Their World - Four Guys And A (Un)Lucky Girl di _Vergessenes Kind_ (/viewuser.php?uid=54846)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Premetto
che è la mia prima ff in assoluto. Siate clementi... Buona
Lettura!
Capitolo 1
(Andy Pov)
« Per il volo
AZ129 delle ore 22: 39 si pregano la signora Winchester e figli di
presentarsi urgentemente all’uscita 4 per imbarco immediato
».
“Te l’avevo detto che saremmo arrivate in ritardo,
cavolo, se non riusciamo a prendere l’aereo sei in punizione
per il resto dei tuoi giorni” mi dice mia madre col fiatone
per la corsa.
“Corri mamma, che lo perdiamo”.
Mi sa che non mi sono presentata. Mi chiamo Andy Winchester. Ho 17 anni
compiuti a Aprile. Se non capite, sono quella che corre dietro a una
signora e a 2 bambini perché stiamo perdendo
l’aereo che ci porterà a Londra, ci stiamo
trasferendo.
La signora e i bambini sono rispettivamente mia madre, Lisa Winchester,
il mio fratellino di 6 anni, Tommaso, e la mia sorellina di 4, Emily.
Sembrerà strano ma tutti e tre sappiamo molto bene
l’inglese, nonostante siamo nati in Italia e ci siamo vissuti
fino ad ora. Abbiamo avuto sempre una certa affinità con
questa lingua.
Siamo finalmente arrivati al gate e l’assistente di volo dopo
averci guardato male ci ha fatto entrare in un autobus pieno di gente,
tanto pieno che ho dovuto prendere in braccio Emily per paura di
perderla.
Siamo sotto l’aereo, i due piccoli stanno praticamente
dormendo in braccio a me e a mia madre, saliamo e guardiamo i posti che
ci hanno assegnato; io sono al posto 31A praticamente in fondo
all’aereo, mentre mia mamma e al 10B.
“Mami, non ti preoccupare io mi tengo Emy che sta dormendo,
Tommaso lo tieni tu?”.
“Si, si! Vai pure, vengo dopo che sicuramente Tommaso
vorrà stare con te!”.
Le faccio un cenno affermativo con la testa mi dirigo in fondo in cerca
del mio posto. Il 31 è occupato da una coppia con una bimba
piccola, il padre mi chiede se posso cambiare il mio posto con il suo,
accetto e il suo è ancora più indietro. 47C. Il
posto accanto al mio è occupato da un ragazzo di circa 23
anni, capelli castano chiaro con le punte bionde, sotto un paio di
Rayban sono nascosti gli occhi di un azzurro molto simile a quello di
mio fratello, ha l’aria inglese, ma gli parlo in italiano.
“Scusami, ti dispiace farmi passare?”.
Lui mi guarda con un punto interrogativo.
Appunto!
Io ripeto in inglese.
Lui sorride, si alza mi fa sedere e si risistema al suo posto. Faccio
in tempo a togliermi il giubbotto dalle spalle che già Emy
si è di nuovo appoggiata a me e si è
addormentata... DI NUOVO.
Il ragazzo si mette a ridere per la velocità abbastanza
inconsueta della mia sorellina.
“Poverina, è sveglia da stamattina alle 6
” gli spiego io.
“Allora la capisco... come si chiama?” mi chiede
per fare conversazione.
“Emily! E io sono Andy, piacere” rispondo
porgendogli la mano.
Lui la prende “ Harry ”.
Passa un ora, io e Harry abbiamo parlato tutto il tempo. Sto per fargli
una domanda quando sento che qualcuno mi sta tirando la maglietta.
Mi giro, e vedo Tommaso, che si stropiccia gli occhioni azzurri e che
vorrebbe venire in braccio a me.
“Andy, vuoi che ti tenga la piccola?” mi dice
sorridendo.
“Mi faresti un gran favore!”
Dopo un po' di manovre per non svegliare Emily,lei si sistema sul petto
di Harry con il ditino in bocca e Tommaso prende il suo posto sulle mie
ginocchia e guarda, ancora mezzo addormentato, Harry.
Lui sentendosi osservato gli sorride. “Come ti chiami
tu?” gli chiede il piccolo.
“Io Harry, e tu?”
“Tom” risponde laconicamente lui.
“In realtà si chiama Tommaso, ma a lui piace il
diminutivo” spiego, lui mi sorride.
“E quanti anni hai Tom?”
“Sei” risponde il piccolo e poi torna nel mondo dei
sogni.
Quando ormai manca poco tempo all'atterraggio mi alzo.
“Harry, mi puoi guardare un secondo i bambini che vado a dire
una cosa a mia madre?”
“Certo, vai pure”.
Arrivo al 10B.
“Mamma, Emy e Tom li tengo io per l'atterraggio,
ok?”
“Va bene, ma ce la fai da sola?”
“Si, tanto mi aiuta un ragazzo che ho incontrato, comunque
vedo che hai fatto amicizia!” dico io con aria maliziosa.
“Ah giusto, Andy, questo è Dean Judd, un vecchio
amico”.
Dean Judd è un uomo sulla 40ina, occhi azzurri, capelli
castano chiaro, molto affascinante, * bella scelta mamma…*,
mi saluta e mi porge la mano.
Gliela stringo con un sorriso.
“Questa è mia… ehm… mia
figlia Andy”.
“Mi fa piacere conoscerti” dice lui.
“Anche a me. Ora scusatemi, ma mi reclamano i miei
fratellini. Arrivederci.” saluto, ma mia madre mi ferma.
“Andy, tesoro, Dean si è offerto di ospitarci fino
a che casa nostra non è pronta, per te va bene?”
mi chiede mamma con sguardo implorante.
“Certo, spero che non sia un disturbo per te” dico
rivolgendomi a lui.
“No, stai tranquilla, sarei felice di passare un
po‘ di tempo con te e i tuoi fratelli” mi risponde,
affabile.
Io sorrido e me ne torno al mio posto, dove Harry sembra in
difficoltà con i due marmocchi, ormai svegli, che vogliono
stare entrambi a sedere sulle sue ginocchia.
“Hey, vi siete svegliati tutti e due vedo.”.
Harry fa una faccia troppo buffa, che dice
‘aiutami’. Trattengo a stento le risate e mi prendo
Tom, che sbuffando mi fa il broncio.
“Tommy, non fare il broncio, dopo vai tu in braccio a Harry,
però glielo devi chiedere” dico al piccolo.
“Harry, posso venire in braccio a te?”
“Si, ma aspetta un po‘ che c‘è
già la tua sorellina” risponde lui.
Verso le 3.20 finalmente l’aereo atterra. Prendiamo i bagagli
e quando ci troviamo fuori Dean ci presenta una persona.
“Ragazzi, questo è mio figlio Harry”
Io e lui scoppiamo a ridere, i grandi ci guardano con se fossimo
impazziti. E lui si affretta a spiegare che ci siamo conosciuti
sull’aereo.
Risate a parte, mamma e Dean vanno a prendere la macchina, mentre noi
aspettiamo fuori dell’aeroporto inglese.
“E così vieni a vivere da me per un po‘
” mi chiede.
“E già, cerca di essere ospitale!!” gli
rispondo a tono.
“Certo, con Emily e Tom, con te non lo so! Devo ancora
decidere!”
“Bravo. E io non ti parlo più!” e mi giro
facendo l’offesa.
Lui inizia a farmi il solletico per ripicca, e ci troviamo a
rincorrerci come due scemi in mezzo all’aeroporto deserto,
sembriamo due pazzi, tanto che anche i due piccoli ci guardano
allucinati.
Dopo un po’ ci fermiamo, stanchi. “ma dove si
è cacciato mia padre?” borbotta Harry.
“Magari stanno amoreggiando in macchina! E si sono
dimenticati di noi.”. gli rispondo seria.
Lui, che sta bevendo, sputa tutta l’acqua e tossisce e mi
guarda con occhi spalancati. Io allora mi metto a ridere, rido talmente
tanto che mi fa male la pancia.
“Dio… Harry, hai una faccia troppo
buffa… ahhhahahaaha… guarda che…
ahhaha… io stavo scherzando… ahahhaha”
Lui mi guarda male. Poi il suo sguardo oltrepassa il mio viso. La sua
faccia diventa un misto di preoccupazione e spavento. Io mi giro e vedo
mia madre e Dean che stanno venendo verso di noi in macchina, mia madre
con una faccia triste e preoccupata e Dean è totalmente
sconvolto.
“Mamma tutto bene?” chiedo non del tutto certa
della risposta.
“Veramente no, vi dovremo parlare” dice guardando
me e Harry.
“Oddio mamma, mi fai preoccupare, cosa è
successo.”.
Lei mi guarda triste e contemporaneamente con affetto, allora la mia
inquietudine sale a livelli mai visti, neanche quando sono nati Tommaso
e Emily ero tanto preoccupata.
Mentre Dean prende da parte suo figlio, lei mi abbraccia e …
Angolo
dell'autrice
Grazie a tutti coloro che hanno
letto il primo capitolo di questa ff.
Non sarò di molte parole, ma questo è solo il
primo capitolo... più in là, se questa ff vi
piacerà, aggiungerò un piccolo angolo delle
cavolate...
Baci a tutti da _Vergessenes
Kind_
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Salve a tutti ( pochi)
che leggete la mia ff... siamo al secondo capitolo, che
per legge penso sia l'incontro con un altro dei McFly, Dougie. Quando
appariranno nuovi personaggi (principali), nel prossimo capitolo
metterò le foto (sperando che si vedano). Buona
lettura!
Questa sarebbe Andy:
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Andy.jpg
Questo
invece Harry (anche se probabilmente lo conosciete già)
: http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Harry.jpg
Capitolo
2
Ci
stiamo dirigendo a casa Judd, in religioso silenzio, allora ripenso a
cosa mi ha detto mia madre poco fa.
Flashback
“Tesoro,
tu sai che io ti voglio bene vero?”
“Certo
mamma, ma ti prego vai dritta al punto, lo sai che odio i giri
inutili”.
“Va
bene, prima ti faccio una domanda, cosa ne pensi di Dean?”
“Senti
mami, se tu e lui state insieme, a me va bene.”.
“No…
non è questo. Per favore, rispondimi”.
“Ok,
mi è sembrato molto simpatico, e ha qualcosa di familiare,
come se
lo conoscessi già, come con Harry”.
“Bene,
senti tesoro, ti devo dire una cosa, che spero non ti faccia cambiare
idea sul bene che ti voglio, e viceversa…”
“Mamma,
io non potrei mai smettere di volerti bene, qualunque cosa tu mi
dirai, io ti vorrò bene come ho sempre fatto”
Lei,
probabilmente rassicurata dal mio mini-discorso, prende un bel
respiro.
“Deanètuopadre”
“Scusa
mamma, ma non ho capito”
“Dean
- è - tuo - padre” dice lei specificando ogni
parola.
“Vedi,
16 anni fa ci siamo conosciuti e siamo finiti a letto insieme,
però
poi ho scoperto che lui aveva avuto un momento di crisi con sua
moglie e che aveva un figlio, appunto Harry”.
Io
mi giro a guardarlo, anche lui deve aver avuto ora la notizia e anche
lui mi sembra piuttosto sconvolto.
“Ma…
perché mi hai sempre raccontato un sacco di balle su mio
padre …”.
“Mi
dispiace, io credevo…” abbassa gli occhi
“So, che ho fatto uno
sbaglio, e mi dispiace tanto, spero che riuscirai a
perdonarmi”
Faccio
un bel respiro.
“Quindi
Dean è nostro padre? Beh, sarà bello poter
chiamare qualcuno papà” dico per sdrammatizzare
cercando di sorridere.
Lei
però non è tanto felice. “Beh,
veramente è solo tuo padre".
“Come?
Quindi, Tommaso e Emily non sono miei…” non riesco
neanche a
finire la frase.
“Sono
fratellastri, come Harry” * è vero, quindi anche
lui ora è mio
fratello…*.
Silenzio,
che fu interrotto da Emily, che iniziò a piangere.
Poi
ci mettemmo in macchina.
Fine
flashback
Non
riesco a guardare in faccia nessuno. Ho solo incontrato per sbaglio
gli occhi di Harry, mio fratello, devo ancora abituarmi
all’idea di
non essere più la maggiore.
Arriviamo
di fronte ad una bella casa, tipicamente inglese, affiancata da altre
tre casette più piccole.
Dean,
* mio padre…*, ferma la macchina. Scendiamo, prendiamo le
valige e
entriamo in casa.
“Andy,
se per te non è un problema dovresti dormire nella stanza di
Harry.
La stanza degli ospiti, la più grande, ho pensato di darla a
tua
madre e ai bambini” dice Dean.
Io
annuisco.
“Papà,
e io dove dormo?” chiede Harry.
“Nella
tua stanza” risponde l’uomo, molto tranquillamente,
“
Accompagna Andy e tira fuori il secondo letto” aggiunge.
Harry
mi fa cenno di seguirlo. Saliamo le scale ed entriamo nella sua
stanza. È piena zeppa di poster dei suoi cantanti e gruppi
preferiti, immagino, è abbastanza piccola, ma accogliente,
ha una
marea di cd, fa concorrenza ai miei.
Lui
tira fuori dal suo letto il mio.
“Scusa
il casino. Comunque questo è il tuo letto, vado a prenderti
il
cuscino e le lenzuola” mi dice lui.
“Grazie,
e scusa se ti disturbo”
Lui
che è stato tutto il tempo serio, mi fa un sorriso.
“Tranquilla,
non sei tu che mi disturbi, cioè … è
che non sono abituato al
pensiero di avere una sorella” mi spiega, sempre sorridendo,
poi
esce dalla stanza.
Mi
siedo sul suo letto e una lacrima mi scende dagli occhi, sento dei
passi, me la asciugo velocemente, ma non abbastanza, Harry entrando
mi ha visto. Allora molla i cuscini sul letto e si siede vicino a me.
“Hey!
Perché piangi?”
“Non
sto piangendo” rispondo, consapevole che altre lacrime mi
stanno
bagnando le guance.
“No,
infatti, è solo una mia impressione che le cascate del
Niagara si
siano trasferite nei tuoi occhioni verdi” mi prende in giro
lui, e
io non riesco a trattenere un sorriso, poi vedo che il suo sorriso si
trasforma in un ghigno, e con uno scatto inizia a farmi il solletico.
“Ahahaha…
Harry… smett… aahahaha…”.
Ora
le lacrime di malinconia sono sostituite da quelle del troppo ridere.
Il solletico finisce quando i due marmocchietti, attirati dalle
risate, arrivano e iniziano a saltare sul letto, urlando che voglio
giocare anche loro.
Giochiamo
anche con loro, facendogli il solletico. Dopo un po’ di tempo
salgono mamma e Dean, che quando ci vedono giocare come veri
fratelli, si mettono a ridere, felici come non mai.
“Ragazzi,
mi dispiace interrompervi, ma sarebbe ora di riposarvi, sono le
…”
Dean guarda l’orologio e si mette a ridere “sono le
5,30, che si
fa?” chiede guardando prima la mamma e poi noi.
“Io
non ho sonno” dicono in coro Emy e Tom.
“Sinceramente
neanche io” dice Harry.
“Mi
associo. Però ho una fame…” e per
contribuire a ciò che dico,
si fa sentire il mio stomaco.
“Anche
noi… ” dicono i piccoli e Harry si aggiunge.
“Va
bene… cosa volete una cena o una colazione?”
chiede mia madre.
“COLAZIONE”
diciamo tutti in coro.
Scendiamo
le scale ridendo. Dean e Harry ci fanno strada verso la cucina. Dalle
enormi finestre si inizia a vedere il chiarore dell’alba.
Vedo il
volto di Harry che si illumina.
“Papà
posso portare Andy sul tetto?” chiede tutto felice.
“Si,
ma solo lei, Emily e Tommaso sono ancora troppo piccoli”
risponde.
Harry
allora prende un pacco di biscotti al cioccolato, una bottiglia di
latte e due tazze, poi mi prende per un braccio.
“Muoviti,
ti devo far vedere una cosa” mi dice correndo su per le scale.
“Va
bene, ma non correre, non riesco a starti dietro”.
Arriviamo
in cima alle scale, dove c’è una porta.
“Andy, apri tu, che non
ci riesco”.
La
apro e ci troviamo in un piccolo terrazzo, ci mettiamo a sedere.
“Allora
cosa dovrei assolutamente vedere?” gli chiedo con un tono di
sfida.
Lui
allora sbuffa e mi fa segno di girarmi. Mi giro
e vedo uno spettacolo che
mi mozza il fiato. Sto guardando l’alba più bella
che io abbia mai
visto. Il cielo e le nuvole sono un mix di rosa, rosso, arancione e
azzurro. Mi giro verso Harry, che mi guarda con aria soddisfatta.
“Wow!”
riesco a dire solo questo.
“Già,
bello vero? Io vengo qua durante
mattine in cui mi sveglio
presto”.
“È
stupendo… sappi d‘ora in poi che mi troverai qui
molto spesso”
dico ancora affascinata.
Ci
sediamo per terra e iniziamo a fare colazione, in silenzio.
“Andy,
comunque ti devo fare una domanda” mi dice ad un certo punto.
“Dimmi,
e che non sia niente di sconvolgente, perché il fatto di
avere un
altro fratello lo è già abbastanza”.
Lui
sorride nervoso. “Vorrei farti conoscere i miei amici,
però non so
se presentarti come amica o… “
“...
o sorella giusto?” concludo per lui perché mi
sembra un po’ in
difficoltà.
“Beh,
si, volevo sapere… cioè insomma se
preferivi… Uffa, non sono
bravo con le parole…”
“Harry,
stai tranquillo, va bene come vuoi tu, mi piacerebbe molto farmi
conoscere come tua sorella, però se non ti senti pronto non
importa”
lo blocco facilitandogli il compito.
“Grazie,
comunque, mi devo abituare ad avere una sorella, anzi una
sorellina”
mi dice.
“E
io mi devo abituare a sentirmi chiamare sorellina e non
sorellona”
gli rispondo.
“Bene,
allora è deciso, ti presenterò come la mia
sorellina” a queste
parole sorrido.
Finiamo
di fare colazione e dopo un po' rabbrividisco.
“Harry,
ora potremo scendere, sai va bene che siamo a Settembre, ma la
mattina non fa tutto questo caldo” gli dico.
Lui
mi guarda, sono vestita solo con una maglietta senza maniche e un
paio di short di jeans.
“Certo”.
Scendiamo
e io corro in camera a prendere una felpa, poi volo in cucina dove
gli altri, compreso Harry che intanto è sceso, fanno ancora
colazione.
“Mamma,
la prossima volta devi venire anche tu, è stupendo,
meraviglioso,
bellissimo, è uno spettacolo…”
“Tesoro,
riprendi fiato, comunque so già che è una cosa
bellissima, Dean me
l‘ha fatta vedere molto tempo fa” dice lei.
Lei
guarda lui. Lui guarda lei. Si guardano.
“Dio,
siete disgustosi, * senza offesa…* se dovete farvi gli occhi
dolci
uscite dalla cucina per favore…” diciamo in coro
io e Harry.
Loro
arrossiscono.
“Andy
ci porti anche me dove sei andata ora?” mi chiede Tommy.
“Si,
Andy, anche a me” si aggiunge Emily.
“Va
bene, ma la prossima volta, OK?”
“Uffa”
dicono in coro.
“Mamma,
io porto i piccoli in camera loro” dico dopo uno sbadiglio di
Tommaso “Harry, mi aiuti?” gli chiedo e gli faccio
un
occhiolino.
Lui
capisce al volo. Ma non resiste alla tentazione di mettere i nostri
genitori in imbarazzo.
“E
voi, non fate niente di sconcio”.
Appunto.
Loro diventano più rossi di un pomodoro maturo.
Saliamo
le scale ridendo. Poi Harry mi mostra la stanza degli ospiti, dove ci
sono un letto matrimoniale e due piccolini.
Tom
e Emily si stendono sui loro lettini e ci chiedono il bacio della
buona notte, nonostante siano le 6 di mattina.
Poi
noi andiamo nella nostra camera e io non sapendo che fare mi metto a
guardare la stanza di mio fratello, * mi fa ancora
impressione…*.
Vedo
sulla scrivania delle bacchette per suonare la batteria.
“Harry?”
“Si?” “Suoni la batteria?”
“Si, perché?” “
Curiosità,
e non è che sai suonare anche la chitarra?”
“No, perché?”
“Beh… sai volevo imparare a suonarla, mi piace
tantissimo la
musica” rispondo.
“Allora
conosco due persone che potrebbero insegnarti!”
“Davvero? E chi
sono?” “Beh, devi sapere che io faccio parte di una
band, siamo
quattro, due suonano la chitarra, uno il basso e come avrai capito io
la batteria”
“Wow…
come vi chiamate?” “Non abbiamo ancora un nome, ma
abbiamo già
scritto un paio di canzoni” risponde imbarazzato.
“Non
vedo l‘ora di sentirle, e di conoscere i tuoi
amici” dico “Ma
ora il sonno mi sta chiamando, che ne dici se riprendiamo questo
discorso tra un po‘?” chiedo tra uno sbadiglio e
l’altro.
“Si,
ok, buona notte, cioè… buon giorno…
vabbè lasciamo perdere”
dice lui uscendo dalla stanza per farmi cambiare.
Mi
tolgo subito i vestiti e cerco nella valigia il mio pigiama,
cioè
una maglietta sformata di mia madre, che mi arriva sotto il sedere.
Mi metto sotto le coperte e in un secondo cado tra le braccia di
Morfeo.
Mi
risveglio alle 9 e quando apro gli occhi una luce accecante mi acceca
* scusate il gioco di parole…*.
Per
coprirmi gli occhi riesco a cadere dal letto e a farmi un livido su
una coscia e sul braccio.
“Wow,
iniziamo bene” borbotto tra me e me.
Cerco
a tentoni * ho ancora gli occhi chiusi * il letto e mi infilo sotto
le coperte, poi ripenso a tutto quello che mi è successo
questa
notte e mi sveglio di colpo.
Mi
alzo, stavolta senza cadere, mi metto un paio di pantaloncini e esco
dalla camera.
Cercando
il bagno incontro Dean.
“Buongiorno
Andy, dormito bene?”
“
'Giorno,
si grazie. Mi potresti dire dov‘è il
bagno?”
“Certo,
la seconda porta dietro di te”.
“Grazie”
rispondo laconicamente, di mattina mi ci vogliono almeno 3
caffè per
carburare.
Faccio
retro marcia, entro in camera, prendo asciugamano e beauty case, poi
vado in bagno.
Mi
faccio una bella doccia rigenerante, che dura più o meno
un’ora.
Esco dalla cabina, mi lego l’asciugamano intorno al corpo, ma
mi
accorgo di aver preso quello piccolo, tanto che mi copre lo stretto
necessario. Mi spazzolo i capelli e mi appresto a uscire dal bagno.
Ma
mentre esco mi incontro, anzi… scontro, con
un’altra persona. Per
fortuna l’asciugamano resiste all’impatto.
“Scusami,
non ti avevo visto” dico, raccogliendo tutte le cose che mi
sono
cadute dal beauty nello scontro.
“Non
importa” risponde l’altro, che ancora non ho
guardato, chinatosi
per aiutarmi.
Alzo
gli occhi, la persona con cui mi sono scontrata è un
ragazzo, che ha
più o meno 20 anni, è biondo, abbastanza alto e
dalla maglietta
senza maniche si vede l’inizio di un tatuaggio che gli prende
la
spalla destra.
Quando
alza il viso vedo due occhi di un azzurro splendente. Mentre ci
alziamo arriva Harry.
“Buongiorno
Andy, dormito bene?”
“Buongiorno.
Sì tranquillo, a parte il risveglio, sono riuscita a farmi
due
lividi in due minuti. Ma tu non hai dormito?” gli chiedo,
dimenticandomi del ragazzo con cui mi sono scontrata.
“No,
sono abituato a fare le ore piccole. ”
“Ehm…
” il ragazzo cerca di farsi notare.
“Giusto,
Andy questo è Dougie Poynter, il bassista di cui ti ho
parlato…”
dice presentandoci “Doug, questa è mia…
sorella Andy Winchester”
dice, un po’ preoccupato della reazione.
“Winchester?
Come il fucile?…” poi si focalizza sulla
presentazione e spalanca
i bellissimi occhi azzurri.
“Judd,
hai una sorella e non l’ hai mai detto?” dice.
“L‘ho
scoperto stanotte. Comunque ti spiegherò tutto quando ci
sono anche
gli altri. Va bene?” chiede.
“Si,
comunque, piacere” dice porgendomi la mano, che stringo
sorridendo.
“Piacere.
Ora se volete scusarmi,devo andare. Mi prenderò una
polmonite se non
mi metto qualcosa di asciutto” dico, e anche Harry si
accorge, che
addosso ho solo un asciugamano striminzito.
Li
saluto con la mano e me ne torno in camera, ma riesco a sentire una
cosa che mi fa arrossire.
“Doug,
smetti di guardarla, è mia sorella” lo rimprovera
Harry.
“Mica
è colpa mia se ha un bel … ” non riesce
a finire che il più
grande gli ha dato una pacca sulla nuca.
Io,
rossa come un pomodoro, entro in camera. In fretta mi vesto, scelgo
un paio di short bianchi e una maglietta nera che li copre quasi
completamente, mi lascio i capelli sciolti e ancora bagnati.
Esco
e scendo in salotto, dove non c’è nessuno. Cerco
allora per tutta
casa, e alla fine trovo Harry e Dougie in giardino che chiacchierano.
“Hey
ragazzi. Ma gli altri dove sono finiti?”chiedo sedendomi su
una
sedia vicino a loro.
“I
piccoli dormono ancora e mio padre e Lisa sono andati a fare la
spesa, tutto bene?” risponde Harry.
“Certo,
voi che state facendo?”
“Stiamo
pensando a un nome per la band. Ci potresti aiutare?”
risponde
Dougie.
“Se
me ne viene in mente uno ve lo dico subito, promesso” dico
mettendomi la mano sul cuore.
“Bene,
Andy, sei pronta per conoscere il resto del gruppo?” mi
chiede
Harry.
“Certo,
vado solo a controllare i miei fratellini”
“Ti
accompagno ” dice Dougie. “Grazie”.
“Io
intanto vado a prendere una cosa” dice Harry e lancia una
strana
occhiata al biondo.
Io
e Doug entriamo in casa parlando, saliamo le scale.
Sull’ultimo
scalino inciampo e se non fosse per lui mi ritroverei per terra con
un altro livido.
“Grazie,
dovrai abituarti alla mia imbranataggine, riesco a cadere anche da
ferma” lo informo, e lui si mette a ridere.
“Ora
silenzio, se stanno dormendo è meglio non
svegliarli” gli dico e
lui fa segno di chiudersi la bocca e di buttare la chiave.
Io
scuoto la testa rassegnata e apro la porta.
“Andy”
gridano in coro i due marmocchi che stanno saltando allegramente sul
letto.
“Come
non detto, puoi parlare” dico a Doug che si mette a ridere.
“E
voi due che ci fate sul letto, e se Dean si arrabbia?” gli
dico,
cercando di stare seria.
“Ma
Dean e la mamma non ci sono” mi risponde intelligentemente
Tommaso,
che scende dal letto e va da Dougie.
“E
tu chi sei?”
“Ciao,
io sono Dougie. E tu?” gli risponde.
“Tom…”
poi vede il tatuaggio “… e quello
cos‘è?” chiede con gli
occhi spalancati.
“È
un tatuaggio, ti piace?” risponde.
“Si,
è bellissimo”
“Bene,
ora ragazzi mi dovete fare un piacere, Tommaso, tu devi aiutare la
tua sorellina a vestirsi e poi scendete giù in salotto e vi
mettete
a guardare i cartoni, va bene?” chiedo.
“Si,
Andy, ma tu dove vai?”
“Io,
vado con Harry e Dougie a salutare delle persone e poi torno”
dico,
prendendo in braccio Emily e facendola scendere dal letto.
“Ci
vediamo dopo, ciao piccoli” dico dandogli un bacio sulla
guancia.
Doug
li saluta con una mano. Scendiamo in salotto, dove ci aspetta Harry.
“Allora,
andiamo?” chiede.
“Certo!”
dico, impaziente di conoscere gli altri.
Usciamo
di casa e ci dirigiamo verso la villetta a destra. Harry e Dougie
entrano tranquillamente nel giardino e invece che bussare girano
intorno all’edifico, li seguo. Siamo sul retro.
“Ragazzi,
ma perché non entriamo come le persone normali, dalla porta
principale?” chiedo, mentre loro stanno cercando qualcosa per
terra.
“Noi
quattro entriamo sempre da qua. E d’ora in poi anche
tu.”
risponde Dougie.
“Va
bene, se lo dite voi” loro annuiscono e continuano a cercare.
2
minuti e non trovano niente. 5 e niente.
“Mi
dite cosa cercate, così magari vi aiuto e non stiamo qui
fino a
domani?” chiedo stufa di aspettare.
“La
chiave” rispondono in coro, Harry continua
“… che quel
maledetto di Jones nasconde sempre molto bene”.
“Già” sospira
Doug.
Mi
metto a cercare anche io, e mentre guardo in un cespuglio, noto un
po’ di terra smossa proprio sotto i piedi di Doug, e mi viene
un’idea.
“Dougie,
scommetti che la trovo in una sola mossa?” lui mi guarda, ma
dato
che non ho niente in mano dice.
“Facciamo
che se non la trovi mi dai un bacio” Harry sta per
intervenire, ma
io lo blocco “e se la trovo?” “
beh…” “farai qualunque
cosa mi venga in mente per una settimana, ci stai?” lui si
guarda
intorno per vedere se la trova, ma essendo il risultato negativo
“Certo” ci stringiamo le mani, poi lo spingo via,
mi abbasso,
sposto un po’ di terra e…
“Eccola”
mi alzo trionfante con la chiave in mano.
Harry
si sta rotolando dal ridere, e Dougie invece ancora non ha capito che
ha perso.
“Andy,
sei un genio” mi dice tra le lacrime mio fratello.
“No,
è malefica, non vale, le avevi già trovate, la
scommessa è
annullata” dice Doug, ma Harry lo interrompe.
“Ma
lei non era sicura che la chiave fosse davvero li, quindi la
scommessa è valida”.
Io
mi avvicino al biondo, gli do un bacio sulla guancia e con un ghigno
gli dico:
“Dai,
sarò clemente con te, dopotutto mi stai simpatico”.
Poi,
come se niente fosse, mi giro verso Harry e gli do la chiave.
“Allora
mi fai conoscere gli altri o no?”.
“Subito
signorina.” Gira la chiave, apre la porta e mi fa strada,
mentre
Dougie è ancora sconvolto.
“Non
l‘avrò mica traumatizzato?” chiedo a
Harry veramente
preoccupata.
“No,
no, sta tranquilla, fa solo scena” “Non
è vero, mi ha
traumatizzato, mi servirebbe un altro bacio per tornare
normale”
dice lui sghignazzando.
Allora
gli tiro una pacca sulla nuca. “Ahi, sei manesca”
dice.
“Esagerato,
è solo una pacchina” rispondo io ghignando,
“Allora Doug ti vuoi
muovere?” lo riprende Harry.
“Si,
arrivo” risponde “E tu stai diventando
antipatica” dice
passandomi accanto.
“Come,
io ti sto antipatica…” mentre passa gli do un
bacio sulla guancia
“… anche ora?”
“Ora
meno” risponde “Beh, ma tu ti approfitti della mia
generosità”
dico dandogli un altro bacio.
“Ora
va bene” dice lui ridendo.
“Approfittatore!”
Harry
scuote la testa rassegnato e finalmente entriamo. Siamo in un garage.
Lo oltrepassiamo ed entriamo in casa.
Siamo
in salotto, è molto carino, tutto sull’azzurro. Il
divano è blu
scuro, il tappeto azzurro più chiaro, le lampade sono verde
acqua.
Insomma, sembra di stare sul fondo del mare, ma l’effetto
è
veramente bello.
“Andiamo,
la nostra meta è di sopra nella stanza di quell‘
idiota di Jones”
dice Harry.
“Sapete
ragazzi, a me non va di fare le scale, Dougie, non è che mi
porteresti in braccio?”
“Perché
lo chiedi a me, Harry è tuo fratello”
“Ricordati
di una certa scommessa che hai perso pochissimo tempo fa”
“ … e
poi ti fa bene un po’ di ginnastica” aggiunge Harry
già ridendo
dell’idea.
“Siete
due tiranni.” Io e Harry ci diamo il 5. Poi,
all’improvviso
Dougie mi mette una mano sotto le ginocchia e una alla vita e mi
prende in braccio.
“Aaaahhhh,
Doug io stavo scherzando, mettimi giù! Aaaahhhh”
urlo, mentre lui
sale le scale tranquillamente.
“Ormai
l‘hai detto, e non scalciare che sennò cadiamo
tutti e due” dice
ridendo.
Mi
fermo, * non voglio un altro livido da aggiungere alla mia collezione
*. Arriviamo in cima alle scale e prima che lui mi metta a terra gli
do un altro bacio.
“Così
siamo pari” gli sussurro in un’ orecchio. Lo sento
rabbrividire.
Mi
mette giù e mentre Harry mi fa strada verso la camera di
questo
misterioso Jones sento gli occhi di un biondino a caso che mi fissano
la schiena, mi giro. “Che fai, rimani li da solo?”
gli chiedo.
“No-o
arrivo” e mi raggiunge. Poi Harry entra in una stanza.
“Hey,
abbiamo trovato due piccioni con una fava, ci sono tutti e due,gli
idioti” urla mio fratello.
Sono
tutti dentro la stanza, gli altri due, che sono entrambi di spalle
alla porta non si sono accorti di me, che aspetto di essere
presentata.
“Ragazzi,
vi devo presentare una persona” annuncia Harry.
“Questa…” e
mi indica “… è Andy Winchester, mia
sorella.” Ha sganciato la
bomba.
I
due si girano. “Winchester? Come il fucile?
…” dice uno, poi si
concentra sulla seconda parte della presentazione.
Mentre
loro carburano la notizia, io li studio.
Uno
ha i capelli biondi, lunghi fin sopra le spalle, occhi color
nocciola, ha un’aria molto dolce, mi ricorda Tommaso, dolce,
ma
pestifero.
L’altro
ha i capelli castani, che gli coprono gli occhi azzurri, dalla
maglietta bianca si intravedono i muscoli.
Devo
dire che in questa band senza nome ci sono dei gran bei pezzi di
ragazzi. Mio fratello è
molto bello; Dougie con quell’ aria da cucciolo non
è da meno; e
anche questi due non sono male, anzi.
Non
si sono ancora mossi.
“Doug,
ma stanno bene?” chiedo.
“Si
devono riprendere dalla notizia”
“Judd,
ma hai una sorella e non l‘hai mai detto?” dicono
in coro.
Io
scoppio a ridere “Ma siete sincronizzati nelle domande? Anche
Dougie l‘ha fatta, dopo aver chiesto del fucile!”
dico.
Quello
biondo si alza, viene davanti a me “Piacere e scusa la
maleducazione, io sono Tom Fletcher” si presenta e viene
raggiunto
subito dall’altro “Io invece sono Danny
Jones” dice facendo un’
inchino.
Io
mi metto a ridere, seguita da loro. “Piacere, finalmente
conosco la
band al completo, non vedo l‘ora di sentirvi
suonare”
Gli
occhi di tutti e quattro iniziano a brillare. “Non dovevi
dirglielo” dice una voce alle mie spalle. È una
ragazza anche lei
dell’età di Harry e Tom, è molto
carina, con una massa di
riccioli castani che le arrivano fino a metà schiena.
Mi
si avvicina. “ Piacere io sono Giovanna, la fidanzata di Tom,
il
biondino più grande, tu sei, se ho capito bene, la sorellina
di
Harry giusto?”
“Hai
capito benissimo, piacere Andy” dico stringendole la mano.
“Perché
non avrei dovuto dirgli che mi piacerebbe sentirli suonare?”
chiedo.
“Ora
diventerai la cavia sui cui sperimenteranno tutte le loro canzoni,
sappilo”
“Tranquilla,
se sono bravi mi candido a cavia da sola” rispondo sorridendo
prima
a lei e poi a loro, sulle quali facce si è stabilito un
sorriso
ebete.
“Però
vi prego toglietevi quel sorrisetto dalla faccia” dice
Giovanna.
“Si
è offerta lei, quindi, signorina Andy, la prego di seguirci
a casa
mia ” dice Tom.
“Mi
dispiace ragazzi, ma ci sono i miei fratellini a casa di Harry e
vorrei andare a vedere come stanno”
“Perché
non venite tutti di là e ce ne andiamo sul tetto?
Così possono
salire su anche Tommy e Emy” propone Harry.
“Per
noi va bene” dice Tom dopo che Giovanna ha annuito.
“Anche
per me” questo è Danny.
“Ci
sono anche io” e Doug “certo che ci sei anche tu,
sennò chi mi
pota su e giù per le scale” lo prendo in giro.
Dato
che gli altri non capiscono Harry, mentre torniamo in casa Judd, gli
spiega della scommessa, alla fine della spiegazione Tom e Danny mi
fanno i complimenti per aver zittito Dougie, che, a quanto ho capito
è una cosa difficile, ma a me sembra tanto
semplice… mah!
Entriamo
in casa e i piccoli saltano in braccio a me e Harry, poi Tommaso vede
Dougie e scende dalle sue braccia e va dall’altro che lo
prende in
braccio.
“Ragazzi,
questi sono Tommaso e Emily” “Tommy, Emy questi
sono Danny, Tom e
Giovanna” li presento.
“Andy,
lui mi ha rubato il nome” dice il piccolo indicando Tom.
“Tommy,
intanto, dato che è più grande tu hai rubato il
nome a lui e
comunque potete chiamarvi così tutti e due”
rispondo.
“Ma
lui non si arrabbia se gli ho rubato il nome?” chiede il
piccolo.
“No
che non si arrabbia, vero Tom?” lo rassicuro poi girandomi
verso il
Tom grande.
Lui
mette una mano sul cuore “Prometto di non arrabbiarmi, va
bene
piccolo Tom?” dice.
“Va
bene, Dougie mi puoi mettere giù” il biondo
obbedisce. Il piccolo
Tom si avvicina al grande Tom e gli tende la mano “allora
siamo
amici?”.
Tom
gli stringe la mano e lo prende in braccio “Certo”.
Dopo
il teatrino del piccolo e grande Tom. “Hey piccoli, vi va di
salire
con noi sul tetto?” chiede Harry abbassandosi al loro livello.
I
due iniziano a saltare tutti contenti. “Hey! Però
buoni, sennò
voi rimanete giù!” gli dico per fermarli, infatti,
si bloccano sul
colpo.
Harry
va in cucina per prendere uno spuntino e al suo ritorno saliamo tutti
su.
Ci
sediamo in cerchio. Accanto a me ci sono a destra Tommy e Emy,
accanto a loro Harry, poi Tom e Giovanna, poi Danny e
dall’altro
lato c’è Dougie.
Passiamo
tutto il pomeriggio a parlare di tutto e niente e verso le cinque i
piccoli si addormentano. “Ragazzi scusate, ma porto questi
due a
dormire, torno subito” dico.
“Ti
aiuto” dice Dougie e prende Tom in braccio mentre io prendo
Emily.
Scendiamo e li mettiamo nei loro lettini.
“Vado
un attimo in bagno, se vuoi salire fai pure”
“No,
ti aspetto, e se ti serve una mano chiamami” dice
sghignazzando.
“Contaci”
dico e entro in bagno, lasciandolo con la bocca aperta.
“Ancora
così? Ti si è bloccata la mascella?”
chiedo ghignando quando
esco.
Lui
mi guarda male e fa l’offeso. Mi avvicino e gli do il quinto
bacio
del giorno * sulla guancia *.
“Povero
Dougie ti sto torturando, da ora prometto di moderarmi” dico
con
una faccia da schiaffi “Andiamo a prendere
qualcos‘altro da
bere?” aggiungo.
“Va
bene”
Andiamo
in cucina dove trovo mia madre, le spiego che siamo sul tetto e che i
piccoli stanno dormendo, prendiamo altre due bottiglie e saliamo di
nuovo su.
Però
appena metto un piede sul primo scalino inciampo e finisco addosso a
Dougie, che non so come riesce a non cadere. Siamo in una situazione
un po’ imbarazzante: lui è in piedi che si regge
al muro con
entrambe le mani, io nel cadere mi sono girata e le mie mani sono
poggiate sul suo petto. Mi rialzo rossa come un pomodoro, lui mi da
le bottiglie e mi prende in braccio.
“Che
non diventi un‘abitudine però” dice per
togliermi
dall’imbarazzo.
“Perché
non lo è già?” gli chiedo sorridendo.
Lui
scuote la testa rassegnato e io ne approfitto per dargli un altro
bacio. Arriviamo sul tetto acclamati come eroi alla vista delle altre
bibite.
Io
sono ancora in braccio a Dougie. Non dico niente per non metterlo in
imbarazzo, ma ci pensa Danny “Hey Doug, hai già
conquistato la
piccola Andy?” gli dice facendoci arrossire.
Lui
mi mette giù, alza il dito medio verso Danny e ci mettiamo a
sedere.
“Ragazzi,
ancora non ci avete raccontato di come vi siete conosciuti e avete
saputo di essere fratelli” ci ricorda Tom.
“Harry,
racconti tu o io?” chiedo.
“Io”
risponde,mettendosi comodo.
Mentre
Harry racconta delle nostre ‘avventure‘, io mi
stendo a guardare
il cielo, che ora è di un bellissimo azzurro, lo stesso
colore degli
occhi di Dougie. Mi addormento con in sottofondo il chiacchiericcio
degli altri.
ANGOLO
DELL'AUTRICE
Allora?
Che ve ne pare? Da questo capitlo può sembrare che la vitta
delle mie grinfie sia Doug, ma... ok, non faccio spoiler.
Grazie a
tutti coloro che hanno letto sia il primo capitolo che il secondo;
Grazie ai
miei due angeli che hanno recensito;
TelefilmADDICTED:
Si, certo Ale, guarda che non tutti sono curiosi come te. e comunuqe
non credo proprio che avrà tanto successo questa ff, ma io
non smetto. Perciò se ti dimentichi di recensiore anche due
volte o tre a capitolo sappi che ti ucciderò, molto
lentamente e dolorosamente... Muauauauau... *se ne va ridacchiando come
Light pazzo...* *Poi torna e si rimette al computer, facendo finta di
niente.. ma sapendo bene di aver fatto una figura di mer...
inga*.
Oblivion96:
Ma Cava... tu osa, anche solo pensarci, e io ti sgozzo..^^ Ma
come ti sei scordata tutte le volte in cui ti mandavo pagine e pagine
da leggere e tu le ignorai bellamente almeno finchè non
arrivavo io e te le leggevi in 10 minuti?? Ma come!! Mi deludi... E
comunque non ti preoccupare, ancora l'angolo delle cavolte non lo
metto, perchè non ci sono recensioni... Sad...
Vabbè... KKBB
Come ho
già detto Grazie a chiunque ha letto la storia, anche senza
averla recensita, anche se sicuramente preferirei che qualcuno la
recensisse, ma per ora mi accontento che almeno qualcuno la legga.
OK, ora la
smetto.
Baci
a tutti dalla vostra _Vergessenes Kind_
*chiedo venia per tutti
gli errori che compariranno in questo capitolo, ma sono stanca e non ho
la forza di ricontrollare.
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Ciao a tutti! E
siamo al terzo capitolo... e fino ad ora nessuno ha recensito... :( [ndTelefilmADDICTED e
Oblivion96: E noi chi siamo?? ;(] [Vabbè, ma a
voi vi ho obbligato io!!! nd_Vergy_].
Vabbè, sono ottimista e spero che prima o poi qualcuno mi
recensisca, anche per una critica, anzi sarei ben felice di ricevere
sia complimenti ( ma quali complimenti?? ndme...) sia critiche. Ora vi
lascio alla lettura!
Qui ho messo altre foto:
Danny
( che già conoscete, ma è la foto che preferisco)
:
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Danny.jpg
Dougie(
conosciete anche lui...) :
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Dougie.jpg
Tom(
Idem...) :
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Tom.jpg
Giovanna:
http://media.uk.castingcallpro.com/portfolio/188/188853.jpg
Capitolo 3
Questo capitolo lo dedico alla
mia SociaH,
che mi ha aiutato molto
nel decidere
di non buttare tutta la
storia al cesso...
come avrei volentieri
fatto!!
Grazie Baby, come farei
senza di te!! KKBB
(Racconto in terza
persona)
“Ragazzi,
Andy si è addormentata! Che si fa?” dice Giovanna.
“La
porto a letto! Dove dorme?” chiede Dougie.
“In
camera mia, sul lettino più piccolo” risponde
Harry.
“Doug”
lo chiama Danny “ricordati, la metti a letto e torni
su” gli dice
ridendo come un matto.
“Danny,
va al diavolo!” risponde lui dopo avere preso in braccio la
più
piccola del gruppo.
Dougie
scende le scale con calma, Andy gli si raggomitola contro, come un
gatto.
Il
ragazzo entra nella camera dell’amico, poggia la giovane sul
letto,
torna alla porta, mentre la sta chiudendo si accorge di una cosa,
Andy si è girata e gli si è alzata leggermente la
maglietta, alla
base della schiena vede un piccolo segno. Curioso rientra nella
stanza, chiude la porta e si avvicina. È un tatuaggio, che
rappresenta una lucertola. Dopo questa scoperta esce in fretta dalla
stanza, chiude la porta e sale di corsa le scale.
Arriva
dagli altri, che naturalmente fanno delle battutine stupide, poi
vedono la sua faccia sconvolta.
“Hey
Doug, che ti è successo hai una faccia!” chiede
preoccupata
Giovanna.
“Già
Doug, sembra che tu abbia visto un fantasma!” aggiunge Danny.
“Andy…”
cerca di rispondere.
“Che
è successo a mia sorella?” chiede subito Harry.
“Niente,
ma… tu lo sapevi?” chiede lui senza mettere
l’oggetto alla
frase.
“So
cosa?” domanda del tutto giustificata.
“Che
Andy ha un tatuaggio!” dice finalmente.
“No,
ma perché sei così sconvolto?” gli
chiede l’altro.
Questo
scambio è seguito attentamente dagli altri.
“Perché
sulla base della sua schiena c‘è una
LUCERTOLA” dice lui con
voce sempre più stridula, tanto che la parola
“lucertola” la
possono sentire solo i pipistrelli.
Danny
si mette a ridere come un pazzo. Gli altri lo guardano come se fosse
scemo.
“Vi
ri… aahahhaha ricordate cosa pi..ahahahaa piace al nostro
Doug?”
cerca di dire quello tra le risate.
“Le
lucertole, ma non capisco cosa c‘entra” risponde
Tom.
“Ti
ricorda qualcosa una certa scommessa sui tatuaggi?” dice
Danny,
calmandosi.
Dopo
che anche Tom e Harry si mettono a ridere, Giovanna, stufa di questi
indovinelli, chiede.
“Ragazzi,
mi dite cosa c‘è tanto da ridere?”.
“Circa
una settimana fa” inizia a dire Dougie, visto che gli altri
tre
sono ancora a rotolarsi per terra “abbiamo fatto una
scommessa, la
prima ragazza con il tatuaggio di una lucertola devo farla innamorare
di me” spiega.
Giovanna
allora si alza, prende Tom e Danny per le orecchie, poi non riuscendo
a prendere gli altri due, li fulmina con gli occhi. Tutti smettono
subito di ridere, e i due malcapitati iniziano a lamentarsi dal
dolore.
“Voi,
quattro idioti, fare
una
scommessa sui
sentimenti
di una ragazza, mi meraviglio di tutti, Tom, tu la pagherai quando
saremo a casa, Danny e Dougie, sappiate che questa me la
legherò al
dito e Harry, ti sei reso conto che la ragazza di cui state
‘parlando’ è la tua sorellina?
È possibile che accendiate il
cervello esclusivamente per le vostre canzoni?” dice
“E ora, voi
due ve ne andate a casa, Harry scendi e fatti un esamino di
coscienza, io e Te” indica Tom, che inizia a tremare
“ andiamo e
vedremo poi se farai altre scommesse” concluse, molto
minacciosa.
Danny
e Dougie corrono a casa loro salutando con un cenno Harry e guardando
compassionevoli Tom; il ‘poverino’ segue con la
coda tra le gambe
la sua ragazza, che con un passo furioso entra a casa sua; Harry
prende i rifiuti del loro picnic e scende in cucina, decidendo di
mandare al diavolo la scommessa.
(Dougie
Pov)
Sono
appena uscito da casa di Judd. Povero Tom, Gi era proprio incazzata
nera. Certo che la scommessa dovevamo farla proprio poco prima che
arrivasse Andy.
Giusto,
Andy… quella ragazzina è arrivata da un giorno e
già ha combinato
un casino, cioè, noi abbiamo combinato un casino con lei,
che per
fortuna non sa niente.
Quando
l’ho conosciuta sinceramente ho pensato subito che fosse la
ragazza
di Harry, ma ripensandoci sarebbe impossibile. Comunque devo dire
che si somigliano; la bocca, gli occhi nonostante il diverso colore,
lui li ha azzurri mentre lei li ha verdi, sono uguali.
Non
è ne grassa ne magra, è leggermente in carne, ha
delle belle gambe,
ha i capelli castani, lisci che arrivano alle spalle. Insomma,
è
carina, solo che c’è qualcosa che mi frena dal
definirla come
veramente è, cioè BELLA; è la
sorellina di Harry.
Comunque,
quando ho visto quel tatuaggio, mi è presa una stretta al
petto
tremenda; non ho mai trovato una ragazza a cui piacciono le
lucertole, o almeno che non le facciano schifo; lei ne ha addirittura
una tatuata alla base della schiena.
Comunque,
arrivo a casa e, dato che non ho fame, mi metto a suonare il mio
basso, adoro pizzicare le sue corde e quando comincio perdo il senso
del tempo. Smetto di suonare verso le dieci.
Basta,
ora vado a letto, ‘Notte Mondo!
(Andy
Pov)
Apro
gli occhi, è buio, ma le finestre sono aperte, quindi
è notte. Ma
quando sono venuta a letto? Mi ricordo solo che stavo guardando il
cielo.
Mi
alzo e poiché l’unica fonte luminosa è
la Luna, è totalmente
impensabile che io non caschi almeno una quindicina di volte e che
non mi procuri altrettanti lividi; mi sento tanto quella squilibrata
della protagonista di quella saga che sta spopolando in questo
periodo (parlo di Twilight, per chi non avesse capito).
Riesco
ad arrivare più o meno integra alla porta; esco.
Però non so cosa
fare, allora invece di girare come una “trottola
zombie” per la
casa, prendo dal salotto una coperta e salgo in terrazzo.
Questa
è diventata la mia postazione preferita, appoggiata al
tetto, che è
in pendenza, e le gambe distese davanti a me; mi copro con la coperta
e la mia mente inizia a farsi tutte le seghe mentali possibili,
passando da Firenze, dove abitavo fino a ieri, arrivando qui in
Inghilterra, dove ho conosciuto mio fratello, i suoi tre amici scemi
e Giovanna tutto in una giornata. Ripensandoci mi viene sonno.
Manco
a dirlo, tre secondi dopo sto dormendo di nuovo.
Mi
sveglia il sole che mi entra prepotentemente negli occhi. Prima di
capire dove sono ci metto un po’.
Mi
riprendo abbastanza in fretta, mi alzo e scendo in camera di Harry,
dove lo trovo
dormiente. Guardo la sveglia, sono le 10.46. Senza far rumore prendo
dei vestiti puliti e il beauty e vado in bagno. Mi metto sotto la
doccia. Quando ho finito lavarmi, esco dal box. Il bagno sembra una
sauna, infatti riesco a malapena a vedere le mie cose. Apro la
finestra e un po’ di vapore esce. Mi asciugo e mi vesto, i
capelli
li lascio bagnati. Torno in camera e vedo che Harry si è
svegliato e
che sta scrivendo qualcosa steso sul letto.
“Hey
fratellone! Che stai facendo?”
“Sto
pensando ad un nome per la band, sai vorremmo iscriverci ad un
concorso, ma se non troviamo un nome adatto… ”
“Su
cosa vi orientate? Cioè che tipo di musica fate?”
chiedo.
“Senti,
gli altri sono tutti svegli, mi hanno mandato ora un messaggio per
andare alle prove, ti va di venire a sentirci?”
“Certo,
solo, sai dove sono tuo padre e mia madre?”
“Sono
giù con Emy e Tom, stanno giocando” risponde vago.
“Allora
andiamo”
Lui
salta giù dal letto, prende le bacchette, che infila nella
tasca dei
jeans a vita bassa, e esce dalla stanza. Io lo seguo, passiamo
davanti ai piccoli che ci fanno ‘ciao ciao’ con la
mano e ai
grandi che ci salutano.
Usciamo
di casa, ma questa volta andiamo a sinistra, entriamo in giardino e
come ieri passiamo dal retro, però qui la porta è
aperta. Entriamo
in un garage che sembra una sala prove, c’è la
batteria * immagino
di Harry *, un sacco di chitarre, e un basso.
“Strano
che non siano già qui” dice tra se Harry.
Sale
le scale e ci troviamo in salotto, dove troviamo tutta la band
più
Giovanna che stanno guardando la tele.
“Hey
ragazzi!” saluta Harry.
Si
girano. Mentre i ragazzi ci salutano, Giovanna spegne la TV.
“Allora
Andy, sei pronta per la full immersion?” mi chiede sorridendo.
“Si,
mi sono preparata mentalmente” le rispondo prendendoli in
giro, ma
loro sono troppo occupati a sfottersi a vicenda per darci retta.
Sia
io che lei alziamo gli occhi al cielo. “Comunque Giovanna,
è tanto
che stai con Tom?” gli chiedo per fare conversazione.
“Chiamami
Gi, e si, sono cinque anni”
“Cacchio,
le mie ‘relazioni’ durano al massimo due
mesi” dico
sottolineando la parola relazioni.
“Appena
troverai la persona giusta avrai la tua storia perfetta,
tranquilla”
mi dice, poi si gira verso i ragazzi “allora volete che Andy
ascolti le vostre canzoni o no?” gli ricorda.
Loro
si bloccano, poi lentamente mi accerchiano * aiuto, mi sento
leggermente in pericolo *, guardo Gi che ride sconsolata. Poi i
quattro mi portano di peso nel garage, mi mettono su una sedia
davanti a loro e si preparano.
“Andy,
questa è la nostra prima canzone in assoluto, si chiama
‘Five
Colours in Her Hair‘, pronti?”.
Iniziano
a suonare e a cantare, Tom e Danny cantano veramente bene.
Quando
finisce loro mi guardano in attesa del mio commento.
“Solo
due parole: Wow e Wow, siete bravissimi, me ne fate sentire
un‘altra?” chiedo facendo gli occhioni.
“Questa
è ‘Obviously’ ” dice Danny
sorridendo.
Passo
tre ore a sentirli suonare, quando ho sentito tutte le canzoni
è ora
di pranzo e Gi mi invita a rimanere a mangiare, invio un messaggio a
mia madre e accetto.
Mentre
io e Gi cuciniamo, i ragazzi si piazzano davanti alla tele e giocano
alla play.
“Andy
posso farti una domanda?” mi chiede Gi.
“Certo
dimmi pure”
“Perché
vi siete trasferiti qua?”
“Mia
mamma ha ricevuto un‘offerta di lavoro molto allettante, e
poi
volevamo cambiare aria, dopo che il marito di mia madre, l’ha
lasciata senza dire niente; e poi ho avuto dei problemi con la
scuola, cioè diciamo che la scuola ha avuto dei problemi con
me”
mi correggo, sghignazzando ricordandomi le cose che ho fatto passare
alle persone che lavoravano/studiavano in quell’ istituto.
“Non
puoi dirmi così, mi hai incuriosito, dai racconta”
mi dice lei,
che ha smesso di cucinare per ascoltarmi.
“Vedi,
io mi sono trasferita a Firenze due anni fa e mia madre mi ha
iscritto in questa scuola, solo che in classe nessuno voleva
conoscermi, allora ho iniziato a rifugiarmi nei bagni, dove ho
incontrato una ragazza, Meithe*,
ci siamo conosciute, e anche lei non si trovava bene lì,
allora ci
siamo inventate certi scherzetti innocenti sia per i prof che per gli
studenti”
“Meithe?
È tedesca?” chiede.
“Si,
è di Berlino. Ma i suoi si sono trasferiti a Firenze per
lavoro, lei
è l‘unica persona che mi manca della mia vita
lì” le dico
rabbuiandomi.
“Ma
che scherzi facevate?” mi chiede lei.
Ripensandoci
mi metto a sghignazzare “Beh, ne abbiamo fatti talmente tanti
che
alcuni neanche me li ricordo, ma alcuni rimarranno nella mia mente
per sempre, per esempio quella volta che versammo su un mio compagno
di classe, sai i classici fighetti cocchi di papà che si
occupano
solo dei loro vestiti firmati e dei loro capelli, ecco, gli versammo
un‘ intera bottiglia di sbiancante in testa, per sbaglio
naturalmente, sul momento non accadde nulla, ma il giorno dopo venne
a scuola con un capello che, sempre per sbaglio, gli
togliemmo,infatti sotto,i suoi bellissimi capelli neri erano
diventati grigi” le
racconto.
Lei
si mette a ridere attirando l’attenzione dei ragazzi. Dopo
essersi
calmata mi chiede come decidevamo a chi fare quei malefici scherzi.
“Beh,
sai quel ragazzo, si chiamava Marco, ci provava con me dal primo
giorno, e dato che io non volevo neanche vederlo in cartolina, aveva
messo in giro la voce che io ero una ‘facile’, ma
dopo quello si
è rimangiato tutto dicendo la verità, diciamo che
li facevamo a chi
ci rompeva, certo per gli scherzi e ai prof bastava solo
l‘antipatia“
gli spiego sempre con un ghigno.
Lei
è sconvolta, ma due secondi dopo si rimette a ridere come
una matta,
tanto che gli altri si sono avvicinati per vedere se sta bene.
“Tranquilli,
ragazzi, non ve la rompo, le sto solo raccontando dei piccoli
aneddoti, vero Gi?”
“Si…
ahahahahhaah… tranquilli, Andy quando vuoi invitare questa
tua
amica, qui c‘è sempre posto e soprattutto mi
dovete raccontare
tutto, aahhahhahah…” dice lei mentre ride.
“Certo,
sarà felicissima di conoscerti, di conoscervi tutti, oddio,
ancora
non l‘ho chiamata, mi strapperà le
braccia… scusate, vado un
attimo in giardino” parlo tanto veloce che non so se mi hanno
capito.
“Andy,
guarda che fuori piove, ti conviene restare dentro” mi dice
Harry.
“Lo
so che piove, è proprio per quello che voglio uscire, torno
subito”
gli rispondo, esco e la chiamo, sperando che non abbia già
preparato
una bambolina vodoo!
#
Pronto? Sei la persona che penso io? # chiede
la mia migliore amica leggermente inviperita.
#
Immagino di si. Ciao M # le
rispondo leggermente impaurita.
#
Ciao! Perché mi chiami così presto? Ci siamo
sentite solo tre
giorni fa e mi avevi promesso che mi chiamavi appena arrivata!# mi
dice lei alzando la voce man mano che parla, tanto che alla fine
della frase devo spostare il telefono dall’ orecchio per non
diventare sorda.
#
M, mi dispiace, ma sono successe delle cose che ti devo assolutamente
raccontare #
#
Dai A, spara! #
#
Sull‘aereo ho conosciuto un ragazzo, Harry,…#
#
Carino?# mi
interrompe lei.
#
Si, ma non è questo il punto, ho scoperto che mio padre non
è mio
padre e che Harry è mio fratello, e il padre di Harry, Dean
, è il
mio vero padre # dico
tutto molto veloce, ma sono sicura che lei mi ha capito.
#
Cioè fammi capire, quel fesso di tuo padre, cioè
dell‘uomo che ha
lasciato tua madre, non è tuo padre, e in verità
tuo padre è il
padre di un ragazzo che hai incontrato sull‘aereo, e questo
fa di
lui tuo fratello?#
#
Si, più o meno #
#
Ok, A dimmi che ti sei fumata prima di inventarti questa scusa per
non avermi chiamata, perché tu lo sai che non si fuma, vero,
te l‘ho
spiegato milioni di volte #
e io che pensavo che mi avesse capita.
#
Meithe, non sto scherzando, non è una scusa, davvero, Dean
è mio
padre e Harry mio fratello! #
#
… # il silenzio
dall’altra parte della cornetta mi fa paura.
#
M? M, ci sei? Oddio, mi è morta e ora è
agonizzante sul tappeto #
dico
per farla
reagire.
#
No, non sono morta, ma… PERCHÈ NON MI HAI
CHIAMATO PRIMA, BRUTTA
TRADITRICE! Ci hai messo tre giorni per elaborare ‘sta cosa o
ti
sei già dimenticata di me! Eh? # mi
urla nell’orecchio.
#
Meithe, come puoi anche solo pensare che io mi sia dimenticata di te,
anzi, ho appena raccontato a Gi lo scherzo che abbiamo fatto a Marco
e lei ti vuole conoscere #
#
E mo chi è ‘sta Gi? #
#
È la ragazza di un amico di Harry, mio fratello,
nonché membro di
una band di cui fanno parte lui, Tom, Danny e Dougie, altri tre
ragazzi, molto simpatici e se devo essere sincera # dico
abbassando la voce
# molto carini #.
#
Wow, io adoro le Boy Band, quando mi inviti da te?# chiede
lei, che già si è dimenticata
dell’ipotesi dell’abbandono.
#
Fosse per me, saresti già qua con me, ma ne dove parlare con
mamma e
Dean, appena so qualcosa ti faccio sapere, va bene? #
#
Certo, così conosco anche il tuo papà,
com‘è che si chiama? #
#
Dean, e cerca di non farti subito riconoscere per favore # dico
alzando gli occhi al cielo #
comunque ora devo andare, mi sto facendo una doccia non desiderata,
sono in giardino e piove, sai com‘è!#
#
OK, vai, ma voglio che mi fai sapere appena posso venire! Voglio
conoscere la tua nuova famiglia… #
#
Certo, non vuoi conoscere i membri della band, ma solo la mia
famiglia, si come no, e io sono figlia di Cleopatra # la
interrompo con tono ironico.
#
Ehm… ma no, cosa dici … ok, voglio conoscere
anche la tua nuova
famiglia, ma soprattutto la band, e
poi
voglio rivederti,
mi manchi già! # dice
con una vocina.
#
Oh, M, anche tu mi manchi tanto, vedrai stresserò talmente
tanto mia
madre, che sarà costretta a farti venire qui da me # rispondo.
#
Bene, non vedo l‘ora! Devo andare, la mia cara sorellina
rompiballe
vuole il telefono, ci sentiamo presto tesoro # e
in sottofondo sento un ‘zitta rompiballe', se non la smetti
te lo
faccio ingoiare ‘sto telefono ‘.
#
Va bene, ti richiamo io, Baci Baci!#
Attacco,
i capelli ormai sono spiaccicati contro la testa, e i vestiti sono
diventati una seconda pelle, alzo le spalle, chiederò a Gi
se mi
presta qualcosa.
Rientro
in casa provando ad asciugarmi. Gi mi viene in contro.
“Andy,
sei tutta fradicia, aspetta ti vado a prendere un asciugamano e ti
presto qualcosa da mettere”
“Grazie
Gi, ma sono uscita apposta, perché se restavo dentro avreste
sentito
le urla di M fino in soffitta, sempre se ne avete una” dico.
Lei
sorride, e mi spinge in salotto.
“Hey,
se volevi farti una doccia perché non hai usato un
bagno?” mi
prende in giro Danny.
“Perché
non mi volevo spogliare, e poi fa bene stare a contatto con la
natura” detto questo mi avvicino a lui, e gli strizzo i
capelli,
pieni d’acqua, sulla sua testa.
“Ups,
che sbadata! ” gli dico quando lui si alza bagnato come un
pulcino,
mentre gli altri ridono.
“Ma
guarda che piccola peste! Mi piaci, sei degna di stare tra noi!
”
mi dice lui, invece di arrabbiarsi.
“Beh,
grazie…” arrossisco, ecco una cosa che odio di me,
arrossisco
sempre, cioè quando non riesco a rispondere.
“Andy,
ti ho preso dei vestiti asciutti, non so se ti stanno, ma i
più
piccoli che ho sono questi” ecco Gi che scende dalle scale.
“Stai
tranquilla, sono abituata a portare vestiti larghi.
Dov‘è il
bagno?”
Me
lo indica, io entro, mi cambio e mi asciugo. Certo che l’idea
di
uscire mentre piove ma la potevo risparmiare… sono bagnata
fradicia.
Sono
tutti in cucina, ma ancora non stanno mangiando.
“Grazie
Gi, mi sarei presa una polmonite, ma non ti ho detto che M ha un
carattere molto… ehm.. irritabile”
“Me
lo immaginavo, visto che l‘urlo che ha fatto si è
sentito anche da
qui.”
“Davvero?
Mi dispiace, speravo che con la pioggia non si sentisse”
I
ragazzi ci guardano come fossimo pazze.
“E
smettetela di fare quelle faccia” dico ai quattro.
“Ci
spiegate di cosa state parlando?” dice curioso Tom.
“No,”
mi anticipa Gi “sono cose da donne”
Loro
iniziano a fare gli occhi da cuccioli, ma lei è troppo
abituata per
cascarci, e a loro non viene in mente di provare con me.
“Comunque,
stresserò talmente tanto mia madre e Dean che saranno
costretti a
farla venire qua, così la potrai conoscere” le
dico, sapendo di
accrescere la curiosità dei ragazzi.
“Ma
chi dovrebbe conosce Gi?” chiede Danny.
“Non
te lo dico”
“Dai,
che ti costa” mi chiede sempre lui.
“Mi
diverto a rompervi le scatole” rispondo, poi mi giro e aiuto
Gi a
tagliare l’insalata.
Dopo
altri dieci minuti di ‘dai ce lo dici ’ e
‘per favore ’ e
altre suppliche, finalmente è pronto.
Ci
sediamo a tavola, io mi ritrovo tra Dougie e Danny. Mangiamo i
buonissimi spaghetti preparati da Giovanna, ma per prendere il
formaggio mi sporgo sul tavolo, e la maglietta annodata mi alza
troppo, e Danny, mi tocca la schiena.
“Andy,
allora è vero che hai un tatuaggio” mi dice.
Non
l’avesse mai fatto. Per coprirmi mi è caduto il
formaggio e io
dietro di quello. Quindi ora la situazione è questa:
Io
per terra, coperta di parmigiano, rossa come un pomodoro; Danny e
Dougie anche loro coperti di formaggio; Tom e Harry che si rotolano
dalle risate e Gi che cerca di trattenersi, poi si alza per aiutarmi.
“Danny”
lo chiamo con una calma inquietante “sai che ho
l‘equilibrio di
una scimmia ubriaca, e tu che fai, mi fai venire un infarto mentre
sono in bilico sulla sedia? Ma cosa hai nel cervello?”
Da
dietro sento un ‘ ma quale cervello ’ che zittisco
con un
occhiataccia. Poi mi giro verso Gi.
“Gi, scusami per il casino, ma
Danny sarà felice di pulire tutto, vero?”
lo guardo.
Lui
rabbrividisce e annuisce.
“Comunque
ne ho due di tatuaggi e un‘altra cosa che finché
non notate non vi
dirò” concludo alzando la maglietta.
Faccio
vedere la mia lucertolina sulla schiena e un disegno tribale sul
basso ventre.
“Ora
me ne vado a casa a fare una doccia, ci vediamo dopo” faccio
‘ciao
ciao’ con la mano e esco.
Arrivo
a casa, per fortuna mia madre non c’è, vado in
camera, mi tolgo i
vestiti sporchi prendo l’asciugamano e vado in bagno, mi
faccio la
terza doccia del giorno, considerando anche quella sotto la pioggia.
Un
ora e mezza dopo esco dal box, mi asciugo, con l’asciugamano
che mi
copre vado in camera e mi vesto.
Poi
porto i vestiti di Giovanna a lavare e mi ricordo di aver lasciato i
miei da lei.
Scendo
e trovo mia madre e Dean che parlano sul divano. * È ora di
andare
all’attacco… *
“Mami,
Dean, come state?” cerco di essere gentile ma…
“Andy,
cosa vuoi?” … mia madre scopre subito i miei
secondi fini.
“Ma
no, non voglio… ok, vorrei invitare qui da noi Meithe, prima
dell‘inizio della scuola.”
Mia
madre sembra voler bocciare la mia idea, ma Dean prende la parola.
“Andy,
se per tua madre va bene, anche per me, solo che l‘unica
stanza
disponibile è il garage, che è vuoto, ma se ci
mettiamo due letti
voi potete dormire lì, tanto ancora non fa freddo”
mi dice,
rendendomi la persona più felice del mondo.
“Grazie,
ci va benissimo ” rispondo io con gli occhi luccicanti.
“Mami,
per te va bene, dai, lo sai che la mia unica amica di Firenze,
l‘unica che mi manca” sfoggio i miei occhioni, che
come al solito
la fanno sciogliere.
“E
va bene, ma quando e per quanto vuoi farla venire?” chiede
pratica.
“Domani
e per tutta la vita vi pare troppo?” dico scherzando.
Loro
ridono, “Comunque vorrei farla venire tra due giorni e per un
paio
di settimane, va bene?”
Dean
è d’accordo, mia madre si fa convincere, allora
corro a prendere
il cellulare, faccio il numero.
#
Pronto? # dice una voce assonnata.
#
M svegliati e prepara le valigie, tra due giorni vieni qui e ci resti
per due settimane #
#
Cos… awn…# sta
ancora dormendo, poi capisce cosa ho detto.
#
COSA? A sei un genio, come hai fatto a convincerli così in
fretta?
Anzi no, non mi interessa, Ah! Che bello verrò da te #
#
Si, non è un sogno! Ora vai a preparare le valigie, vado a
dare la
notizia a Emy e Tom, saranno felici di vederti, ci sentiamo, anzi
vediamo presto #
#
Ok, baci baci #
Attacco
e mi metto a correre verso la stanza dei piccoli, dove li sento
giocare. Entro.
“Ragazzi
indovinate chi viene a trovarci?” gli dico.
“Chi?”
fanno in coro.
“Meithe”
Loro
si mettono a saltellare felici per la stanza. Li lascio saltellanti.
Devo ancora andare da Giovanna e prendere i miei vestiti,
così le
posso annunciare l’arrivo di Meithe.
Dal
casino che sento immagino che siano ancora tutti lì.
Entro
dal retro come mi hanno insegnato. Salgo in salotto e li vedo.
Gi
è seduta sulla poltrona, Dougie e Harry sul divano e Tom e
Danny
stanno litigando per non so cosa.
Gi
mi vede. “Hey, ci hai messo pochissimo!”
“Già, sono venuta a
prendere i vestiti bagnati, i tuoi li ho messi a lavare, te li
riporto domani; e poi volevo renderti partecipe del fatto che sono un
genio”
“Perché?”
chiede curiosa.
“Sono
riuscita a convincerli, tra due giorni viene qui e ci resta per due
settimane” le dico saltellando felice.
Lei
mi abbraccia. “Non vedo l‘ora di
conoscerla” “Mi
accompagnerai a prenderla vero?” “Certo, con
piacere”.
I
ragazzi intanto si sono avvicinati, ma dato che non ci hanno capito
niente del mio discorso, mi chiedono se voglio vedere un film con
loro.
“Certo,
basta che non sia dell’orrore, potrei morire di
paura”
“No,
tranquilla, io volevo guardare ‘Ritorno al futuro
‘, ma Danny non
vuole, tu cosa vorresti vedere?” mi chiede Tom, scoccando
un’occhiataccia a Danny.
“Io
quello non l‘ho mai visto, ma se volete vedere
qualcos‘altro per
me va bene tutto”
“Come
non l‘hai mai visto, dobbiamo rimediare, Danny, la
principessina ha
deciso, fuori dalle scatole”
“Principessina?”
dico alzando un sopracciglio.
“Si,
sei la più piccola, ma ti fai obbedire da tutti, Danny e
Dougie in
primis, è adattissimo” mi risponde Tom.
Sorvolo
sull’argomento soprannome e mi siedo sul divano, dove vengo
accerchiata da Doug e Danny.
Mentre
Tom mette il DVD, Danny mi fa una domanda.
“Andy,
cos‘è la terza cosa che non abbiamo
notato?”
Io
all’inizio non capisco, poi un’illuminazione.
“Finché non la
notate non ve lo dico” gli rispondo.
Poi
Tom spegne le luci, si siede e fa metter Giovanna sulle sue gambe. *
Che dolci…*
Inizia
il film.
Alla
fine del film, mi viene un idea folle.
“Ragazzi?”
dico attirando l’attenzione di tutti.
“Ricordatemi
il nome del protagonista”
“Marty,
perché?”
“No,
il cognome” dico ignorando la domanda.
“McFly,
ma ci spieghi che cosa ti passa per la testa?”
La
lampadina si è accesa. “Gi potresti darmi una
penna e un foglio?”
chiedo.
Mi
inginocchio davanti al tavolino, e inizio a scrivere la mia idea. Gli
altri si sono sistemati intorno a me.
“Ragazzi,
ho trovato il nome per la vostra band!” dico tutta felice.
Loro
spalancano gli occhi. “Quale?”
“McFly”
Si
bloccano tutti a pensare. Poi alzano gli occhi contemporaneamente su
di me. Si avvicina Tom, mi porge la mano e dice. “Andy, sei
ufficialmente un genio” poi mi abbraccia ridendo come un
bambino.
Anche gli altri iniziano a festeggiare, urlando
“McFly”.
Dopo
un paio d’ore, quando ormai sono le 10 di sera.
“Harry, io torno
a casa. Che fai vieni anche tu?” “Si”
“Ah,
Gi, prima che mi scordi, dov‘è che hai messo i
miei vestiti
bagnati?”
Li
va a prendere, me li porge. “Comunque, fammi sapere a che ora
dobbiamo andare a prendere … ehm.. lei, ok?” mi
chiede.
“Certo,
domani guardo gli orari degli aerei e ti dico, a domani” la
saluto
con un bacio sulla guancia. Poi con un ‘ciao’
generale esco
seguita da mio fratello.
Arrivati
a casa troviamo mamma e Dean addormentati sul divano. “Si
metteranno insieme prima o poi?” dice sottovoce Harry
sorridendo.
Harry
mi chiede se voglio andare un po’ sul tetto, ma io rifiuto,
domani
devo preparare il garage per l’arrivo di M, perciò
filo a letto.
*Meithe, si legge Maite
Angolo
dell'autrice
Rieccomi... allora che ve ne
pare?
Grazie ai miei due angioletti:
TelefilmADDICTED:
(ma io ora ti uccido... ehm....) *si ricompone* Mu ciao... ^^
Certo, quando mai tu dici qualcosa di sensato, specie nei
compiti di greco e nelle recensioni...?? ^^ Cooomnque è
abbastanza inutile mettere gli annunci per i lettori nelle recensioni,
visto che che nessuno va a leggere mai i commenti.. no? Ma comunque
grazie!! I Luv U.... *si fa per dire...* _V_
Oblivion96:
Ma caaaaara...* io ti uccido prima o poi... altro che febbre del
porco... cioè del porcello... cioè dell'animale
puzzolente... * cooomunque.. Ovvio che mi chiamo Pippo, ormai
devo solo mettere i documenti in regola all'anagrafe!! E comunque
tesoro, penso che tu abbia il prosciutto ( per restare in tema) sugli
occhi, Andy è molto meglio di me, solo che di foto avevo
solo quella... -Ti saluterò il tuonipotino peloso
- KKBB _V_ *Nota il soprannome alla Gossip Girl.. muauauau*
Grazie anche a chi
ha solo letto senza recensire.
Baci dalla vostra
_Vergessenes Kind_ che potete chiamare tranquillamente _Vergy_ o _V_
*Vi prego,
lasciatemi una piccola recensioncina-ina-ina!! Plisssss....
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Ciao a
tutti!! Vi
lascio subito alla lettura... con la foto del nuovo personaggio:
Meithe(
immaginatevela con i capelli blu) :
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Ziza-Meithe.jpg
Capitolo 4
(Andy's Pov)
Mentre
apro gli occhi, nella mia testa risuonano parole che in questo
momento non hanno assolutamente nessun senso: Meithe, garage, letti.
Poi
collego tutto. Cacchio, domani arriva M e devo ancora preparare la
nostra “stanza”, il garage. Mi alzo con un salto mi
vesto in un
nanosecondo, senza neanche guardare l’ora, mi lancio
giù in
salotto. Solo nel momento in cui non vedo nessuno animare la casa,
guardo l’orologio appeso alla parete. 7.39.
NON
È POSSIBILE.
Inizio
a insultarmi e a prendermi a calci, mentalmente, per non svegliare
qualcuno, Visto l’orario non posso proprio andare a chiedere
a Dean
di darmi i letti per il garage.
Per
passare un po’ di tempo allora vado sul tetto. Mi sistemo
nella mia
posizione preferita, mi metto la cuffie dell' ipod nelle orecchie e
guardo il cielo, ma dopo un po’ inizio ad annoiarmi, allora
guardo
nella case vicino. A sinistra non c’è nessuno, Tom
e Gi staranno
dormendo; a destra neanche, solo Danny sul tetto che cerca di farsi
vedere muovendo le braccia… cosa? Mi tolgo le cuffie.
“Hey
ciao”
“Ciao,
finalmente ti sei accorta di me, che ne dici di scendere e di andare
in giardino? Sai è un po‘ difficile farsi sentire
da qui senza
svegliare nessuno” propone lui.
Annuisco
sorridendo, scendo e lo aspetto davanti alla piscina di casa Judd.
Due
mani mi coprono gli occhi.
“Chi
sono?”
“L‘unico
essere vivente, me esclusa, che si sveglia alle sette durante le
vacanze?” rispondo girandomi.
“Già,
mi capita spesso, che ci posso fare se sono l‘unico
mattiniero del
gruppo, ma a quanto pare ho trovato una degna compare” dice
sedendosi sul lettino vicino alla piscina.
Sorrido.
Anche lui, poi gli viene in mente una cosa e mi tende la mano.
“Che
vuoi?”
“Il
tuo ipod”
“E
perché, sei interessato ai miei gusti musicali?”
“Io
sono interessato ai gusti musicali di tutti” risponde e si
mette ad
armeggiare con l’oggettino nero.
Io
mi stendo sull’altro lettino e chiudo gli occhi, poi lo sento
fare
un verso strano. Una specie di singulto di sorpresa misto ad un
singhiozzo.
“Hey
tutto bene?”
“Certo,
ascolti il Boss!” spiega come fosse una risposta ovvia.
Non
gli rispondo, richiudo gli occhi.
Un
altro verso strano.
“Di
nuovo…” borbotto poi chiedo “tutto
ok?”
“Ascolti
anche i ‘The Who‘ ?”
“Perché
è un reato?” gli chiedo sbuffando.
“No,
sono solo sorpreso”
“E
perché saresti sorpreso?”
“Non
lo so, ti facevo più un tipo da…”
“Attento
a ciò che dici, puoi anche offendermi, ma se tocchi la mia
musica
potresti ritrovarti donna in un millesimo di secondo” lo
interrompo, prima che dica qualche cavolata.
“Ok,
allora tengo per me il mio commento”
“Ecco,
è meglio per te” gli dico sorridendo,
riprendendomi l' ipod e
poggiandolo vicino al cellulare sulla sedia.
Anche
lui chiude gli occhi, poi si mette a sedere di scatto, mi fa anche
prendere un colpo.
“E
ora cosa c‘è?” chiedo esasperata.
“Mi
devi dire cosa non abbiamo notato”
“Ancora
con questa storia? No, non te lo dico, finché non lo
scoprì da
solo” rispondo e mi giro dandogli le spalle.
Lui
mi gira intorno, “dai, per favore, dimmelo, che ti costa, dai
non
lo dico a nessuno”.
Mi
giro. Lui allora inizia a farmi il solletico.
“AAhhahhahahaha…
ti… ti prego Da… Danny…
smett… ahahahahahah”
“Mi
dici cosa ci nascondi?” chiede fermandosi.
“No”
Ricomincia.
“Ok,
aahahhahaaa… va bene, te lo dico… hahhaahaha
basta.. Basta!”
cedo, il solletico non lo sopporto.
Lui
sorride soddisfatto. “Allora?” chiede impaziente.
Sbuffo.
“Vediamo se lo noti così?” dico tirando
fuori la lingua, dove un
piercing fa bella mostra di se proprio nel centro.
“Wow!”
i suoi occhi azzurri sono spalancati.
“È
un semplice piercing, niente di che” dico.
“Si,
ma è alla lingua”
“Beh,
Harry anche ne ha uno”
“Si,
ma Harry… Harry… ehm… ”
“Harry
è più grande? Vuoi dire questo?”
“No…
cioè … si… cioè…
anche” balbetta lui imbarazzato.
“Vabbè,
comunque ti prego di non lasciartelo scappare con mia madre, che non
se ne ‘è ancora accorta”
“Si,
tranquilla, non lo dirò a nessuno. Ma da quanto ce
l‘hai?”
“Ormai
da quasi un anno”
“Cacchio,
un anno e tua madre non se n‘è accorta?”
“Beh,
diciamo che aveva altri problemi per la testa un anno fa, ma ora che
è tranquilla mi preoccupa di più” gli
spiego.
“Hai
ragione ad essere preoccupata, e dei tatuaggi lo sa?”
“Ehm..
No! È per quello che indosso sempre maglietta molto lunghe,
in modo
che me li coprano, poi quando lei non c‘è li metto
‘in mostra‘
” dico mimando le virgolette.
“E
al mare? Come fai?”
“Beh,
se posso evito di andarci quando c‘è lei, se
proprio devo andare
allora uso la scusa della pelle sensibile e mi metto una maglietta,
anche per fare il bagno, rigorosamente lunga” spiego
mostrandogli
il braccio pallido.
“A
ecco, e lei non se n‘è mai accorta!
Beh… o sei un genio del
crimine o lei era molto preoccupata di
qualcos‘altro”
“Direi
più la seconda” rispondo io ridendo.
Lui
sorride, si sdraia sul lettino, ma si rialza subito.
* E
ora che c‘è… * mi chiedo alzando gli
occhi.
“Mi
dici chi deve venire domani?”
“Oddio!
Ma sei tremendo, comunque no, non te lo dico, e questa volta il
solletico non vale” dico alzandomi di scatto e scappando
appena in
tempo.
Allora
lui si alza e iniziamo a rincorrerci come due idioti. Poi finisco in
trappola, dietro di me c’è la piscina, davanti lui
e non posso
scappare, allora inizio ad indietreggiare, inconsapevole
dell’acqua
dietro di me. Un passo, un altro passo, un altro ancora. Danny se ne
accorge, si ferma. “Andy, attenta alla
pisci…” Troppo tardi.
Ho
fatto un passo di troppo e sono, naturalmente, caduta in acqua.
Torno
a galla, vedo Danny che ride come un matto. “Mi dai una mano
a
uscire?”
Lui
si avvicina al bordo, sempre ridendo. Mi porge una mano e io,
naturalmente lo tiro in acqua. Quando risale i ruoli sono invertiti,
io sto ridendo e lui è il pulcino bagnato, ok, siamo tutti e
due
bagnati fradici.
Dato
che ormai sono in acqua mi metto a nuotare, lui segue il mio esempio,
dopo essersi tolto la maglietta.
*
Meithe ora sarebbe come minimo svenuta!* penso con un ghigno sulle
labbra, certo anche io non disdegno la vista.
“Allora,
come mai ti sei trasferita qui in Inghilterra?” chiede lui
per
parlare.
“Beh,
mia madre ha ricevuto un’ offerta di lavoro molto
conveniente, e
poi volevamo cambiare aria” spiego alzando le spalle.
“Ogni
tanto fa bene cambiare aria”
“Si,
se non fosse che ci siamo trasferiti circa dieci volte da quando sono
nata e ho 17 anni, fai un po‘ te!”
“Dieci
volte?Cavolo”
“Già,
volta più volta meno” “Comunque,
usciamo?” chiedo.
“Assolutamente,
inizio a sentire freddo”
Usciamo
e un leggero venticello ci fa venire i brividi. Ci mettiamo al sole,
ma continuo a rabbrividire.
Lui
mi lancia la felpa che si era tolto prima di cadere in acqua.
“Grazie”
dico mettendomela in un secondo, e togliendomi la maglietta bagnata
da sotto quella felpa che è il triplo di me, ed è
bollente.
“Ma
cosa sei? Una stufa, è caldissima” dico
riferendomi all’indumento.
Lui sorride.
Sono
le 10.45. Ora qualcuno sveglio dovrebbe esserci.
“Danny
vado a preparare il garage, ci vediamo dopo?”
“Se
vuoi ti do una mano, tanto non ho niente da fare”
“Grazie,
ma prima ti conviene asciugarti, o ti ammalerai. Ci vediamo in camera
di Harry tra quindici minuti?”
“Va
bene, a tra poco” risponde tornando in casa sua.
Salgo
in camera e trovo Harry che, steso sul letto, legge un libro. Mi
ricredo appena leggo il titolo: “COME CAPIRE LE CREATURE DI
SESSO
FEMMINILE: dalle sorelle alle fidanzate”.
Lui
non si è ancora accorto che sono entrata. Mi piazzo davanti
al suo
letto con le mani sui fianchi. Appena mi vede cerca di nascondere
della sottospecie di libro sotto il cuscino.
“Così,
fratellone, hai problemi con le donne?”
“N-No
cosa dici!” balbetta.
“Non
si direbbe vista la specie di 'coso' che stai leggendo”
rispondo
schifata.
Lui
ormai è viola. “Tranquillo ci pensa la tua
sorellina preferita ad
aiutarti!”.
Lui
fa una faccia che dice 'ora sì che sono messo male!' che io
ignoro.
“Ma
prima mi devo cambiare” dico indicando i vestiti grondanti
che
indosso.
“Ma
cosa hai combinato?”
“Quell'idiota
di Danny, stavamo parlando e mi ha buttato in piscina, ma ora anche
lui si sta asciugando, Andy non perdona” spiego mettendomi in
posa
alla Superman!
Lui
scuote la testa rassegnato, io gli faccio la linguaccia , prendo dei
vestiti asciutti e vado in bagno.
Quando
torno trovo Harry che finalmente legge un libro serio e Danny, steso
sul MIO letto, che ascolta il MIO ipod e guarda il MIO soffitto... *
un po' esagerata? Naaa!*.
Danny
si accorge di me e si toglie le cuffie. “Allora pronta al
lavoro
sporco?” chiede con aria maliziosa.
“Non
so cosa intendi TU con lavoro sporco, ma sì, credo si essere
pronta...” poi mi viene in mente una cosa “Harry,
hai uno stereo
a cui attaccare l' ipod?”
Annuisce
e indica la scrivania dove c'è il 'sopracitato' stereo. Lo
prendo
esco, seguita da Danny.
Scendo
in garage, c'è un gran porcaio! Danny appena entra spalanca
gli
occhi. “Sai, credo di avere un impegno” cerca di
svignarsela il
furbetto.
“Ma
come, lasceresti una dolce e adorabile fanciulla da sola con tutto
questo lavoro?” chiedo facendo gli occhioni.
Lui
mi guarda, guarda il garage. Me. Il garage. Me. “E va bene,ma
solo
per questa volta”.
“Grazie
grazie grazie” inizio a saltellare felice in mezzo alla
stanza.
Prima
di fare tutto apro la grande finestra e la porta che da sul
giardino. Poi aiutata da Danny porto fuori i vari mobili per
spolverare.
Dopo
circa due ore il garage è vuoto, ma ora dobbiamo pulire e
rimettere
i mobili in modo che sembri una stanza e non un garage. Ma prima ci
prendiamo una pausa. “Dai, alla fine è
divertente” dico, ma
Danny non sembra della stessa idea anzi mi lancia un' occhiataccia.
“Allora
rendiamolo almeno sopportabile” dico attaccando l' ipod allo
stereo
e lo stereo alla corrente e metto a tutto volume 'Brani Casuali'.
Proprio
in quel momento sento mia madre che mi chiama.”Dan, torno
subito!Tu
intanto riposati, che dopo dobbiamo pulire, riportare tutto dentro e
preparare i letti”.
Lui
si butta sul divanetto e chiude gli occhi, cantando sottovoce
'Because The Night' di Bruce Springsteen, che in questo momento
risuona nella stanza.
“Dimmi
mamma!”
“Tesoro,
hai già detto a Meithe gli orari dell'aereo?”
“Devo
ancora vedere a che ora c'è? Perché?”
chiedo curiosa.
“No,
niente. Se vuoi te lo prenoto io il volo mentre tu prepari il
garage?”
Io
le schiocco un bacio sulla guancia. “Grazie mami, mi faresti
un
gran piacere. Perché anche se mi aiuta Danny non so quando
finiremo”
“Danny?”
“Si,
è un amico di Harry. E no, non te lo faccio
conoscere” dico
anticipando la sua domanda.
“Mamma
mia quanto sei antipatica”
Io
le sorrido, prendo una bottiglia d'acqua e scendo.
Giù
trovo oltre a Danny che canta anche Dougie, anche lui in versione
cantante. Ora c'è 'Pinball Wizard' dei The Who.
“Un
altro aiutante?” chiedo avvicinandomi.
“Dipende
cosa dovete fare? Comunque ciao”
“Ciao.
Pulire e risistemare il garage in modo che somigli ad una
stanza”
Lui
si gira verso Danny “Jones è meglio pulire o
andare ad aiutare mia
madre a mettere a posto la spesa?”
“Non
saprei, ma almeno qui c'è la musica!” risponde,
mentre io intono
una litania di 'ti prego, ti prego, ti prego, ti prego...'
“Va
bene, vi aiuto” dice togliendosi la felpa e rimanendo in
maglietta
“Allora da dove cominciamo?”
“Bene,
ci dividiamo i compiti, chi vuole spazzare?” chiedo.
Dopo
altre due ore abbiamo pulito e sistemato tutto. Ora non sembra
più
un garage, ma una stanza a tutti gli effetti, sotto la finestra
grande ci sono i due letti, accanto ai quali ci sono due comodini.
Dalla pare opposta una scrivania, dove in questo momento lo stereo
riproduce 'Here Without You' dei 3 Doors Down. Insomma potrei
trasferirmici tranquillamente.
Sono
le 2. “Direi che abbiamo finito”.
I
due stravolti si stendono per terra. “Dai non è
possibile che
siate così stanchi, e io che volevo proporvi di pulire anche
il
giardino”dico prendendoli in giro.
Loro
si alzano e mi guardano allucinati. “Scherzavo! Ma a
proposito di
giardino, vi va un bagno in piscina?”.
Loro
si guardano, mi guardano. “Assolutamente”.
“Vado a mettermi il
costume” dice Doug. “Anch'io” Danny.
“Ci vediamo in giardino”
loro annuiscono e escono.
In
camera ci sono Harry e Tom. “Ragazzi, vi va un bagno in
piscina?
Danny e Doug hanno già accettato” chiedo prendendo
il costume.
“Io
passo. Devo farmi perdonare da Gi, la porto fuori, andiamo in
centro”
risponde Tom.
“Ok,
divertitevi. Tu Harry?”
“Magari
tra un po', voi intanto andate”
“Ok”.
Saluto e esco.
Sto
per uscire quando il mio stomaco reclama cibo. Passando per la cucina
prendo qualunque cosa mi sembri commestibile.
Esco,
Doug è già arrivato. “Fame?”
chiedo, poggiando le patatine e il
resto sul tavolino.
Lui
non risponde ma si lancia con sguardo famelico sul cibo. Pochi minuti
dopo arriva Danny. Anche lui si mette a sgranocchiare gli snack sul
tavolo.
Ho
un solo pensiero in testa: CALDO!!!
Sicura
che mia madre è uscita mi tolgo la maglietta, i pantaloncini
e mi
butto in acqua con un perfetto tuffo di testa.
Io
adoro stare sott'acqua, tutto è sfumato, si sente tutto
attutito...
a proposito di tutto attutito, qualcuno sta disturbando il
raggiungimento del 'mio nirvana', *Ok, so a mala pena che vuol
dire!*.
Emergo.
“Chi scassa?”.
Danny
indica Dougie. Dougie indica Danny. Alzo gli occhi al cielo.
“Vabbè... che volete?”
“Niente,
non risalivi, ci siamo preoccupati” risponde Doug.
“Tranquilli,
mi piace stare sott'acqua, e poi so nuotare!” sorrido
“Allora che
fate, venite?”
Si
tolgono le magliette (Vorrei essere Andy, come tutte immagino! Nda) e
si buttano a bomba, scatenando una specie di onda anomala.
Mentre
quei due idioti giocano, io mi faccio una nuotata. E nonostante non
voglia pensare immagini, persone e sentimenti mi trapassano la
mente ferendola. Le lacrime iniziano a rotolare dalle guance, ma non
voglio! Mi fermo, ma rimanendo sott'acqua me le 'asciugo'
rabbiosamente e premo forte le mani sugli occhi, che immagino siano
rossi. Emergo sperando che i due idioti non si accorgano di niente,
ma invano...
“Hey,Andy,
tutto bene?” mi chiede Doug. *Ma ti sembra che io stia
bene??*
“Si
certo, perché?” rispondo con la voce roca di chi
ha appena pianto.
“Hai
gli occhi rossissimi” dice Danny.
“Sarà
il cloro! Sai io li tengo aperti” spiego sperando che in
questo
momento il loro cervello sia spento.
“Ah!!
Beh!! Ti va di fare a gara a chi resiste di più
sott'acqua?” *e io
che pensavo che almeno a quest'età i maschi un minimo di
intelligenza l'avessero! *.
“Si,
certo!” *devo assolutamente tornare allegra come prima!*.
*Se
ci fosse Gi avrebbe già fatto mille domande e avute
altrettante
risposte! La differenza della mente femminile e maschile! Mah!!*
Prendo
un bel respiro e iniziamo a giocare!
“Ragazzi
io esco che mi stanno spuntando le pinne” dico dopo un'ora
nell'acqua.
Mi
metto sul lettino a prendere un po' di sole.
Ma
subito dopo vedo Danny che si sbraccia e mi fa segno di girarmi. Mi
giro e vedo mia mamma che si sta avvicinando a me; immediatamente le
mie mani corrono a coprire il tatuaggio, e gli occhi cercano la
maglietta. Vedendomi in difficoltà Danny esce dalla piscina
e va
incontro a mia madre e si presenta, nel frattempo riesco a mettermi
la fantomatica maglietta.
“Mami,
allora ti sei divertita?” lei mi guarda preoccupata.
“Andy
stai bene, come faccio a divertirmi facendo la spesa?”
*Cacchio!
Quando sono nervosa spero delle cavolate pazzesche*
“Ah
già, la spesa!”
“Comunque,
mi ha fatto molto piacere conoscerti Daniel...” “Mi
chiami pure
Danny, signora Winchester” “E tu chiamami Lisa, il
cognome mi fa
sentire vecchia, Danny... ora vado a sistemare le buste” dice
sorridendo.
Si
gira e torna in cucina. Guardo Danny “Ti adoro!”
dico
accasciandomi sul lettino. “Devi stare più attenta
se non vuoi
farti scoprire” mi risponde sedendosi sulla sedia vicino a me.
“Lo
so, ma... ”
“Ma...?”
“Beh,
anch'io ho dei problemi anche non sembra!” dico sull'orlo
delle
lacrime.
“Ne
vuoi parlare?” mi chiede serio.
“Non
sono ancora pronta”
“Ok,
ma se ne vorrai parlare sappi che io ci sono” mi dice un po'
imbarazzato.
“Grazie”
*Che tenero...*
Finiamo
in un silenzio imbarazzante, che viene rotto dall'arrivo di Doug.
“Mamma
mia che facce! Avete visto un fantasma?”
“Doug
tieni queste battute originali per te, ti prego” lo smonta
Danny.
Lui
lo guarda male e si ributta in piscina. “Dio, quanto
è permaloso”
borbotta.
“Dan,
vai a fare parlarci, digli pure di mia madre” gli dico.
Lui
annuisce e va verso il biondo, seduto sul bordo della piscina.
Li
vedo parlare e poi darsi una pacca sulle spalle! Sorridendo mi
ristendo sul lettino. Neanche il tempo di chiudere gli occhi che mi
squilla il cellulare.
#Pronto?#
#
Hey A! Domanda!#
#
Dimmi!#
#Me
lo porto un costume?#
#Certo!
Da pagliaccio... scusa!! So benissimo che questa me la potevo
risparmiare#
#A#
mi chiama.
#Si?#
#Stavi
ripensando al tuo problema numero uno?#
#Come
fai a capirlo ogni volta?#
#Quando
fai queste battute scadenti, puoi pensare solo a lui!# mi spiega.
#Beh!
Mi fa quest'effetto, lo sai#
#Già,
ma scusa hai a disposizione una Boy Band e tu pensi a quel
deficiente?# dice
facendomi sorridere.
#Te
l'ho detto, che ci posso fare, è tutta colpa del mio
inconscio!#
#Sese!
L'inconscio! Comunque lo porto il costume o no?#
#Si,
Harry ha una piscina#
#Wow!
Anche la piscina! Me lo posso sposare? Vabbè!! Hai
già prenotato il
volo?#
#No,
sta facendo mia mamma! Appena so gli orari ti mando un messaggio!
Baci Baci, a presto#
#Baci,
prepara la Boy Band al mio arrivo#
Io
non le rispondo, mi metto a ridere e attacco.
Danny
e Doug stanno ancora parlando, entro in cucina e chiedo a mia madre
del volo.
“Certo,
su quel foglio c'è scritto tutto quello che c'è
da sapere”
“Grazie”
lo prendo, torno in giardino e mando un messaggio a Meithe e uno a Gi
con gli orari.
Dopo
un'oretta arriva anche Harry. “Hey sorellina, tutto
bene?”
*Ecco
un'altra mente geniale!* “Si certo, vai a farti un
bagno?”
“No,
non ne ho voglia!” dice facendo una faccia strana.
“Hey
Harry, stai bene?” gli chiedo preoccupata.
“Si
si, tranquilla!” mi risponde avvicinandosi alla piscina.
C'è
qualcosa che non mi quadra. Mentre rimugino sul comportamento di
Harry arrivano Tom e Gi.
“Hey
Andy!” mi saluta Gi.
“Hey
principessina!” questo è Tom.
“Tom,
la finisci con 'sto soprannome?”
“Ma
è adattissimo, non ti piace?” chiede facendo gli
occhioni.
“Sinceramente...?
No!” lo ignoro.
Mi
guarda male e se ne va dagli altri. “Dai,Tom, sto scherzando,
si
che mi piace!” urlo.
Lui
mi sorride e continua a parlare con gli altri, mentre Gi si siede
vicino a me.
“Allora,
domani arriva, ho ricevuto il messaggio!”
“Si...”
rispondo esaltandomi “... non vedo l''ora che arrivi, sappi
che
prese da sole possiamo sembrare normali, ma insieme siamo
completamente senza controllo” l'avverto.
Lei
sorride. “Beh, visto gli scherzi che avete fatto, me lo
immagino!”
Ripesandoci
scoppiamo a ridere.
Parliamo
ancora un po' quando arrivano i McFly al completo.
“Ragazzi,
io vi lascio, mi vado a fare una doccia”
“Allora
ci vediamo domani alle 10 davanti a casa mia per andare
all'aeroporto?”mi chiede Gi.
“Va
bene, ciao ciao” saluto entrando in casa.
Dopo
la doccia, scendo in cucina, dove trovo mamma e Dean che stanno
preparando la cena.
“Vi
aiuto?”
“Oggi
mangi con noi?” chiede mamma.
“Si,
ma se vi disturbo mangio in camera! A proposito di camera...”
dico
rivolgendomi a Dean “...a te serve il garage?”
“No!
Cioè non credo! Perché?”
“Perché
dopo la sistemata che gli ho dato potrei, se a te va bene, usarlo
come mia stanza anche quando Meithe se ne andata!” spiego.
“Certo,
perché no!” dice lui.
Felice
finisco di sistemare la tavola li aiuto a cucinare. Quando è
pronto
vado a chiamare Tom e Emy, che si mettono ai propri posti.
“Andy,
ma per andare a prendere Meithe ti sei organizzata tu?” mi
chiede
mamma durante la cena.
“Si,
mi accompagna Gi, la ragazza di Tom”
“Quella
ragazza è un tesoro, credo che senza di lei Tom non
vivrebbe” dice
Dean.
“Già,
sono dolcissimi insieme” aggiungo.
“Tom
è un altro amico di Harry?” chiede mamma.
“Si,
è un altro membro della sua band, che grazie a me ha trovato
il
nome!” rispondo pavoneggiandomi.
“Davvero,
finalmente, Harry era così depresso perché non ne
trovava uno
adatto. Qual'è?” dice Dean.
“McFly”
“Bello”
dicono tutti.
Finto
di mangiare i bimbi si mettono a guardare la TV, mamma e Dean
rimangono a parlare n cucine e io me ne salgo in camera.
Mi
cambio e mi metto sotto le coperte con l' ipod.
Sono
pronta. Sono le 10 e sto aspettando Giovanna vicino alla sua
macchina. Eccola.
“Buongiorno”
la saluto.
“Buongiorno,
andiamo?” dice entrando nella macchina.
“Certo”.
Passiamo
il tempo cantando le canzoni che danno alla radio e parlando. Fino a
che nello specchietto retrovisore non vedo uno spettacolo che mi fa
ridere.
In
una mini azzurra, quattro idioti, stanno parlando animatamente tra
loro, cercando di non farsi vedere da noi.
“Gi,
la macchina di Tom è una mini azzurra vero?”
chiedo.
“Si,
li hai visti anche tu, eh?” mi dice indicando con la testa
dietro
di noi.
“Come
si fa a non notarli”
“Già,
che facciamo?” chiede.
Penso
un po' e mi viene un'idea.
“Facciamo
finta di niente, poi all'aeroporto vediamo cosa fare,ok?”
“Va
bene, sei tu la stratega” ride.
Arriviamo
con un po' di anticipo. L'aereo non è ancora atterrato.
“Andy, io
non ho fatto colazione, ti va se ci fermiamo un secondo al bar per un
caffè?” mi chiede Gi.
“Certo,
tanto anch'io non ho mangiato”
Ci
sediamo ad un tavolino aspettando l'arrivo di M.
I quattro sono nascosti dietro
ad una colonna. “Che facciamo, li
chiamiamo?” chiedo.
“Si,
ma aspetta un attimo” mi blocca.
Prende
il cellulare. E chiama qualcuno.
TUTUTU
TU TU TUTU. Squilla UN cellulare. Lei mette il viva voce.
#Pronto?
*SSSssssshhhhh*# risponde Tom zittendo gli
altri.
#Ciao
Amore, come stai? # fa
tutta dolce Gi, facendomi l'occhiolino.
#Bene,
tu dove sei?# *Come se
non lo sapesse!*
Gi
si alza dicendomi 'Torno subito' ad alta voce.
#Sono
all'aeroporto, non ti ricordi che dovevo accompagnare Andy a prendere
una persona?#
#A
Già!#
#E
tu dove sei?# gli
chiede tranquillamente lei.
#Beh,
io sono ancora a casa! Perché?#
#Strano,
mi sembra di vederti dietro ad una colonna che guardi Andy insieme a
quegli idioti dei tuoi amici! Girati#
dice tutto con calma, ma l'ultima parola è un ordine.
Lui
si gira come nei film, mooolto lentamente.
“Oh!
Ciao Amore, come mai qui?” dice facendo il furbo.
Lei
scuote la testa e torna a sedersi con me. Gli altri la seguono.
“Buongiorno
ragazzi” li saluto.
“'giorno”
Li
guardo, sono tutti e quattro imbarazzati per la figura del cavolo che
hanno appena fatto.
“Dio
che facce, dai, almeno conoscerete Meithe appena arriva!”
cerco di
risollevargli il morale.
Loro
alzano gli occhi. “Meithe?” chiede Harry.
“La
mia migliore amica, l'unica persona decente che ho conosciuto nella
mia vecchia scuola. Oh! Il volo è atterrato,
andiamo!”.
Inizio
a correre verso l'uscita del volo, con gli altri che mi seguono.
Stanno uscendo un sacco di persone, ma lei ancora non la vedo.
“Ragazzi
se la vedete ditemelo” dico a tutti.
“Ma
non sappiamo come è fatta!” dice Danny.
“Oh!
La riconoscete sicuramente...” inizio a dire io, ma Harry mi
interrompe.
“Non
sarà mica quella?”
dice indicando una ragazza della mia età,. La cosa che
colpisce di
più sono i capelli, lunghi, mossi, ora legati in una coda,
fin qui
niente di strano, ma il colore... sono tra il blu scuro e il viola,
occhi marroni. Ha una maglietta nera con un teschio rosso
che le copre gli short, ai piedi ha degli stivali neri bassi, che
arrivano al ginocchio. Porta una valigia quasi più grande di
lei.
Appena al vedo le corro incontro.
“Meithe!”
Lei
si gira, mi vede, molla la valigia e mi abbraccia.
I
ragazzi ci guardano straniti, mentre Gi sorride. Poi Harry prende la
parola. “Ehm... ragazze, non vi vorrei disturbare, ma state
bloccando il passaggio”.
Guardo
dietro di me, le persone stanno ingiuriando contro di noi. Mi scuso.
Prendo la valigia di Meithe e ci spostiamo.
“Ragazzi,
questa è Meithe Helden” “M, questi sono
Giovanna, Tom, Danny,
Dougie e mio fratello Harry” li presento. Ma Gi non mi lascia
neanche finire che prende M e me a braccetto e si incammina fuori.
Poi si ricorda di una cosa. Si gira. “Tom, prendi tu la
valigia di
Meithe, e andate a casa...” “...e non provate a
ribattere!”
aggiunge quando li vede aprire bocca. Loro abbassano gli occhi, e con
la coda tra le gambe prendono la valigia, che ha giudicare dalla
stazza dev'essere molto pesante.
Io
guardo Gi, lei annuisce alzando gli occhi.
“Ragazzi!”
li chiamo.
Loro
si girano. Gli sorrido.
“Dai,
venite!”
Loro
sorridono. E ci seguono fuori.
Alla
macchina ci sono un po' di problemi, cioè i ragazzi
vorrebbero
venire in macchina con noi, ma siamo troppi e ci sono due macchine.
“Ma
non è possibile! Si mettono a litigare anche per questo. Non
ci
posso credere!” dico esasperata, e prendo in mano la
situazione.
“Ragazzi!
Voi andate con la mini di Tom, noi con Gi! E ci vediamo a
casa!”
poi carico la valigia in macchina, ed entro chiudendo la portiera.
Poi apro il finestrino. “M entra che sennò stiamo
qui altre due
ore!” lei entra. E Gi, già al posto di guida
parte. Metto la testa
fuori dal finestrino e faccio 'ciao ciao' ai quattro che devono
ancora capire che siamo andate via.
Meithe
segue il mio esempio e quando li vede scoppia a ridere. Poi
rientriamo.
“Allora
Meithe! Perdona questa partenza un po' strana, comunque,
com'è
andato il volo?” le chiede Gi.
“Benissimo
grazie, chiamami pure M! Ormai tutti i miei amici, che si riducono a
A e ora te, mi chiamano così” le risponde.
“E tu chiamami Gi!”
si sorridono.
Passiamo
il viaggio fino a casa a parlare e a raccontare dei vari scherzi a
Gi, la quale ride talmente tanto, che non riesce più ad
articolare
una parola completa.
Arriviamo,naturalmente
prima dei ragazzi. “Gi, senti faccio sistemare M, quando
arrivano i
ragazzi ci fai uno squillo?” chiedo.
“Certo,
poi vi fermate a pranzo da me?”
“Ehm...
si, perché no! Allora a dopo!”
Ci
salutiamo e porto Meithe nel garage. “M ti dovrai
accontentare del
garage che io, Danny e Dougie abbiamo 'restaurato'” le dico.
“Tranquilla,
lo sai che mi accontento di poco” dice entrando con la
valigia.
Le
faccio sistemare i vestiti nell'armadio e il suo prezioso PC sulla
scrivania, poi ci buttiamo sul letto e nel preciso momento in cui le
mie membra stanche * e non ho fatto assolutamente niente* toccano il
materasso, il cellulare squilla.
Mi
alzo, faccio alzare la mia migliore amica, anche lei stravaccata sul
letto e ci incamminiamo verso casa Fletcher, passando per la cucina,
dove avviso mia mamma, che saluta M con un abbraccio stritolante, che
non mangeremo a casa.
Entriamo
come sempre dal garage. “Non ci posso credere, hanno una sala
prove
nel garage!” dice M esaltata, le sono sempre piaciute le
'band da
garage'.
Mi
metto a ridere e la spingo sulle scale, arriviamo in salotto. La
situazione è questa:
Tom,
Danny e Dougie stanno facendo una specie di lotta sul pavimento,
Harry, seduto sul divano, legge un libro come se non ci fosse nessuno
nella stanza e Gi, poggiata alla parete, scuote la testa rassegnata
ad essersi fidanzata con un bambino.
“Ciao
Gente!” urlo io per farmi sentire.
Immediatamente
cala il silenzio. I tre scemi si alzano, Harry poggia il libro e Gi
si avvicina a noi.
“Scusa
per l'inizio un po' shoccante, ma non siamo sempre così!
Meithe
giusto?” dice Harry.
”Si,
piacere, sei il fratello di A?” risponde lei stringendogli la
mano.
Lui
annuisce. “ Non siete sempre così?” dice
Gi con voce stridula.
“OK,
forse io non sono sempre così, ma loro...” indica
i tre dietro di
lui “... ma loro sempre!” conclude.
Lei
sorride, lui sorride. *Oddio, non è che...* la mia mente
parte con i
suoi viaggi mentali.
Mangiamo
con loro, e passiamo tutto il pomeriggio parlando di cavolate e
ridendo, e i McFly fanno ascoltare a M le loro canzoni.
È
ora di cena, ma decidiamo di tornare a casa, anche per stare un po'
da sole. “Ragazzi noi andiamo, ci vediamo domani!”
dico.
“Aspetta
Andy, domani volete fare un giro in centro?” mi chiede Harry.
“M?
Ti va?”
“Si,
certo” dice lei guardandolo.
“Ok,
dopo vengo a dirvi a che ora andiamo” dice mio fratello, che
ancora
non ha spostato gli occhi da M.
*Qui
gatta ci cova!!*
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Ciao a tutti!
Ed eccoci qui riuniti per celebrare l'uscita del 5 capitolo della mia
ff scabrosa... eeeeeeeeeeeehhhhhhhh!! OK, basta... vi lascio alla
lettura, e alle foto rifinite dei nuovi personaggi:
Miethe(Grazie
a Telefim ADDICTED per avermi aiutato con
photoshop...):http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=ZIZA-scuri.jpg
Jules Poynter: http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Jules-Poynter.jpg
OK,
Buona lettura!!
Capitolo
5
(Meithe
Pov)
Circa
10 ore prima.
Sono
all'aeroporto... in coma. Sono precisamente le 6.05, e io sto
aspettando che quei carissimi assistenti di volo facciano l'annuncio
dell'imbarco. Non mi sono mai svegliata tanto presto durante le
vacanze, ma questo e altro per la mia A! Poi finalmente ci fanno
salire sul velivolo e sto già pensando al pisolino che
farò, ma la
stanchezza mi scivola addosso appena vedo la persona che occupa la
poltrona accanto alla mia; è un ragazzo, capelli lunghi fino
alle
spalle, biondi, occhi azzurri, magro, oggettivamente carino,
soggettivamente un figo pazzesco. Mi siedo facendo finta di niente,
ma dopo dieci minuti sono riuscita a presentarmi, lui si chiama Alec,
ha la mia età, mi racconta che sta andando a trovare i suoi
nonni a
Londra con i suoi e suo fratello, Drew. Passiamo tutto il viaggio
parlando dei nostri gruppi preferiti e robe varie. Siamo arrivati e
sono riuscita a farmi dare il numero di telefono e il contatto di
Messenger, *sono o no un genio del crimine?... Muauauaua!*.
Ci
salutiamo con un bacio sulla guancia * com'è morbida,
chissà come
sarebbe mangiarlo
ehm... baciarlo*, con la promessa di sentirci. Poi mi giro alla
ricerca di quella pazza della mia migliore amica quando sento che mi
chiama. Ci abbracciamo e quando sto per aprire bocca per raccontarle
di Alec, una voce ci interrompe, sto per mandarlo in quel posto
quando lo vedo. Un ragazzo che And mi presenta come Harry, suo
fratello *ma perché a lei toccano tutte le fortune... certo
che se
fosse mio fratello non dovrei vedere immagini così... ehm...
spinte
nella mia testa. È meglio se è suo parente*penso
in tre
nanosecondi.
Anche
gli altri non sono male, e Gi molto simpatica, si è fatta
certe
risate in macchina. Ora mi trovo stesa sul letto mentre A è
in
bagno. Eccola che torna, si stende sul letto e si gira verso di me
con sguardo indagatore, mi fa paura.
“Allora
M, com'è andato il viaggio?” mi dice con fare
noncurante.
Io
le racconto di Alec, e tutta felice le faccio vedere il numero e
l'indirizzo di Messenger, lei allora si alza di scatto e prende il
mio portatile sulla scrivania, me lo porge e mi ordina di
aggiungerlo.
Ubbidisco
sorridendo. Poi navighiamo un po' su Internet, alla ricerca di
notizie sulle nostre band preferite, poi mi viene in mente una cosa.
“A,
devi assolutamente leggere una cosa che ho scritto, e devi dirmi che
ne pensi”dico prima di cercare tra i documenti il file in
questione. Mentre legge bussano alla porta, lei non risponde, troppo
presa dalla lettura, allora urlo “Avanti”. Entra
Harry.
“Ciao”
“Ciao”
“Che
fate?”
“Niente
di che, sto facendo leggere a tua sorella una cosa che ho
scritto”
gli spiego.
“Ah,
tu scrivi?” mi chiede curioso.
“Si,
ma cavolate...” dopo di che cala un silenzio imbarazzante.
“Comunque...
volevo dirvi che con gli altri ci siamo messi d'accordo e ci vediamo
domattina alle 11, per voi va bene?” dice guardando sia me
sia A,
che però non lo degna di uno sguardo, allora annuisco.
Ecco
di nuovo il silenzio imbarazzante che ci assale, ma viene interrotto
da Andy, che si mette a sghignazzare come una cretina.
Ci
giriamo a guardarla, lei dopo essersi ripresa da quell'attacco di
ridarella, si accorge di quel gran bel ...ehm... di Harry.
“Oh,
Harry! Quando sei entrato?” gli chiede con faccia innocente,
“Due
ore fa, ma non mi hai filato di striscio” dice lui sarcastico.
“Scusa,
ma le cose che scrive M sono troppo” qui fa una risatina
“troppo...
fantasticamente divertenti”.
“Così
mi avete incuriosito, però. Posso leggere
anch'io?”.
“Appena
l'ho finito, è ancora in fase di controllo, solo And le
può leggere
prima che le abbia ultimate” gli spiego.
Lui
annuisce, ci da la buonanotte ed esce.
A
mi rende PC. “M sei stanca immagino, dopo il
viaggio” mi dice.
“Un
po' allora dormiamo?”.
“OK,
'notte M”
“'Notte
A” le rispondo.
(Andy
Pov)
Sono
seduta in cucina. Aspetto M e Harry, che si stanno entrambi ancora
preparando. Sbuffo, stufa di stare lì senza fare niente,
allora esco
e vado a vedere se Dougie o Danny o Tom e Gi sono già in
giardino,
dove ci siamo dati appuntamento.
Ma
a quanto pare si sono tutti dimenticati di guardare l'orologio.
Rientro in casa, ma ancora nessuno si è degnato di scendere,
o nel
caso di Meithe di salire, in cucina.
Allora
decido di andare da Dougie, esco dal giardino, oltrepasso la casa di
Tom e Gi, e entro per la prima volta nel giardino di casa Poynter.
Cerco
il garage che non c'è allora busso alla porta principale. Mi
apre
una ragazza bionda, alta, avrà più o meno la mia
età.
“Ehm...
ciao, sono un'amica di Dougie, è in casa?“ chiedo
un po'
impacciata.
“Certo
è in camera sua, piacere Jules, sono sua sorella”
dice lei
sorridendo e porgendomi la mano, che stringo.
“Andy”
mi presento.
Le
mi fa entrare. “Andy? È l'abbreviazione
di...?” chiede curiosa.
È
la prima a chiedermelo. “Di Andrea. Mentre Jules sta
per...?”
“Juliette,
so che non c'entra molto, ma a me piace” spiega, poi mi
indica le
scale. “Sali, seconda stanza a
sinistra...””...è la camera di
Doug” mi spiega quando la guardo interrogativa.
La
ringrazio e salgo le scale. Seconda porta a sinistra. Busso, ma mi
risponde il silenzio. Allora apro e entro, ma non c'è
nessuno. Mi
siedo sul letto ancora sfatto.
*Sarà
in bagno...* penso tra me.
Passano
due minuti, durante i quali ho analizzato la sua stanza, e la porta
di apre. Entra Dougie, ma è coperto solo da un asciugamano
legato in
vita.
Resto
a fissarlo, probabilmente con una faccia da ebete, ma non posso farci
niente, ha un corpo perfetto, non esageratamente muscoloso, ma si
vede un accenno di tartaruga, i capelli biondi bagnati gli coprono
leggermente gli occhi.
Quando
si accorge di me diventa rosso come un gambero, ma sicuramente non
supera me. Apre un paio di volte la bocca, e la richiude senza
emettere un suono,
“Cos'era
un'imitazione di un pesce venuta male?”chiedo per alleggerire
l'atmosfera.
Infatti
lui, dopo essersi ricomposto, ride.
“Cosa
ci fai qui?” mi chiede poi.
“Stavo
aspettando M e Harry ma si preparano entrambi con una lentezza da far
concorrenza ad una lumaca, e dato che nessuno era in giardino ho
pensato di venire a vedere se almeno eravate svegli!”gli
spiego,
cercando di non fissare le goccioline che dal collo gli scendono sul
petto e giù, giù, giù... *NO, Andy
trattieniti, alza gli occhi e
cerca di non fare niente di imbarazzante*.
“Ma
come hai fatto ad entrare?”
Prima
che riesca a rispondere, una voce mi precede.
“L'ho
fatta entrare io, perché non dovevo?” dice Jules
con un sorriso
malizioso sulle labbra,
Lui
la guarda male, e per mandarla via le lancia una ciabatta, che lei
schiva, poi gli fa una linguaccia e se ne va chiudendosi la porta
alle spalle.
Mi
rigiro verso Doug, che sembra a disagio, non capisco subito il
perché, poi quando arriva l'illuminazione arrossisco.
“Beh...
ti lascio vestire, scusa, ci vediamo a casa mia tra poco, vado a
svegliare o a chiamare Danny, a dopo” dico imbarazzata, non
lo
lascio rispondere ed esco dalla stanza, saluto Jules, che sghignazza
in camera sua e torno nel mio giardino.
*Certo,
non potevo non iniziare la mia giornata con una figura di merda*
penso aprendo la porta del garage di casa Jones.
Conosco
la strada, busso e anche ora non mi risponde nessuno, entro e
stavolta trovo Danny intento a suonare, con delle cuffie e dei cavi
attaccati alla chitarra. *Non capisco perché non si sente la
melodia* penso. Poi seguo con lo sguardo i fili e risolvo l'enigma,
la chitarra è attaccata alle cuffie. Mi tiro un calcio
mentalmente,
poi lo guardo. Non si è ancora accorto di me, ha gli occhi
fissi
sulle sue mani che pizzicano le corde, sembra che le stia
accarezzando, è tanto concentrato che ha corrucciato la
fronte.
È
uno spettacolo vederlo mentre suona, se non fosse che non sento COSA
suona. Allora mi avvicino da dietro e, per non spaventarlo, gli
sfioro i capelli. Lui si gira e mi sorride, si toglie le cuffie.
“Hey,
che ci fai qua?” mi chiede poggiando a terra la chitarra e
alzandosi.
“Stavo
aspettando gli altri, ma sono lenti, sono andata da Dougie, ho
conosciuto sua sorella, ma si doveva vestire e allora ho pensato di
venire a vedere se stavi dormendo o se eri sveglio” dico
tutto d'un
fiato.
C'è
un attimo di silenzio, durante il quale mi viene in mente una cosa.
“Danny,
ti posso chiedere un favore?” dico non guardandolo negli
occhi.
Lui,
che stava mettendo in ordine le cuffie e cavi vari, si ferma e mi
guarda.
“Certo,
dimmi?”
“Sai,
ecco, io vorrei, sempre se ti va, ovviamente... ecco...” lui
mi
interrompe “Andy! Dimmi”
“Mi
insegni a suonare la chitarra?” dico osservando con molto
interesse
le mie infradito nere.
Lui
non risponde, allora sono costretta ad alzare gli occhi e trovo i
suoi che mi fissano.
“Dan...
ehm... tutto bene? Se non vuoi non importa, posso chiedere a
Tom”.
Lui
si risveglia dallo stato catatonico in cui era piombato,
“NO”
quasi lo urla.
“No
cosa?” chiedo.
“No
ti insegno io, davvero vuoi imparare?” chiede con gli occhi
spalancati.
“Si,
è sempre stato un mio... sogno, se così si
può chiamare” gli
spiego.
Non
capisco perché è così sorpreso, sto
per chiederglielo ma sento
qualcuno salire le scale, mi giro verso la porta che ho lasciato
aperta. Si affaccia una ragazza, con i capelli di un 'Rosso Tiziano'
molto bello, occhi azzurri, avrà si e no vent'anni. Danny le
fa un
cenno con la mano e ci presenta.
“Andy,
questa è mia sorella Victoria” “Vic,
questa è una mia amica e
sorella di Harry”, conclude indicandomi.
Le
porgo la mano, “Piacere”, lei la stringe e mi
sorride.
“Piacere,
comunque, Dan io esco, non ci sono a pranzo” dice guardando
il
fratello che annuisce.
“Ok,
allora ciao, ciao Andy” mi saluta, le faccio 'ciao' con la
mano, e
se ne va.
Cala
il silenzio, poi mi cade l'occhio sull'orologio sulla scrivania.
“Cazzo, sono le 11 e mezza, dobbiamo andare, avranno finito
di
prepararsi!” dico dirigendomi verso la porta. Mi giro, ma
Danny non
mi sta seguendo, allora torno indietro, la afferro per un braccio,
gli prendo il cellulare, che vedo sul comodino e me lo trascino
fuori dalla stanza, fuori dalla casa e arriviamo nel mio giardino.
Troviamo
tutti lì, Meithe che parla con Gi e Tom, mentre Doug e Harry
sono
appartati e sghignazzano come due imbecilli.
Quando
entriamo nella loro visuale, dai maschi parono battutine idiote, da
Gi una risatina e da M un “Siete in ritardo”. Io
allora
mollo Danny, che va a picchiare Doug, mi piazzo davanti a M e...
“IO
sono in ritardo? Certo, 'mo sono io quella che ci mette mezz'ora per
scegliere cosa mettersi e un'altra mezz'ora per sistemarsi, e sono IO
che faccio aspettare una povera crista due ore? Tu e quell'altro
scemo di mio fratello, ma avete la sveglia interna difettosa?”
Durante
la mia sfuriata si sono tutti zittiti, alla mia ultima... 'battuta'
dopo un attimo di silenzio è scappata una risata generale.
Io sono
l'unica che non ride, ma anzi, sta fissando gli altri con sguardo
omicida. Poi mi sciolgo e mi metto a ridere.
Passata
la fase 'ridarella' ci mettiamo in macchina, la disposizione
è: in
macchina di Gi ci sono Gi, M e Harry, io sono con Tom, che guida,
Danny, seduto davanti che sceglie la musica, e Dougie, seduto accanto
a me, che ancora non ha detto una parola dopo il 'fattaccio' di
stamattina.
Sull'autostrada
verso Londra c'è una Mini Cooper azzurra dalla quale
proviene una
musica rock a tutto volume, tanto che la piccola macchina trema. Dal
finestrino posteriore destro spunta un braccio; da quello sinistro
invece spunta una testa, con i capelli castani al vento. Chi
sarà
mai quell'idiota? Ma, ovviamente, IO!
Danny
sta ridendo come un cretino, Tom cerca di non staccare gli occhi
dalla strada, Dougie ride, e io sto cantando con la testa fuori dal
finestrino, se non s'era capito. In questo momento alla radio passa
'Bad' di Michael Jackson, una canzone che conosco anche troppo bene,
metto la testa nella macchina e inizio a cantare tutta gasata. Doug
mi guarda come se mi fossi rincretinita in meno di 3 secondi, e
quando vedo la sua faccia gli dico, anzi gli urlo.
“Tranquillo, non
sono sempre così, ma ogni tanto mi devo sfogare”.
Lui si mette a
ridere e canta i cori.
Quando
entriamo in città Tom abbassa il volume, per evitare un
arresto per
molestie della quiete pubblica, come, mi raccontano, gli è
già
capitato.
Parcheggiamo,
Tom chiama Gi al telefono e con le dovute indicazioni ci ritroviamo.
Mentre
camminiamo tra i sobborghi di Londra mi viene in mente di un discorso
iniziato con Harry.
“Ragazzi,
ma alla fine vi siete iscritti a quel concorso?” gli chiedo
molto
curiosa.
Loro
mi guardano stralunati. “Concorso? Quale concorso?”
dice Dougie.
Harry
sgrana gli occhi. “Oddio! QUEL concorso”.
“Si,
quello a cui ci volevamo iscrivere, ma cavolo, oggi scade il termine
di iscrizione” dice mettendosi le mani tra i capelli, dopo
aver
tirato fuori dalla tasca n volantino.
Glielo
prendo, e leggo le date e l'indirizzo.
“Ragazzi!
Come si chiama questa via?” chiedo.
“Cernaty
Street” risponde senza pensarci Tom.
“Ehm...
ve la sentite di fare il provino, più o meno... ehm...
ora?”.
“Cosa?
E cosa c'entra, oggi scade il termine” dice Danny, deluso.
“Ragazzi,
il termine scade precisamente tra dieci minuti, se ci muoviamo
riusciamo ad arrivare in tempo, visto che siamo già nella
via,
allora?” gli dico sorridendo con aria di sfida.
Loro
alzano gli occhi, Tom mi prende il volantino dalle mani, ignorando il
mio 'hey' di protesta, legge il nome della via e il numero civico, il
54, poi si guarda intorno. Siamo al 46, lo vedo indeciso, allora
prendo Danny e Harry per le braccia e inizio a correre alla ricerca
del famigerato numero 54; due secondi dopo sento gli altri che ci
seguono.
Arriviamo
davanti ad un edificio altissimo completamente grigio. Siamo tutti in
riga, io al centro tra Danny e Harry, poi ci sono Doug e Tom e dietro
di noi M e Gi, col fiatone. I McFly *ma quanto mi piace il nome che
gli ho dato!^^*si guardano e indietreggiano, sulle loro facce sono
spuntate delle espressioni terrorizzate. Allora, dopo aver visto in
che condizioni sono i quattro, mi giro verso M e Gi, che annuiscono
capendo subito cosa voglio fare. Poi passiamo 'all'attacco'. Gi
prende la mano a Tom e si incammina verso la porta; io prendo Danny e
Harry per le mani e li trascino dietro alla coppietta; Meithe prende
Doug, e sussurrandogli qualcosa all'orecchio lo porta dietro a
noi.
*Certo
che potevano farla anche leggermente più accogliente 'sta
sala*
penso vedendo l'enorme salone completamente grigio in cui siamo
entrati; stanno tutti guardando l'arredamento macabro, allora mi
dirigo verso il bancone che si trova al centro della stanzona. Dietro
c'è una ragazza, che mi sorride cordiale.
“Posso
fare qualcosa per te?” mi chiede.
“Si,
grazie. Vedi quei quattro ragazzi laggiù? Ecco loro
dovrebbero fare
il provino per il concorso, potresti indicarmi la sala dei
provini?”
gli spiego.
Lei
smette di sorridere. “Certo, solo che credo siate arrivati in
ritardo, ho visto delle persone che salivano per smontare la
batteria, comunque, provate. È la terza porta a destra al
primo
piano” mi dice.
La
ringrazio, torno dai ragazzi e gli dico di seguirmi. Arriviamo
davanti alla famigerata porta.
Sto
per bussare quando sento due persone arrivare dal corridoio, che
parlano.
“Non
è possibile! Anche 'sta volta nessun gruppo decente, ma li
hai visti
gli ultimi? Sembravano usciti dall'Ottocento, a noi servono dei
ragazzi, non dei vecchietti”
“Già,
solo che i ragazzi fanno musica,.. ehm...provano a fare musica, ma
invece gli viene fuori rumore... e inoltre...” il secondo
uomo si
interrompe vedendoci, lì fermi davanti alla porta.
“Vi
serve qualcosa?” ci chiede, con una faccia antipatica.
“S-siamo
qui per il provino” risponde Tom.
Uno
dei due alza gli occhi al cielo. “Siete arrivati troppo
tardi,
ormai stiamo andando via, e poi non ci servono sette ragazzi, ma solo
quattro...” inizia a dire lui.
Lo
interrompo. “Veramente sono solo loro quattro che devono fare
il
provino” spiego.
“Sentite,
ci dispiace, ma noi ora dobbiamo andare” dice l'altro
cercando di
scansarmi, per uscire, ma io lo blocco.
“Scusi,
sul volantino c'è scritto che il termine scadeva alle 13.30,
giusto? Ora sono le 13.26! Quindi non siamo in ritardo”
scatto io,
*io certo non mollo, solo perché questi due idioti non
vogliono fare
il loro lavoro*.
“Signorina,
senta, noi organizziamo, noi decidiamo se e quando vogliamo sentire
un gruppo, va bene?” dice il primo con sfida, che io accetto.
“Senta,
mi scusi se sono stata scortese, ma voi non sapete cosa vi state
perdendo, ho sentito che non avete trovato nessuno , loro...”
dico
indicando dietro di me, dovei quattro pregano perché gli
facciano
fare il provino, “... loro, sono bravissimi, le loro canzoni
sono
orecchiabile, e molto belle, certo non potete saperlo se non le
sentite e io non pretendo di certo di convincervi, ma potreste star
perdendo l'occasione di trovare la vostra band, ma se volete
rischiare, noi ce ne andiamo. Arrivederci” concludo il mio
'saggio'
prendendo per mano Danny e Dougie e incamminandomi verso le scale.
Gli
altri mi seguono delusi. Mollo la mano di Dougie, gli faccio vedere
tre dita, ne tolgo una, due e...
“Aspettate,
possiamo fare una piccola eccezione, così voi avrete il
vostro
provino e noi la nostra, come ha detto la ragazza, ah si,
occasione”
dice uno.
Io
maschero un sorriso di soddisfazione, mi giro; i due stanno entrando
nella stanza. Li seguo, trascinandomi dietro Danny.
I
ragazzi mi ringraziano con gli occhi. Io, Gi e M, ci sediamo su una
panca, mentre i ragazzi i preparano.
Durante
il provino però i due ci 'buttano' fuori. E ora siam qua, a
roderci
il fegato dall'ansia.
Io
sono seduta per terra, vicino alla porta; Gi sulla panca poco
più
lontano e M è andata a prendersi qualcosa da bere, anzi la
vedo che
sa tornando. Non fa in tempo a sedersi che la porta si apre. Escono i
ragazzi, sulle loro facce ci sono delle espressioni shoccate.
“Oddio,
non vi hanno preso per il concorso?” chiede Gi.
Loro
scuotono la testa.
“Allora
vi hanno preso?” chiede M.
Scuotono
di nuovo la testa.
“Allora
che è successo la dentro?” chiedo curiosa.
“C-ci
hanno preso” sussurra Tom, “Ci hanno preso e ci
faranno firmare
un contratto per un disco” conclude Harry, come in trance.
Mi
esce un grido dalla bocca e lo abbraccio. Poi abbraccio anche gli
altri, che finalmente hanno capito che faranno un disco. Dopo i primi
festeggiamenti, decidiamo di andare a mangiare. Mentre usciamo
incontriamo la ragazza del bancone, che ci chiede com'è
andata.
“Benissimo,
li hanno presi” le dico.
Lei
sorride. “Sono contenta per voi, ma come si chiama la
band?”
chiede poi curiosa.
“McFly”
risponde Gi.
“Bene,
me lo segno, così quando diventerete famosi potrò
dire di avervi
conosciuti” dice ridendo lei.
Ci
mettiamo tutti a ridere.
“Comunque
io sono Andy, piacere” dico porgendole la mano.
“Piacere,
Roxanne” risponde lei stringendomela.
Dopo
le presentazioni, la invitiamo a mangiare qualcosa con noi. Lei
accetta, allora usciamo da quel palazzo cupo.
(Danny
Pov)
Siamo
seduti ad un tavolo di un McDonald, in pieno centro. Sto ancora
pensando a come andato il nostro provino.
Inizio
flashback
Entriamo
nella stanza,, che al contrario di tutto l'edificio è
abbastanza
colorata, le pareti sono azzurre e i molti quadri affissi sopra di
esse le rendono ancora più allegre.
Quando
inizia il provino i due buttano, letteralmente, fuori le ragazze. Il
panico inizia avanzare in tutti noi, lo vedo da come tutti quattro
impugniamo gli strumenti. Poi iniziamo a suonare. Partiamo con Five
Colors in Her Hair. Poi cantiamo Obviously. Poi ancora Star Girl.
Finita
questa i due ci dicono che basta, e si mettono confabulare tra loro.
Il mio stomaco sta facendo no le capriole, i salti mortali. Ci
sistemiamo in fondo alla stanza tutti zitti e ansiosi.
Poi
i due si alzano, si avvicinando, mi sembrano molto i boia che vengono
con la scure per tagliarci la testa... ok, sono molto nervoso, ma
veramente molto nevoso.
Arrivano
davanti a noi. Quello più vecchio inizia a parlare.
“Allora
ragazzi, devo dire che solitamente non faccio mai questa cosa, ma con
il mio collega siamo arrivati alla conclusione, che questa sia
l'unica cosa da fare”.
Io
già immagino la mia testa che rotola come la mia carriera
stroncata
sul nascere; ma poi il più giovane lo riprende.
“George,
così li terrorizzi, tranquilli ragazzi, vi abbiamo preso,
solo che,
abbiamo deciso che voi non farete il concorso, ma manderemo subito in
radio alcune vostre canzoni e se va bene vi faremo incidere un
disco”
spiega.
“Bene,
ora che Jake vi ha spiegato cosa faremo, vi prego di darmi un vostro
recapito in modo da metterci d'accordo, e comunque io sono George
Sullivan, mentre lui è Jake Masters” dice.
Poi
mentre stiamo per uscire, il più giovane ci ferma.
“Ah,
ragazzi! Mi sa che dovrete fare un regalo grande come una casa alla
ragazza castana, non so se è una vostra fidanzata, ma ha un
caratterino” ci dice ridendo.
Harry
sorride. “È mia sorella” dice.
Poi
usciamo dalla stanza.
Fine
flashback
Giusto,
dobbiamo ancor ringraziare Andy, se non era per lei a quest'ora non
avremmo un contratto.
Mi
alzo, tutti mi guardano.
“Ragazzi,
vi ricordate cosa ci ha detto Jake, prima di farci uscire”
dico.
Ci
pensano un po'. “Ah, si giusto” dice Tom.
Si
alzano anche loro e ci giriamo verso Andy, che tranquillamente sta
sorseggiando la sua Coca Cola, ci avviciniamo di soppiatto. Poi
l'abbracciamo tutti e quattro insieme. Gi, Meithe e Roxanne ci
guardano ridendo. Lei temo stia soffocando, allora ci stacchiamo.
“Coff...
ragazzi, che vi è ...coff coff... preso?” chiede
lei mentre
riprende fiato.
“È
tutto merito tuo, se ci hanno preso, se non gli avessi fatto quella
'scenata' ora staremo ancora a provare in garage” dico.
Lei
fa una faccia strana. “Perché ora non suonerete
più in garage per
noi, anzi dovremmo stare tra le migliaia di fan e vedervi solo da
lontano?” dice facendo gli occhioni, a cui ho già
capito di non
poter resistere.
“E
durante i tour non ci farete venire con voi, ma ci lascerete a
casa?”
aggiunge Gi, anche lei facendo gli occhi dolci.
Roxanne
e Meithe le guardano ridendo; noi, invece, le guardiamo con gli occhi
spalancati.
“Ma
certo che no, verrete sempre con noi!” dicono Harry e Tom
insieme.
E
le due allora rispondono. “Giurate” e dopo questo
rito, loro
sorridono e li abbracciano. Gi da un bacio a Tom e Andy scompiglia i
capelli di Harry.
“Comunque...”
dice Andy guardandoci con un sorriso dolcissimo sulle labbra
“...sono
contenta di esservi servita, ora mi designerete a Mascotte della
band?” ci chiede.
“Certo”
rispondo io; lei mi sorride e si rimette a mangiare il suo panino
gigante.
(Andy
Pov)
Mi
trovo in una posizione ottima per osservare tutti gli occupanti del
mio tavolo. Sul muretto vicino al tavolo con il mio Big Mac tra le
mani; accanto a me, ma seduto normalmente sulla sedia c'è
Dougie,
dall'altro lato c'è Meithe, accanto alla quale
c'è Harry, poi
Danny, Gi, Tom e accanto a Doug la nuova arrivata, Roxanne. A
proposito di Roxanne, non sappiamo niente di lei, dobbiamo rimediare.
“Allora
Roxanne...cosa ci racconti?” dico, attirando l'attenzione di
tutto
il tavolo. Le arrossisce, quando tutti gli sguardi si puntano su di
lei.
“Beh,
che vi devo raccontare, mi chiamo Roxanne Fireton, ho 19 anni, vivo
in un appartamento da sola, col mio gatto e fino ad ora non mi
è mai
successo niente di eclatante. Che vita eccitante eh?” dice
ridendo,
ma sul suo viso ci vedo un'ombra di tristezza *dovrò
approfondire la
questione!*.
“Piacere
Roxanne, noi faremo diventare la tua vita un casino!” dico,
alzandomi, indicando tutti e facendo un inchino.
Lei
si mette a ridere e aggiunge “Però chiamatemi Rox,
mi piace di
più”. Poi ricominciamo a chiacchierare come al
solito, ma noto che
Doug non toglie gli occhi di dosso a Roxanne, *che gli piaccia! Devo
indagare*.
Stiamo
girando per Londra su uno di quegli autobus rossi. È sempre
stato un
mio desiderio salire su questi cosi, e loro mi hanno accontentato.
Passiamo
metà pomeriggio sul bus rosso; poi decidiamo di tornare a
casa.
“Roxanne...
ehm... Rox, allora ci sentiamo, anzi, mi dai il tuo numero di
telefono?” le chiedo.
Ce
li scambiamo, poi saluta con un bacio sulla guancia me, Gi e M e fa
un cenno ai maschi e si avvia.
Tutti
allora si girano per andare verso le macchine, ma vedo Dougie che
ancora la guarda.
“Ragazzi,
avviatevi,devo chiedere una cosa a Doug, tanto i posti sono come
prima, ci vediamo alla macchina di Tom” dico, prendendo
Dougie per
un braccio e tirandomelo dietro, mentre gli altri annuiscono e vanno.
Allora
lo porto sulla prima panchina che vedo, lo faccio sedere, mi siedo e
lo guardo. Lu mi guarda come se fossi un'idiota.
“Ehm...
And che mi devi dire?” chiede.
“Io
a te niente! E tu a me?” ribalto la domanda.
Lui
mi guarda sgranando gli occhioni azzurri. “Andy, stai bene?
Mi fai
preoccupare” dice toccandomi la fronte.
Io
lo freddo con un occhiataccia, poi rincaro la dose. “Non mi
devi
dire niente riguardo una ragazza?”
“N-no,
perché?” balbetta.
“Senti
parliamoci chiaro! Ho visto come guardavi Roxanne, lei ti piace
vero?” dice stufa di quella farsa.
Lui
diventa rosso, abbassa gli occhi, ma resta in silenzio. “Lo
sapevo.
Guarda che non c'è niente di male”.
“Lo
so, ma cavolo, l'abbiamo conosciuta solo oggi, come fa già a
piacermi” dice lui con una voce incredula.
“Conosci
quella cosa che viene chiamata colpo di fulmine?” dice
ironica.
Lui
mi guarda.”Io non ci credo”.
“Beh,
a quanto pare da oggi cambierai idea! Comunque andiamo, o ci daranno
per dispersi” dico sorridendogli.
Ci
alziamo, e ci incamminiamo verso la macchina di Tom.
Quando
arriviamo a casa, i ragazzi danno la buona notizia a tutto il
vicinato urlando 'i McFly hanno un contratto' e cose simili.
Dopo
cena, seduta sulla poltrona rossa, chiacchierando di tutto e niente,
crollo.
(Danny
Pov)
Sono
seduto per terra, appoggiato con la schiena sulla poltrona dove
è
seduta Andy; quando sento la sua mano che mi scivola sulla spalla.
Mi giro e la vedo. Si è addormentata. Mi alzo.
“Porto
Andy a letto, dormite nel garage vero?” chiedo rivolgendomi a
Meithe.
Lei
annuisce, allora prendo Andy in braccio *è leggerissima* e
mi avvio
verso le scale.
Arrivo
in garage, la poggio sul letto, ma mentre sto per uscire lei si
agita, sembra in preda ad un sogno, anzi incubo.
Mi
siedo vicino a lei, e per calmarla inizio ad accarezzarle i capelli.
Lei si aggrappa al mio braccio, come se fosse la sua ancora di
salvezza e dai suoi occhi iniziano a sgorgare lacrime.
“Hey,
piccola! Cosa ti succede??” le chiedo, consapevole,
ovviamente, che
non mi risponderà.
“Anche
se sembra inarrestabile, anche lei ha dei problemi” mi
risponde
invece una voce.
Faccio
un salto dalla sorpresa. Mi giro e vedo M appoggiata alla porta.
“Ah!
Non ti avevo vista. Di che problemi parli?” le chiedo
continuando
ad accarezzare i capelli ad Andy.
Lei
distoglie gli occhi.“ Io non posso dire nulla, lo
farà lei, quando
sarà pronta, anche se...” e si interrompe, come se
si fosse fatta
scappare qualcosa che non doveva dire.
“Anche
se, cosa?” le chiedo, curioso, ma anche preoccupato per la
ragazza
che in questo momento piange nel sonno.
“Te
l'ho detto non posso dire niente, ma ora svegliala, a lei non piace
fare quei sogni, io vado di la” mi dice, e se ne va.
Mi
volto verso Andy, che ora sembra una bambina in difficoltà,
e cerco
di svegliarla. La scuoto leggermente, e dopo poco lei apre gli occhi
verdi, ora lucidi, perché pieni di lacrime.
“Hey,
scusa se ti ho svegliato, ma stavi piangendo e ho pensato, si
insomma, di svegliarti” le dico.
Lei
si asciuga gli occhi e mi fa un sorriso *quant'è dolce*.
“Tranquillo,
hai fatto bene, ogni tanto mi prendono questi 'crisi' di pianto;
anzi, grazie”
Le
sorrido. “Ora ti lascio dormire in pace,
buonanotte” dico.
“Grazie,
buona notte anche a te”, mi risponde alzandosi e prendendo il
pigiama da sotto al cuscino.
Mi
alzo dal letto e esco.
(Andy
Pov)
Apro
gli occhi. È buio, guardo l'orologio. Sono le 3 di notte. Ma
non è
possibile, solo io riesco a svegliami a questi orari assurdi, vista
anche l'ora in cui mi sono addormentata.
Vabbè,
mi alzo e in punta di piedi, per non svegliare Meithe, esco in
giardino.
“Cazzo
che freddo!”. Rientro, prendo una felpa e torno fuori.
Mi
sistemo su una sdraio davanti alla piscina, dalla tasca della felpa
tiro fuori l' ipod e inizio ad ascoltare canzoni a caso.
Mi
accoccolo nel calore della felpa che indosso,la quale ora che ci
faccio caso, non è mia.
Ah,
è quella che mi ha prestato Danny.
Danny.
Uno dei pochi che mi ha visto piangere. Dio, come mi vergogno, odio
mostrarmi debole di fronte agli altri. Ci è voluto un sacco
di tempo
per parlare a M del mio problema.
Basta,
non ci devo pensare.
Mi
concentro sulla musica che in questo momento mi invade le orecchie,
Superhelden degli Apollo 3.
È in tedesco, ma
grazie a M sono riuscita a tradurla e impararla a
memoria.
Mi
metto a canticchiare sottovoce. E poco dopo mi addormento.
Mi
sveglio con un brivido. Non so che ore sono, ma è ancora
presto,
dato che non sento nessuno in giro.
Mi
alzo, ma un giramento di testa mi farebbe cadere a terra se qualcuno
*che io adoro, dato che mi ha risparmiato un altro livido* non mi
avesse preso in tempo.
Mi
giro,e mi trovo a due millimetri di distanza dal viso di Danny.
“Ehm...
ciao Dan, grazie” dico, arrossendo furiosamente.
Lui
mi lascia. “Buongiorno, di niente” mi risponde.
Si
siede, poi mi guarda. “Quella è la mia
felpa?”.
Io
arrossisco ancora di più “Eh, si. Mi sono
dimenticata di
ridartela, scusa”.
“Non
importa, sono felice che ti sia servita” mi prende in giro.
Gli
faccio una linguaccia, lui si mette a ridere, seguito da me, anche se
lo vedo seguire con gli occhi il luccichio del piercing.
Questo
momento è rovinato da un mio starnuto, seguito da un brivido
di
freddo. Lui lo nota. “Hey, hai freddo?”
“No...
etciù... ok, si, tanto” rispondo.
Lui
si avvicina e mi abbraccia, per riscaldarmi.
“Beh,
sai non ho un'altra felpa da prestarti” si giustifica
continuando a
prendermi in giro, per punizione gli tiro un pizzicotto sul braccio.
“Ohi!”
si lamenta massaggiandosi la parte lesa.
Mi
metto a ridere, vedendo la sua faccia offesa. Lui mi guarda e mi
segue nell'attacco di ridarella.
“Comunque,
come mai sei sveglio a quest'ora?” gli chiedo, raggomitolata
tra le
sua braccia.
“Lo
sai che sono mattiniero, e poi chi ti riscalderebbe quando ti
addormenti fuori dal tuo letto, come fai di solito?” mi
risponde,
con un sorriso dolce sulle labbra.
Io
arrossisco colpevole. “Non è colpa mia se mi
sveglio prestissimo e
mi riaddormento nei posti più strani, come sul tetto o in
giardino”
dico indicando la piscina.
Lui
alza gli occhi. “No, infatti, è tutta colpa del
tuo inconscio,
giusto?” mi dice ironico.
“Ovvio”
gli rispondo, facendo l'offesa.
Lui
ride e mi fa il solletico.
“No,
Danny, non ricominciare... aahahaha, per favore...”.
Lui
smette subito.
“Ma
è diventata un'abitudine farmi il solletico, non l'ho capita
'sta
cosa” dico.
“Certo,
è l'unico modo per farti stare zitta” io lo guardo
con la bocca
spalancata.
Lui
si mette a ridere, mentre continua ad abbracciarmi, “Dai And,
sto
scherzando” mi dice.
Io
gli faccio un altro pizzicotto, “Così
impari”.
Lui
mi stringe più forte *sto veramente bene tra le sue braccia*.
Mi
sto quasi addormentando. Quando una voce inattesa, che mi fa prendere
un colpo,interrompe il mio abbandono nella braccia di Morfeo.
“Hey!
Così poi sei tu che hai conquistato la piccola
Andy” dice la voce
della persona che vorrei strozzare.
“Tom”
lo saluta la mia stufa umana, *ora so chi godrà della mia
vendetta*.
“Tom”
dico io con una luce di vendetta negli occhi, che sono sicura che lui
abbia visto, ma la ignora e peggiora la sua situazione.
“Allora,
piccioncini, che fate?” appunto.
“Veramente
stavo cercando di riaddormentarmi, ma qualcuno
mi ha strappato dalle braccia di Morfeo” dico sarcastica.
“Beh,
però ti ha portato tra le braccia di Danny”
continua lui.
*Ora
lo strozzo!* “Tom?” lo chiamo.
“Si,
principessina”.
“Vuoi
morire a 23 anni?” domando.
“Veramente
sto bene così” mi risponde, mentre la mia stufa se
la ride.
“Dan,
tu no ridere, o...” “...o
cosa mi fai?” mi chiede malizioso. Mi si è
bloccata la lingua,
devo dire che quando Danny fa così è... ehm...
sexy.
Mi
riscuoto. “O... non lo so, devo ancora decidere”
dico chiudendo
gli occhi e poggiandomi nuovamente al suo petto.
Lui
mi stringe, io quasi mi dimentico di Tom e della mia vendetta; ma lui
ha un istinto masochista.
“La
volete smettere di fare la coppietta, ci sono anche io” dice
agitando le braccia per farsi notare.
Stavolta
gli risponde Danny. “Già ce n'eravamo accorti...
purtroppo” ma
l'ultima parola, l'ha sussurrata talmente piano che penso di
essermela sognata.
“Vabbè,
è impossibile rilassarsi se ci sei tu in giro,
eh?”dico alzandomi
e staccandomi a malincuore delle braccia di Danny.
Tom
fa l'offeso. “Eh no bello mio, stavolta non attacca, mi vado
a fare
una doccia, ciao ciao” dico al biondo, poi mi giro verso
Danny, mi
avvicino al suo viso. Gli do un bacio sulla guancia “Grazie
del
calore, stufetta
mia” gli sussurro nell'orecchio, poi me ne vado
ridendo.
Angolo dell'autrice:
Eccomi di nuovo... allora che
ve ne pare? Spero che qualcuno mi faccia
sapere se questa ff è decente o meno... anche una piccola
recensione...
Ma comunque, un Grazie
ENORME
a:
Oblivion96: Ma ciao SociaH cara... no, non
la levo quella foto... ( da leggere tutto d'un fiato....^^)... anzi ne
ho messa una con i capelli blu... (da leggere anche con le pause se
vuoi). Coooomunuqe... rigurado le tre 'cose' che mi hai chiesto... 1)
intendo basso di tacco, ma alti fino alle ginocchia... 2) ti ho fatto
senza amici perchè... perchè... boh... non me lo
ricordo il perchè... 3) no... non la tolgo, ma cambio i
nomi... so.. dont crush the balls... Va bene ti saluterò
tutta la family... scusa se non scrivo tanto ma sono morta di sonno...
KKBB
telefilmADDICTED: Hey sweety... guarda evito
anche di commentare tutte le boiate che scrivi nelle recensioni..
sappilo... e comunque anche io ti voglio bene.. da amica... you
know...!!! Muaauuauau! Torna pure a guardare/violentare con gli occhi i
vari attori fichi... ora ti lascio perchè sto morendo di
sonno!! Notte _V_
CuddleAddict: Hey, ciao! Grazie dei
complimenti... -//- !! Lo sai che sei la prima che ha capito
così presto che il 'preferito/prescelto' è
Danny... non l'avevo capito neanche io ancora!! ^^ IO adoro sia Gi che
Meithe ovviamente... cmq scusa se non scrivo tanto ma sto morendo si
sonno... spero che tu riesca a dirmi la tua opinione riguardo tutti i
capitoli, ma se non ce la fai non importa!! Ok, ora vado veramente a
nanna... ciao ciao
E grazie ancora a K94 e
CuddleAddict e Oblivion96 e telefilmADDICTED (di nuovo) per aver messo
la mia ff tra le preferite/seguite.
Ora me ne vadoa letto... buona
notte a tutti e sogni d'oro... dalla vostra _Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_!!
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Ciao
a tutti! Rieccomi, questa volta il
capitolo è un po' più corto! Vi lascio alla
lettura e alla foto del nuovo personaggio...
Roxanne:
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Roxanne-Fireton.jpg
Capitolo
6
(Dougie
Pov)
Sono
seduto sul mio letto, e la mia testa non vuole smettere di pensare a
Roxanne. Non so perché, ma c'è qualcosa in quella
ragazza che mi
attira come le api col miele. Saranno i capelli nerissimi o gli occhi
azzurri. Non so cos'è, ma mi piace tantissimo.
Andy
dice che è stato un colpo di fulmine, mah! Non che io ci
creda,
anzi, per me sono tutte cavolate.
Comunque
mi devo alzare, non ne posso più di stare qua a rimuginare;
mi alzo,
mi lavo, mi vesto e esco dalla mia camera. In salotto incontro Jules.
“Hey
fratellone! Come va?” mi chiede alzando gli occhi dal libro
sull'Apocalisse che sta leggendo ora.
“Hey.
Eh insomma, tu?”.
“Benone,
ma che hai?” mi chiede poggiando il libro.
“No,
niente. Tu ci credi nel colpo di fulmine?” gli chiedo poi
così di
istinto, sapendo poi che me ne pentirò.
“Certo,
quale ragazza non ci crede, perché ti sei
innamorato?” chiede
curiosa.
“No,
innamorato no. Ma... no niente. Vabbè, vado da Harry, ci
vediamo
dopo” m salvo in extremis.
“Eh
no, non puoi fare così! Mi lasci qui a rodermi il fegato
dalla
curiosità! Sei malefico” dice lei facendo il
broncio.
“Lo
so, muauauauauau!” dico facendo la risata malvagia ed uscendo.
Arrivo
davanti casa Judd, ma poi cambio direzione, e inizio a camminare
senza meta, e la mia testa continua a pensare a lei.
Ci
penso talmente tanto che mi sembra di vederla, che cammina
tranquillamente dall'altro lato della strada, con l' ipod nelle
orecchie, che alza gli occhi, mi vede e con uno stupendo sorriso mi
saluta.
Cazzo,
non sto sognando.
“Hey,
ciao” mi saluta togliendosi dalle orecchie le cuffie.
“C-ciao,
che ci fai qua?” chiedo balbettando.
“Ci
abito, tu?” risponde sorridendo, come se fosse ovvio.
“Anch'io,
cioè, un po' più giù” le
rispondo, abbagliato da quel sorriso.
“Davvero,
che coincidenza, vuoi qualcosa da bere, ci fermiamo in quel
bar?”
mi chiede indicando quel bugigattolo dietro di lei.
Credo
di aver fatto una faccia strana, perché lei si mette a
ridere,
tenendosi la pancia.
“Ok,
ho capito, non vuoi entrare” dice, continuando a ridere.
Mi
do un pizzicotto, per smettere di fare figure del cavolo. “Se
vuoi
puoi venire da me, e salutare anche gli altri” dico.
“Perché
abitate tutti insieme?” mi chiede.
“No,
ma siamo tutti vicini, se hai un po' di tempo...” le dico.
“...certo”
dice.
Allora
ci incamminiamo parlando del più e del meno; quando
arriviamo
davanti a casa mia le indico le varie abitazioni e rispettive
proprietà.
Sentendo
un casino da casa di Harry e Andy, le faccio cenno di seguirmi.
Entriamo
in giardino, ma il soave
suono
si propaga dal garage, allora facciamo il giro e dalla finestra
vediamo Danny e Tom che lottano sul letto, Harry che li guarda come
si guardano due pazzi senza speranza, Meithe seduta alla scrivania
che sbatte le dita ad una velocità assurda sul suo PC, e
Andy che
parla col fratello e ogni tanto da un calcio a Tom.
Guardo
Roxanne, che osserva la scena con la bocca aperta.
“Hey,
non sono sempre così, te lo giuro...” poi ghigno
“... a volte
siamo anche peggio”.
Lei
si mette a ridere, starei ore ad ascoltarla ridere; poi apro la porta
ed la faccio entrare, seguendola subito dopo.
Tom
e Danny non ci si filano proprio, anzi continuano la loro lotta con
più vigore; anche Meithe non si accorge di noi; solo Andy si
è
girata, seguita poi dal fratello.
“Hey
Rox, che ci fai qui?” le chiede Andy, avvicinandosi e
abbracciandola.
“Ciao,
ho incontrato Dougie e mi ha invitato qui, per salutarvi” le
risponde, e vedo la più piccola guardarmi con un ghigno di
soddisfazione sulle labbra.
“E
che ci facevi da queste parti?”.
“Ci
abita” le rispondo io.
Roxanne
annuisce.
“Wow,
che bello. Così sarà più facile
movimentarti la vita” ride Andy,
seguita dalla mora.
“Beh!
Che fai, mangi con noi?” le chiedo.
“Certo,
se non vi disturbo” risponde guardandomi, al che un brivido
mi alza
i capelli sulla nuca.
“N-no
che non ci disturbi” balbetto.
Lei
mi sorride *attacco cardiaco* poi si mette a parlare con Andy e
Harry.
Passiamo
una bellissima giornata, infarti e attacchi cardiaci a parte, con Tom
e Danny sempre pronti a tirarsi pizzicotti, anche se non so il
perché, quando l'ho chiesto ad Andy lei ha alzato le spalle
dicendo
'colpa di una stufa'.
A
fine serata Roxanne ci dice che deve andare, perché ha un
impegno,
*purtroppo*.
Sta
per uscire quando Andy la richiama. “Rox, non andare da sola,
fatti
accompagnare da Dougie, lui sarebbe felice di farlo, vero?”
le dice
guardandomi come dire 'vai o ti uccido', e io, che ci tengo alla mia
pelle, ubbidisco... *sese pare vero*.
“Certo,
ti accompagno io” le dico prendendo la giacca.
Lei
arrossisce *che dolce* e ringrazia.
Usciamo,
l'ultima cosa che ho visto è stata Andy con mi alzava i
pollici;
comunque stiamo camminando in silenzio.
“Beh,
Rox. Che mi racconti?.
“Mah...
non saprei. Tu invece, che vivi con quella banda di squinternati?
Raccontami qualcosa di divertente, visto che stasera mi tocca una
cena di famiglia” dice alzando gli occhi.
“Perché
non vai d'accordo con la tua famiglia?” le chiedo, ma
vedendola
arrossire e abbassare gli occhi aggiungo.
“Scusa,
non sono affari miei, comunque se vuoi ti racconto di quella volta
che Tom e Harry...” e inizio a raccontarle tutta la nostra
vita,
momento più momento meno.
(Andy
Pov)
Un
po' di ore prima.
Dopo
la doccia vado in camera, trovo M che scrive come una forsennata.
“M!
Stai sul quel coso da quando ti sei svegliata, vero?” le
chiedo
sicura della risposta, che però non arriva.
Mi
avvicino alla scrittrice e cerco di sbirciare, ma se ne accorge
subito.
“A!
Lo sai che finché non è finito non puoi
leggerla” si gira e mi
fulmina.
“Leggere
cosa? Una delle tue storie? Se si, di che tipo, fantasy, horror come
l'ultima o...” inizio la mia lista.
“No,
no. Non te lo dico” mi interrompe. Poi mi guarda
“Hai intenzione
di vestirti o vuoi restare in asciugamano?”. Io mi guardo.
“Già...
credo tu abbia ragione”.
Mi
sto allacciando il reggiseno, quando la porta sul giardino si apre.
Mi giro verso la porta e vedo Danny e Tom entrare chiacchierando.
Poi
Danny mi vede, spalanca gli occhi, diventa rosso e si gira,
portandosi dietro anche il biondo.
“Jones,
che ti succede?” dice Tom, si rigira, mi vede ma non fa una
piega.
Io
mi innervosisco “Tom, ti dispiacerebbe girarti? Sai, va bene
che
non sono nuda, ma sono pur sempre in mutande”.
Lui
si gira alzando gli occhi al cielo, io mi vesto più veloce
che
posso.
“Principessina,
ti vuoi muovere? Tanto ti abbiamo visto in costume, non è
che cambia
molto” sbuffa Tom.
*Ora
lo ammazzo* sto per urlargli dietro, ma vengo interrotta da Danny che
gli da una pacca sulla nuca.
“Certo
che sei dolce e sensibile come uno scaricatore di porto” lo
rimprovera.
Io
già mi vedo i pezzetti di arto nel letto; infatti tre
secondi dopo
iniziano a 'picchiarsi'. Li guardo per un po', non mi passa neanche
per l'anticamera del cervello di dividerli, ma poi mi annoio e in
quel momento la porta si apre ed entra Harry. Guarda con sufficienza
i due si gira verso di me e iniziamo a parlare, cioè la
conversazione è:
“Harry,
mi dici che problemi hai con la ragazze” *io non mi scordo di
niente*.
“Non
ho problemi con le ragazze” dice tranquillamente, anche se
l'ho
visto sgranare gli occhi, per un istante.
“Sese
certo. Allora dopo che ti sei convinto di questo, mi dici che
problemi hai? Ti posso aiutare, o almeno ci posso provare”
insisto
facendo gli occhioni.
Lui
distoglie lo sguardo e continua a mentire, e continua così
*bella
conversazione eh?* finché non sento la porta del giardino
aprirsi.
Mi
giro e vedo Roxanne che guarda Tom e Danny che continuano a
picchiarsi sul mio letto,seguita da Dougie, *mi sono persa
qualcosa?*.
Passiamo
una bella giornata, alla fine della quale Roxanne se ne deve andare.
Riesco
*con la mia mente geniale* a farla accompagnare da Doug, che mi
sorride, io appena lei si gira gli alzo i pollici in segno di
vittoria.
Quando
se ne vanno vedo Danny e Tom che mi guardano, mentre Harry e Meithe
parlano tranquillamente sul divano.
“Beh?
So di essere veramente magnifica, ma la smettete di
fissarmi!”
dico, leggermente scocciata.
Loro
continuano a guardarmi, si avvicinano. Ora mi sento a disagio, non mi
piace quando qualcuno mi fissa.
Finalmente
Tom parla. “Principessina? Perché hai alzato i
pollici a Doug?”.
Ma
come non se ne sono accorti? Mamma mia quanto sono ciechi questi due.
“Io,
alzare i pollici a Doug? No!” rispondo con indifferenza.
Loro
si accorgono *per fortuna* che li sto prendendo in giro, allora mi
prendono e iniziano a farmi il solletico.
“No...
ahahahah... vi prego... smettetela.... nooo... ahahahahah...va... va
bene... ve lo dico” cedo, non resisto al solletico.
Loro
smettono, ma si siedono sul letto come i bambini in attesa della
storia della buonanotte.
Prima
di dire qualcosa mi giro verso Harry. “Harry, dimmi che
almeno tu
te ne sei accorto?” chiedo unendo le mani come in preghiera.
Lui
sorride, “È ovvio”.
“Almeno
mio fratello non è scemo, mentre ho due amici
che...” parlo tra
me. Loro mi guardano male, ma capiscono che sto prendendo tempo.
“Andy?
Ci vuoi dire che ti passa per quella testolina mora?” mi
chiede
Danny, scompigliandomi i capelli.
“Io?
Niente! Anzi, devo andare in bagno... torno subito” cerco di
sviare, ma lui mi prende e mi mette sulle sue gambe, come una bimba.
“Eh no, tu non scappi, allora?”.
“Ecco...
ehm... io...” balbetto, diventando rossa.
“Perché
diventi rossa principessina, ormai dovresti essere abituata a stare
tra e braccia di Jones” dice Tom, prendendomi in giro.
Se
si potesse uccidere con lo sguardo, probabilmente adesso il biondo
sarebbe agonizzante sul pavimento.
“Tom,
vuoi che ci dica perché ha fatto così a
Doug?” dice Danny, e
quando copia il mio movimento riesco a sfuggire dalla sua presa e
corro fuori.
Loro
mi rincorrono, ma io ho un po' di vantaggio e mi chiudo in bagno; i
due sbattono sulla porta.
“Perché
non ce lo vuoi dire?” urla Tom.
“Perché
è un segreto, chiedetelo a Dougie, non assediate
me” dico.
Loro
smettono di sbattere. Allora io esco e li trovo a guardarsi.
“Beh?
Che è successo?” chiedo.
Loro
mi guardano e sbottano insieme “Non avevamo pensato di
chiederlo a
Doug”.
“Ci
avrei giurato” dico mettendomi a ridere, poi torniamo in
camera
(=garage).
(Harry
Pov)
Alcune
ore prima.
Sono
in salotto, sto leggendo tranquillamente il mio libro, quando sento
un casino provenire dal garage.
Scendo
le scale, ed entro. Fletcher e Jones stanno lottando sul letto di mia
sorella, mentre quest'ultima li guarda, Meithe invece sta scrivendo
sul suo PC.
Quando
mi vede Andy si avvicina e mi chiede che problemi ho con le ragazze.
Sgrano gli occhi, ma mi riprendo subito e faccio l'indifferente. Sto
per cedere, ma per fortuna arrivano Dougie e Roxanne, *gli
farò un
altarino*, che attirano l'attenzione della mia cara
sorellina.
A
proposito di quei due, si vede lontano un miglio che si piacciono,
ma, ovviamente, Tom e Danny non se ne sono accorti e quando i due
piccioncini se ne vanno, i due cretini catturano Andy, per farselo
spiegare.
Lei
prima di farlo, mi guarda e supplicante mi chiede se almeno io me ne
sono accorto.
“È
ovvio” le rispondo sorridendo.
Lei
fa un sospiro di sollievo e borbotta qualcosa, probabilmente per
perdere tempo, poi Danny la prende sulle gambe e la stringe... cosa
fa quell'idiota di Jones? Ora lo strozzo!
Sto
per alzarmi, ma una mano mi trattiene. È Meithe, che
sorridendo mi
dice di lasciar perdere quei tre, che sono uno più bambino
dell'altro.
Io
mi rimetto a sedere e inizio a chiederle cosa sta scrivendo, lei
arrossisce e cerca di cambiare discorso, ma io la blocco. “Eh
no!
Dai dimmi almeno di cosa si tratta” chiedo facendo gli
occhioni.
Lei
balbetto qualcosa, “Non ho capito niente, puoi usare un
linguaggio
umano?” la prendo in giro.
Fa
l'offesa, ma la vedo sorridere sotto i baffi; “Allora di cosa
parla?” chiedo curioso.
“Parla
di una ragazza che viene rapita da alcune persone che la mettono a
lavorare in una fabbrica e ora sto scrivendo dell'incontro con un
ragazzo, anche lui rapito, ti basta?”.
Io
scuoto la testa “E poi, questi due si mettono
insieme?” chiedo,
lei si sbatte una mano sulla fronte rassegnata “se te lo dico
ti
svelo il finale, lo vuoi sapere lo stesso?”.
Io
annuisco.
“Alla
fine lei muore e lui si mette con la sua migliore amica!” mi
dice.
Io
faccio una faccia delusa, “Ma come? Quindi loro due non si
mettono
insieme?”.
“Si,
ma solo nel periodo in cui lavorano nella fabbrica, poi cercano di
scappare, lui ce la fa, lei no.”.
“Beh,
almeno hanno vissuto un po' la loro storia d'amore, e si baciano,
ovviamente, vero?” chiedo.
Prima
di rispondermi, vedo che guarda Andy che scappa fuori rincorsa da
Danny e Tom, siamo soli nella stanza, “Si, lei gli si
avvicina
lentamente” lei si avvicina lentamente al mio viso,
“lui anche”
anche io mi avvicino, ipnotizzato dalla sua voce, “poi si
guardano
negli occhi” che begli occhi che ha, “ sentono i
loro respiri
sulle labbra, che ormai sono vicinissime” continua lei,
“ lei
chiude gli occhi” anche Meithe “lui continua a
guardarla,
trovandole ogni secondo particolari che gli piacciono da
impazzire”,
sta per continuare a parlare, ma non resisto più e la bacio,
poi la
prendo per i fianchi avvicinandola al mi corpo, lei mi mette le
braccia intorno al collo e inizia ad accarezzarmi i capelli dietro la
nuca, facendomi venire dei brividi di piacere, quando li sente
sorride sulle mia labbra.
Ci
stiamo ancora baciando, quando la porta si spalanca, facendo entrare
Andy, che ride, e i due che la guardano male. Nel momento in cui
sentiamo la porta aprirsi ci stacchiamo, lei si è rimette al
computer facendo finta di scrivere e io afferro al volo il primo
libro che vedo sulla scrivania, e faccio finta di leggere, ma guardo
di sottecchi la ragazza seduta accanto a me, che fa lo stesso, e
quando i nostri occhi si incrociano, lei sorride e arrossisce e io
sorrido.
Stacco
per un attimo lo sguardo dal lei e mi giro verso Andy, che continua a
ridere.
“Hey,
sorellina, che c'è di tanto divertente?” chiedo.
Lei
mi spiega che i due idioti non avevano pensato di chiedere a Dougie
la faccenda di Roxanne, io scuoto la testa rassegnato, lei continua a
ridere, mentre loro preparano il loro piano di attacco.
Mi
rigiro verso Meithe, che mi sta guardando; le sorrido, lei mi
ricambia, poi mi fa un cenno con la testa in direzione della porta,
io annuisco.
Lei
si alza, chiude il computer “Vado in bagno” afferma
ed esce senza
aspettare risposta.
Mi
alzo anche io, “Vado a mangiare qualcosa, ho fame”
ed esco.
Salgo
le scale, non faccio in tempo a mettere piede sull'ultimo scalino che
lei mi salta addosso e mi bacia, ovviamente ricambiata dal
sottoscritto.
Poi,
sorridendo, si stacca, mi prende la mano e mi porta fuori in
giardino. Arriviamo davanti alla piscina, mi siedo su una sdraio e la
tiro verso di me,lei mi cade addosso, ridendo, ma coprendosi la bocca
con una mano per non farsi sentire.
Io
le tolgo la mano e la bacio. Continuiamo a baciarci per un tempo
indeterminato, poi lei si stacca mi guarda arrossisce *quanto
è
carina quando arrossisce*, e balbetta qualcosa.
“Scusa
non ho capito” le dico.
“Ecco
io... io volevo sapere... cosa... cioè...”
continua a balbettare.
Io
sorrido. “Ti posso semplificare la vita?” chiedo.
Lei
ancora più rossa annuisce, e alza gli occhi, che fino ad ora
vagavano per il giardino.
“Meithe,
vuoi essere la mia ragazza?”.
Lei
sorride dolcissima e mi ribacia.
Quando
ci stacchiamo non posso non usare la classica battuta del “Lo
prendo per un sì”, e lei alza gli occhi.
“No,
questo era un bacio così... ma secondo te? Ovvio che
è un sì”
dice.
*L'adora
quando fa così* “Che ne dici di
rientrare?” mi chiede.
Io
faccio la faccia da cucciolo “Dobbiamo proprio?”.
Le
annuisce “Si, e già che ci siamo, potresti
aspettare a dire agli
altri di noi? Vorrei prima dirlo a Andy, va bene?” mi chiede
speranzosa.
Io
annuisco *non vorrei proprio dirlo ora ai tre scalmanati, anzi ai
due, visto che Doug sarà nella mia stessa situazione tra un
po'*penso ghignando.
Ci
diamo un altro bacio e rientriamo come se non fosse successo nulla.
Angolo dell'Autrice:
Ciao di nuovo! Devo chiedervi
un favore... se avete qualcuno che possa assomigliare di più
ai personaggi che descirvo, di quelli che ho messo io, per favore,
mandatemi una foto o il nome della persona, in modo da darmi la
possibilità di cambiare... Grazie.
Un grazie STRATOSFERICO a:
Oblivion96: Ammmmore mio!! Il
ringraziamento era sottinteso.. ^^ (ci crederà? nda)
(NO.....!!! NdObly)!! Coooomunque....tesssoro non vedo l'ora che
arrivi, ho altre 10 pagine da farti leggere!! E priamc he fai la
domanda, si è una minaccia bella e buona!! Muauauauuau!!!
Punto 1) pensavo che almeno a quel punto ci saresti arrivata! Punto 2)
mi fai paura quando dici che ti vendichi! Punto 3) A questo punto lo
chiamavo Acsel... e andava moooolto meglio no? Punto 4) A no.. ho
sbagliato.. basta punti... E comunque devo dire che quella
frase mi è venuta fuori dal cuore!! Muauauauau!!! Ho
sonno... (strano...O.o....) tanti kiss kiss.. notte notte Zizs... KKBB
CuddleAddict: Hey!! Spero di non liberarmi
mai di te...^^!! Anch'io adoro molto quel pezzo!! Mi è
venuto fuori dolcissimo! Tranquilla, di Roxanne di saprà di
più nel prossimo capitolo... e di Andy e Danny non faccio
spoiler, ma si dovrà aspettare un po'!!! Si, all'inizio li
volevo fare antipatici ' i due tizi del concorso' ma poi mi sono
lasciata trascinare dal mio troppo buon cuore!! MUUUUUUAAAAA Pare
vero!! O.o....... Ok, la smetto di blaterare cose senza senso e ti
lascio in pace... spero di leggere la tua recensione di questo
capitolo... e se ha consigli sulla foto di qualche personaggio...
apparte i 4 e Andy... ( anche Meithe perchè la foto
è di una mia amica) per il resto se hai consigli sono qui!!
BAci Baci a presto!
TelefilmADDICTED: Hola Ale!! Alurs... cosa
risponderti? Mah.... potrei solo dire.. grazie del commento alla Mori,
ma stavo bene anche senza ;P!!! I'm Joking... A chi lo dici,
altro che asciugamano.. a me non mi avrebbe fermato proprio niente e
nessuno dal violentare il 'piccolo' e 'interscambiabile' Dougie....
Muauauuauuau!!!!!! La mini di Tom è già prenotata
da me, da quando l'ho vista la prima volta in un video... l'ADORO!!!
Senza di te non saprei come fare... e non vedo l'ora di arrivare alla
TUA parte.. sopratutto quella della piscina!! Muauauau!! La ninfomane
dentro di me esce a creare caos... mauauuauu!!! Aggiornerò
presto.. o almeno ci proverò.... Notte Notte Ale... a
domani... Bye Bye
Grazie anche a chi ha solo
letto la ff, anche se non credo che vi andrebbe in cancrena la mano a
scrivere se vi è piaciuta la storia o se vi ha fatto
schifo... no??
Cooomunque, BuonaNotte a tutti
e Sogni D'oro, dalla vostra
_Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Ciao a tutti! Come va la vita? OK, la finisco
subito... ed ecco il settimo e ultimo capitolo... (vi sarebbe piaciuto
che lo strazio fosse finito, e invece no..) ... I'm Joking!!! OK, vi
lascio al capitolo... Buona lettura!
Capitolo
7
(Roxanne
Pov)
*Non
li sopporto più questi due ipocriti, con quell'altro
genietto, non
ne posso più* penso tra le varie tipologie di torture che
affollano
la mia mente, per fortuna ho il ricordo di quello che ho passato
pochissimo tempo fa con Doug.
Flashback
Andy
dice a Dougie di accompagnarmi, ovviamente non potevo rifiutare
questo atto di gentilezza...
Certo
Rox, non è per quel gran bel pezzo di ragazzo che ti
dovrebbe
accompagnare, ma no... è che hai paura di fare da sola la
strada che
percorri da vent'anni. Certo, è ovvio.
Oltrepassando
queste seghe mentali che affollano in ogni momento della giornata la
mia patetica mente, ora sono accanto a Dougie, cosa che fa scatenare
i miei ormoni, che mi parla della vita insieme agli altri, e mi
racconta dell'arrivo di Andy, senza la quale ora starei a casa a
tagliarmi le vene per la prospettiva di andare dai miei.
Quei
due idioti, che purtroppo sono i miei genitori: Michelle Idris e
Adrian George Fireton.
Lei,
mia madre*secondo me mi hanno adottato*, completamente diversa da me,
come io sono mora con gli occhi azzurri, lei è bionda con
gli occhi
verdi, solamente il corpo longilineo l'ho preso da lei, e anche la
mia terza abbondante.
Lui,
molto più anziano di lei, capelli brizzolati, occhi verdi,
abbastanza alto, ma anche molto robusto, anzi diciamo abbastanza in
sovrappeso.
E
poi lui, Peter Adrian Fireton, il ragazzo che si spaccia per mio
fratello, alto e longilineo come mia madre e me, biondo, occhi verdi,
insomma, bello, ma la sua bellezza è paragonabile alla sua
stronzaggine. È egocentrico, egoista, stronzo, saccente,
bravissimo
a scuola, stronzo, gioca a calcio ed è un campione, stronzo,
ovviamente piace alle ragazze *che non lo conoscono*, ehm... ho
già
detto che è stronzo?
E
cosa non trascurabile mi odia, ma può star tranquillo, la
cosa è
reciproca.
Comunque,
tralasciando i miei cari parenti, ho questo fusto accanto a me e
penso a loro, quanto sono scema.
Poi
mi chiede qualcosa. “Scusami, non ho capito” dico,
tornando nel
mondo dei vivi.
Lui
ripete “Tu, invece? Hai qualcosa di interessante da
raccontarmi?”
mi chiede guardandomi negli occhi. Io mi sciolgo, tra un po' devono
venire a raccogliermi col cucchiaino.
“Io?
In verità l'unica cosa divertente nella mia vita sono gli
scherzi a
mio fratello, un po' meno le seguenti punizioni” dico.
Lui
mi guarda in un modo strano. “Beh? Che
c'è?” chiedo guardandomi
le scarpe con molto interesse.
Anche
lui distoglie lo sguardo. “No, niente” mi risponde,
arrossendo*quant'è carino quando diventa rosso*.
Arriviamo
sotto casa mia, “Beh, allora ciao” mi dice.
“Ciao”
rispondo, ma nessuno dei due, fa un movimento, poi lui prende un
respiro e mi si avvicina, e mi bacia una guancia, poi l'altra, ma nel
terzo bacio c'è un intoppo, lui gira la testa verso destra e
io
verso sinistra, ma calcoliamo male lo spazio e le nostra labbra si
toccano e in quel punto sento come un braciere ardente, ci
blocchiamo, restando attaccati, lo vedo sgranare gli occhioni
azzurri.
Si
stacca e balbetta delle scuse, ma non lo faccio finire, mi
riavvicino, lo prendo per il bavero *come nei film* *è
normale
pensare ai film, mentre stai baciando un ragazzo*, lo bacio, dopo un
attimo di esitazione, lui mi ricambia, mi prende per la vita e mi
stringe. Gli lego le braccia al collo, chiudendo gli occhi.
Mi
stacco quando mi manca l'ossigeno, cosa che fa anche lui. Lo guardo,
e ovviamente arrossisco come un gambero. Lo vedo sorridere, poi,
continuando ad abbracciarmi, mi da dei piccoli bacetti sul naso.
“Ciao”
dico sorridendo.
“Ciao,
ci vediamo domani?” mi chiede speranzoso.
Io
sorrido, e annuisco, “Domani pomeriggio alle 4, va
bene?”.
Lui
annuisce. “Allora a domani, piccola” mi dice
dandomi un altro
bacio, degno di questo nome.
Io
annuisco come un ebete, poi mi giro ed entro nel palazzo quasi
volando.
Entro
nel mio appartamento, un miagolio mi da il benvenuto e dalla cucina
arriva zampettando il mio tesorino, un piccolo gattino, tutto nero,
con i calzini bianchi.
“Ciao
Ichy” *so bene che è un nome del cavolo, ma non mi
veniva in
mente niente in quel momento*.
Lui
miagola e si struscia sulle mie gambe. Lo prendo in braccio e gli
faccio un po' di coccole. Poi mi ricordo che stasera c'è
quell'adorabile cena con i miei, mi viene quasi da vomitare all'idea.
Mi
vesto per bene, in modo da non dargli la minima possibilità
di
mettere in discussione il mio 'stato di vita', cosa che fanno
regolarmente.
Finisco
di prepararmi, do un bacio sulla testolina di Ichy e esco.
Arrivo
davanti a quella che è stata casa mia fino ai 18 anni,
cioè fino
all'anno scorso; prendo un bel respiro e busso.
“Chi
è?” chiede la voce di mia madre.
“Sono
Roxanne”.
“Ah,
entra” *visto come sono accolta bene?*risponde la cara mamma
aprendomi la porta e tornando in salotto.
Entro
e inizia il mio inferno.
Fine
Flashback
Ora
sono seduta in attesa del dolce, pensando al meraviglioso ragazzo che
mi aspetta domani.
Ma
un voce odiosa interrompe i miei pensieri, devo dire un po' sconci.
“Allora
sorellina, qualche novità nel negozio in cui
lavori?” mi chiede
con un ghigno il mio caro
fratello.
Io
sorrido talmente finta che persino un bambino si accorgerebbe che sto
mentendo. ”Caro fratellone, sei rimasto indietro, ora lavoro
in
un'agenzia musicale” gli rispondo dolce come un limone.
Lui
fa una smorfia e si gira e continua a farsi lodare da quel fesso di
mio padre.
La
cena è stata tutta così, loro mi ignorano, io
ignoro loro,
ovviamente Peter non può lasciarsi sfuggire l'occasione di
rompermi
le palle.
Per
fortuna la cena finisce in fretta e io con la scusa del lavoro me ne
vado.
Torno
a casa e mi metto nel letto con Ichy che subito fa le fusa e dopo
pochissimo mi addormento pensando al mio biondino.
(Andy
Pov)
Sto
ascoltano gli assurdi piani di attacco di Danny e Tom, che sono tanto
assurdi che mi sto rotolando sul letto dalle risate. Vedo uscire sia
Meithe sia Harry, ma non mi preoccupo. Dopo un po' li vedo rientrare
sorridendosi, credo che dopo M mi dovrà spiegare un po' di
cose.
Dopo
una mezz'oretta arriva Doug, che entra nel garage quasi volando,
immagino che con Rox sia andata bene.
Prima
che quei due lo atterrino, lo prendo per una mano e me lo porto in
bagno.
Mi
siedo sul bordo della vasca, mentre lui ci si lascia scivolare
dentro.
“Allora?
È andata bene?” chiedo impaziente.
Lui
sorride “È andata benissimo, ci siamo baciati, ora
stiamo
insieme...” si rabbuia un secondo
“...credo” conclude.
“Non
avete chiarito il bacio?” chiedo.
“No,
ma ci vediamo domani, alle 4”dice sognante.
Lo
abbraccio “Sono felice per te, piccolo impiastro”.
Lui
mi sorride. “Ma ora c'è un problema!”
dico.
“Quale?”.
“Danny
e Tom”. Lui sgrana gli occhi.
“Hai
intenzione di dirglielo vero? Tanto te lo estorceranno con delle
torture assurde” lo informo.
Lui
mi sorride, esce, seguito da me. Entriamo in camera e lui prende la
parola.
“Prima
che due idioti mi attacchino...”dice guardando Tom e Danny
che
fischiettano facendo gli innocenti “... vi devo dire che mi
sono
messo con Roxanne” conclude.
M
e Harry si congratulano, Tom e Danny lo prendono in giro della serie
'e bravo il nostro piccolo Doug' e cose varie.
Poi
Tom, Danny e Dougie se ne vanno e Harry, dopo un'occhiata a M, sale
in camera sua.
Ci
sistemiamo in pigiama nel letto e io mi giro verso di lei, che non
aspetta neanche un secondo e mi racconta di lei e Harry.
Sono
felice per loro e sfortunatamente per me, me ne esco con una battuta
che rimpiangerò
“Quindi
rimaniamo single solo io e Danny”. Lei fa una faccia strana,
che un
po' mi preoccupa.
Dopo
un'altra ora di chiacchiere ci mettiamo a dormire.
La
mattina dopo mentre sto tranquillamente dormendo nel mio lettuccio
caldo una mano mi scuote, fino a svegliarmi.
Apro
gli occhi, stropicciandoli, e vedo una figura bionda.
Focalizzo.
Guardo l'orologio.
“Dougie,
tesoro, cosa cazzo vuoi alle 7 e mezzo di mattina?” chiedo
partendo
dolce e finendo con un urlo, che sveglia anche Meithe.
“Che
succede? Che ore sono?” chiede ancora intontita.
“Non
lo so, Doug mi ha svegliato. Allora?” dico voltandomi verso
di lui.
Lui
arrossisce colpevole e si guarda i piedi scalzi, ora che lo guardo
bene è in pigiama. Mi fa tenerezza, nonostante sia ancora
arrabbiata
per l'ora.
“Dicci
Doug” dico dolce.
Lui
prende coraggio. “E se oggi Roxanne non mi vuole
più, e mi dice
che ha sbagliato a baciarmi?” dice tutto d'un fiato.
Appena
finisce di blaterare io, trattenendomi dal lanciargli qualcosa in
testa, guardo M supplicante. “Ti prego, fai tu che
sennò io lo
uccido” dico ristendendomi sul letto con la testa sotto il
cuscino.
Lei
sospira.
“Vieni
Doug, siediti vicino a me” lui ubbidisce “senti,
stai tranquillo,
Rox non vuole lasciarti, anche se ancora non state ufficialmente
insieme, ok? Quindi stai tranquillo, va bene?” pronuncia
tutto ciò
con una voce monotona, da attore di scarso livello, ma Doug sorride e
la ringrazia sparando cavolate, tanto che lei lo butta fuori dalla
stanza, letteralmente.
Si
rimette nel letto, ma dopo neanche mezz'ora bussano alla porta, M si
alza tipo zombie e apre, svegliandosi di colpo all'entrata di Harry,
che prima controlla che io stia dormendo *cosa che non sto facendo,
ma non si nota perché ho ancora la testa sotto il cuscino*,
poi la
prende per la vita e la bacia.
Ovviamente
viene ricambiato.
Poi
si siedono sul letto di lei, parlando molto sottovoce, per non
svegliarmi *sono già sveglia ma sono curiosa di sentire che
si
dicono*.
“Buongiorno
piccola” la saluta lui.
“'giorno,
se tutti i giorni iniziassero così sarebbero tutti
buoni” risponde
lei.
Si
sorridono e si mettono a sbaciucchiarsi.
Io
però non ne posso più di questi due e ho sonno,
ma con loro qui non
riesco a dormire.
“Siete
disgustosi, comunque, me ne vado, ma Harry non voglio nipotini fino
ai diciotto anni” li prendo i giro. Loro appena mi sentono si
staccano e arrossiscono, poi mi metto le ciabatte ed esco.
Non
so dove andare, da Dougie no, potrebbe rompere con la storia di
Roxanne, da Tom e Gi no, potrei trovarmi nella stessa situazione di
camera mia.
Allora
mi dirigo verso casa Jones, entro e salgo in camera di Danny.
Lo
trovo nel mondo dei sogni, con un paio di colpetti lo spingo
più in
là e mi metto sotto le coperte vicino a lui, che ancora
dormendo mi
mette una mano intorno alla vita, ma non ci faccio caso, visto che
sto già dormendo.
(Danny
Pov)
Mi
sveglio, ma probabilmente sto ancora dormendo, visto che sento
qualcuno steso vicino a me. Apro gli occhi. È Andy, che mi
si è
raggomitolata contro il petto, io, probabilmente nel sonno, le ho
circondo la vita con un braccio, che ancora si trova lì.
Mi
do un pizzicotto con la mano libera. *Ahi!* allora non sto dormendo,
ma che ci fa lei qui.
Non
ho il coraggio di svegliarla, dorme così bene, tiene le
labbra
leggermente aperte, i capelli le coprono metà viso,gli
scosto il
ciuffo che le copre gli occhi, che ora si muovono impercettibilmente,
starà sognando.
Si
gira nel sonno e mi ritrovo a pochissimi centimetri dalla sua faccia,
i nostri nasi quasi si sfiorano, il sangue mi affluisce alla guance,
me lo sento.
Chiudo
gli occhi cercando di pensare a qualcos'altro, ma è un po'
difficile, quando senti il respiro leggero dell'altra sulle labbra.
Riapro
gli occhi. Si è un po' allontanata, facendomi riprendere
fiato, che
mi accorgo di aver trattenuto fino ad ora.
Non
so come, ma riesco a riaddormentarmi ancora, quando poi mi sveglio
Andy non c'è più. *Forse stavo sognando* penso,
ma tre secondi dopo
la vedo entrare e rimettersi nel letto accanto a me.
Poi
mi guarda “Ah! Buongiorno Danny” dice prima di
richiudere gli
occhi.
“Buongiorno
Andy, posso sapere cosa ci fai nel mio letto?” chiedo
sarcastico.
Lei
sbadiglia. Mi guarda
“1.In
camera mia non ci posso stare perché ora che M e Harry
stanno
insieme si sbaciucchiano in ogni angolo, sottolineo che io stavo
dormendo.
2.Da
Dougie non ci posso andare perché ha le crisi di non piacere
più a
Roxanne.
3.Da
Tom e Gi non vado perché probabilmente mi trovo nella stessa
situazione che c'è in camera mia o peggio.
Quindi
da te era l'ultima e unica possibilità, non hai una ragazza
che si
può ingelosire, no?” io scuoto la testa
“Bene, allora
buonanotte!” conclude rimettendosi a dormire.
“'notte”
rispondo io, dopo aver elaborato tutte le cose che mi ha detto, non
sapevo che Meithe e Harry stessero insieme. Vabbè dato che
non so
cosa fare allora mi alzo cercando di non muovere Andy, prendo la
chitarra e mi metto a suonare, però non attacco le cuffie,
tanto col
sonno che ha non credo che lei mi senta.
Suono,
suono, suono... le mie dita si muovono sulle corde come se avessero
vita propria; succede sempre così, mi scordo che
c'è anche la mora
nella stanza, e inizio a suonare le nostre canzoni.
Continuo
a suonare quando sento una mano che mi accarezza i capelli, mi giro;
ovviamente è Andy.
“Hey
Buongiorno! Ti sei svegliata finalmente” la saluto.
Lei
mugugna qualcosa continuando ad intrecciami i capelli, poi sorride
“Vorrei saper suonare come te, sei bravissimo“.
Quando dice così
mi viene in mente la richiesta che mi ha fatto qualche giorno fa.
“And,
vuoi ancora imparare a suonare la chitarra?” chiedo curioso.
Lei
annuisce, continuando ad accarezzarmi i capelli. Allora mi alzo, mi
siedo vicino a lei sul letto e le porgo la chitarra.
Lei
sgrana gli occhi. “Non so neanche come si tiene”
dice. Io rido e
le posiziono correttamente lo strumento sulle gambe.
Poi
prendo l'altra chitarra e le faccio vedere alcuni accordi.
Piano
piano le faccio prendere confidenza con quell'oggetto che lei aveva
solo sognato di suonare.
Ormai
sono le 11 e mezzo, e io e Andy stiamo ancora suonando...
cioè io
sto suonando e lei sta mettendo due o tre note di fila.
“Brava,
andava bene, ma attenta alla mano destra, deve stare più
alta, e
stringi bene le dita” le dico.
Lei
sbuffa “Non ne posso più, facciamo una
pausa?” mi chiede con
voce implorante e facendo gli occhioni.
“Va
bene” cedo, alzandomi dal letto. Lei invece poggia la
chitarra a
terra e ristende.
“Dai
non fare l'esagerata, hai fatto pochissimo” la prendo in
giro, li
infatti si alza con uno sguardo tra l'incredulo e l'omicida.
“Pochissimo,
sono due ore e mezzo che sto provando a imparare” urla,
diventando
tutta rossa.
Io
scoppio a ridere “Dai, scema, stavo scherzando”.
Lei
mi guarda male, poi si alza “Vabbè, mi vado a
vestire, dato che
sono ancora in pigiama, poi ci sentiamo dopo, ok?” mi chiede.
“Ok,
a dopo”, le rispondo, lei esce. Io mi vesto e mi rimetto a
suonare,
e smetto solo alle 2, quando Andy mi chiama sul cellulare per
continuare le nostre lezioni, le dico di salire da me, ma lei mi
convince a andare da lei; così prendo una chitarra e scendo
in casa
Judd.
(Andy
Pov)
In
questo preciso momento sono stesa per terra, con la testa appoggiata
alle gambe di Danny.
Posizione
che ormai è diventata abbastanza usuale, dal primo giorno di
'lezione' di chitarra; dopo un'ora ci stendiamo così e ci
riposiamo
un po', poi riprendiamo e dopo un'altra ora ci risistemiamo in questo
modo, e parliamo di tutto e niente.
Un
giorno, durante una pausa, ho notato M, Gi e Roxanne, che ormai
è
perennemente qui, che ci guardavano pensierose e dopo due minuti sono
messe a pianificare qualcosa, come ne film mafiosi. Ma non ci ho dato
peso.
Passano
così i giorni, fino al tredicesimo... dopo il quale M deve
partire e
tornare tra quei mentecatti; ora siamo in camera, lei sta preparando
la valigia, prima di andare a letto.
“Meithe,
non mi puoi abbandonare, uffa, non puoi chiedere ai tuoi se ti puoi
trasferire qui? Tanto il posto c'è, e se non vuoi stare qua
c'è la
camera di Harry, ovviamente con lui dentro” finisco
maliziosa,
mentre lei mi guarda male, diventando rossa.
“Mi
piacerebbe, ma tra tre giorni ricomincia quello strazio della scuola!
Come faccio!” mi dice, piagnucolante lei.
“Uffa!
Ma...” “... cazzo! È vero, tra tre
giorni inizia la scuola...
oddio non voglio, resta con me” continuo io, appena mi viene
in
mente che anche io devo andare a scuola, e per di più in una
NUOVA
scuola.
Lei
mi sorride e mi chiede “Hai paura?”.
Io
scuoto la testa, “No, non paura. Terrore!”
rispondo, attaccandomi
al suo braccio come ad un ancora di salvezza.
“Stai
tranquilla, vedrai che andrà tutto bene; troverai tanti
amici... ma
non azzardarti a dimenticarti di me, anche perché a
Capodanno sarò
di nuovo qui” mi annuncia soddisfatta.
“Davvero?”.
“Si,
mi ha inviato Harry, a trascorrere le vacanza da voi” dice
tutta
felice.
Io
scoppio a ridere *ma sono felice per lei*, e poi ci mettiamo a
dormire.
Il
giorno dopo in aeroporto siamo tutti, ci sono anche mia mamma, Dean,
Tommaso ed Emily. Appena entriamo io già sento le lacrime
che
spingono per uscire, ma guardando in alto, le blocco.
M
saluta tutti con un abbraccio, e quando abbraccia Gi e Roxanne dice
loro di...'testuali parole'... “Attenersi al
piano”; poi saluta
me dicendomi di non dimenticarla, o ne avrei pagato le conseguenze;
poi saluta Harry, li vedo appartarsi un po' e parlare sottovoce, poi
si baciano e lei torna da noi per un ultimo ciao.
La
vediamo sparire dietro al metal detector, ci fa 'ciao ciao' con la
mano e se ne va.
E
li una lacrimuccia solitaria *e che rimarrà tale* scende
sulla mai
guancia, ma subito viene asciugata dalla sottoscritta, e sento Danny
che mi abbraccia, e mi dice che dobbiamo andare, io annuisco e mi
faccio condurre fuori fino alla macchina.
Saliti
in macchina, dove siamo io, Danny, Roxanne e Dougie, mi do una
svegliata.
“Basta,
tanto tra tre mesi tornerà e non posso certo stare tre mesi
in
questo stato” mi dico. I tre annuiscono,. “Allora,
cosa facciamo
oggi?” chiedo.
Loro
si guardano, cioè Dougie e Danny, che sono dietro si
guardano, poi
incrociano lo sguardo di Rox che sta guidando. “Ehm.. ecco...
non
lo so, tu che vuoi fare?” dice Danny, guardandomi.
“Ah,
non lo so. Che ne dite di un ultimo bagno in piscina?”
propongo.
Loro
si guardano “Perché no”.
*Bene
almeno non penserò alla scuola...* oddio la scuola.
Angolo
dell'autrice:
Rieccomi...
sarò breve perchè *stranamente* sto
morendo di sonno... ma tra la scuola e il canottaggio non ho un'attimo
di tregua... vi pare normale che debba andare all'allenamento anche di
Domenica? e alle 8.30 di mattina? OK, scusate lo sfogo...
Un
bacione e un grazie GRANDISSIMO a lui, TelefilmADDICTED:
Allora Ale, hai visto... l'allieva supera(si fa per dire) il
maestro...mauuauaua... ok, basta. Devo dire che mi sto specializzando
in scene RRRRRomantiche... no?? Muauauauuuauaua!! Veramente la battuta
'colpa di una stufa' l'ho scritta prima di vedere/pensare a Jake, solo
dopo ho visto il collegamento sotterraneo... dai, tranquillo, nel
prossimo capitolo arrivi... Ora vado che come ho già detto
sto per cadere dalla sedia dal sonno *STRANO...*. Kiss Kiss
Grazie
anche a chi non ha recensito, ma che ha solo letto, e rinnovo la richiesta,
che vi costa lasciarmi una piccola, corta, miscroscopica
recensioncina?? OK, Grazie comunque...
Un grosso abbraccio e un
bacione a tutti, dalla vostra assonnata
_Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Ciao a tutti!
Come sono
andate le vacanze? A me abbastanza bene, anche se mi sembra che siano
durate troppo poco. MI dispiace del ritardo, ma era 'appunto' anche io
in vacanza! Vi lascio alla lettura, spero che anche questo capitolo vi
diverta!
Ecco qui le foto dei personaggi
nuovi con l'aggiunta dei tre membri dei BUSTED:
Charlie Simpson:
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Charlie-Simpson.jpg
Matt Willis:
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=Matt-Willis.jpg
James Bourne:
http://giuliacalabrese.altervista.org/index.php?album=foto-per-la-ff&image=James-Bourne.jpg
Alex Mures: purtroppo non sono riuscita a caricare
l'immagine di Alex, appena possibile provvederò.^^
Capitolo
8
Dedico questo capitolo al
mio migliore amico, lui, il grandissimo Ale
senza il quale non sarei
stata in grado di continuare questa storia.
Grazie tante, ti voglio
bene, ma non ti montare la testa, eh?.... <3
(Andy
Pov)
Ore
7.55
“No!
Non voglio andare... posso restare a casa?” chiedo implorante
a mia
madre, che alza gli occhi.
“Andrea
Winchester, alza le chiappe dal divano e muoviti che arrivi tardi al
tuo primo giorno di scuola” dice prendendomi per un braccio,
mollandomi lo zaino e buttandomi, letteralmente, fuori di casa.
“Cavolo
mamma, hai la grazia di un rinoceronte” urlo alla porta
chiusa.
Dato
che non ricevo risposta, mi incammino verso la scuola.
Capisco
di essere arrivata per due motivi:
1)
L'enorme
targa che sovrasta tutto l'edificio, con scritto, Dyelan Lee College.
2)
La
massa di ragazzi, dai 15 ai 19 anni che, riuniti in gruppi,
chiacchiera in attesa della campanella.
Purtroppo
non vedo nessun volto familiare e quando una mano mi tocca una
spalla, faccio un salto di tre metri dalla paura, mi giro e vedo
Jules, la sorella di Dougie, che sorride divertita.
“Ciao
Andy”.
“Ciao,
mi hai fatto venire un infarto” le dico, riprendendo fiato.
“Scusa,
comunque... vuoi una mano? Ti vedo un po' spaesata” dice
ridacchiando.
Io
annuisco e ringrazio tutti gli dei esistenti per averla conosciuta.
Lei
mi fa da guida, mi fa vedere la palestra, la segreteria e le varie
aule in cui ci dovremmo spostare in base alla materia.
“Ma
noi saremo in classe insieme?” le chiedo.
Lei
alza le spalle “Non lo so, vai in segreteria e chiedi dove ti
hanno
assegnato” mi consiglia.
“Ok,
ci vediamo dopo” la saluto.
“A
dopo” dice allontanarsi e andando verso un gruppo seduto su
un
muretto.
Entro
nella segreteria, dove una donna dall'aria antipatica scrive qualcosa
su un blocchetto.
“Mi
scusi, sono nuova, mi potrebbe dire dove mi hanno assegnata?”
chiedo educata.
Lei
non alza neanche gli occhi.
“Nome?”.
“Winchester,
Andrea Winchester” rispondo, cercando di trattenermi dal
prenderle
il blocchetto dove continua a scrivere ininterrottamente.
Lei
alza gli occhi, mi guarda, prende un plico di fogli dalla scrivania
me li porge e si rimette a scrivere.
“Grazie
e mi scusi se l'ho disturbata” dico sarcastica.
Lei
non mi risponde, cioè emette una specie di suono, che
somiglia ad un
'di niente'; allora prendo i fogli e esco.
C'è
scritto che sono in 2J, e che alla prima ora devo andare nell'aula di
letteratura. C'è anche una piccola cartina della scuola e
seguendola
arrivo nell'aula indicata, dove una ventina di ragazzi stanno
entrando,li seguo e mi dirigo alla cattedra, dove il professore,
aspetta l'entrata di tutti per cominciare.
Mi
avvicino. “Buongiorno, lei è il professor
Freimann?” chiedo.
Lui
mi guarda “Si mi dica signorina...?” chiede.
“Winchester,
Andy Winchester. Mi scusi, ma sono nuova e non so se ho sbagliato
aula” dico, arrossendo e porgendogli i fogli che la
segretaria
antipatica mi ha dato.
Lui
mi sorride “Stia tranquilla...” “No, non
ha sbagliato, si sieda
pure in un posto libero” mi dice dopo aver guardato i fogli.
Lo
ringrazio e mi giro, vedo Jules che mi saluta dal suo posto, ma
vicino a lei sono tutti occupati, l'unico libero e accanto ad un
ragazzo, mi avvicino.
“Scusa,
è libero?” chiedo.
Lui
mi guarda “Si, certo” poi si rimette a scrivere su
un foglio, è
moro, sembra alto, ma da sedere non si capisce, ha gli occhi verdi.
Mi
siedo e mi guardo in giro. L'aula è piena, saremo
all'incirca 20,
metà maschi e metà femmine.
Mentre
mi guardo in giro, il ragazzo vicino al quale mi sono seduta mi
picchietta sulla spalla.
“Scusa,
ma dovevo finire di scrivere una cosa, io sono Alex Mures,
piacere”
dice porgendomi la mano, che stringo.
“Non
importa, piacere, Andy Winchester”mi presento a mia volta.
Lui
spalanca gli occhi “Winchester? Come i protagonisti di
Supernatural! Wow!” dice.
“Come
chi?” chiedo.
Lui
inizia un riassunto breve di questo telefilm.
“Beh,
deve essere divertente” dico alla fine, veramente interessata.
“Se
vuoi ti presto le quattro serie, le ho scaricate, la quinta non
è
ancora uscita” dice.
“Certo,
grazie” rispondo sorridendo.
Sta
per dire qualcos'altro, quando il professore prende la parola,
zittendo tutti.
“Ragazzi,
ora zitti. Allora avete passato belle vacanze?” chiede.
Tutti
rispondono in coro di sì.
“Bene,
perché ora dovremmo lavorare sodo, per farvi passare tutti
al terzo
anno, vero Frank?” chiede guardando con un sorrisetto un
ragazzo in
ultima fila, che si sta facendo gli affari suoi, e che quando sente
il suo nome sobbalza.
“C-certo
professore” risponde, anche se sono sicura che non abbia
capito
niente.
Infatti
tutta la classe ridacchia, professore compreso.
“Comunque,
abbiamo una nuova studentessa oggi, spero che almeno i ragazzi, se ne
siano accorti” dice facendomi arrossire, mentre tutti si
girano
verso di me.
Vedo
Jules che ridacchia e mi fa 'ciao ciao' con la mano.
“Venga
signorina Winchester” mi chiama il professore.
Io
mi alzo, e vado alla cattedra.
“Allora
Andy, giusto?” io annuisco.
“Dicci,
da dove vieni?” mi chiede, sedendosi sul mio banco, mentre
Alex si
allontana impercettibilmente per fargli spazio.
“Beh,
vengo da Firenze, mi sono trasferita qui da tre settimane”
rispondo.
“Wow,
Firenze, una città importantissima per l'arte e la cultura,
voi
sapete dov'è Firenze ragazzi?” chiede il prof,
rivolgendosi alla
classe.
“È
in Toscana, in Italia” risponde Jules.
Un
ragazzo dietro di lei la chiama secchiona, ad alta voce. E altri
idioti ridono.
Lei
abbassa gli occhi, poi li rialza, facendo finta di niente.
“Almeno
lei lo sa e non è un ignorante, come te e i tuoi
amici” dico,
facendomi sentire da tutta la classe.
Lui
mi guarda male, mentre il professore mi sorride.
“Bene,
vedo che hai un bel caratterino, torna pure a posto” mi dice.
Io
mi risiedo. “Wow, hai zittito quell'idiota di Charlie
Simpson” mi
dice Alex, come se avessi vinto l'oscar.
“Chi?
Ah, l'idiota che ha chiamato Jules secchiona?” chiedo.
Lui
annuisce. “Beh, e allora?”.
“Lui
è... diciamo il Re della scuola, insieme ai suoi amici
idioti, Matt
Jay Willis e James Bourne” mi spiega Alex, parlando sottovoce
per
non farsi sentire né dal prof né dagli idioti.
Io
alzo le spalle e mi metto ad ascoltare il programma dell'anno.
Suona
la campanella di fine prima ora e seguo Alex e Jules nell'aula di
Chimica.
Stiamo
per entrare, quando tre ci bloccano la strada.
Sono
il Re e gli idioti. Il Re, ha i capelli biondi, sparati in aria,
occhi marroni sovrastati da sopracciglia folte.
“Hey
Nuova, non so se ti hanno spiegato chi comanda in questa
scuola”
dice.
“Tu
sei Charlie, giusto?”lui annuisce, tirandosela.
“Ok,
allora devo dirti un paio di cosette. Primo: ho un nome, come tutti,
se non l'avessi sentito mi chiamo Andy.
Secondo:
sì mi hanno spiegato chi 'comanda',” dico mimando
le virgolette, “
ma sai com'è, ho sempre pensato che nelle scuole
comandassero i
presidi, ma sai, io sono italiana, magari qui funziona in modo
diverso” concludo.
Charlie
si mette a ridere, seguita da Matt, mentre James mi guarda,
sorridendo sotto i baffi.
Poi
si ferma all'improvviso, si avvicina al mio viso. Sento Jules e Alex
trattenere il respiro, mentre io sono tranquilla.
“Primo:
non me ne frega come ti chiami. Secondo: cerca di fare meno la
spiritosa, perché non sai cosa posso farti” mi
sussurra sulle
labbra.
“Oh,
cos'è una minaccia? Stai attento, che anche io ho le mie
armi
segrete” rispondo io, sempre sussurrando.
“Uh,
sbaglio o era malizia quella” dice.
“Ti
sbagli, ma se ti avvicini di nuovo uno schiaffo non te lo toglie
nessuno” dico sorridendo.
“Tu
non sai quante ragazze pagherebbero anche solo per parlarmi”
mi
dice.
“Sì,
come minimo sono tutte oche, e comunque, mi dispiace,ma vorrei
spendere meglio i miei soldi, ora scusa Re, ma non voglio fare brutta
figura con i professori, arrivando in ritardo il primo giorno di
scuola, ciao ciao” dico aggirandolo ed entrando in classe,
seguita
da Jules e Alex, che mi applaudono, appena dentro, per aver zittito
l'idiota.
Passa
così il primo giorno. Sono all'uscita, con Alex, stiamo
parlando,
mentre Jules è con i suoi amici.
Usciamo
e vedo Harry, Danny e Dougie, che mi aspettano poggiati alla Mini di
Tom.
Saluto
Alex e mi avvicino a loro, che mi salutano.
“Hey
And, com'è andata? Mi ha detto tua mamma che stamattina eri
terrorizzata” mi prende in giro Danny. Io gli faccio una
linguaccia.
“Andy,
puoi chiedere a Jules se vuole un passaggio a casa?” mi
chiede
Doug.
Io
annuisco e vado dal gruppo sul muretto.
“Hey
Jules, ti serve un passaggio a casa?” le chiedo facendo un
cenno
agli altri.
“No,
mi accompagnano loro” risponde indicando i suoi amici.
“Ok,
allora ci vediamo a casa” lei annuisce.
Mentre
torno alla macchina vedo il Re (degli Idioti) che mi punta. Alzo gli
occhi.
“Cosa
vuoi ora?” sbuffo, è tutta la mattina che ogni
volta che mi vede
viene a rompere le palle.
Lui
si avvicina di nuovo troppo al mio viso “ Niente, solo dirti
ciao”.
È
a tre centimetri dal mio volto, il suo naso sfiora il mio, vedo con
la coda dell'occhio che Harry, Danny e Dougie si stanno avvicinando,
rivolgo lo sguardo su di lui e... SCIAF, gli tiro uno schiaffo da
record.
“Ti
avevo avvertito di non avvicinarti di nuovo” dico con una
faccia da
schiaffi, per l'appunto. Poi mi giro e mi dirigo in macchina, e
entro.
Poi
mi sporgo dal finestrino aperto, mentre i tre salgono in macchina.
“Riprovaci
e non mi limiterò allo schiaffo”poi gli faccio
'ciao ciao' con la
mano, e vedo James che si trattiene dal scoppiare a ridere, mentre
Matt corre dal suo Re, tutto preoccupato.
Harry
mette in moto, ridendo. Poi mi guarda dallo specchietto “Hey
And,
chi è quello?” mi chiede.
“Il
Re della scuola e degli Idioti alias Charlie Simpson”
rispondo.
“E
perché ti stava per baciare?” mi chiede Danny
serio.
“Te
l'ho detto, perché un idiota. Perché sei
geloso?” gli chiedo
appoggiandomi a lui, che è seduto dietro, vicino a me.
Lui
mi abbraccia “Io, geloso? No! Assolutamente no”
risponde.
Io
sorrido. Arriviamo e mia madre mi fa l'interrogatorio sul primo
giorno. “Mamma, è andata benissimo. Ma ora basta
ok?” dico
stremata. Lei accetta e mi lascia in pace.
Quando
ho finito di fare quei due esercizi che il prof mi ha dato per capire
a che livello sono, vado su Internet e mi collego a MSN. Dove trovo
M, le racconto del mio primo giorno di scuola e del Re degli Idioti e
di James, quel ragazzo mi attira, cioè non è come
gli altri due,
sembra quasi che ci stia per convenienza.
Lei
mi dice che il suo primo giorno è stato un incubo, che gli
stronzi
della nostra classe, appena hanno saputo che mi sono trasferita a
Londra hanno quasi esultato; ma che domani gli avrebbe fatto passare
la voglia di esultare, ma che fare scherzi senza di me è
più
brutto.
Io
le rispondo che la cosa è reciproca, e che il Re, se ci
fosse stata
anche lei, sarebbe diventato il nostro zerbino.
Poi
quando lei deve andare vado da Danny a fare lezione, alla fine della
quale passo da Tom e Gi, dove trovo anche Rox e Dougie e gli racconto
della mia giornata, ma soprattutto dello schiaffo, con i particolari
di Doug.
Vedo
Rox e Gi che si guardano cospiratorie. E si mettono a parlare
sottovoce, e ogni tanto mi guardano.
Mi
inquietano. Mi avvicino cercando di sentire cosa dicono, ma appena mi
vedono si bloccano.
Mi
arrendo e mi metto a parlare con Doug e Tom e non so bene come
iniziamo a parlare di musica.
“Andy,
tu suoni qualcosa?” mi chiede Tom.
“No,
ma Danny mi sta facendo lezioni private di chitarra” rispondo
e con
la coda dell'occhio vedo le due pettegole che alzano gli occhi e si
mettono ad origliare.
“Davvero?”.
“Già,
un paio di ore al giorno, o io vado da lui o lui viene da me”
spiego.
Vedo
le due, che si danno il cinque. *Mah... mi sa che fidanzarsi gli ha
fatto male*.
“E
ora che sai fare?” mi chiede curioso Tom.
“Poco
e niente, ho iniziato solo da una settimana e mezza”.
“Ah,
ok“.
“Vabbè
ragazzi, vi lascio ora vado a dormire, che domani devo sopportare di
nuovo il Re degli Idioti, e Alex mi deve prestare un telefilm, che ha
scaricato, ma questo non ve ne frega, ci vediamo domani”
saluto
tutti e me ne vado a casa, salgo in salotto, gioco un po' con Tommaso
e Emily e poi me ne vado a dormire.
Sogno
Charlie e Matt che vengono comandati a bacchetta da James; il quale
mi nominava regina della scuola e non so come, ma faceva tornare M
qui a Londra e Danny era il mio consigliere più stretto.
Poi
compare dal nulla Brad Pitt che m vuole baciare, ma quando è
a tre
millimetri dalle mie labbra inizia a fare 'Drin Drin'. Io non
capisco, lui continua a fare così quando mi sveglio, vedo la
sveglia, che continua a suonare.
Cioè,
per colpa di questa cazzo di sveglia io non sono riuscita a baciare
Brad Pitt? Con una forza che non pensavo di aver, almeno appena
alzata, prendo la sveglia e la scaravento addosso al muro, quella
agonizzante emette un ultimo Tic e muore.
*Com'è
iniziata male la giornata, oggi come minimo il Re mi romperà
le
palle per lo schiaffo di ieri*.
Mi
vesto stile zombie, tanto che mi accorgo di essermi infilata le
scarpe senza pantaloni.
Dopo
aver controllato di essermi vestita decentemente, faccio colazione
con mia mamma e Dean che vanno a lavorare, lasciando Emily
controllata da una baby-sitter e Tommaso all'asilo.
Mi
dirigo, sempre stile zombie, a scuola; e per evitare di incontrare il
Re mi lancio in classe, mi siedo al mio posto e metto la testa sulle
braccia.
Dopo
tre minuti, *li ho contati*, una mano mi tocca la spalla.
Alzo
la testa, e vedo Alex che indietreggia appena vede la mia faccia.
“Oh, Andy, ma hai dormito stanotte?” mi chiede
sedendosi accanto
a me, mentre la mia testa ricade tra le mie braccia.
“Si,
ma il risveglio è stato traumatico, stavo per baciare Brad
Pitt e
quella cavolo di sveglia è suonata” ringhio.
“Ma
non lo farà più, lo scaraventata contro il muro e
ora giace li,
morta” concludo con un ghigno diabolico.
“Ok
Andy. Dimmi la verità, cosa ti sei fatta ieri sera? Hai
fumato
qualcosa di illegale“ dice poggiandomi la mano sulla fronte
per
sentire se sono calda.
“Ma
non dire cazzate, ho solo rotto la mia sveglia, perché la
odio,
niente di che, perché a te piace?” chiedo.
Ma
non mi risponde lui, ma una voce dietro di me.
“Io
l'ho rotta un centinaio di volte, suona sempre nei momenti meno
opportuni” dice la voce.
Mi
giro e trovo James che mi fissa, con un sorriso sghembo.
“Oh!
Buongiorno. Non ti avevo visto. Cos'è hai perso il
Re?” chiedo
sarcastica.
Lui
sorride “Buongiorno. Veramente me ne sono liberato con una
scusa.
Volevo dirti che sei stata una grande ieri. Sai Charlie è
mio amico,
ma a volte esagera” mi spiega.
“Solo
a volte?” dice Alex.
James
lo guarda e poi torna con lo sguardo su di me. “Ok, esagera
sempre,
ma in fondo non è cattivo, solo poco intelligente”
dice.
Devo
dire che James non è male, ha due occhi azzurri, che in
questo
momento mi fissano; i capelli sono biondi platinati con un ciuffo
moro che gli copre un occhio, non è altissimo, ma dalla
camicia che
indossa si intravedono i muscoli e poi quel sorriso sghembo
è
molto... molto... sexy (Stile Homer Simpson davanti ad una
ciambella!!).
“Beh...
comunque grazie, spero solo che oggi non mi rompa tanto
perché non è
proprio giornata come avrai capito” dico.
Lui
annuisce sorridendo nel modo che mi piace tanto. Poi si gira verso
Alex.
“Tu
sei Alexander Mures, vero? Quello appassionato di telefilm?”
dice,
come se gli fosse venuto in mente solo ora.
“Si,
perché?”.
“Niente,
solo volevo chiederti una cosa che non ho capito. Vedi Lost?”.
“Ovvio,
sono già alla quinta stagione” risponde Alex.
“Io
sto finendo ora la terza e non capisco perché
Lock...” e si
mettono a parlare di questo telefilm che non conosco. Appoggio la
testa sulle braccia ma in modo di poterli guardare.
Alex
è tutto eccitato, gesticola parlando. James invece
è calmo, anche
se interessato, ma vedo che appena distolgo gli occhi da loro lui mi
guarda, *magari è solo una mia impressione*.
Fino
alla quinta ora Charlie non mi si fila proprio, per fortuna. Ma
appena suona la campanella per il pranzo non faccio in tempo ad
alzarmi che me lo trovo davanti, appoggiato con le mani sul mio
banco.
Faccio
finta di niente e vedo James che alza gli occhi al cielo.
“Ehm
Ehm” il rompi... cioè il ragazzo si schiarisce la
gola per
mostrare la sua presenza.
Faccio
un bel respiro e alzo gli occhi, “Si?” chiedo.
Lui
mi si avvicina, ma resta a distanza di sicurezza, memore dello
schiaffo di ieri.
“Buongiorno
piccola”.
“Buongiorno,
ora ti togli per favore? Vorrei andare mangiare” dico,
sorvolando
sul piccola.
Lui
fa un inchino e si sposta, facendomi passare. Mi avvio alla mensa
parlando con Alex, ma sento dei passi dietro di me.
Mi
fermo. “Hai bisogno di qualcos'altro?” chiedo
sarcastica, vedo
James che mi mima con le labbra 'scusa, non sono riuscito a
fermarlo'.
Io
gli sorrido, poi presto attenzione al 'capo' che non ha ancora detto
un parola.
“Allora?”
chiedo impaziente di mangiare.
“No,
non ho bisogno di niente” mi risponde sfrontato.
*Andy
stai calma, non puoi uccidere nessuno*“Allora
perché cazzo mi stai
seguendo?” cerco di trattenere la voce,ma supera l'urlo,
è quasi
in ultrasuoni.
Lui
fa finta di pensarci “Così, perché mi
va. Non posso?”.
“NO”
rispondo, sembra un ringhio.
Sta
per ribattere quando James interviene.
“Dai
Charlie, lasciala perdere, ho fame” dice.
Il
biondo, Charlie, lo guarda e decide di dargli retta, allora si
allontana seguito da Matt, James prima di seguirli mi chiede scusa da
parte sua.
“Tranquillo”
rispondo sorridendogli.
Poi
io e Alex ci sediamo ad un tavolo della mensa chiacchierando del
più
e del meno, ma il mio sguardo vola sulla sala, alla ricerca di una
testa bionda platinata, c'è qualcosa in quel ragazzo che mi
attira.
Lo
vedo, seduto, come prevedibile, insieme a Charlie e Matt; attorniato
da due ragazze, che lui non sembra filarsi di striscio; questo mi fa
sorridere.
Lo
vedo guardarsi intorno, *che stia cercando qualcuno?*, appena mi vede
mi sorride e si rimette a parlare con gli altri due.
“Andy?
Andy mi stai ascoltando?”.
“Cosa?”
scendo dalle nuvole.
“Ma
cosa guardi di così attraente da non ascoltarmi”
chiede il moro
accanto a me, guardando nella mia stessa direzione, e capendo subito
cosa... cioè CHI guardo.
“Ti
piace, eh?” più che una domanda sembra
un'affermazione.
“Chi?
No...”.
“Ah
Ah, e io mi chiamo Pippo. Ho visto come lo guardi. E devo dire che
anche lui non si preoccupa di nasconderlo” mi dice,
cospiratore.
“Cosa,
ma di chi stai parlando?” chiedo come se non lo sapessi
già.
“Ma
è ovvio, di James” dice, come se parlasse ad una
minorata mentale.
“Davvero
mi guarda? Cioè, anche se fosse non mi piace”
svicolo.
“Si
certo, è per questo che te lo mangi con gli occhi ogni volta
che lo
vedi” dice sarcastico.
“Io
non me lo mangio con gli occhi, o almeno non sempre” mi
correggo,
arrossendo.
Lui
si mette a ridere. “Vado a prendere da mangiare, tu cosa
vuoi?”
mi chiede, ancora ghignando.
“Niente,
solo un po' d'acqua, grazie” rispondo, mi si è
chiuso lo stomaco.
“Ok,
e guarda che il tuo principe sta venendo da te, non con il cavallo
bianco però” mi prende in giro.
Gli
tiro la matita con cui stavo giocherellando fino a due minuti fa, mi
volto e lo vedo dirigersi verso il mio tavolo. *Perché
cavolo Alex
se ne andato proprio ora* mi chiedo, rasentando un tono pieno di
panico.
Si
siede di fronte a me. “Hey, scusa per prima, ma credo che si
sia
fissato con te” mi dice, ovviamente riferendosi al Re, ma io
son
troppo concentrata a guardarlo per capire cosa ha detto.
“Chi?”
dico, non intelligentemente.
Lui
sorride “Il Re, Charlie”.
Io
scuoto la testa per svegliarmi “ Ah si, beh... non ricambio
la
fissazione, puoi anche riferirglielo, a quel brutto pallone
gonfiato”
mi infervoro.
Lui
sogghigna. Poi si guarda intorno “Il tuo amico
dov'è?” chiede.
“Alex?
È andato a prendere da mangiare, dovrebbe tornare tra due
minuti”
rispondo.
“Allora
lo aspetto qui, ti dispiace? Devo chiedergli una cosa”
“NO,
cioè no no, puoi stare” rispondo, troppo
velocemente, lo vedo
ghignare.
Cado
in un silenzio imbarazzante, rotto per fortuna dall'arrivo di Alex.
“Hey
Bourne, come va?” dice, sedendosi e porgendomi la
bottiglietta che
mi ha preso.
“Bene,
Mures. Senti, ti devo chiedere un favore, mi presteresti la quarta
serie di Lost?” chiede.
“Certo,
domani te la porto” risponde Alex, felice di aver trovato un
nuovo
adepto per il suo scambio 'illegale' di telefilm.
“Ok,
ora devo andare, ci si vede in giro Mures. Ciao Andy” ci
saluta.
“Ciao”
sussurro. Che cavolo mi ha fatto quel ragazzo.
Mi
riscuoto. Vedo Alex sogghignare.
“Beh?
Che c'è?” chiedo.
“Niente,
dovresti vedere la tua faccia, sembra che hai visto Dio in
persona”
sghignazza.
“Alex,
vuoi morire giovane?” dico glaciale, ma arrossendo.
“No,
no, era solo una considerazione” continua a ridere il
fedifrago.
“Beh,
raggiungimi quando hai finito di ridacchiare come un
imbecille”
dico offesa, mi alzo e me ne vado.
“Dai,
non offenderti, era solo uno scherzo” mi urla dietro.
Io
gli lancio un'occhiataccia e me ne vado fuori a godermi il sole,
almeno fino al suono della campanella, che richiama all'ordine gli
studenti.
Guardo
l'orario, ho matematica, non ho ancora conosciuto l'insegnante. Seguo
la cartina di scuola, essendo al secondo giorno mi ci vuole un po' di
pratica. Trovo l'aula, non c'è ancora nessuno, eppure la
campanella
è già suonata. Aspetto un paio di minuti, ma
ancora niente. Allora
esco dalla stanza, leggo la targhetta: AULA DI MATEMATICA PRATICA.
Cazzo
ho sbagliato! A me serve Matematica Teoria. Cazzo cazzo cazzo... sono
in mostruoso ritardo.
Arrivo
davanti all'aula (stavolta giusta) ma ho mezz'ora di ritardo, non ce
la faccio ad entrare, mi sa che oggi salto matematica. Mi volto e
esco in giardino *in attesa dell'ora dopo mi prendo un po' di sole*.
Sono
appoggiata ad una panchina in giardino, ho chiuso gli occhi e mi sto
godendo il tiepido calore del sole, quando due mani mi coprono gli
occhi.
“Chi
sono?” dice la voce di un ragazzo che riconosco subito.
“Mmm...
fammi pensare, Brad Pitt?”.
Lui
ride “Quasi” risponde togliendo le mani.
“Quasi
eh? Modestia a parte ovviamente” lo prendo in giro.
Lui
mi fa una linguaccia. “Comunque, perchè non sei a
lezione?”
chiede, con un ghigno.
Io
divento rossa “Giura di non ridere”.
“Giuro”
dice mettendosi una mano sulla parte sinistra del petto.
“Ho
sbagliato aula” dico.
Lui
cerca di trattenersi, ma mi appena incontra i miei occhi scoppia a
ridere.
Io
faccio l'offesa “Grazie della promessa!” dico rossa
come un
pomodoro.
Il
platinato smette di ridere, ma ha ancora gli angoli della bocca
rivolti all'insù, “Scusa, ma sei troppo
forte!” dice lui.
“Lo
so” dico io pavoneggiandomi, poi ci sorridiamo, e io,
OVVIAMENTE,
arrossisco.
“Comunque”
comincio cambiando discorso “ e perché TU non sei
a lezione?”
chiedo curiosa.
Lui
prende un po' di colore sulle guance “Beh! Ti ho vista
dall'aula e
con una scusa sono uscito, volevo sapere che facevi”.
Io
divento sempre più rossa. “Beh... mi sto godendo
il calore del
sole” rispondo alla domanda implicita.
“Bene”
dice.
Dopo
un attimo di silenzio riprende la parola. “Ti va di andare al
bar,
io devo assolutamente farmi un caffè o sbrocco”
dice.
“Certo,
in effetti anche io ho voglia di un caffè”
rispondo alzandomi
dalla panchina, seguita da lui.
Chiacchieriamo
fino al bar della scuola dove ci prendiamo due caffè.
“Beh?
Come mai ti sei trasferita qui?” mi chiede, sorseggiando la
bevanda
calda.
“Mia
madre ha ricevuto un'offerta di lavoro, e per fortuna, o non avrei
trovato Harry” rispondo.
Lui
si rabbuia “Harry? È il tuo ragazzo?”.
“No,
assolutamente. È mio fratello. Cioè è
un po' complicata la
cosa...” inizio a raccontargli la mia storia, almeno partendo
dal
mio trasferimento a Londra.
(James
Pov)
Sono
seduto ad un tavolino del bar della scuola, sto ascoltando Andy, che
mi sta raccontando la sua vita.
La
sto ascoltando per metà, più che altro la sto
osservando. Ha i
capelli castani mossi, occhi verdi che ora volano su tutto quello che
la circonda, me compreso; sta gesticolando, molto concentrata sul suo
discorso. Ha le guance un po' arrossate, per la foga con cui sta
raccontando di una certa Meithe.
Poi
inizia a parlare di un gruppo, i McFly, di cui fa parte suo fratello.
Poi
si blocca, mi guarda “Ma mi stai ascoltando?” dice.
“Si,
stai parlando della band di tuo fratello” rispondo
“sai che anche
io faccio parte di una band!” aggiungo.
“Davvero?
Come vi chiamate?”.
“Sibillis,
il nome fa schifo, l'ha scelto Charlie, infatti” *Mi vergogno
altamente di quel nome*.
“In
effetti. Cioè tu sei in una band dove c'è anche
Charlie?“ mi
chiede, spalancando gli occhi, più per il disgusto che per
la
sorpresa.
“Già
e Matt” rispondo.
Lei
non sa che dire. La capisco, quei due devi conoscerli meglio per
apprezzarli. Sono uno più scemo dell'altro.
“Comunque,
vorrei sentirti.. cioè sentirvi. Tu suoni o
canti?” mi chiede
curiosa. Mi sono accorto dell' 'errore' che ha fatto.
“Suono
la chitarra e canto”.
“Come
Tom e Danny” dice tra sé.
“Comunque
dovete assolutamente cambiare nome, inventatevene uno nuovo, che ne
dici di... Busted?” propone... e devo dire che mi piace, mi
piace
molto, intendo il nome, non lei.. cioè anche lei..
cioè...AAAHHH!
Basta!
“Bello,
lo proporrò ai due idioti. Che fantasia, è molto
bello” le dico,
lei arrossisce.
“Ho
dato il nome anche ai McFly” si vanta, sorridendo.
“Da
'Ritorno al Futuro' vero?”.
Lei
annuisce, non ho il tempo di chiedergli nient'altro che la campanella
suona.
Ci
alziamo e raggiungiamo la prossima aula, lei già si stava
perdendo
si nuovo.
“Guarda
che Filosofia è a destra” le spiego, indicandole
la strada, e per
farlo mi avvicino al suo volto da dietro, cioè sto con il
mento
appoggiato alla sua spalla. La sento irrigidirsi. Poi sento il suo
profumo, sa di lavanda, il mio fiore preferito.
Mi
sposto subito. “Allora? Andiamo?” dico per cambiare
discorso. Lei
annuisce e mi segue a testa bassa, per nascondere il rossore che le
imporpora il viso.
Entriamo
nell'aula e tre secondi dopo ci raggiunge tutta la classe, la vedo
sedersi, come al solito, accanto ad Alex. Che probabilmente gli
starà
facendo il terzo grado sul perchè non è venuta a
lezione, ma non
c'è da preoccuparsi, sa difendersi benissimo.
Più
che altro sono io ad essere in pericolo, mi giro al rallentatore e
vedo due paia di occhi che mi fissano.
“Ciao
ragazzi, come va?” cerco di sviare.
“Bene,
ma tu dov'eri?” rispondono in coro, Matt e Charlie.
“Io?
In giro” rispondo restando sul vago.
“A
fare cosa?” “Con Chi?” la prima domanda
l'ha fatta Charlie, la
seconda ovviamente Matt, è lui il maniaco del gruppo.
“Da
solo, e a fare niente” rispondo a tutti e due.
Loro
ci cascano e ci mettiamo ad ascoltare il prof. Io sto ascoltando
poco, più che altro sto osservando una
persona a caso, che
in questo momento non sta minimamente ascoltando, ma sta disegnando?
Sì, sta disegnando sul banco.
Guardandola
mi viene in mente la sua idea del nome.
“Hey
ragazzi, voi sapete che ho sempre odiato il nome della nostra band
vero?” dico, cercando di non farmi vedere dal prof.
Loro
annuiscono “Anche se non ho mai capito il
perché?” aggiunge
Charlie.
“Comunque,...
me ne hanno suggerito uno nuovo, Busted, che ne dite?” dico,
cercando di convincerli.
“Ehm...
Busted? Beh, non è male. Anzi mi piace. Charlie?”
risponde Matt.
“Si
devo dire che è più fico dell'altro. Allora
è ufficiale? D'ora in
poi noi siamo i Busted” dice a voce un po' troppo alta.
Difatti il
prof lo guarda “E io sono Superman, Simpson la risposta alla
mia
domanda?” chiede, con un ghigno sadico.
Lui
è in difficoltà... il prof si rivolge a me. Sento
un suggerimento
che proviene da Andy. Lo riferisco.
“Bene
Bourne, almeno ascoltavi” risponde, deluso dal non avermi
potuto
mettere un voto basso. Mi odia, profondamente, ma la cosa è
reciproca.
Guardo
Andy. 'Grazie' mimo con le labbra. 'Di niente' risponde,
sorridendomi.
Ora
dovrei dire che ho le farfalle nello stomaco e che il mio cuore
galoppa, ma... non è assolutamente vero. Non so spiegare
cosa
'provo' per Andy, posso solo dire che mi attira, ma non piace, almeno
non in quel
senso, cioè si, ma.. boh. Dopo questo ragionamento senza
senso,
torno ad 'ascoltare' il prof.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ri eccomi.... ho già detto tutto su,
perciò vi lascio sperando questa vola di non restare priva
di recenzioni.
Baci a tutti dalla vostra _VERGESSENES KIND_
o _VERGY_
o _V_
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Ciao a tutti! Prima di tutto chiedo scusa per
il ritardo, ma tra il canottaggio e la scuola sto passando un periodo
troppo stressante!! Comunque, vi lascio alla lettura!!
Capitolo
9
(Andy
Pov)
Ormai
sono passati due mesi, siamo a Novembre, mese che odio, piove sempre,
la piscina esonda e io devo stare in casa! A scuola le cose vanno
bene, se non fosse che il Re, mi scassa sempre le pa... ehm.. le
scatoline. Comunque, anche con James le cose vanno bene, solo che...
beh non capisco cosa diavolo provo per quel diavolo *e fico* di
ragazzo. Non è che mi piace, c'è come attrazione,
ma... boh... non
riesco proprio a capire.
L'occasione
mi si presenta il primo giorno di Dicembre, il professore di
letteratura, il prof Freimann, ci assegna un compito di gruppo, il
mio gruppo, scelto dal prof, è composto da:
Me,
Alex, James, Matt e una ragazza che non conosco, ma molto amica di
Alex, che si chiama Karina.
Decidiamo
di vederci a casa mia che è la più grande, a
detta di Alex, che ci
è venuto un paio di volte, per farci una full immersion di
Supernatural.
Il
giorno dopo, il 2 Dicembre, alle 16 sono tutti davanti casa, Alex, li
fa entrare dal garage (=mia stanza) come gli ho sempre detto.
Solo
che io ho appena finito di farmi la doccia, e quando entrano, sto
prendendo la biancheria dall'armadio. Mi giro, appeno sento la porta
aprirsi, e velocemente mi rilego l'asciugamano intono al corpo.
Rimangono
tutti fermi, io sono rossa come un gambero.
“Alex,
tesoro, non entri mai dal garage, e proprio oggi dovevi
iniziare?”
sibilo, guardandolo male.
Lui
non fa una piega “Scusa, ma mi è venuto in mente
solo ora, mi
dispiace” risponde senza neanche girarsi, io su di lui non
“faccio
effetto”(diciamo così) perchè mi ha
rivelato in gran confidenza
le sue.. ehm.. scelte sessuali. Quindi di lui non mi preoccupo, ma...
mi giro verso gli altri, la ragazza, Karina, segue Alex, che si siede
sul letto, sorridendo divertita della scena, mentre James e Matt sono
ancora bloccati a fissarmi.
“Scusate
ragazzi, ma non pensavo che fossero già le quattro, mi vado
a
vestire” dico, prendendo io vestiti e accingendomi a uscire.
“Per
me puoi anche restare così, però non rispondo
delle mie capacità
di controllo” dice Matt, facendomi una radiografia, molto, ma
molto
accurata.
Io
ancora più rossa sto per urlargli dietro qualcosa, ma due
cose mi
bloccano, uno è James che gli tira una sberla sulla nuca,
due è la
ragazza, Karina, che lo rimprovera subito. “Hey, Matt, non ti
azzardare, sai come Emma può diventare vendicativa quando
pensa
anche solo di essere stata tradita” dice, tranquilla.
Vedo
Matt, irrigidirsi e rabbrividire. “E inoltre sai benissimo
che io
di certo andrei di corsa a dirglielo, e con le prove”
aggiunge,
sempre con una calma glaciale.
Lui
chiude immediatamente gli occhi e si avvicina ai due sbattendo sul
comodino. Quindi, ora l'unico che mi fissa è James.
“Beh,
vado a vestirmi, torno subito” loro annuiscono.
Quando
torno, vedo Alex e Karina stesi sul mio letto, mentre James e Matt
sono sull'altro.
“Hey,
scusate ancora, ma Alex non mi ha avvertito che entrava dal
garage”
dico fulminandolo.
“Non
importa, tranquilla. Comunque, io non mi sono mai presentata, piacere
Karina Bennet” si presenta, porgendomi la mano, che stringo.
“Andy
Winchester” rispondo, sorridendole.
“Ok,
dopo le presentazioni possiamo iniziare, per favore?” dice
Alex in
tono lagnoso.
“Hey,
rilassati bello, non ho la minima intenzione di fare tutto in una
giornata” lo riprendo subito, “sempre che voi non
avevate idee
diverse” aggiungo rivolgendomi agli altri, che scuotono la
testa.
Dopo
un ora facciamo una pausa, con spuntino. E chiacchieriamo un po',
cosa che mi permette di conoscere anche Matt e Karina. Il primo non
avrei mai immaginato che fosse tanto sveglio, riguardo la scuola
ovviamente, appena smettiamo di parlare di quella diventa
più scemo
di tutti i McFly messi insieme, credo che andrebbero d'accordo.
Mentre
stiamo chiacchierando bussano. “Avanti” urlo, per
farmi sentire.
Tutti si zittiscono.
Entra
Danny. “Hey Dan, scusa oggi non son passata perchè
avevo da fare
per scuola, come vedi” dico subito, scagionandomi. Lui mi
sorride,
e vedo Karina che si scioglie, *non mi ero accorta che facesse questo
effetto alle ragazze* (sese... pare vero nda).
“Non
è niente. Hey ciao Alex. Come va il tuo scambio illegale di
telefilm?” gli chiede avvicinandosi a noi.
L'altro
gli sorride complice “Oh, benissimo. Ho trovato nuovi adepti,
ti
vuoi unire?” gli chiede, sghignazzando, poiché sa
del ribrezzo che
Danny prova per i telefilm.
Lui
infatti fa una faccia schifata “No, grazie. Comunque, piacere
a
tutti, io sono Danny” si presenta, avendo visto gli altri.
Loro
salutano, presentandosi uno per volta. “Che state
facendo?” ci
chiede.
“Una
pausa dalla relazione che il prof ci ha dato da fare”
rispondo, “Ti
vuoi unire a noi?” chiedo poi facendogli gli occhioni, a cui
lui,
so benissimo, non riesce a resistere.
“No,
molto gentile. Ma non voglio rientrare nel giro delle ricerche/
relazione scolastiche, ho finito quel periodo. E no, Andy, non farmi
gli occhini da cerbiatta. Non ti guardo tanto” mi dice,
girandosi
dall'altra parte.
Io
mi alzo, mi avvicino a lui. “Dai Dan, come puoi
abbandonarmi”
dico con una vocina.
Lui
fa finta di niente, io mi arrendo “Uffa, sei senza cuore. Non
ti
parlo più” dico, girandomi dall'altra parte e
facendo l'offesa.
Gli altri sorridono alla mia recita.
Danny
non aspettava che questo, si gira, fa un occhiolino ai ragazzi e
inizia a farmi il solletico.
“No...
no.. Danny non ti azzard..are a ricominci..are hahahhha... con la
sto...storia del solletico... ti pre...prego” dico tra le
risate,
mentre i traditori se la ridono.
Lui
dopo un po' smette. “Ok, ora vi lascio finire in pace. Andy
ci
vediamo dopo da me, ok?” chiede, riferendosi alle lezioni.
Io
annuisco e lui esce.
“Scusa
Andy, ma voi due state insieme?” mi chiede Karina.
Io
spalanco gli occhi, non avevo mai pensato a noi così
“Oh,
NO! No, no, siamo solo amici, perchè?” dico, un
po' turbata.
“No,
così, curiosità. E allora a cosa si riferiva con
l'ultima domanda?”
mi chiede, curiosa.
Io
le sorrido. “Oh, si riferiva alle lezioni di chitarra che mi
sta
dando” le spiego.
Dopo
la pausa ci rimettiamo a lavoro e quando abbiamo raggiunto un certo
numero di pagine, ci fermiamo. Decidiamo di finire domani, e ci diamo
appuntamento sempre qui a casa mia, stavolta però gli
prometto di
essere vestita. Vedo che Matt sta per fare un'altra battutina, ma
viene fermato da un'occhiataccia di Karina, che a quanto ho capito
è
amica della ragazza di Matt, Emma Griffith.
Dopo
cena me ne vado a letto, facendo sogni strani su Danny. (Non erotici
però. Nda)
Il
giorno dopo, vengo svegliata dalla sveglia nel cellulare, * ancora
una sveglia normale non l‘ho ricomprata *. Vado a scuola e
tutto
bene, ma all’ultima ora, Karina, mi raggiunge.
“Hey,
Andy. Io ho avuto un problema a casa, non posso venire oggi
pomeriggio” mi dice, scusandosi.
“Oh,
non importa, stai tranquilla. Se finiamo ti porto gli appunti domani,
ok?” dico per rassicurarla. Lei mi sorride, mi saluta e se ne
va.
Alex,
mi segue fino a casa, dopo prepariamo il materiale necessario per la
relazione e mangiamo, chiacchierando.
Alle
16 precise arrivano Matt e James. “Hey, come va?”
ci salutiamo.
Matt
si guarda in giro, notando l’assenza della sua aguzzina.
“Non
c‘è?” chiede bisbigliando.
“No,
non c‘è” gli rispondo ridendo
“Aveva dei problemi con la sua
famiglia”.
Lui
fa un respiro di sollievo. “Non è che non mi stia
simpatica, anzi,
ma col fatto che è la migliore amica della mia ragazza,
quando c‘è
lei non posso fare niente di niente, senza che poi venga riferito a
chi di dovere” spiega, riferendosi ovviamente alla sua
ragazza. Ci
mettiamo tutti a ridere.
Poi
iniziamo la relazione. Ma mezz’ora dopo un cellulare squilla.
“Pronto?”
risponde Matt.
“Cosa?
Ma perché hai chiamato proprio me?” chiede alla
persona che l’ha
chiamato.
“Ma
uffa Charlie, non posso, sto facendo una relazione, per scuola. No.
Sai benissimo che non posso” dice deciso.
Poi
però inizia a cedere. “Ma non puoi
aspettare?” “Mamma mia… e
va bene. Ci vediamo a casa tua. Ma sappi che se prenderò un
voto
brutto per colpa tua non ti parlerò a vita.” dice,
attaccando,
senza aspettare la risposta dell’altro.
Poi
ci guarda “Ragazzi, vi dispiace se vi abbandono? Ma
quell‘idiota
di Charlie ha bisogno di me” dice sospirando.
James
alza gli occhi “Devo venire anche io?” chiede.
L’altro
scuote la testa ”Non c‘è bisogno. Ma
quell‘impiastro ha
combinato il solito casino. Mi dispiace, mi farò
perdonare” ci
dice.
“Non
importa, vai pure. Ci vediamo domani a scuola” gli rispondo
io
sorridendo.
Lui
ricambia il sorrido e esce di corsa. Ora siamo solo in tre. Ci
rimettiamo al lavoro, in silenzio… che viene rotto un quarto
d’ora
dopo da Alex.
“Oddio!
Ragazzi, mi dispiace. Ma devo tornare immediatamente a casa. Mi sono
dimenticato… ehm… il gatto dentro casa”
dice lui.
Io
ci penso “Alex, tu non hai un gatto” dico.
Lui
mi guarda male “Non… non è il mio.
È … della mia vicina, si
della mia vicina, che è andata in vacanza. E ancora non ho
dato da
mangiare al suo micio. Mi dispiace ma devo andare” risponde,
alzandosi, prendendo le sue cose e uscendo. Prima di uscire mi alza i
pollici e io capisco che l’ha fatto apposta.
*
Lo odio…* poi vedo che James mi guarda
“… no lo amo”.
“Ehm…
facciamo una pausa?” chiedo, evitando di guardarlo negli
occhi.
“Si,
non ne posso più” risponde, alzandosi e
lasciandosi cadere sul mio
letto.
Io
seguo ogni suo movimento, poi quando lo vedo rialzare gli occhi verso
di me, distolgo lo sguardo.
“Ti
va qualcosa da mangiare?” chiedo, rossa per i pensieri che mi
affollano la mente.
“No,
da mangiare no, grazie” dice, fissandomi.
Io
ovviamente arrossisco ancora di più, abbassando gli occhi.
Lui
si alza, e mi si avvicina, lentamente. Mi arriva veramente molto
vicino, quando alzo il viso, me lo trovo vicinissimo.
“Ma
cos…?” non finisco la frase che le sue labbra sono
sulle mie, ho
gli occhi spalancati. Ma piano piano, le mie palpebre si abbassano.
Non
sento più niente se non le sue mani che mi stringono la
vita, le mie
mani che stanno accarezzando i suoi capelli, e le sue labbra, che
stanno giocando con le mie.
Dischiudo
le labbra e lui ci infila la lingua, quando tocca la mia, sento i
brividi che mi salgono dalle dita dei piedi fino alle punte dei
capelli. È un bacio un po’ violento, diciamo
passionale. Quando
rimaniamo senza ossigeno ci stacchiamo. Io apro gli occhi lentamente
e vedo il suo viso ancora vicino a me. Mi sorride, però ha
una
faccia strana.
“Io…
io… non…” inizio a balbettare, ma lui
mi interrompe.
“Aspetta
Andy, io non so perché l‘ho fatto. Io,
cioè tu mi piaci, ma non
in quel modo, cioè sei mia amica e sei bella, ma io non
capisco…”
dice, abbassando gli occhi.
“La
stessa cosa vale per me. Cioè tu sei bellissimo, e mi attiri
molto,
ma… non riesco a vederti come mio ragazzo. Non so se
capisci, non
capisco cosa sia questa… sensazione?” cerco di
spiegarmi.
Lui
mi sorride, “Senti, ho sempre sentito dire che dal primo
bacio non
si capisce se davvero ti piace la persona che hai davanti. Ti va di
fare un altro tentativo per essere sicuri?” mi chiede,
arrossendo.
“Non
avrei mai pensato che tu arrossissi come le altre persone”
dico
sorridendo “comunque, possiamo provare” rispondo.
Allora
mi si avvicina e stavolta si prende tempo con molta più
calma. Lui
inizia a seguire il contorno delle mie labbra con la lingua, poi mi
chiede quasi il permesso, che gli viene accordato. Quando le nostre
lingue si toccano questa volta non sento gli stessi brividi di prima.
Quando
ci stacchiamo lui mi guarda, aspettando una conferma della sua tesi.
“Senti,
questa volta io non ho sentito niente, cioè è
stato un gran bel
bacio, ma solo un bacio. Non so se capisci cosa
intendo…“ cerco
di spiegarmi.
“Capisco
benissimo, è la stessa sensazione che provo io, bellissimo
bacio, ma
solo un bacio. Va bene quindi tutto come prima?” mi chiede
timoroso
della risposta.
Io
ci penso tre secondi “Si. Direi di si. Amici come e
più di prima”
dico, abbracciandolo. Lui mi sorride e ricambia la stretta. Poi ci
mettiamo a parlare, e io gli racconto cosa pensavo di lui fino ad
ora, cioè che pensavo che mi piacesse etc.. etc.
Lui
mi dice le stesse cose, allora ci mettiamo a ridere, più
uniti di
prima.
James
se ne va, salutandomi con un bacio a stampo, che diventa un nostro
rituale di saluto, ma senza malizia; tre secondi dopo, mi chiama
Alex.
#
Hey, And, allora com‘è andata? # mi
chiede senza neanche dirmi ciao.
#
Si, ciao. Grazie, io sto bene. Tu?#
faccio la sarcastica.
Lui
sbuffa #
Ma che te ne frega di come sto! Cosa è successo? #
mi chiede pettegolo.
Ora
sono io a sbuffare #
Comunque è successo che ci siamo baciati…#
lui mi interrompe subito.
#
Che genio che sono! Com‘è stato?# mi
chiede sempre più curioso.
#
Alex la vuoi finire, e farmi parlare. Il bacio è stato
fantastico.
Ma…#
gli spiego tutto quello che abbiamo fatto e detto. Alla fine il
silenzio regna sovrano.
#
Hey? Ci sei? #
chiedo preoccupata. Lui dall’altro lato si mette a ridere,
come un
pazzo.
Io
faccio una faccia interrogativa, e guardo male il mio cellulare.
#
Cioè.. Fammi capire bene! Non vi siete messi insieme
perché non
siete sicuri? Ahahhahahahhahahah scusa ma non ci credo nemmeno se lo
vedo #
continua a ridere il fedifrago.
#
Scusa, ma credo che stia per cadere la linea…#
dico, poi attacco. Immaginandomi la sua faccia davanti al TU-TU-TU
del telefono.
Poi
spengo sia telefono che computer. Non voglio essere rintracciata in
nessun modo. E chiudo a chiave la porta, se mai decidesse di venire.
Ci sono rimasta malissimo. Non so il perché, non
è lui non mi
prenda mai in giro, anzi, ci sfottiamo sempre, ma… ma questa
volta
mi ha dato molto fastidio.
Mi
metto nel letto, dopo essere andata a prendere qualcosa da mangiare
in cucina, dove ho incontrato Harry, che però era troppo
preso da M,
con la quale stava messaggiando, per accorgersi anche solo che stessi
li.
Mi
immergo sotto le coperte, ma sento dei passi che scendono le scale
verso la mia porta. Bussano. Faccio finta di dormire. Qualcuno entra,
si siede sul letto.
“Hey,
Andy. So bene che non stai dormendo. Ti ho visto fin troppe volte
farlo” dice la voce di Danny.
Apro
gli occhi, lucidi. Lui mi guarda “Hey, cosa
c‘è?” mi chiede,
preoccupato. Io ignoro la domanda.
“Come
mai sei venuto qui?” dico, con la voce roca. “Sai,
c‘ero anche
io in cucina, ma non te ne sei accorta, come Harry non si è
accorto
di te. Ti ho visto con quella faccia e sono sceso a vedere come
stavi” mi spiega.
Io
lo abbraccio e gli racconto tutto, di James, di Alex e di come gli ho
attaccato in faccia. Sento che quando gli parlo del bacio lui si
irrigidisce. Alla fine, mi addormento abbracciata a lui.
(Danny
Pov)
Sono
steso sul letto di Andy, che si è addormentata con la testa
abbandonata sul mio petto. Non ho capito molto bene cosa è
successo,
ma lei era disperata, ha pianto tutto il tempo, mentre mi spiegava di
James e Alex.
Quando
si è messa a descrivermi il bacio, mi sono irrigidito, non
poteva
saltare la descrizione, non so perché ma immaginarmi lei che
bacia
un ragazzo mi rende strano.. Sembro quasi… geloso.
Si,
ma solo perché è la sorellina di Harry, solo
perché la vedo come
la nostra piccola mascotte Andy. Vero? Oddio, non so più
cosa
pensare.
Non
mi posso far venire queste crisi, qui, con lei che dorme, mezza
sdraiata su di me. Penso, quindi sconnetto il cervello e mi appoggio
per bene alla testata del letto, cercando di stare più
comodo e
anche di non svegliare la moretta.
Non
so come ma dieci minuti dopo sto dormendo, e sto stringendo, nel
sonno, Andy, come se fosse il mio tesoro più prezioso.
Angolo dell'autrice:
Ri-eccomi
a scssare le Balls.... non ho molto da dire, se non che, se vi va, per
favore lasciatemi una piccola recenzioncina!!
Ok, ringrazio i due miei tesori, senza i quali veramente butterei tutto
al cesso e... come aggiunge sempre la mia Ziza... tirerei lo
sciacquone!!
TelefilmADDICTED: Tessoro... cosa
dire.. ti adoro... cooomunque la foto la metto appena il mio computer
avrà smesso di fare l'idiota!! ^^. E si Ale(x) è
il the best!! ^^ Kiss Kiss
Oblivion96: Cara Recenzitrice
Sconosciuta, sono Lieta che Le piaccia la Mia Storia senza ne capo ne
coda! OK, I stop My self. Amore mio... lo sai che
...-unico-sopracciglio è Charlie non Matt... ma comunque..
cosa dire... non farò comparire pinguini in questa storia,
ma magari posso far andare allo zoo i protagonisti e far incontare M
davanti alla vasca dei Pingu!! ^^. Vabbè... I Luv U....
Sarà un Piacere RivederLa tra le mia recenzioni... KKBB
Saluti
a tutti voi, dalla vostra
_Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Ciao A Tutti!! Allora come vi va la vita? A me
tutto bene ( Ma quando? nd1) (Quando cosa? nd2) ( Quando te l'ho
chiesto! Muauauauau! nd1) Ok, scusate il siparietto idiota, ma il mio
cervello sta sclerando!! He He... Vi lascio subito alla lettura...
Capitolo
10
(Andy
Pov)
Mi
sveglio perché sento il mio cuscino che si
respira… poi ci penso,
ma da quando i cuscini respirano? Mi chiedo ancora intontita dal
sonno. Apro un occhio e vedo che il mio cuscino in realtà
è il
petto di Danny. Appena lo vedo, mi ricordo che ieri mi sono
addormentata con lui dopo essermi sfogata. Povero, chissà
come gli
sarò sembrata, è la seconda volta che mi vede in
fase 'crisi'.
Guardo l'orologio sul comodino, sono le 6.45. Posso stare nel letto
ancora un po', mi accoccolo contro Danny e il suo respiro regolare mi
fa riaddormentare nel giro di due minuti, ma alle 7.15 suona la
sveglia (sempre del telefono, ancora devo ricomprarla), con uno
scatto la spengo. Lui apre un occhio.
“Hey,
Dan. Dormi, è presto per te! Scusa se ti ho
svegliato” dico,
accarezzandogli i capelli.
Neanche
mi risponde che si riappisola. Mi alzo, mi preparo, faccio colazione
da sola ed esco.
Arrivo
a scuola e vedo James, con le cuffie dell' ipod nelle orecchie,
seduto su un muretto. Mi avvicino, e senza che lui si accorga di me,
gli schiocco un bacio a stampo.
“Hey,
buongiorno” mi saluta, togliendosi le cuffie.
“Mmm...”
rispondo, piuttosto laconicamente.
Lui
fa una faccia strana “Cosa c'è che non va?
“ chiede.
Sto
per inventarmi una scusa della serie ' no, va tutto bene, sono solo
stanca...' ma lui mi precede.
“Non
dirmi che è il sonno perché non ci
credo” dice subito.
Io
sbuffo. “Ho litigato con Alex” dico tutto d'un
fiato.
“E
per qual motivo?” chiede curioso.
“Per
te” rispondo.
Lui
alza un sopracciglio. “Per me?”.
“Per
te” asserisco.
“Per
me!” continua lui.
“Si,
Jam per te. Perché quando gli ho raccontato la storia del
'è stato
un bel bacio, ma solo un bacio' lui si è messo a ridere,
dicendo che
siamo due deficienti” spiego “perchè
secondo lui solo il fatto
che ci attraiamo è un buon motivo per metterci insieme, e
non so
perché, ma questo mi ha fatto sentire... non lo so, ferita?
Dalla
poca considerazione che ha su di me, cioè io non sono una
sgualdrina, non mi metto con uno solo perché è
bello, ma perché
piace davvero, non se capisci cosa intendo” continuo
guardandolo
per vedere se sono solo io che sono una psicopatica.
Lui
mi sorride e mi abbraccia “Hey. Prendi fiato, piccola. Ho
capito
benissimo. Sai che ti dico, che molto probabilmente hai ragione, ma
forse Alex non ha ancora trovato, come dire, qualcuno che l'ha fatto
innamorare e per questo si basa solo sull'attrazione” dice, e
non
ha tutti torti, magari è proprio così.
“Forse
hai ragione, da dove sbuca questo James così
saggio?” chiedo
ironica.
Lui
mi guarda male. “Io sono saggio, solo che uso la saggezza
quando mi
serve” mi dice facendo l'offeso.
Io
mi metto a ridere, seguita da lui, ma il suono della campanella mi
gela il sorriso sulle labbra.
“Hey
Jam, posso sedermi vicino a te oggi?” gli chiedo facendo gli
occhioni.
Lui
sorride e annuisce, io gli salto addosso della serie KOALA lo riempio
di baci sulle guance.
Arriviamo
in classe e Alex ancora non c'è, seguo James al suo posto,
che
solitamente è accanto a Charlie, ma oggi ci mettiamo dietro
al Re e
a Matt, che mi saluta con un bacio sulla guancia.
“Come
mai se qui con noi oggi?” chiede Charlie.
Io
sono indecisa se rispondergli male o non rispondere proprio. Alla
fine cerco di essere gentile.
“Perché
avevo voglia di stare con James e gli ho chiesto se potevo stare
vicino a lui” rispondo,
“E
perché volevi stare con James?” chiede ancora
assillante.
'E
perché non ti fai una manciata di cazzi tuoi?' sto per
rispondergli
ma mi trattengo, perché vedo entrare tutto trafelato Alex,
che mi
vede seduta vicino a James e con la testa bassa si mette accanto a
Karina,
“Perché
sì” rispondo invece.
Per
fortuna entra il prof e Charlie non ha il tempo di farmi altre
domande.
Durante
la ricreazione e la pausa pranzo mi chiudo in bagno o sto con James,
Matt e Charlie così che Alex non abbia il modo di
avvicinarsi a me.
L'intoppo
nasce all'uscita, perché non ho il tempo di arrivare
all'ingresso
che vedo Alex che mi viene incontro. Io faccio finta di niente,
continuando a parlare con Jam e Matt.
“Andy,
ti posso parlare?” mi chiede il moro, con gli occhi bassi;
non gli
faccio finire la frase.
“No”rispondo,
saluto James e Matt con un bacio e vado a casa, lasciando Alex con la
bocca aperta, come un pesce.
Arrivo
a casa, sono le 3 e dato che non c'è nessuno a casa, mi
stendo sul
divano e mi metto a fare zapping col telecomando, ma viste le
cavolate che sono in onda in questo momento spengo la TV, lancio il
telecomando sulla poltrona e chiudo gli occhi. Conto precisamente un
minuto e il telefono squilla.
Alzo
gli occhi al cielo *è mai possibile che ogni volta che mi
metto a
riposarmi squilla qualcosa!?!* penso sbuffando. Alzo la cornetta del
telefono.
#Pronto?#
.
#Andy?
Sei tu?#
dice la voce di Alex.
#No,
non sono io. Che vuoi?#
rispondo, sarcastica.
#Senti,
ecco... perché mi eviti?#
mi chiede. Io spalanco gli occhi, 'Perché lo evito? Ora lo
uccido'.
#Perché
ti evito? Idiota, se non mi avessi praticamente chiamato 'puttana'
magari ora staremmo parlando tranquillamente, no?#
rispondo sempre dolce come un limone.
#Cosa?
Non ho mai fatto una cosa del genere!# dice
lui, quasi urlando.
#Se
certo. Ciao Alex# dico,
attaccando.
Sento
entrare Dean e mamma.
“Ciao”
li saluto raggiungendoli in cucina.
“Hey,
chi si rivede. Pensavamo fossi morta” mi prende in giro Dean.
Io
ricambio il sorriso. “Me ne vado da Danny, torno tra un paio
d'ore”
dico, dando un bacio a mia mamma.
Lei
subito mi fa l'occhiolino. “Vai da
Danny?Perché?”.
“Mamma!
Non pensare subito a quello, vado da Dan, perché mi sta
insegnando a
suonare la chitarra” la blocco subito io, sorridendo
impertinente.
E lei quando le passo accanto mi da un calcio 'scherzoso' sul sedere.
Io
le faccio la linguaccia e esco, raggiungendo casa Jones.
Entro,
come al solito, dal garage. Salendo incontro Victoria.
“Ciao
Victoria” la saluto, vedendola seduta sulla poltrona azzurra,
quasi
bianca., che fa risaltare i suoi capelli ramati.
“Hey,
ciao Andy, chiamami Vic, sennò mi fai sentire
antipatica” mi dice,
sorridendo.
“Ok,
Vic.” rispondo, ricambiando il sorriso.
“Se
cerchi Danny è in camera sua” mi dice.
Io
la ringrazio e salgo. Trovo la porta aperta e nessuno dentro. Entro,
prendo la chitarra che uso di solito, mi siedo sul letto e inizio a
mettere in pratica gli insegnamenti di Danny.
Sono
assorta negli esercizi che faccio con lui, che quando una mano mi
tocca la spalla, faccio un salto.
Ovviamente
il proprietario della mano in questione è Danny, che ora si
sta
rotolando dalle risate.
Io
lo guardo male, ma lui mi ignora. Allora inizio a fargli dei
pizzicotti.
Lui
naturalmente ricambia con il solletico e non so come ci troviamo sul
letto, con lui sopra di me, ma vista la situazione, gli do una spinta
e lui cade giù, lo vedo sparire dalla mia visuale.
Mi
sporgo dal bordo del letto, e lo vedo ridere come un matto steso
sulla schiena, continuiamo a ridere per un po' quando lui con uno
scatto mi tira giù e io atterro su di lui.
“Oddio,
scusa. Ti ho fatto male?” chiedo preoccupata, senza
però muovermi
di un millimetro.
Lui,
sempre ridendo, scuote la testa, con gli occhi lucidi dalle risate.
“Hai
intenzione di ridere ancora?” chiedo cercando di incrociare
le
braccia, ma poiché sono sopra di lui, mi è un po'
difficile, e
quelle rimangono pressate tra i nostri corpi, al che mi accorgo in
che posizione ci troviamo: lui ancora steso sulla schiena, io
pressata su di lui. Ovviamente divento rossa, simil aragosta.
Lui
si accorge del mio 'cambiamento di colore' e si accorge,
probabilmente solo ora, della nostra posizione. Lui non cambia colore
come me, diventa solo più arrossato in zona guance, cerco di
alzarmi, ma ovviamente l'idiota *io* non può perdere
l'occasione di
una figura di merda colossale. Nell'alzarmi le mie braccia perdono
l'appoggio sul suo petto e cado. Lui riesce a sostenermi un
po’, ma
non sono proprio una piuma e quindi mi ritrovo appiccicata a lui,
labbra comprese.
Tutti
e due spalanchiamo gli occhi, appena capisco cosa succede mi alzo a
razzo.
“Ecco...
rimandiamo a domani la lezione,ok? Ciao” dico tutto d'un
fiato e
esco, ancora rossa.
Scendo
le scale di corsa, non vedo neanche Vic che mi saluta, corro nel mio
garage e mi ci chiudo dentro. A chiave. Rimango appoggiata alla
porta, con la testa tra le mani, mi lascio scivolare a terra.
“Cazzo!”
dico.
“Merda!”
continuo,
“Porca
Troia” dice una voce al mi posto, al che faccio un altro
salto di
due metri e mezzo dalla paura. Alzo gli occhi e vedo Doug seduto sul
mio letto. “Cosa ci fai tu qui?” chiedo, dopo aver
perso una
delle mie nove vite *no, aspetta, quelli erano i gatti *.
“Volevo,
solo sapere come stavi, visto che era da un po' che non ti vedevo, ma
a quanto pare sono arrivato nel momento sbagliato” spiega
alzandosi.
“No,
no. Stai pure! Scusa per l'entrata, ma sono un po'... ecco...
boh”
concludo, consapevole di non aver espresso assolutamente niente con
le tre parole che ho detto.
Lui
si siede vicino a me, per terra.
“Cos'è
successo?” mi chiede.
“Ecco,
non lo so... cioè lo so ma... insomma! Mi sta venendo il mal
di
testa, chissà se Harry ha un'aspirina?”
chiedo più a me
stessa che a lui.
Lui
alza gli occhi, sbuffa. “Senti, so bene di non essere il
più bravo
ascoltatore del mondo, ma ci sto provando, ma se ti metti a divagare
così crollo subito” io abbasso gli occhi
“e si, sicuramente Judd
avrà un'aspirina” conclude, facendomi sorridere.
Allora
faccio un bel respiro e inizio il mio... sfogo.
“Sono
andata da Danny”*solo dire il suo nome mi fa arrossire*
”per la
lezione, sono arrivata lì e lui era in bagno, allora ho
preso la
chitarra che mi da di solito e ho iniziato gli esercizi, poi lui mi
fa prendere un colpo e si mette a ridere e non so come finiamo sul
pavimento, io sopra di lui” faccio un respiro
“quando mi accorgo
come stiamo cerco di alzarmi, ma le braccia erano incastrate tra me e
lui allora scivolo, e...” altro respiro “e ci
baciamo... cioè
non è un vero bacio, ma solo le nostre labbra si sono
toccate, siamo
stati così per un po', poi capito cosa era successo, mi sono
alzata
di corsa e sono venuta qui” finisco incespicando nella
parole,
tanta è la fretta di concludere.
Chiudo
gli occhi in attesa della reazione del biondo; ma poiché non
dice
niente lo guardo: non ha mosso un muscolo, sembra indifferente... e
infatti quando apre bocca avrei voluto dirgli di andare a quel
paesino.
“Beh?
E allora? È un bacio, niente di che” dice, come se
stesse parlando
ad una minorata mentale.
“Certo
che voi maschi avete la sensibilità di un cannone, cazzo, ti
ho
appena detto che ho baciato Danny, ok, chiamarlo bacio è
esagerato,
ma mi è piaciuto più questo sfioramento di labbra
con lui che il
bacio, molto meno casto con Jam, e tu che fai? Beh? E allora? Ma
cos'hai nel cervello? Al posto della materia grigia hai quella
rosa?”
*so benissimo che è un offesa del cavolo, ma non so cosa
dire*.
Lui
si mette a ridere come un matto, ricordandomi l'altro idiota, che ho
baciato. Cazzo.
Poi
l'idiota smette di ridere, ma un ghigno è presente sulle sue
labbra.
“Che
c'è?” chiedo curiosa di questo cambiamento, ma
anche impaurita.
“Ti
è piaciuto più la 'toccata e fuga ' con Jones che
il bacio focoso
con questo Jam?” chiede, sempre ghignando.
Io
spalano gli occhi, “No, chi l'ha detto?”.
“Tu”
risponde, con il ghigno sempre lì.
“No,
hai capito male” dico evitando di guardarlo.
“Ah
Ah. Certo, mo' oltre che idiota sono pure sordo” dice,
sbuffando.
Io
lo guardo “Ok, mi è piaciuto di più,
cioè è stato più...
più... non trovo la parola adatta”dico,
spremendomi le meningi.
“Coinvolgente,
nonostante vi siate solo toccati?” mi suggerisce.
“Si,
ecco”.
Lui
mi sorride dolce. Poi mi guarda serio. *Questo ragazzo passa da
idiota allegro a idiota serio in meno di un secondo, è
preoccupante
la cosa *.
“Andy,
io non so cosa dirti, posso ascoltare, ma i consigli a me servono,
non li so dare. Magari dovresti parlarne con Gi o Rox” mi
dice.
Io
lo abbraccio, interrompendolo.
“Grazie,
grazie Doug sei un genio” gli dico, abbracciata a lui.
Lui
mi stringe, come un fratello fa con la sorellina.
“Lo
so” risponde dandosi le arie.
Io
mi metto a ridere, poi mi alzo, apro la porta.
“Dougie,
è meglio se lo dico a Gi o a Rox?” faccio un
ultima domanda prima
di uscire.
Lui
alza le spalle “Non saprei forse Gi, perché lo
conosce meglio”
risponde.
Gli
do un bacio sulla guancia e corro verso casa Fletcher.
Entro
da garage, come al solito, passando per la sala prove. Salgo le scale
e arrivo in salotto, dove trovo Tom, Harry e la persona che cercavo,
Gi.
Mi
precipito da lei. “Ciao ragazzi, scusate ma devo parlare un
attimo
con Gi, ve la rubo per un po'!” dico, prendendo la riccia per
un
braccio e tirandola verso di me.
Lei
si alza, i due si guardano confusi, poi annuiscono.
“Dove
possiamo parlare senza che nessuno ci senta?” chiedo.
“C'è
la camera, vieni su” risponde lei, facendomi strada.
Entriamo
e io mi stendo sul letto, lei si siede vicino a me.
“Cosa
mi devi dire?” mi chiede, accarezzandomi i capelli.
Io
le racconto tutto, da James e Alex fino alla chiacchierata con Doug,
quando le ho raccontato del bacio con Danny, l'ho vista fare un
sorrisetto di soddisfazione, ma solo per un secondo.
“Secondo
me, hai fatto bene a non metterti con questo James, siete attratti,
ma non vi piacete sul serio, su Alex James ha ragione, probabilmente
non si è mai innamorato” dice.
“Riguardo
Danny... ecco, la faccenda è più
complicata” dice “Hai detto
che ti è piaciuto più la, come ha detto Doug,
'toccata e fuga?' con
Danny che il 'vero' bacio con James, vero?” chiede.
Io
annuisco arrossendo. Lei sorride tra se.
“Gi,
cosa ci sarà mai da ridere? Io mi sto torturando per capirci
qualcosa!!” dico, esasperata e disperata, ristendendomi sul
letto,
dal quale mi ero alzata.
“Scusa
scusa... è che stavo pensando ad una cosa” dice
lei.
Io
mi alzo “Vabbè, grazie Gi di avermi ascoltato...
se ti viene in
mente un modo per mandare indietro il tempo dimmelo pure,
così non
vado da Danny”*e ogni volta che dico questo nome
arrossisco...
aridaje*.
Lei
mi guida fino al garage, dicendomi di stare tranquilla e che tutto si
sistemerà.
Esco
con un ‘se lo dici tu’. E me ne vado in camera mia,
a fare quegli
orribili COMPITI DI SCUOLA!
(Giovanna
Pov)
Wow!
E non abbiamo neanche alzato un dito. Devo assolutamente chiamare
Meithe e Rox.
Sono
seduta sul divano e sto pensando al piano ideato da Meithe a cui ci
siamo aggregate io e Rox.
Inizio
Flashback
Sono
seduta sul mio divano, in casa mia, a leggere il mio libro, una
commedia romantica strappalacrime, ma talmente ovvia che mi fa quasi
ridere. Comunque, sto leggendo questo libro quando vedo M che si
siede vicino a me senza degnarmi di uno sguardo, sembra molto presa
da qualche pensiero.
“Ehm...
ciao M” la saluto.
“Oh,
ciao Gi, scusa non ti avevo visto”.
“Come
mai sei tanto pensierosa?” chiedo, chiudendo il libro e
girandomi
completamente verso di lei.
“Sto
pensando ad una cosa che mi ha detto ieri And, e si sta formando nel
mio cervellino bacato un piano per...” poi si blocca.
“Per?
Cosa ti ha detto ieri Andy?” chiedo, curiosa da morire.
“Quando
le ho detto di me e Harry, lei mi ha risposto con 'quindi ora gli
unici single siamo io e Danny'. E questo mi a fatto pensare che
è
vero e che lei deve assolutamente svagarsi, non ti posso spiegare il
motivo, perché le ho promesso di non dirlo a nessuno, ma
sono
convinta che deve assolutamente togliersi dalla testa una certa
persona” mi spiega.
In
effetti sono rimasti solo Danny e Andy single. *Dobbiamo rimediare*
penso e so bene che un ghigno sadico si è formato sulle mie
labbra.
Quando
lo vede, anche lei ghigna. “Allora dobbiamo proprio fare
qualcosa
per queste due anime solitarie eh?” dice, facendo
l'innocente, ma
con quel ghigno sembra solo più sadica.
Sto
per rispondere quando una voce ci fa sobbalzare.
“Cosa
dovete fare? E chi sono le anime solitarie?” chiede la voce.
Mi
giro e vedo Roxanne che ci guarda curiosa. Si siede di fronte a noi.
“Che
ne dice M meglio tre persone che due no?” dico.
Lei
annuisce e ci spiega il suo piano, che consiste nel cercare di
lasciare da soli i due il più possibile e di spingerli l'uno
tra le
braccia dell'altro.
Fine
Flashback
Povera,
l'ho vista molto confusa. Ma alla fine sono sicura che andrà
tutto
bene.
Angolo
Dell'Autrice:
Ri-eccomi...
( Quando? nd1) ( Sese, quando te lo chiesto... nd2) ( No, quando sei
tornata? Mauuauauua nd1) ok, penso che tutti abbiate notato che oggi
sono nella fase da 'Annoying Orange' per chi non abbia visto i video
vada su Youtube a guardarseli
perchè sono troppo scemi e divertenti. Ok, ora basta e
passiamo ai ringraziamenti:
Un Grazie Grandissimo
a:
Trixilla: Ciao, non sai quanto sono stata
felice di leggere la tua recensione. Comunuqe, si devo ammettere che
Danny non è proprio molto deciso eh? ;) Ma vedrai che piano
piano si stabiliranno le cose. Grazie per i complimenti, son contenta
che la ff ti piaccia. e spero che tu riesca ad arrivare fino alla fine
senza uccidermi. :D Aspetto la tua recensione per questo capitolo,
così mi dici che ne pensi... Baci.
Oblivion96: Cioè no aspetta un
secondo, non ti piaceva prima lastoria perchè aveva un filo
logico, mentre ora nono lo ha? Certo che sei strana forte SociaH caVa.
Per la 'storia' dei Pinguini: cero che non ti accontanti mai, senti, ma
ti pare che 8 ragazzi possano fare un viaggio in Antardide, invece che,
chessò.. alle Bahamas?? Mauuaauuaua... vedrò cosa
posso fare Ammmmmore mio...KKBB I Luv U.
Ringrazio
tantissimo anche ffdipendente (bel nick... lo sono anche
io... ;)) per aver aggiunto la storia tra le preferite.. *me molto
felice... *; e ancora Trixilla per averla aggiunta tra le
seguite.
Un BACIONE a tutti
e Buon Week-End dalla vostra _Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_.
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Ciao a tutti! Come va la vostra vita? La mia
uno schifo, ma vabbè... non ho molto da dire, quindi vi
lascio alla lettura...
Capitolo
11
(Andy
Pov)
Non
so più cosa dire, fare, pensare. Le mie certezze se ne sono
andate a
farsi fottere. Quelle certezze sono, da cinque mesi i Mcfly, Gi, Rox,
M e Alex. Ora a queste certezza si è aggiunto James, ma sta
vacillando sia Alex che Danny, entrambi per colpa di un bacio.
La
mattina seguente alla disastrosa lezione con Dan, mi sento uno
straccio, avrò dormito sì e no due ore. Mi
preparo velocemente e
dopo un colazione molto spartana (costituita da una mela verde), vado
a scuola.
Quando
arrivo non faccio caso a dove vado e quando entro in classe non mi
accorgo neanche di essermi seduta al mio solito posto accanto ad
Alex. Infatti lui, quando mi vede seduta li, strabuzza gli occhi e si
siede velocemente vicino a me.
“Andy,
mi dispiace, io non ti volevo assolutamente offendere, mi dispiace
veramente...” inizia lui.
“Non
importa, anzi, scusa tu, ho reagito male, ma riguardo le questioni
sentimentali sono un po'... rigida” lo interrompo, ma lo dico
come
se fossi un automa e lui ovviamente se ne accorge.
“Hey
And, cosa ti è successo?” mi chiede, preoccupato.
“Ma
no, niente. Sto bene, tranquillo” rispondo cercando di
sorride, ma
quello che viene fuori più una smorfia.
“Si
certo. Dai dimmi” mi dice, senza neanche farmi finire.
Io
allora spinta un po' da lui, un po' dalla speranza che lui sappia
come fare gli racconto tutto. Ovviamente alla fine lui non ha idea di
come dovrei comportarmi, ma me l'aspettavo.
Appoggio
la testa sulla braccia incrociate sul banco, a Alex cerca di farmi
forza con delle pacche sulle spalle. Sento un'altra mano che mi tocca
il braccio, alzo la testa e James mi da un bacio a stampo, come ormai
facciamo sempre.
“Hey
And, avete fatto pace finalmente” dice, poi vede la mia
faccia “...
cosa è successo?” chiede, prendendo la sedia del
tavolo accanto e
sedendosi davanti a me.
“Non
provo neanche a dirti che è solo la stanchezza
vero?” chiedo,
sicura della risposta.
Lui
infatti scuote la testa sorridendo.
“Ho
baciato Danny” dico, ormai abituata all'arrossamento
istantaneo che
viene subito dopo questa frase.
Lui
rimane un po'... ehm... credo sbigottito.
“Danny,
il ragazzo che ti da lezioni di chitarra. Quello che abbiamo
conosciuto a casa tua?” chiede.
Io
annuisco e ributto la testa tra le mie braccia, mentre Alex mi dice
cosa come, 'tranquilla si sistemerà tutto'. L'ho
già sentita 'sta
frase!
“Comunque,
se lui ti piace, quale il problema?” dice, dato che non gli
ho
spiegato tutta la mia situazione.
“Ma
io non lo so se mi piace, cioè non avevo mai pensato a lui
come un
ragazzo” dico.
“Beh,
lui è un ragazzo, non te ne sei mai accorta?” mi
prende in giro
Alex.
“Avete
capito cosa intendo” dico fulminandolo.
Loro
annuisco. “E ora non so cosa fare? Ma
perchè ci devo finire sempre io in queste situazioni del
menga ”
dico. Loro mi guardano interrogativi.
“Cosa
c'è?” chiedo.
“Hai
parlato in... italiano credo” risponde James.
“Scusate,
non me ne sono resa conto. Comunque ho detto che solo io riesco a
finire in queste situazioni” mi scuso.
Non
riusciamo più a dire nulla perchè entra il
professore. Ovviamente
non sento una parola di quello che dice perchè mi torna
mente sempre
quel cavolo di bacio.
Tanto
che non sento nemmeno che il prof mi fa una domanda, solo con una
gomitata di Alex connetto e vedo metà classe che mi guarda
in attesa
della risposta *l'altra metà si sta facendo i cavoli suoi*.
Io
boccheggio, “mi scusi prof non stavo seguendo” dico.
“Signorina
Winchester, che non si ripeta, le ho chiesto...”
rifà la domanda a
cui rispondo senza problemi, poi torna a spiegare a metà
classe.
A
pranzo non mangio, me ne sto in catalessi, con la testa appoggiata
alle braccia incrociate sul tavolo.
Sia
James che Alex si siedono accanto a me e cercano di distrarmi, quando
suona la campanella torniamo in classe, per l'ultima ora.
Sta
per finire l'ora quando vedo Alex, che sta guardando fuori dalla
finestra, irrigidirsi, girarsi verso James, che ricambia lo sguardo
con una smorfia strana. Strappo un pezzetto di carta dal foglio che
sto riempiendo di scarabocchi, e gli chiedo cosa gli succede.
Lui
legge e mi risponde. Prendo il foglietto, c'è scritto: A me
niente,
ma c'è una sorpresa ( non so se bella o brutta) per te.
Io
lo guardo interrogativa, lui mi indica fuori dalla finestra il
cancello della scuola. E capisco l'occhiata che si sono dati i miei
due amici. Parcheggiata proprio davanti a quest'ultimo c'è
la mini
di Tom, Dougie e Danny appoggiati a questa stanno discutendo
animatamente di qualcosa.
Io
sbianco. *Oh, Cazzo*. Guardo Alex, con gli occhi spalancati. La
campanella suona. Tutti si alzano, io rimango immobile. James e Alex
mi prendono quasi di peso e mi portano fuori, ma quando capisco,
sfuggo alla loro presa e mi fiondo dietro un cespuglio, abbastanza
grande da coprire completamente sia me che i due, che mi seguono
sospirando.
“E
ora cosa faccio?” gli chiedo, disperata quando mi raggiungono.
James
alza le spalle. “Direi che devi andare da loro”
dico ironico
Alex.
Io
lo fulmino. Lui alza le mani in segno di resa. “Senti non so
cosa
dovresti fare, ma non puoi certo restare qui per sempre no?”
mi
risponde.
Io
annuisco, mi alzo, faccio un bel respiro e esco dal riparo sicuro
della siepe.
Appena
mi vedono i due smettono di discutere. Doug mi si avvicina e mi
saluta con un bacio sulla guancia.
“Perchè
l'hai portato qui?” gli chiedo all'orecchio, con la scusa del
bacio.
Lui
mi fa un ghigno. E in questo momento la mia mente sta elaborando
alcune torture. Mi sto spaventando da sola.
Quando
l'idiota si è allontanato devo per forza guardare lui.
“Ehm...
ciao Danny” lo saluto. Ma non mi avvicino. Lui neanche, si
limita
ad un 'ciao'.
Doug
ci guarda male, ma io lo ignoro. Do un bacio ad Alex e Jam, e entro
in macchina senza dire niente. Mentre la mia mente continua a
elaborare macabre torture, non mi accorgo di essere arrivata. Scendo
dalla macchina il più velocemente possibile, ma una mano mi
prende
il polso. *Ovviamente chi vuoi che sia* Mi giro verso Danny *non sono
sorpresa per niente!*.
“Andy,
possiamo parlare?” mi chiede, sempre tenendomi il polso.
“No,
devo... devo fare un sacco di compiti, magari dopo. Ciao”
dico, mi
libero della sua stretta e lanciando un'occhiataccia a Doug mi chiudo
in camera mia.
Mi
lascio cadere a terra appoggiata con la schiena sulla porta che ho
appena chiuso. *Sarebbe un male troppo grande uccidere Dougie
Poynter?* mi chiedo, e subito mi do la risposta.
*No,
se non fosse che poi dovrei imbattermi nella furia di Roxanne*.
Dopo
che le seghe mentali quotidiane sono sloggiate dalla mia testa, mi
metto al computer e accendo Msn, subito la finestra di Alex e Jam si
affaccia sullo schermo.
Andy,
com'è andata la passeggiata verso l'inferno(anche detto casa
tua)?
Mi
chiede James.
È
stato uno strazio, secondo voi è troppo uccidere Dougie, per
lo
scherzetto che mi ha fatto?
Gli chiedo, ironica.
Dai
And, non essere così malvagia. Credo che lui volesse
solamente
aiutarvi.
Lo difende Alex.
Alex...
non sono malvagia, solo mi voglio vendicare assolutamente con quel
maledetto!
Gli
rispondo.
Dai...
non fare così. Lo sai che ti vuole bene, comunque ragazzi io
devo
andare ho le prove con i BUSTED. Ci sentiamo dopo ok? Dice
Jam.
Va
bene.
A
dopo.
Gli scriviamo sia io che Alex.
Dopo
che lui si è disconnesso Alex scrive:
Andy,
idea geniale!
Oddio,
mi fai paura quando fai così! Dai dimmi.
No
no, saprai tutto domani. Tu devi solo dire a tua madre che non mangi
a casa. Ok?
Dai,
dimmelo, non puoi lasciarmi così a rodermi il fegato dalla
curiosità.
No,
no. Ciao ciao.
Non
ti azzardare a disco...
Il
Contatto si è Disconnesso.
*Un'altra
persona si è aggiunta alla mia lista nera*
Spengo
il computer e mi metto a fare i compiti, dopo dei quali avverto mia
madre che domani non torno fino a pranzo. Poi mi richiudo in camera
per la paura di incontrare una persona a caso.
La
mattina dopo mi alzo, mi vesto, e vado a scuola, prima del solito,
sempre con la paura di incontrarlo.
Arrivo
a scuola e aspetto, seduta su un muretto, l'arrivo del resto della
scolaresca.
Quando
arriva Alex, con uno strano sorriso sulla faccia, gli vado in contro
e aspettiamo l'arrivo di James. Durante l'attesa mi viene in mente la
discussione di ieri.
"Alex,
ma ieri, cosa intendevi con 'idea geniale'?" chiedo curiosa.
"Lo
scoprirai dopo scuola" mi dice.
Io
gli faccio gli occhioni, ma lui mi ignora *insensibile*.
Allora
gli metto il broncio. Lui sorride e mi dice una frase che spero sia
vera. "Dopo mi ringrazierai".
In
classe vedo che lancia un foglietta a Karina. Lei fa un faccia
interrogativa, Alex apre le braccia come dire 'come non hai capito,
è
ovvio'. Lei fa 2+2 e arriva alla soluzione ( che è.... 4.
nda
scusate la mia intrusione... me la filo subito ^^nda) e con un
sorriso strano risponde sul foglietto. Glielo tira, ma lo intercetto
io, lo apro e leggo:
Kari,
vieni anche tu a divertirti dopo, con me e Andy?
Certo!!!
^^
Alex
me lo prende e dice di non preoccuparmi, cosa che sto facendo da un
po'.
Finita
anche l'ultima ora, lascio Alex a pianificare non so cosa con Karina
e vado a salutare James.
"Hey
Jam, come sono andate le prove ieri?" gli chiedo, dandogli un
bacio sulla guancia.
Lui
mi sorride, "Bene. Tu piuttosto come stai?"
"Insomma.
Alex ha organizzato qualcosa per tirarmi su di morale, ma non mi
vuole dire cosa" gli rispondo.
"Credo
che stai per scoprirlo, guarda la" dice indicando alle mie
spalle, dove Alex, con Karina accanto, si sbraccia per farsi vedere e
mi fa segno di andare da lui.
Allora
do un bacio a James e vado dai due, che mi tirano verso l'uscita.
Sempre
trascinata dai due, arrivo davanti ad un edificio che non conosco,
guardo i due con un punto interrogativo in faccia.
"Sapevi
che vicino a scuola c'è una piscina" mi dice Alex, con un
ghigno degno di un pazzo sadico sulle labbra.
Io
scuoto la testa. Allora Karina mi spiega che questa piscina
è stata
edificata per le gare scolastiche.
"Non
le dire altro, dev'essere una sorpresa" dice Alex, tappandogli
la bocca con una mano.
La
suddetta mano gli viene poi morsa dalla suddetta ragazza.
"Allora
dobbiamo stare ancora per molto ad ammirare l'architettura di questo
coso?" sbuffa Alex massaggiandosi la parte lesa, e guardando
male Karina; detto ciò si incammina verso l'entrata.
Noi
lo seguiamo ridendo. Lui si gira fulminandoci "Muovetevi, sta
per iniziare".
Io
sono sempre più curiosa e preoccupata allo stesso tempo. "Ma
sta per iniziare COSA?" chiedo.
Loro
mi ignorano e mi trascinano più velocemente verso l'entrata.
Alex
arriva per primo, e si fionda come una furia verso la porta, ma...
c'è un intoppo, la porta non si apre e lui ci si spalma
sopra.
Io
e Karina ci stiamo rotolando per terra, lui ci fulmina con lo sguardo
massaggiandosi la testa, dove probabilmente gli spunterà un
bernoccolo.
Karina
apre la porta con
la maniglia,
e entriamo, ci dirigiamo verso l'entrata alle gradinate, ma un
signore ci ferma.
"Ragazzi,
non potete entrare, le gare sono iniziate" dice, in tono che non
ammette repliche.
Già
mi immagino le repliche di Alex e Karina ma, il silenzio che
c'è non
mi convince.
"Va
bene, sarà per un'altra volta. Arrivederci" dice Alex, con
una
faccia d'angelo, che *continuo a ripetere* non mi convince.
Usciamo.
"E così finisce tutto il divertimento?" chiedo, sperando
di poter tornare a casa senza contusioni dovute alla sorpresa
che i due hanno organizzato.
"Oh,
no! Pensavi che mi arrendessi così facilmente?" mi chiede
ironico Alex mentre si dirige dietro all'edificio.
Noi
lo seguiamo, Karina ride e io?... io non capisco nulla, come sta
succedendo troppo spesso oggi.
Lo
vedo sparire dietro ad un muro. Giro l'angolo e lo vedo arrampicarsi
sopra ad un bidone della spazzatura rovesciato, aprire da fuori una
finestrella e infilarcisi dentro, sparendo.
Io
guardo Karina sperando che mi spieghi qualcosa, ma lei continua a
sorridere. Credo che le si sia paralizzata la mascella.
Poi
dalla finestra spunta la sua testa, e ci fa cenno di entrare.
Con
il suo aiuto entriamo entrambe e ci troviamo in uno... siamo in uno
spogliatoio, e a giudicare dai vestiti ammassati sulle panche, anche
maschile.
Lo
vedo guardare fuori dalla porta e farci cenno di raggiungerlo, con
uno scatto da centometrista si fionda fuori e si infila in una
porticina davanti allo spogliatoio.
Noi
lo raggiungiamo con tutta calma, vista l'assenza di persone che ci
possono vedere, in un corridoio assolutamente vuoto.
Ci
troviamo in una stanza ancora più piccola , che somiglia in
modo
assurdo ad un magazzino per le scope.
"Allora
in questo magazzino della scope" appunto"c'è una porta che
arriva direttamente alle tribune e ..."
"AAAAAAAAAHHHHHHHH"
urlo.
Quando
il mio urlo da una decina di Decibel in più all'umana
sopportazione
finisce, Karina alza un tubo per i bambini di gomma piuma. "Ti
ha spaventato questo?" mi chiede, sghignazzando.
"No.
Ok, si, mi sembrava che si fosse mosso" dico, arrossendo per
l'imbarazzo e abbassando gli occhi.
Loro
scoppiano a ridere, io metto il muso. Alex trova questa benedetta
porta e ci sediamo lontano da tutti sul gradone più basso.
Le
gare in corso sono quelle dei più piccoli. Bambini sui 6
anni stanno
per entrare in acqua.
Al
fischio i bimbi si tuffano. E noi, da bravi idioti ci mettiamo a fare
il tifo per l'ultimo. Alex, da grande genio, urla "Corri
Forrest, Corri..." poi si ferma a riflettere "anzi, Nuota
Forrest, Nuota" dice scoppiando a ridere, seguito da me e
Karina.
Poi
mi sorge un dubbio "Alex, senti, una domandina. Mi sto
divertendo a sentire le boiate che spari, ma sarebbe questo il
divertimento?" chiedo, sarcastica.
Lui
scuote la testa "Il meglio deve ancora arrivare".
"E
hai intenzione di dirmi qualcosa?" chiedo, speranzosa.
"No"
mi risponde, tornando ad urlare al piccoletto di correre..
cioè di
nuotare.
Io
metto il broncio. Lui mi vede, ma mi ignora.
Finita
la gara e la premiazione, dove il nostro piccolo bimbo è
arrivato
terzo e ci ha salutato alzando il pollice, Alex mi tira una gomitata
per attirare la mia attenzione.
Il
mio broncio sparisce alla vista di 8 ragazzi in costume, per lo
più
della nostra età, e devo dire tutti... ehm... in forma
smagliante.
Mi
giro verso Alex, che non toglie gli occhi di dosso al ragazzo numero
4, lo abbraccio, o almeno quella era l'intenzione, ma credo di averci
messo troppo affetto.
Lui
si divincola, è cianotico. Lo lascio, lui riprende fiato.
"Ma
che ti prende? Non ti piace la sorpresa?" mi chiede, facendo dei
bei respiri profondi.
"Ma
sei scemo? Certo che mi piace, grazie" dico, con un sorriso
ebete sulla faccia e ritorno a fissare gli 8 fic... ehm... ragazzi in
costume, molto aderente, che si stanno preparando per la gara.
Con
la coda dell'occhio vedo Alex fissare insistentemente il numero 4, un
ragazzo biondo, che si sta infilando ora la cuffia, col costume blu
scuro, che devo dire è un gran pel pezzo di fic... no... di
ragazzo.
Alex
si gira verso di me sorridendo anche lui come un ebete. Al che sento
Karina, che sta alla mia destra, che si sporge verso Alex e gli dice.
"Alex, sta guardando da questa parte".
Lui
sgrana gli occhi. "Chi?".
"Il
biondino che ti stavi mangiando con gli occhi" risponde, come se
fosse ovvio.
Io
controllo e annuisco "È vero, guarda" dico.
Lui
si gira e il biondo si volta. Noi li guardiamo un paio di volte che
fanno il giochino del io mi giro e tu guardi e tu ti giri e io ti
guardo.
"Secondo
me si chiama Jared" dice Karina, sghignazzando.
Alex
allora si gira verso la piscina "Forza Jared!" urla.
Il
biondo si gira e gli sorride. Lo vedo irrigidirsi e girarsi verso
Karina che ride. Alex, rosso come un gambero si alza e si nasconde
dietro di me. Io mi sposto e lui se la fila fino al gradone
più alto
dietro ad una colonna.
Noi,
ridendo ovviamente, lo raggiungiamo e lo troviamo accucciato a terra
che ripete 'che figura di merda, che figura di merda, che figura di
merda' lo rassicuriamo dicendogli che tanto non lo
rincontrerà mai,
il sadico ghigno che Karina sfoggia sul volto non mi fa presagire
niente di buono.
Lui
si calma e intanto ci siamo persi la gara del biondino, che
è
arrivato primo. Sul podio il biondo, 'Jared', continua a guardare
verso di noi, e Alex continua a nascondersi dietro la colonna, e
Karina ride, ancora, e a me sta venendo un mal di testa bestiale.
Finita
la gara, usciamo, eludendo la sorveglianza dell'uomo della sicurezza
e mentre io e Karina parliamo dello spettacolo a cui abbiamo
assistito, Alex guarda insistentemente la finestra da cui siamo
entrati.
"Alex,
di la verità , una sbirciatina a daresti volentieri eh?"
dico
prendendolo in giro.
Lui,
ancora in trance, annuisce e quando scoppiamo a ridere si risveglia.
"No, non lo farei mai" dice.
Io
alzo un sopracciglio, stile 'che cazzo stai a dì', "Ok,
probabilmente lo farei se non dovessimo andare via" dice
correndo verso l'uscita, uscendo e aspettandoci li.
Lo
raggiungiamo e insieme arriviamo davanti a scuola, dove ci dobbiamo
dividere.
"Allora
ci vediamo domani ragazzi" li saluto.
"Aspetta
Andy, domani vi va di venire da me a studiare?" chiede Karina.
"Per
me va bene" risponde Alex, e a quelle parole un altro ghigno
ancor più sadico di prima appare sulle labbra dell'altra.
"Anche
per me" dico.
"Ok,
allora a domani" dice, salutandoci con la mano e avviandosi
verso casa sua.
"Vabbè..
allora a domani And" mi saluta Alex con un bacio e se ne va.
Vado
verso casa ripensando agli avvenimenti del giorno, e ripenso al
ragazzo moro con gli occhi azzurri, che era in piscina e che
somigliava troppo alla persona che non vorrei rincontrare da qui
all'eternità, e alla persona che vedo seduto sui gradini di
casa
mia.
Sento
il telefono vibrare, segno che mi è arrivato un messaggio.
Apro, è
Alex, e il messaggio è:
Ora
sarai a casa e avrai trovato la mia sorpresa finale e spero che
domani tu mi parlerai ancora. Dovete assolutamente chiarire, non ti
voglio vedere giù come oggi. Non mi odiare Alex... ti voglio
bene (
ti prego di non ideare torture da sperimentare su di me) Grazie Baci
Il
mio pensiero è quello di fuggire e entrare da garage come ho
sempre
fatto, ma so benissimo che mi può raggiungere con tre passi,
perciò
mi avvicino a testa bassa all'entrata. Appena mi vede si alza e mi si
piazza davanti.
"Possiamo
parlare?" mi chiede.
"Veramente...
io avrei da fare..." poi lo vedo abbassare gli occhi, deluso.
Non riesco a resistere a quella faccia da cucciolo bastonato e cambio
idea. "Va bene, di cosa vuoi parlare...del tempo?" dico
cercando di non affrontare quell'argomento. Si avvicina, sempre a
testa bassa, ma con uno strana luce degli occhi. *Ormai riesco a
specchiarmi nei suoi bellissimi occhi azzurri* "Vorrei parlare
di questo" dice mentre mi ferma la testa con le mani. Capisco
quello che sta succedendo solo troppo tardi, quando ormai ci stiamo
baciando. Sento una scossa che parte dalle labbra e arriva fino alla
punta dei piedi. Chiudo gli occhi, e lascio che lui mi baci. Alla
fine di quel meraviglioso, stupendo, fantastico e chi ne ha
più ne
metta.... bacio sgrano gli occhi, scappo in casa, e mi chiudo dentro.
Prendo il cellulare, e aspetto che quell'idiota mi risponda.
#Alex,
sono io nonsocosasiasuccessomacredodiaverbaciatodinuovoDanny#dico
tutto d'un fiato.
#Cosa?
Cara, ripeti leeentamente, grazie.#
mi dice e io ripeto tutto respirando tra parola e parola.
#...#
il silenzio dall'altra parte mi spaventa.
#Whoaoaoaoaooaaooaaooooaoaoaoaoaoaa#
urla
l'idiota #Il
mio piano
ha
funzionato e poi?# chiede
curiosissimo.
#E
poi mi son chiusa in casa e ...# guardo
dallo spioncino #
e lui è ancora li fuori# spiego.
#...
ma sei scema? Torna fuori e ribacialo.. *ma guarda te se devo
insegnarti io come comportarti, ma io boh...*, sei ancora li,
muoviti! Non vorrai farlo morire assiderato. MUOVITI!!# mi
dice attaccandomi in faccia.
Io
come un automa chiudo il cellulare, lo metto in tasca e, dopo aver
preso un bel respiro, apro la porta, lui alza la testa e mi guarda.
Sta
per aprire la bocca per dire qualcosa, ma non lo lascio neanche
iniziare e lo bacio. Lui, capito cosa sto facendo *beh, non
è
difficile, lo sto baciando, ODDIO lo sto baciando*, ma quando mi
ricambia, la mia mente malata si spegne, con un ultimo pensiero 'devo
ASSOLUTAMENTE
ringraziare Alex'.
Click...
(Danny
Pov)
Sono
seduto sugli scalini di casa Judd, che come un deficiente aspetto
Andy perchè pochi minuti fa mi è arrivata una
strana telefonata.
Flashback
Drin
Drin... mi alzo dal divano in cui sono sprofondato. Prendo la
cornetta e rispondo.
#Hey
Jones, ti devo dire una cosa# è Harry.
#Dimmi#
#Mi
ha detto Alex, l'amico di Andy, che la devi aspettare davanti a casa
perchè ti deve parlare, a detto riguardo una certa 'toccata
e fuga',
testuali parole; cosa intendeva?# dice e chiede.
'Finalmente
si è decisa a parlarmi di nuovo' penso tra me.
#Niente.
Grazie Harry, Ciao# dico e senza aspettare la sua risposta attacco,
prendo la giacca e esco.
Fine
Flashback
Ora
sono qui, congelato per metà, che aspetto quella ragazza.
Quando
entra nel mio campo visivo mi alzo e mi metto davanti a lei. Le
chiedo se possiamo parlare.
Lei
cerca di evitarmi, come succede da qualche giorno, e io, deluso
abbasso la testa.
"Va
bene, di cosa vuoi parlare... del tempo?" mi chiede, guardandomi
negli occhi.
Io
mi avvicino, sento l'esigenza di baciarla. "Vorrei parlare di
questo" dico e la bacio.
Lei
ricambia, e quando ci stacchiamo a corto di ossigeno rimane un attimo
a occhi chiusi, ma poi li spalanca, corre in casa e si chiude la
porta alle spalle.
Io
ci rimango malissimo, cioè prima ricambia il bacio e poi se
ne va?
Magari sono stato esagerato. Oddio da quando non so più cosa
fare
con una ragazza. Beh, certo, questa ragazza è anche la
sorellina di
uno dei miei migliori amici, e la mascotte della mia band, ma non
è
questo il punto. Cazzo, mi sa che mi sono innamorato. Cazzo, cazzo. E
ora cosa faccio?
Durante
i miei ragionamenti sono rimasto immobile a fissare la porta dietro
la quale si è rifugiata Andy. Tre minuti dopo, durante i
quali mi si
sono congelati mani e piedi, siamo a Dicembre io sono uscito con solo
un paio di jeans e una felpa addosso, la porta, che sto ancora
fissando, si apre e ne esce Andy, che sembra in coma. Sto per
scusarmi, ma lei non mi lascia aprire bocca, che me la chiude con un
bacio.
Dopo
un attimo di esitazione ricambio, e la sento abbandonarsi contro di
me, io la stringo.
Quando
ci stacchiamo non so cosa dire, e a quanto pare neanche lei.
"Ti
va se entriamo, va freddo" mi chiede, arrossendo. *quant'è
dolce*.
Io
annuisco e la seguo in garage. Lei si mette comoda, cioè si
toglie
la giacca e rimane in maglietta a maniche lunghe bianca e in jeans,
si toglie anche le scarpe. Si siede sul letto e mi guarda.
Io
mi tolgo la felpa e rimango in maglietta a maniche corte, non so
perchè sono uscito così, avevo tanta fretta di
vederla che non mi
sono accorto di essere vestito troppo leggero.
Mi
siedo sulla sedia della scrivania e la guardo. Lei si alza, mi viene
vicino e mi da un bacio sul naso, e poi sorride. Io allora la prendo
per la vita e me la faccio sedere sulla ginocchia, lei ride e mi da
un altro bacio, dolcissimo, sulle labbra.
Mi
alzo e la porto sul letto, ci stendiamo e rimaniamo li a fissarci.
Poi
lei prende l'iniziativa e mi bacia, ancora, e io non posso fare altro
che contraccambiare, l'ho detto come se non lo volessi, ma in
realtà
è la cosa che desidero fare di più in questo
momento.
Nonostante
siamo dentro casa rabbrividisco, sono sempre in maglietta a maniche
corte.
"Hai
freddo?" mi chiede preoccupata. "Ti prendo una felpa?"
chiede, alzandosi dal letto.
Io
la riacchiappo al volo. "Non importa, basta che mi stai vicino e
non sento più niente se non te" dico, mi stanno venendo le
carie da quanto sono melenso, ma con lei mi viene naturale.
Lei
sorride e mi si accoccola vicino. Rimaniamo così per non so
quanto,
tanto che ci addormentiamo.
Quando
mi sveglio, penso di sognare, vedo Andy, appoggiata contro di me.
Le
accarezzo i capelli, lei si sveglia a mi abbraccia.
"Buongiorno"
dice, ha ancora gli occhi chiusi.
"Andy,
guarda che è ancora sera, anzi , per la precisione notte"
gli
dico.
Lei
apre un occhi e controlla. Allora si alza, si mette in pigiama, e io
sto qui a guardare, di certo non mi lamento, e si rimette nel letto,
poi mi guarda.
"Ci
vediamo domani, me ne vado a casa" dico dandole un bacio, ma lei
mi blocca aggrappandosi a me.
"Ma
come, con questo buio, non hai paura. Se vuoi c'è il letto
accanto
al mio, puoi dormire la" dice, facendo finta di niente.
Io
sorrido, mi tolgo jeans e maglietta, rimanendo in boxer, e mi sistemo
sotto le coperte dell'altro letto. E lei spegne le luci.
Dopo
un po' sento Andy che si intrufola nel mio letto.
Quando
si è sistemata tra le mie braccia mi guarda, per quanto sia
possibile al buio.
"Beh,
che c'è? Pensavo tu avessi freddo, così senza
pigiama. Ma se vuoi
me ne vado" si giustifica, poi si alza, ma io la fermo e la
rimetto sul letto, accanto a me e la stringo.
"Buonanotte
piccola" sussurro.
La
sento rabbrividire. "Buonanotte" mi dice sulle labbra e
dopo un bacio degno di questo nome si addormenta.
Angolo
dell'Autrice:
Allora,
dato che, come ho detto prima, non ho molto da dire,
ringrazio:
Trixilla: Certo che
mi ha fatto piacere la tua recensione! ^^ Ha visto... finalmente il
nostro eroe si è fatto avanti (più che altro
è merito della sbadataggine di Andy, ma va bene lo stesso) e
ora possiede il cuore della dolce pulzella... ^^ E comunque
è vero, le tre streghette sono da santificare, anzi cambio
idea... non sono proprio COSì sante... ( vero Meithe?
ndAndy)(Zitta tu!ndM)(Muauauuau!ndA-Andy) Ma cooomunque mi dispiace ma
non ho Twitter, se tu hai Facebook c'è scritto il mio nome
nella mia pagina.....:) A presto aspetto il tuo parare... un
Bacione
Oblivion96:
Muciao SociaH CaVaH!!! Per
fortuna il pezzo che ti piace è arrivato (?)... almeno
finirai di minacciarmi con gli spoiler vero??? ^^ comunque non
condivido... Va bene, anche in Antartide c'è il sole, ma fa
un freddo che si crepa no?? Ma va bene lo stesso, ti farò
fare un viaggio scolastico in Antartide, ( non si sa cosa ci sia da
imparare in Antartide, mah!!!) Va bene?? La mie due
personalità ti salutano allegramente... KKBB
Ringrazio anche coloro che
hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti o le seguite.
E infine me ne vò..
allegramente...
Un bacio dalla vostra
addormentata _Vergessenes Kind_
o _Vergy_ o _V_
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Ciao a tutti! Allora che
succede di bello da voi? Da me niente -.-' tra scuola, corsi di
recupero e canottaggio, non so più dove sbattere la testa...
cioè, dove sbattere lo so, visto la craniata che ho tirato
oggi contro lo spigolo dell'armadio.. ma coooomunque... vi lascio alla
lettura!
Capitolo
12
(Andy
Pov)
Mi
sveglio felice come una pasqua, perché la prima cosa che
vedo appena
apro gli occhi, è Danny che dorme, vicino a me. Sorrido, e
rimango a
guardarlo finché non si sveglia.
“Buongiorno”
dice, stropicciandosi gli occhi.
Io
gli do un bacio “Buongiorno”.
Lui
sorride e guarda l'orologio sul comodino, dietro di lui. Poi si
rigira verso di me.
“And,
lo sai che ore sono?” mi chiede.
Io
chiudo gli occhi e lo abbraccio. “No, e non lo voglio
sapere”
rispondo.
“Sai
che dovresti essere a scuola da mezz'ora” dice, come se
stesse
parlando del tempo.
Io
salto fuori dal letto. “Cazzo cazzo cazzo” ripeto,
preparandomi.
Lui
rimane nel letto, e mi guarda, ridendo sotto i baffi.
“Che
hai da ridere?” gli chiedo, cercando un calzino.
“Ti
sei messa la maglietta al contrario” dice, poi si alza. E io
rimango a fissarlo come un'ebete, è in boxer. Ieri sera non
me ne
sono resa conto.
Lui
alza la sua maglietta e sotto c'è il calzino che stavo
cercando. Poi
se la infila e cerca i jeans.
Io
mi riscuoto e finisco di prepararmi. Poi prendo una mela verde dalla
cucina e esco per andare a scuola.
“Hey,
aspetta ti accompagno con la macchina” mi dice Dan, prendendo
le
chiavi.
“Hai
la macchina?” gli chiedo.
“No,
è la Mini di Tom, gli ho fregato le chiavi ieri”
mi dice.
Io
mi metto a ridere, salgo in macchina e mi porta a scuola. All'entrata
mi da un bacio, *e io scollego un'altra volta il mio cervellino
bacato*.
“Ti
vengo a prendere all'uscita?” mi chiede. Io annuisco, ma poi
mi
risveglio “No, vado da Karina a studiare, vengo io da te
quando
torno, ok?” chiedo.
Lui
annuisce e mi da un altro bacio mozzafiato. Poi sale in macchina e
torna a casa.
Mi
giro, guardo verso la finestra della mia aula, e vedo Alex che mi
guarda allucinato. Io lo saluto e aspetto la seconda ora.
Poi
entro in classe e vengo subito assediata dalle sue domande.
“Allora,
perchè sei entrata ora? Com'è andata ieri?
Perché non mi hai più
chiamato? E... ” inizia con la sequela di domande.
“Alex,
prendi fiato. Comunque sono entrata ora perchè mi sono
svegliata
tardi. Non ti ho chiamato perchè... ecco... ero
occupata”
rispondo.
Lui
sghignazza “Si, sembra vero. Comunque non hai risposto alla
domanda
principale, com'è andata ieri?” mi chiede
curiosissimo.
“Te
lo racconto dopo a pranzo, ora c'è la
professoressa” gli rispondo,
consapevole che non farà altro che tartassarmi di domande
fino a
pranzo. Ma mi diverto a tenerlo sulle spine.
“Cosa,
non mi puoi dire così... maledetta fedifraga”
dice, facendo
l'offeso.
“Non
sono una fedigrafa... cioè fredifr..no fefrida... uff....
non sono
una traditrice, solo che ora c'è la prof” dico,
ingarbugliando le
parole. Lui ride sotto i baffi.
Durante
il pranzo gli racconto di quello che è successo... alla fine
lui fa
un urlo, tutti si girano verso di noi.
“Scusate”
dico, mentre Alex se la ride.
“Ma
è normale che mi devo scusare io al tuo posto?”
gli chiedo, quando
tutti si sono rimessi a mangiare.
Lui
continua a ridere, ignorandomi. Dopo che si è ripreso
dall'attacco
di ridarella, e che mi ha costretto a raccontargli tutti particolari,
arriva Karina.
“Allora
ragazzi, oggi siete da me. Ci divertiremo” dice, con un
ghigno che
ormai credo si sia stabilito li.
Alex
le fa notare questo particolare “Mi fai paura, cosa hai
organizzato?”.
“Io?
Niente. Sono felice che Andy venga a casa mia, visto che tu ci sei
già stato” risponde.
“Ok,
andiamo in classe, è suonata a campanella” dico.
Loro
annuiscono e ci dirigiamo insieme agli altri in classe.
Son
fuori in giardino ad aspettare Alex, che ha dimenticato la giacca in
classe, e Karina , che sta facendo una chiamata; vedo James, sulla
panchina, lo raggiungo.
“Hey Jam, come va?” lo saluto dandogli
un bacio a stampo, come al solito.
“Tutto
bene tu?” risponde.
“Bene”.
“Sai
che forse metteranno una nostra canzone in radio?” dice,
tutto
eccitato.
“Davvero,
wow, sono felice per voi, cioè per te e per Matt”
dico, facendolo
ridere.
“Scusa
Jam, devo andare, vado a casa di Karina. Ci vediamo domani”
dico,
dandogli un bacio e raggiungendo Alex e Karina.
“Scusate,
allora andiamo?” dico.
Loro
annuiscono e Karina ci guida a casa sua. Non è molto
lontano,
entriamo in una classica via inglese, con villette tutte uguali, se
non per il giardino, che ognuno ha personalizzato.
Alla
villetta numero 5 Karina tira fuori le chiavi e apre il cancelletto.
Entriamo e la vedo fissare insistentemente la porta della casa
accanto. Poi si ferma in giardino.
“Ragazzi,
questa è casa mia. Vi piace?” chiede, continuando
a buttare
l'occhio alla porta accanto.
“Si,
è carina. Entriamo?” chiede Alex.
“NO,
cioè non vuoi goderti un po' il calore del sole?”
dice, prendendo
tempo.
“Kari,
ci saranno più o meno 2 gradi, dove lo senti questo
calore” le
risponde lui, sbuffando.
Lei
è in difficoltà. “Dai stiamo un po'
fuori, poco poco. Va bene
Alex?” dico io, e lei mi ringrazia con gli occhi. Lui sbuffa
e si
siede vicino a noi.
Poco
dopo Karina si alza. “Vabbè, entriamo
va!” dice, ma è delusa.
Ci
alziamo, siamo davanti alla porta, quando la porta accanto si apre.
La moretta sorride e si gira.
Io
anche, ma Alex, non si accorge di niente. Dalla porta accanto sta
uscendo un ragazzo, biondo, con gli occhi verdi. Ora che lo guardo
bene somiglia tanto a...
“Hey
Jared” lo saluta Karina.
“Ciao
Karina, come va?” dice il biondo, ormai riconosciuto come
quello
della piscina.
Sento
Alex irrigidirsi e girarsi al rallentatore. Ora capisco sia i ghigni
sia l'attesa.
“Bene,
ah, questi sono Andy e Alex” ci presenta. Lui ci porge la
mano io
la stringo.
“Piacere”
dice. Io gli sorrido. Poi mi giro verso Alex, ancora pietrificato.
“Lui
è Alex” dico, dando una gomitata al moro che si
è imbambolato a
fissare Jared.
Lui
si risveglia “P-piacere” balbetta.
Poi
dato che la porta è aperta ci si infila. “Scusate,
devo andare in
bagno” dice.
Jared
lo segue con lo sguardo, almeno finché non sparisce dentro
casa.
“Vabbè, Jared, noi andiamo dentro. Se ti serve
qualcosa, vieni
pure” dice, sorridendo Karina.
Io
rido sotto i baffi. Lui ci saluta e esce.
“Allora
era tutto programmato?” gli chiedo. Lei annuisce, soddisfatta
della
riuscita del suo piano. Io mi metto a ridere, seguita da lei.
Entriamo e troviamo Alex sul divano, con gli occhi spalancati che
fissa davanti a se. “Ehm.. Alex, tutto bene?” gli
chiedo.
Lui
si gira verso di noi, fulmina Karina e esplode. “Secondo me
si
chiama Jared? Dai, tanto non lo rincontrerai più, cosa vuoi
che sia?
Sei una bastarda, ho fatto la figura di merda più grande
della mia
vita” dice, guardandola malissimo.
Lei
si scusa, tipo un trenta lingue. Poi ci mettiamo a studiare in
salotto. Dopo un oretta, Karina ci dice che deve fare una telefonata
e sale in camera sua. Tempo cinque minuti che suona il campanello.
“Ragazzi,
aprite voi, devo finire qua” urla la mora dalla camera.
“Alex,
vai tu. Devo finire di scrivere questa cosa, sennò me la
dimentico”
dico.
Lui
sbuffando va ad aprire. La apre e sento solo silenzio. Finisco di
scrivere e vado all'ingresso.
Trovo
Alex fermo che guarda fuori, mi avvicino e sulla soglia c'è
Jared.
“Hey, ciao, di nuovo. Hai bisogno di qualcosa?”
chiedo, visto che
Alex è ancora in catalessi.
Lui
scuote la testa “No, mi ha chiamato Karina, ha detto che
doveva
dirmi una cosa” dice.
“Ora
è un attimo su, vieni entra, o ti congeli” dico,
facendolo
entrare.
“Alex,
svegliati, non puoi fare così ogni volta che lo
vedi” sussurro al
moro, che con un sobbalzo si rianima.
“Vado
a chiamare Karina” dice, ma io lo blocco. “No, vado
io” dico, e
senza sentire l'assicurata replica.
Salgo
le scale trovo Karina che seduta sull'ultimo scalino cerca di sentire
quello che si dicono i due.
“Allora,
che succede giù?” mi chiede.
“Non
lo so, sono salita per farli stare soli, ma, scusa anche Jared
è
gay?” le chiedo.
Lei
annuisce troppo presa ad allargarsi l'orecchio per cercare di sentire
qualcosa. Io non riesco a sentire nulla, se non dei mormorii.
“Che
si fa, scendiamo?” chiedo, stufa di stare li a non fare nulla.
Lei
annuisce e mi segue giù. Stile 007 ci affacciamo sul salotto
e la
scena che ci si presenta è questa:
i
due sono seduti sul divano, stanno chiacchierando tranquillamente.
Quando ci vedono, smettono di parlare.
“Allora
Karina, cosa c'è?” chiede Jared, alzandosi.
“Non
me lo ricordo più, comunque, vuoi qualcosa da bere? Voi
ragazzi?”
lui scuote la testa.
“Io
un bicchiere d'acqua. Grazie” dice Alex.
Lei
annuisce. Poi mi guarda, “Anche io, ma aspetta, ti
aiuto” dico,
così da lasciare da soli i due piccioncini. Andiamo in
cucina e per
far passare il tempo più lentamente mi chiede della storia
di Danny,
io le racconto tutto. Poi lei mi racconta che le piace un ragazzo,
Carlos, che sta nella classe davanti alla nostra. Stiamo mezz'ora a
parlare, poi ci viene in mente che i due stanno ancora di
là, allora
torniamo con i due bicchieri d'acqua. Li troviamo come prima, ma
più
vicini, stanno parlando di non so cosa.
“Eccoci,
scusate, ma ci siamo messe a parlare” dico, porgendo il
bicchiere a
Alex, lui mi ringrazia e beve.
“Beh,
ragazzi, ora devo andare” dice Jared. “Ci becchiamo
in giro, ok?”
dice Alex.
Il
biondo annuisce e averci salutato esce.
Tempo
due minuti che Karina si è seduta accanto al moro e ha
iniziato a
tartassarlo, seguita a ruota da me. Lui sorridente, ci racconta che
hanno parlato di tutto, e che si sono scambiati i numeri di telefono.
Noi
lo abbracciamo. “Lo sapevo!” urla Karina. Lui si
gira verso di
lei “Sapevi cosa?” chiede.
“Che
Jared era gay” risponde lei.
Lui
sgrana gli occhi “Davvero lo è? Come fai a
dirlo” chiede.
Lei
ci spiega che appena l'ha visto ci ha provato spudoratamente, ma lui
gli aveva risposto che non aveva mai avuto una ragazza. E lei ne
aveva dedotto due cose:
1)
è
gay
2)
è
sbocciato in un anno e prima era un cesso.
Le
è sembrata più normale la prima, e da quando lo
aveva capito si era
messa in testa di voler far mettere Alex con Jared.
Alex
la abbraccia. “Kari, ti adoro” le dice, ridendo.
E
passano altre due ore e i compiti sono rimasti abbandonati li al loro
destino.
“Beh,
ragazzi. Ora devo andare” dico, alzandomi e rimettendo nello
zaino
i miei libri.
Loro
ammiccano. “Danny ti aspetta?” chiede Karina,
maliziosa.
Io
arrossisco, dandole la risposta. “Già”.
Loro
si mettono a ridere, e mi lasciano andare. Io esco e cerco di
arrivare il più velocemente possibile a casa. Quando
finalmente
arrivo, mollo lo zaino in camera e corro a casa Jones.
Entrando
saluto Vic, poi salgo in camera di Danny e lo trovo steso sul letto,
che guarda il soffitto. Io gli salto letteralmente in braccio.
“Hey,
ciao piccola” mi dice. Io non rispondo, ma gli do un bacio.
Lui non
si fa di certo aspettare, ma ricambia subito.
“Dan,
io devo finire i compiti, mi aspetti qui?” chiedo al moro,
quando
ci stacchiamo. “No, vengo a farti compagnia, se non ti
disturbo”
mi risponde. Io annuisco e mano nella mano scendiamo fino in camera
mia, ma appena apro la porta gli lascio la mano come se avessi preso
la scossa.
Angolo dell'autrice:
A ri eccomi ^^ allora
vorrei ringraziare tantissimo:
Trixilla: Ciaaooo... come va? Ah, hai
visto.. finalmente si è dato da fare...;P! Eh, si, quella
scena me la sono immaginata troppe volte... certo anche quella del
primo 'bacio' ma questa è un'altra storia..^^ ora che siamo
tutti felici che succederà? bella domanda, me lo chiedo
anche io! Hahahah.... ( Hey, guardate che io sono ancora single!
ndAlex) ( Tu zitto! nda) [ok, piccolo spoiler nascosto..:P] OK, ora la
smetto di blaterare, e mi metto a mangiare la mia pizza surgelata...
che immagine sfigata, ma a me piace, perciò... ok, basta sto
mettendo trenta virgole. Tanti Baci alla prossima
telefilmADDICTED:
No, ora mi
spieghi cosa c'entra la tua frase d'entrata: "It's
cloudy in London today." -.-' Davvero io mi sto seriamente
preoccupando del tuo povero insano cervellino!! Cooomunque...
Siiiii... Andy (io) e Danny si sono FINALMENTE baciati... O.O!!!
Sorvolo sulla questione Jared... ma scusa, scherzi perchè mi
hai fatto un complimento?? Certo che sei strano forte eh...
cioè se ti stupisci perchè sono brava
è un bene no?? Vabbè... Si.. mi sa anche a me che
hai esagerato con i punti esclamativi... io ... invece... non...
esagero... MAI... con.. i ... puntini... di... sospensione... ^^... E
ora giusto per infilere il dito nella piaga, visto che col TUO J mi hai
fatto ricordare Tu-Sai-Chi mi metterò a cantare 'Sweet Home
Alabama' tiè.... :P Baaaaiiiii...( che starebbe per Bye
-.-'... I Know, I'm Not Normal)
Ringrazio anche tutti
coloro che leggono e basta
Un bacione a tutti dalla
vostra _Vergessenes
Kind_ o _Vergy_ o
_V_
P.s. Scusate se vi ho
fatto aspettare tanto..^^
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Ciao a tutti!! Come va? Mi dispiace per il
ritardo, e mi farò perdonare... questo è un
capitolo molto molto molto breve... solo due pagine... ma come
ho già detto mi farò perdonare. Buona Lettura!
Capitolo
13
(Harry
Pov)
Mi
giro, sono appena entrati Andy e Danny, che mi guardano con gli occhi
spalancati.
“Hey,
ragazzi. Finalmente qualcuno con cui parlare, si sono tutti
infrattati da qualche parte” dico, non accorgendomi che loro
si
irrigidiscono.
“Beh,
Harry, guarda che io devo fare i compiti e dopo ho la 'lezione' con
Danny. Se stai con noi, ti annoi” mi dice la mia sorellina.
“Tranquilla,
se non ti dispiace rimango con voi” gli rispondo. Lei fa una
faccia
strana, poi, mentre Danny si stende sul suo letto e io sull'altro,
prende i suoi libri e si siede alla scrivania.
Dopo
una mezz'oretta Danny si alza e si avvicina alla moretta e si tende
per prendere non so cosa sulla scrivania, lei piega leggermente la
testa, probabilmente per farlo passare, stanno così per un
po', poi
lei lo guarda male e lui si ristende sul letto sbuffando.
*Ma
chissà cosa stava cercando* mi chiedo. Poi la mia mente
viene
risucchiata dal ricordo della mia ragazza, che in questo momento
starà anche lei facendo i compiti. Quando riapro gli occhi
dai miei
sogni da sveglio vedo Andy che si alza, cerca qualcosa nel suo zaino,
ma mentre sta per tornare scivola e cade su Jones, che la prende al
volo, probabilmente perché è abituato alle sue
cadute.
“Dio
Santo Andy sei un'imbranata assurda” dico, inconsapevole che
era
tutto premeditato. Loro due infatti non mi si filano proprio, ma vedo
Danny ghignare e l'aiuta a rialzarsi, ma noto che la sua mano, di
Danny, è molto in basso, troppo in basso, alla base della
schiena,
strano che lei ancora non gliela abbia tagliata, magari non se ne
accorta. Comunque, mia sorella si rimette a sedere e io devo andare
in bagno.
“Ragazzi,
vado in bagno” dico. Loro annuiscono e io esco. Vado in
bagno, poi
mi viene fame, e salgo in cucina e prendo dei biscotti al cioccolato,
che adoro, e una bottiglia di succo, in caso abbiano sete anche i
due.
Torno
giù e spalanco la porta con un calcio, perché ho
entrambe le mani
occupate. Insomma spalanco questa porta e rimango a bocca aperta
davanti alla scena che mi si presenta.
(Danny
Pov)
Quando
io e Andy siamo arrivati in camera sua, abbiamo trovato Harry, che
aspettava qualcuno con cui chiacchierare, la mia dolce Andy ha
cercato di farlo sloggiare, ma invano, poi rassegnata si è
messa a
finire i compiti, dopo una mezz'oretta un'idea prettamente McFlyana
mi attraversa la mente, mi alzo e faccio finta di prendere qualcosa
sulla scrivania, ovviamente tutto questo appoggiando il mento sulla
spalla della mora, che non sa niente, almeno finché non
inizio a
darle dei piccoli bacetti sul collo, che lei inconsciamente piega,
poi si risveglia e mi guarda male, allora torno al mio posto
sbuffando. Dopo un' altra mezz'ora Andy si alza e cerca qualcosa
nello zaino, poi mentre sta tornando alla scrivania scivola addosso a
me, e sul su viso, nascosto dai capelli, nasce un sorrisino degno di
me.
“Dio
Santo Andy sei un'imbranata assurda” le dice Judd, e ora il
ghignetto è apparso anche sulle mie labbra.
Poi
la mora torna al suo posto, ma dopo poco Harry va in bagno e appena
chiude la porta lei si alza e mi viene addosso, ma quando provo a
baciarla si sposta e mi mette un dito sulle labbra. “Non ti
azzardare mai più a farmi una cosa del genere quando
c'è qualcuno
che non sa di noi, hai capito?” mi dice. Io la guardo
interrogativo. “Perché?” le chiedo, ma
viene un po' storpiato a
causa del suo dito sulla mia bocca.
Lei
arrossisce “Come faccio a resistere dal saltarti addosso se
fai
così”. Io ghigno e le bacio il dito, poi, sposto
il dito e
finalmente la bacio. Ma proprio in quel momento la porta si spalanca.
Ci stacchiamo e quando alzo gli occhi vedo Harry, che ci fissa.
*Merda, ma proprio così lo doveva scoprire?*. Andy si alza,
gli si
avvicina. “Harry, tutto bene?” gli chiede, lui la
guarda
malissimo.
“Che
Cazzo Stavate Facendo?” chiede articolando le parole. Lei
alza gli
occhi “Ci Stavamo Baciando” gli risponde
prendendolo per i
fondelli. Lui la fulmina, poi si gira vero di me.
“Perchè stavi
baciando mia sorella?” mi chiede, mi sembra quasi che gli
stia
uscendo del fumo dalle orecchie. Sto per rispondere, ma Andy mi
precede “Perché stiamo insieme” dice. E
a queste parole il mio
cuore salta un battito, non avevamo ancora parlato di questo, ma a me
va benissimo così.
Harry
sembra leggermente infuriato. Poi esce sbattendo la porta.
La
vedo abbassare gli occhi, triste. Allora mi avvicino, le do un bacio
“Dai, stai tranquilla, gli vado a parlare” dico.
Lei mi sorride e
mi ricambia, poi esco e salgo in camera di Judd, ma lui non
c'è.
Allora salgo sulla terrazza e lo trovo che guarda casa mia, credo
stia cercando di incendiarla con gli occhi *andiamo bene!*.
“Judd”
lo chiamo, lui mi ignora.
“Senti,
non è colpa mia se mi piace tua sorella, mi dispiace che tu
l'abbia
scoperto così” inizio.
Ma
lui mi interrompe “Cazzo Jones, ha diciassette anni, tu ne
hai
ventitré” dice.
Io
aggrotto le sopracciglia. “Ehm... ti sei reso conto di aver
detto
una minchiata?” gli chiedo, lui mi guarda interrogativo.
“Quanti
anni hai tu?”chiedo . “24”. “E
Meithe quanti ne ha?” “17...
” poi si rende conto di quello che ha detto e arrossisce
“...
beh, però è diverso. Lei lei... lei è
mia sorella” dice, ma si
vede benissimo che si sta arrampicando sugli specchi.
“Harry,
se Meithe fosse stata mia sorella tu non ti ci saresti messo lo
stesso?” gli chiedo, facendo una faccia come questa
-.-'’.
Lui
non sa più cosa dire, allora passa alla fase interrogatorio.
“Ma
tu la ami?” chiede.
Io
annuisco. “Lei ti ama?”.
“Spero
di si” rispondo. Lui fa una facci tipo 'giusto, ho fatto una
domanda del cazzo'.
E
dopo altre venti domande finalmente si convince che non sto prendendo
in giro Andy, e mi da la sua benedizione.
Io
lo lascio là a ragionare sulla sua vita e torno
giù dalla mia dolce
metà. Quando apro la porta si precipita su di me per sapere
com'è
andata e dopo che le ho raccontato tutto mi sorride e mi bacia,
ovviamente ricambiata dal sottoscritto.
Angolo
dell'autrice:
Rieccomi... alurs, sono di
fretta (strano) perciò farò un salutino veloce e
un ringraziamento a:
Trixilla:
Ciao, tu non puoi
capire quanto mi fanno contenta le tue recensioni!! :) Cooomunque, io
ho la fortuna di averlo un'amico così ed è un
mito... ^^ (spero che leggendo questa risposta non si monti la testa
però.. ^^). Vabbè... si, ci piace molto la
coppietta appena nata, è dolce da fare schifo, ma stendiamo
un velo pietoso sulla mia risposta orrenda, mi farò
perdonare postando prestissimo e con un capitolo lunghissimo.
Tranquilla non sei la sola, io sono sempre in ritardo per qualcosa...
;) Un Bacio a Presto
Oblivion96: Ciao disgrafica Z, a ME MI (
poi dici tu di essere scorretta) saluti per ultima eh? BRAVA BRAVA
BRAVA... ok la smetto. Basta con tutti questi complimenti, mi
fai arrossire (ovviamente è solo una forma di gentilezza per
dire che se smetti di farmi i complimenti morirai tra atroci
torture^^) Vabbè.. ti lascio a studiare...^^ (sese pare
vero) sappilo, Manzoni è una palla dall'inizio alla fine....
se non l'avessi capito. Vabbè... ti saluterò
tutti, a parte J the Rose che è decuduta oggi... Le ho fatto
una bara...( mentale) Ti ha salutato prima di morire... KKBB dis-idiota
J
telefilmADDICTED: Hi T, stai preparando le
valigie per la White Week??? Beato te!!! Vai Vai, Muso Ispiratore...
Grazie! Ovviamente Negherò di averlo scritto... lo sai
vero?? M vabbè.. evitando paranoie.. IO ADORO JARED E
ALEX... sono la mia coppi preferita, ovviamente dopo Andy e Danny. ^^
Riguardo a B....jjjjjjj ( leggi: shshshshs) mi devi ancora la
storia dei ninja o ti killo seduta stante.. you know that!!! Divertiti
a sciare Baci Baci Jamie
Grazie anche a chi leggere e
chi ha aggiunto tra i preferiti e le seguite
Un bacio a tutti dalla vostra _Vergessenes Kind_
_Vergy_
_V_ (un po' troppo patriottica??)
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Ciao
a tutti!
Scusate per il ritardo immenso, ma ero in vacanza e sono tornata ier
sera! Quindi vi lascio subito alla lettura...
Capitolo
14
(Andy
Pov)
Sono
in aeroporto, con Danny e Harry. Stiamo aspettando che l'aereo da
Firenze atterri e sbarchi i passeggeri, tra cui la nostra Meithe.
Harry è nervoso, non la vede da Settembre, e probabilmente
si sta
rodendo lo stomaco dalla voglia di vederla.
Il
piccolo schermo ci avverte che il volo sta sbarcando. I primi
passeggeri non ci interessano, ma vedo Harry trattenere il respiro
ogni volta che la porta scorrevole si apre. Poi, finalmente,
soprattutto per lo stomaco di mio fratello, la porta si apre per
l'ennesima volta e vedo subito la ragazza che stiamo aspettando,
seguita dalla valigia verde più grande di lei. Appena la
vedo le
corro incontro e la stritolo in un abbraccio, che lei ricambia
subito. Appena mi stacco, lei si gira verso Harry, che la guarda, poi
mi molla la valigia, e gli salta letteralmente addosso, stile koala.
Lui la prende al volo sorridendo, poi la bacia.
“Ciao
Danny” lo saluta dopo che si è staccata da mio
fratello.
Lui
la saluta poi mi prende la valigia e si avvia verso la macchina,
seguito da me e poi da Harry e M che stanno chiacchierando fitto
fitto tra loro. Quando arriviamo a casa, ci sono tutti, ma proprio
tutti che ci aspettano, cioè aspettano Meithe. Finalmente ci
troviamo io e lei da sole in camera.
Lei
non mi lascia il tempo di dire niente che lei mi anticipa
“Allora
cosa è successo con Danny?” mi chiede.
“Cosa?
Come fai a saperlo?” io sono sicura di non averle detto nulla.
“Dai,
si vede, da come vi guardate” risponde. Io arrossisco e le
racconto
tutta la storia. Lei alla fine si congratula non con me ma con se
stessa.
“Ma
sono un genio, lo sapevo... ha ha ha” dice e continua a
blaterare.
“Hey,
manie di protagonismo forever the best. Cosa c'entri tu?” le
chiedo.
Lei
si ricompone “Io? C'entro eccome” mi parla del suo
piano.
Io
alla fine mi metto a ridere, e rido come un'idiota, finché
l’altra,
guardandomi male, mi chiede cosa ho da ridere.
“Il
fatto è che il tuo piano non mi ha aiutato minimamente,
perché
abbiamo fatto tutto da soli” le rispondo ancora ridendo.
Lei
alza le spalle, “Vabbè, il risultato vale lo
stesso” mi dice,
poi inizia a sistemare le sue valigie.
“Quando
finisci vai da Harry?” chiedo. Lei annuisce.
“Ok,
allora vado un po' da Dan” annuncio, lei smette di sistemare.
“Tesoro, mi farai chiamare 'zia' dai tuoi bimbi vero? Sai che
meraviglia 'zia Meithe mi prendi in braccio?' o 'zia M', si mi piace
di più zia M...” la lascio blaterare e esco,
scuotendo la testa.
Arrivo
da Danny, e lo trovo steso sul letto, che ascolta musica con le
cuffie.
Io
mi avvicino, e gli do un bacio. Lui si toglie le cuffie e mi guarda
ancora steso.
“Hey,
piccola” mi saluta.
Io
lo faccio girare e gli faccio togliere la maglietta. “Hey,
che vuoi
fare?” mi chiede malizioso.
Io
gli tiro un scappellotto sulla nuca. “Zitto”
intimo, poi mi siedo
vicino a lui e inizio a massaggiargli la schiena.
Prima
il collo, poi le scapole, poi la spina dorsale... quando smetto lui
si risveglia dalla trance in cui era scivolato.
“Wow,
And, dove hai imparato a fare i massaggi?” mi chiede,
alzandosi.
Io
alzo le spalle “Da nessuna parte”. “E a
cosa lo devo?” mi
chiede, alzando un sopracciglio.
“Non
saprei, avevo voglia di farti un massaggio” rispondo alzando
nuovamente le spalle. Lui mi abbraccia e mi fa sedere sulle sue
gambe. Poi mi bacia, e non so come mi trovo stesa su di lui, ma non
mi interessa più di tanto, visto il ragazzo senza maglietta
sul
quale sono stesa.
Non
so bene come Danny inverte le posizioni, così sono io a
trovarmi
sotto. Poi mi bacia sul collo, facendomi venire i brividi, poi segue
con la lingua il contorno della clavicola. Poi risale, fino a
catturarmi il lobo con le labbra.
Un
gemito strozzato mi esce dalla bocca. Lui sorride soddisfatto. Poi
riscende sul collo.
Però
bussano alla porta. Si alza velocemente, mi aiuta a rimettermi a
posto e si infila la maglietta.
“Chi
è?” chiede, con un po' di affanno nella voce.
“Dan,
sono la mamma” dice una voce da fuori. Lui si sbatte una mano
sulla
faccia, poi prende la chitarra e me la poggia sulle gambe. Poi va ad
aprire.
Sulla
soglia c'è una donna, sui quarantacinque anni, alta, molto
bella,
mora, occhi azzurri, come quelli di entrambi i figli.
“Ciao
mamma, da quanto sei arrivata?” le chiede Dan, dandole un
bacio
sulla guancia.
“Ora,
giusto il tempo di poggiare le valige in camera” risponde la
donna.
Poi
mi nota “E questa bella ragazza chi è?”
gli chiede. Io
arrossisco e mi alzo.
“Salve
signora Jones, sono Andy Winchester, la sorella di Harry
Judd”
rispondo, porgendola la mano.
“Non
sapevo che Harry avesse una sorella, comunque piacere di conoscerti
Andy. Chiamami Sara” dice stringendomi la mano.
Io
le sorrido. “Cosa stavate facendo?” ci chiede. Io
abbasso la
testa, arrossendo,
“Gli
faccio lezioni di chitarra” risponde Danny.
“Ok,
allora vi lascio alla vostra lezione” dice, ma prima di
uscire
aggiunge “non sapevo che per imparare a suonare la chitarra
servissero i succhiotti” poi esce.
Io
divento ancora più rossa di quanto lo ero prima. Anche Dan
arrossisce un po'.
Quando
la porta si chiude si gira verso di me, mi guarda e si avvicina.
“Dove
eravamo rimasti?” chiede con quella voce roca che mi fa
rabbrividire, e abbracciandomi da dietro.
Io
mi sposto “Dan, tua madre ci ha appena scoperti, ti pare il
momento?” dico.
Lui
sorride. “È sempre il momento” dice,
sempre con quella voce.
Io
lo guardo male “Non sapevo di essermi messa con un
ninfomane”
dico.
Lui
sorride, fa un inchino e aggiunge “Al vostro servizio mia
signora“.
Mi
metto a ridere, quando però lui si riavvicina , mi sposto
aprendo la
porta.
“Mi
dispiace, signor ninfomane, ma dovrà aspettare un po', vado
a vedere
se M ha finito di sistemare le valigie” dico. Lui mi fa gli
occhi
da cucciolo.
Io
gli do un bacio sul naso e esco dalla camera.
Torno
nel garage, ma non c'è nessuno. *sarà
già andata da Harry?* mi
chiedo.
Non
faccio in tempo a fare niente che mi squilla il cellulare.
#Pronto?#.
#Hey
Andy. Notiziona! Jared mi ha inviato ad uscire# mi
dice, tutto eccitato Alex.
#Davvero?
E dove andate?# gli
chiedo curiosissima.
#Non
farai come Karina, che l'ultima volta mi ha seguito, per vedere con
chi uscivo, vero?#
mi chiede sospettoso. *Cacchio, era proprio quella la mia idea*.
#Ma
no, secondo te farei una cosa del genere? Allora dove andate?#
rispondo, sapendo benissimo che non se l'è bevuta.
#Te
lo dico appena torno, organizza tutto lui. Oddio sono troppo
nervoso!#.
#Si
sente. Dai tranquillo. E se succede qualcosa voglio assolutamente
essere messa al corrente. Ok?# gli
dico, facendolo ridere.
#Si,
signora# risponde,
prendendomi in giro.
#A
riposo soldato. E comunque 'si, signorina'. Danny non mi ha chiesto
di sposarlo#
rispondo io.
Lui
si mette a ridere #Allora
ti chiamo domani per dirti com'è andata#
mi dice.
#Assolutamente,
anche stasera se torni a casa# lo
prendo in giro.
Sono
sicura che è arrossito, e quando glielo chiedo lui mi
risponde #Come
fai a saperlo?#.
#Sesto
senso femminile. Ok, allora domani aspetto la tua chiamata. Buona
fortuna#.
Lui
mi manda amichevolmente a quel paese e attacca ridendo.
Mi
siedo sul letto, ma mi viene subito in mente la frase che Sara Jones
ha detto prima di uscire dalla stanza di Danny.
'non
sapevo che per imparare a suonare la chitarra servissero i
succhiotti'.
Mi
alzo, vado in bagno e mi guardo il collo, dove fa bella mostra di
sé,
un succhiotto.
“Cacchio,
e non posso neanche nasconderlo con la maglietta, devo mettermi una
sciarpa” dico tra me.
“Cosa
dovresti nascondere?” mi chiede la testa di M, spuntata ora
dalla
porta del bagno.
“Questo”
le rispondo, mostrandole il segno rosso.
“Ah
Ah! Me lo sentivo, diventerò zia” mi prende in
giro.
Io
la guardo con questa -.-' faccia, poi noto che anche lei ha un segno
sul collo, un po' più nascosto del mio.
“Mi
sa che diventeremo zie insieme” le dico, indicandoglielo.
Lei
si specchia, poi mi guarda. “Sciarpa” sbottiamo in
coro,
maledicendo i nostri ragazzi.
La
sera a cena, da Tom e Gi, ci fanno la fatidica domanda
“Perché la
sciarpa?” chiede, ingenua Rox.
Io
e M ci guardiamo “Mal di gola” diciamo in coro,
mentre due
ragazzi sghignazzano perfidamente.
Dopo
cena ci sediamo sul divano, e decidiamo di guardare un film. Poi,
dopo la guerra per scegliere cosa vedere, finalmente spegniamo le
luci. Io sono accanto a Danny, M è accanto a Harry, Rox
è sulle
gambe di Doug, e Gi su quelle di Tom. Durante il film, che parla di
guerra, ovviamente scelto dai ragazzi, tutte noi ragazze ci
addormentiamo.
“Andy.
Andy. Andy ti vuoi svegliare? Dai, sono le 11” una voce
interrompe
il mio sonno. Apro un occhio che viene ferito da una luce accecante.
“Aaaaahhhhh...”
urlo e nel girarmi di scatto, ovviamente, casco dal letto e,
ovviamente, non posso non farmi un paio di lividi, OVVIAMENTE.
Mi
rialzo con gli occhi chiusi e sento la voce che mi ha svegliato
ridere. Apro un occhio, di nuovo, e vedo M che si sta quasi rotolando
per terra.
La
ignoro e vado in bagno, butto letteralmente la testa sotto il
rubinetto per svegliarmi. Mi avvolgo un asciugamano al collo e torno
in camera con i capelli gocciolanti.
“Allora,
sei sveglia?” mi chiede Meithe.
Rispondo
con una specie di grugnito. Lei afferra al volo e si dilegua, e
appena chiude la porta mi lancio a pancia in su sul letto,
già
sfatto.
Sento
il cellulare vibrare segno che mi stanno chiamando e con tutta la
forza di volontà che mi è rimasta *poca, molto
poca* mi alzo,
prendo il telefono e rispondo.
#Pronto?#
dico,
non molto convinta.
#Andy.
Andy. Andy. Oddio.. non ci credo ancora!!#
urla la voce di Alex dall'altro lato della cornetta.
#Alex,
ti prego. Non urlare. E dimmi a cosa non credi#
gli dico, dato che già un leggero mal di testa sta
lentamente
sopravanzando.
#Oddio,
ieri all'appuntamento con Jared... ecco... noi... ci siamo baciati#
dice,
smettendo di urlare, terrorizzato probabilmente dalla voce tombale
con cui gli l'ho ordinato.
Io
mi sveglio tutto in un colpo #COSA?
Oddio, racconta immediatamente# ordino.
#Beh,
ecco siamo andati a mangiare una pizza in un locale dove c'era anche
la pista da ballo, dove mi sono scatenato per un po'. Quando ci siamo
stancati ci siamo seduti ad un divanetto e ci siamo messi a parlare e
piano piano ci avvicinavamo l'uno all'altro. Poi non so come e ci
siamo baciati... e devo dire che era tutto tranne che casto, come
bacio# mi
racconta.
#Oh,
God! Quindi state insieme?# gli
chiedo poi.
#...#
di là c'è un po' di silenzio.
#Ehm...
si#
dice poi, sussurrando.
#Whooooaaaa...
che bello Alex, sono felicissima per te. A Karina l'hai detto?#
gli chiedo.
#Si,
ha fatto una specie di urlo che ha superato il limite della
sopportazione dell'orecchio umano#
dice, facendomi ridere.
#Wow...
beh, ci credo! Allora dobbiamo assolutamente festeggiare,
perché
oggi pomeriggio non venite da me?# dico.
#Va
bene, aspetto che chiedo a J#
dice.
#Come
chiedi? È lì con te?# chiedo
con gli occhi spalancati.
#Si,
cioè sono a casa sua, ma non pensare troppo, sono venuto qui
stamattina# aggiunge,
ridendo.
#Ah...
allora?#.
#A
detto che va bene. A che ora veniamo?#.
#Verso
le quattro?#
chiedo.
#OK,
allora a dopo! Baci#
mi saluta e attacco.
Mi
sono svegliata completamente. Prendo la prima cosa che trovo
nell'armadio e salgo in salotto, dove trovo Harry e M che giocano con
Tommaso e Emily.
“Hey,
buongiorno a tutti” dico, dando un bacio, rispettivamente a
Harry e
Tom e prendendo in braccio Emy, che mi abbraccia forte.
“Buongiorno,
finalmente ti sei svegliata! Ormai pensavo che ti saresti alzata
verso le sette stasera” mi prende in giro M.
Io
sbuffo. “Non potevo, dato che alle quattro vengono Alex e il
suo
ragazzo” dico.
Harry
mi guarda “Alex è gay?” mi chiede,
tranquillamente.
Io
annuisco. “WOW.. hai un amico gay. Che forza! Oggi me lo fai
conoscere vero?” inizia a blaterare l'altra ragazza.
Io
alzo gli occhi “M, ti prego, non farti riconoscere subito,
vengono
lui e il suo ragazzo, ok? Cerca di non essere... come dire... idiota.
Come sei di solito, ok?” le dico, prendendola in giro.
Lei
mi guarda scandalizzata, mentre Harry se la ride, ma smette quando
nota l'occhiata di fuoco di Meithe.
“Tu,
brutto traditore, invece di difendermi ti metti a ridere?” lo
rimprovera.
Lui
la prende per la vita e la fa sedere sulle sue ginocchia.
“Mi
scusi signorina, non era mia intenzione offenderla, ma posso farmi
perdonare...” dice malizioso, io rabbrividisco *è
pur sempre mio
fratello*. Lei sta per rispondergli sempre in modo non molto casta,
ma io intervengo “Ragazzi, vi ricordate che non siete soli in
questa stanza? Le porcherie andate a farle in camera sua”
dico,
indicando Harry.
Loro
mi guardano male, poi sbuffando si staccano e continuano a giocare
con i due piccoli.
Angolo
dell' Autrice:
Rieccomi, non ho molto tempo,
quindi vado subito ai ringraziamenti.
Un grazie grandissimo a:
Trixilla: Ci piace molto.... ;) Comunuqe
stai tranquilla, meglio tardi che mai... :) perdona il ritardo ma come
ho detto su sono stata in vacanza, e almeno ho staccato un po' da
tutto... spero che anche tu ti sia riposata un po'...
Cercherò di postare prima la prossima volta! Un Bacio
Grazie anche a coloro che hanno
aggiunto la mia storia tra preferite o seguite, e anche a chi ha solo
letto, spero vi sia piaciuto il capitolo.
Un bacio a tutti dalla vostra _Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Ciao a tutti! Spero che quei pochi che
continuano a leggere non mi fucilino... e li lascio subito snza troppi
convenevoli...
Capitolo
15
Sono
le tre e mezza, e io sono in camera con M, stiamo aspettando che
arrivino Alex e Jared, tanto sono abbastanza sicura che arriveranno
prima del previsto.
Infatti.
La porta del garage si apre e spunta la testa di Alex.
“Hey
Alex, venite dentro” dico, alzandomi.
Lui
entra seguito dal suo ragazzo, che appena mi vede mi si avvicina e mi
da un bacio sulla guancia.
“Ciao
Andy. Grazie dell'invito” mi dice dolce il biondo.
“Di
niente, anzi sono felice di vedervi. Ah giusto. Lei è
Meithe, Meithe
questi sono Alex e Jared” li presento.
Lei
si avvicina e stringe la mano a entrambi.
“Sedetevi
pure, volete qualcosa da bere? Ho un po' di aranciata in
frigo”
dico.
“No,
grazie” mi rispondono i due.
Ci
mettiamo a parlare e continuiamo tanto che ad un certo punto entra in
camera mia madre.
“Andy,
sono le nove. Tu e Meithe avete intenzione di mangiare?” dice
entrando, ma appena si accorge che ci sono anche gli altri due
sobbalza sorpresa.
“Oh,
scusate. Pensavo che ci fossero solo loro due. Oh, ciao Alex, non ti
avevo riconosciuto, ti sei fatto crescere i capelli?” chiede
ad
Alex, che annuisce sorridendo, poi si alza.
“Signora
Winchester, lui è Jared” dice, presentando.
“Piacere,
è un tuo amico?” chiede curiosa.
Io
scuoto la testa rassegnata ad avere una mamma troppo curiosa.
“No...
è, ecco.. lui è..” fa un respiro
“Lui è il mio ragazzo”
dice, guardandola negli occhi verdi che ho ereditato proprio da lei.
Lei
non fa una piega “Davvero? E come vi siete conosciuti? Sono
felice
per voi. Siete felici insieme vero?” inizia a chiedere, vedo
Jared
e Alex guardarsi sconvolti e divertiti nello stesso tempo.
Mi
alzo, prendo mia mamma per una mano e la trascino letteralmente fuori
dalla camera.
“Mammina,
non penso che mangeremo, magari dopo, ok? Ti faccio sapere se abbiamo
bisogno di qualcosa. Ciao” dico, spingendola via e chiudendo
la
porta. La sento borbottare qualcosa da fuori.
“Scusate
ragazzi, è una ficcanaso assurda, ma non lo fa
apposta” cerco di
giustificarla.
Loro
si mettono a ridere, tutti e tre. Io li seguo a ruota.
“Comunque
mia madre ha ragione, avete fame?” chiedo.
Dopo
aver mangiato J e Alex sono tornati a casa e M è andata da
Harry,
allora vado a vedere cosa fa Danny.
Entro
dal garage e non incontro nessuno. Salgo le scale ed entro nella sua
camera. Lo vedo steso sul letto, sta dormendo. Mi stendo vicino a
lui, che rimane nel mondo dei sogni.
Poco
tempo dopo mi torna in mente quello che è successo quando
ero a
Firenze, e le lacrime iniziano a premere ai bordi degli occhi. Mi
alzo per non svegliare Danny, ma una mano mi prende per la vita e mi
tira verso il letto.
“Che
fai, te ne vai?” mi chiede Danny, più di
là che di qua.
Io
non rispondo, ma mi ristendo sul letto, abbracciandolo, e le lacrime
iniziano a scendere. Mentre prego perché non se ne accorga,
lui
*ovviamente* se ne accorge,
“Hey,
tesoro, che ti succede?” m chiede, prendendomi la testa tra
le mani
e avvicinandosi.
Io
scuoto la testa “Niente, ora passa” dico, ma la
voce di rompe a
metà frase.
“Andy,
lo sai che puoi dirmi tutto, dai che ti succede?” mi chiede.
Sto
zitta, aspetto che i singhiozzi finiscano, e quando succede gli
racconto il segreto che ho rivelato solo a Meithe.
“Vedi,
Dan, quando vivevo a Firenze, conoscevo un ragazzo, Pietro, che mi
piaceva molto, e quando lui mi ha chiesto di mettermi con lui, io ero
felicissima e ho accettato subito, all'inizio era dolce e carino, ma
dopo un po' iniziò a pretendere di più, solo che
io non mi sentivo
pronta e mi rifiutavo di andare a letto con lui” faccio un
respiro
“e lui dopo aver insistito un po' mi ha detto che mi avrebbe
aspettata e mi sono sentita così felice, a scuola notavo
però che
gli altri mi guardavano in modo strano, tipo compassionevole, ma non
mi importava, io avevo il ragazzo che mi piaceva e lui non mi
costringeva a fare niente, ed ero quasi decisa a lasciarmi andare, in
modo da non deluderlo, perchè sapevo che ci stava male, ma
ogni
giorno lo vedevo sempre meno 'triste' per questa cosa, allora ho
iniziato a stare più attenta ai suoi comportamenti e ho
iniziato a
notare gli sguardi e i sorrisi che faceva alle altre ragazze. Poi un
giorno un mio compagno di classe ha fatto una battuta dicendomi che
al mio ragazzo piacevano le docce, specialmente femminili, allora
sono andata nello spogliatoio della scuola e li ho trovato Pietro con
la mia compagna di banco che...” non riesco a finire la frase
che
le lacrime mi inondano di nuovo le guance. Danny mi abbraccia, io lo
stringo nascondendo la faccia nel suo petto.
“Scusa,
non dovrei parlarti di un mio ex, anche perché sono
felicissima ora
con te” dico, quando mi sono calmata.
“Stai
tranquilla, mi puoi parlare di tutto quello che vuoi. Comunque questo
Pietro non sa cosa si è perso” dice, facendomi
sorridere.
“Ma
la cosa che mi ha fatto stare più male è che lui,
mentre stava con
questa mia compagna di classe, mi ha visto, mi ha sorriso e ha
continuato come se non ci fossi stata. Facendomi chiaramente capire
che non mi aveva mai amata. Non che lo ami ancora, per
carità, ma mi
sono sentita.. usata” aggiungo, più tranquilla,
ora che anche
Danny sa del mio segreto, non più segreto.
Lui
mi abbraccia più forte, “Andy, tu sai che io ti
amo e non ti
tradirei mai, né vorrò niente da te che tu non mi
voglia dare di
tua spontanea volontà” mi dice, serissimo.
Io
mi perdo in quegli occhi azzurri come il cielo e senza rispondergli
lo bacio con tutta la passione che riesco a metterci. Lui ricambia
subito, stringendomi possessivamente per la vita, cosa che mi fa
sentire protetta. Mi fa le coccole fino a che non mi addormento.
Sto
dormendo così profondamente che non sento la pedata che
Danny mi da.
Ho come l'impressione che questo letto sia troppo piccolo per
entram...TUM
Sono
finita, anzi Danny mi ha scaraventato fuori dal letto, e ho anche
sbattuto la gamba (se non finirò all' ospedale,
dovrò pensare che
qualcuno lassù mi protegga). E che cavolo non si
è nemmeno
svegliato al mio tonfo, giuro che lo ammazzo.
*Oh,
ma me la pagherà. Oh sì che me la
pagherà...* penso
diabolicamente.
Mi
alzo da terra e con passo felpato prendo la chitarra elettrica
nell'angolo della stanza, attacco il jack al piccolo amplificatore.
Metto al massimo volume e un ghigno sadico spunta sulla mia faccia
*Karina mi ha insegnato bene*. Senza
fare un accordo struscio con le dita su una corda. Ne esce il
classico suono, che non darebbe fastidio se la chitarra non fosse
attaccata all'amplificatore che per sbaglio ho poggiato proprio
accanto al cuscino del mio ragazzo, che spalanca gli occhi e per
coprirsi finisce per cadere dal letto, proprio come ho fatto io due
minuti fa.
Mentre
rimetto a posto l'adorata chitarra di Danny, lo sento mugolare ancora
steso per terra. Mi giro e lo vedo massaggiarsi la testa e un fianco,
ma penso che ancora non abbia capito cos'è successo.
Mi
avvicino. “Dan, tutto bene?” dico, con una faccia
da schiaffi.
Lui
mi guarda “Eh? Dove sono? Chi sono?” dice,
più di là che di
qua.
Alzo
gli occhi al cielo e sorridendo gli do un bacio lui ricambia e quando
mi sto per staccare mi tira giù, facendomi cadere su di lui.
“Hey,
guarda che non si scappa” mi dice, prendendomi in giro.
Io
lo guardo male e mi giro con la testa dall'altra parte. “E
ora, mi
dici cosa ho fatto per meritarmi questa sveglia?” mi chiede,
facendomi girare la testa.
“Cioè,
non dirmi che non ti sei accorto di niente?” gli chiedo
sconcertata.
Lui
ci pensa, poi mi guarda come dire ' dovrei ricordarmi qualcosa? ',
sbuffo e gli spiego che mi ha buttato giù dal letto e che
ora mi fa
male la caviglia sinistra. Lui sorride malizioso, mi prende in
braccio e mi fa stendere sul letto, poi, con delicatezza mi prende il
piede e inizia a massaggiarlo. Proprio in quel momento entra tutta
trafelata Victoria, con una maglietta e un paio di pantaloncini
corti, e i capelli un po' spettinati e gli occhi ancora chiusi dal
sonno.
“Che
cazzo è successo?” chiede.
Noi
ci guardiamo e una lampadina mi si accende nel cervello.
“Scusa
Vic, ma tuo fratello è un imbranato, è caduto dal
letto e ha
sbattuto sulla chitarra che ieri ha lasciato attaccata
all'amplificatore” rispondo. Lui mi guarda male, mentre lei
ridacchia.
“L'ho
sempre detto Danny, devi farti meno canne...” lo prende in
giro...
poi con un cenno esce, chiudendo la porta.
Io
scoppio a ridere, mentre il mio ragazzo continua a guardarmi male,
poi con una scatto mi sale sopra, cioè mi trovo stesa sul
letto, con
lui che mi tiene i polsi ai lati della testa e le gambe intrappolate
dalle cosce che ghigna maliziosamente.
“E
ora cosa vorresti fare?” gli chiedo, alzando un sopracciglio.
Lui
fa finta di pensarci “Ehm... delle idee mi verranno. Tu
piuttosto,
come pensi di scappare?” mi chiede.
Io
faccio il suo stesso ghigno, *cosa che dovrebbe preoccuparlo*.
“Troverei il modo. Ma chi ti dice che io voglia
scappare”
rispondo, poi inizio a baciarlo. Dopo un po' lui inizia a
dimenticarsi del suo 'piano', mi lascia le mani e prende ad
accarezzarmi i fianchi. Riesco con poco sforzo a mettermi sopra di
lui, così da avere io il controllo, ma continuo a baciarlo,
finché
non si stacca e mi guarda dritto negli occhi.
“Ti
amo” dice. Penso di aver un sorriso ebete sulla faccia, ma
non mi
importa.
Lo
bacio di nuovo, poi senza preavviso mi alzo e lo lascio sul letto.
“Visto.
Il modo l'ho trovato” dico, poi apro la porta e faccio per
uscire
ma prima mi giro di nuovo verso di lui.
“E
comunque... anch'io ti amo” non faccio in tempo a fare niente
che
lui con uno scatto mi riprende per la vita e mi rimette di peso sul
letto, mi sale di nuovo sopra.
“Avrai anche trovato il modo, ma
ora non te ne vai da nessuna parte, se non nel mio letto” poi
fa
una pausa, e con la voce un po' roca e un sorrisino malizioso
aggiunge “Con me dentro”.
Io non gli rispondo, ma mi sporgo
verso il suo viso per baciarlo, ma lui ha tutta un’altra
intenzione, mi lascia un bacio leggero sulle labbra, poi scende sul
collo fino al limite della maglietta, che mi sfila facilmente, dopo
avermi chiesto il permesso con uno sguardo.
La situazione è
questa io sono stesa sul letto, in reggiseno nero e jeans e Danny,
'vestito' come quando dorme, in boxer e maglietta. Lui è
sopra di
me, ma non mi pesa minimamente. Il cervello mi si scollega
completamente appena Danny inizia a darmi dei piccoli baci sulla
clavicola e chiudo inconsciamente gli occhi, beandomi dei brividi che
mi provocano le sue labbra sulla mia pelle. Li socchiudo leggermente
e noto un movimento alla fine del letto, li apro completamente e vedo
Alex con la bocca aperta che si 'gode ' lo spettacolo. Con uno scatto
fermo Danny, che si gira e senza fare una piega prende una coperta e
me la poggia addosso *come se al mio migliore amico interessassi
io...* penso sarcasticamente.
“Ciao Alex, hai bisogno di
qualcosa?” gli chiede il mio ragazzo tranquillamente.
Il moro
si riscuote dal torpore in cui era caduto e senza dire niente gli
porge una lettera, e nel farlo mi guarda interrogativo e
malizioso.
Io scuoto la testa sorridendo, lui fa un sospiro di
sollievo e si gira di nuovo verso Danny che sta guardando la
lettera.
“Me l'ha data tua madre, dice che è arrivata
stamattina” gli spiega.
Lui annuisce e la apre curioso. Mentre
la legge vediamo il suo viso farsi bianco come il latte poi rosso
come un pomodoro,quando ha finito alza gli occhi e mi guarda.
“Hey,
Dan, tutto bene?” Gli chiedo, preoccupata.
Lui non risponde, ma
mi porge la lettera. Mi metto a leggerla.
Gentili
Tom, Danny, Harry e Dougie,
siamo spiacenti di avervi avvisati
con così poco preavviso, ma abbiamo ricevuto da poco una
richiesta
da un ricco signore di Cambridge, Mr. Briton che ci ha chiesto se
avessimo una band di giovani per il party di sua figlia. Noi abbiamo
subito pensato a voi. Speriamo che accetterete questo 'lavoro', in
modo da stabilire anche se la vostra musica riesce a farsi
conoscere.
La festa si svolgerà nella casa a Londra del suddetto
signore il giorno 13 Febbraio.
Speriamo di ricevere vostre
notizie.
Saluti
Jake
Masters
e George
Sullivan
“Wow,
Dan suonerete davanti ad un pubblico, ad una festa. È
meraviglioso”
dico, abbracciando il mio ragazzo, che sembra una statua di ottone,
tanto è immobile.
“Oddio,
davvero. Vi posso aiutare a decidere cosa mettervi? Per
favore”
chiede in ginocchio Alex.
Danny
ci guarda e sorridendo mi abbraccia. “Danny, devi avvertire
gli
altri” gli ricordo.
Lui
allora si infila maglietta, jeans e scarpe, mi da un bacio e corre
fuori con la lettera in mano.
Ora
sono davanti ad Alex, che mi guarda curioso. “Dai Alex,
andiamo da
me” dico, cercando di sfuggire.
Lui
mi segue, ma appena arriviamo mi fa sedere sul letto e mi guarda
aspettando che parli.
“Vuoi
qualcosa da bere?” gli chiedo cercando di evitare.
Lui
alza un sopracciglio, la sua espressione dice 'e tu credi veramente
di sfuggirmi?'. Sto per cedere quando arriva Meithe.
“Hey
ragazzi, cosa fate?” ci chiede. Io sto pregando che Alex non
le
dica niente, ma OVVIAMENTE lui le spiffera tutto e ora sono in due a
farmi l'interrogatorio. Morirò prima di aver finito.
Addio Mondo.
Angolo
dell'autrice:
Grazie a chiunque abbia
letto... spero che il capitolo vi piaccia. Non prometto niente riguardo
la prossima pubblicazione... ho dei problemi e non so quando
troverò il tempo... Grazie della comprensione!!
Continuo a dire che non
vi fa male scrivere un mini-recensione!! Ma se vi sto antipatica
amen...
Grazie a tutti!!! Un
bacio dalla vostra _Vergessenes
Kind_ o _Vergy_ o
semplicemente _V_.
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Hi Everybody! Mi dispiace per il ritardo, che
poi non è un vero e proprio ritardo, visto che avevo
avvertito O.o coooomunque vi lascio subito alla lettura, sempre se ci
sarà qualcuno che leggerà!
Capitolo 16
Oggi,
14 Gennaio, ricomincia la scuola. E io, il primo giorno di scuola al
ritorno dalle vacanze, sono in ritardo. Sto correndo per il vialone
vicino a scuola, quando vedo una limousine che accosta a cento metri da
me, curiosa come sono rallento, dalla portiera posteriore esce un
ragazzo in impermeabile e bombetta. Che però si toglie
quella roba di dosso e la butta in un cespuglio li vicino, prende dalla
macchia di lusso un zaino che si mette in spalla, fa un cenno
all'autista e si avvia verso scuola.
Mentre
rimugino sul fatto che quel ragazzo mi è familiare, mi cade
l'occhio sull'orologio e mi ricordo di essere in ritardo allora
ricomincio a correre. Entro in classe con 20 minuti di ritardo.
“Mi
scusi professore, ma ho avuto dei problemi con la sveglia”
dico e vedo James che sorride maligno.
“Non
si preoccupi, si vede che oggi le sveglie si sono coalizzate con i miei
alunni, anche il signor Mures è arrivato in ritardo, si
sieda” dice sorridendo.
Nella
pausa pranzo vado da Karina.
“Hey,
Kari. Posso farti una domanda?” le chiedo.
“Certo
, dimmi” risponde prestandomi attenzione.
“Senti
ma, Alex viene sempre a scuola in limosine?”.
Lei
spalanca gli occhi e si mette a ridere.
“Scusa,
ma hai visto com'è conciato? Cioè non mi
fraintendere, gli voglio bene, ma ha la divisa più usata
della scuola, lo zaino che non sappiamo come faccia a resistere ancora
e sopratutto non hai notato che si porta il pranzo da casa e non lo
compra mai qui a scuola?” mi dice, ancora ridendo.
Ora
che mi ci fa pensare è vero, ma io sono sicuro che quel
ragazzo fosse lui.
“Hai
ragione, ma stamattina l'ho visto scendere da una limousine a pochi
metri dalla scuola” dico.
“Sei
sicura che fosse lui?” io annuisco. Lei sta in silenzio.
“Ti
va domani di vedere come viene a scuola?” le chiedo, con un
ghigno sulle labbra.
Lei
mi imita e annuisce. “Allora domani ci vediamo davanti a
scuola mezz'ora prima della campanella, ok?” dice.
Io
annuisco e ci salutiamo.
La
mattina però c'è un piccolo problema, nessuna
delle due si sveglia. Nel senso che arriviamo entrambe in ritardo.
Allora decidiamo di aspettare di vedere come torna a casa. All'uscita
lo seguiamo, quando vediamo arrivare una limousine che accosta vicino a
lui, che prende da un cespuglio impermeabile e bombetta e sale; La
limousine parte e noi restiamo scioccate.
“Wow,
Alex allora è ricco” dice la mora.
“Già,
dovremmo incastrarlo” dico. Lei annuisce. “Come hai
fatto a non accorgertene mai?” le chiedo.
Lei
alza le spalle. “Ora che ci penso lui è sempre il
primo ad arrivare a scuola e l'ultimo ad andarsene e non sono mai stata
a casa sua” dice.
“Chissà
Perché non ce l'ha detto” dice, sovrappensiero.
“Non
lo so” rispondo.
“Domani
ci vediamo qui, presto, così gli chiediamo spiegazioni,
ok?” chiedo.
Lei
annuisce e ci salutiamo.
Finalmente
riusciamo a svegliarci in orario e ci troviamo alla stesso punto,
quando arriva la limousine e Alex esce saltiamo fuori dal
cespuglio.
“Oh,
ciao ragazze. Che ci fate qui?” ci chiede, agitato.
“Oh,
eravamo qui per caso. Cosa ci fai su una limousine?” gli
chiede Karina.
Lui
vagheggia un po' “Ecco, mio padre è l'autista e mi
accompagna a scuola, prima di andare a lavoro” dice poi.
*Certo, e io sono un lupo su una moto* ( riferimenti a cose e persone
sono puramente casuali! Nd_V_) ( Jacob Black infatti è
puramente casuale! NdT).
“Certo
Alex, sai benissimo che non sai mentire. E comunque possiamo chiederlo
direttamente a 'tuo padre', no?” dico, mimando le
virgolette,ma prima che riesca ad avvicinarmi l'auto riparte.
“Ok,
glielo chiediamo dopo, all'uscita” dico. Lo vedo tirare un
sospiro di sollievo.
All'uscita:
Siamo
seduti sul marciapiede quando finalmente arriva la super macchina di
Alex.
Ci
alziamo e mi avvicino alla portiera anteriore, busso con delicatezza
sul vetro oscurato.
Quella
si apre e ne esce un uomo vestito in giacca e cravatta, sembra un
maggiordomo dell'800.
“Mi
scusi, lei è il padre di Alex?” chiedo,
un po' intimorita dallo sguardo severo di quest'uomo.
Lui
mi guarda male e si gira verso Alex.
“Signorino,
cosa dovrei rispondere?” gli chiede. Io e Karina spalanchiamo
gli occhi.
Alex
alza gli occhi e borbotta qualcosa sulla servitù di una
volta. “Niente Alfred, lascia perdere” dice.
“E
voi due, non azzardatevi a dire niente e entrate” ordina.
Noi
in silenzio entriamo nella macchina. L'interno è ancora
più stupefacente del fuori. I sedili, tanti, sono bianchi,
sul 'soffitto' dell'auto c'è una specie di lampadario al
neon, con ai lati sue luci una rossa, una arancione e al centro una
verde che corrono per tutta l'auto. I sedili sono solo sulla parte
destra, mentre sulla sinistra ci sono una televisione, due computer, e
in fondo un mini-bar che non è poi così mini.
Ci
sediamo e aspettiamo che Alex ci dica qualcosa.
“Bene,
l'avete scoperto” dice soltanto.
“Alex,
ci vuoi spiegare per favore?” gli chiedo, sedendomi vicino a
lui.
“Mio
padre è un uomo molto importante nell'ambito della musica,
è il proprietario della Island Record e Prestige Management,
ed è un nobile di sangue, fa parte di una casata importante
quasi quanto quella reale” ci spiega.
“Davvero?
E ce lo dici come se fosse un male? Tu sei matto” dice
Karina, sedendosi dall'altro lato.
“Appena
lo vedrete capirete perché non lo sopporto” ci
dice.
Nel
frattempo siamo arrivati, un cancello enorme si apre e vediamo un
giardino ancora più grande e una villa il triplo
più grande di questo.
Il
giardino è immerso nel verde davanti e all'italiana sul
retro della villa che si affaccia su un lago, con una decina di fontane
che danno uno spettacolo bellissimo. La villa è veramente
grande, e bella, sembra antica.
La
limo si ferma e Alex ci fa scendere. “Wow, Alex, la tua casa
è bellissima” dico, guardando in alto incantata.
Lui sorride sarcasticamente “Si, bellissima, come
può esserlo l'inferno” borbotta facendoci strada
verso il portone, che si apre appena ci avviciniamo, mostrandoci un
altro maggiordomo.
“Ciao
Bernard” lo saluta Alex, entrando tranquillamente.
“Salve
signorino, com'è andata la sua giornata?” gli
chiede Bernard.
“Tutto
ok! I due idioti sono già andati via?” gli chiede
Alex speranzoso, guardandosi intorno.
Il
maggiordomo lo guarda severo, ma con un accenno di sorriso sulle labbra
sottili. “Signorino non dica così! E no, non sono
ancora partiti. Ma chi sono queste due belle fanciulle?”
chiede, accorgendosi di noi.
Io
e Karina arrossiamo, sentendoci chiamate in causa.
“Ah
già, loro sono Andy e Karina, due mie amiche” ci
presenta il moro che si guarda intorno.
“Piacere”
dice Karina stringendo la mano all'uomo che ci sorride gentile.
“Ragazze,
andiamo in camera mia, forza, prima che...” inizia a dire
Alex, quando una voce lo interrompe.
“Alexander”
lo chiama una voce dalla cima delle scale.
Lui
alza gli occhi al cielo e si gira lentamente come se dovesse andare al
patibolo. Io e Karina ci giriamo con lui.
In
cima all'enorme scalinata ci sono due persone, uno uomo e una donna.
L'uomo abbastanza alto in smoking, ha i capelli brizzolati ( stile
Richard Gere! Nda) sarebbe affascinante se non ci fosse quella
scintilla cattiva negli occhi verdi, molto elegantemente scende le
scale vicino alla donna, alta poco meno del marito, bionda, occhi
azzurri, vestita con un vaporoso abito da sera, rosa confetto. Arrivano
davanti a noi.
“Buona
sera, padre” dice Alex.
L'uomo
lo ignora. “Voi due siete amiche di Alexander?” ci
chiede gentilmente, ma sembra più viscido che gentile.
“Si,
signor Mures, io sono Andy Winchester e lei è Karina Bennet,
piacere di conoscerla” ci presento.
“Piacere
mio, chiamatemi pure Anthony, signorina Winchester e signorina Bennet.
Spero che Alexander vi abbia accolte come si deve” dice
guardando malissimo il figlio.
“Oh,
si grazie signor Mures, cioè Anthony” risponde
Karina.
“Ragazze,
vi vorrei presentare mia moglie, Fran Key in Mures” ci
presenta il confetto vivente... cioè la madre di Alex.
“Piacere
signora Mures” dico.
“Piacere
mio, cara. Sai staresti bene con mio figlio” dice, io
arrossisco.
Lui
alza gli occhi.
“Madre,
padre. Vorrei mostrare alle mie amiche la casa. Voi state andando al
party?” dice, per togliermi dall'imbarazzo.
“Oh,
certo. Bene. Allora vi lasciamo al giro della casa. Arrivederci care. E
Alex ricorda a tuo fratello che domani vengono il Duca di San Marino e
Moglie, e che non si deve far vedere per nessun
motivo” dice guardando prima noi, poi Alex, il
signor Mures.
Poi
scompaiono all'interno di un'altra limousine anche più
grande di quella con cui siamo venute qui, il che mi fa sorgere un
dubbio.
“Alex,
scusa ma... quante limousine avete?” gli chiedo.
Lui
fa un calcolo mentale “Circa dieci, quella con cui Alfred ci
è venuto a prendere è la mia; poi ce
n'è una per mio fratello; Una per le mie sorelline, e il
resto sono per loro” risponde.
La
mia mascella sfiora il terreno. E anche quella di Karina sta
molto vicina a spazzare il pavimento.
Saliamo
l'enorme scalinata e ci dirigiamo verso un corridoio a destra, quando
una bambina sui dieci anni spunta da non so dove e mi si pianta
davanti. È molto carina, con delle treccine bionde
intrecciate con dei nastrini rosa, che incorniciano un visetto rotondo
e molto dolce. Sto per chiedergli come si chiama, ma Alex mi precede.
“Brutto
Anatroccolo, vattene, lo sai che devi stare almeno a cinquanta metri da
me e la mia stanza” le dice, cattivo.
Io
lo guardo male, come fa a trattare male questa dolce bimba.
“Stronzo.
Lo vado a dire alla mamma, che mi tratti male” gli risponde
la bimba.
“Non
puoi Debbie, la mamma è andata via, e anche
papà... povera, sei sola soletta con i due pazzi, tua
sorella e la servitù al completo... ” la prende in
giro lui.
Lei
allora gli fa un gestaccio e se ne va via lagnandosi.
Io
mi giro “Ma perché la tratti così male?
Cosa ti ha fatto quella povera bimba?” gli chiedo, arrabbiata.
Lui
mi guarda, e poi si mette a ridere “Andy, non sai cosa stai
dicendo, Deborah è una vipera, ha dieci anni e
già sa il significato di più parolacce di uno
scaricatore di porto” mi spiega.
“Se
lo dici tu”.
Finalmente
arriviamo davanti alla sua camera.
Angolo Dell'Autrice:
Beh,
che dire... niente... mi dispiace avervi fatto aspettare tanto.
Ringrazio quello franto
di TelefilmADDICTED...
Thanks Honey!!!
Grazie a chi segue la mia storia, e anche a chi l'ha messa tra i
preferti...
Un Bacione a Tutti
Dalla Vostra
_Vergessens Kind_ o _Vergy_ o _V_
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Hi everybody!!! Come va la
vita? Io insomma... ma basta cianciare ( esiste come termine? mah!)
Coooomunque buona lettura!
Capitolo
17
(Alex
Pov)
Sono
seduto sul letto, mentre quelle due guardano, a bocca spalancata,
ogni parete della mia camera. C’è un silenzio
imbarazzante che mi
fa quasi paura. “Alex, perché hai delle armatura
in camera?” mi
chiede Andy guardandomi negli occhi.
“Mi
piacevano. Ho come l’impressione che mi proteggano, mi fanno
sentire al sicuro”. Vedo che Andy l’ha presa
abbastanza bene,
visto che si è seduta accanto a me sul letto. Karina invece
si è
fermata, stava fissando un quadro quando è scoppiata a
ridere. Mi
alzo per vederne la causa e solo dopo mi accorgo che è quel
quadro.
Mi ci pianto davanti, non voglio che la veda anche Andy. “Che
hai
da ridere?” chiede Andy. Lei non risponde e continua a
indicare il
quadro che ormai è coperto da me in parte.
Mentre
sto prendendo il cellulare per chiamare Alfred, Karina spiega
“O
mio Dio! Erano vestiti con dei vestiti tipo del settecento, Alex
aveva una parrucca ridicola. Ahhahah”.
Andy
inizia a tartassarmi di “ti prego” per farle vedere
l’opera
d’arte. Mi sposto di lato e aspetto la sua reazione. Andy non
si
mette a ridere, come aveva fatto la sua amica.
“Questa
è l’unica foto dove c’è anche
tuo fratello?” chiede. Come
diavolo ha fatto a capirlo.
Vedo
Karina che strabuzza gli occhi, e controlla le altre foto sulle
pareti della stanza. “Scusa, non volevo! Ho un tatto pari a
quello
di un elefante!” e mi abbraccia.
“Kary,
guarda che non è mica morto”, si stacca da me e mi
guarda
interrogativa come Andy. “Dopo vedrete” dice una
voce sulla
porta. Mi giro e vedo Alfred che mi sorride.
“Signorino
sono le cinque, è l’ora del tè.
Signorine vi prego di seguirmi.”
“Prendete
ancora il tè alle cinque? Ed io che pensavo fosse una
leggenda
metropolitana” mi bisbiglia Andy mentre attraversiamo il
salone. Mi
giro verso Karina che guarda la stanza meravigliata, sempre a bocca
aperta. Anche Andy ogni tanto fissa l’enorme sala, ma almeno
ha la
decenza di rimanere a bocca chiusa.
“Praticamente
nessuno lo prende più, ma mia madre, la regina dei ghiacci ,
vuole
che si mantenga questa tradizione. E’ una donna abbastanza
fissata
per queste sciocchezze. Per lo più io a quest’ora
faccio merenda.
Così potrete ammirare il giardino, vanto di
quell’insopportabile
confetto umano che avete incontrato prima ”.
“Signorino...”
mi dice Alfred, sorridendo. Sa che i miei commenti sono offensivi, ma
almeno sono divertenti.
“Alfred,
ho ragione. Sembrava un enorme confetto”. Lui scuote la testa
sconsolato e ci fa strada per il giardino.
(Andy
Pov)
Dopo
aver attraversato un numero infinito di stanze enormi, decorate con
quadri, arazzi, mobili intagliati ed enormi lampadari di cristallo
elaborati, arriviamo in giardino. Proprio come l’interno
anche
l’esterno mi lascia senza fiato. E’ un enorme
giardino, con erba
talmente fine che sembra un tappeto. Al centro del giardino
c’è un
enorme chiosco circondato su due lati da cespugli, accanto alla
scaletta di entrata. Non riesco a smettere di fissare
quell’opera
d’arte. Gran parte del tetto è ricoperto di
foglie, forse edera,
che scende come un velo anche su tre lati, coprendoli interamente,
mentre solo in parte sopra la scaletta come a formare un sipario di
foglie. Non mi sono accorta di essermi fermata a guardare estasiata
il chiosco finché Alex non mi prende per un braccio e mi
trascina
sul vialetto con la ghiaia. Un maggiordomo ci scosta leggermente la
parete di foglie e entriamo. Karina è già dentro,
seduta su una
sedia e Alfred le sta versando il tè. Anche
l’interno è
spettacolare: la luce entra a forza dai piccoli spiragli tra le
foglie, dando così un effetto surreale. Non è
buio, ma nemmeno
tanto luminoso, il giusto per vederci. Mi metto a sedere su una sedia
e Alfred mi si avvicina “Vuole del tè, signorina
Winchester?”,
chiede sorridendomi leggermente.
“Eh?
” rispondo imbambolata ancora a causa dell’esterno
del chiosco, vedo che in mano ha una teiera e faccio 2+2. “Si
grazie, se è
possibile con un paio di zollette di zucchero.” Il
maggiordomo mi
sorride e mi passa la tazzina. “Alex questo posto
è magnifico”
dice Karina, tra un sorso e l’altro. “Penso che non
abbia fatto
lo stesso effetto a Andy è rimasta shoccata prima”
dice lui tra le
risate.
“Cosa?”rispondo.
*Non sto capendo più niente,dovrò farmi
ricoverare*
“Non
è ancora arrivata la parte migliore. Alfred, Bernard,
Charles e
Theodore, credo che possiate farlo” urla Alex alle foglie. Le
foglie iniziano a muoversi e la luce aumenta. Alex mi fa segno di
guardare in alto. Come se fosse apparsa dal nulla vedo una cupola. E
tutta d’oro. Appena la luce inizia ad aumentare noto
più cose: al
centro c’è un enorme fiore a otto petali, intorno
vi sono diverse
specie di uccelli e di felini. Come se stessero danzando, intorno vi
sono quattro fanciulle ognuna di loro vestita di bianco ma con in
mano quattro cose diverse: un fiore bianco, un girasole, un melograno
e una foglia di alloro. Ancora intorno dei piccoli angioletti suonano
delle cetre. La loro melodia dovrà essere bellissima se
cantano per
delle ragazze così belle. Non riesco a staccare gli occhi
dal
soffitto, anche se inizio a sentire un dolore lancinante al collo.
Sembra quasi che la melodia che stiano suonando io la senta. Una
melodia che alterna suoni vivaci e forti a suoni tetri e duri. Mi
giro verso Alex e lo vedo con un violino in mano a occhi chiusi,
strusciare con l’archetto sulle corde. Sembra estremamente
concentrato, la sua faccia si contrae facendo delle strane
espressioni in corrispondenza dei suoni emessi.
”Bell’esecuzione”
dice Alfred facendo gli applausi ad Alex, che da il violino ad un
altro maggiordomo, alla fine dello 'spettacolo'.
“Insomma,
ho sbagliato un paio di note” dice lui arrossendo
leggermente. Io
resto a bocca aperta, mi sembra di sentire ancora la melodia in
testa. Mi giro verso Karina che ha più o meno la mia stessa
espressione. “Wow! Oh mio dio, suoni divinamente!”
sbraita lei
correndogli incontro e facendogli quasi cadere la tazza dalle mani.
Io resto imbambolata a fissarlo, se non mi viene un infarto oggi, non
mi verrà mai più.
”Ah,
vedo che ha fatto la sua solita entrata plateale” dice una
voce
dietro di me. Alex sorride e nel mentre si precipita verso la porta
mi giro anche io. Due signori piuttosto anziani in tuta da tennis
stanno sulla soglia e insieme abbracciano Alex, che si stacca e ci
presenta “Nonna e nonno, queste sono due mie amiche, Andy e
Karina”. Io, dopo essermi alzata, e Karina andiamo a
salutarli, il
signore ci fa un baciamano e la signora ci da un bacio sulla guancia.
“Volete sedervi con noi?” chiede Alex tutto
contento. “Va bene
Rose se per un po’ stiamo qui con questi
giovanotti?” “Ma chi
se ne frega Dominic delle signorine, senza offesa ragazze, io voglio
stare col mio nipote preferito.” dice la signora abbracciando
di
nuovo Alex. Lui arrossisce “Nonna!” “Che
c’è non posso
nemmeno più abbracciarti? Che nipote ingrato” e
gli tira un
buffetto sulla guancia. Alex li fa accomodare accanto a noi, alla mia
sinistra suo nonno e alla destra di Karina la nonna. Guardo il
signore e all’improvviso mi sembra familiare. E’
identico ad
Alex: stessi occhi verdi intenso, stesso mento, stesso naso, sembrano
la fotocopia una dell’ altro se non fosse per i capelli: Alex
li ha
neri come la pece, suo nonno leggermente più grigiastri.
“Cosa le
porto signore?” chiede Alfred al nonno di Alex.
“Uno scotch
liscio” risponde secco. “Non ci pensare nemmeno
Dominic. Sai che
non puoi berne più di uno al giorno, e ho visto che dalla
bottiglia
in casa nostra ne mancava un po’! Dell’acqua per
tutti e due,
Alfred”. Vedo il signor Dominic fare una smorfia in direzione
della
moglie che ricambia. Io e Karina ridiamo sotto i baffi e l'anziano ci
fa un occhiolino.
Restiamo
a chiacchierare con in nonni di Alex, finché i due si
ricordano
dell'allenamento di squash e ci lasciano nel chiosco.
“Wow
Alex, i tuoi nonni sono dei veri sportivi” dice Karina. Io
annuisco
stupefatta.
“Si,
hanno una settimana peggiore quasi della nostra, il lunedì
allenamento di Tennis e poi Ginnastica; Martedì, mi sembra,
squash e
equitazione; Mercoledì Nuoto e Acqua Gym; Giovedì
sono invitati
tutto il giorno alla villa della regina per parlare di politica;
Venerdì, cioè oggi, Tennis, squash e Yoga; il
Sabato si danno
all'arte, con musei, e giri 'turistici' e la Domenica invece la usano
per riposarsi, anche se penso che mio nonno la voglia usare per fare
altri sport, come l'immersione nel lago dietro alla villa, mentre mia
nonna vorrebbe usarla per andare in giro per negozi, sapete, anche se
ha ormai 70 anni è ancora una fanatica dello
shopping” ci spiega.
Ora veramente la mia mascella sta scavando un solco nel terreno. Idem
quella di Karina.
“...”
sono senza parole.
“Ragazze,
tutto ok?” ci chiede il moro.
“Non
puoi darci tutte queste informazioni tutte in una volta” dico
io.
Lui
si mette a ridere, poi si alza dall sedia di vimini su cui era
seduto.
“Volete
vedere il resto del giardino e della casa?” ci chiede.
Io
mi alzo subito e lo prendo a braccetto, Karina fa lo stesso
dall'altro lato, lui, sempre ridendo ci guida fuori dal chiosco.
Visitiamo tutto il giardino che è di una bellezza
straordinaria, ci
sono piante di ogni tipo, da alberi grandissimi a piccoli cespuglio
di rose rossissime. Durante la 'visita guidata' nel giardino nel
mentre sto ammirando uno di questi cespugli di rose mi senti mordere
una caviglia, faccio un salto, girandomi, e vedo un barboncino bianco
come il latte che guarda alternativamente male me, e affamato la mia
caviglia. “Alex, cos'è questo cane, un mostro? Mi
ha appena morso
la caviglia” dico ad alta voce. Lui si gira e manda via il
cane
dandogli una botta sul sedere. “Scusa non mi ero accorto che
quell'idiota di cane fosse in giardino, comunque, si è un
mostro. È
il cane di mia madre, si chiama 'Principessa'. Bel nome eh?”
dice
sarcastico.
Io
alzo un sopracciglio, poi scorgo un'ombra che mi si avvicina
minacciosa. “Alex, non è che avete delle bestie
pericolose in
questo giardino?” chiedo indietreggiando leggermente. Lui
scuote la
testa “Le uniche cose pericolose in questa casa sono Debbie e
Principessa...” “... e quello che può
sembrarlo, pericoloso,
intendo è...” non finisce la frase
perché l'ombra con un scatto
mi salta addosso.
“Aaaahhhhh”
urlo, chiudendo gli occhi, quando li riapro mi trovo davanti il
musone di un cane enorme, che inizia a leccarmi la faccia.
“...
appunto, lui è Principe, il nome l'ha scelto mia madre, ma
non
farebbe male ad una mosca, ma si diverte a fare gli attentati alle
persone” continua Alex, togliendomi di dosso il bestione.
Principe
è un labrador beige, molto grande con una faccia dolcissima.
Io mi
pulisco la faccia, poi mi metto ad accarezzarlo, cosa che a lui piace
poiché si mette a pancia all'aria. Karina se la ride. Io la
guardo
male.
“Che
bello” dico. Alex sorride. Quando smetto di accarezzarlo il
cagnolone parte alla ricerca di qualcun altro a cui attentare. Dopo
un paio d'ore di giri nel verde entriamo in quella che Alex ha
chiamato 'casa' ma io sarei più propensa a nominare 'villona
vecchio stile enorme'. Passiamo dalle cucine nelle quali grazie
all'affabilità e alla gentilezza di Alex le cameriere e le
cuoche ci
rimpinzano di pasticcini e dolcetti vari. Mentre saliamo Alex ci fa
da cicerone, spiegandoci a cosa serviva questa o quella stanza, prima
di diventare la loro residenza. Stiamo per entrare di nuovo nella
camera di Alex quando Deborah, la sorellina di Alex, ci si para
davanti, guarda me e Karina, poi mi si avvicina e mi fa un inchino
degno di una regina, che io ricambio volendo stare al suo gioco, poi
si rialza.
“Buondì,
mia dolce donzella, si vuole presentare” dice in maniera
pomposa.
Io
rimango un po' sconvolta, mi giro verso Alex, che ridacchiando mi fa
il cenno di continuare.
“Buondì,
mia cara bimba, mi chiamo Andy, si vuol presentare lei,
adesso”
dico, giocando, ma continuo a non capire come mai prima Alex l'abbia
trattata tanto male, perché a me non sembra per niente
perfida come
l'ha descritta lui. Ora è vestita diversamente da come lo
era prima,
indossa un vestito da principessa, azzurro chiaro, con un piccolo
diadema tra i capelli mossi.
“Ora
intervengo io, se permettete, mie care fanciulle” dice Alex
“Andy,
questa è la mia sorellina preferita, Caroline. Caroline,
queste sono
Andy e Karina, due mie carissime amiche” spiega. Aspetta, ma
sua
sorella non si chiamava Deborah?
“Alex,
ma tua sorella non si chiamava Deborah?” chiedo.
Lui
sorride, prendendo in braccio la bimba. “No, cioè
Caroline e
Deborah sono due gemelle omozigote” spiega. Ah... ora
è tutto
chiaro.
“Mio
caro fratello mi metteresti a terra per piacere, sai Principe e
Principessa devono mangiare e sai quanto mi diverto a
darglielo”
dice la piccola. Lui obbedisce.
E
la biondina sparisce in uno dei corridoi.
Entriamo
nella sua camera e io stravolta mi stendo sul letto. Mentre Karina e
Alex parlano di non so bene cosa io mi guardo intorno, questa camera
è enorme, sul soffitto un lampadario a gocce risplende della
luce
dei raggi che arrivano dalle finestre, ci sono due armadi molto
antichi, uno con decorazioni occidentali, uno orientali, con un drago
di legno sulla sommità. Mi sto appisolando quando sento un
rumore di
chitarra espandersi dall'alto. Faccio un salto sul letto, mi giro
verso Alex.
“Hey,
ma chi è che suona in casa tua?” chiedo. Lui
sospira.
“È
ora di farvi conoscere l'ultimo membro della mia famiglia”
dice,
poi si alza e apra l'anta dell'armadio più grande, e con mia
grande
sorpresa ci entra, io e Karina lo seguiamo.
Dentro
l'armadio ( fa tanto le 'Croniche di Narnia', ma tranquilli, non
finiamo in un mondo incantato e bla bla bla ) c'è una scala
a
chiocciola, che saliamo. In cima c'è un'altra porta. Che
apre in una
stanza che somiglia alla cucina di un single, visti i cartoni di
pizza di almeno un mese fa, i calzini e le magliette sparse in giro.
Alex scuote la testa e prosegue in mezzo a questo casino. Apre
un'altra porta che da invece in una stanza da letto ancora
più
incasinata della 'cucina', un letto sfatto, una scrivania invasa da
cd, foglietti, briciole, panni e altro di cui non ne capisco
l'origine. Alex fa un faccia un po' schifata, poi bussa ad un'altra
porta.
“Ivan,
apri sono io” dice.
Sentiamo
un'imprecazione non proprio gentile riferita ad Alex, poi un rimestio
di chiavi e finalmente la porta si apre, rivelando un ragazzo sui
venticinque anni moro, alto, con un paio di jeans e una t-shirt dei
Metallica, che ci guarda stupito.
“Ciao
Alex, da quanto non venivi su eh?” dice, spettinando il moro
più
piccolo, che gli ringhia qualcosa che dovrebbe essere un 'non mi
toccare i capelli o ti uccido seduta stante'.
“Chi
sono queste due ragazze?” chiede poi.
“Salve
io sono Karina Bennet, un'amica di Alex... ” “e io
sono Andy
Winchester, piacere” diciamo, porgendo la mano, lui le
stringe
presentandosi a sua volta.
“Piacere
mio, Ivan Mures, fratello del suddetto” dice, facendoci
ridere.
“Già,
lui è il mio trasandato fratello” lo presenta Alex
ironico. Il più
grande gli tira uno scappellotto sulla nuca.
“Ahi”
“Te lo sei meritato, così impari a dire male del
tuo fratello
maggiore” risponde al lamento Ivan, facendo l'offeso. Poi
però ci
guarda.
“Ragazze,
lasciando mio fratello da parte, vi va di sentire un po' di musica,
sempre che vi piaccia il metal” ci chiede, girandosi verso la
porta
da dove è spuntato.
A
Karina si illuminano gli occhi, lei è una patita di quel
genere di
musica, io non mi sono mai interessata alla musica
spacca-orecchie(che non me ne vogliano a male, le/i fan del metal.
^^), ma chissà...
Entriamo
nella stanza da cui Ivan è uscito e ci troviamo in un'enorme
sala
registrazioni, con tutte quelle macchine con quei 400 bottoni, alcuni
rossi, alcuni verdi. Davanti a noi c'è un enorme 'finestra'
che ci
mostra la sala dove si canta ( non so il nome, perdonatemi) con tanti
microfoni. Al contrario del resto della soffitta, che potremmo
chiamare quasi attico, da quanto è grande, qui regna
l'ordine, con
gli spartiti tutti impilati ad un lato della grande scrivania, mi
giro un po' e vedo un'altra stanza, in cui, sbirciando, vedo
strumenti musicali di tutti i tipi, da chitarre elettriche e
acustiche, una grande batteria, bassi, trombe, violini, e addirittura
un pianoforte a coda.
Alex
si siede subito su una sedia davanti al vetro, io e Karina seguiamo
il suo esempio. Ivan nel frattempo si è messo al 'comando'
di quegli
aggeggi con tutti quei pulsanti. Dopo poco iniziamo a sentire una
melodia dolce, che in meno di trenta secondi diventa più
forte, fino
a raggiungere il livello di metal vero e proprio. Ivan, mentre la
musica continua, si gira verso di noi e ci guarda per capire quello
che pensiamo; devo ammetterlo non è male, per niente male.
Quando
finisce il moro grande blocca la macchina.
“Wow”
sospira Karina, con gli occhi grandi come due palline da baseball.
“Bella,
ma l'hai scritta tu?” chiedo.
Lui
annuisce. “Quindi vi è piaciuta?” ci
chiede di nuovo.
Noi
annuiamo. E lui fa un sorrisetto girandosi verso il fratello che fa
il broncio. “Hai visto fratellino, siamo tre contro uno, sei
l'unico a cui non piace la mia musica” dice, guardandolo con
sguardo di sfida.
Il
più piccolo fa una smorfia e fa l'offeso. Noi ci mettiamo a
ridere,
poi mi riviene in mente la stanza degli strumenti.
“Ivan,
scusa ma se tu fai solo metal, come mai hai un pianoforte a coda in
quella stanza?” chiedo, indicandola con la testa.
Lui
alza le spalle “Non è mio, è
suo” dice, indicando il fratello.
Io
mi giro verso Alex “Sai suonare anche il
pianoforte?”.
Lui
annuisce. “Wow, ma siete una famiglia di musicisti, non
è che
anche le vostre sorelline sanno suonare qualcosa vero?”
chiedo
spalancando gli occhi.
I
due mori, ridacchiano “Si, cioè Caroline accenna a
mala pena
qualche nota del pianoforte, mentre Deborah 'suona' il triangolo...
ahahhahahah” dice Alex mettendosi a ridere.
Ivan
alza gli occhi al cielo, ridacchiando. “Alex, ma
perché ti
accanisci su Debbie?” gli chiede.
“Perché
una brutta peste, parla poi quello che le fa i dispetti appena i due
se ne sono andati” risponde il più piccolo
sbuffando.
“Vabbè,
comunque, lo sai che il fratello di Andy e altri suoi tre amici hanno
una band?” dice Alex, per sviare il discorso.
Ivan
mi guarda “Davvero? E cosa suonano?” chiede.
“Pop/Rock”
rispondo.
Parliamo
un altro po' almeno finché non sentiamo chiudersi una porta
fuori
dalla stanza in cui siamo. Ivan e Alex si alzano, seguiti da me e
Karina, usciamo dalla sala registrazioni. Ci troviamo davanti una
ragazza che somiglia in modo impressionante a Giovanna, mora, con i
capelli ricci, molto carina, con gli occhi color nocciola.
“Ivan,
ma ti pare normale vivere in questo casino?” dice la ragazza,
che
poi nota Alex.
“Oh,
ciao Alex, come stai?” chiede.
“Bene
Jade, queste sono Andy e Karina. Ragazze, questa è Jade, la
fidanzata di Ivan” ci presenta lui.
“Piacere
ragazze, scusate se vi sono parsa un po' rompipalle, ma sapete sembra
di essere in un porcile qui” dice, guardando male Ivan, che
arrossisce un po'.
“Oh,
non importa” dice Karina.
“Alex,
per me sarebbe anche l'ora di andare, Danny si chiederà come
mai non
vado da lui”dico, cercando di fargli capire che dobbiamo
uscire da
li per lasciarli soli. Lui annuisce malizioso.
“Già,
Danny, ricordatevi che per te è troppo presto per avere
bambini”
dice, prendendomi in giro, io gli tiro un scappellotto sulla nuca,
arrossendo.
“Ahi,
sei manesca, ok, andiamo. Ciao Jade, ciao Ivan” li saluta,
dopo
essersi lamentato lui.
“Ciao,
brava Andy, così si fa con i ragazzi” dice Jade,
facendo mi
l'occhiolino.
“Ciao
ragazze” ci saluta Ivan.
Noi
facciamo 'ciao ciao' col mano e usciamo.
Andiamo
in camera di Alex, dove prendiamo i vari zaini, poi il moro ci
accompagna fuori, chiedendo ad Alfred di prendere la Limosine, poi ci
accompagna a casa.
Sono
talmente stanca che con un messaggio dico a Danny di venire da me. In
meno di due minuti arriva. Mi abbraccia e mi da un bacio, ovviamente
ricambiato. Poi lo spingo verso il letto finché non ci cade
sopra, a
quel punto mi accoccolo come un gatto vicino al suo petto, stanca.
Lui mi abbraccia tenendomi stretta a sé. “Hey,
cos'è sei in vena
di coccole?” chiede guardandomi negli occhi.
Io
annuisco poggiando la testa sulla sua spalle e toccando con le labbra
il suo collo. Lui rabbrividisce e io sorrido. “Allora che mi
racconti, dove sei stata fino ad ora?” mi chiede, curioso.
“A
casa di Alex” rispondo. Poi mi viene un idea.
“Dan,
a te cosa viene in mente se ti dico il nome 'Mures'?” chiedo.
“Il
presidente della casa discografica più famosa
dell'Inghilterra,
perché?” risponde.
“Ah
no, niente, se non che oggi ho scoperto che Alex è suo
figlio”
dico con indifferenza.
Lui
non capisce “Figlio di chi?” chiede, alzandomi il
viso.
Io
alzo gli occhi “Del presidente della casa discografica
più famosa
di Inghilterra. Alex, si chiama Alex Mures” dico, posandogli
un
bacio sulla punta del naso.
Lui
spalanca gli occhi.
“Cosa?”
dice, senza fiato.
Io
ridacchio. “Eh già, e oggi l'ho anche
incontrato” dico.
Lui
mi stringe “Oddio, davvero?”. Io annuisco
raccontandogli tutta la
mia grandiosa giornata.
Angolo dell'autrice:
Beh
dai... direi che questa volta non vi ho fatto aspettare tantissimo...:D
(*Me si ripara dai pomodori marci che le vengono tirati contro*)...
Beh!
ok... la finisco. Spero vi si piaciuta la visita guidata attraverso la
villa/vita di Alex. Io l'adoro!!! *_*
Anyway... non so quando riuscirò a
postare il prossimo capitolo, causa scuola... sorry.
Ringrazio chiunque abbia letto. Specialmente oneofus, la mia dolce fratellina.. mi
farò perdonare, prometto. (in qualche modo). :D
Bacioni a tutti dalla vostra _Vergessenes
Kind_ o _Vergy_
o _V_
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Hi Everybody!
Vi lascio
subito alla lettura, sperando che qualcuno mi lasci una minima
impressione positiva o negativa che sia, sul capitolo/sulla storia!
Capitolo
18
(Andy Pov)
Oggi
è il 10 febbraio. Mancano solo tre giorni al primo concerto
dei
McFly.
Siamo
tutti riuniti nella mia camera, che è la più
grande. Sul mio letto
è steso Dan, sull'altro ci sono Meithe e Harry abbracciati.
Sulla
sedia della scrivania c'è Dougie che tiene sulle ginocchia
Roxanne.
Seduti per terra davanti a me ci sono Tom e Alex. Io sono appoggiata
alla parete. Stiamo aspettando che arrivi Giovanna.
“Scusate
ragazzi, ho avuto dei problemini con la lavatrice”. Eccola.
La
mora si siede tra le gambe di Tom e poi tutti si girano a guardarmi.
“Allora
siamo qui per decidere il vestiario dei nostri McFly, siamo tutti
d'accordo sul fatto che non debbano andare ne in smoking ne in
tuta...” le ragazze e Alex annuiscono, mentre gli altri
alzano gli
occhi “... perciò oggi andremo tutti...”
vedo i ragazzi, Alex
escluso, che sbarrano gli occhi, e le ragazze e Alex che hanno dei
sorrisi da orecchio a orecchio “... a fare
SHOPPING!!” concludo,
sorridendo ai ragazzi, che stanno rabbrividendo, “Dai ragazzi
non
fate quelle facce, non è poi così male fare
shopping!” esclama
Meithe tutta contenta.
Loro
la guardano come se fosse matta.
“Ma...
se voi andate e noi restiamo qui?” prova a sviare Doug.
Rox
allora si gira e lo guarda con gli occhioni azzurri “davvero
mi
vuoi lasciare da sola, non vuoi venire con me, sai potrei
ricompensarti dopo” dice, facendogli l'occhiolino. Lui subito
cambia idea “Come non detto... io vengo”. Noi tutte
scoppiamo a
ridere.
Tom,
Harry e Danny invece guardano male il loro amico traditore, che li
guarda colpevole.
“Tom,
non la vuoi anche tu una ricompensa?” questa è Gi.
“E
tu Harry?” Meithe.
“Dan?”
Io.
Loro
si guardano e si alzano. “Allora? Andiamo?” dicono
in coro
facendoci scoppiare a ridere.
Allora
ci sistemiamo in macchina, con Tom andiamo io, Danny, Dougie e Alex;
Con Gi vanno Harry, Meithe e Rox.
Sono
seduta tra Danny e Dougie, mentre Alex sta chiacchierando di qualcosa
con Tom.
Con
una mano prendo quella di Danny, che mi sorride e mi stringe a
sé.
Poi mi giro verso Dougie.
“Doug
allora? Che mi racconti?” gli chiedo.
Lui
mi guarda come se fossi scema. “Beh? Cos'è ora non
posso più
chiedere al mio amico cosa gli è successo in questi
giorni?” dico
mettendo il broncio.
Lui
allora mi tira a sé allontanandomi da Danny che ci guarda
sorridendo, poi mi abbraccia e mi da un bacio con lo schiocco sulla
guancia. “Ma no, principessina. Tu puoi fare quello che
vuoi!” mi
dice prendendomi in giro.
Io
alzo gli occhi al cielo “Eh No! Ancora con quel benedetto
soprannome?” chiedo allontanandomi da lui e riappropriandomi
della
mano del mio ragazzo, che invece di proteggermi si mette a ridere.
*Ma
quanto è bello quanto ride?* “Dan? Tu la vuoi la
ricompensa dopo?”
chiedo dolce come uno zuccherino. Lui mi guarda. “Ai suoi
ordini,
principessina. Mi dica lei cosa devo fare” dice
abbracciandomi e
appoggiandosi col mento sulla mia spalla.
“Richiamami
principessina e non ti bacerò più per minimo due
mesi” dico
girandomi, facendo la finta offesa.
Lui
sorridendo mi da un bacio sul collo esposto, io rabbrividisco, ora
sento il suo sorrisetto idiota che si allarga. Io cerco di fare
l'indifferente, ma quando si mette a fare dei piccoli cerchi con la
lingua sul mio collo non resisto, mi giro e lo bacio. Lui risponde
sempre sorridendo come un imbecille. Chiudo gli occhi e sento Doug
sghignazzare, e mi riprometto di dire a Rox due paroline, in modo che
metta in riga quel deficiente del suo ragazzo. Ma ora mi concentro
solo su MIO ragazzo che sto continuando a baciare, sono quasi senza
fiato, allora mi stacco dolcemente e gli do dei piccoli baci sul
naso, sulle guance dove sento un piccolo accenno di barba, poi scendo
sul collo, vicino all'orecchio, dove interrompo il mio trattamento e
sussurro “Ma come faccio a resisterti?”.
Lui
mugola qualcosa, ora sono io che sorrido vittoriosa. *Poi sarei io
quella che non resiste eh?*.
“Scusa
tesoro, hai detto qualcosa?” chiedo io malefica.
Lui
mi guarda male e borbotta qualcosa come 'sei cattiva'.
“Povero
piccolo Dan” dico prendendolo in giro, poi mi appoggio al suo
petto
con la schiena e sento le sue braccia circondarmi, e le mani
accarezzarmi la pancia.
“Ragazzi,
ma voi avete idea su come vestirvi?” chiedo.
Danny
e Doug si guardano e alzano le spalle, Tom, mi guarda dallo
specchietto e anche lui ha una faccia poco interessata.
Io
scuoto la testa “lo sapete che così date carta
bianca a noi
ragazze...” vedo Alex che si gira e mi guarda male
“... e Alex?”
concludo sorridendo angelica.“Che probabilmente è
il peggiore dei
mali in questo caso” sussurro poi tentando di non farmi
sentire, ma
ovviamente non è mai troppo facile, mi guarda male e si gira
facendo
il finto offeso, ma poi si rigira “Già,
sarò il vostro incubo per
oggi... Mauuaauauauau” dice, risata malefica inclusa.
Loro
rabbrividiscono e mi guardano in cerca di aiuto. “Tu And hai
qualche idea?” mi chiede Dougie.
Io
ci penso un po' “Mah, in verità no… mi
verrà in mente
qualcosa”.
Poi
finalmente arriviamo, parcheggiamo le macchine e ci ritroviamo per
caso davanti all'edificio dove i ragazzi sono stati presi. Loro
quattro rimangono a fissare l'enorme palazzo grigio come ipnotizzati.
Allora io e Gi prendiamo il controllo.
“Allora,
avete idee sul negozio?” chiedo guardando Gi, Rox e Alex.
Loro
si mettono a pensarci, poi vedo Rox illuminarsi “Ho il
negozio
perfetto”.
Poi
ci fa cenno di seguirla, e prendendo per mano Dougie si incammina
verso un vicoletto, seguita a ruota da noi.
Entra
in questo vicolo che da tanto l'idea del classico luogo del delitto,
che mi fa rabbrividire un po', ma subito dopo mi ricredo, il vicolo
si è aperto su una splendida piazzetta, con una piccola
fontana al
centro, dove un gruppo di bambini sta giocando tutti imbacuccati per
il freddo.
Lei
li ignora, e continua verso la parte più nascosta della
piazza,
quella che il sole, coperto dagli edifici più alti, non
riesce a
illuminare.
Rox,
si ferma davanti a quella che sembra una casa.
“Ehm...
Rox, sei sicura di non esserti sbagliata?” le chiede Alex.
Lei
scuote la testa e bussa ad una piccola porticina quasi invisibile,
dalla quale si affaccia una vecchina tutta rugosa, che strizzando gli
occhi ci guarda curiosa.
“Che
bei ragazzi, cosa volete?” ci chiede, dopo averci guardati
tutti.
Rox
si piega verso di lei “Maria, non mi riconosci?”
chiede la mora
avvicinandosi alla porta.
La
vecchina – Maria – la guarda bene e poi spalanca la
porta uscendo
completamente dalla sua casa/negozio – o qualunque cosa sia
– e
abbraccia Rox sorridendo.
“Oh,
piccola Roxi, non ti avevo riconosciuto, tesoro scusami ma sai sono
vecchia, ormai i miei occhi fanno cilecca” dice con una voce
giovanile.
“Oh,
non importa Maria, è normale, è da tanto tempo
che non vengo a
trovarti” risponde Rox sorridendo felice.
“Ma
dimmi cara, seguita da una banda del genere non sei certo venuta per
una visitina alla tua vecchia Maria vero?” le chiede la
vecchietta
sorridendo come chi la sa lunga.
Rox
annuisce e sorride colpevole “Beh, Maria vedi loro”
dice
indicandoci “sono dei miei cari amici, e a loro
quattro” dice
indicando Tom, Harry, Doug e Danny “servirebbero dei vestiti
per
un'occasione speciale” conclude.
“Capito,
ma venite dentro che fuori fa freddo” ci dice Maria,
girandosi e
entrando.
Noi
la seguiamo. La porta é seguita da una piccola scala a
chiocciola che scende - sorprendentemente la signora Maria scende con
una facilità assurda – e si affaccia su una stanza
enorme, con tanti armadi, dei camerini e un enorme divano dove ci
accomodiamo sotto invito della signora.
“Maria,
loro sono Dougie, Tom, Harry, Danny, Andy, Gi, Alex e Meithe,
ragazzi, lei è Maria, la mia tata” ci presenta Rox
sorridendo,
abbracciata alla signora, che ci saluta uno per uno e arrivata a
Dougie guarda Rox “Piccola mia, non mi dire che questo bel
giovanotto è il tuo fidanzato” le chiede.
La
mora arrossisce e stupita chiede “Maria, come hai fatto a
capirlo?”.
“Roxi,
tesoro, sarò anche vecchia e mezza ciecata, ma mica sono
stupida,
per prima cosa, quando ho aperto vi tenevate per mano e poi lo hai
presentato per primo” spiega la vecchietta sorridendo con una
faccia maliziosa.
I
due 'colpevoli' arrossiscono mentre noi ce la ridiamo.
Poi
la vecchietta diventa seria e ci guarda.
“Allora
chi ha bisogno dei vestiti per l'occasione speciale?” chiede.
I
quattro alzano la mano. “Alzatevi e fatevi vedere”
ordina, i
quattro eseguono.
“Allora
vediamo un po'... Ah a proposito, di che occasione si
tratta?”
chiede.
“Vedi
Maria, loro sono una band e tra pochi giorni faranno il loro primo
concerto” risponde Rox, spaparanzata sul divano e fissando in
modo
piuttosto lascivo Dougie, che troppo preso dal rabbrividire
dall'ansia, non si accorge di niente.
“Benissimo,
benissimo... allora fatemi pensare un po', nel mentre ragazze voi
potete andare a guardare un po' negli armadi e tu Rox, vieni con me e
dimmi i dettagli del luogo e il resto... ” conclude
avvicinandosi
alla sua 'bimba'.
Detto
fatto, io e le altre Alex compreso ci siamo avventate sugli armadi,
ognuna ne ha aperto uno. Nel mio ci sono tutte cose da donna 'ma
tanto ai ragazzi ci pensa Maria' penso e mi metto a cercare qualcosa
per me.
Trovo
alcune cose assurdamente belle e altre che mi fanno troppo ridere, e
altre ancora che piacerebbero molto al mio dolce e ninfomane ragazzo.
Do un'occhiata in giro e vedo che tutti hanno avuto la mia stessa
idea, Gi e Meithe stanno discutendo su un paio di jeans, Alex guarda
incantato un maglione.
Poi
cerco con lo sguardo i ragazzi e Rox, e la vedo seduta sul divano che
guarda i camerini.
Poggio
la mia roba su una sedia lì vicino e mi siedo vicino alla
mora, che
mi guarda, guarda la massa di roba che ho appoggiato vicino a noi e
sorride divertita, io arrossisco colpevole.
“I
ragazzi?” chiedo per sviare, lei si gira e indica con la
testa i
camerini.
Io
mi metto sull'attenti “Stiamo per ammirare una sfilata da
parte dei
nostri bellissimi ragazzi?” le chiedo senza staccare gli
occhi
dalle tendine.
Lei
annuisce pregustandosi la scena. Vedo che le tende si muovono, allora
mi giro e faccio un fischio verso le altre due. “Gi, Meithe,
vi
volete perdere la passerella dei vostri ragazzi?” chiedo con
una
faccia da angioletto.
Loro
non si fanno pregare, lasciano tutto li e si siedono accanto a noi.
Alex ci raggiunge e si siede.
“Vi
dispiace se mi unisco anche io? Il mio ragazzo oggi mi ha dato
buca”
dice con la faccina triste.
Gi
e Rox si girano verso di lui “Sei Gay?” chiedono in
coro.
Lui
annuisce aspettandosi il peggio. Ma le due lo abbracciano
“Oddio,
ma è una figata, abbiamo un amico gay!” dicono in
coro.
“Ragazze,
stanno uscendo” dico. Loro si girano e contemporaneamente le
tende
si aprono lasciando uscire i nostri quattro ragazzi più sexy
di
quanto non lo siano mai stati.
Danny
indossa un paio di jeans scuri, ai piedi ha le sue classiche All Star
nere, poi ha una maglietta bianca con dei disegni neri, una giacca
marrone lucida e a completare il tutto una sciarpa grigia
(com'è
vestito nel video di ' I'll Be OK '). Penso di stare sbavando.
Tom,
anche lui ha dei jeans, ma chiari, ai piedi delle scarpe grigie,
sopra ha una canottiera grigia e un gilet nero aperto, e in testa un
cappello grigio scuro. Anche lui fa la sua porca figura con tutti i
muscoli in evidenza.
Harry
è il più semplice, ma non meno apprezzato, con
dei jeans
scurissimi, una maglietta bordeaux, e una cintura con una fibbia
enorme e fichissima che rappresenta una chitarra e un paio di Rayban.
Dougie,
molto semplice anche lui. Una canotta nera larga con una stampa dei
Led Zeppelin, dei jeans, e un paio di DC di pelle nere.
Tutte
le ragazze stanno sbavando, Alex si trattiene, ma sono certa che
anche lui non abbia niente da ridire sui nostri ragazzi.
Loro
ci guardano, si guardano e ghignano soddisfatti.
“Allora
ragazze, come stiamo?” chiede Harry con una faccia da
schiaffi.
Sento
Meithe deglutire “Tesoro, vieni un secondo con me, ti
aggiusto la
maglietta” dice, si alza e lo trascina nel camerino.
Gi
e Rox seguono il suo esempio e senza dire una parola li trascinano
nei camerini. Io fisso Danny incapace di parlare. Alex mi da una
gomitata e riprendo le mie facoltà, mi alzo.
“Scusa
Alex... ehm... torno subito” dico al mio amico non
distogliendo lo
sguardo da quel gran bel pezzo di fic... ehm... di ragazzo che mi sta
di fronte.
“Fai
fai, tranquilla” risponde lui sorridendo, ma io nemmeno lo
sento.
Prendo
Danny per un braccio e lo spingo nel camerino, poi chiudo la tendina
e mi giro di nuovo verso di lui, con un sorriso più che
malizioso.
Lo spingo finché non si siede sullo sgabello dietro di lui.
Dan
continua a guardarmi curioso di vedere la mia prossima mossa e a
sorridere maliziosamente. Io mi siedo a cavalcioni su di lui
guardandolo negli occhi. Gli metto le braccia intorno al collo e
inizio ad accarezzargli piano i capelli più corti proprio
sulla
nuca, lo vedo chiudere gli occhi e apre leggermente la bocca. Io ne
approfitto per dargli dei piccoli bacini prima sugli occhi, poi sul
naso, poi sulle guance, poi do un piccolo morso al labbro inferiore,
poi ci passo sopra la lingua poi lui reagisce e mi bacia, sento le
sue braccia che mi circondano, le grandi e calde mani che mi alzano
la maglietta e mi accarezzano i fianchi e la schiena, lo sento
toccare il gancio del reggiseno, ma come se non se ne fosse accorto
la ignora e continua ad andare su è giù con le
mani sulla mia
schiena, facendomi venire i brividi. Porto le braccia sulle sue
spalle, e poi sul petto, gli tolgo la giacca che cade a terra, poi
infilo le mani sotto la maglietta, avendo le mani un po' fredde al
contatto con il suo corpo caldo rabbrividisce, ma sorridendo mi
guarda con i suoi splendidi occhi azzurri che sono come il cielo
sereno ora.
“Ma
lo sai che ti amo alla follia?” gli sussurro sulla bocca.
Lui
sorride felice “Anch'io” risponde prima di
'attaccare' il mio
collo con dei piccoli morsi e baci. Il mio cervello, quando Dan fa
così, si scollega completamente.
Le
sue braccia mi stringono forte, quasi da farmi male, ma non sento
niente, se non lui e la sua bocca che mi sta torturando il lobo
dell'orecchio. Potrei stare ore così con lui, ma ovviamente
qualcuno
deve interromperci.
“Ehm...
ragazzi, non vi vorrei disturbare ma sono già dieci minuti
che siete
chiusi la dentro e la signora Maria si sta preoccupando” dice
Alex
ridendo da fuori.
Io
sbuffo e dopo un ultimo bacio mi alzo, riprendo la giacca di Danny
l'aiuto a rimetterla, mi sistemo un po' ed esco, quasi in
contemporanea con le altre.
Ci
guardiamo e scoppiamo a ridere tutte e quattro.
I
ragazzi escono dietro di noi con sorrisi idioti sulle labbra.
“Allora,
direi che le ragazze approvano decisamente la scelta della nostra
Maria, vero?” ci chiede Alex sempre sogghignando.
Noi
annuiamo colpevoli. “Bene, ora ragazze volete provare
qualcosa
voi?” ci chiede la vecchietta.
Io
non aspettavo altro che riprendere i mano la massa di vestiti che
avevo scelto prima.
“Se
non le dispiace signora” rispondo.
“Ma
certo che no, ma chiamatemi Maria, fate pure con comodo, e ragazzi
dopo se mi date i vestiti che avete scelto li metto in una
busta”
dice e dopo che quelli hanno annuito sparisce dentro ad un'altra
stanza.
“Ragazze,
è il nostro turno” afferma Gi.
Mentre
i ragazzi si cambiano noi prendiamo gli ultimi accessori da abbinare
e ci diamo il cambio nei camerini.
Angolo dell'autrice:
Hi
Again, come va?
Vabbè...
vado a far fint di studiare... tante grazie a oneofus, love u
baby...
Vostra
_Vergessenes Kind_
o _Vergy_
o _V_.
|
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
Hi
Everybody!! Come ve la passate? Io alla fine tutto ok. Vi
lascio subito alla lettura!
Capitolo
19
(Alex
Pov)
I
ragazzi si danno il cambio con le ragazze che prendono entusiaste la
loro matassa di roba e si dividono i camerini.
I
McFly stanno aspettando con impazienza lo show che le ragazze hanno
messo su.
“Ragazze,
partiamo con la 'roba' sexy?” sento chiedere da Andy.
“È
ovvio! Così i nostri ragazzi si metteranno nei nostri panni
e la
smetteranno di ridere come dei cretini” risponde Gi.
“Non
penso che questo sia possibile, specialmente conoscendo i nostri
ragazzi, cretini sono e cretini rimarranno” risponde Andy.
“Ragazze,
guardate che ci sono tende, non muri insonorizzati, noi vi
sentiamo”
dice Tom.
Io
scuoto la testa.
“Beh,
e allora? Noi lo facciamo a posta” risponde a tono Meithe,
tirando
fuori la testa dalla tenda, attenta a scoprirsi il corpo, e facendo
la linguaccia.
“Ma
vi volete muovere?” dice Harry annoiato.
“Ragazze?
Pronte” chiede Gi.
“Come
sempre” risponde Rox.
"Certo"
Meithe.
“Ovvio”
Andy.
Tre
secondi dopo vedo i ragazzi sgranare gli occhi, mi giro verso i
camerini e devo ammettere che le nostre quattro ragazze fanno la loro
porca figura, nel vero senso della parola.
Gi
ha un vestitino bianco che le mette in evidenza il seno, attorno alla
vita è legato un nastro sottile color oro. Ai piedi ha delle
scarpe
col tacco a spillo che si allacciano alla schiava e arrivano fino a
sotto il ginocchio. I capelli mossi castani fanno contrasto con tutto
il chiaro del vestito, e devo ammettere che sta molto bene.
Vedo
Tom
sbarrare gli occhi e deglutire con la gola a secco immagino.
Rox
invece si è messa un mini, mini abito nero che arriva a
metà
coscia, che si allaccia dietro il collo e l'unica decorazione sono
due cerchi di metallo all'inizio delle spalline. Ha le gambe
completamente scoperte, se non per delle calze a rete, nere anche
queste e delle scarpe altissime nere. Sembra proprio una 'bad girl'
con i capelli un po' spettinati e con gli occhi azzurri che risaltano
in tutto quel nero.
Dougie
è ad un passo dall'infarto.
Meithe
indossa un vestitino a fascia senza spalline grigio anche questo
arriva più o meno a metà coscia, come decorazione
ha una cintura
nera larga, ai piedi ha un paio di stivali alti che le coprono il
ginocchio. I capelli blu/viola sono tirati indietro e fermati da un
cerchietto d'oro. E per finire un orecchino a cerchio enorme solo in
un lobo.
Beh,
che dire... wow! Penso che sia quello che direbbe il suo ragazzo che
sta tentando di riprendere a respirare.
Poi
Andy, con un vestito rosso fuoco, non molto scollato davanti
quanto dietro, tutta la schiena è scoperta. È
molto corto, arriva a
mala pena a metà coscia. I capelli sono sciolti sulle spalle
e un
paio di ciuffi le vanno sul viso. Come unica decorazione ha due
bracciali larghi d'oro ai polsi. Ai piedi delle scarpe col tacco
abbastanza alto, rosse ovviamente.
Danny
è rosso quasi quanto il vestito di Andy e penso non stia
respirando
da quando sono uscite.
Le
vedo sorridersi a vicenda.
“Allora
ragazzi, come stiamo?” chiede Rox, infierendo sulle loro
povere e
malconce menti.
Loro
non rispondo. “Siete fantastiche ragazze, ma ora mettetevi in
posa”
dico io.
Perché
dato che sono l'unico previdente ho portato una macchina fotografica.
E mi metto a scattare delle foto alle ragazze che si mettono in posa.
Poi
dato che i ragazzi non la smettono di fissarle loro si stufano.
“Direi
di dargli un'altra batosta con i vestiti a tema” dice Meithe.
Le
altre annuiscono. E rientrano nei camerini. I quattro nel frattempo
non si sono mossi. Poi tutto ad un tratto Danny mi guarda
“Alex,
poi quelle foto le devo avere” dice.
Io
annuisco e gli altri si prenotano.
Nel
mentre i quattro blaterano su qualcosa io penso al mio dolce ragazzo,
che chissà dov'è.
Dopo
circa cinque minuti Andy tira fuori la testa.
“Pronti?” chiede.
I
quattro fanno un respiro e annuiscono.
“Ragazze,
chi esce per prima?” chiede poi tornando dentro con la testa.
“Non
tutte insieme? Io mi vergogno ad andare da sola” dice Rox.
“Ma
di che ti vergogni ci sono solo i quattro idioti e Alex”
risponde
Andy “Dai vai tu per prima” conclude poi.
Rox
fa un respiro. “Ok”. E esce.
Indossa
un vestito rosso a pois bianchi con una fascia nera sotto il seno, la
gonna le arriva più o meno sotto il sedere. Tra i capelli ha
un
cerchietto con un fiocco sempre rosso a pois bianchi. Ai piedi delle
ballerine coordinate al vestito. La vedo sorridere imbarazzata e fare
una giravolta su se stessa. Le altre ha tirato fuori la testa per
guardarla.
“Rox,
stai una favola, secondo me dovresti comprarlo, penso che a Doug
piaccia molto” dice Andy, indicando Dougie, che è
diventato un
peperone. Lei fa una risatina, si avvicina al suo ragazzo, gli da una
bacio sul naso e poi si siede sulla sedia vicino ai camerini per
godersi l'entrata delle amiche. Ovviamente io documento tutto.
“Ora
sta a me” afferma Gi uscendo.
Lei
indossa un vestito molto corto, da poliziotta, grigio, con un finto
distintivo attaccato al seno sinistro. Sulla vita è
appoggiata una
cintura/fondina nera. Ha un'altra mini finta fondina che le circonda
una coscia dove c'è un coltello. Sul collo c'è un
foulard nero. I
capelli sono legati in una coda e la maggior parte si trovano sotto
una cappello da poliziotta nero. E come tocco finale una pistola
finta (spero) in mano.
“Allora?
C'è qualche criminale?” chiede lei ridendo della
faccia del suo
ragazzo, che subito alza la mano.
Lei
continua a ridere e si siede vicino a Rox. Le due si battono il
cinque.
“M,
vai tu?” chiede Andy.
“Ok”
rispondo l'altra uscendo.
La
prima cosa che si nota è il nero, infatti partendo dai piedi
si
vedono due stivali col tacco che arrivano fino a sotto il ginocchio.
Il vestito è un po' strano, Perché davanti la
gonna è molto corta,
mentre dietro c'è una sorta di strascico di pizzo che tocca
quasi il
pavimento. Il busto è circondato da un corsetto nero pieno
di lacci
e che ha sul seno altri pizzi. Dei guanti aperti sulle mani, sempre
con molti lacci e pizzi, le coprono tutte e due le braccia, fino a
sopra il gomito. I capelli sono sciolti sulle spalle. Un'ottima
ragazza dark.
Lei
si fa ammirare e fa un occhiolino al suo ragazzo che la fissa senza
proprietà di linguaggio, poi si siede vicino alle altre due.
Io
continuo a scattare foto, a lei, a Gi, a Rox e ai ragazzi, ridendo
come un idiota.
“Beh,
direi che è il mio turno” dice Andy.
Vedo
Danny prendere un respiro senza smettere di fissare la tenda.
La
tenda si apre mostrando una piratessa da paura, ai piedi degli
stivali neri alti fino al ginocchio, con un tacco a spillo alto
minimo 12 centimetri – non so neanche come cavolo faccia a
non
caderci -.
Dagli
stivali si vedono delle calze a rete, sempre nere. La gonna del
vestito è di un color oro chiaro, ai lati invece ci sono due
strisce
larghe di velluto nero che si ricongiungono a corsetto con dei lacci
dello stesso colore della gonna sotto il seno. A coprire il seno e la
braccia, ma non le spalle c'è la continuazione della gonna,
ma
stavolta il colore è oro più scuro e infine due
spalline nere che
mettono ancora di più in risalto il seno di Andy. I capelli
sono
sciolti e sulla testa porta un cappello da corsaro, nero con le
rifiniture d'oro e dei fiocchi rossi.
Lei
sorride alle amiche e a me, poi si gira verso Danny.
“Allora
Dan, che ne pensi?” chiede maliziosa.
Lui
deglutisce “S-stai benissimo” balbetta con la voce
roca. Lei gli
sorride, gli da un bacio leggero sulle labbra, poi si avvicina alle
altre.
“Alex,
ci fai delle foto insieme?” mi chiede. Io annuisco e riprendo
la
macchinetta, che fino ad ora non ha smesso di fare flash.
Dopo
un po' di scatti, le ragazze si rivestono con i loro vestiti e
guardano con nostalgia i vestiti che si sono provate.
“Ragazze,
potete prenderli” dice Maria, che è appena
spuntata dalla porta.
“Mi
piacerebbe, ma non ho soldi con me, o almeno sicuramente non
abbastanza” ammette Meithe.
La
vecchietta sorride “Ma no, ve li regalo tutti”
dice. Loro
sbarrano gli occhi.
“Ma
no Maria, non possiamo accettare, è troppo” dice
Gi, che già li
sta poggiando sulla sedia.
“Ragazze,
prendeteli, anzi se trovate qualcos'altro che vi piace prendetelo, io
non so cosa farmene, il mio negozio è fallito e io ho tutta
questa
roba da parte, da una sacco di tempo, non saprei che farmene”
dice.
Loro sono titubanti.
“Beh,
grazie mille allora Maria” dice Rox abbracciando la
vecchietta che
sorride.
“Grazie”
dicono in coro le altre abbracciandola tutte insieme. La vecchietta
si mette a ridere.
“Per
così poco” borbotta col sorriso sulle labbra, poi
sparisce di
nuovo dietro la porta, per prendere delle buste.
Quando
torna, mentre mettiamo i vestiti nelle buste mi viene in mente una
cosa.
“Ragazze,
ma voi avete già il vestito per il concerto?”
chiedo.
“Oddio,
è vero... ma come ci dovremmo vestire, eleganti?”
chiede Andy,
rivolgendosi ai ragazzi.
“George
e Jake hanno detto che è la festa di compleanno della figlia
di un
famoso e ricco personaggio, a noi ha detto di vestirci come ci
sembrava più opportuno, per le nostre accompagnatrici invece
è
meglio un abito elegante” risponde Tom.
“Ho
l'armadio che fa per voi ragazze” dice Maria, portando le
ragazze
nell'altra stanza. Dopo una decina di minuti le vediamo tornare con
una busta ciascuno in mano felici come una pasqua.
“Trovato
tutto?” chiede Harry.
Loro
annuiscono e prendono le buste.
Salutiamo
tutti con un bacio Maria che ci fa promettere di tornare a trovarla.
Dopo
una giornata di pazzo shopping e tante, ma tante, ma tante cavolate
sparate a raffica da tutti finalmente si torna a casa.
L'Angolo
dell'Autrice:
Grazie mille a chi ha recensito:
oneofus: sorry honey, ma mi ero depressa
perchè non c'era neanche una recensione eccetto la tua (non
che la tua non piacciaper carità, io le tue le adoro!)! Anyway, ma quali scene Hott.... ovolante?? Dove le
vedi scusa?? O.O Soffri di allucinazioni visive/mentali?
Vabbè, dai... non vedo l'ora di vederti mon amour!! :D A
presto! :D
__ciri: Cara Lucia, non puoi capire
quanto mi abbia fatto piacere leggere la tua recensione, e grazie mille
per avermi fatto notare quelle incongruenze, a cui non avevo
assolutamente fatto caso, tenterò di rimediare. Mi
giustifico dicendo che è la mia prima VERA fanfiction quindi
sono abbastanza inerperta. :) Spero di miglirare, e spero di
riavere tue notizi ed eventuali altre critiche! (scusa la misera
risposta, ma sono morta di sonno!) Beh,
Buonanotte o buon... qualunque ora tu leggerai il capitolo! :)
A presto.
HeySoulSister__:
Hey.... grazie dei complimenti!
:) Spero che continui a piacerti! p.s. la persona su cui si basa Alex
ti ringrazia molto... e ammetto che è tutto uguale al suo
personaggio! ;) Un Bacione a presto!
Grazie
anche a chi ha letto! L'aggiornamento avverrà piuttosto in
ritardo per il prossimo capitolo, per via dell'immenso ammasso di
compiti, cercherò di abbreviare il più possibile
i tempi!
A
presto dalla vostra _Vergessenes
Kind_ o _Vergy_
o _V_
.
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