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Salve! Questa
settimana è stata piena di aggiornamenti, mi odierete alla
fine...
Questa longfic si è classificata prima al
contest-sfida "One night in Las Vegas", indetto da Dreaming Ferret. Il
bando era carinissimo e originale, ma alla fine ci siamo ritrovate
soltanto in due (Clà, ma le hai pagate per ritirarsi? XD).
Sarò concisamente banale: non me lo aspettavo. Clahp
è un'autrice di un certo livello ed ero a dir poco
terrorizzata XD
Note varie: era
la prima volta che scrivevo una AU (perché non mi piacciono,
ma viva la coerenza!) e che muovevo così tanti personaggi,
credo di averceli infilati quasi tutti (tranne Sai, oddio, me ne sono
accorta solo alla fine che mancava lui O_O povero piccolo snobbato...
Sorry), quindi sul risultato ero moooolto scettica.
Ho ambientato la vicenda nell'hotel/casinò Bellagio, per il
semplice motivo che è quello che esteticamente mi piace di
più XD (grazie CSI LV).
Sui personaggi e pair... Qui è dura. Non
c’è un pair principale, sono tutti accennati, ogni
capitolo è incentrato più o meno su qualcuno,
comunque avvertirò di eventuali coppie e triangoli
così da non sconvolgere nessuno (credo sia una fanfic
leggibile da quasi tutti, o magari da nessuno dato che ci saranno per
forza pair che fanno schifo a qualcuno XD). Ci sono solo due coppie
decise e chiare che non cambieranno mai nella storia nemmeno sotto
tortura fisica e psicologica dell'autrice, che sono ShikaTema e
NejiTen, poi ci sono diversi triangoli non risolti
perché nemmeno io so come risolverli, quindi ho preferito
lasciarli tali (ChoInoKanku, SasuSakuNaru, SakuNaruHina, SakuSasuIno e
credo qualche altra cosa). Sembra più difficile di quel che
è XD
Questo primo
capitolo è solo un prologo con la presentazione dei
personaggi e del motivo per cui sono tutti lì.
Buona lettura.
Million-dollar-smile
Capitolo
1.
Save
tonight
and
fight the break of dawn
Come
tomorrow
tomorrow
I'll be gone
“Save
Tonight” – Eagle-Eye Cherry
La
città che non dorme mai.
Le luci erano
quasi accecanti, là fuori, tanto che il cielo estivo
appariva grigio sopra quel bagliore finto. Era quasi mezzanotte, ma la
strada – così troppo
in basso – era ancora affollata di gente
rumorosa e colorata, accorsa a vedere l’ennesimo gioco della
fontana. Quanti ne aveva già visti? Otto? Dieci di seguito?
I getti
d’acqua dell’ultimo quarto d’ora si
alzavano veloci, al ritmo della musica, e le luci colorate si
riflettevano sulla pelle chiara di Hinata, appoggiata al vetro della
grande finestra della stanza.
Quella
città caotica e calda non era affatto per lei,
eppure…
Si
voltò per dare un’occhiata veloce alla camera
– una suite, ovvio, suo padre non avrebbe scelto qualcosa di
meno – passando in rassegna la pista da ballo e soffermandosi
poi sui divani (un
divano in particolare). Arrossì, riportando
l’attenzione all’esterno, mentre la musica troppo
alta le assordava le orecchie e i fasci di luce colorata le ferivano
gli occhi.
Prese un sorso
dal suo cocktail fintamente analcolico, giocando con
l’ombrellino rosso. Sospirò e socchiuse le
palpebre.
Che diavolo ci
faceva lei lì?
Perché
proprio così
tanto lontano da casa?
E per quale
motivo Kiba e Rock Lee non si rendevano conto di essere ridicoli se
ballavano in quello stato pietoso? Dimenarsi in quel modo animalesco e
imbarazzante non si poteva proprio considerare essere figo! Se
Sakura e Ino li evitavano accuratamente sulla pista non era di sicuro
una casualità, e le risate di Tenten non erano certo per
l’alcool…
Tornò
a concentrarsi sull’esterno, vagamente insonnolita, mentre
sentiva le grida di Naruto che richiamava i suoi amici.
“Allora?”
chiese Kiba, andando a sedersi sul divano accanto all’amico.
“Allora
cosa?”
“Questo
posto non è il Paradiso?” domandò
retorico, ammiccando alle due ragazze che ancora ballavano. Sakura non
ci badò, concentrata com’era su un Rock Lee che
aveva preso a ballarle intorno, mentre Ino gli sorrise, alzando il
bicchiere di birra a mo’ di saluto.
“Sì,
il Paradiso…” ripeté tra sé
e sé il ragazzo castano, non facendo caso alle due occhiate
gelide e assassine che ricevette in risposta. Choji prese
direttamente tutta la ciotola di salatini presenti sul tavolino, e
iniziò ad ingurgitarli più voracemente del
solito, non staccando gli occhi da Kiba, mentre Kankuro
incrociò le braccia al petto e sbuffò, decidendo
poi di sorridere a Tenten, sul divano di fronte. La quale Tenten gli
rispose un po’ incerta, ma sempre gentile, sentendo poi la
mano di Neji cadere sul suo ginocchio, in un gesto di possessione molto
infantile e molto maschilista che le diede non poco fastidio. Neji,
tuttavia, si limitò a convincere Kankuro con il suo sguardo
di ghiaccio a guardare altrove, mentre continuava a bere dalla
cannuccia del suo cocktail, evitando con attenzione che
l’ombrellino rosa gli finisse sul naso.
“E la
serata è appena cominciata!” dichiarò
Naruto, che già era fin troppo allegro al naturale,
stappando un'altra lattina di birra e rubando delle patatine a Choji.
“Ehi!”
si lamentò infatti quest’ultimo.
“Che
ne dite di uscire da qui e fare una visitina al
casinò?” propose Kankuro, guardando incerto suo
fratello Gaara e Shino passare al setaccio tutto ciò che il
frigobar della suite proponesse.
“Ci
sto!” dissero in coro Kiba e Naruto. “E le
ragazze?” chiese il primo, indicando le due che ancora
ballavano.
“Vedete
di non farvi buttare fuori di qui” li riprese pacato Neji,
tra le mani i resti di quello che un tempo era stato un felice
ombrellino da cocktail.
“Tu
non vieni?” chiese Choji.
Il ragazzo
guardò Tenten al suo fianco. “Uhm, io
no.”
“Non
importa, andiamo noi!” continuò Kankuro,
decisamente sopra le righe e stanco di stare in quella camera
– ignorato fin troppo dalla bionda.
“Ci
vediamo” li salutò Neji, impassibile.
“Ci
vediamo” ripeté Tenten all’indirizzo di
quest’ultimo, alzandosi, stirando la gonna del suo comodo
vestito rosa, e seguendo gli altri. Una piccola, minuscola increspatura
tra le labbra del ragazzo, mentre il sopracciglio si arcuava di un
millimetro, bastò alla ragazza per capire che il suo grande
genio non aveva capito un bel niente. “Vado a vedere lo
spettacolo acrobatico, te l’avevo detto, è il mio
gruppo preferito e ci tengo” spiegò lapidaria.
“Il
Cirque du Soleil!” strillò Ino, sentendola e
avvicinandosi subito. “Vengo con te!”
“Vi
accompagno io, ragazze” si propose subito Choji, pacato,
guadagnandosi un sorriso di ringraziamento da parte
dell’amica d’infanzia.
“Lui
si perderebbe dietro al primo venditore di pop-corn… Vi
accompagno io!” dichiarò Kankuro, mentre lui e
Choji si guardavano in cagnesco.
“Oh,
beh, fate un po’ come vi pare” disse Tenten,
scrollando le spalle e avviandosi verso la porta.
Ino la
seguì saltellando, pedinata a sua volta da Kankuro e Choji,
mentre Sakura si sedeva accanto a un Sasuke piuttosto stanco,
attorcigliandosi una ciocca di capelli rosa attorno alle dita, sotto lo
sguardo vigile di un Naruto geloso dal divano di fronte.
“Allora,
chi ha il coraggio di provare il gioco d’azzardo?”
chiese Kiba, urlando per sovrastare la musica – e solo Rock
Lee era ancora in pista a ballare con la sua originalissima camicia
verde acceso, fregandosene del fatto che fosse solo.
Shino
posò il bicchiere ancora colmo sul tavolino, avvicinandosi
all’amico, in un muto assenso, mentre Gaara scrollava le
spalle e usciva dalla suite senza aspettare gli altri.
“Bene…”
mormorò Kiba, sbuffando. “E’ una domanda
stupida, ma tu, Shikamaru?”
Il ragazzo in
questione non si alzò nemmeno dal terzo divanetto su cui era
sdraiato. “Non ne ho voglia”.
“E’
già tanto se questo qui ha voglia di respirare” lo
prese in giro Temari, lanciandogli un cuscino rosa a forma di cuore
dritto sul naso, iniziando poi a ballare con Rock Lee.
Shikamaru si
limitò a borbottare qualcosa, lanciandole
un’occhiata truce, per poi posizionarsi il cuscino sugli
occhi e far finta di dormire.
“Hinata?”
chiese allora Kiba, rivolto alla ragazza vicino la finestra.
“Questa dovrebbe essere la tua festa di laurea, che ne dici
del casinò?” ma lei si limitò a
scuotere velocemente la testa, arrossendo. “Ok…
Lasciamo perdere” espirò sconsolato allora,
richiudendosi poi la porta alle spalle.
Il lungo
corridoio di quel piano dell’albergo, stranamente silenzioso
con la moquette rossa a terra e le pareti chiare insonorizzate, si
apriva dinnanzi a lui.
La notte era
appena iniziata.
To be continued...
Riporto anche il giudizio della giudice, Dreaming Ferret, di solito lo
faccio alla fine, ma 'sta storia è troppo lunga e rischio di
dimenticarlo:
Shatzy con Million-dollar-smile
Grammatica: 8.9/10
Stile e forma: 8.9/10
Originalità: 9/10
Caratterizzazione dei personaggi: 4.7/5
Attinenza alla traccia: 10/10
Livello di divertimento (per essere chiari, il “giudizio
personale”): 4.7/5
Sicuramente, una cosa che non manca in questa fic è il
divertimento. Hai centrato pienamente la traccia del contest: una bella
trama, con alcuni colpi di scena davvero esilaranti, e scenette
veramente comiche. Non solo: alcune frasi e battute sono semplicemente
fantastiche! E il finale, a mio parere, non è per nulla
demenziale, anzi: ancora una volta è divertente al punto
giusto. L’idea della festa di laurea come espediente per far
incontrare così tanti personaggi l’ho trovata
veramente buona. Inoltre, sei riuscita a gestire bene tutti quanti, e
questa sicuramente è una nota di merito. Altro punto a
favore sui personaggi è l’IC: li ho trovati tutti
ben caratterizzati e descritti, soprattutto Shikamaru, Temari, Kiba e
Naruto. Ho invece avuto qualche dubbio per quanto riguarda Tenten: in
alcune parti della storia, l’ho trovata un po’
troppo dura. La storia, nel complesso, l’ho ritenuta
originale: bella l’idea della festa di laurea, e belle anche
alcune scenette comiche che hai inventato. Per quanto riguarda la
grammatica non ci sono gravi errori, ma solo alcune sviste e alcuni
errori di distrazione. Il linguaggio è semplice ma adatto
alla fic, che risulta quindi molto scorrevole.
Punto di forza della storia è stato sicuramente la
comicità: mi sono divertita molto a leggere questa fic, ho
riso e mi ha messo di buon umore. Complimenti, missione completata!
E poi un ringraziamento a Clà, perché
è stata un'ottima e degna avversaria *-* E nonostante sia un
pochino ansiogena (:P) mi sono divertita da morire nell'attesa dei
risultati, anche se lo sclero time è durato poco XD
E un grazie a Vale, che ama questa storia non so bene per quale motivo
(cioè, lo so, si chiama "epilogo" XD), e a Lely, anche se mi
dispiace che il mio NejiTen faccia schifo =_= Ma è un pair
troppo difficile per me.
Scusate il
ritardo, almeno per i primi capitoli volevo fare aggiornamenti veloci,
tanto sono un po' lenti, ma è stata una settimana troppo
intensa ;__; Tuttavia, niente esami fino a febbraio, quindi ora ho
tempo : )
Il capitolo è su Choji, Kiba e Kankuro, accenno minuscolo
ChoInoKanku.
Capitolo
2.
Il Bellagio,
oltre ad essere un lussuosissimo hotel, un rinomato centro congressi e
un insieme di ristoranti ricercati, era soprattutto un famosissimo
casinò.
Choji si
aggirava tranquillo per l’enorme sala illuminata a giorno,
attento a non inciampare nella folla che la frequentava. Gli abiti da
sera delle donne sembravano risplendere sotto i lampadari di cristallo,
come i portafogli bene in vista degli uomini che le accompagnavano. La
seta frusciava leggera e i tacchi risuonavano sul pavimento di marmo,
attirando l’attenzione del ragazzo, che, cocktail alla mano e
pacco di patatine sotto il braccio, scrutava l’ambiente del
casinò.
“Signore,
vuole partecipare?”
Si
voltò alla sua sinistra, per notare un croupier dagli occhi
impassibili – quasi giallognoli avrebbe detto, sotto quella
luce artificiale – che gli faceva segno di avvicinarsi.
Choji
alzò un sopracciglio, chiedendo che gioco di carte fosse
quello proposto dall’altro.
“Poker”
si limitò a rispondere l’uomo, mentre mischiava un
mazzo di carte, circondato dal verde del suo tavolo. Come un pianta.
“Avevano
finito le patatine alla paprika, le mie preferite” gli fece
sapere lui, passando oltre e perdendosi l’espressione
sbigottita dell’altro. Per metà è
solo fortuna, gli diceva sempre Shikamaru, parlando del
poker.
Ecco, quella
non era proprio la serata fortunata di Choji…
Si
avvicinò curioso alle slot machines, cercando una postazione
vuota che gli consentisse di sedersi e mangiare qualcosa – si
era mosso troppo per i suoi gusti. La trovò, finendo accanto
a un Kankuro piuttosto sconsolato, che, con una mano sotto al mento e
l’altra sulla leva, continuava pigramente a far ruotare i
cilindri. Invano.
“Non
ha voluto nemmeno te” disse solamente. E non era una domanda.
Choji lo
guardò con un sorriso. “No”.
“E
noi adesso che dovremmo fare mentre lei guarda lo
spettacolo?”
L’altro
alzò le spalle. “Queste patatine sono
buone” disse, prendendone una manciata e offrendo il pacco
all’amico, che tristemente si accasciò contro la
macchina, borbottando qualcosa di simile a un
“Cos’ha mio fratello minore in
più di me?”
Choji lo
lasciò alla sua sofferenza, scrollando le spalle e alzandosi
velocemente. “Oh, beh, io faccio un giro, tu vuoi rimanere
qui tutta la notte?” chiese, ottenendo in risposta un saluto
flebile con una mano. O forse lo stava solo cacciando via.
Non volendo
addentrarsi nel cervello contorto di Kankuro, decise che era saggio
allontanarsi da lì il prima possibile. E così
fece, saltellando quasi fino alla zona dei tavoli da gioco.
Scartò qualche croupier che lo invitava a un tavolo
sconosciuto – oh, lui al massimo era capace nello shogi, che
poteva farci se quel gioco non esisteva in America? –
evitò imbarazzato gli approcci di un paio di giovani ragazze
– per fortuna la lingua non la capiva così bene,
altrimenti sarebbe diventato viola come la guancia di Naruto dopo che
aveva accidentalmente sfiorato la coscia di Sakura – e alla
fine arrivò verso il tavolo centrale. Il più
grande, il più frequentato, verde e pieno di caselle.
Rimase in
seconda fila ad osservare, fino a quando non sentì un:
“Duecento sul rosso!”, che lo costrinse ad
infilarsi tra la gente – e di certo non era facile passare
inosservati con quella stazza – per arrivare al proprietario
di quella voce.
“Kiba?”
“Choji,
non hai idea! Sto vincendo, guarda!” si vantò
l’amico, mostrandogli una piccola montagna di fiches.
“Non è così difficil-
SÌ!” gridò, notando che anche
l’ennesimo giro di ruota era andato a buon fine.
“Oh…
Si vede che è la tua serata fortunata” gli disse
l’amico. “Buon per te, io continuo a fare un
gir-”
“NO!
Non ci provare!” lo fermò l’altro,
recuperando la vincita. “Tu ora rimarrai qui con me, mi hai
portato fortuna e non te ne puoi andare. Trecento sul rosso!”
Choji rimase un
po’ incerto sul posto, ma subito l’amico gli fece
cenno di avvicinarsi. Guardò il croupier lanciare come un
automa la pallina bianca sulla ruota, percepì il silenzio
teso dei partecipanti – soprattutto di uno, seduto a
capotavola e con degli occhi neri spaventosamente tristi
– e poi sentì chiara la voce pacata
dell’uomo.
“Rosso”.
“Sì!”
gridò Kiba, sbattendo le mani sul tavolo. “Grazie
signor padre ricco di Hinata per aver pagato il viaggio fino a Las
Vegas a tutti noi!” ringraziò guardando in alto.
“Cho, la roulette è il nostro gioco!” si
vantò poi, ammiccando alle occhiate maliziose di una ragazza
incuriosita.
Choji sorrise,
posando poi una mano – quella non unta dall’olio
delle patatine – sulla spalla dell’amico. Il suo
volto quasi si deformò in un ghigno quando disse:
“Questa è la
nostra serata fortunata”.
In Las Vegas
In the
neon lights
You'll be
a star, if you do it right In Las
Vegas, you'd better hold on tight
“Las Vegas”
– Martin Stenmarck
To be continued...
Risposte ai commenti: nemmeno
me li aspettavo per il primo capitolo. Grazie : ) Dryas: già,
le AU sono difficili e inflazionate su questo fandom, ma il bando del
contest era davvero carino e alla fine l'ho scritta davvero. Spero
continui a piacerti, grazie mille del commento! elyxyz: ely
XD sono ancora sconvolta dal commento XD Grazie mille, davvero, ma non
è necessario che ti leggi questa lunghissima fic quando non
segui il fandom : ) Mi ha fatto molto piacere il tuo commento, grazie
per la partecipazione e per non avermi tirato dietro qualcosa quando mi
lamentavo del contest perché i partecipanti si ritiravano
;_; Rinalamisteriosa: ehm,
Sai non lo sopporto molto nemmeno io ^^" ma in questa fic l'ho proprio
dimenticato. Vabbe', facciamo che Sai ancora non conosce il gruppo XD E
gli accenni ShikaTema ci saranno, eccome *ammicca* mi sciolgo da sola
quando li scrivo, ormai sono senza speranze. Hai ragione tu, il primo
era una specie di prologo, una introduzione, la storia all'inizio
è un po' lenta, ma poi si velocizza. Spero che continui a
piacerti ^^ Grazie mille. Elison: ciao!
Le longfic non concluse sono una croce per tutti ;_; nel senso che io
le leggo lo stesso, mi appassiono da morire, mi agito nell'attesa del
nuovo capitolo, e ci rimango proprio male quando restano incomplete. Lo
so che sono difficili da gestire, io stessa ne ho una non completa da
mesi, e quindi sono sempre lì a chiedermi se faccio bene a
leggere oppure no. Questa è conclusa, sono 11 capitoli in
tutto e credo che aggiornerò piuttosto velocemente, per
questo spero di non farti morire XD Passando al capitolo, sei NejiTen
pure tu? Sono carini *-* Purtroppo non li ho resi benissimo, sono
difficili >_< però ci sono altre coppie. Te ne
dà fastidio qualcuna? Avvertirò per tempo : ) E
Rock Lee è sempre fantastico XD Valy: ...Scusa,
ma non sono un gruppo di ninja a LV, è una AU XD Vale, dammi
retta, tu lavori troppo. Ci parlo io con il capo se vuoi, mi
darà retta, sono la fidanzata di un suo "dipendente" senza
il quale combina poco. Ok, torniamo serie. Ci sono tutti i personaggi
*O* Purtroppo non sono pair, ma pazienza XD Forse senza che li metto in
pair è più facile renderli IC, sai? Tranne i due
<3 Uhm, il tuo personaggio preferito... Ancora non so
perché non mi hai picchiato dopo aver letto la storia XD Il
comico lo amo, sarà che lo scrivo quando sono triste o
quando sono esaurita, ma in entrambi i casi il risultato è
stranamente positivo O_o Forse scrivo una angst quando sarò
allegra? Che gioia =_= Vado al contrario. Vabbe', grazie mille del
commento, ora stacca internet e torna a studiare :P Ciao!! Anche da P.
Rieccoci qui. Le risposte ai commenti alla fine come sempre
^^ In questo capitolo abbiamo accenni NaruSakuSasu, NaruHina,
ShikaTema.
Capitolo
3.
Ooh,
Las Vegas, ain't no place for a poor boy like me
“Ooh
Las Vegas” – Parsom Gram
Naruto guardava
con occhi gelosi Sakura, Sakura guardava con occhi sognanti Sasuke, e
Sasuke guardava con occhi incerti l’oliva nel suo bicchiere.
E ora che lo stuzzicadenti si era rotto, come diavolo la recuperava da
lì?
Shikamaru si
alzò dal divano, stanco di quella scenetta da film romantico
di terza categoria – aveva fatto bene Neji a defilarsi il
prima possibile – avvicinandosi alla finestra e ignorando il
commento “Oh, guarda, hai lasciato la tua forma a quel povero
divano” di Temari, che aveva abbandonato Rock Lee sulla pista
da ballo per andare a prepararsi un cocktail.
Il ragazzo si
accostò ad Hinata, che guardava, riflesso nel vetro della
finestra, il divano alle sue spalle con un certo biondino annesso.
Shikamaru optò poi per sedersi su una sedia, in fondo non
c’era motivo di sprecare preziose energie in piedi.
“Avessi
fatto troppi passi…” lo prese in giro Temari. Ma
la ignorò di nuovo.
Hinata lo
osservò, mentre la fronte di lui toccava il vetro freddo.
“La fontana è spenta” le disse
solamente.
“Oh,
s-sì, lo spettacolo è finito cinque minuti
fa”.
“Ah…
Che peccato”.
E il loro
intenso discorso si bloccò per un paio di minuti, fino a
quando Hinata non trovò il coraggio di dire, sussurrandolo
appena con voce debole e timida: “Ti stai
divertendo?”
Shikamaru la
guardò – anche perché l’unico
modo per sentirla era leggerle il labiale, con tutto quel casino di
sottofondo – e sorrise. “Non male come festa di
laurea”.
“Ma
ragazzi, non sentite caldo?” urlò Naruto,
facendosi aria con una mano.
“L’aria
condizionata è già alta, non possiamo aumentarla
e ammalarci tutti solo perché tu non reggi
l’alcool” gli fece sapere Sasuke, insensibile.
“Ma
che-”
“Vi
rendete conto che siamo in mezzo al deserto?”
costatò Rock Lee, infilandosi nella discussione, pur
rimanendo in piedi per poter agitare il suo flessuoso corpo da atleta.
“Eppure non fa tutto questo caldo, anche se è
estate”.
“E ci
credo, ci sono condizionatori accesi anche in mezzo alla strada, se non
te ne fossi reso conto” spiegò saccente Sasuke,
quella sera in vena di chiacchiere più di quanto non lo
fosse in un anno intero.
“Il
deserto del Mojito!” sbottò Naruto, allegro,
provocando la risata degli altri.
“Sì,
bevitene un altro” commentò Temari.
“Del
Mohave” lo corresse Shikamaru, sorridendo.
E anche Hinata
si ritrovò a ridacchiare, suo malgrado, arrossendo poi
subito dopo. Ma Naruto le piaceva anche per questo. Una donna non cerca
sempre un uomo che la faccia ridere? Non di sé,
magari… Ma erano dettagli irrilevanti.
Shikamaru le
fece un piccolo cenno di comprensione con il capo, ed entrambi si
ritrovarono a ridere appena, mentre si sentivano le urla di Temari che
sgridava Lee per averle pestato un piede, nonostante lui la incitasse
biascicando qualcosa che conteneva le parole “ballare tutta
la notte”, “forza della gioventù che
alberga in noi”, e “il sake che fanno da queste
parti non è male”. Ovviamente, in America non
c’era alcun sake, ma super alcolici spacciati come
noccioline, e, ancora più ovviamente, quello che albergava
in Temari, al momento, non era affatto la forza della
gioventù.
Shikamaru si
passò una mano sul volto, nascondendo un sorriso alla vista
dell’espressione della ragazza. A metà tra
l’incredulo e l’omicidio.
“Temari
sarebbe felice se la invitassi a ballare” disse Hinata in un
sussurro, facendosi coraggio.
E lui quasi se
lo perse, dato che non era il suo
viso che stava guardando. “Eh?”
“Ho
detto…” e alzò lievemente la voce, ora
quasi al livello udibile. “…Che sono ore che non
aspetta altro”.
“Ma a
me non va per niente” le fece sapere, appoggiando la testa al
vetro.
“Non
vuoi ballare con la tua ragazza?” s’intromise
Sasuke, arrivato dietro di loro all’improvviso, facendoli
saltare per lo spavento.
“Non
è la mia ragazza” si difese Shikamaru, sospirando.
“E
come la chiami una con cui esci quasi tutti i giorni, e nei rimanenti
la senti al telefono per almeno un’ora?”
domandò retorico, infilando le mani in tasca e montando un
sorrisino di vittoria alquanto irritante. Troppo irritante.
Da sbattere contro il vetro e farlo sprofondare giù
dal… a che piano erano? Beh, da molto in alto fin dentro
alla fontana – oh, sarebbe stato un gioco d’acqua
stupendo, quello! – poi voleva vedere se aveva ancora il
coraggio di mostrare quel sorrisino.
Ma Shikamaru si
limitò ad annotare mentalmente di uccidere Choji, che aveva
spifferato tutto ad Ino, la quale ovviamente non si era fatta perdere
la ghiotta occasione di un fresco pettegolezzo con Sakura, la cui cotta
per Sasuke era nota a tutti dai tempi dell’asilo. Il giro
d’intercettazioni era piuttosto semplice, e Shikamaru ci era
arrivano in non più di tre quarti di secondo.
Oh, beh, non
distribuiscono la genialità a caso.
“Se
ti sei alzato per ballare, la pista è da quella
parte” urlò quindi, facendosi ben udire da Sakura,
che non aspettava altro per liberarsi di Naruto.
Infatti la
ragazza si fiondò accanto al moro, pigolando un
“Ma Sasuke-kun, potevi dirmelo chiaramente!”, e
costringendolo con la forza a seguirlo al centro della pista.
L’occhiata
di Sasuke sembrò poter incendiare la camera.
Shikamaru
usò parte delle sue pigre energie per un bel ghigno, ma
proprio ne sentiva il bisogno.
“Oh,
guarda, è ricominciato lo spettacolo!” disse
Hinata, notando i getti di acqua che ripartivano al suono della musica.
Stare con lei
era semplice, parlava poco e non dava fastidio, era una delle poche
donne al mondo che non lo scocciavano. Spostò lo sguardo
sulla pista da ballo, dove Sasuke si era defilato abilmente dalle
grinfie di Sakura, e che ora era dominata da Rock Lee che ballava con
entrambe le ragazze – anche se forse loro non erano molto
consenzienti.
L’orologio
segnava l’una, la notte era ancora lunga.
Chiuse gli
occhi, cercando di calmare il mal di testa. In sottofondo solo il grido
di Rock Lee: “Questa è la serata fortunata della
mia giovinezza!”
To be
continued...
Note: se
esistesse un Rock Lee anche nella vita reale credo che gli chiederei di
sposarmi.
Tra l'altro ho scoperto che oggi è il compleanno di Naruto
(oh, ma quanto amo 'sta cosa dei compleanni? Ottimo per
fangirlare).
I miei contest scadono tutti nello stesso periodo, quindi
oltre a questa ho un'altra fic da terminare, per questo sto
perennemente in mezzo XD Ma alla raccolta manca un solo capitolo finale
dato che le aggiorno alternate, quindi dopo mi dedicherò
più velocemente a questa qui.
Risposte ai commenti: Lalani: quante
domande XD Innanzitutto, non ti preoccupare assolutamente se hai perso
il primo capitolo, tanto l’inizio è un
po’ lento ^_^ e non mi chiamare “Divina”
o mi sento potente XDDD Allora, Hanabi non so dove sia, forse
è là anche lei o forse è a casa, mi
dimentico che esiste ^^” Lo stesso vale per Hiashi. Ti spiego
perché Hinata è finita a Las Vegas nonostante il
padre un tantino rigido: a parte che è una AU, quindi magari
il loro rapporto può essere un po’ diverso (non
è un universo simil-medievale, almeno), e poi è
la sua laurea, ho pensato che Hiashi poteva vantarsi per anni di aver
festeggiato sua figlia a Las Vegas, mica nel bar sotto casa. Credo sia
una cosa di tutti i genitori, i miei volevano farmi una mega festa, ma
gliel’ho impedito. E poi magari Hiashi è nella
stanza accanto, chi lo sa XD Mentre Choji, sì, dovrebbe
avere più importanza ç_ç Il tuo Gaara
è con Ino perché l’ha accompagnata a
vedere lo spettacolo acrobatico, no? Ma tranquilla, con loro
c’è pure Tenten! Nel cap5 scopriremo di
più il ruolo di Gaara in questa longfic. Akamaru
è a casa perché i cani danno problemi
all’aeroporto e perché l’autrice ne
è terrorizzata, tanto da odiarli, quindi ha rimosso pure
Akamaru dalla storia (oltre Sai, Hanabi... XD) ^^” Shino lo
vedrai nel cap4 XD Spero continui a piacerti, grazie mille del
commento. Saretta: ciao,
mia cara collega nera *-* Non ti preoccupare, non
c’è proprio niente da dire nei primi capitoli XD
Sono un po’ lenti all’inizio. Allora, anche per te
stessa spiegazione (oh, stessa domanda a pochi minuti l’una
dall’altra XD): è una AU quindi il rapporto tra
Hiashi e Hinata può essere un po’ diverso, e poi
soprattutto ho pensato che festeggiare la propria figlia a Las Vegas e
non nel bar sotto casa può essere un motivo di vanto e
orgoglio non indifferente. Non è cosa da tutti, ecco.
Insomma, per la laurea la manda a Las Vegas, in una suite costosissima
in uno degli alberghi più famosi, pagando il viaggio anche a
tutti gli amici di Hinata… Non è un comportamento
da padre comune XD Tieni per Cho, eh? Vedremo. Tanto lo sappiamo tutti
che tu leggi questa fanfic e io l’ho scritta per
un’unica coppia fondamentale XD Avverti quando il Bellagio
sarà tuo, faremo lì le riunioni nere
ù_ù Spero ti piacerà anche il seguito,
ciao! ^^ Dryas: grazie!
Nelle commedie penso sia importante dare buone descrizioni,
così sono più “visive”,
rispetto ad altri generi che possono essere più contorti e
più forti come emozioni. Grazie mille del commento ^_^ tenny_93: fan
del NejiTen? Brava *-* Ehm, purtroppo mi è stato detto che
non ho reso benissimo Tenten, quindi non so quanto ti piaceranno.
E’ una coppia davvero difficile su cui scrivere. Grazie del
commento intanto, spero continuerai a seguirmi (nel prossimo cap ci
saranno Neji e Tenten ^^). Elison: XD
felice che i personaggi ti siano piaciuti XD Choji lo amo, è
così bello come personaggio, ma poco approfondito
ç_ç L’occhiata maliziosa della ragazza
era rivolta a Kiba che stava vincendo, Choji è ingenuo e non
se ne è accorto XD Kankuro è un po’
sfigatello in questa fanfic, lo so, così
complessato… *coccola Kanky* Ma hai perfettamente ragione
tu, Gaara ha più stile XD Sì, le coppie varie
sono solo accennate, e dato che sono triangoli quando accenno una
coppia molto spesso nella riga successiva accenno l’altra, la
cosa dovrebbe bilanciarsi. Comunque avverto, ci sono due capitoli un
po’ monopair XD A presto ^^ Rinalamisteriosa: io
so che a te piace Kiba, mentre a me poco o niente. Ebbene, la giudice
mi ha detto che Kiba è uno dei personaggi più
riusciti come IC e gradimento ^^ Spero che la cosa ti faccia piacere.
Mentre Kankuro si sente inferiore, eh… Il casinò
comunque non poteva mancare, ovviamente XD Grazie mille come al solito.
Vale: ma
Kankuro ha un cervello contorto secondo Choji! Non è detto
che lo sia per tutti ^_^ *scappa* Consolalo tu, va’ XD Ino
sta bene così, è colpa di Kankuro
ù_ù E Kiba e Choji piacciono pure a me XD Vincono
*O* Rosso o nero? XD Grazie del commento, ciccia ^_^ A presto.
Cercherò di minacciare il capo intanto.
I
said that, was the craziest game of poker that I ever saw
But
I'm not gonna quit and I'm not gonna stop
“Crazy
game of poker” – O.A.R.
“Ne
cambio tre”.
Il croupier
raccolse le
carte, nascondendo un sorriso di superiorità dietro uno di
gentilezza, porgendone altre al giocatore di fronte a lui.
Se
cambi tre carte sei senza speranza.
Neji lo
fissò con uno
sguardo freddo – il suo preferito – e in modo
impassibile
controllò numero e colore dei nuovi acquisti, non lasciando
trasparire assolutamente nulla.
Guardò
l’uomo
di fronte a lui, immerso in quel verde intenso, e si limitò
a
dire: “Cinquecento”, portando al centro del
tavolino le sue
fiches.
Gli altri
partecipanti si
guardarono incerti, lasciando poi la mano, arrendendosi di fronte a
tanta freddezza da sembrare un uomo di marmo. Eppure, la piccola goccia
di sudore sulla fronte del ragazzo significava che lui era ben vivo.
Era un gioco da
uomini veri, il poker, i deboli non erano ammessi.
Il croupier
mostrò le carte, rivelando con un ghigno un full
d’assi.
Neji sorrise.
“Colore” disse solamente, indicando il suo nove,
dieci, jack, re ed asso di un bel seme di picche. Sì, ma la regina
dov’era?
Gli altri si
congratularono
con lui, applaudendo appena, e anche il croupier dovette ammettere la
sua superiorità con una smorfia di amarezza, riconoscendo la
bravura di quel ragazzo in un gioco di veri uomini, dove la costanza,
la fortuna e l’intelligenza venivano bilanciate da una
saggezza
che soltanto i più grandi potevano vantare. Ma non a caso
lui
era considerato un geni-
“Sei
qui, allora! Finalmente ti ho trovato!”
Neji si
voltò
all’improvviso, ritrovandosi Tenten che con sguardo
corrucciato e
mani sui fianchi gli si rivolgeva in modo non molto allegro.
Con quel
vestito rosa
sembrava tanto un confetto. Anche se l’aria spaventosa e
potenzialmente omicida di lei avrebbe evitato anche a sua madre di
farglielo notare.
“Dove
dovrei essere?” le rispose in tono freddo, recuperando la
vincita.
“Saresti dovuto essere
con me allo spettacolo” s’impuntò,
incrociando le braccia al petto.
Lui
sospirò. “Mi sembra che Gaara abbia scortato e
protetto adeguatamente sia te che Ino. O sbaglio?”
Lei gli si
avvicinò,
sospirando e lasciando nascere un piccolo sorriso. “Era con
te
che volevo vederlo… Scemo”.
“Ehi!”
saltò su, colpito nel suo orgoglio di genio.
Ma lei gli
avvolse un braccio con il proprio, facendolo alzare di peso.
“Andiamo”.
“Dove?”
“Devi
farti perdonare” spiegò lei, trascinandolo di un
paio di passi.
Neji si
fermò, bloccandola. “Non posso lasciare il
gioco”.
“Oh,
ma è uno
stupido poker!” disse, alzando gli occhi al cielo e
suscitando
colorite esclamazioni dagli altri partecipanti. Che lei
zittì
con un semplice sguardo.
“Sto
vincendo”.
“Puoi
vincere anche più tardi”.
“Ma-”
“Ci
penso io, qui” una voce alle loro spalle li fece voltare
– e sussultare leggermente per lo spavento.
Shino se ne
stava immobile, braccia incrociate e occhiali da sole sul naso,
attendendo un loro assenso.
Neji e Tenten
rimasero per
una manciata di secondi senza parole – anche solo per capire
se
si stesse riferendo proprio a loro, oltre quelle lenti scurissime
– poi si guardarono l’un l’altra,
annuendo.
“Oh,
bene, divertiti,
Shino!” lo salutò Tenten, prendendo per mano Neji
e
trascinandolo via, non prima che questo prendesse qualche fiches dal
tavolino e la infilasse in tasca.
Poi il ragazzo
si
limitò a un cenno del capo, come a dire: “Lascio
tutto
nelle tue fidate mani, so di poter contare su un vero uomo come
te”. E Shino rispose allo stesso modo, impercettibilmente,
secondo quello che significava un: “Ora tutto ciò
che hai
vinto passa nelle mie tasche”.
E mentre Tenten
e Neji
camminavano mano nella mano attraversando la sala affollata, scansando
appena il tavolo della roulette dove Kiba era sempre più
brillo
ed euforico e Choji sempre più affamato – fame
nervosa,
diceva – e ingombrante, giocandosi il titolo di
“più
assuefatto dal gioco d’azzardo in una sola serata”,
Shino
si sedette, impassibile, al tavolo del poker.
Lanciò
un ultimo
sguardo sull’ambiente, oltre le lenti scure, perdendo di
vista i
suoi due amici e volendo dimenticare di conoscere quegli altri due
rumorosi al tavolo poco più in là.
In fondo alla
sala, da solo,
Kankuro continuava a giocare alla slot machine, sempre più
sconsolato, ponderando su quanto il mondo ce l’avesse con
lui,
sempre se il mondo si ricordasse della sua esistenza… Shino
lo
vide bere un altro sorso di birra, e tirare la leva verso il basso. E
ancora il solito sguardo da sconfitto cronico dalla vita.
Dopodiché,
il ragazzo
decise che era ora di dedicarsi a qualcosa di più serio e
fruttuoso. Guardò il croupier, forse – mai quelle
lenti
sembrarono tanto impenetrabili – e diede inizio ai giochi.
“Carte”.
Questa
è la mia serata fortunata.
To
be continued...
Risposte ai commenti: Elison: uhm,
forse Sasuke
quell'oliva l'ha lasciata nel bicchiere XD Gli è andata
male.
Visto che pucciosa Hinata? A me piace tanto come personaggio, ma non
intaccherà la storia tra Shika e Tem, ovviamente ^-^
Però
penso che lei e Shika potrebbero essere amici, sono entrambi calmi,
pucciosi e innamorati (dei biondi XD). Rock Lee lo adoro, semplicemente
XD Grazie mille e spero che ti piaceranno tutti i capitoli ^^ Clahp: per
prima cosa GRAZIE di
aver commentato ogni singolo capitolo *-* Lo so che sei stata impegnata
e lo sei tuttora, per cui non era necessario, ma comunque mi ha fatto
un sacco piacere *-* Allora, vediamo un po', sorvolo sul fatto che hai
descritto come kawaii sia Naruto che Hinata ^_^ *Clà la
pesta*
dicevo, sorvolo su questo perché non vuol dire assolutamente
niente, mentre Choji <3 visto quanto è bello quando
è
vivo? ^_^ Kiba non mi piace molto come personaggio, ma nelle fic
comiche è perfetto XD ChoInoKanku è un triangolo
che mi
fa morire XD A me piacciono tutti e due i pair, con preferenza per
Choji (ma Kankuro mi è utile in diversi casi ^^ E sono tutti
casi neri), ma pure Sasuke sta cominciando a piacermi... Vedremo Kishi
cosa deciderà. E tanto comunque ci sono pure accenni SasuIno
dal
prossimo capitolo XD, quindi... ^^ Shikamaru e l'altra *ammicca*
arriveranno, contaci! Altrimenti non sarebbe una fic mia XD Shika
timidino XD Speriamo si dia una mossa, o lui o una certa ragazza
*ammicca di nuovo* I triangoli rimarranno irrisolti, mi spiace XD
Quando ho scritto la fic ho deciso di lasciare sul vago tranne le
coppie che amo di più o mi sarei fatta del male da sola, ma
così almeno penso che l'IC può essere migliore,
senza
pair dico, e visto che ci sono tanti personaggi che non ho mai trattato
mi sono premunita XD Magari mi farò perdonare con altre fic.
Grazie mille ancora, riprenditi presto *la coccola* ciao! Un bacio
dalla puccina della Black family <3 Rinalamisteriosa: sì
sì, Shika e Hinata si capiscono alla perfezione, sono simili
di
carattere e innamorati *-* non l'uno dell'altra, ovviamente XD Sono un
po' pucciosi, lo ammetto. Sasuke lo reggo poco, ma nel ruolo di
rompiscatole è perfetto già di suo! E Rock Lee
è
sempre fantastico XD Spero ti sia piaciuto anche quest'altro piccolo
capitolo, ma il prossimo è il mio preferito XD Grazie mille,
cara *-* Lalani: io
adoro Hinata,
è molto simile a me per timidezza e imbranataggine con
l'altro
sesso XD Diciamo che è per questo che mi piace il NaruHina,
perché lei merita di essere ricambiata (è un
motivo
futile e personale però XD). Ma tanto ormai tendo al rosa,
ringraziamo Clà XD Mi piace l'amicizia tra Hinata e
Shikamaru, penso sia plausibile perché sono entrambi
sensibili e
riservati, vedono le cose in modo simile forse. Non a caso sono
innamorati di due teste (bionde) calde XD Ovvio infatti che (nella mia
fic) con Hinata
è possibile solo un'amicizia ^-^ E che Shika sia
già
cotto di Temari <3 Il tuo Gaaruccio lo rivediamo nel prossimo,
ma
ammetto che lui è trattato poco, ogni tanto fa qualche
comparsa
XD Non ce lo vedo a scatenarsi a Las Vegas. Grazie mille del
commento *-* Alla prossima! x Saretta x: anche
a te la sola parola "ShikaTema" fa un effetto strano per cui ti ritrovi
liquefatta sulla tastiera? *-* aaaaawn. Ovvio che Shika abbia bisogno
di una donna più attiva di Hinata ^-^ no problem. Sasuke
è un gran rompiscatole (e spero proprio che quell'oliva non
sia riuscito a mangiarla ù_ù), ma almeno ci ha
fatto capire che la nostra coppietta è già
insieme. Il NaruHina è un pair così altamente
puccioso, peccato che Naruto non se ne accorga =_= ormai poi tendo al
NaruSaku e la cosa mi dispiace un po' perché non
c'è lo stesso grado di puccioseria XD Beh, attendo che
diventi ricca e famosa, ma sbrigati che la riunione nera va fatta al
più presto XD Ah, mi dispiace tantissimo non riuscire a
partecipare al tuo contest, ma davvero quel personaggio è
assurdo per me, non mi piace nemmeno un po' ç_ç
Ho tentato la sorte, ma sono sfigata XD sarà per la prossima
*-* Scusa ancora. Vale: Hinata
è davvero la narratrice della storia XD la fic si
è aperta con lei e con lei si chiuderà. Lei mi
piace, ci assomiglio, non so se possa davvero essere amica con tutti
gli altri, ma spero per lei un lieto fine nel manga, così
magari ce lo avrò anche io 3 Eh, Shika ci piace
sempre, svogliato o meno, con Temari o senza le altre. Nel capitolo 5
lo rivedremo *ammicca* E leggeremo cose strane, perché fino
al 4 mi sono trattenuta, ma dal 5 in poi ho iniziato a
scrivere verso le 3 di mattina, e la pazzia si sente. Dai ciccia, che
ti importa del ritardo? Anzi che commenti! Vai a studiare, piuttosto XD
Ciau.
Ops,
nello scorso capitolo ho dimenticato la coppia. Comunque in questo
abbiamo solo accenni: un po' di NaruSakuSasu, SakuSasuIno, NaruHina,
ShikaTema. Non c'è qualcuno su cui è incentrato
particolarmente, forse su Ino.
A Vale XD Lei sa.
Capitolo 5.
Well,
the first time I lose I drink whiskey
second
time I lose I drink gin
third
time I lose I drink anything
'cause
I think I'm gonna win
“Ooh
Las Vegas” – Parsom Gram
La musica
assordante
sembrava martellare dentro il petto, le luci psichedeliche, poi,
cominciavano davvero a far male agli occhi.
“Ma
non si può
abbassare un po’ il volume?” chiese Naruto,
sprofondando
nel divanetto e coprendosi le orecchie con le mani.
“Non
dirmelo, non si
riesce nemmeno a riposare con tutto questo casino” disse
Shikamaru, poggiando teatralmente la guancia contro la mano.
“Non
sai tenere il ritmo di una serata a Las Vegas?”
domandò retorico Sasuke, calmissimo, rivolto a Naruto.
Questo
saltò su come
punto da una tarantola, piccato. “Ti faccio vedere io chi non
tiene il ritmo! Ti sfido!” lo provocò, puntandogli
contro
l’indice.
Sasuke si
limitò a
sbuffare, veramente seccato. “E a cosa? Non puoi nemmeno
avvicinarti alla pista da ballo…” gli fece notare,
con un
ghignetto di strafottenza.
L’altro
arrossì, guardando di sfuggita Sakura ballare ancora insieme
a
Ino, al centro della stanza. E ricordava bene il “Naruto! Se
mi
stai tra i piedi mi dai solo fastidio! Vai a sederti e stai
buono!” della ragazza, poco prima, quando aveva provato a
ballare
con lei.
“Ti
sfido a chi riesce
a bere di più!” disse allora, ritrovando la
concentrazione
e la tenacia di cui era capace.
Sasuke
scrollò le
spalle, sorseggiando il suo cocktail, mentre Naruto iniziava a
tracannare birra come un camionista della peggior specie, incitato da
Rock Lee.
“Oh,
Sasuke-kun, ho
tanta sete” Ino gli si avvicinò, sfilando dalle
mani del
ragazzo il suo bicchiere e cominciando a prendere lunghe sorsate,
sedendosi poi sulle sue gambe.
“Ino!
Spostati immediatamente dal cocktail di Sasuke-kun! E da
Sasuke-kun!” Sakura arrivò di corsa accanto
all’amica, tentando di spostarla con la forza. Ma Ino aveva
iniziato a ridere allegramente senza motivo.
“Ino,
è il
terzo che mi rubi” si limitò a farle sapere il
ragazzo,
non troppo turbato dalla vicinanza di lei e più interessato
al
cocktail che al resto.
La ragazza gli
si strinse al
collo, continuando a ridere, mentre Sakura sembrò fumare
rabbia
dalle orecchie, rossa in viso e con i pugni chiusi. Il contrasto con il
suo vestitino verde era evidentemente ridicolo… Quasi come
un
semaforo.
“Sakura-chan,
se vuoi
ti regalo la mia birra” propose Naruto, un po’
brillo,
indirizzando la bottiglia verso la ragazza.
“Non
mi piace la
birra” sibilò lei, ignorandolo e tornando a
concentrarsi
su Ino. Naruto sospirò, ricominciando a bere per vincere una
sfida. Al momento non ricordava bene che sfida fosse e contro chi, ma
sapeva solo che doveva bere. E Naruto era solito vincere ogni
battaglia, lui era il più forte, il più
coraggioso, il
più valent-
“Continua
così!” lo incitò Rock Lee, dandogli una
pacca sulle
spalle e facendogli sputare il sorso che aveva preso – e
quasi
soffocandolo. Poi quello tornò alla pista, drogato di
euforia
com’era. “Gaara, balli con me?” chiese,
ottenendo
solo un’occhiata assassina da parte dell’altro
ragazzo,
immobile alla finestra e intento a parlare con Hinata.
“Sì!!
Balliamo!
Sento che è la mia serata fortunata!” si
risvegliò
Ino, mentre si alzava da Sasuke – tenendo ben saldo tra le
mani
il suo cocktail – e trascinava Sakura per un polso verso la
pista, svolazzando nel suo abitino viola. L’altra ragazza si
svicolò dalla sua presa, ma sotto gli incitamenti
dell’amica non poté che dirigersi verso di lei,
non prima
di aver rivolto uno sguardo a Naruto, forse pentita delle parole dure
di prima.
“Stai
attento, quella
roba ti fa male e non voglio dovermi occupare di te tutta la notte
perché non conosci il tuo limite” si
limitò a
dirgli, fintamente dura, dandogli un buffetto sulla fronte.
In fondo, era
il suo migliore amico da sempre.
“Sakura-chan!”
Naruto si illuminò. “Useresti la tua conoscenza da
laureanda in medicina per salvarmi la vita?” chiese, mentre
quella sbuffava. “Se vuoi puoi anche farmi un prelievo di
pressione! O misurarmi il sangue!”
“Sì,
e un trapianto di cervello” commentò Sasuke,
ironico.
L’altro
lo
guardò, assottigliando gli occhi, poi sbottò:
“Sei
solo geloso delle attenzioni che mi rivolge Sakura-chan!”
Sasuke
sbuffò, incrociando le braccia al petto e borbottando
qualcosa.
“Il
trapianto di cervello!” urlò Ino, alticcia, prima
di accasciarsi inerme tra le braccia di Sakura.
Questa le diede
uno scossone
per farla muovere, ma il risultato fu che l’amica cadde per
terra, svenuta. “Oddio!” urlò Sakura,
sovrastando la
musica e attirando l’attenzione degli altri, che corsero da
lei.
“Si
è addormentata?” chiese Naruto, accorso per primo.
“Beata
lei” commentò Shikamaru, spiando la scena da sopra
le spalle dell’amico.
“Possibile
che tu
abbia la vitalità di un novantenne?” lo
sgridò
Temari, facendo aria con la mano vicino al viso di Ino.
“Ma
che c’era nel mio cocktail?” pensò
Sasuke, rigirandosi il bicchiere della ragazza tra le mani.
“Dobbiamo
farla
sdraiare” decise Sakura, prendendo in mano la situazione.
Guardò prima Naruto, e scosse la testa per levarsi il
pensiero
di lui che sollevava l’amica da terra. L’avrebbe
fatta
cadere. Sasuke era fuori discussione, quindi rimaneva… Ma
Shikamaru alzò le mani in segno di diniego, facendo cenno
con la
testa alla bionda ancora cosciente accanto a Sakura.
Fu in quel
momento che Gaara
si avvicinò, con tanto di Hinata attaccata al suo braccio.
Si
limitò a farsi spazio nel piccolo gruppetto, pestando
casualmente il piede di Shikamaru, poi si abbassò, prese Ino
tra
le sue braccia e si diresse spedito e sicuro verso una delle camere da
letto, seguito dagli altri.
“Falla
stendere
qui” disse Sakura, spostando le coperte del letto
matrimoniale.
“E grazie mille” gli sorrise sinceramente. Gaara
annuì piano, con il sottofondo di sbuffi di Naruto e Rock
Lee,
invidiosi.
“Sta
bene?” si preoccupò Shikamaru, appoggiando la
spalla contro il palo.
“Si
riprenderà prest-” ma Sakura si bloccò,
guardando il ragazzo e arrossendo appena.
“Ma
questo…” iniziò Rock Lee, avvicinandosi
verso
Shikamaru, che lo guardò incerto e preoccupato.
“E’
un palo per fare esercizi di ginnastica in camera!”
esultò.
“E’
un palo da lap dance, idiota” lo corresse Sasuke, allo stremo
delle forze.
Shikamaru si
staccò
di colpo, schifato, mentre Naruto ridacchiava e Hinata arrossiva in
modo spaventoso. Sakura si preoccupò che fosse la prossima a
svenire.
“Che
ci fa un palo da lap dance in camera da letto?” chiese
Naruto.
“Vuoi
un disegnino?” lo prese in giro Sasuke.
“Scommetti
che non ti
annoieresti se io ballassi contro quel coso?” disse Temari
rivolta a Shikamaru, ghignando, mentre lui arrossiva, borbottava
qualcosa, e se ne tornava nell’altra – assordante
–
stanza.
“Ma
questa camera ha
anche il balcone!” scoprì Naruto, uscendo fuori
all’aria aperta. “Hinata, vieni qui! Ci sono dei
fiori, a
te piacciono, vero?”
La ragazza
arrossì, e cominciò a camminare solo dopo la
spinta di incoraggiamento di Sakura sulle spalle.
“Sono
finti, però…” le fece sapere il
ragazzo.
“N-non
importa, Naruto-kun”.
Sakura li
guardò con
un sorriso, notando poi che Sasuke era scomparso. Vide Temari prendere
per un polso Rock Lee e trascinarlo nella stanza affianco, di nuovo per
ballare, e poi posò gli occhi su Gaara.
“Ci
penso io, qui” le disse lui, indicando Ino con un cenno del
capo.
Sakura gli
sorrise, e poi si defilò anche lei, uscendo veloce dalla
suite.
Rock Lee fece
appena in tempo a lanciare un’ultima occhiata a Gaara, ora
seduto sul letto accanto alla ragazza.
Prima i sorrisi
con la sua
Sakura-san, poi l’amicizia con Hinata, infine la fiducia di
Ino.
Per non parlare della stima di Tenten.
“Questa
è la sua serata fortunata…”
mormorò sconsolato.
To be continued...
Note: quando
ho fatto leggere
il capitolo a una mia amica, mi è stato detto: Gaara amico
delle
donne XD è un po' questo il suo ruolo, è una
presenza
sempre pronta per le ragazze. Fa tanto cavaliere senza macchia e senza
paura, è così carino *LaLa la picchia* Dicevo,
GaaHina?
GaaIno? GaaLee? XD Vedeteci quello che volete.
E da qui la storia inizia a entrare nel vivo, siamo a metà.
Ora fuggo perché ho millemila fanfic da leggere e recensire
e sono in ritardo mostruoso ._. Alla prossima ^^
Risposte ai commenti: Elison:
già, questi
uomini sono tutti scemi con le ragazze che amano... Comunque mia
cara, non c'è solo Neji come genio là
dentro XD Ce ne sono diversi, è la riunione dei geni! Il mio
preferito e il genio per eccellenza per me rimane Shika, mi spiace
Neji, sarà per la prossima. L'oliva di Sasuke
sarà la
protagonista del sequel di questa fanfic XD Ma Choji lasciamolo stare,
vedremo nel prossimo capitolo che avrà il suo bel daffare.
Grazie mille, ciao ^^ Saretta: lo
ShikaTema ora lo
hai visto? *ammicca* I capitoli sono alternati, uno nella camera di
albergo, uno nel casinò, quindi non sempre si vedono i
nostri
due beniamini ç_ç Comunque XD Neji e Tenten mi
piacciono
*-* hanno un bel potenziale come coppia (peccato che sia incapace di
trattarli XD), e Shino... XD Shino è molto enigmatico come
personaggio, appare poco, è silenzioso, se non ci fai
attenzione
te lo dimentichi pure, però è dei più
intelligenti
e temibili, quindi ho pensato che al poker ci poteva stare bene uno
come lui XD A me non attira molto come personaggio, lo dico in
sincerità, ma le cose giuste bisogna dirle, e non posso
trattarlo da scemo come un Kiba a caso.
Ok, accetto la tua cantina come luogo provvisorio per la riunione delle
mosche nere, tanto siamo in 4-5 ormai, ci entriamo benissimo XD Ma
cos'è 'sta storia che devi scrivere una ShikaIno??
ç_ç mi spiace, ma non credo la leggerò
;_;
Coraggio comunque! Ce la farai. Che poi ho una sorpresina per te in un
capitolo futuro, roba che mi tirerai dietro una ciabatta XD Ciao! Katia: nah,
Neji è
troppo orgoglioso per seguire di nascosto Tenten allo spettacolo XD
L'ha lasciata andare con Gaara e Ino e lui si è messo a
giocare
al poker, almeno finché lei non l'ha trovato XD Lui
è impassibile al massimo, quindi come giocatore di carte che
non
trasmette le proprie emozioni è perfetto. E il poker mi
piace,
lo ammetto XD Choji, Kiba e Kankuro si sposteranno, oh sì,
dal
prossimo capitolo! A presto allora *-* ciao! Lalani: eh
sì, Shino al
poker XD tra lui e Neji fanno a gara per chi è
più
impassibile XD Sono due giocatori perfetti. Mi spiace solo per il tuo
pupillo che ora è nelle mani di Tenten... Ma se hai letto
quest'ultimo capitolo l'altro tuo protetto (ma quanti ne hai? XD)
è a badare a Ino... XD Poveri maschietti. Il povero Kankuro
per
ora fa proprio pena *coccola Kanky* vedremo dal prossimo ^^ Mi spiace
che Gaara abbia solo delle piccole particine minuscole, ma è
adorato da tuuuuutte le ragazze del gruppo ^_^ Alla prossima, ciao. Vale: tesoro,
tu non vuoi che
nella prossima fic a sorpresa Kanky sarà maltrattato
davvero,
no? ^^ E allora evita certe cose =_= Cmq no, nella realtà
non
è maltrattato, che dici? Te lo faccio assicurare da lui
appena
torna, è andato a farmi la spesa a piedi tra la nebbia e la
pioggia che c'è qua (ahimé, quella sono io ._.).
Shino...
Uomo impassibile... chissà se ha gli occhi, boh XD E Neji
è scemo ù_ù Ma lo sono tutti in questa
fic, e
ovviamente lo è anche l'autrice. Alla prossima, vai a
studiare
XD Ciau.
Vaghissimi accenni
KankuIno, ChoIno e KibaIno. Vaghi nel senso che loro ci sperano, ma Ino
tanto è svenuta XD
Capitolo
6 Kiba
cominciava seriamente a preoccuparsi. La
sua
razionalità gli diceva di continuare a giocare alla
roulette,
viste le vincite che stava avendo, ma il suo istinto gli consigliava di
portare via di lì Choji il prima possibile. Il ragazzo,
infatti,
appurato che le patatine si sposavano perfettamente con gli alcolici,
aveva preso un po’ troppo sul serio la questione del
“portafortuna”, e non intendeva schiodarsi da quel
tavolo
nemmeno per una bistecca gigante che lo pregava di mangiarla. Il
problema era che si era un tantino
infervorato. “Seicento
sul nero!” disse infatti, puntando le fiches al centro del
tavolo. “Choji,
che ne
dici se ci prendiamo una pausa? Tanto per vedere gli altri che fine
hanno fatto…” propose Kiba, tentando di farlo
ragionare.
Erano ore
che stavano lì. “Vai
pure, qui ci penso io” rispose questo, intento a guardare la
pallina bianca ruotare. E
Kiba lo notò,
quello era lo stesso sguardo che lanciava a chi osava provare a
rubargli l’ultimo boccone dal piatto. “Ehm,
sicuro? Gli altri possono essere finiti nei guai ed aver bisogno di
noi! Non pensi a Shikamaru?” Il
problema era
fondamentalmente questo. Se Choji era malato di gioco
d’azzardo… Chi lo diceva a Shikamaru? Kiba no
sicuramente.
Tutti conoscevano l’amicizia che li legava, e nessuno voleva
provare l’ira del ragazzo, che di certo non era pigra
–
almeno quella. E
nessuno voleva
provare nemmeno l’ira dell’uomo seduto a
capotavola, che
continuava a guardarli male, malissimo!,
senza dire una parola. Quegli
occhi scuri erano spaventosi. E Kiba un vago sospetto su chi fosse lo
aveva. “Shika
è
in ottima compagnia” gli rispose con un sorriso sincero
Choji.
“Però hai ragione, è meglio
andare”. Kiba
si sentì
improvvisamente più leggero, gli sembrò di vedere
un
fascio di luce dal soffitto cadere fin sulla testa dell’amico
– tralasciando il fatto che fosse solamente un gioco di luce
dei
lampadari al neon – e non riuscì a credere alle
sue
parole. “Davvero?” “Sì”
annuì quello. “Prima però facciamo
l’ultima giocata”. Ah,
ecco dov’era la fregatura. “Giochiamo
il tutto per tutto, puntiamo tutto ciò che abbiamo
guadagnato finora!” continuò Choji. Una
immensa fregatura… Una fregatura colossale! “Cosa?”
gridò infatti Kiba. “Ma sei impazzito? Andiamocene
via finché siamo in tempo”. Ma
l’altro lo
guardò con fare autoritario, riportandolo a sedere.
“Ascolta, è tutta la notte che vinciamo, abbiamo
guadagnato una bella cifretta, ma se la raddoppiassimo? Non ci
tratterebbero più come degli sfigati. Ino non ci
tratterebbe
più come degli sfigati” spiegò, ponendo
l’accento sul nome della ragazza. E
la cosa sembrò sortire qualche effetto su Kiba.
“Sì, ma…” “Niente
ma!
È la regola del gioco d’azzardo, bisogna avere
coraggio e
tentare” provò a convincerlo. E
infatti Kiba
capitolò. “D’accordo! Giochiamoci questo
tutto per
tutto!” ridacchiò, spostando il monticello di
fiches al
centro del tavolo, mentre l’amico sorrideva compiaciuto.
“Puntiamo tutto. Sul rosso.” “Cosa?
No, sul nero!” lo corresse Choji. “Il
nero?! E perché mai?” domandò,
leggermente sopra le righe. “Con
il rosso hai già vinto abbastanza”. “E
che c’entra? Il rosso mi porta fortuna”. “Non
punterai la nostra vincita sul colore sbagliato” gli disse,
ammonendolo. “Ehi!
Questa
è la mia
vincita e questi sono i miei
soldi! Non iniziare ad
avere assurde pretese” salto su quell’altro. “Senza
di me non saresti andato lontano” disse Choji pacato,
mangiando una patatina. “E
smettila di abbuffarti! Le ragazze fuggono via
subito…” “Che
intendi dire?” lo guardò male. “Oh,
insomma, io
punto sul rosso! In fondo quando sei arrivato ho vinto proprio con il
rosso, quindi è un segno del destino!”
spiegò. “Fai
come ti pare…” L’altro
ingoiò a vuoto, dopodiché diede il suo assenso al
croupier, che come un automa portò tutto il capitale sul
rosso. E quell’uomo
puntò sul nero. E Kiba lo sapeva, era la sfida finale. Ottima
serata, sfidare
alla roulette un membro della mafia americana! Ma che notte a Las Vegas
sarebbe stata senza mettersi nei casini? Lui che poi creava danni anche
se era da solo in casa a dormire… Già
vedeva lui
e Choji sul fondo di qualche lago con dei sacchi di cemento legati ai
piedi, o chiusi in qualche portabagagli nel bel mezzo del deserto.
Morti, in entrambi i casi. Forse
se avessero corso molto in fretta fino al Giappone… I
due ragazzi videro
la pallina muoversi lungo la ruota di numeri come se fosse al
rallentatore, sembrava che tutto intorno a loro si stesse fermando, il
tempo dilatando, fino a quando la sferetta bianca rallentò
la
sua corsa, piano, quasi in modo sadico. E il cuore dei due
rallentò con essa, trattennero il fiato fino a sentire i
polmoni
schiacciarsi, sgranarono gli occhi per mettere meglio a fuoco la scena.
E poi… Nero. Un
boato intorno a
loro si alzò, mentre il tempo riprendeva a scorrere alla
velocità normale. Gli altri partecipanti presero le loro
vincite
o cedettero le loro perdite, l’uomo a capotavola
ghignò,
facendo cenno ai suoi collaboratori di tirare via la mano da sotto le
giacche, mentre Choji e Kiba rimasero a guardare quella –
maledetta traditrice – pallina bianca immobile su quel
colore. Poi
esplosero. “Te
l’avevo detto!” lo riprese Choji. “Che
ne potevo sapere?” “Non
mi hai voluto dare retta e ora abbiamo perso!” “Ho perso! E poi
c’era il cinquanta per cento di
possibilità!” “Ma
sta’ zitto”. “Sta’
zitto tu!” Ma
il loro accanito
dibattito venne interrotto da uno scampanellio assordante e fastidioso
che bloccò tutti i giochi ancora in corso. “Ma
che caz-” “Non
ci credo…” Choji, incredulo, fissava
l’origine di quel rumore. “Cosa?”
chiese Kiba, seguendo poi lo sguardo dell’amico verso le slot
machines, dove un incredulo Kankuro se ne stava immobile mentre fiches
di metallo cadevano ai suoi piedi, non essendo più
trattenute
dalla macchina. Choji
e Kiba corsero verso di lui, facendosi spazio tra la folla. “Ehi!”
lo salutò il primo, dandogli una pacca sulla spalla. “Come
cazzo hai fatto…” rimase incredulo il secondo,
sbigottito quasi quanto Kankuro. Quest’ultimo,
ancora immobile, fissava la sua vincita. “Ho
vinto…” sussurrò appena. “Hai
vinto!” ripeté Choji, sorridendo. “Hai
vinto?!” urlò Kiba. “N-non
lo so! Ho abbassato la leva e sono uscite tre donne nude di
seguito!” “E’
il
massimo della vincita: un milione di dollari”
spiegò
Choji, sotto gli sguardi curiosi e incerti degli altri due.
“Beh?
Raccogli tutto e andiamo a riscuotere, no?” “A-andiamo?”
domandò il vincitore, più a se stesso che ad
altri. “Ma
certo! Andiamo,
amico!” disse Kiba, dandogli una poderosa pacca sulle spalle.
Kankuro
si mise a raccogliere i dischetti di metallo, mentre un ghigno di
consapevolezza cominciava a nascere sulle sue labbra. “E
io che
pensavo fosse Gaara quello fortunato! E’ per merito suo se
sei
qui, no?” dichiarò Kiba, ridendo. “Sì,
suo
e della sua grande amicizia con Hinata, che ha deciso di invitare lui e
i suoi squallidi fratelli alla sua festa di laurea da
ricconi”
precisò Kankuro. Oh,
no. Non sarebbe più stato considerato il fratello sfigato. “Tua
sorella è stata invitata direttamente da Hinata”
gli fece sapere Choji. “Temari
ha amicizie che dovrebbe evitare” sbottò lui.
“E non mi riferisco ad Hinata”. “Pensa
a quando gli altri sapranno della tua vittoria…”
Oh,
no. Non sarebbe più stato ignorato da Ino. Kankuro
ghignò,
ancora. Non sarebbe più stato eclissato dagli altri. Era ora
di
cominciare a divertirsi come si doveva, in fondo erano a Las Vegas! “Ragazzi,
che ci facciamo con tutti questi soldi?” chiese Choji. Gli
altri due si
guardarono e compresero al volo i pensieri dell’altro. Gli
stessi
identici pensieri, per l’esattezza. “E
te lo chiedi?” chiese retorico Kankuro. “Non
la chiamano Sin City solo perché è un nome
esotico!” precisò Kiba. “Eh?”
I
due si guardarono ancora, poi fissarono l’amico. “Cho,
ora ci andiamo a vedere uno spettacolino molto
interessante…” “Di
che?” “Striptease!”
dissero in coro i due, mentre l’altro arrossiva vistosamente.
“I-io
non s-so se…” farfugliò. Ma
Kiba gli aveva
già passato un braccio attorno alle spalle e lo stava
trascinando verso l’uscita della grande sala del
casinò. Kankuro
notò lo
sguardo di Shino su di sé, ancora seduto al tavolo del poker
con
una somma non indifferente davanti al naso. Lo vide annuire
impercettibilmente, e poi riprendere in mano le sue carte. Spostò
poi gli
occhi sulla sua vincita, che a stento entrava nella bacinella che gli
avevano dato, e sorrise. Si avviò verso l’uscita,
verso i
suoi nuovi amici, sicuro di sé come non lo era da anni. “Questa
è decisamente la mia serata fortunata!”
We missed everything
daydreaming (…) Why do all good things
come to an end “All
good thing (come to an end)” – Nelly Furtado
To be continued...
Note: uhm, Kankuro
ha avuto il suo riscatto morale dopo che l'ho maltrattato per cinque
capitoli... Lui vince, Kiba e Cho perdono, è l'equilibrio
del gioco d'azzardo XD Non chiedetemi perché Choji conosca
quale sia la vincita principale alle slot, sono cose private sue che
è meglio non sapere ^^ E beh, so' ragazzi! Vediamo come si
divertiranno.
Saretta, l'hai visto l'accenno nero? *-* (per tutti gli altri: no,
l'accenno te lo dovevi proprio inventare stavolta XD lo vedi solo se
sei malato come l'autrice).
Ps. Ma se non mi volete proprio commentare, evitate di
inserire la mia storia tre le seguite/i preferiti, anche
perché io il vostro nick lo vedo ^^"
Risposte ai commenti: Saretta: ma
se parli di
ShikaTema, io sono solo felice *-* davvero, ho una malattia incurabile
(nel senso che non la voglio curare) che mi fa vedere nero ovunque
(chiedi a Clahp, ti farà leggere qualche conversazione
assurda).
Quindi hai visto che carini? Eh sì, Shikamaru non le regge
certe
battute, povero piccolo *coccola Shika* Ma Temari gli piace, oh
sì ^^ Gaara pesta casualmente il suo piede, cosa credi? Mica
è colpa della gelosia fraterna... Comunque ci tengo a
precisare
che Shikamaru non soccorre Ino non perché non tiene a lei o
non
gli interessa, lei rimane la sua migliore amica proprio come nel manga,
solo che... c'è Temari proprio lì vicino, e non
mi pare
una buona idea per la sua salute fisica prendere in braccio Ino, con
tutti gli altri ragazzi presenti ^^ Altrimenti lo avrebbe fatto. Credo.
GaaLee, vero? Lo penso anche io... E Naruto è
così carino
mezzo ubriaco a sfidare un Sasuke che non se lo fila nemmeno
lontanamente <3 Passando al resto, saremo in poche, ma siamo
tutte
valenti ^^ A me basta questo, dopo mesi passati da sola su questo
fandom ç_ç E la sorpresina... la vedrai, mia
cara, la
vedrai ^^ *scappa* A presto XD E grazie mille delle belle parole,
davvero, quando sono triste me le rileggerò XD Rinalamisteriosa: esatto,
si
ritorna ai tre al casinò XD visto? Comunque, temo che Rock
Lee
più che verde d'invidia era amareggiato... povero XD Lo
coccolo
io. Ino sviene semplicemente perché non sapevo che farle
fare,
così l'ho messa a ninna *Ino la picchia* e gli accenni neri
e
NaruHina ci stanno ^^ vedrai il capitolo otto... ma taccio. Sono
contenta che il capitolo ti sia piaciuto, l'importante è far
fare un sorriso ^^ Alla prossima, grazie mille. Elison: ma
cara, lo ShikaTema
è sempre la protagonista dei miei capitoli ^^ Tu pensa che
anche
se solo li accenno, nella mia testolina loro sono perennemente in primo
piano XD Povero Lee, ma Gaara ha più classe, hai
perfettamente
ragione ù_ù I pali nelle stanze non so se li
abbiano, a
Las Vegas XD spero di no, io ci andrei a sbattere di continuo (sono una
che anche se cammina dritta si spiaccica sui muri, le mie amiche ridono
tanto di me ._.), ma quello da lap dance... *ammicca* Tem gli
farà lo spettacolino privato nell'epilogo non scritto di
questa
fanfic, stanne certa ^^ Alla prossima, ciao! Lalani: GaaLee,
anche per me
ù_ù mi sa che la mia anima è in fondo
yaoi e non
lo sapevo. Se entro in Karura mode però vedo Gaara come un
figlioletto, quindi per me non deve avere né uomini
né
donne, ma solo me, che lo coccolo e gli voglio taaaanto bene
*è
scema del tutto e LaLa fugge via in punta di piedi* E Shika non
soccorre Ino perché c'è Temari nei paraggi e ha
paura
della sua reazione (e fa bene). SasuIno, sì XD Ogni tanto
c'è qualche accenno ^^ Ehm, Sakura non ama la birra... No...
ehm, io la detesto XD Hai tre protetti, eh... Non mi pronuncio
XD Ma avrai una sorpresina anche tu *fugge* Alla prossima Lala, grazie
*-* Vale: ma
partiamo dal presupposto che tu ridi per qualsiasi cosa, anche se sei
l'unica nella sala del cinema... Per fortuna non ci hanno visto o
facevo finta di non conoscerti :P Comunque, ovviamente Gaara non ci
prova con nessuna e il suo essere amico di tutte non è un
nuovo metodo ù_ù ce deve solo provà.
Naruto è scemo, poveretto, compatiamolo... E Sakura
è quella che finora sembra normale, eh? Boh, ci vedo poca
comicità in lei. Fanfic paragonabile a io-so-cosa? XD Bah.
Grazie dei preferiti e del commento (e della piada, ma sappi che
Piadinaro è mio! <3). Ps. Il cervello dell'autrice
ormai è un essere mitologico in via di estinzione.
SasuSaku. Ebbene sì XD Clà, Lala, (in piccola parte anche Saretta XD) non leggete XD
Capitolo 7.
Mi perdo dentro ai tuoi occhi che sorridono, ma ora so E' amore impossibile quello che mi chiedi
“Amore impossibile” - Tiromancino
Alla sera la temperatura scendeva appena, e il leggero venticello rendeva l’aria respirabile.
L’albergo vantava un cortile interno non indifferente, con una piscina non indifferente e comfort non indifferenti. Sakura rimase stupita di fronte a tutta quella meraviglia.
“In Giappone non abbiamo nulla di simile!” disse, guardandosi attorno. “Non è fantastico, Sasuke-kun?”
Il ragazzo si limitò a scrollare le spalle e ad infilare le mani in tasca.
“Quanto costerà il biglietto d’entrata per questa piscina? Sarebbe fantastico passarci un pomeriggio…” continuò lei.
Sasuke, per tutta risposta, si avvicinò al bordo della piscina. “Ma chi me l’ha fatto fare…” borbottò, mentre l’aria fresca lo faceva rabbrividire.
“Peccato che domani dobbiamo ripartire” commentò Sakura, pensierosa. “Però siamo stati bene anche se è stato per una sola notte, vero Sasuke-kun?”
E Sasuke si concentrò su quel sorriso solare, facendo attenzione a come le sopracciglia si arcuassero sopra quegli occhi verdi, rendendoli più piccoli ma stranamente intensi. Non era male, era in qualche modo… rilassante.
“Mh. Potevamo pure rimanere a Tokyo” rispose fintamente noncurante, guardando l’acqua scura. Le palpebre gli si abbassarono impercettibilmente, ma lui riprese subito il controllo di se stesso.
“E’ stato emozionante! Prendere l’aereo tutti insieme, stare in uno dei casinò più famosi del mondo… Un sogno che si è avverato!”
“Peccato che Hinata non prenderà una seconda laurea” le disse con un sogghigno. Ma Sakura notò lo stesso lo sguardo sinceramente partecipe del ragazzo.
“Magari…” cominciò lei, abbassando il tono di voce. “Magari quando prendo la laurea anche io potremmo fare un viaggio del genere… Certo, non fino a Las Vegas, ma anche il Giappone ha luoghi interessanti!” spiegò, arricciandosi una ciocca di capelli attorno alle dita.
“Mh”.
“E tu…” riprese, arrossendo e guardando per terra. “Tu, Sasuke-kun, ci verresti con me, solo con me, in questo viaggio?” sussurrò, facendosi coraggio. Ma il ragazzo non rispondeva. “Ehm, non mi devi rispondere adesso, possiamo anche aspettare…” riprovò più convinta, ma ancora nessuna risposta. “Sasuke-kun?”
Splash.
“Sasuke-kun!” gridò Sakura, notando che il ragazzo era caduto in acqua. Si lanciò anche lei nella piscina, prendendo poi Sasuke per le spalle e trascinandolo sul terreno, ignorando la forza che esercitavano i vestiti bagnati.
“Oddio!” urlò in preda al panico, poi prese a respirare velocemente, tentando di ritrovare la calma. “Ok, è svenuto, avrà bevuto troppo alcool ed è scivolato…” fece mente locale. “In questi casi… Ah, sì, controllare il ritmo cardiaco” si disse, e posò l’orecchio sul petto di Sasuke, che ancora batteva tranquillamente. “Ok, perfetto” sospirò. “Poi…” e qui arrossì. “Controllare che le vie respiratorie non siano ostruite…” Guardò il viso del ragazzo, per poi soffermarsi sulle sue labbra.
Controllare le vie respiratorie. Quindi effettuare una classica respirazione artificiale.
Il cuore di Sakura cominciò a battere velocemente – molto più di quello di Sasuke, placido e tranquillo – e il sangue si soffermò sulle sue guance. In fondo, quello sdraiato davanti a lei, bagnato e incosciente, era solo il ragazzo per cui aveva una cotta dalle elementari… Che ci voleva a baciarlo, ora?
Ingoiò a vuoto, evitando a un ghigno di uscire. Non sarebbe stato molto professionale praticare una respirazione artificiale con la bava alla bocca!
Si fece coraggio e si avvicinò al suo viso. Posò l’orecchio accanto al naso del ragazzo e… Cazzo, respirava! Era solo stupidamente svenuto, o forse si era addormentato!
Ma Sakura non demorse. La prima regola di un – futuro – medico era quella di assicurarsi che il paziente stesse effettivamente bene. Quindi dato che lei non era ancora un dottore a tutti gli effetti – in quel momento sputò sopra la sua media del ventinove e mezzo – optò per un baci-ehm, per una respirazione artificiale di sicurezza.
Portò le mani al petto e fece un lungo respiro ad occhi chiusi. Si scostò una ciocca bagnata dietro l’orecchio, e si avvicinò al viso del ragazzo.
Quella era la sua serata fortunata…
Si accostò piano a Sasuke, sentendo il suo respiro sulle labbra, e lentamente sfiorò la sua bocca, sentendo un brivido correrle lungo la schiena – o forse solo una goccia d’acqua che non resisteva alla gravità.
Pensò a quello che le diceva sempre Ino, e si annotò di chiederle se anche lei aveva baciato un ragazzo caduto in piscina, perché quella era decisamente una sensazione umida. Poi capì che forse un bacio non era solo uno sfiorarsi di labbra, e s’incoraggiò mentalmente per provare un contatto maggiore.
In quel momento, fu come se nella sua testa si levò un grido disumano e inarticolato. Era sicuramente la passione di cui parlavano tutti quando baciavi l’uomo della tua vita, era l’amore, quello che ti stringe forte forte il cuore e non ti fa respirare, e, forse, era la forza della giovinezza di cui parlava sempre Lee.
Sicuramente, quel grido… No, un attimo. Le grida erano più di una.
Sakura alzò di scatto la testa, a metà tra la curiosità e la frustrazione, giusto in tempo per vedere tre ragazzi correre a perdifiato lungo il bordo della piscina. Tre ragazzi che individuò come Kiba, Choji e Kankuro.
Ma che cavolo…
“Corri!”
“Corri tu!”
“Volete darvi una mossa, tutti e due?”
“Risparmia il fiato, idiota!”
“Ah, sarei io, l’idiota? E chi è che ha sbagliato a contattare le ragazze?”
“Ero troppo ubriaco! Potevi farlo tu!”
“Hai insistito, scemo!”
“Cretino!”
“Piantatela e correte!”
Sakura non capiva bene cosa stesse accadendo, sentiva solo un gran baccano e non riusciva a distinguere nemmeno le voci. Li vide solo sbracciarsi, capì che c’era un litigio in corso tra Kiba e Kankuro, mentre Choji li precedeva – stranamente celere – riuscendo perfino a mangiare qualcosa di non ben definito nel frattempo.
Ma quello che colpì l’attenzione di Sakura non fu tanto l’allegro terzetto di suoi amici. Ma chi li inseguiva.
Uno con il corpo dipinto di blu e una spada scenica in mano, l’altro con finte cicatrici lungo il corpo, e l’ultimo con biondissimi capelli raccolti in una coda alta, con un viso così delicato da somigliare a una ragazza.
Uomini, comunque.
Che urlavano a loro volta qualcosa di indecifrabile che aveva a che fare con “spettacolo”, “pagare” e “quello mi ha rubato le caramelle”.
Sakura guardò ancora la buffa scena davanti a lei, che ora stava prendendo una piega assai poco comica nella sua testa.
“E basta! Vi ho detto che mi sono sbagliato a contattarvi!” urlò Kiba, rivolto agli inseguitori.
“Prendetevi i soldi e non rompete più!” disse Kankuro, lanciando loro contro tutta la sua vincita.
“Non lo vedremo il vostro striptease!” piagnucolò Choji.
La ragazza sospirò. Quei tre erano proprio dei bambini…
Sasuke decise che era proprio quello il momento in cui doversi svegliare. Si mise seduto e si scrollò l’acqua di dosso, neanche fosse stato un gatto. Si portò una mano alla testa, stranamente pesante, e disse: “Mi sono perso qualcosa?”
“Lascia stare. Meglio così, fidati” lo rassicurò la ragazza.
Lui non seppe bene cosa fare, sapeva solo di essere un po’ stordito. Sentirono all’improvviso un tonfo provenire dall’alto, da una delle camere che si affacciavano sulla piscina del cortile interno. Lui e Sakura si guardarono, condividendo uno sguardo di incomprensione.
Ma Sasuke non se ne curò, già gli bastò abbondantemente non sapere per niente cosa fosse successo ai tre di prima. Si spostò i capelli bagnati dal viso, si sfiorò le labbra, e poi guardò Sakura.
“E’ la mia serata fortunata?” e starnutì.
To be continued…
Note: partendo di Sakura, ho pensato che dato che lei frequenta medicina, ci metta più tempo rispetto a una laurea normale. Sinceramente non so se anche in Giappone siano previsti più anni, come da noi (spero di sì).
Poi, i tre uomini mascherati che inseguono il nostro allegro terzetto, chi sono? Mi sa che ormai è chiaro, gli altri del gruppo sono già comparsi XD non tutti, ovviamente.
E Kankuro dà via la sua vincita… Quel milione di dollari è durato proprio poco. Lo ammetto, ho scelto quella cifra così si riadattava al titolo XD
Se chi ha messo la mia storia tra i preferiti o le seguite volesse commentare, mi farebbe piacere ^^ Altrimenti può pure levarla senza problemi, non me ne faccio niente di un numero ^^
Risposte ai commenti:
Saretta: l’accenno nero l’hai colto alla perfezione, ma non mi aspettavo niente di meno da una mosca nera come te ^_^ Mah, Ino è contesa da molti, ma tanto lei dorme, quindi… La ChoIno è così tenera come coppia *-* ci ho già scritto sopra due volte, chissà che non mi torni l’ispirazione! Ma ultimamente mi stanno convertendo al SasuIno. Comunque i ragazzi sono tutti uguali, e appena Kanky vince vanno a vedere lo stiptease XD che idioti. Ma tanto hai letto in quest’altro capitolo come è finita XD Sono proprio cattiva. Beh, lo ShikaTema arriverà *ammicca* nell’ultimo capitolo XD Non sono solo cattiva, ma anche sadica a bastarda, ma ti dico solo che l’ho messo di proposito nell’ultimo capitolo altrimenti scrivevo subito quello e fermavo la stesura della fic, dato che non mi importava del resto XD Invece così mi sono costretta a concludere tutto. Svelato il mistero! Grazie mille del commentone *-* Ciao!
Clà: sì, Sasuke è più interessato a Ino, o forse lo sarebbe pure a Sakura, se solo fosse più esplicita ^_- E Sakura a Naruto se lo fila, eccome! *ma di che fic stiamo parlando?* XD Di sicuro gli vuole bene, ecco. La GaaLee non ti piace? Gli accenni ci sono, mi spiace dirtelo (non nella mia stupida fic, ma nel manga proprio XD), comunque questa è una storia comica e Gaara lo adoro troppo per vederlo seriamente con qualcuno/a *fangirl mode on* Ma te lo immagini il povero Shika che soccorreva Ino davanti alla Belva? Non sarebbe tornato a casa intero ._. Per carità, Ino è un’amica, ma la gelosia femminile è un pozzo senza fondo.
Per il cap6 invece, sono un bel trio quei tre, vero? *-* Mentre scrivevo non sapevo dove andare a parare, indecisa al massimo che Kiba, Cho e Kanky potessero essere divertenti insieme, e invece me ne sono innamorata! Il trio di sfigati! (se non fosse che sposerei Cho anche subito e la Vale sposerebbe Kankuro seduta stante. Uhm, povero Kiba, lo prendi tu? XD).
Non è che ritardo il cap nero, fosse per me sarebbe tutta nera questa fic! Il cap nero è il 10, oh. E aggiorna le tue cose :P Ah, e non leggere nemmeno il prossimo cap *scappa*
Vale: figo il tuo Kankuro, eh? *heh* Non potevo lasciarlo lì nell’angoletto senza far niente per lui :K Ma non dire a tua mamma che IO ti dico che le patatine con il superalcolico sono ottime, ok? Io non c’entro un bel niente se tu cogli la morale sbagliata della mia fic ù_ù Poi boh, magari fa schifo, io sono astemia. E non mi dare nemmeno la colpa se ridi per ops o trapianto di cervello, è colpa tua mmm. Concordo sul finire nella cella neuro, soprattutto se continuo a risponderti in codice e con emoticon di msn che ovviamente qui non si capiscono XD Ciau.
Lalani: mia cara, hai colto il punto *-* ovvio che non si poteva perdere sul NERO XD Ma Kiba preferisce il rosso, ahinoi. L’ho fatto apposta, lo ammetto ._. Beh, non è che me ne vergogni troppo XD Comunque, fossi in Kankuro svaligerei non so quanti negozi *O* con un milione di dollari… non saprei nemmeno da dove iniziare! Ma so che finirebbero subito XD Ok, allora dico a Kankuro di spedire il fratello in Italia, così lui è felice e non deve dividere la popolarità, e noi lo siamo anche di più ^^ *lei e LaLa coccolano Gaara* oh *-* E la notte ovunque è sempre nera, ricorda! ^_- a presto!
Elison: tu mi anticipi le cose XD Ecco l’incontro (bruttissimo) che hanno avuto i tre allo strep XD niente mafiosi vari, ma… poveri. Eh già, meno male che Kiba e Cho hanno perso! E concordo con te, la metà delle monete di Kankuro erano quelle che aveva messo lui (XDDD). Beh, l’oliva è dalla nostra parte e cede la parte di protagonista a Shika e Tem volentieri, tanto è un’oliva nera, ovviamente! Ciao!
Rinalamisteriosa: sei la prima che ci fa caso XD Esatto, per ognuno dei personaggi quella è la serata fortunata (più o meno), ognuno lo pensa almeno per un attimo ed è la frase conclusiva dei capitoli. Comunque, Kiba, Cho e Kankuro sono un trio carinissimo, non pensavo risultassero così bene, ma è piaciuto anche alla giudice. E sì, c’è chi vince e c’è chi perde, è l’equilibrio del casinò. Poi ovviamente se ci metti quei tre in mezzo non può filare mai tutto liscio XD Ok, sono contenta che la fic ti continui a piacere ^^ E il prossimo è il cap 8 XD ciao! ^^
E non sai quanto bene ti ho dato e non sai quanto amore sprecato
aspettando in silenzio che tu
ti accorgessi di me
“Come tu
mi vuoi” - Irene grandi
Hinata
era troppo timida per sapere come comportarsi con i ragazzi. Aveva una cotta
enorme, che poi si era trasformata in innamoramento vero e proprio, verso Naruto, e lui ovviamente era ignaro di tutto. Da qualcosa
come diciassette anni. Il colpo di fulmine era scoccato
infatti il primo giorno della prima elementare, e non si era più spento.
Ed Hinata
era felicissima di passare la sua festa di laurea con il ragazzo dei suoi
sogni, ma il problema era proprio che non sapeva come comportarsi, appunto.
Era riuscita, in un modo che
nemmeno aveva capito, a stare da sola con il ragazzo, e quel piccolo balcone
era davvero un posticino tranquillo. E Naruto la
metteva a suo agio, aveva cominciato a parlare e non aveva più smesso – e lei
adorava davvero sentire la sua voce –
e aveva preso a commentare i fiori del balcone.
Ecco. Come ci si comporta con un
ragazzo che parla con dei fiori e non con te? Fiori per di più finti?
Ino,
questo, si era dimenticata di spiegarglielo. E pure Sakura aveva taciuto sulla
faccenda. Tenten, poi, non sapeva nemmeno cosa
fossero, dei fiori finti.
“Oh, ma che
belli questi! Sono arancioni! A me piace l’arancione!”
delirò il ragazzo, con il naso dentro a un vaso.
“P-piace
anche a me” provò Hinata, incerta.
“E questi?
Sono così chiari che mi ricordano i tuoi occhi, Hinata-chan!”
disse, mentre lei arrossiva, tanto per cambiare. “Ma hanno bisogno di acqua! Altrimenti muoiono! Hinata, dobbiamo
fare qualcosa!” dichiarò, prendendo il vaso tra le mani.
“No, va bene così” lo fermò lei,
tentando di calmarlo.
Hinata
era troppo timida per sapere come comportarsi con i ragazzi. Ma non era tanto stupida da non capire quando fossero totalmente
ubriachi.
“Naruto-kun,
perché non ti fermi un po’ a guardare le stelle?” propose, evitando di fargli
notare che le troppe luci della città impedivano la visione del cielo.
“Oh, le stelle…” sembrò
interessato lui, tanto che si appoggiò alla ringhiera. “Le stelle mi ricordano
tanto gli occhi di… gli occhi di… Sasuke!” gridò,
notando sotto di lui, nel cortile interno che dava sulla piscina, le figure dei
suoi due migliori amici.
Hinata,
però, sgranò gli occhi dopo quell’affermazione. Oh, beh, meglio gli occhi di Sasuke che di Sakura, dopotutto…
“Naruto-kun,
c’è una cosa che vorrei chiederti…” iniziò lei, sfruttando l’attimo di pace del
ragazzo, intento a guardare sotto di sé. Il suo grande sentimento per lui le
aveva dato più sicurezza. O forse erano solo gli alcolici di prima. “Ecco, ti… ti sei divertito, stasera?” sussurrò.
“Mh,
sì” rispose il ragazzo, facendo una smorfia – probabilmente aveva visto
qualcosa di poco piacevole. “Insomma, Hinata, ci hai
portato tutti a Las Vegas! È fantastico questo!” riprese dopo
un po’, ritrovando la sua normale euforia. “Solo tu potevi fare una cosa
del genere, grazie!” le sorrise mostrando tutti e trentadue i denti, poi sentì
una nausea leggera per quello sfoggio eccessivo di forze, e tornò a sostenersi
al balcone.
La ragazza, a sua volta, sorrise
debolmente, abbassando lo sguardo. “A me basta che tu sia stato bene” ammise,
catturando la sua attenzione. E’ la mia
serata fortunata… “Beh, agli altri voglio bene, sono miei amici, ma tu…” lo
guardò, anche se negli occhi del ragazzo vide un velo opaco di stordimento.
Deglutì e serrò i pugni. Era il momento che aspettava da una vita e non
l’avrebbe sprecato. Era una donna ormai, ed era forte. “Ma tu, Naruto-kun, tu per me sei più importante”.
Resasi conto della sua
dichiarazione, arrossì. Sviò lo sguardo, portandolo al cielo grigio, e voltò le
spalle al ragazzo.
“Ecco, volevo solo…” riprovò, più
incerta. “Volevo solo fartelo sapere, nient’altro”.
Lasciò andare un sospiro,
sentendosi più leggera e vuota,
finalmente, dopo tutti quegli anni. Qualunque fosse stata la sua risposta, Hinata sapeva di aver fatto la cosa giusta, di essere
riuscita a mostrare un pizzico della vera se stessa; non poteva vivere sotto
una campana di vetro senza mettersi un po’ in gioco, a discapito del risultato.
Lottare per quello a cui si tiene veramente è quanto di più nobile che possa
esistere al mondo, e Naruto senza dubbio ne valeva la
pena.
Perciò prese a respirare
regolarmente, mentre il colore rossastro delle guance scemava verso il pallore
di sempre.
“Naruto-kun,
hai fatto caso a quanto la notte a Las Vegas sia silenziosa?” disse dopo
qualche minuto di silenzio, inspirando l’aria fresca.
Il ragazzo si limitò a un
mugugno.
“Forse è meglio rientrare”
costatò lei. E ancora nessuna risposta. Lo aveva shockato così tanto? “Che ne dici, Naruto-ku-?”
ma appena si voltò verso di lui, il fiato le morì in gola.
Poi un tonfo.
“Naruto-kun!”
urlò, per quanto Hinata potesse urlare. Ma vedere il
ragazzo di cui sei innamorata e al quale ti sei appena dichiarata svenire come
un sacco di patate davanti al tuo naso… è una di quelle esperienze che segnano.
“Oh santo cielo!” continuò,
inginocchiandosi al suo fianco e cercando di fargli aria con una mano. “S-stai bene?” provò, ma Naruto
per tutta risposta prese a russare.
Hinata,
in preda all’agitazione, guardò di sotto al balcone, notando delle figure che
correvano attorno alla piscina. Che Naruto avesse
visto qualcosa di sbagliato e fosse svenuto per quello? Nah,
sicuramente era per la sua dichiarazione… Sperando l’avesse ascoltata.
Poi si ricordò che erano su un
balcone, che quindi prevedeva una stanza interna. Si affacciò dentro, trovando Gaara intento a sfogliare una rivista, seduto sul letto
accanto a unaIno ancora
addormentata.
“Gaara-kun”
lo chiamò, e il ragazzo scattò.
Uscito sul balcone, capì
l’accaduto – non che ci volesse un genio, anche perché i geni in circolazione
erano spariti da tempo – e, avvicinatosi a Naruto,
costatò che stesse solamente dormendo.
“Niente di grave” la rassicurò, e
Hinata tirò un sospiro di sollievo. Poi lui guardò
ancora l’altro ragazzo disteso a terra, e scosse la testa. “Questa non è
proprio la tua serata fortunata, eh?”
È dal primo capitolo che Hinata beve alcolici, a qualcosa dovranno pur servire, no?
E infatti si è dichiarata, senza troppi balbettii. Lei
è comunque forte (altrimenti non era una ninja),
magari le serviva solo il giusto input ^^
Sì, il tonfo dello scorso
capitolo era Naruto che sveniva per via del troppo
alcool in corpo, per il bacio che ha visto tra Sasuke
e Sakura, e per i tre uomini che inseguivano il trio di suoi amici. A proposito,
erano Deidara, Kakuzu e Kisame, yes.
Risposte ai commenti:
Saretta: dobbiamo tutti imparare da Big Cho, che
corre mentre mangia *O* e Kiba ha contattato
ballerini e non donnine perché era ubriaco, povero cocco XD Già, hanno perso
tutti i soldi e non si sono goduti nemmeno un po’ di divertimento folle a Las
Vegas… Mi fanno quasi pena. Quasi.
Sakura è subdola, sì, ma chi non
avrebbe approfittato del ragazzo dei tuoi sogni svenuto davanti a te? Beh, e
comunque è solo un medico scrupoloso ù_ù Eh, chissà
cosa risponderà Sasuke alla domanda… ^_^
Ne mancano due, mia cara, e dalla
fine del prossimo ci sarà qualcosa di molto scuro. E mi sa che con la storia
della sorpresina ti ho messo un tantino in agitazione XD ciao ^^
Vale: e lo so, che il tuo primo pair su Naruto è il SasuSaku XD Quando ho
scritto quel capitolo ho pensato che potesse piacerti, dato che probabilmente
sarà la mia unica comparsa su quel fandom (non che
non mi piaccia, sono i due che… bah). Mi spiace per i soldini di Kankuro, mi rendo conto di essere stata cattiva con lui *lo
coccola* ^_^ Beh, ma io l’aneddoto del signor P mica
me lo ricordo XD No comment. Alla prossima, grazie
mille.
Katia: visto chi era il tonfo dello scorso capitolo? XD Meno male
che qualcun’altra apprezza il SasuSaku, o addio fanfic XD il trio è piaciuto pure a me, me li sono
immaginati troppo bene! Sì, è stato Kiba che da
ubriaco ha chiamato, invece di donnine, degli omini XD capita… E quindi poi
sono dovuti fuggire perché quelli volevano i loro soldi – all’inizio non
volevano darglieli, ma poi visto che non si scollavano Kankuro
glieli ha tirati appresso. Spero che questo piccolo capitolo NaruHina (anche se Naruto
partecipa proprio poco) possa piacerti, è un minuscolo tributino ad Hinata. Alla prossima, ciao!
Lalani: sai disegnare? *_* Se ti va puoi farlo benissimo il disegno sui
Tre dell’Ave Maria che scappano XD Me happy. Eh sì, il
povero Kanky è davvero povero XD Oltre il danno anche
la beffa, ha perso tutto e Gaara è ancora con Ino, da come possiamo leggere in questo capitolo 8. Ma
dubito che Cho per solidarietà lasci le caramelle
rubate a Deidara XD E davvero il SasuSaku
ti è piaciuto? *-* Meno male ^^ Alla prossima, grazie mille dei commenti. Ah,
il prossimo capitolo è sull’altro tuo protetto XD
Elison:Sasuke-sirenetto XDDD Sarebbe stato
affogato lo stesso dai pretendenti di Sakura, altroché. Mi sono stranamente
divertita a scrivere di Sakura, eppure lei di solito non mi attira come
personaggio XD sono contenta che abbia divertito anche voi lettori ^^ E il trio
è fantastico, me ne sono proprio innamorata! Il tonfo non era propriamente una
coppietta, ma quasi! Alla prossima, grazie mille! Ci sentiamo presto (:
A
Saretta, buon compleanno.
Non è lo ShikaTema, ma ho scoperto solo ora che compi gli
anni oggi. Se mi avvertivi prima mi regolavo meglio :P Intanto, la
conclusione è tutta per te.
Auguri ^_^
Questo capitolo è NejiTen, più una bella
panoramica su tutti quanti gli altri, nessuno escluso.
Capitolo
9.
What
have I got to do to make you love me
What have
I got to do to make you care (…) What have
I got to do When sorry
seems to be the hardest word
“Sorry seems to be the hardest
word” – Blue&Elton John
“Se hai freddo rientriamo”.
“Se non vuoi stare qui rientriamo”.
Neji alzò gli occhi al cielo, poi sbuffò.
Guardò la ragazza al suo fianco passare una mano nella
fontana dietro le loro spalle e rabbrividire, ma evitò di
fare ulteriori commenti.
La notte nel deserto era fredda, lo sapevano tutti, ma a quanto pareva
una donna arrabbiata era in grado di dimenticarlo, preferendo farti
sentire un cretino completo.
Anche se eri un genio. Uno dei tanti, quella sera…
“Tenten” la chiamò.
“Mh” rispose soltanto lei.
“I giochi d’acqua sono terminati, è
inutile che rimaniamo qui” le fece sapere.
La ragazza scrollò le spalle, voltandosi poi a guardarlo.
“Ci tenevo a quello spettacolo”.
“Lo so” disse soltanto.
“Il Cirque du Soleil ha gli acrobati migliori del
mondo!”
“Lo so”.
“Volevo vederlo davvero tanto…” ammise,
sussurrando.
“Lo hai visto”.
“Volevo vederlo con
te” sospirò. Possibile che non
capisse davvero?
“Lo so” ammise lui.
Oh, beh, almeno non lo chiamavano genio a caso, anche se nelle
relazioni lasciava abbastanza a desiderare…
“Non importa, ormai è
andata…” cominciò lei.
“Certo, siamo arrivati fino a Las Vegas e… Oh, non
fa niente lo stesso, davvero” sbuffò, sotto lo
sguardo incuriosito di lui. “In fondo siamo qui per
festeggiare Hinata, non per realizzare un mio sogno vedendo uno
spettacolo di un gruppo che amo
con il mio ragazzo…” precisò.
“Mi vuoi far sentire in colpa?” chiese, pacato.
“Io?!” sorrise – ghignò,
più che altro. “No, figurati. Ormai tanto non si
può più rimediare, l’occasione
è persa per sempre”.
Neji sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Di nuovo.
Perché proprio lui, che abbracciava le teorie misogine di
Shikamaru, c’era cascato in pieno?
“Ma non ti sentire in colpa, figurati” riprese lei.
“In fondo stavi facendo qualcosa di così
importante, no?”
Non poteva essere un genio nel sapere come comportarsi con le ragazze?
Chi se ne fregava di tutto il resto… La laurea presa in due
anni e mezzo, l’ottimo lavoro ben stipendiato, la stima dei
colleghi e dei superiori… E poi la tua ragazza ti faceva
sentire un verme solo perché non l’avevi
accompagnata a vedere uno stupido spettacolo! L’avesse
chiesto, poi…
Dov’era l’entrata per la mente femminile? Secondo
il suo importante cervello, la serratura si era arrugginita da
tempo… O forse non era mai esistita. E lui si ritrovava con
un mazzo di chiavi comunque sbagliate e inutili, che non avrebbero
alleggerito la situazione.
“Perdere
a poker è una cosa da veri uomini, ma non cerco scuse!
E-” ma si bloccò quando sentì le
braccia di Neji avvolgerla per le spalle.
La trasse contro di sé, facendola tacere.
“Com’era lo spettacolo?” chiese poi,
gentile, al suo orecchio.
Tenten si riprese dal torpore improvviso che quel calore le aveva
procurato, ritrovando la sua caparbietà.
“Perfetto”.
Neji sorrise. “Perfetto come ora?”
“Era il Cirque du Soleil!” dichiarò lei,
come se la cosa bastasse. Ed entrambi si ritrovarono a ridacchiare.
Dopo un minuto di silenzio, Neji riprese il discorso.
“Comunque la festa non è ancora finita, forse
possiamo non rovinare del tutto questa nottata”.
“E’ quasi l’alba” gli fece
notare lei.
“Quasi,
appunto” precisò lui. “E secondo me
questa è la nostra serata fortunata…”
“Dici?”
“Proviamo!” e senza capire come, Tenten si
ritrovò in piedi con la mano intrecciata alla sua.
“Dove vorresti andare?”
Lei sorrise, stando al gioco. “A Parigi”.
“Sei fortunata, la Torre Eiffel è proprio qui
davanti” ridacchiò lui, seguito dalla ragazza. Poi
la trascinò verso l’interno
dell’albergo.
“Rientriamo?” chiese lei, mentre si fermavano sulla
soglia.
“Forse prima dovremmo vedere se gli altri sono ancora
vivi” ammise, pacato come al solito.
Entrambi si guardarono, riflettendo. “Nah!” dissero
all’unisono, sorridendo e iniziando a correre oltre la
soglia, nella lussuosissima e silenziosa hall.
“Comunque stavo vincendo, al poker”
precisò Neji.
“Come vuoi” lo assecondò lei, poco
interessata.
Arrivati nel casinò, ebbero appena il tempo di notare
increduli il volume delle vincite di Shino, ancora al tavolo del poker,
per poi passare veloci oltre, facendosi largo tra la folla che ancora
occupava il locale. Tenten urtò qualcuno, mormorò
appena uno “Scusi!”, per poi accorgersi che aveva
pestato il piede di Kankuro, che comunque non accennò
minimamente a muoversi.
Lei e Neji si fermarono un attimo, notando che oltre al ragazzo
c’erano anche Kiba e Choji, e tutti e tre erano seduti
sconsolati attorno a un piccolo tavolino, in disparte, a bere
tristemente quello che aveva tutta l’aria di un
superalcolico.
“Che dovete dimenticare?” scherzò Neji,
e notò, da abile osservatore qual era, il brivido freddo che
si propagò simultaneamente sulla schiena dei tre amici.
Rimase incerto, con un sopracciglio alzato e la voglia di approfondire
quel discorso, quando Tenten lo trascinò via, decidendo
saggiamente di non infilarsi in discorsi complicati a
quell’ora del mattino.
“Ma secondo te che cosa hanno combinato?”
“Non ci interessa, Neji” lo apostrofò
lei, mentre salivano in ascensore.
E quando uscirono sul loro piano fecero in tempo a vedere Sakura che
tentava di asciugare i capelli di Sasuke con un asciugamano, lui seduto
su una sedia nel corridoio e mezzo addormentato e lei davanti al
ragazzo che gli frizionava la testa. Entrambi bagnati fradici dalla
testa ai piedi.
L’espressione curiosa e terribilmente spaventata di Tenten
bastò a Neji per non chiedere niente, la prese per mano e,
cauti, oltrepassarono la coppia, cercando di nascondere la loro
presenza.
Sembravano appena usciti da una doccia e loro due non ne volevano
sapere nulla. Anche se avevano ancora tutti i vestiti addosso.
“Ma che-?” provò Tenten, una volta
superata la coppia.
“Non ci interessa, ricordi?” le fece presente lui,
arrivato davanti alla loro suite. Aprì piano la maniglia,
aspettandosi il peggio ormai, dopo lo strano preambolo.
E il peggio si presentò sotto forma di un Rock Lee che,
totalmente ubriaco, tentava di ballare un lento da solo, dichiarando il
suo folle amore alla donna fotografata oltre il vetro della cornice, su
una parete. I bei capelli scuri, quasi blu, lo avevano colpito
così tanto da innamorarsi a prima vista, e ora minacciava
bellicoso l’uomo seduto accanto a lei, imprecando qualcosa
contro quei capelli rossi e i piercing sul suo viso.
Peccato che fosse la foto dei proprietari del Bellagio, che faceva
bella mostra di sé in ogni stanza
dell’albergo… Non che Lee avesse molte speranze
anche normalmente, comunque.
“Chi lo ha fatto bere?”
s’infuriò Tenten, ben conoscendo il limite di
sopportazione dell’amico. Ovvero nullo.
Shikamaru, seduto ancora sul suo divanetto, scrollò le
spalle, mentre Temari, in piedi accanto a lui, gli diceva:
“Non potrai mai sapere niente finché dormi tutto
il tempo”.
I due tentarono comunque di avvicinarsi all’amico, ma, non
riuscendoci minimamente, decisero che era meglio controllare le altre
camere. Tenten aprì una porta, ritrovandosi sul grande letto
matrimoniale Ino e Naruto, addormentati in modo scomposto. Hinata era
al fianco del ragazzo, e gli passava sulla fronte un piccolo
asciugamano imbevuto di acqua, come se avesse avuto la febbre alta,
mentre dall’altro lato c’era Gaara, che impassibile
leggeva una rivista di moda. Alzò lo sguardo per incontrare
quello dei nuovi arrivati, e poi lo riposò sulla pagina
delle nuove tendenze di colori delle matite per gli occhi.
“Ora basta!” sentirono dire a Shikamaru, poi
seguito da un “Mettimi giù!” tipicamente
femminile.
Neji guardò Tenten, che, incredula, richiuse la porta per
tornare nella stanza centrale.
“Siamo gli unici sobri… Dovremmo occuparci di
loro” dichiarò Neji, facendo una smorfia di
disgusto nel vedere Rock Lee ridotto in quello stato pietoso.
Tenten si decise a guardarlo, serissima. “Sicuro che sia la
nostra serata fortunata?”
To
be continued…
Note piccole piccole:
volevo precisare una cosa, non ci sono soltanto i nostri 15 ninja, ma
anche l’Akatsuki al completo. Ebbene sì, i
proprietari del Bellagio sono Pain e Konan, i tre ballerini sono
Kakuzu, Deidara e Kisame, Zetsu è il croupier del poker,
avvolto dal colore verde del tavolo come una pianta, Sasori
è il croupier-automa della roulette, Itachi è il
mafioso. Erano accenni sparsi e via via sempre più precisi.
Ah, esiste davvero la Torre Eiffel a Las Vegas, è una
riproduzione, più piccola di quella di Parigi, ed
è davanti al Bellagio.
Il prossimo è l’ultimo capitolo, poi ci
sarà un mini epilogo. E dopo levo le tende XD
Risposte ai commenti: ok,
allora rendiamo canon Naruto/Fiorearancione!! E ringrazio tutte per gli
auguri ^_^
Rinalamisteriosa:
no, lo ShikaTema è il prossimo, ovvero l’ultimo
capitolo ^^ Dulcis in fundo. Comunque sono contentissima che ti sia
piaciuto il NaruHina *-* L’ho detto subito che nessun
triangolo sarebbe stato risolto, ma qualche momentino singolo tra due
personaggi soli l’ho inserito, proprio come quello tra Naruto
e Hinata. Lui è scemo, nient’altro da dire =_= Lei
invece mi è piaciuta, so che non dovrei dirlo XD ma forse le
ho dato più coraggio di quello che ha (viva
l’alcool). E l’importante è aver avuto
coraggio la prima volta, poi dopo è tutto più
semplice ù_ù Magari gli si dichiara di nuovo! (:
Alla fine Gaara si riferiva a Naruto, ormai svenuto. Hinata ha
già pensato che era la sua serata fortunata nel mezzo del
capitolo, quindi ora toccava a Naruto (ogni personaggio lo dice una
volta sola).
Mina… non lo sapevo che era una cover XD non mi commento,
grazie della precisazione! E del commento ^_^ Saretta: auguriiii
^_^ Dai, siamo nate vicinissimo *-* Potevi avvertire!! Così
ti preparavo qualcosa di decente =_=
Comunque!! Anche io ho sempre pensato che Naruto deve stare con Hinata,
perché sono della filosofia che se una ragazza ama un
ragazzo DEVE essere ricambiata. Quindi Hinata con Naruto, Sakura con
Sasuke, Ino con Choji (no, non lo ama, ma sono troppo stupendi, non
c’entra niente ma dovevi dirlo *O*), ecc ecc. Il punto
è che se anche a Sakura inizia a piacere Naruto entro in
crisi XD Stupido Kishi. Detto ciò, la dovevo far dichiarare!
Sono secoli che aspetta Naruto, a Las Vegas e con litri di alcool nelle
vene doveva dichiararsi! ù_ù
Eh sì, lui vede proprio Sakura che gioca al dottore e poi il
bel trio di ballerini, per questo sviene XD
Uhm, Gaara non ha un ruolo XD è andato a LV solo per far
piacere ad Hinata (sono amici, non chiedermi come e perché,
ma ce li vedo, sono troppo strani insieme e questa è una fic
comica, quindi è perfetto XD), e dato che è
incapace di lasciarsi andare anche perché
l’autrice sarebbe sfociata nell’OOC più
assurdo se lo faceva scatenare in pista mezzo ubriaco, se ne sta buono
e in disparte ad aspettare che la festa sia finita. E mia cara, mi
spiace ma quello non era un accenno nero per il semplice fatto che
l’unico vero genio della festa è ancora nella
stanza affianco a quella di Gaara, visto che non ha alzato il sedere da
quel divano ._. Mi riferivo a Sasuke, Neji e Shino, che si sono
defilati capitoli fa. Poi, ovviamente, l’accenno nero
è presente in tutta la fanfic perché è
ambientata di notte, e la notte è nera *è pazza*
Grazie mille del commento e ancora auguri *-*
Lalani: davvero
ti è piaciuta Hinata? *-* Vabbe’ che Naruto non ha
minimamente recepito il messaggio XD Sarà per questo.
Comunque mi sono immedesimata anche io in lei XD Hinata la sento molto
vicina (purtroppo?). Ci faccio caso solo ora che ho trattato male le
protagoniste femminili ._. Strano, di solito tratto male solo i
maschietti. Ma forse stavolta ho trattato male tutti quanti e basta XD
Ed ecco qui Neji ^^ Odio questo capitolo e ho trattato da schifo il
NejiTen, continuo a dire che non fa per me anche se lo adoro *fugge da
Lala XD* E mi sa che siamo in due ad avere la malattia genetica di non
sapere disegnare ._. Peccato, mi hai illuso! Ora mi aspetto una
ShikaTema come risarcimento ù_ù (XD). Grazie
mille del commento, ciao *-*
Elison: tu
mi fai domande che mi spiazzano, ogni volta XD E la cosa mi piace *-*
perché leggi cose nella mia fic a cui non ho pensato nemmeno
io. Ottimo *-* Comunque, in effetti sia Naruto che Sasuke sono svenuti,
e quasi in contemporanea… Forse Naruto avrà
rimosso dalla testa di aver visto Sakura sbaciucchiare/salvare Sasuke
svenuto, quindi lo consideriamo un pareggio? XD
Eh no, Hinata è una personcina seria, niente
bacio/respirazione! XD La prossima volta la faccio bere di
più, poi chissà! XD Sono contenta che ti piaccia
il NaruHina, sono così teneri insieme *-* Grazie mille del
commento e degli auguri!!
ShikaTema. Per Clà,
Elison, Lalani, Saretta (ecco la tua sorpresa), Vale e tutte le mosche nere
che mi stanno seguendo(?), sperando di farvi ridere.
Buon Natale ^_^
Capitolo 10.
Era tutta la sera che subiva
senza rispondere, mai, nemmeno una
volta, a nessuna provocazione. Ma lui era un uomo, per la miseria!
Era quasi mattina, era stanco e
infastidito. E ubriaco.
“Ora basta!” aveva detto con tono
stranamente sicuro, alzandosi di scatto e avvicinandosi a lei. E Temari non aveva nemmeno fatto in tempo a capire cosa
stesse accadendo, che si ritrovò presa di peso e posata sulla sua spalla come
un sacco, per essere poi strascinata via.
“Mettimi giù!” aveva urlato, ma Shikamaru si era già richiuso la porta della suite alle
spalle, e ora camminava a passo veloce per il corridoio di moquette rossa, fino
all’ascensore. “Shikamaru, se non
mi lasci ti uccido! Qui! Non me ne importa niente se
poi mi faranno pulire le pareti dal tuo sangue!” lo aveva minacciato, sibilando.
Ma lui si era limitato al
silenzio, entrando nell’ascensore e digitando il piano terra.
“Mi hai sentito?” alzò la voce
lei, infastidita. “Lasciami!”
“Sta’ zitta” le disse seriamente,
facendola tacere per due secondi.
Poi sbottò di nuovo, appena fuori
dall’ascensore. “Ma come ti permetti? Ehi! E dai, ci stanno
guardando tutti, lasciami!” provò a supplicarlo, notando le occhiate divertite
degli altri, mentre lui la trasportava nella hall del casinò. “Dimmi
almeno dove stiamo andando”.
“A farti stare zitta una volta per
sempre” disse lapidario, mentre un brivido di freddo – o di paura – passò sulla
schiena di Temari.
Voleva ucciderla? Solo per averlo
seccato tutta la sera? Eppure pensava ci fosse abituato…
“Amore, ma che-” provò, più
accondiscendente, ma la sua voce la interruppe.
“Kankuro”
chiamò lui, notando il gruppetto dei suoi tre amici ancora seduti fiaccamente
su un divanetto in pelle, a sorseggiare qualcosa di forte. Il diretto
interessato alzò stancamente il viso scavato, mentre gli altri due rimanevano
assorti nella contemplazione dell’oliva che danzava placidamente nell’alcool.
“Vado a sposarmi tua sorella” lo informò, per poi riprendere a camminare più
celermente di prima.
Quel peso
sulle spalle non è che fosse indifferente…
Temari
sgranò gli occhi, notando come anche le facce di Kiba
e Choji riflettessero la sua. Spaesati e increduli. Kankuro, invece,
si limitò ad alzare la mano in segno di saluto, e a borbottare un
“Felicitazioni e figlie femmine. Se il maschio
prendesse i miei geni…”
“Cosa?!”
gridò Temari, concentrando la sua attenzione su Shikamaru, che ormai si era lasciato alle spalle il triste
terzetto.
“Hai capito bene” commentò lui.
“Mettimi giù!” si agitò ancora, e
stavolta lui la fece scendere. Temari gli diede un
piccolo pugno sul torace – che lo fece indietreggiare di un passo – e poi
disse, seria e minacciosa: “Non farlo mai più”.
“Scusa” sbuffò lui, infilando le
mani in tasca ed entrando in un corridoio. Temari non
ci poteva credere, quello che lui aveva detto a suo fratello era davvero… la
verità? Shikamaru la voleva sposare? Adesso?
“Non vieni?” la chiamò, dopo che
finì di parlare con una donna dietro a una scrivania. E lei deglutì a vuoto,
avvicinandosi piano. “Hai paura?” scherzò lui.
“Figurati!” negò, con tono deciso
e freddo. Gli prese una mano con la sua e lo trascinò su una fila di sedie, in
attesa.
Rimasero in silenzio per qualche
minuto, assorti nei loro pensieri e nello stordimento dell’alcool, poi Shikamaru disse: “Quanto pensi che abbiamo bevuto,
stanotte?”
“Tanto, se siamo finiti qui”
spiegò lei, poggiando la testa sulla sua spalla.
Lui mugugnò un assenso, iniziando
ad accarezzarle i capelli. “Sarà un disastro”.
“Sì. Mi sposo con un vestito
rosso, fin troppo corto. Non credo porti molto bene…”
“Meglio il tuo che quello lì”
disse, indicando un’altra coppia davanti a loro e il vaporoso vestito rosa della futura sposa.
“Infatti
apprezza pure lo sposo” ghignò lei.
“Ma ti sta guardando le gambe?”
chiese Shikamaru, sconvolto – e parzialmente geloso.
“Sempre così sveglio, tu” lo
prese in giro, ridacchiando.
“Dovrebbe
pensare alla sua, di ragazza. Non alla mia” precisò,
posando una mano sul ginocchio di lei.
“Leva subito quella mano se non
vuoi morire” lo avvisò, e lui obbedì immediatamente.
“Mh”
borbottò. “Potrei mettermi a fissare le gambe di quella lì, dato che lui
insiste con le tue” la provocò.
“Fai pure” stette al gioco, con
noncuranza.
Lui sospirò, stringendosela
contro. “Non potrei mai..” le disse, sorridendo e
guardandola negli occhi.
“E perché?” chiese fintamente ingenua
lei, avvicinandosi e socchiudendo gli occhi, piano.
Dopo aver sfiorato le sue labbra,
Shikamaru si fermò. “Perché la gonna del vestito le
copre interamente le gambe fino a terra” precisò.
“Ma che l’hai guardata davvero?”
sbottò lei, allontanandosi e fissando con astio l’altra coppia.
“No” ridacchiò. “Ma quel vestito
non passa inosservato” le fece notare. E lei si ritrovò a dargli ragione,
scrollando le spalle.
“Ehi” gli disse poi. “Perché mi
vuoi sposare?”
“Perché sono ubriaco” rispose.
“Ottimo, racconteremo questo
momento romantico ai nostri figli” e si ritrovarono entrambi a ridacchiare.
Poi Temari
sospirò. “Non posso sposarmi con questo vestito”.
“E perché?
Non è poi così male… Tranne quando era coperto dalle mani di
Rock Lee” le fece sapere.
E lei sorrise. “Ma allora te ne
sei accorto!”
“Era impossibile il contrario,
gli hai ballato appiccicata tutta la notte. Davanti a me”.
“Oh, potevi prendere il suo
posto”.
Shikamaru
sbuffò. “Lo sai che…”
“Sì, sì, va bene” lo anticipò.
“Non importa” disse, riavvicinandosi al suo viso.
“No?”
“No” confermò.
“E perché?” provò, cauto.
Temari
rise. “Perché sono ubriaca”.
“Ah. Anche io” ammise lui, scrollando le spalle e sfiorandole le labbra.
“Insomma!
Nara e Sabaku-qualcosa,
ci siete?” una voce li ridestò all’improvviso, facendoli allontanare.
Un uomo che non arrivava ai
trent’anni, pallido e con un’espressione da schiaffi, se ne stava al centro del
corridoio, una mano su un fianco – come una vecchia comare – e l’altra che
teneva una lista.
“E questo da dove è uscito?”
chiese Temari.
“Ci siamo” lo informò pigramente Shikamaru, alzando il tono di voce.
L’uomo spostò lo sguardo sulla
coppia, iroso. “E’ la terza volta che vi chiamo! Avete tutto il tempo che volete dopo
per queste cose, ora non mi seccate ed entrate” li sgridò, rientrando nella
stanzetta che fungeva da cappella.
Una delle
tante, a Las Vegas…
I due si guardarono sconcertati,
poi si fecero coraggio, e mano nella mano si avviarono verso la stanza.
Temari
sospirò. “Sicuro?”
“Sì” rispose deciso lui,
stringendole le dita.
Si ritrovarono in una cappella
decisamente fuori dal comune – ma cosa
a Las Vegas era comune? – con arredi viola (in tinta con gli occhi dell’uomo di
prima, notò Temari) e luci soffuse. Sembrava, più che
una cappella, una tomba.
“Hai scelto l’ambientazione del
conte Dracula?” gli chiese lei in un sussurro, mentre si avvicinavano
all’altare.
“Era l’unica disponibile” si
scusò, deglutendo a vuoto.
“Vi date una mossa?” li apostrofò
l’uomo, che assunse il suo ruolo di prete. “Per colpa vostra sono in ritardo,
quindi faremo un rito veloce” fece sapere loro, aprendo un libretto nero.
“Ma se eravamo gli unici in
fila…” bisbigliò Shikamaru.
“Ma è scemo?” domandò retorica Temari.
“Allora, tu, ragazzo, Shika-ehm-maruNara e tu, Sabakuno-ehm-ma che
razza di cognome è?”
“Sabaku! Si legge Sabaku no
Temari! Ma sei idiota?” sbottò lei,
punta sul vivo.
L’uomo alzò appena gli occhi
violetti su di lei. “Come vuoi” e scrollò le spalle. “Tu, Shika-com’è-che-era?Nara e tu, ragazza seccante dalla
lingua lunga” li chiamò, mentre Temari sbuffava e Shikamaru annuiva piano. “Con il potere conferitomi
dal Dio Jashin-”
“Chi?!”
se ne uscì Temari, curiosa, mentre il ragazzo si
sbatteva una mano in fronte.
L’uomo se ne rimase impassibile,
mentre un sopracciglio raggiungeva picchi stellari. “Senti un po’, ragazzina dal nome ridicolo e dal cognome ancora più
impronunciabile…”
“Ehi!”
“Siete nella mia cappella e vi
sposerete come dico io, chiaro?” continuò quello.
Temari
era pronta a ribattere, ma Shikamaru la fermò.
“Continui pure, grazie”.
L’altro riprese contegno
tossicchiando un paio di volte, borbottando uno “Stupidi
giapponesi dai nomi assurdi”, e poi riprese a leggere. “Insomma, voi due, vi dichiaro marito e moglie. Fermi!” li bloccò, prima che si baciassero. “Prima vi dovete
scambiare gli anelli” disse noncurante, guardandosi le unghie di una mano.
I due prima lo guardarono furiosi
per l’interruzione, poi curiosi, infine sconvolti.
“Cazzo” imprecò Shikamaru.
“Ehi! Siamo in una chiesa” lo sgridò l’altro.
Temari
lo fissò. “Non possiamo fare senza?”
“No!
Ragazzina, ovvio che no! Ma che domande idiote fai?
Che matrimonio è senza fedi?” le disse, guardandola
scioccato.
Lei sbuffò, imbronciandosi. “E
quindi?”
“Ehm, ora trovo una soluzione”
pensò Shikamaru.
Ma Temari
fu più svelta. Si alzò sulle punte dei piedi e gli si avvicinò, sfiorandogli la
testa con la mano. Arrivò all’elastico che teneva i suoi capelli nella solita
coda alta, e lo tirò via.
“Fai piano almeno!” si lamentò
lui.
“E non piagnucolare sempre!” lo
riprese. “Toh, ecco qui la tua soluzione” ghignò, mostrandogli l’elastico nero.
Lui lo prese e sorrise. “Con
questo anello, io ti sposo” recitò,
prendendole la mano destra – che lei puntualmente cambiò in quella sinistra,
alzando gli occhi al cielo – e passandole il nastro più volte intorno
all’anulare.
“Ehi, quella battuta non c’era!”
commentò il prete, cercando in diverse pagine del suo libretto. “O forse sì?”
E mentre quello era ancora preso
a cercare, Shikamaru portò una mano al viso di Temari, e le sfilò poi l’elastico di uno dei codini,
porgendoglielo con un sorriso.
Lei lo accettò subito,
prendendogli la mano e infilandolo al suo dito. “Con questo anello, io ti
sposo” recitò anche lei. “Contento ora?” ghignò.
“Quasi” disse, prendendola poi
per la vita e stringendosela contro, per darle un bacio intenso. Che non
terminò troppo presto.
“I prossimi!” urlò la voce del
prete. “Voi due, vi levate da qui? Via, su! Ci sono
quasi quattromila camere in questo casinò, non dovete consumare per forza nella
mia cappella! Non rompete, via!” li scacciò, e loro due,
interrotti a malincuore, si allontanarono da quel posto.
“Non ha suonato nemmeno una
marcia nuziale…” si lamentò Temari.
“Meglio così, come minimo era una
marcia funebre” costatò lui. Ed entrambi rabbrividirono.
Uscirono da quel lungo corridoio
pieno di cappelle, per arrivare nella hall del palazzo. Fuori, le prime luci
dell’alba rischiaravano l’ambiente, riflettendosi sull’acqua della fontana.
“E’ mattina, ormai” disse Shikamaru.
“Mh”.
“Questa notte è già finita…”
“Mh”.
“Penso che questa festa di laurea
non ce la scorderemo tanto facilmente”.
“Sicuro”.
Lui la guardò, curioso. “Che ne
pensi?”
“Che non è stata poi così male”
ammise sorridendo, guardando la sua mano sinistra, tesa avanti a lei, e il
nastro nero avvolto attorno al suo dito.
Lui sorrise a sua volta,
intrecciando le loro dita insieme.
“Forse dovremmo prenderci un po’
di tempo per noi, signora Nara” le sussurrò, dandole
un bacio sulla tempia.
“Penso che sia un’idea geniale,
signor Sabaku” sorrise in modo furbo, passandogli il
braccio intorno alla vita e stringendosi a lui.
Videro il sole alzarsi
lentamente, e le luci al neon che affollavano la via spegnersi inesorabilmente.
Un uomo faceva le pulizie in un angolo, un gruppo di cameriere visibilmente
stanche parlottava piano e gli ultimi giocatori uscivano dall’edificio,
sfilandosi giacca e cravatta e costatando che era appena iniziata un’altra
giornata di afa.
Anche a Las Vegas la vita seguiva
il suo corso normale, se ci si faceva bene attenzione. Era solo nascosta sotto
le luci accecanti di un neon, assopita dietro la musica assordante e tanta –
troppa – libertà.
Ma era lì, oltre Sin City, oltre
la Capitale mondiale del divertimento, oltre la finzione che regnava in
quell’oasi di paradiso infernale sperduta in mezzo al deserto.
In fondo,
dicevano che la normalità portava alla follia! *
“Che diremo agli altri?” chiese Shikamaru dopo un po’, conducendo poi Temari
verso la grande porta a vetri che fungeva da entrata – o da uscita, in quel
caso.
Lei sorrise. “Che era la nostra
serata fortunata”.
I would've
married you in Vegas
And you've given me the chance to say "I
do"
“Vegas” - AllTime Low
FINE
Note: non vi strappate i capelli, manca l’epilogo.
Ed ecco qui anche l’ultimo dell’Akatsuki: il nostro caro(?) Hidan. Ho davvero fatto sposare Shikamaru
e Temari da Hidan? Ops…
Non so se alBellagio ci siano delle cappelle per sposarsi, non
credo proprio, ma prendetela come una AU in un universo alternativo al nostro,
uguale spiccicato, ma cambia solo la presenza al Bellagio
delle cappelle. Insomma, non potevo farli uscire o mi saltava la conclusione.
*Siate folli per non essere
normali… Perché la normalità vi porterà alla follia (Jim Morrison).
Risposte ai commenti:
Saretta: ma vedere accenni neri anche dove non ce ne sono è un bene *-*
sono molto fiera di te. I geni sono scemi, soprattutto se sono orgogliosi tanto
quanto questi qui XD non sanno comportarsi con le donne, nessuno di loro =_= sono
contenta che il NejiTen ti sia piaciuto *-* sono così
carini (lei è la ragazza del genio, ricorda niente? *ammicca*).
Il trio sfigato lo adotterò, mi è troppo dispiaciuto trattarli male(?)… E hai fatto bene ad essere preoccupata dall’ultima
frase shikatemosa del capitolo, hai visto? Non è Las
Vegas senza un matrimonio, e casualmente proprio ho scelto loro due. La tua
sorpresina era la presenza di Hidan XD So che lui ti
piace, a me no, e si è visto in questo capitolo, l’ho trattato da scemo XD Per
questo ero incerta se la sorpresa ti sarebbe piaciuta ^^”
Vabbe’,
rubo la rivista di moda di Gaara e fuggo via XD Ciao ^^
Elison:neronero è stato, mia cara *-* piaciuto
il matrimonio? XD Ci voleva proprio un sano momento nero! Dopo tutto il casino
della fic poi… Eh, chi lo sa, magari Kakuzu era anche il banchiere oltre che ballerino (per
arrotondare balla). Sono contenta che ti sia piaciuta l’idea dell’Akatsuki XD E il NejiTen è un pair così carino (che non so
muovere XD) ^^ Grazie mille del commento, ciao!
Lalani: non ho mai letto una NejiTen, sarò
sincera (a parte la tua, che ho casualmente richiesto io XD e quella di una mia
amica), quindi non ho la più pallida idea di come venga trattato il pair. Proprio per questo non sapevo bene come trattarli, se
erano IC o se la mia idea di loro era banale e già vista. Se mi dici che la mia
visione è diversa dal fandom ma comunque corretta mi
fai felice XD Anche perché tendo sempre poco a basarmi sul fandom,
ma più a scrivere su quello che penso io di una determinata coppia. Se poi
coincide con il fandom, tanto meglio (più lettori?
Boh). Comunque la giudice stessa mi ha detto che Tenten era un pochino OOC, troppo freddina,
e le do pienamente ragione (: l’ho trovata difficilissima da trattare questa
coppia, e credo che me ne tornerò nel nero senza uscirne per un bel po’ (magari
qualche incursione rosa, che ne dici? XD).Neji lo vedo maturo e accondiscendente, insomma, con Tenten non è mai stato freddo, e poi dopo l’incontro con Naruto è cambiato così tanto… non riesco a vederlo soltanto
come ghiacciolo insensibile XD E’ un tipo sulle sue, questo sì. Ma per niente
simile a Sasuke, ecco. Ma lasciando perdere il tuo
amore, è vero che Gaara che legge la rivista di moda
è puccioso? *-* me lo immagino così bene *-* Oh, che puccio meravigliosamente dolce che è! (mezz’ora
a difendere l’IC di Neji, ricordiamolo XD e poi me ne
esco così con Gaara XD). Ed ecco il capitolo nero
anche per te *-* Grazie mille del commento, ciao ^_^
Rinalamisteriosa: yes, a Hidan
il peggio! XD Gli ho fatto fare il prete scemo che ha sposato Shikamaru e Temari! Sposati *O*
Ok, torno tra voi comuni mortali. Dicevamo di Hidan,
mancava solo lui. Spero che il capitolo sia stato interessante come la tua
curiosità si aspettava ^^ Io amo questi due, lo sai XD Per il resto, la
panoramica è stata un po’ pietosa, a fine nottata sono ridotti tutti ad uno
straccio: i tre al bar a bere, Sasuke in coma XD, Naruto svenuto (meno male che ha Hinata
^_-) come Ino, Gaara che
non sa come passare il tempo e legge XD Rock Lee… non ne parliamo nemmeno. Sono
contenta che il NejiTen ti sia piaciuto, ma è tanto
difficile comepair. Grazie
mille del commento, ciao!! ^^
Vale: ma cacchio! Vai a dormire la notte di Natale alle 3! Non mi
lasciare commenti! XD Ora, dato che per te è una vendetta, la mia sarà una
contro-vendetta. Vero che sono carini Neji e Tenten? *-* Io amo Paris, la
torre Eiffel dovevo infilarcela nella fic XD Eh sì, i
nostri beneamini… *-* nero nero come piace a noi! Eh, un trapianto di cervello…
Solo perché leggi la mia fic? :P
A Valentì, ma nd’annamo noi a Las Vegas che tanto ci ubriachiamo pure con la
coca-cola? Mah.
Ok, ecco la mia vendetta: non hai
nominato Kankuro, molto male! Ne approfitto allora
per scrivere uno spin-off su di lui, magari di un suo viaggio in qualche altra
città, con… uhm… fammi pensare bene… sì, ci sono! Con Ino
*ammicca ridendo*
Capitolo 11. – Epilogo – Quel che
succede a Las Vegas…
Un mese dopo
Appena Kiba
poggiò il vassoio sul tavolino, nove paia di mani si avventarono sul suo
contenuto.
“Un attimo… Ehi! Datemi il tempo di mettermi seduto, almeno!” si lamentò lui,
avvistando una sedia libera ed impossessandosene. Si sedette e sospirò.
“Questa è l’ultima volta che scommetto qualcosa!”
“Sei proprio sfortunato, eh!” lo
prese in giro Kankuro.
“Se almeno in amore…” e lasciò in
sospeso la frase, notando come Ino fosse aggrappata a
mo’ di sanguisuga al braccio di Sasuke.
Sospirò, riportando l’attenzione
sul vassoio ormai vuoto. “Ehi! Chi
ha preso il mio caffè?” disse, ma l’occhiata di Gaara,
seduto tra Ino e Sakura, gli bastò per farlo
desistere.
“Puoi alzarti di nuovo e
ordinartene un altro” scherzò Choji, nascosto dietro
l’immensa brioche al cioccolato.
Kiba si
limitò a fulminarlo, sentendo poi qualcosa tirarlo al braccio.
“Kiba-kun,
puoi prendere la mia aranciata” gli concesse Hinata,
portandogli il suo bicchiere fin sotto al naso. “Per me è troppa” si
giustificò.
Lui la guardò, alzò un
sopracciglio, scettico, ma poi sorrise. “Non ho così tanta sete, Hinata-chan”.
“Ah, ma allora qualcosa di
positivo c’è stato, in questo viaggio allucinante” commentò Choji,
indicando i due con un cenno della testa.
“Ma sta’ zitto” arrossì Kiba, mentre Hinata sembrava non
essersi accorta di nulla.
“Beh, non tutti possono essere
fortunati come me” si vantò Kankuro, sorridendo
ampiamente.
Si beccò fischi di
disapprovazione dai due suoi amici, e sguardi torvi da parte di Naruto e Rock Lee.
“Poi mi devi spiegare come hai
fatto… Prima la vincita alle slot machines,
poi hai pure rimorchiato quella…” si stupì Naruto, a
metà tra l’ammirazione e l’invidia.
Kankuro
si limitò a sventolare sotto al naso degli amici il foglietto di carta che
conteneva il numero di telefono della receptionist delBellagio, che si era cortesemente dichiarata quando
il gruppo stava andando via dall’albergo.
“Ha detto che chiede il
trasferimento a Tokyo, dato che è per metà giapponese” spiegò fiero lui, mentre
Ino, dall’altra parte del tavolo, ancora attaccata al
braccio di Sasuke, lo scrutava incuriosita e
vagamente infastidita da qualcosa.
“Secondo me c’è qualche
congiunzione astrale favorevole a lui e sfavorevole a noi” ponderò Kiba. “Dovremmo ucciderlo?”
“Secondo me è la forza della
gioventù che fluisce in lui più forte che mai!” commentò Rock Lee, alzandosi in
piedi e improvvisando un balletto. “Devi assecondarla,Kankuro-kun!”
Il ragazzo fece una smorfia di
disgusto. “Sì, magari dopo, Lee-san”.
“Ma perché non la piantate con
queste stupidaggini?” chiese Sakura, sbuffando per quell’infantilismo gratuito.
Naruto
sorrise, spostando la sua attenzione sulla ragazza al suo fianco. “Tutto quello
che vuoi, Sakura-chan” ammise, offrendole la metà del
suo cornetto.
La ragazza si ritrasse. “Non mi
piace la marmellata” gli fece sapere, guardando con la coda dell’occhio la sua
migliore amica ridere all’orecchio di un impassibile Sasuke.
Sospirò, per poi notare come Naruto si era infossato
nel divano, sotto le risatine degli altri. “Posso mangiare la parte intorno,
però” concesse lei, con un sorriso, staccando un pezzo del cornetto e
mangiandolo con gusto.
Il ragazzo si illuminò,
recuperando almeno un metro di altezza per quanto era contento.
“Visto?
Visto?!” domandò in modo retorico lui, prima
all’indirizzo di un silenzioso Gaara, impegnato ora
in una conversazione con Hinata, e poi di un Neji alquanto interessato a cosa Tenten
gli stesse sussurrando all’orecchio. Il ragazzo lo fissò con i suoi occhi di
ghiaccio, poi scrollò le spalle e concesse di nuovo la sua attenzione a Tenten, avvicinando la mano al ginocchio della ragazza per
poi ritrarla subito dopo, come se una scossa gli avesse attraversato le dita e
tutto il braccio.
No, forse era meglio di no…
“Però non è andata così male… E’
stata una festa di laurea ben riuscita” cominciò Choji,
fulminato subito da Kiba.
Hinatagli sorrise, ringraziandolo, arrossendo appena dopo che
sentì qualche occhiata su di sé.
“Hinata-chan,
la tua è stata la festa migliore del mondo!” le disse Naruto,
che ben poco ricordava di quella serata. Se non uno spaventoso mal di testa e
una qualche scommessa che aveva a che fare con qualcosa di liquido. Poi, il
nulla.
Neji e Tenten lo guardarono, entrambi con un sopracciglio alzato,
estremamente scettici, ricordando fin troppo bene gli esiti di quella nottata.
“Di chi sarà la prossima laurea?”
chiese Choji.
Naruto
e Kiba tossicchiarono qualcosa di indefinibile, Neji, Shino e Gaara
scrollarono le spalle, dall’alto della loro laurea con lode.
“La prossima è Sakura” affermò Sasuke, serio.
La ragazza in questione arrossì,
ripensando alle sue parole quella famosa notte a Las Vegas…
“I-io, Sasuke-kun… Se
riuscissi a laurearmi…” borbottò lei.
“Ma se sei la migliore del tuo
anno!” la riprese Tenten.
“…Ecco, io” riprovò lei. “Quello
che ho detto in piscina, quella sera…”
“Per me va bene” ammise Sasuke, tornando poi a sorseggiare il suo caffè amaro,
cercando di alzare il braccio appesantito da Ino.
Sakura a momenti svenne,
ricordando fin troppo Hinata ai tempi d’oro. O Ino ubriaca.
“Sakura-chan,
ci inviterai anche tu all’estero?” domandò Naruto,
entusiasta, cercando di passarle un braccio sulle spalle, che però la ragazza
prontamente scansò. Ecco come smorzare la tensione di una scena romantica,
pensò lei.
“Ehi, mi laureo presto anche io!”
si lamentò Ino. “E nemmeno mi ricordo niente di
questa Las Vegas…”
“Tu sei solo il numero due…” la
prese in giro Sakura, ridendo.
“Ci laureeremo
insieme! E faremo una festa di laurea insieme!” decise allora quella.
“Magnifico!
Festa doppia, divertimento doppio!” gridò Kiba.
“E sfortuna doppia…” pensò Choji.
“Che ne dite di
Praga, la prossima volta? O
New York… O Rio de Janeiro?” propose Naruto.
“Cosa? No! Scordatelo,Ino-pig!”
“Dovresti solo ringraziarmi,
almeno avrai una festa decente” spiegò l’altra, leziosa.
“Ma come tiperm-?”
“Tu che ne pensi, Sasuke-kun?” domandò la bionda, infilandosi sotto al
braccio del ragazzo e guardandolo con occhioni
supplichevoli.
Sakura guardò Sasuke,
poi Ino e poi di nuovo il ragazzo. Incrociò le
braccia al petto e sbuffò.
In attesa.
“Mh”
bofonchiò lui. “Si è fatto tardi” sviò il discorso, serissimo.
“E’ vero, è meglio andare” lo
appoggiò Naruto, pulendosi le mani sul fazzoletto passatogli
da Sakura.
“Pago io” si offrì Shino, tirando fuori dalla tasca un mazzo di banconote e
posandolo sul tavolino, indifferente, mentre gli altri impallidivano – su Neji e Gaara si notò un po’ meno.
Dopo un mese, aveva ancora il
resto di quella vincita colossale al poker… Vincita che sembrava non terminare
mai. Che ci avesse preso gusto e adesso frequentasse i casinò di Tokyo?
Nessuno ebbe mai il coraggio di
chiederglielo – quegli occhi imperscrutabili erano inquietanti!
“Quando ci rivedremo tutti quanti
insieme?” chiese Rock Lee, stirando le gambe.
Choji
sorrise. “Veramente non siamo tutti
quanti nemmeno oggi”.
Kiba
allora si rivolse a Kankuro, intuendo il discorso.
“Tua sorella e Shikamaru hanno intenzione di tornare,
prima o poi?” chiese, ridendo sguaiatamente.
L’altro ragazzo si limitò ad
incenerirlo con lo sguardo, ammonendolo. “Certo che tornerà. Che torneranno, cioè”.
“Qualcuno li ha avvertiti che
possono rimanere sposati anche qui e non devono vivere a Las Vegas per sempre?”
domandò Neji, mentre stringeva la mano di una Tenten particolarmente curiosa.
“Appena torna mi sente” borbottò Kankuro, incrociando lo sguardo del fratello. Stesso
sguardo infastidito e tendente all’omicidio di ragazzi con strani codini, per
la precisione.
“Ma lasciamoli perdere, quei due
si staranno divertendo da matti, alla faccia di tutte le responsabilità che
avevano qui” riprese Choji, bonario.
“Alla faccia nostra, vorrai
dire!” lo contraddisse Ino, lasciando il braccio di Sasuke per liberarsi di uno sbuffo di frustrazione. Non
poteva esserci rimasta lei, a Las Vegas? Con Sasuke,
magari…
“Oh, su,
lasciamo stare. Pensiamo alla nostra festa di laurea,
piuttosto” cambiò discorso Sakura, prendendo sottobraccio l’amica.
“Voglio che il Cirquedu Soleil si esibisca solo
per me” iniziò Ino, incitata da Tenten.
“Eh, vedremo,Ino…” le concesse Sakura.
“Ragazzi, ma ci pensate?” li
fermò Naruto. “La notte più bella della nostra vita…
E l’abbiamo trascorsa tutti insieme!”
Gli altri risero, qualcuno gli
diede una pacca sulle spalle, qualcun altro sospirò.
“Che non esca da questo gruppo
ciò che è successo” provò Kiba. “Ciò che succede a
Las Vegas…”
“Lo sappiamo, lo sappiamo”
risposero in coro gli altri.
Kiba
storse il naso. “Dillo a tua sorella, ha preso troppo alla lettera questo
detto” disse, rivolgendosi a Kankuro.
“Vuoi morire?” rispose questo,
avvicinandosi minaccioso all’amico, che corse fuori dal locale. Gi altri li seguirono ben presto, ridendo.
Hinata
li guardò andare via uno ad uno, salutandoli timidamente. Beh, un po’ meno
timidamente del solito, doveva ammettere che quella nottata brava le era
servita a qualcosa.
Ora, almeno, poteva guardare Naruto negli occhi senza svenire!
Le luci accecanti, la musica
assordante, i giochi d’acqua… In qualche modo le sarebbero mancati. Quella
città calda e caotica non era affatto per lei, però… Però non era stata da
sola.
La prossima festa di laurea era
quella di Ino e Sakura, eh?
Las Vegas o il bar sotto casa,
lei sarebbe stata pronta.
Niente valeva come il sorriso dei
propri amici.
What has happened to it all?
Crazy, some are saying Where is the life that I recognize? Goneaway
“Ordinary World” – Duran Duran
FINE
Note: ed eccoci alla conclusione di questa storia. A me è piaciuto
scriverla, a voi leggerla: scambio equivalente (:
Ringrazio chi mi ha seguito fin
qui commentando sempre, mi siete state tanto d’aiuto nei momenti di
indecisione. Ma tant’è, mi prendo una pausa, non ho più voglia di pubblicare su
Naruto, non mi trovo più bene qui. Forse scriverò qualcosina ogni tanto, ma non credo di pubblicarla.
Non c’è solidarietà nemmeno tra
le autrici di uno stesso pair, mi dispiace di non
essere riuscita a creare niente di carino tutte
insieme (ancora non ho capito se i forum sono attivi), e mi dà fastidio perdere
la voglia di scrivere per delle cavolate. Sì, non ho proprio voglia di far
leggere qualcosa a chi è troppo occupato per commentare. Non è tanto una
questione di numero di commenti, sono pienamente soddisfatta delle mie
commentatrici, ma ultimamente è diventato un fastidio davvero pesante sapere
benissimo chi legge senza lasciare traccia e non mi piace essere presa in giro.
Perciò, addio fandom di Naruto.
Risposte ai commenti: eccoci qua, ultimo appuntamento (:Ah, ho vinto una
sfida con una fic sui SunaBros (accenni ShikaTema, ofcourse), comica-demenziale, se
qualcuna di voi è interessata posso passarla, tanto mi fido e non so se mi va
di pubblicarla da qualche parte XD tranne a Clà,
visto che prima è LEI che deve passarmi qualcosa *ammicca*
Elison: w gli sposi!! XD Eh sì, la serata
fortunata era davvero la loro, e anche nostra! Si sono sposati, certo!! Anche se erano carenti di anelli (ma l’idea degli
elastici mi piaceva troppo *-* prima o poi dovevo usarla). Hidan…
bah, cosa me ne importa di quanti riti fa *lo odia* l’importante è che ha
sposato Shika e Tem *-* E
concordo, se al posto di Kankuro incontravano il
sobrio Gaara, mi sa che non la passavano così liscia
XD Ovvio poi che al nostro Shika i vari balli con
Rock Lee non erano passati inosservati ^_- aspettava solo il momento giusto.
Sono contentissima che il capitolo nero nero
ti sia piaciuto *-* A presto!! Spero… mi rendo conto che sono sparita nel
nulla.
Saretta: sì, la tua sorpresa
era proprio Hidan XD Ci avevi pubblicato quella flashfic, quindi immaginavo lo amassi… e io te l’ho
dissacrato XD Ma se lo odi-ami non c’è problema ù_ù Comunque,
passiamo a cose serie: si sono sposati *-* Io ho amato scrivere questo
capitolo, ho riso troppo XD Lo so che non vale perché sono l’autrice, ma
davvero, adoro questi due. E vederli impacciati mentre si scambiano
promesse di matrimonio… non ha prezzo!! Ovvio che
l’alcool era solo una scusa, loro due si amano alla follia ^^
Per la storia dei nomi giapponesi
mal pronunciati da Hidan… ecco, a me le AU non
piacciono anche per questo, ovvero se dei personaggi hanno dei nomi
caratteristici di una nazione, lo trovo un limite spostarli dove ti pare XD
Quindi in questa fic, che è AU ovviamente, ho creato
la storia del viaggio di laurea (uhm, magari provo a chiedere a mammina e papino se mandano anche me a Las
Vegas XD), ma con Hidan ho voluto dare idea anche
della difficoltà dei nomi (sto imparando delle cose cinesi, e sono assurde
=_=).
Lo scambio degli anelli *-* ci
tenevo troppo a quella scena idiota XD loro tutto sono tranne che romantici!!Infatti il matrimonio è un
casino. Ah, Temari lo chiama “amore” perché
ovviamente ha paura di morire e se lo sta ingraziando XD Comunque stanno
insieme già, quindi magari lei in privato ce lo chiama (secondo me in fondo in
fondo sono romantici, ma non lo dicono a nessuno!)
È tutto, grazie mille del commentone, sono felicissima che ti sia piaciuto, mia cara
mosca nera *-*
Valy: “Ovviamente Shikamaru
una volta giunti a casa rimedierà alla cosa comprando qualcosa di più adeguato”…
perché me pare tanto na
minaccia? XD Comunque è ovvio ^^ Il nostro Shika sarà
un marito modello.
Certo che Hidan
è il più idoneo!! È un mezzo prete E lo odio, quindi
gli faccio sposare i fidanzatini *ammicca* Comunque mi ero veramente troppo
divertita a scrivere ‘sto coso, ricordo che erano tipo le 4 del mattino di un
luglio torrido, io sul letto con il ventilatore puntato contro e mille dispense
da studiare… Da rifare assolutamente *-*
Viva il colore più bello del mondooooooo! Ciao!
Clahp:Clàààà, mi hai fatta ridere ed
emozionare a leggere il tuo commento più di una qualsiasi fanfic
potrebbe fare XDDD che scema che sono. Ma davvero, mi hai trasmesso un sacco,
si vede che il capitolo nero ti è piaciuto *-* grazie milleeeeee
*-* *si scioglie* Ma ciccia, una cosa ^_^ *faccina alla: dammi retta o lo dico
al mio papino e io sono la sua principessina* Hai
detto che disegni la scena con Shika che porta sulle
spalle Tem. L’hai detto (non è vero, l’hai scritto e
per di più è un “avrei voglia di” non un “faccio”. Ma ti rimando alla faccina
di prima ^_^). Se hai tempo lo fai??
*-* adoro i tuoi disegni e su ognuno poi ci parte una discussione assurda
sopra, come ben sai XD Non devo ricordati la M-preg, vero? XD Come scordare quel grembiulino a fiori, direi…
Ma comunque! Io li amo *-* non
posso abbandonare il fandom, maledizione!! Comunque Hidan è diverso
dall’ambito narutiano, sì, qui è solo un prete
pazzoide che tenta di arrivare a fine mese
improvvisando matrimoni improbabili. Oh, ma io lo odio, parlare di lui anche
solo per tre righe mi fa venire la nausea.
Loro invece sono fantastici
sempre *O* Non sai quanto è stato fantastico scrivere questo capitolo (alle 4
del mattino a tre giorni da un esamone XD). Dovevo
farli sposare prima o poi, e la scusa dell’alcool e di Las Vegas è stata
perfetta *-*
Lieta anche di averti fatto
piacere un pochino il NejiTen (lui è un genio e lei
la sua ragazza, per questo mi piacciono ^_^) e Lee dovrebbe trovare qualcuna,
hai ragione… Stupido Kishi >_< rifiliamo la
colpa a lui *coffcoff* Grazie mille del commentone delirante *-* Mi mancano le nostre chiacchierate
scleranti la notte XD Ciao!!
Lalani: mi pare ovvio che Temari non possa
sposarsi in bianco XD Eh sì, è stato proprio un capitolo pervaso dall’oscuro e
potentissimo potere del nero XD (si sposano *-*). Shikamaru
e la sua dolorosa appendice (XDDD) sono sposati da Hidan…
che fa un po’ la figura dell’imbecille, ma la fanno anche i protagonisti,
quindi… XD No che Temari non scappa con il prete ù_ù il prete non ci piace per niente ù_ù
al massimo ci puoi scappare tu!! XD te lo cedo
volentieri. Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto *_* spero di
risentirti presto, ciao!
Rinalamisteriosa: ciao ^^ no, non aspettavo te per
l’epilogo, non c’è bisogno che commenti, è che ho avuto da fare, come ben sai
=_= Eh sì, a Hidan tocca maritarli XD ma sono così
carini che di sicuro è stato un piacere pure per lui!!
Comunque Shika non chiede il permesso a Kankuroù_ù perché mi pare ovvio
che lui ha l’obbligo di sposarla! XD E lo deve fare pure con piacere, oh ù_ù Sono contenta che ti abbia fatto ridere, io mi sono
divertita tantissimo a scriverlo (: Grazie mille per avermi seguito fin qui ed
essere sempre stata presente con i commenti, a presto, ciao!!