Mi sono innamorata di un ebreo

di IlMondoAModoMio95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avvertenze ***
Capitolo 2: *** 2017 ***
Capitolo 3: *** Vita diversa ***
Capitolo 4: *** Nostalgia di Carmagnola ***
Capitolo 5: *** Un' italiana, un tedesco e un ebreo ***



Capitolo 1
*** Avvertenze ***


Avvertenza
 
Vi voglio informare che i fatti narrati in questa storia non sono reali e tante cose in ambito religioso sono solo opera di fantasia, non tutto quello che leggerete a proposito della religione è vero. Direi che forse è quasi o tutto inventato in questo ambito, dopo tutto il mio scopo è quello di scrivere e proporre una realtà diversa da quella reale che trovo spesso noiosa.
Vi avviso da subito perché non voglio turbare nessuno o offendere le persone più sensibili a certi argomenti. Se non riuscite ad abbandonare per qualche istante la vita reale per lasciarvi andare alla fantasia vi invito a non continuare codesta lettura e andare a leggere altro. Durante la storia potrebbe volare qualche battuta di non molto gradimento e in qualche scena viene citata la canzone Faccetta Nera. Questa storia non si trova tra i racconti storici per il fatto che non ha nulla a che vedere con la Seconda guerra mondiale.
Grazie.

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Capitolo 2
*** 2017 ***


2017

 
Mi chiamo Serena sono una ragazza di quasi ventuno anni di età passo le mie giornate a fare volontariato in una biblioteca precisamente a Carmagnola. Non tutti conosceranno questo paese almeno che anche voi come me non siate piemontesi o cose del genere.
Oggi la giornata in questa biblioteca sembra non passare, una tale noia. Dopo tutto siamo a metà settembre e anche il tempo annoia, oggi piove. Forse è un bene però che io non sia fuori a bagnarmi con la pioggia.
Per ora passare tempo qui dentro mi aiuta a sopravvivere al grosso peso della mia vita del tutto noiosa, oltre che a spendere il mio tempo qui dentro non ho altri stimoli.  
Sono una ragazza alta un metro e settantadue, capelli biondi al naturale, occhi verdi e una carnagione chiara quasi cadaverica. Fino a qui direte che bella ragazza ma mi dispiace informarvi che sono leggermente robusta sulla pancia. Dopo tutto nessuno è perfetto.
Come ho detto mi sto annoiando ma solo adesso ho deciso di andare a vedere la sezione dei libri storici come è messa o almeno che sia tutto in ordine tra quegli scaffali.
Non a caso i primi libri che controllo sono quelli sulla seconda guerra mondiale, argomento che non ho mai trovato di mio interesse se devo essere sincera. Ci sono invece persone come mio padre che troverebbero preziosi come l'oro questi libri. Mi accorgo anche che qualcuno ha messo la biografia di Hitler vicino a un libro sulla vita di Giuseppe Garibaldi. Queste sono cose che non devono mai succedere.
Dopo qualche breve minuto che faccio ordine e sistemo i libri messi nel posto sbagliato, qualcuno mi tocca sulla spalla destra. Mi giro di scatto lanciando quasi un urlo.
« Shalom » mi dice una voce.
Mi accorgo che dietro di me si trova un ragazzo giovane o credo sui trent'anni.
« Ha bisogno?» domando.
« Shalom » mi ripete lui.
Oh cielo … mi è capitato un indiano o un arabo sicuramente.
Poco dopo lui continua a parlare.
« Shmi Gavriel » mi dice.
Io sono confusa. Per fortuna mi accorgo che era arrivata Elisa una mia collega.
« Elisa scusami tanto ma potresti vedere cosa vuole questo ragazzo? Parla in una lingua che io non conosco bene credo sia arabo o indiano qualcosa di simile. Puoi occupartene tu mentre io sistemo qualche scaffale?» domando alla mia collega.
« Certamente » risponde Elisa.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Vita diversa ***


Vita diversa


Sei anni sono passati e alla fine il ragazzo degli scaffali della biblioteca non è arabo nemmeno indiano ma è un ebreo per la cronaca e mi ha detto che si chiama Gavriel ma non so perché tra me e lui in poco tempo è scoppiata un'amicizia.
Ora sono passati sei anni da quando ho lasciato la biblioteca di Carmagnola, di lui non ho più saputo nulla. Si sarà sposato secondo me: avrà sfornato almeno cinque o sei figli sicuramente.

In ogni caso ora io ho un nuovo compagno. Di recente ho fatto un corso di formazione per adulti di cucina e tra le ore di lezione ci sono anche delle ore d'informatica. Ho conosciuto così il mio compagno Walter Bonetti, niente meno che il mio professore d'informatica. Lui ha origini metà sarde metà tedesche.
La nostra relazione per ora è segreta. Al corso non lo sa nessuno ma la dirigente credo che sospetta qualcosa. Per il semplice fatto che molto spesso lui prende le mie difese ma stiamo cercando di non farla sospettare più di troppo.

Sono uscita dal corso oggi alle ore 17. Ora sto aspettando lui davanti al supermercato della Conad a quattro fermate di pullman distante dalla scuola. Lui è in macchina a breve sarà da me. Vado a casa sua, passo la notte da lui.

Eccolo qui.

« Ciao, mi stavi aspettando?» mi domanda lui.

« Si, tesoro » rispondo io.

Lui mi da un bacio sulle labbra.

« Saliamo sulla mia macchina e andiamo a casa mia. Sai cosa voglio fare con te una volta li » mi dice lui sorridente.

« Cosa?» chiedo io

« Ti porto in camera da letto mia, ti metto a pecora e inizio a tirarti le sculacciate al tuo culetto e me le conto in tedesco » commenta furbetto.

« Viziato » commento io.

In poco tempo raggiungiamo casa sua. Ci ritroviamo a fare l'amore nel suo letto. Dopo tutto lui lo fa bene poi ha trentanove anni, io ventisette ma l'età non vuol dire niente. Andiamo avanti fino a che non siamo sfiniti.

« Sai tesoro, io non credo che dureremo per sempre. Io credo che prima o poi tu ti stancherai di me » mi dice poi lui con aria triste.

« Ma no, non sono come la tua ex » rispondo io.

« Ti amo troppo, non potrei sopportare di perderti » commenta lui.

« Non mi perderai mai cucciolo » rispondo.

Lui mi bacia di nuovo sulle labbra.
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Nostalgia di Carmagnola ***


Nostalgia di Carmagnola
 
Oggi vado a trovare i miei ex colleghi alla biblioteca di Carmagnola non so come mai ma sento della nostalgia di quelle giornate, a volte succede. Mi chiedo se ci saranno ancora tutti loro o se il personale della biblioteca è cambiato. Sarebbe bello ritrovarli tutti i miei cari colleghi.

Sono in treno e questa mattina ho appena avuto il buongiorno dal mio compagno su Whatsapp quindi posso stare tranquilla. Non so per quale motivo all'improvviso mi torna in mente Gavriel, brutto da dire ma non sono mai riuscita a dimenticarlo anche se eravamo solo amici in quelle giornate in biblioteca. Sarebbe bello ritrovarlo li di nuovo a guardare gli scaffali con i libri storici.

Ma cosa cavolo mi metto a pensare? Sono impegnata con un altro uomo al momento quindi non dovrei mettermi a pensare queste cose, la cosa non è normale. Ho però la curiosità di sapere che cosa ha fatto il mio amico in tutto questo tempo e soprattutto sapere che sta bene mi farebbe stare tranquilla. Non credo di essere la prima che vuole sapere notizie riguardo al suo caro amico.

Appena arrivata in biblioteca saluto le mie colleghe Ilaria e Elisa. Dopo averle salutate decido di andarmi a guardare i libri storici tra gli scaffali. Mi importa davvero dei libri o spero di trovarci Gavriel in attesa di rivedermi? Diciamo entrambe le cose. Avverto anche una sensazione di batticuore.
Dopo qualche minuto, alla mia destra mi accorgo della presenza di qualcuno, mi giro per guardare meglio.

« Serena?» mi domanda.

Si tratta di un uomo. Forse è Gavriel?

« Gavriel?» chiedo io con una certa emozione.

« Si, sono io Gavriel. Tu da dove salti fuori? » mi domanda lui.

« Sono venuta qui perché avevo nostalgia della biblioteca. Tu cosa mi racconti?» dico io tutta contenta di rivederlo.

« Sono venuto qui perché ho sognato che tu eri qui in questa mattina. Mi sei mancata tanto» mi dice lui.

In quel momento divento rossa come un pomodoro.

« Sono sempre da solo, non ho nessuna con me. Sono single in poche parole e non so nemmeno quando tornerò ancora al mio paese, in questi tempi c'è la guerra!» mi dice lui.

« Ho capito» rispondo io.

« Tu sei single?» mi domanda lui.

Sono cresciuta con l'idea che bisogna sempre essere sinceri con gli altri, avrei potuto dire di si che sono single ma io non so mentire ai miei amici.

« Al momento sono impegnata con un professore ha trentanove anni » ammetto io.

« Capisco. Possiamo però vederci ogni tanto? Uscire solo noi due » mi domanda lui.

Che idea carina peccato al momento sbagliato.

« Va bene. Magari puoi venire a casa mia domani, ti faccio conoscere il mio compagno » dico tutta contenta.

« Ok, ti do il mio numero … mandami il tuo indirizzo su Whatsapp » mi dice lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Un' italiana, un tedesco e un ebreo ***


Un'italiana, un tedesco e un ebreo
 
Ieri ho avvisato il mio compagno Walter Bonetti che oggi avrei presentato a lui il mio amico Gavriel. Mi è parso un po' sospettoso quando ho detto a lui che è solo un mio amico, tutto gli è sembrato strano.

Mi sto preparando per cercare di sembrare bella e in uno stato decente ma guardandomi allo specchio mi trovo a farmi la classica domanda: mi sto facendo bella per Walter o per Gavriel? Prima di tutto mi sto facendo bella per me, Gavriel e Walter poi possono vedermi come vogliono loro.

All'improvviso mi squilla il cellulare e rispondo.

« Ciao amore » rispondo contenta.

È Walter.

« Scusami tanto tesoro ma sta mattina ho una leggera febbre, non mi sento di venire. Il tuo amico me lo presenti un'altra volta » mi comunica dispiaciuto.

« Oh … mi dispiace amore, se vuoi dico a Gavriel di non venire anche lui e rimandiamo tutti e tre un'altra volta?» dico io.

« No, non rimandate per colpa mia » commenta Walter.

« Okay saluti, ci vediamo amore » dico terminando la chiamata.

Mancano ancora dei minuti prima che Gavriel sarebbe arrivato da me. Sentivo come se a breve sarebbe successo un qualcosa di strano e la sensazione di batticuore mi è tornata di nuovo. Cosa stava per succedere? Devo cercare di stare tranquilla.

Dopo alcuni minuti, qualcuno suona al mio citofono. È Gavriel. Come sono contenta di vederlo. Una volta salito entra in casa mia e mi saluta. Troppo bello per essere vero, povero Walter. Sembra come se sono contenta di essere tutta sola con Gavriel ma la  mia felicità svanisce poco dopo.

« Ciao. Non vorrei sbagliare ma credo che il tuo compagno è sotto casa tua in questo momento » mi informa Gavriel.

« Come?» chiedo io.

« Sono sicuro di averlo visto in macchina sotto casa » continua lui.

Strano.

Prendo il cellulare faccio il numero di Walter Bonetti per chiarire la faccenda.

« Scusami ma tu sei sotto casa mia? Gavriel dice di averti visto sotto casa mia » lo informo dei fatti.

« Sarebbe un problema? » mi domanda Walter.

« No. Invece che stare li però potresti salire su e ti farei conoscere il mio amico Gavriel » commento io.

« Se era davvero un amico non potevate darvi appuntamento in un bar?» mi domanda lui.

« È un problema se faccio venire un amico in casa mia? Ti ricordo che avevo chiesto a te di venire anche tu oggi » commento io.

« Per la cronaca comunque sono a casa mia malato a letto » mi avvisa lui.

Termino la chiamata.

« Amica mia scusami, ti dispiace se vado in pasticceria? Non ho fatto colazione, ho fame. Torno subito » mi dice Gavriel.

« Va bene. A dopo » dico io.

Passarono credo cinque sei minuti e mi arriva un messaggio di Gavriel su Whatsapp.

¨Lui è qui!¨.

Ora basta! Walter mi sta facendo perdere la pazienza.

¨Torna su a casa mia¨ rispondo a Gavriel per messaggio.

Mi affaccio alla finestra della camera da letto e infatti vedo la macchina di Walter parcheggiata. Decido di chiamarlo per cantarne due, faccio anche entrare di nuovo Gavriel in casa mia.

« Mi stai prendendo in giro? Tu pensi che io sia scema da non vedere la tua macchina dalla mia finestra? » dico molto arrabbiata.

« Oh ti ho già detto che sono a casa malato! Vedi magari di dire al tuo amico Gavriel di non inventare cretinate » mi dice Walter gridando, staccando la telefonata.

Gavriel viene da me e mi abbraccia in segno affettuoso.

« Tuo compagno è geloso?» mi domanda.

« No. Non so perché fa così! » dico io.

Dopo qualche minuto Gavriel guarda il suo telefono. Mi mostra poi incredulo un post di Walter su Facebook, scritto da poco.

¨È già uscito da casa di Sere. Che strano!¨ .

Lo chiamo di nuovo al telefono.

«È finita Walter Bonetti! Non voglio più vederti » grido infuriata.

« Fai come vuoi … io ti ho detto che sono a casa malato » mi risponde lui arrabbiato.

Stacco la telefonata. Gavriel mi abbraccia di nuovo.

« Fai attenzione uomini tanto gelosi non sono bella cosa » mi dice Gavriel provando a farmi tornare il buon umore.

« Scusami per questa scena » dico a Gavriel dispiaciuta.

« Tranquilla. Ti posso dire una cosa che cerco da dirti da tanto tempo?» mi dice lui.

« Cosa?» domando io.

« Tu mi piaci tanto da sempre. Quando ti ho vista prima volta a guardare i libri, io pensare che tu bella ma io non dire niente perché io credere che a te non piaccio io. Per questo a volte quando tu venivi io nascondermi » mi dice lui.

Ma che dolce! Quanta dolcezza in due semplici parole.

« Anche tu mi sei sempre piaciuto. Mi ha fatto male non vederti per molto tempo » rispondo, ricambiando le sue parole.

« Domani tu vuoi venire a casa mia a Carmagnola?» mi dice Gavriel emozionato.

« Possiamo mangiare insieme a pranzo se vuoi ma venire subito a casa tua aspettiamo un po’!» commento io.

« Va bene amore. Ma tu vuoi stare con me?» mi domanda lui.

«Assolutamente si!» rispondo io.

« Tu fatto me felice. Da tempo volevo sentire da te questo. Anche io voglio stare con te» mi dice Gavriel.
 
 
 
 
 
 
 
 

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