In Search for Alice di Krisalia Kinomiya (/viewuser.php?uid=17898)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ruoli rovesciati [Bianconiglio] ***
Capitolo 2: *** Predizione nel giardino [Brucaliffo] ***
Capitolo 3: *** La tragedia della regina cieca [Regina di cuori] ***
Capitolo 4: *** L'ultima notte di Christie Montiero [Stregatta] ***
Capitolo 1 *** Ruoli rovesciati [Bianconiglio] ***
In
Search for Alice
Ruoli
rovesciati [Bianconiglio]
Amore
è una parola di cinque lettere appena, ma ha un potere
mostruoso sugli umani e, in genere, su qualunque essere vivente della
Terra. Io stesso, Lee Chaolan, maschio adulto, bianco, trent'anni
compiuti il sette Giugno, segno zodiacale Gemelli, residente
nell'arcipelago delle Bahamas e con una carriera lavorativa nel campo
ingegneristico che mi permette uno stile di vita agiato, da sempre
permetto all'amore di scandire i miei dettami di vita e regolare il
mio tempo. Io amo, insomma.
Ciò
che mi manca è chi
amare.
Ammetto
di amare l'odore dei soldi [ma non compreranno capelli guizzanti nel
vento che vorrei stringere].
Così
come amo il sole bruciante che mi rende la pelle bruna d'estate [ma
non è lo stesso calore di un cuore femminile che, in gran
segreto al mondo, dedica i suoi battiti a me].
Per
non parlare dell'amore che riserbo per la musica jazz e le sue note
ora pungenti, ora morbide e tonde [però non so se le
preferirei a una voce che sa rimproverarmi e addomesticarmi con un
semplice ti
amo, scemo].
Ciò
che non ho mai amato, invece, erano i commenti che Kazuya, dopo una
sessione d'allenamento, mi rivolgeva per rimarcare quanto deficitassi
d'incisività ed audacia negli attacchi. Coniglio,
l'epiteto che ripeteva con più frequenza. Ma forse sono
davvero un coniglio.
Più
precisamente, un Bianconiglio. E' da una vita intera che leggo e
rileggo Lewis Carroll, quel mattacchione balbuziente, e solo stamane
mi sono messo allo specchio per verificare se davvero ho qualche
rassomiglianza con quel personaggio sfuggente.
Pelo
bianco. Ho
i capelli argentati fin da quando sono nato, c'è bisogno
d'altro?
Zampe
atte al salto e allo scatto. Le
mie gambe sono il mio marchio di fabbrica nel vasto mondo delle arti
marziali.
Panciotto
di velluto. Mai
portato, ma ho sempre prestato molta attenzione al mio guardaroba.
Cameriera
di nome Marianna. Oddio,
una che si chiamasse Marianna non credo ci sia mai stata al mio
servizio, ma di cameriere ne ho a bizzeffe e di piacevole aspetto.
Orologio.
I
cipollotti d'epoca come il suo li ho sempre trovati parecchio
raffinati, ma a parte questo non ho molto interesse per Swatch o
Rolex. Basta quello del cellulare ormai, no?
Ossessione
della puntualità. Maddai,
sono un ritardatario cronico [il mio status me lo permette], fin dai
tempi della scuola.
Regina
di Cuori. Sì,
esiste una figura simile nella mia vita. Ma non ha quell'importanza
che mi fa temere della mia vita se disattendo ai suoi voleri.
Alice.
...Alice?!
<<
Alice, ecco cos'era! Ah! E' lei la chiave di tutto! >> mi sono
messo a strillare, ancora in pigiama. Naturalmente è salita su
Marina, la mia segretaria di fiducia [più che segretaria è
la mia balia, tutte le cose che vorrei non ricordare come
appuntamenti pizzosi con azionisti decrepiti o esami medici se li
ricorda lei, lapidari. Un memento
in gonnella] a
chiedermi quale genialata catastrofica avessi escogitato per farle
peggiorare il mal di testa mattutino. Il sorriso a trentasei denti
che le ho rivolto non l'ha messa di buonumore.
<<
Vado in cerca della mia Alice. E quando la trovo, la sposo! >>
...ossignur.
Alla fine è successo. Ho scritto la mia prima fic. Forse sono
ancora in tempo per smettere.
...o
forse no.
*risata
malefica*
Una
raccolta di storielle senza pretese, con un tema a me molto caro,
cioè Alice
di
Carroll. Desideravo da tanto unificare queste due passioni, il libro
che amo di più e Tekken. Ogni capitolo vedrà Lee,
novello Bianconiglio, alle prese con una fanciulla del gioco e un
relativo personaggio del libro associato. Anzi, dei
libri,
visto che attingerò sia dalle Meraviglie
che
dallo Specchio.
Chi
sarà mai Alice?
Bacini
fragolosi a chi leggerà e commenterà ^*^
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Capitolo 2 *** Predizione nel giardino [Brucaliffo] ***
Predizione
nel giardino [Brucaliffo]
Una
settimana dopo aver preso la decisione di andare in cerca io stesso
della donna del mio destino mi ritrovo a fare il turista per
l'Andalusia. In realtà si tratterebbe dell'ennesimo viaggio
d'affari, ma visto che c'ero e non mi mancano certo i mezzi, mi sono
concesso una generosa deviazione per le spiagge spagnole e quattro
balzi per affascinanti [e vetuste] rovine dal qual certo gusto arabo
[oggi così poco popolare, purtroppo]. Tra queste, non mi
potevo esimere dalla visita a quella roccaforte gravida di bellezza,
finezza e fragilità che è l'Alhambra, che ancor oggi
vigila dalle colline, come un grosso gatto assonnato, la natia
Granada.
Ma,
porchissima l'oca nera
dei monti andalusi,
fare la fila dalle cinque di mattina per ottenere il biglietto del
palazzo e dei giardini [oh, certo, perché facilitare le cose a
noi turisti sbarbatelli facendo un biglietto unico che magari costa
meno?] è disumano.
E lo dimostra la semplicissima operazione:
Orario improponibile + freddo boia – sonno x
spagnoli irritanti :
neuroni connessi =
isteria.
Ora,
non dico che questo risultato si debba applicare a me. E' bensì
il prodotto che ho ottenuto quando ho provato a far notare al signore
che mi precedeva che, effettivamente, mi aveva fregato ingiustamente
il posto in coda. Ricordo solo una faccia cinghialesca che mi fulmina
con odio, due-tre insulti a random che non capisco e il tizio che si
affretta alla cassa, trascinandosi pure una figura femminile che non
inquadro molto bene, forse la fidanzata. Poveraccia, la Bella e la
Bestia.
Ma
una volta coi sospirati biglietti in mano decido di perseguire la
dottrina del perdono ed avventurarmi tra i merletti marmorei del
palazzo.
Un
libro su di esso, scritto con tutto l'inchiostro del mondo, non
riuscirebbe comunque a districare tutta la meraviglia contenuta in
queste mura baciate con tanto amore dal sole. Se non ricordo male,
quando i cristiani riconquistarono queste terre nel Cinquecento o giù
di lì, costrinsero il sultano all'esilio: dicono che
l'abbandonò affogandosi in lacrime disperate e lasciò
qui il suo cuore spezzato... come potergli dar torto, visto il
florilegio di canaletti, soffitti traforati, cortili interni adornati
da vasche, fontane, piastrelle e mosaici, archi di forme svettanti e
muri cesellati come un ricco e sontuoso abito da sposa?
L'architettura di oggi, sì, sarà pure sicura e pratica,
ma le squadrature a righello mi disgustano.
Con
mia sorpresa, mi accorgo che è quasi mezzogiorno mentre mi
avvio verso il grandioso giardino. Avrò
perso la cognizione del tempo con tutte le foto che ho scattato,
penso distrattamente mentre vago d'ibisco in ibisco. Raggiunta la
cima e preso un viottolo a destra, continuo a fare la conta di tutti
gli ibischi che mi vengono sotto al naso. Sedici, diciassette, tre
bianchi, un altro rosso gigante...
<<
Non sono un ibisco >> mi risponde l'ultimo con pronuncia atona.
Ricordo improvvisamente che, di norma, i fiori non parlano, né
portano in bocca sigarette col filtro lungo come quello di Crudelia
DeMon. Mi volto: quella che ho scambiato per un ibisco è in
realtà una donna indiana seduta su una panca, avvolta in un
sari rosso tintinnante, che fuma una sigaretta che ha uno strano
odore di menta. Sulle ginocchia un mazzo di carte chiuse e una sfera
scintillante per il sole che c'è. Gli occhi neri mi sbirciano
da sotto un pesante strato d'ombretto magenta.
<<
Non ho mica detto che voi siete un ibisco, signora. >>
<<
L'hai pensato >> replica lei, traendo un lungo respiro che le
fa produrre uno sbuffo di fumo. << Un pensiero così
chiassoso che non ho potuto ignorarlo. >>
Non
riesco a comprendere come possa aver sentito
il mio pensiero chiassoso
[perfino a pensare faccio chiasso??], però ha un fascino
misterioso ed austero che accende la mia curiosità.
<<
Mi chiamo Lee. E voi? >>
Altra
tirata di fumo plateale.
<<
Zafina. In viaggio di piacere come lei, signor Chaolan, ma non credo
che questa sia terra per trovarsi mogli o mariti. L'amore è
una strada tortuosa che tempra lo spirito o lo distrugge. Lei si
sente preparato per affrontarla? >>
Altro
silenzio da parte mia, che non trovo la spiegazione logica al fatto
che sappia una cosa così intima. Boccheggio in cerca di una
risposta valida. Insomma, mica può essere...
<<
Lei crede che io non sia una vera indovina? Può sempre
mettermi alla prova. Che saranno mai pochi euro per uno come lei che
ne guadagna a palate ogni giorno? >>
Terzo
bersaglio centrato, porca miseria. Riesco a rinvenire solo nel
focalizzare la mano avida dell'indiana che chiede soldi per praticare
la sua chiromanzia. Torno a guardarla scettico.
<<
E perché mai dovrei essere interessato a una premonizione? >>
<<
Perché le stelle non mi mentono. E credo lei sia interessato
ad ascoltare la verità che hanno da dirvi sull'Alice che state
cercando. >>
Sono
un pollo. Le do i soldi senza pensarci. Lei incassa soddisfatta,
prende la sua pallina di vetro e comincia a praticare su di essa un
pauroso strabismo, continuando a farla correre pericolosamente sui
dorsi delle mani. Non ho intenzione di pagarla ancora se la rompe e
cerca di darmi la colpa.
<< Oh,
eccola! Guarda com'è di fretta... >>
<<
Dove, dove?! >> strillo con voce un poco troppo acuta
[maledetta emozione].
<<
Una bella fanciulla, non c'è che dire. Un poco timida, invero.
Ma la sua arte sarà ciò che ti farà innamorare
perdutamente. E la fortuna vi sorriderà tinta di viola. >>
Dopodiché
ripone la sua sfera con aria compiaciuta.
...tutto
qua?
<<
Non... non mi sembra una predizione molto accurata... >>
<<
SCHIOCCHEZZE! >> urla lei, minacciosa, puntandomi l'indice sul
naso. << Le stelle le hanno detto la verità, sta a lei
riconoscerla! Che non pensi un solo istante che la mia predizione sia
fallace! Zafina sa vedere oltre il velo di Maia grazie al potere
delle stelle!! >>
...sssèh,
questa è semplicemente scema. Inconcludente e scontrosa come
il Brucaliffo. Non mi resta che annuire e aspettare il momento
propizio per levarmela di torno.
Ma
naturalmente, per la legge che impone che le sfighe capitino sempre
due volte, l'ho ribeccata all'uscita a tormentare con le sue folli
previsioni la coppia spagnola che mi aveva fregato in coda [la Bella
e la Bestia]. A loro è andata anche peggio...
<<
...sei sfortunata. Stai sposando un uomo che non ti ama allo stesso
modo che hai tu. Vedo chiaramente altre tre donne nella sua vita...
oh, questa ha anche la fede? >> << No, no, ci deve
essere un errore! Juanito è l'uomo più buono del mondo,
come può... >> << Hijo
de puta!
Sapevo che quello era una mela marcia! Visto che ho ragione quando ti
dico di annullare le nozze, Marisole? Non voglio che tu sia inf... >>
<<
Miguel Caballero Rojo, anche se sei mio fratello maggiore non hai il
diritto di immischiarti nelle mie faccende! >>
<<
Queste rischiano di diventare nostre
faccende!! Come fai se aspetti un bambino e lui ti abbandona? Eh??
Eh??? >>
<<
Miguel, questa è paranoia. >>
<<
No, la mia si chiama prevenzione,
Marisole. >>
<<
Scusate, ma mi dovreste ancora pagare. Le stelle e il velo di Maia
non mi pagano vitto e alloggio, sapete? >>
Ed
ecco cosa succede quando sto sveglia la notte. Questo capitolo l'ho
partorito sul ricordo che ho dello stupendo viaggio in Andalusia
compiuto ormai anni addietro... Sic. Mi manca il sole di Siviglia
ç___ç
E'
difficile da inquadrare l'indiana, essendo un personaggio nuovo, così
mi è venuta in testa l'idea che una donna così
misteriosa fosse dedita alla chiromanzia. Solo che l'unico problema è
connettere bene sé, velo di Maia e cliente impossibilitato a
crederle... ma la verità la vede, se no non sarei l'autrice.
Poveraccia, ha gli stessi problemi di comunicazione del Brucaliffo.
XD
Passiamo
a una parte che mi piace tantissimo in sede off-fic, ovvero i
ringraziamenti ai recensori!
Nefari:
bacissimo fragolissimo perché è la prima in assoluto a
recensire. Anche tu non puoi fare a meno di Leekun, eh? Sì,
anche per me è un angioletto tutto da stracoccolare! Mi
raccomando, non perderti i prossimi capitoli!
Evilcassy: visto
che ce l'ho fatta, Ally? Per lo stile frizzante non so, sarà
tutta la coca cola che bevo? XD Invece ho sempre paura di sembrare
troppo noiosa. Ma se lo stile piace, perché cambiare? Baciotto
fragoloso con schiocco sul naso tutto per te, Nina e Dragù! Mi
raccomando per Two pairs!
[Un giorno anche noi staremo sedute su una panchina all'Alhambra a
fare le indovine sceme! XD]
AngelTexasRangel:
se l'introduzione ti ha divertita così, prova a pensare a
quante possono capitargliene con le signorine tutte mazzate! Sappi
che ci sarà anche Alisa tra le donzelle, e al suo capitolo
sfogherò tutte le mie manie chobittose XD Bacino volante!
Miss
Trent: cielo, tutti questi complimenti mi manderanno in tilt! A
quanto pare mi sono preparata bene il terreno con le rece, hm? Anche
tu non resisti ad Alice? Che brava ragazza. E ti ho fatto piacere Lee
anche se di norma non ti sconfinfera? Ottimo, ottimo! Beh, vedi la
Cassy: la sua Anna mi fa tenerezza quando di solito la vorrei... hm,
non trascendiamo nel triviale. Ti dedico un beso a tempo di tip tap!
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Capitolo 3 *** La tragedia della regina cieca [Regina di cuori] ***
La tragedia della Regina cieca [Regina di cuori]
Capita talvolta di doversi scontrare con ciò che abbiamo lasciato in sospeso. O che non abbiamo mai affrontato. Nel mio caso, prima di potermi dedicare anima e cuore a cercare la mia Alice, dovevo chiudere i conti con colei che per dieci anni della mia vita ha simboleggiato la Regina di cuori capricciosa, prepotente, dispotica ed incapace di considerare gli altri e i loro voleri.
Anna Williams.
Stai andando a Scarborough Fair?
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo, i miei talismani d'amore.
Manda i miei omaggi a una donna che vive laggiù:
una volta era colei che amavo.
Capita molto di frequente che dia feste in casa mia. Sapete, quelle feste da ricconi con gente impegnata a raggiungere lo stato d'ebbrezza più in fretta possibile e a gettarsi in piscina senza costume; da studente le amavo, ma se devo essere sincero ora non ci vado più tanto pazzo. Sempre le solite facce, ragazzine che implorano alcool, borse firmate e contatti con gente famosa, manager tristi che non accettano di star perdendo l'amatissima coda di cavallo che fa troppo Miami Vice. Forse è senilità precoce, ma accade sempre più di frequente che mi rintani in un gazebo, appollaiato sul canapè a succhiare Cuba Libre, a sperare che la serata termini prima del previsto. Il più delle volte il mio isolamento volontario funziona, altre no. All'ultima festa qualcuno mi mette le mani sugli occhi, e d'improvviso mi ritrovo una donna in qipao rosso fiammeggiante al fianco. Per lei, il rosso è bellezza. Per me è solo il colore della superbia.
Tessi per me una camicia di seta
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo, i miei talismani d'amore.
Che non porti segno né di telaio, né d'ago né filo.
Lavala in un pozzo disseccato e asciugala su spine eterne,
senza mai un bocciolo da quando Adamo nacque.
Saprò così che mi ami davvero.
<< Anna, pensavo che in questo momento fossi a lavorare su qualche set fotografico. A Los Angeles, dove tu vivi. >> esordisco, cercando di non apparire troppo disgustato dalla sua presenza. Lei non coglie la sfumatura: è troppo occupata a gingillarsi col mio mento e un pezzo del mio colletto.
<< Avevo voglia di vederti. >> Ma non fatevi ingannare da questa espressione che potrebbe sembrare innocente, in realtà sta dicendo chissenefrega del lavoro, ho una voglia irresistibile di comandarti a bacchetta e sentirmi una reginetta del bel mondo. Sono irresistibile per te, darling, lo so, per questo sei la mia bambolina preferita. Tu non mi contraddirai mai, no?
<< Anna, non siamo più al campus del college. Questa è la mia casa, non la sede di qualche confraternita in cui ci siamo imbucati per il festone dell'anno. E, specialmente, io non sono più un ragazzino diviso tra la passione della programmazione e le ragazze e tu, tu, Anna Williams, non sei più la ragazzina d'appena vent'anni in cerca di sudditi da cui succhiar via adulazione fine a se stessa e il loro codice morale. Mi segui? >>
In palio, ricevo solo un labbro imbronciato e due-tre unghia nel torace. Dopodiché, ben attenta a non farsi scoprire [certo: tutti vogliono stare a guardare Anna mentre punisce il vassallo che le ha negato il suo divertimento, poverina] mi soffia all'orecchio minacciosa, per quanto non possa mai essere realmente intimidatoria come sua sorella, che di mestiere fa il soldato. Capitano, non so se mi spiego.
<< Certe cose non cambiano mai, darling. Hai dato la tua verginità a me, un dono molto prezioso, converrai. Io ho l'esclusiva su di te. Sono io, io, io la tua unica regina, ho io il dominio sul tuo cuore. E se ho voglia di allacciarmi le scarpe sulla tua graziosa testolina, tu ti metti in ginocchio con calma e lo fai. >> Vorrei che l'ultima frase fosse di sua invenzione, ma purtroppo l'ho fatta davvero questa sciocchezza. Un giorno parecchio lontano in cui lei portava delle Converse zebrate e io cercavo di convincerla a venire con me a far surf nello Spring Break, complici dei lacci slacciati, mancante amor proprio e voglia disperata, le ho concesso questo. Da allora, lei crede che con me può permettersi tutto. E io ho progressivamente riconsiderato l'importanza che ha nella mia vita.
Trovami un pezzo di terra fra il mare salato e lembi di terra
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo, i miei talismani d'amore.
Divertimi suonando un corno d'agnello e feconda la terra con semi di pepe.
Quando poi saran maturi, mietili con una falce di cuoio,
legali teneri con una corda d'erica e fammene dono.
Saprò così che mi ami davvero.
Non ho idea di quanto l'originale fosse devoto alla sua regina, ma questo Bianconiglio si è ufficialmente rotto.
La spingo via, non mi voglio neanche curare se le sue unghie perfette si siano spezzate mentre ruzzolava sgraziatamente a terra, che tragedia. Faccio per rientrare in casa da una delle porta-finestre, ma lei mi strattona dalla schiena. Blocco appena in tempo il ceffone che stava per riservarmi, e valuto l'occasione più che buona per servigliene uno io, chissà che non le metta a posto i nervi. Macché: strilla come una gallina, si ritrae e tenta di afferrarmi i polsi per condurre il mio mento contro il suo ginocchio. Ma, visto che io sono più agile di lei nello schivare, scivolo via dalle sue mani per poi ritrovarmi al suo fianco sinistro e darle un poderoso calcio sugli stinchi, che la fa volare dritta in piscina. Oh, lei che strilla inviperita tutta zuppa e il trucco che cola copioso e rende la sua faccia un quadro astratto di dubbia provenienza è uno spettacolo degno dei peggiori Freak Show del secolo scorso. Mi siedo sui talloni, a bordo piscina, pronto a chiudere questa faccenda.
<< Io non ti amo più da un sacco di tempo. Adesso smettila di cercarmi. Fatti passare questa idea che io sia il servo giocattolo che soddisfa tutti i tuoi capricci. E non chiedermi più di cantarti la parte maschile di Scarborough Fair. Non sono più adatto a te. E tu non sei più adatta a me. >>
Sapevo che mi avrebbe trascinato in acqua. Digrigna i denti, sbuffa, strilla, si dispera, mi batte i pugni sul petto e continua a ripetere che solo lei può godere di me, che non posso essere di nessuna. Ci vogliono cinque persone per tirarla fuori, mentre ancora si lamenta come una comare raggrinzita. Rimango ancora nell'abbraccio semi tiepido dell'acqua, sollevato certo, e con quel pizzico di malinconia che accompagna ciò che finisce. E sto a chiedermi se in futuro, quando Alice sarà tra le mie braccia, le racconterò di questa ballata e della persona che me la insegnò...
Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo, i miei talismani d'amore.
Troppe cose mi hai chiesto, che non posso darti.
E non posso amarti più.
Un pezzo abbastanza drammatico. E dire che nelle intenzioni originali doveva venire molto più in là. Ma l'ascolto compulsivo/ossessivo di questa splendida ballata scozzese/irlandese [ancora non ho capito quale sia il paese originario], di cui potete gustarne un adattamento moolto interpretato nelle parti in corsivo [l'ultima strofa è invece di pura mia invenzione, giusto per chiudere il capitolo in maniera onorevole per quanto possibile], mi ha convinta a una rivoluzione della scaletta. Tranquilli, tanto ve le sorbite lo stesso tutte le ragazze [tutte... oddio, forse giusto Leo visto che è inquadrabile nel contesto. Se qualcuno ha un concetto valido da affibbiarle che vada oltre il sesso intercambiabile, è ben accetto.] Ah: mannaggia a me e a Greek.
Evilcassy: e lo so, Zafina è da lol incontrastato. Personalmente me la vedo molto bene a spillare soldi ai poveracci di turno accampando le scuse più inaccettabili, e nonostante tutto riuscire nell'intento! Dovremmo mandarla dal Jin, così magari lo mettiamo finalmente a tacere con la bancarotta. Ma non credo di aver capito: Miguel risveglia i sensi? Sì, bello è bello, ma non tanto da far follie per uno come lui. O sono io che non ho il gusto per l'uomo mediterraneo?
Angel Texas Ranger [e scusa se volta scorsa ho scritto rangel!]: deduco che hai apprezzato parecchio la scena[ta] finale. I Mishima non fanno il loro dovere, quindi chiamiamo in causa le comparse! Ammiratore turista troppo ricco me l'hai definito, e come mi sono ammazzata di risate... Leekun ringrazia e manda maledizioni a random sepolto nel laboratorio, casomai senti urlacci improvvisi nel cuore della notte fammi presente che gli tiro le orecchie. Questa cosa di Alisa=Alice me la sentivo, e in effetti è la più similare all'originale Disney... attenzione, non da interpretare che sia lei l'Alice di qui. Avrà il suo bel capitolo teneroso come un Orsetto del Cuore, ma ho altre intenzioni. *risata malefica malriuscita*
Nefari: in fondo ti capisco, anche Baek si è infighito cogli anni. Sembra che la regola del vino che migliora invecchiando valga anche per i player maturi del nostro adorato Tekken [oddio, devo ancora prenderlo e so già che maledirò la Campaign e le poche modalità. Rivoglio la Corsa all'oro e il Tekken Bowling del DR!!]. Forse giusto Paul e Bryan sfuggono alla regola, ma il primo è nato così e il secondo cade a pezzi come stucco dalle pareti della mia fumetteria di riferimento. Se avrai il piacere di continuare a seguirci Lee sarà più che contento.
Miss Trent: premetto che ho letto quella fiction, e mi ha un poco terrorizzata. Preferisco tenerli vivi e vispi i miei personaggi. Ma direi che la Zafina ciarlatana è piaciuta a tutte, vero? E anche Miguel con la sua paranoia ha fatto scuola. L'ente turismo andaluso?! Non andiamo un po' troppo in là, visto che sono un'umile scribacchina/ficwriter e un monumento storico come il palazzo dell'Alhambra può essere descritto in mille maniere molto più particolareggiate e avvincenti del mio riassiuntino?!
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Capitolo 4 *** L'ultima notte di Christie Montiero [Stregatta] ***
L'ultima
notte di Christie Montiero [Stregatto]
Ho
bisogno di distrarmi. Seriamente bisogno. Cavolo, siamo all'inizio di
agosto e non ho fatto altro che lavorare, lavorare e lavorare, chiuso
tra scrivania e cellulare quasi più fuso di me. Non vedo il
mare da quindici giorni, porca miseria, e non va bene.
Ho
deciso: sono le otto di sera, ma me ne vado ugualmente al mare. [E
naturalmente Marina mi deve intralciare.]
<< In
questo momento c'è festa di paese giù in spiaggia, non
hai temp- >>
<<
Meglio
così >>
calco io con pesantezza per stroncare la sua ramanzina sul nascere,
mentre vado in cerca della sacca da mare. << Il contatto con la
gente comune mi ricorderà che non mi chiamo Apollo e non vivo
sull'Olimpo. Cià, non mi aspettare alzata. >>
Le lunghe file di
fiaccole, i festoni fatti di ibischi e le girandole di fuochi
artificiali rosse e verdi disseminate un po' ovunque ti mettono
subito nello spirito da festa. L'aria serale è serena, limpida
e tiepida: perfetta per una serata di balli e bagni al suono di
un'orchestrina cubana. A guidare le danze, c'è una pertica di
donna [ma pertica pertica, sfonda il muro dei due metri!!] in abito
nero che canta vecchie canzoni di Sinatra con accento
britannicissimo: al suo fianco, l'inossidabile Rodin, proprietario
della spiaggia privata e di un paio di negozi di musica giù in
città, appollaiato sul contrabbasso da bravo stangone di nero
qual'è. E con le mani che si ritrova, meglio non inimicarselo.
Insomma, per un pochino
ballo da solo, ma una danza non è tale se non si ha una
compagna. Finquando una ragazza non viene a salutare Rodin.
Ragazza? No, scusate,
volevo dire bambolina da far girare la testa.
Pelle moka.
Occhi nocciola vivaci.
Un vestitino verde che
le sta addosso come una nuvola.
E un sorriso
bianchissimo che in confronto le tizie della Mentadent sembrano dei
pagliacci da incubo.
Non so se Rodin facesse
segno proprio a me di avvicinarmi, ma ci vado lo stesso.
<< E' un po'
strano vedere Lee Chaolan tutto solo soletto a una festa. Che ti è
successo? >>
<< Depressione
post-scaricamento. E il lavoro stressa. >>
<< Capita anche a
te. Senti, fammi questo piacere, fai compagnia a questa splendida
creatura per stasera. Mi raccomando, niente mosse da provolone quale
sei. Intesi? >>
Vorrei replicare sul
provolone, ma come già detto prima le sue mani sono un ottimo
argomento dissuasivo. Meglio avventurarsi fra la folla danzerina con
la dama e trovare la posizione per il prossimo ballo.
<< Sei il famoso
Lee, presumo. >>
<< Famoso perché?
>>
<< Non sei tu
quello che ha fatto spendere a Rodin una fortuna di aragosta e
gamberi per il compleanno? >>
<< Ah, già,
è successo appena due mesi fa e già non lo ricordavo
più. Ho una brutta testa, lo so. Perché non la finiamo
di parlare di Rodin e mi dici come ti chiami? >>
<< Christie
Montiero. Ma solo fino all'alba. >>
Non
capisco granché il senso di quest'ultimo passaggio. Da un
vicino vaso prendo un fiore di Monoi e glielo piazzo sull'orecchio.
Ingentilisce ancora di più il suo aspetto di gatta selvatica,
anzi, di Stregatta. Spero solo che non mi stia affascinando solo per
mangiarmi dopo, come in quella sfigatissima filastrocca de Il
gufo e la pantera.
<< Cosa intendi
con questo? >>
<< Segreto. Sai
ballare la salsa? >>
<< Al tonno o alle olive? >>
<< ...è
una battuta pessima. >> mi risponde, nascondendo la risata
nelle spalle.
<< Ma ti ho fatto
ridere. >>
<< Non è
assolutamente vero! >> e si sganascia di più. Sarà
per via delle mie magiche dita solletichine?
Un po' alla volta mi
parla della sua vita, tra un ballo e l'altro. Del suo lavoro da
insegnante di danze caraibiche. Della sua amicizia con Rodin che è
stato un po' il fratello maggiore che in famiglia non aveva. Della
passione per i cibi piccantissimi e le frittelle di banana sotto
Carnevale. Di Sheila, Cleo, Antonio e tutti i gatti che aveva
accudito in vita. Della sua mamma allegra che al nero vedovile
preferiva il rosa lustrino. Di come odiasse le bambole e i sei
sandali rotti giocando alla corda. E tante altre cose fra un bagno
notturno, un Margarita e gare di barzellette.
Sono stato così
bene che a vedere i primi chiarori dell'alba sono saltato in aria.
Principalmente, perché so che Marina è rimasta in piedi
e appena torno me ne dice una carrettata. Strega numero due.
<< Quindi adesso
te ne torni a casa? >>
<< Temo di sì.
Perché io non ho una segretaria, ho l'incrocio mitologico tra
il mastino e la suocera. >> Lei ride ancora, poi si volge
platealmente al sole allargando le braccia più che può.
<< Gentile
pubblico, grazie per aver assistito a “L'ultima notte di
Christie Montiero”! >>
Prende il fiore e, con
uno sguardo da persona realmente innamorata, l'affida alle onde.
<< Perché,
da oggi in poi, sarò solo Christie Gordo. Moglie di Eddie
Gordo. >>
Rimango in silenzio ad
aspettare che concluda il suo rito, poi mi decido a farle la domanda.
<< Stai per
sposarti? >>
<< Sì. >>
la sua semplice risposta. Ma non mi sento né usato né
ingannato.
<< Strano modo di
festeggiare un addio al nubilato. >> replico.
<< Non volevo
ricordare questa notte come un'orgia posticcia da riti pagani. Lo amo
troppo per farlo. Volevo trascorrerlo con gli affetti cari e... e una
persona amabile ed intelligente. Proprio come te. >>
<< Lusinghiero >>
rido, << ottima capacità di giudizio. Mi auguro che chi
sposi ti renda felice. >>
Dev'essere stata la
prima volta in vita mia che non ho fatto lo scemo con una futura
sposa...
Dannazione, la
cerimonia è quasi finita e io sono ancora impelagato qui.
Maledetto siciliano emigrato.
<< Quante volte
te lo devo dire? Io vendo frutta e verdura, non riso, ceci o altri
stupidi legumi! Ma ce li hai gli occhi per guardare o no?! >>
<< Enzo, saranno
anni che stai qua, e ancora puzzi di provincialismo. Non si diventa
cittadini del mondo così. >>
<< Santa Rosalia,
eretico! Eretico tu sei! Solo gli ingrati dimenticano le proprie
radici! >>
<< Non ci siamo
capiti: tu non ti sei portato dietro le radici, ma tutto l'albero di
arancio in testa che si nutre del tuo cervello come humus! Humus, ti
ricordi le semplici lezioni di scienze delle elementari? >>
<< Ma se prendevo
sempre quattro! >>
<< Ecco,
appunto... >>
Dang,
dang, dang. Le
campane suonano festose e io non sono davanti alla chiesa col mio
sacchetto di riso da lanciare. E tornare a casa per prenderlo è
impossibile. Auguro ad Enzo di visitare la Russia un giorno o l'altro
con un diretto di calci nel sedere, dò gas al Vespotto e quasi
mi rompo il collo nel traffico del mercato di piazza pur di arrivare
in tempo per salutare l'amica sposa. Ma ce la faccio, grazie al
cielo. Salgo i gradini della chiesa a quattro a quattro, attraverso
la pioggia di riso [miracolo che non mi sia rotto la gamba] e fischio
per farla accorgere di me.
Il
neo marito sembra un po' una scimmia, ma de
gustibus.
Tiro fuori una monetina, la lancio e gli chiedo testa o croce.
<< Croce,
ovviamente. >> [ha una voce un po' cavernosa, sarà
raffreddato?]
<< Spiacente, è
testa. Ma il premio >> strizzo l'occhio al suo indirizzo, poi
pianto l'indice nel petto dell'uomo delle caverne << è
tuo. Vedi di trattarla bene. >>
Sì, ho usato la
moneta falsata con doppia testa, ma una volta nella vita volevo
farlo. Possibilmente, prima del mio matrimonio.
Sì,
ho tardato. Sì, la scena finale è ripresa da City
Hunter [ma Ryo è troppo mito per non omaggiarlo]. Sì,
Eddie mi scannerà per averlo descritto come un uomo scimmia,
ma effettivamente lo è.
Questo
capitolo contiene tre ospiti speciali di un gioco che ancora non è
uscito, ma che consiglio caldissimamente [Bayonetta, di cui potete
già trovare in rete l'intera soluzione con filmati
d'intermezzo]: Rodin, il contrabbassista, Enzo il verduraio e la
stanga britannica che sarebbe Bayonetta, la magica strega che tutto
risolve coi capelli. Fidatevi, questa donna è un mito.
Nefari:
toh, sei astemia? Ti posso offrire un succo tropicale? Sono d'accordo
con te, ma fino a un certo punto: Anna è la mia nemica
naturale, e non sono molto sicura che possa essere gentile ed
indifesa [nella mia testa, lo fa solo per ingannare gli altri].
Voglio dire, tutti hanno sotto gli occhi quel che combina in Tekken,
no? Per il resto seguici ancora, che c'è tanta roba da
mostrare!
Miss
Trent: visto? Visto che Lee è il più amoroso in Tekken
e merita tutti i riflettori? Per quel che riguarda il mio modo di
scrivere ho un solo dogma: se non riesci ad immaginarlo chiaro come
una pagina di manga, lascia perdere. Sulla questione Leo... credo che
ci vogliano mettere in crisi nello scoprire la sua reale identità
sessuale. Ma li beffo, e sai come? Con un capitolo tutto per lei!
Indizio, i caffè con camerieri di Otome Road. Informatevi e
aspettate!
Angel
Texas Ranger: e ci credo che Alisina sta con Larsotto [si flippa con
una visione di Lars in costume di Kuma]! Lee è fiero e
ringrazia [e sussurra malinconico che avrebbe dovuto crescerlo lui
Jin, altrimenti altro che lo sfacelo in T6...]
Silver
Princess: ohi, ohi, piano con i complimenti, diventerò un
bengala! XD Essì, bisogna rimpinguare questa mancanza
imperdonabile di fiction Lee-centric. Magari senza presenze irlandesi
coi tacchi alti. Brune, non bionde. Anche perché la bionda è
ormai cittadina onoraria russa...
Evilcassy:
ormai passiamo più tempo a ciarlare su msn che a recensirci le
storie. Sarà il terribile potere delle Converse zebrate???
Altri complimenti, oh cielo, non mi ci abituo mai. Falsa modestia?
Direi. XD [Per quanto riguarda Miguel, devo convincerlo a lavorare
come ragazzo immagine nei pub. Che preferisci, cubo, palo o gabbia?]
Shakiko:
il nome ha qualcosa a che fare con un certo Santo d'oro che vigila
peraltro il mio segno? XD Come sarebbe a dire che Lee non ti piace?
Oh, ma quello della mia fiction shì, veroooo? Altrimenti non
saremmo qui, vegliate dall'intramontabile David Bowie versione
Labyrinth [chi non avesse mai visto questo film, corra ai ripari: è
adatto alle feste natalizie e ha tutto il gusto del fantasy anni
'80]. Alice è amore puro. E, sì, curiosamente le hai
nominate insieme. Saranno nello stesso capitolo, e il tema sarà
cosplay! Preparatevi all'elegia di Disgaea!
Mimi18:
ancora gomen per la recensione, ma non si può andare contro la
propria natura. Il Lee Bianconiglio è in realtà il vero
Lee, non fatevi ingannare da Namco e dai Saiyan. Benché abbia
molto apprezzato il suo ruolo nel T6 *w* E certo che le battute sono
importanti: dobbiamo far capire alle pecorelle smarrite cos'è
realmente questo gioco, eh. Non fate caso al mio cervello che urla
hentai e divise alla marinara.
RZEN:
ullallà, che nome mistico. Sei scesa dalle vette himalayane ad
illuminarci con la tua presenza? Beh, non potevo starmene con le mani
in mano e ho preso le redini. Diffondere il Verbo del [finto] Demone
Argentato è la mia missione [e non ho nulla a che spartire col
Jin Gesù Cristo del quattro. Anche perché ero troppo
occupata a sbavare sul completino azzurro pornaccio di Lee
all'epoca.]
LiliRocherfort89:
Lilina! Quante volte mi sono rotta i polpastrelli giocando con te al
Dr! Er, torniamo alla recensione. E' un romanticone lui, mica come
quella bestiaccia del nipote. Toccante? Me lo fai commuovere così.
A meno che non gli si attivi la modalità Predatore... basta
spegnerlo a bastonate, comunque.
Roden:
ovvero, la mia Sayuccia XD e certo che Lee è buono come il
pane, non viene dal forno Mishima. Me lo strapazzerò ben bene,
non c'è di che preoccuparsi.
E
grazie speciali a coloro che hanno recensito Erased! Alla prossima
con... [squillo di trombe&rullo di tamburi] Alisa!
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