Qualcosa d'inaspettato...ma inaspettatamente fantastico!!

di _Sweet_Heart_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16.(prima parte) ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16.(seconda parte) ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27. ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28. ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29. ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30. ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31. ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32. ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33. ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34. ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35. ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36. ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37. ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38. ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39. ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Ed eccomi qui con una mia nuova ff, questa però è a capitoli e premetto che è piuttosto lunga...
spero di non annoiarvi troppo...fatemi sapere qualcosa, è apprezzato di tutto...
ah questa ff è stata scritta alla fine della quinta serie quando ancora non c'erano spoiler sulla sesta, quindi è ambientata nel periodo dopo la divisione del team per opera di Vance.


QUALCOSA D'INASPETTATO.........MA INASPETTATAMENTE FANTASTICO!!



Capitolo 1.

Erano già passati 4 mesi da quando il team era stato riunito e le cose procedevano come se quei mesi di lontananza non ci fossero mai stati all'interno delle loro vite...tutto era tornato alla normalità, o meglio non proprio tutto.
Da poco più di 2 mesi l'atteggiamento di Tony e Ziva era completamente cambiato...sembrava quasi che cercassero di tenere le distanze, erano così formali quando si parlavano e non c'erano più i soliti battibecchi che facevano trascorrere le giornate in ufficio...questo cambiamento era stato notato da tutti, ma nessuno, neppure lo stesso Gibbs, chiese spiegazioni ai due agenti, anche se cominciava ad avere qualche sospetto, dato che i segnali erano già evidenti prima della loro separazione forzata; comunque preferì non indagare, a meno che questo comportamento non influisse sul lavoro. 

Era un giorno come tanti altri, il giorno precedente avevano chiuso un caso piuttosto complicato che l'aveva tenuti impegnati per settimane e quindi adesso erano tutti impegnati a stendere rapporti e a riempire documenti vari.La mattina passò relativamente veloce, ognuno impegnato nel proprio lavoro; nel pomeriggio il tempo sembrava non passare mai in mezzo a quello strano silenzio che aleggiava da tempo in ufficio così McGee, avendo finito tutto il suo lavoro, con la scusa di andare a dare una mano ad Abby lasciò i due colleghi soli; in realtà non ne poteva più di quel silenzio assordante.
...ultimamente erano proprio strani...

-tim!! ma che ci fai qui? non avevi dei rapporti da scrivere?- chiese Abby vedendo il collega;
- che ci faccio?ti giuro non li sopporto più...c'è un'aria tesa su di sopra che stà diventando insopportabile...e comunque i miei rapporti li ho già finiti...da quando Tony non mi stressa più finisco sempre presto; piuttosto ti serve una mano?-,
-sarei curiosa di sapere cosa gli è preso a quei due, sembravano così affiatati e presi l'uno dall'altra...Tim dobbiamo scoprire cosa gli è successo!!-, disse Abby con un tono super convinto,
-no Abby, non dobbiamo scoprire proprio niente noi...sono affari loro...sono persone adulte e capaci di risolvere i proprio problemi...e poi finalmente non subisco più scherzi da Tony e sono proprio tranquillo...vedi anche sul lavoro sono più efficiente- disse McGee che però si prese una gomitata da Abby
-ma Tim sono nostri amici, a me dispiace vederli così e poi sono diventati così noiosi che li voglio aiutare e tu mi darai una mano...dobbiamo cominciare con lo scoprire qualcosa, tu tasta il terreno con Tony e io ci proverò con Ziva...dai Tim aiutami...lo so che dispiace anche a te questa situazione-,
-ok,ok Abby..è vero mi dispiace, ma non sono così matto da andare a chiedere a Tony i fatti suoi, sai che se non vuole parlare non parla- disse McGee,
-oh ma che fifone che sei...preferisci tu Ziva?ti ho assegnato anche il compito più facile-,
 -ok ci proverò, ma a Ziva ci pensi tu...sai tra donne vi capite meglio-,
- si certo come no, tutte scuse; vabbè via adesso invece di distrarmi dammi una mano a catalogare tutte queste prove...caro il mio Pivello-;
 e così dicendo si misero al lavoro accantonando il problema Tony-Ziva.


continua...


al prossimo capitolo...





 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


ed eccomi con il secondo capitolo di questa storia...
sono felicissima di vedere che in tanti avete letto l'inizio di questa mia storia, spero solo che vi sia piaciuto.

un ringraziamento super-speciale alla carissima Pupazza che ha lasciato un commentino al primo capitolo, spero che anche questo possa piacerti(non ho mai preso l'idea di pubblicare la storia sul forum, non sò perchè, c'ho messo un sacco di tempo a decidermi a pubblicarla pure qui)...

ah dato che molti capitoli sono già pronti credo che pubblicherò la storia molto velocemente se, invece, preferite che vada lentamente ditelo pure non ci sono problemi... adesso vi lascio alla lettura...ancora grazie a tutti coloro che hanno cominciato a seguire questa storia...

Capitolo 2.

Intanto in ufficio Gibbs se n’era andato a fare rapporto al direttore sul caso appena chiuso, mentre Tony e Ziva apparentemente erano concentrati sul loro lavoro, ma in realtà la mente di entrambi vagava a determinati momenti di un paio di mesi avanti...Ziva stava scrivendo uno dei tanti rapporti della giornata quando posò lo sguardo su Tony che era intento a scrivere al computer; anche quella volta rimase incantata sulle labbra di lui…la bocca di Tony aveva un potere magnetico su Ziva, sarebbe stata capace di stare per ore e ore a fissarla e non solo, proprio come quei suoi occhi verdi…così belli…quando se li sentiva addosso smetteva pure di respirare dall’emozione che gli provocavano…con la mente cominciò a divagare dimenticandosi per un momento del rapporto e tornò a quel pomeriggio, di alcuni mesi prima, in cui stavano seguendo un sospettato…

Era da quella mattina che lo seguivano per le varie strade di Washington, quell’uomo aveva un sacco di appuntamenti e Tony e Ziva erano stanchi di girovagare a vuoto, e ancora, quel tipo non aveva incontrato il complice di cui l’NCIS era stata informata per fare uno scambio di una partita di droga…casualmente il sospettato in ogni luogo che era stato aveva incontrato una coppietta così dopo l’ennesimo incontro cominciò a domandarsi se quella coppia di fidanzati, almeno così credeva, che non faceva altro che incontrare,  fosse realmente quello che pensava o se era il caso di preoccuparsi…nel dubbio senza farsi troppi problemi si fermò per un istante ad osservarli…Tony e Ziva capirono subito che forse la copertura stava per saltare, così mentre avvertivano McGee e il capo del loro sospetto tramite l’ auricolare che indossavano, superarono come se niente fosse il sospettato…nel frattempo McGee e Gibbs presero il posto dei due agenti e si misero a seguire il sospettato…Tony e Ziva girarono in un vicolo che portava in un’altra strada per far perdere le loro tracce al loro sospettato…stavano aspettando ordini dal capo quando Ziva disse – cavolo Tony dove abbiamo sbagliato per farci scoprire come dei pivellini?-,
-Ziva non lo so, ma forse non abbiamo sbagliato nulla è probabile che ci abbia notato un paio di volte e gli sarà venuto qualche dubbio…dopo tutto è strano incrociare sempre le stesse persone a distanza di poche ore in una città così grande…o forse non siamo stati molto convincenti come coppia di turisti-;
Intanto  furono avvertiti da Gibbs che l’uomo che stavano per incastrare stava arrivando proprio dalla loro parte –cercate di non farvi scoprire di nuovo…siete una coppia comportatevi come tale-,
-agli ordini capo!- risposero in coro i due agenti…
proprio in quel momento sentirono dei passi dirigersi verso di loro, Tony tempestivamente sospinse Ziva contro il muro bloccandola con il proprio corpo e senza che lei potesse dire niente si ritrovò le labbra di Tony sopra le sua…Ziva rimase immobile al che Tony si staccò di pochi millimetri da lei e disse – fingiamo di essere una coppia che amoreggia, così nel frattempo lo controlliamo e se avviene lo scambio lo blocchiamo, cosa ne dici?-, Ziva che aveva il cuore a mille annuì con la testa senza dire una parola, anche Tony era un po’ scosso dall’emozione che quel semplice contatto con le labbra di lei gli aveva procurato.
Durante il periodo in cui il team fu diviso entrambi poterono chiarire i propri sentimenti verso l’altro, ma tutti e due avevano paura di rovinare il loro rapporto, di rovinare tutto…si ritrovarono avvolti nel silenzio, il sospettato non li aveva proprio notati o forse non li aveva considerati pericolosi per i suoi affari.
…e loro…
Loro si persero nello sguardo dell’altro e lentamente si avvicinarono, si scambiarono un bacio lento, delicato, pieno di sentimento…quel sentimento che era rimasto inespresso per troppo tempo…entrambi chiusero gli occhi per assaporare meglio quel momento, dimenticandosi di tutto il resto…fu un bacio lungo e dolce…
Furono interrotti da una voce che urlava nelle loro teste –DiNozzo! David! Allora ci volete dire cosa sta facendo il sospettato?- era Gibbs dall’altra parte dell’auricolare che aspettava informazioni dai suoi agenti;
Come riscossi da un sogno si voltarono verso l’indiziato e videro che proprio in quel momento stava avvenendo lo scambio, ma per non dare nell’occhio i due sospettati stavano camminando lentamente verso la strada che si affacciava sul vicolino –Capo hanno appena fatto lo scambio adesso si stanno dirigendo verso di voi-; dopo essere stati avvertiti McGee e Gibbs entrarono subito in azione e arrestarono i due uomini, poi sempre tramite auricolare Gibbs disse – ottimo lavoro ragazzi…ci vediamo in ufficio-, - ricevuto capo- rispose Ziva che fino a quel momento non aveva detto una parola, ancora stordita e incredula per quello che era appena successo…si tolsero quelle auricolari e prima di tornare alla macchina Ziva trovò il coraggio di parlare e disse – Tony cos’era quello?-,
Tony si voltò a guardarla con aria interrogativa e disse –quello cosa Ziva?-,
-dai non fare l’idiota, per una volta si serio…e non dirmi che era solo un bacio di copertura- quest’ultima frase quasi la sussurrò…
Tony si voltò a guardarla e senza dire nulla la baciò nuovamente…anche questa volta ne uscì un bacio favoloso, così pieno di dolcezza e amore…tramite quel secondo bacio si trasmisero tutto quel sentimento che avevano tenuto nascosto fino ad allora…i loro cuori accelerarono il loro battito per le troppe emozioni sprigionate solo da quel bacio…si staccarono di pochi millimetri lasciando le loro fronti unite e si sorrisero…passarono un sacco di minuti prima che uno dei due parlasse…

-David!!! Sei tra noi o sei nel mondo dei sogni?- tuonò Gibbs che era appena tornato in ufficio,
 Ziva si riscosse e disse –mi scusi capo…mi sono distratta un attimo-,
-si un attimo certo e comunque sai cosa penso io delle scuse, sono un…-,
-segno di debolezza, lo so…torno subito al lavoro- concluse Ziva che evitò di incrociare lo sguardo del capo e soprattutto quello di Tony.
Oramai erano le 17.00 e dato che non c’era più nulla da fare Gibbs decise di mandare tutti i suoi agenti a casa a riposare, dopo tutto ne avevano bisogno  avevano passato  settimane molto intense. Tony e Ziva si ritrovarono a prendere l’ascensore insieme, ma nessuno dei due ebbe coraggio di dire una sola parola; solo poco prima che le porte si aprissero Tony quasi sussurrando disse –mi dispiace…sono un vero idiota…ho sbagliato tutto- poi come le porte si aprirono si fiondò fuori senza aspettare una risposta da parte di Ziva, la quale era rimasta pietrificata che con un filo di voce disse – a tutto c’è rimedio-, ma Tony era già lontano per sentirla…stava per arrivare alla sua macchina quando fu raggiunta da Abby e McGee che gli proposero di andare a bere qualcosa insieme…i due speravano che forse in un contesto amichevole avrebbero scoperto qualcosa di quella situazione da Ziva, ma lei declinò l’invito e se ne tornò a casa…
-ecco lo sapevo…Tim è colpa tua…se non ci fossi stato forse l’avrei convinta a venire con me- disse Abby,
 - ma Abby me lo hai detto tu di venire con voi e adesso sarebbe colpa mia? -
-si va bene come vuoi tu Tim, adesso andiamo- e così dicendo si avviò verso il pub vicino al NCIS…


continua...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


ed eccomi con il nuovo capitolo...
come sempre ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa storia, e in particolar modo le gentilissime PUPAZZA, FE7 e SCREEC_94_ che mi hanno lasciato dei bellissimi commenti i quali mi spingono a continuare a pubblicare ancora...

e adesso buona lettura(premetto nei prossimi giorni i capitoli saranno un pò più brevi in attesa di quei capitoli lunghissimi di cui è composta la storia)...

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Capitolo 3.

Tony stava guidando verso il suo appartamento e dentro di se continuava a ripetersi “sono proprio un idiota…come ho fatto a lasciarla…eravamo perfetti insieme e invece no…io il solito testone che appena ha visto che le cose potevano diventare importanti cosa faccio scappo…scappo e in più non ho neppure più il coraggio di parlarle….idiota!!idiota!!idiota!!”…arrivò a casa continuando a ripetersi quelle parole si fece una doccia e se ne andò subito a letto…non aveva fame  e poi non vedeva l’ora di rifugiarsi nei ricordi senza che nessuno lo disturbasse; si ricordava ogni instante, ogni carezza, ogni bacio e soprattutto ogni parola che si erano scambiati nel suo letto, in quel letto…nel letto dove era disteso adesso e dove sentiva ancora il suo profumo…stava per addormentarsi quando con la mente tornò al ricordo del loro primo bacio…sorrise fra se al pensiero che con la scusa di dover controllare quel balordo aveva trovato il coraggio di baciarla e fu felice di constatare che anche lei non aspettava altro che una sua mossa…ma il ricordo più bello riguardava  quello che era successo qualche giorno dopo quel bacio…

Quella sera avevano finito presto di lavorare e lui l’aveva invitata a cena a casa sua…lei arrivò alle otto passate ed era splendida, si ricordava ogni minimo dettaglio di quel vestito che indossava…aveva preparato una cena con i fiocchi che Ziva gradì molto e questo lo rese ancora più felice…dopo cena si rilassarono sul divano dove tra baci e qualche parola passarono gran parte della serata…Ziva se ne stava per tornare a casa quando lui la bloccò poco prima che uscisse di casa e abbracciandola le sussurrò all’orecchio –non te ne andare…resta con me stanotte-, Ziva lo abbracciò più forte e a sua volta sussurrò – pensavo che non me lo avresti mai chiesto -…a quelle parole Tony le prese il viso tra le mani e la baciò appassionatamente…sempre baciandola la sospinse lentamente verso la camera, verso quel letto dove era disteso adesso…ricordava perfettamente tutte le emozioni nuove che aveva provato quella notte…emozioni che non aveva mai provato con nessun altra donna…era come se si conoscessero da sempre, entrambi seppero infondere all’altro tutto quello di cui aveva bisogno…fu durante quella notte, mentre erano ancora abbracciati che guardandosi negli occhi, contemporaneamente, si dissero quelle due parole...quel “TI AMO” che arrivò dal profondo del loro cuore…così vero e così profondo…dopo quella dichiarazione si persero di nuovo l’uno nel corpo dell’altra…si amavano talmente tanto e se lo stavano dimostrando con ogni bacio e carezza…

 e adesso?
...adesso era solo in quel letto e tutto per colpa sua e la stupida paura che l’aveva sovrastato…sopraffatto dalla stanchezza si addormentò…

continua...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


ed eccomi con il nuovo capitolo...
grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia, a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite e mando un abbraccio grandissimo alle carissime  PUPAZZA e FE7 che mi lasciano un commento per ogni capitolo, non avete idea di quanto mi fa piacere e quanto sia incoraggiante leggervi ogni volta...grazie!!!

e adesso buona lettura(vi prometto che dopo questi capitolini corti che servono più che altro da introduzione, partiranno capitoli supertivosi)...

ah domani molto probabilmente posterò 2 capitoli...

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Capitolo 4.


Nel frattempo Ziva dopo una doccia lunghissima, ne aveva proprio bisogno per riprendersi dalle parole di Tony, si diresse in cucina e anche se non aveva molto nel frigorifero si preparò una cena piuttosto abbondante, poi non contenta prese del gelato e andò a sdraiarsi sul divano a guardare un po’ di tv…in quei giorni si sentiva particolarmente stanca, era quasi sicura del motivo, ma aveva paura di affrontare la cosa; aveva solo bisogno di una conferma, ma continuava a rimandarla…forse per la prima volta in vita sua aveva paura…avvolta nei suoi pensieri se ne andò a letto e come ogni sera abbracciando il cuscino si lasciava andare in un pianto silenzioso, ma che faceva male al cuore più di ogni altra cosa…ancora non capiva perché Tony l’aveva lasciata, o meglio lei sospettava che il motivo fosse stata la paura…paura di una storia seria, d’impegnarsi veramente, forse non si sentiva ancora pronto, pensava di sbagliare tutto prima o poi e quindi per evitare di soffrire in futuro aveva preferito finire la cosa all’inizio…ma poi oggi quella frase “mi dispiace…sono un vero idiota…ho sbagliato tutto”…forse gli voleva far capire che per loro c’era ancora qualche speranza di poter essere felici…anche perché lei sapeva perfettamente che sarebbe stata felice solo con lui e con nessun altro; anche se si erano frequentati solo per un paio di mesi, lei era più che sicura che lui era la persona giusta…dovevano parlare ma lei non trovava mai le parole giuste e poi in quel momento quella che aveva paura era lei.
come poteva affrontare quel discorso?
anche se fossero tornati insieme chi le assicurava che non fosse scappato di nuovo nell’affrontare l’altro argomento che l’assillava da giorni?
si era tirato indietro al primo segnale d’impegno, poteva succedere di nuovo…passò gran parte della notte a cercare una soluzione, un motivo e soprattutto il coraggio di affrontare tutto…decise che aveva bisogno di parlarne con qualcuno, questa volta avrebbe dovuto chiedere un appoggio non sarebbe riuscita ad affrontare tutto da sola e sapeva già di chi si poteva fidare…poi sopraffatta dalla stanchezza si addormentò, anche se le lacrime non smisero di bagnarle il viso…

continua...

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***



buongiorno e buona domenica a tutti...

nuovo capitolo...

grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia, a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite...
e soprattutto grazie a FE7, SCREEC_94_ e PUPAZZA per i loro bellissimi commenti...troppo gentili...

più tardi, nel pomeriggio, arriverà il prossimo capitolo...

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Capitolo 5.

Quella mattina Tony si alzò molto presto, alla fine quella notte non aveva dormito molto, dopo una buona colazione uscì di casa con il buon proposito che durante quella giornata si sarebbe comportato normalmente…in quelle settimane il suo atteggiamento aveva messo a dura prova tutta la squadra e anche se fin ora Gibbs non aveva detto nulla, non sarebbe passato ancora molto tempo prima di subirsi qualche sua ramanzina…certamente non era colpa di Ziva se erano in quello stato, lei aveva provato a parlargli, ma lui l’aveva allontanata, solo ora capiva di essere stato un vero stupido…ma era pronto a rimediare entro la serata…

A casa di Ziva le cose stavano andando in modo alquanto diverso…quella mattina non andò a fare la sua solita corsa mattutina, oramai la evitava da qualche settimana…si rese conto di avere un’aspetto orribile aveva gli occhi gonfi e rossi, causa del troppo pianto, in più come se non bastasse si era alzata con una forte nausea…stava per chiamare Gibbs per avvertirlo che non sarebbe andata a lavoro, quando cominciò a sentirsi un po’ meglio e anche piuttosto affamata così dopo un abbondante colazione si sistemò un po,’ giusto per avere un aspetto presentabile in ufficio, dopo di che uscì di casa…

In ufficio Tony arrivò prima di tutti, ma mentre stava per mettersi a sedere alla propria scrivania ecco che dall’ascensore uscirono McGee ed Abby, i quali come videro Tony già in ufficio strabuzzarono gli occhi dalla sorpresa…
-Tony!!!ma che ci fai qui?- disse McGee 
–oh buongiorno anche a te Pivello! Ma come che ci faccio qui sono a lavoro o forse oggi avevo la giornata libera e nessuno mi ha avvertito…Pivello ma che domande mi fai?- rispose Tony, 
- no è che è strano vederti in ufficio così presto- provò a riprendersi McGee, 
- ma come strano Pivello? Oh basta non ti rispondo più…ehi buongiorno Abby!-, 
- buongiorno a te Tony- rispose Abby che intanto picchiettava McGee sulla schiena come per spingerlo a chiedere qualcosa;
-Abby ma cos’hai da picchiettare il povero McGee?...cosa ti ha fatto?-, 
- no Tony non mi ha fatto nulla è solo che Tim  ti vuole chiedere una cosa- disse Abby con uno strano sorriso dipinto sulla faccia; 
- ah si!!! E su sentiamo cosa mi devi chiedere Pivello di così imbarazzante?-
Come Tony finì di parlare nell’ufficio risuonò il suono che indicava che era arrivato l’ascensore da dove uscì Gibbs e con il suo solito modo di fare disse –cos’è siamo a fare salotto?sapete benissimo che ci sono ancora dei fascicoli da sistemare sul caso McJillian, cosa stare aspettando?...buongiorno Abby!-, 
- buongiorno Gibbs…non stavamo facendo salotto McGee doveva chiedere una cosa a Tony, ma vabbè fa niente…la chiederà dopo vero Timmy?- e guardò il collega tutta sorridente; dal canto suo McGee gli rispose con uno sguardo poco amichevole; 
-vabbè ragazzi vado nel mio laboratorio dai miei piccini se avete bisogno chiamatemi-, 
- ok Abby!- risposero insieme Tony e McGee
poi Tony rivolgendosi all’altro disse –Pivello sono curioso di sapere cosa volevi, dopo me lo dici-, 
-Tony credimi niente d’importante- e rispondendo questo anche McGee si diresse alla propria scrivania per cominciare il suo lavoro.
-si può sapere dov’è l’agente David?- tuonò Gibbs ai suoi agenti, 
proprio in quel momento si aprirono le porte dell’ascensore e ne uscì Ziva, che sentendo la voce di Gibbs pronunciare il suo nome disse –eccomi capo-,
-alla buon ora David, sai vero che sei in ritardo- poi vedendo il viso sconvolto della sua agente aggiunse – ma stai bene? Perché se non è così non ti voglio qui in ufficio e ti rispedisco subito a casa-, 
-no capo va tutto bene solo qualche imprevisto per strada per questo sono in ritardo- poi a bassa voce come per ripeterlo a se stessa aggiunse –a quanto pare in questo periodo sono in ritardo per tutto-, 
- ok David allora c’è da finire di compilare alcuni fascicoli sul caso McJillian a lavoro- poi prendendo il suo caffè se ne andò da Ducky per farsi dare dei rapporti su alcune autopsie.
Come Gibbs sparì in ascensore Tony vedendo Ziva in quello stato si preoccupò e provò ad allacciare un discorso 
–ehi Mossad! Tutto bene?non è da tutti i giorni vederti arrivare in ritardo-, 
-davvero Ziva sei sicura di stare bene?...che giornata strana oggi, te che arrivi in ritardo e Tony che invece è arrivato prima di tutti…certo che in questo periodo le cose strane aumentano- disse McGee, 
- ehi Pivello! Hai finito di blaterare? Con te il discorso di prima è sempre aperto…allora Ziva sei sicura di stare bene?—chiese Tony con un pizzico di apprensione; 
dal canto suo Ziva sentendosi chiamare da Tony sentì il suo cuore battere a tutta forza nel petto, sembrava quasi volesse uscire…fu un attimo di spaesamento, ma riprese il controllo sui suoi nervi e riacquistò un po’ di calma interiore mentre McGee parlava e poi rispose –credo di si Tony…diciamo che sto bene…Abby è già in laboratorio?- chiese per deviare il discorso.
Poi la sera avanti si era decisa a chiedere a lei un aiuto, aveva bisogno di un’amica che la potesse aiutare…
-si Ziva è già all’opera in laboratorio- rispose McGee, 
- ok allora la raggiungo…se Gibbs mi cerca ditegli che sono andata a portarle dei fogli- e così dicendo anche lei sparì in ascensore.
McGee si rimise a lavoro, Tony invece rimase a pensare “credo di si Tony…diciamo che sto bene” queste parole gli rimbombavano nella mente; se Ziva stava male era solo per colpa sua, e anche lui stava male per quella situazione…”basta entro stasera devo rimediare” pensò, ma nel farlo picchiò sulla scrivania le mani strette a pugno, facendo sobbalzare McGee, -Tony cosa c’è? Tutto bene?-, 
-si si McGee tutto apposto- e dicendo questo se ne tornò a lavoro…


continua...

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


come promesso ecco l'altro capitolo...
grazie mille FE7 sono felicissima che ti sia piaciuto anche il capitolo 5...non sai quanto sono felice di leggere ogni volta i vostri commenti....

a domani con il prossimo, spero che questi due nuovi capitoli vi siano piaciuti...
ancora un grazie enorme a tutti voi che leggete...
ed ora buona lettura...

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Capitolo 6.

-Ciao Abby! Ti disturbo?- chiese Ziva entrando in laboratorio,
-ehi Ziva! Certo che no…buongiorno…ma cosa hai fatto, stai bene? Perché dalla faccia che hai non si direbbe-, 
-Abby ho bisogno del tuo aiuto-,
-ehi Ziva che succede, mi fai preoccupare, cosa è successo?- chiese Abby un po’ preoccupata, dopo tutto non era da tutti i giorni vedere Ziva chiedere aiuto;
-Abby non chiedermi nulla ti spiegherò con calma, ma ti prego aiutami ho bisogno di un’amica in questo momento-, dicendo questo stava per mettersi di nuovo a piangere, ma riuscì a controllarsi…cavolo in quei giorni non faceva altro che piangere, cominciava a darsi sui nervi da sola…
-ok! ok! non ti chiederò nulla fino a quando non te la sentirai di parlare, ma sappi che ci sono sempre ok?ora dimmi come ti posso aiutare?-, 
- mi serve un numero-, 
- Ziva io ti aiuterei volentieri, ma se non mi dai delle informazioni più specifiche non posso indovinare…solo con Gibbs funziona questa cosa del leggerci nella mente-, 
- ok, ok Abby! Conosci un bravo medico?per la precisione un bravo ginecologo?sai quello da cui andavo è in Israele e per una visita mi sembra un po’ lontanino da qui- Ziva cominciò a divagare quando Abby urlò – oh mio dio Ziva non dirmi che! Oh cavolo!!!, ma è bellissimo…oppure no?!...Ziva parlami-, 
- Abby ti prego non urlare…ho bisogno di quel numero devo avere una conferma dei miei sospetti il prima possibile…sto letteralmente impazzendo…ti prego aiutami…e poi non lo devi dire a nessuno neppure a McGee-
Ziva parlava apparentemente in modo tranquillo, ma Abby si accorse che era sul punto di crollare così con il tono più calmo che poteva disse – tranquilla Ziva, vieni qua- e l’abbracciò stretta e continuò – adesso chiamiamo subito la mia dott.ssa e guardo se riesco a farti avere un appuntamento per oggi al massimo domani mattina…vedrai che un buco ce lo trova è pure una mia amica…e poi dopo aver chiamato ti accompagno a casa e non ho intenzione di mollarti neppure per un secondo…così con calma mi racconti tutto-.
Ziva ricambiò l’abbraccio, in quel momento ne aveva proprio bisogno – grazie Abby- disse con un filo di voce.
Abby chiamò la dott.ssa per conto di Ziva e riuscì a farsi dare un appuntamento proprio per dopo pranzo; 
dato che erano già le 11:00 Abby decise di andare via, così con Ziva tornarono in ufficio dove trovarono McGee e Tony a discutere su alcuni particolari del caso e Gibbs alla sua scrivania….
-Gibbs!Gibbs!Gibbs! io e Ziva dobbiamo prenderci tutto il pomeriggio libero- disse Abby andando di corsa verso la scrivania del capo, 
- e perchè dovrei darvi il pomeriggio libero Abby?- chiese irritato Gibbs, 
- ma Gibbs!! Non vedi in che stato è Ziva, si sente malissimo ho già preso appuntamento con la mia dott.ssa e l’accompagno io a farsi visitare e poi diretta a casa…-,
-ehi David! Stamani ti avevo detto di andare a casa se stavi male perché ti dovrei far andare adesso? E poi non potresti farti vedere da Ducky dato che avevi detto che stavi bene- disse Gibbs sempre più stizzito, 
-lo so Gibbs è solo che….-, non finì neppure di parlare dato che fu travolta da un giramento di testa;
Tony che mentre ascoltava stava tornando a sedere alla sua scrivania, vedendola barcollare fece in tempo a sorreggerla prima che cadesse a terra…la prese tra le sue braccia e la portò a sedere sulla sua sedia…
- che ti avevo detto Gibbs, sta male- disse Abby, che cominciava a preoccuparsi veramente per l’amica, ma Gibbs era già in piedi ed aveva già raggiunto la sua agente…
Durante quel periodo l’aveva osservata bene e aveva riconosciuto molti segnali che gli avevano fatto intuire cosa stava succedendo…e il suo istinto non sbagliava mai…aveva preferito non dirle o chiederle nulla, sapeva che se Ziva avesse avuto bisogno di lui  l’avrebbe interpellato…
fece allontanare Tony, che era praticamente appiccicato a Ziva, la quale era troppo scossa per rendersi conto della sua presenza, poi si accoccolò davanti alla sua agente e gli sussurrò –Ziva…ehi guardami…va meglio?-,
Ziva annuì con la testa e guardandolo disse –Gibbs ho veramente bisogno della giornata libera e che qualcuno mi riaccompagni a casa, non credo di farcela a guidare-, 
-si Ziva questo lo vedo pure io, vieni ti aiuto ad arrivare alla macchina di Abby; Tony McGee voi tornate a lavoro- e così aiutato da Abby accompagnò Ziva fino all’auto…
Tony avrebbe tanto voluto chiedere a Gibbs il permesso di essere lui ad accompagnarla a casa, ma cambiò idea al pensiero che forse lei non avrebbe gradito, in fin dei conti aveva chiesto aiuto a Abby e non a lui…per l’ennesima volta cominciò a darsi dello stupido…ma come aveva fatto in tutti quegli anni a considerarsi un playboy se poi davanti alla donna che amava continuava a fuggire…per di più il suo piano di riuscire a sistemare le cose entro sera era fallito in partenza, Ziva stava tornando a casa…

mentre Abby cercava le chiavi della macchina, Gibbs rimase vicino a Ziva e con voce calmissima le sussurrò – so cosa ti sta succedendo…tranquilla, non aver paura…sarai perfetta-;
Ziva rimase stupita da quelle parole e fissandolo con uno sguardo pieno di gratitudine riuscì solo a dire un timido grazie…

continua...

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


un nuovo capitolo
un abbraccio grandissimo a FE7(la mia fan personale, wow!! k emozione non credo neanche di meritarmelo), alla carissima PUPAZZA che mi ha pure inserito tra i suoi preferiti e ad HELLSPIRIT...veramente gentilissime...
un ringraziamento speciale anche a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite, e un grazie anche a tutti coloro che leggono la mia storia...



buona lettura...

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Capitolo 7.

Erano già passati 20 minuti da quando erano arrivate all’ambulatorio della dott.ssa di Abby…
-Abby e se poi sono veramente…- Ziva era talmente agitata che non riusciva neppure a finire le frasi che cominciava;
- Ziva ti vuoi calmare…stai rendendo nervosa anche me-;

-Ziva David?- chiese un’infermiera

-si eccomi arrivo- rispose Ziva
-io ti aspetto qui…se hai bisogno fammi chiamare- disse Abby,
-allora signorina David…posso chiamarla Ziva?-cominciò la dott.ssa cercando di mettere a proprio agio la nuova paziente,
-si si non ci sono problemi- rispose Ziva alquanto agitata,
-piacere io sono la dott.ssa Anna Diaz, ma puoi chiamarmi tranquillamente Anna…allora è qui per una visita di controllo oppure per qualcosa di più specifico?-,
-bhe ecco…penso di essere incinta- disse Ziva quasi sussurrando;
...Era come se dicendolo a bassa voce la cosa fosse meno reale…
-oh ma allora possiamo dire che è qualcosa di più specifico… mi dica che sintomi ha avuto e da quanto tempo li ha- chiese la dott.ssa,
- in questi ultimi due mesi, più o meno, non ho avuto il ciclo…inizialmente non mi sono preoccupata a causa del lavoro troppo stressante mi era capitato un’altra volta poi ho sempre usato la pillola…sono stata costretta ad interromperla 5 mesi fa dato che mi sono sottoposta ad una cura antibiotica per una quindicina di giorni, quando ho finito quella cura sono stata richiamata per lavoro qui in America, e non mi sono fatta più un controllo e di conseguenza non ho rifatto le analisi necessarie per farmi segnare di nuovo la pillola, ma ho sempre cercato di usare precauzioni durante i rapporti che ho avuto negli ultimi mesi…è per questo che non mi sono preoccupata, poi invece sono cominciate le nausee, la stanchezza e le dirò di più anche la fame, in questi giorni soprattutto stò mangiando di tutto di più…poi stamani ho avuto un lieve svenimento-,
la dott.ssa ascoltò attentamente tutto quello che Ziva stava dicendo, poi intervenne – ok Ziva i sintomi sembrano esserci tutti…è probabile che se solo per una volta lei e il suo compagno non avete preso precauzioni sia stata la volta buona…ha per caso fatto un test di gravidanza?sennò lo facciamo uno subito-,
 - no non l’ho fatto-,
-ok allora intanto facciamo questo, poi passiamo alla visita completa-…dopo circa dieci minuti il test risultò positivo, così la dott.ssa passò alla visita completa e il risultato finale fu che era incinta di 2 mesi e mezzo…
-allora Ziva, la gravidanza sta procedendo bene, entrambe state alla grande…per quanto riguarda lo svenimento di stamani è sicuramente solo un po’ di stress quindi le ordino almeno un giorno di assoluto riposo, dato che è stata lei stessa a dire di fare un lavoro stressante…noi ci vediamo qui fra un mese esatto così facciamo un’altra ecografia e guardiamo come procedono le cose…comunque questo è il mio numero e se hai bisogno di me non riguardarti a chiamarmi…ora vada a casa a dare la bella notizia al futuro paparino…arrivederci…ah e congratulazioni-, -arrivederci-.
Ziva alla conferma di essere incinta e nel vedere l’ecografia era sempre più convinta di volere quel bambino, amava già quel piccolino dentro di lei…si sentiva felice come non lo era mai stata, l’unica cosa che la rendeva triste era stata una frase detta dalla dott.ssa stessa e che la tormentava “vada a casa a dare la bella notizia al futuro paparino”, peccato che il paparino l’aveva allontanata da lui.
…comunque avrebbe dovuto dirglielo il prima possibile…
Uscì dallo studio della dott.ssa che sembrava un automa in movimento, fu subito raggiunta da Abby -ehi allora?- le chiese,
Ziva la fissò con uno sguardo stordito e poi disse –sono incinta-,
- oh mio dio Ziva sei incinta!!!- urlò di nuovo Abby,
-si sono incinta…oddio è vero sono incinta- ripetè di nuovo Ziva, ma questa volta il suo tono era pieno di gioia.
Mentre erano in macchina per un attimo Ziva si rabbuiò, abbassò la testa e si mise a fissare e ad accarezzare dolcemente l’addome, Abby allora si fece coraggio e chiese –è di Tony vero?-,
Ziva senza spostare lo sguardo disse –si è di Tony-,
-vedrai come sarà felice quando lo saprà…in questi mesi con il vostro comportamento distaccato ci avete ingannato a tutti facendoci pensare che avevate litigato e invece…oddio come sono felice…lo devo dire a McGee posso vero? Avevamo deciso di scoprire cosa vi era successo a voi due, povero stamani lo stavo mandando al patibolo con Tony…oddio che bello…potrò essere la zia Abby vero?...che emozione…-Abby aveva cominciato a parlare a raffica come al suo solito, quando Ziva con voce triste disse – Abby ma cosa stai dicendo?non credo che Tony sia contento di una cosa del genere e poi non abbiamo finto nulla se proprio lo vuoi sapere sono quasi 2 mesi che non abbiamo una conversazione normale…oramai siamo ridotti a dirci solo le cose indispensabili a lavoro…e questo mi sta distruggendo-…
Abby aveva appena parcheggiato lungo il vialetto di casa di Ziva e mentre entravano in casa Abby continuò
– non dire così voi due insieme siete perfetti…vi si legge negli occhi che vi amate, cosa è successo?- chiese sconsolata;
a quel punto una volta che si sedettero sul letto Ziva gli raccontò tutto…da come si erano scambiati il primo bacio a tutte le volte che si erano detti di amarsi, fino a quella sera, mentre uscivano dall’ufficio, Tony di punto in bianco gli disse che non era più sicuro di voler continuare a vivere quella storia e che aveva bisogno di un po’ di tempo per pensare…gli raccontò di tutte le volte che aveva provato ad entrare nel discorso trovando solo un muro davanti a se. Finalmente era riuscita a sfogarsi a liberarsi da tutta quell’ansia accumulata in quelle settimane e in Abby trovò una buona amica, poi non reggendo più la tensione accumulata scoppiò in un pianto inarrestabile, così Abby l’abbracciò e mentre le accarezzava i capelli per tranquillizzarla disse –sai Ziva…io penso che Tony abbia avuto solo paura; lo sappiamo tutti che a parte con quella francesina, che poi era solo una missione, non ha mai avuto storie importanti…lui ha solo avuto paura, ma sono più che sicura che quando saprà del bambino o bambina, non ti lascerà mai più…credimi penso di conoscerlo bene oramai-,
ancora tra i singhiozzi Ziva disse –lo so Abby, lo so che lui ha avuto solo paura e che il sentimento che proviamo è reciproco e vero, ma quello che spaventa me adesso è che se lui ha avuto paura di un sentimento, non pensi che di un bambino avrà il terrore?…e io non voglio perderlo lo amo troppo…fa così male sentirlo lontano…ora ho paura che alla notizia del bambino che sta crescendo dentro di me possa allontanarsi di più-,
- Ziva tranquilla…non ti devi stancare l’ha detto anche la dott.ssa…cerca di non piangere e vedrai che una soluzione la troviamo…in ogni caso il primo passo è dirlo a Tony; vedrai che andrà tutto bene me lo sento…adesso riposati…io vado di là, chiamo Gibbs e l’avverto che stai bene, se hai bisogno chiamami-,
Ziva abbracciò l’amica e disse – grazie di tutto Abby, sei veramente un’amica preziosa…se vuoi con Gibbs parla chiaro, da quello che mi ha detto prima mi da l’idea che sappia già tutto…semmai non dirgli nulla di Tony…grazie ancora-,
- si tranquilla non gli dirò nulla di Tony, ma ora riposati che ne hai bisogno- così Abby lasciò Ziva, che era un po’ più tranquilla, e se ne andò in salotto…

continua...

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


altro capitolo

come sempre mando un ringraziamento speciale a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite, e un grazie anche a tutti coloro che leggono la mia storia...ma un ringraziamento enorme va alle mie fedelissime FE7 e PUPAZZA....ogni vostro commento mi rende così felice che posto sempre più volentieri...

domani dato che non ho idea di quando sarò a casa credo che posterò nel tardo pomeriggio se non addirittura dopo cena(ma credetemi riuscirò a farmi perdonare)...

buona lettura...

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Capitolo 8.

Durante il resto del pomeriggio, Tony, non riusciva a stare calmo…non faceva altro che prendere il cellulare, comporre un numero per poi riattaccare prima ancora che squillasse…non voleva essere indiscreto, ma era preoccupato per lei…non faceva altro che ripetersi che quella era solo stanchezza, dopo tutto erano state settimane intense, poi con tutto quello che era successo tra loro era comprensibile che anche lei, anche se era una donna forte, prima o poi crollasse…era sempre perso nei suoi pensieri quando fu riscosso dal cellulare di Gibbs che squillò…
-Gibbs!-,
-capo sono Abby-,
-oh Abby…allora tutto a posto?-,
-si Gibbs diciamo che per i prossimi sei mesi e mezzo dovremo fare attenzione ad un ex agente del Mossad con gli ormoni in subbuglio-,
-me lo immaginavo…Ziva sta bene?-
-si è tranquilla…adesso sta riposando-,
-ok! Grazie Abby, noi ci vediamo domani…appena si sveglia dì a Ziva che domani non la voglio vedere in ufficio-,
-ok capo ricevuto!...a domani-.
Tony e McGee si guardarono e poi rivolsero il loro sguardo verso il capo in attesa di notizie, ma Gibbs non disse nulla. Tony provò a chiedere – capo era Abby?-,
-si DiNozzo era Abby-,
-cosa ha detto? Ziva come sta?- chiese Tony con un pizzico di apprensione,
-sta bene DiNozzo, sta bene ha solo bisogno di un po’ di riposo…vabbè via sono già le 17:00 andate a casa a riposarvi pure voi, non voglio altri agenti in malattia in questi giorni-.
Erano tutti e tre in ascensore per raggiungere i parcheggi e salire ognuno sulla propria auto e andarsene a casa, ma non tutti sarebbero andati verso la propria di casa…
una volta usciti, McGee salutò e se ne andò diretto verso la sua auto, Tony stava per fare lo stesso quando fu chiamato da Gibbs –Tony!-,
 -si capo-, non fece in tempo neppure a finire di parlare che gli arrivò uno scappellotto,
-capo e questo per che cos’era?-,
 -DiNozzo è per due motivi, uno la regola 12 che ripeto da anni te la sei dimenticata per caso?, e secondo potevi aver un buon motivo per infrangerla, ma adesso non hai nessun motivo per tirarti indietro…la paura non è una buona scusa…fidati di me…so di cosa parlo e dato che lo so ti posso dire solo una cosa…non fare come me che mi sono lasciato scappare Jenny solo per paura di perderla come ho perso Shannon, alla fine l’ho persa senza che potessi mai dirgli veramente quello che provavo…pensaci Tony a volte è meglio affrontare le paure con la donna che si ama, piuttosto che fuggire ed essere infelici…ed ora basta sentimentalismi, vai da Ziva e parlate, chiarite la situazione perché se non lo fate vi riempirò di scappellotti che non ve li scorderete per il resto della vostra vita-,
-grazie capo…avevo bisogno di sentirmi dire queste parole…comunque avevo già deciso di sistemare tutto entro stasera…capo prima di andare mi togli una curiosità, ma come facevi a sapere tutte queste cose?con ziva siamo stati attenti sul lavoro e poi come hai capito che è partito tutto da me?-,
- DiNozzo io osservo e ti dirò che vedere due agenti che, per anni, ci hanno tormentato con i loro battibecchi e cose varie all’improvviso non si rivolgono quasi più la parola non passano certo inosservati trovi? E poi in un momento della vita tutti ci troviamo a dover affrontare questo tipo di paura,è normale, ma si supera solo insieme, stando uniti, sostenendosi a vicenda…e Tony sapevo che se siete arrivati a questa situazione era per colpa tua di sicuro sei troppo testone…e si… anche pauroso quando si tratta di cose serie…vabbè basta guarda di andare via, prima che ti rimandi in ufficio a compilare altre scartoffie-,
 - ok capo! Corro via…grazie di tutto a domani-.
Gibbs guardò Tony correre verso la macchina e un sorriso gli si dipinse sul volto…non lo voleva ammettere, ma era orgoglioso del suo agente, di lui che considerava quasi come un figlio…


continua...

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


altro capitolo

come sempre un ringraziamento speciale a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite, e un grazie anche a tutti coloro che leggono la mia storia...e un bacio a PUPAZZA e FE7....

dato che oggi sn di pessimo umore, spero di allietare la vostra giornata...

buona lettura(prima di essere postato ho ricontrollato il capitolo ed ha subito un paio di modifiche rispetto a come era scritto e stato postato precedentemente)...

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Capitolo 9.

DRIIIIINNN

-un attimo stò arrivando- disse Abby

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNN

-si ho capito eccomi…ma chi accidenti sarà?-disse tra se mentre andava ad aprire la porta      
–Tony?-.
Abby aprendo la porta si trovò davanti un Tony alquanto agitato
-ehi Tony mi volevi rompere un timpano?…cavolo hai rischiato di svegliare Ziva…la dott.ssa ha detto che si deve riposare…-, 
-Abby mi fai entrare devo parlare con Ziva immediatamente, non posso più aspettare ho già perso troppo tempo-, -entra, ma comunque è meglio se aspetti che si svegli-, 
-non ti preoccupare Abby sono già sveglia- disse Ziva entrando nel salone, ma come vide Tony si fermò all’improvviso in mezzo alla stanza…voleva dirgli tutto, parlargli, chiarire, dargli quei mille baci di gioia, condividere con lui quell’emozione, ma non riusciva ad aprire bocca…era lì immobile nel suo salone e lo fissava, l’unica cosa che le sue labbra furono in grado di pronunciare fu un sospirato e pieno di sorpresa –Tony!-;

-Ziva…io…-, Tony stava per cominciare a parlare quando s’intromise Abby
–ehm ragazzi!...io sarà meglio che vada…Tony noi ci vediamo domani mattina e Ziva, Gibbs ha detto che domani non ti devi presentare in ufficio per riposarti…e adesso vi lascio-, 
-Abby grazie…grazie di tutto quello che hai fatto oggi- disse Ziva, 
-figurati non ho fatto niente…quelli che ora devono parlare siete voi, quindi io vado…ciaoo!!- e se ne andò lasciandoli in balia di loro stessi…

-Ziva…io…io sono uno stupido, ho sbagliato tutto…io…non dovevo lasciarti, non ti dovevo allontanare…è solo…è solo che…- Tony aveva cominciato a parlare, solo non riusciva a trovare le parole giuste da usare; mentre parlava si avvicinava sempre di più a Ziva fino a quando non gli si fermò davanti e continuò
–Ziva sei la persona più importante per me…è solo che io ho…ecco...come dire...io...ho avuto paura…ahahahah-era talmente agitato da quello che stava per dire e la paura di essere allontanato da lei che mentre parlava rideva pure di se stesso come per diminuire l'intensità di quello che stava dicendo, ma nonostante tutto continuò a spiegare quello che gli era successo dentro nel momento in cui era cominciata la loro storia;
- lo so benissimo pure io che ho più di 30 anni e non sono più un ragazzino e che non sarei dovuto scappare da te in quel modo, ma adesso ho capito…sono stato proprio uno stupido…credevo che in futuro avrei rovinato tutto, di non essere in grado di avere un rapporto vero, reale come quello che stavamo vivendo e che spero di poter tornare a vivere...potrai mai perdonarmi per il male che ti ho fatto?……Ziva io ti amo-, disse tutte quelle cose guardandola negli occhi e continuò quasi sussurrando rendendo quelle parole ancora più profonde –ti amo, ti amo…ti amo…sei tutto per me-; 
A quel punto Ziva con quel poco di voce che le era rimasta, a causa della troppa agitazione ed emozione che l’aveva travolta ascoltando Tony, con grande fatica riprendendo un certo controllo su di se disse –Tony  lo so che quello che è successo è stato solo un attimo di esitazione, di paura come hai detto te…ma adesso quella che ha paura sono io…come posso sapere se a qualche altro ostacolo o qualcosa di più grande tu non ti blocchi e non mi lasci più sola?...questi mesi senza di te sono stati terribili, e anche se avevo capito il tuo gesto quando ho provato a parlarti tu mi hai allontanato di più e non so se riuscirò a sopportare di nuovo una cosa del genere, sono sempre stata in grado di mantenere un certo controllo, di allontanare da me le cose dolorose, ma questa volta non ci riesco e non lo potrei sopportare una seconda volta-;
Tony a quelle parole non si arrese, voleva farle capire che non l’avrebbe mai più lasciata così facendosi più vicino a lei la racchiuse in un dolcissimo abbraccio e le sussurrò all’orecchio – tranquilla non succederà mai più…mi sono comportato da perfetto idiota, ma anche per me questi mesi senza di te sono stati un incubo…ho bisogno di te per vivere…sei l’altra metà della mia anima e non posso vivere senza-
…Ziva si staccò dall’abbraccio…aveva gli occhi lucidi, erano pieni di lacrime pronte ad uscire da un momento all’altro…prendendo un bel respiro e guardandolo seriamente disse tutto d’un fiato –sono incinta Tony!-…

Tony sgranò gli occhi per la sorpresa…per un momento pensò che la stanza avesse cominciato a girare…passarono alcuni secondi di sbalordimento iniziale e di silenzio…secondi che a Ziva sembrarono un eternità…per interrompere quel silenzio stava per parlare quando Tony le mise due dita sulle labbra e con gli occhi lucidi per l’emozione le sorrise…non trovando le parole giuste per la troppa felicità la strinse a se in un abbraccio forte, ma dolce allo stesso tempo…un abbraccio pieno d’amore dal quale Ziva si lasciò cullare come una bambina…per la prima volta dopo due mesi si sentì protetta e al sicuro tra quelle braccia tanto che si lasciò andare in un pianto…appena l’emozione passò si staccò leggermente da Tony, lo guardò negli occhi sorridendogli e disse – pensavo che se ti avessi detto di essere incinta tu ti saresti allontanato di più da me…-, 
-ehi Ziva non ho più nessuna intenzione di lasciarti…da ora in poi la parola “sola” per te non avrà più senso…ti amo così tanto...da impazzire…e questa notizia mi ha reso un uomo felice, forse l’uomo più felice al mondo in questo momento-, Ziva sorpresa e felice di quella nuova svolta della sua vita si riaccoccolò tra le braccia di Tony e con la testa appoggiata sul suo petto riuscì  a dire -ti amo anch’io Tony e non ho mai smesso di amarti neppure per un secondo-; il ragazzo ancora un pò provato dall'emozione che quella notizia gli aveva procurato le alzò in viso e con un gesto dolcissimo le accarezzò una guancia fino a che non si scambiarono un lunghissimo bacio pieno d’amore…un bacio attraverso il quale confermarono tutti i loro sentimenti…sentimenti che aumentavano di minuto in minuto…



continua...

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


buongiorno a tutti..ed eccomi con il nuovo capitolo della giornata, spero vi piaccia!

stamani sono stata felicissima di trovare tutti i commenti che mi ha lasciato pure LIGHTS, sono felicissima che stai seguendo questa storia, non immagini quanto.
un abbraccio grandissimo a PUPAZZA, FE7 e SCREEC_94_ che mi seguono dall'inizio e che mi lasciano sempre dei bellissimi commenti...
ringrazio di nuovo SCREEC_94_ per avermi inserito tra i suoi preferiti e grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...

e dopo tutti questi ringraziamenti vi lascio alla lettura, passate una buona giornata...

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Capitolo 10.

…mentre si baciavano Tony prese in collo Ziva e la portò in camera dove la distese sul letto 
–adesso mettiti a letto e non ti alzare per nessun motivo, da oggi mi occuperò io di te e di questo piccolino-, e così dicendo si sdraiò vicino a lei e con delicatezza con una mano accarezzò il ventre della donna…Ziva raggiunse con la sua mano quella di Tony ed intrecciò le dita a quelle di lui, poi alzò lo sguardo su di lui e gli dette un leggero bacio sulle labbra…bacio che Tony approfondì.
Passarono il resto del pomeriggio così sul letto a parlare e a chiarirsi definitivamente su tutto quello che era successo tra loro.
Verso le otto e mezzo però Ziva disse –Tony? Se non mi sbaglio hai detto che ti saresti preso cura di me vero?-, 
-si certo Ziva perché?-,
-bhe sai com’è avrei anche un po’ di fame…che ne dici di preparare la cena?-, 
- ah è così…cominci subito a schiavizzarmi vedo-, 
-sai  com’è la dott.ssa ha detto che oggi devo riposare quindi, muovi quel bel culetto peloso e renditi utile-, disse Ziva con aria furba, 
- e da quando ascolti quello che ti dice un medico?- chiese con tono ironico Tony 
– vabbè via cosa vuole il mio amore per cena?-, 
-bho non saprei vedi tu…anzi si…che ne dici di farmi un bel piatto di pasta?-, 
- ok e pasta sia…vedrai ti farò una cenetta da leccarsi i baffi-; 
Si alzarono da letto e si diressero in cucina, mentre Tony armeggiava tra i fornelli Ziva si mise seduta davanti al bancone della cucina e lo guardava intento a preparare la cena…
-Ziva, ma di quanti mesi sei?la dott.ssa cosa ha detto? Procede tutto bene?sai già se è maschio o femmina?hai fatto un’ecografia?- chiese Tony all’improvviso; 
tra tutto quello che si erano detti per chiarirsi e dopo quell’annuncio troppo sopraffatto dall’emozione non gli aveva chiesto nulla riguardo alla gravidanza,
–cavolo Tony quante domande…comunque sono di due mesi e mezzo, procede tutto bene, il sesso è ancora presto per saperlo e si ho fatto un ecografia, se aspetti un attimo vado a prendere la foto e ti faccio vedere, anche se ancora è piccolissimo e non si vede molto-, Ziva si alzò e se ne andò in camera a prendere la fotografia mentre Tony urlò dalla cucina –hai detto due mesi e mezzo?-,
-si Tony- rispose dalla camera Ziva, 
- quindi è successo quella sera durante i nostri due giorni…-, 
-si Tony durante quel soggiorno alle terme- lo anticipò Ziva che nel frattempo aveva trovato la foto, stava per tornare in cucina quando si sentì abbracciare da Tony che disse –ricordo perfettamente quella notte…in quella piscina caldissima e tu con quel costumino- mentre ricordava le lasciò una scia di baci sul collo, 
- Tony smetti di sognare ad occhi aperti, ricordo benissimo anch’io…ma è pronta la cena? Io ho fame-, 
-dammi ancora qualche minuto Mossad e poi la cena è servita-, 
-ecco qui l’ecografia-Ziva mostrò la foto a Tony che strabuzzò gli occhi e guardando Ziva disse –ma io non vedo nulla-, Ziva sorrise poi con un dito fece una specie di cerchio in un punto della foto…a Tony si riempirono di nuovo gli occhi di lacrime nell’istante in cui vide quella figura minuscola, ma il pensiero che quello era il loro bambino lo riempiva di gioia infinita…Ziva continuò ad osservarlo in silenzio…era bello vedere Tony emozionarsi solo guardando una semplice ecografia…era convinta che sarebbe stato un padre perfetto…Tony guardò Ziva e si scambiarono un sorriso.
Dopo cena si accoccolarono l’uno nell’abbraccio dell’altra sul divano, mentre guardavano un film, quando ad un certo punto Tony urlò – oh mio dio Ziva…tu sei incinta…sei incinta di me…oh mio dio!!! Gibbs mi ucciderà…domani sera non uscirò vivo da quell’ufficio…sono morto…oh mio dio!!!-, Ziva che all’urlo di Tony si riscosse per lo spavento ascoltò Tony, ma poi cominciò a ridere a crepapelle; 
-io non ci trovo nulla da ridere mossad, domani sarà la mia fine-, 
- Tony tranquillo Gibbs non dirà nulla-, 
- lo dici te…già stasera mi è parso strano che mi desse dei consigli su di noi ricordandomi con uno scappellotto la regola 12 infranta, appena saprà che sei incinta mi strozza…o meglio mi spara con il suo fucile da cecchino ne sono sicuro-, 
Ziva non riusciva a smettere di ridere, ma provò lo stesso a calmarlo –Tony guarda che Gibbs sa già tutto-, 
-come sa già tutto? Ma perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose…scommetto che lo sa anche il pivello!-,
-no McGee non lo sa, a meno che Abby non l’abbia chiamato…scusa ma cosa ti ha detto Gibbs e poi perché ha parlato di noi, cioè sa tutto della gravidanza, ma di noi no-, 
-  invece sa pure di noi…quando siamo usciti da lavoro mi ha trattenuto dicendomi che dovevo affrontare le mie paure e di non farti scappare come ha fatto lui con Jenny-, 
-e allora se sa già tutto stai tranquillo non ti farà nulla domani-, 
- comunque non capisco perché se la dovrebbe rifare solo con me, le cose si fanno in due dopo tutto-, 
-è vero, ma io adesso non mi devo stressare quindi mi dispiace povero piccolo Tony- disse sempre ridendo Ziva però gli dette anche un leggero bacio sulla bocca; 
smisero di parlare e rimasero a fissarsi negli occhi per molti minuti prima di andarsene a letto…



continua...

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


eccomi qui con il nostro appuntamento quotidiano...

PUPAZZA, FE7 e SCREEC_94_ grazie grazie grazie, non trovo più parole per dirvi quanto mi fa piacere leggere i vostri commenti...
grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...

ah comunque Pupazza il sesso del bambino per scoprirlo c'è da attendere ancora qualche capitolo(diciamo che dovrete resistere fino al 17 cap.) e lo stesso per scoprire il nome, dove c'è un momento che mi piace particolarmente(viva la modestia!!!)
(come avevo detto all'inizio è piuttosto lunga come ff, spero che non vi annoi troppo, ma quando l'ho scritta avevo mille idee in testa che inserisci una, inserisci l'altra la ff è diventata lunga, anche se nel ripostarla ad ogni capitolo apporto qualche cambiamento perchè mi sono accorta che la prima stesura aveva delle imperfezioni)

buona lettura(non sono molto sicura di questo capitolo, spero che non sia pessimo)...

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Capitolo 11.

Quella mattina Tony si alzò piuttosto presto, lasciò Ziva dormire e se ne andò in cucina a preparare la colazione; uscì un attimo di casa giusto il tempo per andare al forno più vicino a comprare dei cornetti caldi e a fare altre commissioni. Quando rientrò a casa il caffè era già uscito, così fece riscaldare un po’ di latte e quando tutto fu pronto lo posizionò su un vassoio dove sistemò anche due rose rosse, una già sbocciata e una ancora chiusa in bocciolo. .. senza fare troppe rumore entrò in camera e con una voce dolce svegliò Ziva 
–Ziva! ehi piccola Mossad…sveglia…ti ho fatto una piccola sorpresa-,
Ziva nel dormiveglia si rigirò un paio di volte nel letto, poi sentendo che Tony non smetteva di chiamarla si decise ad aprire gli occhi; 
-oh finalmente…buongiorno-, disse Tony tutto sorridente…
Nei suoi occhi Ziva poteva leggere una felicità infinita che lo rendevano ancora più bello…-buongiorno anche a te!- rispose Ziva ancora un po’ assonnata, poi si ricordò della parola sorpresa e disse cercando di rimanere indifferente –allora cos’è la sorpresa per cui mi hai svegliato dai  miei sogni…e che sogni!!- aggiunse in tono malizioso, poi però vedendo che anche lo sguardo di Tony aveva assunto un’espressione piuttosto provocante aggiunse 
–allora questa sorpresa?-, 
-ah si giusto la sorpresa! Ora però non sono sicuro che te la meriti, non mi hai dato neppure un bacetto per cominciare bene la mattinata e poi mi provochi parlandomi di chissà quali sogni-, 
- e dai Tony se mi dai la sorpresa ti prometto che ricambio con un bacio- disse Ziva che ora lo guardava con un’aria sempre più incuriosita, 
- ok allora chiudi gli occhi e non ti muovere, prometti!-, 
- ok prometto, non mi muovo e non guardo- così  chiuse gli occhi, Tony volò in cucina a prendere il vassoio e tornò subito in camera dove Ziva era sempre ad occhi chiusi. 
Appena Tony tornò da lei l’odore di caffè invase la camera e Ziva aprì subito gli occhi 
–Tony!! mi hai preparato la colazione?ed è tutta qui la sorpresa?- disse lei fingendo un tono deluso, ma tradito da uno sguardo pieno di felicità, 
-come è tutto qui? Piccola Mossad ingrata, mi sono alzato prestissimo per fare tutto questo- rispose Tony, ma sempre sorridendo; 
poi appoggiò il vassoio sul letto  e lui andò a sedersi accanto a Ziva; 
prima di cominciare a mangiare Ziva guardò Tony e gli posò un leggero bacio sulle labbra –ecco ora sei contento?- disse ridendo, poi senza guardarlo si voltò a vedere cosa aveva preparato di buono mentre Tony si lamentava 
– ma cos’era quello? Spero che non lo vorrai definire un bacio che mi fa cominciare bene la mattinata vero…ti ricordo che probabilmente stasera non torni neppure a casa-; 
ma Ziva non lo stava neppure più ascoltando, aveva notato le rose sul vassoio, ma accanto a quella c’era anche un bigliettino, così mentre Tony continuava con i suoi sproloqui, dato che era agitato nell’attesa di vedere come reagiva Ziva, si mise a leggerlo....

 

...due rose...

     Due come le persone che amo di più al  mondo...

 Una sbocciata, bella, adulta, forte, passionale

          proprio  come la donna che mi ha cambiato la vita…

       la donna che è la mia vita...

       Una che è un piccolo bocciolo che ha bisogno ancora

               di cure e amore per venire al mondo 

              come il piccolino\a  che sta crescendo dentro di te e che

                      sento già di’amare  più di qualunque altra cosa al mondo…

                                           … TI AMO ZIVA…                                 

mentre leggeva le si riempirono gli occhi di lacrime; 
finito di leggere si voltò a guardare Tony che già la stava fissando.
Senza dire una parola gli prese il viso fra le mani e accarezzandogli una guancia lo baciò…non un bacio a fior di labbra come prima, ma un bacio intenso…Ziva con la sua cercò la lingua di Tony che non tardò a rispondere a quel bacio…così intenso e che spiegava tutto l’amore che Ziva provava per lui meglio di qualunque altra parola.
Per coprire l’emozione provata, Ziva, lo abbracciò e nascose il volto tra il collo e la spalla di Tony, il quale la staccò dall’abbraccio e guardandola negli occhi, delicatamente le asciugò le lacrime, mentre le accarezzava le guance…
quando l’emozione passò si accoccolò tra le braccia di Tony e disse – anch’io ti amo- ci fu un attimo di silenzio, entrambi erano persi tra i proprio pensieri quando Ziva continuò dicendo – comunque devi sapere che se piango è a causa degli ormoni, in questi giorni non faccio altro…sto cominciando a restarmi sui nervi da sola- si confidò, 
- si certo come no! diamo la colpa agli ormoni…diciamo piuttosto che sono un poeta nato e che ti ho fatto piangere io-, 
- va bene basta così…mangiamo?- disse Ziva che cominciava veramente ad avere fame…
così sempre accoccolata tra le braccia di Tony fecero colazione…
stavano per finire quando Ziva tornò ad essere seria e guardando Tony disse – ci pensi che stiamo per diventare genitori?secondo te saremo in grado Tony…cioè voglio dire tu odi tu padre io lo stesso…io ho perso mia madre troppo presto e fino a qualche anno fa ero un’assassina e non provavo emozioni di nessun tipo, non pensavo neppure di esserne in grado…pensi che saremo in grado di svolgere questo compito?-, 
-Ziva…calma…forse non abbiamo avuto un buon esempio certo, ma credo che guardando gli errori che hanno fatto i nostri forse noi riusciremo a non commetterli…e poi dai non nasciamo mica genitori sai, lo impareremo insieme…facendo un passo alla volta, sempre insieme…ok?-, 
-hai ragione…ci riusciremo-.
In quel momento la sveglia segnò le otto…quando Tony si accorse dell’ora schizzò fuori dal letto e quasi urlando andò a farsi una doccia veloce – lo sapevo! lo sapevo! oggi mi ammazza…non solo sei incinta di me, ma arriverò anche tardi a lavoro, anzi tardissimo…lo sapevo oggi è il giorno della mia fine- continuava a ripetere Tony, mentre Ziva se la rideva di gusto;
–ehi di cosa ti lamenti? Guarda me che sono costretta a stare a casa…uffa mi annoierò tutto il giorno…comunque stai tranquillo non credo che ti ucciderà, si limiterà a qualche scappellotto, non penso che mi vorrà far crescere il nostro bambino da sola…vedi che l’avermi messa incinta mostra i suoi frutti!-come disse questo continuò a ridere nel vedere Tony correre da una parte a l’altra della camera mentre si preparava…
-torno a ripeterti Ziva che le cose si fanno in due e quindi se sei incinta non è solo opera mia…anche se di sicuro la bellezza e il suo fascino li prenderà da me…sicuramente-, 
-ma smettila e vai a lavoro…se ti vuoi cambiare almeno la camicia di ieri, nell’armadio ci sono alcune tue camice che avevi lasciato qui e non le hai più riprese-, 
-sei piena di risorse Zeeeevaaaaaa!...mah!...ecco dov’era finita la mia camicia preferita, e io che la cercavo…vedrai che oggi non ti annoierai, fai una cosa guardati quel film che ti consigliai durante la nostra ultima uscita-, 
-no Tony non c’ho voglia, sai cosa ne approfitto per andare a fare la spesa-, 
- eh no così non va bene Mossad…oggi ti devi riposare e quindi non devi uscire di casa…anzi promettimi che non ti muovi da questo letto-, 
- si certo come no…Tony sono incinta non invalida…comunque se ti farà stare più tranquillo non andrò a fare la spesa…ma adesso vai che è tardi-,
-ok…volo, ci vediamo stasera-.
Ziva lo accompagnò alla porta e prima che Tony uscisse dalla porta lo prese per la manica della giacca e lo tirò indietro per dargli un lungo bacio che lui ricambiò…una volta staccati Tony disse –e allora dillo che mi vuoi far fare tardi-…dopo essersi preso uno scappellotto da Ziva decise di andare a lavoro…



continua...

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


nuovo capitolo(questi sono un pò più da considerare capitoli di passaggio)...

grazie mille a FE7, SCREEC_94_PUPAZZA(carissima mi sa che qui siamo tutte contagiate da tivite acuta allo stato avanzato e c'è solo una cura a disposizione, peccato che Brennan ancora non si è deciso a curarci, ma preferisce tenerci in pieno delirio)
grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...

Screec_94_ felice di sapere che il capitolo precedete è uno dei tuoi preferiti...
Emily che bello trovare un tuo commento anche qui, sono proprio contenta, quindi sei tornata dalle vacanze?..
.eh si Emily e Screec_94_ siete in poche ad aver già letto parte della storia...


(mi sono accorta poco fa che nel capitolo precedente l'impaginazione del bigliettino non è venuta come volevo io, troppo grande e spostata ed il risultato era pessimo, oramai non lo cambio, ma dato che uso il programma per l'html da poco se a volte le pagine non sono impostate molto bene è perchè di sicuro non ho saputo sistemare per bene tramite il programma)

buona lettura...

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Capitolo 12.

Come tutte le mattine McGee e Abby si ritrovarono nel parcheggio del NCIS per poi salire insieme in ufficio e nel frattempo si raccontavano quello che avevano fatto la sera precedente; naturalmente il più delle volte parlava Abby, ma a Timothy non creava nessun problema, anzi adorava ascoltarla durante i suoi monologhi interminabili e quella mattina non fu da meno…
Arrivò che era più agitata del solito, era impaziente di sapere se Tony e Ziva avevano risolto; la sera avanti non aveva avuto il coraggio di chiamare Ziva, ma ora fremeva dalla curiosità…
-Abby si può sapere quanti caffè hai già preso stamani?- chiese McGee nel vederla arrivare così agitata, 
-oh Tim non hai idea di cosa è successo ieri…non crederai alle tue orecchie quando te lo dirò-, 
-ok Abby, ma dimmi tutto…cosa è successo ieri che ti manda così in estasi?-, 
-allora ti ricordi ieri quando ho accompagnato Ziva a casa…ma certo che ti ricordi è successo solo ieri e poi come scordarselo dopo che Ziva è quasi svenuta in ufficio…comunque andiamo avanti…ieri era venuta a chiedermi il numero di un dott., ma non uno generico, bensì un ginecologo,così gli ho preso un appuntamento dalla mia dott.ssa e quando siamo venute via da qui siamo andate a fare la visita…oh mio dio!!! Non ci crederai mai Tim…è una cosa così bella…-,
-Abby mi vuoi forse dire che Ziva è incinta?- chiese McGee con un tono alquanto meravigliato,
- siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!McGee, Ziva è incinta e indovina di chi!- disse Abby al culmine della gioia, 
- Abby non dirmi che il padre è lui…noooo non ci credo è lui veramente?...cioè Tony è il padre?- chiese ancora più meravigliato McGee, 
- si Tim è Tony- Abby non aveva smesso un attimo si saltellare sui suoi zatteroni mentre parlava, 
-cioè vuoi dirmi che l’uomo che ha un appuntamento diverso ogni settimana finalmente ha messo la testa a posto? Che finalmente è riuscito  a vedere Ziva e l’amore che provava verso di lui e adesso aspettano un bambino? I miei complimenti, in questi mesi ci hanno ingannati alla grande a tutti- continuò McGee, 
-eh no Tim è qui che ti sbagli…ieri Ziva dopo che ha scoperto di essere incinta è scoppiata a piangere e si è confidata con me…la dovevi vedere mi sembrava così indifesa e poi sono stata felice che abbia scelto me per farsi aiutare, questo mi ha fatto capire che si fida di me-, 
- Abby mi vuoi dire il resto…e comunque io ve l’ho sempre detto che sotto quello strato di donna dura e forte ce n’era una più umana-, 
-si, si Tim l'hai sempre detto vabbè continuo…in questo periodo avevano smesso di parlarsi veramente; fu Tony a chiedere un periodo di pausa perché non era sicuro di poter affrontare quella storia che stava diventando troppo seria-, 
-ahahahahah non ci posso credere…ahahahaha il grande playboy ahahahaha…il grande playboy che ha paura di una storia seria ahahahahah- McGee non riusciva a smettere di ridere, 
- e dai Tim smettila comunque non ho finito; nel pomeriggio sul tardi ero sempre da Ziva,  anche se stava dormendo non mi andava di lasciarla sola quando ad un certo punto hanno suonato alla porta e sai chi era?...ma si proprio il nostro Tony…così io sono andata via, ma ora muoio dalla voglia di sapere cosa è successo in quella casa…oddio ci pensi che tra 6mesi e mezzo saremo la zia Abby e lo zio Tim…che emozione-, 
-eh si è proprio una bella notizia, inaspettata ma bella…io dico che quei due testoni hanno risolto tutti i loro problemi…cavolo però…Tony padre…mi dovrò abituare all’idea- disse McGee…
Nel frattempo erano arrivati in ufficio e proprio mentre McGee stava dicendo le ultime parole furono raggiunti da Ducky che intervenne –chi è che sta per diventare padre?-, 
Abby vedendo il medico lo raggiunse correndo e mentre lo abbracciava disse –oh Ducky non lo indovinerai mai…Tony e Ziva stanno per avere un bambino-, 
- oh che bella notizia mia cara ragazza, e quando l’hanno scoperto?devo dire che era l’ora che quei due si dichiarassero; soprattutto quel testone di Tony, Ziva ha provato a fargli capire quello che provava per mesi…-, -l’hanno scoperto solo ieri, anche se sospetto che Ziva avesse già dei dubbi- rispose Abby, 
- vi saluto cari ragazzi dopo questa bella notizia è meglio che torni giù, c’è un caro signore che mi aspetta per la sua autopsia nel frattempo avvertirò anche il signor Palmer della novità-, 
-ok Ducky…poi appena hai scoperto qualcosa chiamaci- disse McGee…
-oh buongiorno Jethro! Saputa la novità?-, 
-buongiorno Ducky!si l’ho saputa…ma dov’è DiNozzo?se pensa di passarla liscia o di sfuggirmi si sbaglia di grosso- tuonò Gibbs entrando in ufficio, 
- non essere troppo duro con quei due ragazzi Jethro, lo sai che quando c’è di mezzo l’amore…e poi non vorrei ricordarti di quei due miei amici che per il loro amore, una sera durante una missione a Parigi..-, 
- ok Ducky sei stato piuttosto chiaro- intervenne subito Gibbs che aveva capito dove voleva andare a parare l’amico, poi aggiunse –comunque non sono arrabbiato con loro, ma lasciami divertire un po’, dato che se conosco DiNozzo avrà il terrore negli occhi quando mi vedrà- disse Gibbs con un sorrisino sadico dipinto sul volto…
Erano già le nove passate e ancora Tony non era in ufficio…Abby era la terza volta nell’arco di un’ora che andava in ufficio dal suo laboratorio in modo da poter parlare con Tony, ma anche questa volta non trovò nessuno a parte McGee che era intento nel suo lavoro e Gibbs che stava diventando sempre più nervoso…
-giuro che questa volta lo ammazzo…se non arriva entro 5 minuti vado a caricare il mio fucile- disse Gibbs; 
dopo che pronunciò quelle parole sentirono le porte dell’ascensore aprirsi e poco dopo apparve Tony…



continua...

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


nuovo capitolo...

grazie mille a EMILY(ahahah vuoi riviere il felice momento del parto), SCREEC_94_,  e PUPAZZA(tesoro no non sei l'unica a non averla letta, almeno credo, ma ne sono quasi certa......stasera certo che ci sono sul forum, almeno credo perchè domani ho un esame e se non sono a ripassare per l'ennesima volta ci sono di sicuro...ho una fifa pazzesca, come sempre del resto uff.)...
come sempre grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...
(oh mamma in questo trafiletto ho ripetuto mille volte le solite parole scusate)


buona lettura...

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Capitolo 13.

Per strada aveva volato, non aveva mai guidato in modo più irresponsabile e pericoloso in vita sua…arrivò al NCIS che erano già le 9.00 passate e mentre era in ascensore non faceva che ripetersi di stare calmo, che Gibbs avrebbe capito la situazione, ma non appena le porte si aprirono la convinzione di uscire vivo dall’ufficio quella sera era svanita in un attimo. Come arrivò alla sua scrivania si trovò gli occhi di 3 persone fissi su di lui; cercò di fare l’indifferente e salutare come se nulla fosse, ma il risultato non fu quello sperato…
McGee lo guardava in modo strano; 
Abby, invece, come lo vide posare la roba si fiondò su di lui e urlando disse –allora devi dirci tutto…cosa è successo ieri sera? Ti sei chiarito con Ziva? Sei tornato con lei vero? Non avrai intenzione di lasciarla sola ora che è incinta?...sei un testone Tony, non sai come sta male senza dite…me lo ha detto lei sai, ieri pomeriggio si è confidata con me, e non sai come sono felice che mi consideri una sua amica e che si fidi di me…non si era mai aperta così tanto in questi anni, forse hanno influito gli ormoni, ma torniamo a noi…lo vuoi vero questo bambino, perché ti posso assicurare che lei lo vuole e vuole te più di ogni altra cosa, ma tu non devi fare sempre di testa tua…scommetto che sei scappato di nuovo alla parola bambino sennò ora non saresti qui in ufficio, ma saresti a tenere compagnia a Ziva che oggi si deve riposare…non capisci nulla Tony lei ti ama e so che anche te la ami…-, 
Abby era un fiume in piena, nessuno dei presenti riusciva a capire neanche una parola di quello che stava dicendo fino a quando intervenne Tony e le disse a bassa voce –Abby calmati…è tutto risolto e credimi non ho intenzione di lasciarla mai più-, 
-oh Tony allora state insieme…che bella notizia, sono così felice- urlò Abby che però fu interrotta da Gibbs che urlò –DINOZZO!-, 
-ehm si capo? Mi scusi per il ritardo, ma è stata una mattina trafficata, ma non succederà più-, 
-su questo ci puoi giurare DiNozzo…adesso dammi 3 buoni motivi per cui non devo andare a prendere il mio fucile a casa-, 
-3 buoni motivi capo?!-disse con voce non molto tranquilla Tony, 
-si DiNozzo avanti, prima che non ti dia neppure questa possibilità-, 
-allora…uno potrebbe essere perché mi vuoi bene capo, ci tieni a me…poi un altro…ah si! Perché sono un ottimo agente e per di più il tuo secondo e non penso che te ne vuoi cercare un altro…e poi…bhe capo non mi puoi sparare proprio adesso che…bhe lo sai capo perché…-, 
-no DiNozzo non lo so-, 
-bhe si capo…cioè il terzo motivo è…bhe…perché stò per diventare padre e non vorrai mica far crescere mio figlio senza un padre-, 
-non ne sarei così sicuro DiNozzo- e mentre parlava si avvicinava sempre di più a Tony, il quale cominciava ad essere preoccupato, 
-DiNozzo hai sbagliato a rispondere la terza motivazione doveva essere la PRIMA!!- e urlando questo gli dette uno scappellotto fortissimo –scusa capo!-, 
-DiNozzo quante volte vi devo ripetere cosa penso delle scuse?...Ziva è rimasta a casa come le avevo ordinato?spero che sia tutto apposto tra voi, non vorrei arrivare alla parte dove ti devo fare un discorsetto-, 
- non c’è bisogno capo è tutto risolto…io l’ho lasciata a casa che si lamentava del fatto che si sarebbe annoiata di sicuro…spero solo che non si affatichi dato che voleva andare a fare la spesa…comunque capo è sicuro che non sarà un problema per la squadra?-, 
-Tony non mi fare di queste domande, secondo te perché c’era la regola numero 12, solo per un mio divertimento? Comunque ho già parlato io con il nuovo direttore e dopo un’animata discussione abbiamo stabilito che non è un problema per nessuno…e adesso guarda di metterti a lavoro all’istante…se qualcuno mi cerca io sono da Ducky per farmi aggiornare sul caso- e così se ne andò dall’ufficio…
come Gibbs si chiuse in ascensore Tony lasciò andare un sospiro di sollievo…mentre si mise a sedere si sentì un po’ osservato, infatti come alzò lo sguardo si trovò davanti Abby e McGee che lo guardavano con un sorriso a 32 denti –bhe che c’è? Cosa avete da fissare?-, 
-insomma questo grande playboy aveva paura eh?- disse McGee che stava per scoppiare a ridere, 
-eh dai Tim non lo prendere in giro, sennò poi non ci vorrà come zii per il bambino-, 
-ecco vedi pivello comincia ad ascoltare Abby se non vuoi ripercussioni- disse Tony molto seriamente, 
- ok, ok…comunque congratulazioni-, 
-ragazzi io vi lascio ho delle impronte da identificare…ci vediamo dopo- disse Abby e poi se ne andò in laboratorio…anche McGee si rimise alla scrivania a cercare informazioni sull’ufficiale di marina scomparso, mentre Tony prima di mettersi a lavoro prese il telefono e mandò un messaggio a Ziva…



continua...

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


nuovo capitolo...

PUPAZZA,SCREEC_94_ e FE7 vi adoro grazie mille...
come sempre grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...

qualche piccola variazione anche in questo capitolo...

buona lettura...

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Capitolo 14.

Come Tony era andato via Ziva si rimise un po’ a letto…sotto il calduccio delle coperte era rientrata in una dormiveglia molto piacevole…fu risvegliata dal suono del cellulare che l’avvertiva che aveva ricevuto un messaggio; non riusciva ad immaginarsi chi potesse essere  fino a quando non lesse il nome sul display…già quel nome la rese felice

*puoi stare tranquilla, anche stasera  tornerò a casa sano e salvo…per fortuna il capo non ha intenzione di usare il suo fucile…te come ti senti?cosa stai facendo?aspetta me per andare a fare la spesa, per una volta ascoltami…oggi riguardati…mi manchi già da impazzire, vorrei essere lì sotto le coperte abbracciati…ti amo…buona giornata a stasera*

non esitò un secondo a rispondere

*se proprio lo vuoi sapere mi hai svegliato…mi ero riaddormentata sotto le coperte dove vorresti essere anche tu e dove ti vorrei adesso…io sono tranquilla, eri te quello agitato, te l’avevo detto che non ti sarebbe successo nulla…sono contenta che torni, così mi puoi preparare la cena come ieri sera…va bene aspetterò te per andare a fare la spesa…appena abbiamo un minuto dobbiamo organizzarci su alcune cose, stile con le case e un sacco di altre cose che ci stravolgeranno la vita…ti senti pronto?...comunque adesso lavora e concentrati ne riparliamo con calma…io mi guarderò quel film anche se non ho molta voglia…mi manchi anche tu...un bacio e buon lavoro…*

Tony rilesse un paio di volte il messaggio, in tutto il trambusto della sera precedente non aveva pensato al problema casa…ora che aspettavano un bambino non potevano continuare a vivere in case separate…decise che quella sera ne avrebbe parlato con Ziva e poi si mise a lavoro…
Ziva a quel punto, dato che oramai era sveglia, decise di alzarsi e trovare qualcosa da fare; mentre si stava vestendo sentì di nuovo il cellulare…era sempre Tony…

*mai stato più pronto in tutta la mia vita…sono felice…ora vado veramente prima che Gibbs cambi idea…ciao…*

quest’ultimo messaggio confermò a Ziva  che Tony non l’avrebbe veramente lasciata mai più e finalmente anche lei aveva trovato una stabilità, una persona con cui condividere ogni momento e su cui poter contare…passò il resto della mattinata a riordinare un po’ casa, poi dopo un buon pranzo non aveva più idea di come passare il resto della giornata…provò a guardare il film, ma senza Tony dopo 5 minuti era già annoiata, gli mancava lui che imitava le voci degli attori, che anticipasse tutte le battute o che faceva qualche commento ad ogni scena…cominciò a girovagare per casa quando si ricordò che dal suo ultimo ritorno in America da Israele si era portata dietro una scatola piuttosto grande piena di foto e alcuni album vuoti, così decise di farsi forza e riordinare tutte quelle foto una volta per tutte.
Durante tutto il pomeriggio si perse in quella marea di ricordi, di quei momenti belli e non…era talmente concentrata su quel lavoro che non si accorse del tempo che passava, fino a quando non sentì il campanello.
Si riscosse dai suoi pensieri e solo in quel momento vide che fuori si era fatto buio; aprì la porta e si trovò davanti Tony con un sorriso luminoso…-finalmente a casa!!- disse mentre entrava,
- ciao! Ma sei già tornato?ma che ore sono?-,
-come sono già tornato? Quanto mi volevi far lavorare oggi? Ziva guarda che sono già le 18.30-,
- le 18.30? cavolo ma è tardissimo-,
-Ziva ma stai bene? Cosa eri a fare di così importante che non ti sei neppure accorta di che ore sono?-,
-ero talmente concentrata a riordinare alcune cose, che non mi sono proprio accorta che era già tardi…comunque ben tornato a casa- e così dicendo si avvicinò a Tony dandogli un piccolo bacio sulle labbra…non fece in tempo ad allontanarsi che Tony la serrò in un abbraccio e la baciò di nuovo…un bacio più profondo del primo…
quando si staccarono Tony, tenendola per mano, la condusse in sala mentre diceva –allora Ziva dobbiamo decidere alcune cose…non mi è piaciuto tornare a casa e aver dovuto suonare il campanello-,
-vuoi decidere tutto proprio adesso?non dovevamo andare a fare la spesa?- chiese Ziva,
-bhe meglio decidere tutto ora e poi goderci i restanti mesi della gravidanza nel modo più tranquillo e spensierato possibile, che ne pensi?-,
-ok va bene…ma la spesa?-,
-la spesa andiamo domani sera dopo il lavoro…ma cosa è successo qui in sala, è esploso una bomba per caso?- chiese Tony rendendosi conto solo in quel momento di come era ridotta la sala…
Ziva aveva spostato di lato il tavolino e liberando da ogni cosa il tappatone disteso in terra, e poi aveva sparso ovunque le foto da riordinare; alcune erano già sistemate negli album, ma altre erano ancora sparse per tutto il tappeto…Ziva si affrettò a spiegare e mentre parlava cominciò a raccoglierle velocemente e  a chiudere gli album, rilanciando tutto nella scatola –scusa per il disordine è che stavo sistemando un po’ di cose-,
Tony le si avvicinò e facendola fermare disse –ehi, ehi fermati! Non c’è bisogno che riordini tutto…che foto sono?- e ne prese alcune in mano, ma Ziva si affrettò a riprendergliele e a lanciarle nella scatola,
-niente d’importante Tony…dai mettiamoci sul divano e prima di prendere decisioni importanti, dimmi cosa è successo oggi a lavoro…io mi sono proprio annoiata-,
-a lavoro niente di nuovo…era stata denunciata la scomparsa di un tenente, ma abbiamo scoperto che in realtà stava passando un paio di giorni in montagna con l’amante…niente di eccezionale…sei sicura che quelle foto non siano nulla?-, -si ne sono sicura…non sono niente…insomma era con l’amante eh?- continuò Ziva nel tentativo di sviare Tony dal discorso foto, ma non ci riuscì, -eh no Ziva non ci credo…se non sono nulla perché non vuoi che le veda?- Ziva abbassò lo sguardo e rimase in silenzio, -ehi devi imparare a fidarti di me, non puoi sempre nasconderti dietro ad una barriera e lasciare gli altri fuori…almeno a me fammi entrare…stiamo per diventare una famiglia e dobbiamo fidarci l’uno dell’altra…- Ziva era sempre in silenzio poi tornando a guardare Tony negli occhi gli accarezzò una guancia delicatamente e si sporse in avanti  dandogli un leggero bacio e poi disse –io mi fido di te…è che…vedi…queste foto sono spezzoni del mio passato, e prima di condividerlo totalmente con qualcuno…con te…preferisco riordinarlo dentro di me e ho deciso di farlo riordinando queste foto…anche loro come il mio cuore sono rimaste chiuse in una scatola per troppo tempo…ma ti prometto che appena avrò finito condividerò ogni istante del mio passato con te- e lo baciò di nuovo…Tony sorrise e poi disse –sono felice che ti fidi di me…prenditi tutto il tempo che ti serve io ci sarò sempre quando avrai bisogno…- e guardandola negli occhi disse quasi in un sussurro -…ti amo Ziva…-; rimasero così a fissarsi negli occhi e a sorridersi per diversi minuti…entrambi persi nello sguardo dell’altro…sguardi pieni d’amore…fino a quando prima di scambiarsi un altro tenero bacio a fior di labbra Ziva sussurrò teneramente -ti amo-…


continua...

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


nuovo capitolo...

PUPAZZA e FE7 sempre troppo gentili...
come sempre grazie a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite...

lo sò questi capitoli non sono niente di particolare, ma con calma arriveranno anche quelli...come dire?!...più "sentiti"(ok sono fusa totalmente)...

per domani non sò cosa fare, se postare più di una volta oppure postare un capitolo soltanto come sempre(sono in dubbio perchè il prossimo capitolo è diviso in parti perchè sennò era troppo lungo)voi come preferite?

buona lettura(ah dal prossimo capitolo farò un piccolo passo in avanti nei mesi; tranquilli non vi decriverò ogni giorno della gravidanza di Ziva)...

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Capitolo 15.

Dopo essersi scambiati qualche bacio Tony andò a farsi una doccia e Ziva finì di raccogliere tutte le foto e riporle a posto, almeno per quel giorno, poi non sapendo cosa fare decise di preparare lei la cena;
Tony uscì dalla doccia e mentre si stava vestendo raggiunse Ziva che trovò a finire di sistemare la tavola e abbracciandola da dietro disse –ehi avevo detto che la preparavo io la cena-,
-non ti preoccupare, avevo bisogno da fare qualcosa: oggi mi sono proprio annoiata…e poi Tony non è che adesso devo stare con le mani in mano per tutta la gravidanza, non ne ho proprio le intenzioni- disse con voce battagliera,
-ok piccola ninja, ma non voglio che ti affatichi troppo; non voglio che vi succeda qualcosa- e cominciò a lasciarle una scia di baci sul collo, mentre con le mani aveva raggiunto il ventre della donna e lo stava accarezzando con tutto l’amore possibile…
Ziva si abbandonò a quel senso di amore che l’aveva avvolta e quasi sussurrando disse –tranquillo Tony non ci succederà nulla, andrà tutto bene-;
Tony la fece voltare e per l’ennesima volta la baciò…era passato appena un giorno dalla scoperta di aspettare un bambino, dalla loro riconciliazione e ogni volta, ogni istante, ogni attimo in cui erano vicini non riuscivano più a fare a meno di baciarsi o semplicemente scambiarsi una carezza o un sorriso…furono questi semplici gesti a far capire ad entrambe che non avrebbero più potuto vivere senza l’altro, che loro erano veramente anime gemelle…
-Tony ceniamo?-chiese Ziva dopo il bacio che si erano appena scambiati,
-certo, ma lascia che ti serva io-
-wow! Tutto servizio stasera-;
Durante la cena Tony raccontò tutto quello che era successo in ufficio appena era arrivato, da Abby che parlava a raffica senza che nessuno capisse una sola parola, a McGee che lo prendeva in giro fino a Gibbs e le sue minacce, ma che allo stesso tempo mostrava un barlume di gioia da quegli occhi di ghiaccio.
Dopo cena e dopo aver sistemato in cucina si accomodarono sul letto in camera…Tony era appoggiato con la schiena alla spagliera del letto e Ziva era sdraiata vicino a lui e aveva la testa appoggiata sulla sua spalla, mentre con una mano gli accarezzava il petto.
Tony prese un blocco ed una penna e disse –allora Ziva da dove cominciamo?-,
-bhe Tony, ma non serve un blocco-,
- vedrai che invece ci sarà utile-,
-ok…cosa ne dici di cominciare dal discorso casa?mi sembra la cosa più importante-,
-hai ragione…allora casa mia mi sembra un po’ piccolina…diciamo che è la classica  casa da scapolo- Ziva si mise a ridere a quella descrizione e aggiunse –hai ragione…ahahahah…forse la tua è un po’ piccolina…questa se a te va bene potrebbe anche andare, alla fine ci sono 3 camere, 2 bagni e il salone è collegato alla cucina ed è piuttosto ampio…ah già poi c’è una specie di mansarda ma non ci metto mai piede-,
- mi spieghi una cosa, ma con il nostro stipendio come fai a permetterti una casa come questa?d’affitto non spenderai certamente poco-,
-sai quando sono tornata in America oramai il mio appartamentino l’avevano già riaffittato e non c’era niente di decente o di accessibile, poi mi sono ricordata che tempo fa durante un caso per il Mossad ho salvato la vita a due uomini benestanti e sapevo che avevano delle case anche qui a Washington, così quando l’ho chiamati mi hanno proposto questa in affitto, ma ad un prezzo moderato; so che la vogliono vendere dato che hanno provato a farmi mille proposte, ma da sola non ho voluto fare un passo del genere, non ero sicura neppure della mia permanenza qui in America…ma ora…-,
- ma ora tutto è diverso e tu non ti muovi di qui…non mi lascerai solo…-,
-no non ti lascerò mai- rimasero così a fissarsi per qualche minuto fino a quando Ziva non interruppe quel momento –allora cosa facciamo?continuiamo con l’affitto oppure la compriamo?ma se non te la senti non ci sono problemi, dobbiamo essere sicuri di questo passo…o se preferisci avere una casa nostra, ma nostra nostra a me va bene; quella di tornare qui è una delle tante opzioni che abbiamo e…-,
-sshhhsss!!- disse Tony intimando con dolcezza a Ziva di smettere di parlare, -Ziva questa casa è perfetta, non c’è bisogno di andare a cercare altrove…e poi se quei due ti devono la vita ci faranno un prezzo di favore- disse sorridendo Tony,
-Tony non mi voglio approfittare di questa cosa per avere un prezzo di favore-,
-Ziva stavo scherzando…sarei curioso di sapere da quante persone devi riscuotere un debito di questo tipo-,
-eh direi che poche non sono…ok torniamo a concentrarci qui…discorso casa chiuso…domani chiamo Tom e sento quando può venire qui per discutere del contratto…appunta vai…-,
-scritto…seconda cosa! quando svuotiamo il mio appartamento?io ho pagato l’affitto anche del mese prossimo, ma avendo una clausola nel contratto che diceva che se non avverto in tempo devo pagare il mese successivo prima di lasciare l’appartamento, a questo punto lo posso lasciare già da domani e lo potremmo svuotare nel fine settimana-,
-perfetto, meglio farlo subito che posso aiutare pure io con gli scatoloni pesanti…e non dirmi che non mi devo stancare ok?-,
-ok, ok non dirò nulla…però alcuni mobili sono miei-,
-vorrà dire che chiamiamo pure una ditta di traslochi e la tua roba la sistemiamo per casa…se compriamo casa vedrai che alcuni di questi mobili se li riprenderanno, ma solo cose superflue il resto è mio-,
-scritto pure questo…wow!!siamo fortissimi nel prendere decisioni…siamo d’accordo su tutto…wow!-,
Ziva di tutta risposta gli stampò un bacio sulla guancia…passarono così tutta la sera in quel letto a discutere sulle varie cose che dovevano fare, quale potevano rimandare, fino a quando non si addormentarono…



continua...

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16.(prima parte) ***


nuovo capitolo...

un bacio grandissimo alle mie fedelissime che sono sempre molto gentili con i loro commenti...
e grazie a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite...
grazie anche a Light che è sempre presente a lasciarmi un commeto(si effettivamente per adesso sono tutte rose e fiori tra i due...chissà forse la gravidanza ha intenerito un pò troppo Ziva...sn contenta che ti siano piaciute le interazioni tra Tony e Gibbs.)...

premetto di  nuovo che questa ff è stata scritta subito dopo la fine della quinta serie e quindi alcune informazioni che abbiamo scoperto nel corso della sesta serie in questo capitolo non corrisponderanno al telefilm...

l'altra parte del capitolo la posterò questo pomeriggio...



buona lettura...

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Capitolo 16.(prima parte)

Da quella sera erano passati 3 mesi, oramai Ziva era quasi al sesto mese e la cosa era molto evidente. 
La convivenza con Tony procedeva a gonfie vele.
Alla fine avevano comprato la casa, gli amici di Ziva gli avevano fatto un ottimo prezzo, anche se rimanevano da pagare alcune rate…l’avevano risistemata tutta ed era pronta ad accogliere il piccolino, anche se l’unica stanza da finire di sistemare era proprio la cameretta.
Durante quei mesi Tony si era trovato a dover affrontare le svariate voglie di Ziva…

una notte si era ritrovato a girovagare per Washington in cerca di fargole…”siamo a Marzo e lei vuole le fragole…io non ho parole” aveva pensato mentre girovagava in macchina “e poi sono sicuro che se torno senza quella perde la testa, se invece per qualche miracolo le trovo sicuramente non le vanno più”…naturalmente non tornò a mani vuote, ma il risultato fu che a Ziva non gli andavano più, ma voleva dei fichi…Tony continuò a sostenere nei giorni successivi che quella fu una notte interminabile…la mattina dopo fu la prima volta che non vedeva l’ora di andare in ufficio…per tutto il giorno non si fece trovare da Ziva…non avrebbe sopportato un’altra richiesta pazzesca…aveva bisogno di qualche ora per se e recuperare un po’, anche se in fondo era felice di esaudire ogni richiesta della sua donna…

Essendo quasi al sesto mese e non volendo anticipare la maternità in modo da poterla sfruttare tutta dopo il parto, Ziva fu costretta da Tony, ma anche dal resto del team, ad occuparsi in ufficio solo delle varie scartoffie che dovevano essere scritte dopo ogni caso…certo non stava sempre incollata alla scrivania, a volte, Gibbs le permetteva di svolgere qualche interrogatorio a patto che non si stressasse troppo.
Una sera, mentre Tony stava cucinando, Ziva entrò nella stanza con tre grossi album che appoggiò sul bancone della cucina; Tony la guardò con aria interrogativa e lei capendo subito cosa le avrebbe chiesto l’anticipò dicendo
–te l’avevo promesso…appena riordinavo il mio passato te l’avrei mostrato…ed ecco qui! È pronto per essere raccontato-;
Tony rimase sorpreso da questa cosa, ma ne fu anche felicissimo, così smise di razzolare il sugo che stava preparando la raggiunse e l’abbracciò fortissimo –sono felice che ti senti pronta a rendermi partecipe di quella parte della tua vita-,
-Tony però ci sono cose che non ti piaceranno, che ti potrebbero ferire e io non voglio farti soffrire-,
-tranquilla non succederà…comunque adesso mangiamo-.
Ziva non era tranquilla, c’era una cosa che Tony non sapeva, o meglio lo sapeva solo Gibbs, e aveva paura di fargli del male.
Durante la cena fu molto agitata, Tony lo notò subito, ma preferì aspettare a chiedergli il motivo…come sempre dopo cena si sistemarono in sala, ma quella sera abbandonarono il divano preferendo distendersi sul tappeto appoggiati ad alcuni cuscini e avvolti in una coperta(anche se erano quasi a maggio, la sera ancora non era caldissimo) e gli album davanti a loro.
Ziva prese il primo album e lo porse a Tony, il quale cominciò a sfogliarlo…nella prima pagina con una bella scrittura c’era scritto “Il mio Israele”…ogni pagina conteneva un collage di foto e a volte oltre alle foto c’erano frasi, nomi, date tutte scritte in ebraico; naturalmente Ziva tradusse tutto a Tony…tra tutte quelle foto di Ziva bambina, ragazza, donna, o con gli amici o la sorella o i vari parenti, Tony rimase colpito da alcune foto che spiegavano perfettamente la vita di Ziva.
La prima foto raffigurava un uomo e una donna che si stavano scambiando un tenero bacio vicino a due bimbe piccole. Ziva spiegò che quelle persone erano suo padre e sua madre con lei e la sorellina Tali…in quella foto lei aveva 4 anni e Tali 2; in più da quella foto traspariva tutto l’amore che i genitori di Ziva si volevano…dai loro occhi si leggeva quella felicità che Tony rivedeva negli occhi di Ziva e nei suoi ogni volta che erano vicini…le due bambine assomigliavano moltissimo alla madre, avevano il suo stesso sorriso, lo stesso che Ziva riservava solo a lui.
La seconda foto rappresentava Ziva già ragazza con la madre...Ziva assomigliava moltissimo alla madre...avevano gli stessi occhi, e anche lo sguardo era lo stesso...quello sguardo furbo, a volte duro, ma allo stesso tempo dolce e pieno d’amore…e quei capelli così lunghi e neri…
-era una donna bellissima tua madre-
,-lo so, era una persona speciale-,
-le assomigli molto sai...non solo fisicamente, ma avete lo stesso sguardo mi sa che anche caratterialmente vi assomigliate-,
-no non è vero, lei era migliore di me…era capace di amare senza paura, senza vergogna-,
-ehi ziva anche te ne sei capace credimi-,
-Tony non dire così, sai che non è vero…lo sai meglio di me che a volte non riesco ad esprimerti a parole quanto sei importante per me, cosa che tu riesci a fare in ogni momento-,
-Ziva ma anche se non me lo dici a parole me lo dimostri in ogni istante della giornata attraverso i piccoli gesti, sorrisi, baci carezze e a volte anche solo tramite uno sguardo o qualche tua battuta…non esistono solo le parole per dire ti amo o per rendere speciale una persona e te me lo dimostri in ogni istante-,
Ziva rimase in silenzio a guardare Tony, poi quando finì di parlare  gli si avvicinò posandogli un leggero bacio sulla bocca e sempre sfiorandogli le labbra sussurrò –ti amo Tony- al che Tony rispose con un altro bacio…dopo il bacio Tony continuò a sfogliare l’album dove c’erano foto che rappresentavano vari momenti felici, quando ne notò una alquanto strana.



continua...

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16.(seconda parte) ***


seconda parte del capitolo 16, ed è anche la parte conclusiva del capitolo...
(in realtà era diviso in tre parti ma le ultime due le ho unite in una sola)

FE7 grazie mille per il commento, sei sempre super puntualissima nel lasciarmi un segno del tuo passaggio cosa che apprezzo tantissimo...

premetto per l'ennesima volta che questa ff è stata scritta subito dopo la fine della quinta serie e quindi alcune informazioni che abbiamo scoperto nel corso della sesta serie in questo capitolo non corrisponderanno al telefilm(lo ripeto giusto nel caso fosse sfiggito a qualcuno)...

Pupazza domani la tua curiosità di sapere se è maschio o femmina sarà soddisfatta...





buona lettura...

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Capitolo 16.(seconda parte)

Quella terza foto rappresentava  un uomo, Ziva a 16 anni, Tali e un ragazzo…in quel ragazzo vide qualcosa di familiare, ma non riusciva a inquadrare cosa…
-Ziva ma chi sono quest’uomo e questo ragazzo?- chiese Tony, 
-Tony quello è mio padre l’hai visto prima-, 
-Ziva non è possibile l’uomo delle altre foto aveva un’altra espressione più distesa, più felice…qui ha uno sguardo che non trasmette nulla, è così vuoto, ma cosa gli è successo?-,
-è successo che è morta mia madre…non ha mai superato quel momento, non lo ha mai accettato ed è per questo che ha fatto del Mossad la sua vita lasciando in disparte i suoi figli…naturalmente la morte di due di loro non l’ha certamente aiutato e neppure che l’unica figlia rimasta non gli rivolga la parola da anni-, 
-così questo ragazzo vicino a te è tuo fratello?non sapevo che ne avessi uno, sapevo solo di Tali…chissà perché poi mi sembra di conoscerlo- disse Tony con sguardo perso in quella foto come se cercasse di capire dove poteva aver visto quegli occhi, ma alla domanda rispose Ziva –lui era il mio fratellastro…quando sua madre morì venne a stare da noi; praticamente ci siamo aiutati a vicenda, poi dopo la morte di Tali mi era rimasto solo lui-, 
-gli dovevi volere molto bene anche se era il tuo fratellastro…forse assomiglia a qualche mio conoscente, per questo mi sembra di conoscerlo; te la senti di raccontarmi come è morto?-, 
Ziva prese coraggio e in un soffio disse –gli hanno sparato-, poi aggiunse con voce bassa ma ferma –Tony tu l’hai conosciuto…lui era…-, 
non finì di parlare che intervenne Tony che con voce incredula disse – Ari Aswari…cioè tu sei la sorella di quel bastardo che ha ucciso Kate e che ci voleva morti?- nel dire le ultime cose alzò un pò la voce, dopo tutto era travolto dalla sorpresa di quella scoperta; 
Ziva vedendolo arrabbiato riuscì solo ad abbassare la testa e a cercare di scacciare le lacrime che stavano prendendo il sopravvento su di lei 
–Ziva rispondimi, dimmi che non è Ari questo, dimmi che non è l’uomo che Gibbs ha ucciso-, a quel punto Ziva con voce flebile disse – io ero la sua sorellastra e non sorella e si…-alzando la voce continuò –era Ari, l’uomo che ha ucciso Kate, ma se proprio lo vuoi sapere non l’ha ucciso Gibbs bensì l’ho fatto io…io ho ucciso Ari…l’ho fatto io e questa cosa mi tormenta ancora…ho ucciso l’unica persona che mi ha aiutato , sostenuto nei periodi più brutti della mia vita…non ti immagini neppure quello che ho provato quando ho scoperto chi era veramente e che aveva ucciso e che voleva continuare ad uccidere persone innocenti solo per vendicarsi di nostro padre; odiava così tanto Gibbs solo perché gli ricordava  nostro padre e prima di colpire nel profondo lui, il Mossad e Israele voleva partire da voi…non era più un infiltrato di Hamas, ne era entrato a farne parte…non potevo permetterlo…per questo quando stava per sparare a Gibbs nella sua cantina l’ho anticipato e l’ho ucciso...- nel parlare Ziva aumentava sempre più il tono della sua voce, il suo nervosismo, quel senso di colpa che ogni tanto tornava a fare capolino dentro di lei e la paura di aver infranto un qualcosa, che non sapeva spiegare neppure lei cosa potesse essere, tra lei e Tony la portò ad alzare quella sua barriera che nessuno riusciva a scolpire; innalzata come sempre solo per proteggersi e non finire in un abisso di dolore e paura di quei sentimenti che invece rendevano speciale la sua vita -...lo sapevo che non ti dovevo mostrare queste foto…sapevo che ti avrei fatto solo del male dicendoti questo…lo sapevo ho sbagliato…- Tony aveva  ascoltato Ziva in silenzio…era avvolto da uno strano senso di rabbia, ma anche di sorpresa…rabbia verso quell'uomo che così all'improvviso era entrato nella sua vita e in quella del resto della squadra, portandogli via una collega e soprattuto un amica speciale; sorpresa perchè non si aspettava proprio un risvolto del genere in quella serata, ma anche frustrazione per essere stato tenuto all'oscuro di tutto ciò persino da Gibbs...però sentendo il racconto di Ziva si rese conto che sarebbe stato ingiusto a riversare su di lei la sua rabbia, dopo tutto lei non era Ari, anzi era molto diversa e poi non era certamente colpa sua  se era diventato un bastardo, così prima che Ziva a causa di tutto quel nervosismo scoppiasse in un pianto(in quei mesi di gravidanza tra gli ormoni impazziti e tutti quei nuovi sentimenti che provava la stavano rendendo più vulnerabile emotivamente e quando non riusciva più a controllare questo marasma di emozioni i suoi occhi si riempivano di lacrime anche contro la sua volontà) disse 
–Ziva!!!Tu non hai sbagliato, hai fatto bene a raccontarmi tutto è giusto che io sappia…ho avuto quella reazione solo perchè sono rimasto sorpreso, tutto qui…immagino quanto debba essere difficile per te tutta questa storia…è solo che quando penso ad Ari penso al fatto che ci ha portato via un'amica e una collega speciale a cui tutti tenevamo molto e sapere queste cose ha riaperto vecchie ferite che stavano guarendo piano piano, ma è giusto che io sappia…dai vieni qui non piangere amore mio- e dicendo queste ultime parole l’abbracciò,
–scusami tu sò quanto eravate uniti a Kate tutti voi…so quanto dolore vi ha procurato lui…hai tutto il diritto di odiarlo…lo odio pure io per essere diventato quello che era e facendo così a costringermi ad ucciderlo…ogni giorno mi ripeto di aver fatto la cosa giusta, in quel modo gli ho impedito di fare del male a Gibbs e a tutti voi, ma allo stesso tempo non mi perdono perché gli volevo bene-, Tony la strinse di più nel suo abbraccio e Ziva continuò dicendo 
-l'unica cosa felice di tutta quella situazione è che ho conosciuto voi...ho conosciuto te...anche se avrei preferito farlo in un momento migliore-,
-è vero anche se lo odio e lo odierò per sempre è stato grazie a causa sua e di circostanze infelici se ci siamo conosciuti- disse Tony, poi per sdrammatizzare la situazione che si era creata  aggiunse –e così anche Gibbs è un’altra persona da cui devi riscuotere un favore dato che gli hai salvato la vita eh?…Ziva però da lui ne dobbiamo approfittare!-, Ziva a quelle parole sorrise poi senza aggiungere altro gli dette un meritato scappellotto…



In quell’album Tony trovò molte altre foto interessanti, finalmente vide pure la famosa zia Nettie…molte foto però erano di lei e Tali; guardando quelle foto capì  che il legame che le univa era fortissimo…si volevano molto bene e questo traspariva da ogni foto –ti manca molto Tali vero?-, quella domanda la stupì però rispose subito
– si mi manca moltissimo…sono convinta che se mi vedesse ora non crederebbe ai suoi occhi- sorrideva mentre parlava –da ragazze mi ripeteva sempre che se continuavo a spaventare ogni ragazzo che mi si avvicinava con il mio sguardo omicida, oppure a liquidarli dopo poco tempo che stavamo insieme, sarei rimasta sola; sempre se non mi facevo uccidere prima in qualche missione…sono convinta però che se mi vedesse qui con te in questo momento e per di più incinta sarebbe fiera di me…e io lo sarei di lei, qualunque cosa avesse fatto…sicuramente i suoi sogni li avrebbe realizzati tutti…era una ragazza molto determinata e sicura in ogni cosa che faceva-,
-sono sicuro che se fosse ancora qui con te sarebbe realmente fiera di te-,
-ok Tony basta parlare del mio passato, gli altri due album te li farò vedere a tempo debito, ora sono veramente stanca  cosa ne dici se ce ne andiamo a letto?-,
-certo hai ragione , queste giornate per te  devono essere massacranti- così l’aiutò ad alzarsi da terra e se ne andarono a letto.
Ziva oramai era quasi nel mondo dei sogni, stava per addormentarsi definitivamente quando Tony le chiese
–Ziva durante questi mesi di gravidanza hai mai sentito la mancanza di una madre o una sorella con cui potersi confidare, a cui chiedere consigli?...io cerco di essere presente il più possibile, ma non so se sono in grado di svolgere bene questo compito-,
a quel punto Ziva capì che non sarebbe ancora riuscita a dormire, così anche se insonnolita si mise a sedere a gambe incrociate sul letto davanti a Tony, dopo aver riflettuto un attimo su quella domanda rispose –Tony te stai facendo tutto perfettamente, non potrei chiedere di meglio, sei sempre presente, riesci a sostenermi nei miei momenti di crisi di pianto…sei perfetto così come sei…non mi hai mai lasciato sola un attimo e allo stesso tempo non sei oppressivo…sei venuto persino a tutte le ecografie, cosa potrei volere di più?-,
-te lo dico io…forse che questo piccolino o piccolina la prossima settimana decida di farsi vedere per bene…di abbassare quel culetto e di farci capire se è un lui o una lei-,
-ahahaahah Tony sei sempre il solito…comunque per tornare al discorso di prima, forse si, mi è mancata la vicinanza di mia madre o di Tali….a volte penso a come sarebbero potuti essere questi mesi con loro vicine, ma poi vedo che anche solo noi due siamo in grado di cavarcela al meglio…sono convinta che Tali ci avrebbe già sommerso di regali…sai come carattere devo dire che assomigliava molto ad Abby…comunque a dirtela tutta ora come ora mi basta che ci sia tu vicino e questo mi rende già felice…come ti ho già detto, durante questo periodo sei stato fantastico con me-,
-dici davvero?io cerco di fare quello che posso-,
-devo dire che lo fai molto bene-, senza aggiungere altro Tony la baciò con tutto l’amore possibile…
era felice per quello che Ziva gli aveva appena detto…continuando a baciarla la fece sdraiare vicino a lui e la racchiuse in un abbraccio…poi sopraffatti dalla stanchezza si addormentarono…



continua...

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17. ***


nuovo capitolo...

ed eccomi qui sempre per fare i ringraziamenti super speciali alle meravigliose FE7, PUPAZZA, SCREEC_94_ e LIGHT...
grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite...

eh la ff è lunga pupazza ed è ancora da finire di scrivere...

ed ecco il capitolo dove scoprirete di che sesso è il piccolino...per il nome dovrete aspettare un paio di capitoli...

buona lettura...

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Capitolo 17.

Una mattina, della settimana dopo, i due agenti avevano preso un permesso di mezza giornata perché Ziva aveva un’altra ecografia…Tony era particolarmente nervoso…ancora non erano riusciti a vedere di che sesso fosse il bambino ed era sicuro che quella mattina sarebbe stata la volta buona, di conseguenza era agitatissimo…
-Tony ti vuoi mettere a sedere e calmarti un attimo, rendi nervosa anche me-, 
- lo so è che non stò più nella pelle, tu non sei curiosa di sapere?-, 
-si Tony sono curiosa, ma se poi non si è mosso e non lo vediamo neppure oggi non vorrei che tu rimanga deluso; dopo tutto durante questo mese a parte qualche piccolo calcio, non ha fatto grandi movimenti- disse Ziva con tutta la calma possibile –dai siediti qui- continuò appoggiando la mano sul posto vicino al suo. 
Tony non fece in tempo e mettersi seduto che si affacciò la dott.sa e li chiamò; Tony schizzò in piedi come se sulla poltrona ci fosse stata una molla, mossa che fece sorridere Ziva…
Una volta entrati nello studio e aver fatto accomodare Ziva sul lettino vicino alla macchina dell’ecografia, la dott.sa esordì con tono alquanto eccitato…era in queste situazioni che Tony e Ziva capivano come faceva ad essere un’amica di Abby…
- allora questa volta ragazzi ho una sorpresa per voi…finalmente dopo un anno che l’avevo richiesto mi è stato portato il nuovo ecografo…è di quelli ultra-moderni, non è come quel vecchio rottame che avevo…vedrete che sorpresa!- e così dicendo abbassò la luce che c’era nella stanza, lasciandola in una certa penombra, Tony e Ziva si guardarono con un’aria interrogativa non capendo il gesto della dott.sa…comunque la dott.sa cominciò a fare l’ecografia, ma questa volta Tony e Ziva non guardarono nel piccolo schermo, ma l’immagine del loro bambino era proiettata sulla parete davanti a loro; stavano per commentare ma furono bloccati dalla dott.sa che gli intimò  di fare silenzio facendogli segno di ascoltare…proprio in quel momento la stanza fu invasa da un regolare TUTUM…TUTUM…TUTUM…TUTUM… Ziva spalancò gli occhi e guardando la dott.sa in cerca di conferma chiese –è il suo cuore?-, la dott.sa annuì in silenzio per farle godere quel momento…gli occhi di Ziva si riempirono di lacrime poi si voltò a guardare Tony, il quale era visibilmente emozionato, 
-Tony lo senti come batte?...oddio è il suo cuoricino- disse Ziva mentre accarezzava una guancia del compagno, il quale essendo troppo emozionato per parlare le baciò la mano che lo stava accarezzando…dopo quell’attimo Ziva si voltò di nuovo verso la dott.sa e chiese –va tutto bene vero?-,
- si, si procede tutto alla grande…se volete sapere il sesso oggi ve lo posso dire è ben evidente-, Tony non fece finire di parlare la dott.sa  che subito intervenne dicendo –certo che lo vogliamo sapere, sono mesi che aspetto-, -allora neogenitori per voi cos’è?- i due si guardarono poi risposero all’unisono -femmina!-; 
erano mesi che Ziva sosteneva che fosse femmina, e Tony, a differenza di molti uomini che come primo figlio avrebbero preferito un maschio, nel suo profondo aveva sempre desiderato che fosse una bambina; anche se poi non avrebbe fatto nessuna differenza di che sesso era, l’importante era che stesse bene…
-e bravi mamma e papà!! Avete intuito giusto…fra circa 3 mesi avrete una bambina- disse la dott.sa…
il cuore di Tony non resse all’emozione e fu invaso da una forte commozione, non riusciva a trattenere le lacrime che avevano cominciato a rigargli le guance…la dott.sa vedendoli molto emozionati si allontanò dalla coppia per lasciargli un attimo d’intimità…
-Ziva è una bambina…avevi ragione…è la nostra bambina- disse Tony che ancora non riusciva a calmarsi, 
-si Tony la nostra bambina- disse Ziva, che nel frattempo si era pulita dal gel che aveva sulla pancia, e si rimise seduta sul lettino e guardando Tony con delicatezza gli asciugò le lacrime che gli stavano, ancora, bagnando il volto; Tony ricambiò il gesto con un dolce bacio sulle labbra che finì non appena la dott.sa rientrò nello studio con alcuni fogli.
-torniamo a noi…Ziva la gravidanza procede molto bene, c’è solo una piccola cosa, ma rimediamo subito-,
-è qualcosa di grave?-chiese allarmata Ziva,
-no, no non ti devi preoccupare è solo che la bimba è un po’ piccolina, è quasi 300g sotto la media e anche se procede tutto alla perfezione, non vorrei che fosse debole, quindi ti ho preparato un regime alimentare che dovrai seguire e in più lo dovrai integrare con delle vitamina…comunque te stai il più tranquilla possibile perché non è niente di grave e rimediamo subito come vedi…sei tranquilla?-,
-si, si abbastanza- rispose Ziva, anche se dentro di se non lo era affatto,
-perfetto te continua così e vedrai che andrà tutto bene, devi credermi…ti fisso un altro appuntamento per il mese prossimo così controlliamo se ci sono miglioramenti…buona giornata e arrivederci-,
-arrivederci e grazie di tutto-; 
Tony e Ziva stavano per uscire quando la dott.sa li richiamò –oh scusate ma sono proprio una sbadata a momenti mi dimenticavo di darvi questo…alla prossima volta- la dott.sa passò una busta a Ziva prima di chiamare la prossima paziente.
Una volta in macchina Ziva aprì la busta e dentro vi trovò il dvd dell’ecografia appena fatta e le classiche foto. Dato che era presto e a lavoro non dovevano esserci prima delle due, decisero di passare da casa e mangiare qualcosa…il viaggio in macchina fu particolarmente silenzioso…Tony era perso ad immaginare il volto della sua bambina, mentre Ziva, anche se non lo voleva dare a vedere, era preoccupata…era talmente persa nei suoi pensieri mentre si accarezzava il pancione che non si accorse che Tony a volte staccava gli occhi dalla strada e la guardava; lui aveva capito che Ziva era preoccupata anche se lei non glielo voleva far capire, ma Ziva oramai era un libro aperto per Tony…una volta a casa Ziva si sdraiò sul divano e si mise a leggere il suo nuovo regime alimentare che avrebbe dovuto seguire…ancora non aveva aperto bocca e Tony cominciò a preoccuparsi per lei…andò a sedersi vicino a lei,si allungò a prendere il telecomando della tv e del dvd e poi attirò Ziva a se e la racchiuse in un abbraccio, così fece partire il dvd che aveva inserito prima di sedersi…era il dvd dell’ecografia e in sottofondo si sentiva il battito del cuore della bambina…Ziva a quel suono trattenendo le lacrime e con voce ansiosa disse –è colpa mia…non sarò mai in grado di fare la madre se già da ora non mi so prendere cura di lei…deve ancora nascere che è già sottopeso e debole…è solo colpa mia-, Tony la strinse ancora di più tra le sue braccia, poi dolcemente le sussurrò –calmati Ziva e ascolta…ascolta come batte…ti sembra il battito di una bambina debole?...-le prese le mani nelle sua e le portò sulla pancia continuando –senti…ascolta questo TUTUM TUTUM TUTUM…senti come è regolare e forte…TUTUM TUTUM…tranquilla non te ne devi fare una colpa…l’ha detto anche la dott.sa che non è niente di grave…vedrai che in questo mese le cose si sistemeranno…sarai perfetta-; 
Nel frattempo Ziva si era calmata e ascoltava le parole di Tony attentamente…era in questi momenti che lo amava da impazzire, in questi momenti dove la capiva e la sosteneva teneramente…oramai non era più in grado di vivere senza di lui…poi Tony disse quelle due parole “sarai perfetta”, erano le stesse parole che le aveva detto pure Gibbs, si voltò a guardarlo e dopo avergli fatto un dolce sorriso disse –sai che cominci a parlare proprio come Gibbs…quella mattina quando stavo per svenire in ufficio, ti ricordi che mi accompagnò alla macchina?ecco prima che io entrassi in macchina mi disse le tue stesse identiche parole “sarai perfetta”…eh si gli assomigli sempre di più, ci manca solo che adesso ti si ingrigiscano le tempie-, 
- ah è così che mi ringrazi per averti tirato su di morale?paragonandomi a Gibbs? A grazie tante piccola Mossad, eh si proprio un bel paragone…ma come fai a dire che stò cominciando ad assomigliargli, io proprio non capisco…-, 
per farlo stare zitto, dato che aveva intrapreso uno di quei suoi monologhi infiniti, Ziva gli prese il viso tra le mani e lo baciò appassionatamente; 
Tony calmandosi restituì il bacio…dopo il bacio Ziva tornò a guardare lo schermo della tv e disse 
–guardala Tony..guarda quello è il suo nasino…e quello penso che sia un piedino-, 
-sei sicura?...allora quella è una manina…vedrai sarà bellissima…la bambina più bella mai nata-, 
-sei sempre il solito esagerato-, 
-io esagerato?se è bella almeno quanto me vedrai che sarà sicuramente la più bella al mondo-, 
-ah si?e cosa ti fa credere di essere così bello DiNozzo?-, 
-dubiti della mia bellezza per caso?del mio fascino a cui nessuno sa resistere?-, 
Ziva con uno sguardo malizioso e con voce seducente si avvicinò all’orecchio di Tony e sussurrò 
–oh certo che no agente speciale Anthony DiNozzo…è una delle cose che mi ha fatto innamorare di te-; 
Tony rimase spiazzato da tanta franchezza, poi dopo un po’ d’esitazione le sussurrò a sua volta 
–ti amo Ziva e non sai quanto- così Ziva lo baciò intensamente…
dopo l’ennesimo bacio Ziva si alzò dal divano e disse –ok mangiamo…devo ingrassare per il suo bene e poi sennò facciamo tardi a lavoro…-. 
Dopo pranzo andarono a lavoro e Tony, senza farsi vedere da Ziva, portò dietro pure il dvd dell’ecografia…era già orgoglioso di quella piccolina e la voleva mostrare a tutti…


continua...

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18. ***


nuovo capitolo...

ed eccomi qui sempre per fare i ringraziamenti super speciali alle meravigliose FE7, PUPAZZA, SCREEC_94_ ....

grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e grazie pure alle mie fedelissime che mi hanno inserito tra i loro preferiti e grazie anche a FederikaBis...

buona lettura...

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Capitolo 18.


-Tim sono già arrivati Tony e Ziva?- chiese Abby con voce eccitata;
-Abby è già la decima volta che vieni in ufficio e fai la stessa domanda, e io per la decima volta ti ripeto…no non sono arrivati…per caso li vedi o vedi la loro roba sulle loro scrivanie?...calmati, quando arriveranno ti chiamo subito- rispose McGee con tutta la calma possibile 
–Abby cosa ci fai ancora qui?- tuonò Gibbs arrivando alle spalle della scienziata; 
-oh Gibbs, sei tornato pure tu…anche te non vedi l’ora che arrivino Tony e Ziva vero?...sono così curiosa di sapere se questa volta si vedeva oppure no-;

DIINN

L’ascensore si aprì e ne uscirono Tony e Ziva, i quali non fecero in tempo ad arrivare alle loro scrivanie che furono travolti da Abby che li strinse in un fortissimo abbraccio; 
mentre continuava ad abbracciarli disse –allora ragazzi…parlate…si vedeva questa volta?...dai non teneteci sulle spine, pure Gibbs è curioso di sapere-, 
-A-A-Abby…forse se ci lasci ti possiamo dire le ultime novità- disse Tony con quel poco di fiato che Abby gli permetteva di respirare, 
-oh si certo scusate…se ci sono novità allora vuol dire che si vedeva…allora è maschio o femmina?-, 
-Abby se li lasci parlare forse riusciremo a saperlo entro domani- disse McGee che nel frattempo si era alzato dalla sua scrivania e si era avvicinato agli amici…cercava di non darlo a vedere, ma anche lui era impaziente di sapere, dopo tutto sarebbe stato lo zio Tim.
Ziva guardò Tony e dopo essersi scambiati un sorriso complice disse –Abby questa volta si vedeva benissimo-, 
-e allora?- chiese Tim con un pizzico di curiosità nel tono della voce, 
-e allora è una bambina-aggiunse Ziva,
-siiiiiii!!!...lo sapevo, lo sapevo…coraggio paga McGee- urlò Abby che cominciò a saltare per tutto l’ufficio.
McGee con faccia sconsolata prese dal suo borsello 20 dollari, li stava per porgere ad Abby quando Tony glieli sfilò di mano e disse –ehi! Sono vietate tutte le scommesse sulla mia bambina, quindi questi li requisisco io…scusa pivello!-; Gibbs nel frattempo si avvicinò a Ziva e si congratulò con lei…poi però fece un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato…gli dette due baci sulle guance e chiese –procede tutto bene?-, 
Ziva che era ancora spiazzata dal gesto di Gibbs si riscosse un attimo e si sbrigò a rispondere –si abbastanza bene, la dott.sa ha notato che la bambina è 300g sotto peso e quindi mi ha prescritto un regime alimentare da seguire…ha detto di non preoccuparsi, ma non è una cosa semplice-, 
Gibbs le sorrise e aggiunse –vedrai che non è niente-, poi tornando ad essere il solito Gibbs disse –da oggi agente David ti voglio vedere sempre su quella sedia e in più ogni mezz’ora ti voglio trovare a mangiare qualcosa…ci siamo intesi?-, 
-agli ordini capo- rispose all’istante Ziva; 
dopodiché si avvicinò a Tony e appoggiandogli una mano sulla spalla si congratulò con lui prima di tornare a sedersi alla sua scrivania, 
-grazie…grazie capo- rispose Tony molto incerto.
Dopo tutto lui, McGee ed Abby ancora non si erano ripresi del tutto dal gesto così affettuoso di Gibbs…non era da tutti i giorni assistere ad eventi di questo tipo…furono risvegliati da quel torpore in cui erano caduti da Ziva che chiese –Abby, ma come facevi ad essere così sicura che fosse femmina?-, 
-bhe ecco…quando ero piccola mia nonna ogni volta che vedeva una donna incinta mi ripeteva sempre che se la pancia rimaneva tutta contenuta sul davanti allora è maschio, ma se invece la donna ingrassa anche un po’ allora è femmina- disse innocentemente Abby senza rendersi conto effettivamente di quello che aveva detto; 
Tony e McGee sentendo quelle parole sgranarono gli occhi con uno sguardo di terrore; 
Tony in particolare aveva capito a sue spese quali erano i rischi nel dire ad una donna incinta che era grassa, stava per sviare il discorso quando Ziva con uno sguardo di fuoco disse –Abby vorresti dire che oltre ad essere incinta sono pure ingrassata?-, Abby non sapeva cosa dire così subentrò Tony –no Ziva, ma cosa vai pensando…sei bellissima così-, -ah e così sarei grassa…cos’è forse ti ricordo una balena per caso? è Tony?...ti ricordo pure che dovrò ingrassare ancora per lei, quindi mi dispiace per te, ma mi dovrai vedere ancora più enorme- continuò Ziva, che a causa degli ormoni in subbuglio si stava veramente arrabbiando…nel frattempo Gibbs sorrideva da dietro la sua scrivania, mentre Abby e McGee trovarono riparo dietro a quella di quest’ultimo; 
-ma no Ziva…non è un problema e poi non è vero che sei grassa, e anche se lo fossi non m’interesserebbe sei bellissima…quello che ha detto Abby è solo un detto usato dalle persone anziane, ma non sempre funzionano-,
-ok, ok, va bene...mi hai convinto…farò finta di nulla- disse Ziva che si era calmata, anche se non del tutto.
Tony vedendola mettersi a sedere si diresse verso la sua scrivania, posò la sua roba e dal suo zaino prese il dvd e con aria orgogliosa disse –tadan!! Ed ecco a voi le prime immagini della mia piccolina, con tanto di battito del cuoricino allegato…chi lo vuole vedere?- , Abby e McGee guardarono Tony con sguardi che era come se dicessero “io, io, io”, infatti non passò troppo tempo che Abby urlò –io lo voglio vedere- e nel dirlo andò verso il collega e gli strappò di mano il dvd passandolo subito a McGee mentre gli ordinava di metterlo nel suo computer e di proiettarlo sullo schermo grande in mezzo all’ufficio…mentre McGee eseguiva gli ordini e Gibbs si fingeva occupato, Ziva guardò Tony e sottovoce disse –Tony l’hai portato a lavoro…ma dai ora lo vorranno vedere tutti…potevi chiedermelo prima no?- Tony le si avvicinò e sempre a bassa voce disse – e dai Ziva non dire così…io sono felice di condividere questo momento con i miei amici-, 
- si lo so Tony anch’io, ma avrei preferito farglielo vedere a casa o quando il resto del NCIS si fosse svuotata dopo il lavoro, ecco tutto-, 
- e dai vedrai che non lo vedrai nessun altro-; 
Quando finirono di parlare nel silenzio partì il battito del cuoricino della bambina insieme alle immagini dell’ecografia…Abby cominciò subito a dire con voce emozionata –oddio Tim guarda com’è piccola…guarda quello è il nasino e senti come batte il cuore- mentre parlava corse alla scrivania di Ziva e l’abbracciò forte.
Il problema però fu che a causa di tutto quel trambusto, molti altri agenti del NCIS nel passare si fermarono a guardare l’ecografia e tutti si congratularono con i futuri genitori…era tutto questo che Ziva non sopportava e che aveva temuto nel momento in cui Tony aveva tirato fuori il dvd…adorava condividere quei momenti con quelle persone che si avvicinavano così tanto ad una famiglia, o meglio, con coloro che considerava la sua famiglia, ma avrebbe tanto voluto farlo in privato, ma gli dispiaceva pure deludere Tony…era così orgoglioso e felice che ringraziava tutti i presenti con un sorriso a 32 denti…Abby chiamò pure Ducky, che come al solito era impegnato con Palmer a fare un’autopsia…
-oh vediamo cosa abbiamo qui…ragazzi miei vedo che presto ci sarà una bambina a giro per l’NCIS…i miei più sentiti auguri- disse il dottore non appena entrò nell’ufficio, ma non solo fu colui che alla fine ristabilì un po’ di calma dicendo –Jethro se dopo passi da me ti faccio vedere cosa ho scoperto…Abigail cara appena hai finito la visione vai ad analizzare questi proiettili che ho estratto dal cadavere…ora torno giù prima che il signor Palmer sparisca di nuovo come fa ultimamente…-, 
-ok…adesso la festa è finita tornate tutti a lavoro- disse alla fine Gibbs vedendo Ziva sempre più in imbarazzo e poi lui cominciava a spazientirsi dato che mezza NCIS era lì con loro invece di essere a svolgere il proprio lavoro; 
Ziva lo ricambiò con uno sguardo pieno di gratitudine…finalmente l’ordine era ristabilito quando Abby prima di tornare a lavoro disse –ehi ragazzi avete già pensato ad un nome?-, 
Tony e Ziva si guardarono e poi dissero –no ancora non abbiamo pensato a nulla-, 
-vorrà dire che oggi butterò giù una lista pure io; ora vado dai miei piccolini..ciao!- disse Abby prima di sparire in ascensore…
Tony si avvicinò a Ziva abbassandosi all’altezza del pancione e sussurrò, come se stesse parlando con la bambina
-stasera penseremo al tuo nome, anche se il papà ne ha già in mente uno…sono convinto che ti piacerà tantissimo e anche alla mamma- 
Ziva lo guardò con aria interrogativa, ma Tony evitò il suo sguardo e la baciò velocemente…poi prima che Gibbs lo riprendesse si mise a lavoro…


continua...

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19. ***


nuovo capitolo...

i ringraziamenti super speciali vanno alle meravigliose FE7 e SCREEC_94_ ....

grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e grazie pure alle mie fedelissime che mi hanno inserito tra i loro preferiti...

buona lettura...

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Capitolo 19.

Quella sera mentre Ziva era a farsi una doccia, Tony si sdraiò sul letto con l’album di foto che Ziva gli aveva mostrato la settimana avanti e cominciò a sfogliarlo di nuovo…c’erano tantissime foto di lei e Tali insieme…foto di tutti i tipi…di loro abbracciate, sorridenti, che si fanno i dispetti, vestite con vestiti particolari e che ballavano durante dei saggi (almeno Tony sospettò che fossero dei saggi di danza)…fu guardando queste foto che finì di convincersi qual’era il nome adatto per la sua bambina; presto lo avrebbe proposto a Ziva ed era sicuro che lei ne sarebbe stata felice…ripose l’album prima che Ziva uscisse da bagno e si mise sotto le coperte.
Quando Ziva uscì dalla doccia trovò Tony che dormiva di già, quindi facendo molto piano per non svegliarlo, si mise il pigiama e infilò sotto le coperte; Tony sentendola sdraiarsi vicino a lui si voltò e la racchiuse tra le sue braccia dandogli un bacio delicato sulla spalla, 
-allora non stai dormendo!- disse quasi sussurrando Ziva a Tony il quale spalancò gli occhi e le sorrise; 
Ziva vedendolo sveglio continuò a parlare –Tony!! Non sarà il caso di cominciare a pensare a qualche nome? Dopo tutto mancano appena 3 mesi e per quando nasce vorrei aver già deciso come chiamarla-, 
Tony si appoggiò su un gomito e sorreggendosi la testa si sistemò in modo da guardare Ziva negli occhi e con occhi felici disse –io ho già il nome perfetto per la nostra bambina perfetta-, 
-Tony scordati di chiamarla come una qualunque bond girls o qualsiasi altra protagonista dei tuoi films…per lei voglio un nome importante-, 
-oh vedrai lo adorerai, ma prima voglio sentire il parere della nostra piccolina, quindi adesso chiudi gli occhi che io interpello la bambina-, 
-Tony ma cosa stai dicendo?-, 
-fidati chiudi gli occhi-, Ziva sorrise e chiuse gli occhi; 
sentì Tony che le alzava la maglia del pigiama e le accarezzava il pancione…a quel contatto sorrise ancora di più e sempre ad occhi chiusi cominciò ad accarezzare i capelli di lui…Tony scivolò all’altezza del pancione e appoggiò delicatamente le sue labbra sulla pelle della donna, poi sussurrando cominciò a parlare alla bambina 
–ehi piccolina! adesso il papà ti scrive il nome che ha scelto per te, ma te mi devi dire se ti piace almeno con due calcetti ok?- e dicendo questo schioccò un altro bacio e poi cominciò a fare 
il segno di una T, 
             di una A, 
                  una L 
               e una I
Ziva spalancò gli occhi e guardò subito Tony che le stava già sorridendo mentre gli accarezzava la pancia 
–te l’avevo detto che………-non fece in tempo a finire di parlare che la bambina si mosse, e come se avesse capito quello che aveva detto Tony, tirò due bei calcioni; 
furono piuttosto forti dato che lasciarono Ziva quasi senza fiato, Tony esultò felice del suo successo 
–lo sapevo che ti sarebbe piaciuto…senti che bei calci che hai tirato, hai lasciato la mamma quasi senza fiato…e lei che aveva paura che fossi debole-, 
-Tony dici veramente? La vuoi chiamare Tali?-,
-si Ziva dico veramente e poi vedi piace pure a lei, ma se non vuoi ne cerchiamo un altro-,
-no, no non ne voglio un altro per lei…sono così felice…ma come fai ad essere così straordinario?-, 
-Ziva te mi hai detto che volevi un nome importante per lei, Tali per te era importante quindi perché non chiamare la nostra piccolina con il nome di una persona importante per la sua mamma?e poi l’hai sentita anche te gli piace-; 
Ziva sempre più felice si mise meglio a sedere e prendendo tra le mani il voto di Tony disse 
–sono questi tuoi gesti che mi fanno innamorare sempre di più di te…sei eccezionale….vedrai che la nostra piccola Tali ti adorerà proprio come me- poi lo abbracciò fortissimo; 
Tony si staccò dall’abbraccio e ridendo disse- comunque Ziva ha appena assestato due calci degni di te, se nel crescere prende tutta la tua forza e intraprendenza dovrò cominciare  preoccuparmi già da ora; già gestire solo te è complicato, se poi siete in due non l’avrò mai vinta-, 
-cosa vorresti dire Tony, che è difficile gestirmi?- disse Ziva fingendosi stizzita...
sapeva benissimo pure lei di non avere un carattere semplice, ma sapeva che Tony l’amava anche per quella parte di lei…era il suo carattere a distinguerla da quelle sciacquette che Tony aveva frequentato prima di lei…
-a no Ziva per me adesso sei un libro aperto, so benissimo come prenderti-, 
-ah si? Dimostramelo-, 
Tony non se lo fece ripetere due volte…abbracciò Ziva stretta al suo corpo e la baciò intensamente; 
passarono gran parte della nottata così abbracciati, ad accarezzarsi e a baciarsi con tutto l’amore che uno sprigionava per l’altro…


continua...

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20. ***


nuovo capitolo...

FE7  e PUPAZZA ma io vi adoro, sempre pronte a lasciarmi un commento non sapete quanto apprezzo la cosa (immaginavo che ci eravate arrivate al nome, la mia ff è molto prevedibile poi in ogni capitolo lascio mille indizi per i capitoli successivi....eh eh pupazza ci leggiamo nella mente, quindi questo mi fa ben sperare per superare i momenti  bui che mi aspetto)....

grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e grazie pure alle mie fedelissime che mi hanno inserito tra i loro preferiti e a rubikcube che oltre alle seguite mi ha inserito tra i suoi preferiti, grazie...

buona lettura...

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Capitolo 20.

La mattina si svegliarono ancora abbracciati…le loro gambe e le loro mani erano intrecciate insieme e i loro visi erano a pochissimi millimetri l’uno dall’altro…Ziva aprì gli occhi per prima, ma non sciolse l’abbraccio, preferì rimanere a guardare Tony…era così bello e mentre dormiva, con il viso rilassato, lo era ancora di più…poco dopo anche Tony si svegliò; Ziva gli sorrise mentre gli accarezzò una guancia e Tony rispose al suo sorriso…Ziva continuò ad accarezzargli il viso poi mentre lo guardava in quegli occhi così verdi, che alla luce del mattino sembravano due smeraldi, gli sussurrò a fior di labbra -…ti amo Tony…-…Tony, come ogni volta che Ziva gli apriva il suo cuore così con una spontaneità disarmante, e così apertamente non si apriva così spesso, sentì il suo cuore accelerare; rimase senza fiato per l’emozione di aver sentito quelle tre semplici parole uscire da quella bocca…quella bocca che conosceva nei minimi dettagli…quella bocca che lo faceva impazzire…poi sentendosi quasi uno stupido per essere rimasto lì imbambolato a guardarla e a sorridergli decise che era il caso che provasse a dire qualcosa; stava per parlare quando furono riscossi dal campanello di casa…si scambiarono uno sguardo interrogativo, poi Ziva vedendo lo sguardo supplichevole che Tony le stava rivolgendo si alzò da letto, mentre indossava una vestaglia sopra il pigiama andò ad aprire…-Abby?ma cosa ci fai qui?- Ziva aprendo la porta si ritrovò davanti una pimpante Abby, 
-buongiorno Ziva…ma come sei sempre in pigiama?ci credo che con Tony fate sempre tardi a lavoro; comunque oggi ti sequestro io, a lavoro ho già sistemato tutto e te vieni con me- mentre parlava si fiondò in casa e mentre si dirigeva in cucina continuò a parlare –allora Ziva!!!cosa ci fai ancora sulla porta, vai a cambiarti…la colazione te la preparo io…dai su che ci aspetta una lunga giornata-.
Abby era tutta elettrizzata per quella giornata che stava per trascorrere con l’amica; la sera avanti aveva chiamato Gibbs e gli aveva chiesto un permesso per il giorno dopo, ma l’aveva chiesto anche per Ziva…aveva organizzato tutto nei minimi dettagli…
-buongiorno Abby- disse alla fine Ziva mentre continuava a guardare l’amica con il suo sguardo indagatore –mi vuoi spiegare per bene cosa succede?-, 
-e dai Ziva vai a prepararti…oggi sarai mia per tutto il giorno…ti spiego durante la colazione, su non perdere altro tempo e fai dare una mossa a Tony sennò Gibbs questa volta si arrabbia veramente-,
-ok,ok Abby vado, poi però mi spieghi tutto…ah la roba per fare il caffè lo trovi in quel ripiano-, 
-si, si lo so, poi ho portato i cornetti alla crema, ma ora vai-…Abby era proprio su di giri; 
Ziva si arrese di capirci qualcosa di tutta quella frenesia e andò in camera a vestirsi e soprattutto a svegliare Tony…-Tony!...ehi Tony!dai su alzati che è tardi- disse amorevolmente Ziva, 
-mhm si ora mi alzo, dammi un paio di minuti-, 
-no Tony è veramente tardi, dai per una volta non fare il bambino-, 
-va bene mi alzo…ah ma chi era alla porta?-,
-era Abby ora è giù a preparare il caffè-, 
-Abby?è venuta qui perché..?-, 
-ma non ho capito molto bene è così emozionata, mi ha detto solo che oggi sarò tutta sua e che mi devo vestire velocemente, poi mentre facciamo colazione mi spiega…chissà cosa ha in mente è così euforica-; 
Tony, che finalmente si era alzato, raggiunse Ziva, che era davanti all’armadio alla ricerca di qualcosa da mettere, e l’abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla spalla di lei, poi mentre delicatamente le baciava il collo disse 
–anche se oggi ti vuole per se…te sei solo mia e non ti cedo molto volentieri-, 
-geloso Tony?-, 
-si sono geloso da impazzire della donna che amo- disse continuando a baciarla –e comunque buongiorno-, 
-buongiorno a te- rispose Ziva che a quel punto si girò per guardarlo in viso, ma non fece in tempo a voltarsi che Tony la baciò…
-ehi ragazzi vi date una mossa che è tardissimo…Ziva abbiamo tantissime cose da fare- urlò Abby dalla cucina…
i due si guardarono sorridendosi, poi però si arresero all’amica e velocemente si prepararono…una volta in cucina trovarono la tavola imbandita di cornetti, biscotto vari latte e caffè…tanto caffè…
-buongiorno Abby- disse Tony vedendola, 
-oh finalmente!buongiorno Tony…datti una mossa a fare colazione che Gibbs ti vuole in ufficio puntuale stamani; io e Ziva abbiamo preso un permesso per tutto il giorno-, 
-Ziva non mi avevi detto che chiedevi un permesso- disse Tony guardando la compagna, 
-infatti io non l’ho chiesto- rispose sorpresa, 
-no Tony l’ho chiesto io per lei e per me…Gibbs ha ceduto subito, dopo tutto io ho un sacco di ferie arretrate e quindi non mi ha detto di no; per Ziva la cosa è stata più semplice, in questo periodo il nome Ziva unito alla parola riposo equivale a giorno libero senza troppe domande- rispose Abby con voce innocente;
mentre mangiavano Tony continuò con le domande –allora Abby cosa hai in mente di fare oggi con Ziva?-, 
-oh Tony sapessi…Ziva preparati perché ora andiamo a fare un giro in centro, pranziamo e poi continuiamo il nostro giro per negozi…abbiamo da comprare un sacco di cose per la mia nipotina-, 
-Abby dovremo camminare tutto il giorno?- chiese Ziva un po’ preoccupata, 
-no tranquilla, ogni volta che ti devi fermare ci fermiamo, ma dobbiamo comprare vestitini, lenzuolini, pupazzi e tutto quello che manca…ah a momenti dimenticavo…ecco qui la lista di nomi che vi ho fatto…dobbiamo trovargli un nome-, Tony a quel punto si alzò e disse –ok allora io vado e vi lascio alle vostre spese folli…mi raccomando Ziva non ti stancare troppo…Abby grazie per la lista, ma il qui presente ha trovato il nome perfetto…poi Ziva ti spiegherà ora corro; ciao Abby…ciao Ziva a stasera- e quasi correndo uscì per andare a lavoro…


continua...

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21. ***


nuovo capitolo...

grazie SCREEC_94_, PUPAZZA e FE7...felice di sapere che l'arrivo di Abby vi è piaciuto, sono proprio contenta!!!

grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

buona lettura...

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Capitolo 21.

Come Tony uscì di casa Abby guardò Ziva in modo interrogativo e chiese –avete già scelto il nome della bambina?-, -bhe si Abby ne abbiamo parlato ieri sera e ci siamo trovati subito d’accordo e poi anche la piccolina qui dentro ha espresso il suo consenso con due bei calcioni…non ci crederai, ma mi ha lasciato quasi senza fiato-, 
-e allora qual è il nome?-chiese di nuovo Abby,
-mi spiace che ti sei disturbata a fare tutta questa lista-, 
-oh nessun problema…ma dimmi il nome-, 
-ok…abbiamo deciso di chiamarla Tali-, 
-Tali? È un nome ebraico, ma Tony dove l’ha trovato?-, 
-questo era il nome della mia sorellina…purtroppo è morta quando aveva 16 anni, è rimasta coinvolta in un attacco suicida di Hamas…Tony sapeva di Tali e di quanto era importante per me, così ha proposto di chiamare così la nostra piccolina…naturalmente io non sono mai stata più felice di questa scelta-, 
-oh Ziva mi dispiace…non sapevo che avevi una sorella, pensavo che eravate sole te ed Ari-, 
-Abby come fai a sapere di Ari?lo sapeva solo Gibbs e Tony l’ha scoperto solo qualche sera fa- chiese incredula Ziva, -sai com’è avevo notato la vostra somiglianza…i vostri occhi erano così simili…così nel dubbio ho fatto una ricerca…la sera che Gibbs lo uccise e lo portaste al NCIS ero lì pure io, anche se nessuno si accorse di me, così prima di partire per andare al funerale di Kate riuscii a prendere un campione di sangue, poi un giorno mentre eravate tutti da Ducky presi un capello rimasto sul tuo cappotto e analizzando i due campioni trovai delle corrispondenze che mi confermarono che eravate fratello e sorella-raccontò Abby, 
-ogni volta mi sorprendi sempre di più…ma perché non mi hai mai detto di sapere?-, 
-non gli ho mai dato peso, nel conoscerti ho scoperto che eravate completamente diversi, e poi se ti andava di farlo sapere l’avresti detto tu, quindi ho tenuto la cosa per me…però se devo essere sincere sono felice che Gibbs l’abbia ucciso, non si meritava altro-, 
-Abby!non è stato Gibbs ad ucciderlo…sono stata io, prima che sparasse a Gibbs-, 
-oh Ziva mi dispiace tanto…ecco lo sapevo che non dovevo rivangare il passato…meglio cambiare discorso oggi deve essere una giornata allegra-, 
-non ti preoccupare non è un problema stò bene-, 
-comunque…bel gesto quello di Tony…quell’uomo mi stupisce ogni giorno di più…diventare padre gli sta dando alla testa- disse ridendo Abby, risata che contagiò pure Ziva 
–hai ragione Abby è talmente innamorato della sua bambina che a volte sembra impazzito…ma è così bello vederlo così presente e premuroso- rispose Ziva anche se con il pensiero vagava già a Tony.
Abby sorrise, poi si abbassò all’altezza del pancione di Ziva, le fece una carezza e poi disse 
–ehi Tali!...piccolina è la zia Abby che ti parla…sei pronta per andare a giro per negozi?sai ti compreremo tante belle cose con la mamma-, mentre Abby parlava la bambina cominciò a tirare tutta una serie di calci tanto che Abby urlò –Ziva hai sentito?-, 
-certo Abby l’ho sentita molto bene-, 
-che emozione non l’avevo mai sentita scalciare..oddio che amore, è come se mi avesse risposto-, poi sempre più emozionata fece un’altra carezza e schioccò un grosso bacio sulla pancia di Ziva; si alzò in piedi ed abbracciò l’amica che la stava guardando sorridendo.
Passarono tutta la giornata insieme…Abby, con l’aiuto di Ziva, aveva compilato una lista di cose da comprare e seguendo quella girovagarono per la maggior parte dei negozi per bambini di Washington; rientrarono a casa solo nel tardo pomeriggio, stremate e piene di borse e borsine…non c’era stato negozio da cui erano uscite a mani vuote…avevano comprato di tutto…lenzuolini per la carrozzina  e per la culla, copertine estive e invernali, 3 o 4 set di asciugamanini, 2 accappatoi per quando faceva il bagnetto, un sacco di bavaglietti sia per i primi giorni fino a quando non sarebbe stata più grande, ma non solo, anche nei vestitini non guardarono a spese, praticamente per i primi mesi Tali aveva già il guardaroba pieno…avevano comprato pigiamini, tutine varie e qualche vestito più festivo abbinato a calzine, fasce da mettere sulla testina e anche qualche mini cappellino…di oggetti rosa c’era ben poco dato che ne a Ziva tanto meno ad Abby piaceva molto quel colore, avevano optato sugli altri colori in particolare il rosso…non solo, Abby volle subito comprare un bel regalino alla piccolina e quando in un negozio di pupazzi vide un peluche a forma di pipistrello e ad entrambe le orecchie c’erano attaccati due fiocchini,quasi come se il pipistrello avesse due codini, se ne innamorò all’istante comprandolo subito; oltre al pupazzo comprò pure un vestitino tutto nero con alcuni fiorellini rossi disegnati con tanto di calzine e fascia rosse, solo l’avrebbe potuto indossare intorno ai 5 mesi.
Durante quella giornata non avevano fatto solo compere, ma avevano pranzato in un ristorante italiano in centro, locale piccolino ma con una cucina favolosa, e dopo mangiato si erano rilassate al sole primaverile in un parco dove si ritrovarono a fare due chiacchiere tra donne…tradotto: a spettegolare su qualche collega o su qualche nuova fiamma di Abby.
Una volta a casa si rilassarono sul divano con una bella tazza di the caldo…anche se era Maggio una volta che il sole scompariva l’aria tornava ad essere fredda e il vero caldo primaverile tardava ad arrivare…


continua...

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22. ***


nuovo capitolo...

grazie SCREEC_94_, PUPAZZA e FE7...

grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

buona lettura...

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Capitolo 22.

Nel frattempo a lavoro Gibbs, Tony e McGee furono tutto il giorno occupati a risolvere un caso d’omicidio…quella mattina era stato trovato il cadavere del tenete Sandra Joice, la donna era pure incinta…durante l’autopsia Ducky aveva constatato che la donna era incinta di 5 mesi…la squadra fu tutto il giorno impegnata su quel caso, erano intenzionati a trovare il colpevole entro sera…in particolare Tony si fece coinvolgere troppo, non vedeva l’ora di trovare il colpevole, era quasi come se volesse riscattare il tenente e il suo bambino…durante il sopralluogo a casa della vittima avevano notato che la Joice viveva da sola; molti testimoni avevano confermato l’ipotesi che il padre del bambino l’avesse lasciata non appena era venuto a conoscenza della gravidanza, anche se a volte lo vedevano nei pressi della casa; quello che colpì gli agenti fu che la casa era invasa da un certo disordine, ma a quanto pare la Joice aveva dedicato una particolare cura solo per una stanza della casa ovvero la cameretta del bambino…era già arredata, nel piccolo armadio c’era già qualche vestitino e alcuni pupazzi erano sistemati in un angolo della stanza…Tony a quella vista fu quasi travolto dall’emozione che però riuscì a controllare più che bene…in quella storia non faceva altro che pensare a Ziva e alla sua bambina…non riusciva a spiegarsi chi avrebbe potuto fare una cosa del genere e in particolar modo ad una donna incinta…a metà pomeriggio erano riusciti a rintracciare il padre del bambino, ma dall’interrogatorio svolto da Tony scoprirono che l’uomo aveva fatto un passo indietro sulla sua decisione e durante gli ultimi mesi andava spesso da Sandra Joice in modo da poterla aiutare in tutto; erano tornati insieme, lui doveva solo sistemarsi con il lavoro e poi sarebbero andati a vivere insieme in modo da poter formare la propria famiglia…solo prima di sera vennero a conoscenza del fatto che la Joice non era in buoni rapporti con il padre…la sua famiglia era molto religiosa e avevano cresciuto la figlia con idee molto puritane; non avevano accettato che fosse entrata a lavorare in marina e da allora i rapporti si erano incrinati, ma avevano finito di rompersi quando avevano scoperto che era incinta di un uomo che non voleva il bambino e per di più fuori dal matrimonio. I genitori vennero convocati immediatamente al NCIS; l’interrogatori furono svolti da McGee e Gibbs…Tony fu spedito da Ducky con una scusa; Gibbs aveva notato il suo coinvolgimento e il fatto che avesse perso il controllo un paio di volte durante l’interrogatorio precedente, lo convinse che era meglio allontanarlo dagli altri sospettati…durante l’interrogatori al padre della vittima Gibbs scoprì che, durante l’ultimo litigio tra i due, oltre alle parole erano arrivati anche le mani e perdendo il controllo l’uomo aveva spinto la figlia, la quale cadendo aveva battuto la testa ed era morta…ma la cosa che fece perdere la testa a Gibbs fu che quell’uomo non era assolutamente pentito; 
Tony avrebbe voluto strangolarlo con le proprie mani, non riusciva a capacitarsi del fatto che quell’uomo aveva ucciso sua figlia e il suo nipotino e non provasse nessun tipo di rimorso…il suo pensiero vagava sempre verso Ziva e come si sarebbe sentito se le fosse successo qualcosa.
Come facevano ad esistere persone di quel genere?
Quella sera uscirono tutti da lavoro stravolti e anche piuttosto scossi…Tony fu grato ad Abby che quel giorno aveva impedito a Ziva di andare a lavoro, anche se era all’oscuro di quel caso, era felice che non avesse partecipato a quelle indagini.
Dato che gli interrogatori e le procedure portarono via un sacco di tempo, quella sera Tony tornò a casa che erano le nove passate…non fece in tempo a varcare la soglia di casa che si ritrovò subito Ziva appesa al collo; gli venne da sorridere all’idea che aver passato un’intera giornata con Abby la doveva aver contagiata con alcuni modi di fare…
-finalmente sei a casa! come mai così tardi, avete avuto un caso difficile?- chiese Ziva dopo aver allentato un po’ la presa intorno al collo di Tony, 
-eh si uno dei soliti casi d’omicidio, niente di diverso, solo abbiamo voluto chiuderlo entro sera…Abby è già andata via?-rispose Tony cercando di deviare il discorso dall’argomento lavoro, 
-si è andata via verso le sette, aveva una festa stasera…quella ragazza è instancabile!oggi non ci siamo fermate un attimo e lei ha ancora la forza di festeggiare-, 
Tony si sforzò di sorridergli nel modo più naturale possibile, era ancora molto scosso, ma non voleva darlo a vedere a Ziva, anche se non ci riuscì molto bene; 
-Tony ma cos’hai? sei strano…sicuro che a lavoro sia andata come sempre?-, 
-si, si sono solo stanco-, Ziva non fu convinta, ma preferì non indagare oltre, quando si sarebbe sentito pronto a parlare era sicura che l’avrebbe fatto; 
-ok! ho io una cosa per tirarti su di morale…anzi a dir la verità sono più di una- disse con un sorriso luminoso, al quale Tony si sciolse completamente e lasciò andare tutta la tensione accumulata, 
-va bene Mossad, voglio una dimostrazione di questa dote…come faresti a tirarmi su di morale?-, 
-che uomo impazziente…dai seguimi-, lo prese per mano e lo trascinò verso le camere 
–oh oh Mossad ho capito cosa hai in mente…mi piace questa idea- mentre parlava la bloccò e facendola girare cominciò a darle piccoli baci mentre con una mano fece scivolare via una spallina della sua canottiera, ma Ziva lo bloccò e ridendo disse –Tony non hai capito nulla…non intendevo questo, ma quest’altra cosa- e spostandosi da Tony spalancò la porta della cameretta e lo sospinse dentro; 
-guarda quante cose abbiamo comprato con Abby e guarda cosa ha regalato a Tali- Ziva stava mostrando tutti gli acquisti fatti a Tony, fu in quel momento che Tony ripensò al tenente Joice e fu invaso da un senso di ansia; 
Ziva notò subito l’espressione corrucciata di Tony e non potendolo vedere triste gli si avvicinò e guardandolo negli occhi chiese –mi vuoi dire cosa è successo oggi a lavoro?e non dirmi niente perché si vede che sei turbato…sono qui che ti mostro cosa ho comprato a Tali e mi guardi come se fossimo ad un funerale-, 
-lo so scusami, è che oggi il lavoro è stato difficile-, 
-per l’ultima volta mi spieghi cosa è successo da turbarti così?-, 
-ecco vedi oggi abbiamo dovuto indagare sull’omicidio di una donna-, 
-e con questo?Tony non è la prima volta-, 
-lo so è che la donna era incinta di 5 mesi e il colpevole era il padre…quel bastardo non ha mostrato neppure un po’ di pentimento…ti rendi conto?ha ucciso la figlia e il nipotino e non sente neanche un po’ di rimorso…stava per creare la sua famiglia, aveva preparato già tutto per l’arrivo del suo piccolino e quel bastardo gliel’ha impedito…e io durante tutto il giorno non ho potuto fare a meno di pensare a te e a Tali…non riuscivo a distaccare il pensiero di voi dal caso…-, 
-ehi Tony, penso che sia la cosa più naturale a questo mondo che tu abbia pensato a noi…si vede che in quella donna ci hai rivisto me e…-, 
-lo so che non eri te quella sul tavolo di Ducky, ma ho avuto paura che vi potesse succedere qualcosa e io non potrei vivere senza di voi…non vi deve succedere nulla!-, 
-e non ci succederà tranquillo…quello che è successo a quella donna è una cosa orribile, ma a me…a noi…non succederà nulla-; 
Ziva cercò di tranquillizzarlo e mentre gli accarezzava una guancia disse –ok sai cosa facciamo?scommetto che non hai cenato, ti ho lasciato a riscaldare la cena in forno e mentre mangi ho intenzione di mostrarti il secondo album di foto-, Tony l’ascoltò e sorrise…quella donna riusciva sempre a stupirlo…
-ma prima guarda cosa ha comprato Abby per Tali- e con un sorriso raggiante mostrò al compagno i regali di Abby; Tony alla vista del pipistrello ridendo disse –ahah…tipico di Abby, comunque è molto carino…e con questo vestitino starà una favola, meno male che ci sono dei fiorellini e non dei teschi-, 
-ahahahah hai ragione…ah poi guarda cosa gli ho preso-, Ziva era in fibrillazione , aveva ritirato fuori tutte le cose comprate con Abby, e pensare che ci aveva messo un sacco di tempo a sistemarle per bene nei cassetti. 
Fu bloccata da Tony che mentre le sorrideva imbambolato guardandola negli occhi le disse 
–ok piccola ninja non distruggere la cameretta…vedo che con Abby non avete badato a spese…è tutto bellissimo…non ti sei stancata vero?voglio dire non è che avete esagerato e ti sei stancata più del dovuto-, 
-no tranquillo, ci siamo rilassate spesso su qualche panchina e a pranzo ho mangiato un sacco…a proposito di mangiare, starai morendo di fame vieni ho fatto le lasagne- e prendendolo per mano lo trascinò in cucina dove aveva già apparecchiato sul bancone e accanto al piatto c’era il secondo album di foto…


continua...

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23. ***


nuovo capitolo...

grazie a FE7, SCREEC_94_ e PUPAZZA che ancora mi seguono e mi lasciano sempre dei commenti bellissimi che mi incentivano a continuare a pubblicare questa storia...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

capitolo breve questo, ma da domani preparatevi per la vera sorpresa...

pupazza...
carissima non essere negativa,anche se questa negatività ti fa scrivere delle bellissime one-shot, torna sulla strada della positività...

buona lettura...

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Capitolo 23.

Ziva fece accomodare Tony a sedere e gli servì la cena, poi sedendosi accanto a lui gli passò l’album…mentre mangiava Tony cominciò a sfogliarlo; come nell’altro nella prima pagina c’era un titolo “la mia America”…
-sai che il titolo è molto simile al titolo di un film, “la mia Africa”-, 
-che ci posso fare se io invece dell’Africa ho avuto l’America, comunque bel film devo dire, ma ora procedi sennò finiamo a parlare di films-, Tony continuò a sfogliare l’album…
pure qui le foto erano molte e sistemate a collage e accanto ad alcune di quelle c’erano scritti, nomi, date e frasi…Tony notò subito come le prima pagine erano dedicate a Jen…c’erano molte foto scattate in molti luoghi dell’Europa dell’est, ma non solo, anche foto di loro in Egitto e in molti altri luoghi; subito dopo quelle pagine ci fu la vera sorpresa…c’erano un sacco di foto di tutto il team…foto che si erano scattati durante qualche sopralluogo per qualche caso…foto di loro a lavoro alle loro scrivanie…tutte le foto che Abby aveva scattato durante ogni loro uscita anche al di fuori da lavoro…c’erano anche molte foto di Gibbs e di lei con il capo e persino foto di lei e McGee o con Abby; l’ultima parte dell’album era dedicato solo a loro due, alle foto che si erano scattati durante quel periodo in cui avevano cominciato la loro storia…erano foto di tutti i tipi…di loro che facevano gli scemi…foto dove si baciavano…foto scattate durante qualche loro serata e le foto di quei due giorni passati alle terme…una in particolare attirò Tony…era una foto di Ziva in costume vicino alla piscina…prendendola tra le mani mentre la guardava disse 
–ecco qui l’arma del reato-, 
-cosa?- chiese Ziva confusa, 
-questo costumino, è stato questo che mi ha fatto perdere il controllo quella sera-, 
-Tony ma cosa stai dicendo?- Ziva era sempre più confusa…solo quando Tony le mostrò la foto capì a cosa si riferiva –ahahah!certo Tony diamo la colpa al mio costume da bagno se adesso sono incinta e sono una donna felice-, 
-anch’io sono felice che a causa di questi due pezzi di stoffa quella sera…in quella piscina…la mia vita sia cambiata in meglio, portandomi a questo punto-, poi guardando Ziva negli occhi le dette un leggero bacio sulle labbra; 
-vabbè che pure io non fui in grado di controllarmi molto dopo tutto quello che mi avevi detto- disse Ziva, 
-eh eh hai ragione…sono un poeta nato non c’è che dire-; 
i due continuarono così per tutto il tempo prima di andarsene a letto; 
dopo tutto il loro rapporto era così passavano da cose serie a scherzare tra loro come bambini alla velocità di un battito di ciglia…


continua...

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 24. ***


nuovo capitolo...

grazie SCREEC_94_, FE7 e PUPAZZA siete fantastiche è sempre un piacere leggere i vostri commenti...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

Sreec_94_ spero che oggi sia stato un buon rientro a scuola...

Pupazza sono felice che l'ottimo umore sia tornato, adesso cerca di mantenerlo(io nn vedo l'ora di essere a mercoledì prossimo, sperando di avere subito la puntata sennò devo aspettare pure qualche giorno)

Fe7 io adoro i tuoi commenti, ripetitivi o no, sono sempre felice di leggere quello che mi scrivi, spero di non annoiare con la mia ff...

buona lettura...

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Capitolo 24.

I mesi passarono e Ziva oramai era a termine; in realtà il tempo era già scaduto da due giorni, ma ancora la bambina aveva deciso di non nascere…durante le ultime visite la dott.ssa aveva detto che le cose procedevano bene, la bambina aveva preso un po’ di peso, anche se era sempre un po’ piccolina; su questo non c’era da stupirsi più di tanto dato che anche la futura madre era di corporatura snella e sicuramente se la bambina fosse stata un po’ più grande, la gravidanza non sarebbe stata così tranquilla e non avrebbe permesso a Ziva di poter far di tutto anche al nono mese…allo scadere del tempo Ziva era entrata in maternità e Tony prese una quindicina di giorni di ferie in modo da non doverla lasciare sola per tutto il giorno, soprattutto adesso che la bambina poteva nascere da un momento all’altro.
Durante quei giorni la sera erano sempre passati Abby e McGee per vedere a che punto era la futura mamma, ma soprattutto per cercare di distrarla dal parto…tutti avevano notato che Ziva era diventata un po’ ansiosa, e anche se non lo aveva detto direttamente o cercava di reprimere quell’ansia, tutti gliel’avevano letta negli occhi…Tony non la lasciava mai un secondo, facendogli sempre sentire la sua presenza, cosa che sembrava tranquillizzarla.
Una mattina, oramai il quarto giorno da quando il tempo era terminato, Ziva si svegliò avvertendo piccole fitte al basso ventre e non trovando più una posizione a letto decise di alzarsi…mentre stava andando in bagno una fitta si fece più forte, tanto che fu costretta ad appoggiarsi alla porta del bagno…come riprese fiato si accorse del liquido che le stava bagnando le gambe…con voce tremolante disse –Tony!...Tony svegliati…credo che ci siamo…Tony!!mi si sono rotte le acque-, Tony nel sonno si sentì chiamare non rispose subito, ma alla frase che Ziva pronunciò dopo il suo nome scattò immediatamente in piedi e raggiunse la compagna ancora appoggiata alla porta…l’aiutò a sedersi sul letto e come preso dal panico cominciò a correre da una parte all’altra della camera in cerca di vestiti per Ziva e per se…-oddio ci siamo….è il momento…dobbiamo andare subito all’ospedale…oddio…Ziva cosa ti metti?va bene questo vestito?...oddio pure io mi devo cambiare…-, 
-Tony! Tony! calmati…agitandoti non mi sei d’aiuto-, 
-hai ragione come ti senti?-, 
-ma per adesso non ho contrazioni, ma quella di prima non è stata piacevole…dai passami quel vestito e tu vestiti-, Tony si stupì di come anche in quella situazione Ziva fosse riuscita a mantenere tutto quel controllo…eh si era proprio da Ziva, pensò divertito Tony…una volta pronti si diressero di corsa all’ospedale…durante il viaggio in macchina a Ziva cominciarono di nuovo un po’ di dolori che però riuscì a sopportare piuttosto bene…in ospedale dopo una visita accurata e aver fatto il tracciato videro che ancora non c’era stata dilatazione e che era ancora presto…quelle che aveva avuto Ziva erano state solo contrazioni preparatorie, ma era ancora lontana da quelle di parto così gli proposero di tornare a casa e tornare quando avrebbe cominciato ad avere contrazioni più forti, in più le consigliarono di camminare molto in modo da stimolare le contrazioni.
Durante il giorno Ziva non fece altro che fare avanti e indietro nel salone di casa, rendendo ad ogni passo Tony sempre più nervoso…dato che la mattina avevano avvertito Gibbs, durante il giorno ricevettero un sacco di telefonate da parte di Abby, ma anche da McGee…quest’ultimo, avevano supposto Tony e Ziva che chiamasse sotto minaccia di Abby, dato che Tim era più bravo a mantenere un certo autocontrollo.
Verso l’ora di cena sentirono suonare il campanello, Tony andò ad aprire la porta e davanti a se trovò Gibbs. 
–capo! Tu qui?- chiese sorpreso Tony, 
-che c’è DiNozzo ti crea qualche problema?-, 
-no, no capo entra-, 
-allora a che punto siamo, Ziva dov’è?-, 
-accomodati pure…Ziva si è appena seduta sul divano…ha fatto avanti e indietro per casa tutto il giorno…ha sempre qualche dolore, ma nono sono ancora le vere contrazioni-, mentre parlavano entrarono in sala dove trovarono Ziva ansimante sul divano, -ehi Ziva stai bene?- chiese subito allarmato Tony avvicinandosi a lei, 
-si si solo che questa era un po’ più forte, ma ora è passata- disse Ziva che si voltò verso la porta e vide Gibbs –capo!ciao…accomodati-, Gibbs si avvicinò a Ziva e accarezzandole la fronte le chiese amorevolmente 
–come ti senti?-, 
-ma Gibbs non sono come nei miei giorni migliori, ma per adesso resisto-…
Gibbs rimase anche a cena, Tony lo invitò a rimanere con loro almeno avrebbe avuto compagnia a cena, dato che Ziva non aveva fame…mentre Tony e Gibbs stavano cenando a Ziva cominciarono le vere contrazioni, dopo una contrazione fortissima riuscì ad alzarsi dal divano e ancora ansimante raggiunse i due uomini che stavano parlando in cucina, aggrappandosi al bancone disse quasi senza fiato –Tony questa volta ci siamo veramente…prendi le chiavi della macchina-; 
Tony sentendo Ziva si voltò di scatto e vedendola in quello stato andò subito a sorreggerla…Gibbs si avvicinò a loro e con calma disse –eh si questa volta ci siamo, Tony aiutala ad arrivare alla mia macchina, guido io fino all’ospedale-, -grazie capo…ce la fai a camminare?-,
-si, si per adesso si, ma muoviamoci prima che ne arrivi un’altra-.
Con Gibbs alla guida arrivarono all’ospedale in men che non si dica…Ziva fu subito sistemata su un lettino e preparata per la visita…Gibbs chiamò subito Abby, McGee e Ducky, mentre Tony non riusciva a stare fermo ed era intento a fare avanti e indietro davanti alla porta della stanza di Ziva, che nel frattempo era con il dott. che l’avrebbe assistita…
-DiNozzo ti vuoi calmare-, 
-capo non ci riesco…ci siamo, come faccio a calmarmi?-, 
in quel momento si affacciò un’infermiera che chiese –chi è il padre?- Tony scattò sull’attenti, come se stesse rispondendo ad una domanda militare, l’infermiera sorrise guardandolo poi aggiunse 
–immagino che voglia assistere al parto vero?-, 
-certo che domande-, 
-bene allora mi segua che le devo dare un camice per farla entrare, ci siamo quasi sua moglie è quasi del tutto dilatata-, mentre parlavano sentirono un urlo dietro di loro,era stata Ziva all’ennesima contrazione; 
Tony vide che la stavano già portando in sala parto, quando gli passò vicino gli strinse la mano e le sussurrò 
–tieni duro mi metto il camice e ti raggiungo all’istante- Ziva gli rispose solo accennando un sorriso.
In quel momento arrivarono correndo per il corridoio Abby, McGee e Ducky i quali raggiunsero Gibbs che gli fece cenno di rallentare…Abby vedendo Ziva le disse quasi urlando –vai Ziva noi ti aspettiamo qui-, la ragazza che in quel momento stava avendo un'altra contrazione a denti strettissimi rispose ironicamente –ok Abby, cercherò di fare presto-, poi sparì dietro le porte della sala parto…
Tony che si era messo il camice guardò gli amici e disse –ok, allora io vado-, 
-ok Tony ma vai non stare lì impalato-, 
-ok vado ci vediamo tra poco-, 
-si Tony ma vai- urlò Abby e Gibbs aggiunse –andrà tutto bene-; 
l’infermiera che era con Tony prese il futuro paparino sotto braccio e lo condusse dentro dicendogli 
–signore se non entra ora poi non lo potrà più fare…vada e si rilassi a sua moglie non gli serve un uomo agitato- 
Tony le sorrise e disse –non è mia moglie, ma rimedierò il prima possibile, per adesso è la mia compagna- 
poi dopo aver preso un bel respirone raggiunse Ziva…


continua...

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25. ***


nuovo capitolo...

cavolo!!!SCREEC_94_, FE7 e PUPAZZA io non trovo più le parole per dirvi quanto mi fa piacere trovare e legger eil pomeriggio i vostri commenti, non sapete quanto la cosa mi faccia piacere; grazie, grazie e ancora grazie...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

che testa pensavo di aver pubblicato il capitolo un'ora fa e invece dp aver visto l'anteprima della pagina non avevo pubblicato nulla e il cap.(che oltre tutto avevo pure modificato è andato perduto, xk il genio qui presente l'ha cancellato convinta di averlo pubblicato) adesso l'ho riscritto, ma non ricordo se ho inserito tutte le modifiche che avevo fatto..uffi spero di si...che testa mi ritrovo!!!

pupazza in questo caso a Tony andrà bene...vedrai o meglio leggerai


siete pronte? e allora buona lettura...

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Capitolo 25.

Come Ziva vide entrare Tony lo chiamò subito vicino a se e gli strinse subito la mano…il dolore era troppo intenso e lei cominciò a dubitare di poter resistere ancora per molto…era agitata e Tony lo capì subito dal suo sguardo;
il dott. intervenne in quello scambio di sguardi dicendo 
–allora Ziva ci siamo…mi raccomando non smettere di respirare nel modo in cui ti ho detto prima e appena senti arrivare la contrazione spingi con tutte le forze che hai-, Ziva gli annuì con la testa e Tony le si avvicinò ancora di più e con la mano libera le accarezzava la fronte spostandogli le ciocche di capelli ribelli che le coprivano il viso…
-perfetto Ziva bravissima…continua così dai…un’altra spinta…così…brava- il dott. continuava ad incitare e istruire Ziva;
quando un’altra contrazione passò Ziva si lasciò andare sul lettino sfinita, Tony le accarezzò una guancia e dopo avergli dato un bacio sulla fronte le disse –dai su stai andando benissimo-, 
- Tony non ce la faccio più- disse quasi piangendo e senza più forze; 
il dott. capì subito che la paziente era sfinita e per un cesareo non c’era più tempo, la bambina era quasi fuori ma nona veva più le forze per venire fuori, bastavano proprio l’ultime due spinte così intervenne 
–Ziva adesso mi serve tutta la tua attenzione…la bambina è esausta di spingere e adesso ha bisogno di tutto il tuo aiuto…usa le tue ultime energie e spingi, una volta finito non ti chiederò più niente, te lo prometto...vedrai che ne vale la pena..forza!!! un bel respirone e alla prossima contrazione spingi!!-; 
Tony guardò con sguardo preoccupato il dott. che di rimando lo guardò come per intimargli di convincere Ziva a non arrendersi, così Tony l’aiutò a tirarsi su con la schiena e, mentre la sosteneva, le sussurrò 
–forza mammina ce la puoi fare…la piccola ha bisogno del tuo aiuto per venire al mondo…questo è il primo passo verso la vostra vita insieme…dai so che ce la puoi fare…devi aiutarla con due forti spinte…dai amore forza-, 
Ziva fece un bel respirane poi all’arrivo della contrazione cominciò a spingere fortissimo, tanto che il suo viso diventò paonazzo e s’imperlò di sudore 
–bravissima Ziva ecco la testa, dai l’ultima spinta lo prometto, coraggio....vai!!vai!!! perfetto!!!- disse il dott.; 
Ziva ripreso un po’ di fiato e urlando per il dolore dette un’altra grande spinta, mentre Tony la sosteneva.
Non fece in tempo a rilassarsi sul letto che la stanza fu invasa da forti urla di un pianto…
Tony scoppiò letteralmente a piangere appena vide quello scricciolino urlante tra le braccia del dott., non si era ancor ripreso dall’emozione che il dott. gli passò delle grandi forbici dicendogli 
–a lei l’onore di tagliare il cordone a questa bellissima bambina papà-, 
Tony anche se con mano tremante non se lo fece ripetere due volte…
Ziva sul letto stremata cercava di far calmare il battito del suo cuore e riprendere ad avere un respiro regolare quando il dott. le si avvicinò dicendo –ed ecco la mamma piccolina- poi le appoggiò la bambina sul petto a pancia in giù;
a quel contatto, solo quel semplice contatto con quel corpicino provocò in Ziva un’emozione indescrivibile, tanto che scoppiò a piangere…
Tony le si avvicinò e la baciò sulle labbra, Ziva ricambiò e poi baciò la testina di quella piccolina, che con la testa appoggiata al suo petto si era addormentata…
Ziva la guardava sorridendo quando Tony le si avvicinò all’orecchio e sussurrò 
–ottimo lavoro mamma…sei stata bravissima-, 
-Tony!- lo chiamò Ziva sempre piangendo –avevi ragione…è la bambina più bella mai nata al mondo-, 
-ahahaha Ziva io ho sempre ragione- poi dopo averle dato un altro bacio ne posò uno anche lui sulla testina, ricoperta da qualche capello nero, della bambina…
furono interrotti da un’infermiera che andò a prendere la bambina in modo da poterla lavare e poi sistemarla nella camera vicino al letto di Ziva…un’altra infermiera, invece, arrivò per aiutare Ziva ad alzarsi, aiutarla a cambiarsi e accompagnarla in camera per poi andare a letto.
Tony aiutò le due donne poi lasciò Ziva e l’infermiera e andò ad avvertire gli amici che era andato tutto bene…


continua...

credo di aver riscritto tutte le modifiche...


 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26. ***


nuovo capitolo...

FE7, PUPAZZA e SCREEC_94_ sono felice che vi sia piaciuto il capitolo scorso (vi svelo che questi capitoli che stò postando sono tra i miei preferiti della ff; ok sono completamente andata lo sò) ...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

ieri mattina ho scritto gli ultimi 6 righi della ff; ok adesso direte concentrati sul resto della storia dato k dal cap.38 all'ultimo cap. c'è una voragine vuota di storia bloccata(forse me lo ripeto più da sola ma cmq), ma ieri mattina ero particolarmente ispirata per la conclusione(ma giusto gli ultimi 6 righi xk l'ultimo cap. è tutto da scrivere) e sono rimasta anche molto soddisfatta (viva la modestia insomma...ecco vedete cs succede a leggere tutti i vostri bellissimi commenti?mi monto pure la testa adesso!)...tutto questo era per dirvi che la ff è lunga e per adesso non ho idea di quanti capitoli sarà...vi dico solo che se comincerà ad annoiare ditemelo che posso trovare una situazione alternativa e accorciarla...(nel pomeriggio ispirata com'ero interruppi pure lo studio per scrivere gli ultimi cap., ma dal 38 in poi sono sempre bloccata, anche se in questi giorni ho intenzione si scrivere tutto e finire la ff)...

vabbè la finisco qui e vi lascio al capitolo, a domani mattina!!

buona lettura...

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Capitolo 26.

Dato che era notte fonda le infermiere non permisero a Gibbs, Abby, McGee e Ducky di entrare in reparto a trovare Ziva e la bambina…mentre Tony stava salutando gli amici che stavano per andarsene arrivò il dott. che aveva assistito Ziva durante il parto e disse –signor DiNozzo se mi promette che non farete troppo rumore e che i suoi parenti non si tratterranno più di un minuto vi permetto di passare-, 
-ok ok promettiamo- disse Abby che non vedeva l’ora di vedere la bambina,   
-ve lo permetto solo perché Ziva è sola in camera, sennò non avrei potuto-, 
-la ringraziamo dottore- disse Gibbs; 
Tony condusse gli amici davanti alla porta della stanza di Ziva, ma prima di farli entrare lo fece lui per accertarsi che Ziva fosse sveglia…così si avvicinò un po’ e le vide…i suoi amori…lì davanti a lui…Ziva era sdraiata sul letto girata su un fianco e attaccata al letto davanti a lei c’era la piccola culla dove dormiva Tali…avvicinandosi sempre in silenzio potette vedere che Ziva era ancora sveglia e aveva una mano allungata nella culla della bimba, la quale era più che sveglia e con due occhi curiosi teneva stretto tra le sue minuscole mani il dito di Ziva che era praticamente incantata a guardarla.
Avvicinandosi silenziosamente, Tony, si accorse che Ziva stava parlando alla piccolina 
-…lo sai vero che sei la cosa più bella che mi sia successa nella vita…non ci posso ancora credere che tu sia la mia bambina, il mio amore…sei uno splendore…- mentre parlava, sorridendo, mosse teneramente il dito che la bambina le stringeva mentre continuava ad osservarla con quei suoi occhini curiosi…anche se il colore c’avrebbe messo mesi a definirsi adesso erano di un grigio così chiaro che Ziva pensò subito che avrebbero preso quel colore verde del padre, del suo Tony.
A Tony dispiacque dover interrompere quel momento, ma non poteva far rimanere ancora per molto gli altri fuori ad aspettare; 
quasi in un sussurro disse –Ziva!vedo che sei sveglia e anche la mia piccolina- continuò a parlare mentre si avvicinava a loro, poi delicatamente si mise a sedere sul letto e accarezzando il viso di Ziva e un piedino di Tali le chiese 
–sei stanca?avete avuto una giornata difficile-, 
-solo un po’ Tony, ma sono così felice…guardala è perfetta-, 
-hai ragione è bellissima…senti qui fuori ci sono tutti e vi volevano fare un saluto, te la senti oppure gli dico di tornare domani?anche se convincere Abby sarà dura-, 
-no falli entrare, hanno aspettato tutto il tempo qui?-chiese un po’ sorpresa Ziva, 
-e certo che hanno aspettato qui e chi li avrebbe fatti andare via?...allora lì chiamo prima che le infermiere abbiano da ridire-; 
Tony baciò Ziva su una guancia e poi andò ad aprire la porta facendo segno ai visitatori di parlare piano, anche se la bambina era sveglia…mentre i quattro entrarono nella stanza in silenzio, Ziva si mise seduta sul letto e prese Tali incollo…Abby fu la prima a fondarsi vicino al letto e anche se cercava di controllare il tono della voce, cosa che non le riuscì molto bene, salutò l’amica con due grossi baci sulle guance e poi rimase letteralmente incantata a guardare la piccolina; fu raggiunta subito da McGee e Ducky che con maggior autocontrollo salutarono pianissimo Ziva, la quale ricambiò entrambi con un sorriso radioso…
-ragazzi ma è bellissima!-esclamò Abby, -guardate che occhini furbi che ha-, 
-hai ragione Abigail è proprio una bella bambina, e mi sembra anche molto in salute- disse Ducky, 
-Ziva ma ti assomiglia tantissimo, anche se mi sa che quando sarà definito il colore degli occhi sarà quello di Tony e anche la bocca sembra la sua- disse McGee, 
-vedi Pivello ha preso il meglio d’entrambi- rispose orgoglioso Tony.
Gibbs che fino a quel momento era rimasto in disparte disse quasi come un padre ai propri bambini 
–ok basta è ora di andare…Abby, McGee, Ducky siamo rimasti anche troppo…tornerete domani-, 
-ma Gibbs tu non l’hai neppure vista e io non voglio andare ancora ho tante cose da chiedere a Ziva- disse Abby, ma quando vide lo sguardo di Gibbs capì che le domande che aveva le poteva rimandare al giorno dopo, anche McGee e Ducky decisero che era meglio andare…salutarono i due neo-genitori e uscirono dalla stanza.
Gibbs chiuse la porta dietro ai tre e con un piccolo sorriso si avvicinò a Ziva e a Tony che era vicino al letto…con fare paterno strinse con una mano la spalla di Tony il quale lo guardò riconoscente…solo il fatto che fosse stato presente in ogni momento in cui ne aveva bisogno e lo avesse sempre aiutato, per Tony era stata una cosa importante…sia lui che Ziva lo consideravano come una padre…
-furbo capo, li hai mandati via per rimanere solo con noi…ci vuoi tutti per te e basta…allora ci vuoi proprio bene!- Tony era intento a parlare che non vide arrivare lo scappellotto che gli assestò Gibbs, facendo ridere Ziva…poi ignorando le lamentele di Tony si avvicinò di più al letto e guardò la bambina che lo stava fissando anche se sbatteva ripetutamente gli occhini, segno che stava per dormire, poi accarezzo la spalla di Ziva 
–Ziva!-, 
-Gibbs!- rimasero a fissarsi per un momento…tra loro non c’erano mai stati grandi discorsi, o grandi confidenze, si capivano subito…tutti e due avevano sofferto molto nella vita, avevano avuto perdite dolorose e questo li aiutava a capirsi…Ziva aveva notato subito quel velo di tristezza nello sguardo di Gibbs quando era entrato in camera, per questo non gli aveva detto nulla, sapeva cosa provava e dove la mente lo stava riportando; 
-come ti senti Ziva?-, 
-bene Gibbs, bene, solo un po’ stanca-, 
-ed è comprensibile, tu e questa piccolina avete avuto molto da fare-, poi si piegò verso Tali e con un dito gli fece una carezza sul pancino; la bimba che era ad occhi chiusi li spalancò per fissare Gibbs un attimo e richiudere gli occhi per addormentarsi definitivamente tra le braccia di Ziva…
-allora DiNozzo vuoi un passaggio a casa oppure hai intenzione di tornare a piedi?- chiese Gibbs guardando Tony, il quale si ricordò solo in quel momento di essere senza macchina, 
-ti ringrazio capo, ma non torno a casa il dottore mi ha dato il permesso di rimanere, 
chiederò a McGee di passare domani mattina per darmi uno strappo a casa-, 
-ok allora io vado…passerò domani sera- disse Gibbs mentre si dirigeva alla porta.
…finalmente rimasero soli...


continua...

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Capitolo 28
*** Capitolo 27. ***


nuovo capitolo...

FE7, PUPAZZA e SCREEC_94_ ragazze ma siete dolcissime...grazie veramente ogni vostro commento è diventato molto importante per me...
come sempre grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e tra i loro preferiti...

FE7 io adoro le scene dove Gibbs riempe di scappellotti Tony sono troppo buffe, mi fanno sempre sorridere, quindi ogni volta che ce ne sarà bisogno in questa ff Gibbs farà il suo dovere verso Tony...

SCREEC_94_ sono felice di non annoiarti e soprattutto di sapere che sei affezionata a questa ff...grazie mille per ogni tuo commento sei proprio un tesoro...

PUPAZZA impazzite? bhe io lo sono di sicuro, su questo comincio a non aver più dubbi...però dai esistono le ff apposta per dar libero sfogo alla nostra pazzia...il bello sta proprio qui, immaginare e riportare su carta qualcosa che molto probabilmente non vedremo mai nel telefilm(mi riferisco a maternità, bambini e cose così...non ad una relazione seria e stabile tra i due; su quella la mia speranza difficilmente sarà abbattuta, credo che te hai avuto prova del mio positivismo indistruttibile) e condividere con altri la propria immaginazione...che poi la cosa piaccia o meno è un altro discorso, ma almeno ognuno di noi da libero sfogo ai propri pensieri; nessuno pretende o sostiene che nel telefilm deve avvenire per forza una cosa del genere,anzi,  però immaginare e sognare è sempre bello, no?...

buona lettura...

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Capitolo 27.

Tony guardò Gibbs uscire dalla stanza poi con un sorriso sulla faccia disse 
–eh si ci vuole proprio bene, non c’è che dire-, Ziva a quelle parole gli sorrise, poi gli fece cenno di avvicinarsi…
Tony si avvicinò e lei lo afferrò per il colletto della camicia attirandolo a se per poterlo baciare sulle labbra…quando si staccarono Tony le sorrise e mettendosi seduto sul letto vicino a lei disse 
–finalmente solo con i miei tesori-, 
Ziva gli dette un altro bacio leggero sulla guancia e poi si accoccolò meglio tra le braccia di Tony, mentre continuava a cullare la piccola Tali…entrambi erano in silenzio incantati a guardare la loro piccolina, fino a quando Tony sussurrò –grazie per avermi donato questa meraviglia- Ziva a quelle parole si voltò cercando lo sguardo di Tony.
…si fissarono per qualche secondo…i loro occhi erano pieni d’amore…poi lentamente si avvicinarono…le fronti si toccarono e le punte dei loro nasi si sfiorarono, provocando un sorriso in entrambi, fino a quando le loro labbra si toccarono e quel tocco divenne un bacio…un bacio lento, intenso…fu come se si stessero baciando per la prima volta…come se le loro bocche si scoprissero solo in quel momento…fu un bacio lunghissimo che furono costretti ad interrompere perché Tali cominciò ad agitarsi come se stesse per scoppiare a piangere; 
-ehi ehi no piccolina mia…non piangere la mamma è qui- disse Ziva riprendendo a cullare la piccola, poi continuò dicendo –perché non vai in braccio a papà che ancora non ti ha tenuto-, 
Tony spalancò gli occhi – no Ziva cullala te…vedi si sta già calmando-, 
- Tony non aver paura…dai prendila.-, 
- ho paura di farle male Ziva, è così piccola-, 
- tranquillo vedrai che non succederà nulla prendila…ecco così vedi…bravissimo papà-, mentre parlava Ziva dava indicazioni a Tony su come tenere meglio Tali;
Tony era emozionantissimo…tenere la propria figlia tra le braccia per la prima volta gli provocò un’emozione indescrivibile, tanto che per un’altra volta  durante quella sera scoppiò a piangere…Tali tra le braccia di Tony si riaddormentò, così Tony l’adagiò nella culla…tornò a sdraiasi vicino a Ziva, la quale si sdraiò definitivamente a letto abbracciandolo forte a se 
–ti stai rammollendo DiNozzo…in questi mesi hai pianto più te di me!-, 
- ahahah molto divertente Ziva, davvero molto divertente…io non mi sto rammollendo…questa è solo felicità- dicendo questo Tony baciò sulla testa Ziva che nel dormiveglia in cui era caduta rispose – si come vuoi tu Tony-,
poi continuò dicendo – grazie per essermi stato vicino, non solo nei mesi passati, ma anche prima…se non mi avessi incoraggiato io mi sarei arresa…ero stanca non ce la facevo più…è solo grazie a te che ho tenuto duro e non ho mollato-, 
- ma se non ho fatto nulla…incoraggiarti era il minimo che potessi fare…la parte difficile è toccata a te e sei stata bravissima-, 
mentre parlava Tony accarezzava delicatamente la schiena a Ziva che sospirò e disse 
– è bellissima vero? Avevano ragione gli altri a dire che la bocca è la tua e sicuramente anche il colore degli occhi che sono chiarissimi ora…è stupenda-, 
-è vero è un capolavoro-, 
Ziva appoggiandosi su un gomito si alzò un attimo per guardare meglio Tony, che le sorrideva, e disse con un filo di voce – ti amo alla follia Tony…voi due siete la mia vita-, 
Tony rispose con un altro bacio…quella notte, la nascita della loro bambina li aveva avvicinati, se possibile, ancora di più…non riuscivano a smettere di baciarsi troppo che erano presi l’uno dall’altra…dopo un altro bacio sfinita Ziva si addormentò;
Tony, invece, rimase ad osservare la sua bambina per il resto della notte fino a quando anche lui stremato si addormentò su una poltrona vicino alla culla…


continua...

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Capitolo 29
*** Capitolo 28. ***


nuovo capitolo

Emily Doyle grazie mille per aver lasciato un segno del tuo passaggio..

Pupazza sono felicissima che questo sia il capitolo che ti è piaciuto di più...un abbraccio grandissimo...

FE7 davvero ti ha emozionato? non credevo di riuscire ad emozionare qualcuno con quello che scrivo(nn me la sn mai cavata molto bene nella scrittura)...non c'è che dire quella coppia fa miracoli...un abbraccione anche a te, che ogni volta mi fai diventare rossa con i tuoi commenti...

Screec_94_ un abbraccio enorme anche a te che ogni volta sei così carina e gentile nei tuoi commenti che il mio ego sta arrivando alle stelle...

e poi come sempre ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.


buona lettura...

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Capitolo 28.

Tre giorni dopo il parto Ziva e Tali, dato che erano in perfetta forma, furono mandate a casa…Ziva se la cavava piuttosto bene con la piccolina…i gesti le venivano naturali, sembrava quasi che non avesse fatto altro in tutta la sua vita…Tony era un po’ più impacciato, ma sotto la guida di Ziva stava imparando…
mentre tornavano a casa Ziva aveva lasciato guidare Tony, lei aveva preferito sedersi dietro per controllare che Tali non si sentisse male, dato che prima di lasciare l’ospedale aveva fatto la seconda poppata della giornata. 
In macchina Tony non aveva fatto altro che sorridere, ma ogni volta che Ziva chiedeva spiegazioni lui la guardava sorridendo e senza alcuna risposta tornava a fissare la strada, ma la curiosità di Ziva non tardò a ricevere una risposta…una volta parcheggiata la macchina nel vialetto di casa, ed essere scesa, Ziva notò tutti i palloncini rosa attaccati intorno alla porta insieme ad un cartellone dove c’era scritto “benvenuta Tali”…quella si che fu una vera sorpresa…mentre prendeva in collo Tali la porta si spalancò e ne uscirono Abby, McGee e Gibbs (Ducky aveva avuto un contrattempo con la madre)…Abby stava riprendendo tutta la scena con una telecamera e ogni tanto s’interrompeva per fare qualche foto…Ziva che non si aspettava niente del genere era rimasta imbambolata davanti alla porta di casa e non riusciva a dire niente…
-allora piaciuta la sorpresa?non sono riuscito ad impedirlo- disse Tony che aveva appena raggiunto Ziva davanti alla porta, 
-se mi è piaciuta?certo che mi è piaciuta- rispose raggiante la ragazza…
stavano per entrare in casa quando Abby gli si parò davanti dicendo –eh no, non entrate fino a quando non vi mettete in posa in modo che vi possa fare una foto-; 
Tony e Ziva furono costretti a fare stile una decina di foto prima che Abby trovasse quella perfetta e li lasciasse entrare…in casa Abby e McGee avevano preparato un tavolo imbandito di stuzzichini vari in modo da pranzare tutti insieme…Tali fu sistemata nella sua carrozzina a dormire nella nuova cameretta, Abby aiutò Ziva a disfare la borsa con i panni usati in ospedale, mentre Tony McGee e Gibbs si accomodarono sul divano in sala a fare quattro chiacchiere tra uomini…
mentre Tali dormiva arrivò il momento di aprire i regali…Abby ne aveva comprati molti altri tra vestitini e accessori vari utili a Ziva e Tony; 
McGee aveva comprato un sacco di prodotti per il bagnetto, tutti sistemati all’interno di un grande fiore di plastica; Ducky aveva mandato tramite Abby un fasciatolo portatile, in modo da tenerlo in macchina per ogni volta che si spostavano da casa; 
mentre Gibbs gli regalò un peluche enorme a forma di leonessa, dato che la piccola era del segno del leone.
I tre si trattennero fino a tardo pomeriggio durante il quale la piccolina non aveva fatto altro che dormire e mangiare…non l’avevano mai sentita piangere, anche se non dormiva dove la stendevano o a chiunque andasse in braccio stava tranquilla muovendo un po’ la manine o facendo qualche linguaccia o pocciando il suo ciuccio…gli unici momenti in cui pianse giusto un po’ fu quando Ziva le cambiava il pannolino; essendo ancora un po’ impacciata nei movimenti ci metteva un po’ di tempo e Tali si scocciava e per questo si lamentava, ma tutto passava non appena era completamente vestita…anche la notte passò tranquilla, la piccola si svegliò giusto ogni 3 ore per fare la poppata e per essere cambiata.
Naturalmente Tony e Ziva passarono la notte in bianco dato che erano ogni cinque minuti a controllare che dormisse, che respirasse tranquilla o che fosse coperta bene…solo verso mattina presto, dopo la poppata delle sei, riuscirono a rilassarsi e a cadere in una rilassante dormiveglia; 
-Tony sei sveglio?- disse Ziva mentre abbracciava il corpo dell’uomo, 
- mhm! Mhm!- mugolò quest’ultimo, 
-secondo te siamo troppo apprensivi?dopo tutto lei ha dormito tranquilla e noi invece non abbiamo chiuso occhio-, -Ziva non siamo troppo apprensivi, siamo solo dei genitori…penso che da adesso in poi quest’ansia che abbiamo nei suoi confronti, anche se non è eccessiva, ci accompagnerà per il resto della sua vita- rispose Tony nel modo più naturale al mondo;
Ziva mentre lo ascoltava sorrise e disse –da quando sei diventato così profondo e preparato sull’argomento?-, 
-bhe Ziva diciamo che è un istinto naturale-, 
-si un istinto nato leggendo la rivista “come essere bravi genitori”?- disse Ziva ridendo, 
-come fai a saperlo?- si lasciò sfuggire  sorpreso Tony,  
- Tony se non ti volevi far scoprire potevi buttare via tutte quelle riviste che hai lasciato in bagno prima che tornassi dall’ospedale, ahahahah-, 
-e dai non c’è nulla da ridere volevo solo essere preparato per il suo arrivo, tu sei già così brava con lei-, 
-Tony ma tu vai già bene così…non hai bisogno di leggere queste cose…basta che quando fai qualcosa non le fai sentire che hai paura…io non sono brava ogni volta che devo fare qualcosa ho paura di farle male, ma comunque cerco di mantenermi calma e piano piano stò imparando e le cose vengono naturali-, 
-so che hai ragione ma vederti così capace mi spinge a migliorarmi-, 
-credimi, vedrai con il tempo miglioreremo entrambe papà-, 
-hai ragione mammina-,
così sorridendosi si strinsero in un abbraccio e si scambiarono un bacio pieno di passione…dopo di che riuscirono ad addormentarsi almeno per qualche ora…


continua...

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Capitolo 30
*** Capitolo 29. ***


nuovo capitolo

ringrazio tantissimo le mie tre fedelissime che non mancano mai al nostro appuntamento quotidiano...GRAZIE!!!

Pupazza diciamo che Ziva nel capitolo precedente ha gradito molto la sorpresa più che altro perchè era per Tali e non era lei la diretta interessata dell'evento...e la Ziva di questa ff adora che i suoi amici, che considera come una famiglia, vogliano bene alla bambina...(io mercoledì lo voglio solo per potermi smentire...io super positiva come sono voglio vedere alcune persone riscattarsi alla grande)...

FE7  ah di capitoli brutti credo che ne arriveranno(ma xk di alcuni futuri non sono molto soddisfatta)...per adesso sto valutando una possibile svolta e se decido di intraprendere quella strada forse forse non saranno tutte rose e fiori, ma chissà visto l'andazzo nel telefilm probabile che almeno nella mia mente li faccia stare tranquilli...

(per adesso posso solo dire che il mio blocco è sparito e sto scrivendo dei capitoli con un caso stranissimo, ed ho scoperto durante le varie ricerche che esiste pure un film con una trama simile, mi toccherà guardarlo adesso!)

Screec_94_ si per adesso sarà un vero angioletto, poi però conoscendo i genitori...chissà che caratterino le verrà? (eh Screec questi fratellini e sorelline...anche il mio da piccolo dormiva poco ed era più monello di me, io invece sono sempre stata bravissima :P)

e poi come sempre ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.


buona lettura...

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Capitolo 29.

Durante i 15 giorni di ferie, Tony non lasciò mai sole Ziva e Tali…insieme avevano trovato una certa organizzazione e sembra funzionare piuttosto bene…fortunatamente Tali risultò essere una bambina molto tranquilla; di notte si svegliava solo per i suoi bisogni di prima necessità, come la poppata.
Durante i primi giorni ricevettero molte visite…tutte da colleghi e amici sia di Ziva che di Tony…forse più di Tony…senza contare le visite quotidiane di Abby, McGee, Gibbs e Ducky…nessuno dei due vide neanche l’ombra di un familiare…Ziva qualche giorno dopo la scoperta di essere incinta aveva telefonato alla sua cara zia Nettie, l’unica, secondo lei, che meritava di sapere, e in più aveva avvertito Bashan all’ambasciata; Tony dal canto suo non aveva avvertito proprio nessuno e non pensava di farlo neppure in futuro.
Una sera dopo cena, dopo che Abby e McGee se ne andarono, Tony e Ziva si rilassarono sul loro letto con la loro piccolina…sarebbero stati per ore a guardarla mentre faceva tutti i suoi versetti…
-Tony ma come abbiamo fatto a farla così bella?guardala è perfetta…noi non siamo così perfetti-, 
-ehi! parla per te Ziva, io sono perfetto, infatti, tutta questa bellezza è opera mia-, 
-si certo come no…come si dice?a si…l’importante è che tu ne sia convinto…-, 
-sei cattiva!-, 
-mr perfezione lei è più bella di noi…comunque devo dire che più che passano i giorni e più che gli occhi diventano chiari, vedrai che le verranno del tuo colore verde-, 
-vedi allora che quando dico che la bellezza l’ha presa da me ho ragione-, 
-Tony stai per caso dicendo che io sono brutta?- disse Ziva fingendo un tono stizzito, in realtà si stava divertendo a prenderlo in giro, le mancava un po’ il loro rapporto stuzzicante e fatto di battibecchi, con la gravidanza e la nascita della piccolina, si erano avvicinati sempre di più, ma avevano un po’ perso e trascurato quel lato del loro rapporto; Tony però non si accorse della presa in giro così mettendosi seduto sul letto cominciò a blaterare una serie di scuse –no no Ziva, non intendevo dire che te sei brutta…non ti sarai mica offesa?...io volevo dire che io sono bellissimo…cioè ma anche te sei una donna bellissima…la donna più bella che abbia mai visto….sei favolosa…sei la mia perla, la mia dea!-, a quest’ultimo paragone Ziva non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, tanto che Tony rimase ancora di più spiazzato; 
-oddio Tony quando ti ci metti sei proprio buffo-, 
-ma come?!...non te la sei presa?cioè io pensavo di averti…- Ziva si avvicinò a lui e posandogli un dito sulle labbra e avvicinandosi sempre di più disse interrompendo il suo discorso con voce sensuale 
–quindi mi hai detto quelle cose solo per non farmi arrabbiare?-, Tony oramai in balia di Ziva rispose un flebile no, 
-e così sarei la tua perla…aspetta come hai detto? Ah si…la tua dea, eh?-, 
-mhm, mhm-, 
-stasera la tua dea si sente generosa sai-, 
-ah si?e cosa ha intenzione di fare con tutta la sua generosità?- chiese Tony che la stava fissando negli occhi profondamente, Ziva sorrise e senza più parlare sfiorò le labbra di Tony con le sua, assaporandole lentamente, porgendogli piccoli, delicati baci fino a che non si trasformarono in un bacio più intenso…quando si staccarono allontanarono i loro visi solo di pochi millimetri, sorridendosi si voltarono verso Tali che si era totalmente addormentata…
-la vado a mettere a letto, ma nella sua cameretta per stanotte- disse Tony alzandosi dal letto e prendendo la piccola, facendo attenzione a non svegliarla; 
Ziva che aveva capito cosa aveva in mente Tony lo guardò sorridendogli –Tony ricordati di accendere il walkie talkie così se si sveglia la sentiamo-,

-ok, ok lo faccio subito- poi sussurrando qualcosa alla bimba e aver permesso a Ziva di darle un tenero bacio sulla testina, si diresse nella cameretta accanto alla loro.
Come Tony la mise nella culla, Tali, spalancò gli occhietti, ma bastarono un po’ di coccole e qualche parola sussurrata a farla riaddormentare subito; 
Tony rimase un paio di minuti per sicurezza nel caso non si fosse realmente addormentata, poi accese un piccolo carillon che suonava una melodia di una ninna nanna e dopo aver acceso l’interfono tornò da Ziva.
-dorme?- chiese subito Ziva appena Tony rientrò in camera, 
-si come un angioletto…e se fa come le altre notti, noi abbiamo almeno tre ore da dedicarci-, 
-cos’è Tony sei arrivato pure a fare il calcolo delle ore a disposizione…non ti sentirai mica trascurato per caso?- 
Ziva cominciò un po’ a prenderlo in giro, mentre lui si sdraiò sul letto vicino a lei, e con una luce strana negli occhi disse –non mi sento trascurato, niente affatto…è solo che in questi mesi mi sei mancata!-, 
-ma Tony se siamo sempre stati insieme, non mi hai mollata un attimo!- rispose Ziva che era sorpresa da quella rivelazione, 
-non mancata nel senso di lontananza, ma in un senso più intimo…cioè ho capito che preferivi non avere certi rapporti in questi mesi e neanche io me la sono sentita di essere più intimo, ma adesso…adesso comincio a sentire la tua mancanza…mi manca tutto di te…le tue labbra sulla mia pelle, le tue mani tra i capelli…ecco cosa intendevo-,

-Tony…io…-, 
-ehi non dire niente…tranquilla se preferisci aspettare un altro po’ saprò aspettare, tranquilla-; 
Ziva lo stava ascoltando attentamente…era vero durante gran parte della gravidanza aveva preferito non avere determinati rapporti con Tony e lui aveva rispettato la sua scelta, ma anche lei cominciava a sentire la sua mancanza e così senza dire niente lo guardò profondamente e mentre gli passava le mani tra i capelli, con voce molto bassa disse –ti ringrazio perché mi hai saputo aspettare, ma anch’io sento la tua mancanza e non sono così brava a controllarmi-, così cominciò a lasciargli una scia delicata di baci sul collo e continuò dicendo 
–poi anche prima ti ho detto che mi sento molto generosa stasera, ricordi?- così scese a baciargli il petto…
Tony a sua volta si lasciò completamente andare in balia di Ziva…dopo molti mesi quella notte passarono momenti che difficilmente avrebbero dimenticato…


continua...

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Capitolo 31
*** Capitolo 30. ***


nuovo capitolo

è un capitolo lunghissimo questo...in realtà nella versione precedente della ff l'avevo diviso in più parti, ma questa volta ho preferito postarlo tutto insieme...premetto che molto probabilmente sono andata molto fuori personaggi per Ziva ed Abby, ma per una volta mi sono voluta immaginare i loro caratteri un pò invertiti; spero che la cosa vi piaccia ugualmente, sennò riempitemi quanto vi pare di critiche che mi farebbero solo bene...

Pupazza oggi è il grande giorno, io sono qui per contenere la mia curiosità di leggere i commenti sull'episodio...spero che ieri sera il capitolo ti abbia risollevato un pò dal negativismo in cui era caduta...

FE7 e Screec_94_ divento sempre più felice  a leggere i vostri commenti...sono felicissima che vi sia piaciuto il precedente...

ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.


buona lettura...

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Capitolo 30.

I mesi passavano e la piccola Tali cresceva a vista d’occhio…si dimostrò essere una bambina molto tranquilla, anche se a volte guardava i genitori con due occhietti furbi, al che Ziva e Tony cominciarono a sostenere che non appena fosse cresciuta un altro po’, non sarebbe stata così tranquilla…durante quei primi 5 mesi le cose in casa DiNozzo procedevano benissimo…i due agenti erano sempre più uniti l’uno all’altra e Tali era la dimostrazione del loro amore…Ziva non era rientrata a lavoro, aveva ancora un paio di mesi di maternità da sfruttare, e anche se non si reputava una brava donna di casa e il lavoro le mancasse tantissimo non si sentiva pronta a lasciare Tali con una tata.
Durante quei mesi di maternità portò molto spesso Tali al NCIS; almeno una volta a settimana passava a salutare gli amici intenti sul lavoro e il suo Tony.
Anche quel pomeriggio verso le 15.00, dopo la consueta poppata, preparò Tali per uscire; così dopo averle messo il primo vestitino regalato da Abby e avvolta nel piumino che le aveva fatto recapitare la zia Nettie per Annukka, uscirono di casa e si diressero al NCIS…quel giorno in ufficio non trovarono nessuno, così si limitarono a passare a salutare Abby e Ducky...

-Abby ci sei?-disse Ziva entrando nel laboratorio dell’amica,anche se la musica era a tutto volume in laboratorio non c’era nessuno; 
Abby infatti era nella stanzina adiacente e non aveva sentito entrare Ziva, si accorse della sua presenza solo quando l’amica abbassò la musica prima che Tali cominciasse a piangere...non sentendo più la musica, Abby, uscì dalla stanza e come vide Ziva e Tali urlò –Ziva!che bello sei venuta a trovarmi…che bello oggi non ho visto nessuno…ma dov’è la mia nipotina…oh ma eccola qua-; 
come ogni volta appena Abby vedeva Tali smetteva completamente di lavorare e la coccolava fino a che Ziva non se ne andava e così fu anche quel giorno…dopo aver abbracciato Ziva, si abbassò sul passeggino dove era sistemata la piccolina, 
-ohoh, ma come siamo tutte infagottate oggi…fa freddo fuori eh?; su vieni dalla zia Abby che ti toglie il piumino-, Abby non curandosi più di Ziva si abbassò su Tali e la prese in braccio, mentre continuava a parlargli; 
Ziva la osservava divertita…era bello vedere come le persone a cui lei teneva come ad una famiglia circondassero d’amore anche la sua piccolina…anche prima di rimanere incinta desiderava con tutto il cuore, se mai un giorno avesse avuto dei figli, che fossero circondati da un sacco d’amore, cosa che a lei da un certo periodo della sua vita era mancato…era felice di constatare che quel desiderio si era realizzato…
Fu riscossa dai suoi pensieri da Abby che quasi urlò –Ziva!ma le hai messo il vestitino che le avevo comprato-, 
-si Abby, adesso le va proprio bene-, 
-hai ragione è bellissima- poi rivolse di nuovo la sua attenzione a Tali e mentre le parlava le lasciava una scia schioccante di baci sul pancino, sui piedini e sulle manine, 
-ma come siamo belle oggi! eh tesorino della zia-; 
La bambina ogni volta che Abby diceva o faceva qualcosa emetteva dei piccoli versetti, come se ridesse, provocando a sua volta delle risate in Abby e Ziva; mentre Abby coccolava Tali, la piccola non smise un attimo di afferrarle il camice, di stropicciarsi gli occhietti con il dorso della mano o a pocciarsele; 
-Ziva ma è normale che si aggrappi a tutto e non la smetta di pocciarsi le manine?- , 
-si Abby è normale, ogni giorno fa delle nuove scoperte…prima ha scoperto i piedini, poi è stato il turno delle manine, adesso è nel periodo in cui afferra tutto ciò che le capita a tiro…è più buffa…ieri sera si aggrappò alla cravatta  di Tony e non c’era verso di staccarla; li avresti dovuti vedere-,
-immagino la faccia di Tony- disse divertita Abby, 
-a proposito di Tony, ma dove sono tutti?in ufficio non c’è nessuno-, 
-te lo dico io mia cara- intervenne Ducky che era appena entrato in laboratorio, 
-sono a fare un sopralluogo a casa di un colonnello, dato che sono più di 48 ore che nessuno ha sue notizie; te mia cara va tutto bene?ti vedo ogni volta sempre più raggiante-, 
-si grazie Ducky, va tutto magnificamente-, 
-oh meglio così…ma fammi dare un’occhiata a questo splendore!-disse avvicinandosi ad Abby che aveva ancora in collo Tali, 
-Ducky guarda che angioletto-, 
-ma come siamo tutte eleganti oggi…a parte per questi occhi verdi poi assomigli ogni giorno di più alla mamma-, -grazie Ducky, ma non lo dire a Tony che non fa altro che ripetere che è il suo ritratto- disse con tenerezza Ziva, -ma se con McGee glielo diciamo tutti i giorni- intervenne Abby; 
Ziva a quelle parole si mise a ridere –ahahahah ecco perché tutte le sere quando torna a casa la prende e ripete sempre “tu sei tutta il papà vero? Eh si proprio tutta il tuo papà!”- disse Ziva imitando la voce di Tony; 
-comunque su alcune cose è proprio tutta Tony, quando si tratta di mangiare e di addormentarla ha proprio tutti i vizi di Tony-, 
-ahahah se ha preso anche solo un quarto della fame di Tony è proprio una mangiona- disse Abby sorridendo…

-Abby vedo che non sei sola- disse una voce femminile alle spalle dei tre. In quel momento era giunta in laboratorio Karen Scott, il nuovo agente che sostituiva Ziva durante la maternità.

Karen era una donna non dal fisico perfetto, non era molto alta e neanche molto snella, ma nel complesso non si poteva lamentare; aveva due occhi grandi marroni e portava gli occhiali, aveva i capelli castani e ricci che le arrivavano alle spalle; non era molto attraente e questo, secondo Tony, voleva dire che non era una sventola da paura; Tony non la considerava molto, non gli piaceva lavorare con una che non fosse la sua Ziva; Abby, dal canto suo, la considerava una saputella impertinente, proprio non la poteva soffrire; l’unico che non aveva problemi con Karen era McGee, il quale con lei si sentiva a proprio agio e con la quale poteva parlare di tutto senza stare ogni volta a spiegare le cose…insomma i due avevano instaurato un buon rapporto e questo ad Abby non andava molto a genio dato che si sentiva trascurata dal suo amico e naturalmente non perdeva momento per rinfacciarglielo…

-ah Karen sei tu!-disse Abby con non curanza,
-Abby ma non dovresti essere ad analizzare quei campioni di sangue?- chiese Karen guardando la scienziata che invece era intenta a giocherellare con Tali e parlare con Ziva e Ducky;
-sai Karen, primo: i campioni sono già inseriti nello spettrometro di massa e fino a quando non ha finito il suo lavoro io non ho nessun risultato; secondo: ho già svolto tutto il resto del mio lavoro; Terzo: quando qui c’è la mia nipotina sono libera di coccolarla quanto voglio e quarto: nel mio laboratorio nessuno e dico nessuno si può permettere di darmi ordini, escluso Gibbs naturalmente…e ora se ci vuoi scusare puoi tornare in ufficio, ti chiamo io quando avrò dei risultati- e così dicendo un Abby molto stizzita tornò a coccolare Tali che in braccio a Ducky la stava osservando divertita…né Ziva né Ducky s’intromisero nel discorso di Abby, preferirono non farla arrabbiare più del dovuto. Karen a sua volta rimase in silenzio alle parole di Abby.
–ok mie care sarà il caso che torni al mio lavoro, ho un rapporto da compilare…Ziva ci vediamo presto mi fa sempre piacere vedervi…agente Scott tra poco le porterò il rapporto che Gibbs mi ha chiesto- disse Ducky mentre ridava Tali in braccio a Ziva e poi se ne tornò a lavoro.
Ziva  a quel punto vedendo sempre Karen in laboratorio disse –comunque buonasera agente Scott-;
tra le due non c’era molta confidenza, quindi si rivolgevano sempre dandosi del lei, -buonasera agente David…vedo che non riesce a stare molto lontana da qui…quando pensa di rientrare a lavoro?-chiese Karen,
-effettivamente non riesco a stare troppo lontana da qui, mi manca il lavoro e gli amici, ma non mi sento ancora pronta a lasciare a casa da sola con una tata la mia piccolina. penso che sfrutterò tutti e due i mesi di maternità che mi rimangono a disposizione-,
-ah perfetto, almeno così mi potrò regolare pure io…poi credo che non ricomincerà proprio subito a tempo pieno, giusto?avrà bisogno di tempo per essere reintegrata completamente è probabile che le affianchino un agente-,
Ziva non sapeva proprio cosa rispondere a quella tipa…ora da quando in qua gli avrebbero dovuto affiancare qualcuno?...
stava per rispondergli qualcosa quando sentì Abby dire –senti Karen!intendiamoci una volta per tutte, Ziva non ha bisogno di balie sul lavoro; era uno dei migliori agenti del Mossad, sai cos’è il Mossad?-,
-certo che lo so!ma io pensavo…-,
-ecco non pensare che è meglio, goditi questi due mesi di lavoro sotto il miglior capo che potrai mai trovare e non pensare a Ziva, che quando tornerà sarà in perfetta forma e preparata più di qualcuno che invece non ha mai interrotto il lavoro- continuò secca e indisponente Abby.
Non c’era verso non riusciva a sopportarla…in realtà non capiva neppure bene il perché, ma il fatto che McGee si fosse allontanato da lei a causa di quella saccente, non la rendeva più tollerante nei suoi confronti.
Karen, impassibile alle risposte di Abby, tornò a rivolgersi a Ziva –ah a momenti dimenticavo agente David, quando sono tornata in ufficio, c’era un uomo che cercava Tony, mi ha detto di essere il padre e dato che sono mesi, anzi ha detto che è poco più di un anno che non ha sue notizie è venuto a cercarlo; naturalmente per sicurezza gli ho chiesto un documento ed era proprio suo suocero sa; non sapevo che era qui, sennò l’avrei chiamata…-,
-il padre di Tony?Karen ne è sicura?-,
-ma certo per chi mi ha preso?comunque mi ha chiesto il suo indirizzo e io gliel’ho dato, ma come mai mi è parso di capire che non sapesse nulla di lei e dalla bambina?a parte questo mi ha ringraziato e se n’è andato senza lasciar detto nulla-,
-Karen ha dato il nostro indirizzo a quell’uomo?-,
-certo, perché non dovevo?-,
-no Karen, non doveva…gli doveva far aspettare Tony in ufficio-,
-si certo Ziva, le ricordo che è suo padre…io non capisco come una persona possa ignorare un genitore per così tanto tempo, non è giusto…e poi che esempio da alla vostra bambina?-,
Ziva a quelle parole non ci vide più dalla rabbia e molto sgarbatamente rispose –ah non è giusto?e secondo lei, invece, è giusto che un padre tratti il proprio figlio con indifferenza, che lo ripudi in tutto quello che fa e non lo consideri mai all’altezza?...e sicuramente Tony sarà un ottimo esempio per la nostra Tali, proprio perché la tiene lontana da tipi come suo padre…e se permette questi sono solo affari nostri e lei non si deve mai più immischiare in cose che non la riguardano…e ora se ci vuole scusare devo parlare con Abby; non ha del lavoro da svolgere in ufficio? da quel che mi ricordo c’è sempre un sacco di cose da fare-;
 Ziva si era veramente arrabbiata,aveva cercato di non urlare solo per non spaventare Tali che le stava dormendo in braccio; non si era mai fatta un’idea precisa su Karen, non la conosceva e neanche le interessava farlo, ma da quel momento in poi si unì senza pensarci troppo al pensiero di Abby…Karen non si riscosse molto alle parole di Ziva, lei era convinta di aver fatto la cosa giusta e non s’interesso neanche un secondo alle argomentazioni che Ziva le stava dicendo per farle capire cosa aveva combinato, in ogni caso decise che forse era veramente il caso di tornare a lavoro…
Rimaste di nuovo sole, Ziva guardò Abby e disse –ma come si permette di dire certe cose, quando poi non conosce neppure la situazione; e poi con che diritto si è permessa di dare il nostro indirizzo a quell’uomo?- solo ripensare a quello che aveva scoperto rendeva Ziva sempre più agitata,
-io l’ho detto da quando arrivata che è antipatica, proprio non la reggo…è proprio una saputella impertinente…cosa ci troverà McGee in quella proprio io non capisco- disse Abby;
a quell’ultima affermazione dell’amica Ziva sorrise…già da tempo aveva cominciato a farsi una certa idea su i due amici, ma l’aveva rimossa nel momento in cui Tony le aveva detto della simpatia che stava nascendo tra Tim e la Scott; Nel vedere Abby così scontrosa con la nuova agente le fece riaffiorare alla mente quel pensiero che le si era insinuato nella mente molti mesi avanti;
-Ziva c’è poco da sorridere quella è proprio antipatica, ma perché non rientri già da domani a lavoro, così almeno ce la leviamo dai piedi- continuò Abby,
-bhe il motivo lo sai fin troppo bene Abby-,
-e dai Ziva facciamo così, te rientri domani a lavoro e Tali la tengo io qui in laboratorio con me-,
-Abby ma se ancora qualche volta durante il giorno richiede la poppata e comunque anche se avessi finito di allattarla la devo cambiare, le devo dare le sue pappine…non posso mica interrompere il lavoro ogni cinque minuti-,
-uffa!allora per quanto ancora la dovrò sopportare?...grr proprio la odio, mi mette di cattivo umore…e quello stupido che dice che è simpatica “Karen qui, Karen là, Karen ha fatto questo, Karen ha fatto quello”…la odio, ho deciso!-,
-Abby calmati dai…pure Tali che si è svegliata ti sta guardando con aria interrogativa- disse Ziva che poi continuò –non è che non la sopporti perché sei gelosa di Mcgee?-,
-Ziva!ma cosa vai farneticando?io gelose di McGee?ahahahah-,
-Abby!-
-si sono gelosa, non li posso vedere insieme…sono gelosa da morire…lui è il mio migliore amico e non posso permettere che soffra a causa di quella donna petulante; sai com’è McGee è così dolce e buono con tutti, che poi se ne approfittano e lui ci rimane male e…-,
-non è che sei gelosa perché sei innamorata di lui?- chiese diretta Ziva interrompendo il discorso intrapreso da Abby, la quale abbassò lo sguardo…per la prima volta si sentì in imbarazzo ad dover ammettere quello che provava veramente;
senza rispondere a Ziva si mise ad accarezzare un piedino a Tali, facendole anche un po’ di solletico;
la bimba cercava di allontanare il piedino da Abby mentre emetteva dei versetti divertiti;
-Abby? Ehi! con me ti puoi confidare lo sai; vedrai che poi ti sentirai più leggera-,
-è strana questa cosa- cominciò Abby –ma ci siamo invertite i ruoli per caso?io che o paura ad esprimere i miei sentimenti e te che mi inciti a parlare e mi dai dei consigli…questa cosa è proprio strana io che o paura ad ammettere i miei sentimenti-,
-secondo me non è una cosa strana, diciamo solo che questa volta provi un sentimento più forte rispetto a quelli che hai provato in altre occasioni, per altri uomini, e adesso hai paura di non saperlo gestire se ti lasci completamente andare; hai paura di rimanere bruciata stavolta…-,
-bruciata?semmai scottata, si dice scottata-,
-si vabbè hai capito…non cambiare discorso ora…Abby devi credermi lasciarsi andare a questa emozione è una cosa bellissima..se poi è l’uomo giusto riesce ad appagarti completamente-,
-cavolo Ziva, non pensavo di poter sentire un discorso del genere uscire proprio dalle tue labbra..non ti facevo così sentimentale..comunque grazie per l’aiuto, ma penso che me ne rimarrò chiusa in questo limbo e non farò nulla..cercherò di farmela passare e basta, non mi voglio esporre troppo e…-,
il discorso di Abby fu interrotto da Ziva che afferrandola per le braccia mentre la scuoteva urlò
-ehi tu cosa hai fatto alla mia amica Abby! Lei non avrebbe mai detto una cosa del genere, cosa le hai fatto?-,
-Ziva non scherzare io parlo seriamente, lui proprio non mi calcola, adesso poi che è tutto preso da quella Karen..bla!-, -io invece credo che tu ti stia sbagliando..e dai lo sia benissimo cose sono gli uomini, alle cose ci arrivano sempre dopo, McGee poi che è anche peggio di Tony; non ti arrendere così facilmente, vedrai che anche per voi finirà bene-,
-ma se poi lui non mi ricambia?quella che soffrirà sarò io-,
-oh cavolo è anche peggio di come pensavo..mi sembra di sentire me quando mi porgevo quelle mille domande su Tony prima che succedesse qualcosa tra di noi..ok senti, facciamo così, se me lo lasci fare posso cercare di tastare io un po’ il terreno con McGee,sempre se a te va bene-,
-dici davvero?-,
-si certo che dico davvero..vedrai gli darò una bella svegliata al nostro pivello-,
-Ziva  non me lo strapazzare troppo, basta che me lo lasci intero e funzionante, non vorrei raccoglierlo a pezzi-,
-ok ok non gli farò troppo male- disse ridendo Ziva, riuscendo a far sorridere di nuovo pure l’amica.
Rimasero un altro po’ a parlare, mentre Tali se ne stava tranquilla nel suo passeggino..poi però ad Abby arrivarono i risultati dei campioni e tornò a concentrarsi sul lavoro; dato che Tony, Gibbs e McGee  ne avevano ancora per molto con le rilevazioni a casa del colonnello scomparso, decise di tornare a casa, gli altri li avrebbe salutati in un altro momento…

continua...

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Capitolo 32
*** Capitolo 31. ***


nuovo capitolo

anche qui molto probabilmente sono andata molto fuori personaggio di Ziva..scuatemi, ma a volte un pò indifesa mi piace vederla....ma tranquilli, dai prossimmi capitoli, tutto tornerà nella norma...

FE7 e Screec_94_  sono felice di avervi leggermente migliorato la giornata di ieri...
eh Karen Karen resta antipatica a molti..e quante ne combinerà ancora...

ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.
in particolare ringrazio LadyHerm che mi ha aggiunto ai suoi preferiti...


buona lettura...

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Capitolo 31.


Mentre tornavano a casa Tali scoppiò a piangere e Ziva, dato che stava guidando, non riusciva a farla calmare.
In 5 mesi era la prima volta che la piccolina scoppiava a piangere in un pianto così disperato, le sue urla arrivavano dritte al cuore di Ziva, che non sapeva cosa fare.
Ziva guidò il più velocemente possibile, in modo da arrivare a casa prestissimo..dopo dieci minuti, infatti, parcheggiò la macchina nel vialetto di casa,ma Tali ancora non aveva smesso di piangere, così sempre molto velocemente Ziva la prese dal seggiolino ed entrò in casa; levò il piumino alla piccolina e mentre la cullava, nel disperato tentativo di calmarla, si tolse il cappotto e accese il riscaldamento,dato che in quelle ore di assenza la casa si era congelata.
Tali non riusciva a smettere di piangere e Ziva cominciò a preoccuparsi seriamente..quella era la prima volta in cui si trovava in una situazione del genere e le urla della figlia l’agitavano ogni secondo di più..
-Tali perché piangi?-chiese quasi supplicando, pur sapendo che non avrebbe avuto risposta; 
provò a calmarla in ogni modo, ma ogni tentativo si rivelò inutile...affranta e delusa di se stessa per non sapere cosa fare, si sdraiò sul lettone con Tali e cominciò a massaggiarle il pancino; 
sorprendentemente questa cosa sembrò calmarla un po’..la piccolina smise di urlare, anche se grosse lacrime le rigavano sempre il piccolo visino oramai arrossato per il troppo pianto e il dolore al pancino..passò così un’ora e Ziva non smise un solo secondo  di massaggiarle il pancino, aveva provato un paio di volte a interromperlo, ma ogni volta ricominciava a strillare.
Ziva aveva capito che se Tali urlava in quel modo sicuramente era dovuto da delle coliche al pancino, ma non aveva la minima idea di come farle attenuare..in quel momento avrebbe tanto voluto aver la possibilità di chiamare la madre e chiederle un consiglio; cacciò subito dalla mente quel triste pensiero e, senza interrompere il massaggio, si allungò a prendere il telefono sul comodino e chiamò il pediatra della bambina..il dottore confermò la teoria di Ziva nel dirle che erano colichine, e che era normale che a volte prendessero così forti, ma che doveva aspettare che le passassero da sole dato che era ancora troppo piccola per prendere dei medicinali; scoraggiata Ziva ringraziò il dottore e riagganciò.
Anche se il dottore le aveva detto che faceva bene a massaggiarla e che doveva aspettare, Ziva, era triste perché non riusciva ad attenuare il dolore che la sua bambina provava; 
in quel momento si sentì così impotente e affranta che cominciò a piangere pure lei silenziosamente, 
-mi dispiace cucciolina mia..la mamma non è in grado di farti stare meglio; scusami..-;
più Tali piangeva e più che anche a Ziva le lacrime scendevano senza sosta, anche se non interruppe mai il massaggio..passò così un’altra ora.
Erano oramai le sei passate, né Tali né Ziva erano riuscite a calmarsi sdraiate sul lettone..fu così che Tony le trovò rientrando a casa da lavoro.
Aprendo la porta di casa si sorprese di non trovare Ziva ad aspettarlo sul divano, o proprio sulla porta di casa dove gli dava sempre un bacio, ma non solo, nel pieno silenzio in cui era avvolta la casa, sentì provenire dalla loro camera dei singhiozzi, così preoccupato si precipitò verso la stanza..quando aprì la porta si trovò davanti una scena che oltre a farlo preoccupare ulteriormente, gli strinse anche il cuore.
Ziva era seduta sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera con Tali tra le braccia, e mentre le massaggiava il pancino, piangevano entrambe..
-Ziva cosa succede?-, Ziva che non si era accorta di Tony fino a quando non si sentì chiamare, alzò la testa per guardarlo e invece di rispondere lo guardò con il viso ricoperto di lacrime silenziose; 
Tony le si avvicinò e sedendosi vicino a lei le passò un braccio intorno alle spalle e dandogli un bacio sulla tempia continuò –ehi amore, cosa succede?dai non mi fra preoccupare cos’ha Tali?-,
Ziva tra i singhiozzi riuscì a rispondere –sono quasi due ore che piange e non riesco a farla calmare-, 
-ma sta male?hai chiamato il pediatra?- domandò allarmato Tony, 
-si si l’ho chiamato e mi ha confermato che sono delle colichine, ma mi ha anche detto che dobbiamo aspettare che le passino da sole perché è troppo piccola per cominciare a prendere già dei medicinali, e io non riesco a calmarla..sta male e io non faccio nulla- rispose Ziva con il volto ancora rigato dalle lacrime e continuò –sono ore che le massaggio il pancino e sembra darle un po’ di sollievo, ma non smette di piangere e io non so più cosa fare-; 
Tony nel sentire che si trattava solo di colichine un po’ si tranquillizzò e cercò di calmare pure Ziva, sennò non sarebbero arrivati a nessuna soluzione; 
-Ziva dalla un po’ a me dai, cerca di rilassarti un attimo-, 
Ziva gli passò in braccio Tali, ma nel farlo fu costretta ad interrompere il massaggio e la piccolina riprese a strillare e urlare, per quel dolorino che era proprio insopportabile;
sentendo le urla della figlia Tony capì cosa doveva aver passato Ziva in quelle ore da sola, 
-Tony sta malissimo senti come piange- disse Ziva che proprio non riusciva a calmarsi; 
Tony riprese il massaggio al pancino e Tali diminuì di nuovo il suo pianto, poi si voltò a guardare Ziva e vide che era proprio distrutta, -ehi tesoro vieni qui, avvicinati a me- disse Tony e poi continuò –dai vieni qui e appoggiati alla mia spalla-; 
Ziva fece come gli disse Tony e avvicinandosi di più a lui appoggiò la testa sulla sua spalla, nascondendo il viso tra il collo e la spalla dell’uomo..in quella posizione riuscì a calmarsi un po’, 
-va un po’ meglio?-chiese Tony, ma Ziva non rispose –Ziva!- la incitò Tony, 
-sono una pessima madre, non riesco neppure a farle passare delle stupide colichine per farla stare meglio-, 
-eh no Ziva, così non va affatto bene..non devi colpevolizzarti per questo..a parte massaggiarla non potevi fare altro, l’ha detto pure il dottore che le passano da sole..noi non possiamo fare altro che alleviare il fastidio massaggiandola..dai su amore, non piangere non posso vederti così..dai fammi un bel sorriso- disse Tony, poi le posò un bacio sulla fronte; con quel bacio Ziva si rilassò ulteriormente, così Tony le dette un altro bacio, un altro, poi un altro e un altro ancora fino a che Ziva del tutto calma alzò la testa dalla spalla di Tony e guardandolo negli occhi gli sorrise; Tony felice di vederla di nuovo rilassata disse –finalmente ti riconosco Mossad..e ora che siamo calmi entrambi troviamo una soluzione, non possiamo andare avanti così per tutta la sera-, 
Ziva lo guardò e poi disse –basta non m’interessa che ore sono in Israele, chiamo mia zia Nettie-, 
Tony sorrise e aggiunse –vedi che quando sei calma e rilassata riesci a trovare una qualche soluzione-, 
Ziva gli sorrise di rimando, poi prese il telefono, ma prima che potesse comporre il numero della zia, squillò..
-pronto!-, 
-Ziva sono Gibbs, Tony è già a casa?-, 
-capo!si è qui, ma sta massaggiando Tali e non può venire al telefono, gli riferisco io, dimmi-, 
-no volevo solo accertarmi che stesse bene, dato che l’agente Scott gli ha detto del padre..sai non vorrei che facesse qualche sciocchezza-, 
-Gibbs non sò che dire, non ha avuto molto tempo per pensarci..Tali ha delle colichine e sta male, a parte massaggiarla non sappiamo proprio cosa fare-, 
-Ziva prepara una tisana di erbe aromatiche e fargliela bere tiepidina, vedrai che le darà un po’ di sollievo-, 
-dici veramente?-, 
-si, con Kelly funzionava, vedrai che funzionerà anche con Tali-, 
-oddio Gibbs non so proprio come ringraziarti-, 
-non dirlo neppure per scherzo, quando avete bisogno non riguardate a chiedermi, se posso vi aiuto volentieri..ora ti lascio, mi raccomando controllami DiNozzo-, 
-certo capo, puoi stare tranquillo e ancora grazie-:
come riagganciò, Ziva, ripose il telefono sul comodino e si alzò dal letto 
–ehi non chiami tua Zia?- chiese Tony vedendola fare il giro del letto, 
-non ce n’è più bisogno, Gibbs mi ha detto cosa fare..con una tisana di erbe aromatiche dovrebbe avere un po’ di sollievo..vado subito a prepararla-, si avvicinò a Tony e abbassandosi baciò Tali sulla testina e delicatamente le asciugò i lacrimoni che le stavano ancora bagnando il visino, poi le dette un altro bacio e le sussurrò 
–dammi tempo cinque minuti e poi vedrai che la mamma riuscirà a farti stare meglio-, poi guardò Tony e gli stampò un sonoro bacio sulla guancia..
come uscì di camera Tony tornò a osservare la figlia e le sussurrò 
–amore del papà, stai propri tanto male eh?-, poi anche lui le dette un bacio sula testina ricoperta di ricciolini neri, 
-lo sai che la mamma si è preoccupata tantissimo, neppure il papà l’aveva mai vista così agitata..e anche a me mi avete fatto preoccupare tantissimo sai..ma la mia bambina è fortissima, è proprio come la sua mamma e non saranno certamente queste colichine a metterla ko vero?-;
in quel momento entrò in camera quasi correndo Ziva –eccomi qui piccolina mia, dai proviamo a farti stare meglio-, 
-ooh vedi ecco la mamma, vedrai che ora passa tutto, cucciolina mia-..Ziva tornò a sedersi accanto a Tony e gli passò il biberon con la tisana, 
-no Ziva daglielo te mentre io continuo a massaggiarla- disse Tony, mentre la metteva tra le braccia di Ziva e poi continuò il massaggio.
Ziva amorevolmente avvicinò il biberon alla piccola bocca ..inizialmente Tali rifiutò il biberon, ma Ziva non si arrese, si bagnò un dito con il liquido e bagnò le labbra della bambina..ripetè questo gesto per un paio di volte fino a quando la piccola tranquillizzandosi un po’ si attaccò al beccuccio e bevve quasi mezzo biberon sotto gli occhi felici di Tony e Ziva..dopo pochi minuti, da quando si era staccata dal biberon, Tali cominciò a calmarsi definitivamente e stremata dal troppo pianto si addormentò cullata da Ziva..vedendo la sua bambina dormire tranquilla, Tony, racchiuse tra le sue braccia Ziva, la quale si lasciò cullare proprio come Tali stava facendo con lei.
-ti senti meglio adesso?- le chiese Tony con dolcezza, 
-si adesso va meglio..prima non so che mi è successo, ma sentire i suoi strilli e vederla  piangere in quel modo e io incapace di fare qualcosa per aiutarla..non lo so, ma non ho retto..non sopportavo di vederla in quello stato..-, 
-lo so non deve essere stato facile..quando vi ho visto in quello stato mi è preso un accidente-, 
-scusami non volevo spaventarti più del normale..avrei dovuto reagire prima, non dovevo mettermi a piangere..eppure dovrei essere i grado di gestire situazioni di crisi..-, 
-Ziva, ma non eri in missione..è normale che tu abbia reagito così..questa era una situazione nuova e Tali non aveva mai pianto così tanto e disperatamente, ma adesso siamo preparati nel caso succedesse nuovamente-; 
Ziva ascoltandolo si sciolse dall’abbraccio e, dopo aver sistemato Tali nel mezzo al letto, protetta da un lato dai cuscini e dall’altro dai loro corpi, si voltò a guardare Tony,mettendosi a sedere cavalcioni su di lui e mentre posava le braccia intorno al collo per accarezzargli meglio i capelli disse 
–da quando tra noi due te sei diventato quello più razionale e capace di controllarsi in situazioni di crisi?-, 
-bhe credo da quando abbiamo scoperto che saremo diventati genitori..almeno uno dei due deve rimanere razionale, anche se non credevo di essere io-, 
-credo che tu abbia ragione di nuovo, e questa cosa mi preoccupa..diventare mamma mi ha rammollito-, 
-non è vero Ziva non ti sei rammollita, è che adesso provi delle emozioni nuove..penso che sia un’emozione che travolge ogni mamma, adesso ti senti responsabile di tutto ciò che le accade e quando sta male stai male con lei, come quando lei è felice lo sei pure te..è questo particolare legame che vi unisce più di ogni altra cosa-, 
-cavolo Tony! hai ragione nuovamente..non è che hai letto pure questo sulle riviste "come essere un bravo genitore"?-disse ridendo Ziva mentre prendeva in giro in compagno, 
-ah certo sfotti pure, uno fa una cosa una volta e da quel momento ogni sua parola nata dal suo profondo sarà considerata presa da una rivista..brava Mossad sfotti pure..-disse scherzosamente Tony, anche se stava cercando di mostrarsi offeso facendo ridere Ziva, che non aveva smesso un attimo di accarezzargli i capelli.
Dopo quel piccolo scambio di battute Ziva tornò seria per un momento e disse 
–comunque devo cominciare a preoccuparmi seriamente con il lavoro..forse ha ragione l’agente Scott, per il primo periodo dal mio rientro sarà meglio se mi faccio affiancare da un altro agente, in modo da permettermi di riambientarmi il prima possibile-, 
-Ziva!!- tuonò Tony a quelle parole –ti proibisco una cosa del genere, e poi non dare credito alla Scott..proprio non la sopporto..sai cosa ha fatto?ha dato il nostro indirizzo di casa a mio padre..ti rendi conto?..deve ringraziare Gibbs se non l’ho strangolata-, 
-lo so Tony, ma non c’era Gibbs quando le ho detto che ha sbagliato a fare una cosa del genere senza avvertirti e poi rispedirla in ufficio a lavorare-, 
-perché oggi sei passata?-, 
-si, ma non c’era nessuno, quindi ho fatto un saluto a Abby e Ducky, poi è arrivata pure la Scott e dopo un po’ che s’informava su quando sarei rientrata a lavoro mi ha detto cosa aveva combinato e ha dovuto aggiungere commenti poco piacevoli, così le ho detto due parole e gentilmente le ho chiesto di lasciarci sole con Abby e di tornare a lavoro-, -brava la mia ninja, e poi dici di esserti rammollita..vedi che non è vero..cosa ci troverà McGee in quell’antipatica..il pivello a volte è proprio strano- disse Tony; 
Ziva lo osservava mentre parlava, cercando di cogliere un piccolo cenno per capire come stesse realmente, poi però non vedendo niente di diverso in lui si azzardò a chiedere 
–Tony, ma te come ti senti all’idea che uno di questi giorni potrà venire a trovarci tuo padre?-, 
-ad essere sinceri Ziva ancora non credo di aver metabolizzato la cosa..penso che fino a che non mi troverò in quella situazione non lo saprò e fino ad allora non ci voglio pensare..dopo tutto non è detto che venga-, 
-e neppure che sia un brutto incontro-aggiunse Ziva, 
-ma su questo non ci metterei la mano sul fuoco, comunque staremo a vedere-disse Tony,anche se nel suo profondo un po’ sperava in una buona riuscita dell’incontro con il padre, 
-sicuro di essere tranquillo?-si accertò di nuovo Ziva, 
-si si tutto ok..ah ma cosa voleva il capo?non credo che abbia chiamato per dirci come risolvere con le colichine-, 
-ah giusto..no voleva sapere come stavi per via di tuo padre-, 
-si preoccupa per noi il capo..l’ho sempre detto io che ci vuole bene-, 
-oddio Tony, pure questa volta hai ragione..cominci a spaventarmi sai-, 
-ahahah Ziva, davvero simpatica, ahah-, 
-ok via ora che Tali è tranquilla vado a preparare la cena, cosa vuoi da mangiare?-, 
-non so fai te..stupiscimi!..io nel frattempo vado a farmi una doccia..ma prima..-
Tony interruppe il discorso in modo da ottenere tutta l’attenzione da parte della compagna che si stava già alzando dal loro abbraccio per scendere dal letto per andare in cucina, 
-..prima voglio il bacio del ben tornato a casa, dato che ancora non l’ho avuto-, 
Ziva sorridendo divertita disse –più razionale certo, ma anche sempre il solito bambinone- 
poi si avvicinò ulteriormente al viso di Tony e facendo scivolare una mano sulla sua guancia per accarezzarla lo baciò dolcemente..
Dopo cena sfiniti se ne andarono subito a letto,ma quella notte fecero dormire Tali nel lettone in mezzo a loro..


continua...

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Capitolo 33
*** Capitolo 32. ***


nuovo capitolo

spero di essere tornata in carreggiata con i personaggi...

FE7 e Screec_94_  sono più che felice di ritrovarvi ogni volta...grazie...

ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.


buona lettura...

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Capitolo 32.

Qualche sera dopo casa DiNozzo era impegnata nei preparativi per la serata..quella sera, infatti, Tony e Ziva avevano invitato a cena Abby e McGee..avevano proprio bisogno di una serata tra amici; 
Ziva in particolare sentiva il bisogno di distrarsi un po’, soprattutto dopo aver passato gli ultimi giorni a cercare di calmare le colichine di Tali..la piccola infatti nei due giorni precedenti era stata male, ma tutto si era risolto per il meglio..così per rilassarsi un po’, avevano optato per una serata tra amici.
Ziva era indaffarata tra i fornelli, dato che se la cavava piuttosto bene con la cucina italiana si stava cimentando a cucinare un menù piuttosto abbondante; 
Nel frattempo Tony stava vestendo Tali per la serata; ci stava mettendo un sacco di tempo..Ziva gli aveva preparato i vestitini che le doveva far indossare e lui la doveva solo vestire, ma quando vide quelle calze lunghe di lana a righine bianche, blu e argento entrò in panico non trovando il verso giusto; finalmente dopo ben dieci minuti riuscì a mettergliele, poi le mise una piccola gonna di velluto blu e un golfino bianco con raffigurato un orsetto argentato sul davanti e per concludere le mise un paio di ballerine blu come la gonna..voleva che fosse bellissima, anche se lo sarebbe stata lo stesso..mentre erano tutti intenti a svolgere i propri compiti suonò il campanello, così abbassando il fuoco sotto le pentole e togliendosi il grembiule, Ziva andò ad aprire la porta nella convinzione di trovarsi davanti McGee o Abby e invece...
Come aprì la porta si trovò davanti un uomo sui 65 anni, alto, occhi chiari e capelli chiari un po’ ingrigiti sulle tempie e un sorriso grande e malizioso..Ziva, notando la forte somiglianza, capì subito chi aveva davanti, ma non disse nulla fino a quando l’uomo non parlò e, squadrandola da capo ai piedi sorridendo soddisfatto, con tono sicuro chiese 
–è questa la casa di Anthony DiNozzo?-, 
-si è questa..scusi ma lei chi è?- disse Ziva,
-io signorina sono il padre di Anthony, quello scansa fatiche di mio figlio è in casa?-, 
Ziva non fece in tempo a rispondere a quell’uomo così arrogante che Tony, scendendo le scale con Tali in braccio, disse –Ziva è il pivello?..ehi pivello non credi di essere in anticipo?-, ma quando giunse alla porta ebbe una bella sorpresa –tu!tu qui!si può sapere cosa vuoi?- disse Tony con voce un po’ alterata, 
-perché non mi fai entrare qui fuori si gela..vedo che il tuo comportamento non è migliorato durante quest’anno-, -senti se sei venuto qui solo per trattarmi come il tuo solito te ne puoi anche andare via subito- nel pronunciare le ultime parole aveva alzato il tono della voce spaventando Tali, che cominciò un po’ ad agitarsi..
Ziva si avvicinò di più al compagno e gli strinse forte la mano nell’intento di fargli sentire che era al suo fianco e di stare tranquillo che sarebbe andato tutto bene, poi si rivolse a quell’uomo che ogni volta che la guardava non riusciva a togliersi dalla faccia un sorrisino idiota  
-perché non ci spostiamo in salotto, qui sulla porta geliamo e poi sennò la bambina prende freddo..venga si accomodi signor?mi scusi ma non credo di aver afferrato il suo nome-, 
-mi scusi ha ragione, mi perdoni non mi sono presentato come si deve, Jack Anthony DiNozzo, piacere e lei è?- 
disse porgendo e avvicinandosi di più verso Ziva, ma Tony piazzandosi davanti al padre disse 
–le presentazioni le possiamo fare anche dentro a meno che non te ne vada subito-, 
senza aggiungere altro Jack entrò in casa e chiudendo la porta seguì la coppia in salotto; 
una volta che si accomodarono a sedere, Tony mise in braccio a Ziva la piccolina, che era sempre un po’ agitata, dato che avvertiva quella strana tensione che aleggiava nell’aria…sempre con tono nervoso Tony rivolto al padre chiese per l’ennesima volta –allora cosa vuoi?-, 
-cos’è ora un padre non si può preoccupare del proprio figlio quando non lo sente da più di un anno?-, 
-certo un padre normale si, ma da te non mi aspetto niente del genere-, 
Jack ignorò completamente quello che stava dicendo Tony e guardando Ziva, dalla quale ancora non aveva tolto gli occhi di dosso, disse –ancora non ho saputo il suo nome, dopo tutto è la madre della figlia di mio figlio..sempre se è lui il padre-, 
-ehi ma come si permette, certo che è lui il padre..comunque io sono Ziva David- rispose Ziva cercando d’ignorare l’offesa appena arrecatagli da quell’uomo, 
-Ziva?è straniera?-, 
-si sono israeliana-, 
-ecco vedi che faccio bene a preoccuparmi, sei un idiota…ti sei fatto accalappiare da una straniera che ti ha fregato facendosi mettere incinta..oltre tutto non sei stato neppure in grado di mettere al mondo un maschio..il solito fannullone..io te l’ho sempre detto “moglie e buoi dei Paesi tuoi”-, 
Tony a quelle parole non ci vide più, rosso di rabbia scattò in piedi e si avventò sul padre assestandogli un paio di cazzotti fortissimi in volto mentre gli urlava –non ti permetto di parlare così della donna che amo e del mio piccolo angelo..ma chi ti credi di essere a venire qui dopo un anno che non ci sentiamo e ti permetti di sputare sentenze..esci subito da questa casa..ancora non capisco che sei venuto a fare!-, 
Jack, che dopo aver incassato i due pugni, rimase impassibile e con un sorriso beffardo disse 
–sono venuto a vedere come te la cavi, e per dirti che il mese prossimo mi risposo con una donna della mia età..spero che tu non ti sia fatto abbindolare troppo da quel bel corpo e l’abbia sposata..in ogni caso voglio mettere bene in chiaro una cosa..non vedrai neppure un centesimo dei mie soldi, stavo valutando l’idea di reinserirti nel mio testamento se solo avessi messo al mondo un maschio, ma vedo che non sei riuscito neppure in quello e quindi torno sui miei passi, uno scansa fatiche non merita nulla-, 
Tony sempre più livido di rabbia stava per colpirlo di nuovo quando fu trattenuto per un braccio da Ziva, che con tono apparentemente calmo guardandolo negli occhi, disse –Tony non ne vale la pena, lascialo perdere-, nel frattempo Tali aveva cominciato a piangere silenziosamente per la troppa agitazione che avvertiva intorno a se, così Ziva continuò –dai Tony calmati..prendi in collo la piccolina vedi che si è agitata pure lei nel sentirti nervoso-, 
Tony guardando la sua Tali riuscì un po’ a calmarsi così la prese tra le braccia e cominciò a cullarla per farla calmare, nel frattempo Ziva disse –signor DiNozzo è meglio se esce da casa nostra, quella è la porta-, 
Jack si avvicinò ulteriormente a Ziva e disse –dato che non sono il benvenuto io vado..ah Ziva!se un giorno si sarà stancata di questo rammollito io sono sempre libero per un po’ di divertimento con lei..sò come siete voi straniere e..- 
non fece in tempo a finire di parlare che si ritrovò con un braccio stretto dietro la schiena e la testa pressata sopra al tavolino del salotto;
era da quando aveva iniziato a parlare che Ziva lo voleva massacrare di botte, ma sperava di non dover arrivare a quel punto e invece, era stufa di sentire quell’uomo offendere in continuazione Tony, la sua bambina solo perché era femmina e se stessa, e a quell’ultima proposta, che l’uomo non si riguardò di fare davanti a Tony, non ci vide più dalla rabbia; 
Andò bene al signor DiNozzo che Tony aveva Tali tra le braccia sennò sarebbero stati in due a stenderlo..
Ziva strattonò Jack da terra e facendolo alzare senza mollare la presa lo condusse fino alla porta, prima di buttarlo fuori sussurrò all’orecchio dell’uomo 
–spero di non vederla mai più da queste parti, perché se anche solo casualmente si riavvicina a noi, le assicuro che non sarà così fortunato..se proprio lo vuole sapere suo figlio non è né uno scansa fatiche nè un rammollito come sostiene lei, è un uomo e compagno speciale, un bravissimo agente e un padre straordinario lei dovrebbe esserne fiero, ma a quanto pare è troppo idiota per rendersene conto..e il fatto che sia straniera non vuol dire che sia anche una poco di buono, amo suo figlio e certamente non mi stancherò mai di lui…adesso esca immediatamente da casa nostra se non vuole che le spezzi il braccio- 
e così dicendo lo scaraventò fuori di casa mollando la presa al braccio..l’uomo barcollò un po’ cercando di mantenersi in equilibrio per non cadere e si diresse verso la macchina;
lungo il vialetto incrociò McGee ed Abby che erano appena arrivati e avevano assistito a tutta la scena; l’uomo gli lanciò un’occhiataccia prima di salire in macchina e partire..nel frattempo Tony abbracciò Ziva con il braccio libero, dato che con l’altro teneva Tali appoggiata al suo petto e rimasero sulla porta a guardare quell’uomo andare via; 
Abby e McGee non capendo cosa era successo si avvicinarono piano piano alla porta e guardando Ziva dissero insieme –non è che dopo cena ci mandi via così vero?perchè sennò torniamo un’altra volta-, 
Tony e Ziva si guardarono e finalmente sereni(almeno apparentemente)si lasciarono andare ad una forte risata, poi mentre facevano entrare gli amici Ziva disse –vedremo, se vi comportate bene vi farò uscire con le vostre gambe, altrimenti sapete cosa vi aspetta-..

continua...

puntualizzo che dato non ho idea di come si chiami il padre di Tony, me lo sono inventato...

in più mi discosto totalmente dalle parole che usa quando parla di Ziva e di straniere...l'ho scritto solo per caratterizzare il personaggio e non perchè sono idee mie...io mi dissocio totalmente da quel modo di pensare...
spero che non si offenda nessuno...


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Capitolo 34
*** Capitolo 33. ***


nuovo capitolo

vedo che Karen e il padre di Tony non hanno riscosso successo....chissà perchè :p ahahahah...

FE7, Screec_94_  e Pupazza (carissima ben tornata, lo so, lo so questa premiere c'ha mandato completamente in estasi) grazie mille siete davvero importanti nel farmi andare avanti in questa storia...

ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.


buona lettura...

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Capitolo 33.

Mentre Tony faceva accomodare gli amici in casa, Ziva corse in cucina a controllare la cena che aveva lasciato sui fornelli e in forno…arrivò giusto in tempo, dato che era pronto tutto e fortunatamente non si era bruciato nulla…mentre gli amici si toglievano i cappotti Tony cercò di ritrovare un po’ di calma interiore e non pensare a quello che era successo pochi minuti prima…Tali con tutte quelle urla e avvertendo la tensione si era un po’ agitata e tra le braccia di Tony stava piangendo, ma tutto passò quando fu presa in collo da Abby che come al suo solito la riempì di baci; dopo Abby fu il turno di McGee di strapazzarla di coccole, mentre Tony li osservava felice.
Tutte quelle coccole riservate a Tali furono interrotte da Ziva, che entrando in salotto, avvertì di accomodarsi a tavola che la cena era pronta…
La serata proseguì a gonfie vele…sia Abby che McGee gradirono molto la cena preparata da Ziva…dopo cena si accomodarono in sala a parlare e a mangiare il dolce. 
Dopo il dolce Ziva preparò Tali per la notte e prima di addormentarla le fece fare la sua poppata…oramai Ziva non aveva più molto latte, infatti con Tony avevano già cominciato a farle mangiare qualche pappina che Ziva preparava personalmente; non era molto amante degli omogeneizzati comprati, preferiva prepararli da sola…però, ancora, se la bambina lo richiedeva, la mattina appena sveglia e prima di dormire, Ziva continuava ad allattarla…anche quella sera mentre la cullava, Tali si agitava tra le braccia di Ziva e cercava di pocciare qualsiasi cosa, così alla fine Ziva si arrese anche quella sera. Mentre allattava Tali fu raggiunta da Abby che delicatamente bussò alla porta di camerina –Ziva?!posso entrare?-,

-si vieni pure Abby-, 
Abby entrò in camera e chiese –ehi non dorme ancora?-,

-no, ancora no-rispose dolcemente Ziva e poi continuò
–poi continua a rivendicare la poppata serale prima di dormire, è una cosa che la tranquillizza; poi con tutto il trambusto di stasera ne ha proprio bisogno-,
-stiamo facendo troppa confusione di là?perché se è così vado a sgridare quei due-,

-no Abby mi riferivo a quello che è successo prima che arrivaste voi-,

-appunto ero venuta qui a chiederti cosa ci siamo persi con il pivello…non lo volevo fare davanti a Tony dato che l’ho visto molto nervoso-,

-quell’uomo che ho sbattuto fuori di casa prima, era il padre di Tony-spiegò Ziva,

-wow!alla fine è venuto; e cosa voleva?-,

-ma lui ha detto che è venuto a vedere come se la cavava senza di lui e che si risposa il mese prossimo e infine ha continuato dicendo che aveva pensato di reinserire Tony nel suo testamento se solo avesse avuto un figlio maschio, ma dato che Tali è una femmina ha cambiato idea di nuovo continuando a parlare e ad offenderci come se nulla fosse…da quando gli ho aperto la porta ho avuto una voglia matta di prenderlo a calci…è un uomo così odioso e indisponente, capisco perché Tony non gli rivolgeva parola da molto tempo-,

-ma che faccia tosta!!Tony come l’ha presa?-,

-gli ha rifilato un bel cazzotto dopo l’ennesimo insulto, poi non abbiamo avuto modo di parlarne, dato che siete arrivati voi e lui come hai visto non ne ha fatto proprio parola per tutta la serata, anche se vedo che non è tranquillo come vuole apparire-,

-tutta colpa della Scott…se si fosse fatta gli affaracci suoi non sarebbe successo nulla; domani gliele dirò quattro!-,

-Abby meglio se non ne fai parola per adesso, non so neppure se Tony ne vorrà parlare ancora-,

-ok, allora mi limiterò a non parlarle-,

-perché prima le parlavi?- disse Ziva divertita dal comportamento dell’amica,

-giusto il minimo indispensabile- rispose convinta Abby,

-ahahah ah si certo ahahahah- disse ridendo Ziva; 
vedendo che Tali aveva finito di pocciare disse
-oh su piccolina, è l’ora di fare una bella dormita; diamo il bacino della buona notte a Zia Abby-, Abby si avvicinò a Ziva e baciò la testina di Tali che emise uno dei suoi versetti, che cominciavano ad assomigliare sempre di più a paroline senza senso, seguito da un piccolo urletto felice…
Appena Tali si addormentò e fu sistemata nella sua culla, le due donne tornarono in salotto dove trovarono Tony a discutere con McGee; 
-credimi pivello se quell’impicciona non avesse dato il mio indirizzo a quell’uomo, stasera non avremmo ricevuto quella PIACEVOLE visita-,

-ma Tony! Karen che ne poteva sapere dei vostri rapporti?- rispose McGee che cercava di difendere l’agente Scott dal suo amico,

-proprio perché non sa cosa c’è dietro non doveva dare l’indirizzo a quell’uomo, che ho la sfortuna di chiamare papà; lui non sapeva nulla neppure di Ziva e Tali, quindi poteva capire benissimo  che non eravamo in buoni rapporti e invece no, s’è immischiata ed ha sbagliato-,

-e dai Tony non l’ha fatto con cattiveria-,

-pivello, ma te parli così perché sei offuscato dall’amore- disse stizzito Tony; a quelle parole Abby rimase di sasso, Ziva notando la reazione dell’amica entrò nel discorso –dai McGee non dirmi che ti piace la Scott! È così odiosa, l’avresti dovuta sentire qualche giorno fa-,

-ma che amore?ragazzi ma vi siete ammattiti tutti?-,

-e allora come lo spieghi che la difendi sempre anche quando è indifendibile?- subentrò Abby,

-ma Abby! il fatto che la difenda non vuol dire che sia innamorato, è solo un’amica e poi non è il mio tipo-, 
-ahah e quale sarebbe il tuo tipo pivello?-chiese Tony per prendere un po’ in giro l’amico, 
-bhe ecco…bhe…ma Tony che domande fai?questi sono affari miei, non lo devo certo venire a dire a te- rispose McGee in imbarazzo, 
-Tony dai non prenderlo in giro, scommetto che il suo tipo di ragazza e molto più vicino a noi di quanto possiamo immaginare- disse Ziva che si ritrovò gli occhi di tutti girati a fissarla, tutti e tre con motivi diversi; 
Tony aveva uno sguardo incuriosito, se Ziva sapeva della vita sentimentale del pivello la doveva sapere anche lui: Abby, anche se per un attimo si sentì avvampare fece una strizzatina d’occhio all’amica che di rimando sorrise e McGee…bhe il povero McGee…osservava Ziva con l’aria di uno che è stato scoperto sul fatto e per evitare di esporsi troppo, dato che quello non era né il luogo, né il momento giusto per parlare con Abby, cambiò totalmente discorso.
Il resto della serata passò tranquillamente, fino a quando McGee e Abby decisero che era tardi ed era il momento di tornare a casa.
  

continua...



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Capitolo 35
*** Capitolo 34. ***


nuovo capitolo

stamani sono arrivata più tardi...ma dato k ieri sera nn stavo alla grande stamani ho dormito di più...


FE7, Screec_94_  e Pupazza  grazie mille siete davvero importanti nel farmi andare avanti in questa storia...

ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.


buona lettura...

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Capitolo 34.

Dopo aver salutato gli amici, Tony e Ziva, si prepararono per andare a letto. Dopo essere stata a controllare che Tali dormisse tranquilla, Ziva, entrò in camera dove trovò Tony a sedere sul letto con i piedi appoggiati sul pavimento e le braccia sulle ginocchia e teneva la testa racchiusa tra le mani…
Ziva gli si avvicinò lentamente, senza farsi sentire e lentamente gattonò sul letto, appena lo raggiunse lo abbracciò da dietro e appoggiandogli il viso sulla spalla, a bassa voce chiese –stai bene?-, 
Tony senza alzare la testa disse soltanto –lo odio-, 
Ziva lo strinse ancora più forte nel suo abbraccio e gli dette un bacio sulla spalla, mentre Tony continuò dicendo 
–ma cosa vuole da me?è venuto qui per offendere, sputare sentenze e  concludere dicendo che si risposa…deve ringraziare solo che avevo Tali in collo sennò non so cosa gli avrei fatto-
Ziva lo ascoltava in silenzio, sapeva che in quel momento non c’erano parole giuste che lo potessero calmare, le uniche che potevano andare bene non erano molto felici, quindi preferì rimanere in silenzio abbracciandolo giusto per fargli sentire la sua presenza…
-lo odio e domani la Scott mi sentirà…a se mi sentirà…-,

-Tony..-,

-no Ziva, non dirmi che devo lasciare stare la Scott, perché non ti ascolterò stavolta-,

-oh no Tony, su questo non ti fermerò certamente io…volevo dire che adesso possiamo stare tranquilli, non rivedremo mai più quell’uomo…dopo tutto una sua visita ce l’aspettavamo, adesso non ti dovrai più preoccupare di rivederlo-,

-si Ziva lo so...è che non sopporto il modo in cui si è presentato e tutto quello che ti ha detto poi…l’avrei riempito di botte se non fossi intervenuta te-,

-Tony lo sai che oramai parole di quel genere a me scivolano addosso, non gli dò nessun peso…comunque sono dell’idea che a te in questo momento ti preoccupi qualche altra cosa, ti va di dirmi cosa?-,

-no non c’è altro sono solo arrabbiato e offeso…ecco offeso è la parola giusta-,

-ok come preferisci, quando vorrai parlarne io ci sono-,

-Ziva perché pensi che ci sia qualcosa?-,

-Tony!-,

-ok, ok lo so, mi conosci…è solo che…no niente lascia stare- con queste ultime parole si sciolse dall’abbraccio di Ziva e senza più una parola se ne andò in bagno…
Ziva lo guardò chiudersi la porta alle spalle e lasciò andare un sospiro di dispiacere…vedere Tony soffrire faceva soffrire anche lei, ma per quella sera non voleva continuare a farlo parlare, quando si fosse sentito pronto l’avrebbe fatto; si mise sotto le coperte e nei minuti in cui aspettava che Tony la raggiungesse a letto, nella sua testa alcune frasi le rimbombavano senza darle tregua  *sei straniera?...ti sei fatto accalappiare da una straniera?*;
Non aveva detto niente a nessuno, ma questa volta sentirsi dare della straniera l’aveva fatta pensare…amava la sua terra, il suo Paese, ma ora anche l’America era la sua casa, qui si era formata la sua famiglia, il suo compagno e la sua bambina erano americani e lei sarebbe sempre stata considerata la straniera…cominciò a valutare una certa idea, avrebbe dovuto chiedere aiuto a McGee, mentre a Tony, se tutto andava come voleva, avrebbe fatto una bella sorpresa; 
Era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse di Tony che la stava fissando dalla porta del bagno…
-ehi guanciotte dolci…sai vero che non mi conosci solo te, ma ti conosco anch’io; Sei sicura di stare bene?-, 
Ziva scosse la testa come per risvegliarsi dai suoi pensieri, lo guardò e sorridendo disse 
–si, si tutto bene Tony credimi, adesso va tutto bene-, 
-adesso?- la guardò dubbioso Tony –allora prima non stavi bene?-, 
-no Tony, adesso nel senso che ti vedo più tranquillo e questo rende tranquilla anche me…ma ora basta con queste domande, dai vieni a letto- rispose Ziva; 
Tony, prima di raggiungerla a letto, la osservò un altro po’…era sicuro che Ziva gli stava nascondendo qualcosa, ma sapeva che lei aveva i suoi tempi per aprirsi e quindi l’avrebbe aspettata…
si stava rilassando sotto le coperte quando Ziva gli si fece più vicino e lo abbracciò stretto al suo corpo; 
Tony sorrise fra se…ogni volta si sorprendeva di quanto fosse coccolona Ziva…chi la conosceva superficialmente non poteva minimamente immaginare di come amasse ricevere, e allo stesso tempo ricambiare, un sacco di abbracci e baci.

continua...



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Capitolo 36
*** Capitolo 35. ***


nuovo capitolo

dopo le mie analisi del sangue eccomi qui...


FE7 non so perchè ma in amore credo che Ziva sia una coccolona (o meglio, pur rimanendo la Zva che conosciamo da questo lato qui mi piace immaginarla più amante delle coccole), tanto dura all'apparenza, ma in realtà deve essere di una dolcezza enorme...
Screec_94_  eheh adesso vedrete cosa ha in mente Ziva
Pupazza piano piano Tony comincia la sua vendetta...

grazie ragazze per i vostri commenti...
  
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge. mi farebbe tanto piacere se anche qualcuno di voi mi lasciasse scritto un piccolo commentino, per dirmi cosa non piace, cosa piace...in ogni caso vi ringrazio tantissimo...


buona lettura...

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Capitolo 35.

Il mattino seguente, durante la colazione, Ziva notò che Tony non riusciva a togliersi dalla faccia un sorrisino sadico…
-vedo che ti sei alzato di buon umore stamani-

-eh si Ziva, direi che stanotte ho fatto un sacco di sogni piacevoli- rispose Tony con un tono sempre più misterioso; Ziva sollevando un sopracciglio, mostrò uno sguardo molto curioso che non sfuggì a Tony;
-sei sempre il solito Tony, cosa avrai mai sognato di così interessante da renderti particolarmente tranquillo?-, 
-Ziva non immagini nemmeno quante belle idee ho avuto stanotte-,

-idee?-domandò Ziva sempre più curiosa e dubbiosa, 
-si Ziva!idee…idee su come vendicarmi della Scott a lavoro- disse sempre più convinto Tony, 
-Tony!mi va anche bene che ti vendichi, ma non cacciarti nei guai con Gibbs, o peggio ancora con il direttore, lo sai che non tollerano troppo le bambinate-, 
-tranquilla, avevo pensato a dei dispetti stupendi, ma ho optato per un’altra cosa; non mi metterò nei guai-, 
-mhm! Sicuro?perchè io credo che se starai ancora qui a parlare per molto, farai tardi a lavoro per l’ennesima volta- disse con aria furbetta Ziva; 
a quelle parole Tony guardò l’orologio e schizzò letteralmente in piedi 
–è tardissimo…accidenti devo correre se non voglio prendermi un altro scappellotto da Gibbs-, 
così dicendo corse in camera a darsi una sistemata e a prendere la giacca, quando tornò in cucina trovò Ziva che gli stava già porgendo lo zaino e le chiavi della macchina, che lui afferrò al volo; stava per uscire di casa quando si ricordò un’ultima cosa da fare, tornò in dietro e ritrovò Ziva nella stessa posizione che lo guardava con occhi furbi…-a momenti dimenticavo questo- disse Tony prima di baciare delicatamente Ziva, la quale ricambiò teneramente…appena si staccarono si scambiarono un sorriso complice; 
-mi sembra di essere una di quelle casalinghe degli anni '50, oh mamma!! devo ricominciare a rimettermi presto in forma per tornare presto a lavoro- disse con voce un pò preoccupata Ziva facendo una carezza a Tony il quale
poi ricordandosi che era tardi  Tony disse –ok, forse è meglio che vada-, dette un altro bacio veloce sulle labbra a Ziva e poi gliene schioccò uno sulla guancia dicendo –questo è per la nostra cucciolina, daglielo appena si sveglia-, poi si voltò e corse a lavoro, lasciando a casa una Ziva sorpresa per quel piccolo gesto che addolcì ancora di più il suo cuore e la convinse totalmente che Tony era un padre straordinario; entrambi adoravano da impazzire il loro piccolo angelo. Come riscossa da quel momento di tenerezza, in cui erano caduti i suoi pensieri, si ricordò che doveva chiamare una persona ed era meglio se ne approfittava ora che Tali dormiva; 
prese il telefono e dopo essersi accomodata sul divano compose il numero ed aspettò che quel qualcuno rispondesse…

Nel frattempo al NCIS McGee e Karen erano già alle loro scrivanie e stavano per cominciare a svolgere le ultime pratiche, quando Karen con aria sufficiente disse
–ma l’agente DiNozzo è in grado di arrivare puntuale oppure è sempre in ritardo?-,
McGee a quell’affermazione sorrise tra se e rispose –la puntualità non è certo il suo forte, ma da quando sta con Ziva è migliorato-,
-già è vero…sono una coppia…non capisco come facciano a lavorare insieme, per regolamento non potrebbero, ma dovrebbero appartenere a due squadre diverse-,
-in realtà si può dire che è così, dato che Ziva è un agente di collegamento del Mossad…e poi anche se fosse un agente effettivo del NCIS non credo che Gibbs avrebbe ceduto uno dei suoi agenti, ma avrebbe ottenuto per loro un permesso-,
-anche se così dovesse andare contro le regole?-,
-Karen devi capire che il capo ha le sue regole, e poi a lui basta che la loro storia non interferisca nel lavoro e svolgano al meglio il loro compito e questo funziona alla grande, quindi-,
-ma…- Karen non fece in tempo a chiedere un’altra cosa  a McGee, il quale fu distratto dal suono del suo cellulare che squillava;

-pronto?-
-McGee sono Ziva-
-oh ciao Z….-
-McGee non dire il mio nome ad alta voce, non voglio che sappiano che ti ho chiamato- disse velocemente Ziva bloccando McGee prima che pronunciasse il suo nome,
-Sarah…ciao Sarah- si riprese all’istante McGee appena notò Karen che incuriosita aveva cominciato a fissarlo,
-Sarah?- chiese dubbiosa Ziva,
-si sorellina sono a lavoro, dimmi cosa c’è?-,
-wow!!!McGee non credevo che fossi migliorato così tanto nel mentire…comunque passiamo a noi-
-a noi?-,
-si McGee  a noi, devo chiederti un piacere-,
-ti ascolto, dimmi prima che arrivi quel curiosone del mio collega-,
-ahahah…ancora non è arrivato?lo sapevo da quando non guido io per venire a lavoro fa sempre ritardo, stasera mi sente!-,
-ahahahah non vorrei essere in lui; allora Sarah come ti posso aiutare?-,
-prima di tutto Tim quello che ti stò per dirti deve rimanere tra noi soltanto, non lo deve sapere neppure Abby; secondo, cosa devo fare per richiedere la doppia cittadinanza?cioè per avere anche la cittadinanza americana?-,
-CHE COSA VUOI?e questa come ti è saltata in mente?-urlò McGee,
-non credevo che fosse una richiesta così sconvolgente, so che devo sostenere un esame, ma non ho la minima idea su dove informarmi e su cosa dovrei studiare, per questo qui entri in gioco te; mi dovresti aiutare ad avere tutte le informazioni possibili, dato che la voglio ottenere il prima possibile-,
-ok va bene, entro quando vuoi il tutto?-
-che dici entro oggi all’ora di pranzo?-,
-CHE MA SEI IMPAZZITA?e secondo te come potrei riuscire a trovare tutto ciò che ti serve per l’ora di pranzo?e poi come faccio a passartela tutta per e-mail?-,
-dai Tim,so che ce la puoi fare. No per e-mail non si può fare, se Tony dovesse usare il computer; durante la vostra pausa pranzo ci incontriamo al bar dietro l’angolo al NCIS, quello tutto arredato con tavolini blu, io sarò lì dentro ad aspettarti con Tali-,
-ok, ok mi metto subito a lavoro, sperando sempre che qualche curiosone non s’immischi-,
-grazie mille Tim, vedrai che poi saprò come sdebitarmi; per esempio McGee se ti piace qualche ragazza in particolare potrei sempre mettere una buona parola-,
-Zi…Sarah!ma cosa vai dicendo?meglio se chiudiamo qui questa conversazione; ci vediamo dopo-,
-ok, come vuoi. A dopo McGee e ricorda non una parola-; 

McGee fece appena in tempo a chiudere la chiamata che dall’ascensore emerse a corsa Tony, il quale appena vide che Gibbs ancora non era alla sua scrivania, si rilassò sulla sua poltrona mentre salutava McGee;
ignorò volontariamente la Scott, la quale però era troppo concentrata sulla telefonata ricevuta da McGee per accorgersene…
infatti chiese subito –Sarah?è la tua fidanzata Tim?-,
-oh no, no!Sarah è mia sorella-,
-e anche una bella sorella-aggiunse subito Tony, per stuzzicare un po’ l’amico,
-eh Tony se fossi in te non farei certi commenti, pensa se per caso arrivassero alle orecchie di Ziva- rispose audacemente McGee, il quale appena finì di parlare scoppiò a ridere nel vedere l’espressione di Tony
–non lo farai vero?era una battuta per dire che non sei affascinante come lei…e poi Ziva lo sa che ho occhi solo per lei-;
quest’ultima frase non si accorse di averla pronunciata a voce alta, credeva di averla solo pensata, fino a quando non si sentì gli occhi dei suoi colleghi addosso –
oh oh Tony…Ziva ti ha fatto proprio perdere la testa eh?-si azzardò a dire McGee,
-ehi bada a te McImpiccione- rispose Tony che ignorò l’amico e si mise a scrivere qualcosa al computer;
McGee approfittò di quel momento di calma e soprattutto del fatto che Tony era distratto per cominciare la sua ricerca su tutto ciò che poteva servire a Ziva…mentre tutti erano impegnati a fare qualcosa apparve Gibbs che ordinò ad ognuno di loro di finire tutte le pratiche riguardanti il caso che avevano svolto durante le settimane precedenti.
La mattinata passò molto tranquillamente a parte il fatto che Tony ignorava completamente la Scott. ogni volta che Karen provava a dirgli qualcosa lui faceva finta di non sentire a meno che McGee non gliela ripetesse e solo in quel caso rispondeva, ma mai a lei direttamente; era come se fosse diventata invisibile ai suoi occhi.
Poco prima della pausa pranzo Abby salì dal suo laboratorio e raggiunse gli amici; pure lei ignorò la Scott…dopo aver salutato Tony si rivolse a McGee,
-ehi Tim, pranziamo insieme?-,
-oh Abby mi dispiace, ma ho un altro impegno per pranzo-,
-non dirmi che sei di nuovo con quella!-disse indicando Karen e non curandosi minimamente del fatto che Karen la poteva sentire benissimo; infatti Karen a quelle parole si stizzì ulteriormente;
-no Abby non sono con Karen, ma mi vedo con Sarah…le devo portare alcune ricerche che le ho trovato e le servono per un esame-,
-e che cosa riguardano queste ricerche?-chiese dubbiosa Abby, dato che capiva benissimo quando McGee nascondeva qualcosa,
-Abby, ma che stai svolgendo un interrogatorio? Comunque se t’interessa così tanto riguardano tutte la cittadinanza, stile che pratiche devono essere svolte, che moduli devono essere riempiti e così via e dato che non aveva accesso ad alcune informazioni mi ha chiesto se le davo una mano…adesso sei contenta?- chiese McGee, un po’ sorpreso dalla curiosità mista a un po’ di gelosia(anche se su questo sentimento non era molto sicuro) così viva dell’amica nei suoi riguardi;
-si Tim, adesso sono soddisfatta…vorrà dire che vado a chiamare Ducky…salutami Sarah, Tim…ciao ragazzi!-;
Abby parve quasi convinta della storia di McGee, dopo tutto l’unica bugia che aveva detto era la persona con cui si doveva vedere, tutto il resto era vero…
Karen non si era persa una sola parola; aveva avuto l’impressione che McGee, per il modo leggermente distaccato che aveva usato, non fosse stato al telefono con la sorella, ma qualcuno che nessuno doveva sapere, ma dato che non era nella sua indole farsi li affari suoi, decise che avrebbe indagato;
Tony dal canto suo, e per la fortuna di McGee, aveva smesso di ascoltare appena aveva sentito che si trattava di roba da studiare…

continua...



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Capitolo 37
*** Capitolo 36. ***


nuovo capitolo

FE7 io avverto, Karen sarà un bel problemino in questa parte finale della ff...

Screec_94_  eh si il pezzo della casalinga era nuovo, nella prima versione non c'era, ma ieri rileggendomi il tutto mi era sembrato proprio di presentare una Ziva versione donna di casa anni '50 giù di lì, quindi dato la scena mi piaceva molto, ma non la vedo come caratteristica del personaggio per rimediare ho aggiunto la battuta, e sono contentissima che ti sia piaciuta e che l'hai notata..cmq molti altri cambiamenti saranno presenti...

Pupazza  con la coppia McAbby non sono per niente portata(non che lo sia con la coppia tiva, ma loro m'ispirano di più), ma ogni volta ci provo...spero di non fare un macello...

grazie ragazze per i vostri commenti...
  
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge. 

buona lettura...

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Capitolo 36.

Appena salutato McGee, Ziva, rimase un paio di minuti a sedere sul divano a domandarsi se stava facendo la cosa giusta, poi togliendosi ogni tipo di dubbio per la millesima volta, si stiracchiò per rilassare tutti i muscoli del suo corpo e andò a controllare Tali…entrò in camerina facendo attenzione a non fare il ben minimo rumore, appena fu vicino alla culla vide che Tali era già sveglia; doveva esserlo già da molto tempo visto gli occhietti vispi con cui guardava la mamma…prima di prenderla in braccio andò ad aprire un po’ la finestra in modo da far entrare un po’ di luce nella cameretta; quando tornò verso la culla, la bambina riconobbe subito la figura della mamma, così con la sua vocetta squillante cominciò ad emettere piccoli urletti seguiti da molti balbettii –ma,ma,pa,ma-,
-buongiorno angelo mio- disse Ziva osservando la sua bambina; 
Tali sentendo la mamma parlare allungò i suoi piccoli e paffuti braccini verso di lei per farsi prendere in braccio, continuando a balbettare qualche sillaba -ba,ba,ma,ma,ma-; 
Ziva, divertita, prese la piccola in collo e prima di sdraiarla sul fasciatoio gli schioccò un dolce bacio sulla guancia dicendole –questo te lo manda papà- 
-pa-ba-ba-pa-; 
Mentre la cambiava le lasciava una scia i baci sul pancino facendola ridere a crepapelle 
–chi è la cucciola della mamma, eh?-, 
-gna-gna-baba-ma-; 
Mentre Ziva la vestiva, Tali, continuò a balbettare e a scalciare divertita e allegra; 
-vedo che stamani siamo felici! cos’è hai fatto dei bei sogni tesoro mio, mhm?-, come se capisse quello che la mamma le stava dicendo Tali balbettò –ni,ni-ma-, 
Ziva divertita dalla bambina, mentre la portava in cucina per farle fare colazione, continuava a parlarle 
–si?allora avevo ragione, hai fatto dei bei sogni-, 
-ni-ni-ti,ti-; 
Dopo averla posizionata nell’ovetto sul tavolo di cucina, le preparò il biberon con latte e biscotti, che Tali mangiò con gusto. 
Il resto della loro mattinata passò tranquilla;
Ziva non ebbe tempo per sistemare le camere e pulire le tazze sporche nel lavello in cucina, dato che per tutta la mattinata stette seduta sul tappetone in sala a giocare con Tali e i suoi pupazzi; 
La bambina, che già gattonava, doveva essere controllata a vista, questo non solo perché stava imparando a muoversi da un posto all’altro della casa, ma anche perché in ogni sua nuova scoperta metteva quel pizzico d’iniziativa e astuzia, che cominciavano a prendere forma nella sua personalità, la quale si delineava ogni giorno di più…verso l’una e mezzo, dopo aver fatto mangiare Tali, Ziva e la piccola si diressero al bar dove avevano appuntamento con McGee. 
Durante l’attesa Ziva ordinò un the caldo; sfortunatamente l’unico tavolo libero era quello vicino alla vetrata che dava sulla strada, dove chiunque, passando di lì, l’avrebbe potuta riconoscere, ma si dovette accontentare…McGee arrivò proprio mentre le veniva servito il the, così ne approfittò per ordinare un panino per pranzare…

-grazie Tim per l’aiuto- disse Ziva appena l’amico si accomodò al posto davanti a lei e aver preso Tali tra le braccia in modo da poterla coccolare; infatti quando con lui c’era anche Abby l’occasione di coccolare la piccolina diminuiva drasticamente. 
Mentre Tali si divertiva con la cravatta dell’uomo, McGee passò tutti i fogli che servivano a Ziva e le spiegò tutto ciò che doveva fare, come riempire i fogli, dove andare a fare domanda e soprattutto cosa studiare per l’esame.

-ora che ti ho spiegato tutto mi vuoi dire perché lo fai?se non sbaglio sei molto legata al tuo Paese- chiese McGee mentre giocherellava con Tali evitando di guardare l’amica negli occhi per paura di rimanere fulminato da uno dei suoi sguardi che non ammettono repliche;
-è una storia lunga McGee- rispose secca Ziva,
-ho ancora 5 minuti di tempo prima che il tuo caro Tony mi chiami-, poi guardando la piccolina continuò –eh si il tuo papà, vedrai che tra poco mi chiama…e io continuo a chiedermi come quel bambinone sia riuscito a fare una bambina così bella…eh si tesoro diventi sempre più bella-,
-ah certo! perchè Tali l’ha fatta solo lui, l’ha partorita lui, vero McGee?-disse fingendosi offesa Ziva,
McGee la guardò e sorridendogli rispose –Ziva non cambiare discorso, non sono sempre il pivello di prima, pensavo di essere diventato anche un amico oltre che collega, per una volta ti puoi anche confidare-,
-ok, hai ragione Tim è che…-,
-ti restano 3 minuti, mi accontento della versione breve-,
Ziva sorrise e poi continuò –sono stanca di essere sempre considerata la straniera…la straniera poco di buono che ha accalappiato l’uomo americano-,
-ma chi ti ha messo in mente queste stupidaggini?-,
-ieri sera il padre di Tony arrivò pure a farmi una proposta piuttosto indecente solo perché “sa come siamo noi straniere”, inoltre fu molto felice di sapere che Tony non mi aveva sposato; arrivò pure a dubitare che Tali fosse sua figlia-,
-Ziva ma da quando dai credito a questi discorsi? non hai mai dato importanza a quello che pensa la gente, cosa è cambiato adesso?-,
-lo so McGee è che adesso sono cambiate tante cose, non sono più solo Ziva David che s’interessa solo a Ziva David, adesso mi devo preoccupare anche per la mia bambina e non solo…so che può sembrare stupido, ma in un futuro prossimo non voglio che la mia bambina venga additata come figlia di una straniera e per di più ebrea…proprio con il lavoro che facciamo dovresti aver capito che la gente non è così tollerante come vuol far credere; io non voglio creare problemi né a Tony né a Tali; e poi dopo tutto prendo una doppia cittadinanza mica rinnego per sempre il mio Paese-,
-e a tuo padre cosa dirai?-,
-ma semmai cosa gli dirà Bashan, dato che io con lui non parlo, comunque se ha da dire qualcosa gli faremo credere che è una cosa necessaria, anche se non ci cascherà mai ma farà lo stesso finta di crederci…oramai penso che si sia arreso a questa situazione tra di noi-,
mentre parlavano squillò il cellulare di McGee, -che ti dicevo è Tony…pronto!-,
-pivello!! si può sapere dove sei?-,
-si arrivo subito al bar c’era la fila-,
-si certo smetti di tormentare tua sorella con lo studio e torna immediatamente in ufficio, Gibbs vuole che tu riempa delle sartoffie-,
-io?Tony non è che Gibbs ha dato a te quel compito?-,
Ziva ascoltando quello che diceva McGee immaginò subito che Tony gli stava rifilando qualcosa che in realtà doveva fare lui e sorrise divertita;
-si, si ok va bene torno subito- rispose McGee prima di riattaccare…
-fammi indovinare, ti ha detto che devi compilare alcune scartoffie- disse ridendo Ziva,
-come sempre del resto…mi spiace, ma devo proprio andare a quanto pare anche la Scott non è rientrata dalla pausa pranzo e Tony dato che non le rivolge parola, non ha intenzione di chiamarla-,
-ah e così è questa la sua vendetta…ignorarla…e io che temevo chissà cosa!-,
in quel momento squillò di nuovo il cellulare di McGee non fece in tempo ad aprire la conversazione che pure Ziva sentì urlare –pivello! ma allora ti vuoi muovere si o no?-,
-Tony se la smettessi di chiamare ogni 30 secondi arriverei prima non trovi-,
-pa-pa-pa-ma-, mentre McGee parlava Tali balbettò qualche parolina vicino al cellulare e Tony sentì benissimo, -pivello?-,
-che c’è ancora Tony?-rispose McGee guardando Ziva preoccupato,
-ma dove sei?ci sono Ziva e Tali lì con te?-,
-Tony, ma che ti salta in mente, Ziva e Tali?-,
-quella bambina che ho sentito era Tali, la riconosco sai-,
-e Tony io ti dico che ti sbagli, mentre pagavo vicino a me alla cassa c’era una signora con il suo bambino, ma non erano Ziva e Tali, anche perché sennò le avrei riconosciute, non credi?-,
 -e pensi che io non riconosca la mia bambina?-,
-no Tony non ho detto questo…uff!tanto è impossibile parlare con te; adesso riattacco e non mi richiami altrimenti non arriverò mai in ufficio-,
-ok pivello, ma fa presto prima che Gibbs decida di eliminare qualcuno, e dato che in ufficio sono solo la scelta cadrebbe su di me-,
-si certo, certo Tony, ciao-;
-ci ha creduto?- chiese allarmata Ziva,
-bho non saprei, so solo che oggi lo dovrò sopportare con i suoi lunghi monologhi sul bravo papà che è, etc etc etc-, -ahahahah tipico di Tony ahahahah-rise di gusto Ziva…
Dopo aver risistemato Tali nel passeggino e averla coperta bene Ziva e McGee uscirono dal bar e prima di andare ognuno per la sua strada, sorprendendo l’amico, Ziva abbracciò McGee e lo ringraziò di nuovo per l’aiuto…

Dall’altra parte della strada una persona aveva osservato tutta la scena, non si era limitata ad osservarli mentre parlavano al tavolino all’interno del bar, ma continuò a spiare anche quando i due erano usciti; rimase sorpresa quando vide i due baciarsi, o almeno questo è quello che credeva di aver visto, dato che da dove si trovava l’abbraccio tra McGee e Ziva poteva essere frainteso benissimo…sorrise a se stessa della scoperta e quando i due si lasciarono, pure lei decise che era meglio se tornava a lavoro…

continua...



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Capitolo 38
*** Capitolo 37. ***


nuovo capitolo

FE7 lo scopo della presenza della Scott era quello di essere l'antipatica della situazione, a quanto pare ci sono riuscita(meno male)...sto ancora pensando a come farle pagare tutto quello che creerà...ahahahah...

Screec_94_  eh eh eh chissà cosa combinerà Karen...ih ih ih...

Pupazza  no ancora mamma non lo dice...sono solo le prime sillabe che comincia a pronunciare...

grazie ragazze vi adoro!!!...
  
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge. 

buona lettura...

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Capitolo 37.

Una volta a casa, dopo aver addormentato Tali per il suo pisolino pomeridiano, Ziva si accomodò sul divano e cominciò a leggere tutti i fogli che le aveva stampato McGee; via via che leggeva cominciò a programmare il giorno seguente in modo da riuscire a fare la domanda il prima possibile…già s’immaginava la faccia di Tony quando gli avrebbe rivelato quello che aveva fatto…leggendo i fogli si accorse che per ottenere la cittadinanza era abbastanza a buon punto dato che aveva già la green card definitiva da due anni e quindi poteva fare la domanda per la cittadinanza; dopo la richiesta l’unica cosa da fare era superare l’esame che verteva sulla conoscenza della lingua sia scritta che orale, la storia americana e le leggi e la cosa non la preoccupava moltissimo, l’unica cosa che la preoccupava un po’ era il giuramento finale, ma per la sua famiglia era disposta a tutto; 
mentre riponeva tutti i fogli in una cartellina si ritrovò a pensare “si!! riuscirò in questa cosa prima di rientrare a lavoro, sempre se la burocrazia non mi metterà i bastoni sotto le ruote…o tra le ruote?...forse sarà il caso di chiedere ancora un piccolo favore a McGee”.
Sistemò la cartellina tra dei libri della libreria del salone sicura che lì Tony non avrebbe mai guardato, il suo motto era “io i libri me li guardo alla tv”…come sistemò il tutto, si accorse che in casa non aveva sistemato nulla, la camera e la cucina erano un disastro e per di più Tali si stava risvegliando…era già tardo pomeriggio inoltrato, così mentre Tali giocava nel box in cucina, Ziva preparò la cena e, dato che Tony quella sera stava ritardando più del solito, ebbe pure il tempo di sistemare anche le camera da letto.

Nel pomeriggio Gibbs e la sua squadra furono chiamati per la scomparsa del tenete Carter e quindi si attardarono in ufficio per delle ricerche da svolgere, fino a quando una traccia non li portò al ritrovamento del corpo dell’uomo.

Quando tornò a casa quella sera, Tony, era veramente stanco; l’ultima chiamata del pomeriggio e il ritrovamento del corpo aveva allarmato tutti in ufficio, in particolare l’istinto di Gibbs; così oltre ad essersi trattenuti fino a tardi, la mattina seguente per le 6.00 dovevano essere di nuovo a lavoro.
In quel momento sperava solo che la sua piccolina fosse ancora sveglia, in modo da poterla coccolare un po’ dato che era dalla sera avanti che non la vedeva.
Non appena varcò la soglia di casa sentì dei gridolini divertiti provenire dalla cucina; già quel piacevole rumore lo fece rilassare e staccare il cervello  dall’argomento lavoro;
tolta la giacca e posato lo zaino, dirigendosi in cucina chiamò –Ziva?-,
-Tony?sei tornato?vieni siamo in cucina- rispose Ziva sentendosi chiamare;
come arrivò alla porta di cucina rimase ad osservare quella scenetta memorabile;
Ziva stava imboccando Tali, la bambina però alternava ad una cucchiaiata di mela grattugiata che mangiava ad una cucchiaiata che finiva in faccia a Ziva; Tali  si divertiva a serrare la bocca e con una manina spostare il cucchiaino che Ziva le avvicinava, tanto che appena spostava la mano il cucchiaio si trasformava in una specie di catapulta, facendo volare la pappina di frutta ovunque… anche se Ziva provava a rimproverare la marachella della bambina era troppo divertente vederla ridere del suo dispettuccio e quindi puntualmente pure lei scoppiava a ridere.
-Tali amore su mangia questa cucchiaiata non la lanciare, dai apri la boccuccia come fa la mamma aaaaaahhhh…su amore fai aaaahhh-, la piccola imitando la mamma spalancò la bocca e mangiò un’altra po’ di mela.
Solo a quel punto Tony entrò facendo ricadere l’attenzione su di se
–oh oh vedo che per stasera le mie ragazze hanno organizzato un gioco di guerra a base di frutta; e vedo anche che la mia bambina sta vincendo notevolmente sulla mia ninja-,
Ziva voltandosi verso la porta sorrise al compagno e con un certo cipiglio gli disse
 –cos’è DiNozzo ti diverti a prendermi in giro?-,
-oh non mi permetterei mai David- disse Tony avvicinandosi alla compagna in modo da darle un bacio sulla guancia; mentre baciava Ziva, Tali, riconoscendo la figura di Tony, cominciò ad agitarsi nell’ovetto emettendo i suoi versetti felici –pa,pa,ma,pa-;
i  due ragazzi si voltarono verso la loro bambina con un sorriso felice sul volto e Tony disse
 –la mia piccolina è gelosa del suo papà eh?ma io ti voglio tanto bene amore, vieni in collo al papà- e così dicendo si abbassò e la prese tra le braccia mentre Tali batteva le manine felice;
una volta in collo, Tali, con le sue manine picchiettava su una guancia di Tony come se volesse fargli un sacco di carezze, Tony girò un po’ il volto giusto quanto gli bastava per far appoggiare la sua bocca sulle manine e cominciò a darle dei bacini e piccoli morsetti con le labbra, facendo ridere sempre di più la piccolina…
Ziva rimase per un po’ incantata a guardare quella scena e come ogni volta realizzava sempre di più quanto fosse cambiata la sua vita in poco più di un anno e, soprattutto, come non avrebbe più saputo vivere senza i suoi tesori più grandi, Tony e Tali…
mentre li osservava Tony alzò lo sguardo incrociandolo con il suo e sul volto di entrambi nacque un sorriso luminoso; rimasero a sorridersi per qualche secondo, poi Tony si mise seduto vicino al tavolo appoggiando Tali sulle sue gambe e coccolandola stretta al suo petto, mentre Ziva cominciò a riscaldare la cena che aveva preparato.
Quando finì di apparecchiare e servire la cena, Ziva, prese Tali dalle braccia di Tony per permettergli di mangiare tranquillo, e mentre la cullava si mise a tavola pure lei sedendosi vicino a Tony e guardandolo chiese
–allora com’è andata la giornata?qualcosa d’interessante?-,
-è andata come al solito: scartoffie da riempire, chiamate a cui rispondere e l’ultimo caso ha attivato l’istinto di Gibbs e sai com’è quando spunta fuori il suo istinto-,
-quindi tutti super concentrati sul lavoro-,
-Mhm mhm e domani mattina ci vuole in ufficio per le 6.00…uff…sono stanchissimo-disse Tony lasciandosi andare un po’ sulla sedia;
-ma che caso è per farvi muovere già da domani mattina e soprattutto per aver attivato l’istinto di Gibbs?-chiese sempre più curiosa Ziva,
-apparentemente il classico omicidio di un tenente della marina, dico apparentemente perché quando siamo arrivati sul posto abbiamo trovato il corpo ricoperto di massi, di cui i più grandi erano legati alle braccia del tenente e un biglietto scritto in italiano vicino al corpo ha reso la cosa piuttosto sospetta- rispose Tony,
-solo “piuttosto sospetta”? Tony ci credo che l’istinto di Gibbs si è messo in moto, avrà paura che ne avvengano degli altri, e sul biglietto cosa c’era scritto?avete trovato qualche altro indizio?avete già qualche sospettato?avete parlato con qualcuno che lo conosceva?-,
-ehi quante domande!comunque no Gibbs dopo aver fatto i rilevamenti e portato tutto in ufficio ci ha mandati  a casa a riposare per cominciare le indagini a mente fresca domani mattina…e comunque…ti manca proprio tanto il lavoro eh?-,
-uffa sono solo curiosa Tony, anche se un po’ mi manca il lavoro, dato che la vita casalinga a tempo pieno non è il mio forte, mi manca l’azione-,
-ma come e la guerra di prima dove la lasci?-,
-ah ah ah scemo! Sai cosa intendo dire e sai anche che non sono ancora pronta a lasciare Tali con una baby-sitter per l’intera giornata-,
-hai ragione, anch’io non sopporto l’idea che presto dovremo lasciarla a casa da sola con qualcuno; anzi dovremo cominciare a informarci in giro su qualcuna, non trovi?...ho avuto un’idea, potresti passare le giornate a fare colloqui con delle possibili candidate, ahahahahah sarebbe divertente vederti svolgere un interrogatorio alle varie tate professioniste o alle giovani ragazze in cerca di un lavoretto stabile mentre studiano ahahahahahah….ahi ahi!!!ok ho capito la smetto- Tony tornò subito serio dopo che molto “delicatamente” Ziva posò il suo piede su quello del compagno,
-comunque non ci vedrei niente di male a fare alcuni colloqui prima, non voglio che la nostra piccola finisca in mano di qualche pazza- disse Ziva, poi rivolgendosi alla bambina che stava giocherellando con la sua catenina continuò
–vero amore che vogliamo una persona fidata e che sia bravissima con noi…è si topolina la persona che si occuperà di te deve essere bravissima-,
-ma-ma-gna- Tali continuava a balbettare qualcosa nel tentativo di parlare mentre guardava la mamma con aria interrogativa.
Solo sentendo quei balbettii a Tony tornò in mente la conversazione avuta con il Pivello nella pausa pranzo, così all’improvviso balzò sulla sedia e chiese -Ziva?-,
-Tony! ma che ti prende-,
-Ziva?-,
-Tony che c’è?- Ziva cominciava a spazientirsi a sentirsi chiamare in quel modo
-Ziva, cosa hai fatto oggi?- chiese Tony cercando di essere un po’ intimidatorio,
-tutto qui Tony?cioè hai detto il mio nome così tante volte solo per chiedermi cosa ho fatto oggi?a volte sei proprio strano- Ziva cercava di guadagnare un po’ di tempo avendo capito dove stava andando a parare Tony, il quale incalzò ancora –perché non rispondi?mhm cosa hai fatto oggi?-,
-a volte mi preoccupi sai, sembri così paranoico…comunque dato che t’interessa così tanto oggi con Tali, dopo pranzo, siamo state a fare una passeggiata; una volta a casa le ho fatto fare il suo pisolino pomeridiano mentre io ho riordinato casa, appena si è svegliata l’ho messa a giocare nel box in cucina mentre io preparavo la cena che stiamo mangiando, e poi l’ho fatta mangiare fino a che non sei arrivato te, contento?sono stata abbastanza esauriente?-,
-si può andare, ma dimmi durante la passeggiata ti sei fermata in qualche bar con il Pivello?-,
-con McGee?e perché mi sarei dovuta vedere con lui?- chiese Ziva senza mostrare neanche un briciolo di colpevolezza,
-non rispondere con altre domande, mi basta la verità; avevi un appuntamento con McGee oggi?-,
-ma certo che no Tony!ma come ti vengono in mente certe cose?-
-eppure sono sicuro di aver sentito Tali mentre ero al telefono con lui-,
-Tony non è possibile e poi scusa, se avessi visto McGee per quale motivo non te lo dovrei dire?-,
-non lo so forse perché mi state nascondendo qualcosa!-,
-oddio Tony!!certo che a volte sei così paranoico…la tua gelosia nei confronti miei e di Tali a volte ti fa perdere la lanterna della ragione-,
-il lume Ziva, il lume della ragione e non la lanterna e comunque non sono geloso…ma sei sicura di non aver visto il Pivello?-,
-Tony! ma la pianti con questa storia mi stai stufando veramente…e poi è inutile che dici che non sei geloso, lo sei punto e basta, lo hai appena dimostrato in questi ultimi minuti-,
-vabbè meglio lasciar perdere questo discorso…vorrà dire che il Pivello era  veramente con sua sorella e on con te-, -ehi ma la vuoi finire con questa storia? Vorrà dire che la prossima volta che uscirò con Tali indosserò una ricetrasmittente in modo da farti vedere ogni mio spostamento se devi diventare così paranoico-,
-ok, ok ho capito la smetto…ti credo non c’è bisogno di sfottere con rimedi estremi- disse infine Tony piuttosto rassegnato.
Eppure era così convinto che quella vocina fosse di Tali; vabbè se Ziva diceva che non erano loro, allora era così.
Ziva dal canto suo continuò ad osservarlo nella speranza di essere riuscita a convincerlo, anche se in quel momento si sentiva in colpa per avergli mentito e averlo fatto passare da paranoico, ma per fargli la sorpresa non poteva cedere subito.
Nel silenzio che s’era venuto a creare tra i due, Tali fece uno sbadiglio grossissimo e si accoccolò meglio tra le braccia di Ziva, mentre sbatteva gli occhietti per il sonno; riscossi dai loro pensieri dallo sbadiglio di Tali, Tony e Ziva, posarono gli occhi sulla loro piccolina per poi scambiarsi un tenero sorriso dal quale capirono che lo screzio avuto in precedenza era già stato dimenticato da entrambi.
Tony alzandosi in piedi si avvicinò a Ziva e, prendendo tra le braccia Tali, sussurrò alla compagna
–la vado a preparare per la notte e guardo se riesco a farla addormentare-, Ziva passando lentamente la bambina a Tony annuì e, una volta in piedi, cominciò a riordinare la cucina.
Dopo una decina di minuti si affacciò alla porta della cameretta per vedere a che punto era Tony;
la stanza era nella penombra e Ziva vide il compagno a sedere nella poltrona, sistemata vicino alla culla della piccola; nell’avvicinarsi notò che Tony si era addormentato mentre cullava Tali, che invece, ancora sbatteva gli occhi per il sonno ma non domiva…silenziosamente si avvicinò di più e facendo una carezza ai capelli di Tony cercò di svegliarlo senza fare rumore; al dolce tocco della mano di Ziva tra i suoi capellli, Tony, spalancò gli occhi e incrociò subito quelli di Ziva, la quale lo stava guardando con un’espressione talmente tenera che non potette fare a meno di farle una carezza sul viso.
Ziva si abbassò su di lui e, prendendo Tali tra le braccia, disse –vai a letto, qui ci penso io, hai bisogno di riposarti sei stanchissimo-;
Tony si alzò e, stringendo tra le sue braccia Ziva e la figlia, in un sussurro avvicinando sempre di più il volto a quello di Ziva disse –in realtà ho bisogno solo di una cosa-, i pochi millimetri che lo separavano dalla bocca di Ziva furono eliminati in un secondo;
Tony posò le sue labbra su quelle di Ziva, la quale ricambiò il bacio con una tenerezza e un trasporto tali che Tony non riuscì a staccarsi da lei fino a quando non ebbero bisogno entrambi di respirare.
Una volta che si divisero continuarono a sorridersi, poi a bassa voce Ziva disse
–vai a letto dai ti raggiungo tra poco-,
Tony sempre sorridendo le posò un altro bacio sulla guancia prima di dirigersi in camera.
 Mezz’ora dopo Ziva entrò in camera dove trovò Tony già addormentato, così dopo essersi messa la camicia da notte e aver caricato la sveglia per le 5.00 dato che Tony se n’era dimenticato, si sdraiò sotto le coperte.
Subito si avvicinò al corpo del compagno e, prima di accoccolarsi vicino al suo petto come era abituata a fare ogni notte, si avvicinò al suo viso e lo baciò sulle labbra socchiuse –buonanotte amore- e dicendo questo si accomodò definitivamente e si addormentò poco dopo, mentre sul volto di Tony affiorò un dolcissimo sorriso
.

continua...



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Capitolo 39
*** Capitolo 38. ***


nuovo capitolo

FE7  e Screec_94_
grazie infinite carissime... 

se nei prossimi giorni non sarò puntualissima per i nostri appuntamenti quotidiani è perchè alcuni capitoli li sto finendo di scrivere...spero comunque di essere sempre puntuale, solo il finale della storia mi ha preso particolarmente ed ho lasciato indietro i capitoli con il caso da seguire...cmq spero nella sera dopo cena con un pò di calma credo che riuscirò a finire i cap. per essere postati il mattino dopo...

da qui cominciano i capitoli inediti della storia, che non sono mai stati pubblicati da nessun altra parte...

ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge. 

buona lettura...

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Capitolo 38.

Il mattino seguente come programmato la sveglia suonò molto presto, e un riluttante Tony riuscì ad alzarsi quasi subito. Mentre svogliatamente si preparava, più che altro si preparava mentalmente a quella giornata lavorativa che sicuramente non prevedeva niente di buono, Ziva gli fece trovare un buon caffè forte in modo da metterlo subito in carreggiata.
Dopo un saluto veloce Tony partì alla volta del NCIS e Ziva cominciò a controllare in che stato era la casa.

Stranamente quella mattina Tony arrivò puntuale in ufficio, persino prima di McGee e della Scott; Gibbs invece era già alla sua scrivania a riesaminare le prove che avevano in attesa che il laboratorio gli consegnasse la traduzione corretta del biglietto rinvenuto sul corpo dilaniato della vittima.

-buongiorno capo!-,

-DiNozzo!!-,

-sempre il primo ad arrivare è capo?-,

-e tu stranamente sei arrivato puntuale! Cos’è forse Ziva ti ha cacciato di casa?- disse con un sorrisino Gibbs,

-no capo!!! Ma cosa vai pensando?- rispose uno sbigottito DiNozzo, che non capiva se il capo parlava seriamente o se si stava divertendo a prenderlo in giro,

-o forse durante il pomeriggio di ieri è stata troppo impegnata che per te era troppo stanca e ti ha fatto arrivare puntuale a lavoro!- disse la Scott che arrivando in quel momento in ufficio, ed avendo sentito il discorso tra i due uomini, non si fece sfuggire l’occasione per far risuonare la sua voce nell’openspace con una frecciatina.

La cosa arrivò dritta dritta a Tony che si senti quasi colpire in pieno petto e affondare, fino a che non si sentì ribollire di rabbia e con un viso rosso dal nervoso si voltò verso la collega e puntandole un dito contro le urlò 
–cosa vorresti dire con questo Scott?-,

la Scott, per nulla intimorita dal collega, tranquillamente alzò le mani e rispose –nulla DiNozzo era solo una constatazione la mia, non intendevo niente!-,

-solo una constatazione eh?, certo come no, se hai qualche problema con me fai quello che ti pare, ma non provarti mai più ad offendere o ad insinuare qualsiasi cosa su Ziva; ma si può sapere cosa vuoi da noi?- rispose sempre più alterato Tony;

-buongiorno a tutti! scusi il ritardo capo non succederà più- disse McGee entrando di corsa e raggiungendo la sua scrivania, interrompendo almeno per il momento il discorso tra Tony e Karen;

-lo credo bene McGee; forse adesso vi deciderete di mettervi a lavoro, TUTTI QUANTI- disse Gibbs alzando sempre di più la voce; non sopportava più quelle scaramucce tra i suoi agenti, dato che non si trattavano di piccoli battibecchi tra amici, ma solo tra persone che si sopportavano poco a vicenda; Questo a lungo andare poteva diventare un problema anche nel lavoro sul campo, dove la fiducia verso il proprio collega e partner era fondamentale.

Riacquistato un po’ di silenzio nell’openspace Gibbs si alzò e ordinò ai suoi agenti di svolgere le adeguate ricerche sulla vittima, sul luogo in cui era stato ritrovato il cadavere e su tutti coloro che conoscevano la vittima, mentre lui se ne andò da Ducky per avere il rapporto sull’autopsia e un parere psicologico sul possibile uomo da cercare.

Una volta rimasti soli, mentre ognuno svolgeva il proprio compito, Tony lanciò una pallina di carta a McGee in modo d’attirare la sua attenzione e disse

–ehi Pivello!!come mai in ritardo, notte brava?-, 
McGee scuotendo la testa evitò di rispondere, quando ad incalzare la situazione intervenne Karen, 
-oppure sarebbe meglio dire una pausa pranzo così intensa tanto da sfinirti?-;

Tony a quelle parole si voltò verso la Scott…chissà perché aveva cominciato a farsi insinuare nella sua testa un collegamento tra la frase precedente che aveva rivolto a lui e questa, tanto che cominciò a far combaciare un po’ di cose successe il giorno precedente…
prima che potesse dire qualcosa sentì McGee che rispose –se studiare con mia sorella vuol dire passare una pausa pranzo intensa e aver avuto una notte brava allora si avete ragione entrambe, se vi riferite ad altro allora vi sbagliate di grosso. Sarah mi ha tenuto sveglio fino al’una passate per trovare tutto ciò di cui aveva bisogno per la sua ricerca; sto morendo di sonno, credo che oggi avrò bisogno di una botte di caffè per avere un minimo di concentrazione- rispose tranquillamente, anche se neppure a McGee era sfuggito quel tono accusatorio di Karen, chissà cosa passava per la testa di quella ragazza?

Anche questa volta nel dire quella piccola bugia non si era distaccato troppo dalla realtà, infatti, Sarah la sera precedente si era fiondata a casa sua per farsi aiutare a trovare del materiale su una ricerca su come viene svolto il lavoro per la sicurezza interna e esterna del Paese e avevano perso molte ore a trovare tutto il materiale necessario; anche in quel caso l’unica parte che discostava dalla realtà era ciò che riguardava Ziva, ma aveva fatto una promessa ad un’amica e non intendeva infrangerla per soddisfare la curiosità di due colleghi impiccioni. Naturalmente, essendo una persona previdente, la sera avanti aveva spiegato a Sarah la situazione, così se nella malaugurata sorte si fosse incrociata con Tony o Abby o se fosse capitata in ufficio e le avessero posto qualche domanda avrebbe saputo cosa rispondere. Nel pensare a tutto ciò McGee sorrise soddisfatto di se stesso; anche se tutti continuavano a chiamarlo Pivello, sapeva che era solo un nomignolo d’affetto, tutti compreso lui sapevano che era cresciuto come agente e che un pivello non lo era più da molto tempo.

Per il resto della mattinata Tony si concentrò sul lavoro cercando di evitare quel sospetto che cominciava ad impossessarsi di lui...

Come poteva credere che Ziva, la sua Ziva, gli avesse mentito per passare qualche ora del pomeriggio con McGee; no era solo una frecciatina acida che la Scott si era divertita a prodigare; non poteva credere a Ziva e il Pivello che gli mentivano, in modo da potersi vedere di nascosto, e poi per fare cosa?

I suoi pensieri e tutta la serie di domande che si stava ponendo furono interrotti da Gibbs che irruppe nell’openspace e in modo nervoso dirigendosi verso McGee
-McGee!! Carica i dati che sono salvati dentro questo affare- e così dicendo gli passò una chiavetta usb il quale prendendo in mano l’oggetto disse –capo è una chiavetta usb-, poi vedendo lo sguardo che gli stava rivolgendo il capo si affretto a dire –ok capo metto tutto sul plasma, solo un secondo e…ed ecco fatto!- ;
sul plasma in mezzo alle scrivanie apparve il documento che era salvato nella chiavetta…nel documento c’erano le frasi che componevano il biglietto ritrovato sul cadavere e sotto la giusta traduzione.

 “il primo di sette...questa è la giusta punizione”

Canto X (cornice I)
“O superbi Cristian, miseri lassi,
che, della vista de la mente infermi,
non v’accorgete voi che noi siam vermi
nati a formar l’angelica farfalla,
che vola a la giustizia sanza  schermi?
Di che l’animo vostro in alto galla,
poi siete quasi antomata in difetto,
sì come vermo in cui formazion falla? [...]”

 -e tutto questo che diavolo vuol dire?- tuonò Gibbs, il quale cominciava già ad irritarsi di questa situazione che sembrava ad ogni scoperta complicarsi sempre di più..
L’unica cosa certa in quel momento era che qualsiasi cosa avessero voluto dire quelle parole a scriverle era stato certamente un pazzo e da come anticipava in quel biglietto se non si davano una mossa a capire cosa stava succedendo, presto si sarebbero trovati con un altro omicidio da risolvere.

continua...

ed ecco qui la parafrasi (spero che sia abbastanza buona) di quello che è scritto nel biglietto...

(o cristiani superbi, poveri infelici, che , malati nella visione interiore, vi fidate di passi che invece vi fanno retrocedere; non vi rendete conto che noi uomini siamo come bruchi, nati per dar vita alla farfalla dell’anima, che vola verso la giustizia divina senza più gli schemi della vita terrena? Di cosa il vostro animo va superbo, visto che siete come insetti incompleti, come larve la cui formazione è imperfetta? [...]).



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Capitolo 40
*** Capitolo 39. ***


nuovo capitolo

FE7 lo psicologo credo che presto ne avrò bisogno io altro che la Scott cmq troppo forte l'idea della serial killer ahahahah, mi dispiace deluderti ma poverina è solo un pò (ok, tanto) strana niente di più...

Screec_94_ mi fa piacere che questo nuovo capitolo, inedito pure per te, ti sia piaciuto...

Pupazza vedrai adesso che caso ho tirato fuori e soprattutto che mi sta bloccando totalmente e sta mandando me fuori di testa...

Light sono felice che continui a leggere la mia storia (eh lo so è sdolcinata, e a volte non ci credo neppure di essere stata io a scrivere alcune cose dato che io e lo sdolcinato, sembra strano per chi non mi conosce e si basa solo sulla mia ff, ma andiamo da parti totalmente opposte...accidenti a quei due tirano fuori di me cose che non credevo neppure =P)...eh quella bambina fa impazzire anche me da come è bella da scrivere, mi piace proprio tanto quella piccolina(se non si fosse capito io adoro i bambini)...non poteva essere diversamente visto di chi è figlia...accidenti ti aspetti proprio tutto quello che ho intenzione d'inserire nella storia, o quasi...

sò di andare molto fuori personaggio e di questo mi dispiace molto, ma
il problema è che quando immagino quello che potrebbe succedere nella ff, sn comportamenti e atteggiamenti vari difficili da riportare su carta e trasformarli in atteggiamenti più adatti al personaggio e in questo passaggio io mi perdo proprio, in particolare Gibbs è davvero difficile(solo di Ziva coccolona non mi dispiaccio, perchè lei veramente sono sicura che con al persona giusta diventi di una dolcezza incredibile e amante delle coccole )...però sono contenta che per voi non è un problema(almeno spero)...se lo è ditemelo tranquillamente che m'impegnerò ancora di più a migliorare questa carenza(tanto mi sa che questa ff sta diventanto infinita...tranquilli scherzo!!!)...


davvero mille grazie  a tutte, siete proprio speciali...
 


ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente legge.

non so se da domani riuscirò a postare quotidianamente, per il momento ho solo bozze dei capitoli successivi e non sono pronti...se la sera riesco via via a concluderli, la mattina posto come sempre, ma se non ci rientro spero che avrete un pò di pazienza ed aspettare un pochino...

buona lettura...

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Capitolo 39.

Nell’openspace calò il silenzio
Tony, McGee e la Scott si scambiarono uno sguardo dubbioso, non capendo a pieno le parole che erano scritte sul biglietto;

-cos’è avete bisogno di un invito scritto per farvi cercare il significato di queste parole?- urlò Gibbs ai suoi agenti, i quali scattando sul posto si diressero tutti e tre alle proprie scrivanie e si misero alla ricerca di chissà che cosa ai loro computer.

In quel momento arrivò Ducky con il referto dell’autopsia in mano, dato che prima non aveva risposte da dare a Gibbs quando era sceso;

-oh Jethro, proprio te cercavo-,

-scoperto qualcosa di utile, Ducky?-,

-oh si, direi che questa è stata una morte alquanto curiosa...non curiosa come quando da ragazzo mi ritrovai a fare l’autopsia sul cadavere di un certo John Perkins, il mio primo omicidio, commesso per mano di...-,

-Ducky!!! Mi vuoi dire come è morto il tenete Carter?-,

-hai ragione Jethro...il tenente Carter è morto di fatica, la quale ha causato un attacco cardiaco...cosa un po’ strana dato il continuo allenamento dell’uomo e la sua età, certo non era più un ragazzino ma all’età di 58 anni con un fisico allenato come quello, mi ha indotto a cercare un’altra possibile causa...-,

-insomma Ducky com’è morto?-,

-un po’ di pazienza, come ti ho già detto è morto di fatica, ma naturalmente è stata una conseguenza indotta da qualcuno che non ha scherzato con il povero tenente; credo che quel pover uomo sia stato costretto a camminare per molto tempo con quei due macigni attaccati alle braccia, questo l’ho dedotto vedendo i suoi piedi scalzi, pieni di tagli, lesioni e il fatto che il fango arrivasse alle caviglie, se non oltre, indica che mentre camminava affondava nel terreno...questo grande sforzo deve aver fatto gonfiare le vene ad un livello inaudito, facendo pulsare il cuore ad una velocità anomala che ha creato l’infarto al tenente, portandolo alla morte...ah quasi dimenticavo, posso sostenere con certezza che era seguito dal suo assassino perché sulla schiena ho trovato delle lesioni, come segni di frustate...quindi era obbligato a camminare con quei pesi ai bracci e tutto ciò l’ha portato alla morte-,

-oh my god!!
Che morte orribile...ma chi è così pazzo da fare una cosa del genere?- esclamò la Scott dopo aver ascoltato ciò che aveva scoperto Ducky,

-è quello che dovremo scoprire agente Scott...è per questo che ci chiamano squadra investigativa, perché dobbiamo investigare sui vari crimini che si presentano...oh forse si è dimenticata del lavoro che sta svolgendo al momento?- disse Tony alla collega in tono molto sgarbato;

-DiNozzo!!invece di perderti in chiacchiere hai decifrato meglio quello che è scritto sul biglietto?-,

-no capo...torno ad occuparmene subito- disse Tony continuando a guardare in cagnesco la collega,

-in quanto a lei agente Scott, DiNozzo ha ragione dobbiamo investigare su ogni tipo di crimine che si presenta, se non se la sente di continuare con questo caso è sempre a tempo a lasciare libera quella scrivania, sennò si metta a lavoro subito e non perdiamo altro tempo prezioso!- tuonò Gibbs;

-voi avete scoperto novità Jethro?- chiese il patologo,

- a parte questo biglietto non abbiamo niente in mano Ducky- rispose Gibbs mostrando il foglio all’amico, Ducky lesse il foglio e poi esclamò

-accidenti questo signore deve essere un tipo piuttosto informato sulla letteratura italiana dato che ha riportato in perfette parole, se la mia memoria non m’inganna, un passo de...-,

-della Divina Commedia!!- subentrò quasi urlando McGee per la scoperta appena fatta, poi accorgendosi di aver interrotto il dottore  continuò –oh scusami Ducky non volevo interromperti è che l’ho appena trovato su internet e...-,

-oh non fa niente mio caro ragazzo...come dicevo questo è un passo tratto da uno dei canti della Divina Commedia, la più grande opera scritta da Dante Alighieri...se non ricordo male questo è tratto dal Purgatorio...dico bene Timothy?-,

-si Ducky è corretto è tratto dal CANTO X e precisamente dal punto in cui Dante si trova nella prima cornice luogo dove si trovavano le persone superbe a scontare la loro pena prima di salire in Paradiso-; 
mentre parlava McGee proiettò sul plasma ciò che aveva trovato in modo che tutti potessero leggere e capire meglio quello che dicevano.

-McGee dice qualche altra cosa che ci possa far capire qualcosa di più sulla morte del tenente?- chiese Gibbs,

-Jethro credo di aver capito il motivo di quella morte così bizzarra...sempre se la memoria non m’inganna nell’opera di Dante i superbi erano costretti, per espiare i proprio peccati, a camminare con dei pesi sulla schiena, tanto che Dante inizialmente non riuscì a distinguere ciò che aveva davanti, dato che alcuni a causa del troppo peso erano talmente ricurvi su se stessi che non si riconoscevano come persone;- concluse Ducky

-in poche parole quest’uomo ha ucciso il tenente per punirlo della sua superbia e per farlo ha seguito le punizioni che si trovano nelle pagine della Divina Commedia...comincio a capire a cosa si riferisce quando ci dice che questo è il primo di sette- constatò ad alta voce Gibbs,

-capo la superbia non è considerato uno dei 7 peccati capitali?- intervenne l’agente Scott,

-appunto per questo agente Scott- rispose Gibbs

-è vero!!!- disse Tony che continuò –da come dice la roba che ha trovato McGee nel Purgatorio della Divina Commedia si trovano a scontare le varie pene le anime che in vita si sono macchiate del peccato di uno dei sette peccati capitali-,

-oh cielo!!!come faremo a capire chi sarà la sua prossima vittima?e soprattutto a capire chi è questo pazzo?- esclamò ancora l’agente Scott,

-oh oh Pivello accidenti abbiamo trovato una più pivella di te!!! Ahahahah- disse ridendo Tony, prendendo in giro apertamente la Scott -non credevo che fosse possibile ahahaaaaaaaahiii...accidenti capo di questo passo mi ritroverò con un bernoccolo enorme dietro la testa che non se ne andrà più via-  disse Tony il quale si era appena preso un nuovo scappellotto, mentre McGee se la rideva sotto i baffi;

-così DiNozzo capirai che non sempre è il momento giusto per fare dell’umorismo...e adesso basta con queste chiacchiere da salotto, abbiamo tanto lavoro da fare...McGee, agente Scott andate a interrogare ogni possibile parente, vicino, conoscente, o chiunque si sia scambiato anche solo uno sguardo o abbia avuto un incontro con il tenente e non tralasciate niente e nessuno; DiNozzo con me!!! dobbiamo andare a parlare con la moglie e tornare sul luogo del delitto...dobbiamo fare presto se non vogliamo ritrovarci con un altro cadavere-.

Così ognuno di loro si preparò e cominciarono le adeguate ricerche, nella speranza di trovare un qualcosa che prevenisse il secondo omicidio.

continua...

come a questo punto avrete capito il passo che era nel capitolo di ieri è estratto dalla Divina Commedia di Dante...

il capitolo sarà un pò confusionario, ma l'ho scritto ieri tra un capitolo e l'altro di Metodologia I....



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Capitolo 41
*** Capitolo 40. ***


nuovo capitolo

della serie a volte ritornano...scusate tantissimo per questo immenso ritardo nel postare, ma la storia deve essere ancora scritta...l'ho tutta concentrata nella mia mente, ma non riesco a trovare le parole giuste per poterl aportare a termine...spero di essere più veloce nel postare il prossimo capitolo...

FE7, Screec_94_  e Pupazza vi ringrazio tantissimo per i commenti che mi lasciate sempre e spero dopo tutto questo tempo di ritrovarvi con i vostri bellissimi commenti...
grazie anche a tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti o le storie seguite e a tutti coloro che leggono soltanto...

mi scuso anticipatamente se questo capitolo è noioso, con errori di ortografia etc. ma ho appena finito di scriverlo di getto per non perdere l'ispirazione del momento mentre studiavo...se fa schifo fatemelo sapere tramite commenti...


buona lettura...

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Capitolo 40.

Mentre al ncis tutti si stavano preparando per svolgere i propri compiti, a casa DiNozzo le cose procedevano più tranquillamente. 
Appena Tony uscì di casa dalla camera della piccola Tali cominciarono ad arrivare dei mugolii sommessi; 
Ziva andò subito a controllare la bambina e quando entrò in camera rimase ad osservare la piccolina che ancora insonnolita si aggrappava alle sbarre del lettino e si tirava su in piedi, per poi cadere di nuovo a sedere sul materasso, ma senza arrendersi Tali si rimetteva a gattoni e con le piccole manine afferrava le sbarre del lettino e riprovava per riuscire a rimanere in piedi. 
Ziva aveva cominciato a notare che più i giorni passavano e più Tali metteva in ogni nuova scoperta dei piccoli atteggiamenti che lei aveva cominciato a considerare come un pizzico d’intraprendenza e voglia di riuscire a raggiungere il proprio scopo, determinata fino alla fine...e a quanto pare quella mattina, sebbene fosse insonnolita, doveva aver deciso, con una logica tutta tipica dei bambini, che doveva imparare a stare in piedi...di questo passo, pensò Ziva, non sarebbe passato ancora molto tempo che la piccolina cominciasse a fare i suoi primi passi; e allora si che le sarebbero serviti mille occhi.

Ricordava ancora quando da piccola con il suo carattere deciso teneva testa alla povera zia Nettie, alla quale ogni volta, tra lei e Tali, le facevano prendere degli spaventi assurdi;

sorridendo a questo piccolo ricordo, si avvicinò al lettino, dove la figlia era ancora intenta tra uno sbadiglio e l’altro a cercare di rimanere in piedi.
-ehi mi vuoi dire cosa combini?- disse con voce bassa Ziva alla bambina, la quale sentendo la voce della mamma alzò il visino e le rivolse uno dei suoi bellissimi sorrisi allungando i braccini per farsi prendere in collo.
Come si ritrovò avvolta nell’abbraccio della mamma, Tali, si lasciò andare ad un altro sbadiglio e si accoccolò meglio circondando con i braccini il collo di Ziva e nascondendo il visino tra il collo e la spalla. Vedendo che la bimba non era del tutto sveglia, ma che aveva ancora sonno, Ziva decise di tornare a sdraiarsi sotto le coperte nel lettone, dove adagiò Tali mettendole da un lato il cuscino di Tony per proteggerla da un eventuale caduta e dall’altro si distese lei e l’avvolse in un dolce abbraccio... Tali sentendosi coccolata aprì di nuovo quei suoi grandi occhi verdi e rimase a fissare la mamma, mentre le accarezzava i capelli che le ricadevano sul visino, le guanciotte, spostandosi anche su un braccino, fino ad arrivare al pancino e ripartire da capo...furono tutti movimenti così delicati che non ci volle molto a far riaddormentare Tali; Ziva rimase un po’ a fissarla, poi il dolce torpore delle coperte e la vicinanza con la sua bambina che nel sonno si era accoccolata vicino al suo corpo si riaddormentò pure lei per un paio di ore.
Quando Ziva riaprì gli occhi e si voltò in cerca della sveglia si accorse che erano passate da poco le otto ed era proprio il caso di alzarsi da letto...delicatamente cominciò a lasciare una dolce serie di baci sulla guancia di Tali per svegliarla, dato che quella mattina avevano un po’ di giri da fare;
la piccolina sentendo tutti quei baci aprì gli occhi e fissò la mamma, che vedendola sveglia la chiamò dolcemente
–Tali! ehi piccolina, su dobbiamo alzarci...dai andiamo in cucina dove la mamma ti prepara una bella colazione...hai fame?-, così dicendo fece per prenderla in braccio, ma Tali quella mattina era in vena di giochi, infatti ridendo rotolò un pochino nel letto per allontanarsi dalla mamma e cercare di nascondersi sotto le coperte;
Ziva vedendo che la bambina si stava divertendo con quello strano gioco, decise di assecondarla...
-oh la mia furbacchiona vuole rimanere a letto stamani?..ma dove è sparita?-,
Tali anche se non capiva quello che Ziva le diceva, solo sentendo la voce della mamma la faceva ridere...
Ziva salì di nuovo sul letto e raggiunse piano la figlia, lentamente la scoprì e ridendo pure lei disse
–ma si può sapere cosa combini stamani?eh topolina?dai su andiamo a fare colazione- prendendola per le manine la tirò a se e l’avvolse tra le braccia e dopo un altro bacio sulla testina della piccola si alzò definitivamente da letto e raggiunse la cucina...
–ma-ma-ma-ma- Tali seduta comodamente nel suo ovetto guardava la mamma divertita mentre le stava preparando il biberon per fare colazione, battendo ripetutamente le manine...Ziva seppure concentrata in quello che faceva non si stava perdendo neppure una singola espressione del visino allegro della sua bambina, e la incitava a dire qualche parolina –brava amore dai prova a dire “mamma”, sei proprio bravissima-,
-maaaa-maaaaaa-,
-si brava “mamma”...chi sono io? Sono la “mam..-,
-maaaa-,
- ahahah bravissima...o su da brave adesso facciamo una bella colazione che ne dici amore?guarda quanto latte caldo con i biscottini ti ha preparato la mamma, lo vuoi?-,
la piccolina vedendo il biberon con tutti quei disegnini che le piacevano tanto cominciò ad indicarlo emettendo i suoi soliti mugolii per cercare di farsi intendere, calmandosi nel momento in cui Ziva l’aiutò a prendere il biberon.
Il resto della colazione e dell'ora successiva passò tranquillamente...
Mentre Ziva riordinava la casa, la piccolina era intenta a giocare sul grande tappetone in sala, circondata da un sacco di cuscini...non le piaceva stare nel box, ora che cominciava piano piano a sorreggersi cercava sempre il modo di uscire e vedendo che era ancora un impresa troppo ardua per lei scoppiava a piangere delusa, così Ziva e Tony avevano preso tutte le possibili precauzioni in modo che non si facesse male tenendola fuori dal box; partendo dal coprire con protezioni adeguate di gomma le varie prese nel salone a ricoprire gli angoli dei mobili con della gomma piuma, oltre a dover fare attenzione a lei mille volte in più rispetto a quando era nel box...e così anche quella mattina ogni secondo Ziva doveva interrompere quello che stava facendo per controllare che la bambina se ne stesse buona sul tappeto dove l’aveva messa con alcuni giocatolli...per un po’ la piccolina se ne stette tranquilla a giocare, poi attirata dalla palla che, disgraziatamente per Ziva, era rimasta in un angolo della sala, la piccolina a gattoni scavalco, faticosamente, i cuscini e continuò imperterrita nell’attraversare la sala per raggiungere l’oggetto che aveva attirato la sua curiosità...fortunatamente l’iniziativa della bambina fu subito vista da Ziva, che rimase ad osservarla da lontano...sarebbe intervenuta solo se strettamente necessario, non voleva interferire era giusto che la bambina cominciasse a fare le sue piccole esperienze...Tali gattonava piano piano verso la palla balbettando sempre qualcosa –laaallla...uuuuhhh...lallaaaa- quando raggiunse il giocattolo cercò di prenderlo con le manine, però il movimento allontanò la palla, la bambina non scoraggiandosi ridacchiando gattonò un altro po’ e raggiunse di nuovo l’oggetto;
Nel frattempo Ziva si era avvicinata vedendo che la piccolina si era avvicinata troppo al muro, infatti la bambina come arrivò al giocattolo prima di toccarlo con la manina si lasciò cadere a sedere e nello sbilanciarsi rischiando di battere la testina alla parete se Ziva non le avesse messo subito la mano dietro per ripararla dalla botta e sorreggerla. Accoccolandosi vicino alla piccola le sorrise e dolcemente cercò di spiegarle –Tali amore...ehi cucciolina guarda la mamma- disse Ziva attirando l’attenzione della bambina su di se, che cominciò a guardarla incuriosita
-amore fai piano vicino al muro perché se picchi la testina qui poi ti fai male-,
Ziva le spiegava tutto facendole un sacco di gesti con le mani come se le stesse raccontando una bellissima storia, tanto che la piccolina ripeteva i gesti prima toccando con la sua piccola manina il muro e poi la sua testina piena di ricciolini neri e poi continuando ad imitare la mamma cercava di fare la faccina triste;
-esatto amore mio, se picchi al muro poi diventi triste perché ti fai male...vieni con la palla devi giocare dove eri prima-,
-laaalllaaa- disse Tali toccando di nuovo con la manina il giocattolo;
-comunque adesso piccolina è tardi non si può giocare con la palla...ci dobbiamo fare un bagnetto, vestire e andare in un posto che la mamma deve fare una cosa- poi allungando le braccia verso di lei continuò –su vieni qui amore, vieni in collo-, la piccolina si lasciò prendere in collo e portò subito i suoi braccini intorno al collo della mamma...
Verso le 10:30 erano già vestite e pronte per uscire...una volta in macchina Ziva si diresse verso il consolato israeliano.

continua...




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