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Salve raguazzuole!! Sono tornata!! Contente?? Spero di sì...
Questa come vedete è un'altra ff su Twilight, a dirla tutta non è altro che la
"ripresa" di una short che ho creato per un concorso, è piaciuta e mi
hanno chiesto di continuarla... Ed ora eccomi qui...
Vi avviso che sarà una storia un po’ particolare, diversa
dalle altre che avete letto, spero che sarà cmq di vostro gradimento :).
Prima di salutarvi lasciandovi alla lettura di questo primo
capitolo vorrei ringraziare la mia beta Liz che con tanta pazienza mi segue e
consiglia. GRAZIE.
Ora vi saluto davvero xd Buona lettura!
Un bacio
Amalia
Capitolo 1
Capitolo 1My Destiny
Correvo a più non posso, non m’interessava dove stavo
andando, era buio, pioveva a dirotto e faceva freddo.
Gli abiti attaccati al mio corpo, mi facevano da seconda
pelle, i capelli schiacciati contro il mio viso.
Mi bruciavano gli occhi, forse per il troppo pianto, forse
per il vento che imperterrito mi entrava dentro, provocandomi altri brividi, ma
io non mi fermavo, le parole dei dottori impresse a fuoco nella mia mente…
“Signor Billy Black?”
“Si…”.
“Ci rincresce dovergli comunicare questa notizia, abbiamo
fatto tutto il possibile…”.
“Ma… come… mio figlio, Jacob… no, no, NO! Non può essere
vero!!”
Non avevo detto nulla, ero rimasta ferma, immobile dietro al
padre del mio ragazzo, avevo ascoltato il chirurgo in rigoroso silenzio,
assimilando ogni parola, ogni sillaba, lasciando che mi entrasse nell’anima che
m’infiammasse il cuore.
Ero uscita dall’ospedale, spingendo chiunque incontrassi sul
mio cammino, avevo cominciato a correre.
Non sapevo quanto tempo fosse passato, i polmoni mi
bruciavano, la milza doleva, ma io continuavo a correre, senza una meta, senza
un motivo, senza pensieri.
Imboccai un piccolo sentiero, era buio e stretto, lì dentro
sembrava che facesse ancora più freddo, arrivata al fondo della via, vidi che
c’era un muro, era una strada chiusa.
Solo allora mi fermai e lasciai che le forze mi
abbandonassero.
Ero caduta in una specie di trans, la testa mi scoppiava, il
mio corpo, scosso da tremiti di freddo, era a contatto con il suolo umido e
bagnato, desideravo solo morire, raggiungere Jacob.
Non poteva essere successo, non era vero, stavamo per
sposarci tutto era pronto e invece… quegli esseri immondi me l’avevano portato
via, strappando la mia anima, per me non c’era più niente in quel mondo, ero
rimasta sola, senza di lui, vivere non aveva senso.
“Ti accontento subito”.
Sobbalzai al suono di quella voce divina, alzai gli occhi
per incrociare quelli di un angelo, era forse venuto a prendermi?
“Ch-chi se-i?” Avevo la gola secca e non riuscivo a parlare.
“Colui che metterà fine a questa tua sofferenza”.
Come faceva a sapere? Forse lo stato in cui ero parlava da
se.
La sua voce era strana, sembrava intrisa di pura follia, ma
alle mie orecchie restava sublime.
Fu veloce, non mi accorsi quasi di nulla, mi afferrò per le
spalle, e senza esitazioni affondò i suoi denti nel mio collo, mi trafisse con
una facilità estrema, come se io fossi burro e lui un coltello affilato.
Cominciò a succhiare via il mio sangue, ero terrorizzata ma
felice, finalmente avrei rivisto Jake, smettendo per sempre di soffrire, mi
dispiaceva un po’ per i miei genitori, sapevo che per loro sarebbe stato un
duro colpo, ma continuare a vivere senza la persona che più amavo al mondo,
sarebbe stato impossibile.
Sentivo le forze abbandonarmi per sempre, chiusi gli occhi,
nemmeno provai a liberarmi dalla sua presa così fredda.
“Edward! No!”.
Un gran fracasso seguì a quell’urlo, cosa stava succedendo?
“Vieni via subito!”.
“No, Jasper lasciami!”.
“Edward torna in te! Tu non sei un mostro!”.
“Portiamolo via da qui”.
“Si!”.
E poi… il nulla, una piacevole sensazione di calore
m’invase, partì dal collo, divulgandosi fino alle braccia, poi gli arti
inferiori, il busto, tutto divenne appannato e… troppo caldo!
Che succedeva? Perché non ero morta? Il dolore era insopportabile,
le fiamme m’inghiottirono ed io strinsi i denti per non mettermi a urlare, non
volevo di certo attirare l’attenzione di qualcuno!
Soffrivo, era un dolore terribile, sentivo la testa
esplodere, le vene pulsare, come se il mio corpo non potesse sopportare tutto
quel calore, era straziante e il tempo sembrava non passare mai.
Mi accorgevo di quando si faceva giorno e di quanto le
tenebre tornavano a riavvolgere le mura di Seattle, nonostante avessi gli occhi
chiusi, un leggero riverbero di luce filtrava attraverso le mie palpebre e
tante voci, troppe per essere in un vicolo cieco, mi arrivavano alle orecchie.
Tutte quelle persone vicino a me, e nessuna mi vedeva?
Nessuna mi soccorreva?
Non pensavo fosse possibile, ma il dolore s’intensifico
ulteriormente, arrivò al mio cuore che, frenetico, sembrava voler battere tutti
i colpi di un’intera vita, non ce la facevo più, stavo per mettermi a gridare
quando due braccia forti, mi raccolsero da terra.
“Shhh, ancora pochi minuti e sarà tutto finito, sta calma”.
Quella voce, era calda, confortevole, non sapevo chi mi
avesse preso, non riuscivo ad aprire gli occhi, ma sentii chiaramente il vento
scompigliarmi i capelli, stavamo correndo a una velocità disumana!
Passò ancora un’ora, o forse due, non sapevo con esattezza,
aprii gli occhi lentamente, il riverbero della luce per un attimo mi accecò,
costringendomi a serrare le palpebre.
Sentivo molte voci attorno a me, mischiate dai rumori della
foresta e dello stridere degli pneumatici sulla strada, ma, dove mi trovavo? E
soprattutto come potevo udire tutti quei suoni?
Decisi di riprovare ad aprire gli occhi, e ci riuscì.
Mi ci volle poco più di un secondo per registrare tutti i
dettagli, ero stessa su un divano bianco, sette persone erano sparse per
l’immensa sala, mi guardavano tutti, chi incuriosito, chi truce.
“Bella, sono Carlisle, dovresti avvertire un forte bruciore
alla gola, ma non ti agitare, a breve ti spiegherò tutto”.
A quelle parole scattai in piedi portandomi le mani al
collo, prima che me lo dicesse, nemmeno mi ero accorta di quel particolare, era
un bruciore assurdo, quasi doloroso.
“Che mi avete fatto?!”
Gridai in preda al panico, due colossi mi afferrano e
immobilizzarono al muro, uno alto e moro, l’altro un po’ più basso e biondo.
Istintivamente mi divincolai da quella presa di ferro, non
capii come, ma riuscii a togliermi di dosso il più piccolo dei due, dalla mia
gola usci un ringhio d’avvertimento. Avevo ringhiato?
“Calma ragazzi, così la spaventate!”.
Girai la testa per vedere chi, avesse pronunciato quelle
sacrosante parole.
Una donna, dai lineamenti dolci, il viso incorniciato da
morbidi capelli color caramello, mi scrutava con un sorriso rassicurante sulle
labbra, era davvero bella.
“Stai tranquilla cara, nessuno qui vuole farti del male”.
Non so perché, ma credetti a quelle parole e mi rilassai, i
due colossi avevano mollato la presa su di me, ma continuavano a tenermi
d’occhio.
A mio agio mi sedetti sul divano.
“Bene, voglio sapere cosa mi è successo”. Non ammettevo
repliche.
“Bella” fu Carlisle a iniziare, colui che mi aveva rivolto
la parola per primo.
“Ti ho portato io qui, ti trovi a casa nostra, noi siamo i
Cullen e questa è la mia famiglia.”
Si fermò un attimo, valutando la mia reazione, quando vide
che rimanevo in silenzio continuò:
“Lei è mia moglie Esme” disse indicando la donna che fin da
subito mi era parsa molto dolce e gentile.
“Loro sono i miei figli, Emmett, Jasper, Rosalie, Alice e
Edward”, indicò ognuno di loro a mano a mano che li nominava.
Scoprì così, che coloro che mi avevano immobilizzato al muro
erano Emmett, il più grosso e Jasper.
Li guardai tutti, Rosalie, sembrava una barbie, fisico mozza
fiato, lunghi capelli biondi, e un espressione sul viso degna di un killer,
Alice invece, era decisamente più piccola, i capelli erano neri e sparati
ovunque, sembrava quasi una pazza, in fine, Edward, quel nome mi ricordava
qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa.
Era il più bello di tutti, alto, i capelli color del rame e
i suoi occhi erano di uno strano colore, sembravano dorati ma se si osservava
con più attenzione, si potevano scorgere delle sfumature color… cremisi? Quel
particolare m’incuriosì, era l’unico a possedere quella strana tonalità di
colore, il resto della sua famiglia aveva gli occhi dorati, senza alcun tipo di
sfumatura.
Avevo fatto tutte quelle considerazioni in meno di un
secondo, non capivo come ma la mia mente sembra elaborare concetti e registrare
dettagli in modo molto più efficiente.
“Ed io cosa c’entro in tutto questo?”. Chiesi curiosa.
“Carlisle, non credi che prima sarebbe meglio portarla a
caccia? Sento che è calma, ma resta pur sempre una neonata”, fu Jasper a
interrompere la nostra “chiacchierata”.
“A caccia?”
“Forse Jasper ha ragione, ma prima devi sapere. I dettagli
te li darò più tardi”.
Lo fissai incuriosita, ma di cosa stava parlando? Lo vidi
scambiarsi sguardi d’intesa con Edward, così l’aveva chiamato.
“Non lo so Carlisle, non riesco a leggere nella sua mente”
disse fissandomi intensamente.
Quelle parole mi misero ancora più confusione.
“Scusa?” Chiesi.
Carlisle scosse la testa.
“Bella, noi siamo vampiri, ed ora, anche tu sei una di noi.
Abbiamo doti in più rispetto agli umani, siamo molto forti, velocissimi,
riusciamo a vedere e sentire molto chiaramente, anche a chilometri di distanza
e… siamo immortali. Non siamo come tutti gli altri non ci nutriamo di sangue
umano, traiamo forza e nutrimento dagli animali”.
Vampiri? Sangue umano, animale? IMMORTALI?!
Quella spiegazione, riportò alla memoria tutte le cose
accadute, Jacob era morto, i medici dell’ospedale erano venuti a riferircelo,
ero scappata, e poi… la pioggia, il viale stretto, la strada chiusa e… lui
Edward, mi stava per uccidere, succhiava via il mio sangue, si stava avidamente
nutrendo di me, e ora? Ero qui, viva e dannata per l’eternità a vivere nel mio
dolore, a nutrirmi di sangue animale, il tutto per causa sua.
“Tu?!” Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo prima di
fiondarmi su di lui.
Edward si mise in posizione di difesa, ma il resto della
famiglia intervenne bloccandomi la strada.
Emmet e Jasper mi trattennero per le braccia, Carlisle mi si
parò davanti poggiandomi le mani sulle spalle.
Esme, Alice e Rosalie si misero davanti a Edward.
Ero fuori di me dalla rabbia, fendevo l’aria con i denti, mi
dibattevo e divincolavo, ma per quanto fossi forte, non potevo tener testa a
tre vampiri adulti.
“Bella calmati! Jasper fa qualcosa!” Gridò Carlisle.
“Ci sto provando, ma è fuori di se, portiamola nel bosco,
con la caccia si sfogherà”.
Mi strattonarono fuori dalla sala, ero adirata, il mio ragazzo,
non che futuro marito, era morto ed io ero diventata un mostro!
Appena mi lasciarono cominciai a correre, mi accorsi di
poter raggiungere velocità inaudite, cercavo di concentrare tutta la mia rabbia
sulle gambe, in modo da dare più spinta e scappare da coloro che continuavano a
seguirmi.
Minuto dopo minuto, mi accorgevo delle nuove e straordinarie
doti fisiche che avevo acquisito, ero velocissima, molto forte, i miei sensi si
erano centuplicati e, non mi stancavo mai.
Volevo solo scappare, fuggire lontano da loro… da tutto.
Eccomi!!
Che bello già dieci recensioni!! Grazie ragazze J.
Spero
davvero di non deludervi J.
Vi
dico solo un paio di cose e poi vi lascio alla lettura J.
La
prima, i giorni in cui posterò saranno il sabato e il lunedì, sempre allo
scoccare della mezza natte (quindi domenica alla mezza che siamo già in lunedì
e venerdì alla mezza per lo stesso motivo).
Scusate
se è poco, ma non sono molto avanti con la stesura dei cap, quindi onde evitare
di lasciarvi a secco preferisco postare meno
frequentemente.
Seconda
cosa, una ragazza, (Valeria Tripodoro) che come voi ha letto la mia prima ff
(Breaking Down: il continuo) ha avuto la pazza idea di farmi un gruppo su fb
(aaaaaaaaaa non immaginate che infarto quando l’ho trovato quella mattina).
Vi
lascio il link, se volete dateci un’occhiata J.
Ora
vi saluto, lasciandovi alla lettura di questo secondo capitolo.
Al
fondo troverete le risposte alle vostre recensioni.
Morsetti.
Amalia
Capitolo 2 Destiny
Capitolo 2My Destiny
“Bella fermati!” Carlisle mi richiamò.
Dopo la lunga corsa mi sentivo un po’ meglio leggermente più
calma, così decisi di assecondare la sua richiesta.
Non mi disse nulla a proposito dell’episodio avvenuto poco
prima.
“Chiudi gli occhi e concentrarti sui rumori e sugli odori
della foresta”.
Obbedii, fu strano udire il
battito d’ali degli uccellini che si trovavano a chilometri di distanza da me,
lo scorrere della linfa negli alberi, quasi a fare da sottofondo tanto era
debole quel suono.
E poi, lo sentii sempre più vicino, lo scalpitare di zampe
sul terreno, due, anzi tre cuori frenetici battere e pulsare sangue, un fiotto
di saliva mi riempì la bocca.
Era la stessa sensazione di
quando, da umana, avvertivo un buon profumo e mi
veniva l’acquolina, inghiottii.
“E’ il veleno”, mi spiegò
Carlisle.
“Ora lasciati guidare dal tuo istinto Bella”.
Rimasi in silenzio ancora per un po’, chiusi gli occhi e mi
mossi per il bosco alla ricerca della mia preda.
Quando fui a pochi metri da lei, la gola ricominciò ad
ardere, mi sembrava di avere un fuoco dentro, mi
fiondai sul cervo, affondando i miei denti nel suo collo, un caldo e dolce
fiotto di sangue m’inondò la bocca, scendeva lentamente in gola, spegnendo
l’incendio che si era acceso, succhiai tutta la sua linfa vitale, fino a quando
non lo sentii spirare tra le mie braccia.
Era stato strano, ma molto appagante.
Cacciai ancora un paio di cervi e un puma, ai miei occhi
tutto appariva diverso, nuovo e maledettamente reale.
Speravo con tutta me stessa che quello fosse solo un incubo,
avrei dato qualunque cosa per tornare a…
“Carlisle, quanto tempo è durata la mia trasformazione?”
Chiesi accorgendomi improvvisamente, di non saperlo.
“Tre giorni Bella”.
Non chiesi altro, e lui non mi fece domande, continuammo a
correre verso casa.
Tre giorni, era bastato così poco a cambiarmi la vita? Jake
non c’era più, ed io non potevo nemmeno crogiolarmi nel pensiero che alla fine
l’avrei rivisto, ora ero IMMORTALE, senza via di fuga, imprigionata per sempre
sulla terra.
Senza che me ne accorgessi
arrivammo davanti casa, mi fermai appena prima del fiume che lento scorreva
davanti all’enorme villa bianca.
Solo ora la vedevo per la prima volta,
era davvero bellissima.
“Bella, non entri?”, Carlisle mi destò dai miei pensieri.
Stavo per rispondergli, ma qualcuno mi precedette.
“Vorrei parlare da solo con lei”.
Mi voltai di scatto, fissando i miei occhi in quelli di
Edward.
“Sempre se ti va”, aggiunse.
Carlisle non sapeva che fare, faceva scorrere il suo sguardo
veloce tra me e suo figlio.
“Per me va bene, Bella?”.
Non risposi, mi limitai ad accovacciarmi vicino al fiume,
vedendo per la prima volta la mia immagine riflessa e per poco non mi venne un
colpo.
I miei occhi erano rosso cremisi, nulla a che vedere con
quelli di Edward che ne erano solo sfumati, la mia pelle più pallida del solito, i lineamenti del mio volto,
perfetti, sembravo una dea.
Rassegnata, mi lasciai cadere sul prato, lo sguardo rivolto
alle stelle.
Si era fatta sera, ma nonostante tutto quello che avevo
passato, non avevo sonno, Edward si avvicinò.
“Perché non sono stanca?” gli
chiesi.
Volevo tentare di
ammorbidire l’atmosfera che si era creata.
Di certo non avevo
dimenticato la vita cui mi aveva condannato, ma se dovevo viverci assieme per
un’eternità, tanto valeva cominciare a farci l’abitudine.
“Non dormiamo mai”, rispose come se nulla fosse.
Alzandomi su un gomito lo guardai sgomenta:
“MAI!?”.
“Mai…” ripeté tranquillo.
Sbuffai tornando a fissare le stelle, non solo sarei stata
costretta a vivere in eterno, ma non potevo nemmeno dormire! Questa poi…
“Raccontami qualcos’altro” chiesi, continuando a scrutare il
cielo che si stava ricoprendo di nuvoloni. Non volevo pensare a…
“Che cosa vuoi sapere?”.
Ci pensai un attimo…
“Siamo immortali… questo vuol dire che non esiste modo di
morire per noi?”.
Sorrise.
“No, un modo c’è… se veniamo fatti a pezzi e bruciati beh… moriamo.Ma solo quelli della
nostra specie possono scalfire la nostra pelle”.
“Ti sbagli fratellino, anche i licantropi”.
“Muta forma”.
Girai lo sguardo per vedere chi si era aggiunto alla nostra
conversazione, Alice.
“Ciao” mi disse.
“Ciao” risposi semplicemente.
“Io sono Alice, non c’è stato modo di parlare molto prima”.
“Già”.
Quella conversazione un po’ mi imbarazzava, non mi ero certo
comportata bene, ma la rabbia mi aveva invasa come fuoco, era esplosa dentro di
me e non c’era niente che avrebbe potuto fermarla.
La vidi entrare un attimo in trans, il suo sguardo si perse
nel vuoto, incuriosita, mi tirai su sedendomi sulle ginocchia, in quel momento
lei si riprese, puntando su di me il suo sguardo.
Era seria, preoccupata,
guardò il fratello prima di dire: “Beh io
vado, ci sarà tempo per conoscerci meglio, ora tu ed
Edward dovete parlare… e Bella, sta attenta a quello che fai”.
Non capii quelle parole, ma prima che potessi dar voce ai
miei pensieri, sparì.
“Che cosa è appena successo?” Chiesi rivolta ad Edward, lui sospirò.
“Alcuni di noi, hanno dei poteri… io leggo nel pensiero,
Alice prevede il futuro e Jasper può controllare le emozioni, è in grado di
calmarti o farti eccitare secondo le necessità e tu… tu devi essere uno scudo,
altrimenti non mi spiegherei il perché non riesco a leggere anche nella tua
mente” terminò la sua spiegazione fissandomi intensamente.
E così, avevano dei poteri, ora capivo tutto, o meglio,
cominciavo a vederci più chiaramente.
Le occhiate d’intesa che poco prima si era scambiato con il
padre, quella frase che mi aveva colpita:
“Non lo so Carlisle,
non riesco a leggere nella sua mente”.
La cosa che più mi fece pensare, fu il mio potere, in cosa
consisteva esattamente? Lasciai momentaneamente perdere e mi preoccupai di
porgli altre domande.
“E Rosalie, Emmett, Carlisle ed Esme?”.
Mi guardò sorpreso per qualche secondo, ma poi mi rispose:
“Emmett è molto forte, Esme, beh,
è una persona molto dolce e amorevole, Carlisle è un medico, altruista, saggio
e riflessivo, Rosalie è… Rosalie” concluse sorridendo.
Più che poteri mi sembravano qualità.
“Perché prima mi hai guardato così?”.
“Sei strana.Non ti sto certo
raccontando cose che si sentono tutti i giorni e tu reagisci come se tutto ciò
fosse normale, come se non ti fosse successo niente… com’è possibile?”.
Era vero, mi ero comportata come se nulla fosse semplicemente
nella speranza che così tutto mi sarebbe apparso più facile. Non volevo pensare al fatto, che non ero più
normale, più umana, che il mio ragazzo, Jacob, era morto e che lui, la persona
con la quale stavo parlando, mi aveva trasformato in un mostro.
“Forse è meglio per te che io reagisca così, non trovi
Edward?”
Chiesi in tono acido.
Di tutta risposta abbassò lo sguardo e incrociò le mani.
“Bella, ero venuto qua per questo, non ci sono scuse per
quello che ti ho fatto, per come ti ho ridotto, io, non volevo… Ero fuori di
me, un folle… scusami Bella, perdonami, ma il tuo odore era così… così
irresistibile che io…”.
Si fermò portandosi le mani sul viso, avevo ascoltato ogni
sua parola, ogni sua frase intrisa di puro dolore e dispiacere.
Ma era inutile disperarsi tanto, non c’era più niente che si
potesse fare.
“Edward, non parliamone più, oramai è fatta… non si può più
tornare indietro” dissi poggiandogli una mano
sul ginocchio, quel contatto lo fece scattare facendo uscire un ringhio dalla
sua gola al quale risposi immediatamente.
Tutta la famiglia fu di nuovo fuori, per dividerci, ma questa
volta non ce ne fu bisogno.
Quando lui abbandonò la
posizione d’attacco io feci altrettanto.
Ci guardammo per qualche secondo negli occhi, neri come la
pece, prima che Edward si voltasse per entrare in casa e, con lui, tutta la famiglia meno Jasper.
“Che c’è!?” Chiesi seccata.
“Come fai Bella?”.
“Come faccio cosa?”
“Ad essere così calma,
controllata.Sei una vampira da appena un giorno ed è come se tu…
lo fossi da anni… anche Edward è un neonato, ha solo sei mesi, ed è meno
razionale di te”.
Forse questo spiegava, i suoi sbalzi d’umore e il colore dei
suoi occhi.
“Cerco semplicemente
di non pensare, mi comporto normalmente.
Non mi va d’essere anche
una bestia oltre che un mostro”.
Mi guardò per un tempo che sembrò interminabile, alla fine
scrollò le spalle.
“Torno da mia moglie”.
“Tua moglie?”. Chiesi sinceramente stupita.
“Sì, Alice ed io non siamo
proprio fratelli, in giro diciamo che ci ha adottato tutti Carlisle per non
destare sospetti, insomma, una grande famiglia ma senza legami di sangue” disse
ridendo del paragone.
“Anche Rosalie ed Emmett quindi?”.
“Si”.
“E… Edward?”
“No, come tu stessa puoi vedere.”
“Capisco, beh non ti trattengo oltre…Buona serata”.
“Anche a te Bella”.
Volevo stare da sola, era stata una giornata che mai avrei
dimenticato.
Ero diventata una vampira,
avevo scoperto d’avere un qualche super potere del quale non conoscevo ancora
nulla, e… No!
Arrestai all’istante i miei pensieri, se ci avessi
rimuginato troppo, sarei impazzita, questo era quello che c’era scritto nel mio
destino, non potevo cambiarlo, solo accettarlo!
Tornai a distendermi sul prato, chiudendo gli occhi.
Cercai di svuotare la
mente, focalizzando un solo nuovo obiettivo che mi ero prefissata… scovare ed
eliminare definitivamente gli individui che avevano portato alla morte di Jacob,
coloro che, per primi, mi avevano condannato a questa vita.
Il giardino fu invaso da una dolce melodia, una canzone che
conoscevo bene, Clair de Lune.
Un sorriso comparve sul mio
volto, le note della mia composizione preferita miste al pensiero di vendetta
mi regalarono momenti di pura pace e serenità.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Ross_ana: Grazie! Meno male che ti è piaciuto! Spero che anche
questa storia sia di tuo gradimento, anche se un tantino
diversa.
Noe_princi89: Già, mi mancavate xd, diciamo che mi sono tolta di mezzo
Jacob… ma… xd vedrai! J.
CaroT: Ciao, Jè affrettato perché questa ff è
nata come short, avevo sei pagine (come limite massimo) per scrivere tutta la
storia. Capirai quindi il perché di questa rivelazione lampo J. Non me la sono sentita di
cambiarla. Comunque, certo che la continuerò! A preso J.
Luisina: Grazie gioia! E’ merito della vostra insistenza se ho
continuato xd. Bacioni!
Ellylovestwilight: Grazie! J Spero che questo ti sia piaciuto altrettanto.
Sheba_94: Ebbene sì! Eccomi! Dillo che ti sono
mancata xdxdxd. Un bacione a presto cara J.
Frafra9: Grazie! Sono contenta d’aver trasmesso le giuste emozioni J.
Piccola Ketty: Grazie! Spero di continuare a “soddisfarti”. J.
Nanerottola: Bene! Sono contenta! Grazie per il commento. A presto J.
Annatfl: Sì sì, è una storia
Edward&Bella J dovrai solo pazientare un pochino J. Baci a presto.
UN GRAZIE ANCHE A TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO “NELL’OMBRA” XD.
Ne
approfitto per ringraziare tutte coloro che sono
andate a dare uno sguardo al gruppo che vi ho linkato nel capitolo precedente,
e che si sono iscritte. GRAZIE J.
Ora
vi lascio alla lettura del terzo J.
Ci
troviamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Morsetti.
Capitolo 3Destiny
Capitolo 3 My Destiny
Avevo passato tutta la notte in
giardino, sdraiata sull’erba ad ascoltare il dolce scorrere del fiume,
sperando, che da un momento all’altro mi sarei svegliata.
Invece il tempo era trascorso
lento, e più reale che mai.
“Bella?”. La voce di Carlisle mi
costrinse ad aprire gli occhi.
“Tutto bene tesoro?”. Aggiunse
Esme.
Mi sollevai da terra.
I muscoli non erano intorpiditi,
come avrebbero dovuto essere per via della posizione tenuta per diverse ore, ma
non mi stupii più di tanto, ora ero una vampira e di normale era rimasto ben
poco.
“Sì, tutto a posto”.
“Bella, dobbiamo parlare. Puoi
venire dentro per favore?”. Chiese Carlisle.
Non avevo idea di cosa potevano
volere ancora da me, ma acconsentii.
Alla fine, era Edward che mi aveva
trasformato, era lui che odiavo, non il resto della sua famiglia.
Varcammo la soglia di casa e,
appena entrata, mi affacciai sull’enorme salone che avevo visto il giorno
prima.
Erano tutti seduti sui divani,
tranne Edward, lui era al piano forte, stava suonando… Ecco da dove veniva la
musica di ieri sera…
“Accomodati cara”, Esme era
davvero una donna dolcissima, non si poteva non volerle bene.
Mi sedetti:
“Bene, di cosa dovete parlarmi?”.
Si scambiarono sguardi d’intesa
tra loro, una strana nuvola di tranquillità e felicità mi avvolse.
“Jasper non è il caso, sono già
tranquilla”.
“Ma… tu… come fai ha sapere che…”.
“Edward mi ha raccontato qualcosa
ieri sera. Alice vede il futuro, tu puoi gestire le emozioni, lui” indicai
Edward con un cenno del capo “legge nel pensiero e io… beh a quanto pare sono
uno scudo, anche se non so esattamente cosa voglia dire”.
Nella stanza calò il silenzio, fu
Carlisle a romperlo.
“Bene, allora questa parte direi
che possiamo saltarla”.
Fece una pausa.
Mi fissò intensamente uno sguardo
dispiaciuto, afflitto.
Non capivo, cosa c’era di così
grave?
“Bella, dobbiamo chiederti di
raccontarci tutto quello che è accaduto quattro giorni fa. Cosa ti ha portato
in quel vicolo cieco?”
M’irrigidii all’istante.
No! No! Non potevano chiedermelo, mi
stavo impegnando tanto per non ricordare, NON POTEVANO!!
“NO!”. Gridai scattando in piedi,
subito Jasper ed Emmett mi si avvicinarono ma io feci un passo in dietro per
distanziarmi.
“Non vi avvicinate”, sibilai fra i
denti.
“Bella, credimi, non voglio obbligarti
a ricordare vicende per te spiacevoli, ma ci serve sapere. Qui ad Hannover
abbiamo una copertura che NON deve saltare”.
Hannover? Non ero più a Seattle?
No forse avevo capito male…
“Dove hai detto che siamo scusa?”.
“Ad Hannover, Bella”.
Mi lasciai cadere sul divano, non
mi ero nemmeno preoccupata di chiedere dove vivevo ora, non potevo andare
avanti così, ma nemmeno fingere che non fosse successo nulla.
Forse, se avessi ricordato per
pochi minuti…
Subito dopo aver raccontato, forse,
avrei potuto richiudere il tutto in un angolo remoto della mia mente.
Sì… potevo farcela, presi un
respiro profondo e cominciai a parlare.
“Ho vent’anni, mi sono trasferita
a Seattle due anni fa assieme al mio ragazzo… Jacob”.
Mi fermai e strinsi forte i pugni,
gli occhi mi pungevano, era una strana sensazione.
Presi un altro respiro e
continuai, se mi fossi fermata ora, non avrei più ripreso a narrare.
“Convivevamo, ci saremmo dovuti
sposare fra tre mesi”.
Sempre più difficile.
Sentivo un enorme peso sul cuore,
mi portai una mano al petto e il mio corpo fu scosso dai singhiozzi.
Con l’altra mano mi toccai il viso e… niente
lacrime?
“Tesoro, non puoi piangere in…
questo nuovo corpo” disse Esme cingendomi le spalle con un braccio.
A quella notizia non reagii, non
mi facevo più stupire da niente.
“Avanti Bella, vedrai che dopo
starai meglio”, anche Alice mi si avvicinò.
“Aspettavo che tornasse a casa da
lavoro, era in ritardo e cominciavo a preoccuparmi… stavo per chiamarlo sul
cellulare quando… il telefono di casa squillò, era Billy, il padre di Jake…”.
Chiusi gli occhi.
“Bella, sono Billy sto venendo a prenderti”.
“Billy? Che è successo?”.
“Ti spiegherò tutto tra poco.”
“Billy! Dov’è Jacob?”.
“Bella…”.
“Perché piangi? Oddio Billy, dimmi dov’è Jacob!”.
“In ospedale Bella…in sala operatoria, c’è stato un
incidente, due ragazzi ubriachi hanno invaso la carreggiata opposta e…”.
E… non ricordavo più nulla.
Avevo raccontato quell’ultima
parte senza rendermene conto, era come se mi fossi staccata dal mio corpo,
faceva troppo, troppo male.
Mi portai le mani al viso, e
sentii la disperazione assalirmi, i ricordi stavano cominciando a riaffiorare e
non dovevano, NO! Stavano bene lì, chiusi in un cassetto nascosto della mia
mente.
“Sentite, io… non ce la faccio a
dire altro…mi dispiace”. Dissi afflitta.
“Tranquilla Bella, hai già fatto
abbastanza. Ma, devo chiederti ancora una cosa”.
Rassegnata, annuii.
“Dimmi”.
“I tuoi genitori, ricordi qualcosa
di loro?”.
Rimasi un attimo in silenzio, non
perché non ricordassi, ma perché anche quello era un tasto dolente.
Serrai ancora più forte i pugni,
forza Bella un ultimo sforzo, continuavo a ripetermi.
“Vivono in Arizona a Phoenix”.
“Dovremo occuparci anche di loro.
Bella, c’è una regola fondamentale che dovrai seguire e rispettare in qualunque
circostanza”.
Alzai lo sguardo dalle mie mani
per puntarlo sui suoi occhi.
“Non devi mai rivelare a nessuno
chi sei veramente. E’ molto importante che tu rispetti questa regola. Capisci
Bella?”.
“Si Carlisle, capisco”.
Aveva parlato solo lui, gli altri non
avevano proferito parola, a eccezion fatta di Alice ed Esme, Edward era rimasto
tutto il tempo in un angolo, lo sguardo afflitto di chi sa, d’aver commesso un
crimine mostruoso.
“Io ora devo andare a lavoro, e voi ragazzi a
scuola”. Disse Carlisle distraendomi dai miei pensieri.
“Bella, Esme resterà con te”
aggiunse vedendo il mio sguardo allarmato.
Per quanto desiderassi restare
sola, non ero ancora pronta per cavarmela nel mondo degli umani, avevo bisogno
di qualcuno che mi stesse accanto e che mi spiegasse come confondermi con la
gente comune, senza destare sospetti.
Aspettai che tutti furono usciti da
casa, prima di rivolgere ad Esme le domande che mi vorticavano in testa dalla
sera precedente.
“Esme?”.
“Sì cara, hai bisogno?”.
“Vorrei farti delle domande, più
che altro, spiegazioni su cose che ancora non mi sono chiare”.
Mi fece un gran sorriso prima di
tornare a sedersi sul divano di fronte a me.
Respirai profondamente, qual gesto
riusciva sempre a calmarmi, ma chissà perché, mi sembrava che in questo corpo,
in questa nuova vita, fosse inutile.
Mi feci forza, dovevo sapere di
più su di loro, su di me, mi servivano alcune informazioni, solo così avrei
potuto architettare il mio piano alla perfezione.
“Chiedi pure Bella”.
Convinta di star facendo la cosa
più giusta, cominciai a parlare…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Luisina: Hai indovinato tutto! Ma quale imperdonabile, a te si
perdona tutto xd. Comunque sono contenta d’esser
riuscita ad esprimere bene il cappy! Grazie Tvb J.
CaroT: Esatto! Per il resto… Vedrai xd.
Grazie per i complimenti J. Alla prossima!
Sheba_94: Che bello! Anche questo capitolo ti è piaciuto, meno male! J. Allora, per quanto
riguarda la tua prima domanda non l’ho capita e di conseguenza non so che
risponderti xd. Mentre per la seconda, Edward ha agito così perchè è un neonato
e, se viene preso alla sprovvista scatta sulla
difensiva J. Per quanto riguarda il
gruppo, sì, è stata un idea carinissima anche se da
infarto xd. Alla prossima tesoro! Morsetti.
Lilly3: hahaha grazie per aver deciso di “uscire allo scoperto” xd. Edward, per essere un neonato è comunque abbastanza
controllato dai xd. Ma non ho capito una cosa, perché trovi
Bella snervante? Grazie della recensioni. A presto!
Tede: E già, ci ho messo un po’, ma alla fine sono tornata J. Sono contenta che i cappy
ti piacciano! Grazie della recensione, a presto!.
Nanerottola: Grazie! J. Come promesso, al sabato e al
lunedì J.
Ross_ana:J Sono contenta d’averti piacevolmente sorpresa, grazie per i complimenti!
A presto!
Frafra9: Grazie per i complimenti, Je scoprirai tutto a tempo debito… J.
Piccola Ketty: Grazie! J.
Annatr: Grazie per i complimenti e, beh, spero di riuscire comunque
a tenerti incollata allo schermo J. A presto!
Ci
troviamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Ciauuuu
Capitolo 4Destiny
Capitolo 4My Destiny
Non sapevo proprio da dove
iniziare.
“Ho così tante domande da farti
che non so proprio da dove cominciare”, dissi dando voce ai miei pensieri.
“Avanti, fammi la domanda di cui
più ti preme conoscere la risposta”, m’incoraggio sorridendo.
Volevo prendere tempo, non volevo
farle capire quale fosse il mio vero piano, così cominciai con la domanda più
semplice che mi venne in mente.
“Puoi raccontarmi un po’ di voi?
Voglio dire, come vi siete trovati?”.
Mi sentivo quasi in colpa a raggirarla
così, ma in fondo era vero, la loro storia m’incuriosiva.
Esme si sistemò meglio sul divano
e cominciò a raccontarmi.
“Fu tutto molto naturale, come se
fossimo sempre stati destinati ad incontrarci. Carlisle trasformò me, per
salvarmi da un’epidemia di spagnola, al mio risveglio sentii subito una sorta
di… legame. Era qualcosa di fortissimo, che mi attirava a lui, mai sentito
prima. Come puoi immaginare, divenni subito la sua compagna”.
Le brillavano gli occhi quando
parlava di Carlisle, si vedeva che ne era innamorata, era la stessa luce che
c’era nei miei occhi quando…NO!
“E gli altri?”. Chiesi, anche per
distrarmi.
“Alice e Jasper, arrivarono
assieme. Un giorno bussarono alla porta e Alice ci annunciò che loro sarebbero
stati i nostri figli adottivi e che presto ne avremmo avuti altri. Io ne fui
molto felice. Devi sapere Bella, che il nostro corpo non può più mutare,
resteremo così per l’eternità, non potremo mai diventare madri e il desiderio
di maternità che c’era in me era molto forte, ma… voi avete colmato
quest’enorme vuoto”.
Aveva detto… voi… includendo anche
me, tra i suoi figli adottivi.
L’avevo notato subito, e mi ero
emozionata, ma non potevo lasciar spazio alle emozioni, così mi limitai a
sorridere e lei riprese il suo discorso.
“Anche Rosalie ed Emmett furono
trasformati da Carlisle, li trovò in fin di vita all’interno della…”.
Si fermò di scatto fissandomi
preoccupata, non sapeva se continuare, ma non capivo il perché di tanta
preoccupazione.
“Che cosa c’è Esme?”. Chiesi
dolce.
“Ecco… non so se… sia il caso di
continuare con la loro storia Bella”.
Perché? Forse voleva rispettare
loro privacy?
“Oh certo, che sciocca, ti ho
chiesto di raccontarmi la vostra storia, senza pensare che agli altri avrebbe
potuto dar fastidio… scusami io…”.
“No Bella, non è questo e che… la
loro storia, quella di Emmett e Rosalie è… molto simile alla tua”.
M’irrigidii serrando la mandibola,
aveva ragione, non era il caso di continuare a raccontare.
Stavo per perdere il controllo, lo
sentivo, dovevo distrarmi assolutamente. Presi dei bei respiri profondi, prima
di rivolgermi nuovamente a Esme.
“Ed Edward?”. Cambiai radicalmente
discorso, non volevo pensarci né tanto meno sentirne parlare.
“Oh lui… beh, la sua storia forse
è meglio che sia lui a raccontartela…”, si guardava attorno imbarazzata, quasi
a voler evadere da quella situazione.
Mi lasciai andare sul divano.
Passarono diversi minuti…
“Esme? Perché i miei occhi sono
tanto diversi dai vostri?”.
Mi sorrise comprensiva.
“Stai tranquilla cara, nel giro di
pochi mesi anche i tuoi saranno identici ai nostri. E’ una caratteristica dei
vampiri vegetariani, ci definiamo così perché ci nutriamo di sangue animale. Ed
è proprio grazie a questa dieta particolare che i nostri occhi sono dorati.
Mentre i vampiri che si nutrono di sangue umano, o quelli neonati, sono rosso
cremisi come i tuoi”.
Come avevo immaginato, ecco perchè
Edward ne aveva ancora qualche sfumatura, era un vampiro neonato e, per giunta,
si era da poco nutrito del mio sangue.
“Posso farti ancora una domanda?”.
Chiesi, non mi ero certo dimenticata quale fosse il mio reale scopo in quella
conversazione.
“Certo!”.
“Che cosa succederebbe se mi
avvicinassi troppo a degli esseri umani?”.
Non rispose subito, mi fissò
seria, una piccola ruga si formò in mezzo alle sopracciglia, per via
dell’espressione corrucciata che aveva assunto.
Passarono una trentina di secondi
prima che finalmente si decidesse a parlare.
Si alzò in piedi e con passo lento
si avvicinò di più a me.
“Bella. Ascoltami attentamente.”.
Continuava a fissarmi, temevo che avesse capito il vero significato della mia
domanda.
“E’ di vitale importanza che, per
ora, tu tenga le distanze da ogni esse
umano. Perderesti il controllo prima ancora di avere il tempo di rendertene
conto. Ricordi la sensazione che hai provato quando hai udito il palpitare del
cuore della tua preda?”.
Quel ricordo mi fece infiammare la
gola e un fiotto di veleno mi riempì la bocca, lo deglutii asserendo.
“Bene, centuplica quelle emozioni,
ed avrai la risposta alla tua domanda. Mi raccomando Bella, non devi mai avvicinarti ad un essere umano da
sola e, soprattutto, non ora. Solo con il tempo e l’esperienza potrai gradualmente
reinserirti nella comunità”.
“Certo.”. Mi limitai a rispondere.
Il suo sguardo serio non mi
abbandonava, che avesse capito le mie vere intenzioni? Dovevo trovare un modo
di uscire da quella situazione.
“Grazie per avermi tolto qualche
dubbio Esme”, dissi sorridendo, ma anche a me parve più una smorfia.
“Figurati Bella, io vado in
cucina, devo finire di preparare i biscotti”.
La guardai perplessa.
“Possiamo mangiare anche cibo
umano?”. Chiesi nella speranza di una risposta positiva.
Si mise a ridere, alleggerendo
anche la sgradevole cappa di serietà che si era andata a creare.
“No Bella. Basta l’odore a
disgustarci, il gusto è terribile. Sono per i bambini dell’orfanotrofio”.
Sorrisi.
“Certo, che stupida”, dissi
battendomi un buffetto sulla fronte.
“Beh ti lascio ai tuoi biscotti,
io vado un po’ in giardino.”.
“Ok, ma non ti allontanare”.
“No, no tranquilla”.
Continuai a sorridere e uscii
dalla casa.
Appena fuori tirai un sospiro di
sollievo, c’ero andata vicina, troppo vicina, non potevo permettere che
qualcuno capisse cos’avevo intenzione di fare,
Se solo avessero saputo, non me
l’avrebbero permesso, ne ero certa.
Arrivai dinanzi al fiume e immersi
una mano nell’acqua gelida, vidi i pesci dileguarsi, scappare lontani da me.
Sorrisi.
“Non siete voi che dovete temermi
pesciolini…”. Sussurrai.
Esme era affacciata all’enorme vetrata che c’era in
salotto.
Sospirò prima di ritornare in cucina, aveva sentito
tutto…
Risponde alle vostre recensioni…
Risponde alle vostre recensioni…
Lilly3: Hahaha tutto pur di dargli ragione xd! Bella è così
controllata perché ancora non si rende bene conto di cosa le è successo, ma…
avrà le sue reazioni xd. Grazie per la recensione, a
presto J. Kiss.
Sheba_94: Hahaha… Beh non me la vuoi spiegare la stupidissima
riflessione? Xd. Comunque non sei troppo assillante, anzi mi fa piacere vederti
così curiosa J. Kiss.
Piccola Ketty: Grazie! Je di questo cosa mi dirai? J.
Ross_ana: Grazieeeee! J
Nefertiry85: Hahaha si vede così tanto? Xd.
Comunque certo che no! Il tuo commento non poteva mancare, come non possono mancare i miei ringraziamenti ai tuoi complimenti J. Grazie! Alla prossima.
Kiss.
Tede: Grazie! Ora hai scoperto cosa Bella voleva chiedere ad Esme, spero d’aver soddisfatto la tua “fame di
informazioni” xd. A presto.
Annatfl: Meno male! Già temevo di perderti xd! Comunque no, Jacob in
questa storia non è un licantropo… verrà fuori più avanti J. Kiss.
Frafra9: Perché antipatico? Nuuu povero Ed xd.
Grazie per il complimento! *me arrossita*. J Alla prossima. Kiss.
Luisina: Grazie! *me commossa*. Il cappy
l’ho concluso così per tenervi sulle spine xd. Ma sono
brava, e quindi eccomi già con un nuovo cappy xd.
Spero d’aver trasmesso molto anche in questo J. Tvb.
Eccomi
con un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia! Fatemi sapere J.
Buona
lettura.
Morsetti
Capitolo 5Destiny
Capitolo 5My Destiny
Erano passate diverse ore dalla conversazione avuta con
Esme. Continuavo a ripensare al suo sguardo, all’espressione severa e contrita
che mi aveva rivolto.
E se davvero aveva capito tutto? L’avrebbe sicuramente
riferito a Carlisle e, in quel caso, io avrei dovuto essere convincente,
trovare una buona scusa, mentire.
Sospirai.
Purtroppo non ero brava in questo genere di cose, non che
non ci avessi mai provato, ma puntualmente, venivo scoperta.
Mi tirai su, portandomi le ginocchia al petto… Dovevo
escogitare qualcosa.
“Ehi Bella!”.
Quel grido mi fece sussultare, ringhiando mi portai in
posizione di difesa, Jasper intervenne subito per difendere la sua compagna e, cosa che mi lasciò al quanto sorpresa, Edward si
parò davanti a me ringhiando al fratello.
In quel momento anche Esme uscì di
casa, allarmata.
“Ragazzi, che cosa succede!?”.
“E’ una neonata Jasper, Alice sa che non deve mai coglierla
di sorpresa”. Disse Edward senza rispondere alla domanda della madre.
Appena ripresi lucidità mi accorsi di non essere in pericolo
e abbandonai subito la mia posizione
d’attacco.
“Scusa”, mormorai
imbarazzata. “Colpa mia Esme, non li ho sentiti arrivare e…” aggiunsi, ma Alice
m’interruppe.
“Non preoccuparti Bella, è Jasper che esagera sempre. Edward
ha ragione, non dovevo spaventarti, scusa”. Disse sorridendo e scostando il suo
compagno di lato.
Anche Edward tornò a distendere i muscoli, mi feci accanto a
lui, sul suo viso un’espressione dura, quasi di rimprovero nei confronti del
fratello.
“Grazie”, sussurrai fissandolo.
Solo in quel momento i nostri sguardi s’incrociarono e,
anche se per un attimo, nel suo lessi… Tenerezza? Prima di tramutarsi di nuovo
in indifferenza.
“So cosa si prova… Ma la prossima volta fai più attenzione,
i tuoi sensi, come i nostri, sono molto sviluppati. Usali.”.
Era un modo per dire che,
se fossi stata più attenta, avrei sentito Alice arrivare.
Aveva ragione, ma il modo in cui mi rimproverò non mi
piacque per niente.
“Scusa Mister
controllo, ma se non sbaglio, la prima sera, oltre ad avermi condannata a
questa vita, stavi per attaccarmi! Non stavi usando i tuoi sensi super sviluppati?”. Chiesi mimando con le mani le virgolette
su alcune frasi.
Mi fissò truce e, senza aggiungere altro, entrò in casa.
“Bella, posso parlarti?”. Chiese Alice distogliendo
l’attenzione di tutti da quella scena.
“Cer…”.
“NO!”. Gridò Jasper prima ancora che finissi di rispondere.
Alice di tutta risposta mi afferrò per un braccio portandomi
lontana dal giardino della casa.
“Non ho chiesto il tuo parere Jasper Whitlock!”. Disse mentre ci inoltravamo nel bosco.
“Whitlock?” Chiesi confusa.
“Sì, il suo vero cognome”.
Non parlammo più fino a quando non
fummo abbastanza lontane da orecchie indiscrete, solo allora Alice mi rivolse
la parola.
“Scusalo, è iper protettivo, a
volte esagera”. Mi disse sorridendo.
Risposi al sorriso.
“Ti capisco” sussurrai abbassando
la testa.
Anche Jacob era così, mi
proteggeva da tutto e tutti, era una sensazione fantastica.
Alice vedendo il mio sguardo
triste, mi abbracciò.
Subito m’irrigidii a quel
contatto, ma, facendo uno sforzo immenso, riuscii a non reagire malamente e
risposi all’abbraccio.
Fu una sensazione bellissima, per
la prima volta dopo cinque giorni mi sentii tra le braccia di una persona
amica.
Con questo pensiero, cominciai a
singhiozzare.
Alice non mi disse nulla, ascoltò
ogni mio singhiozzo, ogni mio sospiro, tenendomi stretta a se.
Tutti i ricordi mi passarono
davanti, non erano nitidi, ma sufficientemente chiari da mostrarmi immagini che
mi facevano un immenso male.
Come sempre, non riuscii a farli
scorrere tutti, appena mi accorsi dell’enorme sbaglio che stavo facendo mi
scostai da lei.
“Grazie Alice”,dissi passandomi una mano fra
i capelli.
Ero terribilmente stanca,
ovviamente non fisicamente, ma mentalmente.
Mi fissò seria.
“Bella, ho visto che diventeremo
grandi amiche, per questo ho deciso di raccontarti un po’ di me”. Disse
mantenendo la sua espressione.
“Hai visto che diventeremo grandi
amiche…”, ripetei riflettendo su quella frase.
“Se non l’avessi visto, non avresti mai approfondito i
rapporti con me quindi?”. Aggiunsi un po’ triste, quella sua affermazione mi
avrebbe ferito.
“Ma che cosa dici!?”. Esclamò
indignata.
“Beh… da come hai posto la frase,
ho pensato che…” non mi fece finire di parlare.
“Hai pensato male Bella! Devi
sapere che il mio potere, non è così…certo!”.
La guardai confusa.
“In che senso?”. Chiesi.
“Bella, le mie visioni cambiano a
seconda di ciò che il soggetto decide. Non c’è niente di certo, la nostra vita,
la scegliamo noi, con le nostre scelte condizioniamo il nostro futuro. Così, se
ora vedo che saremo grandi amiche, ma tu decidessi il contrario, la mia visione
cambierebbe. Capisci cosa voglio dire?”.
“Certo, capisco… Ma, quindi mi hai
visto trasformata in una di voi prima che accadesse?”. Chiesi curiosa di
conoscere la risposta.
Sospirò.
“Bella, non sarò io a dirti il
perché Edward era lì ma…mi dispiace, non ho visto in tempo quello che sarebbe
accaduto. Jasper ed Emmett lo stavano cercando da un paio di giorni, sapevano
che era a Seattle grazie alle mie visioni. Ma Edward non è uno stupido”.
Si fermò, fissando il bosco alle
mie spalle, come a voler cercare di scorgere il ricordo di quei momenti in
mezzo al verde di quel posto.
“Stavo parlando con Carlisle,
quando ebbi la prima visione, era Edward che uccideva un umano, ma non era
nitida, sintomo di incertezza da parte sua. Riconobbi il luogo in cui si
trovava e subito chiamai Jazz ed Em. Mentre spiegavo loro cosa stava accadendo,
una seconda visione mi colpì, uguale alla prima, ma decisamente più nitida,
ormai aveva deciso o meglio, il suo istinto aveva prevalso sulla ragione”.
“Vuol dire che non sapeva quello
che faceva?”. Chiesi interrompendola.
“Bella, quando assaggiamo il
sangue umano perdiamo del tutto il controllo, non siamo più padroni di noi
stessi, del nostro corpo, delle nostre azioni. C’è un solo pensiero, sangue,
sangue, sangue”.
Ascoltai tutto in rigoroso
silenzio.
Quelle parole mi avevano confuso,
potevo realmente odiare Edward per quello che mi era successo? Non seppi rispondermi.
Notando il mio silenzio Alice
continuò.
“Bella, non odiare Edward… Nemmeno
hai idea di come si sente, non avrebbe mai voluto farti del male, non è
cattivo”.
Stavo per risponderle quando un
rumore alle mie spalle m’interruppe facendomi voltare di scatto.
“Emmett!”. Gridò Alice adirata.
Lui uscì con le mani alzate, in
segno di resa.
“Calma sorelline, vengo in pace.
Ambasciator non porta pena”, disse sghignazzando.
Lo fissai incuriosita, che cosa ci
faceva qui?
“Che cosa ci fai qui?”. Chiese
Alice dando voce anche hai miei pensieri.
“Mi ha mandato il tuo maritino
iper protettivo, credeva che la nostra Bellina ti avesse sbranata. E’ più di
un’ora che siete via e mi ha detto “vai
tu, se Alice vede me mi uccide” e poi ha aggiunto “questo però non riferirglielo”.
Si bloccò improvvisamente portandosi una mano al mento.
“Ops”. Disse fissando nel vuoto.
Io non resistetti e scoppiai a
ridere, mentre Alice sibilava furiosa.
Emmett era davvero simpatico, mi
piaceva un sacco quell’orso bruno.
“E dai Alice, sii positiva, pensa
a come ci divertiremo alla scampagnata di domani!”. Disse allargando le braccia
e sfoderando un sorriso a trentasei denti.
“Scampagnata?!”. Chiesi sorpresa.
Alice cambiò subito espressione e
rivolgendomi uno sguardo da cerbiatta ferita aggiunse:
“Stavo per dirtelo, ci vieni vero
sorellina?”.
Che cosa? Una giornata intera con
Edward? Era forse impazzita? Assolutamente NO! Non ci sarei mai andata.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Jiulya Listing: Come hai detto tu, certo che no! Non potevi mancare J. Grazie per i complimenti,
sono contenta che ti sia piaciuta J. Per quanto riguarda la trasformazione di Ed, non lo so
ancora bene nemmeno io xd. Quella di Em e Ros l’ho scritta nel
capitolo precedente, o meglio, accennata. Esme non l’ha raccontatatutta perché stavano
per morire in un incidente d’auto. Proprio com’è morto Jake J. Alla prossima. Kiss.
Frafra9: Pure io xd! Nel senso che la storia di Ed ancora non ce l’ho ben in mente xd. Cmq grazie per il complimento. Kiss.
Piccola Ketty:Si, il dolore ci rende ciechi e irrazionali.
Sono contenta che ti sia piaciuto J. Grazie. Kiss.
Sheba_94: Mmm… Direi che non ti sono chiare
un paio di cose xd. Coloro che hanno ucciso Jake non sono vampiri xd. Bella
dice che sono i primi ad averle rovinato la vita perché se non avessero ucciso
Jake lei non si sarebbe mai ritrovata in quel vicolo cieco. Per quanto riguarda
Em e Ros,
stavano per morire in un incidente stradale, per quello Esme
non l’ha raccontato per intero. Grazie per i complimenti e la recensione. Kiss.
Trettra: Ciao! J Sono contenta che ti faccia piacere. Per Bella tranquilla, troverà
consolazione xd. Kiss.
Lilly3: Hai detto bene, non ha ancora idea di cos’è diventata e non
sa che non può imbrogliarli xd. Alla prossima. Kiss.
Tede: Eccomi a sfamare la tua curiosità xd. Sono contenta che il
cappy scorso ti sia piaciuto J. Grazie! Alla prossima. Kiss.
CaroT: Grazie! J E si… Sarebbe bello sigh… Cmq
Eddino per ora non è molto d’aiuto, ma presto… servirà xd. Kiss.
Annatfl: Meno male! J. Non sarà tanto presto però… Ma nel
mentre… Vedrai xd. Alla prossima. Kiss.
Luisina: Lo sai che lo faccio per tenere alta la tua attenzione xd. Sono
contenta che ti sia piaciuto. Spero di continuare ad
emozionarti e a spiazzarti xd. Un bacio tesoro. Tvb.
Un saluto e un grazie a TUTTI quelli
che mi seguono.
buon Ferragosto a tutte anche se in ritardo xd. Spero l’abbiate
passato bene.
Io
mi sono divertita un sacco xd.
Ma non mi perdo in chicchere e vi lascio subito alla lettura di
questo nuovo capitolo.
Ci
vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Morsetti.
Amalia.
Capitolo 6My Destiny
Capitolo 6
My Destiny
Non c’era stato verso di convincerla, mi aveva a dir poco
obbligato con la forza. A nulla erano servite le mie proteste e miei lamenti.
Così, mi ritrovavo nella mia camera, saremmo partiti di lì a
pochi minuti.
Sbuffai sollevandomi dal divano, mi diressi verso la porta
per raggiungere gli altri in salone, quando, udendo la voce di Edward, mi
bloccai.
“Ne sei sicuro Carlisle?”.
Edward fece una pausa, poi
riprese.
“Com’è possibile?”.
“Quindi sono loro che hanno provocato l’incidente?”.
“Ho capito, appena rientriamo le guarderò”.
Ero pietrificata, la mano ancora poggiata sulla maniglia.
Aveva parlato solo Edward, probabilmente Carlisle aveva
comunicato con il pensiero.
Così, aveva scoperto chi aveva provocato l’incidente… e, a
quanto pareva, aveva dei documenti in casa da
far vedere ad Edward.
Non ero certa che si riferisse al mio Jacob, ma a chi se non
lui? Dovevo scoprire la verità, scovare e leggere quelle carte prima che le
riportasse all’ospedale.
Una cosa non mi era chiara, lui come faceva ad averli? E
perché si era interessato a quella storia?
Attesi ancora qualche istante prima di uscire dalla camera e
raggiungere il resto dei Cullen.
“Ehi Bella! Finalmente!”. Mi accolse Alice.
“Già, non sapevo cosa mettermi, scusa”, dissi la prima cosa
che mi era venuta in mente.
Nessuno sembrò accorgersi di quella piccola bugia.
Uscimmo di casa ed io mi fermai sulla soglia.
“Bella che cosa c’è?”. Mi chiese Carlisle.
“Andiamo a piedi?”. Chiesi sorpresa.
“Ehi sorellina, temi di non
tenere il passo?”. Mi sbeffeggiò Emmett.
Assottigliai lo sguardo.
“Carlisle, da che parte?”. Chiesi.
“Dobbiamo andare verso nord”.
Non me lo feci ripetere e subito scattai in quella
direzione.
Li sentii subito alle mie spalle, ma non riuscivano a
raggiungermi… mentre mi beavo in quella convinzione, percepii una presenza alle
mie spalle, era molto vicina e ad ogni falcata
guadagnava terreno.
Voltai la testa per vedere chi era, Edward… Sul suo viso
c’era dipinto un favoloso sorriso.
“Puoi seminare loro, ma non me mia cara” disse ghignando.
“A si?”. Chiesi sfidandolo.
Di tutta risposta mi fece l’occhiolino e accelerò il passo
portandosi al mio fianco.
“Si”. Disse superandomi definitivamente.
Non potevo farlo vincere, tesi al massimo i miei muscoli, ma
nonostante i miei sforzi non riuscivo a riprenderlo, correvo alla velocità
della luce, ma ancora non bastava.
Quando oramai credevo d’aver perso, vidi una sporgenza poco
più avanti, colsi l’occasione al volo, saltai su un albero, lanciandomi sulla
sporgenza, piegai le ginocchia e spinsi con tutta la forza che avevo in corpo.
Fu tutto molto veloce, atterrai a cento metri da lui e, approfittando del vantaggio e del suo stupore, mi spinsi al massimo delle mie capacità scoppiando a
ridere.
Ce l’avevo fatta, l’avevo superato.
Mi fermai solo quando entrai in uno spazio aperto, era un
campo circondato da alberi.
L’odore dell’erba fresca e delle margheritine mi riempì i
polmoni, uno sbuffo d’aria fece volare via due soffioni, che mi s’incastrarono
tra i capelli.
Pochi secondi dopo anche Edward irruppe in quel posto
favoloso.
“Ti ho battuto”, gli dissi sorridendo.
Mi si avvicinò sorridendo, era a pochi centimetri da me
quando allungò una mano e sfilò dai miei capelli un pezzo del soffione che ci
era finito in mezzo.
“Già”. Rispose suadente.
“Ehi ragazzi! L’avete fatto a posta per avere un momento di
intimità?”. Ovviamente Emmett non perse l’occasione di prenderci in giro.
“Sta zitto!”. Gli disse Rosalie tirandogli uno scappellotto sul collo.
“Scusalo Bella, non può proprio farne a meno”. Disse
rivolgendomi un sorriso radioso.
Ma cosa stava succedendo? Edward, con il quale non andavo
per niente d’accordo, giocava con me; Rosalie, che non mi aveva rivolto la parola da
quando ero arrivata nella loro casa, ora addirittura mi difendeva e sorrideva.
Forse non sarebbe stata una giornata così brutta.
Risposi al suo sorriso e mi
allontanai da Edward.
Pochi minuti dopo arrivarono anche Esme, Carlisle, Jasper e
Alice.
“Finalmente, stava per finire la giornata”,
Em sbeffeggiò anche loro.
“Te la faccio finire io la giornata razza di orso!”. Gridò
Jasper prima di fiondarsi addosso al fratello.
Tra di loro iniziò un combattimento senza esclusione di
colpi.
Io ero sbigottita, si stavano picchiando seriamente? La
risata cristallina di Edward mi giunse alle orecchie, facendomi voltare nella
sua direzione.
“Perché ridi?”. Chiesi.
“Non ti preoccupare stanno solo giocando, lo fanno sempre.
Ma contro di me non si mettono mai, sanno che non hanno possib…”.
Non riuscì a finire la frase che fu colpito dal corpo di Emmett
che Jasper gli aveva scagliato contro.
“Poche chiacchiere fratello, e più fatti”. Lo istigò Jasper.
Dal petto di Edward uscì un ringhio che mi fece raggelare e
anche lui si buttò nella zuffa.
Alice sbuffò e mi si fece accanto.
“Vieni Bella, lasciamo che questi selvaggi si sfoghino”.
Disse posandomi un braccio sulla schiena.
”Sai giocare a pallavolo?”. Mi chiese Rosalie.
“Beh, quand’ero umana ero un pericolo vagante, non avevo
molto equilibrio e lo sport non era proprio indicato per me… ma tentar non nuoce…
almeno non a me” dissi scoppiando a ridere.
Alice e Rosalie mi guardarono un po’ preoccupate, ma
tirarono comunque fuori il pallone.
Facemmo un paio di passaggi di prova, sembrava che fossi
migliorata anche in quello, così, provai a schiacciare una palla alta passatami
da Rosalie, riuscii a colpirla, il problema fu che non controllai la mia forza
e la palla sfrecciò via ad una velocità disumana.
“Cavolo Bella, volevi farla arrivare fino in Danimarca?”.
Chiese Alice mettendosi a ridere.
Risi con lei.
“Vado a recuperarla”. Dissi dirigendomi nella direzione in
cui era andata la palla.
Non era arrivata in Danimarca, merito di un albero che
l’aveva bloccata, anche se il contraccolpo l’aveva sradicato dal terreno.
“Ops”. Fissai l’albero e mi misi a ridere, era davvero una
cosa pazzesca.
Mi chinai per raccogliere quel che restava della palla,
quando il mio udito captò il palpitare di un cuore in fibrillazione, mi voltai
nella direzione dalla quale proveniva, affilai lo sguardo e…
“Ahhhh EDWARD!!!!!”. Gridai sfrecciando dalla parte opposta
di quel suono, ero terrorizzata.
Allarmati dal mio grido scattarono tutti verso di me, il
primo ad arrivare fu proprio Edward, mi buttai tra le sue braccia tremante.
Avevo gli occhi sgranati e non facevo che stringermi a lui.
“Bella, Bella! Che cos’è successo? Rispondimi! Bella stai
bene?”. Continuava a chiedermi ansioso, mi passava le mani nei capelli, sulle
spalle, come a cercare una parte del mio corpo dolorante.
“S- si st- sto bene”. Dissi continuando a tremare.
“Bella ma cosa è successo?”. Chiese Alice avvicinandosi a
me.
“Ma perché avete mandato lei!?” Ringhiò Edward contro le sue
sorelle.
Spostai la testa dal suo petto, guardandomi in torno.
Emmett e Jasper continuavano a guardarsi attorno, affilando lo
sguardo.
Esme, Carlisle, Rosalie e Alice mi fissavano preoccupati,
mentre Edward mi teneva stretta a se guardandosi attorno…
Stretta a se??? ODDIO!!! Ma
che ci facevo tra le sue braccia?!
Mi staccai subito da lui, cercai di farlo nella maniera più
disinvolta.
“Bella?”, mi chiamò Carlisle.
Abbassai lo sguardo e prendendo un respiro profondo parlai.
“Stavo prendendo la palla, quando ho sentito il battito
frenetico di un cuore, mi sono girata nella direzione di quel rumore e…”.
“Ehi guardate che ho trovato!” Emmett m’interruppe
avvicinandosi con… ODDIO.
“Ahhhh buttala!”. Gridai andandomi a nascondere dietro la
schiena di Alice.
Tutti si girarono a guardarmi stupiti, trattenevano a stento
le risate, Emmett fu il primo a cedere.
“Bellina… vuoi… dirmi che... hai gridato… in quel modo… per
questa piccola… vipera?”. Ogni parola era interrotta dai singhiozzi delle sue
risate, tutti oramai ridevano della mia performance.
Tutti tranne una persona…
“MA SEI IMPAZZITA?!?!?! HAI IDEA DI CHE SPAVENTO MI HAI
FATTO PRENDERE?!?!”. Gridò Edward adirato.
“Ma io ho paura!!! Non ho mai amato i rettili!”. Risposi da
dietro la schiena di Alice.
Lo vidi prendere dei respiri profondi, per calmarsi.
“Bella… ti rendi conto che sei in assoluto il predatore più
forte e pericoloso che esista sulla faccia della terra?”.
Abbassai la testa, aveva ragione.
Probabilmente la vipera
aveva avuto più paura di me e, anche se avesse provato a mordermi, non avrebbe
potuto farmi niente.
Continuavano a ridere, Emmett e Jasper si reggevano l’un
l’altro, Esme e Carlisle cercavano di restare seri per non urtare i miei
sentimenti.
Vista così la scena era davvero comica, così mi lasciai
andare e cominciai a ridere anch’io.
“Scusa Edward, ma davvero ho sempre avuto il terrore dei
rettili”, spiegai non appena mi ripresi.
Non mi disse nulla, scrollò solo la testa e sorrise, in quel
momento, ripensando alla sequenza dei fatti, mi resi conto d’aver urlato il suo
nome non appena mi ero sentita in pericolo.
Ma perché l’avevo fatto? Probabilmente era il primo nome che
mi era venuto in mente.
Sì,era senz’altro così.
Sii felice.
Mi voltai di scatto, non era possibile.
Era davvero… no non poteva essere.
Dovevo aver avuto
un’allucinazione, o una cosa simile.
“Dai torniamo a giocare”. Disse Alice abbracciandomi la
vita.
Mi lasciai trascinare via.
“Alice, perché non la portiamo in quel posto dove andiamo
sempre?”. Chiese Rosalie.
La guardai curiosa.
“Si buona idea”. Approvò Alice.
“Posso venire anch’io? Mi sono stufato di stare con i due
cavernicoli”. Disse Edward indicando con un cenno del capo i due fratelli che
avevano ripreso a picchiarsi con i rami degli alberi.
“Certo!”. Urlò Alice presa dall’euforia.
Assieme ci inoltrammo nel bosco.
Dopo pochi minuti di
camminata, fatta in rigoroso silenzio, giungemmo sotto un arco di piante, erano
tutte aggrovigliate fra loro e, poco più in là,attaccata a due rami d’albero scorsi una bellissima
altalena.
Il seggiolino era in legno rosa, e le corde che la reggevano
erano dorate.
“L’abbiamo fatta io e Rose qualche tempo fa”. Mi spiegò
Alice sorridendo.
“Che te ne pare?”. Rosalie chiese il mio parere.
Mi avvicinai e, piano, la toccai.
“E’ davvero bella”, dissi
rimanendone incantata.
“Sapete, non sono mai andata su un’altalena.
Quand’ero piccina i miei
genitori non avevano mai tempo di portarmi ai giardinetti”. Ricordai un po’ a
malincuore.
“Beh, allora che aspetti? Sali dai!”.
Mi esortò Edward.
“Davvero? Posso?”. Chiesi rivolta ad Alice e Rosalie.
“Certo che puoi!”. Risposero all’unisono.
Stavo per salirci quando Jasper ed Emmett entrarono come due
uragani in quel piccolo pezzo di paradiso.
“L’altalena!!”. Disse Emmett indicandola con il dito e
cominciando a saltellare sul posto.
“Scommetti che vado più in alto di te?!”. Lo sfidò Jasper.
“NO!”. Gridarono Rose e Alice ma… troppo tardi, i due
colossi si erano abbattuti sull’altalena frantumandola.
Mi misi a ridere.
“E’ destino che io non ci vada mai”. Dissi continuando a
sorridere.
Alice e Rosalie cominciarono ad inseguire
i rispettivi compagni ed io rimasi sola con Edward.
“Che idioti. Mi dispiace Bella”. Disse fissandomi
preoccupato.
“Ehi! Non fa niente, dai raggiungiamo gli altri”, gli risposi tirandogli un pugno scherzoso
sul braccio.
“Ahi!”.
“Ops, scusa, non so ancora dosare la mia forza”.
Lui sollevò un sopracciglio e mi fissò.
L’oro dei suoi occhi si
perse nel cremisi dei miei.
“Rivincita?”. Chiese cogliendomi di sorpresa.
“Come scusa?”.
Fece uno scatto felino, e cominciò a correre.
“Chi arriva primo!”. Gridò mettendosi a ridere.
Mi aveva colto impreparata, ma questo non voleva dire che
non l’avrei battuto.
Fiera, scattai anch’io
nella sua direzione.
Qualcosa stava cambiando… Ma cosa?.
Pov Edward.
Ero seduto sull’erba osservavo i miei fratelli che,
imperterriti continuavano a sfidarsi a vicenda.
Ma Emmett non poteva nulla contro l’esperienza di Jasper e,
quest’ultimo, non aveva scampo contro la forza
di Emmett.
Erano pari, ma non volevano
accettare l’idea.
“Ahhhh EDWARD!!!!!”. Quell’urlo mi squarciò in due il petto,
era la voce di Bella.
Scattai immediatamente nella sua direzione, che cosa le era successo? Fui il primo ad arrivare e lei
si buttò tra le mie braccia, tremava ed era terrorizzata.
Mi fece una tenerezza immensa, ma ero troppo preoccupato per
pensarci. Cominciai ad accarezzarla, i capelli, le braccia, temevo che fosse
ferita.
Continuavo a chiederle cos’era successo ma non accennava a
rispondere. Una strana angoscia mi assalii.
La strinsi più stretta a me e
affilai lo sguardo, in quel momento, ne ero certo, avrei distrutto qualunque
cosa le si sarebbe avvicinato.
Era mia guai a
chi… Mia? Ma come mi era venuto in
mente? Lei non era di nessuno, mi odiava e faceva bene.
L’avevo trasformata in un mostro, era solo colpa mia…
In tutto quel pensare, non mi accorsi che aveva cominciato a
narrare quel che era successo a mio padre.
Ascoltai con grande attenzione, fino a quando Emmett non
irruppe, come suo solito, interrompendo la discussione.
Vidi Bella sbiancare ancora di più, e gridare, allo stesso
modo in cui l’aveva fatto la prima volta.
Tutti si misero a ridere… ma c’era ben poco da ridere!
“MA SEI IMPAZZITA?!?!?! HAI IDEA DI CHE SPAVENTO MI HAI
FATTO PRENDERE?!?!”.
Probabilmente no… appena avevo udito il suo grido di
terrore, il panico si era impossessato di me.
Il mio unico desiderio era diventato quello di raggiungerla per proteggerla.
“Ma io ho paura!!! Non ho mai amato i rettili!”. Mi rispose ancora nascosta dietro la schiena di Alice.
Presi dei respiri profondi per calmarmi, non ero arrabbiato
con lei, ma mi ero sentito davvero male nel saperla in pericolo.
“Bella… ti rendi conto che sei, in assoluto il predatore più
forte e pericoloso che esista sulla faccia della terra?”.
Le provai a spiegare calmandomi.
Anche lei scoppiò a ridere e il suono della sua risata fu
musica per le mie orecchie. Si scusò per avermi fatto spaventare tanto e mi sorrise.
Non potei più resistere e anch’io sorrisi.
Era davvero bella…
Ora ne avevo la certezza… l’avrei protetta dal mondo intero,
perché volente o nolente, il mio cuore oramai le apparteneva, ma non
gliel’avrei mai detto… lei mi odiava, ed io non potevo farci più niente.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Jiulya Listing: Brava! Avevi indovinato xd! Sono contenta che il cappy
precedente ti sia piaciuto, speriamo anche questo J. Kiss.
Barbyemarco: Grazie patatina fritta xd. Tvb.
Sheba_94: Hahaha, figurati xd è bastato chiarire.
Personalmente per questo capitolo, ridevo da sola mentre scrivevo di Em. E’
piaciuto anche a te? Xd. Spero che le spine su cui eri seduta siano diminuite xd. Kiss.
Piccola Ketty: Grazie! Spero ti sia piaciuta la “scampagnata” xd. A presto. Kiss.
Tede: Grazie per il complimento! Ed ecco anche il cappy della
“scampagnata”, che ne pensi? Xd. Kiss.
Frafra9: Già, Em mi piace molto nella parte dell’orso tonto xd.
Anche in questo cappy ho cercato di renderlo comico, spero d’esserci riuscita J. Grazie per il complimento.
Ciau.
Annatfl: Bene! Più sei curiosa più voglia
della mia ff ti metto xd. Sono contenta che ti piaccia J. A presto.
Luisina: Ciao! Grazie per la recensione, nonostante conoscessi già
il cappy J. Sono contenta che la segui comunque. Bacioni. Tvb.
Trettra:J Eccomi! Spero ti sia piaciuta la “scampagnata” xd.
Grazie per la recensione. A presto. Kiss.
Un grazie generale, anche per tutti quelli che mi seguono ma
non recensiscono. GRAZIE.
Bene bene… Eccomi tornata, riemersa dai vostri peggiori incubi xd
Bene
bene… Eccomi tornata, riemersa dai vostri peggiori
incubi xd.
Allora,
prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo ho una comunicazione da
farvi xd.
Domenica
mattina parto per il mare e starò via tutta la settimana ma, non volendo farvi
perde l’aggiornamento di lunedì, ho dato ad una mia
amica (patatina fritta barbyemarco) i miei dati d’accesso per postarvi il
seguito della storia.
Quindi,
per il prossimo capitolo non ci saranno risposte alle vostre recensioni ne
introduzione, ma domenica che torno recupererò tutto, promesso, quindi
commentate comunqueeee non abbandonatemiiiii xdxd.
Ora
vi lascio in pace… Buona lettura.
Morsetti
a prestoooooo.
Ci
vediamo come sempre al fondo con la risposta alle vostre recensioni.
Capitolo 7My Destiny
Capitolo 7My Destiny
Era stata una giornata fantastica, a dispetto dei miei
pronostici negativi. Con Edward era cambiato qualcosa, lo sentivo più vicino,
ma ancora non riuscivo a cogliere quella sottile differenza che continuava a
sfuggirmi.
Proprio in quel momento stavamo correndo vicini.
La seconda gara l’aveva vinta lui, per questo sul suo viso
aleggiava ancora quel ghigno vittorioso che tanto m’infastidiva, quanto piaceva.
Non capivo… cosa mi stava
succedendo? Perché mi ero sentita così bene tra le sue braccia?
Scossi la testa, non era il momento di pensare a questo.
Avevo una cosa ben più
importante da risolvere di uno stupido rompicapo.
Nonostante la meravigliosa giornata trascorsa, non mi ero
dimenticata della conversazione che tanto mi aveva incuriosita quella mattina.
C’era un problema, come avrei fatto a entrare nello studio
di Carlisle per leggere i documenti? Non mi lasciavano mai sola e la casa era
sempre piena, non sarei passata inosservata.
“Che dite ragazzi, andiamo a caccia?”. Chiese Carlisle
interrompendo il flusso dei miei pensieri.
Tutti asserirono e puntarono gli occhi su di me, l’unica a
non aver ancora risposto.
Dovevo cogliere l’occasione al volo, non sapevo ancora se me
l’avrebbero permesso, ma comunque tentai.
“Veramente, non ho molta sete… vorrei andare a casa. Se per
voi va bene…”. Dissi un po’ titubante.
Si guardarono tutti per un istante prima che Edward
intervenisse.
“Ok, vengo con te”.
NO! Proprio lui no!
Ma cosa potevo dire? Non potevo rifiutarlo…
“Edward, hai delle occhiaie talmente marcate che sembrano i
lividi di una scazzottata. Lasciatela andare, ho visto che tutto andrà bene, la
terrò d’occhio io.”. Intervenne Alice lasciandomi di sasso.
Non sapevo davvero cosa dire.
“Ne sei sicura?”. Chiese Carlisle.
“Sicurissima”.
“Bella… ci fidiamo di te, non uscire di casa, non
allontanarti. Ok?”. Disse Carlisle fissandomi intensamente.
“Si certo, promesso e… grazie per la fiducia.”. Risposi realmente commossa.
Era bello sapere che si fidavano di me.
“Ti accompagno almeno a casa, per essere certo che… nessun
umano incroci la tua strada”. Disse Edward fissandomi.
“Sì, mi sembra una buona idea”. Acconsentì Carlisle.
“Ok, allora a dopo”. Salutai gli altri dirigendomi verso
casa, Edward mi stava accanto, non mi perdeva mai di vista e, spesso, annusava
l’aria.
Ci mettemmo cinque minuti ad arrivare, avevamo percorso tutto
il tragitto in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
“Fai attenzione”, mi disse
lasciandomi davanti casa.
Mi voltai a guardarlo e i nostri sguardi s’incrociarono.
Nei suoi occhi sembrava esserci sofferenza, non mi piaceva.
“Che cos’hai?”.
“Nulla…Ora è meglio che raggiunga gli altri”. Rispose sempre
più sofferente, proprio non capivo.
Poi, fece una cosa che mi confuse ancora di più, lentamente,
si avvicinò a me, posandomi una mano sulla guancia e un bacio leggero sulla
fronte.
Non reagii non dissi nulla, mi guardò ancora per un attimo
prima di sparire nel bosco.
Rimasi pietrificata dov’ero… Un tornado di emozioni mi colpì
violentemente.
Da quando ero vampira tutto ciò che provavo e sentivo era
intensificato, una forza che ogni volta mi devastava.
Era tutto così strano, così nuovo… Ma non avevo tempo da
perdere, dovevo sbrigarmi.
Avevo la netta sensazione
che non sarebbero stati via molto… soprattutto
Edward.
Entrai in casa e corsi di sopra, nello studio di Carlisle.
Mi diressi verso la
scrivania sulla quale c’erano poggiati dei libri aperti, li sollevai ma non
trovai nulla.
Non volevo invadere troppo la sua privacy, ma dovevo assolutamente
trovare quei documenti.
Così, aprii i cassetti,
sollevai i vari fogli e appunti che c’erano sopra,
ma niente, non c’era nulla.
Mi lasciai cadere sulla poltrona,
ma subito mi rialzai, mi ero seduta sopra qualcosa.
Guardai cos’era e… bingo! Li
avevo trovati!! Erano proprio i documenti che cercavo.
Afferrai le due cartelline blu e le aprii.
Un fiotto di veleno mi riempì la bocca, una rabbia immensa s’impadronì
del mio corpo.
Nel primo foglio c’erano le loro foto, con i dati
anagrafici.
Il primo si chiama Paul McGrint, aveva diciannove anni, la
pelle molto scura.
Il secondo era un certo Andrew Williams, diciottenne, la sua pelle era talmente chiara che sarebbe
tranquillamente potuto sembrare uno di noi.
Era l’unico a
essersi fatto male, ma a parer mio era davvero troppo poco, aveva solo un
braccio rotto, con quaranta giorni di gesso se la sarebbe cavata, l’altro
nemmeno un graffio… mentre il mio Jake…
Chiusi di scatto le
cartelle, non dovevo pensarci… avrei avuto la mia vendetta.
Li avrei
fatti soffrire tanto da implorarmi di morire, dovevano pagare… per tutto.
Uno scalpitare di
piedi sul terreno mi fece sussultare, erano troppo veloci per essere umani, gli
altri stavano rientrando.
Misi subito tutto a
posto esattamente come l’avevo trovato, scesi in salotto e accesi la tv, il
tutto a velocità vampiresca.
Pochi secondi dopo la
famiglia Cullen irruppe nella stanza.
“Ehi Bellina,
divertita in nostra assenza?”. Tuonò Emmett con il suo solito vocione.
“Nulla di che, ho
guardato un po’ di tv”. Risposi lasciva.
Edward puntò i suoi
occhi su di me, mi guardava in modo strano, sembrava… sospettoso.
“Strano non mi è
parso di sentire la tv…”. Disse cogliendomi di sorpresa.
Ma per fortuna il
mio cervello da vampira elaborava idee e scuse molto più velocemente di quando ero umana.
“Sono scesa appena
vi ho sentito arrivare. Ero in camera mia a leggere”. Risposi senza mai
distogliere lo sguardo dal suo.
“Edward smettila! Mi
stai dando sui nervi!”. Gridò improvvisamente Alice facendoci sobbalzare tutti.
“Se solo non tentassi di nascondermi le tue visioni!”
Rispose Edward affilando lo sguardo.
“L’hai detto
fratello le mie visioni! Non tue, ed
ora esci dalla mia testa!”.
Senza dire altro
Edward se ne andò in camera sua sbattendo la porta.
Carlisle scosse la
testa.
“Non cambierete mai…
io sono in studio se vi servo”. E detto ciò, si diresse anche lui al piano di
sopra, probabilmente per mostrare ad Edward i
documenti che io avevo appena visto.
A quel ricordo
un’altra ondata di pura ira m’invase, strinsi forte i pugni serrando gli occhi,
dovevo resistere.
Vidi Jasper fare un
passo verso Alice e fissarmi preoccupato.
“Bella, che cosa
c’è?”. Mi chiese costringendomi ad aprire gli occhi.
“Nulla ho…solo
bisogno di…prendere aria”. La frase si ruppe in diversi punti, per via della
rabbia incontenibile che mi stava offuscando la mente.
Mi alzai dal divano
e uscii di casa.
“Non mi sembra una
buona idea che tu te ne vada in giro da sola in questo stato Bella”. Jasper mi
aveva seguito, e, a quanto pareva, non si fidava ancora
di me.
Stavo per
rispondergli quando Alice intervenne, salvando nuovamente la situazione.
“Ho un’idea, io e
Jasper percorreremo una distanza di cento chilometri in lungo e largo. Ci
accerteremo che nessun umano sia nei paraggi, dopo di che potrai andare, ma dovrai rimanere nel perimetro che avremo perlustrato e, soprattutto, rientrerai dopo
mezz’ora. Non di più Bella”.
La fissai, le dovevo
davvero tanto.
“Ok”. Dissi infine,
non era molto, ma almeno avrei potuto scaricare un po’ della tensione
accumulata.
“Alice…” la richiamò
Jasper che ancora non era convinto.
“Jasper, ascolta,
nessun essere umano può fare cento chilometri a piedi, sarà al sicuro e poi… la
terrò sempre d’occhio. Non la vedo fare nulla di strano”.
Jasper continuava a
non essere d’accordo, ma non c’era molto da discutere con Alice, questo,
l’avevo capito anch’io.
“Va bene, andiamo”. Infatti,
alla fine, acconsentì.
“Aspetta qui Bella,
arriviamo tra poco”. Mi disse Alice prima di entrare nel bosco assieme a
Jasper.
Rimasi lì, dove mi
aveva detto, non mossi nemmeno un muscolo, svuotai la mente, dovevo rilassarmi.
A tempo debito avrei
avuto la mia vendetta, ora sapevo chi erano.
Dovevo
solo pensare ad un modo per
rintracciarli, e…
“Bene, puoi andare”.
Persa com’ero nei miei pensieri, non li avevo sentiti arrivare.
“Grazie”. Risposi.
Stavo per andare
quando Jasper mi bloccò.
“Bella?”.
“Si?”.
“Porta questo con te
e mi raccomando, se dovessi sentire qualcosa, un pericolo o un umano, torna indietro”.
Disse allungandomi
un cellulare.
Lo misi in tasca.
“Ok, a dopo”.
Senza aspettare
risposta m’inoltrai nel bosco.
Forse cacciare non
era una cattiva idea, mi avrebbe aiutato a scaricare.
Poi, più mi nutrivo di sangue animale e prima i
miei occhi sarebbero diventati dorati, abbandonando finalmente il color cremisi
che mi rendeva tanto spaventosa.
Abbattei un paio di
cervi, la soddisfazione nell’affondare i miei denti nelle loro gole, il sentire
quel dolce nettare che mi bagnava la gola era sempre magnifico.
Tirai il cellulare
fuori dalla tasca, erano già passati venti minuti, dovevo tornare a casa.
Sospirai e, senza
correre in modo eccessivamente veloce, mi misi sulla via del ritorno.
Come sempre ero
persa nei miei pensieri quando un odore dolce, dolcissimo,
colpì le mie narici.
Mi fermai di scatto
e cominciai a correre in quella direzione, due cuori forti che pulsavano
sangue, mi chiamavano, attirandomi verso di loro.
Non sapevo che
animali fossero, ma mi provocava un immenso bruciore, quasi doloroso.
Saltai su un albero
per vedere meglio la loro posizione e… mi pietrificai all’istante.
Non erano animali ma
esseri umani!
Subito smisi di
respirare portandomi una mano alla bocca.
“Ehi Paul, levati di
dosso! Così mi sciogli!”.
Quel nome mi colpì
in pieno, smontando definitivamente ogni mia
barriera.
Dovevo assolutamente
vedere i loro volti, sapevo che era sbagliato, che sarei dovuta scappare a
gambe levate verso casa, ma l’idea che potesse essere quel Paul mi attanagliava lo stomaco.
Piano senza farmi
sentire mi avvicinai a loro, notai che uno dei due ragazzi, il più pallido, era
ingessato ad un braccio.
Un ringhio mi nacque
in gola e usci forte e prepotente dalle mie labbra.
A quel suono i due
si voltarono.
Finalmente incrociai
i loro sguardi, erano loro.
Quelli
che mi avevano strappato un
pezzo della mia anima, coloro che per primi mi avevano condannato a questa vita,
l’avrebbero pagata e cara.
Balzai giù
dall’albero.
“Voi, avete ucciso
il mio ragazzo ed io… uccido voi”. Sibilai più furiosa che mai.
Sentivo che una
rabbia cieca si stava impossessando del mio corpo, era come se stessi perdendo
il controllo del mio corpo, della mia mente, tutto
si offuscò e divenne rosso.
Continuavo a
trattenere il fiato, non volevo che il loro sangue mi stuzzicasse, non doveva
esserci nemmeno una goccia in me di quegli esseri immondi.
Paul, il ragazzo più
scuro sembrava una montagna tant’era grosso, ma fu altro a colpirmi, la sua
reazione.
Cominciò a tremare
dalla testa ai piedi, un ringhio squarciò in due il silenzio del bosco e, sotto
il mio sguardo incredulo si trasformò in lupo.
Sgranai gli occhi,
ma che cosa stava succedendo? Chi era in realtà quel Paul? Una cosa era certa,
di sicuro non era umano, ma questo non mi avrebbe fermata, io ero una vampira,
indistruttibile e molto, molto forte…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Patu4ever: Ciao! Che bello, una new entry J. Sono contenta che la mia
storia ti piaccia e ti ringrazio per i complimenti J. Per quanto riguarda la “e”
mancante del titolo, me n’ero accorta, ma non so come
si fa a modificare xd. Baci, alla prossima J.
CaroT: Hahaha che onore xd. Quel sii
felice è una voce “esterna” xd. Scoprirai presto… Grazie per la recensione.
Kiss.
Sheba_94: Wow! Hahaha mi fai morire! I tuoi
commenti sono sempre fortissimi xd.Sono
sempre contentissima nel leggere tutto il tuo entusiasmo per questa storia xd.
Grazie di vero cuore per tutto! Per quanto riguarda la voce… Vedrai xd hahaha
(risata malefica) xd. Alla prossima. Kiss.
Lilly3: Xd, sono contenta che ti piaccia! Xd ovviamente ad Ed tutto è concesso xd. Alla prossima. Kiss e grazie! J.
Jiulya Listing: Hahaha Siiii viva i cavernicoli xd! Ho riso molto anche io scrivendole e speravo che sorbisse lo stesso effetto
su di voi J. Che bello! Alla prossima e
grazie. Kiss.
Luisina:J Grazie! Come sempre sei un tesoro J. Alla prossima. Kiss tvb.
Trettra: Siiii Esaurita direi xd! Sono contenta che ti sia piaciuto J. Grazie! Alla prossima.
Kiss.
Frafra9: Tutte quante simili mi sa xd! Poveri
rettili xd. Grazie per la recensione. A presto. Kiss.
Piccola Ketty: Mmmm mi sa che con questo cappy ho smontato le tue aspettative xd. Ma dammi tempo J. Grazie per la recensione.
Kiss a presto.
RachEl CullEn: Altra new entry! Wow! Grazie per la
recensione! Kiss a presto. J.
Tede: Grazie! *me felicissima. Anche se
credo che con questo cappy un po’ mi odierai xd. Alla
prossima. Kiss.
Ross_ana: Hahaha. Tutto pur di finire nelle sue braccia! Bene! Sono
contenta che ti sia piaciuto! Grazie per la recensione. A prestoooooo Ciao! J.
Annatfl: Bene! Anche se credo che pure tu mi odierai ora! xd. Grazie per il complimento. Morsetti J.
Barbyemarco: Aaaaaa non mi piace la cannellaaaaa xd.
Grazie per il commento patatina fritta (anche se oggi bruciacchiata). Tvb
tesorinaaaaaa. Kiss.
Un grazie a TUTTI! Ci sentiamo la prossima
settimanaaaaa. Ciaoooooo.
Il cellulare nella mia tasca cominciò a suonare
incessantemente, ma non ci badai, non potevo permettermi il lusso della
distrazione.
Io e il lupo cominciammo a girare in cerchio, il ragazzo umano era rannicchiato vicino a un albero,
tremava e continuava a farfugliare cose senza senso, aveva paura.
Non sapevo esattamente cosa dovessi
fare, mi ritrovavo da sola, contro un lupo, non avevo paura, sapevo che
le uniche persone che potevano uccidere noi, erano quelli della nostra specie.
Ma non so per quale motivo, qualcosa mi diceva che dovevo
stare in guardia, che Paul, o ciò in cui si era
trasformato, per me fosse pericoloso.
Il lupo ringhiò, scoprendo i denti ed io feci altrettanto.
Ero attenta ad ogni suo
movimento, per questo riuscii a schivare il suo primo affondo.
“Pensavi fosse così facile lurido assassino?!”. Sibilai fra
i denti.
Più lo guardavo e più la rabbia dentro di me aumentava.
Decisi di attaccare, mi buttai su di lui senza dargli il tempo di rendersene conto, fendeva l’aria
con i denti, dai quali mi tenevo a debita distanza.
Non sapendo come fare, lasciai che il mio istinto mi
guidasse.
Con tutta la forza che avevo in corpo, colpii il muso del
lupo.
Sentii un sonoro crak sotto la mia mano e, Paul, cominciò a
guaire scuotendo la testa.
Si tirò su di scatto ed io caddi a terra, stavo per
rialzarmi ma fu più veloce di me, afferrandomi per la vita mi schiaccio contro
un albero, un gemito di dolore uscì dalle mie labbra.
Feci appena in tempo ad abbassare la testa, che i suoi denti
si chiusero sulla corteccia alle mie spalle.
Gli tirai un calcio, colpendolo all’altezza della pancia,
togliendomelo di dosso.
Ci scambiammo una serie di ringhi acuti.
“Bella!”.
Quel grido disperato mi fece voltare di scatto, quella voce
era di…
Non riuscii a terminare il pensiero, il lupo mi afferrò per
la testa scaraventandomi contro un altro albero, ma non finii sulla corteccia
dura e ruvida, ben sì sul corpo di Andrew.
L’impatto fu fortissimo e devastante per lui, lo vidi
spirare e chiudere gli occhi. Dal suo corpo non proveniva più nessun suono, era
morto…
Un ringhio, più forte e feroce degli altri mi riportò con
gli occhi sulla battaglia.
Edward era davanti a me, i denti scoperti.
“Non osare toccarla!”. La sua voce era intrisa di pura
rabbia.
Il lupo ringhiò ancora ma fece un passo in dietro, stava
scappando ed io non potevo permetterlo.
Mi alzai di scatto per fiondarmi su di lui, ma un altro paio
di braccia mi afferrarono da dietro.
“Non così in fretta sorellina”. Era Emmett.
“Lasciami! Quel bastardo ha ucciso Jake, lo voglio
uccidere!”, continuavo a gridare in preda all’isteria.
Anche gli altri arrivarono sul posto.
Il lupo era disorientato e spaventato.
“Non ti faremo del male. Riprendi le tue sembianze umane,
andrà tutto bene”. Intervenne Carlisle avanzando lentamente verso di lui.
“Tutto bene!?! A me non va tutto bene, a Jake neppure, è
morto!!”. Ero fuori di me dalla rabbia.
Vidi il lupo abbassare lo sguardo e ritrasformarsi in umano.
Rimase inginocchiato per terra, il volto tra le mani, il suo
corpo scosso da tremiti di freddo e dai singhiozzi che non accennavano a
diminuire.
“Mi dispiace, avevamo bevuto e non stavo guidando io… ha
perso il controllo è…”.
Sollevò lo sguardo in direzione dell’amico, che era alle mie
spalle.
Davanti a me, Edward non accennava a muoversi.
“Andrew?...”. Paul lo chiamò.
Evidentemente non si era reso conto d’avermi scaraventato
contro il suo amico.
Fece un passo verso di noi ma un ringhio di Edward lo rimise
al suo posto.
“Edward, non vuole avvicinarsi a Bella.
Lascialo passare”. Lo esortò Carlisle.
Anche se di mala voglia, abbandonò la posizione di difesa,
fece un passo indietro facendo aderire il so corpo al mio e, con me attaccata, si diresse verso
il resto della famiglia.
Non abbassò lo sguardo nemmeno per un secondo.
Anche Emmett mi camminava vicino, avevano creato in torno a
me una sorta di prigione, per impedirmi di fare sciocchezze.
Sentii un’ondata di tranquillità avvolgermi, con lo sguardo
cercai Jasper che, incrociando il mio accennò a un sorriso.
Mi sentivo maledettamente male.
“Andrew NO! Cosa ti ho fatto? Amico mio!!”.
Singhiozzava sul corpo senza vita dell’amico, ogni sua
lacrima, ogni suo lamento, non mi provocava piacere come immaginavo, mi sentivo
in colpa… avevo ucciso un essere umano e questo, faceva di me un terribile
mostro.
Mi portai le mani al viso, scuotendo
la testa. “Sono un mostro”, dissi prima di cominciare a singhiozzare.
Alice fece per avvicinarsi,
ma Edward si mise di nuovo in mezzo.
“Non voglio che ti avvicini… L’hai lasciata andare da sola
nel bosco! L’hai quasi uccisa! Ti rendi conto che ho rischiato di perderla per
sempre!?”. Gridò adirato in faccia alla sorella.
Sollevai la testa di scatto e presi un respiro profondo, una
tremenda puzza mi colpì al naso, ma non ci badai.
“Tu! Non puoi prendertela con lei! Chi per primo mi ha
rovinato la vita? Chi mi ha lasciato sotto la spazzatura per tre giorni a
soffrire, senza sapere che cosa mi stesse succedendo? Chi è che mi ha uccisa
Edward!?”. Sfogai tutta la rabbia che avevo in corpo, non poteva prendersela
con Alice, non aveva colpa.
“Bella io…”.
“Non dirmi che ti dispiace!”. Non lo feci finire di parlare.
“Devi lasciarmi in pace! Io non sono TUA io sono SOLO di
Jake, mi hai capita?!”. Urlai con tutta la forza che avevo in corpo.
Nel bosco era calato il silenzio, non si sentiva nessun
rumore, mi guardavano tutti allibiti, sul viso di Edward c’era puro dolore.
Sapevo d’averlo ferito, ma era davvero troppo quello che
dovevo sopportare.
Feci qualche passo in dietro.
“Bella dove…”.
“Non provare a fermarmi Carlisle, non seguitemi, non voglio
avere più niente a che fare, con nessuno di voi!”.
Furono le mie ultime parole, prima di cominciare a correre
all’impazzata.
Esattamente come quando era morto Jake, non avevo una meta, né
uno scopo, volevo solo fuggire il più lontano possibile da quel mondo che,
ancora una volta, mi aveva ferito.
Pov Edward
“Alice, non sono d’accordo, perché l’hai lasciata andare?”.
“Edward sta tranquillo non le suc…”.
Alice si bloccò all’improvviso, lo sguardo perso nel vuoto,
la bocca semi aperta, stava avendo una visione.
Era Bella, accovacciata su un albero, stava puntando
qualcosa, una preda forse e… buio?
“Alice?!” La chiamai preoccupato.
Lei mi guardò, non sapeva cosa dire.
“Edward, non capisco...”.
Afferrai subito il telefono e cominciai a chiamarla, non
rispondeva e l’ansia dentro di me continuava a crescere.
“Lo sapevo! Te l’avevo detto Alice!”, gridai frantumando il
telefono nelle mia mano.
Jasper le si fece subito accanto.
“Edward, non fare lo stupido. Andiamo a cercarla piuttosto”.
Non me lo feci ripetere due volte, fui il primo a uscire
dalla porta e a fiondarmi nel bosco.
Doveva essere rimasta nel raggio di cento chilometri, che per la mia velocità erano niente.
Cominciai ad annusare l’aria… perché non sentivo niente?
Continuavo a correre guardando a destra e a sinistra, fino a
quando, due forti ruggiti attirarono la mia attenzione.
Possibile che stesse combattendo contro un mutaforma? A
quell’idea la paura di perderla crebbe ancor di più dentro di me, ero stato uno
stupido, avrei dovuto dirle subito tutto.
Finalmente la raggiunsi e quel che vidi mi raggelò.
Un enorme lupo le ringhiava contro, e lei rispondeva, ignara
del nemico che aveva di fronte.
“Bella!”. Urlai per chiamarla, ma subito me ne pentii,
l’avevo distratta e il mutaforma ne approfittò per colpirla, scaraventandola
contro un albero.
Quella scena fece crescere in me un sentimento strano, era
ira, pura e semplice ira.
Mi fiondai verso colei che oramai aveva rapito il mio cuore,
parandomi davanti al suo corpo per proteggerla con il mio.
Il lupo mi ringhiò contro ma allo stesso tempo, fece un
passo indietro.
Si sentiva in pericolo, i suoi pensieri erano confusi.
Poco dopo arrivò tutta la mia famiglia.
Emmett intervenne per
tenere Bella, che aveva perso completamente la
ragione, quando mio padre disse al lupo che
non gli avremmo fatto del male, che andava tutto bene.
Capii che quello era Paul,
dalle accuse che Bella gli lanciò.
Mio padre aveva ragione, era stata nel suo studio e aveva
letto le cartelle cliniche dei due ragazzi che avevano provocato l’incidente.
Il suo odore in quella stanza era inconfondibile.
Ma mai avrei pensato che il destino, le tirasse uno scherzo
tanto brutto, farglieli incontrare così, in mezzo ad
un bosco…
Mi ero avvicinato alla mia famiglia, permettendo al giovane
mutaforma, di piangere il suo amico oramai deceduto. Nello spostamento l’avevo
tenuto d’occhio, preoccupandomi che Bella non fosse mai scoperta dal mio corpo.
Appena ci avvicinammo a mio padre Alice fece per venirci in
contro ma io la bloccai.
“Non voglio che ti avvicini… L’hai lasciata andare da sola
nel bosco! L’hai quasi uccisa! Ti rendi conto che ho rischiato di perderla per
sempre!?”.
Ero arrabbiato con lei, le avevo detto chiaramente che non
ero d’accordo, ma non mi aveva dato ascolto.
Sentii Bella prendere un respiro profondo e mi girai verso
di lei.
“Tu! Non puoi prendertela con lei! Chi per primo mi ha
rovinato la vita? Chi mi ha lasciato sotto la spazzatura per tre giorni a
soffrire, senza sapere cosa mi stesse succedendo? Chi è che mi ha uccisa
Edward!?”.
Rimasi senza fiato, le sue parole mi erano arrivate dritte
al cuore, non sapevo cosa dire.
Mi dispiaceva terribilmente per quello che le avevo fatto.
Provai a dirglielo.
“Bella io…”.
“Non dirmi che ti dispiace!”. Gridò senza lasciarmi finire
di parlare.
“Devi lasciarmi in pace! Io non sono TUA io sono SOLO di
Jake, mi hai capita?!”. Quella frase fu la botta finale, mi sentii cadere,
sprofondare nel buio.
Il cuore mi si ruppe in mille pezzi, ogni scheggia era una
fitta di dolore, un dolore che meritavo, perché ero un mostro, avevo rovinato
la vita ad una persona, della quale poi mi ero innamorato. E la cosa ancora più
grave era che la pretendevo quando non ne avrei avuto nessun diritto.
In quel momento ogni contatto con il modo esterno si
interruppe.
Sentii solo la voce di Bella, che ci intimava di non
seguirla.
Ma fu un eco lontano.
L’amore della mia vita se n’era andato, scappato da me e
dalla mia famiglia e la causa ero io.
Correvo nel bosco, volevo piangere, disperarmi, ma non
potevo farlo a causa della mia nuova natura.
Ero sola, maledettamente sola.
Il mondo per l’ennesima
volta mi aveva ferito, strappandomi un altro brandello di anima, era evidente
che non mi voleva.
Odiavo il mio corpo, ogni fibra del mio essere… avevo ucciso
un umano e se Edward non fosse intervenuto… forse avrei ucciso anche Paul o
lui, avrebbe ucciso me.
Non potevo più impedire ai ricordi di farsi strada nella mia
mente. Rivedevo tutto troppo chiaramente…
Il giorno in cui Jake mi chiese di sposarlo, l’anello, i
fiori, la felicità provata.
La prova dell’abito, la scelta del bouquet, della chiesa.
Era tutto pronto, mancavano pochi mesi e avrei coronato
finalmente il mio sogno d’amore e invece… l’incidente, la telefonata di Billy,
l’operazione e… questo.
Accelerai ancora, non volevo fermarmi, ero distrutta.
Mi sentivo persa, era come
se il mio corpo fosse sulla terra, ma la mia mente e la mia anima vagassero da
tutt’altra parte.
Fermati…
Sobbalzai, ancora quella voce! Non potevo ascoltarla, non
faceva che intensificare il mio dolore.
In quel momento un raggio di sole sbucò dalle nuvole,
illuminando il mio corpo che cominciò a brillare.
Ne rimasi incantata.
E così era questo l’effetto che il
sole faceva su di me?
Fermati Bella…
Mi bloccai all’istante, questa volta la voce l’avevo sentita
più vicina, come se stesse correndo accanto a me… quel suono melodioso avrei
potuto riconoscerlo tra mille… era la sua voce… quella di Jake.
“Oh Jake”, singhiozzai
portandomi le mani al viso.
Sì Bella…
Alzai di scatto la testa. Mi aveva risposto? No… era tutto frutto della mia immaginazione non
poteva essere.
Mi guardai attorno, ma mi sentivo
una stupida, lui era morto.
Non c’era più eppure lo
cercavo, scrutavo l’orizzonte nella speranza di vederlo arrivare, con il suo
solito sorriso dipinto in viso.
E proprio mentre cercavo invano, sentii un rumore di passi
alle mie spalle, mi voltai lasciando che dal mio petto scaturisse un ringhio di
minaccia.
Non volevo nessuno vicino ed ero stata chiaro al riguardo.
Non avere paura…
“Basta!”, gridai in preda all’isteria, non ne potevo più!
“Calma, non voglio farti del male…”. Un uomo dalla pelle
diafana, alto e biondo si stava avvicinando a me.
Feci un passo in dietro,
non sapevo chi fosse, di una cosa ero certa: era un
vampiro.
Non avere paura…
Scossi la testa, non era possibile, ancora quella voce.
“Chi sei?”. Chiesi restando sulla difensiva.
“Mi chiamo James, ho sentito del…dolore, e sono venuto a
vedere…”. Disse fissandomi intensamente.
Mi stupii nel vedere che i suoi occhi erano dorati… anche
lui era un “vegetariano”.
“Co- cosa vuol dire che hai sentito del dolore?”. Chiesi.
“E’ il mio potere, posso percepire le emozioni, ma solo
quelle forti”. Rispose cortese.
Somigliava al potere di Jasper, ma lui a quanto pareva, non
poteva anche manipolarle a suo piacimento.
“Posso avvicinarmi?”. Chiese vedendo che non rispondevo.
Lentamente mi alzai, asserendo.
“Proviamo a ripartire da zero”, disse sorridendo.
“Io sono James William”
aggiunse allungando la mano.
Lo fissai per un attimo.
“Isabella Swan”, risposi in
fine stringendogliela.
Mi sorrise incoraggiante.
Lo sguardo di quell’uomo mi rapì, mi trasmise una sensazione
di assoluta sicurezza.
Non sapevo cosa dire, ero in imbarazzo.
“Come mai da queste parti?”. Parlammo assieme, chiedendoci
la stessa cosa.
Un sorriso spontaneo nacque sulle nostre labbra.
“Prima le signore”. Aggiunse indicandomi con la mano.
“Oh… beh a dirla tutta, ci sono finita per caso…”, abbassai
lo sguardo non volevo ricordare.
Lo sentii sorridere.
“Anch’io”. Rispose.
“Sei nomade o hai una dimora fissa?”. Mi chiese per cambiare
discorso.
“Credo nomade…”. Risposi incerta.
Mi guardò incuriosito.
“Credo?”.
“Sì, da… una mezz’ora direi…”, aggiunsi senza scendere nei
particolari.
Non rispose subito si soffermò sui miei occhi.
“Sei una neonata…”, non era una domanda ma un’affermazione.
“Si… da una settimana credo, forse di più, forse di meno…”.
Un altro sorriso illuminò i suoi occhi… Non capivo, cosa
voleva da me?
“Io invece possiedo una casa non lontana da qui, ci vivo da
cinquant’anni”.
“Caspita! E’ molto che sei un vampiro quindi”. Risposi.
“Sì, oggi ho ufficialmente duecento anni”. Disse scoppiando
a ridere.
Sgranai gli occhi.
“Oh… Auguri allora!”, dissi rispondendo al sorriso.
“Eh sì, sono vecchio
oramai, ma direi che li porto bene”. Aggiunse.
“Già…”.
Calò di nuovo il silenzio, che questa volta fu rotto solo da
lui.
“Che ne dici di venire da me? Non pensare male… è che mi sei simpatica, vorrei poter scambiare
due parole con te”. Disse tutto d’un fiato, sembrava imbarazzato.
Io, invece, ero insicura.
Alla fine lo conoscevo solo da pochi minuti, chi mi diceva che potevo fidarmi
di lui?
Fidati…
Alzai gli occhi al cielo… la cosa stava sfiorando i limiti
del ridicolo.
“Che cosa c’è?”, chiese incuriosito dalla mia reazione.
“Niente… Lasciamo perdere. Comunque accetto di buon grado il
tuo invito”. Risposi sorridendo… Potevo fidarmi e se lo diceva la voce di Jake…
“Bene! Allora vieni ti faccio strada, non è molto distante
da qui”. Disse prima di cominciare a correre.
Partii subito dopo di lui.
Era una situazione assurda, stavo andando a casa di un uomo
che nemmeno conoscevo, e, per giunta, ero appena scappata dalla famiglia Cullen
perché volevo restare sola.
Scossi la testa, non era proprio più il caso di pensare…
d’ora in avanti avrei seguito sempre e solo il mio istinto, permettendo così al
destino di fare il suo corso, qualunque esso fosse.
Sono
tornataaaaaaa!!!! Vi sono mancata? Poco pochino? Poco pochissimo?? Dai su, che eravate perse senza
di me xd. Anche se i miei capitoli li avete avuti comunque, grazie alla mia
patatina fritta xdxd Barbyemarco GRAZIE!
Allora,
c’è stato un po’ di trambusto in questi giorni, ma da oggi, torna tutto alla
normalità.
Non
avevo calcolato che non ci sarei stata nemmeno per il nono capitolo, scusate la
svista ma ho rimediato!
Ho
risposto a tutte le vostre recensioni, dal capitolo sette al nove, le troverete
come sempre al fondo. Grazie per avermi seguita
nonostante non ci fossi, mi ha fatto davvero molto piacere.
Ma bando alle ciance ed eccovi il decimo capitolo J.
A
presto.
Morsetti!
Capitolo 10My Destiny
Capitolo 10My Destiny
La corsa non era durata molto.
La casa era vicina, aveva
detto la verità.
Ci trovavamo al centro esatto del bosco, in mezzo a rami e
fiori spuntava una piccola ma deliziosa casetta di legno.
Sì girò sorridendomi.
“Siamo arrivati”. Mi disse indicando la casa con una mano.
Sorrisi.
Percorremmo il piccolo vialetto in ciottoli che ci separava
ancora dall’abitazione.
Aprì la porta e mi fece strada portandomi all’interno della
casa.
L’arco d’entrata affacciava su un piccolo salottino, un
divano rosso era posto al centro della sala, i muri erano di un bel color
mandarino, era un ambiente molto carino.
La sensazione di pace che avvertii all’interno di quella
piccola stanza mi scaldò il cuore.
“Allora, ti piace?”. Mi chiese James curioso.
“E’ magnifica”, risposi continuando a guardarmi intorno per cogliere altri particolari.
Davanti al divano c’era anche un tavolino di legno con sopra
un vaso che conteneva dei fiori freschi.
Emanavano un profumo buonissimo.
“Vieni, ti faccio vedere il mio studio”. Disse dirigendosi
al fondo della camera e spalancando un’altra porta.
I muri erano occupati da una libreria enorme.
Mi avvicinai per vedere che genere di libri tenesse, amavo
molto leggere.
Per la maggior parte erano testi che parlavano di arti oscure,
cartomanzia e…
Mi soffermai su quel libro, che presi tra le mani.
Comunicare con gli
spiriti…
Rimasi immobile, persa nei
miei pensieri.
“Tutto bene Isabella?”, chiese, sollevandomi dal piccolo
stato di trans in cui ero caduta.
“Bella… chiamami Bella”.
“Ok… Bella. Nome appropriato direi”. Osservò penetrandomi
con il suo sguardo.
Abbassai la testa, ero imbarazzata per quel complimento.
“Grazie” sussurrai solamente, rimettendo il libro al suo
posto.
Sospirai.
“Che cosa stavi guardando?”. Chiese cambiando argomento e
afferrando il libro che poco prima stavo guardando.
Lesse il titolo.
“Ah… Questo…”.
“Ti piace questo genere di cose?”. Chiesi curiosa.
“Sì… Io…”. Sospirò, e per la prima volta vidi comparire sul
suo viso una smorfia di puro dolore.
Mi avvicinai cauta.
“James, tutto bene? Se ho detto qualcosa che non andava,
scusami, non…”. Interruppe il mio fiume di parole.
“No Bella, non scusarti, non hai colpa. Vieni di là, credo
di… doverti delle spiegazioni”.
Lo fissai stranita, perché mai doveva darmi delle
spiegazioni sulla sua vita privata?
“Oh no, non mi devi nessuna spiegazione. E la tua vita
privata, davvero non…”.
“Bella, non riguarda solo me… So tutto di… te e di… Jacob”.
Mi pietrificai.
Chi era davvero quest’uomo? Come poteva sapere?
Automaticamente indietreggiai intimorita.
No Bella… Non avere
paura…
Scossi la testa, ancora la sua voce…
“Dagli ascolto, non ti faròdel
male”. Aggiunse James calmo.
Che cosa? Anche lui aveva sentito la voce di Jacob?
“Bella, dammi la possibilità di spiegarti”.
Continuavo a indietreggiare, quella situazione non mi
piaceva per niente, volevo scappare, andarmene via da lì.
Avevo fatto un grosso sbaglio ad accettare.
Stupida! Stupida Bella! Continuavo a ripetermi.
Amore… fidati…
Sobbalzai di nuovo…
Puntai i miei occhi in quelli di James che mi sorrise
incoraggiante.
“Chi sei?”, chiesi senza avvicinarmi.
“Lo sai chi sono”.
“No, chi sei veramente, come puoi sapere di me, di… Jacob e…
della sua voce?”.
“Anche io persi la mia compagna… molto tempo fa. Si chiamava
Victoria”. Disse e assieme a quelle parole, tornò l’espressione di dolore che
avevo visto poco prima sul suo viso.
“E questo cosa c’entra con me?”.
“Poco fa ti ho parlato del mio potere… ricordi cosa ti ho
detto?”.
“Sì. Che senti il dolore, percepisci le emozioni ma solo
quelle forti”.
“Esatto. Ma Bella, non percepisco solo le nostre”.
Lo fissai confusa, non capivo, cosa voleva dire?.
Fece un respiro profondo.
“Bella, posso percepire anche il dolore delle anime in pena.
Tutti coloro che non attraversano la luce, che restano sulla terra perché
legati a qualcosa o qualcuno. Il tuo Jacob è rimasto qui, perché sente che tu
soffri e ti ama troppo per lasciarti definitivamente. Non andrà oltre fino a
quando non tornerai a stare bene”. Disse tutto d’un fiato.
Ero letteralmente senza parole, non sentivo ne vedevo nulla.
Jacob era rimasto qui, per me… ma soffriva nel vedermi star
male.
Mi lascai cadere a terra, poggiai la schiena sulla libreria
e mi presi i capelli tra le mani.
Cominciai a singhiozzare, non era possibile, non stava
davvero accadendo, non poteva essere vero.
“Bella?”, James mi chiamò avvicinandosi.
I singhiozzi si fecero sempre più forti, non riuscivo a
prender fiato, non che ne avessi realmente bisogno…
Amore…
“No! Non posso sentire la tua voce così piena di dolore!
Smettila!”. Gridai disperata.
Era una pugnalata al cuore.
“Bella calmati, ci sono io ora…”, disse James
abbracciandomi.
Poggiai la testa sulla sua spalla.
“Aiutami…”, dissi solo.
Mi accarezzò la testa.
“Certo, io sono qui per questo… Il nostro incontro non è
stato casuale, mi ha portato lui da te”.
A quelle parole alzai la testa.
“Da quanto lo sai…”.
“Da poco prima che tu scappassi”.
Annuii con la testa.
“Vieni… è giunto il momento che noi due facciamo una bella
chiacchierata”. Disse aiutandomi ad alzarmi.
Era tutto così irreale.
Scossi la testa portandomi una mano sulla fronte per
scostare i capelli dal viso.
“Non è possibile”, sussurrai.
James sorrise, ma non disse nulla.
Tornammo in salotto e mi fece accomodare sul divano.
“Allora, cominciamo dal principio”. Disse portandosi le mani
sotto il mento.
“Come già sai oggi compio duecento anni, venni trasformato
da Victoria. Ero malato, i medici non mi avevano dato speranze. Fu così che lei
mi rapì e porto qui, in questa casa. Mi trasformò in un vampiro, spiegandomi
cosa mi sarebbe successo, cosa sarebbe cambiato. Quando riaprii gli occhi, e la
vidi, credetti d’essere morto. Era un angelo.”.
Si fermò prendendo un respiro, si vedeva
che gli faceva male ricordare.
“M’innamorai subito di lei e ci sposammo. M’insegnò a vivere
di solo sangue animale, non voleva essere un’assassina, e non desiderava che lo
diventassi nemmeno io. Eravamo felici, ma non era una cosa destinata a
durare.”.
Bloccò di nuovo il suo discorso, strinse forte i pugni e
serrò gli occhi, quando li riaprii, erano neri come la pece, due immensi pozzi
vuoti.
“Eravamo a caccia, quando ci imbattemmo in un branco di
licantropi. Senza motivo ci attacarono. Tentai con tutte le mie forze di
proteggerla, ma i lupi erano troppi. La uccisero e io… venni lasciato accanto a
un albero, senza arti, fui costretto a ricompormi.”
Mi portai una mano alla bocca, era una storia terribile, ma
non mi era sfuggito quella che aveva detto.
Dei licantropi gli avevano attaccati, i lupi erano troppi…
Che anche Paul fosse uno di loro?
A questo punto era molto probabile.
Alice li aveva citati la prima sera che ero stata da loro ed
Edward l’aveva corretta dicendo che erano dei mutaforma.
Sentii una fitta di dolore al petto e automaticamente mi
portai un braccio all’altezza del cuore.
Perché mi faceva così male ripensare a quei ricordi? A loro?
“Bella tutto bene?”. Chiese apprensivo.
“Sì, sì, scusami dovrei essere io a preoccuparmi di te e
invece… è il contrario”. Risposi accennando un sorriso.
“Non preoccuparti, sono passati cinquant’anni ormai. Ma non
c’è giorno in cui non penso che avrei dovuto proteggerla di più. E mi chiedo
perché, perché mi hanno lasciato in vita? A quel punto non desideravo altro che
morire.”. Disse stringendo i pugni.
“Mi spiace tanto James, so cosa si prova…”. Abbassai la
testa…
Amore…
Subito dopo aver udito la sua voce, accadde una cosa che non
mi era mai successa prima, sentii un soffio leggero di vento sfiorarmi la
guancia.
Mi portai la mano sul viso.
James sorrise.
“E’… è lui?”. Chiesi tremando.
Si limitò ad asserire col capo.
Chiusi gli occhi.
“Mi manchi terribilmente Jake… Perché mi hai
abbandonata?...”.
Un altro lieve spostamento d’aria mi colpì le labbra.
Sii felice amore mio…
Scoppiai in un pianto senza lacrime, era ancora più
frustrante.
James si sedette accanto a me.
“Ti aiuterò io Bella… assieme risolveremo tutto… Te lo
prometto”. Disse stringendomi a lui.
Stranamente quel contatto così ravvicinato non mi diede
fastidio.
Forse perché l’unica cosa che in quel momento per me aveva
importanza era aiutare Jake, io avrei potuto soffrire per l’eternità… ma lui,
Jacob, il mio amore, avrebbe trovato la pace e la serenità.
Non se prima non la
troverai tu…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Cap. 7
Sheba_94: Ok, ammetto di non aver capito nulla della recensione xd. Ma come sempre ti ringrazio per i complimenti e l’entusiasmo
xd.
Cap. 8
Hahaha come sempre sei troppo
simpatica xd. Pazienta un po’, le cose torneranno a
posto… J Grazie.
Cap. 9
Visto? L’avevo detto io che
stravolgevo la storia xd. Tranquilla, i Volturi non
sono previsti. Grazie per le recensioni. A presto.
Cap. 7
Piccola Ketty: Sono contenta e sollevata di non averti delusa,
spero di continuare così J. Grazie per la recensione. Baci
Cap. 8
Tranquilla, tornerà il sereno…
Anche se non prestissimo J.
Cap. 7
Frafra9: Grazie per l’augurio di buone vacanze e per la recensione J.
Cap. 8
Le vacanze tutto bene grazie J. Per quanto riguarda la
storia, non preoccuparti, si sistemerà tutto J. A presto.
Cap. 9
No no,
niente parentela tranquilla xd. Per ora i Cullen
rispettano la sua decisione… per ora… xd.
Cap. 7
Patu4ever: Grazie! Non ho ancora guardato ma lo darò presto J. Baci
Cap. 9
Si si, ancora viva tornata oggi dalle vacanze! Sono contenta
che i cappy ti piacciano J. James per ora? Solo aiutarla xd. A presto.
Cap. 7
CaroT: No no, Jacob non c’entra nulla! Jgrazie
per la recensione!
Cap. 7
Luisina: Grazie tesoro! Tvb anche io J.
Cap. 7
Simo87: Grazie per i complimenti. Spero di non deluderti ma… Si, Jacob è morto davvero J.
Cap. 8
Dai, ci voleva. Un po’ di rabbia
doveva venire fuori prima o poi… no? J.
Cap. 7
Annatfl: Non so, perché magari ho diviso (momentaneamente) la coppia
Edward Bella? Xd. Comunque sono contenta che ti sia piaciuto. Baci.
Cap. 8
Che bello vedere tutto questo
entusiasmo! Grazie J.
Cap.7
Barbyemarco: Non fare la finta tonta, che già lo sai xd.
Grazie per l’aiuto di questi giorni e x la recensione J. Tvb.
Cap. 8
Hahaha pazzaaaaa! Come sempre xd. Tvb.
Cap. 8
Jiulya Listing: Hahaha ti ho messa in crisi, scusa
xd. Ma presto si risolverà… forse xd.
Cap. 8
Trettra: E si, vendetta pura xd. Grazie per
la recensione ed il complimento. Baci.
Cap. 9
Mmmm, mi sa che anche qui deluderò
le tue aspettative, ma non ti svelerò altro xd. Alla
prossima. Baci.
Cap. 8
Goten: Grazie! Ma che bello, anche tu mi hai recensitaJ. Dai che sono
buona xd.
Cap. 8
Michelegiolo: Wow, anche un maschio che mi recensisce! Grazie! Per i
complimenti e la recensione J. A presto.
Cap. 8
LadySile: Eh, non posso dire nulla xd. Grazie
per la recensione J. Baci.
Cap. 9
Si sa, il mondo è bello perché vario
xd. Chissà che magari non abbia fatto bene invece, no?
Xd. Va beh, vedrai! Grazie. A presto.
Cap. 9
Elfa sognatrice: Ciao! Bene una “new entry”. La prendo come una “piccola
sfida personale”, ti terrò incollata alla schermo! J. Comunque si, è un Edward Bella. Ti ringrazio per la recensione e,
ovviamente, accetterò di buon grado ogni commento, negativo o positivo che sia.
J. A presto.
Eccomiiiii!!! Xd. Puntualissima! Devo ammettere che ultimamente sono
un po’ nel pallone, tra aggiornamenti ff ecc ma, promesso, ce la farò a fare
tutto xd. Ok Ok, non vi
stresso ulteriormente e vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Ci vediamo
al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Buona
lettura.
Morsetti.
Capitolo 11My Destiny
Capitolo 11My Destiny
Erano passati già venti giorni,
durante i quali avevo vissuto in casa di James, scoprendo così altre sue nuove
qualità.
Non solo aveva quello strano
potere che ogni giorno mi stupiva e spaventava, ma avevo scoperto che era anche
un ottimo giocatore di scacchi.
In quei giorni avevamo parlato di
molte cose, gli avevo raccontato tutta la mia storia.
Jacob, i Cullen, la mia
trasformazione, la vendetta che tanto bramavo e la mia fuga.
Durante tutto il mio racconto, non
aveva detto una parola, era rimasto ad ascoltare, imparziale e senza
giudicarmi.
Avevo trovato davvero un ottimo
amico.
Chiusi i pomelli dell’acqua e
uscii dalla doccia avvolgendomi in un morbido asciugamano bianco.
Eravamo appena tornati dalla
caccia.
Mi vestii con un jeans chiaro e
una maglia nera, non erano miei quegli abiti, ma di Victoria, la compagna
defunta di James.
Avevo timore ad andare nei centri
commerciali, popolati di gente, così mi aveva gentilmente prestato quelli.
Ogni giorno fingevo che tutto
andasse bene, ma non era vero... Era sempre più raro che udissi la voce di
Jacob e, come a peggiorare ulteriormente le mie giornate, un pensiero fisso mi
colpiva dalla mattina alla sera, senza lasciarmi mai tregua… Edward.
Mi chiedevo se mi pensasse, come
avesse reagito alla mia fuga, cosa stesse facendo.
Nonostante cercassi di impedire a
queste mie paranoie di invadermi la mente, trovavano sempre un piccolo spazio
dal quale passare.
Mi sentivo in colpa, non potevo
innamorarmi di qualcun altro, io appartenevo a Jacob.
Sii felice…
“Basta! Mi hai stufato, ti fai
sentire solo per dirmi questa frase! Stai diventando monotono Jake!”. Urlai al
vuoto.
“Con chi parli?”. Chiese James da
dietro la porta del bagno.
La aprii all’istante…
“Ok, è ufficiale. Sono impazzita…
Parlo con le voci!”. Dissi isterica.
Lui sorrise.
“Con la voce Bella”.
Non dissi nulla, mi limitai a
sospirare.
“Vieni, ti faccio vedere una
cosa”. Disse incuriosendomi.
Mi guidò in salone facendomi segno
di sedermi accanto a lui sul divano, così feci.
Estrasse dal cassetto della
cristalliera un album fotografico quadrato, color argento, e me lo mise sulle
gambe.
“Aprilo”.
Accarezzai la superficie liscia e
fredda della copertina, in basso erano incise due lettere e una data “J&V 1950”.
Lo guardai incuriosita.
“Sono le nostre iniziali, con la
data del nostro matrimonio”. Mi spiegò.
Gli sorrisi e aprii l’album.
Nella prima foto c’era un bouquet
di rose blu e bianche, poggiate su un cuscino di raso bianco.
Girai pagina e quel che vidi mi
lasciò perplessa.
Era la donna più bella che avessi mai
visto, lunghi capelli rossi ricadevano a boccoli sulle spalle scoperte, il
fisico snello e tonico era fasciato da un abito bianco stile principesco, un
sorriso radioso dipinto sul suo volto perfetto.
“Era davvero bellissima…”, dissi senza
staccare i miei occhi dalla foto.
“Bellissima è un eufemismo…”, mi
rispose con la voce rotta dalla commozione.
“Ti manca tanto vero?”. Chiesi, ma
subito dopo me ne pentii, era una domanda al quanto stupida, che aveva una
risposta piuttosto ovvia.
“Immensamente”. Rispose chiudendo
gli occhi.
“Ma… La senti ancora? Voglio dire,
ti ha più… detto qualcosa?”. Chiesi titubante, temevo di essere troppo
invadente.
“No. Oramai è andata…oltre. Sono
riuscito a superare il dolore della sua perdita”. Rispose accennando a un
sorriso.
Calò un silenzio imbarazzante, non
sapevo cosa dire.
“E ci riuscirai anche tu Bella”,
disse infine sfilandomi l’album di mano per riporlo nel cassetto.
Non me la sentii di rispondergli
nulla, abbassai la testa e cominciai a fissare le mie mani.
“Bella?”. Mi chiamò, sollevandomi
il mento con un dito.
“C’è qualcosa di cui vuoi
parlarmi?”. Chiese fissandomi intensamente.
“Io… Ecco James, mi sento di…peso.
Non è giusto che resti qui ventiquattro ore su ventiquattro, ad invadere la tua
privacy”. Dissi tutto d’un fiato esponendo parte dei miei pensieri.
Lui scosse la testa.
“Questo non è un problema, puoi
restare qui anche per sempre se vuoi… Ma non è solo questo che devi dirmi…”.
Non era una domanda ma
un’affermazione…
Potevo davvero dirgli di Edward?
Ero sicura che non mi avrebbe giudicata, ma se invece mi sbagliavo? E poi
nemmeno io ero certa di quel che provavo.
Sospirai.
“Sai che puoi dirmi tutto”. Disse
solo prima di allontanarsi da me.
Lo fermai per un braccio… dovevo
fidarmi di lui.
“No! Aspetta…”. Ero imbarazzata,
non sapevo nemmeno da dove iniziare.
Sì fermò e tornò a sedersi accanto
a me.
Non disse nulla, aspettava solo
che io iniziassi a parlare.
Così presi coraggio ed esposi
tutti i miei pensieri.
“Io… Non faccio che pensare ad Edward”,
dissi chiudendo gli occhi.
Non volevo vedere la sua espressione,
il suo sguardo che, severo, mi giudicava.
Continuai.
“Non so spiegarmelo, è come se… se
una parte di lui avesse messo radici nella mia mente. So che è causa sua se
sono così, so che dovrei odiarlo, ma… non posso… non posso e non riesco! E poi
la voce di Jake che ogni volta che penso ad Edward mi dice di essere felice”.
Sputai quelle parole a forza, ma subito dopo averle pronunciate mi sentii
meglio.
Continuavo a tenere gli occhi
chiusi e, solo quando non avvertii risposta da parte di James, li riaprii.
Mi fissava in modo strano, come se
mi volesse studiare.
Cominciai a temere d’aver
sbagliato, ora mi credeva una poco di buono, una che dopo un mese dalla morte
del futuro marito si… innamora?.
“Ne sei innamorata?”. Chiese,
interrompendo il flusso dei miei pensieri e lasciandomi perplessa…
“Era quello che mi stavo
chiedendo”, ammisi dicendo solo parte della verità.
“Bella, i cambiamenti in un
vampiro sono rari e quando avvengono sono… definitivi.”. Disse fissandomi
ancora più intensamente.
“Io… no… non credo d’esserne
innamorata, ma… sicuramente è molto più di un amico o conoscente”.
“Molto più di me…”, borbottò
James.
Avevo sentito bene quello che
aveva detto, ma non capii il significato di quella sua affermazione.
“Che cos…”. M’interruppe.
“Vuoi tornare dai Cullen?”.Mi
chiese spiazzandomi.
“Cosa?!?!”. Chiesi preoccupata.
Era forse impazzito?
“Certo che no! Sono scappata dopo
avergli creato problemi di ogni tipo e ora dovrei tornare come se nulla fosse
nella loro famiglia?! Assolutamente no…”.
Aggiunsi dando voce ai miei
pensieri.
Mi avrebbero sicuramente odiato e
poi chi mi dava la sicurezza che davvero mi avrebbero voluto ancora con loro
dopo tutto quello che avevo combinato?.
Anche se, dovevo ammettere che
l’idea di tornare da loro, da Edward, mi aveva sfiorato più e più volte, ma
l’avevo sempre ricacciata indietro, ero troppo codarda per affrontarli di nuovo.
“Non insisto, ma probabilmente
dovresti pensarci seriamente. Se è… lui che ti rende felice. ”. Mi rispose
calmo, come se quello che gli avevo detto fosse roba di poco conto.
“No!”, risposi secca, ero
irremovibile.
“Come vuoi Bella”.
Forse se mi fossi scusata, se
avessi spiegato le mie ragioni, mi avrebbero ripreso in casa con loro.
Sospirai afflitta.
Non sapevo cosa fare, ero troppo
confusa.
“Dammi qualche giorno per
pensarci”. Dissi.
“Bella…”.
“No James, ascoltami. Sono
confusa, ammetto che probabilmente è la scelta più sensata, ma… voglio esserne
certa, sicura al cento per cento. Per questo ho bisogno di qualche giorno per
pensare”. Risposi interrompendolo per spiegare le mie ragioni.
“Ok, ma dovrai prendere la tua
decisione prima o poi. Rimandarla non farà altro che prolungare questo tuo
calvario, anzi… questo vostro calvario”.
Sicuramente si riferiva a Jacob.
Ok, avrei preso la mia decisione,
ma non ora, non in questo momento.
Uscii di casa, avevo bisogno di
pensare…
La osservavo da lontano, non sapeva che la amavo e forse
mai l’avrebbe saputo…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Jiulya Listing: Mmmm, devo pensarci xd. Scherzo!
Ovvio che ti “perdono” xd. Hahaha non continuerai a pensarlo per molto xd. A
presto. Kiss.
RachEl CullEn: Grazie! L’importante è che tornate al capezzale xd. A
presto.
Simo87: Meno male! Poco alla volta ti verrà chiarito xd.
Bigia: Grazie! Sono contenta che ti piaccia J. A presto.
Trettra: Grazie mille! E di questo che mi dici? J.
Patu4ever: Ma sai che mi è venuto in mente dopo? Giuro che appena
scritta non l’ho pensato! Ma l’idea alla fine mi è piaciuta J. Sono contenta che la pensi
come me J. Grazie!
Sheba_94: Come sempre la tua euforia mi fa morire dal ridere xd. Mi
rendi sempre felicissima xd. Grazie! Alla prossima gioia. Bacioni!
Frafra9: Grazie! J.
Elfa sognatrice: Grazie per la recensione. Questo “insistere” sul James
cattivo, sta facendo nascere nel mio cervelletto delle nuove idee xd. Ma non
anticipo.. Alla prossima. Kiss.
Piccola Ketty: Bene! Amo stupire! J.
Annatfl: Ciao! Bene, si ammetto dia vere una grande fantasia xd, ma
è grazie a questo che le mie storie nascono xd. A presto e grazie!.
Barbyemarco: Shhh! Non dare anticipazioni xd. Non ti preoccupare per il
resto J. Tvb.
Eccomiiiii! Pronta con il nuovo capitolo, ma prima vorrei
chiedere una cosa… Ho notato che alcune\i di voi che prima mi recensivano, sono
sparite\i… Non riesco a capire… forse non vi piace più la storia? Ho
dimenticato di rispondere a qualcuno di voi tra le recensioni? Ecco… me triste L. Mi fate
sapere che fine avete fatto??Please? Spero che il mio appello AAA ricercasi recensori
sia arrivato xd.
Ora vi lascio alla lettura J.
Come sempre ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre
recensioni…
Morsetti.
Capitolo 12My Destiny
Capitolo 12My Destiny
Avevo passato la notte accovacciata su un albero, dovevo
riflettere, pensare.
Ma non ero arrivata a nessuna conclusione.
La pioggia continuava a battere insistente, ero
completamente bagnata, ma non m’interessava.
Mi ero fatta mille e mille domande,
ma nessuna aveva trovato risposta.
Era davvero giusto nei confronti di Jacob? Potevo davvero
lasciare che il mio cuore si mettesse nelle mani di Edward? Lui mi avrebbe voluto?
E la sua famiglia?.
Non mi ero mai sentita così vuota, persa.
Mi mancavano i miei punti di riferimento, la mia famiglia,
la mia casa, la mia stanza… il mio Jacob…
Sospirai.
Un rumore improvviso ruppe la quiete e il silenzio di quel
momento.
Con un balzo saltai giù dall’albero.
Il mio sguardo incontrò quello di un altro vampiro, gli
occhi erano di un cremisi acceso, i capelli neri gli
ricadevano sulla schiena, lo guardai dal basso verso l’alto.
“Mmm che bel bocconcino”, disse parlando per la prima volta.
La sua voce era sgradevole.
“Chi sei? Che cosa vuoi?”, chiesi sprezzante.
Lui di tutta risposa mi sorrise e fece un passo verso di me,
io automaticamente arretrai.
“Il mio nome è Laurent bambolina. E non voglio nulla, hai
solo interrotto la mia caccia piombando sul sentiero che stavo percorrendo”. Lo
fissai sgomenta.
I suoi occhi erano rossi, segno della sua alimentazione
tanto diversa dalla mia, e, inoltre, non mi sembrava
d’aver udito la presenza di nessun umano da quelle parti.
Mi concentrai sui rumori circostanti e notai un debole
battito provenire da nord e dei singhiozzi.
“Non ho tutto il giorno, ti dispiace farmi passare?”. Disse
interrompendo la mia ispezione.
“E permetterti di uccidere un essere umano? No di certo…”,
risposi mettendomi in posizione di difesa, Laurent scoppiò a ridere.
“E tu di cosa ti nutriresti con
esattezza?”, chiese lui continuando a ridere.
“Di animali lurido assassino!”, gli gridai addosso.
Subito sgranò gli occhi, ma un
attimo dopo, senza preavviso, scattò superandomi
sulla destra e cominciando a correre verso quel flebile battito.
Partii subito dopo di lui, non potevo permettere che
spezzasse una vita umana sotto i miei occhi, non avrei mai potuto convivere con
una simile responsabilità addosso.
Correvo con tutte le mie forze, ma per quanto mi sforzassi,
non riuscivo a raggiungerlo.
Eravamo in prossimità del luogo in cui si trovava l’umano, i
singhiozzi erano più udibili e quando avvertii la sua voce, un moto di rabbia
si accese dentro di me, se prima lo facevo per non avere altre brutte questioni
sulla coscienza, ora era perché sentivo il bisogno impellente
di proteggere quella piccola vita…era solo una bambina.
“Voglio la mia mamma…”, la sentii dire singhiozzando ancora
più forte.
“NO!”, gridai contro Laurent.
Con un balzo riuscii a superarlo, ma era troppo tardi,
eravamo ad appena cinque metri dalla bambina.
Trattenni il respiro per sicurezza, non sapevo quanto sarei
stata in grado di controllarmi.
Mi accovacciai davanti a lei e scoprii i denti.
“Non ci provare… è solo una
bambina”, sibilai.
“E chi sarà a impedirmelo,
tu?”, chiese prendendosi gioco di me.
Di tutta risposta ringhiai.
Sentivo la bambina tremare alle mie spalle.
“C-Ch-Che succede? No-non vo-volete farmi del ma-male
vero?”, chiese più impaurita che mai.
Avrei voluto girarmi, abbracciarla e rassicurarla, ma non
potevo abbassare la guardia.
“Tranquilla piccola… sarò veloce, non sentirai nulla.
Promesso”. Rispose Laurent facendo un passo verso di lei.
Un altro ringhio d’avvertimento uscì dalle mie labbra, ma
sembrava non curarsene.
Il rumore di un’altra voce umana ci distrasse entrambi.
“Isabella Marie Swan?”. Mi voltai di scatto quella voce
l’avevo già sentita.
Quando incrociai il suo sguardo, mi sentii persa…
Stavo guardando il capo della polizia di Hannover… non che
migliore amico di mio padre.
“Io… n-no, si sbaglia”, risposi cercando di riparare a
quella situazione disastrosa.
Non sapevo cosa fare, non potevo scappare e lasciare senza
protezione la bambina e Bill, il capo della polizia.
Ma oramai mi aveva vista e riconosciuta, cosa potevo fare?.
“Mmm perfetto, oggi secondo e dessert, non poteva andarmi
meglio”. Disse Laurent sfregando le mani.
“Prima devi passare sul mio cadavere”, risposi infuriata.
Avvertivo le stesse sensazioni che avevo provato di fronte a
Paul, l’ira che mi accecava togliendomi la ragione.
La voglia di affondare i miei denti nel collo di Laurent, di
ucciderlo, farlo a pezzi.
“La tua presenza rallenta solo i miei piani…Ma se proprio ci
tieni tanto sarai la prima a morire bambolina”. Rispose, leccandosi il labbro
superiore.
“Non credo proprio…”.
Quella voce mi colpì forte e chiara, come un fulmine a ciel
sereno, mi voltai nella sua direzione e, quando i nostri sguardi
s’incrociarono, capii che non avrebbero mai più potuto separarsi…
Stavo correndo per
salvarla, avevo avvertito il pericolo…Ero vicino.
Finalmente giunsi nel
luogo dello scontro…
Ma qual che vidi, non
mi piacque per niente.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Sheba_94: Aaaaaa povero cricetino del cervello ,
spero non abbia preso fuoco! Xd. Ovviamente non posso
dirti chi è l’artefice della frase ma ti ringrazio, come sempre per i
complimenti. Xd. Morsetti.
Barbyemarco: Aaaaaa ti friggoooo!!Xd. Fai la brava xd. Tvb morsetti e
baciotti J.
Patu4ever: Letto così, mi sa quasi di ridicolo xd.
Grazie per il complimento e per quanto riguarda la tua domanda… Vedrai xd. Ciau.
Trettra: Grazie! Ma resterà per sempre
buono? Mmmm… Alla prossima xd.
Frafra9: Ovviamente non posso dirlo xd. Grazie
per il complimento. morsetti.
Tede: Ciaoo! E grazie! Jma non posso rispondere alla tua
domanda… Lo vedrai “strada facendo” xd. A presto!
Piccola Ketty: Mmmm e sei sicura che l’osservatore fosse Edward? Mmmm non dico altro… Morsetti.
RachEl CullEn: Grazie! James volva dire che Edward per Bella è molto più
di quanto non sia lui… J. Non sei stupida, sono io che non mi sono spiegata bene J. Morsetti.
Bigia: Grazie, ma quante domande xd. Tutte
cose che scoprirai a breve J. Ciao!
Annatfl: Mmmm non posso dire nulla, ma adoro leggere le vostre idee
xd. A presto e grazie!
eMiLy BlOoD: Non posso confermare ne smentire le tue tesi, ma vedrai… J. Grazie mille per i complimenti, sono contenta che ti piaccia J. Morsetti.
Elfa sognatrice: Mi fa piacere che ricordi bene la storia J. Per quanto riguarda la tua
ipotesi… Non posso risponderti ma devo ammettere che mi hai stupita…
J. Un bacio. A presto.
Eccomi! O meglio, ecco il messaggio che ho lasciato pronto per
voi xd. E’ il 8/09 e domani parto, così per non lasciarvi a secco, ho preparato
tutto quanto oggi. Comprese le risposte alle vostre recensioni.
Sono 19, e se dovessero aggiungersene altre, risponderò nel
prossimo capitolo J.
Vi ringrazio per aver risposto al mio appello AAA ricercasi
recensori xd.
Rientrerò il 12 sera, quindi non temete, non perderete nulla J.
Lascio il compito alla mia patatina fritta barbyemarco, che
ringrazio per il favore xd.
Noi ci sentiamo la prossima settimana vampirozze!
Come sempre vi aspetto al fondo con le risposte alle vostre
recensioni e non solo… vedrete una volta arrivate alla fine hahah J.
Morsetti.
Capitolo 13My Destiny
Pov Edward
Erano passati già venti lunghissimi giorni da quando Bella
era scappata dalle mie braccia.
Nonostante sapessi bene dove si trovava e con chi era,
grazie alle visioni di Alice, non mi ero mai mosso di casa.
Doveva essere lei a scegliere e se preferiva stare con
James, io di certo non gliel’avrei impedito.
L’amavo, più della mia stessa vita, volevo solo la sua
felicità.
Mi portai le mani al volto e sprofondai nuovamente nei
ricordi…
La giornata trascorsa nel bosco, i suoi sorrisi, la sua voce
angelica, la sua risata cristallina… mi mancava terribilmente.
Fratello così mi
uccidi… Vai da lei, aprile il tuo cuore!
Era Jasper, stanco di stare male, di sentire il mio dolore.
Lentamente mi alzai e uscii dalla sala per dirigermi in
camera mia.
Perché doveva essere tutto così complicato? Così difficile?
Edward posso entrare?
Alice interruppe i miei pensieri ed entrò nella stanza.
“Non mi sembrava d’aver risposto”, dissi, infastidito dalla
sua invasione.
“L’avresti fatto… Comunque non sono qui per discutere.
Edward devi andare da Bella”.
Sbuffai, il solito discorso.
“Ne abbiamo già parlato Alice”. Risposi seccato.
“Edward, è una settimana che ti rifiuti di leggere nella mia
mente e di vedere le mie visioni, se solo…”.
“Se solo cosa Alice!?! Hai una vaga idea di quanto io stia
soffrendo!?! Vederla tra le braccia di quell’essere non fa che aumentare il mio
dolore e la frustrazione!”. La interruppi urlandole in faccia.
“Se solo tu guardassi Edward!”, rispose sbattendomi con
prepotenza le sue visioni davanti agli occhi.
Chiusi all’istante la mia mente.
“No! Forse dovrei andarmene, così non soffrireste più per
me! Sono stanco di sentirmi ripetere le stesse cose! Lei non mi vuole Alice!”.
Ero fuori di me dalla rabbia, accecato dal dolore e dalla disperazione.
Volevo solo sparire, dimenticare, non potevo andare avanti
così.
Stavo facendo soffrire la mia famiglia e questo non era
giusto.
“Edward dove stai andando!?”. Gridò Alice vedendomi uscire
dalla stanza.
Mi seguì fin di sotto,
mettendosi davanti alla porta per sbarrarmi il cammino.
“Spostati”, sibilai
nervoso.
Jasper intervenne, scostando la sua compagna.
“Edward…”, mi chiamò, quasi ad avvisarmi.
“Non puoi!”, gridò Alice cominciando a singhiozzare, ma
oramai avevo deciso… Non potevo vivere se con me non c’era Bella.
“Devo… e posso”. Dissi prima di aprire la porta.
Stavo per fiondarmi nel bosco, direzione… Volterra.
Lì regnava un clan di vampiri, coloro che comandavano tutto
il nostro mondo, non ammettevano che qualcuno di noi trasgredisse alle regole,
o meglio, la regola, l’unica fondamentale della nostra specie.
Subito dopo il mio sguardo incrociò quello di Bella, i suoi
occhi avevano cominciato a perdere un po’ di quel colore cremisi che
distingueva i neonati.
Fu la visione più bella di tutte.
Una scarica elettrica mi percorse lungo tutto il corpo,
qualcosa era cambiato, ma non era quello il momento di pensarci.
Riportai il mio sguardo sul vampiro che poco prima aveva
meditavo di uccidere la mia unica ragione di vita.
Mi accovacciai pronto alla battaglia.
“Pagherai per aver solo poggiato il tuo sguardo su di lei…”.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Frafra9: Hahaha grazie! Ma ancora un po’ devi patire xd.
Tom angel: Grazie! Sono contenta che ti piaccia! Ammetto che Jake come
personaggio non mi fa impazzire… Anzi, però almeno una volta, volevo tenerlo fuori
dalla solita sfortuna xd. Kiss.
Tede: Grazie! Eh si… finalmente arrivano i nostri xd! Kiss.
Hale 1843: Grazie! Quanti complimenti J *me arrossita*! Ho sconvolto un po’ la storia, come avrai
visto, ma sono contenta che l’apprezzi comunque! Tanti baci e ancora grazieee.
Piccola Ketty: Visto?! Sono stata brava xd, era Edward! J Grazie per la recensione.
Morsetti.
CaroT: Grazie! Che bello! Sono strafelice! Temevo un po’ per
questa ff per via del confronto con l’altra, ma vedere che ti\vi piace mi riempie
di gioia! Bacioni J.
Trettra: Bene! Almeno qui un po’ di curiosità te l’ho tolta xd!
Grazie per la recensione. A presto.
Elfa sognatrice: E con questo cappy hai scoperto che la tua prima ipotesi
era giusta xd. Mi dispiace, ma non c’è ancora un vissero tutti felici e
contenti, se così fosse la ff sarebbe già finita J. A presto e grazie per la recensione. Baci.
Patu4ever: Ma noooo la mia era una battuta! J figurati se mi offendo J.
RachEl CullEn: Wow! Che immagine carina si è creata nella mia mente xd.
Grazie per i complimenti e la recensione. Morsetti!
Stellalilly: Certo! J Grazie per la recensione. Morsetti.
Bigia: Grazie! Sono contenta che la mia fantasia ti\vi soddisfi
xd.
Goten: Ma certo che di! E chi altri se no? Xd.
Annatfl: Hahaha credo che tutte saremmo ben disposte a prendercelo
xd. Grazie per la recensione. Morsetti J.
Ross_ana: Hahaha ma noooo, se non recensite più penso che non vi
piaccia più la storia! Xd. Comunque, ovviamente, la recensione lascialo solo se
vuoi, era solo per sapere che fine avevate fatto xd. La parolina in codice mi
piace un casino xd. Alla prossima e grazie per la recensione! J. Kiss.
Aly91: Ciao! Che bello un’altra new entry! Sono contenta che la
storia ti piaccia, spero di continuare ad appassionarti J. Grazie J. Morsetti.
eMiLy BlOoD: Hahaha sei fantastica con le tue recensioni xd. Grazie per i
complimenti e il commento J. Alla prossima. Kiss.
Nanerottola: Mmmm ne sei pienamente convinta? Dopo questo cappy direi di
no xd. Grazie per la recensione. Morsetti.
Simo87: Xd, hai capito bene! Grazie per la recensione e
l’entusiasmo alla Alice xd. A presto!
Allora, prima di salutarvi e
ringraziarvi, come sempre, tutti, volevo lasciarvi scritte un paio di
informazioni la prima:
Per chi di voi non lo sapesse,
ho scritto anche un’altra fan fiction intitolata “After the breaking down: Il
continuo”, postata sempre qui su efp, magari se vi
va, fateci un salto J.
La seconda cosa, vorrei lasciarvi
scritte un paio di ff che secondo me vale la pena di leggere, è solo un piccolo
consiglio, se vi va di vedere qualcosa di nuovo e originale J.
Eccomiiiii, ok ok sono in ritardo lo ammetto, ma nemmeno immaginate,
oggi ho un esame, sono nervosa a mille, e moooolto intrattabile
Eccomiiiii,
ok ok sono in ritardo lo ammetto, ma nemmeno
immaginate, oggi ho un esame, sono nervosa a mille, e moooolto intrattabile. Volevo
avvisarvi di una cosa, ho fatto un piccolo errore, nel capitolo 12 l’amico di Charlie della polizia che vede Bella si chiama
Bill ma visto che, così faceva confusione con Billy, ho deciso di cambiarlo in
Alan, peccato che l’ho scritto in questo cap, ma non l’ho corretto nel 12. Mi scuso per la svista, provvederò ad aggiustarla. Nel mentre
sappiate che Bill e Alan sono la stessa persona xd.
Bene,
ora vi lascio alla lettura, ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre
recensioni.
Com’è nata l’idea della tua storia
Capitolo 14My Destiny
“Pagherai per aver solo poggiato il tuo sguardo su di lei…”.
La frase che Edward pronunciò subito dopo aver distolto il
suo sguardo dal mio mi provocò una strana sensazione.
Lui era qui, davanti a me, pronto a combattere per proteggermi.
Nel momento in cui era entrato nel capo di battaglia edi nostri sguardi si erano legati, avevo capito di amarlo… Ma era davvero
giusto?
Scossi la testa, non era quello il momento di pensarci.
“Bella, porta gli umani via da
qui”. Edward si rivolse a me, era freddo glaciale, ma sapevo che la causa era
Laurent.
“Edward, non ti lascerò solo”, dissi dando voce ai miei
pensieri.
Se gli fosse successo qualcosa non
me lo sarei mai perdonato.
Lo vidi ghignare.
Non capivo, cosa c’era di tanto divertente?
“Non sono solo…”.
Subito dopo quelle parole, Jasper ed Emmett arrivarono per
affiancarlo.
Sorrisi, Laurent non aveva scampo.
“Ehi sorellina, mi sei mancata.
Sistemiamo questo pallone gonfiato e siamo subito da
te”, tuonò Emmett.
Era incredibile come, anche in quei momenti, riusciva a
essere così disinvolto e naturale.
Mi voltai, per vedere come stavano la bambina ed
Alan, il quale continuava a fissarmi incredulo.
“Vai Bella! Ti
raggiungo tra poco”, m’incalzò Edward.
“Ok… Fate attenzione”, sapevo che erano tre contro uno, ma ero comunque preoccupata
per la loro incolumità.
“Andiamo”, dissi prendendo in
braccio la bambina ed afferrando Alan per un braccio.
Li trascinai nella foresta, in
modo che gli alberi potessero coprire loro la visuale di quel che
sarebbe successo di lì a pochi minuti.
“Sei Isabella vero? E quelli chi
sono?”, mi fermai, poggiando a terra la bambina.
“Alan, lascia stare. Tra pochi minuti sarà tutto finito”. Risposi fissando i miei
occhi nei suoi.
Sapevo di non poter più mentire, oramai sapeva chi ero.
Fece un passo in dietro, probabilmente si sentiva minacciato
da me.
“Che cosa sei?”, chiese spaventato.
Non risposi alla sua domanda, non c’era niente da dire.
“Ho paura…”, sentii mugugnare la bimba.
Mi chinai su di lei.
“Non devi averne tesoro. Qui sei al sicuro. Come ti chiami?”.
“Agnes”, mi rispose timorosa.
“Hai un bellissimo nome. Io mi chiamo Isabella, ma puoi chiamarmi Bella”, le risposi
dolcemente.
Lei mi sorrise.
Era un po’ più calma.
“Dove sono i tuoi genitori?”. Chiesi, sperando che non fosse
successo nulla di grave.
“La stanno aspettando. Stavano
facendo un pic-nic, quando Agnes si è allontanata. I suoi genitori
si sono spaventati molto e hanno chiamato la polizia.”. Fu Alan a rispondermi.
Annuii.
“Visto Agnes, presto sarà tutto finito”. Dissi, dandole una
carezza sul viso.
Avevo cercato di distrarla dal rumore del combattimento che
era in atto.
Ma un odore forte d’ incenso mi
distrasse dai miei propositi.
Guardai nella direzione dalla quale proveniva quell’odore, e
vidi un’immensa nube nera stagliarsi contro il cielo grigio di Hannover.
Ricordai subito la prima conversazione avuta con Edward, mi
aveva spiegato che per uccidere quelli della nostra specie bisognava farli a
pezzi e bruciarne i resti.
Probabilmente, quello era il motivo della nube.
“Oh santo
cielo! Un incendio!”. Gridò Alan spaventato dalle
nubi.
Sorrisi.
“No Alan, nessun incendio”, lo rassicurai.
“Ma… il fumo, e l’odore…”.
“Fidati di me Alan… Non c’è nessun incendio”. Ripetei.
Si passò una mano tra i capelli.
“Bella… Charlie e Reneè sono distrutti.
Ti stanno cercando ovunque, non puoi chiedermi di mentire.”
Inaspettatamente cambiò discorso, non me lo aspettavo, per
questo rimasi in silenzio.
Non sapevo cosa dirgli, come giustificarmi.
“Devi Alan. Non
posso più… tornare da loro”. Quelle parole mi fecero un immenso male, ma
era la pura verità.
“Perché… Che cos’è successo?”.
“Alan io… non posso dirtelo mi dispiace”.
“Ma… Bella io…”.
“Bella!”. L’urlo di Edward mi fece sobbalzare, interrompendo
Alan.
Era accovacciato su un albero, mi sorrideva radioso.
Ricambiai il sorriso e tirai un sospiro di
sollievo, stava bene.
“Alan… Non ti chiedo di mentire a mio padre e a mia madre.
Ti sto chiedendo di non dire nulla. Non potranno cercarmi in eterno…
Mi dispiace, ma è tutto quello che posso dirti. Spero che mi darai ascolto. Addio Alan”.
Detto ciò, con un salto raggiunsi
Edward sull’albero e cominciammo a correre verso casa.
Non sapevo se Alan mi avrebbe ascoltato, ma lo speravo con
tutte le mie forze.
Dire a Charlie e Reneè che
ero ancora viva e che mi trovavo ad Hannover, non
sarebbe servito a nulla, avrebbe solo acceso in loro false speranze.
All’improvviso mi bloccai, non potevo andarmene così.
Un nuovo pensiero si era fatto
strada dentro me.
Edward si fermò poco più avanti di me.
“Bella, che cosa c’è?”, chiese preoccupato.
Alzai la testa e puntai i miei occhi nei suoi, sentivo un
bisogno pressante, così forte che sembrava
consumarmi dall’interno.
Gli corsi incontro buttandogli le
braccia al collo, lo strinsi a me in un forte abbraccio.
“Grazie”, sussurrai, poggiando la testa sul suo petto.
In quell’istante avvertii un soffio leggero di vento, che mi
accarezzò tutto il corpo.
Addio Bella… Sii
felice…
Mi voltai di scatto, staccandomi dall’abbraccio di Edward.
Jacob, se n’era andato, questa volta… per sempre.
Sorrisi.
Permettendo al mio cuore d’innamorarsi di nuovo, avevo
liberato Jake dall’inferno in cui era costretto a rimanere per causa mia.
Addio amore mio…
Pensai fissando il cielo.
“Bella?”, Edward mi chiamò.
Mi voltai verso di lui, lasciando che i nostri sguardi s’incatenassero nuovamente.
“Non posso andarmene così… Voglio passare a salutare James. Se non fosse stato per lui, non avrei mai avuto pace.”.
Rimase per qualche istante in silenzio, lo vidi stringere i
pugni lungo i fianchi, non capii quel comportamento,
ma pochi secondi dopo, mi rispose.
“Ok, ti accompagno”.
Annuii ed
assieme a lui mi diressi verso casa di James.
Pochi minuti dopo arrivammo davanti al sentiero che portava
alla sua abitazione, per tutto il tragitto né io né Edward avevamo proferito
parola.
Percorsi quei pochi metri timorosa.
Avevo paura che si sarebbe arrabbiato
o che avrebbe pensato male di me.
Ma il mio non era un addio, volevo
restare in contatto con lui, essergli amica, aveva fatto molto per me ed io non
l’avrei mai dimenticato.
Arrivai davanti alla porta, lentamente la aprii, ma,
stranamente, la casa sembrava vuota.
“James?”, lo chiamai pur non avvertendo alcun rumore.
“Non c’è…”, intervenne Edward che era alle mie spalle.
Sospirai.
“Ok, aspetta qui, gli lascio un biglietto”. Dissi entrando.
Presi un pezzo di carta e una penna dal cassetto:
James, ho bisogno di
parlare con te, di ringraziarti per tutto quello che hai fatto.
Sono successe un po’
di cose in queste ultime ore, ma non mi va di spiegarti tutto così.
Appena rientri
raggiungimi a casa Cullen… sono da loro.
Ti aspetto lì.
A presto.
Bella.
Lasciai il biglietto ben in
vista sul tavolo.
Uscii dalla porta e trovai Edward ad attendermi.
“Torniamo a casa?”, chiese tendendomi la mano.
Sorrisi.
“Torniamo a casa”, risposi afferrandola.
Stavo tornando dai Cullen, di lì a poco avrei dovuto
confrontarmi con loro, era il minimo che potessi fare, lo sapevo, ma nonostante
tutto continuavo ad essere preoccupata… E se non mi
avessero riaccettata tra loro?
Non potevo saperlo… Ma presto, l’avrei scoperto.
Rispondendo alle vostre recensioni:
Rispondendo alle vostre recensioni:
Patu4ever: Ciao! Mamma mia, sto per farmi una figuraccia, io la tua ff
la seguo già da parecchio! Ma non scrivo quasi mai
recensioni L. Ma credimi se ti dico, che mi piace davvero
tanto! Prometto che, da oggi in poi le lascio! Scusami L. Ti ringrazio per i
complimenti. A presto. Baci.
Sheba_94: Eh sì che mi sono accorta della tua assenza! Sinceramente
credevo ti fossi offesa per la battuta del cricetino arrostito xd. Sono
contenta di sapere che non è così J. Ti ringrazio come sempre per i complimenti J. Alla prossima. Baci.
Jiulya Listing: Ciaooo, ma figurati, l’importante è sapere che ti piace xd.Grazie per i complimenti e la recensioni J. Bacioni.
Elfa sognatrice: Mi piace sempre un sacco leggere le tue idee xd. Grazie per l’augurio e tranquilla, non ero ancora
tornata. Sono arrivata il 12 sera J. Per altro, mi piace la
pazzia xd, quindi, per favore, non cambiare J. Un bacio, a presto.
Vika: Ciaooo, grazie! Sia per l’augurio che
per i complimenti. J Baci.
Ross_ana: Ciao! Sì sì, più che divertita
direi xd. Ti ringrazio per i complimenti e, per quanto riguarda le tue
aspettative… Vedrai xd. A presto.
Trettra: Grazie! E sempre w Edward xd.
Hale1843: Hahaha grazie! In effetti, mi sono dovuta sedere sulla
valigia per chiuderla xd. Ma ce l’ho fatta! Il nostro
Jasper… sempre saggio xd. A presto bella, ciaooo.
Shinalia:J più presto di così? Xd. Grazie per la recensione. A presto.
Piccola Ketty: Mmm sei una veggente quindi? Xd.
Grazie per la recensione, a presto.
Frafra9: Hahaha, detto così sembro crudele io xd.
Grazie per i complimenti. Baci.
Tede: Siiii tutti con Ed xd. Grazie per
la recensione e il complimento. Bacioni.
RachEl CullEn: La nostra Alice salva sempre la situazione! J Grazie e a presto.
Goten: Hahaha Grazie! Jun bacio e a presto.
Bigia: Eh sì, mai toccare ciò che Edward Cullen ama xd.
Annatfl: Mmm sei napoletana? Xd. Grazie per i complimenti e la
recensione. Baci.
Nanerottola: Mmm non ne sarei così sicura xd.
Ammetto che è tutto confuso, ma presto si chiarirà. Baci.
Ragazzeeee, ho passato l’esame alla grande! Ora sono
ufficialmente cuoca! Ringrazio tutte coloro che mi
hanno augurato buona fortuna J.
Ed ora, dopo avervi dato questa
notizia, che a voi non interessa ma che a me soddisfa xd, vi lascio alla
lettura del quindicesimo cap.
Buona lettura a tutti!
Ci vediamo al fondo con la risposta alle vostre recensioni.
Morsetti
Capitolo 15My Destiny
Capitolo 15My Destiny
Eravamo sempre più vicini, potevo scorgere le mura bianche
dell’immensa villa. A mano a mano che ci avvicinavamo, sentivo la tensione
crescere. La paura d’essere rifiutata, respinta, era tanta.
Edward mi prese la mano, stringendola in una morsa ben salda
ma delicata.
“Stai tranquilla…”, mi disse sorridendomi.
Asserii con la testa, ma non dissi nulla.
Arrivammo davanti al fiume che lento scorreva davanti alla
casa dei Cullen. Dall’altra parte della sponda, la famiglia di Edward al completo,
ci fissava, chi con sguardo amorevole, chi comprensivo.
Un solo paio d’occhi mi fissava con odio, disprezzo…
Rosalie.
Con un salto superai il fiume, trovandomi a faccia a faccia
con loro.
Sapevo di dover parlare, di dover essere io la prima a rompere
quel silenzio imbarazzante, causato da me.
“Io…”.
“Ben tornata a casa tesoro!”, Esme m’interruppe, buttandomi
le braccia al collo.
Ricambiai quel gesto d’affetto.
“Grazie”, dissi, sinceramente commossa.
“Ma, ciò non toglie, che io vi deva delle scuse”, aggiunsi
allontanandomi da Esme.
Ero imbarazzata e ogni minuto che passava, non faceva che
incrementare la mia insicurezza e il mio terrore.
Presi un respiro profondo e continuai.
“Mi sono comportata da incosciente… Ho messo in pericolo la
vostra famiglia e dopo aver fatto ciò sono scappata, lasciandovi in guai che io stessa avevo provocato”.
Mi fermai un attimo per osservare i loro volti. Tutti i loro
occhi erano puntati su di me, mi stavano ascoltando…
“Chiedervi scusa è troppo poco, ma per quanto possa valere sono davvero mortificata. Mi
vergogno di quel che ho fatto. Non ero certa se
tornare da voi o no, ma sicuramente le mie scuse dovevo porgervele”.
Mi stavo avvicinando sempre più al momento che tanto temevo.
“Vi chiedo di perdonarmi, se vi è possibile. E di darmi una
seconda possibilità. Voglio riscattarmi e dimostrarvi quanto, in realtà, io
apprezzi tutto l’aiuto che mi avete dato”, terminai il discorso. Li osservavo
ad uno ad uno, i secondi passavano, le mie poche speranze scemavano.
Ad un tratto, mi sentii cingere la vita.
Edward mi tirò a se, facendo aderire la mia schiena al suo
petto. Una scarica elettrica mi percorse lungo tutto il corpo. Erano
incredibili le sensazioni che era in grado di farmi provare, con un gesto così
semplice e banale.
Inaspettatamente, cominciò a parlare: “Sento i vostri
pensieri, quasi tutti di profondo affetto. La rivolete con noi e ve ne sono
grato. Tuttavia, sento il bisogno di esporvi anche il mio di pensiero. Non
credo sia lei la causa di tutto ciò che è accaduto, io, per primo, l’ho
trasformata, condannandola a questa vita. Ma, nonostante ciò, ad oggi, non
riesco a pentirmene. Perché la amo, perché è la mia fonte di vita, la mia
ancora di salvezza. Credo che tutti voi possiate capirmi ed anche tu, Rosalie”,
finì il suo discorso fissando la sorella.
Io ero rimasta completamente stordita dal flusso di tutte
quelle parole. Aveva detto che, quasi tutti, provavano affetto per me, che mi
rivolevano con loro.
Questo mi aveva reso immensamente
felice, ma le vere ed uniche parole che furono in grado di scaldarmi il
cuore, incastrandosi per sempre in esso furono: “Perché la amo, perché è la mia fonte di vita, la mia ancora di salvezza”.
Di tutte le cose che Edward aveva detto, questa era stata,
per me, la più significativa. Mi voltai a guardarlo, lo sguardo fisso sui suoi
famigliari, fiero ed orgoglioso.
“Grazie”, sussurrai, con la voce rotta dall’emozione.
Ma non era quello il momento giusto, avrei dovuto pazientare
ancora un po’. Alice cominciò a ridere, all’improvviso, attirando su di sé l’attenzione di tutti noi.
La guardai perplessa. “Niente sorellina, e che sono
felice!”, disse gettandosi addosso a me, entrambe cademmo per terra.
“Alice, stai bene?”, chiesi, cercando di scrollarmela di
dosso.
“Sì, ma ho visto!! Si
sistemerà tutto!”, gridò ancora più euforica. Sorrisi, non poteva darmi notizia
migliore di quella.
“Certo che si sistemerà tutto Bella, in fondo è anche colpa
nostra. Sapevamo tutti cosa stessi bramando”, intervenne Carlisle spiazzandomi.
Com’era possibile che sapessero tutto?
“Scusa?”, chiesi, credendo d’aver capito male.
Lui scosse la testa.
“Vieni, entriamo in casa”, rispose sorridendomi.
“E se io non fossi d’accordo?”, intervenne Rosalie.
Edward di tutta risposta ringhiò, parandosi davanti a me.
“Aspetta”, dissi mettendogli una mano sul petto e tirandolo
indietro.
Mi portai a faccia a faccia con sua sorella. “Ti capisco. In
fondo, io sono solo un’estranea che ha messo in pericolo la tua famiglia. E per
questo non smetterò mai di scusarmi. Ma chiedo a te, come a tutti, di darmi
un'altra possibilità. Te ne prego…”.
Rose mi fissò ancora per qualche istante e, all’improvviso,
senza dire nulla, si girò e rientrò in casa. Rimasi a fissarla.
“Ti aspettiamo dentro cara”, Esme mi destò dai miei
pensieri. Non dissi nulla, mi limitai ad asserire. Entrarono tutti in casa,
tranne Edward.
“Bella?”, mi chiamò dolcemente. Voltai la testa verso di
lui, ero triste, afflitta. Sapevo d’aver sbagliato, così come conoscevo la
possibilità che non tutti i Cullen mi avrebbero riaccolta a braccia aperte.
Edward mi si fece vicino e mi abbracciò. Poggiai la testa
sul suo petto… Quello, era un luogo sicuro. “Mi dispiace”, disse, stringendomi maggiormente a sé.
Sospirai. “Non sei tu quello che deve dispiacersi… Ho
combinato un bel guaio”.
“Hai reagito come chiun…”.
“Edward smettila di giustificarmi!”, dissi interrompendolo e
staccandomi da lui. Ma subito me ne pentii.
“Scusami”, dissi abbassando la testa.
Mi accarezzò il viso, sollevandomi il mento con un dito. I
nostri sguardi s’incrociarono, mi persi nella dolcezza dei suoi occhi.
“Andiamo dentro, gli altri ci stanno aspettando. Noi avremo
tutto il tempo per parlare dopo”, disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso e,
mano nella mano, ci avviammo verso casa Cullen. Ora,
toccava a loro spiegarmi. Come facevano a sapere tutto?
Nonostante tutto quello che era accaduto in quei pochi
minuti, questa domanda non aveva mai smesso di vorticarmi nella mente. Ma,
presto, anche io avrei saputo ogni cosa.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Jiulya Listing: Hahaha, chissà che presto non ti farà più pena xd. Se la
solita fissata di Jasper, ma lo sogni anche la notte? Xd. Ti ringrazio per i
complimenti. Un bacio J.
Hale 1943: Grazie! Beh i Cullen come famiglia no… Ma un componente xd. A presto. Ciau.
Lilly3: Aaaaaafinalmente ti rivedo xd. Grazie per i complimenti, sono contenta
che sei ritornata. Bacioni.
Elfa sognatrice: Immaginavo il desiderio del cappy Pov Edward, ma non me la
sono sentita di farlo ora. Ci sarà più avanti però, promesso. Nel mentre ti ringrazio per i complimenti J. Bacioni.
Trettra: Grazie! Sia per i complimenti che
per l’augurio J. Per ora le cose sembrano prendere una buona piega, chissà che… xd. A
presto.
Frafra9: Eh per James… Tra un po’ xd.
Grazie per il complimento. Alla prossima J.
Patu4ever: Grazie! Sì davvero mi piace molto J. Ti chiedo ancora scusa e
mi raccomando, posta presto xd. Bacioni.
RachEl CullEn: Grazie! Sia per il complimento che
per l’augurio. A presto J.
Tede: Grazie! Quanti complimenti J. Sono contenta che ti piaccia la piega che ha preso la
storia. Bacioni.
Michelegiolo: Ma ciaooo! Quanto tempo xd. Sono contenta
d’averti intrattenuto per qualche minuto. Grazie per la recensione. A presto J.
Ross_ana: Grazie! Ma non penserei tanto a tutto il resto xd. Come da te chiesto non dico
niente, ma… xd. A presto.
Annatfl: Hahaha, solo da quello che mi hai
scritto xd. Per il cappy romantico dovrai aspettare ancora un pochino. Grazie per
il complimento. A presto.
Eccomi! Allora, mi scuso perché mi sono accorta solo oggi che ho
postato venerdì anzi che sabato, (e chissà da quanto
lo faccio -.-).Ma ora le
cose torneranno alla normalità xd.
Bene, dopo aver risolto questo piccolo malinteso… vi lascio alla
lettura del sedicesimo capitolo J.
Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Bacioni.
Capitolo 16My Destiny
Capitolo 16My Destiny
Appena varcata la soglia di casa, una strana sensazione di
calore mi avvolse. Non era il potere di Jasper, ma qualcosa di più forte. Mi sentivo finalmente bene, ero nel posto
giusto, con la persona giusta.
Entrammo in salotto, lì ad attenderci
c’era l’intera famiglia Cullen. Presi un bel respiro, nonostante non ne
avessi più bisogno, e mi preparai ad affrontare,
nuovamente, tutti.
Carlisle mi sorrise.
“Allora Bella. Ora siamo noi a doverti un po’ di spiegazioni
e di scuse…”, fu proprio lui ad iniziare.
L’ultima sua frase mi stupì.
Perchè loro mi dovevano delle scuse? Ero io ad aver
sbagliato, io che mi ero comportata male.
“Bella, sapevamo quello che avevi in mente di fare. Alice
aveva visto sparire il tuo futuro, Jasper sentiva la tua sete di vendetta, Esme
ti aveva sentito parlare da sola al fiume e aveva collegato il tutto con
l’ultima domanda che le avevi fatto durante la vostra
prima conversazione”. Carlisle cominciò a spiegarmi come avevano fatto
ad intuire i miei propositi.
Ad ogni parola che mi diceva
rimanevo sempre più allibita, possibile che fossi stata così stupida?
“Non è tutto”, aggiunse Edward. Mi
voltai nella sua direzione, era ancora alle mie spalle.
“Io e Carlisle, il giorno in cui facemmo la scampagnata,
prima di uscire di casa abbiamo avuto una breve discussione a proposito di
alcuni documenti. Sapevo che eri in ascolto dietro la porta, per questo gli feci cenno di non parlarmi, ma di comunicarmi
tutte le informazioni mentalmente. Non credevo che le mie brevi risposte
avrebbero fatto nascere la tua curiosità ed il dubbio che in qualche modo tutto
ciò fosse collegato a te”, continuò a spiegarmi.
Era incredibile, si erano accorti
di tutto ed io nemmeno avevo intuito che avessero qualche sospetto.
All’improvviso mi ricordai del
comportamento strano di Alice.
“Alice?”, la chiamai titubante.
Lei si voltò verso di me con un’espressione afflitta. Evidentemente
aveva già visto cosa le volevo chiedere.
“Scusami Bella, mi dispiace! Credevo che una volta visti i
documenti ti saresti accorta che comunque erano due persone umane, con una
famiglia, e avresti desistito dai tuoi piani. Non credevo che ciò avrebbe
alimentato la tua voglia di vendetta. Perdonami…”, disse tutto d’un fiato.L’ascoltai senza batter ciglio, poi cominciai a parlare.
“Per questo, quella sera nel bosco
mi hai voluto spiegare in cosa consisteva esattamente il tuo potere… Hai voluto
che io vedessi quei documenti, nella speranza che la mia coscienza venisse
fuori, facendomi capire che quello che volevo fare non avrebbe comunque
riportato in vita Jake, mi sarei solo macchiata di un crimine… E tu Alice
chiedi a me di perdonare te? Hai fatto di tutto per farmi rinsavire, senza
essere troppo diretta per paura di ferirmi o spaventarmi, ed io ho
tradito la tua fiducia, come quella di tutti voi. Vi ho delusi”.
Li guardai ad uno ad uno, mi
vergognavo per quello che avevo fatto, ma non potevo porre rimedio al passato,
ma migliorare il presente ed il futuro sì. Diedi voce ai miei pensieri.
“Non posso cambiare quello che ho già fatto,
ma posso migliorare… mi state dando questa possibilità ed io non vi deluderò di
nuovo”, conclusi, continuando a tenere la testa alta. Mi stavo prendendo tutte
le mie responsabilità, ma non avrei mai perso la mia umiltà.
“Beh sorellina, come minimo mi devi una gara di lotta!”,
tuonò forte Emmett, facendo ridere tutti e alleggerendo la tensione che si era
creata.
“Se hai voglia di farti male… fratellone”, aggiunsi l’ultima
parola con un nodo alla gola.
Per me quella situazione era ancora strana, giusta, ma
strana.
Emmett mi sorrise e subito
si acquattò in posizione d’attacco. Dalla sua
gola uscì un gran ringhio, ma, quando feci per
fare lo stesso, due forti braccia mi cinsero i fianchi.
“Eh no caro… E’ mia ed ora sta con me”, disse Edward
scattando su per le scale.
Quella sua piccola frase mi fece gonfiare il cuore di gioia…
Non sapevo se era giusto, ma stavo bene lì, con lui, fra le sue braccia.
Arrivammo davanti a camera sua e aprì la porta con una mano
mentre con l’altra continuava a reggermi.
Una volta entrati mi mise a terra e, fissandomi negli occhi,
cominciò a parlarmi.
“Bella… E’ ora che anch’io, ti dia qualche spiegazione…”.
Era la quarta volta
che rileggevo quel foglietto, e la rabbia non accennava a diminuire.
Accartocciai quel
misero pezzo di carta, lanciandolo per terra.
Non poteva finire
così, non l’avrei accettato…Dovevo riprendermi ciò che era mio, studiare un
piano ed agire.
Con questo pensiero
uscii di casa, sbattendomi la porta alle spalle… Tutto, sarebbe tornato com’era
prima…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Elfa sognatrice:Ciao!
Bene sono contenta che ti piaccia! E grazie per i complimenti
e le congratulazioni. Ammetto che è stato un po’
complicata la parte delle spiegazioni, ma credevo di aver lasciato trapelare
molto dai cap precedenti, ma quanto pare non è così! MeglioJ. Alla prossima allora. Kiss.
Sheba_94: Hahaha mi mancavano le tue
recensioni, devo ammetterlo xd. Ma non per questo mi
sono arrabbiata, solo preoccupata. Spero che tu sia riuscita a dormire la
scorsa notte, se no mi sentirei davvero in colpa xd. Per quanto riguarda, James
la voce di Jacob e tutto… è una faccenda un po’ complicata che fatico per fino io (che sono l’autrice) a sbrogliare nella mia mente xd. Ma vedrai, ci riuscirò J. Beh, alla prossima allora, bacioni e grazieee!
Patu4ever: Hahaha, si sa, Rose e Rose xd.
Grazie per il complimento e la recensione, ho visto che anche tu hai postato…
finito di sistemare qui corro a leggere! Bacioni e alla prossima J.
Hale1843: Ma grazie!!!Jsono
contenta che ti piaccia… hai ragione, se Bella non tornava chi lo sopportava
Edward? Xdxd certo non il povero Jasper xd. A presto.
Trettra: Grazie!!J A presto. Bacio!
Vika: Grazie per i complimenti! La parte delle spiegazioni è
piuttosto lunga, main
questo cappy, una buona parte c’è J. Spero d’averti chiarito un po’ le idee e, per le prossime
domande, non dovrai attendere molto per avere una risposta J. Baci. Ciau.
RachEl CullEn: Grazie!! Eccomi, al più presto xd. Ciau.
Titty88: Mmm, ho tralasciato qualche piccolo dettaglio forse xd. Beh, sono contenta che ti piaccia, spero continui così…
ma sono io la causa del tuo ritardo? Xd. Bacioni.
Tede:J E’ fantastico leggere le vostre recensioni… Sono sempre più felice per
le emozioni che mi dite di sentire leggendo le mie storie J. Grazie per i complimenti
sia per l’esame che per il cappy J. Bacioni.
Lilly3: Azz, mi spiace per il tuo litigio… Onestamente, non ti invidio, sono più che felice d’aver finito tutto xdxd. Grazie
per i complimenti e la recensione. A presto. J.
Frafra9:J Spero di non averti uccisa troppo e soprattutto, d’averti tolto un po’ d’ansia
xd. Grazie mille per il complimento e la recensione J. A presto bella. Ciaoo.
Bigia: Mmm, ce ne saranno di più teneri xd.
Grazie per i complimenti. Baci.
Ross_ana: Beh, un po’ di Edward ci voleva… Rosalie non potrà certo
cambiare, ma c’è sempre chi rimedia ai suoi comportamenti ostili, anche se,
diciamocelo, un po’ Bella se lo meritava xd. Grazie
per i complimenti. A presto.
Annatfl: Hahaha con calma…chi va piano va sano e va lontano xd. Grazie per la recensione. Baci. Ciau.
Allora, prima di lasciarvi
alla lettura di questo cap, chiedo la vostra clemenza… Arrivati alla fine, ecco…
diciamo che vi lascio un pochino sulle spine… ma poco poco (fiu fiu fiu,
fischietto). Xd.
Sa, vi lascio in pace xd, ci
vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Baci Baci.
Capitolo 17My Destiny
Capitolo 17My Destiny
Continuavo a fissare Edward, un
groviglio di pensieri ed emozioni mi affollavano la
mente.
Lo vedevo avvicinarsi sempre più
alle mie labbra, non volevo che si allontanasse, ma dentro di me sentivo una
gran paura. Ormai eravamo a pochi millimetri di distanza.
“Se non vuoi… fermami”, sussurrò.
Fermarlo? No, non potevo, io
volevo quel bacio, ma allora perché mi sentivo così male ad accettarlo? Per una
volta, decisi di chiudere i miei pensieri e di lasciare agire il mio cuore, il
mio istinto. Lentamente abbassai le palpebre e fu proprio in quel momento che
le nostre labbra, finalmente, si sfiorarono.
All’inizio fu solo un breve
contatto, ma poi il bacio si approfondì, sentii le sue labbra soffici e
vellutate modellarsi perfettamente sulle mie. Edward schiuse la bocca, facendo
scivolare la sua lingua lentamente contro la mia.
Fu una sensazione fantastica. Sentii
qualcosa esplodere dentro di me, caos e confusione, distruzione e ricreazione. Quando
tutto terminò, capii. Era come se il mio cuore si fosse sgretolato e
ricomposto, era rinato, solo per lui, Edward.
“Ti amo”, soffiai sulle sue labbra
prima ancora d’accorgermene.
Lo vidi sbarrare gli occhi e
trattenere il fiato. Non resistetti più e scoppiai a ridere. Al suono della mia
risata, sembrò ridestarsi.
“Perché ridi?”, chiese fissandomi
perplesso.
“Perché sei buffo…”, risposi
dolcemente.
Lui mi sorrise.
“L’espressione che hai fatto…”,
aggiunsi, per spiegarmi meglio.
Non volevo che quel momento
finisse, mi sentivo così bene… Edward avvicinò la sua mano al mio viso,
posandola sulla mia guancia.
“Mi hai stupito. Non ho mai smesso di sperare che prima
o poi mi avresti detto quelle due semplici parole, ma nemmeno io ci
credevo molto. Bella, io ti amo dal momento in cui ti ho messo gli occhi addosso.
Certo, me ne sono reso conto solo dopo la giornata della gita… ma, in fondo,
l’ho sempre saputo. Allo stesso tempo, ero convinto che tu mi odiassi e che mai
mi avresti amato. Quando sei fuggita mi sono sentito
perso, vuoto, e lì ho capito che non avrei mai potuto vivere senza di te”, mi
fissò intensamente negli occhi portando le sue mani all’altezza delle mie
spalle e aggiunse:
“Ti prego, non lasciarmi mai più,
ne morirei”, disse, stringendo maggiormente la presa sulle mie spalle.
Nei suoi occhi lessi tutto il
dolore e il dispiacere che, quei ricordi gli provocavano.
“Mai più…”, sussurrai, avvicinando
nuovamente, le mie labbra alle sue. Lo sentii
sospirare.
“Che cosa c’è?”, domandai.
Lui sorrise prima di rispondermi.
“Alle volte, mi infastidisce
ancora non poterti leggere nel pensiero…”.
A quelle parole sussultai.
Ora ricordavo! Nel vialetto,
quando ci incontrammo la prima volta, stavo pensando, anzi desiderando, di
morire e lui mi aveva detto: “Ti accontento subito”.
Avevo pensato che fosse in grado
di leggere nel pensiero, altrimenti non mi spiegavo quella sua frase. Ma successivamente, al nostro primo incontro da vampiri, aveva
detto a Carlisle che non riusciva a leggere nella mia mente. Non ci capivo più
nulla, così diedi voce ai miei pensieri.
“Edward? Non mi spiego una cosa…
Nel nostro primo incontro nel vicolo, tu mi dissi che mi avresti accontentato.
Ma sembrava quasi la risposta ad una mia richiesta…
solo pensata e…”.
“Bella”, m’interruppe lui. Prese
un respiro profondo, prima di iniziare a parlare.
“All’ora
ti lessi nel pensiero, ma da quando sei diventata una vampira, non riesco più…
Per questo la prima sera ti dissi che, secondo me, tu eri uno scudo.
E’ l’unica
spiegazione che riesco a darmi”.
Rimasi un attimo in silenzio, non
pensavo a nulla in particolare, era più come un turbinio di domande ammassate
tra di loro. Erano tante le cose che volevo ancora sapere.
“Bella? Perché invece che tormentarti, non mi poni le domande a cui vuoi una risposta?”, mi chiese Edward, interrompendo i
miei pensieri.
“E meno male che non potevi
leggermi nel pensiero”, dissi sorridendo.
“Ho imparato a interpretare le tue
espressioni”, rispose lui dolcemente.
“Sono così tante le cose che
vorrei chiederti…”.
Edward, mi voltò le spalle, e andò
a sedersi sull’enorme divano di pelle nera che c’era nella sua stanza.
“Abbiamo tutta la notte…”, disse
battendo la mano sul divano, nel posto accanto a lui invitandomi a sedere. Mi
accomodai.
“Il giorno della gita non volevi che restassi sola a casa, per paura di cosa? Voglio dire, sospettavi che io cercassi vendetta nei confronti
degli assassini di Jake, ma di certo non potevi pensare che sarebbero venuti in
casa vostra”.
Non so perché fu questa la prima
domanda che gli posi, forse per rompere il ghiaccio, forse perché non sopportavo
l’idea che lui non si fidasse di me.
“Prima di tutto… casa NOSTRA non
vostra. Secondo, mi sono comportato così perché sapevo che avevi sentito la
conversazione mia e di Carlisle. Non volevo che andassi a cercare quei
documenti. Temevo che poi le cose sarebbero peggiorate.
Ma Alice voleva che tu rimanessi da sola, fidandomi di
mia sorella, ti assecondai. Quando siamo rientrati dalla caccia, mi sono subito
accorto che qualcosa non andava, il tuo profumo nello studiodi Carlisle ne era la conferma, avevi
cercato e visto quelle cartelle…”.
Lo fissai sbigottita. Quindi sapevano anche dell’incursione fatta nello studio di
Carlisle. Se fossi stata ancora umana, sarei sicuramente arrossita per la
vergogna.
“Amore…”, mi chiamò gentilmente,
sollevandomi il viso con un dito.
Come suonava bene quella parola
detta da lui… rivolta a me.
“Carlisle ti ha perdonato, non se
l’è presa…”, aggiunse sorridendo.
Notando il mio silenzio, continuò
a parlare.
“Non hai altre
domande? Mi aspettavo
una valanga d’interrogativi”, mi chiese sollevando un sopracciglio.
Sorrisi.
“Oh sì, certo che ne ho ancora…”,
risposi. Dopo un attimo di pausa continuai.
“Che cosa ne è stato di Paul e
Andrew?”. Nonostante tutto, pronunciare i loro nomi mi lasciava ancora l’amaro
in bocca. Edward si fece serio.
“Andrew è morto. Paul è stato
curato da Carlisle. Non faceva che piangere e chiedere scusa. Quella sera stava guidando l’amico, che ha perso il controllo
dell’auto e… Il resto lo sai”.
Cercai di ignorare il fiotto di
veleno che mi riempì la bocca. Non me ne facevo nulla delle sue scuse!
“Alice e Jasper avevano
perlustrato tutto il perimetro, come hanno fatto a…”.
“Paul è un
mutaforma Bella. Sono i nemici naturali
di noi vampiri, gli unici, oltre a quelli della nostra specie, in grado di ucciderci.
Hanno una forza sovrumana e sono molto veloci…”, rispose
Edward interrompendomi.
Ecco come avevano fatto a
percorrere una tale distanza in così poco tempo. In quel momento un fulmine
squarciò il cielo, seguito da un tuono. Rabbrividii portandomi le ginocchia al
petto. Edward mi guardò perplesso.
“Ok, non ridere, ma odio i tuoni…
mi fanno paura!”, dissi seria.
Lui non rise come mi aspettavo. Sì
avvicinò a me, circondandomi in un abbraccio forte e sicuro, portando la mia
testa sul suo petto.
“Ti proteggerò
sempre. Da tutto e da tutti. Anche dalle cose più… banali”, aggiunse l’ultima parola sorridendo.
“Grazie”, sussurrai commossa.
Stavo bene lì, tra le sue braccia,
era un rifugio sicuro. Tuttavia, c’era ancora una domanda che mi vorticava
nella mente.
“Edward?”.
“Mmmm”, mi rispose continuando a
dondolarmi.
“Conosco la storia di tutta la tua
famiglia, di come sono stati trasformati… Ma la tua… no…”.
Lo sentii irrigidirsi.
“Non ti preoccupare, se non vuoi raccontarmela fa niente io…”. Aggiunsi frettolosamente, non
volevo farlo arrabbiare e rovinare quel momento.
“Bella… E’ giusto che tu la
sappia…”, mi rispose, interrompendomi ancora una volta.
“Ricordi, l’incendio che nove mesi
fa distrusse il negozio di giocattoli a Seattle?”, mi chiese freddo.
Di sicuro quel giorno, non me lo sarei mai potuto dimenticare. Mio padre ne aveva parlato
tanto, un’intera famiglia era morta tra le fiamme e, per giunta, avevo avuto il
primo vero litigio con Jake.
Era il nostro anniversario ed era
arrivato in ritardo tutto sporco e insanguinato. Non mi aveva mai spiegato il
motivo, ma io sospettavo uno dei soliti scontri, non era certo la prima volta.
“Sì, certo, ma questo che cen…”.
Mi bloccai all’improvviso.
E se Jake… Oh mio Dio! Non poteva
essere, non era vero!
Mi alzai di scatto dal divano.
“Edward, mi stai dicendo che
Jake…”.
In quel momento un altro tuono
rimbombò nella casa, facendo saltare la luce.
Rimanemmo al buio, nonostante i
miei occhi potessero vedere ugualmente, l’oscurità mi avvolse. Una cruda ed orrenda verità era appena calata su di me…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Littlestarwithoutsky: Ciao, grazie mille per i complimenti! Sono contenta che ti
piacciano entrambe le mie storie J. Baci.
eMiLy BlOoD: Sei perdonata, ma solo per questa volta xd.
(scherzo), lo studio ha la priorità su tuto, ci
mancherebbe J. Grazie mille per i complimenti J. Un bacio a presto
Jiulya Listing: E avevi indovinato J, era ora che anche la sua storia venisse fuori J. Ti ringrazio per i
complimenti per entrambi i capitoli e… il fatto che tu l’abbia menzionato alla
fine (Jasper), dimostra che l’hai di nuovo fatto xd. A presto.
Sheba_94: Mamma miaaaaaaaaaaa, come sempre le tue recensioni mi fanno
uscire pazza! Oltre a farmi ridere un casino xd.
Grazie x tutto, i complimenti, la pazziail buon umore J. Mi spiace aver deluso le tue aspettative sulla…
stanza xd. A presto. Ciaoooooo.
Vika: E come vedi.. è accaduto in questo
cappy xd. Ti ringrazio per i complimenti e la recensione. Un bacio a presto.
hale1843: Hahaha e si, hanno
vuotato entrambi il sacco direi xd. Direi anche Santo Emmett subito xd. Grazie
mille per il complimento, addirittura mitica! Wow xd. Bacioni
a presto.
RachEl CullEn: Mi spiace, non posso rispondere alla tua domanda xd. Lascio tutto alla tua\vostra fantasia xd. Grazie.
Bacioni.
Elfa sognatrice: Ora ti è più chiaro? J Spero di si. Ti ringrazio per la
recensione e, per la tua pazzia xd. E’ una cosa che
amo nelle persone xdxd. Baci a presto J. Ciau.
Tede: Grazie! Come sempre mi ricopri di complimenti xd. Spero che anche questo aggiornamento ti sia piaciuto J. Bacioni.
Annatfl: Hahaha, se la mia storia fosse “piatta”, non la seguireste
più… sono obbligata a tenervi “sveglie” xd. Spero mi
perdonerai. Grazie per la recensione. A presto. Ciau.
Ross_ana: Hahaha, se mi dici che nell’altro capitolo ti ho lasciato
sul più bello… in questo che mi dici? Xd. Grazie per
la recensione. A presto. Bacio.
Titty88: Mi fa strano averti tra i miei recensori xd. Ma almeno, in
un modo o nell’altro, ho il tuo parere xd. Grazie per
il commento. Bacioni.
Nefertiry85: Ciau, come sai ci siamo trovate, e
ti ho passato i cap inediti… ora sparirai? Xd. A presto
bacioni. Tvb,
Bigia: Grazie! Beh, temevo che dalle ultime frasi si capisse
troppo… sono contenta di sapere che non è così J. Spero d’aver soddisfatto abbastanza la tua curiosità J. Un bacio a presto,
Michelegiolo: Ovviamente non posso rispondere alla tua domanda xd. Per
quanto riguarda l’osservazione su Edward, sì è MOLTO protettivo… Forse perché a
me l’uomo piace così xd. E anche per rispettare un po’ del carattere che la Mayer gli ha dato xd. Grazie per la recensione. A presto.
Frafra9: Hahaha, spero che all’ora non ti
abbia ucciso in questo xd. Perdonami xd. Grazie mille per la recensione e il
complimento J. Un bacio. A presto
Eccomi, allora… Non ho molte parole da dire, perché sono di fretta xd
Eccomi,
allora… Non ho molte parole da dire, perché sono di fretta xd.
Domani, anzi, oggi, sveglia alle 6.30… sapete perché?? Vado a comprare i
biglietti per la premier di New Moon!! AAAAAAAA.
Ok ok, torno in me… Bene vi lascio
alla lettura di questo nuovo capitolo che spero vi piaccia.
Un bacione a
tutte.
Amalia.
P.s. Come al solito, al fondo con le recensioni xd.
Capitolo 18My Destiny
Capitolo 18My Destiny
Così come se n’era andata, la luce
ritornò, illuminando i nostri corpi ancora immobili. Fu Edward il primo a
parlare, io non credevo d’essere più in grado di farlo.
“No Bella, non lui… Gli altri tre.
Jacob ed io ci conoscevamo, erano la mia e la sua
banda che si scontravano sempre. Quella sera, alcuni del suo gruppo, decisero
di appiccare fuoco al negozio di giocattoli dei miei.
Non sapevano che io e la mia famiglia eravamo dentro per l’inventario. I miei
ovviamente morirono, io mi salvai grazie a Carlisle. La sera in cui ci
incontrammo nel vicolo, avevo appena ucciso gli altri
della sua banda. Lucas, Tom e Reiki. Leggendo nelle loro menti, ho scoperto che
Jacob si era rifiutato ed aveva provato a fermarli. Ero scappato da casa Cullen da tre giorni, ero fuori di me…”.
Quando smise di parlare, nella mia
mente c’era il nulla.
I migliori amici di Jake, avevano
ucciso delle persone, e la persona che amavo sapeva
tutto… E ora? Che cosa dovevo dire? Che cosa dovevo fare? Arrabbiarmi con Edward
non avrebbe avuto senso.
“Bella… Ti prego, parlami”, lo
sentii implorarmi.
Alzai gli occhi su di lui.
“Io… Edward io…”, non riuscivo ad
articolare una frase.
“Non so cosa dire…”, aggiunsi in
fine.
“Di che non mi odi, dimmi che mi
ami ancora e che mi perdoni per tutto questo…”, disse, implorandomi ancora. Nei
suoi occhi c’era tristezza, paura, dolore.
“Edward… Non
posso perdonarti, perché non hai fatto niente che io debba perdonare. Come posso odiarti o non amarti? Chi meglio di me può
capire la tua sete di vendetta? Sono senza parole perché tutto mi aspettavo, tranne questo. Scoprire che la
persona che amavo… Dio Edward…”, mi portai le mani sul viso, volevo piangere.
Ero distrutta, addolorata.
“Bella, Jake non
è stato loro complice. Lui per primo ha
avvisato al polizia…”, disse Edward stringendomi in un
abbraccio forte.
Lo ricambiai, nonostante tutto,
non potevo crederci. Perché arrivare a tanto?
“Mi dispiace…”, sussurrai, tra i
singhiozzi asciutti.
“Appartiene tutto al passato
Bella. Non voglio che rovini il nostro presente. Io amo te e tu ami me, è questo che conta. Solo questo”.
Lentamente mi allontanai da lui,
posando una carezza delicata sul suo viso.
“Ti resterò per sempre accanto Bella”, aggiunse, prima di posare nuovamente le sue
labbra sulle mie.
Niente poteva rovinare quel momento.
Erano state rivelazioni pesanti, ma Edward aveva ragione, appartenevano al
passato.
Mentre mi beavo delle labbra del
mio amore, il cellulare squillò.
Seccata, lo estrassi dalla tasca.
“Ma chi è che a quest’ora mi…”.
Bella, sono nel bosco, a cinquanta chilometri ad est della casa.
Vorrei parlarti, da sola.
Raggiungimi appena puoi.
Alice.
Aggrottai la fronte.
Che ci faceva Alice da sola in
mezzo al bosco? Jasper non l’avrebbe mai lasciata andare.
“Che cosa succede?”, mi chiese
Edward.
“Alice, mi
chiede di raggiungerla nel bosco. Vuole parlarmi”, risposi perplessa.
“Strano…”, osservò Edward.
“Già, ma Alice è Alice”, risposi
sorridendo.
Lui asserì.
“Allora vai, ma torna presto da
me”, mi disse, sfiorandomi le labbra con le sue.
“Presto”, ribadii,
prima di uscire dall’immensa vetrata.
“Bella!”, la voce di Jasper che mi
chiamava, mi bloccò nel giardino.
“Si Jasper?”.
“Stai andando da Alice?”, chiese ansioso.
“Sì, mi ha appena mandato un
messaggio chiedendomi di raggiungerla”.
Lo vidi pensieroso.
“Che cosa c’è?”, chiesi curiosa.
“Nulla, è che mi
è sembrata strana. Mi ha chiesto di non
seguirla, voleva andare a caccia da sola. Mi sta facendo
preoccupare…”, spiegò ansioso.
“Sai com’è fatta Alice, vedrai che
sta bene”, risposi sorridendo.
“Certo…”, rispose titubante.
“Beh, ora vado, così la
raggiungo”.
“Ok ok, ma
tornate presto. E se dovesse succedere qualcosa
avvisateci”, mi rispose serio.
“Ok, stai tranquillo… A dopo!”.
Salutai Jasper e cominciai a
correre verso est, chissà cosa doveva dirmi Alice di così urgente.
In pochi minuti raggiunsi il luogo
da lei indicato e, con mio grande stupore, non vi trovai nessuno.
Che avessi sbagliato strada?
“Bella… Finalmente”, mi giri di scatto,
sentendo quella voce che sicuramente non apparteneva ad Alice.
Mi scontrai con due occhi rossi
cremisi spietati.
“Ma… tu…
no…”, riuscii solo a balbettare.
“Non ti aspettavi me, vero? Oh, ma ti abituerai presto alla mia presenza…”.
Teneva stretta Alice, la quale mi
guardava con occhi impauriti e imploranti.
Ora, eravamo nei guai…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Patu4ever: Grazie! Tranquilla, ne ho io di cappy da farmi perdonare
xd. Sono contenta che ti piaccia, anche se temo che la pace stia già per finire
xd. Alla prossima. Baci.
Baby84: Ciao! Grazie mille!! Allora,
rispondo qui al mex che mi hai mandato sull’altro sito: non ho trovato il tuo
contatto in fb, e questa ff la pubblico al sabato e al
lunedì J. Magari se riesci mandami tu la richiesta di amicizia, sono sotto
Amalia Gasparin J. Un bacione, alla prossima.
Hale1843: Addirittura mi adori!! Wow xd. Grazie mille per i complimenti, la scena dei tuoni, beh…
è anche una mia paura xd. Ma non prendermi in giro please xd. Un bacione, alla prossima. Nefertiry85:
Ma grazie! Mmm non ricordo…questo per te è un inedito?
Tom angel: Grazie! J Un bacione.
CaroT: Ecco quello che ha fatto xd. Ed
ora, che mi dici? Grazie mille per i complimenti. Un bacio.
Frafra9: Hahaha bene, almeno so che arriverai viva fino alla fine… o
forse no? Xd. Grazie mille per i complimenti! Hai
indovinato? J. Un bacione.
Vika: Grazie! No no, come vedi nessun litigio J. Un bacio. Alla prossima.
Trettra: Grazie! Visto, un po’ dalle spine ti ho
tolta! Su che sono brava xd. Alla prossima.
eMiLy BlOoD: Hahaha, lo odi proprio tanto xd. Ma no… mi spiace non è
andata così xd. Grazie per la recensione xd. Alla
prossima.
RachEl CullEn: Eccola! Xd. Spero d’averti fatta
contenta J. Bacioni e grazie!
SweetCherry: Ma grazie! Davvero, sono felicissima che la pensi così. J. Grazie graziegrazieJ. Ed ecco il nuovo cap J. Un bacio, alla prossima.
Tede: Grazie! No dai… non era stato lui
xd. Un bacio alla prossima.
Elfa
sognatrice: Ciao, allora, anzi tutto,
grazie per il complimento e la recensione.
Per quanto riguarda la tua ipotesi, non era giusta, ma nemmeno sbagliata in
tutto, spero quindi di non averti delusa. Beh, aspetto
il tuo giudizio. Un bacio. A presto.
Bigia: Grazie! J. Spero solo di riuscire a gestire il tutto al meglio J. Un bacione. Alla prossima.
Michelegiolo: Ok, credo di doverti delle scuse… Non sai quanto mi sto
vergognando! Leggendo il tuo Nick, ho creduto che fossi un maschio e ti
rispondevo alle recensioni convinta di ciò! Mamma mia
che figura, perdonami. Ti ringrazio per i complimenti. Un bacione. Alla
prossima.
Titty88: Mmm Cri, non entrarmi qui in crisi… aspetta ancora un po’ xd. Bacioni.
Ross_ana: Hahaha, tranquilla me lo merito… anche se ho più paura per
i capitoli a venire xd. Comunque, non anticipo nulla
xd. Un bacione e grazie!
Annatfl: Ma povero! L’hai accusato prima del tempo xd. Grazie per la recensione., anzi, per le recensioni xd. Alla
prossima. Bacio.
Eccomi!
Finalmente nel giorno giusto xd. Eh sì, perché anche
nella scorsa settimana ho sbagliato giorno di post. Ma
non mi perdo in chiacchiere, vi lascio subito alla lettura del 19esimo
capitolo. Come sempre ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre
recensioni. Baci.
Amalia.
Capitolo 19My Destiny
Capitolo 19 My Destiny
Il mio sguardo si spostava da James ad Alice. Non potevo
credere che, proprio lui, mi stesse facendo questo.
“James… Perché?”, chiesi con un filo di voce.
Mi fissò per qualche istante e, all’improvviso, spezzò il
silenzio con una fragorosa risata.
Non c’era nulla di divertente e allegro in qual suono… Era
cattivo, spietato, la risata di un pazzo.
“Isabella… Possibile che tu non capisca?”.
“Che cosa dovrei capire James? E perché hai preso anche Alice? Se è me che vuoi, lascia andare lei”.
Ero spaventata, non riuscivo a pensare lucidamente.
“Ti facevo più sveglia…”, fece una piccola pausa prima di
riprendere a parlare: “Tu stessa, mi hai raccontato dei Cullen, dei loro poteri
e, se non erro, lei prevede il futuro…”, disse strattonando Alice.
La vidi digrignare i denti… Come mai non reagiva? Perché non
provava a divincolarsi per fuggire? James era stato furbo, aveva pensato bene a
tutto. Rapendo Alice per prima, aveva impedito che vedesse il mio di rapimento
e che quindi avvertisse tutti. Non potevo crederci.
“Che cosa c’è? Ti ho sorpresa? Piccola sciocca che non sei
altro…”, aggiunse, stringendo maggiormente la presa su Alice che sibilò.
“Lasciala subito!”, gridai ringhiando e mettendomi in
posizione d’attacco.
James, non si mosse nemmeno di un centimetro, continuava a
fissarmi.
“Bella, no!”, urlò Alice. Ma fu tutto inutile.
Scattai all’improvviso, portandomi alle spalle di James e
afferrandolo alla gola. Lo strinsi con tutta la forza che avevo in corpo.
Lui, con un solo movimento della mano, mi prese per i
capelli, sbattendomi contro l’albero alle sue spalle.
“Noooo!”, gridò Alice disperata.
Non feci in tempo a rialzarmi, che James mi afferrò per un
braccio trascinandomi all’interno di una struttura in pietra che non avevo
notato fino a quel momento.
Una volta entrati, lasciò andare sia me che Alice.
Mi aveva scrollato di dosso, come se fossi stata una mosca
fastidiosa. Non era possibile, avevo usato tutta la mia forza.
Sentii un gemito provenire alle mie spalle, mi voltai di
scatto.
Schiacciata in un angolo, con le ginocchia strette al petto,
c’era Agnes, la bambina che avevo salvato da Laurent, stava tremando per la
paura.
In tutto quel caos, non mi ero accorta della sua presenza.
Che cosa ci faceva qui? E dov’era Alan? Ero sicura d’averla lasciata con lui.
“Che cosa…”, provai a chiedere.
Ma venni interrotta da un’altra risata di James.
“E meglio che ti metti comoda… Prima di ucciderti, voglio
raccontarti tutto”.
La sua espressione mutò, all’improvviso sul suo viso, non
c’era più traccia del ghigno strafottente. Era diventato una statua di marmo,
dura e spietata.
Vidi Alice avvicinarsi ad Agnes, stringendola a se. Io non
potevo permettermi una tale vicinanza con un essere umano, ma mi misi di fronte
a loro, pronta a difenderle con il mio corpo.
Era colpa mia se erano finite in questo guaio, non avrei mai
permesso che le succedesse qualcosa.
Dal mio petto, uscì un ringhio d’avvertimento.
“Incontrarti nel bosco, quella sera… fu una fortuna per
me....”, cominciò a parlare, senza curarsi della mia reazione.
“Non ho mai avuto cattive intenzioni, credimi… Mi sono
innamorato di te, prima ancora che me ne rendessi conto. Trascorrere quei
giorni in tua compagnia… vederti sorridere… Mi hanno cambiato. La voce di
Victoria mi perseguitava, proprio come quella del tuo Jacob… Ma da quando ti ho
conosciuta, da quando sei entrata nella mia vita… La voce della mia amata è
sparita. E sai perché? Perché finalmente mi sono innamorato!”. Disse quelle
parole tutte d’un fiato. Il volto rilassato, come se stessimo facendo una
conversazione tra amici. Era in piedi di fronte a me, mi fissava attento. Non
mi era sfuggito nulla del suo discorso. Aveva detto che la voce di Victoria lo
ossessionava ancora, quando a me aveva raccontato il contrario.
“Victoria?”, chiesi dando voce ai miei pensieri.
“Ti ho mentito Bella… Non volevo che sapessi. Poi… Mi hai
parlato dei Cullen, ti sei confidata con me, raccontandomi tutto… Certo, la
scoperta dell’esistenza di Edward un po’ mi ha spaventato. Ma non lo vedevo un
gran pericolo. Almeno fino a quando non mi dissi che ne eri innamorata…Finsi di
appoggiarti e consigliarti, nella speranza che, comunque, scegliessi me. Ma,
ovviamente, così non fu. Ti avevo lasciato del tempo per pensare, era tutta la
notte che eri fuori, cominciavo a preoccuparmi. Così, decisi di venire a
cercarti, Mi accorsi subito che qualcosa non andava, sentivo forte il tuo
odore, ma era misto a quello di qualcun altro… Il panico mi assalì, e cominciai
subito a seguire le vostre tracce, fino a quando non
ti trovai. Stavi proteggendo la bambina ed Edward… era lì, con te, pronto a difenderti dal vampiro sconosciuto…
esattamente come lo ero io…”. Lo ascoltavo, incapace di credere a quelle
parole. Non mi ero mai accorta di nulla. Per tutto quel tempo James mi aveva
amata e protetta, ma ora, era qui, pronto ad uccidermi.
“James io…”.
“No Bella, aspetta, la parte migliore deve ancora arrivare”,
disse interrompendomi.
Lo fissai… Cos’altro poteva esser successo?
“Quando tu, Edward, ed il resto
dei Cullen ve ne siete andati. Io sono rimasto per... sistemare una faccenda.
Il poliziotto aveva riportato la bambina ai genitori. Volevo solo assicurarmi
che mantenesse il tuo segreto… come gli avevi chiesto… Ma non l’ha fatto,
appena ha visto i genitori della bambina ha cominciato a raccontare tutto…”. I
miei occhi si spalancarono e la bocca si aprì, non controllavo più i miei nervi
facciali.
“Tranquilla piccola… Li ho uccisi tutti… L’ho fatto per te
sai? Così non avresti avuto altre seccature. Ma per la bambina mi dispiaceva, e
poi… ero già sazio…”, disse massaggiandosi la pancia.
Sentii il mondo cadermi addosso. Aveva ucciso Alan ed i genitori della bambina che piangeva
disperata alle mie spalle. Con questo si spiegava anche il colore dei suoi
occhi.
Un ringhio feroce uscì dalle mie labbra.
“Tu…hai ucciso… delle persone innocenti… per proteggere me? E con questo nobile gesto, credevi che io ti sarei
caduta tra le braccia? Sei solo un vile! Uno sporco e schifoso assassino!”,
cercavo di controllarmi, ma non era facile. La voglia di attaccare cresceva a
ogni istante.
“Non incolpare me! E’ tua la colpa! Quando sono arrivato a
casa e ho trovato quel misero pezzo di carta sul tavolo… la rabbia mi ha
accecato! Io mi ero sacrificato per te e tu, come ricompensa eri fuggita con
quel Cullen!”, mi rispose James ringhiando.
“Non osare nemmeno pronunciare il loro nome, non sei degno
di tanto onore!”, sibilai tra i denti.
Successe tutto molto velocemente, James si scagliò contro di
me, afferrandomi per il collo e sbattendomi al muro.
“Ti farò presto pentire di tutto il male che mi hai fatto…”.
Disse a un centimetro dalla mia faccia.
Alice lo colpì in pieno petto, facendolo così arretrare di
qualche passo.
“Sta lontano da mia sorella!”.
James si rialzò subito e, a velocità vampiresca, cosparse la
casa di benzina, ci mise appena un secondo a svuotare la tanica che c’era alle
sue spalle.
Agnes, singhiozzava, era terrorizzata. Io e Alice, le
facemmo scudo con i nostri corpi.
“Sai come muoiono i vampiri Bella?”,
disse con voce melliflua“Il fuoco… è
letale per la nostra specie, non sono stupido, so che
presto gli altri della vostra famiglia ci troveranno… agirò in fretta.
Io ti amo Isabella, ma tu non mi ricambi… Non mi resta che ucciderti, e morire
con te”. Disse in fine, estraendo l’accendino dalla tasca.
“James noooo!”, urlai, prima che l’accendino cadesse a
terra, dando vita ad un enorme fiammata.
La sua risata cupa ci avvolse come le fiamme.
Istintivamente, mi girai abbracciando forte Alice e Agnes. Non mi spaventava
più la sua vicinanza, non ora che stavamo per morire.
“Addio Bella… O forse dovrei dire a tra poco”, furono le
ultime parole che udii, prima dell’esplosione. Vidi mille schegge di pietra,
lunghe lingue di fiamme avvolgerci in un intenso
dolore.
…….
…….
…….
“Bella, noooo!!!”.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Baby84: Ah scusa, allora non avevo capito io J. Grazie mille per i
complimenti. Bacioni.
Patu4ever: Mmm no, era James xd. Stupita? Xd. Bacio!
Ross_ana: E direi che qui, non ti ho tolto nessun sassolino xd, anzi
probabilmente ne ho aggiunti ma… Ti fidi di me? “in teoria” E allora chiudigli
occhi xdxdxd. Ok ok, ho dato
di matto… Ma dovrebbe ricordarti qualcosa… il succo è: fidati di me xd. A
presto baci.
Trettra: Direi che ora hai altro di cui preoccuparti xd. Grazie per i complimenti e la recensione. Baci.
Erika1975: James! Ovvio xd.
Vika: Hai indovinato! Bravissima xd.
Povero Jake, non l’odiare, lui non voleva che lo facessero J. Un bacio a presto e grazie
per i complimenti J.
eMiLy BlOoD: Avevi ragione, era James… per il resto… no commenti xd. Grazie per la recensione. A presto. Baci.
Hale1843: Ed ecco che ora mi odierai xd. Ma…
fidati di me, anche se ti sarà difficile per un po’ xd. Grazie per la
recensione e i complimenti. Baci a presto ciau J.
RachEl CullEn: E mi sa che sei rimasta senza nessuno da ammazzare xd. A
presto.
Elfa sognatrice: Sono contenta che comunque questo cap ti sia piaciuto J. Si New Moon esce a
novembre ma ad ottobre c’è la premier a Roma J. Su James avevi indovinato J. Un bacione alla prossima e
grazie!
Titty88:Anche io ero felice per i
biglietti. Grazie per la recensione. Ciao.
Tede: Grazie! Anche se credo che ora avresti preferito non
leggerlo xd. Baci a presto.
Annatfl: Mmm non so se classificherai
questo capitolo bellissimo xd. Grazie per la recensione J. Un bacio. A presto.
Frafra9: Non posso dirti se avrai mai spiegazioni xd. Grazie per i complimenti e la recensione, ma soprattutto
per la fantasia xd. A presto. Ciau.
Shinalia: Ovviamente… James xd Contenta?
Bigia: Grazie! Sono contenta che ti spia
piaciuto… ma, ora?? xd. A presto. Baci.
Eli1414: Ciao! Che bello! Una nuova recensitrice J. Grazie mille per i
complimenti e per aver letto tutta la mia storia d’un
fiato J. Facendomi una auto critica, credo proprio che l’altra, in quanto a
grammatica, abbia più carenze di questa ma solo perché era la prima. Ma nel complesso non credo sia da buttare J. Un bacione e a presto!
Eccomi… Non ho molto da dire oggi, solo una preghiera da farvi… Nello
scorso capitolo, mi aspettavo una serie di minacce a valanga ma, per mia
fortuna, non sono arrivate, forse me le farete in questo, ancora non so… Ma vi
prego, fidatevi di me e abbiate
Eccomi… Non
ho molto da dire oggi, solo una preghiera da farvi… Nello scorso capitolo, mi
aspettavo una serie di minacce a valanga ma, per mia fortuna, non sono
arrivate, forse me le farete in questo, ancora non so… Ma vi prego, fidatevi di
me e abbiate pazienza xd. Detto questo vi saluto
lasciandovi alla lettura del capitolo. A sabato con il
nuovo aggiornamento.
Morsetti.
P.S. Ci vediamo al fondo con le
risposte alle vostre recensioni.
Capitolo 20My Destiny
Pov Edward
La mia Bella mi aveva appena salutato, stava raggiungendo
Alice.
Andai a sdraiarmi sul divano, presi il mio diario,
impugnando una penna, e cominciai a scrivere:
Che dire, unico
indescrivibile.
Lei, il mio giorno, la mia
notte, la mia vita. Bella.
Ricordo quando ero
convinto d’averla persa. Il dolore, lo smarrimento di quei giorni che
sembravano non passare mai. E ora… mia… lei è mia. Voglio chiederle di
sposarmi. Voglio legarla a me, in ogni modo possibile, esistente.
Sono passati pochi
minuti, ma la sua assenza già mi pesa. La amo, immensamente, la adoro.
Incredibile ma vero, lei
mi ricambia in tutto.
Ogni tanto mi chiedo
come abbia fatto ad entrarmi dentro, a diventare il
mondo, la ragione della mia esistenza. Io che sempre sono stato dure e freddo,
apatico.
Ma, in fondo, so che la
risposta non mi interessa. Sono grato di questo, di
lei.
Chiunque abbia deciso di
metterla sul mio cammino, mi ha fatto il regalo più bello della mia vita.
Ti amo Isabella Marie Swan, ora, sempre e per sempre.
Edward.
Chiusi il diario.
Lo lasciai cadere distrattamente sul pavimento. Continuavo a
bearmi dei momenti vissuti poco prima.
Il bacio, la confessione, il suo “ti amo”. Chiusi gli occhi, e sospirai.
Come’era bello amare, ed essere amati.
Edward posso entrare?
I pensieri chiassosi di Jasper mi destarono dai miei
ricordi.
“Entra”, dissi alzandomi dal divano.
Edward, non sono
tranquillo. Bella ha raggiunto Alice già da un po’. Perché non tornano?!
“Jasper, sta calmo. Staranno solo
parlando. Sono due vampire, non c’è nulla di cui
preoccuparsi”, risposi esasperato a mio fratello.
Ok, allora andrò da
solo a cercarle!
Mi urlò mentalmente, prima di fiondarsi fuori dalla
finestra.
Sbuffai, ma lo seguii. Quando Jasper si metteva in testa
qualcosa, non lo smuoveva nessuno.
Grazie fratello.
Pensò, sentendomi avvicinare.
Sorrisi, ma non dissi nulla.
Sentivo la tensione nei suoi pensieri, la vedevo anche nel
suo corpo. Correva alla sua massima velocità, tendendo i muscoli.
“Credi davvero che siano in pericolo?”, chiesi sorridendo.
Non mi rispose, ma affilò lo sguardo. Subito non capii il
perché.
Guardai nella sua stessa direzione, e il panico mi assalì.
Davanti a noi, c’era uno scenario di guerra. L’albero
spezzato, caduto accanto ad una struttura di pietra. L’odore
di benzina, misto a quello di Bella, Alice e di un umano.
“Addio Bella… O forse
dovrei dire a tra poco”.
A quelle parole, seguì un’enorme esplosione. Un boato che
riecheggiò in tutta la foresta.
Le fiamme avvolsero la struttura di pietra, mille schegge
volarono ovunque, con la velocità di un proiettile.
“Bella, noooo!!!”,
urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
Jasper si pietrificò sul posto. Incapace di parlare, di
muovere anche solo un muscolo, la sua mente era vuota.
No, no, no, non poteva essere vero, non era successo.
Fissavo la casa, ancora avvolta dalle fiamme, convinto che,
la mia Bella, ne sarebbe uscita da un momento all’altro.
Mi sarebbe venuta in contro, con il suo solito sorriso.
“Avanti… avanti… avanti Bella! Esci
da lì! Esciii! Tu non puoi lasciarmi! Non puoi!!!”, gridai con quanto più fiato avevo in gola.
Scattai nella direzione della casa, l’avrei tirata fuori io
da lì. Stava soffrendo, ne ero sicuro, ma non era morta, non ancora.
Due braccia forti mi trattennero, arrestando la mia folle
corsa, era Emmett.
“Noooo!
Lasciami!”, mi divincolavo disperato, la mia Bella era
la sotto.
“Edward non puoi! Calmati figliolo!”, anche Carlisle
intervenne, parandosi davanti a me.
Mi ribellavo, la forza della disperazione mi muoveva, non
permettendo al dolore di assuefarmi.
Ma sentivo quell’energia, scemare a
poco a poco dal mio corpo. Mi accasciai a terra, portandomi le mani al volto.
Rividi il suo volto, illuminato dai suoi sorrisi, il suo bacio,
il suo abbraccio… la profondità dei suoi occhi… cose che mai più avrei rivisto.
Sentii un immenso dolore al petto, uno squarcio, terribile, irreparabile, che
mi mozzò il respiro.
Erano passati secondi, minuti, anni… Non lo sapevo. Quello
di cui ero a conoscenza, era che erano bastati a distruggere tutta la mia
esistenza…
“Bella! Come hai potuto?! Perché?! Perché?!?!”, gridai singhiozzando.
Non c’era più motivo di lottare. Vidi Jasper con la coda
dell’occhio. Era ancora immobile, a fissare le
fiamme che ci avevano strappato i nostri rispettivi amori, le nostre esistenze,
conscio anche lui, che non sarebbero mai più ritornate
a riempirci la vita.
Era finita, per sempre…
Rispondendo alle vostre recensioni…
Vampiretta Cullen: Ciao! Grazie per la recensione e i complimenti! Sono
contenta che ti piaccia e, spero che la scuola ti permetta di stare dietro a
questa mia storia xd. Un bacio a presto!
Elfa sognatrice: Avevi indovinato, l’urlo finale
era di Edward. Per quanto riguarda James, era un folle… Non concepiva l’idea di
lasciare Bella in altre mani. Sono contenta che los
corso capitolo ti sia ugualmente piaciuto J. Un bacio, alla prossima.
Twilight_the best: Ciao! Grazie per i complimentie la recensione! Come hai potuto
leggere nessun gesto eroico ma… Va beh, vedrai xd. Un bacio. Ciaooo.
RachEl CullEn: Mi sa nessuno xd. E se quella era una rivelazione shock di
questa che mi dici? Xd. baci
Nanerottola: Ebbene si, era il perfido e
malefico James xd. Grazie per il
complimento e la recensione! Un bacione.
Jiulya Listing: Grazie mille! E’ brutto essere felice del pianto di
qualcuno xd. Ma cerca di vederla sotto il mio punto di vista, scrivere e
riuscire ad emozionare a tal punto, non è facile xd. Comunque,
spero che avrai retto a questo capitolo, se hai fatto fatica con lo scorso… xd.
Un bacio e a presto e grazie ancora per tutto!
Annatfl: Mmm mi sa di no xd… Non sono riuscite a salvarle… mah… xd. Alla
prossima!
Ross_ana: Ululi per calmarti? Xd. Sei forse team Jacob? Xd Grazie mille per la recensione e la fiducia. A presto.
Hale1843: Hahaha Idolo xd. Ti ringrazio per
il complimento e la pazienza xd. Sperso continuerai ad averne J. Un bacio tesoro. Ciau.
Bigia: Ciao! Grazie per i complimenti… ma, come hai letto nel
cappy, non hai trovato risposta alla tua preghiera xd. Ma
fidati di me, e non mi abbandonare xd. Un bacio e a presto.
Ishizu: Eh mi sa che ora non lo è più tanto xd.
Grazie per la recensione. Un bacio.
RenEsmee_Carlie_Cullen: Hahaha non ti preoccupare per lo scorso cappy J. Grazie mille per la
recensione e, mi dispiace non aver potuto accogliere
la tua preghiera… xd. Alla prossima. Ciau!
Frafra9: Hahaha, niente pompieri ne
estintori…solo fiamme, dolore e desalazione xd. Ma
fidati di me… xd. E soprattutto, tanta, tantissima pazienza xd. Un bacio, grazie per la recensione e i complimenti. Alla
prossima. Ciau.
Allora, qui non dico nulla… Rimando tutto al fondo, dalle recensioni ai
messaggi
Allora, qui non dico nulla… Rimando tutto al fondo, dalle
recensioni ai messaggi.
Amalia.
Capitolo 21My Destiny
Pov
Edward
Settant’anni erano passati dalla loro morte.
Bella ed
Alice, la mia amata e mia sorella… Erano riuscite a compiere un ultimo atto
d’amore, con i loro corpi avevano fatto da scudo alla piccola Agnes.
Mai mi sarei dimenticato di quel giorno.
Non solo perché mi avrebbe ricordato a vita,
la perdita…
Dopo diverse ore, Carlisle era
riuscito a portarmi via da quel posto, a trascinarmi a casa.
Ero distrutto, non potevo crederci, l’avevo appena ritrovata
e subito ripersa, ma questa volta, per sempre…
Mi ero chiuso in camera mia, distruggendo ogni cosa mi capitasse a tiro. Quel posto era impregnato
di lei, di loro.
Ad un certo punto, afferrai
l’ultimo cd che Alice mi aveva regalato.
Lentamente lo aprì e, con mia grande sorpresa, vi trovai un
biglietto all’interno…
Edward…
qualunque cosa succeda, cresci Agnes come se fosse tua… è così che deve andare…
l’ho visto.
Ti
voglio bene fratellone, prenditi cura del mio Jasper.
Alice.
Avevo adottato la bambina, Agnes. Ero stato come un padre
per lei. Proteggendola da ogni male.
Credevo di riuscire a riscattarmi,
così…
Bella… a lei avevo giurato eterna protezione,
fino a poche ore prima, fino a quando non morì. E così Agnes era stata
la ragione della mia ripresa.
Dedicavo a lei ogni istante, ogni minuto della mia vita.
Ma Jasper… lui non aveva avuto
alcun tipo di appiglio. Era scappato e non aveva più fatto ritorno, divorato
dal dolore che lo soffocava.
Tutto gli ricordava Alice in quella casa… per lui era
diventato impossibile viverci, se quella era vita.
Nessuno aveva tentato di fermarlo, sarebbe stato inutile,
oltre che ingiusto.
Sentivo il dolore di tutti. Esme
che vedeva la sua famiglia spezzarsi, Carlisle che si
sentiva inutile, Emmett non era più lo stesso e Rose…
lei era sempre silenziosa, chiusa in se stessa.
Io… avevo la mia bambina, la stessa che il mio amore aveva
protetto con il suo corpo. La vedevo crescere, giorno dopo giorno.
Sapeva tutto di noi, ma non le facevamo paura, ci amava
incondizionatamente. Noi avevamo solo lei, e lei, aveva solo noi.
Era l’unica in grado di portare un sorriso nella nostra
casa, l’unica in grado di farci ancora amare.
Forse per questo la mia decisione di non trasformarla una
volta giunta alla maggiore età, aveva creato diverse tensioni in casa.
Ma non avrei ceduto… Lei doveva
vivere. I suoi occhi blu cobalto dovevano continuare a risplendere in quel viso
di porcellana, incorniciato da morbidi boccoli castani che tanto amavo.
Crebbe, divenne una bellissima donna, si sposò. Quel giorno
fu magico per me, accompagnarla all’altare, metterla nelle mani di quello che
sarebbe stato il suo uomo, per sempre.
Ma io non l’avrei comunque
abbandonata, sempre l’avrei osservata da lontano, affinché nulla di brutto le
accadesse.
“Ti voglio bene papà”. Le parole che più di tutte erano
impresse nel mio cuore… la prima volta che mi chiamò papà… la prima volta, che
disse di volermi bene.
Io ci sarei sempre stato per lei.
L’avrei consolata quando piangeva, sorriso quando era
felice, mi sarei stupito di ogni suo cambiamento. Sempre l’avrei portata con
me, proprio come la mia Bella.
Come mi faceva male pensare a lei. Un dolore
incontrollabile, insostenibile.
Sospirai, tornando con i pensieri alla realtà.
Mancavano dici minuti a mezzogiorno, passeggiavo nella
piazza di Volterra, in mezzo agli umani.
Arrivai davanti al campanile, e arrestai la mia camminata.
Anche Agnes, mi aveva lasciato, si era spenta dopo una lunga
malattia.
I suoi occhi da bambina, poi da donna. I suoi fantastici
sorrisi. Settanta brevissimi anni di ricordi… Faceva tutto terribilmente male.
Basta! Strinsi i pugni e digrignai i denti.
Ora, toccava a me raggiungerle, Ero sereno, contento,
finalmente il dolore, la sofferenza, sarebbero
cessati. Sorrisi.
“Amori miei…” don “sto attivando da voi…” don,
don, don, don, don, don.
Allargai le braccia, alzando gli occhi al cielo, sorrisi. Don, don, don.
Ero pronto a tornare da loro… don… Scrollai la testa, permettendo così alla tunica che avevo indosso di cadere a terra, scoprendo il mio corpo…
Ero sicuro… Ero pronto… Don.
L’ultimo rintocco della mia vita, l’ultimo
sorriso m’illuminò il volto.
…
…
…
Ok, ora vi posso parlare xd. Tutte vive?? I vostri cuoricini? Allora, non linciatemi,
non minacciatemi… pace e amore xd. Ricordatevi solo di continuare a seguirmi… Non
abbandonatemi, riponete la vostra fiducia in questa povera anima pia xd. Sa… vi lascio con le risposte alle vostre recensioni J.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Baby84: Ehm… posso? Xd. Allora… ti ringrazio per il complimento! Ma mi sa… che tu non ringrazierai me xd.
Un bacione.
Jiulya Listing: E mi sa che questa volta l’infarto ti è venuto xd.
Grazie per la recensione. A presto.
hale1843: E io dico NOOOOOO xd. Grazie per i complimenti e la recensione! Ma mi sa che
questa volta l’infarto ti è venuto xd. Cmq, non preoccuparti per Jez,
se vuoi ti do il numero e lo consoli xd. Bacioni.
Cloh: Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta anche l’altra mia
storia! Ma soprattutto mi hai lusingata! Hai fatto
leggere a tutte le tue amiche, wow! Spero che anche il loro giudizio sia stato
positivo J. Per quanto riguarda questa
storia… beh, credo che dopo questo cap… ti manchino
le parole xdMa spero mi
perdonerai e che continuerai a seguirmi xd. Un bacio,
grazie ancora di tutto.
vampiretta cullen: Grazie per la recensione! Mi dispiace per la tua tristezza
però… che mi sa che si è amplificata in questo capxd.
Bacioni.
Frafra9: J La mia delle minacce era una battuta J. TI ringrazio per la recensione e sono contenta che
nonostante tutto i cap ti
piacciano…ma di questo cosa mi dici ora? xd.
Bacioni
theangelsee69: Mmm sadica? No… almeno non con
me stessa xd.
RachEl CullEn: Azz, e mi sa che la depressione
aumenta xd.Bacioni.
twilight_the best: Agnes xd.
Cmq… spero che continuerai a giudicare la mia ff una
storia… nonostante tutto xd. Ma seguimi,
potresti avere delle sorprese xd.
Grazie per il complimento. Bacioni.
Nanerottola:Azz, e ora altro che pianto xd. Spero
continuerai a fidarti di me xd. Bacioni.
Elfa sognatrice: Beh… se fossi all’ultimo cap vi avvertirei xd. Cmq,
credo di nona ver aiutato la tua pazia
a migliorare con questo capxd.
Ma ti prego… fidatiiiixd. Un bacione e grazie per la recensione. Bacioni.
Trettra: Grazie epr i complimenti! Se lo
scorso cap ti ha lasciato senza parola, questo che ti
ha fatto? Xd. Bacioni.
lilly3:Hahah fantastiche le minacce, che credo attuerai in questo capxd. Ma
perché volevi mandare al rogo Bella? Xd. Mi perdoni
vero? Xd.
Bacioni.
Annatfl: Mmmm come stai? Xd.
Grazie per la recensione! Spero che mi perdonerai e continuerai a seguirmi xd.
Bacioni.
Bigia: Mmmspero
che rimarrai sulla tua idea xd. Grazie per la
recensione e il complimento. Bacioni.
Stellalilly: Azz, ti prego continua a fidarti
xd.
Grazie per la recensione. A presto. Recensione di nefertiry85: E certo.. ma dimentichi che tu eri la prima a volermi minacciare xd. Cmq, credo che questo sia peggio xd.
Bacioni tesoro.
Hachiko_Vampire: Non sai che enorme complimento mi hai fatto, dicendomi che
fino ad ora solo Twilight ti aveva fatta piangere.
Sono felicissima che la mia storia ti piaccia e che tu voglia diventare una mia
prima grande fan in caso di un mio romanzo xd. TI chiedo solo di continuare
a fidarti di me J. Un bacione e grazie ancora per tutto.
ross_ana: Grazie per il testamento xd. Amo
le recensioni lunghe, ma andiamo per ordine. Grazie per tutti i bellissimi
complimenti. Non è facile riuscire ad esprimere a
pieno tutte le emozioni che si vogliono far provare all’interno di un capitolo,
e sono contenta d’esserci riuscita con te J. Ovviamente, sono anche stra
felice della tua appartenenza al team Edward xd. Conosco bene Harry
Potter, ne sono una grande fan anch’io.. anche se forse, non proprio al apri
con Twilight. E ammetto che la morte di surius aveva
scombussolato molto anche me J. Speriamo d’esser riuscita bene anche in questo capitolo.
Un bacione e grazie ancora x tutto!
Allora, i capitoli tragici saranno dannosi, ma a quanto pare portano
molte di voi a recensire xd
Allora,
i capitoli tragici saranno dannosi, ma a quanto pare portano molte di voi a
recensire xd. Forse devo farne più spesso??? Hahaha.
Va beh, ci vediamo al fondo con le spiegazione e le
risposte alle vostre recensioni. J.
Capitolo 22My Destiny
Pov
Edward
“Ehi fratellone! Non
credi di viaggiare un po’ troppo con la fantasia?”. Alice irruppe come
un uragano nella mia stanza.
“Era una tua visione Alice”, risposi sorridendo.
“Sai come funziona… L’hanno provocata i
tuoi pensieri. Il solito melodrammatico”, rispose, per
poi voltarsi verso Bella, che ci fissava perplessa.
“Che cosa…”.
“Oh niente. Edward si stava
immaginando la sua vita senza di noi. Quando ti allontani
diventa un tantino… vulnerabile”, le rispose Alice, interrompendola.
Bella sorrise e si avvicinò a me.
“Smettila di pensarci… Per fortuna le cose non sono andate
male…”, disse, accarezzandomi una guancia.
Era vero, si erano salvate, ma per un soffio. Lo scudo di
Bella si era attivato all’ultimo, proteggendole così dall’esplosione.
Sospettavo che avesse una sorta di scudo, ma ero convinto
fosse solo a livello mentale, non anche fisico.
Non avrei mai dimenticato quei momenti…
***
Fermo, di fronte alla casa, della quale, oramai, erano
rimaste solo macerie… Fissavo i frammenti di pietra, rivedendo in loro quelli
del mio cuore. Incredulo, divorato dal dolore.
Fino a quando un rumore, un flebile scricchiolio, attirò la
mia attenzione, facendo rinascere in me la speranza.
Passavano i secondi, gli occhi fissi nella direzione dalla
quale era provenuto quel rumore, come me, tutta la mia famiglia.
…
…
…
Un masso venne spostato con forza.
Vidi Bella rialzarsi, stringeva tra le sue braccia una bambina. Agnes.
Alice, un secondo dopo di lei, uscì dalle macerie. Non
potevo credere ai miei occhi…
“Bella…”, sussurrai.
Al suono della mia voce, alzò la testa di scatto, puntando i
suoi occhi nei miei.
“Edward…”, singhiozzò.
In un attimo, la presi tra le mie braccia, stringendola al
petto. Facendo sempre attenzione alla bambina che ancora aveva in braccio.
Toccai il suo viso, il suo collo, le braccia, volevo
assicurarmi che stesse bene, che non fosse ferita.
“Sto bene Edward… sto bene…”,
continuava a ripetere singhiozzando.
***
“Ehi! Stai di nuovo sognando? O forse dovrei dire che stai di nuovo avendo un incubo?”.
Alice mi scrollò, destandomi nuovamente dai miei
pensieri.
“No, nulla… Ma dimmi una cosa, perché sei andata sola nel
bosco?”.
Erano passate poche ore da quel mostruoso evento, e non
avevamo avuto ancora il tempo di parlare.
La vidi rabbuiarsi, e si sedette sul divano.
“Non avevo visto… Conosceva bene il mio potere. Avevo avuto
una breve visione, nella quale avevo visto che dovevo
andare nel bosco… da sola. Arrivata lì, tutto è diventato più nitido e
dettagliato. Non ho avuto il tempo di reagire. Era
troppo forte per me, nel suo corpo scorreva sangue umano… Mi ha preso il
telefono dalla tasca ed ha scritto quel messaggio a Bella. Mi
spiace…”.
Aveva la testa bassa, si fissava le mani.
“Alice”, la chiamai, alzandole il
viso con un dito.
“Non ti devi
scusare di nulla. L’importante
è che tutto si sia risolto per il meglio e che la mia sorellina ora sia qui”,
dissi abbracciandola.
Lei ricambiò l’abbraccio,
facendosi scappare un singhiozzo.
“Alice, ha
ragione Edward. Tu non hai colpa. Io ho
portato James a compiere questo folle gesto, io gli ho raccontato tutto di voi,
dei vostri poteri, mettendo tutti in pericolo. Mi dispiace davvero tanto Alice, perdonami”. Intervenne Bella.
Nel suo sguardo c’era dolore, dispiacere. Era insopportabile da reggere.
“Amore…”.
“No Edward, va bene così, è giusto
così”, disse bloccandomi, capendo le mie intenzioni.
Volevo consolarla, alleviare il
suo dolore… che era anche il mio.
“Vieni
qui sorellina!”. Urlò Alice, buttandole le braccia al collo.
Bella ricambiò quel gesto
d’affetto sorridendo. Anche se non potei non notare l’ombra di tristezza che
regnava nel suo sguardo.
“Beh, vado dal
mio Jasper. Gli sono
venuti non pochi complessi dal…”, si bloccò sospirando. “Vado”, aggiunse
in fine.
Uscì dalla stanza, lasciando Bella
e me da soli.
“Come sta Agnes?”. Chiesi
avvicinandomi a lei.
Posò la testa sul mio petto.
“Carlisle
dice che si riprenderà. Ha subito un forte shock…”.
“Vuoi davvero adottarla?”, le
chiesi serio, dopo qualche secondo di silenzio.
“Tu come… come sai che…”. Cominciò
a balbettare, era imbarazzata. L’avevo colta di sorpresa.
“Alice. Ha avuto una visione”, risposi
sorridendo.
“Ah. Insomma, è rimasta sola al mondo… Non possiamo
abbandonarla. So che non sarà facile, ma vorrei provarci”.
Aveva solo sussurrato quelle parole. Se fosse stata ancora umana, sarebbe
sicuramente arrossita.
La allontanai dal mio petto, per
guardarla negli occhi.
“Mi sembra un’ottima idea amore”,
dissi sorridendole.
Alle mie parole, il viso le si illuminò di gioia.
“Davvero?”. Chiese.
Mi limitai ad asserire, beandomi
della bellezza del suo sorriso. Avevo rischiato di non vederlo mai più, se solo
ci pensavo…
“No, sono qui amore mio… Sono
qui”, sussurrò accarezzandomi.
Solo allora mi accorsi d’aver
digrignato i denti.
“Oh Bella, se solo potessi…”.
Mi poggiò un dito sulle labbra.
“Ti amo Edward”, sussurrò con
infinita dolcezza.
“Ti amo anch’io Bella”.
Finalmente, ci abbandonammo ad un lungo e tenero bacio, carico d’amore e serenità.
Ora eravamo insieme, tutto il
resto non contava. Quando ci separammo, la fissai intensamente negli occhi.
“Sposami”. Mi uscì di bocca, prima ancora che potessi fermarmi.
M’inginocchiai davanti a lei.
“Diventa mia moglie Isabella Marie
Swan.
Permettimi di renderti felice ogni giorno della nostra eternità, permettimi di
amarti… Perché questo, e solo questo, sarà lo scopo della mia vita. Ti amo amore mio”. Non mi ero preparato nessun discorso. Era uscito tutto dal mio cuore, sincero, ora come non lo ero
stato mai.
Guarda nel cassetto accanto a te.
Il pensiero di Alice mi raggiunse.
Portai la mano sulla maniglia del
mobiletto, e lo aprii. All’interno c’era una scatolina di velluto bianca.
Sorrisi.
Grazie. Pensai.
Afferrai il piccolo cofanetto e
con uno scatto lo aprii, porgendoglielo.Lei
mi fissava, non aveva nemmeno guardato l’anello.
Mi prese il viso tra le mani e
s’inginocchiò davanti a me.
“Sì, Edward. Sì, non chiedo altro”, rispose
sorridendo.
“Sììì!”.
L’urlo di Alice arrivò forte e chiaro alle orecchie di tutti.
Sia io che Bella scoppiammo a ridere, prima di tornare seri ed abbandonarci
all’ennesimo bacio.
Aveva accettato la mia proposta,
con una sola semplice parola mi aveva reso l’uomo più felice del mondo.
La afferrai per la vita
sollevandola.
“Grazie”, sussurrai sulle sue
labbra.
Lei allacciò le gambe attorno alla
mia vita.
“Grazie a te di esistere…”.
Sorrisi, continuando a bearmi di
quella piccola ma forte consapevolezza: presto, saremmo
diventati marito e moglie.
Allora,
ora mi spiego… Lo scorso capitolo è nato perché quello era il finale che avevo
seriamente pensato di fare, ovviamente più dettagliato. Ma la
mia bes friend patatina fritta (alias barbyemarco),
mi ha seriamente minacciata, dicendo che se facevo un finale simile mi uccideva
xd. E quindi ecco, che nasce l’idea del capitolo
scorso. Dunque, visto che potevate fidarvi di me? Alla
fine non sono cattiva come avete detto no? Xd. Sa ora
vi saluto lasciandovi con le risposte alle vostre recensioni.
Morsetti.
Amalia.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Hachiko_Vampire:Nooo
non piangere! Visto? Ho già postato xd.
Annatfl: E
infatti non le ho fatte morire xd. Alla
prossima. Un bacione.
twilight_the best: Grazie per i
complimenti! J. Ma come hai visto… non sono morte xd. Bacioni.
Trettra: Grazie! Mi dispiace
per la tua sofferenza, ma spero d’essermi fatta perdonare con questo capitolo J. Bacioni.
baby84: Grazie per il
complimento! Piaciuta la sorpresina? Xd.
RachElCullEn:Mmmm ho una zia avvocato posso
difendermi xdxd. A parte di scherzi, scusa per la depressione, ma ora ti sei ripresa vero? Xd.
patu4ever: Ma noooo che non è morto nessuno
xd. Mi spiace per la tua sofferenza e per la sgradita
sorpresa xd. Ma ora mi sono fatta
perdonare no? Xd. Baci.
Vegetinassj 94: Mmmmho
sistemato tutto… ma Agnes non è stata proprio inutile visto che ha fatto riprendere
ed.
vampirettacullen: Eh noooo ma potevo mai alsciarti così sofferente? Xd. Certo che no! Visto? Hai
sorriso spero xd. Bacioni.
Nanerottol: No no,
non voglio avere sulla coscienza il tuo stato di salute emotiva xd. Ti ho
rallegrata un po’ con questo cappy? Spero di si J. Bacioni.
Ishizu: Ovviamente… con una
svolta xd.
Grazie per la recensione. Baci.
JiulyaListing: Hahaha, mi spiace ma non mi ha dato il permesso xd. Però ti
ringrazia per il pensiero, ma ora ha di nuovo la sua Alice xd. Grazie per la
recensione. Bacioni.
Frafra9: Grazie! Sono contenta che ti piaccia cmq… hai ragione però…li
stavo facendo soffrire troppo… e in fatti, rieccoli
felici e contenti xd. Bacioni.
hale1843: hahaah come dicevo prima, Jazz
ringrazia per il pensiero ma rifiuta xd. Mi è
piaciuta questa recensione pazzerella xd. Grazieeee. Spero d’averti fatto un po’ contenta J. Un bacione.
Elfa sognatrice: Hahaha mi spiacciono tutte queste domande… Quindi a
giudicare dalla tue ipotesi, questo non te l’aspettavi
vero? Xd. Alla prossima. Baci.
nefertiry85: Grazie tesoro per il bellissimo complimento, come puoi
vedere tu stessa… non l’hanno presa molto bene, ma conqeustocap credo d’averle
fatte felici xd. Bacioni.
ross_ana: Ha
questo punto, ho capito che sei la stessa ragazza che mi scrive sul gruppo J. Adoro le tue recensioni,
nella queli riesco a capire tutti i sentimenti che
sono riuscita a trasmetterti con il mio modo di scrivere, e con la mia storia. Sono
davvero contenta, di sapere, che suscito tutto ciò in te. Come ho già detto
adoro questo tipo di recensioni, lunghe chilometri,
quindi Grazie, per questo, per i complimenti ed il commento. Tornando alla
storia, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che ti abbia piacevolmente sorpresaJ. Un bacione.
Bigia:Ka tua fiducia, spero sia stata
pienamente ricambiata J. Grazie mille per i complimenti e la recensione.
Bacioni.
RenEsmee_Carlie_Cullen: Tesoro mio, mamma che ansia. Ma cos’è successo?
Ovvio, non dirmelo qui. Mavvoglio
starti vicina, aiutarti se posso. MI manchi
incredibilmente anche tu, non sai quanto ti ho pensata
ultimamente. Spero di sentirti davvero presto amoriina.
Sono contenta di sapere che però, nonostante tutto, continui a seguirmi, Ti rpego non mi abbandonare anche qui L. Ti voglio un mondo di
bene. Spero di sentirti prestissimo. Un bacione immenso.
Michelegiolo: E avevi indovinato xd. Contenta?.
Honey Evans: hahaahseifantasticaxd.
Aveva ragione la tua parte assonnata! Cmq credo
e spero d’aver preso la giusta decisione. Forse il tuo sguardo assasino o i tuoi anatemi mi hanno intimorita??
Xdxdxd. Grazie mille per la recensione. Bacioni.
Stellalilly: Hai fatto bene a
fidarti visto? Xd. Grazie per la recensione. Bacioni.
Biviana: Grazie per il
complimento! Ma non potevo farti soffrire così, e in
fatti ecco il cappy felice xd.
flazzycullen: Non avevi capito male xd, ma con
questo cappy ho riparato vero? Xd. Grazie per al
recensione. A presto.
Eccomi qui tesorine, arrivo proprio
per il rotto della cuffia. Sono riuscita solo ieri a scrivere questo capitolo,
e non so se ce la farò a scrivere il ventiquattresimo in due giorni, ma prometto
che ci proverò. Tutt’al più, salterà il post del
lunedì. Mi scuso per questo inconveniente, ma la causa è un calo di
concentrazione. Non riesco più a scrivere come vorrei e questo mi demoralizza,
e come se questa storia cominciasse a starmi stretta. Ma
così come ho iniziato, finirò. Ve lo prometto. Detto questo, vi lascio alla
lettura di questo capitolo, per il quale mi scuso, so che non è uscito molto
bene. Un bacione a tutte.
Ci vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensione.
Capitolo 23My Destiny
Ero uno scudo, nel
vero senso della parola. La mia mente era immune dagli attacchi, così
come il mio corpo.
Era stata una vera fortuna, non ci
saremmo mai salvate dall’esplosione senza il mio dono. Non avrei mai
dimenticato quegli ultimi momenti. La consapevolezza di essere
spacciata, il veder scorrere tutta la mia vita davanti agli occhi. Vedere
quante cose mi ero persa, quanti sbagli avevo fatto. Era stato terribile.
Ma tutto si era risolto tutto per
il meglio, al momento dell’esplosione avevo sentito una forza oscura nascere
dentro me, nello stesso istante in cui l’avevo sentita
abbandonarmi, uscendo dal mio corpo. Un’esperienza unica, che non avrei mai
dimenticato.
Ma ora, non dovevo pensarci, ero al sicuro, tra le braccia di
Edward. Sdraiata sul suo petto, mi godevo i primi raggi di sole che filtravano
dall’immensa vetrata.
Potevo notare ogni singolo
granello di polvere che veniva illuminato da quella
piccola luce fioche.
Avevo finalmente passato la prima
notte d’amore con quello che sarebbe stato il mio futuro marito. Dire che era
stata fantastica, sarebbe stato un insulto a tanto splendore.
Le sue mani che lente, mi
accarezzavano la schiena, le sue labbra che lambivano ogni parte del mio corpo.
Sospirai.
“Che cosa c’è amore?”, mi chiese
Edward, sussurrandomi all’orecchio.
“Pensavo a questa notte”, risposi
senza la minima vergogna.
Lo sentii sorridere, ma non disse
nulla.
Passavano i minuti, nei quali continuavamo a bearci l’uno dell’altro. Alzai il viso dal
cuscino, e mi scontrai con due occhi neri come la pece. Lentamente accarezzai
le occhiaie violacee che le solcavano il volto.
“Che ne dici, andiamo insieme a
caccia?”. Proposi sorridendo.
“Sarebbe la prima volta… insieme”.
Rispose dolcemente.
Sorrisi.
“Bene, allora mi vesto”, dissi
alzandomi dal letto.
Ma due braccia mi afferrarono per i fianchi, riportandomi sul
letto.
“Non così presto signorina… Se
vuole alzarsi, deve pagare pegno”.
Lo fissai perplessa, fino a quando
le sue labbra non si scontrarono con le mie. Erano morbide, perfette, non mi
sarei mai abituata a quella sensazione.
“Ora puoi andare…”, disse
staccandosi da me.
“Mmm”. Mi lamentai, riattaccandomi
a lui.
Scoppiò a ridere, stringendomi
maggiormente a se.
“Prima, sembravi andare di
fretta”. Osservò.
“Sì, ma perché
ti ho visto… affamato. Non sopporto vederti così…”. Dissi, abbassando la testa.
“Ti amo”, mi sussurrò sulle
labbra, alzandomi il viso con un dito.
“Anch’io… Ma ora sbrighiamoci”.
Ci alzammo e in meno di un minuto
fummo pronti per uscire.
Scendemmo nell’immenso salone di
casa Cullen, erano tutti lì. C’era chi guardava la televisione, chi parlava o
semplicemente guardava fuori dalla finestra. Sembrava che nulla fosse accaduto.
“Ehi Bella!”, mi salutò Emmett,
venendomi in contro per stritolarmi in uno dei suoi abbracci.
“Emmett… Così mi sbricioli!”.
Urlai.
Lui mi lasciò subito andare,
scoppiando a ridere.
“Non posso
sorellina… Ricordi? Sei
uno scudo!”. Disse sorridendo.
“Giusto, ma ancora devo capire
come funziona”, ammisi imbarazzata.
“Ehm, Ehm”. Carlisle si schiarì la
voce, attirando l’attenzione su di sé.
“Non dovete dirci nulla ragazzi?”,
chiese.
Io sorrisi, ed
Edward mi prese per mani.
“Beh, penso che Alice ve l’abbia
già detto… Io e Bella ci sposiamo”. Disse con tono fiero e deciso.
Alle sue parole, una serie di urla
d’approvazione riecheggiarono tra la famiglia.
Esme e Carlisle ci abbracciarono
complimentandosi, Emmett ci diede delle vigorose pacche sulle spalle mentre
Alice non la finiva più di saltare e battere le mani.
Jasper e Rosalie, non manifestarono
troppo i loro sentimenti, ma sapevo che erano contenti per noi.
“Allora Bella, dobbiamo pensare al
vestito, le scarpe, la chiesa, gli invitati! Oh mamma… Abbiamo troppo poco
tempo! Come farò in un mese ad organizzare tutto!? E…”.
“Alt, alt, alt
Alice… Un mese? Chi
ti ha detto che quella è la data del matrimonio?”, chiesi un po’ infastidita.
“Che domande… Io so tutto. E a
proposito di questo, c’è da scegliere l’intimo! E’ uscita la nuova collezione
autunno inverno di...”.
“Alice!”. Urlai arrabbiata. Se fossi
stata umana, sarei diventata rossa per l’imbarazzo.
Tutti si misero a ridere.
“E dai
sorellina! Sappiamo tutti quello che avete fatto questa notte, un paio di completini
intimi sexy faranno piacere al nostro Eddy”. Emmett,
non mancò nel dare la sua opinione.
Sentii Edward ringhiare alle mie
spalle, ma ero troppo imbarazzata per dire o fare
qualcosa.
“Noi andiamo a caccia”, dissi
semplicemente voltandomi verso Edward.
Nessuno disse più nulla.
Sorridendo tornarono alle loro postazioni di prima.
Stavamo per uscire di casa, quando un pensiero mi bloccò sulla porta.
“Carlisle?”. Lo chiamai voltandomi
verso di lui.
“Si Bella?”.
“Agnes… come sta?”, chiesi
titubante. Avevo davvero a cuore la salute di quella che forse, sarebbe
diventata la bambina mia e di Edward, la nostra piccola.
“Non lo so Bella. Ma io sto facendo il possibile”.
“Alice? Tu non
riesci a vedere nulla?”.
“No Bella, non
so perché, ma vedo come un buco nero quando tento di scoprire qualcosa sul suo
futuro. Mi spiace”,
mi rispose desolata.
Scossi la testa.
“Non fa niente. Se ci sono novità. Fateci sapere”. Dissi prima d’uscire di
casa con Edward.
“Non temere amore… è forte, ce la
farà”. Mi disse, affiancandomi nella corsa.
Sospirai, ma non dissi nulla.
Passò una buona mezz’ora, nella
quale abbattemmo cinque cervi e due puma. Non avevamo parlato molto, presi
entrambi dalla caccia.
Ma ora, mi sentivo sazia, così, mi
sedetti sul ramo di un albero, ad osservare Edward,
mentre finiva di dissanguare la sua preda. Quando si accorse del mio sguardo,
lanciò la carcassa di lato e venne a sedersi vicino a me.
“Sei pensierosa
oggi. Che cosa c’è?”.
Mi chiese dolce.
“Dici che saremo
in grado di crescere Agnes? E come
prenderà la verità su di noi? Ho paura Edward…”. Dissi
portandomi le mani al viso.
Ora che ci pensavo a mente lucida,
vedevo quante complicazioni c’erano, e questo mi spaventava.
Edward mi abbracciò, poggiando la
mia testa sul suo petto.
“Andrà tutto
bene amore. Saremo
ottimi genitori per lei, e vedrai… Non ci disprezzerà, ne avrà paura di noi. In fondo è ancora una bambina, crede nei miti e nelle leggende…
Magari, le appariremo solo come due personaggi della sua fantasia che hanno
preso vita…”. Disse sorridendo.
“Più che personaggi della sua
fantasia… Temo che le appariremo più come i mostri che
popolano i suoi peggiori incubi”. Risposi mettendomi a ridere.
Lo sentii sospirare. Stavo per
chiedergli cos’avesse quando il cellulare nella sua tasca vibrò.
“Alice… dimmi”, rispose
impassibile.
“Edward, dovete tornare subito a casa. Sono riuscita a vedere il futuro di Agnes, si sveglierà tra dieci
minuti e… Dovete esserci”. Rispose
Alice frettolosamente.
A quelle parole scattai in piedi,
senza nemmeno curarmi di sentire la risposta di Edward. Cominciai a correre
verso casa.
Pochi istanti dopo, lo sentii
affiancarmi.
“Calma amore,
andrà tutto bene”, mi ripeté accarezzandomi una guancia.
Asserii ma non risposi, ero troppo
agitata per pensare.
Sapevo solo che la piccola Agnes,
stava per risvegliarsi. Da una parte ero felice di sapere che stesse bene, ma
dall’altra, temevo più che mai il suo rifiuto.
Quella bambina mi aveva rapito il
cuore. Non sapevo com’era possibile, ma la sentivo mia.
Scossi la testa, non potevo
permettermi di fare certi pensieri. C’era sempre la possibilità che lei non mi
volesse come madre. Accelerai il passo, impaziente di arrivare dalla bambina,
che, per sempre, avrei voluto avere accanto.
Rispondendo alle vostre recensioni…
RobyCullen: Grazie mille! La mia
patatina fritta ringrazia xd. Spero che continui a piacerti J. Un bacione.
JiulyaListing:Hahaha Jasper ringrazia per la
bontà xd.
Grazie per i complimenti! Bacioni.
Vegetinassj94: Ti ringrazio per i consigli. Alla prossima.
vampirettacullen: Hahahasiiiiiiioleeeeee ti sei fidataaaxdxdxd. Sono contenta di nona verti
delusa J. Un bacione e alla
prossima!
Nanerottola: hahah ti ringrazia per
l’appoggio. Io invece mi scuso per la poca chiarezza, il capitolo 21 era una visione che aveva Alice, provocati dai pensieri
di Edward, mentre il 22 Alice interrompe la visione dicendo ad Eddy che usa
troppa fantasia xd. Spero dìessere
stata chjiaraJ. Un bacione e grazie per il commento J.
Elfa sognatrice: Sono
contenta che ti sia piaciuto J. Quel tipo di finale era piaciuto anche a me, ma come ben
sai, Barby mi ha minacciataxd. Questo capitolo, non era del matrimonio, penso ce ne
vorranno ancora un paio J. Grazie per i complimenti! J Un bacione, alla prossima.
RenEsmee_Carlie_Cullen: Hahaha per te questo ed altro xd. Spero che ti farei sentire presto…io a novembre vengo a
Salerno, magari ci troviamo! Jun bacione tesoro mio, e fatti
sentire presto. Ti voglio benissimo. A presto.
Trettra: vi faccio morire, ma
vi faccio anche resuscitare xd. Grazie per il commento e i complimenti. Bacioni.
twilight_the best: HahahaGrazieeee
sono contenta d’averti fatto sorridere, ma soprattutto sono felcie
che il cap ti piaccia J. Ci sentiamo alla prossima. Un bacione e grazieee.
RachEl Culle:Hahaha ora sei contenta di non avermi uccisa
vero? Xdxd. Non avresti eltto
il continuo xd. Grazie per la recensione un bacione!
nefertiry85: J hai ragione, in molte l’hanno fatto tesoro xd.
Cmq, che mi dici di questo cap? J. Bacioni.
patu4ever: Scusami, ti ho emsso confusione J. Era solo una visione, nel cap
scorso Alice ha fatto risvegliare Eddy dall’incubo di
quella visione. Spero d’essere stata chiara J.
lilly3:Jl’IMPORTANTE E CHE CONTINUA A PIACERTI E CHE
CONTINUI A SEGUIRMI J. Sono contenta che tu non mi abbia uccisa… xd così posso finire questa ffxd. Grazie per la recensione. Un bacione grande. Ciau.
Shinalia:J. Grazie mille!! Alla prossima. Bacioni.
Frafra9: Certo, mica la potevo far finire
così! Grazie per il complimenti, e barby
ringrazia sempre per il sostegno xd. Alla prossima.
Stellalilly: Bene! Come a tutti credo xd. Alla prossima.
hale1843: hahah adoro queste recensioni xd.
Invece speravo proprio di non essermi liberata di te, come di nessun’altra J. Sono contenta che il cappy ti sia piaciuto e che tu sia andata a dormire più
tranquilla J. Ci sentiamo alla prossima. Bacioni.
Annatfl: Hahahagrazieeee
e siiii tutti felici xd.
Alla prossima. Bacioni.
flazzycullen: xdxd Visto??Avevod etto che potevate fidarvi J. Un bacio. Alla prossima.
ross_ana: hahasolo ci ho emsso un po’ a capire chi
eri xd. Non mi davi segnali xd.
Barby ringrazia per la statua d’oro xd. Per la denuncia mmm ho una
zia avvocato, almeno mi sarei difesa xdxd, anche se
mi sarebbe dispiaciuto per la tua vita spezzata xd. Spero di riuscire a fare
il matrimonio per bene, così da soddisfare i tuoi desideri, sono stra felice che i miei capitoli ti piacciano e che ti
ispirino a fare lungheee recensioni J. Quindi,
ancora grazie per tutto, UN BACIONE, alla prossima J.
Hachiko_Vampire: Grazie a te per la
recensione e i complimenti! Certo che c’è una continuazione, mica potevo alsciarvi così no? J. Ma… mi hai scritto ci sentiamo su
fb… ma qual è lì il tuo nik?
Grazie di tutto. Bacioni, alla prossima.
Allora, sono riuscita a fare il capitolo oggi pomeriggio
Allora, sono riuscita a fare il capitolo oggi pomeriggio. Non è
stato facile, ma non ho trovato giusto che voi
dobbiate rimetterci per una mia “debolezza”. Credo d’aver capito il problema…
Mi sono accorta che questa storia, rispetto all’altra che ho scritto, è
scadente. L’ho resa prima di vita, non l’ho studiata bene. Mi spiace che sia
andata così, ma non ho paura ad ammetterlo. Per questo non riesco a continuarla
come vorrei. In fatti, tra tre capitoli metterò la
parola fine. Comunque credo che anche voi ve ne siate accorti, notando che sono
passata da 24/21 recensioni a 10xd.
Mi scuso infinitamente, ma prometto che non vi lascerò a bocca asciutta e che
rispetterò tutti i post J. Apprezzo
tutto quello che mi scrivete, ringrazio i 100 preferiti e i 93
che l’hanno messa tra i seguiti. Farò il possibile affinché questa Fan Fiction finisca
per il meglio J. Ma ora basta, vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Ci
vediamo al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Capitolo 24My Destiny
Erano passati dieci minuti dalla
chiamata di Alice. Finalmente cominciai a vedere le mura dell’immensa casa
bianca.
Ero impaziente, se pur timorosa,
di rivedere la piccola Agnes.
Come un fulmine entrai
in casa fermandomi nel salone, dov’erano tutti radunati. Sapevo che mancavano
ancora venti minuti, per questo mi fermai.
“Bella…”, Alice mi si avvicinò
lentamente.
“Alice, come sta? Hai già visto come reagirà?”, chiesi
apprensiva.
Edward mi si avvicinò,
abbracciandomi da dietro. Lo sentii sorridere. Vidi anche Carlisle
venirmi in contro.
“Bella… Alice ha
visto che Agnes si risveglierà tra poco.
Starà bene fisicamente, se non per il fatto che lo
shock ricevuto, è stato molto forte… Non ricorderà nulla…”. Fu proprio lui che
mi spiegò ciò che mia sorella avevo visto.
La notizia mi congelò sul posto.
Come potevano essere tutti così sereni?
“Amore… Da una
parte, è un bene che sia così. Potremmo
raccontarle tutto tranquillamente. Come se noi, la nostra specie, avessimo
sempre fatto parte della sua vita. Sarà più facile, sia per
lei, che per tutti noi”. Disse, stringendomi forte a sé.
E così, per loro, era questa la
soluzione migliore. Avremmo dovuto mentirle, raccontarle di una vita mai
vissuta. No, non ci stavo. Non avrei detto ad Agnes che era mia figlia, certo,
lo desideravo, ma non volevo assolutamente che per lei fosse un obbligo. Doveva
aver la possibilità di scegliere.
“Non sono d’accordo”, dissi, dando
voce ai miei pensieri. “Non mentirò alla piccola, non le racconterò di una vita
che non ha mai vissuto… No!”. Aggiunsi.
Rimasero tutti in silenzio, non si
aspettavano una reazione simile da parte mia. Esme si alzò dal divano, affiancando Carlisle.
“Cara, è la cosa
più giusta. Sarà meno
traumatizzante per Agnes”, disse, accarezzandomi una guancia.
“Bella, quando
crescerà, sarai libera di raccontarle tutto. Ma per ora… sarebbe meglio che
non sapesse. E’ troppo piccola per capire”. Aggiunse
Alice, facendo nascere in me una domanda.
“Sappiamo quanti anni ha?”,
chiesi.
“Ho fatto una…
breve ricerca. E’ nata
il diciotto giugno del duemila e uno. Ha sei anni”.
Rispose Carlisle.
Rimasi in silenzio, era ancora una
bambina, come avrei potuto dirle che i suoi genitori erano morti? Che noi
eravamo dei vampiri, nonché uniche persone che le
erano rimaste?
Forse Alice e gli altri avevano
ragione. Dovevo aspettare a dirle la verità. Non
poteva nemmeno vivere una vita immaginaria però, che non le apparteneva, non
volevo che si sentisse obbligata a stare con noi. Ma
era impensabile chiederle di scegliere cosa preferiva dalla sua vita, aveva
solo sei anni.
Sospirai.
Non sapevo proprio cosa fare.
“Amore… Fidati di noi, di me”,
disse Edward voltandomi verso di lui, per fissarmi intensamente negli occhi.
“E dai
sorellina! Voglio una nipotina! Se tu me la fai fuggire terrorizzata,
non avrò più nessuno che mi chiamerà zio!”. Scherzò Emmett,
dandomi una pacca sulla spalla.
Ma io non ci badai, continuavo a fissare Edward. Sapevo che
potevo fidarmi di lui, e, infondo, la decisione spettava anche a lui.
“Ok…”, confermai alla fine. “Ma
appena sarà maggiorenne, le diremo la verità, su ogni cosa”, aggiunsi rivolta al resto
della famiglia.
Tutti sorrisero, asserendo.
“Vado da lei. Voglio essere presente quando si
sveglierà”, dissi dirigendomi verso le scale a velocità umana.
“Bella?”. Carlisle
mi chiamò.
“Sì?”. Chiesi voltandomi per
guardarlo.
“Mancano ancora
dieci minuti. E
vorrei parlarti di una cosa”. Disse, fissandomi in modo strano.
Non capii, e il suo comportamento
mi lasciò perplessa.
“Dimmi”, dissi
avvicinandomi.
“Che cos’hai intenzione di fare
con… tuo padre, Charlie?”, chiese.
A quella domanda m’immobilizzai.
Charlie, non avevo più pensato a lui, non perché non mi mancasse, ma era troppo
doloroso ricordare. Strinsi forte i pugni lungo i fianchi.
“A questo punto
mi crederà morta. E’
meglio per tutti che sia così”, risposi a denti stretti.
“Ma,
Bella…”.
“Niente ma Carlisle. Voi siete
la mia famiglia, voi siete le persone per le quali ora vivo.
Charlie è stato un pezzo fondamentale della mia vita umana. Sarà
più sicuro per lui stare fuori da… questa
mia vita”. Mantenere il controllo mentre pronunciavo quelle parole,
non fu facile. Il dolore che sentivo era atroce. Ma
dovevo continuare a vivere, e soprattutto dovevo lasciare che mio padre andasse
avanti senza di me.
Non aggiunsi altro e, a velocità
vampiresca, salii le scale che portavano alla stanza in cui c’era Agnes.
“Trattieni il respiro”, mi sentii
sussurrare all’orecchio, una volta giunti davanti alla porta.
Era Edward. Mi strinse la mano,
guardandomi negli occhi.
Ero sicura che, nei miei, potesse
leggere tutta l’ansia e il panico che stavo provando. Mi
sorrise dolcemente, poggiando la mano sulla maniglia.
E così, la mia vita stava per
cambiare un’altra volta. Presi un bel respiro profondo, preparandomi ad
affrontare un altro radicale cambiamento. Diventare mamma.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Nanerottola:J Dai, che vi ho lasciato in situazioni peggiori J. Comunque mi spiace, ma non
è qui che scoprirai la reazione della piccola J. Alla prossima.
Trettra: Grazie per i
complimenti e la recensione. Alla fine, anche se a pelo, sono riuscita a
scrivere il capitolo. Cosa mi demoralizza l’ho spiegato prima… Mi spiace, ma
non so perché mi è successo. Spero che comunque questo capitolo ti sia
piaciuto. Un bacione e grazie per il sostegno.
RachEl Culle: Hahaha Tranquilla, non credo che creerò più situazioni di stallo
J. Grazie per la recensione.
Alla prossima.
Elfa sognatrice: Grazie per
aver recensito, anche se di fretta J. Un bacio. Alla prossima.
Bigia: Grazie! Non importa per il capitolo corso J. Sono contenta d’averti
sorpresa J. Un bacione alla prossima.
Annatfl: Hahaha per ora non ti ho contraddetto… ma solo per ora xd.
Grazie per la recensione. Baci alla prossima.
Vegetinassj 94: Ok.
Frafra9: Hahah non si può cambiare Alice,
sono contenta che ti sei affezionata alla piccola
Agnes J. Un bacione e grazie! Alla
prossima.
nefertiry85: Grazie per i
complimenti tesoro. Ma diciamolo… sei un po’ di parte xdxdhaha. Scherzo. Alla prossima. Bacioni.
ross_ana:
Grazie per il sostegno, per me è molto importante in questo momento. Sopra ho
spiegato il perché di questa mia difficoltà. Mi spiace che sia successo, ma non
posso farci nulla. Mi spiace averti rattristita, non
volevo L. Un
grazie ancora più grande per i tuoi commenti sempre bellissimi ai miei
capitoli, spero che, nonostante tutto, continuino a piacerti. Mi raccomando
però, voglio sempre la pura e semplice verità J. Un bacione e grazie ancora per tutto.
Alla prossima.
Bene bene, come promesso eccomi con il
nuovo aggiornamento. In questo capitolo, ho davvero provato ad
impegnarmi, a metterci al voglia d’un tempo. L’ho fatto per voi, per
ringraziarvi di tutte le cose meravigliose che mi avete scritto, per gli
infiniti complimenti e per la pazienza con la quale mi avete sostenuta.
Detto questo, vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. Ci vediamo al fondo
con le risposte alle recensioni.
Bacioni.
P.S. Ho postato anche quello che doveva
essere il primo ed unico capitolo di MyDestiny, prima che diventasse una vera e propria ff. E’
molto simile al primo che avete letto qui, se non per qualche particolare. Se
volete leggerlo, cliccate a questo Linkhttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=419652&i=1
.
Capitolo 25My Destiny
Fissavo il corpicino addormentato di Agnes. Non riuscivo a
formulare una frase, avevo la mente vuota. Edward era accanto a me, mi teneva
per mano mentre canticchiava una dolce melodia.
Non aveva distolto lo sguardo dalla piccola. Nemmeno per un
secondo.
La fissava in modo strano, con occhi alle volte pieni
d’amore, altre, colmi di punti interrogativi. Chissà a che cosa pensava. Da
quando eravamo entrati, non avevo ancora respirato.
Mi sembrava una cosa stupida, dato che avevo già avuto
contatti con la piccola. Ma le precauzioni, non erano mai troppe.
Un flebile movimento della mano destra di Agnes, ci fece
sussultare. Si stava per svegliare, lo potevo percepire dal ritmo del suo cuore
che, poco a poco, cambiava, diventando più forte e ritmico.
Sia io che Edward la fissavamo, trattenendo il respiro per
l’emozione.
Passarono secondi interminabili, quando, finalmente, aprì
gli occhi. Sbatté più volte le palpebre, non era ancora abituata alla luce. I
suoi occhioni verdi, si posarono su di noi. Fu una
sensazione bellissima, automaticamente, le sorrisi.
“Ciao piccola”. Edward, ruppe per la prima volta il
silenzio.
Lei aggrottò la fronte, fissandolo perplessa.
“Ciao…”, rispose titubante, continuando a guardarsi attorno.
“Ti trovi nella tua stanza tesoro”. Dissi, prendendo
coraggio e parlando per la prima volta da quando ero in quella stanza.
I suoi occhi non smettevano di saettare da una parte
all’altra della stanza, il suo cuore accelerò e il respiro si fece affannato.
Entrai in panico. Stava male? Perché faceva così? Avevo
detto forse qualcosa di sbagliato?
Lanciai a Edward uno sguardo allarmato, ma lui, sembrò non
accorgersene.
“Agnes, non avere paura. Sei a casa tua, al sicuro”. Disse,
accarezzandole una guancia. A quel contatto, la bambina sussultò.
“Come sei freddo…”, osservò.
“Eh sì tesoro… Noi siamo… un po’ diversi. Non ricordi?”.
Chiese Edward sorridendo. Agnes scosse la testa, in segno di diniego.
Anch’io avrei voluto rassicurarla e accarezzarla, ma avevo
paura, non sapevo cosa dire.
“Allora ti aiuto io. Ti chiami Agnes Cullen,
hai sei anni e sei nata il diciotto giugno. Hai avuto un brutto incidente
mentre giocavi qua fuori. Sei caduta e hai sbattuto la testa. Hai dormito per
due lunghissimi giorni”. Spiegò Edward.
Se non avessi saputo la verità, gli avrei creduto anch’io.
Era davvero un bravo bugiardo.
La piccola, si tastò cautamente la testa, come a cercare
conferma delle parole di Edward.
“E voi… Chi siete?”. Chiese curiosa.
Prima che il mio amore potesse rispondere, intervenni io.
“Noi, siamo Bella ed Edward Cullen.
I tuoi… genitori adottivi… Sempre se lo desideri”. Aggiunsi in fine.
Con quell’ultima frase, mi accorsi d’aver finito la mia
riserva d’ossigeno. Lentamente, facendo attenzione, provai a riprendere fiato.
Sentii un forte bruciore alla gola, ma era nulla paragonato
all’immenso amore che provavo per lei. Capii, di potercela fare.
“Quindi, tu sei la mia mamma,e lui il mio papà?”. Chiese indicando prima
me, e poi Edward.
“Sì, se lo vorrai sì”, risposi con il cuore colmo di speranza.
La vidi pensarci un po’ su, prima di rivolgerci un gran
sorriso.
“Sì, mi piace”, rispose felice.
In quel momento mi sentii la donna più felice del mondo.
Agnes, mia figlia. Non resistetti
all’impulso di abbracciarla. Delicatamente, la strinsi al mio petto,
sollevandola dal letto.
“Sei fredda anche tu… Ma hai un profumo davvero buono
mamma”. Osservò, ispirando sulla mia pelle. Sentirmi chiamare mamma, mi fece
avvertire una specie di morsa al cuore. Se avessi potuto, avrei pianto.
“Papà?”.
“Sì amore?”.
“Prima mi hai detto che siete… un po’ diversi. Che cosa vuol
dire?”. A quella domanda m’irrigidii, era arrivato il momento di svelarle il
nostro segreto. Ci avrebbe accettati?
Io e Edward, ci scambiammo uno sguardo veloce, dal quale
capì, che doveva essere lui a rispondere a quella domanda.
“Io, la mamma e il resto della famiglia, siamo vampiri”.
Rispose sereno.
Agnes, per un attimo s’irrigidì, spalancando gli occhi e la
bocca. Ero terrorizzata, mi aspettavo che, da un momento all’altro, scappasse
via urlando.
“Wow! Altro che Spaidemen e
Superman! La mia è davvero una famiglia di vampiri? Avete quindi i denti
appuntiti? Posso vederli? E toccarli?!”. Mia figlia cominciò ad urlare in preda
all’eccitazione.
La voltai verso di me, fissandola attentamente. Forse aveva
riportato qualche trauma che Carlisle non aveva
visto?
“Non hai paura?”, chiesi sorpresa.
Lei scosse la testa.
“No è… fico! Mi fai vedere i denti?”, rispose spalancando
gli occhi.
Ero incredula, non era possibile che reagisse così.
“Non abbiamo i denti appuntiti tesoro”. Disse Edward
sorridendo e togliendomela dalle braccia.
“Oh…”, sul viso di Agnes, apparve una smorfia di dispiacere.
All’improvviso scattò, fissando prima me, poi Edward
terrorizzata. Finalmente aveva capito.
“Ma non mangerete me vero?”. La sua voce tremò, nel fare
quella domanda.
Sia io che Edward sorridemmo.
“No. Noi non mangiamo – mimò con le mani le virgolette – le
persone. Siamo… vegetariani… Solo animali”. Rispose suo padre.
Notai, che fece molta attenzione a non pronunciare la parola
sangue. Agnes si rilassò tra le braccia di Edward.
“E perché non sono come voi?”, chiese dopo qualche secondo
di silenzio.
“Sei ancora troppo piccola tesoro”, risposi accarezzandola.
“E quando crescerò diventerò come voi? Avete qualche
potere?!”. Ci riempiva di domande, era entusiasta e curiosa di sapere.
“Se vorrai… Quando sarai più grande, sì, potrai diventare
come noi”. Le rispose Edward paziente.
“E i poteri? Li avete?”. Era una bambina sveglia, si era
accorta che, suo padre, non aveva risposto del tutto alla sua domanda.
“Sì. Siamo tutti molto veloci, e forti. Abbiamo vista e
udito molto sviluppati, possiamo vedere e sentire a chilometri di distanza. E,
alcuni di noi, hanno dei poteri extra”. Edward terminò di rispondere alla
domanda di nostra figlia.
“Wow! Voi siete l’insieme di tutti i super eroi viventi! Ma
come ho fatto a dimenticarmi di queste cose?! Quali sono i poteri extra? Gli
scegliete voi?”. Era come un vulcano in eruzione. Non smetteva mai di parlare
e, questo, mi riempiva di gioia.
Prima che uno di noi potesse risponderle, il suo pancino
brontolò.
“Hai fame”, dissi rimproverandomi per non averci pensato
prima. Era naturale che ne avesse, non mangiava da due giorni!
“Un po’”, ammise arrossendo.
Era ancora più bella quando arrossiva. I suoi lunghi boccoli
castani, si sposavano perfettamente con il rossore della sua pelle, di solito
molto candida.
“Continueremo a parlare davanti ad un bel piatto di lasagne!
E poi, il resto della famiglia non vede l’ora di rivederti”. Risposi,
distogliendo l’attenzione dalle sue guancie arrossate.
La vidi asserire vigorosamente.
Edward la prese in braccio, per portarla di sotto.
“Ora ti mostro uno dei nostri super poteri”, disse
sorridendo e stringendola al petto. Agnes l’ho guardò perplessa, ma prima che
potesse dire o chiedere qualcos’altro, scattammo a velocità vampiresca,
portandola dal resto della famiglia in meno di un secondo.
“Wow… Lo rifacciamo!?”. Chiese, una volta arrivati nel
salotto.
A quelle sue parole, scoppiammo tutti a ridere. Agnes,
udendo voci nuove, si voltò per guardare chi c’era. Li fissava tutti, rapita ed
incuriosita.
“Io sono zia Alice!”.
“Io zia Rosalie!”.
“Ci occuperemo noi del tuo abbigliamento!”. Disserto le mie
due sorelle, avvicinandosi a lei per prenderla in braccio. La piccola le guardò
come se fossero state alieni.
“Ragazze, la state spaventando”. Intervenì
Jasper, avanzando verso di loro.
“Lui è zio Jasper! Ma non devi avere paura di noi. Ti
vogliamo bene”, la rassicurò Alice.
“E a me nessuno mi presenta?!”, chiese Emmett
indignato. “Io sono il mitico zio Emmett!”. Aggiunse
allargando le braccia e sfoderando il suo sorriso migliore. Agnes sorrise.
“Zia Alice? Mi metti giù per favore?”, chiese timida.
“Certo piccola”.
Appena la zia la lasciò andare, mia figlia si diresse verso Carlisle ed Esme, che ancora non
erano intervenuti. Si fermò davanti a loro, scrutandoli attentamente. Esme le sorrise, chinandosi alla sua altezza, Carlisle, fece lo stesso.
“Ciao cara, io sono nonna Esme”.
Disse, allungando la mano, che Agnes afferrò.
“Ed io, nonno Carlisle”.
“Vieni tesoro, ti ho preparato qualcosa da mangiare”.
Aggiunse Esme, guidandola in cucina. Tutta la
famiglia Cullen, le andò dietro.
Mi sporsi verso la mia bambina, per sollevarla sulla sedia,
ma Emmett fu più veloce di me.
“Vieni nipotina. Ti imbocco io!”. Tuonò afferrando il piatto
di lasagne che Esme teneva in mano.
“Ma zio, so mangiare da sola!”, disse Agnes sorridendo e
afferrando la forchetta.
Rimase un po’ deluso, ma non disse nulla. Restammo alcuni
minuti in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri, mentre osservavamo la
piccola mangiare.
Era bello vedere come si fosse ambientata bene con tutti
noi. Non avrei mai sperato in risultati così positivi!
“Allora… Quali sono i poteri Extra?”. Agnes riprese a
parlare.
“La tua mamma e uno scudo mentale e fisico, nessuno le può
fare del male. Il tuo papà, invece, legge nel pensiero, zi…”.
“Papà legge nel pensiero?!”, chiese incredula, interrompendo
Carlisle.
“Sì tesoro”, rispose Edward.
Passarono una decina di secondi, prima che il mio amore
scoppiò a ridere.
“Sì, li sento. E sono contento che ti trovi bene con noi,
anche se, purtroppo, non ci ricordi”. Disse.
Evidentemente, Agnes, aveva voluto mettere alla prova suo
padre. Sorrisi.
“Ehi piccola! Ti interessa conoscere anche il potere mio e
di zio Jasper?”, chiese Alice, parandosi davanti a lei che, asserì.
“Io prevedo il futuro! E zio Jasper, può manipolare le tue
emozioni. Renderti triste o felice”. Spiegò.
Agnes, spalancò la bocca.
“Prevedi il futuro?! Puoi vedere tutto quello che accadrà?!
Usi una sfera di cristallo? Funziona sempre?!”. All’improvviso, esplose con il
suo solito entusiasmo.
“Non uso nessuna sfera di cristallo. Posso vedere più o meno
tutto. Mi credevo infallibile, ma proprio tu, hai smentito questa mia idea”.
Rispose Alice, sorridendo e scompigliandole i capelli.
Vidi Agnes aggrottare le sottili sopracciglia. Aveva uno
sguardo molto concentrato, ma sembrava lontana anni luce da noi.
“Che cosa c’è amore?”. Le chiese Edward.
“Pensavo alle parole di zia Alice. Come mai io ho smentito
la sua idea?”. Chiese.
“Oh, semplice. Non riuscivo a vedere se ti saresti
svegliata. Non so il perché, ma era come se il tuo destino non fosse ancora
stato scritto. Ma, per fortuna, alla fine mi sei apparsa molto chiaramente”. Le
spiegò Alice.
“Sai zia, non ricordo nulla, ma ho bene in mente
un’immagine. Prima di svegliarmi, mi trovavo in una specie di grande piscina,
ero seduta su una barchetta che era legata da due corde. Una in punta, e una
dietro. C’era molta nebbia e mi sentivo confusa. Ad un certo punto, la nebbia è
sparita, ma non del tutto. Potevo vedere le due corde, una nera e una dorata.
Sentivo delle voci, erano due uomini. Mi dicevano di andare da loro, e
provenivano da direzioni differenti… Non sapevo cosa fare. Ma, a un certo
punto, una delle due voci si è arrabbiata con me, perché non la raggiungevo.
Così, mi sono spaventata e sono corsa verso la corda dorata. Poco prima di
svegliarmi, ho visto i volti dei due uomini. Uno era… molto abbronzato con i
capelli e gli occhi scuri, mi sorrideva. L’altro era… pallido come voi, aveva
dei terribili occhi rossi ed era biondo e cattivo. Per questo quando vi ho
visto, ed ho notato la vostra pelle pallida come la sua, mi sono spaventata”.
Ascoltammo tutti in rigoroso silenzio. Quando Agnes finì di
spiegare, nessuno riuscii a muoversi o a parlare. Sapevamo fin troppo bene chi
erano quei due uomini, Jacob e James. Quel vile aveva provato a strapparmi la mia bambina. Ma, ancora una volta, Jake era intervenuto, savandola e risparmiando a me, un
immenso dolore. Ero scioccata, non sapevo cosa dire, i ricordi della mia vita
umana spingevano prepotentemente sulla mia mente, ma non potevo permettere che
prendessero il sopravvento, riportando a galla, un dolore infinito.
“Beh piccola, non ci pensare più, oramai è passato!”. Disse
Alice, cercando di alleggerire la tensione che si era creata.
Edward, mi strinse forte a se, intuendo il mio stato
d’animo.
“Su, che c’è un matrimonio da organizzare! Via quei musi
lunghi!”, tuonò Emmett, facendomi sobbalzare.
“Aaaah, abbiamo già perso un
giorno intero! Ti rendi conto che ho solo più ventinove giorni per organizzare
il matrimonio tuo e di Edward!?”, urlò Alice disperata.
“Mamma e papà si sposano? Non lo eravate già?”, chiese Agnes
curiosa.
“Sì tesoro, papà e mamma si sposano”, le disse Edward
sorridendo.
“Posso fare la damigella?”, chiese spalancando gli occhi.
“Certo tesoro mio”, risposi, riprendendo un po’ del mio
autocontrollo.
Agnes, si mise ad urlare e saltare felice per tutta la casa,
a ruota la seguirono anche Alice e Rosalie, mettendosi a giocare con lei. Era
davvero una bella scena da guardare, faceva bene al cuore, anche se, nel mio,
albergava anche molta tristezza e dolore. Sospirai.
Era così che doveva andare, non serviva a nulla rimuginare
sul passato. La vita era fatta di alti e bassi, di cose belle e brutte ed io,
dovevo gioire di quei pochi attimi di felicità e serenità che essa mi donava.
Rispondendo alle vostre recensioni…
patu4ever:J Grazie mille tesoro. Sono contenta che la mia storia ti piaccia J. Bacioni.
nefertiry85: Beh, che sei di parte
un po’ è vero dai xd. Cmq grazie mille per il
sostegno tesoro J. Un bacione.
RachElCullen: E lo so, e di questo mi dispiace… In questo cap ci ho davvero provato, spero si veda l’impegno J. Un bacio e grazie mille J.
RobyCullen: Grazie J. E bello
sapere che la pensi così, e che sono riuscita a regalarti delle emozioni,
facendo comprendere a pieno ciò che volevo trasparisse. Mi piace molto scrive,
ma questa mi è scaduta un pochino, cmq mi sto impegnando affinché questi ultimi
capitoli, possano venire al meglio. Ti ringrazio per il sostegno, i complimenti
e la recensione J. Un bacione. A presto.
ross_ana: Mi piace molto il tuo motto J. E inutile dirti, che la penso come te. Sono contenta di
sapere d’esser riuscita a farti provare tutte queste emozioni, ma cmq, non mi
sono mai fatta condizionare dallerecensioni, la mia è stata solo
un’osservazione, era una conferma alle mie parole, ai miei pensieri. Anche a me
scrivere rilassa, mi piace è una grande passione, ma quando vedi un tuo
“progetto” andare in un’altra direzione, entri in crisi, perché provi a
recuperarlo, ma si sa che le cose aggiustate non sono mai le migliori. I pensieri altrui mi fanno piacere, ma non mi portano a dire
“non scrivo più”, io sono la peggior critica di me stessa. Ti ringrazio per i tanti tantitanti
complimenti J. Come sempre sei gentilissima con me J. Non dirmi mai che mi rompi, perché ti assicuro che non è
così. Tornando alla ff, ho avuto lo stesso cruccio
(come avrai visto dai capitoli) ma alla fine, l’ho
fatta andare sulla metà… Credo che per ora, sia la scelta più giusta J. Fammi sapere se sei
d’accordo J. Ancora grazie di tutto, e
alla prossima! Bacioni.
Frafra9: Grazie! Sono contenta d’essere riuscita ad
emozionarti J. Un bacione. A prestooo.
Elfa sognatrice: Grazie. No Carlisle prende in mano l’argomento,
perché non poteva rimanere in sospeso, doveva essere presa una decisione in
merito. Alla prossima J. Baci.
Bigia: Grazie! Sì è vero, è una mia creazione e come tale devo
rispettarla, ma sono molto auto critica e notando il
calo della storia, non ho potuto far altro che ammetterlo. Ti ringrazio per il
sostegno ed i complimenti J. Un bacione. Ciau.
Barbyemarco: Ultimamente te li elggo tutti in
anteprima al telxdHahaha segretaria sexy??Mmm potrebbe anche calzarmi cm soprannome xd.
Grazie per la recensione patatina fritta. Un bacione. Tvttttttb.
Trettra: Grazie mille per i complimenti! E’ vero che il bello sta
nel cambiare sempre stile e storia, ma se diventa scadente… va beh, alla
prossima J. Bacioni.
Shinalia: Stesso problema che ho avuto io xd. Spero d’aver reso bene la sua reazione. Grazie del
complimento. Alla prossima. Baci.
Annatfl: Ecco, non ti ho contraddetto e ti ho fatto leggere anche
del risveglio… Non sono brava? Xdxd. Alla prossima e
grazie!
Tede: Tranquilla, capisco i vari impegni J. Sono felice che la mia storia
ti trasmetta qualcosa, e ti ringrazio infinita mentente per il sostegno ed i complimenti. Spero solo che continui a piacretiJ. Un bacione e alla prossima J.
hale1843: Hahaha tu non sai quanto ho riso
quando ho letto al tua recensione xd.Mitica! Grazie mille per i complimenti! E non
ti preoccupare per i capitoli scorsi, ti capisco perfettamente, io non ho la
scuola, ma il lavoro xd. Bacioni.
RenEsmee_Carlie_Cullen: Ma nooo non ci sei perché non
sapevo cm inserirti, e farli mentire anche sul nome mi sembrava esagerato xd.
Grazie epr la recensione ed i complimenti tesorina. Un bacione grande tvbciauuuu.
Eccomi!
Finalmente arrivata al penultimo capitolo di questa ff! Eh si ragazze, sabato, posterò
l’ultimo. Rimando i ringraziamenti e i saluti a quello xd. Ora vi lascio alla lettura, ci vediamo come sempre
al fondo con le risposte alle vostre recensioni.
Bacioni.
Capitolo 26My Destiny
Erano passati già venti giorni dal risveglio di mia figlia,
la piccola Agnes. Tutto andava avanti per il meglio. La amavamo infinitamente,
proprio come lei amava noi.
Avevamo passato giorni fantastici assieme, non avrei mai dimenticato il primo
bagnetto, la prima giornata di gioco con Edward.
Amava vederci muovere alla nostra velocità, mettere suo padre alla prova,
escogitando trucchi per non farsi leggere nel pensiero. Non glielo avevo mai
detto, ma spesso l’avevo aiutata, coprendola sotto il mio scudo. Erano stati
attimi di panico e stupore da parte di Edward, almeno fino a quando non aveva
scoperto il mio bluff. Ma vedere il viso di Agnes, illuminarsi in quel magico
sorriso ogni volta che riusciva in qualcosa, era una visione della quale non mi
sarei mai privata.
Anche i preparativi per il mio matrimonio erano andati
avanti. Alice era un vulcano d’idee, spesso, esagerate. Poche cose erano state
già decise, tra cui il mio abito.
Era fantastico, color panna, la gonna era fatta di tulle e seta, molto
vaporosa. Il bustino era in raso, aveva dei piccoli bottoni sulla schiena,
molto semplici. Era davvero stupendo.
La cerimonia, si sarebbe svolta in casa. Ero riuscita
ad ottenere “il permesso”, dopo giorni di discussione con mia sorella. Non
volevo chiese, o cose troppo sfarzose. Mi bastava
qualcosa di molto semplice, la mia bambina ed Edward. Non chiedevo altro.
Gli inviti erano stati già mandati, non conoscevo praticamente nessuno degli invitati. Sapevo che sarebbero
venuti dei nostri parenti dall’Alaska e qualche altro loro amico.
Erano giorni felici per tutti, ma per me, non era del tutto così. Avevo sempre
sognato che fosse mio padre a portarmi all’altare. E così sarebbe stato se
solo… la mia vita non fosse cambiata in quel modo.
Sospirai, alzando gli occhi verso il mare. Ero seduta su un
albero, di fronte alla spiaggia, avevo appena finito di cacciare.
Avevo preferito muovermi da sola, volevo pensare.
Non capivo, ora che ero tanto vicina al matrimonio con
Edward, mi sentivo malissimo.
Era straziante.
Volevo piangere, ma non potevo, il mio nuovo corpo me lo
impediva, volevo urlare, ma non potevo, la mia famiglia mi avrebbe sentito,
spaventandosi.
Ispirai a pieni polmoni la brezza di mare, chiudendo gli
occhi per assaporare meglio quella fantastica sensazione.
E’ giusto così…
Spalancai gli occhi, all’improvviso. Non era possibile! Non
poteva essere.
Sii felice… Va tutto
bene…
La mia bocca si spalancò. Allora, la voce di Jake non era solo un’illusione provocata da James? Lui era
lì davvero? Cominciai a guardarmi attorno, ma non vidi ne sentii più niente.
Iniziai a correre, cambiando sempre direzione, non sapevo
nemmeno io il perché lo stessi facendo.
“Amore?”, la voce addolorata di Edward, mi fece bloccare di
colpo. Mi voltai per fissarlo, nei suoi occhi lessi un immenso dolore, ma,
nonostante ciò, non riuscii a dire nulla.
“Ti amo Bella…”, disse, correndomi in contro per
abbracciarmi.
Lo lasciai fare. Tra le sue braccia mi sentivo bene, un
briciolo del dolore che provavo svaniva.
“Perdonami Edward… Ti amo anch’io, ma… ho paura!”.
Confessai, singhiozzando.
“Di cosa amore?”, chiese, accarezzandomi i
capelli.
“E’ tutto così diverso… Ho sempre immaginato che fosse mio
padre a portarmi all’altare, sul quale ci sarebbe stato J…”. Mi fermai improvvisamente
mi ero aperta, decisamente troppo.
Lo sentii irrigidirsi.
“Bella, voglio solo la tua felicità… Sei sicura di volermi
sposare?”. Chiese. La voce dura e ferma.
No, non potevo fargli questo, io lo amavo, e poi… Se l’avessi
lasciato, avrei perso anche l’unica mia ancora di
salvezza.
“Sì Edward, voglio sposarti… Ma cerca di capire la mia
posizione… E’ cambiato tanto, in così poco tempo”.
Lo sentii sospirare, forse di sollievo.
“Farò di tutto per rendere ogni giorno della
tua esistenza perfetto amore mio. Sei tutta la mia
vita, e posso solo provare a capire come ti senti… Ma…”. Mi staccò dal
suo petto prendendomi il viso tra le mani, incatenando i nostri sguardi. “Ti prego... dammi la possibilità di aiutarti. Se vuoi più tempo l’avrai, qualunque cosa tu voglia… Tutto pur di
vederti sorridere”, aggiunse deciso.
Alle sue parole, non potei fare a meno di sorridere. Poggiai
le mie labbra sulle sue, per un secondo restammo così, fermi. Fino a quando le
nostre bocche, presero vita, socchiusi appena le
labbra e lui mi imitò. Ci scambiammo un bacio profondo, pieno d’amore e
promesse.
“Ehm, Ehm”.
Eravamo così presi l’uno dall’altro che non c’eravamo
accorti dell’arrivo di Alice, con nostra figlia.
Ci staccammo, rivolgendo un gran sorriso ad Agnes.
“Vieni qua piccola mia”, dissi
allargando le braccia.
Lei, non se lo fece ripete. E mi saltò in braccio.
“Ciao mamma! Ciao
papà!”.
“Ciao tesoro mio”, risposi dandole un bacio sulla guancia,
mentre Edward la accarezzò.
“Voleva farsi una corsetta”, spiegò Alice avvicinandosi.
“Sì! E’ troppo eccitante!
Quando potrò farlo anch’io?!”. Chiese entusiasta.
Edward alzò gli occhi al cielo. “Quando sarai più grande
piccola peste”, disse, scompigliandole i capelli scherzosamente.
“Edward! Ci ho messo più di un’ora
a pettinarla! Non rovinarmi tutto!”, urlò Alice,
avvicinandosi ad Agnes per sistemarle i folti ricci.
Sorrisi.
“Hai molto poco da ridere tu! Devo
ancora farti la prova per il trucco e i capelli! Ero venuta a
prenderti!”. Disse mia sorella. Puntandomi un dito contro.
“Ma Alice, mancano ancora nove
giorni, perché tutta questa fretta?!”, chiesi lamentandomi.
La vidi aprire e chiudere la bocca più volte, come se stesse
cercando le parole giuste da dire.
“Subito a casa…”, sibilò infine, assottigliando lo sguardo.
“Ok, ok”, dissi sbuffando.
“Reggiti forte”, sussurrai all’orecchio di mia figlia.
Un secondo dopo, scattai, iniziando a correre verso casa.
Non volevo più pensare, solo godermi quegli attimi di pura e completa libertà e
felicità.
Mezz’ora dopo, mi trovavo seduta nel bagno di casa Cullen.
Alice e Rosalie, le mie due arpie, erano impegnate a conciarmi come una
bambola. Le sentivo confabulare tra di loro, toccarmi i capelli, tirarmi le
ciglia. Era una vera e propria tortura.
Io, m’impegnavo, con tutta me stessa, a tenere sù il broncio.
“Smettila! Distendi
il viso, o il trucco non verrà bene!”, mi ammonì Alice.
Sbuffai.
“Alice, secondo te la coroncina la devo mettere qui?”,
chiese Rosalie, indicando un punto della mia testa.
“Niente coroncina! Non la voglio, non mi è mai piaciuta!”, urlai, alzandomi dallo
sgabello.
“Torna a sederti! O dovremmo riniziare tutto da capo!”, mi
disse Rosalie, impugnando il phon.
“No!”, risposi arrabbiata.
In quell’istante, la porta del bagno si aprì, ed entrò Emmett.
“Scusate ragazze, ho sentito delle urla e…”, smise di
parlare, nel momento in cui posò gli occhi su di me.
Passarono pochi secondi, prima che scoppiasse a ridere.
“Che cosa c’è?!”, chiesi irritata.
“Scu… Scusa Bellina… ma… sembri un
cesto delle decorazioni… Natalizie!”. Riuscì a dire, tra una risata e l’altra.
Mi voltai di scatto verso lo specchio, e rimasi basita. Emmett aveva ragione! Fissai le mie sorelle ringhiando.
Entrambe poggiarono i loro strumenti di tortura, e alzarono le mani.
“Bella… non avevamo ancora finito”, disse Rosalie
arretrando.
“Era solo una prova… Ricordi? E’ a questo che servono no?”, aggiunse Alice, imitandola.
Emmett non la smetteva di ridere
e, udendo tutto quel baccano, anche Jasper si era avvicinato al bagno.
“Che cos…”. Anche lui, vedendomi, si bloccò.
“Non osare…”, sibilai minacciosa.
Ma appena un secondo dopo, anche
lui, scoppiò a ridere.
“Ora vi sistemo io!”, gridai cominciando ad
inseguirli per tutta la casa. Se solo fossi riuscita a prenderli, mi sarei vendicata
per bene. Mancavano nove giorni al mio matrimonio, ma, avevo come la strana
sensazione, che sarebbero stati i più lunghi di tutta la mia esistenza.
Rispondendo alle vostre recensioni…
Barbyemarco:Aaaa quanto sei negativa… Cmq non te l’ho ancora
letto xd.Tvb patatina, anche se non vuoi farmi i patatini.
vampirettacullen: Ciao! Ma figurati, capisco la difficoltà nello stare
dietro a tutto, tranquilla J. Sono contenta che la
storia continui a piacerti, e spero che vada sempre avanti così… Grazie mille
per i complimenti e la recensione! Un bacione a presto.
baby84: Grazie! Che bello
sapere che ti piaccia così! Bacioni alla prossima!
Trettra: Grazie! J Sono contenta d’essere riuscita a rendere l’idea della
bambina, non è stato facile J. Grazie per il commento. Bacioni.
Tede: Ma grazie! Quanti
complimenti per questo cappyxd. Sono contenta d’esser
riuscita a rendere bene l’idea di Agnes J. Ma sopratutta,
contenta d’averti trasmesso delle emozioni. Alla prossima bacioni.
Elfa sognatrice: Grazie! In
pratica, Agnes sogna d’essere su questa barca, alle estremità ci sono James e
Jacob, (James nero Jacob dorato), lei le sente solo sotto forma di voci. Non sa
da chi andare, fino a quando James si arrabbia perché non lo ascolta e lei per
la paura, corre nella direzione opposta da Jake, se non ci fosse stata, avrebbe raggiunto
subito James, e quindi sarebbe morta. Spero d’essere stata chiara J. Bacioni alla prossima.
JiulyaListing: Grazie mille! J Sono feliceeeeJ, davvero grazie graziegrazieJ. Alla prossima, bacioni.
RachEl Culle: Grazie! Così mi
fai arrossire! J. Sono contenta d’essere riuscita a trasmetterti delle emozioni… e se
dovessi trovare un’altra famiglia così, ti faccio sapere xdxd. Bacioni.
Frafra9: ciao! Una mezza
verità… perché cmq, hanno omesso di dire che lei aveva dei genitori,m nascondendo l’incidente con
James in una caduta… ma no, avevo deciso fin da subito che sapesse della loro
natura. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che ti abbiamo
trasmesso qualcosa. Bacioni e grazie ancora.
RenEsmee_Carlie_Cullen: Hahaha grazie per la carità! Xd. Sono contenta che ti sia
piaciuto! Alla prossima. Bacioni.
Annatfl: Grazie! Visto, l’ha
presa bene xd. Alla
prossima, bacioni.
ross_ana: Hahah
non sei l’unica xd. Sono
contenta che il risveglio mi sia venuto bene, ci ho lavorato parecchio e sapere
d’essere riuscita a trasmettere bene tutte le sensazioni, mi fa piacere,
soprattutto considerato l’umore con il quale scrivo questi cap. Per quanto
riguarda la pecca sulla memoria, l’ho pensato anche io, ma poi mi sono detta “ma mica ha perso la
memoria su tutto no?”, e quindi l’ho messo perché mi sembrava carino xd. Grazie come al solito per i
fantastici complimenti e per la bella recensione J. Un bacione, alla prossima. Ciau.
Hachiko_Vampire: grazie! Per la recensione i complimenti, e la pazienza nel
seguirmi xd. Sono contenta
d’averti fatto tornare la voglia di scrivere, non sprecare mai le tue idee,
utilizzale sempre! J. Un bacione e alla prossima. Ciau
Allora
ragazze, prima di tutto, perdonatemi per l’enorme ritardo. Ho avuto settimane
pessime, ma soprattutto, problemi con la linea internet, il capitolo era
pronto, ma non potevo connettermi. Non mi dilungherò molto qui, preferisco
salutarvi al fondo. Non risponderò alle vostre recensioni, singolarmente, in quanto reputo più giusto, parlare a TUTTI. Ora vi lascio
alla lettura. Ci troviamo al fondo.
Capitolo 27My Destiny
Seduta sul letto della mia stanza, il giorno del mio
matrimonio. Era strano pensarlo.
Nell’ultima settimana, avevo represso vecchi ricordi,
cercando di schiacciarli in un anglo remoto della ma mente. Non era stato semplice
ma Alice e Rosalie, mi avevano semplificato il compito, impegnando ogni attimo
delle mie giornate.
Quando non ci pensavano loro. Edward e Agnes le sostituivano
alla perfezione.
Ma ora, era inevitabile pensarci. Avevo chiesto di restare
da sola, il bisogno di solitudine era tanto.
Di solito, non era una cosa che mi piaceva, ma dopo giorni,
mesi, di puro caos e frenesia, mi ci voleva. Mi alzai dal letto e, lentamente,
mi diressi verso l’immenso specchio della stanza. Osservai la delicatezza del
mio vestito, la morbidezza dei miei capelli, che ricadevano in perfetti boccoli
sulle mie spalle. Per fortuna, ero riuscita a convincere le mie sorelle a non
farmi indossare quell’odiosa coroncina. Sospirai, continuando a fissare la mia
immagine riflessa.
E così, era giunto il gran giorno. Era così che l’avevo
immaginato? Scossi la testa, non era né il momento, né il caso di farsi certe
domande.
All’improvviso, qualcuno bussò alla porta, facendomi
sobbalzare.
“Bella, posso entrare?”. Ero così assorta nei miei pensieri,
che non avevo sentito Jasper avvicinarsi alla stanza.
“Certo Jasper, vieni”. Risposi, senza voltarmi a guardarlo.
Entrò in camera, ma non disse nulla. Sentivo il suo sguardo
addosso, sapevo perché era qui, sicuramente, non gli era sfuggito il mio stato
d’animo.
“Bella…”, mi chiamò paziente.
Presi un bel respiro, e mi voltai per guardarlo negli occhi.
Il suo corpo, era avvolto da uno smoking blu, gli stava davvero molto bene. Era
serio, pensieroso.
“Bella, io non mi sono mai immischiato negli affari di
nessuno, e credimi, ci ho pensato parecchio prima di venire a parlarti… Ciò che
stai provando, è sbagliato. Voglio dire, è il giorno del tuo matrimonio, non
dovresti sentirti così”. Jasper cominciò a parlare. Sapevo che aveva ragione,
ma non ero in grado di reprimere i miei sentimenti.
“Mi dispiace Jasper, è una situazione strana… Non
fraintendermi però, sono felice di sposare Edward, ma per me è inevitabile
pensare a…”.
“Lo so Bella, lo sento. Ma quello che voglio dire e… Sei
sicura di star sposando Edward per puro amore?
Che tu non lo stia usando come…rimpiazzo?
Scusami se ti chiedo questo, ma è mio fratello e sono sicuro che ne soffrirebbe
moltissimo, se sapesse che l’hai sposato solo per… Sostituire Jacob”. Le parole
di Jasper mi ferirono profondamente. Era davvero questo che pensava di me? Ma
cosa ancora più importante… lo pensava anche Edward?
“Jasper… tu, voglio dire, voi… Credete davvero questo di
me?”, provai a chiedergli timorosa.
Mi fissò intensamente per qualche istante, prima di aprirsi
in un sorriso caldo e radioso.
“Bene… hai risposto alla mia domanda”. Disse, dirigendosi a
grandi passi verso la porta.
“Ehi! Non puoi andartene così!”, intervenni, bloccandolo per
un braccio. Lui si voltò e mi sorrise.
“Bella… E’ inutile che io ti dica cos’ho sentito provenire
da te… lo sai meglio di me. Cercavo una conferma, e me l’hai data”. Rispose
tranquillo.
“Jasper, io amo Edward
più della mia stessa vita. Ma ho amato anche Jacob. Nel mio cuore umano… è lui
il padrone ma, in questo… in questa mia vita, dove vampiri, licantropi e… voi,
esistete, è Edward… il proprietario di quel che resta della mia anima, del mio
cuore”. Dissi seria, fissando i miei occhi nei suoi.
Non mi rispose, fece solo un piccolo cenno con la testa, e si
accinse ad uscire. Stava per chiudere la porta, quando si fermò per riaprirla.
“A proposito Bella… stai d’incanto”, aggiunse, prima di
uscire definitivamente dalla stanza.
Sorrisi, lusingata da quel complimento. Tornai a fissare la
mia immagine nello specchio. Non avrei mai più avuto tentennamenti, era una
promessa che dovevo fare a me stessa.
Un altro rumore di passi, vampireschi e umani, attirò la mia
attenzione. Annusai l’aria, c’era qualcosa che non andava. Uno era Edward, ma…
l’umano chi era? Sicuramente non Agnes, avrei riconosciuto il suo odore tra
mille. Il mio futuro marito bussò alla porta.
“Amore, posso entrare?”, chiese titubante.
Aggrottai le sopracciglia, ero perplessa. Mi avvicinai per
farlo entrare, ma lui mi precedette. Entrò in stanza e si chiuse la porta alle
spalle, lasciando fuori l’estraneo. Cominciavo a preoccuparmi.
“Edward che…”. Provai a chiedere, ma lui, mi bloccò
posandomi un dito sulle labbra.
“Tesoro… immagino che tu abbia già avvertito, la presenza
umana che c’è in corridoio. Prima di… farti vedere chi è, ho una richiesta… Non
fare domande, non spaventarti, sii te stessa”. Disse, posandomi le mani sulle
spalle.
Spalancai gli occhi, mi chiedeva di non spaventarmi, ma con
il suo comportamento mi stava a dir poco terrorizzando. Non riuscii a dire
nulla, mi limitai ad asserire con il capo.
Lui sospirò e, a velocità umana, raggiunse ed aprì la porta.
“Vieni…”, disse.
Sentii un cuore entrare in fibrillazione, i battiti erano
così veloci, che a stento ne riuscivo a tenere il conto. Dei passi incerti, si
avvicinarono alla porta, io ero ferma, immobile. Potevo aver paura di un
semplice umano? Evidentemente sì.
Quando, finalmente, raggiunse la porta, i nostri sguardi
s’incrociarono. Non era possibile. Spalancai la bocca, le braccia, prima
strette in grembo, cedettero lungo i miei fianchi.
“T-Tu… Edward lui… t- tu hai… no…”. Non riuscivo a parlare,
era come se mi si fosse congelata la lingua in bocca.
“Bella…”.
“Papà…”, riuscii solo a rispondere al suo richiamo.
Ero come paralizzata, incapace di credere a quello che i
miei occhi mi mostravano.
“Bella… Sei proprio tu?”, chiese mio padre, muovendo un
passo verso di me.
“Papà…”.
“Oh bambina mia!”, urlò, correndomi in contro e
abbracciandomi stretta a se. Ricambiai quel gesto affettuoso, che tanto mi era
mancato. Non avevo paura di fargli del male, oramai ero abituata alla presenza
di Agnes e quindi di un umano. Cominciai a singhiozzare, volevo piangere,
proprio come mio padre, stava facendo in quel momento.
Desideravo con tutta me stessa, di poter fermare il tempo,
assaporando quegli attimi di pura e non forzata felicità. Ma sapevo che non era
possibile, io ero una vampira e… Oddio, ma Charlie sapeva cos’ero diventata?
Come l’aveva convinto Edward? Cosa gli aveva raccontato?
Mi staccai dall’abbraccio, per fissare mio padre negli
occhi. Charlie mi prese le mani, allargandomi le braccia, ed osservandomi
attentamente.
“Sei bellissima…”, disse in fine, soffocando un singhiozzo.
Non potei fare a meno di sorridere.
“Mi sei mancata così tanto Bella…”.
“Anche tu papà, non immagini quanto, ma…”.
“Perché non mi hai detto che eri viva, che stavi bene?
Perché non ti sei più fatta sentire?”. Charlie, aveva cominciato a riempirmi di
domande, era più che giustificato, ma io, non sapevo cosa rispondergli, ne ero
a conoscenza di quanto lui sapesse di me.
Mi voltai verso Edward, in cerca d’aiuto. Nei suoi occhi
vidi tanta felicità ed amore, era come se fosse rinato. Il viso illuminato da
una strana luce, le labbra increspate in quel dolce sorriso, che solo lui
sapeva fare.
“Sa tutto amore… Ne ho parlato con Carlisle e gli altri.
Hanno tutti ammesso che fosse una buona idea, riavvicinarti a tuo padre…”, mi
spiegò tranquillo.
Charlie sapeva che ero una vampira? Fissai mio padre
incredula.
“Sì tesoro… Edward mi ha… raccontato tutto. Mi dispiace che
tu abbia dovuto affrontare tutto quel dolore e… Oh Bels, ma chi se ne frega!
Che tu abbia i piedi palmati o un occhio solo… che tu sia umana o una… vampira…
Resti sempre la mia bambina”. Disse in fine, tornando ad abbracciarmi.
Non sapevo davvero cosa dire, mi sentivo felice!
“TUUU! Cosa diavolo ci fai qui!? Esci subito da questa
stanza e vai all’altare! Non ti è permesso vedere la sposa prima del
matrimonio! FUORI!”. Alice entrò gridando come una pazza, cacciando Edward. Lui
rise, e tranquillo, uscì dalla porta.
“Oh salve Charlie”, lo salutò gentilmente mia sorella.
Mio padre era impallidito di fronte all’ingrasso di Alice,
ma se sarebbe rimasto con me, avrebbe dovuto abituarsi.
“Mamma!”, gridò mia figlia, entrando in stanza.
“Tesoro mio!”, risposi allargando le braccia per prenderla.
Ma Alice, la bloccò per un braccio.
“Niente da fare piccola. Rovineresti il vestito della mamma
e il tuo… Piuttosto, vai a prendere il cuscinetto con le fedi, e preparati ad
entrare”.
“Mamma?!?!”, sussurrò Charlie incredulo.
“Ehm… sì papà, Agnes è… tua nipote. Io e Edward l’abbiamo
adottata…”, cercai di spiegare più o meno a mio padre.
“Oh… tu quindi sei l’altro nonno?”, chiese Agnes curiosa.
Vidi Charlie concentrarsi sulla bambina, prima di spalancare
gli occhi e la bocca.
“Ma quella è la bambina scom…”.
“Ok ok, tutti fuori! C’è un matrimonio che deve iniziare!
Bella, Charlie, entrerete subito dopo di me e Agnes”, intervenne Alice,
bloccando mio padre.
Subito dopo si voltò, uscendo dalla stanza con mia figlia.
“Papà, ti spiegherò tutto appena possibile”, promisi. Lui
scosse la testa e sospirò.
“Non importa bambina mia. Vieni, e ora che il tuo vecchio ti
accompagni all’altare”, disse porgendomi il braccio.
Sorrisi, ed emozionata, poggiai la mia mano vicino alla sua.
La marcia nuziale cominciò a risuonare per tutta la casa, aspettammo che Agnes
ed Alice entrassero, per poi seguirle a ruota. Cominciai a percorrere il lungo
tappeto bianco. La sala, era piena di persone che non conoscevo, mi sentii un
po’ in soggezione. Spostai lo sguardo diritto davanti a me. Ed eccolo lì, il
mio amore, bello come il sole. Era fermo davanti all’altare, con un
meraviglioso sorriso stampato in volto, automaticamente, lo ricambiai. Tutta la
tensione ed il disagio accumulati, sparirono in un secondo.
Finalmente, lo raggiunsi. Mio padre, posò la mia mano su
quella di Edward e, rivolgendoci un ultimo sguardo, si andò a sedere in prima
fila, vicino ad Esme e Carlisle.
La cerimonia fu breve, ci scambiammo le nostre promesse
d’amore, in mezzo agli applausi e alle urla di gioia di tutti.
Il momento che avevo odiato, era stato quello delle
presentazioni. Edward e la nostra famiglia, mi avevano fatto conoscere quasi
tutti gli invitati. Potevo ricordare tutti i loro nomi solo grazie alla memoria
da vampira. La famiglia che conobbi con più interesse, fu quella di Denali.
Erano tre sorelle, Tania, Irina e Kate, assieme ad una
coppia, Elazar e Carmen. Erano stati tutti molti gentili e cordiali, anche se
Tania mi era sembrata un tantino gelosa.
“Bels? Non sono pratico di queste cose, ma credo… si ecco,
insomma… Forse un ballo con… me, potresti farlo…”. Charlie interruppe i miei
pensieri. Era strano che, proprio lui, mi chiedesse di ballare. Non gli era mai
piaciuto particolarmente.
“Certo papà”, risposi entusiasta.
Si vedeva chiaramente, quanto mio padre fosse in imbarazzo.
Si guardava continuamente attorno, e le sue guance erano rosse per la vergogna.
“Oh dai papà… Non sei mica così male”, dissi sorridendogli.
“Fai presto a parlare tu… Qui siete tutti così… perfetti”.
Mi rispose a bassissima voce. Sorrisi.
“Sono contenta di averti qui papà… E grazie per…”.
“Isabella… Ti voglio bene, e sei mia figlia. Sto cercando di
far passare il tempo in modo normale. Come se tutto ciò fosse… naturale. Come
se nulla fosse mai accaduto. Forse sono pazzo, ma questo, secondo me, è il modo
migliore per accettare il tutto e andare avanti…”. Disse Charlie,
interrompendomi. Le sue parole mi stupirono, ma, pensandoci bene, aveva ragione
lui.
“Posso rapire la sposa per qualche minuto?”. Edward,
interrupe il nostro ballo.
“Certo, certo”, rispose mio padre, facendosi da parte.
“Nonno!”. Agnes arrivò urlando e attaccandosi al braccio di
Charlie.
“Sì piccola?”.
“Giochi con me a scacchi?”.
“Scacchi?!”. Chiese mio padre stupito.
“Sì! Papà e zia Alice me l’hanno insegnato! E non farti
ingannare dai miei soli sei anni e mezzo! Sono brava! Vero papà?”. Come sempre,
Agnes era peggio di un fiume in piena. Mio padre si sarebbe presto accorto di
con chi aveva a che fare.
“Sì tesoro… E’ vero”, le rispose Edward, accarezzandola. Mia
figlia si girò soddisfatta verso il nonno e, afferrandolo per la mano, lo
trascinò via con sé. Rivolsi un ultimo sorriso a mio padre, prima che la folla
lo inghiottisse.
“Vieni con me. Ho un regalo per te…”, mi sussurrò Edward
all’orecchio.
“Ancora?”, chiesi stupita. Avermi fatto accompagnare
all’altare da mio padre, averlo fatto rientrare nella mia vita, per me era
stato il regalo più grande che avesse potuto mai farmi.
Sorrise e, senza dire una parola, corse via. Subito lo
affiancai, ma non era facile correre con tutto il vestito da sposa.
“Dove stiamo andando?”, chiesi curiosa.
“Seguimi e lo vedrai”. Mi rispose accelerando.
Anch’io, velocizzai il passo, per portarmi accanto a lui.
Una volta abituatami, non era poi così d’intralcio il vestito. Corremmo per cinque
minuti. Nessuno dei due parlò. Ci limitavamo a fissarci, di tanto in tanto. La
nostra meta finale, con mia grande sorpresa, fu la spiaggia. Edward mi bloccò
pochi metri prima della sabbia.
“Ora chiudi gli occhi… E non sbirciare”. Disse, avvicinandosi
a me e coprendomi la vista.
“Ok, ma fai presto…”. Risposi impaziente di sapere cosa mi
stava nascondendo.
Tenendomi le mani sugli occhi, mi diresse a nord della
spiaggia, facendomi nuovamente entrare nel bosco.
“Ecco, ora stai ferma qui, e non guardare fino a quando non
te lo dico io”. Disse all’improvviso, allontanandosi da me. Sorrisi, ma non
dissi nulla.
Un secondo dopo… “Apri gli occhi amore…”.
Lentamente, feci come mi aveva detto. Osservai il paesaggio
attorno, eravamo al limite del bosco, di fronte al mare. All’inizio non vidi
nulla di particolare, fino a quando, non spostai lo sguardo alla mia desta. In
mezzo ad un arco di rami, ricoperti da delicate foglioline, c’era un enorme
altalena. Le corde che la reggevano erano legate agli alberi e ricoperte di
fiorellini rosa.
Mi avvicinai, senza dire una parola, troppo sorpresa per
riuscire a parlare. Allungai una mano, per sfiorare con le dita, il delicato
seggiolino di legno. Sopra ad esso, c’era incisa una piccola frase:
“You
are mydestiny…”.
Sentii gli occhi pungermi.
“Ti piace?”, mi chiese mio marito, ansioso di conoscere i
miei pensieri.
“Edward è… meravigliosa. Non ho parole… Grazie”, sussurrai
emozionata. Lui mi sorrise e, battendo una mano sul seggiolino, m’indicò di
sedermi. Mi accomodai sull’altalena, poggiando le mani sulle corde.
“Reggiti!”. Ebbi solo il tempo di sentire, prima che Edward
mi desse una forte spinta, facendo ondulare l’altalena. Fu una sensazione
fantastica, sentire il vento sfiorarmi il viso, accarezzarmi i capelli. Mi
sembrava di volare, ed io, mi sentivo felice. Senza motivo, cominciai a ridere,
inebriata da quella situazione magica.
Dopo pochi minuti, poggiai i piedi a terra, fermando quel
dolce dondolio.
“Vieni”, dissi ad Edward, facendogli spazio accanto a me. Si
sedette e, lenti, cominciammo a dondolarci, tenendo i piedi a terra. Poggiai la
testa sulla sua spalla.
“Ti ho già detto che sei splendida?”, mi chiese, lasciando
una scia di baci lungo il mio viso.
“Almeno un centinaio di volte”, risposi sorridendo.
“Mmm… Solo cento? Allora mi vedo costretto a ripetertelo
signora Cullen... Sei splendida”.
Alzai la testa dalla sua spalla, per fissarlo negli occhi.
“Edward, grazie per i meravigliosi regali. Per mio padre,
per l’altalena. Grazie, perché mi hai reso la donna più felice del mondo e…
Perdonami, per tutto il male che ti ho fatto. Credimi, non potrei mai essere
più felice di così… Ti amo”. Le parole mi uscirono spontanee, senza nemmeno
pensarci, pure, provenienti dal mio cuore. Lui, si alzò, facendo spostare anche
me.
“Questa frase…”, disse, passando le dita sull’incisione del
seggiolino. “L’ho incisa, affinché avesse un significato ben preciso. Prima di
conoscerti, non credevo nel destino, pensavo che fossimo noi, con le nostre
decisioni, ad influenzare la nostra vita. Ed in parte, è vero. Ma se non
fossero accaduti una serie d’eventi, spiacevoli e non, noi non ci saremmo mai
conosciuti. Tu sei il mio destino, perché, su quel misero pezzo di carta, che
solo Dio può leggere, c’è sempre e solo stato il tuo nome, il tuo volto. Tu eri
e sei, lo scopo della mia vita… Ti amo Isabella… Ti amo con tutto me stesso”.
Furono parole forti, profonde. Parole che mi colpirono e lasciarono senza
risposta. L’unica cosa che potei fare, fu baciarlo, trasmettendogli così tutto
il mio amore, la mia passione. Subito dopo, ci voltammo verso la spiaggia, ad
osservare il tramonto. Il cielo era rosato, con qualche sfumatura azzurrina, il
sole proiettava i suoi raggi sul mare. Un solo fascio di luce attirò la mia
attenzione. Era l’unico separato dagli altri, proiettava il suo riflesso, più
lontano. Una leggerà e piacevole brezza si alzò, e fu in quel momento che
accadde…
Il volto di Jacob apparve all’interno del raggio solitario,
più splendente e sorridente che mai.
Veglierò per sempre su
di voi… Addio.
Sorrisi. Non mi sentivo triste, né affranta. Mi aveva appena
salutato, per l’ultima volta. Finalmente aveva compiuto la sua missione. Ora,
era libero di andare in qualunque posto le fosse stato predestinato. Aveva
ottenuto ciò che voleva, vedermi di nuovo felice e serena. Sì, perché ora, ne
ero certa, Edward era tutto quello che desideravo, lui era… Il mio destino…
Colui con il quale, avrei diviso il resto della mia eternità.
“Addio…”. Sussurrai. Ponendo così fine, a quella lunga e
tormentata vita, fatta di insicurezze e indecisioni. La parola fine, non mi
faceva più paura, per me, non significava più la sconfitta o la perdita… Perché
il finale, era solo un nuovo inizio.
The End…
Eccoci
giunti alla fine anche di questa storia. Come già sapete, non è stato facile
finirla, ma cmq ce l’ho fatta, e questo, solo grazie a
voi. Mi avete supportata, commentata e soprattutto,
avete pazientato, senza mai lamentarvi. Un Grazie infinito a TUTTI voi. A chi
mi scriveva, a chi semplicemente mi leggeva senza commentare.
Un
MEGA grazie, alla mia patatina fritta, che mi ha consigliata,
ed ha ascoltato le mie lamentele. Un grazie speciale
anche a Lisa, che ha betato ogni mio capitolo. Semplicemente,
un GRAZIE generale e detto con il cuore a tutte coloro
che hanno amato e apprezzato questa mia storia. Con la speranza di risentirci
presto, vi mando un grosso grosso
bacio e abbraccio.