Amici di Penna di Erhien (/viewuser.php?uid=76419)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I sogni son desideri ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Decisioni ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 1 *** I sogni son desideri ***
PER
PRIMA COSA RINGARZIO LA MIA BETA
MAKIRI!
PER
QUANTO RIGUARDA LA STORIA, SAPETE BENISSIMO
CHE I PERSONAGGI APPARTENGONO ALLA SCRITTRICE J.K. ROWLING, PERTANTO
QUESTA
STORIA E’ SENZA SCOPRO DI LUCRO. E ORA, BUONA LETTURA!!
Capitolo
1
I
sogni son desideri
Vagava
da solo per i corridoi
della sua scuola, per smaltire tutta quella merda che gli veniva
buttata
addosso, tutte quelle speranze che erano state riposte in lui. Eppure
cosa
aveva fatto per meritarsi quella vita tanto anormale? Forse
l’unico errore era
di essere nato, di essere stato concepito in un giorno di novembre da
due maghi
potenti, sì, ma prima di tutto innamorati. Due maghi che
Harry non aveva avuto
l’onore di conoscere, nonostante fossero i suoi genitori.
Cosa che gli è stata proibita
da un bastardo egocentrico con manie di grandezza, tanto fissato col
potere e con
gli anagrammi da cambiare nome in “Lord Voldemort”.
Allora c’era un vero
motivo per cui sopportava tutto questo: lo faceva per
vendicarsi dei suoi genitori, e non solo per “salvare il
Mondo Magico”.
Quella
stessa mattina, a
colazione, aveva sentito Lavanda Brown consigliare a una sua amica di
iniziare
a scrivere un diario, dicendole che si sarebbe sentita meglio. Potter
non aveva
mostrato grande interesse e trovava alquanto infantile l’idea
di tenere un
diario personale, ma dovette ricredersi quando iniziò a
scarabocchiare le prime
parole di sé su una pergamena, seduto sul suo letto a
baldacchino.
“Sono stanco. A volte
anche mortalmente
stanco di ciò che mi circonda, della falsità che
involontariamente mi porto
dietro. Nessuno può capirmi, o forse nessuno vuole capirmi. Fanno finta che io non abbia problemi,
così che loro possano
bearsi di questa pseudo protezione che gli offro. Cosa posso fare
però? Sono
completamente legato al mio…”
Ma
venne interrotto
dall’entrata in scena del suo migliore amico e degli altri
compagni di stanza.
Provando un moto di vergogna, nascose la prima pergamena sotto il
cuscino,
lasciandosi in mano il resto.
-
Hey, Harry, che fai qui da
solo? – chiese Ron.
-
Niente, solo i
compiti…dannati! – scherzò il moro.
Così scese dal letto dicendo che sarebbe
andato in qualche posto più tranquillo, declinando
un’allentante offerta di una
gara caratterizzata sull’ingoiare più cioccorane
possibili. Senza farsi vedere,
però, prese il foglio di prima e lo nascose tra le altre
pergamene.
Scese
velocemente le scale,
passando per la sala di ritrovo, e uscendo poi dal ritratto della donna
grassa.
Erano circa le 18 e 30, e i corridoi non erano affollati, dato che la
maggior
parte dei ragazzi era in biblioteca a studiare, o nella propria casa a
fare di
tutto.
Dopo
un attimo di
smarrimento, Harry seppe dove andare; con animo deciso girò
l’ultimo angolo che
lo separava dalla porta della Stanza delle Necessità. Quando
fu davanti al
famoso muro, la porta della stanza nascosta apparve per magia, e Harry
entrò
senza esitazione. Quello che vide fu solo un gran macello di oggetti
lasciati
lì a prender polvere, poiché troppo inutili per
servire alla scuola, e troppo
antichi e preziosi come ricordi per poter essere maciullati.
Il
ragazzo si sedette a terra,
riprendendo quel foglio e scrivendo fino a riempirlo.
Dopo
un’ora e mezza aveva
finito, scoprendo che aveva impresso i suoi pensieri in ben due
pergamene.
-
Che cosa penosa che ho fatto
– rifletté ad alta voce il ragazzo, buttando
accanto a sé quei fogli. Però,
quando si accorse di che ora fosse, e che una fame da lupi voleva
ricordargli
che gli esseri umani mangiano per vivere, si dimenticò del
suo neo-diario,
lasciandolo da solo nella Stanza delle Necessità.
-
Dov’eri finito? – chiese
preoccupata Hermione.
-
Ero a studiare. Niente di
che –
-
Va be’, come ti pare!
Intanto ti sei perso Seamus che vomitava zampette di cioccorana. E
ancora si
muovevano! – spiegò allegro Ron, provocando una
risata al moro e un’espressione
di disgusto a Hermione.
Tra
una solita abbuffata e
l’altra, la serata trascorse piacevole, come al solito, fino
a quando i tre
grifoni non si furono coricati a letto, a un’ora decisamente
inappropriata per
i ragazzi.
♣♣♣♣♣
Un
ragazzo biondo
dall’andatura nobile e fiera si aggirava per i corridoi in
cerca di pace. Il
ronzio ininterrotto delle chiacchiere di Pansy gli faceva venire il mal
di
testa; Tiger e Goyle si erano dimostrati, come al loro solito, incapaci
di poter
intavolare una qualsiasi
conversazione per far passare la serata; Blaise invece,
l’unico con cui valesse
la pena passare il tempo, era impegnato in “studio della
lingua francese” con
una ragazza di origini parigine. C’è da dire come
quello studio fosse molto fisico, e
tenesse poco impegnata la
mente. A buon intenditor poche parole.
Per
tutte queste ragioni
Draco Malfoy si trovava a gironzolare da solo per i corridoi, a un
orario poco
consono per gli standard della scuola.
Senza
pensarci due volte, il
ragazzo si diresse verso la sua zona preferita; era davanti alla Stanza
delle
Necessità, quando, all’improvviso,
spuntò da un angolo Mrs. Poor, la gatta di
quel Magonò di un Gazza. Schifato dall’idea del
guardiano e stizzito
dall’intrusione di quella palla di pelo, Draco
ritornò sui suoi passi, arrivando
senza riflettere nella sua camera beatamente singola, in quanto
Prefetto.
Una
volta indossato il suo
morbido pigiama, si arrotolò nelle coperte, cominciando a
dar sfogo a tutti i
suoi pensieri. Suo padre era in prigione, e il Signore Oscuro gli aveva
dato un
incarico che lo aveva legato mani e piedi.
Quanto
avrebbe voluto essere
solo uno spettatore di tutto quello che stava accadendo; quanto avrebbe
voluto
essere qualcun altro, chiunque altro. Essere il figlio di un
Mangiamorte in
prigione era deplorevole, mentre era avvilente sentirsi figlio di
nessuno.
Certo, aveva sua madre che in un modo o nell’altro gli voleva
bene, ma non era
gran cosa. Lui si sentiva come un semplice essere vivente dedito a
portare avanti
la tradizione senza amore della sua famiglia e del suo nome, Malfoy.
Certe
notti avrebbe dato tutto l’oro che aveva in banca per poter
essere figlio di una
coppia normale. Certe notti aveva sognato di essere qualcuno
completamente
diverso da lui, tipo quel Ron Weasley, con tutti quei fratelli e ricco
di
quell’amore genitoriale incondizionato. Poi, una notte, aveva
sognato di essere
addirittura come Potter, di essere ammirato e preso in considerazione
per
qualcosa che aveva fatto veramente; e non per un nome importante e un
sacco di
soldi in banca. Anche se ne rimaneva poco di oro giù alla
Gringott.
Col
desiderio di una vita
diversa da quella che quel bastardo destino gli aveva affibbiato, Draco
si rannicchiò
nelle sue calde coperte, cadendo nella sua realtà preferita,
quella fatta di
sogni.
♣♣♣♣♣
Due
vite, intrecciate come i fili d’inchiostro sulla pergamena.
E
se le due penne diventassero una?
♣♣♣♣♣
Solita
giornata di ottobre,
con una lieve brezza e un sole che ormai non scalda più come
ad agosto.
Il
Professor Vitious stava
fornendo prova della sua mirabile capacità di far
addormentare tutti durante le
sue lezioni, senza l’uso della bacchetta! Anche Draco era
spaparanzato molto
alla “chi se ne frega” sul suo banco, con lo
sguardo perso fisso sulla
finestra.
Harry
invece stava lottando
con tutto se stesso per non chiudere gli occhi e dormire realmente,
dato che la
notte prima aveva fatto un po’ tardi. E con “
po’ ” mi riferisco a orari che
vanno intorno alle 2.
Una
volta suonata la
campanella per la fine delle lezioni giornaliere, tutti i ragazzi si
diressero
verso le proprie Case. Tutti tranne uno. La noia e la monotonia di
quelle
giornate stavano diventando pesanti, per cui Draco si
rifugiò nella Stanza
delle Necessità senza dire niente a nessuno.
Un
odore di vecchio, di
polvere e muffa lo investì, e lo fece sentire al sicuro;
aveva imparato ad
apprezzare quel luogo come fosse una terza casa (la seconda poteva
considerarsi
la
Casa di
Serpeverde).
Si
guardò intorno cercandosi
qualcosa da fare; calpestò involontariamente delle vecchie
pergamene, ma quando
le prese in mano per vedere di cosa trattassero, scoprì solo
che erano vuote.
Solo allora si accorse che sul pavimento erano sparpagliati vecchi
fogli. Pensò
di mettere in ordine quei documenti, altrimenti avrebbe pensato tutto
il tempo
all’Armadio, e non lo voleva questo.
Passò
al setaccio qualche
metro quadrato, raccogliendo qua e là temi che riportavano date intorno
all’1975, oppure appunti di
astronomia del 1903. Però solo un paio di cifre catturarono
la sua attenzione:
20 ottobre 1996.
Trattandosi
del giorno prima,
Draco afferrò curioso quei fogli; un sorriso saccente si
dipinse sul suo volto.
Un diario? Sarà di
qualche stupida ragazzina… Pensò il biondo. Eppure
questo non gli impedì di
leggerlo, stupendosi di vedere come non fosse stato scritto da una
femmina,
bensì da un maschio.
“Sono stanco. A volte
anche mortalmente
stanco di ciò che mi circonda, della falsità che
involontariamente mi porto
dietro. Nessuno può capirmi, o forse nessuno vuole capirmi. Fanno finta che io non abbia problemi,
così che loro possano
bearsi di questa pseudo protezione che gli offro. Cosa posso fare
però? Sono
completamente legato al mio destino. Vorrei essere qualcun altro,
vorrei che ci
fossero altri al mio posto, senza preoccuparmi del resto. È
chiedere troppo? O
forse sono solamente egoista? Io vorrei, almeno, qualcuno con cui
parlare
sinceramente, fregandomene dei suoi sentimenti, e dei miei.”
Per
il resto (e si parlava di
ben due pergamene) niente di speciale: parlava del Quidditch, dei suoi
amici o dei
voti a scuola. Insomma era un ragazzo apparentemente come tutti gli
altri. Se
non fosse che la prima parte del breve diario rispecchiava Draco.
Più
per gioco che per altro,
Malfoy tirò fuori fogli, penna e inchiostro dalla sua borsa,
rispondendo al ragazzo
che non si era firmato.
“Caro piccolo adolescente
con manie da scolaretta
undicenne, la vita è dura, e noi siamo dei granelli di
sabbia a confronto; e la
prossima volta ricordati di portarti dietro il tuo diario segreto. Non
ho la
minima idea di chi tu possa essere, ma conosco (purtroppo) bene
ciò che provi.
So cosa significa essere qualcuno che non vorresti essere, avere un
ruolo della
società che ti vincola per sempre pur non volendolo.
Sinceramente non so
nemmeno perché sto rispondendo alle tue lagne; forse
perché sono anche le mie?
Sicuramente queste pagine rimarranno qui, a impolverarsi tra queste
squallide
mura, ma ti lancio comunque un appello: posso ascoltarti, e capirti
come nessun
altro, perciò…” ma Draco si fermò un
attimo, riflettendo. Era da stupidi quello che stava facendo? Cosa
avrebbe
detto suo padre?
Direbbe che un Malfoy non farebbe
mai cose così futili
e degradanti. Pensò
il ragazzo.
Perciò
Draco ricominciò a
scrivere con più vigore.
“ …diventiamo
amici di penna? A dire la verità un po’
me ne vergogno, ma parlare con l’inchiostro non dovrebbe
essere tanto
difficile. Aspetto una tua risposta. Quasi dimenticavo: non ti
dirò mai chi
sono io, quindi vedi di fare lo stesso!”
Il
biondo serpeverde prese
una sedia, vi soffiò sopra per levare il grosso della
polvere, e vi posò sopra
i tre fogli. A quel punto si sarebbe diretto verso il suo dormitorio,
prima di
affrontare i compiti.
SALVE
A TUTTI, QUESTA è
GIUSTO LA SECONDA FANFICTION
CHE SCRIVO, E PER ORA è SEMPRE INCENTRATA SULLA COPPIA
DRACO/HARRY. VOLEVO
SUBITO CHIARIRE CHE SOLO IL PRIMO CAPITOLO AVRA’ TONI
INTROSPETTIVI, MENTRE AL
RESTO CERCHERO’ DI DARE UN ASPETTO UN PO’
PIU’ ALLEGRO J MI
RACCOMANDO, DITEMI COSA NE PENSATE DELLA MIA IDEA!
SINCERAMENTE ALL’INIZIO NON ERO MOLTO SICURA, PENSANDO DI
COPIARE
INVOLONTARIAMNTE QUALCHE FIC CHE POSSO AVER LETTO O ROBE SIMILI; QUELLO
CHE VI
VOGLIO DIRE E’ CHE SE TROVATE CHE LA MIA
STORIA SIA SIMILE AD ALTRE, PER FAVORE, NON ESITATE A DIRMELO.
INTANTO
VOLEVO RINGRAZIARE
ANCORA LA MIA
BETA,
MAKIRI (Ludovica) CHE C’E’ SEMPRE ^_^ ALLORA UN
BACIONE A TUTTI!! CIAOCIAO!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Decisioni ***
UN
RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA ALLA MIA DOLCE MAKIRI,
BETA DELLE MIE (ESIGUE) FANFICTION! VORREI SOTTOLINEARE COME QUESTO
CAPITOLO
SIA INCENTRATO PER LA MAGGIOR PARTE
DEL TEMPO SU HARRY, E POCO SU DRACO. HO CERCATO DI CONTENERMI, MA ERA
INEVITABILE (A MIO AVVISO..). COMUNQUE PROMETTO DI ESSERE, PER I
PROSSIMI
CAPITOLI, PIU’ EQUILIBRATA. ORA VI SALUTO, E VI AUGURO BUONA
LETTURA!!
Capitolo
2
Decisioni
Forse
aveva commesso solo un
grossolano errore, forse quella lettera di risposta era stata veramente
una gran
cavolata. Draco si stava rigirando tra le coperte, troppo impegnato a
pensare a
quello che aveva fatto, per poter dormire. La persona che aveva scritto
su
quelle pergamene non gli aveva nemmeno risposto.
♣♣♣♣♣
Erano
le 23 passate quando
Harry s’infilò nel letto.
- Hey, Ron, ho saputo che
Lavanda Brown ha una cotta per te! – esclamò
tutt’a un tratto Seamus.
- Ma non dire cavolate! – lo
rimbeccò Weasley, mentre le sue orecchie si facevano sempre
più rosse.
- E poi come fai a saperlo? –
chiese ingenuamente Neville. Finnigan lo guardò con
un’aria da chi la sa lunga;
poi, mettendosi in piedi sul letto, annunciò a tutto il
mondo la sua recente
conquista.
- Signori, miei cari amici.
Siamo oggi qui tutti riuniti per celebrare...-
- Ma smettila di dire cazzate!
– lo interruppe Ron leggermente infastidito.
- Ok, ok. Andrò subito al
sodo. – e così dicendo tirò fuori un
libricino tutto rosa, pieno di paillettes
e brillantini. – Questo che state vedendo è un
oggetto dal potere maligno
inimmaginabile! Questo, miei cari signori, è il diario della
Brown! –
Un coro di “OH!” pieno di
sorpresa e derisione si alzò; è da notare invece
come Harry quasi provò timore
nel guardarlo.
Merlino,
salvami… Il mio
diario! Per
tutti i maghi del mondo, dove cavolo è adesso?!
Pensò Harry sconvolto,
senza muovere un muscolo.
- Harry, ma che hai? –
- Eh? –
- Non mi hai sentito? Ti ho
chiesto cos’hai. Sei tutto pallido e non stai ridendo con noi
–
- No, scusa Seamus. È che ho
sonno… e … non credo che una come Lavanda abbia
qualcosa di rilevante da
scrivere, o, almeno, da essere letto –
- Boh. Sei strano forte! Io
però lo leggo lo stesso – e con ciò si
sedette di schianto sul letto,
rimbalzando. Chiamò a raccolta gli altri compagni e
così iniziò a spifferare
tutto quello che la ragazza aveva scritto.
Intanto quel poveraccio di
Harry stava cuocendo tra le sue stesse paure; se qualcuno avesse
scoperto
quelle due misere pergamene, e avesse capito che erano sue, si sarebbe
come
minimo buttato dalla torre di Astronomia!
Un
momento…ma le ho firmate, oppure no?
E con questo dubbio Potter
lasciò lo stomaco attorcigliarsi, la mente vagare tra mille
e inutili
incertezze e gli altri finire di sbellicarsi dalle risate nel leggere
lo
stupido diario.
- Hey, Harry, hai sentito? –
gi chiese eccitato Finnigan.
- Sì, sì. Ora però fatemi
dormire! – rispose con finto tono ammonitore.
Però, quando si sistemò meglio
tra le coperte, vide come le orecchie di Ron fossero così
rosse da far pensare
che non fossero veramente le sue. Poveraccio, già quello di
suo non ne voleva
sapere di amore e relazioni sentimentali perché troppo
timido e impacciato;
leggere le dichiarazioni della ragazza nei suoi confronti lo aveva
completamente
scioccato!
Spente le luci, il moro
continuò a pensare al suo diario; lo aveva sì o
no lasciato nella Stanza delle
Necessità?
C’è
solo un modo per saperlo… dove ho messo il
mantello?
Il ragazzo
aspettò così che
tutti si fossero addormentati, poi scese senza far rumore dal letto, e
cercò il
Mantello dell’Invisibilità. Una volta trovato, se
lo mise addosso e velocemente
discese le scale. Non c’era più nessuno in piedi
nella Sala di ritrovo, per ciò
l’attraversò senza grandi difficoltà.
Il ragazzo poi passò attraverso il
ritratto della donna grassa, buttandosi così a capofitto nei
corridoi. Camminava
a passo svelto per arrivare presto; infatti, dopo poco
riuscì a trovare la
stanza tanto agognata, entrandovi.
Si tolse il mantello,
posandolo su un mobile lì vicino, e così
iniziò la sua ricerca. Sentì come un
senso di disperazione quando si rese conto che per terra
c’erano un sacco di
pergamene: avrebbe impiegato una vita a trovarle! Nonostante tutto,
iniziò a
smistare i fogli, con la speranza di poter tornare presto nel suo
dormitorio.
- Merlino… non ci sono!
Eppure sono sicuro di averle lasciate qua! –
Passò una mezzoretta, e del
diario neanche l’ombra. Colto da un improvviso colpo di
sonno, Harry si
accasciò su una sedia, stanco. Un rumore di carta stracciata
gli balzò
all’orecchio, spaventandolo; la cosa strana è che
il rumore veniva da sotto di lui.
Guardò a terra, pensando di
aver calpestato qualche foglio; non c’era niente. Harry si
sistemò meglio sulla
sedia, avvertendo di nuovo lo stesso rumore. Prontamente si
alzò, scoprendo la
fonte di tutto: si era seduto sopra a delle pergamene. Annoiato dalla
scoperta,
li prese in mano con la voglia di buttarli nel mucchio, quando
riconobbe la sua
scrittura.
- Sì! T’ho trovato,
finalmente! – ma subito gli venne un colpo al cuore quando
vide che le sue
pagine di diario erano accompagnate da una terza, palesemente non sua.
La
calligrafia era qualcosa di perfetto: elegante e ordinata. Curioso, il
ragazzo
lesse le prime righe, e per poco non gli venne un infarto: era
indirizzata a
lui! Col cuore in gola, lesse il resto tutto d’un fiato. Era
una specie di lettera,
era per lui, e diceva chiaramente che lo scrittore aveva letto quello
che lui aveva scritto. E diceva
anche di
capirlo. Capirlo. Lo sconosciuto, o
anche la sconosciuta, diceva di sapere cosa lui provasse; diceva di
essere
nella sua stessa situazione; chiedeva di diventare amici di penna;
diceva di
non voler sapere chi lui fosse.
Un
momento, ma allora non sa chi sono!
Il moro ritornò
questa volta
sui suoi scritti, dileguando ogni dubbio: non si era firmato! Con la
coscienza
in pace, ritornò sull’altra pergamena; la rilesse
due o tre volte, ponderando
su quella richiesta tanto assurda.
Dovrei dire di sì? Chi mi
dice che mi posso fidare? E se fosse una cosa simile al diario di Tom
Riddle?
Conteso tra la curiosità di
intraprendere una corrispondenza postale con uno sconosciuto, e il
timore di
cadere in una trappola di Voldemort o dei suoi seguaci, si
ricordò che
l’indomani avrebbe avuto Pozioni alle prima due ore.
Riprese così il mantello per
poi indossarlo; nel frattempo non staccò mai gli occhi dalla
pergamena dello
sconosciuto. Harry si morse un labbro per via
dell’indecisione.
Sono
abbastanza forte da contrastare un altro
imbroglio di Voldemort. E poi non è detto che sia suo!
Finalmente prese tutti e
tre
i fogli, tenendoseli ben stretti addosso; sempre con passo svelto ma
leggero,
ritornò nella propria Casa. Una volta arrivato al capezzale
del suo letto, il
giovane nascose mantello e pergamene nel baule. Assonnato, si perse
dentro le
soffici coperte, raggiungendo il mondo dei sogni senza volerlo.
♣♣♣♣♣
Erano
appena scesi per fare
colazione, e sia Ron che Harry sfoggiavano occhiaie che rasentavano il
suolo.
- Che facce! Ecco cosa
succede quando non dormite: diventate dei fantasmi orribili –
li rimproverò
Hermione. I due ragazzi la guardarono con uno sguardo che andava
dall’odio alla
commiserazione. In confronto Mastro Gazza era l’uomo
più bello di Hogwarts!
Una volta finito di mangiare,
il trio si avviò verso le lezioni, sognando il pomeriggio
libero che avrebbero
avuto quel giorno.
♣♣♣♣♣
Si
erano appena sdraiati sul
prato, facendo tesoro di quelle ultime giornate di sole; Ron stava
leggendo la
Gazzetta del Profeta,
Hermione era immersa in un libro dall’aria troppo seria per
l’occasione, e
infine il moretto con gli occhiali contemplava il cielo in cerca di
un’illuminazione. Cosa avrebbe dovuto fare? Forse era una
cosa che andava
riferita a Silente? Eppure vedeva come l’anziano mago fosse
fin troppo occupato
e pieno di ansie, per poter pensare di preoccuparsi per Harry. In fin
dei conti
cosa aveva da perdere? Poteva benissimo rispondere alla lettera, e
basarsi poi
sulla replica; in caso di “pericolo”, avrebbe
troncato di netto ogni
corrispondenza. Ecco, era così che doveva fare!
- Ehm…ragazzi? Io…devo andare
in bagno – esordì Harry. Hermione di tutta
risposta fece solo un gesto di
assenso con la mano, senza distogliere lo sguardo dal libro; il suo
migliore
amico invece emise solo un grugnito, sinonimo di grande attenzione al
resto del
mondo. Il moro si alzò e s’incamminò
verso l’entrata, e, appena poté, si
diresse a grandi falcate verso il dormitorio, correndo poi alla Stanza
delle
Necessità, senza farsi vedere. Una volta dentro la magica
sala, si accomodò su
una sedia e cominciò a scrivere.
“È strano
sapere di qualcuno che prova ciò che io
sento; per questo ho paura a risponderti. Ho l’impressione
che tu mi stia
prendendo in giro. Come posso fidarmi di qualcuno che non conosco,
raccontandogli tutto su di me? Cosa ti ha spinto a rispondere alle
pagine del
mio diario? Dammi
delle buone ragioni
per parlarti di me. Eppure… mi è difficile non
essere curioso di avere qualcuno
che mi possa ascoltare senza problemi. Tanto per chiarire la
situazione, non
sono una ragazzina, non ho undici anni, e so benissimo cosa la vita ha
in serbo
per noi: fidati, so quanto può essere dura e ingiusta. Per
quanto riguarda la
storia del diario segreto, io non ne ho uno; quelle due pergamene che
hai
letto, per di più senza permesso (per fare i pignoli), erano
solamente per dare
uno sfogo alle mie emozioni, punto. Ora spero che tu possa rispondermi
presto,
così che io possa decidere se averti come “amico
di penna”, oppure no. A
presto”
ECCOCI QUA, ALLA FINE DEL
2° CAPITOLO. LO SO CHE QUESTO PUO’ RISUALTARE UN
CAPITOLO UN PO’ “MOSCIO” DAL
PUNTO DI VISTA DEGLI AVVENIMENTI, MA E’ INDISPENSABILE PER
PASSARE ALLA STORIA
VERA E PROPRIA DEI DUE RAGAZZI! MI SCUSO ANCORA PER LA POSSIBILE
DELUSIONE
CHE VI HO CAUSATO, MA NON POTEVO FARE ALTRIMENTI…SPERO MI
POSSIATE CAPIRE! ORA
DO IL VIA AI RINGRAZIAMENTI:
KIRA90,
GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI E PER IL SUPPORTO ^^ SONO
CONTENTA DI LEGGERE CHE LA TRAMA TI
STUZZICA CURIOSITA’!! ALLORA SPERO DI NON DELUDERTI MAI ^_^
LALIA,
GRAZIE PER IL COMMENTO. SINCERAMENTE LE RECENSIONI CHE
APPREZZO DI PIU’ SONO PROPRIO QUELLE CHE TRATTANO NON SOLO
DELLA TRAMA, MA
ANCHE DELLO STILE DELL’AUTORE. QUINDI TI RINGRAZIO VERMENTE
TANTO!! ^_^ PER
QUANTO RIGUARDA LA STORIA DEI TONI
PIU’ ALLEGRI, MI SONO PIEGATA UN PO’ MALE. QUELLO
CHE INTENDEVO DIRE E’ CHE VORREI METTERE QUALCHE BATTUTINA IN
PIU’ IN FUTURO,
NON FARGLI PARLARE DELLA PARTITA A QUIDDITCH DELLO SCORSO SABATO O CHE
SHAMPOO
USANO USANDO UNA LETTERA INTERA A RIGUARDO xD VOGLIO CHE I LORO
DISCORSI
RIMAGANO DI UNA CERTA SERIETA’, MA OGNI TANTO
DEDICHERO’ UNA RIGA O DUE A
QUALCOSA DI PIU’ FRIVOLO, DI MODO CHE SI RIESCA SEMPRE E
COMUNQUE PENSARE A
LORO COME A DEGLI ADOLESCENTI. SPERO DI ESSERMI SPIEGATA ^_^ A PRESTO!
SIMO29, SONO
FELICE CHE LA STORIA
TI ABBIA PRESO… :D
GINNYPOTTER93,
SPERO TU RIMANGA COMUNQUE CURIOSA DI VEDERE COSA ACCADRA’,
NONOSTANTE QUESTO CAPITOLO DISASTROSO.
JACKYE_CHAN, NON
VORREI AVERTI ANNOIATA CON QUESTO NUOVO PEZZO, QUINDI
SPERO CHE TI SIA RIMASTA LA VOGLIA DI
VEDERE COME EVOLVERA’ LA COSA
^^
OCATARINETABELASCISCIX,
OLTRE AD AVER FINALMENTE IMPARATO IL TUO NOME, TI RINGRAZIO
PER IL COMMENTO. QUELLO CHE DICI TU E’ VERO: MALFOY
E’ VOLUTO USCIRE UN PO’
DALLE RIGHE. PERO’ PREGO SEMPRE DI NON SFOCIARE TROPPO IN UN
OUT OF
CHARACTER…CASOMAI MI CAPITASSE, FAMMI UN FISCHIO E
AVVERTIMI!! ^_^
SNAPELY,
GRAZIE PER IL COMMENTO. L’UNICA COSA E’ CHE NON
RIESCO A
PREVEDERE SONO I TEMPI DI “PRODUZIONE”, NEL SENSO
CHE MI PUO’ CAPITARE DI
SCRIVERE IN UN GIORNO UN SOLO CAPITOLO, O IN PIU’ DI UNA
SETTIMANA PER MANCANZA
DI ISPIRAZIONE!! xD MI DISPIACE PER L’ATTESA…
GRAZIE
INOLTRE A CHI HA
MESSO LA STORIA
TRA
LE SEGUITE O I PREFERITI. GRAZIE A
TUTTI E AL
PROSSIMO CAPITOLO. NATURALMENTE SONO APPREZZATE TUTTE LE RECENSIONI
POSSIBILI,
BUONE O CATTIVE CHE ESSE SIANO!! CIAOOOO!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
PER
FAVORE,
NON LINCIATEMI! MI DISPIACE DI AVER FATTO PASSARE COSI’ TANTO
TEMPO, MA HO
AVUTO QUALCHE PROBLEMA. ORA PERO’ CREDO CHE
RIUSCIRO’ AD AGGIORNARE UN PO’ PIU’
FREQUENTEMENTE. VORREI RINGRAZIARE NATURALMENTE MAKIRI,
LA MIA
BETA:
SCUSA SE TI DISTURBO MENTRE STUDI! GRAZIE MILLE ^_^
BUONA
LETTURA!
Capitolo
3
22
ottobre 1996
Potter rimase a fissare la
sua lettera, quel pezzo di carta simbolo della sua follia.
Speriamo
bene…
Con un nuovo senso di
sicurezza,
Harry posò la sua lettera sulla solita sedia.
Ma
ora che me ne faccio di queste? Si chiese il ragazzo guardando le
pergamene che aveva
in mano. Forse lui avrebbe potuto tenere le lettere
dell’altro, e viceversa.
Per ciò avrebbe dovuto lasciare anche le sue prime pagine di
diario. A questo
punto, il moro si vide costretto a scrivere altre due righe.
“P.S.:
ho pensato di prendere la mia lettera e di dare
a te tutto quello che ho scritto io. Che te ne pare di continuare con
questo
scambio?”
Risolto il problema,
piegò la
lettera dell’altro e se la mise in tasca, abbandonando ancora
una volta quei fogli
nella Stanza delle Necessità.
- Chissà se
Hermione avrà già
finito di leggere quel mattone…- disse tra sé e
sé il ragazzo. Con un lieve
sorriso sulle labbra, Harry s’incamminò verso
l’uscita della scuola, per
raggiungere gli amici ancora una volta.
♣♣♣♣♣
Draco
si trovava su un tratto
di prato, dietro il castello, lontano da tutti, quando stava leggendo
la
lettera di suo padre. Gli era arrivata la mattina stessa, ma il ragazzo
aveva
avuto il buon senso di tenerla chiusa, aspettando il momento adatto.
La scrittura era molto simile
a quella del figlio, ma una cosa la differenziava: Lucius da qualche
tempo a
questa parte scriveva con mano incerta, segno di un grande timore.
Naturalmente
non ci voleva un genio per capire per quale motivo fosse
così agitato; le sorti
della sua famiglia erano in mano a un figlio che nemmeno aveva finito
gli studi
di magia, e nonostante ciò si ritrovava il Signore Oscuro
col fiato sul collo.
Il biondo rilesse mille volte
quel breve messaggio; tutto quello che c’era scritto diceva
solamente di non
distrarsi e di focalizzarsi sull’obbiettivo,
perché la sua famiglia contava su
di lui, e non accettava fallimenti.
Un sorriso amaro si dipinse
sul volto del giovane Malfoy; gli veniva da ridere quando leggeva che
il padre
non voleva disastri: parla proprio lui, colui che ha messo in questo
casino lui
stesso e sua madre!
Con una smorfia il biondo si
alzò per andare a raggiungere i suoi amici al campo di
Quidditch. I suoi
compagni stavano facendo un paio di giri per il campo, vantandosi, chi
della
propria velocità, chi della sua magnifica abilità
di Cacciatore… la solita
solfa.
Draco si sedette a bordo
campo, restando a guardare senza grande interesse, finché
non arrivò una
petulante Pansy. Sinceramente non l’aveva mai sopportata
tanto, considerandola
pure abbastanza stupida; non l’aveva mai cacciata via dal
loro giro giusto
perché gli faceva pena quella ragazzina.
- Hey, Draco, perché sei qui
tutto solo? –
- Perché sì – rispose senza
emozione il ragazzo.
- Dai! Dimmi cosa c’è che non
va – insistette l’altra.
- Va tutto alla grande. Non
posso stare semplicemente a riflettere in pace? –
- Sì, certo. Mi ero solo
preoccupata per te –
Aspetta
che ci credo, oca.
- Grazie, ma ti ripeto che
sto bene –
- Perfetto. Perché io non sto
tanto bene. Sai, ho un grandissimo problema. Hai presente il ragazzo
moretto di
Corvonero che stava insieme alla migliore amica della cugina di
Millicent?
Ecco…-
- Scusa, Parkinson, ma ora ho
un impegno urgente, ci vediamo più tardi…- la
interruppe Draco.
La ragazza rimase a bocca
aperta a guardare il suo amico alzarsi, ripulirsi da qualche filo
d’erba e poi
dirigersi verso il cancello della scuola.
Merlino,
vorrei tanto che esistesse una maledizione
per togliere per sempre la lingua a quella sciocca!
Malfoy continuò
a camminare
in mezzo al prato, pensando a come mai avesse appresso una palla al
piede come
Parkinson: il ragazzo doveva aver ucciso un sacco di brava gente nella
sua vita
passata per aver beccato una tale sventura!
BUM!
Il serpeverde era finito
gambe all’aria perché si era appena scontrato con
un ragazzo.
- Ma che cavolo…? – disse a
denti stretti Draco, finché non mise a fuoco chi
lo aveva colpito.
- Sfregiato, lo sappiamo tutti che
sei un deficiente che sa non nemmeno
camminare, ma almeno cerca di non rompere le scatole agli altri
– disse con
disprezzo la serpe.
- Non è colpa mia, Malfoy, io
ero da 5 minuti buoni per fatti miei, sei tu che mi sei finito addosso!
Sei tu
quello che non sa camminare–
- Sei così patetico che mi
freghi pure le battute – e detto ciò si
alzò e se ne andò, riuscendo finalmente
a entrare nel castello.
Si erano scontrati poco prima
dell’imponente ingresso di Hogwarts; la cosa che
più dava fastidio a Draco era
che lui era cosciente di aver sbattuto contro la sua nemesi
perché aveva la
testa tra le nuvole.
Poco prima di svoltare a
sinistra della prima rampa di scale, si girò.
Sbottò a ridere vedendo Potter
cercare come un cretino gli occhiali che gli erano cascati; il moro
aveva lo
sguardo corrucciato e tentoni cercava le sue lenti tra
l’erba. Quanto poteva
essere demente quel grifondoro? Bastava usare un incantesimo Accio per poterli riavere.
Il biondo estrasse la propria
bacchetta, la puntò verso Harry, e... non seppe cosa fare.
Dai,
Draco. Che cosa stai aspettando? Uno scherzetto
semplice e divertente, tanto per dargli fastidio… eppure fa
una pena quello
scemo… cosa farebbe Papà?
Finalmente il ragazzo con
la
bacchetta in mano si decise ed enunciò:
- Wingardium Leviosa -
La serpe fece volteggiare le
lenti fino all’altezza degli occhi di Potter, per poi
lanciarglieli addosso. Il
grifondoro fece un grugnito infastidito, ma, con prontezza,
afferrò gli
occhiali e li inforcò. Quindi si guardò in giro,
in cerca di qualcuno che
poteva averlo aiutato; certo ora si ritrovava un graffietto sul naso,
ma aveva
comunque ricevuto un aiuto.
Draco intanto si era
appiattito contro il muro, sbirciando divertito l’espressione
spaesata
dell’altro ragazzo.
Un paio di ragazze del terzo
anno si stavano avvicinando all’ingresso, per cui il
serpeverde si dileguò
chiedendosi se avrebbe dovuto buttare piuttosto una secchiata
d’acqua addosso a
quella zucca vuota…
A quanto pare i suoi piedi
avevano una volontà propria, perché senza
volerlo, si stava dirigendo verso il
terzo piano, sede della Stanza delle Necessità.
- Non voglio. Non voglio
andarci. Eppure…- disse tra sé e sé il
giovane.
…
e se quel ragazzo avesse risposto alla mia lettera?
Ma no, che cavolata, sicuramente non è più
tornato là… e poi è meglio se vado a
leggere…
Si era già
girato per andare
in Biblioteca, quando un’oscura curiosità non lo
avvolse.
Draco,
in biblioteca.
Si ordinò (neanche fosse pazzo…!).
Riuscì ad arrivare fino alle
scale, però poi si bloccò ancora una volta; gli
prudevano le mani, aveva una
voglia matta di controllare la sua “posta”.
Senza distrarsi, si diresse a
passo svelto verso il terzo piano. Quando arrivò davanti
alla porta nascosta,
questa spuntò subito, tanta era la voglia di Draco di
entrare a curiosare.
Una volta varcato l’ingresso,
si guardò intorno, scorgendo la sedia su cui aveva poggiato
la volta scorsa la
sua lettera.
Lentamente, si avvicinò alla
sedia, accendendo qualche candela con un colpo di bacchetta. In quel
momento la
stanza polverosa aveva concesso al ragazzo tutto il silenzio possibile,
come a
volerlo aiutare nella sua riflessione.
Cosa c’è da riflettere,
cretino! Allunga quella cazzo di mano… ecco, ora parlo anche
da solo, un bel
segno, insomma. (N.d.A. Io parlo molto spesso da sola… mi
capisco come nessun
altro. E con questa affermazione penosa potete anche linciarmi XD)
Con un gesto fulmineo, il
serpeverde prese in mano la prima pergamena della piccola pila di
fogli. Quella
non era la sua scrittura! Eccitato, Draco la lesse tutto d’un
fiato; dovette
rileggere una seconda volta per poter capire cosa c’era
scritto, perché la
prima non aveva letto con attenzione.
Quel ragazzo gli stava dando
una possibilità! Aveva detto che doveva ancora decidere, ma
era come se avesse
già accettato.
- Devo rispondere…ma come? –
Draco si guardò intorno,
cercando da scrivere, ma non ottenne nulla.
- Mi tocca tornare in
camera…- e così fece per andarsene. Gli venne in
mente solo in quel momento ciò
che era scritto in fondo alla lettera.
“P.S.:
ho pensato di prendere la mia lettera e di dare
a te tutto quello che ho scritto io. Che te ne pare di continuare con
questo
scambio?”
Prese quindi tutte le
pergamene, uscì di corsa dalla stanza, dirigendosi verso i sotterranei.
Ci mise un po’ ad arrivare;
però quando fu davanti all’entrata della sua casa,
ci volle meno di un minuto
per raggiungere la sua stanza. Per fortuna tutti erano fuori a godersi
quegli
ultimi raggi di sole, per cui non dovette preoccuparsi di nessuno.
Buttò le pergamene sul letto
e tirò fuori da non si sa dove dei fogli con penna e
inchiostro. Nascose poi le
lettere in una cassettina, dove nascondeva le cose cui teneva di
più.
Quando tutto fu a posto,
Draco tirò le tende verde smeraldo del suo letto a
baldacchino, per evitare di
essere visto, casomai fosse entrato qualcuno.
Il ragazzo rifletté un secondo,
poi posò la punta della penna intrisa d’inchiostro
sulla pergamena.
“Non mi sto prendendo
gioco di te, sto solo cercando
qualcuno all’altezza dei miei sentimenti. E a quanto pare
l’unico disponibile
sei proprio tu. Devo essere sincero, non ho la minima idea di come
convincerti
che posso essere una persona affidabile. Forse l’unico modo
per fartelo capire
è parlare di me, non credi? Prima di dirti qualunque cosa,
vorrei accettare la
tua proposta di tenere ognuno le lettere dell’altro; comunque
non sono poi così
sicuro che tu non sia una ragazzina undicenne, perché
proponendomi di conservare
le tue lettere potrei benissimo farle girare tra la scuola.
Eppure (mi
suona strano dirlo), non sono così bastardo; in ogni caso,
casomai ti venisse
in testa di mettere in giro quello che io scrivo, ti avverto che sarei
capace
di scovarti e farti pentire di essere entrato in questa scuola. Bene,
ora che
tutto è stato chiarito, posso cominciare.
Sono orfano. In realtà ce l’ho i genitori, ma
è come
se non ci fossero. Forse mia madre, tra gli alti e i bassi,
è l’unica persona
che salverei; mentre mio padre è stato come un maestro di
vita, ma mai un
dispensatore di affetto. Mi è difficile parlarne
perché so che così mi sento
solo più fragile; però, forse è
l’unico modo di superare e accantonare per un
poco il vuoto che si è preoccupato di creare.
Perché, in fondo, questo vuoto
posso solo accantonarlo, poiché sono consapevole che non
riuscirò mai a
colmarlo. Lui è stato il mio faro, il mio mentore, il mio
maestro. Lui è stato
la rovina della mia insulsa vita. Lui è tutto,
fuorché un padre. A volte, lo
devo ammettere, ho sognato di essere orfano di padre, perché
almeno così avrei
avuto un’immagine positiva di lui, frutto
dell’ingenuità del bambino che sarei
stato. Sarei cresciuto pensando a mio padre come ad un uomo forte,
coraggioso,
nobile, che mi voleva bene, che, se fosse stato lì vicino a
me, mi avrebbe
sempre spronato a dare il meglio di me stesso. Però non si
può avere tutto
nella vita. Per cui ora mi ritrovo schiavo degli ideali di mio padre e
della
condizione della mia famiglia, senza poter avere voce in capitolo. Io
per lui
sono una forma di redenzione, ora. Per questo mi mostro forte agli
altri,
perché da una parte sono il frutto della sua educazione
ottusa e severa, e
dall’altra sono frustrato, perciò sfogo quello che
posso con gli altri.
Non ce la faccio più a scrivere.
Devo ammettere che mettere nero su bianco quello che
penso non è affatto male! Ora dimmi solo una cosa: come sono
i tuoi genitori?
Sarebbe un buon modo per far finta che i tuoi siano anche i miei
genitori.
A presto, piccolo(a) undicenne. E vedi di rispondere presto!”
Draco
posò la penna, si
massaggiò il polso, e, velocemente, posò la
lettera su quella fantastica sedia
impolverata della Stanza delle Necessità.
E
ANCHE QUESTO CAPITOLO E’
TERMINATO; SPERO TANTISSIMO DI NON AVERVI DELUSO. INOLTRE HO CERCATO DI
BILANCIARE LA
QUESTIONE
“DRACO-HARRY” CON QUESTO CAPITOLO PER LA MAGGIOR
PARTE INCENTRATO SU
DRACO; NATURALMENTE DAL PROSSIMO CERCHERO’ DI EQUILIBRARE LE
DUE PRESENZE, PER
NON FAR DIVENTARE PESANTE LA STORIA.
DITEMI
COSA VE NE PARE COME IDEA, O SE VI PIACE L’IDEA DI UN
CAPITOLO PER UNO.
ADESSO SI PASSA AI
RINGRAZIAMENTI!
SCRIBAK: SONO
FELICISSIMA DI QUELLO CHE HAI SCRITTO! LA COSA
CHE MI PREME DI PIU’ (OLTRE A NON
ESSERE TROPPO PESANTE) E’ L’ORIGINALITA’.
ANCHE NELLA MIA VITA CERCO DI NON
ESSERE BANALE (E NON CI RIESCO POI COSì BENE), PER CUI
QUELLO CHE MI SCRIVI E’
UNA GIOIA PER ME!! GRAZIE MILLE ^_^
SHINO93:
SCUSA PER L’ATTESA…COMUNQUE GRAZIE PER IL
“PROMETTENTE”.
CEDRIC_DIGGORY_IS_MY_LOVE: MI
FA RIDERE TUTTA QUESTA TUA ECCITAZIONE PER IL
“DESTINO”
DEI DUE RAGAZZI… NON POSSO ANTICIPARTI NULLA (SORRY), MA
SPERO CHE TU POSSA
RIMANERNE CONTENTA ^_^.
BLACK
SMILE: SONO
SEMPRE GRADITI I
NUOVI LETTORI! VORREI SAPERE TANTO QUALE IDEA TI SEI FATTA SU
“CHI SCOPRIRA’
CHI”… VOGLIO VEDERE A CHI PENSI! IO HO
GIA’ IN MENTE CHI SARA’, PER CUI LA MIA
E’ SOLO TANTA CURIOSITA’!!!
GINNYPOTTER93: SONO CONTENTA
CHE TU NON
LO ABBIA TROVATO DISASTROSO… E’ UNA CARICA IN
PIU’ PER LA MIA SCHIFOSA
AUTOSTIMA! COMUNQUE E’ PROPRIO
QUELLO CHE VOLEVO FAR CAPIRE A TUTTI, CIOE’ CHE ENTRAMBI SONO
ANCORA DEI
RAGAZZI, MENTRE UNO E’ CONSIDERATO IL SALVATORE DEL MONDO, E
L’ALTRO UN
PROMETTENTE FUTURO MANGIAMORTE. QUAND LEGGO DI LORO MI VIENE NATURALE
PENSARE “MA
ANCH’IO HO 16 ANNI COME LORO, EPPURE IO MI PREOCCUPO AL
MASSIMO DI ANDARE BENE
ALLA LEZIONE DI BIOLOGIA O CAPIRCI QUALCOSA IN GEOMETRIA! LO SO CHE
SONO FRUTTO
DELL’IMMAGINARIO DI UNA SCRITTRICE, MA SONO PUR SEMPRE DEI
16ENNI BUTTATI NELL’OCEANO
SENZA CIAMBELLA DI SALVATAGGIO!
LALIA:
GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI! COMUNQUE PROPRIO ALLA FINE
DI QUESTO CAPITOLO HO CHIESTO DI FARMI SAPERE COME STRUTTURARE LA STORIA.
TU DICI CHE SAREBBE
MEGLIO FARE UN CAPITOLO PER UNO? OK, ALLORA ME LO SEGNO E POI DOPO
DECIDERO’! :D
UN BACIONE!
JACKYE_CHAN: MI
FA PIACERE LEGGERE CHE NON TI SEI ANNOIATA. INOLTRE SPERO
TANTO DI NON ESSERE TROPPO PESANTE DAL PUNTO DI VISTA INTROSPETTIVO! UN
BACIO
ANCHE A TE!
HERMY4EVER:
ECCOLA QUI LA MIA COMMENTATRICE
INDISPENSABILE! VISTO, NE HO CREATA UN’ALTRA!
L’AVREI
“PUBBLICIZZATA” ALLA FINE DELL’ALTRA
STORIA. ^_^ SPERIAMO CHE TI PIACCIA ALMENO
QUANTO L’ALTRA! BACIONI =D
INOLTRE
RINGRAZIO CHI HA
MESSO LA STORIA
TRA
LE SEGUITE O LE PREFERITE!
AL PROSSIMO CAPITOLO,
GENTE!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
IL
RITARDO QUESTA VOLTA E’ ABBISSALE, ME NE RENDO CONTO, MA LA
SCUOLA MI RUBA (COME A VOI, DEL RESTO) TROPPO TEMPO, PER CUI LA SERA MI
RITROVO TALMENTE STANCA CHE NON RIESCO A PENSARE xD TUTTI VOI POTETE
BEN CAPIRMI…VERO? COMUNQUE VORREI RINGRAZIARE COME SEMPRE
CHI ASCOLTA LE MIE LAGNE CIRCA LA STORIA, E CHI MI FA DA BETA CON TANTA
ENERGIA: Makiri . GRAZIE MILLE, TI VOGLIO DAVVERO BENE! INOLTRE (FACCIO
UN PO’ DI PUBBLICITA’) HA CREATO DELLE STORIE
MERAVIGLIOSE, PER CUI VI CONSIGLIO DI ANDARLE A LEGGERE! ORA, BUONA
LETTURA!
Capitolo 4
23
ottobre 1996
- Non ce la faccio a reggere tutto un anno con quel professore
– si lamentava Harry.
- Come mai? Eppure sei diventato il suo preferito… non si sa
bene come – chiese Hermione, con una considerevole nota di
risentimento.
Il moro lasciò cadere nel nulla le ultime parole,
rispondendo però alla domanda.
- Vuole sempre che stia con lui, che vada alle sue cene e cose
così… prima mi sembrava abbastanza interessante,
ma ora lo trovo soltanto asfissiante. Non ho solo Pozioni tra le
materie da seguire! –
E detto questo il ragazzo addentò con poca grazia la fetta
di pane traboccante di marmellata. Ron gli sedeva accanto, e leggeva
distrattamente il giornale; Hermione, invece, stava ribollendo per il
fatto che Harry l’aveva superata in bravura in una di quelle
materie in cui lui aveva sempre fatto schifo. Com’era
possibile tutto questo? Forse il suo amico era veramente bravo, e
l’unica cosa che gli aveva impedito finora di dimostrarlo era
il professor Piton. In effetti, sempre per la stessa persona, Potter si
era ritrovato ad andare male nella sua materia preferita, Difesa contro
le Arti Oscure. Il mondo era allo scatafascio!
- Ragazzi, è tardi, dobbiamo sbrigarci. La prima lezione
è tra 10 minuti! – li informò agitata
la ragazza.
I tre così si diressero verso l’uscita, per
correre su per le scale, ma si fermarono vedendo Draco Malfoy. Harry,
sbuffando irritato, si preparò al solito scontro; Ron mise
su una faccia infuriata; Hermione non sapeva più che pesci
prendere per riuscire a farli contenere. Eccolo, era a pochi passi da
loro, pochi secondi e la solita frecciatina velenosa del biondo sarebbe
arrivata con spaventosa puntualità. Eccolo, stava aprendo la
bocca, ed era a un paio di metri avanti a loro. Eccolo, stava
sbadigliando, e se ne stava andando in sala da pranzo a fare colazione.
No, aspetta. Se n’era andato?
Il trio restò ammutolito, scossi da quella “non
litigata”, e da quella completa indifferenza di Draco nei
loro confronti.
- Fantastico! Che è successo? Il buongiorno si vede dal
mattino – disse radioso Ron, citando un modo di dire babbano.
La ragazza non poté non sorridere, incamminandosi verso le
scale; intanto il moretto di Grifondoro era ancora lì,
chiedendosi se non avesse addosso il Mantello
dell’Invisibilità.
Non mi ha nemmeno guardato… meglio così!
♣♣♣♣♣
- Magnifico Potter, davvero un gran bel lavoro! – si stava
congratulando il Prof Lumacorno. Aveva, per l’occasione,
richiamato ancora una volta la classe per poter mostrare quel
capolavoro di una pozione che il grifone era riuscito a creare.
Naturalmente tutto era opera di quel fantastico libro che aveva trovato
all’inizio del corso; però Harry non poteva
disprezzare un complimento a Pozioni! Per giunta davanti ai serpeverdi.
Quella che avevano appena terminato era la loro terza lezione della
giornata, e già ne avevano abbastanza. Le prime due ore di
Storia della Magia avevano messo un bel po’ di sonno a tutta
la classe, quindi per la maggior parte dei grifoni era stato un vero
trauma affrontare altre due ore di lezione con Piton. Alquanto
distruttive.
- Poi un giorno mi spiegherai come mai riesci sempre dove tutti
falliscono – sussurrò Ron con un fare tra il
curioso e l’invidioso.
La lezione era ormai terminata, e davanti a loro c’era la
pausa pranzo, quindi tutti stavano uscendo dall’umido
sotterraneo. In mezzo a quella marmaglia c’era anche una
testolina particolare, di un biondo lucente. Draco camminava a fianco
dei suoi amici, quand’ecco che andò a sbattere
contro una ragazza mora del Grifondoro. Si erano semplicemente urtati
con le spalle, ma questo bastò affinché i libri
del giovane Malfoy cadessero a terra.
Ron si era già preparato per difendere quella ragazza,
chiunque ella fosse.
Draco guardò un attimo i libri per terra, poi la ragazza;
quest’ultima stava morendo dalla paura di beccarsi qualche
Stupeficium. Il ragazzo però sbuffò sonoramente,
piegandosi per raccogliere i libri. Così uscì
dalla classe, senza degnare di altri sguardi la giovane.
- Bizzarro. Ma che succede? – sentenziò Ron.
Presi tutti i libri, i ragazzi “volarono” alla sala
comune, per svuotare la borsa e riempirla per le lezioni pomeridiane.
La sala da pranzo li stava aspettando, ma Harry aveva ben altro in
mente; certo, aveva una fame che poteva far impallidire un gigante, ma
prima doveva controllare una certa cosa.
- Ragazzi, andate avanti, io mi sono dimenticato di una
cosa… ci vediamo tra 5 minuti – e così
scappò via, lasciando i suoi due compagni di scorribande da
soli.
- Hey Ron, attento, che lì c’è la Brown
che ti sta letteralmente mangiando con gli occhi –
scherzò un po’ Hermione. Il giovane Weasley
arrossì vigorosamente, negando il tutto. La sua amica rise
un po’, ma subito il suo sorriso si spense quando si accorse
che a quanto pare il ragazzo non era poi così infastidito da
quelle attenzioni.
♣♣♣♣♣
La gente era molta, per cui passare inosservati in quel casino
risultava alquanto problematico. Per questo Harry cercò in
tutti i modi di perder tempo, perché voleva assolutamente
andare dentro la Stanza delle Necessità a controllare la
sedia. È da ammettere come fosse sconsiderato da parte sua
restare a girovagare per quel corridoio aspettando il momento buono:
chiunque l’avrebbe potuto vedere!
Solo a un certo punto, quando sembrava che tutti fossero andati a
pranzo o a seguire l’ultima lezione di quella mattina, Potter
passò per la magica porta.
Buttò a terra senza riguardi la borsa, dirigendosi a passo
svelto verso la sedia impolverata; era lì, ed era occupata
da una fantastica pergamena.
Merlino… chissà che ha scritto…
Freneticamente l’aprì, trovandovi righe su righe
di discorsi personali: fantastica!
Lesse con piacere, provando prima un sentimento di diffidenza, poi
curiosità; provò anche comprensione; alla fine di
tutto non provò compassione, ma uno strano senso
d’irrequietezza. Non sapeva perfettamente cos’era
stato a provocargli tutto quel disagio, perché lì
di cose forti ce n’erano molte. Harry rifletté sul
fatto che il ragazzo (che non sapeva nemmeno come chiamare, mentre lui
era stato ribattezzato col nome di “piccola
undicenne”) si lamentava di avere un genitore completamente
assente, del fatto che quasi quasi avrebbe preferito non avere proprio
un padre, perché forse sarebbe stato più
contento. A queste ultime parole, le mani del giovane tremarono e il
viso si deformò in un’espressione di rabbia;
urlò, per sfogarsi, per far sentire a quegli oggetti
dimenticati che lui non era d’accordo col suo amico, e che
lui avrebbe dato tutto quello che aveva per poter essere un qualunque
ragazzino con dei genitori.
Riflettendo, l’altro aveva scritto che l’amore
paterno non l’aveva mai conosciuto veramente; forse questa
non era poi una cattiva giustificazione a un tale desiderio.
Il moro stava ancora seduto sulla sedia a guardare quelle eleganti
linee, quando si ricordò del pranzo, e del suo stomaco che
in tutti i modi stava cercando di svegliarlo.
Prese la lettera e malamente l’infilò nella borsa,
buttandosi a capofitto verso la Sala Grande. Quando arrivò
incontrò i due amici che stavano pranzando.
- Ce ne hai messo di tempo! Ma dove sei stato? – chiese Ron.
- In sala comune… ma… al ritorno un ragazzino di
primo si era perso, perciò gli ho dovuto dare un paio
d’indicazioni – mentì Potter. Per
fortuna gli altri crederono alla scusa, continuando a mangiare.
♣♣♣♣♣
Erano arrivate purtroppo le lezioni del pomeriggio, e ai grifondoro del
6° anno toccava la Prof.ssa Cooman. Ai G.U.F.O. si erano
trovati con voti come Deludente, per cui dovevano cercare di recuperare
irrimediabilmente. Però era un’impresa seguire una
lezione come quella di Divinazione senza perdere conoscenza!
Harry, nonostante i suoi mille pensieri, riuscì a non farsi
riprendere dalla professoressa per la sua disattenzione, arrivando
così alla fine della lezione senza aver ascoltato una
parola.
- Che noia Divinazione… forse dovremmo fare come
Hermione…- si lamentò Ron.
- Si, certo, certo –. Sinceramente non aveva ascoltato una
parola di quello che aveva detto.
- Dici sul serio? Hey, Harry, mi stai ascoltando? –
La lezione era appena finita, e tutti stavano raccogliendo le proprie
cose.
- Eh? Si, certo… solo che ora devo andare…
scusami, ma ho da fare in biblioteca. Ci vediamo per la prossima
lezione? –
Weasley acconsentì, seppur titubante; per lui comunque non
c’erano problemi, avevano una mezzoretta libera.
E così scesero l’alta torre insieme, per poi
dividersi; Harry imboccò un corridoio a destra, una piccola
scorciatoia che lo portò di lì a poco davanti
l’entrata della biblioteca.
Il silenzio di quell’enorme sala lo investì, e
lui, con discrezione, si sedette scegliendo una zona vuota. Una volta
comodo, tirò fuori la lettera dello sconosciuto, una
pergamena, una penna e dell’inchiostro.
Intanto dovrei trovargli un nome...
“Hey, se devo dire la verità non mi piace per
niente il nome che mi hai dato, quindi se riuscissi a trovarne un altro
sarebbe meglio.
Devo ammettere che leggendo della situazione in cui ti trovi con tuo
padre, ho provato una certa rabbia. Sicuramente in questo momento ti
sentirai un po’ sconcertato, ma ti spiego subito il
perché. Io sono orfano di genitori, quindi non ho provato
tutto quello che invece puoi aver sentito tu.
Però, riflettendo un po’, ho capito che non
c’è ragione per essere arrabbiati con te e con i
tuoi sentimenti. Vorrei aiutarti, ma non posso farlo parlandoti dei
miei genitori. Un mio consiglio è: renditi diverso da tuo
padre, staccati una volta per tutte da lui. Quando dico che so cosa si
prova ad essere legati con una persona che odi, non mento. Ora non ti
starò a dire che “tutti ce la possono fare, e che
basterebbe un minimo di volontà per riuscirci”;
no. Ti voglio dire la verità, voglio dirti che le cose
bisogna guadagnarsele, bisogna lottare e sudare per ottenerle, e che ci
vuole del tempo, misto a tanta forza. Io di preciso non so come sei
caratterialmente, per cui non posso nemmeno dirti “sei forte,
dai che ce la fai”, però posso aiutarti in qualche
modo ad affrontare la cosa. Per esempio: tu cosa fai per renderti
diverso da tuo padre? Hai qualche atteggiamento in particolare che ti
fa sentire lontano da lui e, quindi, meglio? Dimmelo, e se la risposta
sarà negativa, ti prometto che ti aiuterò.
Però ora non ridere e non pensare “è
proprio una piccola undicenne”, perché altrimenti
potrei benissimo prendere le tue lettere e farle girare per la scuola,
come tu mi hai vietato di fare. Casomai riuscissi a trovarmi, non ci
sarebbero problemi: sono abbastanza forte da affrontare un duello. Un
po’ di narcisismo fa sempre bene, ma non sono certo uno che
“se la tira” e che vuole stare al centro
dell’attenzione. Anzi, sono l’esatto opposto!
Questa però è un’altra storia. Spero
tanto che mi risponderai presto, e spero tanto in un nuovo nome. Ciao,
e tirati su col morale, ci sono sempre gli amici!”.
Benissimo, aveva finito! Ora non restava altro che posarla nella stanza
di “scambio”.
Non avrà un tono troppo sdolcinato?
Harry stava uscendo dalla silenziosa sala, quando una voce adulta lo
richiamò all’attenzione.
- Signor Potter! Signor Potter! Mi aiuti con questi libri, li devo
portare giù nel mio ufficio -.
Il ragazzo si girò, vedendo il Prof Lumacorno poco
più in là con accanto fin troppi libri.
- Mi scusi, ma devo rubarle un po’ del suo tempo,
è urgente – disse l’uomo con un sorriso.
Be’, la lettera doveva aspettare, ora proprio non poteva.
Così il giovane grifondoro se la mise in tasca, dirigendosi
verso il professore.
In fondo quanto ci vorrà? Dieci minuti?
Ma dovette ricredersi quando vide altre quattro pile di libri, che
prima erano nascoste dietro l’alta figura del’uomo.
Ci sarebbe voluto molto di più.
- So benissimo che ha una lezione, tra poco, per cui potrei chiederle
di raggiungermi anche dopo nel mio ufficio? Devo preparare la lezione
per domani, ma mi serve una schiena giovane come la sua per farlo!
–
Cavolo.
- Ehm… ma certo professore – rispose poco convinto
il giovane.
- Benissimo, allora adesso andiamo giù! –
E quando la poso la lettera se stasera dovrò aiutare lui e
studiare astronomia?
ECCO QUA IL 4°
CAPITOLO CONCLUSO… CHE VE NE PARE? PER QUANTO RIGUARDA LA
STORIA DI “COME STRUTTURARE LA STORIA?”, CREDO DI
AVER TROVATO UNA SOLUZIONE: COME MI GIRA. QUANDO SI TRATTA DI SCRIVERE
QUALCOSA CHE MI PIACE, NON MI FISSO MAI DEGLI SCHEMI TROPPO PRECISI,
PERCHE’ COSI’ SE NE ANDREBBE TUTTA LA BELLEZZA
DELLA CREAZIONE DI UNA, SEPPUR INSIGNIFICANTE, STORIA… NON
CREDETE?
MA ORA PASSO AI
RINGRAZIAMENTI!
SNAPELY: GRAZIE
PER IL CONSIGLIO,CERCHERO’ COMUNQUE DI TENERNE CONTO,
PERCHE’ HAI RAGIONE. PURTROPPO CON QUESTO CAPITOLO NON TENUTO
MOLTO CONTO DI DRACO, QUINDI SPERO PROPRIO CHE TU NON LO TROVI TROPPO
NOIOSO O PESANTE. FAMMI SAPERE ^^ UN BACIONE, CIAO ^^
GINNYPOTTER93:
GRAZIE PER I COMPLIMENTI, MI FA PIACERE ^^. PER QUANTO RIGUARDA LA
QUESTIONE DI DRACO, QUANDO HO LETTO LA TUA DOMANDA MI SONO DETTA
“CAVOLO, NON C’HO PENSATO!”.
PERO’ POI HO RIFLETTUTO UN PO’ SU, E DIREI CHE
SI’, LUI E’ UN MANGIAMORTE. E’ LA COSA
MIGLIORE PER ADESSO. GRAZIE PER IL COMMENTO… SPERO CHE
CONTINUERAI A SEGUIRE!
SHIHO93: GRAZIE,
E ANCH’IO SPERO TANTO CHE TU ABBIA TROVATO ALTRETTANTO BELLO
ANCHE QUEST’ULTIMO… SEI ANCORA CURIOSA??
HERMY4EVER: HEY,
SEMPRE A COMMENTARE, EH? CONTINUA COSì, CHE MI RENDI FELICE
:D!! COMUNQUE, CHE TE NE PARE QUESTO CAPITOLO? NOIOSETTO, OPPURE
ACCETTABILE? FAMMI SAPERE, MI RACCOMANDO… UN BACIONE A
PRESTO ^^
BLACK SMILE: SEI
DAVVERO SIMPATICA, MI PIACI! E POI GRAZIE PER IL COMMENTO CON TUTTI
QUEI COMPLIMENTI *.*!! SPERO TANTO DI NON FARTI CAMBIARE IDEA E FARMI
COSI’ LINCIARE PER QUESTO CAPITOLO. FAMMI SAPERE SE HAI
TROVATO CARINA LA LETTERA DI HARRY, SE NON RISULTA TROPPO SMIELATA O
ALTRO… CIAO E UN GRANDE BACIO!
JACKYE_CHAN: ORA
HAI UN PO’ DI TEMPO PER DIRMI COME TI SEMBRA LA LETTERA DI
HARRY? SONO DAVVERO FELICE CHE TI PIACCIA E DELLA TUA
CURIOSITA’ :D. GRAZIE PER IL COMMENTO E UN BACIONE ^^
SSSWEETY: GRAZIE
MILLE PER I COMPLIMENTI ^_^ SONO CONTENTA DI AVER CREATO UNA STORIA CON
UN MINIMO DI SPINA DORSALE… A PRESTO E SPERO DI NON
DELUDERTI .
AKATSUKI: UN
GRAZIE VA PER I COMPLIMENTI, UNO PER IL FATTO CHE LA SEGUI, E
L’ULTIMO PER IL CONSIGLIO. HO CERCATO DI SEGUIRLO, DI NON
CADERE QUINDI IN RIPETIZIONI INUTILI, MA DA SOLA NON ME NE ACCORGO,
FORSE. PER QUESTO HO LA MIA BETA ^^ E TE CHE CONTROLLI IL MIO MODO DI
SCRIVERE… PERCIO’: HO FATTO DEI PROGRESSI?? SPERO
TANTO DI SI’, MA DIMMI SEMPRE LA TUA, PER QUALSIASI COSA! UN
BACIO FORTE FORTE… A PRESTO!
UN ENORME GRAZIE
VA INVECE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE E TRA I PREFERITI.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
SALVE
A TUTTI. ORAMAI SONO MISS PUNTUALITA’, NON TROVATE? xD
NATURALMENTE SCHERZO… INVECE VORREI PARLARE DI QUALCOSA DI
PIU’ SERIO: LA MIA BETA Makiri E’ MALATA, HA LA
FEBBRE… EPPURE HA ACCETTATO DI RILEGGERE LA MIA
STORIA… GRAZIE MILLE, TI VOGLIO DAVVERO TROPPO BENE ^.^
GUARISCI PRESTO, MI RACCOMANDO!
PRIMA
DI LASCIARVI E FARVI LEGGERE IL CAPITOLO, VORREI PRECISARE UNA COSA:
UNA RAGAZZA (NON FACCIO NOMI QUI… SEMMAI TRA I
RINGRAZIAMENTI ALLA FINE xD) MI HA FATTO NOTARE
UN’IMPRECISIONE PER QUANTO RIGUARDA LE LEZIONI DEL TRIO.
VORREI CHIEDERE SCUSA, MI DISPIACE DI FARVI TROVARE CERTI ERRORI, MA HO
LETTO IL LIBRO ALLE MEDIE, E NON SI PUO’ DI CERTO TRARRE
MOLTO SPUNTO DAL FILM PER CERTE COSE. INOLTRE DA SOLA MI SONO ACCORTA
DI UNA BRUTTISSIMA IMPRECISIONE PER QUANTO RIGUARDA L’ARMADIO
SVANITORE, IN QUANTO LA STANZA IN CUI SI TROVA NON E’ COME
AVEVO PENSATO IO, MA IN UN’ALTRA. MI DISPIACE DA MORIRE,
DAVVERO, IL PROBLEMA E’ CHE QUEST’ULTIMA COSA
L’HO SCOPERTA TROPPO TARDI, PER CUI CONTINUO PER LA MIA
STRADA: PER FAVORE, PRENDETE TUTTO QUELLO CHE SCRIVO PER VERO xD. PER
QUANTO RIGUARDA LA STORIA DELLE LEZIONI… MI DISPIACE, HO
PROVATO A CERCARE GI ORARI DEI RAGAZZI SU INTERNET (CASOMAI SI
TROVASSERO IN QUALCHE SITO-FANCLUB), MA LA MIA RICERCA E’
MISERAMENTE FALLITA. QUINDI VI CHIEDO DI NUOVO: PRENDETE TUTTO QUELLO
CHE DICO PER VERO, TANTO E’ UNA FANFICTION, PER CUI
E’ LECITISSIMO CAMBIARE CERTE COSE, NON TROVATE (MI STO
ARRAMPICANDO SUGLI SPECCHI!)?
BUONA
LETTURA!!
Capitolo 5
23
ottobre 1996
Harry si trovava nell’aula di Pozioni col Prof.
Lumacorno. A minuti sarebbe incominciata la prossima lezione, eppure
avevano appena finito di trasportare i libri, anche con
l’aiuto dell’incantesimo per la levitazione.
- Grazie mille per avermi aiutato, questo le frutterà ben 10
punti per la sua casa, Signor Potter –
- Grazie a lei, Professore -. Almeno ho guadagnato qualcosa!
Pensò il moretto.
Il ragazzo lasciò in fretta l’aula, dirigendosi
fuori dalla scuola per arrivare con cinque minuti di ritardo in una
delle serre di Erbologia.
- Dove sei stato? – chiese bisbigliando Ron. Harry gli
spiegò in fretta del Professore di Pozioni, tornando poi a
seguire la lezione. Hermione era al tavolo davanti al loro, e con
un’occhiata salutò il suo amico.
Mi sa tanto che non potrò proprio
“inviare” la lettera oggi…lo
farò domani mattina.
L’ora della noiosa lezione passò sorprendentemente
in fretta, lasciando liberi gli studenti ormai stanchi.
- Non vedo l’ora di stendermi, sono stanco morto! –
sentenziò Weasley quando i tre furono fuori dalla serra.
- Stai cercando di farmi rosicare, per caso? – chiese con una
nota d’acidità Harry.
- Che? Ah, ops! Scusa, non volevo, mi ero dimenticato… vedi
il lato positivo della cosa: hai guadagnato 10 punti e magari te ne
darà degli altri stasera! –
- Bella consolazione! –
- Dai, Harry. Tanto quanto vuoi che ci voglia? –
s’intromise Hermione.
- Non ne ho proprio idea! Comunque se ci riesco vi raggiungo prima di
cena nella sala comune. Altrimenti ci vediamo direttamente nella Sala
Grande. A dopo –
- Ciao! – risposero i due amici.
- Hey Hermione –
- Dimmi Ron –
- Te l’ho mai detto che sei meravigliosa? –
- Sì, ti aiuterò col compito di Astronomia
– rispose fiaccamente la ragazza.
- Grazie! Ti adoro! – ringraziò Ron, posando una
mano sul braccio della ragazza. Al tocco quest’ultima divenne
tutta rossa, così si voltò per nascondere
l’imbarazzo.
♣♣♣♣♣
- Professore, eccomi –
- Oh, ben arrivato! Venga qui, deve aiutarmi a catalogare questi libri
–
- Sono quelli di prima? –
- No, no. Questi sono alcuni libri che mi sono appena arrivati sulle
ultime novità nel campo delle Pozioni –
- Capisco, dove posso mettermi? –
- Si sieda qui. Ora le do tutto l’occorrente e le spiego come
fare –.
L’uomo stava facendo accomodare il grifondoro a un banco
vicino alla cattedra; gli mise davanti una pila enorme di libri, tutti
dai titoli diversi, spiegandogli successivamente come catalogarli.
Il ragazzo si rimboccò le maniche, cercando di fare un
lavoro preciso, pulito e veloce.
Fortunatamente non ci mise moltissimo, visto che alle 19 aveva finito
tutto. Però c’era un altro problema che gravava
ora sulle sue spalle: i racconti nostalgici del Professore circa i suoi
vecchi (e migliori) alunni. Ed è così che il
famigerato Harry Potter morì di noia in un’aula di
Pozioni, un mercoledì sera.
♣♣♣♣♣
La sala comune delle serpi era come al solito riempita del
chiacchiericcio degli studenti, per cui era improbabile pensare di
poter studiare con quel fastidioso rumore. Draco infatti si era
astutamente accaparrato un posticino appartato nella biblioteca, per
poter leggere e studiare in santa pace.
Davanti a sé teneva aperto il libro di Storia della Magia.
Unico inconveniente, erano ben venti minuti che stava fermo sulla
stessa riga di pagina 58; questo perché pensava a ben altro.
Vado o non vado? Avrà risposto?
Merlino…chissà chi sarà. Cavolo sono
giorni che mi pongo la stessa domanda: sto diventando noioso! E pure un
po’ ripetitivo…
Il ragazzo chiuse il libro con rabbia, cercando di reprimere ogni
sentimento d’irrequietezza. Aprì piuttosto un
altro libro, quello di Pozioni, pensando che la sua materia preferita
potesse aiutarlo.
Però l’unica cosa che riusciva a venirgli in mente
era il Professor Piton che ora ricopriva la cattedra di Difesa contro
le Arti Oscure; il Professore però gli faceva pensare agli
altri Mangiamorte, soprattutto a suo padre; suo padre gli ricordava il
compito assegnatogli. Quel cavolo d’incarico che non poteva
rifiutare, perché in posta c’erano i suoi genitori.
- Merda! – esclamò sottovoce. Il giovane si prese
la testa fra le mani e guardò dritto davanti a
sé. Doveva assolutamente sfogarsi, non poteva concentrarsi
con tutto quello che gli passava per la testa. Forse gli avrebbe fatto
bene camminare un poco per liberare la mente. Così si
alzò e, una volta infilati tutti i libri dentro lo zaino, si
diresse a passo svelto nella Stanza delle Necessità.
Aspettò che non ci fosse nessuno, poi entrò senza
problemi; mollò lo zaino su uno scaffale accanto
all’entrata, e cercò con lo sguardo la
sedia-scambia-lettere. La sua di lettera non c’era
più, però, purtroppo, non ce n’era
nemmeno una di risposta; doveva esser arrivato troppo presto.
Frustato, uscì lasciando in disparte l’altra
questione di cui doveva occuparsi; ora non era proprio in grado di
aggiustare quella cosa.
Ripresa la borsa, e dato un calcio per sfogarsi a un armadio
lì vicino, decise che la biblioteca era troppo silenziosa
per tutta la confusione che aveva in mente. L’ideale era
l’affollata sala comune.
Ci mise un po’ per arrivare davanti al ritratto posto come
guardiano della casa; pronunciò così la parola
d’ordine, entrando in una stanza talmente chiassosa da far
pensare ad un festino.
- Hey, guarda chi si vede, il topo di biblioteca –
annunciò con enfasi Theodore Nott. Era l’unico che
poteva permettersi di fare qualche commento sarcastico su Draco.
- Nott, che è tutto questo chiasso? –
- Come, non hai saputo? – s’intromise Pansy
Parkinson.
- Che cosa? –
- Una cosa troppo divertente e scandalosa –
- Sputa il rospo –
- Ok. Conosci un certo Kurt Anderson di Tassorosso, sesto anno?
–
- Boh, forse l’ho sentito nominare… -
- Va be’, tanto è uno sfigato come il resto della
sua Casa. La cosa interessante è cosa ha fatto
all’ultimo festino. Lui e un’altra persona erano
ubriachi fradici, per cui hanno scopato… solamente che li
hanno visti un po’ tutti! Vuoi sapere chi è
l’altra persona? Spara un nome, dai su! –
- Non mi piacciono questi giochetti –
- Dai, mica ti fa male –
- Va bene… che ne so…tu, Pansy? –
- Che simpatico. Ma che…riprova. Spara dei nomi poi io ti
fermo se indovini –
- Che palle… ok…. Però almeno dimmi di
quale Casa è! –
- Grifondoro –
- La mezzosangue? La sfigata Weasley? Una delle gemelle? –
- Sei totalmente fuori strada… Finnigan –
- Che cosa?! –. Finnigan era gay? Certo, era un cretino degno
di Grifondoro, ma non aveva mai dato cenni di essere omosessuale!
- Sì, proprio così. Il giorno dopo si sono
ritrovati insieme su di un divano, dicono, tutti nudi, per cui lo shock
è stato enorme. Pensa un po’ che risate! Merlino,
è proprio vero che i Grifondoro sono dei veri
cretini… fanno certe figure di merda! –
la ragazza rise di gusto.
Intanto Draco si era seduto ridendo un po’ della
stupidità dei due ragazzi e un po’ dello
scherzetto che aveva tirato loro il fato.
- Che cosa traumatica… risvegliarsi dopo una sbronza
scoprendo di averlo fatto con uno del tuo stesso sesso! –
- Eh già… -
- Ma stai zitta, Pansy, che mi sa tanto che ti sarebbe piaciuto provare
– la prese in giro Nott.
- Ma chiudi quella boccaccia! –
Fare sesso con qualcuno senza ricordarti nulla o almeno farlo senza
problemi di coscienza? Chissà cosa si prova. E poi deve
essere davvero strano farlo con un altro ragazzo… che
schifo… sarebbe uno spreco per il Mondo Magico. Alla fine
toccherebbe andare dai Babbani, e così ci sarebbero fin
troppi mezzosangue!
Mentre Draco rifletteva, i suoi due amici stavano litigando un
po’, fino a che non lo tirarono dentro al loro discorso.
- Malfoy, tu che ne pensi? – gli chiese Pansy.
- Penso che sia una cosa innaturale, farlo con uno dello stesso sesso!
–
- Hai ragione. Eppure in molti sostengono che sia molto
bello… e ho appena scoperto che in molti qua lo fanno per
curiosità o per togliersi lo sfizio…
ecco… tu lo faresti mai? – chiese un po’
rossa in viso la ragazza, non senza difficoltà.
- Stai scherzando, vero? Per favore, mi fanno davvero schifo questi
discorsi, quindi vedete di cambiare un po’ argomento
–
- Ok, scusa Malfoy –
Theodore però continuò a guardare il biondino con
fare curioso: se non fosse stata per questa sua omofobia, sarebbe stato
il sogno erotico di tre quarti della scuola. Draco era un ragazzo dalla
bellezza particolare, sbocciata da poco; era una bellezza forte, dai
tratti spigolosi e nobili. Inoltre c’era quella sua aria snob
che provoca non poco desiderio nelle ragazze, e la sua aria
notevolmente misteriosa che giocava senza ritegno col cuore delle
stesse. E anche alcuni ragazzi rimanevano fulminati da questo essere
così complicato e meraviglioso.
Inoltre girava voce che non avesse mai avuto una ragazza, che stesse
cercando solo il vero amore; questo aumentava così il
desiderio di molte ammiratrici.
Theodore però sapeva bene che non era così; lui
era l’unico che poteva vantare una conoscenza superiore a
chiunque altro di quell’enigmatico ragazzo.
Draco, infatti, aveva già avuto delle storie con delle
ragazze, ma solo d’estate; tranne quella passata, per via
degli “impegni familiari”.
C’era una ragazza in particolare che aveva frequentato per
ben quattro estati di seguito da quando aveva 12 anni. Lei era una
francese di un anno più piccola di lui; questa, durante la
bella stagione, veniva a stare in una grande tenuta vicino la villa dei
Malfoy. Le mamme erano divenute subito amiche, obbligando
così i propri figli a socializzare tra loro. Solo al secondo
anno di visita qualcosa di più forte dell’amicizia
era nato tra loro. Insieme avevano provato di tutto. Al quarto anno di
visita litigarono, perché lei aveva trovato qualcuno
interessante quanto Draco, che però viveva vicino a lei.
Non che Draco fosse rimasto traumatizzato da questo, no, assolutamente,
perché difatti subito dopo esser stato lasciato dalla
francesina, ebbe un piccolo intreccio con altre due ragazze davvero
carine.
L’unico motivo per cui lui non volesse legarsi a una ragazza
a scuola era per il semplice fatto che gli dava alquanto fastidio che
la gente potesse impicciarsi dei suoi affari di cuore. Per non parlare
del fatto che erano più uniche che rare le ragazze alla sua
altezza.
- Draco, hai fatto un voto di castità quando sei entrato in
questa scuola, oppure hai adocchiato qualcuna? – chiese Nott
con ironia. Eppure Pansy rizzò le orecchie e rimase in
ascolto.
- Non sono io che faccio voto di castità, sono le ragazze di
questa scuola che me lo impongono. Nessuna è abbastanza
interessante – rispose Draco con una nota di
superiorità. Il biondo lanciò così
un’occhiata alla sua amica, compiacendosi di vederla
affranta. Lei era tra le peggiori.
- Capisco. Secondo me però dovresti abbassare i tuoi
standard, altrimenti ti ritroverai senza una ragazza pure
quest’anno – continuò l’amico.
Il biondino gli lanciò un’occhiataccia,
ricordandogli perché proprio quell’anno non gli
erano concesse anche le minime distrazioni. Theodore si
ricordò al volo del suo problema, per cui non gli chiese
altro a riguardo. Invece Pansy pensò bene di sottoporlo a un
interrogatorio.
- Quali standard? Hai in mente degli schemi fissi per le ragazze?
–
- No Pansy, è un modo di dire…-
- Non ci credo. Perché non me li dici? –
- Merlino, non li so neppure io! –
- Avrai delle preferenze quando scegli delle ragazze… no?
–
- Be’, sicuramente deve essere quantomeno carina. Non mi
piacciono bionde, le preferisco more. Non mi piacciono troppo alte, ma
nemmeno troppo basse: non voglio un nano da giardino al posto di una
ragazza. Inoltre (e soprattutto) la vorrei intelligente –
- Per cui tu sei fuori gioco – scherzò Nott
riferendosi alla ragazza. Quest’ultima fece la linguaccia e
se ne andò, pensando al fatto che lei poteva rientrare in
almeno due punti: era mora e non troppo alta!
- Le hai dato delle false speranze, te ne rendi conto? –
- Sì, lo so. Però lo sai quanto mi piace
prendermi gioco di certa gente – e un ghigno malefico si
stampò sul volto della serpe.
♣♣♣♣♣
Per Harry e Draco si erano ormai fatte le 19.30, cioè ora di
cena; entrambi dovettero interrompere le loro chiacchiere.
I due giovani arrivarono poco dopo l’inizio della cena ai
loro tavoli, accompagnati da un bel mal di testa; cosa che non
aiutò quando all’entrata della Sala Grande si
scontrarono, vista la grande folla.
- Sfregiato, sei un cretino! –
- Brutta serpe del… - però venne interrotto da
una Hermione un po’ troppo preoccupata.
- Harry, ti stavamo aspettando, vieni –
- Salvato appena in tempo dalla Mezzosangue –
- Tappati quella fogna, Malfoy –
La ragazza però trascinò letteralmente il suo
amico, ammonendolo ogni qualvolta lo avesse sentito imprecare contro il
serpeverde e il mal di testa che aveva.
- Giuro, quanto vorrei che non fosse mai nato, quello
stronzo…-
- Harry! Smettila, lascialo stare. Meno hai a che fare con lui, meglio
è –
Il moro diede retta alla sua amica, godendosi quel meritato pasto.
♣♣♣♣♣
- Qualche volta lo vorrei vedere contorcersi dal dolore ai miei piedi,
magari con un bel Cruciatus –
- Parli di Potter? – chiese Tiger, che si era seduto qualche
posto più in là di quello di Draco.
- E di chi altri dovrei parlare? –. La frase però
aveva un suono strano; sembrava come se Draco non pensasse ad altri se
non a Potter. Sia lui che Nott, il quale era l’unico ad aver
afferrato l’implicito (e involuto) doppio senso, sapevano che
non era affatto così.
♣♣♣♣♣
- Ancora devi studiare Astronomia? Ti rendi conto di che ore sono?
–
- Lo so, Hermione, ma non è colpa mia se Lumacorno aveva
bisogno di me proprio oggi pomeriggio! –
- Va bene. Allora spostati, ti do una mano –
- Che cosa?! Io ti devo pregare per farmi aiutare da te, mentre con lui
ti offri?! – chiese Ron scandalizzato.
- Lui ha avuto una buona scusa per non fare i compiti questo
pomeriggio; tu invece come scusa hai solo un enorme eccesso di pigrizia
– spiegò la riccia con quel tono da saccente.
Come risposta, la giovane ottenne solo un grugnito, che la fece ridere.
♣♣♣♣♣
24 ottobre
1996
La sera prima Harry era andato a dormire subito dopo aver finito il suo
tema di Astronomia.
Draco invece, per il mal di testa, era stato fuori un’oretta
con gli amici, poi si era immediatamente coricato.
Potter aveva ancora la lettera tra le mani, per cui voleva
assolutamente metterla su quella vecchia sedia. Per questo si
svegliò presto, verso le 6, quando quasi tutto il castello
ancora dormiva. Con quel “quasi” si vuole includere
anche un ragazzo sui sedici anni, biondino, bastardo fino
all’osso, che aveva come secondo nome Lucius. Un ragazzo che
era sempre stato un po’ troppo mattutino, ma che, in
più, non aveva passato una notte felice.
Harry girava per la scuola col suo magnifico Mantello
dell’Invisibilità; Draco non si faceva di questi
problemi, girovagando un poco. Quest’ultimo aveva intenzione
di dedicarsi a un certo armadio, che si era proposto di aggiustare.
Il giovane Malfoy entrò nella Stanza delle
Necessità, trovando la sedia vuota; perciò non ci
pensò due volte e si recò davanti a un enorme
lenzuolo vecchio e sporco, che copriva un grande mobile nero.
- Riuscirò a ripararlo – si disse il biondino.
Così iniziò a dedicarsi a
quell’ingegnoso oggetto magico.
Potter nel frattempo stava cercando di non farsi vedere da un Gazza con
l’insonnia, accompagnato fedelmente dalla sua vecchia e
antipatica gatta. Con abilità riuscì a superare
ogni più piccolo intoppo, che fosse un’ombra
scambiata per un professore di guardia, o un fantasma solitario.
Troppo tempo più tardi, riuscì ad arrivare alla
sala tanto agognata. La porta della camera segreta apparve davanti ai
suoi occhi, e si aprì in un attimo. Inconsapevolmente Harry
non si tolse il mantello, per cui quando andò a sbattere
contro una palla di vetro lasciata lì per terra, Draco,
spaventato, si girò alla ricerca di qualcuno, ma non
trovò nessuno.
Il grifone però, non sospettando nulla della presenza
dell’altro ragazzo, continuò col suo tragitto,
posando la sua lettera sulla sedia.
La serpe invece si stava nascondendo tra le cianfrusaglie della grande
stanza, con la bacchetta in mano; stava all’erta, cercando la
causa di quel rumore.
Potter si girò e a passi svelti se ne andò verso
l’uscita; Draco invece si accorse che ora c’era una
lettera su quella dannatissima sedia. Così, elettrizzato, si
guardò meglio intorno, cercando il mittente.
Per la fretta, il moro non si accorse di un appendiabiti un
po’ troppo basso, al quale, con la fortuna tipica di un
cartone animato, s’impigliò il suo Mantello. Prima
di accorgersi del problema, aveva fatto qualche altro passo, per cui le
sue gambe uscirono fuori dal raggio d’azione del magico
indumento.
- Che cavolo…?! –Draco non riuscì a
trattenersi dal dirlo ad alta voce.
Harry sentì una voce parlare, così si
fermò di botto, guardandosi intorno con un pizzico di paura.
Qualcuno lo aveva visto.
ALLORA
CHE NE PENSATE? COSA VI ASPETTATE DAL PROSSIMO CAPITOLO? NON VOGLIO
FARVI PERDERE ALTRO TEMPO, ORA. QUINDI ECCO I RINGRAZIAMENTI:
BLACK
SMILE: SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA LA MIA FF *.* GRAZIE MILLE! ANCHE
SE STO INCOMINCIANDO A VEDERE CHE NON A POCHI STA ANTIPATICO (ORA NON
SO IN CHE MISURA) HARRY. COME MAI? E’ TROPPO SCEMO E NON
COMBINA MAI NIENTE DA SOLO? UN ENORME BACIO SBAVOSO A TE!
HERMY4EVER:
HEY BELLA, COME STAI? SONO DAVVERO FELICE DEL FATTO CHE HAI APPREZZATO
LA LETTERA. SINCERAMENTE MI CI E’ VOLUTO UN PO’ DI
CONCENTRAZIONE PER RIUSCIRE A IMMEDESIMARMI IN QUESTO HARRY…
QUINDI LA COSA CHE APPREZZO DI PIU’ SONO I MIEI PICCOLI
SFORZI CHE VENGONO APPREZZATI! MI STO CROGIOLANDO NELLE VOSTRE
ATTENZIONI *.* EHEH! LASCIO PERDERE LA QUESTIONE
“ISPIRAZIONE” CHE QUESTA SETTIMANA NE AVEVO PURE
TROPPA, EPPURE NON POTEVO SCRIVERE PER VARIE (E PURTROPPO VALIDE)
RAGIONI. L’IMPORTANTE E’ CHE LA STORIA VADA AVANTI
SENZA TROPPI INTOPPI, VERO? ALLORA UN BACIONE E A PRESTO!
KIRA90:
GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI PER QUANTO RIGUARDA LO SVILUPPO DELLA
STORIA *.* E IL RESTO… COMUNQUE SONO FELICISSIMA NEL SENTIRE
CHE LA MIA STORIA TI FA VENIRE DELLE IDEE PER LA TESTA A RIGUARDO;
QUANDO IO LEGGO ALTRE FANFICTION, SE MI PIACCIONO E MI PRENDONO
DAVVERO, VORREI TANTO SAPERE COME ANDRA’ AVANTI, E INTANTO,
NELL’ATTESA, FACCIO QUELLO CHE FAI ANCHE TU! QUINDI GRAZIE
ANCORA E A PRESTO ^.^
SHIHO93:
NO, LUMACORNO E’ UN ROMPISCATOLE DI PRIMA CATEGORIA :D EHEH
COMUNQUE CARINO IL PARAGONE LUMACORNO-TRICHECO-VERNON… FORSE
TI è VENUTO IN MENTE PERCHE’ ENTRAMBI GLI ATTORI
(BRAVISSIMI, SECONDO IL MIO MODESTO PARERE) HANNO IL DOPPIO MENTO, CI
HAI FATTO CASO? EHEH…ALLORA ALLA PROSSIMA, OK? UN BACIO,
CIAO!
SNAPELY:
ANCHE SE NON HA ANCORA LETTO I CONSIGLI DI HARRY, COSA NE PENSI DELLO
SVOLGIMENTO DELLA STORIA? SONO CONTENTISSIMA DELLA TUA
CURIOSITA’, COSI’ MI FAI SORRIDERE COME
UN’EBETE!! CIAOO (^.^)
JACKYE_CHAN:
LA TUA IDEA ISTIGA NON POCO LA MIA SETE DI SANGUE NEI CONFRONTI DI QUEL
ROMPIBOCCINI (COME DICI TU ^^) DI UN LUMACORNO! COMUNQUE GRAZIE PER I
COMPLIMENTI, E SPERO TANTO DI RIUSCIRE A SUSCITARE SEMPRE LA TUA
CURIOSITA’!! UN ABBRACCIO, E A PRESTO ^^
GINNYPOTTER93:
*.* MI FAI VENIRE LETTERALMENTE LE STELLINE AGLI OCCHI, CARA! GRAZIE
MILLE… *arrossisce violentemente* SONO DAVVERO
FELICE… MA DEVO COMUNQUE MIGLIORARMI, ARRIVANDO A ELIMINARE
I MAGGIORI DIFETTI: LE RIPETIZIONI, LA LETTURA TROPPO PESANTE E/O COSE
DI QUESTO GENERE. ORA UN BEL BACIONE A TE, E A PRESTO ^^
SYNOA:
MI FA PIACERE DI SENTIRE CHE TI PIACE L’IDEA DELLA STORIA!
INOLTRE MI SCUSO DIRETTAMENTE CON TE PER L’IMPRECISIONE.
L’HO SCRITTO ANCHE ALL’INIZIO DEL CAPITOLO, MA
VORREI COMUNQUE RINGRAZIARTI PER AVERMELO FATTO NOTARE. UN ABBRACCIO
FORTE FORTE… E ALLA PROSSIMA! ^^
AKATSUKI:
IL TUO “*ESTASIATA*” MI PIACE PARECCHIO :D TI HO
MANDATO UNA E-MAIL PER QUELLA VIRGOLA, MA ANCORA NON HO RICEVUTO
RISPOSTA DA TE…QUINDI APPENA LEGGI QUESTO MESSAGGIO PER
FAVORE CONTATTAMI PER POSTA O PUOI ANCHE SCRIVERE DOVE SI TROVA LA
VIRGOLA SBALLATA IN UNA RECENSIONE! ORA TI SALUTO… UN
BACIONE ENORME ANCHE A TE, A PRESTO ^^ CIAOOO
INOLTRE
NON POSSO ASSOLUTAMENTE DIMENTICARE CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE
SEGUITE E CHI TRA LE PREFERITE: GRAZIE MILLE, GENTE ^.^ UN BACIO
GIGANTE A TUTTI VOI!! ALLA PROSSIMA!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
CI HO
MESSO UN SECOLO A PUBBLICARE QUESTO
CAPITOLO, LO SO, MA NON POSSO FARCI NIENTE SE L’ISPIRAZIONE
SI FA I PISOLINI UN
PO’ TROPPO LUNGHI! SCUSATEMI…
RINGRAZIO
LA MIA CARISSIMA *.* BETA Makiri
;
PORELLA, L’ASSILLO!
VI AUGURO BUONA LETTURA, AMICI MIEI
:D
Capitolo 6
24 ottobre 1996
Attimi
interminabili di silenzio in cui i due ragazzi restarono immobili ad
aspettare
un movimento dell’altro.
Harry
era ancora con le gambe scoperte, mentre Draco, accucciato a terra,
cercava di
capire chi fosse; avrebbe fatto di tutto per scoprirlo.
Il
moro tirò fuori la bacchetta per precauzione, poi
cercò di tornare indietro per
liberare il mantello.
Cavolo
si sta muovendo… non se ne deve andare!
- Stupefi…! –
Draco urlò l’incantesimo e Harry,
spaventato, sparò il primo incanto che gli passò
per la testa prima che l’altro
terminasse.
-
Aguamenti! -
Incantesimo
più stupido non ci
poteva essere.
Il
grifone però ebbe così il tempo di scappare via,
poiché il serpeverde era stato
raggiunto da un enorme getto d’acqua che lo
inzuppò completamente.
La
porta della Stanza delle Necessità si chiuse dietro il moro,
lasciandolo libero
di scappare nella sua Casa.
-
Merda, è scappato! – esclamò adirato
Draco, che diede un calcio all’armadio
nero. Poi un pensiero lo fulminò.
La
lettera!
Il
ragazzo corse fino alla sedia dove era poggiata la sua posta. La prese
in mano
e quella era bagnata, ma recuperabile. Con un astuto incantesimo
prosciugò
tutta l’acqua della lettera, per poi uscire da quella sala.
Il
giovane però non poteva sapere che Harry, vittima della sua
stessa curiosità,
era lì, sotto il mantello, ad aspettarlo. Così
quando uscì, inconsapevolmente
si ritrovò a fianco del moro.
-
Merlino, quella piccola undicenne è davvero
furba…- disse tra sé e sé, ma
abbastanza forte perché Potter potesse sentirlo.
È
Malfoy… l’altro è lui?
Il
biondino se ne andò, asciugandosi mentre camminava; stava
scendendo per la
colazione, con la lettera in tasca e una forte agitazione nello
stomaco.
Il
grifondoro corse così velocemente che arrivò
appena in tempo per vedere Ron
svegliarsi.
♣♣♣♣♣
Malfoy…Malfoy…Malfoy.
Non può essere lui, non è possibile!
Però lui sapeva del mio soprannome… no,
sto delirando!
Harry
era talmente preso dallo choc di quella mattina, che se qualcuno gli
avesse
chiesto che lezione stesse “seguendo”, avrebbe
detto che si trovava ancora
nella Stanza delle Necessità.
E
ora che faccio? Ma certo! È una trappola! Lui sa
perfettamente chi sono io, e
adesso mi sta tendendo una trappola. Sì,
dev’essere così… sta servendo
Voldemort! Quel bastardo…
♣♣♣♣♣
Draco
aveva lezione di
Incantesimi alla prima ora, perciò poteva andare sul sicuro
e dare tutte le sue
attenzioni alla lettera. Il ragazzo, sedutosi in uno dei banchi
più nascosti
della classe, la lesse.
Era
particolare il comportamento di quella piccola undicenne,
perché non aveva
l'arroganza di dare consigli a destra e a manca solo per farlo felice;
lui
cercava di essere solo un amico, nel modo
più semplice e naturale
possibile.
Inoltre
non lo aveva giudicato nemmeno quando il biondo aveva scritto di
preferire non
avere proprio un padre, nonostante l'altro fosse orfano.
Colpito
dal suo coraggio, cercò di decifrarne il carattere.
Sicuramente
doveva essere un tipo abbastanza umile, perché Draco non
colse nessuna volontà
di essere compatito; quindi si poteva dire che forse era un ragazzo un
po'
orgoglioso o solamente incapace di mostrare veramente le proprie
emozioni.
Enigmatico.
L'altro
sembrava abbastanza sincero, qualità che mancava a molti
conoscenti di Malfoy.
Forse
sarebbe interessante conoscerlo.
Draco
continuò così a fantasticare per il resto
dell'ora.
♣♣♣♣♣
Harry
continuava a mangiarsi
le unghie, rimuginando sempre sulle stesse cose. Secondo la logica
avrebbe
dovuto interrompere ogni contatto con Malfoy.
La
logica però è per i furbi,
non per chi come Potter si era buttato a braccia aperte in una morte
sicura per
ben cinque volte.
Aspetterò la prossima
lettera, poi non gli risponderò più.
E
ci credeva!
♣♣♣♣♣
-
Perché ti sei seduto in fondo alla classe? - chiese Tiger,
dopo la fine della
lezione.
-
Perché mi andava. Avevo un po' di mal di testa, e volevo
riposarmi - rispose la
serpe con noncuranza.
Il
solito gruppo di Serpeverde si stava dirigendo verso l'aula di
Trasfigurazione,
per la seconda lezione della giornata.
-
Sinceramente mi sembri un po' strano, Draco –
esordì Theodore Nott, prendendolo
da parte.
-
Eh? Sono solo un po'
stanco. Piuttosto, perché ci siamo staccati dagli altri? -
Theodore
camminava a testa
bassa, evitando lo sguardo del suo amico.
-
Nott, che succede? -
incalzò il biondo.
-
Non sono sicuro che ti farà
piacere...-
La
conversazione però dovette
finire lì, perché erano già arrivati a
destinazione.
-
Poi ne parliamo – sentenziò
a bassa voce Malfoy.
♣♣♣♣♣
Harry
ora aveva un altro
problema: Hermione.
I
due ragazzi si erano
ritrovati alla fine delle lezioni nella sala comune, davanti al fuoco
che
danzava allegramente nel camino.
-
Dov'è Ron? - chiese il
ragazzo, quando si sedette accanto all'amica.
-
Non lo so, probabilmente in
giro a fare l'arrogante perché è riuscito a
entrare nella squadra – il tono
della ragazza era alquanto acido.
-
Hey, che succede? Perchè
state sempre a litigare? -
-
Harry...io... non lo
sopporto davvero più! -
-
Questo l'avevo capito. Ma
perché? -
-
Non lo so nemmeno io di
preciso. Continua a fare il cretino in giro, a chiedermi sempre i
compiti, a
fare lo scemo con quell'oca della Brown...-
-
Cosa? Aspetta un secondo.
Sono anni che dici che certe volte Ron è un cretino, e non
è una novità, e che
chiede sempre di essere aiutato con i compiti, ma l'ultima cosa mi
è nuova -
-
Ma dove vivi? Harry,
ultimamente non hai visto come Ron lancia occhiate a Lavanda? Lei
stravede per
lui, che se ne è accorto solo ora -
-
Quindi tu sei arrabbiata
perché doveva interessarsi prima a Lavanda? No. Sicuramente
mi sto sbagliando,
vero? -
-
Sì, perché è veramente da
stupidi pensare che Ron possa stare con una come la Brown. Ora, ammetto
che lui
non sia il massimo della gentilezza, certe volte hai il dubbio che sia
stato
posseduto da un folletto maleducato... ma Lavanda è
veramente troppo stupida
per lui. Credimi, io lo so -
-
Quindi ti fa rabbia che lui
abbia la sua prima storia con una ragazza come lei? -
-
Esatto! -
-
Quindi pensi che dovrebbe
interessarsi a un altro genere di ragazza? -
-
Sì – rispose ancora
l’amica, mentre si stava alzando per prendere un libro sul
tavolo lì vicino.
-
Una un po' più seria, che
riesca a sopportarlo, che sia intelligente e più carina di
Lavanda? -
-
Una che possa farlo
ragionare. Un rapporto con un'altra persona è bello e pieno
quando ognuno
impara qualcosa dall'altro, quando si danno e si ricevono emozioni
piene,
importanti... - continuò Hermione.
-
Quindi tu vorresti qualcuna
come...non so... - Harry fece un attimo finta di pensare, poi
proseguì – come
te? -
La
ragazza cadde pesantemente
sulla poltrona, sbuffando e guardando tristemente negli occhi il suo
migliore
amico.
-
Manterrai il segreto? -
-
Sì, certo. Ma non credi che
sia meglio dirglielo? -
-
Adesso? No, sarebbe tutto
inutile, lui adesso ha per la testa quella là, per cui non
mi presterebbe la
benché minima attenzione. Comunque grazie per avermi
definita più carina di
Lavanda -
Harry
sorrise, facendole
capire senza parole che ogni “grazie” sarebbe stato
inutile. Le sarebbe rimasto
sempre a fianco.
Il
ragazzo benedì i sorrisi e
gli sguardi d'intesa che riuscivano a mandarsi, perché si
sarebbe vergognato a
morte dicendole una cosa del genere in faccia!
♣♣♣♣♣
La serpe doveva
risolvere due questioni importanti: trovare
il tempo di scrivere quella maledettissima lettera e capire come mai
Theodore,
già taciturno di suo, fosse diventato un fantasma.
Erano quasi le
22 nella sala comune di Serpeverde, e
naturalmente tutti erano lì a chiacchierare, lamentarsi dei
compiti, parlare di
una cotta o di un recente scoop…
Tutti tranne
due ragazzi che erano su in camera, uno dei
quali non riusciva a stare fermo per più di 4 secondi.
- La vuoi
piantare di muoverti! Siediti e parla! Un attimo
prima sembri morto, adesso non stai fermo un secondo – si
lamentò di nuovo
Draco.
- Non ce la
faccio… -
- Allora parla!
–
-
Io… nono sono più sicuro che questa sia stata una
buona
idea… -
- No,
è un’ottima idea, perciò vieni qui e
inizia a
spiegarmi che sta succedendo –
Draco era
calmo, però lo stava incominciando a innervosire
tutta quell’indecisione del suo amico. Per sua fortuna, Nott
finalmente iniziò
con la sua storia.
- Una cosa
prima di iniziare. Tu ieri sera hai detto di
odiare i gay… -
- No,
– lo interruppe Malfoy, - non li odio,
solamente le coppie di maghi omosessuali non possono avere figli, per
cui
sarebbe solo uno spreco, dato che scarseggia qui di
purosangue…-
-
Perciò se venissi a sapere che un tuo amico ha scoperto da
poco di trovare più…interessanti quelli del suo
stesso sesso, non ti
arrabbieresti? –
- Non lo
so… credo di no. Comunque direi a questo mio
ipotetico compagno, - Draco ormai aveva un bel po’ di
sospetti sull’identità di
questo “amico”, - che molto probabilmente
è solo una fase –
-
Capisco… ma, tanto per sapere, mica altro,
quand’è che una
fase si può chiamare passeggera? – chiese timido
Theodore.
- Non saprei di
preciso. Non si può decidere a tavolino una
cosa del genere –
- Sei molto
poetico, oggi – scherzò un attimo il moro per
sdrammatizzare.
- Lo prendo
come un complimento, ma giusto questa sera.
Quello che vorrei dirti…no, che direi a questo amico,
è che dipende tutto da
quello che uno prova. Però ora mi sono stufato di parlare
per ipotesi… dimmi
chi ti piace punto e basta! –
- Seamus
Finnigan. Da un anno – rispose di getto Nott.
- Oh
– fu l’unica cosa che Draco riuscì a
dire.
E
ora che cazzo devo fare? Aiutarlo?
La posta della
piccola undicenne di sicuro avrebbe subito
qualche ritardo.
COME
VI E’ SEMBRATO? VI
INTERESSA SAPERE CHE RUOLO PUO’ AVERE IL NOSTRO ADORATO DRACO
IN UNA SITUAZIONE
DEL GENERE? E COSA FARA’ HARRY? SE NON V’INTERESSA
MINIMAMENTE CHIUDO BARACCA E
BURATTINI E MI DO ALLA PESCA (ALL’IPPICA NON POSSO
PERCHE’ UNA MIA CONOSCENZA
DI EFP ME LO HA IMPEDITO…xD)
RINGRAZIAMENTI
*.*:
SHIHO93:
IL FATO E’ BASTARDO, NON HA NIENTE DA FARE, PER CUI GIOCA
CON LE NOSTRE VITE FINO A SBELLICARSI DALLE RISATE ROTOLANDOSI A
TERRA… QUESTO
E’ IL FATO. UN ABBRACCIO FORTE FORTE!
BIRBABIRBA:
SIIII, MI PIACE INTRUPPARE LA TESTA DELLE PERSONE xD E’
MOLTO DIVERTENTE…E APPAGANTE 8D eheheh. I TUOI COMPLIMENTI
SONO COME UNA DOLCE
MELODIA PER LE MIE ORECCHIE… GRAZIE MILLE,
M’INCHINO A TANTA GENTILEZZA…
INOLTRE
VORREI DIRTI UNA COSA:
C’E’ UNA FRASE MOLTO FAMOSA: FATE
L’AMORE, NON FATE LA GUERRA. SECONDO TE E’
LECITO APPLICARLA A QUESTI DUE? ^^ UN BACIONE E A PRESTO!
AKATSUKI:
*.* GRAZIE, SEI DAVVERO CARINA A DIRMELO… PER TE UN BACIO
TUTTO SBAVOSOOO. CONTENTA?
HERMY4EVER:
RIBADISCO ANCORA UNA VOLTA: AIUTO, CHE RECENSIONE! PERO’
E’ COME SE OGNI VOLTA TU MI REGALASSI UN
CIOCCOLATINO… DOLCE DOLCE! GRAZIE
MILLE, SEI UN TESORO! PER QUANTO RIGUARDANO LE DOMANDE CHE TI FRULLANO
NELLA
TESTA: COME STAI MESSA? HAI TROVATO QUALCHE RISPOSTA? OPPURE LE DOMANDE
SONO
AUMENTATE??
SNAPELY:
LA MIA BETA E’ GUARITA, GRAZIE ^^ COMUNQUE MI PIACE
SORPRENDERE LA GENTE, E’ PIU’ DIVERTENTE! CHE NE
DICI INVECE DI QUESTO
CAPITOLO? QUESTO, SINCERAMENTE, MI PARE UN PO’ UN CAPITOLO DI
TRANSIZIONE… TU
CHE DICI? UN ABBRACCIO STRITOLANTE, E TANTE SCUSE PER IL RITARDO!
JACKYE_CHAN:
NON TI UCCIDO. TI TORTURO. ORA CHE HAI LETTO QUESTO
CAPITOLO DIMMI UNA COSA: DEVO INZIARE A SCAPPARE DA TE E I GENTILI
SCOMMETTITORI?!?! XD AIUTOOOOOOOO
UN
BEL BACIONE ANCHE A TE!
EDWARD91:
A PARTE LA BUONA NOTTE CHE TI VOGLIO DARE PER QUANDO
LEGGERAI QUESTA PARTE, GRAZIE PER NON AVERMI LASCIATA “SOLA E
ABBANDUATA” (COME
DICEVA DA PICCOLO MIO CUGINO ^^). SORPRESA DAI RISVOLTI?? EH? UN
BACIONE…
CIAOOO!!
UN
GRAZIE VA INOLTRE A TUTTI
QUELLI CHE LEGGONO LA MIA STORIA, ANCHE SENZA COMMENTARE: UN BACIONE
ENORME A
VOI CHE AVETE MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE
O LE SEGUITE!!!
ALLA
PROSSIMA!! ^.^ CHE CARINI
CHE SIETE ç.ç PENSO A VOI QUANDO STO A SCUOLA!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Capitolo 8 ***
VORREI
RINGRAZIARVI ANCORA UNA VOLTA PERCHE'
CONTINUATE A SEGUIRMI E A SOSTENERMI... COSA FAREI SENZA DI VOI?
UN
ENORME BACIO VA ALLA MIA BETA MAKIRI, TI VOGLIO
BENE! VEDRAI CHE PASSEREMO INDENNI ANCHE QUESTA SETTIMANA!!
BUONA
LETTURA, GENTE!
Capitolo 8
26 ottobre 1996
Il
sabato è sempre stato tra i giorni più amati dai
ragazzi di tutto il mondo.
Harry non era da meno, ma doveva per forza alzarsi dal comodo letto per
gli
allenamenti di Quidditch; era una settimana che non toccava una scopa,
e questo
non andava affatto bene.
Insieme
a Ron si preparò silenziosamente per non svegliare gli altri
amici. Scesero poi
in sala comune per incontrare il resto della squadra, e andare
così a fare una
veloce e parca colazione.
Verso
le 8 erano già giù negli spogliatoi a discutere
degli allenamenti che avrebbero
dovuto rispettare quell’anno per riuscire a vincere la Coppa.
Passarono
un’oretta buona a discutere su quale schema fosse meglio
tenere contro le
diverse squadre avversarie. Una cosa era certa in tutta quella
confusione di
idee: nessuno di loro voleva perdere, chi per una ragione, e chi per
un’altra.
Quando
uscirono in campo per passare alla pratica fecero qualche volo per
scaldarsi un
po’, e vedere che alcuni dei fan più accaniti
della squadra erano già sugli
spalti.
Hermione
salutò i suoi amici, dimenticandosi per un momento del
freddo pungente. Poco
più in là c’era una sorridentissima
Lavanda Brown tutta saluti e bacetti; la
Granger ebbe un violento istinto omicida che a fatica riuscì
a trattenere.
I
ragazzi iniziarono finalmente il vero lavoro: Ron aveva lo sguardo
puntato su
tutti i cacciatori, per non fargli passare nemmeno un punto. Harry
dall’alto
cercava di tenere una certa organizzazione delle cose, cosa che gli
riuscì
molto bene anche grazie all’aiuto di Ginny.
A
mattina inoltrata, quando le maglie dei grifoni erano ormai
schifosamente zuppe
di sudore e fatica, arrivò un drappello di ragazzi al centro
del campo di
gioco.
-
Chi sono? Non riesco a vederli…- chiese Harry alla Weasley.
- Mi
sembrano i ragazzi di Corvonero… mi sa che si vogliono
allenare pure loro. Hey,
il capitano ti sta facendo cenno di scendere – lo
avvertì la ragazza.
Potter
volò di malavoglia verso l’altro capitano, Roger
Davies.
-
Abbiamo prenotato il campo – disse secco il grifone.
-
Anche noi. Non è possibile, ci deve essere per forza un
errore –
Una
ragazzina del terzo di Corvonero arrivò trafelata dai due
ragazzi e, con aria
intimorita, diede loro la non molto lieta notizia.
-
Madama Bump mi ha detto un’oretta fa che quando avete
prenotato il campo lei ha
fatto confusione e per questo vi ha dato la stessa mattina –
-
CHE COSA? NOI CI DOBBIAMO ALLENARE DA SOLI! – gridarono
adirati i due studenti
in tuta, e per poco non fecero correre via a gambe levate la povera
malcapitata. Entrambi cercarono di calmarsi e di trovare una soluzione.
-
L’unica cosa che possiamo fare ora è allenarci
insieme. Che ne dite di una
partita? – ipotizzò Roger. Ora la squadra
rosso-oro si era radunata dietro al
capitano. Certo che sfidare i Corvonero era un gioco da ragazzi, ma il
problema
stava nel stanchezza che avevano alle spalle i grifoni.
Harry
stava ancora pensando a cosa fare quando sentì qualche voce
rispondere con un
sicuro sì. Non sapendo che altro fare, il moro
acconsentì, e andò a prendere
col suo avversario il boccino, ancora rinchiuso nel baule.
Un
ragazzo del settimo anno di Tassorosso venne nominato giudice della
partita,
così si diede il via alla sfida.
Al
fischio d’inizio quattordici scope si levarono in formazione,
per prendere ognuno
il proprio posto.
Potter
si diresse verso l’alto, per vedere meglio come si presentava
la propria
squadra; i ragazzi stavano rispettando la formazione accordata poco
prima. Dopo
che i suoi compagni ebbero incassato ben 30 punti dagli avversari,
rifacendosi
poi di altri 60, il moretto si dedicò alla ricerca del
boccino.
Volò
ovunque, in mezzo al campo, intorno agli spalti e ancora su in alto, a
toccare
le nuvole; aguzzò la vista meglio che poté,
accorgendosi poi che il cercatore
dell’altra squadra gli era alle calcagna.
Il
suo cuore fece un tuffo quando il ragazzo incrociò lo
sguardo con Cho Chang, ma
in poco tempo si riprese, capendo che quell’agitazione era
solo un ricordo
dello scorso anno. Lei gli faceva venire in mente l’esercito
di Silente, quello
che lui aveva fatto per aiutarla durante le loro lezioni clandestine di
Difesa
Contro le Arti Oscure; lei gli faceva ripensare a quando
l’avevano accusata di
tradimento, e invece era stata incastrata da un Veritaserum; lei gli
ricordava
l’anno precedente, quando c’era ancora Sirius.
Merlino,
quanto gli mancava quell’uomo.
Le
lacrime annebbiarono la vista del ragazzo con gli occhiali, facendogli
perdere
un’occasione di vincere quella partita.
La
voce di Ron lo aveva riportato alla realtà, ma non
abbastanza in fretta da
poter evitare un bolide deragliato da uno dei battitori della squadra
avversaria.
La
palla colpì per fortuna solo di striscio il ginocchio del
grifone,
destabilizzandolo un poco. Però per Potter quello era
niente, per cui si
concentrò e scappò via dal pallone magico, per
dirigersi alla volta del centro
del campo.
Durante
il suo piccolo flash-back i suoi amici erano riusciti a segnare altri
20 punti,
mentre i corvi 40.
Harry
così scese di quota cercando di incitare i proprio compagni,
risvegliando in
loro la voglia di vincere.
Fu
proprio in quel momento di ritrovato coraggio che una voce lo
raggiunse,
facendolo quasi finire contro a un cacciatore di Corvonero.
♣♣♣♣♣
-
Hey, Sfregiato! Ma sei sicuro che quelli siano i tuoi occhiali? Voli da
far
schifo! Sei ubriaco per caso? – stava gridando Draco.
Il
serpeverde era appena arrivato, e si stava accomodando sugli spalti
della sua
Casa insieme al resto della combriccola; aveva proprio bisogno di
sfogarsi, dopo
quello che aveva fatto quello stronzo di un grifondoro al suo amico.
Theo era
ancora un po’ giù di corda, ma il biondino era
riuscito a farlo ridere con
qualche battutina. Quindi una partita dei grifoni gli avrebbe fatto
solo che
bene!
Certo,
Potter rendeva la cosa molto semplice, volando davvero male.
-
POTTY, ASPETTA CHE ANDIAMO A CHIAMARE I DISSENNATORI, MAGARI TI POSSONO
AIUTARE
A RESTARE IN SELLA! –
-
QUESTA ERA PROPRIO SQUALLIDA COME BATTUTA, MALFOY. FAI PENA!
– urlò dall’altra
parte del campo Ron, per difendere il proprio amico. Il problema
è che così
facendo non riuscì a parare in tempo una Pluffa, facendo
arrivare il punteggio
a 80 pari, e facendo piangere dalle risate le serpi.
♣♣♣♣♣
Harry
volò verso il suo amico, e gli ordinò di non
preoccuparsi per lui, ma piuttosto
della porta.
Ancora
disorientato dall’arrivo di quello che aveva scoperto essere
il suo amico di
penna, il grifone fece un giro del campo, concentrandosi nel trovare un
luccichio dorato. Intanto Cho gli era alle calcagna: ormai erano anni
che
seguiva la stessa strategia, cioè seguire Harry
finché non avrebbe avvistato il
Boccino.
Potter
pensò di averlo trovato quando il sole era spuntato da
dietro le ultime nuvole;
dovette però presto ricredersi, perché aveva
scambiato un attimo il luccichio
dei capelli dorati di Draco Malfoy con quello della pallina. Il ragazzo
restò a
guardarlo stupito dall’errore così strano, e al
fatto che era la prima volta
che vedeva i capelli dell’altro così luminosi
…
Ma
a che pensi?! Cerca il Boccino, stupido!
Si ammonì il rosso-oro.
♣♣♣♣♣
Lo
Sfregiato era rimasto a guardarlo per qualche secondo, prima di
dileguarsi in
fretta. Molte volte i due ragazzi si erano guardati l’un
l’altro, ma sempre con
uno sguardo d’odio. Quello invece era uno sguardo curioso,
imbambolato, come
quando si resta ipnotizzati da qualcosa di particolare.
Draco
s’infastidì molto dell’accaduto, per cui
restò per qualche minuto in silenzio, lasciando
che fossero gli altri a depolarizzare i Grifondoro.
-
Draco? – lo chiamò Pansy, con la sua vocetta
lagnosa.
-
Eh? – il biondo cadeva dalle nuvole.
- A
cosa stai pensando? Perché non stai insultando lo Sfregiato?
–
- E’
diventato noioso sfottere qualcuno che ti si serve su un piatto
d’argento -
-
Invece io lo trovo ancora più divertente! –
- E’
questa la differenza tra me e te – sentenziò
Malfoy, facendole capire che per
lui quel discorso finiva lì.
Nott
aveva assistito a tutta la scena, e avrebbe giurato che il suo amico
non aveva
detto la verità, qualunque essa fosse.
I
grifoni segnarono abbastanza punti arrivando a quota 110, per la gioia
della
curva rosso-oro che stava affollando gli spalti. Gli avversari gli
tenevano
testa, compiacendo sia quelli della propria Casa che i serpeverdi.
Il
biondo poi si accorse che Theodore lo stava guardando con insistenza;
per non
fargli salire altri sospetti, riprese a gridare con quanto fiato aveva
in gola,
prendendo di mira prima quei quattro sconosciuti del Grifondoro, poi i
a turno
i due Weasley, mentre cercava attentamente di evitare Potter.
♣♣♣♣♣
Stavano
inesorabilmente perdendo, e il Boccino sembrava come che si fosse
nascosto
apposta. Le due ore e mezza di allenamento precedenti alla partita si
facevano
sentire, e Corvonero li aveva staccati di ben 40 punti, lanciandoli
così in
pasto delle serpi. Il morale della squadra stava inesorabilmente
cadendo a
pezzi, e Potter non sapeva più come incitarli.
Poi
il pensiero che Draco fosse lì a guardarlo e a fare lo
stronzo come ogni
giorno, gli creò una confusione terribile, perché
non riusciva a spiegarsi come
un bastardo potesse scrivere certe cose. Doveva essere proprio un bravo
attore
o scrittore! Però era più plausibile la seconda
ipotesi.
Per
di più, per aiutare, una fitta enorme allo stomaco lo aveva
preso da una
mezz’oretta. Aveva fame.
Poi
finalmente eccolo lì, dall’altra parte del campo,
quel bastardo di un Boccino.
Potter
sfrecciò con tutta la forza che gli era rimasta verso la
pallina alata, lasciando
perplessa la Chang, che non aveva ancora capito perché fosse
scappato così.
Il
moro passò davanti agli spalti delle serpi, provocando
ululati e cori
d’insulti, ma non si fece fermare minimamente, spinto da
un’immonda voglia di
sbattere in faccia a quel Malfoy anche quella vittoria.
Il
ragazzo allungò prematuramente la mano, avvicinandosi sempre
di più. Purtroppo
il giovane non aveva notato che uno dei battitori di Corvonero voleva
mettergli
i bastoni tra le ruote; ed è così che
l’avversario, non sapendo cosa fare, gli
sfrecciò davanti, tagliandogli la strada, facendogli perdere
di vista
l’obbiettivo. La cosa però non durò
molto, perché riuscì con somma gioia a
trovarlo e a prenderlo.
Prima
di alzare la mano stretta in un pugno in segno di vittoria, vide che un
Bolide
si stava dirigendo pericolosamente verso gli spalti. Così
senza pensarci due
volte, e senza chiedersi chi potesse essere la vittima della palla, si
fiondò
arrivando appena in tempo per riuscire a buttare giù un paio
di ragazzi, per non
farli decapitare dal Bolide. In mezzo alle urla dei ragazzi, che
capì poi
essere dei serpeverde, Harry finì addosso anche a Draco
Malfoy, il quale era
seduto sul punto più alto delle scale. Con uno spintone il
moro fece spostare
la serpe, deragliando così verso destra e beccando in pieno
la palla di cuoio.
Con forza venne spinto contro la barriera, riuscendo però a
superarla, perdendo
anche il controllo della scopa. Harry con la mano libera
cercò di afferrare il
bordo prima di essere sbalzato via da ciò che stava
cavalcando.
La
situazione era pessima, perché non aveva proprio
più le forze per un’altra
fatica del genere. Una mano lattea però spuntò
dal legno scuro a cui il moro
era attaccato, afferrando il suo polso. Poi altre tre mani uscirono
fuori per
aiutarlo a sollevarsi.
Harry
cadde vicino a un ragazzo, ma non aprì gli occhi se non dopo
qualche secondo.
Davanti a lui c’erano Malfoy e Nott che lo guardavano con
aria affannata,
mentre il resto delle persone guardava con stupore il trio. Lo
Sfregiato aveva
salvato tre o quattro di loro da un Bolide fuori controllo, e poi
Malfoy, suo
nemesi, lo aveva aiutato a sua volta.
Draco
si accorse presto degli stupidi sguardi che gli stavano rivolgendo i
suoi
compagni, per cui si affrettò a dire:
-
Sono solo stato molto svelto a ripagare Potter per avermi…
salvato dalla palla,
tutto qui –
Il
grifone, con ancora un forte fiatone, si perse nel cercare di decifrare
lo
strano codice che nascondeva le vere emozioni del serpeverde. Forse era
solo un
bravissimo attore.
Il
ragazzo con gli occhi tempesta ci aveva messo un po’ per
capire che San Potter
lo aveva appena salvato (perché un
Bolide in faccia non fa affatto
bene!), e che lui stesso si era spaventato quando lo aveva visto cadere
giù
dalla tribuna. Rosso in viso, si nascose dietro la sciarpa
verde-argento,
riuscendo a ingannare tutti tranne Theo e Harry.
-
Hey, Malfoy – lo chiamò a un certo punto il
moretto.
-
Che c’è Sfregiato? –
-
Guarda un po’! Ho vinto! – disse tutto trionfante.
Quasi gli veniva da ridere
per come Draco aveva reagito alla sua ingenua affermazione.
Sul
volto della serpe si dipinse un ghigno divertito; fu l’ultima
cosa che lo
Sfregiato vide prima di svenire per la stanchezza.
AVETE
DEI COMMENTI DA FARE? TROPPO SCONTATO COME
SVOLGIMENTO, OPPURE CARINO (AMMETTO CHE POSSA ESSERE UN PO' SCONTATO IN
LINEA
D'ARIA...)??
LASCIANDO
DA PARTE I MIEI ATROCI DUBBI E SENSI
D'INFERIORITA', DIREI CHE E' ORA DI COMMENTARE LE VOSTRE RECENSIONI!
SYNOA:
SCUSAMI SE AL CAPITOLO
PRECEDENTE NON TI HO RINGRAZIATO, MA HAI COMMENTATO IL CAPITOLO 6
MENTRE IO
POSTAVO IL 7. SCUSAAA PER QUESTO TI METTO PER PRIMA, OGGI! MI HA FATT
DAVVERO
PIACERE LEGGERE TUTTE LE TUE DOMANDE, SIGNIFICA CHE IL MIO RACCONTO TI
STIMOLA
QUALCOSA (E QUEL QUALCOSA NON E' UN CONATO DI VOMITO, PER FORTUNA!).
SINCERAMENTE? NON SO NEMMENO IO DI PRECISO COME SI EVOLVERA' LA STORIA,
PERCHE'
TUTTO E' FRUTO DELL'ISPIRAZIONE DEL MOMENTO, QUINDI MI E' DIFFICILE
DIRE COSA
ACCADRA'. ALL'INIZIO SAPEVO BENE CHI AVREBBE SCOPERTO PER PRIMO
L'ALTRO, MA MI
SONO FERMATA LI' IN FATTO DI PREVEGGENZA! UN BACIONE, E A PRESTO!! ^.^
SHIHO93: MA
PENSA, ANCORA NON
L'HA LETTA LA LETTERA, QUINDI ASPETTATI DI TUTTO. ORA UNA DOMANDA: TU
COME LO
VEDI POTTER? COME UN RAGAZZO MOLTO INTELLIGENTE, OPPURE UNO CHE PUO'
SOFFRIRE
DI BLACK-OUT MENTALI? XD UN BACIONE
CIAOOOO
:D
KIRA90: IO
STO INCOMINCIANDO AD
ADORARE THEO, GIUSTO PERCHE' E' UNO DI QUEI PERSONAGGI COMPLETAMENTE
SCONOSCIUTI SU CUI SI PUO' FANTASTICARE SENZA RESTRIZIONI! PER QUANTO
RIGUARDA
SEAMUS, IO L'HO SEMPRE TROVATO UN RAGAZZO ABBASTANZA STUPIDO E IN
QUESTA FF HO
VOLUTO PRESENTARLO COME UN TIPO STRONZO (COME DICI TU =D ). SONO
FELICISSIMA
CHE TI PIACCIA *.* UN ABBRACCIO ENORMEEEE!!!
HERMY4EVER:
TESORO, ADORO LE TUE
RECENSIONI KILOMETRICHE: CONTINUA COSI'!!! PER IL TUO PUNTO
INTERROGATIVO IN
FACCIA TI CHIARISCO SUBITO UNA COSA: IL MIO THEO NON SI MERITA UN
CRETINO COME
SEAMUS. DUNQUE, NO, LA COPPIA NON CI SARA'! MERITA DI MEGLIO, IL MIO
CARO,
DOLCE (DE CHE?! ODIA POTTER A MORTE!!) NOTT. “PICCOLA
UNDICENNE” RIMARRA' A
VITA, NON TI PREOCCUPARE XD
UN
BACIO A RISUCCHIO TUTTO PER LA TUA GUANCIOTTA
:D CIAOOOO!!
P.S.:
TIZIO E CAIO SONO ANDATI A FUMARE... SAI
COM'E', DOPO DOVRANNO SCRIVERE UNA VERSIONE, QUINDI DEVONO CERCARE DI
FARSI
VENIRE IDEE!
JACKYE_CHAN:
ù.ù NO, NON TI PERDONO!
SCHERZOOO!!!! MA DAI NON TI PREOCCUPARE ^^ CAPITA CON LA SCUOLA CHE NON
PERDONA
NESSUNO! GRAZIE PER I COMPLIMENTI, SPERO CHE TI SIANO PIACIUTI ANCHE I
COMPLI
DI SCENA DI QUESTO CAPITOLO (ç.ç O LI HAI TROVATI
SCONTATI???) VOGLIO LEGGERE
LA TUA OPINIONE, MI RACCOMANDO!!! A PRESTO, TI MANDO UN ABBRACCIO
STRITOLANTE... CIAOOOO!
SNAPELY:
SI', HAI RAGIONE, HARRY
FARA' LA FINE DI UN GHIACCIOLO IN PIENO AGOSTO! MA NEL FRATTEMPO? PER
SEAMUS,
TI RINGRAZIO PER LA CORDIALITA' NEI CONFRONTI DEL GRIFONDORO SEAMUS, E
MI HA
FATTO PIACERE CHE LA MIA IDEA DI QUESTO RAGAZZO CORRISPONDA CON LA TUA.
NEL
SENSO CHE TUTTI LO VEDONO COME UN GIOCHERELLONE, MA NON BISOGNA NEMMENO
DIMENTICARE QUANDO PROPRIO LUI ATTACCAVA HARRY O QUALCUN ALTRO. :) FA
PARTE DELLA
SUA NATURA. MA SIAMO SICURI CHE TIA PROPRIO BENE A GRIFONDORO? XD CHE
IDEE...
UN BACIONE ENORME CIAOOOO!! @.@
DILETTA: MI
HAI TOLTO LE PAROLE
DI BOCCA! ADORO LEGGERE LE RECENSIONI... MI FA PIACERE (COME
SICURAMENTE ANCHE
A TE) SENTIRE DI ESSERE APPREZZATA! PER LA QUESTIONE DI SEAMUS, SORRY,
MA LO
VEDO BENISSIMO IN QUEL RUOLO. HARRY INVECE LO VEDO A VOLTE UN PO'
STUPIDO,
QUINDI NON SO COME SI COMPORTERA', NON SO SE IL SUO CERVELLETTO SAPRA'
FARE
2+2. UN ABBRACCIONE, A PRESTO :D
AKATSUKI: HO
CORRETTO L'ERRORE,
GRAZIE MILLE!!! *.* MA ALLORA HO DUE BETA CHE MI CONTROLLANO LA STORIA!
GRAZIE,
CONTO ANCHE SU DI TE, SAI?! COME STANNO LE TUE UNGHIE? LE HAI GIA'
FINITE? NON
SEI CURIOSA DI VEDERE COME ANDRA' AVANTI?? GRAZIE DAVVERO PER ESSERMI
VICINA,
TI RIMANDO IL BACIO E TI ABBRACCIO FORTE FORTE! ^.^ CIAO BELLA!
ORA
NON MI RESTA NIENT'ALTRO DA FARE CHE
RINGRAZIARE CHI HA MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE
O LE SEGUITE:
CHE CARINIIIII!!!
A
PRESTO, COL PROSSIMO CAPITOLO!! CIAOOOOO
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
ECCOMI
QUA, HO FATTO
PRESTO, NON TROVATE? BE’, LA VERITA’ E’
CHE QUESTA STORIA MI STA DAVVERO
PRENDENDO! RINGRAZIO LA MIA BETA Makiri
PER TUTTO IL SOSTEGNO CHE MI
DA, OGNI VOLTA…
GRAZIE MILLE TESORO ^.^
BUONA
LETTURA!!
(INTRO
UN PO’ BREVE xD)
Capitolo 7
25 ottobre 1996
Dopo la bella chiacchierata i due
serpeverdi, in
quanto prefetti, scesero di sotto per liberare la sala comune anche
dagli
ultimi ragazzi, spedendoli nelle proprie camere a dormire.
Draco non disse una parola per
tutto il tempo; non
che fosse offeso o altro da ciò che aveva detto il suo
amico, ma proprio non
sapeva come comportarsi.
Forse la questione era
più semplice di quanto
pensasse: quando un qualunque amico è in
difficoltà, cosa si fa? Lo si aiuta.
Theodore era un suo amico? Sì.
E come 2+2 fa 4, Nott doveva essere
aiutato.
Certo, Malfoy sarà pure
intelligente e tutto quello
che volete, ma ci mise tutta la notte per capirlo!
Infatti, la mattina seguente, a
colazione, il biondo
cercò di far capire al suo amico che non era solo, e che
voleva aiutarlo.
Naturalmente non glielo disse apertamente, facendo fare una fatica
enorme a
Nott per capire dove volesse andare a parare, ma quelli sono solo
dettagli.
Draco sapeva bene come la
situazione del moro fosse
peggiorata da quando il padre era stato arrestato e rinchiuso ad
Azkaban, per
cui gli sembrò un bel gesto aiutarlo nella sua cotta. Si
sentiva un po’ un
cretino a occuparsi di una cosa del genere, ma se ne voleva fregare,
pensando a
quello che la piccola undicenne gli aveva scritto: “tu
cosa fai per renderti
diverso da tuo padre?”.
- Parlate ogni tanto? Hai il modo
di poterti
dichiarare? – aveva chiesto a bassa voce il biondo.
L’altro rimase in
silenzio, facendo intendere al suo
amico che non ci aveva mai parlato.
- MA SA ALMENO CHE ESISTI?!
– Draco stava urlando.
Questa cosa lo aveva fatto esasperare. Come può piacerti una
persona senza
conoscerla?
- Shh! – lo
zittì Theodore, imbarazzato da qualche
occhio curioso che li stava puntando.
♣♣♣♣♣
Harry aveva dormito malissimo,
preoccupato com’era;
purtroppo Ron aveva messo il carico da quaranta con la recensione
completa di
tutta la sua serata in compagnia di Tizio e Caio (tutte persona mai
sentite
nominare).
Il ragazzo stava imburrando un
toast per tirasi su,
quando sentì delle grida provenire dal tavolo al lato
opposto della sala. Alzò
lo sguardo preoccupato, e vide Draco rosso in faccia, con Nott vicino
che aveva
un’aria notevolmente imbarazzata. Il biondo aveva perso il
controllo: non era
mai successo! Anche nei loro scontri, verbali e non, manteneva sempre
una certa
nota di distacco dettato da un senso di superiorità e
dignità.
Mai come allora quel biondino gli
stava dando tanto
da pensare.
♣♣♣♣♣
- Come sarebbe a dire che non lo
conosci di persona?
Allora come fai a dire che ti piace?! – Draco era seriamente
scandalizzato. Da
Nott questo non se lo sarebbe mai aspettato, avendolo sempre
considerato furbo
e intelligente; era anche uno dei pochi di cui nutrisse una certa
stima.
- Allora significa che il tuo primo
passo sarà
presentarti. Però continuo a domandarmi: perché
proprio lui, me lo vuoi
spiegare? È addirittura un mezzosangue! –
- Non so bene neanche io
perché. Un giorno, me lo
sono ritrovato vicino per le scale e l’ho sentito parlare. Ha
detto una cosa
così intelligente che mi ha colpito –
- Mannaggia, mi sono perso
l’unica volta in cui un
grifondoro non spara cavolate! – scherzò Draco. Il
suo amico lo guardò male,
poi proseguì.
- Da quel giorno gli ho prestato
qualche attenzione
in più, accorgendomi che molti dei posti che frequento io
sono anche i suoi.
Alla fine mi sono ritrovato a provare … - Draco, imbarazzato
com’era dalla
questione, si concentrò su un’interessantissima
briciola nel suo piatto,
facendo capire a Nott che non era poi così pronto a certi
argomenti.
- Direi comunque che sei stato
fortunato a dirmelo
ieri sera: oggi pomeriggio abbiamo Pozioni con quei quattro scemi. Hai
tutta la
mattina per prepararti ad affrontarlo – .
Come tutte le cose al mondo
è sempre più facile a
dirsi che a farsi.
Per il resto della mattinata Draco
sopportò l’ansia
di Theodore, sentendosi ripetere più di mille volte frasi
tipo “Ciao, come va?”
oppure “E’ veramente una palla Pozioni,
eh?”; non brillavano certo per
fantasia, ma era il massimo che il biondino poté ottenere.
Finché a cuore
aperto non gli parlò, mentre si stavano dirigendo alla Sala
Grande.
- Theodore, ascoltami. Devi stare
calmo. Sei un
serpeverde, per Salazar! Voglio farti capire che se arrivi come se
avessi
appena corso 30 km lui si spaventerà o, peggio,
penserà che sei stupido. Vuoi
fargli questo effetto? –
- No – rispose il moro
con aria mogia.
- Bene, allora puoi capire da solo
che devi
mostrarti tranquillo. Inoltre devi pensare al fatto che lui non lo
conosci poi
così bene, quindi potrebbe anche non piacerti dopo averci
scambiato un paio di
parole –
- Questo non lo credo
possibile…-
- Fidati, succede molto spesso.
Un’ultima cosa:
cos’hai da perdere? Lasciati andare, ok? –
Theodore rimase molto colpito da
quell’insolita
solidarietà dell’altro, per cui non disse nulla.
Quando i due ragazzi arrivarono a
pranzo, il biondo
aveva un’aria trionfante, mentre l’altro sembrava
stesse facendo meditazione in
piedi, preso com’era dal recente consiglio.
♣♣♣♣♣
L’ora di Pozioni non
tardò ad arrivare in tutto il
suo splendore. È strano come una sola materia possa far
nascere tante emozioni
così diverse tra loro; per di più tutte con lo
stesso sintomo: mille farfalle
iperattive nello stomaco.
C’era Theodore Nott che
le aveva per colpa di una
cotta; poi c’era chi come Harry Potter le sentiva per via dei
nervi tesi;
Hermione Granger per via della gelosia e della voglia di non farsi di
nuovo
superare dall’amico nella prova del giorno. In tutto
quest’uragano di sentimenti,
solo uno sembrava essere completamente assente: Draco Malfoy stava
pensando a
chi potessero appartenere quelle curiosissime gambe. Per non contare
che non
tutti avevano un Mantello dell’Invisibilità: erano
oggetti rari e preziosi.
Tutti stavano entrando
nell’aula, ma solo Theodore
era rimasto fuori in disparte, aspettando Seamus Finnigan per potersi
avvicinare con non curanza e parlargli.
Eccolo! Dai, è facile. Continuava a auto
convincersi il moro.
Decise di tentare il primo appoggio
andandoci a
sbattere, ma piano.
Il piano sembrava perfetto,
solamente che ci mise
troppa forza quando cercò d’entrare
nell’aula insieme a lui. Ed è così che
Seamus si procurò una bella botta in testa poiché
era andato a sbattere sullo
stipite della porta.
- Ma che cazzo fai?! –
sputò irato il grifondoro.
Theodore intanto, essendosi accorto della sua imperdonabile goffaggine,
si era
fatto piccolo piccolo; il moro si bloccò del tutto,
lasciando che Finnigan lo
lasciasse lì alla porta impalato come un cretino.
Draco si era accorto della sfuriata
di quello
sfigato del Grifondoro, per cui richiamò il suo compagno di
Casa.
- Che cosa è successo?
–.
Nott gli spiegò tutto
con un filo di voce; subito
dopo si rabbuiò ancora una volta, facendo preoccupare
Malfoy.
♣♣♣♣♣
- Quel cretino di un
serpeverde… ma che gli è preso?
–
Harry e i suoi amici stavano
ascoltando Seamus, il
quale stava sfogando tutta la sua rabbia con improperi e maledizioni.
Certo che i serpeverdi sono quelli
più strani di
tutti. Ma che gli passa per la testa?
In effetti erano abbastanza
particolari; ma non c’è
proprio un detto che dice “il mondo è bello
perché è vario”?
♣♣♣♣♣
- Calmati, non è finita
ancora. Lo so che non dovrei
nemmeno proportelo, ma non ti resta da fare che una cosa -
- Dimmi –. Theodore era
disposto a tutto pur di
rimediare al danno.
- Chiedigli scusa –
- E’ geniale, Draco.
Cos’hai mangiato stamattina,
pane e volpe? – disse con molto sarcasmo Nott.
- Sto cercando di aiutarti,
diamine, un minimo di
riconoscenza! La mia è un’idea strepitosa
– si difese offeso il biondo.
- Il tuo secondo nome è
modestia? –
- Cos’è, hai
fatto un corso avanzato per battutine
pronte? Ascoltami. Se tu chiedessi scusa a Finnigan lo coglieresti di
sorpresa:
quando mai un serpeverde si è scusato con un grifondoro?
Così farai colpo –
- Be’, dovrei essere
contento. Così gli rimarrei
impresso nella mente: come il peggior cretino che abbia mai visto
–
Draco sbuffò guardandolo
torvo, mentre l’altro
amareggiato si lasciava andare contro il muro a cui dava le spalle.
- In fin dei conti non ho nulla da
perdere, a parte
l’orgoglio – esordì poco dopo Theodore.
Quando tutti si sistemarono per
preparare la pozione
del giorno, il moro di Serpeverde si diresse con discrezione verso
Seamus. Si
piantò davanti a lui, bloccandolo con lo sguardo.
Il grifondoro dopo una prima aria
sorpresa, mise su
un’espressione di disprezzo; di certo questo non
aiutò Theodore.
- Senti, Finnigan… -
- Che ti ho fatto per beccarmi uno
spintone del
genere? Siete tutte uguali voi serpi – lo interruppe
l’altro.
- No, aspetta, fammi parlare. Ti
sembrerà strano ma
non l’ho fatto apposta –
- Certo, e io dovrei crederti?
–
- Sì! Perché,
ti sembra così impossibile che io ti
sia caduto addosso? –
- Direi di sì. Non
so… mmm… forse… perché tu
odi apertamente
tutti i Mezzosangue come me? – rispose Seamus con
un’aspra ironia.
Cazzo.
- No, fammi finire… -
- Ora voglio proprio sentire cosa
può avere da dire
un serpeverde a me. Di certo non le tue scuse, vero? –
Aveva ragione Draco!
Però potrebbe almeno chiamarmi
per nome questo qua…
- Prima di tutto ho un nome, non
chiamarmi solo
“serpeverde” –
- E quale sarebbe? Io non ti
conosco –
Un martello enorme e ghiacciato
cadde sul cuore di
Theodore con la forza di mille giganti.
- Non sai chi sono io? -.
Involontariamente gli uscì
con una notevole carica di superiorità.
- Non so cosa dovrebbe importarmene
– rispose allora
il grifone.
Altro martello. Ora del cuore di
Theodore non
rimaneva che la polvere.
Polvere di cuore.
- Io sono Theodore Nott. Volevo
conoscerti, ma non
ne vale veramente la pena data la tua infinita arroganza –
sentenziò con aria
solenne il moro.
- Infinita arroganza? Da che
pulpito… viscida serpe,
tornatene da dove sei venuto – sputò con rabbia
Finnigan.
Entrambi i ragazzi tirarono fuori
le bacchette in un
impeto di rabbia, ma i rispettivi compagni di casa li fermarono; per
tutto quel
tempo erano stati al centro dell’attenzione della classe.
Volarono parolacce, insulti pesanti
e nomi
d’incantesimi pronunciati a metà poiché
bloccati in tempo.
La lezione si concluse
così, con una tensione
generale che faceva rabbrividire chiunque.
♣♣♣♣♣
Per Harry tutta
quell’agitazione era veramente
strana. Forse avrebbe avuto delle risposte nella prossima lettera di
Draco. Non
vedeva l’ora di avere in mano la sua posta: era una cosa
giusta o sbagliata?
♣♣♣♣♣
Draco e Theodore scapparono
letteralmente dai loro
compagni di classe per rifugiarsi giù al campo di Quidditch;
la giornata stava
volgendo al termine e faceva freddo, per cui nessuno li avrebbe mai
disturbati
proprio lì.
- Theodore? –.
Draco non disse altro, aspettando
pazientemente che
il suo compagno si riprendesse e cominciasse a parlare.
- N-non sapeva chi sono. Ha detto
anche che non
voleva saperlo – riuscì a dire solo dopo un
po’ Nott. La sua voce era rotta, ma
non stava piangendo. Era pur sempre un serpeverde.
- Poi ha cominciato a insultarmi,
dopo che gli ho
detto che era arrogante… dovevi vederla la sua faccia, era
veramente infuriato
e mi disprezzava –
- E’ questo quello che si
guadagna con un
grifondoro. Sono stupidi, e hai avuto ragione nel dire che era
arrogante,
perché pensano di essere i migliori con tutto quel loro
buonismo gratuito e
falso. Schifosamente falso. Theo, sono sicuro che tu adesso ti starai
misurando
secondo quello che ha detto quel cretino. Be’, non lo fare
assolutamente,
perché tu sei superiore a tutto, perché tu vali
più di chiunque altro in questa
maledettissima scuola. Sei il migliore qui dentro, davvero. A volte
vorrei
essere come te, avere la forza di staccarmi da tutta quella
superficialità dei
nostri compagni, e fregarmene. Ma non ci riesco, mentre tu
sì. Per questo ti
ammiro, e per questo penso che tu non sia uno stupido arrogante
(nonostante ti
sia infatuato di un grifondoro!) –.
I due amici rimasero in silenzio;
gli occhi color
tempesta del biondo erano fissi su quelli del moro, che però
erano rivolti verso
l’orizzonte, lontano. Nott pensò a suo padre, e al
fatto che non poteva proprio
stare così, quando avrebbe dovuto impegnarsi per tirarlo
fuori da quella
prigione soffocante.
- Andiamo dentro, che fa freddo?
– disse Theo,
finalmente con un’aria più tranquilla di prima.
Mentre stavano raccogliendo le
proprie cose, il moro
disse:
- Certo che ti sei proprio
rammollito, Draco. Non ho
mai sentito nessun serpeverde fare di questi discorsi! – e
rise.
Malfoy rimase impalato da quella
affermazione,
capendo che la piccola undicenne lo stava cambiando, come nessun altro
mai. Ora
c’era solo da capire se in bene o in male.
Un bisogno matto di scrivere lo
prese da dentro.
Arrivati in camera, Draco dette ascolto a quella voglia e, rifugiandosi
per
un’oretta in biblioteca, buttò giù
qualche riga.
“Piccola undicenne, non
so
se mi hai fatto qualche incantesimo senza che io me ne accorgessi,
perché da
quando ho iniziato a scriverti sto facendo cose che non mi sarei mai
sognato di
fare. Mi sto rendendo diverso da mio padre, con qualcosa di veramente
forte,
che forse lui non potrà mai capire, e di cui io me ne
vergogno a parlare.
Non so bene da
dove cominciare, perché le cose sono tante e
importanti… inizierò dalla notizia più
breve. Ho visto le tue gambe. Ero io
quello a cui hai lanciato tutta quell’acqua, mentre tu eri
quello a cui
spuntavano le gambe da sotto il Mantello
dell’Invisibilità. Tralasciando il
fatto che non ho la minima idea circa la provenienza del tuo mantello,
non sono
riuscito proprio a capire chi sei. Ti odio, ora mi hai messo
curiosità.
Comunque, lasciatelo dire, sei davvero goffo: ma come hai fatto a non
vedere
che il tuo mantello si stava incastrando?
Ora l’altra questione: io
ho
un amico, a cui piace una persona. Tutto normale, se non fosse per il
fatto che
quest’altra persona lo ha completamente rifiutato, e pure
pesantemente. Inoltre
c’è un altro particolare: l’altra
persona è un lui. Il mio amico è omosessuale.
Non ho proprio nulla contro di lui, solo che non me
l’aspettavo. Il problema
maggiore però è che ora non so come gestire il
rifiuto che ha ricevuto questo
mio amico. Dopo che lui ha parlato col ragazzo che gli piace, ho
cercato di
tirarlo su di morale, ma ho paura che non sia stato abbastanza. Tu cosa
mi
consigli? Lo so, è penoso andare a chiedere una cosa del
genere a qualcun
altro, quando in mezzo c’è un amico, ma non sono
tagliato per queste cose.
Per quanto riguarda invece
l’ultima cosa che hai scritto (“ci
sono sempre gli
amici!”), mi ha dato molto da pensare: non abbiamo la stessa
idea di amici.
Scommetto tutti i miei galeoni che tu parli così
perché hai avuto la fortuna di
incontrare persone sincere. Non vado oltre, perché non
voglio perdermi in
sviolinate simili; piuttosto vorrei tanto sapere chi sei. Prima
scriverti era
solo uno svago, ma ora questa cosa mi ha preso un bel po’.
Un’ultima domanda: hai
una
ragazza, o un ragazzo (ormai non so più cosa aspettarmi
dalle persone)?
A presto piccola undicenne.
P.S.: Lo sai che mi sai
tanto di Grifondoro?”
Draco
mise a posto ogni cosa e, dopo aver posato di gran fretta la lettera
nella
Stanza delle Necessità, si avviò verso la sala
comune della sua Casa per
studiare.
ALLORA,
LE VOSTRE IMPRESSIONI QUALI SONO STATE? VE
LO ASPETTAVATE? DEVO DIRVI LA VERITA’, NON SONO MAI STATA UNA
FAN DI SEAMUS (A
PARTE QUANDO FA SCOPPIARE OGNI COSA, MA QUESTO ACCADE NEI FILM), QUINDI
TIRATE
UN SOSPIRO DI SOLLIEVO CHE IL MIO NEO-PUPILLO (PERO’ SEMPRE
SECONDO A DRACO)
THEODORE MERITA DI MEGLIO!!
ORA
PASSO AI RINGRAZIAMENTI!!
SHIHO93:
SPERO CHE TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO, ANCHE SE QUI DI RADAR
ANTI-POTTER NON SE
NE VEDONO MOLTI… PECCATO… MI RIFARO’ IN
FUTURO *faccina e risata
malvagia/sadica* UN BACIO BAVOSO TUTTO PER TEEE
SNAPELY:
COME VA CON LE MILLE DOMANDE CHE HAI SPARATO? TROVATA QUALCHE
SOLUZIONE?
COMUNQUE NON TI PREOCCUPARE: COME HO GIA’ SCRITTO POCO SU, LA
COPPIA
SEAMUSxTHEODORE NON MI FA IMPAZZIRE… ASPETTATIDI TUTTO,
ALLORA xD eheheheheh!
UN ABBRACCIO FORTE FORTE
AKATSUKI:
GRAZIE MILLE, CARA! DAVVERO, ANCH’IO SPERO DI MIGLIORARE *.*
E CI RIUSCIRO’!!
MA TU RESTAMI ACCATO ç.ç PER QUANTO RIGUARDA LA
FACCIA DI DRACO, MI ASPETTO
QUALCOSA CHE ASSOMIGLIA ALL’URLO DI MUNCH. :D CARINO, NO??
HERMY4EVER:
PORCA VACCA. VERAMENTE
HO DETTO DI PEGGIO QUANDO HO
VISTO LA TUA RECENSIONE LUNGA QUANTO IL RIO DELLE AMAZZONI, MA QUELLA
E’
UN’ALTRA STORIA! GRAZIE SEMPRE DI TUTTO, ANCHE DI APPREZZARE
I MOMENTI IN CUI
VOI LETTORI DOVRESTE RIDERE… xD THEO E SEAMUS INSIEME IN UNA
DELLE MIE STORIE
NON SO SE LI RIVEDRAI MAI PIU’, TI AVVERTO! UN ABBRACCIO E UN
BACIO STRATOSFERICO!!!
BLACK
SMILE:
TI SEI SCORDATA DI COMMETARE IL CAP 5… GRAZIE, GRAZIE,
GRAZIE! BRAVA
COMPLIMENTI…DA TE PROPRIO NON ME L’ASPETTAVO!
BRAVA BRAVA! XD eheheheh
SCHEEEERZO (COMUNQUE LA MIA CONTORTA IRONIA SI CAPISCE DI
Più DAL VIVO). NO, DAI,
NON TI PREOCCUPARE PER UN COMMENTO (ç.ç)
COMPLIMENTI INTANTO PER L’INTUITO…BRAVA!
GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI *.* PERO’ DEVO DIRE CHE:
POVERACCI I PESCI…
GIURO NON LI PESCO, QUINDI TU NON LI SPAVENTARE…
POVERINI…CHE VITA STRESSANTE
CHE FANNO! M’E’ PIACIUTO MOLTO IL BACIONE (COME UNA
CRETINA HO MIMATO IL GESTO
DI AFFERRARE IL BACIO E PORTARMELO ALLA GUANCIA…). POI DIMMI
COSA NE PENSI DEL
CAPITOLO! ORA TI RILANCIO BEN DUE BACI, AFFERRALI (MI RACCOMANDO, MIMA
IL GESTO
CHE CI TENGO!)!!! CIAOOOO
DILETTA:
FASTIDIO? MA CHE! SOLO CHE MI ERO INCURIOSITA A VEDERE CHE AVEVO DELLE
NUOVE
RECENSIONE IN TUTTI E 6 I CAPITOLI! HAI ANTICIPATO IL FATTO CHE DRACO
HA CHIESTO
AIUTO A HARRY (CAVOLO, SONO COSI’ PREVEDIBILE?)!!
ç.ç
COMUNQUE
GRAZIE PER I COMPLIMENTI, SEI STATA
DAVVERO CARINA… A PRESTO!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
POSSO
SCOMMETTERE TUTTI I MIEI LIBRI CHE ADESSO VOI STARETE
PENSANDO A MILLE E UNO MODI PER FARMI SOFFRIRE. MI DISPIACE, NON HO
TARDATO LA
PUBBLICAZIONE VOLONTARIAMENTE. HO AVUTO FIN TROPPI PROBLEMI, A SCUOLA,
IN
FAMIGLIA E PERSONALI, E A MALINQUORE NON HO AVUTO IL TEMPO MATERIALE
PER
SCRIVERE. POI, QUANDO FINALMENTE HO AVUTO QUALCHE RITAGLIO DI TEMPO,
NON
RIUSCIVO A SCRIVERE; SOLO ORA SO SPIEGARMI COME MAI QUESTO BLOCCO
IMPROVVISO,
PROPRIO QUANDO LA STORIA MI STAVA PRENDENDO VERAMENTE:
L’ANSIA. COSI’ ORA IL
MIO PROBLEMA PIU’ GRANDE E’ SOLO GESTIRE
L’ANSIA, PERCHE’ E’ SOLO LEI CHE MI
DISTRUGGE. ME LO DICONO TUTTI CHE DOVREI CALMARMI, ANCHE MIA MADRE,
RIGUARDOLA
SCUOLA, MA NON CE LA FACCIO. PER FORTUNA HO COMINCIATO A PRENDERE DA
POCO LA
VALERIANA LA SERA PRIMA DI ANDARE A LETTO, E DEVO DIRE CHE COME RIMEDIO
NATURALE CI SA PROPRIO FARE!
MA ORA BANDO
ALLE CIANCE, VI AUGURO BUONA LETTURA E VI DICO
COL CUORE IN MANO CHE MI SIETE MANCATI. SPERO CON QUESTE VACANZE DI
RIUSCIRE A
CREARE DI NUOVO QUALCOSA! CIAOO!!
Capitolo 9
27 ottobre 1996
Harry
si svegliò lentamente, cullato dal vociare continuo dei suoi
amici. Li vide
tutti lì, davanti a lui. Continuavano a parlare da non si sa
quanto tempo; era
come se non lo facessero da anni. Poi Hermione si accorse di lui e
richiamò
all’attenzione tutti quanti.
Passati
tutti i convenevoli, Madama Chips arrivò con un vassoio
pieno di leccornie per
il povero malato. I suoi amici furono cacciati via, e il moretto
poté
finalmente mangiare in santa pace.
♣♣♣♣♣
Nel
frattempo, dato che oramai era ora di pranzo, Draco e Theo si stavano
entrando
nella Sala Grande. Passarono accanto ad un capannello di grifondoro;
tutti
erano sorridenti da dare il voltastomaco.
-
Che hanno tanto da ridere quei quattro scemi? – chiese Malfoy
al suo compagno
Blaise.
-
Potter si è svegliato un’oretta fa, per cui sono
tutti felici. Ora, dato che
Colui-che-ha-un-culo-grande-come-una-casa è di nuovo vivo e
vegeto, penserete
di andare a ringraziarlo per non avervi fatto schiacciare la faccia da
quel
bolide? – disse con tono canzonatorio Zabini.
-
Ma stai zitto, e mangia. Lo Sfregiato non ha fatto proprio un bel
niente! –
rispose adirato il biondo.
-
Be’, allora perché ti scaldi tanto? –
chiese con calma l’amico.
Draco arrossì per la
rabbia repressa, e tuffò tutto
il suo malumore nel suo roast beef.
♣♣♣♣♣
Ron
e Hermione passarono metà del pomeriggio insieme al loro
amico in infermeria; i
due raccontarono a Harry quello che era successo dopo che era svenuto.
-
Il caos! Una cosa madornale…Harry, non puoi
capire…- stava raccontando con
enfasi il rosso. L’amica lo calmò e prese la
parola: non si sa mai che Ron
cambi qualche cosa con la sua personalissima
versione dei fatti.
-
Aspetta, te lo racconto io. Appena sei svenuto tutti i presenti,
compresi i
serpeverde, sono rimasti in silenzio. Poi, ad un certo punto, Ron e gli
altri
della squadra sono sfrecciati verso gli spalti di Serpeverde, ma,
appena sono
arrivati, hanno rischiato un’azzuffata con le serpi
perché non li lasciavano
atterrare. La cosa strana è che Malfoy e Nott non si sono
per niente scaldati,
anzi, sono rimasti seduti vicino a te, guardandoti increduli, senza
dire nulla.
Io li ho potuti vedere grazie al mio binocolo. In ogni caso, Ron
è riuscito a
raggiungerti e, pensa un po’, Nott ha dato una mano ad
issarti sulla scopa -.
Una
volta che Hermione ebbe terminato col racconto, Harry si
fermò a pensare a
Malfoy, che non aveva fatto nulla. Nott aveva reagito, ma lui no.
Trovando
la cosa alquanto particolare, il moro si ripromise di cercare
informazioni con
la prossima lettera che avrebbe ricevuto.
I
ragazzi passarono il resto del tempo a parlare del più e del
meno, fin quando
l’infermiera della scuola quasi non fu costretta a cacciarli
via con la
bacchetta in mano.
♣♣♣♣♣
A
sorpresa
di tutti, Draco restò nella sala comune della sua Casa in
compagnia degli
amici, senza però ascoltarli. Il ragazzo era troppo occupato
a parlare con se
stesso per poterlo fare con altri.
Perché
quel bastardo lo ha fatto? Non se ne poteva stare buono come al solito
e
godersi la scena? Quel cretino… se lo prendo lo ammazzo. Lo
ha fatto apposta,
per farmi venire degli inutili dubbi esistenziali. Sì, ecco
la verità: lui lo
ha fatto apposta per farmi confondere le idee! È proprio
scemo, se fossi stato
in lui non avrei mai impedito a quel bolide di colpirmi: non sono mica
un suo
amico.
Lui
vuole solamente farmi sentire in debito con lui, e magari
così può fare
un’opera di bene per il suo amato Ordine imbrogliandomi e
catturandomi. Che
mente inutile e prevedibile. Non potrei mai pensare che lui ha fatto
tutto
quello solo per “semplice bontà”. Anzi,
lo odio ancora di più quando si
comporta come un santarellino o il salvatore del mondo. Eh
già, è più forte di
lui, non riesce a stare fermo con quelle sue manacce del cavolo.
E
poi… non sarebbe stato per nulla male uscire da questa vita
per un po’: magari
avrebbero potuto affidare quel cavolo di compito a qualcun altro,
lasciandomi
in pace. O forse m’illudo solamente: mi avrebbero solo
incoraggiato per non farmi
ostacolare da una faccia spiaccicata.
Che
noia… non c’è altro da fare se non
seguire il copione e andare avanti per la
mia strada. Solo che sarebbe interessante se qualcuno, di tanto in
tanto,
facesse un’improvvisazione. Chissà, forse solo la
piccola undicenne sa essere
sincera con me. Spero che le cose restino così per un altro
po’ di tempo, non
mi piacerebbe proprio conoscerlo e magari spezzare quel sottile legame
che lega
le nostre penne. Però… ora avrei proprio bisogno
di lui…
Theodore
si accorse fin da subito dello stato catatonico del suo amico, ma non
disse
nulla, non volendolo disturbare. Solo quando arrivarono le 17 circa lo
risvegliò e si fece accompagnare in Biblioteca, giusto per
farlo rinsavire . Ma
che, fu tutto inutile!
Un
troll in confronto sembrava Mago Merlino II – la Vendetta.
Sbuffando
per l’assenza-presenza del suo amico, lo invitò a
studiare con lui, cosa che
Draco accolse più che volentieri, visto che così
avrebbe occupato meglio la sua
mente.
♣♣♣♣♣
Era
pomeriggio inoltrato, e Harry non ce la faceva più a restare
lì seduto a non
fare nulla, così prese in mano i libri che la sua amica del
cuore gli aveva
portato per studiare un po’.
Andò
avanti così per molto, fino a quando non ebbe finito tutto.
Il problema era che
gli mancava giusto la ricerca per Pozioni; doveva andare per forza in
Biblioteca, ma come fare con Madama Chips che tra poco non lo faceva
scendere
dal letto nemmeno per andare in bagno?
Il
ragazzo si guardò intorno: il silenzio regnava sovrano (e
che palle… !), e fuori
era già l’imbrunire. Erano le 18.40, e Harry era
in bilico tra due idee:
poteva
scappare da lì e rifugiarsi in Biblioteca, o ancora meglio
nella Stanza delle
Necessità; oppure poteva suicidarsi per far finire quello
strazio. Scelse,
senza pensarci poi troppo, la prima, così infilò
i piedi nelle ciabatte che
erano accanto al letto, e si diede alla fuga.
♣♣♣♣♣
I
due ragazzi di Serpeverde non avevano fiatato per tutto il tempo; e
stiamo
parlando di un tempo che va dalle 17 fino alle 18.45.
Finalmente
Theodore Nott si alzò per mettere a posto ogni cosa e andare
così a cenare. Lo
stesso fece il suo amico.
La
Biblioteca in quel momento era piena solo dei ritardatari che non
avevano
ancora finito i compiti. C’era un forte brusio verso
l’uscita, provocato da
capannelli di studenti inchiodati all’uscita.
Tutto
quel rumore basso ma continuo bucava le orecchie e i pensieri del
giovane
Malfoy, facendolo irritare in maniera irragionevole. Per passare diede
un paio
di spallate con forza, richiamando a sé un numero notevole
di occhiatacce.
♣♣♣♣♣
Harry
si sentiva un fuggitivo, e pure nudo, perché non aveva il
suo fidato Mantello
dell’Invisibilità. Era già arrivato a
buon punto grazie a tutte le scorciatoie
che conosceva grazie alla Mappa del Malandrino. Ora era di fronte a un
bivio: a
destra si saliva per la Stanza delle Necessità, a sinistra
c’era la Biblioteca.
Dove andare?
Sentì
delle ragazze ridere in lontananza, così si nascose
prendendo la via che aveva
di fronte senza pensarci. Stava ancora camminando quando si
ricordò che lui era
in pigiama!
Harry
si schiaffeggiò sulla fronte dandosi del cretino,
così decise che l’unica cosa
che poteva fare per ammazzare il tempo era scappare di sopra in quella
stranissima stanza…
♣♣♣♣♣
-
Senti, lo sai benissimo pure tu che non sono un ragazzo che si fa i
fatti degli
altri, ma è da stamattina che te ne stai muto e
completamente da solo. A cosa o
a chi pensi? – chiese Theo con un tono stranamente
apprensivo.
Draco
si era fermato e lo guardava stralunato. Aveva impiegato un
po’ di tempo per
capirlo, perché stava pensando a tutt’altro, ma
ora aveva inteso che doveva
aver fatto davvero qualcosa di strano per far preoccupare
così il suo amico.
Non
sapeva cosa dire, perché non si aspettava una domanda del
genere; quindi il
biondo restò a fissare il ragazzo che aveva davanti aprendo
la bocca senza però
darle fiato.
Tutto
il giorno era rimasto a pensare a ciò che Potter aveva
combinato per lui, al
fatto che ogni minuto che restava con le mani in mano senza compiere il
suo
dovere rischiava di perdere la sua moralmente misera famiglia; aveva
pensato a
come il suo futuro fosse stato già scritto, e a come esso
fosse così
angosciosamente buio e solitario. Tutto il giorno era rimasto a
riflettere su
come non avesse nulla su cui sfogarsi, tranne… le lettere.
Durante
il giorno aveva sviluppato l’idea che gli potesse piacere
veramente il suo
amico di penna, nonostante fosse conscio del fatto che magari era
soltanto la
sua voglia di venire ascoltato che gli faceva credere certe cose. Era
come
rimasto fulminato dalle lettere; si scopriva a trattenere il fiato ogni
volta
che ne prendeva in mano una. Ed era stato così felice quando
aveva visto le
gambe del suo amico di penna, perché erano la prova che non
stava impazzendo
dalla solitudine.
Un
forte dolore allo stomaco lo prese, ma Draco sapeva bene che non era
colpa né
di qualche dolcetto di troppo né di qualche strano
incantesimo lanciato per
scherzo. Era il campanello d’allarme della sua voglia matta
di poter tenere
ancora tra le mani una di quelle lettere.
♣♣♣♣♣
La
sala presentava ancora qualche drappo vecchio e sdrucito tutto bagnato,
segno
del suo precedente incontro con Draco. Harry cercò curioso
la sedia e la
lettera, e il suo cuore fece un balzo quando vide un pezzo di carta.
Il
ragazzo la prese in mano e la lesse con grande interesse.
Il
moretto si sorprese molto quando si accorse che stava ridendo alle
battute di
Draco circa la sua goffaggine e le sue svolazzanti gambe. E inoltre
chiedeva di
poter essere aiutato con la cotta di un suo amico… aspetta!
Che cosa?! Ma era
una cosa da femminucce…
Harry
rimase con la bocca spalancata, e lesse almeno tre o quattro volte le
stesse
righe, non credendoci.
Con
un ultimo sforzo lesse anche le ultime; il grifone arrossì
non poco alla
domanda se avesse o no una ragazza.
Be’, no… ma a
lui cosa
importa? Bisogna sempre pensare che magari sta scrivendo per conto di
Voldemort!
Poi
ecco le ultime, fatidiche parole:
“P.S.: Lo sai che mi sai
tanto di Grifondoro?”
Fottuto.
Con grande stile. Di sicuro sapeva di lui, non c’era dubbio.
Harry
scappò letteralmente da quella sala, colto da un attacco di
panico.
Lui ha sempre saputo chi io
fossi, mi ha imbrogliato e io ci sono cascato come un cretino, mi sono
fatto
coinvolgere così stupidamente. Sono uno sciocco.
♣♣♣♣♣
Da
alcuni minuti Draco era fermo lì a guardare il suo amico, e
tutti ormai se ne
erano andati, verso la Sala Grande.
-
Draco, atten…- cercò di avvertirlo Nott, ma non
fece in tempo che un
incantesimo colpì il biondo serpeverde mandandolo contro il
suo amico.
A
fatica si rialzò, ma riuscì a riconoscere il suo
aggressore.
♣♣♣♣♣
Quel
bastardo era lì, e ora era a terra per via del suo
Schiantesimo. Avrebbe con
piacere usato il Crucio, ma Harry non era abbastanza crudele
nell’animo per
farlo.
-
ALZATI VERME! Bastardo che non sei altro…- urlò
il moro alla serpe.
L’altro
si alzò con aria interrogativa, ma non esitò a
prendere in mano la bacchetta.
-
Che cavolo vuoi ora? Cos’è, ti sei pentito di
avermi salvato dal Bolide? –
chiese acido Malfoy.
-
Si, amaramente -.
ORA TOCCA AI
RINGRAZIAMENTI A CHI HA LASCIATO UN COMMENTINO
AL CAPITOLO PRECEDENTE J
DILETTA: GRAZIE MILLE
DEL COMMENTO. EH
GIA', HARRY E' STUPIDO MA L'IMMAGINE DI DRACO INNAMORATO PUO' FAR
SCIOGLIERE
ANCHE I GHIACCIAI SUL MONTE EVEREST *.* SPERO CHE QUESTO CAPITOLO UN
PO'
RITARDATARIO TI SIA PIACIUTO... ^^ CIAOOO
SHIHO93: COME TI
SEMBRA LA SUA REAZIONE
ALLA LETTERA? PIACIUTA O TI ASPETTAVI QUALCOSA DI DIVERSO? UN
BACIONE...
CIAOOO!!
HERMY4EVER: SCUSAAAAA,
SONO STATA VIA PER
TROPPO TEMPO... MI DISPIACE ç.ç SPERO PERCIO' DI
NON AVERTI DELUCSA TROPPO...
COME TI E' SEMBRATO IL CAPITOLO? NOIOSO? POCO AVVINCENTE? COMUNQUE COME
STAI?
COME SONO ANDATE LE VACANZE? UN BACIONE... A PRESTO CARA!
SNAPELY: TE LO
ASPETTAVI QUESTO RISVOLTO?
COMUNQUE GRAZIE DEL COMMENTO... ^.^ UN ABBRACCIO FORTE FORTE!
JACKYE_CHAN: NON PUOI
CAPIRE QUANTO SONO STATA
FELICE QUANDO HO LETTO IL UO COMMENTO... IO, AVETE CAPITO BENE, IO,
SONO
RIUSCITA A FARTI USCIRE QUALCHE EMOZIONE... E' UNA SENSAZIONE
MERAVIGLIOSA...
GRAZIE MILLE PER AVERMELO DETTO, E PER SEGUIRE LA MIA STORIA...
RINGRAZIO ANCHE
LE TUE FACCE CHE CAMBIANO MANO A MANO CHE LEGGI UN CAPITOLO xD UN
BACIONE
ENORME... A PRESTO ^^
BLACKSMILE: IO POSSO
PASSARE SOPRA A TUTTE LE
TUE RECENSIONI SALTATE, MA MI RACCOMANDO, TU PERDONA IL MIO RITARDO!!
PICCOLA,
GRAZIE PER TUTTI QUEI BACIONI, SPERO DI NON AVERTI DELUSA CON QUESTO
CAPITOLO... MI RACCOMANDO... DIMMI COSA NE PENSI E COSA TI VIENE DA
PREDIRE
(ADORO LA TUA MODALITA' COOMAN xD) CIAOOOO A PRESTO E ACCHIAPPA ANCHE
GLI
ABBRACCI, COSI' FAI MILLE PUNTI ;)
LILY483: GRAZIE MILLE
PER IL COMMENTO E IL
TUO INTERESSAMENTO, E CHIEDO SCUSA SE NON HO RISPETTATTO LA TUA
RICHIESTA DI
AGGIORNARE “PRESTISSIMISSIMO” xD
PER QUANTO
RIGUARDA IL PUNTO DI SVOLTA, NON E' PROPRIO IL
PUNTO DI SVOLTA, MA CI VA MOLTO VICINO...^^ ORA UN ABBRACCIO E A PRESTO!
ROMI: HO APPREZZATO
E ODIATO MOLTO IL
TUO COMMENTO, GRAZIE ;) LO SO, CON QUELL'ODIATO FORSE CI SARAI RIMASTA
UN PO'
MALE, MA DISPIACE SEMPRE UN PO' SENTIRSI DIRE CHE LA PROPRIA STORIA
FORSE STA
PRENDENDO UNA NOTA TROPPO RIGIDA E INDIRIZZATA. IL PROBLEMA PIU' GROSSO
E' CHE
TU HAI CENTRATO IL MIO PROBLEMA, PERCHE' GIA' CREARE UNA STORIA
COMPLETAMENTE
SCONFINANTE DALL'ORIGINALE, E CON IL SOLITO INDIRIZZAMENTO, CREA SERI
DUBBI.
COMUNQUE DOPO QUALCHE MINUTO SONO RIUSCITA AD ASSIMILARE OGNI TUA
PAROLA, E A
FARNE TESORO PER IL FUTURO. QUINDI GRAZIE ANCORA E PER ALTRE MILLE
VOLTE, UN
BACIONE GRANDE GRANDE, E CONTINUA A DIRE SEMPRE LA VERITA', PERCHE'
SONO I
COMMENTI CHE PIU' MI PIACCIONO! CIAOO ^^
PRINCESSJIU327: GRAZIE MILLE
PER I COMPLIMENTI,
SPERO CHE COL RITARDO NON TI ABBIA DEMORALIZZATA NEL CONTINUARE A
SEGUIRE LA
MIA STORIA... UN BACIO E A PRESTO ^^
AKATSUKI: DA MIELANDIA
VOGLIO QUALCOSA DI
FRIZZANTE E ZUCCHEROSO... SCEGLI UN PO' ^.^ A PARTE GLI SCHERZI GRAZIE,
SONO
CONTENTA CHE CONTINUERAI A SEGUIRMI (ALTRIMENTI TI VENGO A CERCARE E
SARENNO
CAVOLETTI AMARI PER TE)! COME SEMPRE, SEGNALAMI ANCHE GLI ERRORI CHE
TROVERAI
QUI... UN BACIONE FORTE FORTE E SBAVOSO ^^ A PRESTO!!
MAKIRI: GRAZIE MILLE
PER L'APPOGGIO, MIA
GRANDE BETAAAA... TI VOGLIO BENE, MI RACCOMANDO, CHIAMAMI APPENA TORNI
A ROMA,
ALTRIMENTI TI FULMINO *.*
UN BACIONE,
GRAZIE MILLE DI ESSERCI E MI RACCOMANDO: SCRIVI
ANCHE TUU!!
ORA UN GRAZIE
SPECIALE ANCHE A CHI MI SEGUE, CIOE' A CHI HA
MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE
O LE SEGUITE...
BUONE FESTE A
TUTTI, E SPERO DI RISENTIRVI PRESTO!
CIAOOOO!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
SALVE
A TUTTI E BUON ANNO! SONO COSI’ FELICE DI
POSTARE QUESTO CAPITOLO, PERCHE’ MI E’ PIACIUTO
TROPPO SCRIVERLO, ANCHE SE LO
SCRITTO LA NOTTE TRA IL 30 E IL 31, INIZIANDO ALLE 23.30 E FINENDO A
L’1.40. E’
STATO TEMPO BEN SPESO *.*
INSOMMA,
C’HO MESSO TUTTA ME STESSA NEL SCRIVERE
QUESTO CAPITOLO, QUINDI SPERO TANTISSIMO CHE POSSA PIACERE ANCHE A VOI.
ANCORA
UNA VOLTA BUON ANNO A TUTTI (E VISTO CHE CI
SIETE RACCONTATEMI COME E’ ANDATA IL VOSTRO CAPODANNO) E
BUONA LETTURA!
Capitolo
10
27
ottobre 1996
Si
trovava
faccia a faccia con la sua nemesi, mentre ancora stava rimuginando su
cosa lo
aveva spinto a un gesto tanto violento e improvviso.
Mi
hanno portato via i miei genitori, mi hanno
portato via il mio padrino, ora vogliono anche la mia coscienza o cosa?
È talmente
ovvio da sembrare quasi stupido: Malfoy fin dall’inizio era
sotto gli ordini di
Voldemort. Vogliono distruggermi da dentro; questo bastardo si
è preso la mia
fiducia, così poteva sapere tutto di me senza il minimo
sforzo. Eppure è stato
da sciocchi scrivere quella frase, in questo modo si è fatto
scoprire! Se fosse
stato proprio questo il suo scopo? Forse aveva già preso le
informazioni che
cercava… io però non gli ho detto niente di
importante, ora che ci penso…
-
Sfregiato, sei impazzito forse? -. Era stata la voce di Draco a
riportarlo alla
realtà.
-
Non fare
il santarellino con me, Malfoy –
-
Cos’è,
ti sei arrabbiato perché non ti ho ringraziato di avermi
salvato la faccia? –,
poi, sottovoce disse a Theodore di andare a chiamare il Prof. Piton. Il
ragazzo
corse subito via senza dire nulla.
-
Basta!
–.
Il
moro
non ce la faceva a sopportare più una parola di quella
viscida serpe; si
sentiva deriso in pieno per l’ennesima volta da quello che
sapeva essere un
Mangiamorte.
-
Potter,
giuro che certe volte mi verrebbe da ucciderti quando ti vengono questi
attacchi di pazzia –
-
Mi ero
fidato di te, nonostante sapessi chi fossi. Ti ho aiutato e come un
idiota mi
sono lasciato coinvolgere –.
Il
giovane
biondo non disse una parola, per quanto era confuso; non riusciva
veramente a
capire a che cosa si riferisse quel grifondoro con gli attacchi
isterici.
Partì
un
incantesimo dalla bacchetta di Harry,ma Draco lo parò con
prontezza.
Il
grifone
non si diede per vinto, e così iniziò a lanciare
Schiantesimi uno dietro
l’altro; al contrario, la serpe non fece nulla, rimanendo
sempre sulla
difensiva.
Andarono
avanti così per qualche minuto, distruggendo qua e
là pezzi di muro e facendo
cadere quadri che stavano garbatamente imprecando contro i due
combattenti.
-
Ora
basta voi due! Non siamo all’asilo! –
esordì una voce maschile.
I
due
studenti interruppero lo scontro, alla vista del professor Piton.
L’uomo levò
la bacchetta, e con un gesto secco rubò quelle dei
litiganti.
-
Queste
per ora ve le sequestro, intanto andiamo nella mia aula dove sarete
debitamente
puniti –.
Harry
grugnì per la frustrazione, seguendo con malavoglia e con un
pizzico di timore
i due Serpeverde.
A
Nott era
stato praticamente ordinato di restare in Sala Grande a cenare con
tutti gli altri,
per cui si ritrovarono solo loro tre a girare per la scuola.
Quando
“finalmente” arrivarono a destinazione,
cioè nella classe di Difesa contro le
Arti Oscure, Piton li rinchiuse dentro, con la minaccia che se non
avesse
trovato tutto come aveva lasciato, li avrebbe fatti lavorare con Gazza
per tre
mesi. Naturalmente quando uscì, l’uomo
portò con sé le bacchette dei due
studenti.
Harry
sedeva su di una sedia vicino alla porta, mentre Draco si era
appoggiato a un
banco con braccia e gambe incrociate. Il silenzio era pesante e
palpabile.
Il
moro
non riusciva a stare un attimo fermo su quella sedia, poiché
l’altro continuava
a lanciargli occhiate, prima cariche di rabbia, poi, a un tratto,
sempre più
curiose.
Dopo
dieci
lunghissimi minuti, Malfoy parlò:
-
Mi
spieghi che cavolo vuoi da me? –
-
Voglio
che tu stia zitto.–
-
Tu sei
scemo, Potter. Forse tutte quelle cadute dalla scopa non ti hanno fatto
tanto
bene –.
A
sorpresa
Harry non rispose, fulminato dal tono con cui il suo compagno di scuola
aveva parlato:
quasi amichevole.
Draco
se
ne accorse e subito distolse lo sguardo, mettendo su un’aria
“truce” e
guardando un noioso lampadario.
-
Perché
continui a far finta di non capire? – chiese a un tratto il
grifone.
-
Potrei
anche smetterla, se solo sapessi di che diavolo stai parlando
– rispose
acidamente l’altro.
Di
nuovo
la rabbia stava prendendo il controllo su Potter; davvero non riusciva
a
sopportare quella faccia tosta.
Così
il
ragazzo si alzò muovendo due passi verso l’altro,
che non mosse un dito.
-
Non ti
scaldare troppo, Sfregiato, che magari mi svieni e di certo non
sarò la tua
infermierina –
Certo,
non
aveva la bacchetta in mano, ma era cresciuto tra i Babbani, per cui
Harry
poteva ucciderlo con le sue stesse mani: sarebbe stato pure
più appagante.
Vedendo
che l’altro non accennava a risedersi, Draco si
staccò dal banco, avvicinandosi
poi di poco all’altro. Ora due metri li separavano.
-
Credo di
aver capito perché lo hai fatto. Tu volevi solamente
sfogarti un po’, perché
magari ti senti frustrato a non aver ancora concluso qualcosa nella tua
vita. Ti
senti impotente, vero? E l’unico modo per sentirti bene
è magari sfogarti con
chi ti ricorda di più Voldemort. Dimmi se sbaglio. Allora
cosa aspetti, dammi
un pugno, sfogati… ecco, lo sapevo, ho ragione, ma tu sei
ancora un ragazzino
che si atteggia a fare il grande; non sai fare nulla con la tua testa.
Hai
sempre avuto Silente dalla tua parte che da sempre ti ficca in testa le
sue idee, non le tue. Di tuo,
veramente,
cosa c’è in te, eh? Sei un patetico represso, non
sei ness... –.
Un
pugno
aveva appena bloccato il suo discorso; Harry aveva bruciato le distanze
e aveva
caricato un gancio che fece sbattere Draco contro il banco che gli
stava
dietro.
La
mano di
Potter stava incominciando a pulsare per il dolore del colpo, mentre
l’altro
stava saggiando il suo naso che sentiva rotto e sanguinante. Per sua
fortuna
perdeva solo sangue.
-
Ora che
ne pensi del represso? – disse il moro con un ghigno tra il
compiaciuto e la
sfida.
Il
biondo
lo fulminò con lo sguardo, poi lo caricò
buttandolo a terra. I due sbatterono
contro il muro, ma si alzarono e continuarono imperterriti
l’azzuffata. Si
tiravano pugni, calci negli stinchi e altro.
I
due
ragazzi si stavano sfogando finalmente, e ora non c’era
nessuna Hermione o Ron
o Theo o altri a poterli fermare.
No,
ora
erano solo loro due con il loro dolore.
La
foga
iniziale stava con calma scemando, lasciando il posto a un senso di
vuoto e
irrequietezza che fece perdere l’equilibrio a entrambi.
Nessuno dei due aveva
la forza per combattere, per cui caddero a terra, uno sopra
l’altro, ansimanti.
Erano
distrutti da tutte quelle botte e la testa aveva preso a girargli
freneticamente, impedendogli di rimettersi in piedi.
Harry
era
steso sulla schiena, mentre Draco gli era sopra, leggermente spostato a
destra;
i loro toraci si alzavano e si abbassavano ritmicamente, entrando in
contatto.
Mai
erano
stati così vicini. Si guardarono negli occhi, si scrutarono
a fondo riuscendo
finalmente a comprendere che non erano poi così diversi.
Erano entrambi delle
marionette, ma erano unici.
Il
biondo
si accasciò stancamente alla destra dell’altro e
rise debolmente delle loro
labbra gonfie e spaccate, dei loro piccoli e ancora poco visibili
lividi. Rise
del dolore fisico che finalmente aveva sopraffatto quello psicologico.
-
Meglio
di una scopata – esordì a un tratto Draco.
Harry
lo
guardò allibito, sorpreso da quella sua
volgarità; poi cominciò a ridere,
finché non gli fece male la mascella, finché non
dovette tenersi la pancia con
le mani e non sentì che doveva andare in bagno.
Anche
l’altro si accodò a lui. Sembravano due amici.
Poi
Malfoy
iniziò a raccontare piccole pillole della sua vita, e lo
stesso fece Harry,
finché non intavolarono un vero e proprio discorso.
Dopo
molto, il biondo chiese all’altro se per caso lui non fosse
la piccola
undicenne. Il grifone all’inizio non disse nulla, poi gli
spiegò, non senza
fatica, come mai avesse cominciato il diario, perché avesse
continuato la
corrispondenza e come mai si fosse così arrabbiato.
-
Che
situazione. Il mio peggior nemico è l’unico che
riesce a capirmi – disse il
serpeverde con un ghigno.
Potter
sospirò rumorosamente, provocando uno sguardo interrogatorio
all’altro; subito
gli spiegò tutto.
-
Ora cosa
pensi di fare, Malfoy? –
-
Draco –
-
Ah… ok… Draco.
Ora che abbiamo scoperto ognuno
le nostre carte, come faremo? Si vede da un miglio che, mi fa ancora
strano
dirlo, siamo gli unici che a quanto pare riescono a capirsi tra di
loro. A me
darebbe… fastidio far cadere tutto nel dimenticatoio
–
-
Possiamo
sempre continuare a scriverci, però io continuerò
a chiamarti “piccola
undicenne”. Metti caso ci scoprissero, non mi va di mettere i
nostri veri nomi
–
-
Be’, io
sinceramente non so come chiamarti... – confessò
vergognoso il moro.
-
Mmm… che
ne so… - i due rimasero per qualche momento in un
“intellettuale silenzio”.
A
un certo
punto Harry alzò lo sguardo, e la prima cosa che vide furono
i capelli
biondissimi dell’altro; gli fecero tornare in mente il
momento in cui aveva
scambiato il loro riflesso con quello del Boccino d’Oro.
-
Boccino!
–
-
Che
cosa?! –. Draco era seriamente preoccupato per la
sanità mentale dell’altro: -
Che razza di nome è “Boccino”?
–
-
Ehm… -
farfugliò il moro. Con un po’ di coraggio
raccontò dell’aneddoto.
Malfoy
però non rise, e quando l’altro alzò di
nuovo lo sguardo sul biondo, vide che
questi era leggermente rosso in viso, quindi notevolmente imbarazzato.
La
serpe
tossì un paio di volte, poi diplomaticamente
accettò il soprannome senza fare
storie.
-
Scusa se
te lo faccio notare, ma ci hanno completamente dimenticati qui?
– chiese a un
certo punto Draco.
-
E’ vero.
Ora che ci penso ho fame! –
Per
loro
“fortuna” li vennero a tirare fuori da
lì solo dopo le 21, quando ormai gli
altri avevano finito di mangiare.
Il
preside
però fu clemente con loro e fece preparare il tavolo dei
Grifondoro e dei
Serpeverde per una sola persona a testa. Per via dei gonfiori dovuti
alle
botte, Mastro Gazza fu messo di guardia affinché si
accertasse che non ci sarebbero
stati altri scontri.
I
due
ragazzi si lanciarono per tutta la cena occhiatine divertite, mentre
ammiravano
il custode della scuola addormentarsi in piedi.
E
così
poterono parlare usando il labiale: i due si diedero appuntamento a tre
giorni da
lì nella Stanza delle Necessità, alle 18 in
punto.
Soddisfatti
di se stessi, i due studenti tornarono nelle rispettive camere, con 50
punti in
meno nella clessidra delle loro Case, e pronti ad affrontare le mille
domande
dei propri amici.
CHE
VE NE PARE? ASPETTO TREPIDANTE LE VOSTRE
OPINIONI!
SNAPELY:
TRANQUILLA, ANCORA NON E’ ARRIVATA LA FINE PER LA NOSTRA
CARA CORRISPONDENZA! COME TI E’ SEMBRATO QUESTO CAPITOLO?
COMUNQUE HARRY NON E’
PI COSI’ LUNATICO, E’ SOLO DAVVERO REPRESSO. UN
BACIONE E A PRESTO!
DILETTA: MI
DISPIACE, MA DA COME HAI FORSE LETTO HARRY HA SPIFFERATO
TUTTO! CHE TI DISPIACE? VA BE’ DAI… COMUNQUE ANCHE
TU SCRIVI… MA COSA DI
PRECISO? SONO CURIOSA ^^ UN BACIONE E BUON ANNO NUOVO ^^ CIAOOO
SHIHO93:
COSA TE NE PARE? LO ASPETTAVI, ED ECCOLO QUA ^^ TANTI AUGURI
E A PRESTO CARA!
GINNYPOTTER93: NON
TI PREOCCUPARE PER I COMMENTI, LO SO CHE MAGARI A VOLTE
SI E’ TROPPO IMPEGNATI, DAI! COME TI E’ SEMBRATO IL
CAPITOLO? VEDI, SI SONO
RICONOSCIUTI, MA NESSUNO HA LASCIATO SCAPPARE NESSUNO ;)
UN
BACIONE ENORME… E BUON ANNO!
HERMY4EVER: CON
LE VACANZE STO MOLTO MEGLIO, GRAZIE! ALLORA, VOGLIO
ASSOLUTISSIMAMENTE LA TUA OPINIONE SU QUESTO CAPITOLO! COMUNQUE
SI’, ME LO
AVEVI GIA’ DETTO CHE (SECONDO TE) DESCRIVO BENE I PERSONAGGI,
MA ANCORA UNA
VOLTA TI RINGRAZIO, FA DEVVERO MOLTO PIACERE SENTIRSELO DIRE ^^ INOLTRE
A ME
PIACCIONO I TUOI TESTAMENTI, QUINDI NON TI PREOCCUPARE E SCRIVI QUANTO
TI PARE!
UN ABBRACCIO FORTE FORTE, PASSA UN FELICE ANNO NUOVO E A PRESTO!
JACKYE_CHAN: NON
POTREI MAI DIMENTICARMI DI VOI ç.ç PER CHI MI HAI
PRESO?! HARRY E’ REPRESSO, NON MI STANCHERO’ MAI DI
DIRLO xD CHE TE PARE DI
QUESTO NUOVO AGGIORNAMENTO? TI PIACE? SPERO SEMPRE DI SI’
ç.ç UN BACIONE
SBAVOSO E A PRESTO! BUON ANNO NUOVO!!
SYNOA:
GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO, SPERO CHE ALCUNE DELLE TUE
DOMANDE ABBIANO TROVATE RISPOSTA E CHE TU NE ABBIA ORA DELLE NUOVE ;)
PASSA UN
BUON CAPODANNO, MI RACCOMANDO! UN BACIO ANCHE A TE!
BLACKSMILE:
ODDIO, MI HA SPAVENTATA IL TUO COMMENTO ALL’INIZIO, LO SAI?!
LA PROSSIMA VOLTA PENSA AL MIO POVERO CUORICINO! SCHERZO, SCRIVI TUTTO
QUELLO
CHE VUOI, PERCHE’ HO MOLTO APPREZZATO ^^ A PARTE IL FATTO CHE
MI FAI FARE
SEMPRE UN SACCO DI RISATE! 1- CON TUTTI QUEI PUNTI TI REGALO ME STESSA
:D CHE
TE PARE? ACCETTERESTI? 2- xD MA LO SAI CHE NON AVEVO CAPITO
ALL’INIZIO COSA
SIGNIFICASSE “DRANO”?! DEVO DIRE GRAZIE ALLA
MODALITA’ PROF. SPRITE PER I
RAGGUAGLI!! EHEHEH… UN BACIONE ENORME, FORTE E IN
PIU’ UN BELL’ABBRACCIO… TI
AUGURO BUON ANNO NUOVO… E ASPETTERO’ PAZIENTE LA
TUA REAZIONE A QUESTO CAPITOLO
^^
ROMI:
GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO E IL “COMPLIMENTI”.
SEI DAVVERO
GENTILE ^^ SPERO CHE DOPO L’”ODDIO” DELLO
SCORSO CAPITOLO, TU SIA RIMASTA
SODDISFATTA DI QUEST’ALTRO! PER QUANTO RIGUARDA QUELLA COSA
CHE MI HAI FATTO
NOTARE, MI DISPIACE, PENSAVO DI AVERLI LEVATI TUTTI, MA SUCCEDE QUANDO
COPIO IL
CODICE HTML… PENSA CHE MI SONO MESSA LI’ A
CANCELLARLI UNO PER UNO… MA UN
DISSIDENTE E’ RIUSCITO A SFUGGIRMI! MANNAGGIA! UN BACIONE,
AUGURI PER IL NUOVO
ANNO… E CIAO!!
ORA
GRAZIE E BUON ANNO NUOVO A CHI HA MESSO LA STORIA
TRA LE PREFERITE
O LE SEGUITE!!
CIAOOOOO!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Capitolo11 ***
SCUSATE
PER IL RITARDO
DI TRE SETTIMANE, MA L’ISPIRAZIONE VA A TRATTI… MI
DISPIACE COSì TANTO!
SPERO
COMUNQUE DI
SENTIRVI ANCORA, E DI SAPERE CHE NON MI AVETE ABBANDONATA. UN BACIONE A
TUTTI,
SOPRATTUTTO ALLA MIA BETA MAKIRI E A ELISABETTA, LA QUALE E’
MALATA. QUESTO
CAPITOLO LO DEDICO A LEI ^_^
BUONA
LETTURA!
Capitolo
11
30
ottobre 1996
La
vita può rivelare molte sorprese a chi la vive, a volte
belle, a volte brutte.
Anche
la tua nemesi può cambiare totalmente aspetto davanti ai
tuoi occhi. Certo, il timore
rimane insieme a quella piccola vocina che ti dirà sempre di
non avere due
occhi, ma ben tre per tenere d’occhio la situazione.
La
vita però è la vita, e non la si può
cambiare.
Entrambi
i ragazzi avevano passato quei primi due giorni della settimana
accompagnati da
una strana agitazione.
Il
problema però era che anche i loro amici avevano bisogno di
attenzioni, per cui
entrambi avevano pensato bene di sfruttare la situazione per cercare di
non
diventare pazzi per l’ansia pre-incontro.
-
Draco, guarda che non devi potare così la pianta! Ma a cosa
pensi? – chiese
Theodore Nott al ragazzo sbadato.
Quelli
di serpeverde erano nella serra di Erbologia a studiare
l’ennesima pianta, in
compagnia dei Corvonero.
-
Ah, cavoli… - rispose scarno il biondo. Lo stesso
cercò poi di riparare al
danno con qualche piccolo incantesimo, che non gli riuscì
del tutto.
-
Draco, ma che ti prende? Non è che stai pensando a qualcuno?
– suggerì cauto
l’amico.
L’altro,
stizzito e punto nel vivo, cercò di mettere su la sua gelida
maschera che aveva
portato per anni, e che da qualche giorno si era preso il lusso di
togliere.
-
Allora come va con quella tua cotta per Seamus? –
esordì per cambiare discorso.
L’altro
si girò con aria assassina, stupito della sua delicatezza.
Un troll delle montagne ubriaco avrebbe fatto meno
danni in una vetreria.
-
Perdonami – disse Draco, per poi girarsi di nuovo verso la
povera pianta.
-
Sarei pure disposto a parlarne, ma non così di getto. La
prossima volta conta
fino a cinque. Comunque non ci penso più così
spesso. Quelle poche volte be’…
diciamo… - il ragazzo era in imbarazzo.
-
Ci stai male? – cercò d’aiutare
l’altro. Nott grugnì per assentire, poi la cosa
cadde lì.
Verso
la fine dell’ora, un ragazzo castano e alto passò
accanto al tavolo dove
stavano lavorando Draco e Theo; però solo il primo dei due
aveva notato con
quanta insistenza avesse guardato il suo amico.
Malfoy
lo squadrò da capo a piedi, senza farsi notare. Il tipo era
di Corvonero, e
l’aveva notato una volta o due perché era un vero
disastro durante le lezioni
di Astronomia.
Il
serpeverde si girò e lanciò un’occhiata
al suo amico, che però sembrava non
essersi accorto di nulla.
Draco
lasciò passare.
Finita
la lezione, si stavano dirigendo verso il castello per la prossima
lezione.
Il
solito gruppo di Serpeverde si muoveva compatto verso
l’entrata della scuola,
per cui non c’erano speranze di agganciare qualcuno di loro.
Harry
ormai era disperato e non sapeva più che cosa dire alla sua
migliore amica. Gli
faceva così male vederla distrutta in quel modo per Ron.
Quella volta Lavanda
aveva chiesto a Ron di studiare insieme nel pomeriggio in cui non
avevano
lezione, cioè il martedì.
A
quanto pareva, l’incontro di studio doveva essere andato
molto bene, perché era
arrivato a cena con un sorriso un po’ ebete e trasognato.
Potter
aveva cercato in tutti i modi di distrarla, di aiutarla a calmarsi, ma
ogni
tentativo era andato male.
Solo
ad un certo punto Hermione riuscì a trovare qualcosa di cui
parlare, che non
implicasse Ron.
-
A te invece non piace proprio nessuna? Non me ne parli mai…-
Il
ragazzo era rimasto un po’ spiazzato dalla domanda, postagli
durante la seconda
ora, cioè Storia della Magia.
-
Non saprei… - disse involontariamente vago.
-
Non c’è nessuna a cui pensi sempre o
giù di lì? Non ti piaceva Ginny? –
-
Ginny? Be’, è carina e mi piace come persona, ma
non è a lei che penso… -
-
E allora a chi? –
-
Nessuno per ora, mi dispiace –.
La
ragazza lo guardò con occhio indagatore per qualche secondo,
poi si arrese e si
voltò verso il professore che nessuno stava ascoltando.
“-
Non c’è nessuna a cui pensi sempre o
giù di lì? - ”
continuava a pensare il moro.
In
effetti per via di Ron e Draco, non
penso a nessuno in questi ultimi tempi, a parte a Hermione.
Le
altre due ore con Piton parvero scivolare questa volta; Harry si stava
chiedendo come mai non gli piacesse una ragazza, cosa che invece
sembrava
accadere a tutti i suoi compagni di scuola.
Tutti
i ragazzi si erano già messi nelle varie postazioni
dell’aula di Pozioni,
aspettando le disposizioni del professore per il preparato del giorno.
Harrry,
Ron e Hermione si erano sistemati nel solito posto, e così
anche Draco, Nott e
Tiger (per bilanciare un minimo i gruppi).
Il
professore annunciò il nome della pozione che avrebbero
dovuto preparare; dopo
due minuti tutti si stavano prodigando per un buon risultato. Tutti
tranne
Harry e Draco.
Si
trovavano ai lati opposti dell’aula, ma potevano vedersi
perfettamente. Potter
ogni secondo alzava lo sguardo per vedere curioso cosa stesse facendo
il
biondo; però lo stesso avveniva col serpeverde, provocando
quasi un senso di
vergogna nell’altro. Per questo motivo, per quanto non era
concentrato, fallì
la pozione con lo stupore di Hermione e del Prof Lumacorno.
Draco
se la stava ridendo sotto i baffi; era riuscito a capire che ora per
mettere a
disagio l’altro bastava semplicemente un’occhiata.
Era
divertente vedere lo Sfregiato completamente rosso; non riusciva a
tenere in
mano nemmeno mezzo ingrediente, che subito gli cascava per terra.
Il
serpeverde dopotutto non fece di meglio, ottenendo una mediocre pozione
giusto
per non insospettire gli altri.
Draco
finì prima di tutti, poi si prese del tempo per studiare
meglio il suo amico di
penna. Capelli perennemente scompigliati, non tanto alto, occhiali
tondi e
appannati dai fumi della pozione, impacciato, incasinato,
ador…
Si
sentì un violento scoppio, qualcosa era andato storto. La
classe era piena di
fumo verde, e tutti quanti si erano abbassati per la paura.
Quando
il fumo fu diradato dalla bacchetta del professore, tutti capirono che
l’incidente era arrivato da uno dei tavoli occupati dai
grifondoro.
Guarda
se non è quello stupido… ci
scommetto tutto quello che ho.
E,
signore e signori, la pentola distrutta era la sua! Ma c’era
un dettaglio
abbastanza importante: Ron si stava scusando con lui perché
per sbaglio gli era
scivolato un ingrediente dalle mani, facendolo finire nella pozione
dell’amico.
Quindi non era stata veramente colpa sua.
I
serpeverde intonarono ben presto un coro di risate, alla vista della
faccia
colorata di verde dello Sfregiato. La pozione lo aveva macchiato, e per
questo
sarebbe dovuto andare in infermeria a farsi levare quel tremendo
colore.
Purtroppo
Harry dovette saltare il pranzo per riuscire a farsi togliere il colore
dalla
faccia. Ovunque passasse tutti ridevano di lui. Mortificato si
rinchiuse dentro
l’infermeria fino alle lezioni del pomeriggio, che sarebbero
iniziate alle
14.30 con Divinazione.
Per
sua fortuna i risolini erano scemati fino a scomparire, per cui anche
Ron
iniziò a sentirsi meno in colpa.
Intanto
però il moro continuava a pensare che tra poche ore si
sarebbe dovuto
incontrare col serpeverde; sicuramente lo avrebbe preso in giro.
Le
lezioni pomeridiane di Draco passarono lentamente.
Nel
frattempo aveva avuto la possibilità di accertarsi che lo
stesso ragazzo di
Corvonero che quella mattina aveva fissato Nott aveva una cotta per
quest’ultimo.
Il
biondo lo appurò durante il pranzo, dove lo aveva visto per
caso seduto al suo
tavolo, mentre ammirava estasiato Theodore.
-
Senti, ma sono io, o a quello gli si è bloccata la vista su
di te? –
-
Eh? –
Theodore
si girò verso il punto indicato da Draco, ma appena
incrociò lo sguardo del
corvonero, subito questi abbassò gli occhi sulla carne che
aveva davanti.
I
due ragazzi rimasero allibiti, e così iniziarono a chiedersi
chi diavolo fosse
quello sconosciuto.
-
Ah! Ecco dove l’ho visto! Alla lezione di Astronomia!
E’ una vera sega in
quella materia… - esordì a un tratto Nott, per
poi ridere un poco.
Alla
fine arrivò l’ora dell’incontro. Harry
aveva lo stomaco in subbuglio, senza
sapere nemmeno perché; Draco manteneva un calcolato distacco
da tutta la
faccenda per non far insospettire gli amici.
Il
biondo si liberò facilmente degli altri, lasciandoli a
chiacchierare nella sala
comune; Harry invece ebbe più difficoltà, per
questo arrivò davanti all’entrata
della Stanza delle Necessità solo alle 18.10.
Malfoy
lo avrebbe ucciso.
La
porta della sala si rivelò al ragazzo, che entrò
cauto, sentendosi in colpa per
il ritardo.
Lo
vide lì, a reggere in mano una palla di vetro vecchia, un
po’ opaca,
dimenticata da qualcuno anni prima. La soppesava con fare annoiato,
seduto
sulla sedia dove prima posava le lettere per l’amico.
Harry
era fermo sull’uscio, e l’altro si accorse di lui
solo quando la porta
scomparve di nuovo.
-
Sei in ritardo – disse Draco, senza rivelare alcuna emozione.
-
Mi dispiace, non sono riuscito… -
-
Ok, ok. Non voglio lagne. Però vedi di arrivare in orario la
prossima volta –
lo bloccò l’altro.
Un
attimo di pausa, prima che i due ricominciassero a parlare.
L’imbarazzo era
palpabile, e i due non sapevano cosa fare. Si trovavano lì.
Bene… ma ora?
-
Come è andata oggi? – chiese poco sicuro Harry.
-
Ehm… bene. A te invece mi sa peggio? – e rise.
Il
moro dapprima non capì, poi afferrò. E si
alterò.
-
Non è stata colpa mia! Ron
ha fatto
cadere quel cavolo di ingrediente sbagliato nella mia
pozione! –
-
Sì, sì. Ci credo, ma devi ammettere che vederti
verde come un folletto è stato
davvero divertente –
-
Be’, non è che non si notassero le vostre
risate… - rispose Potter con aria
offesa.
-
Non avresti fatto lo stesso se fosse capitato a me? –
-
Mmm… avrei riso ancora più forte! –
-
Ecco! Comunque siete dei veri impediti voi di Grifondoro. Era semplice
il
composto di oggi –
-
Ma se anche tu per poco non lo facevi scoppiare. Stavi per sbagliare
non si sa
quante volte –
-
E tu come cavolo lo sai? –.
Ops.
-
Be’… -
-
Lo so benissimo che mi stavi guardando, non lambiccarti per trovare
scuse
inutili – lo interruppe Draco ancora una volta. Il biondo
aveva un ghigno così
divertito in faccia che urtò pesantemente i nervi di Potter.
-
Smettila – disse a un tratto Harry.
-
Di fare cosa? –
-
Quel ghigno fastidioso –
-
Be’, sei tu la causa –
-
Cioè mi trovi ridicolo? –
-
Non ho detto questo –
-
Ma lo pensi –
-
A te cosa importa di quello che penso di te? E poi come potrei non
ridere? Hai
ancora del verde in faccia! –
-
Che cosa? Non è possibile! Madama Chips ha saltato la pausa
pranzo per levare
tutto –
-
Le deve essere sfuggito un pezzo –.
Draco
si avvicinò un poco, giusto per vedere meglio.
Harry
intanto stava cercando con lo sguardo uno specchio per vedersi.
-
Guarda, ce l’hai proprio sotto la guancia
sinistra… no, scemo, la mia
sinistra! –
-
Ma dove? –
-
Ma che sei scemo?! Oh, Merlino… dammi la mano -.
Draco
prese senza garbo la mano dell’altro e gli fece toccare il
punto colorato.
-
Qua! –
-
E non ti arrabbiare, mica ho la supervista! Che ne potevo sapere?
–
-
Ma cos’è ti diverti a fare l’imbranato o
cosa? –
-
Eh? –
-
Ogni volta che ti guardo sei sempre lì a fare una figura del
cavolo. Sei
masochista o semplicemente idiota? –
-
Non è vero! –
-
Sì, invece. Ti comporti da imbranato e poi arrossisci:
è la dura realtà –
-
Io non arrossisco –
-
Ma sì, tipo ora. Dai, non ti spazientire così!
Guarda che comunque sei…-, e
Draco si bloccò.
-
Sono cosa? – incalzò Harry.
-
Niente –
-
No, sputa il rospo –
-
Sei… troppo vicino ora –
-
Cosa…? –.
In
effetti Harry era molto vicino al suo amico di penna, ma la cosa
più
imbarazzante di cui si accorsero entrambi era un’altra: Draco
stava ancora
tenendo la mano di Harry.
RAGAZZE
E RAGAZZI, COME
VI E’ SEMBRATO IL CAPITOLO? NOIOSO?
SPERO
COMUNQUE DI
RICEVERE I VOSTRI COMMENTI, CON CRITICHE O TUTTO QUELLO CHE VI PARE
…
PERDONATEMI ANCORA PER IL RITARDO!
SHIHO93:
GRAZIE MILLE, SONO FELICISSIMA CHE IL CAPITOLO TI SIA PIACIUTO! MI FA
DAVVERO
PIACERE ç_ç
Sììììì!!! ORA UN
BEL BACIONE, E DIMMI SE HAI APPREZZATO ANCHE
QUESTO ^_^ CIAOCIAO
GINNYPOTTER93:
GRAZIE MILLE… ECCO A TE QUESTO CAPITOLO, SPERO TI PIACCIA!
UN BACIO E A PRESTO!
BLACK
SMILE: MI
RICORDAVO BENISSIMO LA TUA PREDIZIONE, E SECONDO ME IN
PARTE L’AVEVI AZZECCATA… NON CREDI? COMUNQUE LE
TUE RECENSIONI MI FANNO SEMPRE
SBELLICARE, QUINDI 10000 GRAZIE, ANCHE SE SEI SADICA :D
JACKYE_CHAN: xD
LO SO CHE NON SUCCEDE “NIENTE” IN QUEI TERMINI, E
MI
DISPIACE… ANCHE LA MIA BETA MI STA PER UCCIDERE…
DAI DAI, PRIMA O POI QUALCOSA
ACCADRA’!
HERMY4EVER:
SONO CONTENTA CHE IL PRECEDENTE CAPITOLO TI SIA PIACIUTO..
MA COSA NE PENSI DI QUEST’ALTRO? E COME STA ANDANDO IL NUOVO
ANNO? UN BACIONE
ENORME… CIAOOO ^_^
KIRA90:
TROPPO AFFRETTATO? ODDIO… xD MI DISPIACE! PENSI CHE ANCHE
QUEST’ALTRO LO SIA??
MI FAI VENIRE I DUBBI!!!
DILETTA:
DAVVERO NON TE L’ASPETTAVI PROPRIO? DA UNA PARTE MI
DISPIACE…MA DALL’ALTRA VADO
MOLTO FIERA DI QUEL CAPITOLO… COMUNQUE SPERO CHE
QUEST’ALTRO TI PIACCIA… UN
BACIONE E A PRESTO!!
SYNOA:
^^ CHE BELLO CHE TI SIA PIACIUTO COSì TANTO IL CAPITOLO! E
COSA NE PENSI DI
QUEST’ALTRO… UN BACIONE ANCHE A TE! CIAOOO
AKATSUKI: MA
LO SAI CHE DA POCO HO INIZIATO A VEDERE NARUTO SHIPPUDEN,
QUINDI ORA SO COS’è L’AKATSUKI!
EHEHEHEH… COMUNQUE GRAZIE MILLE PER IL
CONSIGLIO, L’HO SEGUITO E L’HO BANDITI PER UN
PO’, PERCHé MI SONO ACCORTA CHE
FACCIO DAVVERO TROPPE RIPETIZIONI! UN BACIONE E A PRESTO! CONTINUA
COSI’, CHE
HA ME PIACCIONO LE CRITICHE COSTRUTTIVE :D
BABU
17:
A TE HO DEDICATO IL CAPITOLO… E NON RISPONDO AL TUO COMMENTO
PERCHé TANTO CI
SENTIAMO SU MSN… :D SEI DAVVERO TROPPO FORTE… UN
BACIONE A PRESTO ^_^ FAMMI
SAPERE SE TI PIACE! CIAOOO
GRAZIE
A TUTTI QUELLI
CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE… UN
BACIONE E AL
PROSSIMO CAPITOLO!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
SALVE
A TUTTI QUANTI!
SONO STATA PIU’ VELOCE NELL’AGGIORNARE QUESTA
VOLTA! E PER QUESTO CI TENGO A
RINGRAZIARE IMMENSAMENTE LA MIA AMICA MAKIRI
*__* SENZA DI LEI A QUEST’ORA MI
STARESTE GIA’ UCCIDENDO... TI
VOGLIO
DAVVERO TROPPO BENE LUDO ^^, QUESTO CAPITOLO E’ PER TE!
COMUNQUE
UN PAIO DI AVVERTIMENTI
PRIMA DI FARVI PROSEGUIRE:
STO
SERIAMENTE PENSANDO
DI ALZARE IL RAITING, PERCHE’, ANCHE SE LA STORIA
PUO’ SEMBRARVI LENTA, ORA
COME ORA NON SONO PIU’ TANTO SICURA CHE BASTI
L’ARANCIONE COME SEGNALAZIONE.
PER ALCUNI DI VOI SO BENE CHE NON CI SAREBBERO PROBLEMI,
PERCHE’ MAGARI MI
AVETE CONOSCIUTA PRIMA, CON LA MIA PRIMA STORIA CHE ERA RAITING ROSSO,
PERO’
GLI ALTRI NON LO SO. QUINDI ECCO QUA LA MIA RICHIESTA: SE IN FUTURO
ALZASSI IL
RAITING LO POTRESTE ACCETTARE, O VI PARE UNA SCORRETTEZZA?
PERCHE’ DI QUESTO SI
TRATTA, DI RISPETTARVI. QUINDI VI
PREGO DI FARMELO SAPERE.
SECONDO
AVVERTIMENTO: IL
CAPITOLO QUESTA VOLTA MI E’ VENUTO PIU’ LUNGO DEL
SOLITO.. PER CUI NON
SPAVENTATEVI DALLA BARRA DI SCORRIMENTO VERTICALE CHE MAGARI
E’ DIVENTATA MICROBICA!
ORA
TAPPO QUESTA MIA
FOGNACCIA DI BOCCA, E VI AUGURO BUONA LETTURA, SPERANDO SEMPRE DI
EMOZIONARVI.
COME SEMPRE, I COMMENTI SONO GRADITISSIMI, E SONO BEN ACCETTE QUALUNQUE
TIPO DI
RECENSIONI!
Capitolo
12
30
ottobre 1996
Si
erano bloccati entrambi a fissare le proprie mani intrecciate.
Draco
si sentì avvampare, e un lieve calore stava incominciando a
circolare per tutto
il suo corpo.
Harry
non sapeva cosa dire o anche solo cosa pensare; sapeva che il suo
stomaco gli
faceva male: era come se qualcuno glielo avesse annodato stretto, e
stesse
tirando con tutte le sue forze.
Pochi
attimi sembravano decenni, e il silenzio irreale lasciava ai due
ragazzi la
possibilità di sentire i battiti dei propri cuori.
Con
non si sa quale coraggio, Potter fu il primo a parlare.
-
Perché non la lasci? –
-
Perché non lo fai tu? Me la stai stringendo –
Il
moro allora mollò la presa di scatto, distogliendo lo
sguardo e mantenendolo
volutamente basso.
Draco
invece iniziò a guardare in faccia l’altro; era
visibilmente rosso
dall’imbarazzo, e questo gli fece mancare il fiato. Avevano
torto tutte quelle
voci sul fatto che Harry Potter fosse carino: era bellissimo.
Ma
a che diavolo stai pensando, Draco?!
È un ragazzo, e anche tu lo sei! Eppure… mi viene
da mettergli una mano tra i
capelli… possibile che non se li sappia ancora pettinare?!
Malfoy
quasi tremava, poiché era veramente irrefrenabile la sua
voglia di toccarlo
ancora; alzò la mano sinistra, e arrivò quindi a
metterla sulla testa
dell’altro.
Harry
si spaventò quando sentì la mano
dell’altro su di sé. Era talmente preso dai
suoi pensieri che non si era accorto di niente.
Alzò
così il capo per guardare in faccia l’altro e
trovare delle spiegazioni.
Per
la prima volta Potter vide Draco Malfoy imbarazzato e…
affascinante. Ma che
cavolo stava succedendo?
Il
biondo incrociò lo sguardo con quello dell’altro;
si sentì ridicolo, per questo
inventò un diversivo.
-
Ma quando imparerai a pettinarti, tu? – disse Draco con tono
ironico,
spettinandolo tutto. Inscenò anche una risata canzonatoria,
per poi dirigersi
verso l’uscita. Era spaventato.
Il
grifondoro vide il ragazzo andare via, senza dire nulla.
-
Perché te ne vai? – disse. Involontariamente gli
era uscito con un tono un po’
lagnoso, come se nel suo inconscio non volesse vederlo allontanarsi.
Draco
ora era fermo davanti la porta che si era appena materializzata; stava
indugiando, non sapendo cosa rispondere. Inventò
così una pessima scusa:
-
Scusami, Potter, ma devo andare a studiare -, e così facendo
imboccò l’uscita.
Una
volta fuori il serpeverde iniziò a correre verso i
sotterranei; per sua fortuna
la strada era lunga, per questo riuscì a scaricare la
tensione durante la
corsa. Quando arrivò aveva il fiatone; si
appoggiò al muro, per riprendersi
prima di farsi vedere dagli altri. Che cosa era successo in quella
stanza?
Dov’era il vecchio Draco?
Era
ancora lì, nonostante l’altro se ne fosse andato
da un pezzo; erano i suoi
pensieri in tumulto ad avergli bloccato ogni movimento. Harry non
sapeva
davvero come porre ordine nella sua mente, tutto girava vorticosamente.
Il
grifondoro era riuscito ad arrivare fino alla sala comune della propria
casa,
con l’intento di restare a letto saltando la cena.
Però venne intercettato da
Hermione, che lo costrinse a passare un po’ di tempo con lei,
giusto perché la
stessa aveva visto che il ragazzo non aveva una buona cera. Per fortuna
quel
pomeriggio non erano in moltissimi a occupare la saletta, per cui
l’amica poté
parlare liberamente.
-
Harry, è da quando che sei ritornato da non si sa dove che
hai la testa tra le
nuvole. Che ti succede? –
-
Eh? Non lo so… davvero non lo so –
-
Posso, anzi, vuoi che ti aiuti a
scoprirlo? –
-
Forse… sì, mi faresti un grande favore
–
-
Allora, cosa c’è che non va di preciso? –
-
Non saprei… è che mi è successa una
cosa, e non so che cosa possa significare –
-
Raccontami. Per caso c’entra una ragazza? –
-
E’ proprio questo il problema… È
imbarazzante, ma c’entra un ragazzo
–
-
Oh, capisco. Ma è un tuo amico e ti ha fatto o detto
qualcosa di sbagliato? –
-
In verità non so nemmeno io cosa abbia fatto di preciso.
Fatto sta che quando
mi ha preso la mano…- poi si bloccò per
l’imbarazzo.
-
Su continua, non ti fermare… Proprio non ce la fai a dirlo
da solo? –
-
Già… -
-
Ok. Da quello che ho capito c’è un ragazzo che ti
ha preso la mano e che ti ha
fatto sentire… -
-
Strano –. Harry aveva appena completato la frase di Hermione.
-
In che senso strano? In senso buono, o cattivo? – disse
allora la ragazza,
cercando delucidazioni.
-
Cos’è buono o cattivo? -.
Ora
il moro guardava l’altra negli occhi, implorando una
risposta; quindi è questo
che Harry cercava: delle semplici risposte. Hermione si fece coraggio,
nonostante anche lei stesse brancolando in una zona buia di cui non
conosceva
assolutamente nulla.
-
Buono nel senso che ti è piaciuto. Cattivo invece il
contrario, cioè ti ha dato
fastidio -.
Potter
ci pensò un po’ su, cercando una risposta dentro
di sé.
-
A pensarci bene, ancora non lo so. Però… -
-
Però non ti ha dato fastidio? È questo che stai
cercando di dirmi? Che un po’ ti
ha fatto piacere quando questo ragazzo ti ha preso la mano? –.
Lui
la guardò; finalmente stava intravedendo un briciolo di
verità. Harry si sentì
a disagio, per questo spostò lo sguardo sul camino acceso.
-
Se vuoi un consiglio, eccolo: stai un po’ più di
tempo con lui, per capire se
quello che ha fatto ti ha fatto piacere, e se anche la sua sola
compagnia ti
piace. Insomma, cerca di capire se questo tipo ti interessa! Anche se a
dire il
vero, non avevo mai pensato che tu fossi… interessato ai
ragazzi – disse
Hermione un po’ impacciata. Lei accettava tutto, ma era stato
comunque qualcosa
di inaspettato.
-
Hermione, non tirare giudizi troppo affrettati, io non so davvero cosa
stia
accadendo, ma non credo di essere interessato ai ragazzi! –
si difese Harry.
Non gli sembrava vero quello che aveva appena sentito: era gay?
Sicuramente ci
doveva essere un’altra spiegazione plausibile a tutto quello
che era accaduto
con Draco. Non poteva essere così…
Tutta
la scuola si trovava a cena nella Sala Grande; al momento di salire
nelle
proprie camere, Albus Silente si levò e cercò
l’attenzione dei ragazzi. Quando
l’anziano mago riuscì ad ottenere il silenzio,
parlò.
-
Come immagino tutti voi sappiate, domani è il 31 ottobre.
Sapete bene che è
tradizione festeggiare, ed è per questo che anche
quest’anno si terrà la festa
di Halloween qui nella Sala Grande. Domani sera dovrete vestirvi
eleganti per
la festa che durerà fino a mezzanotte. Sì,
ragazzi miei, mezzanotte. Non fate
quelle facce, sapete bene che l’indomani avrete lezione, per
cui non potete
fare troppo tardi. I festeggiamenti inizieranno alle 19. Per ora, buona
notte!
-.
Come
di consueto tutti iniziarono a parlare della festa, e di cosa si
sarebbero
messi; c’era chi pensava a come vestirsi per fare colpo sul
proprio amore, chi
invece pregustava una notte di divertimenti con gli amici, e chi come
Harry si
dava del cretino per essersi dimenticato della festa.
È
inutile descrivere come fu la notte per Potter e Malfoy.
31
ottobre 1996
Tutta
la scuola era tappezzata di candele poste a mezz’aria, di
luci arancioni nei
posti più oscuri e di zucche (naturalmente) stregate. I
fantasmi erano
felicissimi, e aspettavano trepidanti la sera.
Draco
invece non si lasciava toccare dalla cosa, per quanto si era chiuso in
se
stesso; il ragazzo era ancora più acido del solito, e questo
meravigliò
soprattutto Theodore, il quale, in quei giorni, lo aveva visto
cambiare,
diventare più aperto. Vederlo mutare umore così
velocemente lo aveva
destabilizzato un bel po’!
Per
natura però Theodore Nott non era una persona che
s’intrometteva nei fatti
degli altri, per questo il suo tentativo di capire cosa fosse successo
al suo
amico fu lento e graduale. Solo durante la lezione che precedeva il
pranzo
riuscì a farlo parlare.
-
Draco, lo so che non so sarebbero fatti miei, ma è da ieri
che stai così. Ma
che hai fatto? – sussurrò Nott, durante Difesa
contro le Arti Oscure.
-
Non è il caso di parlarne adesso – rispose in tono
asciutto Draco.
-
E quando, allora? Senti, lo sai che non mi faccio mai i cavoli degli
altri, ma
mi stai preoccupando: un giorno sei tutto rose e fiori, e la sera
stessa sembra
che tu ce l’abbia col mondo intero –.
Il
biondo rimase per un po’ in silenzio.
-
Veramente non so nemmeno io cosa stia succedendo –
esordì a un tratto Malfoy.
-
Allora vedi di fare luce sulla cosa. Ma di preciso di che si tratta?
–
-
E’ proprio quello il problema, non riesco a capire cosa provo
–
-
Per una persona, intendi? –
-
Sì – rispose sconsolato Draco.
-
Be’, l’unica cosa da fare è cercare di
capire cos’hai, e se si tratta davvero
di una persona particolare, allora puoi avere dei chiarimenti
già da questa
sera –
-
Perché proprio stasera? –
-
Te ne sei dimenticato? C’è la festa di Halloween,
per cui puoi stare da solo
con questa persona –.
A
Draco s’illuminò un mondo: era una magnifica idea!
Dopo quella sera, tutto
sarebbe tornato come era solito essere… tutto sarebbe
tornato alla monotonia di
poche settimane prima.
Si
sentiva la musica provenire dalla Sala Grande, mescolata al vociare
continuo
dei ragazzi, eccitati dalla serata che si stava rivelando divertente;
per
fortuna i professori avevano acconsentito alla circolazione della
burrobirra,
con grande acclamazione da parte di tutti.
L’atmosfera
era veramente magica.
Le
zucche più grandi stavano svolazzando su per il soffitto, ma
l’attrazione
principale era la zucca gigante posta a metà della stanza,
all’altezza delle
altre più piccole; quest’enorme ammasso aveva una
diametro di ben cinque metri
e la luce che emanava dall’interno illuminava tutta la sala.
Al
centro era stato posto un lungo tavolo pieno di dolcetti, succo di
zucca,
burrobirra, torte e decine di altri piatti da sbavarci sopra; per la
sala
ballavano tutti, seguendo con enfasi il ritmo rock/pop della band che
stava
suonando su un palco messo al posto del tavolo dei professori.
Tutti
sembravano felici, aiutati anche dal fatto che a tratti la luce della
zucca si
spegneva per dar vita a un piccolo sketch dei fantasmi, i quali
inscenavano il
momento della loro morte (strano a dirsi, ma si divertivano davvero!).
Solo
Draco Malfoy e Harry Potter sembravano annoiarsi; entrambi avevano
un’immensa
voglia di andarsene da quel posto, non avendo il coraggio di affrontare
l’altro
e tutto ciò che avrebbe comportato anche il solo vederlo.
-
Harry, che è quella faccia? Su, divertiti, non siamo mica a
un funerale! – lo
incitava Ron. L’alcol della burrobirra stava facendo effetto
sul rosso, ma
nulla di grave. Il moro, invece, aveva imparato che per lasciar credere
al suo
amico di starlo a sentire, bastava far finta di seguire con la testa il
ritmo
della canzone che passava; in questo modo Ron se ne andava soddisfatto.
Erano
solamente le 21, ma il grifondoro voleva già sparire da
lì.
-
Draco, muovi quel culo e vai a cercare chi ti interessa –
disse Theodore al suo
amico. Non si sa da quanto tempo il moro stava cercando di smuovere il
suo
compagno di casa, che sembrava invece incollato al muro; teneva inoltre
le
braccia incrociate al petto e una smorfia incavolata sul viso. Il
ragazzo si
era appostato con astuzia vicino all’uscita.
-
Non
voglio, è inutile. Aspetterò che si faccia un
po’ più tardi prima di… - ma gli
morì la frase in gola. Aveva visto qualcosa che lo aveva
scosso: Harry era
vicino al tavolo, in compagnia di Ginny Weasley e Hermione Granger.
Quest’ultima era impegnatissima nella sua ricerca, con lo
sguardo, di Ron, che
sembrava sparito insieme a quella Lavanda Brown che tanto odiava. Oca
Weasley
invece stava allegramente chiacchierando col moro, e lo guardava con
occhioni
dolci.
-
Altro che occhioni dolci, io glieli cavo a quella filo-babbana del
cavolo –
disse arrabbiato Draco.
Nott
aveva sentito tutto, ma solo quando l’altro si
staccò dal muro e si diresse
verso il tavolo capì a chi si stesse riferendo: eppure con
la Weasley c’era
solo Potter…
Draco
si stava muovendo agilmente verso il tavolo; nemmeno lui sapeva cosa
aveva in
mente, ma aveva un impellente bisogno di sapere cosa stesse blaterando
quella
schifosa rossa con Harry.
Aspetta,
ma che mi prende? Cosa me ne
può importare se la Weasley ci prova con Potter?
Stava
per fare dietro-front, quando rabbrividì: la ragazzina aveva
una mano tra i
capelli del moro, e stava cercando di sistemarglieli con un sorriso
ebete
stampato in faccia.
Stronza…
puttanella del…
Riprese
a camminare verso il grifondoro, fermandosi a qualche passo di distanza
da lui quel
tanto che bastava per ascoltare la conversazione, e al contempo non
farsi
notare. Certo, non che fosse facile non notarlo; quella sera Draco
sfoggiava un
competo classico, niente di elaborato (non era dell’umore) ma
comunque di
grand’effetto che lo rendeva ancora più
affascinante e bello: completo nero di
velluto, pantaloni di un tono più chiari, e sotto un lupetto
dello stesso
colore dei suoi occhi, cioè grigio tempesta.
Per
questo il giovane ebbe qualche difficoltà nello scansare le
continue attenzioni
delle ragazze che gli ronzavano sempre intorno.
Se
prima Harry era annoiato, ora voleva solo una finestra da cui buttarsi
per far
finire quell’orribile serata; con la sua voglia di divertirsi
che aveva, anche
la musica gli dava ai nervi, e Ginny di certo non aiutava. Per parlare
doveva
urlare, solo che lei sbagliava urlandogli direttamente
nell’orecchio; c’era
chiasso, ma non come in una discoteca babbana!
Il
grifondoro intanto si sorbiva impotente i racconti della ragazza, che
in
un’altra situazione forse avrebbe ascoltato; la sola
possibilità di fuga era
data da Hermione, che però, a quanto pareva, aveva deciso di
passare il resto
della notte ad allungare il collo in cerca del loro migliore amico. Se
solo
fosse riuscito a mandarle anche un solo cenno di aiuto, quello strazio
sarebbe
finito…
A
un certo punto Ginny gli mise una mano tra i capelli.
-
Certo che non te li sei proprio pettinati stasera! – disse
lei con tono canzonatorio.
-
Sono così di natura, non posso farci niente –
rispose Harry, cercando
garbatamente di scostarsi, ma la ragazza non mollava la presa.
-
Sai, dovresti metterci qualcosa per farli stare un po’
più ordinati… - continuò
la rossa.
Il
moro si sentiva a disagio, non riusciva a sopportare pure le mani di
una
ragazza tra i suoi capelli; gli dava talmente fastidio…
Ma
quando lo ha fatto Malfoy non ti ha
dato fastidio… un attimo, era diverso: adesso sono su di
giri perché non mi va
di stare qui, non per altro.
Comunque
la mettesse, in quel momento gli stavano saltando i nervi.
-
Eccolo! Ah-ah! A quanto pare la nostra cara Lavanda
s’è stufata di Ron… -
esordì all’improvviso Hermione.
In
effetti l’amico si stava avvicinando, ma continuava a
barcollare un poco.
Accanto a lui c’era Seamus Finnigan che lo stava sorreggendo:
Ron era ubriaco.
Ginny
nel frattempo aveva lasciato in pace il ragazzo che aveva accanto, con
sua
grande gioia.
-
Ron, ma quanto hai bevuto?! – chiese scandalizzata la sua
migliore amica.
-
Boh… due burro…birre… - rispose il
rosso strascicando le parole.
-
O anche quattro o cinque. Una dietro all’altra –
precisò Finnigan.
Hermione
così si offrì di riportarlo in camera sua, anche
se Harry aveva visto in questo
una fantastica possibilità per svignarsela. Però
prima di salire su alla casa,
la Granger si fece accompagnare da Seamus per riprendere le giacche che
avevano
che avevano posato su di una sedia lì vicino.
Draco
notò che la Mezzosangue e Finnigan se n’erano
andati, lasciando da soli Weasley
e Potter; per fortuna quella rossa aveva smesso di torturare i capelli
del
ragazzo.
Potter
intanto iniziò a sentire caldo.
-
Cavoli, sbaglio o fa caldo qui? – disse.
-
Be’, perché non ti spogli? –
suggerì l’amico.
-
Magari è la giacca… - e così dicendo
il moro se la levò, rivelando una bella
camicia bianca accompagnata da una cravatta verde bottiglia,
regalatagli
dall’amica Hermione un Natale; metteva in risalto i suoi
occhi.
-
Non è cambiato molto in effetti… -
-
Allora perché non ti bagni un po’? –
suggerì Ron, con un sorriso ebete e
tirando fuori la bacchetta.
Harry
non si accorse di nulla, fino a quando non vide puntata contro di
sé la
bacchetta dell’amico.
-
Ma che cavolo…? –
-
AGUAMENTI! –.
Era
una maledizione
quell’incantesimo!
Potter
venne raggiunto da una cascata di acqua gelata, che lo bagnò
da capo a piedi.
Ora
sembrava che tutta la sala si fosse fermata per guardare cosa fosse
successo.
Naturalmente tutti i presenti iniziarono a ridere per la buffa scena.
Mai
come in quel momento Harry avrebbe voluto far del male al suo amico,
benché
fosse cosciente del suo stato di ubriachezza.
-
Meglio? – chiese con in innocente ingenuità Ron.
-
Sì, grazie – ruggì il grifone, prima di
andarsene.
Malfoy
aveva visto per l’ennesima volta Potter che si metteva in
ridicolo. In genere
avrebbe provato piacere per un cosa del genere, ma quando lo vide
passare
accanto a sé, provò quasi compassione e
tenerezza.
Senza
ulteriori indugi, Draco seguì il moro fino
all’uscita, senza farsi vedere.
-
Ron, sei un’idiota! – lo rimproverò
Ginny adirata.
-
Non ti arrabbiare così, sorellina, altrimenti ti
verrà quella brutta vena sulla
fronte che ti farà sembrare un troll! – e rise.
Ginny se ne andò via, lasciando
a Hermione il compito di prendersene cura.
Una
serata di merda non poteva finire meglio. Erano solamente le 21.30, ma
sarebbe
comunque ritornato in camera.
Harry
uscì dalla Sala Grande, arrabbiato come non mai; Draco gli
veniva dietro, ma
lui non se n’era ancora accorto.
Solo
quando salì il primo gradino delle scale Malfoy si fece
sentire.
-
Vedi che avevo ragione? – disse con un ghigno divertito. Il
moro si era
fermato, per poi girarsi e guardarlo in faccia con rabbia.
-
Malfoy, non rompere. Non è proprio il momento – e
così ricominciò a salire.
-
Non è il momento per cosa? – chiese Draco, che
ostinatamente lo stava seguendo.
-
Per fare le tue solite battutine. Per adesso vorrei solo sparire
–
-
Sarebbe un peccato, Potter –.
Harry
si girò con aria confusa verso l’altro, che lo
raggiunse in poco tempo; ora
erano uno di fronte all’altro.
-
Che cosa sarebbe un peccato?! Non prendermi per il culo! –
ruggì il moro
arrabbiato: gli stavano saltando letteralmente i nervi.
-
Calmati, Sfregiato! Adesso sembri davvero una piccola undicenne con le
sue
cose! Intendevo dire che sarebbe un peccato che tu sparissi, stupido!
–.
-
Davvero? –
-
Che cosa, che sembri una donna per quanto ti cambia l’umore?
–
-
No, scemo! L’altra cosa –.
Draco
fece finta di non sentire, e così ritornò sui
suoi passi, dirigendosi verso
l’uscita.
-
Dove vai?! –
-
Seguimi, Potter –
-
Ma sono bagnato! – obbiettò l’altro.
Con
un colpo di bacchetta Malfoy riuscì ad asciugare i vestiti
del ragazzo; Harry
si rimproverò di non averci pensato prima. E così
seguì il serpeverde, verso il
blu della notte. Si allontanarono un bel po’
dall’ingresso della scuola, fino a
ritrovarsi una distesa di stelle ai propri piedi: erano davanti al lago
di
Hogwarts che come uno specchio rifletteva il cielo.
-
Che cosa ci facciamo qui? – chiese preoccupato il grifondoro.
-
Mi dava fastidio tutto il rumore della sala –
-
E non potevamo semplicemente allontanarci un po’? –
-
Non ti piace respirare l’aria pulita, Potter? –
-
Non è quello... perché ora ti sei messo seduto?
–
-
Perché è più comodo... prova anche tu,
scemo –
-
E non chiamarmi scemo! – e così si mise seduto
accanto a Draco, a sinistra.
Le
stelle erano magnifiche quella sera, solo poche nuvole le oscuravano;
il lago
invece era uno specchio, e rifletteva la luce del cielo sul volto del
giovane
Malfoy. La sua pelle diafana sembrava appartenere ad una scultura, per
quanto
era bianca.
-
Smettila di fissarmi, Potter! Lo sai che è da maleducati?
– lo riprese il
biondo.
-
Scusa. Ehm... come ti è andata la serata? –
-
Speravo
in qualcosa di meglio –
-
Allora siamo in due -.
-
Ma come, non ti è piaciuta la doccia fredda e le mani di
quella Mezzosangue in
mezzo ai capelli? –
-
Ti odio quando chiami la gente Mezzosangue. Smettila. Comunque no, la
doccia
non è stata di mio gradimento! –
-
Ok. Forse posso fare un’eccezione con te e starmi zitto... ma
non hai ancora
risposto alla mia seconda domanda –
-
Se mi ha fatto piacere avere le mani di Ginny tra i capelli?
Perché ti
interessa? –
-
Perché quando lo avevo fatto io non avevi la stessa
espressione –.
Harry
divenne subito rosso, ripensando al giorno prima, poi gli venne in
mente una
cosa.
-
Ma tu mi stavi guardando? Cavoli, e poi sarei io il maleducato?
– disse Harry,
però lo fece con un sorriso. Stranamente gli faceva piacere
che Draco lo
notasse...
-
Forse hai ragione, ma che ci vuoi fare? Mi piace guardarti –
rispose Draco con
un ghignetto divertito. Però il silenzio che
seguì non gli disse nulla di
buono, facendogli credere che forse aveva osato
troppo quella volta. Il biondo si girò verso
l’altro, accorgendosi poi che
stava tremando come una foglia.
-
Hai freddo, per caso? –
-
Eh? No... sto bene... – mentì.
-
Vuoi rientrare? –
-
No, sto bene! –
-
Sei davvero scemo, Potter. Comunque tieni, magari così la
smetti di tremare
come un bambino – disse Malfoy, e così facendo si
stava levando la giacca per
dargliela. Harry però gli posò una mano sul
braccio, facendogli capire che
doveva fermarsi.
-
Sfregiato, non c’è bisogno che tu faccia il bravo
grifondoro anche con un serpeverde.
Anzi dovresti fare tesoro di questi momenti, perché non
credo ti ricapiteranno
più –
-
Wow, sei davvero caldo... –
-
Pensavi fossi a sangue freddo come un serpente? –
-
Non sono tanto stupido! –
-
Ma lo pensavi. Tu, piuttosto, hai le mani ghiacciate: dà qua
– constatò Draco,
per poi prendere in fretta le mani dell’altro per scaldarle
con le sue. Per una
qualche strana ragione erano le mani di Harry
a trasmettere calore a Malfoy.
-
Non hai ancora risposto alla mia domanda – esordì
a un tratto il biondo.
-
Quale? –
-
Non ti è piaciuto avere le mani della Mez... Weasley tra i
capelli? –
-
No, per niente. Ma sei un fissato per i capelli o cosa? –.
Sto
facendo la figura dell’idiota... ma
che mi è preso? Meglio che me ne vada...
Draco
si alzò, voltandosi verso il castello.
-
Aspetta, ho detto qualcosa che non va? – chiese Harry
confuso. Davvero non
riusciva a spiegarsi il comportamento di quel ragazzo. Un attimo prima
era
gentile, e quello dopo sembrava essere ritornato il Malfoy di tutti i
giorni.
-
Io non riesco più a capirti! Cambi umore in tre secondi,
senza darmi il tempo
di abituarmici... Senti, se fissare i miei capelli ti fa
così felice, allora
fallo! Perché quando ti vedo che passi per i corridoi hai
sempre la testa tra
le nuvole, e un’espressione triste... –
-
Lo sai che detta così, mi fai apparire un pazzo psicotico
con una fissazione
per i tuoi capelli? –
-
Perché, non è così? – chiese
il ragazzo tanto per prendere in giro.
Draco
lo guardò allibito per qualche istante, per poi scoppiare a
ridere, contagiando
anche Harry.
Quando
il primo smise, si avvicinò di nuovo al grifondoro, per
posargli una mano tra i
capelli.
-
Ora sei contento? – chiese divertito, cercando
però di nascondere l’agitazione
che il contatto gli aveva provocato.
Un
brivido percorse la schiena del moro, e Malfoy se ne accorse.
-
Era un brivido di freddo? –
-
No –.
Draco
si lasciò andare all’istinto come mai aveva fatto:
spostò la mano dietro la
nuca dell’altro, e l’avvicinò a
sé, finché le loro labbra non
s’incontrarono.
Harry
aveva ancora gli occhi aperti dalla sorpresa di quel gesto, ma non
oppose
resistenza; era così elettrizzato e...semplicemente felice.
Ad
entrambi non importava del resto, del freddo, del loro sesso; loro
avevano in
mente solo le labbra dell’altro, e quel dolce e morbido
contatto.
SPERO
IN UNA VOSTRA
OPINIONE SUL CAPITOLO :P INTANTO RISPONDO ALLE RECENSIONI:
BLACK
SMILE: IO
POSSO ANCHE DIRE CHE TI ADORO, CON LE TUE STUPENDE
RECENSIONI xD OGNI VOLTA E’ UNA RISATA ASSICURATA! PER QUANTO
RIGUARDA I TEMPI
DI SCRITTURA... VEDI? QUESTA VOLTA C’HO MESSO MENO TEMPO :P
!!! COME TI PARE
INVECE QUESTO CAPITOLO? ANCHE QUESTA VOLTA TI E’ PIACIUTO
SOLO L’INIZIO E IL
FINALE? IO ADORO LA PARTE DELLA FESTA :D MI SONO DIVERTITA SCRIVENDOLO
^^ E
NATURALMENTE ANCHE IL FINALE... UN BACIONE E A PRESTO, CARISSIMA!!
FLAMELY:
SONO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO LO SCORSO CAPITO :D E
QUEST’ALTRO? CHE TE NE
PARE? MA LA SAI UNA COSA? MI SONO RIVISTA TUTTE LE PRECENDENTI
RECENSIONI,
PERCHE’ MI SEMBRAVA DI AVER GIA’ SENTITO IL TUO
NOME DA QUALCHE PARTE... POI
INVECE HO SCOPERTO CHE E’ LA PRIMA VOLTA CHE COMMENTI: GRAZIE
MILLE ^^ TI
FACCIO SOLO UNA RICHIESTA: NON STRANGOLARE DRACO, CHE CI TENGO xD LO
VOGLIO
VIVO E VEGETO ANCORA PER UN PO’! ç__ç
!! CIAO... E A PRESTO ^^
HERMY4EVER: E
DOV’E’ LA SOLITA RECENSIONE CHILOMETRICA?! EH NO!
COSI’
NON SI FA! u.u !! xD SCHEEERZO, LA COSA CHE MI FA PIU’ FELICE
E’ CHE DOPO TUTTO
QUESTO TEMPO MI SEGUI ANCORA IMPERTERRITA E CONTINUI A RECENSIRE OGNI
STRAMALEDETTISSIMO CAPITOLO... :P GOOD JOB, HONEY! PIACIUTO IL
CAPITOLO? COME
TI E’ SEMBRATO? SCARSO? UN ABBRACCIO FORTE FORTE... SPERO DI
“SENTIRTI” PRESTO
:P !!! ^_^
SYNOA:
GRAZIE PER IL COMMENTO E SONO DAVVERO CONTENTA CHE IL CAPITOLO TI SIA
PIACIUTO.
SI’, ANCHE A ME PIACE MOLTO QUESTO LORO GIOCO DI SGUARDI,
FATTI DI CURIOSITA’
MA ANCHE DI TIMIDEZZA... SONO TENERI. TI MANDO UN BACIO E A PRESTO ^.^
DILETTA:
MI E’ DISPIACIUTO UN SACCO LEGGERE IL TUO COMMENTO. NON SO
COME RISPONDERTI
VERAMENTE, PERCHE’ A ME E’ PIACE SEMPRE SCRIVERE
QUESTA STORIA (NONOSTANTE
MOLTE VOLTE L’ISPIRAZIONE TARDI AD ARRIVARE). HO NOTATO CHE
ANCHE NELLO SCORSO
CAPITOLO AVEVI DETTO CHE NON TI ERA PIACIUTO O ALMENO CHE NON TI
ASPETTAVI
QUELLO CHE POI E’ ACCADUTO. QUINDI MI PARE DI CAPIRE CHE A TE
NON TI PIACE IL
RISVOLTO CHE HA PRESO QUESTA STORIA, OPPURE MI SBAGLIO? SE
COSI’ FOSSE, NON SO
COSA DIRTI DI PRECISO MI DISPIACE. SPERO DI RICOMINCIARE A PIACERTI
COME
(FORSE) UN TEMPO. PER QUANTO RIGUARDA THEODORE, ME LO SONO INVENTATO DI
SANA
PIANTA. UN BACIO E A PRESTO!
GINNYPOTTER93:ZUCCONI?
NOOO, SONO DI PEGGIO (E IO CON LORO...xD). GRAZIE
MILLE PER I COMPLIMENTI, LI ACCETTO BEN VOLENTIERI CARA! ^_^ ORA UN BEL
BACIONE, E SE TI VA, FAMMI SAPERE SE QUESTO CAPITOLO TI E’
PIACIUTO...CIAOOO!!
AKATSUKI:
GRAZIE PER L’APPLAUSO! VISTO? MIGLIORO OGNI TANTO!! COMUNQUE
IL GUFO NON E’ ANCORA ARRIVATO COL SACCHETTO DELLE API
FRIZZOLE: NON E’ CHE HA
MANGIATO TUTTO, E NON HA IL CORAGGIO DI TORNARE INDIETRO? =.= SE LO
BECCO QUEL
GUFO... EHEHEH, SCHEEERZO! ME LO TERREI VOLENTIERI UN GUFETTO IN CAMERA
MIA...
MI PIACEREBBE INOLTRE AVERE UN FURETTO, MA I MIEI PROPRIO NON VOGLIONO.
VA BE’...
CHE CI VOGLIAMO FARE? UN ABBRACCIO FORTE FORTE! CIAOCIAO ^_^
BABU
17:
SONO DAVVERO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO. SPERO INOLTRE DI
NON
ESSERE CADUTA IN RIPETIZIONI IN QUEST’ALTRO INVECE, CHE DEVO
DIRE MI HA DATO DI
CHE PENSARE... INFATTI CREDO DI ESSERMI RIPETUTA QUA E LA’...
:S !!! GRAZIE
MILLE PER I COMPLIMENTI ç__ç LI STIMO MOLTISSIMO!
A PRESTO, E TI MANDO, VISTO
CHE CI SONO, UN CENTINAIO DI BACI... :D CIAOOO!!
UN GRANDISSIMO GRAZIE VA INOLTRE A CHI HA
MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE,
E CHI TRA LE SEGUITE:
SPERO SEMPRE CHE ANCHE A
VOI, CHE MAGARI NON SIETE PROPENSI AI COMMENTI, POSSIATE TROVARE QUESTA
STORIA
INTERESSANTE OGNI VOLTA. :) A PRESTO A TUTTI QUANTI AL PROSSIMO
CAPITOLO!
CIAOOOO!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
PROBABILMENTE QUI CI VORREBBE UNA QUARESIMA PER RIUSCIRE A FARVI CAPIRE
CHE SINCERAMENTE MI SENTO UNO SCHIFO PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA.
PERO' NON AVEVO NIENTE DA DARVI, NON UNO STRACCIO DI IDEA. E MI
DISPIACE IMMENSAMENTE. ORA NON STARO' A DIRE LE SOLITE CAVOLATE CHE
SONO SOLITA SCRIVERE, TIPO "NON MI LINCIATE!", MA VI CHIEDO SCUSA, BEN
SAPENDO CHE CON TUTTA PROBABILITA' LA MAGGIORPARTE DI VOI HA MOLLATO
L'IDEA DI SEGUIRE QUESTA STORIA. SPERO COMUNQUE IN UN MIRACOLO, CIOE'
CHE NON VE NE SIATE DIMENTICATI COME TEMO.
PRIMA DI LASCIARVI FINALMENTE IN PACE, VOLEVO DIRVI CHE L'ISPIRAZIONE
E' TORNARA FINALMENTE, E SONO CERTA CHE DA ORA IN POI SARANNO PIU'
FREQUENTI GLI AGGIORNAMENTI.
RINGRAZIO ORA LA MIA DOLCISSIMA BETA, LUDOVICA (VI RICORDO CHE SU EFP
LEI E' MAKIRI, E VI CONSIGLIO DI LEGGERE LE SUE STORIE!), CHE SPECIALI
COME LEI NON NE FABBRICANO PIU', ELISABETTA, CIOE' BABU17, CHE
NONOSTANTE TUTTO, CONTINUA A SOSTENERMI... TI RINGRAZIO DAVVERO TANTO ^^
E POI C'E' R o M i, CHE MI HA "RICORDATA" DI POSTARE (NON L'AVEVO
DIMENTICATA, SIA CHIARO), E COSI' MI HA DATO UNA SPINTA IN PIU' PER
SCRIVERE. GRAZIE A TUTTE!
QUESTO CAPITOLO LO DEDICO AD OGNUNO DI VOI.
ORA, DOPO PIU' DI DUE MESI, BUONA LETTURA.
Capitolo 13
30 ottobre 1996
Draco si lasciò andare all’istinto come mai aveva
fatto: spostò la mano dietro la nuca
dell’altro, e l’avvicinò a
sé, finché le loro labbra non
s’incontrarono.
Harry aveva ancora gli occhi aperti dalla sorpresa di quel gesto, ma
non oppose resistenza; era così elettrizzato
e...semplicemente felice.
Ad entrambi non importava del resto, del freddo, del loro sesso;
loro avevano in mente solo le labbra dell’altro, e quel
dolce e morbido contatto.
Quando si staccarono i loro sguardi s’incrociarono, ma
imbarazzati subito li abbassarono. Era qualcosa di totalmente nuovo e
strano, ma per un attimo avevano messo loro stessi in quel contatto.
Draco fu il primo a rimettersi seduto fissando pensieroso la distesa
d’acqua che aveva di fronte. Harry fece lo stesso, seppur
non capendone il perché.
Il moro continuava a fissare interrogativo l’altro.
- N-non so bene cosa dire – esordì Malfoy.
Il compagno non rispose nemmeno.
- Però ho una teoria –
- Illuminami – rispose sarcasticamente Potter.
Il biondo sbuffò, per poi parlare.
- Credo che io e te siamo simili... non uguali, ma simili. Ci
capiamo perché abbiamo avuto esperienze che nessun bambino o
ragazzo potrebbe nemmeno pensare. Siamo simili perché
nonostante gli amici, a cui continuiamo comunque ad essere
affezionati e a voler bene, siamo soli. Lentamente questa
solitudine ci ha portato a provare una voglia disperata di trovare
qualcosa che potesse esserci d'aiuto, che potesse almeno farci
emergere un minimo. E quale modo migliore se non il contatto fisico?
Noi siamo cresciuti sempre e solo su delle idee, cioè noi
non siamo cresciuti con l’affetto di qualcuno, non siamo
stati allevati dall’amore trasmesso col contatto, che fosse
dei nostri genitori o di chiunque altri. Credo che sia questo il
motivo per cui abbiamo fatto... quello che abbiamo fatto
–.
Il ragazzo prese fiato e, senza distogliere lo sguardo da davanti a
sé, aspettò in silenzio la risposta
dell’altro, che ci mise un po’ ad
arrivare.
- Non è proprio sbagliato come ragionamento. Ma quello
che mi domando è... tu... ti vergogni? –
chiese Harry titubante.
- Cosa te lo fa pensare? –
- Il fatto che tu ti sia sforzato di tirare fuori una specie di
profilo psicologico, come se volessi trovare per forza una scusa
–.
Sinceramente a Harry non faceva poi così piacere dire
quelle cose, ma sembrava la verità.
Draco nel frattempo si era voltato verso di lui, riflettendo se il
ragazzo avesse ragione o meno.
Stava forse cercando una giustificazione per quel bacio?
- Sinceramente non so che dirti - rispose franco il biondo.
Potter s’irrigidì; aveva sempre visto la sua
nemesi come qualcuno dalla risposta pronta, e
quell’improvviso silenzio non gli faceva piacere.
Mettendo però da parte la sua reazione, cosa voleva
Harry? Cosa aveva provato baciandolo?
Tutto e niente. Si era sentito bene, si era (anche se era dura
ammetterlo) eccitato… ma in quel momento si stava
rendendo conto che erano due ragazzi e per di più nemici in
una terribile guerra. Per non contare il fatto che lo stesso compagno
mostrava segni di vergogna.
- Malfoy, per la prima volta credo che tu abbia ragione.
È stata una cosa strana e oserei dire stupida. Non
sapevamo quello che stessimo facendo. Io direi di lasciar perdere
tutto e fare come se non fosse successo nulla -.
Il Serpeverde si voltò verso l’altro con aria
sorpresa. Poi però il suo sguardo si oscurò di
un velo di tristezza e rassegnazione.
- Io ho sempre ragione Potter… be’, allora
torniamo a come eravamo prima -
- E sarebbe? Dai, ammettiamolo, nessuno dei due sa in che
cavolo di rapporto ci siamo ficcati. Un attimo prima eravamo nemici
giurati, poi una sottospecie di amici… - ma il moro
non ebbe il coraggio di proseguire.
- Poi questo - finì l’altro.
- Harry, non credo potremo mai essere amici, io e te -
- Allora vorresti tornare a litigare senza un perché? -
- Non ho detto questo -
- Vorresti allora che non fossimo nulla? Né amici
né nemici? -.
Il tono di Harry era sconsolato, e Draco lo aveva capito, ma non
poteva farci nulla. Decise quindi di riprendere in mano la sua odiata
maschera e fare ciò che la ragione imponeva loro.
- Sì. Non riuscirei a ricominciare a litigare come una
volta, ma essere amici sarebbe davvero troppo difficile. Per questo
dovremmo fare come se non ci conoscessimo -.
Il moro sentì come se qualcuno gli avesse sferrato un pugno
nello stomaco; doveva rinunciare così al suo amico di
penna?
- Niente lettere? - chiese allora con un filo di voce.
- Niente lettere -.
Non è giusto, pensò Malfoy, contraddicendo
addirittura se stesso.
Con uno scatto, quest’ultimo si alzò e
salutò:
- Buona notte, Potter - e così
s’incamminò verso l’entrata del
castello, senza nemmeno aspettare una risposta dall’altro.
Una goccia salata solcò una sua guancia, ma con rabbia
l’asciugò, furioso con se stesso di essere
così emotivo.
- Buona notte, Draco - rispose Harry ormai da solo. Il suo
era stato più che altro un sussurro, ma dentro di
sé urlava con quanto fiato aveva, non volendo accettare di
dover perdere anche un’altra persona, l’ennesima
che in un modo o nell'altro era riuscita a far breccia nella sua
anima.
15 novembre 1996
Erano passate più di due settimane da quando avevano deciso
di non vedersi più, di non sentirsi per corrispondenza o
ancora di non litigare.
Ma nulla vietava a entrambi di lanciarsi delle occhiate, anche solo
per curiosità.
Il problema è che dopo un po' quella curiosità
si era insolitamente trasformata in una voglia morbosa di guardare
sempre e solo l'altro. E questo non dava certo sollievo a Malfoy e a
Potter.
Harry ogni giorno di più diventava sempre più
apatico, poche cose riuscivano a distrarlo; il grande paradosso
era che non aveva ancora capito perché. Cos'era che lo
faceva stare così? Malfoy? Impossibile.
Però si era sentito bene quando era stato con lui, si
sentiva tranquillo, non si preoccupava di nulla, si sentiva
finalmente libero; per non contare che il suo fascino da serpeverde
lo aveva inconsciamente catturato. Ogni giorno che passava, Harry
scopriva sempre qualcosa di più sull'altro, che si
trattasse del suo modo di fare, delle sue espressioni, i suoi
ghigni, i suoi capelli che finalmente avevano abbandonato quella
stupida gelatina che si metteva anni addietro.
Malfoy era diventato quasi come una materia da studiare, analizzare e
cercare di comprendere.
Ma tutto questo lo faceva sentire uno scemo che non sapeva nemmeno
quello che stava facendo; questo lo faceva sentire sempre peggio,
perché logicamente parlando non era possibile che una
persona che praticamente non conosceva lo stravolgesse
così, con un niente. Potter si sentiva debole dentro.
Hermione però aveva la capacità di cogliere la
parte più recondita di qualcuno, per cui non le ci volle
molto per capire che qualcosa si era incrinato nella vita dell'amico.
Era la sera prima della partita che dava inizio al Campionato tra le
varie Case, e tutta la Sala Comune di Grifondoro era gremita di gente
che faceva pronostici sull'imminente scontro tra Grifondoro e
Tassorosso. Naturalmente nessuno aveva dubbi che quella partita
l'avrebbero vinta con nulla. Per di più Ron Weasley, il
nuovo portiere della squadra rosso-oro, era in ottima forma.
La giovane Granger però si era staccata da tutti gli altri e
cercava invano di leggere un libro. Esasperata, lo chiuse di botto
e si guardò attorno con fare stizzito.
Non era il fatto che non potesse leggere a darle fastidio, ma la
vocina troppo smielata di Lavanda Brown che cercava in tutti i modi di
attirare le attenzioni di Ron; entrambi i ragazzi si trovavano
accanto al fuoco sulla poltrona più grande, proprio
accanto a lei. Che fortuna.
Hermione si stava ancora guardando attorno quando si accorse che Harry
era accanto alla finestra e guardava oltre con aria persa.
Hermione si alzò dalla sua poltrona e lo
avvicinò, invitandolo ad uscire da quel casino.
Harry acconsentì senza mostrare un minimo d'emozione sul
volto, ma la seguì senza fare storie.
Erano oramai quasi le 19, e di lì a una mezzoretta
sarebbero dovuti andare a mangiare. Decisero di camminare verso la
Sala Grande, ma prendendo la strada più lunga.
Naturalmente fu Hermione a parlare per prima.
- Harry, cos'hai? - chiese apprensiva.
Il ragazzo fece spallucce, senza rispondere.
- Sei davvero strano. Non ti avevo mai visto così...
smorto. E' da un po' in effetti -
- Già...-
- E non pensi che dovresti fare qualcosa per riprenderti? -
- Se avessi saputo come fare, lo avrei già fatto da
tempo, non trovi? -.
Ecco, forse questa strategia andava mollata e bisognava ritornare al
buon vecchio metodo: tirare fuori a forza ma con pazienza ogni
singola parola dall'amico.
La giovane prese un respiro profondo e ricominciò
l'interrogatorio.
- Harry, come va? -
- Male -
- A scuola vai bene, mi sembra. Si tratta di Silente o di
Tu-sai-chi? -
- No...-.
Era già qualcosa: il ragazzo perlomeno rispondeva
chiaramente. Un po' troppo coinciso, ma meglio di niente.
- Allora hai dei problemi con Ron? O forse sono io? - e una
piccola preoccupazione l'assalì, - Lo sapevo, sono io
che con tutte le mie lagne ti sto annoiando e non ce la fai
più? Ti sto assillando, vero? Oh, Harry, mi
dispiace così tanto, io, davvero, non volevo! - ma
l'altro la fermò sorpreso dalle sue scuse.
- No, no! Hermione, stai tranquilla, non mi dai davvero
nessuna noia. Certo, mi dispiace per quello che sta succedendo tra
te e Ron: il fatto che voi litighiate così spesso mi fa
sentire triste, ma non è questo che mi turba -.
La ragazza però ci mise un po' ad accettare che non fosse
colpa sua: alle volte era una giovane davvero troppo apprensiva!
- Che rimane allora? Se non siamo io e Ron, né
Silente, né lui... si tratta di...- ma incerta
preferì fermarsi. Harry sentiva la mancanza di Sirius?
Il moro si voltò a guardarla con aria interrogativa, non
cogliendo quello che l'altra intendeva.
- ... di Sirius? - riuscì a dire.
Pensieri tristi e malinconici attraversarono la mente di Potter, ma
ben presto, più di quanto si fosse aspettato, la vera
ragione prese il suo posto.
- No - rivelò con un sussuro.
La Granger per la prima volta era rimasta senza parole ma,
soprattutto, senza altre idee.
Restarono in silenzio per un po', poi a sorpresa Harry decise di
parlare.
- Si tratta di altro ancora. Ti ricordi per caso la conversazione
che avevamo avuto un paio di settimane fa? -, ma l'amica lo
guardò non capendo, - Poco prima della festa di
Halloween... -.
- Ah-ah! Ma certo! Ora ricordo! Aspetta... ora che mi viene
in mente, è proprio dopo la festa che ti sei ridotto in
questo stato... -.
Harry la guardò sorpreso, perché a quanto
sembrava, doveva apparire proprio uno straccio! - Ma grazie! -
disse allora con ironia. Al che Hermione sorrise imbarazzata.
- Perdonami, ma sei veramente ridotto male. Ti sei completamente
svuotato, sembri un fantasma! -
- Davvero?! -. Ok che sentiva di essere cambiato un po',
cioè di essere quasi sempre giù di morale o
quant'altro, ma cavoli, fino a questo punto?
- Sì, e ti consiglierei di cambiare e di tornare il
vecchio Harry, che questo qui non mi piace affatto! -. Era seria
e realmente preoccupata.
- Ti ricordi la persona di cui ti parlavo? - esordì
all'improvviso il moro.
Hermione fu presa in contropiede, ma annuì vigorosamente.
- Be', è successo qualcosa durante la festa -. Si
fermò ancora, lanciando un'occhiata verso la compagna;
quest'ultima capì che più di questo da solo non
sarebbe riuscito a dire.
- Quindi sei riuscito a passare un po' di tempo con questa
persona? Scusa se te lo chiedo, ma allora è un lui,
vero? -
- Sì, a entrambe le domande - confessò
imbarazzato.
- Non c'è nulla di male, Harry. Vedi di non
vergorgnarti mai! -
- Ok, ok! - disse con un sorriso. Era sempre piacevole avere
un'amica così...così... Hermione. Lei era
lei, e nessun altro poteva eguagliarla.
- Be', allora cosa è successo? -. Ora
però la confessione del ragazzo aveva assunto un'aria
più leggera, quasi fosse un gossip. Harry sapeva che la
ragazza lo faceva giusto per alleggerire l'atmosfera.
- Siamo usciti... ci siamo seduti sulla riva...e abbiamo parlato un
poco. Credo di aver capito che lui era geloso di Ginny che continuava
a toccarmi i capelli... -.
Hermione stava sorridendo, a tratti amorevolmente, altri con
divertimento e altri per incitamento.
- Comunque tra una cosa e un'altra lui si era offeso, o almeno
credo, perché non ne sono certo (sai, avevo fatto una
battuta su questa cosa), e se ne stava per andare, ma diciamo che
sono riuscito a fermarlo. Herm, eravamo così vicini...
c'era una strana tensione nell'aria, come quando ho baciato con
Cho. No, aspetta, con lui c'era più... non so come
spiegartelo...-
- Carica erotica? - completò l'amica.
Il ragazzo arrossì completamente, e Hermione ebbe paura
che questo avrebbe significato la chiusura del discorso. Eppure
l'amico la sorprese andando avanti, non senza difficoltà.
- ...c'avevo pensato pure io. Inoltre è stato tutto
più...coinvolgente? Mi sono sentito bene...felice... in
pace e in paradiso -. Le ultime parole però uscirono
come un sussurro, che la Granger seppe comunque cogliere.
- Sembra meraviglioso... ma... cosa è successo dopo?
-
- Be', abbiamo parlato. Lui ha iniziato tutto un discorsone su
cosa potesse averci spinto fino a quel punto. Hermione, a parlarne
ora quasi mi sento arrabbiato con lui, perché era come se
stesse cercando una scusa. Ma anche io non ero sicuro di quello che
avevamo appena fatto, per cui siamo giunti alla conclusione di
lasciar perdere tutto, perché ci siamo resi conto che non
possiamo né essere amici né... qualcosa di
più. E non possiamo tornare nemmeno ad essere quelli di
prima -
- Aspetta. Cosa eravate prima? Harry... chi è lui?
-.
Il ragazzo oramai si era fermato da tempo, e così la sua
migliore amica. Lui era visibilmente indeciso su cosa fare;
Hermione non poteva nascondere di essere curiosa: era
così strano l'atteggiamento di Harry...
- Scusa, Hermione, ma non mi sento ancora pronto a dirti chi
è. E nemmeno chi o cosa eravamo prima l'uno per l'altro
- rivelò a un tratto Potter, abbando lo sguardo troppo
dispiaciuto per quello che non sarebbe mai riuscito a dire o fare.
La grifondoro rimase in silenzio per alcuni istanti, che sembrarono
decenni al suo amico. Però alla fine riuscì a
parlare:
- Harry, ti ricordo che tu puoi fidarti di me, e credo che
parlare di questa cosa con qualcuno non ti può far altro che
bene. Guarda! Sei già più vivo, o sbaglio?
- e si concessero una breve risata, - Però sono la
tua migliore amica, e dovrei sapere quando è il momento di
lasciarti prendere i tuoi tempi con questa cosa. Vorrei ricordarti,
prima di andare a cenare, che sarebbe meglio che tu ti liberassi di
questo peso il più presto possibile. Ti voglio bene, e
davvero mi fa male vederti così. Quando vorrai,
sarò sempre pronta ad ascoltarti -.
Il ragazzo non poté trattenersi dall'abbracciare la sua
migliore amica, ringraziandola all'orecchio di tutta la comprensione
e pazienza che gli stava dimostrando.
- Ora però si mangia! -.
Harry si voltò e si accorse con stupore che si trovavano
davanti la Sala Grande, e che attorno a loro c'erano un sacco di
ragazzi che stavano entrando.
Finalmente col sorriso sulle labbra, varcò la soglia e si
diresse più leggero al proprio tavolo.
SPERO NON FACCIA SCHIFO QUESTO CAPITOLO... MA SE VOLETE E SE CI SIETE
ANCORA FATEMELO SAPERE... VE NE PREGO ç___ç
ECCO ORA LE RISPOSTE AI COMMENTI.
BLACK SMILE: IL TUO COMMENTO MI HA FATTO RIDERE... CIOE', MI HA MESSA
DI BUON UMORE! SONO COSI' CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO LO SCORSO
CAPITOLO, PERCHE' IO SINCERAMENTE MI CI SONO PROPRIO DIVERTITA... ANCHE
SE IL PEZZO DOPO LA FESTA HA AVUTO QUALCHE RALLENTAMENTO xD
SONO CONTENTA CHE TU SIA UNA PERVERTITA... FA BENE!! VEDRAI, SONO
SICURA CHE LA MIA MENTE PRIMA O POI TI TIRERA' FUORI UNA SCENETTA...
HOT... xD NON VEDO L'ORA!
UN BACIONE GRANDE GRANDE E SPERO VIVAMENTE CHE TU NON SIA ARRABBIATA
TROPPO LASCIANDO COSI' LA STORIA... :( PERDONAMI... SPRO DI SENTIRTI
PRESTO!
FLAMELY: SONO DAVVERO CONTENTA CHE TU ABBIA APPREZZATO LA SCENA
"ROMANTICA"... L'AGGETTIVO "REALISTICO" MI HA FATTO TROPPO PIACERE *__*
BE' SPERO DI RIROVARTI PRESTO, E MI SCUSO ANCHE CON TE ^.^" UN
ABBRACCIO FORTE FORTE E DIMMI SE TI E' PIACIUTA O NO QUEST'EVOLUZIONE
DELLE COSE. CIAOOO!
R o M i: GRAZIE INFINITE PER L'ULTIMO COMMENTO CHE MI HAI LASCIATO, MA
ANCHE QUI NON POSSO DIRTI ALTRO SE NON QUELLO CHE TI HO GIA' SCRITTO
NELL'E-MAIL CHE TI HO MANDATO... SPERANDO CHE TU L'ABBIA RICEVUTA!
BE'... COSA NE PENSI? CREDI CH DOVREI DARMI ALL'IPPICA O SEMPLICEMENTE
SUICIDARMI? SPERO TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO... >///<
SPERIAMO BENE! MILLE BACI E UN ABBRACCIO... CIAO ^^
SHIHO93: ANCHE SE BREVE, GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO E IL COMPLIMENTO
^^ UN BACIONE E SPERO DI RISENTIRTI!
HERMY4EVER: CIAO CARISSIMA ^^" NON MI ODIARE, TI PREGO
ç___ç PER IL COMMENTO DELLO SCORSO CAPITOLO SEI
STATA DAVVERO CARINA, GRAZIE MILLE PER TUTTI I COMPLIMENTI
ç___ç!!! NEL COMMENTO HAI CITATO ANCHE LA TUA
MIGLIORE AMICA... NON HO CAPITO MOLTO CHE C'ENTRA, MA VA BENE xD EHEH!
SPERO ANCHE QUESTA VOLTA IN UN TUO COMMENTO... PER CUI ORA TI SALUTO E
TI MANDO MILLE BACI... ^^ SPERO A PRESTO, CIAO!!!
SYNOA: MI FA SORRIDERE PENSARE CHE HARRY E DRACO TI FACCIANO PROVARE
COSI' TANTA TENEREZZA... ANCHE A ME, DA UN CERTO PUNTO DI VISTA! GRAZIE
MILLE DEL COMMENTO... UN ABBRACCIO ENORME E SPERO TANTISSIMO A PRESTO
^^ !!!
AKATSUKI: COME STA IL GUFO? GLI HAI FATTO SGRANCHIRE UN PO' QUELLE
POVERE ALUCCE?? xD GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI CARA! COMUNQUE UNA
DOMANDA... COSA DOVRESTI COMBINARE NEL SOTTERRANEO DI SEVERUS PITON?!?!
(ANCHE SE MI VIENE IN MENTE NULLA DI... CASTO...)
O.o EHEHEH CIAOOOO!
UN BACIO TUTTO SBAVOSO!
DILETTA: ALLORA... SE CI SEI, MI FAREBBE PIACERE IL TUO PARERE SU
QUESTO CAPITOLO ^^ SAI, MI SEMBRI UNA RAGAZZA SERIA...:P SONO CONTENTA
CHE TI PIACCIA LA STORIA IN GENERALE... PERDONAMI, MA OGNI TANTO MI
FACCIO TROPPE PIPPE MENTALI xD EHEH.... UN ABBRACCIO FORTE FORTE... E A
PRESTO ^^
sTRIXoFnEBULA: UNA NUOVA COMMENTATRICE E' SEMPRE BEN ACCETTA!
BENVENUTA ALLORA! IL TUO COMMENTO E' DAVVERO PIENO... TI RIGRAZIO
INFINITAMENTE PER TUTTI I COMPLIMENTI, SOPRATTUTTO QUELLI RIGUARDANTI
LO STILE... ç___ç GRAZIE!!! MI HA RESA FELICE
SAPERE CHE LA MIA STORIA E' RIUSCITA A CATTURARE LA TUA ATTENZIONE...
PURE PERCHE', ANCHE SE CON I TEMPI DI PUBBLICAZIONE CHE CI SONO, CI
TENGO VERAMENTE. PERDONAMI PER FAVORE L'ENORME RITARDO, SPERO DI VEDERE
IL TUO NOME TRA LE RECENSIONI... MA NON TI BIASIMEREI SE FACESSI IL
CONTRARIO! UN ABBRACCIO GIGANTE E MILLE BACI... A PRESTO CARA ^^
BABU17: ECCOTI. NON SO NEMMENO COME CAVOLO RINGRAZIARTI DEL COMMENTO E
DI TUTTO QUANTO IN GENERALE... SOLO GRAZIE. TI VOGLIO BENE. E SPERO
TANTO DI RISENTIRTI PRESTO ç___ç IN FIN DEI CONTI
SMETTO QUI DI RISPONDERTI AL COMMENTO PERCHE' CREDO DI AVERLO GIA'
FATTO E INOLTRE RISULTEREI LEGGERMENTE RIPETITIVA. TANTE COCCOLE... E A
PRESTO ^^ CIAO STUPENDA!!
E ORA UN MEGA GRAZIE ANCHE AI 47 CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE
PREFERITE, AGLI 88 TRA LE SEGUITE E L'1 TRA QUELLE DA RICORDARE xD
BUON 1° MAGGIO A TUTTI VOI!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
L'AVEVO PROMESSO, E COSI' SARA': UNA PUBBLICAZIONE A SETTIMANA, SALVO
INCIDENTI DI PERCORSO. CHE VE NE PARE DELL'IDEA? BANDO ALLE CIANCE, VI
LASCIO A QUESTO NUOVO CAPITOLO, SPERANDO DI NON DELUDERVI COME
PUò ESSERE SUCCESSO COL PRECEDENTE... PER QUELLO, MI
DISPIACE.
UN BACIONE STRATOSFERICO E UN ENORME GRAZIE VA ALLA MIA GRANDISSIMA
BETA, MAKIRI: SEI UN ANGELO SCESO IN TERRA ^^
INOLTRE UN SALUTO TUTTO SPECIALE PER LA DOLCISSIMA BABU 17: ELI, SEI
FANTASTICA E APPREZZO TANTISSIMO QUELLO CHE FAI. ^^
MA ORA... BUONA LETTURA!!!
Capitolo 14
16 novembre 1996
Un vento fortissimo imperversava a Hogwarts; gli spettatori emozionati
aspettavano con ansia il fischio d'inizio della partita di Quidditch,
che sarebbe iniziata a momenti.
Le due squadre di Tassorosso e Grifondoro si stavano disponendo in
mezzo al campo e, dopo i dovuti riti tra i capisquadra, si alzarono in
volo.
Quella era la partita che segnava l'inizio del campionato di
quell'anno, per cui (quasi) tutta la scuola era accorsa a vederla,
nonostante non nutrissero troppi dubbi sull'esito finale.
- Ti vuoi sbrigare?! - urlò Theodore Nott dall'altro capo
della porta, aspettando una risposta.
- Non vengo! Preferisco riposarmi. Te l'ho già detto quattro
volte - rispose una voce ovattata.
Il moro sbuffò stancamente, ma non si lasciò
scoraggiare. Non poteva lasciare Draco da solo con se stesso per
l'ennesim volta. No, questa volta lo avrebbe fatto parlare.
- Draco? -
- T'ho detto che non verrò a quella stupida partita -
- E non vuoi dirmi perché? -.
Ci fu una pausa, prima che l'altro si decidesse a parlare.
- Non mi va -.
Nott si appoggiò alla porta con la fronte, e un sorriso
nervoso era il segnale che una furia omicida lo stava invadendo.
- Che risposta è "Non mi va"? Dovrai pure uscire! Cazzo,
Draco, sono giorni che te ne stai da solo, non parli nemmeno
più. Mi sono stufato di vederti così, quindi
resterò qui a romperti le scatole fino al momento in cui non
aprirai questa fottuta porta e non mi farai entrare! - urlò
Theo. Non gli era mai successo di perdere così la pazienza.
Il rumore dello scattare di una serratura lo ridestarono dai suoi
pensieri. Un volto stanco ma fiero gli si parò davanti.
- Non essere così volgare. Comunque tu insistevi a farmi
assistere alla partita, non a farti entrare - e così il
biondo si scansò lasciando libero il passaggio.
Nott entrò velocemnete e si mise seduto su una poltrona
della stanza dell'amico, che dormiva da solo. Quest'ultimo invece si
sedette sull'angolo del letto.
- Sai perfettamente perché sono qui - esordì
Theo.
- E' inutile e lo sai. Non ho niente da dire - disse Draco
tranquillamente e con una scrollata di spalle.
- E tu pensi che io mi beva questa balla? Si vede lontano un miglio che
è successo o sta succedendo qualcosa -
- Non starai parlando troppo? Stai sempre zitto di solito... -, ma non
c'era nemmeno una nota di sarcasmo nella frase di Malfoy. Era realmente
sopreso.
- Be', allora puoi capire qaunto possa essere preoccupato -.
Il biondo ci pensò sù fissando il proprio
cuscino, senza realmente guardarlo. Stava riflettendo su cosa avrebbe
dovuto fare, se parlare oppure no. Se dimostrarsi vulnerabile per una
volta di fronte a qualcuno. La voce del suo amico lo riportò
alla realtà:
- Lo so che il tuo più grande disagio è quello di
apparire debole, ma così non permetti a nessuno di
avvicinarsi a te. E se sei solo sei triste -.
Theodore aspettò un altro po' con pazienza.
- Ho fatto qualcosa che forse non avrei dovuto fare, qualcosa di
sbagliato -
- Sbagliato per chi? -
- Per tutti -
- Ma per te no, vero? -
- Esatto -.
Nott riflettè un secondo.
- Draco, sappiamo tutti bene che te hai sempre fatto ciò che
volevi, perché il tuo carattere è forte. Se
volevi veramente una cosa, ti rimboccavi le maniche e te la guadagnavi.
Ora perché non dovrebbe essere lo stesso? -.
Il giovane Malfoy rise amaramente, guardando con un'espressione stanca
e quasi arrendevole l'amico.
- Theo, io non ho mai fatto ciò che volevo. Tutto aveva
sempre l'ombra di mio padre o del mio nome sopra. Quando mai sono stato
libero di fare le mie scelte? -
- Lo hai fatto, stupido. Come per le lettere -.
Quasi venne un colpo a Draco, che si voltò verso l'altro con
gli occhi sbarrati; come faceva a sapere?!
- Ah-ah! Allora c'ho visto giusto. Non guardarmi così,
Draco. Non ti arrabbiare ma ho una confessione da farti. Per giorni ti
ho visto andare in giro a destra e a manca con fare eccitato. Ma
nessuno capiva perché. Così un giorno, non
ricordo bene quando, ti ho visto rientrare con un sorriso enorme;
lasciavi dietro di te impronte bagnate, e mi chiedevo dove fossi stato.
Per semplice curiosità ti ho seguito per fare quattro
chiacchiere, ma tu non mi hai nemmeno sentito! Quando poi sei entrato
in camera mi sono fermato e ho notato che stavi tirando fuori delle
pergamene e con attenzione le riponevi nel tuo baule. Me ne sono
andato, ma la tentazione di sapere cosa ci fosse di tanto importante su
quei fogli da farti sorridere così mi ha spinto un giorno a
entrare in camera tua quando tu non c'eri, e cercarli. Quando l'ho
trovati mi sono meravigliato. Chi è la piccola undicenne,
Draco? -.
Il biondo però aveva ancora la bocca aperta e non riusciva a
formulare una frase. Non sapeva di preciso cosa stesse provando, era
tutto un vorticare di emozioni: per primo c'era quella strana
sensazione che il mondo si sia tolto da sotto i tuoi piedi, poi la
rabbia di quella privacy non rispettata, e di nuovo paura che quella
storia potesse essere scoperta da suo padre.
- Draco, perdonami per quello che ho fatto, lo so che sono fatti tuoi,
ma eri così strano, sono settimane che stai ancora
più da solo. Prima sembri un bambino che ha appena ricevuto
la sua bacchetta, poi diventi una specie di depresso... - disse
Theodore sinceramente dispiaciuto.
- Chi altri lo sa? - chiese il biondo con un filo di voce.
- Cosa? Draco, ma per chi mi hai preso, scusa? A nessuno! Mica sono
stronzo. Non l'ho detto ad anima viva - rispose sinceramente indignato
e offeso nell'orgoglio.
Malfoy lo studiò un poco, per poi capire che c'era di che
fidarsi, e che in fin dei conti qualcuno con cui parlare non era una
cattiva idea.
- Grazie -.
Era quasi un sussurro, ma Nott l'aveva sentito ed ne era rimasto
piacevolmente sorpreso.
- Chi è la piccola undicenne? -
- E' un soprannome che ho dato a... un ragazzo -.
Draco si sedette a gambe incrociate sul suo letto e, senza che il suo
amico gli avesse chiesto nulla, gli raccontò della loro
corrispondenza.
Dopo di che, Nott rimase un attimo in silenzio; poi chiese:
- Quindi tu lo hai incontrato di persona questo ragazzo... ma non me ne
vuoi parlare perché te ne vergogni? -
- ...sì -
- Ok. Scusa una cosa, ma a te questo ragazzo... piace come amico o
come... ? -.
L'altro tossì e cercò di guardare da un'atra
parte nel vano tentaivo di non far vedere all'amico che era arrossito.
Nottinizioò a ridere, piegandosi in due e con le lacrime
agli occhi.
- S-scusami... è che sei patetico nel nasconderlo... -
- Nascondere cosa?! - chiese adirato Draco. Stava ridendo di lui?!
- Che ti piace. Draco Lucius Malfoy gay! Distruggerai il cuore di tante
povere giovani giovani... -
- Non sono gay, cavolo! -
- Bah! Se lo dici tu... però può anche darsi che
sia una fase... o che ti capiti solo con lui. Lo sai? A volte capita
che uno abbia una forte affinità con una persona dello
stesso sesso, ma ciò non vuol dire che tu sia omosessuale -
- Ecco - precisò l'altro con sguardo imbronciato.
- Va be', ma allora vuoi dirmi chi è? -
- Certo... che no. Ma per chi mi hai preso?! Non crederai che te lo
dica tanto facilmente! -
- Sei davvero impossibile, ragazzo! Ma quanto scommettiamo che
riuscirò comunque a scoprirlo? -
- Non osare...-
- Oh sì che lo farò. E quando avrò
scoperto chi è la piccola undicenne, allora...-
- Allora? -
- ... Non riesco a trovare un finale abbastanza ad effetto! Mannaggia -.
Draco lo guardò rassegnato, ma alla fine si mise a ridere.
Chissà cosa diavolo succederà.
Era appena finita la partita, e i Grifondoro avevano stracciato i
Tassorosso nonostante il pessimo tempo.
I festeggiamenti si erano spostati dal campo alla Sala Comune e infine
alla Sala Grande; era ormai ora di pranzo, per cui tutta la scuola si
ritrovò per mangiare.
- Harry, che hai? - chiese Hermione al suo amico. La ragazza si sarebbe
aspettata più entusiasmo da parte del ragazzo, che aveva un
non so che di malinconico.
- Eh? Niente... - la liquidò.
Granger l'osservò per un po', ma poi lasciò
cadere la cosa, tornando a chiacchierare con le altre grifondoro delle
migliori azioni del match.
- Che chiasso assurdo che stanno facendo! E poi erano solo i
Tassorosso: si farebbero battere anche dai Marciotti -
commentò acidamente Draco.
Il ragazzo lanciava occhiate di fuoco verso il tavolo rosso-oro, col
consenso di tutta la sua Casa. Nott però non notò
niente di strano, annuendo ogni qualvolta venivano insultati i grifoni.
Tutti si erano rifugiati nella Sala Comune nel tentativo di far passare
un po' il tempo; fuori la pioggia battente impediva loro di stare
all'aperto.
- Io quella non la sopporto proprio. Giuro, se non la smette la
trasfiguro in una teiera - stava borbottando Hermione. I risolini
fastidiosi della Brown non solo importunavano la Granger, ma anche
Potter. Eh già, perché ad ogni carezza o risata,
ad Harry prendeva una forte fitta allo stomaco: come sarebbe stato
Draco in una situazione identica? Sarebbe stato fedele al suo essere
schivo ed elegante, o si sarebbe lasciato andare ai sentimenti... come
sembrava avesse fatto al lago?
Il moro questo non lo poteva sapere, e così cercava di
scacciare via quei pensieri concentrandosi sulle lamentele di Neville
circa il compito troppo difficile assenatogli da Piton.
Però ad un certo punto il ragazzo non ce la fece
più, e così si congedò dal resto della
combriccola avviandosi verso il ritratto della Signora Grassa.
Hermione però lo strattonò un poco e gli
sussurrò:
- Non vorrai mica lasciarmi da sola? Cos'è, non tieni
all'incolumità della nuova fidanzatina di Ron? -.
Potter dovette trattersi dal ridere; acconsetì.
I due ragazzi si rifugiarono in Biblioteca non aspettandosi di trovare
troppa gente; in effetti avevano ragione.
- Sediamoci lì, vicino alla sezione Incantesimi,
così magari ti insegno finalmente a fare quel...- ma
Hermione venne interrotta dal suo amico.
- Che stupido! Ma dove ho la testa?! Ho lasciato la bacchetta di sopra -
- Harry... sei un caso unico. Corri, non mi va di tornare di nuovo in
mezzo a quel casino... -
- 10 minuti e sono di nuovo da te -
- C-o-r-r-i - scandì bene Hermione.
Il ragazzo le sorrise e partì in quarta.
Non avendo niente da fare, la giovane prese un libro a caso
iniziò a sfogliarlo.
- Forse ho scoperto chi è la piccola undicenne -
sentì Hermione dopo poco. La ragazza sbuffò
infastidita dal tono troppo alto, ma ben presto tornò alla
sua lettura.
- Shh! Vuoi fare silenzio? Comunque non ci credo - rispose un'altra
voce.
Questa volta però la Granger rizzò le orecchie
per un attimo, avendo riconosciuto la voce di Malfoy.
I suoni erano molto attutiti, ma la grifondoro scoprì che i
due serpeverde si trovavano dall'altro lato della libreria, proprio
alle sue spalle.
- Infatti era una balla. Ma sono sicuro che c'entra qualcosa con
Grifondoro... -.
Hermione a quel punto si sentì interpellata, e
così chiuse silenziosamente quel pesante tomo che aveva
davanti e iniziò a prestare maggiore attenzione a quella
singolare conversazione.
- Ah-ah! Ho ragione? - chiese Nott eccitato. Dall'espressione del suo
amico sembrava avesse fatto centro; l'altro però continuava
ostinatamente a negare e a coprire il tutto con un'espressione
indifferente.
- Ricapitolando: è Grifondoro e ha la nostra età.
In fin dei conti è una bella cernita. Ah, ed è un
ragazzo. Non ne rimangono molti... -
- Theo, smettila di dire cavolate e lasciami studiare in pace. Non so
come altro te lo devo dire: lascia perdere questa storia! -
- Sei pazzo?! Per una volta che riesco a trovare qualcosa di
interessante da fare: durante le lezioni sono pochissime le cose che
non mi annoiano; pochi della nostra casa sono degni di essere
considerati... questa per me è come oro fuso -
- Allora mi dispiace davvero tanto che tu abbia una vita
così noiosa - rispose sarcastico Draco.
Nott gli diede un lieve spinta, facendo l'offeso.
- A parte gli scherzi, sono sulla buona strada? -
- Theodore, lascia perdere questa storia. Quando ho detto che mi sono
avvicinato alla persona più sbagliata che ci possa essere
non mentivo. E probabilmente lo sarebbe anche per te. Quindi te lo
chiedo di nuovo: smettila -.
Il giovane Malfoy aveva ragione: non voleva davvero che il suo amico
scoprisse di Potter, perché secondo lui era la causa per cui
il padre era finito ad Azkaban. Come avrebbe potuto mai aiutarlo,
odiandolo così apertamente?
Hermione per un po' non sentì più alcun rumore;
si mordicchiava il labbro nervosamente, essendo curiosa di sapere chi
fosse questo ragazzo di cui tanto si parlava.
Poi sentì di nuovo qualcuno.
- Draco? -
- Sì? -.
Theodore si era fatto improvvisamente scuro in volto, e aveva piantato
quasi con rabbia i suoi occhi in quelli dell'amico.
- Per caso è Seamus Finnigan? - chiese gelidamente il moro.
- Che? No! Mai e poi mai! Ma come ti è venuto in mente?! -
rispose scandalizzato Malfoy.
- Shh! Abbassa la voce! Comunque dicevi che mi sarei arrabbiato sapendo
chi lui fosse... e così ho pensato a lui... -
rivelò con imbarazzo.
Il migliore amico lo squadrò e poi gli disse con pazienza:
- Theo, non ti farei mai una cosa del genere. Per non parlare del fatto
che a me non è mai piaciuto quel tipo; piaceva a te,
ricordi? - e rise. Anche Nott fece un sorriso sbieco, e credette a
quella parole.
Hermione Granger ormai aveva uno sguardo scandalizzato non riuscendo
più a seguire il filo del discorso: a Theodore Nott piaceva
Seamus Finnigan? Ma se tra un po' non si ammazzavano nell'aula di
Pozioni quella volta... !
Oddio! Ma non può essere... in effetti si comportava
stranamente...
E non hai notato che anche qualcun altro si comporta stranamente?
suggerì una vocina nella testa della ragazza.
Chi? Ma certo! Harry! Però lo so già che lui si
comporta così perché pensa a qualcun altro...
Hermione Jean Granger: rifletti!
Ma dovette interrompere il suo battibecco interiore per carpire altre
informazioni dai due serpeverde.
- Sono sollevato che non sia lui, davvero -
- Comunque non puoi veramente sapere di che anno sia, scusa! -
- Lo so, invece: nella prima lettera ho letto di alcune materie che si
possono fare solo dal terzo anno in poi -
- Questo non significa che sia del sesto - precisò Draco.
- No, ma il fatto che lui avesse scritto ad un certo punto di un
particolare argomento che abbiamo fatto quest'anno mi ha fatto intuire
che per forza deve avere la nostra età. Colpito e affondato,
Draco - disse Theo con un ghigno compiaciuto.
- Comunque chiunque sia questa persona, voglio proprio sperlo,
perché quando ti stava intorno eri diverso. Non che non
apprezzi il Draco di tutti i giorni, ma quello leggermente meno
depresso e senza le manie d'isolamento non sarebbe sgradito -.
Cavolo ma allora...
Sì, Hermione: Malfoy ti ricorda Harry che ti ricorda Nott
che ha una cotta per Seamus.
Ma non può essere che il ragazzo di cui parlava Malfoy fosse
proprio...
- Hermione ma che stai facendo?! -. La ragazza lanciò un
gridolino per lo spavento.
Era stato Harry Potter a parlare, che col fiatone era appena apparso.
La Granger era in una posizione alquanto bizzarra: tutto il busto era
proteso verso la libreria che aveva alle spalle, quasi volesse
ascoltare bene qualcosa.
- Potter? - chiamò Theo.
Draco sentendo la sua voce si era irrigidito. Per fortuna il suo amico
non se n'era accorto; quest'ultimo intanto si era alzato e aveva
sbirciato oltre la libreria girandoci intorno.
Quello che vide lo lasciò di stucco.
Mezzosangue Granger e Sfregiato erano a un passo da lui e Draco.
- Che cavolo ci fate voi qui? - chiese confuso Nott. Aveva paura che
avessero sentito qualcosa riguardo lui e Seamus...
- Io sono appena tornato dalla nostra Casa. Comunque che ti importa? -
rispose Harry.
- M'importa, Sfregiato, perché ho come la sensazione che la
Granger stesse origliando - chiarì Theo, che guardava
insistentemente la grifondoro.
- Origliando chi? Hermione non lo farebbe mai, e poi a lei cosa mai
potrebbe importare? -
- Stava origliando me e Draco. Granger, che cavolo hai sentito? -
chiese adirato. Però Harry s'intromise.
- D-draco Malfoy? - chiese con un filo di voce.
- E quanti ne conosci, sentiamo! In effetti... Draco? Dove cavolo sei
finito? -.
Il biondo però fissava il banco di fronte a sé,
dove aveva poggiato i pugni.
Se avesse girato quello stupido e alto mobile l'avrebbe visto, gli
avrebbe parlato... ma non poteva, giusto?
Potter si mosse quasi in automatico, e lasciò Nott e
Hermione a litigare da soli; si spostò di qualche passo e si
trovò nel corridoio accanto, delimitato da alti scaffali. In
mezzo ad essi era seduto Draco Malfoy.
Una terribile morsa prese lo stomaco di Harry, che rimase a fissarlo
come incantato.
- Ciao - disse in un sussurro. L'altro non si voltò, ma
chiuse gli occhi e strinse i pugni tanto da far sbiancare le nocche.
Il moro abbassò lo sguardo sconsolato, non sapendo cosa fare
per riuscire a farsi guardare.
Di nuovo quella sensazione come di nostalgia e rabbia lo presero
dentro; nonostante fossero passati più giorni da quella
notte, non aveva mai smesso di pensarci, e non aveva mai accettato
l'idea di vederlo andare via come fosse un fantasma.
- Malfoy, guardami - riuscì a dire il moro.
L'altro fece come gli era stato ordinato. Il volto era inespressivo.
Draco ce la stava mettendo tutta per nascondere il subbuglio che aveva
dentro. Ma per l'ennesima volta si arrese alla verità.
- Potter, seguimi -. Detto ciò si alzò e
velocemente se ne andò, mentre Harry subito
obbedì.
- Draco! Mi vuoi ris... -.
Nessuna traccia del biondino.
- E' sparito! - disse Theo sbigottito.
- Cosa? Aspetta un attimo... Harry? - chiamò Hermione.
Nessuna risposta.
I due si guardarono fissi per qualche secondo.
- Nott, tu non mi stai simpantico e la stessa cosa vale per te nei miei
confronti. Ma credo che ci sia sotto qualcosa e lo sai anche tu -
- Non può essere... Potter?! Di tutti proprio lui? -.
Non sapeva cosa sentiva... poi un pensiero gli attraversò la
mente:
Avevi ragione tu, Draco. Credo sia la persona più sbagliata
a questo mondo.
E ORA ECCO LE RISPOSTE AI COMMENTI ^^ PERDONATEMI PER I POSSIBILI
ERRORI CHE TROVERETE: VADO UN PO' DI FRETTA :P
R o M i: MA LO SAI CHE MI SEMBRA GIA' DI AVER RISPOSTO AL TUO COMMENTO?
BOH, NON RICORDO ESATTAMENTE DOVE, MA HO COME LA SENSAZIONE DI AVER
GIA' SCRITTO... CERTO CHE E' STRANO! CAVOLATE A PARTE, VOLEVO
RINGRAZIARTI PER ESSERE STATA LA PRIMA A COMMENTARE, E ANCHE DI
APPREZZARE IL FATTO CHE NON HO FATTO PARTIRE I DUE RAGAZZI IN QUARTA DA
SUBITO, PROPRIO PERCHE' LA PENSO COME TE: TROVO ODIOSE QUELLE STORIE
CHE DANNO TUTTO PER SCONTATO E BRUCIANO LE TAPPE! NON C'E' UN MINIMO DI
REALISMO! MI DISPIACE MAGARI DI METTERCI COSI' TANTO AD ARRIVARE MAGARI
AL SODO, MA LO FACCIO PERCHE' NON CREDO CHE I PERSONAGGI POSSANO ESSERE
ANCORA PRONTI. QUINDI MILLE GRAZIE PER AVERLO NOTATO: MI HA FATTO
DAVVERO MOLTO PIACERE ^___^ UN BACIONE E A PRESTO... SPERANDO DI VEDERE
UN ALTRO TUO COMMENTO ;)
FLAMELY: GRAZIE PER IL COMMENTO. SI', EFFETTIVAMENTE QUEL LORO ADDIO
NON E' UN VERO E PROPRIO ADDIO, DON'T WORRY! UN BACIONE E A PRESTO :)
GIADINAGE: SCUSA IL RITARDO, LO SO, E' DAVVERO ODIOSO, MA NON L'HO
FATTO VOLONTARIAMENTE :( COMUNQUE VEDI? HO AGGIORNATO DOPO APPENA UNA
SETTIMANA! XD E COMUNQUE Sì, MALFOY MANDA AI MATTI. MA NE
VALE LA PENA ;) UN ABBRACCIO E GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO ^^
KIKACHAN: GRAZIE PER LA COMPRENSIONE E PER IL COMMENTO IN GENERALE.
SINCERAMENTE MI SONO FATTE GRASSE RISATE QUANDO HAI SCRITTO "...PER
L'ANALISI COMPORTAMENTALE IDEATA DA MALFOY(FREUD NE SAREBBE STATO
LIETO)". xD LO PRENDO COME UN GROSSISSIMO COMPLIEMENTO! SONO DAVVERO
FELICE CHE TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO, E SPERO CHE LO STESSO CAPITI
CON QUEST'ALTRO. INFINE DEVO DARTI RAGIONE: I RAGAZZI SONO TROPPO
COCCIUTI ALLE VOLTE, PER CUI SOLO UN BEL PO' DI BOTTE CONTRO IL MURO LI
PUO' FAR RINSAVIRE xD. UN MEGA BACIONE E TANTI SALUTI ^__^ CIAO!!
SYDELLE KEAT: MA CIAO! BEL NOME, COMPLIMENTI! DA DOVE L'HAI TROVATO
FUORI? COMUNQUE DEVO AMMETTERE CHE SUPERA MILLE VOLTE QUELLO PRECEDENTE
ù___ù OTTIMO LAVORO, CARA. SPERO QUESTA VOLTA TU
ABBIA IL TEMPO PER LEGGERLA CON CALMA LA MIA STORIA... NON VORREI CHE
TI PERDESSI I PEZZI! PICCOLA, UN BACIONE E SPERO TANTO A PRESTO =)
CIAO!!!
BLACK SMILE: NON MI PIACEREBBE AFFATTO SE TU LASCIASSI LA MIA STORIA!
MA STIAMO SCHERZANDO?! SEI TROPPO FORTE... GIURO, TI ADORO! MI DISPIACE
CHE IL CAPITOLO 13 TI ABBIA LASCIATA INDIFFERENTE. NON ERA MIA
INTENZIONE, PERò DEVO AMMETTERE CHE CON TUTTA PROBABILITA'
QUELLO PUO' ESSERE ETICHETTATO COME CAPITOLO DI PASSAGGIO. MI DISPIACE
UN SACCO, E SPERO CHE QUESTO INVECE NON TI ABBIA DELUSA! ODDIO, CI
TENGO ALLA TUA OPINIONE, QUINDI FAMMI SAPERE COME TI SEMBRA. UN
ABBRACCIO E ALLA PROSSIMA! (:
BABU 17: QUANTE VOLTE DOVRO' RINGRAZIARTI? BOH!! MI DISPIACE CHE IL
CAPITOLO SIA AL DI SOTTO DELLO STANDARD DELLA STORIA. NON TI
PREOCCUPARE CERCHERO' DI FARE MEGLIO DI COSI', E SPERO DI ESSERCI
MINIMAMENTE RIUSCITA COL CAPITOLO CORRENTE. MI PIACE SAPERE COSA PENSI,
PERCHE' SEI SEMPRE SINCERA QUANDO SERVE, MA CI METTI ANCHE GRINTA E
INCITAMENTO (ç___ç GRAZIE).... SEI UNA RAGAZZA
CARISSIMA, E SPERO DI RISENTIRTI PRESTO, PERCHE' PARLARE CON TE MI FA
COSI' (STRANAMENTE) BENE!
TI MANDO MILLE BACI E DIECIMILA ABBRACCI, ASPETTANDOTI FEDELMENTE.
SPLENDIDA, SEI FANTASTICA! ^^
AKATSUKI: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI... PERO' PRIMA DI CONTINUARE
SALUTAMI IL TUO FEDELE GUFETTO! ^^ BENE... SONO DAVVERO CONTENTA CHE TI
SIA PIACIUTO... AD UN CERTO PUNTO PENSAVO AVESSI FATTO UN BUCO
NELL'ACQUA xD QUINDI TI RIMANDO UN ALTRO BACIONE SBAVOSO E ASPETTO
TREPIDANTE IL TUO GUFO CON LA RECENSIONE LEGATA ALLA ZAMPETTA FIDATA ;)
CIAO!!
DILETTA: DULCIS IN FUNDO, CIAO! GRAZIE PER IL COMMENTO, MI FA PIACERE
SAPERE CHE TI E' PIACIUTO IL COMMENTO. DAVVERO HAI UNA STORIA DEL
GENERE? PIUTTOSTO DOVREI ESSERE IO A PRENDERE SPUNTO DA TE! CAVOLI xD
TI AUGURO IN BOCCA AL LUPO CON QUESTO RAGAZZO ;) UN BACIONE E SPERO DI
SENTIRTI (/VEDERTI) PRESTO! CIAOOOO!
INFINE UN GRANDISSIMO GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE SEPPUR SENZA
COMMENTARE, SEGUONO LA MIA STORIA! GRAZIE DI CUORE A K_97 CHE HA MESSO
LA STORIA TRA QUELLE DA RICORDARE, AI 48 SPLENDIDI LETTORI CHE L'HANNO
MESSA TRA LE PREFERITE, E ALLE 95 MERAVIGLIOSE PERSONE CHE L'HANNO
MESSA TRA LE SEGUITE ^___^
A PRESTO MIEI CARI! CIAO E BUON FINESETTIMANA!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
PREMETTO CHE E' UN PO' UN CAPITOLO DI PASSAGGIO, E MOLTO PROBABILMENTE
IL CAPITOLO VI FARA' SENTIRE UN PO' DISORIENTATI POICHE' ERA VERAMENTE
CORTO PER I MIEI STANDARD, MA CREDO VADA BENE COSI'.
COME E' MIO SOLITO, RINGRAZIO LUDOVICA (MAKIRI SU EFP), MA NON LA
RINGRAZIO MAI PERCHE' DEVO, MA PERCHE' VOGLIO, DATO CHE E' SEMPRE STATA
PAZIENTE CON ME, CRITICANDOMI SINCERAMENTE DOVE SERVIVA. E HA SEMPRE
FATTO BENE. GRAZIE MILLE BETA! TI VOGLIO BENE!!!!!
E ANCORA GRAZIE MILLE A ELISABETTA PER IL SUPPORTO ^^ PERO' IN FONDO AL
CAPITOLO TI RISPONDERO' MEGLIO.
BUONA LETTURA MIEI CARISSIMI AMICI!
Capitolo 15
16 novembre 1996
- Malfoy? Dove cavolo stiamo andando? - chiese Harry col
fiatone.
Oramai era da quasi dieci minuti che lo seguiva, e non aveva ancora
parlato.
Poi, finalmente, dopo tanto salire, si rese conto che si stavano
dirigendo verso la Torre di Astronomia.
Il serpeverde forzò la serratura della porta dell'aula ed
entrò, lasciando la porta aperta per far passare l'altro.
Draco si appoggiò sul parapetto della finestra, senza
preoccuparsi di quelle poche gocce che potevano arrivare a bagnarlo.
- Ti odio - esordì a un tratto la serpe.
Il moro rimase di stucco.
- Sei sempre stato il mio nemico e null'altro. Qualcuno da
combattere psicologicamente e non. Questo era ciò che ci
legava. Basta. Ma ora è tutto così
confuso... io... io non so più cosa fare. Ed
è colpa tua: mi confondi le idee -
- Vuoi sapere invece cosa penso io? -.
Draco voltò il capo verso il moro facendogli capire di
sì.
- Mi hai rotto con tutte queste supposizioni e robe varie... lo so
che è incredibile ciò che è successo,
ma non puoi analizzare ogni nostro più piccolo movimento.
E non credere di essere l'unico confuso, qui -
- Non rompere le scatole, Potter. L'unico modo che ho per
affrontare questa situazione è capire perché e
come sia nata -
- Malfoy, io me ne vado - disse Harry freddo.
Se doveva ogni volta fare una storia per ogni più piccola
questione, allora il grifondoro non ne voleva sapere.
Perché a dire la verità gli faceva male vedere
tutta quell'incertezza nell'altro; significava che nulla sarebbe
cambiato, perché Malfoy non avrebbe ceduto a quello strano
istinto, o almeno non come sarebbe stato disposto a fare Harry.
Sì, Harry James Potter aveva sentito il cuore che
martellava impazzito nel petto e lo stomaco che gli doleva mentre
stavano salendo velocemente i gradini. Perché sapeva che
sarebbero stati da soli e che sarebbe successo qualcosa.
Invece nulla di tutto ciò, aveva incontrato solo
l'ostinazione da parte dell'altro.
Cazzo, ma di tutti gli studenti che ci sono ad Hogwarts, proprio
per Malfoy dovevo prendermi una cotta?
Oddio, muovi quel dannato culo, Draco! Inseguilo!
Ma non un muscolo si mosse.
Non possiamo stare insieme! Non dovremmo nemmeno parlarci, se non
per giurarci odio eterno.
Un'altra voce però s'intromise, forse la sua coscienza:
E allora? Draco, fai quello che ti pare per una volta!
Harry stava per scendere il primo scalino quando due braccia lattee lo
circondarono da dietro. Il moro si fermò e sospirando di
sollievo appoggiò la testa sulla spalla di quello che gli
stava dietro, che lo superava in altezza di qualche
centimetro.
- Per una volta voglio fare quello che voglio io senza preoccuparmi
delle conseguenze - borbottò Draco con un pizzico di
vergogna.
- Io lo faccio sempre! -
- E cosa è successo ogni volta? -
- A volte è andata a finire male, altre bene. Nessuno
può conoscere il futuro. Saprai come andrà a
finire solo quando agirai -
- Potter, come siamo sentimentali! -
- Va’ all’inferno, Malfoy -.
Il moro si rigirò nell'abbraccio per poter avere di fronte
l'altro e baciarlo dolcemente. Aveva tenuto le labbra chiuse, ma
ci aveva messo tutta la sua passione.
Gli occhi color tempesta del compagno erano tutti per lui, e ora
erano pieni di malizia.
Ricominciarono a studiarsi con lunghi baci. Era come se stessero
facendo conoscenza lentamente, calmi ma emozionati.
Erano in estasi.
Ritornarono nell'aula, sedendosi nel mezzo, uno di fronte
all'altro, incastrati perfettamente.
Si accarezzavano a vicenda, desiderosi di imparare tutto dell'altro,
desiderosi di lasciare così un marchio personale per far
sì che restasse sempre suo.
Qualche piano più in basso, due ragazzi invece stavano
ancora riflettendo su qualcosa di sconvolgente.
- Nott, perché sei così arrabbiato? -
osò chiedere Hermione.
In effetti l'espressione del serpeverde non prometteva nulla di buono.
- Mezzosangue, saranno fatti miei, non ti pare?! - rispose
lui acidamente.
La ragazza si rabbuiò un poco per come l'aveva chiamata,
ma lei era una grifondoro, e i grifondoro aiutano le persone. Di
ogni Casa.
- Nott, ti rode perché Malfoy sembra abbia una cotta per
Harry? -
- Ti ho detto di farti gli affari tuoi -
- No, non lo farò, perché hai visto bene
pure tu quanto entrambi siano presi. Magari nemmeno lo sanno.
Comunque ho notato anch'io un cambiamento in Malfoy, quindi posso
solo immaginare come sia cambiato ai tuoi occhi -.
Nott sviò lo sgaurdo, ma non disse una parola,
né se ne andò; Hermione fu rincuorata da
questo, perché significava che almeno aveva una piccola
possibilità di essere ascoltata.
- Senti, te lo chiedo senza tanti giri di parole: saresti
disposto ad accettarli? Se questa cosa diventasse seria, intendo
-.
La ragazza si morse il labbro inferiore per la tensione.
- E' un casino. Non so che cavolo pensare. Perché
devi pure capire che da Draco non mi sarei aspettato una cosa simile.
Per di più con Sfregiato! -
- In fondo ti capisco. Ma se fossero felici così? -
- Quello sarebbe davvero un bel problema -.
Lei continuò a guardarlo aspettando l'agognata risposta.
- Granger, per ora ti dico di no. Odio troppo Potter per poterlo
accettare, e lo sai bene. Ciao -.
Theodore prese la sua borsa e quella dimenticata dall'amico e se ne
andò via.
Hermione sospirò insoddisfatta e scoraggiata; questa
proprio non ci voleva.
- Cosa diremo agli altri? - chiese con un ghigno Draco,
staccandosi appena dalle labbra dell'altro. Harry ci
pensò un attimo su.
- Potremo dirlo solo ai nostri amici -
- Mi sembra più che giusto -.
Ad un tratto l'enorme orologio della scuola scandì le 19.
Di lì a trenta minuti si sarebbe tenuta la cena.
- Forse dovremo incominciare ad andare -.
Draco mugulò contrariato. Il moro si era dimostrato un
baciatore molto passionale, e questo lo aveva colpito parecchio,
per cui smettere quello che stavano facendo era l'ultimo dei suoi
pensieri.
- Cinque minuti? -
- Che diventeranno un ritardo -
- E allora? -
- Cosa diranno gli altri? -
- Ti è mai importato qualcosa degli altri? -
- A dir la verità sì - disse Harry,
sempre combattendo col suo compagno che lo teneva stretto per non
farlo andare via.
Poi ad un certo punto entrambi si calmarono, smettendo anche di
ridacchiare per quella strana situazione; i loro sguardi si erano
incontrati rimanendone fulminati.
- E se diventasse una cosa seria? - chiese all'improvviso Draco.
- Sarebbe un problema, e lo sappiamo bene. Però ci
sono i nostri amici! -
- Harry, certe volte sei così ingenuo. - e
così dicendo lo strinse un po' di più a
sé, - Credi che saranno capaci da un giorno all'altro di
accettare tutto senza problemi? -
- No, lo so. Ma col tempo sono certo che capiranno -
- Sarà parecchio faticoso -
- Però prima dovremmo essere certi di quello che stiamo
facendo - ricordò per un attimo Potter.
Il biondo ci pensò un po' su, poi disse:
- Stasera voglio parlare con Theodore di questa storia, per cui
vediamoci domani, va bene? -
- Alle 21 qui? -
- No! Ma sei scemo, per caso? Fa troppo freddo! -
- Che dici? Con i maglioni si sta benissimo -.
Però uno sguardo eloquente fece intendere a Harry le vere
intenzioni dell'altro.
- Ah - riuscì a dire, prima di diventare rosso come
la sua sciarpa.
Draco lo abbracciò avvicinandosi a lui con la tacita
volontà di infondergli un minimo di sicurezza. E per non
impedirgli di vedere il sorriso divertito che gli aveva provocato
vederlo così in imbarazzo. Chissà a cosa aveva
pensato Harry!
- Facciamo piuttosto alle 21 davanti alla Stanza delle
Necessità, poi vedremo - disse il biondo.
Suggellò il tutto con un ultimo bacio, prima di alzarsi
da terra e aiutare il suo compagno.
Arrivati nei pressi della Sala Grande i due ragazzi entrarono separati
e in due momenti diversi, per non destare sospetti di alcun genere.
Solo due persone li stavano aspettando ben sapendo cosa fosse
successo.
Hermione accolse il suo amico con un enorme sorriso, che
però si affrettò a nascondere per non far
incuriosire i presenti a tavola. Il suo migliore amico le
lanciò uno sguardo felicissimo; la ragazza capì
e ricominciò a mangiare con un pizzico d'euforia in
più.
Draco era tornato il ragazzo di sempre. Infatti si sedette
tranquillamente come se niente fosse accaduto, iniziando a mangiare e
a chiacchierare con i suoi compagni di Casa. Ad un certo punto
però si girò per cercare Theodore Nott, e lo
trovò un paio di posti più a destra dall'altra
parte del tavolo, che lo fissava con sguardo omicida.
Malfoy raggelò all'istante: si era appena reso conto che
sarebbe stato davvero molto difficile uscire vivo dalla discussione che
avrebbe intavolato quella sera con l'amico.
Merlino, aiutami tu!
COME VI E' SEMBRATO? INSOMMA, VI CHIEDO ESPLICITAMENTE DI LASCIARMI UN
COMMENTO: LE CRITICHE SONO BEN ACCETTE!
SYDELLE KEAT: BE', MI PIACE DAVVERO MOLTO IL TUO NUOVO NOME, QUINDI
TIENITELO STRETTO! GRAZIE MILLE PER LA TUA RECENSIONE CHILOMETRICA: E'
UNO SPASSO LEGGERE QUESTE RECENSIONI ENORMI! MA NON TI PREOCCUPARE, A
ME BASTA IL CONTENUTO, CARA! PER LA QUESTIONE DI LUCIUS IN PRIGIONE,
C'E' DA DIRE CHE ANCHE QUELLO DI NOTT STA TENENDO COMPAGNIA A MALFOY
SENIOR, E THEO E' CONVINTO CHE SIA COLPA DI HARRY. PER CUI LA QUESTIONE
E' DELICATA, E GIOCHERA' UN GIOCO CENTRALE NELLE VARIE QUESTIONI E
PROBLEMI CHE INCONTRERANNO I DUE! TI MANDO UN BACIONE ENORME, SPERANDO
DAVVERO TANTO DI RIVEDERTI PRESTO TRA I COMMENTI ;) CIAOO BELLA!
BLACK_SMILE: GRAZIE MILLE, E' UN SOLLIEVO CHE NESSUNO CE L'ABBIA CON ME
PER IL RITARDO, ANCHE SE E' STATO DAVVERO UN ERRORACCIO. ADDIRITTURA LA
TUA ADORAZIONE?! ALLORA MI RIMBOCCO LE MANICHE, CICCIA! xD UN ABBRACCIO
FORTE FORTE E A PRESTO! DIMMI COME TI E' SEMBRATO QUESTO CAPITOLO!!!
DILETTA: LO SO, SONO UN PO' S*****A SOTTO QUESTO ASPETTO, MA MI PIACE
LASCIARE UN PO' DI SUSPENCE, E' PIU' FORTE DI ME! SPERO TI SIA PIACIUTO
QUELLO CHE HAI LETTO, PURE PERCHE' TI VEDO COME UNA RAGAZZA ABBASTANZA
SINCERA NELLE RECENSIONI, O SBAGLIO? BE', MEGLIO COSI! UN BACIO TUTTO
SBAVOSO SOLO PER TE :P CIAOOOO E A PRESTO ;)
KIKACHAN: XD ODDIO, MI DISPIACE DAVVERO TANTO! PERO' DEVO AMMETTERE CHE
E' DAVVERO DIVERTENTE XD E SI', FIRMERO' VOLENTIERI LA TUA PETIZIONE
ù___ù BISOGNA FAR QUALCOSA PER QUESTI SCEMI! MIO
DIO, TI GIURO CHE SONO CREPATA DALLE RISATE PER QUELLA COSA DEI
MANGIAMORTE: VALLO A DIRE ALLA ROWLING! MI SA TANTO CHE UN PAIO DI
LIBRI E UNA DECINA DI CADAVERI A DESTRA E A MANCA SAREBBERO STATI
RISPARMIATI! ù___ù SINCERAMENTE TE LO DICO
SUBITO: I PADRI DI DRACO E THEO SONO FINITI AD AZKABAN, E, SOPRATTUTTO
IL SECONDO DEI DUE, PENSA SIA COLPA DI HARRY. DICIAMO SOLO IL SECONDO!
SPERO COMUNQUE CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO UN PO' DEBOLUCCIO TI SIA
PIACIUTO ^^ E SPERO ANCHE IN UN'ALTRA TUA RECENSIONE XD MI TORNA IL
SORRISO! GRAZIE MILLE! UN ABBRACCIO STRITOLANTE TUTTO PER TE, CIAOOOO!
P.S.: E I CAPELLI ALLA FINE COME SONO VENUTI FUORI?!
STRIXOFNEBULA: GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO. MI AUGURO CHE TU NON SIA
RIMASTA DELUSA DOPO IL COUNTDOWN xD COMUNQUE MI RACCOMANDO, GLI
OCCHIALINI PER GLI EFFETTI 3D VANNO RESTITUITI ALLA FINE DEL FILM!!!
CIAO BELLA, ^^ A PRESTO!! UNA COSA... SE GUARDI DI TRAVERSO LA SIGLA
3D, SEMBRA UNA FACCINA SORRIDENTE!!! OK, FORSE DOPO QUESTA GRANDE PERLA
MOLLERAI DEL TUTTO LA STORIA XD EHEH
BABU17: NON SO SE RIUSCIURAI MAI AD IMMAGINARTI QUANTO MI FACCIA
PIACERE "SENTIRE" CHE LA MIA STORIA DI STA APPASSIONANDO. EVVAI! *___*
COMUNQUE DEVO AMMETTERE CHE LA STORIA DELL'ESSERE FISSATI DA DELLE
TELECAMERE FA ABBASTANZA IMPRESSIONE. GRAZIE MILLE PER TUTTI I
COMPLIMENTI ç___ç NON HO FATTO RIPETIZIONI:
DOPPIO EVVAI!!!! PROBABILMENTE TI DELUDERO' UN POCHINO CON QUESTO
CAPITOLO, MA SONO SICURA CHE IL PROSSIMO SARA' MIGLIORE, CASOMAI NON
DOVESSI APPREZZARE QUELLO PRESENTE :S TROPPI GIRI DI PAROLE xD CONTINUA
A TIFARE, CHE MI PIACE DAVVERO TANTO! ASPETTA UN ATTIMO... MA SE TU
DIVENTI CHEERLEADER, ALLORA IO NON POTRO' PIU' MINACCIARE LE TUE
GAMBINE! ç___ç CAVOLI! NATURALMENTE SCHERZO:
CONTINUERO' A MINACCIARLE ù___ù EHEH! BELLISSIMA
CHEERLEADER, SPERO DI RISENTIRTI, ANCHE SE IERI CI SIAMO FATTE DAVVERO
UNA SCORPACCIATA! T'HO PURE VISTA, SIIIIII!!!!!!! OK, LA SMETTO. MA TI
MANDO MILLE BACI E UN ENORME TI VOGLIO BENE ^^ SEI DAVVERO FORTE! E, MI
RACCOMANDO, AGGIORNA PURE TU CHE LA TUA STORIA MI HA DAVVERO PRESA
*___* COME CAVOLO NE USCIRANNO FUORI ORA TOM&COMBRICCOLA?
CIAO!!!!
AKATSUKI: HAI COMMENTATO GIUSTO IN TEMPO PER ESSERE COMMENTATA! AHAH...
NO. NON FACCIO RIDERE NEMMENO I POLLI, IO! SPERO CHE LA STIMA DI
MERCURIO NEI MIEI CONFRONTI NON STIA COLANDO A PICCO xD HEY, HERMIONE
E' UMANA A VOLTE xD QUINDI MI PARE PIU' CHE LECITO FARLA ORIGLIARE!! A
PARTE TUTTO SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO DI CAPITOLO... =) SPERO
DI RIVEDERE PRESTO IL TUO GUFO E I SUOI DOLCI, ANCHE SE MOLTO
PROBABILMENTE NON DOVREI MANGIARNE... MA IN FONDO CHISSENEFREGA
ù___ù SI', TUTTO ATTACCATO FA MOLTO CHIC (MA DE
CHE?!?!?!) EHEHEH! TI MANDO ANCH'IO UN SACCHETTO DI MUFFIN FATTI DA MIA
MADRE PIU' CINQUE BACIONI CON ABBRACCIO INCORPORATO. =D CHE SERVIZIO,
EH?! ;) CIAO BELLA!!!
RINGRAZIO ANCHE TUTTI QUELLI CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE
O LE SEGUITE O ANCORA TRA QUELLE DA RICORDARE ;) GRAZIE MILLE!
COME SEMPRE SAREI CONTENTA DI UN VOSTRO COMMENTO SOPRATTUTTO CRITICHE.
UN BACIONE E AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO! CIAO!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
ORAMAI E' DA LUGLIO CHE
NON AGGIORNAVO, MA DI ETICHETTARE QUESTA STORIA COME "INTERROTTA"
PROPRIO NON MI ANDAVA. CI VOLEVANO LE VACANZE DI NATALE PER FARMI
RIPRENDERE.
MI DISPIACE DAVVERO
TANTO; SPERO POSSIATE PERDONARMI E TORNARE A LEGGERE CON LO STESSO
VIGORE (O QUASI) LA MIA FANFICTION.
BUON NATALE IN RITARDO E,
SE DOVESSI POSTARE DOPO IL 1° GENNAIO L'ULTIMO CAPITOLO
(Sì, QUESTO E' IL PENULTIMO), ALLORA VI AUGURO UN FELICE
ANNO NUOVO E BUON DIVERTIMENTO PER CAPODANNO.
RINGRAZIO CON IL CUORE
LUDOVICA, LA MIA CARISSIMA AMICA E BETA, ELISABETTA CHE, COME ME, HA UN
BLOCCO DELLO SCRITTORE, E TUTTI VOI CHE MI AVETE SEGUITA FINO AL
CAPITOLO PRECEDENTE. SPERO DI RITROVARVI ANCORA UNA VOLTA.
BUONA LETTURA :)
Capitolo 16
16
novembre 1996
La tensione era alta tra Draco e Theodore. Quel pomeriggio
il suo amico aveva scoperto un legame tra lui e Harry, e si era
infuriato e ne era rimasto completamente deluso.
Si poteva aspettare di tutto, tranne questo: Draco e Harry non
più nemici mortali. Tutt'altro.
- Theo, parla. Io non so cosa dirti, non so da dove cominciare per
chiarirti la situazione, se tu non parli - chiese per l'ennesima volta
il biondo. Era stravolto e lentamente le speranze di una veloce
riappacificazione stavano scemando.
- Che domanda stupida, mi fai. Lo sai benissimo per quale motivo odio
Potter. Mi hai deluso, Malfoy - esordì a un tratto l'altro
con disprezzo.
Draco si sentì mancare dentro. Aveva davvero lacerato
così tanto l'animo di uno dei suoi più cari
amici?
- Perché non vuoi capire che tutto quello che voglio
è farti capire che... insomma, mi sento... meglio con lui -
spiegò a fatica cercando le parole giuste.
- Meglio? Che cavolo dici, Draco? Sei diventato un cretino, tutt'a un
tratto! Che ti dice il cervello?! - urlò l'altro.
- Non sono un cretino, Theo - ribatté gelidamente Malfoy.
- Ah no? E allora dimmi, come mai, così, all'improvviso, ti
sei ritrovato a fare comunella con Potter? Vorrei rinfrescarti la
memoria e ricordarti che tu hai un compito, che tu sei al servizio di
Tu-Sai-Chi, che la tua famiglia dipende da te e che quel Marchio Nero
è lì proprio per ricordarti tutto questo! -
- Lo so, stupido! Credi che mi scivoli così dalla mente il
fatto che la vita dei miei genitori dipende da me?! Davvero hai una
così bassa stima di me? - questa volta anche Draco si era
messo ad urlare con rabbia.
Theodore Nott si ricompose e, guardatolo negli occhi con
serietà, rispose:
- Sì, da quando nella tua mente si è intromesso
Potter. Draco, per favore, torna in te; devi capire che questo non
porterà a nulla di buono. Cosa avevi pensato di fare, dopo?
Sarà una continua lotta, verrai allontanato da tutti.
Chiediti dunque: ne vale la pena? Saresti disposto a sacrificare tutto
ciò che hai, ciò che tu hai costruito col tempo,
per uno come lui? -.
Draco si fermò a pensare, dubbioso.
Ne vale la pena? Non lo
so più, ora come ora.
I dubbi c'erano sempre stati, fin dall'inizio, e ora stavano tornando
più forti di prima.
Avrebbe davvero avuto tutte le forze per combattere i suoi amici, la
sua Casa, la sua famiglia e... Voldemort? Era impensabile... Sarebbe
stato un suicidio, sia per lui che per Harry.
Pensò al ragazzo di grifondoro, e si sentì morire
dentro quando ipotizzò la sua morte.
Per salvarlo avrebbe dovuto allontanarsi da lui, perché se
fossero stati troppo vicini il Signore Oscuro sarebbe arrivato con
più facilità a catturare Potter.
- Esci, voglio restare da solo a pensare - sentenziò con
autorevolezza il biondo.
L'amico non disse nulla, felicemente convinto di aver fatto breccia
dentro Draco e di avergli fatto tornare un po' di sale in zucca. Il
seme del dubbio che gli aveva rifilato avrebbe pensato a fare il resto.
Una volta solo, Draco si lasciò cadere sul letto, e una
lacrima silenziosa scese fino a bagnare le coperte.
Perché?
♣♣♣♣♣
17
novembre 1996
Draco era impegnato da circa un'ora nell'aggiustare
l'armadio. Per tutto il giorno non era uscito nemmeno per andare a
mangiare, per quanto si sentiva in colpa di quello che stava per fare.
Mancava poco alle 21, così Harry si congedò dalla
sua migliore amica e uscì dalla Sala Comune. Si diresse
spedito verso la Stanza delle Necessità, con mille pensieri
che gli vorticavano in testa.
Quando finalemente varcò la soglia della grande sala piena
di cianfrusaglie, iniziò a cercare con lo sguardo Draco.
- Sarà in ritardo... - ipotizzò ad alta voce il
moro.
- No, eccomi - esordì una voce.
Il ragazzo di serpeverde spuntò fuori da uno dei mille
anfratti creati da quella confusione d'oggetti.
Potter nel vederlo arrossì un poco, ma si
avvicinò di qualche passo comunque.
- Dobbiamo parlare - disse il biondo senza preamboli.
L'altro ammutolì del tutto, non rendendosi pienamente conto
di cosa intedesse dire Draco.
- Di cosa, scusa? -
- Come di cosa; di noi, è ovvio -.
Malfoy stava di nuovo usando un tono freddo e distaccato. Sembrava
dovesse dare delle pessime notizie.
- Sputa il rospo. Che sta succedendo? -
- Potter, c'ho pensato bene... -
- "Potter"? -
- E' stato tutto un madornale errore. Sarebbe meglio non vederci mai
più -.
Così detto il biondo s'incamminò verso l'uscita,
ma venne trattenuto per un braccio.
- Tutto qui? In trenta secondi tu arrivi e mi dici come niente fosse
che non ci dobbiamo più vedere? Con tutta questa
facilità? -
- Sì. Dunque puoi immaginare quanto io non fossi mai stato
preso da questa storia. Ora lasciami, devo andare -
- Io non ti mollo. Non raccontarmi cavolate, Draco. Sappiamo entrambi
che sei stato coinvolto da questa storia tanto quanto me. Merito una
spiegazione migliore -.
Malfoy prese fiato e così tirò fuori la
bacchetta, puntandola contro l'altro.
- Lasciami o ti schiato, Potter. Non ci sono altre spiegazioni, capito?
Non ti devo nulla -. La voce era dura, ma lo sguardo rivelava un'anima
lacerata dalla tristezza. Harry non poteva credergli, ma per un attimo
vacillò lasciandolo libero di allontanarsi da lui.
Ben presto si riprese, iniziando a seguirlo appena fu uscito dalla
Stanza.
- Draco, aspetta, dove cavolo pensi di andare? Non fare l'idiota e
spiegami perché ti comporti così -.
Il biondo quasi correva.
- Draco, ti ho detto di fermarti! -. Il grifondoro fece uno scatto per
riuscire a raggiungerlo e a pararsi davanti la sua strada.
- Non scappare, per Merlino! Dimmi che cavolo ti prende? Ieri eri
così...-
- Chiudi la bocca, Potter. Ieri è passato. Credevi sul serio
che potessimo qualcosa noi due insieme contro tutti? Tu non rifletti
mai. Hai pensato al fatto che stando insieme ci saremmo messi contro
tutto il mondo? -
- Mi credi uno stupido? Certo che c'ho pensato. Sì, avremo
sicuramente un mare di problemi, ma se lo facciamo l'uno per l'altro,
allora potremo resistere -
- Non ne vale la pena, Potter. E smettila con tutte questi discorsi da
romanzo rosa, sei davvero penoso -
- Non ne vale la pena?! Io non sono mai valso nulla per te? -
- Appunto, hai colto il segno. Mi dispiace, ma ora devo proprio andare
- disse la serpe con quel suo solito ghigno.
Harry rimase per un bel po' immobile al suo posto non capendo
più niente.
Cosa era successo? Perché tutto era cambiato così
repentinamente? Lo aveva davvero sempre preso in giro, non tenendo a
lui?
No, non doveva tirare conclusioni affrettate, doveva prima sapere di
più; forse è successo qualcosa che si era
intromesso tra loro.
Eppure Draco era stato così distaccato, così
crudele, così... Malfoy. Era tornato a com'era prima della
loro corrispondenza, nulla di quel ragazzo era realmente emerso, e la
maschera era tornata. O forse non se ne era mai andata. In fondo non lo
conosceva bene, non sapeva dire quando Draco era sincero.
Il vero Draco
è quello che ho conosciuto durante tutti questi anni. E' la
mia nemesi. E' il servitore di Voldemort. Sono stato semplicemente
imbrogliato, ancora una volta.
Harry sfoderò la sua bacchetta e iniziò a
scendere verso i sotterranei, dove molto probabilmente il biondo si era
diretto per tornare nella sua stanza.
Non ci volle molto infatti prima di incontrarlo nei pressi dell'aula di
Pozioni e della Casa di Serpeverde.
- Malfoy! Lurido bastardo... - gridò con rabbia il moro,
lanciando schiantesimi a destra e manca.
Mi sembra quasi un
dejà-vu, questa scena. Dunque come è inziata,
allo stesso modo finisce.
Malfoy tirò fuori la bacchetta, difendendosi e attaccando.
I ragazzi si spostastavano e si difendevano dietro armature che
andavano distrutte e colonne in seguito scheggiate.
- Perché lo hai fatto, Malfoy? Che cosa hai guadagnato nel
prendermi ancora una volta in giro? - urlava il grifone.
- Assolutamente niente, Sfregiato. Sei tu che hai fantasticato troppo
su qualcosa di intesistente. Io non c'entro nulla -
- Non c'entri nulla?! E' solo colpa tua tutta questa storia! Ti odio! -
spuntò velenoso Harry.
Un incantesimo gli venne in mente, così, di punto in bianco.
Lo aveva letto sul suo libro di Pozioni che tanto lo aveva aiutato
durante le lezioni. "Contro i nemici", diceva la nota vicino; e Malfoy
lo era.
- Sectum Sempra!
- urlò con rabbia.
Vide Draco bloccarsi e cadere a terra; ben presto il suo sangue prese
ad allargarsi per il pavimento.
Potter corse da lui, sporcandosi di rosso i vestiti; era in preda al
panico, non sapeva che fare, perché non sapeva cosa aveva
fatto, quale diavolo di incantesimo aveva pronunciato.
La vista gli si offuscò per via delle lacrime.
Prese ad accarezzare i sottili capelli di Draco, cercando di
tranquillizzarlo che presto tutto sarebbe andato meglio e che gli
dispiaceva da morire.
Harry chiamò aiuto con la voce rotta dal pianto.
Provò un paio di incantesimi per aiutare l'altro, ma fu
tutto inutile.
Chiamò ancora, il panico che si faceva sempre più
pesante perché nessuno rispondeva.
- Draco, ti prego, resisti, ti porto in infermeria. Mi dispiace... -
- Levati! - esordì una voce profonda.
Con stupore di Harry, Piton prese il suo posto accanto a Malfoy e
iniziò a risanare le ferite, richiamando il sangue perso nel
corpo del suo figliastro.
Ci volle un po' di tempo, durante il quale il moro piangeva
silenziosamente guardando con enormi sensi di colpa il ragazzo steso a
terra.
Quando finalmente la situazione fu stabilizzata, il
professore si rivolse a Harry. - Tu, stupido ragazzino che non sei
altro, è inutile dire che non dovrai più
avvicinarti a lui. Sei in punizione. Recati nell'ufficio del Preside -.
Così il grifone lanciò per un'ultima volta uno
sguardo verso il ragazzo che tanto avrebbe voluto tenere accanto a
sé.
Piton utilizzò un levicorpus sul serpeverde per portarlo in
infermeria, mentre Potter iniziò a trascinarsi verso
l'ufficio di Silente.
Sentiva di aver appena perso qualcosa di prezioso.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=404087
|