Harry Potter e L'Angelo della Morte

di _ChibiCia_
(/viewuser.php?uid=3632)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PENSIERI... ***
Capitolo 2: *** Demoni e Cacciatori di Taglie!!! ***
Capitolo 3: *** Incontri, scontri, saluti e silenzi! ***



Capitolo 1
*** PENSIERI... ***


Harry Potter e L'Angelo della Morte

Innanzitutto salve e grazie a tutti anche solo per aver aperto la pagina della mia prima fan fiction in assoluto!^___^

Non potete immaginare lo sforzo che ho fatto per metterla per iscritto! Ce l’ho in mente fin da quando lessi il primo libro di Harry, ma non ho mai avuto ne la costanza ne il ‘coraggio’ per scriverla, sapete quando cominci a pensare a qualcosa tanto intensamente e tanto spesso che diventa quasi un’ossessione di cui vorresti liberarti ma nello stesso tempo di cui non puoi fare a meno? Bhè, a me è successo così! Magari nessuno di voi lo fa!^___^’’ però per me è stato esattamente così! È da circa 6 anni che immagino questa storia… assurdo, vero!? Però via, via, leggendo gli altri libri delle avventure di Harry, la storia penso si sia arricchita maggiormente… spero, dunque, che tuttavia sia servito a qualcosa tenermi la testa occupata in questo senso… eheheh!

Il primo capitolo, vorrei sottolineare, è quello che scrissi il giorno  stesso che terminai di leggere il quinto libro, cioè esattamente il giorno dopo che uscì nelle librerie italiane! Sono molto veloce! =^___^= Quando l’ho ripreso ho pensato  che fosse giusto mantenere l’originale… perché nessun’altre parole avrebbero potuto descriverlo meglio… non so, sarete voi a giudicarlo!

Bhè, basta parlare… parlo sempre troppo! Scusate, brutto vizio! Ok, oltre ad augurare buona lettura a voi e molte recensioni a me, vi dico solo che la storia è ambientata in un ipotetico sesto libro che sono pienamente cosciente si discosti molto dall’originale che uscirà fortunatamente a breve in Inghilterra, ma che, tuttavia, ha molti elementi in comune… alcuni spoiler che io stessa ritengo scontati… bhè! Basta, basta, basta! Buona lettura! Spero vi piaccia! ^___^

 

Harry Potter e L’Angelo della Morte

 

Cap. 1: PENSIERI...

Un turbinio di candidi petali freddi… una dolce danza di una promettente ballerina, invisibile, che si appresta a salire sul palcoscenico del suo primo più importante debutto. I movimenti leggiadri di quella fatina, che si nascondeva dietro le nevi lievi di un Natale mai vissuto, sembravano celare a loro volta un segreto indiscreto…

Quei passi danzanti al suono di un triste e lontano violino, discendevano verso di lui, scomparendo, a volte, mimetizzandosi col cielo argenteo.

Sentiva il suo corpo premere contro il suolo che racchiudeva il gelo di mille inverni rigidi e scuri. Dove si trovava…?

Sentiva una sorda sensazione di solitudine perforargli lo stomaco e un gelo mortale scorrergli nelle vene come il più letale dei veleni.

‘Vieni via di qui…’ un timbro vocale mai udito prima d’ora, parlò da una postazione indefinita, remota… giunse, e se ne andò… come un fresco vento estivo…

Si… doveva fuggire da quel posto… correre via, veloce, cercare di scordare l’intensa luce della neve… altrimenti sarebbe successo qualcosa…. Lo avvertiva… qualcosa sarebbe accaduto… non gli importava sapere se era qualcosa di spiacevole… non voleva assistere a nulla… doveva scappare dalle emozione di interminabile solitudine che lo affliggevano… non doveva vedere; non poteva commettere un’altra volta lo stesso errore…

Lentamente, come un infermo senza forze, si tirò a sedere… lo assalì una certezza… era accaduto…

Morti… erano tutti morti… era solo… solo…

Come era accaduto…. ?

Non riusciva a ricordare nulla… ma ne era certo… tutte le persone alle quali era affezionato… le uniche dalle quali aveva ricevuto ciò che tutti chiamavano amore e che lui non conosceva affatto… I Weasley… Ron…Hermione… Lupin… i professori… gli studenti di Hogwarts…

Tutto era perduto… per sempre….

La disperazione assoluta si impadronì di lui, come un abile burattinaio, nascosta nell’ombra di una notte innevata, manovrò i fili che legavano le sue azioni alla perfidia del dolore… si erse in piedi, e corse…

Che scopo aveva ora la sua vita….? Non avere un motivo per cui vivere equivale a morire….

Schiaffeggiato dal vento freddo che la corsa aveva provocato… cosciente di trovarsi in un mondo costituito solo dalle sue paure… si trovò a desiderare la morte….

Invocò il tocco della pace eterna che solo essa poteva donare… la morte, dalla quale era scampato innumerevoli volte…

Sarebbe stata l’unica soluzione… ne era certo… assolutamente… ciecamente…poi…

Capelli rossi… occhi verdi… un sorriso dolce che incrinava le labbra e donava al volto due piccole fossette sulle guance rosee…

Occhiali storti sul naso… aria spavalda e orgogliosa… capelli arruffati… occhi profondi e monelli al contempo…

I suoi genitori… la sua sicurezza vacillò sotto il peso del sacrificio che avevano fatto per lui…

Viso scarno… capelli neri e lunghi… sicurezza nell’agire…

Sirius… e in fine Cedric…. Loro avevano perso la vita per colpa sua…

Ma ormai non c’era più nulla da fare… non c’era più nessuno…

Cadde… l’impatto col suolo ferì le ginocchia ossute… sentì diverse lacrime percorrergli il viso.

Alzò lo sguardo… petali rosa… alberi di ciliegio nascondevano l’orizzonte… ma… stava nevicando..!

Erano incantevoli… racchiudevano  in piccoli movimenti dettati dal vento, l’enorme tristezza e malinconia che pesava su di lui… ma dietro quel dolce rosa… occhi rossi, bramosi, lo osservavano con insistenza… ringhi… che cos’erano…?

Emersero dal buio… terrore… gridò… poi… una mano… calda… accogliente… Vieni via di qui ’

Doveva afferrarla… doveva…

 

Aprì gli occhi di scatto, il sonno era già diventato una sensazione lontana come se fino a quel momento non avesse fatto altro che star sveglio con gli occhi chiusi, disteso su quel letto duro e freddo, a pensare, pensare e niente altro. Si tirò a sedere quasi immediatamente, si guardò intorno, gli occhi ancora colti da un’espressione di stupore misto a spavento, meglio, a vero e proprio terrore. Non gli servivano spiegazioni, no, affatto, lui sapeva cosa era successo in quel sogno, lo sapeva perché ormai non faceva altro che fare gli stessi incubi, di notte, quando era solo con le sue paure, di giorno, quando era con i suoi amici e entrava in contatto con i loro timori; Chi, in quei giorni non faceva certi tristi pensieri ? Chi, restava impassibile a quello che si sentiva ormai in ogni telegiornale babbano o in notiziari magici, che si leggeva sulTimes’, o sulla ‘Gazzetta del Profeta’, temendo, tremando che qualcosa di simile potesse colpire lui, o un suo parente, amico, un suo conoscente !? Chi, poteva !?

Forse però doveva ammettere che quel sogno in particolare lo turbava molto… non era esattamente come gli altri… era come se… se…

La stanza lo circondava, silenziosa, semivuota, osservandolo, sbirciando i suoi pensieri come il più esperto confidente; la luce lunare filtrava dalla finestra chiusa, che interrompeva le vecchie pareti  poco distanti dal grande letto a baldacchino che troneggiava in un angolo, giocando con le profonde intarsiature del legno dei mobili di fronte creando effetti di luce, conferendo al mobilio una remota ombra del pregio che una volta costituivano, arredando una delle stanze della villa di una famiglia che portava il peso di un nome  su uno stemma elegante e arcaico, , nome di cui tutti i membri andavano fieri, un nome da poter presentare con orgoglio a ogni festa mondana organizzata tra famiglie di alto ceto sociale, un nome che avrebbe costituito per molti sciocchi una garanzia di purezza, purezza di qualcosa che a mala pena comprendevano, qualcosa di stupido almeno tanto quanto lo era l’enormità delle sciocchezze che si blateravano e che, purtroppo si continuavano a blaterare ancora su la differenza che poteva costituire.

Era di nuovo lì, in quella stanza tanto odiata dal suo padrino, dall’unica persona che era in grado di dargli coraggio  in situazioni come quelle  che si trovava ad affrontare ormai ogni giorno, persona che ormai non c’era più, che se n’era andata con un sorriso beffardo, dietro un velo maledetto e misterioso, lasciandosi alle spalle, nella memoria delle persone, la nomina di ‘pecora nera’ della prestigiosa casata Black, di assassino, traditore, forse anche ladro e qualsiasi altra cosa, con il tempo, le perfide dicerie della gente potessero aver alimentato quella strana, falsa ‘leggenda’. Nessuno avrebbe ricordato Sirius Black per quello che era stato in realtà nella sua vita, nella quale egli mantenne sempre saldi i suoi principi, tenendo fede alle sue convinzioni e a ciò che il suo cuore, da bravo consigliere gli suggerì, nessuna persona camminando per Diagon Alley avrebbe indicato al proprio figlio il posto dove un tempo quell’uomo, ancora ragazzo, con gli occhi e i capelli scuri, passeggiava scherzando e ridendo con i suoi inseparabili amici, attraendo lo sguardo curioso ed emozionato di molte ragazze innamorate, condividendo con il suo migliore amico, James, segreti indicibili, perché nessuno era a conoscenza della verità , del sacrificio che Sirius aveva fatto per salvare non solo Harry ma tutte quelle sciocche persone, che, troppo ottuse per aprire gli occhi, e accogliere la realtà non accettavano  il ritorno di un nemico talmente potente da poter costituire l’elemento che avrebbe ritrasformato le loro vite in un inferno, e che per questo camminavano a testa bassa, come indossando paraocchi spessi ed estremamente scuri. E ora invece si trovavano tutti in quella situazione, in un inferno ancor peggiore di quello che ogni più malvagio incubo avrebbe mai potuto immaginare, a preoccuparsi solo di se stessi, non riconoscendo ai giusti i loro meriti, e dando ad altri ammirazioni senza base alcuna… e Harry? Harry non sapeva cosa fare, continuava a darsi la colpa di ciò che era accaduto l’estate scorsa, di tutto quello che avevano subito i suoi amici, Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna e Sirius… continuava a darsi la colpa della sorte toccata al suo padrino… della sua morte.

Portò le mani ancora tremanti agli occhi, sentì il freddo di un pianto involontario e estremamente triste, le lasciò lì, a coprirsi gli occhi, a premere forte contro le palpebre, cercando di far scomparire quel forte biancore che ancora la sua mente gli riproponeva nel buio della sua testa. Si poggiò allo schienale del letto, stanco, senza forze, distrutto psicologicamente da un mare di illusioni pesanti e infelici.

Fra poco più di una settimana sarebbe tornato a scuola, avrebbe dovuto riaffrontare tutto r tutti, avrebbe dovuto sostenere gli sguardi di tutti coloro che la pensavano come i giornali… di tutte quelle persone che, guardandolo, vedevano una speranza che lui non aveva la forza di costituire.

Il suo sguardo cadde sulla ‘Gazzetta del Profeta’ che, spiegazzata giaceva sulla cassapanca alla fine del letto.

 

‘Dove è finito Harry Potter? La salvezza si nasconde!’

 

Circa duecento persone si sono oggi riunite davanti al ministero della magia, sventolando numerosi cartelli, gridando il nome di colui che rappresenta per noi un ultima speranza, tra la gente una sola speranza, tra la gente una sola domanda persiste, continua insistente: dov’è Harry Potter?

Il bambino che già una volta salvò il mondo da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, ora si nasconde,sfugge il suo destino’ dicono in molti, a questo proposito riportiamo un’intervista fatta oggi stesso, durante questa grande rappresentanza ad una signora, Ginevra Megloire, moglie e madre di tre figli.

Come è possibile che non abbia il cuore di presentarsi?! Perché!? Lui è l’unico che può farlo, l’ha già dimostrato una volta, mio fratello è stato ucciso la settimana scorsa! Perché!? Perché!?” La signora durante questo colloquio si è interrotta più volte dando dimostrazione dei sentimenti che caratterizzano gli animi di tutti noi…

 

L’intervista continuava a lungo… In fine si poteva leggere:

 

La rappresentazione è stata in seguito interrotta da un intervanto brusco dei rappresentanti del nostro ministero e da diversi Auror, che hanno giustificato questa azione con queste parole, rivolgendosi direttamente alla folla:

“Pazzi, volete attirare l’attenzione dei Mangiamorte!? Volete condannarvi a morte per dire delle stupidaggini!? Harry Potter è solo un ragazzo, cosa pensate possa fare!? Tornate a casa aventi, prima che la situazione precipiti!”

Alle parole del Ministro della magia Cornelius Caramell, che ricordiamo è prossimo ad un eventuale abbandono della suddetta carica, il pubblico è stato preso da maggior tumulto, e gli Auror sono dovuti ricorrere a schiantesimi

 

Già… il pubblico… tutta quella gente che gridava, invocava il suo nome, come se fosse un eroe, le stesse persone che appena un estate prima lo accusavano di essere pazzo, lo additavano, deridendolo, accusandolo di dire assurdità, trattandolo come un malato di mente, alcuni ritenendolo anche un assassino, attribuendo a lui la colpa della morte di Cedric…

Ora da perfette egoiste quelle persone erano lì, a pretendere che lui risolvesse la faccenda in un attimo, come se affrontare il Signore Oscuro fosse una bazzecola di tutti i giorni per lui.

Per quanto provasse rabbia, e odio per quelle persone, non poteva non comprendere le loro paure. Ora che Voldemort era tornato, aveva riportato con lui il mondo di sedici anni fa, un mondo dove nessuno si fidava di nessuno, dove strade e piazze erano sgombri da qualsiasi persona, dai forti e coraggiosi, dai deboli e codardi, i primi morti, uccisi per le loro rivolte, i secondi nascosti nelle loro abitazioni, attendendo che qualcuno cambiasse la situazione. Il nome di Voldemort era tornato a far tremare ancor maggiormente chiunque, ora più che mai… ora che era diventato infinitamente potente, così potente che lo stesso Silente, la settimana scorsa aveva ammesso di non essere più in grado di fronteggiarlo…

 

***************************** flash back ****************************

Erano tutti seduti a tavola, nel salottino della villa Black, dopo aver consumato insieme una cena silenziosa e poso allegra, forse per merito solo  di Fred e Georgiche avevano fatto saltare in aria il budino di Ginny, imbrattando per bene il vestito della sorella, meritando così una bella strigliata e promettendo alla di andare insieme a comprare un abito che avrebbero pagato loro stessi. I professori, ovvero la Mcgranitt, Piton, e naturalmente Silente, erano rimasti a cena con loro e gli altri componenti dell’Ordine della Fenice, e ora parlavano insieme, con sguardi scuri, scuotendo le teste, toccandosi perplessi le labbra, cercando di comprendere con piccoli gesti quello che tutti non si spiegavano: Quali erano le vere intenzioni di Voldemort? Una volta uccisi tutti i babbani, tutti i mezzosangue, una volta conquistato un mondo vuoto, cosa avrebbe fatto, Cosa?

Harry, Ron e Hermione erano in silenzio, stavano giocando a scacchi e come al solito vinceva il rosso, forse anche perché Harry non si concentrava molto sulla partita ma tentava il più possibile di tendere l’orecchio, di ascoltare le parole del signor Weasley, Silente, i professori, Malocchio Moody, Bill, Charley e tutti gli altri.

“ Albus, non possiamo rimanere senza fare niente, la situazione si sta facendo sempre più critica! Dobbiamo intervenire! Non possiamo aspettare gli Auror del ministero, sono degli incapaci , senza offesa Tonks” Aggiunse la vecchia strega che stava parlando, rivolgendosi a Tonks, che scosse leggermente il capo in segno di noncuranza; la strega che parlava ora, era piuttosto anziana, gli occhiali spessi le conferivano un viso simile ad una grande civetta, e lo scialle che portava sulle spalle non contribuiva certo a migliorare la sua stramba immagine poiché era tempestato di assurde perline colorate, a Harry ricordava qualcuno…; riprese a parlare:

“Avete sentito cosa hanno fatto a Stevenson?! Orribile, orribile! Ma come è possibile arrivare a tanto?! Ridurre il suo corpo in quello stato! Non si accontentano di ucciderci e basta, ci vogliono torturare! Torturare! Nel modo peggiore che esista! Lo sappiamo tutti! Avanti, non volevamo ammetterlo ma sappiamo a chi si è alleato! Vero?!” La signora ora si guardava in torno, passando di volto in volto, soffermandosi su quello di Silente, tremando, la voce rotta, spezzata da un brivido di terrore molto evidente, si stringeva istintivamente nello scialle, cercando riparo; sguardi gravi le stavano attorno, tutti interessati al pavimento di marmo.

“Siediti, Malda, per cortesia. Agitarsi non serve, ora come ora, possiamo solo attendere, siamo tutti coscienti di chi abbiamo di fronte e ora siamo stati messi davanti a ciò che Voldemort può arrivare a fare”. Brividi e disagio generale si dispersero tra loro all’udire quel nome tanto odiato, Silente aveva parlato, la sua sicurezza di sempre messa sotto un duro peso, tuttavia riuscì a far sedere la signora.

“Allora è vero… lui… lui…” un’altra donna ruppe quello strano silenzio che si era creato dopo le parole di Silente, era giovane, le lacrime agli occhi, si lasciò andare nelle braccia del marito. “ Demoni…” un sussurro, mille brividi, una certezza e grande terrore… Demoni.

A quell’unica parola tutti alzarono lo sguardo spaventati, Piton aveva parlato, fissava ora Silente che lo guardava con sguardo grave. Hermione che fino a quel momento, come Harry, aveva finto uno strano interesse per una pagina in particolare di un libro che si poteva giurare lei avesse già letto almeno tre volte, si alzò in piedi, e prese a fissare il preside con gli occhi spalancati.

“io… avevo immaginato, ma non… non potevo credere davvero…” cercò di dire, gli sguardi di tutti ora rivolti verso di lei;

“Signorina Granger…”cominciò Piton, ma subito fu interrotto da Silente:

“purtroppo è così, Hermione, e credimi, nessuno di noi voleva crederci”.

perché? Perché dei Demoni dovrebbero interessarsi dei piani di… di… del Signore Oscuro?” Hermione tentennò, decise di non pronunciare quel nome, sarebbe stato come accoltellare qualcuno già morto.

“loro, non hanno bisogno di lui, sono molto più potenti, se solo volessero potrebbero ucciderlo! Perché allora? Perché seguire gli ordini di qualcuno più debole?”

“per lo stesso motivo per cui Dissennatori, Troll, Vampiri, Giganti, Mezzi Elfi e Elfi Neri hanno deciso di farlo… per avere occasioni di uccidere liberamente” quella risposta faceva ancora più male di quello che poteva farne un cattivo insulto.

 

**************************fine flash back*******************

 

Si alzò, si diresse verso la luce della finestra, si voltò verso lo spiraglio da cui proveniva.

I morti erano ormai diventati sempre più numerosi, e ciò che si poteva sentire o leggere era così orribile che immaginare la realtà avrebbe significato ammettere una morte straziante. I corpi di coloro che venivano uccisi non si riconoscevano… tagliati a pezzi, trucidati… spesso solo le teste, e nient’altro… i Demoni divoravano le persone… i Demoni creature estremamente potenti, poteri magici che vanno al di là della conoscenza dei maghi, e mostruosi… loro si erano alleati a Voldemort e ora lui era diventato estremamente forte, ma come era possibile?

Voldemort aveva fatto crescere ancora i suoi poteri, come, neanche il professor Silente era riuscito a capirlo, o almeno così aveva detto di fronte ai ragazzi, ma aveva ammesso che lui ora era fuori dalla portata di tutti loro… allora perché mentre lo diceva fissava Harry?

 

Stanco si lasciò cadere sul letto… la stanchezza di quei pensieri arrivò d’improvviso, fredda, chiuse gli occhi…

‘domani chiederò a Hermione di spiegarmi qualcosa in più riguardo ai Demoni, domani…

Ron? Ron è nell’altra stanza, sto dormendo in quella di  Sirius… Sirius…

Si addormentò, ringraziando per il fatto che ora non c’era nessuno lì con lui, nascondendo il volto nel cuscino, tornando a pensare a qualcosa di ancora più triste del sapersi in pericolo di vita, e il saper di essere soli, il saper di aver perso Sirius…

Poi si ricordò di qualcosa, quel sogno…  sembrava quasi… era come… un ricordo…

 

 CONTINUA…………..

 

 

Visto che ho già parlato abbastanza sarò breve, grazie per aver letto la fic, spero commentiate in tanti! Posso dirvi solo che non credo che qualcuno di voi, per ora, si sia lontanamente avvicinato a ciò che penso scriverò… spero continuerete a leggere!;-)

Grazie a tutti! Cercherò di aggiornare il prima possibile!

Ah, la cosa più importante… questo capitolo è dedicato alla mia cuginetta! Bacione a Cry90!!! ^___^

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Demoni e Cacciatori di Taglie!!! ***


Harry Potter e L’Angelo della Morte

Salve a tutti! Benvenuti nel secondo capitolo!^___^ Grazie a tutti per aver letto il primo!

Vi auguro buona lettura!

 

Harry Potter e L’Angelo della Morte

 

Cap. 2: Demoni e Cacciatori di Taglie!!!

“Mamma!!! Dove sono i miei libri di Antiche Rune e di Pozioni?!”

“ Guarda in camera di Ron!”

“ Non ci sono, ho già controllato!”

“ Guarda meglio!”

“ Non ci sono!”

“ Ron, guarda se nella tua stanza ci sono i libri di tua sorella!”

“ Non posso, devo ancora preparare il baule!”

“ Eh?! Che cosa hai fatto fino ad ora!? Possibile che ancora devi prepararti!?

“ Non trovo la gabbia di Leo!”

“ Aspetta, vengo su io e vi do una mano, Ginny tu intanto cerca nella stanza di Fred e George!”

Perché Fred e George dovrebbero avere i miei libri?”

“ Già perché dovremmo avere noi i suoi libri?”

“ Ronnino vengo io a darti una mano aspettami, eh?!”

“ Scemo!”

Piantala George!”

Ma io non ho fatto nulla mamma! Mi sono solo proposto di dare una mano a ‘Ronnino, piccolino che non riesce a prepararsi neanche un panino!”

“ aaahhh, smettila!”

“ Ahahah, ammettilo Ron, è vero!”

“ No, non è vero!!!

“Ahahah! È diventato tutto rosso!”

“ Fred smettila, e aiuta tua sorella con i libri!”

Si mamma…”

“ Io intanto potrei insegnare a Ron come si prepara un panino! Magari stavolta riesce a non accoltellarsi!”

“ Vai ad aiutare Hermione!”

  Ma Hermione lo sa preparare un panino!”

“ George!”

Vado, vado!”

“ Mamma! Non trovo i libri!”

“ Non è possibile! Fred ti ho chiesto di dargli una mano!”

“ Non li abbiamo noi i suoi libri!”

“ Si, invece! Vi ho visto ieri sera mentre li prendevate e li portavate in camera!”

Cosa? Hermione così mi ferisci!”

“ Oh, ma smettila Fred! Chissà cosa starete preparando se utilizzate dei libri di Pozione e di Antiche Rune …..!!!?”

“ Non so proprio di cosa parli!”

“ E lo dici con quella faccia!?

“ Quale faccia!?

“ Mmmm..!!!!!!”

“Dai Ginny non arrabbiarti!”

“ Si, in fondo ci guadagni anche tu, sono le due materie più noiose che esistano a Hogwarts!”

“ George!”

“ Che c’è!?

“ Tieni ecco i tuoi libri Ginny, andiamo da Harry, vediamo se ha bisogno di una mano!”

“ Nooo, Hermione! Ma come hai fatto a scoprire dove erano?”

“ Ho cercato nell’unico posto dove non avreste mai pensato che andassi a cercare!”

“ …”

“ Nel vostro armadio!”

Ma come? C’erano i nuovi articoli!!”

“ Si, infatti, quelli che vostra madre a  giudicato ‘trappole mortali per poveri sventurati che aprono l’armadio’ e ha riposto in cantina… perciò non c’è stato problema!”

“ Nooo, domani dovevamo esporli!!!!

“ Mamma!!!???”

“ Leo, entra nella gabbia avanti!!!

“ Ron, smettila di rincorrerlo! Lo spaventi!”

“ Allora prova tu a farlo entrare visto che sei tanto brava Hermione!”

“ Leo! Vieni giù! Lo vuoi un biscottino?”

“ Mamma!!!”

“ Smettila di urlare George!”

Perché?! Mi divertiva, ormai stiamo urlando da tre quarti d’ora!”

“ Si, ma se vieni giù succede che…”

“ Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, maledetti babbanofili! Nella mia casa! Nella mia adorata e nobile villa! Sporchi mezzosangue, infestate le mie stanze! Maledetti, se solo mio marito fosse vivo! Ahhhhhhhh! Come ti permetti di chiudere le tende! Maledetto licantropo da quattro soldi!!!

Le grida della signora Black furono opportunamente fermate dall’intervento provvidenziale di Lupin, che, trafelato, arrivò dal salotto dove Tonks, e altre tre signore stavano apparecchiando per la cena che avrebbe preceduto il ritorno a Hogwarts, parlottando fra loro, scherzando con Dedalus Lux  che sembrava già ubriaco ancor prima di cominciare a bere. L’atmosfera non sarebbe potuta essere più diversa della settimana scorsa, quando, seduti accanto a Silente, tutti loro discutevano del loro destino con sguardi amari e rassegnati… nessuno sapeva bene come mai si era sparsa quella sorta di allegria contagiosa che ormai si manifestava nei sorrisi di tutti, Fred e George attribuivano il merito ai loro nuovi scherzi, ma Harry, Ron e Hermione erano più propensi a credere che la causa fosse stata la notizia che Silente, sorridendo amabilmente, aveva annunciato all’inizio della settimana…

“ Abbiamo ancora delle possibilità, non perdete la speranza, qualunque cosa accada, non dovete mai distogliere lo sguardo dall’ultima speranza e se anche questa dovesse scomparire, cercatene sempre un’altra, non arrendetevi nel farlo, se non troverete la forza neanche di trovare un’altra speranza… non abbiamo possibilità già da ora!”

Ripensando a quelle parole con la freddezza creata dal non dover dimostrare agli altri di essere fiduciosi, sembravano quasi false… senza fondamento, quasi come se Silente le avesse dette solo per illuderli… ma non era così… Il preside era riuscito a convincere tutti loro, aveva riacquistato a pieno la sua solita sicurezza che aveva vacillato terribilmente solo la settimana precedente, inoltre i ragazzi avevano ascoltato distintamente i discorsi più rilassati dei membri dell’Ordine…

Eppure c’era ancora qualcosa che non convinceva Harry… sembrava quasi che queste ‘possibilità’ comprendessero alti rischi… compromessi… ma nessuno si era arrischiato a spiegare per bene la faccenda, così le sue rimanevano solo preoccupazioni, congetture date dall’intercettazione di silenziosi sguardi tra i professori e gli altri…

“ Harry, hai preparato i tuoi bagagli caro?” La signora Weasley si era affacciata nella sua stanza ora gli sorrideva gentilmente attraverso la porta.

“ Si” Rispose cortesemente alla domanda della donna paffutella che scomparve dalla porta, lasciandolo di nuovo a parlare con Ginny e Hermione che erano sedute sul letto e accarezzavano Edvige attraverso le sbarre della gabbia.

“ Chissà che atmosfera troveremo a Hogwarts…?” Disse la rossa, fissando le lucide piume della civetta con occhi leggermente tristi. Hermione la guardò, poi spostò gli occhi su Harry, che aveva fissato i suoi su un vecchio quadro polveroso.

“ Bhè, non ci deve importare, quel che sarà, sarà, quindi basta pensarci!” Fece, ostentando una noncuranza quasi un po’ eccessiva.

“ Ehi, ragazzi! Leo ha parlato!!!

“…”

“ Bè? Che vi prende, vi ho detto che Leo ha parlato e fate quelle facce?!” Ron era entrato di corsa nella stanza e ora, con un lieve fiatone guardava i tre, che sembravano aver appena appreso la malattia mentale dell’amico.

“ Emh… Ron… Leo è un gufo…” disse perplesso il moro fissando l’amico di bieco, crucciando le sopracciglia.

“ Harry ti dico che ha parlato! Davvero!” aggiunse, intuendo ancora l’incertezza del gruppetto. Ginny e Hermione si guardarono preoccupate, poi si rivolsero ad Harry, come per chiedergli di aiutarlo a tornare normale.

Cosa ha detto?”

“ Non importa cosa ha detto, avanti! Venite a vedere!”

“ Ha detto ‘ Ronnino non imparerà mai neanche a farsi un tramezzino!’ ahahahah!” Fred era entrato con George al seguito e ora rideva di gusto appoggiato allo stipite della porta, sorreggendo anche il gemello che non riusciva neanche a parlare per lo sforzo delle risate.

“ Voi!” Ron li stava guardando, infuriato, le orecchie rosse. “ Eravate voi poco fa!”

“ Ahahah! Avanti ‘Ronnino’ non prendertela!”

“ Se vi prendo…!!!!

Che fai?!”

“eheheh”

“ Aiuto Ronnino mi vuole infilzare come se fossi un pesciolino!”

“ Pesciolino!? Ma dai Fred, potevi fare di meglio! Aaaahhh! Ora corri però altrimenti finiamo come condimenti  del panino del nostro piccolo Ronnino!”

“ahahah!”

“ AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH! Voi maledetti schifosi insetti rossi! Non toccate i miei prestigiosi mobili….”

I tre fratelli scomparvero per il corridoio scatenando ancora la suscettibile donna dell’entrata, lasciando però gli altri ragazzi tra le risate.

 

Poco dopo erano tutti nel salotto sotterraneo della casa, la tavola era apparecchiata con una vivace tovaglia rossa che cambiava colore a seconda delle posate che vi si poggiavano, dalla cucina proveniva un buon odore di pollo e patate, la signora Weasley si era impegnata affinché la serata passasse con la gioia di tutti quei golosi, i bauli, ormai pronti, erano stati posti all’ingresso in modo tale che fossero già predisposti, quando, l’indomani tutti loro si sarebbero diretti a Hogwarts.

Nella camera da pranzo erano nuovamente riuniti tutti i membri dell’ordine, Harry ormai ne conosceva una gran parte… se si potesse considerare un ‘Lato positivo’ scaturito dal ritorno di Voldemort, forse poteva essere giusto quello… i componenti dell’Ordine della Fenice erano aumentati di molto, Malocchio Moody aveva addirittura detto che si era superato il numero dei componenti che vi era sedici anni fa…

Appena entrarono nella sala, Tonks gli fece segno di avvicinarsi: “ Allora, siete pronti per il ritorno?” disse guardando i ragazzi sorridendo debolmente, intuendo che molto probabilmente i ragazzi non avevano la stessa voglia che li aveva accompagnati gli anni precedenti;

“ I bagagli sono pronti” disse Hermione terminando lì il discorso.

La cena trascorse serena, Fred cercò di scendere in cantina senza farsi vedere dalla madre nel tentativo di recuperare i nuovi articoli del negozio, ma fu imprigionato da una sua stessa creazione che la signora Weasley aveva posto di proposito sul primo gradino, conoscendo già le intenzioni dei gemelli.

Tra le risate di tutti, dunque Fred era rientrato nella stanza completamente bagnato, e stavolta persino la signora Weasley rise di gusto, tralasciando le lamentele e apprezzando per la prima volta la produzione dei figli.

I ragazzi dunque presero a giocare insieme a SparaSchiocco, mentre la signora Weasley, insieme a Tonks, la signora Vance,la signora Jones, si diressero verso la cucina facendo galleggiare sopra le teste i piatti e le posate da lavare; nel parlottio generale ora prevalevano di nuovo toni meno allegri.

Moody era accanto a Silente, sembravano parlare piuttosto seriamente, ma il preside non perdeva comunque la sua solita espressione rilassata, poco dopo si aggiunsero alla conversazione anche gli altri.

“ Albus… forse è giunto il momento di dirlo anche ai ragazzi…” la McGranitt aveva quasi sussurrato a Silente, cercando di sfuggire alle orecchie attente dei finti-bravi giocatori. “ Lo penso anch’io Minerva” il preside aveva risposto con un lieve accenno del capo.

“ Dovete parlarci per caso!?” fece George, scattando in piedi, con una finta espressione di meraviglia che mal celava il volto poco sorpreso.

Charley scosse la testa, Bill rise di gusto, sdrammatizzando un po’ l’aria tesa che si stava andando a ricreare.

“ Si, George” sorrise il preside, i ragazzi si avvicinarono. “ Riguarda le ‘ possibilità’… vero?” Harry era intervenuto, mirando al nocciolo della questione, guardava diritto negli occhi il preside, che ricambiava sempre con aria rilassata.

“ Esattamente Harry”

“ Hermione tu sai di cosa sono capaci le creature a cui Voldemort si è alleato, non è vero?”. Brividi.

“ Emh… si… ho letto un libro che ne parlava ma… emh… non credo di essere ancora pienamente cosciente…”

“ Non importa, talvolta è meglio non avere coscienza di certe cose” il signor Weasley intervenne sorridendo leggermente, non estendendo la scarsa ironia agli occhi.

“ Si… bhè, sono creature per lo più notturne, possono adattare le loro caratteristiche fisiche all’ambiente in cui si trovano, quindi non sono confinati in determinate zone, ma possono liberamente abitare qualsiasi zona, tuttavia le loro esigenze principali prevedono luoghi bui, con poca luce…

Sono divisi in diverse classi… partono dall’Omega fino ad arrivare all’Alfa… e salendo per ordine di alfabeto sono sempre più potenti…”

“ Omega? Alfa?”

Si Ron, sono lettere arcaiche dell’alfabeto Greco….quindi considerando che le lettere sono.. emh…24…?” intervenne Ginny, spiegando;

“ Esatto” acconsentì la riccia.

“ Ci sono 24 categorie di demoni!” concluse Ginny.

“ Non solo… queste erano quelle originarie… in realtà ce ne sono altre… nate dagli incroci delle varie razze… e poi ancora altre tre categorie… le Categorie Supreme… rappresentate anche queste da tre lettere greche… Yod, Digamma, Koppa… e sono molto potenti… troppo..” Hermione aveva abbassato lo sguardo.

“ Emh… le classi inferiori sono di aspetto mostruoso… man mano che si cresce di categoria alcuni demoni possono assumere aspetto umano, alcuni possono mutare… cioè… camuffarsi… fingere un aspetto umano…. Vengono chiamati mutaformi….” Riprese.

“ Esatto…”

“ Si cibano di carne… umana… emh… ma non sono obbligati a cacciare uomini… possono vivere senza problemi mangiando i nostri stessi alimenti… lo fanno solo per puro divertimento… e inoltre…” titubò.

“ Le anime di coloro che muoiono per mano dei demoni… non possono raggiungere l’al di là… vagano…. Alcune sottoforma di fantasma…”

Ron, Harry, i gemelli, Ginny, ma non solo nella sala, ascoltavano Hermione con gli occhi spalancati, in silenzio.

“ Per… per fare in modo che le anime raggiungano la giusta destinazione… si deve… uccidere il demone che ha ucciso i loro corpi…” Hermione ora guardava Silente quasi non certa delle sue parole.

“ Esatto…” Ora lo sguardo era grave, comprensivo.

“ Non basta ucciderli con dei semplici incantesimi ,  anche se riuscissimo a farlo, si intende … si deve ricorrere ad un combattimento con armi magiche…” Malocchio, occhio normale fisso su Hermione, magico, roteante per la stanza.

“ Armi Magiche?”

Si Ron, sono come delle comuni armi babbane ma strutturate in modo tale che possano venire in contatto con i poteri del mago che le possiede, in questo modo è possibile combattere un demone… ma non è così semplice… usare queste armi è molto difficile… inoltre significa presentarsi come sfidante ad un demone…e ingaggiare un duello all’ultimo sangue contro di esso…” spiegò Bill al fratello guardandolo negli occhi. Non pochi tremarono.

“ Prima, al tempo dei fondatori di Hogwarts, queste armi venivano usate da tutti i maghi, era essenziale saperlo fare.. specie tra le famiglie più prestigiose, oggi penso che non ci sia più nessuno in grado di farlo… o sbaglio?” Hermione si rivolse direttamente a Silente.

“ Che cosa succede se usiamo degli anatemi o altri incantesimi per ucciderli?” una donna con i capelli scuri e gli occhi spaventati intervenne.

“ Ammesso che l’incantesimo abbia effetto… è come rinviare lo scontro… il Demone muore… ma rinasce, salendo di classe, più forte, perché si avvalora della forza dell’incantesimo che gli viene scagliato contro…” Kingsley Shacklebolt intervenne con la sua voce profonda, emergendo dal buio.

Ora sguardi ancor più spaventati serpeggiavano tra i presenti, un uomo che Harry non conosceva si sedette di botto, quasi come se gli fossero cedute le gambe.

“ In pratica non c’è alcuna via di uscita… noi tutti sappiamo che anche combattere un Demone appena nato di classe omega tutti insieme significherebbe andare incontro a morte certa… inoltre senza saper usare le armi… senza poter usare la magia…!!!!” Ora guardava con occhi vacui i presenti, quasi come se li stesse osservando da lontano.

Silenzio.

Quali erano dunque le ‘possibilità’ che Silente aveva bellamente annunciato loro? In cosa consistevano queste speranze? In castelli di fumo?

“ Professore..” disse Harry, rompendo il silenzio…

“ Ti sbagli Hermione…” Disse Silente, Gli occhi puntati su Hermione, un debolissimo sorriso.

“ Mi scusi?” fece lei, non ricordando.

“ C’è ancora qualcuno che è in grado di usare le armi magiche e dannatamente bene aggiungerei…”

Niente si muoveva, niente guardava altro all’infuori del vecchio viso del preside… ora era lui l’unica speranza.

“ Silente… ne sei sicuro? Sai a cosa andiamo incontro… vero?” disse Malocchio, molto probabilmente riprendendo un vecchio discorso.

“ Cacciatori di taglie…?” Piton... nuovamente il professore dal naso adunco ( Scusate l’epiteto… ^___^’’ ah,ah, sempre lui a rompere cmq… n.d. ChibiCia!)

 anticipò i pensieri del  preside.

Cosa?”. Stupore generale. A quanto pare Silente ne aveva parlato solo a Moody, molto probabilmente i discorsi più rilassati che in quei giorni si sentivano in giro per casa derivavano dalla sicurezza che le parole di Silente avevano infuso in tutti loro e non dalla conoscenza di ciò che comprendevano davvero le ‘possibilità’.

“ C-cacciatori di… taglie!?” Dedalus Lux con i suoi soliti modi eccitabili, intervenne, quasi come ripreso dalla sbornia.

“ Chi sono i cacciatori di taglie?” Harry osservava i professori, corrucciando le sopracciglia. Ron era appena intervenuto.

Ma loro… come…? Vuole per caso allearsi a loro professore? Ma, non accetteranno mai!” Hermione ignorando completamente Ron era saltata in piedi.

“ Ehiiii!” Ron sentendosi messo da parte cercò di farsi notare.

“ è questo il problema… ma da altra parte non abbiamo che questa possibilità… e forse avremmo occasione di scoprire che in realtà alcuni di loro saranno disposti ad aiutarci…” il preside guardò i visi di tutti loro… incertezze, ma consensi.

“ Insomma!”

“ Ron, la vuoi piantare!”

Ma come!? Io vorrei solo sapere chi sono ‘sti tizi!”

“ Chi?”

“ I Cacciatori di Taglie”

“ Oh… bhè… sono…”

“ Assassini”

“ Ladri”

“ Briganti”

“ Tagliagole”

“ Ohh, smettetela voi due, state usano solo sinonimi!” La riccia intervenne, ponendo fine al discorso dei fratelli.

“ Come sarebbe?” Ron dimostrava di avere molta paura.

“ Bhè… diciamo che non sono esattamente… emh… brave persone… ecco…”spiegò Tonks, riacquistando un po’ di remota allegria.

“ Abitano delle zone chiamate ‘Terre del Fuoco di Ghiaccio’…” Malocchio guardava ora con entrambi gli occhi il visi interrogativo di Ron, non tralasciando però quello di Harry che gli faceva sana concorrenza.

“ Sono chiamate così perché in queste zone le temperature variano improvvisamente… si passa da eccessi di ogni tipo… e sono anche le zone maggiormente abitate dai demoni di tutta la terra! E per questo anche da coloro che cercano le loro taglie…” concluse Moody.

“ Taglie?” tutti avevano capito ormai che Ron non era molto informato sulla questione ( -___-‘’ n.d. ChibiCia!)

Si Ron, alcuni demoni sono tanto ricercati perché hanno compiuto così tanti omicidi che gli viene posta addirittura una taglia sulla testa… e queste persone… questi Cacciatori di Taglie… si procurano da vivere dando la caccia a questi demoni…” ancora una volta Hermione chiarì la situazione.

“Oh!” Fece Ron, gli occhi ancora presi da molta curiosità.

Ma allora questi tizi sono più forti persino di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?!” esclamò il rosso.

“ Affatto… Voldemort ora è a livello di un demone di classe Delta…. Brividi.

“ C-Cosa?”

“ Già… e che noi sappiamo nessun Cacciatore attualmente in circolazione è in grado di arrivare ad uccidere un demone di questa categoria…” Kingsley era nuovamente intervenuto… silenzio.

Comunque sia, costituiscono la nostra unica speranza … e anche essere in grado di fronteggiare queste classi di Demoni non è cosa da poco…” concluse.

“ Dunque… se loro ci daranno una mano, potremmo anche riuscire a fronteggiare almeno alcuni demoni che seguono Voi-Sapete-Chi!!!?”

“ Non è cosi semplice Ron!” lo riprese il signor Weasley.

“ I Demoni saranno numerosi, e i Cacciatori che si uniranno a noi… molto probabilmente, saranno davvero scarsi…” Charley aveva ben inteso la perplessità che ormai ognuno di loro presentava.

“ Anche Caramell era d’accordo con me… insieme abbiamo convenuto che ormai non c’è altra soluzione…”

“ Ma professore, questi Cacciatori sono davvero tanto potenti da poter fronteggiare un numero tanto elevato di Demoni!?

Silente sorrise dolcemente a Ginny. “ Lo spero…”

Anche tra i Cacciatori ci sono quelli più e meno potenti…” Piton era intervenuto nuovamente, si vedeva che la questione aveva sconvolto anche lui perché non riuscì a mantenere il suo solito distacco.

“ Già… però noi accetteremo l’aiuto di tutti coloro che vorranno offrircelo…” disse Moody.

Però…” Ancora parecchi sguardi spaventati erano sui visi di tutti loro.

Silente li guardò tutti. Si alzò. “ Si è fatto tardi signori, e domani c’è il ritorno a scuola, suggerirei di ritirarci tutti.

Silenzio.

Cupi strusci di sedie riempirono la stanza. I ragazzi salutarono, e si diressero verso i piano superiori, facendo ben attenzione a non svegliare la signora Black.

Sul pianerottolo del primo piano si fermarono. Hermione fissava con attenzione il vuoto, l’indice sul labbro inferiore. Ron la osservava. Ginny sbadigliava stanca. Harry li guardò. “ Vedrete si aggiusterà tutto” Ginny sorrise debolmente.

Gli altri ricambiarono tristi.

è vero… è pur sempre una speranza!”

“ Già!” Hermione e Ron si unirono alla rossa, guardando Harry; molto probabilmente Harry non si accorgeva del fatto che più persone in quel momento stavano cercando di tirare su di morale lui, piuttosto che loro stesse.

“ Harry…”

“ Shhhh!” Hermione interruppe il rosso, qualcuno stava salendo le scale che portavano al salotto, verso l’uscita.

“ Albus, in realtà tu sai che c’è qualcuno in grado di battere tutti i demoni, non è vero? Che siano di classe Alfa o Omega …

Lo sai?!”

Nessuno rispose alle parole di Malocchio.

“ Lui può farlo… lui può uccidere persino Voldemort con facilità… Spero che comunque tu non abbia intenzione di chiamarlo… altrimenti ci troveremmo in guai ancora peggiori di ora!”

“Sta Tranquillo Alastor, comunque sia lui non credo accetterebbe di unirsi a noi…”

“ Albus, ma di chi state parlando?”

“ Di colui che un tempo si dice sia stato il migliore amico di Voldemort…”

“…?”

“ è un Cacciatore di Taglie?”

“ Il più potente, Severus…”

“ ….?”

“ L’Angelo della Morte…”

 

 

CONTINUA……………

 

^________^ Allora, che ne dite? Un capitolo leggermente più allegro del precedente… perdonatemi ma era essenziale per dare il giusto tono alla storia! Prometto che a brave diventerà tutto molto più allegro!^___^

Vorrei ringraziarvi tutti per aver letto la fic e soprattutto tutti coloro che l’hanno recensita! Grazie, per me è importante!^^

Aggiornerò presto! E se voi continuerete a recensire sarò ancora più felice e veloce nel farlo perché  mi date la carica! Ciao, ciao!

 

                                                                                                                                   ChibiCia!;-)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incontri, scontri, saluti e silenzi! ***


Harry Potter e L’Angelo della Morte

Salve a tutti gente!^^

Scusate il ritardo, ho avuto un po’ da fare… però anche voi siete stati cattivi! Ç___ç Recensite gente, recensite!!!!!

Leggere le vostre recensioni mi da la carica!!!!^________^

Avanti ragazzi! Cosa aspettate? Mi aspetto numerose recensioni!^^

Cmq, passando al capitolo, già dal titolo dovreste immaginarvi il bel casino! Eh, eh! Non ho da dirvi altro… Grazie cmq per aver letto i chap!^^

 

Harry Potter e L’Angelo della Morte

                                                    

Cap. 3: Incontri, scontri, saluti e silenzi!

Camminavano in fretta tra le banchine semi-affollate di King’s Cross, un pallido sole di fine estate si era fatto avanti tra un mare di nuvole nere;

 numerose persone coperte da diversi mantelli colorati, si spargevano dovunque, suscitando le occhiate sospettose dei babbani. I volti coperti, gli occhi bassi; Harry, Ron, Hermione e Ginny erano guidati attraverso la calca di persone da Moody, che non esitava a ricorrere a spintoni per farsi strada, Lupin, i signori Weasley, i gemelli, Tonks, Kingsley, Bill, Charley, e, per la felicità di Ron, Fleur Delacoure li circondavano; non erano i soli che li scortavano, appoggiati ai muri, intenti a leggere con scarsa attenzione qualche giornale babbano, ad allacciarsi le scarpe, seduti sulle panchine, i componenti dell’Ordine della Fenice erano per la maggior parte lì, sorvegliandoli a distanza, pronti ad intervenire, impugnando le bacchette, nascondendole sotto i lunghi abiti.

Harry alzò appena lo sguardo, nessuno sembrava averlo riconosciuto, con sguardi impegnati e spazientiti maghi e babbani si dirigevano in diverse direzioni, urtandosi a vicenda, alzando una mano in segno di scusa. Binario 8…9… erano arrivati.

“ Vado io per primo” il signor Weasley attraversò la barriera con disinvoltura non attirando minimamente l’attenzione degli uomini d’affari che, trasportando squadrate valigette nere di pelle, porgevano il loro interesse solo verso pesanti orologi d’oro che gli cingevano i polsi.

“ Bene, Bill, vai anche tu, e dopo tu, Charley” Bill e Charley ubbidirono alle direttive di Malocchio, che, nascosto dal mantello, scrutava con attenzione il volto di ogni singolo passante con l’occhio magico. Scomparvero attraverso il muro.

“ Molly, signorina Delacoure, Tonks…” disse ancora, invitando le donne con un lieve cenno della mano. Anche loro seguirono gli altri.

“ Ok, Harry, vai tu per primo” sorrise gentilmente Lupin “ Penseremo noi ai bagagli” aggiunse accennando ai bauli dei ragazzi e alle gabbie di Edvige e Leo, coperte. Harry acconsentì, cominciò a camminare, il passo sempre più veloce… era dentro, si scorgeva la luce che portava direttamente al binario 9 e tra quarti, a breve si sarebbe ritrovato tra la folla di studenti, tra i suoi amici, tra tutte quelle persone che cercavano solo lui…

 

******************************flash back******************************

La stessa mattina della partenza, all’alba.

 

Era disteso sul letto, gli occhi persi sul tendaggio del letto a baldacchino. Le parole di Silente e di Malocchio risuonavano ancora pesanti nelle sue orecchie… Demoni… Cacciatori di Taglie… armi magiche… e… lui… quello che lo stesso preside non aveva esitato a giudicare il miglior amico di Voldemort… l’unico in grado di fronteggiarlo e di vincerlo… quello che tutti chiamavano…Angelo della Morte…

Chi era in realtà? Perché Silente non aveva voluto parlarne davanti agli altri? Forse perché era sicuro che non poteva rappresentare neanche una minima possibilità di aiuto in quanto amico del loro nemico? Però… un’altro pensiero ora lo attanagliava…: e se questo mago, così potente… più dello stesso Voldemort decidesse di allearsi al primo….? Cosa sarebbe successo? Cosa sarebbe potuto accadere..?

Diversi brividi colsero Harry in quel momento. Neanche Hermione sapeva niente riguardo a questo personaggio ma aveva comunque giurato di averlo già sentito nominare… dove, non lo ricordava, ma Harry, Ron e Ginny erano pronti a scommettere che appena fossero arrivati a Hogwarts, pur di scoprire qualcosa a riguardo, la riccia si sarebbe messa a setacciare la biblioteca, libro per libro, scaffale per scaffale, reparto per reparto.

Voldemort era a livello di un demone di classe Delta… Hermione si era sbagliata…. Non era vero che i Demoni erano più potenti di lui… o meglio non tutti… il punto era che ancora dovevano riuscire a capire come aveva fatto quel mostro ad accrescere ancora i suoi poteri… come?

Quando verso le nove e mezza insieme a Ron, Hermione e Ginny, scese di sotto, Harry rimase sorpreso nell’incontrare il sorriso smagliante di Fleur Delacoure, che corse allegra incontro a tutti loro, baciandolo sulla guancia e salutando Ron nel medesimo modo, suscitando un rossore quasi inumano sul volto del ragazzo e una strana occhiataccia da parte di Hermione.

“ Fleur… che ci fai qui?” disse Harry, sorridendole, cercando di sviare così le risa soffocate che aveva suscitato in lui l’espressione dell’amico.

“ Bhè, mi sembra chiaro… entrerò nell’Ordine della Fenice insieme a Bill!” disse, con il suo solito accento francese, non si poteva comunque negare un grande miglioramento nel suo inglese.

“ Oh…” fece secca Hermione.

“ Già!” disse la ragazza scuotendo leggermente la testa in segno di assenso, facendo muovere la lunga e lucente chioma bionda.

“ Non sei un po’… giovane…” osservò con molta freddezza la riccia.

“ In questo periodo dovresti sapere anche tu, Hermion, che l’età è poco rilevante se naturalmente sei dotata…” rispose Fleur, gli occhi senza l’allegria di prima, ridotti in fessure, un sorriso malizioso e sarcastico.

“ Mi chiamo Hermione” Hermione era diventata rossa in viso, odiava quando la prendevano in giro e ancora di più quando la riprendevano sulle sue osservazioni di solito impeccabili.

“ Oh, scusa…” sorrise ancora la bionda.

“ Emh...forse è meglio se andiamo di là Fleur!” Bill intervenne a proposito, prese la ragazza per le spalle e la guidò verso la cucina.

“ Hermione… che ti prende?” Ron aveva la bocca aperta, guardava la ragazza con sguardo stralunato… sembrava una versione spaventata di Luna Lovegood.

“ Niente!” lo sguardo adirato, la faccia imbronciata, Hermione con uno scatto sorpassò Harry e si diresse verso il salone, lasciando il rosso con le sopracciglia aggrottate e la bocca spalancata.

 

****************************fine flash back********************************

 

Attraversò con decisione la barriera, la luce del sole lo costrinse a chiudere gli occhi, pochi passi e si ritrovò insieme a Bill, Charley, i signori Weasley, Fleur e Tonks. Poco dopo al suo fianco comparvero anche Hermione, Ginny, Ron, Fred e George, Lupin, Kingsley e Moody.

Si scoprirono tutti il volto, era inutile cercare di nascondersi a persone che a breve l’avrebbero comunque incontrato tra le mura di Hogwarts.

“ Harry! Ron! Hermione! Ciao, siete arrivati presto!” la voce di Neville, solitamente timida e spaventata, arrivò chiara e squillante all’orecchio di Harry; si voltarono.

“ Ciao Neville!” Harry lo salutò sorridente.

“ Ci si rivede Neville!” salutò il rosso.

“ Ciao!” dissero contemporaneamente le ragazze e presto seguirono tutti gli altri.

“ Salve a tutti!” fece di nuovo il ragazzo, arrossendo lievemente quando Ginny incontrò il suo sguardo. Le avventure dell’estate precedente avevano fatto in modo che il carattere di Neville mutasse leggermente, aveva acquistato maggior sicurezza in se stesso.

Avevano rincontrato già Neville, era venuto con sua nonna e suo zio, un uomo dall’aria boriosa, a Grimmauld Place, in occasione di un grande ritrovo dei componenti dell’Ordine. E non solo lui, ma anche Luna, Lee Jordan, Seamus, Dean, Oliver Baston, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, Katie Bell, e diversi altri, insomma, almeno su di loro Harry poteva contare, anche se la maggior parte aveva abbandonato ormai la scuola.

“ Ehi, guarda chi c’è!” Lee arrivò di corsa, batté il cinque ad entrambi i gemelli, e riservò un gran sorriso al resto del gruppo.

Che ci fai qui?” chiese George ghignando.

“ Niente di speciale, aiutavo mio padre con i bagagli di mia cugina!”

“ Tua cugina? Ma chi, Danny?”

“ Eh già Fred, mia cugina Danny!” Fred fece un’espressione talmente buffa che George e Lee scoppiarono a ridere all’istante, e forse l’avrebbero fatto anche gli altri se solo avessero conosciuto i sentimenti che Fred provava per quella ragazza.

“ Smettetela!” disse arrossendo.

Perché ridete?”

Perché hai la giacca sporca Ronnino!”

“ Ah-ah, molto divertente!” rispose Ron, non dopo essersi guardato la giacca.

Perché Fred ha una cotta per Danny, la mia cuginetta!”

“ Davvero?”

“ Smettetela!”

“ Ahahahah!”

“ Ehi!”

“ Ok, Ok, ma credimi Fred, Angelina se la prenderà!”

“ Non credo Lee, visto che Angelina sta con Baston!”

“ Oh… scusa amico” disse l’ex-commentatore sfrenato delle partite di Quidditch di Hogwarts.

“ Già Fred, mi dispiace…”

“ Volete smetterla di fare quelle facce!” Fred era arrossito leggermente, Harry non l’aveva mai visto arrossire.

“ Ahahaha!” scoppiarono di nuovo tutti a ridere.

Ma… piuttosto… perché tua cugina è qui?”disse Fred, cercando di sviare il discorso.

“ Già, tua cugina ora dovrebbe essere al settimo anno di… come si chiama quella scuola australiana?”

“ Già…” Lee ora aveva assunto un cipiglio serio.

“ Sapete, con i tempi che corrono mio zio e mia zia hanno deciso di trasferirsi qui a Londra... per stare vicino al resto della famiglia..”

“ Oh… già”. Di nuovo l’ormai famigliare aria di tensione e nervosismo divagò tra loro.

“ è una Grifondoro!” sorrise Lee, tentando di ridare allegria a tutti.

“ Oh,  l’hanno già smistata!?

“ Si, Hermione, sai, sarebbe stato un po’ imbarazzante essere smistata davanti a tutta la scuola con i ragazzi del primo anno…”

“ Già, e poi non poteva che essere una Grifondoro!”

“ Ahaha, giusto!” Fred e George intervennero, allegri.

“ Bhè vedrai, si ambienterà bene!” Ginny sorrise gentilmente, Lee la ricambiò, Neville alzò lo sguardo di scatto.

“ Si… credo anche io… ma...”

Ma?”

Ragazzi state attenti quest’anno… si, lo so, lo so che ve lo hanno già detto, so anche che sapete badare a voi stessi, ma… attenti anche agli altri studenti.”

“ Già… lo sappiamo… Malfoy..disse Harry, guardando Lee negli occhi.

“ No, no… io.. non mi riferivo a Malfoy…”

E a chi?” George guardò l’amico con aria interessata.

“ Bè… mia cugina non è la sola ad essere una nuova arrivata… emh… intendo, non è la sola studentessa  più grande che si è trasferita in questa scuola…”

“ Ci sono altri nuovi studenti oltre a lei e a quelli del primo anno?”

“ Bè, è chiaro Ron, per lo stesso motivo per cui è venuta la cugina di Lee, anche altri avranno voluto trasferirsi a Londra…”

“ Non so quale sia il motivo, Hermione, però… li ho incontrati quando siamo stati a Hogwarts a consegnare il modulo di iscrizione.. e… bè… quei tizi non mi piacciono… affatto…” disse, ostentando ancora quell’aria seria che poco gli si addiceva.

“ Non li ho ancora visti, e il fatto non mi dispiace, però… bè, li riconoscerete… voi… state attenti, ok?”

“ Tranquillo Lee, i ragazzi hanno già promesso di stare molto attenti” intervenne il signor Weasley, quasi come per ricordare le tante raccomandazioni che avevano fatto per tutta l’estate ai ragazzi, mostrando comunque un interesse preoccupato.

“ Già…” Sorrise il moretto.

“ Emh… quanti studenti credete che si saranno trasferiti da altre scuole?”

“ Non so Ginny, ma quelli di cui vi parlo erano in quindici… però ho sentito dire da Silente che non sono gli unici… parlava di altri due studenti…”

Cosa? Accidenti allora saranno emh… circa una ventina…”

“ Già Ron; saremo molti di più quest’anno…”

“ Non esagerare Hermione… in fondo si tratta solo di venti studenti e qualche nuovo arrivato del primo anno…”

“ Suvvia, Ron, non capisci? Molti studenti del primo anno, destinati ad altre scuole, avranno voluto venire qui ad Hogwarts…”

“…”

“ Ron, ora come ora, il professor Silente è il rappresentante di tutta la ribellione verso i Mangiamorte… e molti credono ancora che sia in grado di sconfiggere… lui…” Hermione abbassò la voce, e si avvicinò con fare confidenziale.

“ Oh… già…”

“ Bè, speriamo che almeno questi altri due siano simpatici…”

“ Mmmm… il professore sembrava piuttosto allegro… non so se lo faceva per darci coraggio… però… non so, non sembrava dispiaciuto…”

“ Silente non avrebbe mai dato dei giudizi al riguardo…” Moody, che fino a quel momento aveva ascoltato i discorsi dei ragazzi, tenendo comunque d’occhio la folla, si era intromesso, il suo vecchio istinto l’aveva di nuovo messo in allerta.

Il silenzio era calato tra loro, ognuno era immerso nei propri pensieri.

Che bella giornata, non trovate?” il tono piatto e quasi assonnato di Luna interruppe le loro riflessioni, la salutarono.

“ Bene ragazzi, mancano venti minuti, è meglio se cominciamo ad avvicinarci”.

Erano ormai a metà del treno, nel tragitto Harry fu felice di incontrare solo sorrisi di incoraggiamento; Calì e Padma Patil, Colin e Dennis Canon si unirono a loro, dirigendosi insieme verso il treno. Era molto meglio di come aveva immaginato… erano tutti lì, al suo fianco, nessuno di loro l’aveva guardato con odio, pretendendo qualcosa da lui, tutti lo trattavano come sempre.

Il caldo stava aumentando, il pallido sole stava salendo ancor di più nel cielo, riscaldando maggiormente tutti loro, sembrava quasi preannunciare una bella giornata, Harry sorrise a quel dolce calore, forse tutto sarebbe stato molto diverso…

“ Oh, ecco mia cugina! Danny!” Lee stava chiamando a gran voce tra la massa di persone; nessuno aveva capito ancora chi fosse la cugina, all’infuori dei gemelli che la conoscevano già.

“ Eccola”. Una ragazza di diciassette anni con la pelle scura, alta, i capelli neri, lisci, raccolti in una graziosa coda alta, camminava a passo svelto verso di loro, esibendo un sorriso splendente, e un paio di lunghe e belle gambe sotto un gonna a quadri che sfiorava le ginocchia.

“ Lei è Danny. Danny, loro sono quelli di cui ti parlavo, conosci già Fred e George, bè, lui è Ron e lei è Ginny, sono i loro fratelli minori”.

Ron era arrossito visibilmente e non riusciva a nascondere l’imbarazzo; non si poteva certo negare la bellezza di quella ragazza.

“ Ciao Danny… è da tanto che non ci si vede!” George salutò la ragazza.

“ Già! Ciao Danny!” Fred era piuttosto rigido, stava cercando di darsi un aria da duro, quasi un contegno da soldato, ma… con scarso successo.

“ Benvenuta tra noi Danny” disse cordiale la rossa, dando una gomitata al fratello.

“ Benvenuta!” disse Ron, con un tono esagerato reagendo alla colpo della sorella.

“ Salve a tutti” fece la ragazza, molto sicura di se, non prestò molta attenzione ai gemelli, forse non era molto interessata a loro… povero Fred.

E loro sono Hermione Granger, brillante studentessa, Neville Paciock, è un po’ timido ma molto simpatico, specie quando gli fai mangiare una merendina canarina! Eheheh!” si concesse una piccola pausa, ridendo con i suoi amici, ma anche Neville comprese che Lee non voleva seriamente prenderlo in giro.

E bè… lui non ha bisogno di presentazioni, Danny, ti presento Harry Potter”. Harry avrebbe preferito un semplice ‘lui è Harry, un amico di Ron’ ma non se la prese, e salutò la ragazza insieme a Hermione.

“ Ciao Danny” fecero entrambi. La ragazza aveva cambiato espressione al sentirsi presentare Harry, e i suoi occhi saettarono verso la famosa cicatrice, ma si riprese, cercando di risultare il più naturale possibile, ma in fatto di risultati si poteva dire che Fred sarebbe passato come un comandante della marina militare statunitense, a confronto.

“ Oh, è un piacere conoscerti Harry, anche te Hermione” disse senza però guardare la ragazza.

Lee, finì di presentare tutti gli altri, Luna, Calì, Padma, Dennis, Colin e tutta la scorta dell’Ordine.

“ Speriamo ti troverai bene qui con noi, cara”

“ La ringrazio signora Weasley”

“ Bè, emh… c’è ancora del tempo, che ne dici se ti aiuto a portare i bagagli sul treno, Danny?” tentò Fred, con una via un po’ scontata.

“ No, grazie, ci ha già pensato mio cugino” rispose un po’ fredda la ragazza, non era proprio molto simpatica o forse non voleva frequentare nessun ragazzo.

“ Oh, bè, non fa niente allora.” Fred mandò una brutta occhiataccia all’amico, Lee sorrise in segno di scusa.

“ Ehilà Harry, ci siete anche voi ragazzi!”

“ Ciao Dean, Seamus!” Ron e Harry sorrisero agli amici, ben presto anche loro furono ricoperti di saluti e nel caso di Danny di presentazioni.

“ Accidenti… che bella ragazza…” Seamus aveva abbassato la voce in modo tale che solo Harry, Ron, Dean, Neville, i gemelli e Lee potessero ascoltarlo.

“ Già… eheheh, tutta suo cugino!”

Ma smettila!”

“ Ahia!” disse scherzoso Lee, fingendo dolore nel punto in cui George l’aveva colpito.

“ Bè… quest’anno penso che seguire le lezioni sarà MOLTO più piacevole, vero Dean? Ihihihi”

“ Già!” approvò il moro, ghignando.

“ Eh già, ma giù le mani da Danny!”. Fred non sembrava intenzionato a cedere.

“ Bè, Fred, tranquillo… perché oltre a Danny… Hogwarts conoscerà un’altra bellezza portentosa quest’anno, ahahah!”

“ Portentosa!? Scherzi!? Quella non poteva essere definita con così poco!”

“ Cavolo, ma chi avete incontrato?” disse Harry, dando voce all’invidia di tutti e cinque gli ascoltatori.

“ Eccola, eccola, cavoli quanto è bella!” Dean stava indicando dalla parte opposta da cui era arrivata Danny, sembrava impazzito, sorrideva entusiasmato.

“ Ca**o”

“ George!”

“ Scusa mamma” George aveva gli occhi fuori dalle orbite, non diede neanche corda alle lamentele della madre.

 Harry poteva ben comprenderlo, in realtà tra loro non c’era nessuno che non poteva capire il rosso.

Era lì, per conto suo, appoggiata ad una colonna di marmo, i capelli le ricadevano morbidi e aggraziati oltre le spalle, i boccoli neri splendevano alla luce di alcuni timidi raggi solari, aveva un’espressione distaccata, gli occhi sembravano neri a quella distanza, erano velati da una sorta di lontana malinconia, sfoggiava elegante una gonna a scacchi nera e grigia, molto più corta rispetto a quella di Danny, e non sembrava dar minimamente peso allo sguardo ammiccante dei diversi ragazzi che le erano intorno.

E di che anno sarebbe quella lì?”

“ Sesto…”

“ Wuao!”

“ Tranquillo Ronnino, non penso sia interessata ad un bamboccio con la giacca sporca!”

Sei proprio spiritoso Fred, ma, vorrei ricordarti che non mi ha ancora rifiutato, al contrario di un tizio che conosco io…”

“ Ah-ah!”

“ Ti ha fregato stavolta amico!”

“ Si, e tutto per colpa tua!”

Dai, dai, non prendertela, dopo ti offro una burrobirra!”

“ è il minimo!”

Scoppiarono di nuovo a ridere.

Harry si voltò verso la ragazza dai capelli neri… sparita.

“ Bene ragazzi, meglio che incominciate a salire”.

Stavano cominciando a salutare tutti, tra le battute dei gemelli, le raccomandazioni di Moody e Lupin, si era ristabilita quasi l’allegria di un tempo.

 “ Ma guarda che belle ragazze che ci sono dentro questa scuola… hai visto Dan, tutto sommato non è stata una totale perdita di tempo venire qui…” disse una voce melliflua e superba alle loro spalle.

Era un ragazzo, i capelli cortissimi, tinti di verde, due orecchini a forma di croce spiccavano sull’orecchio sinistro, indossava una lunga veste da mago, blu scura, ma la cosa che colpiva maggiormente non era tanto il cattivo gusto in fatto di associazioni di colori, era la lunga cicatrice sulla guancia che sinistra percorreva lo zigomo e scompariva verso la tempia; gli occhi perfidi, spavaldi, guardavano intorno, padroni.

“ Tsk…”. Il suo compagno era di poco più alto di lui, la veste scura, i capelli rossi, non sembrava promettere niente di buono, guardava bieco Danny, Ginny, Hermione e Fleur, un sopracciglio sembrava raccontare una rissa passata, e lo stesso valeva per il naso storto.

Il numeroso gruppo si voltò, contrariati presero a fissare i cinque ragazzi che si avvicinavano, guidati dai primi due.

“ Ehi, bellezze, perché non lasciate stare questi sfigati e venite con noi?” la voce arrogante, spostando l’abito blu con un teatrale gesto della mano si era fatto avanti, senza esitazione si mosse verso Fleur, con aria minacciosa; non sembrava essere disposto ad accettare risposte negative.

Una sola occhiata di Lee fece comprendere chiaramente a tutti che erano di fronte a  parte degli ‘studenti poco raccomandabili’ di cui prima avevano parlato.

“ Emh… ragazzi… non credete di stare esagerando, perché prima non vi presentate, eh? Loro sono Ron, Harry, Hermio---…” il signor Weasley era stato indelicatamente spinto di lato, i due erano avanzati, non si curavano minimamente degli altri, puntavano diritti verso le ragazze.

“ Sta’ zitto vecchio, non me ne frega un ca**o di voi!” disse sfacciato.

“ Potter, eh? Di un po’ sei davvero forte come dicono o sei solo un bamboccio che si crede chissà chi con un pezzo di legno in mano…” il secondo si rivolse a Harry, cogliendo il tentativo di presentazione, osservando con disprezzo la cicatrice.

“ Lascia stare quel poveraccio Dan, prendiamo le ragazze e andiamo, altrimenti Mathew si inca**a…”

“ Tsk…”

“ Adesso basta, chiedete scusa e andatevene, come vi permettete di comportarvi in questo modo!?” esclamò Bill, adirato, parandosi davanti alle ragazze.

Non sembrarono per niente intimiditi, la loro statura per di più era superiore a quella di Bill, sorrisero sarcastici, come assaporando qualcosa di divertente.

“ Altrimenti che fai, eh?”

“ Non scherzate…”

“ E chi scherza!?” una spinta. Incredibile, rimasero tutti sbalorditi… Bill era volato almeno a tre metri di distanza… come era possibile?

Inoltre il movimento di quel tizio era stato talmente veloce che nessuno riuscì a bloccarlo.

“ Ehi!” subito Moody, Lupin, Charley e Kingsley intervennero, cercarono di bloccare i ragazzi, certo non potevano eccedere, anche se lo avrebbero meritato, erano pur sempre dei ragazzi.

Sbam, Charley e Malocchio erano a terra, gli altri tre ragazzi si erano fatti avanti, una forza assurda, avevano assestato un paio di pugni a entrambi, e ora si erano slanciati verso Kingsley e Lupin. Sembrava tutto irreale, in tre minuti quei ragazzi dalla forza inverosimile avevano respinto tutti i componenti dell’Ordine, tra cui vi erano anche Auror esperti, per giunta sembravano divertirsi!

Non riuscivano a crederci….

Nonostante ciò, era impossibile per la parte della scorta ‘in borghese’ dell’Ordine intervenire, non potevano certo far partire una copertura per così ‘poco’, per di più si stava creando un capannello di curiosi all’intorno che impediva la visuale.

Anche i gemelli e Lee intervennero, ma furono spinti addosso ai piccoli fratelli Canon; finirono a terra.

Ron non riservò balle parole a nessuno, ma stavolta la signora Weasley si guardò dal riprendere il figlio.

“ Ahahahah, che femminucce…”

Cosa c’è, voi avete paura? Non fate niente?”

“ Ti facevo più coraggioso, Potter…”

Sbam. Un pugno diritto sul naso, il ragazzo che si chiamava Dan urlò dal dolore.

Ma non era stato Harry… proprio mentre quest’ultimo si stava muovendo in avanti nell’intento di fare ciò che era appena accaduto, si trovò di fronte dei bellissimi capelli corvini.

“ Maledetta putt**a” le offese non sortirono effetto.

La ragazza dallo sguardo distaccato era comparsa all’improvviso.

Uno dei tre che inizialmente si erano tenuti in disparte cercò di bloccarla, fallì, lo schivò con facilità.

Sembrava una specie di danza di cui la protagonista era diventata improvvisamente la bellezza che qualche minuto prima era negli occhi di tutti i ragazzi nei paraggi.

“ Ahia, lasciami, lasciami!” il tizio con i capelli verdi nel frattempo prese Hermione per i capelli.

“ Sta’ ferma, o giuro che a questa gli trasformo la faccia!” minacciò, spudorato.

“ Lasciala andare vigliacco!”

“ Ca**o!!! Ma io a te ti conosco!” disse il tizio dai capelli rossi, perdendo sangue dal naso, guardando con timore e sorpresa la ragazza.

Lei si voltò, lo sguardo severo e freddo.

“ Tu…”

“ Non mi interessa chi sei! Giuro che se ti muovi ancora gli spacco la faccia a ‘sta qui!” intervenne nuovamente l’altro, irato, richiamando l’attenzione su di se.

“ Sei proprio un imbecille, lo sai, Kartner?” disse lei.

“ Come fai a sapere il mio nome?”. Lo stesso sguardo dell’amico colse anche lui.

Senza rispondere, veloce scattò in avanti, verso di lui; questo spinse via Hermione, e si preparò a parare la ragazza.

Schivò il primo pugno, ma non il secondo, urlando si slanciò verso di lei, le bloccò le mani con la destra.

“ Ora vedi che ti combino, str**a!” Caricò il sinistro.

Stava per colpirla, lei non sembrava spaventata, al contrario con naturalezza si stava preparando a respingere l’attacco, ma…

“ Ehi, nessuno ti ha insegnato che le donne non si toccano neanche con un fiore?”.

Una voce… calma, rilassata, dolce, era un suono vagamente familiare.

Si voltarono tutti.

Silenzio.

Tutti immobili.

Il pugno del ragazzo era a mezz’aria a dieci centimetri dal naso di Harry che si era automaticamente posto in difesa della bella ragazza, ora era fermo, guardava il proprietario di quella voce con un’espressione indescrivibile.

Moody, Kingsley, Lupin, Bill e Charley erano stati aiutati nel frattempo da Tonks e i signori Weasley a rialzarsi, i gemelli e Lee dalle sorelle Patil e dai Canon.

Gli occhi sbarrati, increduli guardavano tutti nello stesso verso.

 Hermione aveva gli occhi chiusi, pronti ancora ad accogliere l’urto con il treno verso il quale era stata indirizzata… non arrivò.

“ Tutto bene?”

“ Io.. si…” cominciò a dire un po’ stordita, scostandosi leggermente dal suo salvatore, per guardarlo in viso, rimanendo comunque tra le sue braccia.

“ Gra---”. L’aveva visto. 

Silenzio.

Nessuno sembrava intenzionato a parlare, tutti vittime di quella figura erano caduti in un silenzio rapito, lo stesso treno sembrò spegnersi.

I capelli biondi, sembravano lunghi fili d’oro puro... erano raccolti in un codino dietro la testa e scendevano morbidi oltre le spalle, fin sulla schiena, alcuni più corti, ricadevano eleganti davanti sugli occhi, occhi di un colore che faceva invidia ai più bei diamanti … sembravano azzurri, o forse no…? Sfumature Blu scuro lasciavano il posto ad un chiarissimo viola, che leggermente assumeva una bellissima gradazione di verde smeraldo e grigio chiaro… erano incantevoli, oltremodo affascinanti… la pelle era chiara, delicata, il viso talmente bello che a stento poteva definirsi umano… chi era?

Hermione era tra le sue braccia, le sue mani poggiavano sul petto del ragazzo che si intravedeva attraverso la camicia di seta nera poiché i primi bottoni erano stati lasciti aperti… era rimasta senza fiato.

Lui sorrideva dolcemente, era paralizzata e completamente rossa.

Nessuno riusciva a capire se era un sogno…

E t-tu… chi ca**o sei?”disse lo sciocco (avete capito chi, vero? ^^’’ n.d. ChibiCia)

Ormai aveva completamente abbandonato l’idea di sferrare un pugno alla ragazza…aveva gli occhi sbarrati, non riusciva a staccarli da quel ragazzo.

“ Sbagliato. Non sai che ci si presenta per primi quando si chiede il nome a qualcuno? Inoltre prima dovresti chiedere scusa alle ragazze e a queste persone” disse; non la minima esitazione, il minimo cenno di intimidazione… niente… era assolutamente tranquillo, guardava negli occhi il ragazzo con i capelli verdi con un espressione di quieta armonia, quasi di superiorità, quest’ultimo non poteva neanche sostenere lo sguardo, lo spostò con rabbia verso gli amici, che guardavano disarmati il nuovo interlocutore.

“ Come… come ti permetti… maledetto, giuro che ti cancello dalla faccia della terra!!” era esploso, profondamente adirato si gettò verso di lui, pronto a colpirlo con tutta la sua forza.

Veloce. Era vicinissimo, tirò un pugno con molto impeto.

“ Hargreaves…” un sussurro.

( Probabilmente alcuni di voi, se tra voi ci fossero alcuni suoi fan, avranno notato questo cognome, infatti questo è quello di uno dei  personaggi della sensei Kaori Yuki, vorrei sottolineare che sono una grandissima fan di questa artista, ma anche che, per quanto possa avermi influenzato indirettamente, forse, sotto alcuni aspetti, mi rifaccio a lei in questa fan fic solo per quanto riguarda alcuni nomi e cognomi… in effetti in questo ambito non ho molta fantasia…-___-‘’ n.d. ChibiCia)

Sbam.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!” urlò fortissimo, tutti rabbrividirono.

“ Oh, perdonami”.

Il ragazzo che aveva tentato l’assalto era finito direttamente con la mano sulla carrozzeria del treno…

Il suo bersaglio si era spostato appena, all’ultimo secondo, reagendo alla voce della ragazza dai capelli corvini.

La mano aveva una strana angolazione, doveva essere rotta.

“ Hargreaves… tu?” veloce sorpassò Harry, era di fronte al ragazzo, nessuno sapeva spiegarsi quella strana espressione sul volto della ragazza e l’intonazione di disprezzo con la quale aveva pronunciato quelle parole.

“ Smith…” disse, leggermente sorpreso, sembrava un po’ intimidito come se non avesse voluto incontrarla, ma pur sempre sorridente.

“ C-che ci fai tu qui?” disse lei, a metà tra l’incredulità e la rabbia.

“ Potrei dire la stessa cosa…”

“ Non prendermi in giro!” urlò quasi, lo sguardo che lanciava fiamme.

Di risposta lui cambiò di nuovo espressione, la guardava serio.

“ Ti sto cercando… da tre anni… e tu ti presenti davanti a me proprio quando ho deciso di lasciar perdere?! MH?!”. Era furibonda, tremava.

“ Lasciar perdere? Vuol dire che hai lasciato…”

“ Diciamo che è più una vacanza… che diavolo ci fai TU qui?!!”. Gli occhi ridotti in fessure, la voce a un bisbiglio di rabbia.

“ Lo studente”

“ Non mentire”

“ Non mento”

“ Tsk, siete tutti uguali voi! Tu non sei diverso da questo imbecille, siete fatti stessa pasta, anzi se proprio devo essere sincera tu, sei il peggiore in assoluto Hargreaves, il peggiore…!” disse, indicando quello che prima aveva chiamato Kartner, confrontandoli. Odio puro.

“…”

“ Voglio che dopo tu venga immediatamente nel mio scompartimento… devo parlarti” disse ancora tentando di contenere la rabbia.

“ Non credo lo farò”

La ragazza si bloccò, lo guardava come se l’avesse offesa, mai visto tanto odio in uno sguardo.

“ Non so quali siano i tuoi piani, ma se sei qui ci deve essere un motivo più che valido… vuoi che faccia in modo che tu venga sbattuto fuori dalla scuola, Hargreaves?” si era avvicinata al volto del ragazzo con fare minaccioso, ma non aveva sortito il minimo effetto. Lui sorrise.

“ Fa pure, Smith, ma mi costringerai a fare altrettanto”

“…”

“ Mh?” fece lui, inclinando leggermente la testa, non ricevendo alcuna risposta.

“ Giuro che prima o poi io ti ---” non riuscì a completare la frase, improvvisamente Kartner si era rialzato, e con l’altro pugno, spinto dalla  rabbia e dal dolore si slanciò verso di loro.

Sbam. Dritto sulla carrozzeria della porta del vagone che era posta proprio nello spazio che intercorreva tra i due e lo sventato.

Qualcuno l’aveva aperto all’improvviso.

“ Oh, scusa amico!” allegro, un ragazzo con i capelli biondo cenere che sfioravano le spalle e un viso molto bello si affacciò dalla porta, scese, guardando l’infortunato con un’espressione che poco poteva sembrare quella di una persone dispiaciuta.

“ Accidenti devono farti male… ma che ti sei combinato?” disse, non perdendo la faccia sorridente, guardando Kartner a terra, in lacrime mentre teneva alte le mani sicuramente rotte...

“Bè scusa, davvero amico, non ti avevo visto… Ahhhhh, Andrew ti lascio solo un attimo e già ti ritrovo fra le braccia una bella ragazza! Sei incorreggibile!” fece voltandosi, arrabbiato, corrucciando la fronte come offeso, fissando Hermione che ancora era vicino al bellissimo giovane.

“ Calmati, sei sempre il solito esagitato Rei, non ho fatto niente…”

“ Si, certo, certo! Tutte a te le fortune!” disse e prese gentilmente Hermione per le spalle allontanandola dal bel ragazzo.

“ Devi perdonarlo, questo sciocco non sa proprio come trattare una ragazza, è freddo, scostante, antipatico, e non saprebbe mai difenderti da un male intenzionato, credimi è meglio che gli stai alla larga, piuttosto, che ne diresti di venire a prendere un aperitivo con me?” disse a Hermione, fingendo serietà e assumendo un tono preoccupate e seduttore.

“ Ma la vuoi smettere…” disse il biondo, spostandosi leggermente da davanti la mora,sorridendo rassegnato e vagamente irritato.

“ Ahhhhhh!!!! Tu……..!!!!!!!!!! Andrew, lei!!!!!!!!!!!!!!!” Rei si era girato, aveva visto la ragazza con la quale prima il suo amico stava ‘parlando’ e la indicava con gli occhi fuori dalle orbite. Era un tipo curioso, sembrava fosse naturale per lui vedere un ragazzo a terra, con le mani fratturate, e altri cinque adulti rialzarsi tossendo per i colpi ricevuti sull’addome.

“ Sta’ calmo…”

“ Bene, lo sapevo siete tutta la banda dei bei cretini al completo, cosa c’è Hargreaves, ti muovi con la scorta, eppure dicono che tu non ne abbia bisogno, sai cacciarti da solo in guai molto peggiori di quelli che potrebbe mai causare questa sottospecie di scimmia e gli altri primati che ti seguono come cani?” fece lei, stizzita.

“ Il cretino qui, non era stato invitato…” disse lui, tranquillo, guardandola negli occhi.

“ Ehi, cretino a chi?”

“ Voglio delle spiegazioni!” fece lei, ignorando Rei e riprendendo il discorso precedente

“ Ma quanti ca**o siete!?” partì di nuovo all’attacco rialzandosi a stento, Kartner non voleva accettare l’idea di essere stato battuto da una ragazza e dalla carrozzeria di un treno.

 Mirava sul ragazzo dal quale ancora nessuno riusciva a staccare gli occhi.

Parato.

“ AAAAAAH, maledetto!”

“ Non provarci mai più…” disse Rei, improvvisamente serio, ostentando una determinazione che Harry non gli avrebbe mai attribuito visti i suoi modi precedenti, stringendogli la mano rotta, facendolo urlare, era intervenuto appena un attimo prima che il bel viso del suo amico fosse colpito, ma quest’ultimo non sembrava essersene neanche accorto, si voltò li vide e con un espressione quasi meravigliata disse:

“ Rei, ma la vuoi smettere, lascia stare quel poveretto?”

Ma come? Ti salvo quel viso d’angelo e te la prendi pure?”

“ Non ho bisogno del tuo aiuto, puoi anche andartene” disse lui, con semplicità.

“ GRAZIE, bell’amico che sei, è così che si ringrazia, complimenti!” fece fingendosi offeso.

“ Te lo scalo dalla lista dei favori che ti ho fatto io”

“ Tsk!” fece Rei, distogliendo lo sguardo, guardando altrove, sentendosi forse in torto.

“ Non cambiare discorso Hargreaves!” la mora intervenne ancora.

“ Non lo sto facendo”

“ Smettila di dire sempre il contrario di quello che dico io, non sto scherzando!”

“ Pensavo lo stessi facendo…”

“….”

Pausa. Lui sorrideva sarcastico, lei lo guardava seria, sentendosi presa in giro.

“ Va bene… non ho scelta… ma sappi una cosa… ti tengo d’occhio Hargreaves, stavolta… non mi scappi…” il tono serio, minaccioso più che mai.

Si voltò, ancora irata in volto, stava per salire sul vagone, d’improvviso come ricordandosi, si voltò.

“ Grazie!” esclamò guardando Harry negli occhi, accennando un sorriso. Inizialmente il moro non capì, poi, ricordando il suo tentativo di protezione nei confronti di lei, rispose:

“ Figurati…”. Non riuscì a dire altro, era ancora scosso da tutti quegli avvenimenti, e non riteneva di aver fatto poi molto.

“ E ancora una cosa Hargreaves..riprese, riassumendo il cipiglio d’odio e severità.

“ Non mi serviva il tuo intervento, so cavarmela benissimo da sola!”.

Andrew le sorrise arreso, quel ragazzo faceva sembrare un’azione tanto semplice come un sorriso, una delle sette meraviglie del mondo, era incredibile quanto fosse bello; un’ultima occhiataccia e i suoi capelli neri erano scomparsi attraverso la porta.

“ Avrai una bella gatta da pelare amico mio…”

“ Si, credo anche io!” rise.

“ Mh? Siete ancora qui voi? Via, avanti!” fece Rei, accorgendosi di star calpestando l’abito da mago di Kartner.

Non potevano opporre resistenza, gli altri quattro lo presero sotto braccio e lo portarono via, non senza dire però:

“ La pagherete, bastardi!”.

“ Certa gente non imparerà mai” stavolta non erano stati i due a parlare.

“ Mh? Non dovevi rimanere fuori?” disse Rei, guardando negli occhi il nuovo venuto.

“ Ho sentito un po’ di trambusto… possibile che voi due non possiate fare a meno di fare casino?”.

Era un bel ragazzo, i capelli neri cadevano oltre gli occhi grigi, portava un mantello del medesimo colore appoggiato sulle spalle, sul volto era dipinta un’espressione che diceva ‘lo sapevo’, le braccia conserte e un sorriso ironico sul volto affascinante.

“ Kyle, perché ti sei portato dietro questo qui?” chiese Andrew indicando con il pollice l’amico al suo fianco, infastidito.

“ Era preoccupato per te…”

“ Ma davvero…?” disse il biondo guardando sbieco Rei, con ironia.

“ Chi, io? Ma stiamo scherzando? Tsk, non è mica per questo che sono qui…”

“ Ma smettila, ieri sera non ti si poteva guardare, eri sbiancato appena l’hai visto…” insistette il moro alludendo a un avvenimento precedente.

“ Tsk, ti sbagli Kyle! Sono qui solo per chiedere una cosa a Andrew”.

Si girò, mise una mano vicino alla bocca e bisbigliò:

“ Ehi, Andrew, mi dai l’indirizzo di Kirstren?”

“ Sei senza speranza Rei…” fece lui di risposta sul suo volto l’espressione diceva ‘ecco un tizio che non cambia proprio mai…’,

poi aggiunse, rivolto al ragazzo dagli occhi grigi:

“ Portalo via Kyle, legalo da qualche parte…”

“ Ehi!” fece offeso Rei.

“ Posso ucciderlo?” disse l’altro con estrema serietà.

“ No”

“ Tsk, allora non chiedermi l’impossibile”

“ Va bene, cerca di farlo stare fermo in qualche modo, almeno fino a quando il treno non parte…” disse ignorando lo sguardo ancor più offeso del biondino ( Rei n.d.ChibiCia!)

“ Non ti assicuro niente!” rise il moro.

“ Divertiti amico e scrivi!” aggiunse sorridendo complice e scrociando le braccia dal petto.

“ Non ci contare!”

“ Tsk, il solito! Andiamo Rei” concluse agganciando il collo di quest’ultimo con il braccio e trascinandolo via.

Va bene, va bene! Andrew mi frego tutti i tuoi vestiti!” disse allontanandosi, cedendo alla presa dell’amico, alzando la mano sinistra e con essa il dito medio, sorridendo divertito, salutando il bel biondo che lo guardò scomparire tra la fola curiosa.

Silenzio.

Spostò lo sguardo su Hermione, la guardò preoccupato.

“ Sei sicura di star bene?” chiese ancora, confondendo la faccia estasiata e imbarazzata della ragazza con leggera influenza.

“ Ah… emh… I-io.. si… certo… certo…” fece lei, saltando sul posto, riprendendosi e arrossendo se possibile ancor di più.

“ Chi sei, figliolo?” Kingsley si era avvicinato, guardava perplesso il giovane.

Si voltò, Kingsley incontrò il suo sguardo incantevole, rimase ancor più colpito, la faccia incredula.

“ Andrew Hargreaves” disse semplicemente.

“ Bè… Andrew, piacere di conoscerti, figliolo, io sono Kingsley Shacklebolt!” disse l’uomo, porgendo una mano amichevole al ragazzo, la faccia allegra.

“ Piacere mio, signore” disse lui, rispondendo al sorriso accogliente.

“ Sei un nuovo studente?” il signor Weasley, che era rimasto fino ad un attimo prima con la bocca aperta come un pesce fuor d’acqua, si intromise.

“ Si…” fece di risposta lui, spostando lo sguardo di lato.

“ Oh, io sono Arthur Weasley  e ho il piacere di presentarti i miei figli Ginny, Ron, Fred e George, Bill e Charley, e mia moglie Molly” disse come ricordandosi l’ammonimento che Andrew aveva fatto al tizio con la cicatrice, indicando a mano a mano tutti i componenti della famiglia.

“ Salve a tutti” disse, stringendo lo mano a tutti loro.

E loro sono Harry, Hermione, Dean, Seamus, Fleur, Dennis, Colin, Calì, Padma, Lee, Danny…” continuò ancora il signor Weasley.

“ Finalmente ti conosco Harry” disse, amichevole, stringendogli la mano.

Una strana sensazione, felicità, allegria, gioia, tranquillità, quella semplice stretta di mano sembrava incantata, Harry aveva riacquistato i sentimenti di un tempo… non si riusciva a spiegare nulla di quello che stava accadendo…

Il ragazzo lo sorpassò, strinse la mano agli altri… c’era qualcosa di strano… come se qualcosa non fosse accaduto… qualcosa che a Harry non dispiaceva…

Finirono di presentare tutti. Il treno fischiò.

“ Oh, ragazzi, è ora, mi raccomando, state attenti!” disse la signora Weasley, allegra più che mai.

“ Si, si mamma!” fece Ron, non era molto concentrato, piuttosto irritato si poteva dire… Hermione non la smetteva di fissare ammaliata Andrew, e lo stesso valeva per le altre ragazze, improvvisamente Bill era scomparso dai pensieri di Fleur, Danny era diventata la ragazza più socievole di Hogwarts, Ginny non aveva ancora parlato, Calì e Padma si guardavano ghignando, Luna si era tolta l’appariscente piuma da indiano che prima indossava dietro l’orecchio sinistro e addirittura Tonks e la signora Weasley guardavano il ragazzo con imbarazzo, certo non con lo stesso interesse delle studentesse.

Salirono tutti sul treno, presero uno scompartimento tutti insieme, Harry, Neville, Dean, Seamus, Luna, Calì e Padma, Danny e Andrew, non si stava stretti, sembrava che lo spazio si fosse improvvisamente ingrandito. Hermione, Ginny e Ron si diressero verso la cabina dei prefetti e per Hermione caposcuola.

“ Ci vediamo dopo” fece la riccia, gli occhi stranamente assenti; tutti e tre scomparvero attraverso la porta.

Andrew si era seduto vicino il finestrino, di fronte a lui Harry. Nessuno proferiva parola. Il misterioso ragazzo biondo aveva tutti gli sguardi su di sé, Harry si chiese se fosse abituato a simili trattamenti in quanto non sembrava mostrare minimo imbarazzo. Guardava sereno fuori dal finestrino il paesaggio che presto cominciò a mutare.

Ecco cosa c’era di strano…. Quel ragazzo… quando gli aveva stretto la mano… quando si era presentato… non aveva spostato lo sguardo sulla cicatrice….

Era già sicuro che lui non era un Harry qualsiasi…

Andrew si voltò verso di lui come intuendo i suoi pensieri, gli sorrise.

Chi aveva davvero di fronte, Harry non riuscì mai a scoprirlo con chiarezza…

 

 

Ragazzi, che ne dite?^^

Dai, dai, fatemi sapere!!^____________^

 Ciao a tutti, un bacio

                                                                                                                    ChibiCia!;-)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=42678