Cenerentola
Attorno
a lui era silenzio, mentre lentamente riemergeva dal mondo dei sogni.
Dalla finestra un solo fastidioso raggio di pallido sole filtrava
attraverso un paio di grosse tende logore, andando a posarsi birichino
sui suoi occhi e impedendogli di proseguire la dormita.
Sbadigliò sonoramente, ancora disteso sul materasso, mentre
tutti i suoi sensi si riattivavano e trasmettevano al suo cervello le
solite sensazioni mattutine.
Ma tra queste
sensazione ne spiccava una, una che lo lasciava preplesso: la
sensazione di non trovarsi a casa sua. Si mosse tra le lenzuola e fu
con suo disappunto che la pelle delicata andò a strusciare
contro una ruvida e grezza stoffa.
"Mmmhh...ma
che..." mormorò facendo leva sugli avambracci per alzarsi.
Una voltà che si fu sistemato a sedere, con gli occhi ancora
semichiusi e il cervello non ancora del tutto collegato, diede una
lenta occhiata al luogo in cui si trovava. E ciò che vide lo
lasciò stranito: era strasicuro di essere andato a dormire
la sera prima nella sua camera, nel suo moderno appartamento. Ma quel
luogo aveva poco di suo. A dirla tutta aveva poco pure di moderno:
attorno a lui si presentava una vecchia stanza, molto simile ad una
soffitta, piena di polvere, dai muri di pietra antica e con un lieve
odore di muffa.
"Dove diavolo
sono....?"
Mentre era
immerso in questi pensieri, due vocine si levarono all' improvviso
nella sala. Anzi, più che semplici vocine gli sembravano
squittii sommessi, piuttosto fastidiosi in effetti. Abbassò
lo sguardo e la visione che gli si presentò davanti lo
lasciò ancor più di stucco della prima: davanti a
lui, vestiti di colorate magliette e scarpine, c' erano un Luminor e
uno Yu alquanto indaffarati nel dare ordini ad alcune coppie di
uccellini.
Erano
piccolissimi.
....
Erano topi.
Con gli occhi
sgranati fissava i due roditori intenti nel loro lavoro. Erano proprio
topi. Con coda, orecchie e baffi.
"Buongiorno
Cenerina!"
"Cenerina! come
stai?"
Il povero Kiro
guardò i due topolini sconvolto. I topolini fissarono lui.
"Cenerella stai
bene?" chiese il Topo-Lumi.
"Ma...ma..."
"Cosa
c'è?"
"S-siete
proprio voi?"
Il topo dalla
nera pelliccia lo guardò perplesso.
"Che
c'è Cenerina, non ci riconosci?"
"Ma
siete....topi!"
Il povero Kiro era sempre più sconvolto. I due roditori
erano sempre più perplessi.
"Cenerina, non ti
ricordi più di noi?"
Alt. Stop. Kiro
chiuse gli occhi e inspirò lentamente per calmarsi e fare il
punto della situazione. Qualcosa non andava li. Quei topi lo avevano
appena chiamato Cenerina e Cenerella, ma chi era 'sta Cenerella? l'
unica che conosceva era quella.....
oh-oh.....
*Oddio
sta a vedere che....*
Esatto. Il povero
Kiro - o forse dovremmo dire CeneKiro - si era appena reso conto della
sua situazione. Se prima dormiva ora si è svegliato,
ma....c'è un ma. Più spreme quei pochi neuroni
che possiede, più non riesce a ricordare la trama della
favola. E' questo il bello del gioco in cui è incappato,
c'è l'effetto "Sorpresa". Ed è brutto quando
questo arriva, perchè la maggior parte delle volte te ne
stai lì, con le mani in mano.
L' ennesimo
rischiamo dei topolini lo riscosse. Lentamente si alzò e si
diresse dietro quello che gli sembrava un paravento per cambiarsi.
Mentre camminava lo assalì un dubbio:
*Ma
se io sono Cenerentola... questo vuol dire che sono...*
La fine della
frase gli morì in gola quando vide che il suo vestiario era
appunto un bel vestito....da donna.
*Una
donna...sono una donna!?*
Beh Cenerentola
era una donna e se tu sei Cenerentola, sei una donna pure tu. Ormai se
qui, tanto vale calarti nella parte no? ecco, infilati quel vestito, la
matrigna si arrabierà se ritardi. Anzi sei già in
ritardo per cui sbrigati!
Velocemente con
l' aiuto dei topolini e degli uccellini arrivati prontamente per
aiutarlo/a, CeneKiro fu pronto in un attimo. Appena in tempo prima che
la porta si aprisse e ne entrasse...
CeneKiro
trattenne una risata a stento.
Romeo, o meglio
un Romeo avvolto in un elegante vestito bordeaux stile ottocento
aleggiava innanzi a lui....... con l' aria di chi non ha voglia di
tergiversare più di tanto.
"Ro-
Romeo?"
Kiro era di nuovo
confuso.
"Non sono Romeo,
sono la matrigna"
"Ma...ma..."
"Osi contraddirmi
sciocca servetta? e chi sarebbe questo Romeo, tanto per sapere?"
"Nulla,
signora, nulla! ho fatto un sogno strano stanotte...."
Più il
tempo passava più tutto quello gli sembrava una presa in
giro. Cosa aveva bevuto per ridursi così? doveva essere un
risultato delle percosse prese il giorno prima. Dannazione, ma dov'
era? e a quel punto dov' erano Shin e Strify? no, forse non voleva
saperlo...
Mentre pensava a
ciò non si era accorto della scarpa che volava verso di lui.
Se ne accorse quando questa cozzò contro la sua testa con un
sonoro TOC facendolo barcollare vistosamente.
"Ahio!"
«
Ceeeeenerentolaaaaa! Guardati, puzzi! Maleducata come sei .. hai
persino dimenticato che stasera ci sarà il ballo.. e TU,
ancora devi pulire casa e preparare i vestiti delle TUE sorelle
» La Romigna torreggiava su di lei minacciosa.
"So-sorelle?"
A quel punto
sentì di nuovo una botta in testa. Un' altra scarpa e sempre
sullo stesso punto, la cosa si faceva noiosa.
"Oh
ma basta!!??"
Si
voltò inviperito, per incrociare un altro sguardo anch' esso
inviperito che lo lasciò basito per l' ennesima volta.
Dietro alla signora due giovani ragazze dall' aria alquanti acida
stavano reggendo due enormi mucchi di vestiti. Codini e
tullè davano la sensazione che le due, avessero da poco
svaligiato una boutique dall'alto 800. Era una scena da fotografare,
non c'è che dire.
CeneKiro
fissò a lungo le sorelle. Il silenzio fu interrotto dalla
matrigna, che cominciava a perdere la pazienza. Quel giorno Cenerentola
era davvero strana!
«
Cenerentola.. per favore. Te lo ripeto, lava i pavimenti, stura il
water.. e soprattutto finisci di cucire gli abiti delle tue sorelle!
Noi dobbiamo uscire. Mi aspetto che tu ubbidisca »
E fece
dietro-front seguito dalle due dolci aguzzine in camicia da notte
lasciando CeneKiro da solo, intontito e dolorante per le scarpate e
circondato da abiti di ogni genere lasciati li dalle sorellastre.
"E
ora che faccio?"
gemette, strofinandosi la testa.
"Ovvio, devi fare
le faccende no?" gridò Yu dall' altro dei suoi cinque
centimetri d' altezza "Forza Cenerina, non c'è tanto tempo!"
Le faccende. E'
vero, ora si ricordava qualcosa. Cenerentola viveva con la sua matrigna
e le sorellastre ed era costretta a fare sempre le faccende domestiche.
Questo significava che ora anche lui doveva mettersi giù e
darsi da fare. Infilò la porta e scese in cucina dove
raccolse secchio, straccio e spazzolone e si diresse in salotto per
iniziare la sua opera. Mentre passava lo straccio bagnato sul pavimento
ripensò alle parole della matrigna: aveva fatto cenno ad un
ballo e le sue sorelle ci sarebbero andate. Accidenti, le sembrava una
cosa bellissima, avrebbe voluto tanto andarci pure lui! ma senza un
vestito come avrebbe fatto? non poteva certo andarci in grembiule!
"Accidenti,
mi sembra una cosa bellissima, vorrei tanto andarci anche io! ma senza
un vestito come faccio? non posso certo andarci in grembiule!" si lamentava metre
lavava.
Non si era
però accorto che ratti come topi quali erano, Mickey-Yu e
Lumi-mouse si erano allontanati. Cosa stavano facendo in quel momento?
semplice. Impietositi dagli occhi di cerbiatto di CeneKiro al pensiero
del ballo, i due erano schizzati a chiamare il resto del loro esercito
e ora sotto gli occhi della distratta e inconsapevole donna delle
pulizie gironzolavano per la casa cercando qua e la il materiale adatto
alla loro opera. Calzini spaiati, maglie stinte, fiocchi pieni di
capelli, lenzuola e paillettes staccatesi dai vestiti si ammucchiavano
accanto ad un manichino sul quale un gruppetto di topoline prendeva le
misure.
"Ma senti, che
stiamo facendo di preciso?" chiese Yu a Luminor mentre cercava di non
venire sepolto da una montagna di lustrini.
"E' semplice:
vedi questo vestito? è un po antiquato, ma se noi ci diam da
fare si può rimodernare! con un bel nastro intorno e del
punto giorno, potrà alla festa andare, divertirsi e
ballare!" spiegò l' altro.
"Allora svelti
svelti ad aiutare per la festa! Cenerella deve esser la più
bella!"
E giù
ad incollare, cucire, tagliare, disfare e rifare. Con l' aiuto di tutti
in poche ore l' abito fu pronto e soddisfatti gli animaletti lo
deposero nell' armadio di CeneKiro. Questo, tornato esausto dalle sue
faccende, si appoggiò alla finestra a guardare il panorama e
con esso l' enorme castello che si stagliava sulla collina.
"Ma
si in fondo, chi ha voglia di andare a quel ballo? me ne
starò qui tutto tranquillo ad aspettare l' ora della nanna,
che magari torno pure a casa."
E si
voltò, dirigendosi verso l' armadio con l' intento di
prelevare la sua camicia da notte. Ma non appena aprì le
ante vide al suo interno un meraviglioso vestito da sera! si proprio il
lavoro da Art Attack dei topolini, stranamente era di suo gradimento. I
piccoli animaletti non poterono che esserne lieti. In fretta e furia
Kiro indossò il suo abito e corse di sotto, sperando che la
matrigna e le sorelle non fossero già partite. Per fortuna
le trovò ancora sulla porta.
"Ehi
ferm...asp...Romeo!!!"
La matrigna- che
ormai aveva capito l' andazzo- si voltò, ma ciò
che vide non le piacque. Cenerentola era davanti a lei vestita di tutto
punto con un abito assai bizzarro, ma elegantissimo.
"E questo da dove
salta fuori?" chiese.
"Oh!
beh...è una storia lunga e..." ma fu interrotto dalla
voce della Romigna, che continuò il suo discorso.
"incredibile,
davvero stupendo Cenerentola! anche se devo dire che alcuni particolari
li riconosco...questa collana per esempio, non trovi Genoveffa?"
La silenziosa ed
inespressiva ragazza si voltò verso la sorellastra. Ora si
sa, anche se una persona non ha un viso perfetto, è sempre
meglio vederlo allo stato normale che pieno di rabbia. Insomma,
sembrava che avesse le rughe! ma non era quello il punto
perchè la (poco)leggiadra giovine si era letteralmente
lanciata verso il nostro eroe.
"La mia
collanaaaa!! come ti sei permessa??" e strappò la collana
dal collo di CeneKiro, che avrebbe potuto difendersi abbastanza
facilmente se non fosse scesa in campo anche Anastasia, assai
imbestialita per il furto della sua sciarpa di seta rosa.
Strappa di qua,
strappa di la, il bel regalo fu rovinato in poco tempo. Il vestito per
il ballo, letteralmente incenerito.
In lacrime, Kiro
corse in giardino.
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Si
appoggiò su una panchetta e iniziò a piangere. Si
sentiva letteralmente a pezzi, sbriciolato dentro, nel cuore. Niente
ballo. Niente veste. Gli sarebbe piaciuto vedere il principe azzurro,
per quanto la cosa si sarebbe potuta rivelare strana. Invece, come al
solito il piccolo "Cenerina" Kiro se ne stava a bocca asciutta, col
vestito cucito dai topolini completamente a brandelli. Con la testa
appoggiata sulla panchetta piangeva.
« Tesoro, come sei ridotto. Oh.. ma non ti preoccupare!
»
Una voce, una voce maschile lo fece trasalire. Senza pensarci due volte
si voltò a guardare.
Lo vide.. lo vide sfocato nel suo alone brillantino.
"Lo Spirito Santo!"
"Cara che dici?"
La figura lo guardò e Kiro dopo essersi abituato al brillio
capì che in effetti a parlare non era stato lo Spirito
Santo, ma Strify. Per la precisione uno Strify in un' impeccabile
tenuta di seta blu, sciarpa di piume e un inquietante bastone in mano.
Kiro cercò le ali, ma non le trovò. A dire il
vero non sapeva perchè le cercava.
"Cara, se smetti di fissarmi in quel modo ci sbrighiamo, che
è già tardi!" La figura strifosa si
guardò intorno mentre Kiro, che non aveva colto le parole
dell' apparizione, continuava a fissarla.
"Strify che ci fai qui? e
perchè brilli in questo modo?"
La figura lo guardò confusa.
"Cenerentola, ti hanno strapazzato così tanto che hai le
visioni? chi è Strify? io sono la fata tua madrina, mi
chiamo Smemorina!...... anche se in fondo Strify non è
brutto come nome, potrei pensarci.... oh e scusami per il
brillìo, al giorno d' oggi le polveri splendenti sono
così potenti che ne basta un pizzico, credo di aver
esagerato con il glitter!" e detto questo iniziò a
scrutare Kiro dalla testa ai piedi.
"Mmmmh prima di tutto il vestito"
"Il vestito?"
"per il ballo, sciocchino!" la fata parve pensare un attimo poi si
accostò a CeneKiro.
TACK! il piccoletto sentì qualcosa di duro cozzargli sul
didietro, tanto forte che si massaggiò le natiche dolorante.
"ma che faiiii???"
"Com' era? Blubidì...ah no! Bibidi- bobbidi- buuuu!!
Un bagliore, più grande di quello che emanava il fatino..
una luce accecante che avvolse interamente il nostro Cenerello
indispettito. Si ritrovò con indosso un' abito spettacolore
e un paio di tacchi abnormi.
« Aspetta perchè non è finita qua,
avresti per caso una melanzana?»
Melanzana? Kiro impiegò qualche secondo per capire.
"Ma la fata non usava le
zucche?" chiese timidamente Kiro.
La fata lo guardò come si guarda i bambini.
"Caro, ti pare che sia la stagione delle zucche?!" esclamò
allargando le braccia "noi fate dobbiamo essere aggiornate sai? forza,
ce l' hai 'sta melanzana nell' orto?"
E Kiro corse nell' orto a prendere una bella e grossa melanzana che
portò alla fata. Questa soddisfatta battè
nuovamente il suo bastone e con grande stupore (e dolore) di CeneKiro,
la violetta verdura si trasformò in una limousine, mentre i
topolini che intanto si erano avvicinati, diventarono eleganti
conducenti.
La Cenerella, guardava tutto incantata. Da quando in qua i bastoni
fanno magie del genere?
« Adesso puoi andare, ma ricorda.. va bene che i sogni sono
desideri, ma.. il mio incanto finirà alla mezzanotte
precisa, se non torni in tempo ti vedranno in mutande. Ora vai.. che
è già immondamente tardi! »
Senza farselo ripetere Kiro scappò via, salendo sulla sua
auto fiammante, salutando quella fata che, con tanto amore lo aveva
aiutato.
Alla faccia della fata, Kiro si chiede tutt'oggi da che serie TV sia
uscita.
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Arrivato,
camminò piano, facendosi largo fra la calca di persone
che... sfortunatamente stava guardando solo lui. Era bello, bello
veramente? Non aveva mai creduto di esserlo ad essere sincero. Nemmeno
credeva che un maschio vestito da donna sia carino. Guardò a
destra e a sinistra, scorgendo le sorelle e la matrigna mordersi le
mani in modo convulso.
Amava l'invidia e la gelosia, sono senzazioni così potenti
che uccidono l'animo.
Ridacchiò fra sè, avanzando.. tenendo palese con
le mani due lembi dell'abito lungo, lasciando scoperte le scarpette di
cristallo.
Il principe, c'era anche lui.. al centro della pista gli fece cenno di
avvicinarsi. Somigliava in maniera assurda a Shin, ma Kiro era talmente
felice che sorvolò su questo passaggio. In fondo quella
serata era all' insegna dell' assurdità, tanto valeva
lasciar correre.
Si avvicinò al bel principe che prese la sua mano tra le sue
e le sorrise.
"E' un piacere avere qui una così bella ragazza, ero sicuro
che ti avrei incontrato, anche se a dire la verità ti
immaginavo diversa..."
"Non lo dica a me......" mormorò Kiro a mezza voce, ma non
potè proseguire perchè l' orchestra
iniziò presto a suonare un romantico valzer e si
sentì tirato dal principe al centro della sala da ballo,
dove iniziarono a volteggiare al ritmo di quella dolce melodia.
"Sarà una luuuunga serata!" pensò Kiro, mentre
tuttavia si muoveva assieme al principe su quelle note coinvolgenti.
Senza nemmeno accorgersene, i minuti passavano e le ore s'inabissavano
nella culla del tempo. D'improvviso, proprio nel momento in qui l'uno
era pronto a concedere i suoi segreti sulle labbra dell'altro..
l'antipatico orologio battè la mezzanotte.
Fortuna che la serata doveva essere luuuunga. Kiro si riscosse
immediatamente e si staccò dall' abbraccio di Shin.
"Devo andare!"
"Come devi andare?"
"Devo e basta!"
E corse, con tutto il misero fiato che aveva in corpo.. corse e
inciampo' giù per le scale.. finendo per rotolare per tutta
la durata di esse, perdendo per pura sfiga una scarpetta, impigliata
nel tappeto rosso dell'entrata. Non si fermò neppure,
andò avanti.. mentre pian piano riaquistava i suoi stracci.
Persino la sua limousine diventò zucca e i "cocchieri"
tornarono i topini sarti.
L'incanto della fata era finito e lui, lui doveva dire addio al suo
sogno d'amore.
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La
ricerca della principessa fuggita dal ballo iniziò
già il giorno dopo. Una dopo l' altra tutte le case vennero
setacciate e ad ogni donna venne fatta provare la scarpetta di
cristallo, l' unica cosa rimasta di lei al povero principe.
E così, alla fine anche la famiglia di Cenerina fu visitata
dal corteo reale. In quel momento in casa si scatenò una
lite coi fiocchi. Le due sorellastre litigavano furiosamente, mandando
alle ortiche quel poco di femminilità che avevano, per
decidere chi fosse la ragazza che avrebbe indossato la scarpetta.
"E' miaaaaa!"
"No, è mia! devo provarla io!"
Ma mentre litigavano, accadde cià che non si sarebbero mai
aspettate. Con un balzo deciso, CeneKiro rubò dalle mani di
genoveffa la sua scarpina.
Senza timore e con la convinzione più modesta di tutte,
seduto sul poggiapiedi, calzò la SUA scarpetta, fra lo
stupore inorridito della finta famiglia.. e il sorriso ammirevole del
suo principe.
« Mia amata »
Sussurrò Shin con un sorriso che si allargava da una guancia
all' altra.
"Ti....." ma non fece in tempo a sentire il resto della frase che
qualcosa in lui si spense. Le palpebre si fecero di colpo pesanti e le
voci che prima lo circondavano gracchianti si ovattarono divenendo solo
un sussurro sommesso.
prima di perdere completamente i sensi Kiro ebbe la sensazione di
sentire una voce a lui familiare nella sua testa.
"Spero che tu ti sia divertito!"
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Principessina, tu sarai bella
al par di questa fulgida
stella!
Puro lo spirito tu
sempre avrai
e illuminata sempre
sarai!
Grazia incantevola
possiederai
in ogni cosa che tu
farai!
Come una silfide saprai
danzare
sui tuoi piedini potrai
volare!
Di usignoletta garrula
al par
soavemente potrai cantar!
Ogni strumento saprai
suonare,
divine musiche saprai
creare!
...
Tu con un fuso ti
pungerai
al dito e subito ne
morirai!
(la seconda
fiaba)
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DeHe.... povero Kiro! ma mi piace troppo questa cavolata, no so.... XD
Grazie ad Alex93,
Ebbrezza e Frizz_np per le
recensioni, spero che questo capitolo vi sia piaciuto quanto l'
introduzione!^^
Grazie ad Alex93
per aver messo la storia fra le seguite!
Alla prossima fiaba! cioè chissà quando! XD ma
non preoccupatevi, finisco sempre le mie storie, anche se pubblico un
capitolo al mese, concludo tutto! ù.ù
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