What i've done

di Irimi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Tanti auguri senpai!!!

Questa storia è il mio piccolo regalo per il tuo compleanno!
Una storia divisa in quattro capitoli per facilitarne la lettura
Mi ha fatto molto penare da tutti i punti di vista XD.
Ho sclerato perchè non sapevo come rendere storia la trama che avevo pensato,
perchè credevo di non riuscire a finirla in tempo (finita stamattina ^^'')
perchè alla fine è uscita un pò diversamente da come avevo immaginato.
Doveva avere il bollino ROSSO!! argh!! ma ad ogni parola che scrivevo urlavo
come una matta sparando frasi tipo "ma dove cavolo metto sta lemon!!"
Ehehhehe alla fine è uscita così spero ti piaccia lo stesso XD

Ultima cosa e poi vi lascio, non ho messo l'avvertimento OOC perchè penso e
spero di esser stata dentro con i caratteri dei personaggi quindi se qualcosa non vi
torna fatemelo notare, così da poter aggiungere anche questo avvertimento grazie.


Buona lettura!









What i've done




Disclaimer: i personaggi non sono di mia invenzione ma di
masashi kishimoto autore del manga Naruto






Un autobus dall'aspetto trasandato percorreva il suo tragitto giornaliero. Il suo interno era
modestamente vuoto, non c'era più la massa che era solito assediarlo puntuale, non erano
più i mesi lavorativi intensi.
Era estate, le tanto attese vacanze erano cominciate da un bel pezzo e solo in pochi rimanevano
a passarle in città, a Konoha. Un ragazzino biondo in tenuta sportiva sedeva all'ultimo posto del
mezzo, tra le mani un i-pod arancione acceso e le cuffie aderivano perfettamente alle orecchie.

Put to rest
What you thought of me
While I clean this slate
With the hands of uncertainty


Le parole ovattate di una nota canzone fuoriuscivano furbe dalle piccole casse, venendo
facilmente udite dai pochi presenti sul mezzo di trasporto.
Il giovane guardava il paesaggio che la città offriva mentre attendeva la sua fermata. Quando un
grosso campo verde cominciò, gli venne in mente la telefonata che aveva ricevuto stamattina.
Naruto, questo il nome del biondo, era già stato in vacanza durante il mese di giugno, e non
avendo niente da fare aveva pensato bene di occupare luglio e agosto con qualche lavoretto che
gli avrebbe permesso il continuo degli studi e forse qual cosina in più.
Così si ritrovava a lavorare già da un mese per un'impresa di pulizie, che quella stessa mattina lo
aveva chiamato per affidargli un cliente. Il suo capo Jiraya, uno strambo uomo sulla cinquantina
gli aveva riferito che l'impiego lo avrebbe occupato per tutto agosto. Si sarebbe dovuto presentare
per pulire ogni giorno. Di non doversi preoccupare che la ricompensa sarebbe stata enorme.
Di solito la ditta incassava tutta la tariffa versata dal cliente e poi dato la busta paga a fine mese
ai dipendenti, ma per Naruto Jiraya aveva fatto un'eccezione.
Nessun stipendio al contrario, ad ogni lavoro concluso gli avrebbe dato la metà di quanto
guadagnato, e questo poteva essere molto vantaggioso per Naruto che ora si trovava su
quell'autobus diretto verso il suo nuovo cliente.
Il ragazzo aveva accettato subito, dato che il cliente aveva tenuto ad informare che l'addetto alle
pulizie sarebbe stato pagato ogni fine settimana con la lauta somma di 60.000 yen (più o meno
450 €) quindi metà a lui e metà all'agenzia, e chi era Naruto uzumaki per rifiutare un occasione del
genere? C'è da dire che, quando scese dal bus e alzò lo sguardo per avere piena visuale della casa
che si trovava di fronte, pensò che 60.000 yen dopotutto erano decisamente pochi.
Naruto osservava stupefatto la grandezza della casa ora ribattezzata da lui castello. Era una
villa gigantesca, circondata da un giardino talmente esteso che pareva un mare verde sconfinato.
Deglutì prima di suonare il campanello di villa Uchiha...



-wow-
Questa era stata l'unica parola uscita dalla bocca di Naruto dopo esser stato accolto da un
maggiordomo alto, burbero e pelato. La ripeteva ogni volta che metteva gli occhi su un nuovo
oggetto o mobile che notava, quadro o statua, irritando così l'omone vestito di nero.
-mi segua per favore- disse formale e al tempo stesso seccato, mentre accompagnava il biondino
verso il salone principale. Bussò due volte prima di aprire la porta con eleganza e annunciare con
ugual modo l'arrivo del ragazzo.
Davanti a Naruto, su una poltrona di pelle bordeaux, stava una donna incantevole di bell'aspetto.
Carnagione chiara, occhi e capelli neri lucenti, lineamenti semplicemente perfetti accompagnati
da un'aura di serenità emanata inconsciamente dalla donna.
-signora, è arrivato il ragazzo delle pulizie- annunciò l'uomo.
-grazie hidetora, puoi andare- parlò lei.
Il maggiordomo fece un piccolo inchino e uscì richiudendo silenziosamente la porta.
-siediti pure vicino a me- disse poi rivolgendosi a Naruto.
Il ragazzo un po’ impacciato si sedette sul divano di fronte alla signora.
-allora ragazzo, come ti chiami?- chiese sorridendo.
-Naruto Uzumaki signora- rispose tranquillizzato dal quel sorriso.
-io sono Mikoto Uchiha, piacere... bene Naruto, immagino che l'agenzia ti abbia già informato su
alcune cose, giusto?-
Il ragazzo annuì.
-non ti darò ordini, restrizioni, orari o tempi ma solo una condizione... l'intera casa deve essere
pulita tutta ad ogni fine settimana, non chiedo altro-
Annuì di nuovo.
-quindi sei tu che decidi a che ora venire, quanto restare e quando andartene, sei libero di portarti
anche qualche aiuto, capito?- chiese infine con dolcezza.
-va bene signora Uchiha- disse inclinando il capo in un piccolo inchino.
-chiamami pure per nome Naruto-kun, posso chiamarti Naruto-kun?-
-sicurissimo- sorrise a trentadue denti.
-senta signora Mikoto, posso avere la piantina della casa?- chiese grattandosi la guancia
imbarazzato -così posso farmi un'idea di quante stanze devo pulire e poi così, non corro il rischio
di perdermi-confessò.
La signora non poté fare a meno di sorridere...



-una cucina, due salotti, ingresso, quattro bagni, undici camere da letto di cui cinque singole, tre
doppie e tre matrimoniali, due ripostigli, un'anticamera e un salone principale, mansarda,
biblioteca, sala riunione e lavanderia-
Naruto guardava la fotocopia della piantina di villa Uchiha davanti a se, scribacchiando disegni
infantili di tanto in tanto su ogni camera.
-se pulisco almeno cinque stanze al giorno riesco ad avere liberi il sabato pomeriggio e l'intera
domenica, mhh- tracciò dei cerchi intorno al secondo bagno.
-però se le stanze sono enormi, il pomeriggio non mi basta-
Portò la matita alle labbra, mordendone la superficie in legno.
-uff dovrò venire anche alla mattina- constatò alla fine scocciato.
Si mise in piedi abbandonando la comoda poltrona.
-bene se inizio a lavorare adesso mi sarò portato già avanti, forza!- disse sbattendosi le mani sulle
guance in un noto modo per darsi vigore.
Naruto abbandonò successivamente il salone principale dirigendosi verso uno dei due ripostigli, la
signora Mikoto lo aveva informato che doveva usare per forza i panni e detersivi della villa, i
pavimenti e i mobili erano fatti con materiale di ottima e antica fattura quindi i normali prodotti
casalinghi del supermercato erano vietati, avrebbero soltanto fatto danni.
Arrivato a destinazione e armatosi del necessario si diresse verso la sua prima stanza, in teoria
avrebbe dovuto cominciare a lavorare da domani, ma come già detto così si sarebbe solo
alleggerito il lavoro. Cominciò da quella che pensava essere la più faticosa, la cucina.
Si sbagliava di grosso perché quando ci mise piede per poco non rimase abbagliato dalla
lucentezza che ogni angolo sparaflesciava.
-avranno già pulito i cuochi- disse a se stesso.
Tutto era in ordine, tutto, quello che dovette solo fare Naruto, fu togliere due granelli di polvere
in croce, e lavare il pavimento.
-bene adesso faccio un bagno, una camera da letto e basta-
Neanche per il bagno ci volle molto, tutto già perfettamente pulito a parte delle piccole
macchiette microscopiche. Iniziò a domandarsi se non fosse finito in una specie di candid camera,
oppure i prodotti che usavano in quella casa dovevano essere veramente portentosi.
Salì al piano superiore, riservato principalmente alle camere. Percorse lento il corridoio prima di
incontrare la prima porta. Si fermò davanti ad osservarla.
-comincerò da questa-
Appoggiò la mano sulla maniglia per abbassarla ma si bloccò, girando il viso verso destra, verso le
altre camere. Sentiva una strana sensazione provenire da esse.
Come attrazione, come le api con il miele. Come se, qualcosa lo stesse chiamando.
Lasciò il freddo ottone della maniglia, camminando lentamente lungo il corridoio.
Superò tre porte prima di fermarsi di nuovo.

Vietato entrare

Questa frase era scritta sulla porta, a caratteri cubitali in rosso, su un pezzo di cartone piuttosto
malconcio. Naruto deglutì, trovando una sola parola per definire quella strana sensazione che
l'aveva condotto li con il cartello per niente rassicurante.

Fantasmi

Lui aveva una paura tremenda dei fantasmi, sapeva che non esistevano ma gli avevano sempre
fatto effetto.
-ahaha vuoi vedere che in questa camera hanno commesso un omicidio?-
Assunse un tono ironico e ridacchiò nervosamente cercando di calmarsi.
-sono sicuro che il colpevole è il maggiordomo, anzi no. Il giardiniere!-
Adagiò la mano sulla maniglia aprendo lentamente la porta.
-sarà stato squartato e fatto a pezzi qualcuno della famiglia, il marito per esempio-
Intrufolò la testa all'interno della stanza. C'era poca luce proveniente dall' unica finestra posta
infondo alla stanza. Ogni mobile era nell'ombra.
-magari la nonnina-
Rabbrividì percependo l'aria lugubre della stanza. Mentre il suo coraggio andava scemando e la
voce perdeva vitalità.
-o...oppure il figlio segreto- balbettò.
-chi diavolo sei?-
Naruto divenne una statua di marmo all'istante. Davanti a sé la faccia cadaverica di un ragazzo
con grandi e inquietanti occhi neri. Con uno Scatto con la s maiuscola e una velocità impossibile,
Naruto ripercorse all'indietro corridoio e scale in un lasso di tempo talmente ridicolo che
nemmeno Usain Bolt dopato avrebbe potuto battere.
-SIGNORA MIKOTOOOOOO-
Naruto entrò nel salone principale, come solo una persona delicata quanto un elefante sapeva
fare, fiondandosi sulle poltrone.
-FANTASMA SOPRA FANTASMA FIGLIO SEGRETO FANTASMA OMICIDIO!!!-
La signora Mikoto che aveva avuto la sfortuna di mettersi a leggere un libro nella sala mentre il
ragazzino svolgeva il suo lavoro, lo guardò confusa.
-Naruto-kun calmati per favore, così capisco ben poco- fece lei gentile adagiando il volume sul
tavolino in legno d'acero davanti a lei.
Naruto parve calmarsi subito riprendendo un ritmo di respirazione abbastanza regolare.
-signora Mikoto, nel piano superiore, nella quarta camera da letto c'è un fantasma!- spiegò
-il fantasma di suo figlio segreto!!!-
La signora Uchiha lo fissò stranita per poi sorridere.
-Naruto-kun scommetto che sulla porta c'era un cartello con scritto vietato entrare, dico bene?-
chiese dolce.
-si, si!- rispose immediatamente al che Mikoto si lasciò andare ad una piccola risata.
-ahaha quello che hai visto non era un fantasma Naruto-kun- disse guardando la faccia
confusa del biondo -ma solo mio figlio, Sasuke-




Eccolo lì, ancora davanti alla stessa porta Naruto Uzumaki, che durante i suoi diciassette anni di
vita non aveva mai fatto così tante figure di cacca, per esser fini, in un solo minuto.
Si era appena scusato con la signora Mikoto per il suo comportamento e ora, era necessario farlo
con il figlio segreto, che aveva saputo dalla signora avere la sua medesima età.
Si fece coraggio e questa volta bussò. Non arrivò nessuna risposta. Magari Sasuke Uchiha
era uscito, oppure non aveva sentito? Ribussò più forte ma niente. Decise così di aprire la porta,
intrufolando di nuovo la testa come aveva fatto pochi minuti prima.
-ehm, Uchiha... ci sei?- disse un po’ flebile, dato che l'oscurità della stanza non lo metta di certo
a proprio agio.
Silenzio.
-...Sasuke Uchiha?- riprovò alzando il tono di voce -sasu-
-sei lo stesso cretino urlante di prima?- lo interruppe una voce seccata.
-sì, sono....EHI!!!- sbottò di colpo girando il viso verso il punto da cui lo aveva sentito parlare.
Non riusciva a vedere bene. Quelle dannate persiane di quella dannata finestra non potevano
essere un po’ più aperte? Così si intravedeva solo la sagoma del ragazzo, che a parere di Naruto
era un po’ troppo piccolina per essere quella di un diciassettenne, si insomma i capelli superavano
a malapena il davanzale. Che Sasuke Uchiha fosse affetto da nanismo?
-sparisci- se prima il tono era scocciato ora era anche gelido.
-come scusa? schiarisci?- chiese Naruto uscendo di colpo dai suoi pensieri.
-cretino e pure scemo, ora che lo hai dimostrato vattene-
-ma brutto maleducato! ero venuto a scusarmi per il mio comportamento e tu mi tratti così?-
inveì subito Naruto.
-ti tratto come meriti e se adesso non te ne vai alla svelta mi vedrò costretto a chiamare la
sicurezza- concluse acido.
-ma- cercò di ribattere.
Si sentì un rumorino metallico , poi un bip acustico susseguito da una vociona.
-problemi signorino?- chiese questa.
-si, c'è un malintenzionato in camera mia, muovetevi-
-ahhhhh e va bene, me ne vado contento? tsk razza di teme- disse Naruto altero sbattendo la
porta.
Sasuke rimase a fissare la porta con sguardo freddo prima di sbuffare una sola ed unica parola.
-...dobe-



Il giorno dopo Naruto Uzumaki si presentò a villa Uchiha alle 9.00 di mattina.
Il suo unico obbiettivo : farla pagare a Sasuke.
Era rimasto sveglio fino a tardi prima di completare il suo diabolico piano.
Sacrificarsi alla mattina, cioè svegliarsi presto, pulire le camere che si era prefissato, mangiare e
dedicare tutto il pomeriggio alla sua personale vendetta.
Ridacchiò, pregustando il momento in cui lo avrebbe visto implorare ai suoi piedi chiedendo pietà.
Oh, questo sì che metteva di buono umore.
Come stabilito il biondo impiegò tutta la mattinata per pulire cinque stanze, la signora Mikoto gli
aveva dato il permesso di usare la cucina per scaldare il cibo nel caso se lo fosse portato da casa
oppure per prepararselo lui stesso usando gli ingredienti che trovava in frigo, con l'unica
condizione di pulire ciò che avrebbe eventualmente sporcato.
Finito di mangiare il suo sostanzioso pasto, ramen per inaugurare il suo primo giorno effettivo di
lavoro, Naruto si scrocchiò le dita e salì le scale. Si ritrovò davanti a quella porta di nuovo, con
quello strano cartello armato di straccio e prodotti anti polvere.
-a noi due Sasuke Uchiha-
Si sbatté le mani sulle guance ed entrò nella stanza deciso, chiudendosi la porta alle spalle. Ci
mise parecchio ad abituare i suoi occhi alla scarsa luce solare, prima di dirigersi verso la finestra.
-ancora tu-
Naruto si bloccò a metà strada, si mise a guardare in giro senza però localizzare la posizione
dell'Uchiha.
-ma tu riesci a vedere al buio? cosa sei un vampiro?- chiese indagatore.
Sasuke si portò una mano di fronte agli occhi posizionando il pollice e l'indice ai lati, sulle tempie.
Se ieri spinto dall'istinto gli aveva dato del cretino e successivamente del dobe doveva esserci un
motivo, no?
-perchè tu mi vedi e io no?- continuò Naruto senza fare caso al mutismo del ragazzo.
-nemmeno io ti vedo- rispose scettico.
-e allora come hai fatto a riconoscermi appena sono entrato?- sbottò sempre più irritato visto che non riusciva a scovare l'Uchiha.
Sasuke sbuffò all'idea di rispondere ad una domanda veramente stupida, non comprendendo
nemmeno il fatto del perché stesse dando corda ad un tipo simile.
-Una persona immersa nella luce non potrà mai scorgere cosa c'è nel buio, al contrario
una persona immersa nel buio potrà vedere benissimo cosa si cela nella luce-
Naruto corrugò la fronte. Sasuke attese a lungo una sua reazione che non arrivò.
-eh?- fece Naruto dopo minuti che parvero ore.
L'Uchiha spostò le dita dalle tempie sopra gli occhi, abbassando leggermente la testa, basito
che quel biondino da strapazzo non avesse capito proprio niente.
-sparisci- disse infine irritato.
-trovato!- urlò Naruto indicando con il pollice la finestra e ignorandolo bellamente.
Naruto dalla sua posizione vedeva la poca luce che filtrava attraverso le persiane, posandosi sui
capelli dell'Uchiha delimitando così i contorni e confermando la sua teoria che questo Sasuke
fosse affetto, poverino da nanismo. I capelli superavano a malapena il davanzale.
Sorrise beffardo, ora la sua vendetta poteva iniziare.
-ho detto di sparire- ripeté gelido l'altro ragazzo.
In un attimo, Naruto azzerò la distanza che lo separava dalla luce e arpionò la maniglia
dell'infisso, inclinandola leggermente.
-non osare aprire quella finestra- ordinò irato Sasuke.
-perchè altrimenti che fai? mi picchi?- ridacchiò già immaginandosi la scena.
Una sorta di bambino tentare di colpirlo mentre lui lo teneva tranquillamente fermo per la testa.
Rise di più, prima di abbassare del tutto la maniglia e spalancare la finestra, insieme alle
persiane. Naruto fu invaso dalla luce e da una potente ventata di aria fresca.
Guardò il cielo limpido e azzurro per poi passare al verde praticello del giardino. Chiuse gli occhi
respirando a pieni polmoni l'ossigeno purificato, senza nessuna traccia di chiuso. Sorrise al sole.
-sono il nuovo e addetto alle pulizie assunto da tua madre, per tutto il mese di agosto- disse tutto
d'un fiato al cielo -Naruto Uzumaki, prossimo sindaco di konoha...molto piacere-
Completò la frase girandosi con la mano tesa, verso il punto in cui sapeva esserci Sasuke, dopo
faticosi minuti di localizzazione nel buio. Aprì gli occhi solo quando sentì un ringhio in risposta e
ciò che vide lo bloccò.
Naruto aveva programmato l'idea di prendere in giro Sasuke Uchiha per la sua bassezza,
per vendicarsi del modo in cui era stato trattato.
Non una cosa duratura sia chiaro, il biondo non era un tipo da sbattere in faccia la sfortuna degli
altri solo per divertimento, sapeva come ci si sentiva. Giusto due o tre battutine tanto per fargli
abbassare la cresta da spocchioso che Sasuke gli aveva mostrato.
Naruto però non aveva preso in considerazione l'idea che potesse essere seduto su una sedia.

Una sedia a rotelle...




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Capitolo 2
*** 2 ***








What i've done










Naruto rimase in silenzio completamente sbigottito a fissare Sasuke. Nessuna malformazione,
niente di niente anzi... Il ragazzo dimostrava perfettamente e forse anche troppo i suoi diciassette
anni. Capelli neri come gli occhi, un fisico ben proporzionato ma non troppo muscoloso.
Oggettivamente era un bel ragazzo, peccato solo che fosse costretto sopra a quell'ammasso di
ferraglia.
Sasuke dall'altra parte lo guardava con astio nel notare la pietà crescente farsi strada in quegli
occhi azzurri. Ecco un'altra persona odiosa, da catalogare in quelle che ti guardano con nauseante
compassione, dove un bambino di tre anni viene trattato meglio.
Tutto questo solo per quell'handicap che ti porti dietro.
-sparisci immediatamente- disse con rinnovato odio e freddezza.
Naruto a quel tono e a quello sguardo sussultò.
-non posso devo pulire, sono stato assunto per questo!- sbottò lievemente intimorito.
L'Uchiha assottigliò gli occhi continuando a fissarlo, rimase qualche secondo in silenzio prima
di riprendere subito parola.
-sei licenziato- disse secco.
-COSA?- urlò irato il biondino -perchè cavolo-
La sua domanda fu bloccata subito dalla risposta che non si fece di certo attendere.
-mi hai infastidito, questo basta e avanza, perfino per sbatterti in prigione- affermò.
Naruto completamente furibondo prese in mano straccetto e prodotto anti polvere con forza
prima di mettersi a pulire la stanza. Il ragazzo moro lo fissò qualche istante.
-non mi hai sentito? ho detto che sei licenziato quindi esci da questa stanza e non farti più
vedere- sputò acido.
-no! Mi riterrò licenziato solo se sarà la signora Mikoto a dirmelo-
Detto ciò continuò nel suo lavoro.
-non c'è problema, stasera riceverai una sua chiamata- concluse Sasuke posizionandosi con la
sedia a rotelle di fronte alla finestra, per poter osservare il giardino sottostante.
-tsk- aggiunse Naruto.
Fu così che calò uno stressante mutismo. Non si parlavano. Non si guardavano.
La tensione in quella camera era palpabile anche a kilometri di distanza.
L'Uzumaki continuava, rabbioso, a lucidare imperterrito tutto ciò che fosse di legno mentre
l'Uchiha, apatico, non distoglieva lo sguardo dal paesaggio al di fuori della finestra.
Ritrovarono parola solo quando Naruto prese a spazzare per terra, facendo scricchiolare la scopa,
talmente la presa su di essa era ferrea.
-chi rompe paga dobe, sappilo-
-lo so teme-
-vedi di non insultare-
-ah sì? E lei di grazia cosa avrebbe appena fatto?-
-io posso a differenza tua, dobe-
-ma va a cagare!-
Un piccolo scambio di battute e di nuovo silenzio.
Quando Naruto terminò il suo compito raccolse con fretta ciò che aveva portato in quella stanza
e con la medesima velocità si portò davanti alla porta.
-è stato un piacere conoscerti teme-
Uscì dalla stanza curandosi di sbattere adeguatamente la porta nel modo più rumoroso che
conoscesse e di allontanarsi il più possibile da lui. Sasuke invece non si era mosso neanche di un
millimetro dalla sua posizione, non lo aveva nemmeno degnato di un semplice sguardo.



-VOLEVA LINCENZIARMI QUEL MALEDETTO!-
Naruto cadde malamente sul suo soffice letto. Dopo esser uscito sparato da villa Uchiha era
ritornato a casa con il primo autobus che passava di li, ovviamente non prima di essersi fermato
al miglior chiosco di ramen, l'Ichikaru ramen.
Adesso a pancia in su e giustamente piena osservava imbronciato il soffitto color arancio della
sua camera. Sotto alla sua testa un piccolo asciugamano evitava che i suoi capelli fradici, reduci
di una doccia, bagnassero il materasso.
-la signora Mikoto non mi ancora telefonato, ciò significa niente licenziamento. E così la mammina
non ha esaudito un tuo capriccio? Ben ti sta Uchiha- sbottò.
Naruto indossava una semplice canottiera nera con pantaloncini corti di uno sgargiante arancione.
Volse il suo sguardo verso il comodino proprio di fianco al suo letto, in particolare verso il cellulare
sopra ad esso.
-lo giuro, un pugno glielo darò di sicuro. Tu cosa ne pensi Sakura-chan?- chiese al piccolo apparecchio.
-Naruto intaschi 30.000 yen ogni fine settimana. Non fare l'idiota e tieniti buono quel cliente per
favore- La voce seccata di una ragazza uscì dal telefonino attraverso il vivavoce.
-lo so Sakura-chan ma è veramente odioso quel ragazzo- piagnucolò.
-piantala di lamentarti baka! Piuttosto ritieniti fortunato che non sia un vecchio maniaco con
tentacoli appiccicosi dei quali non si preoccupa nemmeno di tenere a bada- criticò lei.
Naruto ridacchiò sapendo già dove andasse a finire il discorso.
-l'unica volta che sono venuta a lavorare part-time nella tua stessa ditta mi sono ritrovata in una
casa che sembrava la tana di un serpente, abitata da quel... quel... non si può definire essere
umano quel coso!- strillò Sakura.
-orochimaru ti ha traumatizzato così tanto?- chiese ironico.
-ti prego non nominare quel nome! Proprio a me doveva capitare la casa dell'uomo con la
lingua più lunga del mondo? Brutti ricordi-
L'Uzumaki rise a crepa pelle, contorcendosi su se stesso, ricordandosi dell'orripilante avventura
che aveva avuto la sua amica.
-piuttosto... è carino questo Sasuke?- chiese una volta ritornata la calma.
-è un figo powa!- rispose di getto
-...-
-...-
-... spero ti licenzia così vengo io a lavorare al tuo posto-
-SAKURA-CHAN!!-
Una risata si alzò per la stanza. Questa volta era il turno della ragazza.
-se me lo descrivi così è ovvio- soppresse qualche sghignazzata -ma dimmi, come mai questa
piccante rivelazione?- chiese maliziosamente.
-quale piccante rivelazione?- ripeté Naruto.
-è un figo powa, tue testuali parole... allora come ti discolpi da questa scottante descrizione?-
domandò divertita.
-se ti avessi risposto con un semplice sì mi avresti assillato di domande Sakura-chan tipo
"carino quanto?" "da 1 a 10 quanto?"-
-mh, su questo hai ragione- ammise pacata.
-e poi posso permettermi questi commenti dato che sono-
-bisex- lo interruppe e continuò la ragazza -lo so, Naruto-
Il ragazzo sorrise. Guardò l'orologio. Le 23.30. Tardi, troppo tardi.
-è tardi Sakura-chan, domani mi devo svegliare presto. Buona notte- disse dolcemente.
-Notte Naruto- lo salutò.
Il ragazzo prese il cellulare e lo spense. Finì di asciugarsi i capelli buttando poi distrattamente
l'asciugamano per terra prima di chiudere gli occhi. Con Sasuke Uchiha non voleva più averci
niente a che fare, lo avrebbe incontrato solo per lo stretto necessario, solo per pulire la sua
stanza quella volta alla settimana e basta.
L'antipatia era reciproca e di dialogare con un simile viziato e maleducato non aveva proprio
nessuna voglia. Fu con questo pensiero che si addormentò.



Il giorno dopo e in quelli successivi Naruto si ripresentò a villa Uchiha più sereno. Puliva con
tranquillità le sue cinque stanze al giorno senza preoccuparsi di dover mandar avanti una certa
vendetta. La camera di Sasuke era stata una delle prime ad esser lucidate quindi poteva fare a
meno delle sua brutta faccia per un intera settimana.
C'è da dire che alla fine della settimana l'Uzumaki parve notare un piccolo dettaglio.
Di tutte le persone che venivano a far visita all'imponente castello, non c'è n'era una nemmeno
in croce che chiedesse di Sasuke. Nessuno faceva visita a quel ragazzo.
-ecco qua Naruto-kun il tuo compenso per il lavoro che hai svolto egregiamente- sorrise la donna
nel dare la busta paga a Naruto.
Il ragazzo fece un piccolo inchino prima di prenderla tra le mani.
-grazie signora Mikoto- ridacchiò un po’ in imbarazzo.
-dentro c’è anche un piccolo extra per te- aggiunse lei sorridente.
Mise la busta in tasca e poi grattandosi la testa fece la sua domanda.
-mi scusi, ma Sasuke non ha amici che lo vengono a trovare?-
Naruto si bloccò nel vedere l'espressione triste che aveva assunto d'improvviso il volto della
donna. Con crescente preoccupazione prese a scompigliarsi i capelli biondi più velocemente.
-mi... mi dispiace non era mia intenzione chiedere... cioè non sono- cercò di scusarsi in qualche
modo per la sua domanda forse invadente.
-no- disse Mikoto facendo tacere all'istante Naruto.
-mio figlio non ha amici- disse con velata tristezza.
Uzumaki non poté fare a meno di abbassare il capo.
-non devi scusarti Naruto-kun, non è colpa tua. Purtroppo Sasuke ha un carattere freddo e
associale, tende ad allontanare tutti. Perfino io faccio fatica a parlargli qualche volta-
sorrise dolcemente.



Era un idiota. Era un grandissimo idiota.
Si lamentava spesso con Sakura delle persone che ti allontanano senza conoscerti a causa dei
pregiudizi e lui era stato il primo a comportarsi a quella maniera. Aveva parlato, per così dire,
con Sasuke solo due volte di numero e subito lo aveva allontanato e classificato.
Non che lui fosse stato particolarmente gentile. Lo aveva definito spocchioso, viziato, bastardo
e altro senza sapere come era fatto realmente, se poi conoscendolo più a fondo sarebbe risultato
veramente così allora... beh lui era Naruto Uzumaki colui che è in grado di cambiare le persone,
come gli avevano detto in molti, magari il suo misterioso dono avrebbe funzionato anche su
Sasuke e lo avrebbe reso migliore.
Fu così che si prefissò un altro obbiettivo : diventare amico di Sasuke Uchiha.
Avrebbe usato lo stesso metodo della sua vendetta, ovvero pulire le stanze previste alla mattina,
ristorazione e poi usare tutto il pomeriggio per, questa volta, parlare con lui e stringere amicizia,
invece che prenderlo in giro. Usando la scusa di pulire la sua camera per stare da lui.
Annuì convinto.
Sì avrebbe fatto proprio così a partire dal lunedì della seconda settimana.

-buon pomeriggio-
-chiudi quella finestra-
-devo pulire mi serve aperta-
-ti farò licenziare-
-ci conto-

Ogni volta spalancava finestre e persiane che ritrovava rigorosamente chiuse.

-teme ti piacciono i gatti?-
-fatti i cazzi tuoi-
-si ti piacciono-
-sparisci-
-il ramen ti piace?-
-no-
-a me piace tanto-
-...-

A volte i discorsi finivano in rissa.

-non voglio la tua pietà, piantala di parlare con me, ho capito perché lo fai, sai?-
-ah si e perché?-
-il fatto che non ho amici, mi consideri un povero idiota tutto solo vero?-
-veramente io-
-tsk lo sapevo-
-ti considero un emerito bastardo-
-...-
-...-
-USURATONKACHI!-
-TEME!-

Pugno di conseguenza rissa, livido e quindi occhio nero.


E così passavano i giorni anche della seconda settimana. Come da programma Naruto impiegava
tutta la mattinata per pulire cinque stanze mentre il pomeriggio lo utilizzava per passare il tempo
con Sasuke accorgendosi che in fondo non era tanto male come persona.
Come carattere poi era il suo esatto contrario quindi percepiva verso di lui una certa attrazione
dettata dall'istinto, la stessa che porta un gatto ad infilarsi in ogni buco. Insomma era pura e
semplice curiosità di scoprire come era fatto e di sapere sopratutto due cose.
La prima era sapere come aveva fatto a finire sopra alla sedie rotelle, l'altra era scoprire perché
guardava ogni volta così intensamente il giardino proprio sotto alla finestra e questo l'aveva
notato negli ultimi giorni.



Venerdì seconda settimana...

Naruto impugnò il piccolo pomello e piano lo abbassò, aprendo la porta ed entrando così nella
camera da letto di Sasuke. Non appena fu dentro rimase abbagliato da tutta la luce presente
nella stanza. Le persiane e pure le finestre erano aperte!
Di solito ogni volta che andava a trovare l'Uchiha doveva schivare qualche pugno ed insulto prima
di poterle aprire, con forza. Il moro era davanti all'apertura, come accadeva dopo ogni volta che
le spalancava e che in tutta tranquillità si dirigeva davanti per poter poi mettersi a fissare da
basso. Sasuke accortosi della sua presenza si voltò piano verso di lui.
-dobe- disse solo.
Naruto rimase più che sbalordito bloccandosi sul posto, pensando di aver appena avuto
allucinazioni udite.
-ti sei incantato?- chiese l'Uchiha nell'osservarlo.
-trovo le finestre aperte, mi parli di tua iniziativa, mi saluti... è per caso la fine del mondo teme?-
-le persiane erano già aperte da ieri a causa tua, semplicemente mi sono stufato di richiuderle
ogni volta- spiegò pacato.
-mh e il saluto?- chiese il biondino.
-era un insulto- tenne a precisare.
Naruto ridacchiò.
-buon pomeriggio anche a te teme-
L'Uzumaki impiegò due ore buone per pulire alla meglio la stanza di Sasuke, non mancando
ovviamente di tirare il moro dentro a qualche suo strano discorso.
L'Uchiha rispondeva per la maggior parte con monosillabi, ma era più che sufficiente.
I miracoli accadevano solo quando si insultavano, diceva perfino una frase intera.
Finito il lavoro Naruto, decisamente stanco, si sedette sul letto spazioso.
Emise un sospiro di sollievo al contatto poi volse il suo sguardo verso il ragazzo. Osservava il
giardino, come al suo solito, poteva sembrare strano se si dedicava altro. Voleva proprio sapere
perché gli prestava così tanta attenzione ma... Puntò gli occhi sulla sedia a rotelle.
Prima avrebbe voluto sapere il perché di quella carrozzina. Si grattò la guancia con un dito
almeno un paio di volte prima di trovare il coraggio di parlare.
-senti Sasuke, posso farti una domanda?- chiese titubante.
L'Uchiha rimase un po’ in silenzio prima di ondulare leggermente la testa, senza voltarsi.
-mh- disse dopo interminabili secondi.
Quella poteva considerarsi una risposta affermativa?
-come ci sei finito sulla sedia a rotelle?- decise da solo.
Sasuke non rispose, voltandosi verso Naruto con interminabile calma.
Gli occhi impregnati di così tanti sentimenti che era impossibile elencarli o quanto meno
associarli un nome. Odio? Tristezza? Impotenza? Questi termini potevano andar bene?
Naruto sussultò, deglutendo poi rumorosamente, mentre Sasuke ritornò a fissare il prato.
-sei così dalla nascita?- decise di raggirare la domanda.
-no- rispose atono dopo parecchi minuti.
-ah...- disse semplicemente incapace di dire altro.
Naruto voltò il suo sguardo abbassando gli occhi consapevole che la discussione era terminata...














Oh Eccomi qui dopo una settimana spaccata.
Ho riscritto da capo il secondo capitolo e da domani mi accingerò anche a riscrivere gli altri due.
Meno male che erano solo quattro capitoli altrimenti mi sarei sparata veramente sul serio.
Non posso dare una data precisa su quando pubblicherò il terzo ma spero di farlo per la prossima settimana, dipende da me e dalla mia velocità.
Ma chi lo sà potreste trovarvelo anche domani XD.

Per quanto riguarda il problema per cui l'avevo bloccata posso dire che ho risolto nel modo negativo putroppo.
La bozza l'ho persa definitivamente.
Le e-mail di hotmail, una volta svuotato il cestino non sono più recuperabili a meno che non siano passati più di due giorni dallo svuotamento, in quel caso potete mandare un'email al supporto di hotmail e chiedere gentilmente di ripristinarvele da quanto ho capito.
Spero che quello che ho scoperto possa tornarvi utile e mi raccomando non commettete il mio stesso errore!!!! YA!!!

Passo a ringraziare tutte le persone che hanno letto la storia, messa nei preferiti e nelle seguite
Ovviamente anche coloro che hanno recensito *-*

Ma sopratutto quelle che mi hanno contattatto tramite efp

GRAZIE!!!

Nè!!! ora vi rispondo

Capitatapercaso : ahahah ecco qui XD ho dimezzato la tua curiosità? °-° ya spero di si! bye!!

Quistis18 : Senpai!!!! ç_ç se ci penso mi vengono ancora i lacrimoni gnuuuuu...ma ora basta!! @__@ sono tornata con un nuovo capitolo...contenta ya??? Che bello naruto ha fatto ridere in parecchi XD anche a me XD mphf sfido a batterlo!!! Eh si il genio uchiha costretto su sedia ehehehehhe a breve la scoperta del perchè Muha!!! Ancora tanti auguri senpai!!!

yahoithebest : in questa fic mi va bene che provi pietà ma fuori mi raccomando continua ad odiarlo XD *stringe mano per ciò* Ti ho stupito ya? °-° uhh posso saltare allegramente per questo ya? XD Naruto che scatta mi fa piacere ti sia piaciuto così come questa fic.
*arrossice per complimenti* ne grazie!!! ci si vede al prossimo ya!

ryanforever : oh ya fa piacere che ti piaccia, ah! grazie anche per la recensione del capitolo in cui avevo messo la spiegazione del momentaneo blocco...come vedi avevi ragione anche tu ç_ç ...bè spero di essermi riscatta con questo...bye!!

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Capitolo 3
*** 3 ***








What i've done










Naruto aveva deciso di non parlare più su nessun argomento che c'entrasse in qualche modo la
carrozzina. Aveva capito che era un tasto molto dolente. Aspettava fiducioso il giorno in cui fosse
stato proprio Sasuke a parlargliene di sua spontanea volontà, però i giorni erano decisamente
volati e sembrava che la discussione di venerdì scorso non fosse mai accaduta.



Mercoledì terza settimana...



Naruto puliva con un certo nervosismo i vetri della finestra della camera di Sasuke. Era in piedi su
una scaletta mentre li strofinava per togliere varie macchie e l'avere di fronte il viso di profilo del
moro, con quello sguardo un pò assente un pò ardente di desiderio, fisso e immobile sul prato
sottostante lo faceva veramente alterare.
Si era deciso che avrebbe pazientemente aspettato la confessione spontanea del moro sul perché
fosse finito sulla sedia a rotelle, ma di aspettare anche per quest'altra sua curiosità non ne aveva
proprio voglia. Quasi non cadde all'indietro nel scendere in fretta dalla scaletta.
Appoggiò poco delicatamente straccetto e spruzzino sulla scrivania lì di fianco e con forza girò
la sedia costringendo il moro a guardalo negli occhi.
-ma che ti prende?- domandò lievemente irritato dal gesto brusco.
-si può sapere perché continui a fissare quel dannato prato?- chiese alterato Naruto.
-osservare il paesaggio è vietato adesso?-
-non prendermi in giro Sasuke, ho visto come lo guardi, ho visto come lo fissi! Sembri un'anima
in pena che non vede l'ora di correrci dentro. Vorresti andare giù, vero?-
L'Uchiha rimase in silenzio a fissare Naruto.
-non sono affari che ti riguardano- se ne uscì infine riducendo gli occhi a due fessure.
L'Uzumaki aggrottò la fronte.
-tu vorresti... poter accarezzare... quell'erba, dico bene?-
Fu a quel punto che Sasuke perse un pò di baldanza, sussultando un pochino e quella piccola
reazione bastò a Naruto. Gli si portò dietro in un attimo e con forza prese a spingere la sedia
a rotelle uscendo da quella stanza, senza chiedere nemmeno il permesso di farlo,ovviamente.
-riportami subito in camera- aveva intimato l'Uchiha.
Percorreva a ritroso il corridoio senza ascoltare le lamentele crescenti.
-ho detto di riportarmi indietro razza di usuratonkachi- inveì.
Se non ci dava peso la voce del teme gli arrivava anche ovattata.
-Naruto!- sbraitò al limite.
Se non ci dava peso, si ripeté giustamente.
-giuro che questa volta ti faccio licenziare sul serio- disse furibondo.
-stai zitto teme! Piantala di lamentarti per una buona volta- sbottò il biondino sull'orlo di una
crisi di nervi, come il moro del resto.
Arrivati alla fine del percorso si ritrovarono davanti alle scale. Sasuke dopo aver corrucciato la
fronte si era chiuso in totale mutismo, dato che le sue imprecazioni andavano a vuoto, Naruto
invece osservava gli scalini. Aumentò la presa sui manici della sedia a rotelle, e girandola con
poca grazia diede le spalle alle scale.
Stava per scendere all'incontrario quando una voce lo fermò sul posto.
-c'è un ascensore- disse flebile Sasuke -dall'altra parte del corridoio-
-ah, davvero?- chiese scettico Naruto.
La cresta mora annuì lievemente senza voltarsi.
-di certo non voglio morire giovane- aggiunse.
L'Uzumaki inarcò un sopracciglio.
-con questo cosa vorresti dire?- chiese indignato.
-quello che ho appena detto-
Naruto mugugnò qualcosa prima di riprendere a spingere. Di nuovo percorse il corridoio, passò
la stanza da letto e arrivato alla fine trovò un enorme porta con a fianco due piccoli pulsanti.
La squadrò un pochino prima di entrare in ascensore. Sulla cartina non lo aveva notato, e da
lontano sembrava una normale porta di una probabile stanza da letto. Durante la discesa i
due non si scambiarono nemmeno una parola. Uno fissava il pavimento, l'altro il soffitto.
Uno picchiettava il bracciolo destro, l'altro il manico sinistro della sedia.
Quando un tintinnio metallico annunciò la fine della discesa e il conseguente aprirsi delle porte
Naruto si fiondò fuori. Una volta entrato nel salone principale parcheggiò Sasuke di fianco ad
una delle ampie porte finestre della stanza e con decisione ne spalancò una. Tutto questo sotto
lo sguardo sbigottito della signora Mikoto, seduta comodamente su una poltrona.
-Naruto-kun posso sapere cosa stai facendo?- chiese un pochino allarmata.
Sasuke notata la madre arrossì lievemente per la "bella" figura che stava facendo in quel
momento, e si portò una mano in faccia, sopprimendo qualche lamento.
-non si preoccupi signora Mikoto, lo porto solo a prendere una boccata d'aria fresca-
Detto questo impugnò di nuovo la sedia rotelle e portò l'Uchiha fuori spingendolo verso l'immenso
prato. Arrivati in mezzo Naruto finalmente si fermò.
-eccoci qui- annunciò sorridente.
-tsk- rispose Sasuke in maniera piuttosto scocciata.
-quindi non siamo ancora soddisfatti, eh!?-
Nemmeno il tempo di rispondere che l'Uchiha si ritrovò in aria. Naruto gli si era portato davanti e,
ovviamente di nuovo senza chiedere il permesso, lo aveva preso malamente in braccio.
-che diavolo stai facendo? Mettimi subito giù!- sbraitò rosso in viso.
-stai fermo teme! Altrimenti cadiamo- sbottò cercando di schivare qualche gomitata.
Quasi non lo buttò a terra talmente si dimenava, e dire che usava solo con la parte superiore del
corpo. Sospirando di sollievo Naruto si sedette di fianco a Sasuke il quale appena avuto
contatto con l'erba era divenuto improvvisamente muto.
-contento adesso?- chiese ormai esasperato.
Silenzio.
Forse bastava quello come risposta.

Passarono quel pomeriggio nella calma, senza parlarsi, insultarsi e altro. Sasuke ogni tanto
accarezzava i fili d'erba con gesti lenti e dolci della mano e Naruto osservava e notava, mentre da
dietro la finestra Mikoto Uchiha piangeva dalla gioia.



Sabato terza settimana...



-tutto bene Naruto-kun?-
Mikoto si chinò veloce sul ragazzo biondo, ritrovatosi improvvisamente sommerso da qualche
scatolone, aiutandolo a scostarli.
-sto bene signora, non si preoccupi- la tranquillizzò sorridente.
L'Uzumaki si alzò spolverandosi i vestiti bianchi un tempo arancioni.
-non avrei dovuto chiederti di prendermi quei libri- disse dispiaciuta.
Naruto aveva finito di mangiare e di pulire ciò che aveva di conseguenza sporcato quando la
signora Mikoto era entrata in cucina chiedendogli se aveva un attimo da dedicarle.
L'aveva seguita in uno dei due ripostigli e lei gli aveva gentilmente chiesto se poteva prendergli
dei libri in alto, sullo scaffale. Non aveva saputo dire di no e quando aveva provato a prenderli si
era sbilanciato troppo, attaccandosi alla prima cosa che gli era capitata tra le mani.
Così si era ritrovato sommerso da scatoloni impolverati e tutti i suoi oggetti all'interno erano sparpagliati per terra.
-si figuri- ridacchiò cominciando a raccattare il tutto.
Mentre metteva a posto tra le mani di Naruto capitarono due piccole foto un pò consumate ai
bordi. Una ritraeva un Sasuke decisamente più giovane, impossibile non riconoscerlo grazie a
quella cresta di capelli fin troppo familiare, vestito con pantaloncini corti bianchi e una maglietta
del medesimo colore. Teneva in un mano un piccolo trofeo, peccato l'inquadratura della foto fosse
lontana da non permettergli di leggere la posizione in cui era arrivato, e tanto meno in che cosa si
fosse classificato. Poi c'era di strano che sorrideva. Il teme sapeva sorridere?
Ma cosa ancora più strana o forse no era il fatto che fosse in piedi sulle sue stesse gambe.
Naruto osservò meglio la foto, all'incirca Sasuke doveva avere undici, dodici anni al massimo, non
di più. Sospirò pensando a partire da quando il moro si fosse ritrovato su quella sedia e perchè.
Un qualsiasi incidente?
Una qualsiasi malattia?
Decise di passare alla seconda foto. Questa invece ritraeva più persone, quattro in tutto, tra le
quali riconobbe subito il teme e la signora Mikoto, che a detta sua erano praticamente identici
a come li conosceva adesso ed anche qui Sasuke era in piedi.
Quindi il perché e il percome doveva essere un fatto piuttosto recente.
La osservò per bene partendo da sinistra dove c'era la signora Mikoto che sorrideva dolce,
stringendo a sé il braccio di quello che probabilmente doveva essere suo marito.
Capelli neri come gli occhi, il mento marcato. Aveva uno sguardo piuttosto severo e un pò freddo
insieme ad un portamento autoritario. Poco distaccati Sasuke con una faccia irritata fissava un
ragazzo praticamente identico a lui. Si differenziava per i capelli lisci raccolti in una morbida
coda, per il viso solcato da due profonde occhiaie e per il fatto che fosse più grande di cinque, sei
anni. Questo ragazzo era poggiato sopra alla testa di Sasuke, ignorandolo bellamente, tramite un
gomito e sorrideva lievemente verso l'obbiettivo, come a volersi prendere beffa del fratellino.
Naruto rimase un pò a fissare i due, dargli del fratellino gli era venuto spontaneo e dubitava fosse
altro, così come per il marito. Quella doveva essere proprio una foto di famiglia, e ora che ci
pensava tutte le volte che era venuto per pulire la villa non aveva mai visto in giro gli altri due
componenti. Il padre di Sasuke a vederlo così sembrava un importante uomo d'affari, quindi
poteva azzardare che fosse fuori per lavoro. Ma il fratello? Che fosse in vacanza con i suoi amici?
dopotutto era agosto. Rimuginò un attimo scervellandosi un pochino prima di decidersi a chiederlo
a chi sicuramente ne sapeva qualcosa di più.
-signora Mikoto questa è una foto di famiglia vero?-
La donna guardò prima il ragazzo e poi la foto sorridendo a questa tristemente.
Si alzò da terra con calma dirigendosi alla porta dello sgabuzzino.
-vieni con me Naruto-kun- disse prima di uscire.



La donna adagiò entrambe le foto sul tavolo della cucina, prima di sedersi su una sedia.
Con un gesto della mano indusse il ragazzo a fare altrettanto.
-penso sia giusto raccontarti qualcosa, dopotutto stai facendo molto per mio figlio- parlò
tranquilla. L'Uzumaki annuì soltanto.
-Sasuke praticava atletica leggera dall'età di otto anni. Si allenava in svariate discipline come il
salto in alto e in lungo, il lancio del peso o del giavellotto, una volta ha fatto anche la maratona.
Cercava di essere il migliore in tutte solo ed esclusivamente per farsi notare dal padre-
Puntò con il dito l'uomo nella foto di famiglia.
-Devi sapere che mio marito, Fugaku, non ha mai prestato molte attenzioni a Sasuke.
Negandogli quell'affetto paterno che ogni bambino era solito ricevere. Aveva occhi solo per il
nostro primogenito, Itachi-
Questa volta indicò il ragazzo appoggiato a Sasuke. Naruto ci aveva preso in pieno.
-era un ragazzo veramente straordinario, un vero e proprio genio come dimostra il fatto che abbia
finito la scuola superiore a soli undici anni. Fugaku lo aveva scelto come erede della sua grossa
azienda e passava tutto il tempo con lui per insegnarli il mestiere. Sasuke voleva farsi notare dal
padre, gli bastava anche una sola volta, ma sapeva che attraverso lo studio non avrebbe ottenuto
niente. Così decise di dedicarsi nell'unico settore in cui Itachi non eccelleva, lo sport. In particolar
modo si specializzò nella corsa di velocità dei cento metri scovando così una vera e propria
passione, gli piaceva molto correre e sopratutto gli piaceva allenarsi nel nostro giardino. Si
dedicava a quella disciplina ogni giorno, finendo per allontanare le persone che cercavano di
diventare suoi amici. Pensava che fossero una sorta di distrazione, un ostacolo dall'ottenere
l'attenzione del padre. Non sono stata mai in grado di fare niente per lui ma quella pesante
situazione familiare si risolse da sola un giorno, quasi per miracolo-
Fece vagare gli occhi neri da punto all'altro come per ricordare.
-sei mesi fa circa Sasuke avrebbe dovuto partecipare ad una gara regionale, dove i migliori tra i
vincitori sarebbero stati scelti per poter gareggiare al campionato delle cinque terre, come
rappresentanti del proprio paese-
Naruto rimase a dir poco stupito. Il campionato delle cinque terre era un evento mondiale di
grandissima importanza.
-Chiese a suo padre di accompagnarlo ricevendo oltre al consenso anche svariati complimenti
e Itachi si aggregò a loro-
La voce della signora Mikoto tremò leggermente.
-solo che durante il viaggio di andata scoppiò improvvisamente una gomma della loro macchina.
Sbandò andando ad occupare l'altra corsia e fecero un bruttissimo frontale con un'altra macchina.
Mio marito e Itachi morirono sul colpo. L'unico a salvarsi fu Sasuke...-
Singhiozzò più volte mentre Naruto sgranava gli occhi incredulo.
-Entrambe le gambe erano fratturate seriamente in più punti ma i dottori assicurarono che con una
costante e severa riabilitazione Sasuke sarebbe potuto tornare quanto meno a camminare ma non
la fece, mio figlio non fece nessuna cura... Io, io non capisco il perché si sia distrutto a quella
maniera, ancora oggi non riesco a capirlo, vorrei tanto che tornasse a correre-
A quel punto la donna si lasciò andare ad un pianto liberatorio, coprendosi il volto con entrambe
le mani mentre Naruto la guardava in silenzio.
Dopo svariati secondi il ragazzo si alzò dalla sedia con calma.
-grazie per avermi raccontato tutto signora Mikoto- disse flebile.
Senza aggiungere altro uscì di corsa dalla cucina imboccando subito le scale per i piani superiori.
Mikoto Uchiha continuava a singhiozzare.
-grazie... Naruto grazie-



Pioveva...



Poco dopo aveva iniziato a piovere. Sasuke sbuffò osservando le goccioline d'acqua infrangersi
contro il vetro. Oggi niente prato a causa di quel dobe ritardatario. Era da mercoledì che lo portava
sempre in giardino. Si chiedeva dove si fosse cacciato. Di solito alle due di pomeriggio era già in
stanza ma quell'orario era passato ormai da un bel pezzo. Sarebbe anche potuto andarci da solo e
farsi trovare lì, ma di sicuro Naruto lo avrebbe preso in giro per questo, come il fatto che fosse
rimasto in camera. Non doveva significare per forza che lo stesse aspettando, no?
Da fuori si sentirono dei passi frenetici. L'Uchiha ghignò. Parli del diavolo e...
La porta venne spalancata violentemente.
-Sasuke smettila di fare l'egoista!- urlò Naruto piuttosto furente.
Il ragazzo in questione non sapeva quale espressione assumere talmente era rimasto spiazzato
dall'entrata e dalla sparata del biondo. Fece per aprire bocca ma...
-ti senti in colpa, vero?- chiese l'Uzumaki senza dargli il tempo di dire qualcosa.
-co...cosa stai- cercò di parlare ma ancora una volta fu interrotto.
-è per la loro morte che non hai fatto la riabilitazione, vero?- intanto si avvicinò a lui.
Sasuke a quella domanda dilatò all'invero simile gli occhi. Il labbro inferiore gli tremò
leggermente. Le mani si chiusero a pugno con rabbia e ben presto tramutò lo stupore in odio.
-hai ficcanasato...- disse più a se stesso che al ragazzo di fronte.
Assottigliò gli occhi e lo fissò con astio.
-chi ti ha dato il permesso di farlo?- chiese con tono crescente della voce
Silenzio.
-chi ti ha dato il permesso di farlo eh? NARUTO!?!-
Sbatté i pugni con forza sui braccioli facendo tremare il ferro della sedia.
-io- rispose semplicemente senza farsi intimorire.
A quella sorta di presa in giro Sasuke digrignò i denti.
-esci da questa stanza, ora- intimò freddo.
-razza di teme, reagendo così non fai altro che darmi ragione!- gli gridò contro il biondo.
Erano vicini, erano uno di fronte all'altro.
-non me ne frega niente se hai ragione o meno, l'importante è che tu sparisca adesso! Non ti
azzardare a venire domani e nemmeno dopodomani, tu in questa stanza non ci devi mettere
più piede, chiaro?- sputò acido.
-perchè ti comporti a questo modo? non capisci che così facendo ferisci solo le persone che ti
stanno intorno?- domandò tristemente Naruto.
-no, non vedo perché dovrei dato che voi siete i primi a non capirmi-
-ma io ti capisco Sasuke- gli disse ormai esasperato.
A quel punto l'Uchiha serrò la mandibola ed esplose.
-no invece, dannazione! Se quel giorno non avessi chiesto a mio padre di accompagnarmi e ci fossi
andato da solo con un maledettissimo treno a quest'ora sarebbe ancora vivo... Sarebbero ancora
vivi, lui e Itachi! Se non mi fossi dedicato a quella stupida corsa, se non avessi cominciato a
praticare atletica leggera a quest'ora sarebbe tutto diverso! Lo capisci adesso Naruto?
Sono io il loro assassino. Quindi non mi chiedere di cominciare la riabilitazione perché non lo farò,
ne adesso ne in futuro. Restare seduto su questa sedia a rotelle per il resto dei miei giorni è il
minimo che possa fare per pagare la mia colpa. Con che coraggio poi potrei tornare a correre
come se non fosse successo niente? Non posso farlo, non voglio farlo anche perché...
io odio correre!-

La testa tirata con forza verso l'alto.
Parole interrotte bruscamente.
Labbra scontrate ferocemente.

Naruto aveva agito d'istinto. Non ne poteva più di sentir parlare Sasuke, di sentirgli dire
quelle cose. Cose non vere. Per zittirlo aveva premuto velocemente le labbra contro le sue, sbattendo
addirittura i denti. Un semplice appoggiarsi di labbra che bastò per accendere di rosso le guance
dell'Uchiha. Quando poi Naruto si decise a staccarsi dopo quello che parve un tempo infinito il
moro abbassò lo sguardo. Il biondo premette delicatamente la sua fronte contro quella del ragazzo.
-tu non hai colpa Sasuke! Purtroppo è accaduto quell'incidente perché così doveva andare ma non
puoi addossarti il peso della loro morte, non è colpa tua. Come potevi sapere che la gomma
sarebbe scoppiata? Non lo potevi sapere, come non potevi sapere cosa sarebbe accaduto se fossi
andato in treno... restando su questa sedia a rotelle non solo fai soffrire chi cerca di aiutarti ma
anche te stesso e poi non è vero che odi correre... tu-

La testa tirata con forza verso il basso.
Parole interrotte bruscamente.
Labbra scontrate ferocemente.

Questa volta fu Sasuke ad agire usando lo stesso metodo di Naruto. Ancora una volta fu un
semplice appoggiarsi delle labbra alle quali il biondo avvampò d'improvviso. L'Uchiha si staccò di
pochi centimetri toccando questa volta lui la fronte del ragazzo con la sua, il quale imbarazzato
non sapeva proprio dove guardare.
-usuratonkachi- disse flebile.
Non se la prese restando in silenzio ad ascoltare.
-va a casa...-
Gli occhi blu sgranarono veloci. Il busto si raddrizzò subito.
-....e non tornare più, per favore- continuò fissandolo.
Naruto un pò confuso, un pò scombussolato indietreggiò di qualche passo prima di girarsi e
correre forte fuori da quella stanza. Sasuke invece mise le mani sulle ruote fredde della sua
carrozzina e si girò verso la finestra, osservando come la pioggia al dì fuori fosse peggiorata...














Hello!!!!!!!!!!! sono tornata e vi dico : che fatica!!!
Come dissi nel primo capitolo questa storia mi ha fatto penare in tutto e per tutto
Sia per scriverla la prima volta e sia per la seconda volta XD
Sopratutto questo terzo capitolo per i vari dialoghi che hanno avuto i personaggi
e per come ho dovuto fargli sputare ciò che sentivano
Devo dire che quando naruto chiede nel modo tutto suo a sasuke di andare in giardino
sarebbe stato meglio se avessi scritto la frase :
-tu vorresti... poter accarezzare... quell'erba, dico bene?-
in questo modo:
-tu vorresti... poter toccare... quei fili d'erba, dico bene?-
Sarebbe stato ...come dire...più musicale per le orecchie XD Però mi sono detta : "Naruto sarebbe stato in grado di dire una cosa così?"
penso che in un momento del genere uno non si metta a pensare sulle parole da usare
e poi qui stiamo parlando di naruto XD lui agisce! non pensa XD
Detto questo vi saluto XD ci sentiamo col prossimo ed ultimo capitolo.
Quando... non sò ehheeh bye!!!


Risposta a tutte le recensioni con sentiti ringraziamenti XD


yahoithebest : ya ho riscritto il terzo, manca l'ultimo e poi stappo di bottiglia XD
e con questo capitolo si è svelato il perché sulla sedia eheheh forse sono stata un pò cattiva.
L'anti sasuke per eccellenza? °-° *stringe di nuovo mano* dammi il cinque compare XD
yao!

ryanforever : il secondo non è stato un dramma sono stata piuttosto veloce...ma questo
è stato un vero inferno...spero che anche il prossimo non lo sia XD ecco qua entrambe le risposte agli
interrogativi XD Bye

Capitatapercaso : Penso di esser stata più cattiva con questo finale XD
I loro siparietti hanno fatto ridere molto anche, quando li ho pensati ridevo come una scema
Sakura così piace anche a me! ciao e alla prossima

Quistis18 : senpai!!! *-* ecco qui altro pezzo di regalo, il prossimo sarà l'ultimo.
Naruto e Sasuke si devono far riconoscere ovunque indipendentemente dalla situazioni
in cui si trovano XD ehheh yao senpai!!!

YUKO CHAN : nyah me contenta che ti sia piaciuta! Effettivamente hai ragione..anche se
alcune cose che avevo scritto non me le ricordo più XD chissà magari questo è venuto anche male
rispetto all'originale...e va bè XD ci si risente con l'ultimo capitolo, bye!

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Capitolo 4
*** 4 ***








What i've done










La mattina del lunedì successivo, precisamente alle 9.00 in punto, il campanello di villa Uchiha
prese a suonare interrottamente. Il maggiordomo Hidetora fermo davanti alla porta la osservava
più che irritato. Chi scampanellava a quella maniera era un vero e proprio maleducato, quindi
perché aprirgli? Quando poi il maleducato cambiò tattica tenendo premuto il dito sul campanello
dando il via ad un suono prolungato, la signora Mikoto fece la sua comparsa dalla cucina.
-Hidetora chi è? come mai non hai ancora aperto?- chiese gentile.
Il maggiordomo si girò con eleganza, le sopracciglia corrugate.
-mi scusi signora Uchiha ma non sento il dovere di aprire ad un tale vandalo-
La signora gli sorrise in risposta.
-guarda almeno chi sia, se è uno sconosciuto ti do il permesso di chiamare la vigilanza- disse
poco prima di tornare nella stanza.
L'omone vestito di nero sbuffò lievemente avvicinandosi alla porta. Nemmeno il tempo di aprirla
completamente che un tornado giallo si precipitò dentro e successivamente imboccò le scale per
i piani superiori. Hidetora che nel frattempo era rimasto tutto il tempo sulla soglia della porta
digrignò i denti.
-dovrò insegnare l'educazione a quel ragazzino- sbottò richiudendo l'ingresso.
Si portò di fronte alla cucina piegandosi in un solenne inchino.
-signora Uchiha, il signorino Uzumaki è arrivato- annunciò.
-bene, prepara la macchina hidetora-



Saliva gli scalini due a due. I piedi andavano da soli. Non guardava nemmeno dove li appoggiava,
poteva anche metterne uno male e cadere, non gli importava. Si sarebbe alzato e avrebbe
ricominciato a salire. Il suo sguardo poi era a dir poco furioso. Percorse in fretta il corridoio
sorpassando tre porte prima di fermarsi davanti ad una, ormai fin troppo nota per lui.


Vietato entrare


Abbassò il pomello freddo ed entrò spalancando la porta. Ad aspettarlo c'era il buio.
Non poteva credere ai suoi occhi. Quel maledetto teme aveva osato chiudere finestre e persiane,
nemmeno socchiuderle! Dopo ben due settimane di fatica, tra insulti e risse, per ritrovarle aperte
il giorno dopo!
-sbaglio o ti avevo detto di non ritornare, dobe?-
Ecco la sua frecciatina. Ecco la sua voce. Canzonatoria. Fredda.
-perchè non ascolti mai quello che ti dicono le persone?-
Decise di far finta di niente portandosi di fronte all'infisso. Appoggiò le mani.
-non ci provare-
Aprì la finestra, sbloccò la persiana e la spalancò. La camera fu inondata di luce. I suoi occhi ci
misero un po’ ad abituarsi fermandosi poi sulla persona in carrozzina di fianco a lui. Sasuke lo
fissava irritato dal suo modo di fare.
-piantala di agire di testa tua, si può sapere perché sei tornato?- chiese acido.
-non sono affari che ti riguardano- rispose Naruto con lo stesso tono.
L'Uchiha rimase lievemente meravigliato da quella reazione.
-non mi sembra che tu ti sia fatto i tuoi ultimamente- assottigliò poi gli occhi.
Fissò l'Uzumaki come a volerlo sfidare di dire il contrario.
-vedo che oggi hai la parlantina Sasuke, però fammi un favore. Stai zitto-
Detto questo il biondino si avvicinò ad un armadio vicino al letto e prese a frugarci dentro. Quando
si rimane talmente stupiti o scioccati da qualcosa si dice che la mascella caschi a terra. Se questo
fosse stato possibile quella di Sasuke sarebbe addirittura rotolata sul pavimento per metri. Il moro
non riusciva a credere alle sue orecchie, d'accordo era stato lui a rompere così bruscamente ieri
ma questo non dava il diritto a quel dannato dobe di comportarsi da emerito spocchioso. Indurì lo
sguardo come lo vide tirare fuori una scatola nera.
-sei ritornato solamente per rubare?- chiese ironico continuando ad osservarlo.
-no teme- disse aprendo la scatola.
-e di grazia posso sapere cosa vuoi farci con le mie scarpe?-
Naruto si avvicinò a Sasuke abbassandosi poi in ginocchio davanti a lui.
-semplice, te le metto- annunciò lindo.
-dove mi vuoi...- non riuscì a finire la domanda che la risposta arrivò da sola.
L'Uchiha come colpito da un fulmine a ciel sereno lo guardava mettergli le scarpe mentre quella
parolina si materializzava prepotentemente in testa.
-ospedale- fu Naruto a dar voce ai suoi pensieri confermandoli.
-andiamo in ospedale a fare la riabilitazione-
-no- sbraito subito il ragazzo sulla sedia a rotelle.
-Naruto dannazione! come te le devo dire che non la voglio fare?!-
Indurì lo sguardo sbattendo i pugni sui braccioli.
-lo so benissimo che non vuoi. che credi? che ieri non abbia ascoltato le tue lamentele? Sai, a
questo punto mi viene da pensare che sei tu che capisci ciò che vuoi. Credi che la gente ti dica di
ritornare a correre così? Fregandotene dei tuoi parenti morti? Sbagli di grosso Sasuke. La gente lo
fa perché vuole vederti di nuovo felice, perché vuole vederti di nuovo vincere e sorride per questo,
non credo che tuo padre e tuo fratello sarebbero contenti di vederti in questo stato e tua madre
non lo è tutt'ora. Lo sai questo? Lo sai che soffre ogni giorno nel vederti così? Sasuke, tu sei
il primo che se ne frega degli altri, soprattutto di tua madre-
Il ragazzo moro a quelle parole sussultò, voltando successivamente il capo.
-Tu devi tornare a correre! Se proprio non vuoi perché pensi di essere un egoista almeno fallo
per la signora Mikoto!- continuò Naruto.
-... sono sicuro che finirei col uccidere anche mia madre se dovessi cominciare la riabilitazione-
parlò flebile.
L'Uzumaki sospirò da tanta testardaggine temense.
-allora fallo per me, io ho la pelle dura. Tanto fino a quando non sarò diventato sindaco di Konoha
non morirò di certo e prima che questo accada c'è ne vorrà quindi... hai tutto il tempo che vuoi
per riprenderti- disse raggiante.
-ah si? e sentiamo perché dovrei ritornare a correre per un dobe come te?- chiese scettico.
-semplice, perché io ti piaccio teme-
Naruto si alzò ridacchiando, posizionandosi dietro alla sedia a rotelle e impugnando i manici.
Sasuke rimase a fissare ancora un po’ il pavimento prima che un sorriso si impadronisse delle
sue labbra.
-per andare in ospedale ci vuole una macchina dobe, non mi pare che tu c'è l'abbia tantomeno
la patente- disse canzonatorio.
Naruto prese a spingere percorrendo il corridoio.
-Non ti preoccupare ci porterà Hidetora e la signora Mikoto è d'accordo-
Entrarono nell'ascensore.
-lo sai che nel nostro ospedale bisogna prenotare per le riabilitazioni?-
Una volta scesi il biondino lo portò all'ingresso.
-ho preso l'appuntamento ieri, ti basta o vuoi sapere altro?- chiese esasperato Naruto.
Sasuke rimase un attimo in silenzio prima di rispondere.
-no... va bene così-
Hidetora aprì la porta ed insieme uscirono da Villa Uchiha.



Venerdì quarta settimana...



Naruto versò con cura dell'acqua calda dentro alla sua confezione di ramen istantaneo. Poggiò
delicatamente sul ripiano della cucina il pentolino usato per scaldare, e dopo aver spezzato due
bacchette di legno si sedette al tavolo.
-ittadakimasu!-
Dopo solo cinque giorni di riabilitazione, compresa stamattina, Sasuke aveva recuperato la
sensibilità di entrambi i piedi ed era perfino in grado di muovere il pollice del piede destro. I
medici erano rimasti sorpresi da tanta velocità di recupero, parlavano addirittura di miracolo.
Naruto sogghignò. Altro che miracolo, chiamasi influenza all'Uzumaki.
Praticamente dal primo giorno di riabilitazione lo minacciava costantemente di levargli braghe
e biancheria intima di fronte a tutti se non si fosse impegnato a dovere.

Finito di mangiare sistemò un po’ la cucina e armatosi successivamente di straccetto e prodotto
anti polvere si diresse verso il salone principale. Si vedeva costretto a pulire le cinque stanze di
pomeriggio visto che la mattina veniva impegnata per accompagnare Sasuke in ospedale. Naruto
sbuffò constatando come il tempo fosse volato in quella villa, come la quarta settimana fosse già
finita. Solo tre giorni e poi il suo incarico sarebbe terminato. Strofinò un piccolo vaso ripensando a
quel piccolo accaduto di sette giorni fa, da quando era incominciata la riabilitazione ne lui ne
Sasuke avevano provato a tirare fuori la questione bacio. Dal teme c'era da aspettarselo che non
avrebbe proferito parola, quindi Naruto sapeva di doversi fare avanti per prima. Anche se non ne
aveva proprio voglia o meglio dire aveva paura.
-Naruto-kun?-
Una voce lo ridestò dalle nuvole.
La signora Mikoto dalla soglia della porta gli faceva cenno di avvicinarsi.
-Naruto-kun puoi anche smettere di pulire, il tuo lavoro è finito- disse una volta avuto il biondino
di fronte. Questo assunse un'espressione sorpresa.
-ma, signora Mikoto mi mancano ancora quattro stanze, non ho finito nemmeno questa!- gesticolò
con il panno.La signora sorrise.
-grazie a te le stanze sono già pulite da un mese. Avrai sicuramente notato come sia efficace
l'effetto dei nostri prodotti antipolvere o no?- chiese gentile.
Naruto annuì.
-quindi non c'è bisogno che continui a pulire quando non c'è niente di sporco... e poi con tutto
l'aiuto che hai dato a mio figlio penso che il tuo lavoro possa finire anche prima, ovviamente
verrai a trovarci di tanto in tanto vero?-
L'Uzumaki stava quasi per piangere dalla commozione.
-certamente signora Mikoto, verrò a trovare lei e Sasuke ogni weekend- ridacchiò.
-ci conto- sorrise di rimando.
-questa è per il tuo operato- disse consegnandoli una busta chiusa.
Naruto la ringraziò con un profondo inchino.
-ah dimenticavo, Sasuke mi ha detto che vuole parlarti-



Saliva lento gli scalini, uno ad uno. I piedi andavano da soli. Guardava attentamente dove e come
li appoggiava. Se fosse caduto si sarebbe alzato con poca voglia. Non sapeva nemmeno lui perché
stesse prendendo così tanto tempo. Di cosa voleva parlare Sasuke? Del bacio di lunedì scorso?
Percorse il corridoio con la stessa lentezza nello salire le scale.
Dirgli che era stato solo un incidente? Che doveva dimenticare l'accaduto o...
Arrivò davanti a quella porta.
... solo salutarlo visto che ormai il suo lavoro era finito?
Appoggiò delicatamente la mano sul pomello.
Magari con un altro bacio e poi tutti felici e contenti?
Forse stava pensando troppo. Forse si immaginava troppe cose.
Sbuffò avrebbe voluto tanto parlare con Sasuke di quella cosa, dirgli come la pensava, dirgli che
si era preso una cotta bella e buona per quel teme maledetto, dirgli che voleva intraprendere
qualche cosa... ma Sasuke? Certo quella volta aveva usato il suo stesso metodo per zittirlo, ma
non era sicuro al cento per cento che anche lui ricambiasse in qualche modo.
semplice, perché io ti piaccio teme
Quella frase inoltre l'aveva prontamente sparata. Naruto sapeva che se sarebbe entrato adesso
in quella stanza le parole sarebbero uscite da sé nonostante i freni che si stava imponendo. Non
voleva che in qualche modo l'amicizia instaurata con il moro si spezzasse così ma, era anche vero
che Naruto non voleva rimanere solamente un amico, per niente.
La mano come morta scivolò giù dal pomello.
Indietreggiò di qualche passo.
La paura di perdere nonostante volesse rischiare.
Si girò di colpo mettendosi a correre, ripercorrendo il corridoio.
Scese le scale.
Spalancò il portone e con fretta si allontanò da villa Uchiha...



6 mesi dopo...



Era un vero idiota, in tutti i sensi. Un idiota patentato con la p maiuscola. Come un idiota era
scappato dalla casa manco fosse rincorso da cani inferociti e sempre come un idiota, non si era
presentato nei weekend a venire dalla bellezza di sei mesi, per il semplice motivo che aveva avuto
paura e poco coraggio. Le prime volte aveva chiamato la signora Mikoto dicendogli che non
poteva venire perché sommerso di impegni scolastici, poi nemmeno più quelle. Era certo che
la donna facesse finta di bersi quelle bugie, mentre di Sasuke non aveva avuto più notizie. Non
sapeva se aveva finito la riabilitazione, non sapeva nemmeno se l'avesse continuata e Mikoto
Uchiha in quelle poche volte che aveva ricevuto una telefonata da Naruto non aveva mai
menzionato il nome del figlio e sue condizioni quasi volesse forzarlo a chiedergli di lui. Si era
fumato il cervello quella volta sul perché e percome non volesse perdere l'amicizia che al
contrario diventasse qualcosa di più e come un idiota non aveva ottenuto niente, anzi aveva perso
qualcosa di più. Sicuramente Sasuke si sarà e sarà sicuramente arrabbiato a livelli stratosferici
con lui. Sbuffò pesantemente ritornando alla realtà, conscio della fossa che si era scavato da solo.

Il vociare di migliaia di gente intorno a lui, seduta sugli spalti di un piccolo stadio, non era più un
suono ovattato. Guardò in giro nel vano tentativo di scorgere una testolina familiare in quella
massa raggruppata per l'evento.
-perchè non la trovo? eppure il colore dei suoi capelli salta subito all'occhio-
-Naruto!- urlò qualcuno.
Il ragazzo si voltò potendo così notare la sua amica agitare una mano. Una ragazza della sua
stessa età con occhi verdi e dagli inconfondibili capelli rosa.
-grazie Sakura-chan per avermi tenuto il posto- disse una volta raggiunta la ragazza.
-di niente- rispose subito sorridente.
Naruto si sedette alla sua destra mettendosi comodo per poi volgere l'attenzione ad un panino
fumante offerto dall'amica.
-la sai l'ultima Naruto?- gli chiese addentando il suo di panino.
Il ragazzo con la bocca piena scosse la testa.
-pare che tra i partecipanti ci sia una specie di raccomandato-
-cosa? vuol dire che la gara è truccata?- sbraitò sputacchiando qualche briciola che Sakura si
premunì di schivare abilmente.
-non proprio almeno, non in teoria- cercò di spiegarsi -vedi il vincitore di questa gara ha alte
possibilità di esser scelto come uno dei rappresentanti del campionato delle cinque terre, lo sai
questo?- L'Uzumaki annuì -ecco e saprai anche che i concorrenti, che adesso partecipano a
questa gara regionale a cui stiamo assistendo, hanno dovuto prima affrontare delle eliminatorie
per poter gareggiare, vero?- chiese ancora. Il ragazzo ripeté il gesto.
-poco fa ho detto una specie di raccomandato perché tra i partecipanti c'è un ragazzo che non ha
dovuto affrontare le eliminatorie per motivi personali- Ora Naruto faticava a stargli dietro.
-dicono che non abbia fatto in tempo ad iscriversi alle eliminatorie e che sia stato accettato solo
per due motivi- sakura alzò un dito.
-motivo numero uno, la sua famiglia ha sganciato parecchi soldi per far partecipare suo figlio
a questa gara, e motivo numero due molto importante- alzò anche l'altro.
-è stato accettato per il suo talento- disse sorridente la ragazza.
-come ha fatto a dimostrarlo se non ha partecipato alle eliminatorie?- chiese ormai confuso.
-ha sbattuto in faccia ad uno degli organizzatori della gara un foglio con scritto i suoi tempi
personali dei cento metri- ridacchiò -a quanto pare è riuscito a convincerlo-
Naruto era senza parole, pensando a quanto fosse stato sfrontato quel ragazzo, poi le urla
improvvise della gente attirarono la loro attenzione, il pubblico stava esultando per l'entrata in
campo dei concorrenti. Tutti i ragazzi all'incirca di diciotto anni si posizionarono con
calma davanti ai loro posti.
-chissà qual è il raccomandato- disse Sakura.
Naruto si mise a fissare tutti i concorrenti. Alcuni saltavano subito all'occhio come uno con capelli
neri a caschetto con delle orripilanti sopracciglia fin troppo folte, intento a fare flessioni con una
velocità mai vista, poi c'era un ragazzo con dei capelli marroni lunghi raccolti in una morbida coda
e degli occhi paurosamente bianchi, che si stirava le gambe. Un altro invece aveva i capelli,
sparati forse quanto Naruto, rossi con due occhi di ghiaccio, che pacato se ne stava a braccia
conserte ad aspettare. Per il resto tutti gli altri concorrenti erano decisamente normali, anche
quello con quella cresta nera come capelli decisamente famigliare, non attirava molta attenzione.
Il biondino si bloccò un attimo fissando il ragazzo girato di spalle che con tutta calma si voltò
proprio in quel momento, mostrando così il viso.
-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH-
Naruto cacciò un urlo degno di nome, alzandosi in piedi dalla sedia, indicando con un dito quel
suddetto ragazzo, facendo venire un infarto sia a Sakura sia ai poveri sfortunati seduti vicino al
biondino, ottenendo l'attenzione di tutta le gente, compresi i concorrenti in quel piccolo stadio,
ricevendo un pugno nel fianco dalla rosa.
-Naruto brutto idiota! Mi hai fatto prendere un colpo, si può sapere perché hai urlato così?-
chiese furibonda mentre assestava anche il secondo colpo.
-scusa Sakura-chan ma ho visto... ehm... cioè mi ha punto qualcosa! ahaha- ridacchiò nervoso.
La ragazza alzò un sopracciglio scettica fulminando il biondino con lo sguardo.
-almeno fammi il favore di sederti, ci stanno guardando tutti- disse strattonandogli la maglia.
Naruto si sedette veloce, eseguendo l'ordine, puntando subito il suo sguardo sul ragazzo con la
cresta che ora lo stava fissando anche lui.
-Sasuke- disse flebile.

L'Uchiha era in mezzo ai concorrenti, vestito con maglietta e pantaloncini bianchi, fissava Naruto
con un ghigno soddisfatto mentre scaldava i muscoli. Pochi secondi dopo l'arbitro ordinò a tutti i
concorrenti di mettersi sui blocchi di partenza, costringendo Sasuke a distogliere lo sguardo.
Silenzio. Sparo. I concorrenti scattarono fulminei.
L'Uzumaki non poteva credere ai suoi occhi. Sasuke stava sui suoi piedi, camminava, ma
sopratutto correva. Correva divinamente. Sentì velocemente l'euforia farsi strada al suo interno.
Si alzò nuovamente in piedi senza rendersene conto e con impeto cominciò a fare il tifo.
Ben presto molte persone lo seguirono. Anche Sakura imitò il ragazzo.
Urlò a squarcia gola quando poi il moro vinse.
-SEI GRANDE SASUKE!!!-esultò saltando sul suo stesso posto.
-Naruto calmati non c'è bi...Sasuke? sbaglio o questo nome l'ho già sentito?- chiese pensierosa.
Ma il biondino non le rispose, non l'ascoltava era troppo impegnato a seguire con lo sguardo un
certo Uchiha che con tutta calma si dirigeva probabilmente agli spogliatoi scomparendo dietro una
porta, non prima di avergli rivolto un altro ghigno ovviamente.
-brutto teme!- sbottò fiondandosi scendendo gli scalini degli spalti.
-ehi! Naruto dove vai?- strepitò la rosa.
-non mi aspettare Sakura-chan- disse correndo più veloce e scomparendo dalla sua vista.



Naruto si fermò davanti ad una piccola porta con il fiatone. Aveva corso come un dannato pur di
raggiungere Sasuke. Una volta entrato dalla stessa porta da cui era passato il moro si era ritrovato
in un corridoio con più ingressi a vari spogliatoi. Non gli sarebbe stato necessario controllarli uno
ad uno per vedere in quale fosse andato Sasuke. Naruto lo sapeva già di per suo, una sorta di
sesto senso ed a dimostrarlo era il fatto che ora si trovava davanti ad una porta qualunque senza
saperlo. Impugnò il pomello. Sorrise. Gli sembrava di avere un piccolo deja-vù.
Prese un grande respiro e con decisione abbassò la mano, entrando così nello spogliatoio.
Esattamente davanti a lui c'era Sasuke seduto su una panchina intento a cambiarsi le scarpe.
La stanza era poco illuminata a causa dell'unica finestra presente socchiusa. Il moro non parve
farci caso alla presenza del ragazzo e con tutta calma continuava quello che stava facendo.
-vedo... che sei tornato a correre, Sasuke- disse flebile Naruto.
Sasuke non parlò, al contrario si alzò in silenzio dalla panchina, mettendosi in spalla la sua borsa
da ginnastica e solo allora alzò finalmente lo sguardo su Naruto, incontrando il blu dei suoi occhi.
-hai finito la riabilitazione- continuò lui.
L'Uchiha impassibile gli si avvicinò portandosi davanti.
-devi avere proprio una bella faccia tosta Uzumaki, per parlami come se fossimo amici di vecchia
data, sopratutto dopo sei mesi di assenza ingiustificata- sbottò acido.
Naruto lo guardò un attimo disorientato prima di abbassare il capo. Non poteva controbattere,
non quando lui aveva perfettamente ragione. Lo sapeva. Sasuke lo odiava per la sua fuga idiota.
-io...ecco io- balbettò provando a dire qualcosa di sensato senza riuscirci.
-io cosa? Al tuo ultimo giorno di lavoro te ne sei andato via di corsa per chissà quale motivo, senza
poi ripresentarti nei weekend successivi nemmeno per una piccola visita, sparendo per ben sei
mesi. Mi hai scassato la vita per tre settimane, ti sei intromesso nei miei affari personali
con forza, sei arrivato addirittura a minacciarmi di denudarmi solo per fare quella dannata
riabilitazione... per cosa poi?- chiese con astio.
Naruto non rispose.
-Non hai mai chiesto, nemmeno una volta, come procedeva la riabilitazione nelle poche chiamate
che hai fatto a mia madre, tanto meno se la portavo avanti. Senza tu a farmi da cane da guardia,
avrei potuto benissimo interromperla in qualsiasi momento-
Il biondino alzò di colpo il volto, guardando Sasuke con rabbia.
-allora perché hai continuato lo stesso, eh?!- domandò.
L'Uchiha non gli rispose, limitandosi a fissarlo mentre avanza qualche passo. Quando gli fu
esattamente di fianco si fermò. Il ragazzo biondo l'aveva seguito con la coda dell'occhio.
-semplice, perché io ti piaccio... teme-
Sasuke lo disse con un mezzo sorriso, notato immediatamente dall'Uzumaki, aprì la porta ed uscì
dallo spogliatoio in tutta tranquillità.

Naruto era rimasto interdetto da quella frase, la stessa frase che aveva detto lui parecchi mesi fa.
Quando poi il suo cervello riuscì completamente ad assimilarla si fiondò fuori dalla porta di colpo.
Raggiunse immediatamente Sasuke affiancandolo.
-ehi teme, eheh che ne dici se questo sabato vengo a trovarti?- chiese ridacchiando.
ll moro parve pensarci su.
-no- rispose poi secco.
Naruto si fermò in mezzo al corridoio basito dalla risposta.
-e quando di grazia?- domandò stizzito.
-quando comincerà il campionato delle cinque terre- disse pacato continuando a camminare.
Il ragazzo bloccò nuovamente i pensieri cercando di codificare questa volta la frase.
-ma... ma è tra sei mesi!- urlò d'improvviso.
Sasuke si fermò sulla soglia della porta d'ingresso del corridoio, voltandosi appena quel che
bastasse e ghignò divertito verso il biondino.
-lo so, ora tocca te ad aspettare dobe-
Spalancò la porta ed uscì lasciando Naruto da solo, in mezzo al corridoio, con un espressione
da ebete stampata in volto. Poi l'Uzumaki dopo svariati minuti sorrise.
-ci vediamo tra sei mese teme-
Detto ciò fece pochi passi, ed uscì anche lui da quella porta...




Fine
















...è finita... O_O la storia...ARGHHHHHHHHHH! mi mette una certa malinconia
..però...bò....passando alla storia....piaciuta ora della fine tutta nelle sua interezza?
Questo finale mi ha fatto molto penare... sinceramente l'idea inziale ancor prima di
stendere i capitoli era completamente diversa.... non si vedeva che sasuke finiva la riabilitazione a dire al vero doveva finire con naruto che gli dava dell'egoista e che poi elencava
tutti i motivi per cui doveva ritornare a correre...in pratica il terzo capitolo e poi ovviamente...
frizzi frizzi....in altre parole lemon....ma come vedete è uscito tutt'altro....o_o mettendo giù
i capitoli è venuto fuori altro....mh spero che quello che avete letto sia piaciuto lo stesso
Alcune parole sul finale e vi lascio XD
Che dire un finale aperto non c'è che dire eheheehh e poi praticamente si sono promessi
di mettersi insieme tra sei mesi.....non sono adorabili così?? *ò*
Bon vi lascio! grazie veramente a tutti per aver recensito, letto e messi nei preferiti e seguiti!!

I personaggi di Waht i've done vi ringraziono tantissimo XD byeeeeeeeeeee


yahoithebest : *batte il cinque anche lei* oh, mai io a quel club ci appertengo da
quando sono nata U.U kukuku... basta cassate! bè Sasuke lo ha scacciato via ma poi è
ritornato ma poi se ne andato di nuovo poi è ri-ritornato ma poi se nè andato sasuke... @.@
ok non ci capisco più niente neanche io... itachi purtroppo mi serviva morto
mi dispiace anche a me piace tanto come personaggio...
ebbene si la fic è ufficialmente finita, spero ti sia piaciuto questo finale. Bye!

dark manson : uaa ti ho fatto addirittura piangere?? nyahh no dai su *da fazzolettino*
Il finale come è stato? ti è piacuto? XD bye!

Quistis18 : La sfortuna aleggia su quella famiglia! è tutta colpa tua sasuke se sono morti! cattivo bambino!! *da frustate a sasuke già intento a demoralizzarsi*
Uh *-* senpai hai visto bene Naruto è tornato ma poi se nè andato di nuovo XD
e le cose si sono aggiustate in uno strano modo @_@ ehehhe, me bastarda inside
Me contenta che tu contenta!
Tanti auguri senpai, di nuovo! Anche se ormai il tuo compleanno è passato da un pezzo
Finalmente la storia è finita e il tuo regalo è completo!

Mi fa tanto piacere che ti piaccia! bye!!!!!!!!!!!

Capitatapercaso : yaaa eccolo qui il finale... dannato mi ha fatto penare per catturalo
ma finalmente è mio! muhahahahha....O_O ok basta!spero che il finale ti sia piaciuto
yao!!!

ryanforever : ecco qui l'ultimo AHHHHHHHH!....che in quanto ad eventi è stato simile
al precendente se non di più.....il bacio *ò* che poi naruto è fugato, è ritornato in questo e poi è scappato
ancora ...mi fa tanto piacere che la storia ti sia piaciuta! Bye!!

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