Ignorance

di carlyxy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00.Prologo ~ ***
Capitolo 2: *** 01.Capitolo ~ ***
Capitolo 3: *** 02.Capitolo~ ***
Capitolo 4: *** 03.Capitolo~ ***
Capitolo 5: *** 04.Capitolo~ ***



Capitolo 1
*** 00.Prologo ~ ***


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00.Prologo ~



“RENESMEE!” la dolce voce di mia madre, che in quel momento si era fatta più stridula del solito, mi chiamò a gran voce.
Passai le dita fra i miei capelli bronzei, mi attendeva una brutta giornata quest’oggi.
“Sbrigati o faremo tardi, ti aspettiamo da Carlisle” e in pochi minuti sia Bella che Edward scomparirono dalla mia vista.
Avrei tanto preferito tornare a dormire beatamente, ma stamane mi toccava andare per la prima volta a scuola. Forse qualcuno si starà chiedendo per quale assurdo motivo una ragazza di diciassette anni – o sette, dipende dai punti di vista – cominci la scuola solo ora.
Fino agli anni passati ero riuscita persino a cavarmela..voglio dire, avevo convinto i miei a non farmi andare a scuola fin’ora.
Grazie alle doti da vampira, non ce ne era alcun bisogno perciò che utilità c’era? Non riuscivo a capire come queste motivazioni non fossero riuscite a convincere i miei, anzi, in realtà quello che aveva insistito tanto era stato mio padre. E ovviamente non potevo di certo ribattere con Mr.Impiccione, quando era lui a parlare non si poteva nemmeno provare a ribattere…e nemmeno a pensare di farlo.
Comunque sia, l’idea un po’ mi piaceva..infondo io un lato umano ce l’avevo, mi allettava l’idea di farmi degli amici, uscire e tutte quelle cose da umani, ma avevo anche un po’ di paura poiché non escludevo la possibilità di essere esclusa e via discorrendo, m’immaginavo già d’essere come il resto della mia famiglia anche se la loro emarginazione era voluta.
Del resto andare a scuola con madre, padre e zii vari non era di certo il sogno di ogni adolescente, poi con un padre come il mio non era facile avere un po’ d’intimità. Ridacchiai. Intimità era una parola che non esisteva nemmeno nel vocabolario della famiglia Cullen.
Per ultimo ma sicuramente non meno importante c’èra la sete. Mia madre diceva che questo problema non si sarebbe presentato per via del mio forte autocontrollo ed aveva ragione, ma poi Jasper mi aveva dato un sacco di suggerimenti che mi avevano confusa molto. Si preoccupava soltanto per me come potevo biasimarlo?

Guardai l’orologio, costatando che effettivamente era davvero tardi, siccome avremmo dovuto raggiungere una città poco distante da Forks.
In realtà, Carlisle aveva persino suggerito di trasferirci da qualche parte, lontano da Forks.
I suoi colleghi stavano – ovviamente – invecchiando e lui no, il ché non sarebbe passato ancora per molto inosservato, ma Jacob aveva insistito pesantemente pur di non farci allontanare così presto – perché prima o poi saremmo dovuti partire per forza –.
Io supponevo che non volesse allontanarsi troppo da mia madre, visto che sono grandi amici ed ero anche fermamente convinta che da parte sua provasse anche qualcosa di più.
Un po’ mi dispiaceva per lui, visto che in quel senso mia madre non provava minimamente nulla poiché aveva occhi ed attenzioni solo per mio padre. D’altra parte la cosa mi sollevava poiché..per ora diciamo soltanto che da qualche mese a questa parte Jacob non mi era più del tutto indifferente.

Lanciai un’ultima occhiata all’orologio azzurro appeso al muro: diavolo, dovevo muovermi o sarei arrivata in ritardo anche il primo giorno di scuola!

Dopo essermi lavata e vestita percorsi velocemente il tragitto che distanziava casa mia da casa di nonno Carlisle. Erano già tutti nelle proprie auto, fatta eccezione per mio padre che discuteva di non so cosa con il nonno, avanti il vialetto.
“Ness, finalmente, per poco non faceva notte!” sentì il vocione di Emmett provenire da fianco Rosalie, seduta dietro in una porche guidata da una sorridente Alice con affianco l’inseparabile compagno Jasper.
“Ho fatto tardi solo di poco..” dissi facendogli la linguaccia mentre entrai nell’auto, dove avanti sedeva mia madre che mi rivolgeva un sorriso come sempre amorevole.
Dopo di ché mio padre s’infilò in macchina e mise in moto, seguito a ruota da Alice.
“Buona fortuna Nessie!” pronunciò sorridente la nonna Esme che affiancando il nonno salutava dolcemente.
Ne avrei davvero avuto bisogno accidenti!
“Nessie andrà tutto bene, non ti mangeranno mica..” disse mio padre che come al solito – e sì, dovete sapere che non faceva altro – aveva letto nei miei pensieri, avvolte pensavo persino che la sua vita ruotasse tutto attorno a questo, ma la zia Alice mi aveva consigliato d’ imparare un testo a memoria e ripeterlo quando ero in sua presenza per cercare di non pensare a qualcosa che lui non doveva sapere, e accidenti se funzionava! Mi divertiva da matti vederlo innervosito in questi casi.
“Mpf, già m’immagino la mia vita da emarginata totale” dissi incrociando le braccia, mentre fissavo il paesaggio che variava dal finestrino.
Non mi andava davvero di essere considerata la “diversa” della scuola, quella da evitare..non che volessi diventare una classica reginetta del ballo o una cheerleader solo che a me piaceva stare con la gente, tutto questo era davvero così sbagliato?
“Oh Nessie, tu piaci a tutti vedrai che te la caverai benone” disse mia madre.
“Si come no” ho sempre pensato che mia madre m’immaginasse come una sorta di Mary Sue, una cosa perfetta e intoccabile, cosa che non ero affatto!Oh, certe volte dovevate proprio vedermi nella mia “perfezione”, per farvi un esempio una cosa che proprio non sapevo fare era cucinare. Non che per come cucinassi facessi vomitare, ma dietro ai fornelli proprio non sapevo stare! Quando avevo quindici anni Esme voleva insegnarmi a preparare dei dolcetti, che io avrei dovuto regalare poi al mio amico Jacob ma i dolcetti ovviamente non vennero mai infornati poiché poco prima avevo rischiato d’incendiare i capelli della povera Esme.
Sentii mio padre ridacchiare davanti..l’ho detto che è un impiccione.
“Siamo arrivati!” disse mia madre.
Davanti a noi stanziava un enorme edificio fatto in parte da mattoni rosso scuro verso il basso mentre in alto era tutto grigio.
“Si ricomincia signori!”disse Emmet avanzando verso l’ingresso della scuola a grandi passi.
Come mi aspettavo tutte le coppie della mia famiglia si erano già felicemente formate fatta eccezione per Jasper e Alice, ove il primo mi stava accanto.
“Ti sento agitata Ness” disse sornione Jasper.
“Sono solo un po’ confusa tutto qua..è tutto così nuovo per me” dissi accorgendomi di tutte le occhiatine – e occhiatacce – che ci dava ogni essere vivente che si accorgesse dei nuovi arrivati.
“Non c’è niente di cui preoccuparsi” proruppe Alice facendomi l’occhiolino.
Io sospirai sorridendo di rimando, mi stavo facendo tanti problemi per niente, probabilmente se invece della scuola avanti a me avessi avuto i Volturi sarei stata più tranquilla e decisa in qualche modo.
Era incredibile come Alice riuscisse a tirarti su di morale anche con un semplice sorriso..non mi sorprendevo del perché Jasper l’amasse così tanto.
Mi separai da tutti loro con rammarico, poiché per ora avevamo materie differenti. L’orario scolastico e informazioni varie ero andata a prelevarle con Edward qualche giorno prima.
M’incamminai nel corridoio cercando l’aula di chimica, avevo quella alla prima ora, una volta trovata l’aula bussai alla porta e un coro di voci rispose “Avanti”.
“Ah signorina Cullen ben’arrivata!” disse cordialmente il professore.
“Grazie!” dissi, ero abbastanza nervosa, ora che l’attenzione di tutti si era concentrata su di me.
“Prego, prenda posto vicino al signor Jackson, c’è un posto vuoto” guardai verso il ragazzo con cui avrei dovuto condividere il resto dell’ora e mi avvicinai sorridendo ma dentro, anche se loro non potevano sentirlo come Jasper, ero molto tesa.
“Ciao!Io sono Alan piacere!”disse il ragazzo sorridendomi a trentadue denti.
Ricambiai il sorriso “Renesmee..” dissi tendendogli la mano.
A primo impatto il ragazzo sembrava uno di quei classici sfigati ma simpaticoni da telefilm americani. Fisicamente invece era un tipo di media statura e dalla corporatura gracile: nulla, se messo a confronto con Emmet o Jacob. Però aveva degli occhi scurissimi e i capelli mossi e di media lunghezza.
“Renesmee?Hai un nome buffo sai?” mi chiese alquanto divertito..la cosa mi offese un pochino.
“E’ il mio nome” risposi accigliata.
“No dai scusami..solo che è un po’ insolito”
“Lo so..è l’unione tra i nomi delle mie due nonne, Reneè ed Esme” dissi rigirandomi fra le dita la biro che tenevo in mano, attenta a non sbriciolarla.
“Però se ci fai l’abitudine è bello come nome” mi venne da sorridere.
“A me piace..ma se preferisci puoi chiamarmi Nessie, gli amici mi chiamano così..e niente domande sul mostro di Loch Ness per favore!”
“Nessie?!E chi ti ha dato questo appellativo?” lo disse ridacchiando, probabilmente i miei nomi gli sembravano uno più strano dell’altro..ma effettivamente lo erano.
“Un amico”
“Dovrà essere un simpaticone immagino..uhm..” si portò la mano sul mento, penso che stesse pensando a qualcosa.
“Già” effettivamente il nome Nessie non mi era mai piaciuto molto, ma ormai ci avevo fatto abitudine.
“Senti, posso chiamarti Resme?E’ molto più carino così” disse facendomi l’occhiolino.
“Se così preferisci” assentii ridacchiando..infondo che differenza c’èra? Ormai collezionavo solo nomi, uno più buffo dell’altro.
“Signori Cullen e Jackson, se avete tanta voglia di fare conoscenza perché non lo fate nell’ufficio del preside?”

Finalmente era arrivata ora di pranzo, così gran parte degli studenti si diresse verso la mensa. Alan dopo esserci conosciuti, non mi aveva lasciata da sola un attimo e un po’ gliene fui grata visto che non conoscevo nessuno e lui era di gran compagnia. Credo che quella mattina non ci fosse stato un solo attimo di silenzio da parte sua, trovava ogni situazione come scusa per attaccare discorso e beh, io non è che fossi da meno.
Varcammo le soglie dell’enorme sala e notai subito la gran massa di studenti che era presente. Ci andammo a servire con le “delizie” che offriva la cucina scolastica dopo di ché andammo a occupare un tavolo – ovviamente – vuoto.
Anche se non ne avevo sentito l’odore, lanciai un’occhiata speranzosa alla ricerca della mia famiglia, ma non li trovai, non erano ancora arrivati o chissà cosa stavano combinando..in effetti loro non avevano nemmeno bisogno di cibarsi.
“Resme, allora come ti è sembrata questa scuola?” mi chiese Alan mentre spremeva una busta di mostarda sul suo panino.
Feci spallucce, impegnata a perseguitare con la forchetta i malcapitati piselli che erano nel mio piatto e che mai e poi mai avrei mangiato. Accidenti, avrei persino giurato che nonno Charlie cucinasse meglio.
“Fa schifo insomma!” disse ridacchiando.
“No, è solo un po’..”
“Hey, Alan mi hai portato i dieci dollari che mi devi? Hey ma chi abbiamo qui?” due ragazzi si erano catapultati al nostro tavolo.
“Lei è Resme..è nuova sai?”
“Piacere io sono Holly, Holly Taylor!Vedrai ti troverai bene qui con noi!” mi disse sorridendo. Quella che aveva parlato era una ragazza, la cui voce stridula e acuta avrebbe persino potuto creare fastidio a qualcuno.
“Io invece sono Donnie Hall..dimmi il tuo nome è davvero Resme?” l’altro invece era un ragazzo alto e di bell'aspetto anche.
“No, in realtà mi chiamo Renesmee..Renesmee Carlie Cullen...Carlie senza h” ormai dovevo sempre specificarlo, da quando ero bambina mia madre aveva sempre insistito nel fatto che dovessi dirlo. Ed ora eccomi qua a sette anni a ripetere ogni volta che Carlie è senza h. 
“Ah lo sapevo diamine!” urlò Holly “Alan quando cavolo la smetterai di affibbiare alla gente nomignoli idioti?!”
“Ma se Resme è il nome migliore che abbia mai inventato!”
Holly si mise una mano sul viso sbuffando.
“Vedi Renesmee, quest’idiota qui ha l’abitudine di appioppare soprannomi a tutti..pensa che quando l’ho conosciuto voleva chiamarmi Lily, Lolly o qualcosa del genere”
“Qual è il problema?”
“Sei un caso perso…ah hai detto di essere una Cullen giusto?” mi chiese Donnie.
“Si perché?”
“Abbiamo conosciuto i tuoi fratelli!”
“Io ho l’ora di arte con..mi pare si chiami Jasper..è un po’..” cominciò titubante Holly.
“Riservato? E’ fatto così..ma se lo consci è un tipo simpatico, davvero” dissi facendo spallucce, non mi andava che sparlassero di Jasper, e nè di nessun'altro dei miei familiari.
“Bè se sono tutti come te sono fantastici!” mi disse Alan facendomi l’occhiolino.
Io arrossii, era una cosa che mi accadeva spesso “Non hanno niente di male, sono solo molto timidi..” la buttai lì.
“Comunque sia non siete di qua vero?”
“No, veniamo da Forks”
“Cavoli, e ogni mattina venite fin qua?..comunque ti piace la scuola?” chiese nuovamente Donnie.
“No le fa schifo!” rispose al mio posto, Alan.
“No, no non è vero!” disse agitando le mani “è solo che mi ci devo abituare tutto qua” dissi sorridendo, mentre notai Holly scrutarmi per un secondo.
“Ascolta Renesmee..stiamo organizzando una festa, ti va di aiutarci? Ovviamente sei invitata!” disse ridendo sola, alla sua battuta, se così possiamo chiamarla.
“Io non lo so dovrei chiedere..”
“Oh andiamo Resme!Ci divertiremo un sacco!” sorrise Alan.
“Veramente non saprei proprio”
“Ti prego non dirci di no!” mi implorò.
“Ok, vi aiuterò” infondo fino a qualche ora fa ero proprio alla ricerca di esperienze nuove e via discorrendo, sarebbe stato divertente.
“Quando si comincia?” chiesi impaziente, ma non ottenni alcuna risposta visto che tutti guardavano dietro di me. E me ne accorsi. Tutta la mia famiglia era finalmente giunta alla mensa che mi fissava poco più in là, seduti ad un tavolo e zio Jasper, credeteci o meno, si era avvicinato circondandomi con le braccia appoggiate al tavolo.
“Tutto bene?” mi sussurrò all’orecchio.
“Certo, a meraviglia” poggiai la mia mano sul suo viso in una sorta di carezza e gli mostrai la mia normalissima giornata. Adoravo il modo in cui la mia famiglia si preoccupava per me, gliene ero immensamente grata e avvolte avrei tanto voluto ricambiarli.
Mi sorrise, poi posò per qualche secondo i suoi occhi su i tre ragazzi che erano seduti con me e con uno sguardo tremante se ne andò via. Ok, alcune volte esageravano anche.
In questi ultimi anni Jasper aveva aquisito un buon autocontrollo, il merito - anche se involontario - era anche il mio. Insomma avere tra i piedi un essere che ha odore di sangue umano misto all'odore dolciastro di vampiro, - il chè mi rendeva ancora più invintante - non doveva essere affatto facile. Per niente. Perciò ormai si era abituato a quell'odore. Certo, a volte con altri umani aveva ancora qualche "voglia" in più rispetto agli altri, ma papà mi diceva sempre che questo rimaneva solo nei suoi pensieri.
“Wow” sospirò Alan, seguito da una gomitata di Holly.
Trovavo davvero buffo il fatto che gli esseri umani provassero paura per la nostra razza senza nemmeno esserne al corrente.

 

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Spazio Autrice: Salve! In primis ringrazio tutti coloro che hanno letto fin qui. Questa è la mia prima fiction su Twilight, perciò non so cosa ne sia venuto fuori! Spero non la troverete troppo banale o scontata. Vi ringrazio ancora per aver letto! Saluti, Resme.

 

 


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Capitolo 2
*** 01.Capitolo ~ ***


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01.Capitolo ~


Passò circa una settimana dal mio arrivo nella scuola e dovevo ammettere che davvero non era tutto così tragico.
Avevo trovato degli amici, con cui mi trovavo bene e più passava il tempo e più mi ci affezionavo. Solo i miei genitori e nonno Carlisle si preoccupavano per questa cosa e io non capendone il motivo non me ne curavo affatto.

Il suono squillante di una campanella mi penetrò nelle orecchie: fine delle lezioni. Mi avviai velocemente verso l’uscita della scuola ma mi sentii chiamare.
“Renesmee!” era Donnie. Mi raggiunse a passo svelto “Renesmee, caspita! Hai mai pensato di partecipare alla corsa campestre?!” disse scherzando.
Ops, ecco che l’avevo fatto di nuovo. Edward mi rimproverava di continuo poiché quando ero in presenza di umani spesso mi dimenticavo facilmente di dosare la mia forza o velocità.
“Ehm, andavo di fretta..ti serve qualcosa?” dissi, deviando immediatamente il discorso.
“Ah si, hai preso appunti per storia?” mi domandò, mentre c’incamminammo per l’uscita.
Scossi la testa. Io non prendevo mai appunti o simili, tanto non mi servivano a nulla, ma lui questo ovviamente non poteva saperlo.“Perché non provi a chiedere a Holly?”
“Mpf...Holly al massimo è capace di disegnare panini volanti”
Uhm. Effettivamente aveva ragione, Holly non era proprio un granché a scuola ma la cosa non sembrava interessare nemmeno lei stessa. Contenta lei.
“Fa niente..comunque verrai oggi?” mi chiese.
“Dove?”
“A casa mia” rispose con ovvietà. A casa sua? E cosa dovevo andare a fare io, a casa sua?
“Come scusa?” domandai accigliata.
“Dovevamo farlo oggi..sono così eccitato all’idea” disse con un tono esuberante. Rabbrividii.
“M-ma sei impazzito? Cosa ti salta in mente, ci conosciamo solo da poco ed io..”
“Che hai capito Renesmee?” mi chiese con sguardo confuso.
“Tu cosa intendevi?” dissi altrettanto confusa.
“Holly non ti ha detto niente? Oggi dovevamo incontrarci a casa mia per organizzare la festa. Che avevi capito?” disse inarcando un sopracciglio.
Alcune volte io mi domando quanto sia cretina, come avevo potuto pensare una cosa simile? Che Donnie volesse..volesse fare certe cose così, insomma.
“Proprio questo! Dicevo: ma sei impazzito? Certo che verrò!” ridacchiai nervosamente.
“Ok..” disse, ma non troppo convinto “Il mio indirizzo lo sai?” feci segno di no con la testa “Allora prendi questo”scrisse l’indirizzo su un foglietto e me lo porse.
“Grazie” alzai le spalle “Allora ci vediamo oggi”
“Certo, ci vediamo Renesmee” mi sorrise. Si voltò e andò via.
Infilai l’indirizzo di Donnie nella mia cartella, e mi ritrovai a sorridere al pensiero di quello che avevo pensato poco prima. Che stupida! Donnie era davvero un bravo ragazzo, del resto come lo erano anche Alan e Holly.
Alzando la testa notai mio padre che mi fissava appoggiato alla sua Volvo. Prima mi scrutava senza alcuna espressione ma tutto d’un tratto il suo volto s’indurì leggermente. Forse aveva appena letto ciò che avevo pensato su Donnie.
“Hei, Nessie!” qualcuno aveva ticchettato sulla mia spalla, mi voltai e lo vidi.
“Jake!” gli sorrisi buttandogli le braccia al collo, felice come non mai. Quando incontravo Jacob era come se non lo vedessi da anni, anche se ci vedevamo ogni giorno, e nell’arco di tempo in cui non eravamo assieme mi mancava. E accadeva sempre. Peccato solo che lui fosse innamorato di mia madre.
Al solo pensiero sciolsi l’abbraccio. Faticavo a stargli accanto sapendo certe cose.
“Cosa fai qui?” dissi ricomponendomi.
“Niente, solo che aspettavo da tanto questo giorno” disse ridendo.
“Mh? Quale giorno?” dissi, piegando la testa di lato.
“Quello in cui io vengo a prenderti a scuola!” mi rispose scompigliandomi i capelli con un fare affettuoso. Io in tutta risposta soppressi un ringhio.
Odiavo quando faceva così. Non sopportavo quando mi trattava come se fossi sua sorella. Perché io non lo ero affatto accidenti!
“Sei venuto per niente..vado con i miei” non volevo passare un altro secondo da sola in sua compagnia.
“E dove sono? Non sento alcun fetore” disse, annusandosi attorno con fare teatrale.
“Spiritoso” effettivamente i miei si erano dileguati da un pezzo. Accidenti a loro, quando ne avevo bisogno non c’èrano mai!
“Ma come siamo gentili” disse ironicamente.
“Andiamo” sbuffai, scendendo le scale. Non mi andava di discutere.
Da quando avevo realizzato di essere innamorata di Jacob Black tutta la mia vita era cambiata completamente. E in peggio. Prima pensare ala mia vita era una cosa semplicissima e ovvia da immaginare mentre ora era mutata in un quadro complesso e indecifrabile.
“Senti Nessie…” mi domandò, mentre saliva sulla moto.
“Uhm?”
“Era..chi era quello con cui parlavi prima?” mi domandò poggiando lo sguardo su un punto indefinito del terreno.
“Chi Donnie?” fece spallucce “Un amico..perchè me lo domandi?”
“Così..tieniti forte” mi disse mentre premette sull’acceleratore.
“Come se ce ne fosse bisogno” replicai.
Allacciai le braccia alla sua schiena comunque, approfittando del momento. Un’ondata di calore mi avvolse il corpo. Avvolte Jacob sembrava una fiamma viva ed era strano visto che la mia temperatura era poco più bassa rispetto alla sua. Per approfondire il contatto poggiai la mia guancia sulla sua schiena, socchiudendo gli occhi per godermi quei pochi minuti di puro paradiso. A quel contatto Jacob sussultò leggermente e subito dopo aumentò la velocità. Pensai che la cosa gli aveva creato disturbo ma non ci feci molto caso: era il mio paradiso quello, non volevo lasciarlo tanto presto.
“Hey bell’addormentata siamo arrivati!” peccato, si torna sulla terra.
Jacob scese dalla moto e rise guardandomi in quello stato di semi-trance.
“Che hai da ridere tanto, sono un po’ stanca” la buttai lì, mentre finsi di massaggiarmi le tempie. Ero una brava attrice dovevo ammetterlo.
“Andiamo scemo” lo presi per il braccio mentre ancora ridacchiava e lo trascinai fin dentro casa.
Alla nostra entrata tutti i presenti arricciarono il naso.
“Che puzza! Nessie non sai che non si portano animali in casa?” ovviamente a parlare così acidamente era stata zia Rose.
“Rosalie lo sai da cosa si capisce che un fax è stato spedito da una bionda? Perché sopra c’è un francobollo!”
“Ritenta bastardo” Emmett trattenne a stento una risata.
Alzai gli occhi al cielo accasciandomi sulla poltrona“Possibile che dopo tutti questi anni ancora non riusciate a stare per più di due secondi assieme nella stessa casa?!” dissi con voce stridula. Quando quei due litigavano proprio non li sopportavo, e il perché dei loro litigi nemmeno li comprendevo!
Vidi mia madre sollevare lo sguardo da un libro intitolato La Mia Famiglia e Altri Animali. Prima sorrise in mia direzione e poi si rivolse in modo cagnesco a Jacob “Potevi portarla un po’ prima no? Dove siete andati?”
“Ma se l’ho portata direttamente a casa” si difese Jacob. Da un annetto circa Edward e Bella – in particolare quest’ultima - diventavano sempre molto nervosi quando ero con Jake.
“Ha ragione, siamo venuti subito” la rassicurai mentre lei sospirò chiudendo il suo libro.
“Stiamo andando a caccia vuoi venire?” mi propose con calma Edward.
“Scherzi?” mi diede una pacca sulla schiena e in meno di due secondi entrambi sparirono dalla mia vista. Io non andavo mai a caccia. Primo perché trovavo la cosa primitiva e noiosa. Secondo non avevo la benché minima intenzione di sporcarmi.
“Io vado Ness” Jacob s’incamminò verso l’uscita e io l’accompagnai.
“A domani”
Si grattò la testa “Senti col branco c’incontriamo più tardi alla spiaggia di L.A. Push vuoi venire?”
“No, veramente ho già un impegno” dissi abbassando lo sguardo. Forse normalmente avrei accettato ma non mi andava davvero di subire tutte le frecciatine dei pochi licantropi che ancora non riuscivano a sopportare il solo udire il nome Cullen. E poi dovevo andare da Donnie e gli altri.
Sentii la sua mano carezzarmi una guancia. Se le mie guance avessero potuto prendere fuoco scommetto che l’avrebbero fatto in quel preciso istante. Alzai lo sguardo di scatto incontrando i suoi occhi.
“Nessie..va tutto bene?”
“No, va che è uno schifo Jake” o almeno era quello che avrei voluto dire.
“A meraviglia” gli sorrisi.
“Perché non vuoi venire?”
“Devo andare a casa di amici..”
“Oh capisco” scese uno scalino “Ci vediamo allora..” si voltò ma mi parai davanti a lui.
“No aspetta..ehm, se vuoi posso raggiungervi quando ho finito” storse il naso ma poi assentì.
“Va bene allora a dopo mostriciattolo!”
Assottigliai gli occhi “A dopo cane”

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Spazio Autrice: Heylà! Beh devo dire che non mi aspettavo affatto che Ignorance potesse piacere perciò vi ringrazio tutti*-*
Ok, ora passo hai ringraziamenti:
meryj : Ciao! Grazie mille per aver commentato la mia storia, sono molto contenta che ti sia piaciuta! Spero di non averti delusa con questo capitolo, e spero continuerai a seguirmi! Kiss <3
sely96 : Ciao sely!! Grazie mille per aver commentato sia qui che sul forum*-* anche se non ho aggiornato tanto presto spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!xD A presto^^
noe_princi89 : Sau! Grazie mille per aver commentato! Beh alla tua domanda risponde lo stesso capitoloXD contenta?^^..comunque cosa ne pensi di questo capitolo? Spero ti piaccia! Ciao ciao!
sinead : Ciao! Sappi che fin’ora sei la mia commentatrice preferita*-* xD..comunque spero ti sia piaciuto il capitolo! Come ti è sembrato? Spero continuerai a seguirmi! Baci!
eia : Ciao! Beh era il primo capitolo penso sia normale!^^.. spero che ti sia piaciuto;) questo come ti è sembrato? E grazie mille per i complimenti, spero continuerai a seguirmi!*-* Grazie e ciao!
maja89/Hale Lover : Ciaoo! Grazie per aver commentato*w*..ti è piaciuto il capitolo? Anche se a me non convince molto spero di si xD Ci sentiamo! Ps. W Jasper! Ok ok, ora ti lascio in pace ciau!xD

Ringrazio immensamente anche i dieci che mi hanno inserito tra i preferiti! E non dimentico nemmeno di ringraziare tutti coloro che hanno semplicemente letto!
Ora vi lascio, ci sentiamo al prossimo capitolo! Un bacio a tutti, Resme.

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Capitolo 3
*** 02.Capitolo~ ***


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02.Capitolo ~


Pessima. Ecco come avrei potuto definire la situazione “amorosa” - che effettivamente non c’èra nemmeno - fra me e Jacob.
Forse e dico forse, ero io che spesso tendevo a creare troppi problemi ma la mia situazione era davvero un disastro totale.
Come prima cosa, teoricamente parlando, mi ero innamorata del peggior nemico della mia specie. Secondo lui mi considerava sua sorella. E per terzo, come se non fosse abbastanza era - o almeno così sostenevo - innamorato di mia madre. Come fossi arrivata a questa conclusione nemmeno lo so ma tirando le somme quella era l’unica soluzione possibile. Insomma perché mai un licantropo dovrebbe essere così amico a una mezza vampira? Non trovavo affatto una motivazione logica. Poi sapevo che erano migliori amici perciò supponevo che l’unico modo che lui aveva per starle accanto ero io. Abbastanza squallida come cosa ma almeno col tempo aveva imparato a volermi bene.
Maledetto il giorno che scoprii tutto. Di esserne innamorata intendo. Successe due mesi fa circa. Ricordo che mi trovavo a casa di nonno Charlie e mentre lui guardava la tv, mi ero ritrovata non so come a fissare il braccialetto che mi aveva regalato quando ero piccola. Pensavo a Jacob, e a tutto ciò che aveva fatto per me fin quando ero nata. Jake c’èra sempre stato, per qualsiasi cosa. Ogni volta.
E poi scattò. All’improvviso qualcosa di sconosciuto si fece spazio dentro di me, un qualcosa che non avevo mai sentito prima. Le mie guance avvamparono e per la prima volta, in tutta la mia breve vita sentii le farfalle nello stomaco. Una bella sensazione. Ma da qualche tempo le farfalle erano mutate in elefanti.
Comunque sia una cosa era certa: dovevo assolutamente annullare questa cotta. Probabilmente fra qualche tempo tutto sarebbe tornato come prima. Certo, Jacob sarebbe tornato il mio migliore amico. Era così che doveva essere.
E mentre mi auto convincevo dei miei stessi pensieri, bussai alla porta della casa di Donnie.
“Hei Resme ti stavamo aspettando!” ad aprirmi fu come al solito un’entusiasta Alan.
“Scusa il ritardo”
Mi fece strada verso il salotto dove vi trovai Donnie che se ne stava seduto sul divano mentre giocava con dei videogiochi e Holly che stava seduta sul tappeto circondata di scartoffie varie.
“Ciao Renesmee!” mi salutò Holly.
“Cosa facciamo allora?”chiesi, sedondole accanto.
“Stavamo pensando chi invitare..” posò la penna che teneva in mano sulle labbra “I tuoi fratelli verranno?”
“Ehm no, non credo verranno” quasi scoppiai a ridere. La mia famiglia ad una festa pullulante di adolescenti? Non riuscivo nemmeno ad immaginarli.
“Oh peccato..”
“Perché non appendiamo dei volantini nella scuola? Così chi vorrà venire si presenterà” proposi.
“Certo! Sei un genio Renesmee! Come ho fatto a non pensarci prima?Verrà mezza scuola” in realtà l’avevo visto fare in un telefilm.
“Ma non saremo in troppi?”
“Tanto è casa di Donnie” disse Alan “Bene allora..il tutto si svolgerà a casa di Donnie, Alan porterà da mangiare, io da bere e tu puoi procurarti un po’ di buona musica?”
“Certo!” a casa avevo musica di tutti i generi, non sarebbe stato affatto un problema.
“Ok allora siamo apposto” concluse.
“Ah volevo chiedervi una cosa” me ne uscii io.
“Spara!” tutti mi fissarono.
“Vi andrebbe di venire alla spiaggia di L.A.Push?”
“Di L.A. cosa?”
“L.A.Push, ci sono andato qualche volta è la riserva dei Quileute?”disse Alan.
“Esatto..ehm, allora venite?”
“Io si! Non ci sono mai stata!” disse Holly.
Alan parve pensarci su”Ci saranno ragazze?”
“Certo” mentìì. Ci sarebbero state Claire e Emily ma dubito che Alan potesse provarci con loro senza diventare cibo per cani, constatando poi che Claire aveva solo nove anni. Forse ci sarebbe stata Leah ma non la consideravo neanche.
“Allora ci sto”
“Donnie?”
Fece spallucce, non distogliendo lo sguardo dal suo videogioco.
“Lo prendo come un si!”

In meno di un’ora Alan stava parcheggiando il suo vecchio e malandato furgone a due passi dalla spiaggia. Riuscivo già a sentire le voci di quasi tutti i licantropi.
“Alan non credi sia ora di sostituire questo rottame?”affermò Holly, che si era già attrezzata con costume e via discorrendo.
“Non ha tutti i torti” ridacchiai io. Se Edward mi avesse visto soltanto salire su questo “mezzo” mi avrebbe come minimo scomunicata dal ruolo di figlia.
“Certo, me li procurate voi i soldi per comprarne un altro?” ironizzò.
“Ma..hei!” qualcosa anzi qualcuno mi era appena saltato sulla schiena.
“Nessie!!” era Claire “Claire! E’ da un po’ che non ci si vede come stai?”
“Bene vieni a giocare?” mi propose mentre sventolava per aria la sua paletta. Era buffo perché fino a poco tempo fa giocavamo tranquillamente assieme mentre ora era tutto cambiato.
“Magari dopo..hai visto Jake?” le chiesi. Solo per curiosità ovviamente.
“E’ con Seth e Leah ma ora correrà qui a gambe levate” sghignazzò. Ma a parlare era stato Quil che ci aveva appena raggiunti con un secchiello pieno d’acqua in mano.
“Nessie pensavo non venissi più!” da dietro Quil comparve Jacob che poggiò una mano sulla mia spalla.
“Infatti..” se la rise Quil seguito subito da un ringhio di Jake.

Seduta vicino la riva fissavo Alan, Holly, Donnie e Claire giocare con la sabbia sotto lo sguardo attento di Quil.
Sospirai ammirando il mare.
“Ness ti va di fare una passeggiata?” dietro di me comparve Jacob.
“Ok..” mi alzai e c’incamminammo lungo il mare.
Stranamente si era creato un imbarazzante silenzio fra noi, cosa che mai ci era successa. Solitamente c’èra sempre qualcosa da dire o da fare
“Allora..” cominciò “Vedo che hai trovato degli amici nella nuova scuola”
“Già” risposi.
“L’aveva detto Bells che saresti andata alla grande” Bella. Bella, Bella non parlava d’altro! Possibile che fosse l’unico centro dei suoi pensieri?
“Mhn..”
“Cavoli Nessie oggi sei davvero di gran compagnia” ironizzò.
“Ah si?!Allora perché non provi ad andare da mia madre, magari troverai la sua una compagnia più piacevole!” lui mi fissò attonito.
“Come? Cosa c’èntra Bella ora?”
“Niente niente”
“Diavolo Ness vuoi dirmi cos’accidenti ti è preso in questi giorni?!” mi prese per le spalle fissandomi dritto negli occhi.
“Io..io..” abbassai lo sguardo. Cosa stavo facendo? In pochi giorni stavo rovinando il rapporto che c’èra tra me e Jake. Forse avrei dovuto dirgli la verità. Svelargli i miei sentimenti, e anche se non mi ricambiava non avrebbe fatto nulla, l’importante era togliermi questo macigno dal petto.
Sospirai.
“Jake io..” Mi morsi la lingua. Era tutto sbagliato. I miei sentimenti erano un qualcosa di errato, qualcosa di cresciuto male. Erano come un fiore germogliato fra le rocce, in un posto dove la pioggia non scendeva mai. Prima o poi quel fiore sarebbe morto così come la mia stupida cotta. Dirgli tutto non ne valeva la pena.
“Tu?” anche lui mi sembrava un po’ agitato ora.
“Mi dispiace..”
“Eh?” mi fissò un po’ deluso, beh che si aspettava che gli raccontassi una favola?
“Si mi dispiace. E’ che con la scuola nuova e tutto il resto sono un pò stressata e ora me la sto prendendo con te mi spiace non accadrà più” Sospirò e poi mi sorrise dolcemente.
“Non fa niente, ti capisco” detto questo mi strinse a se, e io sprofondai il viso nel suo petto bollente. Quasi mi veniva da piangere.
Dopo qualche secondo mi scostai con il volto arrossato.
“Ora devo tornare a casa..per favore dì agli altri che ho avuto un contrattempo e sono dovuta tornare subito a casa.
“Ok..vuoi che ti accompagni?”
“No, non preoccuparti” gli sorrisi “Ciao Jake” e mi lanciai in corsa verso la foresta.

Aprii la porta di casa, e al suo interno vi erano Emmett e Jasper che guardavano una partita alla tv, Alice che sistemava dei fiori in un vaso e mio padre che accennava qualche nota al piano.
“Hei Renesmee” mi chiamò e mi fece spazio sul suo sgabello “Sei tornata presto”
Feci spallucce”Mi annoiavo lì” ora che ci pensavo non sapevano che fossi andata alla riserva.
“Sei andata alla riserva?” s’irrigidì, ma mantenendo lo stesso la sua solita tranquillità. Che stupida, ancora dimenticavo che mio padre leggeva nei pensieri.
“Mr. Impiccione all’attacco” cercai di deviare il discorso ma sapevo che era impossibile prenderlo in giro.
“Nessie..”
“Ok, ok..sono andata con gli umani..e abbiamo incontrato i licantropi ovviamente ma sono tornata subito perché non mi sentivo molto bene” mentii.
“Tesoro credo che tu non dovresti più frequentare quegli umani”
“Cosa? Perché? Ho un perfetto autocontrollo non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di attaccarli!” quasi urlai. Questo era davvero strano, mio padre non aveva mai avuto nulla contro gli umani per questi versi perciò il suo comportamento era inspiegabile.
“Non è questo io..” chiuse il pianoforte “Lascia stare non so nemmeno quel che dico” detto questo si alzò e andò via, lasciandomi allibita. Edward che si comportava così era davvero strano.


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Spazio Autrice: Zauu! Scusate per il ritardo dell’aggiornamento ma sono stata un po’ impegnata! Comunque..beh che dire? Spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se io ho qualche dubbio in alcuni punti. Però povera Renesmee! Pensa che la sua sia una cotta infantile quando è tutt’altro! E poi perché mai Edward non vorrà che Nessie frequenti i suoi amici?+.+
Ok, dopo qualche piccola pippa mentale passo ai ringraziamenti!
sinead: Non “partorisci” nulla? Ti dico solo che entrambe le volte che ho letto i tuoi commenti ne sono rimasta davvero felice, perciò si, ti ho etichettato come la mia “commentatrice preferita”ù.ù
Parlando seriamente, sono pienamente d’accordo su ciò che hai detto su Renesmee non per niente è il mio personaggio preferito! Alour, come ti è sembrato questo cap? Fammi sapere! Kiss Kiss
Sely96: Grazie!! Ti è piaciuto questo?xD kiss
Hale Lover: ciao didi!!Grazie per aver commentato la my storia come sempre;) i è piaciuto questo? Spero di si! Zau!
eia: Ciaoo! Mm..beh allora non so se dovrei ma te lo dico lo stesso..Nessie non si sballerà per nessun’altro che non sia il nostro licantropo, il suo amore è troppo forte per svanire così.. ma non ti prometto che andrà tutto liscio peròxD Comunque spero ti sia piaciuto il capitolo^^ Grazie e ciao!!
noe_princi89: ciao! Grazie per aver commentato spero di sia piaciuto e che continuerai a seguirmi! Kiss
cullen isabella: Ma ciao!Grazie per aver commentato sono ultra-felice che sia di tuo gradimento^^,spero che questo cap non ti abbia deluso! Continua a seguirmi;) ciao! Kiss
Ringrazio anche i 13 che mi hanno inserito fra i preferiti e coloro che solamente leggono la storia.
Grazie a tutti e alla prossima! Ciao ciao Resme.

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Capitolo 4
*** 03.Capitolo~ ***


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03.Capitolo ~


Avrei voluto che fosse Jacob. Avrei voluto che fosse lui quel qualcuno che era intento a scostarmi una ciocca di capelli dal viso. Ma la mano di quel qualcuno era troppo fredda per essere la sua. Aprii gli occhi e mi trovai a fissare le iridi di colui che mi aspettavo di trovare.
“Papà” sussurrai.
“Buongiorno tesoro” mi sorrise.
“Che stai facendo?”
“Niente osservavo solo mia figlia dormire”
“Fai quasi paura sai?” dissi con la voce impastata dal sonno.
“Si sta fermando del tutto..la tua crescita..è tanto ormai che non cambi” mi disse con un velo di tristezza nella voce mentre io mi misi a sedere.
“Si, lo so” Infatti in questi ultimi anni ero cresciuta solo di poco e sinceramente io pensavo che la mia crescita fosse già terminata. Mancavano solo due settimane al mio settimo compleanno e non pensavo che fino ad allora sarei cresciuta ancora.
“Quindi ora resterò così per..sempre?” dissi posando lo sguardo sui nostri riflessi allo specchio appeso al muro. Eravamo proprio perfetti. Se non ci fossi stata io a respirare saremmo potuti sembrare a chiunque un quadro bellissimo. Almeno per quanto riguardava la sua parte.
“Per l’eternità” Eternità. Era una così grossa parola. Ad essere sinceri a me non piaceva poi così tanto l’essere immortale. Che cosa avrei fatto per tutta l’eternità? Sapevo che la mia famiglia era fantastica e stare con loro era tutto ciò che desideravo però loro erano diversi da me. Loro..loro avevano l’amore ecco. Tutti loro avrebbero avuto il resto della loro vita immortale da condividere con qualcuno. Io invece non avevo nessuno. Cioè alla fine c’èra Jake ma se non mi ricambiava io non potevo farci nulla.
Papà si alzò dal letto e aprì la finestra.
“Che c’è non ti piace essere immortale?” mi chiese.
Feci spallucce “Si è solo che..l’eternità è proprio lunga sai?”
“Mhn. Sai, pensavo la stessa cosa prima di aver incontrato tua madre. Le giornate mi sembravano tutte uguali. Ma ora poter trascorrere l’eternità con lei mi sembra la cosa più incredibile che ci sia al mondo. Magari capiterà anche a te”
Sprofondai il viso nel cuscino, quasi fino a non respirare. Sapevo benissimo ciò che intendeva.
“Non credo che Bella e mi faccia lo stesso effetto papà”
“Cos’hai capito, io intendevo un’altra persona. A nessun’altro Bella fa quest’effetto logico” disse con ovvietà.
“Sicuro? Io conosco qualcuno a cui potrebbe interessare” ovviamente mi riferivo al signor Jacob Black.
“Come?”
“Niente scherzavo” voltandomi notai che il suo corpo aveva preso a brillare mentre il sole gli accarezzava il corpo con delicatezza. Avvolte la mamma aveva ragione. Era bellissimo.
“Grazie” ghignò.
“Cosa? Come hai fatto a..?”
“Tua madre ha tolto lo scudo”
“Da quanto?”
“Da ora..” meno male. Di notte avevamo deciso che la mamma avrebbe sempre messo uno scudo ai miei pensieri visto che non potevo controllarli mentre dormivo. Però avrebbe potuto avvisarmi!
“Così non ci sarebbe divertimento” roteai gli occhi. Sempre il solito.
“Niente scuola oggi?” chiesi.
“A quanto pare no..oggi è proprio una bella giornata” questo discorso era proprio un controsenso.
“Hai ragione.. ma ora è meglio che ti sbrighi o farai tardi”
Sbuffai. Poi un ululato ci fece voltare verso la finestra entrambi. Era Jake che mi chiamava.
“Ti accompagnerà lui a scuola” disse mentre usciva dalla stanza per lasciarmi sola.
“Non ho mica bisogno del baby-sitter io” borbottai.

Dopo essermi preparata e aver salutato la mamma aprii la porta di casa e rimasi ferma sulla soglia a fissare Jacob che si infilava la maglietta. Accidenti a papà che lo aveva convinto a venire.
“Hei ciao” mi salutò.
“Ciao” risposi io.
“Hai intenzione di rimanere tutto il giorno lì?” ridacchiò.
“Certo che no, andiamo” mi avvicinai a lui tenendo lo sguardo inchiodato sul terreno.
“Prendiamo la macchina di Bella?” chiese. Quella dannata macchina l’aveva sempre affascinato.
“No, quella di papà” sbuffò. La Volvo di Edward al contrario l’aveva sempre odiata, anche se cambiava di continuo. Papà aveva sempre l’ultimo modello di Volvo.
“Guida tu” gli lanciai le chiavi che lui prontamente afferrò.
Entrammo in auto e a grande velocità guidò all’internò della foresta.
“Hai da fare oggi a scuola?” mi chiese.
“Che vuoi dire?”
“Hai qualcosa d’importante da fare? Compiti , interrogazioni..quelle robe lì insomma” alzò gli occhi al cielo.
“Oh..no, non credo, perché?” bruscamente fece retromarcia e cambiò direzione. “Accidenti ma sei impazzito?!”
“Allora oggi ti porto in giro!” rise.
“No no cosa?! Riportami immediatamente a scuola!” questo comportamento non era da lui! No, ma che dico era eccome un comportamento alla Jacob e lo era anche da me accidenti ma non così, non potevo permettermi di rimanere tutto questo tempo da sola con lui, non avrei resistito.
“E dai Ness” quasi mi supplicò. Non potevo resistere. No! Non dovevo cedere, Renesmee Carlie Cullen torna in te!
“Hai vinto” ecco, come non detto. “E dove andremmo di grazia?” chiesi rassegnata.
“Non so..che ne dici del parco?”
“Il parco? Mi fai saltare la scuola per andare al parco?!”
“Da bambina ti piaceva tanto andarci”
“Non sono più una bambina Jake” dissi con ovvietà.
Lui mi fissò come se lo avessi appena risvegliato da un coma. Poi tornò a guardare la strada.
“Tu hai ragione” Certo che avevo ragione.
Roteai gli occhi “Vada per il parco”

Giunti al parco avevamo preso entrambi un gelato e ci sedemmo su due vecchie altalene arrugginite dagli anni.
“Alla fine non era così male il parco vero?” ridacchiò mentre mi fissava “divorare” il mio gelato al cioccolato.
“Quando papà lo verrà a sapere ti ucciderà” dissi con tranquillità.
“Mi? Ci ucciderà vorrai dire, tu sei colpevole tanto quanto me” replicò.
“No, eri tu quello che doveva accompagnarmi a scuola, invece mi hai costretto a venire qui”
“Costretto?” inarcò un sopracciglio.
“E’ la mia parola contro la tua” ghignai.
“Ok, hai ragione. Ma così facendo confermerai solo le loro convinzioni” disse schioccando la lingua sul palato.
“Quali convinzioni?” domandai retoricamente mentre assottigliavo gli occhi.
“Che sei una bambina, e che hai bisogno della balia” rise.
“No, non è vero!” gli ringhiai contro.
“For..” non completò nemmeno la parola che scoppiò in una fragorosa – e rumorosa – risata, tanto da far girare alcuni passanti.
“Che hai da ridere tanto?!” chiesi accigliata.
Di tutta risposta con uno scatto mi si parò davanti e dalla tasca dei pantaloni tirò fuori un fazzoletto stropicciato.
Eravamo così vicini che quasi riuscivo a sentire il suo respiro bollente sul mio collo pallido.
“C-che cosa c’è?” accidenti era vicinissimo. Troppo vicino, se l’avesse visto un qualsiasi Cullen gli avrebbe strappato a morsi quella testa vuota che si ritrova.
L’aria fra noi era diventata impossibile e un qualcosa di magnetico m’impediva di distogliere il mio sguardo dai suoi occhi neri. Ma tutto ciò svanì quando sentii che un fazzoletto che strusciava goffamente sul mio naso.
“Che cosa..?” chiesi sbattendo le palpebre.
“Ti eri sporcata il naso di gelato..” rispose con voce roca.
“Non..non sono più una bambina Jake” gli dissi a bassa voce.
“Si, lo so” disse guardandomi negli occhi.
“..Forse..forse dovresti riportarmi a casa” abbassai lo sguardo. Si era creata una situazione fin troppo imbarazzante.
“Sarà meglio” concluse allontanandosi.



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Note Autrice: Ciao!!! Ed eccomi con un nuovo capitolo! Si, si lo so che non è granchè. Non so perchè ultimamente mi vengano fuori certe cose! Parto con idee favolose(almeno per mexD) e poi puf mi escono certe "imbecillate" di capitoli.>w<
Prometto che dai prossimi capitoli verrà fuori ciò che ho davvero intenzione di scrivere. Anche perchè devo velocizzare un pò le cose perchè sennò qui arriva Natale e stiamo ancora 0 della storia!xD
Cooomunque..mi scuso con tutti voi ma vado molto di fretta perciò non posso ringraziare uno ad uno i miei commentatori ma li nominerò soltanto, perciò: un grazie IMMENSO va a
noe_princi89, sinead, Hale Lover, ale04_94, eclissi92, sely96 , eia.
Grazie a tutti voi!*-*
Beh il mio lavoro è finito! Alla prossima con un capitolo (si spera!) migliore! Ciao a tutti! Resme

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Capitolo 5
*** 04.Capitolo~ ***


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04.Capitolo ~


“Jacob Black aspetto delle spiegazioni sensate”
Non sapevo bene come io e Jacob ci fossimo trovati in quella situazione ma sapevo per certo che eravamo - anzi ero - in guai seri. Era circa da mezz’ora che io e Jake ce ne stavamo seduti sul divano con la terrificante Bella Swan a due centimetri dal naso che urlava minacce. Si perché, una volta che Bella venne a sapere della mia “insolita” mattinata s’infuriò.
“Dai Bells non farne una tragedia!” disse Jacob seduto al mio fianco. Sapevo che qualsiasi cosa avrebbe detto sarebbe stata solo in grado di peggiorare la situazione.
“Una tragedia?! Tu le hai fatto saltare la scuola e io non devo farne una tragedia?” ad ogni parola la sua voce aumentava di qualche ottava. Ora si, che faceva paura.
“E cosa vuoi che sia” sbottò lui roteando gli occhi. Gli avrebbe staccato la testa, sicuro.
“Tu dovresti fare di tutto per il suo bene e invece guarda che combini!” Probabile che gli avrebbe dato anche fuoco, proprio come un vampiro.
“Mamma non è stata colpa sua.. io non mi sono mica opposta” Se la mia missione era quella di distruggermi con le mie stesse mani allora ci sarei riuscita di sicuro.
“Infatti non credere di passarla liscia tu” Ecco appunto.
“Si ma sono stato io a proporti l’idea la colpa è mia” Ma a che gioco stavamo giocando? Non capivo più nulla.
Prima che potessimo continuare questa “tragedia” zia Alice mi si parò davanti.
“Nessie abbiamo una sorpresa per te!”
“Cosa?” chiesi retoricamente.
“Alice, Renesmee è occupata ora” sbuffò Bella.
“Andiamo Bella, sarà solo per qualche minuto!” la pregò Alice.
“Come vuoi..” si arrese subito.
“Tu vieni con me!” disse, trascinandomi per un braccio, mentre Jacob e la mamma ci seguivano a ruota.
Mi portò fino in garage, dove c’èra papà appoggiato su un’auto coperta da un telo grigio.
“Non mi avrete regalato mica un’auto?”
Alice mi guardò interdetta per qualche secondo “Qualunque adolescente vorrebbe un’auto Ness!”
“Lo sai che Nessie, non è un qualunque adolescente” disse Jacob.
“Non intendevo dire che non volevo un’auto..” cercai di mentire. Non è che le auto non mi piacevano, ma non rientravano nemmeno fra le cose che preferivo. Di motori non me ne intendevo affatto, e preferivo camminare con le mie gambe. Io non volevo nemmeno prendere la patente, ma papà insistette così tanto che mi arresi.
“Scommetto che quando la vedrai ti piacerà comunque” mi sorrise, mentre afferrò le mie mani per condurmi all’interno del garage.
“Stavamo accompagnando Carlisle alla nuova clinica, quando l’abbiamo vista..” sospirò, lanciando un occhiata complice verso Edward “ e subito abbiamo pensato a te” concluse.
“A me?” chiesi accigliata.
“Si, mancano solo due settimane al tuo compleanno così abbiamo pensato di regalartela! Che aspetti, Edward togli il telo!”
Con uno scatto papà eseguì subito “l’ordine” di zia Alice, poi si portò al mio fianco.
“Beh, che te ne pare?” mi chiese con un mezzo ghigno.
“E’..è molto bella” risposi. Dal suo sguardo per metà confuso e per metà incuriosito, potei dedurre che mamma aveva messo lo scudo ai miei pensieri. Lei che non “stravedeva” per le macchine come me, aveva subito previsto la mia reazione. Meno male che c’èra lei!
“Ti prego non fare la faccia da Bella” sbuffò Alice, incrociando le esili - soltanto apparentemente - braccia al petto.
“Come scusa?” chiese mamma, allargando le braccia.
“Si insomma, ormai è risaputo della tua indignazione verso i regali..invece solitamente quando Renesmee riceve un regalo, vederla è quasi una soddisfazione!” ridacchiò.
“Ha ragione, fai una faccia strana!” rise Jacob, subito zittito da una gomitata di mamma.
“Allora ti piace o no?” chiese papà, circondandomi le spalle con un braccio.
“Si è una bella macchina”
“Ve l’avevo detto che non le sarebbe piaciuta” pronunciò Jasper, che era stato in disparte fin’ora.
“Dai Nessie è fantastica!” m’intimò Jake.
“Infatti, mi piace..e molto” dissi stringendomi maggiormente ad Edward “magari dovrei provarla” conclusi, accarezzando con lo sguardo la macchina nera lucente.
“Renesmee va ad aprire la porta” mi disse improvvisamente Alice.
“Perché?”
“Ho visto che sta per arrivare un umano..è sicuramente per te”
“Ma io non ho dato il nostro indirizzo a nessuno” replicai.
“E’ un ragazzo della tua età..gracile, capelli scuri di media lunghezza e gusto nel vestire decisamente pessimo” disse inorridendo alla sua stessa visione.
Alan. Ecco chi era l’umano sconosciuto.
“E’ per me” dissi entrando in casa. Jasper e Alice salirono di sopra, mentre la mamma, papà e Jacob si sedettero sul divano.
Mi misi davanti alla porta in attesa dell’umano mentre udii zia Alice gridare “Tre, due, uno..” e il campanello suonò. Aprì la porta, richiudendola subito alle mie spalle.
“Alan, che ci fai qui?” chiesi subito.
“Ciao anche a te Resme” disse.
“Scusami, è solo che è strano vederti qui..come hai fatto ad avere il mio indirizzo?”
“Ho chiesto in segreteria..ti crea problemi?” disse inarcando un sopracciglio.
“No, no era solo per sapere..comunque hai bisogno di qualcosa?” dissi abbozzando un mezzo di sorriso.
“Ecco..l’altro giorno in spiaggia sei sparita e oggi a scuola non sei venuta, pensavamo fossi malata così sono venuto a trovarti” disse sorridendo.
“Oh..grazie è gentile da parte tua” ricambiai il sorriso. Da dentro casa udii un ringhio.
“Ehm, che ne dici di fare un giro?” proposi.
“Ok, infatti dovevo parlarti di una cosa” disse arrossendo di poco.
“Dimmi pure..”

“Allora..di che dovevi parlarmi?” chiesi, mentre ci sedemmo sopra un vecchio tronco, strappato da terra un mese fa da Emmett.
“Ah si, ecco..ricordi in spiaggia quando ti sei allontanata con quel ragazzo?” disse mentre iniziò a torturare con le dita un bracciale che aveva al polso.
“Certo, Jacob..”
“Poco dopo a noi si sono avvicinati un ragazzo e una ragazza..Quil ha detto che si chiamano Seth e Leah”
“Mhn..” non capivo dove volesse arrivare.
“Beh insomma..tu la conosci Leah vero?”
“Un pò..non siamo amiche” risposi, forse persino con tono dispiaciuto.
“Cavolo che sfortuna!”
“Perché?”
“Nulla..l’ho trovata una ragazza interessante tutto qui..”
“Ok, ma non capisco cosa..”
“Oh, ti prego Resme mettici una buona parola per me! E’ così carina” Ora avevo capito tutto. Alan era interessato a Leah in quel senso. Che cosa strana!
“Stai dicendo che ti piace Leah?” non ci potevo neanche credere.
“Un pò..cioè non la conosco nemmeno” disse voltando lo sguardo.
“Mi spiace deluderti ma lascia perdere” dissi alzandomi.
“Cosa? Ti prego sei la mia unica speranza!” mi pregò.
“Ascolta Alan, Leah è una ragazza..”difficile”..non fa per te”
“Mi piacciono le ragazze complicate!” rise.
“Tu non capisci! Leah non è solo complicata è anche dannatamente acida ed è arrabbiata con tutto e tutti e poi è più grande di te!”
“Se non la conosci come fai a dire che è acida?”
“Beh..perchè..” non sapevo cosa rispondere. Non sapevo come si comportasse Leah al di fuori ma sapevo che con la mia famiglia si comportava male e questo mi bastava.
“Ti prego Resme..mettici solo una buona parola niente di più” mi pregò nuovamente, fissandomi negli occhi.
“Io..ah ok! Ma non ti prometto nulla! Sappi che è una causa persa in partenza” dissi con fermezza.

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Note Autrice: Ciao a tutti! Che dire? Un capitolo in cui non succede nulla ma serviva. Alan è interessato a Leah, chissà lei come risponderà=P Il modo in cui l’ho scritto credo sia davvero pessimo, vergognoso quasi:(
PS. Questa è l'auto regalata a Nessie---> Qui
Vabè, passiamo ai ringraziamenti!
Cippi_Stella: Cia!^^ Grazie mille, sono contenta che la mia fic ti piaccia! Spero che continuerai a seguirmi, come ti è sembrato questo cap? Kiss
noe_princi89: Eh già, come si può notare l’attrazione fisica fra i due non manca micaXD ti è piaciuto questo cap? Zau!
eia: Beh, diciamo solo che nello scorso capitolo, si è reso davvero conto che è arrivato il momento, e che Nessie è cresciuta, perciò pronta a ricambiare il suo amore. Grazie per aver commentato al prox cap^^
sinead : Si quello è un momento che è piaciuto anche a me devo direxD..adoro scrivere su Edward e Renesmee nel rapporto padre/figliaxD beh che ne pensi di questo cap? Ciao, kiss!
Sely96: Ci credo daiXD spero ti sia piaciuto il cap! Ci sent zauu^^
Hale Lover: Grazieeee[…]ee!!*__* Eh ti svelo una cosa: non lo so nemmeno io.__. Spero ti piaccia anche questo! Sau!
Grety: Grazie mille davvero, spero continuerai a seguire la mia soria^^ A presto! Kiss
Ringrazio anche i 18 preferiti e i 19 seguiti. Grazie a tutti^^
Al prossimo capitolo! Kiss, Resme.

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