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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Strano arrivo *** Capitolo 2: *** Ritorno. Il principe *** Capitolo 3: *** Il viaggio. Fallimenti *** Capitolo 4: *** Il futuro del passato *** Capitolo 5: *** Rivedersi. Il passato che ritorna *** Capitolo 6: *** Attacco al castello. Frammenti di passato futuro *** Capitolo 7: *** Cap 7 - Addio Naraku *** Capitolo 8: *** Cap 8 - Dolore *** Capitolo 9: *** Cap 9: Ricatto ***
L’intreccio
del tempo porterà fine ai nostri destini incompiuti…”
Capitolo 1: Strano arrivo
Eh, raga,
come va? Pronti a leggere la milionesima funfictions su Inuyasha? Come credo
avrete capito dalle parole iniziali, in questa fic andiamo a scombussolare il…
tempo! Passato, presente, futuro, un ciclo senza fine in cui, secondo la
religione scintoista, le anime dei morti ritornano a nascere in continuazione…
Questa fic
spero sia abbastanza originale! In effetti, prima spicco un salto nel passato,
poi nel futuro! Mi sono fatta venire due teste grandi come lampadari per
distinguere ben quattro Naraku! Ma così rischio di dire troppe cose… Ç_Ç
Piccola
premessa iniziale: sicuramente in questa fic ci sarà una mescolanza fra termini
del fumetto di Inuyasha e il cartone animato
Vi lasci
alla lettura di… E venne il tempo del ritorno…!
Meky ^^
^^^^^^^^
Un rombo
squarciò l’aria notturna
“Arrivano
i demoni!” pensò Kagome “Ma no!” Sorrise nel sonno “Quei tempi
d’avventure insieme a Sango, Miroku, Shippo, Kirara e…” Kagome sospirò
“… Inuyasha. Riuscirò mai a dimenticarti? Ora che la sfera è stata riunita
ormai da un anno e mezzo, cosa stai facendo? Stai bene? E gli altri?”
Quei rumori
infernali continuavano senza sosta… forse c’era qualcuno che festeggiava in
strada…
“Ma che
dico?! Questo è un tempio! La gente non cammina di notte facendo un chiasso
terribile nel cortile di un tempio!” Si alzò in piedi strofinandosi gli occhi
e, piano, si avvicinò alla finestra decisa a scoprire il responsabile di tutta
quella confusione. Scostò le tende e… Indietreggiò incredula. Si strofinò
di nuovo gli occhi e riguardò la sena che le si presentava davanti agli occhi.
Due figure stavano lottando: uno aveva lunghi capelli neri e un cappuccio a
forma di babbuino sulla testa, l’altro aveva lunghi capelli bianchi, orecchie
da cane e un kimono rosso…
-Inuyasha…-
mormorò la ragazza incredula –No, non può essere lui… lui è morto con
Kikyo…- Una lacrima le bagnò la guancia e lei si arrabbiò. Perché doveva
piangere per Inuyasha?! Lui l’aveva fatta soffrire e lei soffriva tuttora.
Decisa, si mise un cappotto sul pigiama ed uscì ma non trovò nessuno
-Come…
loro… dove…- disse Kagome incapace di fare una frase completa
“Che
stupida sono stata…” si disse “È stato solo un sogno. Ora che ci penso
tutto ciò che ho visto era già successo quando Inuyasha era riuscito
miracolosamente a sconfiggere Naraku uccidendolo e togliendo la maledizione di
Miroku, riportando in vita il fratellino di Sango e vendicandosi. E io?”
Quella domanda risuonò nel fresco della notte. Lei cosa aveva guadagnato in
tutto ciò? Solo sofferenza e sofferenza…
“Almeno
ho conosciuto Inuyasha, Sango, il piccolo Shippo, Miroku, Kaede. Ah,
dimenticavo… ho conosciuto anche Kikyo…” Kagome pensò a quel nome con un
pizzico d’odio, gelosia e sofferenza “Kikyo…”
-o-o-o-o-
-Ciao
mamma! Io vado a scuola!- disse Kagome salutando la madre. Andò a scuola e si
trovò con le sue amiche finché la campanella non le obbligò ad entrare
-Oggi è
arrivato un vostro nuovo compagno- disse il professore –Il suo nome è…
Naraku Narutaki- Per poco Kagome non faceva un balzo dalla sedia
-Na-Na…
ra… ku?!?!- mormorò incredula Kagome –Non ci credo, non può essere vero…
no!-
-Vada
vicino a Higarashi- disse il prof. Il sangue di Kagome andò 30° C sotto zero
-Lui…
qui?!- mormorò la ragazza in uno stato di trans
-Ciao
Kagome!- le disse Naraku
-Tu,
tu, TU! Non fare nulla di strano! Non m’inganni sai. Per me rimani
sempre quello stupido babbuino che ha cercato di uccidere Inuyasha…- Kagome si
bloccò vedendo la faccia stralunata del compagno –Che c’è?- chiese
imbronciata
-Mi stavo
domandando dove prendi spunto per le tue storielle- Sorrise allo sguardo poco
convinto di Kagome –Vedrai! Diventeremo grandi amici!- Kagome lo guardò
meglio: solo ora notava quanto somigliasse ad una persona che l’aveva fatta
soffrire ma che amava. Aveva corti capelli neri, una carnagione chiara e due
occhi ambra che la colpirono.
“Inuyasha”
pensò. I suoi pensieri tornarono al mezzo-spettro che doveva essere morto con
Kikyo
-Perché
oggi pomeriggio non vieni a casa mia?- le chiese Naraku
-O-ok…-
rispose “Perché il nome che odio di più al mondo è stato dato ad una
persona che assomiglia a quella che amo?” si chiese mentalmente mentre la
campanella della ricreazione suonava.
Le ore
passarono e, dopo le interminabili lezioni di matematica e scienze, suonò la
campanella di fine lezione e gli alunni uscirono dalla scuola
-Higarashi!-
la chiamò Naraku
-Cosa c’è
Narutaki?- chiese di nuovo imbronciata
-Vieni a
casa mia, allora?-
-Ti ho già
risposto di si!-
-Allora
andiamo!- Le prese la mano e si mise a correre lasciando le amiche di Kagome
perplesse.
Dopo un
po’ Kagome si liberò dalla presa di Naraku che aveva rallenatto l’andatura
-Senti…-
le disse –posso chiamarti Kagome?-
-Fai
pure…- Naraku si guardò i piedi finché non raggiunsero un incrocio
-E adesso?-
domandò Kagome. Improvvisamente si accorse di dov’erano e di dov’erano
diretti
-Tu sei il
nuovo abitante della villa!- esclamò la ragazz sorpresa. Lui annuì
La villa
era enorme, color rosa e con il tetto marroncino, aveva un enorme giardino
infinito e, all’ingresso uno strada ghiaiata con ai lati e al centro una
fontana con un angelo di marmo
-Uau!-
esclamò Kagome appena entrata
-È
bellissima, vero?- le chiese Narutaki. Lei annuì. La sala era circolare con un
lampadario di cristallo, davanti una scalinata e a destra un ingresso per la
sala da pranzo, la cucina, il salotto, la stanza per i giochi, un bagno e un
uscita che dava su una piscina gigante. Al piano di sopra c’erano le camere da
letto, altri due bagni, una terrazza con sdraie per prendere il sole e un
ombrellone azzurro e bianco, un altro salotto, una sala da bigliardo e una
biblioteca che avrebbe fatto gola agli appassionati. Pranzarono e poi le fece
visitare l’intera casa
-Se vuoi ti
presto quel libro- le aveva detto Naraku, vedendola prendere un libro con su
scritto Epoca SenGoku
-Grazie-
gli aveva risposto –ma conosco l’epoca SenGoku così bene che si potrebbe
dire che ci sono stata- Kagome rise sapendo che, anche se gli avesse raccontato
la verità, non ci avrebbe creduto
-Naraku?-
disse Kagome –Posso chiamarti Nari?-
-o-o-o-o-
-Oggi faret
una ricerca con i vostri compagni di banco- disse il professore. Un mormorio si
alzò dalla classe –La farete su un’epoca a vostra scelta- La campanella di
fine lezione suonò e gli alunni uscirono borbottando sommessamente
-Nari!- lo
chiamò Kagome
-Kagome!-
La ragazza lo prese a braccetto
-Oggi vieni
a casa mia- disse sorridendogli –Lo so che a casa tua ci sono più libri, ma
voglio ricambiare il favore di ieri-
Si
incamminarono verso il tempio
-Sono a
casa!- disse Kagomr quando arrivò –E ho un amico con me!-
-Ciao
sorellina!- Sota arrivò correndo all’ingresso –Ciao amico di Kagome!-
-Chiamami
Nari- disse il ragazzo
-Ok…
Mamma!- Sota “volò” in cucina seguito da Nari e Kagome
-Ciao
Kagome- la salutò la madre –Ciao Nari-
-Buon
giorno- salutò lui
-Sembra un
bravo ragazzo…- disse il nonno soprappensiero
-Nonno!-
disse Kagome arrossendo
-Stavo
scherzando!-
Dopo pranzo
Kagome fece vedere al compagno la casa
-Certo che
paragonata alla tua, questa sembra piccolissima!- disse Kagome sorridendo
-Non è
vero!- rise Nari
Fecero la
loro ricerca in camera e, finita, uscirono
-Questo è
il Dio Albero- gli disse la ragazza quando lui si fermòdavanti all’albero –e dentro quella stanza c’è un pozzo che veniva
chiamato “pozzo mangia ossa”-
-Nome sinis…-
Nari si bloccò improvvisamente e Kagome sussultò al rumore proveniente dal
pozzo. La porta si aprì… Nari sgranò gli occhi dallo stupore e Kagome
balbettò parole sconnesse. Finalmente riuscì a dire una parola:
EHI RAGA!
Mi scuso con tutti perché non ho potuto fare a meno di mettere Inuyasha… sigh…
forse perché la fun fiction è su Inuyasha… mah… ò_o
Dai, sto
scherzando! Tanto Inu si toglie presto dalla scena per far spazio ai veri
protagonisti della storia, ovvero… lo scoprirete presto!
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto il primo capitolo di questa confusione totale! Un
grande… SMACK, KISS, ecc… a tutti, soprattutto a chi commenta! Cioè Marty_chan, Kagomechan91,Destiny, Kicka, Jey, saya chan e Maura 85! Graaaaazie!!!!
Meky ^^
^^^^^^^^^^^^^^
Inuyasha
fece un balzo e si trovò vicino a Kagome, quando si accorse di Nari
-TU!-
esclamò prendendolo per il colletto della maglia –TU! Brutto…-
Inuyasha!
Seduto!- Il mezzo-demone si ritrovò a baciare il terreno –Cosa vuoi da Nari?-
-Lui è
Naraku!-
-In effetti
il suo nome è Naraku… ma questo non vuol dire niente! Io so che non farebbe
del male a nessuno!- lo difese Kagome. L’altro la guardò offeso
-Perché lo
difendi?-
-Perché…-
iniziò Kagome, quando la mano di Nari la bloccò –Ma…-
-È inutile
continuare a discutere fratello…- disse lui rivolto a Inuyasha
-Fra-fratello?!-
esclamò sorpreso
-Si- disse
il ragazzo –La storia è lunga e ve la racconterò nell’Epoca Senguku- Detto
questo si avviò verso il pozzo –Ah, vi lascio il tempo di discutere…-
-Com’è
che stai con Naraku?- chiese il mezzo-demone
-Io non sto
con lui, scemo! Siamo solo amici…- ribatté Kagome
-Ah, bene!
Tu amica di Narku!-
-Senti
piuttosto, come mai non sei morto?-
-Ehi, come
sarebbe a dire?!-
-Non dovevi
morire con Kikyo?- Inuyasha la guardò perplesso
-Quando
pensavo che Naraku fosse morto, Kikyo e il fratellino di Sango sono tornati in
vita quindi…-
-È stato
un bel matrimonio?- chiese lei, nascondendo la sofferenza che quella risposta le
avrebbe dato
-Kagome, -
disse Inuyasha –non potevo sposarla se ero un mezzo-demone e la sfera
l’avevi tu…- La ragazza si toccò la collana in cui aveva messo la sfera
degli Shikon (o Quattro Spiriti se preferite)
-Kagome,-
disse piano –c’è un altro motivo…-
-Sarebbe?-
-Io dovevo
dirti che avevo scelto Kikyo e non te… In fondo abitiamo in due epoche
diverse…-
[NdTutti
(scioccati): Inuyasha ha pensato al bene di Kagome... oh... OoO]
Kagome si
incamminò a testa china verso il pozzo
-Andiamo-
disse lei –Nari ci sta aspettando…-
-Kag…-
iniziò Inuyasha
-Seduto!-
-Perch…-
-SEDUTO!-
-Ahio…-
-SEDUTO!!!-
-Ahio…-
“Possibile
che Inuyasha sia sempre così insensibile?!” pensò Kagome furente
-o-o-o-o-o-o-
-Eccomi
qui!- annunciò Kagome appena arrivata dall’altra parte del pozzo
-E
l’altro?- chiese Nari
-Arriva tra
poco…- Appena ebbe finito di parlare, Inuyasha spuntò dal pozzo con due
bernoccoli in testa
-Bene…
ora vi dirò qualcosa che vi sciocchera… ma devo dirvelo…- Nari prese
fiato e, seguito dai due, si mise comodo
-Dovete
sapere che…- Il ragazzo si bloccò, sentendo un rumore provenire dalla
boscaglia. Una donna ne uscì
-Kikyo!-
disse Inuyasha andandole incontro –cosa ci fai qui? Sai che…- Il
mezzo-demone venne bloccato dalla mano di lei
-Tranquillo-
gli disse –starò attenta- Si avviò seguita dal compagno, verso Kagome e Nari
–Voglio sentire anch’io-
Ora che
Kagome la guardava meglio, si accorse di un’anomala rotondità…
“No, non
è possibile…” pensò. La donna si mise seduta seguita da Inuyasha che le
andò accanto. Si, non si era sbagliata! Non si vedeva molto, ma lei se n’era
accorta comunque…
“Per
fortuna che prima doveva avvertirmi…” pensò amaramente “Possibile
che ci caschi sempre?”
[NdTutti
(più rilassati): allora non aveva pensato a Kagome! E noi che pensavamo che
fosse cambiato... ^_^uff...]
-o-o-o-o-o-
-Bene!-
disse Nari –Ora che tutte le persone interessate sono presenti posso
raccontarvi ogni cosa… Tutto ciò risale ad alcune centinaia di anni fa…
-In
quell’epoca c’erano due famiglie reali: una aveva come eredi due fratelli,
l’altra, due sorelle; i loro nomi erano Naraku, Kohei, Yamuko e Kimila-
-Aspetta, -
lo interruppe Kagome –tu sei Naraku, Inyasha è Kohei, io sono Yamuko e Kimila
è Kikyo?-
-Esatto- le
disse lui –Tutto iniziò quando Kohei spezzò il cuore di Yamuko scegliendo
Kimila al posto suo. Eppure si erano amati e il dolore la faceva impazzire. Essa
se ne andò finché non incontrò Naraku che le risollevò il morale e l’aiutò
a superare le nozze dei due. Alla fine i due s’innamorarono e proprio quando
si apprestavano a preparare le nozze accadde la catastrofe…-
“Mi
ricorda qualcosa…” pensò Kagome mentre le tornavano in mente le parole di
Nari:
“…
Kohei spezzò il cuore di Yamuko… Eppure si erano amati… il dolore la faceva
impazzire…”
-Una sera
le due sorelle litigarono per gli antichi rancori e il distacco fra loro si
allargò di più; certo non avrebbero immaginato che le loro liti avrebbero
portato alla morte degli amati…
-La mattina
dopo vennero a sapere che uno strano essere si aggirava per le strade e che
stava raggiungendo il palazzo. Naraku, nel vano tentativo di difendere Yamuko,
venne ucciso e la sua anima, però, vagò senza riuscire a reincarnarsi. Kohei
cercò a sua volta di proteggere l’amata, ma inutilmente e venne ucciso dal
corpo del fratello posseduto dal demone. Le due sorelle assistettero impotenti
alla scena: loro avevano un potere speciale che consisteva nell’unire la forza
dell’amicizia grazie ad una collana che portavano al collo, ma a causa delle
discussioni non provavano più quel sentimento. Anche loro furono uccise e le
anime dei quattro vagarono; alla fine le guardie riuscirono a fermare quel
mostro, ma ormai era troppo tardi…-
-Che
successe di così grave da sconvolgere le nostre vite?- chiese Kikyo
-L’anima
che assunse il nome di Naraku, dopo tante reincarnazioni è giunta fin qui.
Dovete sapere che nessuno di voi ricorda qualcosa su ciò perché vi siete
reincarnati, mentre io ho solo trovato un corpo in quest’epoca-
-Arriva al
dunque…- sbottò Inuyasha
-Dobbiamo
tornare indietro nel tempo e fare in modo che il demone chiamato Zanake non
diventi immortale prendendo il mio corpo
-Ehm… ci
sarebbe un dettaglio nel tuo piano che non capisco… come facciamo ad andare
indietro nel tempo?-
-Useremo il
pozzo!- rispose il ragazzo
-Il
pozzo?!- dissero insieme gli altri tre
-Certo!
Quel pozzo è una sorta di macchina nel tempo e può portarci in qualsiasi
epoca-
-No, non è
possibile…- mormorò Kagome –ora anche quello! Possibile che la mia vita nel
giro di due giorni sia stata riciclata…-
-Riciclata?!-
disse Inuyasha
-Zitto tu!-
sibilò la ragazza
-Quindi-
disse Kikyo –questo Naraku non c’entra nulla con Onigumo-
-No, -
rispose Nari –anche se in parte quel Naraku aveva sentito l’influenza di
Zanake- La donna annuì piano
-Ma che
bello…- sbottò Kagome incrociando le braccia –Ci mancava il cattivo di
turno…-
-Quando
partiamo?- chiese Kikyo
-Immediatamente-
disse Nari
-Frena!
Disse Kagome –Capisco la tua fretta ma chissà quanto tempo staremo via!-
-Tranquilla-
la rassicurò –Il tempo rimarrà fermo fino al nostro ritorno-
detto
questo spinse dentro al pozzo i tre che stavano guardando la sua profondità.
Dopo di loro, anche lui li raggiunse
Ma che fine
di… *bip*! O sbaglio? Nei finali sono un “mito” (NdAmber: cof cof…
parliamone…)…. Volevo dirvi una piccola cosa… non so quando aggiornerò i
vari capitoli, perché li ho tuuuuti scritti su 41 pagine di quaderno (e sono al
capitolo 7 con la storia ancora da finire. Piccola anteprima, il cap 7 si chiama
Addio Naraku e la domanda che vi farete sarà, quale? Beh, presto capirete il
perché di questa domanda… ^^) e, beh, ho altre cose da fare oltre che pensare
alla noiosissima ricopiatura (che mi fa addormentare di brutto… -_-zzz). Ma
lasciamo stare ^_^, bisogna essere super happy ^Ñ^!
Già, perché siamo al… terzo capitolo! (NdTutti: e che c’e frega a noi!).
Ora vi lascio! Ciao!
Meky ^^
P.S: faccio
presente che sono solo a pagina 11 nella copiatura (NdTutti: E CHE C’E FREGA A
NOI!), tanto per dire quanto scrivo grande… Ciao!
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Kagome si
svegliò ma non aprì gli occhi. Si sentiva abbracciata da qualcuno che le
riscaldava le spalle nude in un letto a baldacchino. Qualcuno l’abbracciava?!
Era in un letto?! Aprì gli occhi. Era coperta da un lenzuolo rosso e le tende
erano dello stesso colore. Si mosse e qualcuno alle sue spalle fece lo stesso.
Si girò di scatto
-Che
succede?- chiese l’uomo
-Che ci
faccio io qui?!- chiese
-Me lo sono
chiesto anch’io ieri sera quando mi sei saltata addosso…-
-Ti senti
bene- le chiese –Yamuko?- Un raggio attraversò la sua mente e la personalità
di Yamuko vinse su quella di Kagome
-Scusa
caro, - disse la donna –ero un po’ confusa- Lo abbracciò
“Un
po’?!” pensò Kagome da dentro il corpo di lei
-Sarà
meglio alzarci, non pensi Nari?-
“Nari…?!”
Kagome impallidì “NARI?!?!?!?! No, non questo, noooo!”
-Hai
ragione, - rispose lui baciandole i capelli –o faremo tardi al matrimonio di
tua sorella- Yamuko s’irrigidì tra le braccia di lui
-Io non
voglio andarci- disse gelida
-Me lo
avevi promesso…-
-Lo so
ma…-
-Niente
ma!- La giovane donna nascose il viso nel petto di Naraku –Non fare così…
forse farete finalmente pace, e sarebbe una bella cosa-
Andarono al
matrimonio e Kohei e Kimila si unirono. Yamuko, però, rimase in fondo alla sala
e non venne vista dalla sorella, che ne rimase molto ferita. Il tempo passò e
l’inverno lasciò il posto alla primavera. Come al solito, Yamuko passegiava
con Naraku tra i giardini di palazzo. Improvvisamente Naraku si bloccò
-Cosa
succede?- chiese la donna
-devo
dirti… chiederti una cosa…- Le prese le mani e la guardò dritto negli occhi
–Mi vuoi sposare? Non chiedo una risposta subito…-
-Si- disse
radiosa. Lui l’abbracciò. Così le prime settimane di primavera vennero
occupate dai preparativi poi, verso Aprile, Yamuko andò dalla sorella per
chiedrle di essere presente alle nozze
-Ti prego
dorella, vieni!- le chiese Yamuko
-No-
rispose brusca Kimila. La donna si sentì spezzare il cuore
-Ma…
perché?-
-Tu c’eri
al mio matrimonio?-
-Si-
-Tu menti!
Io non ti vidi! La sai la verità? Tu odi me come la creatura che aspetto!-
-Non sapevo
che fossi incinta- disse sorpresa Yamuko
-Per non
parlare di te! Guardati, tu che porti in giro il figlio del tuo amante!-
-Di cosa
stai parlando?! Io non ho nessun amante e non aspetto un bambino!-
-A no?-
disse indicandole il grembo –vattene impura…-
Yamuko uscì
in presa alle lacrime e una volta fuori corse via, dove non lo sapeva, ma che le
importava? Il destino volle che lei arrivasse negli appartamenti di Naraku e in
lacrime gli si aggrappò al collo. Gli disse tutto, tranne della presunta
gravidanza secondo la sorella. In poco tempo si ritrovarono nel letto a
baldacchino rosso mentre una calma notte di primavera s’infuocava alla
passione dei due.
Il mattino
dopo una notizia catastrofica raggiunse il palazzo: un assassino senza forma
uccideva tutti in cerca del proprio corpo. I quattro principi furono messi nel
salone, protetti da decine di guardie, ma nulla fermava la furia del mostro.
Yamuko si strinse a Naraku mentre la porta veniva sfondata. Il mostro entrò e i
due fratelli si fecero avanti per difendere le amate
-Zanake!-
esclamò Naraku –Cosa vuoi?!-
-Voglio
l’erede! Voglio l’Immortale!- Zanake si buttò sull’uomo e prese il suo
corpo
-Naraku!-
gridò in lacrime Yamuko
-Andate!
Salvatevi almeno voi!- disse Kohei
-Ma
possiamo usare il nostro potere!- disse Kimila. Le sorelle provarono e
riprovarono ma nulla, la loro discordia impediva loro si combattere
-Scappate!-
Le due corsero nell’altro corridoio mentre sentivano il mostro avvicinarsi
“Basta!”
pensò Kagome “Mi voglio svegliare!”
Una sfera
apparve al collo di Yamuko, la sfera degli Shikon. Un turbine l’avvolse e…
nulla…
-o-o-o-o-o-o-
-Ah!-
esclamò Kagome tirandosi su di scatto. Erano tornati al pozzo. Lì vicino
c’erano anche Inuyasha, Kikyo e Naraku. Milioni di ricordi le investirono la
mente. Pian piano anche gli altri si svegliarono
-Che… che
cosa è successo?- chiese Kikyo –Ricordo di essere caduta nel pozzo, e
ricordo, più nitida che mai, la storia che ha raccontato il ragazzo…-
-Perché
moi siamo andati nel passato… e abbiamo fallito- dise Kagome. Solo lei si
ricordava tutto? –E poi le cose sono andate un po’ diversamente…-
-Ringrazia
il cielo che non siamo tutti morti nel passato e ci saremmo rimasti per sempre!-
disse Nari. Inuyasha lo prese per il colletto
-Non potevi
dircelo un po’ prima?!- ringhiò
-Ehm… me
ne sono dimenticato… Ah Kagime, prima hai detto che è andata diversamente,
quindi tu ti ricordi tutto!-
-Si…-
rispose lei
-Perfetto,
allora racconta-
-No,
scordatelo!- Kagome fece per andarsene
-potremo
tornare nel passato solo tra qualche settimane… per riprovare…- disse Nari
-Ci sarò-
disse Kagome e se ne andò. Camminò senza meta, seguendo solo il cuore…
Quando
Kagome si fermò, era stanca e si trovava in mezzo ad una radura, senza la più
pallida idea di dove si trovasse. Si sedette su un masso
“Perché
me la sono presa così?” pensò sospirando “In fondo non ero veramente io a
vivere quei momenti… eppure era come se fossi stata Yamuko…” Ebbe
un’idea improvvisa “Però… mi piacerebbe andare a trovare Sango… è da
tanto che non la vedo, chissà come sta”
Un rumore
di foglie smosse e di rami spezzati la fece voltare verso la boscaglia
“Accidenti,
mi ero dimenticata dei demoni e non ho neppure un arco!” pensò mordendosi il
labbro. Un demone uscì dal bosco
-Koga!-
esclamò la ragazza
-Oh, ma…
Kagome, sei tu!- Koga le andò incontro –Non sei cambiata affatto in questi
anni!-
-Senti Koga
potresti farmi un favore?-
-Dimmi-
-o-o-o-o-o-
-Grazie
tante Koga!- disse Kagome salutando il demone lupo mentre se ne andava veloce.
La ragazza si voltò verso la casa di Sango e bussò sulla porta
-Chi è?-
chiese una voce
-Sono
Kagome!- rispose lei. La porta venne aperta e ne sbucò fuori una Sango stupita
e felice
-Oh…
Kagome!- esclamò la donna abbracciandola –Sei salva!-
-Certo che
sono salva!- rispose lei –Ah, c’è anche Inuyasha al pozzo…- L’amica la
guardò confusa
-Kagome, -
disse lei –Inuyasha è morto, l’ho visto con i miei occhi-
Ragazzi!!!!!!!!!
Come state? Il casino inizia ad accentuarsi un sacco in questa fic! Yeah! In
fondo, sono brava a farlo, perché non dovrei farvi saltare la testa dalla
confusione?
Sapete
una cosa? Io scrivo sempre sentendo della musica, m’ispira! Ascolto un po’ di
tutto, ma che vi parlo a fare di queste cose?
[NdTutti:
boh, non chiederlo a noi…]
[NdMeky
(borbottando fra sé): mandria di inutili parlatori…]
[NdTutti:
COME?!?!?!?!]
[NdMeky
(preoccupata alla vista delle mazze degli altri): oh, mie carissimi amici…
siete così utili per il mio lavoro…]
Uff…
sono senza speranze… Dai Meky! Devi iniziare a ricopiare! Ah, sono a pagina 17…
[Tutti
i superstiziosi fecero le corna]
… e mi
mancano ancora 24 pagine (attualmente sono al 7° cap. con la storia ancora da
finire). Beh, è ora che inizi a ricopiare il 4° capitolo… Ciao, e spero che
questo chap vi piaccia come gli altri!
Meky^^
P.S.:
ehi, il 15 luglio è il mio compleanno, mi fate gli auguri? Non so quando
aggiornerò la pagina (al momento un’altra storia mi sta ispirando molto e non
faccio altro che scrivere su quella…), ma me li fate lo stesso? ( °x° occhini
dolci). Oh oh… che bello, fra poco vado al mare! Precisamente il giorno dopo il
mio comple! Così avrò finalmente 14 anni suonati
[NdAmber
(sorpresa): perché, non sei già suonata adesso?]
[NdMeky:
… (xox””” profondamente amareggiata)]
[NdAltri:
beh… un po’ ha ragione… ^_^”]
[NdMeky
(in un angolino, un po’ come nei cartoni quando il personaggio si sente reso in
giro o è triste, per non parlare del buco della malinconia… dov’è che l‘ho
visto? in Rossana? Boh…): sigh… a nessuno gli interessa dei miei sentimenti…
ç_ç]
[NdUomo
Perfetto: io ti amo da impazzire! Non cadere in quel buco! Io ho rispetto dei
tuoi sentimenti!]
[NdMeky
(con gli occhi che brillano): oh, Uomo Perfetto… ti amo…]
[I due
si avvicinano… si stanno per baciare… ma…]
[NdProtestatori:
Ehi, questa fic è per tutti, non ci vogliono scene a luci rosse!]
[NdMeky
(diventando rossa e iniziando a sputare fuoco): Ma dove c***o le vedi le luci
rosse?! Sai quanti baci si schioccheranno quei poveri sfigati della mia fic?]
[NdPresentatore
Di Scorta: scusate, ma l’autrice si è appena trasformata in un drago, e non
credo che tornerà normale fra breve… -_-‘ ]
[NdUomo
Perfetto: oh! Meky, mia cara! Torna tranquilla! Torna fra le mie bracc…]
[Meky,
ormai cieca dalla rabbia gli sputa ‘na sfuocata che lo riduce in polvere]
[NdLe
Altre Candidate Per L’Uomo Perfetto (strillando in lacrime): oh no! Dolce amore
nostro!]
[NdMeky/Drago:
zitte oche che vi faccio arrosto!]
[Tutte
scappano spaventate]
[NdPresentatore
Di Scorta (amareggiato): il coraggio “dilaga” queste persone…]
[Il
presentatore di scorta prende una valigetta e sale sopra la sua moto da
centauro. Si mette un giaccone in pelle nero, bracciali, cintura con le
borchie, bandana in testa, occhiali da sole, pantaloni di jeans (contenuti
dentro la valigetta… come facevano a starci?)]
[NdPresentatore
Di Scorta/Centauro: Addio, mocciosi! Io me la squaglio!]
[NdPresentatore
di scorta 2: ok, il coraggio è veramente uno dei pregi generali]
[Il
presentatore di scorta 2 si voltò a guardare la gente rincorsa dal Drago/Meky.
Le urla e le fiamme occupavano tutto lo spazio della pagina]
[NdPresentatore
Di Scorta 2: forse è meglio se continuate a leggere… la puntata del
fanfictions’ telegiornale per oggi è finita. Arrivederci alla prossima puntata,
se saremo ancora vivi..]
[Nella
sala partono i titoli di coda e una voce inizia ad annunciare]
[NdVoce
non quella dentro la mia testa: questo a cui avete assistito è un’anteprima del
Fanfictions’ telegiornale, su EFP!]
^^^^^^^^^^^^^^
-EH?!?!?!-
disse incredula Kagome –Non è possibile, Sango!-
-A dir
la verità, io pensavo che tu fossi stata catturata da Naraku-
-Eh?!
Ma non è mai successo!-
-Inoltre
c’era giunta notizia che tu fossi morta…- Kagome si mise le dita sulle tempie
-Ho
mal di testa e non ci capisco più nulla!- esclamò lei. In quel momento qualcuno
bussò alla porta
-Sango!-
esclamò una voce che parve familiare a Kagome –Apri la porta, sono io!-
-C’è qualcuno
con te?- chiese l’interessata allontanando l’altra dalla porta d’ingresso
-Si,
Mihaki e Kohaku- La donna sospirò sollevata ed aprì la porta
-Mamma!-
Una bambina di otto anni andò tra le braccia di Sango
-Sorella-
disse Kohaku entrando –mi dispiace di aver tardato ma lei è corsa via e non
riuscivo a fermarla…- Kagome sbattè le palpebre per essere sicura di quello che
vedeva: Kohaku era più grande di un anno e mezzo fa, certo, ma sembravano
passati dieci anni per lui!
-Kagome!-
Un uomo le si avvicinò e le prese le mani –Pensavo tu fossi morta. Che gioia
vederti qui!- L’abbracciò, lasciando sbigottita la ragazza. Lui si staccò
-Ma
come hai fatto a liberarti?- le chiese con enfasi -E Miroku? Ero talmente
preoccupato per te…-
-Ehm…-
disse Kagome rivolta a tutti –mi potreste spiegare che succede?- Sango e l’uomo
si guardarono confusi
-Spero
non abbia perso la memoria…- borborrò la donna –inoltre è vestita in un modo
strano… Sembra una divisa scolastica del suo tempo…-
-EHI!-
esclamò la ragazza –IO NON SONO VESTITA IN MODO STRANO, NON SONO MAI STATA
CATTURATA DA NARAKU E TANTOMENO MORTA!-
-Ma
allora… non sei Kagome!- disse Sango
-Non
di questo tempo…- borbottò l’altro –Ehi Kagome, dimmi una cosa, hai per caso
appena fatto un viaggio nel passato?- Sango spalancò gli occhi
-Non
mi dirai che…- mormorò la donna
-Rispondimi
Kagome- La ragazza annuì e l’uomo sospirò. Per poco Sango non cadde
-Sorella!-
esclamò Kohaku sorreggendola
-Mamma!-
La bambina le prese la mano
-Oh
no…- mormorò lei con un filo di voce
-o-o-o-o-o-
-COME?!?!?! IO SONO NEL FUTURO?!?!?!- esclamò Kagome
incredula
-Si-
disse Sango, –precisamente dieci anni dopo la sconfitta di Naraku e il tuo
ritorno a casa-
-Noi
abbiamo cercato di cambiare il nostro passato- tagliò corto l’uomo –Comunque,
tu non devi sapere nient’altro su di noi o il tuo presente potrebbe essere
influenzato- Detto questo si voltò e fece per uscire
-Mi
dispiace- disse Kagome –di averti illuso. Scusami…- Lui la guardò negli occhi,
poi uscì più grave di prima
-Mi
dispiace veramente!- esclamò Kagome per l’ennesima volta
-Abbiamo
capito Kagome!- sbottò la bambina stanca –Neanche io faccio tutte queste scene!
E ho otto anni!-
-Non
sto facendo una scenata- disse la ragazza offesa -È solo che aveva una faccia…-
-Gli
passerà, vedrai…- disse Sango
-Comunque
non capisco perché non posso andare ad avvertire Inuyasha e gli altri!-
-Perché
potrebbe riaccadere ciò che accadde in passato- le spiegò la donna –e puoi
vedere anche tu cos’è successo…- L’altra si zittì e guardò fuori dalla
finestra, triste
“Chissà
dove sono adesso gli altri…” pensò sospirando
-o-o-o-o-o-
Inuyasha
spalancò gli occhi
-Si
può sapere dove siamo finiti?!- esclamò il mezzo-demone
-Calma
fratello- disse Nari
-Non
mi chiamare fratello!- ringhiò
-Inuyasha!-
disse Kikyo schioccandogli un’occhiataccia
-Qui
dovrebbe esserci il villaggio…- continuò Nari -…ma a quanto pare è successo
qualcosa…-
-Ma è
impossibile- disse Kikyo –Tu hai detto che il tempo si sarebbe fermato e che al
nostro ritorno tutto sarebbe stato come prima!
-Ha
ragione- disse Inuyasha –A meno che tu non abbia mentito…-
-Non
ci avrei guadagnato nulla nel mentirvi- ribatté il ragazzo
-Questo
è tutto da vedere… Naraku…-Un uomo fece la sua apparizione dietro di loro
-A
quanto pare- sbottò Nari –la storia si ripete un po’ diversa…-
-Si,
Naraku. Stavolta ci sono io al suo posto e non puoi prendere me-
-Sei
proprio un idiota- ridacchiò Nari –Non ricordi che ci sdoppiammo in una
situazione simile?- Inuyasha guardò confuso i due
-Inuyasha-
disse l’uomo –porta via Kikyo e andate nel bosco. Troverete degli aiuti. Vai!-
Il mezzo-spettro, ancora confuso, prese l’amata e si diresse verso il bosco
-E
così- sogghignò Nari –ci ritroviamo Naraku del futuro, quello buono. Che fine
ha fatto la tua squadra?-
-È
dove deve stare, Naraku- ribatté lui
-Dov’è
Kagome?-
-Non
te lo dirò mai!- Il ragazzo si guardò noncurante le dita
-Sai
che posso liberare la tua amata, vero?- Guardò ridendo l’occhiata d’odio di
Naraku –L’amore, che cosa stupida. Per fortuna io non amerò mai…-
-Stai
sbagliando- ribatté l’altro –c’è ancora una parte buona dentro di te-
-Questo
è vero, ma durerà per poco… Ho pensato a lungo una soluzione e l’ho trovata. A
proposito, quanto pensi che resisterà l’abitazione di Sango prima che i demoni
me li portino tutti, compresa la giovane Kagome? Naraku spalancò gli occhi –Sei
proprio stupido, fratello! Ringrazio gli dei per averci separato…- L’altro lo
fissò con odio –Comunque faresti meglio a preoccuparti per i tuoi amichetti e
per la cara Kagome, perché tra poco saranno qui e tu non potrai farci nulla! Ah
ah ah!-
Dietro
al ragazzo apparvero fili di tenebre che avvolsero Naraku senza lasciarlo
muovere. L’ultima cosa che l’uomo riuscì a sentire furono le risa di scherno di
Nari
-o-o-o-o-o-
-Vieni
Kikyo- disse Inuyasha sorreggendo la donna –siamo quasi arrivati-
-Ma
Inuyasha- disse lei confusa –perché hai dato ascolto a quell’uomo?-
-Non
lo so. È stato quasi istintivo: ho capito che non stava mentendo e che era
dalla nostra parte; non so come ho fatto…- Kikyo si appoggiò stanca alle braccia
di lui ed esso la sostenne mentre correva attraverso il bosco
-In un
certo senso hai ragione, Inuyasha- disse la donna –Quell’uomo era… puro-
L’altro
si bloccò: aveva raggiunto una radura dove vi era una casa e lì davanti li
aspettava…
-Vi
stavo aspettando… Naraku mi aveva avvertito. So che preferisce essere chiamato
Nari ma… oh fa lo stesso! Entrate prima che qualcuno vi veda. Dentro la mia
abitazione nessuno sentirà la vostra presenza-
Inuyasha la guardò confuso
-Kikyo?!-
-o-o-o-o-o-
Sopra
i fitti e numerosi boschi dell’epoca Sengoku il sole stava cadendo dietro le
chiome, pitturando il cielo con fiamme rosse, arancione ed ogni cosa sembrava
avvolta da un alone di fiamme rossicce; tutte cose uguali per quel mondo pieno
di stranezze e misteri. Solo quel cielo così calmo collegava i pensieri di
Kagome a quelli d’Inuyasha e Kikyo, e a tutti quelli impegnati nella lotta
contro Naraku cattivo. Come loro, anche la Kagome del futuro guardava
pensierosa il cielo dalla piccola finestra della sua cella speciale. Sospirò
pensando con nostalgia ai suoi amici, a Sango e all’uomo che amava
-Kagome,
stai bene?- le chiese un uomo dalla cella accanto
-Si,
grazie Miroku-
-Non
mi mentire, lo sai che nelle tue condizioni…- iniziò lui. Kagome assunse
un’aria gelida e sbuffò seccata
-Smettila
di pensare a me. Pensa piuttosto a Sango, alla piccola Mihaki…-
-Ah!-
sospirò lui –Kagome, Kagome… lo sai perfettamente che non smetto mai di pensare
a loro…-
-E
loro a te…- La donna sorrise stancamente
-Zitti
voi!- esclamò un demone di guardia. L’uomo lo guardò con disgusto
-Se
solo provano a metterti le mani addosso…- sibilò lui. La donna ridacchiò -Parli
proprio tu che non facevi altro che andare dietro alle ragazza
-Beh,
ora sono cambiato…- disse Miroku
-Si
soprattutto quando Sango ti ha minacciato con lo Hopak di scomparire da davanti
lei se no la smettevi….-
-Lasciamo
perdere…- tossì lui. La donna tornò a guardare soprapensiero il cielo con
ancora un mezzo sorriso sulle labbra
“Amore
mio” pensò lei “dove sei ora? Chissà se mi stai pensando dall’alto del tuo
cielo…”
-o-o-o-o-o-o-o-
-E
così- disse Inuyasha confuso –siamo nel futuro…-
-Poveri
noi, - disse Kikyo fra le braccia del mezzo-demone, -come si presenta nero il
nostro futuro-
-Già…-
mormorò la Kikyo del futuro
-Madre-
Una voce femminile giunse da fuori la capanna. Una bambina entrò dalla porta
–Oh, non sapevo avessimo ospiti…- La donna le sorrise
-Tranquilla
Oroni- disse lei –sono nostri amici-
-Lo
vedo…- mormorò vedendo chi erano i due seduti –Ma loro come…?- Non completò la
domanda
-Si,
la storia che ti avevo raccontato si sta avverando, anche se in modo
differente-
-Lo
vedo bene- ripeté sorpresa. La bambina si avvicinò alla madre. Aveva corti
capelli neri e gli occhi chiari, non era molto alta ma la corporatura denotava
agilità; Kikyo la guardò sorpresa. Il suo sguardo incrociò quello della Kikyo
del futuro
-Lei è
mia figlia e tra poco anche la vostra a quanto vedo…- Sorrise ai due che
avevano gli occhi fissi sull’imbarazzata Oroni –Oroni, puoi andare a prendermi
delle erbe? Devo parlare con loro in privato-
-Certo
madre- disse la piccola uscendo dalla capanna
-Sapete-
disse la donna –fa un certo effetto vedersi da giovani… purtroppo non poso
dirvi niente, anche se di cosa ce ne sarebbero molte- Sospirò sconsolata
–Comunque voi starete qui finché Naraku non vi verrà a prendere-
-Ma…-
disse confusa Kikyo del passato –come fanno ad esserci due Naraku?-
-Questo
probabilmente lo saprete presto. Non ne so molto, comunque. Io resto neutrale
in questa guerra da quando…- Si bloccò e guardò di sfuggita Inuyasha –Da quando
mi hanno portato via il mio caro Inuyasha…-
-Madre!-
Oroni rientrò correndo nella capanna –Una… una miriade di demoni stanno
sorvolando il cielo!- Lei si alzò in piedi
-Allora
l’hanno trovata… Oroni vai a vedere dove sono diretti. Attenta a non farti
scoprire ma soprattutto non seguirli fino alla meta. Sai come fare- La bambina,
annuendo, ripartì correndo –Stai attenta…-
-o-o-o-o-o-o-o-
Kagome,
mentre guardava dalla finestra di Sango, sbuffava stanca. Improvvisamente saltò
in piedi
-Sango!-
esclamò. Subito la donna si trovò di fianco alla ragazza. Quest’ultima le
indicò un punto preciso nel cielo
-Demoni…-
mormorò Sango –e sono tantissimi! Proprio quando quello stupido non c’è!- Prese
lo Hopak –Mihaki, Kohaku, Kirara e tu Kagome! Andiamocene via! Naraku ci ha
trovati!-
-Come
fai ad esserne sicura?- chiese Kagome mentre si avvicinava alla porta seguita
dalla bambina e prendendo un arco e delle frecce
-Naraku
non si sarebbe disturbato a mandare un simile squadrone per delle semplici
persone. Tu sei importante per lui, Kagome…- commentò Sango. Tutti uscirono.
–Kirara, - Il demone si trasformò –portali via!-
-Mamma!-
esclamò Mihaki –Tu non vieni?-
-Vi
raggiungerò, piccola. Ora vai Kirara!- Lei partì con in groppa tutti gli altri,
e scomparve tra gli alberi. Sango aspettò alcuni secondi, poi si diresse dalla
parte opposta, aspettando l’attacco dei demoni
-Mamma!-
piagnucolò la piccola –Perché, zio, non è venuta con noi? E se demoni la
prendessero? Non voglio che scompaia come papà!-
-Tranquilla,
tua madre sa cosa fa. E poi tuo padre prima o poi tornerà…-
-Si,
certo…- sbuffò la piccola –Anche la somma Kagome è scomparsa a causa del demone
cattivo, proprio come papà, e tutti credono che sia morta…- Kago ascoltava
curiosa i loro discorsi
“Credo
di star capendo qualcosa…” pensò la ragazza. Intanto Kirara correva senza sosta
cambiando direzione quando incrociava dei demoni, e ben presto gli alberi
scomparvero e si ritrovarono il pozzo con davanti…
-Vedo
che sei arrivata…- disse Nari fissandoli tutti. Kohaku guardò l’uomo che vi era
alle spalle del ragazzo
-Sommo…-
iniziò lui ma la figura lo bloccò con la mano. Solo allora Kohaku si accorse
che l’uomo non era realmente lì
-E
così ti chiamano Sommo… non sapevo fossi diventato un sacerdote. D’altronde non
me ne importa nulla di te…- L’uomo continuò a guardare con odio Nari. Kohaku
guardò allarmato i due
-Povero
Kohaku…- sospirò l’altro ragazzo –hai portato alla morte tutte le persone che
hai con te…- Kagome guardò sorpresa l’amico
“Ma
cosa gli è successo?” si chiese lei “Perché si comporta in quel modo? Che gli
sia successo qualcosa?”
-Non è
vero!- sbottò Kohaku
-Ah
sì? Chi credi che ti aiuterà a fuggire? Lui?- Indicò la persona alle sue spalle
–Lui non è qui e non ci verrà mai, l’ho fermato io-
-Non
si fa fermare da qualche demone facilmente- ribatté
-Si
certo, ma se l’ho fermato io e l’ho teletrasportato da un’altra parte?- Kohaku
si morse il labbro: quello era possibile
-Zio-
mormorò la piccola Mihaki –chi è quello lì? Sembra un demone…-
-Più o
meno piccola- disse Nari –Più o meno…-
^^^
^^^ ^^^
Info.
Avete notato? La cosa si complica e non solo per voi! Ci pensate a me, che devo
scrivere Naraku buono/cattivo, Nari buono/cattivo? Naraku sta per quelli del
futuro, anche se quello buono verrà chiamato a volte Nari. Mamma mia che
casino… capite perché il titolo del 7° capitolo è così ambiguo? Ce ne sono 4 di
Naraku!!!
Capitolo 5 *** Rivedersi. Il passato che ritorna ***
Capitolo 5: Rivedersi
Capitolo 5: Rivedersi. Il passato che ritorna
Ciao ragazzi! Eccomi di nuovo qui, con questa fic che ha riscosso successo tra le file dei Inuyasha’s fan! Oh oh… Ho in serbo per voi tante belle novità, e forse inizierete a chiarire qualcosa… anche se la maggior parte delle spiegazioni avviene nel sesto chappy (consolatevi, tra poco lo leggerete…). Senza accorgermene sono già al quinto chap a ricopiare… mi mancano solo… dunque… per adesso sono a pag 28, il cap 6 è a pag 33 e il 7° a pag 39, ancora da finire… e in tutto sono 41 pag… Che casino di spiegazione…-_-" Ha messo più confusione che chiarezza! Ma ora vi lascio alla lettura del chap! Soprattutto perché ho interrotto a metà dell’azione [azione?! Ho qualche dubbio…]. Grazie per i 23 commenti che mi avete fatto! Sono il numero più alto che abbia mai ricevuto! Spero continuate a leggere questa mia storia, l’unica su Inu (per adesso), che avrò iniziato a scrivere due anni fa, ma che ho poi dimenticato, per poi riprenderla l‘anno scorso (senza ricordarmi nulla sulla trama iniziale, povera me… o_ç) e farvela leggere a voi, finalmente.
Meky
P.S.: avete notato? Non ho messo nulla di demenziale… D’ora in poi credo che metterò in corsivo quei pezzi, perché non c’entrano nulla con il resto, e potete anche evitare di leggerli…
Bye bye!
^^^^^^^^^^^^
-Cos’hai in mente Naraku?- disse Kohaku –Ti ho riconosciuto?-
-Che genio!- sogghignò lui. Kagome guardò confusa Kohaku. Com’era possibile? Quel Naraku non avrebbe fatto del male a nessuno! Che qualche demone gli avesse fatto qualche cosa? Nari si avvicinò al gruppo
-Stai indietro!- esclamò Kagome "Qualunque cosa gli sia successa ora è malvagio. Devo trovare il modo per liberarlo…" Si guardò intorno "Ma certo! L‘arco e le frecce! Con una di quelle lo purificherei" Prese l’arco e incoccò una freccia
-Stai indietro o ti colpirò- lo avvertì Kagome. Il ragazzo sogghignò. Egli si guardò un attimo alle spalle; il Naraku del futuro era rimasto così scioccato nel vedere quello che stava per accadere che era scomparso.
-Poverino…- mormorò piano mentre cominciava ad assaporare il sapore della libertà –Tanta fatica per niente. Ora il mio piano si attuerà e lui non sa neanche lontanamente dov’è la sua amata…- Rise malignamente, facendo accapponare la pelle ai presenti
"Emana una malvagità… devo liberarlo assolutamente!" pensò Kagome prendendo la mira
"Fallo Kagome, non aspetto altro…" pensò Naraku avvicinandosi ancora. Però Kagome esitava "Ma che aspetta!?"
"Non voglio fargli del male…" pensò fra se Kagome "Ma non posso vederlo in quello stato! Mi sembra un burattino…" Nari si avvicinò ancora; ora solo qualche passo separavano Kirara e i suoi passeggeri da Nari. Erano troppo vicini e Kagome lanciò una freccia, ma lo mancò [Non chiedetemi come ha fatto… -…-’’]. Nari si avvicinò ancora. Sempre più vicini…. Kagome scoccò un’altra freccia e stavolta lo beccò in pieno e…
Allora accadde l’impensabile
Nari sorrise malignamente mentre il suo corpo si sdoppiava. Proprio in quel momento arrivò Naraku del futuro, sbucando dalla boscaglia.
"Oh no, troppo tardi" pensò mordendosi il labbro. Nari si voltò verso il nuovo arrivato
-Sei arrivato troppo tardi…- disse. La parte maligna si staccò e volò via, mentre Nari buono cadde a terra svenuto
-Che ho fatto?- si chiese a voce alta Kagome
-Hai creato un mostro. Ecco la storia che si ripete…- disse l’uomo crollando a sedere per terra "Non ce l’ho fatta mia cara; i nostri sforzi non sono serviti a nulla…" pensò con amarezza
-o-o-o-o-o-o-
-Madre!- Oroni arrivò di corsa –Naraku, quello malvagio! Ora sono due!-
-Cosa?!- Kikyo del futuro uscì e la figlia le mostrò il cielo attraversato da due strisce nere –Stupido Nari- mormorò mordendosi il labbro, poi esclamò –Non è arrivato in tempo!-
-Qualche istante dopo…- La donna rise. Un uomo apparve dalla boscaglia, seguito da Kirara con in groppa Mihaki, Kohaku, Kagome e Nari svenuto
-Qualche istante dopo! Che sfortuna… Immagino che non debbano conoscere il tuo nome-
-Che intuizione…- disse con sarcasmo lui. In quel momento uscirono dalla capanna Kikyo e Inuyasha
-Kagome!-disse Inuyasha –Ecco dov’eri finita!- Kagome non rispose e si limitò ad alzare lo sguardo sui quattro. –Cos’è successo?- Nessuno rispose –Qualcuno mi vuole rispondere?!-
-È successo ciò che è successo- disse l’uomo
-Cos’hai intenzione di fare ora?- gli chiese Kikyo del futuro
-Prima di tutto andarmene di qui- La fissò senza espressione –Meno resto qui, meglio è per entrambi- L’espressione della donna s’indurì
-Esatto- rispose scandendo bene la parola
-Non vanno molto d’accordo…- disse Mihaki a Kagome. Kohaku fissò la bambina
-Zitta tu! Non hai sentito quello che ha detto il sommo?- disse il ragazzo
-Oh, sempre il sommo! Sembra più un generale di un sacerdote- sbuffò la bambina
-Infatti non è un sacerdote vero e proprio…- precisò l’altro. Naraku s voltò
-Andiamo- disse lui dirigendosi verso Kirara –E voi venite con me- Indicò Kikyo e Inuyasha
-Ehi- saltò su il mezzo-demone –si può sapere chi sei?- Lui continuò a camminare
-Tu pensa a venire con me-
-o-o-o-o-o-o-
-Mamma!- esclamò Mihaki correndo incontro alla madre. Sango le sorrise e la prese in braccio, poi vide la faccia di Naraku e il ragazzo svenuto su Kirara
-Cos’è successo?- chiese preoccupata
-Prova ad indovinare…- disse lui grave. La donna impallidì
-Oh no… non mi dire che…- L’uomo sbuffò
-È successo, poche storie. Ora dobbiamo trovare il modo per fermarli entrambi-
-Già, non riusciamo a fermarne uno…- mormorò l’altra. Kagome guardò i volti scuri dei due
"È colpa mia" pensò "Solo e soltanto colpa mia… Sono una stupida! Avrei dovuto pensarci!"
-Almeno non li hanno presi- disse Sango volgendo lo sguardo sul gruppo del passato
-Può ancora succedere- fece notare Naraku –dobbiamo stare attenti-
-È da una vita che lo siamo!- esclamò la donna. L‘uomo la zittì, poi fece segno a Kirara di portare i suoi passeggeri dentro l’abitazione
-Vai con loro piccola- disse la madre a Mihaki. La piccola annuì e si volatilizzò all’interno della casa
-Ora puoi parlare- disse lui. L’altra lo fissò, poi sospirò
-Sai meglio di me quello che sto per dire…- Lo guardò grave
-Se vuoi dire che è tutta la vita che stiamo all’erta, che tentiamo invano di fermare Naraku e che invece di guadagnarci, perdiamo le persone che ci stanno più a cuore, beh, credo di saperlo- La guardò –Non sei l’unica a soffrire, te l’assicuro- Sango sospirò e gli mise una mano sulla spalla
-Lo so, lo so…- Gli sorrise stancamente –ora andiamo dagli altri-
-o-o-o-o-o-o-
Altro luogo… Altre persone…
-Kagome!- esclamò Miroku. La donna guardò fuori dalla finestra e spalancò gli occhi
-Oh no…- mormorò con la voce ce le tremava –No!- Sprofondò a sedere con la testa china –no…-
-Kagome…- disse l’altro preoccupato –stai bene?- Lei sbatté con rabbia i pugni per terra
-Mai stata meglio- rispose a denti stretti
-Ce la faremo comunque…- cercò di sollevarla lui
-Umf… certo! Si è visto cos’è accaduto quando abbiamo provato a cambiare il passato! Ora è peggio di prima…-
-Nari non ce l’ha fatta…- disse il monaco –In fondo è un uomo, non può fare miracoli…-
-Lo so Miroku, non sono arrabbiata con lui. E poi si starà già "torturando" da sé-
-È probabile…- L’uomo sospirò –Se solo riuscissimo ad uscire di qui…-
-Chiedi troppo Miroku- La donna sorrise, un sorriso strano che l’altro guardò quasi con timore –Presto usciremo, in un modo o nell’altro…-
-o-o-o-o-o-o-
-Che facciamo ora?- chiese Inuyasha sbuffando impaziente –Ma soprattutto che sta succedendo? Non ci capisco nulla!-
-Mettiti il cuore in pace perché da noi non saprai nulla…- disse Naraku guardando fuori dalla finestra
-Ve lo dico io cosa facciamo-Tutti si voltarono verso Kagome che si era alzata in piedi; perfino l’uomo aveva distorto lo sguardo dal cielo –Ora Inuyasha e l’uomo misterioso scorbutico seguono le due strisce nere per capire dove vanno; in seguito io e Sango con Kirara andremo a liberare a prigionieri-
-Ma…- iniziò Naraku, ma la ragazza lo zittì
-Voi farete da esca, - continuò lei –in modo che i cattivi credano che siate voi il pericolo. Non crederanno che due "donnicciole" come noi possano batterli…- L’uomo davanti a tutta quella determinazione sentì una fitta di dolore
"Come si somigliano" pensò tornando a guardare fuori dalla finestra
-Partiremo domani mattina all’alba- disse Kagome –D’accordo?- Nessuno rispose
-E noi?- chiese Kikyo –Che facciamo?-
-Voi rimanete qui- La donna la guard male
-E perché?- La ragazza alzò un sopraciglio
-Credo tu lo sappia… e poi la bambina non può venire e Kohaku deve rimanere a controllarla…-
-È tutto programmato alla perfezione…- mormorò Sango –In fondo è Kagome… Ehi, - Si rivolse a Naraku –tu che ne pensi?-Lui non rispose e rimase a guardare fuori
-Vero est- disse infine. Sango e Kagome aggrottarono le sopraciglia
-Come?- chiesero all’unisono
-Si nascondono a est-
-E come fai a saperlo?- chiese la ragazza
-Le due strisce nere si allontanano da quella parte…- Lei si mise seduta, stanca. Sango prese una candela, l’accese e la mise sul davanzale; nonostante fosse pericoloso, ormai era diventato un rito, che avveniva in molte altre abitazioni, come attesa della speranza di un nuovo giorno…
Capitolo 6 *** Attacco al castello. Frammenti di passato futuro ***
Capitolo 6
Capitolo
6: Attacco al castello. Frammenti di passato futuro
Ni-hao a tutti!
Come state? Il chap scorso è stato un po’ corto… sorry… Comunque,
andiamo avanti… come vi sembra la fic per adesso? Spero bene… nonostante
a molti non piaccia l’idea di “Inu-Kikyo” insieme, ma in fondo non
credo che sia così grave, e poi proprio TUTTI odiate la Mummia Vivente
Kikyo? In effetti sa essere antipatica quando vuole, e sembra la sorellastra
di Cenerentola!! E la Mummia per eccellenza!! Ma nella mia storia serviva
per fare tutta la trama (e renderla interessante, è sottointeso), per non
parlare del finale...
Comunque, adesso
inizia il cap 6, nella ricopiatura sono a pag. 33… Tra poco ho finito di
ricopiare!! Gioia immensa!! E sarò molto più libera nello scrivere!! Yeah!!
Ora vi lascio
alla lettura. Grazie a tutti quelli che hanno recensito!
Meky
^^^^^^^^^^^^^
-Sveglia
pelandroni!!!-
urlò Kagome facendo sobbalzare tutti -È l’alba!-
-Abbiamo
capito!- esclamarono Inuyasha e Naraku del futuro. Sango cercò di far
smettere di piangere Mihaki, Kikyo non si mosse neanche, Kohaku uscì per
prendere l’acqua e Nari si massaggiò le orecchie doloranti
-Hai
mai pensato di fare la cantante lirica?- le chiese il ragazzo –Sicuramente
di darebbero del fenomeno nel ROMPERE I TIMPANI ALLA GENTE!- Kagome lo
fulminò
-Ne
vuoi una seconda dose?- L’altro scosse la testa con forza –Allora NON
SCOCCIARE!-
-Ma
cosa le prende?- chiese Nari
-Chiediglielo,
forse ti rompe le orecchie ancora un po’- sbottò Naraku
-Ma
che avete tutti oggi?- esclamò il ragazzo –Vi siete alzati tutti col
piede sbagliato? Vi ricordo che…-
-TU
non ricordi nulla a nessuno…- sibilò Kagome, poi esclamò –Andiamo!-
Uscì dalla stanza a passo di marcia
-Lei
è strana…- disse Nari scotendo la testa
-Andiamo-
disse Naraku –Forza Sango- La donna diede la piccola al fratello –Vieni
Kirara- Il piccolo demone saltò sul braccio dell’uomo; la donna con
addosso già il vestito di sterminatrice, uscì per andare con Kagome -Forza
Inuyasha, vieni anche tu- Sbuffando quest’ultimo si alzò in piedi, guardò
Kikyo che dormiva e uscì.
-Mi
raccomando- disse Naraku rivolto a Kohaku –occupati di loro-
-State
tranquillo- sorrise il ragazzo, mentre Mihaki lo salutava con la manina
-Ciao
ciao!- salutò la piccola
Anche
l’ultimo raggiunse il gruppo. Sango li guardò uno ad uno
“È
ora” pensò seria “Ora vengo a prendervi…”
-Bene,
è ora- disse l’uomo –Sango e Kagome andranno al castello, mentre io e
Inuyasha faremo da diversivo. Buona fortuna a tutti- Le due ragazze salirono
su Kirara che volò via
-Allora
Inuyasha- Lui si voltò verso il mezzo-spettro –direi che sarà meglio
andare-
-Cosa
stiamo aspettando?- chiese l’altro estraendo Tessaiga e puntandola al
cielo
-o-o-o-o-o-o-o-o-
-Cosa vuoi da me,
Naraku?- L’uomo fissò la donna davanti a lui –Cosa vuoi fare?-
-Nulla, sai anche
tu che sono solo una proiezione-
-Ah, già, non hai
il coraggio d’uscire fuori dalle viscere di questo castello per
presentarti davanti a me!- esclamò lei
-Oh, Kagome, quante
storie… Comunque avete perso, l’ho sconfitto- Sotto il cappuccio nero
comparve un sorriso malvagio
-Non abbiamo ancora
perso, non farti illusioni!- Lo fulminò con lo sguardo –Lui non si
arrenderà per così poco-
-Ah, i sentimenti
umani- La guardò divertito –Pensi che ti salverà? In fondo cosa ci
guadagnerebbe lui?- La scrutò attendo
-Lui non è come
te, dannato bastardo- sibilò Kagome senza scomporsi. Rimase con le mani
raccolte in grembo, coi polsi legati da una corda speciale che non le
permetteva di usare i propri poteri di sarcedotessa –Poi non sono tenuta a
rispondere alle tue stupide domande…- Naraku schioccò le dita e
comparvero due demoni
-Portatela via-
ordinò
-Aspetta Naraku-
Nari malvagio fece la sua comparsa. Era cambiato rispetto all’altro Nari:
aveva gli occhi cerchiati di nero e i capelli prima scuri ora avevano delle
ciocche bianche.
Kagome non cambiò
espressione e guardò i due come se niente fosse. Il ragazzo le mise una
collana con un ciondolo nero al collo
-Kagome- disse lui
guardandola –prova a toglierti la collana, parlarne con qualcuno o fare
qualsiasi altra cosa che la riguardi e il bambino morirà- Sia Naraku che la
donna aggrottarono le sopraciglia
-Di che stai
parlando?- chiese lei sentendo un brivido freddo correrle giù per la
schiena
-Lo sai bene. Ora
puoi andare- Detto questo ella scomparve. L’altro lo guardò con cipiglio
–Non ti spiegherò ora quella storia, forse più tardi…- Sorrise
malignamente -Stanno arrivando?- L’uomo annuì
-Quei due
stupidi… Andiamo ad accoglierli, che ne dici Naraku?- Il ragazzo fissò se
stesso del futuro
-Andiamo a
divertirci- rispose
I due scomparvero
dalla stanza e nel cielo una linea nera uscì dalla finestra di quella
stanza buia, mentre un’altra sbucava dalle profondità della costruzione
…Poco lontano…
Kagome e Sango
guardarono dalla groppa di Kirara i due nemici che si allontanavano
-Andiamo- disse la
ragazza del passato
-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-
-Kagome!- La donna
si voltò a guardare chi l’aveva chiamata
-Sì, Miroku?-
-Ti hanno fatto
qualcosa?- Kagome pensò alla collana che portava al collo, quella che
Naraku del passato malvagio le aveva dato
-Nulla, stai
tranquillo-
La donna aggrottò
le sopraciglia: le sembrava di sentire dell’agitazione fuori dalla
finestra. Si avvicinò ad essa. Non si era sbagliata! Fuori stava succedendo
veramente qualcosa! Forse…
Il volto le
s’illuminò
“Ma certo!”
pensò lei mente anche Miroku si accostava alla finestra per osservare
“Forse sono venuti a prenderci!”
-Miroku- iniziò
lei –pensi che…-
-Ssssh!- la zittì
lui –Non dire nulla! Porta sfortuna!- Kagome sorrise davanti al
comportamento del monaco
-Stiamo arrivando!-
esclamò una voce che risultò molto famigliare ai due prigionieri. Qualcosa
sfondò il muro e Kirara coi suoi passeggeri irruppe nella stanza. Sango e
Kagome del passato saltarono giù e vedendo i demoni provenienti da tutte le
parti, la sterminatrice e Kirara rimasero di guardia fuori il castello,
mentre l’ultima liberava Miroku e l’altra Kagome
-Sango! Kirara!
Missione compiuta!- esclamò la ragazza del passato dopo aver fatto uscire i
due dalla gabbia. I quattro salirono su Kirara e fuggirono via
-Ce la fai?- chiese
Sango, vedendo l’andatura del fedele demone. Quest’ultima, però, annuì,
continuando a volare lontano dalla costruzione
-o-o-o-o-o-o-o-o-
Inuyasha fissò il
cielo, in attesa del segnale che li avvertisse che la missione si era
conclusa, anche se sotto il folto della boscaglia era difficile scorgere il
cielo
-Ehi Inuyasha!-
esclamò Naraku –Vedi il segnale?- Il mezzo-demone saltò su un albero
e…
-Sì! Eccolo!
Possiamo andare!- esclamò l’altro saltando giù. Fissò il compagno con
lo sguardo rivolto alla fascia di cielo visibile –Cosa succede?-
-Stanno arrivando i
due Naraku…- Inuyasha fece per sguainare Tessaiga –No!- L’uomo lo
bloccò -Sono ancora lontani, possiamo andarcene-
-Senti un po’-
sbottò l’altro –Io non scappo di fronte a uno come Naraku!-
-Quello non è il
Naraku/Onigumo che conosci!- esclamò –Quella è l’altra metà cattiva
di Nari!- Inuyasha alzò un sopraciglio
-Ma quello non è
il soprannome che gli ha dato Kagome?- chiese
-Si… ma non
cambiare discorso!- Naraku lo prese per il braccio e lo trascinò a forza
–Andiamo!- Continuando a tirare Inuyasha tornarono indietro
-o-o-o-o-o-o-
Casa di Sango…
Felicità generale.
Sango e Kagome erano riuscite a liberare i due. Ci fu un giro di abbracci e
di baci mentre Inuyasha, Kagome del passato, Nari e Kikyo rimanevano fermi a
far nulla. Poi tutto tornò tranquillo; Sango preparò la cena e i due
ex-prigionieri iniziarono a raccontare ciò che era successo loro; la donna,
però, non disse nulla sulla collana…
Anche Naraku e
Sango raccontarono gli avvenimenti accaduti
-Così è
successo…- sospirò Kagome del futuro
-Sapevamo che
sarebbe accaduto, noi abbiamo provato ad impedirlo- disse Sango
-Comunque, qualcosa
è cambiato- disse Naraku –Loro sono qui- Indicò il gruppo del passato
-Già- disse
Kagome. Li guardò pensierosa –Non sono tornati subito indietro-
-Kagome è stata
portata qui da Koga- spiegò. La donna sorrise
-Oh, Koga! È stato
in viaggio per molto tempo, a cercare informazioni utili…-
-Per questo non si
è stupito più di tanto quando ha incontrato te del passato- disse Sango
rivolta all’amica
Inuyasha guardò il
gruppo del futuro
-Potremmo sapere
cosa è successo?- sbottò lui –Intendo dire quello che non è successo a
noi…-
-La prima parte
della storia è uguale: anche noi siamo andati indietro nel tempo da Kohei,
Naraku, Yamuko e Kimila- disse Kagome guardandolo
-Kagome…- iniziò
Naraku, ma lei lo zittì con lo sguardo
-Quando uscimmo dal
pozzo, nel futuro, io mi allontanai dagli altri, mentre loro andarono al
villaggio. Io, però, non incontrai Koga e tornai indietro. Allo stesso
tempo, anche Kikyo e Inuyasha erano tornati al pozzo, insieme a Nari che
aveva lo sguardo e il comportamento strano. Io gli lanciai una freccia e lui
si sdoppiò. La parte cattiva ci buttò dentro al pozzo assieme a lui e
tornammo nella mia epoca. Quattro anni passarono prima che la parte malvagia
tornasse e….- La donna si fermò un secondo chiudendo gli occhi -… e
distruggesse completamente la mia epoca. Io, Nari e la mia famiglia
riuscimmo a salvarci andando nell’Epoca Sengoku; poco dopo il nostro
passaggio anche Nari malvagio attraversò il pozzo, creando una barriera
indistruttibile intorno ad esso. La guerra arrivò anche qui e per la prima
volta si creò un’alleanza tra demoni che non volevano sottomettersi a
Naraku e umani. Alcuni di questi demoni sono Sesshomaru, Koga, Kagura, Kanna
e naturalmente Shippo. Anche il villaggio di Kaede fu distrutto insieme a
quasi tutti gli abitanti; purtroppo anche quest’ultima morì nel tentativo
di difendere il proprio villaggio- Tacque nuovamente e Miroku fece un segno
con la mano mormorando che l’anziana donna trovasse pace –Ci rifugiammo
qui, in mezzo al bosco, cambiando spesso abitazione. È stata dura, ma siamo
resistiti… Poi un giorno in cui solo io e Miroku eravamo presenti sono
arrivati i demoni e ci hanno presi. Il resto della storia la sapete, più o
meno; noi due siamo rimasti prigionieri per quasi un mese e poi voi ci avete
liberato…-
Dopo il racconto
cadde il silenzio
-Ora basta con
questo mortorio- disse Naraku –Abbiamo avuto una piccola vittoria contro i
due, dobbiamo essere allegri-
-Abbiamo vinto una
battaglia, non la guerra- fece notare Kagome del futuro, fissandolo. Lui le
sorrise
-Lo so, ma dobbiamo
essere comunque positivi- disse l’uomo. La donna ricambiò il sorriso e
anche Sango e Miroku si unirono ai due
Intanto Nari buono si guardò attorno, alla ricerca di una via di fuga, ma nulla avrebbe potuto salvarli: la foresta era comple
Capitolo 7: Addio, Naraku…
[NdTutti: quale?] [NdMeky: eh eh… bella domanda…]
Sniff… che titolo triste… no comment per adesso, l’unica mia grande gioia è… che ho finito di ricopiare!! Immensa, enorme, stratosferica gioia!!
Credo d’essere più o meno a metà trama con questo cap, ma non ne sono certa (cambio e aggiungo ad umore di quando scrivo)
Pensate che prima ho ricopiato questo cap che il 6° (sapete, l’ispirazione si prende al volo…). Rileggendo, poi, mi ero accorta che nella vecchia [per modo di dire, poi] stesura del 6° chap era venuta veramente da cani! Ho cambiato molte cose.. già già…
Mi sono anche accorta di non aver mai descritto il nostro Naraku del futuro buono [mamma mia che difficoltà dover sempre specificare di che tempo e parte è ‘sto Naraku…], perché comunque deve essere diverso da quello del passato, se no capirebbero che sono la stessa persona (anche se Nari del passato buono [anche qui c’è sempre da specificare… uffi… perché mi devo sempre complicare la vita a questa maniera??] lo ha già capito ^^)
Meky
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Nel castello di Naraku…
-Ce la siamo lasciati sfuggire…- disse Naraku sorridendo
-Già, - disse Nari abbozzando un sorriso –Peccato che Kagome ha la collana…-
-Come fai ad essere sicuro che la terrà?- chiese l’altro
-Oh, si…- Il ragazzo guardò fuori dalla finestra –Beh, quello d’Inuyasha non è l’unico problema tra Kikyo e Kagome…-
-Cosa c’entra adesso quella mummia vivente di Kikyo?-
[NdAmber: non potrei essere più d’accordo sul termine usato da Naraku!]
-Oh, diciamo che ha… rapito una persona. Kagome lo sa…-
-Kikyo ha rapito… il figlio di Kagome?-
-Uhm… diciamo di si…- Naraku rise malignamente
-È proprio una cosa da cattivi, non trovi- chiese il Nari
-Si, hai ragione- disse annuendo l’altro –All’alba andremo a trovare Kagome e il suo "caro e dolce" Naraku…-
-o-o-o-o-o-o-
Kagome del futuro si svegliò. Doveva ancora arrivare l’alba… Accanto a lei vi era Naraku, ancora addormentato. Aveva un aspetto tanto dolce e tranquillo che la donna si ritrovò a sorridere; gli sfiorò il viso amorevolmente, poi uscì a prendere una boccata d’aria.
Fuori, tutto era in penombra e un leggero fruscio muoveva tutto. Qualcuno le sfiorò il braccio e lei si voltò di scatto
-Ah, Nari, sei tu- disse lei rivolta a Naraku del futuro
-Come mai sei già sveglia?- le chiese baciandola dolcemente
-Avevo bisogno di una boccata d’aria- rispose lei accarezzandogli il viso –e poi non riuscivo a riaddormentarmi…-
-Beh, è quasi l’alba- La donna appoggiò la testa al suo petto
-Mi sei mancato amore- disse lei guardandolo negli occhi –e non immagini quanto…- Lui la strinse più forte a sé
-Non ci pensare ora- disse Naraku accarezzandole i capelli –Siamo insieme ora e non permetterò che ti portino via…- Le sorrise.
Ad un tratto l’uomo si accorse della collana al collo di lei
-E questo cos’è?- chiese
Kagome non rispose, volgendo lo sguardo altrove
-Kagome- Lui le prese il viso fra le mani e lo voltò –Cos’è quella collana? Chi te l’ha data?- Naraku sospirò e guardò li volto della donna: aveva gli occhi lucidi –Ti hanno ricattata?-
-Più o meno…- mormorò lei
-Con cosa lo hanno fatto-
-Il mio bambino…- L’uomo sospirò e scosse la testa
-Come fanno a saperlo? Lo abbiamo nascosto a tutti, tranne a Miroku, Sango, Kohaku e Kaede…-
-Non riesco a capire neanch’io come lo abbiano saputo!- esplose lei –Non so neanche se è vero! Naraku del passato ha detto che se avessi fatto anche solo un riferimento al ciondolo avrebbe ucciso il bambino… Non potevo rischiare, capisci?-
-Lo so, ho capito… Ora è meglio se lo togli. Poi per ucciderlo dovrebbero venir qui, e non credo che l’accoglienza sarebbe gradita…- Sapevano entrambi che quelle parole erano false, perché ora come ora non sarebbero mai riusciti a sconfiggerli. Lui le tolse la collana nera e la gettò lontano –Ora svegliamo gli altri e andiamocene di qui per sicurezza- Rientrarono e iniziarono a svegliare tutti; spiegarono poi, che secondo loro Naraku aveva scoperto dove si trovavano
-Uhm… è probabile- rifletté Sango –Poi è meglio essere prudenti- Presero le poche cose che possedevano e si allontanarono all’interno della foresta
-Perché dobbiamo seguirvi anche noi?- chiese Inuyasha
-Perché è meglio così- rispose semplicemente Naraku. Miroku guardò il cielo: era l’alba
Due strisce nere tagliarono l’azzurro scuro
-Sono loro!- disse Sango –Allora avevate ragione!-
Kagome del futuro abbassò lo sguardo
-Non sentirti in colpa- le mormorò piano l’amato
Improvvisamente le fiamme iniziarono a rodere la foresta e il punto in cui c’era la capanna
-Andiamo prima che le fiamme ci raggiungano!- disse Miroku
-Oh, ma le fiamme non sono nulla…- Il gruppo si voltò verso la voce –vero?-
Le fiamme ormai vicine illuminarono due visi ghignanti, simili ma diversi per certi punti, e il corpo di un uomo e di un ragazzo
-Naraku…- mormorò quello buono del futuro
-Oh, il gruppo al completo!- esclamò Nari cattivo
-Comunque avevi ragione, l’ha tenuta- disse Naraku malvagio
-Di che cosa state parlando?!- disse Sango tenendo pronto l’Hiraikotsu
-Ma come Kagome non ve l’ha detto?- La donna s’irrigidì e il Demone rise malignamente
"Non so cosa sia successo" pensò Sango cercando un modo per saltarci fuori "ma Kagome avrà avuto un buon motivo per tenerci nascosto questa cosa, e molto probabilmente è stata ricattata"
La donna assunse un’aria comprensiva
-Certo che ce l‘ha detto; ci ha detto anche di come l’avete ricattata!-
Kagome non disse nulla, ma per un attimo pensò che l’amica le avesse letto nel pensiero
Intanto Nari buono si guardò attorno, alla ricerca di una via di fuga, ma nulla avrebbe potuto salvarli: la foresta era completamente in fiamme e loro non poteva gettarcisi in mezzo.
Dovevano combattere per forza.
Improvvisamente dei rami infuocati caddero, separando i due Naraku cattivi dal gruppo
-Presto, fuggiamo!- esclamò Sango, prendendo in braccio Mihaki e iniziando a correre verso l’uscita della foresta; i due Nari, Kagome, Inuyasha, Kikyo, Miroku e Kohaku seguirono la donna, e in poco tempo si ritrovarono sotto il cielo, fattosi plumbeo e carico di nubi
-Dove credete di scappare?!- Dietro di Nari apparve, arrabbiato, seguito da Naraku. Miroku, Sango e Naraku buono si prepararono a combattere
-Nari…- mormorò Kagome del futuro, così piano che solo l’interessato la sentì -… anch’io…-
-No, Kagome- disse l’uomo guardandola un istante negli occhi –Sai che non ti è possibile. Devi pensare alla cosa più importante, adesso-
-Ma…-
-Niente ma! Penserò io a difenderti, tranquilla-
I due Naraku cattivi crearono delle sfere nere nelle mani, pronti all’attacco. Alle loro spalle, una moltitudine di demoni non mancò ad arrivare
-A loro penserò io- disse Inuyasha estraendo Tessaiga e preparandosi al taglio nel vento
-Non così in fretta, non così in fretta- disse Nari cattivo, che schioccò le dita; l’ammasso di nemici si divise in piccoli gruppi sparpagliati, che un solo taglio nel vento non avrebbe mai annientato
-Acci!- esclamò il mezzo-demone, lanciando il primo taglio, con cui ne eliminò una decina
-Sango!- disse Miroku guardandola
-Sono pronta Miroku!- I due saltarono in groppa a Kirara, che li portò per aria, dove la donna fece roteare Hiraikotsu, e il monaco assestava colpi ai più vicini col bastone. Kohaku teneva la piccola Mihaki, e la proteggeva da vero eroe, mentre Naraku rimaneva sempre davanti a Kagome e a Kikyo (che si era preventivamente infiltrata nella protezione dell’uomo [NdA: nemmeno quando ormai Inu ha scelto Kikyo la difende… Il mezzo demone è un caso senza speranze… lo sapevamo già… sigh…]).
Nari buono fu costretto ad avanzare, e ad allontanarsi dall’amata (e Kikyo); per poco non veniva colpito in pieno petto da un demone, ma riuscì a colpirlo prima del tempo. Dopo diversi colpi, finalmente i demoni furono decimati e, affaticati, tutti volsero lo sguardo sui due Naraku cattivi
-Stanchi?- chiese beffardo Nari cattivo –Adesso inizia la vera lotta! Ahahaha!- Quella risata crudele fece raggelare il sangue a tutti i presenti, persino Naraku cattivo
-Riusciremo a sconfiggerti comunque!- esclamò Naraku buono
"Amore mio…" pensò Kagome del futuro, con un brutto presentimento
-Ha ragione!- esclamò Nari buono. Intanto Kagome del passato incoccò una freccia, preparandosi a prendere la mira
"Porterò termine all’errore che ho fatto!" pensò con fervore "Se ora noi stessi del futuro sono in questo stato e solo ed esclusivamente colpa mia!" Senza aspettare oltre lanciò la freccia, che sfiorò il braccio di Naraku cattivo
-Piccola insolente…- ringhiò l’uomo, lanciandole una sfera addosso. Buttandosi di lato schivo l’attacco per un pelo –Mancata…-
-Hiraikotsu!- Sango partì all’attacco, ma mancò i due, che si erano prontamente teletrasportati lontano dal raggio del boomerang
-Senti Naraku- disse sottovoce Nari cattivo –tu occupati del gruppo, io penso a Kagome… Sai, è fuggita e non la posso perdonare…- Capendo ciò che aveva in mente, l’altro malvagio sorrise
-Va bene- rispose, mentre iniziava a lanciare raggi sul gruppo
Intanto Nari si avvicinò alla donna e le lanciò un raggio nero.
Lei si accorse dell’attacco troppo tardi, e non sarebbe mai riuscita a schivare la sfera; istintivamente portò le mani davanti a sé, pronta ad usare la sua energia, anche se sapeva sarebbe stato fatale per le sue forze e non solo. Attese con gli occhi chiusi, quando sentì un corpo accasciarsi vicino a lei. Aprì immediatamente gli occhi e vide che Naraku, il suo Naraku, era stato colpito in pieno dalla sfera che avrebbe dovuto ucciderla. Con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, la donna gli si affiancò. Tutti gli altri del gruppo erano rimasti pietrificati alla vista del gesto dell’uomo
-Nari, amore mio…- mormorò dolcemente la donna, scostando una ciocca di capelli neri dalla sua fronte –Amore mio!- Lui aprì piano gli occhi, e vide quelli dell’amata pieni di lacrime
-Ho dovuto farlo mio dolce fiore- sussurrò piano, sofferente. Appoggiò una mano su quella di Kagome –Io… non potevo lasciare che…- Fece una smorfia di dolore e mise l’altra mano sulla profonda bruciatura sul petto –Kagome, avrei tanto voluto vedere nostro figlio… almeno una volta…-
-E ce la farai…- mormorò lei, cercando di frenare le lacrime e i singhiozzi che le nascevano dalla gola –Non devi morire, non puoi morire… Come farò io senza di te? Come…- Senza più riuscire a trattenersi, iniziò a singhiozzare e grosse lacrime le si staccarono dagli occhi
-Sh, non voglio che tu pianga, devi essere forte amore- mormorò l’ormai debole Nari –Pensa a crescere nostro figlio, e quando nascerà voglio tu gli dia… questo…- Si portò una mano al collo e vi staccò una collanina di perline con, come ciondolo, un sole
-Nari, amore mio… ti amerò per sempre…- Lunghe lacrime caddero dalle guance della donna al viso di lui
-Kagome… amore… mio… ti… ti… amo… Kag…- Alzò una mano verso di lei, ma in quell’atto chiuse gli occhi, per sempre. Il braccio gli ricadde di fianco, inerme. Kagome si portò una mano alla bocca, cercando di farsi forza. Alla fine appoggiò il viso sul suo corpo, singhiozzando tutto il suo dolore silenziosamente, quasi il male non avesse fretta di lasciare il suo cuore. Sango, con gli occhi lucidi, si strinse a Miroku, che abbassò lo sguardo; Mihaki si avvicinò allo zio, che la prese fra le braccia, troppo scosso per parlare. Kagome del passato, commossa e dispiaciuta sinceramente era in lacrime, mentre Inuyasha fissava i due dispiaciuto. Kikyo si avvicinò al mezzo-demone, per nulla rattristata.
Di una cosa tutti quelli del futuro erano certi: Naraku, il loro Naraku, quello disposto a morire per difendere chi amava, era morto ed ora non sapevano cosa fare.
Kagome del futuro, ormai senza lacrime e senza forze, portò istintivamente una mano al grembo, dove loro figlio dormiva ancora.
"Farò come mi hai detto, amore" pensò stringendo i pugni con forza "Porterò a termine questa stupida guerra, così nostro figlio potrà vivere in pace…"
La risata dei due Naraku cattivi squarciò l’aria
-Meno uno!- esclamò con cattiveria Naraku, che fissava il nemico decaduto e la donna ancora china su di lui –Uccidersi per salvare la donna che ama, che inutile sacrificio! È anche troppo prevedibile nelle azioni!- Kagome del futuro si sentì ribollire il sangue. Come potevano solo OSARE loro, sporchi demoni, a chiamare INUTILE sacrificio ciò che lui aveva fatto per lei?! Senza contare che Nari cattivo l’aveva fatto APPOSTA!!! Se solo avesse potuto, se solo l’usare i suoi poteri spiritici non avesse fatto del male al figlio che portava in grembo li avrebbe uccisi in quell’istante stesso! Li avrebbe torturati, spezzati, tagliati, insomma avrebbero pagato per il male compiuto!
-Come osate dire una cosa del genere!- esclamò Sango fissandoli infuriata –Voi non capite proprio nulla-
-Lasciali dire…- La voce della donna risultò gelida, non sofferente e fece indietreggiare i due cattivi -…Sango-
-Ka-Kagome…- L’amica la guardò dispiaciuta
-Ora- disse la donna –se non sparite immediatamente, giuro che vi faccio passare dei pessimi dieci minuti, dovessi far uso di tutto il mio potere-
Accorgendosi dell’aura che si stava creando intorno a lei, i due scomparvero all’istante.
In quel momento la pioggia iniziò a scendere
Kagome rimase immobile sul corpo dell’amato, finché Sango non venne di fianco a lei e la staccò dal corpo freddo, per accoglierla nel suo abbraccio. Non piangeva neanche più, vide l’amica guardando gli occhi assenti di Kagome, non reagiva, non rispondeva, rimaneva lì, immobile, sotto la pioggia che le rigava le guance al posto delle lacrime
-Andiamo via, Kagome- le mormorò dolcemente l’amica –Se non vuoi farlo per te, fallo almeno per tuo figlio…- La donna si voltò verso Miroku, che annuì capendo
-Inuyasha- disse il monaco –aiutami a trasportarlo-
-Che?!- Al mezzo-demone l’idea di trasportare un morto non è che gli piacesse molto… ma dopo uno sguardo alla Kagome del futuro, e ricordando come aveva messo in fuga i due cattivi, ci ripensò e seguì l’altro
-o-o-o-o-o-o-o-
Molta gente fu chiamata, per il resto della giornata, e in molti si radunarono dove un tempo c’era il villaggio di Kaede, perché lì vi erano le tombe di tutti i combattenti, protette dalla forza spiritica lasciata da quel terreno. Donne, bambini, anziani e molti guerrieri, tutti lì per un solo motivo, per una sola persona
Il mattino dopo a Nari venne data giusta sepoltura, con intorno tutte le persone che avevano lottato con lui e per lui; vi erano anche Miroku, Sango, Kohaku, Mihari e un po’ in disparte da tutti Kagome del futuro. Anche il gruppo del passato era presente, ma distante dalla cerimonia, non appartenendole. Ormai si era sparsa la voce della gravidanza di Kagome, ormai evidente sotto il kimono che aveva nascosto il figlio per tutti quei mesi. Tutti l’avevano guardata con reverenza, sapendo che in fondo, quella che soffriva di più era proprio lei, che aveva perso l’uomo che amava e il padre di suo figlio; questo, però, le faceva salire un nodo alla gola davvero fastidioso.
La donna guardò seria il corpo dell’amato venir sepolto; non riusciva più neanche a provare dolore, era stata svuotata di tutto, e l’unica cosa che la faceva andare avanti era l’aver promesso a Nari che avrebbe cresciuto loro figlio…
Il vederlo lì, morto, davanti ai suoi occhi venir sepolto, le annullava ogni speranza di rivederlo, e si sentiva quasi sollevata, anche se una parte del suo cuore era morta il giorno addietro…
Come un lampo, migliaia di ricordi le attraversarono la mente. Ricordava come l’era rimasta vicina, quando, una volta tornati nel suo tempo dopo il viaggio nel futuro, lei si sentisse in colpa per aver liberato un mostro, e come spesso avevano combattuto fianco a fianco, sia in amore che in guerra, o di quando finalmente si era resa conto di quanto amava quell’uomo, sempre gentile e presente, sempre a sorriderle e a farla sentire al centro del mondo. Come dimenticare, poi, com’era stato contento sapendo della sua gravidanza o di quando, quella notte lontana, troppo ubriachi e innamorati, era diventata veramente una donna, o di quel suo modo impacciato e timido quando le apriva il cuore, o di mille altre piccole cose che le aveva donato ogni giorno, ogni ora; del suo sorriso, della sua pelle, dei suoi occhi, che non avrebbe più rivisto, del suo cuore che non avrebbe più ascoltato, del modo in cui la guardava e la metteva in imbarazzo, delle carezze che le dava quando si sentiva stanca, della parola sempre pronta quelle poche volte che si erano trovati a litigare, dell’abbraccio d’amico che era, del bacio d’uomo che era, delle notti di passioni, dei giorni passati a vivere insieme… Tutto in un istante le tornò in mente. Mai più sarebbe successo. Il suo corpo così bello, le sue labbra che la sfioravano, le lacrime che avevano versato insieme, alla morte degli abitanti del villaggio; ricordi di un amore, ricordi del loro amore, così bello ma già finito. Come le arruffava i capelli, scherzoso, come si divertivano a parlarle del suo tempo ormai distrutto da Naraku cattivo, di come lo aveva trovato al suo fianco, come un miracolo, di come…
La donna scosse la testa e abbassò lo sguardo verso il terreno. In mano aveva la collana col sole che le aveva dato al momento della morte.
-Io vado da lei- mormorò Sango al marito. Lui annuì, e guardò la donna, sola fra tutti.
-Kagome, - disse la cacciatrice mettendole una mano sul braccio –come stai?-
-Sai, questa collana me l’ha data lui prima di morire. Ha detto di darla a nostro figlio quando nascerà…-
-Kagome… mi dispiace…- disse l’altra stringendola a sé. La donna si appoggiò a Sango, stringendo le mani sul ciondolo –So quanto lo amavi, lo so…-
-Mi ha detto di non piangere…- disse iniziando a singhiozzare involontariamente –Ha detto di crescere nostro figlio e di essere forte- Le lacrime le scesero incontrollate –Non devo piangere… non devo piangere…- L’amica la strinse ancora più forte a sé e Miroku, arrivando, abbracciò entrambe -Nari… Nari!-
--------------------------------------
Commenti alla morte di Nari…
[NdMeky: sigh, mi sono commossa da sola… spero sia successo anche a voi, in fondo l’ho scritto per questo… Che ba****da Kikyo!! Non era neanche un po’ dispiaciuta!! Kagome era lì disperata e lei… NULLA!! Certo che mi arrabbio per le cose che scrivo io… mi immedesimo troppo… eh già, in fondo sono buona]
Povera Kagome del futuroooo!!! Sono
tristissima per lei!!!! E questo chap sarà ancora più malinconico!!!
Siiigh! Mi dispiace veramente tanto, Nari era un personaggio venuto proprio
bene, perché l’ho fatto morire? [NdQualcuno: così veniva la storia…].
Già, in effetti, forse è per quel motivo… Sto andando avanti a raffica
(divertente) visto che non sto più ricopiando!!! (gioia immensa!!). Se non
fosse per i compiti… (doon…)
Però… povera Kagome!!! Ueee!!!
Sigh, basta parlare di cose triste…
Vi lascio alla fic. Comunque adesso spero che
un po’ di cose si stiano iniziando a capire… (spero vivamente)
-Allora cosa?- La donna si alzò in piedi –Uffi,
perché mi fai domande così stupide?-
-Non è una domanda stupida!- ribatté lui
alzandosi a sua volta dal tronco d’albero. Fissò la donna col kimono da
sacerdotessa e gli venne da ridere; infine lo fece.
-Cos’hai da ridere?- chiese mettendo le
mani sui fianchi lei
-Nulla, e solo che… oh Kagome, smettiamola,
eh? Questa serie di giochetti mi fanno sempre ridere!-
-Non sono giochetti!- disse la donna,
scoppiando a ridere a sua volta –Va bene, lasciamo stare, oggi la passi
liscia.- Prese il foglio che aveva per terra, ultima risorsa recuperata dal
suo tempo prima che venisse distrutto –Comunque ho vinto io…-
-Si si, certo- Sorridendo l’uomo
l’abbracciò.
-Devi proprio partire?- gli chiese lei
accarezzandoli il viso –Mi mancherai…-
-Starò via poco, tranquilla cara-
-Mi mancherai comunque amore mio-
Stringendola a sé Nari la baciò sulle labbra con amore
-Lo so…-
-Mmh… Nari… Nari…-
L’uomo le sfiorò il
viso e le sorrise.
-Ma esiste una donna più bella di te…?-
mormorò baciandola
-Non credo- disse lei sorridendo. Si lasciò
andare fra le sue braccia. Volse un istante lo sguardo verso le quattro
pareti. Il loro rifugio, la loro casa. Che fosse inverno, che fosse estate
non si sarebbe mai stancata di averlo accanto nella notte.
Gli baciò la spalla nuda e con gli occhi
chiusi si lasciò coccolare. Come sapeva essere dolce, quando voleva…
-No… NO!… Nari!… Mmh…!-
Kagome… Kagome… Kagome… KAGOME!
-Kagome! Kagome!- La voce di Sango la
risvegliò -Kagome… tranquilla…- La donna inspirò profondamente e si
mise seduta sul letto. Era stato tutto un sogno… Si asciugò gli occhi,
pieni di lacrime, e cercò di calmarsi.
Si trovavano in un gruppo di case, dove erano
stati ospitati per il momento. Il gruppo del passato era insieme a Miroku in
un’altra capanna, mentre Sango aveva deciso di rimanere insieme
all’amica almeno per un altro po’. Soffriva troppo per essere lasciata
sola…
-Sto bene…- mormorò l’altra dolorante,
poggiando una mano sul grembo
-Hai bisogno di dormire…- disse Sango
aiutandola ad alzarsi –ma prima è meglio se ti tranquillizzi un po’…-
-Non riesco a dormire, e se ce la faccio gli
incubi mi perseguitano…-
-Immagino sia Nari il tuo sogno
ricorrente…- mormorò. Kagome non rispose, ma era evidente che fosse così,
senza contare che continuava a chiamare il suo nome nel sonno…
Il mattino seguente…
Il gruppo del passato era ai margini della
strada. Miroku aveva dato loro il permesso di girare per il villaggio, ma
non di allontanarsi: prevedevano un nuovo attacco dei due Naraku. Non se ne
sarebbero andati comunque, dopo tutto quello che era successo. Si sentivano
estranei di quel dolore così grande, gocce dolci fra gocce salate. Così
rimanevano immobili ai lati di un sentiero, tristi, nervosi, estranei.
Kagome era seduta per terra col viso sostenuto dalle mani; guardava senza
interesse la gente che passava, cercando di togliersi dalla testa la scena
della morte di Naraku. Non avevano mai saputo chi fosse veramente, il nome
di quell’uomo era sconosciuto; o almeno per lei. In piedi contro un albero
stava Inuyasha, consapevole della situazione pesante; ai suoi piedi Kikyo si
domandava come mai, qualsiasi cosa accadesse, lei non riuscisse a provare
dolore per gli altri. Era cambiata così tanto dopo essere tornata in vita?
Un po’ in disparte c’era Nari, l’unico a sapere l’identità di
Naraku: solo lui l’aveva riconosciuto come il sé stesso del futuro. Ed
era morto, Kagome del futuro ora era disperata, aveva quasi perso ogni
ragione di vita; anch’egli soffriva con la donna, perché si stava
rendendo conto pian piano d’amare Kagome. Si, era meglio che gli altri non
conoscessero l’identità di Naraku, ora capiva: la conoscenza di quel nome
avrebbe cambiato il loro futuro. Volse lo sguardo verso Kagome del passato,
persa fra i propri pensieri. Gli occhi scuri fissavano per terra ora e i
capelli neri le erano scivolati lungo il viso. Con un sospiro tornò a
guardare la strada.
Basta, non ne poteva più! Nari si alzò di
scatto in piedi e gli altri tre lo fissarono. Voleva andarsene da lì,
basta, basta, BASTA! Si allontanò a grandi passi
-Ma dove va?- chiese Inuyasha staccandosi
dall’albero e fissando il ragazzo che si allontanava –Miroku aveva detto
di non allontanarsi…-
-Lascialo stare Inuyasha- disse Kagome piano
–Lascialo stare…-
Camminò per mezz’ora e quando si accorse
di essersi inoltrato nel bosco si bloccò. Nari si avvicinò ad un ruscello
lì vicino e si sciacquò la faccia cercando di calmarsi e di pensare.
Sospirando si lasciò cadere seduto sul terreno. Fissò il fiumiciattolo ma
vide solo la propria immagine riflessa, nulla che potesse farlo sentire
meglio.
Dietro di sé sentì un fruscio; si voltò di
scatto aspettandosi un nemico, invece c’era Kagome del futuro che quando
lo vide apparve sorpresa. Però, se ci faceva caso, il volto della donna
sembrava una maschera d’indifferenza. Gli si sedette accanto e Nari sentì
un tuffo al cuore perché fra tutte le persone che avrebbe voluto vedere,
lei era l’ultima della lista.
-Ciao Nari-
-C-ciao…-
Silenzio. Socchiudendo gli occhi, Nari guardò
l’acqua scorrere lenta, indecifrabile
-Come stai?- disse in infine lui senza
guardarla. L’altra si voltò verso di lui, poi abbassando lo sguardo tornò
a fissare le acque
-Beh, potrei stare meglio…- rispose
scrollando le spalle
-Ma non potresti star peggio…- mormorò
l’altro sospirando
-Co-come?-
-Nulla, lascia stare-
Kagome sbiancò e lo fissò. Perché era lì?
Quale divinità si stava divertendo a torturarle il cuore? Gli occhi le si
riempirono di lacrime
-Ancora una volta- disse piano la donna
nascondendosi il viso in mezzo alle braccia –è colpa mia-
-Colpa tua? E per cosa?- chiese l’altro
aggrottando le sopraciglia
-È solo colpa mia se Naraku cattivo ora
distrugge ogni cosa ed è colpa mia se Nari è morto!-
-Non è affatto vero!- esclamò il ragazzo
stringendo le mani a pugni e scattando in piedi–Avresti preferito che
quella creatura immonda vivesse nell’uomo che amavi? Che vivesse dentro
di me?-
-Già, dentro di te…- sospirò fissandolo.
Rendendosi conto di ciò che aveva detto si rimise seduto evitando il suo
sguardo.
All’improvviso la donna lo attirò a sé e
lo strinse fra le sue braccia.
-Non dire nulla- mormorò al suo orecchio.
L’altro rimase immobile, sentendo il contatto fra di sé e Kagome, quel
corpo caldo, sensuale… –So che non sei lui, lo so bene, ma ti prego non
dire nulla!-
Sentiva i singhiozzi nascerle dal petto,
mentre le lacrime gli cadevano sul viso. Perché quella donna doveva
sopportare un dolore così grande? Perché non aveva potuto vivere in pace
con l’uomo che amava? Perché il destino era loro così avverso?
-Kagome- sussurrò lui –smettila di
piangerti addosso- Se la scostò delicatamente –Pensi che il tuo Nari
sarebbe contento di vederti piangere così? Basta dolore, basta rimpianti,
ora puoi solo andare avanti, nient’altro- La guardò serenamente –Gli
hai promesso di continuare a vivere, di crescere vostro figlio. Torna a
vivere-
Si alzò in piedi ed aiutò la donna a fare
lo stesso.
La voce di Sango li raggiunse
-Ti stanno cercando- disse il ragazzo –Io
torno al villaggio- Detto questo si allontanò
E di nuovo notte. Nel cielo brillava la luna
incompleta, brillante d’argento fra i diamanti suoi figli. Qualche rada
nuvola viaggiava stanca in mezzo al nero del cielo chiazzato di blu; gli
alberi alzavano le proprie chiome a fissare quella mostra di ricchezza,
dolci caramelle fatte di zucchero celeste. I raggi di miele s’infrangevano
sulla vegetazione e sul lento avanzare di un fiume poco lontano dal
villaggio.
Le ore passarono lente, quasi addormentate.
Poi il sole tornò a fare timidamente capolino all’orizzonte, finché
ruggente di lucentezza e vigore si fece ancora più avanti e la luna
scomparve. Era appena l’alba, ma nel villaggio la gente era già in piedi.
Il gruppo del passato, però, continuava a sonnecchiare indisturbato, mentre
Sango e Miroku, insieme a Kohaku stavano uscendo dall’abitazione per
iniziare la giornata.
Anche Kagome del futuro era sveglia, ma non
pronta per una nuova giornata.
Sospirando, si alzò dolorante e si diresse
verso un tavolino; una volta seduta posò una mano sul grembo, trattenendo
una smorfia di dolore
-Dai piccolo mio- mormorò –non essere così
cattivo con tua madre…- Un brivido la percorse seguito dal dolore
crescente.
Lì non era più sicura.
Alzandosi a fatica, uscì in strada e si
diresse verso la foresta.
Ansimando per le fitte sempre più forti
continuò a camminare. Sentiva uno sguardo su di sé e non era per niente
amichevole. Che fossero i due Naraku? Forse, ma l’unica cosa che
desiderava in quel momento era che quel dolore finisse in fretta.
Ormai si era allontanata dal villaggio e non
poteva più tornare indietro.
Cadde in ginocchio sull’erba. Quello
sguardo sconosciuto era ancora lì…
Si sdraiò cercando di respirare e di
tranquillizzarsi. Le si erano rotte le acque, avrebbe dovuto partorire…
Non poteva rischiare di perdere il bambino, no! Era l’unica ragione di
vita rimasta, l’ultima… speranza… rimasta…le… L’ultimo…
Chiuse gli occhi, mentre due piccole lacrime
cadevano sull’erba. Lo sguardo sconosciuto sorrideva…
-A… Aiuto…- mormorò prima di mugugnare
dal dolore
-C’è qualcuno?- chiese una voce femminile.
Diversi fruscii raggiunsero l’orecchio della donna, finché una ragazza
quasi diciottenne apparve fra gli alberi; aveva corti capelli neri raccolti
in una piccola treccia, gli occhi scuri e un viso famigliare…
-Rin…- sussurrò Kagome prima che
un’altra fitta la colpisse
Il demone comparve tra il fogliame; non era
affatto cambiato in quegli anni, forse solo un poco nel carattere.
-Che succede Rin- chiese, poi vide la donna
per terra –Chi…?-
-È la somma Kagome! Sta male, dobbiamo
aiutarla!- Dietro il demone comparvero Jaken con A-Un –Non possiamo
lasciarla qui, sta per partorire!-
-Allora muoviti a caricarla, prima che rischi
di morire…- mormorò lui voltandosi e allontanandosi –Sai dove andare,
no? Pensaci tu a lei-
-E lei?-
-Io sarei d’impiccio…-
Detto questo scomparve tra il fogliame.
Sollevando delicatamente la donna lei la caricò sul demone e dopo essere
salita a sua volta prese Jaken e partì in volo
Scusate se
ho tardato ad aggiornare, ma ho avuto altri problemi ^^’ Sorry! Dovevo “solo”
finire la mia storia di 209 pag e passa…
^_____^ -brill brill, very happy!- Poi la scuola mi stressa e non riesco più a
combinare nulla =___=
Coooooomunque... Ci avviciniamo al finale (credo -_- non ho le idee molto
chiare… -_-‘‘‘‘ sob…)
Buona lettura e… RECENSITE!!! ^___°
Ok, basta
^^
Ah, ho
notato che amate il mio caro Nari, eh? E anche Inuyasha che sta con Kikyo… V__V
Eeeh, ragazzi, bisogna cambiare se no è tutto uguale! Almeno io sono stata un
po’ originale…
Meky
P.s.: poi
tranquilli… Kikyo non la passerà liscia, così come non la passeranno Kagome,
Inuyasha e tutti gli altri (me diabolica <>___<>)
P.p.s.: mi
scuso tantissimo! >o< Ci ho messo tantissimo ad aggiornare, mi dispiace!
^^^^^^^^^^^
Nari
cattivo sogghignò compiaciuto. Lo divertiva particolarmente non dare pace a
Kagome del futuro proprio ora che era debole e addolorata. Alle sue spalle
comparve Naraku del futuro, l’ultimo rimasto, e affiancò il giovane. Guardò a
sua volta la sfera che proiettava le immagini di una Kagome sofferente e a
terra.
-Non
pensavi che aspettasse un figlio da Naraku, eh?- chiese Naraku. L’altro non
rispose, limitandosi a guardare cosa avveniva. Improvvisamente apparve una
ragazzina e dietro di lei Sesshomaru -Allora è ancora vivo…- Sorrise –Pensavo di
aver tolto dai piedi quel demone… invece è ancora lì… eh eh eh…- L’altro si
voltò verso il mezzo-demone e alzò le sopraciglia
-Non so
cosa tu abbia in mente e non m’interessa…- sbuffò Nari cancellando l’immagine –I
pesci piccoli te li lascio volentieri…- Si allontanò
-Dove vai
stavolta?- chiese l’altro. Il ragazzo si bloccò.
-A trovare
una persona… e a prenderle qualcosa…-
-Vuoi
andare da Kikyo? Non capisco…-
-Vado ad avvertirla… Io avevo detto Kagome che avrei
ucciso suo figlio se avesse parlato della collana…- Naraku rise
-Sei
proprio un bastardo…- mormorò
-Mai
quanto te…-
-o-o-o-o-o-o-
-Oroni,
vieni qui- chiamò Kikyo. La figlia apparve dalla foresta davanti casa loro
–Sento un’aria strana, è meglio rientrare per oggi-
-D’accordo
madre- disse correndo dentro. La donna rimase qualche altro istante a fissare il
cielo, poi fece per rientrare
-Allontanati demone!- esclamò alzando una barriera. L’altro indietreggiò di poco
-Come
siamo scortesi… Non sei contenta di rivedermi?-
-Per
niente- sbuffò –Cosa vuoi da me?-
-Sapevi
che il sommo Naraku è morto?- Si godette lo sguardo incredulo della donna –Già,
solo per salvare la donna che amava…- Scosse la testa –Che gesto stupido…
Comunque, io sono qui per prendere la figlia di Kagome-
-Qui non
c’è sua figlia- gli fece notare
-Davvero?
Di chi è figlia Oroni? Tua e di Inuyasha o…-
-Basta,
vattene da casa mia!- esclamò espandendo la barriera a tutta la foresta. Con uno
sbuffo spazientito il giovane scomparve
-Arrivederci Kikyo. Quando ci rivedremo prenderò “tua figlia”-
-Dannazione- mormorò la donna rientrando sconvolta in casa.
Naraku
buono del futuro era morto e i due cattivi sapevano di Oroni. Loro sapevano che
non era figlia sua, ma che l’aveva rapita direttamente dal corpo di Kagome.
Strinse le mani a pugni. Cosa doveva fare ora?
-o-o-o-o-o-o-
Kagome del
futuro aprì piano gli occhi. Un leggero ma insistente lamento rompeva l’aria. Di
fianco a lei, Rin le mise uno straccio bagnato sulla fronte.
-Come
stai?- le chiese scostandole i capelli dalla fronte bagnata. L’altra non rispose
esausta; allungò invece le braccia. –Tuo figlio sta bene! È un bellissimo
bambino… Appena ti sentirai un po’ meglio te lo porterò qui. Per adesso riposa-
Contrariata la donna fu costretta ad accettare. Poco dopo s’addormentò. In quel
momento entrò Sesshomaru
-Allora?-
chiese accennando a Kagome
-Si
riprenderà in fretta- rispose Rin guardando il demone –Quanto al bambino…-
Indicò il fagotto strillante appoggiato sopra strati e strati di panni -… è sano
e salvo- Il demone annuì
-I due
Naraku la stavano osservando e questo l’ha spinta a fuggire. Quando siamo
arrivati noi se ne sono andati. La ragazza si mise una mano sulla bocca
-Ora sanno
che lei è vivo! Signor Sesshomaru, che farà ora?-
-Non
preoccuparti. Pensa a Kagome ora…- Detto questo uscì dalla caverna dove si erano
rifugiati. La ragazza sospirò: i due Naraku sapevano che Sesshomaru era vivo…
Ricordava ancora quella volta, quando, per salvarla, il demone stava per perdere
la vita… poi Tenseiga era intervenuta e li aveva salvati tutti. Cosa sarebbe
successo ora?
-o-o-o-o-o-o-
Sango
entrò fischiettando nella piccola abitazione. Appoggiò un cesto sul tavolo e poi
si avviò nelle stanze adiacenti
-Kagome?-
chiamò affacciandosi sull’oscurità della camera da letto. Interdetta si avvicinò
ad una finestra e l’aprì per far entrare un po’ di luce. Spalancò gli occhi.
-Miroku!-
urlò correndo fuori. Quest’ultimo arrivò di corsa.
-Cos’è
successo?- chiese preoccupato
-Kagome-
ansimò agitata –Kagome è scomparsa! Non è in casa e dovrebbe esserci!-
-Dobbiamo
cercarla in giro…- disse l’uomo guardandosi attorno –Dove potrebbe essere andata
nelle sue condizioni?-
-Non lo
so…- La donna si morse il labbro inferiore –Oh Miroku, sono preoccupata!-
-Tranquilla- le disse baciandola –adesso chiamiamo Kohaku e gli chiediamo di
aiutarci, va bene? Forza andiamo!-
I due
corsero verso la capanna.
Ben presto
le voci si alzarono fra le vette degli alberi.
Quando
anche il gruppo del presente di svegliò, apprese presto cos’era avvenuto e tutti
iniziò a cercare la donna; Kikyo rimase con la piccola Mihaki. Passarono tutta
la giornata nella ricerca, s’inoltrarono nel bosco, oltrepassarono il ruscello e
cercarono oltre, ma invano.
Non la
trovarono.
Sembrava
essersi volatilizzata nel nulla.
Con le
lacrime agli occhi, Sango si sedette sconsolata. Al tramonto si erano tutti
fermati all’ombra di un enorme albero. Non avevano toccato cibo in tutta la
giornata ed erano esausti.
-Perché?-
chiese singhiozzando la donna. –Perché è scomparsa così?-
-Amore…-
mormorò Miroku cingendole le spalle –Deve aver avuto un valido motivo… Non è
tipo da fare sciocchezze…-
-E se… e
se fosse…- Scotendo la testa con forza si nascose il viso tra le mani –Non avrei
dovuto lasciarla sola… Nelle sue condizioni, poi…-
-Non
piangere- mormorò l’uomo –Abbiamo fatto tutto quello che era possibile. Sono
sicuro che sta bene… non so dove sia, ma se fosse stata catturata lo avremmo
saputo-
-Se…-
L’altra sospirò e poi continuò con voce fievole –Se si fosse… suicidata?-
-Kagome
non farebbe mai una cosa del genere!- disse Miroku, aggrottando le sopraciglia.
–Non dobbiamo neppure pensare a questa eventualità!-
-Ora cosa
faremo?- chiese dopo essersi calmata. Lui alzò lo sguardo sul gruppo del
passato: Inuyasha si era appisolato contro un albero, mentre gli altri due erano
sdraiati per terra, addormentati. La moglie seguì il suo sguardo. –E loro?
Rimarranno con noi? Il pozzo… -
-Il pozzo
è inattivo, non li riporterà al loro tempo…- sospirò calciando un sassolino.
Prese la mano della donna. –Forza andiamo. Mihaki ci starà aspettando- Lei
annuì.
Dopo aver
svegliato tutti si diressero sconsolati verso il villaggio.
-o-o-o-o-o-o-
-Madre-
esclamò Oroni verso Kikyo, preoccupata -cos’è successo?-
-Non ti
preoccupare, ora è tutto passato- disse sorridendo. Le accarezzò i capelli poi
le disse di seguirla e prepararono la cena.
Soprappensiero, la donna iniziò a prendere gli ingredienti. E così anche Naraku
era morto… anche lui per salvare lei, Kagome Higurashi… Perché era arrivata lì?
Perché aveva conosciuto Inuyasha? Perché il suo amato era dovuto morire per
salvare lei? Perché si era sacrificato? Per saldare il debito… ma quale debito!
Aveva abbandonato lei e la figlia per la vita di quella ragazzina. L’aveva
amata, ma aveva deciso di rimanere con lei, Kikyo, perché?
-Madre…?-
chiese la piccola toccandole il braccio. Questa si riscosse dai propri pensieri
e la guardò. –Dove metto questi?-
-Qui
piccola- Indicò con il dito il luogo. Lei, diligente, mise il tutto
accuratamente in ordine.
Quante
domande si era fatta in quegli anni… Inuyasha era morto da sei anni e a lei
sembrava fosse passato un lunghissimo e infinito giorno. Eppure tuttora non
riusciva a darsi pace e a trovare risposte che la soddisfacessero. Ora si stava
rendendo conto che il giorno stava finendo, tra poco sarebbe giunta un’altra
alba, e proprio in quel momento era arrivato Nari cattivo a ricordarle il suo
amato e ciò che era stata. E ora l’alba le sembrava ancora più lontana…
“Fatti
forza Kikyo” si disse sospirando, poi alzò lo sguardo davanti a sé e sorrise.
“Devi farcela e andare avanti. È tutto quello che puoi fare: lottare per tua
figlia”
I due
Naraku cattivi non l’avrebbero avuta vinta, mai! O almeno non contro di lei… Non
avrebbe lasciato loro Oroni, per lei era la sua vera figlia, non quella di
Kagome!
Ma era
sicura che quei due non sarebbero tornati molto presto: non avevano ancora la
forza per combattere contro di lei.
“Chissà
come si sente Kagome” si ritrovò a pensare – con suo immenso stupore – mentre
metteva in tavola la cena
-o-o-o-o-o-o-
Dopo una
lunga dormita, Kagome del futuro si risvegliò nella penombra di una grotta. Era
stata adagiata sopra un insieme di coperte per farla star più comoda. Con un
sospiro si mise a sedere. Il suo viso era una maschera impassibile, non
un’emozione trapelava; poi un leggero lamento la fece voltare istintivamente, e
il sorriso le illuminò gli occhi: nascosto tra i panni c’era lui, suo figlio.
Fuori c’era il dolore, lì solo lei e il piccolo… Che nome gli avrebbe dato? Lei
chiuse gli occhi, riandando con la mente al passato. Fuori dolore, lontano
dolore… Indugiò lo sguardo sull’esterno, sulla boscaglia che imbruniva, su quel
luogo che non sapeva nemmeno dov'era, sul suo futuro e su quello del piccolo…
Già, il suo piccolo, nato con quasi un mese di anticipo, così piccolo e fragile.
-Niiroshi-
mormorò sommessamente. –Ti chiamerò Niiroshi…- Sorrise dolcemente e con un dito
accarezzo la guancia del bambino –Il mio piccolo Nii…-
Gli si
sdraiò accanto. Quello era il suo mondo ora, nient’altro le importava. Solo lei
e il suo bambino.
Mentre
pensava si addormentò, cullando tra le proprie braccia il piccolo involucro