e mi chiese a
cosa stessi pensando.
<<
Stavo pensando che è meglio andare. >> gli mentii << Nonvoglio affrontare la furia di Alice. >>
Non
mi piaceva mentirgli,ma al momento non
ero in grado di aprire totalmente i miei pensieri e dopo aver depositato un
altro bacio sulle mia labbra tornammo alla macchina.
In
poco tempo arrivammo all’Alderwood Mall. Quel luogo mi terrorizzava, non ero
mai stata un’amante dello shopping, anche perché la maggior parte delle cose
che mi piacevano non erano mai state alla mia portata.
Appena
scesi dall’auto ci ritrovammo con il resto dei Cullen.
<<
Finalmente siete arrivati! Iniziavo a pensare che avevate trovato un passatempo
migliore! >> subito dopo aver detto la sua battuta Emmet si prese uno
scappellotto da Rose.
Se
avessi potuto ora sarei stata viola per la vergogna, ma anche se non poteva
accadere, nascosi comunque il viso nell’abbraccio di Edward e sentii dal suo
petto un lieve ringhio di avvertimento per suo fratello, che però mi provocò
una scarica d’eccitazione lungo la spina dorsale così forte che Jasper dovette
usare un po’ del suo potere su di me.
Erano
passate un paio di settimane dalla mia prima caccia e da allora non eravamo più
riuscitia rimanere soli a lungo e
quindi il nostro desiderio era ancora lì, insoddisfatto.
Anche
se c’erano momenti in cui credevo di impazzire avevo ormai capito che Edward
aveva qualcosa in mente, ero veramente curiosa, ma non volevo neanche
affrettare i tempi.
<<
Ok piccioncini. Adesso basta. >>
Con
il suo solito sorriso Alice mi trascinò via dalle braccia del mio vampiro
preferito e con l’aiuto di Rose mi fecero entrare nel primo negozio.
Per
quelle due fare shopping con mevoleva
dire farmi entrare in un camerino dove dovevo aspettare e provare i vestiti
mano a mano che li portavano, mentre loro correvano alla loro ricerca ad
andatura più o meno umana.
All’incirca
al ventesimo negozio mi incantai davanti ad una vetrina,al centro in bella mostra c’era un vestito
blu senza spalline, che arrivava poco sopra il ginocchio.
Non
volevo che Edward lo vedesse subito, così decisi che sarei passata in quel
negozio in un secondo momento, al riparo da sguardi indiscreti.
Mi
lasciai trascinare in almeno altri quaranta negozi. Fortunatamente Edward non
poteva leggere nel mio pensiero, continuavo a pensare a quel vestito e mi sarei
vergognata da morire.
<<
Ora ragazzi non è più il caso che veniate con noi. >> disse Rosalie ai
nostri uomini anche se ormai era alquanto difficile riconoscerli al di sotto
dei nostri acquisti.
<<
Ma veramente >> Edward provò a protestare.
<<
Dai piccolo Eddy… Lo sappiamo che vorresti stare sempre con Bella! >>
disse Alice ridacchiando.
<<
Beh … forse ci potrebbe servire … sai stiamo andando da Chantelle. >> gli
disse Rose con un sorrisino sulle lebbra.
Penso
che se avessimo potuto entrambi saremmo sprofondati dall’imbarazzo.
Così
venimmo separati e mentre le ragazze continuavano a ridacchiare abbastanza
sommessamente, i ragazzi, appena noi ci fummo distanziate un poco, scoppiarono
a ridere dando delle pacche sulla schiena di Edward. Ero ancora più
imbarazzata.
<<
Bella non ti preoccupare… >> mi disse Alice << ho visto cosa vuoi e
ti darò una mano. >>
Subito
mi aprii in un largo sorriso.
Così
mentre Alice sparì velocemente, Rose mi aiutò a scegliere un po’ di intimo, io
cercai di moderare i pizzi e le trasparenze, ma appena Alice tornò la mia voce
a riguardo si ridusse al colore e a volte neanche a quello.
Se
fossi stata umana il mio viso avrebbe attraversato tutte le tonalità del rosso,
ma dovevo ammettere che quei completino, anche se rispetto ai miei standard
erano decisamente provocanti, erano stupendi.
Dopo
circa un’ora tornammo dai ragazzi, io e Edward eravamo così imbarazzati che non
riuscivamo neanche a guardarci, quando Alice, come per caso, mi spinse verso di
lui, che mi accolse quasi come se non stesse aspettando altro ed io appena mi
ritrovai tra le sue braccia mi sentii di nuovo bene.
Lo
amavo immensamente e bastava un semplice abbraccio per emozionarmi.
<<
Dai ragazzi andiamo a casa. >> disse Alice << E’ meglio che Bella
vada di nuovo a caccia prima di domani. >>
<<
Così ti sentirai più tranquilla. >> mi sussurrò Edward all’orecchio.
<<
E poi abbiamo pochissimo tempo per preparala! >> disse saltellando Alice.