Splendere al buio

di Astrid1912
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Radici ***
Capitolo 2: *** Incontro la morte più solare del mondo ***



Capitolo 1
*** Radici ***


Hei! Si dico a te che stai leggendo. No, non voglio dirti di non andare avanti a leggere perché è pericoloso e bla bla bla, a quello ci ha già pensato mio padre. Hai già capito chi sono? Indizio:due Dei rivali hanno avuto dei figli e dal loro amore sono nata io(che fortuna hè) Esatto sono Bianca Jackson figlia di Annabeth Chase e Percy Jackson. Fin da quando sono piccola mi raccontano della sorella dello zio Nico: Bianca. Poi certo c'era zia Hazel, ma Bianca aveva dato la vita per salvare l'impresa di mio padre per salvare mia madre. Quindi tutto sommato se sono nata è grazie al suo sacrificio. Non mi sono mai sentita degna del mio nome. Io so di essere una semidea da quando sono piccola, i miei genitori non hanno mai provato a nasconderlo. Sono sempre stata all'ombra di mio fratello Jason. Fu chiamato in così in onore di Jason Grace, il migliore amico di papà e...bhe...morto.Nico lo chiamava regolarmente via Happy Meal, ma aveva lasciato un vuoto nel cuore di tutti. Comunque suo fratello sin dai cinque anni aveva dimostrato di saper prontamente padroneggiare l'acqua come nostro padre. -Hei nanetta- il mio fratellone mi prese la testa sotto il braccio e mi scompigliò i capelli così simili a quelli di mia madre. Io e lui non ci assomigliavamo quasi per niente:io avevo gli occhi di mio padre e i capelli color grano,lui invece era fiero di quel grazioso cespuglio color ebano che gli illuminava gli occhi cerulei screziati d'oro. -Ti ho detto di non chiamarmi così!- mi liberali dalla sua presa e lo guardai con l'aria più torva che riuscivo ad assumere. -Non ti arrabbiare che magari fai saltare in aria i gabinetti.- Questo suo commento mi diede particolarmente fastidio perché non avevo ancora sviluppato nessuno dei 𝘵𝘢𝘭𝘦𝘯𝘵𝘪 dei miei genitori. Non ero neanche ancora andata al campo mezzosangue. Scansai quel rompi di Jason, visto che ero più bassa rispetto di lui solo di qualche centimetro(infatti non capisco perché mi chiamava nanetta!) Scendendo le scale, io davanti a lui. In cucina i miei genitori stavano preparando la colazione e discutevano come sempre -Percy non mettere così tanto sciroppo d'acero sui pancakes, finirai per affogarli!- Lo sgridava lei mentre lui versava lo sciroppo sui pancakes blu -Hei sono figlio di Poseidone, non posso annegare e nemmeno i miei pancakes- aveva replicato.Non sembrava la prima volta che facevano quella discussione infatti scoppiarono a ridere. I due ragazzi entrarono in cucina e cantilenando un 𝘣𝘶𝘰𝘯𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 si sedettero mentre il padre gli dava dei pancakes e biscotti blu. Era l'ultimo giorno di scuola quindi mio fratello sarebbe andato al campo come capogruppo della casa di Poseidone(non che ci fosse qualcun'altro a parte Dixy,loro cugina)e io bo sarei rimasta a casa mia o sarei andata a passare l'estate a casa di uno dei miei innumerevoli zii. -Senti Bianca- aveva esordito mia madre -quest'anno andrai al campo, ormai hai dodici anni e comincerai a attirare mostri.-non riuscii a trattenermi e saltai al collo di mia mamma ringraziandola. Quel pomeriggio preparai la borsa per il campo. Non volli portare più di tanto perché volevo rendere mio padre fiero di me e lui a dodici anni aveva solo un corno di Minotauro. Scesi in giardino dove papà era in piedi, in mezzo al prato,che evocava il nostro trasporto. Mia madre accompagnò fuori di casa mio fratello e noi due ci liberammo nell'aria sulla groppa di Blackjack. Era un viaggio lungo da Nuova Roma a Long Island . Il tragitto fu reso insopportabile dal fatto che Jason passò tutto il tempo al telefono con Harper_figlia Apollo nonché capogruppo della rispettiva cabina. _ stavano insieme dal disastro con l'Athena Parthenos, quando erano di vendetta e la potenza dea dea si riversò in tutta la vallata, rompendo una parete di roccia e lasciandoli sotto le macerie per ore. Non non parlava che di lei -Harper di qui e Harper di la che schifo! - -sorellina siamo arrivati- mi aveva comunicato Jason. Io non riuscivo a credere alla bellezza e alla magnificenza di New York. I grattacieli che spiccavano dappertutto ti girassi, l'Empire state building , l'Olimpo, che sovrastava gli altri, anche l'enorme macchia verde di central Park era stupenda come tutto del resto. Vidi una costa che si avvicinava sempre di più mentre noi sorvolavamo una spiaggia, un bosco e in fine giungevamo sulla collina mezzosangue. Era il posto più bello che avessi mai visto: un Pino gigantesco con accanto una statua di dodici metri che risplendeva alla luce del sole, tutte el cabine disposte a quadro in mezzo a una vallata, la casa grande di fianco al padiglione della mensa e sparsi dappertutto chi tirava con l'arco e che combatteva chi faceva il bagno nel lago e che volava coi Pegasi. Chirone ci venne in contro soddisfatto rivolse a Jason un cenno di saluto e poi si concentrò su di me -Benvenuta al campo mezzosangue Bianca Jackson-

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Capitolo 2
*** Incontro la morte più solare del mondo ***


Che bella la vita al campo mezzosangue, mi dicevo. Che bello poter stare con quello simili a me, mi dicevo. No. Invece no. Mio fratello non mi voleva nella cabina con lui e quindi fu costretta a stare nella cabina di Atena. Era un posto bellissimo e mi sentivo a mio agio solo che tutti erano super intelligenti e strateghi nati e io, essendo semidea di seconda generazione, mi sentivo un po' esclusa. Ma si, mi dicevo. Se impari a combattere ti accetteranno, mi dicevo. Invece no. Ero bravina con la spada e mi muovevo velocemente senza mai incassare un colpo, ma non facilitò il mio integramento. Mio fratello certo non era d'aiuto visto che mi evitava, ma i fratelli sono fratelli dopo tutto. Un giorno ad allenamento nell'arena ero da sola e mi scontravo con un manichino mentre i capelli legati male mi andavano in faccia. Entrò una figura scura armata di spada di ferro dello Stige. Ovviamente lo riconobbi anche se non lo avevo mai visto dal vivo. Era Nathan Solace-Di Angelo. Entrò nell'arena circondato da un aurea tra il nero e il grigio, i capelli a zazzera scura come quelli dei Nico incupivano quegli occhi colore del infinito di Will. Aveva la mia età, massimo un anno in più e si vedeva che doveva ancora avere uno scatto della crescita. -e se ti sfidassi- chiese lui con fare insolente. -sai per il campo gira voce che la figlia del famigerato Percy Jackson sia la combattente migliore di tutta long Island e sono qui per verificare- Senza darmi il tempo di rispondere attaccò. Schiavi un fendente e provai un affondò, ma lui si scansò di lato rotolando e andando a sbattere contro un manichino. Gli diedi l'elsa della spada in testa mentre era ancora per terra, ma sembrò non fargli effetto e slanciando le gambe in avanti per rialzarsi mi colpì nello stomaco. Caddi a terra supina e mentre lui mi portava la sua spada al petto mio petto io ne approfittai:gli presi il polso e con una mossa di Judo lo scaraventati a terra. Mettendogli un gomito alla gola e con la spada puntata in faccia dissi - non provare più a sfidarmi- e lo lasciai andare. Lui scoppiò a ridere e raccogliendo la sua arma rispose -contaci. - e poi sparì in mezzo al tramonto. La conchiglia della cena suonò e velocemente mi diresse al padiglione della mensa. 𝘼𝙣𝙜𝙤𝙡𝙤 𝙢𝙚: 𝙘𝙞𝙖𝙤𝙤, 𝙡𝙤 𝙨𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙚' 𝙘𝙤𝙧𝙩𝙤 𝙢𝙖 𝙥𝙖𝙯𝙞𝙚𝙣𝙯𝙖. * 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙘'𝙚 𝙨𝙗𝙪𝙛𝙛𝙖 * 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙦𝙪𝙚 𝙢𝙞 𝙙𝙞𝙫𝙚𝙧𝙩𝙤 𝙖 𝙞𝙢𝙢𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖𝙧𝙚 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙚 𝙨𝙘𝙚𝙣𝙚 𝙢𝙤𝙡𝙩𝙤 𝙞𝙘𝙤𝙣𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙞 𝙡𝙞𝙗𝙧𝙞 𝙙𝙞 𝙍𝙞𝙘𝙠 𝙦𝙪𝙞𝙣𝙙𝙞 𝙗𝙮𝙮𝙮

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