Senza Anima*

di elleclaire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo pensiero.01 ***
Capitolo 2: *** Secondo Pensiero.02 ***
Capitolo 3: *** Intermezzo. ***
Capitolo 4: *** Terzo Pensiero.03 ***
Capitolo 5: *** Quarto Pensiero.04 ***
Capitolo 6: *** Quinto pensiero.05 ***
Capitolo 7: *** Sesto pensiero.06 ***



Capitolo 1
*** Primo pensiero.01 ***


Primo Appunto - Il mio flusso di pensieri inizia QUI


L’acqua è bollente. Il sole, anche.


Le pareti della stanza si allargano, prendono forme sinuose e allo stesso tempo compatte.

Sto fluttuando. Fluttuo nella mia mente, e nell’estasi della musica mi invaso.

...Nell'estasi della musica, mi invaso...
mi invaso...

L’acqua continua a scorrere.

Faccio parte della terra, faccio parte del caos universale.

...Il caos universale?....
Quale caos universale?...
Quale?..
Quale?.

Lentamente raggiungo il Nirvana in un’inesorabile ascesa, perché la musica continua a fluire, senza un preciso moto di continuità, senza una direzione.

E’ questo il segreto per la felicità?

Il segreto?
Hahahah, questa si che può chiamarsi una risata scettica.
scettica..
scettica...

Oppure sono io che invento e creo all’interno dei valichi della mia mente un mondo in cui è impossibile trovarsi?

Il giardino dell’Eden biblico non esiste.

Esiste soltanto la vita terrena, in cui  possiamo solo fluttuare, come fantasmi che presto non esisteranno più  e di cui il nome sparirà nel tempo.

Fantasimi.
Sono un fantasma. Io esisto, ma fluttuo.
E' un buon compromesso?

Allora mi chiedo: cosa ci stiamo a fare? Che scopo abbiamo?

La risposta possiamo trovarla nello spazio psichedelico che divide realtà da sogno, alto dal basso, nero dal bianco.

...Lo spazio psichedelico...

Il tunnel lo cerchiamo nei luoghi sbagliati. E’ semplicemente retto dalla follia della musica sperimentale.  A volte usiamo droghe per raggiungerlo, e sentirci completi in quello stato di estasi in cui afferriamo la realtà del nostro scopo, e solo in quel momento capiamo che non c’è uno scopo.

...Non c'è uno scopo.
 Non c'è. Questo è triste?

Gli uomini che scoprono la verità muoiono. Perché?

Perché la realtà li stordisce e delude talmente tanto che tentano di uscirne in ogni modo. Tutti i tentativi portano alla morte, che può essere considerata pace. Pace finalmente.  

...Pace, finalmente...

Gli altri non vogliono ammettere il dramma che è il mondo e cercano di scappare nella fede, ma vivranno per sempre una vita fittizia, attutita dalla falsa benevolenza di una divinità inesistente.
 
In questo caso le persone illuminate sarebbero estinte. Allora tentiamo di evitare la morte, attraverso le poche felicità che la vita ci offre. Ma questo continuo sviare dall’inevitabile ci riconferma che tutte le persone coscienti della verità lo desiderano infondo: ognuno di loro desidera la morte.

OGNUNO DI LORO DESIDERA LA MORTE.
Morte...
Morte...
Morte...

• Posso sentire il suo sussurro. Posso sentirlo.

Alla fine restiamo in piedi per quei platonici concetti di amore e amicizia. Di vite felici che possiamo ottenere solo grazie alla nostra volontà.

Io prego me stessa di riuscire.
Riuscire a capire e rimanere attaccata alla vita. Vivere senza illusioni ed essere a conoscenza della crudeltà del mondo.

Perché è molto facile desiderare la morte, quando però, intanto, sei vivo.

è molto facile...
è molto facile..
è molto facile.

Desiderare la morte...
                 la morte..
                la morte.


Quando però, intanto, SEI VIVO.

•Grazie alle anime che hanno sognato con me, questa sera•

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Capitolo 2
*** Secondo Pensiero.02 ***


Secondo appunto - Il flusso continua

There is no pain, you are receding.
A distant ships smoke on the horizon.
You are only coming through in waves.
Your lips move but I cant hear what youre sayin.
When I was a child I had a fever.
My hands felt just like two balloons.
Now I got that feeling once again.
I cant explain, you would not understand.
This is not how I am.
I have become comfortably numb.
Comfortably Numb.


Nei cento anni che dividono l’inizio di un secolo dalla sua fine il mondo e le persone che vi abitano cambiano in maniera sconvolgente,
guidate dalle innovazioni e dalla scienza umana, dalle mode e dai vizi.


Cosa rimane uguale?


Bella domanda: cosa rimane uguale?
Nessuno lo sa.


Niente.

Niente. Che parola spaventosa.
E' totalmente vuota ma allo stesso tempo con un significato pieno.
La sento ancora nella testa.
Niente...
Niente..
Niente.


O almeno le cose che c’erano prima di noi. La terra. L’acqua. L’aria. Elementi senza i quali non potremo vivere.

Allora perché l’uomo non ha ancora cambiato del tutto anche questi semplici concetti naturali?

E' quello che sappiamo fare meglio.
Cambiare. Cambiare e distruggere.
E poi di nuovo cambiare
.


Perché sono più forti di lui.
La terra, il mare, fanno parte di  un cerchio al di fuori delle nostre menti. Siamo completamente dipendenti da loro, non possiamo cambiarli, sarebbe impossibile.


Così semplici, eppure così complicati.

Eppure... così complicati.
Complicati...
Complicati..
Complicati.


Perché parlo di questo?
Voglio solo trovare qualcosa che sia più forte del genere umano.

Credo di odiarlo. Con le sue manie di grandezza. Negli anni si fa sempre più arrogante, ingordo, egoista.

Ingordo. Ingordo.
L'ingordigia fa parte degli uomini.
L'egoismo.
Divora dall'interno senza distinzione di sesso o età.
Odio. Odio profondo per coloro che mentono.
che esercitano il potere.
che negano la libertà.
che sono UOMINI
.


Mi piacerebbe vedere cosa succederebbe se trasportassimo tutti gli individui del globo su un altro pianeta. Dovremo ricominciare tutto da capo!

Altro pianeta? Altro pianeta?
Sento che sto per perdere la cognizione del tempo e della ragione.
Sono proiettata in un'altra dimensione.


Quindi la domanda di oggi è: quanto ancora andremo avanti?

• La perfezione non si raggiunge mai •
Mai...
Mai..
Mai.

Quante cose ancora inventeranno? Quante ne distruggeranno?
E soprattutto: per quanto tempo ancora ci saremo?

L'esserci. L'esistere.
A me non importa gran chè, se devo ammetterlo.

Sto ancora ascoltando musica. Il filmato psichedelico mi rimbomba nel cervello.

E' questo il momento in cui l'alcool che mi annebbia la vista si fa sentire.
Attraverso quei colori riesco a sentire una musica popolare scandinava.
Totalmente priva di senso. Totalmente inadatta al momento.
Ringrazio il cielo per avermela fatta sentire.

Me ne vado.

Tanto neanche l’uomo più intelligente del mondo sa rispondere alle mie domande.

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Capitolo 3
*** Intermezzo. ***


Intermezzo - Il flusso di pensieri si arresta

Bene, quella che sta scrivendo in questo momento sono io e non sono in una strana fase di riflessione o ebbrezza. Come vedete, infatti, il flusso di pensieri si arresta momentaneamente.

Allora, prima di tutto voglio ringraziare chi mi ha recensito. Voglio ringraziare in maniera particolare Leo, che ha dato il via proprio a ciò che cercavo di creare: una discussione sul mio flusso, che, ribadisco, non riesco a controllare e che mi spinge a scrivere i miei pensieri senza un senso logico (ecco anche perchè ho deciso di mettere la fanfic in questo spazio).

Ma andiamo con ordine:

nitro_circus: Sono felice che il mio capitolo ti abbia fornito degli spunti di riflessione. Mi trovo d'accordo con te: la perfezione, secondo me, non verrà mai raggiunta e l'uomo continuerà a rincorrerla. Può essere uno scopo nella vita, è vero, ma l'uomo pur di raggiungerla diventa violento ed egoista. Non si cura di ciò che ha attorno e spesso distrugge. Non solo la natura, ma anche se stesso.

Leo: Ti ringrazione e mi complimento per la recensione che mi hai lasciato. Mi poni dei quesiti molto difficili, ma vediamo un pò come posso risponderti in proposito. Io credo che con questa frase tu abbia colpito nel segno:

"O forse chissà, la perfezione è un limite illimitato che l'uomo ha creato per far finta di avere uno scopo, e quindi vivere l'intera vita all'insegna del "perfezionamento", elemento utile per non impazzire"

E' proprio così. L'uomo vive all'insegna del perfezionamento. E' una creatura ambiziosa e probabilmente se non fosse così non esisterebbe, è vero. Secondo me, però, cerchiamo il "perfezionamento" in modi sbagliati. Come ho già detto, l'uomo tende a distruggere, a rovinare. Intorno a noi ci sono solo guerre, egoismo, megalomania. Quello che voglio dire è che quando l'uomo rincorre la perfezione diventa una creatura "malvagia", scusa ma non trovo altri termini. L'uomo per essere perfetto diventa aggressivo e violento.
Quando parli di natura, invece, mi trovo in leggera contraddizione. Nel capitolo precedente ho scritto (di getto, come sempre) che l'uomo non potrà mai predominare su questi elementi. Ed è vero! Abbiamo provato, abbiamo tentato, ma l'acqua, il sole, la terra ci si sono sempre rivolti contri, ribellati. L'uomo non può tenere a bada un terremoto, un'inondazione. Potrà apportare piccoli cambiamenti, ma mai domare completamente questi elementi. Più cerca di modificarli più si rovina da solo. Devo riconoscere una cosa alla natura umana: è sopravvissuta alla selezione, come dici tu. E' risultata la migliore rispetto alle altre e si è evoluta nel tempo. Ma ciò non gli consente di essere onnipotente.
Anche io vorrei che insieme, in "collettività", si migliorasse il mondo. Figurati, sono una povera hippie stile "reincarnazione sessantottina"! Ma ormai ho perso le speranze: non è nella natura umana farlo. Nessuno di noi troverà la volontà di migliorare il mondo tutti insieme. E anche se qualcuno l'ha fatto, sarebbero sempre troppo pochi!
Il primo capitolo è sempre frutto di pensieri formulati in quell'istante. Immediati, non hanno un'ordine. E scusami se risulterò meno decisa di te, ma l'impressione che le persone mi danno è proprio questa: non abbiamo uno scopo e crearlo non è affatto semplice. La maggior parte della gente non ci riesce...

Ecco qui. Ho cercato di rispondere alle vostre recensioni.
Voglio puntualizzare che lascerò la fic nella sezione "nonsense", perchè il mio flusso di pensieri non ha un senso e io sicuramente non riuscirei a darglielo. Come ho scritto nella descrizione della fic, non so neanche rispondermi da sola! Non so capirmi!
E appunto perchè i miei pensieri non si concentrano su una cosa sola (come quelli di tutti) tutti i capitoli parleranno di cose completamente diverse. Saranno sconnessi fra loro, come se io fotografassi in maniera sfocata il flusso che in quel momento speciale sta attraversando la mia mente. Possibile che il prossimo capitolo parlerà del perchè alle api piaccia il polline, o perchè il cielo è blu e non rosso.

Ancora grazie a Nitro_Circus e a Leo.
Spero che seguirete i prossimi capitoli.

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Capitolo 4
*** Terzo Pensiero.03 ***


Terzo Appunto - Il flusso riprende


C’è stato un tempo in cui l’amore era considerato necessario. Non necessario per vivere, bensì per permettere alla vita di vivere.

Mi spiego: oggigiorno una persona ha bisogno dell’amore per essere felice e avere uno scopo nella vita, ma tempo addietro l’amore (che in fin dei conti non era amore, ma solo un sentimento fittizio) era imposto per permettere alla vita di continuare.

L'amore imposto. Che bestemmia all'umanità.
L'amore imposto.
Mi stanno venendo in mente matrimoni combinati o poveri giovani costretti ad una vita modello.
Ma perchè mi faccio di questi pensieri?

Sono le 2 e mezza di notte e io rifletto su questi concetti.

Certe volte mi chiedo se sono pazza. E se dovrei essere internata in un centro psichiatrico come succede in “Ragazze Interrotte”.

Pazza. Pazza. Pazza.
Che domanda banale chiedersi se si è pazzi.
In fin dei conti lo siamo tutti in un certo modo.

Perché l’amore, nonostante si sia evoluto da quel basilare concetto sessuale uomo-donna, non diventa completamente libero? Ci sono ancora barriere che discriminano gli omosessuali o i trans gender.

Gli uomini dicono di aver capito il vero concetto dell’amore, ma in realtà non hanno capito nulla. Solo alcuni sono illuminati e credo che presto, con un po’ di fatica, questi uomini riusciranno ad illuminarne altri, fino a che il mondo e l’amore saranno liberi.

Che ragazza fiduciosa.
Quando rileggerò queste righe domani mattina mi sembrerà di leggere qualcosa scritta da un'altra persona.

Ancora una volta parlo di questi mitici illuminati. E’ una figura che si designa nella mia mente quando penso a coloro che sanno. Che conoscono la realtà del mondo e continuano ad abitarlo, che capiscono e si aprono al loro prossimo, nonostante esso sia diverso.

Gli uomini che non si arrendono alla malvagità e alle ingiustizie.
Esistono?

Un giorno, spero che le persone riusciranno a vivere in armonia completa con le altre.

Ahahahahah!

Non sono una cazzo di Maria Teresa di Calcutta che professa bontà e amicizia. Più che altro, potrei identificarmi come una seguace di John Lennon. Si, John Lennon. Lui era un illuminato, altro che Padre Pio.

Rispondo alla domanda di prima, dicendo che:
SI, SONO PAZZA.

Quindi, le mie riflessioni sull’amore mi fanno sentire particolarmente triste, e voglio pensare ad altro.

In questo preciso momento vorrei aprire la finestra e volare per Roma come in un trip allucinogeno da film scadente.

Trip. Trip. Trip.
Scadente.
Roma.
Cielo.
Ancora trip. Sempre scadente però.

So che è banale, ma lo vorrei. Io vorrei questo, e anche quello. Vorrei che questo fosse così e che quello fosse in un altro modo. Io vorrei tante cose, ma è inutile sprecare il fiato perché non potrò mai essere accontentata. Almeno credo…

E comunque perché dovrei volere la felicità di tutti? Molti non se la meritano. Infatti, molti non se la meritano. Molti sono degli emeriti stronzi che fanno di tutto per distruggere le cose buone e che vanno contro gli ideali di libertà che sto cercando di esprimere. Io vorrei un mondo libero e in pace, ma con la maggior parte delle persone che lo abitano è impossibile.  E non parlo solo dei maledetti omofobi che guardano due persone dello stesso sesso che si amano come merde indegne, ma anche di uno studente bastardo che discrimina il suo compagno tunisino. In tutte le parti del mondo ci sarà sempre il ricco borghese che sfotterà tua madre perché è una puttana, che non ti farà entrare in casa perché sei un negro maledetto, che ti canterà inni fascisti all’entrata di scuola perché sei uno sporco ebreo.

Rincorrere un'utopia non è una buona cosa quando si è completamente fatti.

Il mondo non sarà mai come io spero che sia.  

Quando penso a questo, vorrei suicidarmi. Oh, un altro vorrei, che strano…

Io sorrido, ribatto debolmente alle bestemmie di questi individui, porto una maschera.
Grazie al cielo non nella maggior parte dei casi. Se un atto di discriminazione viene marcato ai miei occhi non perdo tempo per dire la mia, ma quando si parla di quello che sono, io indosso la maschera.

Oh cazzo. La maschera. Quanto la odio.
Non posso toglierla quando sono con la mia famiglia.
Non posso toglierla quando sono con la maggior parte dei miei conoscenti.

La indosso e continuo ad indossarla fino a che non mi trovo da sola, la sera, alla fine della giornata.

Io sogno un mondo in cui non devo indossare più maschere.

Mente parlo della mia fantomatica maschera mi viene in mente il fatto che sono un'idiota debole e priva di spina dorsale:
la mia ragazza non indossa più la maschera da tempo.
Io ho paura di toglierla.

Perché è doloroso. La maschera fa male.

Io non ho il permesso di essere felice come lo sono gli altri. Sono privata di un privilegio che a molti sembra scontato. 
Non fare la melodrammatica, stronzetta, non conosci la vera sofferenza. Si, è vero, non conoscerò la vera sofferenza, ma anche questa che provo lo è. E per me, sinceramente, inizia ad essere troppo.

Parlo da sola.
Io parlo da sola.

Sento di dover andare in posti che non conosco. Magari da qualche parte, nascosto, c’è quello che sto cercando. Allora avrò trovato quello che la bibbia descrive come il giardino dell’Eden e finalmente potrò amare ed essere amata e potrò avere pace.

Ahah, ma che cazzo sto dicendo?
Non riesco a controllare i pensieri che mi attraversano la mente.
Nel mio flusso navigano i ragionamenti più impensabili.

Il riferimento alla bibbia è puramente casuale, visto che la considero un mucchio di cazzate da leggere solo come racconto mitologico. Quindi preferisco sognare di sentirmi come un’eletta nella religione dei pagani. Immagino la mia vita cambiare, cullata da una credenza non imposta e interpretabile a mio piacere. E mi faccio di questi trip, totalmente insensati.

Penso a quel periodo in cui mi interessavo a quella religione delle dee, di Diana e del suo splendido fratello e amante.

Mi sento una povera illusa, invasata in un mondo allucinante.

E così lui mi irradierà di luce divina e non ci sarà più dolore o sofferenza, ma solo gioia.
.
Stupide speculazioni su Lucifero.
Ma come fa un angelo caduto dal cielo a irradiarmi di luce?!

Basta, ho fumato troppo. Sto inneggiando preghiere lette chissà dove.

A questo punto, il sipario cala, il mio incontrollabile e insensato flusso di pensieri si spegne.


Basta. Voglio avere solo pace.


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Ok, nota dell'autrice.
Non ricordo a quando risale questo terzo appunto, ma rileggendolo mi rendo conto di quanto siano insensate le cose che mi attraversano il cervelletto.

Rispondo a Leo, che ha recensito di nuovo, molto gentilmente:
Prima di tutto grazie per seguire il mio flusso ed esprimermi i tuoi pareri. Vedo che su alcune cose non siamo d'accordo, ma pazienza. Il mondo è bello perchè è vario ^^ (oddio. bello è una parola grossa).
Ero sicura che il mio intermezzo sarebbe andato contro le regole, ma avevo bisogno di spegnere un attimo il flusso e con l'occasione ho anche risposto alle recensioni. Come vedi gli appunti sono ripresi. Non credo che quest'ultimo ti interesserà molto, visto che sono delle emozioni più personali che generali. Spero, comunque, che continuerai a seguirmi. Grazie ancora! ^^

E grazie a tutti quelli che leggono!


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Capitolo 5
*** Quarto Pensiero.04 ***


Quarto Pensiero - Il flusso Continua


I've been watching me fall for it seems like years
Watching me grow small, I watch me disappear
Slipping out my ordinary world, out my ordinary eyes
Yeah slipping out the ordinary me into someone else's life
Into someone else's life...

The Cure. Watching me fall. Bloodflowers.




La rabbia.


Ah, che concetto interessante.
La rabbia. Rabbia. Rabbia.
Dopo tante volte che lo dico le lettere si confondono.

Mi riempie ogni centimetro del corpo. Grida fra le mie costole tentando di farsi breccia nel mio petto. E’ devastante e fiera. Talmente concreta da poterla toccare quasi con mano.

E’ luminosa.

Non ci avevo mai fatto caso.
E' luminosa. E brilla.
La vedi? No, vedo solo un piccolo punto.
Sei certa che si tratti di una luce?

Il mio flusso prende a scorrere sulla rabbia, stavolta. Sarà che il mondo e le situazioni che mi circondano sono così irritanti da scatenarmi l’inferno nella mente. L’inferno confonde il flusso e lo fa deragliare verso questo sentimento.

Cazzo, aiuto! Sta divorando dall’interno.
E non riesco a fermarla.
Odio quando non riesco a fermarla.

E’ luminosa, riesco a vederla.

Mi sussurra all’orecchio come un piccolo demone bugiardo. Mi induce a compiere azioni, a valutare situazioni con occhio diverso. Io ci casco ogni volta. Casco ogni volta nella sua trappola e lascio invadermi senza opporre resistenza.

Lasciatemi urlare!
Non mi guardate come se fossi pazza!
Pazza??
Pazza?
Pazza.

Ecco che il mio flusso si dirige nuovamente ad una delle solite scenette da trip scadente di Jenny Schecter. Sempre a causa della rabbia?

Sono Abraxas, il demone delle bugie e degli inganni.
La rabbia provoca le bugie nella maggior parte dei casi, mia cara.

Sono fatta. Parlo con Abraxas, il demone delle bugie, a proposito della rabbia. O forse sto parlando da sola e Abraxas è solo una proiezione di me stessa?

Ma esistono diversi tipi di bugia non, è vero?

A questo punto la Schecter risponderebbe con un falsissimo “io non sono una bugiarda”. Io invece sono molto più schietta. Il fumo rende schiette? Quindi rispondo.

So essere una bugiarda patologica quando sono arrabbiata.

La rabbia. E’ luminosa.

Mentre ascoltavo il flusso di pensieri sono passata davanti allo specchio e ho fissato la mia immagine riflessa. Non mi sono riconosciuta.

Sono rimasta otto minuti e 13 secondi a fissare quel riflesso di me stessa. Li ho contati con l’orologio.

Quella sono io?
Sono io?
Io?

Quando la rabbia prende il sopravvento piango a volte.

Piango? Non ho il diritto di piangere.
Nel mondo ci sono situazione ben peggiori della mia.
Ben peggiori.

Il fatto è che sono DEBOLE.

Cosa sono le lacrime? Estensioni esterne della tristezza di un uomo? E cos’è la tristezza di un uomo? Il parto infelice di pensieri nati a loro volta dal nostro cervello malato?

Io non so rispondere. Non sono mai capace di rispondere a niente.

Riesco a vederla, in ogni caso.

La riconosco perché è luminosa.

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Capitolo 6
*** Quinto pensiero.05 ***


Quinto pensiero - Il flusso ha ripreso a scorrere dopo diverso tempo. Per un attimo ho sperato fosse cessato del tutto.


I can't remember anything
Can't tell if this is true or dream
Deep down inside I feel the scream
This terrible silence stops it there

Now that the war is through with me
I'm waking up, I cannot see
That there's not much left of me
Nothing is real but pain now
Hold my breath as I wish for death.

Metallica. One.



Si arriva a un limite della sopportazione dopo poco tempo.

L’odio. Brucia nelle viscere insieme al disgusto.

Lo sento corrodermi l’anima.

Ma io ho ancora qualche carta da giocare.

Conto sulla mia capacità di reagire, nonostante tutto quello che resta di me sia bruciato.

Mio padre mi ha urlato contro che mi avrebbe distrutto.

Io agirò di conseguenza.

L’odio. Lo sento ancora. E’ inconfondibile.

Ho sognato di essere una bambola di pezza. Mani invisibili cucivano la mia pelle.

Mentre l’ago affonda nella stoffa rivedo l’uomo che sorride amorevolmente sopra di me.

Provo disgusto.

Lo spirito si inasprisce.

Io non voglio questo.

Mio padre non lo capirà mai.

E’come se mi tarpasse le ali, se tutto a un tratto venissi imbavagliata e imprigionata con un guinzaglio di ferro. Senza la possibilità di fuggire.

Io lotterò per quello che voglio.

Grazie all’amarezza e al disprezzo che regnano padroni nel mio cuore di legno.

    Cos'è un cuore di legno?
Qualcuno sa spiegarmelo o devo chiederlo all'ombra seduta vicino a me?

Sono diventata cattiva.

Non pensavo mi sarei ridotta a questo.

Il fumo mi aiutava ad evadere dall’agonia.

Lotterò per riottenere quello stato di semi-coscienza.

    Sembra tutto più facile in quel posto.
Voglio rimanerci per sempre.

E’ la cosa più triste e squallida che abbia mai sentito.

Diamine, quant'è vero!
Sono caduta veramente in basso.
Mio padre aveva ragione.


Sono così? E’ questo che è rimasto di me?

Ha detto che finirò all'inferno.
Finirò indubbiamente all'inferno.

Solo un segreto. Una sfilza di parole non dette rimpiazzate dall’odio più puro.

Tutto quello che mi rappresenta è una bugia. Delle più elaborate.

Aiuto. Per favore qualcuno mi aiuti.

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Capitolo 7
*** Sesto pensiero.06 ***


Sesto ed ultimo pensiero - Il flusso si interrompe una volta per tutte.



Finalmente ho iniziato a capire.

Le domande che per anni mi hanno tormentato con insistenza iniziano ad avere risposte. Forse sto facendo chiarezza nella mia vita, o forse ciò che scrivevo in preda a qualche droga da quattro soldi faceva parte di un periodo nero e stupido che ora non esiste più.

Ci saranno sempre interrogativi che non riuscirò a spiegare. Ci sarà sempre, senza dubbio, la sofferenza. Ma questo non significa che io sia del tutto bruciata.

Ho sentito il bisogno di concludere, a distanza di anni, questo diario dei miei pensieri, guardando la faccenda con occhi nuovi.

Sono una persona molto diversa, ho preso coscienza delle situazioni che mi circondano. E anche se ancora oggi il mio flusso non è indirizzato alla felicità o alla pace, sono fiduciosa che un giorno sarà così. Non ho mai compreso il perchè abbia avuto bisogno di pubblicare i miei pensieri, forse per esternare qualcosa che i sentimenti non sono capaci di esprimere.

La verità è che io non sono senza anima.


L'anima ce l'ho, ce l'ho eccome. E' solo ferita, lacerata. Un pò di tormenti di qua, un pò di dolore di là. Ma c'è. E guarirà. Bisogna solo avere pazienza, aspettare il momento opportuno. Sopportare anche ciò che ancora mi farà male.

Eccomi, questa sono io. Dopo tutto questo tempo il flusso di pensieri si interrompe definitivamente. Non ho più intenzione di scrivere. Non ho risolto me stessa, nè lo farò a breve, ma ciò che conta è l'aver capito che posso sentire.

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