Quello che non sono riuscito a dirti

di Ilove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Capitolo ***
Capitolo 2: *** cap. 2 un bacio inaspettato... ***
Capitolo 3: *** 3. nel boschetto ***
Capitolo 4: *** la reazione... ***
Capitolo 5: *** fine ***



Capitolo 1
*** 1. Capitolo ***


Quello che non sono riuscito a dirti…

Le onde del mare s’infrangevano sulla spiaggia, la superficie dell’acqua rispecchiava perfettamente le stelle sovrastanti.

Il vento soffiava leggermente scompigliando i capelli rossi e la veste azzurra di una ragazza, dritta sulle sue gambe snelle ma non era l’unica persona su quel pezzo di paradiso, c’era un ragazzo biondo che se ne stava davanti a lei seduto ad ammirare il paesaggio, la sua chioma ballava nella brezza fresca, la camicetta lo avvolgeva dolcemente.

La bocca di lei s’aprì e si richiuse, la voce si disperse nell’aria.

Due sole parole, solo due…

“ti amo…”

Ma a queste due parole neanche una risposta…

Silenzio, ecco la risposta…

Un grande e invadente silenzio.

Il cuore divenne più pesante nel petto di Ginevra.

Attese per più di un minuto la risposta del ragazzo.

Lo fissava ma i suoi occhi erano coperti da leggere ciocche bionde.

La testa china, non guardava nulla, scioccato, era così in quel momento.

La giovane vide sempre di più la possibilità di una risposta positiva allontanarsi, si sentì cadere in una voragine, tremava dalla vergogna e dalla tristezza.

Un piccola lacrima si fece strada sulla sua pallida pelle per poi svanire sulle sue labbra.

Il suo amore era lì, davanti a lei ma non poteva averlo, come avrebbe fatto senza quel piccolo angelo biondo? La sua vita non sarebbe stata la stessa.

Aspettava ancora.

Improvvisamente Draco s’alzò per fissare meglio il panorama ma non voleva rispondere, timidezza, forse, oppure il fatto era che odiava ammettere anche all’evidenza i sentimenti, specialmente se si trattava d’amore, non era colpa sua, era stato educato così sin da piccolo, mostrarsi impassibile di fronte a qualsiasi sensazione.

Ma lui non voleva essere così, i suoi occhi non erano come quelli del padre, malvagi e freddi, i suoi erano solamente molto tristi.

Mise le mani in tasca senza degnare d’uno sguardo lei.

“ti credevo diverso… credevo ci tenessi a me ma vedo che non te ne frega nulla…”

Altre lacrime raggiunsero la prima e il viso divenne più rosso, le labbra bagnate dalle gocce di dolore fremevano, la voce mutò diventando più roca.

Voltandosi, la bella, prese a correre lasciando dietro di se delle nuvolette di polvere.

Si rigò di scatto con il braccio teso, come se volesse fermarla, provò ad urlare il suo nome ma dalla bocca non uscì un solo suono.

Percepì un fitta da dentro la pelle, dei brividi invasero le sue spalle e s’abbracciò da solo, osservando ancora la figura della ragazza correre verso l’Hotel rimpicciolirsi sempre di più.

S’appoggiò alla sabbia calda e guardò l’acqua ma, non era più la stessa cosa senza di lei, sembrava tutto cupo e tenebroso, perfino le stelle brillanti e la luna piena avvolgente là, nel cielo.

Il vento s’alzò trasformandosi, era più gelido.

I suoi occhi si riempirono di gocce salate e amare.

Non poteva piangere, ma li non c’era nessuno, era solo, cosa gli importava.

Si lanciò in un pianto disperato e avrebbe preferito morire piuttosto che stare così male.

Da quanto tempo non piangeva? Forse anni, da quando era piccolo, da quando aveva 5 anni.

In casa sua non era consentito versare lacrime tanto meno dimostrarsi deboli.

E per questo il dolore accumulato per 15 anni fu liberato quella sera, da solo, voleva lei, le sue braccia intorno al suo collo.

Cercò di rincuorarsi, il giorno dopo le avrebbe parlato ma era peggio.

Urlava, lanciava per aria la sabbia sottile si metteva le mani tra i capelli come se volesse strapparli.

Il male avvolse i suoi sensi facendolo sentire piccolissimo… indifeso… semplicemente solo…

Ginny ritornò nella sua camera dall’albergo che condivideva con Hermione che era in giro con i suoi amici.

Nella stanza vuota e silenziosa si buttò sul letto provocando un minuscolo scricchiolio del materasso.

“questa vacanza è stata un’idea stupida… no, io sono stupida… come ho potuto sperare di…”

Non riuscì a finire la frase perché il dolore la spezzava e l’afflizione era insistente nella sua mente.

Stringeva il cuscino al petto e percepiva la solitudine e la malinconia avvicinarsi sempre di più al suo cuore.

“come ha potuto… trattarmi così…”

Lasciò cadere il cuscino per terra e circondò con le braccia le gambe stringendosi a se, come per fare allontanare il ricordo…

Chiuse gli occhi cercando di non pensare a tutto quello che era successo.

Coricandosi s’addormentò stanca del tanto pianto.

Draco tornò alla sua camera d’albergo con un umore nero come la pece.

Andò immediatamente a letto, senza neanche cambiarsi.

Era stravolto, non era abituato a piangere e tutte quelle lacrime versate lo avevano sconvolto.

Sotto le coperte sentì una strana sensazione di fastidio per non aver detto nulla, ma c’era una sensazione che aveva la priorità sulla prima, la paura.

La paura di perderla del tutto, la paura di rimanere isolato per il resto della vita dal mondo e anche la paura di non poter più essere felice.

Chiuse gli occhi per riflettere meglio.

“domani…”

Il sole brillava ed era caldo abbracciando tutta l’isola e le persone che erano su di essa.

Un suo raggio entrò nella stanza portando luce e provocando il risveglio di Ginny.

che cavolo…”

Non aveva intenzione d’alzarsi ma non poteva nemmeno restare lì tutto il giorno, doveva cercare di distrarsi.

Hermione dormiva ancora tranquilla nel suo letto.

Decise di fare un bella doccia per levarsi i brutti pensieri e anche la sabbia.

Sotto il getto d’acqua pensò al viso del suo amato lontano.

All’acqua pura e pulita s’aggiunsero altre gocce aspre provenienti dai bei occhi che si socchiusero tristemente.

Draco s’alzò provocando confusione, era inciampato nel lenzuolo cadendo a terra.

Blaise, il suo migliore amico.

“ehi, Draco, che fai?! Mi hai svegliato!”

scusami… faccio una doccia… dormi ancora…”

“Beh… ci proverò…”

Dopo la doccia si vestì.

Fissò più di 10 minuti una catenina d’argento con un ciondolo a forma di “G” tempestato di piccolissimi diamanti che avrebbe voluto regalare alla sua amata, Gin.

Si coprì la faccia con le mani, con ancora i capelli bagni, rifletté per un po, era stato uno stupido completo la sera prima, farsi prendere così dalla timidezza... un po’ troppa timidezza e in tutto questo la persona che aveva sofferto di più era stata Ginny.

Non poteva stare lì senza agire, senza dirle nulla.

Infondo lui sapeva cosa provava per lei: amore.

Si decise, prese il dono e corse nel corridoio.

I suoi capelli umidi le ricadevano sulle spalle e la sua pelle lucida e pulita profumava, emanando una fragranza al gusto di fragola.

Si guardò nello specchio un po’ appannato e notò che i suoi occhi erano gonfi e rossi.

“accidenti a me… guarda che faccia…”

L’asciugamano morbido ricascava fin poco sopra il ginocchio mostrando delle gambe sensuali, aggraziate.

Aprì l’armadio cercando dei vestiti leggeri.

si questo può andare…”

Prese una gonna bianca che arrivava fino sotto le ginocchia e una canottiera ricamata di pizzo rosa pastello.

Indossò ai piedi degli splendidi infradito bassi, ma si bloccò di colpo.

Qualcuno bussò alla porta…

Ciaoooo a tutti, chi sarà mai la persona che bussa alla porta?! Mah! E chi lo sa (tra un po’ non lo so neanche io!!!)!!!

Fatemi sapere se interessa e vi piace, se la risposta è positiva probabilmente la continuerò se no la tolgo, non è che sia un granché… commentate!!! Grazie by Ilove

Volevo ringraziare Karmensita e la dedico a lei!

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Capitolo 2
*** cap. 2 un bacio inaspettato... ***


Quello che non sono riuscito a dirti…

Quello che non sono riuscito a dirti…

 

Non voleva aprire la porta… se fosse stato lui, come avrebbe reagito? Fissò la soglia incerta sul da farsi.

Non sarebbe riuscita a sopportare i suoi occhi.

I capelli gocciolavano ancora e il suo vestito si stava inumidendo, lentamente, s’avvicinò all’uscio.

Toccò la maniglia fredda e percepì un brivido salire della schiena.

Deglutì, un respiro profondo e aprì.

 

“servizio in camera… ha ordinato lei il caffè?”

 

Delusa abbassò il viso fissando verso sinistra del corridoio.

 

“no… nessun caffè… forse quelli della camera 8…”

 

“scusi il disturbo, grazie…”

 

Il cameriere se ne andò.

Dando una ultima occhiata al corridoio, chiuse piano l’entrata.

Si coricò sul letto mordendosi l’unghia del pollice della mano destra.

La mano libera era sopra la sua fronte e le copriva le palpebre chiuse.

Respirò a fondo, il suo viso era di nuovo bagnato da lacrime che con tutto il cuore lei non voleva.

Si sentì ancora la porta bussare.

Alzò il volto al cielo stufa di tutte quelle visite inaspettate.

S’asciugò velocemente le guance e corse verso la porta, osservò Hermione, dormiva ancora.

Bussarono con più insistenza.

 

“arrivo, arrivo!!!

Era talmente sicura che non fosse Draco che quando aprì sentì il cuore fermarsi per poi ripartire velocemente, s’attaccò alla canottiera proprio sopra il cuore, probabilmente era morta dalla sorpresa, era lui.

Appoggiato alla parete con un braccio, un sorriso degno di un angelo e i capelli ancora bagnati, come quelli di lei, lo rendevano maggiormente provocante e sexy.

Dopo che si fu ripresa lo guardò male.

 

che ci fai qui?! Cosa vuoi?! Vattene!”

Fece per chiudere la porta ma la bloccò.

 

“no… non chiudere… ti prego perdonami…”

“vattene Draco! Non è il momento!”

Stava lottando con tutte le sue forze per non saltargli addosso, non voleva dargli quella soddisfazione, doveva rendersi conto che l’aveva ferita e che aveva fatto una cosa molto grave.

Riuscì finalmente a chiudere a chiave.

 

“Draco, vattene per favore!”

“Ginny… e va bene… ci vediamo dopo! Sappi una cosa però…”

 

Avvicinò il suo viso al portone cercando invano di sentire il respiro di lei.

 

“non rinuncerò a te… sei troppo importante… ciao…”

S’alzò e incominciò a camminare lento nel corridoio, voltandosi ogni tanto verso la camera della ragazza.

 

Circondò le gambe con le braccia e sulle sue labbra un sorriso si fece strada…

Fissò intensamente il soffitto cercando di sentire i suoi passi che si allontanavano.

Hermione spalancò gli occhi e si guardò intorno, vide l’amica davanti la porta.

 

“Gin… che ci fai lì per terra?”

“nulla! Finalmente ti sei svegliata! Forza! Andiamo a fare colazione!”

“sei di buon umore oggi?”

“più o meno…”

Blaise s’era preparato e stava uscendo dalla stanza quando vide Draco avvicinarsi sconsolato.

 

Ehi?! Amico?! Hai i capelli ancora fradici lo sai vero?”

“si… anche i suoi lo erano… e profumava di fragola…”

Il biondo aveva lo sguardo fisso nel vuoto più immenso e quasi non guardava dove andava.

Si trovò davanti il compagno di camera e gli diede un pacca sulla spalla.

 

“Draco… dovrei essere io a dartela la pacca…”


”ti ho preceduto…”

 

Sospirò profondamente coricandosi sul letto.

 

“beh? Che aspetti a parlare? Che è successo con Ginny?”

“il peggio…”

 

“spiega allora… sfogati con me, forza!”

“no, lasciamo stare…”

 

“gli hai dato il regalo?”

 

“no…”

“sei stupido allora!!!

“ehi… vacci piano, mi do già abbastanza i nomi da solo! Non ho bisogno di qualcun altro, grazie…”

 

scusami, è vero… dai racconta tutto per filo e per segno…”

Un altro sospiro e poi incominciò a raccontare tutta la vicenda dettagliatamente…

 

Ginevra camminava sulla spiaggia e reggeva in mano i sandali.

Un leggero venticello le scompigliò la bella chioma rossa e le fece socchiudere gli occhi azzurri.

La passeggiata era riuscita a calmarla e il bel tempo aveva contribuito enormemente.

Guardò incerta il mare, indecisa se bagnarsi i piedi o no.

Respirò a fondo l’aria marina e si decise.

S’avvicinò all’acqua cristallina e si bagnò i piedini delicati, da fata.

Era fresca e pura, un senso di sollievo salì in lei.

Sentì una voce che la chiamava.

Si rigò e vide un ragazzo con i capelli neri e gli occhiali correrle incontro.

Era Harry Potter, il suo miglior amico e ex fidanzato.

La loro storia era finita da mesi ma senza un motivo.

 

“ciao Gin! che fai di bello?”

 

“ciao Harry! Niente mi rinfresco! Fa un caldo…”

“verissimo… senti ti andrebbe di fare un giro sulla spiaggia… con me?”

“certo… andiamo…”

 

Ritornarono a scherzare come ai vecchi tempi, da tanto tempo Harry non rideva così.

Camminarono per più di un ora, avanti e indietro, su quella distesa si sabbia, senza mai guardarsi negli occhi, senza mai fissarsi per davvero in faccia, come se avessero paura che l’amore tornasse.

Lui ad un certo punto capì.

Era ancora innamorato di Ginevra.

Ma come avrebbe fatto a dirglielo?

Improvvisamente un’ondata di vento forte fece entrare a Ginny qualcosa in un occhio…

 

Draco era al bar che aspettava di vederla arrivare.

Blaise stava cercando di conquistare due tedesche che non sapeva neanche minimamente cosa dicessero.

Si guardò intorno ma vide Hermione da sola con il fidanzato Ron.

 

“Hermione?! Dov’è Ginny?”

“è andata a fare un giro sulla spiaggia perché?”

Non rispose a quel “perché” ma si precipitò sulla spiaggia deserta.

Riconobbe solo un sagoma.

Lei.

Vicino c’era un ragazzo alto con gli occhiali lo riconobbe, Harry Potter.

Lo odiava più di ogni altra cosa al mondo, da quando avevano 11 anni.

La sagoma del ragazzo si chinò per vedere meglio il volto di lei.

Lei si dimenava e stropicciava il viso con le mani.

Harry si chinò e baciò le labbra di lei.

Fu come una doccia fredda per il biondo, si fermò di colpo e li fissò con gli occhi spalancati…

Ginevra si stava baciando con Harry sotto gli occhi sbigottiti di Draco…

 

 

 

Lo so… sono bastarda… povero Draco… per di più con Harry l’ha beccata!!!

Ahaha!!!

Comunque voglio ricordare che aspetto commenti!!!

Ciao bellissimi!

By Ilove

Dedicata a Karmensita

t.v.1.m.d.b.

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Capitolo 3
*** 3. nel boschetto ***


Quello che non sono riuscito a dirti…

Quello che non sono riuscito a dirti…

 

Fermo, immobile, pietrificato… era rimasto così… a fissarli…

Si sentì, deluso ma sopratutto tradito.

Ma non era stato tradito dalla prima persona che capitava, era Ginny, la sua Ginny… la sua Ginny in quel momento aveva le sue labbra legate ad un altro… sentì il cuore stritolato da una morsa…

Si voltò e corse, corse più veloce che poteva… sperando che il ricordo s’allontanasse ma fu il contrario. Gli ritornava in mente quella scena… le loro bocce unite come in una sola… dovevano essere sue una di quelle…

S’introdusse nel boschetto piangendo…

 

L’amico la stava baciando tenendola per le braccia e non la lasciava.

Provava a dimenarsi ma stringeva ancora di più la presa.

Ginny diede un forte spintone che fece barcollare Harry.

 

che hai fatto?! Sei impazzito, Harry?!”

Sicuramente le sue guance avevano preso colore, si sentiva avvampare, dalla rabbia.

Come s’era permesso quel ragazzo a baciarla così?!

Lo guardò dritto negli occhi facendogli capire quanto era adirata.

 

“Ginny ho capito che ti amo ancora! Vieni con me! Via da tutto questo! Ricominciamo!”

 

“sei pazzo!”

 

perché no?! Io ti amo ti renderei felice!”

 

“no…”

 

perché no?!”

 

perché no!”

perché?”

 

perché io non voglio…”

e il motivo, se mi è concesso chiederlo, si può sapere?!”

 

Urlavano tutte e due in una maniera disumana.

Non riusciva a dirlo… perché amava un altro… e… in fondo al cuore anche Harry l’aveva capito ma, non voleva accettarlo… sperava d’aver qualche possibilità…

 

“Ginevra… rispondi alla mia domanda, per favore!”

 

“io… io…”

Era in imbarazzo, tutta quella situazione l’imbarazzava.

Cercò di guardare in un'altra direzione ma il ragazzo le prese le spalle costringendola a guardarla in faccia.

 

“allora?!”

“lasciami…”

La liberò dalla presa.

 

“lo vuoi proprio sapere?!”

 

“si!”

 

“io…”

 

Chiuse gli occhi e sospirò.

 

“amo Draco!”

 

Ci fu silenzio, come quella volta con Draco.

Ma perché tutti restavano in silenzio quando pronunciava la parola “amo”?

Harry s’allontanò d’un passo fissandola.

 

“no… non lui… Ginny dimmi che è uno scherzo! Per favore!”

Abbassò i suoi capelli rossi e fissava la sabbia chiara, senza reagire.

Era la verità amava Malfoy e allora?

Alzò lo sguardo di scatto e una lacrima le rigò la guancia, l’asciugò immediatamente con la mano, con un gesto istintivo.

 

si lo amo! Qual è il problema?! Eh?!”

“non lui… tutti ma non lui…”

 

perché?”


”è un Malfoy…”

“non me ne frega niente di che cognome è! Capito?! Lo amo e basta! Tu non puoi impedire il mio amore per lui!”

Si voltò verso il bar e se ne andò lasciandolo solo davanti al mare calmo.

Era incredibile ciò che Harry aveva fatto.

Non l’avrebbe mai perdonato.

La loro storia era finita da tempo e lui lo sapeva benissimo.

Guardò la sua amica Hermione.

Le corse incontro e l’abbracciò in lacrime.

 

“Ginny?! Che è successo?! Ginny?! Rispondimi! È per Draco?!”

“Draco?!Che centra?!”

ma come? Non è andato sulla spiaggia a cercarti?! Non l’hai visto?!”

“c… cosa…?”

 

Non poteva essere vero, se Draco aveva visto tutto, sarebbe stata davvero la fine.

Si sciolse dall’abbraccio dell’amica e corse verso il boschetto vicino.

Magari il ragazzo era lì…

 

Draco era seduto ai piedi d’un albero e piangeva stringendosi le spalle.

Singhiozzi lo invadevano facendolo sobbalzare.

Rivedeva quella scena, le due sagome, Ginny con Potter…

Intollerabili, inconcepibili… non riusciva a crederci…

Sentiva freddo anche se il clima era più che mite.

Distolse lo sguardo dal vuoto per spostarsi su una immagine di una ragazza che vagava tra le folte palme.

La riconobbe, non si mosse… restò fermo in quella posizione… magari non l’avrebbe visto e se ne sarebbe andata…

 

Lo cercava in quel boschetto di palme buio.

Gridava con voce rotta dalle lacrime il suo nome ma non v’era risposta.

Controllava dappertutto, senza risultati.

Cercò disperatamente in ogni angolo scuro.

Vide una figura ai piedi di un albero e lo identificò.

Erano faccia a faccia tutte e due con occhi piangenti, tutte e due tremanti, tutte e due si sentivano soli, tutte e due avevano bisogno l’uno dell’altra…

Aprì le braccia per corrergli incontro e abbracciarlo ma lui s’alzò in piedi e si spostò impedendo la stretta.

Lo fissò con occhi scintillanti e pieni di dolore.

 

perché piangi…? Che cosa vuoi…?vattene… non ti credevo in grado di fare simili cose… sei una ragazza spregevole… lasciami solo in pace… la tua presenza mi fa sentire solo disgusto…”

 

Le aveva detto cose davvero terribili e non riusciva a crederci… riprese a piangere…

 

 

 

 

 

Dedicato come sempre a Karmensita.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…

Commentate grazie!

By Ilove

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Capitolo 4
*** la reazione... ***


Quello che non sono riuscito a dirti…

Quello che non sono riuscito a dirti…

 

“ sei disgustosa…”

 

Le lacrime scendevano sempre più grandi dagli occhi della bella rossa che non riusciva a capire quelle parole… “disgustosa”… continuava a sentire quelle parole nella sua mente… non riusciva a dirlo, a dire che non era colpa sua.

Immobilizzata, in ginocchio con le braccia a penzoloni che piangeva e lui diritto davanti a lei con le guance bagnate dalle gocce di dolore.

 

“smettila di piangere!!! Mi fai solo più schifo!!! Piantala ho detto capito?!”

 

Ginevra continuava come se non lo sentisse, al contrario, lo sentiva benissimo, chiaro e forte, talmente forte che le faceva male la testa.

Non riusciva a dire niente tra i singhiozzi.

Le alzò il viso con una mano e la fissò.

 

“smettila!!!”

La mano sinistra del ragazzo s’alzò nell’aria per poi scontrarsi con la guancia di lei. L’aveva schiaffeggiata, l’aveva colpita.

Tutto il corpo di Ginny cadde a terra da tanto era forte il colpo.

Non smetteva di versare lacrime.

Draco la fissava con la mano tremante.

A quel punto avrebbe voluto scappare sotterrarsi ma rimase lì per terra piangendo come mai aveva fatto… in quei giorni aveva versato troppe lacrime…

 

La guardava mentre il suo corpo sobbalzava dai singhiozzi… la mano sopra la guancia precedentemente colpita dalla sua.

Fissò il palmo, era rosso, per l’impatto.

Tra i singhiozzi di Ginevra si fecero strada anche quelli di Draco.

Gli dispiaceva, per tutto, doveva perdonarla, forse, ma ripensò al suo bacio con Potter e incominciò a fremere di rabbia, oltre che di dolore.

 

“Ginny… perché l’hai fatto?!”

 

Quella fanciulla alzò il volto con la guancia rossa e gli occhi gonfi.

Prese fiato per parlare e tossì appena.

 

“io… non ho fatto nulla… è stato lui a baciarmi…”

 

“menti!!!”

“NO! Ti sto dicendo la verità Draco! Se non ci credi allora fissami negli occhi e capirai…”

 

Avvicinò il suo viso a quello della ragazza e vide solo la verità nei suoi occhi piangenti.

 

“oh… Ginny io… perdonami…”

 

Cercò d’abbracciarla ma questa volta fu lei ad alzarsi e spostarsi.

 

 “non –n toccarmi più…”

 

“Ginny…”

 

Ma ella non lo ascoltò, si voltò e corse via dal bosco diretta alla sua camera a prendere le sue cose e andarsene dall’isola.

 

La guardò correre via e con lei sentì andare via una parte di lui.

Altre lacrime scesero sul suo viso come pioggia.

 

“no… cosa ho combinato… Ginny…”

 

Ginny arrivò alla sua stanza dall’albergo e riempì la valigia con tutta la sua roba.

Hermione entrò con il fiatone per la corsa.

 

Che fai?! Gin?!”

“me ne vado non si vede?!”

perché?!”

 

“non sono affari tuoi!!!

 

Hermy s’avvicinò alla rossa e le mise le mani sulle spalle.

La Weasley lanciò nella valigia una maglietta arrabbiata tra il pianto.

 

che è successo?”

 

“Hermione… sono stata una stupida…”

 

Si voltò a guardare la ragazza mora negli occhi mostrando la sua guancia.

 

“Cazzo! Ginny, che hai fatto alla guancia… o sarebbe meglio dire che ti hanno fatto alla guancia…?”

 

“ancora meglio cosa mi ha fatto…”

”è stato Draco vero?! Se lo becco l’uccido!”

“si è stato lui, ma lascia stare…”

 

“io non lascio stare!”

Improvvisamente entra un'altra persona nella stanza…

Ron.

Con passo sicuro e lento s’avvicina alla sorella in lacrime.

 

“Malfoy?”

 

“si…”

 

Rispose piano Ginny.

Il fratello uscì con, questa volta, passo svelto.

Tutte e due le ragazze s’alzarono avendo paura della reazione del rosso.

 

“oh, no! Ron fermati! Che vuoi fare?!”

Non rispose.

Lo rincorsero per un bel po’ ma oramai era lontano sulla spiaggia…

Intento a raggiungere un altro ragazzo biondo…

 

Draco era seduto sulla riva e lanciava dei sassi nelle onde.

Degli schizzi lo bagnarono, non se ne curò, continuava a essere terribilmente nervoso, in colpa.

 

“MALFOY IO T’UCCIDO!!! CHE HAI FATTO A MIA SORELLA! PEZZO DI MERDA!!!

“Ron…”

 

Il rosso si scagliò addosso a Malfoy finendo per rotolare nell’acqua cristallina.

Ronald dava pugni con più forza aveva in faccia a quel ragazzo biondo, che non reagiva facendolo ancora di più arrabbiare.

 

“L’HAI FATTA SOFFRIRE ANCHE TROPPE VOLTE!!! QUESTA VOLTA TE LA FACCIO PAGARE, LURIDO VERME!”

Era fuori di se.

Gli aveva rotto il labbro inferiore e sicuramente anche il naso ma non era soddisfatto, doveva soffrire ancora di più.

Aveva visto troppe volte sua sorella piangere di nascosto.

Doveva pagare per tutte quelle volte.

Incominciò a dargli anche calci nella pancia facendolo piegare dal dolore.

Però il biondino non si muoveva, non reagiva ad una singola botta, se ne stava immobile nell’acqua a prenderle.

 

Vedeva le figure dei ragazzi da lontano e corse ancora più forte.

Hermione era davanti a lei fuori di testa per la reazione del fidanzato.

Quando furono davanti a loro poterono notare le ferite del sottomesso.

 

“RON! SMETTILA, BASTA!!!

“GINNY LEVATI DI MEZZO! LO FINISCO!!!

 

“NO!”

 

Hermione prese la bacchetta e con un incantesimo fece allontanare Ron da Draco.

Gin si buttò a capofitto sul ragazzo amato e lo tolse dall’acqua.

 

“dio… è ridotto male, Draco mi senti? Draco?! Rispondi ti prego… rispondi…”

 

Solo allora il rosso si rese conto di ciò che aveva fatto, aveva picchiato a sangue un uomo, cosa che non aveva mai fatto prima…

 

Draco non rispondeva e un pensiero tetro e deprimente invase la mente di Ginevra… “è morto…”…

 

 

 

Lo so… questo capitolo è orribile ma avete il permesso di frustarmi!

Dedicato a Karmensita e Julian.

Ju te amo, mi vida.

 

By Ilove

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Capitolo 5
*** fine ***


Quello che non sono riuscito a dirti…

Quello che non sono riuscito a dirti…

 

Teneva premuto contro il petto il corpo del ragazzo che non respirava.

 

“è morto… no… Draco…”

 

Con la mano tremante gli scostava i capelli dalla bella fronte per guardarlo meglio.

Hermione era rimasta immobile con la bacchetta ancora stretta, con gli occhi spalancati.

Ron era completamente scioccato, non faceva che dondolarsi avanti e indietro, morsicandosi un’unghia.

Come aveva potuto farlo? Uccidere un essere umano? Il senso di colpa lo stava divorando.

 

Draco sentiva le mani della sua amata farsi sempre più lontane.

Sentiva freddo e non riusciva a respirare, si sentiva soffocare.

La brezza marina gli piaceva e il profumo di fragola di Ginny lo inondava di felicità.

Cercò invano d’aprire gli occhi ma era troppo debole, quel Weasley gliele aveva suonate di santa ragione e probabilmente aveva provocato emorragie interne.

 

“Draco… non abbandonarmi… Draco… amore mio…”

 

<ti sento mio amore… parla, ti prego, parla ancora…> pensava il bel biondo sofferente.

Sentì delle labbra calde baciarlo sulla fronte e due braccia stringerlo forte.

I suoi occhi s’aprirono lentamente, stanchi, lui era stanco voleva dormire…

La rossa vide gli occhi azzurri del fidanzato.

Un bellissimo sorriso spuntò sul volto di Draco che accarezzò la guancia ancora rossa di lei con il dorso della mano.

 

“ciao Ginevra…”

 

Socchiuse gli occhi e le caddero delle grosse e lucenti lacrime.

 

“D-Draco… se-i vivo…”

Tutti i presenti alzarono lo sguardo verso i due innamorati.

Stavano tutti piangendo.

 

“sai l’altra sera… qui… quando mi hai detto ti amo?”

 

“si…”

 

“ora ho… l’occasione… di d-dire quello che non sono riuscito a dirti…”

 

Parlava a fatica molto provato dalla stanchezza, dalle botte.

La bella Gin deglutì.

 

anch’io ti amo… mi sarebbe piaciuto vivere con te… sei bellissima ti prego non piangere… voglio vederti per l’ultima volta sorridente…”

 

“no… Draco…”

 

Il labbro inferiore della ragazza tremava mostrando tutta la sua disperazione.

 

“ti prego perdonami per tutto… non volevo farti soffrire… davvero… ti amo piccola…”

 

Lei gli fece un bel sorriso e gli baciò le labbra.

Chiuse gli occhi e con un ultimo sospiro morì, tra le braccia della rossa.

Ginny lo strinse ancora più intensamente e riprese a piangere.

Quel poco di speranza che era rimasta a Ron svanì.

Hermione cadde in ginocchio stremata dal dolore.

Intanto il tramonto era inoltrato, il sole se ne stava andando trascinando con se lo spirito del povero Draco e la felicità della bellissima Ginevra…

 

Due mesi erano passati… Ron era ad Azkaban e Draco al cimitero…

Ginny lavora al ministero con Hermione come Auror…

Harry ad Hogwarts, insegnante di difesa contro le arti oscure.

Ognuno aveva preso strade differenti ma ognuno di loro portava dentro il dolore di quella maledetta vacanza… che aveva portato via tutto…

 

Fine

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