SonnambulismO

di Roy4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ep:01 - Kurogane ***
Capitolo 2: *** ep:02 - Fay ***
Capitolo 3: *** ep:03 - KuroFay ***



Capitolo 1
*** ep:01 - Kurogane ***


Sonnambulismo

Sonnambulismo

 

 

_ep:01_ Kurogane_

 

Era già da dieci minuti buoni che bussava alla porta di camera sua; non erano serviti neanche i soliti nomignoli che gli affibbiava a fargli aprire la porta, e questo era un brutto segno.

Non era normale che un ninja bravo come Kuro-pooh non si fosse già svegliato (arrabbiato) e gli avesse già aperto la porta (sperando che arrivasse sulla sua faccia da schiaffi).

Che non volesse aprirgli la porta?

Probabile…

Ma si sarebbe già stancato di sentire strani nomignoli, accompagnati da frasi tipo “Dai amoruccio, i bambini stanno aspettando” che avevano fatto già girare alcuni clienti mattinieri dell’hotel, alquanto stupiti.

Ma forse gli era accaduto qualcosa…

Che si stesse affogando con le coperte per non urlargli contro ancora addormentato?!

In questo caso se Kurochan fosse morto la colpa sarebbe stata solo sua, quindi, doveva accertarsi che stesse bene.

Le chiavi della stanza del compagno (di cui si era fatto fare un copione prima di consegnargliele) erano già infilate nella toppa e avevano già fatto scattare la serratura.

Fay entrò lentamente, chiudendosi la porta silenziosamente alle spalle.

- Kuro-rin? – chiamò a bassa voce.

La stanza era illuminata dalla luce del sole ormai sorto proveniente dalle finestre, ma Kurogane era ancora disteso sul letto, apparentemente addormentato.

Si avvicinò a grandi passi ma furtivo come un gatto, e si ritrovò al capezzale del letto stile occidentale del guerriero.

- Kuro-puuuuuuuu.. – cantilenò Fay, puntandogli un dito contro la fronte.

Kurogane, disturbato, sbiascicò nel sonno un “Non rompere, mago”, stranamente consapevole di chi fosse anche da addormentato.

Un sorriso malinconico si dipinse sul candido viso del mago. Kurogane si era decisamente affezionato a lui.

Pensare a lui anche mentre dormiva… si era affezionato decisamente troppo.

Però la cosa più importante, in quel momento, era il perché il ninja non si fosse già svegliato grazie ai suoi sensi da ninja appunto.

- Per caso ti serve il bacio del Principe azzurro per svegliarti, Kurochu? – domandò più serio del solito, con gli occhi puntati verso il basso.

Solo un piccolo gesto… se Kurogane non si era svegliato fino a quel momento, perché doveva farlo in quel preciso istante?

Voleva solamente assaggiarlo, nel verso senso della parola: voleva sentire il sapore di quelle labbra da cui venivano sempre elogi per Shaoran-kun, incoraggiamenti per la Principessa, promesse di morte verso Moko-chan e tanti rimproveri verso di lui. Quella bocca da cui venivano fuori tanti spropositi, ma anche poche serie frasi che distruggevano le sue certezze e che rimanevano rinchiuse nelle sue orecchie, impossibile farle evadere.

Si chinò lentamente, si sentiva un ladro, ma molto più impacciato; di sicuro la polizia (con grandi lampeggianti rossi) lo avrebbe subito arrestato.

Osservò per un momento il viso di Kurogane disteso, senza le solite sopracciglia aggrottate, un braccio di fianco il viso e il respiro calmo e regolare; poi calò lento le sue labbra su quelle del guerriero addormentato, sperando che la storia non finisse come la favola.

Le sue labbra erano salate, da come poté sentire da un fugace tocco della sua lingua, ma morbide, cosa strana per un guerriero.

E quando si ricordò di star facendo una cosa non proprio giusta, cercò di alzarsi in fretta e furia, ma una mano (sì, proprio quella che era vicino al suo splendido viso) gli agguantò la testa e lo trattenne sulle sue labbra.

Fay sgranò completamente gli occhi, cercando una spiegazione logica, magari nei fiammeggianti occhi di Kurobau, ma i suoi occhi erano ancora chiusi e dietro le palpebre Fay poteva vedere i bulbi oculari muoversi velocemente, come la sua lingua che cercava con successo di aprire le labbra di Fay.

Kurogane stava sognando?

E se Kurogane lo stava baciando –con tale foga- cosa sognava di solito il guerriero, così intensamente che nemmeno la sua acuta vocina da rompiscatole riusciva a svegliarlo…?

Il biondo appoggiò le mani sopra il materasso per non cadere completamente addosso al sonnambulo, e ricambiò il bacio, eccome se lo fece.

Bisogna sempre soddisfare i sonnambuli, no?

Dopo poco il biondo si staccò, affannato e mormorò sorridendo: - Mi piace questo tuo lato, Kuro-rin… - togliendosi la voglia di gustare anche una guancia del castano, leccandogliela con la punta della lingua, solleticando l’orecchio alla fine.

A quel punto sentì il respiro di Kurogane spezzarsi e, con riluttanza, si alzò un poco per incontrare due piccoli focolai immersi nel bianco.

- Il colore del viso di Kurobaubau è rosso accesso! – esclamò per spezzare la tensione, ma Kurogane non lo ascoltò nemmeno, ma si alzò di scatto, senza però far cadere il mago, che si appollaiò comodamente sopra le sue gambe.

- Cosa ci fai tu qui… sopra di me!? – esclamò in un secondo il cagnone nero, infuriato per nascondere l’imbarazzo.

- Io ero solo venuto a svegliare Kurochan… - disse il secondo con una faccia angelica.

- E per svegliarmi devi praticamente sdraiarti su di me…? - sbraitò con voce più normale il moro, portandosi una mano alla faccia, in un gesto di rassegnazione.

La mano lisciò la guancia destra dell’uomo e si fermò repentinamente.

- Perché sono… sbavato… - mormorò incredulo, guardando la mano un pò bagnata e poi Fay.

Il biondo gli fece una semplice linguaccia, indicando la propria lingua.

- Dannato gatto, ti ha dato di volta il cervello? – urlò strofinandosi la guancia con il palmo della mano.

- È colpa di Kuroi che mi ha baciato! – rivoltare un pò la frittata a suo piacere non era un crimine no?

E la polizia non se ne sarebbe mai accorta, non avendo prove…

Kurogane si fermò seduta stante, sgranando totalmente gli occhi: - Cos… cos’ho fatto io?

Fay si avvicinò malizioso a lui e, presogli il mento con le dita, lo baciò dolcemente, facendo combaciare entrambe le labbra.

Staccatosi poi ripetè: - Mi ha baciato.

Due mani lo presero per le spalle, decise ma non violente. Fay alzò i suoi occhi di ghiaccio che si sciolsero a contatto di quelli infuocati dell’altro.

- Kuropuh non è più imbarazzato. – mormorò piano.

- Un guerriero non è mai imbarazzato. – ribatté distogliendo un pò lo sguardo il moro, infiammandosi.

- Ma Kuropuuu.. quindi devo dedurre che non sei un guerriero? – scherzò Fay, sorridendo nel suo solito modo giocoso.

Si aspettava una risposta repentina e seccata ma, alzando lo sguardo ritrovò su di sé gli occhi scarlatti di Kurogane che lo fissavano, silenziosi e attenti.

- Che c’è? – chiese nervoso il mago, schiaffeggiando piano il volto dell’altro con entrambe le mani.

Senza che se ne rendesse conto lo schiaffo si trasformò in una carezza, saggiando la pelle dura e tesa del viso del ninja, e celermente Kurogane raggiunse ancora le sue labbra, stringendolo in un impacciato abbraccio.

- Kuropon è così grande che i maghi mingherlini come me spariscono tra le sue braccia. – mormorò Fay guancia contro guancia con Kurogane, mentre gli accarezzava le labbra umide e ancora aperte, pronte a mordere un dito troppo curioso.

Kurogane grugnì leggermente, per non impedire alle piccole dita d’angelo di accarezzare ancora la sua pelle e le sue labbra.

- Ma fa lo stesso, ne? Anzi… è come se mi dissolvessi… - la parola che aveva in mente era un’altra, ma la tenne per sé, per non far preoccupare l’uomo che gli piaceva così tanto.

È come se Morissi. Come se fossi risucchiato dalle tenebre, e il mio corpo sparisse, lasciando solamente la mia mente divorata dal dolore e dal rimpianto…

- Hai di nuovo il tono serio di quando pensi al tuo passato. – sussurrò Kurogane, parlando piano solo per non spezzare quell’atmosfera tranquilla e perfetta che si era formata.

Fay scosse prontamente la testa contro la sua guancia: - No, no no! Io sto benissimo! Ah, e poi… sai Kuropon, ormai Shaoran-kun e Sakura-chan si saranno già svegliati. Per non parlare di Moko-chan!

Il ninja sospirò consapevole che il mago non voleva parlare con lui del suo passato, e si sorprese della voglia che aveva di scoprire tutto quello che riguardava la sua vita anche prima del loro viaggio insieme.

Decise di lasciare stare, visto che non era da lui essere così curioso, e poi era probabile che il ragazzo o la principessa, per non dire la polpetta li sarebbero venuti a cercare presto… e non voleva farsi trovare in fallo con quello stupido mago addosso, che si strusciava così provocante e felino contro di lui.

- È ora di andarcene Kuropon! Ieri abbiamo trovato la piuma di Sakura, è ora! – miagolò Fay dondolandosi a destra e sinistra, col solito sorriso.

- Hai. – sospirò sconsolato. E Fay era tornato il solito mago scemo.

Mugugnò anche un “Oi” per far alzare il mago e poter così prepararsi a lasciare il mondo, ma il mago gli aveva buttato le mani al collo, chiedendogli malizioso: - Ma che sogni fa Kuropon?

Totalmente disarmato, Kurogane rimase a fissarlo allibito. E quello che c’entrava?

- Sai, quando mi hai baciato, stavi sognando. Devo dedurre che allora non mi odi.

- Chi non cambia idea è stupido… - mormorò infastidito il moro.

- Vero. Però Kurochu era molto preso da quel bacio, anche se addormentato… - chiese avvicinandosi ancor di più.

- Io non so niente, stavo dormendo!! – si difese Kurogane, sbraitando e facendo così saltar via un ridacchiante Fay.

- Su, paparino, sbrigati che i tuoi figliocci ti stanno aspettando!! - esclamò volteggiando verso l’uscita Fay.

- Io non sono il padre di nessuno!! – ribatté Kurogane alzandosi velocemente per andare a chiudere la porta a chiave, in modo che il mago non potesse più disturbarlo.

- Kurochuuuuu~ - sentì chiamare da fuori, in tono adorante, mentre ancora trafficava con la serratura.

- Vai via! – gli urlò lui, seccato.

Sentì il corpo del mago spalmarsi completamente sulla porta, mentre strillava, in modo che tutta la gente che alloggiava lì potesse sentirlo: - Ma come, il mio amante mi respinge?! Allora era veramente una storia univoca? Tu non mi hai mai amato, mi hai solamente usatoooo!! Sigh sigh.. e tutti i nostri figli? Non li vuoi più?! Come farò a crescerli tutta da sola?

Sembrava quasi reale, quella farsa. Con tanto di piagnistei e singhiozzi simil veri.

E subì l’effetto che voleva l’illusionista.

La porta si aprì di scatto, davanti ad un enorme Kurogane a cui era preso un tic nervoso all’occhio destro, mentre Fay ora era disteso sul nulla, o meglio dove prima stava l’anta della porta.

- Ma allora.. ti importa qualcosa di me? – chiese, persino con le lacrime agli occhi.

- TU, BRUTTO IDIOTA!! SE NON LA SMETTI CON LE TUE SCENEGGIATE, TI AMMAZZO SEDUTA STANTE E RIDUCO IL TUO CORPO IN TANTI MINUSCOLI BRANDELLI CON CUI FARÒ UN VESTITO PER LA PRINCIPESSA, E CON I TUOI DANNATI OCCHI AZZURRI CI FARÒ DELLE PALLINE CON CUI FAR GIOCARE LA PALLETTA BIANCA! – strillò il ninja, prendendolo per il colletto del vestito.

- Quanta passione nelle tue parole! Ti è rimasta da prima?? – gli chiese malizioso l’altro, incurante delle minacce.

- Che… CHE DIAVOLO DICI, TU?! – ribatté imbarazzato Kurogane guardandosi intorno e vedendo stormi di gente attorno a loro, venuta a vedere cos’era tutto quel chiasso di primo mattino.

- Ahhhh~ Kuro-rin è arrossito! – miagolò Fay incurante degli sguardi su di loro.

Kurogane lo mollò a terra e si rinchiuse nella camera, rosso dalla testa ai piedi.

- Dannato mago, se lo prendo… - mormorò imbestialito, cominciando a cambiarsi per l’imminente partenza, strappandosi letteralmente gli abiti di dosso.

 

Alla fine infilò la Sohi nel fodero sul suo fianco e si apprestò a lasciare la camera.

Aprì lentamente la porta, guardando sia a sinistra che a destra, prima di uscire disinvolto, con la mano stretta sull’impugnatura, e imboccando la strada che conduceva alle scale.

Gli scalini si succedevano velocemente e nervosamente, sapendo quello che Kurogane avrebbe trovato alla fine di quella scalinata.

All’ultimo scalino fece un profondo respiro e chiuse gli occhi, camminando verso l’uscita, di cui ricordava perfettamente la locazione.

Mancavano solo una manciata di passi, quando il suo peggior incubo comparì.

- Kuroriiiiiiin~ - cinguettò una vocetta dietro di lui, e Kurogane era sicuro che il suo possessore stesse volteggiando sul pavimento in legno liscio.

Kurogane allungò una mano verso la maniglia del portone, ma Fay gliel’acchiappò, con un mega sorriso stampato sul viso.

- Dove pensavi di andare, eh??? – gli chiese col solito sorriso, senza far trapelare alcuna emozione.

- Lasciami, mago. – gli ordinò lui, cercando di rimanere impassibile. Fay si era avvicinato e si dondolava davanti a lui, incurante del suo ordine.

- Oh, Kuro-sama, non posso! – e adesso cos’era quel tono un pò colpevole e supplichevole? Ancora non curante, Fay si mise a rovistare tranquillamente fra i vestiti di Kurogane, facendo diventare il suddetto color dei suoi occhi.

- MA CHE DIAVOLO FAI?! METTI GIÙ LE MANI!!! – cominciò a sbraitare il cagnone, cercando di toglierselo di dosso, senza dare nell’occhio più di quanto stavano facendo. Con la coda dell’occhio vide il ragazzo e la principessa guardarli un pò spaesati mentre il manjuu saltellava qua e là felice come una pasqua, gridando “Kuropon e Fay sono proprio grandi AMICI*” sottolineando la parola finale, come volesse sottintendere un altro senso…

- Stai fermo, Cagnolone! – gli intimò Fay, sfrugandogli in una tasca, da dove estrasse alcune pietruzze colorate.

- Ah, eccole! – esclamò alla fine, guardandole attentamente nella propria mano.

- Uh? – grugnì Kurogane perplesso, guardando le pietre e non capendo come fossero finite nella sua tasca e cosa fossero.

- Te lo sei già scordato, Kuropon, che in questo paese la valuta è rappresentata da queste pietre? Eppure te lo avevo detto ieri notte, prima di andare a dormire, dopo aver sconfitto il brigante che aveva la piuma di Sakura-chan! – spiegò Fay, girando attorno al ninja.

- E secondo te io ti stavo ascoltando? – esclamò con disappunto l’altro. Il giorno prima lui aveva dovuto combattere contro migliaia di ladroni tutto da solo, visto che la principessa e il ragazzo erano stati catturati e portati da tutt’altra parte, e naturalmente al mago da strapazzo non aveva neppure sfiorato l’idea di aiutarlo, magari per fargli un piacere. E la sera si era ritrovato distrutto, con un cicerone che gli spiegava le regole di quel paese.

Logico che non lo ascoltasse!!

- Ahhhh~ Kuropon non mi ascoltaaaaa!! – ecco che cominciava a piagnucolare.. ma era possibile?

- Smettila di frignare, mago. – ribatté duro Kurogane, guardandolo dall’alto, sprezzante.

Fay gonfiò le guance, indispettito, e incrociò le braccia pensieroso.

Poi sul suo viso chino comparve un immenso ghigno malizioso, e con quello alzò lo sguardo verso il guerriero, che nonostante la sua forza, il suo coraggio e la spada a portata di mano, si sentì raggelare il sangue.

Il mago si avvicinò a lui, danzando come a suo solito e portò il viso vicino a quello di Kurogane, per poter sussurrargli meglio all’orecchio: - Ti conviene cominciare a trattarmi meglio, se non vuoi che racconti a tutti degli strani sogni che fai.

Dire che Kurogane rimase di sasso, era un eufemismo.

- Allora Kurochu, che ne dici di pagare?? – chiese allegro il mago, dopo essersi allontanato aggraziatamente.

Il volto scuro di Kurogane era chino, come poco prima era stato quello del biondo, ma quando si rialzò vi si poteva leggere solo una grande irritazione: - Vieni subito qui, dannato magaccio!!!! – strillò.

- Oh – esclamò solo Fay cominciando a correre per il salone dell’hotel.

Esattamente come aveva pensato, Kuroponcho si era imbestialito, e questo rendeva il viaggio più divertente, anche se sapeva, sapeva che alla fine tutti…

Tutti l’avrebbero odiato.

Ma per adesso, voleva solo sollevare l’animo dei suoi compagni, cercare di rendere il viaggio più piacevole, almeno finchè tutti gli avrebbero voltato le spalle. Tanto a quel punto non avrebbe più avuto bisogno di “compagni”.

Il suo destino era morire, solo quello, per salvarlo…

- Oi, impegnati di più a scappare! – lo sgridò il ninja, arrivato a poca distanza da lui, con la spada sguainata puntata verso di lui. Anche se il rimprovero non sembrava diretto al loro gioco; come faceva quel ninja a capire sempre i suoi stati d’animo era un affascinante ed ignoto mistero per lui, ma anche molto fastidioso.

- Oh, Kurorin, mi sgridi anche su questo? – ribattè imbronciato l’altro, schivando un colpo alla sua destra.

- Mi chiamo Kurogane, quante volte devo dirtelo?! – lo ammonì, affondando un altro colpo, questa volta alla sua sinistra.

- Ma è così lungo e noioso~ - ribadì Fay, svolazzando tra un colpo e l’altro verso la porta.

Appena raggiunta l’aprì e si gettò in una folle corsa, ma prima che Kurogane potesse inseguirlo per tagliarlo a fette, una mano si posò sulla sua spalla.

Il suo istinto stava per muovere la katana a tagliarla, ma fortunatamente la ragione prevalse e si girò più che innervosito.

- M-mi scusi signore, m-ma.. il conto.. – balbettò un ometto pelato e grassottello, il gestore dell’albergo.

L’occhiata di fuoco che gli lanciò lo spadaccino fu più che sufficiente a farlo desistere dai suoi propositi.

E Kurogane partì alla caccia del mago che aveva già una manciata di secondi di vantaggio, mentre uno dispiaciutissimo Shaoran si scusava di non poter pagare visto che i soldi li aveva Fay-san, e Moko-chan saltellava verso l’uscita ripetendo: - Yuuko diceva sempre che se non hai i soldi, devi scappare velocemente. Ma noi abbiamo Kuropon!!!

Sakura invece si era fermata davanti all’oste e raccontava che quando la mamma e il papà facevano così bisognava lasciarli fare, perché così si divertivano un mondo.

L’oste l’aveva guardata e aveva ribattuto: - Mamma e papà?

- Sì, sì! Fay-san è la mamma, mentre Kurogan-san è il papà! – esclamò felice lei. Si divertiva un mondo ad aver una nuova famiglia. – Si vogliono molto bene, anche se può non sembrare!

Shaoran, che aveva assistito basito al discorso, finalmente si mosse e, presa la principessa sottobraccio, si scusò nuovamente con il gestore e scappò a gambe levate.

Il passatempo che avevano inventato Mokona e Fay-san poteva essere un divertimento tra di loro, ma per la gente normale era piuttosto strano vedere una famigliola così composta, quindi per preservare l’equilibrio dei mondi era meglio non interferire più di così.

(E anche il loro equilibrio mentale…)

 

* A chi ricorda qualcosa questa frase alzi la mano! Ah, brave Himawari-chan, Yuuko-san e Moko-chan!! XD

 

.:Piccolo spazio inutile dell’autrice altrettanto inutile:. (bello il nome XD)

 

roooooooooonf.. *L’autrice ronfa bellamente sul letto*

 

Oh, è finita?! O_O

Era ora, quattro pagine sono stancanti, soprattutto se non sai come diavolo fare la fine X3 (a proposito si può concludere una shot con i pensieri di Shaoran? Dico, è possibile che sia proprio la mia1!! T^T)

Beh, non mi esprimo visto che non so cosa dire, e dico solo che il tutto era nato come one-shot, ma poi mi sono posta la fatidica domanda “E se… anche Fay fosse sonnambulo??”

Quindi aspettatevi la prossima shot di Sonnambulismo, anche se quello c’entra poco e niente (Meglio il KuroFay X3)

Ciao alla prossima (sperando in commenti, sfamatemi per favore!!!)

SэrЄ

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Capitolo 2
*** ep:02 - Fay ***


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_ep:02_Fay_D_Flourite_

 

Nella notte silenziosa, mille pensieri assillavano la mente del ninja di Suwa, intento a guardare lo spoglio paesaggio fuori dalla finestra.

Il nuovo mondo dove erano arrivati da oramai una settimana era decisamente sospetto, pieno di individui loschi, e capitanato da un giovanissimo boss mafioso, Eagle Vision.

Era atterrati ad Infinity, il regno del gioco d’azzardo.

Spostò lo sguardo su una macchina che velocemente passava sulla strada ben costruita; i suoi fari che illuminavano il cupo posto in cui erano alloggiati.

Da quando avevano lasciato Tokyo, tutti i mondi in cui erano stati avevano gradualmente perso colore, consumandosi fino a rimanere totalmente neri.

Affilò lo sguardo su un punto preciso dell’edificio di fronte al loro. Sapevano di essere spiati, ma tanto non avevano nulla da nascondere. Erano semplicemente un gruppo smembrato.

Non dovevano nascondere neanche Mokona, visto che di animali strani ne giravano anche lì.

Ad un tratto, a quei pensieri, si sentì sommerso da un peso opprimente, così strano da essere quasi fisico, ma lì non c’era niente ad appesantirlo.

Gli venne caldo, e cominciò a slacciarsi la maglietta, rigorosamente nera, che portava.

Il bottone non aveva alcuna intenzione di sfilarsi dall’asola, però. Al secondo tentativo, rabbiosamente si strappò di dosso l’abito e lo buttò per terra.

- Dannazione! – sibilò, frustato. Aveva talmente tanta rabbia dentro di sé, che poteva sfogarla solo attraverso i pochi e troppo facili combattimenti alla scacchiera.

- Dannato mago! Dannata principessa! – borbottò irato, camminando per la stanza spoglia. Si erano coalizzati contro lui e quel povero ragazzino, e se ne stavano sempre soli a confabulare chissà quali piani misteriosi su cose altrettanto misteriose. Soprattutto il mago.

La principessa voleva solo una cosa. Riportare il cuore al suo Shaoran.

Ma Fay…

Non riusciva a capire cosa diavolo passasse nella sua testa.

L’aveva salvato da morte certa, e lui aveva cominciato a odiarlo. Nessuna persona normale avrebbe reagito così! L’aveva anche ridotto ad avere costantemente bisogno di lui per poter rimanere in vita, ma l’aveva fatto… solo per lui. Perché… voleva che vivesse.

Che cominciasse a desiderare di vivere, di andare avanti, di lasciarsi dietro il suo passato oscuro.

 

L’apertura silenziosa della porta lo fece girare prontamente, e una figura lunga e austera comparve adagio nella sua camera.

I capelli biondi ormai lunghi legati in un codino distratto, la benda sull’occhio sinistro che rabbuiava ancor di più il suo viso pallido, e l’occhio chiuso.

Mentre la sua mente registrava l’entrata di Fay nella sua camera, annottò anche l’occhio stranamente chiuso.

Il biondo richiuse malamente la porta, facendo scattare la serratura rumorosa.

- Ohi, fai poco casino. – disse Kurogane, posando una mano sul fianco.

Fay non sembrò neppure sentirlo, cosa non nuova in quei giorni, e cominciò ad avvicinarglisi dondolando leggermente mentre camminava.

Kurogane aspettò qualche frase, magari sul perché si comportasse più stranamente del solito, ma Fay si era fermato davanti a lui e tentennava sul da farsi.

- Hai sete? – chiese con noncuranza Kurogane. Era in forze, anche se il giorno prima aveva donato una buona parte del suo sangue al vampiro.

- Però hai bevuto solo ieri, di solito resisti di più… - il guerriero continuava a parlare, in un lungo monologo, bisognoso di parole, di contatto fra lui e il mago.

Ma Fay respingeva sempre tutto, non voleva più aver a che fare con lui. L’unica cosa che ormai li univa era il sanguinoso legame tra vampiro ed E.

Ma prima, in un passato che gli sembrava ormai remoto, quello che li univa era un sentimento decisamente più profondo.

Nonostante tutti i bisticci avuti, il suo iniziale astio verso di lui, le stupide assurdità che sparava il biondo, a cui alla fine ci cascava anche lui, erano diventati una coppia di amanti.

 

Ma poi tutto era cambiato, e adesso Fay era quello che era.

Fay aprì leggermente la bocca, come per parlare, ma poi la richiuse pigro.

- Vuoi dire qualcosa, insomma! – astenersi da urlare improperi a destra e a manca era una cosa davvero estenuante.

Il biondo si mosse ancora e attaccò le braccia al collo del ninja, totalmente stupefatto.

Le mani del biondo stringevano i capelli e la pelle calda di Kurogane, fredde, sole.

- M-ma che fai?! – sbraitò incurante delle regole autoimposte di mantenere un tono basso.

Si tolse di dosso il mago: - Che ti viene in mente dopo tutto questo silenzio?! Guarda che voglio una spiegazione! – cercò lo sguardo del mago, ma non lo trovò. L’unico occhio azzurro di Fay era chiuso e non sembrava avere intenzione di aprirsi.

Il tono di Kurogane si fece più incerto: - Vuoi deciderti a guardarmi?

Ma la frase non ebbe nessun effetto su Fay, che rimase molle tra le sue braccia.

Ma dopo poco, cercò di divincolarsi e abbracciare di nuovo il moro, stranito. Lo lasciò fare, non aveva la forza di respingere quello slancio di affetto, e anche perché non gli dispiaceva affatto avere quel corpo fra le proprie braccia, che erano corse a circondargli la schiena, memori di tempi passati.

- Stai dormendo? – chiese sicuro che non gli avrebbe certamente risposto.

Infatti nessuna risposta provenne dalla bocca del mago, che continuò a cullarsi nell’abbraccio.

Una mano di Fay corse alla guancia di Kurogane, che si staccò leggermente dalla stretta, e si ritrovò impegnato in un bacio lieve, impaurito, desiderato.

Se aveva pensato giusto, Fay era sonnambulo, ed essendo tale questi dovevano essere i suoi desideri inespressi. Almeno era quello che aveva carpito da una discussione fra due studiose su un libro a Lecolt.

La mente di Kurogane era talmente piena di domande senza risposta, di pensieri sui motivi che li avevano portati a quella situazione, che non si rese conto di essere steso sul letto, con Fay sopra che lambiva i contorni del corpo con debolezza e devozione.

La sua ragione lo stava ormai abbandonando per un benemerito riposo, ma Kurogane le si aggrappò con tutto se stesso.

Fay, il suo Fay, avrebbe passato volentieri la notte con lui, ma il nuovo Fay, il vampiro che lui stesso aveva creato, probabilmente gli avrebbe portato ancora più rancore sapendo di essersi lasciato andare, e che lui lo aveva permesso.

A malincuore si staccò Fay di dosso, riprendendosi dal momento, e se lo caricò sulle spalle seguito da deboli lamentele. Quella situazione riportò di nuovo Kurogane nel passato, ad una sera inoltrata ad Oto.

Il giorno in cui tutti si erano ubriacati e Kurogane aveva dovuto fare la babysitter a due pseudo gatti e un povero idiota che si esercitava con un mestolo.

Lui che portava due recalcitranti ragazzini a letto, e poi tornava indietro a cercare un mago miagolante, che si strusciava contro il pavimento, se lo issava sulla spalla e lo portava nella sua camera da letto.

- Kurochuuuuuuuuuuuu~ - miagolava lo scemo, attaccato a lui, senza alcuna intenzione di scendere, artigliandosi ai suoi vestiti.

- E scendi! – gli inveiva sottovoce lui, cercando di strapparselo di dosso, quando Fay aveva alzato la testa, gli occhi lucidi di alcol e lo aveva guardato trasognato. E poi era successo.

Fay aveva appiccicato le sue labbra alle sue, senza lasciargli alcuna via di fuga, stringendoglisi contro, le braccia strette al suo collo.

 

Quello era stato il loro primo bacio, ma Fay non lo sapeva. Per lui il primo rimaneva il bacio nell’hotel del mondo predoni del tesoro delle sabbie, tra l’altro preso a tradimento.

Arrivato davanti al letto dell’altro lo posò con i piedi per terra e si aspettò qualcosa, magari un altro bacio, l’ultimo, per la buona notte.

Prontamente Fay gli allacciò le braccia al collo e si strinse convulsamente a lui, senza alcuna intenzione di lasciarlo.

- Ohi – lo chiamò gentile Kurogane, poggiandogli le mani sui fianchi, ma spingendolo via leggermente. – Forza, vai a letto.

Le unghie del vampiro si conficcarono nel collo del guerriero e piccoli rivoli di sangue cominciarono a scendere per suoi muscoli e per la mano di Fay.

L’odore del sangue del suo E risvegliò probabilmente l’istinto del predatore che senza tanti preamboli si attaccò al collo della sua Esca, succhiando violentemente il dolce nettare che stillava dalle ferite e creando un nuovo squarcio da dove bere più tranquillamente.

- Fermati. Ohi! – lo richiamò Kurogane che, già indebolito dal giorno prima, non aveva alcuna intenzione di morire per mano sua.

Lo scrollò quel tanto per farlo svegliare, e vide il suo occhio destro dorato e spalancato in muto stupore, il sangue che ancora sporcava le sue labbra.

- Che cosa… - balbettò sconvolto – Tu che ci fai qui.. e perché…

- I convenevoli a domani… - mormorò Kurogane prima di svenirgli addosso. Fay lo sorresse senza sforzo, ma non riusciva ancora a capire che diavolo era successo mentre dormiva. Si ricordava di essere andato a dormire, tormentandosi sulla sua natura di portatrice di disgrazia, e poi… poi aveva sentito il sangue di Kurogane fluire dentro di lui, e gli scossoni che l’avevano svegliato.

Decise di non pensarci per il momento, e appoggiò Kurogane sul suo letto, concedendosi di osservarlo finchè dormiva tranquillamente, e non poteva vederlo.

Non poteva più stare con lui come prima, per il suo bene. Il loro rapporto era andato oltre fin dall’inizio, e sapeva che troncarlo sarebbe stato sempre più doloroso mano a mano che il tempo passava, ma rimandava sempre il momento, gli piaceva troppo stuzzicare il cagnone e sfiorarlo anche per caso.

Poi la venuta di Shaoran e le note conseguenze avevano dato la spinta giusta a recidere la relazione che si era instaurata tra loro.

Ma come gli avrebbe detto una ben nota persona, “Le relazioni non si possono spezzare facilmente una volta formatesi”.

 

Infatti si trovava lì adesso, seduto sul suo letto ad accarezzare il viso addormentato di una delle persone più importanti nella sua vita, spostando i capelli ribelli ai lati del viso e ammirando il suo aspetto così tranquillo e quasi senza pensieri, nel torpore del sonno.

Anche lui avrebbe voluto dormire così, senza orribili incubi o pensieri in testa a dargli tormento per tutta la notte. Ma non aveva nessuno che gli succhiasse talmente tanto sangue da farlo svenire.

Digrignò i denti, sentendosi davvero raccapricciato. Kurogane, l’uomo che-non avrebbe dovuto dirlo- amava, si era sacrificato per lui, rendendolo però un mostro. Anche per questo l’aveva allontanato. Preferiva morire, più che usarlo come bevanda.

 

Nonostante tutto non riusciva a stargli lontano.

Tra loro si era instaurata un’attrazione irrazionale, sia fisica che psichica, che li portava a stare vicini anche se molte volte non lo volevano.

Sfiorò la mascella del moro con le dita sottili.

- Perché hai dovuto incontrare proprio me? – chiese a se stesso sconsolato – Con tutte le persone esistenti, proprio di uno stupido gemello maledetto dovevi innamorarti.

 

Però, anche se diceva così, una parte della sua mente urlava che era felice, felice perché l’aveva incontrato, perché erano successe tutte le cose che erano successe, e non le importava di essere la pedina di Fei Wong.

Kurogane era stato una delle poche persone della sua vita che l’avesse amato veramente, e questo lo colpiva nel profondo. Nessuno lo aveva amato così, proteggendolo, sacrificandosi per lui, vendicandolo per i torti subiti, donando tutto se stesso per vederlo sorridere almeno un pò.

E in quel momento, mentre il suo occhio si inumidiva, sorrise, un sorriso magari con una nota di tristezza, ma vero.

- Grazie.

Accarezzò ancora il volto di Kurogane e, prima di donargli un leggero bacio, sussurrò sulle sue labbra: “Buonanotte, Kuroppi”

 

Mentre se ne andava in soggiorno per dormire sul divano, Kurogane sorrise.

 

- Di niente, mago.

 

 

 

.:Note:.

*per il “povero idiota” a Shaoran, mi perdonino le sue (poche) fan, ma è il primo aggettivo che mi è venuto in mente*

 

.:Piccolo spazio inutile dell’autrice altrettanto inutile:.

 

Yusaki: Sono davvero contenta che la prima ti sia piaciuta!! XD questa però è davvero angst puro, non sapevo di poter scrivere delle cose così… Sono felice che anche il prompt del “sonnambulismo” ti sia piaciuto, mi è venuto in mente dopo aver cominciato a scriverla!!

 

Pentacosiomedimni: Wow che apprezzamento! XD non avevo letto il nome all’inizio e quindi quando ho letto ho detto “ma questa è pazza?! O_O” poi dopo sono andata a vedere e siete in due (un sospetto ce l’avevo, ma ce ne sono di pazze al mondo “Kurogane fa cenno di sì e mi indica” cosa vorresti dire?! “Kurogane continua a indicarmi tranquillo” Hama-Ryuuoh-jin! *_* “I brandelli di Kurogane ora indicano Fay”) e mi si è chiarito il mistero. Sono contenta che le parti emo con Fay siano piaciute! In questa shot le parti sono leggermente cambiate: la parte del depresso per entrambi è dominante e di allegro ci sono al massimo i flash back..

Mi dispiace per Shaoran, si intrufola sempre nelle mie fan fic *me si inchina per scusarsi* gomen ne! Ps: e comunque è lo Shaoran clone prima che compia quello sfregio sul bellissimo visino di Fay ç_ç Ciao, e grazie!! Alla prossima!! ^^

 

Covianna: Tranquilla la tua mente non è malata per niente!! XD Ogni fan girl avrebbe voluto alloggiare in quell’hotel! (a proposito, non l’ho scritto perché non ne ero certa, ma mi è sembrato di vedere Tomoyo-chan, con videocamera fai-da-te che riprendeva la scenetta indisturbata). Spero che il super angst ti sia piaciuto! ^^

 

Lirith: Scusa scusa scusa Maki-chan!!!! >_< Va bene se ti faccio recensire questo per prima?? Sì Fay prima o poi si troverà la testa staccata dal corpo.. ma secondo me non se ne accorge e va in giro come il fantasma senza testa di Harry Potter, naturalmente rompendo le scatole a Kurowan!! XD

La scena della coppia in pezzi fa ridere sempre anche me quando la rileggo “come ho fatto a scrivere simili cavolate?” mi chiedo. “Perché penso, dico e scrivo solo quello” U_U

L’aggiornamento spero che per te rientri tra i tempi brevi, perché credo che sia il primo che faccio così velocemente XD ho scritto la storia in due giorni, un vero record per me! Ci sentiamo!! Baci baciiii!!

 

Per fami perdonare dell’assoluto angst (anche se so che ad alcune piace ^^) e per la cortezza del capitolo, ho in cantiere un capitolo extra totalmente demenziale! Sperando che vi possa interessare, lo posterò fra qualche giorno, il tempo di farlo… x3

Ja ne,

Chiaki Yamashita

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Capitolo 3
*** ep:03 - KuroFay ***


Ecco qui il capitolo

Ecco qui il capitolo!! ^^ Le spiegazioni a dopo, godetevi lo sclero..

 

_ep:03_ KuroFay_

 

Gli occhi gli si aprirono lentamente, rivelando una stanza chiara, sul toni del panna e del rosa pallido.

Si sollevò a sedere, e notò che era su un letto con coperte leggere e di un rosa accesso.

Fay non sapeva proprio dove diavolo era finito. Sembrava la stanza di un castello delle fiabe, con le finestre gigantesche, senza vetri, che davano su un paesaggio da sogno.

- Fay-san, si sbrighi! – esordì una vocina penetrante dietro di lui, che si era alzato dal letto per andare davanti alla finestra.

Si voltò di scatto e vide una bambina con corti capelli rossi raccolti in una codina dietro la testa.

- E tu chi sei, bambina? – chiese Fay, con qualche sospetto nascosto dal tono spensierato che usava di solito.

La bambina fece una giravolta su se stessa e vari movimenti con le mani, per poi presentarsi: - Sumomo è il mio nome!! Danza della presentazione! – e cominciò una strana danza, fatta da giravolte, finte cadute e testate contro il muro.

Poi un’altra bambina, con lunghi capelli blu passò sopra l’altra, che era stramazzata a terra dopo una testata troppo forte al muro, e parlò a suo volta, decisamente più calma della prima: - Io mi chiamo Kotoko. È meglio che si cominci a preparare, Fay-san.

- Non devo neanche presentarmi… ma, se posso chiedere, per COSA dovrei prepararmi? – chiese affabile Fay.

La situazione era sempre più strana e complicata.

Sumomo si riprese fulmineamente e abbracciata Kotoko, strillò per entrambe: - IL MATRIMONIOOO!!!!

 

Fay rimase fermo immobile per un tempo relativamente corto nella sua lunga vita, ma forse troppo lungo per una ragazza iperattiva come la rossa, che, data la sua bassezza, lo strattonava dalla fine della semplice camicia che indossava.

- Fay-san, Fay-san! – cantilenava senza sosta.

- Ehm, sì? – si riprese lui, guardando in basso.

- Dobbiamo prepararci!! – esclamò convinta.

- Immagino, ma.. di chi sarebbe il matrimonio? – chiese sempre più confuso il mago. Mokona non li aveva trasportati da nessuna parte, allora perché era in quello strano luogo, con quelle… quella strana bambina petulante?

- Come, non lo sa?! – urlò esagitata la rossa, dondolandosi attaccata ai suoi vestiti. – È…

- Suo e di Kurogane-san. – concluse la turchina, incrociando le braccia.

Fay rimase ancora nel suo silenzio, con la bocca aperta e gli occhi spalancati.

- CHEEEEEEEEE?! – urlò dopo qualche secondo, sconvolto. Un inconsueto rossore gli si era diffuso sulle guance, e non riusciva più a pensare a niente. Che diavolo significava che si doveva sposare… con Kurogane?!

Ok, che si erano riappacificati, ma ma.. in che diavolo di mondo erano finiti??

- Su, è ora di preparare la sposa. – riprese Kotoko, avvicinandosi a Fay e cominciando a prendere le misure con un piccolo metro a nastro.

- COSA?! La sposa, io?! – urlò ancora Fay, allontanandosi dalle due ragazzine.

Per la prima volta la più seria si lasciò andare ad un sorriso e con una mano davanti alla bocca disse: - Prima, mentre eravate ancora addormentato, Kurogane-san è venuto qui e ha detto che, mentre Maru-chan e Moro-chan pensavano a lui, noi avremmo dovuto pensare “alla sposa”. Ha detto di vestirvi anche a forza, visto che lui ha rifiutato categoricamente di fare la parte della donna.

 

Anche Kurogane era lì? Era meglio trovarlo e chiedere spiegazioni, prima che il suo cervello impazzisse.

Cominciò a correre verso l’uscita della camera, una porta rosa acceso, ma qualcosa gli si aggrappò alla gamba, facendolo cadere per terra.

- Ohi! – maledisse Sumomo, di cui ne sapeva la responsabilità, e cercò di alzarsi almeno un poco, ma la suddetta gli si sedette sopra, atterrandolo.

Dannazione, lui era un vampiro, aveva forza da vendere! Come poteva farsi atterrare da una bambina?!

- Dove vuole andare, Fay-san? – chiese tranquilla Kotoko, guardandolo dall’alto.

- Voglio andare da Kurosama, dannazione!! – gridò cercando di buttar giù la bambina.

La blu si piegò sulle ginocchia e assunse uno sguardo malizioso: - È comprensibile che lei voglia vedere lo sposo, ma porta sfortuna vedersi prima del matrimonio.

- Tanto, per quello che mi cambia… - borbottò Fay, imbronciato.

- Ma non porta sfortuna vedere il vestito della sposa? – si intromise Sumomo. Era da troppo che stava zitta.

- Sì, soprattutto. E infatti adesso… - lasciò in sospeso la frase e mentre la rossa lo teneva fermo, ricominciò a misurarlo.

 

Mentre rimaneva lì, steso a terra, al vampiro sembrò che il tempo si distorcesse; gli sembrava di vedere Kotoko che si avvicinava e subito non era più davanti a lui, ma al suo fianco, in direzione opposta a quella in cui l’aveva vista.

Era come se il tempo andasse più veloce, infatti dopo quelli che gli sembrarono dieci minuti, il vestito era stato confezionato ed era pronto ad essere indossato.

- Fay-san, spero che le piaccia! – esclamò la celeste, ravvivando il tessuto.

Sebbene fosse vistosamente da donna, e che lui avrebbe dovuto indossarlo, il vestito era davvero ben fatto, stupendo: sui toni dell’azzurro e del panna, il tessuto vaporoso e dolce si chiudeva sotto il petto e poi si apriva in un’ampia gonna che nascondeva il corpo maschile che avrebbe dovuto ospitare e si fermava sulle ginocchia davanti, ma continuava in un lungo strascico dietro.

- È… molto bello – mormorò incantato. Sakura-chan però sarebbe stata molto più adatta, ma adesso lei…

- Non c’è tempo di pensare a cose tristi oggi! – esclamò Sumomo, alzandosi da lui. Aveva una maschera talmente incrinata da mostrare così i suoi sentimenti più profondi?

- Su, è ora di indossarlo, la cerimonia comincerà fra poco! – Sumomo piroettò fino al grande cassettone da una parte della stanza e cominciando a scegliere vari trucchi.

- Il trucco no! – obiettò senza convinzione, sapendo di non essere per niente ascoltato.

- Su, si infili nel vestito, presto! – lo esortò la turchina, tenendogli aperto il vestito.

La sua mente rimase offuscata per tutto il tempo in cui venne seviziato senza violenza da quelle due strane tipe, come se anche in quel momento il tempo andasse più veloce e lasciasse indietro pezzi inutili.

Ma che razza di mondo era quello? si domandava ancora.

 

- Fay-san, si può guardare allo specchio! – esclamò con un altro balletto Sumomo. Ma c’era uno specchio prima, di fianco al comò?!

Dopo quel pensiero fissò a lungo la figura nello specchio.

Mosse una mano e anche l’immagine dello specchio la mosse, si avvicinò lentamente e poi ritornò al posto di partenza. Poi una smorfia sbalordita gli si stampò in volto: - Ma! Ma! Ma.. sembro una donna!!

Era stato truccato di tutto punto, con le labbra rosso spento e gli occhi bordati di azzurro opaco e bianco, e il vestito completava il quadro.

- Toglietemi subito il trucco! –ordinò voltandosi verso le due “aiutanti”.

- Oh, se questo è quello che Fay-san desidera… - mormorò delusa Sumomo, probabilmente era stata lei ad attuare l’opera.

In pochi secondi il trucco fu lavato dal suo viso e rimase normale, almeno così non sembrava più effeminato di quanto probabilmente poteva sembrare di solito.

Mah, forse con un vestito del genere poteva venire qualche dubbio..

- Adesso è assolutamente pronto. È ora di andare. – disse atona Kotoko, aspettando Fay, che sembrava titubante.

- Su, su, Sumomo! Su su, oggi è un giorno di festa!! – cantilenò la rossa, roteando attorno a Fay, che sembrava sorride alla danza della bambina.

 

“Non so in che mondo sono, devo sposarmi, con Kurogane, e non so che diavolo debba fare. Ma c’è Kurogane, e questo dissipa quasi tutte le ansie”, al pensiero del burbero guerriero vestito in smoking, sorrise.

Fay avanzò incerto sui piccoli tacchi azzurri, e Kotoko gli aprì la porta, mentre Sumomo teneva in mano lo strascico.

Si sentiva in terribile imbarazzo.

Finalmente riusciva a vedere il resto dell’edificio, che era molto più sobrio della sua camera, solo color panna, ma ugualmente maestoso.

Da una sala in fondo al corridoio di sinistra sentiva un forte brusio.

Mandò giù a vuoto. Ma chi diavolo c’era?! E QUANTA gente c’era?

- Fay! Fay! – si sentì chiamare ma non vide nessuno. Poi due piccoli esserini presero forma man mano che si avvicinavano dal corridoio sinistro, saltellando.

- Mokona! – chiamò sorpreso Fay. Una faccia amica, finalmente. Insieme alla palletta bianca c’era anche la sua compagna nera, il loro tramite a Yuuko.

Fay sporse le braccia e accolse Soel fra le braccia, felice: - Ciao, Moko-chan! Puoi dirmi dove siamo finiti?

- Al matrimonio! Al matrimonio! – cantarono entrambe.

- Sì, quello ormai lo sapevo.. ma in che mondo siamo? – chiese nervoso.. la sposa.

Mokona gli si fece vicino: - SE-GRE-TO!

I nervi di Fay cominciavano a saltare dal nervosismo. Chissà se Mokona era adatta a fare da anti-stress…

- Noi siamo le damigelle! Noi siamo le damigelle! – esclamarono all’unisono, aggirando la sposa – Noi teniamo lo strascico! Così Fay non cade!

- Ah, grazie… - frusciò solo il biondo cominciando a camminare a rilento. Non voleva arrivare alla fine del corridoio. Fino a Celes il mago sapeva cosa sarebbe successo e pensava che la sua vita sarebbe finita lì, ma adesso il vero viaggio era cominciato, e non conosceva cosa gli riservava il futuro.

Questa cosa era davvero logorante, e soprattutto quello strano mondo dove non si ricordava di essere caduto, e quel matrimonio ancora più strano! Com’era possibile??

Sentì partire una musica dolce, che si ricordava di aver già sentito.

 

toki no mukou kaze no machi e

nee, tsurete itte

 

Ah, sì, era la canzone di Oluha a Oto! E questa sembrava proprio la sua voce. C’era anche lei? O era un’altra Oluha, stessa anima ma vita differente? Ma se così, come faceva ad avere la sua stessa canzone..

- Fay, muoviti!! Kuropon ti sta aspettando!! – strepitò Mokona indispettita dall’attesa.

- Sì, Kuropon aspetta! – trillò anche Larg.

- Allora sarà meglio andare, ne? – chiese con una strana calma, come se al solo nome “Kuropon” le sue incertezze se ne fossero andate. Anche lui, pensava, sarà confuso quanto me, e si starà vergognando da morire.

Avanzò fino ad arrivare a due passi dalla sala, poi, dopo aver preso un lungo respiro, si accinse ad entrare, ma qualcuno (che non aveva visto prima) l’afferrò per un braccio.

- Ehi, non puoi andarci da solo. – disse una voce maschile, pacata e rassicurante.

Fay si voltò stupito. Nei suoi ricordi sentiva di conoscerla, ma non sapeva ricondurla al volto, alla persona.

I suoi occhi si spalancarono nel vedere l’uomo davanti a lui, che sorrideva affabilmente, trattenendolo ancora per il braccio.

- Padre… - mormorò senza voce, completamente stupito da quella presenza inattesa e impensabile.

Ok, doveva essere decisamente un sogno.

- Ti manca anche questo… - gli porse un piccolo bouquet di fiori rosa e rossi – Andiamo, Yuui?

Fay non aveva badato neanche un secondo al bouquet che adesso aveva in mano, ma al viso del padre che era morto a causa sua poco dopo la sua nascita, quel viso che ricordava così poco ma che adesso aveva davanti agli occhi.

- Yuui? – gli chiese perplesso lui. Fay scosse la testa e si strinse al braccio offertogli.

Si era sempre chiesto se anche il loro padre li odiava, come la madre che si era suicidata per la sventura che avevano portato.

- Oggi niente rimpianti, Yuui. È il tuo giorno, e io sono qui con te. – disse guardando avanti a sé il padre che, anche se aveva detto parole apparentemente normali, per Yuui significavano molto. E anche quel continuo “Yuui” dopo ogni frase.

Avanzò nella stanza gremita di gente inizialmente con gli occhi bassi per non incontrare lo sguardo di nessuno, ma poi curioso sollevò lo sguardo e vide decine di persone sedute sulle panche del tempio, quasi tutte persone che aveva già visto nei suoi viaggi.

Chun Hyang, Glosam, Kusanagi, Yuzuriha, Karen, Sorata, Arashi

- Non è possibile… - sussurrò con gli occhi sbarrati. Intanto la canzone di Oluha andava avanti, quasi a tempo dei passi dello sposa e suo padre.

Azzardò a guardare fino in fondo alla strada che stava percorrendo e vide Kurotan girato verso la parete, e le braccia conserte, una gamba che si muoveva ritmicamente, nervosa. Non era in smoking, come aveva sperato, ma aveva uno di quegli strani vestiti del suo paese, grigio e nero.

Proprio quando si era deciso a guardarlo, Kurogane si girò e dopo averlo guardato profondamente negli occhi, sghignazzò girandosi completamente davanti a lui, quasi arrivato.

- Era ora! – esclamò con solito tono irriverente.

Come faceva a comportarsi così serenamente, senza imbarazzo davanti a tutta quella folla, lì per il loro matrimonio?!

Arrivati all’altare, il padre di Yuui guardò severamente Kurogane, che si piegò in un inchino profondo, cercando la benedizione dell’altro.

- Puoi alzarti, Kurogane. – affermò, con tono addolcito il parente di Fay, facendogli cenno di alzarsi.

- Grazie – disse solo il moro, soffermando lo sguardo poi su Fay, che assisteva alla scena quasi intontito.

Poi Kurogane porse una mano al biondo spaesato, che la prese velocemente, avvicinandosi allo sposo.

- Pronto? – gli chiese, per poi voltarsi verso l’ara, accompagnando la sposa.

- No – rispose monosillabico l’altro, senza riuscire a pensare a nient’altro. Facendoglisi più vicino, Kurogane gli sussurrò: - Ti sta bene il vestito.

Fay per una delle poche volte nella sua vita, arrossì. In parte per il complimento, un’altra gran parte per l’irritazione di esser stato costretto proprio dall’uomo vicino a lui ad indossare un abito da cerimonia da donna.

- Questa me la pagherai. – ringhiò a bassa voce il biondo, conficcando i propri artigli nel braccio dello sposo.

- Non vedo l’ora. – sghignazzò Kurogane, pensando a chissà cosa. Fay lasciò perdere il discorso, e ricordandosene, chiese la cosa che più gli premeva.

- Ma, Kuropon, dove… - Kurogane con un cenno della mano lo zittì, e per forza di cose Fay si girò davanti a sé, dove la porta al lato sinistro si stava aprendo lentamente.

Vide comparire un uomo vestito completamente di nero, con solo il colletto bianco, un libro in mano.

- Seishirou!? – sussurrò con voce stupita Yuui, stringendo il bouquet più forte. Ogni volta che si erano incontrati, Fay se l’era sempre vista brutta.

- Buongiorno, sposini. – enunciò lui tranquillo, prendendo posto dietro l’enorme tavolo che li divideva.

Kurogane rimase zitto, stizzito dalla sua presenza, mentre Fay si esternò in uno dei suoi sorrisi e gli diede il benvenuto.

Seishirou aprì il libro davanti a sé e poi, come ricordandosi qualcosa, si voltò dalla porta da cui era uscito e chiamò: - Chierichetti!

Al richiamo si sentirono vari tonfi provenire dal retro della stanza e poi un ragazzo in una lunga tunica nera e bianca venne buttato letteralmente fuori, fin quasi a cadere.

Si rimise subito in piedi e inchinandosi chiese scusa, per poi correre a mettersi vicino a Seishirou, imbarazzato per tutta quella sceneggiata.

Adesso che c’è l’aveva vicino Fay poteva riconoscere in lui il vampiro fratello di Kamui. Sfortunatamente non aveva avuto occasione per conoscerlo, causa occhio asportato e stato di shock.

- Subaru-kun tranquillizzati, nessuno ti mangia. – sorrise rassicurante il prete, mettendogli una mano sulla spalla.

Nell’intera sala tutti pensavano il contrario, Fay compreso.

- Bene. Adesso che c’è Subaru-kun possiamo cominciare la cerimonia. – disse tranquillamente il “prete” infilando gli occhiali da vista sul naso.

Subaru tirò leggermente la manica dell’altro, sussurrando: - Ma, Seishirou-san, io a cosa servo??

- Assolutamente a niente. Ma ti volevo vicino a me, Subaru-kun. – pronunciò il suo nome in un tono totalmente estraneo a quello di un sacerdote, decisamente passionale.

Subaru girò violentemente la testa verso il basso, guardando costantemente le scarpe nere che portava.

- Siamo qui a celebrare l’unione fra due anime affini, che da distanti si sono ritrovate in un stesso mondo per il loro inevitabile destino – cominciò Seishirou, sbirciando ogni tanto il discorso che era stampato sul libro.

Probabilmente quel libro l’aveva scritto una certa Strega delle Dimensioni, magari proprio per quell’avvenimento.

- Potete baciarvi. – esclamò chiudendo il libro, con un sonoro tonfo.

Kurogane e Fay sbiancarono e guardarono a occhi spalancati l’uomo davanti a loro.

Neanche tanto per il fatto che si dovevano baciare, ma non c’era una trafila leggermente più lunga? Fay e Kurogane conoscevano tipi di matrimoni diversi, ma mai così corti!

- Ehm, Seishirou-san, dovevi leggere anche tutto quel pezzo sottolineato! – gli sussurrò Subaru, riaprendogli il libro.

- A cosa servono queste solennità, se si amano, non serve una stupida cerimonia! – ribattè contrariato lui, imbronciandosi.

- Ahh – sospirò il vampiro – Perché hai insistito tanto per fare questa cosa… anche Fuuma-san voleva farlo.. – Subaru non finì la frase, che venne portato via e le due figure davanti agli sposi cambiarono quasi totalmente aspetto.

- Ehilà! – salutò il fratellino di Seishirou, alzando una mano. Vicino a lui stava un imbronciatissimo Kamui, con le braccia conserte.

- Possiamo continuare. Allora, che entrino gli anelli! – e con gesto plateale, fece cenno alle due figure in fondo al corridoio di farsi strada fino a loro.

Mano a mano che arrivavano, si potevano riconoscere i lunghi capelli corvini appartenenti alla Hime di Nihon dalla parte di Kurogane, mentre in linea con Fay una ragazza con corti capelli castani e grandi occhi verdi avanzava leggiadra.

- Sakura-chan… - mormorò con una morsa al cuore il biondo, vedendola arrivare sorridente fino a lui.

Fuuma continuò prima che Fay potesse pensare o dire qualcos’altro: - Bene, Kurogane-san, vuoi tu sposare il qui presente Fay?

Tomoyo porse il piccolo anello di oro bianco al suo guerriero, che lo prese facendolo scomparire nell’enorme mano, per poi voltarsi verso di lui. Lo guardò fisso negli occhi per poi ghignare come era solito fare all’inizio del viaggio.

- Certo. – e presogli la mano, infilò l’anello all’anulare sinistro di Fay.

- E tu Fay-san, vuoi sposare il qui presente Kurogane?

Il biondo si voltò verso Sakura-chan, che gli porgeva il cuscino su cui si trovava l’altro anello, di un metallo scuro e lucente, con sfumature bluastre.

Prese titubante l’anello e giratosi verso il moro, gli prese la grande mano scura.

- Ahh – Fay prese un bel respiro e rilasciando l’aria, esclamò un “Sì!” deciso, infilando l’anello.

Nella sala ci fu un boato generale, tutti che applaudivano e incitavano felici.

- E ora – fece Fuuma, sporgendosi verso di loro appoggiato al grande tavolo – la parte più importante.

- Eh? Quale? – chiese spaesato Fay, la mano ancora con quella di Kurogane.

- Come quale? Mi sembra logico, il BA-CIO! – esclamò una voce dietro di loro.

Si girarono sorpresi per quella comparsa, così sorpresi da dimenticarsi cosa aveva detto.

Yuuko-san con un’attrezzata videocamera li stava filmando dal corridoio dietro di loro.

- Cosa avete da guardare? Su, avanti, il bacio! – sbottò lei, incitandoli con una mano.

- E perché tu dovresti riprenderci? – chiese scettico lo sposo moro.

- Ci vuole sempre un filmino del matrimonio!!

Ci fu uno scontro di sguardi infuocati, a cui alla fine Kurogane si arrese – Ah, e va bene.

- C-Come?! Ti lasci battere così? – gli chiese Fay.

- Per oggi si può anche fare. – concesse il ninja, prendendo Fay per i fianchi.

- Ma che.. no! – premette le mani sul viso di Kurogane – Aspetta..!

Con facilità il ninja si era già liberato, e lo stava già baciando.

A quel punto le persone attorno a loro sparirono facilmente, mentre Fay e Kurogane erano assorbiti dal bacio.

Quando si separarono per prendere aria, Fay si guardò intorno guardingo, e con stupore scoprì di essere in una stanza totalmente diversa dalla chiesetta in cui erano.

- Ma che cosa è successo?! Come facciamo a essere qui?? – chiese osservando la sontuosa camera nei colori del blu e dell’azzurro, e l’altrettanto sontuoso letto matrimoniale in un angolo.

Kurogane si mise a ridere, trattenendolo ancora per i fianchi, mentre lo spingeva verso il letto.

- Kurosama, basta! Io non ci sto capendo più niente! – disse irritato, portandosi una mano alla fronte – Mi sta venendo il mal di testa…

- Siediti – gli ordinò Kurogane, arrivato alla sponda del letto. Fay si sedette, con Kurogane di fianco, mezzo voltato verso di lui.

- Calmati – gli disse poi, portando le mani a massaggiargli la fronte. – Ormai non credo durerà ancora molto.

- Eh? Cosa? – domandò ancora più disorientato.

- Ohi! Va bene che ti divertivi a far lo scemo, ma non è che alla fine lo sei diventato davvero? – gli chiese ghignando lo sposo, togliendogli il velo dai capelli.

- No! – dichiarò quasi offeso Fay, dando un piccolo pugno all’addome dell’altro.

- E allora non ci sei ancora arrivato? Tutte quelle persone conosciute nei nostri viaggi, riunite in un solo mondo, secondo te com’è possibile?

Fay ci pensò su: - Mi è venuto in mente solo che sia un sogno.. insomma, ho rivisto anche mio.. mio padre – disse nostalgico.

- Ecco! – esclamò Kurogane, slacciando la giarrettiera (ma quando gliel’avevano messa?!) dalla gamba.

- C-cosa? – domandò il biondo, incantato dal passare delle mani sulle sue gambe.

- Hai capito. – rispose tranquillamente il moro, cercando i bottoni che chiudevano il vestito da sposa.

- Siamo in un sogno?! – esclamò sorpreso Yuui, appoggiandosi a Kurogane, mentre gli slacciava il vestito, lasciandogli scoperto il busto magro.

- Sì. Sai che il ragazzo era entrato nel mondo dei sogni, no? Alcuni frammenti del mondo andato in pezzi sono rimasti sospesi nel nostro tempo, e ci hanno inglobato. – spiegò accarezzando il viso soffice del mago, e giù sulle spalle.

Fay fermò una delle sue mani, per riuscire a ragionare lucidamente: - E chi ti ha detto queste cose?

- La Principessa Tomoyo. Anche lei era nel sogno.

Fay rimase in silenzio, per poi assimilare la risposta: - Aspetta, tu mi vuoi dire che la tua testimone era la vera Principessa Tomoyo?!

- Non esattamente. I sogni sono tutti collegati, perciò abbiamo visto tutte le persone che in quel momento erano nel mondo dei sogni – disse, cercando di mordergli la pelle del collo.

- Ok, ho capito.. ma come facciamo a tornare indietro? – chiese allarmato da una possibile permanenza in quel sogno. Beh, non doveva essere male vivere per sempre in un sogno del genere.. ma non potevano farlo assolutamente. Dovevano salvare Sakura, entrambe le Sakura.

- Tranquillo, per quello basta continuare… - disse guardandolo sorridente, e facendo scivolare le dita lungo la sua schiena e il petto.

- C-che cosa? – chiese catturando il suo viso con le mani, l’atmosfera più calda.

- Il sogno.. basta arrivare alla fine. – Kurogane leccò le sue labbra, per fargliele aprire e baciarlo. – E di solito dopo un matrimonio..

- … c’è la prima notte di nozze.. – finì Fay, attirandolo a sé per poterlo baciare ancora.

Poi, in un’azione improvvisa, Fay si ritrovò sotto il corpo massiccio di Kurogane, che deliziato dalla situazione continuava a sogghignare.

- Finalmente cominci a capire…

 

 

postfazione

Seishirou camminava lentamente, tanto per la sua ricerca aveva tutto il tempo che voleva, e adesso doveva riprendersi dai colpi che aveva ricevuto da Shaoran.

Si fermò nei giardini del castello Shirasagi e seduto per terra chiamò la Strega delle Dimensioni con l’occhio magico.

L’immagine apparve come dal cristallo di Mokona.

- Oh, Seishirou, come va? – chiese lei mentre si acconciava i capelli.

- Bene, Yuuko-san. Anche se solo in sogno ho potuto rivedere Subaru-kun. – rispose col suo solito sorriso che fungeva da scudo.

- Che bello, rivedere la persona amata. – sorrise Yuuko, posizionandosi davanti a lui.

- Sì… e quei due hanno coronato il loro “sogno d’amore”! – rise al sogno appena visitato.

- Anche tu ti sei infiltrato nel sogno di quei due, eh bricconcello? – chiese Yuuko, evidentemente divertita.

- Anche tu ci sei andata? Non ho visto come è andato a finire, siccome ho avuto da fare col Subaru del sogno.

- Uh, sono arrivata solo fino alla parte del bacio, poi se ne sono spariti in camera da letto.. – sospirò delusa – Ma comunque non è difficile immaginare cosa sia accaduto!

Entrambi risero, sadici.

- In fondo… - cominciò Seishirou – Era Inevitabile! – finirono insieme.

- Adesso ti saluto, il tempo dei giochi purtroppo è finito. – si congedò mesta Yuuko.

- Addio – Seishirou chiuse la comunicazione proprio nel momento in cui sentiva dei rumori dietro di lui.

Si girò e scoprì Fay che stava camminando verso di lui.

- Oh, Fay-san – salutò lui, con una mano alzata.

- Ah, Seishirou-san.. – lo notò lui.

- Adesso devo andare, non posso trattenermi oltre – si giustificò lui.

- Ah, va bene… - non che gli dispiacesse che se ne andasse..

Fece iniziare il trasferimento spazio-temporale e scie di luce lo avvolsero.

Prima di sparire del tutto riaprì gli occhi ed esclamò, scegliendo accuratamente le parole giuste: - Scusa, prima non vi ho nemmeno fatto gli auguri. – una pausa - I miei più sinceri auguri per il vostro matrimonio!

 

 

Allora.. ^^’ Mi scuso col ritardo clamoroso (REPLAY: solo fra qualche giorno, il tempo di farlo!) ma tra lo shock della scuola e prescuola, e fra le tante fic che ho.. non riuscivo più ad andare avanti.. ;(

Sulla fic, dico solamente che l’idea mi è venuta da un disegno che ho fatto con Fay vestito da sposa appunto, e subito è scoccato l’amour! X3 (ps: ho inserito il padre di Fay – volevo inserirlo *^* - e non ho messo chi è.. per lasciare all’immaginazione, ma per me suo padre era una sorta di Hideki di Valeria.. :) siccome la mamma è come Chii..)

L’ambientazione temporale, come dice Kurocicci nella storia, è a Nihon, dopo lo scontro fra i Shaorani (XD).

Il matrimonio è all’occidentale, siccome non so per niente come si svolga quello giapponese… :(

La postfazione.. beh.. volevo metterci qualcosa di stupido con Seishirou.. ^^’

Beh, che dire.. grazie a quelli che hanno commentato: Lirith, Yusaki, Pentacosiomedimni, Covianna e Selene89.

Minna, arigatou!!! >_<

E a tutti quelli che almeno l’hanno letta e messa nei preferiti :)

 

Selene89: Chi non adora Fay?? :) poi con quell’occhio ambrato che si ritrova adesso è ancora più bello.. ma come te sono sicura che Kuropon non ne sarebbe molto contento.. Aww, vai al Lucca comics??? *o* anch’io voio addarci!! Quest’anno ci proverò ;) se ci riesco verrò a vedere il tuo Fay da sbav.. e anche la Sakura fortunata (anch’io voglio essere una Sakura fortunata..).

Per Shaoran.. beh, preferisco quello vero (il clone mi stava su prima, figurati quando ha fregato l’occhio a Fay), ma quello più carino è sempre quello di CCSakura U_U (oppure Watanuki X3 della serie facciamo spoiler)

Covianna: Uh, la prima critica che ricevo! ^//^ (non dovrei essere così emozionata..) Comunque lo ammetto, l’o scritto in fretta, ma quando l’ho ricontrollato dopo averlo postato ho trovato sì e no 2 errori di grammatica.. poi gli altri sono normali.. li faccio anche a scuola.. ^^’

E per il “cogli l’attimo” in effetti poi Kurogane è una testa calda che agisce prima di pensare (aspetta, ma almeno sa pensare??? Kuroinu, giù la Sohi! O_O) ma sarà stato il luogo (Infinity non è molto allettante come atmosfera), per le terribili conseguenze dopo il risveglio di Fay (TU-COSA-MI-HAI-FATTO?!) ma soprattutto.. per non svegliare i bambini!! O_o Ma sai quanto sarebbero rimasti traumatizzati, loro candide e ingenue creature davanti al mondo dei “grandi”??

Fay è solo stupido.. ma non poteva fare da cuscino a Kurogane (ok che ha la forza di un vampiro, ma tutta la notte con un coso come Kurogane sopra.. lo appiattiva ancora di più..)..

A me piacciono le recensioni lunghe, non ti preoccupare! ^^

Pentacosiomedimni: quando leggo le vostre recensioni non so perché (mah..) ma mi viene sempre una grande allegria (ossia rido come una scema.. come me stessa)! Rispondo alle domande che ho trovato in giro: sì, le storie sono diventate complementari e il “primo bacio” è stato quello a Oto, ma visto che Fay stava dormicchiando, non se l’è goduto a pieno.. nel secondo era Kurogane a dormire.. ma poi si è svegliato, e hanno continuato.. :)

Sono felice che vi siano piaciute tutte e due, il mio lavoro è andato a buon fine! Arigatou gosaimasu! (qual’è il mio lavoro??? *-* conquistare il mondo con le mie fan fic!!) XD Adesso anch’io sclero!!

 

E qua si conclude questa raccolta.. ma non disperate, ho una fic pronta pronta (non KuroFay purtroppo XP) e prima ho poi finirò la nuova raccolta (diciamo pure “inizierò”).

Ciao e grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!

Ja ne,

 

~:*Chiaki*:~

 

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