Si può morire per un bacio

di Bennu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Beyond the limit ***
Capitolo 2: *** 2. Campane ***
Capitolo 3: *** 3. Sangue e Inchiostro ***



Capitolo 1
*** 1. Beyond the limit ***



La notte era appena scesa.
Tu eri lì che lo guardavi.
I suoi capelli neri si confondevano con il cuscino e il buio della notte mentre il suo viso estremamente pallido risaltava.
Il respiro regolare, tranquillo.
Si era addormentato, finalmente.
Pensavi fosse quello il momento per scrivere un po' di nomi qul quaderno ma non riuscivi a staccargli gli occhi di dosso.
"Light ...potresti stare qui con me finchè non mi addormento...?"
Quelle parole ti ricordavano uelle di un bambino.
Avevate cambiato casa da poco, una o due settimane appena, non ricordavi bene.
Era stato un periodo nero per voi.
Litigate, incomprensioni. Baci negati, tensioni.
E poi era arrivato lui.
Un unico nome, una sola lettera.
Così simile a lui di aspetto fisico, così diverso nel cuore e nell'anima nera come quella notte.
B.
Non sapevi perchè ce l'avesse con voi. Avevi intuito che il suo obiettivo era Ryuzaki ma non ne capivi il perchè.

Lo odiavi perchè per lui Ryuzaki ti trascurava.
Lo odiavi perchè ti faceva paura. Per quanto si sofrzasse di cambiare casa, indirizzo, per quanto Ryuzaki si sforzasse di far perdere le vostre tracce B vi trovava sempre.
Ti faceva paura perchè non lo avevi mai visto così agitato.
L'ultima volta Ryuzaki ti aveva cacciato dalla casa dicendoti che se fossi rimasto la tua vita sarebbe stata in pericolo e che lui non l'avrebbe mai potuto permettere.
Avevi passato la notte in bianco pensando a lui, e quando era ritornato da te qualcosa in era cambiato.
Te ne eri accorto una sera mentre stavate guardando un film horror. Il killer assomigliava vagamente a B.
Ryuzai aveva preso una scatoletta da cui aveva iniziato a prendere una pastiglia... poi due...poi tre. più le scene diventavano violente più le prendeva, quasi fossero caramelle.
Poi ti aveva detto che erano tranquillanti.
Ti eri sempre chiesto cosa fosse successo in quella casa.

Passi una mano sul volto per asciugarne il sudore e la fai passare tra i cpaelli appiccicati al collo bianchissimo.
Per quanto sforzassi il tuo cervello non riuscivi prorpio a prevedere le mosse di B.
B...B...B..
Basta!
Giri lo sguardo verso ryuzaki.
Sul comodino di fianco a lui un bicchiere vuoto e il blister delle pastiglie vuoto pure quello.
Sarebbe andato avanti a dormire ancora per un bel po'.
Meglio così.
Una sola sera non le aveva prese.
Ti eri svegliato per andare in bagno e passando per il soggiorno l'avevi visto seduto su una sedia, nella sua solita posizione.
Ti eri avvicinato ed eri rimasto senza parole.
Tremava convulsamente, lo sguardo vuoto, terrorizzato.
Si ostinava a tenere il pollice in bocca come suo solito ma lo aveva morso fino a farlo sanguinare.
Lo avevi abbracciato e le uniche parole che ti aveva detto erano state "Lui...è uguale a me...

Sposti le lenzuola, gli accarezzi la testa.
Poi ti alzi, vai in cucina.
Apri il rubinetto lasci scorrere l'acqua, ci strofini sotto le mani.
Sospiri.
"Light..come mai svegio a quest'ora?"
La sua voce.
Ryuzaki.
"Ti ho svegliato? Scusami."
"No, tranquillo, non mi hai svegliato...."
Ti giri.
Lui è di spalle.
Che strano che si sia svegliato.
Sorridi.
Ne avete fatta di strada assieme.
Lo guardi.
Lui apre il frigo, pieno di dolci. Stava cercando qualcosa, qualcosa che mancava.
Lo richiude.
Cosa stava cercando..? non è che...?
Il tuo sorriso si spegne.
Ti rivengono in mente le sue parole...quella notte...Lui è uguale a me...lui è me....
"Ryuzaki io...."
Il tuo cuore batte forte, in preda all'agitazione.
Ti avvicini al tavolo della cucina.
Silenziosamente afferri un coltello.
"Lght? Che c'è?"
Lui si ostina a darti le spalle.
Ti avvicini lentamente.
"...volevo dirti che.. che..."
Lui pega la testa all'indietro.
Li vedi . Attraverso i capelli riesci a vederli.
I suoi occhi rossi come il fuoco.
Non hai dubbi.
B.
Lui si accorge della tua esitazione.
Uno strano sorriso gli appare sul viso, un sorriso che contiene qualcosa di sadico.
Sgrana gli occhi e li mostra in tutta la loro bellezza e vivacità.
"Piacere di conoscerti, Light Yagami. Il mio nome è Beyond Birthday ... ma se vuoi puoi chiamarmi B"
La sua leggerezza. Quei modi di fare, quel modo di camminare.
Ryuzaki.
Ora comprendi le sue parole.
"Maledetto!"
Ti scagli addosso a lui e ingaggi battaglia.
Scagli affondi nella sua direzione ma con un'agilità sorprendente lui li schiva e riattacca.
Un calcio ti sbatte contro una parete.
"Ugh!...maledizione...."
Per un attimo vedi le immagini sfocarsi.
Riesci a vedere lui che sorride, ti saluta facendoti cenno con la mano e gira l'angolo della porta.
Maledizione... fai mente locale dove sta andando?... Ryuzaki!
Il panico ti assale.
Sicuramente con tutti i calmanti che aveva preso non aveva sentito un accidenti di niente!
Scuoti un attimo la testa.
Ti alzi in piedi.
Hai un mancamento.
Ti riprendi in fretta.
Cavoli persino i suoi calci sembravano quelli di Ryuzaki.
Meno male che ci eri abituato
Fai uno scatto e corri nell'altra stanza.
E' vuota.
Nel letto non c'è nessuno.
"Ryuzaki!"
Senti dei passi provenire dal corridoio.
Che ne è stato del tuo amico? Che ne è stato della persona in cui riponevi affetto?
Un senso di rabbia ti pervade.
Stringi forte il coltello nella mano.
"Light!"
"HHHRAAAAAA!!! BASTAAA!"

Pianti il coltello nel fianco di B.
Respiri affannosamente. Finalmente hai sfogato a tua rabbia.
"...Li...Light..."
Togli il coltello dal suo fianco, lui geme.
Strani fili rossi iniziano a scendere lungo la mano fino ad agglomerarsi sul filo della lama per poi scendere in piccole gocce sul pavimento.
Il ragazzo non i capelli neri solleva una mano, sporca di sangue.
Poi solleva lo sguardo.
Che errore. Che terribile errore.
I tuoi occhi ...due fissure.
I suoi occhi...pieni di paura.
I suoi occhi.... neri come la notte.
Non era B ... quello era Ryuzaki.
"Oh...mio Dio...."
In quel mentre dove eri steso per terra B era uscito di casa. Ryuzaki sentendo il fracasso in cucina si era svegliato ed era corso da te.
Peccato che tu non te ne fossi accorto prima.
"Ry-Ryuzaki mi... mi dispiace... io.. io non volevo..."
La voce ti trema.
I tuoi occhi si appannano e lentamente senti lacrime che crescono.
Sono troppe non riesci a trattenerle.
Iniziano a scendere come un fiume in piena.
Lui ha la testa abbassata.
Il suo respiro si sta facendo veloce, affanato.
Alza la testa.
Gli occhi hanno perso la loro vivacità, stanno diventando vuotii, la maglietta macchiata di sangue.
Ti sorride.
Alza una mano trmante sporca anche quella di sangue. Si china in avanti fino al tuo orecchio.
"Sei stato bravissimo...."
Ti sussurra.
Poi tira indietro la testa.
I capelli gli cprono gli occhi.
Ti da un lungo bacio mentre porta la mano sulla tua guancia.
Le spalle attaccate al muro, il coltello ancora nella mano.
Le sue labbra si allontanano, lentamente il suo corpo si lascia andare.
Vedi i suoi occhi che si chiudono. mentre la sua mano disegna linee rosse ed incerte sulla tua guancia.
Vedi il suo corpo che cade all'inidetro abbandanato a se stesso per poi finire riverso sul pavimento.

Da quel momento tutto diventa confuso.
Ti pieghi in due. Un dolore lncinante allo stomaco.
Immagini sfocate, suoni loontani di cui non ne capisci la provenienza.
Lui disteso per terra, immobile, con una macchia rossa che si allarga sempre di più sotto il fianco.
Gridi il suo nome. Non credevi l'avresti mai ucciso. Non così almeno.Ti avvicini a lui, avvicini le tue mani tremanti verso di lui.
Ha uno sguardo sereno, quasi felice.
Nessuna traccia di dolore.
Pallido. Terribilmente pallido.
Non riesci più a capire se respira o meno.
Inizia a girarti la testa.
C'è una persona che può aiutarvi.
Afferi il cellulare che lui ti aveva dato, scegli l'unico numero salvato in memoria.
Non passano nemmeno cinque minuti.
Senti la porta di casa che si apre.
Vedi Watari.
Poi tutto si fa nero.
Cadi riverso sul pavimento freddo.

Quando finalmente riapri gli occhi è mattino.
Sei nel tuo letto.
"Che..che ci faccio qui...?"
Poi porti una mano alla testa.
Ora ricrodi tutto.
Ricordi di B...ricordi del coltello ...di aver pugnalato Ryuzaki....
Per lo shock eri svenuto.
"Ryuzaki!"
Schizzi fuori dal letto, spalanchi la porta della camera affianco.
Quella stanza era illuminata dalla luce tiepida del sole.
Un uomo anziano stava di fianco ad un letto in cui giaceva un ragazzo dai capelli neri, bianchissimo.
Dormiva profondamente.
Il volto sereno.
"Oh, Light ti sei ripreso finalmente."
"Watari! Come ..come sta?"
Ti avvicini lentamente.
L'uomo sospira.
"Se l'è vista brutta, davvero. Aveva perso troppo sangue. Ma fortunatamente mi hai chiamato in tempo. L'abbiamo salvato per un pelo."
Giri attorno al letto.
Ti siedi sul letto di fianco a lui.
Una benda bianchissimo gli fascia l'addome.
Watari si alza e vi lascia soli.
Gli accarezzi il viso.
E' freddo.

"Ryuzaki... mi dispiace..."
Se dovesse succedermi qualcosa... il tuo volto sarebbe il primo che mi piacerebbe vedere....
Quelle sue parole.
"Aspetterò qui fino al tuo risveglio, te lo prometto."
Un sorriso sul quel volto addormentato.

Continua....
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Ed ecco qui un'altra storia su light e ryuzaki ^^
a dire il vero non avevo idea di fare il contiuo ma invece ho avuto l'ispirazione ^^
grazie a tutti quelli che l'hanno letta !!

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Capitolo 2
*** 2. Campane ***


Da quel giorno la situazione si era fatta complicata e tesa.
Da quando B era entrato in casa vostra le cose non erano per nulla migliorate.
Ryuzaki si era svegliato, in quel letto, tu che lo fissavi perso nei tuoi pensieri, e ti aveva abbracciato, più felice per la possibilità di rivederti che per l'essere vivo.
Ma qualcosa in te si era rotto definitivamente.
O almeno credevi.
Ogni volta che incrociavi i suoi occhi neri, così profondi e penetranti, un universo dove perderti, non vedevi altro che la tua mano che lo passava da parte a parte.
Lui che sorrideva, il rosso del sangue.
Del suo sangue.
E poi quel bacio.
Ryuzaki se n'era reso conto ma per quanto si sforzasse di riavvicinarsi a te e di rassicurarti, per quanto cercasse di farti capire che non era stata colpa tua le distanze tra di voi si stavano facendo larghe, fino a diventare enormi.

Poi un giorno arrivarono.
Quelle parole che ti stavano rimbombano nella mente da tempo. Da troppo tempo.
Quelle parole che avevi sempre pensato ma che avevi sempre avuto paura di dire.
Era sera, un litigio.
Una cosa da nulla, partita da una discussione, finita poi in accuse aperte vere e proprie che rasentavano quasi l’insulto, che avevano lasciato il problema principale per andare a parare sul solito discorso.
Quello che andavi sempre a prendere quando capivi di aver torto.
"Tu sei convinto che io sia kira! Non è vero? a quanto ammonta la tua stupida percentuale adesso? 70? 80 % ?? Ammettilo!
Un bicchiere era scivolato dalle mani di ryuzaki.
Avevi sbagliato.
E solo in quel momento ti eri reso conto della cavolata che avevi detto.
Avevi visto il suo sguardo.
Era impallidito di colpo.
Gli occhi gli si erano cerchiati nuovamente di nero, per quanto ti aveva sorpreso visto le sue occhiaie.
In quel momento ti erano venute nuovamente in mente le parole di watari
”Mi raccomando light, non farlo stressare più di quanto non lo sia già.. non l’avevo mai visto così….
Avevi letto tutto il suo sgomento, la sua delusione e il suo dolore.
Possibile che dopo tutto quel tempo tu credevi che lui ti stava vicino solo per quello?
L'avevi visto farsi piccolo, abbassare o sguardo e poi chinarsi a raccogliere i pezzi di vetro.
"Scusa...."
Ti eri chinato anche tu per aiutarlo.
Lui si era tagliato con un pezzetto di vetro ma non aveva fatto una piega e continuava come se quel vetro no l’avesse mai sfiorato.
"Accidenti.. fa vedere...."
Gli avevi preso teneramente la mano ma lui si era ritratto e senza guardarti in faccia era uscito di casa lasciando la porta completamente spalancata.
"Dannazione!"
Avevi picchiato i pugni per terra e ti eri morso il labbro fino a farlo sanguinare.
Ma alla fine non eri uscito a cercarlo.
Non ti eri chiesto dove fosse andato.
Non ti eri chiesto come potesse stare.
Non l'avevi seguito.
Eri rimasto fermo.
Immobile su quel dannato pavimento freddo con i pezzi del bicchiere rotto ancora davanti.
L'orologio fisso davanti a te che scandiva lento il tempo.
Non ti ricordi quanto tempo eri rimasto là.
I ricordi solo che ti addormentasti..
Ti eri svegliato e guardandoti attorno avevi visto che ryuzaki non c'era.
Non era tornato.
E anche adesso che sei lì nel buio più profondo lui non c’è.
Il telefono inizia a suonare.
Lo guardi ma non vuoi rispondere
Sarà il solito rompiscatole. Ma il telefono continua.
Non vuole fermarsi.
Ecco la segreteria telefonica. E’ Sayu.
Una strana voce, la sua. Spaventata, preoccupata, quasi rotta dal pianto.
"Light? perchè non sei a casa? Perchè non rispondi ora che c'è bisogno di te ? Light, accidenti..hanno portato ryuzaki all'ospedale!"
A quelle parole scatti in avanti, la testa vuota, hai afferrato la cornetta credendo di poterla rompere con la stretta della mano.
"COSA?" Gridi ma non te ne rendi conto.
Nemmeno cinque minuti dopo sei fuori che corri verso l'ospedale.
Nella testa un turbine di pensieri, nel cuore una tempesta imperversa verso quello scoglio che non vuole cedere.
Ryuzaki.
Odio, dolore, rimorso.
Ma soprattutto preoccupazione. che cosa era successo?
Sei entrato, saltando i gradini, correndo a più non posso per i corridoi fino ad arrivare al punto stabilito.
Tuo padre e sayu ti sono venuti in contro.
Ti dicono di tranquillizzarti, li senti che ti accarezzano, che ti dicono che tutto sarebbe andato bene ma tu non riesci a sentirli.
Vuoi solo sapere cosa era successo.
E loro, alla fine, ti hanno spiegato quella dannata situazione.
Dopo la litigata che avevate fatto, Ryuzaki era uscito con la scatola dei tranquillanti in mano, poi era andato in un negozio aveva comprato una bottiglia di alcolici.
Qualche tempo più tardi sayu era uscita con delle amiche per fare un giro e l’aveva trovato piegato in due riverso nel prato del parco vicino a casa con a scatola delle pastiglie e la bottiglia completamente vuote.
L’aveva chiamato ma non rispondeva .
Così aveva chiamato il padre che era arrivato di corsa. Lo aveva chiamato, gli diceva di aprire gli occhi ma nulla.
Non ne voleva sapere.
Così l’avevano preso e l’avevano portato di corsa all’ospedale.
”Ma …perché? Perché l’ha fatto?
I loro sguardi ti rivolgono la stessa identica domanda.
Tentato suicidio.
I medici l’avevano definito così.
Una stretta ferrea ti prende il cuore stringendolo in una morsa senza fine.
Ti lasci scivolare lungo il muro con la schiena, poi la vista ti si appanna.
Un battito di ciglia.
Delle lacrime rigano il tuo volto lasciando solchi profondi come spaccature.
Lacrime amare, lacrime di rimpianto e di colpa.
Lacrime di rimpianto perché era stata colpa tua.
Lacrime di colpa perché non eri uscito a cercarlo.
Poi del baccano ti riporta alla realtà.
Avanti! Apra la porta! Ci faccia entrare!
Alzi lo sguardo.
Dei dottori bussano ripetutamente ad una porta dell’ospedale.
Tuo padre si avvicina.
E’ la porta della camera di Ryuzaki.
Perché non vuole aprire?
Che accidenti sta combinando?
Ti dirigi in fretta alla porta.
Aspettate….ci provo io….Ryuzaki! Ryuzaki sono io ! Apri! Apri questa maledetta porta! …..
Ma poi la tua voce si rompe.
Appoggiando la mano sulla plastica fredda della porta immaginavi d poter toccare a sua mano.
Solo ora ti sei reso davvero conto che avevi perso l’unica persona a cui tenevi.
Solo ora ti sei reso conto che tra tutte le persone che kira avrebbe ucciso come dio del nuovo mondo lui sarebbe stato l’unico che avresti saltavo.
Ma ora l’avevi perso.
Senti la rabbia montare.
Adesso basta! Io sfondo la porta! Se non mi fai entrare tu, entrerò io! Che ti piaccia o meno!
Ma sayu ti ferma.
Se ryuzaki fosse stato dietro la porta gli avresti fatto male.
Poi un suono.
Unico, brillante…da far tremare i vetri.
Un tuono…lo scroscio della pioggia.
Solo ora hai capito.
Senza dire nulla a nessuno ti fiondi alla velocità della luce nella stanza di fianco, spalanchi la finestra e ti affacci al davanzale.
La sua finestra è aperta.
Tuo padre ti ferma afferrandoti per un braccio.
Ma che stai facendo? Sei impazzito light?!?!
Lui non ci sente! Ryuzaki non riesce a sentirci!
Ma che stai dicendo?
Le campane! Tutte le volte che piove ryuzaki sente le campane! Non ci apre perché non ci sente!
Tuo padre ti guarda in modo strano e in quel mentre scavalchi e camminando sul cornicione entri in camera sua.
Avevi l’adrenalina a tremila e il cuore che batteva così forte che sembrava volesse spaccarti il petto per poi uscire.
R..Ryuzaki…?
La stanza era buia.
Non aveva nemmeno acceso le luci. Non lo trovavi.
Poi un singhiozzo attira la tua attenzione. Sorridi teneramente.
Oh…ryuzaki….
Lentamente vai verso quel suono che ti porta dietro la sponda del letto. C’è un batuffolo di coperte che formano uno strano fantasmino.
Ti avvicini e ti chini fino ad arrivare alla sua altezza.
Rimani pietrificato. Nonostante tutte le coperte trema come una foglia.
Ryuzaki….
Sei preoccupato non sai come potrebbe reagire.
Allunghi una mano, gli sposti le coperte di dosso.
Ha lo sguardo vuoto, perso, fisso sul pavimento. Le mani premute a più non posso sulle orecchie. E ginocchia rannicchiate contro i petto, il mento appoggiato sopra.
Ti alzi, chiudi la finestra, poi ti metti di fronte a lui
Ryuzaki...hey ryuzaki sono io... La tua voce è dolcissima. sei preoccupato per lui. Sembra un bambino piccolo, soo...indifeso.
Lui si limita a tremare. Ad ogni tuono un sussulto.
Non puoi farne a meno.
Lo abbracci, gli tieni la testa premuta sulla spalla cercando di fermare i suoi spasmi.
.....Light.....
...tranuillo...io sono qui......
...l-le senti?....
Sì...le sento..sento anche io le campane.....non preoccuparti..ci sono io...
Lui non risponde.
Ryuzaki..io ti amo........ti amo tanto....ti amo tantissimo...sei la mia vita.........la mia luce.....
Più gli parli dolcemente, più lui si calma.
Non t'importa se gli hai mentito sulle campane.
Non t'importa che dietro la porta continuino a picchiare e a bussare chiamando i vostri nomi.
Ora in questo momento ti interessa solo essere con lui, poterlo abbracciare e dirgli quanto lo ami.
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Eccoci di nuovo qua ^^
spero non sia stata troppo malinconica x3
ma per il resto spero vada bene ^^
grazie!!

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Capitolo 3
*** 3. Sangue e Inchiostro ***


Scendi lentamente le scale. Intorno a te soltanto il buio. Il suono metallico dei tuoi passi sui gradini. La mano che scivola sul muro sentendone le irregolarità, le imperfezioni.
Non ascolti la presenza inquietante che ti segue e che di solito chiami Ryuk, che ti consiglia di accendere la luce.
Con il buio riesci quasi a dimenticare quel sangue e quell'inchiostro che, indelebilmente, ti macchiano le mani
Arrivi.
Davanti a te c'è una porta di metallo. Allunghi una mano ma indugi prima di appoggiare le dita sulla maniglia.
Basta! Che sciocchezza!
Apri quella dannata porta.
Una presa ti afferra il cuore strngendotelo.
Lo senti. E' tagibile. Il peso della colpa di cui ti sei macchiato che sembra voglia sfondarti il petto.
Cosa vedi? Avanti...dillo.
Una sedia ribaltata, dei monitor accesi. Su una scrivania metallica una buccia di banana che una volta doveva essere gialla . Un dolce sfatto con una ciliegina rossa su un lato e sull'altro un picciolo annodato.
Sorridi. Dio solo può sapere quante vlte avevi provato ad annodarlo con la lingua solo per essere al suo pari anche in quello. E anche ora ti sembra di sentire le sue risa.
Stringi i denti, mutando quel sorriso in una smorfia di dolore..
Di fianco alla tastiera una scatola di biscotti sbriciolati ovunque.
E' già passata una settimana. Possibile che nessuno sia venuto a pulire? e che nessuno sia entrato lì?!?
Ah, già.....watari..lui....
Muovi i primi passi verso quella sedia. La prendi, la risollevi.
Light.
Ti ricordi di quella volta che lo avevi pugnalato? Già...lo avevi scambiato per B.... sì...Lo sai che te lo ricordi. Quanto tempo è passato? Uno? forse due mesi..non ricordi con precisione.
E di quella volta in ospedale?
Quando fuori pioveva e tu, arrampicandoti sul cornicione, fregandotene dell'acqua e del pericolo di sciivolare eri entrato dalla finestra in camera sua?
Sì....ti ricordi anche di uello.
E ti ricordi di quella tenerezza, di quegli abbracci. Ti ricordi il calore della sua pelle, la morbidezza dei suoi capelli.
Ti ricordi la paura dei suoi occhi per quel rumore assordante delle campane che solamente lui riusciva a sentire. La stessa paura che poi era andata sciogliendosi in una bolla di sapone quando ti aveva visto.
Quella stretta allo stomaco che senti si fa sempre più insistente.
Non hai pianto.....no, nemmeno una lacrima e ora, prorpio in questo momento le senti salire per poi fermarsi davanti agli occhi annebbiandoti la vista.
Quanti ricordi, light? Troppi.....
Stringi le mani sullo schienale della sedia.
E ti ricordi di quella nottye? quella prima della tragedia? sì...uella che avevate passato assieme.....
Lo avevi preso per mano e correndo per le vie strette della città ti eri fermato di colpo e afferrandogli i polsi, stringendolo al muro, schiacciandolo con la schiena contro quel dannato muro, lo avevi baciato.
Ti sembra di sentire ancora il suo sapore così dolce di vaniglia......di cioccolato.
Ti sembra di riviverlo. Ne percepisci ancora i brividi sulla pelle, se solo chiudi gli occhi.
Digrigni i denti.
E dopo quella sera? Che cosa era successo?
Lo avevi guardato dritto negli occhi. Lui, completamente perso in quella passione travolgente ti aveva confessato che avrebbe rinunciato al titolo di L solo per te. Solamente per poter stare con te.
Lo avevi fissato a lungo sentendo la rabbia montare.
Cosa credeva?! con chi credeva di avere a che fare?!?
Ti era staccato da lui violentemente e con occhi di fuoco lo avevi guardato.
Aveva vinto. Lo sapevi. Lui era riuscito a batterti anceh su quello. Il grande detective L era riuscito a trovare il punto debole di Kira per poi sottometterlo e domarlo inconsciamente.
Avevi sbattuto i pugni contro il muro, stringendolo tra le tue braccia e gli avevi gridato dietro tutto il tuo disperezzo, tutto il tuo odio per lui.
Si era lasciato scivolare per il muro e tu, lasciandolo lì,in crisi, gli avevi dato le spalle dicendogli che il giorno dopo saresti partito per un posto che a lui non era dato sapere, bruciando così tutto quelloc eh c'era stato tra di voi fino a quel momento.
Perchè?
Tu lo odiavi. TU DOVEVI UCCIDERLO! e.... e finchè saresti stato lì, al suo fianconon avresti potuto farlo.
E alla fine lo avevi fatto. Alla fine eri partito veramente.
Eri stato via a lungo e al tuo ritorno del light che conosceva lui, di te stesso era rimasto davvero poco o meglio, nulla.
Avevi costretto rem a farti dire il suo nome.
Lo dovevi fare. Il suo nome lo avresti scritto tu e nessun altro.
Le senti? eccole....quelle lacrime tanto agoniate che non riuscivi a tirare fuori.Gli avevi mandato un massaggio sul cellulare, usando la linea protetta che lui aveva crato solamente per te.
"Ryuzaki, sono light. sono tornato. mi diaspiace per quella sera...mi dispiace per come mi sono comportato. Ti prego di perdonarmi. sono sul terrazzo. ti sto aspettando..."
Lui aveva sentito il cuore sussultare. Attendeva da giorni il tuo ritorno. Non gli interessava quello che gli avevi detto.
Tu adesso eri lì! Ed eri lì per lui!
Si era alzato, ribaltando la sedia. Era corso su per le scale, desiderandoti, sentendo il suono martellante del suo cuore.
Sorrideva, impaziente.
Arrivò. Te lo ricordi.
Non gli interessava della pioggia che cadeva fitta senza tregua ingorando che anche il cielo stava piangendo per la sua sorte.
Tu, ormai, gli avevi dato una mano a superare quella fobia per le campane.
Lo ricordi, vero? Ammettilo.....
Non serve che ti inginochi stringendo una mano sul petto. Non serve piangere su quello che è stato e che hai fatto.

Avevi visto la porta della terrazzia spalancarsi e poi, subito dopo, una saetta bianca sfrecciarti addosso.

Le sue braccia attorno ai tuoi fianchi, le sue lunghe dita avvinghiate alla tua camicia bagnata, in un abbraccio che per lui non aveva tempo.
Un sospiro di sollievo. Il suo.
Un sospiro di rammarico e di insicurezza. Il tuo.
Lui ti aveva guardato con quei suoi occhi neri, profondi, illimitati. Gli avevi spostato dolcemente i capelli, come dolce era stato il bacio che gli avevi dato in fronte.
Poi, appoggindo entrambe le mani sulle sue spalle e stringendole, lo avevi staccato brutamente da te, come se quel suo contatto ti stesse facendo male o ...ribrezzo.
Eri partito per tornare ad essere kira. Eri tornato con un unica certezza. Tu lo avresti ucciso. E ora, quell'abbraccio innocente che ti aveva spiazzato. Nemmeno un briciolo di rimorso per quello che gli avevi detto?!
No.....
"Ryuzaki...."
Avevi abbassato lo sguardo, poi rialzandolo avevi sorriso e con arole di ghiaccio lo avevi trafitto facendo crollare l'ultimo castello di carte che rappresentava il suo unico sogno, la sua unica ancora di salvezza in un mare di menzogne e bugie.
Tu.
Eri pronto ad un attacco di ogni tipo, fisico e verbale, non appena tu avresti tirato fuori il quaderno.
Ma...non ci fu...
Non avvenne.
Solo una domanda da parte sua.
"perchè...?"
La sua espressione era cambiata. Cercava di nascondere il dolore che lo pervadeva.
Solo ora ti rendi conto che quello che veramente l'ha ucciso non è stato il death note ma le tue parole. Ryuzaki era già morto prima che la penna toccasse la carta.
"Perchè io sono kira. IO sono la GIUSTIZIA! e tu....tu mi sei solo d'intralcio!"
Quelle parole...pronunciate con tanto disprezzo. Allora tu...tu lo avevi preso in giro fino a quel momento...
avevi calpestato i suoi sentimenti, ti eri approfittato della sua fiducia e del suo amore solo per arrivare a quello.
Le sue labbra si tesero in un sorriso forzato.
In quell'istante decise che non avrebbe pianto.
"...ho capito...."
Tu scrvesti il suo nome. Dovevi farlo tu. Non rem. Non ryuk. Solo tu, almeno questo glielo dovevi.
Lui vide la penna muoversi.
Chissà se avrà mai saputo quale nome lo uccise.
Avrest potuto scrivere di fianco al suo nome "morte indolore" o "dolce" ma no....decidesti di non farlo..
DANNAZIONE, PERCHE?!?
Spostati la manica della camicia per poi posare lo sguardo sull'orologio.
"farà male?"
Quelle parole spezzate dal dolore, quelle lacrime trattenute per non ferirti ti fecero star male. Non gli diaspiaceva di morire..no...lui stava male perchè tu ti eri preso gioo di lui. Tu che eri l'unica persone di cui lui si era fidato sin dall'inizio dandogli prova ce le persone e l'intera umanità ...tutti sono bugiardi.
"io..io non lo so..."
Scoccarono i quaranta secondi che parvero anni, nei queli, ognuno di voi, fermo immobile, potè rivivere quegli attimi passati insieme.
I vostri momenti..
Tu sgranasti i tuoi occhi nocciola.
Lui per un istante sgranò i suoi. Un gemito. Portò una mano sul petto e la strinse forte.
Digrignò i denti. Restò in piedi fino a quando le sue gambe glielo permisero e superò i suoi limiti rimandendo su, diritto anche oltre ma alla fine, cadde in ginoccho davanti a te ansimando.
I capelli gli coprivano il volto mentre combattendo quell'agonia e attaccandosi con le unghie a quegli ultimi brandelli di vita che gli rimanevano spalancava la bocca alla ricerca di aria invocando il tuo nome.
Chiamava te, cercava il tuo aiuto. Voleva te....
Nonostante tutto quello ceh tu gli avevi fatto lui in te vedeva ancora qualcosa...ti chiamava.
aveva paura....
Non ci riuscisti.... Qulle parole così disperate pronunciate con ttto il dolore che si poteva manifestare sfondarono quel vetro di cristallo dietro il quale ti eri riparato.
Lascaisti cadere il quaderno nelle pozzanghere e corresti da lui.
Lo sollevasti.
Stringendolo tra le tue braccia, sentendo il suo calore svanire poco alla volta.
I vostri occhi s'incrociarono.
Lui sorrise. Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi perchè troppo pesanti per poterle sostenere.
Lui ti sorrise.
TI sorrise perchè aveva avuto ragione fin dall'inizio. Tu eri kira. Lui lo sapeva. Lo aveva sempre saputo.
Ti sorrise perchè quei mesi in qui tu eri stato con lui avevi stao un senso alla sua vita.
Ti sorrise perchè quello ceh voleva era quell'ultimo contatto con te prima di asciare quel mondo ingrato che da lui aveva solo preso a mai dato.
Chiuse gli occhi.
Tu gridasti. Non versasti nemmeno una lascrima,no...ma gridasti stringendo al petto il suo esile corpo abbandonato tra le tue braccia.
E solo ora riesci a piangere per quello che hai fatto.
Ti alzi di scatto.
Con una manata rovesci e rompi tutto quello ceh ti capita a tiro.
Rompi il piatto con sopra il dolce, spacchi la tastiera, butti per terra i monitor che luminosi, continuano a riflettere quella dannata lettera che ti è tanto cara.
L.
"Light..."
Ryuk ti viene in contro porgendoti una busta.
La riconosci. E' la calligrafia di ryuzaki, Sopra sono vergate parole ceh bruciano sulla pelle, parole che tu non meriti.
"Per light..."
La guardi con occhi rossi cerchiati dal pianto e dal nervoso.
I suoi ultimi pensieri erano rivolti a te. NOn a watari...
non per scegliere il suo successore...
solo per te...
"Ryuk.....ogi noi...questo sarà il nostro ultimo addio."
"Eh?"
Prendi il cestino metallico sotto la scrivania.
Con gesti sicuri quasi meccanici ci buti dentro i due death note e gli dai fuoco.
Lo shinigami è allibito.
Tu ti sei perso in uelle fiamme ale e scoppiettanti, di colore azzurro.
Poi guardi la lettera, la stingi nelle mani. Senza aprirla la bruci.
"MA..LIGHT! NON LA LEGI?!?"
"No...quella non era per me....era per la persona che ryuzaki aveva conosciuto. NOn per me. Io non la merito. non merito nulla di suo...."
Lasci la stanza, e risali le scale su, fino al terrazzo. Lo shinigami ti segue.
Fuori piove.
"Qui, noi ci diremo addio."
"Che farai adesso, light?"
"Io...?succederò a L come promesso. Io combatterò il crimine come lui ma senza il death note. il suo sarà l'ultimo nome scritto da me e da qualunque altro essere umano."
"Avresti potuto diventare il dio del nuovo mondo....Hey! Hey, ma dico, mi ascolti?!?"
"Ryuzk...ora..ora le sento anche io..."
"Cosa?"
"Le campane.... ora capisco l'unico suono che indica il peso delle proprie colpe....ora le sento ance io..e sono davvero assordanti..."
"...."
"addio ryuk."
"addio light! è stato bello!"
Una risata. Un battito di ali. Lo srcoscio della pioggia. Le tue lacrime.

"Per light....
Caro light, ti scrivo questa lettera perchè ora non ci sei e perchè....quando la leggerai probabilmente...no anzi, sicuramente, io sarò già morto e potrò constatare se gli shinigami esistono veramente. Non perderò tempo inutilmente in frasi dolci ce so che potrebbero fdarti fastidio.
Quello ceh veramente volevo dirti era...grazie. Grazie per tutto quelloc eh hai fatto per me.
Sei stato l'unico che mi ha reso vivo.
E ....speravo davero che Beyond Birthday riuscisse ad uccidermi...e dopo di lui ho perato di non risveliarmi più quando....beh, credo che tu lo sappia....
Avrei voluto evitarti il peso della mia morte sulle spalle.
Che io sapessi ceh tu eri kira? L'ho sempre saputo.
Perchè non ti ho arrestato come avevo giurato?
Perchè allora anche io sarei dovuto venire in prigione con te....
Mi risulta impossibile starti lontano e anche ora che non ci sei soffro come un cane.
Light...
Voglio che tu sappia che il mio unico rimpianto non è la morte per quanto prematura possa essere...no...
E non è nemmeno essere riuscito a risolvere uesto caso....
La verità è che il mio unico rammarico è il non essere stato in grado di salvarti.
Ti amo light.
Grazie di tutto e perdonami se puoi.
Ryuzaki...."
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Ed ecco l'ultimo capitolo !!! Sì, ci ho messo un po' a finirlo perchè per me significava molto farla finire così ma pensavo che questo era il metodo migliore. spero sia piaciuto anche a voi anche se è  stata una sotriella corta.
Grazie di cuore a tutti per averla letta.

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