Le cronache di Enoch Vol.1

di Sayman
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 
 

Salve a tutti mortali! Benvenuti nelle cronache di Enoch. Sono Enoch, il Guardiano dell'Omniverso. In queste cronache vi racconterò della mia caduta e di tutte le avventure che ne sono scaturite. Vedrete le avventure di me, di me e di me, capirete poi il perché di tutti questi me.

Questa storia iniziò all'interno di un diner americano che si trovava su un deserto di un pianeta giallo formaggio. Infatti, questo mondo si chiamava proprio Formaggio 14. I formaggiani sono una razza piuttosto allegra e pacifica, un po' strana, ma chi non lo è?

Il dinner non era veramente un dinner, ma una nave spazio temporale consciuta come TARDIS appartenente ad una simpatica e affasciante signorina di nome Clara Oswald. Clara era una delle compagne più famose del Signore del Tempo conosciuto come il Dottore, ma dopo che i due si erano salutati, la ragazza si era fatta un nome proprio.

Purtroppo, la povera Clara era tesa e preoccupata. Aveva viaggiato in lungo e in largo per tutto lo spazio e per tutto il tempo per molti e molti anni, quindi erano poche le cose che non aveva visto o che la spaventavano. Tuttavia, in quel momento non riusciva a scrollarsi di dosso quel senso di disagio. C'era qualcosa nell'aria, qualcosa di grosso, di terribile forse. Il suo istinto l'avvertiva che stava accadendo qualcosa, ma non stava accadendo nulla. I vari clienti alieni andavano e venivano e non combinavano nulla di strano.

In quel momento una voce richiamò la sua attenzione, la voce proveniva da una rossa di mezza età dall'aria peperina. Clara conosceva quella donna, lei era Donna Noble, una compagna del Dottore, più precisamente del Decimo Dottore, una versione che Clara aveva incontrato un paio di volte, ma che le piaceva. La ragazza bloccata nel tempo conosceva bene la storia di Donna, soprattutto il suo tragico finale. Il Dottore era stato costretto a toglierle i ricordi per via di un problema che riguardava Davros, i Dalek, pianeti nel cielo e blah blah blah... voi mortali avete una mente delicata e ora non mi va di divagare troppo. Donna era una delle compagne del Dottore, punto. Ovviamente anche Clara conosceva la sua storia e sapeva bene che sei lei era lì allora anche il Dottore, più precisamente nella sua decima incarnazione, non doveva essere lontano.

Infatti poco più in là, un sorridente Dottore saltellava sul posto mentre aspettava che il cliente prima di lui prendesse la sua bevanda. Dieci era proprio come Clara lo ricordava: un bell'uomo con i capelli castani ribelli e un vestito gessato blu coperto da un lungo cappotto marrone. Ovviamente la sua caratteristica più distintiva erano le converse rosse che stonavano con il resto del suo Look.

Clara lo guardò con nostalgia e con malinconia, non poteva negare che gli era mancato, era bello viaggiare con lui. Per tutti i suoi difetti era un buon uomo, purtroppo però quell'uomo era il suo passato e già il solo fatto che lui si trovava nel suo dinner era un bel problema temporale.

<< Mi piacerebbe provare questo panino... e come bibita... che cos'è la Cascata Frizzante Gialla? >> le chiese Donna interrompendo i suoi pensieri.

<< E' una bibita frizzante che viene dal pianeta Crespalion, viene prodotta all'interno di una larva gigante >> le spiegò lei.

<< Ew... non credo che sia per gli umani, allora la Coca-Cola va bene >> disse disgustata Donna.

In quel momento il Dottore si avvicinò a loro con la sua bibita e si sedette davanti a Donna, poi guardò Clara:

<< Mi piace il tuo Diner! >> le disse con il suo solito sorriso. Poi, tornarò serio << c'è una cosa che non mi convince. Sulla Terra adesso c'è l'impero Romano, quindi sei una viaggiatrice del tempo, ma sembra che sia proprio il tuo diner a viaggiare nel tempo, questo posto sembra quasi un... nah! Il mio TARDIS è l'ultimo, non ce ne sono altri >> concluse mesto lui.

Questa versione del Dottore era reduce della terribile Guerra del Tempo, una guerra che lo aveva segnato nel profondo. Alla fine del conflitto, infatti, era rimasto l'ultimo della sua specie. Ovviamente, miei cari mortali, questa guerra si concluse con una nota più positiva, ma il povero alieno non lo sapeva ancora. Era convinto di aver spazzato via la sua gente, compiendo un genocidio.

Ora... a me i Signori del Tempo fanno cagare, sono solo degli alieni arroganti e boriosi, però posso capire il dolore del Dottore, forse... ok, forse no, ma dettagli.

<< Spoiler >> gli disse Clara con un sorriso e il Dottore non poté fare a meno di pensare all'enigmatica professoressa River Song, che usava fin troppo spesso questa parola. Sia Clara che Donna ridacchiarono leggermente, sapendo a chi stava pensando il loro amico.

In quel momento una luce sempre più brillante si avvicinò sempre di più, per poi schiantarsi contro il tardis.

La macchina del tempo si azionò per poi tremare tutta e spegnersi d'improvviso. Clara si guardò intorno scioccata, tesa e preoccpuata. Dieci era intento a soccorrere Donna che aveva battuto una testata sul tavolino.

La ragazza impossibile notò che i clienti erano spariti nel nulla, forse erano stati lasciati indietro dal diner alieno. Poi notò che per terra vi era un uomo di mezza età, con i capelli castani tirati all'indietro e un abito elegante color crema. Il damerino stava letteralmente emettendo del fumo dal suo corpo, una cosa di per se poco normale.

<< Enoch? >> Il Dottore ovviamente mi aveva riconosciuto. Io e lui ormai siamo amici da davvero diverso tempo. Il Signore del Tempo provò ad alzarmi, ma non appena mi toccò si ustionò le mani. Intanto la bella e intraprendente Clara era andata a prendere un kit medico futuristico per curare la ferita della povera Donna e le ustioni del Pretty Boy. Il Kit non era una scatola piena di nanogeni, che guarirono in pochi secondi entrambi.

<< Chi è questo damerino color panna? >> chiese Donna mentre mi indicava.

<< Enoch >> le ripose serio il suo amico.

<< Chi? >>

<< Solo Enoch, aiutatemi a metterlo su quel divano, state attente a non ustionarvi... servono dei guantoni da cucina >> Il Dottore era stato un po' brusco con le due, ma non lo si poteva davvero biasimare. In primis sapeva che se io ero lì i guai sarebbero arrivati molto presto e secondo aveva sentito il rumore che aveva fatto il dinner di Clara quando si era smaterializzato. Era il suono di un TARDIS, una cosa di per se impossibile. Il Dottore avrebbe indagato.

Con l'aiuto dei guantoni mi misero su un divano arancione, un colore che onestamente non mi dona per niente. Io sto bene con il bianco, il nero e l'azzuro cielo, non con l'arancione! Sono un Eone, un essere primoridale, non un'arancia! Anche se... una volta mi ero finto un'albero di arance per spiare... lasciamo stare che è meglio.

Intanto, altrove nel multiverso, in un altro TARDIS, la nona versione del Guardiano guardava preoccupata il suo desktop. Non aveva mai visto un'anomalia del genere, nemmeno durante la guerra del multiverso. Il Guardiano, anche lui un mio vecchio amico. Anzi no, non siamo amici, al massimo siamo solo conoscenti. Questo Signore del Tempo da strapazzo mi ha rubato il titolo. Io sono Enoch, il Guardiano dell'Omniverso, e in molti mi chiamano semplicemente Guardiano. O meglio, lo facevano prima che questo bimbetto da due cuori mi rubasse il titolo! Sto divagando? Forse, ma sono indignato.

Comunque, la nona versione del Guardiano era una bellissima donna dai lunghi capelli neri e gli occhi di un azzurro glaciale. Indossava degli abiti vittoriani completamente neri, tanto da farla sembrare una tata gotica. Accanto a lei vi erano i suoi tre compagni di viaggio, tre ragazzi che avevano sofferto molto, o almeno due di loro. Mercoledì Addams era solo Mercoledì Addams: era difficile capire cosa le passasse per la testa, anche per uno come me che vede e sa tutto. Gli altri due erano Hope Mikaelson e Mark Grayson, conosciuto anche come Invincible. Hope sembrava seriamente preoccupata, mentre Mercoledì era impassibile e pensierosa.

<< Sono solo io che non ci sta capendo niente? >> Chiese un ironico Mark.

<< Nessuno sa cosa sta accadendo >> gli rispose severamente Hope.

<< il continuom spazio temporale del multiverso è stato... Come dite voi giovani? Fottuto >> spiegò loro l'aliena.

<< Cosa è successo esattamente? >> chiese Mercoledì sempre con il suo tono apatico.

<< E' questo il problema, non lo so, il TARDIS non lo riesce a capire >> mentì spudoratamente la donna vittoriana. Lei sapeva benissimo che cosa aveva causato quell'anomalia o almeno lo sospettava. Essendo una viaggiatrice del tempo e del multiverso, vi erano ben poche cose che non le erano note << in questo mondo l'anomalia è piuttosto forte, andiamo ad indagare >> disse lei indicando il monitor. 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 


Il Guardiano si avviò verso la porta, ma non appena uscì, si trovò una canna di un fucile puntato in faccia. "Tipico", pensò lei.

<< Se fossi in te, strega, rimarrei nel tuo cilindro! >> La minacciò colui che impugnava l'arma.

<< Bobby? >> Il Guardiano ovviamente riconobbe subito quell'uomo. Bobby Singer era una leggenda nel suo settore. Il suo aspetto da uomo anziano, barbuto e un po' sovrappeso nascondeva un vero serial killer di esseri sovrannaturali. Certo che, con quel cappellino e con quella cannottiera, sembrava più un camionista ubriacone che un Van Helsing moderno.

<< Mi conosci? >> le chiese lui.

<< Solo per fama >> gli rispose lei.

<< Quindi sei venuta qui per uccidermi? Che c'è? Ho ucciso la tua congrega di streghe e ora vuoi vendicarti? >>

<< Non ho tempo per questo, Mark saresti così gentile da disarmare quest'uomo? >> chiese lei e Mark con la super velocità rubò Il fucile al cacciatore.

<< Stronzo!! >> gli imprecò contro il camionista.

<< Parliamo >> disse la Signora del Tempo con un sorriso.

Bobby sbuffò e si scansò per far uscire  gli altri da quello strano cilindro argentato.

<< Vedi di non usarlo più eh? >> gli disse Mark, mentre gli ridava il fucile.

<< So che sei sempre informato su tutto, quindi ti chiedo, è successo qualcosa di strano? Più strano del solito intendo >> chiese la Signora del tempo e il cacciatore annuì.

Con fare calmo Il Guardiano si avviò verso la casa del cacciatore, ovviamente senza chiedere il permesso, ma prima si girò verso Hope. << Hope cara, stai attenta, questo posto non è adatto per quelli come te >>.

Per chi non lo sapesse Hope Mikaelson era una tribrida, parte vampiro, parte lupo mannaro e parte strega. In altre parole, lei era ciò che Bobby cacciava e entrare nella tana del lupo non è mai una cosa saggia. Anche se in questo caso il lupo era Hope, perché è una mannara... vabbè dettagli.

Intanto Mark si stava guardando intorno osservando meglio il luogo dove si trovavano. La baracca di Bobby, perché non chiamerò mai quell'ammasso di travi e legno casa, si trovava al centro di una grande discarica di auto e altri veicoli in generale. Infatti tutti intorno a loro vi erano carcasse di macchine, camion, autobus ecc..

I quattro entrarono in casa di Bobby e il cacciatore, dopo aver posato il suo fucile sopra ad uno dei tanti tavolini ricolmi di libri dell'occulto, fogli e altre robe strane, osservò meglio i suoi ospiti:
La bellissima donna vittoriana sembrava il loro leader e a quanto pare era anche la proprietaria di quello strano cilindro che si trovava nella sua rimessa. La bella ragazza dai capelli rossi sembrava una ragazza qualsiasi. Con la sua maglia grigia e i suoi jeans blu poteva sembrare benissimo una normale studentessa, peccato che Bobby non era nato ieri e ne sapeva una più del diavolo. La giovane rossa era palesemente una strega. Accanto a lei vi era un'altra giovane donna. Aveva la pelle pallida come un cadavere e un rossetto nero. Era la classica ragazza got, con vestiti d'epoca neri e sguardo sempre triste. Infine il giovane che gli aveva soffiato il fucile da sotto il naso, anche lui era strano, ma a differenza delle sue amiche, lui emanava un'aria di fiducia, anche se si vedeva che era triste per qualche motivo.

Il Guardiano vide che nel tabellone del cacciatore c'era una notizia in primo piano e sospirò: << Clara...>>. Allo sguardo confuso degli altri lei spiegò:

<< Quel dinner fantasma altri non è che il TARDIS di Clara Oswald, è una mia amica che viaggia nel tempo e nello spazio >>

<< E' della tua specie? >> le chiese curioso Mark.

<< No, è umana >>

<< Questa qui è l'unica anomalia che ho riscontrato, le altre sono le solite cose, anche se aumentate. Ci sono piu morti che ritornano >> disse Bobby.

<< Le barriere tra i mondi sono più deboli. Anche quelle tra la vita e la morte, è peggio di quanto pensassi >> disse il Guardiano, che ovviamente vi ripeto, aveva già capito cosa stava succedendo.

<< Quanto è grave esattamente? >> chiese Hope e lo sguardo preoccupato della sua amica gli bastò come risposta.

<< Andiamo da Clara e vediamo cosa succede allora >> propose la tata gotica.

<< Non c'è un modo per arginare gli effetti? Un incantesimo? Una tecnologia? >> chiese Mark.

<< Prima dobbiamo capire che cosa ha causato tutto questo delirio e solo dopo possiamo pensare ad una soluzione >> mentì la tata in nero, per poi correre verso il suo TARDIS e gli altri la seguirono, anche Bobby. Quando il cacciatore entrò dentro e vide la differenza di dimensioni disse:

<< Meh, ho visto cose più strane >>. Doveva ammettere che il cilindro all'interno era un bel posto, sembrava un salotto vittoriano, provvisto di librerie, poltrone e via dicendo. Ovviamente vi era anche la console... sentite mortali, ormai sapete che cosa è un TARDIS e come è fatto, altrimenti andate ad informarvi nelle varie wiki di Doctor Who. Che cosa dite? Abitate in un mondo preindustriale dove la tecnologia non esiste? Beh, non è un mio problema.

Il Guardiano provò a far partire il TARDIS, ma non ci riuscì. << Come temevo... ci sono troppe interferenze dimensionali, se partiamo ora potremmo finire chissà dove nel multiverso >> poi indicò Mark << ci porterai tu in volo >>

Il ragazzo annuì con un sorriso e una volta fuori sollevò il cilindro e volò via da li.

 


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 

Immaginate il più orribile dei risvegli: svegliarsi in trappola, soffocando e sentendo le proprie membra bruciare e rivoltarsi. Centuplicate questa sensazione e avrete un'idea di cosa avevo provato. Mi ero subito dimenato come un ossesso, forse sbavando. Sentivo delle persone che cercavano di aiutarmi e gridavano allarmati, ma non riuscivano a calmarmi.

Mettendo da parte la mia agonia, perché davvero, non voglio davvero ricordarla, facciamo un passo indietro per capire come sono finito in quello stato pietoso.


Mi trovavo nel Nexus, il centro dell'omniverso e casa mia, come sempre stavo osservando voi mortali svolgere le vostre vite e controllavo se tutto era in regola. Colui che osservavo un po' più di tutti era Alan, per vedere se pasticciava ancora con il destino dei vari mondi. 

Il Soleano è il mio migliore amico, praticamente un fratello, ma ha la brutta abitudine di impicciarsi nei destini dei mondi solo perché lui è un vero eroe. Alan... semmai leggerai questo libro, vai a cagare XD.

Comunque, dopo aver osservato una famiglia di angurie senzienti andare in vacanza a Forte Melone, mi sentii spezzare. Il dolore ve lo lascio immaginare, ma per me, un Eone, un essere onnipotente che non sapeva che cosa era il dolore fisico o almeno che non lo provava più dai tempi della guerra contro i suoi fratelli, fu un'agonia molto peggiore. Per un umano, direi che la sensazione più simile era quella di venire legato a quattro cavalli, che, incitati in direzioni opposte, provocavano lo smembramento della vittima. Insomma, una cosa ben poco piacevole.

Dopo di che precipitai nel vuoto per quelli che mi parvero anni, dopo di che una serie velocissima di immagini mi invase la mente: prima vidi un uomo di mezza età con i capelli brizzolati e una benda su un occhio viaggiare nel tempo per cambiare la storia del suo multiverso. Costui era Samarium. Dopo di che, i New Avengers, formati da lo Stregone Supremo Merlino, Impossibile Machine, Percy Jackson, Kara Danvers, Supergirl, Wolverine, Deku e Alec, lottare contro il Re Nero. Un TARDIS a forma di cilindro grigio che viaggiava attraverso il Dimensional Vortex. Il vampiro originale Klaus Mikaelson che salvava Connor, il figlio di Angel, il vampiro con un'anima. Fire che, con sua madre Anya, guardava in tv le vicende di vari mondi, in particolare quello dove Jason Grace era diventato la divinità del caos. Un ragazzo molto simile ad Alan che si risvegliava nella famosa Over Alphabet. Due coccodrilli antropomorfi azzurri che si riempivano di mazzate a Tokyo. La piccola Katy Pond che cenava con la sua famiglia. Il Soul Paladin che osservava con orrore le orde di demoni che uscivano dal cielo. Una versione della coppia Superflash che viveva con una famiglia in un sistema solare con cinquantatre terre. Il famoso Hiro Tennyson che si trasformava in Cristallo Cremisi pronto ad affrontare una nuova minaccia. Lord Vishnu che spiegava la verità del cosmo a Thor. Due belle ragazze, Heather Stark e Aveline Dawson, che lottavano insieme agli Avengers e molte altre storie a cui avevo assistito, sia nel passato che nel futuro. Sono un essere atemporale e posso fare questo e altro.

Se vi interessa dove trovarle, beh, ovunque! In dei podcast, in dei film animati o serie animate, in altri libri e infine, se siete di quel mondo dove tutti gli altri universi sono delle fanfiction, potete trovare queste storie nei profili degli autori: Sayman, Ema_Forte, Nick Nibbio, Giacomo Savastano, oh_my_Darvill, Son_Goku97, th3vflxsh, RickyKingOfStories, Aragorn II Elessar e ElisabethPrime.

Ora, torniamo alla storia, ok? Sul serio, sto divagando un po' troppo spesso in queste benedette cronache.
 

La caduta finì quando mi schiantai contro qualcosa di duro, molto probabilmente il terreno. Svenni e il resto lo sapete. Dopo un sonoro schiaffone mi risvegliai e guardai chi mi aveva colpito. Perché sì, un sonoro schiaffone ti cura anche dal panico e dallo sbavamento, o almeno con me aveva funzionato.

<< Donnona! Perché mi hai colpito? >> Chiesi irritato a Donna che mi guardò con aria furente.

<< Ohi uomo fumante! Chi sarebbe la donnona? >> Mi sbraitò contro lei, pronta per tirarmi un altro dei suoi ceffoni.

<< Perché mi avete intrappolato? >> Gli chiesi, forse sembrando anche un po' delirante. << Sto soffocando! Che cosa è tutto questo? È una sensazione di grande malessere... >>

<< Dolore? >> mi chiese Clara.

<< Si! Esatto! È Orribile! Inoltre... io non dovrei provare dolore! Perché sto provando dolore? >> Chiesi con fare quasi isterico, quasi... ma provate a capirmi, o quanto meno non giudicate.

<< Perché sei diventato umano, o quanto meno mortale >> mi spiegò il Dottore, mentre mi analizzava con il suo cacciavite sonico. << Se devo provare ad indovinare ti senti intrappolato perché ora hai un vero e proprio corpo fisico, non proprio umano, rilevo ancora alcune energie, ma decisamente non più divino >>.

<< Cosa?! >> urlai << sono diventato un primate? Ma che schifo! >>

<< Non ho detto che sei diventato umano, anche io somiglio agli umani, ma non sono uno di loro >> mi spiegò il Dottore.

<< Sei un primate che cambia faccia quando muore, nulla di più >> lo offesi e lui ci rimase un po' male. Il Dottore adora gli umani, ma ogni tanto ama vantarsi con loro della sua "superiorità" di Time Lord. Con me questo stupido giochetto non funziona, sono un Eone, nulla mi è superiore, beh, eccetto "papà".


<< E tu sei un damerino che sta fumando come una stufetta, quindi non puoi davvero giudicare! >> Mi offese di riamando il Signore del Tempo.

<< Ah si? E tu sei.. >>

<< Ora basta! >> Ci urlò contro Donna << siete dei due bambini dell'asilo o cosa?! Fate i seri! >>

Clara ridacchiò un po' quando vide i due "vecchi" signori fare il broncio come due bambini dopo la sgridata di Donna, poi mi chiese:

<< Enoch, come mai sei in queste condizioni? Sembri quasi come un angelo caduto >> mi chiese Clara e io feci una faccia al dir poco disgustata.

<< Angelo?! Gli angeli sono dei bambini arroganti e piumati che si pensano superiori a tutto e tutti! Ragazza io sono un Eone, non dimenticarlo >> le dissi con aria altezzosa. 

<< Come vuoi >> sbuffò irritata lei << hai capito cosa intendo dire, non fare il difficile per favore >>.

<< Beh, allora suppongo di si... >> dissi mesto io e lei annuì.

In quel momento, da fuori si sentì un rumore di macchina e dopo pochi secondi tre persone entrarono dentro. Due di loro erano due bei ragazzi che somigliavano a dei boscaioli, dato che indossavano una camicia di flanella e dei jeans. Il terzo, invece, sembrava il fratello perduto del Dottore: entrambi avevano i capelli castani e indossavano uno spolverino marrone, una cravatta e una camicia bianca. Questi tre erano i cacciatori Sam e Dean Winchester e l'angelo Castiel. Quest'ultimo si avvicinò a me con uno sguardo tra l'ammirato e il curioso, ma anche molto stordito.

<< Quindi è vero... siete reale >> disse lui.

<< Si, tu saresti? >>

<< Mi scusi, io sono Castiel è un piacere fare la vostra conoscenza Lord Kósmos >> disse lui con un inchino.

<< Lord chi? Che razza di nome è? Sembra quello di un personaggio trash di un videogioco anni '90 >> disse la sua Dean, per poi fare l'occhiolino a Clara che sbuffò.

<< Dean, non hai nemmeno la minima idea con chi stai parlando, porta un po' più di rispetto! >> Lo ammonì l'angelo buono.

<< Tranquillo, non mi sono offeso >> dissi io, avvicinandomi ai due << Dave e Stan Westmister giusto? E' un piacere fare la vostra conoscenza >>.

<< Dave e Stan >> disse una voce sarcastica dietro di loro << meglio di Timon e Pumba, si, ho deciso che vi chiamerò così da ora in poi >>.

<< Crowley! Figlio di puttana! Che ci fai qui? >> Gli chiese furioso Dean, mentre lui e il fratello mentre gli puntavano le pistole contro. 

<< Oh, no no no! >> il Dottore si parò davanti ai due << non si usano armi con me nei paraggi, non se mi volete come nemico >>.

<< Chi cazzo dovresti essere scusa?! Il fratello rompi palle di Castiel? Se non ti sposti entro tre secondi sparo ad entrambi! >> Lo minacciò il cacciatore.

Il Dottore stava per ribattere, ma Clara si mise in mezzo. << Nessuno fa fuori nessuno nel mio TARDIS! Ora.. dobbiamo capire come mai Enoch è caduto >>.

<< Che cosa hai detto? >> Le domandò stordito il Dottore, aveva davvero detto TARDIS?

<< Enoch? Come il profeta? >> Chiese curioso Sam << Non si chiama Kósmos? >>

<< Io ho molto nomi e molte identità >> spiegai io << Ma ora come ora non ci importa, la mia caduta deve aver fatto scalpore se un angelo e il Re Dell'Inferno in persona sono venuti >> dissi io osservando Castiel e Crowley.

<< Hai frantumato l'omniverso >> disse una bella volce femminile << è normale che loro due siano qui, non credi vecchio amico? >>

Tutti osservarono il Guardiano entrare con eleganza, seguita dei suoi compagni e Bobby che salutò i due fratelli cacciatori e pseudo figli.

<< Guardiano! >> Le urlò contro dieci andandola ad abbracciare con quasi le lacrime agli occhi. << Sei sopravvissuta alla  Guerra del Tempo! >>

<< La che? >> mentì spudoratamente lei e dieci abbassò la testa quasi sconfitto.

<< Spoiler... scusa.. >>. Ovviamente sia Clara che Enoch sapevano che questa versione del Guardiano era subito dopo la guerra, ma non potevano distruggere la linea temporale del Dottore. 

<< Guardiano, posso chiederti un favore? Una mia amica, Rose Tayler, è rimasta intrappolata in un altro universo e... potresti andare a recuperarla? Lo farei io, ma sai che non posso viaggiare nel multiverso come fai tu >> le chiese con fare quasi disperato il Dottore. 

<< Rose sta bene dove si trova >> risposi secco << aiutarla cambierebbe la storia, inoltre quella ragazzina mi sta beatamente sui coglioni. Abbiamo delle cose più importanti di cui preo... >> in quel momento fui interrotto da una specie di allarme proveniente dalla porta in fondo al diner. << E ora che c'è?! >> Urlai frustrato. 

 


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
 
 

Prima di continuare con la trama principale, devo necessariamente parlarvi delle mie origini e di come funziona l'omniverso. Inizialmente volevo farlo un po' più in la, sapete no? Per il mistero, ma mi sono reso conto che prima apprendete queste informazioni meglio è, soprattutto per la mia sanità mentale.

In principio, c'era solo l'Infinità Nera, o il Nulla, se preferite. Era una tipa piuttosto irritabile. Poi, come per magia, una luce apparve a illuminare ogni cosa. Questa potente luce era la creazione allo stato più puro, o, se vogliamo essere più filosofici o teologici, era Dio. O meglio... se per Dio intendete il padre degli angeli, di Cristo e via dicendo, allora non potreste essere più lontani dalla verità. Sto parlando di Dio nello stato più primordiale, unico e infinito.

Il Primario, essendo la manifestazione senziente della creazione stessa, sentì il bisogno di creare. I primi esseri che creò, li fece simili a lui e vennero conosciuti in futuro con centinaia di migliaia di nomi, ma il nome più comune era ed è tuttora Eoni. Sì, io sono uno di loro.

Come potete ben immaginare, l'esistenza all'inizio era piuttosto noiosa. C'eravamo solo noi Eoni, a fluttuare nel nulla. Poi, un giorno, apparve il primo universo e da esso nacquero sia le prime divinità, che le prime forme di vita mortali. Ricordo come se fosse ieri la prima volta che sono entrato in contatto con la materia. Era così... solida! Per non parlare delle prime partite di palla a volo con i miei "fratelli", utilizzando le supernove.

Con il tempo, l'esistenza si era moltiplicata nel tempo e nello spazio in misura infinita, o quasi. Era ben lontana dalla grande vastità dell'omniverso odierno. Era solo un "piccolo" multiverso, conosciuto come Multiverse Prime o Primo Firmamento.

Gli Eoni osservarono la creazione dall'esterno, come un bambino che guardava un formicaio nella sua cameretta. La maggior parte di loro vedeva i mortali come insetti, se non addirittura come batteri. Anche la loro relazione con le divinità minori non era poi così migliore.

Due di loro, però, erano affascinati dal multiverso e da tutti i popoli che lo abitavano. Solo che mostravano il loro apprezzamento in due modi totalmente opposti:

Kósmos adorava stare in mezzo ai mortali, parlare con loro e ascoltare le loro storie. Con un aspetto più o meno mortale, viaggiava tra i vari mondi, dispensando conoscenza e acquisendone molta altra. Nel corso dei millenni, ebbe molti nomi. Dagli Arcangeli era chiamato Metatron, dagli Indù era Lord Brahmā, dagli esseri quadridimensionali della Sesta Dimensione era soprannominato 234748274 e così via. Tuttavia, il suo nome più famoso fu quello datogli dagli umani: Enoch. E sì, sto parlando di me, del mio "io" adolescente.

Xάος invece adorava gli dei e soprattutto i mortali in modo perverso. Erano i suoi giocattoli di cui non poteva fare a meno. Una galassia per lui era solo un frisbie cosmico, i pianeti erano le sue biglie e le persone erano i suoi strumenti sessuali, nulla di più nulla di meno. Lucifero era colui che aveva tentato Eva, ma chi aveva tentato Lucifero? Sono quasi certo che ci fosse quel depravato di mio fratello dietro.

Passarono i millenni e data la loro mancanza di interferenza i mortali smisero di venerare gli Eoni, preferendo tutte le altre divinità. Questo per i miei fratelli fu un affronto e decisero di distruggere tutto.

Scoppiò una guerra contro i miei fratelli, che vedeva tutte le divinità dei vari pantheon scendere in guerra contro di loro. Ovviamente io mi schierai dalla parte della creazione, adoravo tutte quelle belle persone e non volevo che venissero spazzate via per uno stupido capriccio. Anche Xάος si unì a noi. Sì, era uno stronzo infame, ma anche lui aveva i suoi motivi per lottare contro di loro: non voleva che i suoi giocattoli venissero danneggiati per sempre.

La guerra fu lunga e violenta e durante quel periodo successero molte cose, come la nascita dei Pilastri, ma questo è un racconto per un'altra volta. Per ora vi interessa sapere solo la fine.

La nostra fazione ovviamente vinse, ma il multiverso era ormai quasi totalmente devastato e stava comunque giungendo alla sua inesorabile fine. In quel momento, durante una riflessione davanti a un bellissimo lago, il Primario mi parlò per la prima volta e mi disse come fare per salvare il tutto. Ascoltando i suoi saggi consigli, legai la mia essenza, o meglio parte di essa, alla creazione, risanandola e fondendomi di fatto con essa. Questo fatto fece orbitare il creato attorno a me, generando il Nexus, il luogo dove risiedo tuttora, o almeno prima di schiantarmi a terra.

Purtroppo, questo mio gesto mi alterò, rendendomi onnisciente. Vedevo tutto, ogni destino di ogni mondo, ovunque. A conti fatti, il mio nome, ovvero Ordine, era diventato davvero il simbolo del grande disegno, dell'ordine cosmico. Tuttavia, questo fatto mi alienò dalla realtà che tanto amavo, perché non potevo più intervenire o fare quello che volevo. Ero "bloccato" nel Nexus e uscivo da esso solo quando ce n'era davvero necessità. Anche se...di recente... beh, ne parleremo poi. 

Come prima cosa, sigillai per bene le essenze (quel poco che rimaneva) dei miei fratelli. Successivamente, combattei una lunga e sanguinolenta battaglia contro Xάος e vinsi. Purtroppo, anche lui si era fuso a un concetto, il caos, l'opposto dell'ordine che rappresento. Quindi, ero solo riuscito a imprigionarlo, ma non a eliminarlo in modo definitivo.

Seduto sul mio trono dorato, osservai interi mondi nascere e bruciare, civiltà sorgere e diventare polvere, per poi rinascere ancora una volta. Osservai universi collidere in maestosi fuochi d'artificio, e molte altre cose, per molto, molto tempo, eoni appunto. Ormai quasi nessuno conosce più il mio vero nome, e quasi nessuno conosce la storia delle origini. Quel multiverso dove combattemmo quella terribile battaglia, ormai non esiste più da tempo immemore.

Ora, siamo arrivati nella parte più tecnica che spiega come funziona l'omniverso, partiamo dalle basi:

L' omniverso è la raccolta di ogni singolo universo, multiverso, megaverso, dimensione (alternativa, tascabile, metafisica e reale) e regno.

Possiamo pensare al concetto di omniverso come all'insieme di tutti i possibili megaversi, multiversi ed universi, con tutte le leggi fisiche possibili.

In una struttura ad albero, l'omniverso è il tronco, ogni megaverso è un ramo, ogni multiverso è un ramoscello ed ogni universo è una foglia. Se invece consideriamo l'omniverso come una foresta, un multiverso allora è un albero nella foresta ed un universo è un ramo su quell'albero. I diversi modi di vibrazioni delle stringhe permettono di concepire un numero enorme, se non infinito, di universi paralleli.

Universo: un preciso continuum spazio-temporale, con tutta la materia-energia in esso contenuta.

Multiverso: tutte le possibili configurazioni di un universo.

Megaverso: tutte le possibili configurazioni di un multiverso.

Omniverso: tutte le possibili configurazioni di un megaverso.

Questi ammassi di multiversi seguono un ciclo di nascita e morte che durano da pochi secondi a diversi eoni.

Alla nascita di un qualsiasi tipo di universo, multiverso e megaverso, si generano anche le loro divinità creatrici. Alcune sono molti simili, altre molto diverse. Ognuna ha il proprio Dio, le proprie entità divine e le proprie dimensioni fisiche e metafisiche come l'aldilà e le proprie leggi divine e non. Questo fatto porta a numerosi alter ego non solo delle creature inferiori, ma anche di quelle superiori e genera non poca confusione nelle menti di voi mortali.

In effetti... ora come ora le uniche creature che non hanno degli alter ego siamo io, "papà" e il fratellaccio confinato, questo perché siamo nati prima di ogni cosa. Ovviamente con l'espansione degli universi sono nati altri Metatron, Enoch e via dicendo, ma nessuno di loro è me. Nessuno è Kósmos.

Detto ciò, spero che questo piccolo viaggio alla scoperta della nascita dell'ominverso e di come funziona vi sia piaciuto e ci vediamo nel prossimo capitolo dove continuerò ad essere mortale e ferito. 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
 
 

Dopo aver sentito l'allarme, tutti quanti ci precipitammo verso la stanza della console di Clara. La sala di controllo era bianca e spaziosa, con delle decorazioni rotonde e bianche sulle pareti, inoltre vi era anche qualche mobiletto d'epoca qua e là. Al centro vi era la console di comando esagonale e ovviamente di colore bianco. Vi era anche un monitor che somigliava vagamente ad una televisione del ventesimo secolo.

Lo schermo situato in alto si accese, mostrando i lineamenti di una bellissima donna vestita come una strega. La sua pelle era pallida come quella di un cadavere, e le labbra erano dipinte di un nero intenso. Indossava abiti neri, e al collo una collana con uno zaffiro luccicante. Dietro di lei si intravedeva una cripta, cupa e misteriosa.

<< Necromante, a cosa dobbiamo la tua chiamata? >> Le domandò il Guardiano guardandola un po' in cagnesco. Le due erano vecchie nemiche amiche, lunga storia davvero.

<< Guardiano, ti sei guardata attorno, vero? Secondo te che cosa voglio? >> La prese un in giro lei << comunque mi piace il tuo nuovo aspetto, mi piacerebbe analizzarlo un po' più a fondo >>

Sentendo questa battuta Dean dette una pacca sulla spalla a Sam e disse:

<< Sembra l'inizio di un porno lesbo versione fantasy >>

Ovviamente Sam sbuffò irritato mentre Crowley che aveva ovviamente sentito ridacchiò divertito.

<< Ehm... Guardiano? Chi è questa tipa? >> Le chiese Mark.

<< La Signora del Tempo conosciuta come la Necromante >> le rispose lei.

<< Un altro? L'uomo smilzo non è l'ultimo? >> Chiese una confusa Donna, che onestamente non ci stava capendo più nulla.

<< Universo alternativo >> dissi io << lei proviene da un universo in cui Gallifrey è un luogo fantasy. Per il resto è più o meno lo stesso >>

<< Come ha detto lui >> disse secca il Guardiano, guardandomi male.

Il Dottore era triste nel vedere tutti questi membri della sua specie, ma nessuno proveniva dal suo Gallifrey. Chissà che cosa avrebbero pensato delle sue azioni? Lo avrebbero odiato? Il Guardiano proveniva dal suo passato, che cosa penserebbe di lui se sapesse? Anche se... non c'è Signore del Tempo che odia Gallifrey più del Guardiano. Inoltre, non era nemmeno sicuro che lei gli aveva detto la verità prima. Lei viaggiava per il multiverso ed era sempre stata vaga sul suo luogo di provenienza.

<< Scusate un secondo, possiamo rallentare? >> chiese loro Sam. << Chi siete tutti? Perché onestamente mi sono perso >>.

<< Non è così difficile Samantha >> lo prese in giro il demone << il gemello di Castiel, la sexy donna vittoriana e l'altra ancor più sexy donna sullo schermo sono alieni del pianeta Gallifrey e anche di un altro universo. Con loro ci sono un vasto assortimento di alieni e creature paranormali. Io invece sono un demone, mentre Castiel è un angelo. Infine il damerino è un Progonikós, ovvero la più antica specie esistente, divini fino all'eccesso e più forti di qualsiasi cosa. Lui in particolare è Lord Ordine >>

<< Ottima spiegazione davvero, ma ormai nessuno conosce più il mio vero nome eccetto pochi eletti e tu Fergus non sei tra questi, stessa cosa per Castiel, quindi... come sapete chi sono? >> Gli chiesi giustamente io.

<< Ouránios ti manda i suoi saluti >> mi rispose ed io impallidii, la situazione stava peggiroando sempre di più. << A proposito, ora lei si fa chiamare Darla Brigde >> mi disse con un sorriso beffardo lui.

Io a questo punto mi misi a sedere su una sedia lì a canto e mi lasciai sprofondare, dovevo fare necessariamente ordine mentale su ciò che stava accadendo o sarei diventato pazzo, per fortuna che Clara aveva avuto la mia stessa idea.

<< Quindi per riassumere, Il Guardiano... Enoch non... perché avete lo stesso nome? >> Chiese lei

<< Perché lei è una ladra >> risposi io.

<< Ma fammi il piacere, neanche avessi scelto io questo titolo >> mi rispose di rimando lei.

<< Ok, comunque, Enoch è caduto, quindi, questo che cosa comporta? >> Chiese la Ragazza Impossibile

<< L'ominiverso ha un destino, comunemente noto come grande disegno, Enoch è colui che deve far in modo che questo grande disegno vada come deve andare >> le disse Castiel.

<< Ora che non c'è più un guardiano che succede al grande disegno? Si resetta? Si adatta? Si trova un nuovo guardiano? >> Chiese Hope.

<< Normalmente si >> rispose la sua mentore vittoriana << ma la faccenda è molto più complicata di così. Letterali Eoni fa per salvare il creato, Enoch aveva fuso parte della sua essenza con esso per risanarlo, facendo ciò però si era legato inesorabilmente ad esso diventando il guardiano dell'ordine. Ora che si è spezzato, con se si è spezzato anche l'omniverso stesso, ecco perché in confini tra la vita e la morte o le varie realtà ora sono così deboli >>

<< Quindi non sono diventato un mortale? >> Le chiesi.

<< No, ma resti comunque inutile >> rispose sprezzante lei. Ovviamente lei ce l'aveva con me per un buon motivo. Io e lei, dal suo punto di vista, siamo stati grandi amici e lei l'ha presa molto male quando non sono intervenuto per fermare o quanto meno aiutare durante la Guerra del Multiverso. Ora lei sapeva bene che io non potevo aiutarla, neanche volendo. Io non posso intervenire, ma la irrazionalità molte volte prende il posto della razionalità quando ci sono i sentimenti di mezzo.

<< Ascolta Neas! >> le risposi alzandomi irato << torna sul tuo Celestial Omnibus e vai a farti fottere! >>

<< Chi? Inoltre hai sbagliato Time Lady, io non sono quella squinternata di Iris >> mi rispose lei.

Se non sapete di chi sto parlando, Iris Wildthyme è un personaggio dell'universo espanso di Doctor Who. Viaggia su un TARDIS a forma di autobus londinese e il suo migliore amico è un panda pupazzo. Neas invece è il Signore del Tempo originale dell'autore LivingStoneWriter . Quindi si, ho fatto confusione, ma in un infinito ominiverso ci sono infiniti Time Lord multiversali e per me sono più o meno tutti uguali.

<< Comunque io sono per il libero arbitrio >> sbuffò Dean, sentendo parlare di equilibrio cosmico e robe simili.

<< Credo che sia qualcosa di più profondo. Se si parla del multiverso intero si parla di equilibrio cosmico >> gli disse con fare apatico Mercoledì.

<< Tu saresti? >> Le chiese lui.

<< Perché dovrei dirtelo? >>

<< Ignorala, al posto del sangue ha l'acido >> disse Mark ridacchiando.

<< Oi! Basta con tutte queste discussioni! >> Li ammonì Donna

<< La rossa ha ragione cazzo! Abbiamo delle cose più urgenti a cui pensare >> disse Bobby mentre indicava il monitor << tipo lei! >>

<< Finalmente qualcuno che si è ricordato che sono ancora qui, comunque niente di che. Dovevo solo inviarvi questo messaggio da parte di un signorino che la nostra tribrida conosce in modo molto intimo >> detto ciò spense la chiamata e apparve l'icona di un messaggio vocale.

<< Mi sentite, Hope? Ci sei? >>

<< Landon! >> Urlò Hope scioccata. Per lei risentire dopo tanto tempo la voce del suo amore era come ricevere un colpo al cuore.

<< Hope non so se mi senti, ma se nei guai. Hinadu ha attraversato un portale seguita da un esercito di mostri e sta vendendo a cercati. Non so dove ti trovi in questo momento, ma stai attenta! >>

Il Guardiano, con lo sguardo determinato, mi prese per la cravatta.

<< Tu vieni con me, anche tu Bobby. Voi altri restate qui e preparate un piano di battaglia per l'arrivo di Hinadu e del suo esercito >> detto ciò se ne andò seguita dalla divinità più figa di sempre e dal cacciatore, mentre gli altri si preparavano per la battaglia imminente.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6
 
 

Il Limbo, il luogo dove nell'universo di Landon e Hope andavano le anime dopo la morte. Qui le anime dovevano risolvere i loro problemi in sospeso prima di ottenere una moneta che, data al traghettatore, le avrebbe portate verso l'Eden o la dannazione eterna. Il Limbo appariva identico al mondo dei vivi: stesse città, stesse foreste, tutto uguale, solo che era immerso in quello che potremmo definire un crepuscolo eterno. La cittadina più famosa di questa dimensione era senza ombra di dubbio Mystic Falls, dove nella foresta vicina si trovava il pontile del traghettatore.

In mezzo alla foresta, due entità stavano combattendo. La prima era un uomo di mezza età, di bell'aspetto, che indossava un elegante abito nero. Sulla sua mano destra brillava una fiamma blu. L'altra era un lupo antropomorfo con gli occhi rossi, un abito simile a un sacco nero e una falce nella mano. I due erano il Signore del Tempo conosciuto come il Necromante e La Morte, una delle sue tante manifestazioni.

La Morte era veloce. Fendeva l'aria con la sua falce, tentando di decapitare l'alieno con un fendente. Ma quest'ultimo si rivelò essere solo una copia illusoria. Quello vero si trovava dietro il lupo, pronto a incenerirlo con una fiammata di fuoco fatuo. Quando una forza invisibile li fece cadere entrambi a terra.

<< Smettetela di combattere! >> Tuonò una voce dai toni decisamente giovanili. I due alzarono la testa e videro un giovane ragazzo dall'aria un po' impacciata. Il suo volto era gentile e aveva i capelli neri e ricci corti. Indossava una camicia blu, con sotto una maglietta bianca e dei pantaloni dello stesso colore. Costui era Landon Kirby, attuale Traghettatore e signore del Limbo. Il ragazzo aveva percepito due presenze estranee al suo dominio ed era subito andato ad indagare, trovando questi due a darsi battaglia. Landon era un piccolo nerd e aveva subito riconosciuto la Morte, mentre l'altro somigliava a un attore famoso, ma non ricordava il nome.

Ok, prima di continuare, lo so già che vi state domandando che cosa ci fa il Necromante lì e come mai è un maschio, non somiglia alla versione femminile apparsa nello scorso capitolo. In breve, quando i Signori del Tempo muoiono, cambiano aspetto e personalità tramite un processo chiamato rigenerazione. Per il resto lo scoprirete leggendo la storia.

Lo stregone alieno e il lupo stavano combattendo perché il Necromante aveva giocato, come al solito, con la vita e con la morte nel mondo del suo avversario, che si era non poco urtato. Il resto non è poi così importante da sapere, sono finiti qui perché mi sono spezzato ecc. ecc... andiamo oltre!

<< Tu...tu sei un mio simile >> disse la Morte indicando il giovane.

<< Si, questo però non è il tuo universo, così come non lo è quello del Signore del Tempo, venite con me >> disse lui e i due lo seguirono, entrambi sapevano che non era saggio inimicarsi il dio locale.


Intanto altrove, più precisamente nel vortice dimensionale, la console del TARDIS del Guardiano era in fiamme. La donna vittoriana stava girando intorno ad essa, pigiando alla rinfusa sui pulsanti e schivando le fiammate che uscivano dal pannello. Per colpa del caos generato dalla mia caduta, il vortice dimensionale era instabile e pericoloso, almeno nei mondi vicini a quello da cui eravamo partiti.

<< Enoch! Aziona il Controfribulatore Meridonale! >> Mi Urlò contro lei.

<< Il che? >> Le chiesi io confuso

<< Come il che?! Hai viaggiato con me per anni! >> Mi urlò contro lei.

<< Ehm, non credo, o non me lo ricordo, oppure non è ancora successo >> le dissi io, e in effetti era proprio così. Lei imprecò e continuò a manovrare la sua nave fino ad atterrare. In quel momento, da una delle tante porte che davano nei corridoi, uscì Bobby, mezzo mollo per via delle pozioni che gli erano cadute addosso. Ovviamente il cacciatore era arrabbiato come una faina: doveva solo prendere un calice e un coltello, ma per via dei movimenti causati dal viaggio gli erano cadute addosso svariate pozioni che erano situate negli scaffali.

<< Tieni il tuo stupido calice! >> Imprecò Bobby, mentre lo dava all'aliena che lo afferrava. Io me la stavo ridendo di gusto: vedere Bobby conciato in quel modo era esilarante. Ovviamente l'uomo con il berretto mi zittì all'istante con un solo sguardo. Il messaggio era chiaro: o la smetti di ridere o ti faccio finire all'inferno!

<< Andiamo >> ci ordinò la nostra oscura e seriosa padrona, e noi obbedimmo. Ci trovammo davanti a quella che potrei definire come una villetta americana.exe. Avete presente, no? Quelle belle casette di provincia, con staccionata bianca, giardino ben curato, un piccolo portico e così via. Praticamente un'abitazione di una banalità assurda, che sembrava dire: Ciao, qui ci vive un umano medio che fa cose medie e mediocri. Comunque non era questo il caso, visto che questa era la casa di Ryan Clarke, un ex Golem che viveva una vita tranquilla con sua moglie Trudy, che somigliava a uno dei Croods. Adoro i Croods e il loro strano mondo.

La donna vittoriana bussò alla porta e le aprì un ragazzo magro, con i capelli ricci castani e una camicia. Sembrava un banale impiegato.

<< Metti il tuo sangue qui dentro >> gli ordinò lei, per poi entrare. Ovviamente noi due la seguimmo. Una volta dentro Lei e Bobby spostarono il tappetto rosso e pregiato e cominciarono a disegnare un cerchio con vari simboli per terra, simboli che io riconobbi.

<< Quello è Enochiano >>

<< Si, ora taci e lasciaci lavorare >> mi rispose secca lei, facendomi un pò urtare.

<< Guardiano, si può sapere che ci fai a casa mia? >> Le chiese l'ex Golem e lei lo guardò stupita.

<< Come fai a conoscermi? Ancora viaggio nel tempo? >> Ricordando l'avventura che aveva avuto con Sam, Dean e il gashadokuro . Finalmente ora aveva capito come i due l'avevano conosciuta.

<< Conosco tua figlia, Emily >> le rispose lui, e lei sorrise. Emily era la ragione per cui era riuscita a superare la depressione e tornare a salvare il cosmo: sapere che in futuro avrebbe avuto quella bellissima e intraprendente ragazza l'aveva motivata. Lo so, lo so, Emily appartiene al futuro del Guardiano, ma ripeto: viaggi nel tempo e blah blah blah. Comunque, questa è un'altra storia intitolata "Il diario di Emily", che arriverà prossimamente, forse. Magari avrà un altro titolo, boh, non importa. Chiedete a Sayman in caso.

<< Ragazza in gamba, comunque sbrigati a mettere il tuo sangue nel tuo calice >> gli ordinò lei e lui lo fece, anche se a malincuore. Non è bello tagliarsi una mano.

Una volta finito il tutto, il Guardiano prese la coppa con il sangue di Ryan e la mise al centro del simbolo. Poi intonò alcune parole in una lingua antica. Subito emersero delle fiamme verdi che li inglobarono e li risputarono nel limbo.

<< Cosa hai fatto? >> Le chiese Ryan.

<< Il tuo fratellino è nella merda e noi siamo qui per salvarlo >> gli risposi io.

<< Il tuo sangue è servito per localizzare la sua posizione >> gli spiegò Bobby.
 

<< Landon? Cosa sta succedendo? >> chiese allarmato l'ex golem e gli spiegai a grandi linee ciò che stava accadendo. Inutile dire che il poveretto era rimasto senza parole.

<< Dobbiamo sbrigarci >> disse l'aliena, mentre da una delle sue tasche più grandi all'interno tirava fuori due fucili, datole in precedenza da Bobby.

<< Ma salve >> disse la Morte, che ci era appena arrivata alle spalle

<< Oddio, un lupo parlante >> disse Bobby, ormai le aveva viste davvero tutte.

<< Allora...dov'è mio fratello? >> Chiese Ryan.

<< Guarda quanto sono caduti in basso i potenti >> mi sfottè la Morte e io di tutta risposta lo guardai male. << Landon è al suo solito pontile, è vicino, io mi occupo di tenere a bada le anime dannate >> detto ciò, sparì nella notte.

Dopo aver camminato per un po', venni atterrato da un vampiro e morso alla spalla. Il dolore era atroce, e soprattutto alieno per uno che prima di allora era invulnerabile. Eccetto la caduta, non avevo mai provato dolore fisico: per me era un disagio ultraterreno. Con il senno di poi, il vampiro mi aveva lasciato solo un taglietto, visto che era stato prontamente accoppato da Bobby, ma per me era orribile. A peggiorare il tutto erano le visioni che avevo avuto durante il dolore:

Nella prima visione mi trovavo a Roma, in una libreria. Stavo cantando una ninna nanna in italiano e tenevo in braccio un piccolo e paffuto neonato che mi guardava con due occhioni grandi e azzurri. Dallo sguardo del piccolo si capiva che io per lui ero il mondo: ero forse suo padre? Guardandomi le unghie, però, notai che erano decisamente femminili. Poi mi ritrovai in quello che sembrava un deposito abbandonato, dove ero ammanettato a una sedia. Davanti a me vi era un gruppetto di demoni dalle forme più disparate.

<< Michael Seraphim, finalmente ti abbiamo catturato! Ora non fai più il gradasso, vero? >>

Osservai lo specchio e vidi un grosso ragazzone di colore: aveva la testa rasata e un corpo grande e forte. Sembrava un uomo di colore del Sud America. Indossava dei vestiti eleganti simili ai miei, solo più logori, tanto che la cravatta era slacciata. Dopo questa visione, mi ritrovai a correre a quattro zampe attraverso una foresta: ero potente e libero, il re del mondo. Quando mi avvicinai a un fiume per bere, potei intravedere il mio aspetto, che era quello di un bellissimo lupo bianco con gli occhi azzurri.

Dopo di che tutto tornò alla normalità e mi ritrovai faccia a faccia con il Guardiano, che aveva messo le sue dita nelle mie tempie per bloccare le mie visioni con la telepatia. Dopo di che mi aiutò a rialzarmi.

Noi due ci guardammo negli occhi e il messaggio era chiaro: quelle persone erano me, gli altri miei frammenti, che a quanto pare vivevano una vita umana. Questo avrebbe complicato non poco le cose, ma almeno mi aveva dato un'idea su come tornare nell'altro dei cieli: avrei dovuto localizzare tutti i miei frammenti e tornare ad essere una sola entità.

Lì per lì ero quasi contento, perché finalmente avevo un obiettivo chiaro. Se solo avessi saputo cosa avrei dovuto affrontare... ma, lo vedrete.

<< Non è così profonda, posso capire che fa male, ma basta fare la fighetta! >> Mi rimproverò Bobby, mentre mi guardava la ferita.

<< Immagina di vivere una vita beata, una vita in cuoi il dolore per te è una cosa aliena.. poi immagina di provarlo per la prima volta, è questo quello che sta provando Enoch >> mi difese l'aliena.

Ryan mi guardò comprensivo, anche lui aveva provato la brutta esperienza di provare il dolore per la prima volta. La prima ferita da umano aveva fatto male, parecchio.

<< Oh giusto, anche tu devi aver provato una cosa simile >> gli disse l'aliena.

<< Prima ero fatto di argilla non avevo un sistema nervoso >> spiegò lui.

<< Il mio primo dolore più straziante è stato il mio primo cambio di sesso. C'è chi dice che la prima rigenerazione sia la peggiore e fa male, ma quella che ti muta i genitali è qualcosa di orrido >> disse l'aliena ricordando l'avvenimento. Anche se, l'invasione della Terra di Mezzo da parte di Sauron aveva mitigato un po' il dolore, aveva altro a cui pensare, tipo salvare la vita a Boromir.

<< Si, il cambio di sesso è qualcosa di atroce >> disse una voce maschile. Era il Necromante che ci era venuto in contro. << E' un piacere rivederti Guardiano >>

<< Chi cazzo dovresti essere tu?! >> Gli chiese Bobby.

<< La tipa che ci ha inviato il messaggio di Landon, solo che lei era il suo futuro >> gli spiegò la donna vittoriana e Bobby annuì, anche se non ci stava capendo poi molto.

<< Necromante, che ci fai qui? >> gli chiese la usa ex amante, nemica, amica e quant'altro.

<< Sono finito qui per sbaglio, mentre combattevo contro la Morte, beh una delle tante, il lupo >> spiegò lui.

<< Si, lo abbiamo incontrato >> disse il fratello di Landon.

<< Dopo di che il dio locale ci ha assoldati per dargli una mano a mantenere le anime buone, è successo qualcosa che ha destabilizzato le barriere del Limbo e gli spiriti ne stanno approfittando per fuggire >>  ci spiegò lui.

<< Il Necromante non prende ordini da nessuno >> disse il Guardiano

<< Beh, non proprio da nessuno >> disse lui con un occhiolino e lei sbuffò.

<< Comunque, ho solo ritenuto vantaggioso allearmi con Landon, tutto qui >> disse lui e lei annuì.

<< Andiamo da mio fratello >> disse Ryan e il Necromante ci fece strada.

Una volta arrivati trovammo Landon che combatteva con la sua falce contro alcuni mostri. Quando li vide, guardò male Ryan:

<< Che ci fai qui? >>

Dovete sapere che il rapporto tra i due fratelli non è buono, anzi, è pessimo. È una storia troppo lunga da spiegare in questo momento, ma diciamo solo che quando Ryan era ancora fatto di terra cotta aveva ferito gravemente il suo fratellino.

<< Sono qui per aiutarti... che ci facciamo qui? >> Chiese al Guardiano. In effetti non aveva ancora capito come mai la Time Lady li aveva trascinati fin qui, nessuno di noi lo aveva fatto.

<< Perché ho trovato il modo per riportarti da Hope. La felicità dei ragazzi che proteggo è una delle mie priorità e Hope è molto triste senza di te >> spiegò lei e lui annuì. Avrebbe voluto essere felice, purtroppo aveva le emozioni dimezzate, altra lunga storia davvero, nel caso guardatevi Legacies o una wiki. Questo mi ha ricordato che vi devo spiegare anche alcune cosine riguardo i miei libri. La faccio breve: 

Se quando leggete questa storia trovate dei riferimenti a opere che conoscete, come ad esempio proprio Legacies, vuol dire che abitate in un mondo dove queste opere sono reali. Se invece abitate sul pianeta Blogon Five e non sapete poco o niente di tutta questa roba, allora non troverete nessun riferimento a opere di altri mondi. Queste cronache sono magiche e si adattano a voi, apparendovi nel miglior modo possibile per farvi capire la storia, aggiungendo o togliendo spiegazioni o riferimenti.

È vero che qualche capitolo prima sono stato io stesso a dire che se abitavate in determinati mondi non avreste capito alcune cose e che era un problema vostro, ma vabbè, io sono io, e so di essere un tipo piuttosto incoerente e simpatico. Oppure le cronache si sono adattate a voi fornendovi quel dialogo, chi lo sa? Ora torniamo alla storia.


<< Come vorresti fare? Io ho un compito qui, sono legato a questo mondo >> disse Landon.

<< Non più >> disse la Morte che era appena tornato indietro << con i legami di questo mondo sfaldati sei libero di andare dove vuoi, per quanto riguarda le tue emozioni... >> Il canide si avvicinò e toccò la fronte del ragazzo con due dita. << Le ho appena ripristinate, consideralo un favore tra colleghi >>.

Landon sorrise sentendosi subito vivo, dopo di che che teletrasportò tutti a casa del fratello.

<< Questa casa puzza di vecchio >> disse il ragazzo facendo sbuffare Ryan.

<< Allora...stai bene? >> gli chiese Ryan.

<< Si e no, il limbo era una mia responsabilità ed ho fallito >> disse lui mesto. Si sentiva in colpa per non aver potuto fare molto per arginare il disastro.

<< Non è colpa tua >> lo consolò il fratello.

<< In realtà è colpa mia >> dissi imbarazzato.

<< Non è vero, non sei caduto perché hai scelto di farlo. Non hai colpa di questo. Capisco che gli altri possano incolparti, ma se lo fanno sono dei cretini >> mi disse Landon. Lui era davvero un bravo ragazzo con un gran cuore. Sentendo questo discorso, il Guardiano si sentì un po' imbarazzata per essersi subito scagliata contro di me. Era arrabbiata, quindi...

<< Ora cosa dobbiamo fare? >> Chiese il proprietario della casa.

<< Andare ad aiutare i miei ragazzi e gli altri >> disse Bobby

<< Non io, non vi ho detto che la fuga massiccia di anime dal Purgatorio era guidata da Inadu, devo fermarla >> disse Landon.

<< Lei è già andata nel mondo di Bobby, visto che Hope si trova li >> gli spiegò l'aliena e lui annuì. << Inoltre sei stato proprio tu ad avvertirci, insieme al Necromante, ma non questa versione di lui >>

<> Disse un euforico Landon.

<< Bene...fatemi parlare un attimo con mia moglie, poi verrò a darvi una mano >> disse Ryan, per poi andare di sopra.

<< Morte ha ripristinato i tuoi poteri di fenice? >> chiese il Guardiano a Landon.

<< No, ma sono comunque un Dio della Morte, questo non è cambiato >>

Ryan tornò con un borsone pieno di armi, poi partimmo verso la battaglia imminente. 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
 
 

Il TARDIS del Guardiano atterrò con delicatezza (si era schiantato) in uno dei tanti vicoletti di una cittadina americana mediocre, a cui non aveva nemmeno senso dare un nome. Ovviamente, la cittadina aveva un nome, semplicemente non mi va di dirvelo. Se la casa di Ryan era casa americana.exe, questa era cittadina americana.exe. L'unica cosa interessante di questo angolo di mondo era l'orda di mostri che stava creando il caos in giro per la città.

Un minotauro stava assaltando il bar locale, mentre diverse furie volavano intorno a un gruppo di innocenti come piccioni attorno ai turisti, desiderosi di avere una briciola del loro panino. Un giorno di questi vi racconterò di quando passai un anno sotto forma di piccione e di tutti gli amici che mi ero fatto. Il piccione Bernard era un tipo davvero simpatico.

<< Ehi, stronze! >> Dean urlò contro le furie, per poi sparare loro con un fucile a pompa, abbattendone diverse. Nel frattempo, suo fratello Sam si occupava di portare via i civili, aiutato da Clara.

Poco più in là, Hope stava massacrando qualsiasi mostro le si parava davanti. Lei era il potente tribrido e ora più che mai lo stava dimostrando. Bruciò tre gorgoni con la sua magia, decapitò un vampiro con uno schiaffo e strappò il cuore di una succube con la mano destra. Devo dire che quella succube era davvero carina: bionda, con gli occhi azzurri e le curve giuste. Okay, sto divagando. Hope era arrabbiata perché per lei questa era una faccenda personale: Inadu le aveva rovinato l'infanzia.

Nel cielo, un gigantesco dragone dorato ruggiva e sputava fuoco ovunque. Ad un certo punto, però, il lucertolone si sentì tirare da dietro e vide un piccolo umano volante che lo teneva per la coda. Era Mark, che cominciò a far roteare il rettile fino a lanciarlo lontano dalla città. Sfortunatamente, ci aveva messo così tanta forza che la coda si strappò dal corpo e rimase nelle mani del viltrumita. Mark, dopo averla guardata con disgusto, la lanciò contro le furie che non erano ancora state uccise dal Winchester maggiore, uccidendole sul colpo.

Dopo di che, il giovane eroe vide una famiglia che era stata messa all'angolo da un ciclope. Il grosso bestione stava per colpirli con la sua grossa clava, quando l'eroe arrivò e tirò un gancio destro in faccia al monocolo. Purtroppo, Mark ci aveva messo fin troppa forza, generando uno spettacolo splatter. Spinta dal poderoso pugno, la testa si staccò dal corpo e finì contro un muro. Dal collo decapitato uscì un getto di sangue che inondò la famiglia che aveva appena salvato, lasciandoli inorriditi e urlanti. Imbarazzato, l'eroe se ne andò. Erano salvi, quindi...

Mercoledì e Crowley stavano combattendo contro altri mostri, ma non essendo questo un punto focale della storia, passiamo al Dottore e Donna.

I due, non possedendo abilità combattive di rilievo, specialmente Donna, si stavano dedicando a portare in salvo più civili possibile. Quando un gruppo di orribili mostri, forse dei Ghul, si avvicinarono a loro, il Dottore estrasse il suo cacciavite sonico e fece esplodere le macchine vicine, incenerendo anche i mostri. La scena fu osservata da lontano da Dean, che una volta usciti da questa situazione avrebbe chiarito alcune cose con quell'alieno.

Ovviamente anche noi ci unimmo alla battaglia, o meglio, i miei compagni. Io me la stavo facendo sotto. Avevo ancora ben impresso il dolore che avevo provato poco fa e non volevo riviverlo. Onestamente, ragazzi, io sono un grande guerriero. Avevo combattuto nella guerra delle guerre, ve lo avevo già detto, ma un conto è farlo come me stesso, un altro è farlo come un frammento mortale.

Il Necromante aveva preso possesso delle varie categorie di non morti e le aveva fatte rivoltare contro i loro stessi alleati. Il Guardiano e Bobby stavano sparando a più mostri possibili, mentre Landon ne affettava gran parte con la sua falce. E a proposito di falce, la Morte stava correndo in lungo e in largo per la città decapitando chiunque gli capitasse a tiro. Quel lupo mi faceva davvero paura!

Ryan, mentre combatteva abilmente contro alcuni mostri, si ritrovò faccia a faccia con Hope.

<< Sei qui? Credevo non vessi più essere coinvolto >> gli disse lei, che era non poco confusa riguardo la sua presenza.

<< Il destino del multiverso è a rischio, inoltre devo rimediare con Landon >> le spiegò lui.

<< In realtà, il Guardiano si è presentata a casa sua senza il suo permesso e gli ha rubato il sangue per salvarmi. Il merito va alla Time Lady e non a fratello argilla, anche se poi è stato utile >> disse Landon raggiungendo i due e sorridendo alla sua ragazza.

Hope andò subito a baciarlo, poi disse:

<< Mi sei mancato è un piacere vederti >>

Lei ancora non credeva che il suo amato fosse di nuovo lì accanto a lei. Era come un sogno, fino a che non fu svegliata da una cascata di sangue che la sommerse. La ragazza guardò in alto e vide Mark che aveva appena ucciso un altro mostro volante passandogli attraverso. Il cadavere precipitò poco più in là.

<< Scusate! >> Si scusò l'eroe.

<< Piccola dobbiamo smetterla di vederci così >> le disse Landon, anche lui ricoperto di sangue.

<< Se il mondo continua ad andare a puttane non è colpa nostra >> sbuffò lei.

<< Siamo due giovani molto sfigati e anche defunti eppure siamo ancora in piedi. Direi che poteva andare peggio >> disse Landon e lei ridacchiò per poi baciarlo ancora una volta.

<< Aww!! >> esclamò Donna, che aveva visto tutta la scena poco più in là. Il Dottore roteò gli occhi e poi riportò alla realtà la sua amica ricordandole che erano ancora circondati dai mostri.

Altrove, più precisamente all'interno del campanile, Inadu stava osservando la scena compiaciuta, quando sentì dietro di sé un battito d'ali. Si girò e l'ultima cosa che vide furono gli occhi brillanti di Castiel, dopo di che fu il nulla.

Sì, la nemica finale è già morta, ma che vi aspettavate? In primis, questa è la mia storia e non quella di Hope, Inadu o chi altri. Inoltre, se vai ad invadere un mondo abitato da angeli super potenti, lo scontro non può andare diversamente.

Castiel si teletraposortò accanto a Hope.

<< Ho ucciso Inadu, restano solo i mostri >> disse con il suo solito tono tra l'apatico e lo stordito. Hope annuì. Onestamente, per quanto avrebbe voluto ucciderla con le sue mani, alla fine era solo contenta che la faccenda si fosse risolta. Inadu era un incubo del passato che sperava di non rivedere mai più.

<< Se uniamo i nostri poteri in convergenza, possiamo creare un'onda di energia per disintegrare i mostri >> disse Hope, mentre guardava Castiel e Crowley che si era avvicinato a loro, come la maggior parte dei loro alleati.

I due annuirono e dopo essersi presi per mano, generarono un'onda d'urto che atomizzò tutte le creature abbiette che vi erano nelle vicinanze. Dopodiché, tornammo tutti nel TARDIS di Clara per rifocillarci.

<< È imperativo che tu sistemi questo casino il prima possibile >> mi disse Castiel con sguardo severo e io lo guardai male. Se fosse stato facile lo avrei già fatto no? Stupido essere piumato!

<< Direi che è ora di andare, questo mondo ha un percorso stabilito e la nostra presenza qui potrebbe già averlo rovinato >> disse il Guardiano.

<< Mi devi dare un passaggio, il mio TARDIS non viaggia tra gli universi come il tuo >> le disse il Dottore e lei annuì.

<< Dottore aspetta! Ti devo parlare >> disse Dean prendendolo da parte.

<< Che cosa c'è? >> Gli domandò una volta che si erano allontanati.

<< Voglio sbatterti in faccia la tua ipocrisia! Prima, quando hai fatto esplodere quelle macchine e quei ghul con esse, hai a conti fatti ucciso delle creature! Tu mi hai giudicato perché uso le armi, ma tu usi il tuo cervello nello stesso modo! Supera le tue idee del cazzo e rifletti una buona volta! >> Detto ciò il ciacciatore se ne andò lasciando il Dottore scosso, forse Dean aveva ragione?

<< Anche il mio TARDIS non viaggia per il multiverso >> disse Clara.

<< Lo so, darò un passaggio anche a te. Utilizzerò il campo di forza del mio TARDIS per trainarvi fuori da questo universo >> le ripose la donna vittoriana, per poi uscire da li seguita dagli altri. Io però rimasi, dovevo discutere in privato con la Ragazza Impossibile.

<< Prima hai detto che la tua prossima destinazione sarà la città sacra di Varanasi, cambiala, nessuno vuole la tua presenza lì >>

<< Perché? >> Mi chiese lei confusa.

<< Perché verresti punita da una delle mie forme più primordiali e potenti: il Signore Brahma. In questa forma non mi piacciono le persone come te che si prendono gioco dell'equilibrio cosmico. Torna a Gallifrey e muori, dobbiamo farlo tutti prima o poi >> le dissi io con un tono severo.

<< Sei caduto vero? Bhrama sei tu, sarà praticamente umano >> mi sifidò lei.

<< In quella forma sono anche chiamato Vedanatha (Dio dei Veda), Gyaneshwar (Dio della saggezza), Chaturmukha (colui che ha quattro facce), Svayambhu (autogenerato), Brahmanarayana (metà Brahma e metà metà Vishnu), pensa a questi nomi e soprattutto all'ultimo e poi pensa se vuoi ancora sfidarmi, ragazzina >> la minacciai io e lei impallidì. Quando me ne andai, lei cambiò prontamente la sua destinazione.

Secondo voi sono stato troppo severo? Secondo me no, la stessa esistenza di Clara mi dà sui nervi. Sono Lord Ordine e una ragazzina che non è ne carne ne pesce che si trova tra la vita e la morte senza un motivo ben preciso, mi da altamente fastidio. Clara è fortunata ad avere un destino, altrimenti l'avrei già annientata, tutte le versioni di lei.

Dopo aver salutato i Winchester e Bobby, entrai nel TARDIS del Guardiano e lo guardai per bene per la prima volta. Prima lo avevo solo visto di sfuggita, ero troppo agitato. La console esagonale in legno era situata sopra un piccolo ripiano, anch'esso in legno. Accanto vi era una piccola scrivania con una pianta sopra. Sulla sinistra, delle scale a chioccola portavano al piano superiore che si affacciava su quello in cui ci trovavamo. Si potevano vedere svariate librerie e anche diverse piante rampicanti. Vi erano varie arcate: in una vi erano appunto le piante, da un'altra si poteva intravedere un bagliore azzurrino, in un'altra delle librerie, dei tubi e via dicendo. Era un posto caldo e accogliente, che era un po' in contrasto con la personalità della Time Lady. Magari lo aveva reso più accogliente per i suoi giovani protetti. Anche Landon stava guardando con la bocca aperta quel posto.

<< Ho fatto un selfie con il Dottore! Mj sarà super geloso! >> Urlò Landon facendo ridacchiare la sua ragazza, dio quanto gli era mancato.

Dopo essersi smaterializzata la signora gotica mi guardò, per poi indicare la porta. << Esci >>

<< Cosa? Perché?! Conosci la mia missione, non mi vuoi aiutare?! >> Le chiesi io con veemenza.

<< Non è compito mio farlo, ora esci >> Mi rispose seccamente lei.

Prima che potessi replicare, fui gettato fuori da una potente onda telecinetica generata dal Necomante. Sappi una cosa, Necrostronzo, un giorno di questi mi vendicherò!

<< Era necessario? >> Le chiese Landon, dispiaciuto per me.

<< Come ho detto, non è compito nostro. Questo è un viaggio che Enoch dovrà fare per lo più da solo >> gli rispose lei e lui annuì.

<< Quale è il piano ora? >> Le chiese Mercoledì.

<< Continuare a viaggiare per il multiverso. Se ci troveremo in dei guai inerenti a questo problema interverremo, altrimenti no >> disse lei, per poi guardare Ryan. << Devi ricreare la Triad, abbiamo bisogno di più aiuto possibile >>.

Prima che l'ex Golem potesse rispondere, un suono richiamò la loro attenzione. Il Guardiano accese il Monitor e apparve il volto di un bel giovane dai capelli rossi e gli occhi verdi. Costui era Alan, mio grande amico e buon amico anche del Guardiano.

<< Guardiano, sono Alan. Ho tentato più volte di contattare Enoch, ma senza successo. Non mi risponde e ciò mi preoccupa. Inoltre, mi trovo nel mondo Pokémon, più precisamente nella regione di Alola. Non so come, ma i Digimon la stanno attaccando. Contattami il prima possibile >>.

<< Sappiamo dove andare >> disse la Time Lady e quel gruppetto di disagiati partì per una nuova e mostruosa avventura.

Intanto altrove, in un altro universo il TARDIS del Dottore atterrò nella Londra vittoriana. Il Dottore aprì le porte con un sorriso, ma appena lo fece sentiì una voce dire:

<< Ciao dolcezza >>.

Altrove, in una bolla spazio-temporale, al di fuori del tempo e dello spazio, vi era una gigantesca città futuristica tutta bianca. Fu proprio in una delle piazze di questa città che apparve il TARDIS di Clara. Una volta uscita, la ragazza fu raggiunta da una donna in un'armatura viola e bianca, molto simile a quella di Iron Man. Quando la figura si tolse il casco, Clara rimase stupita, perché si ritrovò ad osservare se stessa. Poco dopo apparve un'altra Clara, questa volta vestita con delle vesti Gallifreyiane.

<< Clara Oswald, benvenuta nel concilio delle Clara >> le dissero le due in coro.

Questa me l'avrebbero pagata, eccome se l'avrebbero fatto. Un concilio di calamità? Non buono.

Infine, poco lontano da una città in stile medievale, io stavo camminando imprecando contro qualsiasi cosa, quando fui circondato da un gruppo di soldati che portavano lo stemma di un leone. Non feci in tempo nemmeno a parlare che fui steso da un bestione di uomo alto più di due metri. Il resto, beh... lo scoprirete nelle cronache di Enoch volume 2.

Ora come ora vi ringrazio per aver letto questa mia prima storia e andate a nanna, ciao!

 

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