I want You

di exceptions
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Poker {for you} ***
Capitolo 2: *** 2 - Ice Cream ***
Capitolo 3: *** 3 - Trasformismo ***



Capitolo 1
*** 1 - Poker {for you} ***


Sì, da brava masochista! Dai Ex, continua a torturarti! Sìììì!

(coff, coff)

Bene. Nulla da dire. Forse la prefazione ha fatto pensare già alla catastrofe imminente. Ho deciso, di sana pianta, di cimentarmi in una titanica impresa quale una (tremate, tremaaaate!) raccolta.

 

NdA – L’aggettivo Titanico non è stato scelto a caso in quanto un simpaticissimo (e misterioso) vicino di casa ha deciso, da tre giorni a questa parte, di cimentarsi nel suono del piffero e, sempre da tre giorni a questa parte, ammorbare me che cerco di studiare filosofia e mio padre che cerca di finire la tesi, con una sua personale interpretazione di My Heart will go on.

Naturalmente codesta persona è evidentemente negata. Se potesse Celine Dion lo vorrebbe morto, nel frattempo io faccio le sue onorevoli veci.

 

Torniamo a noi. Sì, faccio una raccolta. Una raccolta di MorganxGarcia visto che il fandom ne contiene a malapena 3. La raccolta sarà composta da 10 shot. 10 come il numero perfetto secondo i pitagorici, 10 come gli anni a cui vorrei tornare, 10 perché mi sembrava un numero decente.

Ogni shot avrà un diverso tema e volendo, compariranno nell’insieme altri personaggi e altre coppie.

Spero di avervi detto tutto. Nel frattempo vi lascio alla prima shot.

***

Dedicata a: Al vicino simpatico. Che tu possa strozzatrici col piffero.

                     Tania. Perché è l’unica che legge tutto ciò che scrivo. Anche i bigliettini durante chimica.

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà della CBN. La storia non è a scopo di lucro ma è stata partorita dalla mia mente bacata.

 

 

#1 – Poker {for you }

 

“Bambolina?”

 Garcia aveva lo sguardo perso nel vuoto , mentre con la piumata penna rosa solleticava delicatamente il mento dell’uomo.

“Sì?” rispose destandosi un poco da quella specie di torpore in cui era caduta. Seduta sulla sua sedia nella sua fidata stanza, teneva il viso poggiato al pugno chiuso mentre Morgan, al suo fianco, giocava un’animata partita a poker on-line. Era entrato lì per chiedere una semplice informazione e, come la maggior parte delle volte, avevano finito per sedersi a chiacchierare, mangiare cioccolata e partecipare a giochi con la community di internet.

 Un modo innocente per passare i momenti di noia dell’ufficio.

“Mi fai il solletico!” disse ridendo l’uomo, mentre con un deciso click del mouse decretava  la fine della partita mettendo sul tavolo un full.

“ E pensare che io non so neanche giocarci a poker. Bravo zuccherino, hai guadagnato altri soldi virtuali.” Constatò Penelope osservando i monitor colorarsi di fuochi d’artificio spixellati e l’indicatore dei dollari salire di un poco.

“Già, anche se alla fine non so mai cosa farci.” Rispose l’uomo spegnendo il computer.

 “Suvvia, qualcosa da comprare lo troverai pure!”

La quiete fu interrotta da un concitato Reid che chiedeva a un annoiato Morgan di venire in ufficio per delle faccende da sbrigare.

“Vai mio eroe! E torna vincitore!” disse la donna guardando sparire il sorriso dell’uomo dalla porta.

 

La mattina seguente, nell’ufficio la calma regnava sovrana.

Sulla scrivania di Garcia, appoggiato alla tastiera, giaceva un mazzo di carte legato con una coccarda scarlatta. La donna entrando lo osservò incuriosita, tirandolo su. Tra la scatola e la coccarda era incastrato un bigliettino, dove una scrittura frettolosa e leggermente storta lanciava all’interlocutore un messaggio inequivocabile.

 

-Te lo insegno io-

 

Sorrise.

 

 

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Baci a tutti quelli che recensiscono (e anche a quelli che non recensiscono, dai xD)

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Capitolo 2
*** 2 - Ice Cream ***


Ciao bellezze!
Uh, ma quante recensioni! Sono stupita, pensavo che avrei avuto a malapena me stessa come lettrice invece, a quanto pare, le mie storie a qualcuno piacciono! XD

Visto che siete così carine e dolci mi tocca impegnarmi parecchio. Nulla da ridire, ci metto l’anima comunque.

 

NdA – Vedete, sto rasentando la crisi nervosa! Ho scoperto chi è il famoso suonatore di piffero e, Santo Reid, la situazione va ad aggravarsi. A quanto pare il flauto non era che l’incipit di una tragedia, il tuono prima di una tempesta, un banchetto nuziale a cui ti senti pieno già alla prima portata (ho finito le metafore). Il Vicino suona la tromba.  Sì, avete capito bene, il piffero era un qualcosa a mo’ di esercitazione. Naturalmente è una frana e, naturalmente, io voglio ancora ucciderlo.  Spero che almeno voi possiate capirmi. (Anzi, spero che non lo facciate. Non lo augurerei a nessuno uno così come vicino)

Nda2 - Ringrazio “arwen sunny” per una cosa che scoprirà se legge. Scusa se ho rubato la citazione ma mi sembrava dovuta.

***

Dedicata a: A Giulia. Perché anche se le tocca portare un gesso di 8 kg alla gamba e stare sulla sedia a rotelle, non l’ho mai vista smettere di sorridere. A te i miei migliori baci e che il Santo Antony Kiedis sia con te.

A mia madre. Perché è lei e le sue stramaledette sensazioni che mi danno la forza di andare avanti.

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà della CBN. La storia non è a scopo di lucro ma è stata partorita dalla mia mente bacata.

 

#2 –  Ice Cream

 

Era una mattina come tante altre, in un giorno come tanti altri, in una città come tante altre. Eppure...

eppure c’era qualcosa di diverso.

“Lo sapete che ci voleva proprio?” asserì Prentiss leccando il gelato al pistacchio, con evidente soddisfazione.

Il caldo di Quantico era insopportabile, soprattutto durante la stagione estiva. L’ufficio, anche con il condizionatore sparato al massimo, risultava un forno crematorio e avevano deciso all’unanimità di uscire fuori a fare una passeggiata, con la scusa del relativo periodo di tranquillità della durata di pochi giorni che c’era quando tornavano da qualche caso che li spingeva lontano da casa.

“Mh, concordo!” confermò Reid imbrattando la camicia bianca con una chiazza di cioccolato.

“Sei sempre il solito...” borbottò Hotch tenendo tra le labbra il cucchiaino sporco di menta e cannella. Se lo rigirò un po’ tra le dita poi sospirò un poco, cambiando posizione sulla sedia. Prentiss rise quando Reid, cercando di pulirsi la macchia, se ne provocò un’altra sul polsino scatenando l’ilarità di JJ che quasi affondò il naso nel cono a cocco. Rossi controllava la scena sereno, con le gambe accavallate e una coppetta di vaniglia e caffè stretta nella mano.

Morgan aveva lo sguardo perso nel vuoto e guardava ripetutamente l’orologio, controllandosi di tanto in tanto intorno.

“Derek, il gelato...” disse JJ indicando il cono ormai sciolto, per lo più sul pantalone di Reid che bofonchiò qualcosa a mezza bocca prendendo dei tovaglioli per tamponare la chiazza.

“Oh, sì. Tanto non avevo molta fame... qualcuno ha avvertito Garcia?” chiese distrattamente aggrottando le scure sopracciglia, rivolto verso i compagni.

“Io. - disse JJ - Ma mi ha detto che aveva molto da fare e forse non sarebbe venuta.”

“Ah, ok.”

In quel momento una zazzera biondo platino, con delle evidenti ciocche fucsia, si sedette vicino al ragazzo facendogli scappare un leggero sorriso.

“Lo sai tesoro che per vederti arriverei in capo al mondo!” disse la donna leccando con gusto il cono alla fragola e porgendone uno al ragazzo dello stesso gusto.

“Sei sempre tempestivamente perfetta.” Ammise ridendo l’uomo mentre afferrava il gelato.

“Oh, ma lo so!” rispose lei assumendo un piglio fiero, facendo scappare un sorriso a tutti.

Più tardi quella sera Garcia e Morgan camminavano piano a bordo del laghetto artificiale del parco, tenendo tra le mani un altro cono di gelato, uno dei pochi metodi per combattere l’afa.

“È stata una bella giornata.” Confessò la ragazza e l’uomo come risposta le sorrise, continuando a vagare distratto con lei al suo fianco. Anche se -forse- non è che fosse poi così distratto...

 

***

 

“Ma li hai visti?”

“Chi?”

“Quei due!”

“Ma chi, la bionda e quello che sembra un dio greco di colore?”

“Eh, loro!”

“Mh... che spreco...”

“Già, che spreco.”

 

 

Che dire, mentre mangiavo il valsoia mi sono illuminata! Volevo trovare un gusto di gelato per ognuno e alla fine ci sono riuscita, anche se con difficoltà! Odio le tipe che si credono delle dee scese dall’olimpo. Morgan e Penelope sono una coppia fattibilissima, invidiose! U_U

 

Ringrazio infinitamente:

 

Fujiko Chan - Hai ragione, dovrei scrivere più spesso, ma la maggio parte delle volte o non ho tempo o semplicemente non mi viene l’ispirazione. Bisogna applicarsi per scrivere delle cavolate di questo tipo sai?

ele85 - come hai potuto leggere la mia fortuna se ne è andata insieme alla tromba. Ti ringrazio per il complimento comunque. E spera con me che gli si spacchi la tromba.

Harriet - Oh, meno male! Pensavo di essere l’unica che supportava il paring! Spero che anche questo “schizzo” ti sia piaciuto, sognando di essermi avvicinata anche a ciò che accade nella serie! Grazie per la recensione!

arwen sunny -come puoi ben vedere ho usato il tuo spunto, mi sembrava d’obbligo. Anche io mi riconosco nella categoria tondetta e come te, so che gli autori non faranno mai accadere nulla tra questi due. Ecco perché scrivo, perché voglio vederli insieme e compiacere chiunque apprezzi la coppia! Spero che ti sia piaciuta!

 

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Baci a tutti quelli che recensiscono (e che le trombe e i pifferi siano con voi oltre che non me)

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Capitolo 3
*** 3 - Trasformismo ***


Non credo basterebbe ogni scusa del mondo per farmi perdonare, quindi fate finta che siano passi tre giorni dall’ultimo aggiornamento e saremo tutti più felici.
Eh, ne sono successe di cose però…
Rimembrate il flautista/trombettista pazzo?
È diventato un sassofonista. E ogni dannato giorno si esercita. Il sabato – unico giorno di mia sospirata libertà – attacca addirittura alle 9.00 di mattina per proseguire ad oltranza. Il problema è quando lo fa mentre io tento disperatamente di studiare per gli esami imminenti… Che poi non è malaccio, per carità, solo che considerato quanto si esercita dovrebbe essere ormai un piccolo Stefano di Battista, cosa che non è neanche lontanamente.
Ora che sapete che in 4 anni la mia vita non è cambiata di una virgola mi appresto a lasciarvi alla lettura, sperando di evitare il linciaggio.
Vi voglio bene.
____________________________________________________________________________________________________________________
 
#3 – Trasformismo.
 
“A cena?”
“Sì, a cena.”
“Io e te?”
“Sì, io e te.”
“Ma sei sicuro?”
“Sì, sono sicuro.” Sorrise. Un sorriso di quelli che gli facevano increspare il viso in leggere rughe di espressione, illuminandolo come neanche un raggio di sole avrebbe potuto fare. Garcia si sorprese a pensare che quello era l’unico uomo sulla terra capace di trasformarsi in pochi secondi in ciò che più voleva, e senza mai sembrare ridicolo o una pallida imitazione di se stesso.
Il Morgan che usciva nei momenti più tranquilli, quello con il candore dei denti che risaltava sulla pelle scura e le rughette che lo facevano sembrare più adulto di quanto in realtà fosse.
Il Morgan che le entrava nell’ufficio con gli occhiali da sole era invece quello stanco, con gli occhi arrossati per il sonno e il bicchiere di caffè in mano.
C’era poi il Morgan con il giubbotto antiproiettile, che teneva la pistola davanti a sé e sudava leggermente per l’agitazione. Il Morgan con i muscoli tesi pronto a scattare, che faceva presagire la letalità di qualsiasi mossa.
Un Morgan paterno che usciva fuori in tutto il suo splendore solo a contatto con i bambini, quello stesso uomo che con un pugno avrebbe potuto stendere un uomo e con una carezza asciugare le lacrime causate da qualche ginocchio sbucciato. Era il Morgan che faceva girare le donne al parco quando accompagnava JJ o Hotch, facendole sibilare di invidia.
Il Morgan che si presentava nelle case delle vittime, che sapeva confortare o aggredire con una sola parola.
Era quello stesso Morgan che adesso teneva in mano una rosa e gliela porgeva con nonchalance, tronfio nel suo sorriso e nella sua maglietta aderente. Nella testa di Penelope si arrovellarono mille e più scuse, dal classico “La mai relazione mi ha distrutta, non me la sento” ad un freddo “Ho già impegni”, ma si soprese a fissare negli occhi un Morgan che pensava di conoscere, ma che in realtà non sapeva inserire in nessuna categoria.
Chissà che Morgan sei adesso…” sussurrò più a se stessa che al suo tranquillo interlocutore. Derek aggrottò la fronte incuriosito, ma lei si scosse la testa quel tanto che bastò a permettergli di capire che il sorriso che le si stava facendo largo sul volto valeva oltre ogni sì.
“Alle otto Bambolina.”
“Ti aspetterò.”
Garcia quella sera scoprì un nuovo Morgan, quello che si inteneriva a sapeva essere galantuomo e amico datato nello stesso momento, che le apriva la porta per permetterle di uscire dalla macchina e la portava a mangiare al Mc Donald anziché al ristorante, che la ascoltava parlare di un amore finito e poi le raccontava una barzelletta per sciogliere la tensione.
Garcia aggiunse nella sua testa il Morgan con la Rosa, e le piacque più di ogni altro.

***

Inutile dire che ringrazio tutti quelli che nel corso degli anni hanno letto e recensito la storia… sono imperdonabile, lo so. Andrei appesa a un palo e lasciata lì… ma magari questo segna il mio ritorno trionfale no? :D (ci credo poco pure io, ma lasciamo stare…)
Recensite se potete, e se avete qualche nel prompt da segnalarmi non esitate… magari mi sento ispirata! 

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