Anche uno sbaglio può farci incontrare di Smolly (/viewuser.php?uid=55321)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incidentale incontro ***
Capitolo 2: *** New York, nuove compagne e scuola ***
Capitolo 3: *** quando la scuola diventa imbarazzante ***
Capitolo 4: *** Se devo proprio... ***
Capitolo 5: *** Il fattaccio! ***
Capitolo 6: *** Bisogna adattarsi a tutto! ***
Capitolo 7: *** La Cena ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII:gli ultimi giorni di scuola ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX:l'epilogo! ***
Capitolo 1 *** L'incidentale incontro ***
L'incidentale incontro
PREMESSA (DA LEGGERE!):
OK, Sono totalmente impazzita. Ma
questo forse si sapeva (chi mi conosce o ha letto altre mie cose lo sa ancora
di più!) o comunque si era capito. Sono arrivata a scrivere e pensare questa
totale cavolata qualche giorno fa, in preda ad un raptus di perfetta
follia(trauma da esame di Latino), lasciando per altro da parte tutto quello
che devo scrivere e che ancora non ho concluso!!!Dovrete quindi scusarmi in
anticipo per tutto quanto, dalla scemenza che è la trama, alla mia età, alzata
da quindicenne che sono a diciottenne (mi tornava meglio, sapete…), alla mia
trascuratezza per le altre storia che qui ci sono e che continuerò sicuramente
(don’t worry, non le ho dimenticate del tutto)…spero sia comunque accettabile
(risarcisco comunque i poveri diavoli che vomiteranno…promesso)…un bacio, by la
vostra Autrice Smolly
ANCHE UNO SBAGLIO PUO FARCI
INCONTRARE
CAP I:L’ incidentale incontro
-MAMMAAA!dove
sono le mie valigie???mamma, SIAMO IN RITARDO!Miseriaccia, dovevo farmi
presentare una bella occasione di perdere l’aereo proprio oggi?MAMMA-
Sofia era
una diciottenne come ce ne erano tante nel paese di Borgo San Lorenzo, ma quel
giorno era diversa da tutte le altre, e infatti doveva partire per New York,
dove aveva l’occasione di passare un mese pieno. Non era molto alta, e portava
i capelli a caschetto, di un biondo scuro che a lei non piaceva. Nascondeva gli
occhi azzurri sotto gli occhiali da sole e masticava una gomma molto
nervosamente.
-Calmati,
siamo in perfetto orario.- le rispose la madre, borbottando poi qualcosa del
tipo: “questi figli, non si capiscono più…e poi gli occhiali di prima mattina
alle sei a cosa le servono?”.
L’aeroporto
di Pisa era stracolmo di persone e la confusione era tanta. Sofia aspettava
impazientemente che annunciassero il suo volo, che doveva partire verso le
undici. Al suo Check la perquisirono a causa della collanina a forma di gatto
che si era dimenticata di togliere. Per fortuna l’aereo non era pieno, e la
fila era più ridotta rispetto ad altri voli. Si sedette vicino ad un
finestrino, e poco dopo una ragazza, che a occhio e croce aveva la sua età, si
sedette accanto a lei.
-Ciao!-
salutò cortesemente la nuova compagna di volo.
-Ciao- fu
la secca risposta.
-Nervosi
per caso?- chiese di nuovo la vicina.
-Sì, abbastanza
perché: 1) non sono mai stata a New York; 2)devo fare un corso speciale sul
cinema e la cosa mi emoziona abbastanza…abbastanza tanto…- e si girò verso il
finestrino.
-Io invece
sono a New York per mia cugina: è in vacanza lì-
-Mi fa
piacere saperlo…-disse Sofia senza neanche voltarsi. Fine della conversazione.
Nessuna delle due parlò infatti per tutto il viaggio.
L’aereo
atterrò all’aeroporto in perfetto orario, e Sofia era meno agitata di quando
era partita. Recuperò la sua roba, miracolosamente salva e intatta, a
differenza di migliaia di bagagli che ogni giorno la gente perdeva. Si stava
avviando al taxi che avrebbe dovuto accompagnarla in albergo, quando si scontrò
con un giovane con un paio di enormi occhiali da sole e un cappello calcato in testa.
Conseguenza:tutti e due a terra a pancia all’aria, e le valigie sparse per
terra.
-Ehi,
attento a dove metti i piedi- gli gridò Sofia arrabbiata, mentre cercava di
rialzarsi.
-Ehi, sei
tu che non sai guardare dove vai, tappettina- rispose ancora più innervosito
l’uomo, scattando in piedi.
-Io non
sono tappa!!attento a chi parli, idiota- s’infervorò la ragazza:quanto gli dava
noia essere chiamata così da uno sconosciuto…e inoltre aveva appena deciso che
lo odiava….
-Abbassa
la cresta, hai scontrato la persona sbagliata-
-Ah, sì? E
chi saresti?
Con questo
il giovane si tolse gli occhiali. E Sofia rimase completamente di sasso: come
era possibile?. Davanti a lei c’era Garrett Hedlund, l’attore che aveva fatto
Murtagh, Patroclo; davanti a lei c’era lui e lei gli aveva dato dell’idiota e
aveva pensato che l’odiava….perchè lo era!come poteva essere così odioso????
-E adesso
che rispondi?...sei molto irritante-
-dimmi,
trovi molto irritante solo me o tutte le ragazze in generale?-
-te di
sicuro più degli altri, ma in generale tutte…Ciao ciao-
Sofia
rimase di stucco e se ne stette bloccata per cinque minuti buoni; poi il
clacson del taxi lì vicino suonò forte e la ragazza si riscosse, prese le sue
valigie e andò. Fu così che la sua vacanza/studio ebbe inizio.
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Capitolo 2 *** New York, nuove compagne e scuola ***
Ny
CAP II:New York, nuove compagne e
scuola
New York
era chiassosa e piena zeppa di gente. Certo, era una città enorme. Il suo
albergo era semplicemente favoloso; infatti Sofia scese dal taxi a bocca
aperta: davanti a lei c’era un bellissimo hotel a cinque stelle. Apprese dal
portiere, un giovane molto alto, che qui vi avrebbero preso posto tutte le
ragazze che come lei dovevano andare a questa scuola di cinema. La scuola,
apprese inoltre, si trovava proprio a due passi da lì, nella strada parallela a
quella, e quindi né Sofia né le altre avevano bisogno della metropolitana per
raggiungere il luogo di studi. Per lei era tutto fantastico,compresa la camera:
finalmente poteva avere un letto tutto suo, bello, grande e comodo (e scoprì
che tirando una maniglia da sotto il letto ne veniva fuori un altro), una
televisione al plasma, il frigobar e un bellissimo bagno; di certo era il più bell’
Hotel in cui era mai stata in vita sua, e si chiese perché dovevano mantenere
le alunne di una scuola così bene. Sistemò con cura la sua roba nell’armadio,
poi uscì nel corridoio per fare un giro. Nella hall dell’albergo trovò tre
ragazze che avevano all’incirca la sua età:la ragazza seduta su un puff aveva
corti capelli neri e portava gli occhiali, quella che era seduta per terra
davanti a lei aveva fluenti capelli castano scuro e molto ricci, quella invece
più a sinistra, seduta su una poltroncina, era una biondina che pareva poco più
alta di lei, con tanti braccialetti e ciondoli al braccio destro.
-Scusate-
si intromise timidamente Sofia –voi siete qui per il corso sul cinema?-
-Certo-
rispose la biondina- Io sono Chrstine e tu?-
-Sofia,
piacere di conoscerti-
-Anche per
me-
-Io invece
sono Romy!-
-Piacere-
-E io sono
Esther-
-Dove sei
alloggiata, Sofia?-
-Camera
306, sono sola-
-Noi due-
disse Esther, indicando lei e Christine- siamo state messe insieme…camera 310,
che non è tanto lontana dalla tua; anche Romy è stata messa vicino: camera
308…è capitata da sola anche lei!-
-Sono
contenta di sapere che siete vicino…Romy, perché non ti trasferisci da me, che
ho un letto in più?! Da dove venite?-
-Io sono
olandese…e mi farebbe piacere avere una compagna di stanza- disse Romy.
-Io invece
vengo dalla svezia- rispose Christine.
-Io sono
canadese…-
-Io sono
italiana invece…siamo un bel gruppo eterogeneo no?-
-Sì. Da
quello che so siamo circa una quindicina, e veniamo da un sacco di posti
diversi- le spiegò Crhistine.
-Ma sono
già arrivate tutte?-
-Non
credo, non abbiamo visto nessun’altra qui…però dovrebbero arrivare tutte entro
domani pomeriggio…sai, i corsi iniziano lunedì-
-Avete già
visto la scuola per caso?-
-Ancora
no, ma potremo andarci insieme, che ne dite?-consigliò Romy.
-D’accordissimo-
accettarono in coro le altre tre.
Pochi
minuti dopo le quattro compagne si trovavano davanti ad un grosso edificio
mezzo di vetro, con bel cartello dorato “Scuola J.F. Kennedy, cinema e teatro”.
-Che
figata- eclamò Esther –andiamo a dare un’occhiata, così magari troviamo anche i
nostri orari!-
Avevano in
tutto tre corsi, che si sarebbero prolungati per 4 settimane: Recitazione,
Regia, Effetti Speciali. Presero un depliant e poi si sistemarono a
sedere sugli scalini appena fuori dalla scuola per leggere a voce alta quello
che c’era scritto."la scuola J.F.Kennedy è una delle migliori scuole periniziare i giovani al cinema e al teatro. Ha in progetto
molti scambi, come i corsi estivi per giovani provenienti da tutto il mondo,
che possono provare a capire il cinema e magari provare a intraprenderne la
strada iscrivendosi alla scuola per i corsi ordinari. Vi sono tre corsi
principali negli scambi estivi:Recitazione (prove di interpretazione di testi
semplici/medi), Regia(apprendimento nozioni principali su come si crea il
copione di un film, provini ecc) e ed Effetti Speciali(basi per produrre gli
effetti speciali di un film/animazione). Infatti tutti gli studenti dovranno
essere informati su ogni sfumatura di quello che è il cinema per poi
comprendere meglio una pellicola. I vari gruppi non devono superare la ventina.
I corsi ordinari sono divisi in tre anni e comprendonoi tre corsi principali,
ma molto più approfonditi, con tanto di corso di specializzazione, e poi anche
visite sui set di film importanti, corsi di Costumi, prove pratiche di
montaggio, ripresa, doppiaggio di film, corsi intensivi di sport quali
pugilato, kung fu e karate, imparare l’uso delle controfigure e come farne a
meno, lezioni di paracadutismo, viaggi, corsi di cultura generale di vari paesi”
-Quindi
noi impariamo le nozioni di base, poi se vogliamo, ci possiamo iscrivere alla
scuola e facciamo i corsi per tre anni???-
-Esatto.-
-Wow!chissà
quanti studenti ci sono!l’edificio è enorme-
-Già. Certo
però che di cose ce ne sono da imparare…fare l’attrice deve essere proprio
complicato. Però non vedo l’ora che comincino i corsi-
-Anche
noi-
Le altre
ragazze arrivarono entro la mattina successiva. C’erano Rosaline e Johanna, due
gemelle di Londra; poi Carmen, una morettina dell’argentina molto buffa;
Angela, da Berlino; Liyanne, la più piccola del gruppo con diciassette anni, da
Marsiglia;Mailu e Chan dalla Cina centrale;Masha da San Pietroburgo e infine
Luena, dal Kansas.
Fecero
tutte e tredici conoscenza nella grande Hall dell’albergo, e divennero un
gruppo affiatato sin da prima dell’inizio della scuola.
Ma i fatti
interessanti dovevano ancora venire
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Ecco un
nuovo capitolo!!!Ringrazio:
Afaneia:grazie per la pazienza infinita
che hai…lo so che scrivo peggio di te e quindi seguire le mie storie è molto
meno interessante che seguire le tue…
Amaerize:grazie per la recensione…LO SO che
non ho 18 anni, ma l’ho fatto apposta ad alzarmi l’età, scusami…XD
Dogma:grazie ancora per la recensione e
tutto…trovare una fan di Garrett è raro, perciò hai tutta la mia simpatia…XD XD
XD
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Capitolo 3 *** quando la scuola diventa imbarazzante ***
qnd la scuola è inb
Capitolo 3:Quando la scuola diventa
imbarazzante
Il lunedì
mattina Sofia era pronta molto presto. Era eccitata. Anche Romy, trasferitasi
nella sua camera con entusiasmo, era quasi pronta. Sofia finì di sistemarsi i
capelli con una molletta e poi insieme a Romy e ai suoi inseparabili occhiali
scese nella sala della colazione. Aspettarono le altre, che arrivarono poco
dopo di loro, e tutte insieme presero posto in un bel tavolo circolare.
-Pronte
per il grande momento??-domando Sofia. Ci furono come risposta molti borbottii
eccitati che però non avevano un vero e proprio senso.
-Immagino
di sì- si rispose quindi da sola.
La scuola
inziava alle 8 e mezzo, e finiva alle una, con un’intervallo nel mezzo. Tredici
titubanti ragazze si fecero avanti nell’enorme atrio, come aspettando segnali
da chi sa chi o chi sa cosa. Poi una donna piuttosto rigida d’aspetto si
avvicinò a loro a grandi passi facendoli echeggiare con i suoi tacchi. Era una
donna molto elegante, con un bel completo che si intonava perfettamente con la
sua figura. Sembrava sulla quarantina, dritta e con gli occhi severi.
-Voi siete
del gruppo estivo?-
-Sì,
signora- fu la risposta.
-Bene,
allora seguitemi. Io sono la vostra insegnante di recitazione. Attenzione, non
sfiorate niente:dietro a me e basta-
La donna
prese a camminare con piglio diciso, e il gruppetto dietro.
L’aula
dove le portò era molto spaziosa, e sembrava quasi una sala di danza. C’erano
specchi, strumenti, sedie, un pianoforte e dei banchi.
-Questa
sarà la vostra aula di recitazione. Ora farete un breve test perché io possa
fcapire che tipo di presona siete. Quando avrò finito di correggere questi
brevi test, proverò a fare un piccolo esperimento: in base al tipo di persona,
assegnerò ad ognuna un’attore, con il quale si dovrà confrontare, dovrà parlare
delle sue esperienze, comerecita, i suoi criteri, come sceglie un film. Dovete
in pratica passare un po’ di tempo insieme tutti i giorni, intanto che proviamo
le vostre capacità espressive-
Così il
test cominciò. Dopo il test la professoressa (che scoprirono si chiamava
Perkins), spiegò al gruppo un po’ di cose, tipo il metodo di lavoro ecc. Un po’
come il primo giorno di una normalissima scuola. Alee 9 e mezzo Sofia conobbe
anche la professoressa di Regia, la signora Lehman, e alle undici il professor
Donovan, quello del corso di effetti speciali.
Circa
verso mezzogiorno tornò la signora Perkins.
-Devo dire
che ho fatto più veloce del previsto a correggere i vostri test, e ho già preso
una mia decisione. Tuttavia comunicherò domani con chi sarete in coppia, mentre
ora vi ridarò i vostri test con il mio giudizio e voi mi dovete dire se siete
d’accordo con il mio pensiero-
-E’ stato
bello, il primo giorno, no?- chiese Mailu.
Romy, Chan
e Sofia annuirono energicamente.
-Sono
eccitata dall’idea di poter finalmente conoscere un’attore. Ci pensate?-
continuò Mailu, alzando il tono della voce.
-Già-
A cena
scommisero per scherzo sui possibili attori che sarebbero capitati a ciascuna
di loro, mentre mangiavano un’ottimo pranzo a base di una pizza curiosamente
buona, molto curiosamente buona, dal che Sofia dedusse che ci doveva essere un
cuoco italiano o comunque sufficientemente intelligente da poter preparare una
pizza all’italiana pur essendo in america.
Una ad una
le ragazze si videro assegnare un’attore da strapazzare di domande. Alla fine
della mattina dovevano passare dalla presidenza a conoscere il suo “partner”.
Sofia era l’ultima e anche la più agitata di tutte. E, appena entrò, la sua
agitazione si fece realtà: doveva fare coppia con Garrett Hedlund. Merda. Dopo
la figura che aveva fatto all’aeroporto, non voleva avere a che fare con lui
per un pezzo, e adesso se lo ritrovava davanti!diventò rossa, come se avesse
appena preso fuoco.
-E io
dovrei stare con lui?-
-E io devo
stare con questa tappettina?-
-No!-
-NO!-
-Non fa
per me-
-Non lo
reggo-
-E’ una
ragazza insopportabile-
-Mi odia-
-Anche
lei-
-Non ci
posso stare-
-Non ce la
faccio-
-Non è
adatto, mi troverò malissimo…l’ha detto, che mi odia!-
-e lei
pure-
-Sono
contenta, perché sei insopportabile-
-Te di
più, sei solo una sanguisuga-
-Sanguisuga
a chi. Sta’ zitto e pensa per te!!!-
-senti chi
parla…-
-BASTAAA!-
l’urlo della preside sovrastò le loro voci che si stavano facendo sempre più
alte.-voi non volete stare insieme no??allora vi costringerò io. Con il bene o con il male, voi due vi
sopporterete, e alla fine diventerete amici…-
-Ma
signora preside, è…-
-tutto è
possibile!_
-Ma noi…-
-Niente
ma, o così, o così-
-Cavolo-
con
quest’ultima parola ripetuta più e più volte, Sofia uscì dalla presidenza,
pensando che questa vacanza si stava per trasformare in un inferno…
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Rngrazio
molto chi ha messo questa storia tra i preferiti, e Darksakura e Afaneia per le
recensioni al capitolo precendente!!!ciao a tutti
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Capitolo 4 *** Se devo proprio... ***
Se devo proprio
Capitolo 4:Se devo proprio…
-non è possibile, fra tutti gli attori che ci sono,
proprio lui mi doveva capitare!-
-Sofy, non
abbatterti:è solo questione di qualche ora, niente di più-
-Mi odia!-
-Andiamo,
non esagerare troppo!-
-Io non
esagero:l’ha detto lui-
-Sei
proprio messa male- dichiarò Esther, e tornò sul suo piatto di patatine fritte.
-Grazie
tante, lo sapevo anche io che non sono messa bene-
-Su,
Sofy…non è poi così male!- balbettò Crhistine.
-Lo è…oh,
insomma, sto qui a rompere le catole a dodici ragazze perché sono in coppia con
una persona che non vorrei vedere perché so che mi odia e che io ho fatto con
lui un’emerita figura del cavolo. Cavolo!-e se ne andò, lasciando la sua cena a
metà…
-Se non ha
fame…-
Quando
Romy arrivò in camera, Sofia era già in pigiama, distesa sul letto a leggere.
-Cosa
leggi?-
-oh,
niente…sto rileggendo per la trecentesima volta “Canone inverso”-
-E’ in
italiano?-
-Già!parlo
l’inglese, ma di solito preferisco leggere in italiano-
-è
difficile come lingua?- chiese Romy. Sofia alzò gli occhi da libro.
-Dipende
come la prendi…comunque abbiamo una grammatica piuttosto complicata!ma neanche
voi olandesi ci andate piano con la lingua…so che da voi le parole si
pronunciano molto diversamente da come si scrivono!-
-Anche gli
olandesi hanno delle difficoltà-
-EH be’-
- su, coraggio…è solo questione di aver
un poco di forza di volontà…-
-Già, la
forza di volontà-
Poi chiuse
il libro, lo appoggiò sul comodino e si fece una bella chiaccherata amichevole
con la compagna. Il che la distrasse un poco dalle sue preoccupazioni.
-Sofy?Sofy
sveglia!!!-
-AAAAH!oh,
sei tu!!-si rassicurò Sofia, spaventata dal risveglio improvviso.
-No, chi
credevi che fossi?Garrett?-
-A
quest’ora sarei già morta…-
-sarà bene
per te allora che non si infiltri nella nostra camera. Andiamo, o faremo tardi
a colazione!-
La prima
vera giornata fu tranquilla:avevano la mattinata divisa fra Recitazione e Costumi.
Si scoprì che Costumi era più divertente di quanto non avesse dato a vedere il
g: provare i vestiti, abbinare accessori e trucco, far fare le sfilate ai
manichini.
Quel
giorno ognuna doveva riceare un look al proprio manichino con alcune cose messe
a disposizione della professoressa Lehman, e il risultato fu pressochè
esilarante, perciò invece di fare a gara al manichino più bello, si divertirono
a votare il più comico e osceno del gruppo. Vinse Liynne, perché il suo
manichino, alto quasi il doppio di lei, sembrava proprio uscito da un film
Horror.
La
professoressa Perkins fu invece più noiosa, anche se estremamente interessante.
Videro filmati sull’origine dei film, qualche spezzone di film muti e in bianco
e nero (-come facevano a pensare che i film a colori e con le parole fossero
inutili?- fu la bisbigliata domanda di Carmen alla fine dei filmati).
Dopo
pranzo, alle due, Sofia aveva il suo appuntamento, di fronte all’hotel, con il
fatidico signor G., come Esther, Romy e Crhistine, ormai sue inseparabili
amiche, avevano rinominato Garrett.
-Buona
fortuna!-
-Grazie, e
penso che ce ne vorrà una marea!-
Garrett si
tovava appoggiato al muro, con i suoi occhiali da sole che già aveva
conosciuto; i capelli un po’ spettinati e una camicia arrotolata nelle maniche.
“perché le
persone più belle sono sempre le più odiose…è tanto carino, ma non lo sopporto!”
pensò la ragazza, ferma davanti all’ingresso, momentaneamente incapace di
muoversi. “ce la posso fare, devo solo sforzarmi…forza di volontà, forza di
volontà!!”. Fece un respiro profondo e poi mosse il primo passo verso la
tortura.
-Ehm,
ehm…- Sofia fece finta di tossire per attirare l’attenzione.
-Ah,
eccoti qui!dove andiamo?-
-Non lo
so!-
-Se non lo
sai te!-
-Sono a
new york da quattro giorni ciccio, se non meno, pretendi forse che conosca
tutta la città?-
-Scusa
sapientona!-
-Non
scusarti, tanto non saresti capace di formulare risposte diverse!-
“cominciamo
bene!...”
Passarono
il primo pomeriggio rispondendo a monosillabi o poco più. Sofia si azzardò a
fare ben poche domante e i due passeggiarono quasi come se fossero due perfetti
sconosciuti. Venne solo a sapere che Garrett aveva preso lezioni private e che
si era diplomato a Los Angeles, per poi fare provini e audizioni qua e là.
Mentre passeggiavano Sofia si prese dei biscotti per bloccare la fame, ma non
riuscì a metterne in bocca neanche uno, perché vide il compagno farsi fuori un
mega panino con prosciutto cotto, maionese, formaggio e nutella.
-Come fai
a mangiare quella roba??-
-E’
proprio buona, assaggia-
-no
grazie, o vomito sul momento-
-Non
sarebbe male-
-Vai a
quel paese!!!-
-Ricambiato…-
Si arrivò
coì al venerdì. Il corso di Effetti Speciali era il preferito di Sofia: poter
costruire effetti strani, aggiungere fondali assurdi alla scena, far spuntare
un palco di corna a qualcuna o far maneggiare una spada a un’altra che invece
impugnava solo una stecca da sessanta centimetri.
Quella
sera Mailu fece una proposta:
-Sentite,
è quasi passata una settimana dall’inizio dei corsi, e pensavo di festeggiare
con una festa qui, all’hotel, con i rispettivi attori…è una buona idea?-
Ci fu un
mormorio di consenso generale.
-Allora,
che ne dite di domani sera alle nove qui nella Hall??ai preparativi ci pensiamo
io e Chan, ok?-
Altro
mormorio concorde.
-Allora è
andata!-
Sofia
pensò che tanto peggio di come stava andando fino ad ora non poteva andare, quindi
si rassegnò all’idea di portarsi dietro uno che l’avrebbe presa in giro per tutta
la serata.
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Ringrazio afaneia per la recensione...ringrazierei chunque volesse lasciarmi due paroline due...Thanks...Smolly
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Capitolo 5 *** Il fattaccio! ***
Il fattaccio
Capitolo V:il fattaccio!!!!
Sofia si
era dovuta incontrare abbastanza prima dell’inizio della festa con Garrett, e
ciò non l’aveva tirata molto su di morale, dal momento che dopo una lunga
settimana si odiavano ancora, nonostante le aspettative della loro CARA preside
della scuola.
-E tu vuoi
andare vestita così?-le aveva subito chiesto l’attore, che una volta tanto si
era rimesso in ordine i capelli neri e non portava gli occhiali. Era sempre
molto carino.
-Mamma
mia, che pignolo che sei…non devo venire alla notte degli oscar…e poi noi
dovremmo diventare amici???in una settimana non abbiamo fatto altro –e non
RIUSCIAMO a fare altro- che parlare a monosillabi o a insultarci a vicenda.
possiamo fare team out per una sera???tu provi a non criticarmi né insultarmi e
io penso ad essere gentile e non mi arrabbierò. Affare fatto?-
-Su,
affare fatto, ma voglio lo stesso che ti cambi. ti accompagno in camera e TI
CAMBI!-
-Ma faremo
tardi!sei proprio…-
-Ricorda:abbiamo
un patto…-
-Come vuoi
tu!-
La festa
nella hall era organizzata molto bene:Mailu si era proprio data da fare. Era
stato installato un mega stereo nero pieno di adesivi di Mtv, e un giovane
d-jay dall’aria stralunata ma simpatica sedeva tra le due casse con delle
cuffie in mano. I loro puff adorati sui quali a volte le ragazze stanche si
sedevano al ritorno dalla scuola erano stati messi in un angolo appartato, e da
una parte c’era montato un tavolo pieno di bottiglie e e ciotole colme di
patatine e noccioline; un paio di camerieri, non molto allegri ma
apparentemente ben disposti, si erigevano impettiti da una parte della sala
aspettando ordini. Nel mezzo stavano tutte le invitate con i rispettivi
compagni. Erano tutte molto eleganti e nell’aria si era diffuso un intenso ma
piacevole odore di profumo da donna. Sofia riconobbe Brad Pitt, Robert
Pattinson e altri.
Romy, i
capelli tirati indietro con una molletta e un bel vestito a pieghe azzurre, si
avvicinò all’amica, accompagnata da Zac Efron.
-Eccoti
qua, pensavamo quasi non ti saresti presentata…e ti ho già detto che lui è
l’attore che mi hanno affidato-
-Piacere…scusatermi,
ma ho fatto tardi perché Garrett mi ha costretto a cambiarmi cinquemila volte, secondo
lui facevo vomitare con uno qualsiasi dei miei vestiti e non sapeva
decidersi…eravamo già in ritardo, così è uscito dalla porta sul retro per non
farsi notare ed è andato a prendermi questo …-
-Non lo
sopporterai, ma ha dei buoni gusti: con questo vestito stai proprio bene…il
rosso ti dona cara-
-Grazie.
Cosa c’è di bello da bere?-
-Vieni,
così dico alle altre che sei arrivata-
E intanto
fu felice di notare che Garrett si era messo a conversare con Zac. Arrivati al
tavolo, Romy si girò e a bassa voce chiese all’amica:
-Come sta
andando fra voi due?-
-Noi
due?male, continuiamo a non riuscire a sopportarci. Non so come fare. Ha un
carattere…ma almeno per questa sera siamo riusciti a metterci d’accordo per
evitarci-
-Andiamo,
lo so che in fondo in fondo…-
-Non c’è
nessun in fondo in fondo…c’è solo un bel distacco-
-Vi siete
scontrati una settimana fa, ve la siete presa troppo per quell’episodio.
D’altronde era solo un equivoco, giusto??-
-Magari-
tra le
bibite, Sofia scelse una birra chiara, apparentemente la più bevibile. Poi
incominciò la vera festa.
Sofia non
ricordò quasi niente della serata: sapeva per certo che c’era una musica
assordante, le luci erano psichedeliche, di aver ballato e che il signor G. si
era abbuffato come un maiale, ma non avrebbe saputo dire come o con chi aveva
danzato, quanto era rimasta alla festa, se aveva fatto parlato con qualcuno e
di che cosa, se aveva fatto altre cose. Ma soprattutto non ricordava come era
arrivata in camera e perché, appena svegliata, sentiva un forte mal di testa e
un senso di inquietudine.
-Romy??ci
sei???-chiese. Ma l’amica non rispose e la ragazza pensò fosse già uscita. Si
vestì rapida con i primi vestiti che trovò e si fiondò sulla porta. Ma c’era un
bigliettino per lei sul tavolo, e Sofia ne fu troppo attratta per poter
rimandarne la lettura e uscire, così lo aprì. “Stai attenta a quando scendi, non metterti in mostra. Ti spieghiamo
tutto dopo…ci vediamo nella sala video. A dopo, Romy” .
“Stai
attenta???attenta a che cosa????”
Poi controllò di avere i vestiti meno evidenti
del mondo e scese le scale. Non ci volle molto per capire a cosa doveva stare
attenta: una folla di paparazzi aveva invaso la Hall.
“Porca
miseria, che ci fanno qui?meglio andare a prendere gli occhiali da sole”.
Ma anche
con gli occhiali, un’aria indifferente e dei comunissimi vestiti, i paparazzi
le si fiondarono contro, e Sofia si vide costretta a correre verso la sala
video.
-MA CHE
SUCCEDE???COSA STA SUCCEDENDO LI’ FUORI???- chiese ansimante e un po’ irritata,
appena dopo aver chiuso la porta della sala.
-Guarda
qui- e Chan le mostrò un giornale.
In prima
pagina c’era una sua foto della sera prima, dove…
-…Mi sto
baciando con Garrett??non è possibile!-
-Sentite
qua: “Ieri sera, alla festa svoltasi
nell’hotel messo a disposizione per le studentesse estive della scuola
J.F.Kennedy-di Cinema/teatro- sembra proprio che il promettente attore 28enne
Garrett Hedlund (di Roseu, America)abbia trovato la ragazza. Si chiama Sofia,
viene dall’italia. I due fanno coppia anche a scuola, dovendo fare insieme un
progetto di scambio culturale tra Attore/studente di teatro. Delusione sicura
per tutte le fan dell’attore che sognano di poter prendere il posto di questa
giovane 18enne. Vi terremo costantemente informate/i su ulteriori aggiornamenti
su questa nuova e sorprendente coppia”.
-Non è
possibile…ecco perché stamattina mi sono svegliata sentendo di aver fatto
qualcosa di strano…oh santo piripillo…mi sono ubriacata parecchio??-
-A quanto
pare sì…e anche noi non eravamo certo messe tanto meglio!!difatti siamo rimaste
un po’ chockate anche noi quando l’abbiamo saputo-
-E
adesso?? E adesso che faccio??-
-Basterà
dire che è una bufala…anche lui sarà d’accordo a smentire la notizia affermando
che eravate ubriachi!!-
-E a voi
sembra così facile la cosa???e se lui decidesse di non smentire??ne sarebbe
capace, ne sono assolutamente certa…tutte a me devono capitare le
sciagure??CAVOLO!!-
************************************************************************************
Ehilà…e
anche questo capitolo è andato…piccola e inutile precisazione: Garrett non ha
28 anni, ma meno, li ho aumentati in proporzione al mio aumento d’età. Come
sempre ringrazio chi ha recensito, cioè: DarkSakura, Afaneia e Amaerize, e
tutti coloro che hanno comunque letto questo capitolo…by Smolly
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Capitolo 6 *** Bisogna adattarsi a tutto! ***
bisogna adattarsi a tutto!!!!
Capitolo VI:bisogna adattarsi a
tutto.
Sofia
aveva ragione:Garrett avevan deciso di fingere solo per tenere sulle spine le
sue fan e dare un po’ di divertimento ai paparazzi. Lo venne a sapere quando si
rividero il lunedì pomeriggio.
-Lo sapevo
che non c’era da fidarsi di te!!!!!!!!-
-Andiamo,
è solo per tenere la gente sulle spine…vogliono chiacchierare, lo facciano…poi,
tra un po’, basta dire a tutti che è finita e basta. È anche un modo per farti
vedere come vengono montati gli articoli sui gossip!!-
-mi fai
andare su di giri quando fai così-
-è questo
il bello-
-per colpa
tua impazzirò…Non ti sopporto!-
-grazie.
Oh, è tardi, devo andare-
-Veramente
non lo è affatto. Cos’hai da fare di così importante??-
-anche gli
attori hanno delle cose da fare “private”!se vuoi scusarmi-
-aspetta:quindi noi cosa dobbiamo fare?-
-Niente di
che: farci vedere in giro un po’ più spesso, un paio di bacini innoqui e poi si
vedrà!-
-cosa
significa “si vedrà”??-
-che si
vedrà!-
-si vedrà
cosa??-
-Non lo
so…dipende da te-
-mi fai
stare in pensiero, che cosa si vedrà??-
-niente,
ansiosa che non sei altro, facevo per dire. Adesso devo andare, a domani!!!!-
Quella
sera, insieme a Romy, restò in camera.
-grazie
Romy, per la compagnia-
-non c’è
di che…lo so che sei giù per questa cosa della festa, lo so che Garrett non ti
convince, ma forse questa situazione potrebbe diventare anche divertente-
-Sei
sicura?-
-Bè, forse
non al cento per cento, ma ci sono delle probabilità. E poi se non provi, come
puoi dire che questo metodo non funziona?-
-Hai
sempre malettamente ragione Romy, sempre maledettamente ragione-
-e te sei
sempre così agitata…smettila e per un attimo rilassati…dovresti fare un corso
di yoga-
-ah,
simpatica-
-non sto
schrzando!!!-
in quel
momento squillò il telefono della stanza.
-Pronto???-
-Romy,
sono Christine, volevo dirti che tra un po’ vediamo un film, vieni anche tu con
quell’ansiosa di Sofy?-
-Arriviamo!!!-
-Chi era?-
-Christine.
Andiamo a vedere un film.-
-non
possiamo rimanere qui?-
-NO-
la mattina
successiva Sofia si concentrò poco sulla lezione di Recitazione, tanto che la
professoressa la diede per mezza malata. A Costumi montò il peggior manichino
di tutti,e per coronare la mattina, rischiò di rompere una cinepresa. Alle due
si preparò per vedere Garrett, che l’aspettava davanti all’albergo, come al
solito.
-Ciao-
-Ciao-
ci fu una
attimo di silenzio imbarazzante, nel qual sia lei che lui si guardarono i piedi
senza sapere cosa dire.
-Che
dobbiamo fare oggi?-
-Alle 6
abbiamo un’intervista-
-e me lo
dici così?-
-come te
lo dovevo dire???-
-con chi
abbiamo questa cavolo di stupida intervista??-
-con
alcuni della radio nazionale-
-Ah, pure
nazionale?-
-già, ma
non ti preoccupare, cercherò di parlare il più possibile-
-grazie
mille-
-Andiamo a
fare due passi?-
-Va bene-
Chiacchierarono
tutto il pomeriggio del cinema, quasi dimenticando che non erano amici, e alla
fatidica ora dell’intervista, davanti all’edificio della radio, si fecero pure
“in bocca al lupo”. Dentro faceva caldo e c’era un caotico via vai di persone
vestite di tutto punto e con cartelline a dirla tutta un po’ inquietanti.
Chiesero
informazioni a una segretaria molto agitata, che indicò loro il secondo piano,
terza porta a sinistra. Nonostante le indicazioni, ci misero un po’, perché la
massa di gente che saliva e scendeva era tantissima. La porta indicata era blu
e portava la scritta: “Radio NetWork Gossip”. Dentro vi erano cinque o sei
persone raccolte intorno a un tavolo rettangolare e munite di registratori,
microfoni, carta e penna.
-Ben
arrivati. E così sei tu la nuova fiamma di Garrett?- chiese un giovane
giornalista.
-Pare di
sì- rispose imbarazzata e nervosa Sofia. E menomale che non andava in
televisione, perché altrimenti non avrebbe resistito.
-bene,
allora possiamo cominciare-
Garrett e
Sofia si sedettero ad un’estremita del tavolo, e l’intervista cominciò. Garrett
cercava di parlare il più possibile per non mettere troppo in imbarazzo la
ragazza, che intanto sudava da impazzire. I giornalisti li trattennero con
domande del tipo: “ma come va tra voi?”, “come procede la scuola di cinema?”,
“e come avete fatto a capire che eravate l’uno per l’altra?”, e poi tutta una
serie di quelle domande snervanti che non finiscono più. Quando uscirono dal
palazzo erano quasi le otto.
-Devo
correre, mi aspettano per cena-
-se vuoi
ti accompagno-
-Non
importa. Grazie-
e corse
via. “gli ho detto Grazie?io che dico Grazie a lui???sto impazzendo” pensò
Sofia, non appena vracò la soglia dell’albergo, affaticata dalla corsa.
Le altre
la stavano aspettando, e lei si scusò per il ritardo. Quel grazie tuttavia non
era casuale, perché in fondo Sofia sapeva, nonostante non lo avrebbe ammesso
mai, che quel pomeriggio si era divertita.
Smolly_Sev dice:scusate se ci ho messo un po' a postare, ma sono stata
piuttosto impegnata...grazie ad Amerize e Afaneia, che hanno recensito
lo scorso capitolo, e chi ha aggiunto questa storia tra i Preferiti o
le Seguite...ciao ciao!!!
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Capitolo 7 *** La Cena ***
THe Dinner...
Capitolo VII:La Cena
-Professor Donovan, mi potrebbe rispiegare quel
discorso sull'uso della cinepresa nella tecnica in 4D?-
-Certo cara, volentieri-
Giovedì mattina: ora di Effetti Speciali,
tecniche di 3 e 4 D. Metà settimana passata tranquillamente, senza troppi
problemi. Mailu si era presa il raffreddore, Esther aveva mal di testa e
Garrett non si faceva vadere dall’intervista, cosa che francamente preoccupava
la sua compagna. Anche perché le continuavano ad arrivare chiamate per
interviste o cose del genere. Poi Garrett si fece improvvisamente vivo quel
venerdì pomeriggio, così, di punto in bianco, e pure per telefono.
-Ma dove ti eri cacciato fino ad ora?-
senti, avevo da fare-
-E io ho dovuto inventare delle balle a scuola
perché TU avevi da fare-
-Senti mi dispiace-
-Sì, certo-
-Davvero…è che davvero avevo da fare e mi sono scordato-
-Ah, pure scordato. Lo so che non mi sopporti, ma
dimenticare che dobbiamo vederci tutti i giorni…poi a raccontare bugie sono io-
-Scusa. Non volevo dimenticarmene…per perdonarmi
vorresti venire…-
E la chiamata finì lì, di punto in bianco, su una
frase non finita dell’attore. Poi si senti un leggero toc toc.
-Sofy, sei in camera?-
-Sì esther, entra pure-
-Con chi stavi parlando?-
-Garrett, è tutta la settimana che non ci
vediamo, e ora mia ha chiamato per dirmi che aveva da fare e se n’era
dimenticato-
-E tu cosa gli hai detto??-
-ero arrabbiata, perché anche se mi odia non può
dimenticare che abbiamo del lavoro da fare…insomma alla fine gli ho riattaccato
in faccia…-
-Per caso ti stava per dire qualcosa?-
-Sì, ma…-
-Allora faresti bene a richiamarlo-
E l’amica se ne andò così come era venuta.
-grazie, eh?!-
Detto fatto, Sofia sabato sera si trovava in
piedi davanti all’albergo, vestita con lo stesso abito rosso della festa, ed
era nervosa, molto nervosa. Mr G. le avevadi vedersi a quell’ora davanti all’hotel,
e che lei doveva essere elegante. Chissà perché. Poi una limousine le sfilò
davanti, si fermò pochi metri più avanti e dal retro scese lui, Garrett, che le
fece cenno di salire con un sorriso.
-Ma come..?-
-Sorpresa! Non te l’aspettavi vero?-aspettavi vero?- avanti e dal retro scese
leui, Garrett, che le fece cenno di salire con un sorriso.
e se n'
-No. Ma dove andiamo????-
-Lo scoprirai-
Dopo circa dieci minuti l'auto si fermò.
-Garrett, dove siamo?-
-Siamo al mio appartamento Newyorkese-
-Davvero?-
-l'isospettabile Garrett ti ha sorpreso vero?-
-Sì, devo dire che mi hai proprio sorpreso.
Dobbiamo restare qui in macchina?-
-Certo che no!-
Appena scesi, un lieve fruscio attirò
l'attenzione della ragazza.
-Che cos'era?-
-Sarà stato un giornalista curioso. Andiamo-
-Sempre nel mezzo!-
L'interno dell'appartamento era molto carino,
aveva proprio un'aria dolce, e Sofia non potè fare a meno di sorridere alle foto nell'ingresso, che
ritraevano l'attore con la famiglia.
-E' bello qui-
-Mi fa piacere. Almeno una volta che ti sento
dire che ho dei gusti buoni-
-Simpatico!-
-Dai, rilassati. Perché il meglio deve ancora
venire-
-Che cosa hai fatto, adesso? stai impazzendo?-
-Credo di sì. Guarda-
-Sì, stai proprio impazzendo-
Infatti nel salotto c'era una bella tavola
apparecchiata per due.
-che ti è preso?-
-Mi dovevo scusare in qualche modo, o sbaglio??-
-E hai anche cucinato?-
-Non proprio, ma se dovevo venire a prenderti non
potevo fare tutto-
Sofia ebbe la netta sensazione di star diventando
rossa come un peperone, e abbassò lo sguardo per cercare di nascondere
l'imbarazzo. Poi successe un imprevisto: andò via la luce.
-Accidenti, non ci voleva- esclamò Garrett.
-Dovrei avere le candele da qualche parte. Dove sono?-
-Ti posso aiutare?-
-Non so come ma sì, va bene-
Tastarono praticamente tutta la casa, e infine,
con tutto il buio che c'era, si scontrarono. Sofia cascò in terra, come la
prima volta che si erano incontrati, ma la differenza sostanziale era che
Garrett era cascato sopra di lei. Sofia percepì il suo respiro, e si scoprì a
cercare di andargli dietro con il proprio. Non si sentì per niente imbarazzata,
e non si scostò quando si accorse che l'attore stava avvicinando
pericolosamente il suo viso. Il bacio arrivò leggero, ma Sofia si sentì come
congelata, non riusciva a muoversi. QUando Garrett la baciò per la seconda
volta, lei si sentì piacevolmente attratta da quel profumo,e questa volta,
riscossa dallo stato di coma in cui era finita, ricambiò. E a quel punto
ambedue dimenticarono la cena e l'assenza di luce, e si godettero serenamente
quel momento.
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Capitolo 8 *** Capitolo VIII:gli ultimi giorni di scuola ***
GLi ultimi giorni di scuola
eccomi qua, con un nuovo misero capitolo. Mi scuso in anticipo,
perché in questo periodo non sono affatto in forma, e meglio di
così non riesco a dare...per chiunque sarà clemente con
me anche su questo capitolo, posso semplicemente dirgli grazie per
l'apprezzamento, anche se so che questo VIII cap. non è
all'altezza...!!questo storia sta volgendo alla sua fine, ma non
è ancora conclusa, prego chi sta seguendo questa storia di
essere pazienti con me ancora per poco....comunque..."buona lettura"...
Capitolo VIII: gli ultimi giorni di scuola
Sofia tornò in albergo schokata. E Romy ovviamente se ne accorse subito, era così evidente.
-Interessante: Garret non si fa vedere per una settimana, e quando vi ritrovate, tu torni sotto schok-
-è che...ci siamo messi insieme...-
-lo so, è la montatura che fanno tutti i giornali da una settimana a questa parte...ma non vedo cosa c'entri?!?-
-No, non è più una montatura-
-Come non è più una montatura?-
-Non lo è...-
-Stai scherzando?-
-No...- disse la ragazza scuotendo meccanicamente la testa.
-stai male-
-Sto benissimo-
-No, tu stai proprio male....ti sei vista?-
-No-
-Vai a letto, che dormire ti fa bene...-
LA mattina dopo, però, l'affermazione di Sofia non cambiò
affatto rispetto alla sera prima, come aveva creduto la compagna di
stanza.
-L'avevo detto io che non scherzavo-
-MA tutti quei litigi, la sfuriata iniziale...che cosa...?-
-Al diavolo le sfuriate. Adesso è tutto cambiato. Punto e fine della storia. Non ho potuto evitare la cosa-
e le raccontò in breve la cosa.
-Andiamo bene-
LE ultime due settimane passarono troppo velocemente, e Sofia se ne
accorse benissimo. Era così presa da Garrett che nemmeno si
ricordava più di averlo odiato all'inizio. Christine, ROmy ed
Esther cercarono il più possibile di riportarla alla
realtà, ma senza il minimo di successo. Questo fino all'ultimo
giorno di scuola.
La professoressa Perkins entrò in classe più seria del solito.
-Oggi, ragazze è il vostro ultimo giorno del mio corso. Vorrei
assegnarvi questi attestati di partecipazione e delle specie di diplomi
con un voto con il quale potete presentarvi ad un provino se mai
vorrete diventari attrici. ora vi chiamerò una per una: Esther.
ROmy. Christine. Mailu. Chan. Luena....Sofia-
Sofia si alzò lentamente. Prese il suo diploma senza neanche
guardarlo e tornò a sedere. Lo srotolò pian piano qunado
fu osservata solo da Esther, che era vicino a lei quella mattina.
-100/100...fantastico-
-Già-
-peccato che oggi è l'ultimo giorno. COme farai con Garrett?-
-GIà, come farò?- effettivamente Sofia non ci aveva
affatto pensato, era stata così distatta che nemmeno si era
accorta di chi le stava attorno. Ora che sarebbe tornata in Italia, con
lui cosa avrebbe fatto.
Uscita da scuola, prese la via traversa e si incamminò verso la
casa del fidanzato: doveva parlargli. Perché si era illusa
così scioccapente? come sarebbe potuto andare tutto bene? era
proprio la cretina più cretina del mondo!suonò al
campanello nervosamente.
-Garrett sono io, devo parlarti. Adesso-
Non camminò neanche per le scale, le percorse semplicemente venti al secondo.
-Cos' è tutta questa fretta?-
-Domani parto, tu che fai? come faremo per noi due?-
-PErché devi tornare? sei maggiorenne, vieni ad abitare qui. i tuoi capiranno-
-No, non capiranno. E comunque devo tornare almeno una volta a casa mia-
-Pensavo che fosse già tutto scontato. Pensavo che accettando veramente di stare con me avresti accettato l'america-
-NOn è così semplice e immediato come ti può sembrare. Non è così semplice-
-promettimi che tornerai-
-Potresti venire tu da me-
-No-
-PErché no? sarebbe più semplice se venissi tu-
-Neanche questo è semplice. Io non voglio abitare in Italia-
-Allora possiamo anche finirla qui. Se dobbiamo stare insieme abitando in due continenti diversi, meglio non starci. Addio-
e lo baciò per l'ultima volta, poi uscì con le lacrime agli occhi.
Il giorno dopo, all'aereoporto, lui non c'era.
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Capitolo 9 *** Capitolo IX:l'epilogo! ***
Epiolohgo
Capitolo IX:l'epilogo...!!
Due anni dopo...11 apirile...
Sofia stava camminando dal capolinea dell'autobus del 14C fino alla sua
università, Medicina. I suoi capelli biondi si erano allungati
molto, e si erano anche schiariti ancora. Si era alzata di due o tre
centimetri e portava sempre i soliti occhiali da sole in corrispondenza
ad una gomma in bocca. Controllò sull'orologio del cellulare di
essere in perfetto orario, anzi in anticipo, e si lesse il messaggio di
buon onomastico da parte del suo ragazzo, Andrea. Si erano messi
insieme un paio di mesi dopo il suo ritorno dall'America, perché
Sofia sapeva che lei piaceva un sacco a lui, e d'altra parte lui era
anche carino. MA in realtà con questo la ragazza sperava di
potersi dimenticare di quanto era successo durante quella vacanza,
anche se non ci riusciva del tutto, pur essendosi ormai abituata a
vedere il volto di Andrea come quello giusto per lei e non come
qualcosa di estraneo . All'aeroporto le ragazze, con le quali aveva
perso contatti, le avevano detto di dimenticarlo e di perdere ogniu
contatto con lui, e si sentiva in colpa per non riuscire a seguire il
loro consiglio ( contando che aveva provato tante volte a scrivergli).
Passata l'edicola di Gino, un vecchietto molto simpatico che le
regalava sempre copie di fumetti rimasti invenduti, si fermò a
guardare le notizie nella bacheca accanto. Rimase un attimo interdetta,
avvicinò gli occhi alla bacheca e li strizzò, come per
accertari di aver letto bene una cosa di cui sperava non aver letto.
Poi tirò fuori la sua agenda, la scorse per un po', alzò
di nuovo la testa vero la bacheca e poi si allontanò. Si era
appena presa un impegno con il quale non sapeva dove andare a parare.
Due giorni dopo, ore 15.30, Pressi di Roma...Riprese per il film "Brisingr"...
Sofia si fece largo molto lentamente fra la folla di gente che c'era
accalcata intorno al set del film, prendendosi un paio di gomitate
nello stomaco e una quantità allucinante di accidenti. Arrivata
quasi alle transenne che delimitavano l'area, si fermò,
scrutando la massa di operatori, cameramen, tecnici, attori che si
muovevano qua e là, sperando di incontrare Garrett, ma lui non
c'era. Allungò il collo a destra e a manca, ma non lo vide.
Quindi tornò indietro e, trovato un posto tranquillo li a due
passi, si mise ad aspettare. Verso sera la gente se ne andò, e
così cominciarono anche i tecnici e gli attori. Sofia non
riuscì a vedere garrett nemmeno un momento, ma continuò
ad aspettare, fino a che non si addormentò inconsciamente su una
panchina.
Quando si svegiò, ci mise qualche minuto a ricollegare quello
che aveva fatto il giorno prima poi si accorse di trovarsii in un posto
per lei sconosciuto. Quando nella semi incoscenza le si parò
davanti un volto sbiadito che non riconosceva, saltò a sedere
con un urlo.
-Calmati, è tutto sotto controllo- era una ragazza che parlava, molto carina.
-CHi sei tu?-chiese allarmata Sofia - e dove sono?-
-Piacere Sabrina. Sei a casa del mio fidanzato. TI abbiamo ripescato
che dormivi su una panchina, e per poco non diventavi un cubetto di
ghiaccio.-
-E chi sarebbe il tuo ragazzo scusa?-
-aspetta, te lo vado a chiamare-
Intanto che Sabrina andava a chiamare il suo ragazzo, Sofia si
guardò intorno: si trovava su un divano di pelle marrone, e
davanti a questo un tavolino di cristallo e un bel televisore al
plasma. Era una stanza molto spaziosa. Dei passi che si avvic8inavano,
e davanti a lei comparve GArrett.
-Tu?-
-E chi sennò?-
-Vi conoscete?- chiese Sabrina. Evidentemente Garrett non l'aveva mai nominata.
-Già, siamo stati fidanzati circa due anni fa, poi abbiamo avuto dei problemi di distanza e ci siamo mollati-
-cosa?che scherzo è questo?lui non ha mai avuto ragazze come te-
-già, sospettavo non te l'avesse detto. Mi dispiace-
-Garrett, è uno scherzo-
-Temo di no-
-PErché non mi hai detto niente?-
-Ecco, io...scusa, ma...potrei parlare da solo con lei un attimo?-
-Va bene, se insisti. MA esigo spiegazioni poi. Adesso vado a lavoro-
E Sabrina uscì.
-Così hai una nuova ragazza vero? e abiti qui adesso?-
-Sì, abito qui.-
-Perché mai? quando te l'ho chiesto io non volevi venire con
me...ma adesso ci sei!non ho mai smesso di pensare a te, anche se mi
sono fidanzata di nuovo...io mi sono sempre ricordata di te...-
-....-
-Non dici nente vero? è giusto che sia così...non
c'è assolutamente una stupida spiegazione logica in quello che
hai fatto...due anni, due!!!e adesso abiti qui...hai dieci anni
più di me e mi sembra di avere davanti un bambino.-
-Lo so, ho fatto molti errori,e me li porterò dietro a vita...sono stato un totale idiota-
-Sì, lo sei uno stupido, immaturo e per di più stronzo...-
-So anche questo...ma devi sapere che questo nuovo fidanzamento
è avvenuto per provare a dimenticarmi di te...non ce l'ho
fatta...ti ho scritto lettere un sacco di volte, perché ho visto
che hai cambiato numero e io non ce l'avevo...ma non mi hai mai
risposto...-
-Non è vero...non mi hai mai scritto..sono io che ho provato a scrivere a te e tu non mi hai risposto...-
-No, tu non mi hai mai scritto...-
-Bugiardo, certo che ti ho scritto...si vede che per te è sempre stato tutto uno scherzo-
-Bugiarda sarai tu...-
-Io non sono bugiarda-
-E neanche io!!-
-Me ne vado...non posso più restare qui!!tanto meno con un bugiardo, ipocrita e stupido!-
Il giorno successivo, alle poste...
-Mi scusi, ho scoperto che negli ultimi due anni ho inviato delle lettere in america che non sono mai arrivate-
-Ma davvero? mi dia i suoi dati che controllo un po'...-
Dopo circa una buona oretta, il direttore delle poste si presentò da Sofia.
-BUongiorno.-
-Buongiorno-
-Ho saputo delle sue lettere-
-E quindi?-
-Ho controllato tutti i tabulati, uno per uno, e mi risulta che queste sue lettere non siano mai arrivate a destinazione-
-Questo lo sapevo...ma perché?-
-Pare che una delle nostre inservienti si sia tenuta le lettere. Ho telefonato all'ufficio Newyorkese proprio poco fa-
-E chi sarebbe questa sua inserviente?-
-Una certa Romy... non mi ricordo il cognome-
-Ora mi torna...grazie, grazie tante-
"ORa tutto torna. ROmy è andata a lavorare alle poste, e visto
che non smettevo di pensare a lui e pensando che potessi stare peggio
se la corrispondenza fosse stata attiva, si è presa tutte le
letterer!!devo correre da Lui"
Fu così che si risolse tutto: Sofia si rimise con Garrett, si
sposarono quattro mesi dopo e si trasferirono a New York, dove ebbero
due figli. Andarono a parlare con Romy e si chiarirno e scusarono
ampiamente, tanto che da quel momento in poi Romy passò tutti i
Natali dai due. Sabrina invece conobbe Andrea, l'ex di Sofia, e ci fu
un colpo di fulmine. SI sposarono dopo due anni e andarono a vivere
nell'appartamento che Garrett aveva comprato in italia.
FINE
Non ci credo, ho finito...!!spero per chiunque ha seguito, recensito,
letto e basta questa storia, sia rimasto contento...Grazie a tutti!!
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