AAA. Cercasi fidanzato per un giorno

di hunterd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Innanzitutto un saluto a tutti!
Ben arrivato a chi non ha mai letto nulla di mio, un caro saluto a chi già mi conosce!
Eccomi nuovamente a cimentarmi con un pairing che mi ispira divertimento e dolcezza. La premessa su questo pairing, per me, è sempre la stessa: sono una dramione convinta, ma dopo Draco, è solo con Fred che "coniugo" Hermione. Questo perchè amo molto le coppie dove gli opposti si attraggono.
Quindi la irrepresenbile e razionale Hermione Granger, può tranquillamente dirsi l'opposto dell'indisciplinato e irrazionale Fred Wasley.
Detto questo, va anche detto che sono in un periodo dove mi sento incapace di cimentarmi in una ff che non porti con sè allegria e divertimento. Quindi in questa ff troverete, appunto, tanto divertimento, allegria e romanticismo.
Perciò, non abbiate altre pretese, se non quella di ritrovare gli ingredienti per una bella lettura spensierata (e che magari vi farà battere un pò il cuoricino perchè il romanticismo ci sarà, eccome!).
Concludo dicendo che non sarà composta da infiniti capitoli, ma anzi si aggireranno intorno alla decina o giù di lì.
Fatte queste premesse, non mi rimane altro da fare che augurarvi buona lettura e sperare che la possiate trovare piacevole.
Besos.
Laura.
 





Il giornale era piombato sul libro di Pozioni che stava consultando. Gentilmente lanciato da Ginny, che con un lampo di soddisfazione negli occhi, aveva anche esclamato "Fatto!"
Hermione era tornata a guardare il giornale, come se potesse animarsi di vita propria da un momento all'altro.
Ma quello giaceva immobile sul suo libro, con quel breve trafiletto ben evidenziato dai caratteri rossi, che spiccavano come fari in una notte. Le era bastato leggere la prima riga, per sentirsi subito male.
- Come hai potuto Ginny?!
- Ho fatto quello che avresti dovuto fare tu! E poi, non dire che non sono una vera amica.
Hermione continuava a fissare quei caratteri rossi. Gli unici, in una pagina di soli caratteri neri. Quell'annuncio spiccava violento. Sembrava voler balzare fuori dalla pagina!
- Non ti avrei mai fatto andare, a quella festa, da sola. E lasciare che quella Emily, di cui mi hai parlato, potesse ancora umiliarti!
Le mani di Hermione erano finite a sostenersi il capo. Non poteva essere, Ginny non poteva averlo fatto davvero!
Perchè le aveva parlato di Emily e della sua festa!


- Ehi, Mione, che faccia?! Brutte notizie?
In biblioteca, a quell'ora, c'erano solo le due ragazze.
- Peggio. Ho ricevuto un invito ad una festa! E non posso non andarci. Una vera perdita di tempo!
Ginny l'aveva guardata come solo lei sapeva fare: esterefatta/scandalizzata.
Hermione poteva capire: per Ginny, non sarebbe mai stata una brutta notizia ricevere un invito ad una festa. Di qualsiasi festa si trattasse.
- Hermione, io capisco tutto: lo studio, il CREPA, le ricerche per la McGranitt e gli altri mille impegni che hai sempre... ma addirittura trovare una festa, una perdita di tempo, è troppo! Anche per te!
Ginny era partita in quarta. Come suo solito. Poi le aveva strappato di mano l'invito e si era messa a leggere ad alta voce.
"Carissima Hermione,
sono felice di invitarti alla mia festa di diploma che si terrà il giorno 13 Giugno presso Villa Bloyd - Londra. Il party avrà inizio alle ore 18.00 e proseguirà per tutta la notte.
Perciò ti aspetto, accompagnata dal tuo fidanzato!
Con affetto, Emily.
PS: sono molto curiosa di conoscere questo ragazzo fantastico di cui mi hai parlato!"
Ovviamente Ginny la stava fissando. Hermione poteva sentire tutte le rotelle in movimento in quella testolina rossa. E sapeva che sarebbe stata sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio.
- Prima di tutto chi è questa Emily?
- La figlia maggiore di una coppia di carissimi amici dei miei. Praticamente io e lei siamo cresciute insieme, fino a che non sono venuta ad Hogwarts. E anche durante la mia permanenza qui, ogni volta che ho fatto ritorno a casa, l'ho sempre frequentata.
Ma Ginny, non per niente, era la sua più cara amica. A cui, però, non aveva proprio rivelato tutto su Emily, diciamo solo qualcosina. Raccontare tutto, anche se a Ginny, sarebbe stato troppo imbarazzante..
- E' lei quella che ti fa tornare sempre di pessimo umore? La gallina che non puoi soffrire?!
- Già... forse ho trascurato solo di dirti che si chiama Emily... e che si è diplomata quest'anno. E' più grande di me di un anno!
- Appurato che Emily è quella gallina che ti fa saltare regolarmente i nervi... perchè dice che aspetta "anche il tuo fidanzato"?
Hermione era diventata del colore dei capelli di Ginny: rossa con sfumature arancioni.
- L'ultima volta che sono andata a casa... ehm... mi ha presentato il suo, di fidanzato! Un bel ragazzo, laureato ad Oxford. Modi impeccabili, istruitissimo e pure nobile. Poi, ovviamente, mi ha dato il tormento tutto il giorno: perchè io non ero ancora fidanzata? Non avevo proprio nessuno? O meglio...non avevo "ancora" nessuno?
GInny aveva annuito. Non era certo quel tipo di ragazza, a cui bisognasse dire troppe cose per arrivarci da sola.
- Così, ti sei inventata che eri fidanzata!
Hermione ancora si stava maledicendo per questo! Ma quel giorno, Emily, l'aveva fatta proprio impazzire! E così aveva fatto delle velate allusioni, circa un ragazzo che c'era... non poi così velate, visto che Emily ora si aspettava che lei arrivasse con quel fidanzato misterioso!
- Ma le hai raccontato di lui per filo e per segno?
- Ginny, sai benissimo che non c'è nessun ragazzo!
O meglio c'era stato due anni fa ed era stato l'unico. E si dava il caso che fosse proprio il fratello di Ginny: Ron. Il quale era tornato ad essere il suo migliore amico, insieme ad Harry. Sarà stata forse l'amicizia profonda con questi due ragazzi speciali, ma Hermione non aveva più sentito il bisogno di avere un ragazzo.
Però, adesso, c'era il problema di Emily!
- Lo so che non c'è nessun ragazzo! TI stavo chiedendo se tu hai dato delle descrizioni particolari di lui!
- No, ovviamente ho solo buttato qua e là qualche frase. Giusto per far credere ad Emily che ci fosse qualcuno e fare sì che mi lasciasse in pace... ma non credevo che si sarebbe fissata così!
Si sentiva quasi sull'orlo delle lacrime! Già si vedeva arrivare da sola... e vedeva i sorrisetti di Emily e delle sue amiche, a quella vista. Ancora una volta, Hermione Granger, arrivava sola!
- Non ci vado. Me ne frego se i miei genitori ci rimarranno malissimo! Questa volta non mi faccio umiliare così! Al diavolo anche Emily Bloyd!
E scusandosi con l'amica, aveva raccolto i suoi libri e come una furia era uscita dalla biblioteca.



Il giornale era sempre lì.
Con la sua data, 5 giugno e quell'annuncio in rosso.

AAA. Cercasi fidanzato per un giorno.

Con il presente annuncio si invitano ragazzi di bella presenza - età compresa tra i 18-25 anni - a presentarsi presso la locanda Testa di Porco - Hogsmeade, il giorno 7 giugno, alle ore 16.00
Il fine della selezione sarà quello di ricercare un ragazzo che dovrà accompagnare ad una festa, una gentile donzella, interpretando il suo fidanzato.
Il compenso per la prestazione è stabilito in 100 galeoni non trattabili.
IMPORTANTE: astenersi maniaci sessuali, perditempo, non di bella presenza, minorenni.
All'interno della locanda, chiedere di Andromeda

Ginny aveva dato il massimo di sè con quell'annuncio. O forse il peggio di sè, visto il guaio che aveva combinato!
- Ginny come ti è saltato in mente!
- E' la soluzione perfetta Hermione! Uno sconosciuto che dovrai sopportare solo un giorno. Niente complicazioni. Ti accompagna alla festa, fai il tuo figurone con Emily - magari ti diverti pure - e poi lo saluti. Fine della storia.
Detto così sembrava la cosa più normale del mondo!
Peccato che lei, Hermione, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del genere! Trovare un fidanzato così! Anche se per un giorno solo!
- A parte, Ginny, che dove li trovo cento galeoni... e poi, lo sai che non sono il tipo che farebbe una cosa simile... trovarsi un fidanzato a pagamento!
Ginny aveva sbuffato, segno che stava per dare sfogo a tutta la sua esuberanza.
- A parte che i cento galeoni -più altri 5, dato che l'annuncio esce oggi e domani - li ho chiesti ad Harry!
- Cosa hai fatto?
- Lo sai che Harry non si tira mai indietro se deve fare un favore ad un amica...
- Mi stai dicendo che gli hai detto a cosa ti servivano?!
Ginny si era messa a ridere.
- Ma no! Gli ho fatto credere che ne avevo bisogno io! Ti pare che dico una cosa del genere ad Harry? Come minimo gli viene un colpo!
Era tornata a respirare.
- Dicevo... perchè non dovresti essere il tipo capace di fare una cosa del genere? Sei una ragazza sveglia, moderna, indipendente... e ti cerchi un accompagnatore su misura per lo scopo che ti sei prefissa!
- Cioè, per una volta, far rimanere a bocca asciutta Emily e le sue amiche?
Ginny le aveva fatto l'occhiolino.
- Giusto. Magari si presenta uno schianto di ragazzo... sai che rivincita su Emily?
L'aveva quasi convinta. L'idea di non avere tutto il giorno Emily alle costole, a chiedergli perchè non era venuto il suo misterioso "fidanzato". Sino a quando non le avrebbe strappato la verità: che non c'era nessun fidanzato!
Forse, Ginny, aveva ragione: chiedere di fingere, ad uno sconosciuto, di essere il suo fidanzato per un giorno... bè non era poi così difficile! O meglio, sarebbe stato più facile che affrontare il mastino Emily e le sue amiche!
- Però, non me la sento di affrontare da sola la "selezione"... non escludo che si possa presentare lo stesso qualche maniaco...
Ginny l'aveva abbracciata contenta.
- Tranquilla. Ci sarò anch'io. Sceglieremo insieme, il tuo "fidanzato" misterioso!
Hermione, però, non riusciva a scacciare un pensiero: non aveva mai accettato niente di così insensato prima d'ora e non era sicura che fosse una buona idea iniziare proprio con questo annuncio. Un fidanzato a pagamento...
Però, d'altro canto... l'idea di azzittire Emily, era un'idea troppo allettante.
E poi, non era detto che non potesse decidere all'ultimo di non farne più niente!



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- Ginny, è il decimo Oblivion che compio. E il nono, giusto per sottolineare la situazione, l'ho fatto su Mclaggen! Si sono presentati solo studenti dell'ultimo anno! Direi che possiamo anche metterci una pietra sopra! E' destino che vada a quella festa da sola!
Hermione era davvero giunta al limite. Forse un pò lo era anche Ginny, a giudicare dall'espressione meno battegliera che aveva ora, rispetto a due ore prima. Si erano presentati finora, appunto, dieci ragazzi. Nessuno sarebbe stato quello giusto. Oltretutto, tutti e dieci erano rimasti sorpresi di trovarsi davanti la Caposcuola Hermione Granger che cercava un accompagnatore a pagamento! Si era quindi, così, reso necessario cancellare il loro ricordo di essersi presentati a quella particolare selezione.
- Non è ancora detta l'ultima parola! Sono le sei, la locanda chiude tra un'ora. Potrebbe ancora presentarsi quello giusto! Lo sconosciuto perfetto!
Hermione aveva rivolto uno sguardo scettico - e spazientito - all'amica.
- Ginny, ti prego... un altro che mi guarda come se fossi impazzita e potrei morire. Davvero, mi arrendo. Preferisco, forse, affrontare Emily, che non un altro colloquio imbarazzante...  
- Va bene, per oggi potremmo anche finirla qui. Però, domani, è un altro giorno. Vale la pena riprovarci!
Hermione non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione. Se solo Ginny avesse cambiato idea, le sarebbe toccato stare lì un'altra ora. Era proverbiale la testardaggine dei Weasley.
- Okay. Ci sto. Senti, prima di andare, vado un attimo in bagno...
- Oh, tranquilla. Ti spiace, però, se io inizio ad andare? Forse faccio ancora in tempo a beccare Dean. Mi sono decisa a parlargli...
- Certo fai pure. Ci vediamo dopo, a cena.
Era rimasta un attimo a guardare la rossa avviarsi. Come avrebbe voluto possedere la sua sicurezza. Ginny sapeva sempre cosa fare e quando farlo. Sopratutto in fatto di ragazzi.
Non come lei, sempre insicura e cervellotica! Anche in quello, doveva avere tutto sotto controllo!
Si era alzata per andare in bagno e nel farlo, aveva urtato il tavolo. Con il risultato di rovesciare per terra bottiglia e bicchieri, mandandoli in frantumi.
Si era chinata per raccogliere i vetri ed era stato da sotto il tavolo che le era giunta una voce nota. Molto, molto nota. Troppo nota!
- Mi scusi, cerco una ragazza di nome Andromeda.
Aveva sentito l'orso dietro al banco, che poi altri non era che il gestore del locale, rispondere per l'undicesima volta "il tavolo là in fondo".
E da sotto il tavolo aveva visto avvicinarsi un paio di jeans ed un paio di scarpe da tennis. Le aveva viste fermarsi a mezzo metro da dove era lei e aveva risentito quella voce.
- Ciao, sono qui per l'annuncio.
Hermione avrebbe voluto morire. Ma non come prima, durante gli altri dieci colloqui, no. Adesso avrebbe proprio voluto rimanerci secca, piuttosto che uscire da sotto quel tavolo!
- Ehi, tutto bene lì sotto?
Aveva bofonchiato un sì. Nella speranza di prendere altro tempo e trovare una via di fuga. Ma come? Correre via a quattro zampe, forse, avrebbe solo peggiorato la situazione.
Questa volta Ginny l'aveva messa in un bel guaio! E più stupida, lei, che alla fine si era fatta convincere!
- Scusa, sei sicura che... Hermione! E tu cosa ci fai qui!?
Era rovinata. Perchè il ragazzo, si era alla fine chinato, per vedere che cosa stava combinando lì sotto.
- Ciao... Fred? George?
- Fred... ma tu cosa ci fai qui?
- Ehm...
Poteva forse azzardarsi a dirgli che lei accompagnava Andromeda! Magari ci avrebbe creduto. Era un pò traballante come situazione, perchè Fred la conosceva abbastanza bene da sapere che non aveva un amica di nome Andromeda, però...
- Ehi, scusa, deve venire ancora molta gente? Saresti rimasta l'unica cliente... adesso insieme a lui, per oggi. Vorrei andarmene a casa...
Hermione avrebbe cruciato volentieri l'orso che li aveva raggiunti, togliendole così ogni speranza di propinare una balla a Fred.
Fred era sempre accucciato con lei sotto al tavolo. Ed ora si capiva chiaramente che stava cercando di non ridere.
Hermione si era rialzata di scatto. E aveva fissato il gestore.
- Stavo giusto per andarmene. Lui è un mio amico...
Anche Fred si era rialzato.
- Ehm... sì certo! Andiamo, Andromeda?
Si era infilata al volo il giubbino. Aveva salutato educatamente l'orso, anche se la voglia di cruciarlo era sempre lì e a passo di marcia, aveva infilato l'uscita.
Fuori non aveva smesso di piovere. Ma la pioggia era l'ultimo dei suoi problemi, ora.
- Hermione, capisco il tuo imbarazzo...
Fred l'aveva ovviamente raggiunta in meno di un secondo. Ed ora le stava camminando vicino.
- Non credo tu possa comprenderlo fino in fondo, Fred.
- Guarda, davvero, vorrei non essere venuto. Sappi che non ne farò parola con nessuno.
Ecco, ora stava completando l'opera. Se si era sentita una perfetta cretina quando l'aveva scoperta, ora si sentiva anche peggio.
- A parte che, se lo hai fatto, avrai avuto i tuoi buoni motivi...
Oddio! Se solo si azzardava a chiedergli quali fossero... avrebbe scavato da sola una buca profonda e ci si sarebbe buttata dentro.
E poi, il pensiero che uno dei motivi che l'avevano spinta lì, era parente stretta proprio di Fred, l'avevano indotta ad accellerare il passo.
Doveva assolutamente dire a Ginny che l'indomani non se ne sarebbe fatto assolutamente nulla. Lei aveva chiuso con fidanzati a pagamento, dopo questa figuraccia!
Una mano però aveva fermato il suo passo di marcia, trattenendola per un braccio.
- Ehi, Herm. Siamo amici da una vita. Non c'è bisogno di fare così. Guarda che non è mica successa la fine del mondo. Hai solo messo un annuncio per trovare un accompagnatore!
Ecco, poteva iniziare a scavare. Era anche peggio che sentirsi chiedere il perchè lo avesse fatto.
- Fred, potresti semplicemente dimenticare che sei stato qui?
Forse avrebbe dovuto lanciare un oblivion anche a lui. Però c'era qualcosa in quello sguardo che non c'era nello sguardo degli altri dieci ragazzi: amicizia, affetto, simpatia.
- Certo che posso farlo. Te l'ho già detto... anche se... mi piacerebbe sapere dall'amica, non dalla ragazza dell'annuncio... come mai si è ritrovata in una situazione del genere...
Forse era, in assoluto, la domanda più seria che Fred le avesse mai posto da quando si conoscevano. Ed era anche la più imbarazzante a cui rispondere. Proprio non se la sentiva.
- Senti... lascia perdere. Cancelliamo tutto e basta. Noi, oggi, non ci siamo mai visti.
Fred l'aveva lasciata andare e le aveva dato le spalle. Si era incamminato nella direzione opposta alla sua.
Hermione era rimasta un attimo immobile a guardare la figura del ragazzo allontanarsi.
Le mani in tasca, la camminata sicura, l'ex studente più indisciplinato - anche più del suo gemello - di tutta Hogwarts, se ne stava andando per non prolungare oltre il suo imbarazzo. Per evitarle qualsiasi ulteriore spiegazione.
E lei, senza una valida ragione, si era ritrovata a rincorrerlo. Ad affiancarlo, come lui aveva fatto con lei, solo un minuto prima.
- Fred... scusami. Sono stata scortese per niente. Non è colpa tua se mi sono ritrovata in quella locanda, a fare la cosa più stupida e stramba che avessi mai potuto fare in vita mia!
Il ragazzo l'aveva fissata un attimo. Poi era scoppiato in quella risata che, a stento, era riuscito a trattenere prima.
Una risata tanto coinvolgente quanto amichevole.
Hermione si era ritrovata a ridere con lui. In un pomeriggio iniziato male, proseguito anche peggio, finalmente la tensione si stava sciogliendo in quella risata liberatoria.
La pioggia aveva ormai infradiciato entrambi.
- Senti, non che mi debba anche tu qualche spiegazione, ma tu perchè sei venuto?
Fred le aveva rivolto il classico sorrisetto made in gemelli Weasley.
- Che ne dici di andare a parlarne in un posto meno umido?
E aveva accennato alla sala da thè di Madama Piediburro.
Aveva esitato un attimo, Hermione. Era noto come quel locale fosse frequentato da coppiette che volevano ritagliarsi un pò di intimità.
Ma poi, aveva pensato che a quell'ora, quasi le sei e mezza, la maggior parte degli studenti sarebbe già stata ad Hogwarts.Visto anche il tempo fresco ed umido.
- Dico che va bene! Ho anche un bisogno urgente di andare in bagno!
Fred era nuovamente scoppiato a ridere, mentre seguiva il suo passo spedito.
Una volta dentro, lei si era davvero fiondata in bagno. Il bisogno era diventato un'urgenza. Quindi, solo al suo ritorno in sala, si era resa conto di essersi messa in un'altro casino. Il locale, non solo era pieno, ma era pieno di ragazzi e ragazze che fissavano lei, che stava raggiungendo Fred, al tavolo dove si era accomodato.
Un tavolo che si trovava quasi al centro della sala.
Qualcuna le aveva anche rivolto un saluto, ossia Calì e Padma Patil. Le "sorelle gazzettino" come le chiamavano. In compagnia dei rispettivi fidanzati.
Bene, entro un'ora, tutta Hogwarts avrebbe saputo che lei si trovava da Madama Piediburro con uno dei gemelli Weasley.
C'era ormai poco da fare, se non sedersi e fingere che non fosse preoccupata dalla cosa, assumendo un'aria tranquilla.
- Non pensavo ci sarebbe stata ancora così tanta gente... se vuoi ce ne andiamo.
- No figurati! Che problema c'è... e poi lo sanno tutti che siamo solo... amici!
Fred l'aveva guardata strano e lei si era ritrovata ad arrossire come un peperone.
- Cioè, scusa, volevo dire che... siccome è risaputo... che qui ci vengono solo... ehm...
- So che cosa vuoi dire. Venivo sempre qui con Angelina... e di solito a quest'ora non c'era tutta questa gente. Si poteva stare davvero un pò tranquilli.
- Ah...ecco...
L'imbarazzo nasceva dal pensiero che stava parlando con Fred di cose che non si sarebbe mai sognata, neppure lontamente, di parlare proprio con lui. Fidanzati a pagamento, equivoci sentimentali, ex-ragazze...
- Senti, innanzitutto stai veramente tranquilla: non farò parola con nessuno, nemmeno con George, di quello che è successo.
Hermione era nuovamente arrossita. Ma proprio Fred doveva presentarsi? Poi le era balenata l'idea di Harry... ma grazie al cielo, lui non si sarebbe mai presentato! Era forse anche più imbranato di lei... ne sapeva qualcosa Ginny. Che ancora aspettava paziente che lui, prima o poi, si accorgesse di lei. E pensando a Ginny...
- Tua sorella lo sa. Anzi, diciamo che è stata una sua idea quell'annuncio...
Fred aveva sorriso divertito.
- Che cosa vi porto ragazzi?
La cameriera si era avvicinata al loro tavolo. E senza particolare interesse aspettava.
- Io prendo un thè. Senza limone, grazie.
- Io prenderò una cioccolata. Con panna, tanta. Grazie.
Ciccolata a giugno? Anche la cameriera aveva guardato male, Fred.
- Impazzisco per la cioccolata.
Si era giusitificato con quella sua aria imperturbabile.
- Ma stavi dicendo di Ginny?
- Che è stata sua l'idea dell'annuncio... cioè lo ha fatto senza che io lo sapessi.
- Tipico di Ginny. Su di lei, non ho dubbi che sia nostra sorella!
Come se il rosso dei capelli non fosse una prova sufficiente... però, non aveva tutti i torti. Caratterialmente Ginny era la più vicina ai gemelli.
- Comunque. Rompo io il ghiaccio: perchè mi sono presentato? Perchè mi mancano giusto 90 galeoni per acquistare la nuova Nimbus. Regalo di compleanno per George. Non volevo pesare sul bilancio dei "Tiri vispi Weasley"... così mi sono arrangiato con piccoli lavoretti.
Caspita! Questo da Fred non se lo aspettava.
- Immagino che sarai rimasta sorpresa...
Era così trasparente?
- Un pò... forse.
Lui era tornato a sorridere maliziosamente.
- Bè... se devo essere sincero... io sono rimasto "molto" sorpreso, invece, di scoprire che Andromeda eri tu!
E lei era tornata rosso peperone.
- Mai quanto me! Come ho fatto ad accettare...
- Si vede, che alla fine, ti è sembrata una buona idea...
Ad Hermione erano balenati davanti Emily ed il suo fidanzato impeccabile.
- Forse "l'unica" idea!
La cameriera era arrivata con le loro ordinazioni. The per lei, una montagna di panna sopra ad una tazza, per Fred.
- Hermione Granger che rimane con un'unica idea? Quasi altrettanto sorprendente...
- Perchè non conosci Emily Bloyd.
Le era scappato detto. Davvero, quando si trattava di quella ragazza, perdeva ogni capacità logica.
- No, effettivamente non la conosco... o meglio, da come l'hai detto... forse ho rischiato di conoscerla, ma mi è andata bene!
Le era venuto da ridere. Nonostante tutto, Fred, era riuscito a farla ridere ancora di tutta la situazione paradossale in cui si trovava.
- E' una mia amica. O meglio, un'amica che sopporto per amore dei miei genitori. E' la figlia di una coppia con cui i miei genitori sono amici da tempi immemori... e si è appena diplomata...
Ma Fred l'aveva interrotta.
- Un pò come faccio io con zia Muriel. La sopporto per amore di mamma e papà...
- Eh, quasi... peccato che tua zia sia una vecchia zitella... Emily ha solo un anno più di me, ma lo spirito di un'arpia!
- E cosa ti avrebbe fatto questa arpia? Se me lo vuoi dire, ovvio...
Era andato subito al sodo. In fondo era un pò una caratteristica dei gemelli, non avere peli sulla lingua.
- E' complicato e... un pò imbarazzante, veramente.
Lui, con due bei baffi di cioccolata, era diventato serio. Per quanto lo potesse essere, appunto, con quei baffi...
- Davvero, non sentirti in obbligo. Pensavo che... dato che avevi iniziato a parlarne... insomma, se avessi bisogno di un aiuto... anche solo morale... non mi riferivo all'annuncio!
- Emily Bloyd mi ha sempre fatto sentire una buona a nulla. L'eterna sfigata che non sarebbe mai potuta essere brillante, simpatica, affascinante... insomma, la classica ragazza che non se la fila nessuno! Nè per volontà, nè per sbaglio! E anche questa volta, alla sua festa di diploma, è così che riuscirà a farmi sentire!
Ecco, lo aveva detto! Finalmente aveva confessato a qualcuno che cosa rappresentava per lei Emily Bloyd: l'umiliazione di sentirsi l'eterno brutto anatroccolo in presenza di un cigno bellissimo!
Fred era rimasto con la tazza a mezz'aria.
- Ma davvero riesce a farti sentire così? Cioè, scusa, tu mi sembri tutto tranne che sfigata!
Questa volta era arrossita e non solo di imbarazzo. Era la prima volta che Fred le faceva un complimento così diretto. Ma forse, oggi, era la prima volta per tante cose tra loro due...
- Ti ringrazio. Però...
Ma Fred, come succedeva anche a Ginny, aveva assunto quell'espressione da "fiume in piena".
- A questo punto, devo conoscerla! Una che riesce a far sentire così te, la devo vedere in faccia! Perciò, sono disposto a farti da "fidanzato" gratis!
Hermione si era guardata istintivamente intorno. Nessuno sembrava prestare particolare attenzione a loro due o alla loro conversazione. Forse le uniche che lanciavano qualche occhiata erano le sorelle gazzettino. Ma erano troppo lontane per sentire, grazie al cielo.
- Davvero, Hermione. Lo faccio volentieri. Sei sempre la prima che da una mano a tutti... se adesso posso essere io, ad esserti di aiuto... bè, sono qua.
Fred Weasley, come finto fidanzato?! Già era imbarazzante l'idea del finto fidanzato... l'idea poi che fosse lui!
- Fred... ti ringrazio... ma...
- Guarda che sono in grado di farti fare un ottima figura!
Continuava a fissarla con quei baffi di cioccolato e quell'espressione che da seria era un pò sfumata in maliziosa.
- Fred... davvero... io ti ringrazio, ma non credo che sia il caso che io... che noi... insomma...
- No, no... è deciso! Ti accompagnerò alla festa di questa Emily. E dovrà ricredersi su di te!
No, questo non doveva succedere! Lei non poteva andare ad una festa di Emily con Fred come finto fidanzato! La sola idea di tenerlo per mano, le procurava un nodo allo stomaco. Sarebbe stato non imbarazzante... di più!
- Fred, non credo che tu abbia capito qual'è il problema...
Si era interrotta perchè con la coda dell'occhio aveva visto Padma e Calì dirigersi verso di loro.
- Oh cavoli...
Fred aveva leggermente voltato la testa e seguito la direzione del suo sguardo.
- Capisco. Gazzettino in vista. Non sono mai state un problema per me e George. Lascia fare a me...
- Ciao Hermione! Ciao...
- George...
- Ciao George. Che sorpresa vederti qui... e in compagnia di Hermione!
Hermione quasi aveva ignorato la poco velata allusione, sul fatto che fossero lì insieme. Si stava domandando che cosa avesse in mente Fred.
- Ciao. Che ne dite del cartello?
Calì aveva guardato Padma un pò perplessa.
- Cartello?
Fred, sempre coi suoi baffi di cioccolato, aveva rivolto un sorriso amichevole alle due.
- Sì, quello sulla porta.
Si erano guardate ancora perplesse. Però, conoscendo i gemelli, un piccolo sospetto si era fatto strada nel loro sguardo.
- No, non credo ci fosse nessun cartello... o forse non ci abbiamo fatto caso.
Fred aveva fatto spallucce a beneficio delle due sorelle. E aveva fatto l'occhiolino a lei.
- Io andrei a vedere se fossi in voi.  E' importante. Prima di proseguire in questa nostra conversazione.
A quel punto le due sorelle erano più che perplesse. Erano indiscutibilmente incuriosite. Una caratteristica che andava a braccetto con il loro essere così pettegole.
Quindi, cedere all'impulso di andare a vedere, era stato irrefrenabile. E si erano avviate verso la porta.
Fred era stato velocissimo. Aveva estratto i soldi per il conto, lasciandoli sul tavolo. Dopodichè si era alzato, trascinando via anche lei.
Hermione aveva fatto in tempo ad afferrare al volo il suo giubbino, prima che il rosso la trascinasse sul retro del locale, dove c'era appunto il bagno.
- Fred che stai facendo...
- Metto fuori gioco le sorelle gazzettino, facendogli credere oltretutto, che sono George. Adoro complicare le situazioni!
Si era chiuso in bagno con lei! Un locale alquanto particolare dove ritrovarsi a stretto contatto con lui.
- Mi sa che hai solo peggiorato la situazione...
Fred le aveva sorriso.
- Tanto ci ricameranno su lo stesso!
Non aveva tutti i torti...
- E adesso cosa facciamo, scusa?
- Adesso ti accompagno ad Hogwarts.
- Esattamente come?
- Bè, in una maniera molto semplice.
La sensazione di essere risucchiata l'aveva già provata con la passaporta. Ma la smaterializzazione, oltre al risucchio, dava anche un senso di nausea.
Il tutto era durato qualche secondo. Erano riapparsi davanti ai cancelli di Hogwarts.
- Caspita... che sensazione! Ancora non l'avevo provata così bene.
- Vuoi dire che le tue lezioni non procedono come dovrebbero?
- No, riesco a smaterializzarmi... ma solo ancora da un cerchio all'altro! Un pò diverso...
- Già... senti, non credo sia il caso di dilungarsi proprio qui davanti...
Effettivamente lì, davanti ad Hogwarts, sarebbe stato anche peggio essere visti insieme. Sopratutto perchè Fred non aveva alcun motivo valido per essere lì con lei.
- No, infatti...
- Perciò, direi che la tesi ufficiale, per il nostro incontro, dovrebbe essere quella che ci siamo incontrati per caso ad Hogsmeade e io ti ho offerto un thè.
- Direi che può funzionare... anche se Padma e Calì ci ricameranno sopra... sopratutto perchè siamo spariti sotto i loro occhi!
- Fregatene... mi sbaglio o non ti hanno mai toccato i pettegolezzi?
Sì, peccato che non erano su di lei... la voce che lei e George erano stati beccati da Madama Piediburro per un thè... bè... sarebbe stato ghiotto!
- Ci proverò... però almeno ad Harry, Ron e Ginny posso dire che eri tu e non George? E come... ehm... hai pensato bene di andartene?
- Certo...
- Allora ti ringrazio per il thè. Sarà meglio che vada ora...
- Come rimaniamo d'accordo per quell'altra faccenda?
Non si era dimenticato. O meglio, non mollava.
- Non so... ancora...
- Senti, perchè non approfittarne? Poi sono io... tieni presente che non mi devi nemmeno istruire più di tanto... sicuramente ti conosco meglio di uno sconosciuto qualsiasi! E poi lo faccio gratis...
- No, se dovessi accettare la tua proposta... i cento galeoni te li dò lo stessi.
Le aveva rivolto uno strano sguardo.
- Ma questo è un favore fatto ad un'amica.
- Senti, hai detto che ti facevano comodo per il regalo di George...
Il rosso aveva annuito.
- Sì, l'ho detto... ma...
- Allora è deciso. Se io accetto, tu accetti i cento galeoni.
L'aveva riguardata con quell'espressione strana.
- Stai dicendo che accetti?
Stava davvero accettando di andare alla festa di Emily Bloyd, con Fred Weasley nei panni del suo fidanzato?
- Sì... dopotutto non ho voglia di affrontare quella festa da sola... a questo punto, è meglio farlo in compagnia di un'amico...
Sul viso di Fred era comparso un sorriso.
- Bene. E quando sarà questa festa?
- Fra sei giorni, a Londra.
- Okay. Direi che ci potremmo incontrare, allora, la sera prima per accordarci sui dettagli.
- Dettagli?
Lo aveva guuardato interrogativamente. Cosa c'era da stabilire?
Lui aveva ritirato fuori l'espressione maliziosa.
- Dettagli tipo: quando ci siamo conosciuti? Dove ci siamo conosciuti? Mi hai detto subito di sì o prima mi hai fatto penare un pò? Dove ci siamo dati il nostro primo bacio?
Oh mio Dio! A tutto questo non ci aveva pensato! Non sarebbe mai riuscita a dire così tante bugie tutte insieme!
- Non si può fare! Non sarò capace... mi impappino sicuro...
- Sono sicuro di no. E poi tieni presente che ci aiuterà il fatto di conoscerci veramente, sarà più semplice che con un estraneo. Vedi che l'amicizia conta?
Hermione era rimasta sorpresa da quelle parole. Fred era sempre stato solo un ragazzo giocherellone ai suoi occhi. E invece, ora, se ne usciva con una frase così ricca di significato.
Delle voci in lontananza, però, annunciavano l'arrivo di qualcuno.
- Allora, ci vediamo tra cinque giorni, alle otto. Rimane solo da stabilire dove.
Dopodomani sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze estive. Lei sarebbe tornata a casa sua, a Londra. Da sola, perchè i suoi genitori erano via entrambi per lavoro.
- A casa mia. Alle otto. Averil Street, 18.
Le voci erano sempre più vicine.
- Allora, il 12 sera alle otto, Averil street 18.
Stava per andarsene quando le era venuta in mente la cosa più importante di tutte. La cosa fondamentale!
- Ah, Fred... non dovrà sapere nessuno che... insomma che noi...
- Ho capito cosa vuoi dire. Non lo saprà nessuno. Nemmeno George.
Ma poteva davvero fidarsi di Fred Weasley? Non aveva modo di scoprirlo se non provando.
- Io non lo dirò nemmeno a Ginny. Le dirò che ho deciso di andarci da sola. Farà storie, ma poi rispetterà la mia decisione.
Fred aveva annuito.
- Okay. Vado. Ciao.
- Ciao.
Puf. Se ne era andato, proprio quando le voci erano sbucate dal bosco.
Dei ragazzi di Tassorosso, che avevano fissato Hermione sorpresi. Perchè bagnata fradicia, era praticamente impalata davanti ai cancelli di Hogwarts.
Non potevano certo immaginare che, il suo stato di trance, era legato a due sconvolgenti verità: la prima era che aveva accettato che Fred Weasley le facesse da fidanzato ufficiale, quando tra loro c'era sempre stato un rapporto, sì d'amicizia, ma non come quella che la legava ad Harry o a Ron.
La seconda era che il suddetto Fred Weasley, imprevedibile, incontrollabile, irrazionale diciannovenne, sarebbe sbarcato con tutta la sua potenzialità magica ad una festa di babbani e a portarcelo sarebbe stata lei, Hermione Granger, prevedibile, controllabile, razionale diciassettenne dalle altrettante spiccate potenzialità magiche.






Spazietto autrice:
Se vi sono piaciuti i baffi di cioccolato di Fred, fate una scappata a leggere la one-shot che ho scritto su questo pairing che si intitola "Cioccolata a mezzanotte". Anche lì, ad un certo punto, Fred ha un bel paio di baffi di cioccolato. La one-shot però non ha nulla a che fare con questa ff. E' un'idea nata dopo che avevo bevuto una cioccolata, ovviamente!
Ciao. A presto.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Eccomi ad aggiornare. Innanzitutto, ringrazio tutte voi che avete messo la storia tra le preferite e le seguite. Inutile dire, che fa piacere riscontrare apprezzamento per il proprio "lavoro".
Non vi nascondo che sto riversando in questa ff un bel pò di romanticismo... ma è un raptus incontrollabile, probabilmente frutto della dieta che sto seguendo... mi hanno tolto i dolci, in qualche modo devo compensare!
Diete e raptus a parte, spero possa piacervi... un pò di sano e intramontabile amore romantico.
A presto.
Besos. Laura.




- Se mi avessi dato retta, domani non saresti stata sola. Ed Emily non avrebbe potuto fare altro che rimanerci secca!
Ginny, sdraiata sul letto, osservava i suoi cambi d'abito.
- Comunque... per il vestito. Il tubino nero, quello con la scollatura quadrata, rimane la mia scelta. Ti sta d'incanto! Poi se ti raccogli i capelli... sarai perfetta.
Hermione si era sfilata la gonna ed il top che indossava. Effettivamente piaceva anche a lei quel vestito.
- Hai ragione. Credo che metterò quello. Ho anche il giusto paio di sandali. Hanno un tacco accettabile.
- Se vuoi, mi fermo stanotte, così domani ti aiuto a prepararti.
- No, grazie. Davvero, non c'è n'è bisogno! Stasera mi preparo mentalmente a domani, con una serata relax. Un bel bagno caldo, uno spuntino e poi vado a letto.
Non era assolutamente vero nulla. Ma era fondamentale che Ginny se ne andasse prima delle otto: a quell'ora sarebbe arrivato Fred. E come tutte le volte che ci aveva pensato, in quei giorni, l'avevano colta dei crampi allo stomaco.
Come aveva fatto a cacciarsi in quella situazione assurda: Fred Weasley come fidanzato!
- Va bene... però mi devi promettere che domani ti preparerai con molta cura! Devi comunque fare un figurone alla festa di quella gallina...
Aveva abbracciato l'amica, che si era alzata per congedarsi. Ginny in fondo le voleva davvero bene. Anche lei, del resto, considerava la rossa alla stregua di una sorella. E un pò le scocciava doverle mentire.
- Promesso. Farò un figurone...
Anche se era più facile che avrebbe fatto una figuraccia: si sarebbe sicuramente impappinata.
- Allora vado. Così arrivo in orario per cena.
Erano le sette: ancora un'ora prima che arrivasse Fred. Un'ora per capire come gestire la cosa.
- Va bene. E grazie di avermi dato una mano con la scelta del vestito.
- Figurati... ah, senti. Allora posso dire alla mamma che dopodomani verrai alla Tana? Sai che ci tiene ad averti ospite qualche giorno!
Molly Weasley era una seconda mamma per lei. Un pò tutta la famiglia Weasley era una seconda famiglia, per lei.
- Sì. Dille pure che verrò. I miei rientrano solo fra dieci giorni.
- Okay. E preparati a raccontarmi tutto per filo e per segno, quando arrivi!
- Va bene. Adesso vai. La passaporta sta per scadere...
Ginny aveva afferrato il suo orsacchiotto-passaporta ed era sparita. Lasciandola sola.
Sette e cinque. Tra cinquantacinque minuti sarebbe arrivato Fred.
Era meglio farsi davvero un bagno. Magari l'avrebbe aiutata a darsi una calmata.



XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX



Il campanello era suonato alle otto spaccate.
Ed Hermione era già dietro la porta. Erano più di cinque minuti che si trovava lì, immobile. Forse sperando di non doverla aprire.
Invece l'aveva fatto ed, ovviamente, era comparso Fred.
Con gli immancabili jeans, l'immancabile t-shirt, le immancabili scarpe da tennis. Quasi una divisa per i gemelli.
- Ciao, Herm.
- Ciao, Fred. Prego accomodati.
Era entrato. Tranquillo, mentre lei era agitata come se fosse un vero appuntamento. Ma che cavolo le stava succedendo? Lui era un amico...
- Hai fatto fatica a trovare la strada?
- No, mi sono smaterializzato all'angolo. E tranquilla, non mi ha notato nessuno.
Aveva prevenuto la sua domanda di un secondo. Sorridendole in una maniera che l'aveva indotta a tirare fuori il suo tono preoccupato/agitato.
- Bene. Non ho certo bisogno di ricordarti che anche domani, ti troverai tra babbani...quindi niente magia. Per nessun motivo.
Fred, mani in tasca, non aveva perso quel sorriso.
- Ovvio. Niente caramelle vomitose o altro. Solo Fred Weasley, un babbano che...giusto, che faccio nel mio essere banalmente babbano?
Iniziava la parte complicata.
- Potremmo dire che gestisci un negozio, insieme a tuo fratello. Così non  si discosta molto dalla realtà...
- Uhm... sì, una buona idea. Che tipo di negozio?
Erano ancora in piedi, nel vestibolo.
- Prima di continuare... hai già cenato?
- No, veramente non ancora. Abbiamo appena chiuso... giornata impegnativa oggi... come tutti i venerdì, del resto.
- Ti va un sandwich? Anch'io non ho ancora cenato.
- Se non è troppo disturbo.... sì, molto volentieri.
- Vieni, andiamo in cucina.
L'aveva seguita in cucina. Ed Hermione aveva pensato che per una volta era lui ad essere nella "sua" cucina. E non il contrario.
- E' la prima volta che sono io ad essere nella tua cucina...
Aveva guardato Fred come se fosse un marziano: aveva dato voce al suo stesso pensiero.
- Ho detto qualcosa di sbagliato?
- No, no...scusa... è che stavo pensando la stessa cosa... di solito sono io che vengo alla Tana...
Fred aveva afferrato il pomodoro finto, quello che era un semplice orologio e lo stava studiando.
- Verrai anche quest'anno per le vacanze? Ma che roba è questa?
La prima domanda sembrava buttata lì a caso, la seconda sembrava più interessata.
- Dopodomani, tua madre mi ha gentilmente invitato come al solito... è un semplice orologio. Basta girarlo ed inizia a scandire il tempo.
Fred, ovviamente lo aveva fatto ed un basso ticchetio aveva iniziato a fare da sottofondo.
- Forte... potrebbe giusto servire per...
Si era di colpo interrotto per guardarla.
- Scusa... deformazione professionale. Posso darti una mano?
Hermione aveva aperto il frigo ed aveva iniziato a tirare fuori insalata, prosciutto, formaggio.
- No, accomodati pure. Ci metto un attimo...
- Okay. Allora, stavamo dicendo: che tipo di negozio?
Si era accomodato sull'alto sgabello, dietro il bancone, sul quale lei stava iniziando a prepare i sandwich.
- Potremmo dire di articoli da regalo... ci teniamo sul vago.
- Ci sta. Quando e dove ci siamo conosciuti?
- Decisamente a scuola. Emily sa che frequento un istituto all'estero, dove ho vinto una borsa di studio.
- All'estero? Significa che dovrei sapere un'altra lingua? Io conosco solo l'inglese!
- Tranquillo, sa che è in America... quindi, sempre di inglese si tratta.
- Ah... quindi devo fare la parte dell'americano?
- No, diremo che anche tu sei inglese e come me, eri lì per studiare.
- Quindi l'età, va bene la mia?
- Sì, ti sei diplomato l'anno scorso, a diciotto anni.
- Bene... ah, come si chiama la scuola?
- Boston College. A Boston. Fortunamente Emily non c'è mai stata... e poi non farà domande sulla città... non quando potrà fare ben altre domande...
Sapeva di essere leggermente arrosita... d'altronde aveva Fred davanti a sè. Sapeva quasi tutto di lei...tranne della sua vita da babbana. Era come rivelare una parte di sè intima... qualcosa che non aveva mai approfondito nemmeno con Ron ed Harry.
- Cioè domande su di noi? Giusto?
- Ehm...sì.
L'aveva guardata seriamente.
- Ma perchè questa ragazza è così morbosamente interessata alla tua vita sentimentale?
Già, questo era un altro tasto imbarazzante.
- Perchè sono sempre stata molto più brava di lei. Lei era già una bambina tutta vestitini e glamour, io ero già una piccola secchiona.
Suo padre, questo, gliel'ha sempre rinfacciato. Non esplicitamente... però non trascura mai di sottolineare come io sia una ragazza intelligente, che avrà sicuramente un futuro brillante davanti a sè...
Fred non aveva perso la sua espressione concentrata.
-E' vero. Sei una ragazza sicuramente fuori dal comune... in senso buono, ovviamente... anzi, se questo signore sapesse cosa realmente sei... bè, credo che la sua ammirazione per te raddoppierebbe.
Hermione era arrossita nuovamente. I complimenti erano qualcosa che lei non sapeva ben gestire.
- Quindi, Emily, ha portato la competizione tra voi, su un piano a lei più congeniale...
- Già... diciamo che lei è sempre stata al centro dell'attenzione per bellezza, fascino, simpatia... cosa che a me... ehm...riesce un pò meno bene...
Mamma, che vergogna parlare di questo! Con lui, poi...
- Avrei da dire su questo... ma credo che prima mangerò! Quel sandwich ha proprio un'aria invitante...
Aveva la sensazione che ancora una volta, Fred, volesse toglierla dall'imbarazzo di dover approfondire il discorso. Però, ne aveva approfittato. Gli aveva teso il piatto con il sandwich e si era girata per recuperare da bere.
- Il nostro primo appuntamento? Cosa abbiamo fatto?
Meno male che gli dava le spalle!
- Una cena... un pò un classico, no?
- Appunto... un pò banale. Sarà per quello che al primo appuntamento, evito sempre cene o pranzi... troppo scontato.
- Cosa preferisci bere? Acqua, coca, succo di frutto...
- Coca? Cosa sarebbe?
- Ah, già. Questa ad Hogwarts non c'è! Una bevanda gasata e dolce. Buona. A me piace.
Fred aveva annuito.
- Allora vada per la coca. Non sia mai detto che Fred Weasley non osa provare qualcosa di nuovo...
Non sapeva nemmeno lei il perchè, ma le sembrava che Fred fosse diverso. Forse era perchè non aveva mai parlato così a lungo con lui. Le loro conversazioni erano sempre avvenute in presenza di altre persone o quantomeno, in presenza di George. Erano praticamente inseparabili.
No, non era vero. George adesso non c'era! La curiosità aveva prevalso sull'imbarazzo.
- Scusa, se te lo chiedo... ma a George cosa hai detto? Sai, vi ho sempre visto insieme...e allora, mi domandavo...
- Se qualche volta potessimo vivere l'uno senza l'altro! Sì. Come vedi non sono in preda a crisi isteriche o altro. D'altronde sai... le ragazze, di solito, non gradiscono il terzo incomodo al primo appuntamento.
Hermione era arrossita paurosamente. Si finiva sempre col parlare di appuntamenti, ragazze, ragazzi... insomma, vita amorosa!
- Ho detto a George che uscivo con una ragazza incontrata ad Hogsmeade... ovviamente incontrata dopo aver offerto un thè alla nostra amica Hermione!
Quasi le era andata di traverso la coca! Al ricordo del perchè fosse finita da M.me Piediburro con lui.
- Ti ringrazio per aver mentito... immagino che non ti vada molto a genio farlo proprio con lui.
Fred aveva scrollato le spalle.
- E' vero che il rapporto tra me e George è molto speciale... ma credo che una bugia detta per aiutare un'amica, non comprometterà il mio rapporto con lui!
E aveva addentato il sandwich. Lei aveva fatto lo stesso. E il silenzio era calato nella cucina.
Un silenzio che non era quello disteso come quello che scendeva tra lei, Ron ad Harry quando mangiavano. O quando studiavano.
In questo c'era qualcosa di diverso. Una sorta di tensione che non ci sarebbe dovuta essere.
Loro erano amici. Perchè non riusciva ad essere naturale, con lui, come quando erano alla Tana?
- Allora primo appuntamento, una cena. E l'ho ottenuto subito o mi hai fatto penare?
Perchè lo aveva detto con quel sorriso divertito. Come se sapesse qualcosa che lei non sapeva!
- Direi di non complicarci la vita. Ho accettato subito.
- Allora ti piacevo veramente!
Le parole erano risuonate forti e chiare. E il bicchiere, insieme alla coca contenuta, era volato giù dal bancone.
- Scusa, non volevo farti spaventare... è che questo gioco mi sta prendendo la mano! Trovo divertente programmare a tavolino una nostra ipotetica relazione...
Fred, aveva sfoderato la sua bacchetta ed aveva pronunciato l'incantesimo per ripulire il disastro.
- Inutile sprecare tempo... per me la traccia non è più un problema...
- Giusto...
- Stavamo dicendo... primo appuntamento stabilito... ti ho fatto qualche regalo in particolare?
E con naturalezza aveva ripreso il discorso. Lei ancora, invece, non si era ripresa dall'idea che trovasse la cosa un gioco divertente.
- Penso che non ci sia bisogno di prevedere questa eventualità...
- Di solito i "fidanzati" regalano sempre qualcosa alle "fidanzate"... se no, stanno semplicemente insieme, non si fidanzano!
Oh mio Dio! Non poteva certo intendere che...
A finire quel pensiero, ci aveva pensato Fred. Dalla tasca aveva estratto una scatolina. Buffissima. Rosa con un pon pon rosso.
- Giusto per dare più credibilità alla cosa...
E aveva spinto lo scatolino verso di lei. Un chiaro invito ad aprirlo.
Hermione aveva esitato. La provenienza appariva lampante: quello scatolino gridava "Tiri Vispi Weasley" come un campanello d'allarme.
- Giuro che non è quello che pensi. Non morde, non macchia, non puzza... insomma non è pericoloso!
Forse, dopotutto. Lo aveva preso ed aperto, rimanendo assolutamente incredula.
Conteneva un braccialetto stupendo! Erano, almeno all'apparenza, tre fili d'argento che incrociandosi formavano una sorta di treccia. E il fermaglio era una H. Perchè non c'erano dubbi che era una H!
- Capisco il tuo stupore. E ti tranquillizzo subito. Non l'ho fatto fare appositamente per te. E' una nuova creazione mia e di George. Ginny è un pò che ci invita ad andare oltre i semplici filtri d'amore...
E aveva indicato il braccialetto.
- Quello, quindi, è il primo esemplare di un esperimento... ovviamente, George, non sa che lo sto utilizzando con te!
- Bè... allora sarebbe meglio... se succede qualcosa, se si rovina o se lo perdo!
- Non penso lo perderai... indossalo.Tranquilla non succede niente... forza...
Aveva insistito davanti alla sua titubanza. I gemelli erano davvero celebri per le loro invenzioni macchiavelliche... e in alcuni casi anche pericolose!
- Okay, facciamo così. Indosso prima io, il suo compagno...
E con enorme stupore di Hermione, aveva tirato fuori dalla tasca dei jeans un braccialetto sempre d'argento, ma diverso da quello che le aveva dato.
Questo era più un bracciale, più maschile, all'apparenza sempre d'argento.
Fred lo aveva indossato e glielo aveva mostrato.
- Come vedi, non succede nulla...
Hermione aveva fatto in tempo a vedere che anche sul suo c'era incisa una H. La cosa l'aveva leggermente tranquillizata. Allora non era l'iniziale del suo nome!
Così si era decisa ad indossare il suo. E non era successo nulla. Però, se era qualcosa che avrebbero voluto commercializzare nel loro negozio... qualcosa doveva pur fare!
- Allora, visto che non è successo nulla Hermione?
Aveva sentito una leggera vibrazione sul polso. Dove c'era ovviamente il braccialetto.
- Esattamente qual'è la funzione di questi bracciali, Fred?
Perchè allora qualcosa facevano...
- Vediamo se ci arrivi da sola, Herm.
Il braccialetto emetteva quella leggera vibrazione! Ora ne era sicura.
- Vibra...
- Anche...
- Vuoi dire che fa anche altro?
- Sì.
- Potresti essere più chiaro?
- Uhm...
Ma era impazzito? E si divertiva pure!
- Fred, ti ricordo che domani saremo ad una festa di babbani...
- Lo so, Hermione.
Eccola... ancora quella piccola vibrazione!
- Senti... sarei più tranquilla se lasciassimo perdere questi...
E aveva cercato di sganciare il braccialetto. Ma il fermaglio doveva essersi incastrato.
- Credo sia impossibile toglierlo...
Che storia era quella! Adesso iniziava ad essere un pò seccata. In fondo Fred si stava rivelando il solito...
- Almeno, finchè non si avvererà il desiderio che ho espresso!
Che cosa!?
- Fred, se è uno scherzo, bè non è affatto divertente!
Però era vero che non poteva toglierlo. Il gancio proprio non si apriva!
- Senti, Hermione, non ti arrabbiare... è solo che avevo bisogno di provarli... e mi sembrava un'ottima occasione!
Finalmente aveva capito! Ogni volta che Fred aveva pronunciato il suo nome, aveva sentito la vibrazione. La parte magica che era in lei non aveva resistito.
- Vibra ogni volta che pronunci il mio nome, giusto?
- Già... lo stesso fa il mio. Quando tu pronunci il mio di nome...
Una magia davvero insolita. I gemelli davano prova di grande ingegno.
- E la storia del desiderio?
- Significa che non sei più arrabbiata?
Hermione si era ritrovata a sospirare... dopotutto, lui stava facendo un favore a lei... e lei poteva farlo a lui.
- Solo se mi garantisci che il tenerli non comporterà alcuna magia evidente agli occhi dei babbani... e se mi spieghi il loro esatto funzionamento!
A Fred si erano illuminati gli occhi.
- Perfetto. Grazie Hermione!
Avrebbe dovuto abituarsi a quella vibrazione...
- Forse sarebbe meglio riepilogare la situazione, giusto per capire a che punto siamo arrivati...
- Fred? Il funzionamento dei bracciali... stai svicolando.
- Oh... già. Allora... che vibrano quando pronunciamo i nostri nomi già te ne sei accorta... senti, ma non vuoi che sia una sorpresa? Magari così le tue impressioni saranno più veritiere...
Il sospetto che Fred l'avesse incastrata in qualcosa che non le sarebbe piaciuto, si stava facendo una certezza. La sua reticenza nel parlarne era un chiaro segnale.
- Fred, credo che domani sarà già una giornata abbastanza impegnativa, senza che si aggiunga anche l'ansia di non sapere cosa potrebbe succedermi...
Si era fatto più serio.
- Davvero costituirebbe un'ansia così grande per te?
- Sì.
- Allora... i bracciali sono legati da diversi incantesimi... diciamo che la loro funzione primaria è quella di tenere in contatto la coppia... ad esempio attraverso la vibrazione che emette alla pronuncia del nome... una ragazza può sapere quante volte in un giorno, il suo ragazzo ne pronuncia il nome...
- Funziona se entrambi sono nella stessa stanza?
Fred aveva fatto una faccia un pò seccata.
- Ci sottovaluti sempre Hermione! Potrei essere io in Australia e tu qui... il bracciale vibra lo stesso.
- Ma come è possibile?
Adesso fingeva di essere stupito.
- Mi stupisce che proprio tu faccia una domanda del genere! Una strega del tuo livello! Non ho detto che i bracciali sono legati tra loro da diversi incantensimi? Quindi, la distanza non è un problema...
Doveva ammettere che era stupita dalla cosa.
- Hai detto che il mio si aprirà solo se si realizzerà un tuo desiderio... è davvero così? O c'è un altro modo?
- No. Non c'è un altro modo.
- Ma è da pazzi! Non potete mettere in commercio qualcosa di simile! Dovete pensare all'eventualità che non si realizzi il desiderio! Altrimenti?
- Non è ancora in commercio... ancora non abbiamo fatto nessun danno.
Hermione a quel punto era schizzata in piedi.
- Ah... e questo non sarebbe un danno!
- Per il momento no! Considero un "danno" se il desiderio si avvera e il braccialetto non si apre... vorrebbe dire che non siamo stati abbastanza bravi!
- Fred, mi auguro che tu abbia espresso un desiderio molto realizzabile... anzi, gradirei che tu mi dicessi esattamente cosa hai chiesto...
- Non posso rivelartelo. Condizione inderogabile perchè l'incantesimo funzioni. Quindi, siccome è una prova quella di cui ho bisogno... ti chiedo di avere piena fiducia in me, Hermione.
Piena fiducia! Ne aveva avuta mezza e guarda in che pasticcio l'aveva già ficcata! D'altronde...
- Mi sa che al momento non ho molta scelta, se non accordartela... cos'altro combina?
- E' in grado di portarti da me. Basta appoggiare un dito sulla lettera H e concentrarti su di me. Un pò come se dovessi smaterializzarti in un luogo. Solo che al posto di un luogo, pensi a me.
Non credeva che avrebbe avuto modo di usare quella funzione. Sopratutto perchè contava di liberarsi in fretta da quella improvvisa ed inusuale "schiavitù", in cui si era ritrovata per via di quel braccialetto.
- E poi?
- Bè, mi sembra già abbastanza!
- Fred è davvero tutto? Non c'è altro?
Aveva alzato le mani come in un gesto di assoluta buonafede. Un gesto che su di lui stonava decisamente.
Il suo bracciale, ora che ci pensava, era aperto.
- Il tuo bracciale lo puoi togliere?
- No. Non è chiuso, ma non posso toglierlo comunque.
Era tentata di chiedergli di dimostrarglielo... ma dato che aveva deciso di dargli fiducia...
- Però, avresti potuto dirmelo prima, cosa voleva dire indossare questo...
Aveva alzato il polso dove spiccava il monile.
- Così mi sarei giocato l'unica possibilità che avevo di sperimentarlo...
Ancora una volta si era dimostrato quello che era: un pericolosissimo, imprevedibile, scapestrato.
- Lo facciamo, adesso, quel riassunto?
- Va bene.
Si era versato ancora della coca.
- Sono Fred Weasley... non ne abbiamo parlato, ma credo che la mia vera identità vada bene...
Fortunatamente il mondo babbano ignorava la sua esistenza! Non sapeva che esisteva una minaccia più pericolosa di un tornado o di un terremoto o di un meteorite impazzito!
Aveva annuito.
- Okay... ho un negozio di articoli regalo, in società con mio fratello. Ho studiato anch'io al Boston College e mi sono diplomato l'anno scorso. E' lì che ci siamo conosciuti. Per il nostro primo appuntamento ti ho invitato a cena. Invito che tu hai subito accettato. Il primo regalo che ti ho fatto è quel braccialetto che porti...
Lì, Hermione aveva fatto un'espressione, che aveva fatto scoppiare in una risata allegra Fred.
- Ti consiglio di fare una faccia diversa, domani, davanti al mio regalo...
- Ci proverò...
- Che altro dobbiamo concordare?
- A parte sei mesi di relazione? Quella che Emily pensa ci sia stata? Con appuntamenti, cene, pranzi, sabati, domeniche... insomma la normale vita di due fidanzati? Non funzionerà mai...
- Sbagli a vedere la cosa... basterà che alle domande di Emily risponda solo uno di noi. Si inventerà al momento la risposta, sulla base della conoscenza che abbiamo uno dell'altra.
- Se ti chiede cosa faccio nel tempo libero?
- Leggi. Hai sempre la testa immersa in un libro. A volte lo fai anche mentre cammini!
Era vero.
- I miei genitori? Che lavoro fanno?
- Tua madre è una consulente informatica e tuo padre è un dentista.
Come faceva a saperlo?
- Ne hai parlato diverse volte alla Tana. Tua madre è sempre in giro per consulenze a grosse aziende di telecomunicazioni, tuo padre per seminari e convegni.
Anche questo si ricordava!
- Il mio piatto preferito?
- Arrosto e patate al forno. Quello che mia madre sforna regolarmente il primo giorno che arrivi alla Tana.
Vero anche quello.
- Bevanda preferita?
- Succo di zucca... ma credo sia meglio non dirlo, questo. Adesso posso dire anche la coca. Fa più babbano...
Sembrava facile. Certo qui, ma domani... con un altro tipo di domande.
- Cosa ci piace fare insieme?
Si era morsa la lingua, ma troppo tardi. La domanda era già stata formulata.
- Lunghe passeggiate, uscire con gli amici, giocare a carte - dove peraltro perdi regolarmente -, aiutarmi in negozio...
- Questo non è vero...
- Bè, chissà, magari in futuro... avremmo giusto bisogno di qualcuno in grado di tenere in ordine i conti... e che fosse anche in grado di fornire un parere valido su incantesimi...
- Mi sembra che ve la caviate molto bene in fatto di incantesimi... anche troppo.
Lo sguardo era andato al braccialetto.
- Una mano in più può sempre servire, Hermione. La tua, poi, non è di quelle da sottovalutare...
- E' un modo sottile per arrivare a dirmi che, forse, ti servirà una mano per un incatesimo in particolare?
E aveva accennato ai bracciali.
- Come sei negativa, Herm...dacci almeno il beneficio del dubbio... che funzioni!
La vibrazione! Funzionava anche se non pronunciava il suo nome per intero.
- Funziona anche quando mi chiami Herm...
- L'incantesimo va, ovviamente, completato con i nomi delle persone che li acquisteranno. Oltre al nome, contempla la possibilità di un diminutivo o un soprannome.
La strega che era in lei, era nuovamente incuriosita da tutto ciò. Era comunque particolare come magia.
- Quindi dato che ti chiamo Hermione o Herm...
- Ecco perchè funziona con entrambi.
- Vedi che funziona? Vedrai che funzionerà anche il resto...
E aveva ridacchiato.
- Lo spero per te...
Chissà che desiderio aveva espresso... sperava vivamente che si realizzasse al più presto!
- Quasi dimenticavo... una cosa fondamentale: come mi devo vestire? Cioè, elegante, casual...
Lei aveva fatto prove tutte il giorno e da stupida non aveva pensato a Fred! Sicuramente tutti gli amici e compagni di Emily sarebbero stati eleganti. Non proprio in abito da sera... però sicuramente qualcosa di formale. Come faceva a dirlo a Fred? Lo aveva sempre visto o con la divisa di Hogwarts o con la divisa dei gemelli: che era appunto jeans, t-shirt o maglione, scarpe da tennis!
Poi le era venuta un'idea per uscire da quel dilemma.
- Ti faccio vedere cosa metto io. Vado a prenderlo.
Si era diretta al piano superiore, nella sua stanza. Aveva appena preso l'abito, quando il braccialetto aveva vibrato. Segno che Fred aveva pronunciato il suo nome. Allora funzionava anche quello... e le aveva appena fornito una dimostrazione.
Era tornata giù in cucina. Ma Fred non c'era più. Adesso dove era andato a finire?
Era andata in sala. E l'aveva trovato intento a guardare le foto di lei e delle sua famiglia.
- Sei qui...
- Scusa, non ho resistito alla curiosità di dare una sbirciatina.
Una foto tra le mani, aveva assunto un'espressione che voleva essere di imbarazzo. Voleva, perchè non è che gli ci riuscisse molto bene.
- Assomigli molto a tua madre. Avete gli stessi occhi. Deve essere tosta anche lei...
Ecco che arrossiva di nuovo. Possibile che non potesse farne a meno? Non è che le avesse detto chissà che...
- Decisamente ho preso il carattere di mia madre... lo dice anche mio padre. Che non ne bastava una in famiglia di strega... ce ne voleva una vera per farlo impazzire del tutto!
Si era sentita arrossire di più, quando Fred era scoppiato a ridere. Perchè poi glielo aveva raccontato. Di come suo padre prendesse in giro lei e sua madre.
- Simpatico tuo padre... non ne parli quasi mai!
- Bè, a volte, ho la sensazione che appartengano davvero ad un altro mondo... cioè un pò è così! O forse sono io che preferisco tenerli fuori... è un pò complicato!
- Mi sembra un pò tutto complicato, Hermione, nella tua vita! Capisco perchè non trovi mai il tempo per lasciarti andare un pò...
E questa profondità di pensiero da dove arrivava? Ma era veramente il Fred che conosceva lei? Le stava dicendo più cose in questo frangente, che non in tutti gli anni che si erano frequentati!
- Scusa, non volevo farmi gli affari tuoi...
E come era successo anche le volte precedenti, ecco che faceva subito un passo indietro.
- Allora, è quello il vestito che metterai? Vediamo...
Glielo aveva mostrato. Cercando di non farsi prendere dall'imbarazzo: dopotutto stava mostrando il vestito, non la biancheria intima che avrebbe indossato!
- Carino... bene, mi sono fatto un'idea di come vestirmi... e se te lo stai domandando...no, non è nessun vestito che mia madre ha scelto per me!
Questa volta non aveva potuto fare a meno di ridere anche lei. Era proverbiale il gusto che aveva la Sig.ra Weasley nel vestire. Colori sgargianti, pizzi, un pò fuori moda. Il vestito che aveva mandato a Ron, per il Ballo del Ceppo, era ancora impresso nelle menti di tutti loro.
- Comunque, Fred, non ha importanza... sentiti libero di mettere...
Una melodia aveva interrotto Hermione: il telefono stava suonando.
- Scusa, è il telefono.Saranno i miei...
Il telefono si trovava giusto in salotto. Fred aveva guardato con curiosità Hermione che prendeva il cordless.
- Pronto?
La faccia di Hermione era arrossita all'istante.
- Emily! Ciao... sì, scusa. E' che pensavo fossero i miei...
Fred si era avvicinato.
- Sì, sono via come al solito. Dovrebbero tornare tra una decina di giorni... sì, poi passeremo insieme il resto delle vacanze.
Ora le era ancora più vicino. Ma che stava facendo?
- No, non mi disturbi. Ho appena finito di cenare... stavo riordinando.
Fred ora stava scandendo a fior di labbra le parole "non si dicono le bugie" e lei si era voltata per non distrarsi.
- Ma sì, domanda pure... no, so che non è per farti gli affari miei...
Da dietro le spalle aveva sentito arrivare un "ooohhh, come no!" e si era rigirata per fulminare con lo sguardo Fred.
Solo che se lo era ritrovato veramente molto vicino. Troppo per riuscire a seguire quello che Emily le stava dicendo.
- Come? Se posso farti allora questo favore? Sì, penso di sì...
Ma che favore? Era tutta colpa di Fred! E di come continuasse a rimanerle appiccato, cercando forse di origliare quello che le stava dicendo Emily. Maledizione al Sig. Weasley che aveva istruito i figli su molti degli oggetti babbani: tra cui ovviamente il funzionamento di un telefono!
Si era allontanata lei di qualche passo.
- Puoi solo ripetermelo ancora Emily? Così sono sicura di aver capito bene...
La sua fortuna era stata avere la parete alle sue spalle. Perchè era lì che si era appoggiata, per non finire lunga distesa per terra!
- Domani, alle 15.00 da te. Così ti aiuto con gli ultimi preparativi. Certo, che lo faccio volentieri...
E aveva guardato malissimo il ragazzo, tranquillamente appoggiato alla spalliera del divano, che le sorrideva.
- ... allora a domani. Ciao Emily.
Aveva chiuso. E avrebbe volentieri scagliato il cordless contro la parete opposta. Tre ore in balia di Emily, da sola... tutto il tempo per subire un vero e proprio terzo grado!
- Ti ha incastrato?
- Eh, mi ha incastrato sì, maledizione!
- Hermione Granger che impreca?! Non puoi capire come sono curioso di conoscere Emily... fa emergere un lato di te davvero... insolito!
Insolito era come si sentisse lei in quel momento. Lei appoggiata alla parete, lui al divano, sembrava essere la cosa più normale. Come se fosse già successo altre volte.
- Questo vuol dire che dovrò raggiungerti a casa di Emily?
- Già... però ci dovresti arrivare in taxi... niente apparizioni pericolose... credi di riuscirci?
- Un taxi è come un'automobile giusto?
Oddio...
- Senti, usciamo un attimo. Te ne faccio vedere uno. La strada in fondo a questa via è sempre trafficata, anche a quest'ora.
- Okay... anche se me la sarei cavata da solo... bastava spiegarmelo!
Non si era proprio offeso, sembrava solo divertito dal suo fare zelante e preciso.
Aveva chiuso casa ed erano usciti in strada. Una sensazione altrettanto insolita camminare lungo quel marciapiede, con lui accanto.
Una sensazione assolutamente assurda, tanto da fermarsi di botto, quella di essere presa per mano da lui.
- Hermione, non puoi pensare che due fidanzati non si tocchino mai. Meglio fare qualche prova adesso... credo che una reazione del genere, Emily o qualche sua amica, la troverebbe un pò strana!
Aveva, ovviamente, ragione. Ma questo non le impediva di rimanere ancora impalata, mano nella mano con lui.
Una stretta che non era fastidiosa...ma che era certamente imbarazzante! Neanche con Ron o con Harry, si erano mai presi per mano in quella maniera!
Una stretta che presupponeva una certa intimità, perchè Fred aveva intrecciato le dita con le sue. Proprio come due persone innamorate.
- Pensi di poterlo sopportare? Se vuoi posso solo...
- No... no...va bene la mano. E' che... credevo... insomma, mi hai colto un pò di sorpresa! Ma va bene... hai fatto bene. Un pò di esercizio ci vuole...
Aveva sentito la stretta rinforzarsi impercettibilmente. La sua mano era calda, morbida. Oddio... ma era della mano di FRED che stava parlando!
- Allora, riprendiamo la nostra passeggiata istruttiva? Alla ricerca di un taxi..
- Sì... certo...
Camminare mano nella mano. Come aveva visto fare a tantissime coppie. Avevano raggiunto l'angolo. Effettivamente il traffico, scorreva più intenso nella strada che incrociava la via di casa sua.
In mezzo a tanti colori, il tipico taxi inglese spiccava con il suo nero.
- Eccone uno. Ha anche la scritta Taxi, la targhetta luminosa sopra il tetto... vedi?
Il ragazzo aveva annuito.
- Se la luce è accesa significa che è libero, quando è spenta no. E' già occupato.
- Semplice, ma molto efficace. I babbani se la cavano molto bene anche senza magia...
- Fred questo è il tipico discorso da non fare... assolutamente...
- Stai tranquilla tesoro, starò attento...
Probabilmente doveva avere una faccia molto stupida in questo momento. Mentre il ragazzo che aveva accanto, con la mano libera le aveva ravviato i capelli dietro all'orecchio. E l'aveva chiamata anche "tesoro".
- Hermione... prova a calarti nella parte, come me. Sei troppo tesa...
Era tesa sì! Erano solo due ore che era insieme a lui, ma le sembravano già due anni!
- Scusa... tu hai ragione... ma è più forte di me! Non so mentire...
Adesso le aveva sfiorato una spalla. Lasciata scoperta dalla camicetta senza maniche che indossava. Certamente un altro gesto normale e affettuoso, tra due innamorati veri, ma non tra loro. O almeno, non per lei!
- Forse sei capitata bene con me... io sono un bugiardo quasi di professione!
Effettivamente lui e George, davano l'impressione di non aver mai avuto problemi con la loro coscienza: sia che si trattasse di mentire o di attuare scherzi micidiali o di fare, semplicemente, ciò che gli passava per la testa, senza farsi tanti problemi.
- Potresti provare a rompere il ghiaccio... non so, magari con un'affettuoso bacio sulla guancia per salutarmi.
Un bacio sulla guancia? Oh - mio - Dio!
- Hermione cara! Che bello rivederti... quando sei arrivata?
La voce della Sig.ra Bradbury le era giunta come un'ancora di salvezza! E si era fiondata a baciare lei sulle guance.
- Sig.ra Bradbury! Salve. Sono arrivata soltanto ieri... come sta?
L'anziana signora, sua vicina di casa, aveva il solito sorriso affettuoso.
- Io bene, cara. E' Chuck che ha qualche acciacco di troppo... siamo usciti per il solito giretto, ma si stanca subito...
Fred stava giusto accarezzando il bassotto della Sig.ra Bradbury. Senza essere morsicato all'istante: era conosciuto in tutto il quartiere per il suo caratteraccio.
Invece con lui, non una piega. Si lasciava accarezzare.
- Mi sa, giovanotto, che lei piace molto al mio Chuck... è un tuo amico, Hermione?
- Sì, Fred Weasley... la Sig.ra Bradbury, la mia vicina di casa.
Fred le aveva stretto educatamente la mano.
- Molto piacere.
- Il piacere è anche mio. Allora, Hermione, finalmente conosco qualcuno dei tuoi amici... proprio qualche tempo fa, stavo giusto dicendo ad Harold - che è mio marito, Fred -, che una ragazza bella ed in gamba come Hermione, non poteva rimanere ancora sola a lungo...
Fred le aveva fatto l'occhiolino e lei, tanto perchè non era già successo un x numero di volte, era arrossita.
- Ma no cara, non fare così! Non volevo metterti in imbarazzo... è solo che ho visto che vi tenevate per mano... siete così carini insieme!
Sempre peggio. Si sentiva sempre peggio. Fred, poi, le aveva sferrato il colpo di grazia. Aveva passato un braccio intorno alle sue spalle, stringendola a sè.
- Ha proprio ragione, Sig.ra Bradbury... ed infatti, non me la sono lasciata sfuggire!
Lei era praticamente paralizzata, tranne per il sorriso tirato che era riuscita, in qualche modo, a fare.
- Bravo giovanotto! Anche il mio Harold mi ha conquistato con la sua aria sicura... ed anche un pò da furfante. Me lo ricordi molto...
Oddio! Ci mancava pure che la Sig.ra Bradbury si lanciasse in un suo elogio.
Poi era avvenuto il miracolo: Chuck si era messo ad abbaiare insistentemente. Un richiamo che la sua padrona aveva subito ascoltato.
- Ora devo andare... Chuck è stanco, deve riposare. Mi ha fatto molto piacere incontrarvi. Siete così carini!
Ancora!
- Dovete proprio venire a trovarci. Così farete felici anche Harold. Sai che gli fa sempre piacere una tua visita, Hermione.
- Certo Sig.ra Bradbury, non mancheremo.
- Assolutamente. Io ed Hermione, verremo per un thè, non appena potremo...
Faceva anche lo spiritoso! Ci aveva proprio preso gusto, al gioco del finto fidanzato.
- Bene. Allora buona serata e a presto.
- Arrivederci.
- Arrivederci.
Non appena l'anziana signora si era voltata, Hermione aveva tirato un sospiro di sollievo.
- Meno male che è un pò svampita... ora di domani non si ricorderà di averci incontrati...
- E' così grave che abbia pensato che noi due stiamo insieme?
A parte che ancora non l'aveva lasciata andare - e lo aveva realizzato ora - e poi, perchè era così serio?
- No! E' solo che andare da loro per un thè, vuol dire passarci l'intero pomeriggio!
Le aveva sorriso.
- Non credo correremo questo rischio...
- Già...
L'aveva lasciata andare.
- Senti, sarà bene che vada... ne approfitto per incontrare un tipo che, forse, può procurarmi la nuova Nimbus per George con un bello sconto...
- I cento galeoni! Li avevo a casa...
Aveva scosso la testa.
- Ti ho detto che questo favore è gratis...
- E io ti ho detto che se accettavo, ti avrei pagato!
- Niente soldi, è per amicizia...
- Per amicizia, tu li accetti! Li avrei dati ad un estraneo, a maggior ragione li dò volentieri ad un amico.
Aveva infilato le mani in tasca. Nel tipico atteggiamento "gemelli Weasley che vogliono chiudere l'argomento".
- Sarà una dura battaglia...
- Non ci sarà. Li accetti e basta.
- Staremo a vedere...
Adesso più che due innamorati, sembravano due avversari. Sapevano essere testardi entrambi.
- Domani, a che ora devo arrivare?
Aveva cambiato argomento, ma non atteggiamento.
- Va bene anche dieci minuti prima... verso le 17.50... l'indirizzo è Villa Bloyd - York Streets - Norbury. Pensi di ricordartelo?
- Sì.
- Allora, ci vediamo domani.
- Ci vediamo domani. Buona notte.
- Buona notte.
Erano rimasti ancora per un attimo uno di fronte all'altro. Per un breve istante, Hermione aveva avuto la sensazione che Fred volesse aggiungere qualcos'altro. Poi però, le aveva fatto un ultimo cenno di saluto e si era incamminato lungo la via trafficata.
Lo aveva fissato ancora per un attimo, poi anche lei era tornata verso casa.
I pensieri che già ripercorrevano quelle due ore e passa trascorse insieme a lui. Strane, confuse, incasinate. E aveva guardato il braccialetto. Ed era ritornata immediatamente sui suoi passi, ma Fred era già scomparso.
Ma non l'avrebbe passata liscia. Anche se sicuramente se lo aspettava!
Già, perchè la H era diventata una E. Non c'erano dubbi! Quella era una E fatta e finita!
Maledizione! Le aveva mentito. Quel braccialetto faceva altro, eccome!
Per un attimo era stata tentata di raggiungerlo nel modo che le aveva spiegato. Poi il pensiero paradossale che, solo mezz'ora prima, aveva pensato che mai avrebbe usato quella funzione, l'aveva fatta desistere.
Avrebbe dovuto pazientare, in fondo, una notte e tre quarti di giornata: poi avrebbe fatto fuoco e fiamme, se non l'avesse immediatamente liberata da quel braccialetto!


 




Angolo Autrice:

VAVVA: ciao! E benvenuta... cara "vecchia" lettrice! Ci voleva Fred per farti uscire allo scoperto! D'altronde questo ragazzo (insieme al suo gemello) esercita davvero un fascino particolare: non è il classico "figo" (alla Malfoy per intenderci) eppure ispira molto anche me! E come ho detto, mi ispira molto con Hermione. Anche per me è un'avventura questa ff... vediamo che ne viene fuori! Un bacio, a presto.

VULNERARIA: ciao! Hai detto proprio la parola chiave di questa ff "dolce"... sarà che mi ricorda i dolci che non posso più mangiare (sigh!), sarà che Fred ed Hermione li vedo solo circondati di dolcezza... ma qui ce ne sarà tanta... insieme anche ad un pò di divertimento. O se no, il colesterolo, mi si alza lo stesso!!!! Un bacio, a presto.

LUNANERA75: ciao Mary! Come vedi, quando il raptus chiama, devo rispondere! E poi davvero, via i dolci (come ben sai... è dura!) da qualche parte dovevo tirare fuori la mia "dose" di zuccheri!!! Chissà come starai... spero di sentirti presto! (magari prima di leggere, ci saremo già sentite!)... in ogni caso, un abbraccione. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ed eccomi ad aggiornare... scusate se lo faccio con così tanto ritardo... ma ho diverse ff in corso... il solito vizio di inseguire mille idee diverse! Ma questa fred/hermione mi sta davvero dando soddisfazione! Adoro mettere insieme la razionale e sempre tranquilla Hermione, con quel fuoco d'artificio che è Fred! Sarà che questi due caratteri me li figuro proprio all'opposto e per questo così ben amalgamabili! Permettono simpatia e romanticismo nel medesimo momento... anche se non gli verrà risparmiato qualche momento serio! Una coppia deve pur sempre dimostrare di funzionare sia nella buona che nella cattiva sorte, giusto?
Ma ora c'è una festa a cui partecipare, quindi... benvenute e divertivi! Almeno spero!
Ciao e a presto!
Laura.   






Un bussare discreto aveva sorpreso Hermione mentre stava litigando con l'ultima forcina.
- Sì?
- Sig.na Granger, Emily la informa che è arrivato il suo fidanzato. La stanno attendendo in salotto.
Lo sguardo era volato all'orologio accanto alla specchiera: le cinque e mezza, Fred era in anticipo!
Non ci voleva!
- Grazie Rupert. Può avvisare che scendo immediatamente?
- Certamente.
La voce cortese di Rupert le aveva provocato il solito imbarazzo: lei, fondatrice del CREPA, movimento di liberazione pro-elfi, non avrebbe mai potuto avere un maggiordomo! Ed un autista, svariati domestici, il giardiniere... insomma, tutto il personale che invece Emily gestiva senza alcun rimorso, al pari dei suoi genitori.
Ma non doveva perdersi, proprio adesso, in questi pensieri! Doveva finire di prepararsi e raggiungere Fred! Oddio, l'idea di quei due nella stessa stanza, senza di lei, l'aveva gettata nel panico.
Tanto che, aveva convenuto con sè stessa, l'ultima forcina infilata poteva dichiararsi la sua ultima azione in fatto di preparativi. Non avrebbe lasciato un secondo di più il suo "fidanzato" da solo con Emily!
Si era guardata allo specchio: il vestito lo indossava, i capelli raccolti sembravano reggere e come trucco, sarebbe bastato il leggero ombretto con cui era arrivata e il tocco di lucidalabbra che si era già messa, per attenuare la secchezza delle labbra; secchezza che peraltro era un sintomo evidente del suo stato agitato!
Stava finendo di infilarsi i sandali, che già aveva imboccato il lungo corridoio. Villa Bloyd era davvero impressionante: un'enorme costruzione, circondata da un esteso parco. Sembrava una Hogwarts in miniatura!
Poi, a metà scala, il polso aveva vibrato. O meglio, il braccialetto intorno al suo polso, aveva vibrato. Si era quasi messa a correre: Fred stava già parlando di lei! Chissà Emily come gli si era fiondata addosso! E con quali domande!
Aveva varcato la soglia del salotto, con tanta irruenza, che entrambe le persone sedute sul divano, erano sobbalzate.
- Ciao Fred!
Hermione non aveva faticato per far apparire il suo saluto, il saluto di chi è davvero felice di vedere una persona. O meglio, in buona percentuale era più sorpresa, che vera felicità; ma dato che Fred si era già alzato e la stava affettuosamente stringendo, baciandole una guancia, era sicura che Emily non avrebbe colto la differenza, intenta com'era a gustarsi la scena.
Tutta questa sorpresa nasceva dal fatto che ad Hermione, per un attimo, il ragazzo che la stava ancora affettuosamente abbracciando, non era sembrato il Fred che conosceva.
Il fisico asciutto del ragazzo, indossava con eleganza un completo grigio scuro, abbinato ad una camicia bianca. I capelli rossi, che di solito ricadevano in una zazzera scomposta, erano sempre un pò ribelli, ma sicuramente più corti ed ordinati. Il tutto era completato da un profumo decisamente maschile, ma che risultava delicato ed avvolgente. L'unica cosa, che l'aveva convinta che si trattasse dello stesso Fred della sera prima, era stata la cravatta. A righe oblique, nei colori rosso- oro, era il segno distintivo di appartenenza alla casa Grifondoro, di cui anche lui ne aveva fatto parte ad Hogwarts.
Fred Weasley l'aveva completamente spiazzata nel giro di cinque secondi: ovvero il tempo, appunto, che le era occorso per registrare come lui apparisse diverso.    
- Anch'io sono contento di vederti... Herm.
La risatina di Emily si era inserita...
- Fred mi stava giusto dicendo che è da più di una settimana che non vi vedavate... facciamo così, vi lascio soli. Così potrete salutarvi bene... prima che arrivino anche gli altri ospiti.
Ed aveva strizzato l'occhio in direzione di entrambi.
- Grazie Emily... apprezziamo molto la tua gentilezza.
 Hermione non aveva potuto fare a meno di arrossire, alle parole di Fred. Mentre lui, non solo aveva ricambiato l'occhiolino di Emily, ma aveva anche aggiunto il famigerato sorrisetto "gemelli Weasley", quello che li trasformava in due maliziose canaglie!
- Pagherete pegno dopo, per questa gentilezza, quando sarà arrivato anche Robert. Dovrete raccontarci, per filo e per segno, tutto di voi due!
Le porte del salotto si erano appena richiuse, quando Hermione si era lasciata andare sul divano.
- Non ce la farò mai!
- Invece, ti sei comportata molto bene. Il saluto, poi, era davvero convincente...
Questa volta era decisamente arrossita come suo solito: se solo avesse saputo il perchè le era riuscito così convincente!
- Bè, visto che sei già in imbarazzo... ne approfitto per dirti che sei bellissima!
Oh - mio - Dio! Poteva anche morire, adesso!
Fred si era messo a ridere.
- Lo so che non li sai gestire i complimenti, ma vedi di fare uno sforzo! E' normale che il tuo fidanzato ti trovi bellissima... anche se lo sei davvero... bellissima!
Oh - mio - Dio! Adesso moriva davvero... doveva trovare qualcosa da dire... non poteva rimanere muta come una perfetta imbranata!
- Anche tu stai benissimo... mi hai davvero... sorpreso!
Il termine era proprio quello giusto. Mai avrebbe pensato di trovare Fred... così... bello! Ecco, anche in questo caso, bello era il termine giusto!
Oh - mio - Dio, ma cosa stava pensando?
Fred si era seduto accanto a lei, nel frattempo. E quel profumo era tornato ad avvolgerla.
- Sarà bene che ti dica cosa ci siamo detti...
Ecco, doveva tornare lucida... altro che perdersi in quel profumo! Tra poco sarebbe iniziata la guerra tra lei ed Emily!
- A proposito, sei arrivato in anticipo!
Fred era scoppiato a ridere.
- Lo sai che è la prima volta che una ragazza si lamenta, perchè arrivo in anticipo? Di solito è un ritardo che vi fa infuriare...
E lei era arrossita di nuovo. Quante volte le sarebbe ancora successo, da lì alla fine della festa? Non sarebbe riuscita a tenerne il conto, era certa!
- Sai cosa intendevo... era meglio affrontare Emily insieme, sin da subito!
- Stai tranquilla, è andato tutto liscio. Sono arrivato con il taxi, senza problemi. Ho suonato il campanello, mi sono annunciato, i cancelli si sono spalancati... e a metà strada c'era già Emily che mi veniva incontro!
Addirittura! La sua amica a momenti non lo faceva neanche per il suo di ragazzo, di andargli incontro così!
- Capisco dalla tua espressione, che Emily contava proprio i minuti che la dividevano dal fare la mia conoscenza...
- Già... preparati, perchè sarà come essere in battaglia! Pioveranno imboscate e bordate da tutte le parti!
Lui rideva, lei un pò meno! In che guaio si era andata a cacciare.
- Io dico che due Grifondoro come noi, la vincono questa guerra!
- Vorrei avere la tua sicurezza, Fred...
Si era fatto semiserio, non proprio serio.
- Se ti fidi di me, magari riuscirò a trasmetterti un pò della mia sicurezza...
- Fidarmi di te?
Sulla parola fiducia, le era giusto tornato in mente un piccolo particolare...
- Vogliamo parlare di questo?!
Le sembrava di essere l'Hermione di sempre, mentre mostrava il braccialetto a Fred.
Ma lui non si era scomposto più di tanto.
- Un chiario indizio di come ci si può fidare dei gemelli Weasley...
- Se tu avessi fiducia in me, anche questo non sarebbe un problema... ti ho detto che non costituirà motivo di angoscia e non lo sarà!
- Fred, la H si è trasformata in  quella che sembra una E! Che altro mi devo aspettare?
Aveva scosso la testa. E sorriso.
- Se te lo dicessi, ti agiteresti ancora di più, a questo punto.
Come? Era uno scherzo?
- Fred, già mi sembra di essere abbastanza incasinata così! Ti prego di non peggiorare le cose... finiamola con questa storia!
E aveva indicato il braccialetto.
- Non posso davvero aprirlo. O almeno non qui. Dovremmo andare in negozio, recuperare George, recuperare l'incantesimo originario...
Aveva capito. O se ne andava dalla festa o teneva quel braccialetto!
- Dimmi almeno cosa mi devo aspettare! Questo me lo puoi dire!
- Uhm... credo di sì. Potrebbe ancora cambiare lettera...
Ma la stava prendendo in giro?
- Fred, è semplice quello che ti sto chiedendo: dimmi cosa vuol dire il cambiamento delle lettere.
- Questo non posso dirtelo! Comprometterebbe il funzionamento dell'incantesimo di apertura... quello legato al desiderio!
Stava per impazzire, se lo sentiva. Fred stava deliberatamente tentando di farle questo!
Un bussare deciso, era stato subito seguito dalle porte che si spalancavano.
- Ragazzi, tempo scaduto! Gli ospiti stanno arrivando!
Emily era tornata, più sorridente che mai.
- Venite, ci trasferiamo in giardino.
Si erano alzati ed Emily li aveva presi sottobraccio, infilandosi tra loro.
- Fred, vedrai che brava Hermione! E' stata sua l'idea di attrezzare la piscina coperta per un bagno di mezzanotte...
Ma non era vero! Che diavolo stava dicendo Emily?!
Fred aveva guardato interrogativamente prima lei e poi Emily.
- Un'idea di Hermione? Fatico a crederlo....
Emily era scoppiata in una risata sincera.
- Infatti, è una mia idea! Non ci sei cascato... allora voi due vi conoscete davvero!
Oh - mio - Dio! Per la centesima volta lo aveva esclamato dentro di sè. Emily era andata dritta al sodo!
- Non capisco cosa intendi dire, Emily...
E Fred, come un attore consumato, aveva retto benissimo la parte...
- Sai, per un attimo, quando Hermione mi ha detto che sarebbe venuta con quel suo fidanzato misterioso... ho pensato che avrebbe pagato qualcuno che l'accompagnasse... giusto per non darmi la soddisfazione di vederla ancora da sola!
Oh - mio - Dio! Hermione avrebbe voluto sprofondare fino al centro della terra! Non solo era andata al sodo, ma se Fred fosse stato davvero il suo fidanzato, le avrebbe fatto fare la figura del secolo!
- Hermione che deve pagare qualcuno per farle da fidanzato? Questo fatico ancora più a crederlo... quando l'ho conosciuta, al Boston College, ho dovuto sudare le fatidiche sette camicie per sbaragliare la concorrenza!
Emily si era rivolta a lei con uno sguardo un pò sorpreso.
- Allora è solo qui a Londra che Mione non ha mai sfoderato il suo fascino! Sai, è sempre stata una ragazza mooolto intelligente... ma sembrava solo presa dallo studio!
Fred si era sporto un pò verso lei, sorridendole.
- Tesoro, allora ti ho proprio colpito! Sai Emily, quando ho detto sbaragliare la concorrenza, intendevo dire che c'erano un sacco di ragazzi che le ronzavano intorno, a cui lei però non prestava attenzione... però, quando le ho chiesto io di uscire, Hermione mi ha detto subito di sì!
- Sì, però non montarti troppo la testa... tesoro!
E aveva cercato di sembrare divertita nel rispondergli.
Emily si era messa a ridacchiare.
- Tipico atteggiamento Hermione Granger... guai rimproverarla di avere sempre la testa nei libri! Meno male che però, tu Fred, sembri essere riuscito a penetrare nel suo mondo... un vero peccato che Hermione si perdesse il bello della nostra età... e penso che tu abbia un'idea precisa di cosa intenda per "bello"... a proposito, tu hai la nostra età, giusto?
Ma che cavolo stava facendo?! La maliziosa con il "suo" fidanzato?!
- Un anno in più... anzi, vado quasi per i venti...
- Ho quasi indovinato! Ma eccoci... mi perdonerete, ma inizio a fare gli onori di casa... perchè, Hermione, non inizi a presentare Fred a Giuly? Eccola là con il suo nuovo acquisto... dice che l'ha conosciuto a Portobello Road... un tipo veramente alternativo!
E stava giusto facendo un cenno di saluto ad una coppia di ragazzi, dove lei sembrava uscita da una rivista di moda e lui... bè, lui sembrava essere uscito da casa con quello che indossava: un paio di short a fiori ed una camicia di un giallo quasi fluorescente!.
- Emily, lasciati fare prima i complimenti per tutto questo... è davvero splendido.
Fred aveva indicato il prato davanti a loro, dove erano stati disseminati dei gazebi, sotto cui c'erano tavoli già finemente apparecchiati. Ogni gazebo era arricchito da elaborate decorazioni floreali e candele pronte per essere accese non appena fosse arrivato il buio. C'erano anche dei buffet, dietro ai quali compiti camerieri attendevano di servire le delizie esposte. Qua e là erano stati disseminati anche dei divanetti e delle poltrone in bambù, come a creare tanti piccoli salotti dove accomodarsi e conversare. Al tutto, faceva da sottofondo, una musica discreta.
- Grazie Fred... anche Hermione mi ha dato una grossa mano... pensa che prima del suo arrivo ero ancora indecisa sui fiori! E' lei che ha scelto i lilium bianchi...
E  poi si era congedata davvero, per tornare dentro, ad accogliere gli ospiti che iniziavano ad arrivare.
Hermione stava giusto facendo un cenno di saluto a Giuly, quando aveva sentito la mano di Fred posarsi sulla spalla, scivolare lungo il braccio, in una lenta carezza, fermarsi un attimo sul polso, per poi intrecciare le dite con le sue. E stringere, in un contatto intimo, che sembrava voler racchiudere molto: amicizia, amore, fiducia.
Un brivido le era sceso lungo la schiena. Un brivido che l'aveva indotta ad alzare lo sguardo verso il ragazzo, per ritrovare un sorriso che era l'estensione di quel contatto.
Un altro brivido le era sceso lungo la schiena, accompagnato da un piccolo tuffo al cuore.
- Andiamo? Le nuove conoscenze mi aspettano...
Si era riscossa. Scrollando leggermente la testa e annuendo.
- Sì, certo. Andiamo... fai attenzione a Giuly, però. Sotto quell'aria angelica, si cela una tigre al pari di Emily!
- Oh... non sarà certo peggio di zia Muriel! Te la ricordi vero, la nostra simpatica zietta?!
Le era venuto da ridere. Spontaneamente, perchè era impossibile non ricordare la terribile zia Muriel! Era riuscita a mettere in croce persino lei!
- Sì... hai ragione! Se sei sopravvissuto a vent'anni di zia Muriel, puoi sopravvivere una sola sera a Giuly!
E le era venuto ancora da ridere.
- Finalmente sono riuscito a farti ridere, Herm. Sei ancora più bella quando lo fai.
Ecco, era successo di nuovo. L'aveva nuovamente spiazzata, gettandola nella sorpresa più assoluta.
Perchè non solo sembrava davvero convinto di quello che stava dicendo, ma perchè aveva anche portato le loro mani all'altezza del suo viso, per poterle depositare un lieve bacio sulla parte interna del polso.
Un contatto che le era sembrato quasi elettrico. E che le aveva smorzato la risata, provocandole un brivido, questa volta però ancora più brivido, dei precedenti.
- Hermione, ma sei... bellissima, stasera!
La voce era giunta da vicino e aveva spezzato quella bolla in cui le era sembrato di essere finita.
- Ciao, Giuly.... grazie, anche tu stai benissimo! Stavo giusto per venire a salutarti...
Ma la ragazza era già concentrata in tutt'altra direzione...
- E tu devi essere il misterioso fidanzato di Hermione! Piacere, io sono Giuly Mathison, una cara amica di Hermione...
Fred aveva stretto la mano tesa di Giuly...e non solo, le aveva fatto un delicato baciamano al pari del più galante nobile inglese!
E la faccia di Giuly... oh bè, la faccia di Giuly aveva costretto Hermione a rivolgere l'attenzione sul ragazzo che l'accompagnava, per non scoppiarle a ridere in faccia: non solo era rimasta sopresa che lei avesse davvero un fidanzato misterioso, ma evidentemente era rimasta scioccata che fosse anche così... bello e galante!!
- Il piacere è mio, Giuly. Fred Weasley, fidanzato misterioso di Hermione Granger!
Il ragazzo su cui aveva fissato l'attenzione, che aveva un'aria simpatica tra l'altro, era scoppiato a ridere alle parole di Fred.
- Ehi amico, nonostante il vestito e i.... modi da damerino, hai l'aria di essere simpatico!
E aveva colpito la spalla di Fred in un saluto molto familiare, quasi da vecchi amici.
- Lui è Mark...Mark Gordon! E non credo di dovermi scusare per i suoi modi... è americano! E voi, ai modi poco formali degli americani, dovreste essere abituati giusto?
Oh - mio - Dio! Alle parole di Giuly, Hermione si era sentita le gambe diventare di gelatina. E anche Fred doveva aver colto la sua reazione, perchè il suo braccio le era scivolato immediatamente intorno alla vita, sostenendola con una presa sicura. L'aveva anche stretta a sè, facendolo passare per un semplice gesto normale tra fidanzati. Ed Hermione lo aveva trovato alquanto confortante.
- Sai Mark, mi stava giusto dicendo Emily, che anche Fred ha studiato in America. Al Boston College. E' lì, infatti, che si sono conosciuti lui ed Hermione. Non mi hai mica detto che tu hai dei parenti, a Boston?
Oh - mio - Dio! Ecco, era già finita! Dopo anni e anni, in cui non aveva mai dovuto affrontare l'argomento America, stasera in soli due minuti, si trovava addirittura davanti un vero americano! E per giunta che conosceva Boston!
- Sì, io sono di New York, ma ho degli zii che vivono a Boston!
Il braccio di Fred, ne era quasi sicura, l'aveva stretta ancora di più. Ma questa volta sembrava volerle dire qualcosa.
- Allora, Mark, dobbiamo trovare assolutamente cinque minuti per capire se conosciamo gli stessi locali! Sai quanto mi sono divertito lì?
Come? Oh - mio - Dio! Fred era impazzito! Cosa gli era saltato in mente?! Eppure sorrideva, anzi adesso la stava anche guardando maliziosamente...
- Bè... questo succedeva, ovviamente, prima che iniziassi a frequentare Hermione... da allora, la mia vita mondana, ha decisamente subito una battuta d'arresto!
Mark era scoppiato in una risata tipicamente solidale-maschilista, Giuly aveva guardato Fred come se ancora potesse non essere vero... e lei, lei era rimasta paralizzata.
Perchè Fred si era chinato su di lei e le aveva sfiorato le labbra con un bacio delicato. Un contatto che era durato non più di qualche secondo, ma che a Hermione era sembrato non finire mai.
- Ma, altrettanto ovviamente, non posso che esserne contento! Per amore di Hermione, mi sarei anche ritirato a vivere in cima alla montagna più sperduta.
Hermione, senza sapere nemmeno lei come, dato che ancora si sentiva paralizzata, era riuscita a sorridere. E ad abbracciare anche lei, la vita di Fred.
- L'ho detto che avevi l'aria di essere uno simpatico... sicuro di non avere qualche parente yankee?
- Sicuro al cento per cento... inglese purosangue da generazioni...
E sulla parola "purosangue" aveva stretto Hermione... la quale, ovviamente, ne aveva chiaramente intuito il motivo: un ovvio riferimento scherzoso alla sua finta condizione di babbano! Lui era davvero un mago purosangue da generazioni... anche se la cosa, non era mai stata motivo di disuguaglianza tra loro. Che lei fosse una mezzosangue, alla famiglia Weasley non era mai importato e mai sarebbe avvenuto.
- Ora, però, se volete scusarci... vorrei offrire da bere alla mia fidanzata. Da quando siamo arrivati, ancora non l'ho fatto... e non vorrei essere accusato di non occuparmi abbastanza di lei...
Stavolta la bocca di Giuly si era proprio trasformata in una "o" perfetta. Hermione aveva quasi dovuto trattenere un moto di stizza: ma cosa credeva Giuly, che lei non avrebbe mai potuto trovare un ragazzo così?! Ma poi, aveva pensato che era già una grande soddisfazione il fatto che avesse quell'espressione.
- Direi che è un'ottima idea, Fred. Voi cosa fate? Vi unite a noi?
Giuly aveva scosso la testa.
- No... ho visto che sta arrivando Beth... penso che le andrò incontro... ci si vede dopo, ragazzi.
Aveva afferrato Mark per una mano e l'aveva trascinato letteralmente verso l'interno della villa.
- A dopo ragazzi....
Mark aveva accennato un saluto, ma era già scomparso.
- Beth è il terzo elemento del triangolo "diamo addosso ad Hermione perchè non ha il fidanzato"...
Fred, intanto, la stava davvero conducendo verso uno dei buffet sparsi per il giardino.
- Ma adesso non è più così...ora ci sono qua io.
La stava ancora tenendo per la vita. Camminavano abbracciati, come altre coppie di ragazzi stavano facendo.
- A proposito... cosa ti è saltato in mente di dire a Mark che dovevate parlare di Boston?
- Lo sai che è meglio giocare in attacco che non in difesa?
Hermione, ormai davanti al buffet, si era staccata e aveva guardato dritto negli occhi Fred.
- Cioè, stai dicendo che è meglio spararla grossa, piuttosto che tentare di evitare l'ostacolo?
Fred aveva afferrato un calice, pieno di quello che doveva essere champagne, porgendoglielo. Ne aveva preso uno per sè e l'aveva invitata a brindare insieme a lui. Riservandole un sorriso alquanto divertito.
- Ovviamente... dovresti conoscermi abbastanza bene, Hermione, da sapere che non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida...
La vibrazione al suo nome, forse perchè le era sembrata più forte, aveva attirato la sua attenzione sul braccialetto.
E quasi aveva rovesciato lo champagne per guardare meglio: la E era diventata una R. Una R che l'aveva spinta immediatamente ad afferrare il polso di Fred, quello su cui sapeva esserci l'altro bracciale, per controllare.
Anche sul suo ora c'era una R! Qualcosa si era fatto strada tra i suoi pensieri... H, poi E, adesso una R. Hermione si riteneva obiettivamente una ragazza molto sveglia... e non aveva esitato.
- Fred... le lettere, stanno cambiando seguendo il mio nome...
Fred, che era rimasto imperturbabile, stava ancora sorseggiando il suo champagne. Non le aveva quindi risposto subito.
- Hermione! Ma che bello rivederti... e tu allora sei il suo fidanzato misterioso!
Ma possibile che non ci fosse un attimo di pace?!
- Allora, Hermione, non me lo presenti?!
Fred aveva deposto il suo calice e le aveva strizzato l'occhio, prima di rivolgere l'attenzione alla nuova arrivata.
- Fred Weasley, fidanzato misterioso di Hermione Granger.
Hermione aveva visto la replica del saluto fatto a Giuly. E come una perfetta replica, anche Beth era rimasta stupita dal baciamano galante di Fred.
Nel farlo, il bracciale di Fred era tornato in vista. Con quella R, gemella identica della sua.
Che cosa voleva dire? Ormai quella storia delle lettere la stava facendo impazzire! Un pò era il suo essere strega a rimanerne affascinata e un pò era una sensazione strana che avvertiva alla bocca dello stomaco. Come se qualcosa in lei cercasse di attirare la sua attenzione.
- Io sono Beth... Beth Cooper, una cara amica di Hermione...
Certo, come no! Anche lei una cara amica... talmente cara, che al pari delle altre due, sembrava un avvoltoio calato sulla preda! Hermione aveva sospirato e si era preparata a questo nuovo match.


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Niente. Eppure con quella camicia, avrebbe dovuto balzarle subito all'occhio Mark! Ma niente, sia di lui che di Fred, nemmeno l'ombra!
Hermione, immobile tra gli altri ragazzi che si stavano invece divertendo, era già qualche minuto che cercava traccia dei due ragazzi.
Aveva incrociato lo sguardo di Giuly e Beth che parlottavano tra loro e si era sforzata di sorridere tranquilla. Dentro continuava a sperare di veder apparire la camicia gialla di Mark o perlomeno di veder comparire Fred!
Eh sì, che lo aveva lasciato solo due minuti! Il tempo di andare in bagno...
Su questo pensiero, si era sentita scivolare due braccia intorno alla vita, che l'avevano attirata contro un corpo maschile. Si era irrigidita, perchè colta di sorpresa.
- Sono io, tranquilla...
Nel momento in cui la voce di Fred le aveva sussurrato quelle parole in un orecchio, Hermione aveva già capito che era lui, vedendo il bracciale sul suo polso. I suoi avambracci erano scoperti, segno che non indossava più la giacca e che aveva arrotolato le maniche della camicia, probabilmente alla ricerca di un pò di libertà.
- Dove diavolo eri finito! E' più di...
Ancora la teneva stretta a sè, in quell'abbraccio possessivo. Le sue labbra vicino all'orecchio. La schiena di Hermione premuta contro il suo torace.
- Sono andato a cercare Mark....
- Cosa?! Ma sei impazzito!
- Ehi,ehi, calma. Guarda che ci sono le tue amiche che ci stanno fissando...
Hermione era tornata ad irrigidirsi e aveva cercato di voltarsi per guardarlo in faccia. Lui glielo aveva impedito, invitandola appunto a guardare verso le due ragazze. In effetti erano già lì, con gli sguardi puntati su di loro. Sembrava quasi non volessero perdersi il minimo particolare.
Hermione si era nuovamente imposta di rilassarsi e di sorridere. Fuori.... perchè dentro!
- E quindi? Cosa è successo? L'hai trovato?
- Trovato l'ho trovato... solo che non si sente affatto bene...
Oh - mio - Dio! Che cosa aveva combinato Fred?!
- Fred! Che cosa hai fatto?!
La guancia del ragazzo, continuava ad essere a stretto contatto con la sua. Anche le sue braccia continuavano a stringerla per la vita, facendola aderire al suo torace. La cosa iniziava a turbarla. Considerato che c'era anche quel profumo maschile a contribuire...
- Sempre prevenuta, eh, Herm?
C'era, forse, una punta di amarezza nella sua voce. O forse se lo stava immaginando lei...
- Niente. Io non ho fatto niente, come promesso. A metterlo fuori gioco pare sia stato lo champagne! Ho incontrato Emily.... è lei che mi ha detto che non si sentiva bene... era mezzo ubriaco e le ha chiesto di potersi stendere un pò. Adesso è in una camera degli ospiti che ronfa beatamente!
Hermione si era sentita sollevata. Almeno un problema si era autoeliminato! Già avevano dovuto sostenere una quantità di domande imbarazzanti... i cinque minuti con Mark, era convinta, sarebbero stati il colpo di grazia! Ed era riuscita a rilassarsi davvero in minima parte, lasciandosi andare leggermente contro Fred.
- Finalmente... senti, perchè non ti rilassi davvero? Mi sembra stia andando tutto bene... potremmo anche tentare di goderci davvero la festa...
A quella richiesta si era voltata e Fred non glielo aveva impedito, però non l'aveva lasciata andare, era ancora stretta nel suo abbraccio. Erano vicini, così vicini, che aveva dovuto sollevare il viso per guardarlo negli occhi. Solo allora si era resa conto di quanto fosse cresciuto. O di quanto il suo fisico si fosse irrobustito: non era più il ragazzino magro e dinoccolato che ricordava. Ora, c'era quel ragazzo dall'aria più matura... e sicuramente più rilassata. Forse contribuiva a farlo apparire così, anche il nodo della cravatta allentato e il bottone del colletto slacciato: come qualcuno che si sentisse elegantemente a proprio agio.
"Hermione ma che cosa stai pensando?" si era ritrovata a chiedersi. E si era anche ritrovata a rispondersi "Meglio non pensarci... ho già abbastanza casini a cui pensare adesso...".
- Non posso rilassarmi... quando ci sono sempre tre paia d'occhi puntati su di noi a spiare ogni nostro minimo movimento... secondo me, riescono persino a leggere il labiale...probabilmente avranno seguito un corso apposta per spiare meglio....
Fred aveva distolto lo sguardo da lei, per fissare un punto dietro lei.
- Sicuramente si godono lo spettacolo... anche adesso... anzi, secondo me, adesso si aspettano altro da noi...
- Altro? Che significa altro?
Era tornato a guardarla. Nonostante il buio fosse rischiarato solo dalle mille luci delle candele, Hermione era riuscita a cogliere una strana espressione in quegli occhi che la fissavano a loro volta.
- Credo significhi questo...
E l'aveva baciata. Semplicemente, come avrebbe fatto davvero un ragazzo che aveva voglia di baciare la sua ragazza. Labbra su labbra, invitanti, sicure, morbide. Talmente perfette, in quello che stavano facendo, che non si era nemmeno posta la questione se stessero fingendo o meno: semplicemente, aveva risposto a quell'invito. Come una ragazza che avesse voglia davvero di baciare il suo ragazzo. Senza fingere, anche lei aveva passato le braccia intorno al collo di Fred, per attirarlo più vicino, per condividere più a fondo con lui, la ridda di emozioni che le si erano accese dentro.
Tutto era scomparso intorno a lei, tranne quel corpo stretto al suo, quelle labbra che continuavano a cercare le sue, quel profumo che la stordiva.
- Ehm... ehm... Hermione? Fred?... ehm....
Qualcosa, lontano, cercava di entrare in quel momento di pura perfezione.
- Ehm... ragazzi? Mi spiace disturbare... Hermione?!
Fred era stato capace di interrompere quella corrente che li aveva uniti. Lei, sicuramente, avrebbe ignorato quel qualcosa che tentava di intrufolarsi.
Ma anche ora, quella corrente sembrava passare nei loro sguardi. Se anche le loro labbra non erano più unite, così non era per i loro occhi: incapaci di rivolgersi verso quel qualcosa che li aveva interrotti.
- Ah, bè... se non è amore questo! Dovrei proprio arrabbiarmi con te, Herm! Tu che non lo hai mai cercato, lo hai trovato!
Quel qualcosa, alla fine, era riuscito a penetrare nel momento perfetto... rigettando Hermione nella cruda realtà: vero amore? Non c'era definizione più sbagliata di quella per riferirsi alla situazione tra lei e Fred! Ma allora quel momento? Quel bacio? Bravura... pura bravura da parte di Fred: evidentemente la sua esperienza andava ben al di là di quella di Hermione. E lei, con la sua inesperienza, aveva reagito istintivamente!
Ecco spiegato il tutto! Convinta di questo, finalmente aveva guardato Emily.
- L'amore, infatti, non va cercato, Emily. Si può solo aspettare... ed essere abbastanza attenti, da capire quando sta bussando alla tua porta.
Per una volta, Hermione era sicura che l'espressione di Emily, fosse anche la sua: assolutamente stupita, rapita e basita.
E a provocarla, in entrambe, erano state le parole di Fred. Pronunciate con quello che sembrava assolutamente un velo di malinconia, che le rendeva ancora più speciali ed intense.
- Hermione, davvero, non sai quanto ti invidio in questo momento... perchè non ti ho conosciuto prima io, Fred?
Emily lo aveva detto con un'espressione divertita, che però non nascondeva una traccia di verità.
- Sai che non è detta l'ultima parola, Emily?
Fred era tornato ad avere un tono di voce più allegro. Ed era tornato anche a sorridere maliziosamente. Aveva sciolto Hermione dall'abbraccio, prendendola solo per mano.
- Non ti ho ancora detto, vero, che ho un fratello gemello? George... e lui è ancora single!
Emily era scoppiata a ridere. Ed aveva guardato Hermione.
- E' incredibile quanto tu sia fortunata! Ti ritrovi anche un cognato fantastico!! Quasi quasi, ci faccio davvero un pensierino...
Poi si era guardata intorno e quando aveva trovato Robert gli aveva fatto un cenno di saluto.
- Però, dopotutto, non posso lamentarmi nemmeno io... comunque, non vi ho interrotto per niente... Hermione, devi venire un attimo dentro. Sta per richiamare qualcuno che vuole parlare assolutamente con te!
- Qualcuno che vuole parlare con me?! A parte i miei, nessun'altro sa che sono qui!
O meglio, nessun'altro che avrebbe saputo usare un telefono... Ginny sicuramente non era in grado! E non l'avrebbe mai chiesto ad Harry, senza dover rivelare tutta la storia... a meno che... no, no, Ginny non lo avrebbe mai fatto!
- Chi è Emily?
Ma la ragazza l'aveva presa per l'altra mano, iniziando a tirarsela dietro. Di conseguenza anche Fred l'aveva seguita.
- Sorpresa!
Di nuovo in salotto, Emily l'aveva apostrofata con una finta espressione corrucciata.
- Quando suona il telefono, tu rispondi. Ascolti... e non osi dire di no! Altrimenti dovrai vedertela anche con me!
Poi si era rivolta a Fred.
- Riterrò responsabile anche te, di un eventuale rifiuto di Hermione! Chiaro!?
Fred era stato al gioco.
- Assolutamente sì. Veglierò sulle sue risposte...
- Bene! Torno fuori... dopo raggiungetemi. Ci trasferiamo in piscina... è quasi mezzanotte!
E soddisfatta si era congedata.
- Hai un'idea di chi possa essere?
Hermione ci stava pensando, ma era ancora troppo sconvolta dal bacio per poter parlare con Fred. E aveva solo accennato un no con la testa. Poi il telefono aveva preso a squillare. Hermione non aveva indugiato ed aveva sollevato la cornetta. Meglio una telefonata a sorpresa, per il momento, piuttosto che pensare a come continuasse ad apparirle bello Fred: appoggiato al divano, le mani in tasca, la cravatta allentata, i capelli leggermente scompigliati...
- Pronto?
Fred non le toglieva gli occhi di dosso ed Hermione aveva abbassatto la testa.
- Sig. Bloyd! Buonasera! Allora era lei... sì, grazie, tutto bene!..... Sì, anche il viaggio è andato bene...
Fred stava sorridendo e lei era arrossita. Ormai conosceva tutte le bugie che avrebbe detto, eppure... ancora la mettevano in imbarazzo!
- Sì, Emily ha organizzato una splendida festa! Poi Villa Bloyd è sempre una cornice meravigliosa!.... Già, siamo cresciute ormai... eh sì, l'anno prossimo toccherà a me!.... No, i miei genitori sono ancora via... sì, dovrebbero essere a Londra tra una decina di giorni... come? Cosa farò nel frattempo? Oh, ho già organizzato di andare a casa di alcuni amici...
E lì, aveva proprio evitato di guardare Fred. Andare alla Tana, dopo quella sera, sarebbe stato diverso... perchè sarebbe stato diverso incrociare Fred. Anzi, era meglio non pensarci adesso... o non sarebbe più riuscita a seguire il Sig. Bloyd... che le stava dicendo, invece...
- Parigi? Ah, siete a Parigi! Bellissima città. Ho sentito spesso parlarne... come? Perchè il mio fidanzato ancora non mi ha portato?
Lo sapeva di essere arrossita ancora più violentemente, ma non si aspetteva che Emily avesse già spifferato tutto a suoi genitori! Sperava che prima di allora, lei avesse già avuto il tempo di inventarsi qualche ipotetica rottura tra lei e Fred! Maledizione, la cosa stava assumendo proporzioni gigantesche!
- Bè... io sono sempre in America...e lui è impegnato con il lavoro... come? Se adesso lui è in vacanza? Bè, no...  sì, immagino che non voglia impicciarsi per niente, la conosco troppo bene Sig. Bloyd, per pensarlo!
Ed era vero, era completamente diverso da Emily... aveva guardato di sottecchi Fred: la stava sempre fissando. Ed era tornata a guardarsi i piedi, giocando con il filo della cornetta.
- Venire a Parigi? No, non credo proprio sia possibile... io la ringrazio davvero molto per l'invit... capisco Sig. Bloyd... sì, sì Emily è stata abbastanza chiara al riguardo... no, davvero... e poi Fred ha degli impegni... come? Sì, immagino.... l'inaugurazione di un museo è un evento sicuramente affascinante...ma io, cioè noi...
E qui aveva guardato di nuovo Fred, di sfuggita. Era sempre appoggiato al divano, all'apparenza tranquillo, a suo agio.
- So che Emily non apprezza abbastanza.... e va bene... so che, diversamente da me, ad Emily non gliene frega veramente niente di un museo... volumi risalenti al Medioevo? Ma davvero!?.... Potrei vederli, prima che vengano esposti?!... potrei addirittura consultarli?!... ah, il museo è stato realizzato grazie alla Bloyd Corporation.... bè capisco allora perchè abbiano un occhio di riguardo per i suoi ospiti... sarebbe veramente bello poter venire... ma non credo proprio che Fred possa...
E lo aveva nuovamente guardato di sfuggita.
- ... liberarsi! Mi stava giusto dicendo che...
La cornetta non era più nella sua mano. Era nella mano di Fred! Era lui, ora, ad averla accanto all'orecchio.
- Sig. Bloyd? Buonasera, sono Fred Weasley... sì, esatto, il fidanzato di Hermione... è un vero piacere anche per me, poter parlare con lei!... Sì, ero presente anch'io.... ho capito a grandi linee di cosa si tratta...
Ora era lui a fissarla, mentre chiacchierava amabilmente con il padre di Emily. Come se fosse qualcuno che conosceva da sempre.
- Ovvio che Hermione dovrebbe esserci. Un'occasione unica!... non credo ci saranno problemi, Sig. Bloyd. Già domani sera?... bè, sì il preavviso è poco... ma credo di potercela fare. Posso parlare con mio fratello... sì, sono in affari con lui... una catena di negozi...
Che cosa? Cosa stava facendo Fred?
- ... sì, va bene. Allora è confermato: domani verremo a Parigi con Emily e Robert. Ovvio che lo dirò io ad Hermione... anzi è qui con me! E' veramente molto contenta...
Hermione sapeva, sapeva con certezza di avere un'espressione che poteva essere tutto, tranne che contenta! Poteva essere furibonda, stupita, omicida, terrorizzata... ma contenta proprio no!
- ... sì, va bene, dirò ad Emily che domattina la chiamerà per informarla sui voli.... il piacere è stato tutto mio, Sig. Bloyd. Certo, gliela saluto io, Hermione. A domani, allora, buonasera.
Le aveva ridato la cornetta. Sorridendole, come se avesse appena finito di parlare... di parlare... non sapeva nemmeno lei cosa volesse dire! Era troppo sconvolta per pensare qualcosa di veramente sensato!
- Allora, tesoro, sei contenta che domani ti porto a Parigi? E all'inaugurazione di un museo di... ecco, questa parte, credo di essermela un pò persa...
Avrebbe voluto avere con sè la sua bacchetta. Una fattura orcovolante non gliel'avrebbe risparmiata nessuno! Una di quelle che Ginny le aveva insegnato così bene!
- Dai, Hermione, non fare così... ho visto la tua faccia quando parlavi di poter consultare quei libri...
CHE COSA?!
- Fred, ti rendi conto di quello che hai appena fatto? Hai detto al Sig. Bloyd che andremo a Parigi, domani! Io e te, insieme!
- Zia Muriel è stata a Parigi, pensa che è piaciuta persino a lei! Vuoi che non piaccia a noi?!
Non poteva essere vero. Era impazzito. O era impazzita lei, dopo che l'aveva baciata. Perchè le sembrava di capire che lui... davvero... trovasse una buona idea andare a Parigi!!
- Fred, non si tratta di Parigi... o di zia Muriel... si tratta di noi che...
E aveva indicato prima se stessa, poi lui...
- ... che andiamo a Parigi come fidanzati! Ti sei fermato a riflettere sul fatto che domani, alloggeremo da qualche parte... come... come, appunto, come fidanzati!!
Fred l'aveva afferrata per le spalle. Un tocco che, nonostante tutto, le aveva provocato un altro brivido lungo la schiena.
- Herm, calma. Quante volte alla Tana, hai dormito nella mia stanza?
No, questo non c'entrava nulla! E lui lo sapeva benissimo!
- Peccato che tu e George non eravate presenti!
Aveva leggermente rafforzato la presa, sorridendole. Spedendole un altro brivido lungo la schiena.
- Era per dire che hai già dormito nello stesso letto dove ho dormito anch'io...
Era arrossita violentemente. Questo poi! C'entrava ancora meno! Cioè c'entrava con il rossore... ma non c'entrava con quello che intendeva... insomma, che casino!
- Sai benissimo che non è la stessa cosa... non si tratta di dormire nello stesso letto in momenti differenti... si tratta di dormire nello stesso letto NELLO STESSO momento! I-n-s-i-e-m-e!
Fred non aveva perso il sorriso... anzi, ora sembrava anche più divertito!
- E tu pensi che Emily verrà in camera nostra, a controllare se stiamo DAVVERO dormendo insieme?
Hermione si era persa sul "camera nostra"... cioè sua e di Fred? Dormire insieme? Ma come erano arrivati a questo punto? Poi si era riscossa.
- Potrebbe anche venirle in mente... credo che sarebbe capace di tutto!
- E allora dormiremo insieme! Siamo amici da una vita, no?
CHE COSA? Dormire insieme?
- Fred, guarda, io non credo...
- Ehi, allora?!
Emily era ripiombata in salotto. Con indosso solo un costume da bagno!
Oh - mio - Dio! Era vera la storia del bagno a mezzanotte! Perchè tutto stava assumendo le proporzioni di un incubo pazzesco?
- Mio padre ti ha convinto a venire a Parigi?
Sorrideva, Emily, ignara del dramma che stava vivendo Hermione: avrebbe dovuto dormire nella stessa stanza con Fred.
- Veramente ha convinto me... Hermione si stava facendo un pò troppo scrupolo...
Fred era intervenuto. Probabilmente aveva intuito che per lei il momento era di quelli da tilt totale.
- Classico... anche se è una cosa a cui tiene tantissimo, prima pensa a tutti gli altri! Bravo Fred... mi piace come stai tirando fuori dal suo guscio questa pigrona!
CHE COSA?! Lei pigra?! Perchè non andava di festa in festa, di inaugurazione in inaugurazione e tutto gli altri mille appuntamenti mondani a cui non rinunciava lei?!
- Allora, vedi di fare un altro miracolo, Fred... convincila che non deve perdersi questo bagno!
Oh - mio - Dio! Questo no, questo davvero no!
- Emily, credo che si sia fatto tardi per me e Fred... se poi domani dobbiamo anche...
Anche che cosa? Andare a Parigi? Oh - mio - Dio! Doveva assolutamente pensare a come fare per non andare... una scusa che fosse assolutamente plausibile...
- Fred? Ti prego... aiutami tu!
Emily stava facendo che cosa, esattamente? Aggrappata al braccio di Fred, un'espressione implorante.
- Bè, dai Herm... il bagno di mezzanotte potrebbe essere divertente...
Era impazzito! Era venuto qua, non con l'intento di aiutarla, ma di rovinarla! E lei non aveva capito nulla!
- Tesoro... non abbiamo nemmeno i costumi...
Hermione aveva volontariamente calcato il tono di voce sulla parola "tesoro", sperando che Fred cogliesse l'altolà a non spingersi oltre.
- Ma non c'è nessunissimo problema! Tu Herm puoi usare uno dei miei... e Fred può prendere un costume di Robert!
Ecco, era Emily ad essersi spinta oltre...
Fred le aveva passato un braccio intorno alla vita.
- Visto... tesoro... Emily ha una soluzione per tutto!
Davvero, una fattura orcovolante sarebbe stato niente... niente in confronto a quello che avrebbe voluto fargli. E che gli avrebbe fatto... perchè prima o poi quella serata sarebbe finita!
- Andiamo, venite!
Si era ritrovata a seguire Emily su per le scale, abbracciata al suo "fidanzato".
Il quale, abbassandosi leggermente su di lei, le aveva sussurrato...
- Ci sono novità... guarda il polso...
Oh - mio - Dio! Era il turno della M. Le lettere questa volta erano cambiate in breve tempo. Aveva guardato Fred a metà tra l'incuriosita e l'incavolata nera... perchè le lettere cambiavano? Cosa lo provocava? Perchè diavolo non glielo doveva dire Fred?
- Dai, Herm...
La vibrazione aveva accompagnato il suo nome sussurato sempre nell'orecchio, mentre seguivano Emily.
- ... prendila come una sfida... vediamo se ci arrivi da sola...
Come se non avesse già abbastanza cose a cui pensare! Lo avrebbe messo sotto torchio non appena fossero stati soli!
Lo avrebbe fatto, quanto era vero che lei era Hermione Granger! Fred le avrebbe detto tutto o lei gli avrebbe piantato un casino che avrebbe ricordato finchè campava!




   

Angolo autrice

E dove poteva finire questa "anomala" coppia di fidanzati, se non a Parigi, la città dell'amore?! E per giunta, anche in un museo babbano... ce lo vedete Fred? Anche se si sta dimostrando all'altezza della situazione... o meglio, è così che lo voglio immaginare! Vedremo Parigi che effetto farà sui due... 
Ovviamente siete tutte incuriosite dal braccialetto... già qualcosina si intravede... ancora qualche capitolo e il quadro sarà completo!

ZEBRAVIOLA:  per definire questa storia, non c'è termine più appropriato di "carina". Vuole essere leggera e divertente, quindi spero lo sia fino in fondo. La festa sembra ben riuscita... anche se non ho potuto farne una cronaca dettagliata... però, nel prossimo capitolo ti anticipo che un flashback ci sarà sicuramente: vuoi che Hermione non riviva come è stato questo bagno di mezzanotte insieme a Fred?! Eh!eh!eh! Ciao e a presto.

VULNERARIA: associare Pinocchio a Fred è inevitabile! Un bugiardo di professione come il simpatico burattino... ma arriva per tutti, come per Pincchio, il momento di smettere di dire le bugie... e allora, quale sarà la verità che avrà da dire Fred? Bè, credo non sia così difficile da immaginare! Ciao e a presto!

SORELLINAMALFOY: bè, con un nick come il tuo credo sia ovvio che la coppia ti appaia un pò bizzarra. Credo di capirti molto bene... come già detto in apertura, io sono una dramione straconvinta al 90%! Ma quel 10% di fred/hermione me li fa appunto ben vedere insieme. E non può che essere dolcezza tra loro... al massimo un pizzico di sana incavolatura... in fondo il rosso Weasley accende sempre la miccia in Hermione, no? Hai ragione, se fossi in Fred non scherzerei troppo con Hermione... ma forse, lui conosce un modo per renderla più mite... vedremo se Parigi produrrà danni o meno! Ciao e a presto!

LISA23: una vera fan della coppia fred/hermione? Non che io non lo sia, credo si capisca da come scrivo di loro che ne sono affascinata! Proprio dopo "Cioccolata a mezzanotte" ho capito che non potevo separarmi da loro! Non sarà una long con tantissimi capitoli, ma sicuramente ce ne saranno a sufficienza per godersi altri momenti dolci e romantici come nella shot che hai già letto. E poi, vuoi che Parigi non sia romantica? Ciao e a presto!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Ciao ragazze, eccomi!
E con che sorpresa! Quasi un regalo di Natale, per me e per voi! Già, perchè Lunanera - una cara amica - ha raccolto il mio appello ed ha portato la sua bravura anche in questa mia ff. Dando "forma e colore" alla coppia di piccioncini in viaggio a Parigi. Un Fred così, cara Luna, è proprio irresistibile! Grazie, davvero, per il bellissimo disegno.
Aria di festa, aria di Natale... aria che sicuramente non può che ispirarmi pensieri romantici!
E poi, i nostri due piccioncini sono appunto a Parigi... ah, l'amour, toujours l'amour! La vie en rose...  bè, insomma, se avete problemi di colesterolo, siete avvisate!
Un pò di amaro, presupponendo che tutto questo romanticismo lo stiate apprezzando, è che la ff sta per finire. Ancora due capitoli, oltre a questo, e sarà conclusa.
Volevo che fosse leggera e piacevole, fin qui mi sembra di esserci riuscita. Se andassi oltre, credo potrebbe solo essere un ripetersi di situazioni.
Ora, però, vi lascio al capitolo... sapendo di dover andare a Parigi, avrei una certa voglia anch'io di arrivarci!
Ciao e a presto.
Laura.


PS Due precisazione importanti. La prima, stupirà qualcuno, precisamente Gattoridens, ma mia cara, il Ron che compare brevemente, vuole essere un piccolo omaggio al tuo! Spero non ti offenda... e spero non ti faccia troppo orrore! Lo sai che per me è inavvicinabile.... eh!eh!eh!
La seconda: le prime volte l'ho inserito per sottolineare i vari stati d'animo di Hermione, poi quel "oh - mio - Dio" l'ho voluto far diventare una specie di mantra ricorrente per divertimento e per caratterizzare tutti quei momenti (che non sono pochi ovviamente!) in cui la povera Hermione si ritrova a dover fare i conti con i sentimenti che il ciclone "Fred" è in grado di risvegliare!



Hermione era giunta alla Tana intorno alle dieci. Più o meno, dopo aver dormito quattro ore scarse. Questo perchè dopo il bagno di mezzanotte, era seguito il gioco della verità. Dopo il gioco della verità, uno dei giochi più stupidi che Hermione avesse mai sperimentato, era seguita la rievocazione dei trascorsi scolastici di ognuno di loro. Per la maggior parte dei presenti disastrosi e noiosi, per una persona in particolare più che eccellenti e gioiosi. Dopo questo momento, di cui Hermione era diventata protagonista indiscussa, era seguito il momento della colazione. Ormai erano quasi le cinque del mattino e alla padrona di casa era venuto in mente, che ai pochi rimasti, sarebbe stato carino servire brioche, cappuccino, succo di frutta. Si erano fatte le sei, prima che Hermione riuscisse a lasciare villa Bloyd. Ovviamente non da sola. Insieme al suo fidanzato: Fred, che le era stato accanto in ogni momento, condividendo discorsi, abbracci, un altro bacio... e la sensazione dei loro corpi abbracciati, coperti solo dai costumi da bagno.
- Hermione, non stai bene?
La voce di Ron, aveva fatto capire ad Hermione che la sua faccia doveva aver assunto quella sfumatura di rosso, che anche lui riusciva a sfoggiare molto spesso.
- No, no... deve essere il caffè... l'ho scaldato troppo.
Ron, fatto il suo dovere, aveva ripreso con gusto ad addentare l'enorme fetta di torta che si era servito.
Un verso, che altro non era se non uno sbadiglio, aveva annunciato l'ingresso di Harry.
- Ron...
Poi si era accorto dell'amica.
- Hermione! Ciao! Sei arrivata...
- Ciao Harry.
Ginny era arrivata come al solito con la forza di un tornado. Il sorriso che andava da un orecchio all'altro, come sempre succedeva quando Harry era alla Tana, aveva portato con sè una sferzata d'allegria.
Hermione non aveva potuto fare a meno di pensare quanto assomigliasse a Fred quel modo di fare.
- Ciao ragazzi. Hermione!
Si era catapultata sulla panca, vicino all'amica.
- Ti aspettavo! Devi raccontarmi tutto! Non devi tralasciare neanche il più piccolo particolare...
Un semiaddormentato Potter, aveva fissato le due ragazze.
- Raccontare cosa? Che hai fatto di bello, Herm?
A parte andare ad una festa con Fred come fidanzato? A parte baciarlo, farci il bagno assieme, condividere un cornetto, farsi pulire uno sbaffo di cappuccino? A parte rimanere incastrata per andare a Parigi con lui? Oh - mio -Dio! Bè, a parte tutto questo, niente.
- Sono dovuta andare ad una festa... un'amica che si è diplomata...
Ginny le aveva fatto l'occhiolino.
- E' inutile che parli con loro... forse, forse l'unica festa a cui hanno partecipato è stato il Ballo del Ceppo... e con che risultati... bè, i gemelli ancora adesso non riescono a smettere di ridere se ci pensano!
I gemelli... Fred... ad Hermione erano venuti i crampi. Oh - mio - Dio... a momenti sarebbe esplosa una bomba lì dentro. Ci aveva pensato e ripensato, ma non aveva trovato nessun'altra soluzione.
- Ehi, sorellina, vacci piano. Solo perchè hai avuto qualche ragazzo non significa che io ed Harry...
Un crac aveva decretato la fine della colazione di Hermione. O meglio la fine della tregua durata quelle quattro ore.
- Ciao ragazzi!
Eccolo, Fred Weasley. Polo nera, jeans sbiaditi, scarpe da tennis. Sorriso sbarazzino, capelli scompigliati. Su di lui le quattro ore di sonno sembravano aver avuto più effetto!
- Pfumf... ciao...
Ron aveva quasi ignorato l'arrivo del fratello.
Ginny, invece, gli era già saltata al collo. Stampandogli un sonoro bacio sulla guancia.
- Ciao...
Harry, meno semiaddormentato, aveva salutato da dietro le pagine della Gazzetta. Due occhi verdi che spuntavano appena.
- Ciao, Fred.
Tre paia d'occhi si erano appuntati, sorpresi, su di lei.
Che aveva fatto? Aveva solo salutato Fred! Ecco, appunto... Fred! Da quando riconosceva i gemelli? Bè... oh - mio - Dio... forse da quando ne aspettava uno in particolare?
- O George?
Aveva cercato di rimediare, cercando anche di ignorare il lampo di divertimento che era passato nello sguardo del ragazzo.
- No, hai indovinato, Herm. E' proprio Fred!
Ginny ancora stava abbracciando il fratello.
- Che fai di bello qui? Nostalgia di casa? Della colazione di mamma?
Fred stava sorridendo alla sfilza di domande della sorella. Si somigliavano anche in questo.
- Sono venuto per un favore, ho sempre nostalgia di casa, ancora di più della colazione di mamma... nè io, nè George abbiamo praticità in cucina...
E si era impossessato di una fetta di torta.
- pfumf.. che.. pfumf... favore... pfumf...
Ron, alla seconda fetta di torta, aveva guardato il fratello.
Hermione sapeva che il momento era cruciale. Se qualcosa fosse andato storto... Fred l'aveva guardata. Hermione aveva avuto la sensazione che sapesse benissimo cosa stava pensando.
- Dobbiamo andare in Francia. Finalmente un mago a cui stavamo dietro da tempo, sembra essere disposto a venderci degli incantesimi scherzosi introvabili...
Harry aveva ripiegato il giornale.
- Sembra interessante...
- Già. Però c'è un problema... George non può venire. Non possiamo chiudere il negozio per tre giorni...
- Tre giorni?
Ron, la bocca stranamente libera, aveva rivolto la domanda.
- Sono incantesimi complessi... altrimenti non gli saremmo stati dietro così tanto! E tre giorni sarebbero giusto bastati ad essere in due...
E qui aveva guardato sfacciatamente negli occhi Harry. Il quale si era agitato sulla sedia.
La cosa non era sfuggita a Ginny, che si era agitata a sua volta. Harry era arrivato solo il giorno prima.
- Non può venire Jordan?
Ecco Ginny già mettere le mani avanti...
- Uhm... non credo sia in grado... e poi, lo sai che odia i francesi...
Fred, nel rispondere, aveva riguardato Harry.
- Potrei venire io...
Il metodo "Weasley" funzionava quasi subito... soprattutto con Harry, che da buon Grifondoro, non restava indifferente ad una richiesta d'aiuto.
Era il turno di Hermione... ma Ginny era arrivata prima.
- Ma sei appena arrivato!
Poi era arrossita. Dietro quelle parole si celava più di un interesse.
- E' vero, Harry... non posso chiederti di ripartire... immagino sia stato abbastanza impegnativo lo stage presso il Ministero... papà lo dice sempre che gli Auror non ci vanno giù teneri con gli studenti...
Harry aveva scrollato le spalle.
- Niente che una buona notte di sonno non abbia già cancellato... e poi, diversamente, come puoi fare, Fred?
Ginny era balzata in piedi. La stessa espressione di quando le aveva sbattuto il giornale sotto il naso, animava il suo sguardo.
- Hermione! Lei è la soluzione! Chi meglio di un OOP potrebbe aiutarti Fred?
Hermione odiava quando la chiamava OOP... anche se sapeva che da parte di Ginny non c'era nessuna cattiveria. "Oltre ogni previsione" era il suo voto classico ad Hogwarts.
Adesso quattro paia d'occhi la fissavano. Quelli di un ragazzo in particolare, mascheravano divertimento, dietro la finta espressione di valutazione.
- Hermione? Mah...
E adesso fingeva anche di essere perplesso! Era un attore nato...
- Ma sì, Ginny non ha tutti i torti. E poi con Harry avevamo in previsione di dedicarci un pò agli allenamenti. L'anno prossimo dobbiamo assolutamente vincere la Coppa... ci serve ogni giorno disponibile!
Ron, sostenuto sempre dall'annuire di Ginny, aveva abbracciato l'idea.
Se fosse stato tutto vero, cioè se Hermione non avesse "voluto" arrivare a tutto questo, avrebbe già tentato di affatturare i due fratelli coalizzati nello spingerla a passare tre giorni con Fred!
- Mah... non so. Cioè non so se...
- Herm, non c'è problema. Vado io. E poi Ron, abbiamo tutta l'estate per allenarci... cosa vuoi che siano tre giorni in più o in meno.
Harry, come sempre, davanti all' incertezza - peraltro finta - dell'amica non aveva esitato.
- Bè... adesso che mi ci fai pensare... un OOP contro... ehm... diciamo che tu Harry, non brilli per altrettanta bravura... forse preferirei essere accompagnato dall'OOP. Ti scoccerebbe così tanto, Herm?
Il braccialetto, nascosto dalla manica lunga della camicia, aveva vibrato. Ricordandole che la M era diventata una I. Era successo subito il bagno. Subito dopo che nell'acqua Fred l'aveva abbracciata. E aveva sfiorato le sue labbra. Oh - mio - Dio... al solo ricordo si era sentita stringere lo stomaco.
Era arrossita. Ma poteva sembrare una reazione normale in quel momento. Una reazione alle parole di Fred. Non al ricordo di... basta! Basta o ci impazziva!
- Bè no... ma dovremo stare via proprio tre giorni?
Ma dove l'avrebbe condotta quel cumulo di bugie? Le era venuto in mente l'inferno... in realtà l'avrebbero condotta dritta dritta a Parigi. Forse, per certi aspetti, un altro tipo di inferno.
- Più o meno... considera che il tipo è molto scrupoloso... vuole spiegarci tutto per filo e per segno... ehi, ben inteso, che è tutto pagato dalla "TiriVispiWasley Corporation"!
Praticamente non riusciva a tornare del suo colore originario. Si sentiva ancora rossa come un pomodoro. Ogni cosa pronunciata da Fred, la riportava alla sera prima. La Weasley Corporation era saltata fuori quando Robert aveva voluto sapere di più sull'attività di Fred. E lui aveva clamorosamente mentito dicendo che lui e George gestivano una catena di negozi!
- Bene! Mi sembra tutto risolto allora... Hermione accompagnerà Fred!
Ginny aveva concluso "l'affare" prima che qualcosa andasse storto, riportando reale la probabilità che fosse Harry ad allontanarsi tre giorni dalla Tana.
Ginny che era innamorata persa di Harry. Harry che, da vero imbranato, non si accorgeva di nulla.
Le era tornata in mente la frase di Fred, sull'amore che bussava e che bisognava essere attenti a capirlo. Chissà quanto doveva ancora bussare Ginny, prima che Harry capisse. Forse l'avrebbe sfondata la porta, a furia di bussare...
- Allora, Herm, che ne dici di fare la valigia? Potremmo già andare... devo solo passare un attimo ad avvisare George che ho risolto il problema.
Hermione aveva guardato Fred. Per un attimo terrorizzata che fosse vero. Che davvero dovesse passare da George.
Poi aveva visto il lieve cenno di diniego. Ed era tornata a respirare. Con Fred c'era poco da stare tranquilla.
- Veramente la valigia è già pronta... ero appena arrivata anch'io.
Non aveva risparmiato all'amica la frecciatina. Va bene che Ginny involontariamente le aveva dato una mano... però rimaneva il fatto che se fosse stato tutto "vero"... l'avrebbe pur sempre sacrificata al posto di Harry! Ah, l'amore... che cosa ti spingeva a fare...
- Herm... se non ti va...
Il viso di Ginny aveva assunto un'espressione dispiaciuta e combattuta. Aveva gettato un'occhiata fugace ad Harry.
- Ma no. Lo faccio volentieri per Fred. E poi, è vero. Per Harry le vacanze iniziano solo oggi... giusto, Harry?
L'amico, che a sua volta gettava occhiate fugaci a Ginny, aveva fulminato Hermione. Odiava quando Hermione cercava di farlo uscire allo scoperto con Ginny... ancora non aveva ammesso di amarla alla follia. Ancora si nascondeva dietro al fatto che lui non era il ragazzo giusto per lei.
- Già... sarà uno spasso poter giocare a Quidditch tutti i giorni...
Ginny aveva fatto una faccia che prometteva tempesta. E se Hermione si fosse fermata, sapeva che ci sarebbe stata una lunga sfuriata della rossa, con cui avrebbe sfogato parte della sua frustrazione per il comportamento di Harry.
- Herm... non vorrei farti fretta... ma dobbiamo andare!
La voce di Fred l'aveva riportata ai suoi di problemi! Tra meno di un'ora sarebbe volata a Parigi con lui... e non a cavallo di una scopa, ma su un'aereo. Oh - mio - Dio... Fred su un aereo. Fred all'aereoporto. Fred in un qualsiasi luogo babbano alle prese con un qualsiasi oggetto babbano!
- A proprosito... in Francia, dove?
Ginny aveva posto la domanda.
Fred aveva guardato Hermione. Hermione aveva guardato Fred.
Lui con un sorriso spensierato. Lei con un sorriso tirato.
- A Parigi!
- Parigi?
Oh - mio - Dio! Ginny non stava facendo davvero quell'espressione. Non stava prendendo Fred sottobraccio. Non stava per dirlo... no, Ginny era sua amica...
- Parigi! La città dell'amore... chissà... magari potrebbe succedere!
Oh - mio - Dio! Perchè nessuno fermava Ginny? Perchè Ron, che di solito aveva sempre la bocca piena, ora l'aveva sgombra, libero di dargli fiato?
- Succedere? Cosa dovrebbe succedere a Parigi?
Eccola, sguardo malizioso, sorriso malizioso, pensieri maliziosi... perchè doveva conoscere Ginny, così bene, solo lei?
- Solo un orso come te, Ron, potrebbe non immaginarlo!
Ron, aveva cercato solidarietà in Harry. Il quale aveva fatto spallucce. Di certo non avrebbe parlato di Parigi... proprio no! Avrebbe anche potuto conoscere cosa poteva accadere a Parigi... ma davanti a Ginny non avrebbe mai parlato di certi argomenti!
Ron, allora, aveva cercato manforte nel fratello. Aveva quell'epressione che stava ad indicare che di certo, Fred, non lo avrebbe deluso. Figurarsi se Fred poteva sapere...
- Mi spiace, fratellino. Io la risposta la conosco...
Oh - mio - Dio! Hermione aveva pregato intensamente che Ron non lo facesse. Era arrivata a giurare che gli avrebbe fatto tutti i compiti del prossimo anno, se un miracolo gli avesse fatto tenere la bocca chiusa.
- E quale sarebbe? Sembra un segreto di stato...
No! L'aveva fatto! Neanche il giuramento aveva funzionato.
- Sarebbe che, essendo Parigi la città dell'amore... bè, io ed Hermione potremmo anche innamorarci.
OH - MIO - DIO!


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Fred nel mondo dei babbani, era come un bambino al luna park.
Tutta una serie di episodi lo aveva reso evidente. Tipo quando si era messo in fila proprio dietro ai bambini, per poter visitare la cabina di pilotaggio. O quando aveva infilato di nascosto le cuffie in dotazione per ascoltare il film, nel suo zaino. O come adesso, assolutamente concentrato a studiare il nastro trasportatore su cui iniziavano a comparire le prime valigie.
- Che ne dite se passiamo in albergo per rilassarci un pò? Non so voi, ma io praticamente non sono riuscita a dormire... sono distrutta!
Emily, una forma smagliante a smentire ciò che aveva appena affermato, aspettava una risposta.
L'idea dell'albergo era assolutamente da escludere per Hermione! Avrebbe messo piede lì dentro il tempo strettattemente indispensabile.
- Ottima idea! Ci riposiamo tutti un pò...
Proprio in quel momento, Fred ne aveva avuto abbastanza di studiare il nastro trasportatore, per rispondere.
- Bene! Ecco le nostre valigie.
Hermione aveva visto il suo trolley, molto meno pratico del baule incantato o della sua borsa magica.
Poi aveva visto le valigie di Emily: una valigia che sembrava il suo baule, una di media grandezza, un trolley, un beauty-cause.
- Hermione! Ma cosa ti sei portata lì dentro? Sicuramente non il vestito giusto per la serata che ci aspetta!
Hermione aveva iniziato a tremare. Di paura. Che serata? L'inaugurazione del museo sarebbe stata l'indomani. E aveva giusto portato il tubino nero, decidendo che era più che perfetto per l'occasione.
Robert stava strizzando l'occhio a Fred. Il quale, a sua volta, lo stava strizzando a lei.
Non aveva potuto fare a meno di pensare che era il solito pazzo incosciente! Come faceva a non preoccuparsi mai di niente!
- Che serata Emily? L'inaugurazione è domani...
- Ti prego, Herm! Non dirmi che pensavi di passare la tua prima serata a Parigi in albergo!
No! Hermione aveva riconosciuto l'espressione della ragazza e pregava che non lo stesse per dire...
- Capisco che tu e Fred non vi vedete da un pò... ma avrete tempo, dopo, per recuperare! Prima io e Robert vi portiamo a cena in uno dei ristoranti più romantici di Parigi!
Hermione, avrebbe voluto che si aprisse quel famoso buco, in grado di portarla al centro della terra. Lontana dall'espressione maliziosa di Emily, dalla risata diverita di Robert e da Fred. Che non si stava affatto risparmiando un'espressione tra il divertito ed il malizioso.
- Veramente, Emily, abbiamo già avuto tempo sufficiente per recuperare...
Oh -mio - Dio! Perchè quel dannatissimo buco non si apriva! Sentiva di essere diventata dello stesso colore del vestito di Emily: rosso fuoco!
- Ora capisco quell'espressione sciupata, Hermione...
Ci si metteva anche Robert, ora! Si era dimostrato assennato e morigerato fino adesso! Già, perchè adesso stava battendo una mano sulla spalla di Fred, ridendo della sua affermazione!
- Emily... credo che quel signore ce l'abbia con te!
Fortunamente Hermione era stata la prima ad accorgersi dell'uomo, che da dietro il vetro, faceva ampi cenni in direzione di Emily. Permettendole così di distogliere l'attenzione da lei.
- Oh, è Monsieur Drue. Il responsabile della filiale di Parigi. Me l'aveva detto papà che sarebbe venuto lui a prenderci...
Stava ricambiando il suo gesto di saluto.
- Bè, ci conviene andare. Non facciamolo aspettare...
Aveva cambiato idea adesso.Meglio correre in albergo. Almeno lì avrebbe avuto un pò di pace da Emily...e anche da Robert, visto che ci si metteva anche lui a complicarle la vita!
- Manca la valiga di Fred!
- Oh, non c'è problema! Accio...
Hermione si era praticamente gettata addosso al rosso.
- Oh, tesoro, scusa! Sono inciampata...
Fred, sotto lo sguardo di fuoco della sua "fidanzata", aveva avuto l'accortezza di mostrare un'espressione contrita: segno che si era accorto della sciocchezza che stava per fare. Vedere la sua valigia volare per tutto l'aereoporto fino a raggiungerlo, sarebbe stato qualcosa di poco normale per i babbani presenti!
Però l'aveva afferrata per la vita. Stringendola a lui e depositandole un lieve bacio sulle labbra.
- Tranquilla, tesoro. Cascarmi tra le braccia, non è mai una seccatura...
Emily aveva sospirato, Robert ridacchiato, Hermione imprecato. Come al solito, per la strana sensazione che le provocava l'abbraccio di Fred. Per la scarica elettrica che le provocavano le labbra di Fred. Per il nodo allo stomaco che le provocava guardare in quegli occhi tremendamente caldi ed espressivi.
- Ecco la mia sacca!
Era tornata libera, mentre Fred recuperava la sacca. E stranamente era una libertà che le pesava. Perchè non era invece sollevata?
Qualcosa iniziava a risuonare come un campanello d'allarme. Ma Emily che la prendeva sottobraccio, trascinandola verso l'uscita, era un campanello anche più squillante.
- Senti, mi sa che io e te non possiamo andare in albergo...
Ecco, Emily che nell'orecchio le sussurrava queste parole, era un campanello ancora più squillante!
- Emily...
- Ssshhh! Non voglio sentire storie... adesso liquidiamo i rispettivi ragazzi e tu vieni con me! Senza protestare!
Oh - mio - Dio! Cosa aveva in mente ancora!?
- Robert, Fred... temo che ci sia un cambiamento di programma. Cioè, per me ed Hermione. Voi potete pure andare in albergo... noi ragazze abbiamo da fare... spero non ti dispiaccia, Fred, se te la rubo...
Fred aveva sorriso.
- No, certo.
Avevano quasi raggiunto il distinto signore che li attendeva.
- Bene! Allora direi che ci possiamo rivedere in albergo. Vi raggiungeremo per... diciamo le otto. Fatevi trovare nella hall.
Hermione, per certi versi, invidiava la sicurezza dimostrata da Emily. Sapeva sempre quello che voleva...
- Monsieur Drue! Bonjour!
- Mademoiselle Bloyd...
Era iniziata tutta una serie di convenevoli e presentazioni. Alla fine dei quali, Hermione si era ritrovata a salutare frettolosamente Fred, prima di essere trascinata verso un taxi da Emily. E non prima di aver visto Fred, scomparire insieme a Monsieur Drue e Robert su una lussuosa limousine.
Ecco, in quel preciso momento aveva iniziato a pregare che il "ciclone" Fred non arrivasse a spazzare via Parigi, la città dell'amore.


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Ogni specchio che aveva incontrato, le aveva rimandato sempre la stessa immagine: una ragazza fasciata in un abito blu notte aderente, le spalle scoperte, riccioli castani che ricadevano morbidi, sulle stesse spalle. Occhi ambrati, messi in risalto dal trucco sapiente, labbra sottolineate da una tonalità di rosa appena più scuro delle labbra stesse.
La camminata era apparsa solo lievemente incerta, poichè calzava dei sandaletti, anch'essi blu, con un tacco leggermente più alto di quanto non fosse abituata.
Il tutto era completato da una stola, del medesimo colore del vestito, che le fasciava le spalle.
Hermione, ogni volta, aveva pensato che non potesse essere lei quella ragazza.
Eppure le somigliava molto. Solo sembrava più raffinata, più matura, più... insomma più bella. Si era accorta che già un paio di signori, nel vederle scendere dal taxi, si erano fermate ad ammirarle. Anche Emily, per quanto fosse possibile, appariva ancora più bella.
Nella hall, altri specchi. E ancora si era guardata, di sfuggita, ma l'immagine non era cambiata.
Poi, proprio nello specchio, lo aveva visto. E non aveva potuto fare a meno di bloccarsi. Di rimanere impalata, l'espressione sorpresa, un rossore che iniziava a diffondersi sul viso, per poi raggiungere anche il decoltè.
Oh - mio - Dio! Quello non poteva essere Fred Wwasley. Quello era un ragazzo che, per pura fortuna, si trovava lì ed aveva incrociato lo sguardo con il suo.
E dopo averlo fatto, ora le stava sorridendo con un calore ed una ammirazione, che era pari alla sua.
Smoking nero, capelli perfettamente pettinati, una mano in tasca, Fred era semplicemente stupendo. Non c'era un altro modo per definirlo. Fred, che solo muovendo le labbra, le stava dicendo "sei bellissima".
A lei, Hermione Granger, che ancora era impalata davanti a quello specchio.
- Ehi, ti sei incantata? I nostri cavalieri ci stanno aspettando!
Emily l'aveva riscossa. Le aveva sfiorato un gomito ed Hermione si era girata.
Ma la visione non era scomparsa. Anzi, si era fatta più reale. Se aveva pensato che lo specchio potesse essere un inganno, bè la realtà era anche migliore.
Fred non era stupendo. Fred era semplicemente e meravigliosamente affascinante. E le stava venendo incontro. Sempre con quel sorriso ammirato e caldo e... e non le venivano altre parole, sentiva solo quel nodo allo stomaco stringere ancora di più.
- Uno spettacolo i nostri ragazzi in smoking. Ma noi non siamo da meno! Vedi che ne è valsa la pena sottoporti a tutte quelle "torture"!
Hermione aveva sentito appena le parole di Emily. Come ricordava vagamente di essersi lamentata tutto il pomeriggio per lo shopping, per il parrucchiere, per l'estetista, per il truccatore... per quei sandali!
Come, del resto, notava appena la presenza di Robert accanto a Fred.
Fred, che ormai era ad un metro di distanza. Fred, che colmato quel metro, aveva fatto scivolare un braccio intorno alla sua vita, chinandosi su di lei, attirandola un pò più vicino, avvolgendola nello stesso profumo che aveva percepito soltanto... quando? Ieri sera...
- Sei la strega più bella mai vista, Hermione.
Fred che sussurandole nell'orecchio, dava voce a quel calore e a quella ammirazione che aveva anche nello sguardo.
- Anche tu sei molto bello.
Si era ritrovata a rispondere senza imbarazzo, perchè le parole erano uscite con assoluta sincerità.
Lui l'aveva stretta solo un attimo di più, come a sottolinerare quanto gli facesse piacere quella risposta, poi si era staccato da lei, prendendola solo per mano.
- Emily, sei davvero... splendida.
- Posso dire lo stesso di Hermione.
Sia Fred che Robert, apparivano sinceramente ammirati nel rivolgersi alle due ragazze.
- Bè, direi che siamo tutti estremamente affascinanti stasera! Sarà che l'aria di Parigi è così... speciale!
Emily, abbracciando Robert, aveva strizzato l'occhio in direzione di Hermione e Fred.
Per la prima volta, da quando era iniziata tutta quella storia, Hermione si era sentita bene. Niente imbarazzo, niente "oh - mio -Dio", niente elucubrazioni.
Semplicemente la sensazione della sua mano intrecciata a quella di Fred.
- Bene, direi che possiamo andare... la limousine sarà qui a momenti.
Seguendo Robert ed Emily, si erano diretti all'uscita. Fuori, in attesa della limousine, Hermione aveva inspirato una boccata d'aria. E l'aveva trovata... speciale! Non sapeva perchè, non sapeva come, ma quello era ciò che provava.
Poi lo sguardo le era caduto sulle loro mani ancora intrecciate. La sua e quella di Fred. Il braccialetto era lì. Sembrava quasi voler richiamare la sua attenzione, raccogliendo la luce del lampione.
Ora, c'era una O che brillava. Perfetta nel suo tondo. HERMIO... ancora due lettere. Due lettere la separavano da cosa? Il nodo allo stomaco si era stretto di più.
Aveva sollevata lo sguardo su Fred. Ed aveva incontrato due occhi seri, come mai li aveva visti. Sembravano guardarle dentro. Sembravano riuscirci davvero.
Erano trascorsi solo pochi giorni, ma in quei pochi giorni qualcosa era successo.
Hermione si riteneva troppo intelligente ed obiettiva, per fingere che non fosse vero. Era iniziato come un incubo, era proseguito come un piano azzardato, era diventato che cosa, adesso, quello stare insieme?
La limousine era arrivata proprio nello stesso momento. Erano saliti ed Emily aveva iniziato ad illustrare tutte ciò che incontravano lungo la strada.
Hermione, per una volta, fingeva di essere interessata. Lei, che da buona secchiona non si sarebbe mai persa una spiegazione, fingeva spudoratamente. Annuiva, spostava lo sguardo a destra ed a sinistra, a seconda di dove Emily indicava.
In realtà, l'unica cosa che "sentiva"  veramente era il corpo di Fred accanto al suo. Le loro gambe a contatto, le loro mani che erano tornate ad intrecciarsi.
- Ed ecco là la nostra destinazione... sapete che è proprio lì che Robert mi ha chiesto di diventare la sua ragazza?
Hermione aveva dovuto fare uno sforzo per guardare dove Emily stava indicando.
Ma quando l'aveva fatto, era rimasta a bocca aperta: stava indicando la Tour Eiffel! Splendidamente illuminata. Cioè, loro avrebbero cenato sulla Tour Eiffel?
- Complimenti Robert... davvero molto affascinante.
- Grazie Fred. Ma per Emily...
Anche loro erano seduti vicini. Anche loro si tenevano per mano. La differenza stava nel fatto che loro erano realmente fidanzati.
- Mi viente in mente solo adesso... non è che soffri di vertigini, Fred? Sai il ristorante è proprio in cima...
Lui aveva sorriso. Ed Hermione aveva colto tutto il divertimento che quella domanda gli aveva suscitato. Lui soffrire di vertigini? Lui che volava come un pazzo spericolato sulla scopa? Lui che compiva evoluzioni al limite del suicidio sul campo da Quidditch?
- No. Decisamente no, Emily. Posso garantirti che Fred non ha questo problema...
Ora Fred sorrideva ancora di più. E dietro a quel sorriso, insieme al divertimento, c'era qualcos'altro.
Sembrava soddisfazione... forse la soddisfazione che anche lei, per una volta, stesse sorridendo veramente divertita, nel rispondere per lui alla domanda di Emily.


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- Ragazzi... credo di essere piacevolmente ubriaca...
E nel dirlo, Emily aveva pensato bene di rimanere a piedi nudi. Robert adesso teneva in mano i suoi sandali. Con buona pace del ragazzo che, compunto, fingendo di non vedere, li informava che erano arrivati al piano.
Il lusso di quell'albergo era davvero sfacciato. Hermione ne stava prendendo coscienza ogni momento di più.
Emily continuava a ridacchiare, Robert a sostenerla.
Fred, anche lui la osservava divertito. Si erano divertiti parecchio a chiacchierare quei due. Si erano ritrovati d'accordo su un sacco di cose... specialmente sul fatto di prendere in giro lei!
Ma non se l'era presa come le altre volte. Perchè Fred aveva sempre trovato il modo di volgere a suo favore ogni scherzo, ogni bonaria presa in giro. Ogni volta lei ne era uscita con un pregio e non con un difetto.
- Bene, questa è la nostra stanza.
Robert si era fermato.
- La nostra è quella dopo.
Fred, ovviamente, lo sapeva perchè c'era già stato.
- Allora siamo vicini di stanza!
Hermione aveva alzato gli occhi al cielo: Emily era davvero persa. Avrebbe voluto essere lei così persa. Forse adesso non sarebbe stata così agitata.
Già, perchè, adesso iniziava a pensare con una certa insistenza che stavano per andare in camera, lei e Fred.
"Oh - mio - Dio" era tornato. Con la sensazione, però, che qualcosa fosse cambiato.
- Bè, allora buonanotte.
- Buonanotte, piccioncini...
- Buonanotte Emily. Robert.
- Buonanotte. A domani.
Il momento dei saluti era durato poco. Troppo poco. Erano già davanti alla porta della loro stanza.
Fred la stava già aprendo. Stava accendendo la luce. Rivelando un ambiente elegante e molto, molto intimo, maledizione!
Già, perchè luci soffuse creavano un caldo gioco di chiaroscuro. Rendevano la tonalità di rosso, su cui verteva l'arredamento, ancora più caldo, accogliente.
La stanza era davvero enorme. Una metà sembrava creare un salottino, con le due poltrone, il divano, il basso tavolino. L'altra metà... bè, all'estremità dell'altra metà, c'era il letto matrimoniale più imponente che avesse mai visto!
A baldacchino, sembrava una riproduzione in grande dei letti di Hogwarts! E quel copriletto rosso, bordato di oro... bè, sembrava un chiaro richiamo al loro essere Grifondoro!
- Davvero sorprendente, vero Hermione?
Il braccialetto aveva vibrato. Una sensazione strana da provare, mentre guardava un letto - e che letto! - in compagnia di Fred.
- Sembra la riproduzione in grande dei letti di Hogwarts!
A quel punto era sobbalzata. Le stesse identiche parole!
- Già...
- Per giunta anche nei colori rosso-oro... un pò come sentirsi a casa....
Oh - mio - Dio! Ma quanto erano Grifondoro loro due?
- Quella porta là, invece, è il bagno! Giuro che ho trovato delle cose davveri interessanti... c'è una cosa che soffia aria calda...
Ecco qualcosa a cui aggrapparsi per uscire dai pensieri che le vorticavano in testa...
- Si chiama phon... serve per asciugarsi i capelli.
- Ne avevo avuto il sospetto... c'è anche un'altra cosa... qualcosa che si chiama... rasoio...
Si era sfilato la giacca. Appoggiandola sulla poltrona. Ora era la volta del farfallino. Sembrava tranquillo. Lei invece era ancora impalata e per niente tranquilla, ora che lui si era tolto la giacca.
- Serve agli uomini per farsi la barba...
- Ah... che vita complicata quella dei babbani. In bagno mi ci vuole un attimo per asciugarmi i capelli o farmi la barba...
Da quando a Fred era cresciuta la barba? E lei dov'era?
C'era, probabilmente, ma non se ne era mai accorta. Non aveva mai visto Fred come un "ragazzo", ma semplicemente come uno dei due gemelli Weasley, fratelli di Ron.
Oh - mio - Dio!
- E l'altra porta?
Hermione stava perlustrando la stanza. Veramente alla ricerca di un posto dove dormire. Dato che il divano era in realtà un divanetto!
- Chiusa. Se vuoi provo ad apparire dall'altra parte...
- CHE COSA?!
- Stavo scherzando, Hermione... stavo scherzando...
Che stupida! Doveva darsi una calmata... e magari non rimanere impalata. Si era sfilata i sandali. Ed aveva sospirato di sollievo. Solo ora si rendeva conto di quanto fosse stato impegnativo indossarli.
- Belli, ma decisamente scomodi, giusto?
Lo sguardo di Fred era puntato sui sandali. Eppure era arrossita lo stesso. Le era sembrato un commento intimo... da veri fidanzati.
Era tornata ad essere imbarazzata, ora che si trovavano insieme, in una camera da letto. La sicurezza di prima era scomparsa.
- Già... e scusa. Lo so che non l'avresti mai fatto... smaterializzarti...
Aveva scosso le spalle.
- Senti, stavo pensando, per dormire...
OH - MIO - DIO!
- ... di unire le due poltrone. Dovrei starci comodamente...
Come?
- In fondo ho dormito in posti peggiori... certo, sempre in un letto, però...
La magia, ecco cosa a cosa si riferiva... c'erano mille modi per loro di dormire comunque in un letto, ma separati.
- Potremmo trasfigurare il letto... in due letti gemelli...
Si era voltato. Un sopracciglio alzato...
- Mi faresti usare la magia?
- Bè... qui... in camera, nessuno lo saprebbe...
Sbam! La porta, quella chiusa, si era aperta con un'irruenza tale che era quasi uscita dai cardini.
- Ragazzi! Le nostre stanze sono comunicanti!
Emily, un bicchiere in mano, era apparsa nella loro stanza. A smentire categoricamente Hermione nell'affermazione che ad usare la magia in camera non avrebbero corso il rischio di essere scoperti!
Era apparso anche Robert. Anche lui al pari di Fred, in camicia e maniche arrotolate.
- Scusatemi... ero andato un attimo in bagno... e mi è sfuggita!
Emily ridacchiava piacevolmente divertita.
- Eh, eh... potrei decidere di farvi una visitina sul più bello!
- Emily!
Un grido strozzato aveva lasciato la gola di Hermione. La sola idea che lei e Fred potessero... OH - MIO - DIO!
- Tranquilla, Hermione. Adesso la riporto nella nostra stanza, mi assicuro che la porta sia ben chiusa... e poi nascondo la chiave!
Robert stava davvero accompagnando Emily di nuovo di là. Una Emily assolutamente persa, che salutava con la manina e continuava a ridacchiare.
Fred, ovviamente divertito dalla situazione, stava salutando anche lui Emily e ringraziando Robert con lo sguardo nello stesso tempo.
Solo quando aveva sentito la chiave girare di nuovo, Hermione aveva osato parlare.
- E' da escludere che si possa utlizzare la magia... potrebbe davvero piombarci in stanza!
Ma Fred stava ridendo. E non poco, perchè adesso le sue spalle sussultavano violentemente. Tanto che davanti alla sua espressione assolutamente sorpresa, era scoppiato proprio in una risata fragorosa.
Di quelle che spesso si sentivano risuonare alla Tana. Solo con un'altra a fargli eco. Quella di George. Spesso si era domandata quanto fosse liberatorio lasciarsi andare ad una risata simile.
Ed aveva iniziato a sentire qualcosa agitarsi... prima un leggero sussulto, poi un altro... fino a quando aveva capito che era una risata quella che si stava facendo strada dentro di lei. Suscitata da quella di Fred. Che ancora non sembrava voler smettere. Anzi, appoggiato allo schienale della poltrona, si teneva le braccia sullo stomaco, quasi piegato in due dal troppo ridere.
Troppo, troppo coinvolgente perchè non si ritrovasse anche lei nella medesima situazione. Troppo per non sentirsi bene. Troppo per non sedersi sul letto, in cerca di un sostegno per non cadere dal troppo ridere.
Ormai sull'orlo delle lacrime, lo aveva guardato. Per ritrovare le stesse lacrime anche in lui. E ridere ancora. E ancora.
Fino a quando il riso li aveva lasciati senza fiato.
- Fred... sai... che ... non... so... nemmeno... perchè... stavamo... ridendo?
Era riuscita tra un tentativo di riprendere fiato e di non cedere di nuovo al riso, a parlargli.
- Perchè... sei... fantastica... Hermione! Fantastica e... divertente... in... una... maniera... che tu... non... puoi... nemmeno immaginare!
Anche lui faticava a parlare. Nelle sue parole, ancora il riso irrefrenabile di prima.
- Divertente?
Anche lui ora la stava guardando... e "come" la stava guardando. In una maniera che tutta l'ilarità provata si stava trasformando in altro.
- Oh, sì. La strega più in gamba di Hogwarts, quella che è stata in grado di compiere magie che nessuno di noi è mai riuscito, va in tilt in una semplice stanza babbana!
Ma che cosa stava cercando di dirle? Si sentiva sempre più strana...
- Cioè?
- Cioè... ci sono mille modi per rendere inacessabile questa stanza... basta un semplice colloportus, per chiudere definitivamente fuori Emily e Robert...
La semplicità di quell'affermazione le era apparsa in tutta la sua sconvolgente verità: era completamente in tilt! Fred aveva ragione... avrebbe potuto compiere tante di quelle magie invisibili ai babbani...
La stava guardando.
- Semplice, veloce, invisibile.
Perchè si sentiva improvvisamente delusa? Perchè anzichè essere grata a Fred di aver trovato la soluzione ai loro problemi, ne era dispiaciuta?
- Quindi?
Fred aveva sorriso, scosso la testa e poi si era avvicinato alla sua sacca. Aveva estratto la sua bacchetta.
- Quindi... colloportus.
Verso la porta comunicante.
- Colloportus.
Verso la porta di ingresso.
Poi si era voltato verso il letto. Aveva ammiccato e puntato ancora la bacchetta.
Il letto immenso, puf, era scomparso... o meglio, si era diviso in due letti gemelli.
- Un pò come essere ad Hogwarts, no? Solo con il permesso di stare nella stessa stanza...
E perchè lei era ancora delusa? Ma che cosa le stava succedendo?
- Direi che risolto il problema letto, possiamo passare ai turni in bagno...
Perchè, imrpovvisamente, rimpiangeva il Fred vissuto al ristorante? Quello che l'aveva guardata per tutto il tempo con quello sguardo caldo, avvolgente... quasi intimo?
- Direi che...
Ma la maniglia della porta comunicante aveva preso ad abbassarsi ed alzarsi. Dietro di essa, una voce soffocata.
- Ma no che non li disturbo... e poi, devo parlare con Fred!.... no... domani mattina non va bene!... non....
Emily, era tornata alla carica. Fred ed Hermione si erano guardati in faccia.
- ... sì che l'ho girata la chiave!.... non posso... ehi, ragazzi?!
Niente, Emily non cedeva. Fred aveva ripreso la bacchetta. Aveva ritrasformato il letto. Poi l'aveva guardata. Quando anche lei aveva annuito, aveva agito.
- Alohomora...
Poi velocemente aveva rimesso la bacchetta nello zaino.
Sbam! Come prima, la porta si era aperta con irruenza. Questa volta Emily era comparsa in accappatoio.
- Fred! Non dovevi assolutamente!
Ma non riusciva ad essere veramente minacciosa, Emily, puntando un dito contro Fred. E adesso? Cos'era quest'altra storia?
- Scusatela... o meglio, Hermione tu la conosci. Sai che Emily non dovrebbe bere più di...
- Rob, non sono ubriaca....
Il fatto che lo dicesse ridacchiando, ne era però la chiara prova. Robert ancora una volta, sorridente alle sue spalle.
- E comunque... non abbastanza da dire a Fred che non doveva!
Hermione iniziava a preoccuparsi. Aveva gettato un'occhiata a Fred. Ma lui, neanche a dirlo, sorrideva. Ma cosa aveva fatto che non doveva? Erano rimasti insieme tutta le sera e lui si era comportato perfettamente. Anzi, sin troppo, tanto che adesso lei era molto confusa!
- Emily, non saresti mai riuscita ad imperdirmi di...
- Hermione, il tuo fidanzato ha osato...
Ora, era a lei che puntava un dito contro. Okay che era simpaticamente ubriaca, ma cosa aveva fatto Fred?
Robert era scoppiato in un'allegra risata.
- Emily, stai facendo preoccupare Hermione!
Aveva passato un braccio intorno alle spalle di Emily.
- Stai tranquilla, Hermione... Fred non ha fatto nulla, se non pagare il conto del ristorante! Emily voleva che foste nostri ospiti... ma Fred non ha voluto sentire ragione...
CHE COSA?! Fred aveva pagato il conto di QUEL ristorante?
- Già... e non doveva! Gli ho detto che voi qui, siete assolutamente ospiti nostri!
- Emily...
- Non dire nulla Hermione. Capisco benissimo Fred, io avrei fatto lo stesso... adesso la porto via e giuro che faccio in modo di non disturbarvi più!
Infatti la stava trascinando di là, mentre lei ancora puntava un dito minaccioso contro Fred.
- Non finisce qui... domani non azzardarti a pagare qualcosa oppure...
- Buonanotte...
Robert aveva strizzato l'occhio ad entrambi. E poi aveva richiuso la porta. La serratura che scattava era risuonata ancora.
- Non possiamo usare la magia! Emily è totalmente persa... potrebbe tentare ancora di piombarci in stanza! Lei sarà anche ubriaca, ma Robert no! Si accorgerebbe che la porta non si apre!
- Mi stai dicendo che sono autorizzato a dormire con te?
Oh - mio - Dio! Gli stava dicendo quello? Cioè, era quello che lei stava pensando? Era per quello che prima si sentiva delusa? Cioè, lei Hermione Granger, nel suo inconscio era dispiaciuta che prima Fred avesse trovato una soluzione diversa?
Doveva calmarsi e rilfettere. Assolutamente riflettere! Poi un altro pensiero si era sovrapposto.
- Come hai fatto a pagare il conto del ristorante?
- Non ho usato l'oro dei Lepricani se è quello che ti stai domandando...
Era arrossita. Tanto per cambiare. Anche se non aveva pensato a quello. Si era veramente domandata come.
- No... è solo che quel ristorante sarà costato... sarà costato...
Lui l'aveva messa ulteriormente in difficoltà, rivolgendole un'occhiata divertita.
- Non ho l'abitudine di rivelare alle ragazze che porto fuori a cena, quanto ho speso.
Si sentiva letteralmente il viso in fiamme.
- Comunque, non ti preoccupare. Diciamo che dopo l'esperienza del taxi, ho capito più o meno come cavarmela coi soldi babbani. E non ne sono venuto sprovvisto...
Anche se assolutamente in imbarazzo, sia per l'argomento, sia per come aveva sottolineato quel "portare fuori a cena"... come se loro fossero davvero fidanzati... Hermione non riusciva a non sentirsi in colpa. Fred non era altrettanto ricco come Emily o come Robert... lui, i soldi, se li guadagnava davvero.
- Sì, però... io non posso permettere che... che...
Oh - mio - Dio! Le si era avvicinato, troppo, posandole le mani sulle spalle. Nude, quindi il contatto di quelle mani lo aveva percepito in tutta la sua intensità.
- Hermione, ti ringrazio, ma non se ne parla nemmeno. Avrei potuto far finta di niente, sai che ne sono capace, invece non l'ho fatto. Ho pagato perchè "volevo" pagare. Stop. Per me, l'argomento si chiude qui.
- Ma...
- Niente ma. Adesso, direi che è ora di andare a letto...
COME?! Per un attimo, non poi così breve, un'immagine si era affacciata... lei e Fred in quel letto immenso... gambe e braccia che sbucavano da sotto le lenzuole... e... e... OH - MIO - DIO!
Lui stava evidentemente giocando a metterla in imbarazzo. E ci era riuscito perfettamente! Ma cosa le stava succedendo stasera?
L'aveva lasciata andare. Dandole le spalle e tornando a ravanare nelle sacca.
- Dicevamo... turni per andare in bagno...
Aveva estratto un pigiama... o così sembrava.
- Ti cedo il primo turno... se tu mi fai vedere...
Oh - Mio - Dio... perchè le doveva apparire così bello in quel momento? Hermione continuava a sentirsi molto, molto confusa.
- come si usano il phon ed il rasoio... prima o poi, così,  potrò dire a George che in fatto di utilizzo di oggetti babbani, non potrà mai eguagliare il mio record!!
Hermione era più che convinta che dovesse rispondere. Più che convinta. Il problema, però, era che aveva fatto l'errore di guardare il braccialetto. Un errore frutto di una sensazione ben precisa. Una sensazione che si era rivelata giusta.
La O si era trasformata nella N. Lo aveva intuito subito dopo aver pensato quanto fosse bello Fred. Quanto le facesse battere il cuore. Quanto il suo tocco, le sue mani, avessero lasciato un fuoco dove si erano posate.
- Fred? C'è una N ora...
Lui aveva guardato il suo.
- Così sembra...
"Così sembra"... che risposta era?
- Significa che ancora una lettera, poi il tuo desiderio si avvererà?
- Così sembra...
Ancora quella risposta "così sembra"...
- E mi libererò di questo braccialetto?
- Così sembra...
C'era una terza domanda che avrebbe voluto fargli. Quella che ora le premeva di più.
Ma aveva paura di farla. Avrebbe portato con sè altre mille domande. E lei prima doveva riflettere. Assolutamente riflettere.
Lei era Hermione Granger: razionale, obiettiva, riflessiva, programmatrice. Lei non improvvisava, lei ragionava, lei analizzava... lei non si ritrovava innamorata senza nemmeno accorgersene. No, a lei non accadeva questo.
OH - MIO - DIO!
Lei non poteva essersi innamorata di Fred Weasley! No... no... c'era sicuramente un'altra spiegazione!
Ecco... ecco, l'aveva trovata! Era Parigi, l'aria di Parigi! Ne aveva respirata troppo. Lei era la colpevole di quei pensieri!
Bene! Aveva capito quale era il problema... sarebbe bastato tenerlo sotto controllo. Ancora due giorni... solo due giorni! Poi avrebbero lasciato Parigi. Per tornare a respirare l'aria di sempre... l'aria che avrebbe riportato le cose alla normalità.
Sarebbe tornata a vedere Fred Weasley per quello che era: il gemello di George, il fratello di Ron, il figlio dei coniugi Weasley. Quasi un "fratellastro" per lei.
- C'è qualcos'altro che mi vuoi domandare, Herm?
OH - MIO - DIO! Non poteva sapere della terza domanda!
Troppo, troppo intenso quello sguardo. Troppo, troppo, cosciente del suo turbamento. Troppo, troppo... insomma, troppo da sopportare.
Si era lanciata verso il bagno. Afferrando al volo la sua valigia.
- Primo turno... quando esco, ti spiego tutto.
Si era richiusa la porta del bagno alle spalle, quasi fosse stato il ponte levatoio di un castello. Lasciando fuori, quello che le sembrava un nemico molto pericoloso. Molto insidioso. Qualcuno che stava tentando di intrufolarsi - e forse c'era già riuscito - dentro il suo cuore.



 
 
   
Lo so, adesso mi odierete. Vi ho lasciato sul più bello. Ma non è casuale la scelta. Nel prossimo capitolo ci sarà un risveglio... e a volte è più romantico un risveglio che non una buona notte! Perciò pazientate... ci sarà un risveglio, ci sarà una gita, ci sarà un'altra festa... e poi? Poi volete sapere troppo! Eh!eh!eh!
Per quanto riguarda il braccialetto, bè ormai avete capito tutte il suo funzionamento... anche un pò lo scopo... ma cosa avverrà veramente... bè quello lo so solo io! Ancora due capitoli, poi lo saprete anche voi!!! Portate pazienza....


DUBLINO: sono molto contenta che la storia ti piaccia. Ci tengo molto a questo pairing e gli ho prestato cura ed attenzione...la stessa che metto quando sono alle prese con una "dramione"! Ciao e a presto!

LUCYPEVENSIE: mia cara... non sai come sono soddisfatta di essere riuscita a strapparti una recensione! C'è molta soddisfazione strapparne una già quando la coppia è "amata"... ma quando è presa in esame perchè inusuale... bè c'è n'è ancora di più! Anche la mia passione per il pairing Fred/Hermione non è stato "amore a prima vista" come per il pairing Draco/Hermione. Ma forse, proprio perchè cresciuto nel tempo, le volte che scrivo di loro, lo faccio ancora con più convinzione. Nella speranza anche, come dico sempre, di mettere in circolo questa coppia che può ben amalgamarsi, a parer mio. Come vedi il soggiorno di Parigi non manca di divertimento e romanticismo... e non è ancora finito! Per cui, se hai voglia, resta. Ciao e a presto!

VULNERARIA: Fred innamorato? Guarda, innamorato è poco... stracotto, perso, completamente andato! Però anche Hermione... non scherza! Vediamo quando si accorgeranno che lo sono entrambi! Per Emily... bè alla fine, come si dice, non tutto il male viene per nuocere! Senza di lei chissà... forse Fred ed Hermione non si sarebbero mai "avvicinati"! Ciao e a presto!
 
SORELLINAMALFOY: direi che hai centrato ciò che adoro in questa coppia: le scintille! Trovo che solo due opposti come loro, siano in grado di produrne davvero. Soprattutto perchè Fred non ha lati in ombra... come, invece, ne ha molti un biondino di nostra conoscenza. La coppia Draco/Ginny non sempre mi entusiasma. Sono sincera, dipende veramente da come è scritta la ff. A volte è resa in una maniera che "spegne" entrambi i protagonisti. Per il braccialetto... bè ci hai preso al 100%! Ora rimane solo da vedere come si conclude il tutto! Per quanto riguarda Fred Weasley... bè, accidenti, inizia a piacere anche a me! Solo che chi glielo dice a Malfoy? Eh!eh!eh! Ciao e a presto!

BABY_BIRBA: come vedi, Hermione non rimane indifferente al fascino e alla dolcezza di Fred. Soprattutto perchè quel braccialetto davvero sta aiutando Hermione a capire tante cose... la scritta forse non sarà così lunga... però sicuramente porterà ad un epilogo che... ehi! Niente anticipazioni... tanto ormai manca poco per scoprirlo!!! Ciao e a presto.

PUFFETTA_DOLSHE: mi spiace informarti, mia cara, che la fila è già lunga... come per che cosa? Ma per questo Fred Weasley così "ragazzo ideale"!!! Anzi, la prima in lista sono proprio io! Scherzi a parte, mi fa piacere che ti piaccia come lo sto descrivendo... così lo immagino e così lo rendo! Sul braccialetto... bè hai indovinato la sua esatta funzione! Ma come ho già detto, ci sarà un epilogo che porterà a scoprire proprio tutto su di lui. Ciao e a presto!

NELL SEV SNAPE: ciao Francesca! Innanzitutto ti ringrazio per i bei complimenti. Sono contenta che ti piaccia sia la storia che la mia scrittura... ma per quanto riguarda la tua, non credo tu ti debba lamentare. Sono venuta a leggere la ff che stai scrivendo e devo dire che hai scelto un argomento e dei personaggi davvero originali. Io, per esempio, non mi prenderei mai la briga di scrivere più approfonditamente della McGranitt, di Silente, di M.me Chips... sono personaggi molto impegnativi, forse è anche per quello che incontri qualche difficoltà. Perchè lo stile e le capacità non mi sembra davvero che ti manchino! Perchè non provi con una Fred/Hermione? Soprattutto Fred, è un personaggio che ti permette di usare toni leggeri, divertenti... provaci, potresti proprio scoprire quanto è facile! Non c'entra nulla, ma siccome ho visto il tuo profilo... anch'io ho fatto liceo classico! Certo, un bel pò di tempo fa... però ogni tanto ho ancora gli incubi per qualche versione di greco particolarmente impegnativa! Il latino già sembrava più fattibile... e tu? Come va? Davvero, ricordo ancora quanto fosse impegnativo... però, ne vale la pena! Stile, scrittura, congiuntivi ringraziano! Eh!eh!eh! Ciao e a presto.

VALERY_IVANOV: un'altra nottambula... a volte all'ora in cui mi hai lasciato la recensione, sto ancora scrivendo... meno male che almeno ne vale la pena! Quindi grazie per i complimenti... e sii clemente se vorrai lasciare un giudizio più dettagliato!! Io ce la metto tutta... anche lavorando sino all'una di notte!! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!

JEA: grazie mille per i complimenti! Sono contenta di riuscir a far apprezzare questa coppia... non è molto gettonata, a differenza di altri siti stranieri. Come vedi le cose a Parigi procedono per il meglio... e le sorprese non sono ancora finite!! Braccialetto compreso... avrà, ovviamente, un ruolo fondamentale! Ciao e a presto.

LUNANERA75: cara Mary! Uso questo piccolo spazietto per ringraziarti ancora! Per il resto, ci sono mail, msn... un bacione!

GATTORIDENS: ciao Elisa! Spero davvero che non te la sia presa! Voleva essere una sorta di sorpresa-omaggio! Quando mi sono ritrovata con Hermione e Ron a tavola, che facevano una specie di colazione... bè, il pensiero è davvero volato al tuo "mitico" Ron! Se non ti ha fatto piacere la cosa... fammi sapere l'ora della fucilazione e io mi presenterò! Comunque, mi ha fatto piacere ritrovarti anche qui. In questo campo dove "esploro" la famiglia Weasley... certo non è Ron (vedo lontano il momento in cui potrei scrivere qualcosa con lui protagonista), ma credo che anche Fred abbia feeling con Hermione! O almeno, io qui cerco di crearne... divertente e spensierato, come un pò solo i Weasley riescono ad esserlo! E meno male, perchè Draco ha sicuramente il suo fascino... però diciamolo - tra di noi, che se ci sente lui! - a volte è anche un pò pesante... con tutti i problemi che si porta dietro!!!
Perciò, ben venga il mio Fred ed il tuo Ron... ci danno la possibilità di incontrarci più spesso... e di deliziarci reciprocamente con il loro modo di essere! Ciao e a presto!

LAVIOLETTADISPIKE: grazie infinite per i complimenti! E poi sono molto contenta che questo pairing ti piaccia... tanto da specializzarti. Significa che presto ci sarà una tua ff su di loro? Sarebbe fantastico! Se ne trovano troppo poche di Fred/Hermione in circolazione! C'è bisogno di autrici che si cimentino con questo pairing! Quindi se è tua intenzione... non indugiare! Ciao e a presto!

ELI WEASLEY: con un nick come il tuo... bè, sono contenta che la mia ff ti piaccia! Che Fred soprattutto ti piaccia! Per quanto riguarda il braccialetto... indovinato! Il suo funzionamento serve anche a quello ipotizzato da te! Per capire fino in fondo dove arrivare... bisognerà aspettare però l'ultimo capitolo... ma non manca molto! Ciao e a presto!

PIKAPPA93: spero di averti dato la dose di romanticismo di cui necessitavi! Io personalmente ne sono più che soddisfatta... tieni presente che ho a che fare quasi sempre con Malfoy... e lì di romanticismo ne puoi mettere ben poco! Nel senso che Malfoy non è sicuramente Fred! Come vedi mi sono scelta due protagonisti maschili letteralmente agli antipodi! La costante rimane Hermione... lei, il mio mito, non ha bisogno di cambiare: le basta essere se stessa per andare sempre bene! Per la recensione, tranquilla, non è un obbligo, ma un piacere. Quando si ha tempo ci si dedica! Ciao e a presto!







 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ciao ragazze!
Innanzitutto un augurio perchè arrivi un 2010 carico di serenità, felicità... e soprattutto tanto amore!! Se già presente nelle vostre vite, che si mantenga vivo... se no, che arrivi e che sia travolgente!!
Il capitolo di oggi è il penultimo. L'anno nuovo, una cosa certa la porterà, la fine di questa storia. Che è stata, come avevo detto e volevo, molto romantica!
Però se siete arrivate sino a qui, vuol dire che ne eravate coscienti e che non vi è dispiaciuto... essere inguaribili romantiche insieme a me!
Ci tengo a dirvi che al capitolo di oggi sono molto affezionata... l'ho scritto con il cuoricino che batteva forte. Vediamo se riuscirò a far battere i vostri mentre lo leggete.
Perchè l'amore fa battere forte il cuore, ragazze, di questo ne sono sicura. Sia che porti passione, paura, gelosia, eros... l'importante è che lo faccia battere!!
Un caro saluto.
Laura.

 

 

 

 

 

Qualcosa non tornava. Qualcosa di decisamente caldo, morbido, avvolgente.
Lei possedeva un gatto, Grattastinchi, ma non aveva l'abitudine di salire sul suo letto. Decisamente no!
Eppure, il peso che avvertiva sul suo stomaco, era reale. Cosa mai poteva essere?!
Oh - mio - Dio!
Quella "cosa" stava decisamente muovendosi. Anzi, per l'esattezza, la stava stringendo. Contro qualcosa di altrettanto caldo, morbido... vivo!
Oh - mio - Dio!
Hermione aveva aperto e richiuso gli occhi così velocemente, da doversi chiedere se fosse reale ciò che aveva visto.
Ancora! La stretta si era fatta più possessiva, ora le circondava la vita, tanto che era riuscita a farla girare su un fianco.
E si era ritrovata ad aderire ancora meglio contro quella cosa che era calda, morbida... viva!
Aperti e richiusi. Niente, la visione era stata la medesima.
Oh - mio - dio!
Un mugugno soddisfatto, una mano che aveva accarezzato la sua schiena, lenta, seguendo quasi la linea della sua colonna vertebrale, risalendo verso la nuca, perdendosi nei capelli scompigliati dal sonno.
Aveva riaperto gli occhi, ma non aveva visto altro che ancora la visione di prima. Chiusi. Perchè le sembrava che tenerli aperti contribuisse a far battere ancora più forte il suo cuore.
Un piede, si era intrufolato tra i suoi. E aveva preso a risalire lentamente lungo la caviglia, lungo il polpaccio. Poi era ridisceso. In una carezza che le aveva procurato brividi intensi lungo la schiena.
Non era un mugugno il suono che stava accompagnando ora la mano, sempre persa nei suoi capelli, nel gesto di avvicinare il suo viso ad un altro. No, no. Era decisamente un gemito... roco! Un gemito che lasciava intendere quanta voglia ci fosse di compiere quel gesto.
Hermione sentiva che il suo cuore non avrebbe retto.
Aveva fatto l'errore di riaprire gli occhi.
E questa volta ad attenderla c'erano altri due occhi spalancati.
Pieni di... di qualcosa che le aveva fatto schizzare definitivamente il cuore in gola.
Il braccio intorno alla vita aveva rafforzato leggermente la presa, la mano aveva avvicinato leggermente di più il suo viso.
Aveva richiuso gli occhi nel momento in cui le labbra di Fred si erano posate sulle sue.
Nel momento in cui un altro gemito roco, si era spento nel bacio che adesso stava vivendo.
Un bacio in cui c'era passione. Un bacio in cui c'era molta passione.
Un bacio che mai avrebbe pensato di ricevere e ricambiare. Abbracciata, quasi avvinghiata a lui, in un letto.
Dopo una notte in cui aveva fatto fatica ad addormentarsi.
Dopo una notte in cui aveva fatto strani sogni.
Dopo una notte in cui aveva fatto strani sogni il cui protagonista era proprio Fred Weasley.
Dopo la notte più agitata che mai avesse passato, c'era questo risveglio.
C'erano quelle braccia che la facevano sentire come se fosse un tesoro prezioso da non lasciarsi sfuggire.
C'erano quelle labbra, ad aderire alle sue, come se fosse acqua nel deserto.
C'era quella lingua, ad assaporare la sua, come se fosse aria da respirare, necessaria per vivere.
Era solo un bacio, ma era anche tutto questo.
Hermione lo percepiva distintamente. Mentre anche lei aveva fatto scivolare le mani sul torace di Fred.
Mentre sentiva martellare furiosamente anche il cuore del ragazzo.
Mentre sentiva che non avrebbe mai voluto interrompere quel contatto.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Questa volta il gemito era stato suo. Quasi vagamente se ne era accorta. Era salito spontaneo, dispiaciuto a quel bussare insistente.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Ancora. E le labbra di Fred erano rimaste sulle sue. Ma non la stavano più baciando.
Toc.Toc.Toc.Toc. Seguito da un "Ragazzi? Siete svegli?"
Un sospiro, non suo. Sfuggito a due labbra che non erano più sulle sue.
Aveva aperto gli occhi. E aveva incontrato di nuovo quello sguardo, che parlava di un desiderio, di una voglia ben precisa, che l'aveva fatta arrossire. Non solo di imbarazzo. E questo l'aveva turbata ancora di più.
L'aveva indotta a distogliere il suo, a guardare oltre, verso la finestra. Per notare che doveva essere mattino inoltrato a giudicare dalla luce che filtrava dalle persiane.
- Ragazzi!? Ehi, pigroni! Sono le dieci passate! Se non ci sbrighiamo, il battello partirà senza di noi!
Battello? Poteva mai interessarle un battello, quando il suo corpo voleva solo non dover sciogliersi da quell'abbraccio?
- Ehi, io conto fino a cinque, poi entro!
Fred l'aveva guardata ancora un attimo, un battito di ciglia. Poi aveva sorriso. Senza però lasciarla andare.
- Adesso siamo svegli, Emily. Il tempo di prepararci e vi raggiungiamo...
Una risata aveva accolto queste parole.
- Bene! Allora tra mezz'ora, non un minuti di più, giù nella hall! Ah... vestiti casual, ragazzi!
Ma nessuno dei due stava più ascoltando. Troppo presi ad ascoltare altro... il battito del loro cuore. Domande mute, espresse da occhi ambrati. Risposte altrettanto mute in occhi azzurri.
Nessuna magia era apparsa più speciale ad Hermione, come quella che adesso sembrava unire lei e Fred.
Una magia che nessuno dei due sembrava in grado di gestire, di affrontare... solo di viverla.
Attimi, secondi, si stavano dilatando in un tempo che sembrava diventare infinito. Come se fossero in una dimensione tutta loro.
Parlare impossibile. Sarebbe equivalso ad interrompere quella corrente tra loro.
Li avrebbe indotti l'uno a riassumere l'atteggiamento sornione ed amichevole, l'altra la solita aria imbarazzata ed impacciata.
Ma il mondo esterno sembrava congiurare contro di loro.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Questa volta il bussare arrivava dalla porta esterna. Forse avrebbero anche potuto ignorarlo, se non fosse coinciso con una voce estranea.
- Servizio in camera.
Che proprio non si poteva ignorare. Così Fred l'aveva sciolta dalla sua stretta. Lentamente, riluttante, ma l'aveva pur lasciata andare.
Per Hermione era stato un vero e proprio abbandono. Si era girata a pancia in giù ed aveva nascosto il viso nel cuscino.
Come se bastasse per soffocare quei sentimenti che si agitavano prepotenti in lei.
Come se bastasse per soffocare quella vocina che, insistente, continuava a ripeterle che non poteva più fare finta di niente.
- Buongiorno signori. La colazione.
Un rumore di porcellane aveva accompagnato la voce estranea.
- Con i saluti della signorina Bloyd. Buona giornata.
Rumore di passi discreti che si avviavano verso la porta. La porta stessa che si apriva e si richiudeva. Tornando a lasciare lei e Fred soli.
E adesso? Hermione si chiedeva come avrebbe potuto guardarlo negli occhi dopo quello che era appena successo.
La sensazione di essere osservata l' aveva indotta a sollevare appena il viso.
E ancora una volta era rimasta spiazzata.
Quegli occhi azzurri erano all'altezza dei suoi. Sorridenti, caldi.
C'era anche un bicchiere, con dentro quello che sembrava succo di frutto.
- Non è succo di zucca... ma credo possa andare bene lo stesso per iniziare la giornata.
Fred, accucciato accanto al letto, le stava fornendo il modo di uscire da quella situazione.
Ancora una volta era lui a dimostrarsi più sicuro, più pronto, più... più razionale!
Oh -mio - Dio!
Come era arrivata a pensare che Fred potesse essere più razionale di lei! Forse perchè negli ultimi dieci minuti non era riuscita a fare un pensiero coerente. Forse perchè negli ultimi dieci minuti il suo cuore non aveva mai smesso di battere furiosamente. Forse perchè non poteva essere razionale che lei pensasse di essersi innamorata di Fred in una sola settimana!
Oh - mio - Dio!
Meglio calmarsi. Si era messa seduta ed aveva accettato il succo di frutta.
Meglio non complicare le cose. E nel prendere il bicchiere era stata ben attenta a non sfiorare le dita del ragazzo.
Meglio fingere che non fosse successo niente. E si era messa a bere.
Fred si era rialzato. Si era diretto al carrello e aveva afferrato una brioche.
- Il primo turno lo faccio io stamattina...
Ed aveva addentato la brioche.
- Così tu hai il tempo di fare colazione con calma...
Ad Hermione non era sfuggito il vero significato di quella frase.
Così tu hai il tempo di calmarti.
Così tu hai il tempo di riflettere.
Così tu hai il tempo di razionalizzare quello che è successo.
Fred era scomparso in bagno. Lei si era alzata per versarsi del caffè.
Nero, bollente. Come quello che aveva bevuto ieri mattina alla Tana.
Prima che arrivasse Fred. Prima che mettesse a confronto i due fratelli: il gemello e Ron. Prima che si accorgesse che non era mai stata davvero innamorata di Ron.
Sbam! Questo pensiero l'aveva colpita adesso con più forza. Come aveva fatto a capirlo?
La risposta era semplice, ma nello stesso tempo complicata.
Complicata e sconvolgente.
Sconvolgente e irrazionale!
Perchè erano le sensazioni che stava provando con Fred ad averglielo fatto capire.
Niente a che vedere con ciò che aveva provato per Ron. Un bacio, come quello che si erano appena scambiati lei e Fred, non c'era mai stato tra lei e Ron.
Oh - mio - Dio!
Ma come faceva ad essersi innamorata di Fred?

 
XXXXXXXXXXXXXXXXX

 
Il sole caldo le colpiva piacevolmente il viso. Anche una leggera brezza le accarezzava la pelle.
Mentre una voce, come una dolce cantilena, illustrava le bellezze di Parigi che si potevano ammirare lungo la Senna.
Hermione, ancora una volta, stava pensando che il suo lato curioso ed interessato, era andato decisamente in vacanza.
Per lasciare spazio solo al suo lato... oh - mio - Dio! Al suo lato irrazionale ed innamorato!
Aveva aperto immediatamente gli occhi e cercato la causa di tutto ciò.
Fred era sempre seduto poco lontano, intento a parlare con Robert ed Emily. Chissà di cosa?
Lei si era isolata, fingendo una leggera emicrania. In realtà voleva stare un pò da sola.
Era diventata anche bugiarda. Oltre che irrazionale ed innamorata!
Il nuovo giorno, o forse già la sera prima, aveva visto la nascita di una nuova Hermione.
Che non riusciva a capacitarsi di come fosse... basta! Basta pensare quella cosa! Si era già detta che l'aria di Parigi, probabilmente, le stava giocando un brutto tiro! E allora...
E allora come aveva fatto a trovare così irresistibilmente erotico il bacio di Fred?!
Erotico? Ma da quando lei utilizzava determinate parole? Da quando un aggettivo simile si era insinuato nel suo vocabolario?
Da stamattina! Da quando Fred l'aveva stretta contro di lui, da quando...
Oh - mio - Dio!
- Herm, tesoro, ci hanno appena informato che il pranzo verrà servito tra cinque minuti... cosa pensi di fare? Te la senti di mangiare qualcosa?
Aveva spalancato di colpo gli occhi. Perchè la voce di Fred era molto vicina... lui era troppo vicino!
Era seduto accanto a lei, adesso. E in piedi, un'espressione semi-preoccupata, c'erano anche Emily e Robert.
- Hermione se non ti senti bene, possiamo anche rientrare immediatamente... forse, stare in barca peggiora il tuo mal di testa. Magari se rientrassimo in albergo, potresti riposarti un pò...
Come? In albergo? L'immagine di quel letto l'aveva fatta schizzare in piedi.
- No, no... in realtà va molto meglio! Un pò d'aria mi ha fatto bene... anzi, vi dirò, mi ha fatto venire anche un pò d'appetito!
Non aveva osato guardare Fred, anche se aveva "sentito" che stava sorridendo. Che avesse intuito che direzione avevano preso i suoi pensieri? Come avrebbe fatto a fingere che non fosse... che non fosse cosa?
Lo aveva guardato, un briciolo di coraggio Grifondoro l'aveva spinta ad affrontarlo.
- Andiamo?
E aveva fatto di più, lo aveva preso per mano. Per convincersi che toccarlo non avrebbe suscitato in lei nessuna emozione.
Bugiarda!
Pessima, pessima idea. Fred l'aveva stretta immediatamente, ricordandole dove fosse posata quella mano solo qualche ora fa: sulla sua nuca, mentre l'avvicinava per baciarla.
Quel bacio erotico che non riusciva a razionalizzare!
- Prima ha chiamato papà...
Nel frattempo un gentile cameriere li stava facendo accomodare al loro tavolo. Erano scesi sottocoperta, in una sala ristorante, dove stavano prendendo posto anche gli altri passeggeri.
- ... ha detto che ci aspetta per le sei. Prima che inizi la cerimonia d'apertura. Così, Hermione, potrà farti vedere quei libri di cui ti ha parlato...
Libri? Che libri? Lei si rendeva solo conto che Fred aveva appoggiato il braccio sulla spalliera della sua sedia e con un dito stava giocherellando con i suoi capelli.
Oh - mio - Dio! Non poteva trovare erotico anche quello! Ma stava impazzendo?!
- Davvero sei così appassionata di libri, Hermione?
Cosa poteva rispondere a Robert? Che fino a ieri sera - o meglio pomeriggio - lo era stata, ma che adesso si era appassionata a qualcos'altro? O meglio... a qualcun'altro?
No. Di certo non poteva.
- Sì, Robert. I libri sono sempre stati una mia grande passione. Passo giornate intere in biblioteca...
Bugiarda... passeresti ore intere a letto!
No, così non poteva andare. Decisamente doveva fare in modo che Fred smettesse anche solo di toccarle i capelli!
- Scusate, devo andare un attimo...
Si era alzata. Con una scusa. Bugiarda e irrazionale. Hermione Granger che si rifugia in bagno!
Aveva raggiunto la toilette e si era sentita sollevata. Assolutamente irrazionale la cosa!
- Hermione...
No! L'aveva seguita! E solo come l'aveva chiamata... erotico... no, la pronuncia di un nome non poteva assumere quella sfumatura...
- ... credo di non sbagliare nel pensare che qualcosa ti turba... e credo di non sbagliare nel pensare anche cosa sia...
Irrazionale. Che lui stia deliberatamente usando quel tono di voce... è Fred Weasley!
Il ragazzo a cui ha sequestrato caramelle vomitose durante il suo anno da Prefetto!
Il ragazzo a cui ha detto chiaramente che se non la piantava di prenderla in giro, perchè aveva paura di volare, lo avrebbe trasfigurato in una scopa!
Il ragazzo a cui ha affidato una lettera, in un momento di disperazione, in cui spiegava a Ron che quel Natale non sarebbe andata alla Tana per non  vederlo, perchè lo amava ancora troppo.
Insomma, era Fred, l'altra metà dei gemelli Weasley. I famigerati, inaffidabili, immaturi gemelli Weasley!
- Io penso che ne dovremmo parlare...
Oh - mio - Dio!
Le si era avvicinato ancora. Ora avvertiva la sua presenza - molto  fisica - dietro di lei.
E lei ricordava ancora quel braccio che le cingeva la vita, l'attirava più vicina...
Praticamente era scappata in bagno. Chiusa in quello spazio angusto, le cose erano peggiorate.
Perchè il ricordo di quel pomeriggio nella sala da the di M.me Piediburro si era affacciato.
L'inizio della fine.
In quel bagno l'aveva trascinata Fred, per poi smaterializzarsi. La prima volta che l'aveva presa per mano.
Oh - mio - Dio!
Era già alle prese con il ricordo delle prime volte!
La prima volta che mi ha baciato con passione...
Allora era veramente stupida! Lei, che prendeva solo OOP... stupida! Eppure si sentiva così ora...
- Hermione... secondo me, così, rendi tutto più difficile di quanto non sia...
Difficile? Allora era veramente stupida! Già, perchè era così presa a fare i conti con se stessa, che non aveva pensato a lui.
Lui, forse, non era nella sua situazione!
Lui era Fred Weasley, il famigerato, l'inaffidabile, l'immaturo...
Eppure stamattina il suo cuore batteva altrettanto furiosamente... eppure stamattina era stato LUI a baciarla... eppure stamattina...
Troppi "eppure" da analizzare chiusa in un bagno, con lui dietro la porta.
L'aveva riaperta. E se lo era trovato di fronte.
Bello. Erotico... ancora! Hermione, fai qualcosa! Qualsiasi cosa, ma falla!
- Scusa... penso tu abbia frainteso... stamattina quando mi sono svegliata e... bè... sì... insomma... anche tu ti sei svegliato... e...
E mi hai baciato con una passione che ha risvegliato in me desideri che non immaginavo di poter provare proprio con te...
- ... e c'è stato quello che c'è stato... bè... io in realtà... io... credevo fosse Ron!
Oh - mio - Dio! Che cosa? Adesso era veramente impazzita!
- Ron?
Azzurro ghiaccio. Ghiaccio che le era arrivato dritto al cuore.
- Sì... cioè... io forse stavo sognando di lui... e sai... tu... gli occhi... i capelli...
Ancora più ghiaccio in quell'azzurro. Le sembrava che stesse invadendo tutto il suo corpo. Lasciandola completamente immobile.
Ma cosa stava facendo? Perchè gli stava dicendo quelle cose? Erotico... ecco perchè... innamorata... ecco perchè... irrazionale... ecco perchè...
- Fred...
Aveva fatto un passo indietro, come per farla passare.
- Raggiungi pure gli altri... io arrivo subito...
Anzi, voleva che passasse. Voleva che se ne andasse. Stamattina l'aveva trattenuta, ora la lasciava andare...
- Okay...
Codarda. E bugiarda. E irrazionale. E stupida.
E spaventosamente innamorata. Ecco, appunto, spaventosamente. Paura di amare.
Niente libri a spiegarti come fare, cosa dire, cosa pensare.
Lei, razionale, in balia dell'irrazionale.
No. Sbagliato.
Lei, Hermione, in balia di lui, Fred.


XXXXXXXXXXXXXXXX

 

 Non si erano più parlati. Tra di loro quel gelo non si era più sciolto. Davanti ad Emily e Robert si era comportato perfettamente.
Ma non era più lui. E lei lo sapeva.
Adesso lo sapeva bene. Ora che si era scoperta innamorata di lui.
- Hermione! Fatti abbracciare! Quanto tempo...
Un abbraccio paterno, a cui rispondere con calore. Un calore che si era sforzata di tirare fuori da tutto quel ghiaccio che l'aveva invasa e che non se ne era più andato.
- Sig. Bloyd... sono contenta anch'io di rivederla, finalmente!
L'aveva allontanata per ammirarla.
- Sei in splendida forma! Devo pensare che sia tutto merito di questo giovanotto? Il fidanzato misterioso...
Aveva rivolto uno sguardo amichevole a Fred. L'ora delle presentazioni. Verità, dietro ad un cumulo di bugie. Lo amava, ma lo nascondeva.
- Io non c'entro nulla... Hermione è sempre stata bellissima.
- Bravo giovanotto... bravo... vedo che sai già come far felice una ragazza... ma lascia che mi presenti. Harold Bloyd...
- Fred Weasley...
Una risata argentina era subentrata mentre si stringevano la mano.
- Papà... quanto sei formale! E' il fidanzato di Hermione, non uno dei tuoi noiosissimi clienti! Giovanotto... ormai non lo usa più nessuno!
Fred aveva sorriso.
- Veramente, Emily, lo usa anche qualcun'altro... per esempio mio padre... vero Hermione?
Arthur Weasley. La Tana. Lui. Lei. Gli altri. Come avrebbe fatto?
- Vero.
- Senti papà... è adesso che vuoi mostrare quei libri ad Hermione, giusto?
- Certo. Hermione, sono convinto che rimarrai entusiasta. Sono tutte opere originali. Pensa che mi ci sono voluti anni per collezionarli. Ma ne è valsa la pena... sai che ho anche il manoscritto originale dei Sonetti di Shakespeare?
Niente. Il vuoto. Doveva riscuotersi, o sarebbe andata sempre peggio. Quella serata sarebbe stata eterna.
Emily aveva preso sottobraccio Fred.
Irrazionalmente gelosa!
- Allora, voi andate pure dai vostri libri... io accompagno Fred al buffet. Robert è disperso con un tizio che frequentava Oxford insieme a lui... e io ho una sete pazzesca!
- Emily! Non cambierai mai... potresti farmi contento una volta e mostrare un pochino più di interesse!
Fred aveva sorriso. Non a lei, ma ad Emily! Per la sua espressione buffa. Irrazionalmente gelosa.
- Papà, un'altra volta giuro! Ora ho troppa sete!
E con una risata si era portata via Fred. Non prima che lui l'avesse guardata. Non prima che lui le avesse chiesto di trattenerlo.
- Pronta Hermione? Stai per entrare nella stanza delle magie... dove tutto può diventare possibile... anche consultare dei testi preziosissimi ed unici...
Un'altra stanza. Un'altra cosa preziosa ed unica. La loro magia. Lei e Fred.
Il Sig. Bloyd la stava conducendo lungo corridoio illuminati, lungo le pareti quadri, arazzi, statue.
Solo ieri sarebbe impazzita. Ma stasera. Stasera impazziva perchè lui era lontano da lei. Ghiaccio tra di loro. E lo aveva voluto lei. Soltanto lei.
- Eccoci.
Una porta a vetri. Un codice. Ed eccola nella stanza delle magie.
Non è questa la vera magia.
Tre teche di vetro. Aperte. Dentro tre libri preziosi. Il Sig. Bloyd la stava conducendo verso quello al centro. Shakespeare.
I libri parlano d'amore, ma non lo insegnano. L'amore a volte bussa e fa paura. Molta paura.
- Che ne dici?
- Emozionante.
Mai quanto due occhi azzurri.
- Ci tenevo davvero tanto che tu lo vedessi... so che sei in grado di apprezzarlo quanto me.
- Davvero fantastico. Credo di non riuscire ad esprimere...
Esprimere tutto l'amore che sento. Imprigionata da una stupida razionalità. Perchè non dovrei essermi innamorata di lui in una settimana?
- Allora... cosa ne dici di dargli un'occhiata da vicino?
- Davvero potrei...
Potrei fregarmene del fatto che lo conosco da sei anni, ma che me ne sono innamorata in una settimana?
- Certo! Dico sei venuta fino a qui! A Parigi...
"A Parigi io ed Hermione potremmo innamorarci"... lei sicuramente sì. Innamorata. Irrazionalmente innamorata. Di lui.
- E ci sono momenti in cui è meglio rimanere soli...
Rimanere soli. Lui e lei. Stamattina avrebbe voluto solo quello.
- per godere appieno qualcosa di veramente prezioso.
Veramente prezioso. Veramente unico. Veramente amore. Veramente erotico.
Troppi "veramente" per non approfittare di quello che le offriva l'ignaro Sig. Bloyd: la possibilità di rimanere un pò da sola.
- Davvero posso? Visionarlo da sola?
Le aveva sorriso.
Nessun sorriso le sarebbe più sembrato un vero sorriso. Nessuno come il suo.
- Certo! Ho piena fiducia in te!
Fiducia. Fiducia. Fiducia. Fiducia. Devi avere fiducia in me, Hermione, non ti metterei mai in un guaio.
La fiducia gliela aveva accordata. E lui l'aveva messa in un guaio. In un grandissimo guaio.
Le aveva permesso di innamorarsi di lui. Lo aveva reso facile. Spontaneo.
- Puoi tranquillamente utilizzare quel leggio. E' lì apposta.
- Grazie.
- Allora ti lascio un pò sola... ci vediamo tra un pò. La sicurezza sa che sei qui. Non preoccuparti di nulla.
Non preoccuparti di nulla. Devi avere fiducia in me, Hermione, non ti metterei mai in un guaio.
E adesso lei da quel guaio come ne usciva? Da quella tempesta che le si era scatenata dentro? Che lui aveva scatenato!
Aveva preso il libro. Lo aveva posato delicatamente sul leggio. Poi lo aveva aperto a caso.
Come se potesse trovare così la risposta che cercava.
Quello era un libro che parlava d'amore. Doveva pur esserci una risposta!

 

Come un pessimo attore in scena
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,

anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.

Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa

ben più di quella lingua che più e più parlò.
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.


 
"Schiacciato sotto il peso della sua potenza..."
Quella era l'unica frase che ben si adattava al suo stato d'animo.
Lei era schiacciata dalla paura. Paura di amare. Paura di lasciarsi andare. Paura di non riuscire più ad essere razionale.
- Maledizione, Fred Weasley, perchè dovevo innamorarmi proprio di te?
Non appena aveva pronunciato quelle parole, si era sentita scottare il polso. Quello, ovviamente, dove c'era il braccialetto.
Hermione non aveva fatto in tempo a preoccuparsi che il calore potesse aumentare, provocandole un vero e proprio dolore.
Perchè il braccialetto si era aperto, e come al rallentatore, lo aveva visto cadere a terra.
Si era aperto. Il braccialetto si era aperto. Il braccialetto... il desiderio di Fred... quando si avvererà tornerai libera...
Lo aveva fissato. E poi se ne era accorta. L'ultima lettera. Una E che brillava rossa.
Rosso: il colore dell'amore, della passione, della gelosia...
Si era chinata per raccoglierlo.
Lo aveva preso ed aveva sfiorato quella lettera scarlatta.
Una sensazione nota. Magia, vera. Un viaggio veloce, breve.
Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
Hermione si era ritrovata all'aperto. Sotto un cielo stellato. Rischiarato dalla luna piena.
Un lago, un pontile. Lei che ancora stringeva tra le mani il braccialetto.
Una brezza frizzante, che le aveva provocato un brivido.
Non solo di freddo.
Una giacca le aveva ricoperto le spalle.
Lui. Il suo profumo. Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
- Sei arrivata... il tempo sembrava non passare mai...
Lo stesso cielo. Lo stesso lago. Lo stesso pontile.
- Undici mesi, tre giorni, 17 ore, venti minuti circa che ti aspetto...

Quella
notte, seduta sul pontile, stava riflettendo sull'amore, quando era arrivato lui.
Lei non dormiva perchè stava razionalmente pensando all'amore. L'amore si poteva cercare, non era lui a trovarti.
Lui non dormiva perchè stava irrazionalmente pensando all'amore. L'amore non si poteva cercare, era lui a trovarti.

Razionale ed irrazionale si erano incontrati quella notte, su quel pontile.
Razionale ed irrazionale erano tornati ad incontrarsi in questa notte.
Per amore.
Quell'amore che lui non aveva cercato e che era arrivato proprio su quel pontile.
Quell'amore che lei aveva cercato, senza trovarlo, se non proprio su questo pontile.

 

 

 

 

Una piccola nota la dedico all'ultimo paragrafo, dove ho voluto racchiudere un pò il cuore di questa storia.
Una linea sottile che corre nel tempo tra una notte di un anno prima e la notte che vivono ora i protagonisti.
Stesso cielo, stesso lago, stesso pontile. La differenza è scandita dagli aggettivi dimostrativi che spiegano come l'amore sia arrivato in un tempo diverso per Hermione e Fred.
Spero vi sia piaciuto.
Per capire che luogo sia, perchè erano lì una notte di un anno fa e perchè è proprio lì che sono tornati grazie al braccialetto... bè dovrete aspettare il prossimo capitolo!
L'ultimo - sigh, un pò mi spiace! - dove tutto sarà spiegato e dove vedrete come andrà a finire tutta la storia.
E del braccialetto? Avreste mai pensato che si sarebbe trasformato in una passaporta allo scattare del desiderio?
Perchè non ho dubbi che sul desiderio espresso da Fred, voi aveste già un'idea ben precisa di quale fosse!
Aspetto i vostri commenti... fatemi sapere se tutto l'insieme vi è piaciuto!

 

LUNANERA75: sai che è reciproco... tu mi ringrazi sempre per capitoli che ti fanno sognare... io per disegni che mi fanno sognare! Il tuo Fred, dato che ormai Hermione è una certezza, era perfetto! Grazie ancora, Mary. Un bacione.

BABY_BARBY: perdonami l'errore del nick... ma avendo due bambini (forse non lo sapevi e ora ti ho stupito!) ho molto in mente il film baby birba... il lapsus nasce quindi da questo! Ed ho fatto molta attenzione a non sbagliare questa volta! Allora credo questo capitolo abbia fornito le risposte alle domande che ti eri posta: il desiderio era proprio che Hermione si innamorasse di Fred... e come hai visto, lui l'ama da più tempo. Quindi sicuramente il suo amore è già molto più consapevole e maturo rispetto a quello di Hermione.
Dispiace anche a me - e credo si sia capito - che la storia sia quasi finita... ma tornerò! Se ti piace il pairing fred/hermione, sentirai ancora parlare di me!!! Eh!eh!eh!... Ciao e a presto!

ALARA666: cara Giulia... come mi hanno fatto piacere i tuoi complimenti! Proprio perchè non sei influenzata dalla coppia... significa che sono riuscita a trasmettere proprio emozioni! Spero di non aver deluso "quell' ansia" con cui aspettavi questo nuovo capitolo! Perciò adesso... aspetto io con ansia di saperlo!!! Ciao e a presto.

LAVIOLETTADISPIKE: ottimo già due one-shot... prosegui assolutamente su questa strada!! Bisogna portare sempre più alla ribalta questo pairing!! Vediamo la tua curiosità se è rimasta piacevolmente colpita dal proseguire della storia... ciao e a presto!!

DUBLINO: come vedi ci ho preso gusto ad essere cattivella... e negli ultimi due capitoli termino sul più bello... però a volte la narrazione risulta più fluida se non si concentrano troppi momenti "forti"... come vedi una spiegazione c'è... non sono cattiva e basta!!! Ciao e a presto.

ELLIE_LOVEGOOD: adesso cosa ne pensi di questo Fred? Io lo trovo alquanto "stracotto" di Hermione... forse è per quello che a volte si comporta un pò stranamente... un pò spiazzato dagli sbalzi d'umore di Hermione! Emily è sempre un pò fuori... oltretutto le ho fornito una porta comunicante! Che non ha mancato di utilizzare per "tormentare" i due piccioncini... meno male che c'era Robert! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!

GATTORIDENS: che sollievo Elisa! Ho superato l'esame... che poi... con le "ripetizioni" che prendo, leggendo le tue splendide ff, non potevo proprio sbagliare! Sei un vero luminare, a mio giudizio, sul tratteggiare Ron Weasley... mi fa piacere che i personaggi di "contorno" siano risultati simpatici... soprattutto Emily! E' nata un pò come un'arpia nella mia testa, poi nel corso dei capitoli l'ho rivalutata anch'io... alla fine, se vogliamo ben dire, l'ho resa quasi una sorta di simpatico ed ignaro "Cupido"!!... Draco non lo sa che scrivo fred/hermione... sa solo che mi piace leggerle!! Conto di mantenere il segreto più possibile... eh!eh!eh!... ciao e a presto. PS: sicuramente da te! Ho visto che hai aggiornato "il bottino" e verrò a recensire!

VALERY_IVANOV: ma come sono contenta che ami questa ff... perchè davvero la amo anch'io! E da quello che mi hai detto, sono doppiamente felice perchè credo di essere riuscita a farti vivere le stesse emozioni che ho vissuto io nello scriverla! Volevo dolcezza e dolcezza ho messo! Poi il pairing Fred/Hermione riesco solo a vederlo così... per dire, non riesco ad immaginarmi un Fred che possa fare il "figo" o il "bastardo" tipo... alla Malfoy! Perciò, tutta quella dolcezza che non posso esprimere quando racconto di lui... bè, la lascio correre libera quando racconto, appunto, di Fred!! Così sei un tipo un pò alla Emily... bè, allora non sei poi così tremenda... come vedi, alla fine, Emily si sta rivelando una ragazza molto simpatica! Per il braccialetto... credo ormai che tutti i misteri siano stati svelati!! Ciao e a presto!

NELL SEV SNAPE: ciao Francesca! Allora, stai meditando sulla Fred/Hermione da scrivere? Iniziare con una one-shot sarebbe un'ottima idea. E' un pairing che, ne sono convinta, potresti gestire benissimo. Sono contenta che tu abbia colto come ho cercato di rendere reale l'evolversi del sentimento di Hermione nei confronti di Fred. L'amore, a volte, può arrivare improvviso, però è sempre comunque frutto di una "elaborazione"... e come hai visto in questo capitolo, Hermione ha cercato di razionalizzare ciò che le sta succedendo... per poi comunque esserne travolta... sai come si dice "al cuor non si comanda"! Per parlare dei miei trascorsi scolastici... non ho proseguito negli studi. Non ne ho avuto la possibilità per problemi familiari, ossia proprio all'età di 18 anni è venuto a mancare mio padre (sono passati come sai tanti anni e raccontarlo non è più doloroso come un tempo). Avrei intrapreso volentieri l'università (avrei scelto sicuramente lettere classiche! giusto per impazzire ancora un pò anche con il greco!), però non è diventato motivo di rammarico ricorrente non averlo potuto fare! Vedrai che con il passare del tempo ti si chiariranno le idee sulla strada che vorrai intraprendere... nel frattempo, non angosciarti troppo! Ciao e a presto!

LUCY PEVENSIE: mia cara... sono contenta innanzitutto che resterai... sino alla fine! Anche se ormai tremendamente vicina. Però c'è stato questo capitolo e poi ci sarà il prossimo... altri "minuti" che spero di aver reso piacevoli come i precedenti. E poi... Hermione sta per cedere al bellissimo Fred (che proprio perchè hai usato questo aggettivo, ti informo che non coincide con il viso dell'attore che lo interpreta! Altrimenti non riuscirei a rendere questo Fred così affascinante... preferisco immaginarlo come l'ha disegnato Lunanera!!). Allora ti aspetto... ciao e a presto!

JEA: come vedi, ho tenuto conto che sono stata già perdonata una volta per il ritardo, così ho fatto in modo di aggiornare prima!! A Natale si è tutti più buoni... a Capodanno forse un pò meno!! Ho preferito non correre rischi inutili! Spero tu abbia trovato "corposo ed egregio" anche questo capitolo... e soprattutto come vedi Emily continua a rivelarsi simpatica... anzi, una sorta di "ignaro" Cupido oserei dire! Lei e la sua porta comunicante! Certo in questo capitolo ha fatto qualche danno in più... però, la perdoniamo lo stesso, che dici?
Per quanto riguarda Hermione non è "cotta"... direi che ormai è "stracotta" e pronta per essere servita in tavola!! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!!

LAMBRETTA: mi devi perdonare! Non mi ero accorta della tua recensione, perchè era nel primo capitolo!! Chiedo veramente scusa!! Rimedio ora, ringraziandoti per i complimenti e gioendo per aver scoperto un'altra fan della coppia Fred/Hermione... bisogna contribuire il più possibile a "metterla in circolo"! Ciao e a presto!

ARIANNUCCIABLACK: sono contenta che tu sia diventata una lettrice di questa ff... e come vedi non è passato un anno per vedere un nuovo aggiornamento!! L'età di Hermione è 18 anni (ha appena concluso il suo penultimo anno ad Hogwarts), mentre Fred ne ha 20! Ciao e a prest

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ciao ragazze!
Ecco la fine! Era già scritta nella mia mente, quindi non ho dovuto faticare molto a metterla nero su bianco...
Come in ogni finale romantico che si rispetti, anche qui, possono scorrere dolci note di sottofondo.
Per me sono state quelle della canzone "The Man who can't be moved" del gruppo The Script... per voi potranno essere le stesse o altre che riterrete più adatte.
Purtroppo, ora, non mi rimane che ringraziare e poi salutare.
Ringraziare vivamente tutte coloro che hanno inserito questa ff tra le "preferite" e "seguite", e anche chi ha semplicemente letto.
Presto, magari, tornerò con una nuova storia... come già detto, questo pairing è entrato nelle mie corde, quindi non lo abbandonerò più.
Un caro saluto.
Laura.

 





Le due settimane di campeggio estivo con la famiglia Weasley erano sempre state una tradizione piacevole.
Lunghe giornate passate a poltrire insieme agli altri, passeggiando, chiacchierando, scherzando, anche giocando... perchè con i gemelli c'erano poche possibilità di sottrarsi alla loro voglia di farlo!
Però stanotte, nonostante la stanchezza... stanotte proprio non le riusciva di dormire. Forse perchè era una notte particolarmente afosa, forse perchè il rigirarsi senza tregua di Ginny nel letto l'aveva resa più inquieta, forse perchè era... forse erano tutti i perchè che si rincorrevano come girandole impazzite nei suoi pensieri.
Ecco, forse ce n'era uno in particolare che proprio quella notte non la lasciava riposare e fare finta che non ci fosse era stato impossibile.
Non avrebbe saputo definirlo con una sola parola. Forse perchè era più una sensazione... la sensazione che in tutto quello che faceva, mancasse un pezzettino. Sia che parlasse, che passeggiasse, che scherzasse, che giocasse, che mangiasse, che dormisse, che sognasse...
Ma che cos'era a provocare quella sensazione?
Aveva fatto una prova: lei, un anno prima. Stesso luogo, stesso periodo. Quel vuoto non c'era. Perchè? La risposta era giunta quasi subito, senza troppo bisogno di arrovellarsi: perchè era innamorata. C'era quel sentimento per Ron. Quell'amicizia che si era trasformata in qualcos'altro.
La faceva stare bene.
E adesso, a distanza di un anno, c'era quel pezzettino dentro lei che mancava. Un tassello chiamato amore.
Forse avrebbe dovuto cercare quel tassello. Di ragazzi ne conosceva. Hogwarts ne era piena! C'era per esempio Mclaggen! Un bel ragazzo, che non mascherava ancora un certo interesse per lei. Oppure c'era anche Dalton. Il tassorosso con il quale divideva i suoi pomeriggi in biblioteca. Avevano iniziato a chiacchierare per caso ed avevano scoperto molti interessi in comune.
Insomma, di occasioni ce ne sarebbero state.
Perchè non provare a ritrovare quel pezzettino mancante...

Le due settimane di campeggio estivo con la sua famiglia erano sempre state una tradizione piacevole.
Lunghe giornate passate a poltrire insieme agli altri, passeggiando, chiacchierando, scherzando... e soprattutto giocando! L'attività preferita sua e di George!
Però stanotte, nonostante la stanchezza... stanotte proprio non gli riusciva di dormire. Forse perchè era una notte particolarmente afosa, forse perchè il parlare senza tregua di George nel sonno gli aveva fatto venire voglia di un pò di silenzio, forse perchè era... forse erano tanti perchè che affollavano più del solito i suoi pensieri.
Ecco, forse ce n'era uno in particolare che proprio quella notte non lo lasciava riposare e fare finta che non ci fosse era stato impossibile.
Non avrebbe saputo definirlo con una sola parola. Forse perchè era più una sensazione... la sensazione che in tutto quello che faceva, mancasse un pezzettino. Sia che parlasse, che passeggiasse, che scherzasse, che giocasse, che mangiasse, che dormisse, che sognasse...
Ma che cos'era a provocare quella sensazione?
Aveva fatto una prova: lui, un anno prima. Stesso luogo, stesso periodo. Quel vuoto non c'era. Perchè? La risposta era giunta quasi subito, senza troppo bisogno di arrovelarsi: perchè era innamorato. C'era quel sentimento per Angelina. Quell'amicizia che si era trasformata in qualcos'altro.
Lo faceva stare bene.
E adesso, a distanza di un anno, c'era quel pezzettino dentro di lui che mancava. Un tassello chiamato amore.
Cercarlo sarebbe stato impossibile. Eppure di ragazze ne conosceva! C'era Gwen, per esempio, la ragazza appena assunta ai Paiolo d'oro... non aveva fatto mistero che fosse lui il suo gemello preferito! Oppure c'era anche Tracy, la cugina di Lee, che ultimamente continuava a ronzargli intorno.
Insomma di occasioni ce ne sarebbero state.... ma proprio quel pezzettino mancante non si poteva trovare... doveva arrivare...

 
Il ragazzo l'aveva vista nel suo girovagare sulla riva.
Seduta alla fine del pontile, con le gambe a penzoloni, le mani appoggiate alle assi di legno per sostenersi.
La luna ad illuminare la sua figura esile.
Lo sguardo perso nelle profondità del lago.
Non la solita espressione concentrata, solo malinconicamente riflessiva.
Quasi che assecondasse dei pensieri non proprio fastidiosi, solo forse un pò turbati.
Non l'aveva mai vista così. E ne era rimasto incuriosito. Tanto da spingersi sul pontile, per raggiungerla.
Si era accorta subito della sua presenza, nonostante i passi leggeri.
Si era voltata leggermente verso di lui ed un'espressione sorpresa le si era dipinta in volto.
- Ciao...
- ... Fred...
Aveva aggiunto lui per toglierla subito dall'imbarazzo di chiedersi chi dei due fosse.
- Anche tu non riesci a dormire, Hermione?
Nel frattempo non era riuscito a contrastare la strana forza che lo aveva spinto a sedersi accanto a lei. Assumendone la stessa posizione.
- Già... fa molto caldo stanotte.
Era tornata a guardare il lago. Le gambe che dondolavano avanti ed indietro.
Davvero, così, non l'aveva mai vista.
- Già... poi c'è George che credo stia tenendo una specie di arringa in favore di tutti i malandrini del mondo...
Una risata leggera aveva accolto le sue parole.
- Tua sorella allora lo sta ascoltando! In quel letto sembra non trovare pace!
Questa volta era lui ad essersi ritrovato a ridacchiare.
Il silenzio che era seguito non era stato imbarazzato. Era come se l'eco di quel divertimento fosse ancora tra loro.
- Forse dovrei...
- Forse dovrei...
Si erano ritrovati a parlare simultaneamente. Per poi stare in silenzio attendendo che l'altro continuasse.
- Dicevi...
- Dicevi...
E si erano ritrovati nuovamente a parlare simultaneamente. E a guardarsi in viso. Sorridendosi.
- Mia madre a questo punto direbbe: prima si fanno parlare le signore, Fred!
Lei aveva sorriso. Perchè se la immaginava la Sig.ra Weasley  dare lezioni di bon ton ai gemelli. Con che risultati questo era già più difficile immaginarlo!
- Forse dovrei lanciarle un impedimenta...
Non riusciva ad immaginasela fare una cosa del genere. Lei, razionale oltre ogni limite...
- Io pensavo più semplicemente di lanciare una scarpa a George...
Lei era leggermente arrossita. Come se avesse colto nelle sue parole il suo pensiero di poco prima.
- Più semplice effettivamente... a volte mi sembra di non essere capace di cogliere il lato meno difficile delle situazioni...
Se lui era rimasto sorpreso per un pensiero così intimo espresso da lei... lei sicuramente lo era di più!
Non l'aveva guardato, ma aveva notato come si fosse leggermente irrigidita. Quasi fosse pentita di averlo detto proprio a lui.
- Farò finta di non aver sentito nulla, tranquilla. Il tuo segreto con me è al sicuro. Nessuno saprà mai che Hermione Granger non è capace di cogliere qualcosa...
Aveva sfoderato la sua ironia. Lo scudo che ogni tanto si trovava ad usare per tenere fuori delle emozioni che coglievano impreparato anche lui.
Tipo quella che lo aveva colpito ora: una voglia irrefrenabile di passarle un braccio sulle esili spalle ed attrarla a sè. Per confortarla e non solo... per sentirla vicina. Questo era più giusto.
Lei aveva lievemente annuito e sorriso. Ancora quel sorriso malinconico e allo stesso tempo dolce. Un'espressione che davvero non le aveva mai visto.
Un'espressione che gli aveva procurato anche una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
- Sapere che tu custodisci un mio segreto è un'esperienza sicuramente nuova... e alquanto strana. Adatta ad una notte come questa...
Si era sporto per vederla meglio in viso. Perchè davvero quelle parole lo avevano catapultato nella più strana delle sensazioni: come se un tassello stesse trovando la sua naturale sede.
- Davvero pensi...
Altri passi si erano avvicinati. E una voce si era inserita.
- Ehi... anche voi non riuscite a dormire?
Harry era in piedi dietro di loro.
Lei gli aveva sorriso. Lui anche. Nonostante non fosse mai stato meno contento di vederlo.
- Già...
- Già...
Si erano guardati. Sembrava che parlare simultaneamente fosse inevitabile per loro quella notte.
- Non so cosa vi impedisce di dormire... per quel che mi riguarda è Ron: sta facendo di tutto stanotte! Parla, si agita, poi mugugna... sembra che lo abbia morso uno schiopodo sparacoda!
Si erano nuovamente guardati. Lui e lei.
Poi Hermione aveva guardato Harry.
- Avresti potuto lanciargli una scarpa... semplice... ma efficace!
Poi era tornata a guardare lui. Il sorriso divertito aveva acceso una luce particolare in quegli occhi ambrati.
E lui si era ritrovato a pensare che se la condivisione di un solo segreto con lei aveva avuto quell'effetto su di lui, avrebbe voluto scoprire cosa sarebbe successo a condividerne dieci, cento, mille... quelli che si condividevano durante una vita trascorsa insieme.
Il tassello aveva prodotto un suono inconfondibile: click. Il suono di qualcosa che si era andato a fissare nell'unico posto naturale e giusto.
E poco importava che, ora, Harry sedeva insieme a loro.

Perchè in quella notte afosa, su quel pontile, tanto gli era bastato per tornare a farlo stare bene.

 

 

 

Lei. Il suo profumo. Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
- Sei arrivata... il tempo sembrava non passare mai...
Lo stesso cielo. Lo stesso lago. Lo stesso pontile.
- Undici mesi, tre giorni, 17 ore, venti minuti circa che ti aspetto...
Si era voltata verso di lui.
E come quella notte, non le aveva mai visto un'espressione così intensa.
- Mi sembra di non aver fatto grossi progressi da quella notte: ancora non riesco a cogliere il lato meno difficile delle cose...
Le aveva sfiorato la guancia. Un gesto che finalmente poteva compiere libero da quello scudo che non aveva mai veramente abbassato.
- Io sì...
- Tu eri in grado di farlo già allora.
Le aveva sorriso. Veramente sorriso. Ora che lo scudo stava letteralmente disintegrandosi.
- Non mi riferivo a quello, mi riferivo alla capacità di fare progressi... non credo di averne mai fatti tanti come in questi giorni...
Quegli occhi ambrati finalmente non sfuggivano più i suoi. Provocando nello scudo squarci sempre più grandi e profondi.
- Perchè tu hai capito che non era necessario fare tanta strada? Che sarebbe bastato restare qui ad aspettare?
Le aveva preso una mano. E se l'era posata sul torace, proprio dove c'era quel battito che stava facendo a pezzi gli ultimi brandelli di scudo.
- Perchè qualcosa qui sotto, quella notte, ha fatto click. Un inconfondibile click. Non era necessario cercare altro.
Un sorriso, prima timido, poi sempre più travolgente. Dalle labbra era arrivato in quegli occhi. Occhi che avevano popolato i suoi sogni per molte notti dopo quella notte.
- Semplicemente click... mi sembra giusto che sia così... fa parte della tua capacità di cogliere il lato meno difficile delle cose...
Adesso era lei ad aver posato l'altra mano sulla sua. Mani su mani. Un tocco che non avrebbe mai dimenticato.
- Credo che tu abbia custodito molto bene quel segreto confessato in una notte alquanto strana... per tutto questo anno non mi hai mai fatto notare che continuavo a non cogliere il lato meno difficile delle cose...
Lo scudo non c'era più. Si sentiva bene come mai lo era stato nella sua vita. Libero da ogni pensiero, da ogni emozione che non fosse lei, la sua mano sulla sua, il suo sorriso, i suoi occhi che dicevano molto, anzi tutto.
- Che fossi innamorato di te, non era difficile da cogliere... ma sembravi ostinarti a cercare lontano qualcosa che avevi molto vicino...
Si era avvicinata. Tanto che aveva dovuto abbassare la testa per continuare a guardarla negli occhi.
- L'amore non va cercato. Si può solo aspettare... ed essere abbastanza attenti, da capire quando sta bussando alla tua porta. Giusto?
Aveva annuito.
- Sai tenere un segreto, Fred?
Aveva nuovamente annuito. Un'emozione che sentiva frizzare come se avesse ingerito mille api frizzole. Le sue caramelle preferite.
- Credo di essermi innamorata.
- Credi?
- No, hai ragione. Lo so.

 
Era rimasto solo sul pontile.
Lei ed Harry se ne erano andati.
Era stato l'amico di sempre a circondarle le spalle mentre lasciavano il pontile.
Un gesto in cui aveva riscontrato tutta la loro complicità.
Sicuramente Harry condivideva molti segreti con lei.
Segreti che lei sicuramente gli aveva confessato.
Segreti che sicuramente lui custodiva da vero amico.
Ma ce n'era uno, uno solo, che quella notte lei aveva condiviso con lui.
Quel sorriso malinconico e dolce allo stesso tempo.
Qualcosa di lei che, grazie a quel click che aveva avvertito, era sicuro che lei non avesse mai condiviso nemmeno con Harry.
Qualcosa di lei che lui avrebbe custodito per sempre.
Comunque fossero andate le cose, quel ricordo sarebbe rimasto per sempre solo suo.
E per il momento, tanto bastava per farlo stare bene.
Per essere convinto che l'amore arrivava.
E quando lo faceva, bisognava essere pronti ad accorgersene.
Sempre.

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Hermione era rientrata alla Tana intorno alle otto.
Praticamente senza aver chiuso occhio. Ma non gliene fregava niente.
Da quando lei se ne fregava di qualcosa? Da quando era capace di cogliere il lato meno difficile delle cose.
E si era ritrovata a sorridere. Ma un sorriso che sapeva di non aver mai avuto.
Sulle scale, aveva continuato a sorridere. Sul pianerottolo anche. Sulle scale ancora. In soggiorno anche. In cucina il sorriso era praticamente diventato parte di lei.
Eccolo lì. Ma non aveva avuto paura. Nè imbarazzo. Nè nessun "oh - mio -dio!"
- Ciao George, come va?
E lui... bè lui le aveva sorriso. Senza paura, nè imbarazzo... se senza nessun "oh - mio - dio!"... questo lo poteva solo immaginare...
- Ciao Hermione. Io bene. E tu?
Il sorriso ormai aveva raggiunto ogni parte di lei.
- Molto bene.
E lui aveva sorriso di più.
- Immaginavo...
Si era servita il caffè. E si era appoggiata al lavello, accanto a lui.
- Un'incredibile giornata, non trovi?
Lui ora stava ridacchiando.
- Immaginavo anche questo...
Lei aveva accettato il dolcetto che le stava offrendo.
- Una colazione davvero speciale questa...
E lui aveva annuito, prendendo un dolcetto anche per sè...
- Non avevo dubbi che non sarebbe stato così...
E adesso le stava passando un tovagliolo per pulirsi dallo sbaffo di cioccolato.
- Grazie. Questi dolci sono sempre traditori...
Lui aveva sollevato gli occhi al cielo.
- Non so perchè... ma sapevo anche questo!
Lei aveva sorriso... ma sorriso che le sembrava di avere un sole dentro.
- Però credo che non mi risparmierò di mangiarne un altro...
E lui aveva preso un altro dolcetto per sè e per lei.
- Una certezza che tu ne volessi un altro...
Lei aveva annuito e... e ovviamente sorriso!
- Sai Hermione che forse ti preferivo prima?
Ma lei non aveva fatto altro se non che... sorridere!
- No davvero.... a volte credo che la mia vita prima fosse migliore...
E lei lo aveva guardato, ora. In quegli occhi così azzurri!
- Soprattutto da quando mi guardi così...
E lei lo aveva guardato in quegli occhi così azzurri e terribilmente familiari.
- E da quando facciamo colazione insieme...
E lei gli aveva fatto cenno se poteva servirle altro caffè... cosa che lui molto gentilmente aveva fatto.
- E da quando mi chiedi altro caffè, guardandomi così!
E lei stavolta era scoppiata a ridere. Una risata che aveva riempito la cucina. Che aveva portato quel sole che lei si sentiva brillare dentro.
Quegli occhi azzurri si erano rivolti ancora verso il cielo.
Crack!
E un altro paio di occhi azzurri era comparso in quella cucina piena di sole.
- Ciao George, come va?
E George di nuovo aveva sorriso.
- Ciao Fred. Io bene. E tu?
Era comparso un sorriso anche su quel volto identico a quello di George.
- Molto bene.
E George aveva sorriso di più.
- Immaginavo...
Si era servito del caffè, Fred. E si era appoggiato al lavello, accanto a George, dall'altra parte.
- Un'incredibile giornata, non trovi?
George ora stava ridacchiando.
- Immaginavo anche questo...
Fred aveva accettato il dolcetto che George gli stava offrendo.
- Una colazione davvero speciale questa...
E George aveva annuito, prendendo un dolcetto anche per sè...
- Non avevo dubbi che non sarebbe stato così...
E adesso gli stava passando un tovagliolo per pulirsi dallo sbaffo di cioccolato.
- Grazie. Questi dolci sono sempre traditori...
George aveva sollevato gli occhi al cielo.
- Non so perchè... ma sapevo anche questo!
Fred aveva sorriso... un sorriso che sembrava l'estensione di un altro.
- Però credo che non mi risparmierò di mangiarne un altro...
E George aveva preso un altro dolcetto per sè e per lui.
- Una certezza che tu ne volessi un altro...
Fred aveva annuito e... e ovviamente sorriso!
- Fred, Hermione... io credo davvero di rimpiangere la mia vita di prima. Quando fare la colazione senza di voi era ancora così... banale, monotono, triste...
E loro si erano sporti oltre George, per guardarsi negli occhi. Ambra nell'azzurro, azzurro nell'ambra.
- Davvero, ragazzi... io non so se potrò resistere ancora per molto...
E loro si erano persi nei loro sorrisi.
- Mamma, papà... devo parlarvi...
Non c'era più George tra di loro... la sua voce... quella voce così familiare per Hermione, eppure così diversa... che ancora si sentiva, mentre lasciava la cucina e loro...
- ... io non credo che potrò venire in campeggio quest'anno! Il negozio ha bisogno di qualche lavoretto...
Si erano avvicinati. Fred le aveva passato un braccio intorno alla vita. Stringendola a sè.
- ... so che adesso vi starete chiedendo perchè non ve l'ho detto prima...
E lei si era alzata in punta di piedi per posare le sue labbra su quelle del ragazzo.
- ... ma stavo riflettendo mentre facevo colazione con Fred ed Hermione...
Si stavano baciando. Con passione. Ognuno con la propria tazza di caffè ancora in mano.
- ... e proprio mi sono accorto che non se ne può fare a meno...
Un bacio che era il proseguimento di tutti quei baci che avevano impedito alla coppia di dormire quella notte.
- ... magari vi raggiungerò solo per qualche giorno...
E i baci di quella notte erano stati il proseguimento di tutti quei baci che si erano scambiati in quelle settimane.
- ... magari intorno a metà mese.... quando Hermione e Fred andranno in vacanza con quei loro amici...
E i baci di quelle settimane erano stati il proseguimento del bacio di quella notte speciale.
- ... così non dovrò sopportarli!
Quella notte speciale. La notte in cui tutto era andato a posto.
La notte in cui razionale ed irrazionale avevano trovato il giusto equilibrio.
La notte in cui Hermione e Fred avevano trovato il loro amore.
- George! Non capisco perchè tu debba dire così! Non sta bene... e poi loro sono così carini!
La voce della Signora Weasley era la solita. Quante volte l'aveva sentita Hermione rivolgersi così ai gemelli.
- Mamma... loro sono così... guarda... lasciamo perdere... avevo un gemello... ora mi sembra di averne un altro!
Lei si era ritrovata a sorridere sulle labbra di Fred. Mentre lui lasciava cadere la sua tazza nel lavello, per passarle anche l'altro braccio intorno alla vita. E stringerla ancora di più a sè.
- George Weasley! Dovresti essere solo contento che una ragazza come Hermione sia diventata la ragazza di tuo fratello! Forse riuscirà a mettergli un pò di sale in zucca!
Ora era Fred a sorridere sulle sue labbra. Mentre lei gli cingeva il collo con entrambe le mani. La sua tazza che era andata a fare compagnia a quella di Fred nel lavello.
- Mamma! Mi dispiace deluderti... ma credo che Hermione, il suo sale, lo abbia perso per strada!! No dico, stare insieme a Fred!
Lui aveva smesso di baciarla. Per sussurrarle qualcosa in un orecchio.
- George! Come puoi dire una cosa del genere! A parte che è tuo fratello... gemello,  per giunta! Quindi ciò che è lui...
Lei aveva annuito, rimanendo sempre strettamente allacciata a lui.
- Mamma, senti, davvero già la colazione non è più quella di prima... se poi ti ci metti pure...
Crak!
Silenzio.
Intorno e dentro di loro, solo il sole.
Silenzio perchè erano ancora intenti a baciarsi.
Non potevano più farne a meno. Succedeva dappertutto: in cucina, in camera, in giardino, in negozio, a casa di lei, a casa di Emily, ad Hogsmeade, da M.me Piediburro, a Diagon Alley...
Sia che ci fosse George, o Ginny, o Harry, o Ron, o papà Weasley, o uno sconosciuto, o Emily, o studenti di Hogwarts in vacanza, o chiunque incrociasse la loro strada.
Di sera, la mattina, il pomeriggio, la notte...  specialmente la notte.
Quando ogni notte ricordava loro quella notte.
Baci passionali, baci teneri, baci a fior di labbra, baci pieni di sorrisi... basta che fossero baci.
Che ricordavano loro quel bacio.
- ...Fred...
Ma lui non sembrava molto propenso ad ascoltarla...
- ... Fred... solo... una...
Continuava a metterla a tacere. Forse perchè l'aveva sentita parlare anche troppo. Il tempo da recuperare gli sembrava parecchio.
- ... Fred ... davvero.... solo... una...
Lui sembrava davvero intenzionato a non cedere. E lei ora stava ridendo.
- ... Fred... Weasley... possibile... che ...
Aveva sospirato. Sulle sue labbra. Lo aveva già fatto una volta.
- E va bene. Ma solo un breve concetto.
E lei come succedeva da diverse settimane a questa parte, sembrava aver perso la capacità di razionalizzare qualsiasi cosa non appena incrociava quegli occhi azzurri.
E lui lo sapeva. Non che gli succedesse proprio la stessa cosa... più che altro perchè non era mai stato molto capace di razionalizzare qualsiasi cosa. Però da quando incrociava quegli occhi ambrati... gli sembrava che la cosa fosse peggiorata.
- Hai ragione, sarò breve...
Sapeva cosa stava per dirgli. Glielo aveva detto tante di quelle volte dopo quella notte, dopo quel bacio. Ma a lui non bastava mai.
- E quindi, Hermione?
Anche lei se lo era sentita dire molte volte da lui. Ma non le sembrava mai bello, tanto quanto le volte che era lei a dirglielo.
- E quindi ti amo Fred Weasley.
Lui era tornato a sfiorarle le labbra.
- E tu mi interrompi solo per dirmi questo?
Lei aveva sorriso su quelle labbra. Chiedendosi quante altre volte lo avrebbe fatto in futuro.
Quante altre volte avrebbe interrotto un loro bacio solo per cogliere il lato meno difficile delle cose.
Perchè lo aveva capito ora... non proprio ora, che erano su quel pontile, sotto quel sole.
No, lo aveva capito quella notte, quando erano tornati su questo pontile.
Quando lei gli aveva chiesto se sapeva tenere un segreto.

 
- Sai tenere un segreto, Fred?
Lui aveva annuito.
- Credo di essermi innamorata.
- Credi?
- No, hai ragione. Lo so.
E lo aveva baciato. Perchè si era resa conto che era diventata capace di cogliere il lato meno difficile delle cose.


Due ragazzi, incapaci di fare altro se non baciarsi, non si curavano affatto di quei pochi pescatori che li avevano visti comparire sul pontile.

- Ehi, Bill, ma quello non è uno dei tuoi fratelli?
- Già, Anthony...
- Significa che la tua famiglia sta per arrivare?
- Già...
- Si è fatto la ragazza a quanto vedo...
- Già...
- Mi sembra di conoscerla, sai...
- Sicuramente... è Hermione...
- Hermione?!
- Già...
- Ma non stava con quello più piccolo?
- Acqua passata...
- Ah... e quanto durerà questa volta?
- Mamma si sta portando avanti... sta preparando dei simpatici centrini...
- Roba seria, Bill...
- Roba pesante, Anthony...
- Vuoi dire gli stessi che ci ha rifilato al vostro matrimonio?
- Cambiano solo le iniziali...
- Oh, cavoli, Bill! Ancora adesso Sandy non ha trovato posto per quel... quel simpatico centrino...
- Lo so, Anthony, lo so... ma nessuno poteva prevedere uno sviluppo così insolito nella vita di mio fratello...
- A proposito... ma di chi si tratta?
- Fred...
- Fred!!
- Già... proprio lui...
- E George? Che dice?
- E' contento... anche se ultimamente viene spesso da noi... a dormire...
- Eh!eh!eh!... attività notturna in casa sua?
- Intensa... sai che mia madre pattuglia la Tana di notte...
- Ancora?
- Sempre!
- E tuo padre, che dice?
- Papà è contento... pensa che Hermione era quanto di meglio potesse capitare a Fred...
- Bè, a giudicare da come si stanno baciando... lo direi anch'io! Non sarà il caso di fargli notare che sono già dieci minuti buoni che...
- Tempo sprecato, Anthony... so per certo che hanno già provato a "fargli notare" ma non funziona...
- Ah... direi allora che sarà una lunga vacanza...
- Già...
I due amici avevano ripreso a pescare.

E i due ragazzi ancora non davano segno di essersi accorti che il mondo intorno a loro continuava ad esistere.
Che il sole splendeva, ma non solo per loro.
Quello stesso sole, che facendosi sempre più alto nel cielo, accendeva di rossi bagliori uno dei polsi della ragazza.


Una lettera scarlatta. Un desiderio. Una passaporta.
La fine di una storia, l'inizio di un amore.

 

 

 

 

 

Ovviamente questa è la sede più opportuna per ringraziare tutte voi che avete "perso" cinque minuti del vostro tempo per lasciare una recensione.
Grazie. Davvero.
La "gratificazione" che scaturisce da un semplice commento viene spesso sottovalutato o ignorato dal lettore.
Ma non dallo "scrittore" - amatoriale o meno che sia! - che viene così stimolato a dare il meglio di sè.
Perciò è grazie anche a voi, se quel "meglio" qui c'è stato!
Un bacio.
Laura.


GATTORIDENS: ciao Elisa! Io e te, devo dire, sembriamo aver preso di mira il momento della colazione!! Però, come spesso ti ho detto, io personalmente lo ritengo il momento più bello della giornata: non per niente esiste il detto "le ore del mattino hanno l'oro in bocca"! Ti ringrazio per esserci stata in questa ff... che come vedi ho disseminato qua e là con qualche apparizione del mitico Ron! Personaggio che è in netta crescita nella mia hit parade... Comunque, ti è piaciuto tutto ciò che ha ruotato intorno a quel misterioso pontile che era apparso nel penultimo capitolo? Ciao e a presto.

ELLIE_LOVEGOOD: che ne dici di questa Hermione ancora più sciolta, innamorata ed irrazionale? A me, personalmente, molto! Ciao e a presto.

LAMBRETTA: ciao Ambra! Spero che anche la fine sia stata appassionante come tutto il resto della storia! Ciao e a presto!

ISY_264: ciao inguaribile romantica! Fa piacere sapere che non sono l'unica a sognare in rosa... e fa piacere anche sapere che sono riuscita a renderti questo pairing insolito piacevole! Effettivamente gli attori scelti per interpretare i gemelli non sono proprio un esempio di bellezza... e diciamo, infatti, che non penso a loro quando scrivo di Fred! Preferisco immaginarmelo come lo ha disegnato Lunanera! Per quanto riguarda il bracciale... bè l'idea si è quasi creata da sola! Inzialmente non avevo pensato che potesse essere una passaporta, ma più scorrevano le lettere e più pensavo a cosa potesse succedere quando fosse giunta l'ultima... e fortunamente si è accesa la lampadina giusta! E' sbucato fuori un pontile dove, grazie anche all'idea del bracciale passaporta, passato e presente si sono ricollegati! Spero che il tutto sia stato piacevole... ciao e a presto!

VALERY_IVANOV: eh!eh!eh! devo dire che anch'io ho pensato a cosa sarebbe potuto accadere se il desiderio di Fred non si fosse avverato... come minimo, Hermione se lo mangiava! O peggio... aveva tutta una gamma di incantesimi da attuare su di lui! Ma come hai ben detto... il povero Fred era già al sicuro, nella mia storia! E tutto è filato liscio... anche quella crudelissima battuta è stata superata senza traumi come hai ben letto!!! Ciao e a presto!

DUBLINO: bè se eri emozionata e curiosa nello scorso capitolo, spero che alla fine di questo tu sia ancora in balia di un cuoricino che batte forte! Avevo detto che volevo romanticismo e non credo di esserne stata priva nel raccontare la fine di questa storia! Sono stata contenta che l'idea del braccialetto-passaporta sia stato così apprezzato! e ti ringrazio infinitamente per i bei complimenti che mi hai fatto circa il mio modo di "raccontare"...  Ciao e a presto!

FRAFRI95: Ciao Francesca! Sei arrivata come un tornado in questa ff!! E mi hai portato una ventata di entusiasmo che è cresciuta via via che leggevo i tuoi commenti ad ogni mio capitolo! Sino ad arrivare all'ultimo, dove la mia soddisfazione per ciò che mi stavi dicendo, come puoi ben immaginare, ha raggiunto livelli quasi lacrimevoli! Nel senso che davanti a questo tuo coinvolgimento ed apprezzamento per il mio lavoro, mi sono quassi commossa!! Davvero, ti ringrazio molto! E ti posso dire che non abbandonerò nella maniera più assoluta questo pairing, nè tantomeno abbandonerò il fandom di HP! Ho visto che sei già arrivata in altre ff e ti ringranzio anche per questo! Come ho detto, le recensioni sono come manna dal cielo per chi si prende la briga di "mettersi in gioco" anche se si tratta di scrivere una semplice ff! Perchè nelle vostre recensioni, specie nella tua, c'è la misura di quanto le mie emozioni siano riuscite a coinvolgere anche voi lettrici. Insomma, Francesca, non mi abbandonare! A meno che nella prossima ff non riesca proprio ad accendere nemmeno un barlume dell'entusiasmo che hai dimostrato qui! Un bacio. Ciao e a presto!

LAVIOLETTADISPIKE: Oh - mio - Dio! Favoloso è stato il tuo commento! Carico ancora di quelle emozioni che sono contenta di essere riuscita a suscitare in te! Spero che la fine - sigh anche per me che sia giunta! - sia stata altrettanto emozionante! E che tutto ciò che ha ruotato intorno al pontile sia risultato piacevole! Ciao e a presto!

PATOPATO: mia cara... che bello! Sono stata una sorta di Cupido! Ti ho fatto innamorare di questa coppia... Fred/Hermione... e giungo subito alla tua domanda: perchè Fred? Perchè nonostante entrambi i gemelli diano prova di un carattere alquanto esuberante e malandrino, lievi accenni anche nei libri originali, fanno di Fred quello più "pazzerello"! Forse è anche per questo che la stessa scrittrice decide di "sacrificare" proprio lui? Una domanda che mi sono fatta spesso... Forse proprio perchè "muore" mi ci sono anche affezionata di più! Sul fatto che li vedi come una persona sola... bè, non per fare pubblicità che non è nelle mie corde, ma ho scritto una ff in cui il pairing era a tre... ossia Hermione e i due gemelli! E se devo essere sincera, non ho avuto difficoltà ad "amalgamarli"... il rating della ff è tassativamente rosso, non so se ti sarà possibile leggerla, ma se potessi e ti venisse la curiosità, si intitola "L'ultimo giorno di vacanza". C'è una buona dose di romanticismo... ma essendo una relazione a tre, c'è anche un pò di piccante!! L'ultima nota la riservo a quella tua affermazione che arriveresti a sostituire Draco con Fred... attenta! Draco è un tipo molto suscettibile... non so se accetterebbe una tale affermazione! Personalmente, e non faccio fatica ad ammetterlo, rimango una "dramione" al 90%! Con un 10% di Fred che mi permette queste brevi incursioni, quasi delle toccate e fughe, in questo pairing... che quindi non smetterò di raccontare! Perciò, ci potremo sicuramente rincontrare... ciao e a presto! PS: dimenticavo... sono contenta che tu abbia vissuto un momento simile al risveglio da me raccontato... credo che lo ricorderai sempre con un certo batticuore! Sono quelle sensazioni che arrivano improvvise e che quindi sono molto più travolgenti....

LUCY_PEVENSIE: cara Lucy! Sono commossa da tutte le belle cose che mi hai detto! E sono contenta che ti sia affezionata a questo pairing... in cui sono d'accordissimo con te, che Fred non deve avere assolutamente il viso dell'attore che lo interpreta! Credo che se lo immaginassi così, non mi uscirebbe più nemmeno una riga su di lui!!
E visto che mi rinnovi i complimenti per la shot "Cioccolata a mezzanotte"... bè ti svelerò un segreto: quando l'ho scritta, l'ho fatto credendo che si sarebbe limitata a quella esperienza l'accostamento di Hermione con Fred... ed invece... invece quasi non riuscivo più a vedere Hermione con Draco! Diciamo che per riconquistare il mio animo di "dramione" ho dovuto fare una piccola concessione a me stessa: ho dovuto scendere a patti con la parte "puramente" romantica del mio animo, che necessita di questa coppia per trovare libero sfogo! Quindi, con me, potrai continuare a fare indigestione di Fred/Hermione... te lo posso assicurare!!! Ciao e a presto!

ARIANNUCCIABLACK: mi basta sapere che il tuo cuore ha continuato a battere sino a qui.... ciao e a presto!

ELI WEASLEY: nel tuo "fantastico" così sottolineato c'era già tutto quello che volevo sentirmi dire... poi hai anche aggiunto che eri così emozionata da non sapere più cosa scrivere... è bè, lì mi sono emozionata anch'io! Grazie mille per esserti lasciata andare così tanto alle emozioni... spero di ritrovarti nuovamente emozionata anche alla fine di questo capitolo conclusivo! Ciao e a presto!

NELL SEV SNAPE: ciao Fra! Spero che la fine sia stata di tuo gradimento... dato che qualche brividuccio te l'avevo fatto venire nel capitolo scorso! Come vedi sono arrivata nella tua shot... e rinnovo anche qui i complimenti già espressi nella recensione che ti ho lasciato! Spero che non ci perderemo di vista... ormai condividiamo la stessa "crociata": portare avanti questo pairing! Quindi tu lo chiedi a me - se continuerò a scrivere -  ma anch'io lo dico a te: continuerai a scrivere? Mi raccomando sì!!! Non ultimo per importanza, riservo un cenno alla tua esperienza personale: la figura di un nonno spesso può rivestire la stessa importanza di quella di un padre... perderlo è sempre un'esperienza dolorosa, se poi appunto è stato fondamentale nella nostra crescita, la sua mancanza diventa ancora più dolorosa... capisco la tua difficoltà. L'unica consolazione è quella che ne conserverai per sempre un ricordo meraviglioso... un ricordo - e sai che parlo a ragione - che niente e nessuno potrà portarti via. Un bacio. Ciao e a presto.

JEA: diciamo che un piccolo momento odioso ci doveva pur essere in tutta questa perfezione.... e a farne le spese è stato il povero Fred! Come vedi però è stato proprio piccolo e mi sembra che nel finale sia stato ampiamente ripagato per quel piccolo momento di "incertezza" che ha vissuto! Che ne dici di questo capitolo conclusivo? Sono riuscita a soddisfare la tua voglia di "corposità"?! Ciao e a presto!

BABY_BARBY: spero che tu abbia superato lo choc di scoprire che supero i trenta... però come vedi, il romanticismo non conosce età!! O almeno spero... eh!eh!... per quanto riguarda la razionalità, diciamo che ho voluto proprio sottolineare come a volte il troppo "pensare" impedisca ai sentimenti di crescere. E non solo, come a volte bisogna anche saper "osare", quindi lasciarsi andare e lasciarsi "travolgere" dall'amore. Ciao e a presto!

MIRYA: carissima che sorpresa trovarti qui... in una Fred/Hermione... se lo sapesse Malfoy! Un tipetto molto suscettibile... ironia a parte, mi fa piacere che le tue parole abbiano colto appieno lo spirito di questa breve ff: quello stato di "leggero e romantico" benessere che voleva suscitare. Nulla di più, nulla di meno. E per quanto riguarda la tua affermazione iniziale, sul fatto che Hermione la preferiresti con tutti e due i gemelli... ehm... malamente fregiandomi dell'aggettivo "versatile" oso cimentarmi in ff che mi portano anche in situazioni a rating rosso... molto rosso! Nel mio curriculum compare una tal ff "L'ultimo giorno di vacanza" dove il pairing è Fred/Hermione/George... e l'ordine con cui ho scritto i nomi non è casuale... aggiungici il rating rosso... e credo di averti detto tutto! Anche perchè "malamente versatile" lo aveva già detto! Un caro saluto. Laura

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