Like a Dream

di Miki loves Yuu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il nuovo studente ***
Capitolo 2: *** Il tradimento ***
Capitolo 3: *** L'invito ***
Capitolo 4: *** L'appuntamento ***
Capitolo 5: *** La bugia ***
Capitolo 6: *** Il dolore ***



Capitolo 1
*** Il nuovo studente ***


Ed ecco che mi appresto a postare la mia prima fan fiction. ^^
Avendola tratta da un manhwa, ovvero un manga coreano, dovrei postarla in quella sezione... però lì non ha avuto grande successo e quindi ho pensato di provare a postarla in quest'altra sezione.
Spero che vi possa piacere e che la commentiate ^__^

Capitolo 1 - Il nuovo studente -

All’apparenza sembrava un giorno di scuola come tutti gli altri, ma in realtà c’era un gran fermento tra le ragazze che correvano su e giù per i corridoi nella speranza di incontrare Shin Lee, il nuovo studente arrivato e che in un solo giorno aveva acquisito grande popolarità; tanto che pure io che non stavo in classe con lui l’avevo già visto e conoscevo il suo nome.
A differenza delle altre io non ero interessata alla cosa; non perché non lo trovassi interessante o affascinante, e Dio solo sa se lo era... altro 1m e 87cm, muscoloso ma al contempo snello, i capelli erano color castano scuro tendenti al rossiccio, li definirei ramati, corti ma lasciati crescere tanto che gli velavano il viso e sembravano renderlo ancora più misterioso, gli occhi di color nocciola e uno sguardo che riusciva a penetrare nel profondo. Non ero interessata semplicemente perché avevo già una relazione con Sung Mok, anche se ultimamente non andava molto bene, e il fatto che da quando eravamo passati alle scuole superiori frequentavamo due scuole diverse non aiutava.
Trascorrevo la pausa pranzo con Song Ji, ragazza piccolina e un po’ in carne con capelli color castano chiaro molto tendenti al biondo e occhi color marrone. Giravamo anche noi per la scuola, o per lo meno io assecondavo Song Ji, anche se non me l’aveva detto chiaramente la sapevo essere speranzosa come le altre ragazze... la conoscevo da quando facevamo le elementari e la fortuna aveva voluto che poi fossimo sempre in classe insieme. Stavamo confrontando le risposte date al compito di geografica di quel girono; lo ammetto, sono una persona che riesce a distrarsi molto facilmente e finisco spesso nei miei pensieri perdendo il senso di quello che mi succede attorno. Fu così che, mentre guardavo la mia amica, girando l’angolo di uno dei corridoi andai a sbattere contro qualcuno tanto che finii a terra.
<< Ahi! >> dissi. Guardai poi Song Ji che aveva un'espressione sorpresa e trasognata, mi girai e notai una figura abbassarsi verso di me.
<< Scusami... >> disse << è tutto apposto? >>
Ero andata a sbattere contro il nuovo studente.
<< S... Sì >> biascicai a stento e feci per alzarmi << scusami anche tu, ero distratta e non stavo guardando dove anda... >> ma ebbi un capogiro e non riuscii a finire la frase. Shin fu così carino e pronto nel sostenermi.
<< Ehi! Sicura che vada tutto bene? >> chiese.
<< Sì, è solo un attimo ora passa... >>
<< Non hai per niente una bella cera... sei pallida come un fantasma. >> e in quello ebbi un altro mancamento << Ti porto in infermeria, mi sa che è meglio. >>
<< No, non serve veramn... >> Oddio ma cosa stava facendo!?
Mi aveva presa in braccio davanti a tutta la scuola, se avessi potuto avrei voluto sprofondare sotto terra per l’imbarazzo. Sentivo lo sguardo di tutti addosso, soprattutto quelli delle ragazze non erano sguardi amichevoli, ma lui non sembrava preoccuparsene... e come se niente fosse si incamminò verso l’infermeria con me in braccio quasi avessi il peso corporeo di un paio di libri. Non potei fare altro che sostenermi a lui legandogli un braccio in trono al collo, in modo da pesargli di meno, e con l’altra tenermi la gonna per evitare di mostrare la mutande a tutti.
Come arrivammo in infermeria la responsabile ci venne subito in contro << Che cosa è successo? >> chiese allarmata.
<< Ha avuto un due capogiri. >> spiegò Shin.
<< Falla sedere sul lettino, io vado a prendere l’occorrente. >>
Mi fece accomodare sul lettino << Grazie, >> dissi << non serviva che ti disturbassi tanto. >>
<< Tranquilla, nessun problema veramente. >> disse con un sorriso che poteva togliere il fiato. << Io mi chiamo Shin, piacere. >> e tese una mano verso di me sempre con quel sorriso.
<< Chae piacere. >> dissi e presi la sua mano, in quello l’infermiera tornò con uno di quegli affari che servono a misurare la pressione.
<< Per prima cosa controlliamo la pressione. >> disse << Togliti il maglioncino ed alzati una delle maniche della camicia. >>
Cominciai a togliere il maglioncino, Shin era ancora li << Puoi andare >> dissi << non serve che rimani, hai già fatto tanto. >>
<< Nessun problema veramente >> disse <> e mi sorrise. Ok, l’uso di quel sorriso infrangeva sicuro qualche legge, dovevano vietarlo.
<< Mh... >> fece l’infermiera << Abbiamo la pressione bassa. Hai mangiato qualcosa? >>
<< A dir la verità no... >> abbassai lo sguardo imbarazzata << è che mi sono dimenticata il pranzo a casa questa mattina. >> alzai timidamente lo sguardo ed entrambi mi guardavano con un’aria di rimprovero, lo riabbassai.
L’infermiera sospirò e disse << Vabbè, ti do un po’ di cioccolata, vado a prenderla. >>
Non sapevo cosa dire o fare, mi sentivo tantissimo in imbarazzo... svenire quasi per una cosa così sciocca.
<< Beh hai visto!? >> cercavo di rompere il silenzio << Non è niente di grave, starò subito meglio >> abbozzai un sorriso <> Si limitò a rispondermi con un sorriso.
Fece ritorno l’infermiera con la cioccolata e un bel bicchiere d’acqua, mi porse il tutto, mangiai e bevvi e poi mi disse che potevo andare, anche perché ormai la prima campanella, che decretava l’inizio delle lezioni pomeridiane, era suonata. Il ragazzo nuovo insistette per accompagnarmi e portarmi i libri, i corridoi erano ormai deserti e quando giungemmo di fronte alla mia classe non passò inosservato il nostro scambio di libri.
<< Grazie >> dissi <>
<< Sì >> sorrise << Ciao. >>
<< Ciao. >> dissi e mi infilai in classe. Mi guardavano tutti il che mi mise estremamente in imbarazzo.
Presi posto vicino a Song Ji come al solito, e anche lei mi guardava con aria interrogativa come se volesse farmi una miriade di domande.
<< Forza spara. >> le dissi.
<< Ma è rimasto con te fin ad ora? >>
<< Sì. Gli avevo detto che non serviva, che poteva andare... >> ripresi fiato << ma non mi ha ascoltato è voluto rimanere. E poi ha insistito pure per portarmi i libri fino a qui. >>
<< Beh è stato gentile, no!? >> disse.
<< Si lo è stato .>> sbuffai << Però guarda come mi osservano tutte ora... >> le indicai con un piccolo gesto della mano la classe con le ragazze che mi guardavano. << Sembra che già mi odino, ma io non ho fatto niente... a me non interessa minimamente quel ragazzo, ho già abbastanza problemi con Sung Mok, non mi servono anche questi con le compagne. >>
<< Beh dai Chae... è la novità del momento, passerà in pochi giorni. >> si fermò a pensare << Tra un po’ ci sarà qualcuna che prenderà coraggio e andrà a parlargli facendoci così amicizia, alla fine poi sarà quella nel mirino su... devi solo pazientare un pochino. >> e mi sorrise.
Entrò poi il professore e il nostro discorso cadde li.

Era passata ormai quasi l’intera settimana ma niente, la situazione non era migliorata e continuavo ad avere gli occhi addosso delle compagne e il fatto che mi salutassi con Shin quando ci incrociavamo nei corridoi non era d’aiuto... se avessi potuto l’avrei ignorato, ma non mi sembrava cortese e poi non era nella mia indole ignorare qualcuno.
Quel giorno decisi di andare a mangiare il mio pranzo in cima alle scale, in modo da potermene stare da sola e lontano dagli sguardi indiscreti. Stavo pensando agli ultimi mesi con Sung Mok, era capitato parecchie volte che in questo periodo disdicesse all’ultimo momento gli impegni che avevamo preso per uscire. Oltre a questo lo sentivo distante, pure nei modi di fare, rispetto a una volta.
Stavo ancora pensando alle mie cose mentre mangiavo il pranzo, quando vidi una sagoma che stava salendo quell’ultima rampa di scale ma che si fermò di scatto a metà di essa. Alzai lo sguardo e mi trovai di fronte a Shin che mi guardava con una faccia un po’ sorpresa ma allo stesso tempo dispiaciuta come.
<< Ciao. >> disse con una leggera esitazione << Scusa non volevo disturbarti e interrompere il tuo pranzo... non pensavo che ci sarebbe stato qualcuno qui. >> prese una grande boccata d’aria << Andrò in cerca di un altro posto tranquillo dove potermi mettere. >>
Detto questo si girò e comincio a scendere. Mi dispiaceva che a causa mia aveva deciso di andarsene...
<< Puoi rimanere >> dissi così d’impulso senza nemmeno avere formulato la frase nella mia testa << non è un problema se rimani, non mi da fastidio... sempre se non da fastidio a te. >> mi morsicai il labbro inferiore.
<< Grazie, accetto volentieri. >> e mi propose ancora una volta quel suo sorriso << Direi che mi salvi la vita in questo modo, perché non avrei veramente saputo dove altro andare per stare un po’ in pace. >>
Finì di salire gli ultimi gradini e si sedette poco lontano da me.
<< Come mai cercavi un posto dove potertene stare tranquillo? >> chiesi dopo un po’ per spezzare quel silenzio.
<< Mah! Sono un tipo a cui piace star solo e tranquillo, o meglio non mi piace essere assillato... >> fece una pausa <> mi guardò sempre con quel suo sorriso. Dovevo controllare il mio rossore ogni volta che lo faceva.
<< E tu invece? Come mai te ne stai qui tutta sola? >> mi chiese.
<< Beh... diciamo che a causa del nostro piccolo incidente e della premura che hai avuto nei miei confronti l’altro girono, non riuscivo più ad avere un po’ di privacy come. Tutte le ragazze mi guardano e non ne potevo decisamente più... >> mi interruppi un attimo per riprendere fiato << e questo anche ogni volta che ci salutiamo quando ci incrociamo nei corridoi. >>
<< Ah! Stai passando pure tu le stesse cose? >> chiese ed io annuii.
<< Ecco vedi!? >> aggiunse <> sospirò << Come l’altro giorno con te... ti ho presa in braccio senza riflettere per portarti in infermeria e in quel momento mi sentivo di agire così, senza chissà quale intenzione o secondo fine. Ma invece hanno frainteso tutti, ed ora ci troviamo in questa situazione... confinati qui su solo per avere un po’ di pace. >>
Non potei fare altro che annuire alle sue constatazioni, ma questo tornò a creare del silenzio tra noi e i minuti passavano, io senza accorgermene ero tornata a pensare ai miei problemi con Sung Mok.
Dopo un po’ mi fece << Sembri pensierosa oggi, anche prima quando sono arrivato, stavi facendo diversi sospiri >>
<< Oddio! Pure ora? >> chiesi.
<< Si. >>
<< Oh mamma scusami! Che vergogna... non me ne sono nemmeno accorta. >> arrossii leggermente.
<< Ma figurati nessun problema, anzi se ti può essere d’aiuto parlarne con qualcuno io sono un bravo ascoltatore... e il discorso rimarrebbe tra noi puoi fidarti. >> e mi sorrise ancora.
Imbarazzata, ma con un filo di coraggio, decisi di approfittare di questa sua proposta e gli raccontai brevemente i miei problemi con Sung Mok, lui si limitò ad ascoltare, fare qualche domanda nei punti che gli erano poco chiari, ma con molta discrezione, e darmi delle sue opinioni su cosa potevo fare.


Continua . . .

Allora come vi è sembrato? E' stato di vostro gradimento? Volete che continui? Beh, fatemi sapere, baci Stef

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Capitolo 2
*** Il tradimento ***


Ed eccomi qui ad aggiornare con il nuovo capitolo...
Ho visto che l'avete letto in molti il primo capitolo, ma a parte la Terry, che ringrazio infinitamente, ha commentato... Di questo me ne dispiace, evidentemente non vi piace poi molto =__=''


Capitolo 2 - Il tradimento -
Da quella volta capitarono altre occasioni in cui ci incontrammo in cima alle scale, sempre però senza averlo stabilito prima. C’erano infatti dei giorni in cui io non andavo, rimanevo con Song Ji, e non sò dire se lui invece ci fosse andato. Comunque ogni volta che capitava che ci incontravamo lì dovevamo poi stare attenti quando scendevamo, per quanto non facessimo niente di male e non avessimo niente da nascondere, il fatto di farci vedere insieme nel scendere avrebbe destato parecchi sospetti e pettegolezzi. E non era decisamente il caso, c’erano volute due settimane per uscire dalla situazione che si era creata in precedenza.
Quella domenica mattina mi svegliai elettrizzata, avrei dovuto vedermi con Sung Mok nel pomeriggio. Mi alzai e andai in bagno, feci colazione, guardai un po’ di tv e verso le 11 decisi di andarmi a fare la doccia, da li a due ora avrei dovuto incontrarmi in centro con lui. Andai in camera a prendere le cose che mi sarebbero servite dopo la doccia per vestirmi e in quel momento mi squillò il cellulare avvisandomi che mi era arrivato un messaggio… era di Sung Mok…
“Ciao, non possiamo vederci oggi, mi ero dimenticato che tempo fa avevo promesso a Senji e gli altri che andavo con loro a vedere la partita Corea vs Giappone che si tiene oggi allo stadio. Dobbiamo rimandare la nostra uscita di una settimana… mi dispiace >__< Ciao.”
Ecco… un altro dei suoi annullamenti ai nostri appuntamenti che era solito fare all’ultimo momento. Anche la settimana precedente era andata esattamente nello stesso modo, solo che doveva andare con Senji e gli altri a quel nuovo negozio di computer che avevano aperto. Eppure quando parlavamo di vederci sembrava così entusiasta… come se non ne vedesse l’ora, ma poi capitava sempre più spesso che finisse in questo modo. Decisi che non sarei comunque rimasta a casa, a costo di andarci da sola ma sarei uscita, non mi avrebbe rovinato l’ennesima domenica.
Andai a farmi la doccia velocemente, poi feci un giro di telefonate alle mie amiche, ma niente erano già tutte impegnate… e quindi andai a vestirmi per uscire. Indossai un paio di jeans chiari, una polo bianca a righe nere e sopra il giacchino di jeans, come scarpe misi un paio di all star nere, presi la borsa e uscii. Fuori era una bella giornata di sole e mi incamminai verso il centro, mi fermai davanti a diverse vetrine, in alcuni negozi entrai pure… e poi passai di fronte ad uno di quei bar che hanno i tavolini fino a sotto le finestre. Li attirarono la mia attenzione due ragazzi che si stavano baciando leggermente nascosti dagli altri clienti, com’erano dolci e come sembravano innamorati. Qualcosa sembrò distrarre i due che si allontanarono un po’ di fretta ridendo, ne potei così vedere il volto… Oh mio Dio non poteva essere!
Il ragazzo seduto a quel tavolo era Sung Mok.
Mi bloccai all’istante davanti a quella finestra con una faccia di sorpresa ma allo stesso tempo di rabbia, anche lui mi notò e si voltò a guardare… quando realizzò che ero io il sorriso sul suo visto scomparve all’istante sostituito più o meno dalla mia stessa espressione. Si alzò e fece per raggiungermi, io incominciai a fare marcia in dietro per tornare a casa… la mia decisione di uscire comunque per non farmi rovinare un’altra domenica pomeriggio da lui si era rivelata un vero errore… questa decisamente era diventata la peggiore delle domeniche in assoluto.
<< Chae… aspetta! >> disse.
Non mi voltai neanche e continuai imperterrita a camminare, ad un certo punto mi afferrò per il braccio << Aspetta ti prego….>> la sua voce era roca, mi tirò leggermente per il braccio costringendomi a voltarmi verso di lui << lascia almeno che ti spieghi…>>
<< Oh! E cos’è che vorresti spiegarmi!? >> dissi alzando leggermente la voce rispetto al mio solito tono pacato.
<< Non è come sembra…>> lo guardai decisamente male, cosa ci poteva essere di fraintendibile a quella scena!? << no cioè… è come sembra, però non stiamo insieme. >>
<< Pensi che questo cambi qualcosa!? >> gli dissi acida.
<< No ovvio che no…ma mi dispiace io…>>
Cosa me ne facevo del suo dispiacere e delle sue scuse? Rimaneva il fatto che mi aveva tradita, mi aveva mentito chissà per quanto tempo. Non avevo intenzione di rimanere ancora li, strattonai via il braccio da lui << Senti, non voglio nemmeno sentirle le tue stupide scuse! Lasciamo perdere, finiamola qui… addio Sung Mok. >> mi girai e me ne tornai a casa. Sentivo le lacrime volersi far strada nei miei occhi e sgorgare incontrollate, ma non glielo permisi, non valeva la pena piangere per lui… non se lo meritava.
Arrivai a casa e cercai di riempire il resto della mia giornata in varie attività in modo da tenere la mente occupata e distratta. Feci le pulizie in camera mia che si rivelò un buon espediente, finito questo provai a leggere un libro ma non riuscivo a concentrarmi, così decisi di guardare un po’ di tv e riuscii a passare un’altra gran parte di quel pomeriggio. Arrivò la cena e quasi non toccai cibo, non poteva e non doveva togliermi l’appetito… non si meritava nemmeno questo Sung Mok per quello che mi aveva fatto. Andai a letto presto, ma nel buio e silenzio della mia stanza era difficile tenere a freno i pensieri… riuscii a trattenere le lacrime quasi a stento e in qualche modo mi addormentai.

Il giorno dopo le lezioni trascorsero abbastanza veloci e giunse la pausa pranzo. Song Ji quel giorno non c’era, già ieri mi aveva detto di stare poco bene, e io onestamente non avevo voglia di stare con qualcuno. Sembravano averlo capito anche le altre mie amiche che mi lasciavano tranquilla dopo avermi già chiesto cosa avessi quella mattina alla visione della mia faccia. Sapevo di poter andare in cima alle scale, ma c’era anche la possibilità che vi fosse o arrivasse Shin, non volevo compagnia e tanto meno sarei stata di compagnia quel giorno e nei prossimi. Decisi di andare comunque in cima alle scale, male che andasse sarei uscita sulla terrazza… la bella giornata e il sole caldo me l’avrebbero permesso.
Quando arrivai trovai Shin già li, non mi aveva sentita arrivare.
<< Ciao…>> dissi in tono serio, non avevo più voglia di fingere con il tono della mia voce di non aver niente. In quell’ora volevo essere esattamente me stessa per la rabbia e il dolore che provavo.
Lui ebbe un piccolo soprassalto alla mia voce << Ciao. >> rispose, ma quando mi guardò in faccia lo vidi accigliarsi. Purtroppo quando ho qualcosa che non va dalla mia espressione sembra che ce l’abbia con tutti, come se ogni singola persona che incrocio sul mio cammino mi abbia fatto qualcosa, e probabilmente anche Shin doveva averlo pensato dopo avermi osservata.
<< Io vado a mettermi sulla terrazza. >> dissi con un leggero tono acido nella voce. Lui si stava alzando e notai la sua espressione perplessa e confusa alle mia parole, cercai di non farci più di tanto caso e lo oltrepassai con rapidità per uscire dalla porta. Non fui per niente aggraziata nell’aprirla e tanto meno nel richiuderla alle mie spalle, ma la sentii andare a sbattere più che altro contro qualcuno. Non mi voltai per controllare ma mi sentii afferrare per un braccio.
<< Aspetta! >> disse Shin << Ho fatto forse qualcosa di sbagliato? >>
<< No! Lasciami andare! >> risposi secca.
<< Ma cos’hai allora? Perché mi tratti così? >> Shin mi fece girare in modo che fossimo faccia a faccia e mi prese le spalle tra le sue mani. Lui aveva ragione e lo capivo che il mio comportamento era sbagliato, ma non riuscivo a fare diversamente.
<< Non ce l’ho con te ok!? Sung Mok… lui…>> mi passarono davanti agli occhi nuovamente le immagine del pomeriggio del giorno prima, di quella maledetta strada, di quel maledetto bar e della mia maledettissima decisione di uscire ugualmente. Gli occhi si fecero lucidi e trattenere le lacrime cominciava ad essere difficile, e vedere il viso preoccupato e dolce di lui non mi fu d’aiuto. Le lacrime sgorgarono rapide e accompagnate dai miei singhiozzi, il pranzo mi cadde dalle mani e Shin si limitò ad abbracciarmi tirandomi a se ad appoggiando la sua schiena al muro.
Perché ora piangevo? Perché davanti a lui? Io non volevo farlo, Sung Mok non se lo meritava, non aveva avuto rispetto per me e per la nostra storia con il suo comportamento.
Piansi per 15 minuti che sembrarono interminabili, e se lo erano sembrati a me figuriamoci a lui, ma Shin continuava ad abbracciarmi senza dire niente e ogni tanto mi accarezzava la testa.
I miei singhiozzi si fecero più leggeri, Shin mi allontanò leggermente da lui e guardandomi negli occhi mi chiese << Mi vuoi dire ora che cos’è successo? Cosa ti sta facendo piangere in questo modo? >> la sua voce era preoccupata ma dolce al contempo e con i pollici cercava di asciugarmi leggermente il viso sugli zigomi.
Non so per quale motivo, ma parlai, raccontai a lui tutto quello che era successo in quella domenica. Che avevo deciso di uscire ugualmente anche se Sung Mok aveva annullato un’altra volta il nostro appuntamento, che l’avevo visto dalla vetrina di quello stupido bar mentre si baciava con quell’altra, di come avevo capito che non era la prima volta che succedeva e della patetiche scuse che aveva cercato di rivolgermi. In tutto questo Shin si limitò sempre ad ascoltarmi, a tenermi vicino a lui e ad asciugare la mie lacrime ogni qualvolta esse riaffioravano ai bordi dei miei occhi. Dire con esattezza quanto tempo passammo in questo modo non saprei farlo, anche perché mi era difficile formulare le frasi e trattenere i singhiozzi, la maggior parte delle volte dovevo ricominciarle da capo. Sentii pure il suonare della campanella, ma onestamente in quel momento non mi importava più di tanto di tornare in classe, e anche in queste condizioni non avrei potuto farlo. Quello che mi stupì era scoprire che nemmeno a lui sembrava interessare, ma che invece preferiva rimanere li con me nonostante non fossi molto di compagnia, anzi lo ero sicuramente stata maggiormente in altre occasione in cui c’eravamo incontrati.
<< Scusami… ti sto trattenendo qui. >> dissi. << Tra un po’ starò meglio… >>
<< Per favore Chae non dire assurdità! >> mi interruppe subito capendo dove volevo arrivare, in fondo forse non era difficile capirlo, era stata una frase che gli avevo detto già dal nostro primo incontro. << Non potrei andare da nessuna parte lasciandoti qui in queste condizioni. >>
<< Grazie. >> dissi e mi appoggia contro il suo petto con ancora qualche singhiozzo, lui mi strinse tra le sue braccia. Ci conoscevamo da così poco, eppure non si stava rifiutando dal starmi vicino e dal consolarmi.
<< Vuoi sapere cosa penso io di tutto questo? >> chiese dopo un po’.
Annuii con la testa contro al suo petto.
<< Per quanto tu possa pensare che la tua decisione di uscire comunque sia stata una pessima scelta, io credo che alla fine invece sia stato un bene che tu l’abbia fatta. Per quanto tempo credi che altrimenti sarebbe continuata questa situazione!? Probabilmente già così andava avanti da un mese… >> si fermò qualche istante << Preferivi che continuasse a prenderti in giro ancora per chissà quanto tempo? Che continuasse a dirti che ti amava quando invece non era vero? Credimi uno che si comporta in questo modo non ti ama! >> la sua voce era diventata dura << Uno che fa così non ti merita Chae… tu ti meriti di meglio… tu devi avere di meglio. >> in quest’ultima frase era tornato nuovamente dolce.
Ma cosa stava dicendo? Cioè non che non avesse ragione o che non l’avessi pensato pure io, ma che me lo stesse dicendo proprio lui mi faceva strano.
<< Lo sò. >> dissi << Lo sò! Non mi spiego nemmeno io perché sto piangendo… lui non si merita che io lo faccia, non se lo merita perché non ha avuto rispetto per me! Eppure però non riesco più a trattenermi dal farlo…>>
<< Che tu pianga è giusto e normale. Devi poterti sfogare da questo dolore che senti ora, in modo da potertene liberare così da tornar ad essere la persona solare che sei…>> con le sue parole mi sorprendeva sempre di più, mi trasmettevano un calore che era da tanto che non provavo… che non provavo da tanto nemmeno con Sung Mok.
Continuammo a parlare e a rimanere li fino alla fine delle lezioni, purtroppo io non potevo tornare in classe con gli occhi rossi e gonfi che mi ritrovavo dopo il lungo pianto, e Shin rimase semplicemente li con me. Per scendere ed andare a prendere le nostre cose in classe dovemmo aspettare un po’ dal suono della campanella, in modo da essere sicuri di non incrociare nessuno dei nostri compagni per i corridoi.


Continua . . .

Mi scuso per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD
Spero che commentiate, sapete... rende felice uno scritto leggere che cosa ne pensate ^^ baci Stef

P.S. Ah dimenticavo, probabilmente se nemmeno questo capitolo avrà molti commenti smetterò di aggiornarla per il momento, evidentemente non è di vostro gradimento.

RISPOSTE RECENSIONI


JustCrazy: Già, come ho detto provo a vedere se qui ha più successo rispetto a dove l'avevo postata prima, al momento cmq non sembra XD A dire la verità non volevo cancellarla dall'altra parte, volevo lasciare un link a questa, ma ho sbagliato e mi si è cancellata =_=''

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Capitolo 3
*** L'invito ***


Vebbé, nonostante il due abbi avuto un successo pessimo, ho deciso di mettere cmq il 3 ^__^
A parte questo vi segnalo anche un'altra storia che ho iniziato The most important thing...!? Save you


Capitolo 3 - L'invito -
Altre volte ci incontrammo in cima alle scale, stava diventando sempre di più un abitudine quella di incontrarsi li e credo che pure Song Ji sentisse puzza di bruciato nella mia improvvisa passione di andare a passare le mie pause pranzo confinata in quel luogo e sola. Ma il fatto è che stare un po’ di tempo sola con lui proprio mi piaceva e mi faceva sentire bene... era così dolce e carino nei suoi atteggiamenti, anche oggi era arrivata una folata di vento che mi aveva scompigliato i capelli portandomeli d’avanti alla faccia e lui molto carinamente me li aveva spostati accarezzandomi leggermente il viso. Poi mi guarda con quel suo sguardo che sà catturarmi e mi regala quei suoi sorrisi... mantenere il controllo sulle reazioni spontanee del mio corpo, come gli arrossimenti, diventava sempre più difficile e quest’ora che passavamo insieme mi sembrava sempre più corta.
<< Mannaggia... non c’è già più nessuno. >> dissi ad alta voce, avevo dovuto dilungarmi a scuola per consegnare dei moduli al professore. Quando arrivai nell’atrio dell’entrata per cambiarmi le scarpe notai che vicino al mio armadietto c’era Shin che mi aspettava, ebbi quasi un sussulto.
<< Ehi! Anche tu sei ancora qui? >> gli chiesi.
<< Sì... è che non ti avevo vista uscire con gli altri e così volevo offrirti un passaggio fino a casa. >> disse. << Ma non serviva che ti disturbassi... >> ma non riuscii a finire la frase, da un lato perché non sapevo come continuare e dall’altro perché Shin mi interruppe.
<< Non è un disturbo veramente... permettimi di accompagnarti fino a casa, questa è l’unica occasione in cui siamo rimasti solo noi ancora a scuola... se lo facessi un altro giorno qualcuno lo noterebbe sicuramente, e non voglio che si riproponga la situazione che c’era all’inizio con tutti quegli sguardi. >> mi guardava con un’espressione veramente triste e profonda alla quale non riuscii a dire di no.
<< Ok va bene, accetto il passaggio. >> sorrisi.
Uscimmo dall’atrio ed andammo verso l’uscita posteriore della scuola << Guarda che per andare a casa mia è più comodo uscire da quella principale. >> dissi.
Fece un leggera risatina e dal naso gli uscì uno sbuffo d’aria << Fidati di me. >> disse sempre con quel sorriso che mi faceva perdere.
Uscendo dal cancello, dietro ad un angolo, c’era una macchina nera di grande stazza, tipo una Mercedes, una BMW o una Audi, tutta nera con anche i vetri oscurati; ci avvicinammo e Shin andò a parlare con qualcuno seduto ai posti anteriori, poi aprì la portiera dei sedili posteriori invitandomi a salire e, dietro di me, si accomodò pure lui. Non potevo crederci... veramente aveva una macchina con l’autista che lo portava e lo veniva a prendere a scuola!? Ero del tutto incredula a questa storia anche dopo averlo visto con i miei occhi. All’interno la macchina aveva pure un vetro che divideva i posti davanti da quelli dietro, proprio come nelle limousine, in modo da poter impedire di ascoltare i discorsi e dopo avermi chiesto la via e il numero dell’abitazione in cui stavo, era appunto stato alzato.
<< Hai veramente la macchina che ti viene a prendere ogni giorno? >> dissi incredula.
<< Non possiamo lamentarci. >> fu l’unica sua risposta in proposito, poi si fece più vicino a me guardandomi con uno sguardo intenso << Tu invece come stai? Va un po’ meglio? >> mi chiese accarezzandomi la guancia.
Dovetti distogliere lo sguardo da lui, sentivo il mio viso avvampare di rossore in modo preoccupante, e con una mano mi portai una ciocca di capelli dietro all’orecchio << S-sì... grazie... da dopo il pianto di quel giorno va decisamente meglio.>> dissi dovendo controllare in modo pauroso il tremolio della mia voce. Che strano che mi chiedesse di quel giorno, erano passate più di due settimane da quell’avvenimento ma non aveva mai accennato più nessun interesse in proposito.
<< E lui... l’hai poi mai più sentito? >>
<< No! >> dissi decisa, ma poco dopo riaffiorò in me un ricordo << O meglio... >> aggiunsi indugiando e morsicandomi il labbro, ma poi non sapevo più come continuare.
<< O meglio...? >> chiese lui prendendomi il mento con la mano e facendo voltare il mio viso verso di lui in modo che lo guardassi. Da un po’ di tempo a questa parte aveva sempre degli atteggiamenti così dolci nei miei confronti, ma onestamente non sapevo come catalogarli da parte di lui... a me invece piacevano molto e avevo paura di sbilanciarmi un po’ troppo con le mie reazioni.
<< ... o meglio si, lui si è fatto sentire... voleva che ci incontrassimo per parlare, per chiarire in qualche modo. Ma dopo suoi vari tentativi sono riuscita a fargli capire che la cosa non mi interessa e ha desistito dal chiedermelo altre volte. >>
<< Capisco... >> fu l’unica cosa che disse, ma sembrava indugiare su qualcosa. Io però ero curiosa di capire il suo improvviso interesse alla cosa...
<< Come mai ora mi chiedi queste cose? >>
<< Così, semplice curiosità... >> e mi sorrise.
Passarono un paio di minuti di silenzio << Mi chiedevo... ti andrebbe di uscire con me questo sabato pomeriggio!? >>
Cosa!? Stava dicendo veramente?
<< Mh... si, sono libera se non sbaglio. >> avrei voluto rispondergli con molto più entusiasmo, ma decisi che forse era meglio una risposta così sul vago << E dov’è che pensavi di andare? >>
<< Beh... pensavo di passarti a prendere dopo pranzo, alle 14 tipo, andare a vedere un film al cinema e poi non so... vediamo. >>
<< Ok, vada per il cinema. Hai già visto se danno qualche film che ti interessa vedere? >> chiesi, ma ero però preoccupata che potesse rispondermi di si... sicuramente avrebbe scelto uno di quei film dove sparavano ogni due per tre.
<< No, a dir la verità volevo lasciare la scelta a te su che film vedere... >> disse, ed io ero incredula << almeno qualcosa puoi decidere pure tu, no!? >> mi premette il suo indice sul naso lasciandolo poi cadere alla fine della frase e mi sorrise.
Tutti questi suoi gesti mi spiazzavano sempre << Ok, mi sembra ragionevole... >> dissi << e poi avevo il terrore che avessi già scelto il film e che quindi mi toccasse vedere qualcosa di sanguinolento e pieno di sparatorie. >>
Shin scoppio in una leggera risata << Hai una lista da guardare per decidere il film da andare vedere? >> chiesi. << No. >> rispose sicuro.
<< E allora quando pensi che lo sceglieremo? Sabato è domani... >>
<< Lo scegliamo ora, un attimo a casa tua... >> e con la mano indicò fuori dal finestrino.
Fu solo in quel momento che mi accorsi che la macchina era ferma davanti a casa mia... ma da quanto eravamo già fermi? Io non mi ero accorta proprio di niente.
<< Hai la connessione ad internet no!? >> mi chiese facendomi tornare alla realtà, io annuii. Mi guardava con aria divertita a causa dell’espressione di stupore che avevo assunto dopo aver realizzato che eravamo già arrivati.
<< Bene, allora andiamo. >> mi disse alla fine con un sorriso e la persona che era seduta al lato passeggero era venuto ad aprirmi la portiera. Scesi dalla macchina e mi diressi verso il cancello, Shin prima di seguirmi si fermò a parlare di qualcosa con il tipo. Mentre aprivo la porta di casa speravo vivamente che non ci fosse troppo disordine in casa, ne sarei stata troppo imbarazzata altrimenti.
Quando chiusi la porta sentii dei passi provenire dalla cucina, che strano... non c’era solitamente nessuno ancora a casa a quest’ora.
<< Ciao Chae bentornata, non è che magari andresti... >> si bloccò dopo aver visto che non ero sola << Oh! Fa niente, manderò dopo tuo fratello quando torna. Com’è!? Non si usa più fare le presentazioni? >>
<< Sì mamma sì... >> dissi seccata << Mamma, questo è Shin, si è trasferito due mesi fa circa nella nostra scuola... Shin questa è mia madre. >>
<< Piacere di conoscerla signora. >> disse senza esitazione e sporgendosi verso di lei per stringerle la mano con gran sicurezza.
<< Ciao, benvenuto. Beh io me ne torno di là... >> disse lei e se ne andò.
<< Vieni, il computer è in camera mia. >> e mi avviai in camera. Oddio, stava veramente per entrare in camera mia? Fortuna che la sera prima l’avevo sistemata, non so sennò come avrei fatto, era un vero caos con la roba sparsa ovunque.
Entrai ed appoggia lo zaino vicino alla scrivana << Appoggia pure lo zaino dove preferisci. >> dissi e accessi il computer. Eravamo li d’avanti che aspettavamo in silenzio, ma lo vedevo che stava scrutando la mia stanza e la cosa mi metteva non poco a disagio.
<< Hai sete? Ti posso offrire qualcosa da bere mentre aspettiamo? >> chiesi.
<< Sì grazie. >>
Ci recammo in cucina ed aprii il frigo e Shin ci si appoggiò contro con la spalla su un lato... oddio! Era troppo figo messo così.
<< Allora... posso offrirti della acqua, coca-cola, succo alla... pesca oppure... della limonata fatta da mia madre. >>
<< Vada per la limonata... >> disse sorridendomi.
<< Ottima scelta >> sentenzia << la fa veramente molto buona. >> Presi due bicchieri dalla credenza e li riempii. Entrambi dovevamo avere molta sete, perché la finimmo tutta d’un fiato.
<< Avevi ragione, è proprio ottima. >> disse.
<< Già... Ne vuoi ancora? >>
<< No no grazie, sono a posto così. >> e mi porse il bicchiere con un leggero sorriso << Dici che avrà finito di caricarsi il pc? >>
<< Sì sì, direi di sì. >> presi il suo bicchiere e lo posai nel lavello insieme al mio. Dopo di che tornammo in camera, Shin mi precedeva di un paio di passi e appena varcata la porta mi chiese cortesemente di poter usare il pc, io annuii e lui mi sorrise.
<< Sai già dove andare per vedere la locandina? >> gli chiesi affiancandolo sul lato destro.
<< Sì sì... ecco, il sito è questo qui. >> e cliccò su uno dei link della pagina di ricerca di google. Andava un po’ a rilento per caricarsi...
<< Tu rimani in piedi? >> mi chiese.
<< Vedi forse un’altra sedia? >> dissi indicando la stanza << Potrei sedermi sul letto ma sarei troppo distante poi per leggere le trame. >>
<< Puoi sederti qui no!? >> e detto questo mi cinse il fianco con un braccio e mi tirò verso di lui facendomi accomodare sulla sua gamba sinistra ma rivolta verso destra... mi sentii diventare bordeaux.
<< Ma così ti peso... >> dissi cercando di alzarmi, ma non me lo permise e mi trattenne per un braccio continuando a cingermi per il fianco.
<< Non dire assurdità! >> disse << Non pesi affatto e poi così è molto più comodo... >>
Si avvicinò con la sedia alla scrivania e poi prese il mouse in mano e cominciò a navigare all’interno del sito. Incominciammo a leggere mentalmente i vari trailer dei titoli in locandina e nel frattempo lui mi accarezzava leggermente e dolcemente il braccio sinistro, sul quale prima aveva appoggiato la sua mano per impedirmi di alzarmi, ed ogni tanto mi toccava le punte dei capelli.
<< Guarda... >> disse dopo un bel po’ << che ne dici di questo!? >> e mi indicò il titolo sotto a quello che stavo leggendo.
<< Twilight? >> chiesi.
<< Sì, sembra carino, senti... >> e cominciò a leggere la trama << Isabella Swan decide di trasferirsi dalla soleggiata Phoenix alla piovosa cittadina di Forks per vivere con il padre. Nella nuova scuola viene accettata facilmente, ma è solo quando farà la conoscenza dell’affascinante e seducente Edward Cullen che la sua vita cambierà radicalmente. Sembra in fatti che quest’ultimo nasconda un grande segreto e a causa di questo il loro rapporto inizierà con molti alti e bassi, alla fine però riuscirà a sbocciare. Ma una serie di morti strane e in circostanze al quanto insolite, causate da strani animali, andranno a complicare ulteriormente le cose e a mettere la stessa vita di Isabella in pericolo. >>
<< Sì, non sembra male... >>
<< Allora vada per questo? >>
<< Sì, vada per questo. >> gli sorrisi, ci guardammo un po’ negli occhi senza dire niente, lui mi guardava con quello sguardo penetrante e che non mi faceva ragionare.
<< Dovrei andare ora... >> disse lui.
<< Sì, scusami. >> dissi imbarazzata e alzandomi. Shin prese su le sue cose e lo accompagnai alla porta.
<< Ci vediamo domani allora, passo alle 14. >>
<< Ok va benissimo, a domani allora. >> sorrisi e poi lui fece una cosa che proprio non mi sarei aspettata, mi diede un bacio sulla guancia. Bacio che mi fece aumentare il ritmo cardiaco in modo spaventoso e mi piacque molto.
<< A domani... >> mi disse allontanandosi e sfoderando quel suo sorriso.


Continua . . .

Mi scuso sempre per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD
Spero che commentiate, sapete... rende felice uno scritto leggere che cosa ne pensate ^^ baci Stef


RISPOSTE RECENSIONI


JustCrazy: Grazie Terry ^__^ Onestamente però non mi viene in mente nessun tipo di gioco che potrei fare XD

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Capitolo 4
*** L'appuntamento ***


Wow... tre recensioni allo scorso capitolo, sono molto felice ^__^
Questo capitolo contiene un piccolo dibattito sul film, che poi è lo stesso che ho avuto io con il mio ex ragazzo ^^
Vi segnalo l'altra mia storia The most important thing...!? Save you


Capitolo 4 - L'appuntamento -
Le 14 di quel sabato arrivarono molto velocemente, dopo aver finito di pranzare andai a fare la doccia e a prepararmi. La giornata era soleggiata e calda, indossai una gonna a portafoglio di color verdino con delle frange sul bordo che arrivava fino a metà coscia e legata con un fiocco, una dolce vita senza maniche sempre di colore verde ma più scuro e sopra un maglioncino di color giallo tenue con un grande collo a V che cadeva morbido lasciando leggermente scoperte le spalle; come scarpe ne avevo scelto un paio con un piccolo tacco e sopra avevo messo tipo dei scalda muscoli sempre tonalità verde. I capelli li acconciai leggermente mossi, avendo un capello lungo e liscio più di tanto non potevo pretendere e li puntai sui lati con due fermagli. Passai poi a mettermi un leggerissimo trucco: un filo di matita, un po’ di ombretto d’orato, una passata di rimmel e un lucida labbra rosato. Proprio quando ebbi finito sentii suonare alla porta, mia madre andò ad aprire.
<< Ciao, vieni accomodati. >>
<< Buongiorno signora, grazie. A dir la verità sono un po’ in anticipo. >> lo era decisamente di 10 minuti.
<< Ti presento mio padre, mio marito e mio figlio Jun, lui è Shin e si è trasferito da poco nella scuola di Chae. >>
<< Buongiorno. >> arrivai proprio nel momento in cui stava stingendo la mano a mio padre. << Ciao. >> disse a mio fratello.
<< Eccomi, sono pronta, possiamo andare. >> dissi e tutti si voltarono dalla mia parte.
<< Oh! Pensavo di dover aspettare molto di più essendo arrivato in anticipo... non dicono che le donne si fanno sempre aspettare? >> mentre parlava aveva scrutato dall’alto al basso il mio abbigliamento... dall’espressione e dal sorriso che fece capii che era di suo gradimento ed apprezzava. Lui invece indossava un paio di jeans stone washed con qualche piccolo strappo qua e là, una maglia bianca a mezze maniche con una grande scollatura a V sui cui bordi aveva una fascia color verde; sotto di questa indossava una maglietta nera con il collo molto largo.
<< No, non tutte, io credo che sia meglio esser pronti con un piccolo margine di anticipo. >> Dissi con un piccolo sorriso storpiato un po’ a smorfia << Possiamo andare >> dissi poi << ciao a tutti. >> e mi diressi verso la porta.
<< Arrivederci, è stato un piacere conoscervi. >> lo sentii dire, presi la borsa ed aprii la porta. Usciti da casa potei notare la presenza della sua macchina ad attenderci.
<< Ma andremo in giro con quella? >> chiesi con una lieve preoccupazione << Ti confesso che non ci sono abituata e la cosa mi crea qualche imbarazzo. >> neanche facessimo parte della famiglia reale coreana.
<< Tranquilla >> disse lui mettendomi una mano sulla schiena e con una lieve pressione invitandomi a proseguire il cammino << ci daranno solamente un passaggio fino in centro... per comodità. >>
Arrivati alla macchina, una delle due persone che sedevano sui sedili anteriori scese e ci aprì la portiera, Shin, mi fece accomodare all’interno, lui mi seguì subito dopo e mi sembrò che appena passò davanti all’uomo quest’ultimo si inchinasse. Ma a quale assurdità stavo mai pensando?! Doveva essere stata una mia impressione e il gesto che credevo di aver visto era semplicemente una conseguenza al movimento fatto da egli per chiudere la porta.
Durante il viaggio in macchina non volò parola ed io guardai fuori dal finestrino, solo quando fummo in prossimità del centro Shin mi si avvicinò appoggiando con leggerezza il suo viso sulla mia spalla << Come siamo silenziose... ti imbarazza talmente tanto questa cosa da farti persino perdere la parola? >> mi domandò.
<< Sì >> affermai << ma nemmeno tu sei stato di molte parole fino ad ora. >>
<< Beh, non hai tutti i torti >> e scoppiò in una piccola risata.
<< Non ci trovo niente da ridere... mi imbarazza veramente molto questa cosa... e nemmeno tu con i tuoi atteggiamenti mi aiuti molto. >>
<< Dai, veramente?! Allora quello che sto per dirti ora non ti aiuterà comunque... >> e sorrise ancora mentre mi si avvicinava ulteriormente << Sei bellissima vestita così... ti dona molto. >> e pose nuovamente le sue labbra sulla mia guancia come il giorno prima, solo che questa volta mi teneva il mento con la mano che aveva usato per farmi voltare il viso che avevo sempre tenuto rivolto verso il finestrino. Sentii il mio cuore aumentare notevolmente il suo ritmo e le guance colorarmisi di un bel rosso cremisi.
<< Siamo arrossite... >> disse Shin con un sorriso ed uno sguardo compiaciuto. Fui riportata alla realtà da un colpo di tosse seguito da uno schiarimento di voce e solo in quel momento notai che eravamo fermi e che il solito uomo aveva aperto la portiera sempre dalla parte di Shin che scese e poi mi offrì la sua mano per aiutarmi, mi sentivo veramente trattata come una principessa.
<< Vi chiamo dopo quando ho bisogno. >> disse Shin a quest’ultimo.
<< Certo. >> rispose lui accennando un inchino con il capo.
Ci avevano lasciati poco distanti dal cinema e Shin, senza lasciare la mia mano, prese a camminare in direzione di quest’ultimo. Facemmo i biglietti poco prima che cominciasse la proiezione, cercai di pagare la mia parte ma lui mi disse che era stato lui ad invitarmi e che quindi avrebbe pagato tutto lui, e poi andammo a sederci in sala dove trovammo parecchia gente e soprattutto ragazze, dalle quali sentii dire che era tratto da un omonimo libro dell’autrice Stephenie Meyer e poco dopo cominciò il film.
A metà proiezione circa c’era una delle scene di bacio più belle che avessi mai visto ed era talmente dolce e carica di passione... veramente sembrava perfetta. Fu in questa parte del film che Shin appoggiò il braccio sullo stesso bracciolo dove tenevo il mio e mi sfiorò leggermente la mano un paio di volte. Nella parte finale invece rimasi tesa come una corda di violino quasi fino alla fine, Shin sembrava essersene accorto e mi aveva preso la mano con la sua che io strinsi con forza.
<< Allora ti è piaciuto? >> mi chiese mentre stavamo uscendo dalla sala.
<< Sì da matti! >> dissi << Alla fine quando James l’ha pure morsa pensavo non ci fossero più speranze e temevo veramente che Edward non arrivasse in tempo per salvarla... >>
<< Sì me ne sono accorto >> disse con una piccola risata << ti sei irrigidita parecchio e mi hai stretto con gran forza la mano. >>
Arrossii lievemente per l’imbarazzo ma proseguii con i commenti.
<< Poi Edward era così dolce, veramente un uomo di altri tempi con i suoi gesti galanti... e quando la bacia per la prima volta andando a vincere contro il suo stesso istinto? Credevo di morire... mi sono venute le farfalline allo stomaco per lei, tutto in quella scena sembrava perfetto, come se nessun altro bacio possa essere mai paragonato a questo... >> sospirai, poi mi accorsi che parlavo solo io << A te invece è piaciuto? >>
<< Con tutti questi tuoi commenti sono geloso, comunque non era poi così malaccio, anche se preferisco la versione classica del vampiro... dove il fatto di essere un non-morto è una maledizione. E poi quel fatto della palle alla luce del solo come diamantata, cioè... un vampiro di giorno dovrebbe diventare cenere... Trovo troppo facile la scusa trovata che le credenze non sono reali, il folklore europeo è decisamente più interessante. >>
<< Beh ok, queste critiche possono starci... >> dissi un po' titubante << ma ho avuto come l'impressione che questa storia voglia essere una rivisitazione in chiave moderna e romantica. >>
<< Sì... ma facendo così vai a stravolgere troppo le leggende dell'est Europa e togli tutto il fascino tenebroso dal mito del vampiro e della sua natura da predatore, da predatore spietato ed istintivo. >>
<< Ma è appunto per questo che è bella questa storia! >> dissi forse con un po' troppa foga << Perché vai a sottrarre alla figura del vampiro la sua brutalità, il suo essere spietato, rendendolo più umano. >>
<< E allora?! Comunque la figura del vampiro rimane quella di un predatore che non guarda in faccia a nessuno, uno dei peggiori in natura come afferma lui stesso nel film, e in base a questo l'attrazione che provava nei confronti del sangue di lei non avrebbe dovuto permettergli di baciarla... in quel momento lui avrebbe dovuto cedere al suo istinto se era forte, come diceva, la sete che lei gli provocava.>>
<< Ma è proprio qui che sta il bello! Lui la ama talmente tanto da riuscire a vincere contro il suo stesso istinto... l'istinto del farle del male per appagare la sua brama e tutto questo per amore di lei, alla quale non vuole fare, in alcun caso e modo, del male. >> come faceva a non capire questa semplice cosa?
<< Per me rimane una cosa che non riesco ad accettare nella visuale del vampiro. >> disse dopo un po' << Sarà che sono troppo legato alla figura classica del mito del vampiro, la quale mi piace molto e adoro... ma sono comunque contento che a te invece sia piaciuto così tanto. >> affermò con un sorriso << Io dal trailer mi aspettavo forse un film leggermente più pauroso, ma non troppo, quando avevano accennato alle morti. >>
<< Mi dispiace che a te non sia piaciuto però... >> dissi io abbassando lo sguardo.
<< Ma no, figurati. >> disse in tono riassicuratore, poi mi prese il viso tra le mani e me lo sollevò << Veramente, io sono contento se tu sei contenta e questo che mi importa per l'uscita di oggi... ok!? >>
<< Sì, va bene. >> dissi con un sorriso imbarazzato << Ora torniamo a casa o avevi in programma di fare qualcos'altro? >> chiesi poi sperando che l'idea non fosse quella di tornare ancora a casa, ma mi accorsi che da come avevo proposto la domanda poteva sembrare che fosse il mio intento.
Shin guardò l'orologio << Ma sono appena le 16:30 ... io non avevo niente in programma di particolare, ma vuoi veramente tornare a casa ora? >>
<< No no, stavo solo chiedendo... cosa pensi che potremmo fare allora? >>
Si guardò attorno e la sua attenzione venne poi catturata da qualcosa che gli illuminò lo sguardo.
<< Guarda. >> mi disse voltandomi e indicandomi di guardare proprio diritto davanti a me << Potremmo fare una passeggia li con questa bella giornata... che ne dici? >>
Ero incredula. Camminando e discutendo, del film dopo essere usciti dal cinema, erravamo arrivati vicino al parco in centro alla città di Seul, il più grande e bel parco della città, che aveva pure un grandissimo lago al suo centro.
<< Sì. >>
<< Bene... allora è deciso. Andiamo. >> e dicendo questo mi prese per mano e si incamminò.
Oddio, sembravamo una coppia di fidanzatini mentre camminavamo così! Era la seconda volta che oggi mi prendeva per mano con estrema naturalezza, io invece ne ero imbarazzata all'inverosimile con un color peperone in viso e camminavo con la testa leggermente abbassata, quel tanto che bastava per farmi nascondere dai capelli.
Entrammo all’interno del parco e camminammo fino a raggiungere il lago al suo centro, arrivati qui Shin volle noleggiare una della barche per farvi un giro. Finito questo continuammo la camminata nell’altra metà del parco dove passammo a fianco ad un carretto dei gelati e ne comprammo uno. Alla fine lui chiamò l’auto in modo che ci venissero a prendere, avevo cercato di convincerlo ad andare con i mezzi pubblici, ma non c’è stato verso di convincerlo.
Arrivati davanti a casa mia scese anche lui con me per accompagnarmi fino alla porta.
<< Sono stato veramente bene con te oggi. >> mi disse a pochi centimetri dall’orecchio e dandomi un lieve bacio sul collo.
In quel momento credevo di morire ma... << Devi smetterla con tutti questi tuoi atteggiamenti... >> dissi in tono titubante e tremolante << noi siamo amici, non stiamo insieme... questi atteggiamenti non sono... >> non riuscii a finire la frase.
Shin mi aveva preso il volto tra le mani ed attirandomi a se aveva appoggiato le sue labbra sulle mie, io non seppi allontanarmi da quella presa... anzi strinsi con forza la suo schiena tanto da attirarlo a me e lui spostò le sue mani una dietro alla mia nuca tra i capelli e con l’altra mi cinse la vita. Fu un bacio bellissimo, dolce e romantico ma allo stesso tempo passionale... e dio... lui sapeva baciare proprio bene.
<< Anche questo bacio non può essere paragonato a quello del film? >> mi chiese dopo essersi allontanato.
<< No, può salire direttamente in vetta... >> dissi quasi bisbigliando, mi sembrava di svenire.
<< Ne sono felice. >> disse con un sorriso << Tu mi piaci tanto, io voglio stare con te... pensaci. >> ed appoggio ancora una volta le sue labbra sulle mie << Ci vediamo lunedì a scuola. >> e se ne andò.


Continua . . .

Mi scuso sempre per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD


RISPOSTE RECENSIONI


Shinalia: Grazie Manu ^__^
XXX_Ice_Princess_XXX: Ti ringrazio davvero molto, lo spero vivamente... un po' di gente che la legge in silenzio c'è ^^
JustCrazy: Già... è sono così felice *o* Si, la Dodo per i giochi è unica, ma forse sono più adatti nei forum ^__^

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Capitolo 5
*** La bugia ***


L'ultimo capitolo non deve essere piaciuto molto visto che non è stato recensito, ma non mi demordo, anche perchè ora si dovrebbe entrare nel vivo della storia ^__^
Vi segnalo l'altra mia storia The most important thing...!? Save you anche se sono tardi con l'ultimo aggiornamente, spero di riuescire a farlo questa sera ^^


Capitolo 5 - La bugia -
Dopo avermi accompagnata a casa mi aveva baciata, il bacio più dolce che avessi mai ricevuto, e mi aveva detto “<< Tu mi piaci tanto, io voglio stare con te… pensaci. >>” in quel momento non seppi cosa dire, ero come in trans ma allo stesso tempo ero al settimo cielo per le sue parole. Senza ombra di dubbio Shin mi piaceva e me ne ero per bene invaghita.
Arrivai al lunedì mattina praticamente senza accorgermene e con largo anticipo, ancora trasognante per quel sabato pomeriggio, ero titubante su come avrei dovuto comportarmi ora.
Entrata in classe presi posto vicino a Song Ji.
<< Buongiorno. >> mi disse.
<< Giorno. >> risposi con un tono di chi sta sognando ad occhi aperti.
<< Siamo tra le nuvole oggi? Centra un certo ragazzo con cui sei uscita sabato? >>
Song Ji era l’unica a cui avevo detto dell’uscita mia e di Shin e le avevo raccontato anche degli incontri in cima alle scale, ma sapevo che di lei potevo fidarmi. Oltretutto mi aveva detto che se lo aspettava che centrava un ragazzo con le mie improvvise nuove abitudini durante la pausa pranzo, mi aveva anche confessato che da un mese a questa parte avevo nuovamente riacquistato il mio viso solare e luminoso, anche più di prima come segno dello sbocciare di un nuovo amore.
<< Sì… >> dissi sempre con lo stesso tono.
<< Forza mi vuoi raccontare qualcosa? Oppure mi lascia ancora penare? >> chiese come spazientita, ma sapevo che lo stava facendo apposta << Aspettavo già ieri una tua chiamata… >> confesso alla fine.
<< Song Ji veramente… non posso ora… potrebbe sentirci qualcuno… >>
<< Ma dai Chae… non fare la sciocca, basta che ometti il nome del soggetto, tanto noi sappiamo chi è… forza, non farti pregare oltre. >>
Mi convinse e le raccontai tutti di quel sabato pomeriggio, del cinema, della camminata nel parco dove mi aveva tenuta per mano, del giorno in barca sul lago.
<< Dio Chae… ti invidio proprio! E’ stato così dolce, così perfetto… possibile che non abbia niente che non vada sto ragazzo? E’ uno bello da paura e pure dolce e romantico… >> sbuffo per scherzare << E poi? Ti ha riaccompagnata a casa? >> mi chiese.
<< Si. >> risposi imbarazzata e mi sentii arrossire << Forza racconta! >> insistette lei << E non tralasciare nessun particolare. >> mi ammonì.
Così le raccontai di quello che era successo davanti alla porta di casa mia, del suo bacio mozzafiato e di quello che aveva detto.
<< E cosa gli hai risposto? >>
<< Niente. >> ammisi.
<< Come niente!? Andiamo… ti piace anche lui eccome…>>
<< Si lo so… però ecco io… io non sapevo cosa dirgli… >>
<< E perché? >>
<< Perché è da poco che è finita con Sung Mok… >> non ebbi il tempo di finire la frase che lei mi interruppe.
<< Oh andiamo Chae! Non dire assurdità… >> disse lei in tono irritato << con lui era finita già poco dopo iniziate le superiori, ovvio non tecnicamente, ma sentimentalmente si… dovevate arrivarci tutti e due… e Sung Mok c’è arrivato nel modo sbagliato. >>
<< Vabbè, me ne sono accorta pure io poi… però non vorrei che lui… Shin >> dissi quest’ultima parola praticamente sussurrando << pensasse male ecco… >>
<< Oh, andiamo! Inventane un’altra per favore… questa non regge proprio. >> disse lei ancora una volta spazientita << Se si è fatto avanti dopo un mese vuol dire che ha capito che ora era il momento giusto, dal mio punto di vista è sempre stato attratto da te… non fare cavolate Chae e vedi di non fare stupidaggini per stupide paranoie, digli quello che provi e sii felice. >> e mi sorrise.
<< Hai ragione. >> e le sorrisi a mia volta << Ti confesso però che ora non sò più come devo comportarmi dopo… >> non finii la frase, ma sapevo che avrebbe capito che parlavo della pausa pranzo.
<< Beh cosa c’è di così diverso? Vai li come sempre e poi ti verrà spontaneo… e sono quasi sicura che sarà lui stesso a farsi avanti in caso. >>
<< Hai nuovamente ragione, mi sento come una bambina alla sua prima cotta… grazie Song Ji. >> e ci scambiammo un sorriso.
Le ore di lezioni trascorsero lente come non mai, guardavo quel maledettissimo orologio scandire con inesorabile lentezza le ore, come se non volesse farle trascorrere. Finalmente arrivammo alla pausa pranzo, presi il cestino con il mio pranzo e con tranquillità mi recai in cima alle scale. Quando arrivai trovai Shin già li, appoggiato di schiena sul corrimano, che mi sorrise quando mi vide arrivare.
<< Ciao, finalmente… temevo non venissi oggi… >>
<< Ciao. >> dissi io finendo di salire gli ultimi gradini.
Shin mi si avvicinò e prendendomi con la mano sul lato e leggermente dietro il collo mi tirò verso di lui avvicinandosi anche se stesso, il mio cuore prese a battere frenetico.
<< Posso? >> mi chiese facendosi ancora più vicino al mio viso.
Da quando in qua mi chiedeva il permesso? Fino ad ora aveva fatto come gli faceva comodo, che ora mi chiedesse il permesso suonava al quanto strano.
<< Sì. >> dissi in un sussurro, ma con mio grande stupore il bacio che mi diede era sulla guancia.
<< Mangiamo fuori, ti va? >>
<< Sì, per me va bene. >>
Dopo essere usciti ci sistemammo e cominciammo a mangiare parlando del più e del meno, ma nella mia testa continuavo a chiedermi come potevo introdurre nuovamente l’argomento di sabato, volevo dargli una risposta. Pensa e ripensai ad un modo, ma non mi venne in mente niente… ed ormai la pausa era quasi finita e ci stavamo apprestando a rientrare quando mi sentii afferrare nel momento in cui stavo per aprire la porta.
<< Scusa, non vorrei sembrare frettoloso >> disse e mi girai verso di lui << ma volevo sapere se per caso hai già riflettuto sulla mia proposta di sabato… >>
Quindi anche lui stava pensando alla stessa cosa mentre parlavamo? Cercava pure lui un modo per entrare in argomento?
<< Sì, ci ho riflettuto. >> dissi concludendo così la frase senza lasciare intendere ad un proseguimento.
<< E quindi? Posso sapere qual è la tua risposta? >>
<< Beh anche tu mi piaci veramente molto... e stare con te mi piacerebbe moltissimo. >>
<< Mi stai dicendo che accetti? >> mi chiese facendosi più vicino e pieno di entusiasmo.
<< Si, questo era l’intento. >> dissi sorridendo divertita. Shin non se lo fece ripetere, mi prese il volto fra le sue mani ed avvicinò con rapidità il suo viso al mio annullando in un attimo la distanza tra le nostre labbra. Il bacio fu carico di passione, mi fece arretrare di qualche passo fino a quando non appoggiai la mia schiena sul muro, lo stesso muro che un mese prima aveva accolto la sua schiena durante il nostro abbraccio. Io lo abbracciai forte in modo da far aderire anche i nostri corpi e a lui la cosa sembrò piacere, tanto che i suoi baci si fecero ancora più famelici e irruenti... continuammo così fino a quando non sentimmo il suono della prima campanella.
<< E’ ora di andare... >> dissi tra un bacio e l’altro, ma Shin non sembrava voler smettere e la cosa non mi dispiaceva.
<< Posso venire da te questo pomeriggio? >> mi chiese interrompendo poi definitivamente i baci.
<< Sì, non ci sono problemi... ti aspetto a casa? >>
<< Sì, penso sia meglio. >> disse con un sospiro << Allora ci vediamo più tardi. >>
E ci scambiammo un’altra serie di baci prima di scendere. << Ehi! Bella addormentata... >> mi disse Song Ji quando feci ritorno in classe e mi sedetti.
<< Ciao. >> dissi con il tono di chi veramente è stato nel mondo dei sogni e arrossendo lievemente.
<< Allora hai parlato con il tuo bel principe azzurro? >>
<< Sì, dopo viene a casa mia... >> le confessai.
<< Cioè!? Per parlare? Quindi non gli hai detto niente? >>
<< No no... penso che stiamo insieme ormai, ci siamo baciati fino ad un attimo fa... >>
<< Whaaa e brava Chae... >> disse ridendo e dandomi dei colpetti sulla schiena come per complimentarsi, io non potei far altro che ricambiarle il sorriso.

Mi ero appena cambiata dalla divisa scolastica per stare più comoda quando sentii suonare alla porta e corsi ad aprire. Era Shin come ormai da 1 mese a questa parte veniva ogni pomeriggio a casa mia, poco dopo che avevo chiuso la porta, lui appoggiava le sue cose, il tempo di offrirgli qualcosa e mi attirava a sè per darmi uno di quei suoi baci da favola. Finito il primo momento delle effusioni ci mettavamo a fare i compiti, lui era bravo in tutte le materie ed io ne ero ancora incredula, sapeva tutto su tutto. Il resto del tempo che ci rimaneva lo passavamo ancora insieme, poi verso le 18:30, con il ritorno dei miei familiari lui se ne andava.
Così avveniva sempre di consueto, ma oggi avevo appena fatto in tempo a chiudere la porta che già mi aveva stretto a sè per baciarmi in modo dolce facendomi poi appoggiare contro il muro. Sembrava non avere intenzione di fermarsi, anzi aumentò l’intensità dei suoi baci andando anche a baciarmi sul collo, su è giù dalla clavicola al mento.
Li adoravo... ma ogni giorno e sempre di più, questi suoi baci facevano nascere in me un strano desiderio, desiderio di renderlo mio e solo mio, di appartenerci l’un l’altro in modo completo. Ma al contempo venivo frenata dal dubbio: "e se non fosse stato quello giusto? e se fosse troppo presto?" ero in contrasto con me stessa.
<< No Shin... fermati. >> fu l’unica cosa che riuscii a dire con una voce strozzata dai sospiri.
Ma lui non rispose, anzi la cosa sembrò piacergli e mi prese in braccio portandomi fino in camera mia. Entrato in camera chiuse la porta, mi adagiò sul letto e si stese sopra di me, in quel momento potei percepire tutta la sua eccitazione... e mi piaceva.
<< Aspetta... Shin ti prego... aspetta. >>
<< Ma io ti desidero... >>
<< Io... non lo so... >> questa frase lo bloccò e ne potei percepire la delusione << Cioè lascia che mi spieghi... io ti desidero, questo si... ma un po’ non sò ancora se è il momento giusto e un po’ io avevo sempre pensato di farlo con la persona che era o sarebbe diventata mio marito. >>
<< E allora sposami... >> e riprese a baciarmi sul collo.
Questa storia del matrimonio non era la prima volta che usciva fuori, altre volte già mi aveva chiesto di sposarlo, ma personalmente non la capivo e la ritenevo molto prematura come richiesta, inoltre sembrava avere molta fretta sulla cosa e non me ne spiegavo il motivo.
<< Fai l’amore con me e acconsenti poi a diventare mia moglie. >> disse ancora continuando a baciarmi per tutto il collo ed incominciando ad accarezzarmi. Vacillai a tal punto che acconsentii e capii di desiderarlo intensamente, tanto da essere io a cominciare.
Gli slacciai i bottoni della camicia, lui mi sfilò la maglietta e prese a baciarmi sui seni, ben presto fu la volta dei pantaloni e rimanemmo entrambi in intimo, era bellissimo e perfetto, in quel momento mi fu ancora più facile coglierne la sua eccitazione.
Stava per togliermi il reggiseno quando fummo interrotti dallo squillare del suo cellulare, sbuffò e prese a cercare i suoi pantaloni; la telefonata fu molto breve, poi torno sul letto da me e mi diede un bacio sulla fronte e mi alzò il viso in modo che lo guardassi.
<< Purtroppo per oggi non posso più rimanere >> disse << mi hanno chiamato per un impegno urgente. >>
<< Ok, non c’è problema. >> e mi allungai per dargli un bacio, ci rivestimmo e lo accompagnai alla porta.
Appoggiò una mano sul mio viso e con il pollice mi accarezzò sullo zigomo, mi guardava con uno sguardo così dolce. Avrei tanto voluto che rimanesse, anche perché quel fine settimana non saremmo riusciti a vederci, domani era impegnato lui mentre il giorno dopo io.
<< Ci vediamo lunedì allora... >> e si avvicinò per baciarmi.
<< Sì.>> e le nostre labbra si toccarono ancora una volta, senza essere mai sazie di quelle dell’altro, con grande dolcezza e voglia di non separarsi.
Arrivai al lunedì mattina praticamente senza accorgermene e come entrai in classe venni travolta dalle mie compagne in piena euforia. << Chea hai saputo? Tu cosa ne pensi? >>
<< Io trovo che sia una cosa fantastica!! >> disse una di loro.
<< E’ incredibile! >> aggiunse un’altra.
<< Ma di cosa state parlando? >> chiesi come se arrivassi da un altro pianeta.
<< Ma come...!? Sei sempre la solita fuori dal mondo... e soprattutto in questo periodo. >>
<< Il nuovo studente >> mi spiegò una di loro << quello arrivato tre mesi fa, è il principe della Corea... l’hanno annunciato ieri sera su tutti i notiziari! Sembra che sia ritornato in gran segreto, ma in qualche modo i mass-media l’hanno scoperto. >>
Cosa stavano dicendo? Shin era il principe di Corea?


Continua . . .

Mi scuso sempre per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD

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Capitolo 6
*** Il dolore ***


Siccome non ci sono recensioni probabilmente la storia non vi piace, se me lo dite eviterò di postare gli altri capitoli.
Se invece vi piace almeno un minimo potreste partecipare alla campagna "Fai felice uno scrittore con una recensione" ^__^


Capitolo 6 - Il dolore -
Cosa? Shin... Shin... il principe di Corea? No... no! Non può essere... me l’avrebbe sicuramente detto no!?
No, ragionandoci non l’avrebbe fatto... ma perché? Perché? Era tutto troppo perfetto, doveva esserci per forza qualcosa sotto che avrebbe rovinato tutto. Perché mi aveva sedotta se comunque non avremmo potuto stare insieme? Lui è il principe... io invece non sono niente... niente!
<< Ehi Chae! Ci sei ancora? >> una delle ragazze mi fece tornare alla realtà.
<< S-sì... >> biascicai.
<< Non è una cosa fantastica? Il principe nella nostra scuola... >>
<< Molto emozionante sì... >> dissi cercando di assumere il tono più entusiasta che mi riusciva in quel momento, ma non ci riuscii, c’era poco da stare allegri dal mio punto di vista.
<< Chissà perché hanno tenuto la cosa nascosta a tutti... >> Già... mi stavo chiedendo più o meno la stessa cosa, più che altro perché non l’avesse detto a me, avremmo evitato di finire in questa situazione ora.
<< Beh... >> dissi << Stando nella sua posizione è normale che abbiano tenuto la cosa in gran segreto. Oltretutto avendolo mandato in una scuola pubblica, che non fornisce di certo la stessa incolumità e protezione dell’Accademia Reale. >>
Cercavo di dare delle risposte lucide, come avrei fatto se non fossi stata coinvolta personalmente nella faccenda. Stranamente ci riuscivo ed avevano pure un senso, una logica, ma continuavo a sentirmi presa in giro da lui.
<< A questo avevamo pensato pure noi... ma perché mandarlo in una scuola pubblica e non all’accademia? In questo modo non avrebbero nemmeno dovuto tenere nascosto il suo rientro. >>
<< Effettivamente questo non è molto chiaro nemmeno a me >> dissi << non ha senso. >>
Durante le lezioni non riuscivo a concentrarmi, continuavo a pensare ad un mese fa, a quando si era dichiarato, “<< Tu mi piaci tanto, io voglio stare con te... pensaci. >>” così aveva detto... pensaci. Certo, ma allo stato attuale dei fatti mi viene da dire che aveva tralasciato un bel po’ di particolari sulla sua vita. Anzi non sapevo veramente niente di lui eppure me ne ero innamorata, purtroppo però i suoi erano particolari che non andavano tralasciati... come pretendeva di credere che potessi decidere a mente lucida se aveva tralasciato un particolare così importante. Voglio dire lui era un principe mentre io soltanto una semplice ragazza del popolo ed ora i miei sentimenti per lui non erano altro che sbagliati, erano andati troppo oltre, era troppo tardi tornare in dietro, non avrei fatto altro che soffrire per questa situazione.
Quando suonò la campanella che decretava l’inizio della pausa pranzo mi precipitai in cima alle scale, volevo che mi desse delle spiegazioni, ma lui non c’era. Provai allora a chiamarlo al cellulare ma non rispondeva, poco dopo arrivò Song Ji.
<< Ho sentito dire che oggi non è venuto a scuola. >> mi comunicò.
Rabbia e delusione avevano cominciato a farsi strada dentro di me, stranamente, questi due sentimenti, non erano nati subito alla scoperta della notizia, ma pian piano.
<< Quando ho sentito il notiziario, pensavo che tu fossi già a conoscenza di tutto >> confessò << e che ti avesse chiesto di mantenere il segreto, ma invece mi sembra di capire che non sapevi niente pure tu? >> chiese lei incredula.
<< Sì, è proprio così, io non ne sapevo niente te lo assicuro. >> dissi in tono arrabbiato << Questa mattina quando le altre me l’hanno detto sono letteralmente caduta dalle nuvole. >>
Passarono alcuni minuti di silenzio ed io sentivo che le lacrime cercavano di farsi strada prepotenti.
<< Oh Song Ji... perché!? Perché!? >> dissi lasciando liberi i singhiozzi << Perché mi sono innamorata di lui? Perché lui ha permesso che io mi innamorassi di lui? >>
Ovviamente anche lei non sapeva cosa dire e si limitò a consolarmi.
Quando arrivai a casa, alla fine delle lezioni, provai nuovamente a chiamarlo più di una volta al cellulare, ma ancora niente... non rispondeva. La stessa cosa feci anche nei quattro giorni successivi, ma il risultato fu sempre lo stesso, provai all’infinito, fino a quando non cominciò, quella sera, la messa in onda della conferenza stampa in diretta nazionale del sovrano per spiegare la situazione. Ero già seduta in soggiorno con mamma, papà e Jun, il nonno era andato da uno dei suoi amici nel pomeriggio per la solita partita a bocce e poi si fermava direttamente li a vederla, quando il sovrano cominciò a parlare.

[Buonasera nostro amato popolo; voglia questa conferenza spiegare alcune decisioni prese da noi nei mesi passati inerenti al ritorno in patria di nostro figlio...
Vedete, noi crediamo fermamente sia d'obbligo che un sovrano conosca il proprio popolo per capirlo e guidarlo durante il suo regno, è a causa di tale nostra convinzione che il principe, Shin Lee, ha trascorso alcuni mesi in una scuola pubblica assieme ai vostri figli, senza alcun privilegio od onore. Un giorno lui salirà al trono al nostro posto e sarebbe inconcepibile svolgere tale ruolo senza aver conosciuto coloro che dovrà guidare.
Causa giornalisti il fatto è reso noto ma la nostra decisione permane tale e non subirà variazione alcuna, il principe continuerà a frequentare l'istituto presso cui ora studia. Abbiamo un'ulteriore lieta novella di cui render voi partecipi: nostro figlio, il vostro amato principe ereditario, convoglierà entro un anno da ora a nozze. Ed è con immensa gioia che noi auspichiamo che tale unione possa essere felice e portare alla venuta di un erede per il nostro glorioso paese.]


Che cosa? Matrimonio? Ma... ma io non avevo mai acconsentito... che lui abbia frainteso il mio cedimento alle sue avance dell’altra settimana come ad una risposta affermativa? Come si era permesso? Era troppo presto per sposarlo, stavamo insieme solo da un mese.
Un uragano di emozioni turbinavano dentro la mia testa ed il mio cuore, sole e tempesta. Gioivo del fatto che lui mi volesse accanto per tutta la vita, tremavo all’idea di poter non essere io la futura sposa e questo mi faceva ribollire il sangue al solo pensiero di aver subito un tale inganno. Oltretutto, come poteva mai la famiglia reale aver acconsentito un’unione tra di noi; io ero una del popolo, non facevo parte di una famiglia altolocata. Non poteva essere...
Quindi forse tutte le sue moine erano state solo una tattica per sedurmi, dopodiché gettarmi via. Ma forse gli importava qualcosa di me e il suo amore per me non era solo un gioco. E il fatto poi di avermi nascosto di essere il principe ereditario... non aveva fiducia in me? O forse voleva che mi innamorassi di lui "per com’è e non per chi è"? Forse me l’avrebbe detto a breve, ma... in ogni caso... avrebbe dovuto dirmelo prima!
No, un momento, cosa stavo facendo? Io ero pronta a concedergli la mia innocenza, ma ai suoi occhi non ero ancora degna di sapere chi in realtà lui fosse? In fondo non avrebbe senso che lui abbia perso tutto questo tempo dietro a me quando, grazie al suo bel aspetto, potrebbe ottenere facilmente molte ragazze più affascinati, interessanti e facili di me in un attimo. Quindi, se un angolo del suo cuore era tutto per me, perché da giorni non mi chiamava e non rispondeva nemmeno alle mie telefonate? Forse i suoi gli avevano impedito di frequentarmi, però la conferenza stampa non avrebbe avuto senso, tutto portava a me, probabilmente a breve ci sarebbe stato l’annuncio ufficiale. Vedevo le nubi all’orizzonte scomparire e tornare l’arcobaleno, per me era di nuovo primavera.
Dopo che fu passato un tempo inesorabile mentre ero persa nei miei pensieri tornai alla realtà, dove vi era la mia famiglia che mi guardava con aria interrogativa.
<< Cosa c’è? >> chiesi secca. Vedevo dallo sguardo dei miei genitori che non sapevano cosa dire.
<< Chae... >> intervenne mia madre rompendo il silenzio << ma veramente... veramente vi sposate? >>
<< Mamma e io cosa ne so...? >> confessai << E’ la prima volta che sento questa storia proprio come voi. >>
Nessuno dei due disse niente.
<< Ci sono state un paio di occasioni in cui lui ha accennato a qualcosa, ma io non gli ho mai dato risposta... >> leggevo della preoccupazione nei loro volti << e poi è solo da... >>
Venni interrotta dal suono del campanello e mia madre andò ad aprire.
<< Bu... buonasera... >> la sentii dire in tono incerto << prego e... entri non stia sulla porta. Chae! >> mi chiamò << E’ una visita per te. >>
Una visita per me? Mia madre che aveva un tono insicuro... oddio no! Non poteva essere... che fosse veramente lui?
Mi diressi verso l’ingresso con velocità, ma al contempo con gran insicurezza; arrivata mi trovai davanti a lui, in tutto il suo splendore ma che mi guardava con un'espressione che non seppi ben definire, sembrava quasi mortificato.
Sospirò << Ciao. >> aggiunse.
<< Ciao. >>
<< Penso che ci siano un paio di cose di cui dovremmo parlare... >> disse ed io annuii.
Mia madre ruppe il silenzio ancora una volta << Chae fallo accomodare, ti pare il modo? >>
<< No signora, non si preoccupi >> intervenne prontamente Shin << se non è un problema per Chae potremmo parlare in giardino. >>
<< Sì, non c’è problema >> dissi cercando di nascondere l’insicurezza che si stava facendo strada.
Come mai invece di voler entrare in casa per parlare preferiva farlo fuori? Non lo trovavo per niente un buon segno, che volesse in realtà chiudere la nostra relazione? Pensandoci da quando c’eravamo incontrati si era comportato in maniera abbastanza fredda rispetto al suo solito... accorgendomi di ciò fui presa dal panico.
Appena fummo usciti, diversamente dalle mie aspettative, cercò di creare un contatto tra di noi prendendomi la mano per tirarmi verso di lui e appoggiando l’altra sul mio viso per accarezzarlo. Ma nonostante questi suoi gesti dolci io non riuscivo a tranquillizzarmi del tutto, perché sul suo volto continuava ad essere presente quella sua espressione amareggiata.
<< Come stai? >> mi chiese.
<< Bene >>
<< E a scuola com’è andata? >> perché diavolo mi faceva queste domande?
<< Bene, come sempre, tutto regolare a parte una certa eccitazione tra le studentesse. >>
<< Capisco... e invece per il resto cos’hai fatto in questi giorni? >>
Ma che cosa stava facendo? Era questo che intendeva quando aveva detto che dovevamo parlare? Recuperare il tempo che non eravamo stati insieme raccontandoci cosa avevamo fatto, pensava che fosse questa la cosa importante da chiarire che avevamo al momento? Sinceramente penso che dovremmo parlare di tutt’altro prima di questo e so che pure lui lo sa, non è stupido... ma allora perché la prendeva così alla larga? La cosa mi mette decisamente in ansia.
<< Niente di particolare >> dissi << sono andata a scuola, ho pensato a varie cose e poi ho cercato di chiamare una certa persona che però non ha mai risposto alle mie chiamate e nemmeno ha richiamato. >> vediamo se pure ora riesce a sviare.
<< Sì lo so mi dispiace, è che sono stato molto impegnato... sai con la mia posizione... >>
Lo interruppi, sentivo che avrebbe cercato di sviare ancora una volta ed io non volevo, avevo bisogno di chiarezza... ma partii a raffica, facendo uscire tutte le mie domande in un botto senza dargli il tempo di rispondere a nessuna concretamente. << Perché non me l’hai detto? Cos’è, non ti fidavi di me? E poi cos’è questa storia che io ti dovrei sposare entro un anno? >>
<< Chi ti ha detto questa cosa? >> chiese lui.
<< Ma come chi? >> che razza di domande faceva? << Sua altezza il Re l’ha appena detto in diretta nazionale... ha detto che ti sposerai entro l’hanno e quindi... >>
<< Frena Chae, frena... >> mi interruppe << il matrimonio di cui hai sentito parlare non è il nostro, non sei tu la mia promessa sposa! >> disse irritato ed in tono acido, io mi liberai violentemente dalla sua presa.
<< Che cosa? La tua promessa sposa? LA TUA PROMESSA SPOSA? >> incominciai ad urlare ormai raggiunto il limite << TI ODIO SHIN... TI ODIO!! NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU’, LASCIAMI IN PACE!! >> dissi dopo avergli tirato uno schiaffo ed entrai in casa di corsa sbattendogli la porta in faccia.


Continua . . .

Mi scuso sempre per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD
Spero di non essere fucilata per quello che ho fatto accadere XD
Poi mi chiedevo... che cosa ne pensate dei protagonisti?
Che cosa credete accadrà?
Fatemi sapere, baci Stef

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