AAA. Cercasi fidanzato per un giorno di hunterd (/viewuser.php?uid=32161)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Innanzitutto un saluto
a tutti!
Ben arrivato a
chi non ha mai letto nulla di mio, un caro saluto a chi già
mi conosce!
Eccomi
nuovamente a cimentarmi con un pairing che mi ispira divertimento e
dolcezza. La premessa su questo pairing, per me, è sempre la
stessa: sono una dramione convinta, ma dopo Draco, è solo
con Fred che "coniugo" Hermione. Questo perchè amo molto le
coppie dove gli opposti si attraggono.
Quindi la
irrepresenbile e razionale Hermione Granger, può
tranquillamente dirsi l'opposto dell'indisciplinato e irrazionale Fred
Wasley.
Detto questo,
va anche detto che sono in un periodo dove mi sento incapace di
cimentarmi in una ff che non porti con sè allegria e
divertimento. Quindi in questa ff troverete, appunto, tanto
divertimento, allegria e romanticismo.
Perciò,
non abbiate altre pretese, se non quella di ritrovare gli ingredienti
per una bella lettura spensierata (e che magari vi farà
battere un pò il cuoricino perchè il romanticismo
ci sarà, eccome!).
Concludo dicendo che non sarà composta da infiniti capitoli,
ma anzi si aggireranno intorno alla decina o giù di
lì.
Fatte
queste premesse, non mi rimane altro da fare che augurarvi buona
lettura e sperare che la possiate trovare piacevole.
Besos.
Laura.
Il giornale
era piombato sul libro di Pozioni che stava consultando. Gentilmente
lanciato da Ginny, che con un lampo di soddisfazione negli occhi, aveva anche
esclamato "Fatto!"
Hermione era
tornata a guardare il giornale, come se potesse animarsi di vita
propria da un momento all'altro.
Ma quello
giaceva immobile sul suo libro, con quel breve trafiletto ben
evidenziato dai caratteri rossi, che spiccavano come fari in una notte.
Le era bastato leggere la prima riga, per sentirsi subito male.
- Come hai
potuto Ginny?!
- Ho fatto
quello che avresti dovuto fare tu! E poi, non dire che non sono una
vera amica.
Hermione
continuava a fissare quei caratteri rossi. Gli unici, in una pagina di
soli caratteri neri. Quell'annuncio spiccava violento. Sembrava voler
balzare fuori dalla pagina!
- Non ti avrei
mai fatto andare, a quella festa, da sola. E lasciare che quella Emily,
di cui mi hai parlato, potesse ancora umiliarti!
Le mani di
Hermione erano finite a sostenersi il capo. Non poteva essere, Ginny
non poteva averlo fatto davvero!
Perchè
le aveva parlato di Emily e della sua festa!
-
Ehi, Mione, che faccia?! Brutte notizie?
In
biblioteca, a quell'ora, c'erano solo le due ragazze.
-
Peggio. Ho ricevuto un invito ad una festa! E non posso non andarci.
Una vera perdita di tempo!
Ginny
l'aveva guardata come solo lei sapeva fare: esterefatta/scandalizzata.
Hermione
poteva capire: per Ginny, non sarebbe mai stata una brutta notizia
ricevere un invito ad una festa. Di qualsiasi festa si trattasse.
-
Hermione, io capisco tutto: lo studio, il CREPA, le ricerche per la
McGranitt e gli altri mille impegni che hai sempre... ma addirittura
trovare una festa, una perdita di tempo, è troppo! Anche per
te!
Ginny
era partita in quarta. Come suo solito. Poi le aveva strappato di mano
l'invito e si era messa a leggere ad alta voce.
"Carissima Hermione,
sono felice di
invitarti alla mia festa di diploma che si terrà il giorno
13 Giugno presso Villa Bloyd - Londra. Il party avrà inizio
alle ore 18.00 e proseguirà per tutta la notte.
Perciò
ti aspetto, accompagnata dal tuo fidanzato!
Con affetto,
Emily.
PS: sono molto
curiosa di conoscere questo ragazzo fantastico di cui mi hai parlato!"
Ovviamente
Ginny la stava fissando. Hermione poteva sentire tutte le rotelle in
movimento in quella testolina rossa. E sapeva che sarebbe stata
sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio.
-
Prima di tutto chi è questa Emily?
-
La figlia maggiore di una coppia di carissimi amici dei miei.
Praticamente io e lei siamo cresciute insieme, fino a che non sono
venuta ad Hogwarts. E anche durante la mia permanenza qui, ogni volta
che ho fatto ritorno a casa, l'ho sempre frequentata.
Ma
Ginny, non per niente, era la sua più cara amica. A cui,
però, non aveva proprio rivelato tutto su Emily, diciamo
solo qualcosina. Raccontare tutto, anche se a Ginny, sarebbe stato
troppo imbarazzante..
-
E' lei quella che ti fa tornare sempre di pessimo umore? La gallina che
non puoi soffrire?!
-
Già... forse ho trascurato solo di dirti che si chiama
Emily... e che si è diplomata quest'anno. E' più
grande di me di un anno!
-
Appurato che Emily è quella gallina che ti fa saltare
regolarmente i nervi... perchè dice che aspetta "anche il
tuo fidanzato"?
Hermione
era diventata del colore dei capelli di Ginny: rossa con sfumature
arancioni.
-
L'ultima volta che sono andata a casa... ehm... mi ha presentato il
suo, di fidanzato! Un bel ragazzo, laureato ad Oxford. Modi
impeccabili, istruitissimo e pure nobile. Poi, ovviamente, mi ha dato
il tormento tutto il giorno: perchè io non ero ancora
fidanzata? Non avevo proprio nessuno? O meglio...non avevo "ancora"
nessuno?
GInny
aveva annuito. Non era certo quel tipo di ragazza, a cui bisognasse
dire troppe cose per arrivarci da sola.
-
Così, ti sei inventata che eri fidanzata!
Hermione
ancora si stava maledicendo per questo! Ma quel giorno, Emily, l'aveva
fatta proprio impazzire! E così aveva fatto delle velate
allusioni, circa un ragazzo che c'era... non poi così
velate, visto che Emily ora si aspettava che lei arrivasse con quel
fidanzato misterioso!
-
Ma le hai raccontato di lui per filo e per segno?
-
Ginny, sai benissimo che non c'è nessun ragazzo!
O
meglio c'era stato due anni fa ed era stato l'unico. E si dava il caso
che fosse proprio il fratello di Ginny: Ron. Il quale era tornato ad
essere il suo migliore amico, insieme ad Harry. Sarà stata
forse l'amicizia profonda con questi due ragazzi speciali, ma Hermione
non aveva più sentito il bisogno di avere un ragazzo.
Però,
adesso, c'era il problema di Emily!
-
Lo so che non c'è nessun ragazzo! TI stavo chiedendo se tu
hai dato delle descrizioni particolari di lui!
-
No, ovviamente ho solo buttato qua e là qualche frase.
Giusto per far credere ad Emily che ci fosse qualcuno e fare
sì che mi lasciasse in pace... ma non credevo che si sarebbe
fissata così!
Si
sentiva quasi sull'orlo delle lacrime! Già si vedeva
arrivare da sola... e vedeva i sorrisetti di Emily e delle sue amiche,
a quella vista. Ancora una volta, Hermione Granger, arrivava sola!
-
Non ci vado. Me ne frego se i miei genitori ci rimarranno malissimo!
Questa volta non mi faccio umiliare così! Al diavolo anche
Emily Bloyd!
E
scusandosi con l'amica, aveva raccolto i suoi libri e come una furia
era uscita dalla biblioteca.
Il giornale
era sempre lì.
Con la sua
data, 5 giugno e quell'annuncio in rosso.
AAA. Cercasi
fidanzato per un giorno.
Con
il presente annuncio si invitano ragazzi di bella presenza -
età compresa tra i 18-25 anni - a presentarsi presso la
locanda Testa di Porco - Hogsmeade, il giorno 7 giugno, alle ore
16.00
Il
fine della selezione sarà quello di ricercare un ragazzo che
dovrà accompagnare ad una festa, una gentile donzella,
interpretando il suo fidanzato.
Il
compenso per la prestazione è stabilito in 100 galeoni non
trattabili.
IMPORTANTE:
astenersi maniaci sessuali, perditempo, non di bella presenza,
minorenni.
All'interno
della locanda, chiedere di Andromeda
Ginny aveva
dato il massimo di sè con quell'annuncio. O forse il peggio
di sè, visto il guaio che aveva combinato!
- Ginny come
ti è saltato in mente!
- E' la
soluzione perfetta Hermione! Uno sconosciuto che dovrai sopportare solo
un giorno. Niente complicazioni. Ti accompagna alla festa, fai il tuo
figurone con Emily - magari ti diverti pure - e poi lo saluti. Fine
della storia.
Detto
così sembrava la cosa più normale del mondo!
Peccato che
lei, Hermione, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una cosa del
genere! Trovare un fidanzato così! Anche se per un giorno
solo!
- A parte,
Ginny, che dove li trovo cento galeoni... e poi, lo sai che non sono il
tipo che farebbe una cosa simile... trovarsi un fidanzato a pagamento!
Ginny aveva
sbuffato, segno che stava per dare sfogo a tutta la sua esuberanza.
- A parte che
i cento galeoni -più altri 5, dato che l'annuncio esce oggi
e domani - li ho chiesti ad Harry!
- Cosa hai
fatto?
- Lo sai che
Harry non si tira mai indietro se deve fare un favore ad un amica...
- Mi stai
dicendo che gli hai detto a cosa ti servivano?!
Ginny si era
messa a ridere.
- Ma no! Gli
ho fatto credere che ne avevo bisogno io! Ti pare che dico una cosa del
genere ad Harry? Come minimo gli viene un colpo!
Era tornata a
respirare.
- Dicevo...
perchè non dovresti essere il tipo capace di fare una cosa
del genere? Sei una ragazza sveglia, moderna, indipendente... e ti
cerchi un accompagnatore su misura per lo scopo che ti sei prefissa!
-
Cioè, per una volta, far rimanere a bocca asciutta Emily e
le sue amiche?
Ginny le aveva
fatto l'occhiolino.
- Giusto.
Magari si presenta uno schianto di ragazzo... sai che rivincita su
Emily?
L'aveva quasi
convinta. L'idea di non avere tutto il giorno Emily alle costole, a
chiedergli perchè non era venuto il suo misterioso
"fidanzato". Sino a quando non le avrebbe strappato la
verità: che non c'era nessun fidanzato!
Forse, Ginny,
aveva ragione: chiedere di fingere, ad uno sconosciuto, di essere il
suo fidanzato per un giorno... bè non era poi
così difficile! O meglio, sarebbe stato più
facile che affrontare il mastino Emily e le sue amiche!
-
Però, non me la sento di affrontare da sola la
"selezione"... non escludo che si possa presentare lo stesso qualche
maniaco...
Ginny l'aveva
abbracciata contenta.
- Tranquilla.
Ci sarò anch'io. Sceglieremo insieme, il tuo "fidanzato"
misterioso!
Hermione,
però, non riusciva a scacciare un pensiero: non aveva mai
accettato niente di così insensato prima d'ora e non era
sicura che fosse una buona idea iniziare proprio con questo annuncio.
Un fidanzato a pagamento...
Però,
d'altro canto... l'idea di azzittire Emily, era un'idea troppo
allettante.
E poi, non era
detto che non potesse decidere all'ultimo di non farne più
niente!
XXXXXXXXXXXXXXXX
- Ginny,
è il decimo Oblivion che compio. E il nono, giusto per
sottolineare la situazione, l'ho fatto su Mclaggen! Si sono presentati
solo studenti dell'ultimo anno! Direi che possiamo anche metterci una
pietra sopra! E' destino che vada a quella festa da sola!
Hermione era
davvero giunta al limite. Forse un pò lo era anche Ginny, a
giudicare dall'espressione meno battegliera che aveva ora, rispetto a
due ore prima. Si erano presentati finora, appunto, dieci ragazzi.
Nessuno sarebbe stato quello giusto. Oltretutto, tutti e dieci erano
rimasti sorpresi di trovarsi davanti la Caposcuola Hermione Granger che
cercava un accompagnatore a pagamento! Si era quindi, così,
reso necessario cancellare il loro ricordo di essersi presentati a
quella particolare selezione.
- Non
è ancora detta l'ultima parola! Sono le sei, la locanda
chiude tra un'ora. Potrebbe ancora presentarsi quello giusto! Lo
sconosciuto perfetto!
Hermione aveva
rivolto uno sguardo scettico - e spazientito - all'amica.
- Ginny, ti
prego... un altro che mi guarda come se fossi impazzita e potrei
morire. Davvero, mi arrendo. Preferisco, forse, affrontare Emily, che
non un altro colloquio imbarazzante...
- Va bene, per
oggi potremmo anche finirla qui. Però, domani, è
un altro giorno. Vale la pena riprovarci!
Hermione non
aveva intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione. Se solo Ginny
avesse cambiato idea, le sarebbe toccato stare lì un'altra
ora. Era proverbiale la testardaggine dei Weasley.
- Okay. Ci
sto. Senti, prima di andare, vado un attimo in bagno...
- Oh,
tranquilla. Ti spiace, però, se io inizio ad andare? Forse
faccio ancora in tempo a beccare Dean. Mi sono decisa a parlargli...
- Certo fai
pure. Ci vediamo dopo, a cena.
Era rimasta un
attimo a guardare la rossa avviarsi. Come avrebbe voluto possedere la
sua sicurezza. Ginny sapeva sempre cosa fare e quando farlo. Sopratutto
in fatto di ragazzi.
Non come lei,
sempre insicura e cervellotica! Anche in quello, doveva avere tutto
sotto controllo!
Si era alzata
per andare in bagno e nel farlo, aveva urtato il tavolo. Con il
risultato di rovesciare per terra bottiglia e bicchieri, mandandoli in
frantumi.
Si era chinata
per raccogliere i vetri ed era stato da sotto il tavolo che le era
giunta una voce nota. Molto, molto nota. Troppo nota!
- Mi scusi,
cerco una ragazza di nome Andromeda.
Aveva sentito
l'orso dietro al banco, che poi altri non era che il gestore del
locale, rispondere per l'undicesima volta "il tavolo là in
fondo".
E da sotto il
tavolo aveva visto avvicinarsi un paio di jeans ed un paio di scarpe da
tennis. Le aveva viste fermarsi a mezzo metro da dove era lei e aveva
risentito quella voce.
- Ciao, sono
qui per l'annuncio.
Hermione
avrebbe voluto morire. Ma non come prima, durante gli altri dieci
colloqui, no. Adesso avrebbe proprio voluto rimanerci secca, piuttosto
che uscire da sotto quel tavolo!
- Ehi, tutto
bene lì sotto?
Aveva
bofonchiato un sì. Nella speranza di prendere altro tempo e
trovare una via di fuga. Ma come? Correre via a quattro zampe, forse,
avrebbe solo peggiorato la situazione.
Questa volta
Ginny l'aveva messa in un bel guaio! E più stupida, lei, che
alla fine si era fatta convincere!
- Scusa, sei
sicura che... Hermione! E tu cosa ci fai qui!?
Era rovinata.
Perchè il ragazzo, si era alla fine chinato, per vedere che
cosa stava combinando lì sotto.
- Ciao...
Fred? George?
- Fred... ma
tu cosa ci fai qui?
- Ehm...
Poteva forse
azzardarsi a dirgli che lei accompagnava Andromeda! Magari ci avrebbe
creduto. Era un pò traballante come situazione,
perchè Fred la conosceva abbastanza bene da sapere che non
aveva un amica di nome Andromeda, però...
- Ehi, scusa,
deve venire ancora molta gente? Saresti rimasta l'unica cliente...
adesso insieme a lui, per oggi. Vorrei andarmene a casa...
Hermione
avrebbe cruciato volentieri l'orso che li aveva raggiunti, togliendole
così ogni speranza di propinare una balla a Fred.
Fred era
sempre accucciato con lei sotto al tavolo. Ed ora si capiva chiaramente
che stava cercando di non ridere.
Hermione si
era rialzata di scatto. E aveva fissato il gestore.
- Stavo giusto
per andarmene. Lui è un mio amico...
Anche Fred si
era rialzato.
- Ehm...
sì certo! Andiamo, Andromeda?
Si era
infilata al volo il giubbino. Aveva salutato educatamente l'orso, anche
se la voglia di cruciarlo era sempre lì e a passo di marcia,
aveva infilato l'uscita.
Fuori non
aveva smesso di piovere. Ma la pioggia era l'ultimo dei suoi problemi,
ora.
- Hermione,
capisco il tuo imbarazzo...
Fred l'aveva
ovviamente raggiunta in meno di un secondo. Ed ora le stava camminando
vicino.
- Non credo tu
possa comprenderlo fino in fondo, Fred.
- Guarda,
davvero, vorrei non essere venuto. Sappi che non ne farò
parola con nessuno.
Ecco, ora
stava completando l'opera. Se si era sentita una perfetta cretina
quando l'aveva scoperta, ora si sentiva anche peggio.
- A parte che,
se lo hai fatto, avrai avuto i tuoi buoni motivi...
Oddio! Se solo
si azzardava a chiedergli quali fossero... avrebbe scavato da sola una
buca profonda e ci si sarebbe buttata dentro.
E poi, il
pensiero che uno dei motivi che l'avevano spinta lì, era
parente stretta proprio di Fred, l'avevano indotta ad accellerare il
passo.
Doveva
assolutamente dire a Ginny che l'indomani non se ne sarebbe fatto
assolutamente nulla. Lei aveva chiuso con fidanzati a pagamento, dopo
questa figuraccia!
Una mano
però aveva fermato il suo passo di marcia, trattenendola per
un braccio.
- Ehi, Herm.
Siamo amici da una vita. Non c'è bisogno di fare
così. Guarda che non è mica successa la fine del
mondo. Hai solo messo un annuncio per trovare un accompagnatore!
Ecco, poteva
iniziare a scavare. Era anche peggio che sentirsi chiedere il
perchè lo avesse fatto.
- Fred,
potresti semplicemente dimenticare che sei stato qui?
Forse avrebbe
dovuto lanciare un oblivion anche a lui. Però c'era qualcosa
in quello sguardo che non c'era nello sguardo degli altri dieci
ragazzi: amicizia, affetto, simpatia.
- Certo che
posso farlo. Te l'ho già detto... anche se... mi piacerebbe
sapere dall'amica, non dalla ragazza dell'annuncio... come mai si
è ritrovata in una situazione del genere...
Forse era, in
assoluto, la domanda più seria che Fred le avesse mai posto
da quando si conoscevano. Ed era anche la più imbarazzante a
cui rispondere. Proprio non se la sentiva.
- Senti...
lascia perdere. Cancelliamo tutto e basta. Noi, oggi, non ci siamo mai
visti.
Fred l'aveva
lasciata andare e le aveva dato le spalle. Si era incamminato nella
direzione opposta alla sua.
Hermione era
rimasta un attimo immobile a guardare la figura del ragazzo
allontanarsi.
Le mani in
tasca, la camminata sicura, l'ex studente più indisciplinato
- anche più del suo gemello - di tutta Hogwarts, se ne stava
andando per non prolungare oltre il suo imbarazzo. Per evitarle
qualsiasi ulteriore spiegazione.
E lei, senza
una valida ragione, si era ritrovata a rincorrerlo. Ad affiancarlo,
come lui aveva fatto con lei, solo un minuto prima.
- Fred...
scusami. Sono stata scortese per niente. Non è colpa tua se
mi sono ritrovata in quella locanda, a fare la cosa più
stupida e stramba che avessi mai potuto fare in vita mia!
Il ragazzo
l'aveva fissata un attimo. Poi era scoppiato in quella risata che, a
stento, era riuscito a trattenere prima.
Una risata
tanto coinvolgente quanto amichevole.
Hermione si
era ritrovata a ridere con lui. In un pomeriggio iniziato male,
proseguito anche peggio, finalmente la tensione si stava sciogliendo in
quella risata liberatoria.
La pioggia
aveva ormai infradiciato entrambi.
- Senti, non
che mi debba anche tu qualche spiegazione, ma tu perchè sei
venuto?
Fred le aveva
rivolto il classico sorrisetto made in gemelli Weasley.
- Che ne dici
di andare a parlarne in un posto meno umido?
E aveva
accennato alla sala da thè di Madama Piediburro.
Aveva esitato
un attimo, Hermione. Era noto come quel locale fosse frequentato da
coppiette che volevano ritagliarsi un pò di
intimità.
Ma poi, aveva
pensato che a quell'ora, quasi le sei e mezza, la maggior parte degli
studenti sarebbe già stata ad Hogwarts.Visto anche il tempo
fresco ed umido.
- Dico che va
bene! Ho anche un bisogno urgente di andare in bagno!
Fred era
nuovamente scoppiato a ridere, mentre seguiva il suo passo spedito.
Una volta
dentro, lei si era davvero fiondata in bagno. Il bisogno era diventato
un'urgenza. Quindi, solo al suo ritorno in sala, si era resa conto di
essersi messa in un'altro casino. Il locale, non solo era pieno, ma era
pieno di ragazzi e ragazze che fissavano lei, che stava raggiungendo
Fred, al tavolo dove si era accomodato.
Un tavolo che
si trovava quasi al centro della sala.
Qualcuna le
aveva anche rivolto un saluto, ossia Calì e Padma Patil. Le
"sorelle gazzettino" come le chiamavano. In compagnia dei rispettivi
fidanzati.
Bene, entro
un'ora, tutta Hogwarts avrebbe saputo che lei si trovava da Madama
Piediburro con uno dei gemelli Weasley.
C'era ormai
poco da fare, se non sedersi e fingere che non fosse preoccupata dalla
cosa, assumendo un'aria tranquilla.
- Non pensavo
ci sarebbe stata ancora così tanta gente... se vuoi ce ne
andiamo.
- No figurati!
Che problema c'è... e poi lo sanno tutti che siamo solo...
amici!
Fred l'aveva
guardata strano e lei si era ritrovata ad arrossire come un peperone.
-
Cioè, scusa, volevo dire che... siccome è
risaputo... che qui ci vengono solo... ehm...
- So che cosa
vuoi dire. Venivo sempre qui con Angelina... e di solito a quest'ora
non c'era tutta questa gente. Si poteva stare davvero un pò
tranquilli.
- Ah...ecco...
L'imbarazzo
nasceva dal pensiero che stava parlando con Fred di cose che non si
sarebbe mai sognata, neppure lontamente, di parlare proprio con lui.
Fidanzati a pagamento, equivoci sentimentali, ex-ragazze...
- Senti,
innanzitutto stai veramente tranquilla: non farò parola con
nessuno, nemmeno con George, di quello che è successo.
Hermione era
nuovamente arrossita. Ma proprio Fred doveva presentarsi? Poi le era
balenata l'idea di Harry... ma grazie al cielo, lui non si sarebbe mai
presentato! Era forse anche più imbranato di lei... ne
sapeva qualcosa Ginny. Che ancora aspettava paziente che lui, prima o
poi, si accorgesse di lei. E pensando a Ginny...
- Tua sorella
lo sa. Anzi, diciamo che è stata una sua idea
quell'annuncio...
Fred aveva
sorriso divertito.
- Che cosa vi
porto ragazzi?
La cameriera
si era avvicinata al loro tavolo. E senza particolare interesse
aspettava.
- Io prendo un
thè. Senza limone, grazie.
- Io
prenderò una cioccolata. Con panna, tanta. Grazie.
Ciccolata a
giugno? Anche la cameriera aveva guardato male, Fred.
- Impazzisco
per la cioccolata.
Si era
giusitificato con quella sua aria imperturbabile.
- Ma stavi
dicendo di Ginny?
- Che
è stata sua l'idea dell'annuncio... cioè lo ha
fatto senza che io lo sapessi.
- Tipico di
Ginny. Su di lei, non ho dubbi che sia nostra sorella!
Come se il
rosso dei capelli non fosse una prova sufficiente... però,
non aveva tutti i torti. Caratterialmente Ginny era la più
vicina ai gemelli.
- Comunque.
Rompo io il ghiaccio: perchè mi sono presentato?
Perchè mi mancano giusto 90 galeoni per acquistare la nuova
Nimbus. Regalo di compleanno per George. Non volevo pesare sul bilancio
dei "Tiri vispi Weasley"... così mi sono arrangiato con
piccoli lavoretti.
Caspita!
Questo da Fred non se lo aspettava.
- Immagino che
sarai rimasta sorpresa...
Era
così trasparente?
- Un
pò... forse.
Lui era
tornato a sorridere maliziosamente.
-
Bè... se devo essere sincero... io sono rimasto "molto"
sorpreso, invece, di scoprire che Andromeda eri tu!
E lei era
tornata rosso peperone.
- Mai quanto
me! Come ho fatto ad accettare...
- Si vede, che
alla fine, ti è sembrata una buona idea...
Ad Hermione
erano balenati davanti Emily ed il suo fidanzato impeccabile.
- Forse
"l'unica" idea!
La cameriera
era arrivata con le loro ordinazioni. The per lei, una montagna di
panna sopra ad una tazza, per Fred.
- Hermione
Granger che rimane con un'unica idea? Quasi altrettanto sorprendente...
-
Perchè non conosci Emily Bloyd.
Le era
scappato detto. Davvero, quando si trattava di quella ragazza, perdeva
ogni capacità logica.
- No,
effettivamente non la conosco... o meglio, da come l'hai detto... forse
ho rischiato di conoscerla, ma mi è andata bene!
Le era venuto
da ridere. Nonostante tutto, Fred, era riuscito a farla ridere ancora
di tutta la situazione paradossale in cui si trovava.
- E' una mia
amica. O meglio, un'amica che sopporto per amore dei miei genitori. E'
la figlia di una coppia con cui i miei genitori sono amici da tempi
immemori... e si è appena diplomata...
Ma Fred
l'aveva interrotta.
- Un
pò come faccio io con zia Muriel. La sopporto per amore di
mamma e papà...
- Eh, quasi...
peccato che tua zia sia una vecchia zitella... Emily ha solo un anno
più di me, ma lo spirito di un'arpia!
- E cosa ti
avrebbe fatto questa arpia? Se me lo vuoi dire, ovvio...
Era andato
subito al sodo. In fondo era un pò una caratteristica dei
gemelli, non avere peli sulla lingua.
- E'
complicato e... un pò imbarazzante, veramente.
Lui, con due
bei baffi di cioccolata, era diventato serio. Per quanto lo potesse
essere, appunto, con quei baffi...
- Davvero, non
sentirti in obbligo. Pensavo che... dato che avevi iniziato a
parlarne... insomma, se avessi bisogno di un aiuto... anche solo
morale... non mi riferivo all'annuncio!
- Emily Bloyd
mi ha sempre fatto sentire una buona a nulla. L'eterna sfigata che non
sarebbe mai potuta essere brillante, simpatica, affascinante...
insomma, la classica ragazza che non se la fila nessuno! Nè
per volontà, nè per sbaglio! E anche questa
volta, alla sua festa di diploma, è così che
riuscirà a farmi sentire!
Ecco, lo aveva
detto! Finalmente aveva confessato a qualcuno che cosa rappresentava
per lei Emily Bloyd: l'umiliazione di sentirsi l'eterno brutto
anatroccolo in presenza di un cigno bellissimo!
Fred era
rimasto con la tazza a mezz'aria.
- Ma davvero
riesce a farti sentire così? Cioè, scusa, tu mi
sembri tutto tranne che sfigata!
Questa volta
era arrossita e non solo di imbarazzo. Era la prima volta che Fred le
faceva un complimento così diretto. Ma forse, oggi, era la
prima volta per tante cose tra loro due...
- Ti
ringrazio. Però...
Ma Fred, come
succedeva anche a Ginny, aveva assunto quell'espressione da "fiume in
piena".
- A questo
punto, devo conoscerla! Una che riesce a far sentire così
te, la devo vedere in faccia! Perciò, sono disposto a farti
da "fidanzato" gratis!
Hermione si
era guardata istintivamente intorno. Nessuno sembrava prestare
particolare attenzione a loro due o alla loro conversazione. Forse le
uniche che lanciavano qualche occhiata erano le sorelle gazzettino. Ma
erano troppo lontane per sentire, grazie al cielo.
- Davvero,
Hermione. Lo faccio volentieri. Sei sempre la prima che da una mano a
tutti... se adesso posso essere io, ad esserti di aiuto...
bè, sono qua.
Fred Weasley,
come finto fidanzato?! Già era imbarazzante l'idea del finto
fidanzato... l'idea poi che fosse lui!
- Fred... ti
ringrazio... ma...
- Guarda che
sono in grado di farti fare un ottima figura!
Continuava a
fissarla con quei baffi di cioccolato e quell'espressione che da seria
era un pò sfumata in maliziosa.
- Fred...
davvero... io ti ringrazio, ma non credo che sia il caso che io... che
noi... insomma...
- No, no...
è deciso! Ti accompagnerò alla festa di questa
Emily. E dovrà ricredersi su di te!
No, questo non
doveva succedere! Lei non poteva andare ad una festa di Emily con Fred
come finto fidanzato! La sola idea di tenerlo per mano, le procurava un
nodo allo stomaco. Sarebbe stato non imbarazzante... di più!
- Fred, non
credo che tu abbia capito qual'è il problema...
Si era
interrotta perchè con la coda dell'occhio aveva visto Padma
e Calì dirigersi verso di loro.
- Oh cavoli...
Fred aveva
leggermente voltato la testa e seguito la direzione del suo sguardo.
- Capisco.
Gazzettino in vista. Non sono mai state un problema per me e George.
Lascia fare a me...
- Ciao
Hermione! Ciao...
- George...
- Ciao George.
Che sorpresa vederti qui... e in compagnia di Hermione!
Hermione quasi
aveva ignorato la poco velata allusione, sul fatto che fossero
lì insieme. Si stava domandando che cosa avesse in mente
Fred.
- Ciao. Che ne
dite del cartello?
Calì
aveva guardato Padma un pò perplessa.
- Cartello?
Fred, sempre
coi suoi baffi di cioccolato, aveva rivolto un sorriso amichevole alle
due.
-
Sì, quello sulla porta.
Si erano
guardate ancora perplesse. Però, conoscendo i gemelli, un
piccolo sospetto si era fatto strada nel loro sguardo.
- No, non
credo ci fosse nessun cartello... o forse non ci abbiamo fatto caso.
Fred aveva
fatto spallucce a beneficio delle due sorelle. E aveva fatto
l'occhiolino a lei.
- Io andrei a
vedere se fossi in voi. E' importante. Prima di proseguire in
questa nostra conversazione.
A quel punto
le due sorelle erano più che perplesse. Erano
indiscutibilmente incuriosite. Una caratteristica che andava a
braccetto con il loro essere così pettegole.
Quindi, cedere
all'impulso di andare a vedere, era stato irrefrenabile. E si erano
avviate verso la porta.
Fred era stato
velocissimo. Aveva estratto i soldi per il conto, lasciandoli sul
tavolo. Dopodichè si era alzato, trascinando via anche lei.
Hermione aveva
fatto in tempo ad afferrare al volo il suo giubbino, prima che il rosso
la trascinasse sul retro del locale, dove c'era appunto il bagno.
- Fred che
stai facendo...
- Metto fuori
gioco le sorelle gazzettino, facendogli credere oltretutto, che sono
George. Adoro complicare le situazioni!
Si era chiuso
in bagno con lei! Un locale alquanto particolare dove ritrovarsi a
stretto contatto con lui.
- Mi sa che
hai solo peggiorato la situazione...
Fred le aveva
sorriso.
- Tanto ci
ricameranno su lo stesso!
Non aveva
tutti i torti...
- E adesso
cosa facciamo, scusa?
- Adesso ti
accompagno ad Hogwarts.
- Esattamente
come?
-
Bè, in una maniera molto semplice.
La sensazione
di essere risucchiata l'aveva già provata con la passaporta.
Ma la smaterializzazione, oltre al risucchio, dava anche un senso di
nausea.
Il tutto era
durato qualche secondo. Erano riapparsi davanti ai cancelli di Hogwarts.
- Caspita...
che sensazione! Ancora non l'avevo provata così bene.
- Vuoi dire
che le tue lezioni non procedono come dovrebbero?
- No, riesco a
smaterializzarmi... ma solo ancora da un cerchio all'altro! Un
pò diverso...
-
Già... senti, non credo sia il caso di dilungarsi proprio
qui davanti...
Effettivamente
lì, davanti ad Hogwarts, sarebbe stato anche peggio essere
visti insieme. Sopratutto perchè Fred non aveva alcun motivo
valido per essere lì con lei.
- No,
infatti...
-
Perciò, direi che la tesi ufficiale, per il nostro incontro,
dovrebbe essere quella che ci siamo incontrati per caso ad Hogsmeade e
io ti ho offerto un thè.
- Direi che
può funzionare... anche se Padma e Calì ci
ricameranno sopra... sopratutto perchè siamo spariti sotto i
loro occhi!
- Fregatene...
mi sbaglio o non ti hanno mai toccato i pettegolezzi?
Sì,
peccato che non erano su di lei... la voce che lei e George erano stati
beccati da Madama Piediburro per un thè... bè...
sarebbe stato ghiotto!
- Ci
proverò... però almeno ad Harry, Ron e Ginny
posso dire che eri tu e non George? E come... ehm... hai pensato bene
di andartene?
- Certo...
- Allora ti
ringrazio per il thè. Sarà meglio che vada ora...
- Come
rimaniamo d'accordo per quell'altra faccenda?
Non si era
dimenticato. O meglio, non mollava.
- Non so...
ancora...
- Senti,
perchè non approfittarne? Poi sono io... tieni presente che
non mi devi nemmeno istruire più di tanto... sicuramente ti
conosco meglio di uno sconosciuto qualsiasi! E poi lo faccio gratis...
- No, se
dovessi accettare la tua proposta... i cento galeoni te li
dò lo stessi.
Le aveva
rivolto uno strano sguardo.
- Ma questo
è un favore fatto ad un'amica.
- Senti, hai
detto che ti facevano comodo per il regalo di George...
Il rosso aveva
annuito.
-
Sì, l'ho detto... ma...
- Allora
è deciso. Se io accetto, tu accetti i cento galeoni.
L'aveva
riguardata con quell'espressione strana.
- Stai dicendo
che accetti?
Stava davvero
accettando di andare alla festa di Emily Bloyd, con Fred Weasley nei
panni del suo fidanzato?
-
Sì... dopotutto non ho voglia di affrontare quella festa da
sola... a questo punto, è meglio farlo in compagnia di
un'amico...
Sul viso di
Fred era comparso un sorriso.
- Bene. E
quando sarà questa festa?
- Fra sei
giorni, a Londra.
- Okay. Direi
che ci potremmo incontrare, allora, la sera prima per accordarci sui
dettagli.
- Dettagli?
Lo aveva
guuardato interrogativamente. Cosa c'era da stabilire?
Lui aveva
ritirato fuori l'espressione maliziosa.
- Dettagli
tipo: quando ci siamo conosciuti? Dove ci siamo conosciuti? Mi hai
detto subito di sì o prima mi hai fatto penare un
pò? Dove ci siamo dati il nostro primo bacio?
Oh mio Dio! A
tutto questo non ci aveva pensato! Non sarebbe mai riuscita a dire
così tante bugie tutte insieme!
- Non si
può fare! Non sarò capace... mi impappino
sicuro...
- Sono sicuro
di no. E poi tieni presente che ci aiuterà il fatto di
conoscerci veramente, sarà più semplice che con
un estraneo. Vedi che l'amicizia conta?
Hermione era
rimasta sorpresa da quelle parole. Fred era sempre stato solo un
ragazzo giocherellone ai suoi occhi. E invece, ora, se ne usciva con
una frase così ricca di significato.
Delle voci in
lontananza, però, annunciavano l'arrivo di qualcuno.
- Allora, ci
vediamo tra cinque giorni, alle otto. Rimane solo da stabilire dove.
Dopodomani
sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze estive.
Lei sarebbe tornata a casa sua, a Londra. Da sola, perchè i
suoi genitori erano via entrambi per lavoro.
- A casa mia.
Alle otto. Averil Street, 18.
Le voci erano
sempre più vicine.
- Allora, il
12 sera alle otto, Averil street 18.
Stava per
andarsene quando le era venuta in mente la cosa più
importante di tutte. La cosa fondamentale!
- Ah, Fred...
non dovrà sapere nessuno che... insomma che noi...
- Ho capito
cosa vuoi dire. Non lo saprà nessuno. Nemmeno George.
Ma poteva
davvero fidarsi di Fred Weasley? Non aveva modo di scoprirlo se non
provando.
- Io non lo
dirò nemmeno a Ginny. Le dirò che ho deciso di
andarci da sola. Farà storie, ma poi rispetterà
la mia decisione.
Fred aveva
annuito.
- Okay. Vado.
Ciao.
- Ciao.
Puf. Se ne era
andato, proprio quando le voci erano sbucate dal bosco.
Dei ragazzi di
Tassorosso, che avevano fissato Hermione sorpresi. Perchè
bagnata fradicia, era praticamente impalata davanti ai cancelli di
Hogwarts.
Non potevano
certo immaginare che, il suo stato di trance, era legato a due
sconvolgenti verità: la prima era che aveva accettato che
Fred Weasley le facesse da fidanzato ufficiale, quando tra loro c'era
sempre stato un rapporto, sì d'amicizia, ma non come quella
che la legava ad Harry o a Ron.
La seconda era
che il suddetto Fred Weasley, imprevedibile, incontrollabile,
irrazionale diciannovenne, sarebbe sbarcato con tutta la sua
potenzialità magica ad una festa di babbani e a portarcelo
sarebbe stata lei, Hermione Granger, prevedibile, controllabile,
razionale diciassettenne dalle altrettante spiccate
potenzialità magiche.
Spazietto autrice:
Se vi sono piaciuti i baffi di cioccolato di Fred, fate una scappata a
leggere la one-shot che ho scritto su questo pairing che si intitola
"Cioccolata a mezzanotte". Anche lì, ad un certo punto, Fred
ha un bel paio di baffi di cioccolato. La one-shot però non
ha nulla a che fare con questa ff. E' un'idea nata dopo che avevo
bevuto una cioccolata, ovviamente!
Ciao. A presto.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Eccomi ad aggiornare.
Innanzitutto, ringrazio tutte voi che avete messo la storia tra le
preferite e le seguite. Inutile dire, che fa piacere riscontrare
apprezzamento per il proprio "lavoro".
Non vi
nascondo che sto riversando in questa ff un bel pò di
romanticismo... ma è un raptus incontrollabile,
probabilmente frutto della dieta che sto seguendo... mi hanno tolto i
dolci, in qualche modo devo compensare!
Diete e raptus
a parte, spero possa piacervi... un pò di sano e
intramontabile amore romantico.
A presto.
Besos. Laura.
- Se mi avessi
dato retta, domani non saresti stata sola. Ed Emily non avrebbe potuto
fare altro che rimanerci secca!
Ginny,
sdraiata sul letto, osservava i suoi cambi d'abito.
- Comunque...
per il vestito. Il tubino nero, quello con la scollatura quadrata,
rimane la mia scelta. Ti sta d'incanto! Poi se ti raccogli i capelli...
sarai perfetta.
Hermione si
era sfilata la gonna ed il top che indossava. Effettivamente piaceva
anche a lei quel vestito.
- Hai ragione.
Credo che metterò quello. Ho anche il giusto paio di
sandali. Hanno un tacco accettabile.
- Se vuoi, mi
fermo stanotte, così domani ti aiuto a prepararti.
- No, grazie.
Davvero, non c'è n'è bisogno! Stasera mi preparo
mentalmente a domani, con una serata relax. Un bel bagno caldo, uno
spuntino e poi vado a letto.
Non era
assolutamente vero nulla. Ma era fondamentale che Ginny se ne andasse
prima delle otto: a quell'ora sarebbe arrivato Fred. E come tutte le
volte che ci aveva pensato, in quei giorni, l'avevano colta dei crampi
allo stomaco.
Come aveva
fatto a cacciarsi in quella situazione assurda: Fred Weasley come
fidanzato!
- Va bene...
però mi devi promettere che domani ti preparerai con molta
cura! Devi comunque fare un figurone alla festa di quella gallina...
Aveva
abbracciato l'amica, che si era alzata per congedarsi. Ginny in fondo
le voleva davvero bene. Anche lei, del resto, considerava la rossa alla
stregua di una sorella. E un pò le scocciava doverle mentire.
- Promesso.
Farò un figurone...
Anche se era
più facile che avrebbe fatto una figuraccia: si sarebbe
sicuramente impappinata.
- Allora vado.
Così arrivo in orario per cena.
Erano le
sette: ancora un'ora prima che arrivasse Fred. Un'ora per capire come
gestire la cosa.
- Va bene. E
grazie di avermi dato una mano con la scelta del vestito.
- Figurati...
ah, senti. Allora posso dire alla mamma che dopodomani verrai alla
Tana? Sai che ci tiene ad averti ospite qualche giorno!
Molly Weasley
era una seconda mamma per lei. Un pò tutta la famiglia
Weasley era una seconda famiglia, per lei.
-
Sì. Dille pure che verrò. I miei rientrano solo
fra dieci giorni.
- Okay. E
preparati a raccontarmi tutto per filo e per segno, quando arrivi!
- Va bene.
Adesso vai. La passaporta sta per scadere...
Ginny aveva
afferrato il suo orsacchiotto-passaporta ed era sparita. Lasciandola
sola.
Sette e
cinque. Tra cinquantacinque minuti sarebbe arrivato Fred.
Era meglio
farsi davvero un bagno. Magari l'avrebbe aiutata a darsi una calmata.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Il campanello
era suonato alle otto spaccate.
Ed Hermione
era già dietro la porta. Erano più di cinque
minuti che si trovava lì, immobile. Forse sperando di non
doverla aprire.
Invece l'aveva
fatto ed, ovviamente, era comparso Fred.
Con gli
immancabili jeans, l'immancabile t-shirt, le immancabili scarpe da
tennis. Quasi una divisa per i gemelli.
- Ciao, Herm.
- Ciao, Fred.
Prego accomodati.
Era entrato.
Tranquillo, mentre lei era agitata come se fosse un vero appuntamento.
Ma che cavolo le stava succedendo? Lui era un amico...
- Hai fatto
fatica a trovare la strada?
- No, mi sono
smaterializzato all'angolo. E tranquilla, non mi ha notato nessuno.
Aveva
prevenuto la sua domanda di un secondo. Sorridendole in una maniera che
l'aveva indotta a tirare fuori il suo tono preoccupato/agitato.
- Bene. Non ho
certo bisogno di ricordarti che anche domani, ti troverai tra
babbani...quindi niente magia. Per nessun motivo.
Fred, mani in
tasca, non aveva perso quel sorriso.
- Ovvio.
Niente caramelle vomitose o altro. Solo Fred Weasley, un babbano
che...giusto, che faccio nel mio essere banalmente babbano?
Iniziava la
parte complicata.
- Potremmo
dire che gestisci un negozio, insieme a tuo fratello. Così
non si discosta molto dalla realtà...
- Uhm...
sì, una buona idea. Che tipo di negozio?
Erano ancora
in piedi, nel vestibolo.
- Prima di
continuare... hai già cenato?
- No,
veramente non ancora. Abbiamo appena chiuso... giornata impegnativa
oggi... come tutti i venerdì, del resto.
- Ti va un
sandwich? Anch'io non ho ancora cenato.
- Se non
è troppo disturbo.... sì, molto volentieri.
- Vieni,
andiamo in cucina.
L'aveva
seguita in cucina. Ed Hermione aveva pensato che per una volta era lui
ad essere nella "sua" cucina. E non il contrario.
- E' la prima
volta che sono io ad essere nella tua cucina...
Aveva guardato
Fred come se fosse un marziano: aveva dato voce al suo stesso pensiero.
- Ho detto
qualcosa di sbagliato?
- No,
no...scusa... è che stavo pensando la stessa cosa... di
solito sono io che vengo alla Tana...
Fred aveva
afferrato il pomodoro finto, quello che era un semplice orologio e lo
stava studiando.
- Verrai anche
quest'anno per le vacanze? Ma che roba è questa?
La prima
domanda sembrava buttata lì a caso, la seconda sembrava
più interessata.
- Dopodomani,
tua madre mi ha gentilmente invitato come al solito... è un
semplice orologio. Basta girarlo ed inizia a scandire il tempo.
Fred,
ovviamente lo aveva fatto ed un basso ticchetio aveva iniziato a fare
da sottofondo.
- Forte...
potrebbe giusto servire per...
Si era di
colpo interrotto per guardarla.
- Scusa...
deformazione professionale. Posso darti una mano?
Hermione aveva
aperto il frigo ed aveva iniziato a tirare fuori insalata, prosciutto,
formaggio.
- No,
accomodati pure. Ci metto un attimo...
- Okay.
Allora, stavamo dicendo: che tipo di negozio?
Si era
accomodato sull'alto sgabello, dietro il bancone, sul quale lei stava
iniziando a prepare i sandwich.
- Potremmo
dire di articoli da regalo... ci teniamo sul vago.
- Ci sta.
Quando e dove ci siamo conosciuti?
- Decisamente
a scuola. Emily sa che frequento un istituto all'estero, dove ho vinto
una borsa di studio.
- All'estero?
Significa che dovrei sapere un'altra lingua? Io conosco solo l'inglese!
- Tranquillo,
sa che è in America... quindi, sempre di inglese si tratta.
- Ah... quindi
devo fare la parte dell'americano?
- No, diremo
che anche tu sei inglese e come me, eri lì per studiare.
- Quindi
l'età, va bene la mia?
-
Sì, ti sei diplomato l'anno scorso, a diciotto anni.
- Bene... ah,
come si chiama la scuola?
- Boston
College. A Boston. Fortunamente Emily non c'è mai stata... e
poi non farà domande sulla città... non quando
potrà fare ben altre domande...
Sapeva di
essere leggermente arrosita... d'altronde aveva Fred davanti a
sè. Sapeva quasi tutto di lei...tranne della sua vita da
babbana. Era come rivelare una parte di sè intima...
qualcosa che non aveva mai approfondito nemmeno con Ron ed Harry.
-
Cioè domande su di noi? Giusto?
-
Ehm...sì.
L'aveva
guardata seriamente.
- Ma
perchè questa ragazza è così
morbosamente interessata alla tua vita sentimentale?
Già,
questo era un altro tasto imbarazzante.
-
Perchè sono sempre stata molto più brava di lei.
Lei era già una bambina tutta vestitini e glamour, io ero
già una piccola secchiona.
Suo padre,
questo, gliel'ha sempre rinfacciato. Non esplicitamente...
però non trascura mai di sottolineare come io sia una
ragazza intelligente, che avrà sicuramente un futuro
brillante davanti a sè...
Fred non aveva
perso la sua espressione concentrata.
-E' vero. Sei
una ragazza sicuramente fuori dal comune... in senso buono,
ovviamente... anzi, se questo signore sapesse cosa realmente sei...
bè, credo che la sua ammirazione per te raddoppierebbe.
Hermione era
arrossita nuovamente. I complimenti erano qualcosa che lei non sapeva
ben gestire.
- Quindi,
Emily, ha portato la competizione tra voi, su un piano a lei
più congeniale...
-
Già... diciamo che lei è sempre stata al centro
dell'attenzione per bellezza, fascino, simpatia... cosa che a me...
ehm...riesce un pò meno bene...
Mamma, che
vergogna parlare di questo! Con lui, poi...
- Avrei da
dire su questo... ma credo che prima mangerò! Quel sandwich
ha proprio un'aria invitante...
Aveva la
sensazione che ancora una volta, Fred, volesse toglierla dall'imbarazzo
di dover approfondire il discorso. Però, ne aveva
approfittato. Gli aveva teso il piatto con il sandwich e si era girata
per recuperare da bere.
- Il nostro
primo appuntamento? Cosa abbiamo fatto?
Meno male che
gli dava le spalle!
- Una cena...
un pò un classico, no?
- Appunto...
un pò banale. Sarà per quello che al primo
appuntamento, evito sempre cene o pranzi... troppo scontato.
- Cosa
preferisci bere? Acqua, coca, succo di frutto...
- Coca? Cosa
sarebbe?
- Ah,
già. Questa ad Hogwarts non c'è! Una bevanda
gasata e dolce. Buona. A me piace.
Fred aveva
annuito.
- Allora vada
per la coca. Non sia mai detto che Fred Weasley non osa provare
qualcosa di nuovo...
Non sapeva
nemmeno lei il perchè, ma le sembrava che Fred fosse
diverso. Forse era perchè non aveva mai parlato
così a lungo con lui. Le loro conversazioni erano sempre
avvenute in presenza di altre persone o quantomeno, in presenza di
George. Erano praticamente inseparabili.
No, non era
vero. George adesso non c'era! La curiosità aveva prevalso
sull'imbarazzo.
- Scusa, se te
lo chiedo... ma a George cosa hai detto? Sai, vi ho sempre visto
insieme...e allora, mi domandavo...
- Se qualche
volta potessimo vivere l'uno senza l'altro! Sì. Come vedi
non sono in preda a crisi isteriche o altro. D'altronde sai... le
ragazze, di solito, non gradiscono il terzo incomodo al primo
appuntamento.
Hermione era
arrossita paurosamente. Si finiva sempre col parlare di appuntamenti,
ragazze, ragazzi... insomma, vita amorosa!
- Ho detto a
George che uscivo con una ragazza incontrata ad Hogsmeade... ovviamente
incontrata dopo aver offerto un thè alla nostra amica
Hermione!
Quasi le era
andata di traverso la coca! Al ricordo del perchè fosse
finita da M.me Piediburro con lui.
- Ti ringrazio
per aver mentito... immagino che non ti vada molto a genio farlo
proprio con lui.
Fred aveva
scrollato le spalle.
- E' vero che
il rapporto tra me e George è molto speciale... ma credo che
una bugia detta per aiutare un'amica, non comprometterà il
mio rapporto con lui!
E aveva
addentato il sandwich. Lei aveva fatto lo stesso. E il silenzio era
calato nella cucina.
Un silenzio
che non era quello disteso come quello che scendeva tra lei, Ron ad
Harry quando mangiavano. O quando studiavano.
In questo
c'era qualcosa di diverso. Una sorta di tensione che non ci sarebbe
dovuta essere.
Loro erano
amici. Perchè non riusciva ad essere naturale, con lui, come
quando erano alla Tana?
- Allora primo
appuntamento, una cena. E l'ho ottenuto subito o mi hai fatto penare?
Perchè
lo aveva detto con quel sorriso divertito. Come se sapesse qualcosa che
lei non sapeva!
- Direi di non
complicarci la vita. Ho accettato subito.
- Allora ti
piacevo veramente!
Le parole
erano risuonate forti e chiare. E il bicchiere, insieme alla coca
contenuta, era volato giù dal bancone.
- Scusa, non
volevo farti spaventare... è che questo gioco mi sta
prendendo la mano! Trovo divertente programmare a tavolino una nostra
ipotetica relazione...
Fred, aveva
sfoderato la sua bacchetta ed aveva pronunciato l'incantesimo per
ripulire il disastro.
- Inutile
sprecare tempo... per me la traccia non è più un
problema...
- Giusto...
- Stavamo
dicendo... primo appuntamento stabilito... ti ho fatto qualche regalo
in particolare?
E con
naturalezza aveva ripreso il discorso. Lei ancora, invece, non si era
ripresa dall'idea che trovasse la cosa un gioco divertente.
- Penso che
non ci sia bisogno di prevedere questa eventualità...
- Di solito i
"fidanzati" regalano sempre qualcosa alle "fidanzate"... se no, stanno
semplicemente insieme, non si fidanzano!
Oh mio Dio!
Non poteva certo intendere che...
A finire quel
pensiero, ci aveva pensato Fred. Dalla tasca aveva estratto una
scatolina. Buffissima. Rosa con un pon pon rosso.
- Giusto per
dare più credibilità alla cosa...
E aveva spinto
lo scatolino verso di lei. Un chiaro invito ad aprirlo.
Hermione aveva
esitato. La provenienza appariva lampante: quello scatolino gridava
"Tiri Vispi Weasley" come un campanello d'allarme.
- Giuro che
non è quello che pensi. Non morde, non macchia, non puzza...
insomma non è pericoloso!
Forse,
dopotutto. Lo aveva preso ed aperto, rimanendo assolutamente incredula.
Conteneva un
braccialetto stupendo! Erano, almeno all'apparenza, tre fili d'argento
che incrociandosi formavano una sorta di treccia. E il fermaglio era
una H. Perchè non c'erano dubbi che era una H!
- Capisco il
tuo stupore. E ti tranquillizzo subito. Non l'ho fatto fare
appositamente per te. E' una nuova creazione mia e di George. Ginny
è un pò che ci invita ad andare oltre i semplici
filtri d'amore...
E aveva
indicato il braccialetto.
- Quello,
quindi, è il primo esemplare di un esperimento...
ovviamente, George, non sa che lo sto utilizzando con te!
-
Bè... allora sarebbe meglio... se succede qualcosa, se si
rovina o se lo perdo!
- Non penso lo
perderai... indossalo.Tranquilla non succede niente... forza...
Aveva
insistito davanti alla sua titubanza. I gemelli erano davvero celebri
per le loro invenzioni macchiavelliche... e in alcuni casi anche
pericolose!
- Okay,
facciamo così. Indosso prima io, il suo compagno...
E con enorme
stupore di Hermione, aveva tirato fuori dalla tasca dei jeans un
braccialetto sempre d'argento, ma diverso da quello che le aveva dato.
Questo era
più un bracciale, più maschile, all'apparenza
sempre d'argento.
Fred lo aveva
indossato e glielo aveva mostrato.
- Come vedi,
non succede nulla...
Hermione aveva
fatto in tempo a vedere che anche sul suo c'era incisa una H. La cosa
l'aveva leggermente tranquillizata. Allora non era l'iniziale del suo
nome!
Così
si era decisa ad indossare il suo. E non era successo nulla.
Però, se era qualcosa che avrebbero voluto commercializzare
nel loro negozio... qualcosa doveva pur fare!
- Allora,
visto che non è successo nulla Hermione?
Aveva sentito
una leggera vibrazione sul polso. Dove c'era ovviamente il braccialetto.
- Esattamente
qual'è la funzione di questi bracciali, Fred?
Perchè
allora qualcosa facevano...
- Vediamo se
ci arrivi da sola, Herm.
Il
braccialetto emetteva quella leggera vibrazione! Ora ne era sicura.
- Vibra...
- Anche...
- Vuoi dire
che fa anche altro?
-
Sì.
- Potresti
essere più chiaro?
- Uhm...
Ma era
impazzito? E si divertiva pure!
- Fred, ti
ricordo che domani saremo ad una festa di babbani...
- Lo so,
Hermione.
Eccola...
ancora quella piccola vibrazione!
- Senti...
sarei più tranquilla se lasciassimo perdere questi...
E aveva
cercato di sganciare il braccialetto. Ma il fermaglio doveva essersi
incastrato.
- Credo sia
impossibile toglierlo...
Che storia era
quella! Adesso iniziava ad essere un pò seccata. In fondo
Fred si stava rivelando il solito...
- Almeno,
finchè non si avvererà il desiderio che ho
espresso!
Che cosa!?
- Fred, se
è uno scherzo, bè non è affatto
divertente!
Però
era vero che non poteva toglierlo. Il gancio proprio non si apriva!
- Senti,
Hermione, non ti arrabbiare... è solo che avevo bisogno di
provarli... e mi sembrava un'ottima occasione!
Finalmente
aveva capito! Ogni volta che Fred aveva pronunciato il suo nome, aveva
sentito la vibrazione. La parte magica che era in lei non aveva
resistito.
- Vibra ogni
volta che pronunci il mio nome, giusto?
-
Già... lo stesso fa il mio. Quando tu pronunci il mio di
nome...
Una magia
davvero insolita. I gemelli davano prova di grande ingegno.
- E la storia
del desiderio?
- Significa
che non sei più arrabbiata?
Hermione si
era ritrovata a sospirare... dopotutto, lui stava facendo un favore a
lei... e lei poteva farlo a lui.
- Solo se mi
garantisci che il tenerli non comporterà alcuna magia
evidente agli occhi dei babbani... e se mi spieghi il loro esatto
funzionamento!
A Fred si
erano illuminati gli occhi.
- Perfetto.
Grazie Hermione!
Avrebbe dovuto
abituarsi a quella vibrazione...
- Forse
sarebbe meglio riepilogare la situazione, giusto per capire a che punto
siamo arrivati...
- Fred? Il
funzionamento dei bracciali... stai svicolando.
- Oh...
già. Allora... che vibrano quando pronunciamo i nostri nomi
già te ne sei accorta... senti, ma non vuoi che sia una
sorpresa? Magari così le tue impressioni saranno
più veritiere...
Il sospetto
che Fred l'avesse incastrata in qualcosa che non le sarebbe piaciuto,
si stava facendo una certezza. La sua reticenza nel parlarne era un
chiaro segnale.
- Fred, credo
che domani sarà già una giornata abbastanza
impegnativa, senza che si aggiunga anche l'ansia di non sapere cosa
potrebbe succedermi...
Si era fatto
più serio.
- Davvero
costituirebbe un'ansia così grande per te?
-
Sì.
- Allora... i
bracciali sono legati da diversi incantesimi... diciamo che la loro
funzione primaria è quella di tenere in contatto la
coppia... ad esempio attraverso la vibrazione che emette alla pronuncia
del nome... una ragazza può sapere quante volte in un
giorno, il suo ragazzo ne pronuncia il nome...
- Funziona se
entrambi sono nella stessa stanza?
Fred aveva
fatto una faccia un pò seccata.
- Ci
sottovaluti sempre Hermione! Potrei essere io in Australia e tu qui...
il bracciale vibra lo stesso.
- Ma come
è possibile?
Adesso fingeva
di essere stupito.
- Mi stupisce
che proprio tu faccia una domanda del genere! Una strega del tuo
livello! Non ho detto che i bracciali sono legati tra loro da diversi
incantensimi? Quindi, la distanza non è un problema...
Doveva
ammettere che era stupita dalla cosa.
- Hai detto
che il mio si aprirà solo se si realizzerà un tuo
desiderio... è davvero così? O c'è un
altro modo?
- No. Non
c'è un altro modo.
- Ma
è da pazzi! Non potete mettere in commercio qualcosa di
simile! Dovete pensare all'eventualità che non si realizzi
il desiderio! Altrimenti?
- Non
è ancora in commercio... ancora non abbiamo fatto nessun
danno.
Hermione a
quel punto era schizzata in piedi.
- Ah... e
questo non sarebbe un danno!
- Per il
momento no! Considero un "danno" se il desiderio si avvera e il
braccialetto non si apre... vorrebbe dire che non siamo stati
abbastanza bravi!
- Fred, mi
auguro che tu abbia espresso un desiderio molto realizzabile... anzi,
gradirei che tu mi dicessi esattamente cosa hai chiesto...
- Non posso
rivelartelo. Condizione inderogabile perchè l'incantesimo
funzioni. Quindi, siccome è una prova quella di cui ho
bisogno... ti chiedo di avere piena fiducia in me, Hermione.
Piena fiducia!
Ne aveva avuta mezza e guarda in che pasticcio l'aveva già
ficcata! D'altronde...
- Mi sa che al
momento non ho molta scelta, se non accordartela... cos'altro combina?
- E' in grado
di portarti da me. Basta appoggiare un dito sulla lettera H e
concentrarti su di me. Un pò come se dovessi
smaterializzarti in un luogo. Solo che al posto di un luogo, pensi a me.
Non credeva
che avrebbe avuto modo di usare quella funzione. Sopratutto
perchè contava di liberarsi in fretta da quella improvvisa
ed inusuale "schiavitù", in cui si era ritrovata per via di
quel braccialetto.
- E poi?
-
Bè, mi sembra già abbastanza!
- Fred
è davvero tutto? Non c'è altro?
Aveva alzato
le mani come in un gesto di assoluta buonafede. Un gesto che su di lui
stonava decisamente.
Il suo
bracciale, ora che ci pensava, era aperto.
- Il tuo
bracciale lo puoi togliere?
- No. Non
è chiuso, ma non posso toglierlo comunque.
Era tentata di
chiedergli di dimostrarglielo... ma dato che aveva deciso di dargli
fiducia...
-
Però, avresti potuto dirmelo prima, cosa voleva dire
indossare questo...
Aveva alzato
il polso dove spiccava il monile.
-
Così mi sarei giocato l'unica possibilità che
avevo di sperimentarlo...
Ancora una
volta si era dimostrato quello che era: un pericolosissimo,
imprevedibile, scapestrato.
- Lo facciamo,
adesso, quel riassunto?
- Va bene.
Si era versato
ancora della coca.
- Sono Fred
Weasley... non ne abbiamo parlato, ma credo che la mia vera
identità vada bene...
Fortunatamente
il mondo babbano ignorava la sua esistenza! Non sapeva che esisteva una
minaccia più pericolosa di un tornado o di un terremoto o di
un meteorite impazzito!
Aveva annuito.
- Okay... ho
un negozio di articoli regalo, in società con mio fratello.
Ho studiato anch'io al Boston College e mi sono diplomato l'anno
scorso. E' lì che ci siamo conosciuti. Per il nostro primo
appuntamento ti ho invitato a cena. Invito che tu hai subito accettato.
Il primo regalo che ti ho fatto è quel braccialetto che
porti...
Lì,
Hermione aveva fatto un'espressione, che aveva fatto scoppiare in una
risata allegra Fred.
- Ti consiglio
di fare una faccia diversa, domani, davanti al mio regalo...
- Ci
proverò...
- Che altro
dobbiamo concordare?
- A parte sei
mesi di relazione? Quella che Emily pensa ci sia stata? Con
appuntamenti, cene, pranzi, sabati, domeniche... insomma la normale
vita di due fidanzati? Non funzionerà mai...
- Sbagli a
vedere la cosa... basterà che alle domande di Emily risponda
solo uno di noi. Si inventerà al momento la risposta, sulla
base della conoscenza che abbiamo uno dell'altra.
- Se ti chiede
cosa faccio nel tempo libero?
- Leggi. Hai
sempre la testa immersa in un libro. A volte lo fai anche mentre
cammini!
Era vero.
- I miei
genitori? Che lavoro fanno?
- Tua madre
è una consulente informatica e tuo padre è un
dentista.
Come faceva a
saperlo?
- Ne hai
parlato diverse volte alla Tana. Tua madre è sempre in giro
per consulenze a grosse aziende di telecomunicazioni, tuo padre per
seminari e convegni.
Anche questo
si ricordava!
- Il mio
piatto preferito?
- Arrosto e
patate al forno. Quello che mia madre sforna regolarmente il primo
giorno che arrivi alla Tana.
Vero anche
quello.
- Bevanda
preferita?
- Succo di
zucca... ma credo sia meglio non dirlo, questo. Adesso posso dire anche
la coca. Fa più babbano...
Sembrava
facile. Certo qui, ma domani... con un altro tipo di domande.
- Cosa ci
piace fare insieme?
Si era morsa
la lingua, ma troppo tardi. La domanda era già stata
formulata.
- Lunghe
passeggiate, uscire con gli amici, giocare a carte - dove peraltro
perdi regolarmente -, aiutarmi in negozio...
- Questo non
è vero...
-
Bè, chissà, magari in futuro... avremmo giusto
bisogno di qualcuno in grado di tenere in ordine i conti... e che fosse
anche in grado di fornire un parere valido su incantesimi...
- Mi sembra
che ve la caviate molto bene in fatto di incantesimi... anche troppo.
Lo sguardo era
andato al braccialetto.
- Una mano in
più può sempre servire, Hermione. La tua, poi,
non è di quelle da sottovalutare...
- E' un modo
sottile per arrivare a dirmi che, forse, ti servirà una mano
per un incatesimo in particolare?
E aveva
accennato ai bracciali.
- Come sei
negativa, Herm...dacci almeno il beneficio del dubbio... che funzioni!
La vibrazione!
Funzionava anche se non pronunciava il suo nome per intero.
- Funziona
anche quando mi chiami Herm...
-
L'incantesimo va, ovviamente, completato con i nomi delle persone che
li acquisteranno. Oltre al nome, contempla la possibilità di
un diminutivo o un soprannome.
La strega che
era in lei, era nuovamente incuriosita da tutto ciò. Era
comunque particolare come magia.
- Quindi dato
che ti chiamo Hermione o Herm...
- Ecco
perchè funziona con entrambi.
- Vedi che
funziona? Vedrai che funzionerà anche il resto...
E aveva
ridacchiato.
- Lo spero per
te...
Chissà
che desiderio aveva espresso... sperava vivamente che si realizzasse al
più presto!
- Quasi
dimenticavo... una cosa fondamentale: come mi devo vestire?
Cioè, elegante, casual...
Lei aveva
fatto prove tutte il giorno e da stupida non aveva pensato a Fred!
Sicuramente tutti gli amici e compagni di Emily sarebbero stati
eleganti. Non proprio in abito da sera... però sicuramente
qualcosa di formale. Come faceva a dirlo a Fred? Lo aveva sempre visto
o con la divisa di Hogwarts o con la divisa dei gemelli: che era
appunto jeans, t-shirt o maglione, scarpe da tennis!
Poi le era
venuta un'idea per uscire da quel dilemma.
- Ti faccio
vedere cosa metto io. Vado a prenderlo.
Si era diretta
al piano superiore, nella sua stanza. Aveva appena preso l'abito,
quando il braccialetto aveva vibrato. Segno che Fred aveva pronunciato
il suo nome. Allora funzionava anche quello... e le aveva appena
fornito una dimostrazione.
Era tornata
giù in cucina. Ma Fred non c'era più. Adesso dove
era andato a finire?
Era andata in
sala. E l'aveva trovato intento a guardare le foto di lei e delle sua
famiglia.
- Sei qui...
- Scusa, non
ho resistito alla curiosità di dare una sbirciatina.
Una foto tra
le mani, aveva assunto un'espressione che voleva essere di imbarazzo.
Voleva, perchè non è che gli ci riuscisse molto
bene.
- Assomigli
molto a tua madre. Avete gli stessi occhi. Deve essere tosta anche
lei...
Ecco che
arrossiva di nuovo. Possibile che non potesse farne a meno? Non
è che le avesse detto chissà che...
- Decisamente
ho preso il carattere di mia madre... lo dice anche mio padre. Che non
ne bastava una in famiglia di strega... ce ne voleva una vera per farlo
impazzire del tutto!
Si era sentita
arrossire di più, quando Fred era scoppiato a ridere.
Perchè poi glielo aveva raccontato. Di come suo padre
prendesse in giro lei e sua madre.
- Simpatico
tuo padre... non ne parli quasi mai!
-
Bè, a volte, ho la sensazione che appartengano davvero ad un
altro mondo... cioè un pò è
così! O forse sono io che preferisco tenerli fuori...
è un pò complicato!
- Mi sembra un
pò tutto complicato, Hermione, nella tua vita! Capisco
perchè non trovi mai il tempo per lasciarti andare un
pò...
E questa
profondità di pensiero da dove arrivava? Ma era veramente il
Fred che conosceva lei? Le stava dicendo più cose in questo
frangente, che non in tutti gli anni che si erano frequentati!
- Scusa, non
volevo farmi gli affari tuoi...
E come era
successo anche le volte precedenti, ecco che faceva subito un passo
indietro.
- Allora,
è quello il vestito che metterai? Vediamo...
Glielo aveva
mostrato. Cercando di non farsi prendere dall'imbarazzo: dopotutto
stava mostrando il vestito, non la biancheria intima che avrebbe
indossato!
- Carino...
bene, mi sono fatto un'idea di come vestirmi... e se te lo stai
domandando...no, non è nessun vestito che mia madre ha
scelto per me!
Questa volta
non aveva potuto fare a meno di ridere anche lei. Era proverbiale il
gusto che aveva la Sig.ra Weasley nel vestire. Colori sgargianti,
pizzi, un pò fuori moda. Il vestito che aveva mandato a Ron,
per il Ballo del Ceppo, era ancora impresso nelle menti di tutti loro.
- Comunque,
Fred, non ha importanza... sentiti libero di mettere...
Una melodia
aveva interrotto Hermione: il telefono stava suonando.
- Scusa,
è il telefono.Saranno i miei...
Il telefono si
trovava giusto in salotto. Fred aveva guardato con curiosità
Hermione che prendeva il cordless.
- Pronto?
La faccia di
Hermione era arrossita all'istante.
- Emily!
Ciao... sì, scusa. E' che pensavo fossero i miei...
Fred si era
avvicinato.
-
Sì, sono via come al solito. Dovrebbero tornare tra una
decina di giorni... sì, poi passeremo insieme il resto delle
vacanze.
Ora le era
ancora più vicino. Ma che stava facendo?
- No, non mi
disturbi. Ho appena finito di cenare... stavo riordinando.
Fred ora stava
scandendo a fior di labbra le parole "non si dicono le bugie" e lei si
era voltata per non distrarsi.
- Ma
sì, domanda pure... no, so che non è per farti
gli affari miei...
Da dietro le
spalle aveva sentito arrivare un "ooohhh, come no!" e si era rigirata
per fulminare con lo sguardo Fred.
Solo che se lo
era ritrovato veramente molto vicino. Troppo per riuscire a seguire
quello che Emily le stava dicendo.
- Come? Se
posso farti allora questo favore? Sì, penso di
sì...
Ma che favore?
Era tutta colpa di Fred! E di come continuasse a rimanerle appiccato,
cercando forse di origliare quello che le stava dicendo Emily.
Maledizione al Sig. Weasley che aveva istruito i figli su molti degli
oggetti babbani: tra cui ovviamente il funzionamento di un telefono!
Si era
allontanata lei di qualche passo.
- Puoi solo
ripetermelo ancora Emily? Così sono sicura di aver capito
bene...
La sua fortuna
era stata avere la parete alle sue spalle. Perchè era
lì che si era appoggiata, per non finire lunga distesa per
terra!
- Domani, alle
15.00 da te. Così ti aiuto con gli ultimi preparativi.
Certo, che lo faccio volentieri...
E aveva
guardato malissimo il ragazzo, tranquillamente appoggiato alla
spalliera del divano, che le sorrideva.
- ... allora a
domani. Ciao Emily.
Aveva chiuso.
E avrebbe volentieri scagliato il cordless contro la parete opposta.
Tre ore in balia di Emily, da sola... tutto il tempo per subire un vero
e proprio terzo grado!
- Ti ha
incastrato?
- Eh, mi ha
incastrato sì, maledizione!
- Hermione
Granger che impreca?! Non puoi capire come sono curioso di conoscere
Emily... fa emergere un lato di te davvero... insolito!
Insolito era
come si sentisse lei in quel momento. Lei appoggiata alla parete, lui
al divano, sembrava essere la cosa più normale. Come se
fosse già successo altre volte.
- Questo vuol
dire che dovrò raggiungerti a casa di Emily?
-
Già... però ci dovresti arrivare in taxi...
niente apparizioni pericolose... credi di riuscirci?
- Un taxi
è come un'automobile giusto?
Oddio...
- Senti,
usciamo un attimo. Te ne faccio vedere uno. La strada in fondo a questa
via è sempre trafficata, anche a quest'ora.
- Okay...
anche se me la sarei cavata da solo... bastava spiegarmelo!
Non si era
proprio offeso, sembrava solo divertito dal suo fare zelante e preciso.
Aveva chiuso
casa ed erano usciti in strada. Una sensazione altrettanto insolita
camminare lungo quel marciapiede, con lui accanto.
Una sensazione
assolutamente assurda, tanto da fermarsi di botto, quella di essere
presa per mano da lui.
- Hermione,
non puoi pensare che due fidanzati non si tocchino mai. Meglio fare
qualche prova adesso... credo che una reazione del genere, Emily o
qualche sua amica, la troverebbe un pò strana!
Aveva,
ovviamente, ragione. Ma questo non le impediva di rimanere ancora
impalata, mano nella mano con lui.
Una stretta
che non era fastidiosa...ma che era certamente imbarazzante! Neanche
con Ron o con Harry, si erano mai presi per mano in quella maniera!
Una stretta
che presupponeva una certa intimità, perchè Fred
aveva intrecciato le dita con le sue. Proprio come due persone
innamorate.
- Pensi di
poterlo sopportare? Se vuoi posso solo...
- No...
no...va bene la mano. E' che... credevo... insomma, mi hai colto un
pò di sorpresa! Ma va bene... hai fatto bene. Un
pò di esercizio ci vuole...
Aveva sentito
la stretta rinforzarsi impercettibilmente. La sua mano era calda,
morbida. Oddio... ma era della mano di FRED che stava parlando!
- Allora,
riprendiamo la nostra passeggiata istruttiva? Alla ricerca di un taxi..
-
Sì... certo...
Camminare mano
nella mano. Come aveva visto fare a tantissime coppie. Avevano
raggiunto l'angolo. Effettivamente il traffico, scorreva più
intenso nella strada che incrociava la via di casa sua.
In mezzo a
tanti colori, il tipico taxi inglese spiccava con il suo nero.
- Eccone uno.
Ha anche la scritta Taxi, la targhetta luminosa sopra il tetto... vedi?
Il ragazzo
aveva annuito.
- Se la luce
è accesa significa che è libero, quando
è spenta no. E' già occupato.
- Semplice, ma
molto efficace. I babbani se la cavano molto bene anche senza magia...
- Fred questo
è il tipico discorso da non fare... assolutamente...
- Stai
tranquilla tesoro, starò attento...
Probabilmente
doveva avere una faccia molto stupida in questo momento. Mentre il
ragazzo che aveva accanto, con la mano libera le aveva ravviato i
capelli dietro all'orecchio. E l'aveva chiamata anche "tesoro".
- Hermione...
prova a calarti nella parte, come me. Sei troppo tesa...
Era tesa
sì! Erano solo due ore che era insieme a lui, ma le
sembravano già due anni!
- Scusa... tu
hai ragione... ma è più forte di me! Non so
mentire...
Adesso le
aveva sfiorato una spalla. Lasciata scoperta dalla camicetta senza
maniche che indossava. Certamente un altro gesto normale e affettuoso,
tra due innamorati veri, ma non tra loro. O almeno, non per lei!
- Forse sei
capitata bene con me... io sono un bugiardo quasi di professione!
Effettivamente
lui e George, davano l'impressione di non aver mai avuto problemi con
la loro coscienza: sia che si trattasse di mentire o di attuare scherzi
micidiali o di fare, semplicemente, ciò che gli passava per
la testa, senza farsi tanti problemi.
- Potresti
provare a rompere il ghiaccio... non so, magari con un'affettuoso bacio
sulla guancia per salutarmi.
Un bacio sulla
guancia? Oh - mio - Dio!
- Hermione
cara! Che bello rivederti... quando sei arrivata?
La voce della
Sig.ra Bradbury le era giunta come un'ancora di salvezza! E si era
fiondata a baciare lei sulle guance.
- Sig.ra
Bradbury! Salve. Sono arrivata soltanto ieri... come sta?
L'anziana
signora, sua vicina di casa, aveva il solito sorriso affettuoso.
- Io bene,
cara. E' Chuck che ha qualche acciacco di troppo... siamo usciti per il
solito giretto, ma si stanca subito...
Fred stava
giusto accarezzando il bassotto della Sig.ra Bradbury. Senza essere
morsicato all'istante: era conosciuto in tutto il quartiere per il suo
caratteraccio.
Invece con
lui, non una piega. Si lasciava accarezzare.
- Mi sa,
giovanotto, che lei piace molto al mio Chuck... è un tuo
amico, Hermione?
-
Sì, Fred Weasley... la Sig.ra Bradbury, la mia vicina di
casa.
Fred le aveva
stretto educatamente la mano.
- Molto
piacere.
- Il piacere
è anche mio. Allora, Hermione, finalmente conosco qualcuno
dei tuoi amici... proprio qualche tempo fa, stavo giusto dicendo ad
Harold - che è mio marito, Fred -, che una ragazza bella ed
in gamba come Hermione, non poteva rimanere ancora sola a lungo...
Fred le aveva
fatto l'occhiolino e lei, tanto perchè non era
già successo un x numero di volte, era arrossita.
- Ma no cara,
non fare così! Non volevo metterti in imbarazzo...
è solo che ho visto che vi tenevate per mano... siete
così carini insieme!
Sempre peggio.
Si sentiva sempre peggio. Fred, poi, le aveva sferrato il colpo di
grazia. Aveva passato un braccio intorno alle sue spalle, stringendola
a sè.
- Ha proprio
ragione, Sig.ra Bradbury... ed infatti, non me la sono lasciata
sfuggire!
Lei era
praticamente paralizzata, tranne per il sorriso tirato che era
riuscita, in qualche modo, a fare.
- Bravo
giovanotto! Anche il mio Harold mi ha conquistato con la sua aria
sicura... ed anche un pò da furfante. Me lo ricordi molto...
Oddio! Ci
mancava pure che la Sig.ra Bradbury si lanciasse in un suo elogio.
Poi era
avvenuto il miracolo: Chuck si era messo ad abbaiare insistentemente.
Un richiamo che la sua padrona aveva subito ascoltato.
- Ora devo
andare... Chuck è stanco, deve riposare. Mi ha fatto molto
piacere incontrarvi. Siete così carini!
Ancora!
- Dovete
proprio venire a trovarci. Così farete felici anche Harold.
Sai che gli fa sempre piacere una tua visita, Hermione.
- Certo Sig.ra
Bradbury, non mancheremo.
-
Assolutamente. Io ed Hermione, verremo per un thè, non
appena potremo...
Faceva anche
lo spiritoso! Ci aveva proprio preso gusto, al gioco del finto
fidanzato.
- Bene. Allora
buona serata e a presto.
- Arrivederci.
- Arrivederci.
Non appena
l'anziana signora si era voltata, Hermione aveva tirato un sospiro di
sollievo.
- Meno male
che è un pò svampita... ora di domani non si
ricorderà di averci incontrati...
- E'
così grave che abbia pensato che noi due stiamo insieme?
A parte che
ancora non l'aveva lasciata andare - e lo aveva realizzato ora - e poi,
perchè era così serio?
- No! E' solo
che andare da loro per un thè, vuol dire passarci l'intero
pomeriggio!
Le aveva
sorriso.
- Non credo
correremo questo rischio...
-
Già...
L'aveva
lasciata andare.
- Senti,
sarà bene che vada... ne approfitto per incontrare un tipo
che, forse, può procurarmi la nuova Nimbus per George con un
bello sconto...
- I cento
galeoni! Li avevo a casa...
Aveva scosso
la testa.
- Ti ho detto
che questo favore è gratis...
- E io ti ho
detto che se accettavo, ti avrei pagato!
- Niente
soldi, è per amicizia...
- Per
amicizia, tu li accetti! Li avrei dati ad un estraneo, a maggior
ragione li dò volentieri ad un amico.
Aveva infilato
le mani in tasca. Nel tipico atteggiamento "gemelli Weasley che
vogliono chiudere l'argomento".
-
Sarà una dura battaglia...
- Non ci
sarà. Li accetti e basta.
- Staremo a
vedere...
Adesso
più che due innamorati, sembravano due avversari. Sapevano
essere testardi entrambi.
- Domani, a
che ora devo arrivare?
Aveva cambiato
argomento, ma non atteggiamento.
- Va bene
anche dieci minuti prima... verso le 17.50... l'indirizzo è
Villa Bloyd - York Streets - Norbury. Pensi di ricordartelo?
-
Sì.
- Allora, ci
vediamo domani.
- Ci vediamo
domani. Buona notte.
- Buona notte.
Erano rimasti
ancora per un attimo uno di fronte all'altro. Per un breve istante,
Hermione aveva avuto la sensazione che Fred volesse aggiungere
qualcos'altro. Poi però, le aveva fatto un ultimo cenno di
saluto e si era incamminato lungo la via trafficata.
Lo aveva
fissato ancora per un attimo, poi anche lei era tornata verso casa.
I pensieri che
già ripercorrevano quelle due ore e passa trascorse insieme
a lui. Strane, confuse, incasinate. E aveva guardato il braccialetto.
Ed era ritornata immediatamente sui suoi passi, ma Fred era
già scomparso.
Ma non
l'avrebbe passata liscia. Anche se sicuramente se lo aspettava!
Già,
perchè la H era diventata una E. Non c'erano dubbi! Quella
era una E fatta e finita!
Maledizione!
Le aveva mentito. Quel braccialetto faceva altro, eccome!
Per un attimo
era stata tentata di raggiungerlo nel modo che le aveva spiegato. Poi
il pensiero paradossale che, solo mezz'ora prima, aveva pensato che mai
avrebbe usato quella funzione, l'aveva fatta desistere.
Avrebbe dovuto
pazientare, in fondo, una notte e tre quarti di giornata: poi avrebbe
fatto fuoco e fiamme, se non l'avesse immediatamente liberata da quel
braccialetto!
Angolo Autrice:
VAVVA:
ciao! E benvenuta... cara "vecchia" lettrice! Ci voleva Fred per farti
uscire allo scoperto! D'altronde questo ragazzo (insieme al suo
gemello) esercita davvero un fascino particolare: non è il
classico "figo" (alla Malfoy per intenderci) eppure ispira molto anche
me! E come ho detto, mi ispira molto con Hermione. Anche per me
è un'avventura questa ff... vediamo che ne viene fuori! Un
bacio, a presto.
VULNERARIA: ciao!
Hai detto proprio la parola chiave di questa ff "dolce"...
sarà che mi ricorda i dolci che non posso più
mangiare (sigh!), sarà che Fred ed Hermione li vedo solo
circondati di dolcezza... ma qui ce ne sarà tanta... insieme
anche ad un pò di divertimento. O se no, il colesterolo, mi
si alza lo stesso!!!! Un bacio, a presto.
LUNANERA75: ciao
Mary! Come vedi, quando il raptus chiama, devo rispondere! E poi
davvero, via i dolci (come ben sai... è dura!) da qualche
parte dovevo tirare fuori la mia "dose" di zuccheri!!!
Chissà come starai... spero di sentirti presto! (magari
prima di leggere, ci saremo già sentite!)... in ogni caso,
un abbraccione.
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Ed
eccomi ad aggiornare... scusate se lo faccio con così tanto
ritardo... ma ho diverse ff in corso... il solito vizio di inseguire
mille idee diverse! Ma questa fred/hermione mi sta davvero dando
soddisfazione! Adoro mettere insieme la razionale e sempre tranquilla
Hermione, con quel fuoco d'artificio che è Fred!
Sarà che questi due caratteri me li figuro proprio
all'opposto e per questo così ben amalgamabili! Permettono
simpatia e romanticismo nel medesimo momento... anche se non gli
verrà risparmiato qualche momento serio! Una coppia deve pur
sempre dimostrare di funzionare sia nella buona che nella cattiva
sorte, giusto?
Ma ora c'è una festa a cui partecipare, quindi... benvenute
e divertivi! Almeno spero!
Ciao e a presto!
Laura.
Un bussare discreto aveva sorpreso Hermione mentre stava litigando con
l'ultima forcina.
- Sì?
- Sig.na Granger, Emily la informa che è arrivato il suo
fidanzato. La stanno attendendo in salotto.
Lo sguardo era volato all'orologio accanto alla specchiera: le cinque e
mezza, Fred era in anticipo!
Non ci voleva!
- Grazie Rupert. Può avvisare che scendo immediatamente?
- Certamente.
La voce cortese di Rupert le aveva provocato il solito imbarazzo: lei,
fondatrice del CREPA, movimento di liberazione pro-elfi, non avrebbe
mai potuto avere un maggiordomo! Ed un autista, svariati domestici, il
giardiniere... insomma, tutto il personale che invece Emily gestiva
senza alcun rimorso, al pari dei suoi genitori.
Ma non doveva perdersi, proprio adesso, in questi pensieri! Doveva
finire di prepararsi e raggiungere Fred! Oddio, l'idea di quei due
nella stessa stanza, senza di lei, l'aveva gettata nel panico.
Tanto che, aveva convenuto con sè stessa, l'ultima forcina
infilata poteva dichiararsi la sua ultima azione in fatto di
preparativi. Non avrebbe lasciato un secondo di più il suo
"fidanzato" da solo con Emily!
Si era guardata allo specchio: il vestito lo indossava, i capelli
raccolti sembravano reggere e come trucco, sarebbe bastato il leggero
ombretto con cui era arrivata e il tocco di lucidalabbra che si era
già messa, per attenuare la secchezza delle labbra;
secchezza che peraltro era un sintomo evidente del suo stato agitato!
Stava finendo di infilarsi i sandali, che già aveva
imboccato il lungo corridoio. Villa Bloyd era davvero impressionante:
un'enorme costruzione, circondata da un esteso parco. Sembrava una
Hogwarts in miniatura!
Poi, a metà scala, il polso aveva vibrato. O meglio, il
braccialetto intorno al suo polso, aveva vibrato. Si era quasi messa a
correre: Fred stava già parlando di lei! Chissà
Emily come gli si era fiondata addosso! E con quali domande!
Aveva varcato la soglia del salotto, con tanta irruenza, che entrambe
le persone sedute sul divano, erano sobbalzate.
- Ciao Fred!
Hermione non aveva faticato per far apparire il suo saluto, il saluto
di chi è davvero felice di vedere una persona. O meglio, in
buona percentuale era più sorpresa, che vera
felicità; ma dato che Fred si era già alzato e la
stava affettuosamente stringendo, baciandole una guancia, era sicura
che Emily non avrebbe colto la differenza, intenta com'era a gustarsi
la scena.
Tutta questa sorpresa nasceva dal fatto che ad Hermione, per un attimo,
il ragazzo che la stava ancora affettuosamente abbracciando, non era
sembrato il Fred che conosceva.
Il fisico asciutto del ragazzo, indossava con eleganza un completo
grigio scuro, abbinato ad una camicia bianca. I capelli rossi, che di
solito ricadevano in una zazzera scomposta, erano sempre un
pò ribelli, ma sicuramente più corti ed ordinati.
Il tutto era completato da un profumo decisamente maschile, ma che
risultava delicato ed avvolgente. L'unica cosa, che l'aveva convinta
che si trattasse dello stesso Fred della sera prima, era stata la
cravatta. A righe oblique, nei colori rosso- oro, era il segno
distintivo di appartenenza alla casa Grifondoro, di cui anche lui ne
aveva fatto parte ad Hogwarts.
Fred Weasley l'aveva completamente spiazzata nel giro di cinque
secondi: ovvero il tempo, appunto, che le era occorso per registrare
come lui apparisse diverso.
- Anch'io sono contento di vederti... Herm.
La risatina di Emily si era inserita...
- Fred mi stava giusto dicendo che è da più di
una settimana che non vi vedavate... facciamo così, vi
lascio soli. Così potrete salutarvi bene... prima che
arrivino anche gli altri ospiti.
Ed aveva strizzato l'occhio in direzione di entrambi.
- Grazie Emily... apprezziamo molto la tua gentilezza.
Hermione non aveva potuto fare a meno di arrossire, alle
parole di Fred. Mentre lui, non solo aveva ricambiato l'occhiolino di
Emily, ma aveva anche aggiunto il famigerato sorrisetto "gemelli
Weasley", quello che li trasformava in due maliziose canaglie!
- Pagherete pegno dopo, per questa gentilezza, quando sarà
arrivato anche Robert. Dovrete raccontarci, per filo e per segno, tutto
di voi due!
Le porte del salotto si erano appena richiuse, quando Hermione si era
lasciata andare sul divano.
- Non ce la farò mai!
- Invece, ti sei comportata molto bene. Il saluto, poi, era davvero
convincente...
Questa volta era decisamente arrossita come suo solito: se solo avesse
saputo il perchè le era riuscito così convincente!
- Bè, visto che sei già in imbarazzo... ne
approfitto per dirti che sei bellissima!
Oh - mio - Dio! Poteva anche morire, adesso!
Fred si era messo a ridere.
- Lo so che non li sai gestire i complimenti, ma vedi di fare uno
sforzo! E' normale che il tuo fidanzato ti trovi bellissima... anche se
lo sei davvero... bellissima!
Oh - mio - Dio! Adesso moriva davvero... doveva trovare qualcosa da
dire... non poteva rimanere muta come una perfetta imbranata!
- Anche tu stai benissimo... mi hai davvero... sorpreso!
Il termine era proprio quello giusto. Mai avrebbe pensato di trovare
Fred... così... bello! Ecco, anche in questo caso, bello era
il termine giusto!
Oh - mio - Dio, ma cosa stava pensando?
Fred si era seduto accanto a lei, nel frattempo. E quel profumo era
tornato ad avvolgerla.
- Sarà bene che ti dica cosa ci siamo detti...
Ecco, doveva tornare lucida... altro che perdersi in quel profumo! Tra
poco sarebbe iniziata la guerra tra lei ed Emily!
- A proposito, sei arrivato in anticipo!
Fred era scoppiato a ridere.
- Lo sai che è la prima volta che una ragazza si lamenta,
perchè arrivo in anticipo? Di solito è un ritardo
che vi fa infuriare...
E lei era arrossita di nuovo. Quante volte le sarebbe ancora successo,
da lì alla fine della festa? Non sarebbe riuscita a tenerne
il conto, era certa!
- Sai cosa intendevo... era meglio affrontare Emily insieme, sin da
subito!
- Stai tranquilla, è andato tutto liscio. Sono arrivato con
il taxi, senza problemi. Ho suonato il campanello, mi sono annunciato,
i cancelli si sono spalancati... e a metà strada c'era
già Emily che mi veniva incontro!
Addirittura! La sua amica a momenti non lo faceva neanche per il suo di
ragazzo, di andargli incontro così!
- Capisco dalla tua espressione, che Emily contava proprio i minuti che
la dividevano dal fare la mia conoscenza...
- Già... preparati, perchè sarà come
essere in battaglia! Pioveranno imboscate e bordate da tutte le parti!
Lui rideva, lei un pò meno! In che guaio si era andata a
cacciare.
- Io dico che due Grifondoro come noi, la vincono questa guerra!
- Vorrei avere la tua sicurezza, Fred...
Si era fatto semiserio, non proprio serio.
- Se ti fidi di me, magari riuscirò a trasmetterti un
pò della mia sicurezza...
- Fidarmi di te?
Sulla parola fiducia, le era giusto tornato in mente un piccolo
particolare...
- Vogliamo parlare di questo?!
Le sembrava di essere l'Hermione di sempre, mentre mostrava il
braccialetto a Fred.
Ma lui non si era scomposto più di tanto.
- Un chiario indizio di come ci si può fidare dei gemelli
Weasley...
- Se tu avessi fiducia in me, anche questo non sarebbe un problema...
ti ho detto che non costituirà motivo di angoscia e non lo
sarà!
- Fred, la H si è trasformata in quella che sembra
una E! Che altro mi devo aspettare?
Aveva scosso la testa. E sorriso.
- Se te lo dicessi, ti agiteresti ancora di più, a questo
punto.
Come? Era uno scherzo?
- Fred, già mi sembra di essere abbastanza incasinata
così! Ti prego di non peggiorare le cose... finiamola con
questa storia!
E aveva indicato il braccialetto.
- Non posso davvero aprirlo. O almeno non qui. Dovremmo andare in
negozio, recuperare George, recuperare l'incantesimo originario...
Aveva capito. O se ne andava dalla festa o teneva quel braccialetto!
- Dimmi almeno cosa mi devo aspettare! Questo me lo puoi dire!
- Uhm... credo di sì. Potrebbe ancora cambiare lettera...
Ma la stava prendendo in giro?
- Fred, è semplice quello che ti sto chiedendo: dimmi cosa
vuol dire il cambiamento delle lettere.
- Questo non posso dirtelo! Comprometterebbe il funzionamento
dell'incantesimo di apertura... quello legato al desiderio!
Stava per impazzire, se lo sentiva. Fred stava deliberatamente tentando
di farle questo!
Un bussare deciso, era stato subito seguito dalle porte che si
spalancavano.
- Ragazzi, tempo scaduto! Gli ospiti stanno arrivando!
Emily era tornata, più sorridente che mai.
- Venite, ci trasferiamo in giardino.
Si erano alzati ed Emily li aveva presi sottobraccio, infilandosi tra
loro.
- Fred, vedrai che brava Hermione! E' stata sua l'idea di attrezzare la
piscina coperta per un bagno di mezzanotte...
Ma non era vero! Che diavolo stava dicendo Emily?!
Fred aveva guardato interrogativamente prima lei e poi Emily.
- Un'idea di Hermione? Fatico a crederlo....
Emily era scoppiata in una risata sincera.
- Infatti, è una mia idea! Non ci sei cascato... allora voi
due vi conoscete davvero!
Oh - mio - Dio! Per la centesima volta lo aveva esclamato dentro di
sè. Emily era andata dritta al sodo!
- Non capisco cosa intendi dire, Emily...
E Fred, come un attore consumato, aveva retto benissimo la parte...
- Sai, per un attimo, quando Hermione mi ha detto che sarebbe venuta
con quel suo fidanzato misterioso... ho pensato che avrebbe pagato
qualcuno che l'accompagnasse... giusto per non darmi la soddisfazione
di vederla ancora da sola!
Oh - mio - Dio! Hermione avrebbe voluto sprofondare fino al centro
della terra! Non solo era andata al sodo, ma se Fred fosse stato
davvero il suo fidanzato, le avrebbe fatto fare la figura del secolo!
- Hermione che deve pagare qualcuno per farle da fidanzato? Questo
fatico ancora più a crederlo... quando l'ho conosciuta, al
Boston College, ho dovuto sudare le fatidiche sette camicie per
sbaragliare la concorrenza!
Emily si era rivolta a lei con uno sguardo un pò sorpreso.
- Allora è solo qui a Londra che Mione non ha mai sfoderato
il suo fascino! Sai, è sempre stata una ragazza mooolto
intelligente... ma sembrava solo presa dallo studio!
Fred si era sporto un pò verso lei, sorridendole.
- Tesoro, allora ti ho proprio colpito! Sai Emily, quando ho detto
sbaragliare la concorrenza, intendevo dire che c'erano un sacco di
ragazzi che le ronzavano intorno, a cui lei però non
prestava attenzione... però, quando le ho chiesto io di
uscire, Hermione mi ha detto subito di sì!
- Sì, però non montarti troppo la testa... tesoro!
E aveva cercato di sembrare divertita nel rispondergli.
Emily si era messa a ridacchiare.
- Tipico atteggiamento Hermione Granger... guai rimproverarla di avere
sempre la testa nei libri! Meno male che però, tu Fred,
sembri essere riuscito a penetrare nel suo mondo... un vero peccato che
Hermione si perdesse il bello della nostra età... e penso
che tu abbia un'idea precisa di cosa intenda per "bello"... a
proposito, tu hai la nostra età, giusto?
Ma che cavolo stava facendo?! La maliziosa con il "suo" fidanzato?!
- Un anno in più... anzi, vado quasi per i venti...
- Ho quasi indovinato! Ma eccoci... mi perdonerete, ma inizio a fare
gli onori di casa... perchè, Hermione, non inizi a
presentare Fred a Giuly? Eccola là con il suo nuovo
acquisto... dice che l'ha conosciuto a Portobello Road... un tipo
veramente alternativo!
E stava giusto facendo un cenno di saluto ad una coppia di ragazzi,
dove lei sembrava uscita da una rivista di moda e lui... bè,
lui sembrava essere uscito da casa con quello che indossava: un paio di
short a fiori ed una camicia di un giallo quasi fluorescente!.
- Emily, lasciati fare prima i complimenti per tutto questo...
è davvero splendido.
Fred aveva indicato il prato davanti a loro, dove erano stati
disseminati dei gazebi, sotto cui c'erano tavoli già
finemente apparecchiati. Ogni gazebo era arricchito da elaborate
decorazioni floreali e candele pronte per essere accese non appena
fosse arrivato il buio. C'erano anche dei buffet, dietro ai quali
compiti camerieri attendevano di servire le delizie esposte. Qua e
là erano stati disseminati anche dei divanetti e delle
poltrone in bambù, come a creare tanti piccoli salotti dove
accomodarsi e conversare. Al tutto, faceva da sottofondo, una musica
discreta.
- Grazie Fred... anche Hermione mi ha dato una grossa mano... pensa che
prima del suo arrivo ero ancora indecisa sui fiori! E' lei che ha
scelto i lilium bianchi...
E poi si era congedata davvero, per tornare dentro, ad
accogliere gli ospiti che iniziavano ad arrivare.
Hermione stava giusto facendo un cenno di saluto a Giuly, quando aveva
sentito la mano di Fred posarsi sulla spalla, scivolare lungo il
braccio, in una lenta carezza, fermarsi un attimo sul polso, per poi
intrecciare le dite con le sue. E stringere, in un contatto intimo, che
sembrava voler racchiudere molto: amicizia, amore, fiducia.
Un brivido le era sceso lungo la schiena. Un brivido che l'aveva
indotta ad alzare lo sguardo verso il ragazzo, per ritrovare un sorriso
che era l'estensione di quel contatto.
Un altro brivido le era sceso lungo la schiena, accompagnato da un
piccolo tuffo al cuore.
- Andiamo? Le nuove conoscenze mi aspettano...
Si era riscossa. Scrollando leggermente la testa e annuendo.
- Sì, certo. Andiamo... fai attenzione a Giuly,
però. Sotto quell'aria angelica, si cela una tigre al pari
di Emily!
- Oh... non sarà certo peggio di zia Muriel! Te la ricordi
vero, la nostra simpatica zietta?!
Le era venuto da ridere. Spontaneamente, perchè era
impossibile non ricordare la terribile zia Muriel! Era riuscita a
mettere in croce persino lei!
- Sì... hai ragione! Se sei sopravvissuto a vent'anni di zia
Muriel, puoi sopravvivere una sola sera a Giuly!
E le era venuto ancora da ridere.
- Finalmente sono riuscito a farti ridere, Herm. Sei ancora
più bella quando lo fai.
Ecco, era successo di nuovo. L'aveva nuovamente spiazzata, gettandola
nella sorpresa più assoluta.
Perchè non solo sembrava davvero convinto di quello che
stava dicendo, ma perchè aveva anche portato le loro mani
all'altezza del suo viso, per poterle depositare un lieve bacio sulla
parte interna del polso.
Un contatto che le era sembrato quasi elettrico. E che le aveva
smorzato la risata, provocandole un brivido, questa volta
però ancora più brivido, dei precedenti.
- Hermione, ma sei... bellissima, stasera!
La voce era giunta da vicino e aveva spezzato quella bolla in cui le
era sembrato di essere finita.
- Ciao, Giuly.... grazie, anche tu stai benissimo! Stavo giusto per
venire a salutarti...
Ma la ragazza era già concentrata in tutt'altra direzione...
- E tu devi essere il misterioso fidanzato di Hermione! Piacere, io
sono Giuly Mathison, una cara amica di Hermione...
Fred aveva stretto la mano tesa di Giuly...e non solo, le aveva fatto
un delicato baciamano al pari del più galante nobile inglese!
E la faccia di Giuly... oh bè, la faccia di Giuly aveva
costretto Hermione a rivolgere l'attenzione sul ragazzo che
l'accompagnava, per non scoppiarle a ridere in faccia: non solo era
rimasta sopresa che lei avesse davvero un fidanzato misterioso, ma
evidentemente era rimasta scioccata che fosse anche così...
bello e galante!!
- Il piacere è mio, Giuly. Fred Weasley, fidanzato
misterioso di Hermione Granger!
Il ragazzo su cui aveva fissato l'attenzione, che aveva un'aria
simpatica tra l'altro, era scoppiato a ridere alle parole di Fred.
- Ehi amico, nonostante il vestito e i.... modi da damerino, hai l'aria
di essere simpatico!
E aveva colpito la spalla di Fred in un saluto molto familiare, quasi
da vecchi amici.
- Lui è Mark...Mark Gordon! E non credo di dovermi scusare
per i suoi modi... è americano! E voi, ai modi poco formali
degli americani, dovreste essere abituati giusto?
Oh - mio - Dio! Alle parole di Giuly, Hermione si era sentita le gambe
diventare di gelatina. E anche Fred doveva aver colto la sua reazione,
perchè il suo braccio le era scivolato immediatamente
intorno alla vita, sostenendola con una presa sicura. L'aveva anche
stretta a sè, facendolo passare per un semplice gesto
normale tra fidanzati. Ed Hermione lo aveva trovato alquanto
confortante.
- Sai Mark, mi stava giusto dicendo Emily, che anche Fred ha studiato
in America. Al Boston College. E' lì, infatti, che si sono
conosciuti lui ed Hermione. Non mi hai mica detto che tu hai dei
parenti, a Boston?
Oh - mio - Dio! Ecco, era già finita! Dopo anni e anni, in
cui non aveva mai dovuto affrontare l'argomento America, stasera in
soli due minuti, si trovava addirittura davanti un vero americano! E
per giunta che conosceva Boston!
- Sì, io sono di New York, ma ho degli zii che vivono a
Boston!
Il braccio di Fred, ne era quasi sicura, l'aveva stretta ancora di
più. Ma questa volta sembrava volerle dire qualcosa.
- Allora, Mark, dobbiamo trovare assolutamente cinque minuti per capire
se conosciamo gli stessi locali! Sai quanto mi sono divertito
lì?
Come? Oh - mio - Dio! Fred era impazzito! Cosa gli era saltato in
mente?! Eppure sorrideva, anzi adesso la stava anche guardando
maliziosamente...
- Bè... questo succedeva, ovviamente, prima che iniziassi a
frequentare Hermione... da allora, la mia vita mondana, ha decisamente
subito una battuta d'arresto!
Mark era scoppiato in una risata tipicamente solidale-maschilista,
Giuly aveva guardato Fred come se ancora potesse non essere vero... e
lei, lei era rimasta paralizzata.
Perchè Fred si era chinato su di lei e le aveva sfiorato le
labbra con un bacio delicato. Un contatto che era durato non
più di qualche secondo, ma che a Hermione era sembrato non
finire mai.
- Ma, altrettanto ovviamente, non posso che esserne contento! Per amore
di Hermione, mi sarei anche ritirato a vivere in cima alla montagna
più sperduta.
Hermione, senza sapere nemmeno lei come, dato che ancora si sentiva
paralizzata, era riuscita a sorridere. E ad abbracciare anche lei, la
vita di Fred.
- L'ho detto che avevi l'aria di essere uno simpatico... sicuro di non
avere qualche parente yankee?
- Sicuro al cento per cento... inglese purosangue da generazioni...
E sulla parola "purosangue" aveva stretto Hermione... la quale,
ovviamente, ne aveva chiaramente intuito il motivo: un ovvio
riferimento scherzoso alla sua finta condizione di babbano! Lui era
davvero un mago purosangue da generazioni... anche se la cosa, non era
mai stata motivo di disuguaglianza tra loro. Che lei fosse una
mezzosangue, alla famiglia Weasley non era mai importato e mai sarebbe
avvenuto.
- Ora, però, se volete scusarci... vorrei offrire da bere
alla mia fidanzata. Da quando siamo arrivati, ancora non l'ho fatto...
e non vorrei essere accusato di non occuparmi abbastanza di lei...
Stavolta la bocca di Giuly si era proprio trasformata in una "o"
perfetta. Hermione aveva quasi dovuto trattenere un moto di stizza: ma
cosa credeva Giuly, che lei non avrebbe mai potuto trovare un ragazzo
così?! Ma poi, aveva pensato che era già una
grande soddisfazione il fatto che avesse quell'espressione.
- Direi che è un'ottima idea, Fred. Voi cosa fate? Vi unite
a noi?
Giuly aveva scosso la testa.
- No... ho visto che sta arrivando Beth... penso che le
andrò incontro... ci si vede dopo, ragazzi.
Aveva afferrato Mark per una mano e l'aveva trascinato letteralmente
verso l'interno della villa.
- A dopo ragazzi....
Mark aveva accennato un saluto, ma era già scomparso.
- Beth è il terzo elemento del triangolo "diamo addosso ad
Hermione perchè non ha il fidanzato"...
Fred, intanto, la stava davvero conducendo verso uno dei buffet sparsi
per il giardino.
- Ma adesso non è più così...ora ci
sono qua io.
La stava ancora tenendo per la vita. Camminavano abbracciati, come
altre coppie di ragazzi stavano facendo.
- A proposito... cosa ti è saltato in mente di dire a Mark
che dovevate parlare di Boston?
- Lo sai che è meglio giocare in attacco che non in difesa?
Hermione, ormai davanti al buffet, si era staccata e aveva guardato
dritto negli occhi Fred.
- Cioè, stai dicendo che è meglio spararla
grossa, piuttosto che tentare di evitare l'ostacolo?
Fred aveva afferrato un calice, pieno di quello che doveva essere
champagne, porgendoglielo. Ne aveva preso uno per sè e
l'aveva invitata a brindare insieme a lui. Riservandole un sorriso
alquanto divertito.
- Ovviamente... dovresti conoscermi abbastanza bene, Hermione, da
sapere che non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida...
La vibrazione al suo nome, forse perchè le era sembrata
più forte, aveva attirato la sua attenzione sul braccialetto.
E quasi aveva rovesciato lo champagne per guardare meglio: la E era
diventata una R. Una R che l'aveva spinta immediatamente ad afferrare
il polso di Fred, quello su cui sapeva esserci l'altro bracciale, per
controllare.
Anche sul suo ora c'era una R! Qualcosa si era fatto strada tra i suoi
pensieri... H, poi E, adesso una R. Hermione si riteneva obiettivamente
una ragazza molto sveglia... e non aveva esitato.
- Fred... le lettere, stanno cambiando seguendo il mio nome...
Fred, che era rimasto imperturbabile, stava ancora sorseggiando il suo
champagne. Non le aveva quindi risposto subito.
- Hermione! Ma che bello rivederti... e tu allora sei il suo fidanzato
misterioso!
Ma possibile che non ci fosse un attimo di pace?!
- Allora, Hermione, non me lo presenti?!
Fred aveva deposto il suo calice e le aveva strizzato l'occhio, prima
di rivolgere l'attenzione alla nuova arrivata.
- Fred Weasley, fidanzato misterioso di Hermione Granger.
Hermione aveva visto la replica del saluto fatto a Giuly. E come una
perfetta replica, anche Beth era rimasta stupita dal baciamano galante
di Fred.
Nel farlo, il bracciale di Fred era tornato in vista. Con quella R,
gemella identica della sua.
Che cosa voleva dire? Ormai quella storia delle lettere la stava
facendo impazzire! Un pò era il suo essere strega a
rimanerne affascinata e un pò era una sensazione strana che
avvertiva alla bocca dello stomaco. Come se qualcosa in lei cercasse di
attirare la sua attenzione.
- Io sono Beth... Beth Cooper, una cara amica di Hermione...
Certo, come no! Anche lei una cara amica... talmente cara, che al pari
delle altre due, sembrava un avvoltoio calato sulla preda! Hermione
aveva sospirato e si era preparata a questo nuovo match.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Niente. Eppure con quella camicia, avrebbe dovuto balzarle subito
all'occhio Mark! Ma niente, sia di lui che di Fred, nemmeno l'ombra!
Hermione, immobile tra gli altri ragazzi che si stavano invece
divertendo, era già qualche minuto che cercava traccia dei
due ragazzi.
Aveva incrociato lo sguardo di Giuly e Beth che parlottavano tra loro e
si era sforzata di sorridere tranquilla. Dentro continuava a sperare di
veder apparire la camicia gialla di Mark o perlomeno di veder comparire
Fred!
Eh sì, che lo aveva lasciato solo due minuti! Il tempo di
andare in bagno...
Su questo pensiero, si era sentita scivolare due braccia intorno alla
vita, che l'avevano attirata contro un corpo maschile. Si era
irrigidita, perchè colta di sorpresa.
- Sono io, tranquilla...
Nel momento in cui la voce di Fred le aveva sussurrato quelle parole in
un orecchio, Hermione aveva già capito che era lui, vedendo
il bracciale sul suo polso. I suoi avambracci erano scoperti, segno che
non indossava più la giacca e che aveva arrotolato le
maniche della camicia, probabilmente alla ricerca di un pò
di libertà.
- Dove diavolo eri finito! E' più di...
Ancora la teneva stretta a sè, in quell'abbraccio
possessivo. Le sue labbra vicino all'orecchio. La schiena di Hermione
premuta contro il suo torace.
- Sono andato a cercare Mark....
- Cosa?! Ma sei impazzito!
- Ehi,ehi, calma. Guarda che ci sono le tue amiche che ci stanno
fissando...
Hermione era tornata ad irrigidirsi e aveva cercato di voltarsi per
guardarlo in faccia. Lui glielo aveva impedito, invitandola appunto a
guardare verso le due ragazze. In effetti erano già
lì, con gli sguardi puntati su di loro. Sembrava quasi non
volessero perdersi il minimo particolare.
Hermione si era nuovamente imposta di rilassarsi e di sorridere.
Fuori.... perchè dentro!
- E quindi? Cosa è successo? L'hai trovato?
- Trovato l'ho trovato... solo che non si sente affatto bene...
Oh - mio - Dio! Che cosa aveva combinato Fred?!
- Fred! Che cosa hai fatto?!
La guancia del ragazzo, continuava ad essere a stretto contatto con la
sua. Anche le sue braccia continuavano a stringerla per la vita,
facendola aderire al suo torace. La cosa iniziava a turbarla.
Considerato che c'era anche quel profumo maschile a contribuire...
- Sempre prevenuta, eh, Herm?
C'era, forse, una punta di amarezza nella sua voce. O forse se lo stava
immaginando lei...
- Niente. Io non ho fatto niente, come promesso. A metterlo fuori gioco
pare sia stato lo champagne! Ho incontrato Emily.... è lei
che mi ha detto che non si sentiva bene... era mezzo ubriaco e le ha
chiesto di potersi stendere un pò. Adesso è in
una camera degli ospiti che ronfa beatamente!
Hermione si era sentita sollevata. Almeno un problema si era
autoeliminato! Già avevano dovuto sostenere una
quantità di domande imbarazzanti... i cinque minuti con
Mark, era convinta, sarebbero stati il colpo di grazia! Ed era riuscita
a rilassarsi davvero in minima parte, lasciandosi andare leggermente
contro Fred.
- Finalmente... senti, perchè non ti rilassi davvero? Mi
sembra stia andando tutto bene... potremmo anche tentare di goderci
davvero la festa...
A quella richiesta si era voltata e Fred non glielo aveva impedito,
però non l'aveva lasciata andare, era ancora stretta nel suo
abbraccio. Erano vicini, così vicini, che aveva dovuto
sollevare il viso per guardarlo negli occhi. Solo allora si era resa
conto di quanto fosse cresciuto. O di quanto il suo fisico si fosse
irrobustito: non era più il ragazzino magro e dinoccolato
che ricordava. Ora, c'era quel ragazzo dall'aria più
matura... e sicuramente più rilassata. Forse contribuiva a
farlo apparire così, anche il nodo della cravatta allentato
e il bottone del colletto slacciato: come qualcuno che si sentisse
elegantemente a proprio agio.
"Hermione ma che cosa stai pensando?" si era ritrovata a chiedersi. E
si era anche ritrovata a rispondersi "Meglio non pensarci... ho
già abbastanza casini a cui pensare adesso...".
- Non posso rilassarmi... quando ci sono sempre tre paia d'occhi
puntati su di noi a spiare ogni nostro minimo movimento... secondo me,
riescono persino a leggere il labiale...probabilmente avranno seguito
un corso apposta per spiare meglio....
Fred aveva distolto lo sguardo da lei, per fissare un punto dietro lei.
- Sicuramente si godono lo spettacolo... anche adesso... anzi, secondo
me, adesso si aspettano altro da noi...
- Altro? Che significa altro?
Era tornato a guardarla. Nonostante il buio fosse rischiarato solo
dalle mille luci delle candele, Hermione era riuscita a cogliere una
strana espressione in quegli occhi che la fissavano a loro volta.
- Credo significhi questo...
E l'aveva baciata. Semplicemente, come avrebbe fatto davvero un ragazzo
che aveva voglia di baciare la sua ragazza. Labbra su labbra,
invitanti, sicure, morbide. Talmente perfette, in quello che stavano
facendo, che non si era nemmeno posta la questione se stessero fingendo
o meno: semplicemente, aveva risposto a quell'invito. Come una ragazza
che avesse voglia davvero di baciare il suo ragazzo. Senza fingere,
anche lei aveva passato le braccia intorno al collo di Fred, per
attirarlo più vicino, per condividere più a fondo
con lui, la ridda di emozioni che le si erano accese dentro.
Tutto era scomparso intorno a lei, tranne quel corpo stretto al suo,
quelle labbra che continuavano a cercare le sue, quel profumo che la
stordiva.
- Ehm... ehm... Hermione? Fred?... ehm....
Qualcosa, lontano, cercava di entrare in quel momento di pura
perfezione.
- Ehm... ragazzi? Mi spiace disturbare... Hermione?!
Fred era stato capace di interrompere quella corrente che li aveva
uniti. Lei, sicuramente, avrebbe ignorato quel qualcosa che tentava di
intrufolarsi.
Ma anche ora, quella corrente sembrava passare nei loro sguardi. Se
anche le loro labbra non erano più unite, così
non era per i loro occhi: incapaci di rivolgersi verso quel qualcosa
che li aveva interrotti.
- Ah, bè... se non è amore questo! Dovrei proprio
arrabbiarmi con te, Herm! Tu che non lo hai mai cercato, lo hai trovato!
Quel qualcosa, alla fine, era riuscito a penetrare nel momento
perfetto... rigettando Hermione nella cruda realtà: vero
amore? Non c'era definizione più sbagliata di quella per
riferirsi alla situazione tra lei e Fred! Ma allora quel momento? Quel
bacio? Bravura... pura bravura da parte di Fred: evidentemente la sua
esperienza andava ben al di là di quella di Hermione. E lei,
con la sua inesperienza, aveva reagito istintivamente!
Ecco spiegato il tutto! Convinta di questo, finalmente aveva guardato
Emily.
- L'amore, infatti, non va cercato, Emily. Si può solo
aspettare... ed essere abbastanza attenti, da capire quando sta
bussando alla tua porta.
Per una volta, Hermione era sicura che l'espressione di Emily, fosse
anche la sua: assolutamente stupita, rapita e basita.
E a provocarla, in entrambe, erano state le parole di Fred. Pronunciate
con quello che sembrava assolutamente un velo di malinconia, che le
rendeva ancora più speciali ed intense.
- Hermione, davvero, non sai quanto ti invidio in questo momento...
perchè non ti ho conosciuto prima io, Fred?
Emily lo aveva detto con un'espressione divertita, che però
non nascondeva una traccia di verità.
- Sai che non è detta l'ultima parola, Emily?
Fred era tornato ad avere un tono di voce più allegro. Ed
era tornato anche a sorridere maliziosamente. Aveva sciolto Hermione
dall'abbraccio, prendendola solo per mano.
- Non ti ho ancora detto, vero, che ho un fratello gemello? George... e
lui è ancora single!
Emily era scoppiata a ridere. Ed aveva guardato Hermione.
- E' incredibile quanto tu sia fortunata! Ti ritrovi anche un cognato
fantastico!! Quasi quasi, ci faccio davvero un pensierino...
Poi si era guardata intorno e quando aveva trovato Robert gli aveva
fatto un cenno di saluto.
- Però, dopotutto, non posso lamentarmi nemmeno io...
comunque, non vi ho interrotto per niente... Hermione, devi venire un
attimo dentro. Sta per richiamare qualcuno che vuole parlare
assolutamente con te!
- Qualcuno che vuole parlare con me?! A parte i miei, nessun'altro sa
che sono qui!
O meglio, nessun'altro che avrebbe saputo usare un telefono... Ginny
sicuramente non era in grado! E non l'avrebbe mai chiesto ad Harry,
senza dover rivelare tutta la storia... a meno che... no, no, Ginny non
lo avrebbe mai fatto!
- Chi è Emily?
Ma la ragazza l'aveva presa per l'altra mano, iniziando a tirarsela
dietro. Di conseguenza anche Fred l'aveva seguita.
- Sorpresa!
Di nuovo in salotto, Emily l'aveva apostrofata con una finta
espressione corrucciata.
- Quando suona il telefono, tu rispondi. Ascolti... e non osi dire di
no! Altrimenti dovrai vedertela anche con me!
Poi si era rivolta a Fred.
- Riterrò responsabile anche te, di un eventuale rifiuto di
Hermione! Chiaro!?
Fred era stato al gioco.
- Assolutamente sì. Veglierò sulle sue risposte...
- Bene! Torno fuori... dopo raggiungetemi. Ci trasferiamo in piscina...
è quasi mezzanotte!
E soddisfatta si era congedata.
- Hai un'idea di chi possa essere?
Hermione ci stava pensando, ma era ancora troppo sconvolta dal bacio
per poter parlare con Fred. E aveva solo accennato un no con la testa.
Poi il telefono aveva preso a squillare. Hermione non aveva indugiato
ed aveva sollevato la cornetta. Meglio una telefonata a sorpresa, per
il momento, piuttosto che pensare a come continuasse ad apparirle bello
Fred: appoggiato al divano, le mani in tasca, la cravatta allentata, i
capelli leggermente scompigliati...
- Pronto?
Fred non le toglieva gli occhi di dosso ed Hermione aveva abbassatto la
testa.
- Sig. Bloyd! Buonasera! Allora era lei... sì, grazie, tutto
bene!..... Sì, anche il viaggio è andato bene...
Fred stava sorridendo e lei era arrossita. Ormai conosceva tutte le
bugie che avrebbe detto, eppure... ancora la mettevano in imbarazzo!
- Sì, Emily ha organizzato una splendida festa! Poi Villa
Bloyd è sempre una cornice meravigliosa!.... Già,
siamo cresciute ormai... eh sì, l'anno prossimo
toccherà a me!.... No, i miei genitori sono ancora via...
sì, dovrebbero essere a Londra tra una decina di giorni...
come? Cosa farò nel frattempo? Oh, ho già
organizzato di andare a casa di alcuni amici...
E lì, aveva proprio evitato di guardare Fred. Andare alla
Tana, dopo quella sera, sarebbe stato diverso... perchè
sarebbe stato diverso incrociare Fred. Anzi, era meglio non pensarci
adesso... o non sarebbe più riuscita a seguire il Sig.
Bloyd... che le stava dicendo, invece...
- Parigi? Ah, siete a Parigi! Bellissima città. Ho sentito
spesso parlarne... come? Perchè il mio fidanzato ancora non
mi ha portato?
Lo sapeva di essere arrossita ancora più violentemente, ma
non si aspetteva che Emily avesse già spifferato tutto a
suoi genitori! Sperava che prima di allora, lei avesse già
avuto il tempo di inventarsi qualche ipotetica rottura tra lei e Fred!
Maledizione, la cosa stava assumendo proporzioni gigantesche!
- Bè... io sono sempre in America...e lui è
impegnato con il lavoro... come? Se adesso lui è in vacanza?
Bè, no... sì, immagino che non voglia
impicciarsi per niente, la conosco troppo bene Sig. Bloyd, per pensarlo!
Ed era vero, era completamente diverso da Emily... aveva guardato di
sottecchi Fred: la stava sempre fissando. Ed era tornata a guardarsi i
piedi, giocando con il filo della cornetta.
- Venire a Parigi? No, non credo proprio sia possibile... io la
ringrazio davvero molto per l'invit... capisco Sig. Bloyd...
sì, sì Emily è stata abbastanza chiara
al riguardo... no, davvero... e poi Fred ha degli impegni... come?
Sì, immagino.... l'inaugurazione di un museo è un
evento sicuramente affascinante...ma io, cioè noi...
E qui aveva guardato di nuovo Fred, di sfuggita. Era sempre appoggiato
al divano, all'apparenza tranquillo, a suo agio.
- So che Emily non apprezza abbastanza.... e va bene... so che,
diversamente da me, ad Emily non gliene frega veramente niente di un
museo... volumi risalenti al Medioevo? Ma davvero!?.... Potrei vederli,
prima che vengano esposti?!... potrei addirittura consultarli?!... ah,
il museo è stato realizzato grazie alla Bloyd
Corporation.... bè capisco allora perchè abbiano
un occhio di riguardo per i suoi ospiti... sarebbe veramente bello
poter venire... ma non credo proprio che Fred possa...
E lo aveva nuovamente guardato di sfuggita.
- ... liberarsi! Mi stava giusto dicendo che...
La cornetta non era più nella sua mano. Era nella mano di
Fred! Era lui, ora, ad averla accanto all'orecchio.
- Sig. Bloyd? Buonasera, sono Fred Weasley... sì, esatto, il
fidanzato di Hermione... è un vero piacere anche per me,
poter parlare con lei!... Sì, ero presente anch'io.... ho
capito a grandi linee di cosa si tratta...
Ora era lui a fissarla, mentre chiacchierava amabilmente con il padre
di Emily. Come se fosse qualcuno che conosceva da sempre.
- Ovvio che Hermione dovrebbe esserci. Un'occasione unica!... non credo
ci saranno problemi, Sig. Bloyd. Già domani sera?...
bè, sì il preavviso è poco... ma credo
di potercela fare. Posso parlare con mio fratello... sì,
sono in affari con lui... una catena di negozi...
Che cosa? Cosa stava facendo Fred?
- ... sì, va bene. Allora è confermato: domani
verremo a Parigi con Emily e Robert. Ovvio che lo dirò io ad
Hermione... anzi è qui con me! E' veramente molto contenta...
Hermione sapeva, sapeva con certezza di avere un'espressione che poteva
essere tutto, tranne che contenta! Poteva essere furibonda, stupita,
omicida, terrorizzata... ma contenta proprio no!
- ... sì, va bene, dirò ad Emily che domattina la
chiamerà per informarla sui voli.... il piacere è
stato tutto mio, Sig. Bloyd. Certo, gliela saluto io, Hermione. A
domani, allora, buonasera.
Le aveva ridato la cornetta. Sorridendole, come se avesse appena finito
di parlare... di parlare... non sapeva nemmeno lei cosa volesse dire!
Era troppo sconvolta per pensare qualcosa di veramente sensato!
- Allora, tesoro, sei contenta che domani ti porto a Parigi? E
all'inaugurazione di un museo di... ecco, questa parte, credo di
essermela un pò persa...
Avrebbe voluto avere con sè la sua bacchetta. Una fattura
orcovolante non gliel'avrebbe risparmiata nessuno! Una di quelle che
Ginny le aveva insegnato così bene!
- Dai, Hermione, non fare così... ho visto la tua faccia
quando parlavi di poter consultare quei libri...
CHE COSA?!
- Fred, ti rendi conto di quello che hai appena fatto? Hai detto al
Sig. Bloyd che andremo a Parigi, domani! Io e te, insieme!
- Zia Muriel è stata a Parigi, pensa che è
piaciuta persino a lei! Vuoi che non piaccia a noi?!
Non poteva essere vero. Era impazzito. O era impazzita lei, dopo che
l'aveva baciata. Perchè le sembrava di capire che lui...
davvero... trovasse una buona idea andare a Parigi!!
- Fred, non si tratta di Parigi... o di zia Muriel... si tratta di noi
che...
E aveva indicato prima se stessa, poi lui...
- ... che andiamo a Parigi come fidanzati! Ti sei fermato a riflettere
sul fatto che domani, alloggeremo da qualche parte... come... come,
appunto, come fidanzati!!
Fred l'aveva afferrata per le spalle. Un tocco che, nonostante tutto,
le aveva provocato un altro brivido lungo la schiena.
- Herm, calma. Quante volte alla Tana, hai dormito nella mia stanza?
No, questo non c'entrava nulla! E lui lo sapeva benissimo!
- Peccato che tu e George non eravate presenti!
Aveva leggermente rafforzato la presa, sorridendole. Spedendole un
altro brivido lungo la schiena.
- Era per dire che hai già dormito nello stesso letto dove
ho dormito anch'io...
Era arrossita violentemente. Questo poi! C'entrava ancora meno!
Cioè c'entrava con il rossore... ma non c'entrava con quello
che intendeva... insomma, che casino!
- Sai benissimo che non è la stessa cosa... non si tratta di
dormire nello stesso letto in momenti differenti... si tratta di
dormire nello stesso letto NELLO STESSO momento! I-n-s-i-e-m-e!
Fred non aveva perso il sorriso... anzi, ora sembrava anche
più divertito!
- E tu pensi che Emily verrà in camera nostra, a controllare
se stiamo DAVVERO dormendo insieme?
Hermione si era persa sul "camera nostra"... cioè sua e di
Fred? Dormire insieme? Ma come erano arrivati a questo punto? Poi si
era riscossa.
- Potrebbe anche venirle in mente... credo che sarebbe capace di tutto!
- E allora dormiremo insieme! Siamo amici da una vita, no?
CHE COSA? Dormire insieme?
- Fred, guarda, io non credo...
- Ehi, allora?!
Emily era ripiombata in salotto. Con indosso solo un costume da bagno!
Oh - mio - Dio! Era vera la storia del bagno a mezzanotte!
Perchè tutto stava assumendo le proporzioni di un incubo
pazzesco?
- Mio padre ti ha convinto a venire a Parigi?
Sorrideva, Emily, ignara del dramma che stava vivendo Hermione: avrebbe
dovuto dormire nella stessa stanza con Fred.
- Veramente ha convinto me... Hermione si stava facendo un
pò troppo scrupolo...
Fred era intervenuto. Probabilmente aveva intuito che per lei il
momento era di quelli da tilt totale.
- Classico... anche se è una cosa a cui tiene tantissimo,
prima pensa a tutti gli altri! Bravo Fred... mi piace come stai tirando
fuori dal suo guscio questa pigrona!
CHE COSA?! Lei pigra?! Perchè non andava di festa in festa,
di inaugurazione in inaugurazione e tutto gli altri mille appuntamenti
mondani a cui non rinunciava lei?!
- Allora, vedi di fare un altro miracolo, Fred... convincila che non
deve perdersi questo bagno!
Oh - mio - Dio! Questo no, questo davvero no!
- Emily, credo che si sia fatto tardi per me e Fred... se poi domani
dobbiamo anche...
Anche che cosa? Andare a Parigi? Oh - mio - Dio! Doveva assolutamente
pensare a come fare per non andare... una scusa che fosse assolutamente
plausibile...
- Fred? Ti prego... aiutami tu!
Emily stava facendo che cosa, esattamente? Aggrappata al braccio di
Fred, un'espressione implorante.
- Bè, dai Herm... il bagno di mezzanotte potrebbe essere
divertente...
Era impazzito! Era venuto qua, non con l'intento di aiutarla, ma di
rovinarla! E lei non aveva capito nulla!
- Tesoro... non abbiamo nemmeno i costumi...
Hermione aveva volontariamente calcato il tono di voce sulla parola
"tesoro", sperando che Fred cogliesse l'altolà a non
spingersi oltre.
- Ma non c'è nessunissimo problema! Tu Herm puoi usare uno
dei miei... e Fred può prendere un costume di Robert!
Ecco, era Emily ad essersi spinta oltre...
Fred le aveva passato un braccio intorno alla vita.
- Visto... tesoro... Emily ha una soluzione per tutto!
Davvero, una fattura orcovolante sarebbe stato niente... niente in
confronto a quello che avrebbe voluto fargli. E che gli avrebbe
fatto... perchè prima o poi quella serata sarebbe finita!
- Andiamo, venite!
Si era ritrovata a seguire Emily su per le scale, abbracciata al suo
"fidanzato".
Il quale, abbassandosi leggermente su di lei, le aveva sussurrato...
- Ci sono novità... guarda il polso...
Oh - mio - Dio! Era il turno della M. Le lettere questa volta erano
cambiate in breve tempo. Aveva guardato Fred a metà tra
l'incuriosita e l'incavolata nera... perchè le lettere
cambiavano? Cosa lo provocava? Perchè diavolo non glielo
doveva dire Fred?
- Dai, Herm...
La vibrazione aveva accompagnato il suo nome sussurato sempre
nell'orecchio, mentre seguivano Emily.
- ... prendila come una sfida... vediamo se ci arrivi da sola...
Come se non avesse già abbastanza cose a cui pensare! Lo
avrebbe messo sotto torchio non appena fossero stati soli!
Lo avrebbe fatto, quanto era vero che lei era Hermione Granger! Fred le
avrebbe detto tutto o lei gli avrebbe piantato un casino che avrebbe
ricordato finchè campava!
Angolo autrice
E dove poteva finire questa "anomala" coppia di fidanzati, se non a
Parigi, la città dell'amore?! E per giunta, anche in un
museo babbano... ce lo vedete Fred? Anche se si sta dimostrando
all'altezza della situazione... o meglio, è così
che lo voglio immaginare! Vedremo Parigi che effetto farà
sui due...
Ovviamente siete tutte incuriosite dal braccialetto... già
qualcosina si intravede... ancora qualche capitolo e il quadro
sarà completo!
ZEBRAVIOLA:
per definire questa storia, non c'è termine
più appropriato di "carina". Vuole essere leggera e
divertente, quindi spero lo sia fino in fondo. La festa sembra ben
riuscita... anche se non ho potuto farne una cronaca dettagliata...
però, nel prossimo capitolo ti anticipo che un flashback ci
sarà sicuramente: vuoi che Hermione non riviva come
è stato questo bagno di mezzanotte insieme a Fred?!
Eh!eh!eh! Ciao e a presto.
VULNERARIA:
associare Pinocchio a Fred è inevitabile! Un bugiardo di
professione come il simpatico burattino... ma arriva per tutti, come
per Pincchio, il momento di smettere di dire le bugie... e allora,
quale sarà la verità che avrà da dire
Fred? Bè, credo non sia così difficile da
immaginare! Ciao e a presto!
SORELLINAMALFOY:
bè, con un nick come il tuo credo sia ovvio che la coppia ti
appaia un pò bizzarra. Credo di capirti molto bene... come
già detto in apertura, io sono una dramione straconvinta al
90%! Ma quel 10% di fred/hermione me li fa appunto ben vedere insieme.
E non può che essere dolcezza tra loro... al massimo un
pizzico di sana incavolatura... in fondo il rosso Weasley accende
sempre la miccia in Hermione, no? Hai ragione, se fossi in Fred non
scherzerei troppo con Hermione... ma forse, lui conosce un modo per
renderla più mite... vedremo se Parigi produrrà
danni o meno! Ciao e a presto!
LISA23: una
vera fan della coppia fred/hermione? Non che io non lo sia, credo si
capisca da come scrivo di loro che ne sono affascinata! Proprio dopo
"Cioccolata a mezzanotte" ho capito che non potevo separarmi da loro!
Non sarà una long con tantissimi capitoli, ma sicuramente ce
ne saranno a sufficienza per godersi altri momenti dolci e romantici
come nella shot che hai già letto. E poi, vuoi che Parigi
non sia romantica? Ciao e a presto!
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Ciao ragazze, eccomi!
E con che
sorpresa! Quasi un regalo di Natale, per me e per voi! Già,
perchè Lunanera - una cara amica - ha raccolto il mio
appello ed ha portato la sua bravura anche in questa mia ff. Dando
"forma e colore" alla coppia di piccioncini in viaggio a Parigi. Un
Fred così, cara Luna, è proprio irresistibile!
Grazie, davvero, per il bellissimo disegno.
Aria di festa,
aria di Natale... aria che sicuramente non può che ispirarmi
pensieri romantici!
E poi, i
nostri due piccioncini sono appunto a Parigi... ah, l'amour, toujours
l'amour! La vie en rose... bè, insomma, se avete
problemi di colesterolo, siete avvisate!
Un
pò di amaro, presupponendo che tutto questo romanticismo lo
stiate apprezzando, è che la ff sta per finire. Ancora due
capitoli, oltre a questo, e sarà conclusa.
Volevo che
fosse leggera e piacevole, fin qui mi sembra di esserci riuscita. Se
andassi oltre, credo potrebbe solo essere un ripetersi di situazioni.
Ora,
però, vi lascio al capitolo... sapendo di dover andare a
Parigi, avrei una certa voglia anch'io di arrivarci!
Ciao e a
presto.
Laura.
PS Due
precisazione importanti. La prima, stupirà qualcuno,
precisamente Gattoridens, ma mia cara, il Ron che compare brevemente,
vuole essere un piccolo omaggio al tuo! Spero non ti offenda... e spero
non ti faccia troppo orrore! Lo sai che per me è
inavvicinabile.... eh!eh!eh!
La seconda: le
prime volte l'ho inserito per sottolineare i vari stati d'animo di
Hermione, poi quel "oh - mio - Dio" l'ho voluto far diventare una
specie di mantra ricorrente per divertimento e per caratterizzare tutti
quei momenti (che non sono pochi ovviamente!) in cui la povera Hermione
si ritrova a dover fare i conti con i sentimenti che il ciclone "Fred"
è in grado di risvegliare!
Hermione era
giunta alla Tana intorno alle dieci. Più o meno, dopo aver
dormito quattro ore scarse. Questo perchè dopo il bagno di
mezzanotte, era seguito il gioco della verità. Dopo il gioco
della verità, uno dei giochi più stupidi che
Hermione avesse mai sperimentato, era seguita la rievocazione dei
trascorsi scolastici di ognuno di loro. Per la maggior parte dei
presenti disastrosi e noiosi, per una persona in particolare
più che eccellenti e gioiosi. Dopo questo momento, di cui
Hermione era diventata protagonista indiscussa, era seguito il momento
della colazione. Ormai erano quasi le cinque del mattino e alla padrona
di casa era venuto in mente, che ai pochi rimasti, sarebbe stato carino
servire brioche, cappuccino, succo di frutta. Si erano fatte le sei,
prima che Hermione riuscisse a lasciare villa Bloyd. Ovviamente non da
sola. Insieme al suo fidanzato: Fred, che le era stato accanto in ogni
momento, condividendo discorsi, abbracci, un altro bacio... e la
sensazione dei loro corpi abbracciati, coperti solo dai costumi da
bagno.
- Hermione,
non stai bene?
La voce di
Ron, aveva fatto capire ad Hermione che la sua faccia doveva aver
assunto quella sfumatura di rosso, che anche lui riusciva a sfoggiare
molto spesso.
- No, no...
deve essere il caffè... l'ho scaldato troppo.
Ron, fatto il
suo dovere, aveva ripreso con gusto ad addentare l'enorme fetta di
torta che si era servito.
Un verso, che
altro non era se non uno sbadiglio, aveva annunciato l'ingresso di
Harry.
- Ron...
Poi si era
accorto dell'amica.
- Hermione!
Ciao! Sei arrivata...
- Ciao Harry.
Ginny era
arrivata come al solito con la forza di un tornado. Il sorriso che
andava da un orecchio all'altro, come sempre succedeva quando Harry era
alla Tana, aveva portato con sè una sferzata d'allegria.
Hermione non
aveva potuto fare a meno di pensare quanto assomigliasse a Fred quel
modo di fare.
- Ciao
ragazzi. Hermione!
Si era
catapultata sulla panca, vicino all'amica.
- Ti
aspettavo! Devi raccontarmi tutto! Non devi tralasciare neanche il
più piccolo particolare...
Un
semiaddormentato Potter, aveva fissato le due ragazze.
- Raccontare
cosa? Che hai fatto di bello, Herm?
A parte andare
ad una festa con Fred come fidanzato? A parte baciarlo, farci il bagno
assieme, condividere un cornetto, farsi pulire uno sbaffo di
cappuccino? A parte rimanere incastrata per andare a Parigi con lui? Oh
- mio -Dio! Bè, a parte tutto questo, niente.
- Sono dovuta
andare ad una festa... un'amica che si è diplomata...
Ginny le aveva
fatto l'occhiolino.
- E' inutile
che parli con loro... forse, forse l'unica festa a cui hanno
partecipato è stato il Ballo del Ceppo... e con che
risultati... bè, i gemelli ancora adesso non riescono a
smettere di ridere se ci pensano!
I gemelli...
Fred... ad Hermione erano venuti i crampi. Oh - mio - Dio... a momenti
sarebbe esplosa una bomba lì dentro. Ci aveva pensato e
ripensato, ma non aveva trovato nessun'altra soluzione.
- Ehi,
sorellina, vacci piano. Solo perchè hai avuto qualche
ragazzo non significa che io ed Harry...
Un crac aveva
decretato la fine della colazione di Hermione. O meglio la fine della
tregua durata quelle quattro ore.
- Ciao
ragazzi!
Eccolo, Fred
Weasley. Polo nera, jeans sbiaditi, scarpe da tennis. Sorriso
sbarazzino, capelli scompigliati. Su di lui le quattro ore di sonno
sembravano aver avuto più effetto!
- Pfumf...
ciao...
Ron aveva
quasi ignorato l'arrivo del fratello.
Ginny, invece,
gli era già saltata al collo. Stampandogli un sonoro bacio
sulla guancia.
- Ciao...
Harry, meno
semiaddormentato, aveva salutato da dietro le pagine della Gazzetta.
Due occhi verdi che spuntavano appena.
- Ciao, Fred.
Tre paia
d'occhi si erano appuntati, sorpresi, su di lei.
Che aveva
fatto? Aveva solo salutato Fred! Ecco, appunto... Fred! Da quando
riconosceva i gemelli? Bè... oh - mio - Dio... forse da
quando ne aspettava uno in particolare?
- O George?
Aveva cercato
di rimediare, cercando anche di ignorare il lampo di divertimento che
era passato nello sguardo del ragazzo.
- No, hai
indovinato, Herm. E' proprio Fred!
Ginny ancora
stava abbracciando il fratello.
- Che fai di
bello qui? Nostalgia di casa? Della colazione di mamma?
Fred stava
sorridendo alla sfilza di domande della sorella. Si somigliavano anche
in questo.
- Sono venuto
per un favore, ho sempre nostalgia di casa, ancora di più
della colazione di mamma... nè io, nè George
abbiamo praticità in cucina...
E si era
impossessato di una fetta di torta.
- pfumf..
che.. pfumf... favore... pfumf...
Ron, alla
seconda fetta di torta, aveva guardato il fratello.
Hermione
sapeva che il momento era cruciale. Se qualcosa fosse andato storto...
Fred l'aveva guardata. Hermione aveva avuto la sensazione che sapesse
benissimo cosa stava pensando.
- Dobbiamo
andare in Francia. Finalmente un mago a cui stavamo dietro da tempo,
sembra essere disposto a venderci degli incantesimi scherzosi
introvabili...
Harry aveva
ripiegato il giornale.
- Sembra
interessante...
-
Già. Però c'è un problema... George
non può venire. Non possiamo chiudere il negozio per tre
giorni...
- Tre giorni?
Ron, la bocca
stranamente libera, aveva rivolto la domanda.
- Sono
incantesimi complessi... altrimenti non gli saremmo stati dietro
così tanto! E tre giorni sarebbero giusto bastati ad essere
in due...
E qui aveva
guardato sfacciatamente negli occhi Harry. Il quale si era agitato
sulla sedia.
La cosa non
era sfuggita a Ginny, che si era agitata a sua volta. Harry era
arrivato solo il giorno prima.
- Non
può venire Jordan?
Ecco Ginny
già mettere le mani avanti...
- Uhm... non
credo sia in grado... e poi, lo sai che odia i francesi...
Fred, nel
rispondere, aveva riguardato Harry.
- Potrei
venire io...
Il metodo
"Weasley" funzionava quasi subito... soprattutto con Harry, che da buon
Grifondoro, non restava indifferente ad una richiesta d'aiuto.
Era il turno
di Hermione... ma Ginny era arrivata prima.
- Ma sei
appena arrivato!
Poi era
arrossita. Dietro quelle parole si celava più di un
interesse.
- E' vero,
Harry... non posso chiederti di ripartire... immagino sia stato
abbastanza impegnativo lo stage presso il Ministero... papà
lo dice sempre che gli Auror non ci vanno giù teneri con gli
studenti...
Harry aveva
scrollato le spalle.
- Niente che
una buona notte di sonno non abbia già cancellato... e poi,
diversamente, come puoi fare, Fred?
Ginny era
balzata in piedi. La stessa espressione di quando le aveva sbattuto il
giornale sotto il naso, animava il suo sguardo.
- Hermione!
Lei è la soluzione! Chi meglio di un OOP potrebbe aiutarti
Fred?
Hermione
odiava quando la chiamava OOP... anche se sapeva che da parte di Ginny
non c'era nessuna cattiveria. "Oltre ogni previsione" era il suo voto
classico ad Hogwarts.
Adesso quattro
paia d'occhi la fissavano. Quelli di un ragazzo in particolare,
mascheravano divertimento, dietro la finta espressione di valutazione.
- Hermione?
Mah...
E adesso
fingeva anche di essere perplesso! Era un attore nato...
- Ma
sì, Ginny non ha tutti i torti. E poi con Harry avevamo in
previsione di dedicarci un pò agli allenamenti. L'anno
prossimo dobbiamo assolutamente vincere la Coppa... ci serve ogni
giorno disponibile!
Ron, sostenuto
sempre dall'annuire di Ginny, aveva abbracciato l'idea.
Se fosse stato
tutto vero, cioè se Hermione non avesse "voluto" arrivare a
tutto questo, avrebbe già tentato di affatturare i due
fratelli coalizzati nello spingerla a passare tre giorni con Fred!
- Mah... non
so. Cioè non so se...
- Herm, non
c'è problema. Vado io. E poi Ron, abbiamo tutta l'estate per
allenarci... cosa vuoi che siano tre giorni in più o in meno.
Harry, come
sempre, davanti all' incertezza - peraltro finta - dell'amica non aveva
esitato.
-
Bè... adesso che mi ci fai pensare... un OOP contro...
ehm... diciamo che tu Harry, non brilli per altrettanta bravura...
forse preferirei essere accompagnato dall'OOP. Ti scoccerebbe
così tanto, Herm?
Il
braccialetto, nascosto dalla manica lunga della camicia, aveva vibrato.
Ricordandole che la M era diventata una I. Era successo subito il
bagno. Subito dopo che nell'acqua Fred l'aveva abbracciata. E aveva
sfiorato le sue labbra. Oh - mio - Dio... al solo ricordo si era
sentita stringere lo stomaco.
Era arrossita.
Ma poteva sembrare una reazione normale in quel momento. Una reazione
alle parole di Fred. Non al ricordo di... basta! Basta o ci impazziva!
-
Bè no... ma dovremo stare via proprio tre giorni?
Ma dove
l'avrebbe condotta quel cumulo di bugie? Le era venuto in mente
l'inferno... in realtà l'avrebbero condotta dritta dritta a
Parigi. Forse, per certi aspetti, un altro tipo di inferno.
-
Più o meno... considera che il tipo è molto
scrupoloso... vuole spiegarci tutto per filo e per segno... ehi, ben
inteso, che è tutto pagato dalla "TiriVispiWasley
Corporation"!
Praticamente
non riusciva a tornare del suo colore originario. Si sentiva ancora
rossa come un pomodoro. Ogni cosa pronunciata da Fred, la riportava
alla sera prima. La Weasley Corporation era saltata fuori quando Robert
aveva voluto sapere di più sull'attività di Fred.
E lui aveva clamorosamente mentito dicendo che lui e George gestivano
una catena di negozi!
- Bene! Mi
sembra tutto risolto allora... Hermione accompagnerà Fred!
Ginny aveva
concluso "l'affare" prima che qualcosa andasse storto, riportando reale
la probabilità che fosse Harry ad allontanarsi tre giorni
dalla Tana.
Ginny che era
innamorata persa di Harry. Harry che, da vero imbranato, non si
accorgeva di nulla.
Le era tornata
in mente la frase di Fred, sull'amore che bussava e che bisognava
essere attenti a capirlo. Chissà quanto doveva ancora
bussare Ginny, prima che Harry capisse. Forse l'avrebbe sfondata la
porta, a furia di bussare...
- Allora,
Herm, che ne dici di fare la valigia? Potremmo già andare...
devo solo passare un attimo ad avvisare George che ho risolto il
problema.
Hermione aveva
guardato Fred. Per un attimo terrorizzata che fosse vero. Che davvero
dovesse passare da George.
Poi aveva
visto il lieve cenno di diniego. Ed era tornata a respirare. Con Fred
c'era poco da stare tranquilla.
- Veramente la
valigia è già pronta... ero appena arrivata
anch'io.
Non aveva
risparmiato all'amica la frecciatina. Va bene che Ginny
involontariamente le aveva dato una mano... però rimaneva il
fatto che se fosse stato tutto "vero"... l'avrebbe pur sempre
sacrificata al posto di Harry! Ah, l'amore... che cosa ti spingeva a
fare...
- Herm... se
non ti va...
Il viso di
Ginny aveva assunto un'espressione dispiaciuta e combattuta. Aveva
gettato un'occhiata fugace ad Harry.
- Ma no. Lo
faccio volentieri per Fred. E poi, è vero. Per Harry le
vacanze iniziano solo oggi... giusto, Harry?
L'amico, che a
sua volta gettava occhiate fugaci a Ginny, aveva fulminato Hermione.
Odiava quando Hermione cercava di farlo uscire allo scoperto con
Ginny... ancora non aveva ammesso di amarla alla follia. Ancora si
nascondeva dietro al fatto che lui non era il ragazzo giusto per lei.
-
Già... sarà uno spasso poter giocare a Quidditch
tutti i giorni...
Ginny aveva
fatto una faccia che prometteva tempesta. E se Hermione si fosse
fermata, sapeva che ci sarebbe stata una lunga sfuriata della rossa,
con cui avrebbe sfogato parte della sua frustrazione per il
comportamento di Harry.
- Herm... non
vorrei farti fretta... ma dobbiamo andare!
La voce di
Fred l'aveva riportata ai suoi di problemi! Tra meno di un'ora sarebbe
volata a Parigi con lui... e non a cavallo di una scopa, ma su
un'aereo. Oh - mio - Dio... Fred su un aereo. Fred all'aereoporto. Fred
in un qualsiasi luogo babbano alle prese con un qualsiasi oggetto
babbano!
- A
proprosito... in Francia, dove?
Ginny aveva
posto la domanda.
Fred aveva
guardato Hermione. Hermione aveva guardato Fred.
Lui con un
sorriso spensierato. Lei con un sorriso tirato.
- A Parigi!
- Parigi?
Oh - mio -
Dio! Ginny non stava facendo davvero quell'espressione. Non stava
prendendo Fred sottobraccio. Non stava per dirlo... no, Ginny era sua
amica...
- Parigi! La
città dell'amore... chissà... magari potrebbe
succedere!
Oh - mio -
Dio! Perchè nessuno fermava Ginny? Perchè Ron,
che di solito aveva sempre la bocca piena, ora l'aveva sgombra, libero
di dargli fiato?
- Succedere?
Cosa dovrebbe succedere a Parigi?
Eccola,
sguardo malizioso, sorriso malizioso, pensieri maliziosi...
perchè doveva conoscere Ginny, così bene, solo
lei?
- Solo un orso
come te, Ron, potrebbe non immaginarlo!
Ron, aveva
cercato solidarietà in Harry. Il quale aveva fatto
spallucce. Di certo non avrebbe parlato di Parigi... proprio no!
Avrebbe anche potuto conoscere cosa poteva accadere a Parigi... ma
davanti a Ginny non avrebbe mai parlato di certi argomenti!
Ron, allora,
aveva cercato manforte nel fratello. Aveva quell'epressione che stava
ad indicare che di certo, Fred, non lo avrebbe deluso. Figurarsi se
Fred poteva sapere...
- Mi spiace,
fratellino. Io la risposta la conosco...
Oh - mio -
Dio! Hermione aveva pregato intensamente che Ron non lo facesse. Era
arrivata a giurare che gli avrebbe fatto tutti i compiti del prossimo
anno, se un miracolo gli avesse fatto tenere la bocca chiusa.
- E quale
sarebbe? Sembra un segreto di stato...
No! L'aveva
fatto! Neanche il giuramento aveva funzionato.
- Sarebbe che,
essendo Parigi la città dell'amore... bè, io ed
Hermione potremmo anche innamorarci.
OH - MIO - DIO!
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Fred nel mondo
dei babbani, era come un bambino al luna park.
Tutta una
serie di episodi lo aveva reso evidente. Tipo quando si era messo in
fila proprio dietro ai bambini, per poter visitare la cabina di
pilotaggio. O quando aveva infilato di nascosto le cuffie in dotazione
per ascoltare il film, nel suo zaino. O come adesso, assolutamente
concentrato a studiare il nastro trasportatore su cui iniziavano a
comparire le prime valigie.
- Che ne dite
se passiamo in albergo per rilassarci un pò? Non so voi, ma
io praticamente non sono riuscita a dormire... sono distrutta!
Emily, una
forma smagliante a smentire ciò che aveva appena affermato,
aspettava una risposta.
L'idea
dell'albergo era assolutamente da escludere per Hermione! Avrebbe messo
piede lì dentro il tempo strettattemente indispensabile.
- Ottima idea!
Ci riposiamo tutti un pò...
Proprio in
quel momento, Fred ne aveva avuto abbastanza di studiare il nastro
trasportatore, per rispondere.
- Bene! Ecco
le nostre valigie.
Hermione aveva
visto il suo trolley, molto meno pratico del baule incantato o della
sua borsa magica.
Poi aveva
visto le valigie di Emily: una valigia che sembrava il suo baule, una
di media grandezza, un trolley, un beauty-cause.
- Hermione! Ma
cosa ti sei portata lì dentro? Sicuramente non il vestito
giusto per la serata che ci aspetta!
Hermione aveva
iniziato a tremare. Di paura. Che serata? L'inaugurazione del museo
sarebbe stata l'indomani. E aveva giusto portato il tubino nero,
decidendo che era più che perfetto per l'occasione.
Robert stava
strizzando l'occhio a Fred. Il quale, a sua volta, lo stava strizzando
a lei.
Non aveva
potuto fare a meno di pensare che era il solito pazzo incosciente! Come
faceva a non preoccuparsi mai di niente!
- Che serata
Emily? L'inaugurazione è domani...
- Ti prego,
Herm! Non dirmi che pensavi di passare la tua prima serata a Parigi in
albergo!
No! Hermione
aveva riconosciuto l'espressione della ragazza e pregava che non lo
stesse per dire...
- Capisco che
tu e Fred non vi vedete da un pò... ma avrete tempo, dopo,
per recuperare! Prima io e Robert vi portiamo a cena in uno dei
ristoranti più romantici di Parigi!
Hermione,
avrebbe voluto che si aprisse quel famoso buco, in grado di portarla al
centro della terra. Lontana dall'espressione maliziosa di Emily, dalla
risata diverita di Robert e da Fred. Che non si stava affatto
risparmiando un'espressione tra il divertito ed il malizioso.
- Veramente,
Emily, abbiamo già avuto tempo sufficiente per recuperare...
Oh -mio - Dio!
Perchè quel dannatissimo buco non si apriva! Sentiva di
essere diventata dello stesso colore del vestito di Emily: rosso fuoco!
- Ora capisco
quell'espressione sciupata, Hermione...
Ci si metteva
anche Robert, ora! Si era dimostrato assennato e morigerato fino
adesso! Già, perchè adesso stava battendo una
mano sulla spalla di Fred, ridendo della sua affermazione!
- Emily...
credo che quel signore ce l'abbia con te!
Fortunamente
Hermione era stata la prima ad accorgersi dell'uomo, che da dietro il
vetro, faceva ampi cenni in direzione di Emily. Permettendole
così di distogliere l'attenzione da lei.
- Oh,
è Monsieur Drue. Il responsabile della filiale di Parigi. Me
l'aveva detto papà che sarebbe venuto lui a prenderci...
Stava
ricambiando il suo gesto di saluto.
-
Bè, ci conviene andare. Non facciamolo aspettare...
Aveva cambiato
idea adesso.Meglio correre in albergo. Almeno lì avrebbe
avuto un pò di pace da Emily...e anche da Robert, visto che
ci si metteva anche lui a complicarle la vita!
- Manca la
valiga di Fred!
- Oh, non
c'è problema! Accio...
Hermione si
era praticamente gettata addosso al rosso.
- Oh, tesoro,
scusa! Sono inciampata...
Fred, sotto lo
sguardo di fuoco della sua "fidanzata", aveva avuto l'accortezza di
mostrare un'espressione contrita: segno che si era accorto della
sciocchezza che stava per fare. Vedere la sua valigia volare per tutto
l'aereoporto fino a raggiungerlo, sarebbe stato qualcosa di poco
normale per i babbani presenti!
Però
l'aveva afferrata per la vita. Stringendola a lui e depositandole un
lieve bacio sulle labbra.
- Tranquilla,
tesoro. Cascarmi tra le braccia, non è mai una seccatura...
Emily aveva
sospirato, Robert ridacchiato, Hermione imprecato. Come al solito, per
la strana sensazione che le provocava l'abbraccio di Fred. Per la
scarica elettrica che le provocavano le labbra di Fred. Per il nodo
allo stomaco che le provocava guardare in quegli occhi tremendamente
caldi ed espressivi.
- Ecco la mia
sacca!
Era tornata
libera, mentre Fred recuperava la sacca. E stranamente era una
libertà che le pesava. Perchè non era invece
sollevata?
Qualcosa
iniziava a risuonare come un campanello d'allarme. Ma Emily che la
prendeva sottobraccio, trascinandola verso l'uscita, era un campanello
anche più squillante.
- Senti, mi sa
che io e te non possiamo andare in albergo...
Ecco, Emily
che nell'orecchio le sussurrava queste parole, era un campanello ancora
più squillante!
- Emily...
- Ssshhh! Non
voglio sentire storie... adesso liquidiamo i rispettivi ragazzi e tu
vieni con me! Senza protestare!
Oh - mio -
Dio! Cosa aveva in mente ancora!?
- Robert,
Fred... temo che ci sia un cambiamento di programma. Cioè,
per me ed Hermione. Voi potete pure andare in albergo... noi ragazze
abbiamo da fare... spero non ti dispiaccia, Fred, se te la rubo...
Fred aveva
sorriso.
- No, certo.
Avevano quasi
raggiunto il distinto signore che li attendeva.
- Bene! Allora
direi che ci possiamo rivedere in albergo. Vi raggiungeremo per...
diciamo le otto. Fatevi trovare nella hall.
Hermione, per
certi versi, invidiava la sicurezza dimostrata da Emily. Sapeva sempre
quello che voleva...
- Monsieur
Drue! Bonjour!
- Mademoiselle
Bloyd...
Era iniziata
tutta una serie di convenevoli e presentazioni. Alla fine dei quali,
Hermione si era ritrovata a salutare frettolosamente Fred, prima di
essere trascinata verso un taxi da Emily. E non prima di aver visto
Fred, scomparire insieme a Monsieur Drue e Robert su una lussuosa
limousine.
Ecco, in quel
preciso momento aveva iniziato a pregare che il "ciclone" Fred non
arrivasse a spazzare via Parigi, la città dell'amore.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Ogni specchio
che aveva incontrato, le aveva rimandato sempre la stessa immagine: una
ragazza fasciata in un abito blu notte aderente, le spalle scoperte,
riccioli castani che ricadevano morbidi, sulle stesse spalle. Occhi
ambrati, messi in risalto dal trucco sapiente, labbra sottolineate da
una tonalità di rosa appena più scuro delle
labbra stesse.
La camminata
era apparsa solo lievemente incerta, poichè calzava dei
sandaletti, anch'essi blu, con un tacco leggermente più alto
di quanto non fosse abituata.
Il tutto era
completato da una stola, del medesimo colore del vestito, che le
fasciava le spalle.
Hermione, ogni
volta, aveva pensato che non potesse essere lei quella ragazza.
Eppure le
somigliava molto. Solo sembrava più raffinata,
più matura, più... insomma più bella.
Si era accorta che già un paio di signori, nel vederle
scendere dal taxi, si erano fermate ad ammirarle. Anche Emily, per
quanto fosse possibile, appariva ancora più bella.
Nella hall,
altri specchi. E ancora si era guardata, di sfuggita, ma l'immagine non
era cambiata.
Poi, proprio
nello specchio, lo aveva visto. E non aveva potuto fare a meno di
bloccarsi. Di rimanere impalata, l'espressione sorpresa, un rossore che
iniziava a diffondersi sul viso, per poi raggiungere anche il
decoltè.
Oh - mio -
Dio! Quello non poteva essere Fred Wwasley. Quello era un ragazzo che,
per pura fortuna, si trovava lì ed aveva incrociato lo
sguardo con il suo.
E dopo averlo
fatto, ora le stava sorridendo con un calore ed una ammirazione, che
era pari alla sua.
Smoking nero,
capelli perfettamente pettinati, una mano in tasca, Fred era
semplicemente stupendo. Non c'era un altro modo per definirlo. Fred,
che solo muovendo le labbra, le stava dicendo "sei bellissima".
A lei,
Hermione Granger, che ancora era impalata davanti a quello specchio.
- Ehi, ti sei
incantata? I nostri cavalieri ci stanno aspettando!
Emily l'aveva
riscossa. Le aveva sfiorato un gomito ed Hermione si era girata.
Ma la visione
non era scomparsa. Anzi, si era fatta più reale. Se aveva
pensato che lo specchio potesse essere un inganno, bè la
realtà era anche migliore.
Fred non era
stupendo. Fred era semplicemente e meravigliosamente affascinante. E le
stava venendo incontro. Sempre con quel sorriso ammirato e caldo e... e
non le venivano altre parole, sentiva solo quel nodo allo stomaco
stringere ancora di più.
- Uno
spettacolo i nostri ragazzi in smoking. Ma noi non siamo da meno! Vedi
che ne è valsa la pena sottoporti a tutte quelle "torture"!
Hermione aveva
sentito appena le parole di Emily. Come ricordava vagamente di essersi
lamentata tutto il pomeriggio per lo shopping, per il parrucchiere, per
l'estetista, per il truccatore... per quei sandali!
Come, del
resto, notava appena la presenza di Robert accanto a Fred.
Fred, che
ormai era ad un metro di distanza. Fred, che colmato quel metro, aveva
fatto scivolare un braccio intorno alla sua vita, chinandosi su di lei,
attirandola un pò più vicino, avvolgendola nello
stesso profumo che aveva percepito soltanto... quando? Ieri sera...
- Sei la
strega più bella mai vista, Hermione.
Fred che
sussurandole nell'orecchio, dava voce a quel calore e a quella
ammirazione che aveva anche nello sguardo.
- Anche tu sei
molto bello.
Si era
ritrovata a rispondere senza imbarazzo, perchè le parole
erano uscite con assoluta sincerità.
Lui l'aveva
stretta solo un attimo di più, come a sottolinerare quanto
gli facesse piacere quella risposta, poi si era staccato da lei,
prendendola solo per mano.
- Emily, sei
davvero... splendida.
- Posso dire
lo stesso di Hermione.
Sia Fred che
Robert, apparivano sinceramente ammirati nel rivolgersi alle due
ragazze.
-
Bè, direi che siamo tutti estremamente affascinanti stasera!
Sarà che l'aria di Parigi è così...
speciale!
Emily,
abbracciando Robert, aveva strizzato l'occhio in direzione di Hermione
e Fred.
Per la prima
volta, da quando era iniziata tutta quella storia, Hermione si era
sentita bene. Niente imbarazzo, niente "oh - mio -Dio", niente
elucubrazioni.
Semplicemente
la sensazione della sua mano intrecciata a quella di Fred.
- Bene, direi
che possiamo andare... la limousine sarà qui a momenti.
Seguendo
Robert ed Emily, si erano diretti all'uscita. Fuori, in attesa della
limousine, Hermione aveva inspirato una boccata d'aria. E l'aveva
trovata... speciale! Non sapeva perchè, non sapeva come, ma
quello era ciò che provava.
Poi lo sguardo
le era caduto sulle loro mani ancora intrecciate. La sua e quella di
Fred. Il braccialetto era lì. Sembrava quasi voler
richiamare la sua attenzione, raccogliendo la luce del lampione.
Ora, c'era una
O che brillava. Perfetta nel suo tondo. HERMIO... ancora due lettere.
Due lettere la separavano da cosa? Il nodo allo stomaco si era stretto
di più.
Aveva
sollevata lo sguardo su Fred. Ed aveva incontrato due occhi seri, come
mai li aveva visti. Sembravano guardarle dentro. Sembravano riuscirci
davvero.
Erano
trascorsi solo pochi giorni, ma in quei pochi giorni qualcosa era
successo.
Hermione si
riteneva troppo intelligente ed obiettiva, per fingere che non fosse
vero. Era iniziato come un incubo, era proseguito come un piano
azzardato, era diventato che cosa, adesso, quello stare insieme?
La limousine
era arrivata proprio nello stesso momento. Erano saliti ed Emily aveva
iniziato ad illustrare tutte ciò che incontravano lungo la
strada.
Hermione, per
una volta, fingeva di essere interessata. Lei, che da buona secchiona
non si sarebbe mai persa una spiegazione, fingeva spudoratamente.
Annuiva, spostava lo sguardo a destra ed a sinistra, a seconda di dove
Emily indicava.
In
realtà, l'unica cosa che "sentiva" veramente era
il corpo di Fred accanto al suo. Le loro gambe a contatto, le loro mani
che erano tornate ad intrecciarsi.
- Ed ecco
là la nostra destinazione... sapete che è proprio
lì che Robert mi ha chiesto di diventare la sua ragazza?
Hermione aveva
dovuto fare uno sforzo per guardare dove Emily stava indicando.
Ma quando
l'aveva fatto, era rimasta a bocca aperta: stava indicando la Tour
Eiffel! Splendidamente illuminata. Cioè, loro avrebbero
cenato sulla Tour Eiffel?
- Complimenti
Robert... davvero molto affascinante.
- Grazie Fred.
Ma per Emily...
Anche loro
erano seduti vicini. Anche loro si tenevano per mano. La differenza
stava nel fatto che loro erano realmente fidanzati.
- Mi viente in
mente solo adesso... non è che soffri di vertigini, Fred?
Sai il ristorante è proprio in cima...
Lui aveva
sorriso. Ed Hermione aveva colto tutto il divertimento che quella
domanda gli aveva suscitato. Lui soffrire di vertigini? Lui che volava
come un pazzo spericolato sulla scopa? Lui che compiva evoluzioni al
limite del suicidio sul campo da Quidditch?
- No.
Decisamente no, Emily. Posso garantirti che Fred non ha questo
problema...
Ora Fred
sorrideva ancora di più. E dietro a quel sorriso, insieme al
divertimento, c'era qualcos'altro.
Sembrava
soddisfazione... forse la soddisfazione che anche lei, per una volta,
stesse sorridendo veramente divertita, nel rispondere per lui alla
domanda di Emily.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
- Ragazzi...
credo di essere piacevolmente ubriaca...
E nel dirlo,
Emily aveva pensato bene di rimanere a piedi nudi. Robert adesso teneva
in mano i suoi sandali. Con buona pace del ragazzo che, compunto,
fingendo di non vedere, li informava che erano arrivati al piano.
Il lusso di
quell'albergo era davvero sfacciato. Hermione ne stava prendendo
coscienza ogni momento di più.
Emily
continuava a ridacchiare, Robert a sostenerla.
Fred, anche
lui la osservava divertito. Si erano divertiti parecchio a
chiacchierare quei due. Si erano ritrovati d'accordo su un sacco di
cose... specialmente sul fatto di prendere in giro lei!
Ma non se
l'era presa come le altre volte. Perchè Fred aveva sempre
trovato il modo di volgere a suo favore ogni scherzo, ogni bonaria
presa in giro. Ogni volta lei ne era uscita con un pregio e non con un
difetto.
- Bene, questa
è la nostra stanza.
Robert si era
fermato.
- La nostra
è quella dopo.
Fred,
ovviamente, lo sapeva perchè c'era già stato.
- Allora siamo
vicini di stanza!
Hermione aveva
alzato gli occhi al cielo: Emily era davvero persa. Avrebbe voluto
essere lei così persa. Forse adesso non sarebbe stata
così agitata.
Già,
perchè, adesso iniziava a pensare con una certa insistenza
che stavano per andare in camera, lei e Fred.
"Oh - mio -
Dio" era tornato. Con la sensazione, però, che qualcosa
fosse cambiato.
-
Bè, allora buonanotte.
- Buonanotte,
piccioncini...
- Buonanotte
Emily. Robert.
- Buonanotte.
A domani.
Il momento dei
saluti era durato poco. Troppo poco. Erano già davanti alla
porta della loro stanza.
Fred la stava
già aprendo. Stava accendendo la luce. Rivelando un ambiente
elegante e molto, molto intimo, maledizione!
Già,
perchè luci soffuse creavano un caldo gioco di chiaroscuro.
Rendevano la tonalità di rosso, su cui verteva
l'arredamento, ancora più caldo, accogliente.
La stanza era
davvero enorme. Una metà sembrava creare un salottino, con
le due poltrone, il divano, il basso tavolino. L'altra
metà... bè, all'estremità dell'altra
metà, c'era il letto matrimoniale più imponente
che avesse mai visto!
A baldacchino,
sembrava una riproduzione in grande dei letti di Hogwarts! E quel
copriletto rosso, bordato di oro... bè, sembrava un chiaro
richiamo al loro essere Grifondoro!
- Davvero
sorprendente, vero Hermione?
Il
braccialetto aveva vibrato. Una sensazione strana da provare, mentre
guardava un letto - e che letto! - in compagnia di Fred.
- Sembra la
riproduzione in grande dei letti di Hogwarts!
A quel punto
era sobbalzata. Le stesse identiche parole!
-
Già...
- Per giunta
anche nei colori rosso-oro... un pò come sentirsi a casa....
Oh - mio -
Dio! Ma quanto erano Grifondoro loro due?
- Quella porta
là, invece, è il bagno! Giuro che ho trovato
delle cose davveri interessanti... c'è una cosa che soffia
aria calda...
Ecco qualcosa
a cui aggrapparsi per uscire dai pensieri che le vorticavano in
testa...
- Si chiama
phon... serve per asciugarsi i capelli.
- Ne avevo
avuto il sospetto... c'è anche un'altra cosa... qualcosa che
si chiama... rasoio...
Si era sfilato
la giacca. Appoggiandola sulla poltrona. Ora era la volta del
farfallino. Sembrava tranquillo. Lei invece era ancora impalata e per
niente tranquilla, ora che lui si era tolto la giacca.
- Serve agli
uomini per farsi la barba...
- Ah... che
vita complicata quella dei babbani. In bagno mi ci vuole un attimo per
asciugarmi i capelli o farmi la barba...
Da quando a
Fred era cresciuta la barba? E lei dov'era?
C'era,
probabilmente, ma non se ne era mai accorta. Non aveva mai visto Fred
come un "ragazzo", ma semplicemente come uno dei due gemelli Weasley,
fratelli di Ron.
Oh - mio - Dio!
- E l'altra
porta?
Hermione stava
perlustrando la stanza. Veramente alla ricerca di un posto dove
dormire. Dato che il divano era in realtà un divanetto!
- Chiusa. Se
vuoi provo ad apparire dall'altra parte...
- CHE COSA?!
- Stavo
scherzando, Hermione... stavo scherzando...
Che stupida!
Doveva darsi una calmata... e magari non rimanere impalata. Si era
sfilata i sandali. Ed aveva sospirato di sollievo. Solo ora si rendeva
conto di quanto fosse stato impegnativo indossarli.
- Belli, ma
decisamente scomodi, giusto?
Lo sguardo di
Fred era puntato sui sandali. Eppure era arrossita lo stesso. Le era
sembrato un commento intimo... da veri fidanzati.
Era tornata ad
essere imbarazzata, ora che si trovavano insieme, in una camera da
letto. La sicurezza di prima era scomparsa.
-
Già... e scusa. Lo so che non l'avresti mai fatto...
smaterializzarti...
Aveva scosso
le spalle.
- Senti, stavo
pensando, per dormire...
OH - MIO - DIO!
- ... di unire
le due poltrone. Dovrei starci comodamente...
Come?
- In fondo ho
dormito in posti peggiori... certo, sempre in un letto,
però...
La magia, ecco
cosa a cosa si riferiva... c'erano mille modi per loro di dormire
comunque in un letto, ma separati.
- Potremmo
trasfigurare il letto... in due letti gemelli...
Si era
voltato. Un sopracciglio alzato...
- Mi faresti
usare la magia?
-
Bè... qui... in camera, nessuno lo saprebbe...
Sbam! La
porta, quella chiusa, si era aperta con un'irruenza tale che era quasi
uscita dai cardini.
- Ragazzi! Le
nostre stanze sono comunicanti!
Emily, un
bicchiere in mano, era apparsa nella loro stanza. A smentire
categoricamente Hermione nell'affermazione che ad usare la magia in
camera non avrebbero corso il rischio di essere scoperti!
Era apparso
anche Robert. Anche lui al pari di Fred, in camicia e maniche
arrotolate.
- Scusatemi...
ero andato un attimo in bagno... e mi è sfuggita!
Emily
ridacchiava piacevolmente divertita.
- Eh, eh...
potrei decidere di farvi una visitina sul più bello!
- Emily!
Un grido
strozzato aveva lasciato la gola di Hermione. La sola idea che lei e
Fred potessero... OH - MIO - DIO!
- Tranquilla,
Hermione. Adesso la riporto nella nostra stanza, mi assicuro che la
porta sia ben chiusa... e poi nascondo la chiave!
Robert stava
davvero accompagnando Emily di nuovo di là. Una Emily
assolutamente persa, che salutava con la manina e continuava a
ridacchiare.
Fred,
ovviamente divertito dalla situazione, stava salutando anche lui Emily
e ringraziando Robert con lo sguardo nello stesso tempo.
Solo quando
aveva sentito la chiave girare di nuovo, Hermione aveva osato parlare.
- E' da
escludere che si possa utlizzare la magia... potrebbe davvero piombarci
in stanza!
Ma Fred stava
ridendo. E non poco, perchè adesso le sue spalle
sussultavano violentemente. Tanto che davanti alla sua espressione
assolutamente sorpresa, era scoppiato proprio in una risata fragorosa.
Di quelle che
spesso si sentivano risuonare alla Tana. Solo con un'altra a fargli
eco. Quella di George. Spesso si era domandata quanto fosse liberatorio
lasciarsi andare ad una risata simile.
Ed aveva
iniziato a sentire qualcosa agitarsi... prima un leggero sussulto, poi
un altro... fino a quando aveva capito che era una risata quella che si
stava facendo strada dentro di lei. Suscitata da quella di Fred. Che
ancora non sembrava voler smettere. Anzi, appoggiato allo schienale
della poltrona, si teneva le braccia sullo stomaco, quasi piegato in
due dal troppo ridere.
Troppo, troppo
coinvolgente perchè non si ritrovasse anche lei nella
medesima situazione. Troppo per non sentirsi bene. Troppo per non
sedersi sul letto, in cerca di un sostegno per non cadere dal troppo
ridere.
Ormai
sull'orlo delle lacrime, lo aveva guardato. Per ritrovare le stesse
lacrime anche in lui. E ridere ancora. E ancora.
Fino a quando
il riso li aveva lasciati senza fiato.
- Fred...
sai... che ... non... so... nemmeno... perchè... stavamo...
ridendo?
Era riuscita
tra un tentativo di riprendere fiato e di non cedere di nuovo al riso,
a parlargli.
-
Perchè... sei... fantastica... Hermione! Fantastica e...
divertente... in... una... maniera... che tu... non... puoi... nemmeno
immaginare!
Anche lui
faticava a parlare. Nelle sue parole, ancora il riso irrefrenabile di
prima.
- Divertente?
Anche lui ora
la stava guardando... e "come" la stava guardando. In una maniera che
tutta l'ilarità provata si stava trasformando in altro.
- Oh,
sì. La strega più in gamba di Hogwarts, quella
che è stata in grado di compiere magie che nessuno di noi
è mai riuscito, va in tilt in una semplice stanza babbana!
Ma che cosa
stava cercando di dirle? Si sentiva sempre più strana...
-
Cioè?
-
Cioè... ci sono mille modi per rendere inacessabile questa
stanza... basta un semplice colloportus, per chiudere definitivamente
fuori Emily e Robert...
La
semplicità di quell'affermazione le era apparsa in tutta la
sua sconvolgente verità: era completamente in tilt! Fred
aveva ragione... avrebbe potuto compiere tante di quelle magie
invisibili ai babbani...
La stava
guardando.
- Semplice,
veloce, invisibile.
Perchè
si sentiva improvvisamente delusa? Perchè anzichè
essere grata a Fred di aver trovato la soluzione ai loro problemi, ne
era dispiaciuta?
- Quindi?
Fred aveva
sorriso, scosso la testa e poi si era avvicinato alla sua sacca. Aveva
estratto la sua bacchetta.
- Quindi...
colloportus.
Verso la porta
comunicante.
- Colloportus.
Verso la porta
di ingresso.
Poi si era
voltato verso il letto. Aveva ammiccato e puntato ancora la bacchetta.
Il letto
immenso, puf, era scomparso... o meglio, si era diviso in due letti
gemelli.
- Un
pò come essere ad Hogwarts, no? Solo con il permesso di
stare nella stessa stanza...
E
perchè lei era ancora delusa? Ma che cosa le stava
succedendo?
- Direi che
risolto il problema letto, possiamo passare ai turni in bagno...
Perchè,
imrpovvisamente, rimpiangeva il Fred vissuto al ristorante? Quello che
l'aveva guardata per tutto il tempo con quello sguardo caldo,
avvolgente... quasi intimo?
- Direi che...
Ma la maniglia
della porta comunicante aveva preso ad abbassarsi ed alzarsi. Dietro di
essa, una voce soffocata.
- Ma no che
non li disturbo... e poi, devo parlare con Fred!.... no... domani
mattina non va bene!... non....
Emily, era
tornata alla carica. Fred ed Hermione si erano guardati in faccia.
- ...
sì che l'ho girata la chiave!.... non posso... ehi, ragazzi?!
Niente, Emily
non cedeva. Fred aveva ripreso la bacchetta. Aveva ritrasformato il
letto. Poi l'aveva guardata. Quando anche lei aveva annuito, aveva
agito.
- Alohomora...
Poi
velocemente aveva rimesso la bacchetta nello zaino.
Sbam! Come
prima, la porta si era aperta con irruenza. Questa volta Emily era
comparsa in accappatoio.
- Fred! Non
dovevi assolutamente!
Ma non
riusciva ad essere veramente minacciosa, Emily, puntando un dito contro
Fred. E adesso? Cos'era quest'altra storia?
- Scusatela...
o meglio, Hermione tu la conosci. Sai che Emily non dovrebbe bere
più di...
- Rob, non
sono ubriaca....
Il fatto che
lo dicesse ridacchiando, ne era però la chiara prova. Robert
ancora una volta, sorridente alle sue spalle.
- E
comunque... non abbastanza da dire a Fred che non doveva!
Hermione
iniziava a preoccuparsi. Aveva gettato un'occhiata a Fred. Ma lui,
neanche a dirlo, sorrideva. Ma cosa aveva fatto che non doveva? Erano
rimasti insieme tutta le sera e lui si era comportato perfettamente.
Anzi, sin troppo, tanto che adesso lei era molto confusa!
- Emily, non
saresti mai riuscita ad imperdirmi di...
- Hermione, il
tuo fidanzato ha osato...
Ora, era a lei
che puntava un dito contro. Okay che era simpaticamente ubriaca, ma
cosa aveva fatto Fred?
Robert era
scoppiato in un'allegra risata.
- Emily, stai
facendo preoccupare Hermione!
Aveva passato
un braccio intorno alle spalle di Emily.
- Stai
tranquilla, Hermione... Fred non ha fatto nulla, se non pagare il conto
del ristorante! Emily voleva che foste nostri ospiti... ma Fred non ha
voluto sentire ragione...
CHE COSA?!
Fred aveva pagato il conto di QUEL ristorante?
-
Già... e non doveva! Gli ho detto che voi qui, siete
assolutamente ospiti nostri!
- Emily...
- Non dire
nulla Hermione. Capisco benissimo Fred, io avrei fatto lo stesso...
adesso la porto via e giuro che faccio in modo di non disturbarvi
più!
Infatti la
stava trascinando di là, mentre lei ancora puntava un dito
minaccioso contro Fred.
- Non finisce
qui... domani non azzardarti a pagare qualcosa oppure...
-
Buonanotte...
Robert aveva
strizzato l'occhio ad entrambi. E poi aveva richiuso la porta. La
serratura che scattava era risuonata ancora.
- Non possiamo
usare la magia! Emily è totalmente persa... potrebbe tentare
ancora di piombarci in stanza! Lei sarà anche ubriaca, ma
Robert no! Si accorgerebbe che la porta non si apre!
- Mi stai
dicendo che sono autorizzato a dormire con te?
Oh - mio -
Dio! Gli stava dicendo quello? Cioè, era quello che lei
stava pensando? Era per quello che prima si sentiva delusa?
Cioè, lei Hermione Granger, nel suo inconscio era
dispiaciuta che prima Fred avesse trovato una soluzione diversa?
Doveva
calmarsi e rilfettere. Assolutamente riflettere! Poi un altro pensiero
si era sovrapposto.
- Come hai
fatto a pagare il conto del ristorante?
- Non ho usato
l'oro dei Lepricani se è quello che ti stai domandando...
Era arrossita.
Tanto per cambiare. Anche se non aveva pensato a quello. Si era
veramente domandata come.
- No...
è solo che quel ristorante sarà costato...
sarà costato...
Lui l'aveva
messa ulteriormente in difficoltà, rivolgendole un'occhiata
divertita.
- Non ho
l'abitudine di rivelare alle ragazze che porto fuori a cena, quanto ho
speso.
Si sentiva
letteralmente il viso in fiamme.
- Comunque,
non ti preoccupare. Diciamo che dopo l'esperienza del taxi, ho capito
più o meno come cavarmela coi soldi babbani. E non ne sono
venuto sprovvisto...
Anche se
assolutamente in imbarazzo, sia per l'argomento, sia per come aveva
sottolineato quel "portare fuori a cena"... come se loro fossero
davvero fidanzati... Hermione non riusciva a non sentirsi in colpa.
Fred non era altrettanto ricco come Emily o come Robert... lui, i
soldi, se li guadagnava davvero.
-
Sì, però... io non posso permettere che... che...
Oh - mio -
Dio! Le si era avvicinato, troppo, posandole le mani sulle spalle.
Nude, quindi il contatto di quelle mani lo aveva percepito in tutta la
sua intensità.
- Hermione, ti
ringrazio, ma non se ne parla nemmeno. Avrei potuto far finta di
niente, sai che ne sono capace, invece non l'ho fatto. Ho pagato
perchè "volevo" pagare. Stop. Per me, l'argomento si chiude
qui.
- Ma...
- Niente ma.
Adesso, direi che è ora di andare a letto...
COME?! Per un
attimo, non poi così breve, un'immagine si era affacciata...
lei e Fred in quel letto immenso... gambe e braccia che sbucavano da
sotto le lenzuole... e... e... OH - MIO - DIO!
Lui stava
evidentemente giocando a metterla in imbarazzo. E ci era riuscito
perfettamente! Ma cosa le stava succedendo stasera?
L'aveva
lasciata andare. Dandole le spalle e tornando a ravanare nelle sacca.
- Dicevamo...
turni per andare in bagno...
Aveva estratto
un pigiama... o così sembrava.
- Ti cedo il
primo turno... se tu mi fai vedere...
Oh - Mio -
Dio... perchè le doveva apparire così bello in
quel momento? Hermione continuava a sentirsi molto, molto confusa.
- come si
usano il phon ed il rasoio... prima o poi, così,
potrò dire a George che in fatto di utilizzo di oggetti
babbani, non potrà mai eguagliare il mio record!!
Hermione era
più che convinta che dovesse rispondere. Più che
convinta. Il problema, però, era che aveva fatto l'errore di
guardare il braccialetto. Un errore frutto di una sensazione ben
precisa. Una sensazione che si era rivelata giusta.
La O si era
trasformata nella N. Lo aveva intuito subito dopo aver pensato quanto
fosse bello Fred. Quanto le facesse battere il cuore. Quanto il suo
tocco, le sue mani, avessero lasciato un fuoco dove si erano posate.
- Fred?
C'è una N ora...
Lui aveva
guardato il suo.
-
Così sembra...
"Così
sembra"... che risposta era?
- Significa
che ancora una lettera, poi il tuo desiderio si avvererà?
-
Così sembra...
Ancora quella
risposta "così sembra"...
- E mi
libererò di questo braccialetto?
-
Così sembra...
C'era una
terza domanda che avrebbe voluto fargli. Quella che ora le premeva di
più.
Ma aveva paura
di farla. Avrebbe portato con sè altre mille domande. E lei
prima doveva riflettere. Assolutamente riflettere.
Lei era
Hermione Granger: razionale, obiettiva, riflessiva, programmatrice. Lei
non improvvisava, lei ragionava, lei analizzava... lei non si ritrovava
innamorata senza nemmeno accorgersene. No, a lei non accadeva questo.
OH - MIO -
DIO!
Lei non poteva
essersi innamorata di Fred Weasley! No... no... c'era sicuramente
un'altra spiegazione!
Ecco... ecco,
l'aveva trovata! Era Parigi, l'aria di Parigi! Ne aveva respirata
troppo. Lei era la colpevole di quei pensieri!
Bene! Aveva
capito quale era il problema... sarebbe bastato tenerlo sotto
controllo. Ancora due giorni... solo due giorni! Poi avrebbero lasciato
Parigi. Per tornare a respirare l'aria di sempre... l'aria che avrebbe
riportato le cose alla normalità.
Sarebbe
tornata a vedere Fred Weasley per quello che era: il gemello di George,
il fratello di Ron, il figlio dei coniugi Weasley. Quasi un
"fratellastro" per lei.
-
C'è qualcos'altro che mi vuoi domandare, Herm?
OH - MIO -
DIO! Non poteva sapere della terza domanda!
Troppo, troppo
intenso quello sguardo. Troppo, troppo, cosciente del suo turbamento.
Troppo, troppo... insomma, troppo da sopportare.
Si era
lanciata verso il bagno. Afferrando al volo la sua valigia.
- Primo
turno... quando esco, ti spiego tutto.
Si era
richiusa la porta del bagno alle spalle, quasi fosse stato il ponte
levatoio di un castello. Lasciando fuori, quello che le sembrava un
nemico molto pericoloso. Molto insidioso. Qualcuno che stava tentando
di intrufolarsi - e forse c'era già riuscito - dentro il suo
cuore.
Lo so, adesso
mi odierete. Vi ho lasciato sul più bello. Ma non
è casuale la scelta. Nel prossimo capitolo ci
sarà un risveglio... e a volte è più
romantico un risveglio che non una buona notte! Perciò
pazientate... ci sarà un risveglio, ci sarà una
gita, ci sarà un'altra festa... e poi? Poi volete sapere
troppo! Eh!eh!eh!
Per quanto
riguarda il braccialetto, bè ormai avete capito tutte il suo
funzionamento... anche un pò lo scopo... ma cosa
avverrà veramente... bè quello lo so solo io!
Ancora due capitoli, poi lo saprete anche voi!!! Portate pazienza....
DUBLINO: sono molto contenta
che la storia ti piaccia. Ci tengo molto a questo pairing e gli ho
prestato cura ed attenzione...la stessa che metto quando sono alle
prese con una "dramione"! Ciao e a presto!
LUCYPEVENSIE: mia cara... non sai
come sono soddisfatta di essere riuscita a strapparti una recensione!
C'è molta soddisfazione strapparne una già quando
la coppia è "amata"... ma quando è presa in esame
perchè inusuale... bè c'è
n'è ancora di più! Anche la mia passione per il
pairing Fred/Hermione non è stato "amore a prima vista" come
per il pairing Draco/Hermione. Ma forse, proprio perchè
cresciuto nel tempo, le volte che scrivo di loro, lo faccio ancora con
più convinzione. Nella speranza anche, come dico sempre, di
mettere in circolo questa coppia che può ben amalgamarsi, a
parer mio. Come vedi il soggiorno di Parigi non manca di divertimento e
romanticismo... e non è ancora finito! Per cui, se hai
voglia, resta. Ciao e a presto!
VULNERARIA: Fred innamorato?
Guarda, innamorato è poco... stracotto, perso, completamente
andato! Però anche Hermione... non scherza! Vediamo quando
si accorgeranno che lo sono entrambi! Per Emily... bè alla
fine, come si dice, non tutto il male viene per nuocere! Senza di lei
chissà... forse Fred ed Hermione non si sarebbero mai
"avvicinati"! Ciao e a presto!
SORELLINAMALFOY: direi che hai
centrato ciò che adoro in questa coppia: le scintille! Trovo
che solo due opposti come loro, siano in grado di produrne davvero.
Soprattutto perchè Fred non ha lati in ombra... come,
invece, ne ha molti un biondino di nostra conoscenza. La coppia
Draco/Ginny non sempre mi entusiasma. Sono sincera, dipende veramente
da come è scritta la ff. A volte è resa in una
maniera che "spegne" entrambi i protagonisti. Per il braccialetto...
bè ci hai preso al 100%! Ora rimane solo da vedere come si
conclude il tutto! Per quanto riguarda Fred Weasley... bè,
accidenti, inizia a piacere anche a me! Solo che chi glielo dice a
Malfoy? Eh!eh!eh! Ciao e a presto!
BABY_BIRBA: come vedi, Hermione
non rimane indifferente al fascino e alla dolcezza di Fred. Soprattutto
perchè quel braccialetto davvero sta aiutando Hermione a
capire tante cose... la scritta forse non sarà
così lunga... però sicuramente porterà
ad un epilogo che... ehi! Niente anticipazioni... tanto ormai manca
poco per scoprirlo!!! Ciao e a presto.
PUFFETTA_DOLSHE: mi spiace
informarti, mia cara, che la fila è già lunga...
come per che cosa? Ma per questo Fred Weasley così "ragazzo
ideale"!!! Anzi, la prima in lista sono proprio io! Scherzi a parte, mi
fa piacere che ti piaccia come lo sto descrivendo... così lo
immagino e così lo rendo! Sul braccialetto... bè
hai indovinato la sua esatta funzione! Ma come ho già detto,
ci sarà un epilogo che porterà a scoprire proprio
tutto su di lui. Ciao e a presto!
NELL
SEV SNAPE:
ciao Francesca! Innanzitutto ti ringrazio per i bei complimenti. Sono
contenta che ti piaccia sia la storia che la mia scrittura... ma per
quanto riguarda la tua, non credo tu ti debba lamentare. Sono venuta a
leggere la ff che stai scrivendo e devo dire che hai scelto un
argomento e dei personaggi davvero originali. Io, per esempio, non mi
prenderei mai la briga di scrivere più approfonditamente
della McGranitt, di Silente, di M.me Chips... sono personaggi molto
impegnativi, forse è anche per quello che incontri qualche
difficoltà. Perchè lo stile e le
capacità non mi sembra davvero che ti manchino!
Perchè non provi con una Fred/Hermione? Soprattutto Fred,
è un personaggio che ti permette di usare toni leggeri,
divertenti... provaci, potresti proprio scoprire quanto è
facile! Non c'entra nulla, ma siccome ho visto il tuo profilo...
anch'io ho fatto liceo classico! Certo, un bel pò di tempo
fa... però ogni tanto ho ancora gli incubi per qualche
versione di greco particolarmente impegnativa! Il latino già
sembrava più fattibile... e tu? Come va? Davvero, ricordo
ancora quanto fosse impegnativo... però, ne vale la pena!
Stile, scrittura, congiuntivi ringraziano! Eh!eh!eh! Ciao e a presto.
VALERY_IVANOV: un'altra
nottambula... a volte all'ora in cui mi hai lasciato la recensione, sto
ancora scrivendo... meno male che almeno ne vale la pena! Quindi grazie
per i complimenti... e sii clemente se vorrai lasciare un giudizio
più dettagliato!! Io ce la metto tutta... anche lavorando
sino all'una di notte!! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!
JEA: grazie mille per i
complimenti! Sono contenta di riuscir a far apprezzare questa coppia...
non è molto gettonata, a differenza di altri siti stranieri.
Come vedi le cose a Parigi procedono per il meglio... e le sorprese non
sono ancora finite!! Braccialetto compreso... avrà,
ovviamente, un ruolo fondamentale! Ciao e a presto.
LUNANERA75: cara Mary! Uso
questo piccolo spazietto per ringraziarti ancora! Per il resto, ci sono
mail, msn... un bacione!
GATTORIDENS: ciao Elisa! Spero
davvero che non te la sia presa! Voleva essere una sorta di
sorpresa-omaggio! Quando mi sono ritrovata con Hermione e Ron a tavola,
che facevano una specie di colazione... bè, il pensiero
è davvero volato al tuo "mitico" Ron! Se non ti ha fatto
piacere la cosa... fammi sapere l'ora della fucilazione e io mi
presenterò! Comunque, mi ha fatto piacere ritrovarti anche
qui. In questo campo dove "esploro" la famiglia Weasley... certo non
è Ron (vedo lontano il momento in cui potrei scrivere
qualcosa con lui protagonista), ma credo che anche Fred abbia feeling
con Hermione! O almeno, io qui cerco di crearne... divertente e
spensierato, come un pò solo i Weasley riescono ad esserlo!
E meno male, perchè Draco ha sicuramente il suo fascino...
però diciamolo - tra di noi, che se ci sente lui! - a volte
è anche un pò pesante... con tutti i problemi che
si porta dietro!!!
Perciò,
ben venga il mio Fred ed il tuo Ron... ci danno la
possibilità di incontrarci più spesso... e di
deliziarci reciprocamente con il loro modo di essere! Ciao e a presto!
LAVIOLETTADISPIKE: grazie infinite per
i complimenti! E poi sono molto contenta che questo pairing ti
piaccia... tanto da specializzarti. Significa che presto ci
sarà una tua ff su di loro? Sarebbe fantastico! Se ne
trovano troppo poche di Fred/Hermione in circolazione! C'è
bisogno di autrici che si cimentino con questo pairing! Quindi se
è tua intenzione... non indugiare! Ciao e a presto!
ELI
WEASLEY:
con un nick come il tuo... bè, sono contenta che la mia ff
ti piaccia! Che Fred soprattutto ti piaccia! Per quanto riguarda il
braccialetto... indovinato! Il suo funzionamento serve anche a quello
ipotizzato da te! Per capire fino in fondo dove arrivare...
bisognerà aspettare però l'ultimo capitolo... ma
non manca molto! Ciao e a presto!
PIKAPPA93: spero di averti dato
la dose di romanticismo di cui necessitavi! Io personalmente ne sono
più che soddisfatta... tieni presente che ho a che fare
quasi sempre con Malfoy... e lì di romanticismo ne puoi
mettere ben poco! Nel senso che Malfoy non è sicuramente
Fred! Come vedi mi sono scelta due protagonisti maschili letteralmente
agli antipodi! La costante rimane Hermione... lei, il mio mito, non ha
bisogno di cambiare: le basta essere se stessa per andare sempre bene!
Per la recensione, tranquilla, non è un obbligo, ma un
piacere. Quando si ha tempo ci si dedica! Ciao e a presto!
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Ciao ragazze!
Innanzitutto un augurio
perchè arrivi un 2010 carico di serenità,
felicità... e soprattutto tanto
amore!! Se già presente nelle vostre vite, che si mantenga
vivo... se no, che
arrivi e che sia travolgente!!
Il capitolo di oggi è il
penultimo. L'anno nuovo, una cosa certa la porterà, la fine
di questa storia.
Che è stata, come avevo detto e volevo, molto romantica!
Però se siete arrivate
sino a qui, vuol dire che ne eravate coscienti e che non vi
è dispiaciuto...
essere inguaribili romantiche insieme a me!
Ci tengo a dirvi che al
capitolo di oggi sono molto affezionata... l'ho scritto con il
cuoricino che
batteva forte. Vediamo se riuscirò a far battere i vostri
mentre lo leggete.
Perchè l'amore fa battere
forte il cuore, ragazze, di questo ne sono sicura. Sia che porti
passione,
paura, gelosia, eros... l'importante è che lo faccia
battere!!
Un caro saluto.
Laura.
Qualcosa non tornava.
Qualcosa di decisamente caldo, morbido, avvolgente.
Lei possedeva un gatto,
Grattastinchi, ma non aveva l'abitudine di salire sul suo letto.
Decisamente
no!
Eppure, il peso che
avvertiva sul suo stomaco, era reale. Cosa mai poteva essere?!
Oh - mio - Dio!
Quella "cosa"
stava decisamente muovendosi. Anzi, per l'esattezza, la stava
stringendo. Contro
qualcosa di altrettanto caldo, morbido... vivo!
Oh - mio - Dio!
Hermione aveva aperto e
richiuso gli occhi così velocemente, da doversi chiedere se
fosse reale ciò che
aveva visto.
Ancora! La stretta si era
fatta più possessiva, ora le circondava la vita, tanto che
era riuscita a farla
girare su un fianco.
E si era ritrovata ad
aderire ancora meglio contro quella cosa che era calda, morbida... viva!
Aperti e richiusi. Niente,
la visione era stata la medesima.
Oh - mio - dio!
Un mugugno soddisfatto,
una mano che aveva accarezzato la sua schiena, lenta, seguendo quasi la
linea
della sua colonna vertebrale, risalendo verso la nuca, perdendosi nei
capelli
scompigliati dal sonno.
Aveva riaperto gli occhi,
ma non aveva visto altro che ancora la visione di prima. Chiusi.
Perchè le
sembrava che tenerli aperti contribuisse a far battere ancora
più forte il suo
cuore.
Un piede, si era
intrufolato tra i suoi. E aveva preso a risalire lentamente lungo la
caviglia,
lungo il polpaccio. Poi era ridisceso. In una carezza che le aveva
procurato
brividi intensi lungo la schiena.
Non era un mugugno il
suono che stava accompagnando ora la mano, sempre persa nei suoi
capelli, nel
gesto di avvicinare il suo viso ad un altro. No, no. Era decisamente un
gemito... roco! Un gemito che lasciava intendere quanta voglia ci fosse
di
compiere quel gesto.
Hermione sentiva che il
suo cuore non avrebbe retto.
Aveva fatto l'errore di
riaprire gli occhi.
E questa volta ad
attenderla c'erano altri due occhi spalancati.
Pieni di... di qualcosa
che le aveva fatto schizzare definitivamente il cuore in gola.
Il braccio intorno alla
vita aveva rafforzato leggermente la presa, la mano aveva avvicinato
leggermente di più il suo viso.
Aveva richiuso gli occhi
nel momento in cui le labbra di Fred si erano posate sulle sue.
Nel momento in cui un
altro gemito roco, si era spento nel bacio che adesso stava vivendo.
Un bacio in cui c'era
passione. Un bacio in cui c'era molta passione.
Un bacio che mai avrebbe
pensato di ricevere e ricambiare. Abbracciata, quasi avvinghiata a lui,
in un
letto.
Dopo una notte in cui
aveva fatto fatica ad addormentarsi.
Dopo una notte in cui
aveva fatto strani sogni.
Dopo una notte in cui
aveva fatto strani sogni il cui protagonista era proprio Fred Weasley.
Dopo la notte più agitata
che mai avesse passato, c'era questo risveglio.
C'erano quelle braccia che
la facevano sentire come se fosse un tesoro prezioso da non lasciarsi
sfuggire.
C'erano quelle labbra, ad
aderire alle sue, come se fosse acqua nel deserto.
C'era quella lingua, ad
assaporare la sua, come se fosse aria da respirare, necessaria per
vivere.
Era solo un bacio, ma era
anche tutto questo.
Hermione lo percepiva
distintamente. Mentre anche lei aveva fatto scivolare le mani sul
torace di
Fred.
Mentre sentiva martellare
furiosamente anche il cuore del ragazzo.
Mentre sentiva che non
avrebbe mai voluto interrompere quel contatto.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Questa volta il gemito era
stato suo. Quasi vagamente se ne era accorta. Era salito spontaneo,
dispiaciuto
a quel bussare insistente.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Ancora. E le labbra di
Fred erano rimaste sulle sue. Ma non la stavano più baciando.
Toc.Toc.Toc.Toc. Seguito
da un "Ragazzi? Siete svegli?"
Un sospiro, non suo.
Sfuggito a due labbra che non erano più sulle sue.
Aveva aperto gli occhi. E
aveva incontrato di nuovo quello sguardo, che parlava di un desiderio,
di una
voglia ben precisa, che l'aveva fatta arrossire. Non solo di imbarazzo.
E
questo l'aveva turbata ancora di più.
L'aveva indotta a
distogliere il suo, a guardare oltre, verso la finestra. Per notare che
doveva
essere mattino inoltrato a giudicare dalla luce che filtrava dalle
persiane.
- Ragazzi!? Ehi, pigroni!
Sono le dieci passate! Se non ci sbrighiamo, il battello
partirà senza di noi!
Battello? Poteva mai
interessarle un battello, quando il suo corpo voleva solo non dover
sciogliersi
da quell'abbraccio?
- Ehi, io conto fino a
cinque, poi entro!
Fred l'aveva guardata
ancora un attimo, un battito di ciglia. Poi aveva sorriso. Senza
però lasciarla
andare.
- Adesso siamo
svegli, Emily. Il tempo di prepararci e vi raggiungiamo...
Una risata aveva accolto
queste parole.
- Bene! Allora tra
mezz'ora, non un minuti di più, giù nella hall!
Ah... vestiti casual, ragazzi!
Ma nessuno dei due stava
più ascoltando. Troppo presi ad ascoltare altro... il
battito del loro cuore.
Domande mute, espresse da occhi ambrati. Risposte altrettanto mute in
occhi
azzurri.
Nessuna magia era apparsa
più speciale ad Hermione, come quella che adesso sembrava
unire lei e Fred.
Una magia che nessuno dei
due sembrava in grado di gestire, di affrontare... solo di viverla.
Attimi, secondi, si
stavano dilatando in un tempo che sembrava diventare infinito. Come se
fossero
in una dimensione tutta loro.
Parlare impossibile.
Sarebbe equivalso ad interrompere quella corrente tra loro.
Li avrebbe indotti l'uno a
riassumere l'atteggiamento sornione ed amichevole, l'altra la solita
aria
imbarazzata ed impacciata.
Ma il mondo esterno
sembrava congiurare contro di loro.
Toc.Toc.Toc.Toc.
Questa volta il bussare
arrivava dalla porta esterna. Forse avrebbero anche potuto ignorarlo,
se non
fosse coinciso con una voce estranea.
- Servizio in camera.
Che proprio non si poteva
ignorare. Così Fred l'aveva sciolta dalla sua stretta.
Lentamente, riluttante,
ma l'aveva pur lasciata andare.
Per Hermione era stato un
vero e proprio abbandono. Si era girata a pancia in giù ed
aveva nascosto il
viso nel cuscino.
Come se bastasse per
soffocare quei sentimenti che si agitavano prepotenti in lei.
Come se bastasse per
soffocare quella vocina che, insistente, continuava a ripeterle che non
poteva
più fare finta di niente.
- Buongiorno signori. La
colazione.
Un rumore di porcellane
aveva accompagnato la voce estranea.
- Con i saluti della
signorina Bloyd. Buona giornata.
Rumore di passi discreti
che si avviavano verso la porta. La porta stessa che si apriva e si
richiudeva.
Tornando a lasciare lei e Fred soli.
E adesso? Hermione si
chiedeva come avrebbe potuto guardarlo negli occhi dopo quello che era
appena
successo.
La sensazione di essere
osservata l' aveva indotta a sollevare appena il viso.
E ancora una volta era
rimasta spiazzata.
Quegli occhi azzurri erano
all'altezza dei suoi. Sorridenti, caldi.
C'era anche un bicchiere,
con dentro quello che sembrava succo di frutto.
- Non è succo di zucca...
ma credo possa andare bene lo stesso per iniziare la giornata.
Fred, accucciato accanto
al letto, le stava fornendo il modo di uscire da quella situazione.
Ancora una volta era lui a
dimostrarsi più sicuro, più pronto,
più... più razionale!
Oh -mio - Dio!
Come era arrivata a
pensare che Fred potesse essere più razionale di lei! Forse
perchè negli ultimi
dieci minuti non era riuscita a fare un pensiero coerente. Forse
perchè negli
ultimi dieci minuti il suo cuore non aveva mai smesso di battere
furiosamente.
Forse perchè non poteva essere razionale
che lei pensasse di essersi
innamorata di Fred in una sola settimana!
Oh - mio - Dio!
Meglio calmarsi. Si era messa seduta ed aveva
accettato il succo di
frutta.
Meglio non complicare
le cose. E nel prendere il bicchiere
era stata ben attenta a non sfiorare le dita del ragazzo.
Meglio fingere che non
fosse successo niente. E si era
messa a bere.
Fred si era rialzato. Si
era diretto al carrello e aveva afferrato una brioche.
- Il primo turno lo faccio
io stamattina...
Ed aveva addentato la
brioche.
- Così tu hai il tempo di
fare colazione con calma...
Ad Hermione non era
sfuggito il vero significato di quella frase.
Così tu hai il tempo di
calmarti.
Così tu hai il tempo di
riflettere.
Così tu hai il tempo di razionalizzare
quello che è successo.
Fred era scomparso in
bagno. Lei si era alzata per versarsi del caffè.
Nero, bollente. Come
quello che aveva bevuto ieri mattina alla Tana.
Prima che arrivasse Fred.
Prima che mettesse a confronto i due fratelli: il gemello e Ron. Prima
che si
accorgesse che non era mai stata davvero innamorata
di Ron.
Sbam! Questo pensiero
l'aveva colpita adesso con più forza. Come aveva fatto a
capirlo?
La risposta era semplice,
ma nello stesso tempo complicata.
Complicata e sconvolgente.
Sconvolgente e irrazionale!
Perchè erano le sensazioni
che stava provando con Fred ad averglielo fatto capire.
Niente a che vedere con
ciò che aveva provato per Ron. Un bacio, come quello che si
erano appena
scambiati lei e Fred, non c'era mai stato tra lei e Ron.
Oh - mio - Dio!
Ma come faceva ad
essersi innamorata di Fred?
XXXXXXXXXXXXXXXXX
Il sole caldo le colpiva
piacevolmente il viso. Anche una leggera brezza le accarezzava la pelle.
Mentre una voce, come una
dolce cantilena, illustrava le bellezze di Parigi che si potevano
ammirare
lungo la Senna.
Hermione, ancora una
volta, stava pensando che il suo lato curioso ed interessato, era
andato
decisamente in vacanza.
Per lasciare spazio solo
al suo lato... oh - mio - Dio! Al suo lato irrazionale ed
innamorato!
Aveva aperto immediatamente
gli occhi e cercato la causa di tutto ciò.
Fred era sempre seduto
poco lontano, intento a parlare con Robert ed Emily. Chissà
di cosa?
Lei si era isolata,
fingendo una leggera emicrania. In realtà voleva stare un
pò da sola.
Era diventata anche
bugiarda. Oltre che irrazionale ed innamorata!
Il nuovo giorno, o forse
già la sera prima, aveva visto la nascita di una nuova
Hermione.
Che non riusciva a
capacitarsi di come fosse... basta! Basta pensare quella cosa! Si era
già detta
che l'aria di Parigi, probabilmente, le stava
giocando un brutto tiro! E
allora...
E allora come aveva
fatto a trovare così irresistibilmente erotico il bacio di
Fred?!
Erotico? Ma da quando lei
utilizzava determinate parole? Da quando un aggettivo simile si era
insinuato
nel suo vocabolario?
Da stamattina! Da
quando Fred l'aveva stretta contro di lui, da quando...
Oh - mio - Dio!
- Herm, tesoro, ci hanno
appena informato che il pranzo verrà servito tra cinque
minuti... cosa pensi di
fare? Te la senti di mangiare qualcosa?
Aveva spalancato di colpo
gli occhi. Perchè la voce di Fred era molto vicina... lui
era troppo vicino!
Era seduto accanto a lei,
adesso. E in piedi, un'espressione semi-preoccupata, c'erano anche
Emily e
Robert.
- Hermione se non ti senti
bene, possiamo anche rientrare immediatamente... forse, stare in barca
peggiora
il tuo mal di testa. Magari se rientrassimo in albergo, potresti
riposarti un
pò...
Come? In albergo?
L'immagine di quel letto l'aveva fatta schizzare in
piedi.
- No, no... in realtà va
molto meglio! Un pò d'aria mi ha fatto bene... anzi, vi
dirò, mi ha fatto
venire anche un pò d'appetito!
Non aveva osato guardare
Fred, anche se aveva "sentito" che stava sorridendo. Che avesse
intuito che direzione avevano preso i suoi pensieri? Come avrebbe fatto
a
fingere che non fosse... che non fosse cosa?
Lo aveva guardato, un
briciolo di coraggio Grifondoro l'aveva spinta ad affrontarlo.
- Andiamo?
E aveva fatto di più, lo
aveva preso per mano. Per convincersi che toccarlo non avrebbe
suscitato in lei
nessuna emozione.
Bugiarda!
Pessima, pessima idea.
Fred l'aveva stretta immediatamente, ricordandole dove fosse posata
quella mano solo qualche ora fa: sulla sua nuca, mentre l'avvicinava
per
baciarla.
Quel bacio erotico che
non riusciva a razionalizzare!
- Prima ha chiamato
papà...
Nel frattempo un gentile
cameriere li stava facendo accomodare al loro tavolo. Erano scesi
sottocoperta,
in una sala ristorante, dove stavano prendendo posto anche gli altri
passeggeri.
- ... ha detto che ci
aspetta per le sei. Prima che inizi la cerimonia d'apertura.
Così, Hermione,
potrà farti vedere quei libri di cui ti ha parlato...
Libri? Che libri? Lei si
rendeva solo conto che Fred aveva appoggiato il braccio sulla spalliera
della
sua sedia e con un dito stava giocherellando con i suoi capelli.
Oh - mio - Dio! Non
poteva trovare erotico anche quello! Ma stava
impazzendo?!
- Davvero sei così
appassionata di libri, Hermione?
Cosa poteva rispondere a
Robert? Che fino a ieri sera - o meglio pomeriggio - lo era stata, ma
che
adesso si era appassionata a qualcos'altro? O meglio... a qualcun'altro?
No. Di certo non poteva.
- Sì, Robert. I libri sono
sempre stati una mia grande passione. Passo giornate intere in
biblioteca...
Bugiarda... passeresti
ore intere a letto!
No, così non poteva
andare. Decisamente doveva fare in modo che Fred smettesse anche solo
di
toccarle i capelli!
- Scusate, devo andare un
attimo...
Si era alzata. Con una
scusa. Bugiarda e irrazionale. Hermione Granger che si rifugia
in bagno!
Aveva raggiunto la
toilette e si era sentita sollevata. Assolutamente
irrazionale la cosa!
- Hermione...
No! L'aveva seguita! E
solo come l'aveva chiamata... erotico... no, la
pronuncia di un nome non
poteva assumere quella sfumatura...
- ... credo di non
sbagliare nel pensare che qualcosa ti turba... e credo di non sbagliare
nel
pensare anche cosa sia...
Irrazionale. Che lui stia deliberatamente usando
quel tono di
voce... è Fred Weasley!
Il ragazzo a cui ha
sequestrato caramelle vomitose durante il suo anno da Prefetto!
Il ragazzo a cui ha detto
chiaramente che se non la piantava di prenderla in giro,
perchè aveva paura di
volare, lo avrebbe trasfigurato in una scopa!
Il ragazzo a cui ha
affidato una lettera, in un momento di disperazione, in cui spiegava a
Ron che
quel Natale non sarebbe andata alla Tana per non
vederlo, perchè lo amava ancora troppo.
Insomma, era Fred,
l'altra metà dei gemelli Weasley. I famigerati,
inaffidabili, immaturi gemelli
Weasley!
- Io penso che ne dovremmo
parlare...
Oh - mio - Dio!
Le si era avvicinato
ancora. Ora avvertiva la sua presenza - molto fisica -
dietro di lei.
E lei ricordava ancora
quel braccio che le cingeva la vita, l'attirava più vicina...
Praticamente era scappata
in bagno. Chiusa in quello spazio angusto, le cose erano peggiorate.
Perchè il ricordo di quel
pomeriggio nella sala da the di M.me Piediburro si era affacciato.
L'inizio della fine.
In quel bagno
l'aveva trascinata Fred, per poi smaterializzarsi. La prima
volta che
l'aveva presa per mano.
Oh - mio - Dio!
Era già alle prese con il
ricordo delle prime volte!
La prima volta che mi
ha baciato con passione...
Allora era veramente
stupida! Lei, che prendeva solo OOP... stupida! Eppure si sentiva
così ora...
- Hermione... secondo me,
così, rendi tutto più difficile di quanto non
sia...
Difficile? Allora era veramente stupida!
Già, perchè era così
presa a fare i conti con se stessa, che non aveva pensato a lui.
Lui, forse, non era nella
sua situazione!
Lui era Fred Weasley, il
famigerato, l'inaffidabile, l'immaturo...
Eppure stamattina il
suo cuore batteva altrettanto furiosamente... eppure stamattina era
stato LUI a
baciarla... eppure stamattina...
Troppi "eppure"
da analizzare chiusa in un bagno, con lui dietro la porta.
L'aveva riaperta. E se lo
era trovato di fronte.
Bello. Erotico...
ancora! Hermione, fai qualcosa! Qualsiasi cosa, ma falla!
- Scusa... penso tu abbia
frainteso... stamattina quando mi sono svegliata e... bè...
sì... insomma...
anche tu ti sei svegliato... e...
E mi hai baciato con
una passione che ha risvegliato in me desideri che non immaginavo di
poter
provare proprio con te...
- ... e c'è stato quello
che c'è stato... bè... io in realtà...
io... credevo fosse Ron!
Oh - mio - Dio! Che cosa? Adesso
era veramente impazzita!
- Ron?
Azzurro ghiaccio. Ghiaccio
che le era arrivato dritto al cuore.
- Sì... cioè... io forse
stavo sognando di lui... e sai... tu... gli occhi... i capelli...
Ancora più ghiaccio in
quell'azzurro. Le sembrava che stesse invadendo tutto il suo corpo.
Lasciandola
completamente immobile.
Ma cosa stava facendo?
Perchè gli stava dicendo quelle cose? Erotico... ecco
perchè... innamorata...
ecco perchè... irrazionale... ecco perchè...
- Fred...
Aveva fatto un passo
indietro, come per farla passare.
- Raggiungi pure gli
altri... io arrivo subito...
Anzi, voleva che passasse.
Voleva che se ne andasse. Stamattina l'aveva trattenuta, ora
la lasciava
andare...
- Okay...
Codarda. E bugiarda. E
irrazionale. E stupida.
E spaventosamente
innamorata. Ecco, appunto, spaventosamente. Paura di amare.
Niente libri a spiegarti
come fare, cosa dire, cosa pensare.
Lei, razionale, in
balia dell'irrazionale.
No. Sbagliato.
Lei, Hermione, in balia
di lui, Fred.
XXXXXXXXXXXXXXXX
Non si erano
più parlati.
Tra di loro quel gelo non si era più sciolto. Davanti ad
Emily e Robert si era
comportato perfettamente.
Ma non era più lui. E
lei lo sapeva.
Adesso lo sapeva bene. Ora
che si era scoperta innamorata di lui.
- Hermione! Fatti
abbracciare! Quanto tempo...
Un abbraccio paterno, a
cui rispondere con calore. Un calore che si era sforzata di
tirare fuori da
tutto quel ghiaccio che l'aveva invasa e che non se ne era
più andato.
- Sig. Bloyd... sono
contenta anch'io di rivederla, finalmente!
L'aveva allontanata per
ammirarla.
- Sei in splendida forma!
Devo pensare che sia tutto merito di questo giovanotto? Il fidanzato
misterioso...
Aveva rivolto uno sguardo
amichevole a Fred. L'ora delle presentazioni. Verità,
dietro ad un cumulo di
bugie. Lo amava, ma lo nascondeva.
- Io non c'entro nulla...
Hermione è sempre stata bellissima.
- Bravo giovanotto...
bravo... vedo che sai già come far felice una ragazza... ma
lascia che mi
presenti. Harold Bloyd...
- Fred Weasley...
Una risata argentina era
subentrata mentre si stringevano la mano.
- Papà... quanto sei
formale! E' il fidanzato di Hermione, non uno dei tuoi noiosissimi
clienti!
Giovanotto... ormai non lo usa più nessuno!
Fred aveva sorriso.
- Veramente, Emily, lo usa
anche qualcun'altro... per esempio mio padre... vero Hermione?
Arthur Weasley. La
Tana. Lui. Lei. Gli altri. Come avrebbe fatto?
- Vero.
- Senti papà... è adesso
che vuoi mostrare quei libri ad Hermione, giusto?
- Certo. Hermione, sono
convinto che rimarrai entusiasta. Sono tutte opere originali. Pensa che
mi ci
sono voluti anni per collezionarli. Ma ne è valsa la pena...
sai che ho anche
il manoscritto originale dei Sonetti di Shakespeare?
Niente. Il vuoto.
Doveva riscuotersi, o sarebbe andata sempre peggio. Quella serata
sarebbe stata
eterna.
Emily aveva preso
sottobraccio Fred.
Irrazionalmente gelosa!
- Allora, voi andate pure
dai vostri libri... io accompagno Fred al buffet. Robert è
disperso con un
tizio che frequentava Oxford insieme a lui... e io ho una sete pazzesca!
- Emily! Non cambierai
mai... potresti farmi contento una volta e mostrare un pochino
più di
interesse!
Fred aveva sorriso. Non
a lei, ma ad Emily! Per la sua espressione buffa. Irrazionalmente
gelosa.
- Papà, un'altra volta
giuro! Ora ho troppa sete!
E con una risata si era
portata via Fred. Non prima che lui l'avesse guardata. Non
prima che lui le
avesse chiesto di trattenerlo.
- Pronta Hermione? Stai
per entrare nella stanza delle magie... dove tutto può
diventare possibile...
anche consultare dei testi preziosissimi ed unici...
Un'altra stanza.
Un'altra cosa preziosa ed unica. La loro magia. Lei e Fred.
Il Sig. Bloyd la stava
conducendo lungo corridoio illuminati, lungo le pareti quadri, arazzi,
statue.
Solo ieri sarebbe
impazzita. Ma stasera. Stasera impazziva
perchè lui era lontano da
lei. Ghiaccio tra di loro. E lo aveva voluto lei. Soltanto lei.
- Eccoci.
Una porta a vetri. Un
codice. Ed eccola nella stanza delle magie.
Non è questa la vera
magia.
Tre teche di vetro.
Aperte. Dentro tre libri preziosi. Il Sig. Bloyd la stava conducendo
verso
quello al centro. Shakespeare.
I libri parlano
d'amore, ma non lo insegnano. L'amore a volte bussa e fa paura. Molta
paura.
- Che ne dici?
- Emozionante.
Mai quanto due occhi
azzurri.
- Ci tenevo davvero tanto
che tu lo vedessi... so che sei in grado di apprezzarlo quanto me.
- Davvero fantastico.
Credo di non riuscire ad esprimere...
Esprimere tutto l'amore
che sento. Imprigionata da una stupida razionalità.
Perchè non dovrei essermi
innamorata di lui in una settimana?
- Allora... cosa ne dici
di dargli un'occhiata da vicino?
- Davvero potrei...
Potrei fregarmene del
fatto che lo conosco da sei anni, ma che me ne sono innamorata in una
settimana?
- Certo! Dico sei venuta
fino a qui! A Parigi...
"A Parigi io ed
Hermione potremmo innamorarci"... lei sicuramente sì.
Innamorata.
Irrazionalmente innamorata. Di lui.
- E ci sono momenti in cui
è meglio rimanere soli...
Rimanere soli. Lui e
lei. Stamattina avrebbe voluto solo quello.
- per godere appieno
qualcosa di veramente prezioso.
Veramente prezioso.
Veramente unico. Veramente amore. Veramente erotico.
Troppi
"veramente" per non approfittare di quello che le offriva l'ignaro
Sig. Bloyd: la possibilità di rimanere un pò da
sola.
- Davvero posso?
Visionarlo da sola?
Le aveva sorriso.
Nessun sorriso le
sarebbe più sembrato un vero sorriso. Nessuno come il suo.
- Certo! Ho piena fiducia
in te!
Fiducia. Fiducia.
Fiducia. Fiducia. Devi avere fiducia in me, Hermione, non ti metterei
mai in un
guaio.
La fiducia gliela aveva
accordata. E lui l'aveva messa in un guaio. In un grandissimo guaio.
Le aveva permesso di
innamorarsi di lui. Lo aveva reso facile. Spontaneo.
- Puoi tranquillamente
utilizzare quel leggio. E' lì apposta.
- Grazie.
- Allora ti lascio un pò
sola... ci vediamo tra un pò. La sicurezza sa che sei qui.
Non preoccuparti di
nulla.
Non preoccuparti di
nulla. Devi avere fiducia in me, Hermione, non ti metterei mai in un
guaio.
E adesso lei da quel guaio
come ne usciva? Da quella tempesta che le si era scatenata dentro? Che
lui
aveva scatenato!
Aveva preso il libro. Lo
aveva posato delicatamente sul leggio. Poi lo aveva aperto a caso.
Come se potesse trovare
così la risposta che cercava.
Quello era un libro che
parlava d'amore. Doveva pur esserci una risposta!
Come un
pessimo attore in scena
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,
anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.
Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa
ben più di quella lingua che più e più
parlò.
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.
"Schiacciato sotto il
peso della sua potenza..."
Quella era l'unica frase
che ben si adattava al suo stato d'animo.
Lei era schiacciata
dalla paura. Paura di amare. Paura di lasciarsi andare. Paura di non
riuscire
più ad essere razionale.
- Maledizione, Fred
Weasley, perchè dovevo innamorarmi proprio di te?
Non appena aveva pronunciato
quelle parole, si era sentita scottare il polso. Quello, ovviamente,
dove c'era
il braccialetto.
Hermione non aveva fatto
in tempo a preoccuparsi che il calore potesse aumentare, provocandole
un vero e
proprio dolore.
Perchè il braccialetto si
era aperto, e come al rallentatore, lo aveva visto cadere a terra.
Si era aperto. Il
braccialetto si era aperto. Il braccialetto... il desiderio di Fred...
quando
si avvererà tornerai libera...
Lo aveva fissato. E poi se
ne era accorta. L'ultima lettera. Una E che brillava rossa.
Rosso: il colore
dell'amore, della passione, della gelosia...
Si era chinata per
raccoglierlo.
Lo aveva preso ed aveva
sfiorato quella lettera scarlatta.
Una sensazione nota.
Magia, vera. Un viaggio veloce, breve.
Una lettera scarlatta,
un desiderio, una passaporta.
Hermione si era ritrovata
all'aperto. Sotto un cielo stellato. Rischiarato dalla luna piena.
Un lago, un pontile. Lei
che ancora stringeva tra le mani il braccialetto.
Una brezza frizzante, che
le aveva provocato un brivido.
Non solo di freddo.
Una giacca le aveva
ricoperto le spalle.
Lui. Il suo profumo.
Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
- Sei arrivata... il tempo
sembrava non passare mai...
Lo stesso cielo. Lo
stesso lago. Lo stesso pontile.
- Undici mesi, tre giorni,
17 ore, venti minuti circa che ti aspetto...
Quella notte, seduta sul pontile, stava
riflettendo
sull'amore, quando era arrivato lui.
Lei non dormiva perchè
stava razionalmente pensando all'amore. L'amore si poteva cercare, non
era lui
a trovarti.
Lui non dormiva perchè
stava irrazionalmente pensando all'amore. L'amore non si poteva
cercare, era
lui a trovarti.
Razionale ed
irrazionale si erano incontrati quella notte, su quel
pontile.
Razionale ed
irrazionale erano tornati ad incontrarsi in questa
notte.
Per amore.
Quell'amore che lui non
aveva cercato e che era arrivato proprio su quel
pontile.
Quell'amore che lei
aveva cercato, senza trovarlo, se non proprio su questo
pontile.
Una piccola nota la dedico
all'ultimo paragrafo, dove ho voluto racchiudere un pò il
cuore di questa
storia.
Una linea sottile che
corre nel tempo tra una notte di un anno prima e la notte che vivono
ora i
protagonisti.
Stesso cielo, stesso lago,
stesso pontile. La differenza è scandita dagli aggettivi
dimostrativi che
spiegano come l'amore sia arrivato in un tempo diverso per Hermione e
Fred.
Spero vi sia piaciuto.
Per capire che luogo sia,
perchè erano lì una notte di un anno fa e
perchè è proprio lì che sono tornati
grazie al braccialetto... bè dovrete aspettare il prossimo
capitolo!
L'ultimo - sigh, un pò mi
spiace! - dove tutto sarà spiegato e dove vedrete come
andrà a finire tutta la
storia.
E del braccialetto?
Avreste mai pensato che si sarebbe trasformato in una passaporta allo
scattare
del desiderio?
Perchè non ho dubbi che
sul desiderio espresso da Fred, voi aveste già un'idea ben
precisa di quale
fosse!
Aspetto i vostri
commenti... fatemi sapere se tutto l'insieme vi è piaciuto!
LUNANERA75:
sai che è
reciproco... tu mi ringrazi sempre per capitoli che ti fanno sognare...
io per
disegni che mi fanno sognare! Il tuo Fred, dato che ormai Hermione
è una
certezza, era perfetto! Grazie ancora, Mary. Un bacione.
BABY_BARBY:
perdonami
l'errore del nick... ma avendo due bambini (forse non lo sapevi e ora
ti ho
stupito!) ho molto in mente il film baby birba... il lapsus nasce
quindi da
questo! Ed ho fatto molta attenzione a non sbagliare questa volta!
Allora credo
questo capitolo abbia fornito le risposte alle domande che ti eri
posta: il
desiderio era proprio che Hermione si innamorasse di Fred... e come hai
visto,
lui l'ama da più tempo. Quindi sicuramente il suo amore
è già molto più
consapevole e maturo rispetto a quello di Hermione.
Dispiace anche a me - e
credo si sia capito - che la storia sia quasi finita... ma
tornerò! Se ti piace
il pairing fred/hermione, sentirai ancora parlare di me!!! Eh!eh!eh!...
Ciao e
a presto!
ALARA666: cara
Giulia...
come mi hanno fatto piacere i tuoi complimenti! Proprio
perchè non sei
influenzata dalla coppia... significa che sono riuscita a trasmettere
proprio
emozioni! Spero di non aver deluso "quell' ansia" con cui aspettavi
questo nuovo capitolo! Perciò adesso... aspetto io con ansia
di saperlo!!! Ciao
e a presto.
LAVIOLETTADISPIKE:
ottimo
già due one-shot... prosegui assolutamente su questa
strada!! Bisogna portare
sempre più alla ribalta questo pairing!! Vediamo la tua
curiosità se è rimasta
piacevolmente colpita dal proseguire della storia... ciao e a presto!!
DUBLINO: come vedi
ci ho
preso gusto ad essere cattivella... e negli ultimi due capitoli termino
sul più
bello... però a volte la narrazione risulta più
fluida se non si concentrano
troppi momenti "forti"... come vedi una spiegazione c'è...
non sono
cattiva e basta!!! Ciao e a presto.
ELLIE_LOVEGOOD:
adesso
cosa ne pensi di questo Fred? Io lo trovo alquanto "stracotto" di
Hermione... forse è per quello che a volte si comporta un
pò stranamente... un
pò spiazzato dagli sbalzi d'umore di Hermione! Emily
è sempre un pò fuori...
oltretutto le ho fornito una porta comunicante! Che non ha mancato di
utilizzare per "tormentare" i due piccioncini... meno male che c'era
Robert! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!
GATTORIDENS: che
sollievo
Elisa! Ho superato l'esame... che poi... con le "ripetizioni" che
prendo, leggendo le tue splendide ff, non potevo proprio sbagliare! Sei
un vero
luminare, a mio giudizio, sul tratteggiare Ron Weasley... mi fa piacere
che i
personaggi di "contorno" siano risultati simpatici... soprattutto
Emily! E' nata un pò come un'arpia nella mia testa, poi nel
corso dei capitoli
l'ho rivalutata anch'io... alla fine, se vogliamo ben dire, l'ho resa
quasi una
sorta di simpatico ed ignaro "Cupido"!!... Draco non lo sa che scrivo
fred/hermione... sa solo che mi piace leggerle!! Conto di mantenere il
segreto
più possibile... eh!eh!eh!... ciao e a presto. PS:
sicuramente da te! Ho visto
che hai aggiornato "il bottino" e verrò a recensire!
VALERY_IVANOV: ma
come
sono contenta che ami questa ff... perchè davvero la amo
anch'io! E da quello
che mi hai detto, sono doppiamente felice perchè credo di
essere riuscita a
farti vivere le stesse emozioni che ho vissuto io nello scriverla!
Volevo
dolcezza e dolcezza ho messo! Poi il pairing Fred/Hermione riesco solo
a
vederlo così... per dire, non riesco ad immaginarmi un Fred
che possa fare il
"figo" o il "bastardo" tipo... alla Malfoy! Perciò, tutta
quella dolcezza che non posso esprimere quando racconto di lui...
bè, la lascio
correre libera quando racconto, appunto, di Fred!! Così sei
un tipo un pò alla
Emily... bè, allora non sei poi così tremenda...
come vedi, alla fine, Emily si
sta rivelando una ragazza molto simpatica! Per il braccialetto... credo
ormai
che tutti i misteri siano stati svelati!! Ciao e a presto!
NELL SEV SNAPE: ciao
Francesca! Allora, stai meditando sulla Fred/Hermione da scrivere?
Iniziare con
una one-shot sarebbe un'ottima idea. E' un pairing che, ne sono
convinta,
potresti gestire benissimo. Sono contenta che tu abbia colto come ho
cercato di
rendere reale l'evolversi del sentimento di Hermione nei confronti di
Fred.
L'amore, a volte, può arrivare improvviso, però
è sempre comunque frutto di una
"elaborazione"... e come hai visto in questo capitolo, Hermione ha
cercato di razionalizzare ciò che le sta succedendo... per
poi comunque esserne
travolta... sai come si dice "al cuor non si comanda"! Per parlare
dei miei trascorsi scolastici... non ho proseguito negli studi. Non ne
ho avuto
la possibilità per problemi familiari, ossia proprio
all'età di 18 anni è
venuto a mancare mio padre (sono passati come sai tanti anni e
raccontarlo non
è più doloroso come un tempo). Avrei intrapreso
volentieri l'università (avrei
scelto sicuramente lettere classiche! giusto per impazzire ancora un
pò anche
con il greco!), però non è diventato motivo di
rammarico ricorrente non averlo
potuto fare! Vedrai che con il passare del tempo ti si chiariranno le
idee
sulla strada che vorrai intraprendere... nel frattempo, non angosciarti
troppo!
Ciao e a presto!
LUCY PEVENSIE: mia
cara...
sono contenta innanzitutto che resterai... sino alla fine! Anche se
ormai
tremendamente vicina. Però c'è stato questo
capitolo e poi ci sarà il
prossimo... altri "minuti" che spero di aver reso piacevoli come i
precedenti. E poi... Hermione sta per cedere al bellissimo Fred (che
proprio
perchè hai usato questo aggettivo, ti informo che non
coincide con il viso
dell'attore che lo interpreta! Altrimenti non riuscirei a rendere
questo Fred
così affascinante... preferisco immaginarlo come l'ha
disegnato Lunanera!!).
Allora ti aspetto... ciao e a presto!
JEA: come vedi, ho
tenuto
conto che sono stata già perdonata una volta per il ritardo,
così ho fatto in
modo di aggiornare prima!! A Natale si è tutti
più buoni... a Capodanno forse
un pò meno!! Ho preferito non correre rischi inutili! Spero
tu abbia trovato
"corposo ed egregio" anche questo capitolo... e soprattutto come vedi
Emily continua a rivelarsi simpatica... anzi, una sorta di "ignaro"
Cupido oserei dire! Lei e la sua porta comunicante! Certo in questo
capitolo ha
fatto qualche danno in più... però, la perdoniamo
lo stesso, che dici?
Per quanto riguarda
Hermione non è "cotta"... direi che ormai è
"stracotta" e
pronta per essere servita in tavola!! Eh!eh!eh!... ciao e a presto!!
LAMBRETTA: mi devi
perdonare! Non mi ero accorta della tua recensione, perchè
era nel primo
capitolo!! Chiedo veramente scusa!! Rimedio ora, ringraziandoti per i
complimenti e gioendo per aver scoperto un'altra fan della coppia
Fred/Hermione...
bisogna contribuire il più possibile a "metterla in
circolo"! Ciao e
a presto!
ARIANNUCCIABLACK:
sono
contenta che tu sia diventata una lettrice di questa ff... e come vedi
non è
passato un anno per vedere un nuovo aggiornamento!! L'età di
Hermione è 18 anni
(ha appena concluso il suo penultimo anno ad Hogwarts), mentre Fred ne
ha 20!
Ciao e a prest
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Ciao ragazze!
Ecco la fine! Era già
scritta nella mia mente, quindi non ho dovuto faticare molto a metterla
nero su
bianco...
Come in ogni finale
romantico che si rispetti, anche qui, possono scorrere dolci note di
sottofondo.
Per me sono state quelle
della canzone "The Man who can't be moved" del gruppo The Script...
per voi potranno essere le stesse o altre che riterrete più
adatte.
Purtroppo, ora, non mi
rimane che ringraziare e poi salutare.
Ringraziare vivamente
tutte coloro che hanno inserito questa ff tra le "preferite" e
"seguite", e anche chi ha semplicemente letto.
Presto, magari, tornerò
con una nuova storia... come già detto, questo pairing
è entrato nelle mie
corde, quindi non lo abbandonerò più.
Un caro saluto.
Laura.
Le due settimane di
campeggio estivo con la famiglia Weasley erano sempre state una
tradizione
piacevole.
Lunghe giornate passate
a poltrire insieme agli altri, passeggiando, chiacchierando,
scherzando, anche
giocando... perchè con i gemelli c'erano poche
possibilità di sottrarsi alla
loro voglia di farlo!
Però stanotte,
nonostante la stanchezza... stanotte proprio non le riusciva di
dormire. Forse
perchè era una notte particolarmente afosa, forse
perchè il rigirarsi senza
tregua di Ginny nel letto l'aveva resa più inquieta, forse
perchè era... forse
erano tutti i perchè che si rincorrevano come girandole
impazzite nei suoi
pensieri.
Ecco, forse ce n'era
uno in particolare che proprio quella notte non la lasciava riposare e
fare
finta che non ci fosse era stato impossibile.
Non avrebbe saputo
definirlo con una sola parola. Forse perchè era
più una sensazione... la
sensazione che in tutto quello che faceva, mancasse un pezzettino. Sia
che
parlasse, che passeggiasse, che scherzasse, che giocasse, che
mangiasse, che
dormisse, che sognasse...
Ma che cos'era a
provocare quella sensazione?
Aveva fatto una prova:
lei, un anno prima. Stesso luogo, stesso periodo. Quel vuoto non c'era.
Perchè?
La risposta era giunta quasi subito, senza troppo bisogno di
arrovellarsi:
perchè era innamorata. C'era quel sentimento per Ron.
Quell'amicizia che si era
trasformata in qualcos'altro.
La faceva stare bene.
E adesso, a distanza di
un anno, c'era quel pezzettino dentro lei che mancava. Un tassello
chiamato
amore.
Forse avrebbe dovuto
cercare quel tassello. Di ragazzi ne conosceva. Hogwarts ne era piena!
C'era
per esempio Mclaggen! Un bel ragazzo, che non mascherava ancora un
certo
interesse per lei. Oppure c'era anche Dalton. Il tassorosso con il
quale
divideva i suoi pomeriggi in biblioteca. Avevano iniziato a
chiacchierare per
caso ed avevano scoperto molti interessi in comune.
Insomma, di occasioni
ce ne sarebbero state.
Perchè non provare a
ritrovare quel pezzettino mancante...
Le due settimane
di
campeggio estivo con la sua famiglia erano sempre state una tradizione
piacevole.
Lunghe giornate passate
a poltrire insieme agli altri, passeggiando, chiacchierando,
scherzando... e
soprattutto giocando! L'attività preferita sua e di George!
Però stanotte,
nonostante la stanchezza... stanotte proprio non gli riusciva di
dormire. Forse
perchè era una notte particolarmente afosa, forse
perchè il parlare senza
tregua di George nel sonno gli aveva fatto venire voglia di un
pò di silenzio,
forse perchè era... forse erano tanti perchè che
affollavano più del solito i
suoi pensieri.
Ecco, forse ce n'era
uno in particolare che proprio quella notte non lo lasciava riposare e
fare
finta che non ci fosse era stato impossibile.
Non avrebbe saputo definirlo
con una sola parola. Forse perchè era più una
sensazione... la sensazione che
in tutto quello che faceva, mancasse un pezzettino. Sia che parlasse,
che
passeggiasse, che scherzasse, che giocasse, che mangiasse, che
dormisse, che
sognasse...
Ma che cos'era a
provocare quella sensazione?
Aveva fatto una prova:
lui, un anno prima. Stesso luogo, stesso periodo. Quel vuoto non c'era.
Perchè?
La risposta era giunta quasi subito, senza troppo bisogno di
arrovelarsi:
perchè era innamorato. C'era quel sentimento per Angelina.
Quell'amicizia che
si era trasformata in qualcos'altro.
Lo faceva stare bene.
E adesso, a distanza di
un anno, c'era quel pezzettino dentro di lui che mancava. Un tassello
chiamato
amore.
Cercarlo sarebbe stato
impossibile. Eppure di ragazze ne conosceva! C'era Gwen, per esempio,
la
ragazza appena assunta ai Paiolo d'oro... non aveva fatto mistero che
fosse lui
il suo gemello preferito! Oppure c'era anche Tracy, la cugina di Lee,
che
ultimamente continuava a ronzargli intorno.
Insomma di occasioni ce
ne sarebbero state.... ma proprio quel pezzettino mancante non si
poteva
trovare... doveva arrivare...
Il ragazzo l'aveva
vista nel suo girovagare sulla riva.
Seduta alla fine del
pontile, con le gambe a penzoloni, le mani appoggiate alle assi di
legno per
sostenersi.
La luna ad illuminare
la sua figura esile.
Lo sguardo perso nelle
profondità del lago.
Non la solita
espressione concentrata, solo malinconicamente riflessiva.
Quasi che assecondasse
dei pensieri non proprio fastidiosi, solo forse un pò
turbati.
Non l'aveva mai vista
così. E ne era rimasto incuriosito. Tanto da spingersi sul
pontile, per
raggiungerla.
Si era accorta subito
della sua presenza, nonostante i passi leggeri.
Si era voltata
leggermente verso di lui ed un'espressione sorpresa le si era dipinta in volto.
- Ciao...
- ... Fred...
Aveva aggiunto lui per
toglierla subito dall'imbarazzo di chiedersi chi dei due fosse.
- Anche tu non riesci a
dormire, Hermione?
Nel frattempo non era
riuscito a contrastare la strana forza che lo aveva spinto a sedersi
accanto
a lei. Assumendone la stessa posizione.
- Già... fa molto caldo
stanotte.
Era tornata a guardare
il lago. Le gambe che dondolavano avanti ed indietro.
Davvero, così, non
l'aveva mai vista.
- Già... poi c'è George
che credo stia tenendo una specie di arringa in favore di tutti i
malandrini
del mondo...
Una risata leggera
aveva accolto le sue parole.
- Tua sorella allora lo
sta ascoltando! In quel letto sembra non trovare pace!
Questa volta era lui ad
essersi ritrovato a ridacchiare.
Il silenzio che era
seguito non era stato imbarazzato. Era come se l'eco di quel
divertimento fosse
ancora tra loro.
- Forse dovrei...
- Forse dovrei...
Si erano ritrovati a
parlare simultaneamente. Per poi stare in silenzio attendendo che
l'altro
continuasse.
- Dicevi...
- Dicevi...
E si erano ritrovati
nuovamente a parlare simultaneamente. E a guardarsi in viso.
Sorridendosi.
- Mia madre a questo
punto direbbe: prima si fanno parlare le signore, Fred!
Lei aveva sorriso.
Perchè se la immaginava la Sig.ra Weasley
dare lezioni di bon ton ai gemelli. Con che risultati
questo era già più
difficile immaginarlo!
- Forse dovrei
lanciarle un impedimenta...
Non riusciva ad
immaginasela fare una cosa del genere. Lei, razionale oltre ogni
limite...
- Io pensavo più
semplicemente di lanciare una scarpa a George...
Lei era leggermente
arrossita. Come se avesse colto nelle sue parole il suo pensiero di
poco prima.
- Più semplice
effettivamente... a volte mi sembra di non essere capace di cogliere il
lato
meno difficile delle situazioni...
Se lui era rimasto
sorpreso per un pensiero così intimo espresso da lei... lei
sicuramente lo era
di più!
Non l'aveva guardato,
ma aveva notato come si fosse leggermente irrigidita. Quasi fosse
pentita di
averlo detto proprio a lui.
- Farò finta di non
aver sentito nulla, tranquilla. Il tuo segreto con me è al
sicuro. Nessuno
saprà mai che Hermione Granger non è capace di
cogliere qualcosa...
Aveva sfoderato la sua
ironia. Lo scudo che ogni tanto si trovava ad usare per tenere fuori
delle
emozioni che coglievano impreparato anche lui.
Tipo quella che lo
aveva colpito ora: una voglia irrefrenabile di passarle un braccio
sulle esili
spalle ed attrarla a sè. Per confortarla e non solo... per
sentirla vicina.
Questo era più giusto.
Lei aveva lievemente
annuito e sorriso. Ancora quel sorriso malinconico e allo stesso tempo
dolce.
Un'espressione che davvero non le aveva mai visto.
Un'espressione che gli
aveva procurato anche una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
- Sapere che tu
custodisci un mio segreto è un'esperienza sicuramente
nuova... e alquanto
strana. Adatta ad una notte come questa...
Si era sporto per
vederla meglio in viso. Perchè davvero quelle parole lo
avevano catapultato
nella più strana delle sensazioni: come se un tassello
stesse trovando la sua
naturale sede.
- Davvero pensi...
Altri passi si erano
avvicinati. E una voce si era inserita.
- Ehi... anche voi non
riuscite a dormire?
Harry era in piedi
dietro di loro.
Lei gli aveva sorriso.
Lui anche. Nonostante non fosse mai stato meno contento di vederlo.
- Già...
- Già...
Si erano guardati.
Sembrava che parlare simultaneamente fosse inevitabile per loro quella
notte.
- Non so cosa vi
impedisce di dormire... per quel che mi riguarda è Ron: sta
facendo di tutto
stanotte! Parla, si agita, poi mugugna... sembra che lo abbia morso uno
schiopodo sparacoda!
Si erano nuovamente
guardati. Lui e lei.
Poi Hermione aveva guardato Harry.
- Avresti potuto
lanciargli una scarpa... semplice... ma efficace!
Poi era tornata a
guardare lui. Il sorriso divertito aveva acceso una luce particolare in
quegli
occhi ambrati.
E lui si era ritrovato
a pensare che se la condivisione di un solo segreto con lei aveva avuto
quell'effetto su di lui, avrebbe voluto scoprire cosa sarebbe successo
a
condividerne dieci, cento, mille... quelli che si condividevano durante
una
vita trascorsa insieme.
Il tassello aveva
prodotto un suono inconfondibile: click. Il suono di qualcosa che si
era andato
a fissare nell'unico posto naturale e giusto.
E poco importava che,
ora, Harry sedeva insieme a loro.
Perchè in quella notte
afosa, su quel pontile, tanto gli era bastato per tornare a farlo stare
bene.
Lei. Il suo profumo.
Una lettera scarlatta, un desiderio, una passaporta.
- Sei arrivata... il tempo
sembrava non passare mai...
Lo stesso cielo. Lo
stesso lago. Lo stesso pontile.
- Undici mesi, tre giorni,
17 ore, venti minuti circa che ti aspetto...
Si era voltata verso di
lui.
E come quella notte, non
le aveva mai visto un'espressione così intensa.
- Mi sembra di non aver
fatto grossi progressi da quella notte: ancora non riesco a cogliere il
lato
meno difficile delle cose...
Le aveva sfiorato la
guancia. Un gesto che finalmente poteva compiere libero da quello scudo
che non
aveva mai veramente abbassato.
- Io sì...
- Tu eri in grado di farlo
già allora.
Le aveva sorriso.
Veramente sorriso. Ora che lo scudo stava letteralmente disintegrandosi.
- Non mi riferivo a
quello, mi riferivo alla capacità di fare progressi... non
credo di averne mai
fatti tanti come in questi giorni...
Quegli occhi ambrati
finalmente non sfuggivano più i suoi. Provocando nello scudo
squarci sempre più
grandi e profondi.
- Perchè tu hai capito che
non era necessario fare tanta strada? Che sarebbe bastato restare qui
ad
aspettare?
Le aveva preso una mano. E
se l'era posata sul torace, proprio dove c'era quel battito che stava
facendo a
pezzi gli ultimi brandelli di scudo.
- Perchè qualcosa qui
sotto, quella notte, ha fatto click. Un inconfondibile click. Non era
necessario cercare altro.
Un sorriso, prima timido,
poi sempre più travolgente. Dalle labbra era arrivato in
quegli occhi. Occhi
che avevano popolato i suoi sogni per molte notti dopo quella notte.
- Semplicemente click...
mi sembra giusto che sia così... fa parte della tua
capacità di cogliere
il lato meno difficile delle cose...
Adesso era lei ad aver
posato l'altra mano sulla sua. Mani su mani. Un tocco che non avrebbe
mai
dimenticato.
- Credo che tu abbia
custodito molto bene quel segreto confessato in una notte alquanto
strana... per tutto questo anno non mi hai mai fatto notare
che
continuavo a non cogliere il lato meno difficile delle cose...
Lo scudo non c'era più. Si
sentiva bene come mai lo era stato nella sua vita. Libero da ogni
pensiero, da
ogni emozione che non fosse lei, la sua mano sulla sua, il
suo sorriso, i
suoi occhi che dicevano molto, anzi tutto.
- Che fossi innamorato di
te, non era difficile da cogliere... ma sembravi
ostinarti a cercare
lontano qualcosa che avevi molto vicino...
Si era avvicinata. Tanto
che aveva dovuto abbassare la testa per continuare a guardarla negli
occhi.
- L'amore non va
cercato. Si può solo aspettare... ed essere abbastanza
attenti, da capire
quando sta bussando alla tua porta. Giusto?
Aveva annuito.
- Sai tenere un segreto,
Fred?
Aveva nuovamente annuito.
Un'emozione che sentiva frizzare come se avesse ingerito mille api
frizzole. Le
sue caramelle preferite.
- Credo di essermi
innamorata.
- Credi?
- No, hai ragione. Lo so.
Era rimasto solo sul
pontile.
Lei ed Harry se ne
erano andati.
Era stato l'amico di sempre a
circondarle le spalle mentre lasciavano il pontile.
Un gesto in cui aveva
riscontrato tutta la loro complicità.
Sicuramente Harry
condivideva molti segreti con lei.
Segreti che lei
sicuramente gli aveva confessato.
Segreti che sicuramente
lui custodiva da vero amico.
Ma ce n'era uno, uno
solo, che quella notte lei aveva condiviso con lui.
Quel sorriso
malinconico e dolce allo stesso tempo.
Qualcosa di lei che,
grazie a quel click che aveva avvertito, era sicuro che lei non avesse
mai
condiviso nemmeno con Harry.
Qualcosa di lei che lui
avrebbe custodito per sempre.
Comunque fossero andate
le cose, quel ricordo sarebbe rimasto per sempre solo suo.
E per il momento, tanto
bastava per farlo stare bene.
Per essere convinto che
l'amore arrivava.
E quando lo faceva,
bisognava essere pronti ad accorgersene.
Sempre.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Hermione era rientrata
alla Tana intorno alle otto.
Praticamente senza aver
chiuso occhio. Ma non gliene fregava niente.
Da quando lei se ne fregava
di qualcosa? Da quando era capace di cogliere il lato meno difficile
delle
cose.
E si era ritrovata a
sorridere. Ma un sorriso che sapeva di non aver mai avuto.
Sulle scale, aveva
continuato a sorridere. Sul pianerottolo anche. Sulle scale ancora. In
soggiorno anche. In cucina il sorriso era praticamente diventato parte
di lei.
Eccolo lì. Ma non aveva
avuto paura. Nè imbarazzo. Nè nessun "oh - mio
-dio!"
- Ciao George, come va?
E lui... bè lui le aveva
sorriso. Senza paura, nè imbarazzo... se senza nessun "oh -
mio -
dio!"... questo lo poteva solo immaginare...
- Ciao Hermione. Io bene.
E tu?
Il sorriso ormai aveva
raggiunto ogni parte di lei.
- Molto bene.
E lui aveva sorriso di
più.
- Immaginavo...
Si era servita il caffè. E
si era appoggiata al lavello, accanto a lui.
- Un'incredibile giornata,
non trovi?
Lui ora stava
ridacchiando.
- Immaginavo anche
questo...
Lei aveva accettato il
dolcetto che le stava offrendo.
- Una colazione davvero
speciale questa...
E lui aveva annuito,
prendendo un dolcetto anche per sè...
- Non avevo dubbi che non
sarebbe stato così...
E adesso le stava passando
un tovagliolo per pulirsi dallo sbaffo di cioccolato.
- Grazie. Questi dolci
sono sempre traditori...
Lui aveva sollevato gli
occhi al cielo.
- Non so perchè... ma
sapevo anche questo!
Lei aveva sorriso... ma
sorriso che le sembrava di avere un sole dentro.
- Però credo che non mi
risparmierò di mangiarne un altro...
E lui aveva preso un altro
dolcetto per sè e per lei.
- Una certezza che tu ne
volessi un altro...
Lei aveva annuito e... e
ovviamente sorriso!
- Sai Hermione che forse
ti preferivo prima?
Ma lei non aveva fatto
altro se non che... sorridere!
- No davvero.... a volte
credo che la mia vita prima fosse migliore...
E lei lo aveva guardato,
ora. In quegli occhi così azzurri!
- Soprattutto da quando mi
guardi così...
E lei lo aveva guardato in
quegli occhi così azzurri e terribilmente familiari.
- E da quando facciamo
colazione insieme...
E lei gli aveva fatto
cenno se poteva servirle altro caffè... cosa che lui molto
gentilmente aveva
fatto.
- E da quando mi chiedi
altro caffè, guardandomi così!
E lei stavolta era
scoppiata a ridere. Una risata che aveva riempito la cucina. Che aveva
portato
quel sole che lei si sentiva brillare dentro.
Quegli occhi azzurri si
erano rivolti ancora verso il cielo.
Crack!
E un altro paio di
occhi azzurri era comparso in quella cucina piena di sole.
- Ciao George, come va?
E George di nuovo aveva
sorriso.
- Ciao Fred. Io bene. E
tu?
Era comparso un sorriso
anche su quel volto identico a quello di George.
- Molto bene.
E George aveva sorriso di
più.
- Immaginavo...
Si era servito del caffè,
Fred. E si era appoggiato al lavello, accanto a George, dall'altra
parte.
- Un'incredibile giornata,
non trovi?
George ora stava
ridacchiando.
- Immaginavo anche
questo...
Fred aveva accettato il
dolcetto che George gli stava offrendo.
- Una colazione davvero
speciale questa...
E George aveva annuito,
prendendo un dolcetto anche per sè...
- Non avevo dubbi che non
sarebbe stato così...
E adesso gli stava
passando un tovagliolo per pulirsi dallo sbaffo di cioccolato.
- Grazie. Questi dolci
sono sempre traditori...
George aveva sollevato gli
occhi al cielo.
- Non so perchè... ma
sapevo anche questo!
Fred aveva sorriso... un
sorriso che sembrava l'estensione di un altro.
- Però credo che non mi
risparmierò di mangiarne un altro...
E George aveva preso un
altro dolcetto per sè e per lui.
- Una certezza che tu ne
volessi un altro...
Fred aveva annuito e... e
ovviamente sorriso!
- Fred, Hermione... io
credo davvero di rimpiangere la mia vita di prima. Quando fare la
colazione
senza di voi era ancora così... banale, monotono, triste...
E loro si erano sporti
oltre George, per guardarsi negli occhi. Ambra nell'azzurro, azzurro
nell'ambra.
- Davvero, ragazzi... io
non so se potrò resistere ancora per molto...
E loro si erano persi nei
loro sorrisi.
- Mamma, papà... devo
parlarvi...
Non c'era più George tra
di loro... la sua voce... quella voce così familiare per
Hermione, eppure così
diversa... che ancora si sentiva, mentre lasciava la cucina e loro...
- ... io non credo che
potrò venire in campeggio quest'anno! Il negozio ha bisogno
di qualche
lavoretto...
Si erano avvicinati. Fred
le aveva passato un braccio intorno alla vita. Stringendola a
sè.
- ... so che adesso vi
starete chiedendo perchè non ve l'ho detto prima...
E lei si era alzata in
punta di piedi per posare le sue labbra su quelle del ragazzo.
- ... ma stavo riflettendo
mentre facevo colazione con Fred ed Hermione...
Si stavano baciando. Con
passione. Ognuno con la propria tazza di caffè ancora in
mano.
- ... e proprio mi sono
accorto che non se ne può fare a meno...
Un bacio che era il
proseguimento di tutti quei baci che avevano impedito alla coppia di
dormire
quella notte.
- ... magari vi
raggiungerò solo per qualche giorno...
E i baci di quella notte
erano stati il proseguimento di tutti quei baci che si erano scambiati
in
quelle settimane.
- ... magari intorno a
metà mese.... quando Hermione e Fred andranno in vacanza con
quei loro amici...
E i baci di quelle
settimane erano stati il proseguimento del bacio di quella notte
speciale.
- ... così non dovrò
sopportarli!
Quella notte speciale. La
notte in cui tutto era andato a posto.
La notte in cui razionale
ed irrazionale avevano trovato il giusto equilibrio.
La notte in cui Hermione e
Fred avevano trovato il loro amore.
- George! Non capisco
perchè tu debba dire così! Non sta bene... e poi
loro sono così carini!
La voce della Signora
Weasley era la solita. Quante volte l'aveva sentita Hermione rivolgersi
così ai
gemelli.
- Mamma... loro sono
così... guarda... lasciamo perdere... avevo un gemello...
ora mi sembra di
averne un altro!
Lei si era ritrovata a
sorridere sulle labbra di Fred. Mentre lui lasciava cadere la sua tazza
nel
lavello, per passarle anche l'altro braccio intorno alla vita. E
stringerla
ancora di più a sè.
- George Weasley! Dovresti
essere solo contento che una ragazza come Hermione sia diventata la
ragazza di
tuo fratello! Forse riuscirà a mettergli un pò di
sale in zucca!
Ora era Fred a sorridere
sulle sue labbra. Mentre lei gli cingeva il collo con entrambe le mani.
La sua
tazza che era andata a fare compagnia a quella di Fred nel lavello.
- Mamma! Mi dispiace
deluderti... ma credo che Hermione, il suo sale, lo abbia perso per
strada!! No
dico, stare insieme a Fred!
Lui aveva smesso di
baciarla. Per sussurrarle qualcosa in un orecchio.
- George! Come puoi dire
una cosa del genere! A parte che è tuo fratello... gemello, per giunta! Quindi
ciò che è lui...
Lei aveva annuito,
rimanendo sempre strettamente allacciata a lui.
- Mamma, senti, davvero
già la colazione non è più quella di
prima... se poi ti ci metti pure...
Crak!
Silenzio.
Intorno e dentro di loro,
solo il sole.
Silenzio perchè erano
ancora intenti a baciarsi.
Non potevano più farne a
meno. Succedeva dappertutto: in cucina, in camera, in giardino, in
negozio, a
casa di lei, a casa di Emily, ad Hogsmeade, da M.me Piediburro, a
Diagon
Alley...
Sia che ci fosse George, o
Ginny, o Harry, o Ron, o papà Weasley, o uno sconosciuto, o
Emily, o studenti
di Hogwarts in vacanza, o chiunque incrociasse la loro strada.
Di sera, la mattina, il
pomeriggio, la notte... specialmente
la
notte.
Quando ogni notte
ricordava loro quella notte.
Baci passionali, baci
teneri, baci a fior di labbra, baci pieni di sorrisi... basta che
fossero baci.
Che ricordavano loro quel
bacio.
- ...Fred...
Ma lui non sembrava molto
propenso ad ascoltarla...
- ... Fred... solo...
una...
Continuava a metterla a
tacere. Forse perchè l'aveva sentita parlare anche troppo.
Il tempo da
recuperare gli sembrava parecchio.
- ... Fred ... davvero....
solo... una...
Lui sembrava davvero
intenzionato a non cedere. E lei ora stava ridendo.
- ... Fred... Weasley...
possibile... che ...
Aveva sospirato. Sulle sue
labbra. Lo aveva già fatto una volta.
- E va bene. Ma solo un
breve concetto.
E lei come succedeva da
diverse settimane a questa parte, sembrava aver perso la
capacità di razionalizzare
qualsiasi cosa non appena incrociava quegli occhi azzurri.
E lui lo sapeva. Non che
gli succedesse proprio la stessa cosa... più che altro
perchè non era mai stato
molto capace di razionalizzare qualsiasi cosa.
Però da quando incrociava
quegli occhi ambrati... gli sembrava che la cosa fosse peggiorata.
- Hai ragione, sarò
breve...
Sapeva cosa stava per
dirgli. Glielo aveva detto tante di quelle volte dopo quella notte,
dopo
quel bacio. Ma a lui non bastava mai.
- E quindi, Hermione?
Anche lei se lo era
sentita dire molte volte da lui. Ma non le sembrava mai bello, tanto
quanto le
volte che era lei a dirglielo.
- E quindi ti amo Fred
Weasley.
Lui era tornato a
sfiorarle le labbra.
- E tu mi interrompi solo
per dirmi questo?
Lei aveva sorriso su
quelle labbra. Chiedendosi quante altre volte lo avrebbe fatto in
futuro.
Quante altre volte avrebbe
interrotto un loro bacio solo per cogliere il lato
meno difficile delle
cose.
Perchè lo aveva capito
ora... non proprio ora, che erano su quel pontile, sotto quel sole.
No, lo aveva capito quella
notte, quando erano tornati su questo pontile.
Quando lei gli aveva
chiesto se sapeva tenere un segreto.
- Sai tenere un
segreto, Fred?
Lui aveva annuito.
- Credo di essermi
innamorata.
- Credi?
- No, hai ragione. Lo
so.
E lo aveva baciato.
Perchè si era resa conto che era diventata capace di
cogliere il lato meno
difficile delle cose.
Due ragazzi, incapaci di
fare altro se non baciarsi, non si curavano affatto di quei pochi
pescatori che
li avevano visti comparire sul pontile.
- Ehi, Bill, ma quello non
è uno dei tuoi fratelli?
- Già, Anthony...
- Significa che la tua
famiglia sta per arrivare?
- Già...
- Si è fatto la ragazza a
quanto vedo...
- Già...
- Mi sembra di conoscerla,
sai...
- Sicuramente... è
Hermione...
- Hermione?!
- Già...
- Ma non stava con quello
più piccolo?
- Acqua passata...
- Ah... e quanto durerà
questa volta?
- Mamma si sta portando
avanti... sta preparando dei simpatici
centrini...
- Roba seria, Bill...
- Roba pesante, Anthony...
- Vuoi dire gli stessi che
ci ha rifilato al vostro matrimonio?
- Cambiano solo le
iniziali...
- Oh, cavoli, Bill! Ancora
adesso Sandy non ha trovato posto per quel... quel simpatico
centrino...
- Lo so, Anthony, lo so...
ma nessuno poteva prevedere uno sviluppo così insolito nella
vita di mio
fratello...
- A proposito... ma di chi
si tratta?
- Fred...
- Fred!!
- Già... proprio lui...
- E George? Che dice?
- E' contento... anche se
ultimamente viene spesso da noi... a dormire...
- Eh!eh!eh!... attività
notturna in casa sua?
- Intensa... sai che mia
madre pattuglia la Tana di notte...
- Ancora?
- Sempre!
- E tuo padre, che dice?
- Papà è contento... pensa
che Hermione era quanto di meglio potesse capitare a Fred...
- Bè, a giudicare da come si
stanno baciando... lo direi anch'io! Non sarà il caso di
fargli notare che sono
già dieci minuti buoni che...
- Tempo sprecato,
Anthony... so per certo che hanno già provato a "fargli
notare" ma
non funziona...
- Ah... direi allora che
sarà una lunga vacanza...
- Già...
I due amici avevano
ripreso a pescare.
E i due ragazzi ancora non
davano segno di essersi accorti che il mondo intorno a loro continuava
ad
esistere.
Che il sole splendeva, ma
non solo per loro.
Quello stesso sole, che
facendosi sempre più alto nel cielo, accendeva di rossi
bagliori uno dei polsi
della ragazza.
Una lettera scarlatta.
Un desiderio. Una passaporta.
La fine di una storia,
l'inizio di un amore.
Ovviamente
questa è la
sede più opportuna per ringraziare tutte voi che avete
"perso" cinque
minuti del vostro tempo per lasciare una recensione.
Grazie. Davvero.
La
"gratificazione" che scaturisce da un semplice commento viene spesso
sottovalutato o ignorato dal lettore.
Ma non dallo
"scrittore" - amatoriale o meno che sia! - che viene così
stimolato a
dare il meglio di sè.
Perciò è grazie anche a
voi, se quel "meglio" qui c'è stato!
Un bacio.
Laura.
GATTORIDENS:
ciao Elisa!
Io e te, devo dire, sembriamo aver preso di mira il momento della
colazione!!
Però, come spesso ti ho detto, io personalmente lo ritengo
il momento più bello
della giornata: non per niente esiste il detto "le ore del mattino
hanno
l'oro in bocca"! Ti ringrazio per esserci stata in questa ff... che
come
vedi ho disseminato qua e là con qualche apparizione del
mitico Ron!
Personaggio che è in netta crescita nella mia hit parade...
Comunque, ti è
piaciuto tutto ciò che ha ruotato intorno a quel misterioso
pontile che era
apparso nel penultimo capitolo? Ciao e a presto.
ELLIE_LOVEGOOD: che
ne
dici di questa Hermione ancora più sciolta, innamorata ed
irrazionale? A me,
personalmente, molto! Ciao e a presto.
LAMBRETTA: ciao
Ambra!
Spero che anche la fine sia stata appassionante come tutto il resto
della
storia! Ciao e a presto!
ISY_264: ciao
inguaribile
romantica! Fa piacere sapere che non sono l'unica a sognare in rosa...
e fa
piacere anche sapere che sono riuscita a renderti questo pairing
insolito
piacevole! Effettivamente gli attori scelti per interpretare i gemelli
non sono
proprio un esempio di bellezza... e diciamo, infatti, che non penso a
loro
quando scrivo di Fred! Preferisco immaginarmelo come lo ha disegnato
Lunanera!
Per quanto riguarda il bracciale... bè l'idea si
è quasi creata da sola!
Inzialmente non avevo pensato che potesse essere una passaporta, ma
più
scorrevano le lettere e più pensavo a cosa potesse succedere
quando fosse
giunta l'ultima... e fortunamente si è accesa la lampadina
giusta! E' sbucato
fuori un pontile dove, grazie anche all'idea del bracciale passaporta,
passato
e presente si sono ricollegati! Spero che il tutto sia stato
piacevole... ciao
e a presto!
VALERY_IVANOV:
eh!eh!eh!
devo dire che anch'io ho pensato a cosa sarebbe potuto accadere se il
desiderio
di Fred non si fosse avverato... come minimo, Hermione se lo mangiava!
O
peggio... aveva tutta una gamma di incantesimi da attuare su di lui! Ma
come
hai ben detto... il povero Fred era già al sicuro, nella mia
storia! E tutto è
filato liscio... anche quella crudelissima battuta è stata
superata senza
traumi come hai ben letto!!! Ciao e a presto!
DUBLINO:
bè se eri
emozionata e curiosa nello scorso capitolo, spero che alla fine di
questo tu
sia ancora in balia di un cuoricino che batte forte! Avevo detto che
volevo
romanticismo e non credo di esserne stata priva nel raccontare la fine
di
questa storia! Sono stata contenta che l'idea del
braccialetto-passaporta sia
stato così apprezzato! e ti ringrazio infinitamente per i
bei complimenti che
mi hai fatto circa il mio modo di "raccontare"... Ciao
e a presto!
FRAFRI95: Ciao
Francesca!
Sei arrivata come un tornado in questa ff!! E mi hai portato una
ventata di
entusiasmo che è cresciuta via via che leggevo i tuoi
commenti ad ogni mio
capitolo! Sino ad arrivare all'ultimo, dove la mia soddisfazione per
ciò che mi
stavi dicendo, come puoi ben immaginare, ha raggiunto livelli quasi
lacrimevoli! Nel senso che davanti a questo tuo coinvolgimento ed
apprezzamento
per il mio lavoro, mi sono quassi commossa!! Davvero, ti ringrazio
molto! E ti
posso dire che non abbandonerò nella maniera più
assoluta questo pairing, nè
tantomeno abbandonerò il fandom di HP! Ho visto che sei
già arrivata in altre
ff e ti ringranzio anche per questo! Come ho detto, le recensioni sono
come
manna dal cielo per chi si prende la briga di "mettersi in gioco"
anche se si tratta di scrivere una semplice ff! Perchè nelle
vostre recensioni,
specie nella tua, c'è la misura di quanto le mie emozioni
siano riuscite a
coinvolgere anche voi lettrici. Insomma, Francesca, non mi abbandonare!
A meno
che nella prossima ff non riesca proprio ad accendere nemmeno un
barlume
dell'entusiasmo che hai dimostrato qui! Un bacio. Ciao e a presto!
LAVIOLETTADISPIKE:
Oh -
mio - Dio! Favoloso è stato il tuo commento! Carico ancora
di quelle emozioni
che sono contenta di essere riuscita a suscitare in te! Spero che la
fine -
sigh anche per me che sia giunta! - sia stata altrettanto emozionante!
E che
tutto ciò che ha ruotato intorno al pontile sia risultato
piacevole! Ciao e a
presto!
PATOPATO: mia
cara... che
bello! Sono stata una sorta di Cupido! Ti ho fatto innamorare di questa
coppia... Fred/Hermione... e giungo subito alla tua domanda:
perchè Fred?
Perchè nonostante entrambi i gemelli diano prova di un
carattere alquanto
esuberante e malandrino, lievi accenni anche nei libri originali, fanno
di Fred
quello più "pazzerello"! Forse è anche per questo
che la stessa
scrittrice decide di "sacrificare" proprio lui? Una domanda che mi
sono fatta spesso... Forse proprio perchè "muore" mi ci sono
anche
affezionata di più! Sul fatto che li vedi come una persona
sola... bè, non per
fare pubblicità che non è nelle mie corde, ma ho
scritto una ff in cui il
pairing era a tre... ossia Hermione e i due gemelli! E se devo essere
sincera,
non ho avuto difficoltà ad "amalgamarli"... il rating della
ff è
tassativamente rosso, non so se ti sarà possibile leggerla,
ma se potessi e ti
venisse la curiosità, si intitola "L'ultimo giorno di
vacanza". C'è
una buona dose di romanticismo... ma essendo una relazione a tre,
c'è anche un
pò di piccante!! L'ultima nota la riservo a quella tua
affermazione che
arriveresti a sostituire Draco con Fred... attenta! Draco è
un tipo molto
suscettibile... non so se accetterebbe una tale affermazione!
Personalmente, e
non faccio fatica ad ammetterlo, rimango una "dramione" al 90%! Con
un 10% di Fred che mi permette queste brevi incursioni, quasi delle
toccate e
fughe, in questo pairing... che quindi non smetterò di
raccontare! Perciò, ci
potremo sicuramente rincontrare... ciao e a presto! PS: dimenticavo...
sono
contenta che tu abbia vissuto un momento simile al risveglio da me
raccontato... credo che lo ricorderai sempre con un certo batticuore!
Sono
quelle sensazioni che arrivano improvvise e che quindi sono molto
più
travolgenti....
LUCY_PEVENSIE: cara
Lucy!
Sono commossa da tutte le belle cose che mi hai detto! E sono contenta
che ti
sia affezionata a questo pairing... in cui sono d'accordissimo con te,
che Fred
non deve avere assolutamente il viso dell'attore che lo interpreta!
Credo che
se lo immaginassi così, non mi uscirebbe più
nemmeno una riga su di lui!!
E visto che mi rinnovi i
complimenti per la shot "Cioccolata a mezzanotte"... bè ti
svelerò un
segreto: quando l'ho scritta, l'ho fatto credendo che si sarebbe
limitata a
quella esperienza l'accostamento di Hermione con Fred... ed invece...
invece
quasi non riuscivo più a vedere Hermione con Draco! Diciamo
che per
riconquistare il mio animo di "dramione" ho dovuto fare una piccola
concessione a me stessa: ho dovuto scendere a patti con la parte
"puramente" romantica del mio animo, che necessita di questa coppia
per trovare libero sfogo! Quindi, con me, potrai continuare a fare
indigestione
di Fred/Hermione... te lo posso assicurare!!! Ciao e a presto!
ARIANNUCCIABLACK: mi
basta
sapere che il tuo cuore ha continuato a battere sino a qui.... ciao e a
presto!
ELI WEASLEY: nel tuo
"fantastico" così sottolineato c'era già tutto
quello che volevo
sentirmi dire... poi hai anche aggiunto che eri così
emozionata da non sapere
più cosa scrivere... è bè,
lì mi sono emozionata anch'io! Grazie mille per
esserti lasciata andare così tanto alle emozioni... spero di
ritrovarti
nuovamente emozionata anche alla fine di questo capitolo conclusivo!
Ciao e a
presto!
NELL SEV SNAPE: ciao
Fra!
Spero che la fine sia stata di tuo gradimento... dato che qualche
brividuccio
te l'avevo fatto venire nel capitolo scorso! Come vedi sono arrivata
nella tua
shot... e rinnovo anche qui i complimenti già espressi nella
recensione che ti
ho lasciato! Spero che non ci perderemo di vista... ormai condividiamo
la
stessa "crociata": portare avanti questo pairing! Quindi tu lo chiedi
a me - se continuerò a scrivere -
ma
anch'io lo dico a te: continuerai a scrivere? Mi raccomando
sì!!! Non ultimo
per importanza, riservo un cenno alla tua esperienza personale: la
figura di un
nonno spesso può rivestire la stessa importanza di quella di
un padre...
perderlo è sempre un'esperienza dolorosa, se poi appunto
è stato fondamentale
nella nostra crescita, la sua mancanza diventa ancora più
dolorosa... capisco
la tua difficoltà. L'unica consolazione è quella
che ne conserverai per sempre
un ricordo meraviglioso... un ricordo - e sai che parlo a ragione - che
niente
e nessuno potrà portarti via. Un bacio. Ciao e a presto.
JEA: diciamo che un
piccolo
momento odioso ci doveva pur essere in tutta questa perfezione.... e a
farne le
spese è stato il povero Fred! Come vedi però
è stato proprio piccolo e mi
sembra che nel finale sia stato ampiamente ripagato per quel piccolo
momento di
"incertezza" che ha vissuto! Che ne dici di questo capitolo
conclusivo? Sono riuscita a soddisfare la tua voglia di
"corposità"?!
Ciao e a presto!
BABY_BARBY: spero
che tu
abbia superato lo choc di scoprire che supero i trenta...
però come vedi, il
romanticismo non conosce età!! O almeno spero... eh!eh!...
per quanto riguarda
la razionalità, diciamo che ho voluto proprio sottolineare
come a volte il
troppo "pensare" impedisca ai sentimenti di crescere. E non solo,
come a volte bisogna anche saper "osare", quindi lasciarsi andare e
lasciarsi "travolgere" dall'amore. Ciao e a presto!
MIRYA: carissima che
sorpresa trovarti qui... in una Fred/Hermione... se lo sapesse Malfoy!
Un
tipetto molto suscettibile... ironia a parte, mi fa piacere che le tue
parole
abbiano colto appieno lo spirito di questa breve ff: quello stato di
"leggero e romantico" benessere che voleva suscitare. Nulla di
più,
nulla di meno. E per quanto riguarda la tua affermazione iniziale, sul
fatto
che Hermione la preferiresti con tutti e due i gemelli... ehm...
malamente
fregiandomi dell'aggettivo "versatile" oso cimentarmi in ff che mi
portano anche in situazioni a rating rosso... molto rosso! Nel mio
curriculum
compare una tal ff "L'ultimo giorno di vacanza" dove il pairing
è
Fred/Hermione/George... e l'ordine con cui ho scritto i nomi non
è casuale...
aggiungici il rating rosso... e credo di averti detto tutto! Anche
perchè
"malamente versatile" lo aveva già detto! Un caro saluto.
Laura
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