Lettera dal IV cantone del settimo
cielo
Cara Hilary,
ti scrivo perché volevo dirti
quello che non sono mai riuscito a dirti, e che ho tenuto chiuso in me per
troppo tempo...
Ma c'è un amore che non so più
nascondere perché adesso ha bisogno anche di te.
Volevo dirti solo che eri sempre tu la mia
allegria, e appena ti vedevo parlare con lui diventava gelosia folle.
Per tutto quello che mi davi, anche se forse non
te ne rendevi conto.
Questo io volevo dire a te.
E come quando non c'eri io mi
perdevo sempre un po', e mi accorgevo che non ero niente senza di te, che non
sapevo nemmeno divertirmi, neanche con il Bey se non c'eri tu.
Invece quando stavi con me anche il
grigio intorno a noi si colorava della vita che gli davi.
Come è difficile dire tutto questo a te, che
d'amore non parlavi mai.
Non ne parlavi mai con me...
Forse era perché avevi paura come me di una
risposta che ancora non sapevi qual era; mi dispiace per te, così allegra, a cui
non ho potuto offrire altro che un cuore di ghiaccio.
Magari avessi potuto offrirti di più!
Vorrei essere come Takao: più aperto, senza
scrupoli.
Lui, che ogni sera ti invitava ad
uscire con lui, che ti regalava mille cose, mille parole....
Magari ne fossi stato capace io!
Avrei detto tutto subito, avrei
spiattellato i miei sentimenti ai quattro venti, così che tutti, da Bush ai
prigionieri dimenticati nelle segrete avessero saputo ciò che provavo quando
ero vicino a te.
Volevo solo dirti che quando stavo
vicino a te sentivo una nuova energia.
Tu, che rincorrevi Takao tutto il
giorno, che lo schiaffeggiavi per un nonnulla; quanto avrei dato io perché tu
fossi stata così anche con me... Quanto avrei dato per essere stato io così con
te.
Avevo paura, Hilary.
Paura di una tua risposta sbagliata, per questo mi
chiudevo dietro un atteggiamento freddo, distaccato.
Volevo dirti che non ho intenzione
di rassegnarmi ad essere cattivo, ma se c'è qualcuno che può salvarmi sei tu, e
per questo ti scrivo.
Avevo paura che tu potessi ridere, oppure che
potessi restare in silenzio, sconcertata: avevo paura della tua reazione, delle
tue parole o del tuo silenzio.
Il tuo silenzio! Era di stella.
Così raro e prezioso...
Volevo dirti quello che non sono
mai riuscito a dirti, e che ho tenuto chiuso dentro me.
Ma c'è un amore che non so più
nascondere perché adesso ha bisogno anche di te.
Non sono mai stato bravo con le
parole, per questo non so se una lettera è la cosa più adatta per esprimere i
miei sentimenti, ma dato che non ho trovato un modo migliore per dirtelo
-Ti Amo-
E lo so che tutto quello che potevo
offrirti era il freddo e distaccato Key Hiwatari, ma non avrei mai potuto
perdonarmi se non avessi fatto almeno un ultimo tentativo.
Sono uno stupido. Adesso ho
rovinato la lettera, piangendo.
Ho solo un foglio; l'ho comprato
ieri apposta, e sono riuscito a rovinarlo.
Perché non riuscivo a parlartene?
Quando me ne sono andato, quando
sono venuto al IV cantone, non ho mai smesso di pensarti; o meglio, di pensare a cosa
avresti fatto senza di me.
Avresti pianto? Sicuramente...
Ma la mia preoccupazione era
un'altra, quando sono andato via.
La mia domanda era: perché avresti
pianto?
Per un amico? O per un amore che
non eri mai riuscita a tirare fuori?
Oh, non fare il mio stesso errore,
l'errore di uno sciocco che è morto in un esperimento sbagliato proprio come gli
idioti che muoiono d'amore senza aver fatto nemmeno un tentativo.
Quel giorno, quando mi stavo
allenando con Dranzer pensavo a te.
Volevo diventare più forte per piacerti, invece la potenza di quell'attacco
ha fatto esplodere tutto, compreso il capanno dove mi trovavo.
E' strano andarsene senza soffrire,
senza nulla da dover ricordare, tranne cinque volti.
Prima di chiudere gli occhi sul
mondo ti ho pensato con tutte le mie forze, sperando che non fosse vero... che
ti avrei rivista... E che la tua bellezza mi avrebbe salvato.
Invece quando sei arrivata era
tardi. Non ho fatto in tempo a gridarti il mio amore, ho solo spirato.
Non so cosa sia successo dopo, so
solo che adesso sono qui, al IV cantone, senza più nulla.
Forse quando leggerai questa
lettera starà piovendo, e io non sarò lì a offrirti la mia felpa per ripararti o
le mie mani per scaldare le tue.
Volevo dirti che devi superare
questo momento, farti coraggio e rifarti una vita.
Non saprò mai quale sarà la tua
reazione a questa lettera, ma spero di averti dato speranza.
Mi hanno dato il permesso di spedirtela, ma per
miracolo. Approfitto per mandarti l'unica foto che mi abbiano mai scattato da
solo.
Ed ora, guardandola, ridi, piangi, urla, corri o
resta in silenzio.
Hilary, vivi per quello per cui ti
senti di vivere, vivi per le tue passioni, e non per quelle che gli altri dicono
essere le tue passioni.
Tra due mali scegli sempre il minore e quando davanti a te si apriranno tante
strade e non saprai quale prendere non imboccarne una a caso, ma siediti e
aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei
nato, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e
và dove lui ti porta.
Ma non dimenticarti di vivere, e di non smettere
mai di sorridere, perché c'è qualcuno che vive dei tuoi sorrisi; e sorridi anche con un sorriso
triste, perché più di un triste sorriso c'è la tristezza di non saper sorridere.
Ricordati che anche un orologio
rotto ha ragione due volte al giorno...
Se
riuscirai a vedere
il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore selvatico sarà come
tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora.
Con
tutto me stesso
Key Hiwatari |