Il regno degli spettri

di Ilakey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


La fanfic è ambientata 3 anni dopo Beyblade2001. Ok? Alcune volte ha dei toni forti e probabilmente diventerà una yaoi ^_^
Perchè K deve esistere?? Non sapevo proprio che farne nel primo capitolo e infine l'ho spedito al PPB con Posta prioritaria. E di Ivan e Sergey? Che me ne faccio di loro? ah idea! Li mando a lavorare in una pizzeria! no no, mi toccherà tenerli -_-
Kei: Takao! Cosa stai facendo con il mio bey?
Rei: Ti sta rubando i pezzi, dice il tuo è più bello.
Kei: Takao!!Fermati subito!
Takao: Ehi ragazzi, Max è morto.
Kei: Non cercare di cambiare discorso!



"Takao! non farci aspettare! Dai Tenji ha detto che dobbiamo essere all'aereoporto verso le sedici!"
Takao finì di indossare la giacca leggera poi uscì per ritrovarsi faccia a faccia con Kei.
"Calmati, stavo arrivando."
Kei sbuffò assumendo un'aria imbronciata poi seguì il compagno di squadra fuori dall'albergo dove Max e Rei li aspettavano impazienti.
Rei assunse un'aria maliziosa "Ma che avete fatto tutto questo tempo da insieme?"
Il suo capitano lo squadrò leggermente seccato "Niente che ti riguardi, baka."
Takao guardò sconvolto il silenzioso compagno "Kei! Non dargli corda!"
Kei ridacchiò divertito e si incamminò verso l'auto che li aspettava seguito poco dopo dagli altri.
La strada non era lunga ma il caldo era veramente insopportabile e non permetteva ai Bladebreakers di godersi il viaggio in auto. Il tempo era immobile e l'aria li ricopriva come una soffocante coperta di umidità.
Ma pochi minuti dopo erano all'areoporto che parlavano tranquillamente con il loro presidente.
"Ragazzi ora che il torneo è finito ci dobbiamo salutare."
Kei guardò torvo Takao "Certo però che potevamo vincerlo il torneo."
Takao ribattè infuriato "Ce l'hai ancora con me? Ralph è molto migliorato da quando c'eravamo incontrati due anni fa!"
Rei fermò Takao che stava letteralmente aggredendo Kei "Ma non capisci che Kei si diverte a stuzzicarti? Ma anche tu però" finì rivolto al suo capitano.
Max sorrise ai suoi amici nel tentativo di calmare le acque "Basta, dopotutto abbiamo vinto gli ultimi due tornei, cosa volete che sia una sconfitta?"
dopo che l'armonia venne ripristinata il gruppetto salì sull'aereo.
Su richiesta di Takao avevano deciso di trascorrere da lui un po' di tempo.  Il profossor K. dopo l'ultimo torneo era andato in America insieme alla sua amata Emily per studiare al PPB.
Max si rivolse a Takao con la sua solita ennesima domanda "Sei sicuro che non disturbiamo?"
Takao sospirò esasperato "Noo! Quante volte te lo devo dire? Mio padre sarà in giro per lavoro e il nonno andrà da alcuni zii a Tokyo. Mi farete compagnia."
Rei si sollevò sul sedile per guardare in faccia Max "Potremo riuscire persino a fargli fare una dieta."
Max scansò il cappello di Takao tirato dal suo legittimo proprietario e finito su Kei.
"La volete smettere di comportarvi come dei bambini?!"
Il ragazzo tatuato si girò verso il finestrino in silenzio mentre Max si fece portare dalla hostess un giornale di cronaca.
"Ragazzi guardate qua! Ancora!"
Kei si voltò annoiato verso il biondino dando una distratta occhiata al giornale aperto.
Takao si fiondò su Max facendogli cadere il medesimo giornale che venne recuperato da Rei alzatosi al richiamo di Max.
"Fate vedere a me. Dove?Cosa?Come?" Max si riprese con la forza il suo giornale leggendo al pubblico la notizia.
"Altre sparizioni a Mosca. Un bambino russo nel centro città si è completamente volatilizzati nel nulla. La quarta inquietante sparizione di questa settimana che crea scompiglio al ministero della sicurezza interna....poi parlano di un possibile killer o rapitore ma nulla di sicuro."
Kei fece per dire qualcosa ma si bloccò riemergendosi nei suoi pensieri.
Esattamente sette mesi fa erano iniziate le sparizioni e gli strani omicidi. Ora che ci pensava potevano benissimo aver avuto inizio dopo il torneo contro Barkov, ma erano state così poche che non gli si era dato peso, quindi le sparizioni potevano benissimo risalire a tre anni fa ed essere in continuo aumento.
Non era più tornato in Russia da quella volta, un po' gli dispiaceva, aveva sempre amato la neve e il freddo pungente, ma i ricordi erano tornati ad assalirlo. Stava bene con i suoi compagni anche se alcune volte avrebbe voluto rivedere i Demolition Boys.   (Eh ti manca Yuriy vero? non ti preoccupare, nell'altra mia fanfic siete insieme felici e contenti e vi amate taaanto tanto! NdLucrezia)
Non che lui e i Demolition Boys fossero molto amici ma gli dispiaceva per quello che avevano dovuto subire al Monastero Barkov.
Chiuse lentamente gli occhi con l'immagine del suo detestabile nonno in mente prima di addormentarsi.
Il viaggio durò ancora un'ora poi finalmente scesero e si diressero alla piccola casa di Takao.
Takao ci mise un po' a ritrovare le sue chiavi nello zaino ma alla fine entrarono in casa e stanchi morti si buttarono sul divano vicino all'entrata.
"Bhè, benvenuti a casa mia. E' piccola lo so ma ci staremo lo stesso."
Takao decise di mostrare ai suoi compagni la casa, c'erano due letti a castello e un letto singolo. La cucina era piccola ma accogliente, era unita al salotto.
"Takao non è vero che è piccola. Perchè non hai visto la mia."
Takao guardò Rei rispondendogli con una domanda "Avete fame?Cucino io."
Kei guardò Takao come se avesse di fronte un estraneo "Sai cucinare? Non mi fido."
Takao lo guardò offeso "Certo!E' facile, vi preparo del riso." Detto questo spinse i tre amici sulle sedie e iniziò a trafficare con scatole e pentole.
"Takao, posso accendere la televisione?"
"Rei, non devi chiedermelo, fai pure."
Rei accese la televisione e si mise a guardare un anime fino a quando Kei gli rubò il telecomando sedendosi vicino a lui.
"Ridammelo!Kei!"
Kei alzò il braccio ridendo mentre Rei tentava di riprendersi il prezioso strumento. "No, ora guardo qualcosa io."
Il litigio fra i due migliori amici andò avanti per qualche minuto fino a quando sentirono un sospetto odore di bruciato.  Kei e Rei pensarono la stessa identica cosa.  "Takao!! Cosa hai bruciato?!"
Si fiondarono in cucina dove trovarono Max e Takao che cercavano di salvare il riso salvabile.
Takao si girò mortificato verso i due amici "Scusatemi credo di aver fatto un disastro.."
Rei gli sorrise di risposta "Andremo a mangiare da qualche parte, conosci qualche pizzeria qui vicino?"
Takao si riprese subito contento di non aver ricevuto critiche "Certo, andiamo."
****************
"No! Aspettate! Vi pentirete di non avermi creduto!"
Il padrone del Monastero fece un cenno alle guardie che buttarono il ragazzo urlante sulla neve.
Il moro si alzò dolorante spolverandosi gli abiti con gesti seccati.
Non gli avevano creduto neanche qui, ma lui era sicuro di quello che aveva visto.
Se ne andò di malavoglia dall'imponente Monastero Barkov.
Aveva iniziato a nevicare e il freddo gli entrava nelle ossa.  "In malora anche loro! Dannata Russia" sussurrò a denti stretti.
Prese un vicoletto buio e girò per le strade di Mosca ancora un po' fino ad arrivare alla sua meta.
La casa cadeva praticamente a pezzi, si trovava fuori città, era perfetta per chi voleva starsene da solo e senza fastidi.
Ma la casa non era deserta come pensava.
"Salve" Il moro si girò di scatto al suono di quella voce.
"Che cazzo volete, tornatevene al monast..." non fece in tempo a finire la frase che un dolore pulsante lo colpì alla tempia e lo fece cadere a terra privo di sensi.
****************
I bladebreakers erano finalmente riusciti a mangiare qualcosa e ora si trovavano stesi sul tappeto a ridere e scherzare.
Rei fece una linguaccia a Takao "Dovevi vederti, avevi una faccia da idiota con quella pentola mezza bruciacchiata in mano!"
Takao rise con lui "Max si è spaventato a morte!"
"Non è colpa mia se fai disastri dovunque vai!" replicò il biondino.
"Non sono io quello che ha fatto cadere la mocca del caffè!"
Max arrossì al commento di Takao, il giorno prima stava preparando del caffè e gli era caduta la mocca praticamente addosso.
Kei controllò l'ora, erano le 23 ma era presto per dormire potevano parlare ancora un po'.
"Ragazzi che facciamo domani di bello? Praticamente siamo in vacanza!"
Kei guardò sconsolato Takao, non pensava mai ad allenarsi, forse era per questo che avevano perso quell'anno.
"Takao, che ne dici se durante questa -vacanza- come la chiami tu, ci alleniamo per il prossimo torneo."
Rei, Max e Takao sbuffarono. "Keeeiii!!Sempre ad allenarti!"
"No, ascoltatemi un attimo! Il nostro livello di forza è molto diminuito.." ma i suoi compagni non lo ascoltavano più.
"Ah! Fate come volete!" si alzò e lasciò la stanza imbronciato.
Max guardò gli altri a disagio "Si è arrabbiato vero?"
Takao fece spallucce "Non farci caso, gli passerà."
Poco dopo anche i restanti Bladebreakers andarono a dormire nelle loro rispettive stanze.
******************
Ryo Mizuno si alzò confuso. Cos'era successo? Ah, si era andato al monastero, dal signor Barkov per raccontargli quello che aveva visto nel centro di Mosca ma quell'uomo non l'aveva ascoltato!
Quello che non capiva era come aveva fatto a finire in questa..stanza?
La testa continuava a girare seppellendo tutti i suoi tentativi di capire quello che era successo.
Alla fine ci rinunciò e si sedette affaticato portando una mano alla tempia. Era ricoperta di..sangue.
Represse un brivido, strappò un lembo della manica che usò per tamponare la ferita.
Chiuse gli occhi e attese. Pochi minuti dopo si stufò e iniziò a perlustrare la stanza.
Era una piccola stanza grigia, la porta aveva una finestrella a sbarre da cui filtravano deboli raggi di luce artificiale.
C'era un silenzio assoluto quando dei passi risuonarono nel vuoto della cella.
Due uomini incappucciati aprirono la porta e lo fecero alzare in piedi.
"Il signor Barkov vuole vederti..Ryo"
***********************
"Scacco matto!" Ralph sogghignò al suo rivale.
Andrew guardò il soffitto deluso. "Non darti tante arie, è stato solo un colpo di fortuna!"
Ralph lo guardò divertito "Un'altra?"
Andrew socchiuse gli occhi "Stavolta vincerò io."
La porta si aprì di scatto per far comparire il giovane Olivier. "Ehi, ragazzi è pronta la cena."
Andrew sospirò "Noo, proprio adesso che stavo vincendo!"
Scesero le scale fino al piano terra dove trovavano Gianni che stava già iniziando a servirsi.
Olivier gli dette un colpo sulla nuca "Maleducato, potevi aspettarci."
Gianni sorrise a disagio e cambiò argomento "Andrew è vero che domani devi partire?"
"Purtroppo, sarò una noia mortale. Ma mio padre vuole parlarmi dei suoi affari eccetera eccetera e così mi porta con lui."
Ralph gli mise un braccio attorno alle spalle "Non ti preoccupare, sono sicuro che ti divertirai in giro, a Mosca, a guardare industrie, vecchi imprenditori petulanti."
Andrew lo guardò altezzoso "Grazie Ralph, gli amici a volte ti fanno sentire meglio."
Gianni ricominciò a mangiare le pietanze che trovava accanto a lui. Stava per prendere il piatto delle cotolette..."Andrew molla l'osso! L'ho visto prima io!"
"Mi dispiace caro italiano, ma questa è una cotoletta ed è...mia!"
Ralph alzò la voce per farsi sentire. "Smettetela! Ogni volta che venite a casa mia litigate per il cibo!"
Gianni e Andrew arrossirono e si guardarono in faccia scoppiando a ridere.
*********************
Aveva ricominciato a nevicare. Nevicava sempre, alcune volte lo annoiava la neve.
Yuriy si era addormentato accanto al caminetto, nessuna traccia di Ivan e Sergey.
Barkov probabilmente li stava punendo per aver perso contro Yuriy la mattina.
In questi giorni Barkov era di cattivo umore, irascibile e scontroso, normalmente era solamente freddo e distaccato.
Boris si alzò dalla sedia e si avvicinò al suo capitano.
Si alzò sulle punte per poterlo vedere in faccia, dormiva come un sasso. Gli passò una mano davanti agli occhi, nessuna reazione.
Stava per allontanarsi quando.."Preso!"
Yuriy lo aveva preso per la vita facendolo cadere per terra. "Dannazione! Facevi finta di dormire!"
Yuriy lo guardò sorridendo "Cosa stavi facendo?"
Boris arrossì "I..io n..niente, cosa credi che stessi facendo?"
"Mi stavi guardando?" Yuriy continuava a sorridere malizioso.
Boris divenne color magenta "Lasciami. Non facevo niente di male a guardarti."
Yuriy lo lasciò alzandosi e iniziando a ridere "Allora mi guardava davvero? Sono così affascinante?"
Boris gli dette un buffetto "No, sei bellissimo." sussurrò dolcemente.
Yuriy appoggiò il suo naso a quello del blader dai capelli viola alzatosi a sua volta. "Il mio Boris è in vena di complimenti?"
Gli accarezzo i capelli e Boris replicò imbarazzato "Che fai non sono mica un cane!"
Yuriy lo folgorò con un sorriso a trentadue denti. Lo abbracciò stringendolo a se.



Muhhhhaha!! Che carini!! Scrivendo mi è venuto naturale mettere insieme quei due ^_^
Adorabili *_* Si sono capiti quali sono i protagonisti.
Cmq per ora non c'è molta avventura o mistero tranne l'identità del misterioso Ryo. No problem nel prox capitolo scoprirete chi è! Cioè più o meno.
Ciao ciao



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ecco il secondo capitolo. ecco la fic è diventata una yaoi. Ho già una mezza idea di cosa accadrà ai cari personaggi di bey che cmq non sono miei ma io li strapazzo lo stesso un pochino. Però ryo è mio, mio e di nessun altro Muhahah!! (oddio è impazzita NdKokori-sorella-d'autrice)
Comunque mi è venuta in mente una coppietta...hehe ;P Ma...non ve la dico!
Devo ringraziare Mazer che ha commentato questa fic e Dranzer89!!!! Thanks!
Nello scorso capitolo mi sono dimenticata di ringraziare Miriah lei ha letto il capitolo prima che fosse pubblicato dandomi l'ok! ^_______^ GRAZIE!
PS: Andate a leggere la sua fic! >_< E' un ordine!


DUE GIORNI DOPO ^_-
La mattina tutti si svegliarono di buon umore, persino Kei.
Max stava preparando una colazione veloce aiutato da Rei che aveva una passione vera e propria per la cucina.
Avevano fatto delle ciambelle con del latte e l'odore attirò un affamato Takao e un Kei svogliato.
"Uhm, che odorino Rei sei stato bravissimo." Max guardò Takao indispettito "Ehi!Anch'io ho cucinato, ingrati."
I Bladebreakers iniziarono a mangiare tranquillamente, dopotutto quella era un giornata come le altre. Takao voleva passare la giornata in piscina, ma a dispetto delle sue aspettative quel giorno cadeva un tiepida pioggerellina.
Subito dopo la colazione, Rei si lanciò con malagrazia sul divano prendendo un fumetto dal suo zaino.
Max gli si sedette accanto sbirciando ogni tanto l'interessante lettura del cinese.
"Ragazzi, dai facciamo qualcosa, non vorremo mica stare qui tutto il giorno vero?"
Kei non dette retta alle lagne di Takao accendendo la televisione e sedendosi alla destra di Rei.
Takao si lasciò cadere su una sedia prevedendo una giornata molto noiosa.
La televisione trasmetteva un film horror, di quelli che Max odiava, e durante la pubblicità andò in onda un telegiornale. Takao appoggiò la testa sulle mani, niente di importante, sport, borsa, politica, in questo momento stava parlando di un omicidio in Russia, un certo McGregor era stato ucciso....
"MecGregor?!" urlò Kei sconvolto. Alzò il volume ed attirò l'attenzione degli altri ragazzi con lui.
Rei fissò la tv inebetito "E'..è il padre di Andrew!"
*****************
Quel giorno non vi erano stati allenamenti molto stranamente. Ivan e Sergey si erano diretti verso l'ufficio di Barkov, il padrone del monastero aveva detto di voler punirli per aver perso contro Yuriy due giorni prima, ma fortunatamente allora era stato troppo occupato per pensare a loro e quindi voleva rivederli quel giorno.
"Ivan, cosa pensi che stia facendo Barkov, ieri mi sembrava molto arrabbiato eppure.."
Ivan sospirò sconsolato "Non ci capisco più niente, l'hai visto come era sconvolto, dopo la visita di quel ragazzo?"
Sergey guardò il compagno più piccolo "Girano voci che quello abbia tentato di ricattarlo."
Ivan spalancò gli occhi sorpreso immergendosi nei suoi pensieri. Lui l'aveva visto il ragazzo, era snello, con penetranti occhi verdi e i capelli castani ramati. Doveva essere sui ventidue anni, ma c'era qualcosa di strano in lui, che non sapeva definire...
"Sergey, secondo te Barkov ci punirà?"
Sergey scosse la testa "Qualcosa mi dice che si è completamente scordato di noi, una fortuna no?"
La porta del lungo corridoio si aprì lasciando entrare la sottile sagoma di Yuriy seguita da Boris.
Ivan rivolse a Yuriy un sorriso malizioso "Sempre appiccicati eh?"
Boris lo guardò truce mentre Yuriy scrollò le spalle.
Sergey fissò Yuriy serio "Vi conviene non continuare così o Barkov lo scoprirà".
Il sorriso di Yuriy si spense mentre pensava al padrone del monastero.
*****************
Olivier e Gianni stavano ancora dormendo. Che pelandroni pensò Ralph già vestito e pronto per la giornata.
Andrew era partito e non aveva più nessuno con cui giocare a scacchi e vincere così facilmente. Sospirò.
Scese in salotto sedendosi su un costoso divano per attendere l'arrivo dei suoi due compagni di squadra.
Lo squillo del telefono lo fece sobbalzare, si era addormentato!
Si alzò velocemente per dirigersi verso il telefono.
"Pronto? Chi è?"
La voce di Kei lo sorprese. Dovevano aver speso un sacco per telefonarlo dal Giappone.
"Cosa c'è Kei?"
Kei rispose titubante -Ralph, l'hai visto il telegiornale oggi?-
Ralph aggrotto la fronte "No perchè?"
Kei esitò un attimo riflettendo sulle parole da usare -Bhè insomma, il padre di Andrew è stato assassinato- (sempre diretto e insensibile!Nda) (Non sono insensibile sono concreto!NdKei)
Il tedesco boccheggiò confuso "C..cosa? sei sicuro? Quando..quando è successo?"
-Durante la notte credo, come sta Andrew?-
Ralph scosse la testa chiudendo gli occhi "E'..è in Russia con suo padre. Non ci posso credere..."
-COSA?! In Russia?!-

*****************
La donna uscì veloce dal supermarket, oggi era in ritardo, il suo datore di lavoro la stava sicuramente aspettando. Sapeva che diventare una scrittrice aveva dei lati negativi.
Meno tempo per lei e per sua figlia. La sua cara Lydia.
Voleva passare più tempo con lei visto che era ancora piccola.
Imbucò un vicoletto, una scorciatoia per casa sua dove avrebbe dovuto prendere la bozza del suo nuovo libro fantasy.
La donna bionda si fermò davanti alla porta del suo appartamento, non era il massimo ma era casa sua!
Appoggiò la borsa con la spesa a terra iniziando a frugare nelle tasche in cerca della chiave.
La strada era deserta, nessuno in giro a quell'ora del mattino.
Il silenzio soffocato attrasse la sua attenzione, si girò innervosita. non c'era nessuno perchè si doveva spaventare? Scosse la testa e tornò alla sua ricerca.
Finalmente trovò le chiavi ma non fece mai in tempo a inserirle nella serratura. Qualcosa le serrò la schiena e poi si sentì leggera, senza preoccupazioni, non voleva altro che cadere in un sonno infinito nelle tenebre che l'avvolgevano, mentre la sua giovane vita si spegneva, assorbita dall'ombra dietro di lei.
************************
Ryo si lasciò trascinare fuori dalla buia cella del monastero.
La ferita non sanguinava più e lasciò il pezzo di manica sporco di sangue per terra.
"Mi volete portare ad una festa?" sorrise malizioso "Sono sempre bene accetto alle feste."
Le guardie lo ignorarono per tutto il tragitto e lui smise di parlare inutilmente, risparmiando le energie per il colloquio con Barkov.
Gli uomini che lo accompagnavano si fermarono davanti ad una porta di legno massiccio, chiesero ad un monitor il permesso di entrare e la porta si aprì.
Ryo guardò incuriosito il monitor, dopo tre anni non si era abituato a tutta quella inutile tecnologia.
"Fermati qui Ryo, Barkov sta arrivando." Lo lasciarono solo nella stanza arredata elegantemente, con due poltrone ai lati di una prestigiosa scrivania. Decise di sedersi, aveva il diritto di comportarsi come voleva, lui non seguiva le regole di nessuno.
Poco dopo, quando Ryo iniziava a spazientirsi, entrò il padrone del monastero con la sua ormai nota maschera nera.
"Mizuno Ryo, ho deciso di parlare con te."
Ryo lo guardò sospettoso "Vorrete dire che avevate paura che dicessi la mia scoperta a qualcuno."
Barkov gli si avvicinò pericolosamente "Non posso permettere che delle preziose informazioni girino incustodite per Mosca, piccolo ricattatore, pensavi di poter fuggire eh?"
Ryo sorrise freddamente "Adesso? Volete uccidermi?" dentro di se aveva una paura tremenda ma non lo avrebbe dato a vedere a nessuno, era stato un incosciente a pensare di poter estorcere soldi a quell'uomo. Si toccò nervosamente i folti capelli bruni.
Silenziosamente Brakov prese il viso del giovane con la mano sinistra impedendogli qualsiasi movimento e con la destra gli toccò un orecchio.
Ryo allargò gli occhi confuso.
"Fantastico. Hai davvero le orecchie a punta. Interessante." Gli strinse l'orecchio torcendoglielo con forza.
"Molla, mi fai male ahi!"
Barkov continuò a stringere ma con forza minore. "Le vostre orecchie sono più sensibili delle orecchie umane, vero elfo?"
Ryo si scostò bruscamente dall'uomo "Cos'è un elfo?"
Barkov rise malignamente "Come vi chiamate, demoni? Mazoku?"
Ryo si alzò di scatto facendo cadere la poltrona "Eretri, brutto stronzo" ringhiò.
Barkov gli prese un polso "Che paura, come hai detto? Eretro? Comunque per ora mi servi vivo e intatto, ma non ti fare troppe illusioni."
Ryo si mosse veloce lanciandogli insulti in una lingua sconosciuta e mettendosi a correre verso la porta.


Ma bene dopo queste inquietanti rivelazioni (^_^) finisce il capitolo.
Haha! Volevo sbarazzarmi di Olivier e Gianni e non ci sono riuscita!!Niente posta prioritaria stavolta però, promesso ;P
Ciao e alla prossima ^_-
PS: Non vi farò attendere troppo perchè la fic l'ho già scritta(i primi 6 capitoli esattamente)! Ma voglio farvi soffrire! Muhahahahaha <===rasento l'isteria O_o
/Le luci dello studio-scrittura si spengono. Gli attori-personaggi se ne vanno. L'autrice va a casa a dormire stanca morta./

/Silenzio assoluto/

/Ancora silenzio/

Jhonatan-la-sciarpa-di-Kei-nnchè mio inquilino: ehi...c'è nessuno?
Bho. Se ne sono andati tutti?
E io come faccio a strisciare fuori da qui?
Ahi! Ho sbattuto contro qualcosa. Mo' famme vede'......ah!!!! E' Yito!!!!! Il barbagianni impagliato di Ilakey! Mado' che paura! Quant'è brutto però....
Ma c'è qualcuno?



Ehi voi?




Commentate?

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Salve!! Vorrei ringraziare tutti quelli che leggono la fic e che commentano Y_Y  thanks very much!! Smakkete Kitty e Eyown!! ^_^
Sono moooolto contenta perchè ho trovato un modo di sbarazzarmi di Olivier e Gianni XD
Yeah!  Sapete che con qst fic sono arrivata al capitolo 7? Mitico no? 
:D) <<< Ivan!!vabbè nn c'entra niente ^^



L'elicottero privato era partito da molto ormai, presto avrebbe raggiunto i Bladebreakers.
Olivier e Gianni erano rimasti sconvolti alla notizia della morte del signor McGregor ma Ralph aveva consigliato loro di andare in Inghilterra per fare le condoglianze alla famiglia di Andrew, solo qualche zio e cugino, perchè sua madre era già morta da tempo.
Lui invece stava andando in Giappone, a casa di Takao precisamente.
I Bladebreakers gli avevano chiesto di venire in Russia con lui per cercare Andrew.
Soprattutto Kei sembrava insistere, diceva di aver visto suo nonno partire velocemente diretto chissà dove e dopotutto tre anni fa la Borg era stata pronta a tutto per conquistare il mondo, potrebbe c'entrare qualcosa.
Scosse la testa cacciando quegli inutili pensieri che certo non lo aiutavano a stare meglio.
Conosceva poco il signor McGregor ma sapeva che Andrew voleva bene a suo padre e questo gli dispiaceva.  Dopotutto era il suo migliore amico. 
"Signorino Ralph."
Il griffonblader guardò distrattamente l'uomo che gli stava accanto. "Signorino Ralph, siamo arrivati. I Bladebreakers sono fuori che la aspettano."
Ralph sbuffò spazientito "Falli entrare no?"
Poco dopo i Bladebreakers entrarono nel capiente elicottero.
(ma cos'è una botte Nda)
Salutarono Ralph e presero silenziosi i loro posti.
Kei fu l'ultimo a salire e infine l'elicottero ripartì diretto in Russia.
****************
"Commissario Leah. La donna, Katia Menion aveva 36 anni, lavorava come scrittrice, aveva una figlia di 5 anni di nome Lydia. Era divorziata e viveva in un piccolo appartamento nel centro di Mosca."
Il poliziotto interruppe il resoconto per dare al suo capo le foto della donna e una cartella con i particolari.
Shirl Leah aprì la cartellina dubbiosa. "Quindi nessuna impronta, traccia o indizio? Niente di niente?! Dannazione!"
Il poliziotto fissò intimorito l'irascibile donna davanti a lui. "No, Leah. Niente. Ma ti assicuro che abbiamo fatto il possibile." aggiunse in fretta preparandosi allo scatto del suo commissario. Shirl Leah era di natura una donna irascibile ma in quel periodo lo era più che mai.
La donna dai capelli blu mare si accasciò sulla sedia "Prima le sparizioni poi gli omicidi."
Il poliziotto bruno ridacchiò "Per fortuna che il caso dei McGregor è una roba normale."
Shirl si grattò pensierosa il capo "Già, senti dì a Josh di occuparsi dell'omicidio di McGregor, io mi tengo questo. E' un fatto troppo...strano, voglio vederci chiaro."
Il poliziotto esitò prima di rispondere alla donna davanti a lui. "Ecco..Josh..si è preso questo caso prima di te."
Shirl sgranò gli occhi "Che cosa?!" chiese infuriata "Sono stata io a trovare il corpo! Dannazione a lui!"
Restò un attimo pensierosa e poi si rivolse calma all'uomo davanti a lei "Vai pure." Il poliziotto non se lo fece ripetere ed uscì velocemente dall'ufficio della donna chiamata la più irascibile di tutta la Russia.
Shirl non perse tempo, voleva dimostrare a quel vecchio rincitrullito di Josh che era la migliore. Iniziò a scaricare dati su McGregor, scribacchiando ogni tanto sul suo taccuino.
Peter
(un nome per chi non ha tempo di dare nomi.Nda) McGregor, 42 anni, ricco imprenditore inglese, venuto a Mosca con il figlio per affari. Trovato morto il giorno dopo essere arrivato, cioè ieri, vicino ad un parco. Mentalmente prese nota di interrogare il figlio, un certo Andrew. 
***************
Ryo aveva tentato di fuggire da quell'uomo che aveva scoperto 'chi era'. Purtroppo le guardie fuori dalla stanza erano pronte ad ogni evenienza e lui non aveva scampo. Questa volta venne anestetizzato e portato in una cella di sicurezza.
Barkov, appena scoperto che Ryo voleva ricattarlo, si era subito in sospettito. Come faceva Ryo a sapere tutte quelle cose? Bhè ora lo aveva scoperto e presto lo avrebbe comunicato anche al signor Hito. Di persona.
"Dovrebbe essere qui fra qualche ora." mormorò Barkov tra se.
Ripose il rapporto degli incontri di beyblade di tre anni fa. Più precisamente l'incontro tra Yuriy e Takao. Quando Yuriy aveva potuto mettere alla prova le intuizioni di Barkov.
Chiuse il cassetto a chiave.
Doveva occuparsi di Ivan e Sergey ma ora aveva molto di meglio da fare.
Poteva iniziare qualche analisi su quel Ryo Mizuno, ma solo quando avrebbe avuto l'approvazione del suo superiore, Hito Hiwatari.
Accese alcuni monitor, doveva controllare che i ragazzi del monastero non facessero troppo baldoria. Aveva fatto male a non programmare gli allenamenti quel giorno ma era stato preso dall'euforia di scoprire il segreto di Ryo.
Le telecamere erano sparse per tutto il monastero tranne che nelle camere dei Demolition Boys. Quello era l'unico privilegio di far parte della grande squadra russa, oltre ad aver una camera per ogni membro della squadra. (Non volevo riprendesse Boris e Yuriy che fanno..insomma avete capito.no??>/// Una guardia chiese il permesso di entrare e gli fu seccamente concesso.
"Signor Barkov. Stanno iniziando le indagini sull'imprenditore McGregor."
"Hanno scoperto qualcosa?"
La guardie rispose seria al suo capo "No, niente."
Vladimir Barkov ghignò soddisfatto.
******************

I Demolition Boys erano tornati nelle loro rispettive stanze. Anche quel giorno non si era vista traccia di Barkov.
Cominciava a preoccuparsi, sentiva che c'era qualcosa sotto. Qualcosa che c'entrava con quello straniero. Aveva capito che il ragazzo che era venuto al monastero non era un russo. Non lo sapeva neanche lui cosa glielo faceva supporre.
Si mise più comodo sul divanetto stringendo a se Boris, già addormentato.
Il rosso si era intrufolato nella stanza di Boris e avevano parlato tutta la notte, facendo congetture sul futuro.
Spesso pensavano ad un futuro migliore ed ognuno si confidava con l'altro. Questa volta avevano pensato di scappare da quel luogo e trasferirsi in Svezia.
Sarebbe stato bello.
Guardò il profilo sereno di Boris.
No, meraviglioso.
Non ce la faceva più a sopportare questa situazione. Doversi nascondere così e poter stare poco insieme.
Ogni volta che vedeva Barkov maltrattarlo, avrebbe voluto uccidere il padrone del monastero con le sue stesse mani.
Aveva imparato a controllare la sua impulsività e si, anche il suo affetto per Boris. Barkov non doveva venirlo a sapere.
Non poteva portarglielo via. Strinse ulteriormente il ragazzo accanto a lui.
"Yu. Che fai?" mormorò quest'ultimo ancora assonnato.
"N..niente, mi dispiace averti svegliato. Continua a dormire."
Boris lo osservò confuso. "Tu non dormi?"
Yuriy gli passò la mano tra i capelli.
"Quante volte te lo devo dire che non sono un..."
La sua frase venne interrotta da un improvviso bacio di Yuriy.
Quando si staccarono Boris finì la frase sorridendo "...cane."
Yuriy gli diede un buffetto.
*******************
"Ha detto che Andrew è da un amico russo di suo padre."
Ralph attese una qualsiasi risposta che non arrivò, tutti aspettavano che fosse lui a parlare. "Va bene. Questo è l'indirizzo via Korica 22 non è molto lontano, ci possiamo arrivare a piedi."
Kei annuì. Iniziarono ad incamminarsi tra le fredde strade di Mosca.
Kei non era mai stato amico di Andrew. Anzi era stato uno dei pochi ad averlo sconfitto ed umiliato in quel modo. Lo trovava insopportabile, un viziato ragazzo egoista.
Ma non lo odiava ed era sinceramente dispiaciuto per lui.
Si fermarono davanti ad un lussuoso hotel.
Ralph guardò gli altri ragazzi poi entrò.
Una donna minuta si rivolse in russo a Ralph. Il blader tedesco fece una smorfia di incomprensione ma venne fatto da parte da Kei che rispose alla domanda della direttrice dell'hotel. Le unice cose che gli altri capirono furono il nome del loro amico e di Ralph.
Dopo qualche discussione la donna dette al gelido blader tatuato il numero di stanza di Andrew.
Kei si avviò velocemente sulle scale seguito a ruota da Ralph e i Bladebreakers restanti.
Hiwatari si fermò davanti alla porta 304 aspettando l'arrivo dei suoi amici.
"Busso io?" Ralph fece spallucce, non era importante chi bussava.
Kei picchietto la porta con le nocche della mano.
Nessuna risposta.
Busso un po' più forte.
Ancora niente.
Alla fine Takao si spazientì "Andrew! Siamo noi!Apri!"
Aspettarono un attimo poi sentirono lo scatto della serratura e la porta si aprì.


Ecco qui. Uff. faticaccia, uao che capitoli lunghi che faccio O_o mi stupisco di me stessa.
Ryo: Y_Y dov'ero io? Il grande Mizuno!!
Ilakey: Tu eri svenuto in qualche squallido luogo.
Ryo: Sigh sob..
Hito: e io dov'ero?
Ryo: AH!!Madonna che brutto! E così lui è il capo di quel pazzo maniaco che mi ha rapito?
Hito: Brutto a chi!Orecchie a punta!
Ryo: Ehi ci stai provando con me? <_< Guarda che io do appuntamenti solo alle belle ragazze.
Ilakey finisce il suo tè e i suoi biscotti poi prende Hito per la collottola e lo scaraventa fuori dalla fic. Idem per Ryo, solo un po' più gentilmente ^^'
Ci vediamo con il prossimo capitolo!! Siete curiosi vero? (-_- Ndlettori)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Eccoci qui! E finalmente dopo due capitoli di assenza comparirà il caro Andrew. Vi ho già detto che è uno dei miei personaggi preferiti?Comunque passiamo oltre..ringrazio infinitesimamente Mazer che legge sempre e commenta qst fic e anke Eyo^chan ^___^

La porta si aprì.
Kei fissò Andrew qualche secondo prima di parlare. Aveva gli occhi rossi e gonfi e i vestiti stropicciati.
"A..andrew, possiamo entrare?"
L'inglese fece un sorriso forzato "Si, scusate se non ho aperto subito..." e si fece da parte per lasciarli entrare. "...ma ci sono sempre giornalisti che...fanno domande."
Richiuse a chiave la porta. 
La stanza era un disordine totale, le valigie erano fatte ma aperte. Alcuni vestiti erano sparsi sul letto sfatto e sul tavolo vi erano i resti quasi intatti di una cena e una scatolina bianca. Kei non avanzò oltre e si fermò subito dietro Andrew.
"Scusate per il disordine." disse prendendo la scatolina e mettendola in un cassetto.
Ralph lo guardò senza sapere cosa dire, era difficile consolare un amico se questo si sforzava di essere normale. "Andrew?Vivi da solo?"
Andrew lo guardò assente per un attimo poi si riprese "S..si, l'amico..di mio...padre..è tornato..poco fa...dalla sua famiglia.."
Andrew era impassibile, svuotato, l'ombra del vecchio ragazzo allegro.
Kei lo osservò pensieroso, fece per rivolgergli la parola ma venne interrotto da un leggero bussare.
Andrew, ancora in piedi nella stanza, sobbalzò per lo spavento.
Ralph lo guardò interrogativamente "Apriamo?"
Il giovane inglese fece un segno negativo con la testa guardando supplichevole il suo amico tedesco.
"D'accordo." disse rispondendo allo sguardo dell'amico.
Il bussare si ripeteva ancora e ancora. "Allora, c'è nessuno?!Insomma!Sono un commissario mica una scassinatrice!" (avete capito chi è no? Nda)
Shirl si era vestita elegantemente, in fondo doveva vedere un figlio di una specie di miliardario. Lei si era preparata persino qualcosa da dire a quel ragazzo, per le condoglianze.
E lui non le apriva! Si ripetè mentalmente che probabilmente cercava di sfuggire alla stampa e parlò con più calma. "Sono il commissario Shirl Leah, devo solo farti qualche domanda non ci metterò molto."
Senti il rumore della serratura poi la porta si aprì.
Un ragazzo dagli occhi porpora e i capelli di una strana sfumatura grigia la guardò innervosito.
Shirl sbattè più volte le palpebre, non aveva guardato attentamente la foto del rampollo dei McGregor ma non le sembrava fosse così..
Il ragazzo alla porta le rivolse bruscamente la parola. "Ha il distintivo?"
Shirl fissò gli strani abiti del ragazzo poi si riscosse riflettendo sulla domanda ricevuta. "Si, eccolo qui ma lei chi è?" aggiunse riprendendo il suo solito tono.
"Sono un amico di Andrew, Kei Hiwatari. Entri pure."
Il commissario Leah entrò fermandosi a fissare sconcertata il disordine e passando in rassegna tutte le persone presenti nella stanza. 'Ma cosa fa qui tutta questa gente?' pensò confusa prima di vedere Andrew appoggiato al muro.
Gli si rivolse brusca, non era mai stata il massimo della delicatezza "Sei tu McGregor giusto? Devo solo farti qualche domanda." strinse gli occhi "Da sola. Ci metterò poco."
Il ragazzo annuì. "Dove?"
Shirl sorrise "Ti posso portare alla centrale?"
Andrew annuì ancora. E seguì Leah fuori dalla porta. "Ragazzi, mi aspettate qui?"
Ralph si accigliò "Ma.." Kei gli passò davanti scoccando a Shirl un'occhiata feroce "Si, fai in fretta."
************************
Il commissariato era abbastanza piccolo ed affollato. Shirl avanzò nervosamente tra i suoi colleghi seguita da Andrew Mcgregor.
"Vieni Andrew, andiamo nel mio ufficio, lontani da tutti questi imbecilli senza cervello, capaci solo di incasinarsi la vita."
Andrew la guardò stupito. 'Che caratteraccio' pensò sempre standole dietro.
Entrarono in una stanzetta. La scrivania era ricolma di fogli e cartacce, l'unico posto in ordine erano gli scaffali.
"Su che aspetti lì, dai siediti..ehm..qui." disse liberando una sedia da dei fogli.
Andrew fece come gli era stato detto.
"Bhè, non badare al disordine, non sono mai stata brava a mettere a posto, cioè non è che io non sia brava a riordinare è che non ne ho mai voglia, poi ho una sacco da fare, sai com'è. No non credo tu lo sappia. Comunque scusami ma non sono abituata a essere carina e gentile eccetera eccetera..."
Si sedette a sua volta prendendo un notebooke e una penna da un cassetto stracolmo.
"Allora, tu sei Andrew McGregor, 17 anni, figlio di Peter McGregor e Hanna Jhones. Giusto?"
Il blader inglese annuì. "Ok, poi...dimmi se è giusto..tu e tuo padre siete partiti due giorni fa, di sera e siete arrivati all'hotel dove tu alloggi. La notte verso le quattro tuo padre disse di dover assolutamente fare qualcosa, ma non ti disse cosa."
Andrew la guardò assente "Mi ha detto di dover andare a sbrigare un affare ed è uscito.."
Shirl scribacchiò qualcosa poco convinta ma continuò senza domande. "Ti ha lasciato solo nell'hotel ed è uscito. Tu non hai più saputo niente fino alla mattina seguente quando hanno trovato il suo corpo. Tutto giusto?"
Il blader inglese continuava ad annuire pensieroso. "E'..è morto."
"Ti ricordi se ha detto qualcos'altro prima di uscire o i giorni precedenti?"
Il giovane McGregor la osservò cautamente "La..la settimana scorsa, ho sentito una conversazione al..telefono. Non riesco a ricordare bene, diceva qualcosa di Mosca...degli omicidi non..ricordo.."
La donna lo scrutò attentamente per capire se stava mentendo. L'unica cosa che vedeva era un ragazzino sconvolto e confuso, che aveva bisogno di conforto.
"Nient'altro?" Andrew scosse il capo.
Era andata più male di quello che pensava, non aveva scoperto niente di nuovo. Peccato.
"D'accordo, facciamo una cosa. Io ora ti riporto dai tuoi amici, se ti viene in mente qualcosa mi chiami ok?" detto questo gli diede un bigliettino verde con il suo numero di cellulare.
Andrew la guardò riconoscente e Shirl gli sorrise, conscia di aver fatto la cosa giusta.
**********************
Max finì di di mettere in ordine i vestiti di Andrew nelle valigie.
Ralph prese i resti freddi della cena del uso amico e li buttò rivolgendosi poi ai Bladebreakers. "Sentite, chi di voi sa cucinare?"
Takao fece per alzare la mano ma venne 'incenerito'dallo sguardo di Max che rispose al suo posto "Io e Rei, possiamo andare a comprare qualcosa al supermarket qui accanto."
Ralph annuì dando loro dei soldi.
Max, Takao e Rei uscirono velocemente. Era stato imbarazzante trovarsi davanti Andrew sconvolto, non sapevano neanche loro cosa si aspettavano venendo in Russia. Erano rimasti scioccati, volevano aiutare il loro amico ma non sapevano come fare.
Ralph prese il cellulare. "Kei, torno fra un po'. Vado a telefonare a Olivier e Gianni e mandare a casa l'elicottero." fece per uscire ma poi si fermò guardandosi indietro "Se torna Andrew chiamami ok?".
Poi uscì lasciando solo Kei.
Hiwatari finì di pulire il tavolo della stanza avvicinandosi ai cassetti per dare una riordinata.
Aprì il primo cassetto iniziando a sistemare le magliette.
'E questa cos'è?' si chiese prendendo tra le mani una scatolina bianca. 
La rigirò tra le mani sospettoso e infine si decise ad aprirla. 
Versò il contenuto in mano strabuzzando gli occhi per la sorpresa. "Pillole? Che roba sono?"
La porta si aprì di scatto e Kei chiuse velocemente la mano sulla sua nuova scoperta.
"Andrew? sei già tornato?Dov'è la poliziotta?" Andrew lo guardò un attimo confuso. 
"Shirl mi ha riaccompagnato poi è andata...dove sono gli altri?"
"In giro, torneranno tra poco."
Kei riflette un attimo su cosa dire, doveva avere spiegazioni circa quelle pillole, era meglio chiederglielo subito, ora che erano soli. Si sedette sul divanetto e fece segno a Andrew di sederglisi accanto.
L'inglese ubbidì stupito, lui e Kei non erano mai andati d'accordo.
Intanto il ragazzo tatuato aveva aperto la mano con le pillole, cosa che fece sobbalzare ed arrossire Andrew.
Restarono in silenzio alcuni minuti.
"Allora, mi vuoi dire cosa sono?"
Il giovane accanto a lui abbassò lo sguardo, non riusciva a sostenere gli occhi porpora di Kei.
"Non sono mie."
Kei sbuffò spazientito. "Bhè non erano quelle che si trovavano sul tuo tavolo quando siamo entrati? allora?"
Andrew lo guardò indeciso "Erano di mio...padre, le ho trovate nel cassetto."
Kei non parlò così l'inglese continuò arrossendo la sua spiegazione. "Sono anti-depressivi, io..li ho trovati.dopo la sua morte".
Kei rimise le pillole nella scatola poi si alzò e buttò la scatola nel cestino.
"Le hai prese?"
"Non servirebbe a niente dirti di no vero?"
Il blader giapponese si avvicinò velocemente all'amico prendendolo per i polsi. "Ma ti rendi conto della cazzata che hai fatto? Quante ne hai prese?!Allora?"
Andrew tentò inutilmente di liberarsi. "Non..mi ricordo..io..non sapevo cosa fare.." e per la prima volta da quando era morto suo padre scoppiò a piangere.
Kei lo lasciò andare in colpa, era stato troppo aggressivo. Gli si sedette vicino indeciso su come consolarlo.
"Mi dispiace Andrew."
Le esili spalle dell'inglese erano scosse da singhiozzi continui e Kei non resisté all'impulso di abbracciarlo.
Stettero così alcuni minuti fino a quando Andrew, ormai più tranquillo, parlò all'amico.
"Quando mio padre è morto io..non sapevo cosa fare...l'ho conosciuto così poco..io gli volevo bene...erano un modo per..non so neanch'io cosa.."
Stava parlando degli anti-depressivi. Kei era indeciso, cosa doveva fare?
"Andrew, ascoltami, quando li hai presi l'ultima volta?" gli domandò con un tono dolce che non aveva mai usato.
L'inglese tra le sue braccia restò pensieroso un attimo prima di rispondere "Sta..stamattina, ma ora sto bene te lo assicuro." si affrettò ad aggiungere districandosi da quell'insolito abbraccio.
Kei gli scoccò un sguardo poco convinto "Se lo dici tu. Promettimi solo una cosa, non fare altre stupidaggini del genere ok?"
Andrew annuì a disagio. Da quando Kei si preoccupava per lui?
**************
Ryo aprì lentamente gli occhi. Era seduto su qualcosa, sentiva il freddo metallo a contatto con le sua braccia tenute ferme da polsini di ferro.
Cercò di guardarsi intorno ma anche la testa era bloccata. 
'Che diamine sono questi fili..'
Cercò di svincolarsi dalla strana 'sedia' ma era strettamente legato.
"Ben svegliato Mizuno. Ti piacciono queste apparecchiature?"
L'unica risposta che ricevette fu un basso ringhio. 
"Ringhi? Si vede che voi -orecchie a punta- siete inferiori. Ora rispondi, avete delle strane capacità? poteri paranormali o cosa?"
Ryo chiuse gli occhi deciso fermamente a non rispondere, la sua razza sapeva cose che gli umani non sapevano, ma lui era un esiliato e personalmente non valeva molto. 
Ma doveva far credere a Barkov di essere importante, era l'unico modo per restare in vita.
Si era comportato abbastanza scioccamente, era ora di usare l'astuzia.
Deglutì riflettendo sulla sua prossima mossa. 
"Il mio popolo smuoverà mari e monti per salvarmi, e noi abbiamo armi molto potenti. Sei spacciato."
L'uomo davanti a lui sogghignò "Non so se crederti. Ma la storia delle armi mi interessa. Ma per ora ci limiteremo a studiarti fisicamente. "
Si avviò verso la pota in fondo alla sala rivolgendo un'ultima volta la parola al suo prigioniero "Ci vediamo."


Mi dispiace di non aver fatto in tempo ad aggiungere altri personaggi (come Boris, Yuriy o Barkov) ma dovevo assolutamente mettere alcuni pezzi...
Voglio anche dirvi di guardare la seconda serie di bey perchè è bellissima *_*
Yuriy: io sono il capitano dei Demolition Boys!! hahaha!!
Boris: XD°°°°
Yuriy: haha!!
Boris: XD°°°
Ilakey: Smuoviamo un po' la conversazione! dai Yuriy fa qualcosa.
Yuriy: L'hai chiesto tu! Sono il capitano uncino! Un passo avanti ondeggiando, un'altro indietro bailando. Muovi a tempo il bacino sono il capitano uncino!
/Yuriy balla/
Boris: XD°°° (mi è piaciuta soprattutto la parte del 'muovi a tempo il bacino' dai Yu! balla! NdBoris)
Ilakey: -_- tra un maniaco e uno con manie di grandezza siamo messi bene.
Ciaoooo

Commentate vero? ^_^





Andate a visitare il mio sito?
BEYBLADE'S FIRE

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Devo ringraziare Bad Devil, Mazer, Noa90, Eyown, Mao-chan e Yary che hanno commetato questa fic anke su Manga.it!! Grazieee ^O^ Smakkete!
^_^ bhè ma ora leggetevi il 5°cap!

Shirl sbadigliò assonnata giocherellando con la matita.
Era stata una giornataccia, da Andrew non aveva scoperto niente tranne una certa telefonata. Aveva rintracciato la persona con cui aveva parlato il signor McGregor al telefono, e fin qui tutto bene se non fosse che questa persona era sparita sei giorni fa.
Si appoggiò allo schienale della sedia. Doveva usare l'intuito e il ragionamento, dopotutto lei era arrivata così avanti nella carriera grazie al suo intuito.
McGregor era stato ucciso e sicuramente anche l'altro uomo, ma erano dei delitti diversi da quelli che la facevano tanto impazzire in questi anni,cioè quelli iniziati tre anni fa anche se all'inizio erano stati veramente pochi.
Ma era sicura che l'omicidio di Peter McGregor era collegata a queste strane sparizioni o omicidi, è qualcosa che c'entra con la Russia. Bell'indizio si disse fra se.
"Iniziamo da qui" mormorò cominciando a scrivere i suoi pensieri. "Cosa è successo di così importante tre anni fa? Proverò a cercare in archivio."
Uscì velocemente dal suo ufficio.
********************
Barkov aveva appena finito il suo secondo colloquio con Hito.
Non era stata quella che si dice una 'conversazione' piacevole, il signor Hito era assolutamente deciso ad uccidere Ryo mentre Barkov preferiva studiarlo e aspettare l'evolversi dei fatti. Non voleva fuggire come un coniglio, si è vero quello che avevano provocato era pericoloso ma ora che potevano dovevano assolutamente approfittarne.
Quegli Eretri potevano avere delle armi utili per la conquista del mondo e se davvero quel Mizuno era un ostaggio importante poteva fare un allettante scambio....
Alla fine Hito si era lasciato convincere, anche se a malavoglia.
Attraversò velocemente il corridoio, oggi avrebbe parlato ai Demolition Boys.
Loro facevano parte del grande piano della Borg.  
In questo momento dovevano trovarsi nelle loro stanze a prepararsi per gli allenamenti.
Si avviò verso la porta di Yuriy ed entrò. (batticuore vero muhahah Nda)
Non c'era nessuno, dove poteva essere andato quel dannato ragazzo? ma chi si credeva di essere, lui aveva ordinato di starsene nelle proprie stanze! (sollevati vero?^^ma nn ci contate!Nda)
Chiuse battendo la porta e cercando di sopprimere la rabbia. Arrivò davanti alla stanza di Boris ed entrò. (O_O ecco ecco...Nda)
Rimase sconcertato. Boris e Yuriy insieme, vicini, troppo vicini che..si stavano baciando! Represse un'ondata di furore che gli avrebbe fatto perdere il lume della ragione.
"Yuriy!" L'interpellato si girò verso l'uomo sgranando gli occhi dallo spavento e stringendo più forte Boris invece di lasciarlo andare come aveva immaginato il padrone del monastero.
Il ragazzo dai capelli rossi stette in silenzio aspettando la reazione di Barkov, come se avesse programmato una situazione del genere milioni di volte e non avesse intenzione di lasciarsi spaventare.
Dal canto suo Barkov era ammutolito ma presto la rabbia prese il sopravvento allo shock.
"Yuriy Ivanov e Boris Huznestov!! Si può sapere che cosa state facendo?!"
Barkov richiuse la porta dietro di se avanzando verso i due.
Guardò iroso Yuriy poi, non trattenendosi, gli diede uno schiaffo. Yuriy cadde addosso a Boris facendolo scivolare sul pavimento. "Non vi ho dato delle stanze senza telecamere per fare i vostri giochetti pervertiti." Fulminò Boris con lo sguardo prima che potesse replicare.
"Mi fate schifo, se non foste così bravi a beyblade mi sarei già sbarazzato di voi!"
Yuriy si alzò con la guancia rossa e gli occhi che lampeggiavano di rabbia.
Barkov lo guardò "Yuriy nel mio ufficio. Ora!" il blader dai capelli rossi seguì Barkov lanciando un ultimo disperato sguardo a Boris.
*****************************
Boris rimase accasciato sul pavimento per un tempo indefinito ascoltando il rumore del suo mondo che gli crollava letteralmente addosso e del suo cuore che batteva all'impazzata.
La cosa che lo opprimeva di più era che non aveva fatto niente per difendere Yuriy. Lo aveva lasciato andare senza dirgli niente.
Ed ora se ne pentiva, cosa avrebbe fatto Barkov?
Poco dopo si alzò deciso a parlare con Barkov, non sapeva neanche cosa gli avrebbe detto perchè non c'erano scuse per quello che avevano fatto. Come gli avevano sempre insegnato...
Ma era così sbagliato voler bene ad una persona? Anche se del suo stesso sesso?
Gli avevano insegnato che i sentimenti erano inutili e che impedivano agli uomini di compiere il proprio dovere. Ma allora perchè erano così belli e meravigliosi?
Si fermò davanti all'ufficio di Barkov guardato sospettoso da alcune guardie.
"Huznestov, non puoi entrare." Boris squadrò la guardia che aveva parlato con sfida "Devo parlare con il signor Barkov, è urgente" sussurrò tra i denti.
Sul volto del monaco-guardia passò il dubbio "Non credo che il signor Barkov..."
Boris lo bloccò "Mi faccia entrare!" aveva una certa cattiva reputazione in quel monastero che fece indugiare l'uomo davanti a lui.
Ma vennero interrotti dalla porta che si aprì di scatto facendo comparire Yuriy. Aveva un livido nero sotto l'occhio destro e camminava a fatica. "Boris, che ci fai qui?"
"Mi dispiace io ...."
Dietro di lui apparve Barkov, sul viso aveva un'espressione di disgusto e furia che non aspettava altro che sfogarsi su Boris.
***************************
Ryo aprì di scatto gli occhi. Stavano arrivando, lo sentiva. Non erano in molti quattro o cinque forse. Pregò tra se che questo andasse a suo vantaggio.
Come tutto il suo popolo riusciva a percepirli e lui in pi
ù aveva affinato questa tecnica.
Cercò di slegarsi dalle cinghie ma vedendo l'inutilità dei suoi tentativi iniziò ad urlare. Doveva parlare con Barkov!
Lo scienziato vicino a lui lo guardò infastidito. "Non ti avevamo detto di tenere la bocca chiusa?"
"Devo parlare con Barkov!! E' urgente capite?!"
Lo scienziato sbuffò spazientito "Ancora con questa storia?"
"Ma ora dico la verità!!!"
Un altro uomo gli si avvicinò, deciso ad anestetizzarlo, Ryo spalancò gli occhi, oh se odiava le siringhe!
"D'accordo amico, non ce ne bisogno starò buono..."
I suoi ultimi pensieri prima di addormentarsi andarono agli esseri che si stavano avvicinando al monastero. Esseri molto poco amichevoli..
****************************
Barkov si prese la testa con le mani. Aveva rinchiuso Boris e Yuriy nelle celle, separati. Ma non era questo che lo preoccupava, aveva un brutto presentimento. Iniziò a sondare il monastero attraverso le telecamere.
Ne avrebbe installate anche nelle stanze dei Demolition Boys, se ripensava all'accauto! Come poteva immaginare che sarebbe successa una cosa del genere?
Il corridoi erano deserti, tutti i ragazzi erano in cortile ad allenarsi con alcune guardie. I più forti invece si trovavano nell'ala nord del monastero per dei controlli medici.
Il laboratorio dei bit power era in piena attività, stavano analizzando le doti di Wolborg e Seaborg per perfezionarli ulteriormente.
L'ala est era formata dalle celle e alcuni laboratori. Accese il video-schermo del laboratorio 7a. Ryo dormiva profondamente, bene quindi da lui nessun problema.
Il cortile est era deserto e silenzioso.
Non c'era un filo di vento quel giorno.
Il silenzio...era così opprimente in quella zona.
Girò la telecamera ed osservò attentamente tutto l'intero cortile. Le porte erano deserte...deserte, perchè aveva questa orribile sensazione?
Ad un certo puntò si ricordò delle guardie, dovevano esserci delle guardie almeno una!
Si alzò in piedi innervosito e chiamò il generale Koty. (avranno anche le guardie-monaci un capo o qualcosa no? Nda ^^)
"Koty!"
La voce all'altro capo del telefono era ferma e decisa
"Perchè non ci sono guardie nel cortile est?"
Koty esitò un attimo
Barkov strinse la cornetta irritato "No che non ci sono idiota!Vai a vedere!"

****************************
Koty sbattè la cornetta. Come non ci sono guardie?! Si che ci sono! Dannazione, chiamò due suoi subordinati ed imboccò il corridoio verso il cortile.
I suoi passi rimbombavano nel silenzio denso.
Arrivato alla porta aprì il chiavistello con il codice conosciuto solo da lui e dai suoi uomini più fidati.
Fuori il sole splendeva e il cortile era vuoto. Vuoto.
Gli alberi, l'erba, il terreno e persino l'aria, era tutto immobile.
Sembrava che il tempo si fosse fermato e il silenzio dava più fastidio di mille urli d'agonia.
Iniziò a camminare ma inciampò in un abito nero. "Chi cavolo...oddio."
Impallidì di colpo vedendo uno delle guardie a terra.
La girò velocemente, era morto, gli occhi erano spalancati e sul volto sfigurato vi era dipinta un'espressione d'orrore. Non c'era sangue.
Koty si alzò di scatto facendo segno ai suoi due uomini di estrarre le pistole.
Avanzò cauto tenendo l'arma pronta a sparare davanti a se.
Si sentiva a disagio ed aveva paura, anzi no era terrorizzato.
Con la coda dell'occhio riuscì a scorgere un'ombra che si nascondeva dietro una colonna, anche gli altri due uomini l'avevano vista e avevano sparato. Sfortunatamente i proiettili erano rimbalzati sul bianco marmo dell'edificio.
Ma quell'uomo o donna che fosse non sarebbe scappato, era in trappola.
I tre uomini del monastero si avvicinarono cautamente alla colonna.
"Non puoi fuggire, sei circondato! se esci subito forse Barkov avrà pietà di te."
Le parole rimbombarono nel silenzio assordante lasciando solo il vuoto.
"Allora! esci di lì!" nessuna risposta.
Koty fece il girò della colonna arrivando a vedere l'intruso.
Aprì la bocca per dire qualcosa ma l'unica cosa ne uscì fu un grido strozzato.
Indietreggiò spaventato e confuso poi attanagliato dal terrore si girò e fuggì. L'unica cosa che riusciva a pensare era a salvarsi da quel quel..non sapeva neanche lui cos'era.
Entrò velocemente nell'edificio seguito dai suoi due subordinati che tremanti chiusero la porta. "C..cos'era quello?"
Koty guardò l'uomo che aveva parlato scuotendo il capo e cercando di calmare i battiti del suo cuore. "Non lo so, adesso avverto Barkov."
Estrasse il telefonino ma fu interrotto da uno dei suoi uomini che arrivò urlando dall'altro lato del corridoio.
"Signor Koty, ero..ero di guardia...al ..laboratorio7b." si fermò un attimo per riprendere fiato. "C'è qualcosa..di strano...delle guardie e due scienziati sono stati trovati uccisi.."
Koty lo guardò allibito poi si girò verso i suoi uomini "D'accordo portami lì, voi due state qui." Il generale fece loro un cenno di saluto lasciandoli soli con l'incarico di avvertire Barkov.
Ma un sibilo soffocato attrasse la loro attenzione. Poi un'ombra li avvolse e i due uomini sprofondarono in un inferno di tenebre da cui non sarebbero mai usciti, mentre l'ombra si nutriva della loro vita.
Intanto l'ala est del monastero bruciava mentre i macchinari dei laboratori esplodevano e cinque ombre vagavano tra le fiamme indisturbate.


Allora che mi dite? Lo so che non è un gran che ma questo è il mio massimo! (per ora ^_^)
Eddai ditelo che almeno un pochino siete curiosi...dai..ditelo ^^....e dai... (siamo curiosi -_- Ndlettori-esasperati) ^______^ Ah! grazie.
Bhè nel prossimo capitolo scoprirete che fine hanno fatto Yuriy, Boris e Ryo che si trovavano nell'ala est del monastero.
Ciao
^_______^ <==== Mega sorrisone

/Boris e Yuriy si baciano indisturbati/
Boris&Yuriy: Smak, smak..
/Entra Barkov/
Barkov: Cosa state facendo!!!?? >///<
Yuriy: Stiamo provando una nuova tecnica per distrarre i nemici ^^'
Barkov: O_o ah! Va bene se è così....
/Barkov esce/
Boris&Yuriy: Imbranato -_-'      smak smak smak

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Uao!Il sesto capitolo in così poco tempo direte? bhè lo avevo già scritto ^_- Stavo pensando di far morire di freddo Boris e Yu ma poi ho pensato ^^ .."Non posso far morire di freddo i miei personaggi preferiti! Li manderò.." lo scoprirete.
In questo capitolo volevo mettere a confronto due diverse scene, una di tensione e una tranquilla, dove tutto sommato non ci sono preoccupazioni facendo quindi aumentare la tensione generale causata dal contrasto tra le due scene. Vabbè sono idee che mi vengono e non so se sono riuscita a metterle in atto ^^
Ma scusate, che lingua parlano in beyblade? non può essere l'inglese perchè Max ogni tanto parla inglese, che sia il giapponese? O_o Ma che è!Ora il japponese è diventata la lingua universale? Bho.
PS: i luoghi sono inventati da me!! 


Il ragazzo si guardò distrattamente dietro le spalle. Nessuno li seguiva, non ci poteva ancora credere, ce l'avevano fatta!
C'era stato quell'incendio e delle guardie erano venuti a prenderli. Poi il resto era confuso, si ricordava solo che lui e Yuriy correvano (o più che altro arrancavano a fatica) sulla neve, il più lontano possibile da quell'edificio che li aveva tenuti prigionieri per così tanto tempo.
Sospirò guardandosi attorno. 
Erano in aperta campagna russa ma fortunatamente avevano trovato una fattoria abbandonata in cui ripararsi, non volevano certo morire congelati la notte.
Il suo respiro si condensava in nuvolette di vapore vicino alla sua bocca.
Si girò a guardare il compagno dai capelli rossi. Stava cercando delle coperte o qualcosa del genere.
"Yuriy, non vorrai davvero passare la notte qui?" mormorò il ragazzo dai capelli violetti all'altro piuttosto freddamente, sentiva di dovergli parlare ma la prima cosa era essere al sicuro dalla Borg e si, anche dalla temperatura gelida.
Yuriy lo squadrò divertito. "E dove credi di andare, senza soldi, probabilmente ricercato. O qui o al monastero."
All'affermazione dell'altro Boris allargò gli occhi scotendo la testa come per cancellare quell'ultima parola.
Uscì dalla -casetta- per guardarsi intorno, in effetti non c'erano molte possibilità. Fece il giro del luogo, sempre tenendo d'occhio la fattoria.
Era tutto deserto, gli arbusti ricoperti da un po' di neve, si ergevano solitari perdendosi all'orizzonte. Nessuno sarebbe andato a cercarli lì, in teoria.
Alcuni alberi circondavano l'edificio ma .....cosa c'era su quell'albero?  (un incontro arboricolo anche nella tua fic? NdMazer)
Boris si avvicinò curioso ma facendo attenzione a non farsi scorgere. Appollaiato su un ramo c'era qualcuno, ma non riusciva a capire bene chi fosse.
"Ehi, tu." il blader russo sobbalzò, come aveva fatto a vederlo!?
La voce dell'estraneo era sicuramente maschile, ma stranamente melodiosa e vellutata. "Dico a te, ragazzo dai capelli viola."
Il russo deglutì parlando a sua volta. " Chi sei?"
"Chi sono io? Vediamo...può darsi che mi venga voglia di dirtelo, o può darsi di no. Tu invece sei un blader del monastero, vero?"
L'interpellato indietreggiò confuso, e se fosse stata una guardia di Barkov? Lui e Yuriy non sarebbero stati in grado di fuggire, mal conciati com'erano.
"Allora? Mi rispondi? So cosa stai pensando, non ti preoccupare amico. Io non sono una guardia. E ti ho già visto al monastero...."
Boris alzò lo sguardo sospettoso. "Dimmi chi sei"
Il ragazzo sull'albero balzò a terra faticosamente. "Sono uno che ne ha prese parecchie come puoi vedere."
Il russo lo riconobbe immediatamente, quel tizio era lo straniero arrivato al monastero!
**************************************************************************
Ralph fu il primo ad alzarsi.
Fece portare la colazione in camera per tutti in modo da non dover scendere in salone. (ma che è! Una camera super gigante? Nda)
Accese la televisione, purtroppo parlavano solo russo e lui di russo non ci capiva un'acca.
"Salve Ralph."
Il tedesco guardò appena dietro di se riconoscendo la voce di Andrew.
"Ciao Andrew." esitò cercando di capire come si sentisse, dal canto suo, Andrew si sedette tranquillamente a tavola. 
Sembrava fosse uscito dallo stato di apatia del giorno prima.
L'inglese si versò una tazza di caffè mentre il tedesco lo fissava attento.
Il silenzio venne rotto dal rumore di un vetro che si infrange. Andrew e Ralph scattarono all'unisono girandosi verso la stanza da letto.
"AH! Andrew! Non ti preoccupare! E' Takao che ha rotto una lampada, è normale, No problem!" La voce di Max, con le risate di Rei per sottofondo, fece sorridere l'inglese, con grande gioia di Ralph.
Dall'altra stanza uscì Kei brontolando scocciato sul fatto di avere un amico imbranato per natura.
"Che c'è Kei, di cattivo umore già la mattina?"
Il blader tatuato fulminò Ralph con lo sguardo, girandosi subito dopo verso Andrew. "Takao, ha rotto una lampada, stava dormendo, e tu sai che quando dorme è peggio di un tornado."
Il tedesco guardò sorpreso l'amico "Da quando in qua riesci a formulare una frase con più di sette parole?"
"Non è colpa mia se il tuo cervello ne riceve solo la metà."
Andrew guardò divertito i due litiganti, pensando ad un modo per fermarli prima che si scannassero a vicenda.
Fortunatamente vennero interrotti dall'arrivo di Rei e Max che si scusarono con l'inglese da parte di Takao, il quale stava ancora dormendo indisturbato non capendo di essere la causa di quel fracasso.
La colazione passò tranquillamente, anche quando Takao si svegliò e Max cercò di colpirlo con la tazza del latte.
La lampada fu presto dimenticata e Ralph programmò una gita. Voleva a tutti i costi far divertire Andrew!
Sarebbero andati in una casa in affitto, qualche giorno. Era nel mezzo di un boschetto, un posto tranquillo e isolato, con qualche domestico
per le pulizie e il cibo.
I bagagli li avevano preparati la sera prima, dato che sarebbero partiti tra poco.
**********************************************************
"Ehi ragazzo dai capelli viola,ti sei imbambolato? Io sono Ryo Mizuno" Il moro gli tese la mano, ma il russo non accennò a stringergliela. 
"Ma quanto sei scontroso."
Boris si accigliò "Che vuoi da me?"
Ryo gli girò attorno scrutandolo ma Boris non si permise l'errore di averlo alle spalle, girandosi con lui.
"Sei solo?" Il tono di Ryo era diventato freddo e inquisitore.
"Non sono affari tuoi."
Ryo strinse gli occhi osservando il ragazzo "Tu potresti benissimo essere stato mandato per cercarmi dal monastero."
Boris non sapeva come replicare. Si doveva fidare di quel Ryo? Odiava essere insicuro. 
Intanto Mizuno si stava avvicinando sempre più alla sua -preda- .
"Perchè indietreggi? Mica ti mangio."
La mano di Boris si mosse da sola in cerca del suo bey, dopotutto lui l'aveva sempre usato come un'arma.
Gli occhi verdi del ragazzo più alto si restrinsero innervositi, mentre con un rapido movimento del polso bloccava il braccio di Boris.
"No no, mio caro. Niente trottole, non è nelle regole." Ryo non accennava a mollare Boris, che intanto si era accorto di essere tremendamente debole dopo la corsa sotto la neve e la fuga.
All'improvviso un rumore attrasse l'attenzione di entrambi e un beyblade colpì la mano di Ryo che lasciò violentemente il braccio del russo lasciandosi sfuggire un lamento sibilato.
"Chi cavoli sei tu?"
Yuriy riprese al volo Wolborg e si avvicinò minaccioso al moro.
Mizuno, ripresosi dalla sorpresa di aver trovato quel blader dai capelli rossi, sorrise. "Tu devi essere..ehm..aspetta, ce l'ho sulla punta della lingua. Yu..Yuriy?"
Gli occhi azzurri del nuovo arrivato si spalancarono sorpresi "E tu il ragazzo che avrebbe ricattato Barkov, che ci facevi al monastero?"
Ryo soppesò la risposta da dare "Ero lì per affari." concluse infine.
Yuriy ghignò poco convinto dall'affermazione dell'altro "Affari che non sono andati come pensavi vero?"
Mizuno ridacchiò decidendo che quel ragazzo gli piaceva "Già. Piuttosto io come faccio ad essere sicuro che voi non siete alla mia ricerca per ordine di Barkov?"  
"Abbiamo mai negato di esserlo?" (Ehi ma io che fino ho fatto? NdBoris) (Tu stai sbavando dietro a Yuriy ^^ Nda)( >_< no! Sono un po' arrabbiato con lui..NdBoris) (perchè O_o Nda) (ah se non lo sai te che stai scrivendo ^^' NdBoris)
"Se lo foste non sareste qui con me a chiaccherare e soprattutto non avreste quei lividi. Bene allora se non siete dalla parte di Barkov..."
Ryo aspettò una possibile risposta che non arrivò. "Va bene, scommetto che siete scappati giusto? Perchè?"
Boris scattò innervosito "Che ti interessa!?"
Mizuno mise i palmi delle mani davanti "Calmati, amico, facciamo così, visto che io sono un tipo curioso ^_- , io vi porto in un luogo sicuro dove stare momentaneamente e voi mi dite il motivo della vostra fuga. Ok?"
Yuriy riflettè sulle loro possibilità. Se stavano in quella fattoria la notte rischiavano di morire congelati. 
Ma c'era da fidarsi?
Ryo era una persona forte fisicamente e loro erano stremati, ma potevano avere la meglio su quel Mizuno, se ce ne fosse stato bisogno, visto che avevano anche Wolborg e Falborg.
"Accettiamo."
Boris sobbalzò dietro il compagno. "Ma che dici Yuriy?"
"Non ti preoccupare, Boris, noi siamo comunque più forti di lui."
Il ragazzo dai capelli viola lo guardò esterefatto ma poi scosse la testa accettando la decisione del suo capitano. (e non solo ^_- Nda)
Il moro sorrise "Dai Boris, ti chiami cos'ì vero? vi faccio strada."
Le tre figure si allontanarono incamminandosi nella direzione opposta alla fattoria.
***************************************************
Li aveva trovati!! Ora aveva una traccia!
Tre anni fa erano cominciate le sparizioni, precisamente dopo gli incontri delle finali di Yuriy e Takao. Un componente dei Demolition Boys e uno dei Bladebreakers.
Shirl sorrise soddisfatta stampando le informazioni ed infilandole in una cartella.



Autrice:Sentimi Ralph..<_<
Ralph: Siii?
Autrice: ma tu sei pieno zeppo di soldi e vedi..io ho bisogno di finanziatori per questa fic ^^ (<=== Bugiaaa, mi crescerà il naso come Ivan!)
Ralph: -_- scordatelo...
Autrice: >_< guarda che nel prossimo capitolo ti faccio disperso nella neve, la tua famiglia andrà in rovina e verrai mangiato dagli orsi del kispios! Poi gli hamhmas friends balleranno sui tuoi resti e infine verranno spiaccicati da un camion che trasporta mentine per il cavallo goloso! 
Ralph: O_O ah....
Autrice: Hehe, paura eh?
/Ralph si allontana/
Autrice: è_é dove vaiii??!! Sto parlando con te! Ehi! Aspettami!!
/L'autrice lo segue sul cavallo goloso che comunque sarà presto ricoverato per diabete/



 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Eccomi qua bella gente. (ancora? direte voi) (si ancora, dirò allora io).
Questo è il settimo capitolo, si comincia ad entrare nel vivo della fic! LoL! Non c'è nessuno che la legge? Perchè sennò io la lascio qui.... ma sapete che è divertente scrivere qst fic? Almeno fino a quando mi finirà l'ispirazione XD Oddio sto perdendo la cognizione del tempo nella fic, nn so mai se mettere giorno o sera quindi se notate delle imprecisioni, scusatemi^^
Ciao ciao


"Movimentiamo un po' la cosa ragazzi, sennò finisce che mettiamo le radici!"
Ancora una volta Takao si stava lamentando, cosa che non interessava a nessuno tra l'altro, a causa dell'indole a volte petulante del ragazzo.
"Ma nessuno mi ascolta in questa casa?" In effetti nessuno lo ascoltava, Ralph stava facendo una partita a scacchi con Andrew insegnando anche a Max le complicate regole del gioco.
Rei invece stava dormendo beatamente sul divano, cosa che indispettiva molto Kei, che avrebbe preferito leggere seduto sullo stesso divano piuttosto che per terra.
"Ralph, sei il più grande fra noi, organizza qualcosa."
Il tedesco, sentendosi interpellato, si voltò verso Takao guardandolo di sbieco "Io e Andrew stiamo cercando di fare una partita, la finisci di parlare?"
Max sorrise al suo compagno di squadra "Takao non te la prendere, viene qui dai. Ralph mi sta insegnando a giocare a scacchi."
Il giapponese si avvicinò svogliatamente all'amico americano puntellandosi sui gomiti.
La cena fu tranquilla e il pomeriggio Ralph affittò un film, direttamente dalla Germani, a causa dell'incomprensione generale (escluso Kei) della lingua russa.
Era una commedia che era molto piaciuta al tedesco e voleva riproporla agli amici.
Sfortunatamente Andrew, giudicando "palloso" il film era salito in camera seguito a ruota da Kei, che non era quello che si definiva un amante di film.


Andrew, sdraiato sul letto, stava guardando fuori dalla finestra. Fuori cera la neve ed il cielo era limpido senza nuvole nei dintorno. Ora si sentiva più sereno, aveva accettato tutto l'accaduto, non c'erano soluzioni. Non si poteva tornare indietro, non poteva fare niente, solo continuare a vivere.
Non aveva intenzione di affogare il suo dolore ancora in quelle pillole.
Si girò verso il muro a cui il suo letto era appoggiato, iniziando ad osservare attentamente il punto in cui le assi di legno si incontravano tra loro.
Il rumore di qualcuno che bussava lo distrasse dal suo soporifero passatempo.
L'inglese si alzò svogliato per aprire la porta aspettandosi tutti tranne...Kei, il capitano dei Bladebreakers.
Colui che lo aveva sempre considerato un ricco ragazzo viziato, un egoista altezzoso.
"Ehi!"
Kei rispose incerto all'insolito saluto dell'inglese "Ehi."
Il McGregor lo guardò con tanto d'occhi, che ci faceva lì?
"Ehm Kei, volevi qualcosa?"
Il blader tatuato lo scrutò con i suoi occhi purpurei "Ti va un combattimento?" gli disse estraendo Dranzer dalla tasca.
Andrew assunse un'aria confusa prendendo Salamalyon e stringendolo nella sua mano destra. "Perchè? Non capisco..."
Il dranzer-blader assunse un'aria superiore "Devi ancora riprenderti la rivincita di tre anni fa ricordi?" (la puntata quando Kei riesce a sconfiggere Andrew nella prima serie di beyblade, bhè insomma avete capito >_< Nda)
L'inglese sorrise al ragazzo di fronte a lui indossando un maglione e seguendolo giù per le scale "Shh" Kei fece segno ad Andrew di fare silenzio "Non disturbiamo gli altri, andiamo fuori, qui vicino."
I due scesero lentamente le scale sorpassando il salotto da cui veniva la voce di un uomo che parlava con una donna, il film sicuramente.
Fuori c'era veramente freddo ma non era una temperatura insopportabile.
"Vieni, qui dietro c'è uno spiazzo dove possiamo batterci tranquillamente."
Con grande sorpresa di Andrew, Kei ammiccò prima di inoltrarsi nella boscaglia.
Più che un bosco era un insieme sconfusionato di cespugli e radi alberi. Il terreno aveva tracce di neve che ormai si stava sciogliendo. 
Kei camminava sicuro, ovviamente conosceva già quel luogo e per questo non era minimamente preoccupato del tragitto da compiere.
Cosa che invece causa svariate lagne all'inglese. (E ti pareva? Andrew è una piattola =_= NdKei) (Come osi?? NdIlakey>_<) (Non è vero Y_Y NdAndrew) 
I due semi-amici arrivarono senza troppe difficoltà in uno spiazzo erboso abbastanza distante dalla casa da permettere loro un incontro di beyblade.
"Allora Andrew? Hai intenzione di perdere anche questa volta?"
L'inglese lo guardò altezzosamente "Non ne sarei così sicuro se fossi in te."
I due diciassettenni si misero in posizione di lancio preparando i loro beyblade ad uno scontro indimenticabile.
"3.."
"..2.."
"..1.."
"..pronti, Lancio!!"
Salamalyon e Dranzer vennero scagliati violentemente sul terreno iniziando a scontrarsi.
**********************************
Shirl bussò ferocemente. Non amava essere ignorata, tanto meno se era al freddo!
Un monaco le aprì facendola accomodare in una tiepida stanza. 
"Finalmente! Eravate andati in letargo!?"
L'uomo non rispose accompagnandola per un lungo corridoio fino ad un accogliente salotto. 
Barkov si alzò per accogliere la poliziotta e dietro di lui il signor Hiwatari le si avvicinò per stringerle la mano.
"Buonasera signorina.."
"..Shirl Leah, posso sedermi vero?" 
Barkov sollevò un sopracciglio indispettito ma acconsentì alla sgarbata richiesta della donna, e a sua volta si sedette.
Shirl non perse tempo in inutili chiacchere di convenienza arrivando subito al sodo della sua visita.
"Sappiate subito che non nutro particolare simpatia verso questo luogo e quegli imbalsamati monaci quindi..cercate solo di non farmi innervosire ok?" si mise a posto gli occhiali. "Sapete bene che sono qui per indagare sull'incendio che ha praticamente distrutto la parte est di questo monastero."
Hito annuì ed il suo socio prese la parola. "L'incendio è stato provocato sicuramente da un'esplosione nell'impianto del gas. Non c'è molto da dire."
La donna dai capelli color blu mare lo fulminò "Va bene. Siete sicuri di questo?"
Stavolta fu Hiwatari a rispondere alla domanda "Certo, i nostri tecnici hanno controllato tutto l'impianto."
Shirl iniziò a mangiucchiare una ciocca di capelli riflettendo. "Ci sono state dieci vittime vero? E due ragazzi ospitati qui si sono ." Accentuò la parola persi mostrando come poco credeva alla frottola dei due uomini che dal loro canto annuirono rassicuranti.
"D'accordo, è come cavare un buco dal ragno, ops no forse era un ragno dal buco comunque visto che mi avete detto le stesse cose anche al commissariato credo sia inutile continuare. Tengo io le foto dei ragazzi..ora, con vostra immensa gioia immagino, me ne posso anche andare."
Barkov si alzò per aprirle la porta ma la donna lo sorpassò uscendo senza salutare nessuno.


Shirl salì in auto. Guardò la foto dei ragazzi scomparsi, erano gli stessi che avevano combattuto la finale di tre anni fa contro i Bladebreakers, una strana coincidenza? I Demolition Boys, tranne Yuriy e Boris, quindi si trovavano al monastero, ma Barkov non le avrebbe mai permesso di interrogarli.
L'unico modo era trovare i Bladebreakers o questi due ragazzi scomparsi per capire cosa era esattamente successo durante quelle famose semifinali.
Riguardo all'incendio, era certa che non era dovuto a . Si guardò in torno.
Bhè forse un'occhiatina la poteva anche dare, dopotutto nessuno l'avrebbe scoperto.
Aggirò l'edificio entrando dal cancello bruciato e distrutto, nessuno si sarebbe liberato così facilmente di Shirl Leah!

*************************************
Boris si era appena addormentato accanto all'albero mentre Ryo era andato in o almeno così aveva detto. Era incredibile quello che gli era successo.
Ora si trovavano in un luogo che non era la Russia, era una pianura illuminata da una pallida luce autunnale ma la cosa più strana era il modo in cui erano arrivati in quel..mondo.
Ryo aveva spiegato loro che si trovavano in un altra dimensione, nel mondo degli Eretri, il popolo di Ryo.
Certo, Yuriy era già stato in un'altra dimensione durante l'incontro delle finali di tre anni fa, ma quello in cui era stato era un mondo di tenebre, freddo e deserto.
Boris si rigirò nella coperta provvisoria data loro da Mizuno.
Il rosso gattonò accanto al suo amato scostandogli dalla fronte una ciocca di capelli e sedendoglisi accanto, lasciando le preoccupazioni sui fatti accaduti.
Non sapeva neanche lui perchè era attratto da Boris, un anno fa si erano praticamente messi insieme anche se tra loro c'era stato qualcosa fin da molto tempo prima.
Quando Boris era entrato in squadra aveva 11 anni, come gli altri demoliton boys del resto, ed era stata una convivenza all'inizio molto difficile.
Tutti loro non erano molto socievoli ma Boris era irascibile e scontroso, spesso lui e Yuriy litigavano arrivando persino a picchiarsi.
Barkov teneva molto in considerazione Boris, che era veramente un blader eccezionale, e Boris ubbidiva a tutti gli ordini che il loro gli dava. 
Questo fino a tre anni fa, la data della loro grande disfatta, lui e Boris avevano miseramente fallito e Barkov aveva iniziato a trattarli come dei vermi.
Il loro rapporto era diventata una solidarietà reciproca fino ad evolvere in qualcosa di più...
I tre soli di quel mondo erano allineati e di un colore tra il giallo e il verde. Yuriy rimase ad osservarli fino a quando un rumore tra i cespugli attrasse la sua attenzione.
Boris si svegliò di scatto e l'altro impugnò il beyblade. Ma era solo Ryo, tornato dalla con uno zaino di provenienza sconosciuta.
"Ehi non voglio mica mangiarvi. A proposito, vi ho portato delle cosuccie da mettere sotto i denti." esclamò il moro allegramente.
Wolborg fu rimesso in tasca mentre il russo dai capelli viola si sedette pigramente stropicciandosi gli occhi.
"Dai muovetevi pelandroni. Mangiate e non fate complimenti ^_^"
Yuriy lo osservò sospettoso. "Prima dicci cosa faremo ora."
"Cosa faremo? Dopo mangiato vi racconterò tutto su questa storia delle dimensioni caro Yuriy, poi invece andremo nella città qui accanto."
Boris sbuffò spazientito.

 

E' qui con noi...Hito Hiwatari!! Il bastardo dentro, fuori e nei dintorni!!
Hito: Grazie grazie ^^
Ilakey: Di niente ^^'
Hito: ^_^
Ilakey: ^^
Hito: ^^
Ilakey: -_-
Ilakey scaraventa Hito giù dalla finestra, ma il vecchio rugoso atterra su Hamtaro.
Hamtaro: Anke qui ci sono!?
Ilakey: Vorrai dire c'eri. ^^ ora sei schiattato sotto il peso opprimente delle preoccupazioni (il peso di Hito).
Ham: Y____Y Noooo

Ciao^^

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Ciao!! Ehilà spero che questa fic vi piaccia ^_^
Io mi sto divertendo un mondo a scriverla insieme a mia sorella ;P (io la scrivo lei la legge e commenta -_-) Comunque  ho dato per inteso che Kei è giapponese ed ha gli occhi porpora mentre Andrew marroni, ok? Ho scritto questo capitolo ascoltando 'If you belive' di Sasha, è di 5 anni fa credo, ma è stupenda, la adoro!!Ha una voce stupenda quel ragazzo (bhè è giovane ^^')! Ehm, ho fatto che chiunque sa che i bit power esistono può vederli, esigenze mie ;P
Ciao


"Andrew sei tutto intero?"
L'inglese si mosse impercettibilmente. "Si, tutto ok. E tu?"
Kei annuì poco convinto controllando il suo corpo alla ricerca di graffi o ferite.
Stettero un po' in silenzio riflettendo su l'incredibilità di quello che gli era accaduto.
E soprattutto era successo tutto così in fretta! Non sapevano neanche dove si trovavano.
Il primo a rompere il silenzio fu Kei.
"Cos'era quella ..cosa che ci ha attaccati?"
Andrew si alzò spolverandosi gli abiti. "Non lo so e non lo voglio sapere, era come se il tempo si fosse fermato, era..strano, non so spiegarlo. Ma è un'esperienza che non voglio ripetere."
L'inglese fece intendere di voler chiudere il discorso ma il giapponese non si arrese così facilmente.
"Ma se..quell'essere, ci voleva attaccare o addirittura uccidere, perchè si è fermato? Sicuramente avrebbe potuto rincorrerci e raggiungerci, invece..."
Infatti loro erano stati attaccati da quell'ombra, si potrebbe definirla così, finito il combattimento a beyblade. Erano fuggiti e Kei aveva lanciato il suo fedele Dranzer contro l'essere che li inseguiva. 
L'ombra aveva abbandonato la caccia e loro erano non si sa come erano arrivati in quello strano luogo.
Gli occhi porpora del blader tatuato incontrarono quelli dell'inglese che sfuggivano in tutte le direzioni nel tentativo di evitarlo.
Kei iniziò a girarsi intorno, l'erba era morbida e gli alberi sembravano come degli antichi protettori del luogo, giusti e impenetrabili, i folti rami, braccia che cercavano di raggiungere i segreti del cielo sovrastante e le radici come mani che si aggrappano disperatamente alla propria madre.
Il giapponese alzò gli occhi verso il sole...
"Andrew"
L'inglese alzò il capo verso la disperata chiamata dell'amico.0 "Che c'è?"
Kei non lo guardò mentre rispondeva agitato alla domanda. "Come che c'è cazzo! Ci sono tre soli! Tre! Non siamo in Russia e questo è certo, ma non siamo neanche sulla terra!"
Il giovane McGregor osservò disperatamente i soli riuscendo a testo a mormorare una frase di risposta. "Ma allora dove siamo finiti?"
******************************************
"Grazie mille signora!" Ryo sorrise alla donna che gli aveva appena affittato un stanza nella locanda.
La bionda ormai arrivata alla mezz'età, ridacchiò arrossendo all'irresistibile sorriso del giovane davanti a lui.
Anche quella donna, di nome Gyan, aveva le orecchie appuntite e gli occhi dalle dilatate pupille, come tutte le persone in quel luogo.
Ryo aveva spiegato ai due russi che il suo popolo, formato da villaggi senza elevata tecnologia, si chiamava Eretro. 
Vi era una diarchia, formata dal re, appartenente ad una nobile famiglia, e da un consiglio composto da una persona per ogni villaggio più popolato.
Per ora Boris e Yuriy non erano riusciti a cavare nient'altro dalla bocca del moro.
Mizuno tastò il letto, non avevano abbastanza soldi per più di un letto. (Hihihi ^^Nda) (Cosa c'è da ridere? NdYuriy-e-Boris) (Niente nu nu proprio niente..Nda)
/"Che scomodo" e facendo una smorfia scese veloce per risaltarci sopra subito dopo con più forza.
"Ahi, sarà una notte da incubo."
I suoi due 'compagni' lo guardarono sospettosi. "Dobbiamo dormire in tre in un letto?!"
Ryo fece una faccia innocente. "Cosa c'è che non va? Dobbiamo solo dormire."
Yuriy arrossì all'affermazione dell'altro, sempre diretto. "Ma..ma..cioè io voglio dire.."
Mizuno si sdraiò. "Non ti capisco, spiegati."
Il russo dagli occhi glaciali sospirò rassegnato uscendo sul balcone. 
Quello era proprio un villaggio piccolo, ma nessuno si sarebbe curato di loro, Ryo gli aveva spiegato che agli estranei non si facevano domande, se non si chiedeva niente non si sarebbe venuti a sapere di niente. Un bene per tutti in un paese con una giustizia così severa, ma che non riusciva a controllare giustamente la criminalità.
Yuriy venne scosso dai suoi pensieri quando sentì la porta della loro stanza che si chiudeva di scatto, Boris rispose alla sua domanda prima che lui riuscisse a formularla.
"Ha detto che doveva 'esplorare' "
"Odio quando dice così! Non significa niente!"
Il rosso tornò dentro al riparo dal forte vento.
Boris era sdraiato sul letto, stava leggendo il libro dato loro la mattina da Mizuno, narrava le tradizioni degli eretri, utile se dovevano stare in quel mondo per altro tempo.
Lo osservò pensieroso sul da farsi, aveva una voglia matta di baciarlo ed abbracciarlo visto che da quando Barkov li aveva sorpresi non avevano più potuto stare insieme e parlare. (e anche qualcos'altro vero ^O^ Nda) (^//^ hehe NdYuriy)
Salì sul letto gattonando fino a lui e sedendoglisi accanto. Aspettò, ma da Boris non venne nessuna reazione. Perchè era così..freddo?
Gli prese il libro di mano, non poteva restare indifferente anche ora!
"Ehi! Dai stavo leggendo!"
Yuriy non accennò a restituirgli il volumino porpora e lo appoggiò su un tavolino. "Cos'hai?"
Il russo vicino a lui scosse negativamente la testa chiudendo gli occhi. "No, ho solo sonno. Buona notte Yuriy."
Yuriy perplesso lo osservò attentamente.
Gli si avvicinò di più e lo baciò appassionatamente cercando di andare oltre ad un semplice bacio ma Boris si sottrasse mugolando.
"Sei arrabbiato con me?"
L'altro non rispose subito. Passarono dei secondi di interminabile silenzio durante le quali tutte le più strane ipotesi passarono per la mente del blader dai capelli infuocati. "Dobbiamo parlare Yu."
Si sedette davanti al rosso guardandolo con i suoi incatenanti occhi viola.
"Ecco, me..me lo sono chiesto molte volte..sei sicuro che non è sbagliato quello che stiamo facendo? Intendo te e me."
Yuriy impallidì rimanendo pietrificato. "Ma cosa dici? E' perchè siamo dello stesso sesso? E' questo che non ti va bene? E lo dici ora?"
Boris, sentendosi aggredito dalle parole dell'altro, si mise sulla difensiva. "Non è solo quello.... si può sapere cosa siamo noi? Amici? No, qualcosa di più mi sembra! Fidanzati? no, qualcosa di meno.."
Il capo dei Demolition Boys strinse gli occhi confuso. "Io..non capisco."
Il blader di fronte a lui fece una smorfia di sconfitta. "Già." E si ridistese dando le spalle al blader rosso e cercando di reprimere la disperazione dentro di se.
****************************
"Tim tirita! Tum turuta! Yeah yeah"
Finì di mangiare la sua torta, lei era una vera golosa, soprattutto di dolci e spesso si portava torte e cioccolatini, che cucinava essa stessa, al lavoro.
Shirl appallottolò il fazzoletto gettandolo nel cestino e finì di riordinare i fogli scribacchiati davanti a lei.
Aveva scoperto delle cose molto interessanti intrufolandosi nel monastero. Per esempio l'esistenza di quelle strane creature all'interno dei beyblade, i bit power.
Chi avrebbe mai pensato che potesse esistere un potere così grande (l'aveva calcolato lei stessa) dentro delle semplici trottole.
L'aveva stupita anche il fatto che nel monastero si studiassero delle trottole, si era persino procurata tutti i video delle finali di questi tre anni.
Il suo infallibile, almeno fin ora, intuito le diceva che avrebbe trovato qualcosa lì.
Mise i fogli ordinatamente, per una volta, dentro la cartellina, chiudendola di fretta e uscendo dall'affollato commissariato.
Fuori faceva freddo ma lei salì veloce in auto senza badare alle basse temperature.
Con la sua Nissan Micra (è una macchina ^^' Nda) arrivò in via Kirka.
La sua casetta, un monolocale, era ovviamente disordinato anche se non si può dire che non fosse pulito.
Shirl si lanciò sul divano inserendo le cassette nel videoregistratore, avrebbe iniziato da     quello con le date più vecchie.
Sapeva già che si sarebbe annoiata, non le erano mai piaciute quelle trottole, ma invece si appassionò talmente da iniziare a mangiucchiare delle patatine come fosse ad una partita.
Guardò gli incontri giapponesi dove riconobbe il ragazzo che le aveva aperto la porta quando era andata da Andrew.
Poi vide quelli cinesi, quelli americani, prendendo nota del nome dei blader che sentiva nominati. Aveva preso veramente sul serio quel caso partito da un 'abituale' omicidio.
Guardò anche la videocassetta degli incontri amichevoli tra gli europei e i giapponesi, dove vide Andrew combattere contro Kei.
Quindi anche Andrew aveva un bit power.
Molte ore dopo arrivò finalmente agli incontri in Russia. Prese nota dei nomi dei Demolition Boys, dello svolgersi degli incontri, provò anche a fare un disegnino dei loro bit power.
Non notò nulla di strano tranne che nel terzo incontro, attorno ai due blader Yuriy e Takao si era formata una cupola di ghiaccio.
se i bit power erano così potenti da modificare il clima, potevano persino creare un incendio giusto?
Finite le cassette di quegli incontri si precipitò al telefono.
Avrebbe chiamato quel Dai Tenji! Lui le avrebbe sicuramente detto qualcosa, sembrava un tipo a posto dopotutto.

Yuriy: Ilakey! sei crudele! per colpa tua il rapporto tra me e Boris è in crisi!
Ilakey: Non è colpa mia se tu lo ferisci con la tua ottusità >_<
Yuriy:.................
Ilakey: Bhè che fai ancora qui? Smammaaaa!!!
Yuriy esce sconsolato dallo studio.
Ilakey: Ohllè! Tutto lo spazio dedicato alle note dell'autrice sarà per questa volta dedicato solo alle note dell'autrice ^____^
Bhè come vi è sembrato il capitolo? Sono stata troppo cattiva con Yuriy e Boris secondo voi? Scommetto che avete capito cosa ha Boris molto prima di quell'ottuso di Yuriy (>_< NdYuriy).
Spero che la fic vi piaccia ^^' bhè cosa vi potete aspettare da una come me? 
Ah, Kirka, la via di Shirl, vuol dire piccione in russo ^^'
Ciaooo


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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Ecco qui il capitolo 9. Spero che la fic vi appassioni almeno un pochino ^_^ Se volete inviatemi pure commenti sia positivi che negativi, o anche costruttivi. Se qualcuno di voi ha dei consigli, suggerimenti o richieste (tipo quella di Yary ^_^ hihi lei sa..) inviatemeli pure è tutto ben accetto ^________________^ Spero di non aver reso i personaggi troppo mielosi ^^'
Ciao e godetevi il capitolo ^_-


"Non possono essere spariti nel nulla!"
Ralph si tolse indispettito un ramo infilatosi nel maglione.
"Ma dove sono finiti allora?"
Takao sospirò esasperato mentre Rei riflettè a voce alta. "Ma come mai erano insieme? Mi sembra che non siano mai andati molto d'accordo.."
Max osservò l'amico. "Forse hanno fatto un tregua."
I quattro blader continuarono la loro estenuante ricerca per un'altra mezzora decidendosi poi di dividersi per avere qualche possibilità in più di trovare Andrew e Kei.
Rei e Max iniziarono a cercarli all'interno del boschetto mentre Ralph e Takao decisero di perlustrare la zona nei dintorni della casa.
**************************
Il silenzio era quasi imbarazzante, non capiva quello che era successo e questo gli dava molto fastidio.
All'improvviso si ricordò della promessa, sorrise contento di essere lui a rompere quell'immobilità.
"Allora ragazzi, mi dovete dire perchè siete scappati dal monastero, o sbaglio? Io vi ho portati in un posto sicuro dopotutto."
Il ragazzo scontroso, Boris, alzò gli occhi verso Ryo con uno sguardo da 'attento-che-se-ti-fossi-stato-più-vicino-saresti-già-morto'.
Yuriy invece guardò esitante l'amico ma sentendolo più freddo che mai sbuffò cominciando a parlare.
"Sai chi sono i Demolition Boys vero?" Ryo annuì impaziente, glielo dicevano tutti che era un impiccione. "Bene, io sono il capitano dei Demolition Boys e Boris è un mio compagno. Gli altri due sono al monastero."
Prese una pausa arrossendo leggermente chiedendosi se dover raccontare altro, ma dopotutto lui manteneva sempre le promesse!
"Io e Boris... ecco noi non siamo solo amici.."
Mizuno ridacchiò. "Ho capito, lo so che nel vostro mondo ci sono relazioni tra persone dello stesso sesso ma io le trovo strane comunque."
Il rosso fece un sorriso forzato. "Già e non solo tu."
Ryo si sedette meglio uscendo con una delle sue solite frasi dirette. "Quindi voi due andate a letto insieme e questo a Barkov non va giù vero?"
Yuriy annuì impercettibilmente, chiedendosi se tra loro c'era veramente solo un 'andare-a-letto-insieme' mentre Boris si alzò di scatto uscendo dalla stanza.
Il rosso seguì Boris con gli occhi ma fu Ryo a parlare. "Si può sapere cos'ha?"
L'altro scosse il capo negativamente, dopotutto non lo sapeva neanche lui. (ma allora se tonto! ma tonto forte però! >O< Cmq lettori, perdonatemi per il linguaggio ^^'Nda) 
*****************************
Boris si coprì le orecchie con i capelli in modo da non dare nell'occhio.
Era una bella giornata ma non avrebbe potuto andare lontano non sapendo la geografia del luogo.
Camminava per la lunga strada ciottolata da cui sporgevano ciuffetti d'erba e fiorellini da strambe forme.
Le case affiancavano la stradella, case colorate, negozi affollati e staccionate decadenti che davano al luogo un chè di trascurato e antico. 
Uscito dal festoso e colorato affollamento del piccolo paese, si trovò in uno spiazzo erboso delimitato dal boschetto da cui erano passati per giungere fin lì.
Gli piaceva quel mondo, molto più del suo, forse perchè sulla terra era vissuto rinchiuso in un tetro monastero. Malinconia, buio, tristezza, dolore.
Aveva sprecato quelli che chiamavano gli anni d'oro, diciassette anni della sua vita, a farsi seviziare da uomini che a mala pena conosceva.
Non che potesse fare altrimenti visto che al monastero erano quasi dei prigionieri.
Senza rendersene conto era arrivato vicino al fiume che aggirava il paese.
Si distese sull'erba umidiccia e folta.
Le nuvole passavano una dopo l'altra ricorrendosi nel tentativo di sfiorarsi, come due bambini che giocano non avendo altro per la testa che i complicati problemi d'infanzia.
Chiuse gli occhi sprofondando nei suoi pensieri e nell'oscurità.
Ovviamente stava riflettendo su Yuriy. Yuriy. Era geloso di quel nome. 
L'aveva sempre preso in giro per un nome così strano ed originale, ma in realtà gli piaceva, il suono di quelle cinque lettere. 
"Yuriy." Sussurrate, pensate.
Boris era veramente arrabbiato con Yuriy. Da quando erano stati 'sorpresi' da Barkov, sempre più spesso pensava alla fragilità del loro rapporto.
Sarebbe stato così facile dividersi e non era quello che voleva.
Lui voleva sicurezze. Voleva amare ed essere amato.
"Cosa..?" Una goccia di pioggia lo risvegliò dai suoi pensieri facendolo alzare di scatto.
La pioggia era tiepida e piacevole al tatto, sarebbe stato ancora lì sull'erba ma non voleva che quell'idiota di Ryo venisse a cercarlo.
Stava cominciando a stargli simpatico ma era ancora molto diffidente verso di lui, aveva già fatto l'errore di fidarsi di Yuriy per rimanere intrappolato nelle reti dei suoi glaciali occhi azzurri.
La pioggia aumentava sempre più ma Boris non affrettò il passo inoltrandosi nella stradicciola presa anche all'andata.
Una donna correva frettolosa a recuperare i bimbi e portarli al sicuro dal tempo capriccioso mentre una ragazza ed un ragazzo stavano ridendo ed entravano in un negozietto affollato.
Arrivò alla locanda dall'insegna a stella dove stavano e salì direttamente le scale per arrivare alla loro stanza.
******************************
Shirl inespicò sul terreno scivoloso inciampando nella radice davanti a lei. Storse la bocca rialzandosi. "Dimmi te se devo venire fin qui per fare delle domande a quel, chi cavolo era? Kakao, Takao? Ah! Lasciamo perdere!" saltò la radice successiva arrivando finalmente alla casa affittata da Ralph.
Dai Tenji le aveva accennato alle azioni criminali della Borg ma le aveva consigliato di non immischiarsi con la rassicurazione di aver già sistemato quei 'delinquenti'.
Ovviamente Shirl non si era messa da parte, anzi, aveva scovato i Bladebreakers e ora avrebbe fatto una bella chiaccherata con loro.
Sprofondò nella neve gelida rabbrividendo ma continuando a camminare imperterrita.
Poco dopo scorse davanti a lei due ragazzi, un ragazzo dall'aria severa che sembrava Ralph e..il capitano dei Bladebreakers!
Felice di aver finalmente trovato un'anima viva saltellò entusiasta. "Ehi!! Ralph! Takao!"
i due interpellati si girarono sorpresi verso la donna commissario che nel frattempo corse loro incontro.
Fu Ralph, che ricordandosi di aver già visto Shirl qualche giorno prima, prese la parola. "Ma lei non è il commissario che lavora sul caso di McGregor?"
La donna riprese fiato sorridendo "Si sono proprio io, ma diamoci del tu. Ha! Non dire niente! So come vi chiamate perchè mi sono sorbita una valanga di cassette vostre e ormai mi escono dalle orecchie."
Takao ridacchiò un po' confuso. "Ma cosa ci fa lei..no scusa, cosa ci fai qui tu?"
Leah si riordinò i capelli con fare gioviale, rispondendo più che volentieri alla domanda del cinese. "Devo interrogare voi Bladebreakers. Si tratta di una storia molto lunga."
Il giapponese riflettè guardando interrogativamente Ralph che scrollò le spalle. "Noi non avremo molto tempo.." prese parola Takao "Ma se è una cosa importante, possiamo cercare i nostri amici mentre ascoltiamo quello che hai da dirci."
Shirl si prese il mento tra le dita pensierosa. "Chi si è perso?"
************************ 
Max si fermò improvvisamente e Rei quasi gli finì addosso.
"Max! Hai visto qualcosa?"
L'americano restò in silenzio qualche secondo poi prese la parola. "No, mi è sembrato di vedere qualcosa, no cioè, era come se mancasse qualcosa, insomma non so come spiegarlo."
Il blader cinese lo fissò confuso aggrottando la fronte. "Ma hai visto qualcosa si o no?"
Max si girò verso di lui sbuffando "Ho detto..che non lo so neanche io...ci siamo passati davanti, se torniamo indietro forse lo vedo un'altra volta."
Rei non accennò a muoversi restando imperterrito al suo posto. "Ma cos'è che dovremmo trovare tornando indietro?"
Il biondo blader sospirò seccato e prese l'amico per una manica iniziando a percorrere il sentiero da dove erano arrivati.
Dopo qualche minuto arrivarono in un punto in cui la boscaglia era più fitta e rendeva difficile muoversi.
Max su fermò incrociando le braccia davanti al petto. "Ecco, è qui..quella cosa."
Rei si guardò intorno. 
Non vi era nient'altro che boscaglia, però non sembrava ci fossero molti animali visto che c'era un silenzio da tomba.
Strano, in un bosco isolato dalla civiltà umana come questo...
Neanche gli uccellini cantavano.
Il blader cinese guardò l'amico americano. Max lo fissava preoccupato. "Rei, guarda è la dietro."
Rei, voltatosi verso il punto indicato dal compagno, si incamminò nella boscaglia fino ad arrivare in uno spiazzo.
Era come un cerchio senza arbusti od erbe intorno, davanti a lui si trovava la cosa più incredibile che avesse mai visto.
Ci girò intorno.
Quella 'cosa' la si poteva vedere solamente dal davanti, era una finestra di circa un metro di altezza e larghezza, il bello era che si trovava nell'aria!
"Cazzo."
Il cinese si avvicinò di più, dall'altra parte della finestra poteva vedere un prato sotto il sole, no che diceva! Tre soli!
"Rei, hai visto?"
"Si.."


Mi sono dimenticata i ringraziamenti ^^ allora ringrazio: Mazer, Yary, Bad Devil, Mao-chan91, Miriah, Noa90, Aki3(perchè mi mette sempre nelle sue fic ^_^ ), Frankie e tuuutti quelli che leggono questa fic. 
Yuriy: oggi sei stranamente 'normale'.
Boris: Che ti è successo?
Ilakey: ^^' sono esausta ho appena finito di studiare e quindi...a buon intenditore poche parole, amore mio ^_^ (amore mio O_o NdBoris)
Yuriy: Ah, eccoli i primi segni di squilibrio =_='
Ilakey: >_<
Ciao ^O^ e commentate!!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Non c'ho voglia di scrivere =_= ZzZzZz sono un po' assonnata ^^'''' Cmq scusate se ci sono delle parole un po' ...maleducate ^^'' (ma come sei fina oggi >_< NdKei) (e tu sei sempre arrabbiato fin dalla mattina presto? >.< NdIlakey) Grazie ad Onda, Eyown, Mao-chan91 e tuttti quelli che commentano ^_-

I due ragazzi si stavano inoltrando nella fitta boscaglia, osservando i bizzarri ed enormi alberi con aria inquieta.
Non avevano la più pallida idea di dove andare, non volevano tornare da quell'ombra che li aveva seguiti quindi dovevano trovare un'altro modo per tornare a casa.
Cercarono di non lasciare impronte dietro di loro, dopotutto erano in un mondo sconosciuto, ormai l'avevano capito.
I tre soli stavano per calare ormai.
"Kei!Si può sapere dove stiamo andando?"
L'interpellato sbuffò alzando gli occhi al cielo, ma quell'inglese era una lagna!
"Che vuoi che ne sappia io!"
Andrew torno zitto concentrandosi sul sentiero che stavano seguendo.
Era circa un'ora che camminavano senza una meta, non avevano ritenuto sicuro tornare indietro per la strada fatta, visto lo spiacevole incontro con quell'essere che li aveva seguiti.
Avevano optato per un sentiero che costeggiava il fiume passando rasente un boschetto.
I loro fidati beyblade erano tornati nelle tasche, pronti ad ogni evenienza.
Entrambi i ragazzi, stanchi e affamati, ci misero qualche secondo per accorgersi di star camminando su una viottola artificiale.
"Cazzo, inizio a preoccuparmi. Tu che dici Kei?"
L'altro aumentò il passo costringendo uno seccato Andrew ad accelerare a sua volta.
"Ma insomma non parli mai?" in risposta ricevette un grugnito infastidito. "Vabbè allora che mi racconti?"
Kei sospirò esasperato, ma Andrew non stava mai zitto?
Si inerpicarono per un sentierino che li portò in prossimità di un'assolata valle.
"Kei? Ci sei? Mi sembri caduto in letargo...." Andrew strinse gli occhi "...non ci possiamo fermare qui da quaòche parte? Sono praticamente morto! E fra un po' farà buio."
Finalmente Kei si degnò di ascoltarlo e si voltò nella sua direzione "Si, è vero. Andiamo avanti solo ancora un po'."
**************
"Ti ricordo che è stata una tua idea!"
Il biondino assunse un'aria innocente "Mia? Io ti ho solo fatto vedere quella specie di finestrella, sei tu che hai voluto entrarvi!"
Rei lo fulminò con lo sguardo, sempre tentando di non scivolare sul tappeto umido e coperto di foglie.
Avevano trovato due tipi di impronte ed erano quasi convinti che fossero di Andrew e Kei. L'unica cosa andata storta era che le avevano perse poco fa inoltrandosi in un sentierino sbagliato.
Max lo seguì senza fiatare ma entrambi erano piuttosto preoccupati su che cosa avrebbero fatto quando i tre soli sarebbero tramontati. 
Max aveva pensato di dormire al riparo degli alberi con dei turni di guardia mentre Rei, assolutamente contrario sullo stare al buio vicino ad un bosco sconosciuto, aveva consigliato di allontanarsi dagli alberi e cercare un altro qualsiasi tipo di riparo.
A quanto pare questa volta la fortuna era dalla loro parte...
"Non ci credo...ma sei sicuro che possiamo?"
Rei scrollò le spalle "E' un paese giusto? Ci saranno delle persone...almeno.."
Max iniziò a parlargli dei rischi sul fatto di stare in un mondo che non era il loro, dove sarebbero potuti esserci essere orribili..fino a quando Rei esasperato tentò di strangolarlo con il suo codino, scatenando l'ilarità del biondo americano.
Scendendo verso valle si avvicinarono a quella che doveva essere una strada di terra battuta con una porta simbolica formata da due torri e una trave decorata di traverso su esse.
Le torri richiamavano vagamente dei lupi mentre appollaiato sulla trave stava un falco. (^^'' piccolo riferimento inutile ai bit power di Yuriy e Boris ;P Nda)
"Rei, non mi ispira per niente."
"Se non vuoi stare da solo qui al buio ti consiglio di seguirmi, coniglio!"
Controvoglia Max seguì l'amico nella strada principale di quel misero villaggio. Gli abitanti non li notavano neanche continuando le loro faccende come se niente fosse.
"Ehi Max, ti consiglio di coprire le orecchie con qualcosa, non hai un cappello?" disse Rei indicando al compagno le appuntite orecchie di una donna venditrice di pesce.
Max si premette i capelli biondi dorati ai lati della testa.
Continuarono a camminare per un po' cercando un luogo dove fermarsi e nel quale non avrebbero dato molto nell'occhio e finirono per trovare una sottospecie de locanda decadente con una polverosa insegna a stella.
************
Ralph era seriamente preoccupato per Andrew e Kei. Soprattutto per Andrew visto che erano molto legati. 
Gli voleva bene come un fratello ed era la prima volta che l'inglese si cacciava in un guaio così grosso.
Era sempre stato un tipo impulsivo, più volte Ralph l'aveva visto attaccare briga con ragazzi che il blader inglese conosceva appena!
Sarà anche stato un po' egoista e altezzoso ma era pur sempre suo amico!
Ed ora quel suo amico era insieme a Mr Ghiacciolo, Kei Hiwatari. (>.< guarda che ti snto! poi facciamo i conti! Ndkei) Probabilmente si sarebbero scannati a vicenda, avevano un carattere talmente opposto che la prima volta che si erano incontrati avevano provocato un pandemonio.
Mettendosi il pigiama si buttò letteralmente sul letto mentre ascoltava le voci di Shirl e Takao al piano di sotto.
"Come sono spariti!? Le persone non spariscono all'improvviso!"
"Si sono spariti, scomparsi!E non troviamo più neanche Rei e Max!"
La donna rispose urlando irritata. "Dovevate avvertire la polizia prima di iniziare delle ricerche!  Domani mattina organizzerò io il tutto e faremo una vera e propria spedizione" aggiunse poi con più calma.
Ralph meditò sull'ultima frase della poliziotta. 
Voleva dire che avrebbe dovuto prepararsi ad una giornata terrificante, già vedeva le litigate tra la donna e il blader giapponese!
Comunque avrebbe telefonato a Olivier e Gianni per informarli, se lui, Takao e Shirl non li avessero chiamati entro quattro-cinque giorni, Gianni, avrebbe avvertito le rispettive famiglie, mentre Olivier sarebbe venuto in Russia.
Avrebbe fatto così, per tranquillità.
Prese il cellulare ed una piccola rubrichetta, iniziando a comporre il prefisso italiano. 
************
"E' inutile che cercate di scusarvi! Siete degli incapaci! Provate a cercare verso la campagna!"
La guardia si ritirò impaurita dall'ufficio di Barkov che cercò di contattare il suo superiore Hito.
"Signor Hito, non abbiamo ancora trovato Yuriy e Boris e sappiamo che la poliziotta è andata dai Bladebreakers e dal figlio di quel McGregor."
la voce metallica dall'altro capo del ricevitore rispose infuriata
"Perduto."

Barkov riflette sorridendo malignamente "Certo, probabilmente è andato al passaggio più vicino verso il suo mondo, il problema è trovare un passaggio, anche uno qualsiasi."

Con un rumoroso clic la comunicazione si interruppe e Barkov telefonò alle sue guardie più fidate per programmare la spedizione.
Un tetro bussare lo interruppe ed una agitata guardia precipitò nell'ufficio rompendone la quiete nervosa. 
"Signor Barkov, c'è una donna che la vuole vedere! Dice che è urgente!"
Pensando seccamente a Shirl, Barkov fece segno di lasciare entrare l'ospite che non si fece molto attendere.
Barkov nascose molto bene il suo stupore vedendo entrare una giovane donna dai capelli rossi infuocati e dei penetranti occhi ambrati. La sua prima impressione fu quella di una specie di serpente, si soffermò sull'inusuale abito di velluto verde e ...le altrettanto inusuali orecchie a punta.
"Lei dev'essere Barkov, piacere mi chiami Ambelle."
L'uomo, pietrificato dalla sorpresa non si mosse e la donna, che doveva essere sulla trentina, si sedette educatamente sud'una poltrona rossa che le risaltava i capelli e la pallidezza del viso.
"Ambelle? Ma chi è lei?"
Con una risatina stridula, che le procurò l'antipatia dell'uomo la rossa rispose. "Sono qui perchè credo che lei abbia bisogno di me, o almeno di alcune mie informazioni. No non dica niente per favore." aggiunse subito vedendo la bocca di lui aprirsi per una nuova domanda. "Conosco Ryo, è un delinquente, ma è molto abile nel rubare, davvero molto abile. So che voi volete sapere qualcosa sul nostro mondo vero?"
Barkov non fece altro che annuire.
"Bene allora se voi riusciste a ricatturarlo, il bel fuggiasco potrebbe rubare dei libri interessanti per voi.."
"Aspetti un attimo, innanzitutto non sappiamo dove trovare Mizuno e poi lei cosa ci guadagnerebbe?"
Il tessuto verde si mosse mentre Ambelle accavallava le gambe divertita. "Io? Uhm, sarebbe divertente rompere la monotonia della mia vita, o no? ed in più se lei mi pagasse potrei essere anche più precisa nell'indicargli tutti i passaggi che vuole..."  

Boris&Yuriy: Siamo la coppia più bella del mondo! Siamo la coppia più bella del mondo. Ma in questo capitooolooo non compaiamoo ;_;
Ilakey: -_- basta idioti o vi faccio mangiare dal cavallo goloso!!
Yuriy&Boris: O_O
DaiTenji: Ehi salve.
Ilakey,Boris,Yuriy: Ma tu da dove sei spuntato?
DaiTenji: Ma perchè io compaio nel primo capitolo e poi basta?
Ilakey: Perchè sei grosso e negli altri non ci stavi >_<
DaiTenji: Y_Y
Boris: ^O^
Ilakey: >_< mi seento incompresa...
Boris: ?_? perchè?
Ilakey: Perchè tu stai con Yuriy e non co nme ;_;
Boris: ^^'''tesoruccia non ti disperare....ma sei tu che mi hai messo con Yuriy >.<
Ilakey: ^^''''''''''''''' oooops 

Ciao ^________^

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Evvai!! Ho finito anke qst cap! *_* <==faccia spiritata ^^'' Il capitolo 'nodo' della storia di Boris e Yuriy ^__________^ 
Grazie a tuttti quelli che commentano questa e le altre mie fics!!*_* Ringraziamenti speciali vanno a Mazer, Mao-chan91, Bad Devil, Eyown, Yary, Eiko, Onda, Lena89, Meiko, Black e White Witch, Kappa-chan, Rosiel88, Mimi-Hiwatari, Rha, Franci91, Frankie Umbry-chan....e ovviamente anche a te lettore (oppure sei già tra questi nomi?) no..no..non fare quello strano sorrisino come per dire 'ma questa è fuori' ^_^ anche s eio non sono mai contraria ai sorrisi!Ma perchè ci perdiamo in chiacchere? Che aspetti a leggere il cap? Spero solo che ti piaccia, o lettore!*_* (non vi preoccupate ho già prenotato una stanza in un ospedale psichiatrico NdBoris)...


Ryo era uscito un'altra volta, dove andava in continuazione?! Era sicuro che aveva qualcosa da nascondere..
Fuori era ormai buio ma questo non gli interessava, ad interessarlo era la freddezza che trovava nello sguardo del suo ragazzo, quando cercava di avvicinarlo..
Scostò la fronte dal tiepido guanciale girandosi verso Boris. (vi ricordate che c'è un letto solo? XD Nda)
Gli dava le spalle e respirava regolarmente anche se Yuriy aveva un vago sospetto che fosse ancora sveglio.
Sedendosi, il rosso gli mise una mano sulla spalla calda.
Il ragazzo dai capelli violetti non si mosse ma l'altro russo poteva giurare di averlo sentito irrigidirsi.
"Boris." bisbigliò "sei sveglio?"
Niente.
Forse era stata una sua impressione.
"Sicuro di star dormendo?" continuò soffiandogli nell'orecchio e spostando alcune ciocche violette.
L'interpellato si voltò seccato verso di lui. "Che vuoi?"
Senza lasciargli aggiungere altro, Yuriy si abbassò sul suo volto baciandolo ma l'altro gli morsicò il labbro facendolo ritrarre.
"Ora voglio sapere che cos'hai!" sibilò l'offeso dalle labbra doloranti bloccando l'altro sotto di se.
(che situazione ambigua O.O vi avverto già da adesso, non farò mai una lemon finchè non avrò 17-18 anni ^_^ e probabilmente neanche allora. Quindi state tranqui. Cmq Yuriy è troppo spaccone vero? ^^'' Nda)
"Non hai mai fatto così! Se ce l'hai con me voglio almeno sapere perchè!Credo che sia un mio diritto. Se invece è solo perchè sei scorbutico di tuo allora non so proprio cosa farci!"
Sul viso delicato di Boris passarono le più svariate emozioni furore, rabbia, sgomento ed infine tristezza.
"Pensi davvero questo di me?" mormorò cercando di liberarsi dalla stretta del ragazzo sopra di lui.
Ma ormai i contorni del rossino cominciavano a sfocarsi mentre gli occhi di Boris si riempivano lentamente di lacrime salate.
Stupito dalla situazione in cui era precipitato, Yuriy allentò la presa e l'altro ne approfittò per scaraventarlo all'indietro.
Ma il rosso non se ne accorse, ancora sotto shock, non aveva mai visto Boris piangere, l'aveva sempre considerato un ragazzo forte anche se un po' lunatico.
"Sai che non lo penso." replicò poco dopo Yuriy all'amante che stava di nuovo fingendo di dormire.
Solo che questa volta Boris rispose senza farsi attendere. "E come faccio a saperlo secondo te?! Non.."
"Non?" chiese l'altro incitandolo a continuare e recuperando la coperta che era caduta. Forse capiva dove voleva arrivare Boris. E si dette mille e mille volte dello stupido per non essere riuscito prima a comprenderlo, dopotutto era una cosa naturale in una relazione così avanzata come la loro.
"Non..l'hai mai detto...non..."
"Non l'ho mai detto" sussurrò il russo tra se, continuando poi a voce alta. "Neanche tu."
Boris si girò velocemente verso il compagno con il viso leggermente arrossito. "Avevo..paura, non voglio sembrarti un codardo...Barkov dice.."
Irritandosi l'altro sbuffò rispondendogli "Che vuoi che me ne importi di Barkov! Aspetta a parlare, lascia finire me ora." aggiunse subito bloccandolo "Barkov ci ha riempito la testa di un sacco di stupidate, capito? E poi credi che io non abbia mai avuto paura? Quando eri freddo con me, avevo paura di perderti. Perchè devo ammettere che senza di te la mia vita sarebbe un po' vuota non trovi? Una vera noia, invece ci sei ed ho intenzione di stare con te per due semplici motivi, primo: ti amo, secondo: così non sarò disoccupato...che c'è?" chiese subito notando il viso bordò dell'amico.
"Anch'io, ti amo."
Sospirando interiormente di sollievo, Yuriy gli sorrise abbracciandolo e avvicinandolo a se.
Ancora titubante Boris si coprì con la coperta, appoggiando la fronte sul petto dell'altro.
"Ehm.." sussurrò all'improvviso. "Scusa..per averti morsicato.."
L'altro sorrise toccandosi il labbro dolorante. "E' tutto ok, ora dormi prima che torni quello scocciatore di Ryo."
************
"Buongiorno signora."
La donna li guardò incuriosita. "Buongiorno desiderate qualcosa?"
Il biondino che aveva parlato guardò nervoso il compagno di squadra che intervenne. "Avete una stanza per questa notte?"
La donna non fece altre domande limitandosi a chiedere loro se avevano di che pagare. Dopo qualche esasperata trattativa la donna accettò un orologio dai due stanchi ragazzi in cambio di una notte nella sua locanda e lì accompagnò alla loro piccola stanza.
Rei si sedette sbuffando sul letto. "Era l'orologio che mi aveva regalato Mao!"
Dal muro a cui era appoggiato, Max lo guardò attentamente. "Ma io non ho ancora capito una cosa..." iniziò titubante arrossendo leggermente "..tu la ami?"
Rei appoggiò il mento sud una mano riflettendo sulla domanda formulata dall'amico. "Non proprio, le voglio molto bene, ma non credo sia amore.....mi piacerebbe innamorarmi di qualcuno..e tu?"
Il biondino, che fino a quel momento pendeva dalle sue labbra, si riscosse e le sue guance divagarono su un color porpora. "I..io amo già una persona..."
Il cinese lo guardò intensamente "E non me lo puoi dire?"
Ci furono attimi di pesante silenzio ma poi, sorridendo impacciato, l'americano si decise a rispondere. "E' una persona..."
Sfortunatamente venne interrotto dal rumore di una o due persone che correvano urlando e agitandosi.
I due neoabitanti di quel neomondo si alzarono contemporaneamente aprendo la porta, di certo non si aspettavano una scena così buffa.
Un ragazzo dall'aria familiare stava torturando per mezzo dell'ignobile mezzo del solletico un altro che si contorceva dalle risate steso a terra.
(state pensando quello che sto pensando io? ^^ Nda)
Non si riesce a descrivere la sorpresa dei due Bladebreakers davanti alla situazione, non si riuscirà neanche a capire se lo sgomento maggiore fu di loro o dei due russi a terra, fatto sta che tutti e quattro si alzarono simultaneamente sbalorditi.
Yuriy fu il primo a parlare. "Cosa ci fate VOI qui?!"
Come offeso nell'orgoglio il ragazzo dai lunghi capelli neri replicò furioso "E invece VOI?" domandò guardandoli con fare sospetto.
*************
"Nessuno fa mai niente per niente, bisogna diffidare di questo genere di persone."
Barkov la guardò storto. "Mi stai chiedendo di fidarti di te?"
Lei iniziò a giocherellare con una ciocca di capelli guardando distrattamente fuori dal finestrino. "Non mi sembra di aver detto questo, la mia era solo una semplice constatazione."
L'uomo lasciò cadere immediatamente il discorso, cercare di parlare con Ambelle era praticamente impossibile, lei sue frasi potevano nascondere nere profondità di dubbi in cui era molto facile cadere.
Non sapeva ancora se aveva fatto bene a fidarsi, ma non aveva scelta, almeno ora conosceva ogni passaggio vicino.
Alcune sue guardie già controllavano le 'finestre' nella città, lui stesso si stava dirigendo verso una di quelle meraviglie.
Aveva con se un po' di uomini da mandare alla ricerca dei fuggitivi, ormai quasi certo che Ryo doveva aver trovato Yuriy e Boris da qualche parte.
**************
Intanto altri due ragazzi stavano distesi l'uno accanto all'altro nel tentativo di proteggersi dall'aria pungente del luogo.
"Pensi che torneremo mai a casa?"
La figura appallottolata dai blu tatuaggi sbuffò seccata "Perchè non dormi?"
Ma l'altro non aveva la minima intenzione di lasciar cadere il discorso "Io ti ho seguito fino ad adesso non credi che sia un mio diritto sapere se MAI torneremo?!" esclamò irritato.
A quell'affermazione Kei si sedette riflettendo se parlare o no.
Guardò di sfuggita gli occhi infuocati dell'inglese ma l'unica cosa che vi vide fu sfida, determinazione. Non lo aveva mai osservato bene, avendolo sempre considerato un ragazzino viziato, gli avrebbe dato un'altra possibilità, pensò il giapponese.
"Non sono sicuro che potremmo uscire da qua, ma secondo me la via più sicura è quella che ci conduce verso la presenza dell'uomo, se di uomo si tratta..."
Il giovane dai capelli rossi si distende iniziando ad osservare le stelle. 
"Ieri avresti mai creduto che ci saremmo potuti trovare in una situazione simile? Io e te sperduti in questo..questo mondo?"
Il giapponese si volse ironico verso il compagno "Con te sicuramente non me lo sarei mai aspettato..."
Quello, sentendosi profondamente tirato in causa, sbuffò spazientito "Che cos'ho che non va? Almeno io parlo ."
"Niente a parte che sei un ragazzino viziato..." ma sfortunatamente non fece in tempo a finire la frase che un scarpa gli piombò in testa. "ahi!"
"Ops scusa, l'ho fatto apposta." ringhiò l'inglese quando la scarpa gli rivolò indietro.
"A proposito di parlare, tu parli anche troppo, ora stai zitto e mi lasci dormire."
"Noioso."
" 'Notte!"
"Si,,si va bene, buona notte."

Finitoooo anche questo capitolo!!Era una vita che non scrivevo ma mi trovavo ad un punto morto! Spero di inviarvi il prima possibile il prossimo capitolo!!
Ciao bellissimi/e!!


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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Ecco il capitolo dodicesimo! Leggete e commentate ^_^
Era ora vero? ^^''
Ed ora buona lettura!




"Come mai non siete al monastero?" chiese stupito il giovane americano.
Dopo il temibile spavento preso da entrambe le parti, i quattro bladers si erano riuniti nella stanza dei due nuovi arrivati, tentando di chiarire alcuni contrattempi.
"Indovina." esclamò acido il russo dai capelli violetti "Pensi che stare laggiù sia una specie di villeggiatura?"
Yuriy sospirò, sapeva che Boris tendeva a prendersela con chiunque toccasse l'argomento 'monastero' e diventava piuttosto violento, era meglio calmarlo subito.
"Boris, per favore." gli sibilò "Max, siamo scappati se è quello che vuoi sapere." continuò risoluto assumendo quell'aria glaciale per la quale era tanto noto "E siamo qui perchè è un luogo abbastanza sicuro in cui stare e perchè ci ha portati Ryo."
"Chi è Ryo?" chiese il cinese dimenticando per un attimo di lanciare occhiate truci al russo di nome Boris.
"Arriverà fra poco, possiamo dire che è un amico." mormorò il rossino tra il divertito e il rassegnato.
Iniziava a fare freddo ma i quattro bladers non vi badavano intenti così intensamente ad assopire curiosità, dubbi e sospetti.
"Bhè ma si può sapere che razza di posto è questo?"  domandò ad un certo punto Max sedendosi meglio sul letto che aveva affittato insieme a Rei.
Yuriy lo guardò confuso rispondendo alla domanda che ormai era sorta nelle menti di tutti loro. "Ryo ci ha detto solo che è un mondo collegato con il nostro dove non vigono le stesse leggi, ha detto che..le porte..si sono aperte tre anni fa quando io..ho portato Takao in un'altra dimensione per combattere da soli." continuò esitante.
In risposta ricevette un penetrante sguardo di rimprovero da parte del cinesino che non aveva mai nutrito particolare simpatia verso la squadra russa, per ovvi motivi.
Dopo qualche attimo di imbarazzante silenzio l'americano, che sembrava decisamente più propenso ad una conversazione pseudoamichevole con i russi rispetto al compagno, espresse una sua tormentosa curiosità. "Ma come faremo a tornare indietro?E voi quando tornate?"
"Non lo so." disse il rossino "ma credo che per tornare indietro avrete bisogno dell'aiuto di Ryo, che conosce questo luogo molto bene devo ammettere. Noi probabilmente torneremo quando si saranno calmate le acque al monastero."
Max inclinò pensieroso la testa facendo scivolare alcune ciocche bionde sugli occhi.
In quel momento la porta si aprì di scatto lasciando entrare uno spaesato Ryo.
"Ma si può sapere dove eravate finiti?" domando isterico ai due russi che si diedero un'occhiata colpevole
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Lo strano essere davanti a loro si stava lentamente avvicinando mentre scuoteva le tre code sottili e nere avanti ed indietro. I suoi occhi scuri non perdevano di vista i due ragazzi neanche per un momento. Ma anche i due blader lo fissavano ansiosi cercando contemporaneamente di controllare anche gli altri quattro del branco. 
"Certo quei 'cosi' non sembrano erbivori." disse acidamente l'inglese.
"Oh, non l'avevo capito. Pensavo che i loro canini servissero per mangiare carote!" rispose Kei all'altro accanto a lui.
"Stupido.." sussurrò quello "Pensiamo piuttosto ad un modo per cavarcela." continuo lasciando trasparire una nota di paura, era un blader non un cacciatore di belve feroci! Però Kei non lasciava trasparire la minima emozione e Andrew tentava di sembrare come lui e di attingere un po' di coraggio dalla maschera impassibile del giapponese.
"Usiamo Dranzer e Salaman."  disse dopo un po' l'inglese. "Ce la possiamo fare." 
Il giapponese fece un sorriso "D'accordo Andrew, proviamo."
I due blader misero i potenti beyblade in posizione d'attacco pronti a caricare contro quelle creature.
"Pronti?Lancio!" gridarono all'unisono scagliando le due trottole alla massima potenza da loro raggiungibile. Dranzer colpì violentemente il naso di un di quegli esseri facendolo guaire di dolore mentre Salaman colpiva velocemente la zampa di un altro che arretrò sorpreso e spaventato.
Quello più vicino a loro tentò di saltare sul blader inglese ma Kei ordinò prontamente a Dranzer di attaccarlo. L'essere cadde a metà salto mordendo rabbiosamente l'aria mentre lo schiocco dei suoi denti faceva rabbrividire i due ragazzi.
"Stai attento Andrew, laggiù." disse Kei all'inglese che subito comandò al suo beyblade di far arretrare un essere che si era imprudentemente avvicinato a loro.
Dopo una manciata di minuti gli esseri si sparpagliavano oltre la collina ringhiando di sorpresa e di dolore.
"Mica male." esclamò finalmente Andrew rompendo il pressante silenzio che sempre segue i momenti di paura.
"Vero." rispose Kei con un cipiglio di orgoglio osservando il suo compagno di avventure. "Credi che sia sicuro tornare indietro ora?" domandò all'inglese stupendolo notevolmente.
Non gli aveva mai chiesto niente da quando erano finiti lì e suo malgrado si era sentito inferiore a lui.
"No." rispose storcendo il naso "Andiamo avanti." continuò sussurrando rendendosi conto, con quella affermazione quanta fame aveva e quanto stanco era.
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"Questo mondo, come tutti i mondi, ha iniziato ad esistere come una possibilità. Pensate ad esempio al lancio di una moneta: può uscire testa o croce, e fino a che non cade non sappiamo quale delle due. Se però quando cade ci testa la possibilità che ci desse croce è collassata. Fino a quel momento le due possibilità erano uguali. In un altro mondo però la moneta ha dato croce. E quando ciò accade, i due mondi si separano." disse Ryo guardando i quattro ragazzi stupiti davanti a lui.  (tratto dal 'La bussola d'oro' di Philip Pullman NdIlakey)
"E' strano.." mormorò Max, sicuramente un commento stupido ad un discorso così articolato e misterioso ma il piccolo americano era momentaneamente rimasto senza parole. La testa svuotata da queste rivelazioni che gli davano lentamente un vago senso di vertigine.
"Già già molto strano, io ne sono venuto a conoscenza solo grazie ad un libro. Quel libro si trova a Byrnison qualche giorno di distanza da qui, seguendo le vie principali." replicò il ragazzo di quel mondo leggermente divertito.
I due russi erano ammutoliti ma Yuriy non resistette a porre una ulteriore domanda "Ma allora perchè vi sono quelle finestre?"
Ryo fece una risata avvicinandosi al russo "Oh, ma questa è tutta colpa tua!" disse puntandogli un dito contro.
Yuriy allargò gli occhi confuso "Come colpa mia, scusa?"
"Aye! Tu non lo sai ma ho sentito che alla finale di due anni fa hai aperto una finestra...peccato che aprire una finestra significa disgregare l'equilibrio originario permettendo così la formazione di altri squilibri come l'aprirsi spontaneo di finestre un po' ovunque..."
Rei, che fino a quel momento era stato zitto, guardò divertito il capitano della squadra russ "Hai fatto un bel casino.." gli sussurrò ricevendo uno sguardo omicida dal Falborg-blader accanto al rossino.
"Già, fortunatamente ha aperto una via solo verso questo mondo, gli altri mondi rimarranno intatti ma.."
"lo sentivo che c'era un -ma- " disse sconsolato Max.
"Ma.." continuò il ragazzo dalle orecchie a punta "..lasciando le porte aperte per troppo tempo e lasciando che se ne aprano delle altre, il mio mondo e il vostro si fonderanno insieme. Per ora sono come sovrapposti ma non si toccano...per ora ripeto." finì sorridendo ironicamente.
"E non si può fare proprio niente?" domandò il biondo americano osservandolo supplichevole.
"Non lo so, forse su quel libro potrebbe esserci scritto qualcosa è per questo che io vado a Byrnison." concluse energicamente alzandosi come per mimare il gesto di una partenza immediata.
"E noi?" chiese parlando per la prima volta, Boris.
"Che ne so! Per me potete andare anche tutti al diavolo. Ma se ne avete voglia potete venire con me." fece allegramente Ryo al gruppetto stupefatto.
Max e Rei si guardarono negli occhi. Loro erano giunti lì per trovare i due amici perduti, forse andando con quel buffo ragazzo potevano avere qualche possibilità, e comunque dopo essere venuti a conoscenza di cose così catastrofiche non potevano certo starsene in disparte!
"Veniamo." disse determinato il cinese guardando dritto negli occhi l'eretro e cogliendone il sorriso ammirato.
"Anche noi, tanto siamo più sicuri qui che nel nostro mondo." esclamò malinconicamente il Wolborg-blader.


Miracoloooo!!Ho finito il 12° capitolo *_* si spiegano molte cose e nel prossimo finalmente scoprirete cosa fanno Shirl, Takao e Ralph XD e cosa combineranno quei birboni di Andrew e kei che fin'ora sono comparsi molto poco ^^''
Ringrazio chi legge e commenta le mie fics e tuutte le persone che conosco! 
Ciao ^O^

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Ciaooo era una vita che non aggiornavo questa fic e quindi vi faccio una piccola ricapitolazione della situazione:
Andrew e kei sono scomparsi finendo nell'altro mondo e nel quale si sono miseramente persi XD ; intanto Max e Rei che li stavano ceracando sono finito anche loro nell'altro mondo dove hanno deciso di passare la notte in una locanda nella quale, guarda un po', hanno trovato Boris e Yuriy. I due russi hanno spiegato loro la situazione e con Ryo hanno deciso di dirigersi a Byrnison, dove forse riusciranno a trovare un modo per chiudere le finestre tra i mondi e saperne di più. Che ne è stato di Takao e Ralph? i due stanno ancora cercando Andrew e Kei ma sono aiutati (o intralciati XD) dalla scorbutica Shirl alquanto stizzita per la scomparsa di Andrew....e Barkov? Bhè lui ha trovato un aiuto inaspettato, una donna dell'altro mondo (cavolo, sembra il mondo dei morti quando lo scrivo così O.o) di nome Ambelle che lo aiuterà a trovare i fuggiti in cambio di una ricompensa ;P
Ciao e scusate per il ritardo! Grazie mille davvero a tutti quelli che leggono questa fic ^O^

PS: scusate se il capitolo è corto ;_; (perchè è cortissimissimo!!ç_ç)




"Non possono essere qui" esclamò esasperato il tedesco "Ci siamo già passati quattro volte!"  continuò irritato.
"Ehi stai calmino va bene?" sibilò la russa. "Non possono essere andati più lontani di così, in una SOLA notte. Ora rifacciamo il percorso all'indietro."
Takao la guardò sconsolato "Ma..ma.." disse sbuffando.
Shirl continuò a camminare implacabile. Che sciocca che era stata a non dare una scorta a quell'inglese! Dopotutto il padre era stato ucciso e apparteneva ad una famiglia ricca, ma non vi erano tracce di un rapimento e poi dove era andato a finire l'altro ragazzo, Kei? Potevano aver rapito anche lui.
Si, ma allora Max e Rei? Potevano sempre aver visto qualcosa e var seguito i rapitori o forse erano stati uccisi ed i corpi nascosti. Sfortunatamente non aveva tracce da cui partire e dalle quali creare delle ipotesi.
Diede una fugace occhiata ai ragazzi dietro di lei, silenziosi e tristi come forse non lo erano mai stati.
"Oh..!!" esclamò stupita inciampando rovinosamente a terra.
"Tutto bene?" chiese educatamente Ralph aiutandola a rialzarsi.
"Si..si grazie." sussurrò lei con uno sguardo assente, iniziano a spolverarsi gli abiti e continuando a farlo anche quando qualsiasi traccia di polvere era svanita.
"Non avete visto?" interrogò i blader poco dopo.
"No, cosa scusa?" Takao si stava guardando inquietamente attorno ma lui non aveva notato proprio niente di strano, a parte il cinguettio degli uccelli, cioè l'assenza del cinguettio, l'assenza di qualsiasi rumore.
"Era là, una specie di gatto, però aveva una coda tutta strana e poi è scomparso!Svanito! Stava saltellando io l'ho visto!" esclamò in fine notando l'espressione scettica del nobile Griffonblader.
Lei si accigliò irosa ma subito la sua espressione di furore si tramutò in attenzione.
"E' lì Ralph." sibilò mentre il tedesco si girava verso l'animaletto. "E' ricomparso." continuò la donna sbiancando vistosamente ed avvicinando cautamente al gatto-coniglio.
Era poco più piccolo di un micio con un delizioso musetto bianco da coniglio mentre il pelame del corpo ere nero e sfumava nuovamente vero il bianco in prossimità della lunga coda attorcigliata. Le zampine sembravano pronte a scattare, a fuggire ed erano proprio come quelle di una lepre, zampe adatte a piccoli saltelli o lunghi balzi veloci. Gli occhietti erano dorati e vispi come quelli di un gatto particolarmente vivace e aveva le tipiche vibrisse feline che muoveva freneticamente nell'aria mentre le orecchie minuscole erano leggermente appiattite sul capo.
Shirl continuò ad avanzare ed allungò una mano verso l'animale il quale la annusò sospettoso.
"Ciao." sussurrò cercando di non spaventarlo. "Come sei carino." la sua mano lo accarezzò cautamente sul dorso e il gatto-coniglio non si mosse mentre un buffo rumore proveniva dal suo corpo.
"Fa le fusa!" disse gioiosa la poliziotta lanciano occhiate confuse a Takao e Ralph.
"E' venuto da qui, guardate." fece all'improvviso Takao osservando un'apertura nell'aria che dalla loro precedente posizione non si vedeva. Si poteva vedere solo dal davanti mentre da dietro e dai lati era perfettamente invisibile.
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"Tu non hai fame?" (XD sembra quello dei sofficini!!NdIlakey)
"Certo." rispose il giapponese continuando ad avanzare sul sentiero di terra battuta. I due avevano camminato tutto il tempo arrivando ad un piccolo paesetto animato dove avevano comprato con le loro giacche un bel po' di cibo. (ricordiamoci che prima erano in Russia dove faceva freddo mentre qui il clima è più mite ^_^ NdIlakey) (Grazie per questo spicchio di precisazione ^^ NdBoris) (E' inutile che fai il lecchino -.- non ti farò uccidere Rei..NdIlakey) (ç_ç NdBoris)
Avevano subito notato che le persone erano diverse da loro, era una sensazione che non riuscivano a togliersi dalla mente. Era come essere al centro di una pianura e dirigersi verso le montagne ma nonostante gli sforzi, non arrivarvi mai ed ritrovarsi sempre nell'esatto punto centrale.
Stava già per giungere sera e i due avevano preferito non riposare nel villaggio ma neanche troppo lontano per paura di esseri come quelli del precedente giorno.
Così si erano 'accampati' alla meno peggio, tra le radici di un enorme albero molto simile ad una quercia ma con un aspetto quasi giovanile ed elastico.
"Non possiamo mangiare ancora, non sappiamo per quanto dovremo camminare e dobbiamo razionare le riserve di cibo."
Andrew si lasciò cadere sull'erba chiudendo gli occhi e restando immobile. Era in una posizione semi accovacciata con un braccio che gli fungeva da cuscino ed l'altro mollemente adagiato sul ventre.
"Stai già dormendo?" chiese Kei avvicinandosi al suo viso e non aspettandosi una risposta. Infatti l'inglese era già nel mondo dei sogni e se solo Kei avesse saputo cosa stava sognando in quel momento quel blader!
Perchè la persona che Andrew vedeva dormendo, che voleva raggiungere, dalla quale desiderava considerazione ed affetto, non era suo padre e neanche sua madre, era proprio Kei, il freddo giapponese accanto a lui.
"Ho capito stai dormendo." constatò il Dranzerblader sdraiandosi a terra in modo da avere l testa all'altezza di quella di Andrew e di poterlo così osservare.
Aveva quel frenetico impulso di volerlo sfiorare per capire cosa si provava a toccare la pelle di una persona, ad accarezzare la pelle di una persona. Proprio lui che odiava qualsiasi contatto!
Con un pensiero molto simile a un 'tanto dorme' Kei avvicino la mano al viso così vicino al suo, troppo vicino al suo, e appoggiò un freddo polpastrello sulla guancia dell'inglese.
'Sono impazzito' pensò prima di disegnare con le dita il contorno del viso di Andrew e di toccargli i capelli color fuoco.
L'incanto che aveva trasportato Kei in quella specie di sogno di spezzò quando il giovane accanto a lui aprì assonnato un occhio.
Il giapponese rimase paralizzato con la mano ancora adagiata sulla guancia di Andrew.
"Ma cosa..?" sussurrò l'altro prima di rendersi conto di quello che succedeva e arrossire vistosamente.
(così ^_^ => O////O Nda) (grazie per la spiegazione >///< NdAndrew)
Si alzò a sedere di scatto mentre Kei ritirava velocemente la mano come se si fosse scottato. Ed in effetti la sensazione che avevano provato entrambi al tocco era stata quella di una bruciatura che poi si era diffusa per tutto il resto del corpo tingendo loro le guance di un allegro color ciliegia. 
********************
"Se ti avessi ammazzato allora, ora non saresti qui a rompermi!"
"Ricordati che IO ti ho battuto e senza mezzi trucchetti, perchè io sono un VERO blader!"
"Ah si? Allora avanti tira fuori il tuo beyblade e quel gattino spelacchiato del tuo bit!"
"E' una Tigre Bianca!"
"Un gatto!"
"E allora il tuo bit cos'è? un colombo?"
"COSA?!"
Yuriy scrollò la testa rassegnato, era da quando erano partiti dalla locanda che quei due litigavano. Prima riguardo il monastero, poi su come uscire da questo mondo ed ora erano ritornati al caro vecchio argomento del loro incontro.
Max camminava fianco a fianco con Yuriy senza osare parlargli, mentre davanti alla buffa comitiva camminava Ryo che li stava portando a Byrnison, il luogo in cui si trovava il centro della cultura di quel mondo e anche il libro che, teoricamente, avrebbe dovuto trovare una soluzione per quelle 'finestre' tra i due mondi.
L'aria era abbastanza afosa e Max si chiedeva come facessero l'affascinante cinese e il sadico russo a parlare e litigare senza tregua.
"Da qui è tutta salita, ragazzi miei." esclamò allegramente il ragazzo dalle orecchie a punta mentre Max sospirava esasperato, bhè così almeno i due litiganti avrebbero usato il fiato per salire e non per litigare.
La montagna non era molto ripida, non ancora, precisò Ryo, ed il terreno era ben compatto.
Sopra quella breve scalata avrebbero trovato un capanno dove passare la notte indisturbati e poi avrebbero ripreso il cammino.



Visitate il mio sito ;P (maledetta pubbliciaria!!!NdBoris) (Boris mìamore miooo ** NdMe): Beyblade's Fire

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