Tra odio e risate c'è sempre amore, ricordalo! di Lawrlia (/viewuser.php?uid=75982)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando hai già fatto arrabbiare una donna pensa una decina di volte in più prima di parlare! ***
Capitolo 2: *** Pensare non fa sempre bene, sopratutto quando ti fai domande idiote ***
Capitolo 3: *** Il giorno del tuo compleanno nessuno si farà male, subito dopo sì ***
Capitolo 4: *** La magia del Natale colpisce tutti ***
Capitolo 5: *** Misteri di San Valentino... ***
Capitolo 6: *** ... e disastri del White Day ***
Capitolo 7: *** Anche l'estate ha i suoi lati negativi ***
Capitolo 8: *** Gli idioti sono facilmente impressionabili ***
Capitolo 9: *** Non svegliare la Mutsu che dorme. ***
Capitolo 10: *** Non tutti i gatti sono carini e coccolosi. ***
Capitolo 1 *** Quando hai già fatto arrabbiare una donna pensa una decina di volte in più prima di parlare! ***
DISCLAIMER : Gintama
non mi appartiene e la fanfiction non è scritta a scopro di
lucro.
Tatsuma Sakamoto sapeva di essere nei guai, in seri guai.
L’aveva capito non appena aveva riconosciuto tra coloro che
attendevano il ritorno della nave spaziale su cui viaggiava una persona
con un singolare capello. Non aveva senso scappare. E poi lei non gli
avrebbe fatto nulla, no?
- Devi finirla, Sakamoto. Quante volte ti ho detto che non possiamo
ritardare la partenza a causa tua che vai sulla Terra. –
disse fredda Mutsu non appena lo vide.
- Scusa, Mutsu, ma non posso farci niente! Ti ho detto mille volte che
a me interessano solo le terrestri! E poi volevo passare da Kintoki!
Ah! Ah! Ah!
- Gintoki. – lo corresse Mutsu prima di dargli le spalle.
- Ehi, Mutsu ora che ci penso sei una terrestre. Ah! – non
fece in tempo a finire di ridere che un pugno gli ruppe gli occhiali e
gli fece uscire un bel po’ di sangue dal naso.
- Andiamo. – disse Mutsu.
Sapevo che
prima o poi avrei scritto qualcosa su questi due. Ditemi se vale la
pena di tenerla.
Ringrazio chi leggerà e chi recensirà. Ciao!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Pensare non fa sempre bene, sopratutto quando ti fai domande idiote ***
Mutsu
guardando il suo capo pensava sempre che fosse decisamente poco serio,
troppo scherzoso e amante dei piaceri per gestire la kaientai.
Sakamoto guardando Mutsu non pensava affatto. Si limitava a ridere di
quell’ eccessiva serietà.
Gli uomini della kaientai guardando i due, quelle poche volte in cui
non c’ era nessuna pistola caricata, aveva iniziato a
sostenere che fossero complementari.
A dire il vero lo sostenevano soprattutto quando Mutsu beccava Sakamoto
in qualche night club.
In quel caso si correva ai ripari, solo i più coraggiosi
rimanevano fuori. Il giorno dopo riferivano agli altri che,
probabilmente, quei due erano qualcosa che sfuggiva alla loro
comprensione.
Sentendo quelle voci, che aumentavano ogni giorno
d’intensità, Sakamoto scoppiava spesso a ridere.
Mutsu non era gelosa di lui, anche se non si spiegava il
perché lei lo punisse soprattutto quando faceva il
cascamorto.
Ho
deciso di trasformare quella misera flash fic in una raccolta di
momenti su questi due. Credo che sia la cosa migliore, visto che tenere
una misera flash fic come quella era quasi inutile.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Il giorno del tuo compleanno nessuno si farà male, subito dopo sì ***
DISCLAIMER: I personaggi non mi
appartengono e la fanfiction non è scritta a scopo di lucro.
- Allora a
presto, Sakamoto. – Gintoki
era completamente ubriaco e, se non fosse
stato per il fedele Shinpachi che lo teneva, probabilmente sarebbe
crollato a
terra.
- Certo,
Kintoki. Ah! Ah! ah! – Sakamoto non era meno
ubriaco di Gintoki e, a
differenza sua, non aveva nessuno che lo reggesse.
- È Gintoki, non Kintoki.
- Siete ubriachi come due spugne… - commentò
Shinpachi.
- Ah… Sta zitto, Shinpachi, non vedi che stiamo male?
– si
lamentò Gintoki.
- Gintoki, starai tu male quando mia sorella scoprirà che
sono stato via fino a quest’ ora a causa tua.
- Uffa… Shinpachi ti ho detto di stare zitto!
- Sakamoto, sta arrivando Mutsu. – Shinpachi era il solo dei
tre a non essere ubriaco e, di conseguenza, l’ unico la cui
visione non era
stata alterata rispetto al solito. Gli altri due non sembravano nemmeno
distinguere la figura.
- Sakamoto, anche se è il tuo compleanno non sei autorizzato
a ridurti così.
Sakamoto alzò lo sguardo verso la proprietaria della voce e
scoppiò a ridere come al suo solito.
- Ah! Ah! Ah! Mutsu come va?
- Male, se non andiamo alla nave. Dobbiamo partire fra mezz’
ora.
- Ah! Ah! Ah! Non posso, mi sento troppo male per affrontare
il viaggio. Scusa!
- Hai delle responsabilità come nostro capo quindi alzati e
andiamo.
Sakamoto si appoggiò alla parete, ridacchiando.
- Ah! Ah! Ah! Non c’è la faccio!
- C’è la devi fare. Non possiamo tardare per te!
- A me sembra che stia veramente male! – diede la propria
opinione Shinpachi.
- Shinpachi, vuoi fare silenzio? – sbottò Gintoki.
Nel frattempo Mutsu stava fissando il suo capo in silenzio,
il che andava tradotto con una chiamata per l’ ospedale
più vicino dato che
Sakamoto avrebbe avuto bisogno di un ricovero d’ urgenza.
- Ah! Ah! Ah! Dai, non fare così Mutsu! Vedrai che per
domani starò bene.
- Noi partiamo domani all’ una.
- Ah! Ah! Ah! È vero, quindi qualche ora di ritardo non
sarà
un problema!
- Lo è.
- Non c’è la faccio ad alzarmi! Ah! Ah! Ah!
Mutsu sospirò e si avvicinò a Sakamoto per
tentare
quantomeno di farlo star dritto.
Peccato che il suo capo fosse in condizioni peggiori di
quanto avesse immaginato.
Lo tirò su ma, proprio quando lo stava scostando dalla
parete, le gambe di Sakamoto decisero di cedere.
Mutsu sentì le labbra di Sakamoto sulle sue.
Nel frattempo l’ orologio segnò la mezzanotte.
- Ehi, Tatsuma, hai trovato la ragazza?
Shinpachi si voltò verso Gintoki. Ora sì che
erano nei guai.
- Ah! Ah! Ah!
Scusa, Kintoki, pare proprio che ti abbia
trascinato nei guai! – Sakamoto, ormai uguale a una mummia,
era sdraiato su un
letto d’ ospedale con vicino l’ ex compagno di
battaglie.
- Giuro che non berrò più un goccio di
sakè. – sbuffò
Gintoki che si trovava in condizioni simili a quelle dell’
amico.
- Gintoki, lo dici sempre ma non lo fai mai. - Shinpachi
cercò di scuotere la testa nonostante le fasciature.
Finalmente sono riuscita a
scrivere una flash fic di cinquecento parole! Povero Sakamoto, passare
il girno dopo il compleanno in ospedale non è il massimo XD
@beat: Grazie per la
recensione. Probabilmente è vero che sono strani insieme,
ma credo siano uno dei paring più palesi del manga. Ciao^^
Grazie anche a chi ha solo
letto. A presto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** La magia del Natale colpisce tutti ***
DISCLAIMER: La fanfiction non è a
scopo di lucro e i personaggi non mi appartengono.
Sakamoto si guardò allo specchio e rise.
Il vestito da Babbo Natale che indossava era assai realistico grazie ad
alcuni cuscini che aveva sistemato in modo da creare un’
enorme pancia.
Aveva avuto decisamente una buona idea quando aveva pensato di
rallegrare una delle poche giornate libere dei dipendenti della
Kaientai addobbando la nave spaziale e distribuendo doni.
Sistemò meglio la cintura, continuando a ridere.
Prese un grosso sacco, uscì dalla sua stanza ed entro nella
sala dove aveva fatto mettere un grande abete addobbato.
Lasciò il sacco accanto a lui e si sedette, aspettando
l’arrivo di qualcuno.
Pochi minuti dopo, alcuni degli uomini della Kaientai varcarono la
soglia della sala.
Rimasero interdetti per qualche minuto, poi scoppiarono in una sonora
risata alla quale si unì quella di Sakamoto.
Non curanti che avrebbero svegliato tutti, iniziarono a scherzare e
proseguirono a ridere, attirando sempre più persone.
Quando a varcare la porta fu Mutsu, alcune risate iniziarono a
spegnersi.
Man mano che la ragazza avanzava, era sempre maggiore il numero di
coloro che decidevano di imitare gli altri. Solo uno, l’
obbiettivo di Mutsu, proseguì nella sua folle e costante
risata.
A sorpresa di tutti, però, quando la ragazza si
fermò, non volarono urla o schiaffi, semplicemente ci fu un
taciturno scambio di doni.
Mutsu augurò un buon Natale a tutti e uscì dalla
sala.
Sakamoto infilò il regalo di Mutsu all’ interno
del completo.
Gli uomini della Kaientai erano sempre più sicuri di non
sapere nulla di quei due.
Scusate il
terribile ritardo >.< Caspita, è
più di un mese che non aggiorno!
Chiedo perdono per eventuali errori ma è notte, io sono
distrutta e dalla seconda frase in poi ho scritto tutto poco prima di
pubblicare.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo! |
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Misteri di San Valentino... ***
Era usuale che, all’
interno della Kaientai, si festeggiasse San Valentino, nonostante la
scarsa presenza femminile.
Le poche donne
presenti, però, non si infatuavano facilmente dei propri
colleghi, quindi in buona parte dei cioccolatini regalati erano giri
choko*.
Sakamoto Tatsuma aveva
già ricevuto molti cioccolatini che mandava giù
senza nemmeno distinguerli.
Tutti i suoi
subordinati sapevano che l’ unico motivo per cui li riceveva
ed in così grande quantità era il fatto di essere
il capo, altrimenti l’ unica cosa che avrebbe ricevuto
sarebbe stato il solito schiaffo giornaliero di Mutsu, che ricevette
anche quel giorno.
Ma, il giorno dopo, nel
buttare le centinaia di carte che erano finite nel cestino della stanza
di Sakamoto, gli addetti alle pulizie notarono qualcosa di strano: una
carta che apparteneva indubbiamente ad un honmei choko**.
Quale donna poteva
essere così pazza da regalare un honmei choko a Sakamoto?
Non fecero in tempo ad
elaborare un risposta che Mutsu apparve davanti a loro ricordandogli i
loro doveri.
*giri choko: sono i
cioccolatini che le donne giapponesi regalano a colleghi ed amici nel
giorno di San Valentino.
** honmei choko:
questi cioccolati invece vengono regalati al proprio marito o
findanzato, o usano per dichiarsi. Le decorazioni ed il costo sono
maggiori rispetto ai giri choko.
Mi credevate morta, eh? Ci speravate, vero? Ed invece no, per vostra
sfortuna. Ho solo avuto un paio di problemi, tra cui il modem che mi
aveva abbandonata e mi ha fatta rimanere senza internet per qualche
giorno, dato che dovevo trovare il tempo di andare a prendere il nuovo.
Ma dubito ve ne freghi.
In tutti i casi, credo che collegherò questo capitolo al
prossimo, che probabilmente riguarderà il White Day.
@Beat:
Grazie per la recensione. Sommo ritardo il tuo?! E del mio che si
dovrebbe dire? XD Mi fa piacere che la scorsa shot ti sia piaciuta,
davvero. Alla prossima!
Un saluto ed un grazie anche a chi si limita a leggere, se tutto va
bene fra circa un mese dovrei riaggiornare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** ... e disastri del White Day ***
Mutsu
entrò in quel che rimaneva della cucina, aveva la sensazione
che in quel luogo fosse appena scoppiata una battaglia e i vari
intrugli sul pavimento sembravano confermare la sua ipotesi: macchie
chiare, composte di qualche strana poltiglia che aveva però
un profumo stranamente dolce, erano diffuse per tutta la stanza.
Osservò
i cuochi, che erano intenti a cercare di pulire quel disastro,
sospirare sconsolati.
Non aveva
bisogno di chiedere a qualcuno cos’ era successo, dato che
era sufficiente vedere che giorno fosse per capirlo.
Decise che
avrebbe, per il bene dei cuochi, raccomandato a Sakamoto di non
permettere a più di dieci uomini della Kaientai per volta l'
entrata in cucina. Capiva che molti di loro preferivano cucinare loro
stessi i dolci per il White day ma, se avessero fatto a turno, invece
di mettersi a cucinare tutti insieme, non ci sarebbero stati danni
così gravi.
Bisogna specificare che Mutsu non era una di quelle donne che
ritenevano gli uomini incapaci di cucinare, si limitava a ritenerli
pericolosi quando cucinavano in gruppo in uno spazio che era alquanto
piccolo.
Uscì
dalla cucina e si diresse verso la camera da letto di Sakamoto, certa
che stesse ancora dormendo.
Bussò
alla porta per pura educazione e si stupì quando
sentì rispondere un “avanti”.
Aprì
la porta e si fermò. Una persona comune avrebbe riso vedendo
lo spettacolo a cui stava assistendo Mutsu, ovvero Sakamoto che
litigava con dei nastri e dello scotch, ma lei non lo fece,
né sospiro a quella scena che le appariva a dir poco pietosa.
- Ah! Ah! Ah!
Buongiorno Mutsu, non mi aspettavo che fossi tu! – rise il
capo della Kaientai.
- Ed io non mi
aspettavo di vederti così, Sakamoto.
- Oh,
be’, prima che faccio altri danni sarà il caso che
ti dia il mio regalo. Ah! Ah! Ah! – Sakamoto diede un
pacchetto, fatto alla bene e meglio, a Mutsu.
- Sakamoto,
ricordati di non dare mai più a tutti gli uomini della
Kaientai l’ autorizzazione per entrare in cucina nello stesso
momento. – disse la ragazza uscendo, ricevendo come risposta
una risata.
Ho mantenuto la parola
data, visto? xD Fa schifo, ma ho scritto codesta cosa in tempo
ù_ù
A dire il vero,
cercando informazioni sul "White day", ho scoperto che oggi si
festeggia anche la "Giornata del pi greco" ed ero tentatissima di
scrivere qualcosa su questa festa, ma ho pensato che era meglio evitare
e semmai scrivere qualcosa per il prossimo 14 Marzo che non
capiterà nel weekend ù_ù
@beat: Grazie della
recensione^^ Davvero sei felice di avere ancora trai piedi me e le mie
fanfiction, composte anche da capitoli ai limiti dell' orrore? xD Sono
felice che hai trovato quella su San Valentino carina. Alla prossima!
Un grazie anche
a chi si limita a leggere, a presto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Anche l'estate ha i suoi lati negativi ***
Estate.
La prima parola che ad una persona comune verrebbe in mente di
relazionare ad essa sarebbe “vacanze”, ma per Mutsu
non era così. A parte il fatto che lei non poteva mai andare
in vacanza, o Sakamoto avrebbe distrutto tutto ciò che
avevano costruito grazie ad enormi sacrifici, ma fin da
bambina aveva avuto qualcosa contro l’estate.
L’unica cosa che le faceva cambiare espressione era sempre
stata quella stagione, o meglio, il caldo che portava con
sé.
Sì, se c’era una cosa a questo mondo che Mutsu
detestava più di quanto detestasse il comportamento che
Sakamoto aveva spesso erano il caldo ed i suoi effetti.
Durante le notti estive che passava sulla terra, Mutsu si sentiva male.
La sensazione di avere il futon umido, cosa in gran parte dovuta al suo
sudore, altra cosa che detestava, le faceva dipingere sul viso
un’espressione disgustata.
Aria condizionata o meno, aveva sempre caldo.
Quella sera si alzò e si diresse nell’unico posto
dove avrebbe potuto avere la speranza di rinfrescarsi un po’:
in cucina.
Attraversò il lungo corridoio che portava fino alla porta
della cucina e spinse la porta. Subito dopo che ebbe varcato la
soglia, la luce si accese, illuminando quella luogo dove il colore
predominante era il bianco. Mutsu socchiuse gli occhi, infastidita
dall’eccessiva luce.
Attese un po’ e si diresse verso il congelatore. Lo
aprì ed i suoi occhi iniziarono a cercare i gelati.
Cercò con attenzione sia sotto che sopra, ma non li vedeva.
Non potevano essere finiti. Si alzò in punta di piedi e
riuscì ad intravedere delle scatole di gelato al limone.
Erano in alto, troppo in alto per il suo metro e cinquantotto. Chiuse
il congelatore, non poteva certo permettere che vi entrasse aria e che,
così facendo, si creasse del giacchio al suo interno, e
andò a prendere una sedia.
Il rumore di una risata la distrasse. Sakamoto era lì.
- Cosa ci fai qui, Mutsu? – domandò prima di
ridere di nuovo.
- Faceva caldo e sono venuta a mangiare un po’ di gelato.
Sakamoto rise di nuovo.
- Capisco, ma che vuoi fare con una sedia?
- Riuscire a prenderlo.
- Dov’è?
Mutsu fece i pochi passi necessari per avvicinarsi al congelatore fino
ad aprirlo.
- Lassù. – indicò.
Pochi secondi dopo era affiancata da Sakamoto. Lo guardò
interrogativa e lui le restituì lo sguardo con una risata,
prima di circondarle i fianchi con le braccia e sollevarla abbastanza
da poterle far prendere la vaschetta. Mutsu lo guardò,
facendolo di nuovo ridere, ma decise di tendere le mani e prendere il
contenitore. Sakamoto la rimise a terra con delicatezza, se non avesse
riso si sarebbe potuto dire che l’aveva fatto anche con
raffinatezza.
- Sakamoto, - Mutsu lo guardò interrogativa – ma
perché sei venuto in cucina?
Sakamoto si lasciò andare ad un’altra risata,
stavolta molto più prolungata del solito.
- Ecco, Mutsu… Non me lo ricordo!
Ok, forse questa
è un po' OOC, ma ho deciso di dar retta di quella parte di
me convinta che esista qualcosa capace di far cambiare espressione a
Mutsu xD Probabilmente ho fatto male. Comunque, stavolta Sakamoto non
è stato ferito/maltrattato/altro in nessun modo O_O
@beat: Grazie
per la rencensione ^^ L'hanno prossimo spero di riuscire a scrivere
qualcosa su quel giorno, anche perché una mezza idea ce
l'avrei. Ma forse è meglio che non la uso xD Alla prossima ^^
Grazie anche a chi si limita a leggere ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Gli idioti sono facilmente impressionabili ***
DISCLAIMER: I personaggi non mi
appartengono e la fanfiction non è stata scritta a scopro di
lucro.
Mutsu gettò uno sguardo all’orologio. Le tre di
notte. Erano le tre di notte e lei era sudata come non mai.
Già, perché, come se non bastasse il caldo
estivo, doveva condividere il letto con un’altra persona.
- Mutsu? Sei ancora sveglia? – sussurrò a bassa
voce Sakamoto.
- Sì, dato che non riesco a dormire.
- Ah! Ah! Ah! Mi dispiace, ti assicuro che…
- Ti sei già scusato a sufficienza prima.
- Mutsu? – Sakamoto chiamò la sua subordinata dopo
essersi trattenuto dal parlare per circa mezz’ora.
- Che c’è?
- Tu credi ai fantasmi?
- No. – rispose secca Mutsu.
- Sai, Kintoki…
- Gintoki.
-… mi ha detto che da bambino Bakasugi…
- Takasugi – lo corresse di nuovo Mutsu, domandandosi se non
sbagliasse il nome di almeno uno dei suoi ex compagni di battaglia.
-… ne aveva paura e che ogni volta che ascoltava una storia
dell’orrore chiedeva al suo sensei di dormire con lui. Ah!
Ah! Ah! Non è buffo pensare che uno così oggi sia
un terrorista?
- Credo che lui sia cresciuto, Sakamoto.
- Ah! Ah! Ah! Non credo: è sempre basso!
Mutsu si limitò a sospirare.
- Mutsu?
- Sì?
- Pensi che i vampiri esistano?
- No.
- Come fai ad esserne sicura?
- Ne sono sicura perché i vampiri sono stati inventati in
passato dagli umani per dare una spiegazione delle cose che, all'epoca,
erano incomprensibili.
- Quindi sei proprio sicura che non esistano?
- Sì.
- Allora non ho più paura! Buona notte, Mutsu! - disse
Sakamoto prima di scalciare il lenzuolo.
- Sakamoto, d'ora in poi ti impedirò di guardare film
dell'orrore, sappilo.
Eccomi qua *O* Dopo un bel
po', con una cosa scritta alle tre di notte, ma sono tornata!
...
.....
.......
Vi autorizzo a tirarmi dei pomodori. Sia per la schifezza che avete
letto, sia per il fatto che ho osato tornare dopo più di un
mese di silenzio con questa cosa.
@Beat: Don't
worry, io perdono sempre i ritardi per le recensioni. Se il precedente
era un bel capitolo, questo è una... bah, non so nemmeno io
cosa sia. Nemmeno stavolta ho mandato Sakamoto in
infermieria/ospedale/altro, ma non so quanto durerà la cosa.
Anyway, direi che tutti vogliamo un gelato col caldo che fa
ù_ù Grazie della recensione e alla prossima ^^
@Elis12: Anch'io
odio il caldo. Anzi, odio l'estate in generale. Preferisco le vacanze
invernali alle estive <3 Grazie della recensione e alla prossima.
@Elizabet_smile: Grazie
dei complimenti O//O Seguiti al più presto... emh, presto
per le mie fanfic vuol dire un mese, minimo. Gomen ^^' Mi fa
piacere l'aver sedato il tuo odio per Mutsu, anche se solo momentaneamente^^ Grazie
della recensione e di aver messo la fanfiction nei preferiti, alla
prossima^^
Grazie anche a chi si limita a leggere. See ya~
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Non svegliare la Mutsu che dorme. ***
I
personaggi non mi appartengono e la fanfic non è scritta a
scopo di lucro.
Tic.
Tac. Tic. Tac.
Le lancette
della sveglia ripetevano il loro monotono ritmo, come sempre. La
lancetta dei minuti e quella delle ore erano ormai prossime a quella
che segnava l’ora in cui avrebbe dovuto trillare la sveglia.
Quanto poteva mancare? Cinque, al massimo una decina di minuti. Minuti
che Mutsu avrebbe continuato a passare dormendo, rannicchiata sotto le
coperte in quella fredda giornata di fine autunno, talmente fredda da
far credere al mondo che fosse già inverno; se qualcuno non
avesse attentato al suo sonno prima della sveglia.
Spalancando la
porta e infilandosi nella camera senza chiuderla, facendo entrare
spifferi freddi, un Sakamoto completamente ricoperto di neve
l’aveva svegliata, entusiasta come un bimbo.
- Mutsu,
sveglia, su! C’è la neve! – diceva,
ridendo e scrollandola.
Poco dopo si
ritrovò per terra, a massaggiarsi un bernoccolo che si stava
ancora formando. Mutsu, intanto, si era rigirata nel letto, attendendo
che fosse la sveglia a costringerla ad alzarsi.
*si guarda intorno*
Dubito che ci sia ancora qualcuno qui o-o Specie dopo aver
letto questa cosa... Quel Sakamoto non mi convince molto *fissa*
Mi faccio schifo, comunque. .____. Credo che questa sia una
delle peggiori. E bon, passo a rispondervi qui. No, niente
messaggi privati che fino a quando non riuscirò ad
aggiornare con regolarità. o-o Altrimenti finirei per
perdermi qualcosa o qualcuno per strada V________V
@Elizabeth_smile:
Eh...
io ho un sospetto sul perché l'abbia seguito XD Bravissima?
Io? *si sotterra* Ma se sono pure ritardataria con le consegne di cose di
poco più di cento parole .-. Bakasugi non è mai
povero, perché è lui che istiga prese in giro
*annuisce convinta* Ciao e grazie della recensione. :3
@Elis12: Credo che tu sia
quella che è andata più vicino ad indovinare la
data del prossimo aggiornamento. xD Emh, riguardo a quel "passare la
notte in bianco"... In che senso era? *faccina perversa* ok, perdono.
Ormai vedo doppi sensi da tutte le parti xD Ciao e grazie della
recensione. :D
@EroKik:
*sbava
un quarto d'ora sul Takasugi nell'avatar di Kik* Emh, perdono O///O Mi
ero distratta. Wow, tutti questi complimenti
a me o-o Grazie, ma cioè... *si seppellisce di nuovo*
Comunque sclera pure quanto vuoi :3 Non mi spavento facilmente v___v
Grazie, sia per la recensione che per aver messo la fic nei preferiti. : )
@happylight :
Purtroppo non si trova molto su di loro nemmeno in
giapponese. .___. Ovvio che la continuo, anche se a ritmi
penosi per via del poco tempo libero e soprattutto per via della poca
ispirazione. *sigh* Grazie per la recensione e per aver messo la fic nei preferiti
:3
Vi mando tanti
saluti, con tanto di auguri per Natale,
Capodanno, l'anno nuovo e, perché no?, Carnevale. Alla
prossima. :3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Non tutti i gatti sono carini e coccolosi. ***
Attenzione: spoiler
dall'episodio 190 in poi. Leggete a vostro rischio e pericolo.
Sakamoto
aveva sempre amato gli animali e gli animali avevano sempre amato lui.
Era
vero, ogni tanto, quando giocava con qualcuno di loro, si ritrovava qualche
ferita, più o meno profonda, ma sapeva che non era colpa
loro o sua: entrambi
volevano solo giocare e che gli animali non volevano
ferirlo. Se la cosa si ripeteva, era sicuro che lo ferissero
perché spaventati.
Ma il gatto
che teneva tra le braccia da un’oretta buona non aveva motivo
di esserlo.
Era un bel
gatto, con un particolare pelo che sembrava quasi di un viola scuro, e
un solo occhio, verde.
"Deve aver perso l'altro
combbatendo per qualche bella gattina." pensò Sakamoto.
Gli
fermò le zampette. Sembrava che quel gatto si
divertisse a lasciargli
ferite leggermente più profonde di
quelle degli altri gatti.
Gli sorrise,
sollevandolo in alto.
«No,
piccolino, non sono qualcosa su cui ti puoi fare le unghie, mi
dispiace! Ah!
Ah! Ah! Probabilmente mi hai scambiato per uno di quegli oggetti
perché sei cieco,
vero? Povero cucciolo! Ma non preoccuparti, io e Mutsu ti aiuteremo!
Ah! Ah!
Ah!»
Sakamoto non
lo vide, ma il gatto tremò. Si rese conto della sua
improvvisa paura solo quando
iniziò a graffiargli le mani, come se tentasse di fargliele
aprire per scappare.
«Cosa
stai facendo?»
Sakamoto si
girò verso Mutsu, ridendo ancora.
«Oh,
Mutsu! Quindi questo gattino si è spaventato a causa tua! Ah!
Ah! Ah! » Sakamoto
fece un passo indietro, rendendosi conto solo in quel momento delle
proprie
parole. «L’ombra di quel cappello è
dav-»
Il gatto arrivò
sano e salvo a terra, rimanendo fermo per qualche secondo quando
toccò il suolo con le zampette. Si
verso i due e sembrò quasi divertito dalla reazione di
Mutsu, che consisteva in
una serie di colpi che stavano decisamente finendo Sakamoto.
Fatto ciò,
Mutsu prese Sakamoto per la giacca rossa ed iniziò
a trascinarlo via. E Sakamoto
afferrò il gatto, che credeva d’aver finalmente
ritrovato un po’ di pace.
«Guarda,
Mutsu! Non è carino il piccolo Baka-chan? Ah! Ah!
Ah!» rise Sakamoto, venendo di nuovo graffiato dal gatto a
poca,
pochissima distanza dall’occhio sinistro.
«Baka-chan?»
«Sì, Baka-chan! Ah! Ah! Ah!
Assomiglia davvero tanto a
Bakasugi, non trovi?»
Mutsu
guardò il gatto ed ebbe l’impressione che facesse
altrettanto.
Sakamoto
li guardò entrambi, senza capire.
«Non
è poi
così terribile come credi.» disse Mutsu ad un
certo punto.
Il gatto,
per tutta risposta, oscillò la coda.
No,
non sono morta. Credo. Suppongo, insomma. Sono bianca come una
mozzarella ma credo viva. Sorpresi di vedermi, vero? Anch'io. Sono
più di sei mesi che taccio. Qui. Su Tumblr e
Livejournal, purtroppo, ci sono anche troppo. *fissa blog di Tumblr
pieno di... troppe cose e livejournal pieno di VM18* So che non ve ne
frega, ma deh. Come non vi frega che ora sono le due e mezza che so
già che mi pentirò di questo sclero notturno.
Passo oltre, che è meglio.
@Elis12: Aw, grazie
per la buona Pasqua, caVissima, anche se ormai l'abbiamo
superta. Chiedo perdono. Col caldo che fa ora, penso di
riampiangere il freddo di cui parli. Pioggia, neve,
grandine... TORNATE! Ah, ho notato l'altra recensione. Non
so quando editerò di là, per ora ti ringrazio qui. Grazie per le
recensioni ed alla prossima :3
@Elizabeth_smile: Mi
sento crudele. Tanto crudele. Perdonami, perdonami, perdonami se ti ho
lasciata davvero in astinenza per tutto questo tempo. Se sei guarita,
fammelo sapere o rischio di non dormire la notte
durante il giorno. Grazie mille per la recensione, alla prossima o/
@EroKik: Leggendo
la tua recensione, mi sono detta "Mannò, anni no." Avevo
ragione. Sono solo sei mesi D: Ew, perdono. Sakamoto, per tua gioia, le
prende anche qua. E non poco. *fissa gatto di cui ormai dovrebbe essere
ben chiara l'identità* Grazie per la recensione ed alla
prossima o/
@happylight: È ovvio che Mutsu
non si faccia coinvolgere. Anche perché deve risparmiare
energie per darle a Sakamoto. v.v Grazie della recensione ed
alla prossima.
Grazie anche a chi si limita a
leggere. Grazie per la vostra pazienza, davvero. Prometto che
cercherò d'essere più ispirata e che il prossimo
aggiornamento non sarà fra sei mesi. Ora è il
caso di porre fine a questo sclero notturno, sono quasi le tre.
Buone vacanze a tutti
e see ya~ \(°3°)/
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=409684
|