Sogni Premonitori, possibile telepatia ?

di paiton
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mia sorella cade nel vuoto ***
Capitolo 2: *** Secondo Sogno ***
Capitolo 3: *** Terzo evento, un gioco per indovinare ***
Capitolo 4: *** Un altro sogno, una maschera arcaica ***



Capitolo 1
*** Mia sorella cade nel vuoto ***


Tra le altre cose non sogno quasi mai o per lo meno ricordo i sogni molto ma molto raramente, quindi i sogni che riporterò sono bene impressi nella mia mente perché intensi.


Sogno primo:

“Sono in macchina con mia sorella più piccola, quella bionda, sto guidando (ho 25 anni e lei ne ha 16), faccio una frenata mentre sterzo: L’auto si capotta sottosopra e finisce dentro un fosso sbattendo forte (questo è un sogno ricorrente, cioè che ho fatto più volte ma di solito mi svegliavo in questo punto). Mia sorella sa che ho fatto apposta a causare quell'incidente e mi guarda con aria stupita, perché anche negli altri sogni non ci facevamo male.

Non gli ho procurato danni con il brutto incidente, allora le dico: "ti ho solo fatto uno scherzo, in realtà l'incidente non è mai avvenuto" e continuo a guidare lungo la strada come se tutto fosse un film, come se fosse stato solo un Flashback o una falsa, brutta premonizione. A quel punto arriviamo in una strada che si trova nel mio paese, non lontano dalla nostra abitazione dove vive una mia amica, ma tutto è diverso dalla realtà: in una salita semplice, al posto della strada asfaltata c'è una gradinata. Salgo per la gradinata saltellando avanti e indietro con la macchina.

Arrivato alla fine della gradinata vedo che la strada si restringe sempre più. Istantaneamente ci ritroviamo fuori dalla macchina a camminare in avanti. Guardo in giù e vedo che la strada finisce nel vuoto, ai lati della carreggiata ci sono le abitazioni reali della via del mio paese, sospese nel nulla. Io e mia sorella continuiamo a camminare lentamente in avanti, fianco a fianco verso lo strapiombo, lei sulla sinistra, io sulla destra.

Dove finisce la strada, dalla mia parte ci sono delle mattonelle rettangolari, sempre sospese nel nulla, che si intervallano a piccole zone dove c’è il vuoto; una mattonella su due ha appoggiato, su un lato, un vaso di gerani rosa (fiori che piacevano molto a mia nonna). Capisco che è pericoloso continuare su quella strada e mentre mi avvicino sempre più allo strapiombo, curioso guardo di sotto e vedo che siamo a quaranta metri d’altezza circa (sotto c'è un'altra strada asfaltata con a fianco altre villette con giardini).

Più mi avvicino allo strapiombo più sento la paura salire. Mi volto a guardare mia sorella che osserva distrattamente solo la case sulla parte destra della strada, con il collo completamente voltato a destra; non si è resa conto dell’esistenza di uno strapiombo (anche perché lì non ci dovrebbe essere), allora le sto per urlare di stare attenta ma ormai ha già messo un piede nel vuoto. Cade giù, ma agilmente (perché molto prestante fisicamente) si gira di centottanta gradi e si aggrappa con una mano, appoggiando il gomito all'orlo dello strapiombo. In quel momento tiro un sospiro di sollievo, le allungo un braccio per aiutarla, ma lei non sembra preoccupata (so che lei da sola non riuscirebbe a risollevarsi), quindi osserva la strada asfaltata situata a quaranta metri d’altezza sotto di noi; vede che a lato della strada c'è una zona dove la terra è appena stata arata (e dall'alto le sembra morbida), si lancia cadere nel vuoto verso la terra e mentre vola giù mantiene una posizione a gattoni (come per minimizzare la velocità di caduta e atterrare con la maggior area possibile per farsi meno male). Accelera verso il basso e quando atterra produce un rumore attutito, come se si fosse gettata nella neve fresca. Era consapevole di quello che faceva. Ho solo la sensazione che sia fatta male ma che non sia morta, e ho la sensazione che il tutto sia un sogno... poi mi sveglio!”

Mi sono svegliato quasi divertito per tutte le stranezze che accadono nella parte onirica del mio cervello!
Poi mi sono chiesto che significato poteva avere quel sogno strampalato e l’ho trascritto la sera stessa, il 5 marzo 2014 sul forum “Scrittori della notte”. Un paio di giorni dopo stavo pranzando a casa dei miei genitori, visto che a quel tempo facevo ancora l’università. Mia sorella entrò in casa alle due come ogni giorno, perché tornava con l’autobus di linea delle ore 14 e, appena ci incontra ci comunica che, al liceo, una ragazza si è lanciata dalla finestra. Si è fatta male ma non è in gravi condizioni.
A quel punto ho pensato subito al sogno. Diciamo che c’è una bassa probabilità nella nostra città che i ragazzi si lancino dalle finestre, non avevo mai sentito notizie del genere nella mia città prima di quel giorno, la mia è una piccola città. A breve gli altri due sogni che si sono verificati, molto più particolareggiati sull'evento predetto rispetto a questo, il giorno dopo che il mio inconscio li ha prodotti.
Comunque Jung va a scomodare il determinismo Schopenaueriano quando tratta questo argomento, dice che questi fenomeni derivano dalla nostra capacità intuitiva e li chiama "speculazione trascendente".

 

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Capitolo 2
*** Secondo Sogno ***


Periodo universitario, ho terminato le scuole superiori da circa cinque anni.

“Mi trovo davanti al Duomo della mia città, il passeggio è molto tranquillo, è buio e in giro non c’è molta gente. Questo significa che sono più o meno le nove, tutti stanno ancora mangiando ed i negozi sono ormai tutti chiusi, i ragazzi devono ancora iniziare ad uscire di casa per farsi qualche birretta nei bar. Reincontro, dopo tanti anni, il mio professore di filosofia di quarta liceo, un uomo molto impegnato sia socialmente che politicamente.

Io e gli altri miei compagni di classe lo stimavamo molto, ci sapeva fare, era simpatico, uno alla buona insomma e ci insegnava sempre argomenti molto utili e applicabili nella realtà, con lui studiavo volentieri perfino la Storia (è sempre stata la materia che odiavo di più perché imparare a memoria non è mai stato il mio forte). Lo vado a salutare perché sono felice di incontrarlo dopo tanto tempo e gli chiedo dove stia insegnando, al momento, visto che in passato era precario.”

Il sogno finisce in questo modo, stranamente me lo ricordo in maniera molto precisa al risveglio ma non ci do particolare peso.
La sera stessa mi reco in piazza a Ferrara con la fidanzata, dobbiamo incontrare amici, è una sera come tante altre, un giovedì tranquillo. Appena passiamo davanti al Duomo notiamo un uomo in camicia bianca che sta giocando con un bambino. È il mio professore di filosofia del liceo.
Guardo la mia fidanzata con l’aria di chi ha appena visto un fantasma e le confido subito che la notte prima avevo sognato la stessa situazione ma il bambino non c’era. Vado a salutare il Prof, lui si ricorda di me, capisco che in questi anni è ovviamente diventato padre e alla mia domanda risponde che al momento insegna a Cento, è entrato in ruolo quello stesso anno e gli hanno assegnato una sede un po’ fuori città.

La cosa che, a suo tempo, mi aveva sconcertato era proprio la precisione della situazione che mi era apparsa in sogno: sia il luogo che la persona incontrata erano esattamente coincidenti nella realtà e nel sogno. La probabilità che un fatto del genere avvenga è assolutamente molto bassa, non saprei nemmeno come calcolarla ma sicuramente è molto molto bassa, anche perché un genitore con il bambino piccolo raramente sta fuori casa a quell’ora, una coincidenza davvero molto strana calcolando anche che non avevo mai sognato prima di quel giorno il mio professore di filosofia.

Assumere che questo sogno sia un caso è per me fuori discussione. Il primo sogno che avevo fatto poteva essere interpretabile ma questo è stato di una precisione più che chirurgica. La formazione scientifica che ho conseguito (sono chimico) mi porta a ricercare un significato in tutti i fatti che avvengono.

Jung scrive: “Che una notizia venga sognata poco prima del suo verificarsi è un’esperienza relativamente frequente.” Come quando stiamo pensando ad una persona e questa ci manda un messaggio, oppure ci chiama al telefono, “Sincronicità significa simultaneità di un certo stato psichico con uno o più eventi esterni che appaiono paralleli significativi della condizione momentanea soggettiva…” Non ho capito esattamente cosa intende dire lo psicologo tuttavia poi scrive “… L’inconscio spesso la sa più lunga della coscienza...”

“Eventi sincronistici si basano sulla contemporaneità di due stati psichici diversi. Quando entrano in gioco eventi futuri questi ultimi possono essere vissuti al presente come immagini psichiche, quasi che l’evento obiettivo fosse già presente. L’obiettività di questi fatti sembra separata dalla mia coscienza nello spazio o nel tempo. Spazio e tempo sono in realtà una stessa e unica cosa (questo è stato formalizzato nella teoria da Albert Einstein) ….
Alla fine si è costretti a supporre che esista nell’inconscio una conoscenza a priori, una presenza a priori svincolata da ogni base causale. Il fenomeno della sincronicità è dunque la risultante di due fattori:
Primo un’immagine inconscia si presenta direttamente o indirettamente alla coscienza come sogno, idea improvvisa o presentimento;
Secondo un dato di fatto obiettivo coincide con questo contenuto. Ci si può meravigliare in egual misura del primo o del secondo fatto.
Chiunque può influenzare magicamente ogni cosa, se cade preda di un grande eccesso. La rappresentazione coincidente prende le mosse dell’inconscio e rientra quindi tra quelle idee che sono indipendenti da noi.”
 
La grande sorpresa da cui sono stato investito quando ho visto il mio professore di filosofia è la stessa da cui sono state rapite le persone negli avvenimenti documentati da Jung (libro Bollati Boringhieri, L’analisi dei Sogni, gli Archetipi dell’inconscio e la Sincronicità) e altri studiosi.

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Capitolo 3
*** Terzo evento, un gioco per indovinare ***


Terzo evento, università terminata, ho un lavoro, non mi vedo più con l’ex fidanzata da cinque mesi, inizio ad uscire con un’altra ragazza (Elena).
 
“Una sera lei mi chiede di fare un gioco, vuole che indovini dove si trova la casa al mare di sua nonna (mi pare, o dei suoi zii), luogo in cui lei passa qualche giorno di vacanza ogni anno. È probabile che la casa si trovi in Italia visto che è una delle nazioni europee con più chilometri di costa quindi le rispondo: “È in Italia.”
Lei si mette a ridere e mi chiede di essere più preciso.
Visto che molte persone della mia zona hanno la casa ai lidi ferraresi le dico testuali parole: “Ai nostri lidi.” La casa poteva essere anche in altre regioni italiane tuttavia quando mi ha chiesto di essere più preciso mi è risultato immediato dire così, senza pensare.

Lei, allora, mi chiede in quale dei sette lidi (che sono Volano, Nazioni, Scacchi, Pomposa, Porto Garibaldi, Estensi,e Spina) c’è la casa.
Allora, di getto, rispondo Lido di Spina. Diciamo che indovinare, fino a questo punto, non è molto difficile perché il Lido degli Estensi e quello di Spina sono i più popolati dai giovani, resta comunque il fatto che la casa avrebbe potuto benissimo essere in ciascuno degli altri sei Lidi.

A questo punto lei resta un pochino sconcertata visto che avevo indovinato ancora immediatamente e vuole sapere un’ultima informazione da me: “Ma in che zona di Lido di Spina?”
Mentre mi propone quella domanda vedo, nella mia mente, un’immagine di un condominio di fronte al Meridiana, uno dei bar più gettonati dai giovani, utilizzato anche come punto di ritrovo. Allora le rispondo: “È molto vicino al Bar Meridiana.”

A quel punto lei mi accusa di aver guardato il suo profilo Facebook, cosa che tuttavia non avevo fatto, lungi da me stalkerare le persone, odio i social network. È vero che mantengo un profilo attivo ma di certo non mi ero messo a scandagliare tutta la sua vita passata fino ad arrivare a vedere una foto del condominio di sua nonna (o dei suoi zii) a Lido di Spina… Lei non poteva credere che avessi indovinato in maniera così precisa e nemmeno io in realtà potevo crederci dato che non sapevo neanche come avevo fatto, ma le ho confidato di aver visto “come un’immagine mentale” del Meridiana mentre pronunciava la sua ultima domanda.”
 
Questa esperienza ad occhi aperti mi ha fatto tuttavia intuire che lei avesse, per davvero, il desiderio che io indovinassi, probabilmente si era presa una cotta e questa emozione forte deve aver agito sulle mie risposte. Non riesco a spiegare la situazione in un’altra maniera. La probabilità di azzeccare tutte le risposte in fila è bassissima, le città di mare italiane sono davvero una moltitudine, il lido giusto era uno su sette e Lido di Spina ha un’estensione maggiore di due chilometri di lunghezza fra baretti, discoteche, case vicino al lago, case vicino al canale ecc…
Quindi, secondo la definizione di Jung questo ricadrebbe in un altro evento acasuale, mi rifaccio ancora ai suoi scritti: “Perfino l’accurata registrazione e verifica di un considerevolissimo numero di casi quali sono quelli riuniti nell’opera di Gurney, Myers e Podmore, non ha fatto la minima impressione nel mondo scientifico. La sincronicità ha tuttavia una base statistica che conferma la presenza di tali eventi.”
 
Poi scrive ancora: “Così è l’anima che brama più intensamente l’oggetto che rende le cose più efficaci e più simili… in maniera simile funziona infatti la produzione in tutto ciò che l’anima brama con intenso desiderio. Poiché tutto ciò che essa fa mirando a quello scopo ha forza di propulsione ed efficacia su ciò che l’anima brama… questo testo mostra chiaramente che l’evento sincronicistico (che definivano “magico” in passato), era visto come un fatto dipendente dall’affetto.”

Potresti pensare che i tre episodi/sogni che ho raccontato siano inventati ma non è così… la mia istruzione scientifica mi porta a credere che esista una spiegazione a questi eventi e gli scritti che ho letto me lo confermano. I più recenti di tali documenti basati su dialoghi e avvenimenti empirici risalgono al massimo agli anni cinquanta del secolo passato e non sono aggiornato in questo campo di studi quindi sarebbe utile per me sapere se anche a qualcuno di voi sono accaduti eventi simili, uscendo dai pregiudizi che si possono avere in questo campo della conoscenza;
lo stesso Jung già aveva scritto: “Naturalmente ogni epoca pensa che tutte quelle che l'hanno preceduta erano prevenute, e oggi lo si pensa più che mai, così facendo si ha torto come ebbero torto tutte le epoche precedenti che pensavano a quella maniera. Quante volte si è vista condannare la verità! È triste ma purtroppo vero che l'uomo non impara niente dalla storia.”

Al di là di tutti gli esperimenti che hanno fatto in questo campo (e non voglio nemmeno sapere quali siano perché eventi del genere non possono essere riprodotti in laboratorio) non credo che tutto sia concepibile attraverso l’utilizzo del metodo d’indagine scientifico, così come è stato creato e così come funziona… tuttavia credo che la natura del pensiero umano assieme al sentimento, l’intuito e l’istinto siano molto più strettamente collegati di quel che pensiamo, sono probabilmente un’unica cosa che agisce come tale.

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Capitolo 4
*** Un altro sogno, una maschera arcaica ***


Prima di iniziare a raccontare il quarto evento rappresentato da un sogno (e temporalmente antecedente al terzo episodio) vorrei fare una premessa.
In questo periodo primaverile sto mettendo a dimora alcuni semi per il mio orticello; negli anni ho imparato come gestire tante diverse specie di ortaggi, fiori, bulbi e alberi.

 miei familiari hanno sempre avuto passione per il giardinaggio, mio nonno aveva il pollice verdissimo e anche mia nonna mi ha insegnato a potare le piante e vari altri trucchi del mestiere. Nel tempo ho imparato a riprodurre varie specie di piante e ho sempre tentato di capire come nascono i semi (perché non tutte le piante usano i semi per diffondersi sul globo).

I semi delle piante attuano delle dinamiche per nulla semplici. Dopo molti tentativi ho intuito che il seme si apre quando ci sono le condizioni tali per la nascita della pianta: per prima cosa deve esserci una perturbazione piovosa in corso o nell’immediato futuro (non una pioggerellina, una perturbazione credibile, pioggia vera e propria, i semi riconoscono se vengono solo due gocce).

In concomitanza con le precipitazioni i semi si aprono, addirittura potrebbero schiudersi il giorno prima della pioggia, ma non fanno tutti così e non fanno sempre in questa maniera, ci sono semi che schiudono prima altri magari dopo anni, presumo che dipenda anche dalla temperatura, pressione atmosferica ecc...

Ho notato che anche le zanzare percepiscono l’arrivo della pioggia, pizzicano con più frequenza e con maggior foga prima dell’arrivo della perturbazione. In qualche modo, perfino un seme è programmato dalla natura in maniera tale da prevedere il futuro e l’evoluzione ha premiato esseri in grado di sapere in anticipo che cosa accadrà.
È banale pensarlo ma non è per niente facile capire come può avvenire un fatto del genere ed è tanto meno facile comprendere quando è lo stesso essere umano a prevedere eventi molto specifici che non hanno nulla a che vedere con la sopravvivenza dell’individuo (almeno apparentemente).
I filosofi pensavano, alcuni lo pensano ancora oggi, che esista un destino, una predeterminazione degli eventi, alcuni lo chiamano Grande Anno; tutto è già predeterminato e deve andare così come è stato definito, un tempo e uno spazio che si ripercorrono all’infinito. Questa è chiaramente una semplificazione di un’idea tuttavia anche il tempo meteorologico si può prevedere con un certo grado di errore.
 
Durante il sogno, sto dormendo sul letto dei miei
“Mi sveglio e ho la vista annebbiata, mi guardo attorno e constato che la camera è la stessa in cui mi ero addormentato. Sulla destra della stanza c’è un alto armadio di legno, capisco subito che qualcosa non va… non sono concepiti i miei movimenti, sono solo uno spettatore di ciò che sta per accadere.
So che deve accadere qualcosa e difatti sento una voce che parla un linguaggio incomprensibile, antico; una maschera vivente mi si para davanti, un incantesimo è enunciato ed il suono di quella voce rimbomba dentro tutto al mio corpo come se provenisse da emozioni potenti, arcaiche.
La paura iniziale si mescola con lo stupore che prende il posto della prima emozione. Guardo sopra l’armadio e so che il destino sta cambiando per me, una ruota molto simile a quella delle slot machines fa apparire una moltitudine di simboli che non ricordo di aver mai visto in vita mia, non appartengono a nessun alfabeto che io abbia mai letto (neanche nella ricerca che ho svolto da sveglio ho riconosciuto tali simboli che scorrevano).
Un linguaggio simbolico, forse ideogrammi, una ruota che rallenta e infine si blocca su una specie di “F” costruita con linee curve, quel simbolo mi resta fermo davanti per qualche secondo.”
 
Quando mi svegliai, sei anni fa, ero ancora stupito e tutte le immagini sono tutt’ora impresse nel mio ricordo. Contattai un amico che si occupa di simbolismi ma non mi seppe dare risposte sul senso di quella “F” che avevo disegnato su un foglio. Mesi dopo mi innamorai di una ragazza la cui iniziale del nome era proprio una “F”.
 
Non riesco a trovare altra possibilità: potrebbe essere ragionevole ciò che sto per descrivere.
Quello che chiamano Big Bang è stato generato dalla materia che era tutta racchiusa in unico punto. La domanda su cui non ti fanno pensare a scuola è: “Ma come diavolo ci è arrivata tutta quella materia in quel punto?” Cerchiamo di procedere con le conoscenze di cui siamo in possesso.
Per forza deve essere esistita una forza che ha portato tutta la materia in quel punto (al momento non sono stati trovati luoghi dell’universo in cui la Fisica che conosciamo non funziona quindi la Fisica è sempre stata la stessa che esiste oggi e le leggi naturali, per quanto conosciute, anche!
Sono state sempre le stesse ed è possibile che resteranno tali).

La forza che ha portato tutta la materia in un punto potrebbe anche essere la gravità. Studi recenti dimostrano che le galassie si stanno allontanando le une dalle altre: ciò significa che l’universo è ancora in espansione. Se tutto derivasse da un’esplosione le galassie dovrebbero rallentare la loro espansione nel tempo, invece l’espansione accelera.
È ovvio, dobbiamo comprendere ancora molto sul funzionamento di un’entità abnorme come l’universo tuttavia, avanzo una delle possibilità e cioè possiamo assumere che, ad un certo punto, questa forza d’espansione cessi.

A questo punto tutto inizierà a rallentare, il tutto di fermerà e di nuovo tornerà ad accelerare verso quel punto in cui poi si genererà un altro Big Bang, e così via all’infinito. Noi abbiamo l’idea dell’infinito sia nello spazio che nel tempo. Non possiamo inventare quasi nulla che la natura non abbia già creato, tranne i laser (La costruzione dei laser non è basata sul film Star Wars bensì si fonda sulle teorie di Albert Einstein).

Vedendola in questa maniera il prevedere eventi futuri potrebbe avere una spiegazione logica solo parziale, nulla toglie al mistero, alla magia, alla curiosità e allo stupore che questi eventi premonitori hanno lasciato in me.

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