Super Robot Taisen S Zero

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'avanscoperta movimentata ***
Capitolo 2: *** Mazinger all'attacco! ***
Capitolo 3: *** Un'alleanza nell'oscurità ***
Capitolo 4: *** Neutralità violata ***
Capitolo 5: *** L'attacco della ZAFT ***
Capitolo 6: *** La caduta di Heliopolis ***
Capitolo 7: *** Corsa silenziosa ***
Capitolo 8: *** La caccia comincia ***



Capitolo 1
*** Un'avanscoperta movimentata ***


Super Robot Taisen S Zero
Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti!

La fanfiction che vi apprestate a leggere fa parte della saga di Super Robot Taisen che sto scrivendo, e che potreste aver iniziato a leggere in questi giorni con il titolo di 'Super Robot Taisen S': in effetti, questo è un prequel, o meglio un antefatto, che potete capire benissimo anche senza aver letto i capitoli di 'Super Robot Taisen S' che ho già pubblicato... comunque, vedrete che una volta messe assieme, queste storie formeranno un tutt'uno ben compatto! Ho un sacco di idee in mente, e le voglio implementare tutte! Effettivamente, questa è una riedizione della mia precedente fanfiction... il fatto è che ho pensato di riscriverla da capo, cercando di apportare quante più migliorie possibili... e questa volta, cercherò di portarla a termine!

Allora, giusto per chiarire un pò le cose... ogni capitolo sarà ambientato in un luogo diverso, e seguirà le vicende riguardanti una particolare serie robotica - o anche due o tre, in certi casi. E' ambientata tre anni prima delle vicende narrate in 'Super Robot Taisen S', anche se... no, non voglio farvi spoiler, vedrete col tempo cosa voglio dire! A proposito, per integrare le informazioni che ho riportato nel database di fine capitolo, ho utilizzato un pò di materiale della EncicloRoboPedia, uno dei più completi siti italiani sui robot giganti, e da Wikipedia... e ringrazio entrambe per l'aiuto fornitomi! Giusto per dire che non è tutta farina del mio sacco, e che i ringraziamenti vanno anche a loro...

E giusto per cominciare in bellezza, il primo capitolo è dedicato al re dei Super Robot, Mazinger Z in persona! Allora, siete pronti a tuffarvi nel mondo di Super Robot Taisen, una volta di più?

 

Era un sì, quello che ho sentito?

E allora, non perdiamo altro tempo! SI PARTE!

 

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Capitolo 1 - Un'avanscoperta movimentata

 

Giappone, Space Century 138. Un'era di grandi cambiamenti, grandi tensioni sociali, e soprattutto... terribili guerre che hanno funestato questa nuova era in cui l'umanità si sta espandendo verso lo spazio. Inimicizie tra Earthnoids e Spacenoids, tra Naturals e Coordinators... e i numerosi invasori alieni che minacciano la pace successiva alla formazione dell'Unione Terrestre, approfittando della riduzione di risorse militari. Nelle grandi città, nelle colonie neutrali e in pochi altri luoghi, le persone continuano a vivere, cercando di non pensare alla minaccia che incombe sopra le loro teste... ma anche lì, si percepisce benissimo il clima di insicurezza che ormai regna sovrano in tutta la Sfera Terrestre. La distruzione dei Titans, di OZ e di White Fang ha fatto ben poco per rassicurare gli animi.

Tuttavia, in quella particolare mattina di inizio giugno, sotto un caldo sole estivo, i dintorni della famosa Science Lab Fortress, uno dei più noti centri di ricerca sulla Terra, dove il prof. Kenzo Kabuto portava avanti le sue ricerche e tentava con ogni mezzo di ostacolare le invasioni aliene, erano tranquilli e pacifici... questo almeno, finchè non si presentò sulla scena un goffo e scassato robot che sembrava fatto di pezzi da rigattiere di varie sfumature rosso-gialle, messi su alla rinfusa in modo da dargli una PARVENZA di minaccia... parvenza che scemava quasi subito alla vista delle sue lunghe e scimmiesche braccia idrauliche e della sua buffa faccia dagli occhioni tondi, con una bocca costituita da poco più che una grata d'aerazione incassata in una testa semisferica di metallo rosato! Come un lottatore di sumo, lo stravagante robot semi-umanoide sollevò una gamba e la abbattè al suolo, scatenando un minuscolo terremoto, prima di mettersi in una perfetta posa da supereroe, completa di stelline luccicanti e mantello rosso che svolazzava dietro le sue spalle!

"Ta-ta-taaaaaan! Eccomi qua! Nessun problema! Il sole splende, ed è un giorno per una ricognizione!" esclamò, cercando di darsi un tono eroico, il pilota... un ragazzone sovrappeso e piuttosto brutto, con la mascella inferiore sporgente in quel momento contorta in un ghigno, e corti capelli castani scuri tenuti spostati dalla fronte da una ridicola fascia bianca con il Sol Levante disegnato sopra! Indossava una maglietta arancione a malapena larga abbastanza per la sua considerevole rotondità, un paio di jeans neri e scarpe grigie, e in quel momento, si stava sporgendo leggermente dalla grata di aerazione che costituiva la bocca del suo sgangherato robot, dominando il panorama dalla sua posizione sopraelevata.

"Ehm... capo, non vorrei sembrare pedante, ma..." gli giunse una voce più calma, proveniente da un ragazzo più giovane, magro con i capelli neri, seduto a fianco del posto del conducente. "Sporgersi da lì è piuttosto pericoloso..."

"Già..." proseguì un altro ragazzo, questo più piccolo e dall'aria più sveglia, con i capelli castani un pò scompigliati e gli occhi piccoli. "Non crede che dovrebbe tornare al suo posto e tenere allacciata la cintura di sicurezza?"

Il ragazzo più grande si voltò verso i suoi 'subordinati', senza perdere quel ghigno sicuro. "Hehehehee... e non state là a preoccuparvi per ogni inezia, voi due! Piuttosto... Nuke, Mucha! Vedete di non far cadere il Boss Borot come è vostra abitudine, eh? Voglio fare una bella figura, oggi! Dopotutto, è il mio appuntamento con Sayaka!" esclamò.

Su uno schermo televisivo fissato alla bell'e meglio su una parete della cabina di pilotaggio, apparve (dopo un bel pò di rumori e malfunzionamenti...) l'immagine disturbata di una bella ragazza sui diciassette anni dai lunghi capelli castani, con addosso una tuta da pilota gialla e un elmetto bianco con una striscia rossa verticale in mezzo, che provvide immediatamente a mettere le redini all'immaginazione del ragazzo più grande. "Di cosa stai parlando, Boss? Questo non è mica un appuntamento, è una missione di ricognizione... e dobbiamo stare costantemente all'erta! Se abbassiamo la guardia, verremo sconfitti da un’altra Bestia Meccanica, non te lo dimenticare!" disse un pò accigliata la ragazza, evidentemente Sayaka.

Il ragazzone di nome Boss, trasformatosi di colpo in un agnellino, abbassò la testa pur senza smettere di sorridere e si sfregò la nuca con una mano, mentre il suo volto si tingeva leggermente di rosso (la qual cosa fece sghignazzare a bassa voce i suoi due 'schiavi'...). "Heheee... ciao, mia dolce Sayaka! Sì, sì, lo so che è una missione di... ehm... ma non ti preoccupare! Se arriva uno di quegli ammassi di metallo, ci penserò io a rimandarlo dal ferrivecchi, con il mio specialissimo Boss Borot Super Deluxe Punch!" esclamò, un pugno sollevato in aria per enfatizzare il concetto!

Sayaka alzò leggermente gli occhi al cielo mentre il suo robot, lo Aphrodite A, si avvicinava alla radura dove il Boss Borot era impegnato nelle sue pose eroiche. Il robot pilotato dalla ragazza castana era di tipo femminile, quasi tutto in Super Lega Z gialla che diventava rossa sulla testa, sul collo, ai lati del torace e sull'inguine. Il suo volto era costituito da niente più che da un paio di occhi senza pupille, mentre sulla sommità del cranio, affiancata da un paio di brevi 'corna' ricurve, si trovava una cupola trasparente attraverso la quale si riusciva a vedere la cabina di pilotaggio.

"Boss... ragazzi... vi ricordo che non siamo qui per combattere... anche perchè il mio robot non è esattamente fatto per quello..." aggiunse Sayaka, pensando con fastidio a tutte le volte che qualche Bestia Meccanica del Dr. Hell l'aveva sconfitta in battaglia. "Sembra che recentemente, sia stato visto uno strano oggetto cadere nei dintorni, e noi siamo qui per cercare di capire di cosa si tratta. Sfortunatamente, stando a quanto ci è stato comunicato, se ne sono già impadroniti quelli di Neo Zeon, quindi... adesso c'è la complicazione che non dobbiamo farci scoprire da loro..."

Boss grugnì con irritazione mentre tornava a sedersi al suo posto e riprendeva in mano i comandi del Boss Borot (che consistevano, in effetti, in un volante e un cambio marce usati!). Sì, aveva sentito dire anche lui che, da quelle parti, Neo Zeon avesse messo su una base operativa, uno dei suoi tanti avamposti in preparazione per l'occupazione della Terra... e non solo, oltre che gli ormai noti Mobile Suit di modello Dreissen, o Zussa, nei pressi di quella base erano stati identificati alcuni Metal Armor di tipo Gebay e Dyne, appartenenti all'Impero di Giganos... e alcuni Ginn, Mobile Suit prodotti in massa della ZAFT. Il che dava credito alle informazioni recenti, secondo cui Neo Zeon si sarebbe alleata con queste due fazioni...

"Già... questo è un bel problema..." ammise il ragazzo dalla mascella squadrata, mentre i suoi due compagni riprendevano a muovere i comandi del Boss Borot. "Se quei pazzoidi si impadronissero di quello strano oggetto, potrebbe essere un problema... Comunque, per quello che ne sappiamo potrebbe essere anche un meteorite e basta... e se è così, non dovrebbe essere bruciato all'impatto con l'atmosfera?"

"Se era abbastanza piccolo, sì..." rispose la ragazza. "Tuttavia, come hai detto, che sia un meteorite è soltanto una possibilità. Meglio non trascurare ogni possibile evenienza, e... Huh? E questo che cosa...?"

Boss drizzò le antenne e cercò di alzarsi dal suo sedile... prima che gli venisse dolorosamente ricordato che si era allacciato la cintura di sicurezza, con grande costernazione di Nuke e Mucha! "Owwwww! Per poco non ce lo lascio...! Ugh... ehm... hai... hai detto... che c'è qualcosa sul radar, Sayaka?" esclamò, guardando perplesso un piccolo schermo, completamente vuoto, sulla sua rattoppata console di comando. "Hmmm... che strano, io non vedo nulla... sicura che il tuo radar non sia guasto?"

Sayaka alzò gli occhi al cielo, e le sue telecamere di bordo inquadrarono un'antenna televisiva montata alla bell'e meglio sulla spalla del Boss Borot!

"Da che pulpito viene la predica... no, sono sicura che il mio radar funziona correttamente! C'è qualcosa che si sta muovendo nella nostra direzione, e tra non molto dovrebbe entrare nel nostro campo visivo! Non escludo che si tratti di qualche Bestia Meccanica, o di robot da combattimento di Neo Zeon! Prendiamo copertura, e cerchiamo di non farci scoprire! Là, in quella macchia! Forse riusciamo a nasconderci!" esclamò la pilota dell'Aphrodite A, indicando un boschetto a qualche decina di metri di distanza. Il robot femminile riuscì abbastanza facilmente a raggiungere la macchia e a nascondervisi dentro come meglio poteva... ma il suo compagno più goffo si ritrovò ad arrancare, rallentato dalla struttura meno efficiente.

"Sbrigati, Boss! Stanno arrivando!" lo esortò Sayaka, preoccupata per il suo amico. "Dovremmo stabilire un contatto visivo con loro tra non più di dieci secondi!"

"Hanf... hanf... è... è quello che sto cercando di fare, Sayaka! Se soltanto questi due imbranati spingessero un pò di più! Hey, voi due! Non statevene là come delle belle statuine, no? Rendetevi utili e muovete quelle gambe!" esclamò, rivolto prima alla ragazza... e poi a Nuke e a Mucha che, dietro di lui, stavano disperatamente cercando di far muovere il motore del Boss Borot... usando dei pedali da cyclette!

Sfortunatamente, i due ragazzi più giovani erano già spompati per la foga che stavano mettendo nel pedalare... "Puff... Puff... noi... noi stiamo... hanf... facendo... del nostro meglio..." ansimò Nuke, quello alto e magro, spingendo sui pedali con tutta la forza che il suo corpo gli consentiva...

"Ma... hanf... più di tanto... puff... non riusciamo... a fare..." concluse la frase Mucha. Boss strinse i denti per l'irritazione e cambiò la marcia, cercando di far muovere il più velocemente possibile il suo robot...

Troppo tardi. Gli strani oggetti non identificati, in quel momento a malapena visibili ad occhio nudo, esplosero una raffica di missili contro il goffo robot, che riuscì per un pelo ad evitare di essere colpito in pieno! Un grido collettivo proveniente da Boss e dai suoi sgherri accompagnò l'esplosione di alcuni proiettili sul terreno, e il Boss Borot volò in aria per un breve tratto per poi atterrare paurosamente vicino al nascondiglio di Sayaka, coperto di cerotti!

"Boss! Ragazzi!" esclamò la ragazza, uscendo dal nascondiglio per vedere se i suoi amici stavano bene. "Ragazzi, rispondetemi! Non siete feriti, vero?"

Mentre il terreno colpito dai missili fumava copiosamente, il braccio destro del Boss Borot si alzò in aria, pur a fatica, e fece il segno dell'okay. "Owww... tutto... okay... Sayaka! Ci... ci vuole ben altro per buttare giù il grande Boss!" esclamò il ragazzo più grande... mentre all'interno della sua cabina di pilotaggio, anche gli storditi Nuke e Mucha facevano cenno di stare bene.

"In... in qualche modo... siamo ancora vivi..." commentò il ragazzo più alto.

Sayaka tirò un sospiro... poi, con determinazione, fece voltare il suo Aphrodite A verso il nemico in avvicinamento: i suoi peggiori timori si avverarono quando vide dirigersi verso di loro, a qualche centinaio di metri di distanza, un trio di terrificanti mostri meccanici: uno scheletro gigantesco di colore blu-grigio con gli occhi rossi e due enormi lame uncinate e luccicanti ai lati del cranio; un drago con due teste dagli occhi luccicanti e dalle piccole corna, il cui torace era coperto da una corazza viola, e che presentava delle bocche lanciamissili sullo stomaco; e un quadrupede dal corpo esagonale, con una piccola testa vagamente umana, e degli spuntoni che fuoriuscivano dalla sua schiena spigolosa! A completare il preoccupante quadretto di Bestie Meccaniche, che avanzavano a passi lenti ma inesorabili verso i due robot da ricognizione, pensava una sorta di grande astronave grigio acciaio, con una sorta di grande 'pinna' dorsale viola, ali dotate di propulsori, e un muso arrotondato con gli 'occhi' rossi e la 'mascella' verde che la facevano sembrare una sorta di enorme pesce volante di metallo! L'astronave, che proiettava un'ombra inquietante sul paesaggio tutt'attorno, soffocando l'atmosfera spensierata dell'estate, scese minacciosamente di quota, accompagnata dalla risata di trionfo del suo comandante, una misteriosa figura avvolta in ampie vesti viola con tanto di cappuccio, che teneva in mano una sorta di scettro!

"Hahahahaaa! Ma guarda un pò che fortuna!" rise la creatura, con una strana voce che sembrava un misto di una voce maschile e una femminile. In effetti, anche il volto del misterioso individuo, l'unica parte del suo corpo a non essere nascosta dalla veste, sembrava diviso verticalmente in due parti nette - una maschile, dai lineamenti forti e angolari, e una femminile, dalla pelle candida e le labbra rosse e carnose. "Vengo per scoprire qualcosa di più sul misterioso... meteorite caduto sulla Terra, e mi trovo davanti gli amichetti di Mazinger Z serviti su un piatto d'argento! Il mio signore, il Dr. Hell, ne sarà entusiasta!"

Sì, non c'era alcun dubbio... Sayaka aveva visto troppe volte quella minacciosa nave volante per confonderla... era senz'altro la fortezza volante Guul del Barone Ashura, uno dei diretti servitori del perfido Dr. Hell, e nemico giurato del Mazinger Team! E quelle che la seguivano appiedate erano delle Machine Beast ben note: la Garada K7, la Dabras M2, e la Toros D7! Decisamente, non il tipo di comitato di accoglienza che a qualcuno avrebbe fatto piacere trovarsi davanti... e soprattutto, non con dei robot inadatti al combattimento come il Boss Borot e lo Aphrodite A!

Sayaka fece indietreggiare il suo robot femminile e premette un pulsante rosso sulla console di comando, mentre dietro di lei il Boss Borot si alzava massaggiandosi la testa - sulla quale, a dispetto di ogni legge fisica e della logica, spiccava un bernoccolo niente male! - e le Bestie Meccaniche continuavano minacciose la loro avanzata...

"Ugh... non ci voleva... proprio il Barone Ashura dovevamo incontrare..." mormorò tra sè la pilota, preoccupata del fatto che anche il Dr. Hell fosse interessato al misterioso oggetto caduto sulla Terra. Se fosse riuscito ad impadronirsene, sarebbe stato lo stesso che se fosse caduto in mano a Neo Zeon, alla ZAFT, o all'Impero di Giganos... sarebbero potuti essere guai per tutti!

Apparentemente, il perfido barone ermafrodita aveva sentito le parole pronunciate a bassa voce dalla ragazza. "Huhuhuhuu... e cosa ti aspettavi, ragazzina?" sghignazzò ferocemente, la sua fortezza volante che si abbassava di qualche metro e cominciava a sollevare polvere dal terreno, dando un aspetto ancora più inquietante alle Bestie Meccaniche che le stavano sotto. "Avevamo individuato qualcosa di strano che si avvicinava all'atmosfera della Terra molto prima che i vostri radar potessero captarlo! Le tecnologie dei Micenei non possono certo essere paragonate ai vostri regrediti giocattolini! La mia missione originale era di investigare su quello strano oggetto, ed eventualmente recuperarlo, ma credo che distruggere i vostri giocattolini segnerà qualche punto a mio favore! Hehehehee... ora forza, mie bellezze meccaniche! Distruggete Aphrodite A e quel rottame che osano chiamare un robot!"

Le Bestie Meccaniche, obbedienti agli ordini del loro signore, iniziarono ad accelerare il passo, scuotendo la terra mentre si dirigevano verso Aphrodite A... e verso un Boss Borot che dava l'impressione di essere veramente MOLTO arrabbiato per la definizione di prima!

"Che cosa hai detto, mezzo uomo?" ringhiò Boss dalla cockpit del suo improvvisato paladino della giustizia. "Prova a ripeterlo, se ne hai il coraggio! Il Boss Borot è il mio orgoglio e gioia! Sfido chiunque a prenderlo in giro!"

"Boss, non ti distrarre! Stanno arrivando!" si raccomandò Sayaka, afferrando i comandi del suo robot femminile mentre i mostri meccanici si facevano sempre più vicini. Alla luce del caldo sole di giugno, la ragazza vide luccicare minacciosamente le lame ricurve che ornavano la testa della Garada K7 e gli spuntoni dorsali della Toros D7, e le due teste della Dabras M2 si muovevano come serpenti in fremente attesa di divorare la preda. "Non ti preoccupare per me, ho inviato un segnale di emergenza a Kouji, Tetsuya e Jun, e dovrebbero essere qui tra qualche minuto... nel frattempo, tu cerca di metterti in salvo! Io tratterrò questi mostri quanto più possibile!"

"Ritirarmi? Io?" ringhiò Boss, oltraggiato alla sola idea che gli potesse essere proposta un'idea del genere. "Non se ne parla nemmeno! Questa è una questione di onore, e fuggire adesso macchierebbe il mio onore, e quello del mio Boss Borot, da-wa-sa!"

Dietro di lui, sia Nuke che Mucha fecero una smorfia. "Ugh... ci avrei scommesso che l'avrebbe detto..." mormorò il ragazzo più alto. "Poveri noi, questa è la fine..."

Sayaka scosse la testa, mentre il suo Aphrodite A scivolava in una posizione di guardia. "E va bene... ma stai attento, Boss! Non esporti troppo, dobbiamo cercare di resistere finchè non arriveranno Kouji e gli altri!" si raccomandò la ragazza, preparandosi mentalmente allo scontro con le bestie meccaniche.

Sperava solo che Kouji... cioè, che il resto del Mazinger Team arrivasse in fretta. I soli Aphrodite A e Boss Borot non potevano certo durare a lungo...

 

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"Hm? E questo è...? Sayaka e Boss! Pare che abbiano trovato guai, tanto per cambiare!"

Nella cabina di pilotaggio di un altro robot, un ragazzo adolescente dai ribelli capelli neri, che spuntavano a frange da sotto il suo casco bianco dalle due punte incurvate all'indietro, vide subito la segnalazione di allarme apparsa su uno dei suoi schermi di controllo e, con fare ormai esperto, tirò verso di sè la cloche, facendo fermare la sua maestosa macchina: un enorme robot dall'aspetto demoniaco, con il torace nero sul quale erano montate delle piastre rosse che formavano una U schiacciata, inguine e spalliere dello stesso colore, braccia e gambe bianche con 'guanti' e 'stivali' di scintillante metallo blu-grigio, e una testa dai minacciosi occhi gialli privi di pupilla, la bocca fatta a grata, e due spuntoni dorati sulle tempie. Il solo aspetto prometteva morte e distruzione ai suoi nemici...

...nè poteva essere altrimenti, dal momento che di altri non si trattava che del potentissimo Mazinger Z, il robot costruito dal celeberrimo scienziato Juzo Kabuto come arma di difesa contro l'ambizione del Dr. Hell! Per mesi, ormai, questo invincibile guerriero in Super Lega Z, e il suo 'gemello', il Great Mazinger, erano stati una spina nel fianco del crudele scienziato e delle altre forze di invasione, e avevano distrutto innumerevoli mostri meccanici, trionfando in condizioni che sembravano spesso disperate! E anche oggi, a quanto pareva, ci sarebbe stato bisogno del loro intervento.

Non che a Kouji Kabuto, nipote di Juzo e pilota ufficiale di Mazinger Z, la cosa dispiacesse... e infatti, un sorrisetto lievemente arrogante apparve sul suo volto giovanile.

"E va bene... Dietro front, Mazinger Z! Sembra che anche oggi torneremo con qualche Machine Beast nel carniere..."

Con un'elegante manovra aerea, Mazinger Z si voltò, e iniziò a volare ad altissima velocità nella direzione da cui l'allarme proveniva...

 

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CONTINUA...

 

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Capitolo 2
*** Mazinger all'attacco! ***


Super Robot Wars S Zero

Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam

 

 

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Capitolo 2 - Mazinger all'attacco!

 

Lo Aphrodite A e il Boss Borot arretrarono lentamente ancora di qualche passo, sempre tenendo d'occhio le tre mostruose Bestie Meccaniche e il loro leader, a bordo della colossale Guul, che incombevano minacciosi su di loro. Sayaka era riuscita ad inviare un SOS, che sicuramente aveva già raggiunto Kouji, Tetsuya e Jun, ma finchè almeno uno di loro non fosse arrivato, lei e la banda di Boss erano ridotti a dover tenere a bada da soli i mostri meccanici. Decisamente una brutta situazione, considerando che le prestazioni dei loro robot erano state, fino a quel momento, tutt'altro che eccezionali... Ma il coraggio e la testardaggine dei due giovani scolari mise rapidamente a tacere le loro paure, e i loro robot, dopo essersi messi con le spalle vicine ad un gruppo di alberi, scivolarono in una posizione di guardia, pronti a rispondere al primo attacco.

 

La cosa non fece altro che far divertire molto la creatura ermafrodita che sedeva ai comandi della Guul. "Hehehehee... quindi, volete rimanere e combattere, eh? Qualunque cosa sia lo strano oggetto che abbiamo individuato, se siete disposti a rischiare tanto per proteggerlo, significa che impadronircene potrebbe esserci molto utile! Il Dr. Hell sarà entusiasta della mia opera!" disse il Barone Ashura, per poi rivolgersi al resto dell'equipaggio della Guul, degli umanoidi in armatura con degli elmi dorati di forma vagamente piramidale che correvano qua e là per gestire le varie funzioni della fortezza volante. "Ai vostri posti di combattimento! Se lo conosco bene come credo, Mazinger Z sarà qui a momenti! Dobbiamo essere pronti ad accoglierlo! E dopo aver tolto di mezzo questi seccatori, ci occuperemo di quel 'meteorite'!"

 

"Agli ordini, Barone Ashura." rispose uno dei guerrieri, con voce atona e metallica. Il perfido barone annuì soddisfatto, poi sollevò il suo scettro, dando un ordine alle Bestie Meccaniche riunite appena sotto la Guul...

 

"E per quanto riguarda voi, miei schiavi meccanici..." declamò. "Andate! Distruggete quei ridicoli giocattolini!"

 

Le bestie meccaniche sembrarono quasi felici di eseguire l'ordine, e una feroce luce rossa si accese nei loro occhi quando il loro padrone abbassò lo scettro con cui le comandava. In un istante di paura, Sayaka vide che i movimenti delle creature si erano fatti più disinibiti, più fluidi... e decisamente meno esitanti, come se l'ordine di distruggere a loro piacimento avesse in qualche modo stimolato i loro istinti più primitivi. La Garada K7 si staccò una delle sue affilate corna a falce di luna e la soppesò tra le mani, preparandosi a lanciarla come un boomerang. La Dabras M2, il drago a due teste, preparò i suoi missili per il lancio, e la Toros D7 si acquattò sul terreno e prese la mira...

 

Ma Sayaka e Boss avevano altri piani. "E va bene, per adesso ci siamo solo io e Boss-kun... non importa, possiamo lo stesso trovare un modo di neutralizzare questi mostri! Se solo trovassi un punto debole..." pensò la morettina tra sè.

 

"Nuke! Mucha! State attenti, stanno arrivando!" esclamò Boss, rivolto ai suoi due attendenti. "Non appena uno di quei tre si avvicina, date tutta la potenza! Colpiremo quelle bestiacce con il mo nuovo Borot Punch! Ci penseranno su due volte prima di fare i duri con noi!"

 

"Uff... puff... va... va bene, capo, ma concedici un attimo di pausa..." rispose, un pò spompato, Mucha. "Abbiamo pedalato per tutto questo tempo... e adesso... siamo abbastanza sfiniti... uff..."

 

Quando la Garada K7 fece appena un accenno di alzare il braccio che reggeva la lama ricurva, Aphrodite A piegò le ginocchia, pronta a ricevere l'attacco...

 

"ADESSOOOOOO!!!!"

 

La giovane pilota del robot femminile fece un salto sul sedile quando la voce rude di Boss eruppe letteralmente dai suoi altoparlanti... e, con tutta la velocità di cui il suo goffo corpo era capace, il Boss Borot si scagliò a tutta velocità contro lo scheletro meccanico, cogliendo di sorpresa sia quest'ultimo che i suoi due compagni, che il Barone Ashura stesso! Nessuno di loro si aspettava un attacco frontale così diretto e privo di tattica, e le bestie meccaniche non fecero in tempo a reagire quando il buffo robot fatto di pezzi di scarto alzò il pugno destro e cercò di abbatterlo sulla Garada K7!

 

"YAAAAAAAH! Borot Punch!" gridò a squarciagola Boss, mentre l'arto smisurato del suo improvvisato robot volava verso il suo bersaglio... e si separò a mezz'aria dal resto del corpo, non resistendo allo stesso impeto usato per sferrare il pugno! Si sentì un forte clangore metallico quando le giunture si spezzarono, e il pugno serrato, al quale era ancora attaccata una parte del braccio, volò verso il braccio scheletrico della Garada K7 e lo colpì sul polso, costringendolo a mollare la lama ricurva, che si piantò inutile nel terreno accanto alla Bestia Meccanica scheletrica.

 

Come sorpresa dal fatto di essere stata disarmata, la Garada K7 indietreggiò, ma la cosa le servì a poco: ormai il Boss Borot era lanciato, nonostante la perdita dell'arto, e in una frazione di secondo piombò addosso alla Bestia Meccanica scheletrica con tutto il suo peso, riuscendo a farla barcollare con sommo stupore di Sayaka, e ancora più grande stupore del barone Ashura! Il Boss Borot, il debole e comico robot costruito con pezzi di scarto, era riuscito a danneggiare una Bestia Meccanica! Semplicemente inaudito!

 

Persino le due Bestie Meccaniche rimaste sembravano essere troppo stupefatte per reagire, mentre osservavano la loro 'compagna' che tentava di riprendere l'equilibrio, e le scintille che fuoriuscivano dall'ammaccatura che il Boss Borot le aveva inflitto. Con un sonoro clangore, il robot di Boss e dei suoi scagnozzi si abbattè al suolo in un groviglio di acciaio ammaccato e tra le grida del ragazzo e dei suoi 'scagnozzi'... ma era comunque riuscito a fare un danno alla bestia meccanica, e Sayaka si riscosse dalla sua incredulità appena in tempo per approfittare della distrazione che il suo amico le aveva offerto.

 

"Non credevo che Boss e i suoi compagni ce l'avrebbero fatta... ma non ho intenzione di farmi sfuggire questa occasione! Photon Missile!" esclamò la ragazza, attivando alcuni comandi sulla sua console. Lo Aphrodite A si fermò per un istante, puntando la Garada K7 ancora in difficoltà... e, con un lieve rumore di razzi in via di attivazione, i suoi seni si distaccarono dal busto rivelandosi per un paio di missili bianchi dalle testate rosse che vennero subito sostituiti da un nuovo paio. In breve tempo, i proiettili coprirono la distanza che li separava dal loro bersaglio e colpirono, disintegrandosi sulla Bestia Meccanica in un paio di spettacolari esplosioni! Un missile si limitò a centrare la spalla del mostro meccanico, senza infliggere danni rilevanti, ma il secondo fu più fortunato, e colpì la zona che il Boss Borot aveva già danneggiato in precedenza, raggiungendo i circuiti vitali prima di esplodere! Dopo una frazione di secondo di assoluta immobilità, lo scheletro meccanico crollò al suolo, il torace squarciato quasi da parte a parte, ed esplose fragorosamente, provocando un piccolo 'fungo', una pioggia di detriti metallici surriscaldati, e una nuvola di fumo grigio.

 

Sul ponte della Guul, il Barone Ashura e i suoi soldati rimasero a bocca aperta! Mai prima d'ora era successo che quel robot normalmente inutile riuscisse a tenere a bada una Bestia Meccanica, men che meno a distruggerla! "COSA?" esclamò il barone ermafrodita. "Non posso crederci.. una delle mie Bestie Meccaniche distrutta da quel rottame?"

 

Ma il loro stupore era nulla in confronto a quello di Sayaka, che guardava con occhi spalancati la macchia di cenere che segnava il punto dove lo scheletro meccanico era stato annientato, e dal quale ancora si levavano delle volute di fumo. La sua incredulità si trasformò ben presto in gioia e orgoglio, e la ragazzina castana si alzò dal suo sedile di pilota e alzò un pugno in aria, lanciando un grido di vittoria! "S… Sì! Ce l'ho fatta, l'ho disintegrato!" esclamò, afferrando poi il suo comunicatore per parlare a Boss. "Hey, Boss, ragazzi... grazie a tutti! Senza il vostro aiuto non sarai mai riuscita a distruggerlo!"

 

Sullo schermo della console apparve, dopo un istante di segnale statico, la faccia leggermente annerita di Boss, che si sfregava la testa indolenzita con una mano e al tempo stesso sfoderava uno dei suoi classici sorrisoni. "Heheheee... beh, abbiamo fatto del nostro meglio! Dovevamo pur renderci utili anche noi, giusto, ragazzi?"

 

"Hm... cough, cough..." arrivò, da dietro di lui, la voce un pò soffocata di Nuke, mentre Mucha restava accasciato contro un pannello di controllo, massaggiandosi la testa. "Giusto, capo... ma la prossima volta, scusa se te lo chiedo, si potrebbero evitare le alte velocità?"

 

"Ho lo stomaco che mi sta arrivando nel cervello..." si lamentò Mucha.

 

Boss sghignazzò tra sè. "Heh... e non state tanto a lamentarvi, voi due pappamolle! Il risultato lo abbiamo ottenuto, no? Magari non come ci eravamo prefissi, ma chi se ne importa? Quello che conta è che abbiamo battuto quell'ammasso di ferraglia! Ora in piedi, gente, abbiamo altro lavoro da fare!"

 

Sayaka si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò gentilmente. Non importa quanto tempo passasse, Boss e i suoi compagni erano sempre i soliti, inguaribili ed insostituibili imbranati...

 

Ma il momento di trionfo ed allegria durò poco: il Barone Ashura non aveva preso molto bene la distruzione della sua Bestia Meccanica, e aveva tutta l'intenzione di far pentire Sayaka e Boss della loro audacia. "Maledizione! Non so come voi mocciosi abbiate fatto, ma sappiate che non avrete la stessa fortuna due volte! Dabras M2! Toros D7! Date una lezione a quegli intriganti, e vedete di non farvi cogliere impreparati!" esclamò la mummia rianimata, la sua voce allo stesso tempo grave e acuta che riverberava attraverso gli speakers dei due robot avversari. Immediatamente Sayaka si ricompose e si rimise ai comandi, per poi far riprendere al suo robot la posizione di guardia. Purtroppo, sapeva bene che Ashura aveva ragione... l'imprevisto era venuto in loro soccorso, ma ora si trovavano con altre due Bestie Meccaniche per le mani, e non avrebbero potuto contare che sulla loro abilità, questa volta...

 

E delle due Bestie Meccaniche rimaste attive, la Dabras M2 decise di rendere subito chiaro che lei e la sua compagna non sarebbero state prede così facili: con un ruggito metallico, il drago a due teste aprì la piastra di metallo che proteggeva il suo torace, e sparò una raffica di missili, più piccoli rispetto a quelli dello Aphrodite A, ma decisamente più veloci e precisi, mentre la Toros D7 puntava le tozze zampe a terra e cominciava a puntare il Boss Borot che si era appena rialzato. Sayaka spalancò gli occhi e afferrò stretta la sua cloche di controllo, cercando di schivare l'attacco... ma i missili della Bestia Meccanica draconica si rivelarono troppo veloci per lei, e alcuni di essi centrarono in pieno petto lo Aphrodite A, facendolo barcollare pericolosamente e sballottando la ragazzina mora sul suo sedile! Sayaka strillò per la paura e si ancorò saldamente, cercando di resistere, ma si rendeva conto dalle lucine rosse che si erano accese attorno a lei che il suo robot aveva subito un duro colpo, e che non sarebbe potuta durare ancora a lungo. Con la coda dell'occhio, riuscì a vedere su uno schermo la Toros D7 che si scagliava contro il Boss Borot a testa bassa, colpendolo con uno schianto devastante come se fosse stato un pallone da calcio e mandandolo a schiantarsi decine di metri più in là, coperto di cerotti e ammaccature, e con gli occhi trasformati in spirali. La mente di Sayaka era tutta un turbinìo di paura e fretta disperata... doveva escogitare qualcosa per resistere a quei due mostri... ma cosa, esattamente? Le armi dello Aphrodite A erano troppo limitate, e il Boss Borot, con tutto il rispetto dovuto a Boss e ai suoi amici, non sarebbe stato certo molto più rilevante... Riuscì a malapena a scansarsi in tempo quando la Dabras M2 aprì entrambe le bocche e sparò un rovente raggio laser scarlatto contro di lei, che sfiorò la spalla del robot femminile, sollevando una pioggia di scintille e andando poi ad incenerire una sezione di collina dietro di lei!

 

"Aaaargh!" gridò Sayaka, strizzando un occhio. "Così... così non si può andare avanti...". Poteva soltanto sperare che i rinforzi giungessero in tempo...

 

Da parte sua, il barone Ashura era soddisfatto di come stavano andando le cose dopo l'inciampo iniziale, e osservava con gioia feroce le immagini sullo schermo principale della sua fortezza volante, pregustando la distruzione dello Aphrodite A che riteneva ormai sicura. Per un attimo, il ghigno scomparve dal suo volto nell'istante in cui Sayaka riuscì a cogliere un istante in cui la Dabras M2 aveva abbassato la guardia, e lo Aphrodite A riuscì ad accorciare le distanze e a colpire il drago a due teste con un poderoso calcio laterale... ma i danni furono limitati, e la Bestia Meccanica draconica riuscì immediatamente a rispondere con un sonoro colpo di coda che fece ballare l'intera cabina di pilotaggio, facendo dolere le ossa alla giovane pilota! Poco più lontano, la Toros D7 si stava avvicinando minacciosa al Boss Borot, che giaceva ancora per terra, e che Boss e i suoi compagni stavano disperatamente cercando di far rialzare tra sbuffi e imprecazioni...

 

"Heheheheee... ben fatto, mie creature! Date una lezione a quei mocciosetti!" esclamò Ashura, con una breve e secca risata. "Finalmente, per una buona volta, sembra che le cose mi stiano andando a gonfie vele! Il Dr. Hell sarà soddisfatto di me..."

 

Un'ombra scura, dalla sagoma fin troppo familiare, passò improvvisamente in volo sopra la fortezza volante, e il perfido barone si bloccò immediatamente, mentre il ghigno di vittoria gli moriva sulle labbra, e un'altrettanto conosciuta voce maschile, distintamente squillante e con un chiaro accento di spavalderia, proruppe dagli altoparlanti della sua console!

 

"Indovina un pò, barone!" disse il nuovo arrivato. I soldati dalle maschere di ferro iniziarono a rumoreggiare tra sè, anche loro sapendo bene di chi era quella voce e cosa questo comportava... "Sembra che adesso il vento abbia cambiato direzione, e ti stia risbattendo dal tuo capo, a dirgli che hai fallito per l'ennesima volta!"

 

Ashura sentì il proprio sangue, se ce l'aveva, ribollire violentemente al suono di quell'odiata voce... e, premendo una serie di tasti sulla console, visualizzò il robot al cui pilota apparteneva la voce di un attimo prima...

 

Il suo peggiore incubo si avverò fin troppo presto: là, sospeso in aria con il Jet Scrander maestosamente spiegato, e i pugni serrati pronti a partire, c'era il robot nero conosciuto da tutti come Mazinger Z, il frutto degli studi del professor Juzo Kabuto, che tanto filo da torcere aveva dato al Dr. Hell e ai suoi mostruosi servitori... e il suo detestato pilota, Kouji Kabuto! Le due Bestia Meccanica distolsero la loro attenzione dalle loro vittime e si allontanarono da esse, fissando il robot demoniaco come se in qualche modo avesse provocato l'emozione della paura nei loro cervelli computerizzati... e allo stesso tempo, Sayaka e Boss tirarono un sospiro di sollievo alla vista dell'aiuto appena arrivato!

 

"Kouji! Giusto in tempo!" esclamò la ragazza, togliendosi il sudore dalla fronte con un gesto della mano.

 

"Ugh... alla buon ora, Kabuto! Se non arrivavi, rischiavi che me lo prendessi io tutto il divertimento..." scherzò Boss, non resistendo alla tentazione di darsi un pò di arie anche quando era palese che le avrebbe prese se la lotta fosse andata avanti. Nuke e Mucha, appena dietro di lui, mugugnarono un'incomprensibile protesta...

 

Kouji fece una breve risata alle parole dell'amico-rivale. "Hehehee... già, se la tua definizione di divertimento consiste nel farti sballottare qua e là come un pallone... comunque, ragazzi, adesso qui ci penso io! Voi ritiratevi e fatemi da supporto come sempre, okay! Sistemo io questi ammassi di ferraglia!"

 

 

(Sottofondo: Sigla italiana di Mazinger Z)

 

Quando udrai un fragor da mille decibel,

 

su dal ciel piomberà Mazinger!

 

Veloce distruttore come un lampo non dà scampo,

 

odia la paura, non conosce la pietà!

 

Altolà falsità, fermati malvagità!

 

Su di voi avvoltoi c'è Mazinger!

 

Quando tu soffrirai sotto la schiavitù,

 

su dal ciel piomberà Mazinger!

 

Col cuore fermo nell'immenso vuoto,

 

va contro l'ignoto se lassù lo incontrerà...

 

Ama la verità, gli oppressi difenderà,

 

per la tua libertà c'è Mazinger!

 

 

Il volto bicolore del barone Ashura apparve su uno schermo della console di controllo di Mazinger Z, e i suoi occhi spaiati fissarono Kouji con espressione freddamente furiosa. "Vorresti farmi credere che puoi sconfiggere sia una Toros D7, che una Dabras M2... quando sono accompagnate dalla mia fortezza volante Guul, moccioso? Non farmi ridere!" esclamò la mummia rianimata. "La tua presunzione ti costerà cara questa volta... Kouji Kabuto!"

 

Kouji sospirò, a metà tra l'esasperato e l'annoiato. "See, see... già sentita questa pappardella, e ho perso il conto delle volte. Vogliamo scommettere che questa volta non andrà diversamente?"

 

"Grrr... tu e la tua bocca larga, Kouji Kabuto!" ringhiò Ashura, agitando il suo scettro per dare un contrordine alle sue Bestie Meccaniche. "Questa volta te la cucirò definitivamente! Dabras M2, Toros D7... attaccate Mazinger Z! Distruggetelo! Che non ne resti traccia!"

 

Lanciando un paio di ruggiti metallici, i due antichi mostri meccanici alzarono lo sguardo verso Mazinger Z, che iniziò a scendere di quota lentamente e con tutta calma, evidentemente sicuro che quelle Bestie Meccaniche non costituissero una minaccia per lui. La Dabras M2 fu la prima ad attaccare, scagliando un'altra raffica di missili dal torace e puntandolo verso l'alto... ma la cosa non sembrò minimamente preoccupare il giovame pilota, che si limitò a far assumere una posizione di guardia al suo potente robot. In rapida successione, i missili della bestia meccanica si schiantarono contro la sua corazza in Chou Goukin Z, sollevando una serie di brevi boati e una piccola nube di fumo... dalla quale però Mazinger Z uscì intatto, con appena qualche annerimento sulla corazza a testimoniare che i colpi erano andati a segno!

 

"Beh? Tutto qui quello che sanno fare i tuoi bestioni, Ashura?" chiese retoricamente Kouji. "Me le ricordavo molto più forti, le Bestie Meccaniche del tuo capo... e a proposito, Sayaka, mentre arrivavo, sul mio radar c'erano quattro segnali ostili, e uno è scomparso poco prima che mi presentassi... c'è una Bestia Meccanica in più, oltre a queste due, vero?"

 

Sayaka, nonostante il suo Aphrodite A non fosse in splendide condizioni, non potè impedire ad un piccolo sorriso inorgoglito di apparire sul suo grazioso volto. "Esatto, Kouji! E che tu ci creda o no, Boss e la sottoscritta sono riusciti ad abbatterla! Se guardi in giro potresti ancora trovarne i pezzi..." rispose, aspettando con un pò di spocchia la reazione del suo compagno maschilista...

 

"Già, e non è stato neanche tanto difficile..." fece eco Boss, che era finalmente riuscito a rimettere in piedi il suo 'prezioso' ammasso di ferraglia...

 

Potè quasi percepire Kouji che alzava gli occhi al cielo, fingendo di essere infastidito. "Incredibile... Per una volta, Sayaka e Boss che battono una Bestia Meccanica da soli! Beh, ragazzi, devo ammettere che vi siete migliorati parecchio... per cui, le mie congratulazioni!" disse poi, e questa volta la sua voce non aveva quella sua solita aria di spavalderia... si stava sinceramente complimentando con loro!

 

Sayaka spalancò un attimo gli occhi, e si girò di scatto, sperando tra sè che il ragazzo non avesse visto quel pò di rosso che le aveva colorato le guance... poi gli rispose, storcendo il naso e assumendo quel suo tono un pò spocchioso che le veniva naturale nei loro innocui e quotidiani alterchi. "Oh, oooh... questa no che non me la sarei mai aspettata... Kouji Kabuto che fa i complimenti ai suoi compagni di squadra? Non mi stupirei se domani il Fujiyama eruttasse!"

 

"Hehee... Ora però non datevi troppe arie, siamo d'accordo?" rispose il ragazzo, scuotendo un indice come per dire no.

 

L'amichevole discussione fu interrotta dalle Bestie Meccaniche che, quasi sentendosi ignorate, ripartirono all'attacco! Con mortale rapidità e precisione, la Toros D7 scagliò una raffica dei suoi aculei esplosivi, facendo loro fare una parabola in aria e facendoli poi ricadere sul terzetto di amici, mentre la Dabras M2 riprendeva a bersagliarli con i laser! Tuttavia, Mazinger Z riuscì a schivarli con relativa facilità, muovendosi in modo da fare scudo ai due robot meno combattivi con il proprio corpo.

 

"Tsk... voi leccapiedi del dottor Hell dovreste imparare a non interrompere gli altri mentre parlano! Rocket Punch!" esclamò Kouji. Rapido come l'aria nonostante la pesante armatura che lo ricopriva, Mazinger Z alzò il braccio destro... e, con un rumore di propulsori in attivazione, il suo pugno si staccò dal resto del braccio e volò verso la bestia esagonale, emettendo una fiammata scarlatta dai razzi nascosti dietro il polso! La Toros D7, quasi allarmata, cercò di scansare l'attacco, ma l'ormai celeberrimo pugno a razzo si rivelò troppo veloce, e la colpì in pieno volto, strappandole un ruggito metallico e facendola barcollare prima di tornare indietro e ricollegarsi al braccio del Mazinger Z! Prima che la Bestia Meccanica potesse riprendersi, il robot demoniaco accese i suoi occhi di una splendente luce gialla...

 

"Ed ora... Koushiryoku Beam!" proseguì il giovane pilota. Con la semplice pressione di un pulsante, Kouji fece proiettare dagli occhi di Mazinger Z un raggio energetico ad alta temperatura che raggiunse la stordita Toros D7 e la passò da parte a parte, squarciando la sua spessa armatura come se fosse stata di legno marcio! Il mostro meccanico si fermò per un istante, quasi non riuscisse a credere a quello che era successo... poi esplose fragorosamente, spedendo pezzi infuocati di sè per ogni dove, e Kouji si permise un leggero sorriso di autocompiacimento prima di essere distratto dai missili dell'ultima Bestia Meccanica rimasta! Senza mostrare alcuna reazione alla distruzione dell'altra sua compagna, la bestia a due teste aveva scagliato una raffica di missili contro Mazinger Z, cogliendolo nel breve istante in cui non poteva rispondere all'attacco, e le cariche esplosive si schiantarono in rapida successione contro la fiancata del robot nero!

 

"Aaaargh!" esclamò Kouji, sballottato verso la propria sinistra dalla violenza dell'attacco. "A voi Bestie Meccaniche non piace giocare secondo le regole, eh...?"

 

Tuttavia, ci voleva ben altro per mettere in difficoltà un robot del calibro di Mazinger Z, e il robot nero si rimise in piedi in un attimo, squadrando la Bestia Meccanica a due teste con tutta l'intenzione di vendicarsi di quell'attacco di sorpresa. Infuriata, la Dabras M2 gettò indietro entrambe le teste e ruggì, preparandosi a scagliare un'altra salva di missili!

 

"Kouji! Tutto bene?" chiese Sayaka, facendo avvicinare il suo robot a Mazinger Z, che rispose annuendo.

 

"Tutto okay, Sayaka! Tu e Boss continuate a stare indietro, che di questo tipo mi occupo io!" rispose il ragazzo, ancora sicuro di sè. "Ho affrontato Bestie Meccaniche molto più solide di questa..."

 

"Hey, Kabuto! Guarda là... ATTENTO!" esclamò improvvisamente la voce aspra di Boss dagli altoparlanti di Mazinger Z. Allarmato, Kouji si voltò verso gli schermi delle telecamere esterne, e inquadrò la Guul dalla quale Ashura assisteva alla battaglia... notando con sommo disappunto che la fortezza volante stava caricando i suoi laser e li stava puntando verso di loro!

 

"Che tu sia maledetto, Kouji Kabuto!" ringhiò il barone Ashura, per l'ennesima volta nella sua non-vita. "Ti ho sopportato anche troppo a lungo! Non intralcerai mai più i piani del mio signore, il dottor Hell! Uomini, date ai laser la massima potenza! Bersaglio, Mazinger Z e i suoi amichetti! Questa volta li faremo a pezzi!"

 

I soldati dalle maschere di ferro obbedirono senza esitazione, come macchine ben programmate, e si diressero ai controlli della fortezza volante per dirigere quanta più energia possibile ai laser, mentre il loro capo fissava con odio i tre robot nemici, pregustando la loro distruzione...

 

"Diavolo, proprio quello che ci voleva..." imprecò Kouji tra i denti, mentre cercava di bloccare un'altra scarica di missili proveniente dalla Dabras M2, che continuava ad attaccarlo senza sosta. "Il mio Mazinger Z può volare, ma Sayaka e Boss non riuscirebbero a spostarsi in tempo... devo restare qui e proteggerli... e poi, ho questo seccatore a cui pensare, come se non fosse già abbastanza... devo trovare un modo di liberarmene, e in fretta! Solo che se mi sposto per attaccarla, rischio di lasciare esposti Sayaka e Boss..."

 

"Attento, Kouji! Sta per attaccare!" lo avvertì Sayaka, l'indice del suo robot femminile che puntava verso la Dabras M2. La Bestia Meccanica a due teste aveva aperto entrambe le bocche, e stava caricando nelle fauci un raggio laser rosso altamente concentrato...

 

"Eh, no, ammasso di ferraglia, tu non lo farai!" esclamò Sayaka, facendo voltare lo Aphrodite A verso la nuova minaccia. "Photon Missile! Fuocooo!"

 

Ancora una volta, i missili che il robot femminile aveva come seni partirono, e proprio in quel momento la Dabras M2 scagliò i suoi laser, puntandoli verso Mazinger Z, ancora impegnato a fare da scudo a Sayaka e Boss con il proprio corpo. I proiettili di Sayaka e i raggi della Bestia Meccanica si incontrarono a mezz'aria, e l'impatto fu fatale ai missili dello Aphrodite A, che esplosero fragorosamente, e sollevarono un fitto polverone... ma lo scopo della ragazzina era stato raggiunto, visto che il mostro meccanico, non aspettandosi quella mossa da parte sua, era indietreggiato, cercando di elaborare un'altra strategia d'attacco. Quella distrazione fu tutto ciò di cui Kouji aveva bisogno. Mentre il barone Ashura era ancora occupato a caricare il laser della sua Guul, Mazinger Z si voltò verso l'astronave nemica e prese quota, mentre la piastra sul suo torace cominciava a brillare di una strana luce scarlatta, che emanava un calore innaturale.

 

"Grazie, Sayaka! Hai sbloccato la situazione!" esclamò Kouji, segretamente stupito del fatto che la sua compagna di mille battaglie fosse riuscita a rendersi utile due volte nel corso di quella giornata. "Ed ora, Ashura... sai bene cosa ti aspetta, non è vero? Hehehee..." concluse la frase con il suo classico sorrisetto un pò arrogante, mentre il Mazinger Z apriva le braccia e puntava la piastra incandescente contro la nave volante a forma di pesce...

 

"Barone Ashura!" esclamò freneticamente uno dei soldati dalla maschera di ferro a bordo dell'astronave. "Rileviamo... rileviamo un'alta concentrazione di energia provenire da Mazinger Z! Sta per attaccarci!"

 

Il perfido barone strinse i denti, ben sapendo cosa lo aspettava. Aveva visto troppe volte in azione quel particolare attacco di Mazinger Z per confondersi... "Maledizione! Manovre evasive! Ruotare di 30 gradi, barra a dritta! Dobbiamo evitarlo a tutti i costi..."

 

"Accumulo di energia al massimo!" esclamò un altro soldato, e quel poco sangue che restava nelle vene del barone Ashura si gelò all'istante. "Prepariamoci all'impatto!"

 

Kouji si alzò sul suo sedile, e dopo aver controllato che tutti i rilevamenti fossero a posto, premette un pulsante rosso sulla sua console, attivando uno dei colpi più potenti di Mazinger Z! "Ingoia questo, Ashura! Breast... FIRE!"

 

Gli effetti furono immediati... e letali! La piastra sul pettorale di Mazinger Z si accese completamente, e da essa partì ruggendo un enorme fascio di energia scarlatta, ad altissima temperatura, che sfrecciò verso la Guul e ne centrò in pieno la parte frontale, facendo esplodere diverse parti del motore e fondendole letteralmente! Un orribile stridio di metallo bruciato si diffuse tutt'attorno, e la Guul venne scossa come da un terremoto, facendo perdere l'equilibrio ai soldati e al barone Ashura, che si afferrò con tutte le sue forze alla console di comando!

 

"Aaaaargh! Questa... questa non ci voleva!" ringhiò Ashura, artigliando il pannello di controllo mentre il tremendo raggio calorico sparato da Mazinger Z finiva di martellare la fortezza volante. "Quel... dannato Mazinger Z... ha colpito i motori della Guul! Rapporto dei danni!"

 

"S-signore..." mormorò una Maschera di Ferro, cercando di rimettersi in piedi dopo il colpo subito dalla fortezza volante. La sala di controllo era illuminata da innumerevoli luci rosse di allarme, e riempita di denso fumo grigio che emanava un ripugnante odore di gomma bruciata. "I... i nostri motori sono operanti al 50 per cento! Propulsori in avaria! Dobbiamo ritirarci!"

 

Ashura imprecò tra i denti. "Maledizione! E pensare che stavolta ero sicuro di averlo in pugno..."

 

Nel frattempo, a terra, Mazinger Z aveva distolto la sua attenzione dalla Guul ora in panne, e si era lanciato contro l'ultima delle Bestie Meccaniche, tenendo il pugno puntato davanti a sè, e penetrando il denso fumo grigio. La Dabras M2, colta di sorpresa dal contrattacco di Sayaka, non riuscì a reagire abbastanza velocemente, e in men che non si dica, il robot demoniaco le fu addosso, le ali scarlatte che luccicavano sinistramente sotto i raggi del sole!

 

"Ed ora tocca a te, rottame senza cervello!" esclamò Kouji nel momento il cui il suo robot si abbatteva sulla bestia a due teste. "Scrander Cutter!"

 

La Dabras M2 cercò disperatamente di colpire con i suoi artigli, sollevando un braccio per poi abbatterlo sul robot avversario... ma, con agilità insospettabile, Mazinger Z virò e colpì il braccio della Bestia Meccanica con il bordo affilato delle sue ali! Una pioggia di scintille si levò dall'arto del mostro meccanico quando la sua mano artigliata si separò dal resto del corpo... poi, Mazinger Z tornò indietro con un'altra, spettacolare evoluzione, e usò di nuovo le sue ali, questa volta colpendo la Bestia Meccanica al torace e tagliandola letteralmente in due prima di ritornare al suo posto, vicino ad Aphrodite A e al Boss Borot. Le due metà del mostro meccanico rimasero sospese in aria per qualche frazione di secondo, emettendo dei rumorosi crepitii... e infine esplosero a loro volta, mentre Kouji si permetteva un ghigno.

 

"Beh, è andata come doveva andare..." commentò. "E adesso come la mettiamo, eh, Ashura? Ne hai avute abbastanza, oppure voi restare e..."

 

"Aspetta, Kouji!" gli arrivò improvvisamente la voce acuta di Sayaka. "Guarda il radar! Vedo degli altri oggetti in avvicinamento! Sono quattro... anzi, no, cinque... e uno di essi è particolarmente grande!"

 

Il ghigno di trionfo morì sulle labbra di Kouji quando il pilota di Mazinger Z guardò verso il suo radar: in effetti, Sayaka aveva ragione... sullo schermo si vedevano cinque oggetti, il più grande dei quali era passato in prima linea, mentre i più piccoli lo seguivano in formazione ordinata. Sospettando di sapere di cosa si trattasse, Kouji premette alcuni pulsanti e stabilì un contatto visivo con le telecamere di bordo...

 

E un'imprecazione si fece strada sulle sue labbra quando si accorse che si trattava di una seconda astronave assolutamente identica a quella di Ashura, con solo qualche differenza cosmetica di colorazione dello scafo! Non serviva essere un genio per immaginare di chi potesse trattarsi...

 

"Al diavolo, ci voleva proprio..." mormorò il ragazzo. "Sayaka, Boss, abbiamo un'altra Guul per le mani! E sono pronto a scommettere che si tratta di Brocken!"

 

"Ugh... fantastico, come se non avessimo già abbastanza rogne!" si lamentò Boss, il cui robot si stava rimettendo in posizione di guardia grazie agli sforzi congiunti di Nuke e Mucha. Anche Sayaka si fece scappare un verso di disappunto quando la familiare sagoma della Guul entrò nel suo campo visivo, volando vicino a quella del collega-rivale del conte...

 

E proprio allora, la ragazzina notò le quattro creature volanti che seguivano la Guul del conte Brocken... e con sua enorme sorpresa, si accorse che non si trattava di Bestie Meccaniche! Erano più piccole, ma dall'aspetto più agile, e ricordavano degli pterodattili meccanici dalla pelle rossiccia, con un occhio solo in mezzo alla fronte e dei missili montati sulle grandi ali membranose...

 

Sayaka ebbe un sobbalzo quando si ricordò dove aveva già visto quelle creature! Il Team Mazinger non le aveva mai combattute direttamente, ma aveva sentito parlare di loro da alcuni loro amici... "Kouji! Guarda là, dietro la Guul di Brocken! Quelli... quelli non sono per caso...?" esclamò.

 

"Sono... sono dei Mechasaurus!" notò Kouji, altrettanto stupito. "Dei modelli Bado, per l'esattezza, se ricordo bene quello che ci hanno detto Ryouma e gli altri... Ma... che diamine ci fanno al seguito di Brocken? Non dovrebbero far parte dell'esercito dell'Impero degli Oni?"

 

Boss strinse i denti. "Maledizione... allora vuol dire che l'Impero degli Oni si è alleato con il Dr. Hell? Queste sì che saranno grane!"

 

Il pilota di Mazinger Z annuì tra sè, in perfetto accordo con il suo amico-rivale. L'Impero degli Oni, guidato dal feroce tiranno Brai, era un altro dei tanti invasori alieni che minacciavano l'umanità, e cercava di conquistare la Terra impossessandosi dell'energia Getter scoperta dal professor Saotome, un altro dei tanti brillanti scienziati che lavoravano per far sì che l'umanità superasse quell'era di crisi... Da diverso tempo ormai i loro amici del Team Getter (Ryouma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe) si erano trovati ad affrontare le loro armate, grazie al potente Getter Robot creato dal professore... e stando ai rapporti che arrivavano periodicamente al Photon Power Lab, quei demoni erano gente che non scherzava!

 

"Al diavolo..." imprecò nuovamente Kouji, scuotendosi dalle sue riflessioni. Era il momento di combattere, non di stare lì a fare congetture su possibili collaborazioni o alleanze! "Boss, Sayaka, tenetevi pronti! Dobbiamo respingere anche questi! Accidenti a Tetsuya, dove si è andato a cacciare quello? Adesso sì che il suo aiuto ci farebbe comodo..."

 

"Non lo so, Kouji..." rispose Sayaka. "Avevo mandato il segnale di SOS anche a lui, e spero che non tardi più di tanto..."

 

La situazione non era meno caotica a bordo della Guul danneggiata del barone Ashura, dove numerose Maschere di Ferro si stavano prodigando per tenere in aria la fortezza volante con delle riparazioni momentanee e regolando meglio i motori, in modo da compensare per le parti in avaria... e dove il barone stesso stava osservando con notevole fastidio il volto del suo rivale, apparso su uno schermo di comunicazione davanti a lui.

 

"Fedo che la tua... prillante stratecia d'attakko non sta afendo esattamente i risultati ke sperafi, yah, Ashura?" lo canzonò Brocken, rivolgendo al collega un'occhiata di sufficienza, e parlando con un forte accento mitteleuropeo. Il secondo per anzianità - ma non certo per importanza, con grande rabbia del barone - tra i servitori del Dr. Hell era un uomo alto e abbastanza imponente, pur non essendo troppo muscoloso, vestito dell'uniforme bianco-azzurra decorata tipica di un ufficiale della Gestapo degli anni della Seconda Guerra Mondiale, con tanto di croce nazista all'altezza del cuore, pistola di vecchio modello in una fondina appesa alla cintura, e spada al fianco, e portava degli eleganti stivali alti fino al ginocchio e pantaloni dello stesso colore della divisa. Tuttavia, del suo aspetto fisico, la cosa che chiunque avrebbe notato subito era la testa, dagli scompigliati capelli castani e dal viso feroce, con baffetti sottilissimi, una barbetta appena accennata, e l'occhio sinistro coperto da un monocolo semitrasparente...

 

Ma non era certo l'aspetto minaccioso del suo volto a sconvolgere... quanto il fatto che la testa del conte era staccata dal corpo, dal quale veniva tenuta sotto il braccio destro come niente fosse!

 

In effetti, la cosa si doveva alle origini di quello che era oggi conosciuto come il conte Brocken. Un ufficiale delle SS ucciso in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale, Brocken era stato resuscitato dal Dr. Hell, che era riuscito a creargli un corpo meccanico e a trasformarlo in un cyborg, assicurandosi così la sua lealtà. Per qualche motivo, aveva fatto in modo che la testa del suo nuovo servitore si potesse staccare dal corpo, creando un effetto decisamente disorientante... e, bisognava dirlo, anche abbastanza macabro!

 

Ashura accolse l'ironica domanda del collega con un grugnito irritato. Non era un segreto che i due malfattori resuscitati provassero una notevole antipatia l'uno per l'altro... "Tsk! Non venirmi a parlare di strategie, che hai tutto da imparare da me... piuttosto, cosa ci fanno là quei Mechasaurus che seguono la tua Guul, eh?"

 

L'espressione beffarda dell'ex-gerarca nazista si trasformò in un cipiglio incerto. "Qvezto non lo zo neank'io esattamente... mentre ztafo arrifando a farti da supporto, ho inkrociato qvezti uccellacci, e il radar di pordo li ha itentifikati kome amikefoli... non zo perkè delle unità dell'Impero degli Oni dofreppero folerci aiutare, ma non kredo ci zia nulla di male ad approfittarne, yah? Qvindi... forza, Mechasaurus! Fatemi federe kosa zapete fare kontro Mazinger Z e i zuoi amiketti!"

 

All'interno della sua Guul, il barone Ashura si sedette nuovamente al suo posto, aspettando con curiosità di vedere cosa sarebbero stati in grado di fare gli pterodattili meccanici, che in quel momento ruppero la formazione ed, eseguendo una spettacolare manovra aerea, superarono la Guul di Brocken e puntarono dritti verso gli ancora increduli Kouji, Sayaka e Boss, preparandosi a scagliare i loro missili.

 

"E va bene, Brocken... per questa volta sono d'accordo, vediamo un pò cosa sanno fare i mecha dell'Impero degli Oni..." mormorò la mummia ermafrodita, appoggiando lo scettro al proprio fianco ed osservando la scena che si presentava sul suo schermo con le braccia incrociate sul petto.

 

"Attenzione! Ci stanno venendo addosso, quei pipistrelli troppo cresciuti!" esclamò Boss alla vista dello stormo di Mechasaurus in picchiata. Lo Aphrodite A si era già messo in guardia, mentre Mazinger Z aveva spiegato le ali del suo Jet Scrander e si era lanciato all'attacco dei mostri alati, sperando di coglierli di sorpresa con un attacco frontale. Sfortunatamente, le speranze di Kouji furono deluse quando i Bado risposero al suo poco ponderato tentativo scagliando una raffica di missili contro di lui, facendoli partire dalle loro enormi ali membranose. Con agilità, il robot demoniaco evitò la prima scarica, che esplose innocuamente sul terreno sotto di lui, poi fece aprire uno scompartimento nel suo addome, dal quale sparò un missile contro gli invasori simili a pterodattili.

 

"Missile Punch!" esclamò Kouji, facendo partire il colpo. Sfortunatamente, non aveva fatto i conti con l'incredibile agilità dei Mechasaurus alati, che si dispersero quasi tutti appena in tempo per evitare il colpo. Soltanto uno di essi non fu abbastanza veloce, e il missile di Mazinger Z lo colpì in pieno, disintegrandolo in una spettacolare esplosione... ma appena un secondo dopo, i Bado attaccarono di nuovo, e questa volta Mazinger Z non riuscì a schivare, e fu costretto a parare la mortale salva di proiettili. Kouji strinse i denti, sentendosi sballottato nella cockpit, e fece scendere di quota il suo robot, preparando un contrattacco non appena le bestiacce avessero rallentato un minimo... ma i Mechasaurus sembravano aver previsto la sua strategia, visto che si divisero in due coppie, una delle quali sembrava decisa a tenerlo occupato, mentre l'altra attaccava gli indifesi Sayaka e Boss!

 

"Merda..." imprecò il ragazzo, costretto a zigzagare per evitare gli attacchi dei due Bado che si accanivano su di lui. "Sayaka, Boss! Allontanatevi di qui! Quelle bestiacce sono troppo agili per i vostri robot!"

 

"Ugh... lo stiamo constatando, Kouji! I miei missili non riescono a colpirli!" esclamò Sayaka di rimando, indirizzando inutilmente un altro Photon Missile contro i due Mechasaurus alati, che lo schivarono con agilità, e si prepararono all'attacco successivo. In breve tempo, il loro cervello elettronico aveva inquadrato i due bersagli, e si apprestava a scagliare altre raffiche di missili...

 

"Accidenti, perchè non mi sono ricordato di installare anche dei laser sul mio robot? Diavolo, diavolo, diavolo, diavolo..." stava imprecando Boss, cercando di fare scudo a Sayaka con il suo robot.

 

Nuke grugnì esasperato. "Non per essere sfacciato, capo, ma è la stessa cosa che ti abbiamo chiesto noi fin dall'inizio..."

 

I missili montati sulle ali dei Mechasaurus Bado iniziarono ad emettere scintille dai propulsori...

 

"Photon Beam!"

 

...quando un paio di raggi energetici violetti piovvero all'improvviso sul Mechasaurus più vicino e centrarono i missili appena armati, facendo esplodere la parte sinistra del robot dinosauro e bruciando la sua ala. Il Bado fece appena in tempo ad emettere uno strillo acuto e ad inclinarsi su un lato, prima che un'altra esplosione lo facesse sparire completamente... e gli sbalorditi Ashura e Brocken, che fino a quel momento avevano osservato la scena compiaciuti del buon inizio dei loro inaspettati alleati, scattarono su dai loro sedili di comando e attivarono le telecamere esterne, puntandole nella direzione da cui i raggi erano piovuti...

 

"Great Boomerang!"

 

Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo, che un enorme boomerang rosso, affilato come un rasoio e veloce come un proiettile, colpì il Mechasaurus rimasto e ne strappò letteralmente le ali dal corpo! Il mostro meccanico gridò e si schiantò al suolo, spruzzando scintille elettriche dai resti delle sue ali, mentre la letale arma tornava dal suo proprietario, che la afferrò al volo e la rimise a posto... attaccandola al proprio torace!

 

"Ugh... non pozzo kreterci, ankora loro, nein!" imprecò Brocken.

 

Ashura grugnì nuovamente. "Beh, credici... sono venuti ancora a rovinarci la festa..."

 

"Jun! Tetsuya! Meno male che siete arrivati, cominciavamo a vedercela brutta!" esclamò Sayaka, voltandosi verso i nuovi arrivati. Erano due robot umanoidi che sembravano rispecchiare quelli di Kouji e Sayaka: quello di sinistra, che aveva appena recuperato il suo boomerang, assomigliava molto ad una versione più grande, più agile e visibilmente più potente di Mazinger Z, con la sua corazza nera che diventava bianca su braccia, gambe e addome, le sue ali più lunghe e più ampie, e il copricapo più spigoloso, che gli davano un aspetto invincibile e ancora più demoniaco del suo 'parente' più piccolo. Un paio di esili 'corna' dorate uscivano dalle tempie del Mazinger più grande, e i suoi occhi bianchi e gelidi fissavano con severità il nemico davanti a lui!

 

Un pò più indietro rispetto al nuovo Mazinger, stava arrivando in volo un altro robot femminile, dall'aspetto decisamente più avanzato - nonchè gradevole - dello Aphrodite A: più alto del suo predecessore e decisamente più dinamico, il suo schema cromatico non differiva molto da quello del robot che la precedeva, con l'unica differenza che torso, avambracci e gambe erano di colore rosso scarlatto, il tutto contribuendo a farla sembrare ancora più agile di quanto già non facesse intuire il suo aspetto longilineo. Anche il suo volto aveva un'aria femminile, e la testa era coperta da un copricapo marrone fatto per assomigliare ad una lunga chioma di capelli lunga fino alle spalle. Una piccola apertura nella fronte faceva vedere la cabina di pilotaggio, dove era seduta la pilota Jun Honoo, una bella ragazza dai capelli castani, un pò più grande di Sayaka, con la pelle scura e i lineamenti aggraziati di una persona di etnia mista. Indossava una tuta da pilota rossa e bianca, con un casco che ricordava il cappello di un cowboy.

 

Per contro, il pilota del Mazinger più grande era un ragazzo dagli scurissimi capelli scompigliati e dall'aspetto rude, accentuato dai suoi lineamenti bruschi e più squadrati, e dai suoi severi occhi neri, che aveva poco della vivacità e della baldanza un pò buffonesca di Kouji - pur non potendo avere più di uno o due anni più di lui. Indossava una tuta da pilota molto simile a quella del pilota di Mazinger Z, nera con corpetto, guanti e stivali rossi, ma il suo elmetto aveva una forma più elaborata di quello del compagno, con la sua protezione per il mento, e la calotta rossa posta in mezzo a due sporgenze rialzate. Con il fisico robusto, che faceva bene intuire i duri addestramenti a cui era stato sottoposto, e la sua espressione cinica di bambino cresciuto troppo in fretta, il famoso pilota del Great Mazinger, Tetsuya Tsurugi, era molto probabilmente il più abile pilota sul quale il Photon Power Lab potesse contare... per quanto a Kouji desse fastidio il suo atteggiamento spesso egocentrico! In effetti, non si poteva dire che i due fossero amici...

 

"Kabuto, qual è la situazione?" chiese Tetsuya, dritto al punto mentre il Great Mazinger e il Venus A si preparavano a contrastare i pochi Mechasaurus Bado rimasti... e le fortezze volanti di Ashura e Brocken restavano sospese in aria sul posto, come se si stessero chiedendo cosa avrebbero dovuto fare per risolvere quel problema!

 

Kouji storse il naso. Detestava ammetterlo, ma l'intervento del suo sempai era stato provvidenziale... quei Mechasaurus e le due Guul li stavano mettendo nei guai! E tuttavia... lungi da lui ammetterlo!

 

"Grazie, ma non c'è bisogno che ti disturbi tanto..." rispose Kouji. "Tu restatene pure lì ad ammirare, che di questi tizi mi occupo io!"

 

"Kouji!" lo rimproverò severamente Sayaka. "E' questo il modo di ringraziare?"

 

Tetsuya, comunque, non sembrò voler rispondere, e si limitò ad emettere un verso sprezzante. "Tsk... cerca di non spingerti oltre i tuoi limiti, Kabuto. Con il solo Mazinger Z, non ce la puoi fare."

 

"Eeeeh? Come sarebbe a dire, sentiamo un pò! Vuoi forse dire che Mazinger Z è più debole del Great?" lo sfidò il ragazzo più giovane.

 

Prima che i due dimenticassero qual era la situazione, ci pensò Jun a fare da momentanea paciera. "Voi due, smettetela subito! Siamo nel bel mezzo di una battaglia, e le forze di Neo Zeon potrebbero averci già individuato! Dobbiamo concludere lo scontro il prima possibile!" disse severamente.

 

"Lo so benissimo, non c'è bisogno che tu me lo ricordi." concluse Tetsuya, rivolgendo di nuovo la sua attenzione al nemico. I Mechasaurus erano ormai distanti non più di una ventina di metri, e dietro di loro, le fortezze volanti di Ashura e Brocken avevano esploso una salva di missili contro i due robot appena arrivati, nel tentativo di distruggerli prima che potessero rendersi pericolosi. Abituato a simili situazioni, Tetsuya osservò freddamente lo sciame di proiettili e i mostri meccanici rimanenti che sfrecciavano verso di lui... poi, fece alzare il braccio destro al Great Mazinger e puntò l'indice verso il cielo, che iniziò immediatamente, da chiaro che era, a coprirsi di nubi temporalesche. Il Venus A arretrò di qualche metro, in previsione di quello che sarebbe successo...

 

...e fu allora che il Great Mazinger colpì!

 

"Thunder Break!" tuonò la voce di Tetsuya. Una enorme scarica elettrica esplose repentinamente dalle nubi nere sopra la sua testa e si scaricò con un crepitìo assordante sul dito alzato del Great Mazinger, che accumulò l'elettricità nel proprio braccio... poi, con un movimento lento ma sicuro, il robot demoniaco abbassò il braccio e lo puntò verso i suoi nemici, scaricando loro contro l'energia accumulata in un devastante fulmine bianco-azzurrino che lacerò l'aria e investì i due pterodattili robot rimasti, incenerendoli prima che loro avessero anche soltanto il tempo di gridare! La folgore proseguì la sua corsa e presa di striscio l'astronave di Ashura, scavando una fenditura nera e fumante sulla sua fiancata, prima di centrare la Guul di Brocken sulla congiunzione tra il corpo e l'ala destra, facendo volare in aria una miriade di scintille azzurre!

 

"AAAAAAARGH!" urlò l'ex-gerarca nazista, rischiando di farsi cadere la testa nel momento in cui lui e i suoi soldati venivano sballottati per la sala di controllo dall'esplosione che risultò dall'impatto! Il Thunder Break aveva letteralmente divelto la fiancata della fortezza volante, mettendo a nudo i circuiti sottostanti, e una densa nube di fumo grigio si levava dalle parti danneggiate. "Qvezta... non ci folefa proprio... ritirata! Più di kozì non pozziamo fare, nein!"

 

"Tsk... mi da fastidio doverti dare ragione, ma ormai non abbiamo più armi..." ringhiò Ashura, prima di rivolgersi ai suoi nemici giurati, sopra i quali il cielo stava già tornando sereno. "Kabuto! Tsurugi! Non finirà così, statene certi! La prossima volta che ci incontreremo, vi distruggerò!"

 

Dopo questa invettiva da parte del barone, le due fortezze volanti danneggiate fecero dietro front e fuggirono alla massima velocità di cui erano capaci, lasciandosi dietro pezzi di corazza, fumo, e ciò che rimaneva delle Bestia Meccanica e dei Mechasaurus abbattuti. Mazinger Z fece per prendere il volo ed inseguire, ma il Great Mazinger atterrò vicino a lui, trattenendolo con un gesto del braccio.

 

"Potrebbe essere una trappola, Kabuto." disse freddamente Tetsuya. "Non sappiamo se abbiano preparato qualcosa nel caso noi li avessimo inseguiti, e comunque la nostra missione si limitava ad una ricognizione. Non è il caso di rischiare inutilmente."

 

Il Mazinger Z restò fermo per un istante, e sembrò quasi offeso dall'atteggiamento di Tetsuya. Come faceva a non capire che, se fossero riusciti a togliere di mezzo i due generali nemici, il Dr. Hell sarebbe stato enormemente indebolito? Era la loro occasione, e se la lasciavano scappare così? Tuttavia, Tetsuya era pur sempre il sempai di Kouji, quindi, pur di malavoglia, il ragazzo più giovane obbedì. "Ricevuto... sempai." mormorò, facendo ben capire che l'intenzione era tutt'altra.

 

"Kouji, Sayaka... Boss, state tutti bene?" chiese Jun, facendo atterrare il Venus A. "Eravamo un pò lontani da qui quando abbiamo ricevuto il vostro segnale, e ci abbiamo messo un pò."

 

Sayaka annuì, facendo un sorriso alla sua amica. "Non importa, Jun! Ce la siamo comunque cavata bene... abbiamo avuto qualche problema solo quando sono arrivati quei Mechasaurus che avete visto... questa non ce l'aspettavamo proprio!" commentò, lo Aphrodite A che indicava i pezzi degli pterodattili robot sparsi qua e là per il campo di battaglia. "Ora però è meglio allontanarci da qui... mi stupirei che la base operativa di Neo Zeon non ci avesse individuato, con tutto il chiasso di questa battaglia... magari, torneremo più avanti a vedere di quello strano 'meteorite' di cui abbiamo sentito..."

 

"Sgrunt... anche se non mi piace l'idea, credo che la ritirata per adesso sia l'unica cosa da fare, da-wa-sa..." borbottò Boss, mentre le braccia del suo robot si incrociavano sul petto in segno di indignazione, e una comica vena pulsante gli appariva sulla fronte. "Però anche a me piacerebbe sapere cosa ci facevano dei Mechasaurus tra le bestiacce del Dr. Hell!"

 

"Ne discuteremo più avanti." tagliò corto Tetsuya. "Per adesso, torniamo al Photon Power Lab e facciamo rapporto."

 

Kouji storse leggermente il naso. "E magari, dovremmo contattare anche il laboratorio Saotome e dire a Ryouma e agli altri cosa è successo, no? Se ci sono i Mechasaurus di mezzo, è anche affare loro!"

 

"Deciderà il professor Kabuto cosa fare." concluse il ragazzo più grande, mentre i due Mazinger e il Venus A prendevano il volo verso l'orizzonte, seguiti a piedi da Aphrodite A e dal Boss Borot. "Concordo, comunque, sul fatto che la situazione si sta complicando. Un'alleanza tra il Dr. Hell e l'impero degli Oni potrebbe essere un pericolo per tutti noi."

 

Kouji alzò gli occhi al cielo con uno sghignazzo nasale. Almeno su una cosa erano perfettamente d'accordo...

 

oooooooooooo

 

CONTINUA...

 

 

 

 

    

 

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Capitolo 3
*** Un'alleanza nell'oscurità ***


Super Robot Taisen S Zero

Una fanfiction di Super Robot Taisen scritta da: Justice Gundam

 

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Benvenuti a tutti, ed ecco il terzo capitolo! In questo episodio, faremo la conoscenza di alcuni dei cattivi della storia... e ci saranno un po' di sorprese in vista, quindi tenetevi pronti! Vedremo una delle cose che secondo me sono più divertenti nei giochi di Super Robot Wars, ovvero... un'alleanza tra cattivoni! E che cattivoni... parlo ovviamente del Dr. Hell e dei suoi scagnozzi, dell'Impero degli Oni e... vediamo un po' se indovinate chi sono gli altri! XD

Buona lettura!

 

oooooooooo

 

Capitolo 3 - Un'alleanza nell'oscurità

 

L'isola di Bardos, nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, non era esattamente quello che qualcuno sano di mente avrebbe considerato un bel posto: poco più che un picco di roccia affiorante dalle acque tempestose e scolpito a forma di volto umano, era perennemente al centro delle feroci bufere oceaniche, e il cielo sopra di essa non era mai limpido, ingombrato com'era da nubi temporalesche che scaricavano in aqua i loro fulmini. Il vento ululava ferocemente e senza tregua, infrangendosi contro le scogliere affilate come coltelli, e a volte arrivando persino a sradicare qualche isolato arbusto che era cresciuto nonostante l'asprezza del terreno. Anche soltanto a guardarla da una certa distanza, sarebbe stato immediatamente chiaro che era un luogo nemico di ogni forma di vita.

E tuttavia, la tempesta che infuriava all'esterno, a due abitanti di quel posto maledetto, sarebbe sembrata molto probabilmente una lieve brezza estiva, in confronto a quello che il loro superiore aveva in serbo per loro...

Infatti, in una base operativa scavata all'interno della grande roccia che dominava l'intera isola...

 

ooooooooo

 

"INCAPACI! Avete fallito DI NUOVO!"

Il barone Ashura e il conte Brocken strinsero i denti quasi con terrore quando la voce tremante e al tempo stesso imperiosa del loro superiore, che li osservava dall'alto di un trono di marmo nella sala principale della base, cupamente illuminata da qualche fioca luce alogena, flagellò i loro timpani. Nessuno dei due aveva delle buone prospettive per l'immediato... la loro, in teoria, doveva essere una semplice missione di ricognizione, e non avrebbe dovuto comportare problemi: si trattava semplicemente di capire cosa fosse lo strano oggetto che era apparso brevemente sui radar dell'isola di Bardos, e tornare a fare rapporto... e invece, si erano lasciati invischiare in uno scontro con il Mazinger Team, e ne erano usciti - come sempre - con le ossa rotte!

La voce che rimproverava così aspramente i due generali apparteneva alla figura ammantata e armata di scettro che si trovava in cima ai gradini del trono: era un uomo vecchissimo, dall'aspetto folle, che rappresentava alla perfezione l'archetipo dello scienziato pazzo, con lunghi, incolti capelli bianchi che incorniciavano un volto scuro ed incartapecorito, la pelle rugosa color pergamena, e gli occhi spalancati dalla demenza, iniettati di sangue, e dalle iridi nere. Barba lunga fino a metà busto e baffi ispidi, dello stesso colore dei capelli, completavano il suo volto quasi febbricitante, contratto dalla rabbia, mentre il suo corpo era avvolto in un ampio mantello nero come la notte, sotto il quale si riusciva ad intravedere un uniforme verde scura, completa di guanti e stivali, senza alcuna decorazione o caratteristiche particolari. Nella mano destra, l'uomo teneva uno scettro molto simile a quello che il barone Ashura aveva usato per comandare le sue Bestie Meccaniche, e tutta la sua postura e il suo atteggiamento privo di controllo non facevano altro che rafforzare l'impressione di megalomania che si sarebbe avuta di lui già ad una prima occhiata.

Nè poteva essere altrimenti, del resto: l'uomo in questione era infatti il famigerato Dottor Hell, uno scienziato malvagio che era stato radiato dall'ordine dopo essere stato scoperto a condurre esperimenti proibiti con i giganteschi manufatti rinvenuti dalla spedizione sull'isola di Rodi di cui aveva fatto parte molto tempo prima... spedizione di cui aveva fatto parte anche il futuro nonno del suo nemico giurato: il dottor Juzo Kabuto, nonno di Kouji, aveva espresso dubbi circa la liceità del riattivare i pericolosi costrutti riportati alla luce dagli scavi archeologici - quegli stessi costrutti che sarebbero poi stati conosciuti e temuti in tutto il mondo con il nome di Bestie Meccaniche - ma Hell non gli aveva dato ascolto, continuando imperterrito i suoi esperimenti spinto da un furore quasi sacrilego...

E i risultati... i risultati erano ormai ben visibili agli occhi del mondo intero!

"Siamo..." iniziò timorosamente il barone Ashura, facendo un inchino di scuse al suo signore. "Siamo mortificati di tutto questo, supremo Dottor Hell... eravamo... eravamo convinti che era una buona occasione per attaccare il team Mazinger di sorpresa... ed ero quasi riuscito ad eliminare la ragazzina e il ciccione balordo prima che arrivasse quel maledetto Kouji Kabuto a rovinare ogni cosa..."

"Azpetta un momento, Ashura!" lo apostrofò Brocken con il suo brusco accento tedesco. "Ze non rikordo male, zei ztato tu il zolo di noi tue a tecitere di attakkare, anke ze era kontro gli ordini... Afefi detto ke afrei potuto kontinuare io la noztra missione ti rikognizione, mentre tu eliminafi i noztri nemici, yah?"

Ashura guardò inviperito il suo rivale dalla testa smontabile. "Oh, ma senti chi parla! Anche la mia memoria è abbastanza buona, Brocken, e ricordo bene che tu ti eri detto perfettamente d'accordo!" sbraitò ferocemente. "Quindi, perchè hai abbandonato la missione e mi sei venuto dietro? Potevo fare benissimo da solo!"

L'ex-gerarca nazista alzò le spalle. "Yah, zi è fisto infatti... Ze non arrifafo io kon i Mekasaurus, Mazinger Z ti reztituifa alla tomba da kui zei fenuto... il ke non zarebbe ztato poi una kran perdita, nein!" ribattè con acido sarcasmo.

"Come ti permetti, cervello smontabile?" lo insultò Ashura, avanzando con rabbia verso il suo rivale. "Perchè non provi a ripeterlo, se ne hai il fegato..."

"SILENZIO, VOI DUE!" tuonò il Dr. Hell, e il colpo che diede con lo scettro sul terreno risuonò nella base come un tuono, facendo sobbalzare i suoi due sottoposti. "Ne ho abbastanza delle vostre puerili dispute! Non mi interessa niente chi abbia iniziato, voi due avete fallito, punto e basta! Non riuscite neanche a portare a termine una missione così semplice!"

Immediatamente, Ashura e Brocken interruppero la loro lite e si voltarono sommessi verso il loro capo, per poi inchinarsi rispettosamente. "Ci... ci perdoni, Dottor Hell!" esclamarono all'unisono.

Il vecchio scienziato riprese fiato, leggermente spompato dalla sfuriata... poi, si ricompose ed espirò profondamente, il che sembrò calmarlo almeno un pò. La rabbia sul suo volto e nella sua voce venne improvvisamente sostituita da un'espressione riflessiva, quasi compunta, mentre il Dr. Hell cominciava a camminare su e giù davanti al suo trono, trascinando per terra il suo scettro, e guardando intensamente i suoi due sottoposti. Dopo qualche secondo, in cui Ashura e Brocken si chiesero cosa stesse per accadere, il loro capo chiuse gli occhi, e cominciò a raccontare.

"Tanto... tanto tempo fa," raccontò il Dr. Hell, la voce roca che riecheggiava minacciosa tra le pareti. "esisteva una civiltà di cui a tutt'oggi sappiamo poco, una civiltà dotata di intelligenza e conoscenze superiori... era la civiltà di Micene, scomparsa in seguito ad eventi tuttora da chiarire lasciandosi dietro soltanto le rovine del loro glorioso impero... e le armi con cui il suo popolo si era assicurato la supremazia su tutto il mondo allora conosciuto. Era una civiltà le cui conoscenze tecnologiche erano paragonabili a quelle che l'umanità ha a tutt'oggi... e in virtù di questo, era stata in grado di creare delle vere e proprie armi viventi, più grandi di qualsiasi cosa si fosse mai vista all'epoca, e potenti abbastanza da travolgere un intero esercito nemico in pochi secondi! Erano quelle che a tutt'oggi sono conosciute come Bestie Meccaniche, armi micidiali che questa civiltà superiore ha lasciato dietro di sè con la propria scomparsa!"

Ashura e Brocken rimasero in silenzio, ascoltando intenti il racconto del loro capo. Avevano già sentito quella storia, diverse volte nel corso della loro non-vita, ma la trovavano sempre interessante.

"E per secoli... millenni... queste armi sono rimaste sepolte, nascoste agli occhi del mondo..." riprese il Dr. Hell, passando dalla calma di prima ad un'eccitazione sempre maggiore, come sempre accadeva quando l'argomento veniva toccato. "Finchè una spedizione archeologica sull'isola di Rodi non le ha riportate alla luce, assieme a tutti i misteri di cui la civiltà micenea si era ammantata! Oh, quello fu un giorno di grande eccitazione nel mondo scientifico! Ricercatori di tutto il mondo confluirono verso Rodi per condurre le loro ricerche su questo popolo sconosciuto, e rispondere alle domande che erano state interrate assieme ai resti delle loro città... e tra questi, c'eravamo anche io e il mio collega, il professor Juzo Kabuto... il nonno di quel maledetto Kouji Kabuto che mi mette sempre i bastoni tra le ruote!"

Il Dr. Hell strinse i denti per la rabbia alla menzione del suo odiato nemico, e le sue mani ossute si strinsero convulsamente sullo scettro. "Non appena vidi quei colossi d'acciaio giacere intatti, resistenti alle ingiurie del tempo, davanti a me... un nuovo mondo mi si aprì davanti! Capii che se ci fossimo impadroniti dei segreti della civiltà micenea... allora la scienza avrebbe potuto solcare nuovi territori, fare cose che prima d'ora sarebbero state considerate impossibili... avremmo potuto creare un nuovo mondo! Ma quell'idiota di Kabuto... disse che le conoscenze dei Micenei potevano essere pericolose, e andavano controllate con attenzione... in particolare, che le Bestie Meccaniche non avrebbero mai dovuto essere riattivate, nonostante avessimo le conoscenze per farlo! Hah! Quello stupido... come può uno scienziato essere tanto miope da non capire quando delle nuove possibilità gli si rivelano così? Non potevo permetterlo... dovevo far conoscere al mondo intero le possibilità che la scienza di Micene ci offriva! Perciò, io ripresi le ricerche in segreto, svelando un segreto dopo l'altro... finchè non venni scoperto a condurre esperimenti che loro definivano 'illegali' e 'immorali', e non venni cacciato dalla comunità scientifica!"

Con rabbia, il Dr. Hell picchiò un altro colpo sul pavimento. "Quegli stolti mi hanno tolto tutto quello che avevo... mi hanno ridicolizzato, hanno ostracizzato la mia ricerca, e mi hanno abbandonato per la strada, a morire come un miserabile! Ma io... io sono sopravvissuto, e sono tornato per prendere vendetta! Hah! Mi hanno riso in faccia quando ho affermato che avrei potuto riportare in vita i morti..." Lo scienziato si interruppe, e con la mano libera indicò i suoi due luogotenenti più fidati. "Voi due! Voi, non siete forse la prova tangibile del successo della mia ricerca?"

L'espressione sulla testa discorporata del conte Brocken si fece solenne, e il cyborg fece un rispettoso inchino al suo signore. "Zì, tottor Hell... e per qvezto la noztra fedeltà a lei è inkondizionata." disse.

"Noi la serviremo e la proteggeremo anche a costo delle nostre vite." proseguì Ashura, imitando il gesto del suo collega. Per quanto forte fosse la rivalità tra i due, questo era un punto su cui entrambi la pensavano allo stesso modo.

Il Dr. Hell sembrò calmarsi un attimo, dopo aver sentito le dichiarazioni dei suoi luogotenenti, e per qualche secondo riprese ad andare su e giù davanti al proprio trono, respirando profondamente. Poi, con maggior compostezza, ma immutato rancore, proseguì il suo racconto. "Ed è per questo... è per questo che voglio la mia vendetta! Grazie alla tecnologia superiore dei Micenei, ho potuto ricostruire e riattivare le Bestie Meccaniche, creando un esercito inarrestabile con il quale riprendermi il potere e il prestigio che mi spettano! Ma c'è sempre quella maledetta spina nel fianco... i due Mazinger costruiti da quel maledetto Juzo Kabuto, e pilotati da suo nipote Kouji e da Tetsuya Tsurugi! Nonostante tutti i miei piani... nonostante la potenza del mio esercito... loro continuano ad ostacolarmi! Oh, ma un giorno la loro fortuna si esaurirà... un giorno non lontano, Mazinger Z e il Great Mazinger dovranno inchinarsi davanti al mio potere, e il mondo intero dovrà riconoscermi come suo sovrano! Io, il Dr. Hell, nuovo sovrano della Terra come lo erano stati i Micenei nel passato!"

Un tuono enfatizzò le parole dello scienziato folle, e un fulmine illuminò rapidamente la sala del trono, gettando delle brusche e inquietanti ombre sul Dr. Hell e sui suoi sinistri luogotenenti, che rimasero fermi al loro posto, in muta contemplazione, mentre il loro leader sollevava lo scettro in un gesto di imperiosità. Lentamente, con un sospiro asmatico, lo scienziato si sedette nuovamente sul suo trono, rimuginando nervosamente nel tentativo di trovare un modo per liberarsi di quel fastidio che per troppo tempo ormai aveva ostacolato i suoi piani... Il silenzio cadde nuovamente sulla sala, interrotto soltanto dall'ululato del vento all'esterno, e dai passi rintoccanti di un soldato dalla maschera di ferro che si avvicinava rispettosamente allo scienziato e ai suoi due aiutanti.

Ashura fu il primo ad accorgersi del soldato, e si voltò verso di lui, con un'espressione severa che il suo viso scisso in due rendeva ancora più inquietante: fondeva la durezza della parte maschile con la freddezza di quella femminile...

"Che succede, adesso?" chiese il barone, fulminando il soldato con lo sguardo. "Mi auguro che questo disturbo si debba ad un motivo più che valido..."

Sotto gli occhi, gelidi e raggelanti, del Dr. Hell e del conte Brocken, il soldato mascherato si mise su un ginocchio, e rispose. "Dottor... Hell... barone Ashura, conte Brocken... mi rincresce di disturbarvi in questo momento... ma abbiamo appena ricevuto una chiamata... da qualcuno che vorrebbe conferire con lei... mio signore!" disse con voce insicura, ben sapendo quanto epiche potessero essere le sfuriate del vecchio scienziato ogni volta che riceveva cattive notizie, o che veniva disturbato mentre era del suo usuale cattivo umore...

Il Dr. Hell corrugò la fronte con sospetto. Non accadeva certo molto spesso che qualcuno volesse parlare con lui... c'era qualcosa che non andava, e non si sarebbe stupito se questo avesse avuto a che fare con quanto era successo nella battaglia contro il team Mazinger. "Vorrebbe parlare con me?" chiese rocamente. "E... di chi si tratta, per l'esattezza?"

Il soldato deglutì nervosamente. "Ecco... si... si tratta... di... dell'imperatore Brai, mio signore! Il sovrano dell'Impero dei Cento Oni!"

Il sospetto del Dr. Hell e dei suoi sottoposti non fece che acuirsi. Era come il Dr. Hell aveva pensato... stando al rapporto che Brocken gli aveva fatto, mentre stava andando a dare rinforzo ad Ashura, la sua Guul era stata seguita da un piccolo stormo di Mechasaurus Bado che si erano identificati come unità amichevoli. Evidentemente, erano stati mandati dal leader dell'Impero dei Cento Oni per un motivo che il sinistro trio poteva soltanto immaginare... e che molto probabilmente si sarebbe svelato molto presto...

"L'imperatore Brai, eh?" ringhiò Hell, grattandosi nervosamente il mento con un dito ossuto. "E va bene... fate passare la comunicazione! Mi occuperò io personalmente di questo... imprevisto!"

La Maschera di Ferro si inchinò di nuovo e, segretamente felice di essere sfuggito alle ire del suo sovrano, uscì dalla vasta stanza con il passo più rapido possibile che potesse ancora essere considerato rispettoso, mentre i suoi superiori si disponevano a rispondere all'improvvisa convocazione da parte del sovrano demoniaco arcinemico del Getter Team. Qualche secondo dopo, come da programma, un grande schermo nero si abbassò lentamente dal soffitto, disponendosi proprio di fronte allo scienziato folle e ai suoi generali; sfarfallò per qualche istante, emettendo degli sgradevoli rumori di sintonizzazione... e infine si stabilizzò, mostrando il volto minaccioso e ghignante del sovrano assoluto dei Cento Oni, completo di una barba nera che si biforcava appena partita dal mento, creando due 'lame' ai lati del collo! La sua pelle arancione e i suoi scomposti capelli viola formavano un contrasto che comunicava senza possibilità di fraintendimento che quella creatura non era un essere umano, accentuato ulteriormente da due grosse corna incurvate, simili a lunghi pugnali, che spuntavano dalla sua fronte!

Brai, vestito con la sua uniforme rossa con i fronzoli dorati, e i suoi stivali neri, attese che il segnale si fosse stabilizzato del tutto prima di iniziare a parlare.

"I miei omaggi, Dottor Hell. Mi auguro che questa mia visita non giunga in un momento... importuno." si presentò il massiccio imperatore degli Oni, con un tono di impeccabile, pur se condiscendente, educazione che però contrastava con il ghigno appena percettibile che aveva sulle labbra. "Comunque, nonostante io non nutra una gran simpatia per gli... umani... sono onorato di conoscere uno dei più grandi geni che la Terra abbia mai conosciuto, Dr. Hell!"

Brocken e Ashura corrugarono la fronte, poco pazienti di fronte alle ossequie dell'imperatore dei demoni... e anche il loro capo mostrò di non voler girare attorno alla questione, e venne subito al punto. "Bando ai preamboli, Imperatore Brai... per quale motivo mi ha contattato? Tra noi non c'è mai stata alcuna collaborazione, quindi... per quale motivo ha mandato quei Mechasaurus ad interferire nella battaglia dei miei fidati seguaci?" chiese bruscamente, i suoi occhi luccicanti e perfidi fissi in quelli giallastri del re degli Oni... che, per nulla impressionato, sghignazzò brevemente.

"Heheheee... dritto al punto, vero? Come preferisce, le esporrò la mia richiesta senza troppi giri di parole!" rispose. Ad un suo cenno, la telecamera che lo stava riprendendo indietreggiò, mostrando che Brai era in piedi davanti al suo trono di pietra bianco-azzurra, con la spada puntata contro il suolo e ben stretta nelle sue enormi mani artigliate... e al suo fianco stava un Oni alto e smunto dalla pelle giallastra, in divisa militare, che ricordava moltissimo, a parte le esili corna angolari che gli spuntavano dalle tempie e i capelli più lunghi e meno tenuti, il famigerato dittatore tedesco Adolf Hitler... era persino completo di baffetti cortissimi e uniforme militare, al punto che Brocken non resistette e fece il saluto nazista!

"Heil, Fuhrer!" esclamò il cyborg, con un certo imbarazzo. Ashura scosse la testa, mormorando qualcosa di incomprensibile...

"Voi mi conoscete già, immagino..." disse Brai, con la sua solita sicurezza. "E questo Oni che mi sta al fianco è il mio braccio destro, il Maresciallo Hidler, l'ufficiale che guida gli attacchi contro il laboratorio Saortome, e supervisiona la creazione di nuovi Mechasaurus e Mecha Oni."

Con un ghigno appena accennato, Hidler fece un inchino, piegandosi quasi ad angolo retto. "Onorato di fare la vostra conoscenza, signori!"

Brai annuì in segno di approvazione e continuò il suo discorso. "Per quanto riguarda il motivo per cui vi ho contattato, e per cui ho mandato quei Mechasaurus Bado a farvi da appoggio, è tutto molto semplice." dichiarò. "Vede, Dr. Hell... per quanto i rapporti tra noi si siano sempre risolti nella quasi completa indifferenza, ho pensato che un'alleanza tra noi e altre fazioni ci darebbe la forza necessaria a togliere di mezzo quei fastidi che rispondono ai nomi di Getter Robot, Mazinger Z, Voltes V... e tanti altri, che per brevità non sto ad elencarle. Se mettessimo da parte, almeno temporaneamente, le nostre differenze, e unissimo le nostre forze... sono convinto che i nostri nemici avrebbero poche possibilità di scampo! Del resto, se la sono cavata a malapena contro uno solo di noi... figuriamoci cosa potremmo fare tutti assieme!"

"Ci... ci sta prospettando un'alleanza, imperatore Brai?" chiese Ashura, incredulo, corrugando la sua fronte dalla pelle di due colori.

"Hah! Qvezto zì ke è ritikolo! Krede forze ke afremo bisogno ti allearci kon foi, per diztruccere una folta per tutte Mazinger Z e il Photon Power Lab?" sbottò Brocken. "Non ziamo kozì zproffeduti... zappiamo bene ke foi afete intenziona di..."

Hell pestò con il suo scettro per terra, sollevando di nuovo un brusco rumore che mozzò le parole in gola al conte. "Brocken! Parla quando sei interpellato!" tuonò lo scienziato, fulminando l'ex-gerarca nazista con lo sguardo. Brocken strinse i denti e fece un passo indietro, sollevando la mano davanti a sè in segno di scusa.

"Mi... mi pertoni, tottor Hell..." mormorò nervosamente. Il Dr. Hell continuò a fissarlo severamente per qualche istante, poi spostò di nuovo la sua attenzione sull'Imperatore Brai e sul Maresciallo Hidler. Un sogghigno feroce, quasi predatorio, sollevò le sue labbra screpolate mentre il folle scienziato rispondeva.

"La sua proposta, Imperatore Brai... mi sembra molto interessante! Prego, continui pure..." rispose.

Il re dei demoni fece una risata gutturale di soddisfazione, mentre camminava, sempre seguito da Hidler, dai gradini del suo trono ad un largo tavolo immerso nell'oscurità, al quale erano già sedute diverse figure misteriose. "Ooooh... molto bene, Dr. Hell... sapevo che con lei si sarebbe potuti giungere ad un accordo! Come può vedere con i suoi occhi, lei non è il solo a cui ho fatto questa proposta. Altri, prima di lei, si sono già detti interessati. Se volesse dare un'occhiata per rendersene conto di persona..."

Ad un cenno di Brai, l'inquadratura si spostò sul 'tavolo della conferenza', inquadrando alcuni dei misteriosi individui che vi erano seduti. Non si riusciva a capire chi fossero, in quanto erano ancora seminascosti nell'ombra, ma il Dr. Hell, Brocken e Ashura videro che uno di essi assomigliava molto ad un Oni, dal momento che anche dalla sua testa spuntavano delle lunghe corna ricurve... ma aveva un'aria più giovanile e più aristocratica, che non era ravvisabile nè nell'Imperatore, nè nel suo braccio destro; e soprattutto, vestiva in maniera più elegante, quasi regale, e il suo portamento esprimeva orgoglio e senso di potere... assieme ad un vago accenno di rabbia silenziosa.

Al fianco, sedeva un individuo dall'aria più aliena, anche se altrettanto fiera, visto che assomigliava parecchio ad un'aquila umanoide dal piumaggio selvaggiamente scompigliato, e con un lungo tridente tenuto ben stretto nella sua zampa artigliata...

I due misteriosi individui ombreggiati restituirono al Dr. Hell uno sguardo freddo e difficilmente decifrabile. Era chiaro che nemmeno loro erano convinti al cento per cento dell'alleanza che Brai aveva proposto, ma per il momento erano propensi ad assecondare la sua richiesta...

Qualche secondo passò, nel più totale silenzio... poi un fulmine squarciò il cielo, accompagnato da un rombo di tuono che fece vibrare l'immagine sullo schermo, e la telecamera si spostò nuovamente sull'Imperatore Brai e sul Maresciallo Hidler, che restavano in piedi vicino al 'tavolo delle trattative', in attesa della risposta del loro interlocutore. I loro sguardi, pazienti ma allo stesso tempo incisivi, scrutavano il vecchio scienziato e i suoi scagnozzi, richiedendo silenziosamente una conferma o un rifiuto...

E finalmente, il Dr. Hell ghignò, dando la sua risposta. "Interessante davvero, imperatore Brai... d'accordo, affare fatto! Finalmente, unendo le nostre risorse, potremo eliminare quei fastidiosi insetti che ci hanno dato noie per così tanto tempo! Ashura, Brocken! Questa è la mia decisione, e non accetterò insubordinazioni! E' chiaro?" esclamò infine, puntando lo scettro contro i suoi sottoposti prima che questi potessero aprire bocca per protestare.

"Yah, tottor Hell... tutto kiaro..." rispose Brocken, chiaramente riluttante.

"Certamente, dottor Hell..." fece eco Ashura. Anche lui non era sicuro che questa fosse una buona idea, ma non era tipo da mettere in dubbio apertamente le scelte dell'uomo per cui provava tanto rispetto...

Sullo schermo, l'imperatore Brai serrò la mano a pugno, e il suo ghigno si allargò ulteriormente, mettendo in mostra i suoi affilatissimi canini. "Eccellente! Sapevo che avremmo potuto trovare un punto di incontro... dottor Hell!"

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, le vicende di questa storia epica cominciano a delinearsi, e vediamo la nostra prima alleanza tra cattivi. E vi assicuro che non sarà l'unica e non sarà neanche la più temibile. Aspettatevi un bel po' di pericolosi imprevisti in futuro!

Nel prossimo capitolo... ci staccheremo per un po' dalle vicende della Terra, e andremo a vedere cosa sta accadendo nello spazio, dove altri individui poco raccomandabili stanno complottando qualcosa di terribile contro l'Unione Terrestre, e una colonia spaziale nasconderà un pericoloso segreto che la porrà al centro del mirino di pericolosi e potenti nemici.

Grazie della vostra attenzione, e a presto!

 

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Capitolo 4
*** Neutralità violata ***


SUPER ROBOT TAISEN S ZERO

Una fanfiction crossover di Super Robot Taisen scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 4 - Neutralità violata

 

CRONOLOGIA LUNARE

Anno 98 Space Century - Come parte del grande programma di espansione della razza umana nello spazio, allo scopo di risolvere i problemi legati alla sovrappopolazione, vengono creati i primi insediamenti permanenti sulla superficie lunare.

Anno 104 - Il professor Lang Plato mette a punto il primo Metal Worker, un gigantesco robot antropomorfo da lavoro, ideato per lo sfruttamento del suolo lunare, ricco di oro e di altre materie prime preziose per l'industria e la tecnologia. Con la produzione in serie dei Metal Worker, comincia la strabiliante crescita economica della Luna.

Anno 130 - Le colonie lunari hanno ormai raggiunto un grado di benessere pari, se non addirittura superiore, a quello della Terra, e la loro tecnologia è ormai all'avanguardia in tutti i campi. In contemporanea con il sorgere delle tensioni tra la Terra e il Principato di Zeon, la politica lunare si consolida attorno alla figura del maresciallo Iskandar Guiltorre, che rivendica maggiore autonomia della Luna nei confronti della Terra.

Anno 132 - Guiltorre diventa governatore delle colonie lunari. Le generazioni nate sulla Luna non sentono ormai più alcun legame con la Terra, vista anzi con ostilità per i suoi metodi oppressivi, e le continue intromissioni nella politica e nell'economia lunare.

Anno 133 - Per evitare le operazioni di allunaggio dei cargo che portano le materie prime dalla Luna sulla Terra e sulle colonie, viene dato il via alla costruzione del Mass Driver, un gigantesco veicolatore di massa che permette di 'sparare' i preziosi frutti del suolo lunare direttamente nello spazio. Alcuni politici terrestri ritengono che il Mass Driver potrebbe diventare una pericolosa arma puntata contro la Terra, e inoltrano formale protesta, puntualmente ignorata, al maresciallo Guiltorre.

Anno 134 - Guiltorre impone il visto di ingresso e limita la permanenza sulla Luna ai cittadini terrestri, mentre misure molto meno restrittive vengono applicate agli abitanti delle colonie spaziali. Alleanza tra le colonie lunari e i rifugiati di Neo Zeon riparati sull'asteroide minerario Axis, sotto la leadership del generale Maharaja Kahn. Crisi diplomatica tra la Luna e la Terra.

Anno 135 - Completato il Mass Driver. Guiltorre, forte del sostegno delle comunità selenite, dichiara l'indipendenza della Luna con il nome di Impero Unificato di Giganos. Nei suoi discorsi, Guiltorre espone la propria visione politico-razziale, secondo cui l'Impero di Giganos è destinato a compiere un nuovo passo nell'evoluzione umana. In segreto, l'impero di Giganos converte la sua avanzata tecnologia robotica per creare un esercito di macchine da guerra denominate Metal Armor. Morte di Maharaja Kahn, a cui succede la appena diciottenne figlia Haman, che rende ancora più stretti i rapporti di collaborazione tra Neo Zeon e Giganos.

Anno 137 - Tragedie del Bloody Valentine e di Bunch 30. L'alleanza coloniale denominata ZAFT unisce la propria forza militare a quella di Neo Zeon e dell'Impero di Giganos. Dopo la distruzione dei Titans e della Fondazione Romefeller, questo triumvirato diventa la principale potenza spaziale.

Anno 138 - Il Mass Driver viene puntato contro la Terra.

 

oooooooooo

 

Colonie lunari, anno 138 della Space Century.

 

Una grande stanza nel complesso governativo dell'Impero Unificato di Giganos, con una finestra sul retro dalla quale si godeva della miglior vista del pianeta Terra, che si stagliava azzurro e maestoso sullo sfondo del grigio terreno lunare e del nero infinito dello spazio, il panorama disturbato di tanto in tanto soltanto da qualche pod fluttuante o da qualche shuttle che partiva dai dock del quartier generale.

 

Il Maresciallo Guiltorre, governatore della giovane nazione coloniale, un uomo alto e carismatico sulla sessantina d'anni, con corti capelli grigi, un volto severo che sembrava scolpito nel ferro, e vestito in maniera abbastanza simile ad un militare di alto rango dell'Ottocento, con tanto di mantello e stivali neri, e gradi militari appuntati sulla sua elegante uniforme, amava questo panorama. La Terra era il pianeta che aveva visto la sua nascita, e che a tutt'oggi, dopo miliardi di anni, continuava a nutrire, ospitare e dare rifugio ad innumerevoli forme di vita, unico in tutto lo spazio conosciuto ad essere in grado di farlo da sola. Oh, certo, l'umanità si era pure spinta su altri mondi, come la Luna, o Marte... ma solo la Terra continuava ad essere abitabile senza bisogno che gli uomini eseguissero operazioni di terraformazione, o costruissero degli ambienti artificiali come le colonie. Un autentico miracolo, degno di tutta la sua ammirazione.

 

Il governatore di Giganos tirò un cupo sospiro, ripensando alla situazione che gli era capitata per le mani. In effetti, la Terra era davvero un pianeta stupendo... ma la sua spettacolare vista non riusciva, come faceva di solito, a far rilassare Guiltorre, e a distoglierlo dai problemi che gli correvano per la testa. Il suo esercito di Metal Armor, forte anche dell'appoggio delle forze di Mobile Suit di Neo Zeon e della ZAFT, suoi alleati fin da quando la guerra contro l'Unione Terrestre era iniziata, era riuscito a tenere testa in maniera egregia alle inferiori forze terrestri, almeno fino a quel momento. Nonostante l'inferiorità numerica, Giganos era sempre riuscito a vincere le sue battaglie grazie alla superiorità tecnologica e di addestramento dei suoi soldati, e tutto lasciava credere che le cose sarebbero andate avanti così fino alla capitolazione dell'Unione...

 

Sfortunatamente, l'imprevisto aveva deciso di scombinare i suoi piani.

 

Non era stato che due giorni prima, infatti, che un rapporto della Guardia Imperiale di Giganos, la divisione d'elite del suo esercito, aveva annunciato che uno squadrone di Mobile Suit dell'Unione Terrestre era riuscito a cogliere di sorpresa alcuni cargo imperiali; e dopo una breve battaglia, che la confusione sorta all'interno della divisione imperiale aveva fatto volgere, una volta tanto, a favore dei terrestri... l'Unione era riuscita a catturare tre nuovi modelli di Metal Armor, i potentissimi Moduli D, anche conosciuti nell'ambiente con il nome in codice Dragonar... i quali erano, in quel momento, imbarcati su una corazzata dell'Unione, e in probabile rotta verso la Terra! Questo imprevisto avrebbe potuto avere... anzi, senza dubbio avrebbe avuto... conseguenze molto pericolose per l'impero che lui aveva per tutto questo tempo guidato con mano ferma. Una volta che i tre Dragonar fossero caduti in mano al'Unione, essa sarebbe entrata in possesso del know-how necessario per costruire i Metal Armor, rimpinguando ulteriormente la sua già ingente fornitura di Mobile Suit e unità da combattimento, e avrebbero potuto costituire una seria minaccia. A quel punto, nemmeno il temuto Mass Driver sarebbe più bastato come deterrente. Già Guiltorre era esitante ad usarlo, e lo aveva fatto solo nelle fasi iniziali della guerra...

 

Come la Blue Cosmos, l'organizzazione ecoterrorista di estrema destra che manovrava la politica terrestre, aveva l'abitudine di dire... la quantità fa anch'essa parte della qualità. In effetti, durante la One Year War, la vecchia Federazione Terrestre aveva contrastato la maggiore potenza e versatilità dei Mobile Suit del Principato di Zeon con una quantità enorme di GM e veicoli di supporto. Certo, c'era pur sempre il famoso RX-78 Gundam, ma era un Mobile Suit solo. Per quanto potente, non avrebbe mai potuto plasmare da solo il corso dell'intera guerra...

 

Guiltorre scosse la testa, e si sedette alla sua scrivania, esaminando i file che gli erano arrivati dai vertici delle sue forze armate alla fioca luce di una lampada da tavolo. Ancora una volta, non erano buone notizie. Le forze armate di Giganos, in collaborazione con agenti del reparto intelligence, erano riuscite a scovare i Dragonar, e la nave da cargo che li stava trasportando... ma il problema sorgeva proprio a questo punto. Data la natura del rifugio che le forze terrestri avevano scelto, non potevano permettersi di agire impulsivamente, per non compromettere le loro alleanze.

 

Il suono dello schermo ultrapiatto appoggiato alla sua destra distolse il maresciallo dalle sue riflessioni, e Guiltorre alzò la testa dalle sue carte per rispondere alla chiamata che gli stava arrivando. L'ufficiale che era apparso sullo schermo proprio in quel momento fece un appropriato saluto militare, e attese che il suo governatore gli desse il permesso prima di iniziare a parlare.

 

"Maresciallo Guiltorre, eccellenza..." esordì il militare. "Perdoni se la disturbo in questo momento, ma è arrivata una chiamata molto urgente da parte dei nostri alleati, riguardo il problema Dragonar. La signora Haman, reggente di Neo Zeon, e il presidente Zala hanno ricevuto dalla loro intelligence delle notizie molto importanti, e desidererebbero comunicarle direttamente a lei."

 

Guiltorre corrugò leggermente la fronte. Di qualunque cosa si trattasse, se era vero quello che i suoi rapporti gli avevano comunicato, non sarebbe comunque cambiato molto... In ogni caso, non era da lui respingere la chiamata dei suoi alleati più preziosi, quindi fece un cenno con la testa per dire che poteva far passare la chiamata. "D'accordo. Inviate la comunicazione direttamente al mio ufficio. Aggiornerò Lady Haman e il presidente Zala sugli attuali sviluppi."

 

"Ricevuto, sua eccellenza! Provvediamo subito!" rispose il soldato, ripetendo il saluto di prima per poi scomparire dallo schermo, che ancora una volta emise qualche lieve rumore di sintonizzazione mentre l'immagine su di esso dapprima sfocava... e poi si riformava, sotto forma di due finestre contenenti ciascuna l'immagine oscurata delle due persone di cui l'ufficiale aveva parlato soltanto pochi istanti prima...

 

Sulla sinistra dello schermo, spiccava la figura a mezzo busto di una giovane donna che non poteva avere molto più di vent'anni, i cui capelli rosso magenta a caschetto fluivano elegantemente sulle spalle, messi in risalto dalle eleganti vesti nere che indossava e da un peculiare copricapo dorato che le cingeva parzialmente il volto, dandole un aspetto ancora più regale di quanto già non fosse. Un paio di occhi, verdissimi e penetranti, che parevano intagliati nella giada, e incastonati in un viso dall'espressione freddamente calcolatrice, scrutavano con calma il governatore dell'Impero di Giganos, e davano quasi l'impressione di poter leggere nella mente di Guiltorre tutto quello che lei voleva sapere. Ma nonostante questi particolari inquietanti, appena percettibili, la donna si portava con grande carisma, e nonostante qualcuno avrebbe potuto percepire in lei un certo pericolo, il suo magnetismo era comunque terribilmente forte. Non c'era dubbio che si trattasse di Haman Kahn, reggente del movimento di Neo Zeon, una figura rispettata e temuta, che nonostante la giovane età aveva già una enorme capacità di muoversi nel labirinto di giochi di potere e alleanze che era lo scenario bellico attuale. Guiltorre sapeva per certo che era riuscita, alternativamente, a procacciarsi l'alleanza sia dei Titans che della AEUG...

 

L'uomo sulla destra era invece un individuo che si stava avvicinando ai cinquant'anni... ma l'espressione truce del suo volto, segnato già da alcune rughe, e i suoi capelli grigi, davano l'impressione che avesse qualche anno in più. Indossava un'uniforme violetta con spalliere nere, del tipo riservato agli ufficiali di alto rango della ZAFT, l'alleanza tra stati coloniali che si era formata per difendere le colonie dall'oppressione terrestre... e in effetti, la sua scelta di abbigliamento non doveva stupire, considerando che quell'uomo altri non era che Patrick Zala, presidente della Comitato della Difesa e membro del Consiglio Supremo della ZAFT! Il suo portamento era quello di un uomo maturo, certo, ma c'era qualcosa, nei suoi occhi grigi, che faceva impressione. Come se in essi stessero brillando fuoco e ghiaccio assieme, guardandoli si poteva percepire una feroce determinazione. In effetti, Guiltorre riflettè, Zala era sempre stato piuttosto intransigente nella sua politica verso la Terra, e la cosa non aveva fatto altro che peggiorare in occasione della tragedia del Bloody Valentine, più di un anno prima: tra i più di 200 mila Coordinators morti a causa dei missili nucleari dell'Unione Terrestre, c'era anche Lenore, l'amata moglie di Patrick...

 

"Presidente Zala. Lady Haman. Per me è un onore." salutò educatamente Guiltorre, appoggiando le mani davanti a sè sulla scrivania. "Attendevo la vostra chiamata, e confido che non siano sorti ulteriori problemi, nel breve tempo trascorso dal nostro ultimo incontro."

 

Il primo a rispondere fu Patrick, con un cenno della testa appena visibile. "I miei omaggi anche a lei. Nessun problema, sua eccellenza Guiltorre. La situazione nel Consiglio Supremo della ZAFT è, almeno attualmente, stabile, e il morale delle truppe è alto." spiegò.

 

"Altrettanto si può dire di Neo Zeon." proseguì Haman, la cui voce risuonava quasi insidiosamente calma nella sala del maresciallo. "Al momento, il grosso delle nostre truppe è impegnato sulla Terra o nelle colonie più limitrofe, dove speriamo di allargare la nostra sfera di alleanze. Inoltre, stiamo attivamente combattendo contro le sacche di resistenza della AEUG, che ancora si stanno opponendo a noi." La donna pronunciò l'ultima parte con una punta appena percettibile di delusione - dopotutto, sia Neo Zeon che la AEUG avevano combattuto contro la Federazione Terrestre, e Haman pensava che fosse un peccato che ora i loro fini divergessero...

 

Guiltorre annuì, soddisfatto. "Lieto di sentire queste buone notizie. In tal caso, se non ci sono problemi più urgenti, veniamo alla questione attuale." disse, ricevendo i cenni di assensi dei suoi due alleati. "Bene. Immagino che mi abbiate chiamato a proposito del recupero dei moduli D... il nostro progetto, meglio conosciuto con il nome in codice Dragonar."

 

"Infatti." confermò Zala. "Riteniamo di avere delle informazioni vitali al loro recupero. Ci sono pervenuti rapporti affidabili che indicherebbero, oltre ogni ragionevole dubbio, il luogo dove si è rifugiato il cargo dell'Unione Terrestre che trasporta i vostri nuovi moduli."

 

"Ringrazio per l'interessamento, presidente Zala, ma... mi rincresce comunicarle che poco tempo fa, anch'io ho ricevuto la stessa informazione dai miei reparti di intelligence. La Idaho e i moduli D sono attualmente di stanza ad Heliopolis." affermò, anticipando quanto i suoi due ospiti gli stavano per comunicare. "Come già sapete, signori, Heliopolis è una colonia civile e di comprovata neutralità, e uno dei pochi luoghi oltre al Principato di Orb in cui i Coordinators e i Naturals convivono. Il che, mi pare ovvio, costituisce per noi un problema. Condurre un'azione militare nello spazio di Heliopolis sarebbe controproducente, in quanto comprometterebbe tutte le nostre alleanze tra i cittadini delle colonie."

 

"Questo è vero." replicò Haman, rivolgendo i suoi occhi verdi di qualche grado verso il terreno, come se stesse pensando. "Un attacco non provocato ad una colonia neutrale ci inimicherebbe tutta l'opinione pubblica, e il nostro obiettivo non ci consente simili errori. Tuttavia, maresciallo Guiltorre, i nostri rapporti hanno evidenziato un particolare ulteriore, che cambierebbe la nostra posizione."

 

Le parole della reggente di Axis colsero un pò di sorpresa il governatore di Giganos, che aggrottò le sopracciglia accennando un'espressione confusa. "Un... particolare ulteriore, Lady Haman? E... di cosa si tratterebbe, per l'esattezza?" chiese, fondendo autocontrollo ed interesse in maniera degna di un nobile.

 

Fu Patrick Zala a rispondere a questa domanda. "Come lei ben sa, eccellenza Guiltorre, ad Heliopolis si trova una delle principali sedi delle industrie di Morgenroete, tra i principali sviluppatori di armi e tecnologia spaziale dei nostri tempi, assieme alla Anaheim e alla Nergal." spiegò, e il suo interlocutore annuì, per fargli cenno di andare avanti. "Quello che lei non sa, però, è che di recente, tale sede ha sviluppato, sotto incarico della stessa Unione Terrestre, cinque nuovi modelli di Mobile Suit, dei Gundam per l'esattezza, dotati di una nuova tecnologia di pilotaggio e di armamenti rivoluzionari, il tutto in spregio alla neutralità professata da Heliopolis. Questo può a tutti gli effetti essere considerato un atto di guerra, e rende Heliopolis un bersaglio legittimamente colpibile."

 

Guiltorre annuì lentamente. "Hm. Ovviamente. Ora che sappiamo che la colonia di Heliopolis è in possesso di equipaggiamento nemico, non c'è più nulla ad impedirci di sferrare un attacco." affermò. "Molto bene. Darò subito disposizione alle truppe imperiali dislocate in zona Heliopolis di tenersi pronte. Tra non molto daremo inizio alle operazioni di recupero sia dei moduli D che dei cinque nuovi modelli di Gundam."

 

"Ottimo." assentì Zala. "Il Consiglio Supremo della ZAFT è già stato informato dell'attuale situazione, e le nostre truppe si sono già dette disponibili ad appoggiare l'azione dell'Impero Unificato di Giganos. Il team di piloti agli ordini del comandante Rau Le Crueset è già in rotta per Heliopolis mentre parliamo. E' formato da cinque dei migliori piloti che abbiamo mai avuto, e sono sicuro che sapranno sfruttare al meglio i nuovi Gundam una volta che saranno nelle nostre mani."

 

Haman annuì a sua volta, nascondendo un sorriso poco rassicurante. Non era diventata leader di Axis tre anni prima, a soli diciotto anni, per pura fortuna o per il suo bell'aspetto, e sapeva benissimo come andavano le cose, in questioni simili. Improbabile, anzi impossibile, che i cinque Gundam di cui parlava Zala fossero stati costruiti con il consenso informato della popolazione della colonia... sicuramente, si trattava di un'azione indipendente, finanziata da qualche fazione della corrotta Unione Terrestre, o anche del Principato di Orb... e anzi, lei aveva già idea di chi avrebbe potuto essere... Ma ad ogni modo, la cosa non importava. La presenza di quelle potenti armi ad Heliopolis era una ragione più che sufficiente per condurre un'operazione militare che avrebbe messo degli assi formidabili in mano all'alleanza di Spacenoids...

 

Tre Metal Armor e cinque Gundam, tutti di tipo rivoluzionario, avrebbero fatto gola a chiunque, dopo tutto...

 

"Le forze armate di Axis sono al momento molto impegnate in azioni militari in altre zone..." spiegò la donna dai capelli cremisi. "Ma daremo comunque tutto l'appoggio possibile. Non escludo che potremo contribuire alle vostre operazioni con qualche Mobile Suit e con le nostre basi logistiche dislocate in zona Heliopolis."

 

"Apprezzo molto la vostra collaborazione, signori. E' necessaria, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo adesso." rispose infine Guiltorre. "Dunque, tra qualche giorno, una volta definiti tutti i dettagli, le nostre forze armate sferreranno l'attacco decisivo ad Heliopolis; recupereremo i Dragonar e ci impadroniremo dei cinque Gundam di cui parlavate. Se potremo contare sulla partecipazione del comandante Le Crueset e della sua squadra, il successo è quasi assicurato."

 

Non era un'esagerazione, e Guiltorre e i suoi 'ospiti' lo sapevano bene. Il comandante Rau Le Crueset, dell'elite della ZAFT, era considerato il più capace tra gli ufficiali dell'alleanza coloniale, abile sia come stratega che come pilota, e nella sua squadra erano ammessi soltanto i piloti migliori in assoluto. Tra le forze militari della ZAFT, la sua fama, e il rispetto che si era procacciato con i suoi successi erano senza pari, anche se molti lo consideravano un tipo piuttosto misterioso...

 

"La nostra strategia è definita, quindi." concluse Haman. "Molto bene. Al termine delle operazioni, verificheremo i risultati. Per adesso, auspico una risoluzione positiva dell'attuale problema, e vi pongo distinti saluti."

 

Zala emise un suono nasale che doveva suonare come un'approvazione. "Altrettanto da parte nostra, Lady Haman. Una volta che quelle nuove armi saranno nelle nostre mani, il nostro obiettivo di unificare le colonie contro la corrotta Unione Terrestre conoscerà un progresso sostanziale."

 

"Conto di darvi buone notizie entro breve. Nel frattempo, signori, vi faccio anch'io i miei migliori saluti." terminò Guiltorre. "La nostra riunione è aggiornata. Arrivederci."

 

"Arrivederci." conclusero gli altri due, prima di interrompere la comunicazione e scomprire dallo schermo video.

 

Con un sospiro sollevato, Guiltorre si appoggiò allo schienale, permettendo ad un sorriso apena accennato di graziare il suo volto severo. Ora che il problema era stato quasi risolto, si sentiva molto più sollevato. Con i Dragonar di nuovo nelle loro mani, e il Mass Driver operativo (anche se da usare soltanto come ultima risorsa) cosa avrebbero avuto da temere dalle forze regolari dell'Unione?

 

Non immaginava certo quanto gli eventi gli avrebbero dato torto...

 

oooooooooo

 

Colonia di Heliopolis, qualche giorno dopo.

 

Un giovane residente della colonia si stiracchiò pigramente e soffocò uno sbadiglio mentre passeggiava tranquillamente lungo le strade affollate della città spaziale, indifferente al traffico di veicoli e persone che gli sfrecciava attorno. Dopo essersi sfregato gli occhi, alzò il braccio sinistro e diede un'occhiata al suo orologio da polso, per controllare l'ora. Le dieci del mattino. Aveva ancora un quarto d'ora di tempo per arrivare sul luogo dove i suoi amici avevano fissato l'appuntamento, per discutere di qualcosa a loro dire molto importante...

 

Beh, che si trattasse di qualcosa di importante andava molto bene al giovane Kaine Wakaba, sedici anni, Natural proveniente dalla Terra e già da diverso tempo trasferitosi in quella colonia che era rimasta fino adesso immune agli effetti distruttivi della guerra. Capelli castani tinti di nero con riflessi blu e tenuti pettinati al'indietro con un bel pò di gel, occhi castani, vestito di una maglietta rossa, una giacca a maniche corte blu e bianca, blue-jeans un pò sfilacciati e scarpe rosse con la suola bianca, Kaine dava un pò l'impressione di un ragazzo di strada d'altri tempi, e questa impressione non era del tutto sbagliata, considerando il suo carattere ribelle ed impulsivo, poco incline a farsi imporre delle regole, e ancora meno a farsi coinvolgere in qualcosa che non lo riguardasse personalmente. In effetti, era quello il motivo per cui lui e sua madre si erano trasferiti lì, su quella colonia... dopo che suo padre aveva deciso, nonostante tutto, di continuare a prestare servizio nell'esercito del'Unione... non volevano avere nulla a che fare con quella sporca guerra, portata avanti per gli interessi di qualche pezzo grosso altolocato...

 

No, non gli dava fastidio il fatto che i suoi amici lo avessero convocato così, all'improvviso. Quello che lo irritava un po’ era il fatto che avrebbero potuto scegliere un momento migliore! Dopotutto, la mattina del week-end era fatta per dormire! Giusto? E se c'era qualcosa che a Kaine dava più fastidio del doversi alzare presto quando poteva starsene ancora sotto le coperte...

 

"Yaaaawn!" grugnì il ragazzo, non resistendo ad un secondo sbadiglio. "Cavolo, certo che Tapp e Light non potevano scegliere momento peggiore! Ero là, a casa mia, che me la dormivo della grossa, facendomi gli affaracci miei... ed ecco che i signori mi chiamano per una riunione urgente! Bah... spero almeno che sia un motivo valido, per farmi alzare a quest'ora tremenda..."

 

"Ooooh, ma guarda... chi si aspettava di incontrare il signorino Kaine Wakaba fuori a quest'ora, la mattina del week-end?"

 

Kaine alzò gli occhi al cielo e soffocò un'imprecazione. Ecco qualcosa in grado di dargli ancora più fastidio di una levataccia... una certa vocina femminile dal tono inconfondibilmente snob, appartenente a quella ragazza di un anno meno di lui, vestita di camicia rosa, minigonna, collant e scarpe di marca, con lunghi capelli rossi legati in una coda che le scendeva dietro la nuca, che era apparsa improvvisamente dietro di lui dalla folla di gente indifferente che si affaccendava per le vie di Heliopolis. Appesa ad un braccio, portava una borsetta firmata, e i suoi occhi grigi lo fissavano con espressione di superiorità... un'espressione che a Kaine e ai suoi compagni non era certo nuova!

 

"Sgrunt..." grugnì Kaine, sfregandosi la fronte come se avesse avuto mal di testa. "Lei è proprio la persona che non mi ci voleva per cominciare bene la giornata, signorina Flay Allster... Comunque, quello che faccio io non dovrebbero essere affari suoi!" Nonostante la formalità apparente, chiunque avesse anche soltanto mezzo cervello avrebbe sentito che il ragazzo parlava con un bel pò di sarcasmo. Del resto, quella ragazzina che si dava tante arie soltanto perchè era figlia di qualche pezzo grosso dell'Unione Terrestre non gli era mai andata giù... e neanche ai suoi due migliori amici, se era per questo...

 

La ragazza dai capelli rossi di nome Flay storse leggermente il naso. "Sì, in effetti ho cose migliori da fare nel mio tempo libero che starmene qui a discutere con uno come te..." affermò spocchiosamente. "Immagino che anche oggi ti vedrai con gli altri due del Trio degli Stupidi, non è così?"

 

"Gli 'altri due', per tua informazione, si chiamano Tapp Oceano e Light Newman..." affermò Kaine. "E se anche così fosse, ti darebbe fastidio?"

 

Flay incrociò le braccia sul petto e alzò le spalle. "Tsk, certo che no! Divertiti pure con loro... io ho un appuntamento per conto mio con le MIE amiche, e ci terrei a non arrivare in ritardo. Tanti saluti."

 

Senza attendere ulteriormente, Flay voltò le spalle a Kaine e se ne andò con quella che Kaine amava definire la sua 'andatura da reginetta'. Il ragazzo dai capelli impomatati la guardò scuotendo la testa, e proseguì per la sua strada, continuando a mormorare tra sè cose poco lusinghiere circa certe teste rosse viziate.

 

"Quella Allster è davvero una rompiballe!" bofonchiò. "Mi chiedo cosa ci veda Kira in una come quella... ci sono chissà quante altre ragazze più carine e più trattabili di quella vipera! Bah, al diavolo, ora ci sono Tapp e Light che mi aspettano... vediamo un po’, il luogo dell'appuntamento dovrebbe essere... a occhio e croce... proprio... lì!"

 

Guardandosi attorno, Kaine vide due familiari figure in attesa davanti ad un vicolo: due ragazzi più o meno della sua età che stavano chiacchierando tra loro come due amici di vecchia data - cosa che in effetti erano: uno di loro aveva i capelli biondo scuro pettinati un pò in avanti, indossava una camicia azzurra sopra una leggera maglietta gialla, con pantaloni neri e scarpe bianche senza lacci a completare il suo semplicistico, ma ordinato e pulito, abbigliamento; e in quel momento, stava discutendo con espressione piuttosto preoccupata con il suo compagno, un ragazzone di colore, dall'aria mite nonostante la notevole corporatura, con cortissimi capelli neri nel tipico stile afroamericano, vestito anche lui in maniera informale, con una maglietta a maniche corte arancione, blue-jeans, e scarpe da ginnastica molto simili a quelle di Kaine. Teneva in una mano una cuffia dell'I-Pod che stava ascoltando, in modo da prestare un orecchio alla musica e un altro alle parole del suo compagno biondo.

 

Sentendosi già di umore migliore, Kaine sorrise tra sè e si avvicinò ai due ragazzi, agitando una mano mentre quelli si voltavano verso di lui. "Ehilà, voi due! Tapp! Light! Come mai vi mettete a svegliare un onesto studente a questo orario disumano mentre si sta godendo un meritato weeKained di riposo, eh?" esclamò ridendo tra sè. "Il nostro genio Light Newman ha scoperto qualche nuova formula matematica?"

 

Light Newman, il ragazzo biondo in camicia azzurra, alzò gli occhi al cielo, e sghignazzò tra sè. Tipico di Kaine, salutare in questo modo informale... "Sì, sì... fai meno lo spiritoso, tu, Kaine Wakaba, che i tuoi crediti lo scorso trimestre erano appena sufficienti..." lo prese in giro. "Comunque, come stavo spiegando al qui presente Tapp Oceano..." si interruppe per un istante, accennando con la testa al ragazzo di colore con le cuffie che gli stava a fianco...

 

"Ehilà, Kaine! Come butta?" salutò Tapp, mettendo da parte per un istante la musica che stava ascoltando.

 

Kaine ricambiò il gesto. "A parte il fatto che voi due canaglie mi avete buttato giù dal letto, e un incontro ravvicinato del peggior tipo con la signorina Allster, non c'è male... ma ora, sarei curioso di sapere come mai questa chiamata, così presto il sabato mattina... e poi, come mai Kira non è con voi? Credevo che avreste chiamato anche lui..."

 

"Kira doveva fare una commissione per il professor Kato..." spiegò Light. "So che con lui ci sono anche Sai, Miriallia e Tolle... ma in ogni caso, lo aggiornerò non appena sarà reperibile. Tornando a noi, Kaine, vi ho chiamati qui perchè ho scoperto qualcosa che mi lascia abbastanza perplesso... riguardo certi 'materiali' che sono stati portati, o costruiti, di recente nella nostra colonia!"

 

Qui Kaine non potè impedirsi di assumere un'espessione allarmata. Materiali? Qualcosa di sospetto? Che cosa voleva dire tutto questo? Quando Light prendeva le cose così alla lontana, di solito non era un buon segno... "Come? A-aspetta un momento, Light Newman, non dirmi che hai sbirciato di nuovo nei file della sicurezza di Heliopolis! Mia madre ci ha già detto una o due volte che è una cosa illegale, e io non ci tengo a mettermi nei guai!" precisò.

 

"Il fatto è, Kaine, che qui si tratta di qualcosa di davvero grosso!" proseguì Tapp. "Ma qui non penso sia il posto migliore per parlarne... forse è meglio che andiamo al nostro... rifugio, e ne parliamo là con più calma, che ne dici, Light?"

 

"Sì, forse è meglio..." concluse il ragazzo biondo. "Seguitemi, ragazzi... vi faccio vedere cosa ho scoperto!"

 

Mentre lui e Tapp seguivano il loro amico esperto di informatica lungo il vicoletto, lontano dalla torma di persone che affollava le strade, Kaine non potè fare a meno di pensare che la giornata sarebbe finita molto male per loro... si sarebbero messi nei guai con la sicurezza, e avrebbero ricevuto una bella strigliata, cosa di cui lui avrebbe fatto volentieri a meno...

 

Prima alzarsi così presto, poi Flay, e adesso questo...

 

No, decisamente non era giornata...

 

oooooooooo

 

Gli abitanti di Heliopolis non immaginavano certo quanto la giornata sarebbe peggiorata entro poche ore... All'esterno della colonia, a distanza di sicurezza dai radar, fluttuavano infatti due incrociatori di classe Copernico dell'Impero di Giganos, riconoscibili dalla loro caratteristica forma cilindrica che ricordava parecchio un fiore di metallo, e una corazzata di classe Nazca della ZAFT, che si apprestavano a far uscire i loro Mobile Suit e Metal Armor per iniziare le operazioni di recupero. E, considerata la situazione, era sicuro che non sarebbe stato nulla di incruento...

 

Affacciato ad una delle finestre della Nazca, gli occhi fissi sul vuoto decorato di stelle che si perdeva nell'infinito, il comandante della ZAFT Rau Le Creuset attendeva, le mani congiunte dietro la schiena in una posa che esprimeva autorità e sicurezza. Nonostante la giovane età, in apparenza non superiore ai ventotto anni, Creuset era molto conosciuto e rinomato al'interno della ZAFT, e grazie alle sue abilità strategiche era riuscito a farsi assegnare il comando della più prestigiosa unità di piloti dell'alleanza coloniale... oltre a ricevere il più ambito riconoscimento militare della ZAFT, l’Ordine della Nebula, riservato unicamente a soldati davvero eccezionali. Non c'era persona più adatta di lui, a cui affidare questa delicata missione... e nessun pilota meglio dei membri della sua squadra avrebbe potuto tirare fuori le vere potenzialità dei nuovi modelli di Gundam prodotti ad Heliopolis.

 

Con un gesto tranquillo del braccio, il giovane comandante si aggiustò la maschera argentata che nascondeva i suoi occhi, la sua fronte e la parte superiore del suo volto, in modo da farlo vagamente assomigliare a Char Aznable, il famoso asso di Zeon della Guerra Di Un Anno. In effetti, non era quello il solo elemento che rendeva i due simili: Creuset era alto e dal fisico invidiabile, pur non troppo muscoloso, e lunghi capelli biondi, leggermente arricciati, incorniciavano il suo volto tranquillo, dandogli un'aria ancora più autoritaria e carismatica. In quel momento, indossava l'uniforme bianca dalle spalliere nere riservata unicamente ai migliori ufficiali della ZAFT, completa di pantaloni e stivali neri, e a guardare con maggiore attenzione, si sarebbero potuti vedere due brevi lampi di soddisfazione dardeggiare nei vetri smeraldini che nascondevano i suoi occhi, coprendo le orbite della sua maschera...

 

Recuperare cinque Mobile Suit e tre Metal Armor. Non era certo una missione di routine, ma Creuset era convinto che non ci sarebbero stati problemi, sempre che non fosse intervenuto qualche elemento imprevisto. E Creuset aveva già un'idea di cosa avrebbe potuto intervenire a complicare la missione...

 

Beh, che venisse pure. Sarebbe stata un'occasione come un'altra di regolare i loro conti una volta per tutte. Una parte di Creuset si augurava, anzi, che gli fosse offerta questa possibilità... ma per il momento, era il caso di concentrarsi sulla missione. Le sue questioni personali potevano attendere.

 

La porta automatica della grande sala in cui il comandante si trovava si spalancò con un sibilo, e Creuset si girò lentamente verso le cinque figure che si erano affacciate alla soglia. Quando una di loro chiese il permesso di entrare, Creuset rispose con un cenno affermativo e un "Avanti.", detto con voce calda e quasi melodica... e i cinque individui si introdussero nella sala e fecero il saluto militare, disponendosi in una perfetta linea davanti al loro superiore. Si trattava di cinque adolescenti, quattro ragazzi e una ragazza, tutti vestiti con le uniformi rosse dei piloti d'elite della ZAFT, segno sicuro che, nonostante la giovane età, quei cinque sarebbero stati avversari temibili per chiunque.

 

"Piloti Athrun Zala, Nicol Amalfi, Yzak Joule, Dearka Elsmann e Shiho Hahnnenfuss a rapporto, comandante Le Creuset." esordì quello che sembrava essere il leader del gruppo, un ragazzo di circa sedici anni con i capelli blu cobalto un po’ lunghi, e occhi verdi giada. "Ci ha fatti chiamare."

 

Creuset osservò per qualche secondo i ragazzi allineati di fronte a lui, e annuì compiaciuto. "Esattamente, Athrun. La colonia di Heliopolis è ormai quasi in contatto visivo, quindi vi volevo raccomandare di tenervi pronti all'inizio delle operazioni, e volevo inoltre ricordarvi le direttive. Quando i nostri alleati dei Copernico ci daranno il segnale, voi uscire con i vostri Ginn, e raggiungerete il porto spaziale di Heliopolis. Da lì, non dovreste avere problemi a raggiungere i bunker sotterranei dove la Archangel e la Idaho sono stazionate. Vi introdurrete sulla Archangel, e vi impadronirete dei cinque Gundam come previsto, poi userete i bunker busters per costringere le due navi ad uscire allo scoperto. I nostri alleati di Giganos dovrebbero fare il resto: abbatteranno la Idaho e recupereranno i Moduli D, e l'operazione potrà dirsi conclusa con successo. Ricordatevi, comunque, di non fermarvi a combattere troppo a lungo, nel caso ci fossero problemi. Il sistema operativo dei cinque Gundam è ancora sconosciuto, e anche con le vostre abilità di Coordinators, sarebbe pericoloso cercare di combattere con un Mobile Suit sconosciuto. Athrun, come ho già detto, il comando delle operazioni è affidato a te. So che farai un buon lavoro, come al solito."

 

Il ragazzo dai capelli blu annuì. "Certamente, signore. Abbiamo capito. Non si preoccupi, porteremo a termine questa missione al meglio delle nostre possibilità."

 

Un altro ragazzo, un tipetto minuto dai capelli verdini un pò mossi, e dai grandi occhi ambrati, che dal'aspetto si sarebbe detto il più giovane del quintetto, guardò verso il pavimento della nave, sentendosi a disagio. "Usare i bunker busters per far uscire la Archangel e la Idaho... spero che i civili non ci vadano di mezzo. Dopotutto, questa è pure una colonia neutrale..." disse tra sè...

 

...ma comunque a voce abbastanza alta da farsi sentire dal compagno che gli stava a fianco... un ragazzo dalla carnagione molto chiara, capelli bianco-azzurrini a caschetto, e un'espressione terribilmente sicura di sè, quasi arrogante, sul viso... che fece un verso di disprezzo, e sollevò le labbra in un ghigno sprezzante. "Tsk... ti preoccupi troppo per queste cose, Nicol! Questa che stiamo combattendo è una guerra, nel caso tu non te ne sia accorto... e poi, questa gente ha un bel dire di essere neutrale! Stavano costruendo armi per l'Unione Terrestre, e pretendono di restarsene fuori? Hah!"

 

"Hai centrato il punto, Yzak." confermò Le Creuset. "Con la costruzione di questi nuovi modelli di Mobile Suit, la colonia di Heliopolis si è resa, a tutti gli effetti, un bersaglio colpibile. Quindi, non c'è bisogno di farsi tanti scrupoli. Ad ogni modo, sapete qual è il vostro obiettivo. La squadra di Mobile Suit di Miguel, e i nostri alleati di Giganos vi offriranno supporto durante l'operazione, nel caso ci sia bisogno. Piloti Elsmann e Hahnnenfuss, è tutto chiaro anche per voi?"

 

"Sì, comandante Le Creuset." rispose Dearka Elsmann, un ragazzo alto e ben piantato, biondo e di carnagione scura, con un modo di fare abbastanza tranquillo, che dava l'impressione di essere il più grande del gruppo. Era conosciuto per essere un tipo che amava scherzare, un pò altezzoso... e soprattutto, per essere il miglior amico di Yzak, e una delle poche persone che il ragazzo dai capelli bianchi ascoltava. "Stia tranquillo, non ci saranno incidenti."

 

"Completeremo la missione, e cattureremo i cinque Gundam." affermò l'unica ragazza del gruppetto, Shiho Hahnnenfuss, una ragazza sui sedici - diciassette anni con lunghi capelli castani quasi neri che le fluivano lungo la schiena, raccolti in un codino verso la fine. Affabile e socievole nella vita di tutti i giorni, Shiho era nondimeno una capace professionista sul campo di battaglia, e aveva l'onore di essere la più giovane pilota femminile ad avere mai ricevuto l'uniforme rossa dei piloti scelti della ZAFT.

 

"Ottimo." concluse Le Crueset, dando un'ultima occhiata alla sua squadra. "Quand'è così, potete prendere posizione. L'operazione comincerà tra poco, e mi aspetto da voi il massimo dell'impegno, come al solito. Ricordate che il successo di questa missione potrebbe influenzare in maniera significativa l'andamento della guerra contro l'Unione. E' tutto."

 

"Sissignore!" risposero quasi ad una sola voce i cinque ragazzi, facendo il saluto militare prima di uscire lentamente e in ordine dalla stanza. Rau li osservò andare via, prima di rivolgere di nuovo lo sguardo al vuoto dello spazio che si estendeva davanti a lui. Il lieve sorriso che danzava sulle sue labbra esili era più che sufficiente a far capire che provava un vivo interesse per quell'operazione, e per come si sarebbe conclusa.

 

"Cinque nuovi Gundam, tre nuovi Metal Armor, e nuove tecnologie di pilotaggio e di armamento." riflettè ad alta voce. "Molto interessante. Non vedo l'ora di rendermi conto con i miei occhi delle loro potenzialità."

 

oooooooooo

 

Nella colonia di Heliopolis, la giornata era iniziata in maniera abbastanza tranquilla anche per il sedicenne Kira Yamato: certo, oggi era una giornata un pò particolare, dal momento che, anzichè passare il weeKained a casa a lavorare al computer come era sua abitudine nei giorni liberi, si trovava invece alla sede di Morgenroete, a controllare dei programmi assieme ai suoi amici Sai Argyle, Tolle Koenig, Miriallia Haw (la fidanzata di Tolle) e Kuzzey Buzzkirk. Il tutto faceva parte di un compito che il loro professore aveva loro assegnato, e che si trovavano ora a dover fare.

 

Kira, capelli castani un pò scompigliati, e occhi violetti, un volto pulito e inoffensivo, vestito dell'uniforme scolastica che portavano anche i suoi compagni... insomma, il classico ragazzo della porta accanto che sarebbe potuto passare a mezzo metro davanti al viso di chiunque senza essere notato... cliccò un paio di volte su un'icona apparsa sullo schermo del suo laptop, ed esaminò con attenzione i disegni che apparvero sullo schermo, e che dovevano essere i progetti di qualcosa di molto complesso. Per sua fortuna, Kira sembrava avere il pallino per queste cose...

 

"Ecco, Kira, questi sono i dati che il prof. Kato ci ha detto di analizzare per iniziare il lavoro." illustrò Sai Argyle, corti capelli biondo scuro e occhiali da vista. "Che te ne pare? Non sembra una di quelle cose che vediamo tutti i giorni..."

 

Kira Yamato si sfregò il mento con una mano, mentre i suoi occhi cercavano di cogliere ogni particolare dei progetti che lo guardavano quasi minacciosi dallo schermo del portatile. "In effetti no, Sai-kun... sembra un'analisi di qualche tipo, ma non ho idea di cosa potrebbe trattarsi. Neanch'io ho mai visto nulla di simile, e mi sa che dovremo passarci su un pò di tempo per capirci qualcosa..."

 

Il più grande del gruppetto di Kira, Tolle Hiroshi Koenig, anche lui come Kira un tipo non molto notevole, dall'espressione gioviale e dai corti capelli castani scuri un pò mossi, sospirò con aria melodrammatica. "Sigh... ma perchè uno non si può godere un meritato weeKained, invece di starsene qui a spremersi il cervello su questi enigmi?" chiese retoricamente tra sè. "Giuro, a volte credo che il prof lo faccia per sadismo personale!"

 

"Tolle, insomma!" lo rimproverò bonariamente la sua fidanzata Miriallia Haw, una ragazza dai capelli castani chiari che scendevano sul volto in un paio di graziose frangette, e si incurvavano leggermente verso l'alto dietro la nuca. "Anche a me piacerebbe fare qualcosa di diverso, il sabato mattina, ma... insomma, non ti lamentare! E' una cosa che dobbiamo pur fare, dopotutto! A volte mi chiedo se non passi troppo tempo con Kaine e gli altri..."

 

Kira e i suoi amici sghignazzarono un pò della battuta della loro amica. "Hehehee... sì, in effetti questo è proprio quello che Kaine, Tapp e Light direbbero in un caso del genere..." affermò Kira, distraendosi per un attimo dallo schermo del suo computer per dare un'occhiata all'aula...

 

...e in quel momento, notò qualcuno che non prima non c'era... una figura vestita in maniera piuttosto informale che attendeva appoggiata al muro vicino ad una porta, ciuffi di capelli biondi che spuntavano da sotto un ampio berretto. Teneva lo sguardo fisso verso il pavimento, e già così, guardandolo, si poteva capire che il misterioso individuo era molto teso per qualcosa... anche se il ragazzino non poteva sapere che cosa.

 

Con un cenno della testa verso la figura con il berretto (che alzò la testa appena un pò per guardarlo con una certa antipatia), Kira si rivolse all'ultimo membro del suo gruppo di amici, Kuzzey Buzzkirk, un tipetto basso di statura e dai capelli cortissimi e neri. "Kuzzey... quel tipo, non mi sembra di averlo mai visto..."

 

"Ah, quello..." rispose il suo amico, dando un'occhiata nella sua stessa direzione. "E' un ospite del professor Kato, ma non so esattamente per cosa sia qui... credo qualcosa che ha a che fare con Morgenroete..."

 

I minuti successivi furono abbastanza tranquilli, con Tolle e Kuzzey che osservavano alcuni progetti (che ricordavano in maniera sospettosa la cockpit di un Mobile Suit), e Kira, Sai e Miriallia che cercavano senza eccessivo successo di far funzionare alcuni programmi, mentre il misterioso individuo biondo continuava ad aspettare, muovendo ogni tanto i piedi per esprimere la propria impazienza, e lanciando qualche occhiata al gruppetto di studenti al lavoro. Sembrava che, per qualche motivo, Kira non riuscisse a fare a meno di guardarlo, di tanto in tanto...

 

Il ragazzo dagli occhi violetti scosse la testa quando l'ennesimo tentativo di far girare il programma a cui lavorava non ebbe successo. "Accidenti, se solo riuscissimo a superare il problema delle connessioni, il lavoro sarebbe già completato per metà... Tolle? Kuzzey? Avete qualche idea?"

 

Il più grande del gruppetto scosse la testa. "No... non ancora, temo. Io e Kuzzey stiamo ancora cercando di capire cosa..."

 

E tutto accadde in quel momento. Qualcosa impattò dall'esterno contro la colonia, scuotendola pericolosamente per un breve istante, e facendo ballare tutte le sue strutture come un terremoto! Kira e i suoi compagni lanciarono qualche grido di spavento, e il misterioso straniero appoggiato al muro mormorò un'imprecazione e cercò di tenersi in equilibrio, riuscendoci a malapena. Kira alzò lo sguardo dal suo programma e si guardò attorno spaventato, come se avesse sperato di capire cosa aveva provocato quell'improvviso tremore...

 

Quando un altro colpo, più forte, fece ballare ancora di più la colonia!

 

"Ah!" esclamò Sai, reggendosi gli occhiali con una mano. "Che... che sta succedendo? Cos'è, una meteora?"

 

Miriallia si avvicinò spaventata a Tolle, che le mise le mani sulle spalle per tranquillizzarla. Il tizio con il berretto alzò appena lo sguardo, con rabbia quasi palpabile. Kuzzey rimase per un attimo congelato sul posto... e Kira scattò in piedi abbandonando il suo portatile sul banco. "N-no... non credo... se fosse stato un colpo solo, allora... ma qui ce ne sono stati due di seguito!" commentò Kira...

 

...e, come a dargli ragione, seguì un terzo colpo! E poi un quarto, e un altro ancora!

 

"Kyaaaah!" urlò Miriallia, afferrandosi saldamente alla scrivania più vicina per evitare di essere buttata per terra. "Che... che significa? Non... non ci staranno mica attaccando? Noi... noi siamo una colonia di Orb! Siamo neutrali!"

 

Sfortunatamente, l'annuncio che venne dagli altoparlanti della scuola distrusse le sue convinzioni.

 

"Attenzione. Attenzione. A tutti gli studenti presenti nell'edificio. Dirigetevi con calma verso i bunker di salvataggio, e attendete istruzioni lì. Siamo stati attaccati dalle forze armate della ZAFT e dai loro alleati dell'Impero di Giganos per motivi a noi ignoti. Ripeto, raggiungete i bunker e attendete ulteriori istruzioni..."

 

"Un... un attacco...?" balbettò incredulo Kira. "La ZAFT... e l'Impero di Giganos? Ma... ma cosa potrebbero volere da noi?"

 

oooooooooo

 

Nello stesso momento, in un garage scarsamente illuminato, ma ben equipaggiato di computer, casse di risonanza e altri oggetti di questo tipo, tre giovani Natural stavano trovando la risposta che il loro amico si era appena posto... al lavoro sul suo PC, Light Newman stava facendo vedere a Kaine e a Tapp (quest'ultimo con ancora le cuffie del suo I-Pod infilate nelle orecchie...) qualcosa di molto compromettente... qualcosa che metteva a rischio la sicurezza che la colonia si era procurata grazie al suo status e alla sua politica di non intervento!

 

"Cosa, cosa, cosa? Stai... cercando di dirmi che le industrie di Morgenroete stanno costruendo... dei Mobile Suit... dei Gundam, per giunta... per l'Unione Terrestre?" esclamò Kaine, avvicinando il viso al computer di Light per vedere meglio quello che spiccava sullo schermo. In effetti, erano proprio le schematiche di alcuni Mobile Suit di modello Gundam, un modello che ormai era ben conosciuto a tutti coloro che avevano almeno sentito parlare delle gesta eroiche di Amuro Ray, pilota del primo Gundam, nel corso della Guerra di Un Anno di sette anni prima... o di quelle di Kamille Vidan, pilota dello Zeta Gundam, nella guerra contro i Titans! O ancora, dei cinque Gundam coloniali inviati sulla Terra un anno prima per distruggere OZ... Non c'era modo di sbagliarsi: la forma del volto, che sembrava indossare una maschera boccale e aveva stretti occhi gialli a fessura, era proprio quella di un Gundam!

 

Light annuì, stringendo i denti in quello che a Kaine sembrò un gesto di rammarico. "Già... proprio così, Kaine, Mobile Suit per l'Unione, al momento identificati come Strike Gundam, Aegis Gundam, Blitz Gundam, Buster Gundam e Duel Gundam." spiegò con tono calmo ma chiaramente preoccupato. "Non so ancora i particolari... ma sembra che il governo di Orb abbia commissionato la costruzione di questi nuovi modelli alle industrie di Morgenroete di questa colonia."

 

"Cosa? Il governo di Orb?" esclamò Tapp, giocherellando nervosamente con il suo I-Pod. "Ma sono scemi o cosa? Così si mettono nei guai da soli! E poi, scusa, Orb non dovrebbe essere neutrale? Perchè all'improvviso si mettono a costruire Mobile Suit per l'Unione? A Lord Uzumi non è mai andata giù..."

 

"E' qui il problema, Tapp..." spiegò Light, appoggiandosi allo schienale. "Vedi, la situazione è un attimo più complicata di così. Il fatto è che..."

 

Non fece in tempo a finire, prima che una raffica di esplosioni scuotesse la colonia, e con essa anche il garage in cui si trovavano lui e i suoi compagni! Kaine soffocò un'imprecazione e si afferrò alla scrivania, mentre Tapp e Light cercavano di mantenere l'equilibrio, e subito dopo, dalle casse del PC del biondo genio dell'informatica si sentì una voce che era molto familiare a tutti e tre...

 

"Qui colonia di Heliopolis. Parlo alle truppe di Giganos e della ZAFT che hanno lanciato un attacco non provocato alla nostra colonia. State violando la nostra neutralità con questo attacco sconsiderato. Vi chiediamo quindi di cessare le ostilità e ritirarvi immediatamente..."

 

La risposta delle due potenze alleate fu quanto mai eloquente, e i tre ragazzi sentirono di nuovi il terreno ballare sotto i loro piedi quando alcuni missili lanciati dalle unità di Giganos e della ZAFT impattarono contro le pareti della colonia! Kaine, tuttavia, quasi non se ne accorse, agghiacciato com'era dalla voce che aveva sentito, e dalle implicazioni che questo comportava...

 

"Oh, no... mamma!" esclamò il ragazzo. "Mia... mia mamma fa parte del personale addetto alle comunicazioni tra questa colonia e i cargo in arrivo! In questo momento... la sua postazione è quella più a rischio!"

 

"Accidenti..." esclamò Tapp. "Presto, ragazzi, dobbiamo raggiungere il porto! Non c'è un secondo da perdere!"

 

Prima ancora che i tre amici se ne fossero resi conto, lo spazio attorno alla loro colonia si era trasformato in un inferno...

 

oooooooooo

 

E infatti, all'esterno della colonia, interi squadroni di goffi Drau e Gebaye, Metal Armor dell'Impero di Giganos caratterizzati da una massiccia testa dotata di complessi sensori ottici e collegata al resto del tozzo corpo da un collo quasi inesistente, si stavano schierando per l'attacco, con le loro mitragliatrici da 50 millimetri tra le mani... e al loro fianco, si trovavano degli agili Ginn, i Mobile Suit più comuni dell'esercito della ZAFT, caratterizzati da una colorazione grigio-verdina, da un solo occhio-telecamera simile a quello dei celeberrimi Zaku, e da un largo pennacchio a forma di cresta sopra il capo, armati di spade laser e lanciamissili. Tutte le unità erano armate e pronte a far fuoco, e anzi, alcune lo avevano già fatto.

 

I civili di Heliopolis erano stati immersi nella crudele realtà della guerra senza nemmeno capirne il perchè...

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

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Capitolo 5
*** L'attacco della ZAFT ***


Super Robot Taisen S Zero

Una fanfiction crossover di Super Robot Taisen scritta da: Justice Gundam

 

 

oooooooooooo

 

 

Capitolo 5 – L’attacco della ZAFT

 

"Avvertimento alle forze della ZAFT e di Giganos! State violando il trattato di pace con la nostra nazione, l'Unione di Orb!". Una voce femminile, appartenente al capo della sicurezza di Heliopolis, Aoi Wakaba, risuonò da tutti i comunicatori dei Mobile Suit e dei Metal Armor degli attaccanti. "Sospendete l'assalto! Ripeto, sospendete l'assalto! A tutti gli incrociatori della ZAFT e di Giganos, richiamate le vostre truppe e ritiratevi immediatamente...".

Non riuscì a finire la frase. Un'interferenza elettrica proveniente dalle navi nemiche mandò all'aria il suo tentativo di negoziazione, facendo sì che la sua voce uscisse dagli altoparlanti come un suono lacerante a malapena comprensibile. Nella sala comunicazioni della sicurezza di Heliopolis, Aoi si allontanò dalla sua console in preda all'allarme e alla delusione. Il nemico si stava semplicemente rifiutando di ascoltarla.

"Maledizione!" imprecò il suo collega, sbattendo il palmo della mano sulla console. "Stiamo rilevando una potente interferenza elettrica proveniente dalle navi della ZAFT e di Giganos! Stanno rifiutando i nostri avvertimenti!".

"Questo è un chiaro atto di guerra..." mormorò Aoi, una donna di circa quarant'anni con capelli corti e neri e che indossava un'uniforme azzurra. "Questo... avrà sicuramente gravi conseguenze! Ma per ora non è di questo che dobbiamo preoccuparci... dobbiamo aiutare l'evacuazione della colonia!"

"Ricevuto!" disse l'uomo, cambiando frequenza ed inviando una comunicazione alla colonia. "Alla popolazione civile di Heliopolis! Siamo sotto attacco da parte di una flotta combinata della ZAFT e dell'Impero di Giganos! Per favore, non fatevi prendere dal panico e seguite le vie di fuga previste! Tutto il personale militare si raduni vicino ai moli 3 e 4! Priorità assoluta!"

"Dobbiamo anche contattare gli allievi dell'Accademia Militare... mio figlio è tra loro!". Aoi dichiarò, cercando di mantenere la calma nonostante la situazione di pericolo in cui si trovavano. Le luci rosse di emergenza si accendevano dappertutto nella sala comunicazioni e le esplosioni dall'esterno si sentivano sempre più chiaramente da dove si trovava lei... il nemico si stava avvicinando, e se fosse andata avanti così, Heliopolis sarebbe stata sicuramente distrutta!

"Sì, credo sia una buona idea..." rispose il suo collega, mentre cercava disperatamente di stabilire un'altra comunicazione prima che fosse troppo tardi...

Fuori dalla colonia, le navi di classe Copernico dell’Impero di Giganos avevano rilasciato un piccolo numero di moduli simili a baccelli, che volarono silenziosamente verso le mura della colonia e iniziarono a perforarle...

 

oooooooooo

 

"Quei bastardi di Giganos! Stanno venendo qui!" imprecò Kaine, mentre lui e i suoi amici si precipitavano fuori dal loro nascondiglio, lasciandosi tutto alle spalle per correre al sicuro. "Che diavolo gli è saltato in mente?"

"Immagino che quei Gundam siano il problema, Kaine... devono aver scoperto che la nostra colonia stava appoggiando la loro creazione, e ora vogliono prenderli per sé!". Rispose Tapp. "In effetti, direi che sarebbero sciocchi a lasciarsi sfuggire una simile opportunità..."

"Questo non cambia il fatto che stiano attaccando dei civili, però!" rispose Kaine rabbiosamente. "Sbrighiamoci, ragazzi! La situazione peggiora ad ogni momento che passa!"

"Va bene!" conclusero Light e Tapp. I tre ragazzi iniziarono a correre verso l'area militare, sperando di arrivare in tempo per recuperare la madre di Kaine. Era abbastanza lontano, ma se avessero fatto in fretta...

Il terreno sotto i loro piedi fu improvvisamente scosso da una serie di tremori, e i tre ragazzi furono costretti ad aggrapparsi a qualcosa per non essere sbalzati via dalla forza della scossa. Davanti ai loro occhi, a poche centinaia di metri da loro, uno dei moduli d’attacco di Giganos era riuscito a scavare fino alla parte più interna della colonia, con la sua enorme trivella che apriva una fenditura nel terreno prima di arrestarsi. Un portello si aprì sul lato del modulo... e, con un rombo assordante, ne uscirono quattro Metal Armor: un gruppo di Gandora, robot blu che sembravano uno strano incrocio tra un'auto futuristica e un'enorme moto, lunga non meno di dieci metri, con un paio di cannoni laser montati in cima, uno su ciascun lato della cabina di pilotaggio - all'interno della quale era possibile scorgere, anche se a malapena, la figura di un soldato di Giganos, con tanto di elmetto, occhiali da pilota e maschera d'ossigeno che contribuivano a rendere la visione più terrificante. Una G nera su sfondo giallo scuro, ovviamente il simbolo dell'Impero di Giganos, ornava i lati inferiori di tutte quelle strane macchine. Kaine, Tapp e Light rimasero a terra e guardarono impotenti mentre i Gandora si allontanavano con una velocità incredibile, diretti verso il distretto militare!

"Maledizione, Kaine, avevi ragione... qui sta andando tutto in malora!" mormorò Tapp mentre si rialzava.

"Questi tizi non stanno certo scherzando... stanno andando direttamente al distretto militare per prendere quei Gundam!" esclamò Light. Il rombo dei motori dei Gandora era ancora abbastanza forte da rendere difficile sentire la sua voce.

Kaine strinse i denti, cercando furiosamente di pensare a qualcosa per uscire da quel pasticcio e trovare sua madre... ma più ci pensava, più era evidente che non potevano fare nulla. Erano impotenti e in balia di un nemico che non sembrava incline a concedere tregua.

"Ugh... Maledetti bastardi! Spero che vi schiantiate!" Kaine gridò dietro alla squadra dei Gandora.

Nonostante la situazione in cui si trovavano, Light riuscì a ridacchiare un po'. "Eh, sei proprio coraggioso ora che non possono sentirti..."

"Non cominciare con me, tu!". Kaine scattò... prima che Tapp vedesse qualcosa con la coda dell'occhio e facesse cenno ai suoi amici di dare un'occhiata anche loro.

"Ehi, ragazzi, che succede lì?" esclamò il ragazzo di colore. "Mi sembra che ci sia qualcuno!"

Kaine e Light si voltarono allarmati... e un uomo magro, dalla pelle scura e vestito di blu, uscì barcollando da un gruppo di cespugli, con il respiro affannoso e la mano destra stretta contro il fianco sinistro. Prima che i ragazzi potessero fare qualcosa, l'uomo emise un gemito e si accasciò al suolo. Immediatamente Kaine e i suoi amici furono al suo fianco, cercando di sostenerlo... ma fu allora che notarono l'ampia macchia di sangue sul cappotto dell'uomo, proprio nel punto in cui la mano gli stringeva il fianco.

"Signore! Signore, state bene?" Tapp lo chiamò, mentre l'uomo cominciava a respirare sempre più affannosamente.

"Temo che non ce la farà... qualcuno gli ha sparato!" disse Light, notando la ferita da proiettile sul fianco dell'uomo misterioso. Light non era un medico, ma si rendeva conto che quell'uomo aveva già perso troppo sangue e non gli restava molto da vivere.

Tuttavia, sentire qualcuno che cercava di aiutarlo sembrò dare all'uomo un ultimo barlume di speranza e, dopo aver tossito un paio di volte, alzò la testa e parlò ai tre giovani. "Ugh... ragazzi... per favore, ascoltate... è importante..." mormorò debolmente. La sua mano si infilò in una tasca nascosta dell'abito e tirò fuori quello che sembrava un mucchio di CD-ROM in una custodia nera, e l'uomo la porse a Kaine con una mano tremante. "Prendete questa... arma segreta... Giganos..."

Con queste ultime parole, l'uomo si accasciò tra le braccia di Light ed esalò l'ultimo respiro.

"Forza, signore, non si arrenda adesso...". disse Kaine, tenendo la mano libera dell'uomo. "La porteremo in ospedale e...".

Light premette la mano sul collo dell'uomo e scosse tristemente la testa. "Mi dispiace, Kaine... è morto." mormorò. "Parlava di un'arma segreta... per l'Impero di Giganos?"

"Immagino che queste cose siano ciò di cui parlava quel poveretto..." disse Tapp, aprendo la valigetta e guardandone il contenuto: si trattava infatti di tre dispositivi a forma di disco ornati dal simbolo di Giganos. "Forse questi CD contengono le istruzioni per l'uso di quest'arma, qualunque cosa essa sia".

"Se è così..." concluse Kaine, deponendo a terra il morto e chiudendogli gli occhi. "Allora abbiamo un motivo in più per correre al distretto militare. Non possiamo permettere che questi cadano nelle mani di Giganos...".

"Giusto." Rispose Light, mentre i tre ragazzi continuavano il loro cammino. "Spero solo che non sia troppo tardi quando arriveremo lì... quei Gandora staranno sicuramente seminando il caos!"

 

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"Rifornimento completato all'80%. Squadra 16, iniziare le operazioni di carico. Tensione di attivazione, stabile". Una voce squillò dagli altoparlanti della nave da battaglia Archangel, la prima di una nuova serie di navi spaziali dell'Unione Terrestre, mentre un gruppo di soldati della ZAFT scivolava nell'ambiente privo di gravità alla ricerca delle G-Weapons. L’operatore si voltò verso una coppia di ufficiali in piedi dietro di lui: un uomo piuttosto indefinito con i capelli corti e bluastri, e una donna dai capelli neri come la mezzanotte, dall'aspetto piuttosto severo, con la pelle chiara e gli occhi marroni. Entrambi indossavano un'uniforme grigio chiaro con spalline nere, e la donna portava anche un berretto grigio da ufficiale, con un emblema dorato sul davanti, che nascondeva in parte i capelli corti e ben pettinati.

"Avvertite subito la tenente Ramius! Dobbiamo uscire di qui con le G-Weapons!" ordinò, ed entrambi gli ufficiali fecero un saluto.

"Sì, signore!" esclamò la donna dai capelli scuri, prima che entrambi si allontanassero, sperando di raggiungere la tenente Ramius prima che fosse troppo tardi.

 

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All'esterno della colonia, un gruppo di GINN e Drau che si stava avvicinando pericolosamente alla colonia fu accolto da un gruppo di Moebius e Mistral che volavano fuori dagli hangar di Heliopolis nel disperato tentativo di respingere l'attacco. Tuttavia, sia i tozzi Moebius che i Mistral non erano all'altezza degli agili Mobile Suit della ZAFT, che continuarono a fare a pezzi i loro ranghi con una facilità ridicola. Alcuni Drau vennero colpiti dal fuoco incrociato dei Moebius e dei Mistral e distrutti, ma la linea d'attacco nemica era ancora per lo più intatta.

Un Mobile Armor solitario, contraddistinto dal colore arancione e dalle quattro canne da fuoco cablate montate sul corpo - le caratteristiche distintive del superiore Moebius Zero - stava tenendo testa al nemico con ammirevole abilità, grazie all'esperienza del suo pilota. Il giovane tenente Mwu La Flaga delle Forze dell'Alleanza Terrestre, conosciuto come il Falco di Endymion, era tra i difensori della colonia, e stava facendo un buon lavoro, almeno fino a quel momento. Tuttavia, sapeva fin troppo bene che non sarebbe durato a lungo. Gli altri Moebius stavano venendo decimati, esplodendo in rapida successione intorno a lui, ed era solo questione di tempo prima che venissero completamente spazzati via.

"Tch... c'era da aspettarselo. I nostri Moebius sono troppo datati per reggere il confronto con i nuovi Mobile Suit..." mormorò tra sé e sé. "Spero solo che riusciremo a guadagnare abbastanza tempo per far decollare la nave...".

Una serie di esplosioni lungo le mura della colonia gli fece sgranare gli occhi per l'allarme, e Mwu soffocò un’imprecazione. La ZAFT aveva usato i bunker buster per far uscire la Archangel dal suo nascondiglio, e la situazione stava rapidamente sfuggendo ad ogni controllo!

 

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La detonazione dei bunker buster e i crolli che ne erano seguiti avevano gettato la colonia nel panico... e ora Kira e i suoi amici si trovavano in mezzo a tutta questa confusione senza nemmeno aver avuto il tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo. Kira era riuscito a malapena a tenersi stretto a una scrivania, mentre Tolle sorreggeva la sua ragazza Miriallia per impedirle di cadere, mentre Sai e Kuzzey, spaventati, si guardavano intorno nel tentativo di trovare una via di fuga. Fu allora che videro il misterioso individuo dai capelli biondi di prima irrigidirsi, stringendo il pugno al proprio fianco.

"Qui si mette male, ragazzi... dobbiamo andarcene subito!" esclamò Sai, guidando il gruppo verso un'uscita di emergenza che conduceva ai bunker. Una lunga fila di persone, alcune delle quali ferite e aiutate dagli altri, stava cercando di raggiungere i piani superiori.

"Cosa sta succedendo qui?" Esclamò Kira, ancora incredulo. "Perché la ZAFT e Giganos ci stanno attaccando?".

"Non... non lo sappiamo ancora..." rispose uno dei superstiti con un colpo di tosse. "Ma... hanno usato i bunker buster... il che significa che volevano stanare qualcosa dagli hangar di questa colonia... deve esserci qualcosa qui per cui sono disposti a spingersi fino a questo punto..."

Il biondo con il berretto aggrottò le sopracciglia e si mise subito a correre, allontanandosi dal resto della folla... e Kira, allarmato dal suo comportamento, gli corse dietro, ignorando gli avvertimenti dei suoi amici. Il misterioso individuo biondo si destreggiò abilmente nel caos generale, costringendo Kira a procedere a zig-zag per raggiungerlo.

"Aspetta! Aspetta!" esclamò il castano, riuscendo finalmente ad afferrare la spalla del misterioso individuo. "Dove stai andando? È troppo pericoloso laggiù!"

Il ragazzo biondo si voltò verso di lui, con evidente irritazione… e Kira notò in quel momento che i suoi lineamenti erano piuttosto delicati, addirittura femminili. "Che ti importa? Torna indietro e resta con i tuoi amici, se vuoi sopravvivere!" gli gridò.

Tuttavia, anche se avesse voluto fare come gli era stato detto, Kira non riuscì a tornare indietro prima che il soffitto, già indebolito dal bombardamento iniziale, crollasse dietro di loro! Kira e il biondo emisero un breve grido allarmato e furono sbalzati indietro... il che fece cadere il berretto dalla testa dello sconosciuto, rivelando capelli biondi lunghi fino alle spalle che incorniciavano un viso carino, anche se indurito, con occhi marrone chiaro. Gli occhi viola di Kira si allargarono un po', quando si rese conto che non stava parlando con un ragazzo...

"Tu... tu sei una ragazza?" chiese stupito.

Questo, naturalmente, non fece altro che irritare ulteriormente la bionda. "Sì, sono una ragazza! Perché? Cosa pensavi che fossi? Sentiamo un po’!" scattò. Mentre un'altra parte del corridoio crollava dietro di lei e Kira, la bionda scosse la testa e tornò al suo obiettivo iniziale. "Hmph, lascia perdere! Ho ancora qualcosa da fare qui, quindi..."

"E... dove stai andando?" Chiese Kira. "Ora non possiamo più tornare indietro... diamo un'occhiata... da questa parte!"

Con uno scatto d'iniziativa che sorprese anche lui stesso, Kira afferrò il polso della ragazza e corse in un corridoio alla sua sinistra, trascinando con sé la ragazza che protestava. "Ehi! Lasciami, idiota! Ah... E pensare che in un tale casino, devo ancora..."

"Non preoccuparti, usciremo di qui... in un modo o nell'altro!" Kira cercò di rassicurarla. "Dobbiamo solo raggiungere il quartiere della fabbrica! Lì dovrebbero esserci altri rifugi!"

La ragazza strinse i denti in un misto di rabbia, fastidio e preoccupazione. I rifugi erano l'ultimo dei suoi pensieri al momento...

 

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"Beh, in un modo o nell'altro, siamo arrivati qui!" fu tutto ciò che Kaine riuscì a dire mentre lui e i suoi migliori amici raggiungevano l'area militarizzata e, dopo essersi nascosti dietro il muro di uno degli edifici più grandi, cercavano di riprendere fiato. Tuttavia, la cacofonia di fondo di esplosioni, spari, passi di robot giganti sul terreno e quant'altro potesse venire in mente ai malcapitati adolescenti rendeva chiaro che si trattava solo di un rifugio temporaneo... e che, prima o poi, sarebbe stato raggiunto dagli invasori. Avevano solo pochi minuti, nel migliore dei casi.

"Bene, Kaine, ora che ce l'abbiamo fatta, come pensi di trovare tua madre in questo casino? Non possiamo certo iniziare a chiedere in giro..." Tapp disse, tenendo la voce abbastanza alta da farsi sentire dai suoi amici.

Kaine cominciava a perdere la pazienza. Come se fosse una domanda da fare in una situazione del genere! "E come diavolo faccio a saperlo, porca miseria?" esclamò. "So solo che la mamma è qui intorno. E la troverò, in un modo o nell'altro!"

"Una risposta molto esauriente, amico mio..." rispose Tapp con tono sarcastico.

Light ricordò subito ai due la situazione in cui si trovavano. "Non c'è tempo per beccarsi, ragazzi!" esclamò, trasalendo quando un colpo di bazooka di un GINN esplose pericolosamente vicino al loro rifugio improvvisato, facendo tremare il terreno! "Questi tizi si stanno avvicinando troppo! Dobbiamo trovare un riparo più stabile, prima che..."

"Oh, cazzo!" Kaine imprecò improvvisamente quando un paio di Gandora sfrecciarono lì vicino, sparando missili verso lo stesso edificio che i ragazzi stavano cercando di usare come copertura! "Ragazzi, tutti a terra! Subito!"

I tre si gettarono immediatamente a terra mentre i missili colpivano il tetto dell'edificio, provocando un'esplosione e aprendo enormi crepe nella struttura, facendo crollare una parte del muro in un cumulo di macerie! Per fortuna, Kaine e i suoi amici si erano portati rapidamente in un luogo relativamente sicuro e l'esplosione non aveva fatto altro che farli cadere, procurando loro qualche livido, nessun danno reale.

"Accidenti, c'è mancato poco..." mormorò Tapp, tossendo per la polvere sollevata dall'esplosione, mentre i Gandora continuavano a penetrare nella colonia. "Dobbiamo andarcene subito da qui e... eh? Ehi, ragazzi, guardate un po'!"

"Cosa?" chiese Light, prima di guardare il muro accanto al quale si trovavano e notare l'enorme buco che lo attraversava. Era abbastanza grande da permettere a una persona di dimensioni umane di entrarvi comodamente e, se fossero stati fortunati, forse avrebbe potuto portarli in un luogo relativamente più sicuro. "Beh, la nostra fortuna sta cambiando... si spera. Forza, ragazzi, entriamo! Almeno i Metal Armor non potranno raggiungerci là dentro."

Gli altri due non ebbero nulla da obiettare e tutti e tre entrarono con cautela nell'edificio, trovandosi in un corridoio che si snodava rapidamente fino a quello che sembrava un enorme hangar, che sembrava aver retto piuttosto bene, considerando tutti i danni che la colonia aveva subito sia dagli aggressori esterni che dai bunker buster.

"Beh, sembra che per una volta siamo fortunati." commentò Tapp, uscendo per primo dal corridoio e fermandosi per riprendere fiato e calmarsi un po'. I ragazzi si trovavano ora su un'alta passerella, dalla quale era possibile vedere l'intero hangar, in particolare la nave da guerra che si trovava al centro del piano terra. Si trattava di una grande nave di colore bianco e rosso, con tre enormi oggetti cilindrici simili a cisterne attaccati al corpo principale. Era imponente ma dall'aspetto slanciato e, sebbene avesse ovviamente subito dei danni in qualche scontro precedente, era ancora perfettamente in grado di navigare. "Eh? Ehi, e cosa ci fa qui quella nave? Non sembra..."

"Un incrociatore militare, questo è certo." commentò Light, sentendo che i suoi sospetti si stavano dimostrando corretti. "E non un semplice incrociatore, è un incrociatore dell'Unione Terrestre... è ovvio che i nostri amici della ZAFT e di Giganos sapevano in qualche modo di questo e dei cinque Gundam di cui ho parlato prima... e ora hanno inscenato questo attacco con la scusa che la nostra colonia sta violando la sua stessa neutralità."

"Vabbè, è un posto in più in cui possiamo nasconderci!" Kaine troncò subito la discussione, ma la rivelazione lo aveva spaventato non poco, anche se cercava di non darlo a vedere. Quindi, in altre parole, Heliopolis stava venendo usata per uno dei giochi di potere dell'Unione Terrestre, senza che i suoi abitanti ne sapessero nulla…

Tuttavia, non c'era tempo per pensarci. Approfittando dell'abbassamento della gravità, Kaine, Tapp e Light saltarono giù dalla balconata e fluttuarono delicatamente sul tetto della nave da guerra, atterrando in piedi in cima a uno dei container a forma di cilindro. Notando subito una fessura piuttosto grande nel rivestimento metallico, senza dubbio il risultato delle battaglie che l'incrociatore aveva sostenuto, i ragazzi si calarono attraverso di essa ed entrarono nel container.

"Ok, ragazzi, sembra che qui saremo al sicuro... almeno per un po'." commentò Light, mentre la sua vista si abituava alla scarsa illuminazione. "Diamo un'occhiata in giro, forse possiamo trovare qualcosa di utile."

"Va bene..." Kaine e Tapp risposero quasi all'unisono. Facendo molta attenzione a non urtare o inciampare in qualcosa nell'oscurità, i tre cercarono di valutare rapidamente la loro situazione: si trovavano in cima a una piattaforma sopraelevata, con il pavimento del container a una ventina di metri sotto di loro... e anche in quella luce fioca, era evidente che c'era qualcosa di piuttosto insolito nell'hangar, un po' più in basso di loro: attraverso alcune fessure abbastanza grandi da contenere un umano adulto, erano visibili tre grandi forme umanoidi, in piedi sul ponte e apparentemente inattive. Dalla loro posizione elevata, i ragazzi potevano vedere che si trovavano a diversi metri sopra le teste di quei giganti di metallo, senza che nulla potesse impedire loro di avvicinarsi...

"Ehi, ragazzi, li avete visti? È pazzesco..." commentò Tapp, mentre si avvicinavano lentamente alla più vicina delle tre sagome giganti, tutte in piedi una accanto all'altra.

Anche Kaine e Light erano sbalorditi: quei giganti erano ovviamente dei robot, molto simili ai Mobile Suit usati nella Guerra di un Anno o durante la guerra contro i Titans. Infatti, a prima vista, si sarebbe potuto scambiare uno di essi per un Gundam, se non fosse stato per alcune importanti differenze estetiche.

La prima macchina era di un bianco quasi luminoso, con la parte anteriore della testa e il collo rossi, e la sua grande piastra pettorale era decorata con una sorta di stella dorata a tre punte. Le gambe erano piuttosto grandi rispetto al corpo, con una striscia rossa e una blu che correva intorno ai polpacci, e portava in una mano un grande scudo blu e bianco, con un numero 1 dorato inciso sopra, e nell'altra una mitragliatrice, con un paio di spade laser rinfoderate ai lati del corpo. Un paio di antenne dorate, simili ma non del tutto identiche a quelle di un Gundam, e un paio di propulsori sulle spalliere completavano il suo aspetto complessivo. In effetti, assomigliava a un Gundam, ma sembrava in qualche modo più alto, più slanciato e più dinamico.

Il secondo sembrava un'unità da combattimento a distanza, grazie a un paio di grossi cannoni montati su un'unità di supporto sferica sulla schiena e che si innalzavano sulle spalle: era di colore blu scuro su tutto il corpo, a parte alcune strisce rosse su polsi, polpacci e piedi, e mancava dell'aspetto dinamico e agile di un Mobile Suit più tradizionale, anche grazie alla piastra toracica sporgente e alla testa quasi sferica. Oltre ai cannoni, portava una mitragliatrice nella mano destra e alcune bocche lanciamissili erano montate su varie parti del corpo.

Il terzo robot era forse il più strano di tutti: era leggermente più alto degli altri, ma non aveva un aspetto altrettanto minaccioso, soprattutto grazie alla sua particolare testa a forma di disco e all'armatura piuttosto sbilanciata montata su braccia e gambe. Sul petto era montato un gruppo di piccoli proiettori verdi e gialli e in mano teneva una mitragliatrice leggera. Sembrava più un'unità di ricognizione che da combattimento, e Light si affrettò a sottolinearlo.

"Questo sì che è interessante!" disse il biondo, guardando la testa a forma di disco della terza unità. "Lo vedete, ragazzi? È un sensore BX-3 a tutto campo, e quell'unità deve essere stata creata per la guerra elettronica."

"Eh, che dire, ragazzi... siamo incappati in una scoperta davvero favolosa!". Kaine commentò, accantonando per un attimo la serietà della situazione. "Non assomigliano a quei robot degli anime che guardavamo quando eravamo piccoli? Sai, tipo Gekiganger e roba simile?"

"Certo che avevi gusti strani da bambino, Kaine... Non sono mai stato appassionato di quel genere di cose!" Light ridacchiò, concedendosi un momento di leggerezza prima di affrontare nuovamente la realtà. "D'accordo, credo che questi robot siano l'arma segreta di cui parlava quel tizio prima di morire... e questa è un'altra cosa che quelli della ZAFT e di Giganos stanno cercando di ottenere... ma ora, la domanda impellente è: come usciamo da questo pasticcio?"

Kaine sembrò pensarci per qualche secondo, con gli occhi fissi sulle forme immobili dei tre robot... poi sorrise come una volpe astuta e lanciò uno sguardo verso i suoi amici...

"Sapete, ragazzi..." disse, strofinandosi il mento. "Credo di avere una mezza idea di come fare..."

Seguì un silenzio attonito di circa due secondi prima che Light rispondesse, aggrottando le sopracciglia preoccupato. "Aspetta... oh no, Kaine Wakaba! Tu non stai pensando quello che io penso che tu stia pensando, vero?" chiese, temendo già la risposta.

"Vuoi dire che... saliamo a bordo di queste macchine e combattiamo per uscire?" esclamò Tapp, fissando sbalordito il robot di colore scuro con i cannoni gemelli.

"Avete qualche idea migliore?" rispose Kaine, tenendo in mano la custodia dei CD che avevano preso prima. La aprì e tirò fuori i tre piccoli dispositivi a forma di disco, abbastanza piccoli da stare comodamente nel palmo della mano di ciascun ragazzo, prima di porgerne due ai suoi amici. "Non so voi, ma io mi sono rotto di scappare da quei tizi! Quindi dico che andiamo là fuori e spacchiamo i loro giocattolini! Che ne dite, ragazzi? Giochiamoci il jolly!"

Light ispezionò la chiave di attivazione che aveva appena ricevuto... e poi, con grande costernazione di Tapp, fece un piccolo sorriso. "Sai che ti dico, Kaine, non è affatto una cattiva idea! Sono d'accordo!"

"Cosa? Siete impazziti del tutto?" esclamò Tapp con gli occhi spalancati. "Queste… queste sono delle dannatissime armi segrete! Finiremo per spaccarci la testa!"

"Oh, dacci un taglio, fifone!" rispose Kaine infilandosi nel buco quadrato corrispondente alla macchina bianca e rossa. "Ok, ragazzi, io scelgo questo! Voi quale scegliete?"

"Sono sempre stato bravo con i computer e questo genere di cose... quindi scelgo il terzo!" rispose Light, indicando il robot con la testa a forma di disco. "Rimani solo tu, Tapp... a te tocca quello con i cannoni! Non sei contento?"

"Mi viene da piangere dalla gioia..." mormorò sarcastico Tapp, con la mano che si massaggiava nervosamente la nuca. "Oh, beh, che ci vuoi fare..."

Mentre Tapp e Light si preparavano a prendere posto a bordo di quelle strane macchine, Kaine si calò attraverso l'apertura corrispondente al robot bianco e rosso simile a un Gundam, e scivolò agilmente al suo interno attraverso un'apertura posta sulla parte posteriore del collo della macchina e uno stretto scivolo, che conduceva infine a una cabina di pilotaggio piuttosto grande, illuminata da una fioca luce rossa. Fortunatamente, i sistemi automatici della macchina sembrarono riconoscere la presenza di un essere umano all'interno dell'abitacolo e le luci principali si accesero un attimo dopo, consentendo al ragazzo di Heliopolis di dare una buona occhiata all'ambiente circostante.

"Beh, accidenti, immagino che la parte difficile arrivi... woah!". Le riflessioni di Kaine furono interrotte quando il corridoio di ingresso si chiuse bruscamente dietro di lui, spingendolo in avanti e facendogli quasi sbattere comicamente la faccia sulle interfacce di controllo! "Owww... che diamine, chi si inventa queste stronzate? Che maleducazione... Comunque, ora sono dentro! Vediamo cosa devo fare per far funzionare questa cosa!"

L'interfaccia di controllo ricordava in qualche modo quella di un aereo da combattimento, ma c'erano alcuni elementi che risaltavano in modo evidente: in particolare, un pulsante giallo lampeggiante che recava il simbolo di Giganos, con una piccola apertura proprio accanto, della dimensione giusta per il disco di attivazione. Al ragazzo di Heliopolis bastò un secondo per fare due più due. "Heh, bingo! Ora mettiamoci al lavoro!" commentò Kaine tra sé e sé, prima di far scivolare il disco nell'apertura. Immediatamente le interfacce si accesero, e dagli altoparlanti della cabina di pilotaggio uscì una voce robotica, ma dal timbro decisamente femminile.

"Benvenuti a bordo dell'unità Dragonar D-1. Questo è il computer di bordo Cray-9000, nome in codice Clair. La preghiamo di inserire vocalmente il suo nome e il suo numero identificativo."

"Un computer che lavora su comandi vocali? Di sicuro non fanno le cose a metà..." pensò Kaine. "Oh, beh. Il mio nome è Kaine Wakaba e il mio codice identificativo è... 1234567! E mi raccomando, non dimenticatelo!"

Una rapida successione di luci gialle brillò nell'abitacolo, attraversando il corpo di Kaine, e il ragazzo si accigliò confuso mentre il computer di bordo completava la sua analisi. Infine, lo strano display di luci colorate cessò e l'interfaccia di pilotaggio si attivò di nuovo, permettendogli finalmente di iniziare a manovrare!

"Codice ID 1234567. Nome: Kaine Wakaba. Registrazione completata. Sei stato identificato come pilota esclusivo dell'unità Dragonar D-1. Il pilota non è dotato di tuta di pilotaggio. Unità ancora vincolata."

Kaine ascoltò solo a metà questa parte, tanto era eccitato dall'idea di farla pagare alla ZAFT e a Giganos per l'attacco. "Hehehee... e ora si parte davvero! A proposito, chissà come se la cavano quei due furfanti?" si chiese. Cercò un po' nell'interfaccia, finché non si imbatté nelle comunicazioni, e attivò un canale con le altre due macchine. "Oh, eccola qui! Ehi, Tapp! Light! Come va?"

"È incredibile, Kaine! È tutto un altro mondo rispetto alle simulazioni dell'Accademia!" Rispose Light dall'abitacolo del robot con la testa a disco. "Sembra quasi di essere dentro un computer!"

Kaine si mise a ridere giovialmente. "Heheheee... e tu sei un appassionato di questo genere di cose, vero? E tu, Tapp? Come ci si sente a pilotare l'ultima arma segreta?"

"È semplicemente fantastico, amico!" Esclamò Tapp, le cui precedenti perplessità sembravano svanite. "Questo gioiellino sembra in grado di spaccare in due la Luna!"

"E per quanto riguarda il codice identificativo? Che cosa avete inventato?" chiese Kaine, più per curiosità che per altro.

Il ragazzo di colore strizzò l'occhio e si batté la testa con l'indice. "Ho usato il numero identificativo della mia carta di credito, così sono sicuro di ricordarlo! Una trovata furba, eh?"

"Hahahaa, bella idea davvero, amico!" rise Kaine. "E ora che siamo tutti pronti, andiamo a spaccare qualche culo! Andiamo... Clair, hai detto? Dai, Clair, diamo inizio allo spettacolo!"

"Riconoscimento. Rimozione dei vincoli. Unità pronte per la partenza." rispose il computer di bordo. I vincoli sulle unità Dragonar furono tolti e il D-1 guidò gli altri, mentre Kaine e i suoi amici iniziavano il loro contrattacco contro le forze della ZAFT e di Giganos...

 

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"Allora, ragazzi? Qual è la situazione qui?" chiese Dearka, mentre si trovava insieme ai suoi compagni della squadra di Le Creuset e a un gruppo di Giubbe Verdi della ZAFT su una piccola collina rocciosa, non troppo distante dalla strada su cui viaggiava un gruppo di veicoli militari. Nicol era impegnato a osservare i veicoli con un binocolo, e proprio come aveva immaginato, vide che quei camion trasportavano dei Mobile Suit: a giudicare dalle forme e dalle piastre facciali, si trattava ovviamente di Gundam, anche se la loro colorazione grigia priva di caratteristiche rendeva un po' difficile distinguerli l'uno dall'altro. Comunque, non era questo il punto, al momento. Il punto era che ora sapevano dove era diretto il loro obiettivo e potevano colpire senza ostacoli.

"Proprio come previsto." rispose il ragazzo dai capelli verdini, staccando gli occhi dal binocolo. "I bunker buster hanno fatto il loro lavoro e ora l'esercito di Heliopolis sta trasferendo i Gundam in un altro luogo. Sono proprio dove ci servono."

"Abbiamo dovuto solo scuoterli un po' e sono usciti fuori." Commentò Shiho. Sembrava quasi delusa dal fatto che era stato così facile far uscire i loro bersagli dal nascondiglio.

"Cosa ti aspettavi, Shiho? I Natural sono degli idioti, dopotutto." Yzak sogghignò sprezzante. Non era un segreto che la Giubba Rossa dai capelli bianchi non avesse una grande stima dei Natural, come del resto era comune tra i Coordinator.

"Anche se, personalmente, mi dispiace un po' per i cittadini di Heliopolis. Voglio dire, è ovvio che dobbiamo farlo per il bene del nostro paese, ma di sicuro non hanno idea del perché gli stia accadendo tutto questo." rispose Rusty McKenzie, una giovane Giubba Rossa dai lunghi capelli arancioni che sembrava essere poco più grande di Athrun. "Voglio dire, dopotutto Heliopolis è una colonia neutrale."

"Se questa colonia fosse così neutrale, Rusty... Allora perché producono segretamente armi per l’Unione Terrestre?" chiese Yzak, con un moto di scherno nel sentire Rusty fare una domanda del genere. "Parlano tanto della loro neutralità, ma la verità è che stanno costruendo quelle cose."

Rusty scosse la testa con un piccolo sorriso rassegnato. "Lo so, hai ragione.  Ma comunque..."

"Comunque, ora dobbiamo andare". disse Athrun, prendendo in mano la situazione. "Ricordate quello che ha detto il comandante Le Creuset: non rimanete qui più del necessario. La squadra di rinforzo dovrebbe arrivare presto e coprirà la nostra fuga. Ora, andiamo."

 

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"Allora, capitano Ades. Come procedono le operazioni?" chiese Rau Le Creuset arrivando sul ponte principale della Vesalius. Il capitano Frederik Ades, un giovane capitano della  ZAFT dalla carnagione abbronzata e lunghe basette castano chiaro ai lati della testa, alzò lo sguardo verso il suo comandante e fece un cenno affermativo.

"Finora nessun problema, comandante Le Creuset. La Gamow ha appena inviato una squadra di rinforzo, guidata da Miguel Aiman e dai suoi compagni. E le nostre forze più i nostri alleati di Giganos stanno tenendo occupate le difese di Heliopolis". Rispose Ades. "Inoltre, la nostra squadra è riuscita a infiltrarsi nella colonia e si sta dirigendo verso le G-Weapon. Salvo circostanze eccezionali, dovrebbero essere in grado di tornare entro breve".

"Capisco." Continuò Le Creuset. "E i moduli Dragonar? Sono già stati localizzati?"

"Non sembra, comandante. Sembra che la Idaho, la nave da guerra che li trasportava, fosse altrove, ma le squadre dei Gandora dovrebbero essere ormai vicine alla loro posizione. Dovremmo riuscire a consegnarli in poco tempo." Rispose Ades.

"Eccellente". Rau annuì, prima di aggrottare le sopracciglia in modo appena percettibile dietro la sua maschera d'argento. La sensazione familiare che provava in quel momento gli confermò che, proprio come sospettava, c'era qualcuno là fuori che poteva causare problemi... e i problemi andavano risolti al più presto.

"Sapevo che ti avrei trovato qui, Mwu La Flaga...” disse Rau tra sé e sé. “Beh, prima o poi dovevamo pur regolare i conti. Questo potrebbe essere il momento giusto."

"Molto bene, capitano Ades... A proposito, il mio CGUE è pronto per la sortita?" chiese, riferendosi al suo Mobile Suit personale.

"Sì, comandante Le Creuset. Pensa di uscire anche lei?" chiese Ades, un po' sorpreso dalla richiesta del suo superiore. La battaglia sembrava essere saldamente in favore dell’alleanza ZAFT-Giganos, quindi Ades non capiva perché Le Creuset sentisse il bisogno di andare a combattere lui stesso. Ma d'altronde i metodi di Le Creuset erano piuttosto anticonvenzionali, anche se rimaneva comunque il comandante spaziale più abile dell'esercito della ZAFT.

"Suppongo che dovrei fare la mia parte in questa situazione, molto semplicemente." Le Creuset rispose alla domanda non espressa di Ades. "Inoltre, questa potrebbe essere la mia occasione per regolare alcuni vecchi conti. Pertanto, capitano Ades, le lascio temporaneamente il comando delle operazioni qui. Informi il capitano Zelman che sto per partire".

"Affermativo, comandante Le Creuset. Le auguro buona fortuna." Ades rispose e i due uomini si scambiarono un saluto militare prima che l'uomo mascherato si dirigesse verso l'hangar della Vesalius.

 

oooooooooo

 

Tra i numerosi Mobile Suit della ZAFT che avanzavano su Heliopolis e si facevano strada, un trio di GINN scendeva verso l'area in cui Athrun e i suoi compagni stavano per attaccare il convoglio che trasportava le G-Weapon, intenzionati a dare supporto alla squadra di piloti.

"Bene. Matthew, Olor, siamo dentro!" disse ai suoi compagni il leader del gruppo, l'asso pilota Miguel Aiman, alias “Il Magico Proiettile del Tramonto”, mentre i tre Mobile Suit usavano i loro propulsori per rallentare la discesa. "Non credo che Athrun e gli altri avranno bisogno di aiuto, ma state all'erta. Non si sa mai cosa può succedere in una zona di guerra... come è appena diventata questa colonia!".

"E ora vorrei che il mio GINN personalizzato fosse in condizioni operative... ma cosa si può fare?" Miguel pensò amaramente tra sé e sé. Il suo GINN arancione personalizzato aveva perso un braccio in una precedente battaglia, e dato che non c’era stato abbastanza tempo per ripararlo, per la missione ad Heliopolis si era trovato a fare uso di un GINN standard.

"Ricevuto, signore!" risposero i suoi compagni. Miguel, un giovane con i capelli biondi scuri pettinati a frangia davanti a sé, annuì e controllò le armi del suo GINN, preparandosi a tutto ciò che sarebbe potuto accadere...

 

oooooooooo

 

La squadra d'élite della ZAFT non aveva perso tempo, assaltando i convogli non appena questi ultimi erano giunti a destinazione. E in breve tempo era scoppiato un violento scontro a fuoco tra loro e i soldati rimasti, e i difensori di Heliopolis si erano trovati rapidamente in svantaggio.

“Restate indietro!” Athrun tirò fuori una granata da una delle sue cinture e la lanciò in mezzo a una formazione di soldati, provocando un'enorme esplosione che ne uccise la maggior parte sul colpo... e quelli che non erano stati colpiti dall'esplosione vennero rapidamente abbattuti da Nicol, Dearka, Rusty, Yzak e Shiho, lasciando le G-Weapons quasi indifese.

Davanti a uno dei nuovi Mobile Suit, una donna dai capelli castani in tuta gialla faceva il possibile per impedire alla ZAFT di impossessarsi delle nuove armi, ma era ovvio che non avrebbe potuto resistere a lungo da sola, e ora Yzak e Dearka stavano prendendo possesso dei primi due Mobile Suit...

E fu allora che una coppia di adolescenti, un ragazzo dai capelli castani e dai brillanti occhi viola e una ragazza bionda dall'aspetto piuttosto mascolino, si precipitarono fuori da un corridoio e raggiunsero una passerella sopraelevata, pericolosamente vicina alla zona in cui si stava svolgendo lo scontro a fuoco! Kira e la ragazza bionda guardarono con occhi spalancati la violenza e i cadaveri che ora disseminavano il terreno... ma forse ancora più scioccanti erano i cinque Mobile Suit grigio ardesia che ora si trovavano di fronte a loro... l’obiettivo delle forze della ZAFT, che si stavano avvicinando a loro sempre di più!

"Mobile... Mobile Suit? Qui... a Heliopolis? Come... come è possibile?" mormorò Kira, mentre la ragazza bionda si accasciava sulle ginocchia, con lacrime di furia impotente negli occhi.

"Lo sapevo..." sibilò. "I nuovi prototipi di armi mobili delle Forze Terrestri... Sapevo che sarebbe successo! Padre, come hai potuto? Hai tradito tutti noi!"

L'ultima parte venne fuori in un urlo furioso che mise in allarme la donna castana. Reagendo impulsivamente, puntò la sua mitragliatrice verso Kira e la bionda… e il ragazzo sobbalzò per la paura e si tolse rapidamente di mezzo, tenendo la ragazza per mano e trascinandola con sè.

"Qu-questo è pazzesco!" esclamò Kira cercando di togliersi di mezzo. Purtroppo, le Giubbe Rosse della ZAFT non avevano rallentato i loro tentativi di impadronirsi delle nuove macchine dell'Alleanza Terrestre... e infatti Yzak Joule e Dearka Elsman erano riusciti a salire a bordo di due di esse, e le stavano attivando! Il GAT-X102 Duel Gundam e il GAT-X103 Buster Gundam si liberarono dai loro vincoli e si alzarono in piedi, mentre i loro piloti ne valutavano le capacità...

"Questa macchina è davvero impressionante!" commentò Yzak, seduto nella cabina di pilotaggio del Duel Gundam. "E il tuo, Dearka?".

"Sta andando bene!" rispose il biondo dalla pelle scura. "Aggiornamento attivato, collegamento nervoso ricostruito... calibrazione completata! Posso uscire! E tu, Nicol?"

Le dita del ragazzo dai capelli verdi danzarono rapidamente sulla tastiera del sistema operativo del GAT-X207 Blitz Gundam, cercando di apportare qualche modifica al volo per controllarlo meglio. "Sto arrivando, gente! Ho solo bisogno di un momento..." rispose, prima di inserire un'ultima istruzione. "Ecco! Sono pronto a partire!". E il Blitz Gundam si alzò finalmente in piedi, unendosi al Buster e al Duel.

"Dove sono Athrun, Rusty e Shiho? Sono in ritardo..." Commentò Dearka, cercando qua e là sul campo di battaglia alla ricerca del suo caposquadra e degli altri due piloti.

"Ce la faranno. Per il momento, dobbiamo ritirarci con questi tre modelli" Concluse Yzak. "Fate attenzione a non danneggiarli prima di averli consegnati al comandante Le Creuset.”

"Ricevuto!" risposero Nicol e Dearka, e i tre Gundam attivarono i loro propulsori e presero il volo, lasciandosi alle spalle il quartiere distrutto... e nel frattempo, la donna castana e i suoi alleati rimasti stavano ancora lottando disperatamente per impedire almeno ai soldati della ZAFT di prendere gli ultimi due Gundam...

Fortunatamente Kira e la misteriosa ragazza bionda riuscirono a raggiungere uno degli ultimi rifugi rimasti, con loro grande sollievo. "Vedi? Alcune persone sono già state evacuate qui." Disse Kira per tranquillizzare la bionda, anche se lei non sembrava farci caso e sembrava persa nei suoi pensieri, con un'espressione angosciata e pensierosa. Il comunicatore dell'ascensore emise un segnale acustico.

"C'è ancora qualcuno là fuori?" chiamò una voce maschile.

"Sì!" Kira si affrettò a rispondere all'uomo più anziano, appoggiando il dito sul citofono per rispondere. "Io e una mia amica dobbiamo entrare! Può farci passare?"

"Voi due?" chiese l'uomo a Kira, confuso dalla domanda che gli era stata rivolta.

L'adolescente dai capelli castani annuì lentamente per confermare la sua risposta. "Sì!"

"Mi dispiace, ma qui siamo al completo!", rispose l'uomo a Kira con una certa preoccupazione, dato che la maggior parte dei rifugi era già piena al massimo. "Ci sono trentasette rifugi nell'isolato di sinistra, non riuscite a raggiungerli?"

Kira aggrottò le sopracciglia, sperando che ci fosse posto almeno per la ragazza che aveva portato con sé e lanciò una breve occhiata all'area distrutta che lo circondava, compreso lo scontro a fuoco che si stava scatenando vicino a lui. "Potreste almeno prendere la mia amica?" supplicò, sperando che non fosse troppo fastidioso per la ragazza essere messa nel rifugio. "È solo una ragazza!"

La ragazza dai capelli biondi si arrabbiò un po' sentendo l'osservazione di Kira su di lei – come se lui pensasse che aveva bisogno di essere accudita. "Oh, ok... scusa..." rispose l'uomo prima di decidere finalmente di aprire il portello in modo che il ragazzo potesse spingere la ragazza nel rifugio.

"Sali, io vado dall'altra parte..." disse Kira. "Non preoccuparti per me, ok? Sbrigati!"

"Aspetta, non farlo!" esclamò lei, ma era troppo tardi: la porta si chiuse immediatamente e l’ascensore scese verso il rifugio con lei dentro, mentre Kira si dirigeva verso l'altro lato per trovare l'ultimo rifugio disponibile. Vicino a lui, il feroce combattimento tra la ZAFT e gli uomini dell’Unione Terrestre si faceva sempre più intenso.

"Tenente Ramius!" esclamò una voce maschile, rivolta alla donna castana in tuta gialla che stava ancora difendendo le due G-Weapon rimaste.

"Hamana! Brian! Presto, dobbiamo attivare il GAT-X105 Strike e il GAT-X303 Aegis!" ordinò la tenente Ramius, non vedendo un soldato nemico su una passerella in alto, che le puntava contro un fucile. Per sua fortuna, Kira lo vide e riuscì ad avvertirla in tempo.

"Signorina! Dietro di lei!" gridò. Ramius si voltò rapidamente e sparò con la sua mitragliatrice, eliminando il cecchino... ma trattenne un'imprecazione quando si rese conto che la sua arma si era inceppata. Si nascose rapidamente dietro uno dei Mobile Suit rimasti, giusto in tempo per vedere i suoi due alleati che venivano abbattuti dai soldati della ZAFT. Stringendo i denti per la rabbia e la frustrazione, Ramius sparò all'aggressore più vicino, prima di voltarsi verso l'adolescente, che era ancora pericolosamente vicino ai combattimenti.

"Ancora quel ragazzo, chi è?" si chiese, per poi rivolgersi a Kira, nel timore che venisse coinvolto nello scontro a fuoco. "Vieni qui, presto!"

"Grazie, ma vado al rifugio nel blocco di sinistra, non badate a me!" Kira la anticipò.

"Non c'è più niente dietro quella porta! Tutti i rifugi sono pieni!" rispose lei.

Kira rimase scioccato per un secondo... ma poi ci fu un'esplosione nel punto in cui era entrato nel quartiere e capì che non c'era più modo di raggiungere l'ultimo rifugio. Senza altra scelta, decise di seguire il consiglio della giovane donna e scese la passerella su cui si trovava, proprio mentre le tre Giubbe Rosse ZAFT rimaste si riparavano dietro un furgone rovesciato.

Mentre Kira si dirigeva verso la tenente delle Forze Terrestri, che stava facendo del suo meglio per evitare che lo Strike cadesse in possesso del nemico, vide qualcosa che attirò la sua attenzione.

"Uno di loro è lì!" esclamò Kira, vedendo che una delle Giubbe Rosse stava prendendo la mira. Per fortuna, la donna castana si era già accorta del pericolo e aveva già estratto la sua pistola d’ordinanza: Rusty uscì in quel momento dal suo nascondiglio e prese la mira, ma Ramius fu più veloce e riuscì a sparare prima di lui. Con un'espressione di orrore e incredulità negli occhi, Rusty barcollò all'indietro, mettendosi una mano sulla ferita sanguinante al torace.

"Rusty!" esclamò Athrun costernato, inginocchiandosi vicino al compagno caduto. "Maledizione! Hanno preso Rusty... Shiho, cercherò di portare Rusty in salvo! Cerca di coprirmi!"

"Ricevuto! Cerca di portare Rusty lontano da qui e chiama una squadra medica!" Disse Shiho, rispondendo al fuoco dei soldati dell'Unione Terrestre.

"N-no... non preoccuparti per me... Athrun... per me è finita...". mormorò Rusty, mentre la vita lo abbandonava. "Porta a termine la missione... anche per me... ok? Questo è... per la nostra patria... per la ZAFT... buona fortuna... Athrun...".

Detto questo, Rusty chiuse gli occhi, spegnendosi tra le braccia di Athrun. Con il cuore pesante, il soldato della ZAFT dai capelli blu depose il compagno caduto e riprese la sua arma, deciso a vendicare Rusty e a portare a termine la missione.

"Si mette male. Siamo bloccati qui!" commentò Shiho. Una pioggia di proiettili colpì la fiancata del veicolo con un inquietante rumore metallico, ma la ragazza rispose al fuoco, abbattendo il soldato dell’Unione Terrestre colpevole, mentre Athrun usciva dall'altro lato della protezione improvvisata e abbatteva un altro avversario prima di puntare la pistola contro Ramius. La donna dai capelli castani si tuffò a terra, nel disperato tentativo di evitare la raffica di proiettili, ma un colpo fortunato la colpì di striscio alla spalla, facendola gridare di dolore e cadere sul rivestimento del Mobile Suit che stava cercando di difendere. Kira sussultò per l'orrore mentre Athrun si disfaceva della pistola ormai esaurita e afferrava un coltello da combattimento, arrampicandosi poi sul Mobile Suit per raggiungere la donna castana e cercare di finirla.

Kira strinse i denti e, deciso a evitare altre morti, saltò giù dalle scale e salì sul Mobile Suit. Prima che Athrun potesse raggiungere Ramius e vendicare la morte di Rusty, Kira si mise davanti alla donna nel tentativo di trattenerlo...

In quel momento i loro occhi si incontrarono ed entrambi gli adolescenti si bloccarono scioccati.

"Ki... Kira?" Athrun mormorò, fermandosi di botto con il coltello da combattimento ancora in mano.

"Athrun?" Kira balbettò. "Athrun... sei... sei davvero tu?"

Kira e Athrun, pur alzandosi, continuarono a fissarsi increduli... finché Ramius, recuperate le forze, alzò la pistola e la puntò contro Athrun! Il ragazzo dai capelli blu strinse i denti e indietreggiò, per poi saltare sul Mobile Suit vicino – lo Aegis – e salire nella cabina di pilotaggio. Ramius si alzò rapidamente e spinse Kira, ancora sconvolto, nella cabina di pilotaggio dello Strike, prima di salire lei stessa e chiudere il portello dietro di sé. "Spostati dietro il sedile!" gli disse, avendo bisogno di spazio per preparare adeguatamente il Mobile Suit all'azione. "Almeno questo possiamo salvarlo! Dovrei essere in grado di manovrarlo, se non altro."

Kira rimase in silenzio, ancora scosso dall'incontro con Athrun, chiedendosi se fosse davvero lui e perché mai si fosse unito alla ZAFT... e allo stesso tempo, il Mobile Suit su cui lui e Ramius erano saliti si attivò, mentre vedeva apparire qualcosa sullo schermo del menu di avvio.

General

Unilateral

Neuro-Link

Dispersive

Automatic

Maneuver

"Gundam?" si chiese.

Il GAT-X105 Strike Gundam si alzò lentamente, afferrando con una mano il fucile a raggi ad alta energia da 57 mm appeso alla schiena, e sollevando con l'altra uno scudo rosso. L'Aegis si alzò pochi istanti dopo, con Athrun ai comandi, e Shiho trattenne un'imprecazione quando si rese conto di aver fallito la sua missione. Non poteva fare molto di più, quindi decise che sarebbe stato meglio ripiegare e chiamare rinforzi.

"Tsk, l'ho lasciato scappare... e ora Rusty è morto..." mormorò, mentre i due titani d'acciaio si alzavano in piedi, quasi come se si stessero valutando a vicenda…

 

oooooooooo

 

CONTINUA…

 

 

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Capitolo 6
*** La caduta di Heliopolis ***


SUPER ROBOT TAISEN S ZERO

 

Capitolo 6 - La caduta di Heliopolis

 

Space Century 136

Le tensioni tra l'Unione Terrestre e le colonie erano giunte ad un punto di rottura. A causa delle tragedie del Bloody Valentine e del Bunch 30, queste tensioni sono presto degenerate in una guerra su larga scala. Sembrava scontato che le forze dell'Unione, grazie alla loro superiorità numerica, avrebbero vinto... ma quando le colonie introdussero nuove armi come i Metal Armor, queste valutazioni iniziali si rivelarono come l'illusione che erano.

 

oooooooooo

 

"Via libera, gente... andiamo!" disse Kaine Wakaba mentre iniziava a manovrare il suo Dragonar D-1 verso una breccia nello scafo della nave in cui si trovavano lui e i suoi amici, desideroso di mettere finalmente gli aggressori al loro posto. Le altre due unità Dragonar, il D-2 e il D-3, seguirono lentamente ma inesorabilmente l'esempio, estraendo le armi e preparandosi alla loro prima battaglia... e all'interno della sua cabina di pilotaggio, Kaine stava già fremendo per l'attesa. Pilotare quelle nuove armi dava davvero una sensazione di potenza e invincibilità... ma si scrollò di dosso quelle sensazioni inebrianti e si costrinse a concentrarsi sulla lotta contro i Giganos che sicuramente stavano arrivando...

Non dovette aspettare molto. Una raffica di missili colpì il lato dell'hangar in cui si trovavano, facendo crollare un'altra parte del muro in una serie di esplosioni... e subito dopo comparve un piccolo gruppo di unità Gandora, simili a motociclette, che sfrecciavano verso i loro nuovi obiettivi con ostinazione.

"Eccovi qui, maledetti..." disse Kaine, stringendo i denti alla vista degli invasori. "Pensate di poter attaccare la mia città e fare quello che volete? Tapp, Light, andiamo!"

 

(Sottofondo: YUME-IRO NO CHASER)

(Prima sigla d'apertura della serie: Metal Armor Dragonar)

(Cantata da: Mami Ayukawa)

 

Ki wo tsukete dareka ga WATCHING YOU

Senaka kara kimi wo oitsumeteru

Furimuitara make sa

 

Kimerareta michi wo tada aruku yori mo

Eranda jiyuu ni kizutsuku hou ga ii

 

Taoreru made hashiru kurai

Atsuku ikite mitai kara

 

BURNING HEART, BURNING HEART, yume dake wa

FLYING HIGH, FLYING HIGH, watasenai

Atsuku moeru chiheisen

Kimi ni kaketa DEAD HIT no

I LOVE YOU!

 

Yoake mae sora kara CALLING YOU

Kanjiaeru ai wa TELEPATHY

Aenakutemo wakaru

 

Tatakai mo sezu ni akirameru yori mo

Nanika wo motomete kizutsuku hou ga ii

 

Tatoe ima wa mezasu GOAL

Mienakutemo makenai de

 

BURNING HEART, BURNING HEART, habatakeba

FLYING HIGH, FLYING HIGH, chikai sora

Tadoritsukeru sono hi made

Kaze no naka wo DEAD HIT no

I LOVE YOU!

 

BURNING HEART, BURNING HEART, yume dake wa

FLYING HIGH, FLYING HIGH, watasenai

Atsuku moeru chiheisen

Kimi ni kaketa DEAD HIT no

I LOVE YOU!

 

 

Lasciandosi alle spalle il Dragonar-2 e il Dragonar-3, il Dragonar-1 saltò giù dalla piattaforma su cui si trovava e atterrò di fronte ai Gandora con uno schianto assordante! I soldati di Giganos nelle cabine di pilotaggio spalancarono gli occhi increduli e sterzarono rapidamente di lato per evitare di scontrarsi con il nuovo potente prototipo. Più velocemente di quanto si aspettassero, il Dragonar-1 tirò fuori la sua mitragliatrice e aprì il fuoco sui Gandora proprio mentre questi si giravano per contrattaccare... e uno dei Metal Armor simili a motociclette fu colpito e saltò in aria!

"Perfetto! Adesso sì che cominciamo a ragionare!" esclamò Kaine, vedendo i suoi avversari disperdersi in un panico improvviso. Il Dragonar-2 e il Dragonar-3 scesero dalla loro piattaforma dietro di lui e si prepararono a combattere al fianco del loro amico...

 

oooooooooo

 

"Cosa sta succedendo qui?" esclamò la guardiamarina Natarle Badgiruel, una donna dai capelli scuri, dall'aria attraente ma severa, che indossava l'uniforme grigia standard dell'esercito dell'Unione Terrestre, mentre osservava le immagini sullo schermo di fronte a lei, che mostravano i Dragonar mentre iniziavano a combattere il nemico e lo Strike Gundam che iniziava a farsi strada attraverso la colonia semidistrutta. "Perché i Dragonar e quella G-Weapon si stanno muovendo? Non mi è stato detto nulla di tutto questo!"

"Beh, che io sia dannato..." Il sergente Ben Rooney, un uomo grande e muscoloso con la barba tagliata corta e la pelle abbronzata, che indossava una camicia rossa con pantaloni mimetici, pesanti stivali da combattimento e un berretto blu sulla testa calva, si grattava lo zigomo in preda alla confusione mentre guardava il filmato dell'attacco a Heliopolis... e l'intervento inaspettato delle stesse armi che stavano cercando di tenere segrete. "Chi è che pilota quelle armi mobili? I piloti designati per le G-Weapons non sono ancora arrivati!"

"E non arriveranno mai..." disse un altro ufficiale da dietro di loro. "Purtroppo, abbiamo avuto conferma che i piloti designati per le G-Weapons sono stati tutti intercettati dalle forze della ZAFT e uccisi prima che potessero raggiungerci! Temo che abbiamo perso quel poco di vantaggio che avevamo..."

Natarle si impose di mantenere la calma e fece un respiro profondo, nonostante la situazione stesse degenerando in un batter d'occhio. "Proprio quello di cui avevamo bisogno... E la tenente Ramius? Siete riusciti a contattarla?"

"Negativo, tenente... non abbiamo ancora avuto una risposta da lei!" rispose l'altro ufficiale, il sottufficiale Arnold Neumann. Prima che Natarle potesse dire altro, però, il sergente Rooney si voltò verso lo schermo e cercò di aprire una comunicazione con il pilota dello Strike Gundam... e rimase piuttosto sorpreso quando vide chi stava pilotando la G-Weapon! Un giovane ragazzo dai capelli castani e dagli occhi viola, seduto nella cabina di pilotaggio, con la tenente Ramius seduta dietro di lui, la mano premuta sulla spalla ferita.

"Cosa? Cosa ci fa qui un civile?" chiese sorpresa, con una punta di indignazione per il fatto che un semplice ragazzino era riuscito a intrufolarsi così facilmente nell'abitacolo dello Strike Gundam...

 

oooooooooo

 

Nel frattempo, il Blitz, il Buster, il Duel e l'Aegis si stavano alzando in volo, cercando di allontanarsi il più possibile dalla battaglia che stava infuriando all'interno della colonia. In realtà, sarebbe stato un'esagerazione chiamarla battaglia... In parole povere, Heliopolis stava venendo distrutta, senza che nessuno fosse in grado di fare nulla contro l'avanzata dei Mobile Suit e dei Metal Armor.

Ai comandi di tre GINN, Miguel Aiman e i suoi compagni Matthew e Olor avanzavano, e il giovane asso della ZAFT aggrottò leggermente le sopracciglia vedendo che erano presenti solo quattro unità che corrispondevano alla descrizione dei Gundam di Heliopolis... c'era qualcosa che non andava, e la risposta alla sua tacita domanda arrivò quando il GINN di Shiho emerse dalla zona di battaglia, ritirandosi rapidamente verso la via di fuga.

"Shiho! Mi senti? Cosa sta succedendo qui?" chiese Miguel. Il GINN di Shiho sparò un colpo dal suo cannone a ioni per ritardare eventuali inseguitori, prima che la voce della ragazza rispondesse dagli altoparlanti del GINN di Miguel, pur disturbata dalle interferenze.

"Temo di dover comunicare che la missione non è riuscita del tutto." rispose Shiho, sentendosi un po' frustrata - erano arrivati vicini a prendere anche lo Strike, e ora era tutto andato al diavolo. "Un soldato nemico è salito a bordo dello Strike Gundam e lo sta riportando alle Forze Terrestri... Non sono riuscita a fermarlo, e abbiamo perso Rusty nello scontro a fuoco."

"Cosa?" Esclamò Miguel, mentre lo Strike Gundam usciva incespicando dalla zona di battaglia, cercando di non calpestare i civili in fuga e di schivare i numerosi attacchi che gli invasori gli stavano inviando. Con un grugnito, Miguel sguainò la spada laser del suo GINN e si mise tra il GINN di Shiho e lo Strike. "Maledizione... Okay, Shiho, torna alla Vesalius e fai rapporto al comandante Le Crueset e agli altri. Io cercherò di catturare questa macchina! Matthew! Olor! Copritemi, io mi occuperò dello Strike!"

Il GINN di Miguel caricò l'ultimo Gundam rimasto un secondo dopo e, all'interno dell'abitacolo, sia Kira che Murrue poterono vedere il Mobile Suit che si avvicinava rapidamente, con la spada alzata e pronta a colpire. Kira sussultò per la sorpresa e fece scattare i comandi verso di sé, facendo sì che lo Strike Gundam attivasse i suoi vernier e balzasse rapidamente all'indietro, mentre la spada di Miguel tagliava solo l'aria. Incredulo per l'abilità del suo avversario, Miguel girò il suo GINN per affrontare ancora una volta il Gundam... e questa volta, l'agile GINN balzò in piedi e sollevò la sua spada, cercando di abbatterla sullo Strike Gundam...

Ma la vittoria gli fu negata: lo Strike Gundam alzò il braccio e intercettò il fendente, facendo rimbalzare la lama laser sul corpo del Gundam in una pioggia di scintille! Miguel spalancò gli occhi per la sorpresa e manovrò rapidamente il suo GINN per evitare un contrattacco. "Cosa? Che cos'è quell'armatura? La mia spada non l'ha nemmeno scalfita!"

"Deve essere il nuovo tipo di armatura di cui ci hanno parlato, la Phase Shift Armor... una volta attivata, rende inutile la spada dei GINN, e la maggior parte delle armi cinetiche." Rispose Shiho, non ancora fuori dal raggio d'azione dei dispositivi di comunicazione di Miguel. "Fai attenzione, Miguel! Abbiamo bisogno di qualcosa come fucili laser per abbattere quella cosa..."

"Capisco... ma anche se la sua armatura è così resistente, sarà inutile se il pilota riesce a malapena a tenere in piedi il Mobile Suit!" Miguel ragionò rapidamente, lanciando un altro attacco che Kira evitò per un pelo. "Per non parlare del fatto che neanche la Phase Shift Armor può durare per sempre! Prima o poi quel Gundam esaurirà le batterie!"

Un fendente ben assestato colpì lo Strike Gundam sulla sua piastra toracica, facendolo oscillare e cadere all'indietro, demolendo qualche altro edificio! Kira grugnì per un dolore lancinante al braccio sinistro e cercò di esaminare i danni... e i suoi occhi si allargarono per l'orrore quando vide alcune sagome, appartenenti ai suoi amici Sai, Tolle, Miriallia e Kuzzey, fuggire da quel luogo, nel disperato tentativo di mettere quanta più distanza possibile tra loro e la battaglia. Purtroppo, le loro possibilità sembravano piuttosto scarse...

"Sai... Tolle... ragazzi..." mormorò Kira, cercando di scrollarsi di dosso le vertigini. Stringendo i denti, il ragazzo si rialzò e si preparò ad affrontare di nuovo il suo avversario... mentre Murrue, sentendosi già un po' meglio, guardava con allarme il GINN che avanzava di fronte a loro...

"Siamo nei guai... Riconosco quel pilota. Si chiama Miguel Aiman ed è un asso della ZAFT noto come 'il Magico Proiettile del Crepuscolo'..." spiegò. "Non l'ho riconosciuto subito perché di solito pilota un GINN arancione, ma è lui... E a questo punto, abbiamo ben poche possibilità in un combattimento diretto..."

"Può essere..." Rispose Kira. "Ma se non riesco a mandarlo via, i miei amici saranno in pericolo! Devo trovare un modo per sopravvivere e salvare gli altri..."

"Cerchi di pilotare quel Mobile Suit senza addestramento? Sei fuori di testa, Natural!" Esclamò Miguel, tuffandosi per attaccare di nuovo. Il GINN sferrò un affondo con la spada, cercando di trafiggere il petto dello Strike... ma Kira, alimentato dal suo istinto di sopravvivenza e dalla sua determinazione a proteggere i suoi amici, scattò rapidamente in avanti e colpì la piastra toracica del GINN con la spalla dello Strike Gundam! Miguel emise un breve grido di rabbia ed incredulità, mentre il suo GINN veniva scaraventato all'indietro e atterrava di schiena con un tremendo schianto! Kira tirò un sospiro di sollievo e, cercando di approfittare del tempo guadagnato, iniziò a premere alcuni pulsanti sulle console.

"Cosa stai facendo?" chiese Murrue confusa.

"Cerco di riprogrammare questo sistema operativo... è completamente sballato!". Rispose Kira, senza mai interrompere la sua concentrazione. Murrue non poté fare a meno di chiedersi come potesse quel ragazzo fare certe cose con tanta apparente facilità... "È assurdo, come si può pretendere di usare una macchina così complessa con un sistema operativo così difettoso?"

"Non si poteva fare altrimenti... Il sistema non ha ancora raggiunto la fase di completamento, dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo ora." spiegò Murrue, poi alzò la testa allarmata quando il GINN di Miguel si rimise in piedi e si preparò ad attaccare di nuovo!

"Maledetto... se solo potessi usare il mio GINN, sarebbe già finita da un pezzo!" esclamò Miguel, caricando in avanti per attaccare lo Strike con la sua spada. Lo Strike sparò una raffica di proiettili dagli Igelstellung, le mitragliatrici di basso calibro montate sulla testa, colpendo il GINN e facendolo deviare dalla rotta... poi, mentre l'infuriato Miguel tentava un altro fendente con la spada, lo Strike Gundam, che ora si muoveva con molta più precisione e fluidità, schivò il colpo e tirò un pugno in faccia al nemico, mandando in frantumi la sua telecamera!

"Argh!" esclamò Miguel mentre il suo GINN sbatteva contro un edificio semidistrutto. "Cosa... cosa ha fatto questo tipo? Ora si muove molto meglio..."

 

(Sottofondo: INVOKE)

(Prima sigla d'apertura della serie: Mobile Suit Gundam SEED)

(Cantata da: T.M. Revolution)

 

sure chikai isokgu tabi ni    butsuke ai chigire au

tagai no hane no itami    kanji te iru

 

samishisa ni yogore ta   ude de daita

sore igai no nani ka wo   shiranai kara

 

tsunagaru shunkan  

mezame ru eien   

machi kogareru

 

haya sugiru toki no    matataki ni sara sare te

hitori de wa   todo ka nai

negai nante   kie sou na kotoba ja

tadori  tsukenai

 

jitto me o korashi temo   miushi natte shimau hoshi

dare no mono nimo naranai    hikari ga aru

 

kuchibiru  tashi kameru  inochi no hi ga

omoi tsumeta youni   mabushii kara

 

ai ga saki nanoka  

kowasu noga saki ga 

madowa sareru

 

karami au netsu no   tsutae tai shin jitsu wo

dare kara   mamore ba ii?

kimi ga itsuka    hoshi gatta omoi ga

soko ni aru nara...

 

haya sugiru toki no   matataki ni sara sare te

hitori de wa    todo ka nai

negai nante   kie sou na kotoba ja

 

karami au netsu no    tsutae tai shin jitsu wo

dare ka    mamore ba ii?

koko de itsuka   hoshi gatta omoi ga

 

kimi ni aru kara...

 

 

Il Mobile Suit si alzò di nuovo e sparò dalla sua mitragliatrice, costringendo lo Strike a chiudersi in difesa mentre Kira cercava di capire quali armi poteva usare. Con suo grande disappunto, scoprì che, oltre agli Igelstellung, poteva usare solo un paio di coltelli da combattimento Armor Schneider rinfoderati nelle gambe dello Strike. Con rassegnazione, Kira sguainò i pugnali e si lanciò verso il Magico Proiettile del Crepuscolo, schivando i colpi di quest'ultimo mentre le esplosioni scuotevano la terra intorno a loro!

"Dannata immondizia terrestre!" Miguel imprecò, afferrando il suo fucile laser e prendendo la mira. Kira sgranò gli occhi con evidente allarme. Se un colpo del laser avesse bucato le pareti della colonia, sarebbe successo un disastro!

"No, non farlo qui!" Kira urlò inutilmente. "FERMATI!"

Lo Strike Gundam si fece abilmente largo tra gli attacchi dell'avversario e colpì il braccio del GINN all'altezza del gomito, provocando una pioggia di scintille... poi conficcò la seconda Armor Schneider nel petto dell'avversario, e Miguel strinse i denti per la frustrazione, mentre nella sua cabina di pilotaggio si accendevano numerose luci di allarme!

"Ugh... non può essere... Il sistema idraulico non risponde... Sistema multidrive in avaria... Niente da fare, devo abbandonare la macchina! Matthew, Olor, per ora ci ritiriamo! Venite a prendermi!" esclamò Miguel, premendo un pulsante sulla sua console e avviando un conto alla rovescia prima di far scattare la cintura di sicurezza, abbandonare l'abitacolo attraverso un'apertura laterale e fuggire a distanza di sicurezza. "Dannazione, se solo non il mio GINN non fosse stato danneggiato nella battaglia contro quel tipo di Serpent Tail, avrei vinto..."

"Qui si mette male!" avvertì Murrue. "Allontanati da quel GINN, ora!"

Kira ebbe a malapena il tempo di comprendere le parole della giovane ufficiale e di rinfoderare i suoi Armor Schneider prima che il GINN esplodesse in un'enorme palla di fuoco che scaraventò lo Strike Gundam all'indietro, spargendo schegge incandescenti intorno a sé! Kira grugnì per l'esplosione inaspettata e fu sbattuto all'indietro mentre lo Strike Gundam atterrava sulla schiena... ma per fortuna vide, il Mobile Suit non aveva subito troppi danni, e anche i suoi passeggeri stavano bene. Per il momento, le cose stavano andando bene... nel senso relativo del termine, considerando che le forze della ZAFT e di Giganos stavano ancora piovendo su Heliopolis e che la colonia sembrava sul punto di crollare...

Kira pregò rapidamente che i suoi amici fossero riusciti a mettersi in salvo, prima che lo Strike Gundam si sollevasse da terra e iniziasse ad allontanarsi...

 

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Nel frattempo, a bordo di un incrociatore da battaglia di classe Copernico dell'Impero di Giganos...

"Comandante, possiamo confermare che il nemico ha lanciato i Dragonar!", disse un ufficiale di Giganos a uno dei suoi superiori, che si stava godendo la vista della colonia che stava crollando. "Le nostre divisioni di Metal Armor all'interno di Heliopolis stanno subendo perdite!".

Il comandante sorrise leggermente. "Eh... questo è un bene, significa che non possono più tenere nascosti i modli D! E i Gundam? I nostri alleati dello ZAFT li hanno recuperati?".

"Abbiamo ricevuto conferma di quattro G-Weapon catturate, ma sembra che ci siano problemi con la quinta..." spiegò il soldato. "Comunque, al momento le squadriglie di GINN dei nostri alleati, guidate dal comandante Rau Le Crueset in persona, stanno tenendo sotto pressione le forze di difesa della colonia, e crediamo che non ci vorrà molto prima che anche la quinta arma G-Weapon venga catturata."

"Eccellente... in tal caso, inviamo una squadriglia per individuare e catturare i moduli D!", disse il comandante. "Questo sarà un colpo mortale per l'ego dell'Unione Terrestre!".

"Ricevuto." rispose il suo sottoposto...

... e pochi minuti dopo, mentre la battaglia intorno a Heliopolis era ancora in corso, uno squadrone di Metal Armor d'élite di Giganos uscì dagli hangar dell'incrociatore Copernico: un Drau blu e un Gebaye giallo brillante, guidati da un Metal Armor rosso dall'aspetto imponente con una telecamera mono-occhio, jetpack sulla schiena e una testa a forma di elmetto, che portava una grande mitragliatrice tra le braccia: un Dyne, un Metal Armor particolarmente agile e potente, spesso utilizzato come comandante di squadriglie di Drau e Gebaye, universalmente riconosciuto come un avversario letale!

"Bene, soldati, ascoltate!" disse il pilota del Dyne ai suoi sottoposti. "I nostri avversari saranno anche la patetica Unione Terrestre, ma questa volta stanno usando i Dragonar e quella che sembra essere una delle G-Weapon della ZAFT. Fate attenzione, e cercate di aggredirli in massa ogni volta che è possibile".

"Sì, signore!" rispose con presunzione il soldato che pilotava il Drau. "Ma sono sicuro che non ci saranno problemi! Ci portiamo a casa i Dragonar... insieme a una bella croce di Selene!"

Il pilota del Gebaye fu d'accordo. "Già, questa volta nulla ci impedirà di ottenere una promozione!"

 

oooooooooo

 

Il trio di Metal Armor sfrecciava verso Heliopolis, mentre nello spazio circostante i Moebius difensori cadevano vittime della superiorità tecnologica delle armi della ZAFT e dell'Impero di Giganos. Solo il Moebius Zero di Mwu La Flaga stava ancora tenendo testa ai suoi nemici, ed era riuscito ad abbatterne un bel po'... ma ora, di fronte a un CGUE personalizzato pilotato dal comandante Rau Le Creuset, anche il Moebius Zero si stava rapidamente trovando in difficoltà!

"Maledizione..." Mwu imprecò, mentre le sue Gunbarrels sfrecciavano nel vano tentativo di colpire l'agile CGUE. "Non si può proprio fare nulla per colmare questa differenza di forza in battaglia?"

"A quanto pare, c'è un problema inaspettato..." Rau commentò tra, schivando facilmente tutti i colpi di Mwu. "Una mosca fastidiosa che ronza in giro. È ironico che ci incontriamo proprio qui, in battaglia, non credi, Mwu La Flaga?"

Una specie di scossa elettrica sembrò attraversare il cervello di Mwu, mettendolo in guardia da una raffica di proiettili provenienti dal fucile d'assalto del CGUE avversario, e il tenente biondo riuscì a deviare il suo Moebius Zero di lato appena in tempo per evitare di essere colpito. I suoi cannoni filoguidati tornarono indietro, per poi sparare di nuovo mentre Mwu cercava di catturare il CGUE di Rau nel fuoco incrociato.

"Rau... sei tu, bastardo?" esclamò Mwu frustrato, mentre il suo avversario schivava facilmente tutti gli attacchi. Dopo tutto, c'era un motivo per cui Rau Le Crueset era uno degli ufficiali più noti e decorati dell'esercito della ZAFT.

"Sembra che tu mi stia sempre tra i piedi, Mwu La Flaga... anche se immagino che probabilmente dirai lo stesso di me!" commentò il comandante mascherato rispondendo al fuoco. Riuscì a distogliere l'attenzione di Mwu per un momento, che usò saggiamente per sfrecciare verso una delle porte d'ingresso di Heliopolis.

"Sta entrando a Heliopolis!". Mwu si disse, cercando di tenere il passo della sua nemesi. "Non riuscirai a sfuggirmi questa volta, Rau Le Crueset!"

 

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"Ora usano anche i Metal Armor... cosa credono di fare?" Si chiese Aoi Wakaba, osservando le immagini delle telecamere esterne con crescente preoccupazione. "Operatore, abbiamo già contattato il quartier generale di Giganos?".

"Ancora nessuna risposta dal loro quartier generale... eh? Cos'è questo? Sto ricevendo una trasmissione..." rispose l'altro operatore, prima di fermarsi ad ascoltare con attenzione il messaggio che stava ricevendo. Per un momento, la signora Wakaba sperò davvero che si trattasse del quartier generale dei Giganos, che diceva loro che si trattava solo di un'azione indipendente e che avrebbero ritirato subito l'attacco... ma purtroppo, quando vide il volto del suo collega trasformarsi in una smorfia di orrore, capì che presto sarebbe successo qualcosa di terribile! "Cosa? Non... non potete dire sul serio! Questo... questo è un crimine di guerra! Non possono farlo!

"Cosa intende per crimine di guerra?". Chiese la signora Wakaba. "Che cosa è successo?"

"Sembra che il Mass Driver di Giganos abbia appena sparato un colpo verso Heliopolis!" replicò il tecnico con crescente terrore. "Tempo stimato di impatto, 30 minuti! Se ci colpisce direttamente, non resterà molto di questa colonia!"

"Cosa? Dite sul serio?" La signora Wakaba esclamò inorridita. "Passate immediatamente all'orbita Alcata!"

"È troppo tardi, l'asteroide ci colpirebbe comunque..." rispose l'operatore. "Tutto quello che possiamo fare è cercare di salvare quante più persone possibile. Com'è la situazione delle navi?"

"L'Idaho e la Archangel dovrebbero essere pronte a partire a breve, ma hanno ancora bisogno di un po' di tempo!" Rispose la signora Wakaba. "Le capsule di salvataggio sono già state lanciate mentre parliamo... possiamo solo sperare che trovino presto aiuto! E spero che mio figlio sia tra loro..."

"A tutte le unità di soccorso, messaggio urgente!" esclamò un altro operatore. "Partite subito dopo aver accolto i rifugiati! Un proiettile del Mass Driver di Giganos si sta dirigendo verso di noi! Tutti i cittadini della colonia evacuino immediatamente!"

 

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"Maledizione... guarda dove miri, idiota! Potresti colpire qualcuno!" esclamò Kaine dopo aver usato lo scudo del D-1 per parare la scarica di missili di un Gandora. Il ragazzo contrattaccò con una rapida raffica dalla sua mitragliatrice, colpendo uno dei Metal Armor simili a motociclette e trasformandola in un ammasso di ferraglia, ma dovette ripiegare quando un altro avversario lo attaccò con i suoi missili. Un raggio laser incandescente, proveniente dal D-2 di Tapp, trapassò il motore principale del Gandora e lo fece esplodere un istante dopo, mentre il D-3 di Light intervenne, e i missili si dispersero ed esplosero sul terreno senza fare danni. Un'altra salva di missili bersagliò il D-2 da dietro... ma Kaine se ne accorse e avvertì l'amico del pericolo!

"Stai attento, Tapp! È dietro di te!" Kain esclamò, giusto in tempo perché il ragazzo di colore si voltasse e schivasse i colpi con un salto in alto. Girò rapidamente il D-2 a mezz'aria e scese sul Gandora, il cui pilota ebbe solo il tempo di sgranare gli occhi per l'orrore prima che il pugno del D-2 si abbattesse sul suo abitacolo. Gli ultimi Gandora rimasti furono spazzati via dalla mira precisa della mitragliatrice del D-3... oppure fuggirono, decidendo che era meglio vivere e combattere un altro giorno, e i tre amici poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Non per molto, tuttavia. Non appena le loro mani si allontanarono dai comandi, una forte esplosione squarciò la parete della colonia, esponendo tutto ciò che si trovava nei dintorni al freddo vuoto dello spazio, e risucchiando i detriti e tutto ciò che non era stato messo in sicurezza fuori dalla colonia! I Dragonar, impreparati a quel disastroso evento, furono trascinati e scaraventati nello spazio tra le urla sorprese dei giovani piloti, che cercavano disperatamente di riprendere il controllo dei loro robot mentre i responsabili dell'attacco, un Drau, un Gebaye e un Dyne, apparivano di fronte a loro e aprivano il fuoco!

"Ah! Fate attenzione, ragazzi!" li avvertì Kaine, usando ancora una volta il suo scudo per attutire il colpo. Tapp cercò di puntare i cannoni a spalla contro gli attaccanti, ma sottovalutò la loro velocità ed esperienza, e ogni colpo andò a vuoto.

"Dannazione... è esasperante!" imprecò Kaine, scoprendo con grande disappunto che combattere nello spazio esterno era tutta un'altra cosa rispetto alle condizioni di gravità. "E non ho ancora trovato la mamma... Mamma, sei ancora nella colonia? Ti prego, scappa... Temo che questo posto non reggerà ancora per molto..."

Questa distrazione si rivelò quasi fatale per il giovane pilota: il Drau puntò il fucile contro il D-1 e aprì il fuoco, colpendo il Dragonar al fianco. Kaine lanciò un urlo di dolore, scosso violentemente dal colpo, ma si ricompose subito e si preparò a combattere di nuovo, proprio mentre i nuovi nemici cominciavano ad assalirlo seriamente.

"Kaine, fai attenzione! Stanno cercando di arrivare al corpo a corpo!" Light lo avvertì dall'abitacolo del D-3. Il Drau scese rapidamente in picchiata per attaccare il Dragonar con la testa a forma di disco, mentre il Gebaye scelse di attaccare il D-2... e l'unità di Kaine si trovò presto ad affrontare il rosso, e ben più pericoloso, Dyne, che riuscì a coglierlo di sorpresa e lo costrinse all'indietro, quasi immobilizzando il D-1 contro la parete della colonia ormai in agonia!

"Diavolo, questi sono ostinati!" esclamò Tapp. Altri due colpi dei suoi cannoni a spalla mancarono il bersaglio, e il Gebaye attaccò con il suo fucile d'assalto, costringendo Tapp a una precipitosa manovra evasiva, mentre Kaine cercava disperatamente un'arma per il combattimento ravvicinato. Il Dyne era ben diverso dai Gandora che aveva combattuto nella colonia e gli stava dando parecchio filo da torcere.

"Arrenditi, Terrano!" esclamò il pilota del Dyne, usando l'insulto razzista che era comune nell'Impero di Giganos per designare i terrestri. "Ti catturerò come prigioniero di guerra e consegnerò la tua unità ai miei superiori! Ne faranno un uso migliore di quello che tu potresti mai fare tu!"

"Neanche per sogno!" esclamò Kaine di rimando. Finalmente, riuscì a sollevare una delle gambe del Dragonar-1 e a dare un calcio al Dyne nella sua parte centrale, allontanandolo da sé e guadagnando abbastanza tempo per riposizionarsi e sparare di nuovo. Purtroppo, il Dyne si riprese prima del previsto, schivò la raffica di colpi che Kaine gli stava sparando contro, e accorciò di nuovo la distanza, colpendo l'indifeso D-1 con i suoi pugni di metallo!

"Kaine!" esclamò Tapp, prima di virare a rotta di collo per evitare il fuoco del Gebaye avversario. Il ragazzo di colore strinse i denti e indietreggiò, per avere una visuale più chiara sul Metal Armor giallo, e abbassò i cannoni da spalla del suo D-2 mentre prendeva la mira. "Va bene, dannati Giganos... questa è la mia rivincita! Prendi questo!"

I cannoni a spalla del D-2 spararono di nuovo e questa volta il laser colpì il Gebaye al torace, infliggendogli un colpo mortale! Il Metal Armor giallo sembrò bloccarsi a mezz'aria, come sbalordito dal fatto di essere stato sconfitto... ed esplose un istante dopo in un'enorme palla di fuoco!

"Ben fatto, Tapp!" esclamò Light mentre sparava con la mitragliatrice del D-3. La prima raffica mancò il Drau avversario, ma la seconda lo centrò in pieno, quasi tagliandolo in due e facendolo esplodere a sua volta!

Kaine, invece, stava usando la mano del D-1 per cercare di allontanare da sé il volto meccanico e minaccioso del Dyne, ma la lotta si stava rivelando impari contro un avversario chiaramente più esperto e più abile di lui. In quel momento, il D-1 era con la schiena alle mura esterne di Heliopolis e il Dyne nemico continuava a fare pressione...

"D-dannazione... è questa la mia fine?" si chiese Kaine in preda alla frustrazione. Deciso a non farsi ammazzare così ingloriosamente, il ragazzo cercò di dare un'occhiata alle sue armi... e proprio in quel momento, il computer della sua console si animò, mostrando gli schemi del D-1... e, cosa più interessante, indicando un'arma appesa al fianco del D-1, che Kaine non aveva notato fino a quel momento: una spada laser, che ricordava molto la Beam Saber di un Gundam. "Eh? E questo cosa... una spada laser? Beh, che diamine! È proprio quello che mi serviva! Ehi, scagnozzi di Giganos, non ho ancora finito! Prendete questo!"

Con uno scatto improvvisa, Kaine spinse via il suo avversario, e l'impreparato pilota del Dyne si ritrovò ad annaspare mentre il D-1 cercava a tentoni una delle lame laser appese alla sua vita. Kaine afferrò rapidamente l'arma e la attivò, e una lunga e sottile lama di energia verde si accese con un sordo ronzio. Il pilota del Dyne si ricompose e sparò con la sua mitragliatrice contro il D-1, ma il Dragonar-1 alzò il suo scudo e parò tutti i proiettili prima di lanciarsi contro il suo avversario. Sferrò un poderoso fendente ad arco e riuscì a trafiggere il Dyne nemico in pieno petto, un colpo mortale!

"Ah... Maledetto... Terrano..." ansimò il soldato di Giganos mentre il suo robot cominciava a cedere. "Gloria... all'Impero di Giganos..."

Kaine si tolse di dosso con un calcio il Dyne, che esplose un secondo dopo, scaraventando il Dragonar-1 addosso a Heliopolis. Finalmente, Kaine fu in grado di tirare il fiato per un po', con il cuore che ancora pompava per la tensione. "Uff... diavolo, è stata dura... per un attimo ho pensato che fosse finita per me... Ehi, voi due! Tapp, Light! Come ve la cavate?"

"Stiamo bene!" esclamò Light. "Ma la colonia non reggerà a lungo... i radar hanno confermato che il Mass Driver di Giganos ha appena sparato un asteroide contro Heliopolis! Tempo stimato per l'impatto, 30 minuti! Dobbiamo andarcene da qui, se non vogliamo essere coinvolti!"

"Cosa?" esclamarono Kaine e Tapp. Poi Kaine rivolse il suo Dragonar verso la colonia. "Allora... Devo tornare dentro! Mia madre è ancora lì... Devo andare a prenderla!"

"Kaine! Fermo! Tornare indietro ora è un suicidio!" Light cercò di far ragionare l'amico, che stava già rientrando nella colonia agonizzante...

 

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All'interno di Heliopolis, anche Kira e i suoi amici si trovavano in una situazione piuttosto difficile. Dopo che Miguel e i suoi uomini erano stati allontanati, Kira aveva fatto atterrare lo Strike Gundam, aveva ritrovato i suoi compagni e aveva cercato di curare la ferita di Murrue... ma non appena il dolore si era attenuato, Murrue aveva tirato fuori la pistola e l'aveva puntata contro Kira, con grande sorpresa e shock del piccolo gruppo!

"Cosa? Ehi, aspettate un attimo... cosa significa questo? Vi abbiamo appena aiutato, ricordate?" Gridò Tolle, ponendosi in posizione protettiva di fronte a Miriallia.

L'espressione di Murrue non vacillò. "Vi sono grata per quello che avete fatto per me, ma siete venuti a conoscenza un segreto militare di alto livello. La presenza di questo Mobile Suit in questa colonia è qualcosa di cui nessun civile dovrebbe essere a conoscenza, e nessun civile dovrebbe maneggiare questa G-Weapon con noncuranza." disse.

"Oh, andiamo..." Tolle sospirò, mentre lui e i suoi amici si piazzavano tutti accanto a Kira. "Voglio dire, avete fatto pilotare a Kira quella dannata cosa solo un minuto fa...".

"I vostri nomi, uno alla volta". Ordinò Murrue. A partire da Sai, tutti i giovani abitanti di Heliopolis dissero a Murrue i loro nomi, per finire con Kira... al che Murrue annuì e si presentò. "E io sono Murrue Ramius, ufficiale dell'esercito dell'Unione Terrestre. È mio spiacevole dovere informarvi che nessuno di voi può andarsene da qui ora. Nonostante le circostanze, resta il fatto che avete visto un progetto militare segreto di alta classe. Finché non sarò in grado di informare le autorità competenti, che determineranno la migliore linea d'azione, non posso permettere a nessuno di voi di andarsene".

"Cosa? Questo... questo è assurdo!" esclamò Sai.

"Davvero ridicolo! Cos'altro potrebbe mai andare storto oggi?" esclamò Tolle... proprio prima che un segnale d'allarme risuonasse da tutti gli altoparlanti della colonia!

"Un colpo del Mass Driver di Giganos si sta dirigendo verso di noi! Tempo stimato per l'impatto, 30 minuti! Tutti i cittadini della colonia evacuino immediatamente!" La voce di Aoi Wakaba avvertì la popolazione, facendo gelare di paura sia Murrue che il gruppo di adolescenti!

"Ugh... dovevo proprio aprire la mia boccaccia...". mormorò Tolle.

Murrue abbassò la pistola e si accigliò. La situazione stava peggiorando di minuto in minuto... A questo punto non c'era più tempo per discutere di segreti militari o altro, tutte le loro vite erano in grave pericolo! "Tch... sembra che non ci sia altro da fare..." disse Murrue. "Seguitemi tutti! Vi porterò all'Archangel, la nave che è ospitata in questa colonia... e speriamo di riuscire ad andarcene da qui in tempo! Kira... prendi lo Strike ed esci dalla colonia! L'Archangel e la Idaho ti seguiranno... presto, non c'è molto tempo!".

Kira si chiedeva ancora cosa stesse succedendo esattamente... ma sapeva bene che non era il caso di perdere tempo in discussioni inutili mentre le loro vite erano in pericolo. "Va... va bene!" esclamò Kira risalendo a bordo dello Strike Gundam. "Non preoccupatevi, ragazzi, farò in modo di uscire di qui tutto intero! Seguite la signorina Murrue fino all'Archangel!"

"Fai attenzione, Kira!" raccomandò Miriallia, prima che il portello del Gundam si chiudesse. Da uno dei suoi schermi, Kira osservò i suoi amici che seguivano Murrue lungo una strada deserta fino al quartier generale militare. Poi accese nuovamente il Gundam e volò verso le uscite della colonia, sperando di non incontrare troppi Mobile Suit della ZAFT o Metal Armor di Giganos...

"Mancano 25 minuti all'impatto... non posso perdere tempo!" mormorò tra sé e sé.

 

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La battaglia tra il Moebius Zero di Mwu La Flaga e il CGUE personalizzato di Rau Le Crueset era ancora in corso, ma era chiaro che il comandante mascherato stava per avere la meglio. Né il cannone lineare del Moebius Zero, né le sue bocche di fuoco cablate riuscivano a fare molto, mentre il CGUE aveva già inflitto parecchi danni al piccolo velivolo, distruggendo due delle bocche di fuoco.

"Dannazione!" imprecò Mwu. "Non si mette bene...".

Rau fece un sorriso sottile all'interno della cabina di pilotaggio del suo CGUE. "Beh, Mwu La Flaga... per quanto mi piacerebbe concludere le cose con te una volta per tutte, sembra che io abbia questioni più urgenti di cui occuparmi." disse, dando una rapida occhiata alle sue console. "Inoltre, questa colonia non resterà a lungo. È meglio che tu te ne vada, se vuoi vivere più a lungo".

"Cosa?" esclamò Mwu, mentre il CGUE del suo nemico giurato iniziava a sfrecciare via. "Accidenti... proprio quello che mi serviva! Meglio andarsene da qui, prima che sia troppo tardi..."

 

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"Lasciatemi andare, voi due! Mia madre potrebbe essere ancora lì, per quanto ne so!" esclamò Kaine, mentre cercava freneticamente di liberare il suo Dragonar-1 dal D-2 e dal D-3 che lo trattenevano. "Maledizione... Devo salvarla! O almeno vedere se è stata evacuata insieme agli altri!"

"Non fare l'idiota, Kaine! Quell'asteroide sta per impattare su di noi!". Tapp cercò di farlo ragionare. "E non è tutto... ci sono un paio di oggetti molto grandi che si stanno avvicinando a questo posto! Navi da guerra, a quanto pare..."

"Cosa?" esclamò Kaine. Proprio in quel momento, un paio di oggetti massicci emersero dalla colonia e si diressero verso lo spazio esterno, cercando di aprirsi un varco nell'enorme esercito di Metal Armor e Mobile Suit (sia della ZAFT che di Neo Zeon) che brulicavano attorno ad Heliopolis. Un paio di corazzate, per l'esattezza - la principale era per lo più bianca, con riflessi grigi e rossi, e sembrava possedere un paio di grandi e robuste "gambe" sulla parte anteriore del corpo principale; mentre l'altra sembrava molto più ingombrante, con diverse strutture simili a cisterne montate sui lati, e dava l'impressione di essere più danneggiata rispetto all'altra. Li seguiva a distanza di sicurezza lo Strike Gundam, che si muoveva ancora in modo piuttosto goffo, mentre i suoi piloti cercavano di adattarsi alle nuove condizioni di assenza di gravità... "Non è possibile... e cosa ci fa qui quel Gundam? È uno dei Gundam di cui parlavi prima, Light?"

"Sì, ne sono sicuro." rispose il pilota del D-3, ricordando i piani che aveva sbirciato di nascosto. "Lo Strike Gundam, se ricordo bene... ma non sapevo che nella nostra colonia si nascondessero due corazzate dell'Unione Terrestre! Questa cosa diventa sempre più incasinata ogni minuto che passa!".

"E sta per diventare molto peggio! Guardate!" esclamò Tapp, mentre il CGUE pilotato da Rau Le Crueset emergeva dalla colonia, cercando di attaccare le navi in fuga! I piloti del Dragonar videro lo Strike Gundam compiere una brusca virata e rispondere alla Beam Saber del CGUE con i suoi pugnali Armor Schneider, riuscendo a malapena a distogliere l'attenzione di Rau dalle due corazzate, impegnate a difendersi come potevano dallo sciame di Mobile Suit e Metal Armor nemici che cercavano di attaccarle. Il CGUE si portò rapidamente a distanza di sicurezza, solo per essere raggiunto da un paio di colpi del cannone lineare del Moebius Zero di Mwu. Leggermente infastidito, Rau schivò rapidamente l'attacco e si allontanò dagli avversari, osservando con sospetto lo Strike che si teneva pronto per un altro attacco...

"C'è qualcosa di strano nel pilota di quel Gundam, lo sento..." pensò Rau tra sé e sé, prima di concedersi un piccolo sorriso. "Beh, questo può aspettare. Per ora, abbiamo fatto tutto il possibilie, e restare ancora qui sarebbe inutile."

"A tutte le unità, ritirarsi verso la Vesalius e la Copernico!" ordinò Rau. "Per ora abbiamo fatto tutto quello che potevamo, e il colpo del Mass Driver sarà qui da un momento all'altro!"

Le truppe alleate di Giganos, della ZAFT e di Neo Zeon iniziarono una ritirata, fermandosi di tanto in tanto per sparare alcune raffiche contro gli eventuali inseguitori. I Dragonar si avvicinarono allo Strike Gundam e al Moebius Zero, tenendo le armi sguainate e puntate contro i nemici in ritirata.

"Stanno scappando! E cos'è questo Gundam? Chi lo sta pilotando?" esclamò Kaine.

Una schermata di comunicazione si aprì sulle console dei tre ragazzi, mostrando il volto del biondo tenente Mwu La Flaga, che il trio di amici riconobbe immediatamente come un pilota dell'Unione Terrestre dalla sua uniforme. "Non c'è tempo per arrovellarsi su questa domanda. Dobbiamo andarcene da qui, questa colonia non durerà ancora a lungo! Seguitemi tutti... Vi porterò all'hangar dell'Archangel e potremo chiarire alcune cose!"

Alcuni dei piloti sembravano sul punto di obiettare, o almeno di fare qualche domanda, ma capirono subito che Mwu aveva ragione e che dovevano ritirarsi finché erano in tempo. "Va... va bene!" Rispose Kira, facendo sentire ai tre piloti dei Dragonar la sua voce per la prima volta da quando era iniziato il conflitto. Inutile dire che tutti e tre erano a dir poco sorpresi...

"Kira? Kira, sei tu che piloti quel Gundam?" chiese Tapp al giovane Coordinator. "Come sei finito in questo pasticcio? E dove sono Tolle e gli altri?"

"Tapp? Kain, Light?" chiese Kira, mentre lo Strike Gundam si rivolgeva ai tre D-Unit. "Non posso crederci, come avete fatto a entrare in quelle macchine?"

"È una storia un po' lunga... vi spiegheremo tutto più tardi!" Disse Light, mentre il trio dei Dragonar e lo Strike Gundam iniziavano a seguire il Moebius Zero di Mwu verso la Archangel, l'astronave più grande con le "gambe".

Tutti tranne Kaine, dato che il pilota del Dragonar-1 stava ancora cercando di tornare a Heliopolis per cercare sua madre...

"Aspettate un attimo! Non ho ancora visto se la mamma sta bene!" esclamò il più giovane dei piloti dei Dragonar. "Devo tornare là! Mi serve solo qualche minuto!"

"Il colpo del Mass Driver non ti lascerà tutto questo tempo, ragazzo!" Gli rispose Mwu. "Capisco quello che provi, e mi dispiace, ma devi pensare a salvarti adesso! Non preoccuparti, sono sicuro che tua madre è sana e salva in questo momento! Presto, l'impatto è imminente!"

"Forse è meglio che tu faccia come dice lui, Kaine!" esclamò Tapp, mentre sia il Dragonar-2 che il Dragonar-3 iniziavano a tirare il Dragonar-1 nella direzione opposta alla colonia, nel tentativo di avvicinarlo all'Archangel e di allontanarlo dall'impatto imminente. Kaine si dimenava e protestava, ma alla fine non poté fare nulla, mentre entrambi i suoi amici lo trascinavano via, avvicinandosi sempre più all'Archangel e alla Idaho. Gli hangar della nave con le "gambe" si aprirono, pronti a far entrare le nuove armi mobili, e lo Strike, il Moebius Zero e i tre Dragonar entrarono tutti nel portello, con il D-1 che opponeva ancora resistenza...

E fu allora che avvenne il disastro.

Iniziò come un lampo in lontananza... poi, i piloti videro la sua luminosità diventare sempre più intensa, mentre una piccola meteora, partita dal quartier generale di Giganos sulla Luna, sfrecciava verso Heliopolis... e colpiva, quasi più velocemente di quanto l'occhio potesse vedere!

Per un attimo sembrò non accadere nulla. Tutto ciò che Kaine, Tapp, Light e Kira videro fu un lampo di luce bluastra che attraversò la colonia con un rumore assordante e si allontanò in lontananza... e ad un occhio inesperto poteva sembrare che la meteora fosse soltanto una scia di luce che aveva attraversato Heliopolis, lasciandola illesa...

Ma questa impressione si infranse orribilmente un attimo dopo. Sullo scafo della colonia cominciarono ad apparire rapidamente delle crepe, mentre fasci di luce accecanti si irradiavano in tutte le direzioni... e all'improvviso la colonia esplose, portandosi via tutte le vite di coloro che non avevano avuto la fortuna di fuggire! Era uno spettacolo terrificante e persino un soldato esperto come Mwu La Flaga si ritrovò a trasalire, mentre i rottami di Heliopolis venivano inghiottiti dall'esplosione e si frantumavano in migliaia di detriti che venivano lanciati nelle profondità dello spazio.

Nell'abitacolo dello Strike Gundam, Kira Yamato distolse lo sguardo dai rottami e pianse per la distruzione della sua città...

E Kaine Wakaba, ancora trattenuto dai suoi amici, allungò la mano del D-1 verso la colonia condannata e urlò a squarciagola.

"Mamma... MAMMAAAAAAA!"

 

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CONTINUA...

 

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Capitolo 7
*** Corsa silenziosa ***


SUPER ROBOT TAISEN S ZERO

Una fanfiction di Super Robot Taisen / Wars scritta da: Justice Gundam

 

Capitolo 7 - Corsa silenziosa

 

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A bordo della Vesalius, dove gli assi della ZAFT si erano ritirati dopo la distruzione di Heliopolis, si stava svolgendo una riunione: i piloti che avevano tentato di infiltrarsi a Heliopolis e di fuggire con le G-Weapons erano ora riuniti intorno a un tavolo, e guardavano la registrazione delle azioni che si erano svolte intorno alla colonia, fino all'impatto con l'asteroide sparato dal Mass Driver di Giganos. Oltre ad Athrun, Nicol, Dearka, Yzak e Shiho, c'erano anche Miguel Aiman, Rau Le Creuset e il comandante della Vesalius, Frederik Ades. Sullo schermo si susseguivano diverse scene che ritraevano il combattimento tra lo Strike Gundam e il GINN di Miguel. Bisognava ammettere che, per essere un principiante, l'abilità dimostrata dal pilota dello Strike Gundam era impressionante.

"È una fortuna che tu sia riuscito a raccogliere queste immagini della battaglia, Miguel." disse Rau Le Creuset, con la sua immancabile maschera sul volto e le labbra leggermente sollevate in un sorriso interessato. "Se non fosse stato per queste prove, mi sarei coperto di ridicolo per non essere riuscito a catturare un bersaglio apparentemente facile. E se dobbiamo credere alle parole dei nostri alleati di Giganos, anche i Dragonar hanno dato loro filo da torcere. Potremmo trovarci di fronte a una situazione più difficile del previsto."

Athrun, tuttavia, ascoltava il suo comandante solo a metà. La sua mente continuava a pensare all'incontro inaspettato con il suo vecchio amico e al fatto che era riuscito in qualche modo a battere Miguel, nonostante fosse la sua prima volta nella cabina di pilotaggio di un Mobile Suit. E non riusciva a smettere di porsi domande. Perché Kira era lì? Perché stava aiutando l'Alleanza Terrestre... e come era finito proprio lì? Quella che era stata una semplice missione di ricerca e cattura si era rivelata molto più complicata...

"Credo che siate pienamente consapevoli del fatto che il sistema operativo delle G-Weapon è incompleto; tenendo presente questo elemento, non ho idea del perché lo Strike non abbia gli stessi problemi. Ma voglio che una cosa sia perfettamente chiara: non possiamo permetterci di chiudere un occhio e lasciare quella G-Weapon in possesso dell'Alleanza Terrestre." continuò Rau. "Se non possiamo catturarla, allora dovremo distruggerla insieme ai Dragonar, alla nuova nave da guerra e alla nave da carico. Non sottovalutateli."

"Per ora, credo che dovremmo dedicare la nostra attenzione a un'altra questione urgente. Ovvero, dove potrebbero dirigersi la 'nave con le gambe' e il cargo dell'Alleanza Terrestre." affermò Ades. "Dopotutto, non ci sono molti posti dove potrebbero andare... non con quello che stanno trasportando, almeno".

"Sono d'accordo. E credo che Artemis sarebbe la loro scelta migliore." Le Creuset rifletté ad alta voce. "Raggiungere la nave con le gambe prima che raggiungano il luogo sarebbe la nostra migliore possibilità, in questo caso. Non credo di dovervi ricordare che il rivestimento difensivo di Artemis potrebbe rendere un attacco diretto una proposta rischiosa, nella migliore delle ipotesi. Pertanto, non appena i nostri rinforzi si uniranno a noi, riprenderemo l'inseguimento".

"Signore," Shiho alzò la mano. "Posso chiedere in cosa consisteranno i nostri rinforzi?"

"Il maresciallo Iskandar Guiltorre in persona ha assicurato che Giganos invierà una squadra d'élite per unirsi a noi." rispose con calma l'uomo mascherato. "Un'intera squadra di Metal Armor, al comando del capitano Meio Plato, ci assisterà nelle nostre operazioni."

Nessuno dei presenti sollevò obiezioni. Il capitano Meio Plato, conosciuto anche con il soprannome di "Il Falco Blu di Giganos", era ben noto per la sua abilità ed efficienza nel portare a termine le sue missioni, ed era uno dei migliori piloti che l'Impero di Giganos potesse offrire, a prescindere da alcuni elementi sgraditi... Questo, unito al suo Metal Armor di ultima generazione, il Falguen, aveva fatto di Meio Plato uno dei comandanti sul campo più temuti nella guerra tra l'Alleanza Terrestre e Giganos.

"Bene, buono a sapersi." commentò Dearka. "Con quell'uomo dalla nostra parte, non c'è verso che la nave con le gambe ci sfugga!"

Yzak sospirò frustrato, non condividendo l'ottimismo dell'amico dalla pelle scura. Dal suo punto di vista, terrestri o Giganos, i loro alleati erano pur sempre Natural... perché avrebbero avuto bisogno del loro aiuto per abbattere la nave con le gambe e il cargo in fuga? Non ne vedeva il motivo, ma non aveva intenzione di discutere l'ordine del suo comandante.

"Bene, allora." Disse Ades. "Dovremmo incontrarci con i nostri alleati di Giganos tra qualche ora. Per il momento, seguiremo la nave con le gambe e cercheremo di non perderla. Dopo pianificheremo il nostro prossimo attacco".

Nessuno ebbe nulla da ridire, mentre la Vesalius e la Gamow continuavano a inseguire la Archangel e la Idaho...

 

oooooooooooooo

 

"Beh, devo dire che è un bel pasticcio quello in cui ci troviamo..." commentò il tenente Mwu La Flaga, arrivando sul ponte di comando della Archangel accolto da Murrue e Natarle... e dalla vista inaspettata di un gruppo di adolescenti dall'aspetto piuttosto disorientato e confuso. Il che era comprensibile, pensò il biondo tenente, visto che avevano appena visto la loro città che veniva polverizzata... ma di certo non rendeva le cose più facili per l'equipaggio dell'Archangel. "Quindi, per fare un riassunto, la ZAFT è riuscita a prendere quattro delle cinque G-Weapons, e tutto ciò che abbiamo ora è il mio Moebius Zero danneggiato, lo Strike... e quei tre prototipi... i Dragonar, se la memoria non mi inganna... che si sono imbarcati sulla Idaho. Le cose si stanno mettendo bene".

Natarle Badgiruel sospirò per il sarcasmo di Mwu. "Beh, se la mette così, tenente La Flaga... in effetti, possiamo dire che le azioni di ZAFT e Giganos ci hanno colto tutti di sorpresa. Non eravamo preparati ad un attacco a una colonia civile."

"E ora abbiamo coinvolto anche un gruppo di civili... il che, per ovvie ragioni, significa che non possiamo lasciarli andare." continuò Murrue. "Inoltre, uno di loro è l'unico in grado di pilotare lo Strike al momento..."

"Comprensibile..." Rispose Mwu, osservando bene il gruppo di adolescenti di Heliopolis. "A proposito, non mi sono ancora presentato come si deve. Tenente Mwu La Flaga, delle forze dell'Alleanza Terrestre, Settima Flotta Orbitale. Stavo facendo da scorta al veicolo di trasporto orbitale che avrebbe dovuto portare i piloti designati delle G-Weapons ad Heliopolis... ma il convoglio è stato attaccato da uno squadrone di unità di Neo Zeon e della ZAFT durante l'ultima tappa del nostro viaggio. Sono stato fortunato a salire sul mio Moebius Zero e a farmi strada attraverso l'imboscata... ma temo che il veicolo di trasporto e il suo equipaggio non siano stati altrettanto fortunati."

Sia Natarle che Murrue si sentirono gelare il sangue. L'alleanza ZAFT / Neo Zeon / Giganos non aveva lasciato nulla al caso, e il gruppo di rifugiati era stato fortunato ad essere arrivato fin lì relativamente intatto. "In altre parole, anche se dovessimo riconquistare le G-Weapon... non abbiamo il personale qualificato per pilotarle." dichiarò Murrue. "Per non parlare del fatto che il sistema operativo di queste macchine è molto più complicato di quanto avessimo previsto all'inizio. I Natural non sono in grado di controllarle."

"La nostra fortuna..." sospirò Natarle. Nelle ore precedenti non c'erano state che cattive notizie, una dopo l'altra. Come se non bastasse, la maggior parte degli ufficiali di comando dell'Unione Terrestre che si trovavano ad Heliopolis o nelle sue vicinanze erano stati uccisi dal nemico o nell'esplosione che aveva distrutto la colonia. Gli unici ufficiali sopravvissuti ufficiali erano lei stessa, Murrue, i sottufficiali Jackie Tonomura, Dalida Lolaha Chandra II, Romero Pal e Arnold Neumann... e pochi altri, dei quali cui Murrue Ramius era la più alta in grado. Il che, ovviamente, significava che ora era lei, di fatto, il capitano della Archangel, una posizione che aveva accettato con grande riluttanza.

"Comunque, tenente La Flaga... apprezziamo il suo lavoro fino ad ora. Io sono la tenente Murrue Ramius delle Forze Spaziali dell'Alleanza Terrestre." disse un po' sconfortata, facendo un saluto militare che Mwu ricambiò immediatamente.

"Guardiamarina Natarle Badgiruel, sempre delle Forze Spaziali dell'Alleanza Terrestre". si presentò Natarle. "Siamo lieti di aver potuto contare sulla sua assistenza."

"Il piacere è mio, ve lo assicuro." rispose Mwu. "Ad ogni modo, tolto questo aspetto... vorrei chiedere il permesso di salire a bordo. So che il mio Moebius Zero è un po' malconcio al momento, ma ogni piccolo aiuto è utile, credo".

"Oh, certo, tenente La Flaga. Permesso accordato". Murrue rispose frettolosamente. Avere a bordo un pilota con le capacità di Mwu La Flaga sarebbe stato almeno di qualche aiuto, e il suo Moebius Zero poteva essere facilmente riparato, in ogni caso. Almeno questo era un aspetto positivo.

"Grazie, capitano Ramius." rispose Mwu. "Inoltre, se non è troppo disturbo, vorrei parlare con i civili che avete salvato durante l'attacco. Il pilota dello Strike è ancora tra loro?"

Murrue annuì. "Sì. E... sì, non ho obiezioni. È il ragazzo con i capelli castani scompigliati, in piedi vicino a quella console" rispose, facendo un cenno in direzione di Kira e dei suoi amici, che sembravano aspettare che gli ufficiali finissero la loro conversazione e prestassero finalmente un po' di attenzione a loro. Se non altro, erano ansiosi di sapere cosa ne sarebbe stato di loro adesso... "Il suo nome è Kira Yamato. Grazie ai suoi sforzi, siamo riusciti a sconfiggere un GINN della ZAFT e a mettere al sicuro l'ultima G-Weapon."

"Cosa? Sconfiggere un GINN?" chiese Natarle, trovando difficile credere che un civile fosse riuscito a sconfiggere un GINN senza alcun addestramento. "Quel ragazzino ce l'ha fatta davvero?"

"Sì, capisco..." Mwu sorrise e salutò gli adolescenti ancora confusi e spaventati, anche se alcuni di loro, in particolare Tolle, sembravano gestire lo stress molto meglio di altri. "Mi scuso per essere piombato qui, ragazzi..." disse. "Sono il tenente Mwu La Flaga e mi unirò all'equipaggio della Archangel, almeno temporaneamente. Sei tu quello che pilotava lo Strike, laggiù alla colonia?"

Kira e i suoi amici fissarono il tenente biondo per un secondo, prima che Kira si schiarisse la voce e rispondesse. "Sì... ero io." disse lentamente, anche se non ci volle molto prima che Mu decidesse di fare la domanda successiva.

"Allora dimmi, sei un Coordinator, per caso?"

Tutti i presenti  erano stupiti, anche se Murrue aveva in effetti dei sospetti, dato che Kira era riuscito a pilotare lo Strike Gundam senza troppi problemi, nonostante fosse un civile. "Sì..." Kira annuì lentamente, con il risultato che alcuni soldati puntarono i loro fucili contro il ragazzino, e Tolle si mise davanti a lui per impedire loro di aprire il fuoco.

"Cosa state facendo?" esclamò. "Kira è un Coordinator, ma non è un nemico. Non avete visto con i vostri occhi quello che è appena successo?"

"Tolle ha ragione!" aggiunse Miriallia, mettendosi al fianco del suo ragazzo. "È stato Kira a combattere per difenderci dai Mobile Suit della ZAFT!"

Fortunatamente, Murrue intervenne prima che la situazione potesse degenerare. "Abbassate le armi, tutti quanti." ordinò alle truppe, con grande sollievo degli amici di Kira. "Questo ragazzo non è nostro nemico."

I soldati rimasero stupito ma si abbassarono, e Natarle si avvicinò alla tenente dai capelli castani. "Tenente, chiedo una spiegazione." disse a Murrue.

"Se ci pensa, non è una sorpresa, guardiamarina Badgiruel. Dopo tutto, la colonia di Heliopolis era sotto il governo di Orb, che è una nazione neutrale. Ha senso che dei Coordinator abbiano deciso di rifugiarsi lì per evitare di essere coinvolti nella guerra" rispose Murrue. "Mi sbaglio, Kira?"

"No, ha ragione..." rispose nervosamente Kira. "Anche perché sono un Coordinator di prima generazione".

"Il che significa, ovviamente, che i tuoi genitori sono Natural..." esordì Mwu, sentendosi un po' in imbarazzo per aver provocato questo trambusto per una domanda che gli sembrava di poco conto. "Beh, mi scuso, non avevo intenzione di creare un tale scompiglio. Ero solo curioso, tutto qui."

Il fatto di sapere che Kira era un Coordinator di prima generazione contribuì ad allentare un po' la tensione. "Mentre venivamo qui, ho visto i ragazzi che avrebbero dovuto pilotare questo Gundam fare una serie di simulazioni. Hanno dovuto davvero faticare per farlo muovere." proseguì Mwu, chiedendosi cosa intendessero fare i membri dell'equipaggio sopravvissuti. "Oh, e non preoccuparti, ragazzo, non mi interessa come sono i tuoi geni. Dovevo solo dire che sei stato davvero impressionante. Non tutti possono vantarsi di aver dato filo da torcere a Miguel Aiman, il Magico Proiettile del Crepuscolo".

"Grazie, signore..." Kira disse con esitazione. Non era certo una cosa di cui sarebbe stato orgoglioso... "Io... ho solo fatto quello che dovevo. Se non avessi preso il comando di quel Mobile Suit, saremmo morti di sicuro. Ma... cosa ci succederà adesso?"

Mwu sospirò. Era proprio quella la domanda che temeva. "Questo è un po' un problema, ragazzo... voi non avreste dovuto vedere le G-Weapon,  e in questo momento sei l'unico in grado di pilotare lo Strike. Almeno prima di arrivare al Quartier Generale dell'Unione Terrestre e trovare un modo per creare un sistema operativo compatibile con noi Natural..." rispose.

"Aspettate un attimo!" Tolle intervenne. "State dicendo a Kira di continuare a pilotare quella cosa finché non raggiungiamo il quartier generale dell'Alleanza? Non potete chiedergli questo!"

"Ha ragione!" Anche Sai volle dire la sua. "Siamo usciti a malapena vivi da quel pasticcio..."

"Perché non lo pilota lei, tenente La Flaga?" chiese Natarle, immaginando che Mwu sarebbe stato più adatto a usare il Mobile Suit in un'imminente battaglia.

"Vorrei poterlo fare, ma non c'è modo per un Natural come me di manovrare quell'affare!" replicò Mwu con una smorfia. "Ha dato un'occhiata a come quel ragazzo ha modificato al volo il sistema operativo? Un umano normale non riuscirebbe più a comprenderlo."

"In ogni caso, mi sembra inopportuno assegnare ad un civile un prezioso segreto militare, soprattutto se tale civile è non solo un Coordinator, ma anche un ragazzo."

"Beh, certo non possiamo arrenderci e offrirci come bersaglio, dico bene?" chiese Mwu alla guardiamarina e alla tenente Murrue. "La realtà dei fatti è che lo Strike e i Dragonar sono, per ora, la nostra migliore speranza contro le forze di Giganos e della ZAFT. E credetemi, faranno di tutto per impedirci di raggiungere la Terra. Sanno benissimo di essere in vantaggio grazie alla superiorità tecnologica, mentre l'Unione Terrestre si affida soprattutto alla forza dei numeri. Se il know-how delle G-Weapon e delle Unità D arrivasse sulla Terra, potrebbe benissimo ribaltare le sorti della guerra a loro sfavore."

Nonostante la sua estrema riluttanza a combattere, Kira si rendeva conto che il biondo tenente aveva ragione. Persino il Moebius Zero non era all'altezza dei Gundam rubati, e senza l'aiuto dello Strike e dei Dragonar, le cose si sarebbero messe male molto presto. Tuttavia, esitava ancora a fare quel passo, soprattutto perché sapeva che avrebbe significato dover affrontare Athrun. "Io..." mormorò. "Non sono ancora sicuro... Devo... pensarci su..."

"Beh, non che io possa criticarti per questo". Rispose Mu. "Tuttavia, vorrei che tenessi a mente quello che ti ho appena detto... e a proposito, qual è la situazione sull'Idaho? L'ultima volta che controllato, avevano abbordato i Dragonar... ma che ne è di quei ragazzi che li pilotavano?"

"Stiamo ricevendo una chiamata dall'Idaho proprio ora." Rispose Neumann. Sullo schermo della comunicazione, dopo qualche secondo di segnale di statico, apparve il volto del tenente dell'Alleanza Terrestre Diana Lance, una donna sui trent'anni dall'atteggiamento severo ma attraente e dai lunghi capelli castano scuro legati in uno chignon dietro la testa.

"Qui Idaho. Archangel, ci ricevete?" chiese, non appena fu sicura che il collegamento fosse stato stabilito.

Neumann si schiarì la voce. "Qui Archangel. Vi riceviamo forte e chiaro. Qual è la situazione a bordo?"

Diana sospirò. "Siamo un po' in difficoltà in questo momento. L'Idaho non è abbastanza grande per contenere tutti i civili che abbiamo recuperato dalle scialuppe di salvataggio... vorremmo chiedere la vostra assistenza per salvare i rifugiati." dichiarò. "Altre scialuppe di salvataggio stanno ancora galleggiando intorno alle rovine di Heliopolis mentre parliamo."

Natarle aggrottò le sopracciglia. "Questo... sarà un problema." affermò. "Al momento siamo molto carenti di personale... e comunque, non ci è permesso portare civili a bordo di un velivolo militare. I ragazzi che abbiamo con noi al momento sono una sorta di eccezione alla regola."

"Ma comunque... non possiamo ignorare che i rifugiati saranno condannati se non facciamo qualcosa per loro." Aggiunse Murrue. "Quindi, in qualità di capitano ad interim dell'Archangel, dico che dovremmo aiutarli e portarne a bordo il maggior numero possibile."

"Capitano, questa è una violazione del protocollo militare..." Natarle fece notare. "E saranno comunque in pericolo, restando con noi mentre siamo inseguiti dai Giganos e dalla ZAFT."

"Non ha tutti i torti, guardiamarina Badgiruel, ma moriranno di sicuro se non facciamo qualcosa per aiutarli." rispose la tenente dai capelli castani. "Quindi, direi che abbiamo un po' di spazio libero a bordo della Archangel per loro. Kira, sei disposto a usare lo Strike per portare a bordo alcune scialuppe?"

Kira non si mostrò riluttante questa volta. Dopo tutto, si trattava di un compito che si sperava non comportasse un combattimento. "Sì, signora, per me va bene. Ero preoccupato anch'io per i civili."

Natarle era un po' dubbiosa, ma decise di lasciar correre per il momento. "Se è così... l'Archangel rallenterà i motori e porterà a bordo quante più scialuppe possibile. La ringraziamo per la sua collaborazione, tenente Lance." disse voltandosi verso lo schermo.

"Altrettanto." rispose Diana con un piccolo sorriso. "Temo che dovrò interrompere le comunicazioni. Ci sono dei... disordini a bordo della Idaho."

"Comprensibile..." dichiarò Natarle. Ecco un altro motivo per cui era riluttante a far salire a bordo dei civili. "Ci terremo in contatto per decidere una linea d'azione. Passo e chiudo".

Quando la comunicazione fu interrotta, Kira iniziò a dirigersi verso lo Strike, sotto gli sguardi preoccupati dei suoi amici, chiedendosi se Kaine, Tapp e Light stessero bene...

 

oooooooooo

 

Diana Lance aveva ragione. Disordine era la parola perfetta per descrivere ciò che stava accadendo sull'Idaho. Diversi civili si stavano lamentando a gran voce del trattamento che veniva loro riservato e del fatto che la loro colonia era stata distrutta da un attacco che l'Alleanza Terrestre aveva almeno in parte provocato.

E Kaine Wakaba era tra i dissidenti, anche se per motivi più personali...

"Maledizione..." imprecò il pilota del D-1 mentre i più controllati Tapp e Light cercavano di trattenerlo. "Ehi, lasciatemi andare, voi due! Mia madre non è tra i rifugiati! Devo sapere dove si trova!"

"Per favore, calmati, Kaine!" cercò di tranquillizzarlo Light. "L'equipaggio è già impegnato a trovare posti per tutti i rifugiati e a curare i feriti, non puoi irrompere e chiedere se hanno visto tua madre da qualche parte. Capisco che tu sia preoccupato e tutto il resto, ma..."

"Allora perché non mi lasci andare, maledizione?". esclamò Kaine liberando il braccio. "Ho già attraversato l'inferno solo per uscire vivo, e ora scopro che la nostra colonia è stata distrutta e mia madre non si trova da nessuna parte! Ne ho abbastanza di queste stronzate, e voglio delle risposte, subito!"

"Beh, ragazzo, credo proprio che dovrai metterti in fila, perché si vede chiaramente che non sei l'unico!" disse un grosso e massiccio militare in camicia rossa, con pantaloni mimetici e stivali da combattimento neri, avvicinandosi al trio di adolescenti di Heliopolis con atteggiamento minaccioso. Distolti dai loro battibecchi, Kaine, Tapp e Light balzarono in piedi per la sorpresa e si girarono lentamente per affrontare il nuovo arrivato: alto ben più di un metro e ottanta, con una muscolatura impressionante e una barba molto corta e piuttosto incolta, con la testa calva seminascosta da un berretto blu, l'uomo li guardava con disapprovazione, le braccia incrociate davanti al petto e gli occhi neri e severi puntati su Kaine. Inutile dire che l'improvvisa apparizione di una persona così enorme e minacciosa fece sì che i tre smettessero immediatamente di litigare e si mettessero sull'attenti!

"Ack! Noi... ci scusiamo, signore! Abbiamo... ehm... avuto un piccolo malinteso, ecco tutto!" Tapp spiegò frettolosamente, mentre una grossa goccia di sudore gli scendeva sulla nuca. L'omaccione aggrottò le sopracciglia e storse il naso fissando i tre, che ridacchiarono nervosamente e fecero un passo indietro.

"Sarà meglio che impariate a lavorare bene insieme, ragazzi... perché quei gioiellini che avete portato a bordo... e con questo intendo i Dragonar, mi pare ovvio... sono inutili per noi senza voi tre a pilotarli! Grazie alla vostra piccola bravata..." si schiarì la voce e indicò le tre unità in piedi in un hangar vicino. "I computer di bordo dei Dragonar riconoscono solo voi tre come piloti designati e, finché non riusciremo a decifrare il sistema e a capire come diavolo funziona, sarete voi a doverli pilotare. È dura, ragazzi, ma è così che stanno le cose."

"Ehi, che problema hai, vecchio?" Rispose Kaine, che non era dell'umore giusto per farsi prendere in giro. "Ci stai chiedendo di pilotare di nuovo quelle cose, dopo che siamo usciti vivi per un pelo da quello scontro? Non siamo nemmeno cittadini dell'Alleanza Terrestre, quindi non vi dobbiamo un tubo, è chiaro?"

L'imponente ufficiale dell'Alleanza Terrestre non era affatto impressionato. "D'accordo, ragazzo... se vuoi fare il testardo, ecco il punto: si dà il caso che non piloteresti quei gioiellini solo per compiacere me e i miei superiori... e Dio sa che darei il mio braccio destro per poterne pilotare uno... C'è anche il piccolo inghippo che se questa nave viene distrutta, tu e tutti i rifugiati andrete a fondo con lei, e non credo che tu lo voglia, vero?"

Kaine strinse i denti... ma dovette ammettere a malincuore che ciò che l'uomo diceva era ragionevole, il che purtroppo significava che lui, Tapp e Light erano bloccati a fare da piloti dei Dragonar fino a quando non fosse stato risolto l'intero problema. Quindi, con un sospiro, riconobbe la sua sconfitta e si ritirò. "Ugh... ok, come vuoi tu, vecchio... per il momento piloteremo quelle cose, ma questo non significa che tu possa comandarci a bacchetta, è chiaro?"

L'omone sorrise soddisfatto. "In realtà, mio caro ragazzo, è così... Come piloti temporanei di Dragonar, ora siete soggetti al codice militare dell'Unione Terrestre, e si dà il caso che io sia il vostro superiore. Oh, e prima che ti venga in mente di chiamarmi ancora "vecchio", vorrei informarti che il mio nome è Ben Rooney... Sergente Ben Rooney, per l'esattezza... e quando vi dico di saltare, mi aspetto che voi tre SALTIATE!" Alzò la voce alle ultime parole, facendo scattare tutti e tre sull'attenti con un urlo di sorpresa!

"Accidenti, che fortuna. Imbattersi in un sergente istruttore proprio durante il nostro primo minuto da piloti arruolati..." si lamentò Tapp.

"Hm. Così va già un po' meglio." grugnì Ben, incrociando ancora una volta le braccia davanti a sé. "Ora, credo che faresti meglio ad aiutare il resto dell'equipaggio nella manutenzione della nave. Siamo già abbastanza a corto di personale, e ogni piccolo aiuto è utile. Siate però pronti a partire non appena quei dannati Giganos si faranno vivi di nuovo."

"Sì, signore!" Esclamò Light, parlando a nome di tutti e tre. L'enorme sergente annuì e si allontanò per assistere un altro gruppo di operai, mentre i tre ragazzi si allontanarono dagli hangar e si diressero in un corridoio vicino, cercando di raggiungere una stanza dove il loro aiuto poteva essere richiesto.

"Cavolo, che giornata orribile..." mormorò Kaine. "Prima siamo stati attaccati da quegli psicopatici dei Giganos... e poi siamo stati arruolati a forza nell'esercito dell'Unione Terrestre per combattere una guerra di cui non me ne può fregare di meno! Non ho ancora la più pallida idea di dove sia mia madre... e Kira e gli altri sono sull'altra nave, con quegli altri militari pazzi che li obbligano a togliere loro le castagne dal fuoco. Le cose stanno migliorando, direi!"

"Per me non ha ancora senso..." sospirò Tapp. "Quindi, Light, stai praticamente dicendo che le G-Weapon sono state costruite con il consenso del governo di Orb? E cosa intendevi quando hai detto che le cose sono un po' più complicate di quanto sembrino?"

"Oh, giusto. A questo proposito..." Light riprese il ragionamento che aveva già iniziato poco prima dell'inizio dell'attacco. "Beh, come ho detto, ci sono altri fattori in gioco. Avevi ragione, Tapp, quando hai detto che è impossibile che Lord Uzumi Nara Athha abbia fatto costruire queste armi per l'Alleanza Terrestre. È risaputo che disprezza i vertici dell'Alleanza Terrestre e la politica di neutralità del Principato di Orb è ferrea."

Kaine si accigliò. Light aveva ragione, le cose si stavano facendo molto più contorte di quanto pensasse. "Aspetta un attimo, Light... stai cercando di dire che qualcuno ha fatto costruire i Gundam alle spalle di Lord Uzumi?"

"Perché no? È un'ipotesi del tutto fattibile, considerando la quantità di risorse che le Cinque Nobili Case di Orb hanno a disposizione..." rispose il biondo. "E se ti stai chiedendo se ti stai chiedendo chi potrebbe essere, ho già un paio di nomi che mi vengono in mente. I Sahaku o i Seiran potrebbero essere le menti dietro tutto questo... e forse entrambi."

Kaine e Tapp fecero uns smorfia. A nessuno dei due piaceva la famiglia Seiran, soprattutto l'erede designato Yuna Roma Seiran... e i Sahaku non erano molto meglio di loro. Quest'ultima sembrava una risposta particolarmente ovvia alle loro domande, ora che ci pensavano bene... non era un segreto che il capo della famiglia Sahaku, Rondo Ghina, avesse sempre perseguito una politica di più stretta collaborazione con l'Alleanza Terrestre, e la sua sorella gemella Rondo Mina, sebbene più moderata, non era poi così diversa.

"Questo è un problema..." Rispose Tapp. "In altre parole, siamo bloccati in questa situazione perché qualcuno nelle Nobili Case di Orb sta cercando di accaparrarsi più potere..."

"In poche parole, credo che le cose stiano così..." confermò Light. "In ogni caso, pur ammirandolo come politico e come essere umano, devo dire che Uzumi è stato ingenuo a pensare che Orb avrebbe potuto rimanere fuori dalla guerra. Questo incidente non ha fatto altro che accelerare l'inevitabile, in realtà."

Kaine si strofinò il mento mentre il trio entrava in un grande hangar che era stato trasformato in una sala medica improvvisata, con diverse barelle sparse qua e là, mentre venivano portati altri feriti e altri si affrettavano a curarli. "Capisco cosa intendi..." disse, soddisfatto di aver capito almeno una parte del quadro. "Orb è uno dei pochi posti in cui i Coordinatori come Kira non sono discriminati, e potrebbe diventare un pezzo importante nella guerra. O l'Alleanza Terrestre cercherà di costringere Uzumi a rinunciare alla sua neutralità, o lo farà la ZAFT."

"È più o meno quello che stavo dicendo." Disse Light. "Non appena avremo un po' di tempo libero, dovremo parlarne con Kira e gli altri... ma ora, credo che abbiamo del lavoro più urgente da fare. lavoro più urgente da fare. Ci sono parecchi feriti qui intorno..."

Kaine trasalì vedendo i molti civili e soldati feriti che giacevano qua e là sul pavimento dell'ex hangar. Per quanto protestasse per la sua situazione, era costretto ad affrontare il fatto che era stato fortunato ad essere ancora vivo e in buona salute. "Beh... se la metti così, Light... mettiamo da parte tutti i discorsi politici e cerchiamo di fare qualcosa per queste persone." disse, rivolgendosi a un paio di giovani ragazze che stavano camminando avanti e indietro per raccogliere più materiale medico possibile. "Dite, signorina... potremmo darvi una mano ad aiutare queste persone?"

La più alta delle due ragazze, una bella bionda dell'età di Kaine, con i capelli lunghi legati in una coda di cavallo e gli occhi azzurri brillanti, che le davano un'aria un po' gelida, si rivolse all'adolescente di Heliopolis. "Beh, era ora che ci mandassero qualcuno ad aiutarci... qui stiamo perdendo il controllo della situazione!" disse, permettendo a Kaine di guardarla meglio. Era vestita in modo elegante, con un cardigan azzurro su una camicia bianca, una gonna blu lunga fino al ginocchio e scarpe bianche su calze bianche alte fino al ginocchio. I suoi capelli erano legati con un nastro rosa, e al collo pendeva una collanina d'oro con un piccolo smeraldo incastonato al centro, probabilmente un ricordo di una persona a lei cara.

"Puoi iniziare raccogliendo alcune provviste e mettendole al centro della sala medica, proprio lì. Naturalmente, assicurati che siano nell'ordine giusto." rispose, porgendogli le provviste senza nemmeno aspettare che lui parlasse. "Inoltre... Stiamo ricevendo un sovraccarico di feriti e abbiamo bisogno di molti più disinfettanti, bende e materiale medico per far fronte a tutti loro... quindi se fossi così gentile da cercare di raccogliere quante più cose possibili, te ne saremmo grati."

"Beh... Non ho mai fatto un lavoro del genere prima d'ora, ma non credo che sarà difficile, no?" Kaine chiese scherzosamente, accantonando per il momento le sue precedenti preoccupazioni. "E poi... è un piacere aiutare una bella ragazza come te! A proposito, il mio nome è Kaine Wakaba... posso sapere il tuo?"

La ragazza bionda sospirò. Per quanto la riguardava, sembrava un altro ragazzo che ci provava con lei... ma non vedeva nemmeno il motivo di essere scortese con lui. Almeno, questo ragazzo sembrava davvero interessato ad aiutare i feriti. "Io sono Linda... e la mia amica è Rose." disse indicando la ragazza che la stava aiutando, una brunetta minuta dai tratti un po' infantili, con i capelli corti e occhi castani brillanti, che indossava una maglietta gialla a maniche corte con pantaloncini blu e scarpe nere con calzini rosa alti fino alla caviglia. La ragazza di nome Rose si fermò un attimo per sorridere e salutare i ragazzi, facendo loro l'occhiolino.

"Piacere di conoscervi, ragazzi!" Rose si presentò. "E... sì, mi chiamo Rose, Rose Patterson. Mi fa piacere che vi siate fermati ad aiutarci!"

Questa volta fu Tapp a farsi avanti. "Nessun problema, Rose, è stato un piacere per noi! A proposito, il mio nome è Tapp... Tapp Oceano!" si presentò il ragazzo di colore con un sorriso arguto. "E d'ora in poi, almeno finché non raggiungeremo la Terra, io e i miei amici Kaine Wakaba e Light Newman saremo i piloti delle nuove armi dell'Alleanza Terrestre, i Dragonar!"

"Ma per il momento... saremo più che felici di aiutarvi nella gestione della nave! Giusto, Light?" Aggiunse Kaine, facendo il segno dell'okay al suo amico biondo.

Rose sembrò essere felice della notizia. "Wow, davvero? È fantastico, lavoreremo al fianco di veri piloti!" esclamò trasognata. "Non è fantastico, Linda?"

"Ehm... se la pensi così, Rose..." rispose Linda, chiaramente a disagio.

Light, invece, ridacchiava tra sé e sé per come l'impegno dei suoi amici sembrava essere raddoppiato non appena avevano visto che avrebbero lavorato con due belle ragazze della loro stessa età...

"Beh, che dire..." pensò tra sé e sé. "Sembra che le nostre belle Linda e Rose abbiano avuto un effetto corroborante sui nostri audaci eroi! Oh beh... non che sia un male, si intende!"

Con ciò, Light seguì i suoi amici e le due ragazze mentre riprendevano il loro lavoro...

 

oooooooooo

 

Rau era nel suo ufficio, non proprio entusiasta dell'esito della missione, e stava passando in rassegna tutto il materiale inerente la questione di Heliopolis, quando venne raggiunto da Athrun, che apparve dietro la porta scorrevole della stanza, la mano alzata in un saluto militare.

"Comandante Le Creuset? Perdoni il disturbo... Athrun Zala a rapporto, signore. Mi aveva convocato per discutere con me circa l'andamento della missione di Heliopolis... giusto?" chiese il ragazzo dai capelli blu, cercando di nascondere il suo nervosismo.

"Ah, benvenuto, Athrun. Accomodati pure. Speravo di poterti ricevere prima, ma sono stato piuttosto occupato." rispose Rau, rivolgendo la sua attenzione al leader del suo squadrone di piloti. "L'incidente di Heliopolis ha provocato un certo scalpore."

Athrun rimase in silenzio. Era certo che ci fosse sotto molto di più di quanto sembrasse. "Piuttosto, sono curioso di sentire la tua spiegazione ora che abbiamo il tempo di discutere, Athrun." riprese Rau. "Mi sembra di capire che tu e Shiho eravate vicini a quella macchina, lo Strike Gundam, quando è stata attivata."

"Sì, signore..." iniziò Athrun. Si schiarì la voce, scelse rapidamente le parole e cercò di chiarire la situazione. "Quando io e Shiho abbiamo affrontato quell'ufficiale dell'Alleanza Terrestre per cercare di catturare lo Strike, c'era un'altra persona nelle vicinanze... un civile... e un mio amico, di quando andavo a scuola a Copernicus. Si chiama Kira Yamato ed è un Coordinator di prima generazione."

"È così?"

Athrun annuì. "Non so perchè fosse lì... ma sono sicuro che fosse proprio Kira. Eravamo grandi amici quando andavamo a Copernicus, ma quando è scoppiata la guerra abbiamo praticamente perso ogni contatto." rispose. "E adesso... è lui a pilotare lo Strike Gundam."

Rau riflettè sulle parole di Athrun. "Capisco. Beh, se le cose stanno così, credo che tu possa essere esonerato dalla nostra prossima sortita contro la nave con le gambe. Non posso chiederti di combattere contro il tuo migliore amico, dopotutto."

"In realtà, comandante Le Creuset..." rispose Athrun  educatamente. "Io... vorrei chiederle il permesso di uscire ugualmente nel nostro prossimo incontro con la nave con le gambe. So com'è Kira, e sono sicuro che è stato solamente manipolato dai Natural. Se riuscissi a convincerlo ad abbandonarli e ad aiutare noi della ZAFT, credo che sarebbe un risultato preferibile per noi."

Le Creuset non ebbe nulla da obiettare a questa logica. "Bene, Athrun, se la metti su questo piano, non vedo perché impedirti di provarci. Inoltre, catturare l'ultima G-Weapon sarebbe certamente meglio che distruggerla. Molto bene, allora. Permesso accordato. Tuttavia, se non riuscissi a convincerlo, saresti in grado di abbatterlo?"

Athrun sentì il suo cuore mancare un battito, ma si rinsaldò subito. "Io... lo farò." rispose.

"Mi dispiace, Kira. Ma ho il mio dovere da compiere." pensò tra sé e sé, sperando con tutto il cuore di non dover arrivare a tanto.

 

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Sulla Archangel, in quello stesso momento, Miriallia Haw e gli altri rifugiati del gruppo di Kira guardavano in silenzio lo Strike Gundam che scivolava elegantemente negli hangar, portando con sè un'altra scialuppa. Finora il ragazzo era riuscito a salvare e a portare a bordo un bel po' di capsule di salvataggio, e questa era l'ultima che potevano permettersi di portare a bordo. Avrebbe voluto che ci fosse un modo per salvare anche tutte le altre... ma purtroppo, lo spazio e le risorse non erano illimitati. Il resto dei rifugiati avrebbe dovuto aspettare lì, in attesa che un'altra nave dell'Alleanza Terrestre li trovasse. Kira sperava almeno che la tenente Murrue avesse dato l' S.O.S.

Con estrema cura, Kira posò sul ponte l'ultima scialuppa che aveva recuperato. Il portello si aprì quasi subito, permettendo ai civili di uscire.

Tra essi, si trovava una graziosa ragazza dai lunghi capelli rossi legati a coda di cavallo e vestita di rosa, che iniziò subito a guardarsi intorno confusa. Mentre il personale dell'Archangel iniziava a guidare gli altri sopravvissuti verso il ponte principale, dove sarebbero poi stati trasferiti, la rossa e due ragazze della sua stessa età - circa 15-16 anni - rimasero vicino alla scialuppa aperta, apparentemente in attesa che lo Strike Gundam si spegnesse e la sua cabina di pilotaggio si aprisse. Non appena la rossa vide Kira scendere giù dal Mobile Suit, si precipitò immediatamente su di lui e lo avvolse in uno stretto abbraccio, con grande sorpresa del giovane Coordinator.

"Ti conosco!" esclamò mentre le sue due amiche la raggiungevano. "Sei uno degli amichi di Sai ad Heliopolis, vero?"

Kira sbatté le palpebre, riconoscendo la ragazza per cui aveva una cotta... e che, purtroppo, era già fidanzata con il suo amico Sai."F-Flay? Sei tu?" chiese, con stupore misto a sollievo.

Flay alzò lo sguardo e annuì, paura e confusione ancora evidenti nei suoi occhi castano scuro. "Sì... Io, Misha e Jessica siamo riusciti a raggiungere un rifugio quando è suonato l'allarme, ma non abbiamo idea di cosa sia successo... In che posto ci troviamo? Ed è vero che la ZAFT e Giganos ci hanno attaccato?"

Kira annuì tristemente. "Sì... purtroppo è così..." rispose guardando le tre ragazze riunite davanti a lui. "Mi sono trovato costretto a pilotare quel Mobile Suit, mentre Kaine, Tapp e Light sono fuggiti con altre macchine da guerra... e ora sono sulla Idaho, la nave che viaggia con noi."

"Ma... come è possibile?" chiese Misha. "Io... voglio dire, eravamo neutrali e tutto il resto... come mai ci hanno attaccato?"

"È... un po' lunga da spiegare..." fu la risposta di Kira. "E non credo di avere ancora tutti i dettagli... ma mi basti dire che il Gundam che stavo pilotando e i Metal Armor che Kaine, Tapp e Light hanno pilotato... sono la causa principale di tutto questo."

Flay rimase sbalordita. "Il Gundam? I Metal Armor? Ma... questa non è una nave della ZAFT?" esclamò. "Come potrebbero essere qui, se non lo fosse?"

"Non ti preoccupare, Flay... lo Strike Gundam è stato costruito su ordine dell'esercito dell'Alleanza Terrestre, e i Dragonar sono state rubate all'Impero Giganos dalle forze dell'Unione Terrestre". la rassicurò Kira. "Per ora siamo in territorio amico. Vieni, ti porto al ponte principale... Sai sarà felice di incontrarti di nuovo!"

Flay annuì, mentre lei, Misha e Jessica seguivano Kira fuori dall'hangar, sperando che i loro problemi stessero per finire, e del tutto ignari del fatto che, non molto distante dalla posizione dell'Archangel e della Idaho, il nemico stava già preparando un piano per bloccare la loro fuga...

Tuttavia, c'era un ultimo civile che stava uscendo dalla scialuppa... la ragazza dai capelli biondi che Kira aveva spinto nel rifugio alla fabbrica. Non appena vide Kira condurre Flay, Jessica e Misha fuori dall'hangar dei Mobile Suit, i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa e la rabbia nel riconoscerlo.

"Quello è l'idiota che mi ha rinchiuso in quel rifugio nel quartiere della fabbrica, perché è qui?" pensò irritata. Cominciò a seguire il gruppo di adolescenti, con l'intenzione di dirne quattro al Coordinator dai capelli castani...

 

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Poco più tardi, a bordo della Vesalius, la squadra di Le Creuset era già pronta e in attesa di incontrare gli alleati provenienti dal Quartier Generale dell'Impero Giganos. Con grande sollievo, non dovettero aspettare a lungo prima di ricevere il messaggio che il Capitano Meio Plato e la sua squadra si erano uniti alla flotta Giganos / ZAFT, e Rau Le Creuset diede un'ultima occhiata ai suoi sottoposti prima di annuire soddisfatto e dirigersi verso la porta della sala conferenze per incontrare i nuovi arrivati. Le cinque giubbe rosse della ZAFT erano tutte in piedi in perfetta fila vicino all'ingresso della sala, affiancati da Miguel Aiman e dai suoi gregari.

Un minuto dopo, la porta d'ingresso della sala si aprì, e la persona che stavano aspettando entrò nella stanza, agghindata nell'uniforme decorata di un capitano della Guardia Imperiale di Giganos.

All'età di circa 25 anni, Meio Plato, il "Falco Blu" di Giganos, era il più giovane ufficiale di Giganos ad aver mai raggiunto tale grado, grazie soprattutto alla sua impressionante capacità come pilota e tattico, e alla spietata efficienza con cui portava a termine qualsiasi missione. E incontrandolo di persona si poteva facilmente confermare questa prima impressione: alto, snello ma robusto, con i capelli corti ben pettinati di colore beige e gli occhi blu ghiaccio, Meio Plato aveva davvero l'aspetto di un soldato risoluto e leale, soprattutto ora che era alla testa di tre soldati di Giganos di grado inferiore: tre adolescenti che indossavano la tuta di pilotaggio blu standardizzata dell'esercito di Giganos e tenevano il casco sotto il braccio destro. Non appena i quattro soldati di  Giganos entrarono nella sala delle riunioni, si misero tutti sull'attenti e scambiarono un saluto formale con Rau.

"Capitano Meio Plato, della Guardia Imperiale dell'Impero Unificato di Giganos." Meio si presentò con voce chiara e sicura. "Per ordine dei miei superiori, io e la mia squadra siamo qui per assistere la vostra squadra nel recupero delle unità Dragonar rubate e dell'ultimo Gundam rimasto. Mi accompagnano i guardiamarina Dan Kruger, Werner Fritz e Karl Geiner." Diede una rapida occhiata dietro di sé, puntando lo sguardo su ciascuno dei suoi sottoposti mentre li nominava. I tre si assomigliavano molto l'uno all'altro, essendo vestiti in modo identico e avendo anche lineamenti abbastanza simili. Li distinguevano solo i loro capelli - blu scuro e tagliati corti per Dan, castano-rossicci e un po' lunghi per Werner, e biondi e ribelli per Karl. "Da questo momento in poi, saremo a vostra disposizione, comandante Rau Le Creuset."

"È davvero un onore avervi con noi per questa per questa operazione, capitano Plato." dichiarò il comandante mascherato. "La sua eccellente reputazione come leader e come soldato la precede. Siamo certi che la sua assistenza si rivelerà preziosa per recuperare i Dragonar e l'ultima G-Weapon."

"Vi ringrazio per le vostre lodi, anche se non ritengo di esserne degno." Meio rispose stoicamente mentre osservava i piloti della Squadra Le Creuset. Tutti loro, soprattutto Athrun e Shiho, gli davano l'impressione di essere persone che sapevano quello che facevano, nonostante la loro giovane età. "E vedo che i piloti della vostra squadra sembrano tutti molto motivati. Il che è un bene, avremo bisogno di questo spirito per raggiungere il nostro obiettivo."

"Siamo tutti onorati di poter contare sul suo aiuto, capitano Meio Plato." dichiarò Athrun, facendo un passo avanti per incontrare il capitano Giganos. "Sono Athrun Zala, comandante in seconda di questa squadra."

Meio annuì, rispondendo con un altro saluto. "Si, ho sentito parlare abbastanza di te e dei tuoi compagni. Siete stati tutti selezionati tra molti vostri pari per indossare la giubba rossa delle forze della ZAFT, simbolo di abilità e valore. E per quanto riguarda Miguel Aiman e i suoi gregari, anche su Giganos sappiamo dalla vostra abilità, e mi fa piacere poter contare su di voi."

Miguel, Olor e Matthew annuirono. "Vi ringraziamo per le vostre lodi, capitano Meio Plato." rispose il Magico Proiettile del Crepuscolo. "Faremo del nostro meglio per assistere in questa missione. E del resto, abbiamo ancora un conto in sospeso con il pilota dello Strike."

I tre guardiamarina in piedi dietro Meio non erano altrettanto impressionati... e Dan non resistette alla tentazione di fare un commento fuori luogo ai suoi compagni di squadra. "Mah... Non mi danno troppo affidamento, questi ragazzini. Se non sono riusciti a impedire allo Strike Gundam e ai Dragonar di fuggire da Heliopolis, allora non devono essere così forti, no?"

Yzak dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per non rispondere con un insulto, ma si sentì avvampare di collera. Come si permetteva quel galletto di mancare di rispetto alle giubbe rosse della ZAFT?

Werner ridacchiò arrogantemente. "Hehee... beh, cosa puoi aspettarti? Sono sicuro che sono stati nominati giubbe rosse solo perché i loro genitori sono nel Consiglio, dopo tutto..."

Meio, sentendo la conversazione sussurrata, batté le mani e lanciò un'occhiata severa ai suoi tre sottoposti, facendoli desistere dall'argomento e mettere sull'attenti. "Karl, Werner, Dan! Non ricordo di avervi mai dato il permesso di fare commenti sprezzanti sui nostri alleati. Non li avete mai visti in una vera battaglia, quindi vi consiglio di concentrarvi sulle vostre prestazioni."

"Ehm..." balbettò Karl. "Noi... ci scusiamo, capitano Plato! Non... non succederà più!"

"Fate in modo che non succeda." Meio li ammonì severamente, prima di voltarsi verso Rau e il resto della sua squadriglia. "Mi scuso a nome dei guardiamarina. Sono fedeli soldati di Giganos, ma a volte il loro zelo li porta fuori strada."

Rau, comunque, non sembrò preoccuparsi più di tanto. "Non c'è bisogno di scusarsi per questo, capitano Plato." rispose. "Capisco che la giovinezza e l'entusiasmo possono portare le persone ad essere impulsive, ma sono sicuro che i suoi uomini non avevano cattive intenzioni nei nostri confronti. Allora, visto che abbiamo terminato con le presentazioni, dovremmo parlare dei nostri piani per recuperare l'ultima G-Weapon e i moduli D."

"Infatti." commentò Meio, mentre la squadra di Le Creuset e la squadra di Giganos si sedevano al tavolo al centro della stanza. "Lo Strike Gundam e i Dragonar sono stati costruiti con nuove tecnologie rivoluzionarie che li rendono molto più avanzati di tutto ciò che l'Unione Terrestre ha messo in campo finora, compreso il famigerato RX-78 Gundam. Anche un pilota mediocre si trasformerebbe in una seria minaccia quando sale a bordo di queste macchine impeccabili. È solo una fortuna che le altre quattro armi G siano nelle nostre mani".

"A questo proposito." affermò Le Creuset, prima di rivolgersi a Shiho. "Ho fatto in modo che un nuovo modello di CGUE venga spedito alla Vesalius insieme al GINN personalizzato di Miguel, dato che le riparazioni di quest'ultima macchina dovrebbero essere già state completate. E tu, Shiho, sei stata scelta come pilota di questa nuova unità. Il CGUE Deep Arms ti servirà nelle prossime battaglie, spero."

L'unica ragazza della squadra di Le Creuset sorrise leggermente e annuì in segno di gratitudine. "La ringrazio per i suoi sforzi, comandante Le Creuset. Farò del mio meglio per catturare lo Strike, riscattare il mio precedente fallimento e vendicare la morte di Rusty." dichiarò.

"E vi ringrazio per il vostro aiuto nel riparare il mio GINN." aggiunse Miguel. "Confido che mi permetterà di ottenere risultati migliori contro lo Strike e i moduli D."

"Per quanto riguarda il Duel, è in fase di aggiornamento per la prossima sortita." disse Rau. "Il nuovo equipaggiamento Assault Shroud renderà il Duel più performante, aggiungendo nuovi armamenti e migliorando la resistenza ai colpi fisici. Confido che sarai in grado di usarlo bene, Yzak".

"Sì, signore!" Yzak rispose al suo ufficiale superiore, contento di avere finalmente la possibilità di far vedere quanto lui fosse meglio di Athrun.

"Molto bene." Meio continuò la conversazione. "Ora, per quanto riguarda la strategia per attaccare la cosiddetta nave con le gambe e la Idaho... abbiamo un indizio sulla loro presunta destinazione?"

"Certo che sì." Rispose Le Creuset. "Artemis sarebbe la loro destinazione migliore, ma stiamo tenendo d'occhio anche tutte le stazioni vicine. Al momento li stiamo inseguendo e contiamo di raggiungerli prima che raggiungano Artemis... ma nel caso, sarà meglio elaborare una strategia per superare lo scudo protettivo di Artemis."

Nicol alzò la mano. "Se posso intervenire, comandante Le Creuset... Ho studiato le caratteristiche della Blitz e vorrei proporre un piano che penso abbia delle buone possibilità di funzionare..."

 

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Lo spazio intorno a Heliopolis era stato trasformato in un mare di detriti, metallo contorto e tragici resti di quella che, fino a poche ore prima, era stata una tranquilla città spaziale, con innumerevoli case distrutte, pezzi di acciaio e cemento che galleggiavano svogliatamente in giro e l'occasionale ricordo che un tempo qualcosa di umano aveva vissuto lì, come un'auto distrutta o un lampione storto che in qualche modo era sopravvissuto all'impatto con il colpo del Mass Driver di Giganos. Eppure, in mezzo a tutta questa tragedia, qualcuno era al lavoro per recuperare ciò che era rimasto utilizzabile. E in quel momento, all'interno di un hangar che per pura fortuna non era stato toccato dall'esplosione, un robot funzionante stava rovistando tra i detriti per trovare qualcosa...

"Cavolo, che casino che hanno fatto..." mormorò tra sé il giovane pilota della macchina da lavoro. "Ci vorranno secoli per trovare qualcosa di utilizzabile da queste parti... ammesso che sia rimasto qualcosa, si intende."

Ai comandi del robot da lavoro c'era un giovane di circa diciotto anni con i capelli castano chiaro raccolti sulla testa in modo piuttosto strano, una fascia azzurra sulla fronte e una giacca senza maniche giallo chiaro su una camicia da lavoro blu, oltre a vecchi jeans blu e scarpe da ginnastica - Lowe Guele, giovane meccanico e membro dell'organizzazione non governativa chiamata Junk Guild, si stava già scocciando di dover rovistare in quello che sembrava essere un cimitero di massa e avrebbe anche smesso... se non fosse stato per qualcosa di seminascosto dai detriti che aveva attirato improvvisamente la sua attenzione.

"Hm? E quello cos'è?" La sua curiosità si accese, manovrò rapidamente il suo robot verso il luogo e spostò velocemente i detriti per avere una visuale chiara... aprendo la bocca per la sorpresa e lo shock quando scoprì due Mobile Suit sepolti tra le macerie, sporchi ma ancora funzionanti e per lo più intatti! Sembravano Gundam, uno con uno schema di colori rosso e bianco e l'altro molto simile, con l'unica vera differenza di un colore blu intenso sul petto, sulle braccia, sulle gambe e sui piedi, in contrasto con la tonalità rossa negli stessi punti dell'altro Gundam... Era sicuramente un tesoro per uno come lui, e il suo precedente disinteresse si trasformò in gioia ed eccitazione!

"Ehi, aspettate un attimo... è quello che penso che sia?" si disse Lowe , stringendo il pugno davanti a sé in un gesto di vittoria. "Cavolo, questi gioiellini sembrano proprio dei Gundam! Devo essere il bastardo più fortunato di questa sponda di Marte! Anche se mi chiedo cosa ci facciano qui queste bellezze... Oh, non importa! Aspettate che il Professore e gli altri se ne accorgano!"

Accecato dall'eccitazione, Lowe abbassò la capsula per entrare nell'abitacolo del Gundam rosso... dopodichè, si sedette all'interno e cercò di assicurarsi che tutto fosse funzionante. Nel giro di pochi secondi, i sistemi cominciarono ad avviarsi, con grande eccitazione di Lowe.

"Sembra... Sembra che funzioni!" disse tra sé e sé, entusiasta all'idea di riportare entrambi i Mobile Suit a bordo della sua nave, la HOME, una volta che quello che stava operando fosse attivo. "Ha anche uno scudo e un fucile a raggi!"

I suoi pensieri furono interrotti quando sentì il segnale di una comunicazione in arrivo. Su uno degli schermi della console apparve il volto di una bella donna dai lunghi capelli rossi ondulati e fluenti, che indossava un camice da laboratorio su un abito arancione-rossastro; lo sguardo preoccupato nei suoi occhi indicava che c'era un problema.

"Attenzione, Lowe. Abbiamo rilevato un Mobile Armor in rotta verso di te."

"Come?!" mormorò Lowe. "È un altro della Junk Guild?"

La donna scosse la testa con un'espressione corrucciata mentre si aggiustava un po' gli occhiali. "No, è un mercenario. Armato di tutto punto, ha una barca di armi." rispose.

"Ci mancava...  e va bene, 8! Diamoci da fare!" si disse, piazzando quella che sembrava essere una valigetta vicino alla console di comando. Immediatamente, su un fianco di quello strano oggetto apparve uno schermo a cristalli liquidi che mostrava una complessa interfaccia. Senza pensarci su, Lowe iniziò ad avviare i sistemi del Mobile Suit rosso. "Il Kimera non è costruito per combattimento, ma questo Mobile Suit sì!"

Sulla schermata della "valigetta" che Lowe aveva posto accanto alla console apparvero delle scritte luminose. "RICEVUTO, LOWE. ANALISI DEL SISTEMA IN CORSO. UNITA' IDENTIFICATA COME MBF-P02 GUNDAM ASTRAY RED FRAME."

Afferrando il fucile a raggi e lo scudo, Lowe riuscì a liberare lentamente il Mobile Suit rosso dalle cinghie e a metterlo in piedi, poi si diresse rapidamente alla ricerca di qualsiasi movimento sospetto dall'altro lato dell'hangar abbandonato. La sua velocità, maneggevolezza e manovrabilità erano di gran lunga superiori a qualsiasi cosa avesse mai pilotato prima, ed era chiaro che questo non si trattava di un comune Mobile Suit da soldato semplice.

Mentre cercava, guardò rapidamente davanti a sé e vide un Mobile Armor apparire all'improvviso dall'ombra! Con grande sorpresa, Lowe vide che si trattava di un Moebius, ma con un cannone gatling invece del cannone lineare usato dalla maggior parte degli altri Moebius o dallo stesso Moebius Zero. "Eccoti qui! Prendi questo!" urlò, sparando un singolo colpo del fucile a raggi del Red Frame.

Ma con suo grande disappunto, il Moebius solitario si sottrasse e contrattaccò con una furiosa raffica di proiettili. Fortunatamente, il Red Frame alzò lo scudo in tempo per evitare i danni. "Ha evitato il colpo del fucile a raggi! Ma chi diavolo è costui?!" Lowe si chiese con un'imprecazione.

Il Moebius stava di nuovo avanzando minaccioso... e Lowe sapeva che doveva abbatterlo in fretta, prima che la situazione si complicasse ancora di più. "Beh, sarà anche abile in battaglia, ma scommetto che non ha mai affrontato un genio come me prima d'ora!" continuò tra sé e sé, sentendo ancora vincere se avesse giocato bene le sue carte. "Farò in modo che si ricordi di questa battaglia!"

Con il Red Frame posizionato in un punto specifico dell'hangar, il Moebius continuò ad avvicinarsi... e Lowe uscì dall'abitacolo e alzò le mani per far credere al pilota del Mobile Armor che si stava arrendendo.

"8... 7... 6... 5... 4... 3... 2... 1..." Lowe iniziò a contare alla rovescia mentre il Moebius si avvicinava lentamente a lui... e una volta che era il ragazzo della Junk Guild ritenne che l'avversario fosse abbastanza vicino, diede l'ordine. "Adesso, 8!"

Lo strano computer eseguì il comando di Lowe e sparò con il fucile a raggi del Red Frame, cogliendo il mercenario di sorpresa: il colpo raggiunse il Moebius... ma grazie alla sua prontezza di riflessi, il mercenario riuscì ad espellersi dal Moebius appena in tempo, con grande sgomento di Lowe. "Incredibile!" esclamò il ragazzo, vedendo il pilota del Moebius usare i detriti e il soffitto per muoversi verso di lui mentre il Mobile Armor danneggiato atterrava pesantemente sul terreno. "Ma chi è questo tizio?"

"Era un piano decente, devo ammetterlo."

"Dannazione..." Lowe mormorò, stringendo i denti quando il mercenario lo raggiunse. Lowe cercò di colpirlo con un pugno, ma l'avversario scansò abilmente il colpo e lo agguantò con un'abile presa, bloccandogli entrambe le braccia. "Ugh... che... che cosa vuoi?"

Il mercenario in questione non si scompose. "Sono stato ingaggiato per distruggere quel Mobile Suit." rispose con un'espressione espressione severa sul volto.

 

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CONTINUA...

 

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Capitolo 8
*** La caccia comincia ***


SUPER ROBOT WARS S ZERO

Una fanfiction di Super Robot Wars scritta da: Justice Gundam

 

 

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Capitolo 8 - La caccia comincia

 

Lowe sapeva di essere in una brutta situazione. Stava lottando contro un mercenario che voleva distruggere quei robot simili a Gundam... proprio quando Lowe stava per mettere al sicuro quei Mobile Suit, unici nel loro genere e chiaramente molto preziosi. Tuttavia, non era conosciuto come uno dei migliori della Junk Guild per niente, e iniziò subito a pensare a una possibile via d'uscita...

...solo per essere spinto da parte, mentre il mercenario iniziava a fluttuare verso il Blue Frame.

"Merda..." imprecò Lowe, prima di mettersi ad inseguire quel tipo. "HEY, AMICO! Quelli li ho trovati prima io!"

Lowe si fermò di colpo quando vide il mercenario girarsi e puntargli contro una pistola. "Il mio obiettivo è distruggere il Mobile Suit. Non posso nemmeno lasciare testimoni. Nulla di personale." dichiarò, facendo trasalire Lowe.

"Dannazione, qui si mette male..." mormorò tra sé e sé, per poi cercare di mostrarsi più spavaldo. "Io sono della Junk Guild, e non posso lasciarti distruggere questi Mobile Suit! Sono la scoperta di una vita!"

Il mercenario non si lasciò minimamente intimorire da quelle parole e alzò il visore del suo casco, rivelando il suo volto al giovane che stava per terminare. Con grande sorpresa di Lowe, il suo avversario era un giovane sui venticinque anni, con i capelli castani scuri leggermente ricci e con un paio di occhiali color arancio che contribuivano a dargli un atteggiamento distaccato e professionale. La sua tuta da pilota ricordava piuttosto quella indossata dagli assi dell'Unione Terrestre, come Morgan Chevalier e Mu La Flaga, anche se era chiaro che questo tipo non era in alcun modo affiliato con l'Unione Terrestre.

"Ah, un'argomentazione molto convincente, ma cosa pensi di poterci fare?" chiese al ragazzo più giovane, la pistola ancora puntata nella sua direzione.

"Dannazione..." ringhiò Lowe, stringendo i denti e cercando di pensare a qualcosa in fretta. "Mi inventerò qualcosa. Sono un bastardo fortunato, io. Dopotutto, ho trovato una miniera d'oro con questi Mobile Suit."

"Non si sopravvive in combattimento solo con la fortuna."

In quel momento Lowe riconobbe l'uomo che aveva davanti - un uomo la cui fama lo precedeva: Gai Murakumo, un mercenario altamente qualificato e leader del gruppo Serpent Tail, un gruppo di piloti prezzolati noti per la loro grande efficienza! Il giovane meccanico della Junk Guild deglutì: le capacità di quell'uomo non erano affatto esagerate, e poteva ritenersi fortunato ad essere sopravvissuto fino a quel momento...

All'improvviso, una chiamata distrasse Murakumo dalla sua missione. "Gai, c'è un'emergenza!" disse la voce di un giovane dopo qualche istante di rumore. Anche Lowe sentì quella voce sulla sua trasmittente, e se ne stupì. Stavano trasmettendo sulla stessa sua frequenza?

"Elijah! Che succede?" chiese Murakumo, sempre calmo e controllato

"Aspetta un attimo..." mormorò Lowe. "Non stanno trasmettendo dalla HOME, vero?"

"Siamo stati traditi! I nostri clienti ci stanno attaccando!" Il giovane di nome Elijah informò Gai. "HO BISOGNO DI RINFORZI, ORA!"

Gai non disse una parola, e la sua espressione concentrata non vacillò minimamente. Lowe, invece, trovò molto ironico che i clienti di Serpent Tail li avessero traditi proprio quando stavano per completare la loro missione. Evidentemente, questi clienti pensavano che anche Murakumo e la sua squadra costituivano dei testimoni.

Una serie di esplosioni scosse violentemente quel poco che rimaneva di Heliopolis, e Murakumo sfruttò la gravità indebolita per lanciarsi verso il Blue Frame ed entrare nell'abitacolo, poi si sedette e sigillò il portello prima che Lowe potesse cercare di fermarlo.

"Questo lo prendo in prestito." affermò prima di aprire il radar e vedere che diversi Mobile Suit si stavano avvicinando a Heliopolis, armati e pronti a combattere. Ma la cosa più sorprendente è che le loro firme termiche corrispondevano a quelle dei Mobile Suit utilizzati dall'Unione Terrestre, e Murakumo aggrottò le sopracciglia quando identificò le unità nemiche in avvicinamento... "Si stanno avvicinando alla colonia. Vedo diversi tipi di Mobile Suit tra loro... Marasai, Hi-Zack, alcuni Gabthley... per lo più Mobile Suit che sono stati usati dai Titans durante le guerre di Gryps. Oh, e anche qualche Moebius, quindi se volete andarvene è meglio che lo facciate subito." disse la voce di Murakumo dagli speaker del Blue Frame.

"Hey!" Lowe fu sbalzato indietro  quando il Blue Frame si attivò proprio davanti ai suoi occhi. "NON SCHERZARE CON LA MIA MACCHINA!"

Ma era troppo tardi, il Blue Frame se n'era già andato.

"Lowe!" disse una voce maschile dal suo speaker. Il giovane meccanico attivò il suo comunicatore, e sullo schermo apparve il volto di un giovane di circa 20 anni con lunghi capelli neri. "Sembra che la nostra nave sia nei guai. È stata abbordata. Tu stai bene?"

"Sì, sì, sono ancora tutto intero!" lo rassicurò Lowe mentre la colonia ricominciava a tremare. "Liam, possiamo azionare il Red Frame?"

 

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Diversi Mobile Suit e Moebius si stavano avvicinando ai resti di Heliopolis, con le armi puntate verso qualsiasi apertura da cui un Mobile Suit potesse uscire. Tra di loro, un gruppo di Marasai, Mobile Suit di colore rosso chiaro con la testa simile a un elmo e che trasportavano fucili laser e scudi, si stava dirigendo verso una breccia piuttosto grande nello scafo esterno della colonia, nella speranza di entrare e cogliere di sorpresa gli occupanti.

Il giovane dai capelli bianchi di nome Elijah, membro di Serpent Tail, al comando di un GINN blu personalizzato con una cresta affilata sulla testa. si morse il labbro inferiore. Era in netta inferiorità numerica rispetto alle forze nemiche che lo attaccavano, e la mitragliatrice del suo GINN era insufficiente per tenerli a bada.

"Quei bastardi..." ringhiò, evitando a stento un colpo di fucile a raggi che aveva sfiorato la spalla sinistra del suo Mobile Suit e rispondendo con la mitragliatrice.

"Per essere un mercenario, come combattente fai abbastanza schifo." Commentò una voce femminile che colse di sorpresa Elijah. Sul suo schermo apparve una bella donna con lunghi capelli ricci di colore rosso scuro e grandi occhiali, la cui espressione seria contrastava un po' con il suo aspetto seducente. "Okay, ascoltami bene. Se mi fai uscire viva da questa situazione, ti pagherò una bella somma, capito?"

"Non me ne frega niente dei vostri soldi se finisco per farmi ammazzare!"

La donna chiamata Il Professore, membro di spicco della Junk Guild, si accigliò - si trattava di una questione di vita o di morte per tutti loro. "Ascoltami bene, ragazzo. Meno piagnistei e più azione. Pensavo di non doverlo dire ad uno di Serpent Tail..." affermò.

"Che razza di stronza... Loretta era un angelo in confronto a lei!" disse Elijah. Nella cabina di pilotaggio scattò l'allarme e vide un Moebius solitario che si preparava ad aprire il fuoco su di lui. "Oh... dannazione!"

Fortunatamente, un raggio laser sbucò dal nulla, colpendo in pieno il Moebius e distruggendolo. Elijah, sorpreso, si voltò verso di lui per vedere chi lo aveva salvato. "Ma che...?", si chiese vedendo lo Astray Blue Frame unirsi al suo GINN. "Gai? Sei tu?".

"Già, sembra che abbia fatto appena in tempo." commentò Murakumo.

Sentire la voce di Murakumo fece sentire Elijah un po' meglio. "Dove hai preso quel Mobile Suit? Era il nostro obiettivo? Cosa sta succedendo?" Elijah aveva molte domande che gli frullavano per la testa e sperava che il suo collega gli rispondesse.

"Mi interrogherai più tardi. Abbiamo degli affari da sbrigare." ricordò Murakumo, poi rivolse la sua attenzione alle forze nemiche. "Quei traditori la pagheranno."

Ben presto un laser sparato da un Marasai riuscì a far saltare una delle gambe del GINN blu. "Ugh... Dannazione!" imprecò Elijah.

"Ritirati." disse Murakumo, vedendo che Elijah si sarebbe solo fatto ammazzare se fosse rimasto a combattere. "Mi occuperò io di loro."

"Grazie, Gai..." Mentre Elijah si ritirava dall'area, Murakumo rivolse la sua attenzione alle forze nemiche. Evitò abilmente alcuni laser, poi risposse al fuoco e centrò in pieno un Marasai nemico, facendolo esplodere! Un altro Mobile Suit cercò di prenderlo alle spalle, ma Murakumo si voltò di scatto e decapitò il robot avversario con un fendente.

"Ugh... quello è proprio Gai Murakumo!" mormorò un pilota dell'Unione Terrestre. "Quindi ora abbiamo a che fare con non uno, ma due tirapiedi della Serpent Tail! È fantastico!"

Tuttavia, c'era un numero enorme di Mobile Suit e di Moebius, più che sufficiente per sopraffare l'Astray ora che era solo. E Murakumo lo sapeva bene...

 

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A bordo della HOME, la nave d'appoggio della Junk Guild, il Professore stava assistendo alla battaglia, incuriosita di vedere in azione uno dei Mobile Suit che stavano cercando di recuperare. "Il suo partner se la sta cavando alla grande. Se Lowe riesce ad assicurarsi quel Red Frame, allora abbiamo davvero fatto centro." disse a sè stessa con espressione concentrata. "Ma questa non sarà una scoperta qualunque."

"Professore!" esclamò la voce di Kisato, una giovane donna dai capelli rossicci leggermente incuevati ai lati della testa, vestita in maniera abbastanza rivelante. "Mobile Suit dell'Unione Terrestre in avvicinamento! Temiamo che siano ostili!"

"Cosa?" esclamò il Professore. "Presto, Kisato! Liam! Eseguite operazione di disturbo!"

"Ricevuto." disse Liam, il giovane dai lunghi capelli neri vestito di bianco. Lui e Kisato azionarono alcuni comandi, e una serie di braccia idrauliche uscì dallo scafo della HOME, afferrando alcuni detriti e scagliandoli contro un gruppo misto di Hi-Zack e Marasai. I Mobile Suit attaccanti evitarono l'attacco improvvisato e si avvicinarono minacciosi alla nave della Junk Guild...

Proprio quando il pilota del Marasai più vicino si accingeva a premere il grilletto del suo fucile laser, vide qualcosa che si avvicinava velocemente: uno scudo lanciato con violenza, che si scontrò con il suo Mobile Suit e lo fece sbandare.

"NON TOCCHERAI LA MIA NAVE, STRONZO!" esclamò Lowe. "8! Quale arma?"

"Consiglio la Beam Saber!" esclamò la AI.

Seguendo la raccomandazione dell'AI, Lowe ripose il fucile laser, estrasse entrambe le spade laser dalla schiena del Red Frame e ne usò una per tagliare le braccia di un Marasai!

"Non ti preoccupare, io sono un tecnico della Junk Guild!" disse Lowe al pilota del Marasai danneggiato. "Io non uccido."

Spaventati e sorpresi dall'attacco improvviso, i restanti soldati dell'Unione Terrestre si voltarono in direzione dell'attacco e spararono alla cieca contro la minaccia percepita... ma lo Astray Red Frame era troppo veloce, e si tolse di mezzo prima che potessero colpirlo.

"Heh... Forze dell'Unione Terrestre, eh? Che sorpresa, di solito non hanno niente da fare in questo posto!" disse Lowe. Prima che i Marasai potessero sferrare un contrattacco, si allontanò, ritirandosi nei recessi interni della colonia distrutta per costringere i nemici ad inseguirlo alla cieca. I Mobile Suit dell'Unione gli spararono alcuni colpi, che andarono tutti a vuoto, prima che sparisse dalla loro vista, e a quel punto diversi Marasai e Hi-Zack si staccarono dalla formazione principale per inseguirlo.

"Che cosa è successo? Da dove diavolo è sbucato questo tizio?" esclamò quasi indignato uno dei piloti degli Hi-Zack. "Cosa sta succedendo da queste parti? Non ci hanno mai detto nulla di altre persone interessate a quei Mobile Suit!"

"Smettila di lamentarti, tu!" lo zittì il pilota di un Marasai. "Non ti aspettavi certo che le cose andassero sempre lisce, vero? Se c'è qualcun altro che sta cercando di fregarci, lo facciamo fuori e prendiamo i Mobile Suit, semplice!"

"Va bene, va bene..." disse seccato il primo soldato dell'Unione Terrestre. "Accidenti, uno non può nemmeno dire quello che..."

Si fermò prima di dire l'intera frase quando un allarme di prossimità scattò, segnalando che una flotta e una nave non identificate si stavano avvicinando da due direzioni diverse! "Eh? Ma che... accidenti, ci stanno circondando! Ragazzi, abbiamo diverse unità non identificate che si stanno avvicinando a noi! Se restiamo qui ancora a lungo, ci verranno tagliate tutte le vie di fuga!"

"Dannazione... proprio quando pensavamo di averli in pugno!" esclamò infastidito un altro pilota. "Immagino che ora non abbiamo altra possibilità che ritirarci..."

Come a sottolineare quello che aveva detto, una raffica di raggi laser giunse dalla destra del gruppo dell'Unione Terrestre, facendo saltare in aria diverse unità Moebius prima ancora che potessero reagire... e quando gli altri si voltarono in quella direzione, furono accolti dalla vista di numerosi Mobile Suit, per lo più GINN e altri modelli della ZAFT! Alla testa degli attaccanti c'era il GINN blu personalizzato di Elijah, che nonostante fosse danneggiato, usava la sua mitragliatrice per creare scompiglio tra i nemici!

"Dannazione! È il resto della Serpent Tail... non si sono fatti trovare impreparati!" esclamò un pilota dell'Alleanza Terrestre.

"Dividetevi e prendeteli da più direzioni! Cercate di tenerli tutti nello stesso posto!". Elijah diede istruzioni ai suoi gregari. Dall'altra parte, la HOME si stava avvicinando, usando le sue braccia idrauliche per afferrare dei grosso detriti e scagliarli con forza contro i Mobile Suit nemici. Colti di sorpresa da quest'arma improvvisata, i Mobile Suit nemici e i loro piloti andarono in confusione... e quando l'Astray Red Frame e l'Astray Blue Frame approfittarono della distrazione e riemersero dallo scafo esterno, la forza d'attacco capì di essere in una pessima posizione! Lowe riuscì a disarmare un Hi-Zack, e Murakumo riuscì a schivare il fuoco di due Marasai e li colpì entrambi con colpi letalmente precisi del suo fucile laser, prima che il resto delle forze dell'Unione Terrestre rompesse i ranghi.

"Abbiamo perso il vantaggio! Restare qui sarebbe troppo rischioso!" esclamò un pilota di grado superiore mentre manovrava il suo Hi-Zack per allontanarsi, portando con sé alcuni Marasai, Hi-Zack e Moebius. "Ritirata! Dovremo segnalare il fallimento della nostra missione..."

"Tch... il grande capo non sarà contento di questo, ci puoi scommettere le chiappe!" esclamò un altro soldato.

"Ehi, ragazzi! Siete arrivati giusto in tempo; io e il mio... amico qui stavamo cominciando a essere nei guai!" esclamò Lowe indicando il Blue Frame di Murakumo, mentre il volto del Professore appariva sul suo schermo di comunicazione. "Beh, cosa ne pensate di questo puledrino che sto cavalcando in questo momento? Lasci che glielo dica, questo è il migliore Mobile Suit in cui abbia mai avuto la fortuna di imbattermi!".

La donna ridacchiò gentilmente. "Sempre il solito fanatico dei mecha, vero, Lowe? E per quanto riguarda il tuo amico nel Gundam blu e i suoi compagni laggiù..." indicò il gruppo di Serpent Tail, che stava ancora sparando alcuni colpi di avvertimento alle forze dell'Unione Terrestre in ritirata. "Esattamente, cosa ci fa qui Serpent Tail? A meno che non ci sia qualcosa di veramente di valore all'interno di quella colonia, non si assumerebbe un gruppo di professionisti così noto... e costoso!"

"Beh, è una storia un po' lunga, professore..." ridacchiò Lowe. "Diciamo solo che io e il qui presente Gai Murakumo... abbiamo avuto un inizio un po' difficile, e abbiamo dovuto metterlo da parte quando sono arrivati quegli scagnozzi dell'Unione Terrestre! Tra l'altro, la missione di Gai era quella di distruggere questi Gundam, e abbiamo finito per litigare per questo... ma con questo gioiellino tra le mani, direi che è valsa la pena di sobbarcarsi qualche rischio!"

"Hai sempre un modo tutto tuo di minimizzare le cose..." disse Kisato da un altro schermo di comunicazione.

"Beh, sai come sono fatto, io!" rispose Lowe con un cenno del capo. "Comunque, secondo me, dovremmo filarcela da qui, prima che arrivi qualcun altro! Apri gli hangar, Kisato, sto tornando!"

La ragazza dai capelli rossi di nome Kisato strizzò un occhio in segno di intesa. "Certo!", disse, mentre la HOME ritirava le sue braccia idrauliche e apriva il portello del suo hangar, permettendo a Lowe di entrare al suo interno con la macchina appena catturata.

"Non tentiamo di catturare il Red Frame, Gai?" chiese Elijah dal suo GINN danneggiato.

Murakumo si aggiustò gli occhiali. "Lasciamo perdere. Ho un debito nei suoi confronti, e comunque, visto che hanno cercato di eliminarci, non abbiamo più alcun obbligo verso chi ci ha ingaggiati." affermò.

"Hey!" esclamò Lowe dal comunicatore di Murakumo. "Grazie per l'aiuto! Tieni pure quell Mobile Suit! Consideralo il mio ringraziamento per averci tolto da una situazione difficile!"

"Ne sei sicuro, Lowe?" chiese Kisato, un po' sorpresa che il suo compagno rinunciasse così ad un Mobile Suit come quello.

"Hey, un uomo deve pur pagare i suoi debiti." rispose Lowe. "Mio nonno lo diceva sempre."

Murakumo sorrise lievemente all'offerta. "Molto gentile da parte tua." affermò. "Le nostre strade si dividono qui. Vi consiglierei però di stare molto attenti. So che voi della Junk Guild non vi fate coinvolgere in guerra o politica, ma puoi stare certo che quelli che volevano quel Mobile Suit cercheranno di riprenderselo da voi. Buona fortuna."

"Altrettanto!" rispose Lowe facendo il segno dell'okay. "Non preoccuparti, noi della Junk Guild non ci facciamo coinvolgere nelle beghe tra le varie fazioni, ma sappiamo come difenderci! E comunque, ho l'impressione che ci rivedremo in futuro!"

"Forse." rispose Murakumo. "Ma potremmo essere di nuovo da parti opposte."

Lowe alzò le spalle. "E che ci vuoi fare? A volte la vita va così." affermò. Fece un ultimo saluto ed interruppe a trasmissione, rientrando finalmente nella HOME, e lasciando Murakumo ed Elijah da soli.                    

"Qui non abbiamo più niente da fare, Elijah. Torniamo indietro... e cerchiamo di scoprire cosa ci sia dietro a questa storia." concluse Murakumo.

"Molto bene, Gai. Se devo essere sincero, anch'io sono curioso di saperne di più." affermò Elijah. Ormai, le forze dell'Unione si erano ritirate, e non era il caso di restare lì più a lungo del dovuto...

 

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Alcune ore dopo, sulla Archangel...

Quando Kira, Flay, Jessica e Misha arrivarono alla caffetteria, notarono Sai, Kuzzey, Tolle e Mir che parlavano tra loro di cosa sarebbe successo loro ora che Heliopolis era stata distrutta. Non ci volle molto prima che Sai notasse Flay e le rivolgesse un sorriso di sollievo. In risposta, Flay fluttuò felicemente verso Sai e si aggrappò a lui con tutte le sue forze.

"Aspettate!" si sentì un'altra voce femminile, dal tono arrabbiato. Gli studenti di Heliopolis si voltarono e videro la ragazza bionda che Kira aveva visto poco prima dell'attacco ad Heliopolis, che era riuscita a raggiungerli. Si diresse verso Kira e lo guardò dritto negli occhi: "Allora sei tu..."

Tutti gli studenti di Heliopolis la guardarono stupiti. Sembrava che fosse arrabbiata con Kira per qualche motivo e a Kira, Sai, Kuzzey, Tolle e Mir sembrava di averla già vista. "Perché... cosa ci fa uno come te su questa nave?" esclamò, alzando il braccio come per schiaffeggiarlo. Il Coordinator dai capelli castani si difese in tempo afferrandole il polso e guardandola come sbigottito.

Kira la riconobbe subito. "Tu... tu sei quella ragazza che abbiamo incontrato a Morgenroete... l'ospite del professor Kato, vero?" chiese incuriosito.

"Lasciami, stronzo!" gridò lei, colpendolo in pieno viso con il dorso del pugno serrato e facendolo sedere a terra prima di allontanarsi rabbiosamente.

"Ehi! Che cosa è successo?" chiese Tolle mentre andava ad aiutare Kira ad alzarsi, sentendo che a lui e agli altri era sfuggito qualcosa.

"Accidenti... Meno male che Kaine, Light e Tapp non sono qui a vedermi..." pensò Kira mentre si alzava, strofinandosi il punto in cui era stato colpito.

 

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Chiunque abbia detto che la guerra è costituita da lunghi periodi di noia punteggiati da momenti di puro terrore, probabilmente aveva ragione... ma al momento non si poteva dire lo stesso degli equipaggi dell'Archangel e dell'Idaho, poiché le navi, prive di personale e di attrezzature adeguate, stavano ancora cercando di gestire tutti i problemi che stavano avendo con i molti civili portati a bordo. I rifornimenti scarseggiavano, per non parlare dei feriti che avevano bisogno di cure e non potevano riceverle. Anche senza dover salire a bordo dei Dragonar e dello Strike Gundam per andare in battaglia, Kira, Kaine, Tapp e Light avevano il loro bel daffare...

"Beh, sembra che quei Giganos e gli scagnozzi della ZAFT abbiano rinunciato a infastidirci per ora...". disse Kaine, facendo una breve pausa per riprendere fiato dopo aver trasportato diverse casse di provviste, sapone, attrezzature mediche e altri oggetti di prima necessità. "Per quanto sia faticoso il servizio sulla nave, preferisco questo piuttosto che andare là fuori a combattere su quelle dannate macchine..."

"Per una volta, Kaine... siamo completamente d'accordo!" Rispose Tapp.

Linda, la ragazza bionda che aveva conosciuto non appena lui e i suoi amici erano entrati ufficialmente a far parte dell'equipaggio dell'Idaho, si fermò accanto al trio per incitarli un po'. "Sì, è un lavoro molto faticoso, ma non abbiamo tempo per fermarci a lamentarci", disse, un po' severamente. "Abbiamo così tante cose da fare e così poco tempo, che dobbiamo essere costantemente in movimento."

"Sì, certo..." Disse Kaine, riprendendo la cassa che stava trasportando. "Stavamo solo dicendo che... non siamo abituati a questa situazione, tutto qui."

Light sospirò. "Beh, meglio darsi una mossa allora, perché temo che, almeno fino a quando queste navi non raggiungeranno la Terra e non consegneranno ciò che devono al governo dell'Unione Terrestre, noi siamo bloccati qui... a proposito, Linda, ci sono novità sui nostri inseguitori? Pensi che saremo attaccati presto?"

La ragazza bionda scrollò le spalle. "Possiamo aspettarci di essere attaccati in qualsiasi momento... Ho ascoltato un po' di discussioni tra gli ufficiali di bordo e sembra che l'Archangel abbia inviato delle esche verso Side 3, nel tentativo di depistare Rau Le Creuset... ma non pensano che sarà qualcosa di più di una distrazione temporanea, nella migliore delle ipotesi." affermò con evidente preoccupazione. "Temo che dovrete essere pronti a uscire presto, perchè non riusciremo a distanziarli prima di arrivare ad Artemis."

"Naturalmente..." eispose Light. "Le Creuset è probabilmente l'ufficiale più decorato della ZAFT, e si è più che meritato l'Ordine della Nebulosa che ha ricevuto. Non si farà ingannare da un trucco così ovvio. E non dimentichiamo che probabilmente ha ricevuto più sostegno dai suoi alleati di Giganos... non sarà facile tenergli testa."

A Kaine, che era il più vicino a lei, sembrò che Linda si fosse irrigidita alla menzione del nome Giganos, ma tornò alla normalità così in fretta che il giovane Natural pensò che i suoi occhi gli stessero giocando un brutto scherzo.

Tapp sospirò, mentre sistemava un'altra cassa. "Beh, non c'è niente da fare, no? Se la situazione dovesse peggiorare, prenderemo i Dragonar e ci faremo strada."

"Dopotutto, abbiamo visto cosa possono fare quelle macchine... non saranno certo dei Metal Armor da quattro soldi a fermarci!" affermò Kaine con decisione, bramoso di sfogare la sua rabbia sui Giganos che lo avevano separato da sua madre.

"Vorrei essere ottimista come te..." mormorò Light, sapendo fin troppo bene quanto le loro possibilità fossero scarse.

"Linda! Ragazzi! Potreste venire qui un momento, per favore?" Rose, l'amica di Linda dai capelli castani, li chiamò dall'altro lato dell'infermeria improvvisata. "Temo che abbiamo finito garze e disinfettanti ancora una volta...".

"Arrivo, Rose!" Linda rispose, e il quartetto iniziò a farsi strada nella stanza affollata per raggiungerla...

 

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L'atmosfera, se possibile, era ancora più cupa a bordo dell'Archangel. Kira era incredulo di fronte a ciò che Murrue Ramius gli stava chiedendo.

"Non lo farò!" scattò Kira, deciso a rifiutarsi di prendere parte a quella che poteva essere una battaglia imminente, per quanto l'ufficiale dell'Unione Terrestre cercasse di convincerlo. "Per favore, non ci coinvolga in questa guerra più di quanto sia già avvenuto."

La tenente dai capelli castani sospirò. "Ascoltami, Kira..." parlò solo per essere interrotta.

"Sì, sappiamo bene che c'è una guerra in corso fuori dal nostro mondo, ma non vogliamo farne parte! Non vogliamo avere nulla a che fare con la vostra guerra! Per questo abbiamo scelto di vivere in territorio neutrale, eppure voi..." cominciò, rifiutando con tanta insistenza di pilotare lo Strike che quasi non si accorse del tenente Mwu La Flaga finché il Falco non si schiarì la voce. Il giovane Coordinatore si voltò per vedere che lui, i suoi amici di Heliopolis e Murrue non erano più soli. "Tenente La Flaga, signore..."

"Va bene anche solo Mwu, ragazzo. Non sono così esigente in fatto di formalità." rispose il tenente biondo. "Comunque, il signor Murdoch è piuttosto arrabbiato, sai? Non abbiamo abbastanza personale, quindi dovresti andare a fare manutenzione alla tua macchina".

"La mia macchina?" Si chiese Kira, sperando che si trattasse di una specie di scherzo. "Aspettate, cosa intendete dire con, la mia macchina?"

"Diciamo che è quello che è stato deciso" rispose Mwu. Voveva tentare di far capire al ragazzo la gravità della situazione, perché a bordo dell'Archangel o dell'Idaho non c'era nessuno in grado di usare lo Strike in quel momento. "Il fatto è che tu sei l'unico in grado di pilotarlo, quindi non si può fare altrimenti."

"Certo, l'ho pilotato, ma solo perché non avevo altra scelta!" sbottò Kira con un'espressione piuttosto infastidita. "Non voglio che la gente dica che questo mi rende un soldato o cose del genere!"

"Quindi, quando ricominceranno i combattimenti e ti rifiuterai di combattere, saranno queste le tue  ultime parole?" chiese Mwu. "Al momento, tu, i tuoi amici sull'Idaho e io siamo gli unici che possono proteggere queste navi..."

"Ma non credo che sia..."

"Kira, tu hai il potere di fare la differenza, non è vero?" continuò il Falco. "Allora perché non farne buon uso? Abbiamo poco tempo, anche per riflettere".

Mentre faceva per andarsene, Mwu rivolse un breve sguardo a Murrue. "Oh, e le suggerirei di andare sul ponte principale ed assumere il comando." la informò con un leggero sorriso sul volto. "Ora è lei il capitano."

"Aspettate, io?" esclamò Murrue, sbigottita da questa notizia.

"Ho l'anzianità, ma non so nulla di questa nave." continuò Mwu. "Inoltre, se l'Archangel e la Idaho vengono distrutte, abbiamo perso tutto".

"Distrutte?!"

Nessuno degli studenti di Heliopolis riusciva a credere a quello che stava sentendo, e nemmeno la bionda che stava ascoltando il tutto. Murrue fece un piccolo sospiro, immaginando che a quel punto non avesse altra scelta che assumere il ruolo di capitano. "Molto bene, tenente La Flaga, capisco..." disse, un po' incerta. "Speriamo solo di riuscire a raggiungere il territorio alleato tutti interi."

Mentre Mwu e Murrue si allontanavano verso il ponte, Sai decise di intervenire. "Signore, mi scusi!" disse, nella speranza che Mwu fosse disposto a rispondere alla sua domanda. "Dove è diretta questa nave in questo momento?"

"Alla base militare eurasiatica nota come Artemis, se saremo fortunati, ci lasceranno entrare senza fare storie..." rispose, prima di andarsene.

"Non è..." Kira era a corto di parole per lo stupore. Sentendo di non poter più gestire lo stres in quel momento, se ne andò a passo rapido prima che gli altri potessero fermarlo.

"Kira!" esclamò Tolle.

Flay, Jessica e Misha decisero che avevano bisogno di risposte riguardo al ragazzo. "Che cosa succede?" chiese la ragazza dai capelli rossi, sorpresa nel sentire che Kira era al momento l'unica persona a bordo in grado di usare il GAT-X105 Strike. "Aspettate, di cosa si trattava? Quel ragazzo, Kira Yamato... era lui che..."

"Sai che la scialuppa su cui eravate tu, Jessica, Misha e quella ragazza bionda è stata trasportata da un Mobile Suit, vero?" Le chiese Sai. "Ecco... Il mio amico Kira era quello che lo pilotava."

"Cosa? Era lui?" chiese Flay. "Ma perché? Perché uno come lui dovrebbe indossare un Mobile Suit?"

"Perché Kira è in realtà un Coordinator..." Rispose Kuzzey, senza stare tanto a pensarci.

Tolle sgranò gli occhi per l'indelicatezza del suo amico. "Kuzzey!" esclamò, mentre il suddetto si metteva una mano davanti alla bocca.

Sai si rivolse rapidamente a Flay. "Kira sarà anche un Coordinator, ma non fa parte della ZAFT!" volle precisar.

Miriallia annuì silenziosamente. "È comunque uno di noi... Un nostro amico." disse in tono pacato.

"Capisco..." Flay abbassò la testa, non sapendo cos'altro dire. Jessica e Misha rimasero in silenzio - avevano bisogno di tempo per assimilare tutto quello che avevano appena scoperto su Kira e sul fatto che fosse un Coordinator...

 

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"So come far funzionare un Mobile Suit, ma questo non significa che sia in grado di combattere..." si disse Kira, fissando confuso e spaventata lo Strike Gundam nell'hangar dell'Archangel. Mentre era perso nei suoi pensieri, riuscì a percepire l'avvicinarsi di qualcuno e si voltò in quella direzione. "Hm?"

La ragazzina dai capelli biondi che lo aveva colpito in faccia prima in mensa stava arrivando in quel momento, e raggiunse Kira mentre quest'ultimo la guardava indeciso. "Mi scuso per prima, ok? Ho fatto male a colpirti..." disse. "Ho agito d'impulso. Ti chiedo scusa."

Dopo un attimo di sorpresa, Kira si ritrovò a ridacchiare. "Beh, ci penserò..." rispose lui con tono scherzoso, cominciando a sentirsi un po' meglio.

"Ho pensato a te da quando sono finita in quel rifugio, ero preoccupata... mi chiedevo cosa potesse esserti successo" disse lei, sollevata che lui fosse sopravvissuto. "E poi ho saputo dal tenente La Flaga e dal tenente Ramius... cioè dal capitano Ramius... che tu sei l'unico in grado di pilotare quel Mobile Suit."

La ragazza bionda guardò lo Strike Gundam con espressione dura. "Pensare che l'unico motivo per cui sei il pilota è perché sei un Coordinator... Non che io abbia qualcosa contro i Coordinator, sia chiaro!" continuò, vedendo Kira abbassare un po' la testa quando gli venne ricordato quel concetto. "Cos'è successo esattamente che ti ha fatto finire a pilotarlo?"

"Sono successe molte cose... ed Heliopolis è stata distrutta da un colpo sparato dal Mass Driver di Giganos..." rispose con aria rammaricata. "A proposito, non so ancora il tuo nome."

"Puoi chiamarmi Cagalli." rispose la ragazza bionda. "E tu come ti chiami?"

Kira sbatté per un attimo le palpebre, sapendo di aver già sentito quel nome... ma pensò che fosse solo una coincidenza. "Mi chiamo Kira. Kira Yamato." disse. "Senti... So che abbiamo abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma possiamo lasciare che il passato sia passato?".

"Per me va bene." Rispose Cagalli tendendo la mano a Kira. Il giovane Coordinator annuì e le strinse la mano, sentendosi un po' meglio...

 

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L'atmosfera era altrettanto tesa negli alloggi che erano stati assegnati a Flay Allster e alle sue amiche Misha e Jessica... e le tre ragazze erano al momento riunite nell'alloggio di Flay, cercando di scacciare l'ansia reciproca. Non riuscivano ancora a capacitarsi di quello che era successo... solo un giorno prima erano normali adolescenti che facevano la loro vita quotidiana... e subito dopo si ritrovano infilate a forza su una scialuppa di salvataggio, insieme a molti altri cittadini di Heliopolis, e catapultate a capofitto in una guerra con cui non volevano avere nulla a che fare. E come se non bastasse, erano perseguitate da quei "mostri spaziali" e rischiavano la vita in ogni momento.

Come era potuto accadere a loro, e in quel modo, poi...

Tuttavia, Jessica capì subito che deprimersi per quello che stava accadendo non sarebbe servito a nulla, e che la cosa migliore da fare sarebbe stata cercare almeno di rendersi utili. "Beh, ragazze, non so voi... ma io non me ne starò qui senza far niente! Vado sul ponte a chiedere se c'è qualcosa che posso fare!".

"Non lo so, Jessica... Non sono sicura che possiamo davvero...". Misha cercò di dire, prima che qualcuno bussasse alla porta della loro stanza. Chiedendosi chi potesse essere, Flay si alzò dal letto e andò ad aprire la porta, rimanendo un po' sbigottita quando vide apparire Kira da dietro di essa.

"Oh... Kira, sei tu?" chiese la rossa, mentre Misha e Jessica sbirciavano da dietro di lei e guardavano incuriosite il ragazzo. "Cosa... cosa c'è?"

Kira intuì che Flay stava cercando di mettere una certa distanza tra loro... e immaginò che il fatto che fosse un Coordinator fosse già noto alla ragazza. "Io e i miei amici stavamo per fare una pausa... Volevo solo vedere se tu e le tue amiche stavate bene, Flay... e se volevi unirti a noi." rispose. "Io... capisco che deve essere molto difficile per te rimanere qui, in questa situazione..."

Flay si riavviò i capelli con una mano. "Puoi ben dirlo. Da quando sono arrivata, non ho più avuto la possibilità di fare una doccia!" esclamò. "Allora, dov'è che siamo diretti, ora? Spero che sia in un posto dove potremo prenderci una pausa!"

"Dai, Flay, non c'è bisogno di essere acida..." mormorò Misha.

Tuttavia, Kira non sembrò offendersi per il tono un po' caustico della ragazza e si limitò a rispondere nel modo migliore possibile.

"Per ora ci stiamo dirigendo verso la stazione spaziale di Artemis, dove speriamo di poter fare rifornimento e ricevere aiuto... ma immagino che il tenente La Flaga ve l'abbia già detto. " rispose. "Noi... ci aspettiamo di incontrare nemici lungo la strada... ma non preoccupatevi, io e i miei amici a bordo dell'Idaho ci assicureremo che non accada nulla a voi o agli altri civili. Fidati, non ti succederà nulla."

Flay sbatté le palpebre, un po' sorpresa di vedere un Coordinator che cercava di confortarla... ma prima che riuscisse a trovare le parole giuste da dire, Kira si schiarì la gola e ribadì. "Beh, come stavo dicendo... ehm... i piacerebbe unirti a me e ai miei amici per una piccola pausa? Andremo alla caffetteria della nave e passeremo un po' di tempo insieme."

"Se la metti così... credo che non farà male uscire da questa stanza soffocante per un po'...". Flay accettò, con grande sollievo di Misha e Jessica. "Bene, allora... Misha, Jessica... andiamo, ci farà bene stare un po' con gli altri..."

 

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Qualche ora dopo, sul ponte principale dell'Archangel...

"Capitano Ramius! Rileviamo nemici sul radar!" la voce di un operatore attirò l'attenzione di Murrue, che si voltò rapidamente verso colui che aveva parlato. "Una classe Nazca e un incrociatore classe Copernico si stanno avvicinando a noi ad alta velocità... mancano pochi minuti prima di essere nel loro raggio d'azione!"

"Mobile Suit in uscita dalla classe Nazca." affermò un altro operatore, "Identificati come le G-Weapon rubate, e uno dei Metal Armor prossimi alla Copernico è stato identificato... si tratta del Falguen, il Metal Armor personale del capitano Meio Plato di Giganos!"

"Il Falguen? Come se non avessimo già abbastanza problemi..." esclamò Murrue con rammarico. "D'accordo... come stanno i nostri piloti? E l'Idaho sta inviando i Dragonar?".

"Dov'è la loro classe Laurasia?" chiese Natarle.

"Ci seguono non una ma due fonti di calore, da 300 a poppa, entrambe identificate come classe Laurasia." rispose l'operatore.

"Anche se usiamo i nostri motori per sfuggire alle Laurasia, ci imbatteremo nella Nazca e nella Copernico..." riflettè Mwu. "Datemi una mappa spaziale e i dati sulle quattro navi".

Tutti i presenti in plancia furono sorpresi di sentire la richiesta del Falco di Endymion. "Avete un piano?" chiese Natarle.

Mwu sorrise sottilmente. Se avessero giocato bene le loro carte, sarebbero riusciti a uscirne vivi da quella trappola. "Credo di sì."

"Bene! Lo Strike Gundam e il Moebius Zero sono pienamente operativi." Rispose Natarle. "La Idaho sta rallentando e si prepara a incontrare gli incrociatori nemici. incrociatori nemici. I Dragonar usciranno a breve".

"Va bene." dichiarò Murrue. "Tutti ai posti di combattimento! Allerta livello 1!"

 

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Gli amici di Kira si trovavano nella caffetteria quando arrivò l'annuncio.

"Kira Yamato sul ponte di comando! Ripeto, Kira Yamato sul ponte di comando!" disse una voce maschile che risuonò in tutta la nave.

"Kira..." sussurrò Miriallia. "Chisssà cos'ha deciso, alla fine..."

"Se Kira decide di non combattere, il nostro futuro non sarà molto roseo..." aggiunse Sai. Aveva il presentimento che Kira non volesse avere più nulla a che fare con lo Strike Gundam.

Miriallia rivolse la sua attenzione a Tolle. "Ascolta, Tolle. Siamo sempre seduti in panchina, aspettando che Kira entri in gioco e ci protegga..."

"Se abbiamo la capacità di fare la differenza, perché non farne buon uso... giusto?" Tolle anticipò la sua fidanzata. Vide i cenni degli altri e prese la sua decisione.

 

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"Capitano, ci sono dei civili che chiedono di parlarle", disse l'ufficiale di bordo Chandra, attirando l'attenzione dei tre ufficiali superiori.

"Non abbiamo tempo per questo!" rispose Natarle. "Mi occuperò delle loro lamentele più tardi... Per ora dite loro di restare nelle loro stanze."

"Ecco... in realtà non si tratta di lamentele, tenente Badgiruel." rispose Chandra. "Gli studenti di Heliopolis mi chiedono se abbiamo bisogno di aiuto per il funzionamento della nave. Vorrebbero offrirsi come volontari."

Natarle sgranò gli occhi per la sorpresa. "Come dite?"

 

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Kira, che ora indossava la sua tuta da pilota, sospirò al pensiero di pilotare lo Strike Gundam ancora una volta, ma si sedette nella cockpit e afferrò i comandi, deciso a fare quello che doveva

"Beh, da quello che vedo, direi che alla fine ti sei deciso, ragazzo." arrivò la voce di Mwu da una finestra di comunicazione.

"Ah, tenente La Flaga..." disse Kira sorpreso, per poi assumere un'espressione seria. "I miei amici sono su questa nave, e non potevo permettere che rischiassero la vita. Non è che voglio combattere, voglio solo proteggere le persone qui a bordo."

"È lo stesso per tutti." rispose Mwu, capendo dove Kira volesse arrivare. "Non troverai molte persone che vogliono combattere senza motivo, noi combattiamo perché è l'unico modo per proteggere noi stessi e i nostri cari."

"Già..." rispose Kira. "A proposito... Tenente La Flaga, abbiamo notizie sulla posizione della ZAFT? Abbiamo la possibilità di seminarli?"

"Sarò onesto con te, ragazzo... Temo che non abbiamo alcuna possibilità di superarli, ora che ci stanno già addosso." ammise. "Le nostre navi sono troppo lente perché possiamo andare da qualche parte senza che ci raggiungano. Abbiamo inviato esche su Side 3 nella speranza di distrarre le forze della ZAFT e di Giganos... ma temo che Le Creuset, il comandante nemico, non si sia fatto ingannare da un trucco così semplice. È troppo esperto."

"Capisco..." disse Kira. "Immagino che allora non si possa fare altrimenti... se verranno, uscirò nello Strike e li affronterò. E immagino che Kaine, Tapp e Light dovranno fare lo stesso..."

"Già..." Rispose Mu. "Ma, se questa può essere una consolazione per te, ragazzo, non sarai l'unico su questa nave ad andare a combattere. Il mio Moebius Zero è stato appena riparato e e ora può essere usato per combattere. Quindi, ti darò sicuramente il mio sostegno... questo almeno renderà le cose un po' più facili per noi! Dopotutto, sono conosciuto come "il Falco di Endymion" e "l'uomo che può rendere possibile l'impossibile" per un motivo! Non preoccupatevi, potete contare sul mio aiuto. E sicuramente mostrerò a Le Creuset che non gli conviene sottovalutarmi."

Kira non poté fare a meno di notare che l'umore del Falco di Endymion sembrava essersi un po' incupito non appena era stato pronunciato il nome di Le Creuset, e intuì che c'era una sorta di rancore personale tra i due uomini, ma decise di non indagare oltre, per paura di essere irrispettoso. "Grazie, tenente La Flaga, lo apprezziamo molto." affermò.

"Di niente!" rispose Mwu. "Okay, ragazzo, tra un po' dovremo partire. Resta concentrato, e cerca di non strafare, okay? In bocca al lupo!"

Kira deglutì e prese fiato per calmarsi. Le vite dei suoi amici, e anche quella di Flay, erano nelle sue mani...

 

oooooooooo

 

"Maledizione! Quei bastardi di Giganos ci hanno raggiunto prima di quanto pensassimo!" imprecò Kaine, mentre lui e i suoi amici, già in tuta da pilota, si precipitavano verso gli hangar per entrare nei Dragonar. Quando si voltarono, però, si trovarono di fronte a una sorpresa inaspettata: Linda e Rose li stavano aspettando davanti all'ingresso dell'hangar, con un'aria piuttosto ansiosa. "Oh... Linda, Rose, siete qui! Noi... pensavamo che foste con il resto dell'equipaggio..."

"In effetti, dobbiamo tornare presto ai nostri compiti... ma prima di farlo, avevamo qualcosa da darvi..." Linda dichiarò, togliendosi un ciondolo dorato dal collo e porgendolo a Kaine, che rimase a guardarlo sorpreso. "Ecco... ti prego, prendilo. Consideralo... una specie di portafortuna!"

"E anch'io ho qualcosa da dare a te, Tapp..." Rose si fece timidamente avanti e porse a Tapp quello che sembrava un gioiello rosso sferico, certamente non costoso, ma che sicuramente doveva avere un certo valore per la ragazza. "Ecco, Tapp... questo è il mio regalo per te, per ringraziarti di averci aiutato! Ti prego, torna sano e salvo!"

Dopo un attimo di silenzio sorpreso, gli adolescenti di Heliopolis si guardarono e sorrisero vittoriosi, sentendo improvvisamente di avere la forza di affrontare l'intero esercito di Giganos! "Heh... heheheheee... non vi preoccupate, ragazze! Vedrete, prenderemo a calci nel sedere quelle carogne di Giganos e torneremo in un attimo!" ringraziò Kaine.

"Ehi, Kaine, all'improvviso sembri davvero sicuro di te!" scherzò Light. "Cos'è, hai guardato dentro di te e hai trovato un nuovo motivo per combattere? Hehehee..."

"Hmph! Le tue parole invidiose non mi toccano!" rispose Kaine con un sorriso sicuro, prima di stringere forte il portafortuna di Linda e sorridere gentilmente alla bionda. "Comunque... grazie mille, ragazze! Lo abbiamo apprezzato molto!"

"Vedrete, torneremo sani e salvi prima ancora che ve ne accorgiate!". concluse Tapp. "Potete scommetterci! Non sarà qualche misero Metal Armor a fermarci, soprattutto se Kira combatte al nostro fianco!"

"Comunque... fate attenzione là fuori, ragazzi, e buona fortuna!". concluse Linda, prima di inchinarsi rispettosamente ai ragazzi. Lei e Rose si allontanarono, voltandosi per salutare Kaine e i suoi amici, e il trio di ragazzi rimase a guardarle finché non furono sparite dalla loro vista.

"Heh... che dire, abbiamo ricevuto entrambi un portafortuna dalle belle signore! Che dire, le cose sembrano finalmente migliorare!" disse Kaine, riponendo con cura il regalo di Linda in una tasca della sua tuta da pilota, mentre Tapp faceva lo stesso con il regalo di Rose.

Light, l'unico del trio che non aveva ricevuto nulla, ridacchiò di buon umore. "Buon per voi, fortunelli!" scherzò. "Io sono costretto ad affidarmi ai sensori del mio D-3 per uscire da questo pasticcio tutto intero! C'è chi ha tutte le fortune, a quanto pare!"

"Che dire, Light? La prossima volta sarai più fortunato!" Tapp rispose e i tre si scambiarono una risata bonaria, prima che la figura massiccia del sergente Ben Rooney apparisse vicino all'hangar, guardando il trio con fiducia.

"Eh... voi marmocchi sembrate proprio carichi!" disse l'enorme militare, avvicinandosi ai ragazzi e dando a Kaine un'amichevole pacca sulla schiena che riuscì comunque a mozzare il fiato in gola al giovane. "Buon per voi, ma adesso voglio vedere i fatti! Non vorrete lasciare le belle signorine da sole a piangervi, vero? Quindi, andate là e spaccate qualche culo!"

"Owww..." mormorò Kaine. "Cavolo, che male... Non preoccuparti, grand'uomo, non tireremo le cuoia prima di te!"

 

oooooooooo

 

Kira Yamato si legò al suo posto nella cabina di pilotaggio dello Strike Gundam e, dopo aver fissato il casco, fece un respiro profondo e si preparò a combattere, sperando speranza di non dover affrontare Athrun in battaglia.

Mancavano pochi secondi al lancio e controllò che lo Strike fosse stato equipaggiato con il nuovo equipaggiamento - il Launcher Striker Pack, che avrebbe garantito al Gundam una certa potenza di fuoco, grazie all'uso di un cannone laser da 320 mm chiamato "Agni". Sembrava che l'Archangel fosse riuscita a recuperare qualche altro Striker Pack, per l'esattezza lo Aile Striker Pack e lo Sword Striker Pack, ma non aveva avuto modo di vederli. "Un'arma laser?" chiese stupito, esaminando l'Agni in particolare.

"Che ne dici, ragazzo? Hai già capito come funziona?" Kojiro Murdoch, il capo meccanico dell'Archangel, si mise rapidamente in contatto con lo Strike Gundam. "Come puoi vedere, il tuo Mobile Suit può disporre di numerosi Striker Pack, che possono essere equipaggiati e       modificano gli armamenti e le capacità dello Strike a seconda delle necessità."

"S-sì... credo di sì..." Kira rispose con un cenno del capo.

"Bene... Non so cosa ne pensino gli altri, ma ammiro il tuo coraggio" spiegò Murdoch, rivolgendo a Kira un sorriso fiducioso. "Che tu sia un Coordinator o un Natural non fa differenza per me. Buona fortuna!"

"Kira! Kira, mi senti?" Chiese la voce di Miriallia dal dispositivo di comunicazione. "L'ordine di lancio sarà dato a breve, sei pronto?"

"Miriallia? Ehm... sì, sono pronto, tutto sommato..." rispose. "Ma... ma come mai ci sei tu alle comunicazioni?"

"Beh, è una cosa che abbiamo deciso io e gli altri poco fa..." rispose lei con una breve risata imbarazzata. "La guardiamarina Badgiruel era un po' riluttante, ma alla fine sia lei che il capitano Ramius ci hanno dato il permesso. Da questo momento in poi sarò l'addetta alle comunicazioni sulla Archangel. In ogni caso, il Moebius Zero è sulla catapulta, il tenente La Flaga e i Dragonar dell'Idaho vi supporteranno! Buona fortuna, Kira!"

"Grazie, Mir... Credo che ne avrò bisogno!" Kira ringraziò, mentre un altro schermo si illuminava, mostrando il volto di Mwu. "Tenente La Flaga... Sono pronto!"

"Buono a sapersi, ragazzo!" rispose il Falco di Endymion. "Bene, allora... prima di tutto, prima di andare in battaglia, vorrei che rispondessi alla mia domanda. Hai paura, in questo momento?"

Kira esitò un po' prima di rispondere. "Ad essere sincero, tenente La Flaga... sì. Ho molta paura." Fu colto leggermente alla sprovvista quando Mwu annuì, come in segno di approvazione.

"Questo è un bene. Ogni persona sana di mente avrebbe paura a scendere in battaglia." spiegò. "Ricorda che questa paura può essere usata per aiutarti a sopravvivere. Fai del tuo meglio per proteggerti, concentrati sul restare vivo e qualsiasi cosa accada, non allontanarti troppo dall'Archangel. La nave sparerà con i cannoni Lohengrin per distrarli, mentre io mi avvicinerò da dietro e farò fuori la classe Nazca. Tu e i Dragonar, insieme ai nostri Mobile Suit, intercetterete le G-Weapon, i GINN delle due classi Laurasia e i soldati Giganos. Buona fortuna e cerca di non farti abbattere, ok?"

"Certo... grazie, signore! Farò del mio meglio!" rispose Kira, sentendosi un po' più tranquillo.

"Nessun problema!" rispose Mwu con un sorriso arguto, prima che il rombo dei cannoni positronici Lohengrin dell'Archangel gli segnalasse che era giunto il momento di andare. "Bene, ci siamo... Mwu La Flaga, Moebius Zero, in uscita!"

"Kira Yamato, Strike Gundam... In uscita!"

 

ooooooooooo

 

Le forze nemiche avevano appena inviato le loro unità d'attacco da entrambi i lati... e di fronte alla formazione di Giganos c'era un maestoso Metal Armor blu cobalto con estensioni simili ad ali sulla schiena, che assomigliava più a un Mobile Suit all'avanguardia che ai Metal Worker modificati dall'aspetto primitivo che componevano il grosso dell'esercito di Giganos. I suoi riflessi dorati sembravano brillare da soli e teneva in mano un grosso fucile d'assalto. Era il Falguen, un Metal Armor avanzato e unico nel suo genere che era stato assegnato all'asso di Giganos, il capitano Meio Plato... e che, insieme alla sua spietatezza e alla sua abilità di pilota, gli aveva fatto guadagnare il soprannome di "Falco Blu di Giganos". Assieme al Falguen, volavano in formazione altri tre Metal Armor - tre Gelf, di una tonalità più chiara di azzurro ma armati in modo simile, ognuno delle quali era pilotato da un membro della Guardia Imperiale di Giganos - i giovani guardiamarina Karl, Werner e Dan. Sebbene non avessero l'aspetto formidabile del Falguen, sembravano comunque molto più pericolosi di un comune Metal Armor.

"Bene, squadra Gelf... ci stiamo avvicinando alla Idaho e alla "nave con le gambe". Ci concentreremo sui moduli D e cercheremo di catturarli e riportarli indietro nelle migliori condizioni possibili, mentre la Vesalius, la Gamow e la Galvani concentreranno i loro sforzi sullo Strike Gundam e sulla Archangel." Meio diede istruzioni al trio di guardiamarina. "Fate estrema attenzione. Anche se i piloti sono inesperti, la potenza dei Dragonar compensa ampiamente questa loro mancanza."

"Ricevuto, capitano Plato!" Rispose Werner. "Ma sono sicuro che non avremo problemi! Questi vermi Terrani non sono all'altezza della Guardia Imperiale di Giganos!"

"Eccoli che arrivano! Non vedevo l'ora di mettergli le mani addosso!" Esclamò Dan, vedendo finalmente i tre Dragonar sul suo radar. "Andiamo, ragazzi! Voglio mettere quei Terrani al loro posto!"

"Si pentiranno di averci incontrato!" concluse Karl, mentre la Archangel e la Idaho si avvicinavano. Tuttavia, le tre reclute della Guardia Imperiale furono colte alla sprovvista quando un un grande fascio di antimateria rosso fuoco eruttò dalle "gambe" dell'Archangel e squarciò i ranghi dell'alleanza Giganos/ZAFT, costringendoli a disperdersi frettolosamente per non essere fatti in mille pezzi! "Aaargh! Dannati Terrani... allora hanno qualche asso nella manica, dopo tutto!"

Poco più in là, il CGUE di Rau guidava i quattro Gundam rubati e un GINN dipinto di arancione - il GINN personalizzato di Miguel Aiman, finalmente riparato e pronto all'azione. Shiho, da parte sua, stava pilotando una nuova macchina, lo YFX-200 CGUE DEEP Arms, una variazione di un normale CGUE di colore blu, con due cannoni ad energia termica montati sulle spalle e una lunga spada rinfoderata ad un fianco. Il Duel Gundam era inoltre stato equipaggiato con una sorta di armatura - lo Assault Shroud, una corazza azzurrina con un cannone railgun montato sulla spalla destra, oltre che dei propulsori supplementari per migliorare la mobilità nello spazio e compensare parte del peso aggiunto.

Diversi Mobile Suit dell'Unione Terrestre, per lo più GM e Methuss, presero l'iniziativa ed aprirono il fuoco contro le G-Weapon, ma i loro attacchi rimbalzarono sulla Phase Shift Armor dei Gundam di nuova generazione, lasciandoli illesi.

"Dannati Natural!" esclamò Yzak. "Toglietevi di mezzo!"

Il Duel Gundam si girò verso il nugolo di avversari e sparò un singolo colpo dal suo Shiva, seguito da alcuni missili. Un'esplosione scosse i ranghi delle forze dell'Unione Terrestre una frazione di secondo dopo, distruggendo diverse unità e costringendo le altre a disperdersi in tutte le direzioni.

Un gruppo di GM cercò di avvicinarsi e di ingaggiare le giubbe rosse della ZAFT in un combattimento corpo a corpo, ma nessuno di loro riuscì a fare molti progressi. Il Buster Gundam di Dearka ne abbattè numerosi con raffiche ben mirate del suo lanciagranate, mentre il Blitz Gundam di Nicol eliminò i superstiti con i dardi Trikeros montati sull'avambraccio. Un altro gruppo cercò di avvicinarsi dal lato, ma non ebbe miglior fortuna: il GINN personalizzato di Miguel, il CGUE di Rau e il CGUE Deep Arms di Shiho li stavano già intercettando... e la ragazza, in particolare, stava dando prova della sua abilità: il suo nuovo Mobile Suit stava spargendo laser in tutte le direzioni, come un bellissimo ma letale fiore, distruggendo ogni robot dell'Unione Terrestre che capitava a tiro.

"Beh, questo glielo devo riconoscere, quella ragazza è in gamba." affermò tra sé e sé.

Athrun, nel frattempo, si stava facendo facilmente strada tra le forze dell'Unione Terrestre, fermandosi solo quando si trovò faccia a faccia con il Launcher Strike Gundam. L'asso della ZAFT deglutì, preparandosi a ciò che doveva fare, e aprì un canale di comunicazione con il Gundam bianco. Le sue ultime speranze che Kira non fosse il suo avversario si infransero quando vide il volto del suo amico apparire sullo schermo della comunicazione, con uno sguardo cupo e serio nei suoi occhi ametista.

"Athrun..." mormorò Kira.

"Kira... sei davvero tu?" chiese Athrun, come a confermare i suoi peggiori sospetti. "Ti prego, Kira, ascoltami... non siamo costretti a combattere! Vieni con me! Anche tu sei un Coordinator, dopotutto!"

Yzak, ai comandi del  Duel, vide che l'Aegis era impegnato ad affrontare lo Strike e capì che qualcosa non quadrava - Athrun non stava nemmeno cercando di combattere.

"Dearka! Nicol! Io darò una mano ad Athrun! Voi due inseguite la nave con le gambe!" esortò i suoi compagni.

Nicol obbedì senza esitazione, e lui e Yzak iniziarono ad abbattere i missili Sledgehammer lanciati dall'Archangel, ma Dearka rimase alquanto sorpreso.

"Cosa?"

"Non fare storie, Dearka, e vai a prenderti quel trofeo!" esclamò Yzak prima di correre a dare una mano allo Aegis, mentre il Buster e il Blitz si univano ad un gruppo di Metal Armor e Mobile Suit che cercavano di prendere d'assalto la Archangel e la Idaho. Gli attaccanti in piena linea vennero abbattuti da una raffica di proiettili, e i tre Dragonar intervennero per proteggere le due navi, gettando nello scompiglio gli uomini della ZAFT e di Giganos.

Ora che la Archangel aveva un attimo di respiro, fu in grado di contrattaccare, sparando due enormi raggi laser verdini dai cannoni Valient montati a prua, ma Dearka e Nicol riuscirono ad evitare facilmente l'attacco. Kira cercò di staccarsi dallo Aegis e correre in aiuto dei Dragonar, ma lo Aegis lo fermò.

"Kira, smettila! " esclamò Athrun. "Cosa ci fai con le forze dell'Unione Terrestre? Perché ti schieri con i Natural? Dimmelo, per favore!"

"Non faccio parte delle forze dell'Unione Terrestre, ma sull'Archangel e sulla Idaho ci sono tutti i miei amici!" esclamò Kira. "E tu, cosa ci fai con la ZAFT? Perché hai deciso di essere coinvolto nella guerra? Mi dicevi sempre che odiavi la guerra... e allora perché tu e i tuo compagni avete attaccato Heliopolis?"

"Perché è lì che i Natural hanno costruito questi Mobile Suit! L'hanno trasformata in un bersaglio..." rispose Athrun, incupendosi mentre pensava a come fosse iniziata la guerra. "Sì... io non volevo avere nulla a che fare con questa guerra... ma poi i Natural hanno lanciato le loro armi nucleari contro i PLANT! E mia madre è morta nel San Valentino di Sangue!"

Kira rimase congelato dall'orrore per un attimo, e quando riprese a parlare, la sua voce tremava sensibilmente. "Ma... ma Heliopolis era neutrale e anch'io lo sono... eppure..."

I due Gundam stavano ancora in guardia, pronti a combattere ma non disposti a fare la prima mossa, mentre gli altri Gundam, il GINN arancione di Miguel, il CGUE di Rau e il CGUE Deep Arms di Shiho si facevano strada tra le forze dell'Unione Terrestre...

Fu allora che un Mobile Suit decise di unirsi alla mischia...

"Non stai combattendo, Athrun!" urlò Yzak, contattando immediatamente l'Aegis mentre il Duel sparava con il suo fucile laser contro il Launcher Strike. "Cosa stai combinando?"

"Yzak..."

Kira era sorpreso quanto Athrun quando vide il Duel attaccarlo. "Lo X-102 Duel... ed è stato potenziato?" mormorò, comprendendo che il pilota del Duel non avrebbe avuto gli stessi scrupoli di Athrun...

 

oooooooooo

 

"Non lasciateli avvicinare all'Idaho, ragazzi!" Kaine esclamò a squarciagola, mentre i Dragonar iniziavano ad attaccare le truppe di Giganos e della ZAFT. "Abbatteteli tutti!"

La mitragliatrice del D-1 sparò un torrente di proiettili contro il nemico, distruggendo un paio di Drau che si erano avvicinati troppo. I fragili Metal Worker adattati non erano all'altezza della tecnologia avanzata dei Dragonar e furono rapidamente spazzati via.

"Non ho nulla da obiettare... ma dobbiamo avvicinarci alla loro nave ammiraglia se vogliamo sconfiggerli!" replicò Tapp. I cannoni a spalla del suo D-2 spararono un colpo mortalmente preciso, colpendo un GINN che si era messo in mezzo. Il Mobile Suit esplose, ma molti altri si diressero verso i Dragonar... tra cui le tre unità Gelf pilotate dalla squadra della Guardia Imperiale di Giganos! Questa volta, Kaine e i suoi amici avevano a che fare con avversari molto più temibili...

"Eccoli, ragazzi! Riesco già a sentire la loro paura!". Esclamò Karl guidando la carica contro i Dragonar. Con entusiasmo sanguinario, i tre giovani guardiamarina si gettarono su Kaine e i suoi amici, e Kaine riuscì a malapena a sollevare lo scudo del suo D-1 e a bloccare un pugno feroce! Stringendo i denti, il giovane Natural fu sbalzato all'indietro dalla forza del colpo. e sollevò una delle sue spade laser, rimettendosi in posizione di guardia.

"Attenzione, ragazzi! Questi tre non sono reclute da quattro soldi!" Light avvertì dall'abitacolo del D-3, mentre i tre Gelf si mettevano di fronte ai Dragonar, sfidandoli con audacia.

Dan ridacchiò spocchiosamente. "Hehehee... almeno voi Terrani siete abbastanza intelligenti da capire che qui per voi non c'è partita!" affermò. "Proprio così; siamo tre piloti d'élite della Guardia Imperiale di Giganos, il meglio del meglio che il nostro paese abbia mai prodotto! Ora vi faremo a pezzi e riporteremo i Dragonar a casa! Ci ricompenseranno sicuramente con una Croce di Selenio!"

"Ah, sì?" Esclamò Kaine. "Non così in fretta, amico! Prima dovrai sconfiggerci!"

Werner sorrise. "Sarà facile, sciocchi!", disse, prima di scatenare una pioggia di proiettili dalla mitragliatrice del suo Gelf, mirando al D-3. Per fortuna, Light non fu colto alla sprovvista e riuscì a schivare lateralmente, con grande frustrazione del soldato di Giganos. Poi, il D-3 rispose con una raffica di micro-missili, mancando di poco il bersaglio e colpendo alcuni dei detriti che fluttuavano intorno.

Dan caricò Tapp frontalmente, iniziando una lotta con il Dragonar di colore scuro, e lasciando a Kaine il compito di affrontare Karl e il suo Gelf personalizzato in un teso combattimento all'arma bianca. Pensando di essere già in vantaggio, Karl fece un passo avanti e tentò un fendente dall'alto, ma rimase deluso quando Kaine sollevò la sua spada laser e bloccò il suo attacco, prima di colpire il suo Gelf al petto con lo scudo del D-1.

"Non pensare di potermi battere solo perché puoi vantare un titolo, pallone gonfiato!" Kaine avvertì l'arrogante ufficiale di Giganos, prima di spingerlo via con una poderosa spinta.

Karl inciampò e imprecò sottovoce, ma il fastidio superò rapidamente lo stupore e attaccò di nuovo. La sua lama tracciò una linea frastagliata sullo scudo di Kaine, il Gelf di Dan era riuscito a sferrare un poderoso colpo al D-2 di Tapp, mentre il D-3 e l'unità di Werner sembravano giocare a un pericoloso nascondino tra i detriti. La battaglia si era fatta molto più accesa e i piloti del Dragonar si sentivano spinti al limite...

"Questo è... ugh... avevi ragione, Light, questi tipi sono davvero tosti!". Tapp esclamò, cercando di scrollarsi il Gelf che gli stava addosso. "Se solo potessimo trovare aiuto..."

"Dovremo farcela da soli, amico!" Light esclamò di rimando, riuscendo finalmente a sferrare un colpo mentre il suo D-3 si lanciava e scalciava via il Gelf di Werner. "Kira è impegnato con il Duel e l'Aegis Gundam, e il tenente La Flaga sta cercando di colpire l'ammiraglia nemica! Finché non colpirà, dovremo fare affidamento su noi stessi!"

"Hmph... non siete affatto male... per i miseri standard di voi Terrani, s'intende!". Werner grugnì. "Ma non siate presuntuosi! È solo questione di tempo prima che vi sistemiamo a dovere!"

"Vuoi scommettere? Ti ricordo che non mi hai ancora colpito!" rispose Light. L'impulsivo soldato di Giganos caricò a testa bassa, mentre il D-3 si preparava a schivare all'ultimo momento...

 

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"Cosa sta succedendo?" Chiese Shiho, mentre abbatteva un Methuss con la sua spada laser. "Athrun e Yzak ci stanno mettendo troppo tempo con lo Strike... Pensavo che avrebbero finito prima!"

"Questo significa solo che il pilota dello Strike è migliore di quanto pensassimo..." Disse Nicol, mentre lui e il Buster Gundam di Dearka si riunivano vicino al CGUE Deep Arms della ragazza, e vedevano che lo Strike stava eludendo i colpi del fucile laser del Duel. "E non siamo ancora riusciti ad attaccare la nuova nave da guerra..."

"Posso provare a sparare da qui!" Disse Dearka, preparando il suo lanciagranate. "Mi serve solo un po' più di spazio per mirare... e posso colpire la nave con le zampe! Sarà anche protetta da una Laminate Armor, ma subirà comunque grossi danni se riuscirò a colpirla!"

"Va bene, Dearka!" esclamò Rau, mentre il suo CGUE abbatteva un Nemo. "Shiho, Nicol, copritelo! Dobbiamo tenere a bada il nemico finché Dearka non avrà modo di sparare senza impedimenti!"

"Ricevuto!" Risposero Nicol e Shiho, avvicinandosi abbastanza al Buster in modo che Dearka fosse coperto mentre prendeva la mira e allo stesso tempo non fosse ostacolato. Il giovane dalla pelle scura ringraziò i suoi compagni di squadra e il loro comandante con un leggero sorriso e sollevò il suo lanciagranate, prendendosi qualche istante per mirare ai cannoni Lohengrin dell'Archangel...

E poi sparò una granata che attraversò l'intero campo di battaglia, impattando violentemente sul lato sinistro dell'Archangel e scuotendo l'intera corazzata, la cui Laminate Armor riuscì solo in parte ad assorbire il colpo!

"Great! Ce l'ho fatta!" Disse Dearka, sorridendo e stringendo un pugno davanti a sé. "Questo accenderà un bel fuoco sotto le loro chiappe!"

 

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"AAAARGH!" Murrue emise un grido allarmato mentre veniva quasi sbalzata dalla sedia, riuscendo a malapena a trovare un appiglio in tempo. "L'Archangel... è stata colpita! Rapporto sui danni!"

"Uno dei Lohengrin è fuori uso, capitano!" Rispose Neumann. "I blocchi 3 e 4 hanno subito gravi danni! Non potremo resistere ancora a lungo, se continua così!"

"Ok... ritiratevi e cercate di supportare le nostre unità con il fuoco degli Sledgehammer!". Ordinò Natarle, raddrizzando un po' la sua uniforme. "Chiedete agli alleati di ritirarsi verso l'Archangel per avere supporto!"

"Faremo quello che possiamo..." rispose Neumann, mentre l'equipaggio cercava freneticamente di valutare i danni e di rispondere agli attacchi.

 

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Nel frattempo, lo Strike stava ancora affrontando il Duel. O meglio, stava cercando di tenerlo a bada, visto che il Gundam nemico attaccava con una tale foga che Kira non aveva il tempo di organizzarsi ed attaccare. 

"Quel codardo, tutto ciò che sa fare è schivare!" urlò Yzak.

Kira aveva visto che l'Archangel aveva subito un colpo dal nemico e sapeva che doveva concludere in fretta questa lotta con il Duel. Prese la mira con l'Agni, ma ogni volta che sparava, il Duel si sottraeva con facilità. "Maledizione! Maledizione!" imprecò.

"Non è così che si combatte!" sogghignò Yzak, mettendo via il fucile laser del Duel e usando la mano libera per estrarre una delle spade laser montate sulla schiena, mentre allo stesso tempo sparava più volte con lo Shiva. Fortunatamente, i riflessi da Coordinator di Kira gli permisero di evitare gli attacchi e allo dtesso tempo di continuare a sparare con l'Agni contro il Duel, mentre Athrun guardava in silenzio il suo amico affrontare uno dei suoi compagni...

 

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"L'Archangel è stata colpita?" Esclamò Kaine, voltandosi un po' per vedere cosa fosse successo. Pensando che il suo avversario fosse distratto, Karl sorrise e sollevò la spada del suo Gelf, con l'intenzione di infilzare l'abitacolo del D-1.

"Dove stai guardando, idiota di un terrano? Non dovresti distrarti quando combatti contro di me!", esclamò, abbassando la spada... ma il D-1 si avventò furiosamente su di lui, e lo interruppe a metà del suo movimento con una devastante spallata! Karl lanciò un urlo di sorpresa e di rabbia, e il suo Gelf abbandonò la presa sull'arma, prima che il D-1 cominciasse ad assalirlo a mani nude!

"Ne ho abbastanza di voi stronzi di Giganos!" esclamò Kaine esclamò, mentre costringeva il Gelf a fare un passo indietro. Furioso, sorpreso e imbarazzato per essere stato trattenuto da un avversario che riteneva inferiore, Karl cercò di chiamare i rinforzi... ma i suoi compagni erano impegnati in combattimento con gli altri due Dragonar e non se la stavano esattamente cavando bene. Tapp era finalmente riuscito a distanziare il Gelf di Dan, colpendolo al braccio e alla gamba destra con le mitragliatrici del D-2... mentre il D-3 di Light di Light stava stremando Werner con attacchi "mordi e fuggi".

"Branco di vigliacchi!" Werner esclamò quando un altro dei suoi attacchi fu sventato dall'agilità del D-3. "State fermi e combattete lealmente!"

Light non resistette alla tentazione di schernire ancora un po' il suo avversario. "Allora, qual è il problema, signor Elite? Un gruppo di "sporchi Terrani" è troppo per te?", ironizzò, ritorcendo l'insulto razzista tipico dei Giganos contro il suo avversario. "La guerra è guerra, amico mio... si fa tutto ciò che serve per sopravvivere!".

"Mi dispiace di non essere all'altezza dei tuoi standard, amico, ma ora sai come siamo noi... Terrani!" Tapp si unì all'amico. I tre Gelf furono costretti ad arretrare leggermente e, mentre i Dragonar si misero in posizione di guardia davanti a loro, i soldati di Giganos cercarono di riorganizzarsi... solo per essere interrotti da una voce ben nota che proveniva da dietro di loro!

"Basta così. Lasciateli a me". La voce sicura del capitano Meio Plato risuonò dagli altoparlanti dei Gelf, spaventando i tre guardiamarina! Mentre i piloti dei Dragonar guardavano confusi, i Gelf si separarono, offrendo ai loro avversari la vista impressionante del Falguen, il Metal Armor di Meio! All'interno dell'abitacolo, Meio fissava i Dragonar con un'espressione illeggibile, ma decisamente non soddisfatta.

"Eh? E chi è questo buffone?" Kaine chiese a nessuno in particolare.

"Ca... Capitano Meio Plato!" Karl balbettò, la sua spavalderia trasformata in mitezza. "Noi... stavamo per avere la meglio su questi Terrani! Noi... non sappiamo come abbiano potuto improvvisamente darci tanti problemi, e..."

"Ho detto basta così." ripetè Meio. "Ne parleremo più tardi. Voi riprendete la battaglia e cercate di sostenere i nostri alleati."

I tre membri della Guardia Imperiale inghiottirono rapidamente ogni obiezione. "Ehm... sì! Sì, Capitano Plato, signore!" Karl rispose per tutti, prima che i Gelf si allontanassero, tornando verso l'incrociatore di classe Copernico. Meio annuì e rivolse la sua attenzione ai Dragonar, con una spada laser già nelle mani del suo Falguen.

"Interessante. Tre dei migliori Metal Armor che l'Impero di Giganos abbia mai prodotto, in mano ad un gruppo di scolaretti. Eppure, siete riusciti a resistere fino ad ora." commentò Meio. "Degno di lode. Ma temo che la vostra fortuna finisca qui."

"Heh... allora, tu sei il capo dei Giganos, vero?" Kaine lo sfidò, estraendo anche lui la sua spada laser. "Tapp, Light! Lasciate a me questo babbeo... voi andate ad abbattere l'ammiraglia dei Giganos!"

"Va bene... stai attento, ok?" disse Tapp, mentre lui e Light iniziavano ad accelerare verso la Copernico. Meio, tuttavia, sembrava avere altri piani in mente.

"Non credo di aver mai detto che potevate andarvene." affermò, mentre iniziava a puntare contro di loro alcuni missili dalle ali del Falguen. Prima che potesse sparare, però, il D-1 placcò il Falguen, rovinando la sua occasione e trascinandolo via per un breve tratto prima che l'asso di Giganos riuscisse a scrollarselo di dosso e a sferrare un calcio al petto del D-1, facendolo barcollare.

"Ugh... e io non credo di aver mai detto che ti avrei permesso di prendertela con i miei amici, feccia di Giganos!" esclamò Kaine, mentre si avvicinava ancora una volta al Falguen per tenere Meio impegnato in corpo a corpo. Comprendendo il piano del suo avversario, Meio aggrottò leggermente le sopracciglia e richiamò la squadra dei Gelf sui suoi canali di comunicazione.

"Karl, Werner, Dan... gli ordini sono cambiati! Andate a intercettare il D-2 e il D-3, mentre io mi occupo di questo. Presto, prima che si avvicinino troppo alla Copernico!" ordinò, poi disattivò rapidamente il canale e affrontò Kaine. "Quindi preferisci le maniere forti, eh? Per me va bene. Lascia che ti mostri cosa significa affrontare un vero soldato di Giganos."

Con un urlo bellicoso, Kaine caricò verso il Falguen... ma l'asso dei Giganos non fu impressionato da un attacco così diretto e sconsiderato, e schivò il fendente con facilità quasi sprezzante, prima di contrattaccare con un pugno devastante che fece perdere l'equilibrio al Dragonar-1 e lo scaraventò a una buona distanza. Kaine imprecò a denti stretti e cercò di riprendere il controllo del suo robot, ma Meio non aveva intenzione di lasciarlo recuperare e scagliò una raffica di missili dalle ali del Falguen. Il pilota più giovane sgranò gli occhi e alzò lo scudo per proteggersi, ma non poté fare molto e la raffica colpì con la forza di un ariete, danneggiando ulteriormente il Dragonar-1 e mandando in cortocircuito alcuni sistemi del braccio sinistro.

"Aaaargh!" esclamò Kaine. "Dannato... Non ho ancora finito! Prendi questo!"

Scartando lo scudo quasi distrutto, Kaine afferrò la mitragliatrice del suo D-1 e cercò di sparare... ma, ancora una volta, la differenza di abilità tra lui e Meio era più che evidente. Il Falguen schivò l'attacco e, mentre Kaine cercava di aggiustare la mira, si avvicinò e colpì il Dragonar-1 con un calcio al petto, prima di sferrare un feroce fendente con la sua spada laser. La lama aprì uno squarcio nell'armatura del petto del Dragonar-1 e Kaine fu di nuovo sballottato nella sua cabina di pilotaggio, con gli schermi che si illuminavano di rosso in segno di allarme. Il ragazzo emise un grugnito di dolore quando la forza gravitazionale costrinse il suo corpo sul sedile... e mentre la sua vista cominciava ad annebbiarsi, riuscì a vedere il Falguen alzare la spada, pronto a porre fine alla battaglia.

"Il tuo coraggio è encomiabile." affermò Meio. "Sfortunatamente per te, è anche tutto ciò che hai. Abbandona quel Dragonar e ti risparmierò la vita."

"Ugh... baciami il culo!" Kaine grugnì per il dolore, cercando disperatamente di trovare la forza di continuare a combattere. La sua mano si strinse attorno al ciondolo di Linda e aggrottò la fronte, preparandosi a un altro attacco.

Nell'abitacolo del Falguen, anche Meio si accigliò. "Tanto coraggio e tanta stupidità. Come vuoi. Ti ho dato un'ultima possibilità, ma l'hai buttata via." La spada laser del Falguen scese, pronta a separare la testa del Dragonar-1 dal corpo...

E Kaine, con una furiosa scarica di adrenalina, agì con accecante rapidità, estraendo una delle sue spade laser e avvicinandosi al Falguen mentre la spada di quest'ultimo stava già scendendo. Colto alla sprovvista, Meio non ebbe il tempo di schivare e la spada laser di Kaine colpì il Metal Armor blu al fianco, facendo saltare un pezzo di armatura e provocando una pioggia di scintille elettriche.

Meio allargò gli occhi e grugnì, interrompendo l'attacco e indietreggiando, mentre il D-1 si riprendeva rapidamente e si metteva di nuovo in guardia. Il capitano di Giganos stentava a crederci... ricordava a malapena l'ultima volta che il suo Falguen aveva subito un danno.

"Heh... hehehee... allora non sei invincibile dopo tutto, ragazzone blu!" Kaine lo prese in giro mentre cercava di riprendere fiato.

Tuttavia, Meio si riprese subito dalla sorpresa e sorrise leggermente. "Così imparo ad essere troppo sicuro di me stesso." affermò con calma. "Il tuo Dragonar è davvero una macchina eccellente. Sapevo che i Moduli D erano superiori a quasi tutti i Metal Armor che l'Impero di Giganos abbia mai messo in campo, ma questo mi ha davvero colto di sorpresa."

"E non credere che finisca qui!" Esclamò Kaine caricando di nuovo, unendo le sue due spade laser in un'arma simile ad una lancia. "Fatti sotto!"

Meio alzò di nuovo la spada e bloccò facilmente l'attacco. "Non essere troppo presuntuoso, Terrano. Ammetto di averti sottovalutato, ma non sarò così stolto da ripetere questo errore." affermò, mentre le due lame si incontravano in un lampo di scintille elettriche...

 

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"Ehi, Yzak!" urlò Dearka, mentre lui, Nicol e Shiho si accingevano ad aiutare Athrun e Yzak a catturare lo Strike Gundam. Kira mormorò un'imprecazione, vedendosi costretto a tenere a bada cinque Mobile Suit nemici invece di due.

Come se non bastasse, la Vesalius stava puntando contro la Archangel, mentre la Gamow e la Galvani si stavano ancora avvicinando. "Athrun, Yzak, cosa state facendo? Circondiamolo!" raccomandò Dearka, sapendo che da solo il Mobile Suit dell'Unione Terrestre non avrebbe potuto reggere alla loro forza combinata.

 

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Il Moebius Zero di Mwu La Flaga si muoveva abilmente tra le unità di Giganos e della ZAFT, usando i suoi cannoni lineari per abbattere qualsiasi nemico gli si avvicinasse. Il Mobile Armor cercava di avvicinarsi alla Vesalius, nascondendosi dietro i detriti. Mwu sapeva che Le Creuset si sarebbe presto accorto di lui non appena si fosse avvicinato all'ammiraglia nemica, anche se il comandante mascherato era sceso personalmente sul campo di battaglia nel suo CGUE, ma almeno sperava che l'elemento sorpresa fosse dalla sua parte. Per fortuna, nessuna delle G-Weapon del nemico gli era addosso...

Lo stesso, purtroppo, non si poteva dire del GINN arancione appartenente all'asso della ZAFT Miguel Aiman alias "Il Magico Proiettile del Crepuscolo", che ora lo stava bersagliando con diverse raffiche del suo cannone a ioni. Mwu trattenne un'imprecazione e schivò abilmente il fascio distruttivo in arrivo, prima di lanciare le sue canne da fuoco per tenere a bada il suo inseguitore.

"Temo di non poterti fare compagnia qui, amico!" esclamò Mwu, notando con disappunto di aver perso la copertura. "Ma ho un conto in sospeso con il vostro comandante e non posso certo restare qui a lungo!" Lanciò una rapida occhiata al suo radar e alla Vesalius. Era abbastanza lontana, ma se fosse stato abbastanza veloce avrebbe potuto raggiungerla...

Miguel schivò appena una raffica di colpi, prima di tentare di sparare al Moebius Zero con la sua mitragliatrice. "Non ti lascerò passare, Falco di Endymion!" esclamò, cercando di tenere il passo dell'agile Mobile Armor.

"Oh, beh... in questo caso, peccato! Credo di essere già passato." replicò Mwu. Si era appena avvicinato abbastanza alla Vesalius per tentare un attacco.

Concentrandosi al massimo, Mwu fece volare le sue canne da fuoco verso l'ammiraglia nemica...

Nello stesso momento, una familiare sensazione scosse Rau Le Creuset per una frazione di secondo e il comandante mascherato contattò rapidamente la Vesalius. "È lui..." pensò tra sé e sé, prima di di dare un ordine frettoloso. "Le Creuset a Vesalius! Motori a tutta forza! Abbassare la prua, angolo di discesa 60, presto!"

Per un attimo i membri dell'equipaggio furono presi alla sprovvista... finché uno di loro non notò che il Moebius Zero si era avvicinato abbastanza da attaccare, più velocemente di quanto si aspettassero!

"Siamo sotto attacco!" esclamò un operatore. "Effettuare manovre evasive!"

Ma era troppo tardi: Mwu sparò con il suo cannone lineare e con tutte le sue canne da fuoco contemporaneamente, colpendo in pieno la Vesalius e facendo esplodere diverse sezioni del suo scafo, prima di girarsi e tornare a tutta velocità verso la Archangel, lasciandosi dietro l'ammiraglia seriamente danneggiata.

"Ugh... rapporto sui danni!" Esclamò il comandante Ades, rialzandosi.

I tecnici fecero rapidamente una valutazione dei danni. "Abbiamo subito gravi danni da quell'attacco, signore." disse uno di loro. "Gli hangar sono fuori uso e diversi motori stanno perdendo potenza."

"Capisco..." Ades mormorò amaramente guardando l'immagine di Le Creuset sullo schermo. "Signore?"

"Ci ritiriamo. Dia l'ordine alle nostre unità e ai nostri alleati." rispose Rau dall'abitacolo del suo CGUE. Per quanto infastidito da questo inatteso rovescio di fortuna, uno dei motivi per cui Rau era arrivato fino a quel punto era perchè sapeva quando limitare le perdite.

Tuttavia, rivolse un ultimo, cupo pensiero a Mwu La Flaga.

"Mi hai sconfitto, Mwu... per stavolta. Ma stai certo che ci rivedremo molto presto."

 

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Nel frattempo, Tapp e Light non se la stavano passando molto bene... impegnati com'erano a cercare di avvicinarsi alla Copernico senza essere abbattuti dai numerosi nemici che li circondavano, e con la Squadra dei Gelf alle calcagna! Light quasi imprecò quando una raffica di mitragliatrice passò pericolosamente vicino al suo D-3, e si voltò in direzione degli spari appena in tempo per vedere che i nemici si erano già avvicinati!

"Codardi!" ringhiò Dan. "Ve la fate sotto e non ci volete affrontare, vero?"

Karl sbuffò. "Hmph... proprio come c'era da aspettarsi da quelle forme di vita inferiori." commentò. "Inseguiamoli, ragazzi! Non devono scappare!"

"Questi tipi sono più difficili da scuotere dei venditori porta a porta!" commentò Light, mentre i proiettili della Squadra dei Gelf si avvicinavano sempre di più. Cercando freneticamente di tenere il passo, digitò alcuni comandi nel suo computer di bordo, facendo apparire una rappresentazione degli incrociatori di classe Copernico, e la inviò al computer di Tapp. "Tapp, io cercherò di tenere a bada questi tipi! Sta a te eliminare la Copernico! Ti sto inviando lo schema della nave, insieme a una notifica del suo principale punto debole! Colpisci giusto, o siamo spacciati!"

"Non preoccuparti, Light, non fallirò!". Rispose Tapp, stringendo i denti con determinazione. "Tu, cerca di non farti abbattere! Dobbiamo tornare alla Idaho insieme, e con Kira!"

"Ricevuto!" rispose Light. Si fermò per scagliare alcuni missili contro i Gelf, e riusci a tenerli lontani abbastanza a lungo da permettere a Tapp di avvicinarsi all'incrociatore di Giganos a forma di cilindro, che stava ancora facendo uscire alcuni Drau e Gebaye. Dando una rapida occhiata all'immagine che Light gli aveva inviato, il ragazzo di colore prese la mira, caricando i cannoni sulle spalle del suo D-2 e sperando che la sua mira fosse corretta.

... e poi scagliò due enormi fasci di energia!

"Forza, colpisci! Colpisci!" mormorò tra sé..

...

I raggi del D-2 colpirono la corazzata di classe Copernico proprio nel punto debole indicato da Light, provocando un'enorme esplosione vicino al motore principale... e un istante dopo, l'enorme nave esplose come una sorta di gigantesco fuoco d'artificio, e i detriti incandescenti dello scafo fecero a pezzi i Metal Armor più vicini! Tapp lanciò un urlo di vittoria, mentre le forze di Giganos e della ZAFT venivano gettate nello scompiglio... e la Squadra dei Gelf si fermò di colpo, guardando scioccata l'enorme esplosione!

"Cosa?" Esclamò Karl. "Non posso crederci... quel tizio ha fatto saltare in aria la Copernico!".

Werner sbatté il pugno sulla console. "Maledetti Terrani! È tutta fortuna! Fortuna, dico io!" ruggì, prima che sul suo schermo apparisse l'ordine di ritirata proveniente dalla Vesalius. "Dannazione... proprio quello che ci voleva! Il comandante Rau Le Creuset ha dato l'ordine di ritirata... dobbiamo scappare il più velocemente possibile!"

"Per questa volta vi lasciamo andare, Terrani... ma state certi che questa umiliazione sarà lavata col sangue!" Dan grugnì, mentre la Squadra dei Gelf fuggiva rapidamente, lasciando Tapp e Light a tirare un sospiro di sollievo.

"Beh... in un modo o nell'altro ce la siamo cavata, Tapp!" disse Light con un sorriso sollevato. "E hai fatto un ottimo lavoro! Il piano del tenente La Flaga ha funzionato a meraviglia!"

"Già..." rispose Tapp, tenendo in mano il regalo di Rose. "Credo che dobbiamo ringraziare Rose e Linda per i loro regali! Ci hanno davvero aiutato in questa battaglia!"

Light rise di cuore. "Beh, tu e Kaine avrete tutto il tempo del mondo quando torneremo! Ora il nemico si sta ritirando! Riportiamo le chiappe sulla Idaho!"

 

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La spada laser del D-1 e la lama laser del Falguen si scontrarono di nuovo, e i due possenti Metal Armor spinsero l'uno contro l'altro per un po' prima di separarsi.  Kaine recuperò rapidamente l'equilibrio e si mise in guardia, pronto a respingere un altro attacco... ma questa volta il combattimento fu interrotto quando il Falguen rinfoderò la spada e cominciò ad indietreggiare.

"Cosa?" esclamò Kaine. "Ehi, tu! Dove stai andando? Il nostro combattimento non è ancora finito!"

"Credo invece che lo sia. Mi è stato dato l'ordine di ritirarmi." rispose Meio. "Ma non fraintendere, questa è solo una tregua temporanea. Devo ammettere che hai combattuto bene per essere un principiante. Col tempo, potresti diventare una seria minaccia."

"Aspetta un attimo!" Chiese Kaine. "Almeno dimmi il tuo nome!"

Per un attimo, l'asso dei Giganos sembrò esitare. Poi annuì e, per rispetto all'inaspettata abilità di Kaine, decise che tanto valeva rispondere. "Vuoi il mio nome? E va bene... Sono il capitano Meio Plato della Guardia Imperiale di Giganos. Mi chiamano anche "Il Falco Blu di Giganos". Assapora il tuo momento di gloria finché puoi. Perché non durerà molto."

"Meio Plato, eh?" Rispose Kaine. "Beh, il mio nome è Kaine Wakaba, 16 anni, studente dell'accademia di Heliopolis! E non dimenticarlo!".

Il ragazzo strinse gli occhi mentre il Falguen si allontanava, unendosi alle restanti unità della ZAFT e di Giganos. Poi sospirò e, con suo grande sollievo, vide gli altri due Dragonar che volavano verso di lui. La battaglia era stata dura... ma almeno sembravano stare bene!

"Ehi, Tapp! Light! Vedo che siete ancora tutti interi, canaglie!" li salutò scherzosamente. "Bel lavoro... ora torniamo alla Idaho!"

 

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"Messaggio del tenente La Flaga e dei piloti dei Dragonar, missione compiuta!" arrivò il rapporto, rivelando il buon esito del piano del Falco di Endymion. "Ora stanno tornando a bordo."

"Va bene, è il momento di contrattacare" disse Murrue. "Obiettivo, la Gamow! Mirate alla classe Nazca nemica davanti a voi!"

"Lohengrin 1 e Lohengrin 2, standby!" aggiunse Natarle. "Segnalate ai nostri piloti di sgombrare! Avvisate anche lo Strike di evitare la linea di fuoco della nostra nave!"

 

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Kira aveva difficoltà a tenere il passo con le forze nemiche che lo stavano bersagliando, e non si era accorto che l'energia dello Strike si stava esaurendo, dopo che aveva usato il cannone Agni per così tanto tempo. Vide comunque che l'Archangel si stava preparando a sparare con i suoi cannoni Lohengrin, e decise di togliersi di mezzo in fretta.

Non fu l'unico a ricevere un messaggio: Rau e Ades stavano a loro volta i cinque piloti delle Giubbe Rosse. "La Vesalius è stata gravemente danneggiata da un attacco a sorpresa, e la Copernico è stata distrutta. A tutte le unità, ritirata immediata."

Gli occhi di Yzak si allargarono per la sorpresa. "La Vesalius è stata colpita e la Copernico è stata distrutta?" chiese. "Com'è possibile?"

"Dannazione... dobbiamo ritirarci proprio ora?" chiese Dearka incredulo. "E io che ero riuscito pure a mettere a segno un bel colpo sulla nave con le gambe..."

Ma Yzak non aveva intenzione di arrendersi così facilmente. Vedendo che il Launcher Strike Gundam si stava allontanando, il ragazzo dai capelli bianchi si lanciò impulsivamente alla carica, con grande allarme di Athrun.

"Hey, Yzak! Ma che stai facendo?" esclamò sconcertato il ragazzo dai capelli blu. "Ci è stato ordinato di ritirarci!"

"Taci, codardo! Se tu avessi fatto quello che dovevi, adesso avremmo catturato lo Strike!" rispose Yzak rabbiosamente. "Adesso lo elimino!"

Kira si morse il labbro inferiore quando vide il Duel che lo stava caricando, sparando diversi colpi con la sua Shiva. Lo Strike Gundam si voltò di scatto e prese la mira con lo Agni... ma l'arma fece cilecca, e la stessa armatura dello Strike perse colore, segno che il Gundam aveva esaurito l'energia.

"Non c'è più energia?", mormorò vedendo apparire l'avviso di emergenza sulla sua console. "Argh! Maledizione, la Phase Shift Armor si sta disattivando!"

I colori dello Strike cominciarono lentamente a cambiare per tornare allo schema cromatico originale, e Yzak vide l'opportunità di finire il Gundam avversario. "Ora ti ho in pugno!" dichiarò, mentre Kira tentava di sfuggire al Duel, pur rendendosi conto che non avrebbe fatto in tempo.

Kira chiuse gli occhi e sentì l'abitacolo tremare violentemente per un breve secondo, poi li riaprì per vedere che era ancora vivo e poi ne vide il motivo... L'Aegis si era trasformato nella sua modalità di attacco e aveva afferrato lo Strike quando Yzak e Kira meno se lo aspettavano.

"COSA? Che cazzo stai facendo, Athrun?" chiese Yzak con rabbia.

"Sto catturando questa macchina! Se abbiamo la possibilità di catturarlo, tanto meglio, no?" Rispose Athrun. "Il comandante Le Creuset si è detto d'accordo con me su questa linea d'azione, ora andiamo!"

Le altre tre G-Weapon rubate seguirono l'Aegis, seguite a breve distanza del CGUE DEEP Arms di Shiho. "Dannazione... quel bastardo!" Yzak imprecò, volendo di dire la sua ad Athrun una volta che fossero tornati a bordo della Vesalius.

 

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"È stato sopraffatto! Lo Strike è stato catturato dall'Aegis!"

"Phase Shift Armor disattivata!" aggiunse Arnold. "Aspettate, un messaggio dal tenente La Flaga!"

"Qui tenente La Flaga. Cercate di ritardare l'attivazione dei Lohengrin." comunicò il Falco di Endymion. "Ho un'idea che potrebbe salvare lo Strike Gundam e il pilota Yamato. Mettete lo Aile Striker Pack in standby, lanciatelo non appena lo Strike è in posizione di riceverlo!"

"Vorrebbe che noi lanciassimo l'Aile Striker con la... catapulta?" chiese Neumann.

Murrue ci pensò su per un attimo prima di prendere la sua decisione. "Non abbiamo molta scelta. Provvedete immediatamente!" esclamò. "I piloti dei Dragonar provvedano ad intercettare i Mobile Suit nemici!"

 

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Mentre i Mobile Suit della ZAFT si ritiravano con il Gundam catturato, l'Aegis continuava a mantenere la presa sull'impotente Strike Gundam, mentre Kira cercava senza successo di liberarsi. "Athrun, cosa stai facendo?" chiese Kira. "Lasciami andare!"

"Ti sto portando alla Vesalius." rispose Athrun. "Mi dispiace, ma devo farlo. E' l'unico modo per non farti uccidere."

"Non scherzare, Athrun! Non metterò piede su nessuna nave ZAFT!" ribattè Kira. "Ci sono i miei amici sulla Archangel e sulla Idaho!"

"Tu sri un Coordinator, Kira! Sei uno di noi!", gli ricordò Athrun.

Ma Kira non era disposto a cedere tanto facilmente. "No, non mi unirò alla ZAFT!" replicò.

"Basta così, Kira, silenzio! Lascia che ti prenda... altrimenti... non avrò altra scelta che spararti..." Athrun rispose con voce tremante. "Ho già perso mia madre nel Bloody Valentine... Quindi..."

Le sue parole furono interrotte dall'allarme che scattava nella cabina di pilotaggio del suo Gundam, mentre il Dragonar-1 giungeva sulla scena sparando con le mitragliatrici da 25 mm contro il Mobile Suit rosso. L'Aegis usò la sua Phase Shift Armor per respingere i primi due assalti... ma al terzo, fu costretto a mollare la presa sullo Strike e a ritrasformarsi in modalità Mobile Suit.

"K-Kaine?" esclamò Kira.

"Ugh... maledizione, non adesso!" imprecò Athrun.

"Ehi, Kira! Sembra che io sia arrivato giusto in tempo per toglierti le castagne dal fuoco, eh?" lo salutò Kaine. Vide i Dragonar di Light e Tapp sfrecciare verso il Moebius Zero di Mwu, che stava ancora avendo a che fare con il GINN arancione di Miguel e i suoi due compagni, e augurò loro buona fortuna. "Cerca di non farti catturare di nuovo, ok? Torna di corsa verso l'Archangel e cambia lo Striker Pack; noi ci assicureremo che quegli scagnozzi non ti raggiungano!"

"Grazie, ragazzi..." Kira ringraziò i piloti dei Dragonar prima di rivolgere per un breve momento la sua attenzione ad Athrun. "Li hai visti, Athrun? Quei ragazzi che pilotano i Dragonar in questo momento sono miei amici, ed sono tutti Natural. Io... non posso abbandonarli in questo momento. Ti prego, Athrun, non costringermi a scegliere tra te e loro!"

Con ciò, lo Strike si diresse verso l'Archangel, mentre Kaine impediva all'Aegis di inseguirlo.

"Fermo lì, tu!" esclamò il ragazzo. "Non ti ho mai conosciuto, ma anche tu sei amico di Kira, no? Allora perchè stiamo combattendo?"

"Non... non è così semplice come la fai sembrare!" esclamò Athrun, arrabbiato e deluso per la piega che avevano preso gli eventi. Le spade laser del D-1 e dell'Aegis si scontrarono in una spettacolare cascata di scintille.

"Quel dannato Strike sta fuggendo! Athrun, non perdere tempo! Dobbiamo inseguirlo!" esclamò Yzak.

 

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"Teneteli lontani dallo Strike!" ordinò Natarle, sapendo che non potevano permettersi di sbagliare - se lo Strike o l'Aile Striker fossero stati distrutti, allora tutto sarebbe stato inutile.

"Allora, signor Murdoch?" esordì Murrue, mettendosi subito in contatto con l'hangar dei Mobile Suit, che si stava già preparando a schierare lo Striker Pack - per l'esattezza, lo Aile Striker Pack, progettato per consentire una maggiore mobilità in battaglia e per garantire allo Strike una certa potenza di fuoco, utilizzando lo stesso fucile laser e lo stesso scudo che potevano essere equipaggiati sullo Strike di base. "E' tutto pronto?"

"Quando volete, ma questo è assolutamente ridicolo!" Murdoch rispose dall'interno dell'hangar. "E se dovesse essere abbattuto?"

"So che è una follia, ma è la nostra unica possibilità!" Murrue rispose. "Guardiamarina Badgiruel, lascio a lei la scelta dei tempi!"

"Ricevuto!" Natarle rispose con un cenno del capo e poi informò l'equipaggio del ponte di comando di essere pronto ad attivare la catapulta non appena lo Strike fosse stato in posizione per ricevere l'Aile Striker. "Attivare designatore laser online! Adattare la velocità allo Strike e trasferire il controllo dei tempi di lancio della catapulta al computer dell'Aile Striker!"

"Strike Gundam in posizione di lancio!" esclamò Murdoch. "Ora o mai più!"

Natarle annuì. "Attivare la catapulta!"

 

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Quando Kira vide che l'Aile Striker veniva dispiegato dall'Archangel, capì cosa doveva fare. "Sta arrivando..." disse a sè stesso mentre espelleva lo Launcher Striker e si preparava a connettere l'Aile Striker. Il Duel, affiancato dai GINN di Matthew ed Olor, preparò il lanciagranate collegato al suo fucile laser, sicuro di poterlo abbattere ora che la sua Phase Shift Armor era disattivata.

"Mi ha agganciato..." si disse Kira, ormai vicinissimo allo Aile Striker Pack. Yzak prese la mira e sparò un colpo rapidissimo che arrivò a ridoso dello Strike Gundam e lo inghiottì in una gigantesca esplosione!

"Oh, no!" esclamò Kaine. "KIRA!"

"Kira..." mormorò Athrun con gli occhi sgranati. 

"Ce l'ho fatta?" si chiese Yzak.

Un istante dopo, un colpo di fucile laser attraversò il fumo dell'esplosione e colpì il GINN di Olor, attraversando il motore e le parti vitali. Olor fece appena in tempo ad urlare per lo sgomento prima che la sua macchina esplodesse in una enorme palla di fuoco.

"Olor!" esclamò Matthew prima di notare che lo Aile Strike era uscito dall'impatto con la granata completamente illeso, e la sua Phase Shift Armor si era riattivata. "Maledetto, muori!"

Il GINN scagliòi suoi missili contro lo Strike Gundam, che li abbattè con una raffica di colpi dal suo fucile laser. Yzak tentò di attaccare a sua volta, con una combinazione del suo fucile laser e del suo cannone Shiva, ma lo Aile Strike Gundam evitò tutti gli attacchi con una apida sequenza di movimenti, precisi e fulminei!

"Yzak, Matthew!" urlò Dearka, combinando le due armi principali del Buster Gundam in un'unica arma - un fucile da cecchino ad iperimpulso, che esplose un potente raggio di energia giallo contro lo Strike Gundam. Ma ancora una volta, lo Strike si mosse con rapidità e mandò a vuoto l'attacco."Accidenti, come diavolo fa a essere così agile all'improvviso?"

Shiho tentò la fortuna contro lo Strike, bersagliando il Gundam con uno dei cannoni a energia termica del CGUE DEEP Arms e premendo il grilletto mentre il GINN di Matthew si scagliava all'attacco, deciso a vendicare Olor. Lo Strike alzò lo scudo per bloccare il colpo, che si infranse sulla protezione senza infliggere danni al Gundam... e poi si scagliò all'attacco e trafisse il GINN di Matthew con la sua spada laser. Ci fu un attimo di silenzio... e la macchina di Matthew esplose, uccidendo anche lui.

"Matthew!" esclamò Shiho, per poi sbattere un pugno contro la console. "Maledizione! Abbiamo perso anche Matthew! Non possiamo restare oltre, ritiriamoci!"

Yzak imprecò e squadrò lo Aile Strike Gundam con rabbia, promettendo vendetta prima di seguire il resto del suo gruppo fuori dal campo di battaglia. Kira, da parte sua, riprese fiato giusto il tempo necessario, e cercò di richiamare Athrun.

"Athrun!" Kira chiamò il suo amico.

Vedendo i suoi compagni ritirarsi dall'area e ricevendo una chiamata anche da Miguel, Athrun si accinse a ritirarsi. "Kira... Spero che riconsidererai la tua decisione, la prossima volta che ci incontreremo." disse al pilota dello Strike, prima di allontanarsi.

"Potrei dire lo stesso di te, Athrun..." Kira mormorò tristemente, mentre guardava il suo migliore amico sfrecciare in lontananza insieme al GINN arancione di Miguel. Sospirò sconsolato e si accasciò sul sedile, sentendosi improvvisamente esausto... era sopravvissuto alla battaglia, per stavolta... ma quante volte avrebbe dovuto salire di nuovo in quella cabina di pilotaggio, e quante volte avrebbe dovuto affrontare Athrun? Fino a quando uno di loro fosse morto? Il pensiero era così terrificante che Kira cercò di scacciarlo dalla sua mente, nonostante sapesse che era una possibilità molto concreta...

"Kira! Ehi, Kira, ci senti?". La voce nitida di Kaine risuonò dagli altoparlanti dello Strike. "Grazie al cielo sei ancora tutto intero, amico! Ce l'abbiamo fatta! Abbiamo mandato quei tipi a farsi friggere! Stai bene?"

"Kaine... Tapp, Light!" Kira si tirò un po' su, felice che i suoi compagni fossero ancora tutti sani e salvi. "Sì... sì, sto bene! Io... tornerò presto all'Archangel, ma prima... vorrei sapere se state ancora bene!".

"Hahahaaa! Non preoccuparti, non moriamo così facilmente!" rise Tapp. "Abbiamo fatto vedere a quei buffoni di che pasta siamo fatti! E ho abbattuto personalmente quella loro nave... grazie all'aiuto di Light, naturalmente!"

"È stato un lavoro di squadra e ce l'abbiamo fatta!" concluse Light. "E anche tu hai fatto un buon lavoro, Kira! Non ce l'avremmo fatta senza il tuo aiuto!"

Kira sorrise leggermente tra sé. Almeno il fatto di aver aiutato gli altri suoi amici a sopravvivere lo consolava...

 

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Poco dopo, negli hangar della Idaho...

"Tapp! Siete tutti salvi!" Esclamò Rose Patterson, abbracciando Tapp quando il ragazzo di colore scese dalla cabina di pilotaggio del suo D-2. Lei, Linda e il sergente Rooney erano venuti personalmente agli hangar per salutare gli eroi che avevano salvato la giornata, e i festeggiamenti erano d'obbligo.

"Ehi, Rose! Sono felice di vedere che sei di buon umore!" esclamò Tapp, abbracciandola. "Hehehee... sì, modestia a parte, abbiamo fatto un bel lavoro là fuori! Grazie per i vostri portafortuna, ragazze! Hanno funzionato davvero... come un incantesimo, credo si possa dire!"

"Sì, sono stati davvero utili! Grazie mille, Linda!" Kaine ringraziò l'infermiera bionda mentre le mostrava il ciondolo che gli aveva dato prima. "Non sono sicuro sarei riuscito a farcela altrimenti, quel tizio che ho affrontato era davvero tosto!"

"Sono felice di essere stata d'aiuto, Kaine...". disse Linda, sorridendogli dolcemente.

"Eh... Altro che se eravate nei guai, ragazzi... quello che avete affrontato era Meio Plato in persona, uno dei migliori piloti e comandanti su cui Giganos possa contare!". Il sergente Ben Rooney spiegò. "Quel tipo non scherza, e quando lavora insieme a Rau Le Creuset... beh, lasciatemi dire che è quasi una condanna a morte!"

"M-Meio... Plato, avete detto?" chiese Linda, improvvisamente allarmata.

"Sì, è stata una battaglia dura, ma... eh?" Light iniziò a dire, prima di notare che l'espressione di Linda, alla menzione del capitano Meio Plato, era passata da serena a spaventata. Ma era durato solo un secondo. "Ehi, Linda, stai bene?"

"Certo... certo che sto bene!" rispose Linda frettolosamente... troppo frettolosamente perché Light potesse davvero credere che non fosse nulla. "È solo che... beh... mi ha un po' sorpreso che voi abbiate affrontato un asso di Giganos proprio ora, ecco tutto... Io... Sto bene, davvero!".

"Se lo dici tu..." Rose rispose ingenuamente, prima di battere le mani. "In ogni caso, ragazzi... facciamo una piccola pausa, che ne dite? Dobbiamo festeggiare gli eroi che ci hanno salvato!"

"Con piacere!" rispose Kaine... anche se, in un piccolo angolo della sua mente, si stava interrogando sull'improvvisa reazione scioccata di Linda...

 

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Di ritorno nell'hangar della Archangel, Kira fu sorpreso nel vedere i suoi amici di Heliopolis riuniti per salutare lui e il tenente La Flaga mentre scendevano dalle rispettive macchine, e li ringraziavano sentitamente per aver salvato l'Archangel ancora una volta.

"Kira! Sei stato grande!" esclamò Tolle, salutando l'amico con il segno dell'okay.

"Grazie, Kira... Tenente La Flaga... ci avete salvati tutti!" disse Miriallia.

"Sei stato impressionante, Kira... hai davvero dato prova di te." disse Cagalli, sorridendo e annuendo al giovane dagli occhi viola.

Allo stesso modo, Sai, Kuzzey, Misha e Jessica ringraziarono Kira e Mwu per i loro sforzi... e lo stesso Mwu, chiaramente impressionato dall'abilità di Kira, raggiunse il ragazzo e gli diede una pacca amichevole sulla spalla. "Ehi, ragazzo... hai fatto un ottimo lavoro! Non avrei potuto sistemare la loro nave ammiraglia se non li avessi distratti... quindi devo ringraziare anche te! anche te! Siate orgogliosi dei vostri sforzi!"

"Ah... ehm... grazie, tenente La Flaga..." disse Kira, guardandosi intorno per vedere se anche Flay fosse presente. Si sentì sollevato quando vide la ragazza dai capelli rossi in piedi tra la folla dei suoi amici, con un'aria un po' imbronciata... e fu ancora più sorpreso quando lei gli si avvicinò e chinò il capo in segno di gratitudine.

"Anch'io... devo ringraziarti, Kira..." disse, mantenendo ancora una certa distanza dal Coordinator, ma con maggiore cordialità. "Se non fosse per te, beh... io e i miei amici avremmo potuto morire... quindi..."

Sentire la rossa parlare con lui in questo modo sollevò un po' il morale di Kira, che le sorrise. "Non... non c'è di che, Flay... Io... Spero solo di poter continuare a farlo per tutto il tempo di cui abbiamo bisogno..." disse, sentendosi un po' più sicuro di riuscire a farsi comprendere anche da Athrun.

 

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La Gamow aveva permesso alle quattro G-Weapon di salire a bordo insieme al GINN arancione di Miguel e al CGUE DEEP Arms di Shiho. Il CGUE di Rau fu l'ultimo ad atterrare a bordo della nave da guerra di classe Laurasia, e i tecnici rimasero alquanto scioccati nel vedere i danni che erano stati inflitti - il Mobile Suit del loro comandante era privo di un braccio, e l'armatura era infranta e fusa in diversi punti. "Iniziare il raffreddamento dell'armatura!"

Le cose non andavano meglio nello spogliatoio della Gamow - non appena le Giubbe Rosse erano arrivate, Yzak aveva afferrato Athrun per il colletto e lo aveva sbattuto contro gli armadietti.

"Stupido bastardo!" sbottò l'albino, sfogando un po' della rabbia repressa nei confronti del suo compagno, che cercò debolmente di difendersi. "Se solo tu non avessi interferito!"

"E' stato un disastro." affermò Dearka, più controllato ma altrettanto indignato. "Avevamo quattro G-Weapon, il CGUE del comandante Le Creuset, il GINN di Miguel e il nuovo Mobile Suit di Shiho... e siamo stati costretti alla ritirata."

"E come se non bastasse, Olor e Matthew sono morti, e i nostri alleati hanno perso una Copernico!" ringhiò Yzak. "Se solo tu avessi fatto quello che dovevi, tutto questo non sarebbe successo!"

"Yzak! Adesso smettila, per favore!" esclamò Nicol, mettendosi in mezzo tra Yzak ed Athrun, e cercando di fare da paciere. "Anche se te la prendi con Athrun, non cambierà niente, o sbaglio? E anche tu, Athrun... non è da te questo comportamento!"

"Lasciatemi... Lasciatemi stare. Ho bisogno di stare un po' da solo, okay?". Athrun lo interruppe, non essendo in vena di parlare. Si districò dalla presa di Yzak e si precipitò fuori dallo spogliatoio, sbattendo la porta dietro di sè.

"Hey! Torna indietro, razza di vigliacco! Non ho ancora finito con te!" strepitò Yzak.

Athrun sbatté un pugno contro il muro in preda alla rabbia - sapeva che quella non sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe dovuto affrontare lo Strike. Sfortunatamente, con la morte di Olor e Matthew, i suoi compagni sarebbero stati decisi a vendicarli a ogni costo... in particolare Miguel.

"Kira..." mormorò.

 

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CONTINUA...

 

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